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Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello, le differenze tra libro e film

Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien è sempre stato definito un romanzo inadattabile al grande schermo, fino a che non è arrivato Peter Jackson, con la sua visione, il suo estro, la Weta Digital; mettendo insieme innovazione tecnica e talento, Jackson ha scritto la storia.

Tuttavia nessun adattamento è uguale al romanzo di partenza, soprattutto quando il romanzo è noto per una ricchezza descrittiva che il cinema può facilmente contrarre in poche inquadrature. Per cui anche Il Signore degli Anelli, per quanto sia un adattamento fedele, presenta delle differenze tra libro e film.

Ecco le differenze tra libro e film de La Compagnia dell’Anello, primo libro e film della trilogia letteraria più celebre del Novecento.

Tempi contratti

La prima differenza sostanziale che incontriamo durante la visione de La Compagnia dell’Anello riguarda la contrazione temporale. Nel romanzo, che come il film si apre con la Festa a Lungo Attesa, la fuga di Bilbo dalla Contea è seguita da numerosi anni in cui Frodo tiene nascosto l’oggetto oscuro a Casa Baggins. Infatti, cosa che nel film passa inosservata, la festa di compleanno di Bilbo è in realtà una doppia festa: il vecchio Hobbit compie 111 anni, un’età considerevole per uno della sua specie, mentre Frodo, il nipote, ne compie 33, età in cui gli hobbit diventano maggiorenni e nel caso del giovane Baggins, entra anche in possesso della sua eredità, Anello compreso.

Ebbene, quello che nel film è l’arco di pochi mesi, nel libro sono 17 anni. Frodo infatti intraprenderà la sua avventura al compimento dei suoi 50 anni, in compagnia di Sam, e poi seguito da Merry e Pipino.

Tom Bombadil e Tumulilande

Il viaggio che conduce gli hobbit dalla Contea alla locanda del Puledro Impennato, nel libro, dura circa quattro capitoli. Questo perché nel romanzo i quattro scavezzacollo subiscono una deviazione. Frodo, Sam, Merry e Pipino vengono “rapiti” dal Vecchio Salice e finiscono prigionieri sotto i Tumulilande. Da qui vengono salvati da Tom Bombadil, una creatura dei boschi vecchia quanto Arda.

La tappa presso Bombadil è un momento molto bello e approfondito del romanzo. I quattro si rifocillano a casa di Tom e Baccadoro, la sua compagna dai capelli dorati decorati con fiori, e qui raccontano della loro missione e della sua importanza. Sarà Tom a metterli al sicuro sulla strada verso Brea.

Arwen

Il personaggio di Arwen, nel romanzo, appare in maniera marginale ed assume importanza soltanto alla fine, quando compare, nel giorno dell’incoronazione di Re Aragorn, per salire al trono al suo fianco, in qualità di sua sposa. Nei film, il personaggio interpretato da Liv Tyler è molto più presente e le vengono affidati compiti e ruoli che la coinvolgono nell’azione.

Nel film è Arwen a portare Frodo ferito a Gran Burrone, laddove nei romanzi c’è Glorfindel, un Alto Elfo che nei film è stato tagliato. Inoltre, ne La Compagnia dell’Anello, ad Arwen viene affidato il compito di accennare alla storia di Isildur e ai turbamenti di Aragorn nell’assumere il suo ruolo di re della Terra di Mezzo. Il suo ruolo è, per soddisfare anche una componente romantica cinematografica che nel romanzo è funzionale al personaggio di Aragorn, ampliato e reso molto più importante, oltre che impreziosito dalla perfezione di Liv Tyler.

Il piano di Saruman

Saruman è un personaggio largamente incompreso, la cui fine, nella trilogia cinematografica, è stata pesantemente modificata per esigenze che comunque restano comprensibili in termini di economia del racconto.

Mentre nel film passa il messaggio che Saruman sia diventato uno schiavo di Sauron e che voglia diventare un alfiere del Signore di Mordor, stando ai suoi ordini, nel romanzo è chiaro che l’ex Stregone Bianco è alla ricerca dell’Anello per scopi molto più egoistici: il Saruman del romanzo vuole a tutti i costi impossessarsi dell’Unico soltanto per usare il suo potere per sé e governare lui stesso la Terra di Mezzo!

Narsil

Nel film vediamo chiaramente che i frammenti di Narsil, la prodigiosa spada di Isildur che taglio il dito dell’Anello a Sauron, sono custoditi a Gran Burrone. Qui Boromir, ammirandoli, si ferisce, sorprendendosi che dopo tutto quel tempo quei frammenti di spada siano ancora taglienti. Sempre in quella sede, vediamo sia Aragorn che Arwen ammirarli.

Sappiamo però che, nel film, l’erede di Isildur ha abbandonato il cammino che lo porterebbe a diventare Re, è una consapevolezza che arriva più tardi nel racconto e infatti, nei film, sarà Elrond a portargli la spada riforgiata in Anduin, la fiamma dell’ovest.

Nel libro, Aragorn parte da Gran Burron con la spada riforgiata nel fodero. Quella spada gli servirà per farsi identificare a Rohan, quando incontra Eomer e i suoi cavalieri, e in quell’occasione lui sarà già riconosciuto come erede al trono di Isildur. Un percorso che nei libri è netto, simboleggiato dalla spada, nei film viene reso più tortuoso e certamente più avvincente ai fini dello spettacolo.

Moria

La sequenza delle miniere di Moria è sicuramente molto suggestiva e una delle più belle del primo film. Come sappiamo, sia nel libro che nel romanzo, la Compagnia tenta di attraversare il varco del Caradhras, ma invano, visto che la tempesta di neve e l’intervento ostile di Saruman fanno deviare i Nove Viandanti verso le miniere.

Nel film, vediamo Gandalf che insiste per scavalcare la montagna, intimorito dalla presenza dei Balrog nelle viscere della miniera, tuttavia, accantonato quel tentativo, è Gimli, il nano della Compagnia, ad insistere per attraversare Moria, ignaro della caduta di Balin e dell’invasione degli Orchi.

Nel romanzo è Aragorn ad insistere per passare sopra alla montagna, mentre è Galndalf a decidere per il passo di Moria, dove lui stesso troverà la fine.

L’origine degli Uruk-Hai e Lurtz

Sia nel romanzo che nel film gli Uruk-Hai sono una presenza massiccia e minacciosa, tuttavia trovano il loro spazio più ampio ne Le Due Torri, con la battaglia del Fosso di Helm. Naturalmente le cose sono differenti nel film. Nel film La Compagnia dell’Anello, Gandalf stesso racconta che Saruman sta incrociando goblin e esseri umani, generando creature oscene ai quali affiderà il compito di catturare i Mezzuomini. Assistiamo allo scontro con gli Uruk-Hai guidati da Lurtz, vediamo il leader dei mostri uccidere Boromir e li vediamo rapire Merry e Pipino.

Nel romanzo, invece, dobbiamo aspettare il racconto di Barbalbero a Merry e Pipino per sapere qual è l’origine degli Uruk-Hai, e inoltre non vediamo mai lo scontro diretto tra i membri della compagnia e i mostri. Ci viene solo mostrato Boromir morto e gli hobbit scomparsi, due fuggiti verso Moria, e gli altri due prigionieri.

La fine

Le Due Torri ha perso sia il capitolo iniziale che quello finale, nel senso che il capitolo con cui si apre, Il funerale di Boromir, è stato spostato alla fine de La Compagnia dell’Anello, mentre i capitoli con cui si chiude, La Tana di Shelob, è stato invece messo all’inizio de Il Ritorno del Re. Questo perché il secondo filmd ella trilogia è tutto dedicato all’enorme e spettacolarissima battaglia del Fosse di Helm.

La Compagnia dell’Anello si chiude dunque con un capitolo che nel libro si trova nel blocco narrativo successivo, ma che cinematograficamente parlando, funziona alla perfezione: la Compagnia si è sciolta, Gandalf perso a Moria, Merry e Pipino prigionieri, Boromir morto, Frodo e Sam lasciati andare da Aragorn verso Est e i tre guerrieri, un Elfo, un Uomo e un Nano, alla volta della grande caccia nelle terre di Rohan.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker arriva su Disney+

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker arriva su Disney+

Il capitolo finale della saga degli Skywalker, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, arriverà su Disney+ con due mesi di anticipo rispetto a quanto previsto in onore del 4 maggio (May the Fourth), riconosciuto dai fan di tutto il mondo come lo Star Wars Day. Per la prima volta in assoluto, i fan potranno vedere in streaming la saga completa degli Skywalker, tutta in un unico posto. Iniziata nel 1977 con il rivoluzionario film di George Lucas Star Wars: Una Nuova Speranza, la saga in nove episodi è disponibile all’interno della vasta collezione Disney+ di film e serie dedicati a Star Wars, inclusi The Mandalorian, Star Wars: The Clone Wars e Rogue One: A Star Wars Story.

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams hanno unito le forze ancora una volta per realizzare Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente capitolo finale della saga degli Skywalker, portando l’eroica battaglia per ristabilire la pace e la libertà nella galassia a una clamorosa ed epica conclusione. Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega,Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid e Billy Dee Williams.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi. La sceneggiatura è scritta da Chris Terrio & J.J. Abrams da un soggetto di Derek Connolly & Colin Trevorrow e J.J. Abrams & Chris Terrio, basato sui personaggi creati da George Lucas. Star Wars: L’Ascesa di Skywalker si unisce ai contenuti della line-up di Disney+ in occasione del 4 maggio, tra cui la premiere della docuserie di 8 episodi Disney Gallery: The Mandalorian e il finale della pluripremiata serie animata Star Wars: The Clone Wars. La line-up del 4 maggio che celebrerà lo Star Wars Day sarà anticipata dall’episodio finale della prima stagione di The Mandalorian, disponibile sulla piattaforma streaming da venerdì 1° maggio in Italia, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Austria e Svizzera.

In aggiunta all’offerta di nuovi contenuti, Disney+ renderà omaggio all’arte di Star Wars con gallery dedicate. Per una settimana, a partire dal 4 maggio, le locandine di ogni film e serie verranno sostituite con i concept art originali. Da Star Wars: Una Nuova Speranza a The Mandalorian, le immagini comprenderanno i lavori di celebri artisti come il leggendario Ralph McQuarrie e l’artista, autore e scenografo vincitore dell’Academy Award Doug Chiang. Il logo animato di Star Wars nella schermata iniziale di Disney+, visibile sul web e sulle TV connesse, verrà aggiornato con una nuova animazione che rende omaggio all’iconico salto nell’iperspazio.

