Era sembrato un gioco all’inizio,
eppure l’idea che Dwayne
Johnson corresse per le Presidenziali negli Stati
Uniti è stata una vera possibilità. Dopotutto gli USA hanno avuto
Ronald Reagan alla Casa Bianca e Arnold Schwarzenegger Governatore della
California, la politica americana e Hollywood si sono sempre
parlate e non sarebbe quindi una cosa strana vedere un attore
concorrere come candidato Democratico o Repubblicano alle elezioni
per la Stanza Ovale.
Dwayne
Johnson ha però escluso questa possibilità. In una
lunga intervista al CBS News Sunday
MorningShow interview con Tracy Smith,
l’attore che presto vedremo in sala nei panni di Black
Adam, ha spiegato come mai la Presidenza degli Stati
Uniti è uscita dal suo radar: essere padre, per lui, è il lavoro
più importante. Dal momento che già con la prima figlia si è dovuto
assentare spesso per lavoro, adesso ha deciso di dedicarsi
principalmente alla famiglia e alle tre figlie. Ecco il video:
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non
pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre,
la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e
costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del
film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black
Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
Il regista di Deadpool,Tim Miller, nega di aver fatto trapelare il
filmato test che ha convinto le produzioni a dare il via libera al
progetto. Gli adattamenti per il cinema delle storie del famoso
supereroe R-rated Deadpool
sono ora un’istituzione cinematografica che è anche destinata a
unirsi al MCU. Quindi è facile dimenticare
che all’inizio nessuno credeva nemmeno che un film di Deadpool
potesse essere realizzato.
La versione insoddisfacente del
personaggio di Ryan Reynolds vista in X-Men Origins:
Wolverine del 2009 è stata per lungo tempo quella che si
avvicinava di più ad una incarnazione cinematografica per il
Mercenario Chiacchierone, nonostante di lui avesse soltanto il
nome!
Ma poi si è verificata una sequenza
di eventi che ha cambiato per sempre le fortune di
Deadpool. I filmati di prova per il film
interamente in CGI sono trapelati in rete dal nulla mostrando i
piani del regista Tim Miller per un film di
Deadpool. È opinione diffusa che la reazione del
pubblico a questo filmato abbia spinto la Fox a realizzare il
film.
Inoltre, non è mai stato rivelato
chi fosse responsabile della divulgazione del detto filmato. Miller
da parte sua continua a negare di essere il colpevole, dicendo di
recente al canale YouTube
Corridor Crew che non è stato lui.
“Abbiamo fatto questo test,
proposto un budget, messo insieme un piano e la Fox ha detto “Non
crediamo nel film”. E poi il test è trapelato. Ma è stata una cosa
bellissima che è accaduta per tutte le giuste ragioni. Ma non sono
stato io. Era una di quelle cose che secondo me dovrebbero rimanere
segrete perché un mistero è più interessante della verità. … Beh,
un’intera serie di eventi è accaduta in una volta. Emma Watts si è
resa conto che i film a fumetti con classificazione R erano un
luogo in cui la Fox poteva separarsi dal resto dei film che
venivano girati. Era un’opportunità di affari. Potevano
impossessarsi di quel segmento di mercato. Poi è arrivato anche
Simon Kinberg, che era il gatekeeper delle PI Marvel alla Fox. Credo che l’avrei
diretto se non fosse trapelato? Forse no. Forse avrebbero detto:
“Sai una cosa? Penso che questo sia un vero film, facciamo in modo
che Robert Rodriguez entri e lo diriga”, visto che lui è sempre
stato stato affezionato al progetto. Hollywood non è il posto in
cui i fan danno una possibilità ai registi esordienti senza
esperienza. Capita solo che sono stato fortunato.”
Per fortuna il film è stato realizzato, e adesso è in produzione
il terzo della serie, sotto il cappello della Disney.
Deadpool 3, quello che
sappiamo
Shawn Levy dirigerà
Deadpool
3. Rhett Reese e Paul
Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul
Mercenario Chiacchierone, scriveranno anche Deadpool 3, basandosi sui fumetti creati da
Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa
del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti
da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy
Molyneux.
Oltre a Ryan Reynolds non ci sono nomi confermati nel
cast del film. In Deadpool 2 c’erano Josh
Brolin nel ruolo di Cable e Zazie Beetz
in quello di Domino, mentre il primo film vedeva la presenza di
Morena Baccarin come Vanessa e T.J.
Miller come Weasel. Nel cast è stato anche confermato
Hugh Jackman, che torna a rivestire i panni di
Wolverine/Logan, dopo la sua gloriosa uscita di scena nel 2017 in
Logan, di James Mangold.
Paul Wernick e
Rhett Reese hanno dichiarato sul film: “È
una meravigliosa opportunità per i pesci fuor d’acqua. Deadpool è
un pazzo al centro di un film. Far cadere un pazzo in un mondo
molto sano di mente, è oro puro. Sarà davvero divertente.”Deadpool
3 uscirà il 6 settembre 2024.
Il Red Carpet della première
mondiale con cast di DAMPYR che si terrà a Lucca Comics & Games verrà
trasmesso in diretta nei cinema italianiil 28 ottobre alle ore 19.45. Un appuntamento per
tutti i fan che potranno assistere alla diretta via satellite dello
speciale Red Carpet lucchese e gustarsi il film dedicato al fumetto
di culto.
Opera prima di Riccardo
Chemello,
DAMPYR è una co-produzione Eagle Pictures, Sergio Bonelli
Editore, la celebre Casa editrice di fumetti col suo braccio
produttivo Bonelli Entertainment, e Brandon Box.
Girato interamente in lingua
inglese,
DAMPYR è una produzione impressionante con un budget di oltre
15 milioni di dollari; questo primo film del Bonelli Cinematic
Universe annovera dietro le quinte le migliori maestranze del
cinema italiano: l’Hair Designer Giorgio
Gregorini, Premio Oscar® per il Miglior Trucco
ed acconciatura nel film Suicide Squad, la Makeup Designer
Francesca Galafassi (“Game of Thrones”,
Ben-Hur), Vladimir ‘Furdo’ Furdik come Fight Choreographer
(Skyfall, “Game of Thrones”, “The
Witcher”), Lubomir Misak come Supervising Stunt Coordinator
(“Game of Thrones”, The Last Legion, Kingdom of
Heaven) e Giovanni Casalnuovo come Costume
Designer (Wanted, Romeo & Juliet,
Beowulf). I producer sono Roberto
Proia, Vincenzo
Sarno, Andrea Sgaravatti.
Il film, basato sulla serie a fumetti creata da Mauro
Boselli e MaurizioColombo, è sceneggiato
da Mauro Boselli, Giovanni Masi, Alberto Ostini,
Mauro Uzzeo. Un cast tutto internazionale in cui
Dampyr è Wade Briggs (Still Star Crossed,
Please Like Me, “Foundation”, “His Dark Materials”),
Stuart Martin è Emil Kurjak (“Jamestown”,
“Medici”, “Crossing Lines”, “Army
of Thieves“) e Frida Gustavsson è
Tesla (“Dröm”, “Eld Lagor”, “Arne Dahl”, “Vikings:
Valhalla”). Al loro fianco, David Morrissey
come Gorka (“Britannia”, “The Missing”, “Good Omens”, “The Walking
Dead”), Sebastian Croft come Yuri (“Game of
Thrones”, “Horrible Histories: The Movie”, “Doom Patrol”,
“Heartstopper”) e Luke Roberts a interpretare
Draka (“Game of Thrones”, “Pirates of the Caribbean”, 300: Rise
of an Empire, The
Batman).
Sono passati 35 anni dall’uscita de
La Storia Fantastica, il film del 1987 diretto
da Rob Reiner, tratto dal romanzo The Princess
Bride di William Goldman del 1973, adattato
per il cinema dall’autore stesso.
In un’intervista dedicata a questo
anniversario, Mandy Patinkin, che nel film
interpreta Inigo Montoya, lo spadaccino in cerca di vendetta, ha
ricordato un momento delle riprese, con particolare commozione. Si
tratta della scena in cui Inigo combatte contro quello che crediamo
essere il Pirata Roberts, il loro primo incredibile duello, prima
della rivelazione che il pirata di nero vestito è invece l’eroe
romantico Westley (Cary Elwes).
Nel video, Patinkin spiega che alla
fine delle riprese della scena, Rob Reiner aveva proposto di fare
un unico take dell’intera scena di combattimento con le camere sul
soffitto, e sia lui che Elwes avevano detto di sì con grande
entusiasmo. Quando, alla fine della ripresa che andò liscia come
l’olio, Reiner chiamò lo stop, Patinkin si sentì stringere il
petto, perché sapeva che non avrebbe più ripetuto quella
straordinaria coreografia. Ecco il video:
In un’intervista registrata con la
BBC, la produttrice Donna Langley ha spiegato che
la maggior parte del film spaziale ancora senza titolo di Tom Cruise è ambientato sulla Terra, e
che, nella storia, il personaggio di Cruise è necessario a bordo
della Stazione Spaziale Internazionale per alcune gesta eroiche che
ovviamente compierà in prima persona.
Il concept è stato lanciato per la
prima volta nel 2020 da Tom Cruise e dal suo
regista di Edge of Tomorrow, Doug
Liman, e sembra che stia prendendo piede due anni
dopo.
“Tom Cruise ci sta portando
nello spazio. Sta portando il mondo nello spazio. Questo è il
piano. Abbiamo un grande progetto in sviluppo con Tom, che lo
contempla fare proprio questo. Prendere un razzo fino alla stazione
spaziale e girare lì e si spera che sia il primo civile a fare una
passeggiata nello spazio fuori dalla stazione spaziale”.
