Come riportato in esclusiva da
Deadline, Ben
Affleck dirigerà e interpreterà per Universal Pictures
il dramma storico Ghost Army, ambientato durante
la Seconda Guerra Mondiale e sceneggiato da Nic
Pizzolato (l’autore di True Detective)
basandosi sul libro The Ghost Army of World War II: How One
Top-Secret Unit Deceived the Enemy with Inflatable Tanks, Sound
Effects, and Other Audacious Fakery di Rick Beyer e Elizabeth
Sayles.
Dallo stesso volume è stato tratto il documentario Ghost Army
prodotto da Netflix.
Oltre a vestire i panni di regista e
protagonista del film, Affleck sarà coinvolto anche in quelli di
co-produttore con la sua compagnia Pearl Street Films al fianco di
Andrew Lazar e Mad Chance Productions.
Per quanto riguarda la trama,
Ghost Army porterà sul grande schermo la storia di
un gruppo segreto che era solito usare giochi di prestigio e
illusioni per ingannare i nazisti nel 1944. Ne facevano parte i
luminari Bill Blass, Ellsworth Kelly, Arthur Singer, Victor Dowd,
Art Kane e Jack Masey, che arrivarono in Francia per portare a
termine la loro missione, a bordo di carri armati gonfiabili e con
una massiccia raccolta di dischi di effetti sonori.
Questa società segreta composta da
1.100 uomini delle truppe speciali del 23° Quartier generale –
soprannominato l’Esercito dei fantasmi – ha trascinato per l’Europa
dipinti e disegni per inscenare falsi convogli, divisioni fantasma
e location immaginarie con il solo scopo di ingannare il nemico e
favorire le unità americane, salvando migliaia di vite.
Insomma un progetto che, almeno
secondo le premesse, dovrebbe adattarsi allo stile di regia di
Affleck e alla capacità di saper raccontare la storia attraverso
certe dinamiche tra il genere spy e thriller viste nell’ottimo
Argo (premio Oscar come miglior film nel
2012).
Paramount Pictures ha diffuso il
primo trailer ufficiale di Gemini
Man, il nuovo film firmato da Ang Lee
che vede protagonista Will
Smith nei panni di Henry Brogan, un serial killer a
cui improvvisamente darà la caccia un misterioso agente. E come
illustrato dal footage, si tratta di un’esatta replica di se
stesso, ma più giovane.
“Questa storia non poteva
essere raccontata dal cinema per come lo conosciamo. Ma grazie agli
incredibili progressi in campo di tecnologia digitale, non solo
possiamo finalmente vedere Will Smith ringiovanito sullo schermo,
ma riusciamo anche a sperimentare con il racconto in un modo
profondamente coinvolgente.” ha spiegato il regista nelle note
di regia.
[…] Poterlo fare superando i
limiti di ciò che il nuovo cinema digitale ha da offrirci è
incredibile, come lo è lavorare con due Will Smith: uno
splendidamente sofisticato, l’altro onesto ed esuberante. Per me
questo è Will al suo meglio, e quando le due versioni si uniscono,
accade qualcosa di veramente magico. Insieme all’immenso sforzo e
all’abilità tecnica di chi ha creato questa nuova estetica, tra la
fotografia, il reparto artistico, gli effetti visivi e il team
tecnico, ogni parte del progetto è stata stimolante e commovente.
Spero davvero che questo film offra un’esperienza cinematografica
completamente nuova al pubblico di tutto il mondo.“
Il primo grande ciclo del Marvel Cinematic Universe si chiude
con l’uscita di Avengers:
Endgame, sigillo di un franchise inaugurato nel 2008
da Iron Man che ha scritto una pagina indelebile della storia del
cinema.
Ma quali sono le scene e i momenti
che hanno definito meglio i sei Vendicatori originali? Ecco qualche
suggerimento da rivedere in vista di Endgame:
“Io sono Iron Man”
Iron
Man è il primo capitolo del MCU e si chiude con una
battuta indimenticabile di Tony Stark che infrange la regola numero
uno dei supereroi: mai rivelare la tua vera identità.
“Io sono Iron Man“, esclama in diretta
televisiva, e il resto è storia.
Già questa origin story di un
miliardario playboy che dal creare armi di distruzione arriva ad
una nuova consapevolezza di sé era un azzardo, e il momento finale
del film è servito a dimostrare che l’universo Marvel non avrebbe
giocato sullo stesso campo di un Superman o Batman, lasciando il
segno nel pubblico.
“Non voglio entrare nella
tua boyband super segreta”
Dopo essere apparso nella scena post
credits di Iron Man, il Nick Fury di Samuel L.
Jackson torna nel sequel con Robert Downey
Jr. per impartire a Tony Stark una piccola lezione su
come comportarsi ora che ha abbracciato l’identità di
supereroe.
Per farlo chiede aiuto anche a
Natasha Romanoff (qui alla sua prima apparizione
nel MCU), in una scena molto divertente in cui Stark spiega di non
voler prendere parte alla “boyband super segreta” chiamata Avengers
Initiative. Chi l’avrebbe mai detto che, qualche anno dopo, la
squadra si sarebbe riunita con successo nella lotta contro Loki a
New York?
Il sacrificio di Thor
Thor ha
attraversato varie fasi prima di voltare pagina e appellarsi ad una
nuova comicità in Ragnarok, ma nel 2011 il
primo capitolo del franchise era riuscito in maniera del tutto
curiosa ad introdurre al pubblico la complicata relazione fraterna
con Loki culminando nella scena in cui il Dio del
Tuono si sacrifica per salvare gli abitanti della Terra.
E ad un passo dalla morte, l’eroe
guadagna finalmente il diritto di stringere tra le mani il Mjolnir
con la benedizione del padre Odino. Questo evento fa arrabbiare
ulteriormente Loki, che più tardi tornerà all’attacco in
The Avengers nel grande evento crossover del
2012.
Addio Peggy
Questa scena ci commuove ogni volta
e il tempo non riesce a scalfirne la bellezza pura e sincera: siamo
sul finale di Captain America: Il Primo
Vendicatore, e Steve decide di sacrificarsi a bordo
dell’aereo che sta per esplodere. Nel mentre rimane in linea con
Peggy Carter, il suo grande amore, e le dà
appuntamento per un ballo al suo ritorno.
È questa la scena in cui Steve
Rogers diventa a tutti gli effetti un eroe, finendo congelato per
70 anni e ritrovato nel presente dallo SHIELD, ma se il suo viaggio
continua, quello di Peggy si ferma a ciò che sarebbe potuto essere
e che non è mai stato.
Vedova Nera interrogata
Nel 2012 non era così usuale vedere
in un grande franchise un personaggio come Vedova
Nera, introdotta in Iron Man 2 e
successivamente ripresa all’inizio di The Avengers
con una scena indimenticabile: quella dell’interrogatorio in cui
l’eroina di Scarlett Johansson mette in
mostra ogni qualità, l’arte dell’inganno, l’intelligenza, la forza
fisica, e molto altro.
In quel momento ci siamo innamorati di Natasha Romanoff, della
sua impronta e del suo contributo femminile ad un film di stampo
maschile.
“È il mio segreto Cap: sono sempre
arrabbiato”
Tolto lo schiocco alla fine di
Infinity
War (e tutti gli eventi di Endgame),
la scena dell’Avengers Assemble nella battaglia di New York
potrebbe essere il momento più iconico della storia del MCU.
Captain America, Iron Man, Thor,
Vedova Nera e Occhio di Falco insieme contro l’attacco dei Chitauri
mettono d’accordo le loro diversità per formare un team di
supereroi come mai ne avevamo visti sullo schermo. E la frase
pronunciata da Bruce Banner, la cui paura peggiore è perdere il
controllo di Hulk, sintetizza al meglio lo stato
del personaggio e il suo ingresso nell’universo. “È il mio
segreto Cap: sono sempre arrabbiato“.
Steve contro Bucky
Arriviamo a Captain America:
The Winter Soldier, capitolo decisivo per il viaggio
di Steve Rogers che torna alle prese con il suo passato finendo per
combattere contro il suo migliore amico Bucky
Barnes.
Bucky ha subito il lavaggio del
cervello da parte dell’HYDRA ed è irriconoscibile, violento e senza
scrupoli, ma quando si ritrova faccia a faccia con lui, Steve si
rifiuta di contrastarlo. “Non lo farò, sei mio amico“, gli
dice a terra stremato.
La famiglia di Occhio di Falco
Con fatica il MCU ha dato a Occhio di
Falco una trama degna di essere raccontata, e
trattandosi di un supereroe senza qualità soprannaturali l’impresa
era ancora più complicata. Fortuna che in Avengers: Age of Ultron le
cose sono cambiate con l’introduzione della sua famiglia e delle
ragioni che hanno spinto Clint a nasconderla.
Sua moglie e i bambini sorprendono
gli altri Vendicatori quando arrivano in casa e ci sono dei bei
momenti con “zia” Natasha che ci aiutano a comprendere l’umanità di
Occhio di Falco.
Civil War
I fan si sono divisi tra Team Cap e
Team Iron Man nel film evento Captain America:
Civil War, capitolo cruciale per il MCU che ha riunito
quasi tutti gli eroi Marvel del grande schermo.
E ancora oggi ci risulta impossibile
non pensare all’epica battaglia dell’aereoporto in cui Spider-Man,
Ant-Man, Black Panther, Scarlet Witch e molti altri combattono per
ragioni più serie di quanto sembrino.
“Dovevi mirare alla testa”
Il colpo mancato di Thor e il
compiacimento di Thanos poco prima dello schiocco sono due dettagli che
non dimenticheremo mai di Infinity
War, il film che ha visto i nostri eroi sconfitti di
fronte al piano del Titano Pazzo.
I Vendicatori provano in ogni modo a
fermarlo, senza riuscirci. Lottano fino all’ultima goccia di sudore
raccogliendo solo le briciole di un’impresa irrealizzabile. E come
ricompensa devono guardare i compagni morire mentre si riducono in
cenere…qualcosa di straziante che ha definito il corso del MCU.
Priyanka Chopra è
una delle attrici indiane più famose in america e nel mondo, in
grado di conquistare una gran fetta di pubblico con la sua
bellezza, con il suo talento e con la sua grazia.
Da Bollywood a Hollywood la strada è
stata lunga e lei ha sempre lavorato sodo per raggiungere tutti gli
obiettivi professionali prefissati, lavorando tra grande e piccolo
schermo. Insomma, un talento per la recitazione e una bellezza che
non sono passati inosservati.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Priyanka Chopra.
