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Scott Pilgrim: La serie, nuovo trailer della serie animata Netflix

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Prima del debutto dello show su Netflix venerdì 17 novembre, è stato rilasciato un nuovo trailer di Scott Pilgrim: La serie (Scott Pilgrim Takes Off). Il nuovo trailer mostra Scott e Ramona che si incontrano per la prima volta e iniziano la loro relazione, che dà il via a tutti gli eventi della serie.

Scott Pilgrim incontra la ragazza dei suoi sogni, Ramona Flowers, ma scopre che deve sconfiggere i suoi sette perfidi ex per poter uscire con lei. Poi le cose si complicano ancora di più. Tratta dalle graphic novel di Bryan Lee O’Malley.

Scott Pilgrim: La serie

Scott Pilgrim: La serie (Scott Pilgrim Takes Off) vedrà il ritorno del cast live-action del   film Scott Pilgrim vs. The World del 2010, tra cui Michael Cera nei panni di Scott, Mary Elizabeth Winstead nei panni di Ramona, Kieran Culkin nei panni di Wallace Wells, Anna Kendrick nei panni di Stacey Pilgrim, Brie Larson nei panni di Envy Adams, Aubrey Plaza nel ruolo di Julie Powers, Ellen Wong nel ruolo di Knives Chau, Alison Pill nel ruolo di Kim Pine, Johnny Simmons nel ruolo del giovane Neil e Mark Webber nel ruolo di Stephen Stills.

Gli ex malvagi di Ramona saranno interpretati ancora una volta da Satya Bhabha nei panni di Matthew Patel, Chris Evans nei panni di Lucas Lee, Brandon Routh nei panni di Todd Ingram, Jason Schwartzman nei panni di Gideon Graves e Mae Whitman nei panni di Roxie.

Star Shop Roma diventa Star Shock: un nuovo capitolo nel mondo dei fumetti italiani

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Quando Dav e Giulia, le anime pulsanti dietro Star Shop Roma, si sono confrontati sulla crescente confusione tra le sedi del loro negozio e altre città italiane, la soluzione è stata chiara: un cambio di identità sui canali social della loro attività. Ed ecco che nasce “Star Shock”, il nuovo volto social delle fumetterie più seguite d’Italia.

L’annuncio arriva con un reel dinamico, immerso in una trama da sitcom che trae spunto dalla realtà quotidiana degli appassionati di manga e comics. Questo cambiamento segna l’inizio di una nuova era per il team, che ha già guadagnato popolarità prima su TikTok e Instagram e poi su YouTube, fino a pubblicare il mese scorso la sua prima produzione a fumetti, “Nerd in Action” per Tora Edizioni.

“Star Shock”, con i suoi impressionanti numeri – oltre 450mila follower su TikTok, oltre 250mila su YouTube e oltre 100mila su Instagram – rappresenta un punto di riferimento nello slice of life dedicato al mondo del fumetto dell’entertainment nerd in Italia. Una community che accoglie un pubblico di età tra i 6 e i 25 anni e che affluisce settimanalmente nei negozi di via di Ripetta e via degli Scipioni a Roma per vivere l’esperienza Star Shock in prima persona e acquistare le ultime novità del mondo fumettistico.

Il team di “Star Shock” è stato presente a Lucca Comics & Games, dove ha presentato la sua nuova identità con un albo a fumetti inedito e omaggio.

Ma chi sono i volti dietro Star Shock?

DAV: Il fondatore e colonna portante delle due fumetterie, con una passione smisurata per la comunicazione e i social media. Dal suo genio nascono i video che ogni giorno catturano l’attenzione di migliaia di appassionati.

GIULS: La regina del dispetto, con una passione che spazia dai manga ai comics, e con una fanbase che la adora su TikTok e Instagram.

E poi MARIO, SILVIO, CLOUD, LAURA, ALESSANDRO e i personaggi che interpretano: la “Nana Diabolica”, “Luigino”, “Leopoldina”, lo “Stalker”, e tanti altri fino ad arrivare alla nemesi suprema di Star Shock “Il Turista Straniero”, il mitico “Do You Have Manga in English?”. Ogni membro ha una storia unica e un legame profondo con il mondo dei fumetti, dai comics al manga, dall’amore per la storia alla passione per Dungeons & Dragons, Magic, la musica e i viaggi.

Il futuro si preannuncia radioso per Star Shock. Con questa nuova identità e la sua presenza costante sui social e nelle principali fiere italiane, il team si apre a nuove collaborazioni e riserva tante sorprese per i prossimi mesi.

One Piece: un video svela i Blooper della serie Netflix

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One Piece: un video svela i Blooper della serie Netflix

Netflix ha rivelato un blooper reel di One Piece del cast dell’adattamento live-action durante le riprese della prima stagione. La prima stagione è ora in streaming su Netflix, mentre è stata confermata una seconda stagione.

One Piece 2, quando uscirà?

Considerato il rinnova confermato poco dopo l’uscita, la seconda stagione di One Piece potrebbe debuttare nel 2025! Al momento però non c’è una dichiarazione ufficiale in merito all’uscita di One Piece 2!

Dal lancio dello show il 31 agosto, One Piece è stato il numero 1 nella Top 10 interna di Netflix. Tratta dalla serie manga più venduta della storia del Giappone e scritta da Eiichiro Oda, One Piece è un’impareggiabile avventura leggendaria ambientata in alto mare. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero da sempre alla ricerca di una vita libera. Luffy abbandona il suo villaggio per intraprendere un viaggio pericoloso alla ricerca del leggendario tesoro ONE PIECE e diventare il re dei Pirati! Tuttavia, per trovare l’inestimabile premio Luffy dovrà assoldare la ciurma dei suoi sogni, trovare una nave, scandagliare in lungo e in largo il vasto mare azzurro, seminare i Marine e farla in barba a temibili rivali.

Iñaki Godoy (Monkey D. Luffy), Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero (Usopp) e Taz Skylar (Sanji) interpretano l’avventura piratesca live action ONE PIECE, ideata in collaborazione con Shueisha e prodotta da Tomorrow Studios con Netflix. Matt Owens e Steven Maeda ricoprono il ruolo di sceneggiatori, produttori esecutivi e showrunner. Anche Eiichiro Oda, Marty Adelstein e Becky Clements si occupano della produzione esecutiva. Il cast confermato in precedenza include Vincent Regan, Ilia Isorelýs Paulino, Morgan Davies, Aidan Scott, Langley Kirkwood, Jeff Ward, Celeste Loots, Alexander Maniatis, McKinley Belcher III, Craig Fairbrass, Steven Ward e Chioma Umeala.

La serie è stata creata da Matt Owens e Steven Maeda, vede nel cast anche Mackenyu nei panni di Roronoa Zoro, Emily Rudd nei panni di Nami, Jacob Romero Gibson nei panni di Usopp e Taz Skylar nei panni di Sanji. La serie manga è stata pubblicata per la prima volta nel 1997 e ha venduto più di 460 milioni di copie in tutto il mondo. È stato anche adattato in una serie anime, videogiochi e una serie di lungometraggi in Giappone.

Terminator: The Anime Series, teaser trailer della serie promette un futuro oscuro

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Netflix ha lanciato un teaser di Terminator: The Anime Series durante la Geeked Week, annunciando la serie anime basata sul mondo del classico franchise Terminator di James Cameron.

Il teaser non presenta alcun filmato reale della serie, sebbene Netflix abbia rilasciato una sinossi ufficiale. “2022: Da decenni infuria una guerra futura tra i pochi sopravvissuti umani e un esercito infinito di macchine. 1997: L’intelligenza artificiale conosciuta come Skynet acquisisce consapevolezza di sé e inizia la sua guerra contro l’umanità”, si legge.

“Intrappolato tra il futuro e il presente, c’è un soldato inviato indietro nel tempo per cambiare il destino dell’umanità. Arriva nel 1997 per proteggere uno scienziato di nome Malcolm Lee che lavora per lanciare un nuovo sistema di intelligenza artificiale progettato per competere con l’imminente attacco di Skynet all’umanità. Mentre Malcolm affronta le complessità morali della sua creazione, viene braccato da un implacabile assassino proveniente dal futuro che altera per sempre il destino dei suoi tre figli”.

Dai un’occhiata al nuovo trailer teaser di Terminator: The Anime Series di seguito:

https://youtu.be/KedFX1pn2kA

Quanti episodi avrà Terminator: The Anime Series?

Terminator: The Anime Series sarà composta da otto episodi. Mattson Tomlin è showrunner, scrittore e produttore esecutivo. È animato da Production IG e diretto da Masashi Kudo. Altri produttori esecutivi includono David Ellison, Dana Goldberg e Don Granger per Skydance.

The Curse: recensione della serie con Emma Stone

The Curse: recensione della serie con Emma Stone

La declinazione dell’idea di “assurdo” applicata alla produzione audiovisiva possiede la proprietà intrinseca di poter abbracciare toni differenti, e di conseguenza anche generi. In particolar modo la commedia e l’horror. Il progetto di serie creata da Nathan Fielder e Benny Safdie riesce con freschezza ammirevole e uno sguardo innovativo – almeno per la produzione seriale – a contaminare ogni puntata con entrambe le influenze, perché se fin dall’inizio risulta evidente che The Curse è una commedia, in maniera altrettanto precisa possiede molte coordinate stilistiche dell’horror psicologico.

The Curse, la trama

Partiamo con la trama principale: Asher Siegel (Nathan Fiedler) e sua moglie Whitney (Emma Stone) sono impegnati nel combattere il processo di gentrificazione e la speculazione edilizia in una delle zone maggiormente povere del New Mexico. Il filmmaker Dougie (Benny Safdie) li ha convinti che realizzare una docuserie sul loro impegno sociale porterà loro la notorietà necessaria per portare avanti la loro crociata sociale. Le riprese si dimostrano invece piú complesse del previsto, rivelando invece le crepe nascoste non soltanto nel progetto della coppia ma anche nella loro relazione.

The Curse possiede la freschezza e il coraggio di uno show nato dalla mente di un gruppo di artisti che lo hanno pensato in assoluta libertà, senza minimamente preoccuparsi di remare contro l’ipocrisia e il bigottismo dell’odierna società americana. Il risultato si presenta come un qualcosa che, mentre offre la possibilità di sorridere o ridere delle piccole grandi falsità di oggi, sotto la superficie colpisce duro e non perdona affatto il nostro presente.

Un divertimento che fa mettere in discussione lo spettatore

Fin dal fragoroso episodio pilota veniamo messi infatti di fronte a momenti di grande comicità che in sostanza dovrebbero provocare tutt’altra reazione che la risata fragorosa, eppure non possiamo farne a meno. Ma il divertimento con The Curse arriva con un prezzo, quello di sentirsi poi messi in discussione, poiché l’ipocrisia, le bassezze e i piccolo sotterfugi dei  tre personaggi principali sono anche quelli che noi fin troppo spesso adoperiamo nella vita reale, gli stessi che “lasciamo passare” in nome di una tranquillità di superficie che sovente flirta con la meschinità. È questo che la serie punta a smascherare, a deridere, facendolo con una progressione narrativa particolare, la quale possiede delle regole interne che non sono quelle della moderna scrittura televisiva – soprattutto nel ritmo del racconto – ma consentono di irretire lo spettatore in un universo tanto vanesio quanto seriamente asfissiante.

La sequenza che chiude il terzo episodio rappresenta ad esempio lo smascheramento prima ilare poi sempre più deprimente di quanto la nostra vita sia ormai improntata verso l’apparenza, verso quello che magari vediamo sui social media, mentre la realtà si fa sempre piû complessa e difficile da gestire a livello psicologico o emotivo. E la puntata si chiude infatti con il’ risultato effettivo di tale superficialità, ovvero l’allontanamento piû o meno esplicito di coloro che non partecipano a tale girandola di immagini preconfezionate, quella porzione di società che ha problemi ben piû seri ed urgenti dell’ultima storia postata su instagram.

