Prima del debutto dello
show su Netflix venerdì
17 novembre, è stato rilasciato un nuovo trailer di
Scott Pilgrim: La serie (Scott Pilgrim Takes
Off). Il nuovo trailer mostra Scott e Ramona che si incontrano
per la prima volta e iniziano la loro relazione, che dà il via a
tutti gli eventi della serie.
Scott Pilgrim incontra la ragazza
dei suoi sogni, Ramona Flowers, ma scopre che deve sconfiggere i
suoi sette perfidi ex per poter uscire con lei. Poi le cose si
complicano ancora di più. Tratta dalle graphic novel di Bryan Lee
O’Malley.
Scott Pilgrim: La serie
Scott Pilgrim: La
serie (Scott Pilgrim Takes Off) vedrà il ritorno
del cast live-action del film Scott Pilgrim vs.
The World del 2010, tra cui Michael Cera nei
panni di Scott, Mary Elizabeth Winstead nei panni di Ramona,
Kieran Culkin nei panni di Wallace Wells, Anna Kendrick nei panni di Stacey Pilgrim,
Brie Larson nei panni di Envy Adams,
Aubrey Plaza nel ruolo di Julie Powers,
Ellen Wong nel ruolo di Knives Chau,
Alison Pill nel ruolo di Kim Pine, Johnny
Simmons nel ruolo del giovane Neil e Mark
Webber nel ruolo di Stephen Stills.
Gli ex malvagi di Ramona saranno
interpretati ancora una volta da Satya Bhabha nei
panni di Matthew Patel, Chris Evans nei panni di Lucas Lee, Brandon Routh nei panni di Todd Ingram,
Jason Schwartzman nei panni di Gideon Graves e
Mae Whitman nei panni di Roxie.
Quando Dav e Giulia, le
anime pulsanti dietro Star Shop Roma, si sono confrontati
sulla crescente confusione tra le sedi del loro negozio e
altre città italiane, la soluzione è stata chiara: un
cambio di identità sui canali social della loro attività. Ed
ecco che nasce “Star Shock”, il nuovo volto social
delle fumetterie più seguite d’Italia.
L’annuncio arriva
con un reel dinamico, immerso in una trama da sitcom
che trae spunto dalla realtà quotidiana degli appassionati
di manga e comics. Questo cambiamento segna l’inizio di
una nuova era per il team, che ha già guadagnato popolarità
prima su TikTok e Instagram e poi su YouTube, fino a pubblicare il
mese scorso la sua prima produzione a fumetti, “Nerd in
Action” per Tora Edizioni.
“Star Shock”, con
i suoi impressionanti numeri – oltre 450mila follower su
TikTok, oltre 250mila su YouTube e oltre
100mila su Instagram – rappresenta un punto di
riferimento nello slice of life dedicato al mondo del
fumetto dell’entertainment nerd in Italia. Una
community che accoglie un pubblico di età tra i 6 e i 25
anni e che affluisce settimanalmente nei negozi di via
di Ripetta e via degli Scipioni a Roma per vivere
l’esperienza Star Shock in prima persona e acquistare le
ultime novità del mondo fumettistico.
Il team di “Star
Shock” è stato presente a Lucca
Comics & Games, dove ha presentato la sua nuova
identità con un albo a fumetti inedito e omaggio.
Ma chi sono i volti
dietro Star Shock?
DAV: Il fondatore
e colonna portante delle due fumetterie, con una passione smisurata
per la comunicazione e i social media. Dal suo genio nascono i
video che ogni giorno catturano l’attenzione di migliaia di
appassionati.
GIULS: La regina
del dispetto, con una passione che spazia dai manga ai comics, e
con una fanbase che la adora su TikTok e Instagram.
E poi MARIO, SILVIO,
CLOUD, LAURA, ALESSANDRO e i personaggi che interpretano: la
“Nana Diabolica”, “Luigino”, “Leopoldina”, lo “Stalker”, e tanti
altri fino ad arrivare alla nemesi suprema di Star Shock “Il
Turista Straniero”, il mitico “Do You Have Manga in English?”. Ogni
membro ha una storia unica e un legame profondo con il mondo dei
fumetti, dai comics al manga, dall’amore per la storia alla
passione per Dungeons & Dragons, Magic, la musica e i viaggi.
Il futuro si preannuncia
radioso per Star Shock. Con questa nuova identità e la sua presenza
costante sui social e nelle principali fiere italiane, il team si
apre a nuove collaborazioni e riserva tante sorprese per i prossimi
mesi.
Considerato il rinnova confermato
poco dopo l’uscita, la seconda stagione di One
Piece potrebbe debuttare nel 2025! Al momento però non
c’è una dichiarazione ufficiale in merito all’uscita di One
Piece 2!
Dal lancio dello show il 31 agosto,
One
Piece è stato il numero 1 nella Top 10 interna di
Netflix.
Tratta dalla serie manga più venduta della storia del Giappone e
scritta da Eiichiro Oda, One
Piece è un’impareggiabile avventura leggendaria
ambientata in alto mare. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero
da sempre alla ricerca di una vita libera. Luffy abbandona il suo
villaggio per intraprendere un viaggio pericoloso alla ricerca del
leggendario tesoro ONE PIECE e diventare il re dei Pirati!
Tuttavia, per trovare l’inestimabile premio Luffy dovrà assoldare
la ciurma dei suoi sogni, trovare una nave, scandagliare in lungo e
in largo il vasto mare azzurro, seminare i Marine e farla in barba
a temibili rivali.
Iñaki Godoy (Monkey D. Luffy),
Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero (Usopp) e
Taz Skylar (Sanji) interpretano l’avventura piratesca live action
ONE PIECE, ideata in collaborazione con Shueisha e prodotta da
Tomorrow Studios con Netflix. Matt Owens e Steven Maeda ricoprono il ruolo
di sceneggiatori, produttori esecutivi e showrunner. Anche Eiichiro
Oda, Marty Adelstein e Becky Clements si occupano della produzione
esecutiva. Il cast confermato in precedenza include Vincent Regan,
Ilia Isorelýs Paulino, Morgan Davies, Aidan Scott, Langley
Kirkwood, Jeff Ward, Celeste Loots, Alexander Maniatis, McKinley
Belcher III, Craig Fairbrass, Steven Ward e Chioma Umeala.
La serie è stata creata da Matt Owens e
Steven Maeda, vede nel cast anche Mackenyu nei panni di Roronoa
Zoro, Emily Rudd nei panni di Nami, Jacob Romero Gibson nei panni
di Usopp e Taz Skylar nei panni di Sanji. La serie manga è stata
pubblicata per la prima volta nel 1997 e ha venduto più di 460
milioni di copie in tutto il mondo. È stato anche adattato in
una serie anime, videogiochi e una serie di lungometraggi in
Giappone.
Netflix ha
lanciato un teaser di Terminator: The
Anime
Series durante la
Geeked Week, annunciando la serie anime basata sul
mondo del classico franchise Terminatordi James Cameron.
Il teaser non presenta alcun
filmato reale della serie, sebbene Netflix abbia
rilasciato una sinossi ufficiale. “2022: Da decenni
infuria una guerra futura tra i pochi sopravvissuti umani e un
esercito infinito di macchine. 1997: L’intelligenza
artificiale conosciuta come Skynet acquisisce consapevolezza di sé
e inizia la sua guerra contro l’umanità”, si legge.
“Intrappolato tra il
futuro e il presente, c’è un soldato inviato indietro nel tempo per
cambiare il destino dell’umanità. Arriva nel 1997 per
proteggere uno scienziato di nome Malcolm Lee che lavora per
lanciare un nuovo sistema di intelligenza artificiale progettato
per competere con l’imminente attacco di Skynet
all’umanità. Mentre Malcolm affronta le complessità morali
della sua creazione, viene braccato da un implacabile assassino
proveniente dal futuro che altera per sempre il destino dei suoi
tre figli”.
Dai un’occhiata al nuovo
trailer teaser di Terminator: The Anime Series di
seguito:
https://youtu.be/KedFX1pn2kA
Quanti episodi avrà Terminator: The Anime Series?
Terminator: The Anime Series
sarà composta da otto episodi. Mattson Tomlin è showrunner,
scrittore e produttore esecutivo. È animato da Production IG e
diretto da Masashi Kudo. Altri produttori esecutivi includono
David Ellison, Dana Goldberg e Don Granger per Skydance.
La declinazione dell’idea
di “assurdo” applicata alla produzione audiovisiva possiede la
proprietà intrinseca di poter abbracciare toni differenti, e di
conseguenza anche generi. In particolar modo la commedia e
l’horror. Il progetto di
serie creata da Nathan Fielder e Benny Safdie riesce
con freschezza ammirevole e uno sguardo innovativo – almeno per la
produzione seriale – a contaminare ogni puntata con entrambe le
influenze, perché se fin dall’inizio risulta evidente che
The Curse è una commedia, in maniera altrettanto
precisa possiede molte coordinate stilistiche dell’horror
psicologico.
The Curse, la trama
Partiamo con la trama
principale: Asher Siegel (Nathan Fiedler) e sua
moglie Whitney (Emma
Stone) sono impegnati nel combattere il processo di
gentrificazione e la speculazione edilizia in una delle zone
maggiormente povere del New Mexico. Il filmmaker Dougie (Benny
Safdie) li ha convinti che realizzare una docuserie
sul loro impegno sociale porterà loro la notorietà necessaria per
portare avanti la loro crociata sociale. Le riprese si dimostrano
invece piú complesse del previsto, rivelando invece le crepe
nascoste non soltanto nel progetto della coppia ma anche nella loro
relazione.
The
Curse possiede la freschezza e il coraggio di uno show
nato dalla mente di un gruppo di artisti che lo hanno pensato in
assoluta libertà, senza minimamente preoccuparsi di remare contro
l’ipocrisia e il bigottismo dell’odierna società americana. Il
risultato si presenta come un qualcosa che, mentre offre la
possibilità di sorridere o ridere delle piccole grandi falsità di
oggi, sotto la superficie colpisce duro e non perdona affatto il
nostro presente.
Un divertimento che fa mettere in discussione lo
spettatore
Fin dal fragoroso
episodio pilota veniamo messi infatti di fronte a momenti di grande
comicità che in sostanza dovrebbero provocare tutt’altra reazione
che la risata fragorosa, eppure non possiamo farne a meno. Ma il
divertimento con The Curse arriva con un prezzo,
quello di sentirsi poi messi in discussione, poiché l’ipocrisia, le
bassezze e i piccolo sotterfugi dei tre personaggi principali
sono anche quelli che noi fin troppo spesso adoperiamo nella vita
reale, gli stessi che “lasciamo passare” in nome di una
tranquillità di superficie che sovente flirta con la meschinità. È
questo che la serie punta a smascherare, a deridere, facendolo con
una progressione narrativa particolare, la quale possiede delle
regole interne che non sono quelle della moderna scrittura
televisiva – soprattutto nel ritmo del racconto – ma consentono di
irretire lo spettatore in un universo tanto vanesio quanto
seriamente asfissiante.
La sequenza che chiude il
terzo episodio rappresenta ad esempio lo smascheramento prima ilare
poi sempre più deprimente di quanto la nostra vita sia ormai
improntata verso l’apparenza, verso quello che magari vediamo sui
social media, mentre la realtà si fa sempre piû complessa e
difficile da gestire a livello psicologico o emotivo. E la puntata
si chiude infatti con il’ risultato effettivo di tale
superficialità, ovvero l’allontanamento piû o meno esplicito di
coloro che non partecipano a tale girandola di immagini
preconfezionate, quella porzione di società che ha problemi ben piû
seri ed urgenti dell’ultima storia postata su instagram.