La
Universal è attualmente in attesa che il regista Doug
Liman (Edge of Tomorrow; American
Made) e il produttore, regista e sceneggiatore
Christopher McQuarrie (Mission:
Impossible – Fallout ; Mission:
Impossible – Rogue Nation) consegnino la sceneggiatura,
che presumibilmente avverrà nei prossimi mesi. Sebbene i dettagli
siano tenuti nascosti da quando l’impresa è stata inizialmente
annunciata quasi due anni fa, lo scambio ha confermato che Tom
Cruise girerà solo una parte del film a bordo della Stazione
Spaziale Internazionale, con la maggior parte del progetto girato
sulla Terra. Ulteriori sequenze dovrebbero essere girati anche su
un razzo.
Come
riportato in precedenza, il progetto non sarà un racconto di
fantascienza, ma sarà invece una semplice storia di
azione/avventura. La trama seguirà un ragazzo sfortunato
(Cruise), che si ritrova improvvisamente nella posizione unica di
essere l’unica persona che può salvare la Terra.
Con la
produzione provvisoriamente programmata per il 2023, se tutto va
secondo i piani, c’è una forte possibilità che potremmo vedere
questo film follemente ambizioso finalmente sul grande schermo nel
2024. Nel frattempo, Cruise arriverà al cinema con
Mission: Impossible 7 il 14 luglio 2023
e Mission:
Impossible 8 il 28 giugno 2024.
L’arrivo di Wonder Woman 3 potrebbe essere più
vicino del previsto poiché Patty Jenkins ha recentemente rivelato un
entusiasmante aggiornamento riguardante la sceneggiatura del film
di supereroi DC.
Ospite al
Matera Film Festival, Patty Jenkins ha rivelato di aver finito di
scrivere l’ultima scena di Wonder Woman 3. La
regista ha dichiarato di aver pianificato una trilogia ma sta
ancora pensando a cosa potrebbe accadere dopo Wonder Woman
3, indicando che sarebbe tornata per più sequel. Jenkins
ha spiegato come ogni film di Wonder Woman abbia stimolato il suo
desiderio di continuare ulteriormente la storia di Diana,
nonostante avesse inizialmente pianificato di fare un solo
film.
“E così, quando ho detto che ne
avrei fatto solo uno, allora oh mio dio, devo farne due. E poi, mi
ritrovo a dire: ‘Oh mio dio, sono ansiosa di farne tre.’ E quindi,
anche ora, dico “Ecco fatto” perché ho sempre in programma un arco
narrativo di tre film. C’è una storia che attraversa questi tre
film diversi nel loro insieme. Ma anche ora, ho appena scritto la
scorsa settimana la scena finale di Wonder Woman 3 e abbiamo
pensato, potrei essere interessata anche a vedere cosa succede
dopo. Quindi non lo saprai mai. Ci hanno chiesto di pensare a modi
per fare di più e succede quasi per caso. Ma non lo saprai mai. Ho
anche molti altri film che sono entusiasta di fare. E amo Gal Gadot, quindi anche questo lo rende
migliore”.
Wonder
Woman 1984 è arrivato in Italia direttamente in
esclusiva digitale lo scorso 12 febbraio. Nel sequel, oltre
a Gal
Gadot, hanno recitato anche Chris
Pine, Kristen
WiigePedro
Pascal. Subito dopo l’uscita del film in USA (avvenuta
a dicembre 2020, in contemporanea al cinema e su HBO Max), è stato
confermato ufficialmente Wonder
Woman 3, che vedrà ancora una volta il ritorno
di Patty
Jenkins dietro la macchina da presa e quello di
Gadot nei panni di Diana Prince.
Parlando della sua carriera durante
la serie “Screen Talk” del London Film
Festival, riportata da Variety, Jennifer Lawrence ha discusso delle difficoltà
che sono derivate dalla fama che ha raggiunto dopo The
Hunger Games.
L’uscita del film tratto dai romanzo
di Suzanne Collins ha coinciso più o meno con la
vittoria agli Oscar dell’attrice. I due eventi combinati sono stati
una vera e propria esplosione nella vita, pubblica e privata, di
Lawrence.
“Penso di aver perso il senso
del controllo. Tra l’uscita di “The Hunger Games” e la vittoria
dell’Oscar [per Il Lato Positivo del 2012], sono diventata una tale
merce che ho sentito come se ogni decisione fosse una grande,
grande decisione di gruppo. Quando rifletto ora, non riesco a
pensare a quegli anni successivi, [perché c’è stata] solo una
perdita di controllo”.
In effetti, anche dall’esterno,
l’attrice è diventata un faro catalizzatore per l’attenzione
mediatica e per le produzioni hollywoodiane che se la sono contesa
fino a che lei stessa non si è concessa una pausa. Ora, con molta
più esperienza e consapevolezza, Jennifer Lawrence sembra pronta a riprendere
in mano la sua carriera.
Nel
corso di Romics 2022 (edizione autunnale), sul palco del Movie
Village, è stato svelata la locandina ufficiale del film
Space Monkeys, visionaria opera prima del regista
Aldo Iuliano. Il film è prodotto da Freak
Factory in coproduzione con Rai Cinema che fotografa la
Generazione Z alle prese con la scoperta dei propri
sentimenti.
I
giovani attori del cast annunciati finora sono SOUAD
ARSANE, attrice francese rivelazione ai
César 2019,HAROUN FALLprotagonista della serie Netflix “Zero“.
Durante l’evento al
Romics è stata svelata anche un’altra giovane attrice del film
Space Monkeys: AMBROSIA CALDARELLI, appena
approdata su
Paramount+ nella serie Circeo come protagonista.Gli altri due protagonisti del film saranno
svelati prossimamente.
Space Monkeys è stato scritto daSeverino
Iuliano, Alessandro
Giulietti, Aldo Iuliano, diretto da Aldo
Iuliano, una produzione
Freak Factory con Rai Cinema,
produzione esecutiva Freak
Factory, produttore esecutivo
Andrette Lo Conte. Firma la regia
l’esordienteAldo Iuliano, con la fotografia di Daniele Ciprì, il
montaggio diMarco Spoletini, le musiche diEnrico Melozzi, le scenografie di Paki Meduri, i
costumi di Francesca
Sartori eMara
Masiero.
Nel cast, oltre ai membri ancora da
annunciare, ci sono Soaud
Arsane, Haroun Fall Milesi
eAmbrosia
Caldarelli.
Space Monkeys, foto dal film
1 di 6
Space Monkeys, il poster
FREAK FACTORYè lacasa di produzione cinematografica di
Andrette Lo Conte, produttrice indipendente che in
questi anni ha fatto parlare di sé per aver prodotto il film La
Partita, approdato su Netflix mondo.
Freak Factory è una realtà giovane,
innovativa, e sempre al passo con i tempi: nel 2017 produce Penalty
del regista Aldo Iuliano, cortometraggio pluripremiato a livello
internazionale, vincitore del Globo d’Oro 2017, del premio miglior
corto SIAE “I love GAI – giovani autori indipendenti” alla 74esima
Mostra del cinema di Venezia, arrivato Elegible per gli Oscar 2018.
Subito dopo produce il film La Partita, con un cast di livello come
FRANCESCO PANNOFINO, Giorgio Colangeli, Simone Liberati, ALBERTO DI
STASIO, Gabriele Fiore, Lidia Vitali. Il film è uscito nel 2020
come Original Netflix in tutto il mondo esclusa l’Italia e si e’
classificato in Top Ten tra i film più visti su Netflix per 10
giorni.
Collabora poi con registi e sceneggiatori di fama come
Nicola Guaglianone, Fausto Brizzi, Marcello Macchia (Maccio
Capatonda). Si appresta ora ad uscire con Space
Monkeys, opera prima di Aldo Iuliano di
alto livello artistico con un cast tecnico di eccezione: la
fotografia è firmata da Daniele Ciprì, il montaggio da Marco
Spoletini, la scenografia da Paki Meduri, i costumi da Francesca
Sartori, la musica da Enrico Melozzi, il parrucco da Daniela
Altieri, il suono da Giuseppe Tripodi. Il cast artistico è composta
da giovanissimi attori già noti ad un pubblico internazionale
grazie alla loro partecipazione nelle serie Netflix più importanti
del momento. Ora Freak Factory fa un passo in avanti aprendo una
nuova start up che sioccuperà di
animazione e di effetti speciali. L’obiettivo è quello di formare
un’azienda in grado di competere sul mercato internazionale
integrando le nuove tecnologie e l’artisticità innata nel nostro
paese. La mission nasce dall’esigenza di narrare e sperimentare
attraverso sistemi visivi inediti nuovi paradigmi sociali, fondendo
la poetica ed il potenziale dei nuovi software.
Grazie
alla nuova socia Arianna Capra in questa nuova avventura Freak
Factory avviera’ un percorso che non solo vuole rappresentare una
novità nel mondo dell’entertainment ma anche nell’imprenditoria: e’
infatti una società al 100 per cento gestita da professioniste
donne. Un segnale chiaro di rottura, un nuovo punto di
vista.
Netflix rilascia il trailer di Mercoledì,
l’attesissima nuova serie tv dalla mente del visionario Tim Burton, che sarà disponibile il 23
novembre in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. Il 31
ottobre, l’iconico regista sarà in Italia in occasione
dell’anteprima europea del 1° episodio della serie a Lucca Comics & Games 2022.