Quando poi The Curse gioca con i piccoli accorgimenti e le atmosfere disturbanti dell’horror – in maniera assolutamente velata, sia chiaro – lo fa con una competenza e una cognizione del genere quasi disarmanti. Il risultato è esplicitamente stridente, ma sembra proprio l’effetto che Fiedler e Safdie volevano ottenere. E onestamente la performance della Stone si fa scena dopo scena talmente subdola e coraggiosa che meriterebbe di essere citata come terzo autore dello show.

Una serie in grado di generare dibattito

Nata dalla partnership tra Showtime e A24, The Curse ha tutte le carte in regola per essere una serie televisiva in grado di generare grande dibattito, attirando molti estimatori così come verosimilmente detrattori. Nei toni, nella forma grezza della messa in scena, nella rappresentazione della bassezza umana, lo show si spinge davvero a fondo e questo quasi sicuramente dividerà. A noi i primi tre episodi presentati in anteprima mondiale al New York Film Festival hanno lasciato un senso di spaesamento e amarezza che non hanno comunque eclissato, anzi al contrario l’hanno rafforzato, l’enorme divertimento di situazioni e personaggi talmente perfettibili.

Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco, il trailer del film Netflix di Zack Snyder

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Netflix ha diffuso il primo trailer ufficiale di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco, il primo di capitolo di evento in due parti firmato da Zack Snyder (Watchmen, L’uomo d’acciaio, Zack Snyder’s Justice League), la cui realizzazione ha richiesto decenni di lavoro. Originariamente, Snyder aveva sviluppato tale progetto per farne un film della saga di Guerre stellari, ispirato ai film di Akira Kurosawa, ma dopo l’acquisizione di Lucasfilm da parte della Disney, lo ha modificato per farlo diventare un progetto a se stante. Il primo capitolo sarà ora disponibile sulla piattaforma streaming a partire dal 22 dicembre, mentre il secondo capitolo, intitolato Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice arriverà il 19 aprile 2024.

La trama di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco

La sinossi del film recita: dopo essersi schiantata su una luna ai confini dell’universo, Kora (Sofia Boutella), una misteriosa straniera dal passato enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble (Ed Skrein) scoprono che i contadini senza volerlo hanno venduto il loro raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra Coleman e Ray Fisher), leader di un agguerrito gruppo di ribelli. Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.

Così i due raggiungono diversi mondi in cerca dei Bloodaxe e riuniscono una piccola banda di guerrieri accomunati da tanta voglia di redimersi: il pilota e killer mercenario Kai (Charlie Hunnam), il leggendario Generale Titus (Djimon Hounsou), l’esperta spadaccina Nemesis (Doona Bae), il prigioniero dalle nobili origini Tarak (Staz Nair) e Milius (E. Duffy), una combattente della resistenza. Intanto a Veldt l’androide protettore Jimmy (con la voce nell’originale di Anthony Hopkins) si risveglia di nascosto con un nuovo obiettivo. I rivoluzionari di questa nuova formazione devono però imparare a fidarsi gli uni degli altri e unire le forze prime che le truppe nemiche arrivino ad annientarli.

A Perfect Getaway: tutto quello che c’è da sapere sul film

A Perfect Getaway: tutto quello che c’è da sapere sul film

Niente di meglio di una bella luna di miele alle Hawaii, ma il film A Perfect Getaway – Una perfetta via di fuga potrebbe far cambiare idea. Diretto nel 2009 da David Twohy, sceneggiatore e regista statunitense, conosciuto principalmente per la trilogia fantascientifica composta da Pitch Black (2000), The Chronicles of Riddick (2004) e Riddick (2013), il film è un thriller ambientato nella celebre isola americana, dove stando ad alcune voci si aggirarebbe una coppia di serial killer di sposi. Da qui ha dunque inizio un racconto che, sfruttando l’elemento naturale e il suo allontanare i protagonisti dalla civiltà, porta a confrontarsi con paure e timori basati primariamente sulla consapevolezza di non potersi fidare di nessuno.

Twohy, anche autore della sceneggiatura, si allontana dunque dal genere fantascientifico dei suoi precedenti film per tornare ad un racconto ancorato alla realtà, come già fatto per altri due celebri lungometraggi da lui scritti: Il fuggitivo e Soldato Jane. Il risultato è dunque un film di pura tensione che propone un mistero la cui risoluzione – si sa- arriverà solamente sul finale, non senza offrire però inaspettati colpi di scena che mineranno tutte le certezze fino a quel momento costruite dallo spettatore. Si tratta dunque di un buon titolo per tutti gli amanti di questo genere di opere, che non si risparmia neanche nel proporre elementi piuttosto crudi e violenti.

Ora, grazie al suo passaggio televisivo, è dunque possibile riscoprire A Perfect Getaway – Una perfetta via di fuga e cercare di risolvere l’enigma alla base del suo racconto prima che esso venga svelato nel finale. Inoltre, all’interno del film si ritrovano attori noti che faranno esclamare “ma c’è anche lui!”, contribuendo così alla sorpresa continua del film. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di A Perfect Getaway

Il film racconta la storia di Cliff e Cydney, due neosposini partiti per una luna di miele alle Hawaii. Qui, mentre stanno facendo un’escursione su un’isola remota nel bel mezzo dell’oceano, conoscono altre due coppie, Nick e Gina e Cleo e Kale. Il gruppo decide dunque di seguire l’itinerario insieme. Quella che doveva essere una pacifica giornata all’insegna dell’avventura, però, si trasforma in qualcosa di terribile quando i sei vengono informati che un uomo e una donna hanno commesso diversi brutali omicidi proprio sull’isola. La notizia crea tensioni nel gruppo, perché ognuno sospetta dell’altro. La vacanza si trasformerà così in un vero e proprio incubo, in particolare per una delle due coppie, finite nel mirino dei serial killer.

A Perfect Getaway Kiele Sanchez Timothy Olyphant

Il cast di A Perfect Getaway e le location del film

Ad interpretare la coppia composta da Cliff e Cydney vi sono l’attore Steve Zahn – recentemente visto in film come Captain Fantastic, Che fine ha fatto Bernadette? e Da me o  da te – e l’attrice Milla Jovovich, celebre per essere stata la protagonista della saga Resident Evil. La coppia composta da Nick e Gina, invece, è interpretata da Timothy Olyphant – noto soprattutto per i suoi ruoli da cowboy nelle serie tv Deadwood, dove interpreta Seth Bullock, e Justified, dove è Raylan Givens – e Kiele Sanchez, vista in alcuni episodi della serie televisiva Lost nel ruolo di Nikki. Infine, l’attrice Marley Shelton, lo sceriffo Judy Hicks in Scream, è Cleo, mentre Chris Hemsworth – un anno prima di assumere il ruolo di Thor nell’MCU – è Kale.

Per quanto riguarda le location del film, A Perfect Getaway è stato interamente girato alle Hawaii, dunque dove è effettivamente ambientato il racconto. I paesaggi naturali dello stato americano si sono infatti rivelati ideali per le riprese, così che il film si è potuto avvalere di contesti naturali dove isolare i propri protagonisti e porli in una situazione di pericolo. La presenza di scene dal vero ha ovviamente permesso di far sì che il tutto risultasse più realistico e che i protagonisti avvertissero davvero le bellezze ma anche le minacce della natura circostante. Alcune riprese, tuttavia, si sono svolte anche a Porto Rico, territorio attualmente in fase di attesa per diventare nuovo stato degli Stati Uniti.

Il trailer di A Perfect Getaway e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di A Perfect Getaway grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 11 novembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Babylon in streaming e in tv su SKY e NOW

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Babylon in streaming e in tv su SKY e NOW

Arriva su Sky Cinema Babylon, scintillante racconto del glamour e degli eccessi di Hollywood, lunedì 13 novembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Candidato a tre premi Oscar, tra cui Miglior Colonna Sonora Originale, Miglior Scenografia e Migliori Costumi, e Vincitore del Golden Globe 2023 per la Miglior Colonna Sonora, Babylon è diretto dal regista Premio Oscar Damien Chazelle e vede protagonisti il Premio Oscar Brad Pitt e la candidata al Golden Globe Margot Robbie. Con loro anche Diego Calva, Jean Smart, Jovan Adepo e Li Jun Li.

Babylon è una produzione Marc Platt/Wild Chickens/Organism Pictures. Il film è prodotto da Marc Platt, p.g.a., Matthew Plouffe, p.g.a., Olivia Hamilton, p.g.a.; i produttori esecutivi sono Michael Beugg, Tobey Maguire, Wyck Godfrey, Helen Estabrook, Adam Siegel, Jason Cloth e Dave Caplan.

La trama di Babylon

Babylon  segue un ambizioso cast di personaggi – la superstar del cinema muto (Brad Pitt), la giovane starlette (Margot Robbie), il dirigente di produzione (Diego Calva), il talentuoso musicista (Jovan Adepo) e l’affascinante performer di successo (Li Jun Li) – che si sforzano di rimanere in cima alla scena della Hollywood degli anni ’20 e di mantenere la loro rilevanza in un momento in cui l’industria cinematografica sta cambiando, durante il passaggio dal muto al sonoro. 

Napoleon, clip dal film Joaquin Phoenix orchestra una brutale “trappola ghiacciata”

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È stata rivelata una nuova clip di Napoleon, il prossimo dramma epico di guerra della Sony Pictures, con il premio Oscar Joaquin Phoenix nei panni del leader francese titolare.

Il video mostra la controversa figura storica mentre mostra la sua abilità militare e la sua intelligenza escogitando un piano ingegnoso per sconfiggere i nemici. Mette in risalto la battaglia di Austerlitz, dove Napoleone attira le forze avversarie in una brutale trappola ghiacciata. Il film verrà presentato in anteprima il 23 novembre in Italia.

Tutto quello che c’è da sapere su Napoleon

Napoleon è un’epopea d’azione piena di spettacolo che racconta in dettaglio l’ascesa e la caduta dell’iconico imperatore francese Napoleone Bonaparte, interpretato dal premio Oscar Joaquin Phoenix”, si legge nella sinossi ufficiale. “Sullo sfondo straordinario di una cinematografia su larga scala orchestrata dal leggendario regista Ridley Scott, il film cattura l’inarrestabile viaggio di Bonaparte verso il potere attraverso il prisma della sua relazione mutevole e avvincente con il suo unico vero amore, Josephine, mostrando le sue visionarie tattiche militari e politiche contro alcune delle sequenze di battaglie pratiche più dinamiche mai girate”.

Accanto a Phoenix, Napoleon vede Vanessa Kirby nei panni dell’imperatrice Joséphine, Tahar Rahim nei panni di Paul Barras, Ben Miles nei panni di Caulaincourt, Ludivine Sagnier nei panni di Theresa Cabarrus, Matthew Needham nei panni di Lucien Bonaparte, Youssef Kerkour nei panni del maresciallo Davout, Phil Cornwell nei panni di Sanson ‘The Bourreau, Edouard Philipponnat nei panni dello zar Alessandro, Paul Rhys nei panni di Talleyrand, John Hollingworth nei panni del maresciallo Ney, Gavin Spokes nei panni di Moulins e Mark Bonnar nei panni di Jean-Andoche Junot.

Ridley Scott dirige da una sceneggiatura di David Scarpa. Il film è una produzione congiunta tra la produzione di Apple Studios e Scott Free Productions. Ridley Scott e Joaquin Phoenix producono insieme a Kevin Walsh e Mark Huffam mentre Michael Pruss e Aidan Elliott sono i produttori esecutivi.

