Arriva il 14 maggio su Sky e NOW Domina, la nuova serie Sky Original con protagonista Kasia Smutniak mei panni di Livia Drusilla, terza moglie di Gaio. La sua incredibile storia ridefinì completamente le aspirazioni che a quel tempo una donna poteva perseguire, finendo per segnare per sempre le sorti dell’Impero Romano. Domina racconta per la prima volta dal punto di vista delle donne le lotte per il potere durante il principato di Gaio Ottaviano, il celebre Cesare Augusto, primo imperatore romano.
A parlare della serie è intervenuta Kasia Smutniak, che interpreta la protagonista da adulta, mentre nelle prime due puntate è la giovanissima Nadia Parkes a dare volto a questa figura storica sconosciuta eppure importantissima.
“La cosa che mi ha affascinata di più di questo progetto è che ruotava intorno ad una figura storica di una donna fondamentale per la sua epoca e allo stesso tempo così poco conosciuta – ha detto Smutniak – Poterla raccontare mi è sembrato importante in questo momento nel quale stiamo vivendo. Abbiamo bisogno di storie come questa, dove si raccontano donne forti e allo stesso tempo fragili, che hanno lasciato un grande impatto. Poterla mostrare così, in un progetto che mira a raccontare la storia dal punto di vista femminile è inedito, soprattutto perché l’intento della produzione era quello di raccontare la verità dei fatti. Spesso, in drammi storici, si romanzano le vicende, per dare più gusto alla storia, ma in questo caso Simon Burke ha dovuto tagliare dei fatti storici, perché non c’entravano nel racconto principale, non c’era abbastanza tempo, nonostante si tratti di una serie. Il fatto che sia un progetto internazionale interamente girato a Roma, a Cinecittà, per Sky lo ha reso ancora più speciale.”
In un momento storico in cui si discute molto la figura femminile, la storia di Livia Drusilla sembra essere arrivata con un tempismo perfetto: “Questo progetto è arrivato in un momento giusto per me. Credo che ogni donna, quando cresce, si guarda indietro e osserva il percorso e la fatica che ha fatto per arrivare dove si trova. Quando parlo di fatica, intendo il lavoro svolto per rimanere se stessa. Credo che serva un po’ di maturità per raccontare queste donne come Livia, delle donne dell’epoca. Quando poi si parla di diritti delle donne, dobbiamo renderci conto che in moltissimi posti nel mondo, le donne non hanno ancora diritti e vengono date in sposa senza il loro consenso, siamo indietro anni luce rispetto ad una situazione di parità. Questa storia ci ammonisce anche di un fatto: sapere che duemila anni fa certe cose sono state fatte da donne e che poi sono state cancellate dalla storia ci deve mettere in guardia. Credo che Livia Drusilla sia la prima vera femminista, ha avuto il potere di creare leggi che mirassero alla libertà delle donne, alla tutela dei figli, al diritto al divorzio senza dover rinunciare a tutto. Una volta le donne erano oggetto di riproduzione, quello che stiamo raggiungendo adesso in forma di diritti e uguaglianza va protetto, altrimenti può essere cancellato.”

Domina, una storia di potere
Quando si parla di potere, si implica spesso una concezione negativa dello stesso e per lo più associata a uomini. Quello che fa Livia invece è esercitare una forma di potere differente: “Il potere nella nostra serie è quello di una donna che ne ha bisogno per sopravvivere, non perché lo desidera fine a se stesso. Ha a che fare con la sopravvivenza, quando hai la possibilità di scegliere per te hai potere. Livia Drusilla indossava pochissimi ori e orpelli, a differenza di quello che ci viene mostrato nel poster della serie, lì si ostenta il potere della ricchezza, ma il suo vero potere è inteso con la libertà, che è sempre potere, anche oggi.”
Ma a che scopo raccontare questa storia oggi? “La figura storica di donna che è diventata davvero famosa è Cleopatra, perché di lei è stato raccontato al cinema. È diventata una figura pop. L’intento di questa serie è quello di portare il mito di Livia alla luce. Quello che è importante nel nostro racconto è il punto di vista delle donne che la storia non ha tramandato.”
Accanto a Kasia Smutniak un grande cast internazionale: Matthew McNulty (Misfits) nei panni di Gaio Ottaviano; Claire Forlani (Vi presento Joe Black) interpreta Ottavia, sorella di Gaio; Christine Bottomley (The End of the F***ing World) sarà Scribonia; Colette Dalal Tchantcho (The Witcher) nei panni di Antigone; Ben Batt (Captain America: Il primo vendicatore) interpreta Agrippa. Insieme a loro, una star internazionale come Liam Cunningham (Il Trono di Spade) nel ruolo di Livio, padre di Livia Drusilla, e un’icona della cinematografia mondiale, Isabella Rossellini (Velluto Blu, La morte ti fa bella), che nella serie interpreterà la matrona Balbina.
Domina è una serie Sky Original prodotta da Sky Studios, Fifty Fathoms e Tiger Aspect Productions, con Cattleya nel ruolo di executive production service. Produttori esecutivi sono Patrick Spence, Marcus Wilson, Faye Dorn, Simon Burke e Claire McCarthy, insieme a John Phillips. La distribuzione internazionale è affidata a NBCUniversal Global Distribution. Disponibile con tutti e otto gli episodi su Sky e NOW a partire dal 14 maggio.



