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I Fantastici Quattro: Gli Inizi, il regista spiega la scena mid-credits

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Il Marvel Cinematic Universe ha ufficialmente introdotto uno dei personaggi più importanti della Marvel Comics in I Fantastici Quattro: Gli Inizi (qui la nostra recensione). Nella prima scena dopo la fine del film, ambientata quattro anni dopo, Sue Storm vede infatti un uomo con un mantello verde, con una maschera molto familiare in mano, interagire con Franklin Richards, dando così agli spettatori il primo assaggio di Victor von Doom, alias Dottor Destino.

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Ash Crossan di ScreenRant ha ora parlato con il regista Matt Shakman in un’intervista esclusiva, in cui gli è stato chiesto di approfondire questa scena di I Fantastici Quattro: Gli Inizi. Shakman non solo ha confermato che è stata diretta dai fratelli Russo, ma ha anche spiegato che c’erano molte varianti di questo momento. “Abbiamo sempre saputo che quel tipo di anticipazione avrebbe fatto parte dei titoli di coda di questo film, perché c’è molto da preparare“, ha affermato il regista.

Quella scena si è evoluta nel corso degli anni e avevamo molte versioni diverse di come potesse svolgersi. E questa è davvero divertente”. Shakman non ha però al momento condiviso quali fossero queste altre versioni della scena. Come noto, Avengers: Doomsday, che vedrà protagonisti i quattro personaggi principali di I Fantastici Quattro: Gli Inizi, è attualmente in produzione e si svolgerà senz’altro a partire proprio da questa scena mid-credits.

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Cosa la scena mid-credits di I Fantastici Quattro: Gli Inizi ci anticipa di Avengers: Doomsday

Sebbene Dottor Destino sia essenzialmente uno dei più grandi easter egg (scopri qui gli altri) e riferimenti Marvel in I Fantastici Quattro: Gli Inizi, i commenti di Shakman dimostrano quanto Marvel stia prendendo sul serio il debutto del personaggio nell’MCU. Dato che Destino cambierà per sempre l’MCU in Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars, il film offre sicuramente un primo assaggio emozionante del personaggio.

Il finale di I Fantastici Quattro: Gli Inizi alza inoltre la posta in gioco per gli eroi, poiché Franklin è molto probabilmente in grave pericolo a causa dell’arrivo di Dottor Destino. Il villain sembra molto interessato al bambino e ai suoi indicibili poteri. Molto probabilmente, lo rapirà e lo porterà con sé su Terra-616, dove i Fantastici Quattro si recheranno nel tentativo di recuperarlo. Da qui avrà quindi probabilmente inizio il prossimo film sugli Avengers. Il coinvolgimento diretto dei fratelli Russo nella creazione di Victor rende anche questo film più organicamente legato a Doomsday.

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The Limehouse Golem: la spiegazione del finale e il significato nascosto

Ambientato in una Londra vittoriana oscura e inquietante, The Limehouse Golem – Mistero sul Tamigi è un thriller gotico del 2016 diretto da Juan Carlos Medina e tratto dal romanzo di Peter Ackroyd. Il film intreccia atmosfere da romanzo noir con elementi horror e riflessioni sull’identità, il ruolo della donna e il potere della narrazione. Protagonisti della vicenda sono Bill Nighy nel ruolo dell’ispettore Kildare, Olivia Cooke nei panni dell’ambigua Lizzie Cree, e Douglas Booth nel ruolo dell’attore Dan Leno, figura realmente esistita nella scena teatrale londinese dell’epoca.

La narrazione si apre con una serie di brutali omicidi firmati da un misterioso assassino noto come “il Golem”. Le indagini conducono Kildare in un mondo di maschere, spettacolo e segreti taciuti, mentre il pubblico è progressivamente immerso in una rete sempre più fitta di sospetti. Il cast, ben diretto e perfettamente calato nei rispettivi ruoli, contribuisce a costruire un’atmosfera cupa e teatrale, dove il confine tra realtà e finzione diventa sempre più sottile. Il finale, sorprendente e stratificato, merita un’analisi più approfondita per comprenderne appieno il significato.

Cosa succede nel finale di The Limehouse Golem?

Nel climax del film, l’ispettore John Kildare (Bill Nighy) si avvicina sempre di più alla verità sull’identità del Golem, il serial killer che terrorizza il quartiere di Limehouse. Dopo aver escluso vari sospetti tra cui Karl Marx, George Gissing e Dan Leno, la sua attenzione si concentra su Elizabeth Cree (Olivia Cooke), attrice di teatro accusata dell’avvelenamento del marito. Kildare analizza i diari che descrivono gli omicidi in dettaglio, creduti scritti dal vero assassino, e nota una calligrafia compatibile con quella di Elizabeth.

Nonostante la condanna a morte già pronunciata nei confronti della donna, l’ispettore scopre che il manoscritto è stato scritto con inchiostro raro, presente nel camerino di Elizabeth, e che solo lei avrebbe potuto descrivere con tanta precisione i luoghi e le vittime. Tuttavia, la conferma arriva troppo tardi per intervenire legalmente.

La rivelazione dell’assassino e il destino di Elizabeth

Il colpo di scena finale svela che Elizabeth è il Golem. La sua mente brillante e disturbata ha orchestrato una serie di omicidi per imporsi in un mondo che le negava libertà e voce. Gli omicidi diventano una forma estrema di espressione artistica e ribellione. Elizabeth ha creato una doppia identità: la giovane attrice vittima e la spietata assassina, lasciando che gli altri fossero ingannati dalle apparenze.

Kildare, pur avendo scoperto la verità, sceglie di non rivelarla pubblicamente, forse per proteggerne il mito, forse per garantire a Elizabeth la fama e il potere che la società le ha sempre negato. Il film si conclude con l’esecuzione della donna, ma anche con la consapevolezza che la verità è stata archiviata per sempre sotto una coltre di silenzio e mistero. Elizabeth Cree diventa così leggenda, simbolo oscuro di una società che trasforma i suoi mostri in spettacolo.

Il significato nascosto del finale

The Limehouse Golem

La rivelazione finale non è solo un twist narrativo, ma un commento sulla maschera e la performance. Lizzie, relegata al silenzio da bambina e vittima di abusi, trova nel teatro e nel delitto l’unico modo per affermare la propria identità.

Il teatro, presente in tutto il film, diventa metafora della verità manipolata e della società vittoriana ipocrita. Il finale mostra come le maschere — quelle sul palco e quelle nella vita reale — possano celare mostri impensabili, e come il vero orrore possa celarsi sotto una facciata affascinante e tragica.

The Limehouse Golem è una storia vera?

The Limehouse Golem è una storia vera?

Nel cuore della Londra vittoriana, tra nebbia, sangue e palcoscenici teatrali, si muove l’ombra del Golem di Limehouse. Il film The Limehouse Golem (2016), diretto da Juan Carlos Medina e tratto dal romanzo di Peter Ackroyd, mescola finzione e realtà per creare un giallo gotico che intriga per la sua atmosfera cupa e l’intreccio labirintico.

Ambientato nel 1880, il racconto prende spunto da un’epoca segnata da profonde tensioni sociali e culturali, in cui il terrore di un assassino seriale si intreccia con il mondo dello spettacolo e dell’identità di genere. Ma quanto c’è di vero nella storia? E quanto è frutto dell’immaginazione letteraria?

Cosa succede nel film The Limehouse Golem

Il film segue l’ispettore John Kildare (Bill Nighy), incaricato di indagare su una brutale serie di omicidi avvenuti nel quartiere di Limehouse. I delitti, efferati e apparentemente privi di movente, hanno terrorizzato l’opinione pubblica, che ha ribattezzato il colpevole come “Golem”, una figura mitica del folklore ebraico.

Le indagini conducono Kildare a incrociare la storia di Elizabeth Cree (Olivia Cooke), una giovane attrice di teatro accusata di aver avvelenato il marito. In bilico tra realtà e finzione, la vita di Elizabeth si rivela intrecciata ai misteri del Golem e al mondo eccentrico del teatro musicale londinese. Le rivelazioni finali portano a un colpo di scena che ribalta ogni ipotesi iniziale.

The Limehouse Golem è basato su una storia vera?

The Limehouse Golem

Sebbene il film faccia riferimento a personaggi storici realmente esistiti – come Karl Marx, George Gissing e Dan Leno – la figura del Golem di Limehouse è una creazione narrativa. Il romanzo da cui è tratto il film, Dan Leno and the Limehouse Golem (1994), intreccia eventi fittizi con dettagli storici per costruire un thriller d’epoca convincente, ma privo di una base documentata nei fatti di cronaca dell’epoca.

La scelta di ambientare la vicenda nell’East End londinese, già noto per i crimini di Jack lo Squartatore, contribuisce a dare una sensazione di autenticità e mistero. Tuttavia, non esistono prove storiche di un serial killer noto come Golem né degli omicidi descritti nel film. L’operazione è dunque quella del pastiche letterario: evocare il vero per raccontare l’invenzione.

I riferimenti letterari e culturali nel film

The Limehouse Golem si muove abilmente tra storia e finzione, ma è soprattutto un omaggio alla letteratura gotica e ai racconti vittoriani. L’opera di Peter Ackroyd, autore del romanzo da cui è tratto il film, è nota per il modo in cui rilegge il passato culturale inglese con uno sguardo moderno. In questo caso, la struttura del romanzo e del film richiama le atmosfere cupe e ossessive dei racconti di Edgar Allan Poe e Wilkie Collins, mescolando mistero, introspezione psicologica e inquietudine urbana.

Particolarmente interessante è la figura del Golem, che proviene dalla tradizione ebraica dell’Europa orientale, e che viene qui reimmaginata come una metafora della paura collettiva e dell’identità nascosta. Il personaggio di Dan Leno, realmente esistito e famoso attore comico dell’epoca, viene utilizzato per costruire un ponte tra la cultura popolare e il lato più oscuro della società. Così, The Limehouse Golem diventa anche un’indagine su come la narrazione – teatrale, giornalistica o mitologica – plasmi la realtà.

Hannibal, la spiegazione del finale: cosa è successo esattamente ai mariti assassini?

Nel caso ve lo steste chiedendo: Hannibal regge ancora. Per tre stagioni gloriose, sanguinose, rivoltanti e bellissime, lo showrunner Bryan Fuller ha abbagliato i nostri occhi e rivoltato i nostri stomaci, trascinandoci, insieme al povero Will Graham (Hugh Dancy), nel mondo di Hannibal Lecter (Mads Mikkelsen).

Con la serie ora disponibile in streaming su Netflix (in precedenza era disponibile solo su Amazon Prime), uno degli show più folli della televisione è pronto per essere scoperto dai nuovi fan e per essere rivalutato dai fan di lunga data. E quando arriveranno alla fine della terza stagione, condivideranno senza dubbio lo stesso pensiero: “Ma che diavolo?”

Quello che ora è l’episodio finale della serie (anche se da anni si discute animatamente sulla possibilità di un’altra stagione) è intricato come gli episodi che lo hanno preceduto; Fuller lo ha concepito sia come finale di stagione che come finale di serie, nel caso in cui lo show venisse cancellato. Ma l’attenzione rimane su uno dei fili conduttori più importanti di Hannibal: il rapporto tra Will e Hannibal.

Come il finale definisce il rapporto tra Will e Hannibal

Tuttavia, sebbene il rapporto tra Will e Hannibal sia fondamentale, non è il personaggio principale il cui percorso è più importante in questo caso. Hannibal, come è sua abitudine, è interessato principalmente a svelare ciò che si nasconde all’interno dell’oggetto della sua “compassione”, anche se, come sottolinea Will, “se hai un debole per i prodotti a base di carne bovina, è scomodo provare compassione per una mucca”. Nel corso delle stagioni, la trasformazione di Will sotto l’influenza di Hannibal, come ha affermato Fuller in alcune interviste, è uno dei fattori determinanti nella sua scelta finale in “The Wrath of the Lamb”. Ma ci arriveremo tra poco.

In “The Wrath of the Lamb”, Will e Hannibal hanno un terzo partner di ballo, come in tutta la stagione: il finale è essenzialmente un pas de trois tra Graham, Lecter e Francis Dolarhyde (Richard Armitage), altrimenti noto come il famigerato Red Dragon. La maggior parte dell’episodio è incentrata sugli sforzi dell’FBI per arrestare finalmente Francis, dopo che il brillante team forense composto da Jimmy (Scott Thompson) e Brian (Aaron Abrams) ha stabilito che Dolarhyde ha inscenato la propria morte con l’aiuto della cieca Reba (Rutina Wesley), un cadavere disponibile e un fucile.

La soluzione a cui giungono è quella di tentare Dolarhyde con la possibilità di uccidere Hannibal, ma questo ovviamente richiede che Hannibal finga di fuggire, come esca per il killer in libertà. Ma quando Hannibal fugge davvero, l’unico altro sopravvissuto sulla scena è Will, che si unisce volontariamente a lui.

I due uomini tornano al grazioso rifugio di Hannibal sulla scogliera (la cui posizione diventerà ovviamente molto importante molto presto), dove Dolarhyde alla fine li rintraccia. La battaglia che ne segue, con pistole e coltelli, una lotta sanguinosa all’ultimo sangue che include l’elemento fantastico di Francis che abbraccia pienamente il Drago Rosso che è in lui, con le ali e tutto il resto, finisce con la morte di Dolarhyde. Ma in questa lotta all’ultimo sangue, gli altri due uomini hanno sicuramente subito danni mortali, e così, quando alla fine si abbracciano sul bordo del mondo, il loro destino sembra molto incerto.