Blanca chiude in bellezza con 4,4 milioni di spettatori

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Blanca chiude in bellezza con 4,4 milioni di spettatori

“Finisce con un significativo crescendo la seconda stagione di Blanca. La sesta e ultima puntata è stata seguita da oltre 4,4 milioni di telespettatori e picchi di share superiori al 30%. Con questi risultati Blanca si conferma uno dei personaggi più attesi della stagione e i risultati ottenuti dimostrano l’affezione del grande pubblico generalista per un’eroina che fa della disabilità una straordinaria risorsa investigativa”. Così la direttrice di Rai Fiction, Maria Pia Ammirati commenta il successo di ascolto per la serie tv “Blanca”, appena terminata.

“Grazie all’interpretazione che ne fa con duttile ironia Maria Chiara Giannetta – prosegue Ammirati – e all’assortita squadra di talenti che la circonda, a un lavoro di scrittura che ha inserito le giuste novità su un tessuto collaudato e all’originalità della regia di Jan Maria Michelini e Michele Soavi. E ringrazio Lux Vide con cui abbiamo collaborato per la realizzazione di questo nuovo capitolo”.

“Siamo molto felici – aggiunge Luca Bernabei, Amministratore Delegato di Lux Vide, società del Gruppo Fremantle – perché il risultato di quest’ultima serata conferma il successo di questa seconda stagione, in cui abbiamo alzato ulteriormente l’asticella, investendo su innovazione, modernità e internazionalità del progetto.

Voglio ringraziare i registi Jan Michelini e Michele Soavi che hanno saputo dare un’identità unica a questa serie, gli sceneggiatori, Francesco Arlanch e Mario Ruggeri, che ci hanno tenuto con il fiato sospeso fino a ieri sera e la nostra protagonista Maria Chiara Giannetta, che, con grande sensibilità, ha reso proprio un personaggio fuori dal comune. Un grazie a Giuseppe Zeno, a Pierpaolo Spollon e a tutto il cast, al reparto Editoriale Lux e alla squadra di produzione: avete reso possibile questo progetto firmato Lux Vide!”

Captain America: Brave New World avrà ampie riprese aggiuntive e tagli alle scene

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Secondo quanto riferito, Captain America: Brave New World in occasione del stop alla lavorazione in seguito allo sciopero, sta subendo ampia rivisitazione che comporterà una serie di tagli ad una manciata di scene principali del film, oltre a ampio programma di riprese aggiuntive.

L’insider del settore Jeff Sneider ha rivelato in un nuovo episodio di The Hot Mic che, secondo le sue fonti, una prima proiezione di prova di Captain America: Brave New World “non è andata molto bene”. “Tre sequenze verranno tagliate e le nuove riprese saranno pianificate da gennaio fino a maggio o giugno [del 2024]“, ha detto Sneider.

L’uscita di Captain America: Brave New World era precedentemente prevista per il 26 luglio 2024; tuttavia, con lo sciopero della Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA) ormai terminato, i Marvel Studios hanno programmato lo spostamento di una serie di date di uscita del film compresi film come Deadpool 3 e Captain America: Brave New World.

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

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Barbie ottiene 11 nomination ai Grammy

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Barbie ottiene 11 nomination ai Grammy

Dopo aver dominato il botteghino estivo di quest’anno, il film live-action su Barbie targato Warner Bros. Discovery riceverà numerosi riconoscimenti nella prossima stagione dei premi.

Barbie di Greta Gerwig ha ottenuto la sua prima serie di nomination, con la 66esima edizione dei Grammy Awards che hanno riconosciuto la colonna sonora stellare del film di successo. La Recording Academy ha annunciato che il film con Margot Robbie ha ricevuto undici nomination ai Grammy tra cui Disco dell’anno per “What Was I Made For?” di Billie Eilish e Canzone dell’anno per “Dance the Night” di Dua Lipa.

Di seguito sono elencate le nomination complete di Barbie:

Disco dell’anno

  • What Was I Made For? [From The Motion Picture “Barbie”] Billie Eilish
    • Billie Eilish & FINNEAS, producers; Billie Eilish, Rob Kinelski & FINNEAS, engineers/mixers; Chris Gehringer, mastering engineer

Canzone dell’anno

  • What Was I Made For? [From The Motion Picture “Barbie”] Billie Eilish
    • Billie Eilish & FINNEAS, producers; Billie Eilish, Rob Kinelski & FINNEAS, engineers/mixers; Chris Gehringer, mastering engineer
  • Dance The Night (From Barbie The Album)
  • Caroline Ailin, Dua Lipa, Mark Ronson & Andrew Wyatt, songwriters (Dua Lipa)

Best Pop Solo Performance

  • What Was I Made For? [From The Motion Picture “Barbie”] Billie Eilish

Best Rap Song

  • Barbie World [From Barbie The Album]
    Isis Naija Gaston, Ephrem Louis Lopez Jr. & Onika Maraj, songwriters (Nicki Minaj & Ice Spice Featuring Aqua)

Best Score Soundtrack For Visual Media (Includes Film And Television)

  • Barbie
    Mark Ronson & Andrew Wyatt, composers

Best Song Written For Visual Media

  • Barbie World [From “Barbie The Album”]
    Naija Gaston, Ephrem Louis Lopez Jr. & Onika Maraj, songwriters (Nicki Minaj & Ice Spice Featuring Aqua)
  • Dance The Night [From “Barbie The Album”]
    Caroline Ailin, Dua Lipa, Mark Ronson & Andrew Wyatt, songwriters (Dua Lipa)
  • I’m Just Ken [From “Barbie The Album”]
    Mark Ronson & Andrew Wyatt, songwriters (Ryan Gosling)
  • What Was I Made For? [From “Barbie The Album”]
    Billie Eilish O’Connell & Finneas O’Connell, songwriters (Billie Eilish)

Best Music Video

  • What Was I Made For
    Billie Eilish
    Billie Eilish, video director; Michelle An, Chelsea Dodson & David Moore, video producers

Barbie, tutto quello che c’è da sapere sul film

Dalla sceneggiatrice/regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva Barbie con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e Ryan Gosling (La La Land, Drive) nei panni di Barbie e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon Trainer), Kate McKinnon (Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday), Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World, Juno), Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre, Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni, Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell (Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno).

Fanno parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne (Piccole donne), Emma Mackey (Emily, Sex Education), Hari Nef (Assassination Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men), Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa (Sex Education), Scott Evans (la serie TV Grace e Frankie), Jamie Demetriou (Crudelia), Connor Swindells (Sex Education, Emma.), Sharon Rooney (Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan (Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya (The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren (The Queen – La Regina).

Aquaman e il regno perduto: il trailer giapponese mostra nuove specie sottomarine

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È stato rilasciato un nuovo trailer giapponese di Aquaman e il Regno Perduto, e il nuovo contributo contiene una buona dose di nuovi filmati del sequel dei DC Studios. Nel film che arriverà nelle sale italiane il  20 dicembre da quello che pare dal video, verranno introdotte nuove specie sottomarine.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman e il Regno Perduto

Non essendo riuscito a sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto dal bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggere Aquaman una volta per tutte. Questa volta Black Manta è più formidabile che mai, poiché brandisce il potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e malvagia. Per sconfiggerlo, Aquaman si rivolgerà al fratello Orm, l’ex re di Atlantide e imprigionato alla fine del primo film, per stringere un’improbabile alleanza. Insieme, dovranno mettere da parte le loro differenze per proteggere il loro regno e salvare la famiglia di Aquaman e il mondo dalla distruzione irreversibile.

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman e il Regno Perduto, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. In questo seguito, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film. David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Il film arriverà al cinema il 20 dicembre.

Stephen Amell e Robbie Amell nel teaser trailer del film Code 8: Parte II

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Il primo teaser trailer di Code 8: Parte II è stato rilasciato nell’ambito della Geeked Week, presentando in anteprima l’annunciato film sequel fantascientifico di Netflix. Il film uscirà sulla  piattaforma di streaming nel 2024.

In un mondo in cui il 4 percento degli abitanti possiede poteri insoliti ed è controllato da robot altamente tecnologici, un ex detenuto si allea con un narcotrafficante che disprezza per proteggere una ragazza da un sergente di polizia corrotto.

In questo sequel di “Code 8”, Connor (Robbie Amell) è uscito di prigione e lavora come inserviente in un centro ricreativo dopo aver tagliato i ponti con il suo ex complice Garrett (Stephen Amell). Il tentativo di Connor di tenersi lontano dai guai naufraga quando è costretto ad aiutare la quattordicenne Pav (Sirena Gulamgaus) a fuggire da un gruppo di agenti corrotti guidati dal sergente King (Alex Mallari Jr.). King usa i nuovi cani robot per rintracciare Pav, mentre Connor si ritrova ancora una volta a chiedere aiuto a Garrett e alla sua squadra. Ma potrà fidarsi dell’uomo che lo ha fatto finire dietro le sbarre?

Code 8: Parte II vede protagonisti Robbie AmellStephen Amell, Sirena Gulamgaus, Alex Mallari Jr., Jean Yoon e Aaron Abrams. È stato scritto e diretto da Jeff Chan, nonché scritto da Jesse LaVercombe, Sherren Lee e Chris Pare. Robbie Amell, Stephen Amell, Jeff Chan e Chris Paré produrranno ancora una volta il progetto. XYZ Films è il produttore esecutivo.

The Brothers Sun: trailer della serie Netflix con Michelle Yeoh

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The Brothers Sun: trailer della serie Netflix con Michelle Yeoh

Netflix ha pubblicato il primo trailer di The Brothers Sun per la serie drammatica d’azione gangster guidata da Michelle Yeoh e creata dai co-creatori Brad Fulchuk e Byron Wu. Questo è il secondo annuncio della Geeked Week che coinvolge lo spettacolo, poiché un poster è stato svelato all’inizio di questa settimana, con il debutto della serie previsto per il 4 gennaio 2024.

Quando il capo di una potente triade taiwanese viene colpito da un misterioso assassino, suo figlio maggiore, il leggendario assassino Charles ‘Chairleg’ Sun (Justin Chien) si dirige a Los Angeles per proteggere sua madre, Eileen (Michelle Yeoh), e il suo ingenuo figlio fratello, Bruce (Sam Song Li) — che fino ad ora è stato completamente tenuto all’oscuro sulla verità sulla sua famiglia”, si legge  nella sinossi della seri . Ma mentre le società più letali di Taipei e una nuova fazione in ascesa si scontrano per il dominio, Charles, Bruce e la loro madre devono curare le ferite causate dalla loro separazione e capire cosa significano veramente fratellanza e famiglia prima che uno dei loro innumerevoli nemici faccia crollare il loro impero.”

Il co-creatore Brad Fulchuk, che ha creato lo spettacolo con Byron Wu, è lo showrunner. La serie vede protagonisti Michelle Yeoh, Highdee Kuan, Sam Song Li, Justin Chien, Jenny Yang, Joon Lee, Alexis Rhee, Johnny Kou, Ron Yuan e altri. The Brothers Sun debutterà su Netflix nel 2024.

Josh Hartnett come Superman nelle foto del film cancellato Superman: Flyby

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Il film scartato di Superman Superman: Flyby avrebbe dovuto avere Josh Hartnett nei panni di Superman. Ebbene oggi, a distanza di molti anni è emersa una foto dell’attore che indossa il costume del L’Uomo d’Acciaio.

La foto, che è stata pubblicata su Instagram, mostra Josh Hartnett che indossa un costume da Superman. Questa versione del costume presenta uno sfondo nero per l’icona rossa di Superman al posto del più iconico giallo. Questa non è la prima volta che il logo appare così, poiché questo design era ben visibile nei cartoni animati di Superman di Max Fleischer.