Quando poi The
Curse gioca con i piccoli accorgimenti e le atmosfere
disturbanti dell’horror – in maniera assolutamente velata, sia
chiaro – lo fa con una competenza e una cognizione del genere quasi
disarmanti. Il risultato è esplicitamente stridente, ma sembra
proprio l’effetto che Fiedler e Safdie volevano ottenere. E
onestamente la performance della Stone si fa scena dopo scena
talmente subdola e coraggiosa che meriterebbe di essere citata come
terzo autore dello show.
Una serie in grado di generare dibattito
Nata dalla partnership
tra Showtime e A24,
The Curse ha tutte le carte in regola per essere
una serie televisiva in grado di generare grande dibattito,
attirando molti estimatori così come verosimilmente detrattori. Nei
toni, nella forma grezza della messa in scena, nella
rappresentazione della bassezza umana, lo show si spinge davvero a
fondo e questo quasi sicuramente dividerà. A noi i primi tre
episodi presentati in anteprima mondiale al New York Film Festival
hanno lasciato un senso di spaesamento e amarezza che non hanno
comunque eclissato, anzi al contrario l’hanno rafforzato, l’enorme
divertimento di situazioni e personaggi talmente perfettibili.
Netflix ha diffuso il primo trailer
ufficiale di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
Fuoco, il primo di capitolo di
evento in due parti firmato da Zack Snyder
(Watchmen, L’uomo d’acciaio,Zack Snyder’s Justice
League), la cui realizzazione ha richiesto decenni di
lavoro. Originariamente, Snyder aveva sviluppato tale progetto per
farne un film della saga di Guerre stellari, ispirato ai
film di Akira Kurosawa, ma dopo l’acquisizione di
Lucasfilm da parte della Disney, lo ha modificato
per farlo diventare un progetto a se stante. Il primo capitolo sarà
ora disponibile sulla piattaforma streaming a partire dal
22 dicembre, mentre il secondo capitolo,
intitolato
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice arriverà il
19 aprile 2024.
La trama di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
Fuoco
La sinossi del film recita: dopo essersi schiantata su una luna ai
confini dell’universo, Kora (Sofia
Boutella), una misteriosa straniera dal passato
enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di
agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di
salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra
Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble
(Ed Skrein) scoprono che i contadini senza volerlo
hanno venduto il loro raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra
Coleman e Ray Fisher), leader di un
agguerrito gruppo di ribelli.
Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa
sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti
pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.
Così i due raggiungono diversi mondi in cerca dei Bloodaxe e
riuniscono una piccola banda di guerrieri accomunati da tanta
voglia di redimersi: il pilota e killer mercenario Kai (Charlie
Hunnam), il leggendario Generale Titus (Djimon
Hounsou), l’esperta spadaccina Nemesis (Doona
Bae), il prigioniero dalle nobili origini Tarak
(Staz Nair) e Milius (E. Duffy),
una combattente della resistenza. Intanto a Veldt l’androide
protettore Jimmy (con la voce nell’originale di Anthony
Hopkins) si risveglia di nascosto con un nuovo
obiettivo. I rivoluzionari di questa nuova formazione devono però
imparare a fidarsi gli uni degli altri e unire le forze prime che
le truppe nemiche arrivino ad annientarli.
Niente di meglio di una bella luna
di miele alle Hawaii, ma il film A Perfect Getaway –
Una perfetta via di fuga potrebbe far cambiare idea.
Diretto nel 2009 da David Twohy,
sceneggiatore e regista statunitense, conosciuto principalmente per
la trilogia fantascientifica composta da Pitch Black (2000),
The Chronicles of
Riddick (2004) e Riddick (2013), il film
è un thriller ambientato nella celebre isola americana, dove stando
ad alcune voci si aggirarebbe una coppia di serial killer di sposi.
Da qui ha dunque inizio un racconto che, sfruttando l’elemento
naturale e il suo allontanare i protagonisti dalla civiltà, porta a
confrontarsi con paure e timori basati primariamente sulla
consapevolezza di non potersi fidare di nessuno.
Twohy, anche autore della
sceneggiatura, si allontana dunque dal genere fantascientifico dei
suoi precedenti film per tornare ad un racconto ancorato alla
realtà, come già fatto per altri due celebri lungometraggi da lui
scritti: Il fuggitivo e
Soldato Jane. Il risultato è dunque un film di pura
tensione che propone un mistero la cui risoluzione – si sa-
arriverà solamente sul finale, non senza offrire però inaspettati
colpi di scena che mineranno tutte le certezze fino a quel momento
costruite dallo spettatore. Si tratta dunque di un buon titolo per
tutti gli amanti di questo genere di opere, che non si risparmia
neanche nel proporre elementi piuttosto crudi e violenti.
Ora, grazie al suo passaggio
televisivo, è dunque possibile riscoprire A Perfect Getaway –
Una perfetta via di fuga e cercare di risolvere l’enigma alla
base del suo racconto prima che esso venga svelato nel finale.
Inoltre, all’interno del film si ritrovano attori noti che faranno
esclamare “ma c’è anche lui!”, contribuendo così alla
sorpresa continua del film. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alle location. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di A Perfect Getaway
Il film racconta la storia di
Cliff e Cydney, due neosposini
partiti per una luna di miele alle Hawaii. Qui, mentre stanno
facendo un’escursione su un’isola remota nel bel mezzo dell’oceano,
conoscono altre due coppie, Nick e
Gina e Cleo e
Kale. Il gruppo decide dunque di seguire
l’itinerario insieme. Quella che doveva essere una pacifica
giornata all’insegna dell’avventura, però, si trasforma in qualcosa
di terribile quando i sei vengono informati che un uomo e una donna
hanno commesso diversi brutali omicidi proprio sull’isola. La
notizia crea tensioni nel gruppo, perché ognuno sospetta
dell’altro. La vacanza si trasformerà così in un vero e proprio
incubo, in particolare per una delle due coppie, finite nel mirino
dei serial killer.
Il cast di A Perfect Getaway e le location del
film
Ad interpretare la coppia composta
da Cliff e Cydney vi sono l’attore Steve Zahn –
recentemente visto in film come Captain Fantastic, Che fine ha fatto
Bernadette? e Da me o da te – e
l’attrice Milla Jovovich,
celebre per essere stata la protagonista della saga Resident Evil. La
coppia composta da Nick e Gina, invece, è interpretata da
Timothy Olyphant – noto
soprattutto per i suoi ruoli da cowboy nelle serie tv
Deadwood, dove interpreta Seth Bullock, e Justified,
dove è Raylan Givens – e Kiele Sanchez, vista in
alcuni episodi della serie televisiva Lost nel ruolo di
Nikki. Infine, l’attrice Marley Shelton, lo
sceriffo Judy Hicks in Scream, è Cleo, mentre
Chris Hemsworth–
un anno prima di assumere il ruolo di Thor nell’MCU – è Kale.
Per quanto riguarda le location del
film, A Perfect Getaway è stato interamente girato alle
Hawaii, dunque dove è effettivamente ambientato il
racconto. I paesaggi naturali dello stato americano si sono infatti
rivelati ideali per le riprese, così che il film si è potuto
avvalere di contesti naturali dove isolare i propri protagonisti e
porli in una situazione di pericolo. La presenza di scene dal vero
ha ovviamente permesso di far sì che il tutto risultasse più
realistico e che i protagonisti avvertissero davvero le bellezze ma
anche le minacce della natura circostante. Alcune riprese,
tuttavia, si sono svolte anche a Porto Rico,
territorio attualmente in fase di attesa per diventare nuovo stato
degli Stati Uniti.
Il trailer di A Perfect
Getaway e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di A
Perfect Getaway grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema,
Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato
11 novembre alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Arriva su Sky Cinema
Babylon,
scintillante racconto del glamour e degli eccessi di Hollywood,
lunedì 13 novembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in
streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky
il film sarà disponibile on demand anche in 4K.
Candidato a tre premi Oscar, tra
cui Miglior Colonna Sonora Originale, Miglior Scenografia e
Migliori Costumi, e Vincitore del Golden Globe 2023 per la Miglior
Colonna Sonora, Babylon è
diretto dal regista Premio Oscar Damien Chazelle e
vede protagonisti il Premio Oscar Brad Pitt e la candidata al Golden Globe
Margot Robbie. Con loro anche Diego
Calva, Jean Smart, Jovan
Adepo e Li Jun Li.
Babylon è una
produzione Marc Platt/Wild Chickens/Organism Pictures. Il film è
prodotto da Marc Platt, p.g.a., Matthew Plouffe, p.g.a., Olivia
Hamilton, p.g.a.; i produttori esecutivi sono Michael Beugg, Tobey
Maguire, Wyck Godfrey, Helen Estabrook, Adam Siegel, Jason Cloth e
Dave Caplan.
Babylon
segue un ambizioso cast di personaggi – la superstar del cinema
muto (Brad Pitt), la giovane starlette (Margot Robbie), il
dirigente di produzione (Diego Calva), il talentuoso musicista
(Jovan Adepo) e l’affascinante performer di successo (Li Jun Li) –
che si sforzano di rimanere in cima alla scena della Hollywood
degli anni ’20 e di mantenere la loro rilevanza in un momento in
cui l’industria cinematografica sta cambiando, durante il passaggio
dal muto al sonoro.
È stata rivelata una nuova
clip di Napoleon, il
prossimo dramma epico di guerra della Sony
Pictures, con il premio Oscar Joaquin
Phoenixnei panni
del leader francese titolare.
Il video mostra la
controversa figura storica mentre mostra la sua abilità militare e
la sua intelligenza escogitando un piano ingegnoso per sconfiggere
i nemici. Mette in risalto la battaglia di
Austerlitz, dove Napoleone attira le
forze avversarie in una brutale trappola ghiacciata. Il film
verrà presentato in anteprima il 23 novembre in Italia.
Tutto quello che c’è da
sapere su Napoleon
“Napoleon è un’epopea d’azione
piena di spettacolo che racconta in dettaglio l’ascesa e la caduta
dell’iconico imperatore francese Napoleone Bonaparte,
interpretato dal premio Oscar Joaquin
Phoenix”, si legge nella sinossi ufficiale. “Sullo
sfondo straordinario di una cinematografia su larga scala
orchestrata dal leggendario regista
Ridley Scott, il film cattura l’inarrestabile viaggio
di Bonaparte verso il potere attraverso il prisma della sua
relazione mutevole e avvincente con il suo unico vero amore,
Josephine, mostrando le sue visionarie tattiche militari e
politiche contro alcune delle sequenze di battaglie pratiche più
dinamiche mai girate”.
Accanto a Phoenix, Napoleon
vede Vanessa Kirby
nei panni dell’imperatrice Joséphine, Tahar Rahim
nei panni di Paul Barras, Ben Miles nei panni di
Caulaincourt, Ludivine Sagnier nei panni di
Theresa Cabarrus, Matthew Needham nei panni di
Lucien Bonaparte, Youssef Kerkour nei panni del
maresciallo Davout, Phil Cornwell nei panni di
Sanson ‘The Bourreau, Edouard Philipponnat nei
panni dello zar Alessandro, Paul Rhys nei panni di
Talleyrand, John Hollingworth nei panni del
maresciallo Ney, Gavin Spokes nei panni di Moulins
e Mark Bonnar nei panni di Jean-Andoche Junot.
Ridley Scott dirige da una sceneggiatura di
David Scarpa. Il film è una produzione congiunta
tra la produzione di Apple Studios e Scott Free Productions.
Ridley Scott e
Joaquin Phoenix
producono insieme a Kevin Walsh e Mark Huffam
mentre Michael Pruss e Aidan Elliott sono i
produttori esecutivi.
