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John Turturro presenta Jesus Rolls – Quintana è tornato!

John Turturro presenta Jesus Rolls – Quintana è tornato!

È stato presentato a Roma Jesus Rolls – Quintana è tornato! Spin-off de Il grande Lebowski, in cui John Turturro regista e protagonista torna a vestire i panni di Jesus Quintana, giocatore di bowling irriverente e trasgressivo, divenuto personaggio di culto della pellicola dei fratelli Coen.  Ora Jesus torna con una storia tutta sua, e con un inesauribile desiderio di libertà. Accanto al regista, il co-protagonista Bobby Cannavale, la montatrice Simona Paggi e l’autrice delle musiche Émilie Simon. Assente invece la protagonista femminile Audrey Tautou.

Il film fa parte della Festa del Cinema di Roma, come spiega, in apertura dell’incontro, il Direttore Artistico Antonio Monda, che sottolinea come il film fosse stato invitato nella selezione ufficiale, ma non sia stato possibile inserirlo, poiché l’uscita in anteprima mondiale in Italia è prevista per il 17 ottobre, giornata di apertura della kermesse. Tuttavia, al film sarà dedicata l’ultima delle pre-aperture della Festa, il 16 ottobre alle 21 presso la Casa del Cinema di Roma. Monda si dice fiero di ospitare il film, che definisce “divertente, intelligente e coraggioso”.

John Turturro racconta così la genesi del personaggio  di Jesus Quintana: “Il personaggio è stato ispirato da una commedia che ho portato a teatro nel 1988. Quell’idea è piaciuta molto ai fratelli Cohen e hanno deciso di introdurre questo personaggio ne Il grande Lebowski. […] In realtà il commediografo di quello spettacolo era un misto tra il portoricano, il cubano, il russo, e il personaggio è anche un po’ ispirato a lui”. Spiega poi come mai abbia voluto abbinare il personaggio al remake di un libro e di un film di Bertrand BierLes valseuses, in Italia I santissimi, del 1974: “Forse perché sono pazzo!”, scherza, ma poi prosegue serio: “Perché mi piace il cinema di Blier, è una commedia libera, mi piace che sia in grado di fare connessioni tra il mondo maschile e quello femminile, penso che il film celebri la generosità, esseri umani che non hanno potere. L’immagine che viene fuori è di uomini forse un po’ più stupidi. Le donne invece vengono celebrate perché esseri umani più profondi. Gli uomini però cercano di capire le donne, cadono per poi rialzarsi. È anche per questo che ho scelto Bobby Cannavale. Mi piaceva l’idea di avere accanto una persona che capisse questo gioco delle parti tra il maschile e il femminile”.

Sul rapporto tra i due protagonisti maschili del film, Jesus Quintana e il suo amico Pete, interpretato appunto da Cannavale, Turturro chiarisce che “è un po’ come il rapporto tra Don Chisciotte e Sancho Panza. Si tratta di personaggi che cercano la libertà, che sono in grado di vivere il momento, che è la cosa più difficile oggi. Sono liberi di prendere una decisione. È questa la cosa più bella. Non seguono le regole”.

Gli fa eco Bobby Cannavale, attore di origini italo-cubane – la famiglia del padre era di Avellino – che dice di amare l’Italia, e di essere legato a Turturro da una solida amicizia. “Non saprei come definire il nostro rapporto ma so che la mia parte migliore si sposa con la sua parte migliore”. “Jesus è il leader, è il mentore. È appena uscito dal carcere, è il momento forse più esaltante della sua vita. Don Chisciotte ha bisogno di Sancho per andare avanti. Il rapporto tra i due personaggi può essere visto anche nella chiave insegnante-studente. Ma possiamo vedere anche una sorta di assistente nel ruolo di Peter rispetto a Jesus. Si rifà a lui, lo emula e scopre anche cose molto belle di sé grazie a lui. Non a caso, per la prima volta si innamora”. Sono però la generosità e la continua ricerca le caratteristiche dei personaggi più apprezzate da Cannavale: “Amo molto la generosità che viene fuori dai personaggi di questo film e dal film in generale. […] In fondo sono alla ricerca di qualcosa, ma non sappiamo cosa esattamente stiano cercando. Ho trovato questa idea sottesa al film estremamente ottimista, perché questi ragazzi si aiutano tra loro, poi incontrano una donna e in questo trio […] c’è il risvolto comico.

Il lavoro espone anche una visione della sessualità che il regista definisce “fluida” e che senz’altro va oltre le rappresentazioni convenzionali, soprattutto con riferimento alla sessualità maschile: “In tutti  i film che ho fatto ho cercato di parlare di storie d’amore e sappiamo che l’amore ha tante facce, a volte può essere strano, può accadere nei posti più strani. […] Gli uomini spesso immaginano di poter soddisfare in tanti modi la donna, ma non sempre è così. […] Io vedo in Jesus e Pete due fratelli che poi trovano in Marie una sorella. È molto interessante il punto di vista del femminile che viene fuori nel film, non a caso ho scelto Simona Paggi come montatrice e Émilie Simon come compositrice. Sono loro in grado di dare l’anima al film, un animo femminile”.

Émilie  Simon racconta quindi la sua esperienza di lavoro per il film: “Quello che ho amato nel lavoro con John è poter parlare di sentimenti, di tutto ciò che c’è tra le righe, le emozioni. Questi personaggi possono apparire per certi versi disperati, anche un po’ persi, ma non perdono mai di vista il loro obiettivo, cercare continuamente e arrivare magari a trovare sé stessi. Quello che ho cercato di fare con la musica è tirare fuori la loro vulnerabilità, il loro essere anche un po’ sbadati, e di dare un po’ di romanticismo a tutto questo”. Per fare ciò, l’autrice ha utilizzato un mix di elementi che vanno dalla salsa, al mambo, al flamenco, senza mai perdere di vista Jesus e la musica dei Gipsy Kings, che, dice, “è nel dna del personaggio” e da cui è partito il lavoro.

Per quel che riguarda la componente femminile del film, Turturro ci tiene a precisare che tutti i personaggi femminili formano come un’unica figura, centrale nel film, a partire dalla madre di Quintana, interpretata da Sonia Braga, che compare all’inizio, passando per Marie, interpretata da Audrey Tautou, che acquisisce sempre maggiore importanza nelle vite di Jesus e Pete, fino alla donna cui dà vita Susan Sarandon: “Il personaggio interpretato da Audrey Tautou non è abituato ad essere trattato bene. Quando incontra Jesus e Pete, loro si impegnano per la prima volta a trattarla bene e questo per lei fa la differenza. Poi scoprono di non poter fare a meno di lei. Ed è solo quando entra in scena il personaggio interpretato da Susan Sarandon che loro si rendono conto di quanto ci tengono a Marie. Quindi Marie è un po’ il cervello del film.  Ed è anche il personaggio che cresce di più. Quella che formano lei, Jesus e Pete è una piccola famiglia”. Aggiunge poi di aver scelto Tautou anche perché: “volevo far ridere, e Audrey è anche un’attrice molto divertente”.

Infine, a chi gli domanda se ha in cantiere un prossimo film da regista in Italia Turturro risponde  così: “Spero di lavorare ancora in Italia. Ho lavorato con Rosi, Moretti, Pontecorvo, Battiato e sono sempre state ottime esperienze. Spero di poter dirigere presto un nuovo film qui. Sto scrivendo. Vedremo”.

Jesus Rolls – Quintana è tornato! arriva in sala, in anteprima mondiale in Italia, dal 17 ottobre.

Star Wars: 10 personaggi che meriterebbero una serie

Star Wars: 10 personaggi che meriterebbero una serie

A dicembre si calerà il sipario sulla saga degli Skywalker con Episodio IX, ma nei prossimi mesi il franchise continuerà ad espandersi grazie alla serie in arrivo su Disney + The Mandalorian, dunque lo spazio per raccontare storie relative all’universo di Star Wars sarà sempre più ampio.

Perché allora non dedicare i nuovi show televisivi a personaggi che conosciamo e che meriterebbero un maggiore approfondimento? E quali sarebbero quei personaggi?

Captain Rex

Soldato, eroe, e uno dei più grandi e rispettati soldati nella guerra dei cloni: Captain Rex ha una storia incredibile che la serie animata di Star Wars ha saputo raccontare colmando molte lacune e rispondendo a varie domande. C’era traccia del personaggio nella battaglia di Endor, quindi sarebbe fantastico rivederlo in azione dopo aver lavorato con la resistenza.

Maz Kanata

Maz Kanata Star Wars: Episiodi IX

Maz Kanata è un altro di quei personaggi emblematici della nuova trilogia che ci piacerebbe vedere approfondito, anche solo per conoscere il suo passato e quali avventure ha affrontato durante la sua giovinezza. Magari partendo dalla creazione del suo castello…

Dengar

Rispetto ai personaggi inclusi nell’elenco, Dengar non è così popolare: cacciatore di taglie con una ricca storia alle spalle e altre da raccontare, presenta sfumature quasi respingenti e un carattere a tratti spregevole perfetti per dipingerlo come il villain di una serie.

Temmin Wexley

Temmin Wexley è apparso in una trilogia di romanzi, nei fumetti di Poe Dameron e nella nuova trilogia cinematografica, ma sono in molti a sostenere che sia arrivato il momento di celebrarlo come si deve in una serie con tutti i riflettori puntati e maggiore spazio dedicato ai piloti della galassia.

Dooku

Come personaggio, il conte Dooku è stato esplorato nei film, nei libri, nei fumetti e nelle serie animate, eppure c’è un’area della sua vita che non è stata raccontata abbastanza: la sua giovinezza Sarebbe bello tornare indietro nel tempo per vedere crescere Dooku fino alla sua lenta discesa verso il lato oscuro.

Finn

star wars the rise of skywalker

Finn è uno degli eroi protagonisti della nuova trilogia di Star Wars ed è apparso in alcuni fumetti, ma quanto possa sembrare simile a Poe, avrebbe a disposizione tutta la storia sulle “origini” del suo lavoro come stormtrooper e del suo rapporto con il Primo Ordine.

Chewbacca

chewbacca star wars han solo

Non c’è dubbio che Chewbacca sia uno dei personaggi più amati dai fan di Star Wars. Inseparabile amico e co-pilota di Han Solo, Chewie avrebbe decine di storie da raccontare del suo periodo pre-Episodio IV.

Boba Fett

boba-fett

L’universo di Star Wars ha sempre esercitato un particolare fascino nel pubblico grazie ai cacciatori di taglie, personaggi sfuggenti e affascinanti ma usati con troppa parsimonia. Dunque non credete anche voi che sia giunto il momento di dedicare più spazio a Boba Fett, partendo dalla guerra dei cloni fino ad arrivare su Tatooine? Se ne parla da anni, senza successo…

Ashoka Tano

Sviluppare una serie sulla giovane Padawan Jedi Ahsoka Tano, che come saprete è stata assegnata dal maestro Yoda agli insegnamenti di Anakin Skywalker, permetterebbe al franchise di collegare i vari universi di cinema e animazione attraverso le guerre dei cloni e le missioni insieme a Obi-Wan Kenobi fino alla sua trasformazione in “Fulcrum”.

Mandalorian

The Mandalorian

Chiudiamo questa lista con una domanda: se è vero che alla fine del 2019 otterremo finalmente la serie sui Mandaloriani grazie a Disney +, è altrettanto possibile che la Lucasfilm vogliano sfruttare l’imminente popolarità del personaggio producendo una serie a fumetti solo sul personaggio del titolo? Si incrocino le dita…

Leggi anche – Star Wars: 10 attori che hanno “quasi” fatto parte del cast

Fonte: CBR

Alice Pagani: 10 cose che non sai sull’attrice

Alice Pagani: 10 cose che non sai sull’attrice

Attiva sin da giovanissima nel mondo dello spettacolo, l’attrice Alice Pagani ha saputo negli ultimi anni affermarsi grazie al suo carisma e allo sguardo magnetico. La sua partecipazione a film di successo le ha permesso di farsi notare da pubblico e critica, e grazie alla serie Netflix Baby ha potuto consacrare il suo talento, diventando una delle attrici più richieste del momento.

