Vanity Fair ha pubblicato in
esclusiva le prime immagini ufficiali di Piccole
Donne, nuovo adattamento dell’omonimo romanzo di Louisa
May Alcott scritto e diretto da Greta Gerwig che
arriverà in sala il 25 dicembre 2019.
Nel cast figurano Emma
Watson, che sarà Meg March, mentre le altre sorelle sono
state interpretate da Saoirse
Ronan (Jo), Florence
Pugh (Amy) e Eliza
Scanlen (Beth).
Con loro, in scena, anche
Meryl Streep nei panni di zia
March, Timothee
Chalamet in quelli di Theodore “Laurie” Lawrence
e Laura Dern che sarà invece Marmee
March. James Norton, Bob Odenkirk, Chris Cooper, Louis
Garrel e Abby
Quinn completano il cast.
“È come se fosse la mia
autobiografia”, ha dichiarato la Gerwig a Vanity Fair.
“Succede quando vivi attraverso un libro e quello diventa il
paesaggio della tua vita interiore. Diventa parte di te, in un modo
profondo.“
La pellicola è prodotta dalla Sony, che aveva già scelto la
Gerwig come sceneggiatrice e che ha deciso di affidarle anche la
regia dopo il successo di Lady Bird.
1 di 11
Il primo romanzo di Piccole
Donne racconta la storia delle quattro sorelle March – Meg, Jo,
Beth e Amy Alcott. Loro padre è un sacerdote partito per il fronte
come cappellano durante la Guerra di Secessione
americana, lasciando a casa le figlie e la moglie a cura della
casa. Le ragazze, con i loro pregi e i loro difetti, pur essendo
povere e con i problemi tipici dell’adolescenza, imparano a
crescere e diventare ragazze responsabili e pronte a difendersi da
qualsiasi vicissitudine.
Uno degli ultimi adattamenti dal
romanzo era stato firmato da Gillian
Armstrong e vantava un cast di attori e attrici di
grande rilievo, con Winona Ryder, Susan Sarandon,
Claire Danes e Kirsten
Dunst, ma anche Christian
Bale e Gabriel Burne.
Il titolo, per quanto inaspettato,
non mente: i Marvel Studios sono pronti a
tornare in sala con un’edizione “aggiornata” di Avengers:
Endgame e destinata unicamente alle sale americane.
Cosa la rende diversa da quella vista nei cinema ad aprile? Una
misteriosa scena post-credits inserita alla fine del film, e a
confermarlo è stato Kevin Feige nelle ultime ore
durante il tour promozionale di Spider-Man: Far
From Home.
“Endgame tornerà il 28 giugno.
Non si tratta di una extended cut, ma di una versione per il grande
schermo con alcune novità dopo i titoli di coda. Se rimarrete fino
alla fine, vedrete una scena eliminata, un piccolo omaggio e alcune
sorprese.“
Ovviamente si attendono ulteriori
aggiornamenti in merito, e la speranza è che questi contenuti
arrivino anche da noi in Europa. Forse si tratta di una strategia
di marketing per pubblicizzare il sequel di Spider-Man sfruttando
l’ondata positiva del precedente cinecomic? Che ne pensate?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Calato il sipario su Game of Thrones
e il franchise di X-Men, Sophie Turner è pronta ad
affrontare le sfide di una carriera sempre più in ascesa provando
ad eguagliare quanto fatto finora con i personaggi di Sansa Stark e
Jean Grey. E se il prossimo ruolo fosse stato già suggerito da una
star della musica mondiale, la cui vita sarà presto tradotta sul
grande schermo in un film?
Ospite del programma radiofonico
australiano Nova’s Fitzy e Wippa, il frontman dei Culture Club
Boy George ha infatti rivelato la sua profonda
ammirazione per la star britannica spiegando che sarebbe perfetta
per interpretare se stesso da giovane:
“Ho ricevuto alcuni suggerimenti
davvero interessanti, e tra questi il migliore era Sophie Turner.
Le persone diranno che una donna non può interpretare me stesso, ma
sapete cosa? Quando avevo diciassette anni, mi sarebbe piaciuto
essere come lei“.
Tempestiva è arrivata la replica
dell’attrice, che si è detta assolutamente disponibile. Qualche
studio cinematografico o produttore avrà preso nota?
Vi ricordiamo che il progetto,
annunciato lo scorso maggio, vedrà alla regia Sacha Gervasi
(Hitchcock, November Criminals), che curerà anche la
sceneggiatura, e proverà a sfruttare l’ondata positiva dei biopic
musicali lanciata da Rocketman e Bohemian
Rhapsody.
Sophie Turner è ora nelle sale con
X-Men: Dark
Phoenix, apostrofato dal regista Simon Kinberg come
l’inizio di un nuovo capitolo per la serie di film
di X-Men.
Nel cast tornano James
McAvoy, Sophie Turner, Jennifer
Lawrence, Nicholas Hoult e
Michael Fassbender. La new entry del cast è
Jessica Chastain, nei panni di un aliena
misteriosa che prenderà il controllo della Fenice.
“Lo vedo come un nuovo capitolo.
Lo vedo come qualcosa che prende il franchise e lo lancia in una
direzione diversa con toni diversi. E questo non significa che il
prossimo avrà lo stesso tono, significa solo che il prossimo può
avere un tono diverso. Penso che per molti anni, gli X-Men di Bryan
[Singer] abbiano davvero trasformato il genere dei supereroi nel
2000 o 2001 quando è uscito il primo. Questo arriva quasi 20 anni
dopo. È molto tempo fa. E a quel tempo, i film sui supereroi non
erano molto popolari, in realtà. C’erano stati alcuni fallimenti a
metà degli anni ’90, e non c’erano stati molti film sui
supereroi, e in quel periodo l’approccio sugli X-Men era
davvero rivoluzionario.”
Oggi interpretare un
supereroeMarvel è diventato un
grande privilegio, oltre che un’immensa responsabilità nei
confronti del pubblico (specialmente dei fan dei fumetti); tuttavia
non tutti gli attori a cui è stata offerta la possibilità di farlo
si sono comportati nella stessa maniera. Alcuni di loro hanno
deciso di rifiutare per motivi professionali, altri per ragioni
legate ai propri gusti o scelte di carriera. Ma quali sono i più
celebri fra questi?
Ecco di seguito 10
attori che sono “quasi” entrati nel MCU nella Fase
2:
1Saoirse Ronan (Scarlet
Witch)
non era esattamente ciò che i
fan si aspettavano per il casting di Scarlet
Witch, eppure l’attrice è riuscita a sorprendere tutti
grazie alla sua intensa interpretazione. Ma la prima scelta di
Joss Whedon per Avengers: Age of
Ultron era Saoirse
Ronan, l’irlandese all’epoca nota per
Espiazione e
Hanna.
A quanto pare
sembrava interessata al ruolo, come testimoniano diverse
interviste, anche se poi decise di declinare l’offerta per non
impegnarsi in un franchise a lungo termine. Per lo stesso motivo
rifiutò anche il ruolo di Jean Grey in X-Men:
Apocalisse.
Negli ultimi undici anni di
MCU abbiamo visto cambiare
non soltanto l’aspetto dei costumi indossati dai supereroi, ma
anche le loro personalità e il modo in cui hanno reagito alle varie
esperienze della vita. Così facendo il Tony Stark del film del 2008
non è lo stesso ammirato sul finale di Avengers:
Endgame, come il Thor shakespeariano del 2011 sembra
ormai un ricordo lontano se paragonato alla versione depressa e
sovrappeso del 2019.
Ma quali sono allora i personaggi ad
aver subito i maggiori cambiamenti nel corso dell’universo
cinematografico Marvel?
Introdotto nel 2011 nel MCU grazie
all’adattamento shakespeariano di Kenneth Branagh,
Thor è uno dei pochi personaggi dell’universo
Marvel ad aver subito un vero e proprio “riavvio”, ribaltando così
l’impressione del pubblico e donando nuova linfa ad un arco
narrativo che sembrava essersi piegato dopo The Dark
World.
È
stato infatti Ragnarok, e la mano di
Taika Waititi, a mettere tutto in discussione,
portando il Dio del Tuono verso il territorio della commedia poi
calcato anche dagli sceneggiatori di Infinity War
e Endgame.
