Due giorni fa è stato il compleanno
ufficiale dell’Uomo del Domani, e il regista di Superman (abbandonato
Legacy)James Gunn ha celebrato l’occasione – e
l’inizio delle riprese principali – condividendo un
primo sguardo a David
Corenswet nei panni della versione DCU dell’iconico supereroe.
La reazione è stata ampiamente
positiva ma, finché non avremo un’immagine corretta del costume
dalla testa ai piedi (costume o non costume?!), è difficile dire
come reagiranno i fan. Nel frattempo, l’artista della DC Comics
Clay Mann ha modificato una delle sue opere più
iconiche di Superman per
riflettere il nuovo logo del petto dell’eroe.
Il contorno giallo ha fatto molto
discutere online, così come la chiara ispirazione al classico
Kingdom Come di Mark Waid e Alex Ross. Funziona molto bene sulla
pagina, non credete?
“Sono felicissimo di annunciare
l’inizio delle riprese principali di SUPERMAN oggi, 29 febbraio,
che guarda caso è il compleanno di Superman”, ha dichiarato Gunn su
Instagram ieri sera. “Quando ho finito la prima stesura della
sceneggiatura, ho chiamato il film Superman: Legacy”. “Quando
ho chiuso la bozza finale, era chiaro che il titolo sarebbe stato
SUPERMAN”, ha aggiunto. “In arrivo a luglio 2025“.
Sembra di essere sul punto di
entrare in una nuova era di narrazione dell’eroe e la speranza
della Warner Bros si augura che questo film su
Superman faccia il botto al botteghino come
Superman Returns e L’uomo d’acciaio hanno fatto fatica
a fare. Dai un’occhiata alla versione di Mann del nuovo logo nel
post X qui sotto.
Superman:Legacy che si intitolerà semplicemente
Superman avrà come protagonisti anche Rachel
Brosnahan nel ruolo di Lois Lane e
Nicholas Hoult in quello di Lex Luthor, oltre a
Isabela Merced nel
ruolo di Hawkgirl, Edi Gathegi in quello di Mister
Terrific, Nathan Fillion in
quello della Lanterna Verde Guy Gardner e Anthony Carrigan in
quello di Metamorpho.
Più recentemente, Sara
Sampaio ha firmato per interpretare l’assistente/amante di
Lex, Eve Teschmacher, e Skyler Gisondo è stato
scritturato per il ruolo di Jimmy Olsen.Sono attesi anche
i membri della squadra di antieroi The Authority e
María Gabriela de Faría (Animal Control) è stata
scritturata per il ruolo di Angela Spica/The Engineer. Si
dice anche che la Supergirl di Milly
Alcock farà il suo debutto prima del suo film su
Supergirl: Woman of Tomorrow, ma non è ancora
stato confermato.
Non sappiamo ancora con esattezza
come questi altri supereroi si inseriranno nella storia, ma
James Gunn ha precedentemente rivelato che la
doppia vita di Superman, sia come Clark Kent che come Uomo
d’Acciaio, sarà esplorata nel film, suggerendo che questi
personaggi saranno i suoi “super amici“. Resta da vedere
se faranno o meno parte di una vera e propria squadra.
Quando il prequel per il piccolo
schermo ha debuttato nel settembre 2022, ha segnato il più grande
debutto di Prime
Video in quello che Jennifer Salke,
capo degli Amazon Studios, ha definito “un momento
culturalmente decisivo” per l’azienda.
Tuttavia, in seguito abbiamo
scoperto che
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha
perso un numero significativo di spettatori con l’avanzare della
stagione. La serie ha avuto un tasso di completamento solo del 37%
negli Stati Uniti. All’estero, solo il 45% delle persone ha
terminato la serie, mentre il 50% è considerato un risultato
accettabile, ma tutt’altro che desiderato.
La produzione della seconda
stagione di
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Poteresi è spostata dalla Nuova
Zelanda al Regno Unito (probabilmente per ridurre i costi)
e si prevede che la serie tornerà sui nostri schermi nel corso
dell’anno.
Ora, però, The Hollywood Reporter
rivela che la terza stagione è già in lavorazione
dopo che gli showrunner Patrick McKay e JD Payne
hanno firmato un nuovo accordo triennale con lo streamer.
Oltre a confermare i piani per la
seconda stagione di
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, che
dovrebbe debuttare nel 2024, il sito aggiunge che “sebbene la
terza stagione non sia stata ufficialmente ordinata e la writers
room non sia ancora stata aperta, gli showrunner hanno iniziato a
delineare la trama iniziale“.
È possibile che lo streamer stia
aspettando di vedere l’andamento della seconda
stagione prima di procedere con un terzo lotto di episodi,
ma sta puntando molto su questa proprietà e non si arrenderà se non
sarà necessario!
Ecco una dichiarazione di
Vernon Sanders, responsabile della televisione di
Amazon MGM Studios: “Abbiamo iniziato questo straordinario
viaggio con JD e Patrick più di cinque anni e mezzo fa e non ci
siamo mai guardati indietro. Continuiamo a essere stupiti dalla
portata e dalle dimensioni della loro visione e dall’enorme
successo globale ottenuto da Il Signore degli
Anelli: Gli Anelli del Potere nella sua prima stagione da
record. Non vediamo l’ora che i clienti di Prime Video sperimentino
l’epica avventura e il dramma ad alto rischio che JD e Patrick
stanno continuando a costruire nella seconda stagione e oltre.
Naturalmente, lo studio è entusiasta di estendere il nostro accordo
globale con queste brillanti menti creative che continuano a
mettere in pratica la loro passione per la grande
narrazione“.
Parlando l’anno scorso dei dati di
ascolto deludenti, Salke ha detto: “Questo desiderio di
dipingere la serie come qualcosa di meno di un successo non
riflette alcuna conversazione che sto avendo internamente“.
Sembra che l’imminente seconda stagione avrà una svolta più
drammatica, come ha aggiunto: “È un’enorme opportunità per noi.
La prima stagione ha richiesto un sacco di ambientazioni“. Con
il mistero di Sauron ora risolto, speriamo che l’iconico cattivo
sia finalmente al centro della scena nella seconda stagione e
oltre…
La prima stagione de
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere ha ottenuto un successo senza
precedenti, è stata vista da più di 100 milioni di persone in tutto
il mondo, con più di 24 miliardi di minuti di streaming.
L’attesissima serie ha conquistato più di 25 milioni di spettatori
nel mondo nel suo primo giorno di uscita, divenendo il più grande
debutto nella storia di Prime Video, e ha anche
debuttato al n. 1 nelle classifiche di streaming generali di
Nielsen nel suo weekend di uscita. Lo show ha inoltre battuto tutti
i precedenti record di spettatori di Prime Video, e ha portato
nuove iscrizioni a Prime più di qualsiasi altro contenuto
precedentemente lanciato. Inoltre, Gli Anelli del Potere è
la prima serie Original in ogni area del mondo – Nord America,
Europa, area Asia-Pacifico, America Latina e nel resto del mondo.
Il finale di stagione è stato un evento culturale globale con
numerosi hashtag dedicati alla serie tra cui #TheRingsofPower e
altri in trend su Twitter in 27 Paesi per un totale di oltre 426
ore nel weekend.
La seconda stagione di
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è
prodotta dagli showrunner ed executive producers J.D. Payne &
Patrick McKay. A loro si uniscono gli executive producer Lindsey
Weber, Callum Greene, Justin Doble, Jason Cahill e Gennifer
Hutchison, insieme alla co-executive producer Charlotte Brandstrom,
i produttori Kate Hazell e Helen Shang e i co-produttori Andrew
Lee, Matthew Penry-Davey e Clare Buxton.
Superman:Legacy è ora solo Superman,
un titolo audace per un film che lancerà il nuovo DCU dei
DC
Studios. Oltre ad annunciarlo, il regista
James Gunn ha anche condiviso un primo sguardo al
logo che adornerà il petto dell’Uomo del Domani nel prossimo
reboot. Si tratta di un design che ha fatto discutere i fan, e le
successive immagini probabilmente genereranno ulteriori
discussioni.
Ora analizziamo ancora più da
vicino questo design per capire cosa ci dice esattamente sul reboot
di Superman
di James Gunn. Si tratta di uno dei loghi più
riconoscibili del pianeta, ma le decisioni creative prese qui
offrono senza dubbio un’idea di cosa aspettarsi quando arriverà
questo film del 2025. Per scoprire cosa CBM ha scoperto, basta
toccare i pulsanti “Avanti”/”Visualizza elenco” qui sotto.
Il significato del contorno
giallo
Ci aspettavamo che
James Gunn desse un tocco personale all’armatura
dell’Uomo d’Acciaio, e lo ha fatto con un logo che va
controcorrente rispetto al modo in cui Superman
viene tipicamente rappresentato sullo schermo.
Il regista si è ispirato alla prima
apparizione dell’eroe sulle pagine di Action Comics
#1, dando al logo “S” un contorno giallo. I fan di
Superman & Lois ricorderanno di aver visto
Tyler Hoechlin indossare un costume con una linea
gialla intorno, ma la “S” era circondata dal nero. In confronto,
James Gunnsi attiene molto al
materiale di partenza con questo design.
In questo modo, ha l’impressione di
fare una dichiarazione e di differenziare questo
Superman dalle precedenti iterazioni che avevano
loghi sul petto con un deciso contorno rosso. Si tratta di un
piccolo cambiamento, ma che rispetta i fumetti e si fa notare.
Kingdom Come
Il fatto che
James Gunn abbia ripreso il logo “S” direttamente da
Kingdom Come non può essere una coincidenza. Può
darsi che si tratti di un disegno a cui è particolarmente
affezionato come fan e che ovviamente differisca da quello che
abbiamo visto recentemente sullo schermo (era comunque in primo
piano nel crossover Crisis on Infinite Earths di The
CW).
È chiaro che non avremo un
adattamento diretto di Kingdom Come nel DCU,
perché si tratta di un nuovo universo con supereroi più giovani.
Nonostante ciò, pensiamo che
James Gunn possa trarre molto dalla storia scritta da
Mark Waid e Alex Ross. Ad
esempio, se questo mondo è composto da eroi giovani e inesperti,
ciò potrebbe metterli in contrasto con alcuni esponenti della
vecchia guardia – forse la JSA? – e persino con i governi
del mondo.
Un abito fatto in casa?
Un punto fermo della tuta di
Superman indossata da Henry Cavill era il fatto che fosse
chiaramente di origine aliena. Kal-El la trovò a bordo di
un’astronave kryptoniana ed era ricoperta di intricati simboli
alieni per sottolineare il suo status di rifugiato sulla Terra.
Questa tuta, in confronto, ha
cuciture che sembrano un po’ più familiari al nostro pianeta. Anche
se
James Gunn potrebbe seguire i fumetti facendo in modo
che il mantello di Superman provenga da Krypton,
scommettiamo che è stata Martha Kent a creare il costume
dell’eroe.
Questo non significa che il costume
sarà fatto in casa. Anzi, la sua creazione potrebbe essere
menzionata solo di sfuggita! Tuttavia, questo cambiamento sembra un
passo nella giusta direzione, soprattutto se porta questo eroe in
linea con la sua controparte a fumetti.
A proposito di quella neve
Siamo sicuri che per alcuni di voi
sarà ovvio, ma per quelli che si chiedono quale sia il significato
di quella neve, siamo abbastanza sicuri che non significhi che
Superman si svolgerà durante le vacanze!
James Gunn è attualmente con il cast in Norvegia per
girare delle scene che crediamo si svolgeranno nella
Fortezza della Solitudine. L’appartato rifugio
artico dell’eroe funge da rifugio e quartier generale. Costruita in
cristallo kryptoniano, ospita manufatti,
tecnologia e souvenir delle sue avventure passate.
Lo sforzo di Man of
Steel è stato piuttosto insoddisfacente, quindi siamo
ottimisti sul fatto che questa versione sarà una parte centrale
delle avventure di Superman… e che sarà
sorvegliata da Krypto il Supercane! Forse qui entra in
gioco anche
Supergirl…
Il film del 2019
Code8, diretto da
Jeff Chan– versione
estesa del suo omonimo cortometraggio del 2016 – racconta le
vicende di un uomo con superpoteri che finisce a lavorare per un
gruppo di criminali con il fine di raccogliere soldi per aiutare la
madre malata. Accolto in modo positivo da critica e pubblico, il
film ha suscitato poi anche l’interesse di Netflix,
che ha chiesto a Chan di realizzare un sequel per la piattaforma.
Nasce così Code 8 – ParteII, ora disponibile nel catalogo e subito
divenuto uno dei titoli più visti del momento. Ma cos’è un Code
8?
Code 8, o Codice 8, è – all’interno
del contesto narrativo del film – il codice della polizia per
identificare un crimine commesso da un Potenziato, ovvero da una
persona dotata di superpoteri. Nel mondo di
Code 8, infatti, tutti i superumani
sono tenuti a registrare le loro capacità e un crimine commesso da
uno di loro viene preso estremamente sul serio, in quanto può
essere fonte di grande pericolo. Come il film del 2019, anche
Code 8 – Parte II prosegue dunque sui toni del crime,
continuando a narrare dello scontro tra umani e potenziati.
Per chi ha apprezzato il primo film,
anch’esso disponibile su Netflix, questo
sequel è dunque un sequel da non lasciarsi sfuggire, dove si
ripropongono le dinamiche del precedente ma con nuovi sviluppi e
nuovi personaggi. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune
delle principali curiosità relative a Code 8 – Parte II.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del
finale, in attesa di un probabile terzo film di prossima
produzione che potrebbe idealmente concludere il racconto.