“Finisce con un
significativo crescendo la seconda stagione di
Blanca. La sesta e ultima puntata è stata seguita
da oltre 4,4 milioni di telespettatori e picchi di share superiori
al 30%. Con questi risultati Blanca si conferma
uno dei personaggi più attesi della stagione e i risultati ottenuti
dimostrano l’affezione del grande pubblico generalista per
un’eroina che fa della disabilità una straordinaria risorsa
investigativa”. Così la direttrice di Rai Fiction, Maria Pia
Ammirati commenta il successo di ascolto per la serie tv “Blanca”,
appena terminata.
“Grazie
all’interpretazione che ne fa con duttile ironia Maria Chiara Giannetta – prosegue
Ammirati – e all’assortita squadra di talenti che la circonda, a un
lavoro di scrittura che ha inserito le giuste novità su un tessuto
collaudato e all’originalità della regia di Jan Maria Michelini e
Michele Soavi. E ringrazio Lux Vide con cui abbiamo collaborato per
la realizzazione di questo nuovo capitolo”.
“Siamo molto felici
– aggiunge Luca Bernabei, Amministratore Delegato di Lux Vide,
società del Gruppo Fremantle – perché il risultato di quest’ultima
serata conferma il successo di questa seconda stagione, in cui
abbiamo alzato ulteriormente l’asticella, investendo su
innovazione, modernità e internazionalità del progetto.
Voglio ringraziare
i registi Jan Michelini e Michele Soavi che hanno saputo dare
un’identità unica a questa serie, gli sceneggiatori, Francesco
Arlanch e Mario Ruggeri, che ci hanno tenuto con il fiato sospeso
fino a ieri sera e la nostra protagonista Maria Chiara Giannetta,
che, con grande sensibilità, ha reso proprio un personaggio fuori
dal comune. Un grazie a Giuseppe Zeno, a Pierpaolo Spollon e a
tutto il cast, al reparto Editoriale Lux e alla squadra di
produzione: avete reso possibile questo progetto firmato Lux
Vide!”
Secondo quanto riferito,
Captain America: Brave New World in occasione del stop
alla lavorazione in seguito allo sciopero, sta subendo ampia
rivisitazione che comporterà una serie di tagli ad una manciata di
scene principali del film, oltre a ampio programma di riprese
aggiuntive.
L’insider del settore Jeff Sneider
ha rivelato in un nuovo episodio di The Hot Mic che,
secondo le sue fonti, una prima proiezione di prova di
Captain America: Brave New World “non è andata
molto bene”. “Tre sequenze verranno tagliate e le nuove riprese
saranno pianificate da gennaio fino a maggio o giugno [del
2024]“, ha detto Sneider.
Quello che sappiamo sul film
Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New World riprenderà da
dove si è conclusa la serie Disney+The Falcon and the
Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson
(Anthony Mackie)
dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il
regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield
Paradox) ha descritto il film come un “thriller
paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader
(Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua
trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk
del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreta la cattiva
Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi
al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora,
Captain America: Brave New World è indicato come uno
dei titoli più importanti della Fase 5.
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Dopo aver dominato il
botteghino estivo di quest’anno, il film
live-action su Barbie targato
Warner Bros. Discovery riceverà
numerosi riconoscimenti nella prossima stagione dei
premi.
Barbie
di Greta
Gerwig ha ottenuto la sua prima
serie di nomination, con la 66esima edizione dei Grammy Awards che
hanno riconosciuto la colonna sonora stellare del film di
successo. La Recording
Academyha annunciato che il film con Margot Robbie ha
ricevuto undici nomination ai Grammy tra cui Disco dell’anno per
“What Was I Made For?” di Billie Eilish e Canzone
dell’anno per “Dance the Night” di Dua
Lipa.
Di seguito sono elencate le
nomination complete di Barbie:
Disco dell’anno
What Was I Made For? [From The Motion Picture “Barbie”] Billie
Eilish
Billie Eilish & FINNEAS, producers; Billie Eilish, Rob Kinelski
& FINNEAS, engineers/mixers; Chris Gehringer, mastering
engineer
Canzone dell’anno
What Was I Made For? [From The Motion Picture “Barbie”] Billie
Eilish
Billie Eilish & FINNEAS, producers; Billie Eilish, Rob Kinelski
& FINNEAS, engineers/mixers; Chris Gehringer, mastering
engineer
Dance The Night (From Barbie The Album)
Caroline Ailin, Dua Lipa, Mark Ronson & Andrew Wyatt,
songwriters (Dua Lipa)
Best Pop Solo Performance
What Was I Made For? [From The Motion Picture “Barbie”] Billie
Eilish
Best Rap Song
Barbie World [From Barbie The Album]
Isis Naija Gaston, Ephrem Louis Lopez Jr. & Onika Maraj,
songwriters (Nicki Minaj & Ice Spice Featuring Aqua)
Best Score Soundtrack For Visual
Media (Includes Film And Television)
Barbie
Mark Ronson & Andrew Wyatt, composers
Best Song Written For Visual
Media
Barbie World [From “Barbie The Album”]
Naija Gaston, Ephrem Louis Lopez Jr. & Onika Maraj, songwriters
(Nicki Minaj & Ice Spice Featuring Aqua)
Dance The Night [From “Barbie The Album”]
Caroline Ailin, Dua Lipa, Mark Ronson & Andrew Wyatt, songwriters
(Dua Lipa)
I’m Just Ken [From “Barbie The Album”]
Mark Ronson & Andrew Wyatt, songwriters (Ryan Gosling)
What Was I Made For? [From “Barbie The Album”]
Billie Eilish O’Connell & Finneas O’Connell, songwriters (Billie
Eilish)
Best Music Video
What Was I Made For
Billie Eilish
Billie Eilish, video director; Michelle An, Chelsea Dodson & David
Moore, video producers
Barbie, tutto
quello che c’è da sapere sul film
Dalla sceneggiatrice/regista
candidata all’Oscar Greta
Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva
Barbie
con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie
(Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e
Ryan Gosling (La La
Land, Drive) nei panni di Barbie
e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera
(End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon
Trainer), Kate McKinnon
(Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday),
Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World,
Juno), Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity War, 65 – Fuga
dalla Terra), Issa Rae (The Photograph –
Gli scatti di mia madre, Insecure), Rhea
Perlman (Nei miei sogni, Matilda 6 Mitica) e
Will Ferrell
(Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva
contare fino a uno).
Fanno parte del cast del film anche
Ana Cruz Kayne (Piccole donne),
Emma Mackey (Emily,
Sex Education), Hari Nef (Assassination
Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men),
Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky
Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la leggenda
dei dieci anelli), Ncuti Gatwa (Sex
Education), Scott Evans (la serie TV
Grace e Frankie), Jamie Demetriou
(Crudelia), Connor Swindells (Sex
Education, Emma.), Sharon Rooney
(Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan
(Bridgerton, Derry Girls), Ritu
Arya (The Umbrella Academy) e il premio
Oscar Helen Mirren
(The Queen – La Regina).
È stato rilasciato un
nuovo trailer giapponese di Aquaman e il Regno
Perduto, e il nuovo contributo contiene
una buona dose di nuovi filmati del sequel deiDC
Studios. Nel film che arriverà nelle sale italiane
il 20 dicembre da quello che pare dal video, verranno
introdotte nuove specie sottomarine.
Non essendo riuscito a
sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto
dal bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà
davanti a nulla pur di sconfiggere Aquaman una volta per tutte.
Questa volta Black Manta è più formidabile che mai, poiché
brandisce il potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza
antica e malvagia. Per sconfiggerlo, Aquaman si rivolgerà al
fratello Orm, l’ex re di Atlantide e imprigionato alla fine del
primo film, per stringere un’improbabile alleanza. Insieme,
dovranno mettere da parte le loro differenze per proteggere il loro
regno e salvare la famiglia di Aquaman e il mondo dalla distruzione
irreversibile.
Jason Momoa è atteso di
nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman e il
Regno Perduto, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. In questo
seguito, diretto ancora una volta da James
Wan(Insidious, The Conjuring),
torneranno anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta
Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.David Leslie Johnson-McGoldrick,
collaboratore ricorrente di Wan, scriverà la
sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter
Safran saranno co-produttori. Il film arriverà al cinema
il 20 dicembre.
Il
primo teaser trailer di Code 8: Parte
IIè stato rilasciato nell’ambito della
Geeked Week, presentando in anteprima l’annunciato filmsequel fantascientifico di Netflix. Il
film uscirà sulla piattaforma di
streaming nel 2024.
In un mondo in cui il 4 percento
degli abitanti possiede poteri insoliti ed è controllato da robot
altamente tecnologici, un ex detenuto si allea con un
narcotrafficante che disprezza per proteggere una ragazza da un
sergente di polizia corrotto.
In questo sequel di “Code 8”,
Connor (Robbie
Amell) è uscito di prigione e lavora come inserviente in un
centro ricreativo dopo aver tagliato i ponti con il suo ex complice
Garrett (Stephen
Amell). Il tentativo di Connor di tenersi lontano dai
guai naufraga quando è costretto ad aiutare la quattordicenne Pav
(Sirena Gulamgaus) a fuggire da un gruppo di agenti corrotti
guidati dal sergente King (Alex Mallari Jr.). King usa i nuovi cani
robot per rintracciare Pav, mentre Connor si ritrova ancora una
volta a chiedere aiuto a Garrett e alla sua squadra. Ma potrà
fidarsi dell’uomo che lo ha fatto finire dietro le sbarre?
Code 8: Parte II vede
protagonisti
Robbie Amell, Stephen
Amell, Sirena Gulamgaus, Alex Mallari
Jr., Jean Yoon e Aaron Abrams. È stato scritto e
diretto da Jeff Chan, nonché scritto da Jesse LaVercombe, Sherren
Lee e Chris Pare.
Robbie Amell, Stephen Amell, Jeff Chan e Chris
Paré produrranno ancora una volta il progetto. XYZ Films è il
produttore esecutivo.
Netflix ha pubblicato il
primo trailer di The Brothers
Sun per la serie drammatica d’azione
gangster guidata da Michelle Yeoh e creata dai co-creatori
Brad Fulchuk e Byron Wu. Questo è il secondo
annuncio della Geeked Week che coinvolge lo spettacolo,
poiché un poster è stato svelato all’inizio di
questa settimana, con il debutto della serie previsto
per il 4 gennaio 2024.
“Quando il capo di una
potente triade taiwanese viene colpito da un misterioso assassino,
suo figlio maggiore, il leggendario assassino Charles ‘Chairleg’
Sun (Justin Chien) si dirige a Los Angeles per proteggere sua
madre, Eileen (Michelle Yeoh), e il suo ingenuo figlio fratello,
Bruce (Sam Song Li) — che fino ad ora è stato completamente tenuto
all’oscuro sulla verità sulla sua famiglia”, si legge
nella sinossi della seri .“Ma mentre le società più letali di Taipei e una nuova
fazione in ascesa si scontrano per il dominio, Charles, Bruce e la
loro madre devono curare le ferite causate dalla loro separazione e
capire cosa significano veramente fratellanza e famiglia prima che
uno dei loro innumerevoli nemici faccia crollare il loro
impero.”
Il co-creatore Brad Fulchuk,
che ha creato lo spettacolo con Byron Wu, è lo showrunner. La
serie vede protagonisti Michelle Yeoh, Highdee Kuan, Sam
Song Li, Justin Chien, Jenny Yang, Joon Lee, Alexis Rhee, Johnny
Kou, Ron Yuan e altri.The Brothers Sun
debutterà su Netflix nel 2024.
Il film scartato di
Superman Superman: Flyby avrebbe dovuto avere
Josh Hartnett nei panni di
Superman. Ebbene oggi, a distanza di molti anni è emersa
una foto dell’attore che indossa il costume del L’Uomo d’Acciaio.