A partire dal 10 luglio,
Spider-Man: Far From Home chiuderà la Fase
3 del Marvel Cinematic Universe,
e i Marvel Studios avranno davanti un’enorme
spazio bianco da riempire con un nuovo progetto cinematografico a
lunga scadenza, che possa almeno eguagliare in qualità e
pianificazione gli ultimi undici anni (che poi sono anche i primi
della sua produzione) di lavoro.
I piani futuri per il Marvel
Cinematic Universe potrebbero presto essere svelati, visto
che i Marvel Studios stanno pianificando di
tornare al Comic-Con di San Diego, il prossimo
luglio. Lo Studio ha infatti annunciato che dopo un anno di assenza
tornerà a partecipare alla Convention con un panel nel padiglione
H.
Negli anni passati, il capo dei
Marvel Studios, Kevin Feige, ha
affermato che le decisioni di mancare alla convention erano
giustificate dal fatto che lo studio non aveva abbastanza progetti
o materiale da mostrare i fan.
Secondo Deadline, i
Marvel Studios terranno un panel al SDCC
2019. Non ci sono per ora informazioni su chi sarà
presente, quali tipi di annunci saranno fatti, o anche quando si
svolgerà. Tuttavia, la storia di SDCC indica che la Marvel ottiene
in genere il panel di primo piano nella giornata del sabato.
Potrebbe essere questo il momento in cui Feige annuncia la Fase 4
del MCU, ancora sotto stretto riserbo.
Il panel MCU si
svolgerà sulla scia di Spider-Man: Far
from Home – l’ultimo film della Fase 3 – che uscirà
all’inizio di luglio. Il tempismo sembra perfetto e la visione del
film potrebbe essere fondamentale per gli annunci che verranno
fatti. Plausibilmente, la Marvel potrebbe anche mostrare dei
contenuti dal film su Vedova Nera, che è
attualmente in fase di riprese.
Dan Aykroyd torna
a parlare di Ghostbusters 3 e lo fa in una
breve intervista con Gamespot, rivelando qualche dettaglio sul
terzo capitolo del franchise le cui riprese partiranno a breve e
che vedrà alla regia Jason Reitman (figlio di
Ivan, autore dei primi due film). L’attore, come confermato di
recente, tornerà nei panni di Raymond “Ray” Stantz insieme a
Bill Murray e Sigourney
Weaver.
“Jason è venuto da me con questa
idea, ed era così buona da far capire a tutti che dovevano
realizzarla subito. Inoltre il film sarà profondamente collegato al
primo capitolo, meglio di ogni altra cosa” ha raccontato
Aykroyd, che figura tra i produttori di Ghostbusters 3.
“Al tempo stesso è una storia
molto diversa dai precedenti film. In questo vedremo una nuova
generazione e una nuova direzione calda, sentita e, addirittura,
abbastanza spaventosa quando affronta determinate
tematiche“.
Vi ricordiamo che le riprese di
Ghostbusters 3, che ha “Rust
City” come titolo di lavorazione, inizieranno il 25 Giugno
a Calgary e proseguiranno per circa 15 settimane. La produzione non
ha diffuso ulteriori informazioni sulla pellicola, che come saprete
sarà il sequel diretto dei due Ghostbusters diretti da Ivan Reitman
senza nessun collegamento con il reboot al femminile di
Paul Feig del 2016.
Nei giorni scorsi Reitman aveva
definito il progetto come “una lettera d’amore ai fan, che
sinceramente, fino a qualche tempo, fa non credevo fosse
possibile…d’altronde ero solo un ragazzo che girava pellicole
indipendenti per il Sundance. E poi è arrivato questo
personaggio, una ragazzina di dodici anni. Non sapevo chi fosse, o
perché mi fosse saltata in testa, ma l’ho vista con un pacchetto di
protoni e la storia ha cominciato a formarsi“.
La trama del film dovrebbe ruotare
attorno alle vicende della giovane protagonista interpretata da
Mckenna Grace, e della sua famiglia formata dalla
madre (Carrie Coon) e dal fratello (Finn
Wolfhard).
“Abbiamo contattato tutti gli
attori del cast originale, la troupe, insomma le persone che hanno
contribuito a realizzare Ghostbusters, proprio per conservare lo
spirito della saga.” ha spiegato il regista. “Non posso
dirvi niente, tranne che sarà una storia nuova, con nuovi
personaggi e una nuova location. Spero solo che i fan li
amino quanto me, perché sono straordinari, e non vedo l’ora di
presentarveli“.
È stato diffuso un nuovo spot tv di
Spider-Man: Far From Home, in cui sembra chiaro
che anche Mysterio si unirà… agli Avengers! Nello
spot capiamo che Nick Fury ha bisogno di un nuovo team e si rivolge
all’Uomo Ragno per portare a casa la vittoria e salvare il
mondo.
Peter, dal canto suo, non si sente
pronto per una responsabilità così grande, visto che fino a questo
momento è stato “soltanto” un aiutante. Chiede a Fury se non
possono intervenire Thor,Doctor
Strange o Captain Marvel, ma alla fine è lui
che viene prescelto per salvare la situazione.
Quello che stupisce, è che ad un
certo punto, Spider-Man dà a Mysterio il benvenuto nei….
Vendicatori! C’è da aspettarsi sicuramente qualche colpo di scena,
visto che questo genere di film è noto per nascondere per bene i
dettagli salienti della trama, intanto ecco lo spot:
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider vista in Avengers: Infinity
War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera,
con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da
tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno
di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta
su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Alien Covenant è
il secondo capitolo della trilogia prequel di
Alien, ennesimo lavoro portato avanti dall’ormai
instancabile
Ridley Scott. Questo film, che dovrebbe dare origine
ad un ulteriore sequel, ha una grande impronta visiva, oltre che un
indiscutibile cast stellare, confermando come non ci si riesca a
stancare mai di una saga come quella di Alien. Ecco,
allora, dieci cose da sapere su Alien Covenant.
Alien Covenant film
1. Il film si svolge
diversi anni prima di Alien. Questo
lungometraggio si svolgerebbe in un percorso temporale che
inizia il 5 dicembre del 2104 e che terminerebbe alcune settimane
dopo, nell’anno 2105. In sostanza, si svolgerebbe ben diciassette
anni prima di Alien (1979) che ha luogo nel 2122.
2. Personaggi creati su
sembianze umane. Il disegno degli Xenomorfi era basato su
quello di un’ecorca (scultura di una figura umana con la pelle
rimossa per mostra le muscolatura), mentre i suoi movimento erano
basati su quelli di una mantide religiosa e di un babbuino.
3. Ci sono molti
riferimenti a Blade Runner. La prima inquadratura del film
è sull’occhio aperto di David che guarda direttamente in camera,
esattamente come le inquadrature iniziali di
Blade Runner e Blade Runner 2049.
Alien Covenant streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere
Alien: Covenant, è possibile farlo grazie alla sua
presenza sulle varie piattaforme di streaming digitale come Chili,
Google Play, Infinity, iTunes e Tim Vision.
Alien Covenant sequel
5. Non ci sono indicazioni
su un possibile sequel in lavorazione. Fino all’uscita di
Covenant, il regista aveva dichiarato di aver programmato un
sequel, forse due. Tuttavia, non si è più sentita nessuna
notizia a riguardo e pare che Alien: Awakening non abbia
nessuna data di inizio produzione: ciò sarebbe dovuto al fatto che
Covenant non avrebbe incassato quanto sperato.
Alien Covenant cast
6. Ezra Miller ha aiutato
inconsapevolmente il film. L’acconciatura che Daniels
(Katherine Waterson) ha fatto con questo film, è
basata sulla parrucca indossata da Miller, suo co-protagonista in
Animali fantastici e dove trovarli (2016). L’attore,
infatti, ha contribuito a filmare il video delle audizioni della
Waterston. Durante queste riprese ha notato la parrucca che
indossava per il suo personaggio Credence, e gli ha chiesto se
avrebbe potuto provarla, perché pensava che fosse cool. Ciò ha
contribuito a fare in modo che l’attrice ottenesse il ruolo.