La trama e il cast di Code 8 – Parte II
In questo sequel di Code
8,Connor è ora uscito di prigione e
lavora come custode in un centro sociale dopo aver tagliato i ponti
con il suo ex socio criminale Garrett. Il
tentativo di Connor di tenersi lontano dai guai viene però
distrutto quando è costretto ad aiutare la quattordicenne
Pavani a fuggire da un gruppo di agenti corrotti
guidati dal sergente Kingston. Questi ha però un
grosso vantaggio, usando i nuovi K9 robotici per rintracciare Pav.
Ciò costringer Connor a dover ancora una volta a chiedere aiuto a
Garrett e alla sua squadra, senza sapere se stavolta potrà davvero
fidarsi dell’uomo che lo ha fatto finire in prigione.
Ad interpretare Connor vi è
nuovamente l’attore Robbie Amell, noto per aver interpretato
Ronnie Raymond/Firestorm nella serie The Flash, mentre suo cugino Stephen Amell – celebre per aver interpretato
Oliver Queen/Green Arrow nella serie televisiva Arrow –
torna invece ad interpretare Garrett. L’attrice Sirena
Gulamgaus, nota per aver recitato nella serie
Transplarent, è invece l’interprete di Pavani.
Alex Mallari Jr., invece, è il sergente Kingston,
principale antagonista del film. Completano il cast le attrici
Kari Matchett nel ruolo della madre di Connor e
Jean Yoon in quelli di Mina.
La spiegazione del finale di Code 8 – Parte II
Kingston vuole a tutti i costi
acciuffare Pavani in quanto lei è l’unica a sapere che ad aver
ucciso suo fratello Tarak è stato proprio il poliziotto, in
combutta con Garrett. Eliminare Pavani è dunque l’unico modo per
assicurarsi di preservare la propria reputazione e continuare nella
sua scalata al potere. Ad un certo punto viene anche proposto di
cancellare semplicemente la memoria del fratello ma quando tale
ipotesi viene messa in atto la ragazza si rende conto che le stanno
in realtà per cancellare ogni ricordo in suo possesso e dunque usa
i suoi poteri per opporsi alla cosa.
Nel finale di Code 8 – Parte
II, Connor e Pavani riescono però a rubare un video contenente
i crimini commessi da King e a trasmetterlo in diretta, così che
tutti vengano a conoscenza di quanto da lui commesso nel tempo. Con
le feroci azioni di King contro gli esseri umani dotati di
superpoteri ora rese note al mondo, si iniziano finalmente ad
adottare nuove leggi per migliorare le condizioni di vita di questi
super umani. Anche l’uso della robotica per mantenere l’ordine
pubblico viene completamente vietato nella regione, dopo che viene
rivelato come King usasse i robot K9 per uccidere brutalmente le
persone dotate di superpoteri.
Mentre Pavani sopravvive e guarisce
gradualmente dalle ferite, Connor riapre il centro sociale della
signora Mina. Come confermano i momenti finali di Code 8 –
Parte II, Connor mantiene anche la promessa fatta alla madre
di Pavani, prendendosi cura di lei e gestendo con lei il centro
sociale. Prima dei titoli di coda, però, viene rivelato che
l’afflusso della droga Psyke (ricavata estraendo il liquido spinale
dai superumani) è aumentato. Garrett, che acolta la notizia sembra
essere già a conoscenza di quest’informazione, permettendo di
ipotizzare che ci sia lui dietro quel nuovo traffico. Così facendo,
si apre la strada ad un terzo capitolo che potrebbe mostrare lo
scontro finale tra Connor e Garrett.
Il trailer di Code 8 – Parte
II e come vedere il film in streaming su Netflix
Come anticipato, è possibile fruire
di Code 8 – Parte II unicamente grazie
alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 1°
posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in
Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un
abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni
possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale
comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso
a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.
Dune
2, sequel di Dune di Denis
Villeneuve ha debuttato ieri a livello mondiale e il film è già
partito alla grande al botteghino grazie alle anteprime del giovedì
sera e alle proiezioni all’estero. In Italia il film ha debuttato
Mercoledì. Attualmente in Italia dopo i primi tre giorni la
pellicola ha raccolto 1.5 milioni di euro, e ci si aspetta che oggi
e domani potrà aggiungere altri 2 milioni per chiudere con un
totale di 3.5 milioni di euro. Migliorando il risultato del primo
film che nel 2021 totalizzo 2.1 milioni di euro.
Dune
2 che ora è stata confermata come il capitolo
centrale di una trilogia – ha incassato negli USA più del doppio
rispetto al primo film (5,1 milioni di dollari) dalle proiezioni in
anteprima nel 2021 con 12 milioni di dollari. Il suo bilancio
internazionale è di 7,6 milioni di dollari dopo l’apertura in 13
mercati stranieri. Allo stato attuale, si prevede che Dune
2 incasserà tra i 150 e i 175 milioni di dollari in
tutto il mondo nel suo weekend di apertura – anche se la Warner
Bros. è più cauta e prevede 140 milioni di dollari.
Le
recensioni stellari di Dune
2 sono sicuramente in grado di attirare più persone
nelle sale, e il film è ora “certificato fresco” su Rotten
Tomatoes con un impressionante 95% di critica e pubblico.
Da notare che un’apertura interna
di 65-80 milioni di dollari supererebbe alla grande l’apertura
interna di 41 milioni di dollari di Dune,
del 2021, che ha visto le sue vendite di biglietti assorbite da
un’uscita in sala day-and-date sul servizio di streaming HBO Max
all’inizio di ottobre dello stesso anno. Tuttavia, Dune
fu uno dei pochi titoli day-and-date a superare i 100 milioni di
dollari al botteghino nazionale e uno dei soli due a superare i 400
milioni di dollari in tutto il mondo, insieme a Godzilla
vs. Kong della Legendary. È stato uno dei pochi
blockbuster che ha funzionato sia nelle case che nelle sale, ma ha
sicuramente lasciato molti soldi sul piatto del box office
theatrical.
Captain America: Brave New World sarà sottoposto a un
ampio reshooting nel corso di quest’anno e, se si crede alle
recenti indiscrezioni, i Marvel Studios hanno intenzione di
eliminare completamente dal film The Serpent Society, la Società
dei Serpenti.
Finora sono stati avvistati almeno
due membri del gruppo, tra cui Rosa Salazar
(Alita: – L’angelo della battaglia) e Seth
Rollins (attuale World Heavyweight Champion della
WWE). Lasciarli in disparte sembra estremo e possiamo solo
ipotizzare che qualcosa nell’inclusione della Società nel film non
funzionasse.
Ora, lo scooper @CanWeGetToast
sostiene di aver appreso ciò che i Marvel Studios avevano
originariamente previsto per i cattivi in
Captain America: Brave New World. Si dice che la
Società dei Serpenti fosse composta da Diamondback,
Constrictor, Rattler, Asp e Cobra, tutti con tatuaggi
segmentati che si aprivano per rivelare potenziamenti
cibernetici.
Questa parte è un po’ vaga, ma il
leaker rivela che, insieme, avrebbero dato vita al
“Serpent“. Diamondback poteva sparare proiettili
dalle dita, Rattler aveva poteri da boom sonico,
Constrictor scatenava bobine cariche dalle braccia,
Asp aveva pugni di fuoco e Cobra poteva sputare acido
dalle zanne.
Descritti così l’intera squadra
poteva sembrare un po’ ridicola o solo un lotto di cattivi di
troppo in un film che include anche Red Hulk e The
Leader? Il tempo ce lo dirà, ma in altre notizie sul MCU, Daniel
Richtman riporta che i Marvel Studios stanno cercando
nuovi personaggi per sostituirli.
Captain America: Brave New World non è l’unico film di
prossima uscita per il quale è previsto un reshooting, anche anche
Deadpool &
Wolverine farà qualcosa del genere a Maggio, ma questi
ultimi sono dei reshoot di routine nelle produzioni a grosso
budget.
Quello che sappiamo sul film
Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New World riprenderà da
dove si è conclusa la serie Disney+The Falcon and the
Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson
(Anthony Mackie)
dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il
regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield
Paradox) ha descritto il film come un “thriller
paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader
(Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua
trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk
del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreta la cattiva
Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi
al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora,
Captain America: Brave New World è indicato come uno
dei titoli più importanti della Fase 5.
NEON ha presentato la prima clip
dell’imminente film horror religioso Immaculate,
che presenta un jump scare piuttosto efficace.
Lo sneak peek mostra il personaggio
di Sydney Sweeney (Euphoria,
Madame
Web) , Cecilia, in una cabina per il confessionale, ma il
prete che dovrebbe confessarla non è esattamente reattivo. Dopo
qualche secondo di silenzio teso, qualcuno – o qualcosa – afferra
la giovane suora da dietro e la tira attraverso il muro.
“Nel nostro film, il terrore
riguarda qualcosa di molto reale e profondo, personale e
crudo”, ha dichiarato il regista Michael
Mohan a Total Film in una recente intervista. “Gli
ultimi due minuti di questo film sono l’interpretazione più
scatenata che Sydney abbia mai dato. La inserisce a pieno titolo
nel pantheon delle scream queen. Senza dubbio“.
Sydney Sweeney interpreta Cecilia, “una
donna di fede devota a cui viene offerto un nuovo ruolo in un
illustre convento italiano. Ma il suo caloroso benvenuto nella
campagna europea viene presto interrotto quando Cecilia scopre che
la sua nuova casa nasconde alcuni oscuri e terrificanti
segreti“.
Il trailer precedentemente
rilasciato mostra Cecilia che si ammala e gli esami
ospedalieri confermano che è incinta. Seguono molte immagini
sanguinose e inquietanti, mentre siamo portati a credere che la
giovane donna abbia concepito immacolatamente. Guardate la clip di
seguito:
Jonathan Davino
per la Fifty-Fifty Films ha prodotto Immaculate
con Sydney Sweeney, insieme a David Bernad della
Middle Child Pictures, che ha sviluppato il progetto con l’attrice
dopo il loro lavoro insieme in The White Lotus. Teddy Schwarzman e
Michael Heimler hanno prodotto per la Black Bear, che ha finanziato
interamente e rappresentato i diritti di vendita internazionali.
John Friedberg e Christopher Casanova della Black Bear sono stati
produttori esecutivi, insieme a Will Greenfield.
Non abbiamo ancora visto l’intero
costume, ma James Gunn ha confermato che si ispira ai
disegni di Alex Ross, quindi potrebbe finire per
assomigliare a quella recente fan-art (condivisa).
Siamo anche in attesa di un primo
sguardo al cast in costume nei rispettivi personaggi, ma nel
frattempo Rachel
Brosnahan (Lois Lane) ha condiviso un video su
TikTok di lei e delle sue co-star David Corenswet
(Clark Kent/Superman) e
Nicholas Hoult (Lex Luthor) che si divertono
durante il primo giorno di riprese.
La didascalia recita: “Un
supercattivo, un giornalista e un alieno entrano in un bar…“.
La star di La meravigliosa signora Maisel ha commentato così la
recente lettura del copione. “È stato incredibile ascoltare la
sceneggiatura ad alta voce… sentire il ritmo del film. Ho sempre
amato Lois Lane. È intelligente, ambiziosa e può essere divertente…
Stiamo ancora trovando questi personaggi. Conoscerete la loro
versione finale“. Guardate il video qui sotto.
Le riprese sono attualmente in
corso, ma l’insider Daniel Richtman ritiene che si stiano svolgendo
in Norvegia (il che avrebbe senso visto l’emblema del petto
innevato) e che si sposteranno ad Atlanta più avanti nel mese di
marzo.
Cosa sappiamo sul nuovo
Superman?
Superman:Legacy che si intitolerà semplicemente
Superman avrà come protagonisti anche Rachel
Brosnahan nel ruolo di Lois Lane e
Nicholas Hoult in quello di Lex Luthor, oltre a
Isabela Merced nel
ruolo di Hawkgirl, Edi Gathegi in quello di Mister
Terrific, Nathan Fillion in
quello della Lanterna Verde Guy Gardner e Anthony Carrigan in
quello di Metamorpho.
Più recentemente, Sara
Sampaio ha firmato per interpretare l’assistente/amante di
Lex, Eve Teschmacher, e Skyler Gisondo è stato
scritturato per il ruolo di Jimmy Olsen.Sono attesi anche
i membri della squadra di antieroi The Authority e
María Gabriela de Faría (Animal Control) è stata
scritturata per il ruolo di Angela Spica/The Engineer. Si
dice anche che la Supergirl di Milly
Alcock farà il suo debutto prima del suo film su
Supergirl: Woman of Tomorrow, ma non è ancora
stato confermato.
Non sappiamo ancora con esattezza
come questi altri supereroi si inseriranno nella storia, ma
James Gunn ha precedentemente rivelato che la
doppia vita di Superman, sia come Clark Kent che come Uomo
d’Acciaio, sarà esplorata nel film, suggerendo che questi
personaggi saranno i suoi “super amici“. Resta da vedere
se faranno o meno parte di una vera e propria squadra.
Dune – Parte
Due è ora nelle sale di tutto il mondo e noi vi
raccontiamo alcuni dei momenti più importanti del sequel
fantascientifico di Denis Villeneuve, acclamato
dalla critica, tra cui gli eventi della battaglia finale e un cambiamento
significativo rispetto al romanzo di Frank Herbert.