La foto, che è stata pubblicata
su Instagram, mostra
Josh Hartnett che indossa un costume da
Superman. Questa versione del costume presenta uno sfondo
nero per l’icona rossa di
Superman al posto del più iconico giallo. Questa non è la
prima volta che il logo appare così, poiché questo design era ben
visibile nei cartoni animati di Superman di
Max Fleischer.
Superman: Flyby
era il titolo provvisorio di un film di Superman in lavorazione nei
primi anni 2000. La sceneggiatura del film DC è
stata scritta da J.J. Abrams mentre Brett
Ratner doveva dirigere, con l’iconico attore di Superman
Christopher Reeve che fungeva da consulente
del progetto.
Brett Ratner
lasciò il film nel 2003, portando McG a subentrare e poi a lasciare
egli se stesso il film. Una volta ingaggiato Bryan
Singer, il film venne trasformato poi in
Superman Returns, uscito nel 2006.
Anche se Josh Hartnett potrebbe non aver interpretato
Superman, ha avuto una bella carriera. Oltre a film iconici come
Black Hawk Down e Sin City, l’attore ha avuto un ruolo
importante in Oppenheimer
di quest’anno e nell’acclamato episodio di Black Mirror “Beyond
the Sea“.
Netflixha pubblicato il trailer del prossimo adattamento live-action
dell’amata serie di Nickelodeon
Avatar – La leggenda di Aang, la cui
uscita è prevista per il 2024.
Come ricorderanno i fan del popolare
programma animato di Nickelodeon, “The Last
Airbender” segue quattro nazioni che un tempo vivevano
armoniosamente l’una accanto all’altra, ciascuna governata da un
elemento diverso: aria, fuoco, acqua e terra. A seguito di un
attacco da parte della Nazione del Fuoco, tutte le speranze sono
riposte in Aang (Gordon Cormier), un Avatar in grado di controllare
tutti gli elementi, per riportare la pace nel paese.
La serie Avatar – La leggenda di
Aang
Avatar – La leggenda di Aang è una serie live action
che rivisita la premiata e amata serie animata di Nickelodeon.
Albert Kim (Il mistero di Sleepy Hollow, Nikita) riveste il ruolo
di showrunner, produttore esecutivo e sceneggiatore. Jabbar Raisani
(Lost in Space, Stranger Things) e Michael Goi si occupano
della produzione esecutiva e della regia insieme alle registe
Roseanne Liang (anche coproduttrice esecutiva) and Jet Wilkinson.
Dan Lin (The LEGO Movie, Aladdin) e Lindsey Liberatore (Walker)
sono produttori esecutivi per Rideback.
Acqua. Terra. Fuoco. Aria. Una
volta le quattro nazioni vivevano in armonia e l’Avatar, il
dominatore di tutti e quattro gli elementi, manteneva la pace tra
loro. Ma tutto è cambiato quando la Nazione del Fuoco ha attaccato
i Nomadi dell’Aria annientandoli e compiendo così il primo passo
verso la conquista del mondo. L’attuale incarnazione dell’Avatar
non è ancora emersa e il mondo ha perso la speranza.
Ma come un bagliore nell’oscurità,
la speranza si riaccende quando Aang (Gordon Cormier), un giovane
Nomade dell’Aria nonché l’ultimo della sua specie, si risveglia per
assumere il ruolo che gli spetta come prossimo Avatar. Insieme ai
suoi nuovi amici Sokka (Ian Ousley) e Katara (Kiawentiio), fratelli
e membri della Tribù dell’Acqua del Sud, Aang intraprende una
missione fantastica e ricca di azione per salvare il mondo e
contrastare il temibile assalto del Signore del Fuoco Ozai (Daniel
Dae Kim). Ma non sarà un compito facile, dal momento che il
principe ereditario Zuko (Dallas Liu) è determinato a catturarli.
Avranno infatti bisogno dell’aiuto dei numerosi alleati e dei
pittoreschi personaggi che incontreranno lungo il cammino.
Un agente di polizia di Sydney, in
Australia, si è dichiarato colpevole di aver “portare un’arma
da fuoco con negligenza” per la sicurezza di un collega dopo
aver minacciato di sparare a un altro agente di polizia che aveva
detto che avrebbe rivelato spoiler dal sequel di successo di
Tom CruiseTop
Gun: Maverick. Secondo i documenti
del tribunale, il poliziotto trentenne Dominic
Gaynor ha tirato fuori la pistola e l’ha puntata “nelle
vicinanze” del collega agente Morgan Royston dopo
che Royston aveva minacciato di rovinare il film dopo che Royston
aveva visto Top
Gun: Maverick il giorno prima.
I documenti del
tribunalerivelano che Royston disse a Gaynor: “Te
lo rovinerò”. Gaynor ha risposto dicendo a Royston: “Non rovinare
il film” o “Ti sparerò”. Ha proceduto a estrarre la pistola dalla
fondina e “l’ha tenuta ferma per cinque secondi” mentre la puntava
verso Royston. Gaynor avrebbe riso durante l’incidente e il suo
“dito era sul ricevitore e non sul grilletto”. Il suo avvocato ha
descritto l’incidente come “un caso in cui gli scherzi in un
contesto lavorativo hanno passato il limite”.
L’Australian
Broadcasting Company riferisce che Royston ha
rivelato in tribunale il 9 novembre di essere caduto in depressione
in seguito all’incidente. Ha detto che mentre era comune per
gli agenti di polizia “condividere battute e prendersi in giro
a vicenda”, questo incidente era su un livello diverso e lo ha
lasciato con una sensazione di “shock e paura
travolgenti”.
“Ho perso completamente la fiducia
che avevo e la mia ammirazione per le forze di polizia del
NSW“, ha detto. “Quando vedo un agente di polizia
adesso, mi sento obbligato a guardarlo e controllare che la sua
mano non sia sull’arma”.
L’avvocato di Gaynor ha detto che il
suo cliente ha commesso un terribile errore e che una condanna
“lo vedrebbe definitivamente rimosso dalle forze di
polizia“. L’avvocato ha aggiunto: “Questo gli costerà
caro”. Gaynor ha ricevuto un ordine di correzione comunitaria
per due anni, con 100 ore di servizio comunitario e una condanna
registrata.
Top Gun: Maverick, sequel del film del 1986
Top Gun, è uscito nelle sale nel maggio 2022
ed è diventato un successo al botteghino con 1,4 miliardi di
dollari di vendite di biglietti in tutto il mondo. Il film si
classifica come l’undicesimo film con il maggior incasso nella
storia del botteghino (non adeguato all’inflazione). Ha ottenuto
sei nomination agli Oscar, inclusa quella per il miglior
film.
A questo punto del Marvel Cinematic Universe,
il multiverso è nel caos. Alla fine di The
Marvels, il cattivo ha squarciato un enorme buco nel
tessuto dello spazio e del tempo, facendo sì che un’altra realtà
inizi a riversare la sua realtà nell’MCU. Per ripararlo, i
supereroi titolari: Carol Danvers, alias Captain Marvel (Brie
Larson); Kamala Khan, alias Ms. Marvel (Iman
Vellani); e Monica Rambeau
(Teyonah Parris) – devono unire i loro poteri e
poi mandare Monica oltre lo squarcio nell’altra
dimensione. Per portare a termine il compito, però, Monica
deve restare indietro, rimanendo bloccata in un altro universo
mentre Carol Danvers e Kamala Khan piangono il suo
sacrificio.
Nella scena post-credit, vediamo che Monica è
viva e vegeta mentre si sveglia in una strana struttura medica.
All’improvviso, si trova faccia a faccia con una versione
alternativa della sua defunta madre, Maria Rambeau (Lashana
Lynch), al suo fianco. La Maria di questo universo non
riconosce Monica e indossa il costume bianco e rosso di Binary dei
fumetti. Nei fumetti Marvel, Binary è un
potente alter ego di Carol Danvers mentre faceva squadra
con gli X-Men.
Parlando di
X-Men, il più grande shock di “The
Marvels” arriva immediatamente dopo quando Kelsey
Grammer si presenta nei panni del Dr. Hank McCoy,
alias Bestia – il mutante peloso e blu che Grammer ha
interpretato per la prima volta in “X-Men:
Conflitto finale” del 2006. ” (Il personaggio è
stato interpretato da giovane da Nicholas Hoult in diversi film di “X-Men”
a partire da “X-Men:
L’inizio” del 2011, e Grammer ha ripreso brevemente il
ruolo in “X-Men:
Giorni di un futuro passato”) L’apparizione di Bestia
segna il secondo crossover di “X-Men”
nel MCU, dopo il cameo di
Patrick Stewart nei panni del Prof. Charles Xavier in
“Doctor
Strange nel Multiverso della Follia” dell’anno
scorso. In “The
Marvels“, la Bestia fa il nome di Charles e conclude
che Monica proviene da un’altra realtà parallela alla loro. Monica
è ora apparentemente intrappolata in un universo in cui esistono
gli
X-Men, anche se non è chiaro se sia lo stesso mondo di
uno qualsiasi dei film “X-Men”
della Fox.
Il secondo cameo a sorpresa si verifica alla
fine del film, prima ancora che arrivino i titoli di coda, tra
Ms.
Marvel e Kate Bishop
(Hailee
Steinfeld), introdotti nella serie Disney+ del 2021
Hawkeye. Ms.
Marvel ricrea in modo
esilarante l’iconica scena alla fine di “Iron Man”
del 2008, quando Nick Fury (Samuel
L. Jackson) recluta
Tony Stark (Robert
Downey Jr.) per l’Avengers Initiative. Apparendo
all’improvviso nell’ombra, proprio come fece Fury, Ms.
Marvel invita la giovane
Occhio di Falco a unirsi a una squadra più
grande. Menziona anche la figlia di Ant-Man,
Cassie Lang (Kathryn Newton) – apparsa in
“Ant-Man
and the Wasp: Quantumania” di quest’anno – come un
altro potenziale membro, suggerendo che i Giovani Vendicatori dei
fumetti stanno finalmente arrivando a compimento.
Molti fan della Marvel hanno predetto la formazione
dei Giovani Vendicatori, a causa del numero di eroi adolescenti
introdotti nei film precedenti. Nei fumetti, Bishop e Lang
sono i primi membri della squadra. Ci sono diversi personaggi
del MCU che sembrano i primi candidati
per i Giovani Vendicatori, come America Chavez (Xochitl
Gomez di “Doctor Strange in the
Multiverse of Madness”), Ironheart
(Dominique Thorne di “Black Panther:
Wakanda Forever”), Elijah Bradley (Elijah Richardson di
“The
Falcon and the Winter Soldier”) e le versioni precedenti di
Billy e Tommy Maximoff (interpretati per la prima volta da Julian
Hilliard e Jett Klyne in “WandaVision”).
Con queste anticipazioni, sembra che
l’MCU stia dando forma a due delle
sue prossime trame e team principali. Con gli Avengers
originali che li vediamo in azione da “Endgame“, e i
giovani Avengers che sarebbero i degni successori e sin
dall’acquisizione della Disney-Fox, i fan hanno chiesto a gran voce
gli X-Men. Il cameo di Beast è solo il secondo
personaggio degli X-Men a passare al MCU, ma un nuovo passo importante
verso il grande benvenuto dei mutanti è stato compiuto
Lo sciopero del
SAG-AFTRA è ufficialmente terminato
e David
Harbourè pronto a tornare
a Hawkins per Stranger
Things nei panni dell’amato e burbero capo della
polizia Jim Hopper.
Sul tappeto rosso per il Gala BoxLunch
in onore di Feeding America, dove David
Harbourè
stato nominato Giving Ambassador, ha espresso il suo entusiasmo per
il ritorno sul set della
quinta stagione diStranger
Things. L’attore ha trasmesso un senso di
urgenza di tornare al lavoro durante l’intervista, rivelando che la
produzione potrebbe riprendere tra solo “un paio di
giorni”.