7. La pellicola ha segnato
il ritorno di Guy Pearce. L’attore ha ripreso il ruolo di
Peter Weyland nel prologo di apertura, segnando a prima apparizione
di Pearce nella serie, interpretando il suo personaggio senza
trucco per farlo sembrare più vecchio. L’attore era già stato
scelto per Prometheus (2012) perché si cercava un attore che
potesse interpretare Peter Weyland sia inversione anziana che in
quella di mezza età. Alla fine, le scene con il personaggio giovane
sono state tagliate e l’attore è apparso solo in quella della
vecchiaia.
8. Ci sarebbe potuta essere
Rebecca Ferguson. L’attrice
era stata considerata per il ruolo di Daniels, ma ha rinunciato per
realizzare Life, un altro film horror in tema Alien girato nello
stesso anno.
Alien Covenant trama
9. Secondo episodio della
trilogia prequel. Questo film è ambientato dieci anni dopo
gli eventi narrati in Prometheus e racconta della missione di
colonizzazione su larga scala del pianeta Origae-6 da parte
dell’astronave Covenant. Qui si trovano duemila persone
addormentate in maniera artificiale e su di loro veglia l’androide
Walter.
10. Una missione pronta a
deragliare. All’improvviso, l’esplosione di una stella fa
sì che l’equipaggio, o quel che ne rimane, si trovi su un paradiso
inesplorato, potenzialmente valido per ospitarli. Ma essi non
potranno mai conoscere il pericolo che si nasconde dentro una
carcasse di una nave aliena schiantata dove si trovano loro.
È Paola Cortellesi,
per la capacità di parlare al grande pubblico all’insegna della
qualità, di utilizzare l’ironia pop per sottolineare i tic del
nostro tempo, e per il coraggio di rimettersi in gioco tra grande e
piccolo schermo, la vincitrice del SuperCiak d’Oro
come protagonista del 2019.
I premi all’eccellenza del cinema
italiano assegnati annualmente da Ciak,
la rivista italiana del cinema, vengono assegnati stasera, per il
terzo anno consecutivo, nel complesso monumentale della
Link Campus University, ricco di storia, arte
e cultura, ex residenza estiva di Papa Pio V e che oggi ospita
un’università che fa dell’innovazione e della creatività i suoi
tratti distintivi. A condurre la serata il giornalista
Alessio Viola. Sarà anche l’occasione per
presentare il nuovo direttore di Ciak,
Flavio Natalia.
“Dogman”
di Matteo Garrone conquista la giuria del pubblico
e dei critici aggiudicandosi ben 6 Ciak d’Oro:
Miglior Film, Miglior Attore non
protagonista a Edoardo Pesce, Migliore
sceneggiatura a Matteo Garrone, Massimo Gaudioso, Ugo
Chiti; Miglior Montaggio a Marco Spoletini e
Miglior Scenografia a Dimitri Capuani. La
redazione di Ciak ha assegnato inoltre a
Marcello Fonte il Ciak d’Oro come
Personaggio più Sorprendente dell’anno per la sua
interpretazione.
Il Ciak d’Oro per
la Miglior Regia va a Mario
Martone per “Capri-Revolution” e
il Ciak d’Oro per la Migliore
Attrice alla intensissima Marianna
Fontana.
Riceve il Ciak
d’Oro come Miglior Attore Alessandro
Borghi, protagonista del film “Sulla
mia Pelle”, diretto da Alessio Cremonini. Al
regista va il Ciak d’Oro per l’Opera
Prima. Il Ciak d’Oro al Miglior
Produttore va a Luigi e Oliva
Musini di Cinemaundici e Andrea
Occhipinti di Lucky Red per
“Sulla mia Pelle”.
Il Ciak d’Oro come Miglior Attrice non
protagonista va a Marina Confalone per
“Il Vizio della speranza”. Due
Ciak d’Oro vanno a Enzo Avitabile
che si aggiudica, sempre per “Il Vizio della
speranza”, la Miglior Colonna Sonora
e la Miglior Canzone originale, con
“A Speranza”.
Tre Ciak d’Oro vanno anche a “La
Paranza dei bambini”: a Daniele
Ciprì per la Miglior Fotografia, a
Emanuele Cicconi, Maximiliano Angelieri ed Enrico Medri per il
Miglior Suono in presa diretta e al giovane
Francesco Di Napoli quello come
Rivelazione dell’anno assegnato dalla
redazione.
Il Ciak d’Oro Bello & Invisibile, destinato
alle pellicole meritevoli di attenzione ma trascurate al
botteghino, votato dalla giuria dei 100 critici e giornalisti, va a
Costanza Quatriglio per “Sembra mio
figlio”.
Torna per il settimo anno Ciak Alice Giovani,
il Ciak d’Oro speciale nato dalla collaborazione tra il mensile
Ciak e Alice nella Città, sezione
autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, che premia i
film che si rivolgono ai ragazzi e raccontano il loro mondo.
Quest’anno è assegnato a
“Manuel” di
Dario Albertini. A “Suspiria”
il Ciak d’Oro per i
Costumi a Giulia Piersanti e
quello per il Miglior Manifesto.
IL MECCANISMO DEI
PREMI
I tre premi votati direttamente dal pubblico sono quelli al
Miglior Film, Miglior Regista e Migliori AttoriProtagonisti, senza vincoli di nomination, tra
tutti i titoli italiani usciti in sala dal 1° maggio 2018 al 30
aprile 2019. I premi agli attori non protagonisti
e alle categorie tecniche sono stati votati da una
giuria di 100 giornalisti e critici di cinema, a partire dalle
cinquine proposte dai giornalisti di Ciak.
I CIAK D’ORO DELLA REDAZIONE DI CIAK
Assegnati anche i Ciak d’Oro della redazione del
mensile del cinema italiano: il Ciak d’Oro Classic
alla carriera va a Nanni Moretti, che con il film
documentario “Santiago, Italia” ha saputo
illuminare una vicenda poco conosciuta della storia recente, civile
e politica, del nostro Paese, tornando a frequentare il genere
documentario 18 anni dopo “La cosa”.
Il Ciak d’Oro Colpo di Fulmine va a
Valeria Golino per la regia di
“Euforia”,
in cui ha saputo mostrare il tramonto di ogni stereotipo sulla
differenza di genere, raccontando magistralmente il rapporto, i
sogni, le speranze infrante di due uomini, fratelli diversissimi e
profondamente legati.
I Ciak d’Oro Rivelazione dell’Anno, per la
categoria maschile e per quella femminile, vanno rispettivamente a
Francesco di Napoli per
“La Paranza dei Bambini”
e ad Alice Pagani per
“Loro” e
“Baby”.
IlCiak d’Oro Speciale Serial Movie,
che premia la miglior serie tv dell’anno, e che allarga lo sguardo
alla serialità d’autore, va a Saverio
Costanzo per “L’Amica
Geniale”, adattamento televisivo dell’omonima serie
letteraria di Elena Ferrante, premiato sia dal pubblico, sia dalla
critica, sia dal mercato internazionale.
Il Ciak d’Oro Coppia dell’Annosullo
schermo va a Fabio De Luigi e
Valentina Lodovini per
“10 giorni senza
mamma”.
Il Ciak d’Oro speciale per la Migliore Performance italiana
della stagione Natalizia va a
“Amici come
prima”, di Medusa film diretto da
Christian De Sica, mentre quello per la
Miglior Performance italiana di sempre nella stagione
Pasquale va a “Ma cosa ci
dice il cervello”, di Vision
Distribution, diretto da Riccardo
Milani.
Un Ciak d’Oro Speciale è riservato a
Domenico Procacci per i 30 anni di attività di
Fandango, che hanno contribuito a rendere migliore
il cinema italiano.
Per il primo anno un Ciak d’Oro viene assegnato per un
film straniero. Va a 20th Century Fox Italia
per Bohemian Rhapsodhy”, premiata
per il MigliorLancio Italiano di un
blockbuster internazionale.