Se avete letto il libro, questo
ovviamente non vi riguarda, ma tutti gli altri devono essere
consapevoli di importanti spoiler in questo articolo da questo
punto in poi.
Verso la
fine della di Dune – Parte
Due(recensione),
Paul Atreides beve una sostanza nota come l’Acqua
della Vita (liquido ricavato da un sandworm neonato), che
potenzia notevolmente le sue capacità di
preveggenza e gli conferisce il “dono” della piena
lungimiranza. “Muad’Dib” lo fa perché crede che accettare il
suo destino profetizzato come messia Fremen e Kwisatz Haderach
della Bene Gesserit sia l’unica strada per la vittoria, anche se sa
che porterà a una catastrofica guerra santa in suo nome.
Grazie alle testate nucleari degli
Atreides e ad alcuni vermi molto grandi, i Fremen riescono
a prevalere e Paul uccide il Barone Harkonnen – che si
rivela essere il padre di Jessica, suo nonno – prima di
affrontare Feyd-Rautha in un combattimento contro l’arma
bianca.
Paul viene gravemente ferito, ma
alla fine elimina il suo nemico e dice all’Imperatore Shaddam
Corrino IV che prenderà la mano di sua figlia, la
Principessa Irulan, e regnerà al suo fianco come nuovo
Imperatore.
Paul ordina quindi alla sua gente
di attaccare gli inviati delle grandi case dell’universo che si
sono riuniti su Arrakis e che si rifiutano di riconoscere
la sua ascesa, dando così inizio alla sua santa Jihad.
Dune –
Parte Due si conclude con un Chani devastata
che si allontana da Paul e pianta un martello nella sabbia per
chiamare un verme.
Si tratta di una svolta
importante rispetto al personaggio di Chani sui libri, che
segue/adora Paul e crede pienamente nel suo status di
Mahdi insieme a Stilgar e al resto dei Fremen. Il fatto
che riconosca il pericolo del fondamentalismo e si opponga
apparentemente a Paul alla fine del film suggerisce che i due
potrebbero essere nemici nel previsto adattamento di Dune –
Parte 3 che dovrebbe intitolarsi Messiah.
The Batman
– Parte 2 dovrebbe uscire nelle sale il prossimo
ottobre, ma dopo lo sciopero della WGA dello scorso anno non è
chiaro se ciò sia ancora possibile.
L’attore di Jim Gordon,
Jeffrey Wright, ha dichiarato in diverse occasioni di
non aver ancora letto un copione e che il tempo stringe per
l’inizio della produzione. C’è chi resta convinto che i DC Studios
sperino di affossare il franchise di Batman per lasciare i
riflettori su The Brave and the Bold, ma è
un’ipotesi azzardata, soprattutto se James
Gunn ha dato il suo appoggio a Matt Reeves.
Jeffrey Wright ha nuovamente commentato il suo futuro
come uno dei più stretti alleati del Crociato incappucciatoe
recentemente ha condiviso con Discussing Film alcune delle sue
speranze per il sequel. “Beh, probabilmente non è una buona
idea anticipare troppo Matt [Reeves]“, ha esordito
l’attore.
“Una delle cose di cui ho
parlato un po’ con lui è che, interpretando il ruolo, mi sono
interrogato sulla sua vita privata e mi interrogo sulle persone che
hanno il livello di responsabilità che ha lui, avendo quel volto
pubblico di rettitudine e bontà“.
“Mi chiedo cosa ci sia sotto il
commissario Gordon, perché Batman indossa il suo mantello ma, per
certi versi, anche Gordon indossa una maschera. Gordon rappresenta
in un certo senso la giustizia attraverso il suo tipo di
rettitudine, non di santificazione, e mi chiedo cosa ci sia dietro
quella maschera, con i sacrifici che potrebbe dover considerare
perché dà così tanto a questo personaggio pubblico e al suo dovere
civico“.
“Qual è il peso di tutto questo
su di lui, sotto la sua maschera?”- si è domandato
Jeffrey Wright – “Sono domande che potrebbe
essere interessante approfondire, ma vedremo. Non vedo l’ora di
avere l’opportunità di leggere e approfondire, ma al momento ne so
quanto voi. Ci arriveremo!“.
Robert Pattinson riprenderà il ruolo del
Cavaliere Oscuro in The
Batman – Parte 2, ma poco altro è stato rivelato. Ci
sono state notizie contrastanti sui cattivi del film, con tutti
quelli che sono stati indicati come possibili, dal Joker a
Clayface.
Quali sono le ultime novità su The
Batman – Parte 2?
Nell’ultimo aggiornamento
sull’attesissimo seguito, le riprese di The
Batman – Parte 2 sarebbero state posticipate a
marzo 2024. La star principale Robert
Pattinson riprenderà il ruolo principale,
con Matt Reevesche
tornerà alla regia. Anche Mattson Tomlin
tornerà per scrivere la sceneggiatura insieme a Reeves. La
data di uscita è attualmente fissata per il 3 ottobre
2025. Il primo film ha raggiunto più di 770 milioni di
dollari al botteghino, diventando il settimo film con il maggior
incasso del 2022 e ottenendo recensioni positive.
Nel cast di Batman c’erano anche
Zoë Kravitz nel ruolo di Selina Kyle/Catwoman,
Jeffrey Wright nel ruolo di James Gordon del
GCPD, John Turturro nel ruolo di Carmine Falcone,
Peter Sarsgaard nel ruolo del procuratore
distrettuale di Gotham Gil Colson, Andy Serkis nel ruolo di Alfred Pennyworth e
Colin Farrell nel ruolo di Oswald
Cobblepot/Penguin. Restano invece dubbi riguardo il coinvolgimento
del Joker, introdotto nel primo film con Barry Keoghan nel ruolo. Proprio l’attore,
però, ha lasciato intendere che l’arcinemesi di Batman potrebbe far
parte del film.
Nelle scorse settimane, abbiamo
visto il regista Matthew Vaughn svelare
i suoi ambiziosi piani per Kick-Ass 3 e tutto
il franchise di
Kick-Ass.
Matthew Vaughn ha
diretto il primo film nel 2010 e ha prodotto il sequel di
Jeff Wadlow, poco apprezzato, tre anni dopo. Ora,
Variety ha condiviso alcuni dettagli
aggiuntivi e… beh, la situazione sembra un po’ confusa!
Il rapporto inizia spiegando che il
regista sta attualmente producendo il suo prossimo film,
The Stuntman. La regia è di Damien
Walters e la storia ruota attorno a due fratelli che
diventano stuntman (si dice che l’azione sia ambientata
negli anni ’70). La produzione inizierà presto.
Questo film farà parte della nuova
trilogia di
Kick-Ass di Matthew Vaughn, e il
primo capitolo – School Fight – è stato girato un paio di
anni fa ma non è ancora uscito. Anche questo film è stato prodotto
da Matthew Vaughn e diretto da Damien
Walters, e si dice che sia incentrato su un adolescente
che si scontra con un rivale in amore a scuola.
“Siamo a metà dell’opera“,
ha detto in precedenza il regista di X-Men:
L’inizio a proposito della sceneggiatura di
Kick-Ass 3. “C’è una parte molto importante,
molto importante, che non è stata ancora scritta“. “C’è
un’idea molto, molto azzardata… e sarà un cliché che uscirà da
questa mia testa. È un universo molto, molto meta. È quello che,
sapete, ‘Kick Ass’ stava reinventando e creando un supereroe
vietato ai minori e nessuno lo stava facendo davvero“.
“Questo è portare l’intero
concetto a un livello degno… nemmeno un sequel, perché penso che
sia solo un modo completamente nuovo di fare ‘Kick Ass’, che non
potrebbe essere più ‘Kick Ass‘. La trilogia sarà
School Fight, questo film, chiamiamolo Vram per il
momento, e poi Kick-Ass, e sono tutti collegati”.
Potrebbe trattarsi di una storia di
origine furtiva per Big Daddy?! Ne dubitiamo, ma
il post di X qui sotto riassume bene la situazione.
Reading the article about this is so
confusing 😫
1. This movie “The Stuntman” is the second film in this new
Kick-Ass trilogy
2. The first film “School Fight” was made years ago but never
released.
3. We won’t really get a new Kick-Ass till the 3rd movie. But it’s
all connected https://t.co/fQwEt6GjCh
Dopo aver dichiarato in precedenza
di aver trovato un regista e un cast per Kick-Ass
3, Matthew Vaughn ha condiviso ulteriori
informazioni su ciò che i fan possono aspettarsi dal film.
“La battuta più importante in
‘Kick-Ass’ era… due battute [erano]… ‘perché tutti vogliono essere
Paris Hilton, nessuno vuole essere Spider-Man’ – che penso sia
affascinante perché ricordate che era una cosa nuova… l’intera
faccenda delle reality star, era una cosa grossa, e ‘Senza potere
non c’è responsabilità’, quindi quelli erano i due ganci“.
“Quindi abbiamo preso queste
due idee e [ora] dobbiamo riflettere. ‘Kick-Ass’, il reboot, è un
riflesso del mondo in cui viviamo e di quello che è successo ai
film di supereroi e ai fumetti e di come siamo messi. Non è quello
che tutti si aspettano, ma ci sarà abbastanza da far dire alla
gente: “Ok, è diverso, ma è dannatamente bello“”.
Le riprese di Venom 3
sono terminate o quasi e la star Tom Hardy ha condiviso su Instagram una
nuova foto del dietro le quinte del set.
Anche se a prima vista non sembra
esserci nulla di troppo rivelatore o interessante nella foto, in
realtà serve a confermare che il trequel di SSU si collegherà
direttamente agli eventi di
Spider-Man: No Way Home.
Quando le riprese sono iniziate a
Los Mateos, in Spagna, l’anno scorso, alcune foto del set
mostravano immagini simili a quelle del Giorno dei Morti,
indicando che la prossima avventura del simbionte psicotico sarebbe
stata ambientata, almeno in parte, in Messico durante l’annuale
festa del Día de los Muertos.
L’ultima volta che abbiamo visto
Eddie Brock (Tom
Hardy) era in un bar a tema simile in una delle scene
post-credits di
Spider-Man: No Way Home, con lo stesso identico
vestito che indossa nella foto qui sotto.
I dettagli sulla trama non sono
ancora stati resi noti, ma Tom Hardy ha condiviso in precedenza un
post su Instagram in cui si parlava dell'”ultima corsa” di Eddie
Brock, il che sembrerebbe suggerire che questa sarà l’ultima volta
dell’attore nel ruolo. Questo significa sicuramente che è previsto
un faccia a faccia con Spider-Man… giusto?
Un pezzo del simbionte è rimasto
nel MCU quando Brock è stato riportato
nel suo universo in
No Way Home, il che ha portato a speculazioni sul
fatto che un confronto potrebbe essere imminente, ma non è
probabile che avvenga in questo film.
Tutto è possibile, naturalmente, ma
se Tom Holland avesse girato qualche scena per
questo film, è molto probabile che ne avremmo già sentito parlare.
La furia di Carnage si è concluso con l’apparente morte di
Cletus Kasady (Woody Harrelson) (anche se questo non
significa che Carnage non tornerà) e con il detective Pat
Mulligan (Stephen Graham) che sembra essere stato preso in
consegna da un altro simbionte alieno, forse per preparare il
debutto di Toxin in questo terzo film.
Venom 3 segue i successi al botteghino
consecutivi di Venom: La furia di
Carnage del 2021 (502 milioni di dollari a
livello globale) e Venom del 2018 (856 milioni di
dollari a livello globale). Kelly Marcel, che ha
scritto i primi due film, dirigerà e scriverà il trequel.
Tom Hardy ha
menzionato Marcel nel suo post, scrivendo “Voglio menzionare
molto brevemente quanto sia orgoglioso della mia regista, compagna
di sceneggiatura e cara amica Kelly Marcel. Vederti prendere il
timone di questo film mi riempie di orgoglio, è un onore. Fidati
del tuo istinto, il tuo istinto è sempre perfetto. Prima classe: ti
appoggio.”
A parte il ritorno di Tom Hardy nei
panni del giornalista Eddie Brock e del suo inconsapevole aiutante
e parassita Venom, la trama del terzo capitolo è
stata tenuta nascosta. Juno Temple e Chiwetel Ejiofor si sono uniti al cast in
ruoli non rivelati. Abbiamo visto l’ultima volta Venom/Eddie Brock
nei titoli di coda di Spider-Man: No Way Home del
2021, ma non è chiaro quale dei personaggi dell’Universo Marvel di Sony – che include
Morbius, Kraven the Hunter e Madame
Web, tra gli altri – potrebbe comparire in
Venom 3.
Un paio di presunte foto del set
che ritraggono David
Corenswet in costume completo hanno fatto il giro
del web. Sebbene a un’occhiata (molto) rapida possano sembrare
autentiche, è difficile credere che chiunque abbia dato un’occhiata
più approfondita si sia lasciato ingannare da questi scatti.
Tuttavia, le immagini sono state
spacciate per vere e sono state riprese da alcuni siti.
James
Gunn ha risposto prontamente a un fan che ha chiesto
se si trattasse di foto reali del set su Threads.
Le riprese sono attualmente in
corso, ma l’insider Daniel Richtman ritiene che si stiano svolgendo
in Norvegia (il che avrebbe senso visto l’emblema del petto
innevato) e che si sposteranno ad Atlanta più avanti nel mese di
marzo.
Cosa sappiamo sul nuovo
Superman?