Quando gli è stato chiesto cosa viene
prima nella sua agenda post-sciopero, David Harbour ha detto: “Voglio dire,
dobbiamo girare l’ultima stagione di ‘Stranger Things’, no? Devo essere lì tra un
paio di giorni. Dobbiamo andare, siamo in
ritardo”.
La produzione dell’ultima stagione
della serie Netflix di successo dei fratelli Duffer
Stranger
Things, che infonde elementi classici di fantascienza
con nostalgia degli anni ’80, è stata interrotta insieme ad altri
progetti cinematografici e televisivi quando sono iniziati gli
scioperi di WGA e SAG-AFTRA all’inizio di quest’anno.
Durante il gala, l’attore ha anche
fatto una donazione a sorpresa di 100.000 dollari in
beneficenza. “Non volevo che un attore giovane e molto
bello, che era l’ambasciatore dell’anno scorso, mi superasse in
alcun modo“, ha detto Harbour
a Varietyriferendosi all’ambasciatore dell’anno scorso Simu
Liu . “Quindi questa è davvero la
motivazione. Ma no, ovviamente, è un ente di beneficenza che
mi sta a cuore e quindi voglio contribuire con quello che posso per
dare una mano”.
“Mi piace davvero il modo in cui
[Feeding America] affronta una questione fondamentale“, ha
detto Harbour. “Con tutta la rabbia che c’è nella nostra
società… c’è ancora la questione fondamentale delle persone che
soffrono la fame in America, di cui penso non si parli molto nei
notiziari.”
Il suo incarico di Ambasciatore
includerà numerosi eventi di raccolta fondi. Quali siano questi
elementi, Harbour non può ancora dirlo, ma ha sottolineato di
essere stato ispirato dalle raccolte fondi di Twitch che ha visto
online. Inoltre non è totalmente contrario allo streaming live
mentre gioca ai videogiochi online. “Mi accovaccio con un
paio di videogiochi diversi e ho qualsiasi scusa per
sedermi. Mia moglie mi urlerà: “Scendi dal
computer!” Dirò semplicemente: ‘È per
beneficenza!‘”
Il gala festivo si è svolto
all’Academy LA, dove Simu Liu è salito sul palco, con le stampelle,
per passare ufficialmente il testimone del Giving Ambassador al suo
compagno Marvel.“Non mi
perderei questo momento per nulla al mondo. Tranne forse la
possibilità di camminare, ma va bene così”, ha scherzato Liu,
che ha un tendine d’Achille infortunato.Ha anche
gridato a coloro tra il pubblico che indossavano giacche in stile
“Barbie“: “Ho tenuto a freno la lingua su così
tanti giochi di parole di Ken… ma
io sono Kenough,
finalmente posso dirlo.”
Nel corso della sua lunga carriera
l’attore spagnolo Antonio Banderas ha dimostrato
di poter interpretare qualunque tipo di ruolo, dallo spadaccino
Zorro fino a personaggi più intimi e tormentati come quello visto
in Dolor y Gloria.
All’appello non manca neanche il giustiziere spietato, protagonista
del recente Vendetta finale. Uscito in
sala nel 2017, questo è il nuovo film del regista israeliano
Isaac Florentine, noto per le sue fortunate
incursioni nel genere d’azione e in quello relativo alle arti
marziali. Su sceneggiatura di Matt Venne,
Florentine e Banderas hanno così dato vita ad un film ricco di
colpi di scena come anche di grande intrattenimento.
Ancora una volta, come è stato per
film come Io vi troverò o Il giustiziere dellanotte, il desiderio di vendetta contro chi ha fatto
del male alla propria famiglia diventa il motore per una serie di
eventi pronti a degenerare. Una trama dunque già vista, ma qui
arricchita di particolari elementi rielaborati da culture
differenti. Si snoda così una vicenda che nella sua semplicità
riesce nuovamente a dar vita ad una serie di istinti primordiali
con cui lo spettatore potrà empatizzare, ottenendo anche non poco
divertimento dalle numerose sequenze di combattimento qui
presenti.
Passato in sordina, il film rimane
ancora oggi poco noto ai fan del genere. Un motivo in più per
recuperarlo è certamente la possibilità di vedere Banderas in un
ruolo inedito, per il quale risulta comunque particolarmente
credibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Vendetta finale: la trama
del film
Il protagonista della vicenda è
Frank Valera, un avvocato con una splendida
famiglia, spesso trascurata a causa del suo lavoro. Egli aspira
infatti ad avere una carriera quanto più possibile solida e di
valore, finendo però così con il dimenticarsi di tutto il resto. A
riportarlo con i piedi per terra vi sarà una tragedia improvvisa,
dalla quale Frank sembrerà non potersi riprendere mai più. Durante
un tentativo di furto, infatti, sua
moglie Sue e la
figlia Olivia vengono infatti brutalmente
uccise e abbandonate per strada. In seguito alla tragica morte
dei suoi affetti Frank si lascia trascinare in un vortice
autodistruttivo fatto di alcol e incontri clandestini.
Quando però il caso verrà archiviato
senza responsabili, Frank deciderà di fare voto di silenzio e di
allenarsi duramente per imparare alcune tecniche di arti marziali
che gli permetteranno di farsi giustizia da solo vendicandosi con i
responsabili dell’assassinio. Diventato forte a sufficienza, egli
intraprende così il suo percorso alla ricerca di vendetta. Lungo il
cammino, però, dovrà inevitabilmente confrontarsi con alleati e
nemici, dovendo riuscire a distinguere chi appartiene alla prima
categoria e chi alla seconda. Arrivare a risalire agli assassini
non sarà facile, ma il desiderio di far soffrire quanti hanno fatto
soffrire i suoi cari lo spingerà a non arrendersi fino
all’ultimo.
Vendetta finale: il cast
del film
Prima di vestire i tormentati panni
del regista protagonista di Dolor y Gloria, l’attore
Antonio
Banderas si è cimentato con Vendetta finale
in un ruolo grossomodo nuovo per lui. Al fine di poter interpretare
al meglio quanto richiesto dal suo personaggio, egli si è
esercitato nella pratica di diverse arti marziali, apprendendo così
le basi per poter dar vita a veri e propri combattimenti corpo a
corpo. Banderas ha infatti richiesto di poter interpretare
personalmente quante più scene possibili, preferendo non ricorrere
all’utilizzo di controfigure. La sua performance è stata poi
particolarmente apprezzata proprio per tale motivo, con l’attore in
grado di dar vita a nuove sfumature del suo talento.
Accanto a lui nel film si ritrovano
altri celebri interpreti, tra cui Karl Urban.
Attualmente popolare per la serie The
Boys, questi è qui presente nei panni del poliziotto Hank
Strode, il quale si rivelerà un personaggio quanto mai complesso e
controverso. L’attrice spagnola Paz Vega, vista
anche nel recente Rambo: Last Blood, è qui l’infermiera
Alma, sarà un’ulteriore alleata di Frank. Ad interpretare Sue la
moglie del protagonista è invece l’attrice Cristina
Serafini, mentre il celebre Robert
Forster è Chuck, suocero di Frank. L’attore
Jonathan Schaech è invece il detective Bill
Lustiger. Nel film è inoltre presente un cameo dello stesso
regista, Florentine, il quale interpreta i panni del maestro di
karate che istruisce il protagonista.
Vendetta finale: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Vendetta finale grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google
Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 10novembre alle
ore 21:20 sul canale Rai 4.
Figura particolarmente ricorrente e
apprezzata al cinema, i sicari hanno trovato negli ultimi anni
diverse opere a loro dedicate, dove si sviscera la loro
professione, i suoi pericoli e i problemi morali dietro di questa.
Tra queste opere rientra anche Hunter’s Prayer – In
fuga, film del 2017 diretto da Jonathan
Mostow, noto per essere stato il regista di Terminator 3 – Le macchine
ribelli. Al centro della storia raccontata nel suo nuovo film
non vi sono però robot assassini, bensì un killer in carne ed ossa
pronto a difendere una giovane ragazza dai desideri omicidi di uno
spietato boss criminale.
La storia qui narrata è basata sul
romanzo For the Dogs, scritto da Kevin
Wignall e pubblicato nel 2004. Questo ha ottenuto una
buona popolarità sin dal momento della sua prima edizione,
arrivando all’attenzione di diversi produttori. È così in breve
iniziato il suo processo di sviluppo, portando infine il film ad
avvalersi di noti attori e diverse location di grande attrattiva,
come la Germania, la Spagna, la Svizzera, l’Ungheria e la città di
New York. Ricco di adrenalina e promettente intrattenimento,
Hunter’s Prayer – In fuga era così pronto per arrivare
nelle sale di tutto il mondo.
Una volta qui, però, il titolo andò
incontro ad uno scarso interesse da parte del pubblico, attirando
solo l’attenzione dei più affezionati al genere. Il film finì così
per incassare a livello globale una cifra ben al di sotto del suo
budget, stimato intorno ai 17 milioni di dollari. Ad oggi, a tre
anni dalla sua uscita, sembra però giunto il momento di concedere
una seconda possibilità al film, riscoprendone gli aspetti
positivi. Ciò sarà possibile, prima della visione, anche grazie
alle curiosità di seguito riportate, molte delle quali legate
proprio al cast di attori. Per scoprire questa basterà proseguire
nella lettura.
Hunter’s Prayer – In fuga:
la trama del film
Il film si apre in Svizzera, dove la
giovane Ella Hatto si sta recando nella sua scuola per quello che
sembra essere un giorno come un altro. Ciò che non sa, però, è che
a tenerla d’occhio vi è Lucas, un infallibile sicario. Questi è
stato ingaggiato dal multimilionario corrotto Richard Addison, il
quale allo stesso tempo ha già inviato altri killer per uccidere i
genitori della ragazzina, colpevoli di aver parlato con l’FBI
circa i suoi traffici illegali. Al momento di dover eliminare la
giovane Ella, però, Lucas si trova di fronte per la prima volta
nella sua vita da assassino ad un forte senso di compassione. Per
questo non riesce a portare a termine il proprio lavoro, decidendo
invece di aiutare la ragazza a scappare.
Con lei è costretto a scappare però
anche lui, ora ricercato da Addison, il quale lo vuole morto. Nella
loro fuga attraverso l’Europa i due dovranno imparare a fidarsi
l’uno dell’altro e difendersi a vicenda. Se non sarà lui ad
uccidere Ella, infatti, qualcun altro verrà inviato a portare a
termine la missione. Scappare non potrà dunque essere una soluzione
permanente, e i due dovranno iniziare a studiare una strategia per
arrivare dallo stesso Addison e fermare tutto quanto. Lo svantaggio
numerico è però notevole, e per loro farsi strada verso il
criminale sarà più complicato del previsto. Solo la fiducia e la
loro umanità potranno essere decisive per le loro sorti.
Hunter’s Prayer – In fuga:
il cast del film
Per interpretare il protagonista, il
sicario Lucas, i produttori non hanno avuto dubbi: l’attore
Sam
Worthington era la persona giusta. L’attore, noto per
film come Avatar e
Scontro tratitani, venne ingaggiato da subito per il ruolo. Per
prepararsi a questo, egli non solo si allenò fisicamente per le
scene più complesse, ma cercò anche noti modelli a cui ispirarsi.
Oltre ai tanti celebri sicari del cinema, l’attore ha rivelato di
aver basato parte del personaggio sul Terminator interpretato da
Arnold
Schwarzenegger nel secondo film della saga.
Worthington è poi stato particolarmente apprezzato per la sua
performance, avendo dimostrato ancora una volta di possedere grande
carisma e presenza scenica.
Accanto a lui, nel ruolo della
giovane Ella Hatto doveva originariamente esserci l’attrice
Hailee
Steinfeld, divenuta celebre per il film Il Grinta.