Il trailer è stato
rilasciato in anteprima al New York Comic Con 2022 sabato 8 ottobre
durante un attesissimo panel a cui hanno partecipato Jenna
Ortega, Gwendoline Christie, Luis Guzman e gli showrunner
Al Gough e Miles Millar, oltre a un ospite a
sorpresa: il celebre attore comico Fred Armisen, che fa il suo
ingresso nel cast di Mercoledì nel ruolo dello Zio Fester.
https://youtu.be/Ajsh20j5GD0
La serie Mercoledì,
in 8 episodi è un mystery con toni investigativi e soprannaturali
che ripercorre gli anni di Mercoledì Addams come studentessa presso
la Nevermore Academy, descrivendo i tentativi di controllare i suoi
poteri paranormali, di sventare una mostruosa serie di omicidi che
terrorizzano la comunità locale e di risolvere il mistero che ha
coinvolto i suoi genitori 25 anni prima… tutto ciò mentre esplora
nuove e complicate relazioni alla Nevermore.
Nel ruolo della
protagonista Mercoledì Addams
ci sarà Jenna Ortega, affiancata da Gwendoline
Christie (preside Larissa Weems), Jamie McShane
(Sheriff Galpin), Percy Hynes White (Xavier Thorpe), Hunter Doohan
(Tyler Galpin), Emma Myers (Enid Sinclair), Joy Sunday (Bianca
Barclay), Naomi J Ogawa (Yoko Tanaka), Moosa Mostafa (Eugene
Ottinger), Georgie Farmer (Ajax Petropolus), Riki Lindhome (Dr.ssa
Valerie Kinbott), e Christina Ricci (Marilyn Thornhill). A
interpretare gli altri iconici membri della famiglia Addams saranno
invece
Catherine Zeta-Jones (Morticia Addams), Luis Guzmán (Gomez
Addams) e Isaac Ordonez (Pugsley
Addams).https://youtu.be/Ajsh20j5GD0
Presentato in anteprima al
New York Comic Con 2022, il teaser di Wolf
Pack offre un primo sguardo alla nuova avvincente
serie Paramount+ Original che segue un gruppo
di adolescenti le cui vite cambiano per sempre quando un incendio
in California risveglia una terrificante creatura soprannaturale.
Il branco di lupi è interpretato da Sarah Michelle
Gellar,
Rodrigo Santoro, Armani Jackson, Bella Shepard, Chloe Rose
Robertson e Tyler Lawrence Gray.
Trasmetti in streaming la premiere della serie di Wolf Pack il 26
gennaio, esclusivamente su Paramount+.
https://www.youtube.com/watch?v=uXvJUhjV3KA
La serie è basata sulla serie di libri di
Edo Van Belkom, che segue un ragazzo e una ragazza adolescenti che
assistono all’emergere di una creatura soprannaturale durante un
incendio in California. Feriti durante il caos, i due, insieme
ad altri due adolescenti, si rendono conto di essere stati morsi da
un lupo mannaro.
Wolf
Pack fa parte dell’accordo pluriennale di Davis con
gli MTV Entertainment Studios, e attualmente sta lavorando a doppio
servizio per la Paramount+, scrivendo e producendo anche il film
“Teen Wolf”. Oltre a Davis, Joe Genier, Mike Elliott e Karen
Gorodetzky sono i produttori esecutivi di Capital Arts. Jason
Ensler, Gellar e Christian Taylor sono anche produttori
esecutivi.
Wolf
Pack è una nuova serie televisiva americana
soprannaturale per adolescenti sviluppata da Jeff
Davis per Paramount+, basata sull’omonimo libro del
2004.Wolf Pack Pack in streaming uscirà il 23 febbraio 2023
su Paramount+
Wolf Pack: trama e
cast
La serie è basata sulla serie di libri di
Edo Van Belkom, che segue un ragazzo e una ragazza adolescenti che
assistono all’emergere di una creatura soprannaturale durante un
incendio in California. Feriti durante il caos, i due, insieme
ad altri due adolescenti, si rendono conto di essere stati morsi da
un lupo mannaro.
“Wolf Pack” fa parte dell’accordo
pluriennale di Davis con gli MTV Entertainment Studios, e
attualmente sta lavorando a doppio servizio per la Paramount+,
scrivendo e producendo anche il film “Teen Wolf”. Oltre a
Davis, Joe Genier, Mike Elliott e Karen Gorodetzky sono i
produttori esecutivi di Capital Arts. Jason Ensler, Gellar e
Christian Taylor sono anche produttori esecutivi.
In Wolf
Packprotagonisti sono
Sarah Michelle Gellar nel ruolo di Kristin Ramsey,
Rodrigo Santoro nel ruolo di Garrett Briggs,
Armani Jackson nel ruolo di Everett Lang,
Bella Shepard nel ruolo di Blake Navarro,
Chloe Rose Robertson nel ruolo di Luna Briggs e
Tyler Lawrence Grey nel ruolo di Harlan Briggs.
Nei ruoli ricorrenti troviamo Bailey Stender,Insegui Liefeld,Hollie Bahar,Lanny Joon,Rio Mangini,Stella Smith,Zack Nelson,James Martinez,Amy Pietz,Bria Brimmer,John L. Adams e
Sean Philip Glasgow.
Lo spettacolo sarà presentato in anteprima
il 26 gennaio negli Stati Uniti e in Canada, mentre Regno Unito,
Australia e America Latina lo riceveranno il giorno successivo, il
27. Le date delle prime per altri mercati internazionali
arriveranno in un secondo momento. Guarda il teaser trailer
qui sotto.
” Ti sei mai
immaginato sul Trono di Spade? ” Con la morte di
Re Viserys (Paddy Considine), è quasi ora che
inizi la Danza dei Draghi in House
of the Dragon e sembra che l’episodio della
prossima settimana vedrà finalmente Alicent Hightower
(Olivia
Cooke) prendere la sua fatidica decisione che darà il
via alla tanto attesa Guerra Civile dei Targaryen e in sostanza
dannazione a tutte le persone coinvolte.
Come rivela il promo di House of
Dragon, la vedremo prendere una decisione esecutiva – con il
sostegno di suo padre Otto (Rhys
Ifans) e Criston Cole (Fabien Frankel) – di mettere
suo figlio maggiore Aegon II (Tom Glynn-Carney) sul Trono di Spade,
con la falsa pretesa che fosse l’ultimo desiderio di Viserys.
Non entreremo in spoiler su ciò che accadrà subito dopo, ma diremo
che Rhaenyra (Emma
D’Arcy), che è via a Dragonstone in attesa della
nascita del suo sesto figlio, e Daemon (Matt
Smith) lo faranno essere tutt’altro che elettrizzato
quando viene a sapere della notizia infida. Quindi, preparatevi
tutti, è tempo di guerra! Dai un’occhiata alla nuova anteprima
dell’episodio nove, intitolato “The Green Council”, di seguito:
House of the Dragon, la serie
tv
House
of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche
centinaia di anni prima degli eventi di “Game
of Thrones” e racconta la storia di House
Targaryen. Dovrebbe andare in onda nel 2022. HBO ha dato allo show
un ordine di 10 episodi, con il casting iniziato durante l’estate.
Martin ha co-creato la serie con Ryan Condal, con
lo spettacolo basato sul libro di Martin “Fire &
Blood“. Miguel Sapochnik e Condal saranno
co-showrunner e produttori esecutivi insieme a
Martin e Vince Gerardis.
Sara Lee Hess sarà anche scrittrice e produttrice
esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il pilota e gli episodi
aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei episodi di “Game of
Thrones”, tra cui “Hardhome”, “Battle of the Bastards” e “Winds of
Winter”.
In dieci episodi girati nel Regno
Unito, House of the
Dragon vanta un grande cast che include fra
i protagonisti Paddy Considine,
Matt Smith,
Olivia Cooke,
Emma D’Arcy, Steve Toussaint, Eve Best, Fabien Frankel, Sonoya
Mizuno,
Rhys Ifans. Nel cast anche Milly Alcock,
Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily Carey, Harry Collett, Ryan
Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall, David Horovitch, Wil
Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan Mitchell, Theo Nate,
Matthew Needham, Bill Paterson, Phia Saban, Gavin
Spokes, Savannah Steyn.
Co-creatore e produttore esecutivo
della serie George R.R. Martin; co-creatore, co-showrunner,
produttore esecutivo e sceneggiatore Ryan Condal; co-showrunner,
produttore esecutivo e regista Miguel Sapochnik; produttore
esecutivo e sceneggiatrice Sara Hess; produttori esecutivi Jocelyn
Diaz, Vince Gerardis, Ron Schmidt; registi Clare Kilner, Geeta V.
Patel; regista e co-produttore esecutivo Greg Yaitanes. Tratto dal
romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin.
“Mai un momento di
noia.” Questo è un annuncio fatto dal Capitano
Michael Burnham di
Sonequa Martin-Green nel primo trailer di Star
Trek: Discovery5, la quinta stagione
della serie di successo Star
Trek: Discovery. Questa anteprima ha debuttato
durante un panel per lo spettacolo al New York Comic Con sabato, e
c’è molto da fare per i fan di questo franchise spacchetta qui.
La star della Umbrella
Academy Callum Keith Rennie, Eve Harlow di
Agents
of SHIELD e Elias Toufexis di Shadowhunters sono a
bordo per la prossima stagione della serie Paramount+. Rennie interpreterà il Capitano
Rayner della Flotta Stellare, un uomo che si dice stia lottando per
passare da un periodo di guerra a un tempo di pace. Nel
frattempo, si dice che Moll di Harlow e L’ak di Toufexis siano ex
corrieri ora dall’altra parte della legge.