Superman:Legacy che si intitolerà semplicemente
Superman avrà come protagonisti anche Rachel
Brosnahan nel ruolo di Lois Lane e
Nicholas Hoult in quello di Lex Luthor, oltre a
Isabela Merced nel
ruolo di Hawkgirl, Edi Gathegi in quello di Mister
Terrific, Nathan Fillion in
quello della Lanterna Verde Guy Gardner e Anthony Carrigan in
quello di Metamorpho.
Più recentemente, Sara
Sampaio ha firmato per interpretare l’assistente/amante di
Lex, Eve Teschmacher, e Skyler Gisondo è stato
scritturato per il ruolo di Jimmy Olsen.Sono attesi anche
i membri della squadra di antieroi The Authority e
María Gabriela de Faría (Animal Control) è stata
scritturata per il ruolo di Angela Spica/The Engineer. Si
dice anche che la Supergirl di Milly
Alcock farà il suo debutto prima del suo film su
Supergirl: Woman of Tomorrow, ma non è ancora
stato confermato.
Non sappiamo ancora con esattezza
come questi altri supereroi si inseriranno nella storia, ma
James Gunn ha precedentemente rivelato che la
doppia vita di Superman, sia come Clark Kent che come Uomo
d’Acciaio, sarà esplorata nel film, suggerendo che questi
personaggi saranno i suoi “super amici“. Resta da vedere
se faranno o meno parte di una vera e propria squadra.
Il trailer finale di Ghostbusters:
Minaccia glaciale è stato
pubblicatoe, sebbene la lunga serie di film sia nota
per far ridere, sembra che anche questa volta ci regalerà anche
qualche spavento.
Nonostante duri solo un
minuto, questa anteprima mostra il mostruoso Garraka, che sembra
essere la minaccia più spaventosa mai creata dal franchise per New
York. Anche con due squadre di Ghostbusters
pronte a unirsi, è chiaro che avranno il loro bel da
fare.
Ghostbusters:
Minaccia glaciale è scritto da Jason Reitman e Gil
Kenan ed è basato sul film del 1984 di Ivan Reitman Ghostbusters,
scritto da Dan Aykroyd e Harold Ramis. Nel cast oltre Paul Rudd (Ant-Man and the Wasp:
Quantumania), Carrie Coon (Boston Strangler), Finn Wolfhard
(Stranger Things), Mckenna Grace
(Ghostbusters: Legacy) ci sono anche Kumail Nanjiani (Eternals), Patton Oswalt (Eternals), Celeste
O’Connor (Ghostbusters: Legacy), Logan Kim (The Walking Dead: Dead
City), Dan Aykroyd (Ghostbusters), Ernie Hudson (Ghostbusters) e
Annie Potts (Ghostbusters).
Ghostbusters:
Minaccia glaciale sarà solo al cinema dall’11 aprile
prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.
La trama di
Ghostbusters: Minaccia Glaciale
In Ghostbusters: Minaccia Glaciale, la
famiglia Spengler torna dove tutto è iniziato, l’iconica caserma
dei pompieri di New York, e si unisce agli Acchiappafantasmi
originali che hanno sviluppato un laboratorio di ricerca top-secret
per portare la lotta ai fantasmi a un livello superiore. Quando la
scoperta di un antico artefatto scatenerà una forza malvagia, i
vecchi e nuovi Ghostbusters dovranno unire le forze per proteggere
la loro casa e salvare il mondo da una seconda era glaciale.
James Gunn ha
scelto il suo Perry White per il suo film su Superman.
THR informa che Wendell
Pierce (Jack Ryan, Suits) è stato scelto per
interpretare il capo di Clark Kent al Daily Planet. Pierce eredita
il personaggio da Lawrence Fishburne che era stata
l’ultima incarnazione di White in ordine di tempo. Le riprese del
film sono cominciate il 29 febbraio 2024, giorno che per tradizione
è il compleanno di Superman.
Superman, tutto quello che
sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult, Wendell Pierce e Nathan Fillion.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
Penultimo
appuntamento con
Doc – Nelle tue mani 3 che continua a tenere il pubblico di
Rai1 col fiato sospeso. In questi due nuovi
episodi sembra che la scossa del terremoto abbia smosso tutto pure
gli sceneggiatori che hanno di nuovo colpito nel segno. Nel finale
del quattordicesimo episodio infatti prima ci saluta, per
sempr, un personaggio secondario e uno dei principali scopre
che il male, che in passato aveva combattuto, purtroppo è
tornato.
La trama di Doc – Nelle tue
mani 3episodio 13
Il tredicesimo
intitolato “Legami” mostra proprio quelli familiari di Lin con i
suoi genitori e con sua sorella minore Yu, che
viene ricoverata al Policlinico Ambrosiano.
All’inizio il team medico e Doc,
Luca Argentero, pensano ad un’infezione sessuale o a
un’insufficienza epatica, ma all’improvviso la ragazza ha
un’ischemia celebrale. Il padre di Lin, ancora
arrabbiato con la figlia medico, vuole spostare Yu in una clinica
privata.
Per fortuna a risolvere il caso ci
arriva da sola Lin che riesce, anche grazie la sua conoscenza
all’endometriosi della sorellina, a scoprire che
la causa di tutto è l’aver smesso di prendere la
pillola, motivo che poi ha ineschiato l’iniziale emorragia
all’addome. Alla fine la specializzanda riesce anche a ricucire il
rapporto con sua madre e il suo severo padre, ovviamente sempre
supportata dal collega e amico Federico, l’attore
Giacomo Giorgio.
In questo episodio non c’è solo
spazio per i drammi della famiglia Wang, ma anche per quelli della
coppia Giulia e Doc. La colpa è di
Andrea, che non riesce a trovare un minuto per la
dottoressa Giordano,
Matilde Gioli, perchè i suoi pazienti e il reparto di medicina
sono la priorità assoluta. Fanti non riesce neanche a rivedere per
un cena sua figlia Carolina, interpretata sempre
da Beatrice
Grannò vera e proprio guest star tornata dopo il successo con
The White Lotus. Giulia intanto, spronata anche da Doc,
pubblica la sua ricerca e decide di partecipare al concorso per
diventare primario a Roma.
La trama di Doc –
Nelle tue mani 3episodio 14
La settima serata
si conclude con “Vivere” in cui la morte, la
“stronza” come viene chiamata da sempre da Doc, è la vera
protagonista della trama. Elisabetta viene
ricoverata, ormai in fin di vita a causa della sua malattia rara
che si è aggravata all’improvviso ma la giovane madre è solo
preoccupata del futuro di Pietro. Il
dottore Cesconi ovviamente farà di tutto per
aiutare la sua paziente, addirittura si offre come tutore visto che
ormai ha confidenza con il ragazzino di 12 anni.
In conclusione Elisabetta
muore ma non da sola, anzi nel momento più
tragico, viene svelata l’identità del padre di
Pietro, cioè Samuele, il fratello dello
stesso Damiano Cesconi. Il ragazzino quindi perde
la madre ma ritrova un papà mai conosciuto e scopre un amico che in
realtà è suo zio. Nelle stesse ore nel reparto
Riccardo,
Pierpaolo Spollon, deve affrontare le sue paure visto che viene
preso in cura Giorgio, il padre della sua
compianta Alba, che riesce a salvare. Il tutor degli
specializzandi, indeciso sul suo futuro, alla fine decide di
rimanere definitivamente per lavorare in Medicina Interna.
L’episodio quindi si conclude con
Giulia e Andrea che decidono di lasciarsi perchè
tra loro non funziona, ma ammettono entrambi che
non riusciranno mai a fare a meno l’uno dell’altra.
Riccardo scopre il segreto di
Martina, cioè che la collega non si è mai laureata
in Medicina e Agnese,
Sara Lazzaro, dopo una visita di controllo scopre che il
tumore è tornato. Questa è la miccia che fa
scattare nella donna di svelare tutto al ex marito ed è pronta a
raccontagli tutto. La penultima puntata di Doc – Nelle tue
mani 3 finisce proprio qui proprio, sul più bello,
lasciando la rivelazione nel finale di questa terza stagione.
Doc – Nelle tue mani
3 con il fiato in sospeso fino all’ultimo
Doc – Nelle tue mani con il tredicesimo e quattordicesimo
continua a tenere il livello della scorsa settimana puntando su una
morte, quella di Elisabetta, e con una nuova
ultima scioccante rivelazione. Ancora una volta per la parte meno
drammatica, la fanno da padrona Federico e Lin, una coppia di fatto
ma peccato che ne loro e ne i sceneggiatori, forse, non l’hanno
ancora capito. Per concludere ora non ci resta che aspettare
giovedì prossimo con gli ultimi episodi di Doc – Nelle tue
mani 3.
Dopo oltre due anni di attesa,
Dune –
Parte due (qui
la nostra recensione) è finalmente arrivato in sala.
Denis Villeneuve riporta così sul grande schermo
il pianeta sabbioso dove si svolgono gli eventi che vedono
contrapposti gli Atreides, gli Harkonnen e i Fremen, insieme ad
altre numerose forze in gioco per il controllo non solo della
preziosa spezia ma anche dell’intero universo conosciuto. Il film
porta dunque avanti quanto introdotto nel 2021 con Dune
(qui
la recensione), che grazie al suo passaggio televisivo in vista
dell’uscita del nuovo capitolo può essere utile rivedere per essere
pronti alla visione del suo sequel.
Sia Dune che
Dune –
Parte due, come noto, adattano per il grande schermo il
primo romanzo del Ciclo di Dune, scritto da Frank Herbert e
considerato tra i capisaldi della letteratura di fantascienza.
Un’opera ambiziosissima, maestosa, nel quale confluiscono non solo
tutti i principali canoni del genere fantascientifico ma anche
tematiche capaci di risultare ancora oggi attuali, come lo
sfruttamento dei popoli e delle risorse naturali, il fanatismo
religioso e le guerre portate avanti in nome di un credo ritenuto
superiore. Il primo film, in particolare, è la trasposizione della
Prima Parte del romanzo, intitolata Il pianeta delle
dune.
Definita come la saga
cinematografica di fantascienza più importante di quest’epoca,
Dune
è senza dubbio un film che nessun appassionato di cinema dovrebbe
lasciarsi sfuggire, dove logiche da blockbuster e intenti autoriali
si fondono per dar vita ad un risultato stupefacente. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast, alle location e ad altro
ancora. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di Dune
In un lontano futuro, controllato da
un impero interstellare, nel quale vige una sorta di feudalesimo e
ogni feudo è governato da una casa nobiliare, il giovane
Paul, rampollo della casata degli
Atreides, si trasferisce con la sua famiglia
sull’inospitale pianeta Arrakis, noto come Dune, insieme al padre,
il Duca Leto, alla madre Lady
Jessica e alcuni consiglieri. Qui gli Atreides hanno il
compito di gestire il pianeta e la sua risorsa più preziosa, la
Spezia, che permette a chi la possiede di acquisire capacità
sovrumane. Proprio per il controllo di questa si scatenerà ben
presto una guerra, che vedrà contrapposti agli Atreides gli
Harkonnen. Il giovane Paul, ignaro del suo destino, si ritroverà
così al centro di questo scontro, nel corso del quale entrerà in
contatto con alcune profezie sul suo futuro.
Il cast di attori di Dune
Ad interpretare Paul Atreides vi è
l’attore Timothée Chalamet, mentre
Rebecca Ferguson è sua madre Lady Jessica. Il duca
Leto Atreides, invece, è interpretato da Oscar Isaac. Alleati della casata degli
Atreides sono poi il guerriero Gurney Halleck, interpretato da
Josh Brolin, il maestro di spada Duncan Idaho,
interpretato da
Jason Momoa e il mentat Thufir Hawat,
interpretato da Stephen McKinley Henderson. Il
nemico giurato di Leto, il Barone Vladimir Harkonnen, è invece
interpretato da Stellan Skarsgård, mentre suo nipote Glossu
“Bestia” Rabban Harkonnen è interpretato da Dave Bautista. Vi sono poi l’attrice
Charlotte Rampling nel ruolo della reverenda madre
Gaius Helen Mohiam, Javier Bardem in quelli del fremen Stilgar e
Zendaya nel ruolo della fremen Chani.
Quanti Oscar ha vinto Dune?
Ai premi Oscar del 2022 Dune ha ricevuto
ben 10 nomination: Miglior film, Miglior
sceneggiatura non originale, Migliori costumi, Miglior trucco e
acconciatura, Migliore fotografia, Migliori effetti speciali,
Miglior colonna sonora (HansZimmer), Miglior sonoro, Miglior scenografia e
Miglior montaggio. Ha poi vinto in queste ultime sei categorie,
affermandosi dunque come il film più premiato di quell’edizione
degli Oscar e riconfermandosi dunque come dotato di grandi
eccellenze per quanto riguarda questi reparti, che hanno lavorato
ottenendo il massimo e donando di conseguenza al film un aspetto
unico e impeccabile.
Dove sono state girate le scene di Dune?
Le riprese del film si sono
inizialmente svolte negli Origo Film Studios di
Budapest per poi proseguire in
Giordania. Le scene ambientate sul pianeta
Caladan, terra natìa di Paul, sono state girate
nella penisola di Stad, in
Norvegia, mentre per le desertiche riprese del
pianeta Arrakis sono stati utilizzati l’oasi di
Liwāʾ e la valle nota come Wadi
Rum, negli Emirati Arabi Uniti.
Villeneuve, infatti, ci teneva a girare in ambienti reali, così che
tanto gli attori quanto gli spettatori potessero avere la
sensazione di un luogo concreto e non ricostruito artificialmente.