Nasce True Colours Virtual Cinema

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Nasce True Colours Virtual Cinema

True Colours Virtual Cinema è l’iniziativa che True Colours propone ai suoi partner internazionali in risposta all’emergenza COVID-19 che sta mettendo in difficoltà festival, rassegne e sale cinematografiche, in tutti i paesi del mondo. Fondata circa cinque anni fa da Lucky Red e Indigo Film e affermatasi come azienda leader della distribuzione internazionale del cinema italiano, True Colours ha creato una screening room online, una vera e propria sala virtuale che sarà a disposizione di qualsiasi operatore del settore che voglia proporre al suo pubblico i titoli presenti nel catalogo della società.

In questo modo tutti gli appassionati di cinema italiano nel mondo potranno continuare a fruire del meglio della cinematografia del nostro paese nonostante la chiusura delle sale. Il servizio permette di creare veri e propri eventi di cinema online ed è dedicato esclusivamente a festival, Istituti di Cultura, scuole, università, associazioni culturali, e qualunque organizzazione o esercente che desideri mostrare al proprio pubblico, limitatamente al proprio territorio, i titoli che True Colours propone. 

Siamo stati tutti colpiti dall’improvvisa e globale diffusione della pandemia – ha affermato Gaetano Maiorino, Managing Director della True Colours – ma questa situazione drammatica ci ha costretto anche a pensare a una nuova modalità di circolazione per i nostri film. True Colours Virtual Cinema non è un canale VOD – prosegue Maiorino – ma un servizio a disposizione dei nostri partner locali, per noi importantissimi sui vari territori, per continuare a portare nel mondo le storie che ci sono state affidate dai produttori con cui collaboriamo. Con questa iniziativa il pubblico appassionato di cinema italiano, avrà modo di continuare a ridere con le nostre commedie, emozionarsi con i nostri film d’autore, intrattenersi in piena sicurezza grazie ad una modalità di proiezione alternativa, in attesa di poter tornare tutti insieme in sala, che per noi è comunque il naturale canale di fruizione del prodotto cinematografico”.

Il servizio è stato messo a punto con la partnership tecnica di MYmovies, da anni impegnato al fianco di festival e distributori indipendenti italiani, nel proporre alternative complementari alla fruizione classica del cinema, in una sinergia che rappresenta per il portale di informazione e distribuzione cinematografica la prima collaborazione strutturata in maniera specifica per un pubblico internazionale.

Dalle esperienze di queste settimane –dichiara Gianluca Guzzo, fondatore e amministratore delegato di MYmovies – abbiamo preso tutti consapevolezza di quanto sia determinante la rapidità di intervento, e tanto vale in tutti gli ambiti, compresa la cultura, che ci riguarda. Sono personalmente rimasto affascinato dai tempi di reazione con cui True Colours abbia deciso di intervenire per non frenare né limitare la promozione del nostro cinema e della nostra cultura all’estero. Sono altresì felice che abbia scelto MYmovies come partner, che dopo 20 anni di promozione e cura della cultura cinematografica in Italia, avrà da adesso l’occasione di potersi esprimere anche all’estero.”

True Colours Virtual Cinema sarà attivo dal 1 Maggio. Per verificare la disponibilità dei titoli desiderati nei vari territori, gli operatori che vorranno usufruire del servizio potranno contattare il Festival Manager di True Colours, Fabio Tucci attraverso il sito della società, all’indirizzo www.truecolours.it/virtual-cinema/

Rakuten TV, il meglio in arrivo a Maggio

Rakuten TV, il meglio in arrivo a Maggio
La magia non finisce mai su Rakuten TV con film di ogni genere per accontentare i gusti di tutti e soddisfare anche i palati più esigenti. A Maggio arriva sulla piattaforma in 4K HDR, il film che ha trionfato alla notte degli Oscar 2020 con ben 4 delle più prestigiose statuette: Parasiteprimo film in lingua straniera a vincere il premio più importante, quello per il Miglior Film dell’anno.
In arrivo, sempre in 4K HDR, anche altri film vincitori degli Oscar 2020 come 1917, diretto dal Premio Oscar Sam Mendes, aggiudicatosi 3 Academy Awards per la fotografia, il sonoro e gli effetti speciali.  JoJo Rabbit, black comedy sull’olocausto scritto e diretto da Taika Waititi, che si aggiudica l’Oscar per la Miglior Sceneggiatura non originale. Liberamente tratto dal romanzo del 2004 “Come semi d’autunno” (Caging Skies) di Christine Leunens, il film è una favola nera sul nazismo con protagonisti Roman Griffin Davis, Thomasin McKenzie, Taika Waititi, Sam Rockwell e Scarlett Johansson.

Gradite sorprese per i bambini di ogni età. Dolittle – in 4K HDR – pellicola basata su John Dolittle, il personaggio reso famoso dalla serie di libri per bambini scritti da Hugh Lofting negli anni venti. Sonic – Il film, dedicato al porcospino più veloce del mondo, popolarissima icona dei videogiochi anni ’90. Me contro Te Il Film – La vendetta del Signor S, debutto sul grande schermo di Luì e Sofì, gli YouTubers ‘Me Contro Te’, la coppia di fidanzatini siciliani diventati, clic dopo clic, un fenomeno di YouTube. Maggio vede approdare su Rakuten TV anche l’esplosivo Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn in 4K HDR, basato sul gruppo Birds of Prey dell’Universo DC e ottavo film del DC Extended Universe. Per gli amanti del grande Clint Eastwood, ecco il suo ultimo film, Richard Jewellin 4K HDR. E ancora, Criminali come noi, vincitore del Premio Goya come Miglior Film ibero-americano, una commedia proletaria nell’Argentina della crisi economica e sociale dell’inizio del 2000.

Sul fronte del cinema italiano, da non perdere Figli, tratto dal monologo recitato da Valerio Mastandrea e scritto da Mattia Torre, recentemente scomparso, “I figli ti invecchiano”, Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea sono Nicola e Sara, una coppia alle prese con l’arrivo del secondo figlio. Infine da segnalare una promozione unica: dall’8 al 28 maggio il meglio del cinema targato Disney e FOX ad un prezzo speciale. Tra i titoli:  le amatissime saghe di Alien e X Men, classici come Titanic, Avatar, Moulin Rouge!, The beach, e gli ultimi successi come Le Mans ’66 – La grande sfida e Terminator – Destino oscuro, e ancora Bohemian Rhapsody, The Greatest Showman, La Favorita e molti altri.

Cinema cult: 10 film stroncati dalla critica ma amati dal pubblico

I film sono in grado di stimolare accese discussioni forse più di qualsiasi altra forma d’arte o d’intrattenimento. Molto spesso il consenso attorno ad un film arriva ad essere universale, ma in quanto esseri umani dotati di un pensiero e, soprattutto, di un gusto personale, può capitare che il giudizio su un determinato prodotto possa letteralmente spaccare in due non solo la critica, ma anche il pubblico o la stessa critica e lo stesso pubblico.

Due critici cinematografici possono avere due opinioni discordanti sullo stesso film (purtroppo accade, inutile negarlo!), così come due spettatori possono percepire e giudicare un film in maniera totalmente opposta (succede anche questo!). Ancora, capita che film stroncati o accolti negativamente dalla critica, diventino poi molto amati dal grande pubblico. Di seguito ne abbiamo raccolti 10 esempi, basandosi sui punteggia di Rotten Tomatoes, il celebre portale che si occupa di aggregare recensioni sul mondo del cinema e delle serie:

Con Air (Pubblico 75%, Critica 55%)

Gli anni ’90 segnarono l’apice della carriera di Nicolas Cage. Con Air del 1997, diretto da Simon West, è stato uno dei più grandi successo del decennio, nonostante abbia ottenuto recensioni contrastanti da parte della critica. Eppure, il pubblico sembra aver amato il film. Cage è un attore che non sempre è in grado di mettere d’accordo tutti; eppure Con Air è ancora oggi riconosciuto come uno dei suoi film più conosciuti e apprezzati dal pubblico.

Space Jam (Pubblico 63%, Critica 43%)

Space Jam, film a tecnica mista come già lo era il ben più riuscito ed acclamato Chi ha incastrato Roger Rabbit?, ha visto i Looney Tunes scendere in campo per formare una squadra di backset insieme alla leggenda dell’NBA Michael Jordan. Naturalmente, è facile immaginare come la critica possa aver accolto un film con una premessa narrativa del genere. Tuttavia, il pubblico ha amato la pellicola, che negli anni è divenuta un vero e proprio cult. Ad oggi, è certamente uno dei titoli più iconici quando si pensa alla commedia fantastica targata anni ’90, così amato da aver dato vita ad un sequel attualmente in fase di pre-produzione.

Blade (Pubblico 78%, Critica 55%)

Il pubblico e la critica sono sempre stati agli antipodi su Blade con Wesley Snipes. Gli spettatori sembrano aver amato la versione del cacciatore di vampiri del 1998, mentre la critica no. A prescindere da tutto, il film ebbe un enorme successo e generò addirittura due sequel (uno dei quali era persino migliore dell’originale!). Il film di Stephen Norrington ha dimostrato come anche negli anni ’90 il pubblico era desideroso di adattamenti basati sui personaggi dei fumetti (prima dell’esplosione del MCU e del DCEU), pronto a mettere da parte anche i difetti più evidenti pur di godere di un buon prodotto d’intrattenimento ispirato ai loro eroi (o antieroi) preferiti.

Cruel Intentions (Pubblico 81%, Critica 54%)

Cruel Intentions, adattamento in chiave “teen” del celebre romanzo di Choderlos de Laclos, è stato amato dal pubblico e stroncato dalla critica. Il film si è rivelato un successo grazie soprattutto al suo cast (che includeva anche il futuro premio Oscar Reese Witherspoon), diventando negli anni un piccolo cult, soprattutto tra quel pubblico cresciuto sul finire degli anni ’90 con titoli quali Scream e So cosa hai fatto. La critica, forse troppo legata alla trasposizione del 1988 di Stephen Frears (sicuramente la più celebre!), non ha particolarmente apprezzato questo riadattamento in chiave moderna.

Ragazze interrotte (Pubblico 84%, Critica 54%)

All’epoca della sua uscita in sala nel 1999, Ragazze interrotte ricevette giudizi contrastanti da parte della critica. Molti hanno definito il film confuso e manchevole del tono originale del libro da cui era tratto. Il pubblico invece ha apprezzato il film e la sua storia di amicizia e follia. Tuttavia, un elemento su cui tutti sono sempre stati d’accordo è rappresentato dalle eccellenti performance del cast. Angelina Jolie vinse anche un Oscar come migliore attrice non protagonista e quello di Lisa è sicuramente uno dei ruoli più acclamati della sua filmografia. 