E il loro destino diventa ancora più incerto, perché Will li spinge giù dalla scogliera nell’acqua sottostante. La decisione di Will di gettarsi con Graham dalla scogliera, ha detto Fuller a Variety, era in qualche modo un tentativo di fare del bene. “Chiede a Bedelia: ‘Hannibal è innamorato di me?’, e Bedelia risponde: ‘È un caso di ”non posso vivere con lui, non posso vivere senza di lui”? E in sostanza è così, ed è questa la conclusione a cui arriva Will alla fine: ‘Non posso vivere con lui, non posso vivere senza di lui. Questo è lo scenario in cui muoiono meno persone’, ovvero ‘noi due’”.

Ma è anche un momento tenero tra i due uomini, che rappresenta anche un trionfo per Hannibal, che ha finalmente dato a Will ciò che ha sempre desiderato: l’opportunità di vedere la bellezza nella morte. Anche se gli amati “mariti assassini” della serie (come sono stati soprannominati dai fan) non si baciano mai, è innegabile che i due uomini cadono da quel precipizio più vicini che mai.

E poi c’è un altro colpo di scena! Prendendo spunto dal MCU (anche se il MCU probabilmente apprezzerebbe non essere coinvolto), una sequenza post-crediti rivela che la povera Bedelia (Gillian Anderson) è stata servita a cena, letteralmente. (Questa è letteralmente una delle scene più sconvolgenti che abbia mai visto in tutta la mia vita).

Sebbene il finale sia pieno di ambiguità, sin dalla sua messa in onda come presunto finale della serie, Fuller è stato più che esplicito riguardo alle risposte alle domande importanti. Ad esempio, chi ha servito a Bedelia la sua stessa gamba, su una tavola apparecchiata per tre? In un’intervista con ScreenCrush, Fuller ha lasciato trapelare che il piatto, ideato dalla food stylist Janice Poon, doveva “sembrare il piatto più bello che Hannibal Lecter avesse mai preparato”.

Questo significa, ovviamente, che Hannibal è sopravvissuto alla caduta dalla scogliera e ha raggiunto il suo ex compagno, perché, come Will aveva profetizzato all’inizio dell’episodio, un Hannibal libero significa che per persone come Bedelia “la carne è tornata nel menu”. (Will è forse un segreto fan del Signore degli Anelli? Chi lo sa.)

Significa anche che, se il destino lo permetterà (e cose ben più improbabili sono successe negli ultimi anni), una quarta stagione o un film reunion avranno molto materiale da esplorare. Come Hannibal ci ha insegnato da tempo, non si può tenere a bada un buon serial killer.

Tutte e tre le stagioni di Hannibal sono ora disponibili in streaming su Netflix e Amazon Prime.

Washington Black, la spiegazione del finale: perché Titch ha abbandonato Wash?

Washington Black che ha debuttato su Prime Video è una serie drammatica epica e avventurosa che segue la storia del personaggio principale attraverso i numerosi alti e bassi della sua vita. Basata sull’omonimo romanzo di Esi Edugyan, la serie di otto episodi offre un viaggio ricco di azione che si conclude con una nota molto emozionante per il protagonista. Dopo anni passati alla ricerca della verità su come sono andate le cose, Washington Black, alias Wash, si ritrova finalmente faccia a faccia con le persone che lo hanno perseguitato per tanto tempo. Le risposte che ottiene non sono necessariamente quelle che cercava, ma sono comunque quelle di cui aveva bisogno. SPOILER IN ARRIVO.

Cosa succede in Washington Black

George Washington Black, alias Wash, è nato in una piantagione dove ha vissuto al servizio della famiglia Wilde. Tuttavia, le cose prendono una piega diversa con l’arrivo di Christopher “Titch” Wilde, un uomo dallo spirito scientifico che riconosce il forte senso dell’invenzione e dell’esplorazione di Wash. Mentre Titch crede nel dare a Wash ogni opportunità di imparare e crescere come scienziato, i suoi fratelli, Phillip ed Erasmus, non la pensano allo stesso modo. Quando Phillip muore e Wash si assume la responsabilità della sua morte, Titch decide di portarlo via dalla piantagione, mentre Erasmus manda un cacciatore di taglie alle sue calcagna.

Il viaggio porta Titch e Wash attraverso molti alti e bassi, ma alla fine si separano nell’Artico, dove Titch intendeva trovare suo padre, che si presumeva morto. Anni dopo, Wash vive in Nuova Scozia, dove si è affermato come un giovane uomo rispettabile con grandi sogni sostenuti da Medwin Harris. Lì incontra anche Tanna Goff, una donna di razza mista costretta a nascondere la sua identità nera e a farsi passare per bianca. Mentre suo padre ha già combinato il suo matrimonio con un certo signor McGee, lei si innamora di Wash. Nel frattempo, la taglia che Erasmus ha messo sulla testa di Wash è ancora valida e il cacciatore finalmente viene a cercarlo.

Alla fine della stagione, Wash è riuscito a sbarazzarsi del cacciatore di taglie e si è riunito con Tanna, con la quale parte per l’Inghilterra, sperando di trovare un posto nella comunità scientifica del paese, grazie alla sua invenzione dell’acquario. Tuttavia, quando il padre di Tanna rivendica l’invenzione come propria, Wash decide di seguire la sua strada creando un dispositivo volante su cui aveva lavorato con Titch anni prima. Questo gli permette anche di viaggiare in lungo e in largo per trovare finalmente le risposte che ha sempre cercato. SPOILER IN ARRIVO.

Kit era la madre di Kit Wash?

Durante i suoi primi anni nella piantagione, Wash non aveva idea di chi fosse e da dove venisse. Una donna di nome Big Kit, un’altra schiava della piantagione, era l’unica figura materna che conoscesse. Alla fine, però, scopre che anche lei era sua madre biologica. Questa rivelazione sconvolge Wash perché significa che era stato vicino a sua madre per tutto questo tempo e che era stato abbandonato nella piantagione quando era scappato con Titch. Alla fine, scopre tutta la verità su chi era realmente sua madre.

Si scopre che prima di essere costretta a una vita da schiava, Kit era una guerriera al servizio del re di Dahomey. Faceva parte della sua squadra di protezione e una delle regole del suo lavoro era che non poteva avere una famiglia propria. Tuttavia, aveva segretamente avuto una relazione con un uomo ed era rimasta incinta. L’uomo non tornò mai più, ma quando il re scoprì che era incinta, la cacciò dalla sua squadra e la punì vendendola a un uomo bianco. Quando Kit arrivò alla piantagione Wilde, era già sul punto di dare alla luce Wash.

Per anni, Kit tenne segreto il suo vero legame con Wash. In primo luogo, si sentiva in colpa per averlo portato in un mondo in cui non poteva essere un uomo libero. In secondo luogo, nonostante le circostanze, nutriva ancora la speranza che Wash riuscisse a trovare una via d’uscita da quella situazione atroce e a fare qualcosa della sua vita. Sapeva anche che quando fosse arrivato il momento di andarsene, lui avrebbe dovuto essere libero di seguire la propria strada e non restare indietro per un senso di obbligo verso di lei come madre. A modo suo, pensava di proteggere il bambino. La sua fiducia nel ragazzo si rivela fondata quando lui lascia la piantagione e, nonostante tutte le difficoltà incontrate lungo il cammino, diventa un inventore con idee e pensieri che potrebbero cambiare il mondo. Questo è ciò che Kit ha sempre voluto.

Perché Titch ha lasciato Wash?

Washington Black serie tv

Se Kit era la figura materna di Wash, Titch è diventato la sua figura paterna e il suo mentore, almeno nei pochi anni che hanno trascorso insieme in fuga. Senza Titch, la storia di Wash avrebbe potuto prendere una piega molto diversa, e Wash era grato per tutto ciò che aveva imparato da lui. Tuttavia, questo non cambia il fatto che Titch lo abbia abbandonato nell’Artico. Il loro viaggio nella tundra ghiacciata era motivato dalla scoperta che il padre di Titch, James Wilde, era vivo. Per tutta la vita, Titch aveva cercato l’approvazione di suo padre, ed era per questo che era rimasto ferito quando aveva scoperto che suo padre aveva probabilmente finto la sua morte, credendo anche che questa potesse essere la sua occasione per dimostrare a suo padre che era uno scienziato bravo quanto lui, se non migliore.

Ciò che Titch ha trovato è stata una delusione, poiché è venuto fuori che suo padre aveva intenzionalmente lasciato tutto per concentrarsi interamente sulla sua ricerca e per trascorrere del tempo con il suo amante, Peter. Non sembrava importargli affatto che i suoi figli avessero attraversato un periodo difficile, con uno di loro che era morto. Non aveva alcuna intenzione di tornare, almeno non fino a quando non avesse terminato la sua ricerca. Allo stesso tempo, suo padre gli fece anche capire chiaramente che non lo aveva mai considerato uno scienziato e che non lo avrebbe mai apprezzato come avrebbe voluto. Il viaggio giunge al termine quando Titch decide di avventurarsi nell’ignoto, lasciando Wash alle spalle. Naturalmente, prende accordi affinché il ragazzo possa andare in Nuova Scozia e ricominciare una nuova vita. Wash, tuttavia, ha sempre considerato Titch l’unica famiglia che avesse mai avuto e quando l’uomo se ne va, il ragazzo si sente abbandonato.

Anni dopo, quando Wash arriva a Londra, scopre che Titch è sopravvissuto alla sua camminata nel nulla innevato dell’Artico e che attualmente si trova in Marocco. Per Wash, la scoperta che il suo mentore è sopravvissuto è enorme, soprattutto perché è ancora tormentato dal suo abbandono. Quando si incontrano, Wash si rende conto che anche Titch è ancora perseguitato dal fantasma di suo padre. Sembra che, nonostante la morte di James anni prima e l’apparente allontanamento di Titch, l’uomo abbia continuato a nutrire l’ossessione di ottenere l’approvazione di suo padre. Quando Wash si presenta davanti a lui, il suo primo pensiero è come il ragazzo, ormai diventato un uomo, possa aiutarlo a capire i meccanismi della macchina su cui sta lavorando, che dovrebbe portarlo sulla luna.

Rendendosi conto che Titch è ancora legato alle cose che lo hanno tenuto prigioniero per tutti questi anni, capisce che non otterrà alcuna risposta da lui. Tuttavia, dal comportamento di Titch si possono dedurre molte cose. Sembra che Titch abbia sempre visto Wash come un mezzo per raggiungere un fine. Aveva notato il talento del ragazzo e, sebbene provasse un certo affetto per lui, non era abbastanza forte da tenerlo legato a sé. Quando lo portò con sé in fuga, non pensò che prendersi cura di un bambino fosse una responsabilità che richiedeva grandi sacrifici. Alla fine, quando si è riunito con suo padre e ha subito un dolore straziante, si è reso conto di non essere in grado di essere ciò di cui Wash aveva bisogno. Alla fine, è diventato un riflesso di suo padre, abbandonando Wash, che era come un figlio per lui, al suo destino e scegliendo i propri motivi egoistici.

Cosa succede a Titch?

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Quando Wash capisce che non otterrà mai una spiegazione o delle scuse da Titch, decide di lasciare l’uomo al suo destino. Invece di lasciarsi confondere dalla decisione di averlo abbandonato, decide di rinunciare completamente a Titch e all’influenza che questi potrebbe aver avuto su di lui. In un gesto di gentilezza verso il suo ex mentore, Wash lascia Titch con le ultime parole di suo padre, soprattutto dopo che l’uomo gli chiede dei suoi ultimi momenti, considerando che lui era una delle poche persone presenti.

Wash rivela che James gli ha detto di dire a suo figlio di vivere la sua vita per se stesso e secondo i propri termini, senza lasciarsi dettare dal desiderio di compiacere qualcun altro, tanto meno lui. Queste parole colpiscono profondamente Titch perché lui aveva fatto esattamente l’opposto. Aveva vissuto una vita che pensava suo padre avrebbe approvato e, così facendo, aveva dimenticato di vivere. È anche commosso dalla consapevolezza che suo padre teneva a lui, dopotutto, e che ha pensato a lui nei suoi ultimi momenti.

Mentre elabora queste informazioni, Wash lo saluta senza alcuna intenzione di tornare da lui o di cercarlo di nuovo. Questo è l’addio definitivo di Wash a Titch, e non gli importa cosa farà l’uomo in futuro. Considerando quanto Titch sia immerso nella sua attuale invenzione e quanto sia forte il suo desiderio di dimostrare il proprio valore a suo padre, sembra improbabile che lascerà il deserto. Tuttavia, le parole di Wash dovrebbero dargli la prospettiva necessaria per abbandonare la sua impresa folle, tornare a casa e riconsiderare le sue scelte di vita.

Dove vanno Wash e Tanna?

Dopo aver ricevuto da Titch la chiusura di cui aveva bisogno, Wash torna a costruire la sua nave e, con l’aiuto di Tanna, ci riesce. I due si sposano e quando raggiungono Dahomey, Tanna è incinta. Il ritorno in patria permette a Wash di comprendere meglio il passato di sua madre, scoprendo che il suo vero nome era Nawi. Scopre le sue origini guerriere e come è stata costretta a lasciare la sua casa perché era rimasta incinta di Wash. Quando chiede di suo padre, non ottiene una risposta precisa, ma gli viene detto che dalla descrizione fatta da sua madre sembra che suo padre non fosse altro che Nymae, il dio del cielo e dell’acqua. Sebbene l’idea sia interessante, Wash fatica a crederci.