Le scene con le formazioni rocciose che i Fremen usano come rifugi
per il calore sono state invece girate nel deserto di Rub’
al Khali ad Abu Dhabi.
Il trailer di Dune e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Dune
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 1
marzo alle ore 21:20 sul canale
Italia 1.
Il cast della seconda stagione di
The Last of Us si arricchisce di
quattro nuovi membri. Danny Ramirez (Top
Gun: Maverick, The Falcon and the
Winter Soldier), Ariela Barer
(“Come far saltare in aria un oleodotto”, “Runaways”), Tati
Gabrielle (“You”, “Le terrificanti avventure di Sabrina” )
e Spencer Lord (“Riverdale”, “Family Law”) si sono tutti uniti alla
seconda stagione della serie di successo della HBO.
Ramirez interpreterà Manny,
descritto come “un soldato leale il cui sguardo solare
smentisce il dolore di vecchie ferite e la paura di deludere i suoi
amici quando hanno più bisogno di lui”. Barer interpreterà
Mel, che si dice sia “un giovane medico il cui impegno nel
salvare vite umane è messo alla prova dalla realtà della guerra e
del tribalismo”.
Gabrielle è stata scelta per il
ruolo di Nora, “un medico militare che lotta per venire a patti
con i peccati del suo passato”. E Lord apparirà nei panni di
Owen, “un’anima gentile intrappolata nel corpo di un guerriero,
condannato a combattere un nemico che rifiuta di odiare”.
La prima stagione di The
Last of Us ha presentato Joel come un padre
amorevole, prima di perdere la figlia la notte in cui l’epidemia è
scoppiata e il mondo è andato fuori controllo. Anni dopo aver
dovuto escogitare diversi modi per sopravvivere agli infetti, Joel
si imbatte in Ellie, una ragazza che ha imparato a prendersi cura
di se stessa nel pericoloso mondo dell’adattamento dei videogiochi.
Le tensioni iniziarono a salire quando Joel fu informato che la sua
missione era in realtà quella di portare Ellie dall’altra parte del
Paese perché il suo sangue poteva essere la risposta a una cura per
il virus, a costo della vita della ragazza. Joel non avrebbe
permesso che accadesse qualcosa alla persona che per lui
significava una seconda possibilità per essere un PADRE.
La seconda stagione di The
Last of Us si baserà sul secondo gioco della
serie, in cui Ellie inizia a innamorarsi di Dina.
Come ogni adattamento di un videogioco prodotto per la televisione,
The
Last of Us potrebbe allontanarsi dalla trama e
dai nodi emotivamente intensi del videogioco, ma in base alla prima
stagione della serie, il team dietro lo show ama rimanere molto
fedele. Jesse, ex fidanzato di
Dina, non sarà a suo agio con l’idea che
Ellie si innamori di lei, mentre tutti cercano di
stare lontani dagli infetti e dai membri della
Firefly in cerca di risposte. Pedro Pascal e Bella Ramsey riprenderanno poi i loro ruoli di
Joel e Ellie.
Universal Pictures International
Italy ha diffuso il secondo trailer e il poster di
Drive-Away Dolls, l’originale commedia on the road prodotta
da Working Title e diretta da Ethan Coen, che l’ha scritta e
prodotta insieme alla moglie Tricia Cooke e che debutta qui da
solista per il suo primo film di finzione senza il fratello
Joel.
Drive-Away
Dolls arriverà nelle sale italiane dal 7 marzo esclusivamente
in edizione originale sottotitolata, e a una settimana dal
debutto in Italia ne diffondiamo una divertente clip che vede
protagonista la prudente e riservata Marian (interpretata dalla
brillante Geraldine Viswanathan).
Scritto da Ethan Coen e
Tricia Cooke, questa commedia segue Jamie, una ragazza
dallo spirito libero che si dispera per l’ennesima rottura con la
sua fidanzata, e la sua timida amica Marian che ha un disperato
bisogno di lasciarsi andare. In cerca di un nuovo inizio, le due si
avventurano in un viaggio improvvisato verso Tallahassee, ma le
cose precipitano rapidamente quando incrociano un gruppo di inetti
criminali durante il tragitto. Diretto da Ethan
Coen.
Il mondo dello sport è ricco di
grandi rivalità e alcune delle più entusiasmanti si ritrovano
nell’ambiente della Formula 1. Se in tempi recenti si annoverano
quelle tra Lewis Hamilton e Sebastian
Vettel o ancora tra Hamilton e
MaxVerstappen, una delle prime
grandi rivalità ad aver suscitato grande interesse è stata quella
tra Niki Lauda e James Hunt. Le
loro sfide, passate alla storia, sono poi state raccontate nel film
del 2013 Rush (qui la recensione),
diretto da Ron Howard. Il regista
di film come Apollo 13,
A Beautiful Mind o di Cindarella Man, si è dunque
qui concentrato sul dar vita ad un nuovo biopic dove però a farla
da padrone è l’adrenalina e la voglia di superare ogni limite.
Il film naturalmente generò un certo
interesse in quanto venne reso noto che avrebbe riproposto anche il
celebre e terribile incidente subito da Lauda nel 1976. Per
girarlo, però, Howard non ha utilizzato le riprese televisive del
vero incidente, ma ha ricreato la scena nel vecchio circuito del
Nürburgring, che non coincide con l’attuale configurazione del
circuito tedesco per le gare di Formula 1 ma è tuttavia ancora
esistente e utilizzata per vari eventi e prove private, così da
aver permesso alla produzione di girare nell’esatto punto
dell’incidente di Lauda. Questo dettaglio dà un assaggio di quanto
si sia cercato di ricostruire fedelmente la vicenda qui narrata,
facendo attenzione ad ogni dettaglio.
A distanza di circa un decennio,
Rush è ancora oggi considerato uno dei migliori film sulle
corse automobilistiche, sottovalutato nel corso della stagione dei
premi di quell’anno ma capace di lasciare accese e forti emozioni
nell’animo dello spettatore, specialmente se fan di questa
disciplina. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Rush
Ambientato nella metà degli anni
Settanta, il film racconta della grande rivalità sportiva tra
l’affascinante playboy inglese James Hunt e il suo
metodico e brillante avversario, il pilota austriaco Niki
Lauda. Il film segue i loro stili personali nettamente
diversi dentro e fuori la pista, i loro amori, la loro devozione
alle auto e alla sorprendente stagione del 1976 in cui entrambi i
piloti si dimostrarono disposti a rischiare tutto per diventare
campioni del mondo in uno sport senza margine di errore. Gara dopo
gara, la rivalità tra di loro non farà dunque che aumentare,
portandoli a correre rischi che avrebbero poi avuto conseguenze
indelebili sulla loro vita.
Ad interpretare James Hunt vi è
l’attore
Chris Hemsworth, il quale per assumere questo ruolo ha
perso ben 14 chili, messi su ricoprire il ruolo del protagonista in
Thor
(2011). L’attore, tuttavia, ha dichiarato che prima di questo film
non sapesse chi fosse Hunt. Nel ruolo di Niki Lauda vi è invece
l’attore
Daniel
Brühl. Per assumere il ruolo, questi portò delle
applicazioni dentali così da mimare il morso aperto del vero Lauda
e visse per un mese a Vienna così da acquisire un accento
austriaco. Brühl divenne poi grande amico di Lauda, il quale lodò
molto l’interpretazione che l’attore ha dato di lui. Accanto a loro
si ritrovano poi gli attori
Olivia Wilde, Christian McKay,
Pierfrancesco Favino,
Natalie Dormere
Alexandra MariaLara.
La vera storia dietro Rush
Quella narrata in Rush è la
storica rivalita svoltasi tra il 1974 e il 1976 tra i piloti di
Formula 1 Niki Lauda e James
Hunt. Bastò infatti un biennio per dar vita ad alcune
delle più memorabili sfide di questo sport, ricordate ancora oggi
come tra le più entusiasmanti di sempre. Il primo incontro tra Hunt
e Lauda avviene il 17 maggio 1970
all’Österreichring di Zeltweg, in
Austria, in una gara di Formula 3. Già in
quell’occasione emersero le forti differenze — sia caratteriali che
agonistiche — tra i due corridori, che li caratterizzeranno poi per
il resto della loro carriera e contribuiranno al formarsi della
loro rivalità.
Lauda è freddo e riservato, rifugge
dalle distrazioni esterne per dedicarsi in maniera scrupolosa alla
sua professione, a tal punto da guadagnarsi il soprannome di
“pilota computer”. La sua condotta in gara risulta poco
appassionante e divertente agli occhi del pubblico, ma al contempo
è estremamente efficace. L’estroverso Hunt, soprannominato Hunt
the Shunt (ovvero “Hunt lo schianto”) si caratterizza invece
per uno stile di guida al limite dello spericolato. Discontinuo nei
risultati egli è spesso distratto dai suoi vizi. La sfida tra di
loro inizia a farsi accesa quando dalla stagione 1974 entrano
rispettivamente alla Ferrari e alla
Hesketh.
Con quest’ultima Hunt ottiene il suo
primo successo, ma al termine del campionato è tuttavia Lauda ad
aggiudicarsi il titolo di campione, con 5 vittorie. Nel 1976, Hunt
passa però alla McLaren e sarà proprio quella la stagione dove la
rivalità tra i due raggiunge i massimi livelli. Nei primi periodi
di questa, Lauda è in testa con 4 vittorie e 3 podi, mentre Hunt
vanta solo un podio. All’ottavo appuntamento stagione, però, matura
la sua prima vera vittoria (un precedente primo posto gli era stato
annullato per irregolarità nell’autovettura). Lauda guadagna poi
una quinta vittoria, ma è la gara del 1º agosto
1976 al Nürburgring Nordschleife a
cambiare drasticamente le sorti di quella stagione.
In quell’occasione Lauda rimane
vittima di un grave incidente che rischia di costargli la vita, e
di cui porterà per sempre le cicatrici sul volto. Nelle fasi
iniziali della gara il pilota austriaco, dopo una sbandata causata
da alcune chiazze d’umido e dalla non ottimale temperatura delle
gomme, impatta contro una roccia a bordo pista e rimane
intrappolato per lunghi minuti nell’abitacolo della sua 312 T2 in
fiamme, venendo poi faticosamente estratto dalle lamiere. Lauda è
costretto a prendersi un periodo di pausa per rimettersi da
quell’incidente e durante questo Hunt recupera lo svantaggio che
c’era tra di loro.
Intenzionato a non rimanere fuori
dai giochi, Lauda accorcia però i tempi di recupero e torna in
pista cercando di mantenere il distacco nei punti da Hunt. L’esito
del campionato di stabilisce poi all’ultimo Gran Premio, quello del
Giappone, doove però per via di un temporale Lauda preferirà
ritirarsi, consentendo così ad Hunt di vincere, sorpassarlo nel
punteggio e vincere il suo primo titolo da campione. Nonostante i
due continueranno poi a competere anche nelle stagioni successive,
è qui che si interrompe la loro rivalità. Hunt si ritirerà poi nel
1979, morendo nel 1993 per un attacco cardiaco. Lauda si ritirerà
poi nel 1985, continuando a svolgere ruoli dirigenziali fino al
2019, anno della sua morte.
Il trailer di Rush e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Rush grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Google Play, Apple TV, Prime Video, Rai Play e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 1
marzo alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
Nel corso della sua carriera il
premio Oscar Ron Howard si è cimentato nella regia
di film di genere continuamente diverso. Dalla commedia fantasy
Splash – Una sirena a Manhattan al dramma spaziale
Apollo 13, dal biografico A Beautiful Mind al thriller Il codice Da
Vinci, dal western The Missing al
fantascientifico Solo: A Star Wars
Story. Nella sua filmografia si possono però ritrovare
anche film di genere sentimentale, tra cui spicca in particolare
Cuori ribelli, da lui ideato insieme a
Bob Dolman e girato nel 1992. Tra dramma,
avventura ed emozioni, è certamente uno dei titoli meno citati ma
più affascinanti del regista.
Il film intreccia una vicenda reale
come quella dell’immigrazione irlandese negli Stati Uniti con il
racconto di due giovani alla ricerca del loro futuro e dell’amore.
Lo scenario è quello dell’America di fine Ottocento, il che
permette a Cuori ribelli di presentare anche alcuni
elementi del genere western, raccontando però la fine di quell’era
e l’inizio dello sviluppo industriale Novecentesco. Oltre a ciò, il
film di Howard si caratterizza anche per essere stato il primo film
girato in formato Panavision Super 70 e il primo in pellicola 70mm
dopo oltre un decennio che tale formato non era più stato
utilizzato.
Presentato anche fuori concorso al
Festival
di Cannes, Cuori ribelli si è affermato come un buon
successo di critica e pubblico, incassando globalmente circa 140
milioni di dollari a fronte di un budget di 60. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Cuori
ribelli
Ambientato verso la fine dell’800,
il film racconta la storia di due giovani irlandesi, Joseph
Donnelly e Shannon Christie, i quali
decidono di migrare in America in cerca di fortuna. Joseph e
Shannon si conoscono nella loro terra, l’Irlanda, in un momento di
grande precarietà. La famiglia Donnelly, in grave difficoltà
economica, non riesce infatti più a pagare l’affitto della casa in
cui vive e il proprietario dell’abitazione decide brutalmente di
bruciare l’immobile. Joseph, accecato dall’ira per quanto accaduto,
è intenzionato ad uccidere l’uomo, ma desiste dopo aver conosciuto
la figlia di lui, la temeraria Shannon. La ragazza, in forte
conflitto con la sua famiglia, desidera scappare in America
intenzionata a tagliare ogni legame con i suoi cari. Joseph
esaudirà il suo desiderio, fuggendo insieme a lei.