Die Hard – Duri a morire (Pubblico 83%, Critica 52%)

Il terzo episodio della serie di film Die Hard con Bruce Willis è stato senza dubbio quello ad aver maggiormente diviso all’epoca della sua uscita. Un film con acrobazie ed esplosioni più elaborate non poteva non incontrare il favore del pubblico, ma ai critici naturalmente certi aspetti interessano poco o nulla. Tuttavia, i successivi capitoli del franchise – Die Hard – Vivere o morire e Die Hard – Un buon giorno per morire – hanno ufficialmente decretato la fine del franchise e delle sue idee, deludendo anche degli appassionati.

Armageddon (Pubblico 73%, Critica 38%)

Molto prima che Michael Bay venisse puntualmente distrutto dalla critica ad ogni nuova uscita di un nuovo episodio della saga di Transformers, i precedenti lavori del regista americano erano già stati ampiamente stroncati dai giornalisti. Armageddon è un esempio lampante in tal senso, accolto negativamente dalla critica all’epoca della sua uscita, principalmente a causa della sua eccessiva durata, del montaggio frenetico e di una sceneggiatura esageratamente sdolcinata. Tuttavia, il pubblico ha apprezzato la storia ed i suoi personaggi, decretando il successo del film al botteghino.

Ace Ventura: Missione Africa (Pubblico 72%, Critica 32%)

Ace Ventura: Missione Africa non sarebbe mai potuto diventare un successo di critica, e questo a causa della sua comicità esagerata, da molti ritenuta mediocre e spesso volgare. Una commedia stravagante di questo tipo, con un Jim Carrey più fuori di testa che mai, avrebbe però potuto divertire il pubblico: il film, infatti, venne realizzato proprio sulla scia del successo del precedente Ace Ventura – L’acchiappanimali. 

Hook: Capitan Uncino (Pubblico 76%, Critica 28%)

Con il coinvolgimento di alcuni degli attori più talentuosi che gli anni ’90, e con Steven Spielberg dietro la macchina da presa, com’è possibile che Hook: Capitan Uncino abbia pubblico e critica? I critici non hanno particolarmente apprezzato questa versione modernizzata delle avventure di Peter Pan, criticando in particolare la sceneggiatura. Il pubblico, invece, ha amato la storia e, ovviamente, le performance di Robin Williams e Dustin Hoffman. Curiosamente, lo stesso Spielberg ha più volte espresso la sua insoddisfazione per il film, considerandolo un fallimento.

Patch Adams (Pubblico 73%, Critica 22%)

Ancora un titolo con Robin Williams. Questa volta si tratta della commedia drammatica Patch Adams, altro titolo della carriera del compianto attore che ha diviso critica e pubblico. I critici hanno fatto a pezzi il film per la sua vena estremamente sentimentale e per avre sprecato le eccellenti abilità comica di Williams. Al contrario, il pubblico ha amato il film, apprezzandone, oltre alla performance del protagonista, anche la commistione tra commedia e dramma.

Fonte: ScreenRant

La sfida delle mogli di Peter Cattaneo in streaming

La sfida delle mogli di Peter Cattaneo in streaming

La sfida delle mogli, tratto da una storia vera e diretto dal regista di “Full Monty” Peter Cattaneo, sarà disponibile in streaming dal 25 aprile, e per quattro settimane, sulle principali piattaforme digitali: SKY PRIMAFILA PREMIERE, TIMVISION, CHILI, HUAWEI VIDEO, RAKUTEN TV e INFINITY. Dopo Un figlio di nome Erasmus, Eagle Pictures contribuisce alla campagna #iorestoacasa con una nuova commedia in prima visione.

Presentato nel corso dell’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma, La sfida delle mogli nasce da una sceneggiatura scritta da due donne, Rosanne Flynn e Rachel Tunnard, ispirata al grande fenomeno, nato nel 2011, dei Military Wives Choirs, i cori formati dalle mogli dei militari al fronte.

Un cast di eccellenza per un film irresistibile, che vanta la presenza di Kristin Scott Thomas (Il Paziente inglese, Ti amerò per sempre, Quattro matrimoni e un funerale) e dell’attrice e sceneggiatrice Sharon Horgan.

La sfida delle mogli: la trama

La vita della moglie di un militare al fronte può essere ingrata, ma non per Kate (Kristin Scott Thomas), che affronta lo stress e la monotonia della sua condizione con grazia e perseveranza. Kate infatti trova la sua libertà espressiva nel canto, al punto da riuscire a convincere un gruppo di mogli nella sua stessa condizione, a formare un coro: il Military Wives Choir che avrà un grande e inaspettato successo.

Ispirato ad una storia vera, la pellicola e il suo incredibile cast ci ricorda che è sempre possibile superare le proprie paure e affrontare le avversità della sorte creando un fronte di solidarietà comune.

La sfida delle mogli: la trailer

What We Do in the Shadows 2×04: promo e trama dall’episodio

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What We Do in the Shadows 2×04: promo e trama dall’episodio

Il canale americano FX ha diffuso promo e trama di What We Do In The Shadows 2×04, il quarto episodio della seconda stagione di What We Do In The Shadows.

In What We Do in the Shadows 2×04 che si intitolerà  “The Curse” Mentre i vampiri temono di essere stati maledetti elettronicamente, Guillermo cerca di contrastare una minaccia mortale per i suoi padroni. “The Curse” è stato scritto da Sarah Naftalis e diretto da Liza Johnson.

What We Do In The Shadows 2×04

What We Do In The Shadows 2 è l’annunciata seconda stagione della serie comica creata da Jemaine Clement per il canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per centinaia di anni.

Nella seconda stagione di What We Do In The Shadows ritorneranno i protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo. Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.

Nei ruoli ricorrenti troviamo Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja, Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in ciascuna delle sue vite.

Captain Marvel 2: 5 motivi per cui abbiamo bisogno del sequel

Captain Marvel 2: 5 motivi per cui abbiamo bisogno del sequel

Negli ultimi anni, i supereroi femminili hanno ricevuto una maggiore attenzione da parte di produttori e sceneggiatori, grazie a personaggi come Wonder Woman e Captain Marvel che hanno finalmente ottenuto dei film a loro dedicati. A novembre, dovrebbe arrivare in sala anche Black Widow, con al centro la prima supereroina vista nel MCU, ossia la Vedova Nera di Scarlett Johansson.

Questi film sono stati molto apprezzati, sia dalla critica che dal pubblico, tanto da spingere le major a produrre dei sequel: Wonder Woman 1984, che dovrebbe arrivare nelle sale ad agosto, e Captain Marvel 2, annunciato di recente. In attesa di maggiori dettagli sul ritorno di Brie Larson nei panni di Carol Danvers,  ecco 5 motivi per cui abbiamo bisogno di un sequel di Captain Marvel

Il successo del primo film

Commercialmente parlando, Captain Marvel è stato un successo. Il film con il premio Oscar Brie Larson ha ottenuto non solo il plauso della critica, ma è stato accolto positivamente anche dal pubblico. Ad oggi, grazie al miliardo di dollari raggiunto al box office globale, il film risulta tra i primi 30 titoli con gli incassi più alti nella storia del cinema.

Captain Marvel è uno degli Avengers più potenti

Se il MCU continuerà ad espandersi in maniera coerente e coesa, è quasi certo che in uno dei prossimi film vedremo una minaccia ancora più temibile e potente di Thanos. La posta in gioco che verrà settata grazie ai futuri titoli del MCU sarà necessaria per mantenere alto l’interesse e il coinvolgimento del pubblico. Proprio per questo motivo, un personaggio come Captain Marvel è assolutamente necessario. D’altronde, un grande cattivo implica necessariamente il coinvolgimento di un grande eroe (o di una grande eroina!) dagli incredibili poteri necessari a contrastarlo…

Carol Danvers è parte della nuova Fase del MCU

Essendo stata introdotta nel MCU abbastanza di recente (il film risale soltanto allo scorso anno), è logico che il personaggio di Carol Danvers sarà parte integrante della nuova fase, la 4, dell’universo condiviso. Ciò significa che un sequel dedicato alle sue avventure è praticamente inevitabile.

Le capacità attoriali di Brie Larson

Brie Larson è considerata un’ottima attrice. Ha vinto un Oscar, un Golden Globe e un BAFTA nel 2015 per il suo ruolo nel drammatico Room, ad oggi la sua interpretazione più acclamata dalla critica. Di recente, la Marvel ha iniziato ad ingaggiare per i suoi film alcuni dei migliori attori in circolazione: da questo punto di vista, portare avanti le avventure di Carol Danvers sul grande schermo permetterebbe alla Larson di dimostrare ancora una volta la propria versatilità.

Un film con al centro una supereroina

Al grido di “Girl Power”, cosa potrebbe esserci di meglio (e di ugualmente importante) che un altro film dedicato ad una supereroina? Wasp è stata il primo supereroe femminile della Marvel a comparire nel titolo ufficiale di un film (Ant-Man and the Wasp); Captain Marvel è stata il primo supereroe femminile della Marvel ad ottenere uno standalone. Un sequel di Captain Marvel non solo farebbe di Carol Danvers il prima supereroina del MCU ad ottenere un seguito dedicato alle sue avventure, ma contribuirebbe indubbiamente alla promozione dell’importanza di vedere sempre più supereroi femminili al cinema.

Fonte: Screen Rant

Red Hulk: un fan poster immagina il film dedicato al personaggio

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Red Hulk: un fan poster immagina il film dedicato al personaggio

Red Hulk (in italiano, Hulk Rosso) è un personaggio Marvel piuttosto nuovo rispetto all’originale Hulk (che ha debuttato nel 1962), con il generale Thunderbolt Ross che si è trasformato nello stesso, per la prima volta, nel 2008. Nonostante il Gigante Verde sia uno degli eroi principali del MCU, ad oggi non abbiamo mai visto la controparte rossa sul grande schermo, nonostante diversi rumor sostengano che Red Hulk potrebbe debuttare nella Fase 4.

Nel MCU, il generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross è interpretato dal premio Oscar William Hurt: lo abbiamo visto ne L’incredibile Hulk (2008), in Captain America: Civil War (2016) e nei più recenti Avengers: Infinity War (2018) e Avengers: Endgame (2019). Hurt tornerà nei panni del personaggio nell’attesissimo Black Widow con Scarlet Johansson, e potrebbe anche apparire in She-Hulk, l’annunciata serie Disney+ in cui sarà coinvolto anche Mark Ruffalo, interprete del Gigante di Giada.