Nella quinta stagione, il capitano
Burnham e l’equipaggio della USS Discovery scoprono un mistero che
li porta in un’avventura epica attraverso la galassia alla ricerca
di un antico potere la cui stessa esistenza è stata deliberatamente
nascosta per secoli. Ma ci sono anche altri a caccia… nemici
pericolosi che cercano disperatamente di reclamare il premio per se
stessi e non si fermeranno davanti a nulla per ottenerlo. Con così
tanta incertezza che circonda il futuro di questo franchise sul
grande schermo, è bello avere uno show televisivo come questo di
cui essere entusiasti. La Paramount Pictures ha dei piani per
un altro film di Star Trek, anche se la recente
perdita del regista Matt Shakman (che ha invece deciso di
dirigere Fantastici
Quattro per i Marvel Studios) ha ovviamente riportato un po’
indietro il progetto.
La prossima quinta stagione di
Star
Trek: Discovery è attualmente in produzione
a Toronto, in Canada. Non abbiamo una data di uscita confermata, ma
sappiamo che sarà presentato in anteprima su Paramount+ nel
2023.
“Tutto è portato a
questo…”Prime Video ha rilasciato un trailer
esteso per il finale di stagione della prossima settimana de
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere e, nel mezzo dell’azione epica, promette
agli spettatori che “tutto sarà rivelato”. Sì, sembra che Sauron
finalmente farà sentire la sua presenza, poiché vediamo le tre
misteriose sacerdotesse, l’Abitante, l’Asceta e il Nomade, che
annunciano l’arrivo del Signore Oscuro.
Sarà Halbrand? Lo
straniero? O un personaggio che non abbiamo ancora
incontrato? Molti spettatori rimangono convinti che sarà il
neo incoronato Re delle Terre del Sud, ma questo teaser sembra
decisamente puntarci nella direzione del “gigante” compagno di
viaggio di Harfoot. Altrove nel promo, vediamo Gil-Galad e
Celebrimbor discutere degli anelli titolari e intravedere
brevemente la loro creazione. Se hai familiarità con le opere
di Tolkien o anche con la trilogia Il
Signore degli Anellidi
Peter Jackson , avrai una buona idea di come andrà a finire, ma lo
spettacolo ha già apportato alcune modifiche significative alla
tradizione, quindi potremmo essere in serbo per una sorpresa o
due.
È uscito su NetflixMr. Harrigan’s Phone,
l’adattamento cinematografico del racconto di Stephen King “Il telefono del signor
Harrigan”, diretto da John Lee Hancock e
prodotto (anche) dal poliedrico Ryan Murphy. Una
combo perfetta fra scrittore (King) e produttore (Murphy) di quel
genere tanto affascinante quanto macabro: l’horror.
La pellicola si presenta come un
horror-movie, in cui – in teoria – l’elemento chiave è il
paranormale e gli eventi sinistri, con uno smartphone, oggetto
simbolo dell’attuale generazione – che unisce il vecchio e il
nuovo.
Mr. Harrigan’s Phone, la trama
Il giovane Craig (Jaeden
Martell), dopo l’incontro in chiesa con il multimilionario
signor Harrigan (Donald
Sutherland), inizia a lavorare nella villa dell’uomo
come suo lettore di libri. Mentre l’adolescenza – e la crescita –
del ragazzo, vanno di pari passo con l’invecchiamento del suo
“datore di lavoro”, fra i due si instaura un forte legame.
Non appena Craig arriva al liceo, il
padre gli regala uno smartphone, novità fra i giovani, e il ragazzo
decide di fare lo stesso dono al signor Harrington. Quando
quest’ultimo muore, Craig decide di infilare il telefono nella sua
bara, come ultimo atto d’affetto. Quello stesso oggetto continuerà
ad essere il mezzo con cui i due amici si sentiranno, seppur
l’anziano sia sepolto sotto terra…
Il coming of age in una trama non
strutturata
Mr. Harrigan’s
Phone non è il tipico film di Ryan Murphy, padre di
American
Horror Story e del più recente Dahmer. E non è neppure la tipica short-story
del maestro del brivido Stephen King. La sua impronta si vede
semplicemente nella base della storia, un coming of age simile a
quello di IT, che però non si erge su una trama lineare. Il
filo conduttore del film è un telefono su cui si mantiene in piedi
tutto lo scarso world-building. Craig lo usa per parlare
con il signor Harrigan sia prima che dopo la morte. E poi? Poi il
nulla. Manca di profondità. Manca di esplorazione dei contenuti e
delle dinamiche.
L’unico elemento positivo, che si
rifà a quelle pellicole sinistre tratte dai libri di King, è
questo: morte e vita che si incontrano, si sfiorano e poi si
mescolano, invadendo l’una la sfera dell’altra. Momenti brevi, ma
essenziali. La suspense è debole, ma è l’unica che rimane. Il resto
cade – purtroppo – nell’abisso del vuoto.
La storia manca di trama
solida, di turning point decisivi e soprattutto
di un climax nel terzo atto, perdendosi nelle
sequenze e nelle scene che si sbriciolano in quanto
struttura. Il finale di Mr. Harrigan’s Phone
sembra arrivare all’improvviso, ma alla base non ha delle
progressioni logiche per cui comprenderlo a pieno. Mancano le
legature fra un atto e l’altro, i fili conduttori reali che
sorreggono una sceneggiatura in quanto tale. C’è solo il testo e il
sottotesto: quello che si vede nelle immagini e quello che non si
vede, quello che Craig non dice. Ma neanche questo è forte.
Il leitmotiv di
Mr.Harrigan’s Phone, ossia il contatto di Craig
con Harrigan, è talmente debole da incepparsi come un nastro della
pellicola. Non c’è ritmo calzante, c’è solo una lentezza di eventi
talmente estenuante da perdere sin da subito la concentrazione.
L’unica cosa che rimane da dire è che si poteva sicuramente
sviluppare meglio la trama. E che non è stata resa giustizia al
racconto breve di Stephen King.
Il 13 ottobre arriva
UTAMA – Le terre dimenticate, lungometraggio del
regista
Alejandro Loayza Grisi che affronta i problemi derivanti dal
cambiamento climatico. Il film è distribuito al cinema da Officine
Blu, prodotto da tre paesi differenti: Bolivia, Francia e
Uruguay.
Attraverso la sofferenza di una
terra arida, con una patina giallastra che ne rimarca la siccità,
il giovane Grisi porta al cinema una storia comune a
tutti e su cui tutti dovrebbero riflettere: i rischi e
le conseguenze irreversibili del cambiamento
climatico.
UTAMA- Le terre dimenticate, la trama
Nella terra secca dell’Altiplano
boliviano, vivono Virginio (José Calcina) e Sisa
(Luisa Quispe), due anziani quechua la cui vita
sembra essersi fermata in quella routine che tutti i giorni,
accuratamente, ci tengono a rispettare. Lui porta al pascolo i suoi
lama, lei va a prendere l’acqua al villaggio e si occupa delle
faccende domestiche.
Ma quando quel bene primario,
l’acqua, viene a mancare, la coppia si ritrova alle prese con la
più grande piaga del mondo: il cambiamento climatico. L’arrivo del
nipote Clever (Santos Choque) che invita i suoi
nonni ad abbandonare il villaggio per trasferirsi in città, innesca
una serie di scontri fra lui e Virginio, legato alla sua terra e
alle origini.
L’urlo di una terra che soffre
In UTAMA- Le terre
dimenticate viene restituita in termini filmici sia la
denuncia che il grido assordante di un pianeta che fatica ad andare
avanti. Che arranca. Soffre. Chiede di essere aiutato. Il
cambiamento climatico è la più grande sconfitta della società e
Loayza Grisi la mostra con una macchina da presa che non si
permette di filtrare la realtà in nessun modo. Ce la restituisce
nuda e cruda, senza inganni ma con scene dall’impatto
visivo forte, che non lasciano scampo alla durezza di un
luogo abbandonato e privo di vita. Gli abitanti del villaggio
disperso nel nulla sono soli, come sola è la coppia di indigeni,
Virginio e Sisa, in luogo desolato e dai tratti aridi, senza alcun
segnale di ripresa.
Non c’è speranza, solo il vuoto di
quelle immagini spente (che molto ricordano i film western)
enfatizzato da un montaggio classico attento ai dettagli, talmente
intenso da lasciare inermi. Quello che si fa strada è il tormento.
Scava in profondità, nei meandri dell’anima, e lo fa per punire lo
spettatore e ricordargli che la colpa non è del luogo, ma dell’uomo
che di esso se ne è impossessato con imprudenza mosso solo dalla
brama di potere.
Il rifiuto della modernizzazione
In uno scontro fra “vecchio” e
“nuovo”, fra mondo arcaico e industrializzato, si erge la storia di
UTAMA – Le terre dimenticate contrassegnata
dalla sofferenza di un uomo, Virginio, disposto a morire pur di non
concedersi all’urbe e a ciò che non conosce. Rifiuta di
aggregarsi alla massa che volta le spalle, per necessità,
al proprio villaggio. Lotta con le unghie e con i
denti pur di rimanere fedele alla sua casa. Al suo posto sicuro.
Alla sua cara vecchia amica, la terra, che seppur si sia
trasformata a causa della siccità, non vuole tradire. Lei è già
stata tradita e massacrata. Virginio non vuole che la storia si
ripeta. Non vuole essere come tutti gli altri.
La partita si gioca proprio qui,
diventando questo il corpus di tutto il film fino al climax finale:
un uomo che crede nel suo rapporto con la natura, di cui si fida
ciecamente, e un giovane ragazzo fermamente convinto che sia il
mondo industrializzato a costituire l’unico presente e futuro in
cui davvero si possa vivere bene. Non considerando che è proprio
quest’ultimo il carnefice, responsabile della rovina di quel posto
tanto amato da suo nonno.