Dopo un lungo e faticoso viaggio in
nave, i due ragazzi giungono finalmente in America, ma si trovano
subito ad affrontare i primi grandi problemi. Fortunatamente, ad
aiutarli ad ambientarsi nella nuova terra, interviene
Kelly, leader della comunità di immigrati
irlandesi, che riesce a trovare a Joseph e Shannon un piccolo
alloggio di fortuna. Per non destare scandalo, i due giovani
immigrati sono costretti a fingere di essere fratello e sorella
anche se in realtà tra loro è scoppiata una forte e reciproca
attrazione fisica da entrambi nascosta. Ma nonostante la
solidarietà dei compatrioti, la vita nel nuovo mondo si rivelerà
più dura del previsto e i due giovani irlandesi, profondamente
innamorati, si troveranno ad affrontare insieme varie
disavventure.
Cuori ribelli: il cast del
film
Ad interpretare i due protagonisti
del film vi sono gli attori Tom Cruise e
Nicole Kidman.
I due si erano già incontrati sul set di Giorni di tuono,
film del 1990, durante il quale si sono innamorati arrivando poi a
sposarsi. In Cuori ribelli i due erano dunque già una
coppia consolidata e nota nel mondo di Hollywood, e proprio per
questo film ricevettero la nomination agli MTV Movie Awards come
miglior coppia (perdendo però contro
Mel Gibson e Danny Glover di Arma Letale 3). Per quanto riguarda le difficoltà
incontrate sul set, per entrambi la principale è stata quella di
misurarsi con l’accento irlandese. In particolare, però, fu Cruise
a ricevere le principali critiche a riguardo.
In molti giudicarono infatti il suo
accento irlandese quantomai ridicolo e in Irlanda il film è
involontariamente divenuto un cult comico proprio questo
particolare. Accanto a loro nel film si ritrovano gli attori
Robert Prosky nei panni di Daniel Christie e
Barbara Babcock in quelli di Nora Christie, i due
genitori di Shannon. Colm Meaney, noto per aver
interpretato il personaggio di Miles O’Brien nel franchise di
Star Trek, è invece Kelly. L’attore Thomas
Gibson interpreta invece Stephen Chase, il caposquadra di
Daniel e principale responsabile per l’incendio di casa Donnelly.
Nel film compare anche Cyril Cusack, celebre
attore irlandese apparso in oltre 90 film, nei panni di Danty
Duff.
Come finisce Cuoriribelli? Ecco la descrizione della scena finale
Nel finale del film, dopo che Joseph
e Shannon non sono riusciti a trovare fortuna ma anzi hanno in più
occasioni rischiato la vita, lui si allontana affinché lei possa
avere una vita migliore. Tuttavia, ripensando alle parole del
padre, decide di sfidare il proprio destino e partecipare alla
Corsa alla terra dell’Oklahoma, per rivendicare il suo diritto
sulla terra. Qui ritrova Shannon e il suo promesso sposo Stephen.
Il giorno della corsa, Joseph riesce infine a prevalere ed è pronto
a piantare la sua bandiera mentre Shannon si precipita al suo
fianco respingendo definitivamente Stephen. Tuttavia questi
approfitta di un attimo di distrazione e si avventa su Joseph, i
due iniziano a lottare e Joseph viene schiacciato dal peso del
cavallo.
In quel momento, tutto sembra
finito. Lo spirito di Joseph si allontana dal suo corpo e “sorvola”
la terra sotto di lui, vedendo però la disperazione di Shannon. Lo
spirito riesce allora a rientra nel corpo di Joseph, che riprende
dunque conoscenza. Insieme, i due innamorati piantano la bandiera
per prendersi la terra e poter vivere finalmente lì in pace. Si
tratta dunque di un finale piuttosto particolare, che sembra quasi
sfociare nel fantastico con la manifestazione dello spirito di
Joseph, ma che offre in fin dei conti un lieto fine al racconto dei
due protagonisti.
Il trailer di Cuori
ribelli e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Cuori
ribelli è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e
Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di venerdì 1 marzo alle ore
21:00 sul canale Iris.
I poteri di Paul Atreides crescono
notevolmente in Dune – Parte
due (recensione),
e la sua capacità di vedere i futuri possibili lo porta ad
avere diversi sogni e visioni. Paul è stato addestrato da sua
madre, Lady Jessica, fin da piccolo a sviluppare
le capacità dei Bene Gesserit, e Dune ha
mostrato come la presenza di spezie su Arrakis aumenti la
probabilità che queste visioni si manifestino. In Dune – Parte
Due, che segue Paul mentre si integra pienamente nella
cultura Fremen del pianeta desertico, la sua esposizione alla
spezia e l’assunzione dell’Acqua della Vita per diventare Lisan al
Gaib ne provocano altre, sempre partendo da quelle da lui avute in
Dune
del 2021.
Le visioni e i sogni di Paul
(Timothée
Chalamet) sono una parte fondamentale del modo in cui
il regista Denis Villeneuve costruisce
il finale di Dune – Parte
Due. Anche se ci sono diversi scorci di futuri possibili
che si susseguono nel corso del film, la maggior parte di essi sono
collegati al destino di Paul e alla natura inevitabile della sua
ascesa. Tuttavia, alcune di queste visioni hanno un significato più
ambiguo, mentre altre sono piuttosto chiare su ciò che accadrà.
Paul arriva a comprendere meglio il significato dei suoi sogni e
delle sue visioni man mano che il suo potere cresce, e la capacità
di dare un senso alla sua preveggenza fornisce ulteriori spunti per
Dune – Parte
Due e oltre.
Paul sogna il funerale di suo padre
in Dune – Parte Due
Il primo dei sogni di Paul in
Dune – Parte
Due avviene quando vede quello che sembra essere
il funerale di suo padre, il Duca Leto Atreides. Il personaggio di
Oscar Isaac è morto in
Dune dopo un tradimento da parte del Dr. Yueh e un
tentativo di assassinare il Barone Harkonnen. Il sogno di Paul
mostra il ritratto del Duca Leto incorniciato e seduto sul fianco
di una montagna di Arrakis. Le persone circondano il ritratto e
piangono la sua perdita inchinandosi davanti ad esso.
Un funerale per il Duca Leto non è
presente in Dune – Parte
Due al di là di questo sogno, il che significa
che questo è probabilmente un suo desiderio a seguito dela
scomparsa del padre. A causa del modo in cui è morto e della
conquista di Arrakis da parte degli Harkonnen, non c’è però stata
l’opportunità di rendere omaggio al leader della Casa Atreides.
Paul, naturalmente non dimentica certo suo padre anche se non c’è
un funerale. Le parole e la saggezza di Leto rimangono con lui per
tutto il film, compreso il fatto che Paul dice: “Padre, ho
trovato la mia strada” e si toglie l’anello Atreides
quando viene accettato dai Fremen.
Paul ha una visione di ciò che
accadrebbe se andasse a Sud
La più importante delle visioni di
Paul in Dune – Parte
Due si verifica all’inizio del film, quando egli
vede quello che potrebbe accadere se decidesse di recarsi verso il
Sud di Arrakis. Viene mostrato mentre segue una figura non
identificata attraverso i deserti di Arrakis e che passa accanto a
molti cadaveri. La visione avverte Paul di ciò che accadrà a lui e
all’universo se deciderà di andare a Sud. Questa azione scatenerà
infatti una guerra in tutta la galassia che provocherà la morte di
miliardi di persone, rendendolo responsabile del genocidio di cui è
testimone.
La visione di questo possibile
futuro ossessiona Paul per il resto di Dune – Parte
Due, anche se il motivo per cui ciò dovrebbe
avvenire gli rimane ancora sconosciuto. Questo fa sì che Paul si
opponga ripetutamente all’idea di essere il Lisan al Gaib e fa
tutto ciò che gli viene in mente per evitare di andare a Sud. Non
vuole avere tutta questa morte tra le mani, e per questo si ribella
per cercare di evitare questo risultato. Alla fine, però, non serve
a nulla e si trova comunque costretto a recarsi dove non
vorrebbe.
Paul ha una visione di Lady Jessica
che lo conduce a Sud
Le visioni originali di Paul che
viaggiava verso Arrakis sud non identificavano direttamente chi
fosse la figura femminile misteriosa e come fosse responsabile
della morte che sarebbe arrivata. Questo lascia aperta la
possibilità che uno qualsiasi dei personaggi femminili di spicco di
Dune – Parte
Due – Chani, Jessica, Irulan o Alia Atreides –
sia la risposta alla sua visione. Fortunatamente per Paul, una
visione più chiara di questo futuro arriva in seguito,
permettendogli di vedere che è sua madre a condurlo a Sud. Questo
sguardo al futuro fa capire a Paul che Jessica ha i suoi piani in
corso.
Il ruolo di Jessica
(Rebecca
Ferguson) in Dune – Parte
Due cambia quando diventa la Reverenda Madre dei
Fremen, sostituendo la precedente Bene Gesserit al potere.
Conoscendo le profezie della cultura e vedendo che molti credono
già che Paul sia il loro messia, prende in mano la situazione per
procurargli dei seguaci. Inizialmente, Jessica vuole far credere la
gente del nord, ma le sue vere motivazioni sono quelle di andare a
sud e far credere la parte più religiosa e fanatica del popolo
Fremen. Una volta che Paul si reca a sud e si ricongiunge con sua
madre, i frutti del suo lavoro sono evidenti: Paul sale al
potere.
Tutti i sogni e le visioni di Paul
in Dune – Parte
Due hanno effetti diversi su di lui, ma quello di
Chani (Zendaya)
lo colpisce particolarmente. Mentre dorme, sogna Chani in piedi
sulla cima di una duna di sabbia, che domina il resto di Arrakis.
In quel momento, una bomba esplode in lontananza, facendo correre
Paul verso di lei. Una volta arrivato, trova Chani con ustioni sul
viso, apparentemente dovute alle radiazioni della bomba atomica che
è esplosa. La visone termina con la morte di Chani tra le braccia
di Paul.
Chani non muore in
Dune – Parte
Due, lasciando diverse possibilità di lettura del
significato di questo sogno. La prima è che si trattava di una
manifestazione dei timori di Paul che Chani potesse morire a causa
della guerra imminente. Con Paul che si preparava a usare le bombe
atomiche per diventare imperatore e a iniziare una guerra, sarebbe
stato comprensibile se avesse temuto che Chani fosse una vittima
delle battaglie che stavano per avere luogo. C’è anche la
possibilità che Denis Villeneuve abbia voluto usare questo sogno
per prefigurare il destino di Chani in Dune –
Parte Tre.
L’altra possibilità è che non si
tratti di un sogno, ma di una visione più metaforica che letterale.
Non tutte le visioni di Paul si avverano come lui le vede, come è
evidente in tutto Dune. Forse questa visione in
Dune – Parte
Due vuole mostrare a Paul che perderà Chani se
userà le bombe e percorrerà questa strada di guerra. Chani potrebbe
non morire, ma alla fine del film lascia Paul. È possibile che
questo sia ciò che la visione stava cercando di comunicare; solo
che Paul l’ha presa più alla lettera per quanto riguarda la perdita
di Chani.
Paul ha la visione di un dialogo
con Jamis
L’ultima visione di Paul che
coinvolge Jamis arriva in un momento cruciale del suo percorso per
diventare Lisan al Gaib, in quanto viene messo nella condizione di
dover scegliere se intraprendere o meno questa strada. Paul vede il
suo vecchio amico/nemico mentre cerca risposte su ciò che deve
fare. Sente molte voci diverse, ma è Jamis che vede e gli dice che
deve vedere il quadro completo – passato, presente e futuro – e
bere l’Acqua della Vita.
Anche se Jamis è morto dopo la lotta
con Paul in Dune, il suo ritorno attraverso una delle
visioni è intrigante. I due si sono conosciuti solo brevemente nel
primo film e Jamis era piuttosto aggressivo e ostile nei confronti
di Paul e di sua madre. Tuttavia, le altre visioni di Paul
sembravano mostrare Jamis come un amico intimo, tanto che Maud’Dib
si fida ancora di lui. Dune – Parte
Due raddoppia questo aspetto, facendo sì che
Jamis sia la figura che Paul vede quando arriva il momento di
prendere una decisione che modificherà la sua vita e l’intero
universo.
La decisione di Paul di bere l’Acqua
della Vita gli permette di accedere al futuro come mai prima d’ora,
dandogli una visione cristallina del futuro di Arrakis. Vede le
sabbie del pianeta familiare incontrarsi con mari d’acqua che ora
sono tornati. Paul vede anche una versione adulta di sua sorella,
la Alia Atreides di Anya Taylor-Joy, in piedi sulla sabbia. Lei
dice a Paul “Ti amo” per concludere la visione.
Questa è una delle visioni più
importanti di Paul in Dune – Parte
Due, poiché è il raro caso in cui vede un
potenziale “bene” che arriverà nel suo futuro. Il ritorno dei mari
ad Arrakis è il risultato diretto del fatto che Paul diventa Lisan
al Gaib e Imperatore. Questa è la prova che ha realizzato la
speranza di riportare acqua e giardini sul pianeta desolato. Nel
frattempo, la visione di una versione futura di Alia gli mostra un
membro della famiglia che non ha ancora incontrato ma a cui un
giorno si avvicinerà molto.