Al momento non sappiamo quanto sarà grande il ruolo del generale Thunderbolt Ross in Black Widow, né sappiamo con certezza se lo stesso tornerà in She-Hulk: quel che è certo, è che alcuni fan vorrebbe tanto il debutto di Red Hulk sul grande schermo, come testimoniato di recente da un fan poster dedicato proprio ad un possibile film che lo veda protagonista.

Realizzato dall’artista Zerologhy, il fan poster immagina Mark Ruffalo al fianco di William Hurt e Liv Tyler, che riprendono i ruoli rispettivamente del generale Ross e di sua figlia Betty (anche la Tyler è apparsa ne L’incredibile Hulk del 2008). Stando ai nomi riportati sul poster, il film dovrebbe includere anche personaggi del calibro di Thor, Maria Hill, Ant-Man, Nick Fury e Abominio.

Red Hulk: un fan poster immagina il film dedicato al personaggio

Di recente Mark Ruffalo è tornato a parlare della possibilità di uno standalone dedicato ad Hulk. L’idea dell’attore non sarebbe quella di esplorare il futuro del personaggio, quindi raccontare magari una nuova avventura, ma bensì focalizzarsi su cosa è successo allo stesso durante i film degli Avengers, quindi raccontare cosa ha fatto Bruce Banner quando non lo abbiamo visto sullo schermo:

“C’è quest’idea che credo possa essere davvero interessante. Non l’abbiamo mai veramente seguito durante la sua vita. È sempre stato messo un po’ al margine. È come il Rosencrantz e Guildenstern degli Avengers. Sarebbe interessante andare a riempire tutti gli spazi vuoti e scoprire cosa gli è successo tra tutti quei film.”

Ryan Reynolds mette in guardia un fan da Lanterna Verde

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Ryan Reynolds mette in guardia un fan da Lanterna Verde

Prima di vestire i panni di Deadpool nell’omonimo cinecomic, Ryan Reynolds ha interpretato un altro celebre personaggio dei fumetti sul grande schermo, ossia Lanterna Verde. All’epoca della sua uscita in sala (2011), il film venne accolto in maniera negativa tanto dalla critica quanto dal pubblico, e a quanto pare lo stesso Reynolds non avrebbe una grande opinione della pellicola a cui ha preso parte.

Il film è diretto da Martin Campbell (Casino Royale) e annovera nel cast, oltre a Reynolds, anche Mark Strong, Peter Sarsgaard, Taika Waititi, Tim Robbins, Angela Bassett e quella che all’epoca sarebbe diventata poi la futura moglie del protagonista, ossia Blake Lively. A causa dello scorso successo del film, che oltre alle pesanti critiche negative si rivelò anche un flop al botteghino, Ryan Reynolds ha spesso dichiarato di non voler più tornare a lavorare sul personaggio.

Di recente è balzato all’attenzione di ScreenRant un fatto assai curioso, ma forse non così sorprendente se pensiamo a ciò che Reynolds ha sempre sostenuto riguardo al film. Su Twitter, infatti, un utente che probabilmente non ha mai visto il film, gli ha chiesto se valesse la pena noleggiarlo su Apple TV. La risposta dell’attore è stato un succo: “Scappa.”

Per quanto riguarda il futuro cinematografico di Lanterna Verde, sono anni che si parla di un possibile reboot dedicato al Corpo delle Lanterne Verdi che sarebbe stato affidato a Geoff Johns. Al momento, però, i dettagli sul progetto sono decisamente scarsi.

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Mélanie Laurent: 10 cose che non sai sull’attrice

Mélanie Laurent: 10 cose che non sai sull’attrice

Partita dalla Francia, l’attrice Mélanie Laurent ha in breve tempo conquistato prima l’Europa e poi gli Stati Uniti, arrivando a recitare per importanti film, che le hanno permesso di mettere alla prova il proprio talento e maturare come interprete. Oggi, la Laurent è una delle più apprezzate attrici della sua generazione, capace di passare con naturalezza attraverso progetti ben diversi per genere e budget. Ecco 10 cose che non sai di Mélanie Laurent.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Mélanie Laurent Instagram

Mélanie Laurent: i film in cui ha recitato

10. Ha partecipato a celebri lungometraggi. L’attrice esordisce al cinema con il film Un pont entre deux rives (1999), di Gérard Depardieu. Negli anni acquista poi sempre più popolarità grazie a titoli come Ceci est mon corps (2001), con Louis Garrel, Tutti i battiti del mio cuore (2005), L’amore nascosto (2007), con Isabelle Huppert, e Il concerto (2009). La consacrazione mondiale arriva con il ruolo di Shosanna in Bastardi senza gloria (2009), con Brad Pitt e Christoph Waltz. Da quel momento recita in film come Beginners (2010), Now You See Me – I maghi del crimine (2013), Enemy (2013), con Jake Gyllenhaal, By the Sea (2015), di Angelina Jolie, Operation Finale (2018), Mia e il leone bianco (2018) e 6 Underground (2019), con Ryan Reynolds.

9. È anche regista e sceneggiatrice. Nel corso degli anni la Laurent si è dimostrata non solo interessata alla recitazione, ma anche alla scrittura e alla regia di film. Ha infatti esordito dietro la macchina da presa con Les adoptés (2011), da lei anche sceneggiato, per poi dirigere anche Respire (2014), Plonger (2017), con Gilles Lellouche, Galveston (2018), e The Nightingale (2020), con Dakota Fanning e Elle Fanning.

Mélanie Laurent: chi è suo marito

8. Si è sposata in gran segreto. Dopo alcune relazioni, tra cui quella con musicista Damien Rice, dal 2013 l’attrice è sposata con un tecnico cinematografico. Particolarmente riservata, la Laurent ha preferito non rivelare l’identità del marito, nel tentativo di preservare la loro vita privata. Tra i pochi annunci da lei fatti a riguardo, vi è stato quello relativo alla nascita del primo figlio, avvenuta nello stesso 2013.

Mélanie Laurent non è su Instagram

7. Non ha un profilo personale. L’attrice ha rivelato di non possedere alcun account sul social network Instagram, non apprezzando il ruolo di questo nella società. L’attrice è notoriamente molto riservata, e tende a tenere ben distinte la sua vita lavorativa da quella privata. Esiste tuttavia una fan page, seguita da 118 mila persone, dove è possibile trovare gli ultimi aggiornamenti riguardanti l’attrice.

Mélanie Laurent in Now You See Me

6. Ha recitato nel noto film. Nel 2013 l’attrice torna al cinema interpretando Alma Dray, agente dell’Interpol nel film Now You See Me – I maghi del crimine. All’interno del lungometraggio l’attrice sarà uno degli elementi chiave nella caccia ai quattro illusionisti protagonisti. Benché apprezzata nella parte, l’attrice non ha in seguito ripreso il ruolo per il sequel del film.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Mélanie Laurent Bastardi senza Gloria

Mélanie Laurent in Bastardi senza gloria

5. Per prepararsi al ruolo ha lavorato come proiezionista. Nel film Bastardi senza gloria, l’attrice ricopre il ruolo di Shosanna. Per metterla alla prova, il regista Quentin Tarantino le chiese di lavorare per alcune settimane come proiezionista in un piccolo film. Principalmente l’attrice era solita adoperare trailer o cartoni animati, ma come test finale Tarantino le chiese di proiettare sul grande schermo il film Le iene, da lui diretto.

4. Tarantino non era sicuro di affidare a lei il ruolo. Prima di decidere se fosse o meno giusta per la parte, Tarantino fece sostenere all’attrice diversi provini. Durante uno di questi disse alla Laurent che non era certo di volerle affidare la parte, preferendo invece puntare su qualcuno senza esperienze da poter scoprire e portare alla fama. L’attrice riuscì a convincere Tarantino di non essere poi tanto famosa, e a quel punto egli la scelse per il film.

3. Ha apportato una modifica al finale. Inizialmente, l’intenzione di Tarantino era di realizzare il film che Shosanna gira per i nazisti in lingua francese. Fu tuttavia la Laurent a fargli cambiare idea, affermando che realizzandolo invece in inglese sarebbe risultato più d’impatto. Tale suggerimento venne infine accolto, permettendo all’attrice di modificare il finale.

Mélanie Laurent in 6 Underground

2. Ha ricoperto un ruolo inedito. Nel 2019 l’attrice si è fatta notare per il ruolo di Due, nome in codice del personaggio da lei ricoperto in 6 Underground. La Laurent ha raccontato di aver accettato il ruolo in particolare perché si trattava di un inedito nella sua filmografia. L’attrice ha infatti spiegato di non apprezzare molto il genere action, ma che desiderava misurarsi con qualcosa di completamente distante da lei e dai suoi soliti progetti.

Mélanie Laurent: età e altezza

1. Mélanie Laurent è nata a Parigi, in Francia, il 21 febbraio 1983. L’attrice è alta complessivamente 157 centimetri.

Fonte: IMDb

Mission Impossible 7 e 8: annunciate le nuove date di uscita

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Mission Impossible 7 e 8: annunciate le nuove date di uscita

La Paramount Pictures ha annunciato le nuove date di uscita di Mission Impossible 7 e 8, i due nuovi capitoli della saga con protagonista Tom Cruise che saranno diretti entrambi da Christopher McQuarrie, già regista di Rogue Nation e Fallout. La produzione di entrambi i titoli – che saranno girati consequenzialmente – è attualmente bloccata a causa della pandemia di Covid-19.

Proprio per l’incertezza dell’attuale situazione mondiale, e vista l’impossibilità di prevedere quando sarà possibile tornare sui set cinematografici, la Paramount si è vista costretta a posticipare l’uscita di entrambi i film nelle sale: Mission Impossible 7 era inizialmente previsto per il 21 luglio 2021, ma arriverà adesso al cinema il 19 novembre 2021; Mission Impossible 8, invece, dal 5 agosto 2022 arriverà adesso nelle sale il 4 novembre 2022.

Ricordiamo che per Mission Impossible 7 erano previste delle riprese anche in Italia, rispettivamente a Venezia e a Roma, che sarebbero dovute partire lo scorso marzo. Al momento non sappiamo se la produzione tornerà in Italia non appena sarà possibile, o se le riprese previste nel nostro paese verranno definitivamente cancellate.

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I prossimi due capitoli della saga di Mission Impossible vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Nicholas Hoult (X-Men, Mad Max: Fury Road). Tom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust.