Qualche tempo dopo, Tanna dà alla luce la loro bambina, che chiamano Nawi. Alla fine, il soggiorno di Wash e Tanna a Dahomey giunge al termine e i due riprendono il volo. Questa volta vanno alle Isole Salomone, dove è il turno di Tanna di ricongiungersi con la famiglia materna. Era stata tenuta lontana da loro per tutti questi anni perché suo padre non voleva che riconoscesse, e tanto meno accettasse, quella parte di sé. Tuttavia, il ritorno alle Isole Salomone le permette di tornare alle sue radici e ricongiungersi con sua madre, cosa che desiderava fin da quando era bambina.

Alla fine, anche il soggiorno delle due donne sulle isole giunge al termine e riprendono il volo. A questo punto, la loro figlia è già cresciuta e il trio non vede l’ora di esplorare nuovi luoghi e cose. Con Wash e Tanna liberi di scegliere la vita che desiderano, il mondo è loro. Potrebbero tornare in Inghilterra affinché Wash riprenda le sue invenzioni e vinca l’expo. Tuttavia, lui non sembra più interessato all’approvazione degli scienziati inglesi ed è più probabile che lui e Tanna si concentrino interamente su ciò che vogliono creare e inventare, senza essere influenzati dalle aspettative degli altri.

Washington Black è una storia vera? Il protagonista è esistito davvero?

Washington Black che ha debuttato su Prime Video è un dramma storico in cui uno spirito ottimista intraprende affascinanti avventure nel suo viaggio verso la vera libertà. Creata da Selwyn Seyfu Hinds, la serie segue una doppia linea temporale, entrambe guidate dal protagonista George Washington “Wash” Black. Il giovane ragazzo inizia la sua vita in una piantagione di canna da zucchero alle Barbados, dove attira l’attenzione del fratello del proprietario terriero, Christopher “Titch” Wilde. L’eccentrico inventore, abolizionista per convinzione, si affeziona alla mente brillante del giovane Wash e lo nomina suo assistente per le sue ricerche scientifiche. Tuttavia, una tragedia nella piantagione costringe i due a fuggire con il pericolo che li insegue ad ogni passo.

Anni dopo, Wash si ritrova a vivere in incognito in Nuova Scozia, continuando a coltivare il sogno suo e di Titch di creare un Cloud Cutter. Tuttavia, il suo passato ineluttabile continua a incombere su di lui, costringendolo a continuare a cercare la libertà. La serie accompagna gli spettatori in un viaggio emozionante attraverso il mondo intorno al 1830, in un clima di tensioni socio-politiche. Nonostante l’ambientazione storica, la storia è intrisa di temi legati alle meraviglie delle scoperte, sia scientifiche che personali.

Un caso storico ha ispirato l’autrice Esi Edugyan a scrivere Washington Black

Washington Black è un romanzo storico tratto dall’omonimo romanzo di Esi Edugyan pubblicato nel 2018. Inizialmente, durante la sua fase di sviluppo, il romanzo aveva preso una direzione molto diversa. L’autrice canadese, nota per le sue opere avvincenti sulla storia dei neri, era pronta a scrivere un libro sul famigerato caso Tichborne. Il caso, uno dei processi più lunghi nella storia dei tribunali inglesi, ruotava attorno a una serie di affermazioni fatte da un individuo alla fine degli anni ’60 del XIX secolo. Il caso coinvolgeva un certo Arthur Orton (altrimenti noto come il “Tichborne Claimant”), che sosteneva di essere Roger Tichborne. Quest’ultimo era l’erede della nobile famiglia Tichborne, presumibilmente morto in un naufragio. Ciononostante, il macellaio australiano rivendicò la sua identità.

Dopo che Lady Tichborne, madre di Roger, venne a conoscenza delle affermazioni di Orton, inviò Andrew Bogle, un ex schiavo, per identificare e recuperare il pretendente. Poiché quest’ultimo era stato al servizio dei Tichborne e conosceva bene Robert, la sua identificazione del macellaio come erede della nobile famiglia giocò un ruolo cruciale nel caso. Tuttavia, col tempo, il suo contributo nel fornire a Orton informazioni sulla famiglia durante i processi divenne oggetto di speculazioni. Alla fine, il rapporto unico tra il pretendente Tichborne e Bogle si trasformò in un notevole punto di ispirazione e influenza per Edugyan. L’autrice era affascinata dalla “complessità del rapporto tra colonizzatore e colonizzato”. Inoltre, voleva esplorare le complessità di un percorso di auto-realizzazione all’interno dello stesso contesto.

In un’intervista con The Booker Prizes, Edugyan ha approfondito questo legame. Ha raccontato: “Ho scoperto che in realtà era la voce del narratore (nel caso Tichborne) a interessarmi di più, la posizione complicata di un uomo che era stato trasportato a caso dal mondo violento della sua infanzia in luoghi che erano razzialmente, socialmente e geograficamente diversi da tutto ciò che aveva conosciuto. Questo è ciò che ho tratto da quell’idea iniziale“. Di conseguenza, anche se il romanzo, e per associazione la serie, tracciano un mondo narrativo lontano dalla realtà del caso Tichborne, il personaggio di George Washington Black e il suo viaggio rimangono intrinsecamente legati ad esso.

Washington Black adatta il romanzo attraverso una lente ottimistica

Washington Black serie tv

Per la maggior parte, ”Washington Black” rimane un adattamento autentico del romanzo di Esi Edugyan. Sia la serie che il romanzo sono incentrati sulle avventure di Wash nel corso di diversi anni, durante i quali viaggia in vari angoli del mondo. Il creatore Selwyn Seyfu Hinds, che ha diretto la sceneggiatura insieme al suo team di scrittori, è stato ispirato ad affrontare il progetto dal suo amore per il materiale originale. Hinds ha scoperto il romanzo durante l’adolescenza. All’epoca, il giovane immigrato caraibico era abituato a sradicare continuamente la sua vita per spostarsi in cerca di nuove esperienze e opportunità. Questo, insieme alle origini della sua famiglia, originaria delle Barbados, ha naturalmente spinto il creatore a trovare un senso di affinità tra sé stesso e l’eroe letterario. Anche se le circostanze e la storia di Wash sono molto più cupe, il nucleo della sua storia rimane qualcosa con cui può facilmente identificarsi.

Di conseguenza, Hinds si è sentito attratto dall’idea di adattare il progetto per il grande schermo. Nel farlo, il creatore e la sua troupe si sono presi alcune libertà creative, creando alcuni punti di distinzione tra la loro versione della storia e il libro di Edugyan. In particolare, la serie cerca di mettere in evidenza i temi della speranza e dell’evasione che il materiale originale sottolinea in modo significativo. Tuttavia, mentre la storia sullo schermo affronta questi argomenti idealistici, mantiene la narrazione ancorata alla realtà storica. Parlando della serie con UPI, Hinds ha detto: “Un viaggio senza tempo per gli esseri umani è quello di trovare speranza, gentilezza e gioia, e questo sembra particolarmente rilevante in tempi difficili. Non è solo evasione dalla realtà senza contenuto. È una sorta di evasione con uno scopo tematico”.

La storia di George Washington Black come inventore è un’opera di narrativa storica

In “Washington Black”, il protagonista dagli occhi vivaci inizia la sua storia nei campi di una piantagione delle Barbados e diventa uno scienziato a tutti gli effetti. La serie descrive il suo apprendistato sotto la guida di Titch e oltre, mentre continua a creare invenzioni per conto proprio in Nuova Scozia. Sebbene la sua invenzione più amata, il pallone aerostatico a vapore, rimanga una versione migliorata del lavoro suo e di Titch, Washington Black scopre anche una passione tutta sua per la biologia marina. Infatti, mentre il suo rapporto con Tanna e suo padre, il signor Goff, progredisce, crea il primo acquario dell’epoca.

L’autrice Esi Edugyan ha sviluppato questi aspetti del personaggio del protagonista con grande cura e attenzione. Ha condotto ricerche approfondite sul XIX secolo e sulla realtà delle imprese scientifiche di quel periodo storico. Di conseguenza, diversi aspetti del mondo scientifico della storia sono strettamente legati alla vita reale. Tuttavia, il posto di Wash nella storia di queste invenzioni rimane, com’era prevedibile, frutto della fantasia. Invenzioni come la mongolfiera e l’acquario sono tutte emerse nel XIX secolo. Tuttavia, i loro inventori hanno poco in comune con Wash e la sua storia. Pertanto, proprio come Andrew Bogle, anche questi inventori storici possono essere solo piccole fonti di influenza nel personaggio di George Washington Black. In definitiva, non esiste un corrispondente reale dietro al personaggio, rendendolo un’opera di fantasia.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi, guida ai più grandi spoiler e alle rivelazioni del film

I Fantastici Quattro: Gli Inizi (qui la nostra recensione) è finalmente al cinema, e dopo averlo visto proponiamo ora una guida completa a tutti i principali spoiler e rivelazioni del film, compreso cosa succede, chi muore e come cambierà per sempre l’MCU. Il film, che introduce finalmente la Prima Famiglia Marvel nell’universo cinematografico Marvel, è ambientato nella Terra-828 e si svolge diversi anni dopo l’inizio della carriera del team di supereroi titolare, ormai diventati supereroi e celebrità affermati.

La notizia della gravidanza di Sue Storm rende il mondo ancora più entusiasta per il futuro della famiglia, anche se tutto cambia con l’arrivo di Silver Surfer. Egli annuncia l’arrivo di Galactus, un’entità simile a un dio che sta per divorare la Terra. Con la notizia dell’imminente fine del pianeta, i Fantastici Quattro devono capire come fermare la distruzione della Terra da parte di Galactus, anche se ciò potrebbe comportare un sacrificio estremo.

Chi muore in I Fantastici Quattro: Gli Inizi?

Dopo la notizia dell’arrivo di Galactus, i Fantastici Quattro si dirigono nello spazio per rintracciarlo. Percepiscono l’energia del Divoratore di Mondi provenire da un pianeta lontano, ma quando arrivano non vedono nulla. Almeno fino a quando Galactus non emerge dal pianeta, distruggendolo. Non si sa quali creature lo abitassero, ma i Fantastici Quattro assistono inequivocabilmente alla loro morte. Nel corso del film vengono menzionati diversi altri pianeti che Galactus ha consumato. Tuttavia, questo è l’unico che viene mostrato sullo schermo mentre viene divorato.

Vanessa Kirby in I Fantastici Quattro Gli Inizi
Sue Storm (Vanessa Kirby) e Franklin Richards in I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Sue Storm muore (ma Franklin la riporta in vita)

Durante lo scontro finale dei Fantastici Quattro con Galactus, il loro piano di intrappolarlo in un teletrasporto fallisce. Fortunatamente, Sue Storm riesce a usare i suoi poteri per spingere Galactus nel teletrasporto, mentre Silver Surfer sferra il colpo finale mandandolo ai confini dell’universo. Tuttavia, spingere Galactus è stato troppo per i poteri di Sue, che consuma le sue forze fino alla morte.

Reed, Johnny e Ben si riuniscono tutti intorno al suo corpo, confermando che è effettivamente morta. A quel punto, Reed poggia Franklin sul corpo della madre morta in modo che possa dirle addio. Tuttavia, Sue torna in vita grazie ai misteriosi poteri di Franklin, i quali sono evidentemente il motivo della sua resurrezione. Quindi, anche se la morte non è permanente, solleva molte domande sulle reali capacità di Franklin Richards.

I più grandi spoiler e rivelazioni in I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Galactus e Silver Surfer vengono teletrasportati ai confini dell’universo

I Fantastici Quattro fanno diversi tentativi per impedire a Galactus di consumare la Terra, prima cercando di negoziare con Galactus e poi cercando di teletrasportare la Terra in un luogo diverso. Tuttavia, quando Galactus finalmente arriva, hanno un’ultima carta da giocare: teletrasportare Galactus lontano. Quindi, usano Franklin come esca per attirare Galactus nel luogo in cui si trova un dispositivo di teletrasporto.

Sfortunatamente, Galactus capisce il piano dei Quattro ed evita la trappola. Dopo un’intensa battaglia, Sue – come già riportato – usa i suoi poteri per spingere Galactus nel wormhole. Proprio mentre Galactus sta però per tirarsi fuori, Silver Surfer arriva e, ponendosi in contrasto con quello che fino a quel momento è stato il suo padrone, lo sperona, scaraventando il Divoratore di Mondi (ma anche se stessa) in una parte sconosciuta dello spazio.

Julia Garner in I Fantastici Quattro Gli Inizi
Julia Garner è Silver Surfer in I Fantastici Quattro Gli Inizi

Franklin Richards è uno dei personaggi più potenti dell’MCU

Poco dopo la nascita di Franklin Richards, i Fantastici Quattro scoprono che ha dei poteri misteriosi. Quando trattano con Galactus, il cattivo nota la gravidanza di Sue. Si offre di risparmiare la Terra se gli consegnano Franklin, dicendo che Franklin è abbastanza potente da fermare la fame sua costante di Galactus. Reed afferma di non aver rivelato anomalie nei test condotti sul figlio, ma Galactus ribatte che il bambino sta volontariamente nascondendo loro la sua vera natura.

Sebbene i Quattro non abbiano dunque ancora capito i poteri di Franklin, alla fine del film lui riesce a riportare in vita Sue, il che significa che è in grado di resuscitare i morti, il che è un potere non da poco. La scena a metà dei titoli di coda suggerisce poi anche che Franklin possiede una superintelligenza, dato che L’origine delle specie di Charles Darwin è uno dei libri preferiti del bambino di quattro anni. Solo il futuro ci dirà di cosa è capace questo personaggio, che già così si preannuncia essere tra i più potenti del MCU.