Paul ha una visione del suo
combattimento con Feyd-Rautha
La più breve delle visioni di Paul
in Dune – Parte
Due si presenta come una premonizione del suo
combattimento con Feyd-Rautha Harkonnen (Austin
Butler). Egli vede uno scorcio dell’imminente duello,
con il filmato che mostra solo una persona che pugnala un’altra
persona nelle viscere con un coltello. In quel momento, non è
chiaro se sia Paul a essere pugnalato o se stia sferrando un colpo
mortale a un avversario. È solo quando si svolge il combattimento
tra Paul e Feyd-Rautha che la visione acquista un senso, poiché
insegna a Paul come battere suo cugino.
Paul ha una visione che conferma
che Jessica è una Harkonnen in Dune – Parte Due
Una rivelazione importante arriva
verso la fine di Dune – Parte
Due, quando viene mostrata un’altra visione di
Paul. Questa inizia con le immagini di un neonato. Poi mostra il
Barone Harkonnen che incontra il bambino, indicando che è
lui il padre. Il significato della visione non è nascosto, poiché
Paul parla sopra la scena mentre parla con sua madre. In questo
modo Dune – Parte
Due conferma che Jessica è la figlia del
Barone Harkonnen, un fatto che lei stessa non sapeva fino
a quando non ha bevuto l’Acqua della Vita.
Il colpo di scena che collega
Jessica alla stirpe degli Harkonnen è un altro tassello del piano
delle Bene Gesserit per produrre il Kwisatz
Haderach. Questo non solo significa che le Bene Gesserit
avevano pianificato la mescolanza delle linee di sangue Atreides e
Harkonnen, ma rende anche Paul il nipote del Barone Harkonnen. È
attraverso questa visione che Paul apprende di far parte di due
potenti casate, oltre che delle Bene Gesserit. Questi fatti, uniti
al fatto che Paul diventa Lisan al Gaib, Imperatore e parte della
Casa Corrino, mostrano quanto sia potente quando
Dune – Parte
Due si conclude.
Una delle sorprese maggiori offerte
da Dune – Parte
due (qui
la nostra recensione) è la presenza dell’attrice Anya Taylor-Joy nel ruolo di Alia
Atreides, cosa che getta le basi per una sua maggior
presenza in un eventuale film successivo. Sebbene non sia uno dei
personaggi principali di Dune – Parte
due– in quanto concretamente non ancora nata e
presente da adulta solo in una delle visioni di Paul – la presenza
di Alia si avverte lungo tutto il film sia come voce guida che come
anticipazione di ciò che sarà. Essendo inoltre una figura
importante all’interno dei romanzi di Frank
Herbert, il personaggio potrebbe dunque facilmente
diventare un punto fermo del franchise, se verranno prodotti altri
film che adattano i successivi libri. Nell’attesa di ciò, scopriamo
qualcosa in più su tale personaggio.
Anya Taylo-Joy e il ruolo di Alia
Atreides in Dune – Parte due
Rebecca Ferguson nel ruolo di Lady Jessica. Photo Credit: Courtesy
Warner Bros. Pictures
Concepita durante gli eventi di
Dune, il
film del 2021, Lady Jessica, porta dunque in grembo Alia per tutta
la durata di questo sequel. L’esposizione della donna all’Acqua
della Vita permette poi ad Alia di acquisire la capacità di parlare
telepaticamente con la madre. Le due possono così discutere di Paul
e della profezia che lo vuole Messia, con Jessica che cita poi
proprio il punto di vista e le opinioni di Alia durante le
discussioni con il figlio sul suo destino. È la stessa Taylor-Joy a
dare voce alla nascitura durante le conversazioni con Lady Jessica.
Data l’importanza del personaggio per il mito di Dune
nel suo complesso, ha senso che il personaggio sia stato ora
introdotto, anche se con notevoli differenze a quanto avviene nel
romanzo.
In esso, infatti, Alia è già una
bambina di due anni, nata nel periodo che intercorre tra la Prima
parte (Il pianeta delle dune) e la Seconda (Muad’dib), ma nonostante ciò presenta già
la capacità di ragionamento di un adulto. È poi proprio lei ad
uccidere il Barone Harkonnen e non Paul, come
mostrato invece nel film. Si parla dunque di un personaggio molto
importante, ma che appunto nel film viene solamente evocato, come a
rimandare di un po’ il suo ruolo all’interno del racconto,
permettendo ora di concentrarsi su altri aspetti. Alia viene poi
silenziosamente presentata con una funzione diversa, che funge in
un certo senso da inquietante premonizione alla crescita di Paul
nel film.
In Dune – Parte
due, infatti, Paul Atreides fa di tutto per evitare di
abbracciare la profezia Fremen del Muad’Dib. Questo è in gran parte
dovuto alle
visioni che lo perseguitano riguardanti un futuro in cui una
guerra guidata dagli Atreides devasta la galassia e lascia miliardi
di morti. In queste visioni, Paul vede una figura che cammina nel
deserto, ignorando le persone che muoiono di fame intorno a loro.
Gradualmente, la visione si fa più chiara, suggerendo che il
personaggio che Paul vede non è, come credeva, sé stesso. Quando
finalmente accetta il suo destino e beve l’acqua della vita, Paul
riceve una visione più vivida della figura.
Questa si rivela essere proprio
Alia, che finalmente parla brevemente con Paul di come ora possa
vedere il passato e il futuro della loro Casa. La scena, che vede
finalmente l’attrice
Anya Taylor-Joy assumere concretamente il ruolo di un’Alia
ormai adulta, rivela il loro legame familiare con il Barone
Vladimir Harkonnen e anticipa sostanzialmente il futuro di Arrakis.
Anya Taylor-Joy appare sullo schermo come Alia solo per pochi
istanti, ma anticipa una grande quantità di conflitti interni e un
potenziale pericolo per Paul e per il resto della galassia in
generale. Se gli adattamenti cinematografici del franchise di
Dune continueranno, Alia avrà dunque un ruolo molto più
importante in futuro.
Alia Atreides e il suo futuro in Dune
Alia, come già accennato, ha infatti
un ruolo di crescente rilevanza nel Ciclo di Dune di Frank
Herbert e diventa un personaggio più centrale nel romanzo
successivo al primo, Dune: Messiah. Alia trascorre
gran parte di quest’ultima storia cercando di aiutare il fratello a
sradicare una cospirazione contro la famiglia Atreides. Il ruolo di
Alia in un eventuale terzo film di Dune si concentrerebbe
probabilmente su questi elementi, oltre che sul suo eventuale posto
all’interno dell’impero galattico, configurandosi dunque come
un’importante alleata per Paul. Quando poi Paul si ritira nel
deserto, diventa lei la reggente dell’Impero, portando a termine le
punizioni contro i cospiratori.
Tuttavia, la storia di Alia è anche
molto più complessa. Quando sua madre Lady Jessica viene scelta per
diventare la Reverenda Madre, conosce perfettamente gli effetti che
l’Acqua della Vita grezza avrà sulla figlia che porta in grembo, ma
a questo punto non può rifiutare la cerimonia. Il risultato è la
creazione di qualcosa che le superiori di Jessica nella sorellanza
Bene Gesserit hanno a lungo temuto e che chiamano
Abominazione: un bambino nato con la piena
consapevolezza e conoscenza delle sue memorie ancestrali. In
seguito, Alia verrà posseduta dalla personalità del nonno materno,
il sanguinario Barone Vladimir Harkonnen.
In I figli di Dune (1976),
Alia diventa dunque progressivamente più subdola e assetata di
potere, man mano che soccombe all’Abominio. Cadendo sotto
l’influenza del personaggio del suo defunto nonno, Alia abusa dei
suoi poteri di reggente e diventa una tiranna spietata. Permette al
Barone di accedere ai suoi sensi in cambio del suo aiuto nel
combattere le altre personalità all’interno di lei. Nelle future
trasposizioni, dunque, Alia potrebbe presentarsi quale antagonista,
anche se non necessariamente quello che è il suo percorso
all’interno di romanzi potrebbe venire adattato in tutto e per
tutto. Di certo, però, si presta ad essere uno dei personaggi più
importanti del futuro del franchise.
La serie comedy Netflix
di Lena DunhamToo Much ha
completato il suo cast con una formazione davvero impressionante.
Oltre ai protagonisti della serie precedentemente annunciati
Megan Stalter e Will Sharpe ci
saranno: Richard E. Grant (“Saltburn”), Stephen
Fry (“The Dropout”), Janicza Bravo
(“Sharp Stick”), Michael Zegen (“The Marvelous
Mrs. Maisel ”), Rhea Perlman (“Cheers”),
Rita Wilson (“Insonne a Seattle”), Leo
Reich (“Leo Reich: letteralmente chi se ne frega?!”),
Adele Exarchopoulos (“Passages”), Adwoa
Aboah (“Top Boy “), Daisy Bevan
(“L’alienista”), Dean-Charles Chapman (“1917”), Kaori
Momoi (“Il tetto più luminoso dell’universo”) e
Prasanna Puwanarajah (“The
Crown”).
È stato inoltre confermato che Emily Ratajkowski apparirà nella
serie.
Too Much segue
Jessica (Stalter), descritta come “una maniaca del lavoro di
New York sulla trentina che si sta riprendendo da una relazione
interrotta che pensava sarebbe durata per sempre e che si sta
lentamente isolando da tutti quelli che conosce. Quando ogni
isolato di New York racconta la storia del suo cattivo
comportamento, l’unica soluzione è accettare un lavoro a Londra,
dove progetta di vivere una vita di solitudine come una sorella
Brontë. Ma quando incontra Felix (Sharpe) – che somiglia più a
Spike che a Will di Notting Hill – scopre che il loro insolito
legame è impossibile da ignorare, anche se crea più problemi di
quanti ne risolve. Ora devono chiedersi: gli americani e gli
inglesi parlano davvero la stessa lingua?”
Lena Dunham
scriverà e dirigerà Too Much, con la musica
originale di Luis Felber, suo marito. Dunham e
Felber sono produttori esecutivi insieme a Tim Bevan, Eric
Fellner, Michael P. Cohen, Surian Fletcher-Jones e
Bruce Eric Kaplan, con Camilla
Bray come produttrice.
Will Forte, tra gli
attori in carne e ossa di Coyote vs. Acme, film
cancellato dalla distribuzione Warner Bros, ha pubblica una lettera
toccante sui social media condividendo i suoi sentimenti riguardo
al film cancellato.
Diretto da Dave
Green, Coyote vs. Acme è finito
all’attenzione della cronaca
dopo la sua cancellazione da parte della Warner Bros. Il film
da 70 milioni di dollari, che vedeva protagonista anche John
Cena e doveva essere un mix di live-action e
animazione, è stato completato nel 2022, ma la sua uscita è stata
cancellata nel novembre 2023.
In una lunga lettera pubblicata su
X, ex Twitter, Forte parla della cancellazione di Coyote
vs. Acme a seguito di una proiezione privata del film
andata malissimo. Leggi i suoi sentiti commenti qui sotto:
L’attore condivide la sua esperienza
di visione del film ed esprime gratitudine al cast e alla troupe
per il loro duro lavoro, congratulandosi con la squadra per aver
realizzato un film che è “super divertente in tutto,
visivamente sbalorditivo, dolce, sincero ed emotivamente
risonante”. L’attore sembra inoltre confermare il destino del
film ed esprime “confusione e frustrazione” nei confronti
della decisione della Warner Bros. di non distribuirlo.
Rivolgendosi direttamente al cast e alla troupe, scrive: “Ne
sareste così orgogliosi”.
Coyote vs. Acme è
il terzo film che la Warner Bros. Discovery ha accantonato dopo
Batgirl e
Scoob! Holiday Haunt nel 2022. Le cancellazioni
fanno parte di uno sforzo più ampio da parte di Zaslav e
dell’azienda per tagliare i costi e ridurre il debito dopo un
periodo di spese esuberanti sotto la precedente leadership. La saga
di Coyote vs. Acme è aggravata dal fatto che il
film è, secondo quanto riferito, abbastanza buono, ed è probabile
che alcuni registi e attori ci penseranno due volte prima di
lavorare con la Warner Bros. in futuro.
Lo svelamento del loook di
Bill Skarsgård in The
Crow ha generato parecchi commenti in rete, e dopo che
anche Alex Projas
ha esternato il suo disappunto in merito a questo look
decisamente diverso da quello di Brandon Lee nel film del 1994, interviene
nella conversazione anche David Ayer.
Il regista di Suicide
Squad si è sentito chiamato in causa dal momento che
il look scelto per Eric Draven di
Skarsgård è decisamente simile a quello che lui stesso
aveva messo a punto per la sua versione del Joker
di
Jared Leto.
David Ayer si è
rivolto a X per unirsi al discorso con un tweet composto solo da
un’emoji con l’occhio alzato. La somiglianza non sfugge al regista
americano, il cui lavoro più recente include il thriller del 2024
diretto da Jason Statham
The Beekeper.
Rupert Sanders,
regista di Biancaneve e il Cacciatore e Ghost
in the Shell, firma la regia del film che, come detto,
sarà un nuovo adattamento della graphic novel gotica e non un
remake del film del 1993 divenuto tristemente famoso per essere
stato l’ultimo di Brandon Lee, morto tragicamente proprio
durante le riprese.
Molti ritengono che quel film
diretto da Alex Proyas abbia svolto un lavoro perfetto di
adattamento della storia e, a questo proposito, il 7 maggio il film
uscirà per la prima volta in 4K Ultra HD e in
Steelbook. The
Crow sarà interpretato anche da Danny Huston,
Laura Birn, Sami Bouajila e Jordan Bolger
in ruoli non rivelati. Zach Baylin e Will Schneider hanno scritto
la sceneggiatura.