Priyanka Chopra film
1. Priyanka Chopra: i film e
la carriera. Dopo aver vinto Miss Mondo nel 2000, nel 2002
Priyanka Chopra ha fatto il suo debutto nel mondo della recitazione
con il film Thamizhan e diventando una vera e propria star
di Bollywood in poco tempo grazie a film come The Hero: Love
Story of a Spy (2003), Aitraaz (2004), Waqt: The
Race Against Time (2005), Krrish (2006) e
Salaam-e-Ishq: A Tribute To Love (2007). Nel 2015,
Priyanka debutta in una serie tv americane per eccellenza, ovvero
Quantico, restandovi fino al 2018. Nel frattempo, prende
parte anche a diversi film, come Baywatch (2017), A Kid Like Jake (2018) e Non è
romantico? (2019).
2. Priyanka Chopra è anche
una doppiatrice. Oltre che essere un’attrice molto
apprezzata, soprattutto nel panorama cinematografico indiano, negli
ultimi anni ha saputo imporsi anche nel mondo della recitazione
americana e non solo come attrice. Priyanka, infatti, ha esplorato
l’ambito della doppiaggio, prestando la propria voce per il film
Planes (2013) e per il videogioco Marvel Avengers Academy (2016).
Priyanka Chopra e Nick Jonas
3. Priyanka Chopra si è
sposata con Nick Jonas. Dopo appena due mesi di
frequentazione Nick Jonas ha chiesto la mano di Priyanka nel giorno
del suo 36esimo compleanno e metà luglio. I due hanno 10 anni di
differenza ma loro non ne sentono nemmeno uno e quando esiste un
amore travolgente e profondo come il loro c’è poco da fare. I due
hanno cominciato a frequentarsi nel maggio del 2018, probabilmente
poco tempo dopo il royal wedding di Harry e Megan, di cui è molto
amica. Già dopo un mese e mezzo entrambi avevano fatto le
prensetazioni ai propri genitori e tutto sembrava già scritto fino
al primo dicembre 2018, quando si sono sposati con rito cristiano
e, dopo qualche giorno, con quello indù.
4. Nessun bacio al primo
appuntamento. In realtà Nick Jonas e Priyanka erano già
usciti insieme nel maggio del 2017 ma le cose sembravano essere
tramontate prima di subito. Pare, infatti, che Jonas avesse
contattato l’attrice su Instagram diverso tempo prima e che i due
si siano sentiti per mesi prima di uscire una settimana prima di
percorrere insieme il red carpet del Met Gala 2017. I due avrebbero
passato diverse ore insieme prima di raggiungere l’appartamento di
lei, in cui viveva con la mamma e, come ha detto poi il futuro
marito, proprio per questo non se la sentiva di baciarla. Dopo un
anno i due hanno deciso di uscire un’altra volta e la scintilla,
questa volta, è diventata un vero e proprio fuoco travolgente.
Priyanka Chopra Instagram
5. Priyanka Chopra ha un
profilo ufficiale su Instagram. Come molte altre sue
colleghe attrici, anche Priyanka Chopra ha deciso di aprire un
proprio profilo Instagram che è seguito da qualcosa come 39 milioni
di persone, una cifra davvero da capogiro. L’attrice è molto attiva
sul social, tanto da pubblicare molte foto che la vedono
protagonista di molti suoi impegni lavorativi ed eventi mondani, ma
soprattutto le sue foto la ritraggono sempre insieme al marito Nick
Jonas, sempre pronta a dimostrare l’amore che prova nei suoi
confronti.
6. Priyanka ha aggiunto di
cognome del marito, Jonas, al suo profilo. Dopo il
matrimonio stellare di Priyanka Chopra e Nick Jonas, l’attrice
indiana ha deciso di aggiungere il cognome del marito al suo sul
suo profilo Instagram, confermando ancora una volta l’amore che lei
prova nei confronti del marito e migliore amico.
Priyanka Chopra Baywatch
7. Priyanka Chopra e il
ruolo da villain in Baywatch. Questo è stato il primo
film, il debutto su suolo americano, per l’attrice indiana Priyanka
Chopra, che ha subito vestito i panni dell’antagonista. Ma non si
può parlare di un villain qualunque, perché il personaggio di
Priyanka è decisamente molto hot.
8. La parte di Priyanka era
scritta per un uomo. In origine, quando non era ancora
chiaro chi fosse ad interpretare la parte dell’antagonista del
film, si era pensato di dare al villain un volto e un fisico
maschile. Ma quando poi si è fatto il nome dell’attrice indiana,
tutto è cambiato e si è deciso di renderlo femminile.
Priyanka Chopra Quantico
9. Grazie a Quantico,
Priyanka Chopra è entrata nella storia. Sembra
incredibile, ma in un certo senso Quantico ha fatto la storia
grazie alla sua protagonista: anzi, bisognerebbe dire il contrario.
Sì, perché l’attrice, nel 2015, è entrata nella storia essendo la
prima attrice di Bollywood che è riuscita ad ottenere un ruolo di
punta in una serie prime time americana, e cioè in Quantico.
Priyanka Chopra cantante
10. Priyanka Chopra è una
cantante di successo. Non solo bravura, talento recitativo
e bellezza: Priyanka Chopra ha un’ugola d’oro. L’attrice indiana,
infatti, dal 2012 è diventata anche una cantante molto apprezzata,
con il suo primo singolo, In My City, che ha debuttato nel
settembre dello stesso anno, con partecipazione di Will.i.am.
compresa. Nel 2013, invece, ha pubblicato il suo secondo singolo,
Exotic, realizzato insieme al rapper Pitbull e rilasciando anche un
videoclip, mentre il terzo singolo risale al 2014 e s’intitola I
Can’t Make You Love Me.
Ecco il terrificante
trailer ufficiale
italiano de “La
bambola assassina”. La curiosità di fan e
pubblico sul reboot più atteso del cinema horror sarà in parte
appagata da queste spaventose nuove immagini. Chucky, la
bambola più spietata della storia del cinema, sta per tornare. Il
film sarà nelle sale cinematografiche da mercoledì 19 giugno,
distribuito in anteprima mondiale da Midnight Factory,
etichetta horror di Koch Media.
Realizzato dai produttori di IT e
diretto da Lars Klevberg (Polaroid) è un
prodotto targato Orion Pictures Corporation,
società MGM. Chucky è molto più di un giocattolo…è il tuo migliore
amico.
È stato rivelato oggi che
Megan
Fox (Transformers, Teenage Mutant Ninja
Turtles) e il marito Brian Austin Green
(Beverly Hills 90210, 134 modi per innamorarsi)
reciteranno insieme nel film d’azione/avventura per famiglie
Dakota per Iervolino
Entertainment S.p.A. di Andrea Iervolino
e Monika Bacardi.
Andrea Iervolino e Monika Bacardi
(Iervolino Entertainment S.p.A.) produrranno Dakota
insieme a Marty Poole (Fairway Film Alliance) e Ace Underhill
(Brilliant Screen Studios).
Kirk Harris
(Loser) dirigerà il film su una sceneggiatura scritta da
Johnny Harrington (So cosa hai fatto).
Le riprese di Dakota
inizieranno quest’estate. AMBI Distribution, la divisione vendite
mondiale di AMBI Media Group, gestirà le vendite globali e
presenterà il progetto ai buyers a Cannes.
Andrea Iervolino ha
dichiarato: “Avere due star come Megan e Brian insieme è
davvero fantastico per noi, perché di certo non dovremo ricreare da
zero quel tipo di chimica e magia che rende così speciale un film
per famiglie come questo! Sarà un film allegro ma avventuroso,
proprio quel genere che il pubblico sta ricercando sempre di più
nelle sale. Siamo sicuri che Dakota toccherà le corde giuste del
pubblico, più e meno giovane”.
SINOSSI
Quando il Marine Clet Sanders muore
tragicamente in Afghanistan, il Sergente TJ Malcom (Brian Austin
Green) promette di riportare Dakota, il migliore amico e cane da
combattimento di Clet, a casa dalla sua famiglia. La moglie di
Clet, Kate (Megan Fox), nel frattempo, lotta per tenere in piedi la
fattoria nella piccola città dove vive con sua figlia. Una volta
arrivato, TJ si offre di restare e dare una mano come volontario
nei vigili del fuoco. Dakota si adatta rapidamente alla vita in
fattoria e diventa un eroe dopo aver salvato una donna da un
edificio in fiamme. Nel frattempo, il corrotto sceriffo locale
vuole costringere Kate a vendere la fattoria, non fermandosi
davanti a nulla. Con l’aiuto di TJ, sua figlia e il suo nuovo
migliore amico, Dakota, Kate comprenderà il vero valore della
fattoria e, soprattutto, dell’amicizia.
All’indomani della premiere mondiale
di Avengers: Endgame, cominciano ad
arrivare le prime reazioni a caldo dalla stampa estera che ha già
avuto modo di vendere il 22° film del Marvel Cinematic
Universe.
David Bronson ha
scritto su Twitter: “Avengers: Endgame è un incredibile film.
Non ho mai visto niente del genere. Questo film è tutto ciò che
desideravo e molto di più. Incredibile. Durante la visione ho riso
fortissimo, ho applaudito fortissimo, ho pianto moltissimo. Il film
supera ogni aspettativa ed è il culmine perfetto per l’intero
Marvel Cinematic Universe.”
Erik Davis di
Fandango: “Avengers: Endgame è magistralmente
epico, un vero e proprio culmine di 22 film che non solo conclude
la storia ma si espande. Si imparerà molto sul film, durante al
visione. Se Infinity War era il braccio, Endgame era la mente. E
wow, che finale!”
Peter Sciretta di
Slash Film: “Immaginare la migliore versione
possibile di Avengers: Endgame e il film supera comunque le
aspettative. Ho pianto 5 o 6 volte. Si tratta del più emozionante,
il più epico film del MCU. Un tributo a 10 anni di
universo.”
Beatrice Verhoeven
di The Wrap: “Ho appena visto Endgame, e voi
non siete pronti per questa roba. Tutte le teorie non vi preparano
per questo. Ho pianto molto, ho battuto le mani in aria e ho urlato
ad alta voce. È incredibile.”
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo
lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per
annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine
nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
A poche ore dall’uscita nelle sale
di Avengers:
Endgame è giunto il tempo dei pronostici. Chi morirà
alla fine del film che chiude la Infinity Saga? Chi sopravviverà
agli eventi che porteranno al confronto definitivo tra i
Vendicatori e Thanos?
Dopo tutte le teorie e le ipotesi,
sarebbe più sorprendente scoprire che Captain
America non morirà alla fine di Avengers:
Endgame.
Chris
Evans ha già confermato il suo (ipotetico) addio al
personaggio e l’arco narrativo di Steve Rogers sembra essersi
esaurito. E se c’è qualcuno che non avrebbe problemi a sacrificarsi
per una giusta causa, quello è Cap.
Iron Man
Apparentemente il padrino del
MCU, Iron
Man, ha un destino meno segnato di Captain America:
tuttavia sono in molti a credere che anche lui non sopravviverà a
Endgame. Altri invece
pensano che accadrà il contrario, e che invece di morire Tony andrà
in pensione lasciando l’eredità di leader ad un altro
supereroe.