Il Dottor Destino vuole Franklin

La scena a metà dei titoli di coda vede il Dottor Destino apparire nel Baxter Building, chiaramente interessato a Franklin Richards. Non si sa ancora cosa voglia Destino, ma probabilmente sta cercando di ottenere quegli stessi poteri che voleva Galactus. Questa trama certamente continuerà in Avengers: Doomsday, rivelando i veri piani di Destino e in che modo si legherà a Franklin.

Robert Downey Jr.
Robert Downey Jr. sarà Dottor Destino in Avengers: Doomsday. Gentile Concessione Disney – (Photo by Jesse Grant/Getty Images for Disney)

I Fantastici Quattro non lasciano la Terra-828 in questo film

La scena post-credits di Thunderbolts* ha visto la squadra titolare monitorare un fenomeno interdimensionale, rivelando che la nave dei Fantastici Quattro è arrivata nell’universo principale dell’MCU. Ciò ha creato l’aspettativa che i Fantastici Quattro avrebbero lasciato la Terra-828 ad un certo punto in I Fantastici Quattro: Gli Inizi. Tuttavia, ciò non è accaduto.

La squadra sconfigge Galactus e rimane sulla Terra-828, anche nelle scene post-credits del film. Quindi, è probabile che la scena presente in Thunderbolts* non verrà spiegata fino ad Avengers: Doomsday, con la squadra che potrebbe aver inseguito Doom nell’MCU. Forse il villain ha rapito Franklin e lo ha portato con sé? In ogni caso, questo pone temporalmente il film I Fantastici Quattro: Gli Inizi prima di Thunderbolts*.

Leggi tutti i nostri approfondimenti su I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Physical Italia: da 100 a 1, Netflix annuncia la sua nuova serie

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Physical Italia: da 100 a 1, Netflix annuncia la sua nuova serie

L’Italia entra nell’arena globale di Physical: 100 con Physical Italia: da 100 a 1, prossimamente solo su Netflix, prodotto da Endemol Shine Italy. Forza, resistenza, agilità, audacia, coraggio, ma anche leadership, sangue freddo, capacità di collaborazione. Queste sono alcune delle caratteristiche che deve possedere chi vuole essere il vincitore della prima edizione di Physical Italia – da 100 a 1.

Physical Italia – da 100 a 1 è una competizione fisica senza precedenti in cui 100 concorrenti si sfidano in competizioni che mettono a dura prova il loro corpo e la loro tenacia per dimostrare di essere i migliori. Ma alla fine solo uno di loro riuscirà a vincere. Come dei moderni gladiatori, i 100 sfidanti cercheranno di sopravvivere, sfruttando al massimo il potenziale del proprio fisico e della propria resistenza mentale. Prova dopo prova, solo chi si spingerà oltre ogni limite potrà portarsi a casa la vittoria.

Per raccontare questa incredibile impresa collettiva, sono disponibili due immagini ufficiali: una ritrae l’intero gruppo dei 100 concorrenti nella suggestiva “sala dei busti”, simbolo della sfida, mentre l’altra offre uno sguardo ai volti noti presenti tra i partecipanti: l’ex rugbista della Nazionale italiana Mirco Bergamasco, la plurimedagliata olimpica Tania Cagnotto, Elisabetta Canalis, atleta di kickboxing e icona dello spettacolo italiano, il “signore degli anelli” Jury Chechi, la leggenda del nuoto Federica Pellegrini, l’ex rugbista e volto TV Alvise Rigo e il content creator Luis Sal.

James Gunn afferma che il sentimento antiamericano potrebbe influire sul botteghino internazionale di Superman

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Il regista di Superman, James Gunn, ha ipotizzato che gli incassi internazionali del film inaugurale del DCU saranno influenzati dal “sentimento antiamericano“. Questa affermazione arriva in un momento in cui Superman sta riscuotendo un enorme successo sia dal punto di vista della critica che da quello finanziario, lanciando il franchise nascente su una traiettoria positiva, e Supergirl, in uscita il prossimo anno, sembra proseguire su questa strada.

Gli elogi per Superman tendono a concentrarsi sulla sua estetica ricca e colorata, sul cast stellare e sulla sua disponibilità ad approfondire parallelismi politici. Quest’ultimo aspetto è ciò che ha anche fatto guadagnare a Superman la sua giusta dose di detrattori, con alcuni che hanno criticato aspramente quello che considerano un messaggio “woke” in un momento particolarmente tumultuoso della politica globale.

Questo contesto geopolitico potrebbe anche influenzare le performance di Superman all’estero, secondo James Gunn, che in un’intervista a Rolling Stone ha dichiarato che il “sentimento antiamericano” potrebbe dissuadere parte del pubblico internazionale dall’acquistare un supereroe tradizionalmente americano. Ciononostante, questo non sembra preoccupare il regista, che sottolinea che Superman sta ottenendo buoni risultati in patria.

“Stiamo sicuramente ottenendo risultati migliori a livello nazionale che a livello internazionale, ma anche a livello internazionale stiamo crescendo e stiamo ottenendo ottimi risultati nei giorni feriali, proprio come da noi. Quindi ovviamente il passaparola è molto positivo sia qui che altrove. Questa è la cosa che dovevamo fare di più. Allo stesso tempo, ci sono alcuni paesi in cui sta ottenendo ottimi risultati. Brasile e Regno Unito.

Superman non è un prodotto di largo consumo in alcuni luoghi. Non è un supereroe molto conosciuto in alcuni luoghi come Batman. Questo influenza le cose. E ha anche un impatto sul fatto che in questo momento ci sia un certo sentimento antiamericano in giro per il mondo. Non ci sta aiutando molto. Quindi penso che si tratti solo di lasciare che qualcosa cresca. Ma, ripeto, per noi è stata una vittoria totale. Avere il film al cinema e che sia stato accolto con entusiasmo da persone di tutto il mondo è solo il seme dell’albero che Peter e io abbiamo innaffiato negli ultimi tre anni. Quindi, poterlo vedere partire in modo così positivo è stato incredibilmente travolgente.”

Superman film 2025Nella nostra recensione di Superman abbiamo scritto: James Gunn costruisce una storia che parla di scelte e di identità, dove ogni personaggio si trova davanti a un bivio morale. Superman, in particolare, viene messo di fronte alla domanda più antica e complessa: cosa significa davvero essere umano? La sua è una battaglia non solo per la giustizia, ma per il diritto alla speranza, per la possibilità di scegliere la bontà anche quando il mondo intorno (e la propria predestinazione) spinge nella direzione opposta. Questo Superman non è mai un dio distante, ma un uomo che lotta ogni giorno per mantenere la propria fede nell’umanità, con tutti i suoi limiti e contraddizioni, nonostante sia uno straniero in terra straniera, un alieno, o, per usare un termine più attuale, un “immigrato”.

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Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da James Gunn, con David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent e inaugurerà la fase intitolata “Dei e Mostri“. Il film racconterà un Clark Kent già adulto, alle prese con il delicato equilibrio tra la sua identità kryptoniana e quella umana, in un mondo in cui l’umanità fatica a fidarsi di figure straordinarie. Secondo quanto anticipato, non si tratterà di una storia di origini, ma piuttosto di un ritratto di Superman nel momento in cui cerca il suo posto nel mondo come giornalista al Daily Planet e come eroe capace di ispirare speranza.

Nel cast anche Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell. Questi attori porteranno sul grande schermo personaggi come Lois Lane, Guy Gardner, HawkgirlMetamorphoLex Luthor e Mister Terrific.

Con il suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe nel nuovo universo DC, con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano. Il tono del film sarà molto diverso rispetto alle precedenti versioni più cupe: Gunn ha dichiarato che Superman sarà colorato, pieno di emozione e con un protagonista cresciuto in un ambiente familiare sano e amorevole, elemento che influenzerà profondamente la sua personalità.

Il film non solo rilancia l’iconica figura dell’Uomo d’Acciaio, ma getta anche le basi narrative e tematiche per l’intero universo condiviso DC, fondendo umanità, epica e introspezione morale in un racconto di rinascita mitologica.

Il film è al cinema dal 9 luglio distribuito da Warner Bros. Pictures.

Sam Rockwell aspetta una chiamata dalla Marvel per tornare a essere Justin Hammer: “E’ il mio Lex Luthor”

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Parlando con Liam Crowley di ScreenRant alla conferenza stampa di The Bad Guys 2, l’attore interprete di Justin Hammer, Sam Rockwell, ha espresso il suo interesse a riprendere il suo ruolo in Iron Man 2. Rockwell ha paragonato Justin Hammer a Lex Luthor e ha affermato che “sarebbe divertente” interpretare il CEO rivale di Tony Stark nel MCU. Leggi i commenti completi di Sam Rockwell qui sotto:

Liam Crowley: Sam, è bello rivederti in un sequel perché hai interpretato così tanti ruoli nel corso degli anni che mi sarebbe piaciuto vederti riprendere. Quello a cui tutti tornano sempre è Justin Hammer. Adoriamo Justin Hammer. Sono passati 15 anni e tanti sono tornati. Tutti tornano. RDJ tornerà come Dottor Destino.

Sam Rockwell: Lo so. Aspetto la chiamata.

Liam: Aspettiamo che tu risponda alla chiamata. Sono sicuro che Feige abbia il tuo numero in rubrica.

Sam: Sono pronto. Sono pronto.

Liam: Ti piacerebbe davvero, ti piacerebbe tornare a interpretare Hammer? Sarebbe divertente?

Sam: Sì. Sarebbe divertente. Voglio dire, è un po’ la mia versione di Lex Luthor, Vince Vaughn e Ben Schwartz. Ho avuto modo di lavorare anche con il grande Mickey Rourke.

Justin Hammer di Sam Rockwell ha il potenziale per essere il Lex Luthor della Marvel

Ci sono diverse somiglianze tra Lex Luthor e Justin Hammer di Sam Rockwell. Luthor e Hammer sono entrambi imprenditori tecnologici molto intelligenti, ricchi e astuti, con una fissazione perversa per le loro controparti eroiche, ed entrambi falliscono ripetutamente nel sconfiggere i rispettivi eroi. Tuttavia, Hammer non ha avuto molte occasioni di brillare.

Iron Man 2 di Jon Favreau è stato probabilmente il capitolo più debole della Fase 1 del MCU, uscito quando il franchise stava appena iniziando a prendere forma. Da allora, Justin Hammer è rimasto assente dal MCU, sebbene la memorabile interpretazione di Sam Rockwell abbia lasciato la porta aperta al suo ritorno. Da allora, Hammer è apparso solo nell’episodio one-shot Marvel “All Hail the King”.

Nei fumetti Marvel, Justin Hammer è originariamente un industriale britannico considerevolmente più anziano e meno eccentrico. Il Lex Luthor di Nicholas Hoult diventerà probabilmente un cattivo ricorrente nel DCU, nonostante venga arrestato alla fine di Superman. Allo stesso modo, l’arresto di Justin Hammer alla fine di Iron Man 2 potrebbe non impedirgli di tornare a rappresentare una minaccia per gli altri eroi dell’MCU. Una volta che i Marvel Studios avranno completato la saga del Multiverso, la storia di Hammer potrebbe essere rivisitata.

I Fratelli Russo ci invitano a “stare seduti fino alla fine” sui titoli di coda di I Fantastici Quattro!

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I Fantastici Quattro: Gli Inizi è al cinema e i fratelli Russo hanno postato su Instagram un messaggio di entusiasmo per il nuovo “fantastico” film dei Marvel Studios.

Joe e Anthony hanno anche avvertito i fan di “restare seduti per i titoli di coda” perché “#DoomsdayIsComing”. L’implicazione è ovvia (e chi ha visto il film lo sa): c’è qualcosa nella scena post-credits che prepara il terreno per Avengers: Doomsday del prossimo dicembre.

Se non volete aspettare per scoprire cosa succede, potete leggere un’analisi completa di entrambi gli stinger qui.

Nella nostra recensione abbiamo scritto: I Fantastici Quattro: Gli Inizi conferma ciò che già si pensava in seguito alla diffusione dei materiali promozionali: è un progetto ben pensato, ben diretto, che sa dosare l’intimità e l’azione, che grazie ai suoi variegati protagonisti si rivolge ad un pubblico ampio, dai più giovani fino ai padri e alle madri.”.

Robert Downey Jr. fa ricerche per Doomsday

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Robert Downey Jr. fa ricerche per Doomsday

Robert Downey Jr. questa mattina è apparso sui suoi social media e ha rivelato una possibile fonte d’ispirazione per la sua interpretazione del Dottor Destino di Avengers: Doomsday.

Si tratta di una copia di West Coast Avengers n. 35, un albo in cui Destino era intrappolato nel corpo del giovane Kristoff Vernard. Il villain ha catturato gli Eroi più Potenti della Terra nel suo castello e ha persino combattuto contro Khonshu, il Dio della Luna e fonte dei poteri di Moon Knight. Pubblicato nel 1988, l’albo è stato scritto da Steve Englehart con illustrazioni di Al Milgrom.

 

 

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La ricerca di Downey per il suo prossimo ruolo nell’MCU è chiaramente molto approfondita (sembra che la foto sia stata scattata sul set di Avengers: Doomsday) e potrebbe valere la pena di approfondire la questione per trovare potenziali indizi sui piani dei fratelli Russo per Victor Von Doom.