Ecco 10 cose che non sai su Alice Pagani.

Alice Pagani film

1. Ha recitato in film di successo. Il debutto cinematografico dell’attrice avviene nel 2016, quando prende parte al film Il permesso – 48 ore fuori, diretto da Claudio Amendola. Successivamente recita in Classe Z (2017) come coprotagonista. Nel 2018 appare invece nel film Loro, di Paolo Sorrentino, nel ruolo della giovane studentessa Stella. Qui recita accanto all’attore Toni Servillo. Nel 2019 recita invece nel film La rosa velenosa accanto agli attori John Travolta e Morgan Freeman.

2. È tra i protagonisti di una serie Netflix. L’attrice raggiunge grande notorietà nel momento in cui recita nella serie Netflix Baby, dove ricopre il ruolo di Ludovica. Qui, assieme all’attrice Benedetta Porcaroli, dà vita ad una ragazza adolescente del quartiere Parioli di Roma, la quale per insicurezze e paure finirà nel giro della prostituzione.

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Alice Pagani Instagram e Twitter

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da un milione di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie di momenti di svago, ma anche numerosi scatti realizzati per riviste di moda o foto promozionali dei propri progetti da attrice.

4. Ha un profilo Twitter. La Pagani è inoltre presente anche su Twitter, dove ha un profilo seguito da oltre mille followers. Qui l’attrice è solita condividere novità riguardo i suoi progetti cinematografici e televisivi, e in più occasioni ha anche risposto a curiosità dei propri fan.

Alice Pagani fidanzato

5. È ufficialmente fidanzata. L’attrice attualmente vive una storia d’amore con Dark Pyrex, uno dei componenti della Dark Polo Gang. I due si sono presentati insieme all’anteprima della serie Baby, ufficializzando la loro relazione. Non mancano poi di condividere sui rispettivi social network foto e video dei momenti trascorsi insieme.

Alice Pagani Loro

6. Ha un ruolo di rilievo. L’attrice si è fatta notare per il suo ruolo nel film Loro, in cui il regista Paolo Sorrentino dà la propria versione di Silvio Berlusconi. Nel film l’attrice recita accanto a grandi nomi del cinema italiano come Toni Servillo, Elena Sofia Ricci e Riccardo Scamarcio. Il suo ruolo è quello di Stella, giovane studentessa reclutata per far animare le feste del protagonista e che svelerà invece un animo ben meno materialista di quello che si pensa.

Alice Pagani Baby

7. Crede molto nel suo personaggio. L’attrice ha dichiarato di mettere tutta sé stessa nei personaggi che affronta, credendoci fino in fondo. Per Ludovica, protagonista della serie Baby, l’attrice si è trovata a vivere la sfida di rappresentare luce e ombre del personaggio, riportando in esso molto della sua turbolenta adolescenza.

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8. Ha vinto la propria timidezza. Per affrontare al meglio il ruolo l’attrice si è trovata a dover combattere e vincere la propria timidezza, il che le ha permesso di vivere con maggior serenità le scene più impegnative della serie, in particolare quelle che prevedevano il nudo.

Alice Pagani agenzia

9. È rappresentata da una nota agenzia. L’attrice ha alle proprie spalle l’agenzia IPC Promozioni Cinematografiche, che cura la Pagani per tutti i rapporto con le produzione nel settore cinematografico. L’ufficio stampa invece è UPGRADEARTIST.

Alice Pagani età e altezza

10. Alice Pagani è nata ad Ascoli Piceno, nelle Marche, il 19 febbraio 1998. L’altezza complessiva dell’attrice è di 165 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

 

Il grande Lebowski: 10 cose che non sai sul film

Il grande Lebowski: 10 cose che non sai sul film

Diretto da Joel Coen, e scritto da questi insieme al fratello Ethan, Il grande Lebowski è uno dei più celebri film del duo, diventanto nel tempo un vero e proprio cult grazie alla scrittura e alla regia brillante, nonché grazie ad un gruppo di attori alle prese con personaggi tanto bizzarri quanto iconici.

Ecco 10 cose che non sai su Il grande Lebowski.

Il grande Lebowski cast

1. Vede la partecipazione di celebri attori. Protagonista assoluto del film è Jeff Bridges, nel ruolo del mitico Jeffrey Lebowski, detto Drugo. I due migliori amici del protagonista sono invece interpretati dagli attori John Goodman e Steve Buscemi. Sono inoltre presenti gli attori Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Sam ElliottJohn Turturro nei panni di Jesus Quintana.

2. Turturro ebbe carta bianca sul personaggio. Quando Turturro lesse la sceneggiatura si accorse di avere un ruolo ben più piccolo di quello che credeva. L’attore ebbe tuttavia completa libertà, da parte dei Coen, di caratterizzare il personaggio come meglio credeva, e così agli lavoro sull’aspetto estetico di Jesus Quintana, e sui suoi eccentrici modi di fare.

3. I costumi del protagonista sono opera di Bridges. L’attore Jeff Bridges ha donato al personaggio molti dei suoi reali vestiti, tra cui i sandali e i celebri maglioni. Gli abiti di Lebowski sono divenuti con il tempo tanto iconici quanto il personaggio, ispirando numerosi imitatori sparsi per il mondo.

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4. Il personaggio è ispirato ad un amico dei Coen. Jeffrey Lebowski è ispirato a Jeff Dowd, finanziatore del primo film dei Coen e tra i fondatori del Seattle Liberation Front. Al momento della scrittura della sceneggiatura, i due autori ebbero in mente sin dal primo momento l’attore Jeff Bridges, che poteva incarnare al meglio la natura del personaggio.

5. Jeff Bridges lavorò molto sul personaggio. Prima di girare ogni scena, Bridges era solito chiedere ai Coen se il personaggio avesse in quell’occasione fumato o meno uno spinello. Se i due autori rispondevano di sì, l’attore si strofinava le nocche delle mani sugli occhi per diversi minuti, così da farli arrossare e replicare l’effetto dato da uno spinello.

Il grande Lebowski streaming

6. È disponibile in streaming. È possibile guardare il film su diverse piattaforme streaming presenti online. La prima di queste è Chili, e a seguire vi sono Rakuten TV, Google Play e Apple Itunes. Su ognuna di queste è possibile acquistare o noleggiare il film, potendolo rivedere una o più volte.

Il grande Lebowski trailer

7. Attirò l’attenzione degli spettatori. Al momento della sua imminente uscita nei cinema, il film aveva costruito grandi aspettative nel pubblico, merito di un trailer efficace. In questo viene infatti presentata vagamente la storia del personaggio, concentrandosi prevalentemente sull’atmosfera evocata nel  film.

Il grande Lebowski 2

8. Un sospettoso annuncio ha fatto ipotizzare l’arrivo di un sequel. All’inizio del 2019 sul profilo Twitter di Bridges apparve un breve teaser scandito dal brano The Man in Me di Bob Dylan, già presente nel film del 1998. All’interno di questo appariva proprio l’attore, nuovamente nei panni del celebre Drugo, che brevemente guardava in camera con il suo solito sorriso sornione. I fan hanno ipotizzato che fosse segretamente stato realizzato un sequel al celebre film, ma le speranze furono disilluse quando di scoprì che Bridges aveva ripreso il ruolo esclusivamente per apparire in uno spot della birra Stella Artois, andato in onda durante il Super Bowl.

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Il grande Lebowski Jesus Quintana

9. È stato realizzato uno spin-off. Nel 2019 viene realizzato un film esclusivamente dedicato al personaggio di Jesus Quintana, intitolato Jesus Rolls – Quintana è tornato!. Il ruolo viene ripreso dall’attore John Turturro, che si occupa anche della regia. Accanto a lui compaiono nel film gli attori Bobby Cannavale, Susan Sarandon, Jon Hamm e Christopher Walken.

Il grande Lebowski frasi celebri

10. Contiene numerose battute divenute di culto. All’interno del film sono presenti numerose frasi divenute celebri, specialmente grazie all’interpretazione fornita dagli attori. Ecco alcune delle battute divenute più di culto:

Attento perché il messaggio subliminale è fottiti, lasciami in pace e vaffanculo! (Jeffrey Lebowski)

A volte sei tu che mangi l’orso e a volte è l’orso che mangia te. (Lo Straniero)

Lo hai detto hermano. No se escherza con Jesus! (Jesus Quintana)

Questo non è il Vietnam, è il bowling: ci sono delle regole. (Walter Sobchak)

Smokey amico mio, stai per entrare in una valle di lacrime… se ti segni un 8 entri in una valle di lacrime. La valle di lacrime. (Walter Sobchak)

Fonte: IMDb

 

 

Shrek: 10 cose che non sai sul film

Shrek: 10 cose che non sai sul film

Shrek è tra i più popolari e apprezzati film d’animazione del nuovo millennio, divenuto in breve tempo un fenomeno globale. Apprezzato da pubblico e critica, il celebre orco verde si è imposto nell’immaginario collettivo ottenendo riconoscimenti da ogni dove. Per la sua natura dissacrante e politicamente scorretta, il film ha inoltre saputo aprire le porte a nuovi modi di concepire la trasposizione cinematografica di fiabe e favole.

Ecco 10 cose che non sai su Shrek.

Shrek trama

1. È ambientato nel mondo delle favole. Il film ha come protagonista Shrek, il quale per poter godere della tranquillità della sua palude deve portare a termine la missione assegnatagli da Lord Farquaad. Con l’aiuto del fido Ciuchino, l’orco dovrà salvare la principessa Fiona, rinchiusa in un castello sorvegliato da un temibile drago.

2. È tratto da un libro illustrato. Il film è basato sulla fiaba omonima ideata nel 1990 da William Steig e raccolta all’interno di un libro illustrato. La storia segue pressoché gli stessi sviluppi. Il nome Shrek, ideato dall’autore, deriva da un termine tedesco e da un termine yiddish, il cui significato è quello di “terrore”.

shrek-personaggi

Shrek personaggi

3. I protagonisti sono diventati iconici. Shrek è il grande e grosso orco verde, protagonista del film. Per le fattezze del personaggio, gli animatori si sono ispirati al wrestler francese Maurice Tillet. Nel 2010 Shrek ha ricevuto una stella nella Hollywood Walk of Fame a Los Angeles. Ciuchino è invece l’irriverente asino parlante amico del protagonista. Il personaggio è rientrato al ventunesimo posto della lista dei 50 migliori personaggi animati della storia, stilata dalla rivista Empire. Fiona è invece la bella e forte principessa del film, la quale tuttavia nasconde un terribile segreto: al calar della notte, si trasforma infatti in un’orchessa, simile a Shrek.

Shrek doppiatori

4. Il film ha dei doppiatori celebri. Una delle punte di diamante del film è il suo doppiaggio. In lingua originale, infatti, il film si avvale della voce del comico Mike Myers per Shrek, di Eddie Murphy per Ciuchino, di John Lithgow per Lord Farquaad, e di Cameron Diaz per la principessa Fiona.

5. Mike Myers volle rifare il doppiaggio da capo. Dopo aver completato il suo doppiaggio, Myers insistette per poter rifare da capo il lavoro, decidendo di utilizzare per Shrek un accento scozzese, il quale gli ricordava quello che sua madre utilizzava per leggergli le favole.

Shrek colonna sonora

6. Il film contiene celebri canzoni. Tra le cose più popolari del film vi è la sua colonna sonora. All’interno del film sono infatti presenti alcune celebri canzoni, che hanno goduto di nuova popolarità dopo essere state ascoltate all’interno della pellicola. Tra le più celebri si segnalano senza dubbio I’m a Believer e All Star del gruppo Smash Mouth, Halleluja di Rufus Wainwright e I’m on My Way del gruppo The Proclaimers.

