Uno dei grandi “what if” di
Hollywood negli ultimi anni è stato il Superman di
Henry Cavill. Apparso per la prima volta nel 2013 in
L’uomo
d’acciaio di Zack Snyder, la versione dell’attore
dell’amato eroe dei fumetti ha avuto molti intoppi durante il suo
mandato a causa della natura divisiva del precedente
DCEU. Henry Cavill e Zack
Snyder non sono mai riusciti a portare a termine la loro
storia di Superman, ma ora il regista di Rebel Moon ha
rivelato come la sua saga DC avrebbe concluso
l’arco narrativo del personaggio.
In un video con GQ in cui riflette
sulla sua carriera, Zack Snyder ha rivelato che si
sarebbe basato sul finale della sua versione di Justice
League. “Avrebbe dovuto soccombere all’Anti-vita,
essere distrutto, riportare l’orologio indietro e poi avere la sua
occasione per questa battaglia contro Darkseid“. E ha concluso
dicendo: “Se volete… questo avrebbe concluso la sua trilogia e
nel diventare questo guardiano e, in un certo senso, lo avrebbe
riportato alla sua umanità“. Tutto questo è stato accennato in
Justice League e Batman v Superman: Dawn of Justice di
Zack Snyder, con i flash forward di una Terra
distrutta dall’apocalisse e gestita da Darkseid e
un Superman sottoposto a lavaggio del cervello
come suo braccio destro. Il famoso cattivo della DC è
apparso anche nella sua versione di Justice League.
Il futuro di Superman è luminoso
sotto la guida di James Gunn
Fonte: Henry Cavill instagram
Sebbene Henry Cavill abbia recitato in tre film nei
panni di Superman (con due tagli in Justice
League), non si è mai sentito in grado di svettare nel
ruolo. Molti sosterranno che ciò è dovuto alla rivisitazione in
chiave dark del materiale di partenza da parte di Zack Snyder, ma
non c’è mai stato abbastanza Henry Cavill nel DCEU. Dei 15 film di
questo sfortunato universo, Superman è stato protagonista
solo in uno di essi e ha condiviso lo schermo con personaggi come
Batman e Wonder Woman sia in Batman v Superman: Dawn of Justice che in
Justice League. C’è stato un piccolo barlume di
speranza quando Henry Cavill è apparso nei titoli di coda
di Black
Adam. Tuttavia, quello è stato l’inizio della fine per
il DCEU. Mesi dopo il video in cui l’attore annunciava il suo
ritorno nei panni di Superman,
James Gunn e Peter Safran sono stati assunti a capo
dei nuovi DC Studios della Warner Brothers.
James Gunn, che ha scritto e sta dirigendo il
nuovo Superman,
alla fine ha deciso che il futuro migliore per il personaggio era
quello di riavviare completamente l’universo. Questo significava
scegliere un altro attore. Il nuovo Superman è
David Corenswet di Pearl. Sarebbe stato bello
vedere Henry Cavill continuare a ricoprire il ruolo,
ma tutte e tre le parti sembrano essere altrettanto adatte al
cambiamento. Henry Cavill ha in programma alcuni grandi
progetti, come il reboot di Highlander,
Snyder sta lavorando duramente alla costruzione del suo nuovo
franchise fantascientifico Rebel
Moon e all’universo in continua crescita di Army
of the Dead, e tutto ciò che riguarda la nuova
direzione del DCU di James Gunn sembra ottimo finora.
Superman
di James Gunn uscirà nelle sale l’11 luglio
2025. Mentre i fan della DC aspettano la nuova forma del DCU,
possono ricordare quello che avrebbe potuto essere guardando in
streaming la trilogia di Justice League di Snyder.
È inoltre possibile vedere in streaming l’ultimo film di Snyder,
Rebel Moon Lo Scargiver, su Netflix.
L’attore e regista avrebbe poi
recitato in cinque film del DC
Extended Universe, e definirli controversi sarebbe un
eufemismo. Sebbene Ben Affleck abbia dimostrato che i suoi
detrattori si sbagliavano, a volte gli è stato affidato del
materiale su cui lavorare piuttosto scadente, che in alcuni casi ha
finito per uccidere il suo amore per Batman.
Da allora, Robert Pattinson ha assunto il ruolo di
Bruce Wayne in The
Batman e i DC Studios hanno in programma di ingaggiare
un nuovo Crociato incappucciato per The Brave and the Bold. Il
tempo di ABen
Affleck come eroe è terminato, ma come si
collocano le sue apparizioni nel DCEU secondo
Rotten Tomatoes?
In questo articolo, stiliamo una
classifica delle apparizioni sul grande schermo dell’attore nei
panni di Batman secondo l’aggregatore di recensioni, ma fidatevi di
noi quando vi diciamo che potreste rimanere sorpresi dal confronto
che ne viene fuori! Prima di addentrarci in questa classifica, vale
la pena ricordare i film di Batfleck che non sono diventati realtà.
Per cominciare, dopo Justice
League, Ben Affleck avrebbe dovuto dirigere e
interpretare The Batman. La trama avrebbe dovuto
essere incentrata sulla caccia a Batman da parte di Deathstroke, ma
una miriade di motivi ha portato l’attore a decidere di non voler
fare il film.
Qualche anno dopo, la Warner Bros.
lo tentò nuovamente per un ruolo cameo in The
Flash. Il film avrebbe dovuto concludersi con uno
stinger che gettava le basi per Crisi sulle Terre Infinite, ma il
crossover – e il cameo di Affleck in Aquaman e il Regno
Perduto – sono stati cancellati dai DC Studios. Di
conseguenza, il periodo in cui Ben Affleck ha indossato il mantello e il
cappuccio è terminato anni prima di quanto originariamente
previsto. Non sapremo mai se questi film sarebbero andati meglio di
questi…
Suicide Squad
Punteggio: 26%.
Marcio o fresco: Marcio
Consenso della critica: Suicide
Squad vanta un cast di talento e un po’ più di
umorismo rispetto ai precedenti sforzi del DCEU, ma non bastano a
salvare il deludente risultato finale da una trama confusa, da
personaggi poco scritti e da una regia raffazzonata.
Quando le foto del set di Suicide
Squad hanno iniziato a circolare online, mostrando
Batman apparentemente in lotta con Joker e
Harley Quinn, i fan hanno iniziato a perdere la testa.
Dopo tutto, era come vedere finalmente i fumetti prendere vita.
La “lotta” si è rivelata una
delusione, con il Cavaliere Oscuro che non ha mai condiviso lo
schermo con il Clown Principe del Crimine. E no, non crediamo che
l'”Ayer Cut” di David Ayer possa migliorare questo cameo in gran
parte privo di scopo. In compenso, l’acceso confronto di
Bruce Wayne con Amanda Waller in
una scena a metà dei titoli di coda è stato relativamente
memorabile. Affleck ha dato il meglio di sé.