UTAMA – Le terre
dimenticate mette in scena due generazioni che si
scontrano. Una che vuole progredire nella modernizzazione, l’altra
che invece è attaccata alle tradizioni, alla cura delle piccole
cose e a ciò che resta semplice. Un film che tocca le corde del
cuore e le strappa di proposito, con l’ultima scena dal silenzio
assordante che richiama all’attenzione per un ultimo avvertimento:
bisogna invertire la rotta subito. Dopo potrebbe
essere troppo tardi per rimediare.
Una delle più popolari saghe
fantascientifiche di sempre è quella di Star
Trek, nata ben prima della sua rivale Star
Wars. Tutto ebbe infatti inizio nel 1966 con l’omonima
serie televisiva, a cui hanno poi fatto seguito numerose altre
serie e ben tredici film per il cinema. Nel 2009 ha poi preso via
il reboot della saga con un lungometraggio intitolato semplicemente
Star Trek, seguito poi
nel 2013 da Into Darkness – Star
Trek. Nel 2016 è infine arrivato il terzo capitolo di
questa nuova trilogia, Star Trek: Beyond
(qui la recensione), ambientato
qualche anno dopo le vicende del secondo film, puntando dunque a
nuove avventure.
Il film è diretto non più da
J. J. Abrams,
passato ad occuparsi di Star Wars: Il risveglio della
forza, bensì da Justin Lin, noto per aver
diretto diversi capitoli della serie di Fast & Furious. Sotto
la sua guida, questo nuovo capitolo si è concentrato su di un
ritorno all’esplorazione delle meraviglie dell’universo,
presentando naturalmente nuovi pericoli e minacce da debellare.
Tornano tutti gli attori principali dei precedenti due
lungometraggi, più alcune notevoli new entry che hanno impreziosito
il film, caratterizzato naturalmente da grandi effetti speciali e
da un trucco candidato al premio Oscar.
Pur se apprezzato dalla critica, il
film non ottenne il successo sperato, anche per il fatto di essersi
scontrato con blockbuster come Jason Bourne e Suicide Squad nella conquista del box
office. L’insuccesso economico non toglie però nulla al suo valore,
che tutti i fan della serie non hanno mancato di apprezzare. Prima
di intraprendere una visione del film, sarà utile approfondire
alcune delle sue principali curiosità. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Star Trek: Beyond, la trama del film
Dopo alcuni anni passati ad
esplorare lo spazio profondo con la sua USS Enterprise, il capitano
Kirk decide di fare domanda per una promozione a
vice ammiraglio, tenendo però il suo fidato equipaggio all’oscuro
di ciò. Nell’attesa di avere una risposta, che potrebbe portarlo a
dare una scossa alla sua vita altrimenti divenuta monotona,
Kirk, Spock e gli altri membri
dell’Enterprise ricevono un messaggio d’aiuto da un’aliena di nome
Kalara. Nel tentativo di aiutarla, però, si
accorgeranno troppo tardi di essere caduti nella trappola del
crudele Krall.
L’alieno, da tempo all’inseguimento
dell’Enterprise, è infatti desideroso di entrare in possesso di una
misteriosa reliquia, chiamata l’Abronath, che Kirk aveva recuperato
in una precedente missione. Con la loro iconica astronava andata
distrutta, l’equipaggio si ritrova bloccato sul pianeta Altamid,
alla mercé del nemico. Per Kirk questa sarà la missione più
difficile e pericolosa di sempre, durante la quale dovrà rivalutare
il proprio ruolo nel tentativo di salvare le persone a lui care.
Solo cooperando tutti insieme potranno superare le tecnologie
avanzate di Krall, sconfiggendo lui e i suoi piani malvagi.
Star Trek: Beyond, il cast
del film
Ad interpretare il capitano Kirk vi
è ancora una volta l’attore Chris Pine,
dichiaratosi particolarmente entusiasta delle nuove sfumature
caratteriali che emergono dal suo personaggio in questo film.
Accanto a lui, nei panni del fidato Spock, vi è l’attore Zachary Quinto.
In questo film l’attore ha avuto modo di rendere un sentito omaggio
a Leonard Nimoy, interprete originale di Spock
nonché suo grande amico, scomparso nel 2015. L’attore Simon Pegg
torna a sua volta nel film interpretando il tecnico dell’Enterprise
Montgomery Scott. Pegg ha inoltre lavorato alla sceneggiatura del
film. Anche Karl Urban ha
ripreso il ruolo del dottor Leonard McCoy, pur se inizialmente non
interessato a partecipare al progetto.
L’attrice Zoe Saldana
torna ad interpretare la tenente Nyota Uhura, mentre Anton
Yelchin è Pavel Chekov. L’attore è poi tragicamente
deceduto in seguito ad un incidente un mese prima dell’uscita del
film. Compaiono poi gli attori John Cho nei panni
di Hikaru Sulu e Sofia Boutella
in quelli della temibile Jaylah. Idris Elba interpreta
invece il principale antagonista, Krall. L’attore è stato attratto
in particolare dal fatto che questi è un villain originale, mai
apparso prima nel corso della saga. Infine, l’imprenditore
statunitense Jeff Bezos, fondatore di Amazon.com,
compare nella pellicola in un cameo, interpretando un ufficiale
alieno della Flotta Stellare.
Star Trek: Beyond, il
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Nonostante i guadagni non
particolarmente entusiasmanti del film, la Paramount ha deciso di
dar vita anche ad un quarto capitolo di questa serie reboot.
Inizialmente sembrava che questo potesse essere basato su di
un’idea di Quentin Tarantino, grande fan della
saga, che avrebbe potuto anche ricoprire il ruolo di regista. I
piani per dar vita ad un nuovo film sono però poi proseguiti verso
altre direzioni, con il regista Matt Shakman
assunto per dirigere il film, il quale aveva una data d’uscita
fissata al dicembre 2023. L’uscita dal progetto di Shakman
nell’agosto del 2022 ha tuttavia rimesso in discussione il futuro
del progetto.
Nell’attesa di sapere se un sequel
ci sarà o no, è possibile fruire di Star Trek:
Beyond grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now, Amazon Prime Video e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta
la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato
8 ottobre alle ore 21:30 sul canale
TV8.
I cosiddetti legal thriller
sono certamente una delle sottocategorie più affascinanti di quel
vasto e sfaccettato genere che è il thriller. Numerosi sono i
titoli che nel corso degli anni hanno fatto la fortuna di questo,
portando le storie di avvocati, processi o questioni legate al
mondo giudiziario a ritagliarsi il proprio posto di rilievo nel
mercato cinematografico. Titoli come Il rapporto Pelican,
The Judge,Michael Clayton e
Il cliente sono solo alcuni
dei titoli più famosi. Tra questi si annovera anche Un
alibi perfetto, scritto e diretto nel 2009 da
Peter Hyams, specializzato in realtà nel genere
della fantascienza.
Per l’occasione egli decide dunque
di cimentarsi con un genere nuovo, dando vita a quello che è un
remake del film L’alibi era perfetto, diretto nel 1956 dal
celebre regista austriaco Fritz Lang, autore di
capolavori del cinema come Metropolis e M – Il mostro
di Düsseldorf. Adattando ad un contesto contemporaneo le
tematiche e le vicende, il regista confeziona così una vicenda
particolarmente complessa e intricata, che fa dei propri colpi di
scena uno degli elementi di forza. Come solito in questi film,
anche in Un alibi perfetto si gioca con la legge, con i
suoi intrighi e con la facilità con cui è possibile
manipolarla.
Nonostante diversi elementi di
interesse, il film manco di ottenere però un particolare successo,
venendo anzi ad essere quasi del tutto ignorato. Pur al netto dei
suoi difetti, rimane un’opera da riscoprire, anche solo per poterla
confrontare con l’originale, ad oggi ancora celebrato e studiato.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Un alibi perfetto: la trama del film
Protagonista del film è C.J.
Nicholas, un giornalista che, per non essere licenziato,
decide di scrivere un’inchiesta che favorisca una svolta nella sua
carriera. Nel tentativo di attirare quante più attenzioni
possibile, decide di dimostrare come dietro i successi del
procuratore distrettuale Mark Hunter ci sia in
realtà la corruzione e la falsificazione delle prove. Facendosi
aiutare dal suo assistente Corey, decide dunque di
farsi arrestare per l’omicidio di una prostituta, così da poter
agire dall’interno. Procurandosi il fascicolo del caso, Nicholas
riesce a dar vita ad una serie di prove che lo fanno passare come
il principale accusato.
Quando inizia il processo, l’accusa,
rappresentata da Hunter, sostiene di aver trovato del sangue di
C.J. sul luogo del delitto. È allora che l’uomo si scaglia contro
il procuratore, sostenendo che l’uomo ha falsificato le prove.
Essendo l’accusato, naturalmente, nessuno gli crede. L’unica cosa
che può provare la sua innocenza e la colpevolezza di Hunter è un
video segreto registrato da Corey. Questi, tuttavia, è stato ucciso
da Merchant, un detective corrotto. Per il
giornalista, dunque, la situazione si complica enormemente,
rischiando di rimanere bloccato nel tranello da lui stesso
architettato.
Un alibi perfetto: il cast del film
Protagonista del film, nei panni del
giornalista C.J. Nicholas, vi è l’attore Jesse
Metcalfe. Recentemente visto in Hard Kill, ma noto in
particolare per le serie Desperate Housewives e
Dallas, l’attore si è preparato a questo ruolo
approfondendo quanto più possibile l’iter dei processi, al fine di
poter sapere sempre a che punto si trova il suo personaggio. Nei
panni del suo collega Corey Finley, invece, si ritrova l’attore
Joel David Moore, noto per le serie
Forever e Bones e per essere stato Norm Spellman
nel film Avatar. Amber Tamblyn, infine, è
Ella Crystal, dipendente di Hunter con cui C.J. intraprende una
relazione.