Shrek YouTube

7. È presente sulla piattaforma. Il film Shrek è presente nella sua versione completa su YouTube. Per guardarlo è possibile noleggiarlo al prezzo di 3,99€ o acquistarlo al costo di 8,99€. Seguendo le indicazioni sarà possibile guardare il film nella sua versione HD senza doverlo ricercare su altri siti di streaming.

shrek-cattivo

Shrek cattivo

8. L’antagonista è divenuto celebre. Lord Farquaad, antagonista del film, è stato raffigurato come un uomo molto basso, astuto, malvagio, crudele e fanatico della perfezione. Egli non sopporta le creature delle favole, vedendole come dei diversi da emarginare. Per il personaggio gli sceneggiatori e gli animatori hanno pensato di concentrare tutte le caratteristiche dei celebri cattivi del cinema in una sola personalità, ottenendo così un personaggio sgradevole, ma entrato ugualmente a far parte dell’immaginario collettivo.

Shrek premi e nomination

9. Ha vinto un premio importante. Shrek è il primo film d’animazione a vincere il premio Oscar come miglior film d’animazione, categoria istituita proprio nel 2002. Il film è inoltre stato selezionato per il concorso ufficiale del Festival di Cannes, diventando uno dei pochi film d’animazione ad ottenere tale riconoscimento.

Shrek sequel

10. Ha avuto molteplici seguiti. Dato l’incredibile successo del primo film, la Dreamwork realizzo diversi sequel, intitolati Shrek 2 (2004), Shrek terzo (2007) e Shrek e vissero felici e contenti (2010). È stato inoltre realizzato uno spin-off intitolato Il gatto con gli stivali (2011), basato sull’omonimo personaggio.

Fonte: IMDb

 

 

 

 

Maleficent – Signora del Male al cinema dal 17 Ottobre

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Maleficent – Signora del Male al cinema dal 17 Ottobre

Il nuovo film Disney live action Maleficent – Signora del Male, arriverà nelle sale italiane il 17 ottobre distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Diretto da Joachim Rønning e interpretato dall’attrice premiata con l’Oscar e tre Golden Globe Angelina Jolie e da Elle Fanning, il nuovo lungometraggio continua a esplorare il complesso rapporto tra Malefica e la futura Regina mentre formano nuove alleanze e affrontano nuovi avversari per proteggere il bosco e le creature magiche che lo abitano. Il cast del film vede inoltre l’attrice premiata con il Golden Globe e candidata a tre premi Oscar® Michelle Pfeiffer nel ruolo della Regina Ingrith, l’attore candidato all’Oscar e al Golden Globe Chiwetel Ejiofor, Ed Skrein e Robert Lindsay, mentre Harris Dickinson interpreta il Principe Filippo. In questa nuova avventura fanno il loro ritorno anche alcuni membri del cast del precedente film Maleficent, tra cui Sam Riley nel ruolo di Fosco, la candidata all’Oscar Imelda Staunton nel ruolo della fatina Giuggiola, Juno Temple nel ruolo della fatina Verdelia e la candidata all’Oscar Lesley Manville nel ruolo della fatina Fiorina.

Maleficent – Signora del Male, la trama:

Il tempo è stato gentile con Malefica e Aurora. Il loro rapporto, originato da un tradimento, dalla vendetta e infine dall’amore, è cresciuto ed è forte. Ciononostante c’è ancora dell’astio tra gli uomini e le creature magiche. Il matrimonio di Aurora con il Principe Filippo è motivo di festeggiamenti in tutto il Regno e nelle terre vicine poiché le nozze uniranno i due mondi. Un incontro inaspettato però darà vita a una nuova potente alleanza: Malefica e Aurora si ritroveranno sui fronti opposti di una Grande Guerra che metterà alla prova la loro lealtà e le porterà a chiedersi se potranno essere davvero una famiglia.

Maleficent – Signora del Male è il sequel di Maleficent, remake/spin-off del Classico Disney La bella addormentata nel bosco (1959).

Maleficent – Signora del Male, curiosità:

  • Le riprese principali del film sono iniziate il 29 maggio 2018, nei Pinewood Studios in Inghilterra. Si sono concluse il 24 agosto 2018.
  • Nell’aprile 2018, Ed Skrein è stato scelto nel film per interpretare il ruolo principale del cattivo, con Elle Fanning che torna a interpretare la principessa Aurora del film precedente Anche Michelle Pfeiffer si aggiunse come personaggio, descritto come una regina, in seguito chiarita come una regina malvagia di nome Ingrith
  • Il primo teaser trailer è stato diffuso il 14 maggio 2019, sia in versione originale che italiana.
  • Dopo l’uscita del primo film nel maggio 2014, Jolie ha dichiarato che un sequel era possibile. Il progetto è stato ufficialmente annunciato il giugno successivo e Jolie ha firmato nell’aprile 2016. Rønning, che ha co-diretto Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar (2017) per la Disney, è stato assunto per dirigere il film ad ottobre e il resto del cast è stato aggiunto o confermato a maggio 2018.

Maleficent – Signora del Male arriverà il 17  ottobre 2019, continuando a cavalcare l’onda dei live action dei classici Disney. Maleficent – Signora del Male sarà diretto da Joachim Ronning, che collaborerà ancora con Espen Sandberg, come per Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar.

Maleficent – Signora del Male rientra nella nuova politica Disney del revival in live action del classici d’animazione. Dopo il primo capitolo, Cenerentola, La Bella e la Bestia e Il Libro della Giungla, Aladdin, Dumbo e Il Re Leone già arrivati in sala, il film con protagonista la Jolie si aggiunge alla lista di film che riproporranno in carne e ossa i personaggi iconici della Casa di Topolino, insieme a tanti altri confermati e molti che sicuramente arriveranno.

Ms. Marvel: gli Inumani saranno nella serie?

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Ms. Marvel: gli Inumani saranno nella serie?

Diverse fonti sostengono che i Marvel Studios sono al lavoro per scegliere tutti i protagonisti della nuove serie di Disney + in arrivo nei prossimi anni, e tra queste ci sarà anche quella dedicata a Kamala Khan aka Ms. Marvel. E proprio riguardo il debutto in live action dell’eroina, è il sito Geeks WorldWide (solitamente attendibile sugli scoop dell’universo Marvel) a riportare che due personaggi dello show saranno Black Bolt e Maximus, membri della famiglia degli Inumani.

Secondo le ultime indiscrezioni poi, Vin Diesel potrebbe interpretare Blackagar Boltagon  aka Black Bolt e Aaron Taylor Johnson suo fratello Maximus. Sappiamo che i due attori fanno già parte del MCU, avendo ricoperto i ruoli di Groot e Pietro Maximoff/Quicksilver nel franchise, tuttavia non sarebbe il primo caso di “doppietta” per una star nello stesso universo: quest’anno Gemma Chan, che era apparsa in Captain Marvel nei panni di Minn-Erva, sarà nel cast de Gli Eterni interpretando Sersi.

Per quanto riguarda le voci sul coinvolgimento degli Inumani, Ms. Marvel appartiene alla specie, quindi avrebbe senso riavviare le sorti dei personaggi nel MCU dopo la fallimentare serie tv andata in onda sulla ABC…

Leggi anche – Marvel Studios: tutte le serie in arrivo su Disney +

Gli altri titoli presentati ufficialmente nel corso del D23 sono She-Hulk e Moon Knight, che al momento non hanno una data di uscita, mentre per Ms. Marvel si potrebbe già ipotizzare una release nel 2021.Giusto in tempo per seminare qualche indizio sul sequel di Captain Marvel, personaggio a cui si lega il percorso della giovanissima supereroina dei fumetti.

Nella versione originale infatti, Kamala Khan è un’adolescente americana di origini pakistane che ammira molto Carol Danvers e che acquisisce accidentalmente il potere della superelasticità, entrando a far parte dei Vendicatori. Sarà quindi questo il destino dell’eroina nel MCU?

G. Willow Wilson, co-creatrice del personaggio, ha spiegato in un’intervista che “mentre alcuni supereroi sono nati per il grande schermo perché naturalmente cinematografici, e Ms. Marvel rientra fra questi. Abbiamo sempre pensato che ci fosse un evidente potenziale cinematografico per lei, quindi benedico tutti coloro che tenteranno di portarla in vita. Non so come andrà a finire, ma spero non in un modo inquietante.”

Fonte: Geeks WorldWide

X-23: il regista di Logan vorrebbe dirigere lo spin-off

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X-23: il regista di Logan vorrebbe dirigere lo spin-off

A due anni dall’addio di Hugh Jackman agli artigli di Wolverine, James Mangold è tornato a parlare del film in merito alla possibilità di dirigere uno spin-off di Logan interamente dedicato a Laura Kinney aka X-23, il personaggio interpretato dalla giovanissima e talentuosa Dafne Keen.

Mi chiedete se sono interessato al film? Certo che sì“, ha risposto Mangold durante la promozione di Le Mans ’66 – La Grande Sfida (Ford vs Ferrari). “Ma non credo che un cinecomic su X-23 accadrà, almeno non nel prossimo futuro“.

Non ci sarebbe niente di più interessante del viaggio di Laura dopo la morte di Logan, soprattutto alla luce della recente fusione tra Disney e 20th Century Fox e della conseguente cessione dei diritti sul personaggio. Sappiamo che ora l’Universo Cinematografico Marvel ha spazio per introdurre i Mutanti, al cinema o sul piccolo schermo, quindi la speranza è di veder sviluppato il progetto.

Già nel 2017 il regista aveva espresso il suo desiderio di esplorare la vita di Laura, con il supporto della stessa Dafne Keen, ma da allora non abbiamo avuto più aggiornamenti in merito.

Leggi anche –  James Mangold presenta Le Mans ’66: “Solo il cinema può fotografare i pensieri”

Prodotto dalla 20th Century Fox, Le Mans ’66 racconta la storia vera dietro l’opera di un intrepido gruppo di ingegneri incaricati da Henry Ford II di sconfiggere il dominante team Ferrari al Le Mans World Championship del 1966.

Matt Damon veste i panni di Carol Shelby, ingegnere meccanico che progettò il modello GT 40 per Ford mentre Christian Bale interpreta il pilota Ken Miles. La sceneggiatura è stata curata da Jez e John-Henry Butterworth, autori di Edge of Tomorrow, che hanno lavorato allo script con Mangold.

L’uscita nelle sale è fissata al 31 Ottobre.

Fonte: The Playlist

WandaVision: rivelati possibili dettagli della trama

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WandaVision: rivelati possibili dettagli della trama

Dopo l’indiscrezione diffusa pochi giorni fa riguardo l’inizio del casting dei personaggi secondari arriva ora da MCU Cosmic la voce secondo cui WandaVision, serie destinata alla piattaforma streaming di Disney + con protagonisti Elizabeth Olsen e Paul Bettany (Scarlet Witch e Visione), sarà composta da tre episodi caratterizzati da un tono più leggero in stile sit-com e altri tre molto più dark, dove i poteri di alterazione della realtà di Wanda esploderanno  definitivamente con l’eroina incapace di controllarli, creando così una nuova vita per lei e per l’androide. Il rumor parla anche di un’ulteriore divisione interna dello show, con la parte centrale dedicata alla coppia e ai suoi due figli neonati.

A quanto pare gli ultimi tre episodi verranno raccontati come un vero film del MCU e fungeranno da trampolino per la trama di Doctor Strange in the Multiverse of Madness, nuovo capitolo standalone sullo stregone in cui vedremo Wanda. Ed è proprio qui che torneranno i figli di Scarlet Witch e Visione (forse futuri membri degli Young Avengers Wiccan e Speed?).

Ovviamente si tratta soltanto di voci non ufficiali, ma se così fosse allora gli eventi di WandaVision potrebbero realmente cambiare la posta in gioco del Marvel Cinematic Universe…

Leggi anche – WandaVision: la serie è stata un’idea di Kevin Feige

Sarà una sitcom classica con la grandezza e l’epica tipiche della Marvel“, ha dichiarato uno dei registi Matt Shakman (Game of Thrones, The Boys), confermando le voci sul tono specifico dello show e l’ambientazione.