Batman v Superman: Dawn of
Justice
Punteggio: 29%.
Marcio o fresco: Marcio
Consenso della critica: Batman v Superman: Dawn of Justice soffoca una
storia potenzialmente potente – e alcuni dei supereroi più iconici
d’America – in un tetro vortice di azione guidata dagli
effetti.
Batman v Superman: Dawn of Justice non è così
brutto come alcuni vorrebbero far credere. Zack
Snyder ha indubbiamente preso alcune decisioni creative
discutibili, tra le quali spicca il fatto che il Crociato
incappucciato abbia ucciso i suoi nemici.
Mettendo da parte questo aspetto
per un momento, il Batman di Ben
Affleck era probabilmente più intimidatorio e
formidabile di tutti i suoi predecessori. Un duro in grado di
affrontare Superman uno contro
uno, l’attore ha indubbiamente dimostrato che tutti i suoi
detrattori si sbagliavano con questa poderosa interpretazione. In
definitiva, avrebbe meritato un film migliore, ma questo Batman era
difficile da non amare.
Justice League
Punteggio: 40%
Marcio o fresco: Marcio
Consenso della critica:
Justice League supera un certo numero
di film della DC, ma il suo unico limite non è sufficiente per
eliminare l’estetica torbida, i personaggi esili e l’azione caotica
che continuano ad affliggere il franchise.
Joss Whedon non è
riuscito a “sistemare” Justice
League, ma ha apportato alcuni miglioramenti.
Tuttavia, questi non si sono estesi a Batman. Anche se non
ci sono stati molti cambiamenti, Bruce che deride Wonder
Woman per la morte di Steve Trevor è stato un
momento brutti e su cui il regista ha decisamente toppato.
Poi, c’è il fatto che Batman era un
totale imbranato, che faceva battute e battute a raffica in un modo
che avrebbe potuto funzionare per Tony Stark, ma che si è rivelato poco adatto a questa
icona della DC Comics.
Il lavoro di Ben Affleck qui mancava di sottigliezza ed è
stato il lavoro su Justice
League che, secondo quanto riferito, lo ha
portato ad abbandonare il ruolo e a scartare The
Batman. Sì, ha odiato così tanto questa esperienza.
The Flash
Punteggio: 63%.
Marcio o fresco: Fresco
Consenso della critica: The
Flash è divertente, dal ritmo incalzante e nel
complesso si colloca tra i migliori film DC degli ultimi anni.
The
Flash apparteneva più al Batman di Michael Keaton che a quello di Affleck, ma
l’attore ha comunque fatto un cameo memorabile. Solo che è stato
memorabile per quelle che si sarebbero rivelate tutte le ragioni
sbagliate.
In qualche modo, Andy
Muschietti ha convinto l’attore a tornare per un ruolo da
non protagonista in The
Flash, che vedeva il Cavaliere Oscuro combattere il
crimine in pieno giorno e fare battute con The Flash e
Wonder Woman che ci hanno fatto rabbrividire nel 2017.
Possiamo solo supporre che Ben Affleck si stesse preparando per cose più
grandi e migliori con il film Crisi sulle Terre Infinite,
ormai fallito. Il costume era terribile, le scene d’azione non
erano molto meglio e gli effetti visivi sono tra i peggiori del
genere. Questo film può essere annoverato tra le “migliori”
apparizioni di Ben Affleck nel DCEU, ma non illudetevi: è
quasi certamente il peggiore.
Zack Snyder’s Justice League
Punteggio: 72%.
Marcio o fresco: Fresco
Consenso della critica:
Zack
Snyder’s Justice League è all’altezza del suo titolo,
con un taglio ampio che si espande per adattarsi alla visione del
regista e che dovrebbe soddisfare i fan che lo hanno voluto.
Zack
Snyder’s Justice League
è stato un miglioramento rispetto alla versione di Whedon,
soprattutto per quanto riguarda Batman.
Le battute smielate sono state
eliminate e l’interpretazione di Ben Affleck è stata notevolmente migliorata.
Il film è sembrato comunque un passo indietro rispetto a quanto
visto in Batman v
Superman; tuttavia, almeno Batman si è sentito di
nuovo Batman e non un aspirante MCU.
Anche se la tuta di Batman
indossata nella battaglia finale non era ai massimi livelli,
Ben Affleck ha fatto del suo meglio con il
materiale che aveva a disposizione e i ripetuti accenni di Snyder
alla storia d’amore tra Bruce Wayne e Diana Prince sono
stati accolti con favore, per la maggior parte. Per quanto riguarda
i contenuti extra girati per la Zack
Snyder’s Justice League, è stato fantastico vedere che
Ben Affleck era disposto a gettare le basi per
dei sequel che all’epoca erano almeno in parte possibili.
Disney+ ha annunciato che la
settima stagione della serie drama di successo 9-1-1 debutterà
il 29 maggio sulla piattaforma streaming in Italia. Prodotta da
20th Television in associazione con Ryan Murphy Television
e Brad Falchuk Teley-Vision, la serie continuerà a
esplorare il mondo dei primi soccorritori – tra cui agenti di
polizia, vigili del fuoco e centralinisti – che si trovano a dover
affrontare le situazioni più spaventose, scioccanti e
strazianti.
Nell’episodio che apre la stagione,
“Abbandonare la nave“, Athena e Bobby partono per la loro
luna di miele in crociera ma, quando il dovere chiama, la loro
vacanza viene rimandata. Nel frattempo, un jet da caccia intrappola
un civile mentre una coppia rimane bloccata a causa di un incidente
insolito.
La serie è interpretata da Angela Bassett (Athena Grant), Peter Krause
(Bobby Nash), Jennifer Love Hewitt (Maddie Buckley), Oliver Stark
(Evan “Buck” Buckley), Kenneth Choi (Howie “Chimney” Han), Aisha
Hinds (Henrietta “Hen” Wilson), Ryan Guzman (Eddie Diaz) e Gavin
McHugh (Christopher Diaz). 9-1-1
è stata creata da Ryan Murphy, Brad Falchuk e Tim Minear. Angela
Bassett, Peter Krause, John J. Gray, Brad Buecker, Kristen Reidel,
Juan Carlos Coto e Lyndsey Beaulieu sono anche produttori
esecutivi. Minear è anche showrunner.
I 10 episodi della settima stagione arriveranno in streaming su
Disney+ in Italia a cadenza
settimanale.
Dal 29 Maggio sarà
disponibile solo su Netflix,
La vita che volevi, la nuova serie prodotta da
Banijay Studios Italy, creata e diretta da
Ivan Cotroneo con Vittoria
Schisano, nel ruolo della protagonista Gloria. Nel cast
anche Giuseppe Zeno (Sergio), Pina
Turco (Marina), Alessio Lapice (Pietro) e Nicola
Bello (Andrea), oltre Bianca Nappi, Francesco
Pellegrino e Bellarch.