I Ciak d’Oro 2019 sono realizzati con la
partecipazione di Acqua Minerale San Benedetto, Ancorotti
Cosmetics, Damilano Barolo, Fabbroni, K-way, Pasta Rummo, Rue des
Mille, azienda orafa di gioielli prêt-à-porte,
Unopiù, con il supporto come sponsor tecnico
di Glitter Make up by Kost. Per
brindare ai vincitori, l’iconico champagne
Moët & Chandon Impérial en magnum, che festeggia
il 150esimo anniversario dalla sua creazione.
PREMI CIAK
D’ORO
Questi i Ciak d’Oro 2019 secondo i
lettori di Ciak e la giuria di critici e giornalisti
cinematografici. I lettori hanno votato per Miglior film, Miglior
regia, Miglior attore e attrice protagonista. Le altre categorie
sono state votate dalla giuria professionale. Assegnati anche i
premi speciali della redazione.
CIAK D’ORO MIGLIOR
FILM
DOGMAN – Matteo Garrone
CIAK D’ORO MIGLIOR REGIA
MARIO MARTONE – Capri-Revolution
CIAK D’ORO MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
ALESSANDRO BORGHI – Sulla mia Pelle
Sono stati diffusi i character
poster di Downton
Abbey, in cui vediamo tutti i protagonisti della serie
che torneranno sul grande schermo, dal 20 settembre, per un’ultima
emozionante puntata.
Questo sarà l’ultimo capitolo della
“saga” familiare dei Crawley e del personale al loro servizio,
esplorata già nell’omonima serie tv e ambientata nel suggestivo
contesto della loro casa in stile edoardiano situata nella campagna
inglese. Nel corso delle sei stagioni Downton
Abbey ha ottenuto 3 Golden Globes, 15 Emmy, 69 candidature
complessive agli Emmy, diventando il programma televisivo
non-americano più nominato nella storia degli Emmy.
Tornano nel cast Downton
AbbeyMaggie Smith, Hugh Bonneville, Laura
Carmichael, Michelle Dockery e Elizabeth McGovern più
alcune new entry come Tuppance Middleton, Simon Jones e
Imelda Staunton.
Scritto da Julian
Fellow, il creatore dello show, Downton Abbey – Il
Film è stato diretto da Michael
Engler.
Rocky, Star Trek,
Batman, sono tantissimi i franchise di successo che
arrivati al quarto capitolo si sono dovuti arrendere alla povertà
di idee e alla pochezza di realizzazione, ma contro questa tendenza
si erge Toy Story 4, il nuovo film Pixar, dal 26 giugno in sala, che prova a
ribaltare la tradizione.
Il compito è difficilissimo, visto
che con Toy Story 3 – La
Grande Fuga, nel 2010, lo Studio aveva realizzato un
capolavoro di storia, testi e sottotesti, un’addio commovente e
accorato a quei personaggi che avevano visto nascere la
Pixar stessa e che con essa erano cresciuti e si
erano perfezionati.
Nove anni fa, Andy aveva preso la
decisione di regalare tutti i suoi giocattoli a Bonnie: lo
sceriffo, lo space ranger, la cowgirl, il ronzino e tutti gli altri
simpatici giocattoli sono passati così di mano, da un ragazzo
pronto per l’età adulta e l’università, a una bambina di tre anni,
con ancora davanti tanti anni di giochi e di avventure. Una nuova
vita per Woody e i suoi, che con Bonnie tornano ad essere di
proprietà di qualcuno, utili a un bambino come gioco, conforto e
compagnia.
La storia di Toy Story
4 si concentra però su Woody, scivolano in secondo piano
sia gli altri giocattoli che il legame d’amicizia con Buzz, e il
centro drammatico della storia diventa il dilemma esistenzione di
un giocattolo, abituato ad essere il preferito, sempre in prima
linea per difendere e proteggere il proprio bambino, che però
comincia ad essere messo da parte. Se infatti il cowboy è il gioco
prediletto da Andy, con Bonnie non è più così, tanto che la bimba
arriva a togliere la spilla da sceriffo dal suo gilet, per
appuntarla su quello di Jessie. Un passaggio di consegne al quale
Woody non è affatto pronto.
Toy Story 4 parte
da questo assunto e si trasforma ben presto in un on the road in
cui alla girandola di avvenimenti rocamboleschi si sovrappone un
torrente di emozioni che travolge lo spettatore insieme ai
giocattoli protagonisti. Ovviamente non mancano gli espedienti
comici esilaranti, affidati ai nuovi personaggi, i segmenti ad alto
tasso di adrenalina e quelli che omaggiano con raffinatezza il
cinema di genere, dal noir all’horror, ma il centro assoluto del
racconto è la presa di coscienza di Woody. La sua fedeltà totale
nei confronti dei suoi bambini, prima Andy e poi Bonnie, lo ha reso
completamente cieco ad ogni altra cosa e presto scoprirà che
l’altra faccia di questo suo altruismo totalizzante, il sano
egoismo di cui sembra incapace, potrebbe essere l’inizio di una
nuova magica avventura.
Ad aprirgli gli occhi ci sarà Bo
Peep, la pastorella del primo Toy Story che qui
torna in versione aggiornata, indipendente, brillante,
intraprendente, un giocattolo molto diverso da quello che
conoscevamo.
La devozione di Woody viene messa in
gioco quando il cowboy decide a tutti i costi di proteggere Forky,
un nuovo “giocattolo” di Bonnie, la sua coperta di Linus per
affrontare l’asilo e le prime novità legate alla crescita. Per
questo, il nostro eroe si troverà in una serie di situazioni in cui
non solo verrà testato il suo coraggio ma soprattutto la sua natura
di amico fedele e devoto al suo bambino. Ma cosa accade quando il
“lavoro” di una vita, d’improvviso, si rivela non più
necessario?
Se in Toy Story 3
Andy ha detto addio ai suoi giochi, in Toy Story 4
sarà Woody a dire finalmente addio a Andy, al suo ruolo di leader,
ai suoi amici, insomma sarà lui a “diventare grande”, perché se è
vero che è immutabile nel tempo, le sue esperienze e le sue
emozioni lo arricchiscono e lo rendono, per una volta, capace di
scegliere per se stesso. Per ogni essere umano arriva il momento di
scegliere tra se stessi e gli altri, tra il proprio futuro e il
proprio passato. In Toy Story 4 sembra che lo
stesso avvenga per i giocattoli.
Se la trilogia di Toy
Story era il racconto, lo sviluppo e il compimento della
parabola narrativa di Andy, dal punto di vista dei suoi giocattoli,
Toy Story 4 trova lo spazio per un altro racconto
avvincente con protagonista assoluto Woody. Probabilmente sarà
difficile eguagliare la bellezza e la grandezza dei precedenti
capitoli, ma il film diretto da Josh Cooley è
sicuramente un ottimo quarto capitolo, con una storia forte, grandi
momenti d’azione, risate garantite sia per i grandi che per i
piccoli, e quel tocco di commozione che non permetterà a nessuno di
uscire dalla sala con gli occhi asciutti.
Riri Williams è
uno dei personaggi più controversi della storia recente della
Marvel Comics, ora conosciuta come Ironheart,
ma originariamente esordì nel ruolo di Iron Man
nel 2014 tra l’amore e l’odio dei fan. E ora che i Marvel Studios
sono sempre più aperti alla possibilità di dedicare spazio alle
eroine – sfruttando la scia del successo di Captain
Marvel al botteghino – Riri potrebbe essere l’erede
perfetta di Tony Stark nel MCU dopo l’addio di Robert Downey
Jr.
Della stessa idea sembra l’attore,
intervenuto di recente al Gene Siskel Film Center e introdotto sul
palco proprio dall’autrice dei fumetti di Ironheart,
Eve Ewing, dichiarando pubblicamente che amerebbe vedere
nell’universo cinematografico Marvel questa versione.
Creata da Brian Michael Bendis e
Mike Deodato, Riri Williams è una ragazza prodigio che ha costruito
la sua armatura, molto simile a quella di Iron Man, durante gli
anni di college al MIT. Oltre ad incontrare personalmente Tony
Stark, Riri riesce a progettare un’intelligenza artificiale
modellata sulla coscienza del magnate Vendicatore che la aiuta a
controllare la sua armatura.