I due film verranno girati in contemporanea ma non è ancora chiaro quali altri membri del cast torneranno sul set per le riprese. Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 23 luglio 2021 e il 5 agosto 2022.

Nessun aggiornamento sul destino di August Walker e Alan Hunley, i personaggi interpretati da Henry Cavill e Alec Baldwin, che secondo le ultime indiscrezioni rientrerebbero nei piani di McQuarrie per i sequel. Ma come farli tornare, visto che nel precedente film sono morti?

Brad Pitt è il Dr. Anthony Fauci in uno sketch del SNL

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Brad Pitt è il Dr. Anthony Fauci in uno sketch del SNL

Lo scorso 25 aprile, sulla NBC, è andata in onda la prima puntata della nuova edizione del Saturday Night Live che, al fine di garantire il distanziamento sociale per cercare di arginare il contagio da Coronavirus, non verrà più registrato in studio e sarà realizzato con i contributi registrati da varie personalità del mondo dello spettacolo direttamente dalle loro abitazioni.

Il protagonista del tradizione cold open d’apertura dello show è stato Brad Pitt. L’attore premio Oscar per C’era una volta a Hollywood è stato protagonista di uno sketch in cui ha vestito i panni di Anthony Fauci, celebre immunologo statunitense, divenuto uno dei volti più importanti nella lotta al Covid-19, tanto da essere stato chiamato dal presidente Donald Trump a far parte della task force dedicata ad affrontare l’emergenza.

Nello sketch, chiaramente ironico, il Fauci interpretato da Pitt cerca di fare chiarezza sulle recenti (ed errate) dichiarazioni di Trump in merito alla pandemia, che hanno suscitato un grande clamore a livello mediatico. Nella realtà, infatti, Fauci è considerato una vera e propria icona nella lotta contro la disinformazione sulla pandemia, avendo spesso contraddetto o rettificato numerose affermazioni pronunciate dal Presidente durante la gestione dell’emergenza sanitaria.

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Alla fine del video, Brad Pitt si toglie la parrucca e ringrazia pubblicamente Anthony Fauci per il suo lavoro e per la calma e la chiarezza che contraddistinguono ogni suo intervento. L’attore ha poi anche ringraziato tutti coloro che sono attualmente impegnati in ambito sanitario per garantire la nostra sicurezza.

Henry Cavill intimidito da Ben Affleck sul set di Batman v Superman

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Non sappiamo ancora se Henry Cavill tornerà a vestire i panni di Superman sul grande schermo. L’attore ha più volte dichiarato di non aver ancora chiuso con il personaggio, ma ad oggi i piani della Warner Bros. e della DC Films in merito al futuro cinematografico dell’Uomo d’Acciaio sono ancora avvolti nel mistero.

Nel frattempo, l’attore è tornato a parlare del personaggio in una recente intervista con il magazine Healthy For Men (via ComicBookMovie), in cui ha rivelato che prima di conoscere Ben Affleck, sua co-star in Batman v Superman: Dawn of Justice, era intimidito all’idea di lavorare con il collega:

“Pensavo di aver raggiunto un’ottima forma fisica per quel tipo di film”, ha spiegato Cavill. “Poi incontrai Ben Affleck. La prima cosa che mi colpì di lui fu la sua simpatia, ma devo ammettere che all’inizio era un po’ intimidito dalla sua stazza. Non sono il tipo di ragazzo che entra in competizione con qualcuno per questo genere di cose, ma Ben è davvero enorme. Credevo di non poter reggere il confronto. Era molto più grosso di quanto mi aspettassi: aveva una fisicità ed una presenza davvero impressionanti. Così ho deciso che dovevo allenarmi ancora di più. Quando una persona del genere ti ronza intorno, l’unica cosa che ti viene da pensare è che devi correre in palestra e darti da fare.”

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Nel 2018, alcune news sembravano aver confermato che Henry Cavill fosse definitivamente uscito dal DCEU. Lo scorso anno, però, è stato lo stesso attore a dichiarare di non aver ancora rinunciato al ruolo, nonostante i piani per riportare Superman sul grande schermo non siano ancora chiari e definiti.

Ricordiamo che al momento Henry Cavill è la star della serie The Witcher disponibile su Netflix, in cui interpreta l’eroe Geralt di Rivia. Di recente è emerso che l’attore potrebbe interpretare un “mutante famoso” in Captain Marvel 2, ma per ora non esiste ancora una conferma ufficiale.

Tyler Rake: recensione del film con Chris Hemsworth

Tyler Rake: recensione del film con Chris Hemsworth

Netflix non è nuovo nell’acquistare grandi film d’azione, opere che sul grande schermo avrebbero sfogato tutta la loro ricchezza di dettagli e che trovano invece ora nuovo canale preferenziale grazie al servizio di streaming. Dopo aver distribuito 6 Underground, dell’esplosivo regista Michael Bay, è ora il turno di Tyler Rake, diretto dall’esordiente Sam Hargrave, prodotto dai fratelli Anthony e Joe Russo e tratto dalla graphic novel Ciudad, scritta proprio da questi ultimi.

Ambientato a Dhaka, in Bangladesh, il film ha per protagonista l’attore Chris Hemsworth nei panni del mercenario che dà il titolo al film. Silenzioso e solitario, questi viene contattato dall’agente Nik Khan (Golshifteh Farahani) per una missione apparentemente ordinaria: recuperare il figlio di un signore della droga, rapito da un suo spietato rivale. Il compito si rivelerà tuttavia essere più complesso del previsto, e nel corso degli eventi Rake dovrà capire di chi fidarsi mentre combatte anche con il proprio tormentato passato.

Tyler Rake: l’azione come danza

Se c’è un elemento davvero sorprendente del film, questo è certamente la spettacolarità delle sue scene d’azione. Ciò appare comprensibile nel momento in cui si nota il fatto che Hargrave, prima di debuttare alla regia, è stato a lungo stunt coordinator per la Marvel, ed in particolare per il film Avengers: Endgame. A lui si devono le spettacolari coreografie presenti in quello che è il più grande incasso nella storia del cinema, e naturalmente ripropone anche in questo suo primo da regista tali competenze.

In particolare, si assiste ad un incredibilmente dinamico piano-sequenza di circa 12 minuti, che posto ad inizio film stabilisce subito la qualità della messa in scena. Una sequenza, questa, ambientata nel cuore della polverosa città, con la macchina da presa che segue i protagonisti in un pericoloso inseguimento automobilistico, nel labirinto di edifici dove avviene lo scontro fisico e infine di nuovo in strada per la fuga finale. Il coinvolgimento dello spettatore è qui a livelli altissimi, stregato dalle coreografie ideate per la sequenza, che appare quasi come una danza dei protagonisti, come anche dalla fotografia attraverso cui tutto ciò trova massima espressione.

A portare tutto ciò sulle sue possenti spalle vi è Chris Hemsworth, che prova nuovamente di essere un attore di talento. Lasciati momentaneamente i panni del divino Thor, l’attore dà qui vita ad una performance sulla quale è possibile modellare l’intero film e le sue spettacolari coreografie. Allo stesso tempo, Hemsworth ha la possibilità di sfoggiare delle convincenti sfumature drammatiche, che nel loro minimalismo rompono l’idea di un personaggio indistruttibile lasciandone trasparire un’umanità nel quale ritrovare errori e rimpianti.

Tyler Rake Chris Hemsworth

Tyler Rake: la recensione

Se il film mette in mostra le qualità di Hargrave come regista, capace di orchestrare spettacolari sequenze d’azione, fruibili senza problemi di comprensione, meno completo appare invece essere dal punto di vista della scrittura. Sceneggiata dal solo Joe Russo, la pellicola non sembra seguire una particolare struttura narrativa, ritrovandosi così accelerato nella prima parte e particolarmente rallentato nella seconda. Salvo le due principali sequenze d’azione, poste all’incirca all’inizio e alla fine del film, Tyler Rake soffre di una mancanza di contenuti e risvolti che avrebbero potuto rendere la vicenda ancor più accattivante.

Allo stesso tempo, alla conta dei fatti non sembrano esserci solide motivazioni in ciò che i personaggi protagonisti compiono, specialmente per quanto riguarda i villain di turno, mai realmente caratterizzati. Molti sono gli elementi lasciati in sospeso, e con questi si sarebbe potuto idealmente costruire dei sequel. Apparentemente però, non sembra essere questa l’intenzione.

Non supportato da una struttura narrativa solida, Tyler Rake dimostra così più di una fatica nel gestire il proprio ritmo. La sua fortuna è dunque l’avere alla regia un tecnico come Hargrave, a cui vanno i principali meriti del film, fondato su una messa in scena dal grande potenziale. La sua è una voce che potrebbe diventare particolarmente significativa nel genere, e seppur non completamente riuscito questo film ne è una prova iniziale.

Florence Pugh con Chris Pine e Shia LaBeouf per Olivia Wilde

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Florence Pugh con Chris Pine e Shia LaBeouf per Olivia Wilde

Il nuovo film di Olivia Wilde Don’t Worry Darling vedrà protagonista, accanto ai già annunciati Chris Pine e Shia LaBeouf, Florence Pugh, la giovane attrice protagonista di Midsommar e nominata agli Oscar per Piccole Donne.

Olivia Wilde, dopo (e ora in parallelo) a una carriera d’attrice, ha esordito l’anno scorso come regista con Booksmart – la rivincita delle sfigate. Ora Wilde è ora pronta a dirigere un thriller psicologico ambientato in California negli anni ’50.

Vedremo Florence Pugh anche in Black Widow, accanto a Scarlett Johansson, mentre Chris Pine sarà in Wonder Woman 1984 con Gal Gadot. Shia LaBeouf è una specie di jolly nel cast: dopo un inizio folgorante di carriera, con Transformers e Indiana Jones e il regno dei teschi di cristallo, il talentuoso attore sta ora rimettendosi in carreggiata, dopo un periodo controverso.

Fonte: Variety

Thor: Love and Thunder uscirà una settimana prima del previsto

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Thor: Love and Thunder uscirà una settimana prima del previsto

La Marvel sta “aggiustando” la sua schedule delle uscite al cinema e sembra che a differenza di molti altri titoli che hanno subito spostamenti anche di diversi mesi, Thor: Love and Thunder, dopo il primo posticipo al 18 febbraio 2022, adesso si è assestato al 11 febbraio 2022, una settimana prima dell’uscita prevista in coincidenza con il grande spostamento dei titoli a seguito dell’emergenza sanitaria mondiale.