 

Cosa sappiamo su Superman: Flyby?

Superman: Flyby era il titolo provvisorio di un film di Superman in lavorazione nei primi anni 2000. La sceneggiatura del film DC è stata scritta da J.J. Abrams mentre Brett Ratner doveva dirigere, con l’iconico attore di Superman Christopher Reeve che fungeva da consulente del progetto.

Brett Ratner lasciò il film nel 2003, portando McG a subentrare e poi a lasciare egli se stesso il film. Una volta ingaggiato Bryan Singer, il film venne trasformato poi in Superman Returns, uscito nel 2006.

Anche se Josh Hartnett potrebbe non aver interpretato Superman, ha avuto una bella carriera. Oltre a film iconici come Black Hawk Down e Sin City, l’attore ha avuto un ruolo importante in Oppenheimer di quest’anno e nell’acclamato episodio di Black Mirror “Beyond the Sea“.

Avatar – La leggenda di Aang: primo “spettacolare” trailer per la nuova serie Netflix

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Netflix ha pubblicato il trailer del prossimo adattamento live-action dell’amata serie di Nickelodeon Avatar – La leggenda di Aang, la cui uscita è prevista per il 2024.  

Come ricorderanno i fan del popolare programma animato di Nickelodeon, “The Last Airbender” segue quattro nazioni che un tempo vivevano armoniosamente l’una accanto all’altra, ciascuna governata da un elemento diverso: aria, fuoco, acqua e terra. A seguito di un attacco da parte della Nazione del Fuoco, tutte le speranze sono riposte in Aang (Gordon Cormier), un Avatar in grado di controllare tutti gli elementi, per riportare la pace nel paese.

La serie Avatar – La leggenda di Aang

Avatar – La leggenda di Aang è una serie live action che rivisita la premiata e amata serie animata di Nickelodeon. Albert Kim (Il mistero di Sleepy Hollow, Nikita) riveste il ruolo di showrunner, produttore esecutivo e sceneggiatore. Jabbar Raisani (Lost in Space, Stranger Things) e Michael Goi si occupano della produzione esecutiva e della regia insieme alle registe Roseanne Liang (anche coproduttrice esecutiva) and Jet Wilkinson. Dan Lin (The LEGO Movie, Aladdin) e Lindsey Liberatore (Walker) sono produttori esecutivi per Rideback.

La trama di Avatar – La leggenda di Aang

Acqua. Terra. Fuoco. Aria. Una volta le quattro nazioni vivevano in armonia e l’Avatar, il dominatore di tutti e quattro gli elementi, manteneva la pace tra loro. Ma tutto è cambiato quando la Nazione del Fuoco ha attaccato i Nomadi dell’Aria annientandoli e compiendo così il primo passo verso la conquista del mondo. L’attuale incarnazione dell’Avatar non è ancora emersa e il mondo ha perso la speranza.

Ma come un bagliore nell’oscurità, la speranza si riaccende quando Aang (Gordon Cormier), un giovane Nomade dell’Aria nonché l’ultimo della sua specie, si risveglia per assumere il ruolo che gli spetta come prossimo Avatar. Insieme ai suoi nuovi amici Sokka (Ian Ousley) e Katara (Kiawentiio), fratelli e membri della Tribù dell’Acqua del Sud, Aang intraprende una missione fantastica e ricca di azione per salvare il mondo e contrastare il temibile assalto del Signore del Fuoco Ozai (Daniel Dae Kim). Ma non sarà un compito facile, dal momento che il principe ereditario Zuko (Dallas Liu) è determinato a catturarli. Avranno infatti bisogno dell’aiuto dei numerosi alleati e dei pittoreschi personaggi che incontreranno lungo il cammino.

Top Gun: Maverick, un poliziotto ha puntato la pistola contro un collega che minacciava di spoilerare il film

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Un agente di polizia di Sydney, in Australia, si è dichiarato colpevole di aver “portare un’arma da fuoco con negligenza” per la sicurezza di un collega dopo aver minacciato di sparare a un altro agente di polizia che aveva detto che avrebbe rivelato spoiler dal sequel di successo di Tom Cruise Top Gun: Maverick. Secondo i documenti del tribunale, il poliziotto trentenne Dominic Gaynor ha tirato fuori la pistola e l’ha puntata “nelle vicinanze” del collega agente Morgan Royston dopo che Royston aveva minacciato di rovinare il film dopo che Royston aveva visto Top Gun: Maverick il giorno prima.

documenti del tribunale rivelano che Royston disse a Gaynor: “Te lo rovinerò”. Gaynor ha risposto dicendo a Royston: “Non rovinare il film” o “Ti sparerò”. Ha proceduto a estrarre la pistola dalla fondina e “l’ha tenuta ferma per cinque secondi” mentre la puntava verso Royston. Gaynor avrebbe riso durante l’incidente e il suo “dito era sul ricevitore e non sul grilletto”. Il suo avvocato ha descritto l’incidente come “un caso in cui gli scherzi in un contesto lavorativo hanno passato il limite”.

L’Australian Broadcasting Company riferisce che Royston ha rivelato in tribunale il 9 novembre di essere caduto in depressione in seguito all’incidente. Ha detto che mentre era comune per gli agenti di polizia “condividere battute e prendersi in giro a vicenda”, questo incidente era su un livello diverso e lo ha lasciato con una sensazione di “shock e paura travolgenti”.

Ho perso completamente la fiducia che avevo e la mia ammirazione per le forze di polizia del NSW“, ha detto. “Quando vedo un agente di polizia adesso, mi sento obbligato a guardarlo e controllare che la sua mano non sia sull’arma”.

L’avvocato di Gaynor ha detto che il suo cliente ha commesso un terribile errore e che una condanna “lo vedrebbe definitivamente rimosso dalle forze di polizia“. L’avvocato ha aggiunto: “Questo gli costerà caro”. Gaynor ha ricevuto un ordine di correzione comunitaria per due anni, con 100 ore di servizio comunitario e una condanna registrata.

Top Gun: Maverick, sequel del film del 1986 Top Gun, è uscito nelle sale nel maggio 2022 ed è diventato un successo al botteghino con 1,4 miliardi di dollari di vendite di biglietti in tutto il mondo. Il film si classifica come l’undicesimo film con il maggior incasso nella storia del botteghino (non adeguato all’inflazione). Ha ottenuto sei nomination agli Oscar, inclusa quella per il miglior film.

The Marvels: due importanti cameo introducono [SPOILER] nel MCU

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The Marvels: due importanti cameo introducono [SPOILER] nel MCU

A questo punto del Marvel Cinematic Universe, il multiverso è nel caos. Alla fine di The Marvels, il cattivo ha squarciato un enorme buco nel tessuto dello spazio e del tempo, facendo sì che un’altra realtà inizi a riversare la sua realtà nell’MCU. Per ripararlo, i supereroi titolari: Carol Danvers, alias Captain Marvel (Brie Larson); Kamala Khan, alias Ms. Marvel (Iman Vellani); e Monica Rambeau (Teyonah Parris) – devono unire i loro poteri e poi mandare Monica oltre lo squarcio nell’altra dimensione. Per portare a termine il compito, però, Monica deve restare indietro, rimanendo bloccata in un altro universo mentre Carol Danvers e Kamala Khan piangono il suo sacrificio.

Nella scena post-credit, vediamo che Monica è viva e vegeta mentre si sveglia in una strana struttura medica. All’improvviso, si trova faccia a faccia con una versione alternativa della sua defunta madre, Maria Rambeau (Lashana Lynch), al suo fianco. La Maria di questo universo non riconosce Monica e indossa il costume bianco e rosso di Binary dei fumetti. Nei fumetti Marvel, Binary è un potente alter ego di Carol Danvers mentre faceva squadra con gli X-Men.

Parlando di X-Men, il più grande shock di “The Marvels” arriva immediatamente dopo quando Kelsey Grammer si presenta nei panni del Dr. Hank McCoy, alias Bestia – il mutante peloso e blu che Grammer ha interpretato per la prima volta in “X-Men: Conflitto finale” del 2006. ” (Il personaggio è stato interpretato da giovane da Nicholas Hoult in diversi film di “X-Men” a partire da “X-Men: L’inizio” del 2011, e Grammer ha ripreso brevemente il ruolo in “X-Men: Giorni di un futuro passato”) L’apparizione di Bestia segna il secondo crossover di “X-Men” nel MCU, dopo il cameo di Patrick Stewart nei panni del Prof. Charles Xavier in “Doctor Strange nel Multiverso della Follia” dell’anno scorso. In “The Marvels“, la Bestia fa il nome di Charles e conclude che Monica proviene da un’altra realtà parallela alla loro. Monica è ora apparentemente intrappolata in un universo in cui esistono gli X-Men, anche se non è chiaro se sia lo stesso mondo di uno qualsiasi dei film “X-Men” della Fox.

Il secondo cameo a sorpresa si verifica alla fine del film, prima ancora che arrivino i titoli di coda, tra Ms. Marvel e Kate Bishop (Hailee Steinfeld), introdotti nella serie Disney+ del 2021 HawkeyeMs. Marvel ricrea in modo esilarante l’iconica scena alla fine di “Iron Man” del 2008, quando Nick Fury (Samuel L. Jackson) recluta Tony Stark (Robert Downey Jr.) per l’Avengers Initiative. Apparendo all’improvviso nell’ombra, proprio come fece Fury, Ms. Marvel invita la giovane Occhio di Falco a unirsi a una squadra più grande. Menziona anche la figlia di Ant-Man, Cassie Lang (Kathryn Newton) – apparsa in “Ant-Man and the Wasp: Quantumania” di quest’anno – come un altro potenziale membro, suggerendo che i Giovani Vendicatori dei fumetti stanno finalmente arrivando a compimento.

Molti fan della Marvel hanno predetto la formazione dei Giovani Vendicatori, a causa del numero di eroi adolescenti introdotti nei film precedenti. Nei fumetti, Bishop e Lang sono i primi membri della squadra. Ci sono diversi personaggi del MCU che sembrano i primi candidati per i Giovani Vendicatori, come America Chavez (Xochitl Gomez di “Doctor Strange in the Multiverse of Madness”), Ironheart (Dominique Thorne di “Black Panther: Wakanda Forever”), Elijah Bradley (Elijah Richardson di “The Falcon and the Winter Soldier”) e le versioni precedenti di Billy e Tommy Maximoff (interpretati per la prima volta da Julian Hilliard e Jett Klyne in “WandaVision”).

Con queste anticipazioni, sembra che l’MCU stia dando forma a due delle sue prossime trame e team principali. Con gli Avengers originali che li vediamo in azione da “Endgame“, e i giovani Avengers che sarebbero i degni successori e sin dall’acquisizione della Disney-Fox, i fan hanno chiesto a gran voce gli X-Men. Il cameo di Beast è solo il secondo personaggio degli X-Men a passare al MCU, ma un nuovo passo importante verso il grande benvenuto dei mutanti è stato compiuto

Stranger Things: David Harbour anticipa la ripresa della produzione tra “Un paio di giorni”

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Lo sciopero del SAG-AFTRA è ufficialmente terminato e David Harbour è pronto a tornare a Hawkins per Stranger Things nei panni dell’amato e burbero capo della polizia Jim Hopper.

Sul tappeto rosso per il Gala BoxLunch in onore di Feeding America, dove David Harbour  è stato nominato Giving Ambassador, ha espresso il suo entusiasmo per il ritorno sul set della quinta stagione di Stranger Things. L’attore ha trasmesso un senso di urgenza di tornare al lavoro durante l’intervista, rivelando che la produzione potrebbe riprendere tra solo “un paio di giorni”.