Inutile dire che, come suggerisce
Downey Jr., sarebbe fantastico avere un’eroina del genere nel MCU,
anche in previsione del possibile arrivo nel franchise dei Giovani
Vendicatori. Lo scorso gennaio un rumor aveva reso noto
che i Marvel Studios avrebbero iniziato a progettare un film
interamente dedicato agli Young Avengers con
personaggi mai visti prima. Che sia lei la prima candidata?
Oggi interpretare un
supereroeMarvel è diventato un
grande privilegio, oltre che un’immensa responsabilità nei
confronti del pubblico (specialmente dei fan dei fumetti); tuttavia
non tutti gli attori a cui è stata offerta la possibilità di farlo
si sono comportati nella stessa maniera. Alcuni di loro hanno
deciso di rifiutare per motivi professionali, altri per ragioni
legate ai propri gusti o scelte di carriera. Ma quali sono i più
celebri fra questi?
Ecco di seguito 10
attori che sono “quasi” entrati nel MCU nella Fase
1:
1Dane Cook (Captain America)
Quando il nome di Dane Cook
venne associato al personaggio di Capitan America per l’adattamento
del MCU, i fan erano abbastanza fiduciosi sul casting, più di
quanto lo fossero dopo l’annuncio di Chris
Evans.
Tuttavia la notizia del suo provino sconvolse
la comunità Marvel, che individuò presto in Evans l’uomo giusto per
interpretare Steve Rogers sul grande schermo.
In un nuovo report dettagliato
l’Hollywood Reporter ha ripercorso ogni tappa della produzione
travagliata di Men In Black:
International, quarto capitolo del franchise che vede
ora protagonisti Tessa
Thompson e Chris
Hemsworth e che purtroppo non sta performando come ci
si aspettava al box office americano. Le ragioni sono quindi da
individuare non tanto nella resa finale del film, quanto nelle fasi
che hanno preceduto l’uscita e nelle problematiche insorte durante
la progettazione.
Sembra infatti che l’uscita di
scena del vicepresidente esecutivo della Sony, David
Beaubaire, sia stata la scintilla dell’inizio della
discussione tra il regista F. Gary Gray e il
produttore Walter Parkes, un veterano della serie
di Men In Black “pesantemente coinvolto nelle operazioni
quotidiane del nuovo film“, come scritto nell’articolo. Una
presenza ingombrante che avrebbe quindi provocato confusione e
incertezza sul set.
Diverse fonti hanno invece rivelato
all’Hollywood Reporter che lo studio non avrebbe mai ottenuto l’ok
di star del calibro di Hemsworth e Thompson in assenza di una
sceneggiatura di livello e che prima delle riprese, la storia
originale era molto più acuta e moderna con riflessioni sul tema
dell’immigrazione nel mondo reale. Apparentemente questo tono
impegnato non si adattava bene alle esigenze di Parkes, che avrebbe
commissionato ulteriori stesure prima e durante la lavorazione,
tanto da spingere i due attori ad assumere degli sceneggiatori
personali per stare al passo con tutti i cambiamenti.
Parkes ha avuto la meglio ed è
perfino passato dietro la macchina da presa in più occasioni,
scatenando la rabbia di Gary Gray (sempre più intenzionato ad
abbandonare il progetto), convinto a restare solo grazie alle
insistenze della Sony.
Per quanto riguarda l’influenza
dello studio, il sito parla di un “padrone di casa assente”: la
Sony avrebbe investito molto meno di 110 milioni di dollari di
budget, tra spese di produzione e campagne marketing. Nel frattempo
Gray ha assemblato il suo montaggio del film con la supervisione di
Walter Parkes, e due versioni della pellicola sono state proiettate
ai test screening con risultati fallimentari.
Vi ricordiamo che Men In Black:
International vedrà tornare sul grande schermo gli agenti in nero
che difendono e proteggono la Terra dalle razze aliene ostili,
accogliendo e aiutando a integrarsi quelle invece amichevoli.
Hemsworth e
Thompson hanno rimpiazzato Will
Smith e Tommy Lee
Jones come protagonisti della storia, mentre nel film
tornerà Emma Thompson nel ruolo del capo del
MIB, Agente O. Questa presenza illustre indica che il film avrà
connessione con il franchise originale, avvalorandone quindi la
natura di spin-off e non di reboot, come era stato ipotizzato in
precedenza.
“Gli Uomini in Nero hanno
sempre protetto la Terra dalla feccia dell’universo. In questa
nuova avventura, affrontano la più grande minaccia fino ad oggi:
una talpa nell’organizzazione Men in Black.
“
Sono stati annunciati i vincitori
degli MTV Movie Awards 2019, i premi dedicati a
cinema e spettacolo più pop e divertenti dell’anno.
Si tratta di un vero e proprio
spettacolo (più che una cerimonia solita) di premiazione
cinematografica presentata annualmente su MTV e
che si avvale della collaborazione e della presentazioni di
celebrità. Quest’anno è stata la volta di Zachary
Levi, che si gode il discreto successo del suo
Shazam!.
Ecco di seguito tutti i vincitori
dell’edizione di quest’anno.
Come riportato in esclusiva da
Variety, Olivia Wilde e Jon Hamm
si uniranno a Paul Walter Hauser, Sam
Rockwell e Kathy Bates nel cast del nuovo
film di Clint Eastwood, dal titolo Richard
Jewell e ispirato all’articolo scritto da Marie Brenner
per Vanity Fair.
Il dramma ruota attorno a Jewell,
una guardia di sicurezza la cui vita è stata sconvolta dopo che le
forze dell’ordine hanno rivelato ad un giornalista che l’uomo era
tra i possibili sospettati dell’attentato delle Olimpiadi di
Atlanta nel 1996. La Wilde interpreterà la reporter Kathy Scruggs,
che aveva seguito da vicino l’evento sportivo mentre Hamm si calerà
nei panni di un agente dell’FBI che sta indagando sul caso.
Vi ricordiamo che inizialmente
Jonah Hill e Leonardo DiCaprio erano stati associati al progetto,
con la star premio oscar che avrebbe dovuto assumere il ruolo ora
assegnato a Rockwell) e che ora figureranno soltanto come
produttori. La sceneggiatura del film invece è stata firmata da
Billy Ray (Captain Phillips, Hunger Games, State of
Play).
Eastwood dirigerà e produrrà la
pellicola con la sua compagnia Malpaso insieme a Tim Moore, Jessica
Meier, Kevin Misher e Jennifer Davisson Killoran.
Come confermato dalla regista
Patty Jenkins pochi giorni fa, la promozione di
Wonder Woman
1984 non inizierà prima di dicembre, ma nuove
indiscrezioni trapelate online sembrano confermare alcuni dettagli
sulla trama e i misteriosi personaggi del sequel in arrivo nelle
sale a Giugno 2020.
Per sapere di cosa si tratta, leggete qui sotto.
1Il ritorno di Steve Trevor
Il
ritorno in scena di Steve Trevor è uno degli
argomenti più dibattuti del sequel, e diverse voci riportano che
l’anima di un misterioso personaggio verrà trasferita nel corpo del
grande amore di Diana Prince. Ciò dovrebbe aver dato a
Chris Pine l’opportunità di interpretare una
figura molto diversa…
Sei invitato
a giocare per la tua stessa sopravvivenza in questo disturbante
survival thriller, Escape Room, che sarà disponibile
dal 17 luglio in Dvd, Blu-ray e Digital HD con Universal Pictures
Home Entertainment Italia. Capace di catturare l’essenza
adrenalinica delle popolari stanze in cui si devono risolvere
alcuni indizi e misteri, il regista Adam Robitel (Insidious:
The Last Key) costruisce ad arte un film che piega e lascia
in sospeso la mente con un cast vario e di talento, con
Taylor Russell (Lost in Space – Perduti nello
spazio),Logan Miller (Tuo, Simon),
Deborah Ann Woll (True Blood), Jay
Ellis (Insecure), Tyler Labine
(New Amsterdam) e Nik Dodani
(Atypical), con la partecipazione di Yorick van Wageningen
(Millennium
– Uomini che odiano le donne).