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness posticipato per evitare Spider-Man 3

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I Marvel Studios hanno annunciato che Doctor Strange in the Multiverse of Madnessha subito un ulteriore spostamento e arriverà adesso nel 2022. Precedentemente era stato annunciato che il film con Benedict Cumberbatch sarenne uscito il 5 novembre 2021, ma adesso sappiamo che non è più così.

Oggi, la Sony ha annunciato la sua nuova schedule, con Spider-Man 3 che è stato spostato proprio al 5 novembre e così Marvel, in risposta, ha comunicato che il seguito di Doctor Strange cambierà data d’uscita, per evitare conflitti al box office. Adesso il film uscirà in 25 marzo 2022.

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton Chiwetel EjioforRachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in Endgame.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.

Spider-Man: un nuovo universo 2, posticipata l’uscita

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Spider-Man: un nuovo universo 2, posticipata l’uscita

Dopo lo spostamento di Spider-Man 3, la SONY posticipa anche un altro attesissimo film sull’Uomo Ragno, quel Spider-Man: un nuovo universo 2 attesissimo dagli spettatori che hanno giustamente amato alla follia il primo bellissimo film.

Previsto inizialmente per aprile 2022, il film uscirà adesso in autunno, il 7 ottobre del 2022, e si allineerà con la nuova schedule mondiale dei blockbuster che stanno trovando tutti una nuova collocazione nel palinsesto dei prossimi mesi e anni.

Spider-Man: Un Nuovo Universo racconta le vicende del teenager Miles Morales e delle infinite possibilità dello Ragno-Verso, dove più di una persona può indossare la maschera. Una visione fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e unico nel suo genere.

Il film è diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman, con Shameik Moore e Jake Johnson. Uscito al cinema il 25 dicembre 2018. Durata 117 minuti. Distribuito da Warner Bros. Italia.

Il cast di doppiatori americano comprendere gli attori Shameik Moore, Jake Johnson, Mahershala Ali, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Liev Schreiber, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, Nicolas Cage.

Spider-Man: Un nuovo universo, la recensione

Uncharted: anticipata di tre mesi la data d’uscita

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Uncharted: anticipata di tre mesi la data d’uscita

A differenza di tutti gli altri progetti cinematografici che stanno subendo dei posticipi a causa dell’emergenza sanitaria mondiale, Uncharted è stato anticipato di ben tre mesi.

Il film, con protagonista Tom Holland, arriverà nel luglio 2021 al posto di ottobre e andrà ad occupare lo slot lasciato vuoto proprio da Spider-Man 3, altro film con Holland che però è stato posticipato a novembre dello stesso anno.

Ruben Fletcher (Venom) dirigerà il film, dopo una serie di abbandoni e una firma del contratto che risale allo scorso gennaio. Il progetto, ormai in cantiere da diversi anni, segue Nathan Drake, un cacciatore di tesori che viaggia in tutto il mondo per scoprire vari misteri storici. Non è stato reso noto quali saranno i personaggi interpretati da Banderas, Ali e Gabrielle nel film.

Tom Holland resta collegato al progetto nei panni di Nathan Drake, così come Mark Wahlberg in quelli di Sully Sullivan. Non tutti sanno che, inizialmente, Wahlberg avrebbe dovuto interpretare l’eroe del titolo anni fa quando David O. Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come una origin story. Nel cast anche Antonio Banderas.

La sceneggiatura è stata firmata da Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins, e racconterà le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni giovanili mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti conosciamo.

Vi ricordiamo che Uncharted sarà la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.

Black Cat e Silver Sable: il film potrebbe diventare una serie per Disney+

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Il film dedicato a Black Cat e Silver Sable potrebbe evolversi in una serie Disney + – almeno, è ciò che la sua regista, Gina Prince-Bythewood, ha dichiarato. Conosciuto anche come Silver & Black, un film sui personaggio dello Spiderverse, Black Cat e Silver Sable, è stato annunciato nel 2016, e solo nel maggio 2017 Prince-Bythewood è salita a bordo del progetto.

Dopo una previsione di uscita nel febbraio 2019, il film ha poi subito una battuta d’arresto per via di problemi alla scrittura e dopo numerosi problemi in fase di preproduzione, arriva adesso la notizia, dalle labbra della regista, che il progetto non è morto ma che si potrebbe trasformare in una serie Disney+.

Parlando con THR, Prince-Bythewood ha offerto un piccolo aggiornamento sul film Black Cat e Silver Sable. Dopo aver confermato che lo script iniziale era stato diviso in due film diversi, Prince-Bythewood ha rivelato: “Ora, c’è un pensiero di di realizzare la storia in forma di serie breve per Disney+, ma credo che i due personaggi possano funzionare meglio in un film, quindi spero che si realizzi.”

Spider-Man 3: posticipato di cinque mesi da Sony

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Spider-Man 3: posticipato di cinque mesi da Sony

Sony Pictures ha annunciato ulteriori cambiamenti nella sua schedule per i prossimi anni e, dopo aver posticipato le uscite di Morbius e Venom: let there be Carnage, ha deciso di posticipare anche l’uscita di Spider-Man 3.

Dopo l’ufficializzazione dello stop delle riprese, confermato da Tom Holland, arriva direttamente da Sony la notizia che il nuovo film con l’attore inglese nei panni dell’uomo ragno arriverà con 5 mesi di ritardo al cinema, rispetto alla data prevista, il 5 novembre invece del 16 luglio 2021.

Spider-Man 3 vedrà ancora una volta riuniti Tom Holland e il regista Jon Watts, che aveva già diretto Spider-Man: Homecoming del 2017 e Spider-Man: Far From Home dello scorso anno.

Tim Roth: 10 cose che non sai sull’attore

Tim Roth: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto popolare in particolar modo negli anni Novanta, Tim Roth si è costruito una carriera d’interprete a dir poco invidiabile, collaborando con alcuni tra i più rinomati autori del settore. Grazie ai suoi personaggi stravaganti, spesso al confine tra bene e male, l’attore ha dato prova di possedere grande versatilità e carisma, che gli hanno permesso di ottenere il proprio posto di rilievo nel mondo del cinema. Ecco 10 cose che non sai di Tim Roth.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Tim Roth Pulp Fiction

Tim Roth: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1982 con il film Made in Britain, per poi ottenere grande popolarità con il film Le iene (1992), di Quentin Tarantino. In seguito, recita in altri film che ne confermano le capacità come Pulp Fiction (1994), con John Travolta, Rob Roy (1995), Four Rooms (1995), Tutti dicono I Love You (1996), La leggenda del pianista sull’oceano (1998), e Planet of the Apes – Il pianeta delle scimmie (2001). Con il nuovo millennio prenderà invece parte a progetti di natura diversa come Funny Games (2007), L’incredibile Hulk (2009), con Edward Norton, La frode (2012), Grace di Monaco (2013), con Nicole Kidman, Selma – La strada per la libertà (2014), The Hateful Eight (2015), con Samuel L. Jackson e Kurt Russell, Hardcore (2015), A un miglio da te (2017) e Luce (2019).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso degli anni l’attore è andato intensificando la propria presenza sul piccolo schermo. In particolare, è stato il protagonista della serie Lie to Me, andata in onda dal 2009 al 2011, dove ha recitato accanto all’attrice Monica Raymund. Dopo quell’esperienza torna in televisione per recitare nelle serie Klondike (2014), Twin Peaks: Il ritorno (2017), nel ruolo di Gary ‘Hutch’ Hutchens, e Tin Star, dove dal 2017 recita nel ruolo del poliziotto Jim Worth, condividendo la scena con l’attrice Christina Hendricks.

8. È anche regista e produttore. Ad oggi Roth vanta soltanto un film realizzato in qualità di regista. Si tratta di Zona di guerra, girato nel 1999 con gli attori Tilda Swinton e Colin Farrell. Il film è incentrato su alcuni oscuri segreti di una famiglia e sugli effetti che questi avranno sul figlio adolescente. Roth ha inseguito ricoperto anche il ruolo di produttore per alcuni episodi della serie Lie to Me, di cui è stato protagonista.

Tim Roth in C’era una volta a… Hollywood

7. Doveva essere presente nel film. Roth è da sempre uno degli attori ricorrenti nei film di Tarantino, e ha già recitato per lui in quattro diverse occasioni. Di recente sarebbe dovuto comparire anche nel film C’era una volta a… Hollywood, con Leonardo DiCaprio e Brad Pitt. Avrebbe qui ricoperto il ruolo del maggiordomo Jay Sebrings, ma la sua parte è stata tuttavia tagliata dal montaggio finale del film. L’attore viene comunque citato nei titoli di coda.

Tim Roth e gli Oscar

6. Ha ricevuto una nomination all’ambito premio. Nonostante le sue apprezzate interpretazioni, Roth ha ricevuto soltanto una nomination al premio Oscar. Nel 1996 è infatti candidato come attore non protagonista per il film Rob Roy. Nonostante quell’anno vinse poi l’attore Kevin Spacey, la nomination rappresentò per Roth la coronazione di un momento d’oro della sua carriera.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Tim Roth Le Iene

Tim Roth in Le Iene

5. Richiese un particolare colloquio con il regista. Quando all’attore fu proposto il ruolo di Mr. Orange nel film di debutto di Quentin Tarantino, questi si rifiutò di leggere la sceneggiatura finché non avesse incontrato personalmente il suo autore. Roth insisté dunque per andare a bere qualcosa insieme a Tarantino e all’attore Harvey Keitel. Accettò di leggere la sceneggiatura con loro soltanto a fine serata, quando erano tutti e tre ubriachi.

4. Gli furono proposti diversi ruoli. Il casting di Le iene fu un processo lungo, con numerosi attori presi in considerazione per i ruoli principali. Inizialmente Tarantino voleva che Roth ricoprisse il ruolo o di Mr. White o di Mr. Pink. L’attore non era tuttavia d’accordo con questa volontà, e richiese invece di poter interpretare Mr. Orange, poiché lo riteneva il ruolo più complesso e importante del film. Tarantino si convinse infine che Roth era adatto a quella parte, e gliela assegnò.

Tim Roth in Pulp Fiction

3. Il suo ruolo è stato scritto specificatamente per lui. Tarantino è solito scrivere i suoi personaggi con in mente già gli attori che dovranno ricoprirli. Per il ruolo del criminale “Zucchino” in Pulp Fiction, egli pensò proprio a Roth, e scrisse il ruolo in modo da poterne esaltare le qualità. Avendo già avuto modo di vederlo lavorare sul set de Le iene, Tarantino sapeva cosa era meglio per l’attore, che poté così dar corpo e voce ad un nuovo memorabile personaggio.