Quando gli è stato chiesto cosa viene prima nella sua agenda post-sciopero, David Harbour ha detto: “Voglio dire, dobbiamo girare l’ultima stagione di ‘Stranger Things’, no? Devo essere lì tra un paio di giorni. Dobbiamo andare, siamo in ritardo”.

La produzione dell’ultima stagione della serie Netflix di successo dei fratelli Duffer Stranger Things, che infonde elementi classici di fantascienza con nostalgia degli anni ’80, è stata interrotta insieme ad altri progetti cinematografici e televisivi quando sono iniziati gli scioperi di WGA e SAG-AFTRA all’inizio di quest’anno.

Durante il gala, l’attore ha anche fatto una donazione a sorpresa di 100.000 dollari in beneficenza. “Non volevo che un attore giovane e molto bello, che era l’ambasciatore dell’anno scorso, mi superasse in alcun modo“, ha detto Harbour a Variety riferendosi all’ambasciatore dell’anno scorso Simu Liu . “Quindi questa è davvero la motivazione. Ma no, ovviamente, è un ente di beneficenza che mi sta a cuore e quindi voglio contribuire con quello che posso per dare una mano”.

Mi piace davvero il modo in cui [Feeding America] affronta una questione fondamentale“, ha detto Harbour. “Con tutta la rabbia che c’è nella nostra società… c’è ancora la questione fondamentale delle persone che soffrono la fame in America, di cui penso non si parli molto nei notiziari.”

Il suo incarico di Ambasciatore includerà numerosi eventi di raccolta fondi. Quali siano questi elementi, Harbour non può ancora dirlo, ma ha sottolineato di essere stato ispirato dalle raccolte fondi di Twitch che ha visto online. Inoltre non è totalmente contrario allo streaming live mentre gioca ai videogiochi online. “Mi accovaccio con un paio di videogiochi diversi e ho qualsiasi scusa per sedermi. Mia moglie mi urlerà: “Scendi dal computer!” Dirò semplicemente: ‘È per beneficenza!‘”

Il gala festivo si è svolto all’Academy LA, dove Simu Liu è salito sul palco, con le stampelle, per passare ufficialmente il testimone del Giving Ambassador al suo compagno Marvel. Non mi perderei questo momento per nulla al mondo. Tranne forse la possibilità di camminare, ma va bene così”, ha scherzato Liu, che ha un tendine d’Achille infortunato. Ha anche gridato a coloro tra il pubblico che indossavano giacche in stile “Barbie“: “Ho tenuto a freno la lingua su così tanti giochi di parole di Ken… ma io sono Kenough, finalmente posso dirlo.”

Vendetta finale: trama e cast del film con Antonio Banderas

Vendetta finale: trama e cast del film con Antonio Banderas

Nel corso della sua lunga carriera l’attore spagnolo Antonio Banderas ha dimostrato di poter interpretare qualunque tipo di ruolo, dallo spadaccino Zorro fino a personaggi più intimi e tormentati come quello visto in Dolor y Gloria. All’appello non manca neanche il giustiziere spietato, protagonista del recente Vendetta finale. Uscito in sala nel 2017, questo è il nuovo film del regista israeliano Isaac Florentine, noto per le sue fortunate incursioni nel genere d’azione e in quello relativo alle arti marziali. Su sceneggiatura di Matt Venne, Florentine e Banderas hanno così dato vita ad un film ricco di colpi di scena come anche di grande intrattenimento.

Ancora una volta, come è stato per film come Io vi troverò o Il giustiziere della notte, il desiderio di vendetta contro chi ha fatto del male alla propria famiglia diventa il motore per una serie di eventi pronti a degenerare. Una trama dunque già vista, ma qui arricchita di particolari elementi rielaborati da culture differenti. Si snoda così una vicenda che nella sua semplicità riesce nuovamente a dar vita ad una serie di istinti primordiali con cui lo spettatore potrà empatizzare, ottenendo anche non poco divertimento dalle numerose sequenze di combattimento qui presenti.

Passato in sordina, il film rimane ancora oggi poco noto ai fan del genere. Un motivo in più per recuperarlo è certamente la possibilità di vedere Banderas in un ruolo inedito, per il quale risulta comunque particolarmente credibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Vendetta finale: la trama del film

Il protagonista della vicenda è Frank Valera, un avvocato con una splendida famiglia, spesso trascurata a causa del suo lavoro. Egli aspira infatti ad avere una carriera quanto più possibile solida e di valore, finendo però così con il dimenticarsi di tutto il resto. A riportarlo con i piedi per terra vi sarà una tragedia improvvisa, dalla quale Frank sembrerà non potersi riprendere mai più. Durante un tentativo di furto, infatti, sua moglie Sue e la figlia Olivia vengono infatti brutalmente uccise e abbandonate per strada. In seguito alla tragica morte dei suoi affetti Frank si lascia trascinare in un vortice autodistruttivo fatto di alcol e incontri clandestini.

Quando però il caso verrà archiviato senza responsabili, Frank deciderà di fare voto di silenzio e di allenarsi duramente per imparare alcune tecniche di arti marziali che gli permetteranno di farsi giustizia da solo vendicandosi con i responsabili dell’assassinio. Diventato forte a sufficienza, egli intraprende così il suo percorso alla ricerca di vendetta. Lungo il cammino, però, dovrà inevitabilmente confrontarsi con alleati e nemici, dovendo riuscire a distinguere chi appartiene alla prima categoria e chi alla seconda. Arrivare a risalire agli assassini non sarà facile, ma il desiderio di far soffrire quanti hanno fatto soffrire i suoi cari lo spingerà a non arrendersi fino all’ultimo.

Vendetta finale cast

Vendetta finale: il cast del film

Prima di vestire i tormentati panni del regista protagonista di Dolor y Gloria, l’attore Antonio Banderas si è cimentato con Vendetta finale in un ruolo grossomodo nuovo per lui. Al fine di poter interpretare al meglio quanto richiesto dal suo personaggio, egli si è esercitato nella pratica di diverse arti marziali, apprendendo così le basi per poter dar vita a veri e propri combattimenti corpo a corpo. Banderas ha infatti richiesto di poter interpretare personalmente quante più scene possibili, preferendo non ricorrere all’utilizzo di controfigure. La sua performance è stata poi particolarmente apprezzata proprio per tale motivo, con l’attore in grado di dar vita a nuove sfumature del suo talento.

Accanto a lui nel film si ritrovano altri celebri interpreti, tra cui Karl Urban. Attualmente popolare per la serie The Boys, questi è qui presente nei panni del poliziotto Hank Strode, il quale si rivelerà un personaggio quanto mai complesso e controverso. L’attrice spagnola Paz Vega, vista anche nel recente Rambo: Last Blood, è qui l’infermiera Alma, sarà un’ulteriore alleata di Frank. Ad interpretare Sue la moglie del protagonista è invece l’attrice Cristina Serafini, mentre il celebre Robert Forster è Chuck, suocero di Frank. L’attore Jonathan Schaech è invece il detective Bill Lustiger. Nel film è inoltre presente un cameo dello stesso regista, Florentine, il quale interpreta i panni del maestro di karate che istruisce il protagonista.

Vendetta finale: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Vendetta finale grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 10 novembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Hunter’s Prayer – In fuga: trama e cast del film con Sam Worthington

Figura particolarmente ricorrente e apprezzata al cinema, i sicari hanno trovato negli ultimi anni diverse opere a loro dedicate, dove si sviscera la loro professione, i suoi pericoli e i problemi morali dietro di questa. Tra queste opere rientra anche Hunter’s Prayer – In fuga, film del 2017 diretto da Jonathan Mostow, noto per essere stato il regista di Terminator 3 – Le macchine ribelli. Al centro della storia raccontata nel suo nuovo film non vi sono però robot assassini, bensì un killer in carne ed ossa pronto a difendere una giovane ragazza dai desideri omicidi di uno spietato boss criminale.

La storia qui narrata è basata sul romanzo For the Dogs, scritto da Kevin Wignall e pubblicato nel 2004. Questo ha ottenuto una buona popolarità sin dal momento della sua prima edizione, arrivando all’attenzione di diversi produttori. È così in breve iniziato il suo processo di sviluppo, portando infine il film ad avvalersi di noti attori e diverse location di grande attrattiva, come la Germania, la Spagna, la Svizzera, l’Ungheria e la città di New York. Ricco di adrenalina e promettente intrattenimento, Hunter’s Prayer – In fuga era così pronto per arrivare nelle sale di tutto il mondo.

Una volta qui, però, il titolo andò incontro ad uno scarso interesse da parte del pubblico, attirando solo l’attenzione dei più affezionati al genere. Il film finì così per incassare a livello globale una cifra ben al di sotto del suo budget, stimato intorno ai 17 milioni di dollari. Ad oggi, a tre anni dalla sua uscita, sembra però giunto il momento di concedere una seconda possibilità al film, riscoprendone gli aspetti positivi. Ciò sarà possibile, prima della visione, anche grazie alle curiosità di seguito riportate, molte delle quali legate proprio al cast di attori. Per scoprire questa basterà proseguire nella lettura.

Hunter’s Prayer – In fuga: la trama del film

Il film si apre in Svizzera, dove la giovane Ella Hatto si sta recando nella sua scuola per quello che sembra essere un giorno come un altro. Ciò che non sa, però, è che a tenerla d’occhio vi è Lucas, un infallibile sicario. Questi è stato ingaggiato dal multimilionario corrotto Richard Addison, il quale allo stesso tempo ha già inviato altri killer per uccidere i genitori della ragazzina, colpevoli di aver parlato con l’FBI circa i suoi traffici illegali. Al momento di dover eliminare la giovane Ella, però, Lucas si trova di fronte per la prima volta nella sua vita da assassino ad un forte senso di compassione. Per questo non riesce a portare a termine il proprio lavoro, decidendo invece di aiutare la ragazza a scappare.

Con lei è costretto a scappare però anche lui, ora ricercato da Addison, il quale lo vuole morto. Nella loro fuga attraverso l’Europa i due dovranno imparare a fidarsi l’uno dell’altro e difendersi a vicenda. Se non sarà lui ad uccidere Ella, infatti, qualcun altro verrà inviato a portare a termine la missione. Scappare non potrà dunque essere una soluzione permanente, e i due dovranno iniziare a studiare una strategia per arrivare dallo stesso Addison e fermare tutto quanto. Lo svantaggio numerico è però notevole, e per loro farsi strada verso il criminale sarà più complicato del previsto. Solo la fiducia e la loro umanità potranno essere decisive per le loro sorti.

Hunter's Prayer - In fuga cast

Hunter’s Prayer – In fuga: il cast del film

Per interpretare il protagonista, il sicario Lucas, i produttori non hanno avuto dubbi: l’attore Sam Worthington era la persona giusta. L’attore, noto per film come Avatar e Scontro tra titani, venne ingaggiato da subito per il ruolo. Per prepararsi a questo, egli non solo si allenò fisicamente per le scene più complesse, ma cercò anche noti modelli a cui ispirarsi. Oltre ai tanti celebri sicari del cinema, l’attore ha rivelato di aver basato parte del personaggio sul Terminator interpretato da Arnold Schwarzenegger nel secondo film della saga. Worthington è poi stato particolarmente apprezzato per la sua performance, avendo dimostrato ancora una volta di possedere grande carisma e presenza scenica.