Incentrato sulle vicende di sei
sconosciuti che devono risolvere quesiti ideati con estrema
malvagità e superare sfide al limite della sopravvivenza in
ambienti rischiosi, con moltissimi colpi di scena inaspettati,
l’edizione Dvd e Blu-ray di Escape Room contiene al
suo interno un inizio ed un finale alternativi e totalmente inediti
del film, sei scene eliminate e quattro featurette. Scoprite
insieme al regista Adam Robitel e al cast come gli spazi ed il
design a 360° del film si dimostrino dei veri e propri antagonisti
in “Gioco, partita, incontro”. Successivamente, scoprite come
Escape Room è stato costruito con effetti speciali
pratici e nessuno schermo verde mentre il cast e la troupe vi
portano con loro in “I sopravvissuti raccontati dal cast e dalla
troupe”
Escape Room, la trama
Un invito intrigante riunisce sei
sconosciuti che, inizialmente, credono di partecipare a una escape
room altamente immersiva, ma poi si rendono conto di essere delle
pedine in un sadico gioco di vita e di morte. Man mano che trovano
indizi e risolvono enigmi, si muovono da uno scenario terrificante
all’altro. Ma i giocatori scoprono presto che esporre i loro
segreti più oscuri potrebbe essere la chiave per la
sopravvivenza.
Escape Room è diretto da Adam Robitel e scritto da
Bragi Schut e Maria Melnik, basato su una storia di Schut. Il
produttore esecutivo del film è Rebecca Rivo ed è prodotto da Neal
H. Moritz e Ori Marmur.
Escape Room CONTENUTI EXTRA DEI FORMATI DVD E
BLU-RAY:
Inizio alternativo
Finale alternativo
Scene eliminate
Gioco, partita, incontro
Come sono nate le stanze
I sopravvissuti raccontati dal cast e dalla troupe
La ricerca del perfetto protagonista
di Shang-Chi è iniziata, e secondo quanto
riportato dal sito That Hashtag Show i Marvel Studios avrebbero già
compilato una short list di attori papabili. Tra questi figura
Ludi Lin (visto in Power Rangers, Aquaman
e Black Mirror), che si era detto interessato al ruolo
diversi mesi fa prima di guadagnare maggiore visibilità grazie al
cinecomic DC con Jason Momoa e alla quinta stagione della
serie.
I lavori sull’adattamento dei
fumetti sono iniziati ad ottobre del 2018 con l’ingaggio dello
sceneggiatore David Callaham mentre a marzo è
stato confermato Destin Cretton (autore di I’m
not a hipster, Short Term 12 e The Glass Castle) in
regia, mentre nelle ultime settimane si è diffusa la voce sulla
presunta ricerca di due interpreti principali asiatici, e uno di
questi dovrebbe interpretare un saggio e letale guerriero.
Altre fonti rivelano invece che
l’inizio delle riprese è stato fissato a novembre 2019, così da
permettere allo studio di distribuire il film nelle sale il
12 febbraio 2021 facendo coincidere la data con la
ricorrenza del capodanno cinese. Una scelta di marketing alquanto
azzeccata, trattandosi del primo supereroe asiatico della storia ad
arrivare sullo schermo.
A queste notizie si aggiunge un
ulteriore aggiornamento, ovvero che la Marvel starebbe discutendo
con Donnie Yen (una star in Asia) per un ruolo non
ancora specificato ma che, vista l’età dell’attore, potrebbe
coincidere con la descrizione del personaggio citato sopra.
Vi ricordiamo che il fumetto
originale è stato creato da Steve Englehart e Jim Starlin nel 1973,
e come “Maestro del Kung-Fu” Shang-Chi si serve della sua
straordinaria abilità nelle arti marziali per combattere il male e
in particolare suo padre Zheng Zu. Si unirà perfino ai Vendicatori,
ottenendo il potere di creare innumerevoli duplicati di se
stesso.
Guarda il terzo
trailer della serie Amazon Original The
Boys è stato svelato oggi su Reddit da
Garth Ennis, autore e co-creatore dell’originale
saga a fumetti. La serie sovversiva sui supereroi debutterà in
esclusiva su Amazon Prime Video in più di 200 paesi il 26
Luglio. The
Boys sarà presentato in anteprima al
Tribeca Film Festival il 29 Aprile.
The
Boys offre una versione divertente e irriverente di
ciò che potrebbe succedere se i supereroi, famosi come celebrity,
influenti come politici e venerati come fossero dei, abusassero dei
loro poteri al posto di usarli per fare del bene. La storia narra
dei “senza-potere” contro i potentissimi, The Boys che si lanciano
in un’eroica avventura per rivelare la verità sui The Seven e
Vought – la società multi miliardaria a che fa capo a questi
supereroi e che riesce a coprire tutti i loro sporchi segreti. The
Boys sono Hughie (Jack Quaid, The Hunger Games), Billy Butcher
(Karl Urban, Star Trek), Mother’s Milk (Laz Alonso, Detroit),
Frenchie (Tomer Capon, Hostages), e The Female (Karen Fukuhara,
Suicide Squad). Simon Pegg (Mission: Impossible –
Fallout) interpreter come guest star il padre di Hughie.
I Supes di “The Seven” sono A-TRAIN
(Jessie T. Usher,
Independence Day: Resurgence), HOMELANDER (Antony Starr,
Banshee), STARLIGHT (Erin Moriarty,
Captain Fantastic), QUEEN MAEVE (Dominique McElligott, House of
Cards) , THE DEEP (Chace
Crawford,
Gossip Girl) e BLACK NOIR (Nathan Mitchell, Supernatural).
Insieme a Quaid, completano il
gruppo BUTCHER (Karl Urban, Star Trek), LATTE DI MADRE (Laz Alonso,
Detroit),
FRENCHIE (Tomer Kapon, Ostaggi) e LA FEMMINA (Karen Fukuhara,
Suicide Squad). Simon Pegg sarà una delle guest star. L’attrice
nominata ad un premio Oscar Elisabeth Shue (Leaving Las Vegas)
interpreta Madelyn Stillwell, la Senior Vice President del
dipartimento di Hero Management della Vought.
Basato sul fumetto best-seller del
New York Times creato da Garth Ennis e Darick
Robertson,The Boys è stato sviluppato
dallo showrunner Eric Kripke (Supernatural), di cui è anche autore,
produttore esecutivo e regista dell’ultimo episodio. Al fianco di
Kripke, ci sono produttori esecutivi Seth Rogen
(Preacher) ed Evan Goldberg (Preacher), e
James Weaver (Preacher) di Point Grey
Pictures, Neal H. Moritz (Prison Break), Pavun Shetty (New
Girl) e Ori Marmur (Preacher) di Original Film, come anche Ken
Levin e Jason Netter. Ennis e Robertson sono anche co-produttori
esecutivi. Il pilot è stato diretto da Dan Trachtenberg (10
Cloverfield Lane).
La serie originale di
Amazon Prime Video in otto episodi è co-prodotta
da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios con Point Grey
Pictures, Kripke Enterprises e Original Film.
Arriverà il 19 Maggio 2020 il
romanzo prequel di Hunger Games firmato sempre
dall’autrice della trilogia originale Suzanne
Collins, e a confermarlo è l’Hollywood Reporter.
Ambientato sessantaquattro anni prima degli eventi del primo
capitolo, il libro seguirà le vicende di una ribellione fallita di
Panem per esplorare “il concetto di stato di natura, chi siamo
e ciò che percepiamo sia necessario per la nostra
sopravvivenza“, ha spiegato la Collins.
[…] Dieci anni dopo la guerra,
il periodo di ricostruzione comunemente chiamato Dark Days mentre
Panem sta cercando di rimettersi in piedi, fornisce ai personaggi
un terreno fertile per affrontare queste domande e definire così le
loro opinioni sull’umanità“.
Il
prequel avrà quindi luogo nel periodo precedente
all’affermazione dell’eroina del franchise Katniss Everdeen,
interpretata sul grande schermo da Jennifer
Lawrence, ma non sono stati ancora chiariti i nomi dei
nuovi personaggi e gli eventuali ritorni in scena di vecchie
conoscenze della saga.