Questo permetterebbe a Robert Downey
Jr. di girare futuri cameo senza presentarsi come
protagonista assoluto dei nuovi film e di continuare a “vegliare”
sul corso del franchise…
Thor
Se Thor:
Ragnarok non fosse mai uscito (almeno prima di
Endgame), probabilmente
i pronostici avrebbero dato morte certa per il Dio del Tuono.
Tuttavia dopo il “riavvio” di Ragnarok, il personaggio interpretato
da Chris
Hemsworth è potenzialmente pronto per una nuova
avventura da solista.
Occhio Di Falco
L’annuncio dell’arrivo di una
serie televisiva su
Occhio di
Falco (prodotta per la piattaforma streaming di Disney
+) ha completamente ribaltato ogni pronostico circa la morte
dell’eroe in Endgame.
Certo i primi dettagli sullo show
indicano che Clint Barton passerà il testimone a Kate
Bishop, il suo successore dei fumetti, quindi è
possibile che sopravviva a Endgame per istruire la ragazza e che
poi si congedi insieme alla sua famiglia.
Vedova Nera
L’arco narrativo di Vedova
Nera è stato finora coerente ma anche soggetto a molti
cambiamenti: in The Avengers, nel famoso confronto
con Loki, Natasha aveva rivelato che era stato
Clint Barton a salvarla dalla sua vita come serial killer, un
debito che che forse pagherà nel prossimo film.
Forse l’eroina si sacrificherà per
la famiglia di Occhio di Falco? Sappiamo che tornerà nello
standalone, ma non è chiaro se si tratterà di un prequel o di un
film successivo agli eventi di Endgame…
Hulk
L’Hulk di
Mark Ruffalo è il jolly del MCU: finora
è comparso in molti titoli del franchise, e se escludiamo lo
standalone con Edward Norton, non ha mai
partecipato ad un progetto solusta.
Dunque i Marvel Studios potrebbero
continuare su questa scia e far sopravvivere il gigante di giada,
oppure, sorprendere i fan uccidendo Bruce Banner durante Endgame…
Ant-Man
Ant-Man ha
condiviso la scena con altri personaggi di rilievo come Wasp, Hank
Pym e ora Janet van Dyne, con questi ultimi tre rimasti vittime
dello schiocco. Cosa ne sarà allora di Scott Lang nel futuro del
MCU?
La storia della Marvel Comics ha visto diversi personaggi
indossare il costume di Ant-Man, e se Scott morisse in Endgame
potremo vedere l’agente dello SHIELD Eric O’Grady
in veste di antieroe in Ant-Man 3!
War Machine
War Machine è un
po’ come Hulk, una presenza costante del MCU e personaggio
importante per quanto riguarda le storyline di Iron Man e dei
Vendicatori in generale.
Forse Rhodey potrebbe morire in
Endgame per infliggere
un pugno allo stomaco dei fan, oppure sarà lui a prendere il posto
di Iron Man nei loro cuori…a questo punto le chance sono al
50%.
Captain Marvel
Se da un lato la corsa di Captain
Marvel verso Avengers:
Endgame è ferma negli anni Novanta, il suo franchise
potrebbe essere esplorato anche nel periodo successivo, e ci sono
ottime possibilità di vedere in scena l’eroina come futuro leader
dei Vendicatori sulla Terra.
E apostrofarla come tale sembra più
una promozione che una condanna a morte…
Nebula
Nebula e la sua
redenzione hanno trovato spazio nel corso del MCU tra il franchise
dei Guardiani della Galassia e
Avengers:
Infinity War, dove l’abbiamo vista piangere la morte
della sorella Gamora e provare a uccidere Thanos.
Nei fumetti di Infinity Gauntlet è
proprio lei a sfidare il Titano Pazzo, rivelandosi del tutto
inadatta all’impegno e rinunciando al confronto. Se una trama
simile si svolgerà nel film, è possibile che l’eroina non
sopravviva agli eventi…
Thanos
Arriviamo al vero protagonista della
Infinity Saga, Thanos, che nei fumetti originali
perdeva il guanto e le gemme dell’infinito, decidendo di
sacrificarsi piuttosto che accettare la prigione.
E considerato il lavoro svolto da
Avengers:
Infinity War nella costruzione del personaggio, non
sarebbe sorprendente scoprire che anche la versione del MCU faccia
lo stesso percorso. Ma ovviamente c’è un dubbio…
L’epilogo di Infinity Gauntlet
rivelava che Adam
Warlock aveva nascosto Thanos su uno strano pianeta
dove si era rassegnato a vivere la vita di un tranquillo contadino,
e nella serie sequel, Infinity War, scoprivamo che Warlock aveva
nascosto una delle gemme.
Forse Avengers:
Endgame vedrà morire Thanos per poi annunciare più
tardi che è da qualche parte, vivo, nell’universo?
Ebbene si, il titolo non mente:
Steve Ruppel, chiropratico del Wisconsin e fan dei Marvel Studios, ha visto Captain
Marvel 116 volte al cinema, scrivendo una pagina
memorabile della Guinness World Record. In realtà per infrangere il
primato avrebbe potuto fermarsi a quota 104, ma una volta arrivati
in cima perché non spingersi oltre?
“Per rendere la cosa ufficiale
ho dovuto scattare delle foto di fronte a un poster o mostrare
delle dichiarazioni scritte che confermassero il fatto di essere
effettivamente lì. E se qualcuno volesse rompere questo record? Io
di sicuro non voglio rifarlo, perché questo è stato piuttosto
difficile. Senza parlare della quantità limitata di tempo…quindi
credo che non ci proverò di nuovo.“
14,268 i minuti “sprecati” per
tornare in sala a rivedere il cinecomic con protagonista Brie
Larson, uscito lo scorso 8 Marzo negli Stati Uniti e
capace di toccare quota 1 miliardo al box office mondiale.
“Ho dovuto prendere una pausa
dal lavoro, fare delle lunghe pause pranzo per guardare il film in
quel particolare periodo di tempo.” ha spiegato Ruppel. “E
poi dovevo ritagliarmi del tempo anche nei fine settimana quando
non avevo altri impegni“.
E quale miglior occasione se non
questa per notare dettagli che solitamente sfuggono al pubblico
dopo una sola visione? Come ad esempio il giorno esatto in cui si
svolge Captain Marvel:
“C’è una scena in particolare
nel film dove sullo sfondo compare un calendario, ed è segnato
Giugno 1995. Più tardi, in quel particolare giorno, c’è la luna
piena. Quindi alla fine ho cercato su Google quando questo evento
si è verificato e ho scoperto che si trattava di martedì 13 giugno
1995“.
Ma perché proprio Captain Marvel, e non un
altro cinecomic del MCU?
“Adoro i film di supereroi, e
sapevo che questo sarebbe rimasto in sala per un po’, quindi ho
pensato che sarebbe stata probabilmente una buona scelta per questo
particolare record. Ripensandoci, potrei considerare di farlo con
qualsiasi altro film della Disney, che di solito sono più brevi,
anche se le parti musicali potrebbero farmi impazzire!“
Captain Marvel è nelle nostre sale dal 6 marzo
2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968,
il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più
potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Come confermato settimane fa dalle
immagini leak del merchandise,Valchiria
è sopravvissuta alla Decimazione di Infinity War e
tornerà in azione in Avengers:
Endgame (anche se le modalità rimangono ancora un
mistero).
La guerriera asgardiana,
interpretata nel MCU da Tessa
Thompson, era scomparsa dopo la fine di Thor: Ragnarok ma sembra
che il suo ruolo sarà decisivo nella lotta dei Vendicatori contro
Thanos. Possiamo vederla nel nuovo spot del film che
trovate qui sotto, con un costume inedito e diverso dall’uniforme
battagliera di Ragnarok.
L’unico dubbio, per ora, riguarda il
suo reintegro nella trama di Endgame, e non è
chiaro come si unirà al team né in quale piano temporale, visto che
diversi indizi suggeriscono i viaggi nel tempo e la discesa nel
Regno Quantico. È anche possibile che Valchiria compaia in una
sequenza di flashback e nei ricordi di Thor, che aveva lasciato sul
finale di Ragnarok a bordo della nave che
trasportava il suo popolo esodato.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Quello dell’Imperatore Palpatine
potrebbe non essere l’unico atteso ritorno in Star Wars: The Rise of
Skywalker, capitolo conclusivo della saga familiare
iniziata nel 1977 da Una Nuova Speranza e che
terminerà il prossimo dicembre.
Si perché secondo il report di una
fonte abbastanza attendibile, un altro personaggio del canone di
Guerre Stellari tornerà in scena, e nessuno l’avrebbe mai previsto.
Di chi parliamo? Nientemeno che di Han
Solo.
A quanto pare in Episodio IX è
presente una sequenza in cui verrà mostrato l’incontro tra Kylo
Ren e l’eroe interpretato da
Harrison Ford. Il rumor spiega inoltre che il villain
chiederà i resti dell’elmetto di Darth
Vader prima di confrontarsi con il Fantasma della
Forza di Luke Skywalker, scomparso alla fine de
Gli Ultimi
Jedi. Qui poi comparirà anche lo spettro, o visione,
di Han indotta dal Maestro Jedi, e sembra che sarà proprio lui a
perdonare il figlio per averlo ucciso nel tentativo di riportare
Ben dalla parte della Luce.
Ovviamente si tratta di una
descrizione approssimativa della scena, e gli eventi potrebbero
cambiare nel corso dei prossimi mesi (visto che il team della
Lucasfilm si trova attualmente in fase di post-produzione), ma
tutto suggerisce che per l’ultimo atto della saga sia prevista la
reunion del cast originale, compresi Hamill, Ford e Carrie
Fisher. Che ne pensate?
Star Wars: The
Rise Of Skywalker, le teorie sul significato del titolo
Vi ricordiamo
che Star
Wars: The Rise Of Sywalker, capitolo conclusivo della
nuova trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nelle sale a dicembre
2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee WilliamsLupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
È Andy Muschietti a
rivelare la prima immagine ufficiale di James
McAvoy in IT: Capitolo Due, seconda parte
dell’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Stephen
King che vedrà l’attore nei panni della versione adulta di Bill
Denbrough.
Il personaggio era stato
interpretato nel primo film da Jaeden
Lieberher.
La foto non suggerisce dettagli
specifici su Bill, ma sembra che l’eroe sia in sella a una
bicicletta, forse il suo cimelio d’infanzia, Silver, di cui avrà
bisogno per affrontare insieme ai suoi vecchi amici la minaccia di
Pennywise.
Vi ricordiamo che l’uscita
nelle sale di IT: Capitolo
Due è fissata al 6 settembre
2019. Nel cast figurano, oltre a McAvoy,Jessica Chastain nei panni di Bev,
mentre Jay Ryan sarà
Ben, Isaiah
Mustafa Mike, Bill
Hader Richie, James
Ransone Eddie, Andy Bean Stan,
e Bill Skarsgård tornerà a
interpretare Pennywise il Clown Ballerino.