La vita che
volevi è una storia di legami, amicizia e scoperta,
che racconta della felicità che crediamo di volere (programmata,
ordinata, semplice) ma anche di quella che ci sorprende, che
scombina la vita. È ciò che accade a Gloria, la protagonista, e che
risuona poi in tutti i personaggi della storia.
La serie, creata e
scritta da Ivan Cotroneo e da Monica Rametta è diretta dallo stesso
Cotroneo. La produzione è a cura di Massimo Del Frate, Head of
Drama per Banijay Studios Italy.
La serie, in 6 episodi, è
ambientata tra Lecce, il Salento e Napoli.
La trama di La
vita che volevi
Gloria, la protagonista
de LA VITA CHE VOLEVI, è convinta di aver trovato la felicità a
Lecce, dove ha fondato una piccola agenzia turistica e trovato
l’amore con Ernesto ma, un giorno, la sua vita viene sconvolta
dall’arrivo di Marina, sua amica ai tempi dell’università a Napoli,
prima che Gloria iniziasse il suo percorso di transizione.
Marina porta con sé
Andrea e Arianna, i figli avuti da due diverse relazioni, ed è
incinta di un terzo, il cui padre è Pietro, un giovane dal
carattere passionale e forse anche pericoloso.
Gloria preferirebbe non
riallacciare i rapporti con Marina, lei le ricorda una parte della
sua vita che vorrebbe dimenticare. Marina nasconde però molti
segreti e presto in scena arriverà anche Sergio, il padre di
Arianna, un uomo tutto d’un pezzo fin da subito molto diffidente
nei confronti di Gloria. Per lei, è giunto il momento di fare i
conti con “la vita che voleva”, il suo passato e il suo futuro, per
scoprire che la felicità a volte arriva in forme inaspettate e che
l’amore è l’unica forza capace di rendere la vita degna di essere
vissuta.
Mancano nove mesi all’arrivo nelle
sale di Captain
America: Brave New World e nell’attesa vengono ora
fornite nuove immagini promozionali che rivelano che Sam
Wilson indosserà un elmetto nel film. Considerando quanto
fosse perfetta la tuta di Sam in The Falcon and The Winter Soldier, i fan sono rimasti
delusi dal fatto che l’eroe indosserà ora gli occhiali di Falcon
con la vecchia tuta di Steve Rogers. Questo copricapo rappresenta
ora un’altra grande novità e non sembra molto diverso dal casco di
Ant-Man. Tuttavia, vediamo un tubo di respirazione
che suggerisce che Sam potrebbe indossarlo durante una battaglia ad
alta quota.
Quello che sappiamo sul film
Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New World riprenderà da dove si
è conclusa la serie Disney+The Falcon and the Winter
Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie)
dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il
regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield
Paradox) ha descritto il film come un “thriller
paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader
(Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua
trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk
del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreta la cattiva
Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi
al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora,
il film è indicato come uno dei titoli più importanti della
Fase 5.
Anthony Mackie
ha recentemente dichiarato che questo film è “10 volte più
grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra
Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla
pari“, ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il
suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo
in cui ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.
“Questo film è un chiaro reset. Ristabilisce davvero l’idea di
cosa sia e cosa sarà questo universo“, ha aggiunto Mackie.
“Penso che con questo film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo
marchio di ciò che la Marvel vuoole essere nello stesso
modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter
Soldier“.
Il franchise di Mad
Max è diventato un gigante nel mondo del cinema, portando
gli spettatori in una corsa selvaggia attraverso un mondo
post-apocalittico. Alla fine di questo mese, arriverà finalmente un
nuovo capitolo: Furiosa: A Mad
Max Saga, un nuovo prequel incentrato sulle origini
dell’Imperatrice Furiosa (Anya
Taylor-Joy). In una recente intervista con Entertainment Weekly,
George Miller, ideatore del franchise, ha
anticipato che in Furiosa ci sarà un breve cameo di Max
Rockatansky e della sua iconica auto, l’Interceptor, per
ricordare al pubblico la cronologia del franchise.
“Nel fare ciò che abbiamo fatto
nella preparazione di Mad Max: Fury Road, abbiamo anche scritto
cosa è successo a Max nell’anno precedente a quello in cui lo
incontriamo [in quel film]“, ha rivelato Miller. “E mentre
ci avviciniamo alla fine di questo film, la cronologia… In pratica,
dovevamo capire che Mad Max era in agguato da qualche parte perché
sappiamo cosa è successo. Gli sceneggiatori sanno cosa è successo a
Mad Max nell’anno precedente, e abbiamo un’intera storia che vorrei
fare prima o poi, se ne avrò l’occasione“.
Sembra dunque che Miller abbia altro
in serbo per questa saga. Mentre c’è chi si aspetta un sequel di
Mad
Max: Fury Road, per ora sembra che il regista sia
intenzionato ad esplorare aspetti precedenti agli eventi di quel
film uscito ormai 9 anni fa. Non resta dunque che attendere di
scoprire in che modo Furiosa: A Mad Max
Saga verrà accolto per poter provare ad immaginare il
futuro del franchise. Se il film si affermasse come un grande
successo, c’è da aspettarsi che un nuovo capitolo potrebbe essere
realizzato in tempi più brevi, riportando Max Rockatansky al centro
della saga.
Furiosa: A Mad Max Saga, quello che
sappiamo sul film
In Furiosa: A Mad
Max Saga,Anya Taylor-Joy
assume il ruolo che è stato di Charlize Theron
in Mad Max: Fury Road. La
sinossi ufficiale recita: mentre
il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo
Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di
Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus.
Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella
presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il
predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere
insieme i mezzi per trovare la strada di casa.
Taylor-Joy ha rivelato che il film
è molto diverso da Fury
Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si
svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come
un racconto più “epico, che si svolgesu un
piùlungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a
conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni
e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner
Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è
scritto, diretto e prodotto da George
Miller insieme al suo partner di produzione di lunga
data Doug Mitchell. Oltre a Taylor-Joy, nel film
ci sarà anche Chris Hemsworth nel
ruolo del villain. Furiosa
debutterà nelle sale il 24 maggio 2024.
Gli ultimi due film del franchise di
Alien, Prometheus
e Alien:
Covenant, hanno iniziato a espandere il mondo della
serie per esplorare diversi tipi di terrore, ma il
prossimo Alien:
Romulus del regista Fede Álvarez
riporterà la saga alle sue origini, concentrandosi sul mostruoso
xenomorfo. Con il film che arriverà nelle sale
quest’estate, USA Today ha svelato un nuovo
look dell’iconica creatura e, sebbene la foto non fornisca molte
informazioni sulla trama dello spinoff, l’immagine serve a
ricordare quanto tale alieno sarà inquietante. Qui di seguito, ecco
la nuova foto di Alien:
Romulus:
Alien: Romulus,
tutto quello che sappiamo sul film
Il film è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, stando alla sinossi ad
oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre
rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si
ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante
dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire
che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire
dal 16 agosto.
Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon),
che ha diretto l’originale Alien
e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus
e Alien:
Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di
Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez,
Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor
(Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori
controllo) sono i produttori esecutivi.
Durante una chiacchierata con
Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la
Spaeny aveva rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi
dell’Alien
originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra
il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno
portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le stesse persone che hanno
costruito quegli xenomorfi sono venute a costruire i nostri. Quindi
vedere il progetto originale con le persone originali che hanno
lavorato a questi film per più di 45 anni e che hanno fatto parte
della loro vita è stato davvero incredibile“. Sappiamo ora che
il nuovo capitolo si svolge prima di entrambi questi film.
A produrre il film c’è naturalmente
anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien,
Ridley Scott,
che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien:
Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo
all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del
film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le
quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una
stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film
si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus
e Alien:
Covenant, che hanno rappresentato le origini degli
Xenomorfi così come li si conosce.
Jonathan Nolan ha
scritto Il Cavaliere Oscuro e Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno insieme al
fratello Christopher Nolan (dopo aver contribuito a
Batman Begins), ma da allora si è concentrato
su progetti per il piccolo schermo come Westworld e
Fallout.
Christopher ha dichiarato in più occasioni di aver chiuso con
Batman, mentre Christian Bale ha giurato di tornare solo se
il regista lo farà. Di conseguenza, abbiamo accettato che questa
trilogia si sia conclusa nel 2012 e che venga lasciata in pace.
Tuttavia, in una nuova intervista, Jonathan ha chiarito che sarebbe
disposto a tornare nel mondo di Batman… anche se suo fratello
avrebbe bisogno di essere convinto. “Sarebbe un sogno“, ha
detto. “Quel periodo ha rappresentato circa 10 anni della mia
vita, da quando ho ricevuto la chiamata per lavorare a Batman
Begins nel 2003 fino alla realizzazione di Il
Cavaliere Oscuro – Il Ritorno nel 2012, ed è stato
epico“.
“La possibilità di lavorare con
Christian, Heath, Morgan Freeman, Michael Caine e lo straordinario
cast di quei film“, ha continuato Nolan. “Una sorta di
icona americana. Quindi, se avessi la possibilità di tornare
indietro e lavorarci di nuovo – assolutamente“. Sarebbe
certamente una bella idea, ma con il reboot del DCU da parte dei DC Studios e due franchise di
Batman – The
Batman di Matt Reeves e
The Brave and the Bold di Andy
Muschietti – che riporteranno Batman sul grande schermo,
probabilmente non c’è posto per un revival di alcun tipo per il
franchise dei due Nolan.
“Chris era indeciso se farne un
altro“, ha detto Jonathan a proposito di come è nato Il Cavaliere Oscuro. “Penso che non
volesse diventare un regista di film di supereroi. Era molto
orgoglioso di ‘Batman Begins’, ma per me era come se avessimo
costruito questa fantastica auto sportiva e io gli dicessi:
‘Facciamoci un giro. Non vuoi farne un’altra?“.
“Abbiamo passato un’ora a
raccontare la storia delle origini, ed è fantastico, ma è come se
ci chiedessimo: “Cosa possiamo fare di più con questo?”. Possiamo
prendere gli stessi personaggi e spostarci leggermente in un genere
diverso? Possiamo passare da un film d’avventura a un film
poliziesco, a un film sulla mafia, e portarci dentro quella
sensazione?“.
The
Mandalorian & Grogu sarà il primo film di Star
Wars a uscire nelle sale cinematografiche dopo L’ascesa di Skywalker del 2019, arrivando sul grande
schermo il 22 maggio 2026. Ora, Making Star Wars ha invece
condiviso un aggiornamento sulle riprese: “Alcune fonti
riportano che le riprese di The Mandalorian & Grogu saranno
effettivamente in corso a maggio“, spiegano. “A maggio ci
saranno delle riprese. Non si dice che sia il 1° maggio, non si
dice che sia il 31 maggio, ma è da qualche parte nel corso di
questo mese che si girerà per quel film specifico“. L’ultima
volta era stato riportato che le riprese sarebbero iniziate a metà
giugno, quindi sembra che i lavori inizieranno prima del
previsto.
The Mandalorian &
Grogu, tutto quello che sappiamo sul film
The
Mandalorian & Grogu inizierà la produzione entro
quest’estate a Los Angeles. Jon Favreau è produttore esecutivo insieme a
Filoni e Kennedy, che ha descritto la “nuova storia” come “perfetta
per il grande schermo”. Con Pedro Pascal nel ruolo del cacciatore di
taglie con l’elmetto Din Djarin, The
Mandalorian ha segnato la prima serie televisiva di Star
Wars in live-action quando è stata lanciata su Disney+ nel
novembre 2019. Nel 2023 è andata in onda la terza stagione, che si
è conclusa con l’insediamento di Din e Grogu – il suo apprendista
mandaloriano e figlio adottivo – sul pianeta Nevarro, un tempo
privo di vegetazione.
È lì che Din diventa un sicario
della neonata Nuova Repubblica, stringendo un patto con il Capitano
Carson Teva (Paul Sun-Hyung Lee), ranger di
Adelphi, per dare la caccia ai resti imperiali ancora fedeli
all’Impero caduto. “Sono entusiasta di quello che stiamo
facendo in questo momento, ma il film, credo, sarà grandioso“,
ha dichiarato recentemente Filoni, sceneggiatore, regista e
produttore di The
Mandalorian, a ET. “Con Jon al timone, sarà
fantastico, e lui ha studiato così bene Star Wars ora, quindi ha
una grande stenografia e amo collaborare con lui. Sono entusiasta
di condividere il futuro di quello che stiamo facendo“.
Il Cable di Josh Brolin è stato introdotto in Deadpool
2 e, dopo essere stato inizialmente un antagonista di
Wade Wilson, il guerriero che viaggia nel tempo si è unito al
protagonista e ai suoi alleati. È stata la tecnologia del futuro di
Cable a permettere a Deadpool di viaggiare indietro nel tempo e
impedire che Vanessa (Morena Baccarin) e i membri
della X-Force venissero uccisi, quindi si è generalmente ipotizzato
un ritorno del personaggio quando i Marvel Studios hanno annunciato che
un terzo film, Deadpool &
Wolverine, era in fase di sviluppo.
Anche se c’è sempre la possibilità
che Cable – e la Domino di Zazie Beetz – appaiano
in Deadpool &
Wolverine, i loro ritorni non sono stati riportati dai
giornali o dai vari scoop online che hanno fatto trapelare con
precisione molti degli altri camei. Parlando con Brolin della
seconda stagione di Outer Range di Prime Video, The Playlist ha ora scherzato
sul fatto che, dal momento che è stato inserito nel cast
di Deadpool &
Wolverine su IMDb, deve essere presente nel film.