“Suzanne è unica nel combinare
brillante narrazione, superba costruzione del mondo, suspense
mozzafiato e commento sulla società“, ha dichiarato il
presidente della Scholastic Trade Publishing Ellie Berger.
“Siamo assolutamente entusiasti – sia come lettori che in
qualità di editori – di presentare ai fan devoti della serie e al
nuovo pubblico una prospettiva completamente nuova su questo
classico moderno.”
Dobbiamo aspettarci anche un
adattamento cinematografico? A quanto pare mentre la Collins
ultimerà il romanzo, lo studio potrebbe già essere al lavoro per
portare in sala le prossime avventure distopiche degli eroi:
“Come orgogliosa patria dei
film di Hunger Games non vediamo l’ora che il prossimo libro di
Suzanne venga pubblicato” ha confessato Joe Drake, presidente
del gruppo Lionsgate Motion Picture Group. “Abbiamo parlato con
lei durante il processo di scrittura e non vediamo l’ora di
continuare a lavorare a stretto contatto per il film“.
La La Land è quel
film che ha riportato il genere musical a grandi fasti, omaggiando
i film che hanno fatto la storia del cinema e trasportando la
struttura del genere ai giorni nostri, con un occhio al passato e
uno al futuro. Questo film è stato ben accolto sia dal pubblico e
dalla critica, sia grazie ad un talentuoso e lungimirante
Damien Chazelle, sia grazie all’interpretazione
della coppia Emma Stone – Ryan Gosling. Ecco, allora, dieci cose
da sapere su La La Land.
La La Land film
1. Solo 30 minuti per
girare la scena del tramonto su Hollywood. La crew del
film ha avuto una finestra della durata di una sola mezz’ora
(secondo Linus Sandgren, direttore della fotografia, esattamente
tra le 7:20 e le 7:50 di sera) entro due giorni per girare la
sequenza del crepuscolo a Hollywood Hills. Secondo Damien Chazelle, Emma Stone e Ryan Goslilng gestivano cinque riprese in due
giorni, dove dopo ogni ripresa, sarebbero tornati al punto di
partenza con gli assistenti che gli asciugavano il sudore prima di
ricominciare a ballare. La quarta ripresa effettuata è la sequenza
che si vede nel film.
2. La sequenza di apertura
è stata girata con alte temperature. Basti pensare che per
Another Day of Sun i ballerini hanno girato con circa 109
gradi F (ovvero circa 43 gradi centigradi) in solo due giorni. Ogni
artista aveva due costumi di ricambio conservati nelle macchine,
con cui si sono cambiati durante le riprese. Per massimizzare il
tempo di ripresa, la coreografa Mandy Moore ha
iniziato le prove a maggio 2015 nel parcheggio dietro gli uffici
della produzione. La sequenza è stata mappata con auto modello in
miniatura e post-it. Durante le riprese, per evitare di intralciare
le inquadrature, Moore si era nascosta sotto una macchina in modo
da poter dare indicazioni ai ballerini.
3. Hanno conosciuto la
moglie di Gene Kelly. Prima di iniziare le riprese,
Chazelle, Gosgling e Stone hanno fatto visita alla vedova
dell’attore e ballerino, avendo la possibilità di ammirare molti
dei cimeli dei suoi film, come la copia rilegata in cuoio di
Cantando sotto la pioggia (1952).
La La Land Streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere La
La Land, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle
varie piattaforme di streaming digitale come Rakuten Tv, Chili,
Google Play, iTunes e Tim Vision.
La La Land Oscar
5. Ha ricevuto 14
nomination agli Oscar. Il
film ha avuto un numero di candidature pari a Eva contro
Eva (1950) e Titanic (1997), portando a casa le statuette nelle
categorie Miglior regista, Miglior attrice protagonista, Miglior
fotografia, Miglior scenografia, Migliore colonna sonora, Migliore
canzone originale a City of Stars.
6. Aveva quasi vinto un
altro premio. Il film riuscì quasi ad aggiudicarsi l’Oscar
per il
Miglior film, grazie ad una gaffe di Warren
Beatty e Faye Dunaway che assegnarono il
premio a La La Land, senza aver effettuato il cambio
busta, quando in realtà il film vincitore era Moonlight.
La La Land cast
7. Ryan Goslilng ha
imparato la musica a memoria. Secondo il compositore
Justin Hurwitz, tutte le esibizioni per
pianoforte nel film sono state registrate per la prima volta dal
pianista Randy Kerber durante la pre-produzione.
Gosling ha poi trascorso due ore al giorno, per sei giorni alla
settimana, a prendere lezioni di pianoforte, imparando tutta la
musica. Durante le riprese, l’attore è stato in grado di suonare
tutte le sequenze viste nel film senza l’uso di mani altrui o di
effetti in CGI.
8. Emma Stone ha cantato
live con l’uso di un auricolare. L’attrice
ha eseguito Audition (The Fools Who Dream) dal vivo. Il
compositore Justin Hurwitz si trovava in un’altra stanza, suonando
il pianoforte per farle da base. Il regista ha detto che ciò è
stato fatto affinché l’attrice avesse un maggior controllo sulla
scena.
9. Ci sarebbero dovuti
essere altri attori nei ruoli dei protagonisti. In
principio, per i ruoli di Mia e Sebastian erano stati considerati
Miles Teller ed Emma Watson. In seguito, si preferì Ryan
Goslilng, mentre la Watson si ritirò per interpretare Belle in
La bella e la bestia (2017), spianando la strada ad
Emma Stone.
La La Land frasi
10. Frasi iconiche per un
film iconico. La La Land è un film destinato a rimanere
nell’immaginario collettivo non solo visivamente, ma anche grazie
alle sue indimentabili frasi. Ecco qualche esempio:
È questo il sogno! Ogni volta
nuovo di zecca, ogni sera! Ed è molto esaltante! (Sebastian
Wilder)
Resti aggrappato al passato, ma il
jazz parla di futuro. (Keith)
Ti ho sentito suonare, ti volevo…
(Mia Dolan)
“Non è strano che continuiamo a
incontrarci?” “Forse vuol dire qualcosa.” “Non penso.” “Sì, in
effetti.” (Mia Dolan e Sebastian
Wilder)
Sono stati Matilde Gioli insieme ad
Augusto e Toni Fornari i protagonisti dell’Olbia Film
Network. Nell’arena cinematografica di Piazza Dante hanno
infatti accompagnato la proiezione del film La casa
di famiglia opera prima di Augusto Fornari che ha
ricevuto da Matteo Pianezzi il premio come esordio
cinematografico.
Ecco la nostra intervista all’attrice e ai registi:
[brid autoplay=”true” video=”425859″ player=”15690″ title=”La
casa di famiglia intervista a Matilde Gioli e ai fratelli
Fornari”]
Notorious Pictures
ha diffuso il trailer di Arrivederci
professore, una storia poetica ed emozionante con
Johnny Depp nel ruolo di un insegnante
controcorrente che riscopre l’importanza della vita in ogni suo
attimo.
Il film, diretto da Wayne Roberts,
sarà dal 20 giugno al cinema grazie a Notorious
Pictures. La rivoluzione personale di un uomo che sceglie di vivere
come più gli piace e dedicare tutto sé stesso a ciò che ama
davvero: la figlia, l’amicizia e la libertà di esprimere fino in
fondo se stessi.
Carismatico, eclettico, unico,
Johnny Depp torna sul grande schermo nel ruolo di un insegnante
controcorrente che riscopre il valore della vita con
Arrivederci professore, una storia
poetica ed emozionante per la regia di Wayne Roberts. Distribuito
da Notorious Pictures, il film sarà dal 20 giugno al
cinema.
Protagonista di
Arrivederci professore è Richard (Johnny
Depp), un professore universitario che, quando scopre di avere un
cancro e poco tempo ancora a disposizione, decide di sfruttarlo al
meglio e di cogliere ogni occasione che incontra sulla sua strada.
La vita di Richard, grigia e ripetitiva fino a quel momento, tra un
rapporto complicato con la moglie e un lavoro poco appagante, si
trasforma improvvisamente e si colora di leggerezza, entusiasmo,
autenticità.