La seconda parte dell’adattamento
da Stephen King, diretta da Andy
Muschietti, sarà la decisiva. Se la prima parte si era
concentrata sui piccoli protagonisti, trasformando lo stratificato
e complesso romanzo in una storia per ragazzi
alla Stand By Me con
qualche jumpscare in più. Nulla da togliere al
film come prodotto horror di intrattenimento, ma eravamo molto
lontani dalla profondità della letteratura di King.
Adesso, con l’introduzione dei
personaggi protagonisti adulti, il prodotto dovrebbe anche cambiare
natura, e la scelta di inserire il
rito di Chud nel film sembra indicare che questa sarà la
direzione che intende percorrere la produzione. Già la conferma che
il film prevederà la scena con Adrian
Mellon (interpretato da
Xavier Dolan) lascia intendere che l’approccio sarà
più fedele non solo alla storia, ma anche ai temi originali del
romanzo.
All’alba dell’uscita nelle sale di
Avengers:
Endgame i Marvel Studios hanno pubblicato su
Twitter ogni singola scena mostrata dopo i titoli di coda dei film
che hanno composto l’Infinity Saga. E chi conosce bene le sorti del
MCU saprà quanto questi piccoli frammenti si siano rivelati
fondamentali nella narrazione e nel legame fra un titolo e l’altro,
generando ansia e aspettative tra i fan.
Dunque non ci resta che ripassare questi lunghi dieci anni di
storia.
Da qui, cliccando sul tweet, potete
riguardare tutte le scene post-credits del Marvel Cinematic
Universe, dall’ingresso in scena di Nick Fury alla fine di
Iron Man (dove veniva rivelato il nome della
Avengers Initiative) all’arrivo di Carol Danvers al quartier
generale dei Vendicatori subito dopo lo schiocco di Thanos in Infinity War.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Non si ferma nemmeno durante le
feste pasquali la produzione di Spider-Man: Far
From Home, e a confermare l’inizio dei reshoot è
nientemeno che Samuel L. Jackson pubblicando una
foto direttamente dal set che mostra un dettaglio del costume di
Nick Fury (la benda) e il caratteristico pizzetto dell’ex capo
dello SHIELD.
Vi ricordiamo che questa sarà
l’undicesima apparizione del personaggio nel MCU, introdotto a partire dalla
scena post credits di Iron Man (2008) e presenza
costante di tutta la Infinity Saga nelle prime tre fasi
dell’universo condiviso.
Qui lo ritroveremo presumibilmente
dopo gli eventi di Avengers:
Endgame, in una realtà diversa da quella pre-schiocco
di Thanos, al fianco della fidata Maria Hill per cercare
di contrastare l’attacco degli Elementali, creature
misteriose arrivate in Europa. Ad aiutarli saranno Peter Parker,
impegnato con il viaggio scolastico, e Mysterio,
l’illusionista interpretato da Jake
Gyllenhaal su cui sappiamo ancora poco e che forse si
rivelerà il vero antagonista del film.
Nel frattempo sono trapelate in
rete le immagini delle nuove action figure della Hasbro dedicate a
Far From Home che mostrano l’aspetto di Spidey con il costume
tradizionale e quello nero già visto nei trailer,
Mysterio e due degli Elementali, ovvero
Molten Man (nei fumetti alter ego di Mark Raxton,
chiamato l’uomo di metallo fuso) e Hydro Man (aka
Morris Bench, che può trasformare il proprio corpo o parte di esso
in acqua).
Gli Elementali sono statii
introdotti sul numero Supernatural Thrillers
#8 nel 1974, incrociando la strada di Mrs. Marvel e di
Spider-Man come gruppo antico presumibilmente esiliato dal proprio
universo a causa del mancato tentativo di conquistare l’antico
Egitto. In seguito questi personaggi tornarono ai giorni nostri
insieme alla Mummia Vivente con i poteri da cui derivano i nomi
Hellfire, Hydron, Magnum e Zephyr.
È evidente che la versione che
vedremo nel MCU sarà diversa, tenendo però fede all’originale, e
che questi cattivi potrebbero essere delle illusioni create
da Mysterio o animate in
qualche modo dai suoi “effetti speciali”. Intanto possiamo dargli
un’occhiata qui sotto.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione
rimodellata di quella di Iron
Spider. vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Contrariamente a quanto affermato
nei mesi scorsi, Avengers:
Endgame non sarà l’ultimo film della Fase
3 del MCU, bensì il penultimo, e a
chiudere il sipario sarà Spider-Man: Far
From Home, sequel di Homecoming in uscita nelle sale
il prossimo 2 Luglio. A confermarlo è stato nientemeno che il
presidente dei Marvel Studios Kevin Feige durante un evento di
promozione legato a Endgame a Shangai:
“Si, Far From Home sarà la fine
della Fase 3, ed è la prima volta che lo dico
pubblicamente“.
Questo significa che toccherà a
Peter Parker e alle sue avventure in Europa contro Mysterio e gli
Elementali mettere un punto definitivo sulla terza fase
dell’universo condiviso, iniziata nel 2016 con Captain America:
Civil War (il film del debutto ufficiale del
personaggio, interpretato da Tom
Holland), preparando il terreno per ciò che verrà in
quella successiva, dove sono già previsti lo standalone su
Vedova Nera, il capitolo sugli
Eterni e Shang-Chi.
Sorprende, ma non troppo viste le
strategie studiate al minimo dettaglio, che i Marvel Studios
abbiano deciso di terminare questa lunga corsa con un cinecomic
relativamente leggero, almeno rispetto all’epica drammatica degli
Avengers, ma una tattica simile era stato adottato alla fine della
Fase 2 dopo Avengers: Age of Ultron,
sbarcando al cinema con Ant-Man.
È probabile che pellicole più
scanzonate siano viste come una pausa dal tono serioso dei
Vendicatori. Inoltre, se venisse rispettato l’ordine delle cose,
allora anche Spider-Man: Far From Home,
esattamente come Ant-Man, dovrebbe avere due scene post-credits che
imposteranno il futuro del franchise per la Fase 4.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo
lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per
annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine
nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Il respiro profondo, prima del
balzo. Per citare un franchise fantasy altrettanto famoso, così si
potrebbe riassumere Game of Thrones 8×02, A
Knight of the Seven Kingdoms. La puntata, che arriva dopo
un apertura di stagione considerata frettolosa, ha in qualche modo
riscattato anche i “problemi” riscontrati in quella precedente. Se
infatti Winterfell era stata
considerata troppo sbrigativa nel ricongiungere tutti i personaggi
a Grande Inverno, presentandoci un pezzetto di ognuno di loro e
accelerando le ultime reunion, questo secondo episodio della
stagione conclusiva dello show HBO conferma la necessità di avere
tutte le pedine disposte in campo.
Tutti i personaggi sono a Grande
Inverno, pronti come possono ad accogliere con le lance affilate
l’esercito del Re della Notte. Tuttavia lo schieramento non è
ancora compatto, perché al suo interno ci sono ancora delle crepe,
delle incomprensioni, che si aprono sull’arrivo di Jaime alla
roccaforte del Nord. Lo Sterminatore di Re si trova di fronte a
Daenerys (Emilia
Clarke), di fronte agli Stark, messo davanti ai suoi
errori. Allo stesso modo però si trova ricongiunto al fratello
Tyrion (Peter
Dinklage) e a Brienne, che prenderanno le sue parti.
Arrivano a Grande Inverno anche Tormund, Beric Dondarrion e Edd
Tollet, reduci dal crollo della Barriera, portando con sé brutte
notizie: gli Umber si sono uniti all’esercito dei morti, e proprio
quell’orda infernale sarà su di loro quella stessa mattina.
Comincia così la lunga
notte di attesa, una notte di incontri, scoperte, confessioni, una
notte in cui una donna, uno sterminatore di re, un bruto, un
contrabbandiere, un nano, uno scudiero siedono davanti ad un
camino, facendosi coraggio, stringendosi gli uni agli altri, alla
vigilia di una battaglia che forse porterà loro via la vita. Ma è
anche una notte di riconciliazioni, con Sansa (Sophie
Turner) che accoglie con tenerezza il ritorno di Theon
in quello stesso castello che lui bruciò, con Tyrion
(Peter
Dinklage) e Jaime che ritrovano il loro antico legame,
nonostante l’ingombrante ombra di Cersei tra di loro, di Jorah
Mormont, che si confronta con la volitiva cugina Lyanna, Lady
dell’Isola dell’Orso. La notte del coraggio di Sam, dei dubbi di
Edd, dell’affermazione di volontà di Arya (Maisie
Williams), ma soprattutto della rivelazione legata al
legittimo erede al Trono di Spade.
Jon (Kit
Harington), che ha evitato Daenerys per tutto
l’episodio, forse alla luce di tutto ciò che ha appreso alla fine
dell’apertura di stagione (la morte dei Tarly per ordine di Dany e
l’identità dei suoi genitori), si trova di fronte alla donna che
ama e da cui è riamato e confessa. La vera natura della Targaryen
non impiega molto a prendere il sopravvento, anche se tre squilli
di corno rompono il silenzio: gli Estranei sono alle porte di
Grande Inverno. L’attenzione alle relazioni di forza trai
personaggi rende l’episodio uno dei migliori momenti di riflessione
e attesa dell’intera serie. A partire dal confronto di Daenerys con
i suoi alleati e sottoposti, fino alla grande affermazione di
volontà di Arya, passando alla presa di coscienza di Bran/Corvo a
Tre Occhi: è lui la preda del Re della Notte, è lui che il grande
nemico cercherà per uccidere, sarà lui il cuore della battaglia che
sta per arrivare.
Ancora una volta,
D.B. Weiss e David Benioff si confermano un ottimo
team, una squadra che lavora al servizio non solo dei fan ma anche
della storia e dei personaggi, per consegnare il miglior prodotto
possibile. La fretta, tanto disprezzata dagli spettatori, è stata
ripagata con alcuni dei confronti e dei momenti più intensi
dell’intera serie, momenti che fanno presagire un prossimo futuro
tragico per più di un personaggio principale. Perché se è vero che
ci sono stati diversi snodi felici di recente, è anche vero che
Game of Thrones non perde la sua natura e ci dovrà
molto presto ricordare il motivo per cui in molti lo considerano
uno show sanguinario.
Il mondo popolato di demoni nato
dalla mente di James Wan con L’evocazione – The Conjuring si arricchisce di
un nuovo spaventoso capitolo, dopo i fortunati Annabelle e The Nun, con
La Llorona – Le lacrime del male. Anche se i
legami tra le storie e le narrazioni in questo nuovo capito si
riducono al minino, un piccolo anello di congiunzione lega il film
al primo Annabelle: padre Perez che appare a inizio film e serve ad
introdurre un “collega” spirituale dedito allo studio del mito.