Non possiamo dire molto e in questo momento è praticamente tutto bloccato, ma sarà interessante esplorare la strana dinamica del rapporto tra l’eroina e l’androide. Visione non è umano ma forse è più umano di chiunque altro. Ha sempre cose sagge da dire e vede il mondo per quello che è, mentre Wanda è influenzata dai numerosi traumi subiti come la perdita di suo fratello e il fatto di essere un’orfana.” aveva raccontato il regista a variety. “Penso che tutto il team si stia concentrando su questa unione, frutto di un amore bizzarro, ma assolutamente giusto“.

Come rivelato da Charles Murphy nel nuovo episodio del suo podcast, la produzione dovrebbe partire il 4 novembre – e non a settembre – nei Pinewood Studios di Atlanta, la “casa” di quasi tutti i cinecomic Marvel. Nel report viene nominato anche il titolo di lavorazione dello show, “Big Red“.

Alcuni rumor non ufficiali sostengono che WandaVision sarà ambientata nei sobborghi ispirandosi alle pagine su Visione scritte da Tom King e che Scarlet Witch subirà una trasformazione significativa in termini di poteri. Le prime indiscrezioni suggeriscono poi che Wanda inizierà ad entrare in confidenza con una gamma di superpoteri che integrano l’alterazione della realtà, concetto finora inutilizzato nel MCU.

Fonte: MCU Cosmic

Matrix 4: Jada Pinkett Smith in trattative per il film

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Matrix 4: Jada Pinkett Smith in trattative per il film

Dopo aver diffuso la notizia sul casting di Neal Patrick Harris, è sempre Deadline a rivelare che Jada Pinkett Smith si trova attualmente in trattative per interpretare ancora Niobe in Matrix 4. L’attrice era infatti apparsa in due capitoli del franchise, Matrix Reloaded e Matrix Revolutions, vestendo i panni della ribelle di Zion e capitano della nave Logos, il più piccolo e manovrabile hovercraft della flotta.

Vi ricordiamo che nel cast sono stati già confermati Yahya Abdul-Mateen II, Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss e che il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski.

Secondo quanto riportato da Justin Kroll di Variety, quello di Reeves non sarà il solo Neo sullo schermo, ma la versione più “anziana”, dal momento che la produzione sarebbe in cerca di un attore più giovane da affiancargli sempre nei panni del protagonista. Altre indiscrezioni suggeriscono invece che Morpheus, il personaggio interpretato nella trilogia originale da Lawrence Fishburne, farà il suo ritorno.

Non potremmo essere più entusiasti di rientrare in The Matrix con Lana“, ha dichiarato Toby Emmerich, presidente della Warner Bros, “Lana è una vera visionaria, una regista creativa e originale e siamo entusiasti che stia scrivendo, che dirigerà e produrrà questo nuovo capitolo dell’universo di Matrix“.

La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell, mentre diverse fonti sostengono che le riprese dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020. “Molte delle idee che Lilly ed io abbiamo esplorato vent’anni fa a proposito della nostra realtà sono ancora più rilevanti ora. Sono molto felice di avere questi personaggi nella mia vita e sono grata per questa possibilità di lavorare ancora con i miei brillanti amici“, ha detto la Wachowski.

Fonte: Deadline

Kevin Feige “promosso” a direttore creativo dei Marvel Studios

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La notizia viene riportata in esclusiva da Deadline, annunciando il cambiamento strutturale in corso alla Marvel: Kevin Feige è diventato il direttore creativo dei Marvel Studios, dunque d’ora in poi tutte le principali divisioni creative dell’azienda (cinema e ora TV con l’arrivo di Disney +) si riferiranno a lui. Questo significa che la supervisione di Feige verrà estesa non soltanto al lato produzione ma anche a quello della generale direzione creativa di tutti i contenuti Marvel, e come parte dell’accorso Marvel TV e la Marvel Family Entertainment verranno spostate sotto la sua “bandiera”.

Le fonti fanno sapere che Feige continuerà il dialogo con il copresidente e direttore creativo della Walt Disney Alan Horn e con il copresidente Alan Bergman, ma la decisione di delegare ogni aspetto creativo dell’editoria rappresenta davvero un importante punto di svolta per l’azienda: il prossimo anno lo studio inaugurerà la sua seconda fase del lancio del suo franchise di film di supereroi, cercando di eguagliare i record ottenuti nel primo decennio di storia festeggiato con Avengers: Endgame, e a breve saranno disponibili le serie di Disney +, un’assoluta novità in termini di storytelling.

Insieme a Feige lavoreranno Dan Buckley in veste di Presidente della Marvel Entertainment, responsabile delle operazioni editoriali, delle vendite, dei servizi creativi, dei giochi, delle licenze e degli eventi e Joe Quesada in qualità di capo creativo per la Marvel Entertainment.

Kevin Feige: 10 cose che non sai sul produttore

Fonte: Deadline

Ryan Reynolds e John Krasinski nel cast di Imaginary Friends

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Come rivelato dall’Hollywood Reporter, Ryan Reynolds e John Krasinski reciteranno insieme in Imaginary Friends, film a metà strada tra la commedia e il fantasy prodotto da Paramount. Se le trattative andranno a buon fine, Krasinski figurerà anche in veste di sceneggiatore e regista, mentre il collega dovrebbe interpretare un uomo in grado di vedere e parlare con gli amici immaginari delle persone.

Per quanto riguarda Reynolds, quest’anno sarà impegnato con le riprese della nuova rivisitazione in chiave musical di A Christmas Carol, il classico racconto natalizio di Charles Dickens giù portato sul grande schermo svariate volte (l’ultimo risale al 2017, intitolato Dickens – L’uomo che inventò il Natale) e della comedy di Shawn Levi Free Guy al fianco di Jodie Comer e Taika Waititi. Presto lo rivedremo nell’action firmato Michael Bay 6 Underground, The Hitman’s Wife’s Bodyguard, e Downhill, remake di Fox Searchlight del film svedese Force Majeure del 2014.

Krasinski invece ha appena concluso le riprese di A Quiet Place 2, atteso nelle sale il 20 marzo 2020. Nel film Imaginary Friends torneranno Emily Blunt, Millicent Simmonds e Noah Jupe, mentre secondo le ultime indiscrezioni Cillian Murphy dovrebbe vestire i panni di un misterioso personaggio con cattive intenzioni che si unirà al clan familiare sopravvissuto agli eventi del primo film. Djimon Hounsou invece ha sostituito in corsa Brian Tyree Henry, dopo che la star della serie Atlanta è stato costretto ad abbandonare la produzione a causa di altri impegni lavorativi.

Fonte: THR

Matrix 4: Neil Patrick Harris nel cast del film

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Arriva in esclusiva da Variety la notizia che Neil Patrick Harris è l’ultimo attore, in ordine di tempo, ad aver firmato per entrare nel cast di Matrix 4. Harris si unisce ai veterani Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss, che riprenderanno i loro ruoli di Neo e Trinity, al fianco di Yahya Abdul-Mateen II, che invece ha firmato per il ruolo da protagonista.

Si tratta di un ruolo molto importante per la carriera di Neil Patrick Harris, visto che è il primo contratto cinematografico che firma per un blockbuster. Di recente ha lavora nella serie Netflix, Una serie di sfortunati eventi, mentre le apparizioni cinematografiche più recenti sono quelle in Gone Girl di David Fincher e in Downsizing, di Alexander Payne.

Vi ricordiamo che il sequel di Matrix attualmente in sviluppo sarà scritto e diretto ancora una volta da Lana Wachowski, e secondo quanto riportato da Justin Kroll di Variety, quello di Reeves non sarà il solo Neo sullo schermo, ma la versione più “anziana”, dal momento che la produzione sarebbe in cerca di un attore più giovane da affiancargli sempre nei panni del protagonista. Altre indiscrezioni suggeriscono invece che Morpheus, il personaggio interpretato nella trilogia originale da Lawrence Fishburne, farà il suo ritorno.

Se mi vuoi bene, recensione del film di Fausto Brizzi

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Se mi vuoi bene, recensione del film di Fausto Brizzi

“Se mi vuoi bene, stammi a sentire”. Una frase semplice della quale spesso, nella vita di tutti i giorni, non riusciamo ad afferrare il vero significato. E sicuramente non lo capisce Diego, affermato avvocato in un limbo tra tristezza e depressione che, dopo due anni di malattia o presunta tale, decide di togliersi la vita.

Prima però chiede aiuto alle persone a cui vuole bene: la migliore amica, i genitori, la figlia, la coppia di amici sposati e litigiosi, il fratello, persino l’ex moglie! Di fronte all’indifferenza di ognuna delle persone importanti della sua vita, Diego decide di farla finita, ma un caso fortuito vuole che il suo tentativo di suicidio naufraghi.

Comincia a questo punto l’avventura di Se mi vuoi bene, il nuovo film di Fausto Brizzi, tratto dal suo romanzo omonimo, edito da Einaudi, e adattato per lo schermo dal regista insieme a Martino Coli, Mauro Uzzeo e Herbert Simone Paragnani.

Se mi vuoi bene, cast corale per Brizzi

Come spesso è capitato nei suoi film, anche questa volta Brizzi si affida a un cast corale, “un cast di amici”, per raccontare una storia che, distaccandosi dai lavori riconducibili alla commedia ridanciana pura, offre uno sguardo malinconico e riflessivo su ciò che vuol dire esserci, essere presente per le persone importanti.

E nonostante il centro dell’azione sia Claudio Bisio (che non resiste alla tentazione di interpretare se stesso senza mettersi al servizio del personaggio), il cast del film, che vede schierati Sergio Rubini, Flavio Insinna, Lorena Cacciatore, Dino Abbrescia, Maria Amelia Monti, Lucia Ocone, Elena Santarelli e Gian Marco Tognazzi, presenta una serie di caratterizzazioni brillanti, che si declinano sia nella direzione della commedia sopra le righe che in quella del dramedy più delicato, addirittura commovente.

se mi vuoi bene recensioneRubini e Insinna, le due anime della storia

In particolare, la coppia Rubini-Insinna rappresenta un buon esempio delle due anime del film: da una parte c’è Edoardo, attore spiantato, perennemente infelice perché non è mai stato scritturato, ma buffo, con energia da vendere, grande vitalità, protagonista dei momenti più esilaranti del film, con il volto di Flavio Insinna; dall’altra Massimiliano, tenero e saggio gestore del Negozio delle Chiacchiere, amico di tutti, sempre disponibile, un uomo che deve la sua rassegnata e malinconica serenità al fatto che ha già vissuto il giorno peggiore della sua vita, che ha l’espressione segnata e dolce di Sergio Rubini.

Nonostante qualche passaggio di regia non troppo efficace (basti pensare alla scena della Rage Room), il film riesce in maniera diretta e onesta a trasmettere un messaggio molto semplice, ovvero quanto sia importante ascoltare e ascoltarsi, spendere il tempo per le persone a cui si tiene. Se mi vuoi bene sfida, con garbo, il cinismo contemporaneo e prova a suggerire la via della gentilezza e dell’attenzione.

Bombshell: trailer italiano del film con Kidman, Theron e Robbie

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Bombshell: trailer italiano del film con Kidman, Theron e Robbie

Ecco il trailer italiano ufficiale di Bombshell, il film che vede alla regia Jay Roach e alla sceneggiatura Charles Randolph. Protagoniste del film sono Charlize Theron, Nicole Kidman e Margot Robbie, con Kate McKinnon, Connie Britton, Mark Duplass, Rob Delaney, Malcolm McDowell e Allison Janney.

Con il Premio Oscar Charlize Theron, il Premio Oscar Nicole Kidman, il candidato al Premio Oscar John Lithgow e la candidata al Premio Oscar Margot Robbie, Bombshell, ispirato a una storia vera, mostra dall’interno il più potente e controverso impero televisivo di tutti i tempi e la vicenda delle donne che hanno distrutto l’uomo che lo creò. Diretto dal vincitore di Emmy Award Jay Roach e scritto dal Premio Oscar Charles Randolph.