Cosa sappiamo di Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars arriveranno in sala rispettivamente il 18 dicembre 2026, e il 17 dicembre 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe e Anthony Russo, che tornano anche nel MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Sono confermati nel cast del film (per ora): Paul Rudd / Ant-Man, Simu Liu / Shang-Chi, Tom Hiddleston / Loki, Lewis Pullman / Bob-Sentry, Florence Pugh / Yelena, Danny Ramirez / Falcon, Ian McKellen / Magneto, Sebastian Stan / Bucky, Winston Duke / M’Baku, Chris Hemsworth / Thor, Kelsey Grammer / Beast, James Marsden / Cyclops, Channing Tatum / Gambit, Wyatt Russell / U.S. Agent, Vanessa Kirby / Sue Storm, Rebecca Romijn / Mystique, Patrick Stewart / Professor X, Alan Cumming / Nightcrawler, Letitia Wright / Black Panther, Tenoch Huerta Mejia / Namor, Pedro Pascal / Reed Richards, Hannah John-Kamen / Ghost, Joseph Quinn / Johnny Storm, David Harbour / Red Guardian, Robert Downey Jr. / Doctor Doom, Ebon Moss-Bachrach / La Cosa, Anthony Mackie / Captain America.

La Leggenda di Vox Machina: la serie rinnovata per una quinta e ultima stagione

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La serie fantasy animata di Critical Role La Leggenda di Vox Machina (qui la recensione della prima stagione) è stata rinnovata per una quinta e ultima stagione, come annunciato dal gruppo al San Diego Comic Con. La notizia arriva con largo anticipo rispetto al rilasciio della quarta stagione, che sarà disponibile su Prime Video nel 2026. Intanto i fan di Dungeons and Dragons potranno godersi la nuova serie di Critical Role, “The Mighty Nein”,  che sarà disponibile dal 19 novembre.

Entrambe le serie vedono protagonisti i fondatori e i membri del cast di Critical Role: Laura Bailey, Taliesin Jaffe, Ashley Johnson, Liam O’Brien, Matthew Mercer, Marisha Ray, Sam Riegel e Travis Willingham. In  La Leggenda di Vox Machina danno vita ai personaggi di Dungeons & Dragons preferiti dai fan della loro prima campagna Critical Role. Bailey interpreta la ranger mezzelfa Vex, O’Brien è il suo fratello gemello Vax, Willingham è l’adorabile barbaro Grog, Johnson è il sacro chierico gnomo Pike, Jaffe è il pistolero reale Percy, Ray è la druida mezzelfa magica Keyleth e Riegel è il bardo gnomo volgare Scanlan.

Dove siamo rimasti con La Leggenda di Vox Machina?

La terza stagione si è conclusa con il gruppo che ha sconfitto una volta per tutte i draghi malvagi del Chroma Conclave, per poi apparentemente separarsi e andare ciascuno per la propria strada. Tuttavia, la scena finale ha anticipato l’apparizione del cattivo non morto definitivo di Critical Role, Vecna. La quarta stagione “vedrà i nostri eroi sparsi in tutto il mondo in viaggi separati, ma quando una minaccia catastrofica si abbatte su Exandria, devono riunirsi per affrontare un nemico più oscuro di quanto potessero immaginare”.

È molto raro che una serie televisiva riesca a raccontare una storia completa, dall’inizio alla fine, esattamente come era stata immaginata”, hanno detto Riegel e Willingham. “Siamo molto grati ai nostri fan, ai critters, ai nostri partner di Prime Video e ai sostenitori originali di Kickstarter per aver dato vita a questo show e aver trasformato gli stupidi di Vox Machina in leggende dell’animazione”. Non resta a questo punto che attendere i nuovi episodi di La Leggenda di Vox Machina su Prime Video.

Elden Ring: Cailee Spaeny potrebbe riunirsi con Alex Garland

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Elden Ring: Cailee Spaeny potrebbe riunirsi con Alex Garland

Dopo Civil War, 28 anni dopo e mentre aspettiamo nelle sale italiane Warfare – Tempo di Guerra, Alex Garland continua a lavorare tantissimo e sembra adesso arrivato il momento di dedicarsi all’adattamento di Elden Ring, il famoso videogioco acclamato dalla critica. Ambientato in un mondo dark fantasy, il gioco è basato su una storia scritta dall’autore di Game of Thrones George R.R. Martin. In precedenza, era stato annunciato che Martin avrebbe ricoperto il ruolo di produttore del film A24 di Garland insieme ad Andrew Macdonald, Allon Reich e Vince Gerardis.

A produrre il film sarà A24 che sta ampliando sempre di più il ventaglio di generi e autori che prende sotto la sua ala. Secondo lo Scooper Jeff Sneider, sembra che Cailee Spaeny sarebbe in trattative per recitare nel film diretto da Garland. Se la cosa dovesse essere confermata, Spaeny si troverebbe alla sua seconda collaborazione con il regista e sceneggiatore che già l’ha diretta in Civil War.

L’ultima notizia che avevamo riportato in merito al film su Elden Ring riguardava non solo l’arruolamento di Alex Garland ma anche l’eventuale partecipazione al film di Kit Connor, star di Heartstopper e membro del cast corale di Warfare, dal 21 agosto nei nostri cinema.

The Strangers: Capitolo 2, la descrizione delle scene mostrate al Comic Con!

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Il pubblico presente al Comic Con ha potuto godersi numerose scene in anteprima tratte da The Strangers: Capitolo 2, di cui è poi stata riportata online la descrizione. La prima clip mostra Madelaine Petsch nei panni di Maya, che corre nel bosco sotto la pioggia battente quando si imbatte in una strada. Vestita solo con un camice da ospedale e con un enorme taglio sulla fronte, Maya salta davanti a un’auto in cerca di aiuto, ma quando sale a bordo inizia immediatamente a interrogarsi sulle motivazioni delle donne che l’hanno raccolta. Quando queste chiudono le portiere, Maya perde il controllo, prima di accettare alla fine di essere portata a casa loro.

Una seconda scena, che si svolge in un unico piano sequenza, fornisce invece qualche informazione in più su come Maya si sia ritrovata in quella situazione. La scena inizia con la ragazza che cerca di fuggire da un ospedale stranamente vuoto, ma tutte le porte sono chiuse. All’inizio non è chiaro il motivo del suo panico, ma presto appare sullo sfondo un uomo mascherato con un’ascia e ogni dubbio svanisce. Maya cerca di distrarlo per poter scappare, ma lui la insegue di nuovo mentre lei corre lungo un corridoio e la scena sfuma nel buio.

Secondo il produttore Courtney Solomon, questa è solo “la punta dell’iceberg” di ciò che si svolge in quella scena inquietante. “Penso che gli ospedali siano spaventosi di per sé. Mio padre era un medico e da piccolo ho trascorso molto tempo negli ospedali, e ne sono ancora traumatizzato“, ha detto poi il regista Renny Harlin, aggiungendo che avere uno sconosciuto che insegue Maya nei corridoi di un ospedale è ”un modo naturale per rendere Maya molto vulnerabile in questo ambiente che dovrebbe essere sicuro“.

Infine, un ultimo filmato condiviso nella sala chiarisce che questa non sarà l’ultima volta che Maya vedrà quell’uomo dell’ospedale. Il breve filmato mostra la ragazza che si chiude nel bagno di una casa sconosciuta quando all’improvviso un’ascia inizia a spaccare la porta chiusa. Una volta fatto un buco abbastanza grande, lo sconosciuto afferra Maya per la testa e la sbatte contro la porta più volte prima di strapparle una ciocca di capelli. Ma quando riesce a entrare nella stanza, Maya è già fuggita dalla finestra ed è di nuovo in fuga.

Cosa sappiamo di The Strangers: Capitolo 2

Dopo essere sopravvissuta per un pelo agli strazianti eventi del film precedente, la tormentata ragazza finale Maya (Madelaine Petsch) si risveglia in un letto d’ospedale accanto al suo fidanzato (morto), solo per rendersi conto che l’incubo è tutt’altro che finito.

La sinossi ufficiale recita: “Gli Strangers sono tornati, più brutali e implacabili che mai. Quando scoprono che una delle loro vittime, Maya (Madelaine Petsch), è ancora viva, tornano per finire ciò che hanno iniziato. Senza un posto dove scappare e nessuno di cui fidarsi, Maya deve sopravvivere a un altro orribile capitolo di terrore mentre gli Strangers, spinti da uno scopo insensato e incessante, la inseguono, più che disposti a uccidere chiunque si metta sulla loro strada.”

Il regista Renny Harlin ha girato l’intera trilogia uno dopo l’altro, quindi anche se il Capitolo 2 non dovesse avere successo al botteghino, molto probabilmente vedremo quel film finale prima o poi.

“[È stata] la sfida di una vita, ma l’ho anche accolta con entusiasmo”, ha dichiarato il regista in una recente intervista. “Un lunedì mattina potevo girare il secondo capitolo, e lunedì pomeriggio potevo girare il primo capitolo, e martedì mattina potevo girare il terzo capitolo. È stato incredibilmente impegnativo per gli attori, per la continuità in termini di trucco e costumi, e per il mio direttore della fotografia, perché volevamo creare un linguaggio visivo che si sviluppasse in modo che i film diventassero più grandi, più epici, man mano che andavamo avanti. Ci ha tenuti costantemente carichi di energia.”

The Strangers: Capitolo 2 è stato scritto da Alan R. Cohen e Alan Freedland, basato sui personaggi creati da Bryan Bertino. Courtney Solomon, Mark Canton, Christopher Milburn, Gary Raskin, Alastair Burlingham e Charlie Dombek sono a bordo come produttori. Il cast include anche Gabriel Basso ed Ema Horvath. Il film arriverà nelle sale statunitensi il 26 settembre, per cui presumibilmente sarà in quelle italiane nello stesso periodo.

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La bambina che amava Tom Gordon: il libro di Stephen King diventa un film!

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La bambina che amava Tom Gordon sta finalmente per diventare un film. Il romanzo horror psicologico di Stephen King del 1999 racconta la storia di una bambina di nove anni che si perde nel bosco con solo il suo walkman e, mentre ascolta le partite di baseball, il suo amore per il lanciatore Tom Gordon inizia a provocare vividi allucinazioni, visioni che potrebbero però essere la chiave per la sua sopravvivenza.

Ci sono già stati due tentativi falliti di adattare questo romanzo in un film. Il primo è stato quando George A. Romero è stato incaricato di scrivere e dirigere un adattamento cinematografico, ma quei piani si sono arenati nell’ottobre 2005. Più di recente, nel novembre 2020, era stato annunciato che Lynne Ramsay era stata ingaggiata per dirigere il film, ma anche questo tentativo è fallito.

Ora, però, il film è ufficialmente in lavorazione con JT Mollner come sceneggiatore e regista per la Lionsgate. Mollner ha già scritto The Long Walk della Lionsgate, anch’esso basato su un libro di Stephen King del 1979 e diretto da Francis Lawrence. Mollner tornerà dunque presto a confrontarsi con un altro racconto del maestro del brivido. Il presidente della Lionsgate Motion Picture Group, Erin Westerman, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

JT è un regista che crediamo abbia un futuro brillante. In tutte le sue opere crea personaggi, soprattutto giovani, così avvincenti, strazianti ed emozionanti da sembrare uscire dallo schermo. E naturalmente questo è ciò che fa anche Stephen King nelle sue pagine. La storia di sopravvivenza e perseveranza in La bambina che amava Tom Gordon è senza tempo. Amiamo questa storia da molto tempo e JT è la scelta perfetta per adattare e dirigere questo grande successo di King”.

Cosa possiamo aspettarci dall’adattamento di La bambina che amava Tom Gordon

Sebbene l’iconico regista horror George A. Romero non sia mai riuscito a realizzare il film, JT Mollner è una scelta altrettanto valida. È noto soprattutto per aver scritto e diretto il thriller Strange Darling del 2023, che ha ricevuto recensioni entusiastiche, ottenendo un punteggio del 96% su Rotten Tomatoes, con i critici che hanno elogiato Mollner per aver offerto un’esperienza incredibilmente imprevedibile ed elettrizzante.

Lo stesso Stephen King ha elogiato Strange Darling, definendolo “un capolavoro intelligente” che è “davvero fantastico”. Probabilmente è per questo che Mollner è stato scelto per scrivere il film The Long Walk e ora per scrivere e dirigere La bambina che amava Tom Gordon. Con la sua seconda trasposizione di un’opera di Stephen King, Mollner sta rapidamente diventando uno degli adattatori più frequenti dei lavori dell’autore, insieme a Mike Flanagan (di cui vedremo presto al cinema The Life of Chuck).

The Toxic Avenger: il trailer ufficiale presentato al Comic Con!

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The Toxic Avenger: il trailer ufficiale presentato al Comic Con!

Il successo al botteghino di film horror ultra-cruenti come Terrifier 3 e The Monkey ha contribuito a far ottenere il via libera a film come il remake di The Toxic Avenger, e il genere ne trae beneficio. Il reboot non classificato dell’omonimo franchise ha debuttato al Fantastic Fest nel lontano 2023, ma prima della sua uscita su larga scala nell’agosto 2025, il film ha catturato l’attenzione di un panel del giovedì sera nella Hall H.

Cosa sappiamo del film?

Scritto e diretto da Macon Blair, The Toxic Avenger di Legendary Entertainment è una rivisitazione contemporanea dell’omonimo classico cult del 1984 di Troma Entertainment, creato da Lloyd Kaufman. Questo film presenta un ensemble stellare, guidato da Peter Dinklage, con Elijah Wood, Julia Davis, Jacob Tremblay, Taylour Paige e Kevin Bacon.