Josh
Brolin è dunque stato al gioco per poi spiegare quanto
sia complicato comprendere i piani della Marvel:
“Sono nel film? Sìììì! Volevo tanto partecipare a quel film.
L’universo Marvel è un labirinto più complesso di quando lo sarà
mai Outer Range, amico mio. E non saprò mai dove andrà a parare, o
a proposito di cosa, o in cosa sono coinvolto e in cosa non lo sia.
Cable è stato molto divertente. Mi è piaciuto interpretare quel
ruolo. È stato molto divertente”.
Sembra dunque che la menzione
dell’attore nel cast del film sia un mero errore. Ma Brolin sembra
assolutamente disposto a riprendere i panni di Cable, per cui non è
escluso che lo si possa rivedere in futuro nel Marvel Cinematic
Universe, magari proprio accanto a Deadpool e Wolverine. “Di
Hugh [Jackman] sono assolutamente innamorato“, ha aggiunto
Josh Brolin. “Non so quanti anni abbia ora
– ha 56, 57 anni? Voglio dire, sul serio, quel tipo non invecchia.
Quindi, sì. Sono un suo grande fan“. Sarebbe un trio niente
male per un film Marvel.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora
segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki,
incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Apple TV+
ha svelato il teaser di Presunto innocente, la
nuova serie limitata di otto episodi interpretata e prodotta da
Jake Gyllenhaal e ideata da David E.
Kelley e dal produttore esecutivo J.J. Abrams.
Completano il cast
Ruth Negga, Bill Camp, OT Fagbenle, Chase Infiniti, Elizabeth
Marvel, Nana Mensah, Renate
Reinsve,
Peter Sarsgaard e Kingston Rumi Southwick.
Presunto innocente in
streaming
Presunto innocente
farà il suo debutto il 12 giugno con i primi due episodi seguiti da
un nuovo episodio ogni mercoledì, fino al 24 luglio.
Presunto innocente in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
La trama di Presunto
innocente
Basata sull’omonimo bestseller del
New York Times di Scott Turow, la serie accompagna gli spettatori
in un viaggio avvincente attraverso l’orribile omicidio che
sconvolge l’ufficio del procuratore di Chicago, quando il vice
procuratore capo Rusty Sabich (interpretato da Jake Gyllenhaal) viene sospettato del crimine.
La serie esplora l’ossessione, il sesso, la politica, il potere e i
limiti dell’amore, mentre l’accusato lotta per tenere insieme la
sua famiglia e il suo matrimonio.
La serie Presunto
innocente è prodotta da Bad Robot Productions e David E.
Kelley Productions in associazione con Warner Bros. Television, con
cui Bad Robot ha un accordo globale. Abrams e Rachel Rusch Rich
producono esecutivamente per Bad Robot. Kelley è showrunner e
produttore esecutivo della David E. Kelley Productions insieme a
Matthew Tinker. Anche Dustin Thomason, Sharr White e Gyllenhaal
sono produttori esecutivi. Turow e Miki Johnson sono co-produttori
esecutivi. Anne Sewitsky è produttrice esecutiva e dirige i primi
due episodi e l’ottavo. Il regista Greg Yaitanes, vincitore di un
Emmy, è produttore esecutivo e dirige gli episodi dal terzo al
settimo.
Il coraggio di Blanche è un
film francese diretto nel 2023 da Valérie Donzelli. La
regista è più conosciuta in Italia come interprete del film La
guerra è dichiarata, candidato agli Oscar come miglior film
straniero nel 2012. Il titolo originale della pellicola è
L’amour et les forêts, come il romanzo di Eric
Reinhardt a cui la sceneggiatura è liberamente ispirata e
proprio per questo premiato come miglior adattamento
cinematografico ai premi César 2024. L’amore e i boschi: una dicotomia
che è un peccato perdere nella traduzione (ma sappiamo che la
storia degli adattamenti di titoli in lingua straniera in italiano
non è tra le più felici, basti pensare al caso di Se mi lasci ti cancello). Da una parte l’amore,
dall’altra le foreste, in un’immagine che raccoglie un intero
racconto. Se ci troviamo a vagare nei boschi, fisici o psicologici
che siano, siamo soli: l’amore è rimasto altrove e il nostro io più
profondo con lui.
Il coraggio di Blanche: una storia
universale e singolare
Quando si affronta un film sulla
violenza di genere sembra sempre di averlo già visto. Perché solo
due sono i finali possibili per le donne che ne sono vittime,
ritrovarsi o perdersi del tutto, e perché la storia si snoda
sempre, inevitabilmente, attraverso una serie di fasi che vanno
dall’innamoramento, all’allontanamento dai propri cari,
all’insinuarsi dei primi dubbi della coscienza inascoltati
dall’anima che vuole amare, all’emergere inequivocabile della
violenza. Dalla fiaba all’incubo, senza una sosta di coscienza alle
varie stazioni, senza passare dal via.
Eppure non tutto è già stato visto,
non tutto è già stato vissuto e il cinema rivendica il diritto di
raccontare una storia universale in maniera singolare: in questo
caso alla maniera di Blanche, la protagonista, interpretata da
Virginie Efira, anzi: doppiamente interpretato da Virginie
Efira che presta il volto anche alla sorella gemella di Blanche,
Rose. Non è un caso che si scelga di inserire nella sceneggiatura
questo particolare: i legami fra gemelli omozigoti sono tra i più
forti e indissolubili eppure l’incontro con Grégoire Lamoureux
(Melvil Poupaud) riesce a insinuarsi anche in questa
relazione e ad allargare sempre più la distanza tra le due sorelle.
I nomi dei protagonisti svelano un gioco di parole che sembra
sottolineare come sia necessario fare attenzione alle apparenze:
‘l’amoureux’ significa infatti ‘l’innamorato’, mentre il cognome di
Blanche, ‘renard’, significa ‘volpe’, ma i ruoli fanno presto a
capovolgersi. O forse la piccola volpe non ha voluto vedere né
sentire? ‘L’amavo fino alle lacrime che le facevo versare’ recita
l’uomo nella prima notte d’amore. Gli abbracci, i sussurri, il
contesto: tutto sembra perfetto finché arrivano esili segnali che
solo l’ispessimento della ripetizione nel tempo rende visibili.
Blanche non è libera nemmeno di
annunciare alla sorella gemella la felicità di una gravidanza,
senza accorgersi che il mondo dell’uomo di cui si è innamorata si
sta richiudendo attorno a lei senza via di scampo. Come le brezze
leggere che si avvertono nelle stanze dalle finestre chiuse senza
capire da dove siano entrate, così Blanche avverte dubbi e
sensazioni a cui non riesce a dare un nome e va avanti, fino a
quando si accorge che ogni fibra del suo corpo è satura di un
sentimento ineludibile che non è più l’amore, quanto lo smarrimento
di chi si trova a vagare nella foresta perché ha smarrito la
strada.