Jojo Rabbit, recensione del film di e con Taika Waititi

Jojo Rabbit, recensione del film di e con Taika Waititi

Dopo il travolgente Thor: Ragnarok, con cui tutto il mondo è venuto a conoscenza del genio estroso e irriverente di Taika Waititi, il regista neozelandese torna con una commedia altrettanto scorretta, Jojo Rabbit, presentato in anteprima al London Film Festival.

Ci sono eventi tragici, disumani, che l’essere umano preferisce dimenticare. Il cinema, vettore mnemonico di enorme impatto emotivo, ha tentato più volte di far riaffiorare queste ombre del passato, così da mantenere viva la memoria di questi fatti, per evitarne la reiterazione. L’estremo (neo)realismo di certe opere a volte non basta. Bisogna prendere questi orrori e strapazzarli, denigrarli, prenderli in giro. Lo ha fatto Quentin Tarantino con Bastardi senza gloria, e lo ha rifatto Taika Waititi con Jojo Rabbit.

Waititi adotta un tono che dietro l’apparente agiografia del nazismo svela una feroce e beffarda presa in giro del regime. Le battute di cui è costellato il film sono lame taglienti che fanno a pezzi il Terzo Reich, mettendo sotto una lente d’ingrandimento ogni punto debole e orrore. È un universo, quello nazista, da denigrare, proprio come deriso è il piccolo protagonista, soprannominato Jojo Rabbit dai grandi del campeggio per giovani reclute a cui ha preso parte.

Jojo Rabbit prende di mira la Hitlermania

Le immagini sono per Waititi una mitragliatrice sempre in azione; il sarcasmo di cui si fanno portatrici ha una mira precisa e infallibile, mentre il montaggio sonoro (in perfetta armonia con quello visivo) è una scarica pronta a colpire lo spettatore sin dai titoli di testa, quando al ritmo della versione tedesca di “I want to hold your hand” dei Beatles, le immagini di repertorio di cittadini tedeschi urlanti in pieno isterismo di massa, alla Beatlemania lasciano spazio alla “Hitlermania”.

Se il montaggio è perfettamente in sincronia con il tono dominante, la regia iconoclasta di Taika Waititi è capace di condurre lo spettatore con umorismo e intrattenimento, per poi trascinarlo di colpo giù, nei meandri più infidi della guerra. Una guerra dolorosa, cruda, attraversata da lacrime e deflagrazioni, eppure resa sullo schermo con un filtro infantile, capace di ridurla a un conflitto ludico. I soldati in carne e ossa si muovono sul campo come soldatini di piombo spostati dalle mani di un bambino, mentre Jojo, del suo migliore amico Yorki e la giovane ebrea Elsa Korr (Thomasin McKenzie) li tengono per mano, aiutandoli a superare il trauma bellico.

“La danza ci fa sentire vivi, liberi” afferma Rosie Betzler, madre di Jojo, e in effetti quella eseguita dalla cinepresa di Waititi è una danza liberatoria da cui è difficile distaccarsi. Ralenti, panoramiche, carrellate, tutto è perfettamente studiato in questa ridefinizione storica in chiave sarcastica. È un lavoro tecnico di estrema precisione e bellezza quello concepito da Waititi in Jojo Rabbit.

jojo rabbitUn comparto attoriale di una bellezza pura

E tutto il lavoro tecnico è supportato da un comparto attoriale di una bellezza pura. Negli occhi grandi, azzurri, del giovane Roman Griffin Davis si estende un oceano di emozioni che il piccolo riesce ad amministrare con sorprendente abilità.

Eterea e allo stesso tempo umana, Scarlett Johansson, che interpreta la mamma di Jojo, ha confermato in questo 2019 il suo profilo di attrice di altissimo livello. Tra Storia di un matrimonio di Noah Baumbach e Jojo Rabbit, la Johansson ha mostrato una serie di sfumature del suo talento che finalmente le permetteranno brillare nel firmamento delle grandi interpreti, firmamento a cui era destinata da sempre.

Taika, attore e regista sopraffino

Taika Waititi non è un attore modesto; la sua faccia è un vettore espressivo che riempie di ilarità il piccolo universo di Jojo. Basta la sua comparsa in scena nei panni di un Adolf Hitler immaginato dal giovane come suo migliore amico, per scatenare fragorose risate. Nessuna battuta, nessun movimento azzardato: basta la sua presenza per sorridere.

Come succede anche a Sam Rockwell, perfetto ribaltamento parodistico del generale nazista. Il suo goffo e anticonformista Capitan Klenzendorf è talmente ben costruito e caratterizzato da non rientrare nello stereotipico personaggio caricaturale; è un personaggio sfaccettato, nel quale è anche facile scorgere barlumi di umanità pronti a esplodere tra le macerie di una nazione in decadenza.

Giostra caleidoscopica lanciata a folle velocità sulla spinta di talenti eccezionali e sostenuta da una colonna sonora capace di mescolare marce militari ai brani di David Bowie, Jojo Rabbit si candida a essere uno dei più bei film della stagione. Un successo quanto mai meritato.

L’ufficiale e la Spia: il poster del film di Roman Polanski

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L’ufficiale e la Spia: il poster del film di Roman Polanski

Ecco il poster italiano ufficiale di L’ufficiale e la spia, il nuovo film di Roman Polanski presentato a Venezia 76 e premiato con il Gran Premio della Giuria. Il film con Jean Dujardin e Louis Garrel arriverà nelle sale italiane il 21 novembre.

Gennaio del 1895, pochi mesi prima che i fratelli Lumière diano vita a quello che convenzionalmente chiamiamo Cinema, nel cortile dell’École Militaire di Parigi, Georges Picquart, un ufficiale dell’esercito francese, presenzia alla pubblica condanna e all’umiliante degradazione inflitta ad Alfred Dreyfus, un capitano ebreo, accusato di essere stato un informatore dei nemici tedeschi.

Al disonore segue l’esilio e la sentenza condanna il traditore ad essere confinato sull’isola del Diavolo, nella Guyana francese. Un atollo sperduto dove Dreyfus lenisce angoscia e solitudine scrivendo delle lettere accorate alla moglie lontana.

Il caso sembra archiviato.

Picquart guadagna la promozione a capo della Sezione di statistica, la stessa unità del controspionaggio militare che aveva montato le accuse contro Dreyfus. Ed è allora che si accorge che il passaggio di informazioni al nemico non si è ancora arrestato.

E se Dreyfus fosse stato condannato ingiustamente?

E se fosse la vittima di un piano ordito proprio da alcuni militari del controspionaggio?

Questi interrogativi affollano la mente di Picquart, ormai determinato a scoprire la verità anche a costo di diventare un bersaglio o una figura scomoda per i suoi stessi superiori.

L’ufficiale e la spia, adesso uniti e pronti ad ogni sacrificio pur di difendere il proprio onore.

L’affare Dreyfus è uno dei più clamorosi errori giudiziari della storia, avvenuto in Francia tra il 1894 e il 1906 e che vide protagonista il soldato ebreo francese Alfred Dreyfus, ingiustamente accusato di essere una spia e quindi processato per alto tradimento.

Dreyfus sostenne fermamente la sua innocenza combattendo contro un’intera nazione. Il suo caso ebbe una notevole risonanza mediatica dividendo l’opinione pubblica del tempo, tra chi ne sosteneva l’innocenza e chi lo riteneva invece colpevole.

Tra gli innocentisti si schierò Émile Zola, il quale scrisse un articolo in cui puntava il dito contro il clima di antisemitismo imperante nella Terza Repubblica francese. Tale intervento venne intitolato proprio J’Accuse.

Polanski ha scritto la sceneggiatura insieme a Robert Harris, autore del romanzo da cui il film è tratto, L’ufficiale e la spia (The Dreyfus Affair), in Italia edito Mondadori.

Da un romanzo di Harris il regista premio Oscar per Il pianista aveva già tratto nel 2010 il suo L’uomo nell’ombra.

Leggi la recensione di L’ufficiale e la spia

Venom 2: ci sarà un nuovo villain al fianco di Carnage

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Venom 2: ci sarà un nuovo villain al fianco di Carnage

Sembra che Carnage avrà compagnia in Venom 2 in programma alla SONY. Secondo delle voci vicine al progetto (come riporta Deadline), il personaggio dei fumetti Marvel chiamato Shriek è stato introdotto nella trama del sequel del film con Tom Hardy (previsto nelle sale il 2 ottobre 2020).

Un portavoce della Sony ha rifiutato di commentare, dicendo che il progetto è ad uno stadio iniziale. L’aggiunta di Shriek è una scelta logica considerando la storia del personaggio nelle pagine di Marvel Comics come complice e interesse romantico del serial killer Cletus Kasaday, aka Carnage, il mostruoso arcinemico di Venom.

Il Carnage preferito dai fan è stato il presunto cattivo principale per il sequel di Venom da quando il primo film è arrivato nelle sale lo scorso ottobre con una scena di anteprima a metà dei titoli di coda che ha identificato il non accreditato Woody Harrelson come il minaccioso Kasaday.

Shriek è stata strettamente associata a Carnage sin dalla sua introduzione in Spider-Man Unlimited No. 1 (maggio 1993) come parte della saga di “Maximum Carnage”. Al momento la produzione sta cercando l’interprete per questo nuovo personaggio.

Venom, diretto da Ruben Fleischer e interpretato da Tom Hardy, è stata la sorpresa tra molti film di supereroi del 2018. La produzione di $ 100 milioni ha accumulato $ 856 milioni al botteghino globale, con tanto di ricchissimo weekend di apertura di $ 111 milioni in Cina, tanto che il film detiene il debutto più forte di tutti i tempi per un’uscita Sony nel più grande mercato del mondo.

Fleischer, regista di Zombieland: Doppio Colpo, ha passato la mano del franchise e ora sarà Andy Serkis a girare il sequel che non ha ancora un titolo ufficiale.

Hardy ritornerà nel ruolo di Eddie Brock, un giornalista dai modi un po’ rudi che viene in contatto con un organismo extraterrestre che si fonde con il suo corpo per creare la superpotente bestia chiamata Venom. Nei fumetti, quello stesso organismo dà anche a Kasaday la facoltà di tramutarsi in Carnage.

A-Force: anche Scarlett Johansson vuole il film

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È da quella famosa scena di Avengers: Endgame che ha visto protagoniste tutte le supereroine del MCU riunite sul campo di battaglia che i fan sognano l’arrivo di un film interamente dedicato all’A-Force, la squadra dei fumetti omaggiata dall’ultimo capitolo dei Vendicatori. Diverse attrici hanno già espresso il loro desiderio di riunirsi ancora una volta, da Brie Larson (che si era detta disposta al 100% a partecipare ad un progetto collettivo) a Tessa Thompson passando per Evangeline Lilly e Elizabeth Olsen, e tra queste c’è anche Scarlett Johansson, che proprio di recente ha parlato del suo “piano” da esporre ai Marvel Studios:

Non so quale sia il mio futuro in quel mondo. Ovviamente, per il mio personaggio la questione si fa più opaca…” ha detto la Johansson, riferendosi alla morte di Vedova Nera in Endgame. “Ma quel gruppo di attrici è così incredibilmente potente che quando si incontrano diventa esplosivo e inarrestabile. Quindi sì, sto spingendo perché accada. Penso che il pubblico lo voglia e sono sicuramente una di loro.

Della stessa idea è la Larson, che pochi giorni fa ha dichiarato: “Sicuramente è qualcosa a cui abbiamo pensato, ma non so se posso definirle discussioni vere e proprie…Posso dire che molte donne del cast dei Marvel Studios si sono avvicinate a Kevin spiegando che siamo insieme e che vorremmo farlo, ma davvero non ho idea di come andranno le cose in futuro […] Non sono responsabile dei progetti Marvel, ma è qualcosa che ci appassiona e che amiamo“, ha continuato la Larson, “e sento che se un numero sufficiente di persone nel mondo ne parlasse o lo desiderasse quanto noi, forse succederà“.