Nei panni del controverso
procuratore Mark Hunter, vi è invece il premio Oscar Michael
Douglas. L’attore, noto per le sue interpretazioni di
personaggi spregiudicati e caratterialmente forti, ha costruito il
suo Hunter seguendo proprio queste caratteristiche. Egli si è
inoltre preparato approfondendo la professione di avvocato, al fine
di poter essere realistico nei suoi modi di fare. Pur non essendo
il vero protagonista della vicenda, è Douglas ad avere le maggiori
attenzioni all’interno del film. Sono poi presenti Orlando
Jones, noto per la serie TV MADtv, nei panni di
Ben Nickerson, mentre Lawrence P. Beron è il
detective Alex Merchant. Sharon K. London
interpreta invece il giudice Sheppard.
Un alibi perfetto: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Un alibi
perfetto è infatti disponibile nei cataloghi di
Chili Cinema, Infinity+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di sabato 8 ottobre alle ore
21:00 su Iris.
Con Licantropus
(Werewolf
by Night), disponibile dal 7 ottobre su
Disney+, il Marvel Cinematic
Universe continua a esplorare il lato più sovrannaturale e
spettrale dell’universo, portando alla ribalta in meno di un’ora di
materiale mostri e personaggi dell’angolo più oscuro dei fumetti
Marvel, primo fra tutti
Jack Russell, un licantropo costretto a
trasformarsi in lupo mannaro durante la notte di luna piena e le
due notti che la circondano. La regia del mediometraggio è stata
affidata al compositore Michael Giacchino, che
debutta più concretamente alla regia dopo aver lavorato a
Star Trek: Short Treks e Monster
Challenge.
È una notte buia e tenebrosa quella
di
Werewolf by Night dei Marvel Studios. In questo speciale della Casa
delle Idee, Gael García Bernal è il protagonista nel ruolo
di Jack Russell, un esperto assassino che si
riunisce con altri membri della sua gilda nella tenuta di
Ulysses Bloodstone, il leader della confraternita
recentemente scomparso. Lì, gli aspetta una proposta alquanto
interessante dalla moglie Verussa (Harriet
Sansom Harris): avranno tempo una notte per dare la caccia
a un mostro che libereranno nel terreno della casa e, chi ci
riuscirà, erediterà la posizione di leader e la pietra del sangue,
capace di indebolire e controllare alcune creature. Tuttavia,
quello che nessuno di loro sa, è che Jack è un assassino così bravo
perché forse è proprio più mostro di tutti gli
altri.
Con
Werewolf by Night, Giacchino
confeziona un omaggio assoluto al cinema horror classico in ogni
aspetto, da quello narrativo a quello formale. Sembra che il
mediometraggio sia diretto da un fan incondizionato dei celebri
film sui mostri Universal, riportandoci ogni
secondo con la mente a un’epoca in cui il cinema era capace di
trasferire la paura partendo soprattutto dalla messa in
scena. Sicuramente, la garanzia di un budget consistente ha
permesso a Giacchino di sperimentare e inoltrarsi
in una dimensione creativa inedita per l’MCU, di cui speriamo questo
progetto sia solo l’inizio.
In
Werewolf by Night tutto è atmosfera e, dunque,
contribuisce a rinvigorire un immaginario pressochè alieno al mondo
Marvel, se lasciamo da
parte la breve incursione nel registro orrorifico – e non proprio
riuscitissima – di Sam Raimi con Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Un
impressione labirinto esterno, ibrido completamente singolare tra
un palazzo e una foresta, dà manforte a una narrazione che esplora
il tema dell’identità connessa al nostro retaggio culturale e
sviscerata attraverso ciò che gli altri vorrebbero noi fossimo e la
nostra vera inclinazione, sia questa senziente o più puramente
animalesca.
Il ritmo di
Werewolf by Night è elettrizzante e condiziona
perfino la messa in scena, paradossalmente vivacissima a dispetto
del bianco e nero che ne caratterizza la fotografia: si mantiene un
certo tipo di sensibilità vintage, eppure, non senza perdere mai il
dinamismo caratterizzante i cinecomics, quello che unisce l’eroismo al
carisma, e incarnato perfettamente da Gael Garcìa Bernal, che ci conquista
specialmente quando ci lascia percepire la sua mostruosità latente,
piuttosto che a trasformazione compiuta; quando chiede scusa ancor
prima di attaccare e la sua brutalità viene mostrata solo come un
gioco di ombre sul muro,
Elsa Bloodstone
(Laura Donnelly) – che ci riporta alla mente
Jessica Jones, non solo per questioni esttiche ma
anche caratteriali – sembra essere la controparte perfetta per il
Jack Russell che Giacchino porta
sullo schermo. Si butta a capofitto in un’esplosione orrorifica,
tra asce e flotti di sangue che schizzano sullo schermo, perchè è
lei stessa vittima di un orrore che vuole ostracizzare. Il suo
personaggio è forse quello che suscita più domande – ma anche
quello che ha più possibilità di ripresentarsi in altri progetti
del MCU, se
alla scuderia horror della Marvel dovesse essere concesso più
spazio d’azione in futuro. Ma forse la sorpresa più grande di tutte
è Harriet Sansom Harris nel ruolo di
Verusa, la vedova di Ulissyes nonché
“sacerdotessa” della serata, che offre un’interpretazione sopra le
righe che conferisce all’intera vicenda un’enorme energia
teatrale.
In sostanza, lo speciale
MarvelWerewolf
by Night è sia un’ottima soluzione per coloro che
desiderano una “pausa” dal canone del MCU, sia un buon
modo per entrare nella stagione del terrore con un’interpretazione
sopra le righe. A differenza di molti film Marvel, non è del tutto
autoreferenziale, anzi, siamo davanti a un progetto che punta,
finalmente, all’esterno: alla storia dell’horror di Hollywood, ai
mostri della Universal e alla sperimentazione.
Negli ultimi anni l’attore
Liam Neeson si è affermato come uno dei grandi
interpreti dei thriller d’azione. Da Io vi troverò a
La preda perfetta, da
L’uomo sul treno – The
Commuter fino a Run All Night, questi
si è distinto per presenza scenica e grandi abilità con il genere.
Un altro titolo appartenente a questa categoria è
Unknown – Senza identità, diretto nel
2011 da Jaume Collet-Serra, qui alla sua prima di
quattro collaborazioni con Neeson e noto anche per i film
Orphan e Jungle Cruise. Anche in questo caso i
due danno vita ad un racconto ricco di suspence e ritmo.
Scritto da Oliver
Butcher e Stephen Cornwell, il film è
basato sul romanzo Fuori di me, dello scrittore francese
Didier Van Cauwelaert. Si tratta del primo suo
libro ad ottenere un adattamento sul grande schermo, rinnovando
dunque la sua popolarità come autore di libri di genere.
Unknown – Senza identità vanta inoltre location come la
città di Berlino, il ponte Oberbaumbrücke, la galleria Neue e
numerosi altri siti turistici particolarmente celebri della
capitale tedesca. Accolto in modo variegato dalla critica, il film
si è poi affermato come un buon successo, con un incasso di 136
milioni a fronte di un budget di 40.
Un film di grande impatto dunque,
che prossimamente avrà anche un sequel sotto forma di serie
televisiva, con Neeson coinvolto come produttore. Per gli amanti
del genere, si tratta dunque di un titolo da non perdere. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Unknown – Senza identità:
la trama del film
Protagonista del film è il dottor
Martin Harris, il quale si reca a Berlino assieme
alla moglie Elizabeth per partecipare a un
convegno scientifico sulle biotecnologie. Mentre stanno per
raggiungere l’hotel, l’uomo si accorge che manca all’appello una
delle sue valigie: così prende in fretta e furia un taxi per
tornare in aeroporto a recuperare la borsa. Tuttavia, prima che
possa arrivare a destinazione, Martin rimane coinvolto in un
incidente stradale che lo fa precipitare da un ponte in un fiume.
La tassista Gina, dopo averlo messo in salvo, si
dà alla fuga, mentre il dottore viene portato d’urgenza in
ospedale, dove rimane in coma per quattro giorni.
Al suo risveglio, Martin ha
difficoltà a ricordare chi sia, ma poi finalmente i ricordi
tornano. Il dottore si precipita quindi nell’albergo dove lo
attende la moglie, ma con sua grande sorpresa qualcuno ha preso il
suo posto e persino Elizabeth sembra non riconoscerlo. Convinto di
non essere pazzo, Martin si mette sulle tracce di Gina, l’unica che
ha assistito all’incidente e che può aiutarlo a provare la sua
identità. Ben presto, egli si troverà coinvolto in una vicenda più
complessa del previsto, che lo vede al centro di un complotto
impensabile eppure particolarmente concreto.
Unknown – Senza identità:
il cast del film
Come anticipato, nel ruolo del
protagonista Martin Harris vi è l’attore Liam Neeson.
Avendo già recitato in ruoli e film simili, l’interprete non ha
avuto alcun problema a rendere particolarmente credibile il suo
personaggio. Per poter eseguire le complesse scene previste, però,
Neeson ha dovuto sottoporsi a diverse settimane di allenamento
fisico. Così facendo ha potuto raggiungere la forma ideale
richiesta per non dover essere sostituito eccessivamente da
controfigure. Neeson si è in particolare detto affascinato dal
ruolo per via della situazione paradossale in cui viene posto il
personaggio e di ciò che si rende necessario per uscirne.
Accanto a lui, nel ruolo della
misteriosa Gina, vi è l’attrice Diane Kruger,
nota per Bastardi senza gloria e Oltre la notte.