Il coraggio di riconoscersi come
vittima
In una delle scene di violenza più
feroci del film Blanche scorre le mani sui dorsi dei libri quasi a
chiedere difesa a tutta la poesia e la letteratura di cui si è
nutrita e che l’hanno resa una donna autonoma, capace di
comprendere il mondo e le sue sfumature. Eppure né la sua
educazione, né il suo lavoro, niente di tutto quello che ha saputo
costruire nella vita sono bastate a tenerla lontano dall’orrore che
sta vivendo.
A trasmetterle la consapevolezza che
si stava abbandonando all’amore più che al suo portatore e che
adesso ne è vittima. Vittima: una parola che le donne che subiscono
violenza, soprattutto quella psicologica, fanno fatica a
pronunciare, attribuirsi, perché vengono invece sempre accusate di
essere colpevoli dell’infelicità dell’uomo che non sanno amare
abbastanza. Abbastanza: un’altra parola importante che arriva come
una liberazione quando qualcuno, qualcosa, dentro di noi, forse può
arrivare a salvarci. Il coraggio forse, con l’augurio che tutte
possano trovare il coraggio di Blanche.
Sembra proprio
che Russell
Crowe avrà a che fare con gli esorcismi ancora per un
po’. Dopo averlo visto nel
trailer di L’Esorcismo – Ultimo atto, arriva
ora la conferma che l’attore riprenderà il ruolo di padre Gabriele
Amorth nel sequel di L’esorcista
del Papa (i due franchise non sono collegati tra loro.
Il film horror del 2023 ha infatti ottenuto un buon successo
economico e ha raccolto una schiera di fan che già da mesi chiedono
a gran voce un sequel. Voci sulla realizzazione di un secondo
capitolo circolavano già da tempo, visto anche il finale aperto del
film, e finalmente è arrivata la conferma che il sequel si
farà!
Il produttore Jeff
Katz è intervenuto mercoledì sui social media per dire a tutti i fan
de L’esorcista
del Papa che la loro pazienza è stata ripagata. Ha
informato i suoi follower di aver ricevuto ufficialmente la
chiamata per andare avanti con il prossimo film del franchise.
“Amorth Nation – Ho appena ricevuto la chiamata. È
UFFICIALMENTE IN CORSO“, ha scritto Katz nel post. “Grazie
ai fantastici fan de [L’esorcista del Papa]. Siete stati voi a
rendere possibile tutto questo. Fate il pieno alla vostra Lambretta
e preparatevi a cavalcarla“.
In una risposta a un suggerimento di
un fan sul titolo del prossimo sequel, Katz ha rivelato la speranza
che il franchise mantenga lo stesso sistema di denominazione dei
film de Il Pianeta delle Scimmie. “Personalmente vorrei
che il titolo fosse sullo stile di “Il pianeta delle scimmie”, in
modo da avere cose come “Pregate per l’esorcista del Papa”
o “Il Paradisoaiuti l’esorcista del Papa” e
cose simili“, ha scritto il produttore. “Ma questo è solo
un mio pensiero“.
I personally want to go PLANET OF THE APES
with it so you would get stuff like PRAY FOR THE POPE'S EXORCIST or
HEAVEN HELP THE POPE'S EXORCIST and the like. But that's just
me.
Diretto da Julius
Avery con Russell Crowe, Daniel Zovatto, Alex
Essoe e Franco Nero nel ruolo del
Papa, il film (qui
la recensione) racconta
la storia di Padre Amorth che, indagando sulla terrificante
possessione di un ragazzo in Spagna, finirà per scoprire una
cospirazione secolare che il Vaticano ha disperatamente cercato di
tenere nascosta. Cospirazione che sta però ora tornando alla luce
attraverso la nuova manifestazione di spaventosi demoni, uno dei
quali ha preso possesso proprio del corpo del ragazzo su cui Amorth
è stato chiamato a compiere un esorcismo. Per riuscire però nel
compito di scacciare quell’essere maligno, Amorth avrà bisogno di
condurre approfondite ricerche.
La star di “Harry
Potter” Daniel Radcliffe si apre nuovamente sui
continui commenti di J.K. Rowling contro le donne
trans, dicendo che “mi rende davvero triste“. In una nuova
intervista rilasciata
all’Atlantic, Radcliffe ha dichiarato di non aver più avuto
contatti diretti con la Rowling dopo i suoi tweet del giugno 2020,
criticati da molti come anti-trans. “Mi rende davvero triste,
in definitiva“, ha detto a proposito della situazione.
“Perché guardo alla persona che ho conosciuto, ai tempi in cui
ci siamo incontrati, ai libri che ha scritto e al mondo che ha
creato, e tutto questo è per me così profondamente
empatico“.
“Ho lavorato con il Trevor
Project per 12 anni e mi sarebbe sembrato, non so, un’immensa
codardia non dire qualcosa“, ha detto Radcliffe all’Atlantic.
“Volevo cercare di aiutare le persone che erano state colpite
negativamente dai commenti. E dire che se quelle sono le opinioni
di Jo, allora non sono le opinioni di tutti coloro che sono
associati al franchise di ‘Potter‘”. Radcliffe ha poi
riconosciuto che “Harry
Potter” “non sarebbe esistito senza” la Rowling,
“quindi niente nella mia vita sarebbe probabilmente accaduto
nel modo in cui è senza quella persona“. Ma, ha continuato,
“questo non significa che devi le cose in cui credi veramente a
qualcun altro per tutta la vita“.
La nuova dichiarazione
di Daniel
Radcliffe in merito arriva dopo che, il mese scorso,
la Rowling ha risposto a un utente su X affermando di aspettarsi
delle scuse da Radcliffe e Emma Watson, anche lei
dichiaratasi distante da quanto espresso dalla scrittrice.
All’epoca, Radcliffe decise di rilasciare una dichiarazione
attraverso il Trevor Project – un’associazione di beneficenza LGBTQ
a cui era associato da tempo. Quando gli è ora stata chiesta una
nuova risposta a quanto dichiarato dalla Rowling, Radcliffe si è
limitato a dire: “Continuerò a sostenere i diritti di tutte le
persone LGBTQ e non ho altri commenti da fare“.
Shōgun,
il dramma storico di FX acclamato dalla critica, ha concluso la
scorsa settimana il suo ciclo di 10 episodi e Anna
Sawai è stata universalmente elogiata per la sua
interpretazione della tragica Toda Mariko. Tra le voci di
nomination agli Emmy, la star vista anche
Monarch: Legacy of Monsters sarà ora sicuramente sommersa
di offerte cinematografiche e non ci sarebbe da sorprendersi se
prima o poi le venisse proposto un ruolo da supereroe.