Questa tuttavia dovette rinunciare al ruolo a causa di altri
impegni, e al suo posto venne allora scelta Odeya
Rush, già vista in film come L’incredibile vita di
Timothy Green e Piccoli brividi. Nel ruolo dello
spietato boss Richard Addison si ritrova invece Allen
Leech, celebre per essere stato Tom Branson nella serie
televisiva Downton Abbey. Sempre dalla parte dei cattivi
si ritrovano gli attori Amy Landecker e
Martin Compston, nei panni rispettivamente
dell’agente FBI corrotta Gina Banks e in quelli del killer Metzger.
L’attrice spagnola Veronica Echequi, invece, è
Dani, a sua volta serial killer che aiuta però Lucas ed Ella nella
loro fuga.
Hunter’s Prayer – In fuga:
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film è
possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Hunter’s Prayer – In fuga è
infatti disponibile nel catalogo di Infinity e
FilmBox. Per vederlo, basterà sottoscrivere un
abbonamento generale a tali piattaforme, avendo così accesso non
solo al film in questione ma anche ad un’ampia serie di film
correlati e simili. Si avrà così modo di guardarli in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno venerdì 10
novembre alle ore 21:20 sul canale
Italia 1.
Da sempre il miglior cinema horror
si impegna, forse molto più di tanti altri generi, a raccontare i
cambiamenti di una società e di un mondo in costante
trasformazione. Alcuni dei principali tabù sono stati sdoganati
proprio grazie a tale tipologia di film, ma non è solo da un punto
di vista tematico che questi film ci parlano. Negli ultimi anni, in
particolare, gli horror si sono adatti ai cambiamenti tecnologici,
andando a ritrovare in questi anche gli aspetti più terrificanti e
inaspettati. Uno dei titoli più importanti a riguardo è
Unfriended (qui la recensione), film del
2014 diretto da Levan Gabriadze e prodotto dalla
Blumhouse Productions, casa di produzione
di film come Paranormal Activity, Insidious e La notte del giudizio.
Si tratta di un film estremamente
interessante, poiché attraverso la tecnica nota come first
person shot, costruisce una storia in piano sequenza dove la
classica inquadratura è sostituita con il display del personal
computer utilizzato dalla protagonista. Il primo piano viene così
realizzato ora attraverso le piccole icone delle web-cam, mentre il
montaggio si costruisce con il semplice spostarsi da una pagine
internet ad un’altra. Unfriended è dunque una variazione
al sottogenere del found footage, non essendo ripreso da
tecniche manuali ma grazie alle possibilità date dal digitale.
Proprio per questi motivi, sembra essere un film che richiede di
essere visto sullo schermo del proprio laptop piuttosto che su uno
schermo tradizionale.
Accolto in modo estremamente
positivo dalla critica e dal pubblico, il film è arrivato ad
affermarsi come un grande successo economico, incassando circa 64
milioni di dollari a fronte di un budget di uno solo. Un vero e
proprio caso cinematografico dunque, che ha unito le potenzialità
tecnologiche ad un tema sempre urgente come quello del bullismo.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e al suo
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Unfriended
La storia di Unfriended si
apre su di un compromettente video caricato sul web. All’interno di
questo vi è Laura Barns, una liceale della
California, colta in un momento inopportuno. La ragazza,
completamente ubriaca, viene infatti derisa e umiliata da alcuni
compagni di scuola. In seguito alla diffusione del video, la
ragazza decide di togliersi la vita. Esattamente un anno dopo
l’accaduto, quegli stessi ragazzi colpevoli di aver realizzato il
video si ritrovano su Skype per quella che dovrebbe essere una
normale videochiamata tra amici. Sono Blaire, Mitch, Jess,
Ken, Adam e Val. Durante il loro
conversare, però, l’account di Laura Barns si unisce alla
conversazione. Quello che sembrava uno scherzo di cattivo gusto, si
rivela ben presto essere una vendetta senza pietà.
Unfriended: il cast del film
Il film si avvale di pochi attori,
quegli unici che compaiono davanti la web-cam e che saranno
coinvolti nella perversa vendetta di Laura Barns. Per scegliere gli
interpreti più idonei a dar vita alle particolarità del film, gli
autori hanno avvertito la necessità di non svolgere dei classici
provini, bensì di dar vita ad un casting attraverso video chat. Ciò
permise di dare un anteprima di quello che sarebbe stato poi il
film, individuando gli attori giusti. Gli attori hanno recitato
tutti nella stessa casa, ma in stanze diverse. Continui cambiamenti
di sceneggiatura li hanno portati a non sapere cosa sarebbe
accaduto, permettendo loro di dar vita a reazioni spontanee.
Inoltre, a loro era stato fatto credere di essere le vittime del
film e soltanto al termine gli è stata rivelata la trama nella loro
interezza, che evidenziava i peccati dei loro personaggi.
Ad interpretare la protagonista
Blaire Lily, quella dal cui laptop si osserva l’intero film, vi è
Shelley Henning. Fu proprio lei a suggerire di
realizzare l’intero film attraverso un unico piano sequenza,
piuttosto che spezzarlo in brevi sequenze. Nei ruoli delle altre
ragazze vi sono invece altri attori meno noti, come
Courtney Halverson e Renee
Olstead nei panni di Valerie “Val” Rommel e Jesse Felton.
Entrambe le attrici, su suggerimento del regista, hanno partecipato
a diverse di videochat tra ragazzi, cercando di capirne le
dinamiche. Le due hanno poi raccontato di essere rimaste
particolarmente colpite di come questi luoghi virtuali divengano
realmente teatro anche di segreti inconfessabili e discussioni
inaudite. Will Petltz, Jacob Wysocki e
Moses Jacob Storm, infine, interpretano Adam, Ken
e Mithc. Heather Sossaman è invece l’interprete di
Laura Barns.
Il sequel di Unfriended,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il grande successo del film,
nel 2018 è stato segretamente realizzato un suo sequel, intitolato
Unfriended: Dark Web. Nuovamente prodotto
dalla Blumhouse Productions, questo presenta però una vicenda
indipendente, con nuovi personaggi protagonisti, raccontato però
attraverso la stessa tecnica del precedente film. Al centro della
trama vi è ora il ritrovamento di un misterioso laptop con file
proveniente dal pericoloso Dark Web. Un gruppo di amici, intento a
decidere cosa fare di quanto trovato, viene raggiunto dal profilo
del proprietario. Questi si dimostra pronto anche ad uccidere pur
di rientrare in possesso del suo computer. Costato a sua volta un
milione di dollari, il film è arrivato ad incassarne circa 16 in
tutto il mondo, affermandosi dunque come un buon successo.
In attesa di poter vedere tale
seguito, è possibile fruire di Unfriended
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten Tv, Google Play e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì10 novembre alle
ore 21:15 sul canale Italia2.
La società di produzione e
distribuzione indipendente A24 si è recentemente guadagnata la reputazione
di uno dei nomi più interessanti e artisticamente stimolanti del
settore. Il lavoro da loro svolto negli ultimi anni nell’ambito del
genere horror le ha fatto giustamente guadagnare i meritati elogi e
con Everything Everywhere All at
Once si è consacrata alla scorsa edizione dei premi Oscar.
Ora la A24 è pronta a lanciare un’altra sfida: è stato infatti
annunciato lo sviluppo di un biopic su Elon Musk
con Darren Aronofsky alla regia.
Stando a quanto riportato da
Collider, un rappresentante di
A24 ha confermato che l’imminente biopic sul controverso magnate
della tecnologia sarà basato su una biografia autorizzata scritta
da Walter Isaacson (già autore della biografia su
Steve Jobs poi divenuta film nel 2015). Tale libro è
stato pubblicato a settembre e servirà da base per la
sceneggiatura. Se da un lato esso copre gran parte della vita
personale dell’amministratore delegato di SpaceX, dall’altro
vengono approfonditi anche altri suoi interessi, come questioni
urgenti quali l’esplorazione spaziale, l’energia sostenibile e
l’intelligenza artificiale.
Quando quest’ultimo biopic sarà
realizzato, segnerà il secondo progetto di Darren Aronofsky in casa
A24. Il regista e la A24 sono infatti stati artefici del film
candidato all’Oscar dello scorso anno, The Whale. Al momento
non ci sono dettagli sul progetto dedicato a Musk, il quale si
troverebbe ancora in uno stato embrionale del suo sviluppo. Data la
celerità con cui la A24 concretizza i propri progetti, però, c’è da
aspettarsi che già nei prossimi mesi si potrebbero avere maggiori
notizie a riguardo, come chi andrà ad interpretare il celebre e
controverso imprenditore e se, ovviamente, Aronofsky sarà
confermato come regista del progetto.
Sebbene l’industria cinematografica
sia ben nota per l’abbandono di progetti in varie fasi di sviluppo,
fino a poco tempo fa era praticamente inaudito che un film finito
venisse accantonato poco prima della sua uscita. Tuttavia,
nell’agosto del 2022, la Warner Bros.Discovery ha creato un precedente quando ha deciso
di accantonare il film, quasi completato, Batgirl, di Adil
El Arbi e Bilall Fallah, e l’avventura
animata di Scooby-Doo! Holiday Haunt. Sembra però che tale
evento non sia stato un caso isolato, in quanto un nuovo film ha
ora subito la stessa sorte: Coyote vs
Acme.
Il film, diretto da Dave
Green, ha per protagonista il personaggio dei
Looney Tunes Willy il Coyote, il quale,
per sostenere i propri sforzi per catturare il road runner
Bip Bip, è solito usare una varietà di articoli
ordinati per corrispondenza da società che sono tutte chiamate Acme
Corporation. Poiché questi si rivelano quantomai fallimentari,
causando danni allo stesso Willy, nel film quest’ultimo decide di
intentare causa alla società. Il film è stato girato in tecnica
mista, mischiando dunque animazione e live-action, in modo simile a
quanto fatto da Chi ha incastrato Roger Rabbit?.
Antagonista di Willy è John Cena, che
stando a quanto riportato interpreta nel film il CEO della
Acme.
Originariamente previsto per il
luglio 2023, il film era stato precedentemente tolto dal programma
di distribuzione della Warner Bros. e il suo posto è stato occupato
dal film di Barbie. Più di recente, è stato riferito che
Coyote vs. Acme è stato accantonato a
tempo indeterminato in favore di una detrazione fiscale di 30
milioni di dollari. La scelta di rinunciare al film Coyote vs.
Acme sembra poi essere legata alle valutazioni da cui sarebbe
emerso che l’investimento legato alla distribuzione nelle sale
sarebbe stato eccessivo e la vendita ad altre realtà interessate
non avrebbe generato gli stessi benefici rispetto alla possibilità
di compiere una detrazione fiscale.
Su Twitter, Green si è espresso
riguardo tale cancellazione affermando che si ritiene estremamente
fortunato dell’aver potuto lavorare con un team particolarmente
appassionato a tale progetto, sul più testardo e persistente dei
Looney Tunes. Green afferma inoltre che le prime proiezioni di
prova avevano riportato pareri molto positivi. Infine, il regista
scrive di sentirsi “oltremodo orgoglioso per il risultato
finale del film, ma anche oltremodo devastato dalla decisione della
Warner Bros”. Non è dato sapere se in futuro i piani per il
film potrebbero cambiare, portando ad una sua distribuzione, ma per
ora, nonostante fosse pronto, il film sembra destinato a non essere
visto.