Anche lei, come Neeson, si è allenata molto al fine di eseguire
anche le scene più complesse. January Jones,
celebre per essere stata Betty Draper in Mad Men, è invece
Elizabeth Harris, la moglie del protagonista. Compaiono poi anche
Aidan Quinn nei panni di Martin B. e il celebre
attore svizzero Bruno Ganz in quelli di Ernst
Jurgen. Completano il cast gli attori Frank
Langella nei panni di Rodney Cole e Sebastian
Koch in quelli del professor Bressler.
Unknown – Senza identità:
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Unknown – Senza identità grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
sabato 8 ottobre alle ore 21:25
sul canale Rete 4.
Vi siete mai chiesti se esista
davvero una cucina
come quella di Hell’s Kitchen? O se i piatti
lanciati da Carlo
Cracco a Masterchef siano solo
un’imitazione grottesca di quello che accade nelle cucine stellate?
Bene, The Bear prende la volgarità e
l’aggressività dei più celebri programmi di cucina (da quello di
Gordon Ramsey a Cucine da
Incubo) e ci costruisce attorno una storia. Lo show
Disney+creato
da Christopher
Storer e firmato FX è un
racconto satirico e graffiante, ricco di tutto ciò che serve in
cucina: è tagliente, amaro, colorato e… invitante!
The Bear: ascesa,
caduta e risalita di un grande chef
Carmen
Berzatto (Jeremy White) è un giovane e
talentoso chef: parlano di lui le più importanti riviste di cucina
e ha addirittura lavorato al Noma, il celebre
ristorante stellato danese. In seguito alla morte del fratello
Michael, Carmen abbandona la sua carriera per
sostituirlo al The Original Beef of Chicagoland, la tavola
calda di famiglia. Lo chef piomba in una cucina lurida e
sgangherata, in cui manca l’organizzazione e i dipendenti sono
svogliati e arroganti. Nonostante ciò, Carmen prova a
migliorare il metodo di lavoro. Per prima cosa, assume
Sydney (Ayo Edebiri), una giovane chef
brava almeno tanto quanto lui. Inizia così una lunga guerra civile
a The Original Beef: gli innovatori
ambiziosi Carmen e Sydney si scontrano
costantemente con una brigata conservatrice, guidata dal gestore (e
cugino di Carmen) Richie (Ebon
Moss-Bachrach).
Il lato gangster
di The Bear
The Bear è
una serie che parla di cucina: ricette, ingredienti, preparazioni,
passione, talento. Tuttavia, nello show c’è anche un importante
lato grottesco e gangster.
Per prima cosa, l’ambientazione: siamo in un quartiere di Chicago,
periferico e malfamato. The Chicago Beef non è un posto
tanto più accogliente: slot machine che attirano nerd e ludopatici,
cucina sudicia, macchinari decadenti. C’è un lato
sporco nella serie che contamina gli ambienti e i
personaggi. I quartieri e le location sono squallidi
e nessun personaggio è totalmente buono, anzi: tutti parlano
in modo scurrile, agiscono con rabbia e arroganza.
Il cast di The
Bear
Come in un gangster movie
che si rispetti, anche in The Bear non
può mancare il richiamo allo scontro tra immigrati e… il rimando
alla malavita. Il protagonista e il cugino hanno origini italiane
e, come sappiamo bene, nell’immaginario stereotipato l’Italia si
lega perfettamente tanto alla cucina quanto alla mafia. Anche
gli altri personaggi, in particolare i membri della brigata, sono
emblematici: provengono tutti da paesi diversi e, nell’insieme,
danno allo show caoticità e colore. La serie cita quindi
inevitabilmente alcuni cult movie e attinge a piene mani all’immaginario
generato da questi, ma usa brutalità, scurrilità e crudezza in un
contesto diverso: la cucina. Il tutto è condito da
una buona dose di satira. Dal rabbioso cugino
Richie alla sudamericana Tina, i tratti dei
personaggi sono portati all’estremo, diventando allo stesso tempo
metafora e parodia di una ben specifica categoria.
Una nota di merito va a Ayo
Edebiri, l’interprete di Sydney: l’attrice si
cala nei panni di una chef giovane, ambiziosa e testarda, pronta ad
affermarsi in cucina seppur ancora titubante e inesperta nel mondo
degli affari. Il suo personaggio è speculare a quello del
protagonista Jeremy White: i due condividono una
storia molto simile e si alternano nel guidare l’azione.
Sydney e Carmen, come d’altronde il resto del
cast, sono molto testardi e funzionano bene solo quando vanno
d’accordo. Con un rosa di personaggi simile, The
Bear è uno show fatto principalmente di contrasti e
lotte, scontri che superano divisioni sociali o cariche lavorative.
Un’avvincente guerriglia tra pari.
Caoticità ai fornelli (e in
regia)
Tutta la caoticità
di The Bear è resa perfettamente dalla
fotografia e dal montaggio. Immagini parziali, sghembe e iper
saturate, unite in sequenze rapide formano collage variopinti e
avvincenti. The Bear prende il dietro le quinte, i
tempi che precedono e seguono l’apertura del locale e li porta al
centro dell’azione: smonta e rimonta la catena di montaggio di una
cucina, ne mostra gli ingranaggi, i problemi produttivi e,
soprattutto, il lato umano.
In conclusione, The
Bear è una serie originale e appassionante, che si serve
del tema della cucina per parlare di lavoro, famiglia, soldi,
morte. Affronta temi visti e rivisti, ma le modalità narrative e
rappresentative sono tutt’altro che ordinarie.
In un’intervista con GQ,
Christian Bale ha spiegato che molti dei ruoli che ha
accettato sono stati inizialmente offerti a Leonardo DiCaprio, che è sempre il primo a cui
tutti i registi offrono i ruoli di alto profilo.
E Bale non è l’unico in fila dietro
DiCaprio. L’attore di Amsterdam
ha detto che tutti i migliori talenti di Hollywood aspettano che
DiCaprio passi il ruolo di una sceneggiatura interessante. Bale ha
però aggiunto che non ha mai preso le decisioni di casting che
hanno favorito DiCaprio come un insulto.
“Guarda, fino ad oggi, qualsiasi
ruolo che qualcuno ottiene, è solo perché l’ha passata lui prima.
Non importa quello che qualcuno ti dice. Non importa quanto sei
amico dei registi. Tutte quelle persone con cui ho lavorato più
volte, gli hanno offerto prima ognuno di quei ruoli. Giusto? Una di
quelle persone me l’ha detto davvero. Quindi, grazie, Leo, perché
letteralmente può scegliere tutto ciò che fa. E buon per lui, è
fenomenale.
Sai quanto gli sono grato di
avere un dannato ruolo? Voglio dire, non posso fare quello che fa
lui. Non vorrei nemmeno l’esposizione che ha lui. E lo fa
magnificamente. Ma sospetterei che quasi tutti quelli della sua età
a Hollywood debbano la loro carriera al fatto che lui abbia
rinunciato a qualsiasi progetto che hanno preso gli
altri.”
La schiettezza di
Christian Bale è disarmante ma anche le parole di
stima totale che ha espresso per l’illustre collega dimostrano la
sincerità delle sue parole e la totale mancanza di alcuna
invidia.
Durante il suo talk show diurno,
The View (tramite
EW), Whoopi Goldberg ha detto alla sua ex co-star
di Sister Act, Kathy Najimy, che
Sister Act 3 non sarebbe mai stato avviato
senza Hocus Pocus 2.
L’attrice ha rivelato che finalmente
“avrà una sceneggiatura alla fine del mese”, e ha
riconosciuto che Hocus Pocus 2, l’ultimo sequel di
Najimy distribuito su Disney+ lo scorso 30 settembre, quasi
30 anni dopo Hocus Pocus, è il principale motivo
per la produzione di Sister Act 3.
“Ci è voluto un po’ di tempo, ma
sta succedendo. Penso che tutti voi abbiate contribuito a questo
grazie al fatto che è stato riportato indietro Hocus
Pocus. Alla fine hanno detto: ‘Potremmo anche rimettere
quelle suore là fuori e vedere se hanno ancora qualcosa da
dire.'”
Prodotto da Tyler
Perry, Sister Act 3 è ancora avvolto per lo più nel
mistero, trama, titolo ufficiale e data d’uscita sono ancora
sconosciuti. Per ora, sembra che Goldberg sia soddisfatta dei
progressi compiuti dalla produzione. Anche se la lista del cast per
il terzo film deve ancora essere annunciata, si può sperare che le
suore preferite dai fan Madre Superiora (Maggie
Smith), Suor Maria Raberta (Wendy
Makkena) e Suor Maria Patrizia (Kathy
Najimy), si uniranno a Deloris/Suor Maria Claretta mentre
lei intraprende un capitolo della sua vita.
In una nuova intervista con
ComicBook, Destin Daniel Cretton ha confermato
che dirigerà
Avengers: The Kang Dynasty. Presente al New York Comic
Con per promuovere il suo prossimo show Disney+American Born
Chinese.
Verso la fine dell’intervista,
l’outlet ha chiesto a Cretton se fossero vere le notizie secondo
cui dirigerà Avengers 5. Il regista di Shang-Chi e la leggenda dei
Dieci Anelli, che sta anche sviluppando
Shang-Chi 2 e una serie Disney+ di Wonder Man
per i Marvel Studios, ha confermato il suo ultimo
progetto dicendo: “È vero? Penso di sì [ride]”.
Il capo dei Marvel Studios Kevin
Feige ha
annunciato Avengers:
The Kang Dynasty durante l’ampia presentazione
dell’azienda al San Diego Comic-Con di sabato, identificando il
film come parte della conclusione in due parti della Multiverse
Saga, allo stesso modo in cui Avengers:
Infinity War del 2018 e Avengers:
Endgame del 2019 hanno concluso la Infinity
Saga.