Leggi anche – Vedova Nera sarà l’ultimo film di Scarlett Johansson nel MCU?

Rivedremo presto l’attrice nello standalone di Vedova Nera, primo film della Fase 4 del Marvel Universe che riporterà in scena Natasha Romanoff dopo gli eventi di Captain America: Civil War. L’uscita è fissata a maggio 2020.

In regia c’è Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel. La sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh, e Rachel Weisz.

Fonte: CBM

Finché morte non ci separi dal 24 ottobre al cinema

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Finché morte non ci separi dal 24 ottobre al cinema

Finché morte non ci separi diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillet ha come protagonista Samara Weaving, la giovane attrice australiana, nipote di Hugo, al suo fianco c’è Adam Brody e Andie MacDowell, in un ruolo del tutto inedito. Nel cast anche Mark O’Brien, Henry Czerny e Nicky Guadagni.

Samara Weaving (Tre Manifesti a Ebbing, Missouri; La babysitter) interpreta Grace, una giovane donna intelligente e energica, ma di origini modeste, che è stata corteggiata dal ricco Alex Le Domas (Mark O’Brien), appartenente alla casata che ha costruito la sua fortuna sui giochi da tavolo. Il loro lungo corteggiamento sta culminando in uno splendido matrimonio nella sontuosa tenuta di famiglia, alla presenza di tutto il clan dei Le Domas, guidato dai genitori di Alex Tony (Henry Czerny) e Becky (Andie MacDowell). A mezzanotte, ancora nel suo abito da sposa, Grace deve giocare a nascondino… dando il via ad un serrato e terrificante inseguimento “armato” in cui lei è l’unica a dover essere trovata. Gore e battute al vetriolo senza esclusione di colpi.

Finché morte non ci separi: trama

Grace (Samara Weaving) è la giovane sposa che si unisce in matrimonio con Alex (Mark O’Brien), erede della famiglia Le Domas, ricca dinastia fondatrice dell’impero dei giochi da tavola. Durante la sua prima notte di nozze, all’interno della grande villa in cui si è svolta la cerimonia, viene invitata a partecipare a una tradizione familiare: il nuovo arrivato deve infatti prendere parte a un gioco, in questo caso nascondino. Apparentemente innocente, il gioco in realtà si rivelerà una terrificante caccia all’uomo in cui Grace dovrà cercare di sopravvivere ad una famiglia armata e implacabile, convinta che il rito debba essere officiato, altrimenti una maledizione si abbatterà su di loro.

Finché morte non ci separi: trailer

 

37° Torino Film Festival: retrospettiva dedicata all’horror classico

“Si può fare!”, esclamava il dottor Frankenstein leggendo gli appunti del nonno sulla possibilità scientifica di rianimare i morti, in Frankenstein Junior, l’irresistibile omaggio di Mel Brooks ai gloriosi horror degli anni ‘30. Si può fare: ricostruire un uomo, rincorrere i vampiri, danzare con i fantasmi, come ha fatto il cinema fin dalle origini, unica macchina capace di mostrare quello che nemmeno gli specchi riflettono.

Collegata idealmente alla mostra del Museo Nazionale del Cinema “FacceEmozioni: dalla fisiognomica agli emoji”, aperta il 17 luglio e in corso fino al 6 gennaio nella Mole Antonelliana, la retrospettiva del 37° Torino Film Festival, curata dal direttore del TFF Emanuela Martini, è dedicata all’horror classico dal 1920 al 1970: dagli incubi aguzzi della Repubblica di Weimar evocati nel 1920 da Robert Wiene con Il gabinetto del dottor Caligari ai voraci non morti resuscitati da George Romero nel 1969 con La notte dei morti viventi, primo, dirompente capitolo del New Horror. In mezzo, le creature classiche materializzate dalla Universal (Dracula, Frankenstein, L’uomo Lupo, Il fantasma dell’Opera) e trent’anni dopo rese sensuali e sanguigne dalla Hammer Film; le tensioni sottili e i fantasmi, le donne pantera e i ladri di cadaveri evocati dalla RKO di Val Lewton con il lavoro di Tourneur, Wise e Robson; le allucinazioni macabre con cui Roger Corman traduce sullo schermo Edgar Allan Poe, le magnifiche streghe e vampire della via italiana al gotico di Mario Bava e Riccardo Freda, i bambini inquietanti di Henry James, gli scienziati pazzi, le donne senza volto, le case infestate, gli automi, i pupazzi parlanti e le bambole assassine, tutti i mister Hyde che ognuno di noi nasconde in sé. Una carrellata di 35 film che hanno dato corpo e volto alle nostre paure e che sono alla base di tutto l’horror successivo.

Alla retrospettiva è legata l’immagine ufficiale di questa 37.ma edizione del Torino Film Festival, che ritrae una delle più potenti icone femminili dell’horror classico, Barbara Steele, l’attrice britannica che con i suoi occhi grandi, la sua figura sinuosa e i suoi tratti aguzzi, ha materializzato la sensualità e il mistero di tutte le “Signore della Notte” nella fioritura gotica italiana anni ‘60. La foto è stata scattata sul set del film Amanti d’oltretomba, diretto da Mario Caiano (1965).

Barbara Steele sarà ospite del festival, riceverà il Gran Premio Torino 2019 e introdurrà la proiezione dei film dei quali è protagonista (tra gli altri, Il pozzo e il pendolodi Roger Corman, La maschera del demonio di Mario Bava e L’orribile segreto del dottor Hichcock di Riccardo Freda).

Lilli e il Vagabondo: il secondo trailer originale

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Lilli e il Vagabondo: il secondo trailer originale

È stato diffuso un secondo trailer originale di Lilli e il Vagabondo, il prossimo remake proposto dalla Casa di Topolino che ancora una volta, per realizzare una versione in live action di un suo classico d’animazione, usa la computer grafica per portare sullo schermo gli animali protagonisti.

Charlie Bean, regista di The Lego Nijago Movie, è stato scelto per dirigere il nuovo adattamento del classico film d’animazione.

Brigham Taylor, che aveva già lavorato alla trasposizione de Il Libro della Giungla di Jon Favreau e di altri progetti Disney (tra cui Tomorrowland e Pirati dei Caraibi), produrrà il film. Uscito nelle sale nel 1995, Lilli e il vagabondo raccontava la storia d’amore tra un Cocker Spaniel e un bastardino di strada.

X-Men: i film standalone che vorremmo vedere nel MCU

X-Men: i film standalone che vorremmo vedere nel MCU

Nei prossimi anni, gli X-Men saranno integrati nel MCU e questo porterà ad una serie di film standalone sui mutanti che dovrebbero inserirli nella continuity. Ma quali sono non solo i personaggi ma proprio le storie che potrebbero aiutare gli X-Men a inserirsi nel flusso narrativo del MCU? Ecco alcune proposte:

Deadpool 3

deadpoolQuesta è l’opzione più ovvia. Deadpool 2 ha creato un futuro radioso per il Mercenario Chiacchierone visto che abbiamo visto in scena una versione rozza della X-Force Cable, Domino e Firefist. Alla luce di questo, sono molte le direzioni che un terzo film potrebbe prendere.

È stato riferito che Deadpool sarà l’unico personaggio un tempo in possesso della Fox a non venire “ricastato”. La Disney ha infatti concesso a Ryan Reynolds di rimanere in carica del personaggio di Wade Wilson, il che fa sperare anche in un prossimo film in cui Deadpool non sarà eccessivamente edulcorato.

Channign Tatum nei panni di Gambit

gambitSono passati diversi anni da quando alla Fox è stato messo in cantiere il film su Gambit con Channing Tatum. Il progetto è stato poi accantonato a causa delle vicende produttive che ben conosciamo e dell’acquisizione dello studio da parte di Disney.

Con questa nuova era di stabilità da un punto di vista produttivo, i Marvel Studios possono dare a Tatum la possibilità di portare a casa il risultato. Un film su Gambit sarebbe un divertente heist movie, come Ant-Man, ma con una visione più seria del genere.

X-23 dopo gli eventi di Logan

Dato che il MCU avrà la sua versione di Wolverine e della sua storia, non è chiaro come si comporterà la Marvel rispetto a un film come Logan che hanno introdotto nuovi entusiasmanti personaggi sul grande schermo. Ovviamente ci riferiamo a X-23/Laura.

X-23, la figlia clonata di Logan, è una delle cose più entusiasmanti del film, e la caratterizzazione di Dafne Keen è stata apprezzata da pubblico e critica. Il regista James Mangold ha menzionato la prospettiva di un film spin-off incentrato proprio su X-23. Ora, l’acquisizione Disney lascia in sospeso il progetto, ma lo studio ha tutti gli strumenti e i diritti sui personaggi per poterlo portare avanti.

Magik collabora con Doctor Strange

Quando i Marvel Studios porteranno gli X-Men nello stesso universo degli Avengers, allora sarà possibile che i mutanti con poteri magici si affianchino ai vendicatori con poteri simili. Il dottor Strange e Magik potrebbero essere un fantastico duo, proprio in virtù di questa caratteristica comune.

Mentre Strange è saldamente nelle mani di Benedict Cumberbatch, sappiamo che Anya Taylor-Joy ha interpretato Magik per The Nuw Mutants, film che ha particolarmente sofferto della fusione Disney / Fox, tanto che non è stato ancora visto da nessuno. Sappiamo però che nel prossimo film con Stephen Strange ci sarà spazio per Scarlet Witch, l’altra strega del MCU, che adesso potrebbe essere anche “smascherata” come una mutante!

Un cattivo tutto per Psylocke

Anche se inizialmente Psylocke non è piaciuta troppo i fan, è diventata una delle mutanti più popolari nell’universo Marvel dopo la sua riprogettazione della fine degli anni ’80. COn le doti telepatiche come quelle di Emma Frost e le caratteristiche fisiche di Wolverine, è un personaggio abbastanza interessante da essere adeguato per uno standalone.

Una sfida interessante per Psylocke sarebbe quella di vederla affrontare un cattivo tutto da sola. E poi bisognerà trovare un’attrice che stia bene in quel costume proprio come Olivia Munn, che difficilmente tornerà a vestirne i panni.

Tempesta in squadra con Black Panther

T’Challa e Ororo sono stati a lungo una delle coppie di potere più amate dell’universo Marvel Comics. Lei sposò T´Challa e divenne la Regina del Wakanda, e da allora hanno governato insieme la nazione africana. Se il MCU sta integrando gli X-Men in un mondo in cui Black Panther e il Wakanda sono ben noti, è probabile che questa storia arrivi al cinema, o comunque sarebbe bello se accadesse.

Nel film d’esordio del personaggio, nel 2018, Black Panther ha avuto una storia d’amore con Nakia, ma sembra che questa trama non sarà sviluppata in futuro per cui sembra che ci sia ancora spazio, nel cuore di T’Challa!

La storia di formazione di Ciclope e Havok

Ciclope e Havok sono fratelli che si separarono in giovane età, cresciuti da famiglie diverse e riuniti quando i loro poteri mutanti iniziano a manifestarsi. Furono così spediti alla scuola di Charles Xavier. Questa è una potente base emotiva per una storia di maturazione raccontata all’interno dei confini del genere.

Man mano che questi personaggi scoprono i loro poteri e decidono che cosa fare con essi, le loro famiglie reagiscono diversamente, e questo approccio basato su “trame parallele” sarebbe una svolta interessante sulla storia familiare delle origini di supereroi. Ciò potrebbe anche impostare il ruolo di Ciclope come leader degli X-Men.

Kitty Pryde e Nightcrawler fanno squadra

Nei fumetti, Kitty Pryde e Nightcrawler hanno una delle amicizie più dolci tra gli X-Men. È uno dei rari casi in cui un personaggio maschile e un personaggio femminile sono stati in grado di riprodurre una dinamica condivisa senza che ciò sfoci in flirt o romanticismo.