I Marvel Studios
hanno avuto un successo inaspettato e incredibile fino ad Avengers: Endgame, ma sembra
che da quel momento in poi qualcosa, negli ingranaggi
dell’MCU, non funzioni più come
dovrebbe. Come se da allora la storia – e l’azienda stessa – avesse
subito dei colpi dai quali ancora non si è saputa riprendere. La
Saga dell’Infinito è stata senza ombra di
dubbio importante per il Marvel Universe, ed
è da lì che la Marvel ha poi deciso di debuttare
anche in televisione, dove ha sfornato molti prodotti. Il problema,
però, è che da allora le cose non vanno molto bene.
Sicuramente a contribuire a questo affaticamento
c’è stata la pandemia e gli scioperi di attori e sceneggiatori, ma
ora che si può ritornare in carregiata è bene che i Marvel Studios riflettano attentamente sulle
scelte da compiere. Secondo Variety, infatti, starebbero
pensando a un nuovo film sugli Avengers, il quale avrebbe il
compito di riportare in vita Iron Man e Black Widow. Una mossa un po’ avventata che,
qualora dovesse trovare conferma, potrebbe essere vista solo come
un tentativo – preoccupante – di far tornare il franchise al suo
splendore passato. Ma questo potrebbe essere, oltre che inutile,
molto rischioso. Capiamo perché.
Il ritorno degli originali Avengers non gioverebbe all’MCU
Nel cinema, così come nella televisione, i
prodotti hanno bisogno di un refresh se non si vuole rischiare di
cadere nel ripetitivo e nel noioso. Ci sono storie di personaggi
destinate a finire, e la loro conclusione non può che giovare a un
film – a una serie o in generale a un franchise – perché permette
di rinnovarsi e focalizzarsi su altri racconti accativanti e
inediti. Per quanto riguarda l’MCU la “svolta” si è avuta
con
Avengers: Endgame, pellicola vista anche come il culmine
dei primi dieci anni di costruzione del
Marvel Cinematic Universe che lo hanno preceduto. Nel film
alcuni degli Avengers a cui i fan erano molto legati – parliamo di
Black Widow, Captain America e Iron Man – hanno visto il loro arco
narrativo volgere al termine, come era giusto che fosse.
Se venisse pensata una soluzione per riportarli
in vita, dunque, la scelta potrebbe andare a minare ciò che è
venuto prima, anche se i rispettivi interpreti (Robert
Downey Jr. e
Scarlett Johansson) tornassero come versioni alternative.
Bisogna perciò chiedersi (l’operazione di “come back” potrebbe
riguardare un prequel) se ne varrebbe davvero la pena. Nella
controparte fumettistica non è raro vedere alcuni personaggi
capitolati tornare in vita. E alle volte anche l’ MCU ha seguito la stessa
scia, pur commettendo degli errori. Esso, quindi, ha l’opportunità
di separarsi dal cartaceo, per raccontare una storia basata su una
realtà in cui gli eroi muoiono, ci sono “passaggi del testimone” e
l’universo va avanti. Pensiamo, ad esempio, a Sam
Wilson, Yelena Belova e Riri Williams, i quali
sono stati designati come successori degli eroi sopracitati, e che
non hanno ancora avuto la possibilità di brillare. Il ritorno di
Iron Man e Black Widow, o anche di Capitan America (ma sembra
impossibile) comprometterebbe anche quei personaggi che ora sono
sotto i riflettori del MCU.
Questioni di budget
Oltre al fattore puramente narrativo, se nel
MCU tornassero alcuni
degli Avengers veterani che hanno lasciato il franchise, ci sarebbe
anche la questione del budget da tenere in considerazione. Gli
attori che li hanno interpretati sono delle vere e proprie star a
Hollywood, e il loro chacet non è per niente basso. Pensiamo, poi,
a ciò che sta accadendo in Casa Disney: con la notevole riduzione
sia del budget che delle spese in tutta l’azienda, i progetti per
il Marvel Universe sono già diminuti
parecchio rispetto alla quantità elevata che si aveva avuto negli
anni precedenti. In fondo, come si è potuto evincere, è stata
proprio la mole di lavori ad aver contribuito agli attuali problemi
del MCU.
L’obiettivo di Disney e Marvel è poi quello di tornare alla
coerenza che ogni progetto del Marvel Cinematic Universe ha
prodotto in termini di qualità e di incassi. Indi per cui se i
Marvel Studios dovessero riportare
i personaggi originali degli Avengers, ciò intanto andrebbe contro
l’iniziativa di riduzione dei costi della Disney, considerato che
solo il salario per Robert Downey Jr. potrebbe non essere
sostenibile. Inoltre, pur volendo provarci riportando sia lui che
le altre stelle, questo potrebbe rivelarsi una scelta
controproducente per l’MCU stesso in quanto,
magari, si sacrificherebbero altre narrazioni per qualcosa che
potrebbe diventare solo costoso ma non efficace. Sarebbe meglio, in
ogni caso, non strafare.
La Marvel ha tanti altri personaggi a cui dare valore
Nonostante Avengers: Endgame, come abbiamo detto poc’anzi, abbia
costretto, in un certo qual modo, a dover dire addio a degli eroi a
cui si era appassionato la maggior parte del pubblico, non erano
gli unici ad avere del valore e del potenziale narrativo.
L’MCU, nel suo cantiere, ha
ancora tanti main characters da poter introdurre o esplorare: basti
pensare a
Thor,
Star-Lord,
Hulk,
Doctor Strange,
Loki,
Scarlet Witch e altri. Inoltre, ricordiamo anche che l’
MCU sta per aggiungere il
Deadpool di Ryan Reynolds, i
Fantastici Quattro e gli X-Men,
personaggi di un certo calibro da non sottovalutare. Si avrà anche
il ritorno di Hugh Jackman nei panni di
Wolverine, il quale sarà di certo una grande
attrazione per gli spettatori. La verità è che, probabilmente, ci
si è abituati ad avere troppo a lungo i film sugli Avengers tanto
da – quasi – svalutare altri possibili eroi e persino soluzioni
diverse che non siano l’atteso prodotto su di loro.
Ma se ci pensiamo con attenzione, capiamo che
non è necessario avere delle pellicole specifiche per vedere i
Vendicatori insieme: una loro reunion valida e appagante può
avvenire anche nei racconti stand-alone, come ci dimostrano
Doctor Strange nel Multiverso della Follia e Spider-Man: No Way Home – i due film di maggior
incasso della Fase 4. Persino gli X-Men, da soli, sono in grado di
dare vita a una storia molto grande e avvincente, e questo potrebbe
essere un nuovo modo per far proseguire il franchise. I Marvel Studios hanno una quantità
infinita di personaggi da poter sfruttare per realizzare altre
incredibili narrazioni. Ciò di cui hanno estremamente bisogno è di
dare una svolta netta alla storia.
La conclusione di Loki
2×06 ha lasciato porte aperte a ogni storia del
franchise e – è bene avvisare – questo articolo contiene alcuni
spoiler su
quanto avviene nell’episodio della seconda stagione della seria
ideata da Michael Waldron.
Loki non è solo.
Sembrerà che sia così ma la moltitudine di linee temporali che
stringe tra le mani come nuovo Dio delle Storie, lascia intendere
il contrario. Il personaggio di Tom Hiddleston
apparso per la prima volta nel MCU in Thor nel 2010 ha subito l’arco
narrativo più completo e intenso di tutto il MCU. Lui era il cattivo da
distruggere, il fratello invidioso, il figlio ripudiato: tutto in
Loki trasuda abbandono e perdita. Quello che però i pochi film del
franchise in cui compare non hanno fatto è approfondire l’essenza
di questo villain, così è arrivata la serie tv, disponibile su
Disney+. Questa seconda
stagione ha fatto sì che le intenzioni di Loki cambiassero
radicalmente rendendolo molto più che un “side character”.
Loki è il reietto, l’emarginato,
messo all’angolo da un fratello spaccone e gradasso. Ci mette un
po’ di tempo a evitare sotterfugi e inganni solo per avvicinare un
po’ di amore a sé. Loki non è mai stato un personaggio che
collabora, che cerca di mettersi in primo piano per un bene
superiore, il suo modus operandi è sempre stato circoscritto al suo
volere, al volere di un uomo solo. Tutto cambia perché Loki cresce,
e nella serie tv di Disney+ conosce delle persone che si
mettono lungo il suo cammino. Mobius, il primo
amico che effettivamente lo vede per quello che è. “Cosa spinge
voi Loki a essere cattivi?”, a questa domanda del personaggio
interpretato da Owen Wilson,
non c’è una risposta. Tutti i Loki agiscono in maniera cattiva,
tutti i Loki sono destinati a stare da soli. Non quello che
conosciamo noi però.
Gloriosi propositi
Loki 2×06 ci svela
magistralmente i piani per questo personaggio così scontroso che
però negli anni grazie a un umorismo sottile e all’interpretazione
di Hiddleston abbiamo imparato ad amare. Oltre a
Mobius, in questa stagione il personaggio di
Sylvie (Sophia Di
Martino), anche se in modo marginale, e il personaggio
di O.B. formano
una squadra compatta e decisa per evitare il collasso della Sacra
Linea Temporale. Così se all’inizio della seconda stagione tutto è
piatto e senza colpi di scena, la serie finisce con un crescendo.
Un crescendo che sarebbe anche potuto diventare un film se solo la
Marvel avesse osato di più, avesse
creduto nel Dio dell’Inganno come ci credono gli spettatori.
Sul finale di Loki 2×06
assistiamo dunque al coronamento di un sogno di un vecchio Loki, il
Loki tiranno desideroso del trono di Asgard. Ma questo Loki è
diverso, è il Loki che prende letteralemente per mano la
Sacra Linea Temporale, la salva e le da una nuova
vita: un albero dalle radici infinite che si consolidano nella TVA.
Loki diventa non solo il Dio delle Storie, ma anche il Dio del
Multiverso, Loki che Rimane, ecc. Diventerà, probabilmente, colui
che lotterà contro la variante di Kang nella Saga del
Multiverso. Diventerà ciò che è stato Tony Stark per
Avengers: Endgame.
Sì, perché ogni Loki è destinato a
perdere e, questo Loki, come dice il personaggio di Jonathan Majors
in questa stagione, non può vincere. Ci saranno ancora innumerevoli
probabilità contrarie contro una a favore, e ormai sembra essere
chiara la linea che seguirà il personaggio. Ma adesso, il finale
della seconda stagione ci dice che un po’, solo un po’,
Loki ha vinto. Vince riuscendo a salvare il tempo,
le linee temporale, e soprattutto i suoi amici, le persone che
hanno creduto in lui ma soprattutto le persone che ha saputo far
ricredere.
Non più Dio dell’Inganno
Il sacrificio di Loki ha salvato i
suoi amici. Ha permesso a Mobius di vivere la sua
vita lontano dalla TVA e a Sylvie di prendersi un momento per
essere chiunque lei voglia. Un sacrificio destinato a essere
riservato solo agli eroi silenziosi, quelli che non hanno bisogno
di grandissima pubblicità, di auto sfarzose o armature. Un
sacrificio che lo rende più umano rispetto ai suoi natali
asgardiani. Un sacrificio che non lo rende solo perché ha
abbracciato tutti i suoi amici, vegliando su di loro e permettendo
così alla TVA di iniziare il lavoro di ricerca delle varianti di
Kang in giro per gli universi. Non è solo nella misura in cui ha
scelto di essere una versione di se stesso nuova, cambiando
totalmente le aspettative e il corso degli eventi legati a ogni
Loki. Il Multiverso sarà ancora qualcosa di cui sappiamo poco, ma
almeno adesso c’è un guardiano speciale a sorvegliarlo.