Anche questo film, come è capitato
ad altri del franchise, è ambientato negli anni Settanta, anche se
in questo caso non c’è una vera e propria necessità di
ambientazione, quanto piuttosto un tentativo fallito di costruire
un’atmosfera. Infatti, dopo qualche automobile della polizia che
ricorda molto quelle viste in alcuni titoli di quegli anni di
John Carpenter, la messa in scena viene
dimenticata, perdendo del tutto il potere evocativo che dovrebbe
avere.
Diretto da Michael
Chaves, La Llorona attinge a piene mani
nella tradizione popolare messicana, un paese notoriamente legato
al culto dei morti, e cerca disperatamente di costruire attraverso
questo espediente un’atmosfera di inquietudine mai pienamente
realizzata. Pur costruendo dei personaggi solidi e ben
strutturati, il film non riesce a costruire un solido insieme di
elementi e significati nonostante l’argomento del film si presti
molto bene a generare. Per questa ragione le premesse vengono
disattese in un disperato tentativo di coniugare suspense e
inquietudine a una scrittura dei dialoghi che sembra totalmente
fuori contesto.
Non serve a molto la valida
interpretazione offerta da Linda Cardellini, che
costruisce un personaggio solido, tormentato, che facilita
l’immedesimazione dello spettatore nonostante la progressiva
perdita di interesse nella storia. Uno dei principali demeriti del
film sembra essere la facilità con cui il cattivo si adatta alle
esigenze di scena, senza avere uno sviluppo integro e autonomo.
In questo contesto nemmeno il
personaggio del curandero interpretato da Raymond
Cruz (Breaking
Bad) riesce a trovare una propria credibilità. Il suo
è un personaggio spavaldo e fuori posto, un ex sacerdote che ha
misteriosamente abbandonato la chiesa, una figura bidimensionale
che non sembra avere nessuna cognizione o scopo, se non l’essere
portatore di una vena comica che a tratti rasenta il ridicolo.
Nella sua complessa e ricercata
esigenza di spaventare, La Llorona – Le lacrime del
male mostra il suo limite più grande in una scrittura
davvero debole.
Non firma nessuna regia, non
interpreta nessun supereroe né scrive le sceneggiature di nessuna
delle avventure del Marvel Cinematic Universe,
eppure Kevin Feige è il vero padre, la mente
suprema che muove tutti i meccanismi e le file del grande progetto
ultra decennale dei Marvel Studios.
Inaugurato nel 2008 con
Iron Man, la grande storia che Feige ha portato al
cinema si concluderà il prossimo 26 aprile (il 24 in Italia), con
l’arrivo in sala di Avengers:
Endgame, il film che metterà la parola “fine” a quella
che è diventata, nel corso degli anni, l’Infinity
Saga, ovvero la storia di Thanos e delle Gemme
dell’Infinito.
Inventore di un nuovo genere
cinematografico, Feige, con il suo progetto, ha cambiato
completamente il volto della storia del cinema per il grande
pubblico, rivoluzionando non solo il racconto di supereroi al
cinema, ma plasmandone il linguaggio e canonizzando il genere
‘cinecomic’.
Bambino negli anni ’80,
Kevin Feige è sempre stato “cinefago”,
stando a quanto ha dichiarato a Variety in
una lunga intervista: “Tenevo un diario e scrivevo ogni film
che andavo a vedere e dove e quante volte lo avevo visto”.
Appassionato del grande spettacolo al cinema, seguiva non solo le
icone comiche e action del suo tempo, ma si dimostrava amante delle
grandi saghe cinematografiche, da Star
Wars e Star Trek, fino ad
Indiana Jones.
Da sempre, quindi, non si è mai
sentito cinico nei confronti dei sequel e delle storie che
continuano da un film all’altro: “Ero sempre entusiasta di
vedere come i personaggi che amavo sarebbero cresciuti e cambiati.
A volte sono rimasto deluso, ogni volta che un film mi ha deluso,
mi sedevo e pensavo a quello che invece avrei fatto con quelle
storie e quei personaggi. Non scrivevo una sceneggiatura, ma mi
arrovellavo da solo, nella mia testa e per molti versi non è una
cosa molto diversa da ciò che faccio oggi.”
E proprio il meccanismo dei sequel,
di legare tra loro i film è stato uno dei punti chiave del successo
dei Marvel Studios che hanno giovato molto alle
tasche della casa madre, la Disney, la quale proprio quest’anno
festeggia il decennale dell’acquisizione della società di fumetti
per 4,24 miliardi.
I suoi collaboratori
Anthony e Joe Russo, i registi di quattro dei film
della Infinity Saga tra cui proprio
Endgame, lo definiscono un anticonformista,
spiegando: “L’idea di costruire queste storie e intrecciarle è
stata dirompente. È stato un grande esperimento che avrebbe potuto
fallire in moltissimi momenti. Se uno o due di questi film non
avessero funzionato, l’intera faccenda sarebbe naufragata.”
Invece i film sono stati un successo incredibile, arrivando a 18
miliardi e mezzo di incasso in tutto il mondo (senza le cifre da
capogiro che sicuramente registrerà il 22° film).
Si unisce al coro degli elogi anche
Bob Iger, il CEO della Disney, che spiega che
nonostante le alte aspettative in occasione dell’acquisizione della
Marvel, il produttore ha superato ogni più rosea speranza:
“L’MCU che Kevin e il suo team hanno costruito va ben oltre
qualsiasi cosa avremmo potuto immaginare. Hanno ridefinito i
supereroi consegnandoli a una nuova Era, espandendo notevolmente la
loro rilevanza per genere, generazione e geografia – stabilendo
nuovi standard per uno storytelling avvincente. Questo tipo di
successo creativo non è mai casuale; è il risultato di talento,
visione, passione e coraggio – e alla Marvel Studios, tutto
inizia con Kevin.“
E questa vocazione viene portata
avanti con la passione di un ragazzino, di un lettore di fumetti,
di un fan, nelle parole di Chris
Hemsworth, uno degli attori simbolo del MCU: “Si
avvicina a tutto questo materiale adottando il punto di vista di un
fan, non come un uomo d’affari o un produttore. Punta a realizzare
storie di cui lui stesso potrebbe godere.” E pur non avendo
super poteri, ha un fiuto incredibile verso quello che è la storia
giusta, il personaggio da presentare, la battuta da offrire ai suoi
attori e ai suoi spettatori.
Scarlett
Johansson ha dichiarato che lo chiamano
Yoda, per la sua padronanza della storia e di tutto ciò
che accade nel loro mondo, la sua apparente onniscenza, mentre
Brie
Larson, la più recente acquisizione dell’immenso cast
del MCU, ha detto: “Kevin si fida di chi
assume per eseguire la sua visione; non viene sul set per impostare
il suo metodo. Sembra che capisca che la sua presenza lì cambia
l’atmosfera. Ma sei cosciente anche del fatto che lavora
instancabilmente dietro le quinte, pensando a nuovi concetti e idee
per rendere il film il miglior film possibile.”
All’apice del successo, adesso,
dopo Endgame, Kevin Feige ha promesso di
ricominciare dall’inizio. Dopo Avengers: Endgame il
MCU continuerà in una maniera che giorno per
giorno prende la forma di un universo completamente nuovo, con
progetti nuovi e rischiosi (Gli Eterni, Shang-Chi), tanto che
lui stesso ha dichiarato: “[La Fase 4] Introdurrà un nuovo
gruppo di eroi e di cattivi le cui varie avventure finiranno per
sovrapporsi.” Ma, come per tutto il mondo della Marvel, i
dettagli di questi progetti vengono trattati come segreti di stato.
“Alcuni di questi film conterranno personaggi che già conoscete
– ha continuato Feige – Alcuni personaggi di supporto
assumeranno ruoli principali, mentre saranno introdotti alcuni
nuovi personaggi. L’obbiettivo per tutti questi film è che dobbiamo
provare a fare di nuovo quello che abbiamo fatto ma a farlo in modo
diverso, imparando dai nostri errori e provando qualcosa che non
abbiamo mai provato prima”.
Uno dei primi elementi che
cambieranno il corso del MCU, in maniera molto più massiccia
rispetto a quanto visto fino ad ora, è che la trama principale non
viaggerà più soltanto sul grande schermo, ma grazie
all’inaugurazione di Disney + ci saranno
molte storie da raccontare anche su piattaforme differenti. Sono
state infatti ufficializzate le serie tv su Scarlet Witch e Visione, su
Loki, su Occhio di Falco, su
Falcon e Soldato d’Inverno.
E tutti i personaggi saranno in
continuità con le storie raccontate fino a questo momento al
cinema. Si tratta di un approccio molto diverso rispetto a quanto
fatto per gli show Netflix, che si sono inseriti in corso
d’opera nel grande flusso del racconto del MCU. Questa volta, la
Fase 4 verrà pianificata dall’inizio per essere
fruita su più canali, e questo potrebbe significare anche barriere
fluide tra piccolo e grande schermo.
“Questi episodi si
intersecheranno con i film in un modo completo – spiega Feige
– È una forma totalmente nuova di narrazione che stiamo
mettendo a punto, che vogliamo esplorare e con cui possiamo
giocare”.
Per molti attori,
Endgame sarà davvero la fine di una routine andata
avanti per circa dieci anni (per qualcuno di più, per altri di
meno), ma per Feige è proprio questo il fascino di quest’ultima
riunione dei Vendicatori: “Abbiamo sempre voluto che ci fosse
un finale definitivo. C’è una frase straordinaria che Robert Downey Jr. dice nel film ‘La fine è
parte del viaggio’. Ecco cos’è Endgame”.
Jason Momoa dice addio a Khal
Drogo e a Arthur Curry in un video in cui si taglia la
barba per una buona causa. Attivo per la protezione e la
salvaguardia dell’ambiente sul Pianeta, l’attore ha deciso di
radersi per promuovere l’utilizzo dell’alluminio al posto della
plastica.
Secondo quanto dichiara e promuove,
l’alluminio è riciclabile al 100%, una risorsa molto più adeguata
da sfruttare per un pianeta che si sta inquinando sempre di più.
Per i suoi figli e per quelli degli altri, dichiara
Momoa.
Ecco di seguito il video in cui
l’attore, con il suo modo di fare inconfondibile, rinuncia alla
barba che non radeva completamente da prima della sua
partecipazione a Game of Thrones!
I trailer non sono
altro che brevi filmati promozionali di film che a breve saranno
nelle sale di tutte le regioni italiane.
Il loro compito è quello di creare
attesa, di dare vita ad una certa dose di hype del film che viene
promosso, affinchè si corra subito a vederlo già nei primi giorni
di uscita.
Ma quali sono i trailer da
vedere, usciti questa settimana? Scopriamo insieme!