L’MCU ha fatto un ottimo lavoro nel rappresentare le amicizie prima di lanciare attori che hanno una palpabile chimica sullo schermo: Steve Rogers e Sam Wilson, Tony Stark e Bruce Banner (“Science Bros.”), Peter Quill e Rocket e molte altre coppie – quindi non c’è dubbio che sarebbero in grado di mettere in piedi un grande ritratto della relazione tra Kitty Pryde e Nightcrawler. E quale modo migliore per farlo se non dando loro un film?

La storia delle origini di Magneto

Fox aveva messo in cantiere un film chiamato X-Men Origins: Magneto (il secondo in quella che era prevista come una lunga serie di spin-off di origini, dopo quello dedicato a Wolverine). Quando però il film con Hugh Jackman è stato massacrato (a ragione) dalla critica, il film su Magneto è stato annullato. Ma la sceneggiatura sembrava interessante.

La storia è stata descritta come “Il pianista incontra gli X-Men”. Magneto è un eroe tragico. Ancor prima che i mutanti fossero ostracizzati dalla società, Magneto sapeva come ci si sentiva, perché è un sopravvissuto dell’Olocausto. È un argomento delicato, soprattutto per un film di supereroi, ma nelle mani giuste potrebbe essere un film potente.

Wolverine che combatte nella guerra del Vietnam

Anche se compare parzialmente nel montaggio iniziale di X-Men Origins: Wolverine e in un paio di flashback sparsi per gli altri film, Wolverine ha una lunga storia di guerra alle spalle. Data la sua personalità sfuggente e burbera, sembra che la guerra in Vietnam sia quella che meglio lo rappresenta.

Rogue One e Kong: Skull Island hanno entrambi dimostrato che l’estetica della guerra del Vietnam, con elicotteri, paesaggi esotici della giungla e napalm, si sposa anche con il blockbuster che nasce da un franchise che non è per forza “di guerra”. Un film che segue Wolverine nella guerra del Vietnam potrebbe essere come una versione a fumetti di Apocalypse Now o Rambo con superpoteri.

MCU: 10 cose che non sapevi essere state realizzate in CGI

MCU: 10 cose che non sapevi essere state realizzate in CGI

Ormai gli effetti visivi giocano un ruolo chiave in qualsiasi blockbuster hollywoodiano, e chi meglio dei Marvel Studios ha saputo sfruttare al meglio il lavoro in VFX e CGI per creare il proprio universo cinematografico noto come MCU? Ciò che forse non sapete è che qualche dettaglio “realistico” dei personaggi è stato realizzato in digitale…

Di cosa parliamo?

La benda di Thor

Nel corso di Thor: Ragnarok il dio del tuono perde uno dei suoi occhi ed è costretto a coprirsi con una benda, tuttavia il materiale promozionale di Infinity War lo mostrava senza. Solo più tardi si è scoperto che la benda era stata rimossa e riaggiunta in CGI dai Marvel Studios a seconda dell’occasione. Anche nel film Chris Hemsworth aveva iniziato a recitare con una benda vera, ma visto che cadeva di continuo il team fu spinto a generarne una al computer.

Robert Downey Jr in Iron Man 3

Iron Man 3 ha fatto un uso quasi spropositato della CGI (nonostante i tempi non fossero maturi come quelli di oggi) e nel modo più inaspettato possibile. Pochi sanno che sul set Robert Downey Jr. ebbe un piccolo incidente che gli rese impossibile continuare le riprese, costringendo così il team degli effetti visivi a ricreare l’attore per le scene rimanenti usando una controfigura.

I capelli di Captain Marvel

All’inizio di Endgame Captain Marvel soccorre Tony Stark e Nebula nello spazio riportandoli a Terra sani e salvi. I due eroi trovano l’eroina fluttuante con dei capelli che, al contrario di quanto pensassimo, sono stati ricreati al computer in post-produzione. Durante le riprese infatti Brie Larson ha indossato una cuffia.

La battaglia di Civil War

Captain America Civil War

L’ormai celebre sequenza della battaglia aeroportuale di Civil War ha visto protagonista quasi tutti i personaggi del MCU combattere l’uno contro l’altro, e sebbene l’apparenza inganni, gran parte dell’ensemble è stato realizzato in CGI, compresi Spider-Man, Iron Man e Black Panther.

Il cappuccio di Cap in Endgame

Avengers: Endgame

Parte di Endgame si svolge nel passato grazie ai viaggi nel tempo, con i Vendicatori che tornano al 2012 per rivisitare la storica Battaglia di New York. Steve Rogers incontra il suo gemello del passato e per realizzare la scena Chris Evans ha girato il combattimento da entrambe le prospettive, con il suo volto sempre visibile. Un dettaglio è emerso più tardi: il team dei VFX è stato costretto ad aggiungere un falso cappuccio sulla testa del Cap del 2012 per distinguere l’uno dall’altro.

Wasp e lo scontro in cucina

Marvel Studios ANT-MAN AND THE WASP..Wasp/Hope van Dyne (Evangeline Lilly)..Photo: Film Frame..©Marvel Studios 2018

Ant-Man ha probabilmente alcuni degli effetti visivi più interessanti dell’intero MCU, e ricorderete di sicuro la sequenza che vede protagonista Hope Van Dyne e i due sicari in una piccola cucina nel sequel. Tutti i combattimenti di dimensioni “regolari” sono reali, mentre ogni restringimento di Wasp e degli oggetti circostanti sono generati al computer.

Le tute per il Regno Quantico

avengers: endgame

Per “calarsi” nel Regno Quantico e tornare indietro nel tempo, i Vendicatori indossano in Endgame le speciali tute bianche, e al contrario delle aspettative, tutte sono state realizzate in un secondo momento dal team degli effetti visivi in CGI sopra quelli sfoggiati dai singoli attori sul set.

Le maniche del costume di Thor

Fino al suo epico ingresso nella battaglia del Wakanda in Infinity War, Thor ha sempre sfoggiato un costume sprovvisto di maniche, ma come ricorderete sicuramente, l’eroe entra in scena con un’uniforme rinnovata. Il mantello era reale, così come le guarnizioni, mentre proprio le maniche erano frutto di un intenso lavoro di effetti digitali.

I costumi di Spider-Man

Parte fondamentale delle sue avventure, i costumi di Spider-Man mostrati finora nel MCU sono diversi e ognuno caratterizzato da qualche dettaglio. Tuttavia in pochi sanno che nessuno di questi è reale, ma tutti sono o ritoccati o completamente realizzati in post-produzione.

I “vecchi” Avengers

La tecnica del de-aging è ormai in uso da anni (presto ne vedremo i risultati in The Irishman di Martin Scorsese), ma ad oggi nessuno è riuscito a fare meglio dei Marvel Studios per quanto riguarda gli effetti visivi sul volto degli attori. Insospettabilmente anche i Vendicatori apparsi in Endgame durante i viaggi nel tempo sono stati ringiovaniti per sembrare più simili a quelli della Fase 1.

Leggi anche – MCU: i segreti più interessanti dal dietro le quinte

Fonte: Screenrant

Midway, il trailer italiano del nuovo kolossal di Roland Emmerich

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È stato diffuso il trailer italiano di Midway, il nuovo kolossal bellico diretto da Roland Emmerich in uscita il 27 novembre 2019. Di seguito, anche le prime foto dal film.

La pellicola racconta la leggendaria battaglia che, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, cambiò le sorti del conflitto bloccando nel Pacifico l’avanzata nipponica. Nel cast del film figurano grandi nomi come i veterani dell’action movie Luke EvansAaron EckhartPatrick WilsonWoody Harrelson e Dennis Quaid e le star delle nuove generazioni Nick JonasDarren CrissAlexander Ludwig ed Ed Skrein.

SinossiMidway è basato sulla storia vera della Battaglia delle isole Midway combattuta nel Pacifico da giapponesi e americani tra il 4 e il 6 giugno 1942, punto di svolta cruciale della Seconda Guerra Mondiale. Il film racconta le eroiche imprese dei soldati e degli aviatori che, con i loro incredibili sacrifici, sono riusciti a cambiare le sorti della guerra. Il grande Roland Emmerich (Independence Day, The Day After Tomorrow, Godzilla, 2012) per raccontare un’impresa epica ha creato un film altrettanto epico che ti porta dritto nel cuore della Battaglia. Supportato da un cast straordinario (Woody Harrelson, Patrick Wilson, Luke Evans, Aaron Eckhart, Dennis Quaid)  Midway sarà il film evento di novembre in tutto il mondo.

The Suicide Squad: per James Gunn è il film più “divertente” della sua carriera

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Tutti noi conosciamo James Gunn grazie al franchise di Guardiani della Galassia e al suo lavoro nel MCU, ma non dobbiamo dimenticare che prima di cimentarsi nel genere cinecomic il regista ha firmato pellicole originali come Tromeo and Juliet, Slither e Super. The Suicide Squad, attualmente in produzione, è solo l’ultimo film di una carriera che sembra votata a personaggi stravaganti e storie con un gran cuore e molto divertimento; ma a chi gli chiede quale sia, tra tutti i suoi lavori, il più spassoso da girare, Gunn risponde così:

Ognuno è stato impegnativo. Super è stato fisicamente brutale, tanto da girare e così poco tempo per girarlo. Guardiani della Galassia Vol.1 mi spaventava perché non sapevo se le persone avrebbero capito l’atmosfera che volevo creare. Guardiani della Galassia Vol. 2 è stato il più difficile a causa del mio stato mentale. The Suicide] Squad è forse il più complesso e più grande, ma anche il più divertente finora.

Atteso dai fan e dalla critica delusa dal primo Suicide Squad di David Ayer, The Suicide Squad riavvierà le sorti della celebre Task Force della DC Comics con alcuni membri del cast originale e moltissimi volti nuovi. Della trama sappiamo pochissimo, così come sono ancora da definire i personaggi che figureranno in questa elettrizzante avventura.

The Suicide Squad: prime foto dal set con i nuovi costumi

Vi ricordiamo che il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi and John Cena. Other cast additions include Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Secondo le ultime indiscrezioni, Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità. Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Borg quelli di Javelin; Davidson invece potrebbe interpretare Blackguard, Michael Rooker Savant, e Idris Elba Vigilante.

Fonte: James Gunn

Katheryn Winnick: 10 cose che non sai sull’attrice

Katheryn Winnick: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Katheryn Winnick è nota prevalentemente per i suoi ruoli televisivi, ma numerose sono anche le partecipazioni a pellicole cinematografiche. Negli anni la Winnick ha così saputo farsi notare e apprezzare, sfoggiando la capacità di rinnovarsi ad ogni ruolo e contesto, conquistando sempre più la fiducia degli spettatori.

Ecco 10 cose che non sai su Katheryn Winnick.

Katheryn Winnick film

1. Ha partecipato a lungometraggi di successo. L’attrice debutta al cinema nel 2002, partecipando al film Two Weeks Notice – Due settimane per innamorarsi. Successivamente prende parte a pellicole come la commedia Vado, vedo… vengo! – Un viaggio tutto curve (2004) e l’horror Halloween Killer (2004). Ottiene poi ruoli di rilievo nei film Hellraiser: Hellworld (2005), A casa con i suoi (2006), When Nietzsche Wept (2007), Amusement – Giochi pericolosi (2008), Amore & altri rimedi (2010), Killers (2010), Uomini di parola (2012), La torre nera (2017) e Polar (2019).

2. Ha recitato in numerose serie TV. L’attrice è celebre per le sue partecipazioni televisive, tra cui si annoverano le serie Student Bodies (1999-2000), Law & Order: Criminal Intent (2002), Una nuova vita per Zoe (2003), CSI: Miami (2004), Dr. House – Medical Division (2007), The Gates – Dietro il cancello (2010), Bones (2010-2011), e Nikita (2011). Raggiunge poi la notorietà quando ottiene il ruolo di Lagertha nella serie Vikings (2013-in corso). Nel 2019 è tra i protagonisti della serie Wu Assassins.

katheryn-winnick-bones

Katheryn Winnick Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 3,4 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma non mancano anche immagini tratte dai set a cui prende parte e foto promozionali dei suoi progetti da attrice.