Sawai ha dunque parlato della sua
carriera e del suo potenziale trasferimento a Hollywood a
THR, rivelando che la sua grande occasione sarebbe potuta
arrivare molto prima, ma l’impegno con la sua band J-Pop, le FAKY,
l’ha costretta a perdere l’occasione di fare il provino per il
ruolo di Katana in Suicide
Squad del 2016. “Dopo la formazione – più anni di
formazione – o sei fortunato e ti unisci a un gruppo, o debutti
come cantante solista, o te ne vai“, ha spiegato Sawai.
“Mi sono detta: “Questa è la mia
occasione!”. Poi sono andata dal mio manager e mi ha detto: ‘Non
puoi fare l’audizione’. In pratica mi hanno detto che se fossi
stata via per più di un mese, le ragazze [gli altri membri delle
FAKY] non avrebbero avuto nulla da fare. Sembrava che mi stessero
davvero vincolando e, a causa del mio contratto, non potevo
andarmene fino al momento in cui me ne sono effettivamente andata
[nel 2018]“.
Naturalmente, non è detto che la
Sawai avrebbe effettivamente ottenuto la parte, e anche se l’avesse
ottenuta, potrebbe non aver fatto molto per il suo status. Katana è
stata infine interpretata da Karen Fukuhara, star
di The
Boys, e sebbene abbia fatto un buon lavoro, il personaggio
non era esattamente posizionato per essere un punto di riferimento,
tant’è che Fukuhara ha poi ottenuto una buona popolarità solo
grazie alla serie di Prime Video.
Nonostante l’amore diffuso che lo
show ha ricevuto negli ultimi mesi, la risposta al rinnovo o meno
di Shōgun
per una seconda stagione sembra un secco no. Questo è supportato
dai recenti commenti dei creatori dello show, Rachel
Kondo e Justin Marks, che hanno entrambi
ribadito che lo show è sempre stato pensato come una serie limitata
a una sola stagione. Kondo e Marks sembrano più che soddisfatti del
punto in cui la serie è stata lasciata, e lo ribadiscono
ulteriormente nella dichiarazione che segue:
“Abbiamo portato la storia alla
fine del libro e abbiamo messo un punto alla fine della frase.
Amiamo il modo in cui finisce il libro; è stata una delle ragioni
per cui entrambi sapevamo di volerlo fare, e abbiamo concluso
esattamente in quel punto. In passato mi è capitato di assistere a
episodi come questo, in cui si costruisce un’intera fabbrica che
produce solo 10 auto e chiude i battenti. È una rottura. Uno dei
nostri produttori ha scritto un manuale di istruzioni di quasi 900
pagine su come realizzare questo show, lungo quasi quanto il libro
Shogun.
C’era dentro tutta questa conoscenza infrastrutturale. Spero solo
che qualcun altro, magari un amico, abbia bisogno di un manuale di
produzione sul Giappone feudale, così potrò dire: “Ecco, usa questo
libro. Ti farà risparmiare 11 mesi‘”.
È chiaro che Rachel Kondo e
Justin Marks tengono in grande considerazione il romanzo
originale di James Clavell e hanno voluto raccontare la storia nel
modo più accurato possibile, aggiornandola per il pubblico moderno.
Hanno certamente ragione sul fatto che il libro originale ha un
finale potente e chiaro, quindi ha senso che Kondo
e Marks non vogliano stravolgerlo troppo. Terminare una serie nel
suo momento migliore e abbandonarla finché si è in vantaggio ha
certamente i suoi vantaggi. Dopotutto, Shōgun
è stato ripetutamente paragonato a Game of
Thrones, uno show che ha infamemente cercato di adattare
materiale al di là dei libri, con una conclusione disastrosa.
C’è grande attesa per il sequel di
M3GAN
(qui
la recensione), dopo che il film horror fantascientifico
acclamato dalla critica ha ottenuto ottimi risultati al botteghino.
Questo secondo film dedicato alla ultraprotettiva bambola,
intitolato M3GAN
2.0, è ufficialmente in fase di sviluppo, ma ancora
poco o nulla sappiamo a riguardo. Deadline riporta però ora che la
star di AhsokaIvanna Sakhno si è unita al cast. Non sono stati
forniti dettagli sul suo personaggio, ma si parla di un “ruolo
importante“. Sakhno si unisce dunque alle star del film
originale Allison Williams e Violet
McGraw.
Sakhno ha interpretato la mercenaria
Shin Hati, sensibile alla Forza, nella serie Disney+ di Star
Wars e dovrebbe riprendere il ruolo anche nella
seconda stagione. Prima di rivedere Sakhno nella galassia
lontana lontana, però, è dunque probabile che faccia prima la sua
comparsa nell’universo di M3GAN
2.0, la cui uscita in sala – inizialmente prevista per
il 17 gennaio 2025 – è ora stata fissata al 16 maggio
2025. Mentre dunque continuano i preparativi per il film,
si attende di sapere quale ruolo l’attrice avrà all’interno di
questo sequel.
M3GAN 2.0: cosa sappiamo del film
M3GAN vede Williams
(Girls, Get
Out) nei panni di Gemma, una brillante robotica di
un’azienda di giocattoli che utilizza l’intelligenza artificiale
per sviluppare una bambola a grandezza naturale programmata per
essere la più grande compagna di un bambino e la più grande alleata
di un genitore. Dopo aver ottenuto inaspettatamente la custodia
della nipote orfana, Gemma chiede l’aiuto del prototipo M3GAN, ma,
come ci si potrebbe aspettare, le cose non vanno esattamente
secondo i piani.
Il film si conclude con Gemma e Cady
che riescono a distruggere la forma fisica di M3GAN, ma non si può
tenere a bada una buona bambola assassina troppo a lungo, ed è
fortemente implicito che la coscienza dell’I.A. sia stata
trasferita nel dispositivo smart home Alexa di Gemma. Akela
Cooper, autrice del primo film, si occuperà nuovamente
della sceneggiatura insieme a Gerard Johnstone,
che tornerà anche alla regia. Ulteriori dettagli sulla trama di
M3GAN
2.0 sono ancora sconosciuti, anche se il produttore
James Wan ha dichiarato che il sequel
esplorerà ulteriormente l’universo delle AI.
Robert Downey Jr. non accetta le lamentele di
Chris Hemsworth su Thor nel Marvel Cinematic Universe.
Nell’ambito di una recente intervista a Vanity
Fair, la star di Thor ha infatti rivelato di essersi sentito
frustrato nell’interpretare l’eroe asgardiano in quattro film
standalone e in diversi altri film degli “Avengers“.