The
Crow uscirà il 7 giugno di quest’anno negli USA. La
sinossi recita: “Le anime gemelle Eric Draven (Skarsgård) e
Shelly Webster (FKA twigs) vengono brutalmente assassinate quando i
demoni del passato oscuro di lei li raggiungono. Avendo la
possibilità di salvare il suo vero amore sacrificando se stesso,
Eric parte alla ricerca di una spietata vendetta sui loro
assassini, attraversando i mondi dei vivi e dei morti per mettere a
posto le cose sbagliate“.
Il rap show Nuova
Scena – Rhythm + Flow Italia è giunto al gran finale!
ELMATADORMC7, JELECROIS e KID LOST si contenderanno il titolo e il
premio di 100.000 euro nell’ultimo episodio della competizione
musicale del mondo rap, che sarà disponibile eccezionalmente da
lunedì 4 marzo alle ore 21.00 solo su Netflix e che
vedrà Nitro come special guest.
I tre finalisti sono
riusciti a convincere i giudici Fabri Fibra, Geolier e Rose
Villain, superando le prove degli episodi precedenti che
hanno visto la partecipazione di star del rap come Guè, Madame,
Marracash, Noyz Narcos, Ernia, Fred De Palma, Ketama126, Lazza,
Lele Blade, Nayt, Nitro, Rocco Hunt, Squarta e Yung Snapp e della
regista videomaker Martina Pastori.
Nella finale ELMATADORMC7,
JELECROIS e KID LOST si sfideranno presentando il proprio brano
originale – che sarà poi disponibile su Spotify dalle 0.01 di
martedì 5 marzo – realizzato in collaborazione con i più importanti
producer della scena italiana: Dat Boi Dee & Poison, Sixpm, Marz &
Zef.
Nuova Scena – Rhythm +
Flow Italia, prodotto da Fremantle Italia, scritto da Dino
Clemente, Matteo Lenardon, Paola Papa, Antonio Vicaretti e da
Chiara Guerra, Vincenzo Majorana, Marina Pagliari, per la regia
di Alessio Muzi, arriva nel nostro Paese dopo il successo
riscosso negli USA e in Francia, rappresentando il primo
adattamento italiano di un format originale Netflix.
In occasione della nona
edizione del Filming Italy – Los Angeles, festival
creato e diretto da Tiziana Rocca che si è
concluso ieri giovedì 29 febbraio a Los Angeles, la casa di
produzione Starlex Productions con il
cortometraggio “Non io” – con la regia di Benedetta Pontellini e la
sceneggiatura di Claudia Gatti – si è aggiudicata il premio
Filming Italy Improving Talent Award.
Vincitore del Ciak D’Oro
per il Miglior cortometraggio nel 2020, “Non io” con protagonisti
Monica Guerritore, Pietro de Silva, Giorgia Gatti e con la voce di
Lina Wertmüller è una storia nata durante la pandemia, girata nella
sua prima versione con uno smartphone e poi successivamente
rielaborata e arricchita. In un periodo storico in cui il contatto
fisico e il raggiungimento delle persone care erano tra i temi più
delicati, il cortometraggio è il racconto di una storia d’amore, in
cui la vita cerca di andare avanti mentre il tempo scorre intorno,
con le difficoltà per incontrarsi e il tempo che sembra durare un
attimo.
Tra gli obiettivi del
festival Filming Italy – Los Angeles c’è quello di incoraggiare la
crescita del talento per garantire il futuro del ricambio creativo
e produttivo e il premio Filming Italy Improving Talent Award è
destinato a realtà emergenti della creatività e della produzione
italiana, con particolare focus ai cortometraggi.
Con questo cortometraggio
scritto e diretto da donne, Starlex Productions – realtà
indipendente tutta al femminile – si aggiudica questo premio, segno
della creatività, originalità e affiatamento del team di
lavoro.
La sceneggiatrice Claudia
Gatti e la regista Benedetta Pontellini sono le fondatrici di
Starlex Productions, che dopo un lungo lavoro nel mondo degli
spettacoli teatrali dal vivo, da qualche anno realizza film e serie
tv, tra cui “Tutte insieme all’abbazia”, commedia prossimamente in
uscita.
Starlex Productions
Fondata nel 2009 da
Benedetta Pontellini e Claudia Gatti, Starlex Productions è una
casa di produzione attiva nell’ambito cinematografico e teatrale.
Nella stagione 2016/17 ha festeggiato la cifra record di 202 mila
spettatori in tutta Italia grazie a spettacoli di successo come “La
Più meglio Gioventù” con Francesco Montanari e “Serata D’Onore” con
Michele Placido. A oggi la società conta oltre 80 spettacoli dal
vivo, documentari, spot, corti, Pubblicità Progresso, Master per le
arti e il premio Migliore Produzione Emergente alla Mostra del
Cinema dello Stretto 2010. Nel 2020 ha prodotto il “3+1 giorni per
innamorarsi”, una commedia romantica con la partecipazione
straordinaria di Maurizio Costanzo e Maria Grazia Cucinotta e con
Lina Sastri, Myriam Catania, Marco Bonini e Pietro De Silva.
Sempre nello stesso anno ha prodotto “Non io”, un corto
sull’esistenzialismo con protagonisti Monica Guerritore, Pietro de
Silva e con la voce di Lina Wertmuller, che ha vinto il Ciak D’Oro
per il Miglior cortometraggio nel 2020.
Sono iniziate negli Studi di
Cinecittà le riprese de Il fotografo del duce, il
nuovo film di Tony Saccucci, prodotto e distribuito da
Luce
Cinecittà. Saccucci torna sul set, dopo il caso mediatico
del suo debutto ‘Il pugile del duce’, e il successivo ‘La prima
donna’ premiato con il Nastro d’argento, con una nuova indagine di
memoria storica e recupero di un personaggio straordinario.
Protagonista de Il fotografo del duce è Adolfo
Porry-Pastorel, fotografo, giornalista, padre dei
fotoreporter italiani, progenitore dei ‘paparazzi’.
Classe 1888, pioniere di un
nuovo linguaggio, geniale ideatore di trovate pubblicitarie,
fondatore ad appena 20 anni dell’agenzia V.E.D.O. – Visioni
Editoriali Diffuse Ovunque, capace di trovarsi con la sua
macchina fotografica al posto giusto nel momento giusto prima dei
concorrenti, autore di clamorosi scoop, negli anni ’10 Porry è già
un numero uno della fotografia di cronaca e attualità. Tra le due
guerre riesce a passare grazie al suo talento e ubiquità per ‘il
fotografo di Mussolini’, e contemporaneamente per un fastidioso
scrutatore del regime (celeberrimo lo scambio di battute tra i due:
‘Sempre il solito fotografo’ – ‘Sempre il solito Presidente del
Consiglio’). Ha accesso alle stanze più intime del capo del
regime ed è attenzionato dalla censura fascista. Milioni di
lettori grazie alle sue foto hanno la cronaca viva di grandi eventi
storici e politici (primo tra tutti l’arresto di Mussolini del
1915, la Marcia su Roma, il ritrovamento del corpo di Giacomo
Matteotti), del costume, del tempo libero, le nuove abitudini degli
italiani.
Il film di Saccucci racconta, tra
riprese originali e filmati di repertorio e fotografie
dell’Archivio Luce – nell’anno che celebra il centenario della
fondazione del Luce – un personaggio che è riuscito a
raccontare il dietro le quinte del potere, la belle époque, il
ventennio fascista e il dramma, vissuto personalmente, della
seconda guerra mondiale. Un ‘occhio del secolo’ rapidissimo
e unico.
‘Porry-Pastorel è un gigante della
fotografia e un fiore all’occhiello del nostro Archivio’ –
commenta Enrico Bufalini, Direttore Cinema e
Documentaristica di Luce Cinecittà. ‘Proprio pochi anni fa durante
la digitalizzazione del suo fondo è stato rinvenuto l’originale
della celebre immagine dell’arresto di Mussolini del 1915, un
ritrovamento che ha impreziosito il nostro patrimonio. Siamo fieri
che un film interamente prodotto dal Luce, diretto da un autore di
talento e passione storica come Saccucci, valorizzi questo grande
artista e con lui l’Archivio Luce, che sa sempre sorprenderci con i
suoi tesori’.
A interpretare Porry-Pastorel è
Michele Eburnea (‘Il sol dell’avvenire’, ‘ ‘Esterno
notte’), giovane talento segnalato di recente dai David di
Donatello come David Rivelazione Italiana.Il
fotografo del duce è una produzione e una
distribuzione Luce Cinecittà.
Scritto dal regista Tony
Saccucci con Vania Colasanti e Flaminia
Padua. Il montaggio è affidato a Patrizia Penzo, la
direzione della fotografia è di Filippo Genovese, le musiche
originali di Alessandro Gwis e Riccardo Manzi. La produzione
esecutiva è di Maura Cosenza. Le riprese si svolgono negli
Studi di Cinecittà, il materiale di repertorio è
dell’Archivio Luce Cinecittà.
Due giorni dedicati
ai documentari Nastri d’Argento 2024 al Cinema
Barberini: lunedì 4 e martedì 5 marzo si
svolgerà unarassegna dedicata
ai documentari premiati dai Giornalisti Cinematografici Italiani
(SNGCI). Un’occasione unica per vedere o rivedere sul
grande schermo una selezione di alcuni fra i più interessanti
Documentari dell’anno vincitori e finalisti dei Nastri
d’Argento, presentati in sala, con i giornalisti che
li hanno scelti, anche dagli autori.
È un evento davvero
speciale con il quale il Cinema
Barberini,che ha recentemente
ospitato la premiazione dei Nastri d’Argento
Documentari 2024 con un ricco parterre di autori, registi e
protagonisti e un’ampia rappresentanza dell’industria
cinematografica, si conferma uno spazio aperto anche
al dibattito sui diversi formati dell’arte e sulla cultura
dell’audiovisivo.
Anche quest’anno la
selezione dei Documentari candidati e vincitori dei Nastri
d’Argento ha incluso film che rivelano uno sguardo sul passato e
sulla nostra storia recente con il ‘Cinema del Reale’, ma
anche un’attenzione speciale, nel mondo dello Spettacolo e nella
Cultura, al cinema e ai protagonisti della
musica, nonché al patrimonio artistico del
nostro paese cui è stata riservata
una cinquina speciale.
Si parte
lunedì 5 con Mur, coraggiosa
opera prima di Kasia Smutniak sul suo viaggio al confine fra
Polonia e Biolerussia e con i due film di Mario
Martone con cui ha vinto il Nastro dell’Anno: “Laggiù qualcuno mi
ama”, emozionante tributo a Massimo Troisi,
e “Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo
Jodice” che celebra il fotografo napoletano. Nella
stessa data verrano proiettati “Profondo
Argento”, unico documentario sul cinema fra i
finalisti, dedicato al maestro dell’horror e
firmato da Giancarlo Rolandi e Steve Della
Casa e il docufilm “Enigma Rol” di
Anselma Dell’Olio che esplora, attraverso
testimonianze e ricostruzioni, la figura del sensitivo torinese
così vicino a Fellini.
Si prosegue martedì
5 con le proiezioni di “Io
noi e Gaber”, con cui Riccardo
Milani ha ripercorso la straordinaria parabola umana
e artistica del grande Signor
G, edi “Un
altro domani” di Silvio Soldini e Cristina
Mainardi che denuncia la violenza sulle donne, per
una volta anche attraverso le voci degli uomini. La rassegna si
chiude con “Roma Santa e dannata”, il
documentario di Roberto D’Agostino, Marco Giusti e
Daniele Ciprì, sorprendente viaggio negli
inferi, intimo e dissacrante, della città più iconica e amata del
mondo.
Una collaborazione,
quella con il Barberini, che riporta ancora una volta i Nastri
d’Argento nel cinema che ha ospitato la 18.ma edizione
del Premio nel lontano 1963, l’anno dei Nastri a
Vittorio Gassman per Il sorpasso e a Gina
Lollobrigida per Venere Imperiale, premiati con Rosi,
Petri, Tonino Guerra e ancora Romolo Valli
e François Truffaut per Jules e
Jim, miglior film internazionale in una serata che si
concluse con l’anteprima
del Gattopardo.
Per tutte le informazioni:
Cinema Barberini – P.za Barberini, 24/26 – Roma – Il
programma
IL PROGRAMMA
LUNEDÌ 4 Marzo
Sala 3
ore 18:00 MUR di Kasia Smutniak (107’)
ore 20:15 LAGGIÙ QUALCUNO MI
AMA di Mario Martone (128’)
presenta il film il regista
Sala 7
ore 18:00 PROFONDO ARGENTO di Giancarlo Rolandi e Steve
Della Casa (70’)
presenta il film il regista Giancarlo Rolandi
ore 19:30 UN RITRATTO IN MOVIMENTO. OMAGGIO A MIMMO
JODICE di Mario Martone (52’)
ore 20:45 ENIGMA ROL di Anselma Dell’Olio (90’)
MARTEDÌ 5 Marzo
Sala 3
ore 18:30 IO NOI E GABER di Riccardo Milani (135’)
presentano il film il regista e i produttori
ore 21:00 ROMA SANTA E DANNATA di Roberto D’Agostino,
Marco Giusti, Daniele Ciprì (91’)
presentano il film gli autori
Sala 7
ore 18:00 UN ALTRO DOMANI di Silvio Soldini e Cristiana
Mainardi (109’)