2. Aveva un’agguerrita concorrenza. Benché il ruolo fosse stato scritto pensando a Roth, erano stati presi in considerazione una serie di altri attori nel caso in cui egli avesse rinunciato alla parte. Tra questi vi erano Johnny Depp, Gary Oldman e Nicolas Cage. Roth tuttavia comprese da subito le potenzialità del personaggio e dell’intero film, e non si lasciò sfuggire l’occasione di recitarvi.

Tim Roth: età e altezza

1. Tim Roth è nato a Londra, Inghilterra, il 14 maggio 1961. L’attore è alto complessivamente 170 centimetri.

Fonte: IMDb

Spider-Man: ecco come potrebbe essere nei panni di Venom

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Spider-Man: ecco come potrebbe essere nei panni di Venom

Dopo il misterioso post su Instagram di Tom Hardy, subito rimosso, che vedeva il suo Venom incontrarsi e scontrarsi con lo Spider-Man di Tom Holland, l’artista  Yadvender Singh Rana ha proposto la sua versione di uno Spider-Man venomizzato.

Ecco di seguito come potrebbe apparire lo Spider-Man di Tom Holland se contaminato dal simbionte:

Abbiamo già visto, nello Spider-Man 3 di Sam Raimi, una versione dell’Uomo Ragno nero, chissà che non verrà prima o poi riproposta al cinema!

In Venom: Let There Be Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man. Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Woody Harrelson (Zombieland: Doppio colpo) nei panni di Cletus Kasady/Carnage, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham.

Per quanto riguarda Spider-Man 3, sappiamo che le riprese sono state sospese.

Irréversible di Gaspar Noé con Monica Bellucci e Vincent Cassel

Irréversible di Gaspar Noé con Monica Bellucci e Vincent Cassel

Entra nell’archivio di Prime Video, dal 25 aprile, distribuito da 102 Distribution, Irréversible, film-scandalo del Festival di Cannes del 2002, scritto e diretto da Gaspar Noé (Enter the Void; Climax), con Monica Bellucci e Vincent Cassel, al tempo delle riprese ancora marito e moglie. Il film, interpretato anche da Albert Dupontel e Philippe Nahon – quest’ultimo recente morto a causa del Coronavirus – si avvale delle musiche di Thomas Bangalter (Daft Punk; Stardust).

Irréversible: la trama

Marcus e Alex devono recarsi ad una festa con Pierre, amico di Marcus ed ex fidanzato di Alex. I tre si ritrovano alla festa ma Marcus, dopo due ore, è già strafatto e si comporta da folle, infastidendo con il suo comportamento prima Pierre, che cerca inutilmente di farlo ragionare, poi Alex che infine, stancatasi, decide di tornarsene a casa da sola. Mentre attraversa un sottopassaggio Alex viene stuprata e picchiata selvaggiamente. Marcus e Pierre, uscendo dal locale, scoprono l’accaduto vedendo Alex, con il volto tumefatto, mentre viene trasportata in barella su un’ambulanza. Sconvolto e accecato dalla rabbia, Marcus trascina l’amico Pierre nella disperata ricerca del colpevole, per vendicare Alex. Dopo una frenetica ricerca giungono in un postribolo gay dove dovrebbe trovarsi il presunto stupratore. I due massacrano l’uomo, erroneamente ritenuto responsabile dello stupro. In realtà l’uomo aggredito e ucciso a colpi di estintore non è lo stupratore di Alex, ma solo una persona che stava parlando con il colpevole, che dopo il massacro abbandona indisturbato il locale.

Irréversible: trailer

Curiosità

Il tema principale del film è il piacere. Giudicato da parte della critica come uno dei film più controversi del 2002, principalmente a causa delle rappresentazioni esplicite di violenza sessuale e omicidio, è stato paragonato a pellicole come Memento, Peppermint Candy e Betrayal per la tecnica di cronologia inversa utilizzata.

La colonna sonora è di Thomas Bangalter, musicista francese noto per essere uno dei componenti del duo Daft Punk e del trio Stardust.

Happiness Continues: A Jonas Brothers Concert Film

Happiness Continues: A Jonas Brothers Concert Film

Happiness Continues: A Jonas Brothers Concert Film, un nuovo dietro le quinte della band dei Jonas Brothers, il celebre trio nominato ai Grammy, e sul loro tour sold out del 2019 “Happiness Begins” è disponibile ora, in esclusiva, su Amazon Prime Video in più di 200 paesi nel mondo.

Proseguendo il viaggio che ebbe inizio con il documentario Amazon Original dell’anno scorso intitolato Chasing Happiness, Happiness Continues restituisce l’esperienza di un concerto dal vivo della band e regala uno spaccato esclusivo sulla vita on the road dei Jonas Borthers. Il film include anche i video delle performance di alcuni loro grandi successi come “Burnin’ Up,” “S.O.S.” e “Year 3000,” i pezzi dell’album “Happiness Begins” che ha scalato le classifiche e la loro hit “Sucker” che ha raggiunto la posizione numero 1 della classifica Billboard.

Happiness Continues: A Jonas Brothers Concert, il film Film

Happiness Continues fornisce agli spettatori un posto in prima fila nei palazzetti pieni di fan a Miami, Vancouver e Città del Messico, ma anche nell’atmosfera intima del Cobra Lounge di Chicago, dove si sono esibiti per la prima volta in 12 anni. Happiness Continues regala ai fan un’immagine più profonda di come Nick, Joe, e Kevin affrontano la vita in tour cercando di mantenere in equilibrio la musica, le loro vite private e la loro relazione tra fratelli.

Happiness Continues è reso disponibile su base mondiale e sarà fruibile in esclusiva su Prime Video in più di 200 paesi. I sottotitoli, nelle diverse lingue, saranno a disposizione nei prossimi giorni.

Happiness Continues: A Jonas Brothers Concert Film, il trailer

Happiness Continues è prodotto da Philymack e Amazon Studios in collaborazione con Polygram Entertainment e Federal Films. Produttori esecutivi sono Phil McIntyre, John Lloyd Taylor, Monte Lipman, Wendy Goldstein, e Baz Halpin. Happiness Continues è diretto da Anthony Mandler.

Dopo sei anni di stop i Jonas Brothers hanno preso il mondo alla sprovvista rilasciando nel 2019 il loro singolo di successo e apprezzato dalla critica “Sucker.” Il singolo, doppio di platino, ha raggiunto subito il primo posto della classifica Billboard ed è stata la prima volta, in questo secolo, che una band ha raggiunto la prima posizione con un singolo appena uscito. La band ha poi realizzato Chasing Happiness, un documentario Amazon Original, che ripercorre la rinascita e il ritorno sulle scene della band prima di far uscire il loro terzo album, diventato di platino, Happiness Begins (Republic Records). Per il resto dell’anno la band si è dedicata al tour sold out “Happiness Begins Tour,” che conta più di 1.2 milioni di biglietti venduti.

Oggetti di scena – Prop Culture: recensione della serie Disney+

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Oggetti di scena – Prop Culture: recensione della serie Disney+

“Nei film, ogni dettaglio, non importa quanti piccolo, è realizzato per raccontare qualcosa”. Seguendo questa massima Dan Lanigan, collezionista di manufatti dai set cinematografici più famosi della storia e malato di cinema, ha ideato la serie Oggetti di Scena –Prop Culture.

Disponibile dall’1 maggio su Disney+, la serie, in otto puntate, porta lo spettatore, guidato da Lanigan, alla ricerca di oggetti che manufatti che hanno caratterizzato la storia dei film. Ogni puntata è dedicata ad un film particolare della storia della Disney e ogni puntata ci porta dentro un mondo in cui a venire trovati, scoperti e valorizzati non solo solo gli oggetti in sé (i props, appunto), ma anche i loro artefici, maghe e stregoni dell’artigianato cinematografico che hanno dato forma ai sogni e alle immagini che popolano la nostra vita.

Il primo episodio è dedicato a Mary Poppins. Con Lanigan si va quindi alla ricerca dell’ombrello della protagonista, introvabile, della borsa di tappeto, che mostra i segni del tempo pur ma conservata come una reliquia preziosa, dei cavallini di legno della giostra, dei costumi. Il valore aggiunto di questa ricerca, però, è quello di ricongiungere i creatori con le loro creature. E così il costumista del film, Tony Walton, riabbraccia cappotto, sciarpa e cappellino della prima entrata in scena di Mary; la coreografa Dee Dee Wood si commuove a rivedere uno degli scopettoni da spazzacamino coprotagonisti della celebre sequenza musicale sui tetti; Karen Dotrice, interprete di Jane, vede riunito il suo cappottino giallo alla paglietta, che non porta più il nastro di velluto bordeaux.

Oggetti di scena – Prop Culutre dal 1° maggio su Disney+

La ricerca di Lanigan è quindi un viaggio nei ricordi e nella magia di questi film, che qualche volta, sono dolci e collettivi, qualche altra volta sono amari, come nel caso di Tron, film a cui è dedicato il secondo episodio, e in cui si respira tutto il rammarico del filmaker per un progetto che si è rivelato uno dei pochi flop della Casa di Topolino, ma che allo stesso tempo ha scritto una pagina importante della storia della tecnica cinematografica.

A seguire, gli altri episodi sono dedicati a Nightmare Before Christmas, Pirati dei Caraibi, Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi, Le Cronache di NarniaChi ha incastrato Roger Rabbit? The Muppet Movie. Un viaggio che tocca il cinema classico, quello più recente, quello divenuto culto e l’avventura, e ce n’è quindi davvero per tutti i gusti.

Come ogni prodotto documentaristico targato Disney, è naturale il tono agiografico del prodotto che però riesce senza dubbio a coinvolgere gli spettatori più curiosi, per non parlare degli appassionati di cinema e di collezionismo, che vivranno con grande apprensione ed emozione ogni scoperta di Dan Lanigan.

Disponibile dall’1 maggio in 8 puntate, Oggetti di Scena – Prop Culture ci offre una prospettiva privilegiata nel mondo dei manufatti di scena, raccontandoci anche un tipo di lavoro che con l’avvento del digitale è diventato sempre più raro e ricercato.