Destin Daniel
Cretton dirigerà il film da una sceneggiatura di
Jeff Loveness. Avengers:
The Kang Dynasty, che debutterà il 2 maggio 2025. Il
seguito, Avengers:
Secret Wars, uscirà solo sei mesi dopo, il 7 novembre
2025.
Un nuovo film di M. Night Shyamalan arriverà nelle sale tra due
anni, poiché la Universal ha annunciato che il nuovo thriller senza
titolo del regista de Il Sesto Senso uscirà nel
2024.
Grazie al suo film d’esordio, le
aspettative sul lavoro di M. Night Shyamalan sono sempre state
alte, soprattutto in merito ai colpi di scena conclusivi che
caratterizzano quasi tutte le sue opere. Dopo essere riuscito a
soddisfare per lo più queste aspettative, la sua carriera è
diventata un po’ più traballante dopo un periodo difficile che
includeva The Happening, The Last Airbender e
After Earth. Gli ultimi anni hanno visto Shyamalan
tornare a essere più forte agli occhi del pubblico con film quali
Split e
Old che hanno dato agli spettatori motivi per
essere di nuovo entusiasta del prossimo film del regista.
Oltre a lavorare alla sua serie
originale di Apple
TV+Servant, negli ultimi anni il regista ha
lavorato a stretto contatto con la Universal Pictures per portare
nuovi film nelle sale. Ciò includeva la conclusione di un accordo
con la Universal per la produzione e distribuzione di due nuovi
film entro il 2023. Il primo film di questo accordo è diventato
Old del 2021, che è stato pesantemente
ritardato a causa del COVID-19.
Shyamalan sta attualmente finendo il
suo secondo lungometraggio di quell’accordo, Knock at the Cabin, un adattamento del libro
horror apocalittico The Cabin at the End of the World. È
interpretato da
Dave Bautista, Jonathan Groff,
Rupert Grint e altri e uscirà nei cinema a
febbraio.
Come annunciato da Deadline, la
Universal Pictures ha ora stabilito che la partnership dello studio
con M. Night Shyamalan continuerà. Un nuovo film
del regista di Philadelphia è stato ufficialmente aggiunto al
calendario delle uscite dello studio per il 5 aprile
2024.
Durante una recente apparizione al
Jimmy Kimmel
Live! per discutere del suo fumetto BRZRKR, Keanu Reeves ha parlato del personaggio
Marvel che gli piacerebbe
interpretare.
Sebbene scherzando sia più adatto
per il ruolo del protagonista nel suo fumetto, Reeves ha condiviso
il suo interesse nel dare vita a Ghost Rider sul
schermo, in termini decisamente entusiastici: “Il me bambino di
10 anni lo vorrebbe tanto, penso che probabilmente vorrebbe essere
Ghost Rider.”
Guillermo del Toro
difende Martin Scorsese alla luce di un saggio molto
critico sulla persona del regista newyorkese. Il primo è un regista
messicano i cui film più acclamati dalla critica includono
Il labirinto del Fauno e La forma dell’acqua, vincitore del premio
Oscar per il miglior film, anche se ha anche diretto i vertici di
Hollywood come Blade II, Hellboy e Pacific Rim. Il film più recente di Del Toro è
Nightmare Alley, mentre è in arrivo un film in
animazione stop-motion su Pinocchio.
Scorsese è un regista altrettanto
abile e una leggenda nel mondo del cinema. La sua filmografia
include molteplici collaborazioni con
Robert De Niro e Leonardo DiCaprio, molte delle quali sono
ampiamente considerate dei capolavori. Apparentemente, i suoi film
non sono per tutti dato che la rivista The Critic ha
recentemente pubblicato un saggio di Sean Egan che
criticava Scorsese definendolo un “talento irregolare” la cui
“fama, prestigio e autoindulgenza” come regista ha “svilito il suo
talento”. L’autore afferma che Taxi Driver “manca
di slancio o morale”, Toro Scatenato è “un brutto
film” e The Wolf of Wall Street e The Irishman sono “dolorosamente lenti”.
Ora, Guillermo del
Toro è andato su Twitter per criticare il saggio come
“offensivo, crudele e malintenzionato” poiché è disseminato di
“concezioni sbagliate, imprecisioni sciatte e aggettivi ostili non
supportati da una logica reale”, sottolineando che questo tipo di
contenuti ha un costo altissimo in termini morali.
I very, very seldom post anything
contradictory here- but- the amount of misconceptions, sloppy
innacuracies and hostile adjectives not backed by an actual
rationale is offensive, cruel and ill-intentioned. This article
baited them traffic, but at what cost? https://t.co/YEwTi46A2O
Parlando con CBR al New York Comic Con del
2022, Todd McFarlane ha spiegato che la tendenza
di Hollywood a trasformare film basati sui fumetti ben accolti dal
pubblico in franchise potrebbe giocare a vantaggio di
Spawn. Un universo cinematografico guidato da Spawn
sarebbe popolato dai personaggi della Image Comics, con
cui McFarlane ha collaborato per decenni.
“Image Comics e il fumetto Spawn
celebrano quest’anno il loro 30° anniversario. Quindi, ho oltre 300
personaggi nel mio universo. Ancora una volta, non sono tutti
uguali a Spawn, ma esistono. Penso che ci sia un modo per
espandersi da Spawn nell’universo di Spawn? Sì. L’espansione è
iniziata con i miei personaggi e c’è una progressione naturale che
potrebbe arrivare a Hollywood, la risposta è sì… a patto che
possiamo lanciare Spawn nel mondo, per cominciare.”
Il nuovo film dedicato
a Spawn avrà come protagonista il premio
Oscar Jamie
Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo. Del cast
dovrebbe far parte anche Jeremy
Renner nei panni di Twitch
Williams. Greg Nicotero, truccatore
di The Walking
Dead, si occuperà del trucco e degli effetti
speciali. Il film sarà prodotto da Jason
Blum e dalla sua Blumhouse Productions.
In una recente intervista con
GQ,
Christian Bale ha detto che sarebbe stato “più
che contento” di ritirarsi dalla recitazione. Il 48enne ha spiegato
la sua posizione, dicendo che ci sono interessi al di fuori della
recitazione che vorrebbe perseguire, e afferma che tende a godersi
i momenti in cui non deve fingere di essere qualcun altro.
“Più che contento: fottutamente
estatico. Sono sempre stato deciso a “Quando finirà? Questo deve
finire.” Mi piace fare cose che non hanno nulla a che fare con i
film. E mi ritrovo molto felice a non giocare a travestirmi (da
qualcun altro), a non fingere di essere qualcun altro per molto
tempo”.
L’attore, già premio Oscar per
The Fighter, è sicuramente uno dei più amati del
panorama contemporaneo di Hollywood, grazie al suo temperamento
schietto e schivo, ma anche alla sua più amata interpretazione,
quella di Batman nei film di Christopher
Nolan, per molti ancora inarrivabile.
Lo vedremo a breve in Amsterdam
di David O. Russell, che lo ha diretto proprio
nella interpretazione che gli è valsa l’Oscar e in American Hustle.
Attenzione, l’articolo contiene
spoiler sul Daredevil di She-Hulk: Attorney At
Law
L’ossessione per gli scontri nei
vicoli o nei corridoi di Daredevil fa già parte del canone del
Marvel Cinematic Universe grazie
all’episodio 8 di She-Hulk: Attorney at Law. Una volta
che è stato rivelato che il Matt Murdock di Charlie Cox sarebbe tornato nel MCU anni dopo la fine di
Daredevil di Netflix, non ci restava che scoprire quanto
sarebbe stato diverso da quello che già conoscevamo. L’amata serie
ha offerto al pubblico uno sguardo completo sulla vita di Matt
Murdock e ha fornito al MCU l’opportunità di continuare
alcune delle cose migliori che aveva realizzato con il personaggio.
Il costume di Daredevil sarà pure diverso in She-Hulk, ma il personaggio, nel passaggio
al MCU, ha mantenuto la sua ossessione
più cool.
La serie Netflix
Daredevil si è costruita una reputazione per aver
incluso incredibili combattimenti nei corridoi che sono stati
principalmente fatti in una singola ripresa. I Marvel Studios non hanno perso tempo a
confermare che l’ossessione del combattimento nel corridoio di
Daredevil è un canone del MCU, poiché già in She-Hulk lo
vediamo in azione in una location del genere. Matt sottolinea anche
di aver eliminato gruppi di cattivi milioni di volte in passato,
spiegando che combattere i cattivi da solo nei corridoi è una
specie di “cosa sua”. Il combattimento nel corridoio che segue
questa dichiarazione in She-Hulk dimostra che i
combattimenti brutali non sono solo una parte della visione di
Netflix del personaggio. Anzi, la scena funge quasi da promessa:
l’MCU conterrà più scene di
combattimento nel corridoio di Daredevil in futuro.
La buona notizia è che tutti i
segnali indicano che i Marvel Studios sanno che Daredevil
del MCU deve continuare a combattere
nei corridoi. È un aspetto dello show Netflix che è ancora venerato
grazie alle impressionanti acrobazie e alla coordinazione del
combattimento necessarie per portarle a termine. Dal momento che
l’episodio 8 di She-Hulk ha già stabilito che
Daredevil partecipa anche ai combattimenti in
corridoio nel MCU, si spera che la Marvel continui la tendenza in
Daredevil:
Born Again e che Matt Murdock di Charlie Cox continui ad avere scene
d’azione memorabili in spazi ristretti.