Fast & Furious – Hobbs & Shaw
La serie di Fast & Furious
sembra non arrestarsi mai, tanto che dopo aver incassato qualcosa
come quasi 5 miliardi di dollari in tutto il mondo, ritorna con un
film che sarà una storia indipendente e non vero e proprio capitolo
della serie. Questo, dal titolo Fast & Furious – Hobbs & Shaw vedrà protagonisti
i già visti Luke Hobbs e Deckard Shaw, interpretati da
Dwayne Johnson e Jason Statham.
Dal primo affronto in Fast &
Furious 7 (2015), in cui il corpulento veterano del
dipartimento di polizia Hobbs (Johnson), fedele agente del
Diplomatic Security Service americano e il fuorilegge Shaw
(Statham), ex membro delle forze speciali britanniche, entrambi non
si sono risparmi dei colpi bassi nel tentativo di annientarsi a
vicenda, scambiandosi battute.
Tuttavia, quando l’anarchico Brixton
(Idris
Elba), cyber-geneticamente potenziato, riesce ad
ottenere il controllo di un’insidiosa arma biologica che potrebbe
modificare per sempre l’umanità – riuscendo a surclassare un’agente
del MI& brillante e indomita (interpretata da Vanessa Kirby) che risulta essere
anche sorella di Shaw – i due nemici giurati saranno costretti a
collaborare insieme e ad allearsi per poter annientare l’unico
cattivo che potrebbe essere peggio di loro.
Diretto da David
Leitch(Deadpool 2), Fast & Furious – Hobbs &
Shaw apre direttamente la porta verso quello che potrebbe
essere l’universo di Fast & Furious, propagando l’azione tipica che
ha contraddistinto tutti i film della serie. La sceneggiatura del
film è di Chris Morgan, mentre è prodotto dagli
stessi Morgan, Johnson, Statham e Hiram
Garcia. I produttori esecutivi solo Dany Garcia,
Kelly McCormick, Steven hasman, Ethan Smith e
Ainsley Davies.
Avengers: Endgame
Dopo averci accompagnato per più di
dieci anni e dopo Avengers: Infinity War, l’Infinity Saga si avvierà
alla propria conclusione con Avengers: Endgame, film che promette di districare
tutte le trame costruite fino ad ora dal MCU.
Al fine di celebrare l’evento e le
tappe che hanno contribuito a far uscire il quarto film dedicato ai
Vendicatori, i Marvel Studios hanno rilasciato un trailer finale
che ripercorre tutti i film che hanno fatto parte di questa decade,
a partire da Iron Man (2008) per arrivare a Infinity
War (2018), mostrando gli eventi più memorabili e anche quelli
più toccanti.
Dopo i devastanti eventi di
Avengers: Infinity War ,
l’universo si trova in rovina a causa degli sforzi di Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo
il portentoso schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una
volta per annullare le azione compiute da Titano Pazzo e
ripristinare l’ordine dell’universo una volta per tutte,
indipendentemente dalle possibili conseguenze.
Non manca molto all’arrivo al cinema
di X-Men: Dark Phoenix, tanto che la 20th Century Fox ha
deciso di rilasciare il final trailer del nuovo e atteso film
dedicato ai mutanti Marvel e targato Fox.
Questo film narrerà la storia di
Jean Grey, uno dei personaggi più amati della saga
degli X-Men, che si evolve nell’iconica Dark Phoenix. Durante una
pericolosa missiosne nello spazio, Jean viene colpita da una
potente forza cosmica che la trasforma inuno dei mutanti più
potenti di tutti i tempi.
La ragazza si troverà sempre a
lottare contro questo potere che sembra essere sempre più instabile
e anche con i suoi demoni personali: Jean perde il controllo e
chiude qualsiasi legame con la famiglia degli X-Men, minacciando di
distruggere il pianeta. Questo film promette di essere il culmine
dei vent’anni dedicati agli X-Men, la famiglia unita e molto amata
che si trova a combattere contro uno di loro.
La Star
Wars Celebration in quel di Chicago aveva promesso grandi
emozioni e così è stato con la diffusione del primo teaser trailer
di Star Wars Episodio IX, intitolato Star Wars: The Rise of Skywalker, capitolo ultimo
della terza trilogia della saga diretto da J. J.
Abrams.
La trama non è ancora proprio
chiara, ma quello che è certo è che tornerà Leia
Organa, che sarà interpretata nuovamente dalla compianta
Carrie Fisher, grazie a del materiale girato mai
visto prima e ricavato da Star Wars: Il risveglio della Forza: “Tutti noi amiamo
disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams
– Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli
Skywalker nonostante la sua assenza.
Non sceglieremo mai un altra attrice
per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il
supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il
modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio
IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per
Episodio VII.”
Nel cast
Daisy Ridley, Oscar
Isaac, John Boyega, Kelly Marie Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo, Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy Dee Williams,
Lupita Nyong’o,
Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Annabelle Comes Home
Il terzo capitolo della saga horror
di Annabelle, prodotta da James Wan, è finalmente in arrivo e già
solo il titolo, Annabelle Comes Home, la dice lunga.
La protagonista è ancora la ormai celebre bambola demoniaca e
questa terza pellicola è diretta dallo sceneggiatore Gary
Dauberman (The Nun – La Vocazione del Male,
IT, Annabelle) ed è pronta a raccontare una storia
terrificante.
I Demonologi Ed e Lorraine Warren
vogliono impedire che Annabelle continui a seminare il caos e la
portano nella stanza dei manufatti, chiusa a chiave nella loro
casa, mettendola al sicuro dietro un vetro consacrato e ottenendo
la santa benedizione di un sacerdote.
Ma ciò che li attende non è altro che una notte di orrore puro, che
inizia quando la bambola risveglia gli spiriti maligni nella
stanza, pronti a mettere gli occhi su un nuovo bersaglio, ovvero
Judy, la figlia di dieci anni dei Warren, e sulle sue amiche.
In Annabelle Comes Home
recitano McKenna Grace (Captain
Marvel) nel ruolo di Judy; Madison Iseman
(Jumanji:
Benvenuti nella Giungla) è la sua babysitter, Mary Ellen;
e Katie Sarife nei panni dell’amica tormentata
Daniela, mentre Patrick Wilso e Vera Farmiga riprendono rispettivamente
i loro ruoli di Ed e Lorraine Warren.
Dauberman ne ha
anche scritto la sceneggiatura da una storia di Wan e
Dauberman. I produttori esecutivi del film sono
Michael Clear e Michelle Morrissey, mentre la
squadra creativa di Dauberman che ha lavorato dietro le quinte
include il direttore della fotografia Michael Burgess (La
Llorona – Le Lacrime del Male), la scenografa Jennifer
Spence (Annabelle:
Creation) e la costumista Leah Butler (Annabelle:
Creation).
Dolor Y Gloria
Dolor Y Gloria è il nuovo e atteso film di
Pedro Almodovar che arriverà nei cinema italiani
dopo essere passato al Festival di Cannes. Questo film, che vede
la presenza di Antonio Banderas, Asier Etxeandia, Leonardo
Sbaraglia, Nora Navas e Penélope Cruz,
narra di una serie di ricongiungimenti di Salvador Mallo, un
regista cinematografico ormai sul viale del tramonto.
Alcuni ricongiungimenti sono fisici
e altri ricordati: la sua infanzia negli anni ’60, il primo
desiderio, il primo amore negli anni ’80, il dolore della sua
rottura e la scrittura come unica terapia per dimenticare
l’indimenticabile, a cui si unisce la scoperta del cinema e il
senso del vuoto causato dall’impossibilità di continuare a girare
film.
Dolor y Gloria parla della
creazione artistica, della difficoltà di separarla dalle passioni
che le danno significato e speranza, e dalla propria vita.
Veronica Mars 4
Veronica Mars è pronta a tornare con l’attesa quarta
stagione della serie, ed è stata la stessa attrice protagonista,
Kristen Bell, ad annunciare le date di
debutto.
La serie, che arriverà su HULU
venerdì 26 Giugno, ruota attorno a Veronica Mars,
una studentessa del liceo di Neptune, una cittadina immaginaria che
si trova sulla costa della California e che si caratterizza per
l’atmosfera particolarmente classista.
Figlia del rispettato sceriffo Keith
Mars, quando la sua migliore amica Lilly Kare, sorella del suo
fidanzato Duncan, viene uccisa, la sua vita cambia totalmente. Suo
padre viene messo a capo delle indagini, che verranno interrotte
quando un uomo, tale Abel Koontz, si costituisce dichiarandosi
colpevole.
Keith Mars viene obbligato a
dimessersi dalla sua carica per aver accusato di omicidio il padre
della vittima, un milionario e presidente della Kane Software,
mentre Veronica è si trova costretta a scegliere tra suo padre e i
suoi amici, finendo per essere emarginata dai suoi compagni di
scuola. Mentre la madre di Veronica scappa, poichè non riesce a
reggere la tensione, la ragazza e il padre aprono un’agenzia
investigativa.
Veronica Mars 4 è una serie
creata da Rob Thomas e nel cast torneranno i
personaggi delle precedenti stagioni, ovvero Kristen
Bell, Enrico Colantoni, Percy
Daggs III, Jason Dohring,Francis
Capra, Michael Muhney e Tina
Majorino.
Il Grande Spirito
Il Grande Spirito è la nuova commedia di
Sergio Rubini che racconta l’incontro
rocambolesco tra un rapinatore malmello e un eccentri infividuo che
vede il mondo a suo modo, sui tetti della periferia di Taranto.
Dopo Dobbiamo parlare,
Rubini si è impegnato a dirigere una action comedy originale in cui
due anime molto diverse ed entrambe emarginate cercano una via di
fuga, con i vecchi lavatoi e le terrazze dei palazzi di periferia a
fare da cornice.
Nel cast, oltre a Sergio Rubini e
Rocco Papaleo, vi sono anche Ivana Lotito,
Bianca Guaccero e Geno Diana.
Glass: il trailer onesto
Dopo tre mesi dall’uscita nei nostri
cinema, più precisamente il 17 gennaio 2019, Screen Junkies ha
dedicato un trailer onesto a Glass, l’ultimo film M. Night
Shyamalan con Bruce Willis, James McAvoy
e Samuel L. Jackson. Con questo film, il regista
ha riportato sullo schermo i protagonisti di Unbreakable e
Split, realizzando la sua trilogia supereroistica.
Non a caso, Glass, riporta
alla luce le vicende narrate nei precedenti due film, con David
Dunn all’inseguimento dell’identità sovraumana di Kevin Wendell
Crumb, aka La Bestia, in un susseguirsi di incontri sempre più
pericolosi. Elijah Price, noto anche con il nome di L’uomo di
Vetro, emergerà dall’ombra con dei segreti decisivi per entrambi
gli uomini.
Scarlett Johansson ha da subito
conquistato l’immaginario collettivo per la sua bellezza e
sensualità. L’attrice si è imposta al grande pubblico da subito per
il suo aspetto conturbante che le ha aperto la strada, ma che poi,
abbiamo scoperto, essere supportato da un grande talento, troppo
spesso messo in secondo piano rispetto all’apparenza.