Superman: 10 attori a un passo dall’essere Clark Kent

Superman: 10 attori a un passo dall’essere Clark Kent

Superman è probabilmente uno dei personaggi che, al cinema, ha avuto la storia più travagliata in termini di casting. Inoltre, si tratta di un personaggio particolarmente complesso, una vera e propria sfida che ogni attore che viene chiamato ad interpretarlo si trova a raccogliere. Nel corso della storia, gli attori che hanno interpretato l’Uomo d’Acciaio al cinema, da Christopher Reeve a Brandon Routh, fino ad arrivare al più recente Henry Cavill – hanno tutti svolto un lavoro egregio nel bilanciare al meglio la personalità dilaniante dell’eroe kryptoniano.

Dopo avervi raccontato dei 10 attori che sono stati a un passo dall’ottenere il ruolo di Bruce Wayne, alias Batman, oggi vi svegliamo altrettante celebrità che hanno quasi “rischiato” di dare voce e corpo all’iconico personaggio DC creato da Jerry Siegel Joe Shuster:

Matt Bomer

Prima che Henry Cavill ottenesse la parte di Superman ne L’uomo d’acciaio di Zack Snyder, i produttori volevano Matt Bomer nel ruolo. L’attore aveva doppiato il personaggio nel film animato Superman: Unbound e, diversi anni dopo, avrebbe interpretato Larry Trainor/Negative Man nella serie Doom Patrol. Oltre a Bomer, la produzione aveva considerato anche Zac Efron, Armie Hammer e Matthew Goode.

Will Smith

Durante la pre-produzione di Superman Returns di Bryan Singer, il ruolo dell’eroe del titolo era stato offerto prima a Will Smith e a Josh Hartnett. Avendo già interpretato un personaggio tradizionalmente caucasico in Wild Wild West, Smith era riluttante a voler accettare la parte; Hartnett, invece, rifiutò perché aveva paura che interpretare il figlio di Krypton avrebbe compromesso la sua carriera ed intrappolarlo in una sorta di stereotipo. Così, la parte venne affidata alla successiva scelta della produzione, Brandon Routh.

Arnold Schwarzenegger

Quando il Superman di Richard Donner uscito nel 1978 era ancora in fase di sviluppo, i produttori vagliarono numerose possibilità prima di arrivare a scegliere definitivamente Christopher Reeve. Anche Arnold Schwarzenegger era stato considerato per la parte, così come il suo rivale (cinematograficamente parlando, s’intende!) Sylvester Stallone. Persino Paul Newman e Robert Redford, che avevano recitato insieme in Butch Cassidy, vennero considerati, così come Burt Reynolds, Charles Bronson e nientemeno che Clint Eastwood.

Christian Bale

Diversi anni prima del film di Zack Snyder, un’altro Batman v Superman era in sviluppo con la regia di McG. All’epoca il regista di Charlie’s Angels avrebbe voluto ingaggiare Christian Bale – con cui aveva già lavorato in Terminator: Salvation – per il ruolo dell’eroe kryptoniano. Ciò avenne pochi anni prima che Bale venisse poi ingaggiato per il ruolo di Bruce Wayne in Batman Begins.

D.J. Cotrona

Anni prima della nascita del DCEU, George Miller avrebbe dovuto realizzare Justice League: Mortal, film mai realizzato dedicato alla celebre Justice League dei fumetti. Il regista di Mad Max: Fury Road aveva affidato il ruolo di Superman a D.J. Cotrona, visto in G.I. Joe – La vendetta, nella serie Dal tramonto all’alba e in Shazam!. Il resto del cast del progetto includeva Armie Hammer come Batman, Megan Gale come Wonder Woman, Adam Brody come The Flash, Common come Lanterna Verde, Santiago Cabrera come Aquaman e Hugh Keays-Byrne come Martian Manhunter.

Glenn Howerton

Numerosi furono gli attori che sostennero un provino per il ruolo del protagonista in Superman Returns. Tra questi, anche Paul Walker, Ashton Kutcher, Ian Somerhalder, Brendan Fraser e David Boreanaz. Sorprendentemente, anche Glenn Howerton, il celebre Dennis Reynolds di C’è sempre il sole a Philadelphia, si presentò alle audizioni.

Joe Manganello

Quando Zack Snyder iniziò a lavorare a L’uomo d’acciaio, voleva rivoluzionare la leggenda di Superman, e discusse del personaggio con Joe Manganiello. Sfortunatamente, a causa dei suoi impegni con la serie True Blood, l’attore non potette accettare la parte. Anni dopo, Manganiello entrò nel DCEU nei panni di Deathstroke. Purtroppo, lo abbiamo visto soltanto in una delle due scene post-credit di Justice League

Henry Cavill

Sì, Henry Cavill ha davvero interpretato Superman, quindi vi starete certamente chiedendo il perché della sua presenza in questa TOP 10… sappiate che prima di recitare ne L’uomo d’acciaio, l’attore era in lizza per vestire i panni dell’eroe già in Superman Returns. Era anche l’anno in cui venne considerato per raccogliere l’eredità di James Bond prima che il ruolo venisse affidato a Daniel Craig. Insomma, una fase della carriera non particolarmente felice per Cavill…

Muhammad Ali

Una delle scelte più improbabili per il ruolo di Superman nel film di Richard Donner sarebbe certamente stata quella di Jon Voight, di Dustin Hoffman (considerato anche per il ruolo di Lex Luthor) e – al di sopra di tutte – quella leggenda della box Muhammad Ali. Nel 1978, quando il film con Christopher Reeve uscì nelle sale, un fumetto dal titolo “Superman vs. Muhammad Ali” venne pubblicato: nella storia, l’eroe kryptoniano univa le forze con Ali per fronteggiare una minaccia aliena.

Nicolas Cage

Probabilmente, il film mai realizzato su Superman ad essere maggiormente conosciuto è Superman Lives, che avrebbe dovuto vedere Tim Burton dietro la macchina da presa e Kevin Smith alla sceneggiatura. Nicolas Cage venne scritturato per interpretare l’eroe protagonista, e realizzò anche una serie di costume test, come testimoniato dal documentario The Death of Superman Lives: What Happened?“. 

Fonte: Screen Rant

Il Principe Dimenticato, recensione del film con Omar Sy

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Il Principe Dimenticato, recensione del film con Omar Sy

Dal 2011 il regista e sceneggiatore francese Michel Hazanavicious tenta di replicare l’enorme successo che ebbe, in quell’anno, con The Artist, il supo film più famoso e premiato, che lo portò in vetta a Hollywood e gli regalò ben 5 premi Oscar, tra cui quello per la migliore regia e il miglior film.

Quando un tale successo arriva così presto nella propria carriera, sembra quindi che si abbia un’asticella altissima per valutare tutto ciò che viene dopo. E la carriera di Hazanavicious non è stata molto clemente, in questo paragone costante con quell’opera. Dopo diversi film che non hanno esattamente brillato per ricercatezza estetica o pregi particolari, il regista torna dietro alla macchina da presa con Il Principe Dimenticato, in cui racconta una vera e propria fiaba per bambini, in cui spiega ai grandi come riuscire a stare al passo dei propri figli.

Il Principe Dimenticato, la trama

Il Principe Dimenticato racconta la storia di Djibi, un papà single la cui vita intera gira intorno alla propria figlia di 8 anni, Sofia. Ogni sera nel loro rituale della storia della buonanotte il papà porta Sofia a “Storyland”, uno studio cinematografico di fantasia in cui le loro fiabe prendono vita e in cui Djibi interpreta sempre un eroico Principe Azzurro. Tre anni più tardi e quasi adolescente, Sofia inizia a distanziarsi dalle storie del padre che non ricopre più il ruolo di eroe. Djibi deve quindi trovare il modo di ritornare l’eroe della vita e delle storie di sua figlia.

Michel Hazanavicious si confronta con la fiaba per bambini, con la metafora della crescita e con l’esigenza, forse biografica, di trovare e offrire una bussola a quei genitori che si trovano in difficoltà a gestire l’adolescenza dei propri figli.

Volto allegro del principe protagonista è Omar Sy, vera e propria stella del cinema europeo che spesso e volentieri presta la sua fisicità all’action americano e che qui sfoggia il suo sorriso migliore nei panni di un papà davvero premuroso. Oltre a Sy e alla giovane Sarah Gaye nei panni della dodicenne Sophia, il film vede protagonista anche la sempre meravigliosa Berenice Bejo, che, dopo la pioggia di nomination per il suo ruolo in The Artist, ha ridimensionato la sua carriera, forse sprecando un po’ il suo volto magnetico e il suo elegante talento.

Il Principe Dimenticato contro il cinismo di un mondo che cambia

Il Principe DimenticatoNonostante sia un film per ragazzi e per famiglie, Il Principe Dimenticato sembra ripercorrere, con intenzioni e per strade diverse, quello che era stato il percorso di The Artist, diventando anche una riflessione sulla fantasia, contro il cinismo, recuperando la magia e l’ingenuità che si respirava nel film del 2011.

Il Principe Dimenticato è anche una sfida tecnica, è un fantasy ad alto budget in cui le scenografie reali si incrociano costantemente con quelle di fantasia e in cui la ripresa dal vivo e l’animazione convivono in maniera naturale e funzionale al racconto.

Leggero e divertente, con il pregio di veicolare messaggi universali con un linguaggio semplice e diretto, Il Principe Dimenticato è un invito a ricordare, grandi o piccoli, che le storie sicuramente non salvano il mondo, ma possono aiutarci ad affrontarlo con lo spirito alto.

The Mandalorian 2: rivelati i titoli degli episodi

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The Mandalorian 2: rivelati i titoli degli episodi

Oggi sono stati rivelati i titoli degli episodi di The Mandalorian 2, l’annunciano la seconda stagione di The Mandalorian, la serie firmata da Disney e Lucas Film

La seconda stagione di The Mandalorian arriverà l’inverno del 2020 e sarà disponibile in streaming su Disney Plus. La seconda stagione è stata ordinata, per la messa in onda prevista per la fine del 2020. La serie ha ricevuto recensioni positive, con elogi per la sua scrittura, caratterizzazione, musica e immagini, mentre le critiche erano dirette al suo ritmo incoerente.

The Mandalorian, noto anche come Star Wars: The Mandalorian , è la serie tv americana presentata in anteprima su Disney + il 12 novembre 2019. Ambientata nell’universo di Star Wars , la serie si svolge cinque anni dopo gli eventi di Return of the Jedi e 25 anni prima degli eventi di The Force Awakens  e segue le gesta di uncacciatore di taglie Mandaloriano oltre i confini della Nuova Repubblica .

Jon Favreau è il creatore, lo sceneggiatore e lo showrunner, nonché produttore esecutivo, al fianco di Dave Filoni, Kathleen Kennedy e Colin Wilson . Lo spettacolo è interpretato da Pedro Pascal nel ruolo del protagonista.