The Toxic Avenger segue le vicende del custode in difficoltà Winston Gooze, che viene trasformato da un orribile incidente tossico in una nuova evoluzione dell’eroe: The Toxic Avenger! Ora, dotato di una forza sovrumana e brandendo una scopa luminosa come arma non convenzionale, deve correre contro il tempo per salvare suo figlio e fermare un tiranno spietato e assetato di potere deciso a sfruttare superpoteri tossici per rafforzare il suo impero inquinato.

The Toxic Avenger: il film è considerato “indistribuibile”

In the Lost Lands: trailer ufficiale del film tratto da una storia di George R.R. Martin

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È finalmente online il trailer ufficiale di In the Lost Lands, il nuovo film fantasy tratto da una storia di George R.R. Martin, celebre autore della saga Il Trono di Spade. Diretto da Paul W.S. Anderson (Resident Evil, Event Horizon) e con protagonisti Milla Jovovich e Dave Bautista, il film si preannuncia un’avventura epica, oscura e visivamente potente.

La trama di In the Lost Lands

Ambientato in un mondo brutale e magico, In the Lost Lands segue le gesta della potente e temuta strega Gray Alys (Jovovich), assunta da una regina disperata per compiere un viaggio impossibile attraverso le misteriose e pericolose “Terre Perdute”. Ad accompagnarla in questa missione c’è Boyce (Bautista), un vagabondo dal passato ambiguo. Insieme dovranno affrontare creature mostruose, forze sovrannaturali e scelte morali laceranti, in un racconto che mescola azione, magia e introspezione.

La penna di Martin, che ha reinventato il genere fantasy con la sua visione adulta e realistica in Game of Thrones, torna qui a dettare il ritmo di un’avventura dalle forti tinte dark, dove nessun personaggio è al sicuro e il confine tra bene e male è più sfumato che mai.

Il trailer svela sequenze spettacolari e ambientazioni suggestive, tra deserti pietrosi, castelli in rovina e dimensioni oniriche. Non mancano scontri all’arma bianca, incantesimi arcani e riflessioni sull’ambizione, il destino e il prezzo del potere.

In the Lost Lands sarà presentato in anteprima a festival internazionali e uscirà al cinema il 25 settembre con Eagle Pictures. Gli appassionati di fantasy e i fan di George R.R. Martin hanno ora una nuova storia da attendere con impazienza.

The Sandman Stagione 2 Parte 2, la spiegazione del finale: l’epica conclusione di Sogno

Dopo la tragica conclusione della storia di Orfeo nella Parte 1, è ora disponibile su Netflix The Sandman Stagione 2 Parte 2. Alla fine del Volume 1 avevamo lasciato Sogno (qui vi abbiamo raccontato perché i suoi fratelli lo chiamano così) alle prese con le Eumenidi, che in questa seconda parte minacciano il suo regno e tutte le creature fantastiche che lo abitano.

Come si conclude The Sandman Stagione 2 Parte 2? Per chi ne avesse bisogno, qui trovate la spiegazione del finale della Parte 1, mentre a seguire, ecco un’analisi del finale di stagione e di serie che vede protagonista Tom Sturridge nel ruolo di Sogno.

Perché Sogno alla fine accetta la sua morte?

Nell’episodio 10, Sogno evoca le Eumenidi – che hanno seminato distruzione e morte nel suo regno attraverso il loro avatar, Lyta Hall (Razane Jammal) – su una rupe rocciosa all’estremità delle Terre del Sogno.

Quando Morfeo ordina alle dee greche della vendetta di smettere di fare a pezzi il suo regno e di ferire coloro che sono sotto la sua protezione, loro gli ricordano che non possono andarsene finché il loro compito non sarà completato. In altre parole, non si accontenteranno di niente di meno che della morte di Sogno. È la punizione per aver versato sangue familiare, quando ha ucciso suo figlio Orfeo alla fine del Vol. 1.

Questo triste destino non sorprende Sandman, che aveva capito che esaudire il desiderio di morte a lungo accarezzato dal figlio avrebbe comportato conseguenze disastrose. “Sogno sa che uccidendo Orfeo, morirà anche lui. Ma si rifiuta di lasciare che suo figlio soffra ancora per un istante”, spiega lo sceneggiatore Allan Heinberg. “Non è tanto un suicidio lento, credo, quanto piuttosto il fatto che Sogno si presenti per suo figlio in un modo che non avrebbe potuto fare migliaia di anni prima, o persino all’inizio della serie. Quando ami qualcuno così tanto, sei disposto a dare la vita per lui”.

Così, quando le Eumenidi seminano il caos nel suo regno, Sogno “si lascia prendere piuttosto che continuare a infliggere dolore a coloro a cui tiene”, dice Heinberg. “È tutta una storia: Sogno impara ad amare e ad essere amato, e cosa significhi veramente l’amore. Ma così facendo, deve morire e rinascere essenzialmente in Daniel Hall, come un Sogno diverso”.

Sturridge osserva che un modo per definire la seconda stagione è attraverso le lezioni che Sogno impara dagli altri personaggi, tutte condotte fino ai suoi ultimi momenti. “Sono trasmessi da un’incredibile varietà di personaggi: Distruzione è uno di loro, ma anche sua sorella Delirio [e] tutta la sua famiglia, il suo rapporto con Nuala”, dice Sturridge. “Penso che sia meraviglioso il viaggio di scoperta che intraprende e la folle varietà di creature che lo educano”.

Come muore Sogno?

Ai margini delle Terre del Sogno, di fronte alle Furie, il Signore dei Sogni affida a Matthew il Corvo (Patton Oswalt) un ultimo compito: evocare sua sorella Morte (Kirby Howell-Baptiste). “C’è un prezzo per quello che ho fatto, e devo pagarlo”, dice Sogno a Morte nell’episodio. “Sono stanco, sorella mia. Sono molto stanco”.

Morte, chiedendogli se è pronto ad andare, gli porge la mano, che Sogno stringe. I fulmini e la pioggia intorno a loro iniziano a placarsi, finché improvvisamente vengono avvolti da una luce intensa, a indicare che il Sogno dell’Eterno è morto. Sturridge ricorda che le conversazioni che ha avuto prima della morte di Sogno riguardavano lo stato d’animo del suo personaggio in quegli ultimi momenti. “Avete visto [come], dopo la morte di suo figlio, l’apice delle sue emozioni, [e] la sua stessa dipartita, potessero suscitare qualcosa di simile”, dice. “Penso che [il punto su cui siamo arrivati] fosse che era così entusiasta di potersi riposare ed era così in pace con il fatto di poter finalmente dormire”.

La complessa sequenza è stata girata verso la fine delle riprese, nell’arco di una settimana. Howell-Baptiste racconta: “Non abbiamo visto Tom [Sturridge] molto spesso. Tom non era sul set e c’era una sedia vuota per il trucco e i capelli. Sembrava davvero che stessimo vivendo quella scena sia nella serie che nella vita reale”, dice. “È stata agrodolce, ma ha anche portato a una sorta di chiusura… e quindi in un certo senso devi goderti tutto ciò che ti rimane”.

Perché il piccolo Daniel diventa il nuovo Sogno?

Nella prima stagione, Lyta Hall rimane incinta del figlio del marito defunto Hector (Lloyd Everitt) in un sogno che si realizza grazie alla sua vicinanza all’amica Rose Walker, un vortice onirico. Di conseguenza, Daniel diventa il primo e unico bambino umano ad essere concepito nel Regno dei Sogni. Dopo aver distrutto il fantasma di Hector, Sogno dice a Lyta che il bambino gli appartiene.

Nella seconda stagione, episodio 8, Loki (Freddie Fox) getta il piccolo Daniel in un camino, bruciando la sua umanità affinché possa diventare il nuovo signore dei sogni. Dopo la morte di Sogno nell’episodio 10, il piccolo Daniel si trasforma nella sua forma adulta, diventando il nuovo Sogno (interpretato da Jacob Anderson), vestito con una tunica bianca e con ancora la collana verde della Pietra dell’Aquila, che gli è stata donata da Sogno e che rappresenta il suo potere.

Come finisce la seconda stagione di The Sandman?

L’episodio 11, intitolato “A Tale of Graceful Ends“, è un omaggio a Morfeo, l’ex Signore del Sogno. Al suo funerale partecipano le persone più importanti per lui, tra cui i suoi fratelli Eterni Destino (Adrian Lester), Morte (Kirby Howell-Baptiste), Desiderio (Mason Alexander Park), Disperazione (Donna Preston) e Delirio (Esmé Creed-Miles). Distruzione (Sloane), nel frattempo, sceglie di non partecipare al funerale, fedele alla sua reputazione di pecora nera della famiglia.

Tra gli ospiti figurano anche Hob Gadling (Ferdinand Kingsley), l’improbabile ma storico amico di Morfeo; Johanna Constantine (Jenna Coleman), negromante perseguitata e avventuriera occulta a pagamento; Alex Burgess (Laurie Kynaston), ex rapitrice di Sogno della Stagione 1; e Nuala (Ann Skelly), un’inviata reale di Faerie che diventa una delle fidate alleate di Sogno prima della sua scomparsa.

L’episodio presenta anche Daniel come il nuovo Sogno degli Eterni. Essendo vivo da soli otto mesi e possedendo ora i poteri di un dio, Daniel non è sicuro di cosa comporti il ruolo o da dove iniziare. Si rivolge agli amici più cari di Morfeo, tra cui Lucienne (Vivienne Acheampong), per una guida, ma scopre che non sono ancora aperti a lui come loro nuovo Signore.

“Si sta adattando. Ha delle domande, ha bisogno di tutta la guida possibile e conta su Lucienne e Matthew per aiutarlo a svolgere i suoi compiti”, spiega Heinberg. Allo stesso tempo, Lucienne e Matthew sono distrutti dalla mancanza di Sogno. Sono in lutto. Non hanno idea di chi sia questo ragazzo e, in un certo senso, provano risentimento per la sua presenza. Stanno cercando di capire se restare o andarsene. Questo è il fulcro emotivo attorno al quale si basa l’episodio del funerale.

The Sandman si conclude con Daniel che incontra i suoi nuovi fratelli (tranne Distruzione) durante una cena di famiglia. “Penso che sia una conclusione davvero appropriata, ed è davvero bello che finiamo dove abbiamo iniziato”, dice Howell-Baptiste, descrivendo l’arco narrativo completo della seconda stagione e della serie nel suo complesso. “Iniziamo con una cena di famiglia che dà il via all’evento, e concludiamo con una cena di famiglia, che chiude di nuovo tutto.”

La serie completa di The Sandman è disponibile su Netflix.

The Strangers: Capitolo 2, il regista anticipa “un’invasione della città” nel secondo film

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The Strangers: Capitolo 2 punta a spaventare il pubblico ancora più del suo predecessore. Il regista Renny Harlin, la star Madelaine Petsch e il produttore Courtney Solomon hanno dimostrato questa volontà proiettando alcune scene del nuovo film al San Diego Comic-Con. Mentre il primo capitolo della trilogia era un film incentrato su un’irruzione in casa, Harlin – come riportato da Deadline – descrive il Capitolo 2 come “un’invasione della città” su scala molto più ampia.

Quindi, per me come regista, è stata un’occasione incredibile per portare un film che inizia in un ambiente claustrofobico e ristretto a un livello completamente diverso, portandolo a un livello narrativo epico senza sacrificare quei personaggi di qualità che avevamo creato”, ha continuato Harlin. La premessa sembra ricordare quella di La notte del giudizio, con il primo film ambientato all’interno di un’abitazione e dal secondo estesosi all’intera nazione. Di certo, questo aumenta i rischi con cui i personaggi dovranno confrontarsi.

Cosa sappiamo di The Strangers: Capitolo 2

Dopo essere sopravvissuta per un pelo agli strazianti eventi del film precedente, la tormentata ragazza finale Maya (Madelaine Petsch) si risveglia in un letto d’ospedale accanto al suo fidanzato (morto), solo per rendersi conto che l’incubo è tutt’altro che finito.

La sinossi ufficiale recita: “Gli Strangers sono tornati, più brutali e implacabili che mai. Quando scoprono che una delle loro vittime, Maya (Madelaine Petsch), è ancora viva, tornano per finire ciò che hanno iniziato. Senza un posto dove scappare e nessuno di cui fidarsi, Maya deve sopravvivere a un altro orribile capitolo di terrore mentre gli Strangers, spinti da uno scopo insensato e incessante, la inseguono, più che disposti a uccidere chiunque si metta sulla loro strada.”

Il regista Renny Harlin ha girato l’intera trilogia uno dopo l’altro, quindi anche se il Capitolo 2 non dovesse avere successo al botteghino, molto probabilmente vedremo quel film finale prima o poi.

“[È stata] la sfida di una vita, ma l’ho anche accolta con entusiasmo”, ha dichiarato il regista in una recente intervista. “Un lunedì mattina potevo girare il secondo capitolo, e lunedì pomeriggio potevo girare il primo capitolo, e martedì mattina potevo girare il terzo capitolo. È stato incredibilmente impegnativo per gli attori, per la continuità in termini di trucco e costumi, e per il mio direttore della fotografia, perché volevamo creare un linguaggio visivo che si sviluppasse in modo che i film diventassero più grandi, più epici, man mano che andavamo avanti. Ci ha tenuti costantemente carichi di energia.”

The Strangers: Capitolo 2 è stato scritto da Alan R. Cohen e Alan Freedland, basato sui personaggi creati da Bryan Bertino. Courtney Solomon, Mark Canton, Christopher Milburn, Gary Raskin, Alastair Burlingham e Charlie Dombek sono a bordo come produttori. Il cast include anche Gabriel Basso ed Ema Horvath. Il film arriverà nelle sale statunitensi il 26 settembre, per cui presumibilmente sarà in quelle italiane nello stesso periodo.