Accanto a lui, nel ruolo della giovane Ella Hatto doveva originariamente esserci l’attrice Hailee Steinfeld, divenuta celebre per il film Il Grinta. Questa tuttavia dovette rinunciare al ruolo a causa di altri impegni, e al suo posto venne allora scelta Odeya Rush, già vista in film come L’incredibile vita di Timothy Green e Piccoli brividi. Nel ruolo dello spietato boss Richard Addison si ritrova invece Allen Leech, celebre per essere stato Tom Branson nella serie televisiva Downton Abbey. Sempre dalla parte dei cattivi si ritrovano gli attori Amy Landecker e Martin Compston, nei panni rispettivamente dell’agente FBI corrotta Gina Banks e in quelli del killer Metzger. L’attrice spagnola Veronica Echequi, invece, è Dani, a sua volta serial killer che aiuta però Lucas ed Ella nella loro fuga.

Hunter’s Prayer – In fuga: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Hunter’s Prayer – In fuga è infatti disponibile nel catalogo di Infinity e FilmBox. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale a tali piattaforme, avendo così accesso non solo al film in questione ma anche ad un’ampia serie di film correlati e simili. Si avrà così modo di guardarli in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno venerdì 10 novembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Unfriended: trama, cast e curiosità sul film horror

Unfriended: trama, cast e curiosità sul film horror

Da sempre il miglior cinema horror si impegna, forse molto più di tanti altri generi, a raccontare i cambiamenti di una società e di un mondo in costante trasformazione. Alcuni dei principali tabù sono stati sdoganati proprio grazie a tale tipologia di film, ma non è solo da un punto di vista tematico che questi film ci parlano. Negli ultimi anni, in particolare, gli horror si sono adatti ai cambiamenti tecnologici, andando a ritrovare in questi anche gli aspetti più terrificanti e inaspettati. Uno dei titoli più importanti a riguardo è Unfriended (qui la recensione), film del 2014 diretto da Levan Gabriadze e prodotto dalla Blumhouse Productions, casa di produzione di film come Paranormal Activity, Insidious e La notte del giudizio.

Si tratta di un film estremamente interessante, poiché attraverso la tecnica nota come first person shot, costruisce una storia in piano sequenza dove la classica inquadratura è sostituita con il display del personal computer utilizzato dalla protagonista. Il primo piano viene così realizzato ora attraverso le piccole icone delle web-cam, mentre il montaggio si costruisce con il semplice spostarsi da una pagine internet ad un’altra. Unfriended è dunque una variazione al sottogenere del found footage, non essendo ripreso da tecniche manuali ma grazie alle possibilità date dal digitale. Proprio per questi motivi, sembra essere un film che richiede di essere visto sullo schermo del proprio laptop piuttosto che su uno schermo tradizionale.

Accolto in modo estremamente positivo dalla critica e dal pubblico, il film è arrivato ad affermarsi come un grande successo economico, incassando circa 64 milioni di dollari a fronte di un budget di uno solo. Un vero e proprio caso cinematografico dunque, che ha unito le potenzialità tecnologiche ad un tema sempre urgente come quello del bullismo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Unfriended

La storia di Unfriended si apre su di un compromettente video caricato sul web. All’interno di questo vi è Laura Barns, una liceale della California, colta in un momento inopportuno. La ragazza, completamente ubriaca, viene infatti derisa e umiliata da alcuni compagni di scuola. In seguito alla diffusione del video, la ragazza decide di togliersi la vita. Esattamente un anno dopo l’accaduto, quegli stessi ragazzi colpevoli di aver realizzato il video si ritrovano su Skype per quella che dovrebbe essere una normale videochiamata tra amici. Sono Blaire, Mitch, Jess, Ken, Adam e Val. Durante il loro conversare, però, l’account di Laura Barns si unisce alla conversazione. Quello che sembrava uno scherzo di cattivo gusto, si rivela ben presto essere una vendetta senza pietà.

Unfriended cast

Unfriended: il cast del film

Il film si avvale di pochi attori, quegli unici che compaiono davanti la web-cam e che saranno coinvolti nella perversa vendetta di Laura Barns. Per scegliere gli interpreti più idonei a dar vita alle particolarità del film, gli autori hanno avvertito la necessità di non svolgere dei classici provini, bensì di dar vita ad un casting attraverso video chat. Ciò permise di dare un anteprima di quello che sarebbe stato poi il film, individuando gli attori giusti. Gli attori hanno recitato tutti nella stessa casa, ma in stanze diverse. Continui cambiamenti di sceneggiatura li hanno portati a non sapere cosa sarebbe accaduto, permettendo loro di dar vita a reazioni spontanee. Inoltre, a loro era stato fatto credere di essere le vittime del film e soltanto al termine gli è stata rivelata la trama nella loro interezza, che evidenziava i peccati dei loro personaggi.

Ad interpretare la protagonista Blaire Lily, quella dal cui laptop si osserva l’intero film, vi è Shelley Henning. Fu proprio lei a suggerire di realizzare l’intero film attraverso un unico piano sequenza, piuttosto che spezzarlo in brevi sequenze. Nei ruoli delle altre ragazze vi sono invece altri attori meno noti, come Courtney Halverson e Renee Olstead nei panni di Valerie “Val” Rommel e Jesse Felton. Entrambe le attrici, su suggerimento del regista, hanno partecipato a diverse di videochat tra ragazzi, cercando di capirne le dinamiche. Le due hanno poi raccontato di essere rimaste particolarmente colpite di come questi luoghi virtuali divengano realmente teatro anche di segreti inconfessabili e discussioni inaudite. Will Petltz, Jacob Wysocki e Moses Jacob Storm, infine, interpretano Adam, Ken e Mithc. Heather Sossaman è invece l’interprete di Laura Barns.

Il sequel di Unfriended, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grande successo del film, nel 2018 è stato segretamente realizzato un suo sequel, intitolato Unfriended: Dark Web. Nuovamente prodotto dalla Blumhouse Productions, questo presenta però una vicenda indipendente, con nuovi personaggi protagonisti, raccontato però attraverso la stessa tecnica del precedente film. Al centro della trama vi è ora il ritrovamento di un misterioso laptop con file proveniente dal pericoloso Dark Web. Un gruppo di amici, intento a decidere cosa fare di quanto trovato, viene raggiunto dal profilo del proprietario. Questi si dimostra pronto anche ad uccidere pur di rientrare in possesso del suo computer. Costato a sua volta un milione di dollari, il film è arrivato ad incassarne circa 16 in tutto il mondo, affermandosi dunque come un buon successo.

In attesa di poter vedere tale seguito, è possibile fruire di Unfriended grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten Tv, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 10 novembre alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

Darren Aronofsky potrebbe dirigere un biopic su Elon Musk prodotto dalla A24

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La società di produzione e distribuzione indipendente A24 si è recentemente guadagnata la reputazione di uno dei nomi più interessanti e artisticamente stimolanti del settore. Il lavoro da loro svolto negli ultimi anni nell’ambito del genere horror le ha fatto giustamente guadagnare i meritati elogi e con Everything Everywhere All at Once si è consacrata alla scorsa edizione dei premi Oscar. Ora la A24 è pronta a lanciare un’altra sfida: è stato infatti annunciato lo sviluppo di un biopic su Elon Musk con Darren Aronofsky alla regia.

Stando a quanto riportato da Collider, un rappresentante di A24 ha confermato che l’imminente biopic sul controverso magnate della tecnologia sarà basato su una biografia autorizzata scritta da Walter Isaacson (già autore della biografia su Steve Jobs poi divenuta film nel 2015). Tale libro è stato pubblicato a settembre e servirà da base per la sceneggiatura. Se da un lato esso copre gran parte della vita personale dell’amministratore delegato di SpaceX, dall’altro vengono approfonditi anche altri suoi interessi, come questioni urgenti quali l’esplorazione spaziale, l’energia sostenibile e l’intelligenza artificiale.

Quando quest’ultimo biopic sarà realizzato, segnerà il secondo progetto di Darren Aronofsky in casa A24. Il regista e la A24 sono infatti stati artefici del film candidato all’Oscar dello scorso anno, The Whale. Al momento non ci sono dettagli sul progetto dedicato a Musk, il quale si troverebbe ancora in uno stato embrionale del suo sviluppo. Data la celerità con cui la A24 concretizza i propri progetti, però, c’è da aspettarsi che già nei prossimi mesi si potrebbero avere maggiori notizie a riguardo, come chi andrà ad interpretare il celebre e controverso imprenditore e se, ovviamente, Aronofsky sarà confermato come regista del progetto.

Coyote vs Acme: la Warner Bros. cancella l’uscita del film, già pronto, con John Cena

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Sebbene l’industria cinematografica sia ben nota per l’abbandono di progetti in varie fasi di sviluppo, fino a poco tempo fa era praticamente inaudito che un film finito venisse accantonato poco prima della sua uscita. Tuttavia, nell’agosto del 2022, la Warner Bros. Discovery ha creato un precedente quando ha deciso di accantonare il film, quasi completato, Batgirl, di Adil El Arbi e Bilall Fallah, e l’avventura animata di Scooby-Doo! Holiday Haunt. Sembra però che tale evento non sia stato un caso isolato, in quanto un nuovo film ha ora subito la stessa sorte: Coyote vs Acme.

Il film, diretto da Dave Green, ha per protagonista il personaggio dei Looney Tunes Willy il Coyote, il quale, per sostenere i propri sforzi per catturare il road runner Bip Bip, è solito usare una varietà di articoli ordinati per corrispondenza da società che sono tutte chiamate Acme Corporation. Poiché questi si rivelano quantomai fallimentari, causando danni allo stesso Willy, nel film quest’ultimo decide di intentare causa alla società. Il film è stato girato in tecnica mista, mischiando dunque animazione e live-action, in modo simile a quanto fatto da Chi ha incastrato Roger Rabbit?. Antagonista di Willy è John Cena, che stando a quanto riportato interpreta nel film il CEO della Acme.

Originariamente previsto per il luglio 2023, il film era stato precedentemente tolto dal programma di distribuzione della Warner Bros. e il suo posto è stato occupato dal film di Barbie. Più di recente, è stato riferito che Coyote vs. Acme è stato accantonato a tempo indeterminato in favore di una detrazione fiscale di 30 milioni di dollari. La scelta di rinunciare al film Coyote vs. Acme sembra poi essere legata alle valutazioni da cui sarebbe emerso che l’investimento legato alla distribuzione nelle sale sarebbe stato eccessivo e la vendita ad altre realtà interessate non avrebbe generato gli stessi benefici rispetto alla possibilità di compiere una detrazione fiscale.

Su Twitter, Green si è espresso riguardo tale cancellazione affermando che si ritiene estremamente fortunato dell’aver potuto lavorare con un team particolarmente appassionato a tale progetto, sul più testardo e persistente dei Looney Tunes. Green afferma inoltre che le prime proiezioni di prova avevano riportato pareri molto positivi. Infine, il regista scrive di sentirsi “oltremodo orgoglioso per il risultato finale del film, ma anche oltremodo devastato dalla decisione della Warner Bros”. Non è dato sapere se in futuro i piani per il film potrebbero cambiare, portando ad una sua distribuzione, ma per ora, nonostante fosse pronto, il film sembra destinato a non essere visto.

 

Senza i suoi Avengers chiave, l’MCU può avere successo?

Senza i suoi Avengers chiave, l’MCU può avere successo?

I Marvel Studios hanno avuto un successo inaspettato e incredibile fino ad Avengers: Endgame, ma sembra che da quel momento in poi qualcosa, negli ingranaggi dell’MCU, non funzioni più come dovrebbe. Come se da allora la storia – e l’azienda stessa – avesse subito dei colpi dai quali ancora non si è saputa riprendere. La Saga dell’Infinito è stata senza ombra di dubbio importante per il Marvel Universe, ed è da lì che la Marvel ha poi deciso di debuttare anche in televisione, dove ha sfornato molti prodotti. Il problema, però, è che da allora le cose non vanno molto bene.