Questo “errore” riflette un grosso problema all’interno del franchise. Anche dopo anni in cui i Vendicatori hanno lavorato insieme, spesso si ritrovano ancora a combattere tra di loro o a non riconoscersi come colleghi.
Dopo
Questo punto è alquanto complicato perché lo stesso Bruce Banner non ha mai voluto ferire nessuno o causare danni in maniera consapevole. Ha dovuto fare i conti con un immenso senso di colpa per la sua incapacità di controllarsi come Hulk.
Molti dei Vendicatori hanno dei retroscena complicati. Come Natasha e Wanda, alcuni sono stati anche cattivi, mentre altri, come Tony Stark, aveva soltanto una dubbia moralità.
Il MCU fatica ancora a raccontare una storia coerente sui viaggi nel tempo, con molti buchi nella trama e domande che rimangono senza una risposta. Ora, con la serie Loki ormai in dirittura d’arrivo, la questione dei viaggio nel tempo è ormai prioritaria per tantissimi fan.

Insieme a Tony Stark, Wanda potrebbe essere l’Avenger più moralmente discutibile dell’intero MCU. Anche se la sua versione a fumetti potrebbe essere diversa, nel MCU ha debuttato come una cattiva, lavorando sia con l’HYDRA che per Ultron.










Sorprendentemente, i primi episodi in bianco e nero di 

Rappresentare Visione che cambia da umano ad androide non è stato un compito facile. È stata necessaria, infatti, la sinergia tra varie componenti. Sono state necessarie due riprese: una di Paul Bettany che esegue i movimenti senza trucco e un’altra dell’attore che ripete gli stessi movimenti mentre è truccato. Il team degli effetti visivi ha dovuto fondere le inquadrature e utilizzare un effetto CGI per creare la spettacolarità del morphing di Visione.
Sorprendentemente, la Gemma della Mente non è mai stata un oggetto di scena. È sempre stata aggiunta con la CGI, anche nei film. Il problema con
Gli effetti della super velocità nello show erano in realtà più intricati di quanto molti spettatori potrebbero pensare. Poiché un personaggio si muove velocemente, ma tutto il resto intorno a lui no, la soluzione non era così semplice come riprodurre la scena in avanti. Prendiamo la scena di Visione che monta l’altalena, ad esempio: la scena è stata girata ad alta velocità, il che significa che aveva un frame rate elevato. Le riprese ad alta velocità producono davvero l’effetto slow motion.
Un altro fatto sorprendente, che molti spettatori potrebbero non sapere, è che Paul Bettany non ha mai indossato un mantello durante le riprese: è sempre CGI! E gli spettatori più attenti avranno certamente notato che anche nei film il mantello di Visione ha una lunghezza diversa a seconda della scena. Il team degli effetti visivi è dovuto intervenire sul “peso” del mantello, ovvero quanto una brezza può interagire con esso e quanto movimento avrà quando Visione cammina e/o vola.
Le vedute aeree di Westview nello show non sono state create pilotando un drone o attraverso un elicottero. Anche in questo caso, era tutto interamente CGI. La Marvel aveva realizzato un layout approssimativo della mappa della città che non includeva alcuna specifica su come dovevano apparire gli edifici e le case. Spettava quindi al team degli effetti visivi costruirlo interamente da zero.
Quando Visione atterra accanto all’auto di Agnes, si tratta di una scena realizzata completamente in CGI. La scena era stata girata in origine da una controfigura, che però atterrava in maniera troppo “dura”.
Il dramma familiare

A metà degli anni ’90, la popolarità dei Fantastici Quattro era ormai diminuita già da tempo. La
Un altro tentativo di riavvio si è verificato con “Ultimate Fantastic Four”. Questa squadra, che ha operato nell’universo alternativo di Terra-1610, era una versione molto più giovane del classico team, intesa ad invogliare i lettori che avrebbero potuto essere dissuasi da decenni di continuity.
Sebbene non sia una storia sulle origini, questa miniserie del 2002 dello scrittore Grant Morrison distilla, in primo luogo, molti degli elementi classici di ciò che ha reso grandi i Fantastici Quattro. Vede La Cosa affrontare il suo passato su Yancy Street e Sue Storm affrontare una strana storia d’amore con Namor.
A seconda di come il MCU sceglierà di introdurre i Fantastici Quattro, una delle principali serie a fumetti della fine degli anni ’80 potrebbe avere un ruolo chiave nella decisione. Il fumettista Walt Simonson ha messo la squadra, insieme a Iron Man e Thor, al centro di un’avventura che potrebbe allinearsi con alcuni aspetti multiverso del MCU.

Il principe Namor, il Sub-mariner, esiste dagli anni ’40 e ha ottant’anni di storia dei fumetti da cui attingere. Alcuni di questi sono proprio legati ai Fantastici Quattro, incluso il suo primo incontro con loro nel numero 4, “Fantastici Quattro: La fine”.
Un’altra importante storia del Dottor Destino che potrebbe fornire qualche ispirazione per il film si trova nel numero 500. Il Dottre lancia un attacco a sorpresa contro i Fantastici Quattro e rapisce i figli di Mister Fantastic e la Donna Invisibile (Franklin e Valeria Richards).
Una delle più grandi storie a fumetti dei Fantastici Quattro, e forse la più grande di tutti i tempi, è la “Trilogia di Galactus”. La storia che ha introdotto la terrificante entità cosmica e il suo araldo, Silver Surfer, riguarda i numeri 48-50 del fumetto originale.