L’attrice ha intrapreso anche una
carriera da cantante, sfociata in un album e in un singolo che fa
parte della colonna sonora originale di Lei, il
film di Spike Jonze in cui fa innamorare
Joaquin Phoenix usando soltanto la
sua voce. Ebbene sì, nel film la Johansson doppia una intelligenza
artificiale e non è mai stata così sensuale!
Insomma talento e bellezza ne ha da
vendere, e anche spirito e grinta, come dimostra il fatto che ha
girato quasi tutto Avengers: Age of Ultron
mentre era incinta della sua prima figlia, tuttavia sembra che i
fan restino delusi quando la incontrano di persona, per via della
sua taglia. L’attrice è alta appena 160 centimetri.
Durante il press tour di
Avengers: Endgame, al cinema dal
24 aprile, Scarlett Johansson ha dichiarato:
“Molti fan quando mi incontrano si stupiscono della mia statura. Mi
dicono che non pensavano fossi così bassa, al cinema sembro
diversa.”
Sicuramente al cinema sembra più
alta e a volte le prospettive e le inquadrature, nonché i costumi
(e le scarpe), fanno apparire diversi gli attori che dal vivo sono
invece… estremamente normali.
Certo, di fronte a una bellezza
così, di normale c’è bene poco, ma non è una reazione insolita.
Presentando i film degli Avengers accanto a colleghi imponenti,
come Chris Hemsworth, la bella Scarlett
mostra tutta la sua “piccolezza” senza però cedere un passo ad
eleganza, spirito e fascino.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo
lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per
annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine
nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
La segretezza intorno ad
Avengers: Endgame è stata fino a
questo momento totale. I Marvel Studios hanno preso
tutte le precauzioni possibili, così da permettere ai fan di
arrivare in sala completamente all’oscuro di quello che accadrà.
Dal 24 aprile sapremo dunque come i Vendicatori cercheranno di
sconfiggere Thanos, tuttavia, intanto il cast e i registi del film
stanno rilasciando interviste e raccontando curiosità sul film che
con tanta fatica hanno realizzato per i fan.
Tra le misure di sicurezza più
comuni nei casi di produzioni super blindate, c’è la decisione di
consegnare solo parte dello script agli attori, la parte che
interessa il loro personaggio, e basta. La cosa è possibile anche
di più nel caso di film con tanti attori, che si presuppone abbiano
tante scene e situazioni differenti, anche parallele.
Così, i fratelli Russo, registi del
film, hanno raccontato chi degli attori ha ricevuto tutto lo
script, e chi invece solo alcune parti di esso: “[Robert
Downey, Jr.] è stato probabilmente l’unico attore a ricevere lo
script completo. Penso che Benedict [Cumberbatch] ha ricevuto solo
le pagine con le sue scene. [Chris] Evans potrebbe averlo letto
tutto.”
Sembra, dunque, che Iron Man sia
stato l’unico attore abbastanza fidato da ricevere l’intera
sceneggiatura di Endgame. Il resto del cast ha
soltanto letto la sceneggiatura o ha ricevuto le proprie pagine. Di
Tom
Holland, ad esempio, Joe Russo ha
detto: “Lui non sa nemmeno con chi sta recitando. Abbiamo usato
termini molto vaghi per descrivergli le situazioni che si stavano
verificando durante le sue scene, perché sappiamo che per lui è
molto difficile mantenere i segreti.”
Tuttavia, questo modo di fare le
cose non è proprio il più comodo per i registi, che hanno anche
ammesso, parlando con Rotten Tomatoes, che questo metodo non è
sempre una scelta facile da portare avanti: “A essere onesti, è
un modo tedioso di lavorare, perché dobbiamo discutere di più in
merito al contesto, visto che gli attori non hanno il quadro
generale, dato che non hanno letto la sceneggiatura. Quindi è un
lavoro più difficile, tuttavia ne vale la pena perché la ricompensa
è quella di regalare al pubblico un’esperienza davvero
speciale.”
E questa esperienza si avvicina
sempre di più, visto che il film arriverà nelle sale italiane il 24
aprile prossimo.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Undici anni e ventidue film dopo ci
avviciniamo alla conclusione del primo grade atto del Marvel Cinematic Universe,
inaugurato nel 2008 con Iron Man e culminato
nell’imminente Avengers:
Endgame. È tempo allora di bilanci, ripercorrendo la
storia di questo fenomeno di successo che ha cambiato per sempre la
carriera di diversi volti hollywoodiani.
Ma chi sono gli attori ad aver collezionato più presenze nel
MCU? Scopriamolo qui sotto:
Clark Gregg, Tom
Hiddleston, Idris Elba, Anthony Mackie – 5 presenze
Iniziamo con la posizione più bassa
della classifica menzionando quattro dei migliori personaggi
secondari del MCU: l’agente Phil Coulson, interpretato da
Clark Gregg, è apparso per la prima volta in
Iron Man ed è stato una presenza costante della
Fase 1;
Mark
Ruffalo ha assunto il ruolo di Bruce Banner dopo
l’addio al franchise di Edward Norton, debuttando ufficialmente in
The Avengers nei panni di Hulk.
È poi tornato nei successivi sequel
dei Vendicatori, Age of Ultron, Infinity
War e Endgame, oltre che nel terzo
capitolo del franchise sul Dio del Tuono, Thor:
Ragnarok. Ovviamente si contano anche i rispettivi
cameo nelle scene post credits di Iron Man 3 e
Captain Marvel.
Sebastian Stan – 6 presenze
Bucky Barnes, aka
Soldato d’Inverno, è una delle presenze ricorrenti del MCU,
interpretato sul grande schermo da Sebastian
Stan. Il personaggio debutta nel primo titolo del
franchise di Captain America, Il Primo
Vendicatore, nel 2011.
Successivamente l’attore è tornato
in Winter Soldier, Civil
War e Avengers:
Infinity War, ed era presente nelle scene post credits
di Ant-Man e Black Panther.
Don Cheadle – 6 presenze
James “Rhodey” Rhodes è un altro
tassello importante del MCU, ruolo passato da Terrence Howard a
Don Cheadle con Iron Man 2.
La prima vera donna del MCU è lei,
Pepper Potts, interpretata sullo schermo da Gwyneth
Paltrow. Praticamente una figura costante dell’universo
condiviso che non ha mai davvero abbandonato le scene.
È stata dalla parte di Tony Stark in
tutti e tre i film di Iron Man e ha avuto brevi cameo in
The Avengers, Spider-Man:
Homecoming e Avengers:
Infinity War. Prossimamente la rivedremo in
Avengers: Endgame.
Chris Hemsworth – 7 presenze
Il Dio del Tuono è uno degli eroi
più importanti del MCU, così come è stata importante la presenza di
Chris
Hemsworth, forse il meno incline ai crossover dei
colleghi.
È apparso in tutti e tre i film di
Thor, nei quattro capitoli sugli
Avengers e nella scena post credits di
Doctor Strange.
Scarlett Johansson – 7
presenze
L’esordio di Natasha Romanoff nel
MCU risale a Iron Man 2, e dopo quel film Scarlett
Johansson è tornata nei panni di Vedova Nera in quasi
tutti i film dell’universo condiviso.
Nick Fury è forse il vero
personaggio chiave del MCU, il responsabile del progetto Avengers
capace di riunire tutti questi straordinari eroi per salvare il
mondo. E chi meglio di Samuel L. Jackson poteva
interpretarlo?
L’attore è apparso nella scena post
credits di Iron Man, poi in Iron Man
2, Captain America: Il Primo Vendicatore,
The Avengers, Captain America: The Winter
Soldier, Age of
Ultron e Captain
Marvel. Da ricordare anche i cameo in Infinity
War e Thor.
Robert Downey Jr. – 9 presenze
Il padrino del MCU Robert Downey
Jr. si ferma a quota nove presenze, ma è lui che ha
dato inizio alle danze nel 2008 con Iron Man.
Insieme ai tre film del franchise da
solista, l’attore ha recitato nei tre capitolo di Avengers,
L’incredibile Hulk, Civil
War e Spider-Man: Homecoming.
Chris Evans – 10 presenze
Al comando della classifica c’è
Chris
Evans, con le sue dieci presenze nel MCU interpretando
il Capitano Steve Rogers.
Dal 2011 è apparso in
Captain America: Il Primo Vendicatore, The
Avengers, Thor: The Dark World,
The Winter Solider, Age of
Ultron, Civil
War, Spider-Man: Homecoming e
Infinity
War, oltre a recitare nelle scene post-credits di
Ant -Man e Captain Marvel.
A meno di una settimana dall’uscita
di Avengers:
Endgame, l’attesa per il gran finale della Infinity
Saga si mescola alle mille domande poste dai trailer, soprattutto
per quel che riguarda il percorso di Tony Stark,
ora prigioniero dello spazio e alla deriva sul Benetar insieme a
Nebula. Sappiamo che l’eroe farà ritorno a Terra e che si unirà ai
Vendicatori, ma un dubbio rimane: perché nelle varie clip e nelle
foto dal set l’abbiamo visto indossare la divisa dello
SHIELD?
A questo punto della narrazione del
MCU, l’organizzazione non esiste
più perché smantellata in seguito agli eventi di Winter
Soldier (dove Steve Rogers e Nick Fury venivano a
conoscenza dell’infiltrazione dell’HYDRA nel sistema), se non forse
in una forma diversa nella serie Agents of
S.H.I.E.L.D., e la continuity dell’universo condiviso
sembra piuttosto confusa a riguardo.
Dunque il “ritorno” in scena – anche
solo con un logo comparso sugli indumenti di Stark – lascia
presupporre che sarà proprio lui, in un piano temporale ancora poco
chiaro, a capo dell’organizzazione, e che potrebbe esserci in gioco
molto più di quanto pensiamo relativamente alle teorie sul film che
circolano da mesi sul web.
Sono in tanti a credere che i
sopravvissuti allo schiocco utilizzeranno la tecnologia di
Hank Pym nella speranza di attraversare il
Regno Quantico, grazie ai suggerimenti di Ant-Man, e quindi
viaggiare nel tempo. Nel passato troverebbero le gemme
dell’infinito prima di Thanos, impedirebbero al Titano di realizzare il suo
diabolico piano cambiando il corso degli eventi e ripristinando
l’equilibrio perduto alla fine di Infinity
War.
D’altronde le foto rubate sul set du
Avengers: Endgame ci hanno
mostrato Ant-Man, Captain America, Hulk e Iron Man tra le macerie
della Battaglia di New York, tutti con i loro costumi più recenti
tranne Steve e Tony. Quest’ultimo addirittura non ha nemmeno la sua
armatura, ma soltanto una tuta dello SHIELD che abbiamo individuato
nel nuovo spot.Cosa significa questo per la trama?