Sicuramente a contribuire a questo affaticamento c’è stata la pandemia e gli scioperi di attori e sceneggiatori, ma ora che si può ritornare in carregiata è bene che i Marvel Studios riflettano attentamente sulle scelte da compiere. Secondo Variety, infatti, starebbero pensando a un nuovo film sugli Avengers, il quale avrebbe il compito di riportare in vita Iron Man e Black Widow. Una mossa un po’ avventata che, qualora dovesse trovare conferma, potrebbe essere vista solo come un tentativo – preoccupante – di far tornare il franchise al suo splendore passato. Ma questo potrebbe essere, oltre che inutile, molto rischioso. Capiamo perché.

Il ritorno degli originali Avengers non gioverebbe all’MCU

MCU The Avengers Fase 1

Nel cinema, così come nella televisione, i prodotti hanno bisogno di un refresh se non si vuole rischiare di cadere nel ripetitivo e nel noioso. Ci sono storie di personaggi destinate a finire, e la loro conclusione non può che giovare a un film – a una serie o in generale a un franchise – perché permette di rinnovarsi e focalizzarsi su altri racconti accativanti e inediti. Per quanto riguarda l’MCU la “svolta” si è avuta con Avengers: Endgame, pellicola vista anche come il culmine dei primi dieci anni di costruzione del Marvel Cinematic Universe che lo hanno preceduto. Nel film alcuni degli Avengers a cui i fan erano molto legati – parliamo di Black Widow, Captain America e Iron Man – hanno visto il loro arco narrativo volgere al termine, come era giusto che fosse.

Se venisse pensata una soluzione per riportarli in vita, dunque, la scelta potrebbe andare a minare ciò che è venuto prima, anche se i rispettivi interpreti (Robert Downey Jr. e Scarlett Johansson) tornassero come versioni alternative. Bisogna perciò chiedersi (l’operazione di “come back” potrebbe riguardare un prequel) se ne varrebbe davvero la pena. Nella controparte fumettistica non è raro vedere alcuni personaggi capitolati tornare in vita. E alle volte anche l’ MCU ha seguito la stessa scia, pur commettendo degli errori. Esso, quindi, ha l’opportunità di separarsi dal cartaceo, per raccontare una storia basata su una realtà in cui gli eroi muoiono, ci sono “passaggi del testimone” e l’universo va avanti. Pensiamo, ad esempio, a Sam Wilson, Yelena Belova e Riri Williams, i quali sono stati designati come successori degli eroi sopracitati, e che non hanno ancora avuto la possibilità di brillare. Il ritorno di Iron Man e Black Widow, o anche di Capitan America (ma sembra impossibile) comprometterebbe anche quei personaggi che ora sono sotto i riflettori del MCU.

Questioni di budget

MCU Endgame Iron Man

Oltre al fattore puramente narrativo, se nel MCU tornassero alcuni degli Avengers veterani che hanno lasciato il franchise, ci sarebbe anche la questione del budget da tenere in considerazione. Gli attori che li hanno interpretati sono delle vere e proprie star a Hollywood, e il loro chacet non è per niente basso. Pensiamo, poi, a ciò che sta accadendo in Casa Disney: con la notevole riduzione sia del budget che delle spese in tutta l’azienda, i progetti per il Marvel Universe sono già diminuti parecchio rispetto alla quantità elevata che si aveva avuto negli anni precedenti. In fondo, come si è potuto evincere, è stata proprio la mole di lavori ad aver contribuito agli attuali problemi del MCU.

L’obiettivo di Disney e Marvel è poi quello di tornare alla coerenza che ogni progetto del Marvel Cinematic Universe ha prodotto in termini di qualità e di incassi. Indi per cui se i Marvel Studios dovessero riportare i personaggi originali degli Avengers, ciò intanto andrebbe contro l’iniziativa di riduzione dei costi della Disney, considerato che solo il salario per Robert Downey Jr. potrebbe non essere sostenibile. Inoltre, pur volendo provarci riportando sia lui che le altre stelle, questo potrebbe rivelarsi una scelta controproducente per l’MCU stesso in quanto, magari, si sacrificherebbero altre narrazioni per qualcosa che potrebbe diventare solo costoso ma non efficace. Sarebbe meglio, in ogni caso, non strafare.

La Marvel ha tanti altri personaggi a cui dare valore

Deadpool 3 Wolverine

Nonostante Avengers: Endgame, come abbiamo detto poc’anzi, abbia costretto, in un certo qual modo, a dover dire addio a degli eroi a cui si era appassionato la maggior parte del pubblico, non erano gli unici ad avere del valore e del potenziale narrativo. L’MCU, nel suo cantiere, ha ancora tanti main characters da poter introdurre o esplorare: basti pensare a Thor, Star-Lord, Hulk, Doctor Strange, Loki, Scarlet Witch e altri. Inoltre, ricordiamo anche che l’ MCU sta per aggiungere il Deadpool di Ryan Reynolds, i Fantastici Quattro e gli X-Men, personaggi di un certo calibro da non sottovalutare. Si avrà anche il ritorno di Hugh Jackman nei panni di Wolverine, il quale sarà di certo una grande attrazione per gli spettatori. La verità è che, probabilmente, ci si è abituati ad avere troppo a lungo i film sugli Avengers tanto da – quasi – svalutare altri possibili eroi e persino soluzioni diverse che non siano l’atteso prodotto su di loro.

Ma se ci pensiamo con attenzione, capiamo che non è necessario avere delle pellicole specifiche per vedere i Vendicatori insieme: una loro reunion valida e appagante può avvenire anche nei racconti stand-alone, come ci dimostrano Doctor Strange nel Multiverso della Follia e Spider-Man: No Way Home – i due film di maggior incasso della Fase 4. Persino gli X-Men, da soli, sono in grado di dare vita a una storia molto grande e avvincente, e questo potrebbe essere un nuovo modo per far proseguire il franchise. I Marvel Studios hanno una quantità infinita di personaggi da poter sfruttare per realizzare altre incredibili narrazioni. Ciò di cui hanno estremamente bisogno è di dare una svolta netta alla storia.

Loki 2×06: recensione della serie Disney+ con Tom Hiddleston

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Loki 2×06: recensione della serie Disney+ con Tom Hiddleston

La conclusione di Loki 2×06 ha lasciato porte aperte a ogni storia del franchise e – è bene avvisare – questo articolo contiene alcuni spoiler su quanto avviene nell’episodio della seconda stagione della seria ideata da Michael Waldron.

Loki non è solo. Sembrerà che sia così ma la moltitudine di linee temporali che stringe tra le mani come nuovo Dio delle Storie, lascia intendere il contrario. Il personaggio di Tom Hiddleston apparso per la prima volta nel MCU in Thor nel 2010 ha subito l’arco narrativo più completo e intenso di tutto il MCU. Lui era il cattivo da distruggere, il fratello invidioso, il figlio ripudiato: tutto in Loki trasuda abbandono e perdita. Quello che però i pochi film del franchise in cui compare non hanno fatto è approfondire l’essenza di questo villain, così è arrivata la serie tv, disponibile su Disney+. Questa seconda stagione ha fatto sì che le intenzioni di Loki cambiassero radicalmente rendendolo molto più che un “side character”.

Loki è il reietto, l’emarginato, messo all’angolo da un fratello spaccone e gradasso. Ci mette un po’ di tempo a evitare sotterfugi e inganni solo per avvicinare un po’ di amore a sé. Loki non è mai stato un personaggio che collabora, che cerca di mettersi in primo piano per un bene superiore, il suo modus operandi è sempre stato circoscritto al suo volere, al volere di un uomo solo. Tutto cambia perché Loki cresce, e nella serie tv di Disney+ conosce delle persone che si mettono lungo il suo cammino. Mobius, il primo amico che effettivamente lo vede per quello che è. “Cosa spinge voi Loki a essere cattivi?”, a questa domanda del personaggio interpretato da Owen Wilson, non c’è una risposta. Tutti i Loki agiscono in maniera cattiva, tutti i Loki sono destinati a stare da soli. Non quello che conosciamo noi però.

Loki 2x06 easter egg e riferimenti

Gloriosi propositi

Loki 2×06 ci svela magistralmente i piani per questo personaggio così scontroso che però negli anni grazie a un umorismo sottile e all’interpretazione di Hiddleston abbiamo imparato ad amare. Oltre a Mobius, in questa stagione il personaggio di Sylvie (Sophia Di Martino), anche se in modo marginale, e il personaggio di O.B. formano una squadra compatta e decisa per evitare il collasso della Sacra Linea Temporale. Così se all’inizio della seconda stagione tutto è piatto e senza colpi di scena, la serie finisce con un crescendo. Un crescendo che sarebbe anche potuto diventare un film se solo la Marvel avesse osato di più, avesse creduto nel Dio dell’Inganno come ci credono gli spettatori.

Sul finale di Loki 2×06 assistiamo dunque al coronamento di un sogno di un vecchio Loki, il Loki tiranno desideroso del trono di Asgard. Ma questo Loki è diverso, è il Loki che prende letteralemente per mano la Sacra Linea Temporale, la salva e le da una nuova vita: un albero dalle radici infinite che si consolidano nella TVA. Loki diventa non solo il Dio delle Storie, ma anche il Dio del Multiverso, Loki che Rimane, ecc. Diventerà, probabilmente, colui che lotterà contro la variante di Kang nella Saga del Multiverso. Diventerà ciò che è stato Tony Stark per Avengers: Endgame.

Sì, perché ogni Loki è destinato a perdere e, questo Loki, come dice il personaggio di Jonathan Majors in questa stagione, non può vincere. Ci saranno ancora innumerevoli probabilità contrarie contro una a favore, e ormai sembra essere chiara la linea che seguirà il personaggio. Ma adesso, il finale della seconda stagione ci dice che un po’, solo un po’, Loki ha vinto. Vince riuscendo a salvare il tempo, le linee temporale, e soprattutto i suoi amici, le persone che hanno creduto in lui ma soprattutto le persone che ha saputo far ricredere.

Loki stagione 2 spiegazione finale

Non più Dio dell’Inganno

Il sacrificio di Loki ha salvato i suoi amici. Ha permesso a Mobius di vivere la sua vita lontano dalla TVA e a Sylvie di prendersi un momento per essere chiunque lei voglia. Un sacrificio destinato a essere riservato solo agli eroi silenziosi, quelli che non hanno bisogno di grandissima pubblicità, di auto sfarzose o armature. Un sacrificio che lo rende più umano rispetto ai suoi natali asgardiani. Un sacrificio che non lo rende solo perché ha abbracciato tutti i suoi amici, vegliando su di loro e permettendo così alla TVA di iniziare il lavoro di ricerca delle varianti di Kang in giro per gli universi. Non è solo nella misura in cui ha scelto di essere una versione di se stesso nuova, cambiando totalmente le aspettative e il corso degli eventi legati a ogni Loki. Il Multiverso sarà ancora qualcosa di cui sappiamo poco, ma almeno adesso c’è un guardiano speciale a sorvegliarlo.

Barbarella: Edgar Wright sarebbe in trattative per dirigere il remake

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Alla fine dell’anno scorso è stata riportata la notizia che Sydney Sweeney assumerà il ruolo della protagonista nel remake di Barbarella, il cult di fantascienza del 1968 con protagonista Jane Fonda, in cui un’astronauta del futuro viene inviata in missione per fermare uno scienziato malvagio la cui invenzione potrebbe distruggere la galassia. All’epoca non era però stato menzionato alcun regista legato al progetto e da allora gli aggiornamenti sono stati scarsi a riguardo. Secondo l’insider Daniel Richtman, però, il regista Edgar Wright (Last Night in Soho; Baby Driver; Scott Pilgrim Vs. the World) sarebbe ora in trattative per dirigere il film.