Alla fine dell’anno scorso è stata
riportata la notizia che Sydney
Sweeneyassumerà il ruolo della protagonista nel
remake di Barbarella, il cult di
fantascienza del 1968 con protagonista Jane Fonda, in
cui un’astronauta del futuro viene inviata in missione per fermare
uno scienziato malvagio la cui invenzione potrebbe distruggere la
galassia. All’epoca non era però stato menzionato alcun regista
legato al progetto e da allora gli aggiornamenti sono stati scarsi
a riguardo. Secondo l’insider Daniel Richtman, però, il regista
Edgar Wright (Last Night in Soho;
Baby Driver; Scott Pilgrim Vs. the
World) sarebbe ora in trattative per dirigere il film.
Wright ha già in passato dichiarato
di essere un grande fan del film originale e di averlo inserito
nella sua lista dei migliori film di tutti i tempi. Non ci sarebbe
dunque da sorprendersi se fosse effettivamente in lizza per
dirigere il film e finisse con l’ottenere ufficialmente tale
compito. Secondo quanto riferito, inoltre, il remake sarà basato
sia sulla serie di fumetti francese di Jean Claude
Forest che sull’adattamento cinematografico del 1968, con
l’intenzione dunque di non proporre un semplice rifacimento di
quest’ultimo.
Sweeney ha già espresso il suo
entusiasmo nel voler rendere omaggio allo stile dell’originale,
compresi gli abiti succinti per cui è celebre l’eroina del titolo –
e ha spiegato perché non si sente affatto preoccupata degli aspetti
erotici della storia. “Trovo il mio potere nella mia
femminilità“, ha dichiarato in precedenza Vanity Fair.
“Uso il mio cervello e uso tutto ciò che imparo ogni singolo
giorno in questa industria come mio potere. La conoscenza è
tutto“. Resta dunque ora da vedere sa sarà proprio Wright a
dirigere il film e quali ulteriori sviluppi caratterizzeranno il
progetto.
L’ultimo
episodio della seconda stagione di Loki ha
lasciato colpi di scena, rivelazioni, easter eggs del MCU e riferimenti al franchise.
Loki sfrutta la sua nuova capacità di slittamento
temporale per riparare il malfunzionamento del Telaio Temporale
della TVA. Quello che è iniziato come un semplice viaggio di prova
ed errore si è rapidamente evoluto in un emozionante culmine della
storia complessiva di Loki, consolidando il suo posto come una voce
importante del MCU.
I titoli di testa al contrario
Nelle due stagioni della serie, gli
easter egg forse più ricorrenti si trovano nel logo introduttivo
dei Marvel Studios. Questo espediente è portato
avanti anche in questa nuova stagione e più nello specifico
in questo ultimo episodio sul time-slipping di Loki. Il logo dei
Marvel Studios è iniziato come di
consueto, ma al contrario, andando all’indietro attraverso l’ormai
iconica animazione che accompagna ogni proprietà del MCU. Questo è stato fatto come
easter egg per il time-slipping, che si muoveva al contrario nel
tempo per salvare la linea temporale.
Giocare con le diverse
prospettive
Per tutto l’episodio il personaggio
di Tom Hiddleston non fa che tornare indietro nel tempo per salvare
la TVA. Non sempre le sue imprese hanno buon fine e cade vittima di
questo loop temporale fino alla risoluzione della trama.
Un viaggio retrospettivo
Dopo che Loki si è reso conto di non
poter salvare il Telaio Temporale influenzando gli eventi della
serie, il non più Dio dell’Inganno va ancora più indietro nel
tempo. Dal tentativo di colpo di stato di Miss Minute e Ravonna
Renslayer all’introduzione di O.B. e Victor Timely, sono stati
rivisitati diversi momenti della storia della seconda stagione.
Colui che Rimane
Gli ulteriori tentativi falliti di
Loki di salvare la TVA lo costringono a prendere misure drastiche.
In una serie di easter eggs della prima stagione, il finale ha
riportato il personaggio alla Fine del Tempo. Che si tratti della
scena di Loki, Sylvie e Colui che Rimane nell’ascensore o dei
tentativi di Sylvie di uccidere il villain, l’episodio 6 della
seconda stagione ha incluso una grande quantità di riferimenti a
quei momenti.
Il set-up per Avengers: The
Kang Dynasty
Mentre il “See you soon” di Colui
che Rimane era un’anticipazione del futuro di Kang nel MCU, il finale della stagione di
Loki ha reso questo easter egg ancora più profondo in quanto allude
all’emergere di molteplici varianti di Kang che probabilmente
vedremo in Avengers: The Kang
Dynasty.
Il destino di Loki
Il finale rivela che Colui che
Rimane è la persona che ha causato lo slittamento temporale di
Loki. Lo ha fatto per far capire al personaggio interpretato da
Tom Hiddleston che, per quanto ci abbia provato,
non avrebbe potuto salvare il multiverso, poiché il Telaio
Temporale crollerà sempre, essendo una salvaguardia per proteggere
la Sacra Linea Temporale. Colui che Rimane sperava che questo lo
avrebbe spinto a uccidere Sylvie ma ha scelto di guidare la TVA al
suo fianco.
I viaggi nel tempo
La rivelazione da parte di Colui che
Rimane è che Loki perderà a prescindere dalle scelte di
quest’ultimo. Allora il Dio dell’Inganno si reca temporalmente nel
momento in cui conosce Mobius, all’inizio della serie. La
chiacchierata con il personaggio interpretato da Owen Wilson
faranno finalmente comprendere al personaggio i suoi gloriosi
propositi.
Riferimento a Thor e Odino
Mentre Loki si prepara a sacrificare
il proprio futuro per distruggere il Telaio Temporale e dare a
tutti gli altri la possibilità di un futuro migliore rispetto alla
tirannia della Sacra Linea Temporale, ripete una frase pronunciata
alla fine di Thor nel 2011. In quel film, Loki tenta di
distruggere Jotunheim ma viene annullato quando Thor rompe il Ponte
Bifrost. La risposta di Loki è quella di urlare “Avrei potuto
farlo, padre! Per te! Per tutti noi!”. Quando lo disse
originariamente, Loki stava cercando di fare appello al padre e di
dimostrare il proprio valore, alimentando i propri scopi egoistici.
Ma nel finale Loki usa la stessa frase per dimostrare quanto sia
andato avanti: ora è disposto a fare un vero sacrificio per tutti
gli altri.
Il nuovo costume
L’abito è un easter egg del suo
intero viaggio nel MCU, dalle corna giganti dell’elmo
che emulano il suo passato al mantello composto dai rami del
multiverso che rappresenta il suo presente. Inoltre, l’elmo di Loki
è fatto della stessa struttura di marmo nero e arancione con cui è
stata realizzata la Cittadella di Colui che Rimane, facendo
riferimento al suo futuro come sostituto dell’ex capo della
TVA.
Non più Dio dell’Inganno
Il fatto che Loki raccolga i rami
multiversali e li tenga insieme per tenerli tutti sotto controllo
lo vede diventare letteralmente il Dio delle Storie. Loki agisce
come dio del multiverso, tenendo insieme tutte le storie
fisicamente, anziché come riscrittore figurato delle storie, come
si era detto nello scorso episodio. Questo easter egg è
un’interessante modifica del nuovo titolo di Loki e il suo ruolo
nel futuro del franchise.
Riferimento a Yggdrasil, l’albero
di Asgard
Uno degli easter egg più evidenti è
la creazione dell’albero del Multiverso. Loki sta tenendo insieme i
rami del multiverso, che si manifesta come Yggdrasil, l’Albero del
Mondo. Nel mito norreno del mondo reale – e nel folklore asgardiano
del MCU – Yggdrasil è un albero
gigantesco che lega insieme i Nove Regni con i suoi rami.
La TVA contro le varianti di
Kang
Dopo che Loki assume il suo nuovo
status la TVA inizia il suo nuovo ruolo di forza di sicurezza che
protegge il multiverso. Poco prima del finale di Loki, stagione 2,
episodio 6, B-15 chiede a Mobius se sono già apparse delle varianti
di Kang nel multiverso. Mobius afferma che ne è emersa una che ha
“causato un putiferio in un regno adiacente al 616, ma se ne sono
occupati”. Questo è un riferimento agli eventi di Ant-Man and the
Wasp: Quanutmania e alla variante di Kang nel Regno Quantico
adiacente alla Terra-616 (il MCU) di cui si sono occupati Scott
e Hope.
La paura più grande di Loki
Dopo aver stabilito il nuovo scopo
della TVA, viene mostrata un’inquadratura finale di Loki da solo
alla Fine del Tempo, che tiene insieme il multiverso. Questo non
solo consolida il ruolo importantissimo di Loki nell’infrastruttura
del multiverso del MCU, ma è anche un easter egg
incredibilmente oscuro sulla più grande paura di Loki: essere solo.
Loki è ora completamente solo, senza i suoi amici alla Fine del
Tempo, un sacrificio che ha fatto per evitare che i rami del
multiverso venissero distrutti.
Loki ha trovato il suo glorioso
proposito
Per la prima volta in uno show dei
Marvel Studios Disney+. Il titolo dell’episodio è
Gloriosi propositi, lo stesso del pilot della serie. Si tratta di
un titolo perfetto per l’episodio, in quanto è un easter egg alla
storia generale di Loki. Nella prima stagione, Loki pensava che il
suo scopo glorioso fosse quello di schiavizzare coloro che riteneva
inferiori a lui. Quando il suo arco narrativo si è concluso, Loki
ha capito che il suo scopo glorioso era quello di mantenere il
multiverso al sicuro, permettendogli di prosperare. Tenere insieme
il multiverso è ora qualcosa di cui Loki è gravato, apparentemente
per sempre, nel MCU.
Quando la Disney
ha acquisito la 20th Century Fox, si è ritrovata
con qualcosa di più dei franchise degli X-Men e dei
Fantastici Quattro. Alien
e Predator sono tra le molte proprietà
fantascientifiche ora sotto il loro controllo, con quest’ultimo che
ha già visto la realizzazione di un prequel, l’acclamato Prey. Per quanto
riguarda Alien, è in arrivo un nuovo film, intitolato Alien: Romulus e diretto
da Fede Alvarez, ma anche una serie televisiva
guidata da Noah Hawley, showrunner di Fargo e Legion.
Questa, ancora senza titolo
ufficiale, sarà ambientata settant’anni prima degli eventi del
classico di Ridley Scott del 1979, Alien, e l’azione
sembra si svolgerà principalmente sulla Terra. Tuttavia, nonostante
l’abbandono dell’ambiente familiare dell’astronave, gli Xenomorfi
faranno la loro comparsa, dando una svolta a ciò che siamo stati
abituati a vedere con i film della saga. Hawley ha ora recentemente
parlato con The Wrap e ha condiviso un
aggiornamento sulla situazione della serie.
Anche se le tempistiche potrebbero
cambiare dopo la fine dello sciopero SAG-AFTRA all’inizio di questa
settimana, sembra che l’attesa di vedere gli Xenomorfi sul piccolo
schermo sarà più lunga di quanto molti fan vorrebbero. “Il
piano ora è di iniziare le riprese a febbraio, e sembra che
dureranno fino a luglio o giù di lì, il che pone la data di messa
in onda da qualche parte nella prima metà del ’25”, spiega
Hawley. “Sono riuscito a completare le riprese della maggior parte della
prima ora della serie“.
“Detto questo, non sono
riuscito a girare nulla con gli attori. Quindi ho ancora la maggior
parte dello show da filmare, e abbiamo altre sette ore di riprese
da fare. Di certo mi sarebbe piaciuto portare la serie davanti al
pubblico il prima possibile“, ha aggiunto Hawley. Sembra
dunque che ci vorrà ancora un po’ prima di poter vedere la serie,
ma anche prima di poter avere maggiori informazioni a riguardo. Ad
ora, sappiamo però che il cast della serie Alien sarà composto
da Sydney Chandler, che sarà la protagonista, ma
anche da Alex Lawther, Samuel Blenkin, Essie Davis, Adarsh
Gourav e Kit Young.