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Buffy l’Ammazzavampiri: nuovi ingressi nel cast del reboot!

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Buffy l’Ammazzavampiri: nuovi ingressi nel cast del reboot!

Il revival di Buffy l’Ammazzavampiri su Hulu sta completando il suo cast principale. Variety ha infatti riportato che la serie ha aggiunto cinque personaggi fissi al cast, che si affiancheranno ai membri già annunciati Sarah Michelle Gellar e Ryan Kiera Armstrong. I nuovi arrivati sono: Faly Rakotohavana (“Unprisoned”, “Secret Society of Second Born Royals”) nel ruolo di Hugo, Ava Jean (“A Week Away”, “Law & Order: SVU”) nel ruolo di Larkin, Sarah Bock (“Scissione”) nel ruolo di Gracie, Daniel di Tomasso (“Witches of East End”, “Major Crimes”) nel ruolo di Abe e Jack Cutmore-Scott (“Oppenheimer“, “Frasier”) nel ruolo del signor Burke.

La notizia della realizzazione del pilot era stata diffusa per la prima volta a febbraio. I dettagli esatti della trama sono ancora segreti, ma fonti precedenti hanno rivelato che il pilot sarà incentrato su una nuova cacciatrice (Armstrong) con Gellar che tornerà nei panni di Buffy. Di recente proprio Gellar ha condiviso un immagine sui propri social con cui annunciava che si stanno attualmente svolgendo i tavoli di lettura della sceneggiatura del primo episodio, il cui titolo è ancora un mistero. Il progetto sembra però procedere spedito, per cui le riprese potrebbero iniziare a breve.

Cosa aspettarsi dal reboot di Buffy l’Ammazzavampiri

Sebbene la serie si sia conclusa in modo soddisfacente, Buffy l’ammazzavampiri dovrà affrontare alcune trame per andare avanti. Sia la serie principale che il suo spin-off Angel sono diventati famosi per aver ucciso tanti personaggi molto amati. I commenti di Gellar sono dunque interessanti perché sembrano suggerire che qualsiasi personaggio potrebbe avere il potenziale per tornare in qualche forma. Questo potrebbe includere Angel e Spike, il cui destino è sconosciuto dopo il finale della serie Angel, Jenny Calendar, Tara, Anya, Cordelia o persino il povero Jonathan.

Sebbene qualsiasi fan della serie sarebbe entusiasta del ritorno di personaggi morti da tempo, la serie deve anche andare avanti. Il difficile equilibrio che il reboot dovrà affrontare è dunque quanto appoggiarsi a ciò che è stato fatto in precedenza, aggiungendo al contempo nuovi personaggi per la narrazione da seguire. Gellar è molto consapevole dell’impatto che Buffy l’ammazzavampiri ha avuto, e i suoi commenti fanno sembrare che la nuova serie stia adottando l’approccio giusto.

LEGGI ANCHE: Buffy l’Ammazzavampiri: Sarah Michelle Gellar rivela nuovi dettagli sul reboot

Punisher Special Presentation: i video dal set mostrano uno sguardo esaustivo al costume di Frank Castle

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Punisher Special Presentation dei Marvel Studios è al momento in fase di ripresa, e questi ultimi video dal set di New York ci offrono la nostra migliore occhiata finora di Jon Bernthal in costume completo nei panni di Frank Castle.

Il primo video (che potete vedere qui) mostra un primo piano di Bernthal che cammina tra due autobus con il caratteristico costume a forma di teschio e il trench di pelle di Punisher. L’attore sfoggia anche una folta barba, il che potrebbe confermare che la storia sia ambientata prima degli eventi di Daredevil: Rinascita. Il secondo video (che invece potete vedere qui) mostra uno sfortunato individuo che viene scaraventato giù dal balcone di un hotel.

Di cosa parla Punisher Special Presentation?

I dettagli della trama sono ancora per lo più riservati, ma alcune foto dal set precedenti sembrano confermare che Castle affronterà effettivamente Isabella Carmela Magdalena Gnucci, alias “Ma Gnucci”. Gnucci era la spietata capa di una famiglia criminale che ha fatto il suo debutto nel quarto numero della serie Marvel Knights di Garth Ennis. È andata vicina a porre fine alla crociata del Punitore in diverse occasioni, assoldando scagnozzi formidabili come il Russo per dare la caccia al suo implacabile nemico.

Kevin Feige ha recentemente detto che la versione del Punitore che incontriamo in Brand New Day sarà in qualche modo attenuata, cosa che non sorprende troppo: “Quando il Punitore sarà nel film di Spider-Man, avrà un tono diverso. Lo vediamo per la prima volta nelle storie di Spider-Man di Tom Holland come un vero Spider-Man. Lui da solo, dedito a salvare la città e ad affrontare, in mancanza di termini migliori, la criminalità di strada, invece che eventi che potrebbero portare alla fine del mondo.”

Aquaman: qual è lo stato del personaggio nel DCU?

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Aquaman: qual è lo stato del personaggio nel DCU?

Jason Momoa ha interpretato Arthur Curry/Aquaman per la prima volta in Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016. Quel cameo è stato seguito da un debutto vero e proprio in Justice League del 2017 e, nonostante i fallimenti del film, Aquaman è arrivato al cinema nel 2018, incassando la cifra record di 1,1 miliardi di dollari in tutto il mondo.

Il sequel è uscito nel 2023 e, sebbene l’ultimo film del DCEU abbia avuto più successo rispetto al resto dei film DC di quell’anno, è stato comunque un flop con un deludente incasso globale di 440 milioni di dollari.

Non siamo sicuri di quale sarebbe stato il piano per il Re di Atlantide se il DCEU fosse rimasto in piedi, anche se la Warner Bros. ha commesso un errore clamoroso non adattando adeguatamente “Flashpoint” in The Flash (che avrebbe visto i rispettivi regni di Aquaman e Wonder Woman in guerra tra loro). Probabilmente, sarebbe apparso almeno nel film Crisi sulle Terre Infinite.

Aquaman è stato oggetto di numerose battute nella prima stagione di Peacemaker, in cui Christopher Smith ha ripetutamente affermato che l’eroe si fotteva dei pesci. La risposta a quella battuta è arrivata nel finale, dove Momoa si è presentato nei panni di Arthur insieme al Flash di Ezra Miller per negare le accuse.

Quella scena non è più canonica ora che il DCEU è stato sostituito dal DCU, ma gran parte di Peacemaker è comunque nel canone. Intervenendo a Peacemaker: The Official Podcast, James Gunn ha parlato del primo episodio della prima stagione, confermando che Bloodsport rimane canonico. La celebrità di Aquaman, tuttavia, non lo è.

“È improbabile che Aquaman sia un eroe famoso nel DCU, visto che Superman e Peacemaker sono in lavorazione. È improbabile”, ha confermato il regista di Superman e co-CEO di DC Studios. Scherzando sul fatto che i fan possano realizzare un “DCU Cut” della serie, Gunn ha aggiunto: “Si può tagliare Aquaman che si fotte un pesce”.

Recentemente, Gunn ha affermato che dovremo aspettare almeno un paio d’anni prima di vedere Aquaman e Flash nel DCU, e ci si aspetta che entrambi i personaggi saranno (ovviamente) interpretati da nuovi attori. Sarà emozionante vedere come Gunn interpreterà Arthur, soprattutto perché non è un eroe molto conosciuto in questo mondo quando si svolgono gli eventi di Superman.

Aquaman - Jason MomoaIntanto, Jason Momoa è già passato a un altro ruolo DC: interpreterà Lobo nel film di Supergirl del prossimo anno. “Ho tutti i fumetti di Lobo. Era il mio preferito. Pensavo che avrei interpretato Lobo quando Zack Snyder mi ha chiamato”, ha detto l’attore all’inizio di quest’anno. “Dato che si trattava di Batman contro Superman, avevano bisogno di un cattivo, e lui è l’unico che può farlo, sai.”

“Questo è il ruolo che ho sempre desiderato interpretare. È il fumetto che ho amato, quindi sono molto nervoso”, ha affermato. “È una scelta ovvia interpretare questo personaggio. È piuttosto importante. Non voglio rivelare troppo, ma voglio dire, siamo perfetti, esattamente come il personaggio, ed è piuttosto rude e scontroso e… direi che la moto è davvero fantastica.”

Alla domanda se prevede di interpretare Lobo nel prossimo futuro, Momoa ha aggiunto: “Lo spero. Lo spero. Lo spero. È il suo film, quindi è fantastico. Io ci sono solo per un breve periodo.”

In Supergirl, la protagonista viaggia attraverso la galassia per festeggiare il suo ventunesimo compleanno con Krypto il Supercane. Lungo la strada, incontra una giovane donna di nome Ruthye e si ritrova coinvolta in una sanguinosa ricerca di vendetta.

Supergirl arriverà nei cinema il 26 giugno 2026.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi completamente spoilerato su Reddit!

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I Fantastici Quattro: Gli Inizi dei Marvel Studios è ora disponibile in diverse regioni del mondo, e da oggi anche negli USA, il che significa che è inevitabile che le indiscrezioni finiscano online. Tuttavia, Reddit ha davvero realizzato un piccolo capolavoro (del male), condividendo delle immagini che spoilerano il grande colpo di scena del film e anche qualche Easter Egg che lo Studio avrebbe preferito rimanesse ancora un piccolo segreto.

Seguono SPOILER su I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Diverse immagini che mostrano momenti chiave del reboot del MCU sono state condivise su Reddit. Tra queste, vediamo Paul Walter Hauser nei panni dell’Uomo Talpa con il suo costume fedele ai fumetti, Silver Surfer (Julia Garner) in forma umana durante un flashback, il cartello “Latveria” che indica che il Dottor Destino proviene effettivamente dalla Terra 828, Natasha Lyonne nei panni del personaggio appena creato Rachel Rozman e Sue Storm che partorisce nello spazio durante una delle sequenze migliori del film.

Abbiamo anche alcune inquadrature dell’atto finale, in cui la Donna Invisibile usa ogni singola goccia del suo potere per spedire Galactus attraverso un portale verso un’altra dimensione prima di morire per lo sforzo. Fortunatamente, c’è un “bambino magico” a portata di mano, e Franklin Richards usa il Potere Cosmico per resuscitare sua madre.

Infine, diamo uno sguardo ai Fantastici Quattro… hem Cinque, poiché Franklin si unisce ufficialmente alla squadra come quinto membro proprio alla fine del film.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi, il nuovo approccio all’Uomo Talpa

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I Fantastici Quattro: Gli Inizi ci presenta l’Uomo Talpa di Paul Walter Hauser, ma adotta un nuovo approccio al cattivo e ai suoi Moloidi che dovrebbe far riflettere i fan di lunga data sulla svolta che questi caratteri possono avere al cinema nel 2025.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi si apre con un montaggio che racconta la storia delle origini della squadra e la loro prima battaglia con l’Uomo Talpa. È una breve sequenza che vede il classico cattivo dei fumetti affondare il Pan Am Building a Midtown Manhattan.

Viene catturato dalla Prima Famiglia Marvel dopo che la squadra combatte contro Giganto nei loro classici costumi blu e neri. In seguito scopriamo che Sue Storm è riuscita a mediare un accordo di pace tra Subterranea e la superficie grazie al suo lavoro con le Nazioni Unite.

L’Uomo Talpa può essere visto assistere alla conferenza stampa della squadra poco dopo il terribile avvertimento di Silver Surfer, e viene invitato al Baxter Building da Sue durante l’atto finale di I Fantastici Quattro: Gli Inizi. Con Galactus diretto a New York, la città deve essere evacuata, e Sue riesce a convincere Harvey Elder a permettere ai suoi cittadini di rifugiarsi a Subterranea. Questo però avviene solo dopo che Harvey ha scambiato frecciatine con la Torcia Umana e Mister Fantastic, con quest’ultimo che lo definisce “Uomo Talpa” in uno degli scambi più comici del film.

Nei giorni successivi, Harvey accoglie gli abitanti della superficie nella sua casa sotterranea, tra cui Rachel Rozman interpretata da Natasha Lyonne. Abbiamo sentito dire che in passato c’erano piani più ambiziosi per entrambi i personaggi in I Fantastici Quattro: Gli Inizi, ma sembra che i rispettivi archi narrativi siano stati accorciati per ridurre la durata di questo reboot sotto le due ore. Per quanto riguarda i Moloidi dell’Uomo Talpa, sono semplicemente persone normali, piuttosto che creature antiche, che si sono unite ad Harvey e vivono nelle profondità di New York. Sembrano minatori, con degli occhiali che ricordano vagamente i loro enormi occhi.

È un po’ deludente, ma il fatto che i Marvel Studios abbiano ritratto l’Uomo Talpa in una luce eroica è inaspettato e offre una nuova interpretazione del primo nemico dei Fantastici Quattro. Tuttavia, la squadra cha comunque molti cattivi con cui potenzialmente scontrarsi in futuro, dato che il Mago, il Pensatore Pazzo e Diablo sono solo alcuni di quelli a cui si fa riferimento in questa storia.

Resta da vedere se vedremo di più dell’Uomo Talpa di Paul Walter Hauser nel MCU, ma il suo ruolo è importante per mettere in salvo i cittadini di New York, quindi rispetto al film non ci saranno lamentale in stile Uomo d’Acciaio sulle vittime di massa dopo che la squadra ha combattuto contro Galactus.

Nella nostra recensione abbiamo scritto: I Fantastici Quattro: Gli Inizi conferma ciò che già si pensava in seguito alla diffusione dei materiali promozionali: è un progetto ben pensato, ben diretto, che sa dosare l’intimità e l’azione, che grazie ai suoi variegati protagonisti si rivolge ad un pubblico ampio, dai più giovani fino ai padri e alle madri.”.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi è al cinema!

Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo Stagione 2, il primo trailer è qui!

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I semidei sono discesi nella Hall H del San Diego Comic-Con, dove migliaia di fan sono stati sorpresi da un’ondata di annunci e contenuti esclusivi dell’epica serie originale Disney+ Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo.

Al panel nella Hall H, ricco di star, hanno partecipato i protagonisti della serie Walker Scobell (Percy Jackson), Leah Sava Jeffries (Annabeth Chase), Aryan Simhadri (Grover Underwood), Charlie Bushnell (Luke Castellan), Dior Goodjohn (Clarisse La Rue) e Daniel Diemer (Tyson) assieme agli executive producer Jonathan E. SteinbergDan Shotz Craig Silverstein. Moderato dall’attore e comico Timothy Simons, che interpreta “Tantalo” nella serie, il panel ha regalato ai fan un’anteprima della nuova stagione, incluso un nuovo teaser con le prime immagini di Tyson, il ciclope preferito dai fan.

Attraverso uno speciale video messaggio, il creatore ed executive producer Rick Riordan ha svelato che l’attesissima seconda stagione di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo debutterà a dicembre in esclusiva su Disney+.

Inoltre, Riordan ha annunciato che al cast si aggiungeranno due amati semidei, figli di Ade: Nico di Angelo e sua sorella Bianca, che compariranno nella terza stagione. Levi Chrisopulos interpreterà Nico, ruolo fisso nella serie, mentre Olive Abercrombie sarà Bianca, un personaggio ricorrente. Le riprese della terza stagione inizieranno presto.

La seconda stagione di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo è basata su “Il mare dei mostri”, il secondo capitolo della serie di libri best-seller di Rick Riordan, pubblicata da Disney Hyperion ed edita in Italia da Mondadori. Dopo che la barriera del Campo Mezzosangue viene infranta, Percy Jackson si imbarca in un’epica odissea nel Mare dei Mostri in cerca del suo migliore amico Grover e dell’unica cosa che potrebbe salvare il campo: il Vello d’Oro. Con l’aiuto di Annabeth, Clarisse e del suo nuovo fratellastro, il ciclope Tyson, la sopravvivenza di Percy è di vitale importanza nella lotta per fermare Luke, il Titano Crono e il loro piano imminente di abbattere il Campo Mezzosangue e, a seguire, anche l’Olimpo.

Creata da Rick Riordan e Jonathan E. Steinberg, la seconda stagione di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo vede nel ruolo di executive producer Steinberg e Dan Shotz insieme a Rick Riordan, Rebecca Riordan, Craig Silverstein, Ellen Goldsmith-Vein di Gotham Group, Bert Salke, Jeremy Bell di Gotham Group, D.J. Goldberg, James Bobin, Jim Rowe, Albert Kim, Jason Ensler e Sarah Watson.

La seconda stagione di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo è interpretata da Walker Scobell, Leah Sava Jeffries, Aryan Simhadri, Charlie Bushnell, Dior Goodjohn e Daniel Diemer. La prima stagione di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo è disponibile su Disney+.

Star Wars: Maul – Shadow Lord, un primo sguardo al protagonista

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Star Wars: Maul – Shadow Lord, un primo sguardo al protagonista

Obi-Wan Kenobi tagliò a metà Darth Maul e lo fece rotolare verso la morte in Star Wars: La minaccia fantasma. Tuttavia, per volere di George Lucas, la serie animata The Clone Wars rivelò in seguito che l’apprendista Sith del senatore Papatine era sopravvissuto.

Ora con un paio di gambe cibernetiche, la sua storia continua prima che il cattivo tornasse in Star Wars Rebels (dove la sua storia si concluse anche dopo un ultimo scontro con Obi-Wan su Tatooine).

Solo: A Star Wars Story ha riportato Maul in un live-action, e se quel film avesse avuto un seguito, probabilmente avremmo visto di più di quello che ha combinato come leader dell’Alba Cremisi. Sfortunatamente, il film fu un flop al botteghino, e i fan da allora aspettano con ansia il ritorno di Maul.

Lucasfilm è tra gli studi che salteranno il Comic-Con di San Diego di quest’anno, il che significa che possiamo scordarci di ricevere nuovi trailer o informazioni sul cast. Tuttavia, abbiamo un nuovo sguardo a Maul nella sua prossima serie animata, Star Wars: Maul – Shadow Lord (tramite SFFGazette.com).

È un’immagine adeguatamente all’altezza dell’ex Sith, che dà il tono a una serie che sembra essere un degno seguito sia di The Clone Wars che di Rebels. Resta da vedere se questo significherà che i potenziali piani per un live-action di Maul siano stati accantonati.

La sinossi di Star Wars: Maul – Shadow Lord recita: “Dopo le Guerre dei Cloni, Maul progetta di ricostruire la sua organizzazione criminale su un pianeta non toccato dall’Impero. In una nuova serie ambientata dopo gli eventi dell’ultima stagione di The Clone Wars, Maul risorge per guidare le fazioni degli inferi”.

Si ritiene che la serie sia ambientata circa un anno dopo gli eventi di The Clone Wars, intorno al 19 BBY. Ora, il doppiatore Sam Witwer ha condiviso ulteriori dettagli e ha chiarito che Maul non verrà edulcorato o redento come alcuni fan temevano, anche se sembra che l’umanità del personaggio verrà in una certa misura esplorata.

“Si tratta di cattivi contro più cattivi””, ha detto l’ex membro di BSG durante una recente apparizione al podcast di Katee Sackhoff. “Questo non sarà uno show in cui scoprirai che Maul è un vero orsacchiotto, amico… Non lo faremo. Ma è cattivo come Sidious o Vader? In realtà no. Dal punto di vista dei Sith, quest’uomo ha dei difetti… [c’è] umanità che si insinua in vari momenti a causa di cose che gli sono successe.

“Maul si chiederà se creare l’Impero sia stata una buona idea”, ha continuato. “[Maul] dice tipo, ‘È questo che [Sidious] aveva in mente? È un po’ spaventoso. Maul proviene da un’epoca di spade, stregoneria, magia e cavalieri, e ora tutto quel colore dell’universo viene risucchiato fuori da questo Impero meccanizzato. E Maul dice tipo, ‘È giusto? È questo l’universo che stavamo cercando di costruire?’”

Jason Schwartzman in Artificial di Luca Guadagnino

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Jason Schwartzman in Artificial di Luca Guadagnino

Jason Schwartzman si unirà al cast stellare del prossimo film di Amazon MGM Studios sull’intelligenza artificiale, Artificial, diretto da Luca Guadagnino. Schwartzman si unisce a un cast che include già Andrew Garfield, Yura Borisov, Cooper Koch e Cooper Hoffman. Anche Monica Barbaro e Ike Barinholtz sono in trattativa per unirsi al cast.

I dettagli ufficiali della trama sono ancora segreti, sebbene il film venga descritto come una commedia drammatica ambientata nel mondo dell’intelligenza artificiale. Sebbene non siano stati confermati, alcune fonti affermano che il film ruoterà attorno al periodo trascorso presso OpenAI nel 2023, quando il CEO Sam Altman fu licenziato e riassunto nel giro di pochi giorni.

Simon Rich ha scritto la sceneggiatura e produrrà il film insieme a David Heyman e Jeffrey Clifford di Heyday Films, oltre a Jennifer Fox.

Jason Schwartzman è apparso di recente in Mountainhead di Jesse Armstrong e in Queer di Guadagnino, presentato al Festival di Venezia del 2024. Prossimamente, apparirà al fianco di Felicity Jones e Michelle Pfeiffer in Oh. What. Fun di Amazon MGM e ha recentemente terminato le riprese di un episodio della prossima serie AMC di John Lee Hancock, Talamasca. Ha anche recitato in Between the Temples di Nathan Silver (Sony Pictures Classics).

In precedenza, Jason Schwartzman ha interpretato Lucretius “Lucky” Flickerman in Hunger Games: La Ballata dell’Usignolo e del Serpente e ha recitato in Asteroid City di Wes Anderson, presentato in anteprima al Festival di Cannes del 2023.

Ahsoka Stagione 2: svelato il primo sguardo a Eman Esfandi nei panni di Ezra

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Al Comic-Con di San Diego di questo fine settimana non ci sarà un panel di Star Wars dedicato a film o serie TV. Di conseguenza, i fan di questa Galassia Molto Molto Lontano dovranno continuare ad aspettare l’uscita ufficiale dei trailer mostrati per la prima volta alla Star Wars Celebration di aprile, compresi i materiali dell’attesissima Ahsoka – stagione 2.

D’altro canto, abbiamo un primo sguardo al nuovo look di Eman Esfandi nei panni di Ezra Bridger in Ahsoka Stagione 2. Nel finale della prima stagione, i Jedi sono finalmente riusciti a fuggire da Peridea e a riunirsi con Hera. Tuttavia, Ahsoka Tano e Sabine Wren sono rimaste indietro, il che significa che tocca a Ezra guidare l’attacco contro il suo compagno di ritorno, il malvagio Grand’Ammiraglio Thrawn. Noi di Cinefilos.it abbiamo già mostrato l’abilità di Esfandi con la spada laser, ma ora possiamo anche vedere il suo look nella seconda stagione della serie con Rosario Dawson.

Il trailer mostrato in Giappone all’inizio di quest’anno è stato presentato nello stile del classico teaser de L’Impero colpisce ancora, e ha mostrato che Ahsoka Tano e Sabine Wren stanno correndo contro il tempo per impedire a Skoll di scatenare una nuova potente minaccia (gli Dei Mortis… o forse Abeloth?).

Ezra, Hera e il ritorno di Zeb Orrelios, nel frattempo, sembravano impegnati con i sinistri piani di Thrawn per la loro galassia, mentre abbiamo anche intravisto una misteriosa nuova nemica che sembra essere una Sorella della Notte che detiene la Forza.

Maneggia quelle che sembrano spade laser verdi o forse persino fruste laser, simili a quelle che abbiamo visto in The Acolyte. Oh, e non possiamo dimenticare che Chopper è stato raffigurato mentre brandiva un’enorme pistola, chiaramente desideroso di aumentare il suo numero di uccisioni in continua crescita.

Dopo anni di isolamento su Peridea, Ezra merita davvero di ricongiungersi con i restanti membri dell’equipaggio della Ghost. È chiaro, però, che si sta preparando per un’altra battaglia, come rivela il nuovo look condiviso da Esfandi in una storia su Instagram, salvata e condivisa dall’utente X Mandoverse Updates, che mostra un Ezra Bridger leggermente più curato e pronto alla battaglia, che apparirà nella seconda stagione di Ahsoka.

Ha senso che Ezra si rifaccia il look nella seconda stagione di Ahsoka

Il piccolo restyling di Ezra non è poi così sorprendente. È rimasto bloccato per anni nelle lande desolate di Peridea, evitando di essere scoperto da Thrawn e sopravvivendo con nient’altro che i Noti a fargli compagnia. Per quanto possa essere rimasto positivo, questo deve averlo segnato profondamente.

È logico che voglia lasciarsi alle spalle quella parte della sua vita, e tagliarsi i capelli è una rappresentazione fisica di questo desiderio. Il suo nuovo taglio di capelli ricorda molto quello di Ezra nelle stagioni 1 e 2 di Star Wars Rebels. Manca solo quella caratteristica lucentezza blu della serie animata.

Mariska Hargitay fa un annuncio importante su Law & Order: SVU Stagione 27

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La star di Law & Order: SVU Mariska Hargitay  condivide un importante aggiornamento sulla longeva serie poliziesca. Lo spin-off più longevo dell’iconico franchise, Law & Order: SVU stagione 27, è a pochi mesi dal debutto. La squadra di Benson ha concluso la precedente stagione dando la caccia a un serial killer e tornerà con nuovi episodi e alcuni cambiamenti degni di nota.

In un post su Instagram, Hargitay ha rivelato che Law & Order: SVU stagione 27 ha iniziato le riprese. Nel primo video, incorporato qui sotto, l’attrice e produttrice esecutiva offre un’anteprima del processo di ripresa ed entra in una scena in corso nei panni del capitano Olivia Benson:

Anche il veterano di SVU, Ice-T, che interpreta il sergente Odafin “Fin” Tutuola, ha pubblicato un post sull’inizio delle riprese con una foto del suo personaggio di lunga data di Law & Order. Fin è apparso per la prima volta nella seconda stagione della serie poliziesca e da allora Ice-T fa parte del cast.

Cosa significa questo per la stagione 27 di SVU

 

 

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Ci saranno alcuni cambiamenti

Il cast di Law & Order: SVU sarà leggermente diverso, poiché Aimé Donna Kelly è stata promossa a personaggio fisso. Kelly è apparsa spesso nella serie, debuttando nella stagione 22 nel ruolo del capitano Renee Curry. Ospite in 29 episodi nel corso di cinque stagioni, Curry ha assistito Benson in diversi casi importanti.

I membri del cast Octavio Pisano e Juliana Aidén Martinez hanno entrambi lasciato SVU.

Insieme a Michele Fazekas, che diventa la nuova showrunner della stagione 23, entrando nella storia come prima donna a ricoprire questa posizione nella serie SVU, Kelli Giddish tornerà a tempo pieno nei panni di Amanda Rollins. La beniamina dei fan torna nel cast principale dopo che la sua partenza, alcune stagioni fa, aveva causato polemiche. Anche se è apparsa occasionalmente, i fan hanno sentito la sua mancanza.