Wright ha già in passato dichiarato di essere un grande fan del film originale e di averlo inserito nella sua lista dei migliori film di tutti i tempi. Non ci sarebbe dunque da sorprendersi se fosse effettivamente in lizza per dirigere il film e finisse con l’ottenere ufficialmente tale compito. Secondo quanto riferito, inoltre, il remake sarà basato sia sulla serie di fumetti francese di Jean Claude Forest che sull’adattamento cinematografico del 1968, con l’intenzione dunque di non proporre un semplice rifacimento di quest’ultimo.

Sweeney ha già espresso il suo entusiasmo nel voler rendere omaggio allo stile dell’originale, compresi gli abiti succinti per cui è celebre l’eroina del titolo – e ha spiegato perché non si sente affatto preoccupata degli aspetti erotici della storia. “Trovo il mio potere nella mia femminilità“, ha dichiarato in precedenza Vanity Fair. “Uso il mio cervello e uso tutto ciò che imparo ogni singolo giorno in questa industria come mio potere. La conoscenza è tutto“. Resta dunque ora da vedere sa sarà proprio Wright a dirigere il film e quali ulteriori sviluppi caratterizzeranno il progetto.

Loki stagione 2 episodio 6: easter egg e riferimenti

Loki stagione 2 episodio 6: easter egg e riferimenti

L’ultimo episodio della seconda stagione di Loki ha lasciato colpi di scena, rivelazioni, easter eggs del MCU e riferimenti al franchise. Loki sfrutta la sua nuova capacità di slittamento temporale per riparare il malfunzionamento del Telaio Temporale della TVA. Quello che è iniziato come un semplice viaggio di prova ed errore si è rapidamente evoluto in un emozionante culmine della storia complessiva di Loki, consolidando il suo posto come una voce importante del MCU.

I titoli di testa al contrario

loki seconda stagione recensione

Nelle due stagioni della serie, gli easter egg forse più ricorrenti si trovano nel logo introduttivo dei Marvel Studios. Questo espediente è portato avanti anche in questa nuova stagione  e più nello specifico in questo ultimo episodio sul time-slipping di Loki. Il logo dei Marvel Studios è iniziato come di consueto, ma al contrario, andando all’indietro attraverso l’ormai iconica animazione che accompagna ogni proprietà del MCU. Questo è stato fatto come easter egg per il time-slipping, che si muoveva al contrario nel tempo per salvare la linea temporale.

Giocare con le diverse prospettive

loki stagione 2 broxton copia

Per tutto l’episodio il personaggio di Tom Hiddleston non fa che tornare indietro nel tempo per salvare la TVA. Non sempre le sue imprese hanno buon fine e cade vittima di questo loop temporale fino alla risoluzione della trama.

Un viaggio retrospettivo

Loki Re di Asgard

Dopo che Loki si è reso conto di non poter salvare il Telaio Temporale influenzando gli eventi della serie, il non più Dio dell’Inganno va ancora più indietro nel tempo. Dal tentativo di colpo di stato di Miss Minute e Ravonna Renslayer all’introduzione di O.B. e Victor Timely, sono stati rivisitati diversi momenti della storia della seconda stagione.

Colui che Rimane

Gli ulteriori tentativi falliti di Loki di salvare la TVA lo costringono a prendere misure drastiche. In una serie di easter eggs della prima stagione, il finale ha riportato il personaggio alla Fine del Tempo. Che si tratti della scena di Loki, Sylvie e Colui che Rimane nell’ascensore o dei tentativi di Sylvie di uccidere il villain, l’episodio 6 della seconda stagione ha incluso una grande quantità di riferimenti a quei momenti.

Il set-up per Avengers: The Kang Dynasty

Avengers La dinastia Kang

Mentre il “See you soon” di Colui che Rimane era un’anticipazione del futuro di Kang nel MCU, il finale della stagione di Loki ha reso questo easter egg ancora più profondo in quanto allude all’emergere di molteplici varianti di Kang che probabilmente vedremo in Avengers: The Kang Dynasty.

Il destino di Loki

Loki

Il finale rivela che Colui che Rimane è la persona che ha causato lo slittamento temporale di Loki. Lo ha fatto per far capire al personaggio interpretato da Tom Hiddleston che, per quanto ci abbia provato, non avrebbe potuto salvare il multiverso, poiché il Telaio Temporale crollerà sempre, essendo una salvaguardia per proteggere la Sacra Linea Temporale. Colui che Rimane sperava che questo lo avrebbe spinto a uccidere Sylvie ma ha scelto di guidare la TVA al suo fianco.

I viaggi nel tempo

Loki Stagione 2 Episodio 4

La rivelazione da parte di Colui che Rimane è che Loki perderà a prescindere dalle scelte di quest’ultimo. Allora il Dio dell’Inganno si reca temporalmente nel momento in cui conosce Mobius, all’inizio della serie. La chiacchierata con il personaggio interpretato da Owen Wilson faranno finalmente comprendere al personaggio i suoi gloriosi propositi.

Riferimento a Thor e Odino

Loki Thor

Mentre Loki si prepara a sacrificare il proprio futuro per distruggere il Telaio Temporale e dare a tutti gli altri la possibilità di un futuro migliore rispetto alla tirannia della Sacra Linea Temporale, ripete una frase pronunciata alla fine di Thor nel 2011. In quel film, Loki tenta di distruggere Jotunheim ma viene annullato quando Thor rompe il Ponte Bifrost. La risposta di Loki è quella di urlare “Avrei potuto farlo, padre! Per te! Per tutti noi!”. Quando lo disse originariamente, Loki stava cercando di fare appello al padre e di dimostrare il proprio valore, alimentando i propri scopi egoistici. Ma nel finale Loki usa la stessa frase per dimostrare quanto sia andato avanti: ora è disposto a fare un vero sacrificio per tutti gli altri.

Il nuovo costume

Thor: Love and Thunder

L’abito è un easter egg del suo intero viaggio nel MCU, dalle corna giganti dell’elmo che emulano il suo passato al mantello composto dai rami del multiverso che rappresenta il suo presente. Inoltre, l’elmo di Loki è fatto della stessa struttura di marmo nero e arancione con cui è stata realizzata la Cittadella di Colui che Rimane, facendo riferimento al suo futuro come sostituto dell’ex capo della TVA.

Non più Dio dell’Inganno

Loki 2 spiegazione finale quinto episodio

Il fatto che Loki raccolga i rami multiversali e li tenga insieme per tenerli tutti sotto controllo lo vede diventare letteralmente il Dio delle Storie. Loki agisce come dio del multiverso, tenendo insieme tutte le storie fisicamente, anziché come riscrittore figurato delle storie, come si era detto nello scorso episodio. Questo easter egg è un’interessante modifica del nuovo titolo di Loki e il suo ruolo nel futuro del franchise.

Riferimento a Yggdrasil, l’albero di Asgard

Uno degli easter egg più evidenti è la creazione dell’albero del Multiverso. Loki sta tenendo insieme i rami del multiverso, che si manifesta come Yggdrasil, l’Albero del Mondo. Nel mito norreno del mondo reale – e nel folklore asgardiano del MCU – Yggdrasil è un albero gigantesco che lega insieme i Nove Regni con i suoi rami.

La TVA contro le varianti di Kang

Dopo che Loki assume il suo nuovo status la TVA inizia il suo nuovo ruolo di forza di sicurezza che protegge il multiverso. Poco prima del finale di Loki, stagione 2, episodio 6, B-15 chiede a Mobius se sono già apparse delle varianti di Kang nel multiverso. Mobius afferma che ne è emersa una che ha “causato un putiferio in un regno adiacente al 616, ma se ne sono occupati”. Questo è un riferimento agli eventi di Ant-Man and the Wasp: Quanutmania e alla variante di Kang nel Regno Quantico adiacente alla Terra-616 (il MCU) di cui si sono occupati Scott e Hope.

La paura più grande di Loki

Dopo aver stabilito il nuovo scopo della TVA, viene mostrata un’inquadratura finale di Loki da solo alla Fine del Tempo, che tiene insieme il multiverso. Questo non solo consolida il ruolo importantissimo di Loki nell’infrastruttura del multiverso del MCU, ma è anche un easter egg incredibilmente oscuro sulla più grande paura di Loki: essere solo. Loki è ora completamente solo, senza i suoi amici alla Fine del Tempo, un sacrificio che ha fatto per evitare che i rami del multiverso venissero distrutti.

Loki ha trovato il suo glorioso proposito

Per la prima volta in uno show dei Marvel Studios Disney+. Il titolo dell’episodio è Gloriosi propositi, lo stesso del pilot della serie. Si tratta di un titolo perfetto per l’episodio, in quanto è un easter egg alla storia generale di Loki. Nella prima stagione, Loki pensava che il suo scopo glorioso fosse quello di schiavizzare coloro che riteneva inferiori a lui. Quando il suo arco narrativo si è concluso, Loki ha capito che il suo scopo glorioso era quello di mantenere il multiverso al sicuro, permettendogli di prosperare. Tenere insieme il multiverso è ora qualcosa di cui Loki è gravato, apparentemente per sempre, nel MCU.

Alien: lo showrunner Noah Hawley aggiorna sulla serie e rivela per quando sarà pronta

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Quando la Disney ha acquisito la 20th Century Fox, si è ritrovata con qualcosa di più dei franchise degli X-Men e dei Fantastici Quattro. Alien e Predator sono tra le molte proprietà fantascientifiche ora sotto il loro controllo, con quest’ultimo che ha già visto la realizzazione di un prequel, l’acclamato Prey. Per quanto riguarda Alien, è in arrivo un nuovo film, intitolato Alien: Romulus e diretto da Fede Alvarez, ma anche una serie televisiva guidata da Noah Hawley, showrunner di Fargo e Legion.

Questa, ancora senza titolo ufficiale, sarà ambientata settant’anni prima degli eventi del classico di Ridley Scott del 1979, Alien, e l’azione sembra si svolgerà principalmente sulla Terra. Tuttavia, nonostante l’abbandono dell’ambiente familiare dell’astronave, gli Xenomorfi faranno la loro comparsa, dando una svolta a ciò che siamo stati abituati a vedere con i film della saga. Hawley ha ora recentemente parlato con The Wrap e ha condiviso un aggiornamento sulla situazione della serie.

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Anche se le tempistiche potrebbero cambiare dopo la fine dello sciopero SAG-AFTRA all’inizio di questa settimana, sembra che l’attesa di vedere gli Xenomorfi sul piccolo schermo sarà più lunga di quanto molti fan vorrebbero. “Il piano ora è di iniziare le riprese a febbraio, e sembra che dureranno fino a luglio o giù di lì, il che pone la data di messa in onda da qualche parte nella prima metà del ’25”, spiega Hawley. “Sono riuscito a completare le riprese della maggior parte della prima ora della serie“.

Detto questo, non sono riuscito a girare nulla con gli attori. Quindi ho ancora la maggior parte dello show da filmare, e abbiamo altre sette ore di riprese da fare. Di certo mi sarebbe piaciuto portare la serie davanti al pubblico il prima possibile“, ha aggiunto Hawley. Sembra dunque che ci vorrà ancora un po’ prima di poter vedere la serie, ma anche prima di poter avere maggiori informazioni a riguardo. Ad ora, sappiamo però che il cast della serie Alien sarà composto da Sydney Chandler, che sarà la protagonista, ma anche da Alex Lawther, Samuel Blenkin, Essie Davis, Adarsh Gourav e Kit Young.

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