Katheryn Winnick fidanzato e figli

4. È molto riservata. L’attrice è particolarmente riservata riguardo la sua vita privata, non lasciando trapelare notizie riguardo la sua situazione sentimentale. Non è per tanto possibile sapere se l’attrice sia attualmente impegnata in una relazione o meno. Sembra invece piuttosto certo che l’attrice non abbia figli.

Katheryn Winnick Bones

5. Ha avuto un ruolo chiave nella serie. L’attrice ha preso parte alla seconda stagione della serie Bones, dove interpreta Ashley, corrispondente di guerra che il personaggio Booth, interpretato dall’attore David Boreanaz, conosce durante il soggiorno estero. Tra i due personaggi nasce una storia d’amore che si protrarrà per diverse puntate.

Katheryn Winnick Vickings

6. È affascinata dalla cultura vichinga. Per prepararsi al ruolo nella serie, l’attrice ha condotto numerose ricerche sul periodo storico in questione. L’attrice si è così scoperta appassionata di quella cultura, in particolare di come le donne riuscissero ad essere forti e indipendenti, avendo voce in capitolo nella società.

7. Si sente affine al suo personaggio. All’interno della serie l’attrice interpreta il personaggio di Lagertha, con cui l’attrice ha dichiarato di sentirsi particolarmente affine. La Winnick ha infatti affermato di essersi sempre sentita una guerriera pronta alla battaglia, proprio come la protagonista della serie.

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Katheryn Winnick Polar

8. È tra i protagonisti del film. L’attrice ha recitato accanto a Mads Mikkelsen e Vanessa Hudgens nel film Polar, distribuito su Netflix nel gennaio del 2019. La pellicola è l’adattamento dell’omonimo fumetto della Dark Horse Comics, dove un esperto serial killer prossimo al pensionamento deve sopravvivere ad un attacco di alcuni suoi ex colleghi.

Katheryn Winnick Wu Assassins

9. Fa parte del cast principale. L’attrice è entrata a far parte della nuova serie targata Netflix dai toni crime e basata sul mondo delle arti marziali con l’aggiunta di elementi soprannaturali. L’attrice indossa i panni di Christine “C.G.” Gavin, un poliziotto sotto copertura catturato nel mezzo di una guerra tra bande all’interno di Chinatown. La Winnick, grande esperta di arti marziali, si è dichiarata entusiasta di potersi mettere alla prova in questo nuovo contesto.

Katheryn Winnick età e altezza

10. Katheryn Winnick è nata a Toronto, in Canada, il 17 dicembre 1977. L’altezza complessiva dell’attrice è di 168 centimetri.

Fonte: IMDb

The Informer – Tre secondi per sopravvivere: recensione del film di Andrea Di Stefano

Dopo il suo debutto cinematografico, avvenuto nel 2014 con il film Escobar, il regista italiano Andrea Di Stefano torna al cinema con The Informer – Tre secondi per sopravvivere, adattamento del romanzo di Börge Hellström e Anders Roslund, con protagonisti Joel KinnamanAna De Armas, Rosamund Pike, Clive Owen e Common.

In sala dal 17 ottobre, The Informer – Tre secondi per sopravvivere segue le vicende di Pete Koslow (Joel Kinnaman), ex soldato e ora informatore per l’FBI, con cui mira a smantellare il traffico di droga della mafia polacca a New York. Quando l’operazione prende una piega imprevista, Pete sarà obbligato a tornare nella prigione di Bale Hill, in cui era stato detenuto in passato, per scardinare il cartello dall’interno.

The Informer – Tre secondi per sopravvivere: una messa in scena attenta al dettaglio

Dal cartello colombiano di Pablo Escobar a quello della mafia polacca, così il regista Andrea Di Stefano si sposta su nuovi orizzonti geografici, culturali e cinematografici. E se nel precedente lungometraggio aveva scelto un punto di vista originale per raccontare la storia, altrettanto si ripropone con The Informer – Tre secondi per sopravvivere. Siamo ora nel puro thriller, che si ispira in particolare ad un autore come Sam Peckinpah, che negli anni settanta contribuì a reinventare il genere. Per non cadere nei classici cliché del caso, Di Stefano pone grande attenzione nella cura per il dettaglio, piccoli elementi che possono conferire maggior fascinazione a quanto accade sullo schermo, facilmente già visto al cinema.

È proprio nella sua ricerca di realismo che il film porta all’attenzione dello spettatore elementi in grado di rendere più concreto e minaccioso l’ambiente che circonda i personaggi, come in particolare nel carcere dove viene rinchiuso il protagonista. Qui la messa in scena appare costruita con grande minuzia di particolari, e la regia si costruisce sullo stesso binario, con fare dinamico e quanto più possibile partecipativo dell’emotività dei personaggi. Il patrimonio narrativo e iconografico riguardo le carceri è sconfinato, eppure si ritrovano qui elementi che riescono a infondere quella giusta tensione, propria di quando si assiste a qualcosa di cui non si è già fatta esperienza. Per un thriller di questo tipo tutto si fonda sulla realizzazione di un adeguato tono, che seppur non continuamente The Informer – Tre secondi per sopravvivere di Di Stefano sa trovare, regalando più di una sequenza ad alto tasso adrenalinico.

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Il contenuto non sempre sorregge la forma

La buona costruzione della messa in scena non evita tuttavia che il film trovi battute di arresto in alcuni momenti narrativamente poco originali, ai quali non è stata infusa la stessa devozione di ben più riuscite sequenze. Eppure il regista sa riprendersi, assestando alcuni riusciti colpi di scena che sembrano invertire la direzione del film, riportando il tutto su binari meno battuti e per questo più capaci di tenere lo spettatore con il fiato sospeso. Il merito di ciò va in buona parte assegnato al desiderio di Di Stefano di costruire per il suo film una grammatica nuova per una storia già assaporata in sfumature diverse.

The Informer – Tre secondi per sopravvivere riesce così a sorprendere per quanto la forma possa avere la meglio sul contenuto. Se quest’ultimo potrebbe stancare, la dinamicità e il taglio registico adottato riescono a rendere il tutto sotto una luce diversa, più cruda, realistica e libera dalla stanchezza di tanti altri film recenti di questo genere. Contribuisce ad un ulteriore fascinazione la volontà di non puntare esclusivamente sull’azione ma anche sull’interiorità dei personaggi, sui loro legami. La presenza forte, all’interno dell’intreccio, della famiglia del protagonista rende il tutto più avvincente. Conferisce a Pete Koslow qualcosa di concreto per cui combattere, e a allo spettatore qualcosa di altrettanto concreto in cui identificarsi.

Spider-Man: Ruben Fleischer conferma il crossover con Venom?

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Spider-Man: Ruben Fleischer conferma il crossover con Venom?

Marvel e Sony hanno stretto un nuovo accordo per la co-produzione del prossimo film di Spider-Man destinato al MCU (più un’altra apparizione del personaggio ancora non dichiarata), ma ciò non significa che lo studio in possesso dei diritti cinematografici dell’arrampicamuri non abbia ancora in serbo sorprese e piani per un possibile crossover con Venom. A suggerirlo è il regista del film sul simbionte Ruben Fleischer:

Tutto condurrà a quello. E questa è la cosa eccitante, perché abbiamo cambiato l’origine di Venom…nei fumetti il simbionte si evolve da Spider-Man ma a causa dell’accordo Marvel-Sony non siamo riusciti a farlo. Quindi credo che si stia costruendo quella dinamica e che sarà eccitante vedere i due personaggi che si confrontano davvero“.

C’è da dire che le parole di Fleischer non confermano né smentiscono l’ipotesi senza approfondire il modo in cui questo crossover accadrà. Per ora sappiamo che lo Spider-Man di Tom Holland sarà protagonista di un nuovo standalone in arrivo nel 2021 e farà la sua comparsa in un altro titolo del MCU, tuttavia è probabile che nel contratto con lo studio di Kevin Feige ci sia una clausola che consente alla Sony di includere Spidey nel suo universo cinematografico.

Tempo fa lo stesso Feige aveva affermato che Peter Parker era “l’unico eroe con i superpoteri in grado di attraversare diversi universi cinematografici“, suggerendo l’idea di un futuro incontro con personaggi come Venom, Morbius etc. “Penso che probabilmente tutto dipenda dalla Sony. Lo studio possiede i diritti di entrambi quei personaggi e adesso ha Venom nel loro mondo. Non so quali siano i loro piani per un sequel sul simbionte o se lo stiano già progettando, ma un crossover mi sembrerà probabile ad un certo punto“.

Per quanto riguarda Venom, sappiamo che un sequel è ufficialmente in sviluppo e, secondo gli ultimi aggiornamenti, la trama dovrebbe ruotare intorno al confronto tra il simbionte di Eddie Brock e Carnage, il personaggio introdotto nella scena finale del primo film e interpretato da Woody Harrelson.

Leggi anche – Spider-Man vs Venom: quello che vorremmo vedere in un ipotetico film

Fonte: Fandom

Kit Harington: “Entrare nel MCU mi eccita e terrorizza”

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Kit Harington: “Entrare nel MCU mi eccita e terrorizza”

Dopo quasi un decennio trascorso a vestire i panni di Jon Snow nelle otto stagioni di Game of Thrones, Kit Harington è pronto ad affrontare un’altra sfida interpretando Black Knight in Gli Eterni, nuovo capitolo della Fase 4 del MCU in arrivo nelle sale nel 2020. L’attore ha parlato del suo imminente ingresso nell’universo cinematografico durante un panel all’ACE Comic Con lo scorso weekend, dichiarandosi entusiasta e al tempo stesso terrorizzato dall’impegno che lo attende nei prossimi mesi:

Un sacco di persone che entrano nei film Marvel non hanno grandi esperienze in franchise come questi, ma io ho vissuto dentro Game of Thrones per dieci anni, diventando parte di un qualcosa che ha creato un mondo e con alla base tantissimi fan. Quindi proprio per entrambi i motivi sono eccitato e terrorizzato all’idea di entrare nel MCU. Conosco quel tipo di responsabilità degli attori che sono entrati nel cast della serie sapendo che avrebbero interpretato un personaggio amato, come conosco la responsabilità che hai nei confronti dei fan. Se guardo a questo nuovo universo mi sento preparato perché ho fatto parte di un  altro universo…ma anche spaventato.”

Sempre Harington aveva sottolineato nell’ultima settimana una sottile somiglianza tra Jon Snow e Dane Whitman: “Ora girerò un film con la Marvel e interpreterà un supereroe, il che è bellissimo. Non so davvero cosa posso dire a riguardo…ma credo che il prossimo anno sarà entusiasmante. Dopo Game of Thrnes sto cercando di scegliere bene i miei ruoli allontanandomi il più possibile da Jon Snow…eppure eccomi qua, di nuovo con un supereroe che ha una spada…

Kit Harington avrà un lungo futuro nel Marvel Universe: parola di Kevin Feige

Whitman, terza incarnazione del cavaliere nero, impugna nelle sue avventure la Spada di luce e lo Scudo della notte, con quest’ultimo che può essere usato per assorbire energia da ogni colpo, mentre l’altra è in grado di trasferire quell’energia all’aggressore. Ciò che lo differenzia, almeno sulla carta, da Jon Snow, è forse l’elemento mistico, considerando che le sue armi sono potenziate dalla magia; tuttavia non trattandosi di un maestro delle arti mistiche o di un mutante Dane non può creare uno scudo impenetrabile o spostare la materia a mani nude come Scarlet Witch, ma ha comunque delle abilità.

Nel frattempo continuano le riprese de Gli Eterni, e online sono già trapelate le prime foto dal set con Angelina Jolie nei panni di Thena e Gemma Chan in quelli di Sersi, oltre alla costruzione della porta d’ingresso di Babilonia (una delle location più famose dei fumetti).

Il film, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast anche Richard Madden (Ikaris),  Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite) e Don Lee (Gilgamesh).

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato al The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

La sceneggiatura è stata scritta da Matthew e Ryan Firpo mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 6 novembre 2020.

Fonte: Comicbook