Forse Tony sta agendo a terra con
un’uniforme, mentre Iron Man, nel frattempo, continua a combattere
i Chitauri nei cieli di New York? Che ne pensate?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Che sia piaciuto o meno Hellboy,
una delle scene più raccapriccianti e meglio riuscite del film è
senza dubbio quella in cui è protagonista Baba
Yaga, la strega cattiva che appartiene alla mitologia di
Mike Mignola, la cui storia è legata a quella del
diavolo rosso (tanti anni prima, lui le ha staccato un occhio).
Quello che in pochi immaginano è
che il personaggio che vediamo sullo schermo non è solo frutto di
effetti speciali e visivi, ma ha uno “scheletro” umano. Si tratta
del contorsionista “Twisty” Troy James, che nel
2018 ha partecipato ad America’s Got Talent,
lasciando tutti a bocca aperta.
James ha così cominciato una
carriera nel cinema horror, una strada davvero adeguata alle sue
doti che sembra siano naturali. Prima è stato il clown in
Channel Zero, poi è apparso in
Sleepwalker e poi nel film horror The
Void. È comparso anche in The
Flash, la serie The CW, in cui era Rag Doll,
personaggio ben documentato dal suo account Instagram.
Per interpretare Baba
Yaga ha quindi dovuto soltato fare quello che fa meglio, a
quanto pare senza particolare sforzo o allenamento, ed si è dovuto
far parecchio imbruttire dal make-up artist, Joel
Harlow. Il risultato è davvero spaventoso! Di seguito
potete vedere la sua esibizione al talent show americano che ha
terrorizzato pubblico e giuria:
Hellboy
è tornato ed è più indemoniato che mai nel reboot della saga tratta
dai fumetti cult di Mike Mignola. Il leggendario supereroe
demoniaco, detective del BPRD (Bureau forParanormal Research and
Defense) che protegge la Terra dalle creature sovrannaturali che la
minacciano, è chiamato in Inghilterra per combattere tre giganti
infuriati. Qui scoprirà le sue origini e dovrà vedersela con Nimue,
la Regina di Sangue, un’antica strega resuscitata dal passato e
assetata di vendetta contro l’umanità. Hellboy dovrà cercare di
fermare Nimue con ogni mezzo, in un epico scontro per scongiurare
la fine del mondo.
Dopo l’uscita di Avengers:
Endgame gli occhi dei fan saranno tutti puntati a
Spider-Man: Far
From Home, terzo e ultimo titolo targato Marvel Studios del 2019 ad arrivare
nelle sale, e come riportato da Slash Film nelle ultime ore, la
release ufficiale è stata anticipata di tre giorni, dunque prevista
per il 2 Luglio (invece che il 5).
È molto probabile che dietro questa
scelta si nasconda l’obiettivo, da parte di Sony Pictures, di
massimizzare il potenziale al botteghino sfruttando il periodo
vacanziero che porterà al 4 di luglio, festa nazionale negli Stati
Uniti. In questo modo Far From Home dovrebbe avere
almeno due giorni di assestamento – martedì e mercoledì – per poi scivolare agilmente nel primo
weekend di programmazione e ottenere ottimi risultati al
botteghino.
Possibile allora che la nuova data
di uscita in vista dell’Independence Day aiuti il secondo capitolo
delle avventure di Spidey a superare il record stabilito nel 2017
da Spider-Man:
Homecoming, fermo a 117 milioni di dollari.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider. vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.
Introdotto nel MCU nel 2011 con il film diretto da
Kenneth Branagh, Thor è uno dei
pochi personaggi ad aver ottenuto la sua personale trilogia (ma già
si vocifera di un possibile quarto capitolo in arrivo). L’ultima
apparizione solista risale al 2017, con Thor:
Ragnarok, un film che ha completamente ridefinito il
tono e lo stile prima serioso e ora scanzonato e autoironico del
franchise grazie all’approccio di Taika Waititi,
molto apprezzato sia dal pubblico che dallo stesso Chris
Hemsworth.
L’attore è tornato a parlare del
percorso dell’eroe nell’universo Marvel spiegando che prima di
Ragnarok “ero un po’ sfinito e insoddisfatto da quello che
stavo facendo. Mi sentivo sottotono per ciò che stava succedendo a
Thor […]”
“[…] Non era colpa di nessun
regista o sceneggiatore, si trattava semplicemente di me. Avevo la
sensazione di essermi chiuso in una scatola a fare quello che il
personaggio poteva…poi è arrivato Ragnarok, dove potevamo davvero
infrangere tutte le regole e tentare qualcosa di diverso.
Fortunatamente Taika ha avuto la stessa visione e lo stesso
coraggio di tirare i dadi vedere dove poteva portarci
quell’azzardo. È stato così liberatorio…“
Lo scorso anno, in un’altra
intervista l’attore aveva avuto modo di lodare il primo capitolo
diretto da Branagh, mostrandosi invece meno
entusiasta sul sequel uscito nelle sale nel 2013 con la regia di
Alan Taylor:
“Il primo
Thor era ottimo, il secondo meh…C’era questo archetipo classico di
mascolinità e tutto iniziava a essere troppo familiare. Ero
consapevole che eravamo arrivati proprio al
limite.“
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo
lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per
annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine
nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Come già annunciato, Star Wars: The Rise Of
Skywalker sarà l’atto finale della saga familiare
iniziata nel 1977 da George Lucas con Una Nuova
Speranza. Due generazioni a confronto, personaggi e
pubblico, concluderanno un viaggio durato più di quarant’anni e
nove episodi il prossimo dicembre, quando l’ultimo film uscirà
nelle sale. E dopo, cosa possiamo aspettarci?
“Sono incredibilmente entusiasta
della direzione in cui stiamo andando e su cosa ci riserverà il
futuro, considerando quale potrebbe essere la nuova saga“, ha
dichiarato il presidente della Lucasfilm Kathleen
Kennedy durante la Star
Wars Celebration di Chicago.
“È una sensazione strana, mista
di emozioni. Non abbiamo considerato Episodio IX interamente come
una fine, ma come il culmine della storia degli Skywalker…Quindi
useremo questo momento come un’opportunità per vedere dove ci
porterà, ma non c’è dubbio che ci siano certi personaggi che
abbiamo creato che potrebbero sicuramente tornare o che vorremmo
vedere nei prossimi capitoli“.
Le parole della Kennedy suggeriscono
quindi che alcuni personaggi introdotti nella nuova trilogia, da
Rey a Kylo Ren passando per Poe Dameron e Finn, potrebbero fare
ritorno anche nei successivi progetti del franchise? E in che
modo?
“Stiamo già lavorando alla
prossima saga. Non soltanto allo sviluppo di un’altra trilogia, ma
ai prossimi dieci anni e più di Star Wars“, ha commentato la
Kennedy. “Episodio IX chiuderà la Saga Skywalker, ma il futuro
è nelle mani di Dan Weiss, David Benioff e Rian Johnson.“.
Nei giorni scorsi anche il Ceo della
Disney, Bob Iger, aveva confermato che lo studio si sarebbe preso
una pausa dopo The Rise Of Skywalker, “del
tempo necessario per riposare e ripartire con nuove idee“.
Magari fra queste rientreranno anche vecchie conoscenze del
franchise…
Star Wars: The
Rise Of Skywalker, le teorie sul significato del titolo
Vi ricordiamo che Star
Wars: The Rise Of Sywalker, capitolo conclusivo della
nuova trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nelle sale a dicembre
2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee WilliamsLupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
L’assenza di Carol Danvers nel
MCU dagli anni Novanta al presente
verrà in qualche modo “giustificata” durante Avengers:
Endgame, il capitolo finale della Fase 3 che vedrà
l’eroina combattere al fianco dei Vendicatori nella battaglia
contro Thanos. E chissà quanto del suo passato rivelerà il
film, dalle ragioni che l’hanno tenuta occupata nello spazio agli
impegni che le hanno impedito di tornare sul pianeta Terra più
spesso nel corso degli ultimi due decenni.
Probabilmente non fornirà alcun
indizio specifico, ma il nuovo spot Audi che vede protagonista
l’eroina (interpretata da Brie
Larson) sembra un simpatico modo per scavare nella
memoria di Captain
Marvel e scoprire cosa si è persa delle strane
tendenze degli umani recuperando il tempo perduto…
Riguardo l’atteso ritorno della
supereroina in Avengers:
Endgame e la sua immotivata (almeno finora) assenza
nel corso del MCU, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige aveva invece dichiarato:
“Non c’è un flashback esaustivo
dei 23 anni di Carol in Avengers: Endgame. E non voglio
dire nulla del film, ma dirò, come stabilito da questo film, che
lei si è presa la responsabilità per quei posti che non sono la
Terra, che non hanno Nick Fury e gli Avengers (…) Una volta che le
persone vedranno il film, la risposta a queste domande è in parte
lì. Lei sta cercando di fermare questa guerra tra Kree e Skrulls, e
ad un certo punto c’è un riferimento nel film, si è votata ad
aiutarli a trovare una casa, si è votata a dare la caccia alla
Suprema Intelligenza. Quindi, quanto ci è voluto e quanto è stato
difficile, potrebbe senza dubbio essere una risposta a quelle
domande.”
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Nick Fury e
Maria Hill fanno il loro “debutto” ufficiale nella
nuova immagine di Spider-Man: Far
From Home diffusa in esclusiva da USA Today, in cui
vediamo i due ex agenti dello S.H.I.E.L.D. incontrare Peter Parker
(che indossa il costume nero già presente nel trailer).
Probabilmente si tratta della scena in cui i personaggi
interpretati rispettivamente da Samuel L. Jackson
e Cobie Smulders discuteranno con Spidey un piano
per fermare l’attacco degli Elementali in Europa,
ed è interessante notare il misterioso dispositivo al centro del
tavolo che, con molta probabilità, sarà uno dei prossimi gadget
sviluppati dalla Stark Industries.
Più in basso trovate anche un’altra
immagine ufficiale tratta dal film che mostra invece Spider-Man
insieme a MJ (Zendaya), uniti per le strade di New York.
Come sapete l’azione di Far From Home si svolgerà
a cavallo fra Europa (Londra, Venezia, Praga, Berlino) e l’America,
con le città assalite dalle creature chiamate Elementali e l’arrivo
in soccorso di Mysterio.
Ovviamente diamo per scontato che
tutti questi personaggi citati, da Fury alla Hill, sopravviveranno
agli eventi di Avengers: Endgame, ma è ancora
presto per dirlo. Che ne pensate?
Diretto ancora una volta da Jon
Watts, Spider-Man: Far From
Home arriverà nelle sale il 5
luglio 2019. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di
Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di
Nick Fury e Cobie Smulders in quelli
di Maria Hill.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle. Naturalmente il
film vedrà tornare anche Flash Thompson (Tony
Revolori) e Ned Leeds (Jacob Batalon),
gli altri compagni di scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente
della trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei
Marvel Studios?
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider. vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.