Il ritratto commovente e allo
stesso tempo ironico di un professore fuori dagli schemi che impara
ad amare la vita e trasmette questa lezione ai suoi studenti,
incoraggiandoli a vivere a pieno e a non sprecare neanche un
attimo. La rivoluzione personale di un uomo che sceglie di vivere
come più gli piace e dedicare tutto sé stesso a ciò che ama
davvero: la figlia, l’amicizia e la libertà di esprimere fino in
fondo se stessi.
Il film, che vede nel cast anche
Rosemarie DeWitt, Danny Huston, Zoey Deutch, Ron
Livingston, Odessa Young, sarà presentato in anteprima
anche al Filming Italy Sardegna Festival (13-16 giugno).
Arrivederci professore: trama
Quando Richard, professore
universitario di mezz’età, scopre di avere un cancro allo stadio
terminale, decide di rivoluzionare la sua vita e godersi a pieno il
tempo che gli rimane. La sua complicata relazione sentimentale e la
sua poco soddisfacente vita lavorativa subiscono così un
cambiamento brusco e repentino. Inaspettatamente l’avvicinarsi
della sua morte aiuterà chi gli sta vicino a ritrovare la gioia di
vivere.
È stata diffusa la prima immagine
ufficiale di West Side Story, il nuovo film di
Steven Spielberg remake del famoso musical premio
Oscar. Ecco di seguito i protagonisti e le due gang che nel film si
scontrano, sullo sfondo della storia d’amore tra Tony
(Ansel Eglort) e Maria (Rachel
Zegler).
Dopo aver svolto un lunghissimo
processo di audizioni, che hanno coinvolto 30mila persone in tutto
il mondo, Steven Spielberg ha trovato i suoi
protagonisti per West Side Story. Dopo l’annuncio
che la star di Baby Driver sarebbe stato il suo
Tony, arriva adesso, in esclusiva per Deadline, la conferma
che il regista ha trovato anche gli interpreti di Maria, Anita,
Bernardo e Chino.
Spielberg ha scelto la
diciassettenne esordiente Rachel Zegler,
studentessa della New Jersey High School, per interpretare la
protagonista, Maria. Con lei ci saranno Ariana
DeBose, veterana di Broadway, nei panni di Anita, e
David Alvarez in quelli di Bernardo. Josh
Andrés Rivera, attore di teatro, sarà Chino.
Spielberg e il suo team si sono
impegnati a trovare i migliori attori disponibili, cercando di
rimanere fedeli alle etnie dei personaggi della storia originale.
Nel dicembre 2018, Spielberg e Tony Kushner, che
sta adattando West Side Story, si sono incontrati con professori e
studenti presso l’Università di Porto Rico (Universidad de Puerto
Rico – Río Piedras) per saperne di più sulle arti dello spettacolo
sull’isola.
I nuovi membri del cast si uniscono
a Rita Moreno, che ha vinto un Oscar per la sua
interpretazione di Anita nel film del 1961, e che adesso
interpreterà Valentina, una versione ripensata ed espansa del
personaggio di Doc, il proprietario del negozio d’angolo in cui
Tony lavora.
Nel cast, come già detto, anche
Ansel Eglort, nei panni di Tony.
Bagno di folla ad Olbia per
Alessandro Borghi. L’attore romano ha incontrato
il pubblico sardo in Piazza Dante per la serata speciale a lui
dedicata dall’Olbia Film Network durante la quale
ha ricevuto un Premio Speciale per la sua
carriera. Sul palco con lui e il direttore artistico del Festival
Matteo Pianezzi anche l’assessore Sabrina
Serra che lo ha ringraziato personalmente da parte del
Comune per la sua presenza e la disponibilità con il pubblico.
Prima della proiezione del film
“Sulla mia pelle”, fortemente voluta da Borghi, che ritiene il film
di Cremonini “un film necessario” l’attore ha affermato: “una
delle magie del cinema è poter riportare in vita una persona per
un’ora e quaranta, e l’empatia che crea nel pubblico. Sono sicuro
che dopo aver visto il film non potrete non pensare a Stefano
Cucchi come ad un vostro figlio, o fratello o amico“.
Abbiamo incontrato Borghi a tu per
tu, ed ecco cosa ci ha raccontato sulla sua carriera. sul successo
di Sulla Mia Pelle e su come e perché sceglie dei
ruoli piuttosto che altri.
Imogen Poots sarà
la protagonista del remake di Un Natale Rosso
Sangue, film horror del 1974 diretto da Bob
Clark e con protagonista la Margot Kidder
di Superman.
La storia è ambientata in una
sorority (un’associazione studentesca femminile) durante le vacanze
di Natale, dove un gruppo di ragazze subisce le minacce telefoniche
di uno sconosciuto che comincia, poi, ad ucciderle.
Dopo un primo remake nel 2006,
arriva adesso Jason Blum che ci riprova,
proponendo la stessa storia e scegliendo la Poots per il ruolo
della protagonista, con Sophia Takal in veste di
regista e co-sceneggiatrice.
La Takal è avvezza al genere
horror, e oltre a Imogen Poots, dirigerà ancheAleyse
Shannon, Brittany
O’Grady, Lily
Donoghue e Caleb Eberhardt. Le
riprese inizieranno presto visto che la data è già stata fissata:
venerdì 13 dicembre.
Abbiamo visto Imogen
Poots in Knight of Cups e Need
for speed, ma anche nel frizzante Tutto può
accadere a Broadway e in Non Buttiamoci
Giù.
Julia Roberts ha
partecipato con Patricia Arquette alla nuova
stagione di Actors on
Actors, l’interessante format di Variety che
vede confrontarsi di volta in volta una coppia di attori famosi. La
Roberts ha rivelato che l’originale finale di Pretty
Woman, il suo primo grande successo, era molto drammatico,
con Vivian da sola in un vicolo.
Il film ha fatto la fortuna di Julia
Roberts e ha consacrato la sua alchimia con Richard
Gere sul grande schermo, tanto che nel 1999 i due hanno
recitato insieme in un’altra commedia romantica di Garry
Marshall, Se scappi ti sposo, nel
1999.
Il lieto fine del film è diventato
il paradigma di molte storie d’amore cinematografiche e non, ma
pare che in sceneggiatura non fosse così romantico. La Roberts ha
ricordato un finale diverso nella sceneggiatura originale.
Durante l’episodio di Actors on
Actors, Patricia Arquette ha spiegato di aver
ricevuto la sceneggiatura originale, rivelando che Pretty
Woman era originariamente intitolata 3.000 e che “il
finale era davvero pesante”. Sebbene Arquette non abbia specificato
il ruolo per cui è stata considerata, il film sarebbe stato
completamente diverso se fosse stata scelta. Anche Roberts ha detto
di ricordare la sceneggiatura dal titolo 3.000, spiegando la fine
originale: “Butta [Vivian] fuori dalla macchina, le butta i
soldi addosso, e se ne va, lasciandola in qualche vicolo
sporco”. Non specifica chi doveva buttare Vivian fuori
dall’auto, ma se il soggetto è Edward, allora quel finale avrebbe
reso il film qualcosa di completamente diverso rispetto a ciò che è
stato.
La Roberts ha poi aggiunto che non
avrebbe avuto problemi a recitare in un film che con un finale così
crudo, solo che la compagnia che produceva all’inizio fallì subito
dopo che lei era stata ingaggiata, così la sceneggiatura venne
comprata da Disney e affidata a Garry Marshall,
che la volle incontrare comunque e al timone del quale il film
cambiò completamente rotta.
Il 23 luglio Evan
Peters incontrerà centinaia di giffoners alla 49esima
edizione del Giffoni Film Festival. L’attore sarà premiato con
il GIFFONI EXPERIENCE AWARD.
Il giovane attore americano è
conosciuto per i suoi molteplici ruoli nella serie
American Horror Story, in
Pose e per il ruolo del mutante
Quicksilver nel franchise X-Men, con i
film X-Men – Days of a future
past, X-Men
Apocalypse e X-Men – Dark
Phoenix, in cui ha recitato accanto a star del
calibro di Hugh Jackman, Michael Fassbender e Jennifer Lawrence.
Vedremo l’attore prossimamente nel film di Unjoo Moon I Am
Woman.