“A volte mi sentivo come una guardia di sicurezza per la
squadra“, ha ammesso Hemsworth. “Leggevo le battute degli
altri e pensavo: ‘Oh, loro hanno cose molto più fighe. Si divertono
di più. Cosa sta facendo il mio personaggio?”. Si trattava sempre
di dire: ‘Hai la parrucca. Hai i muscoli. Hai il costume. Dov’è
l’illuminazione?”. Sì, faccio parte di questa grande cosa, ma
probabilmente sono abbastanza sostituibile“.
Downey ha però respinto la
frustrazione di Hemsworth, dichiarando alla rivista: “Prima di
tutto, Thor come personaggio è stato molto difficile da adattare –
un sacco di limitazioni implicite – ma lui e Ken Branagh hanno
capito come trascenderlo, renderlo in qualche modo relazionabile ma
simile a un dio”. “Hemsworth è, a mio parere, la psiche
più complessa di tutti gli Avengers“, ha aggiunto Downey.
“Ha arguzia e gravitas, ma anche tanta moderazione, fuoco e
dolcezza“. Downey ha poi elogiato Hemsworth e l’arco delle sue
performance nei film Marvel “Thor:
Ragnarok“, “Avengers:
Infinity War” e “Avengers
Endgame” come “una formidabile tripletta“.
Robert Downey Jr. e Chris Hemsworth
torneranno nel MCU?
Sebbene la Marvel non abbia ancora
confermato il ritorno dell’Iron Man di Robert Downey Jr. e del Thor di Chris Hemsworth, entrambi gli attori hanno
espresso interesse a rimettere i loro costumi da supereroi per il
grande schermo. Hemsworth vuole dare ai fan della Marvel il film su
Thor che meritano, dopo aver fallito con “Thor:
Love and Thunder” del 2022 (“Mi sono fatto prendere
dall’improvvisazione e dalla stravaganza, e sono diventato la
parodia di me stesso“,
ha detto l’attore). Downey, nel frattempo, il mese scorso ha
dichiarato alla rivista Esquire che sarebbe
sicuramente disposto a interpretare nuovamente Iron Man, anche
se non tutti sembrano
ben disposti ad un ritorno del personaggio.
Roberto Andò è uno di
quei registi che negli ultimi anni ha regalato al cinema italiano
film in grado di suscitare domande e riflessioni, spesso attraverso
l’utilizzo di generi diversi. Da Viva la libertà a
Le confessioni, da
Una storia senza nome e
fino Il bambino nascosto. Con quello che ad oggi è il suo
ultimo film, La
stranezza (qui
la recensione) si è poi riconfermato come uno dei più
interessanti registi attivi oggi in Italia. Distribuito nel 2022,
il film porta a riscoprire la figura di Luigi
Pirandello attraverso una storia che, nel pieno
dell’intenzione celebrativa dell’autore premio Nonel, si muove tra
realtà e finzione, divertendo ma anche sollevando importanti
riflessioni sulla natura umana.
Candidato a ben 14 David di
Donatello (vincendo poi quelli per Miglior sceneggiatura originale,
Miglior produttore, Miglior costumista e Miglior scenografo), il
film ha dunque presentato una serie di elementi che hanno subito
attirato l’attenzione della critica e del pubblico, facendo
registrare incassi superiori ai 5 milioni di euro. Si tratta dunque
di uno dei maggiori successi per un film italiano negli ultimi
anni, favorito anche da un crescente passaparola che ha permesso di
rendere tale pellicola sempre più popolare. Indubbiamente la
presenza dei tre principali protagonisti, Toni Servillo e il duo
Ficarra e Picone ha aiutato in
tal senso.
Grazie ora al suo passaggio
televisivo, è dunque questo un titolo da non perdere, meritevole
anzi di più visioni affinché si possano cogliere le sue numerose
sfumature che tanto ci dicono dell’arte cinematografica e teatrale
quanto dell’essere umano e della vita. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
La
stranezza. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
storia vera a cui si ispira. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di La stranezza
Nel 1920, Luigi
Pirandello torna per motivi personali in Sicilia e
all’arrivo a Girgenti apprende della morte dell’amata balia Maria
Stella. Al funerale incontra due becchini, Nofrio
e Bastiano, esseri singolari che per diletto
praticano anche il teatro. Sempre più incuriosito dal fascino
singolare dei due becchini, Pirandello decide di spiarne le prove e
assiste alla prima della loro nuova farsa: La trincea del
rimorso, ovvero Cicciareddu e Pietruzzu. Durante lo
spettacolo, però, accade un evento imprevisto che costringe Nofrio
e Bastiano a interrompere la rappresentazione. Per Pirandello,
presente tra il pubblico, sarà la scintilla che darà forma a quella
stranezza che aveva in mente da un po’.
Ad interpretare Luigi Pirandello vi
è l’attore Toni Servillo, mentre Sebastiano “Bastiano”
Vella e Onofrio “Nofrio” Principato sono interpretati
rispettivamente dal duo comico Salvatore Ficarra e
Valentino Picone. I due sono poi stati candidati
insieme come Miglior attore protagonista ai David di Donatello.
Fanno poi parte del cast l’attrice Giulia Andò nel
ruolo di Santina Vella, sorella di Sebastiano e amante di Onofrio,
mentre l’attore Rosario Lisma è Mimmo Casà e
Aurora Quattrocchi è la balia Maria Stella.
L’attrice Donatella Finocchiaro interpreta invece
Maria Antonietta, mentre Luigi Lo Cascio è il capocomico
e Renato
Carpentieri fa una breve comparsa nel ruolo dello
scrittore Giovanni Verga.
La storia vera e il significato del film
Nel pieno rispetto della poetica
pirandelliana, dove verità e finzione si mescolano continuamente,
anche il film presenta una combinazione di vicende e personaggi
realmente esistiti e altri invece pura invenzione degli
sceneggiatori Roberto Andò, Ugo
Chiti, Massimo Gaudioso. La
stranezza propone dunque un ipotetico antefatto
all’ideazione di Sei Personaggi in cerca
d’autore, inscenando la vicenda di due personaggi in
realtà mai esistiti: i becchini appassionati di teatro
Nofrio e Bastiano. Questi
personaggi servono infatti al film unicamente come presenza che
scatena l’intuizione in Pirandello di quel qualcosa a cui non
riusciva a dare forma.
Nel corso del film, l’autore premio
Nobel è infatti quasi un personaggio secondario, più spettatore che
non attivamente coinvolto nelle vicende. Egli si limita ad
osservare le loro vicende teatrali, trovando ispirazione in esse
per quella serie di tematiche che gli interessava affrontare e che
confluiranno poi in Sei Personaggi in cerca d’autore. Se
dunque gli elementi biografici di Pirandello sono ispirati alla
realtà, dal suo ritorno in Sicilia per il compleanno di
Giovanni Verga fino agli accenni riguardanti la
salute di sua moglie Maria Antonietta Portulano.
Dal momento in cui incontra Nofrio e Bastiano, però, subentra la
finzione.
Sarà dunque osservando le situazioni
di vita quotidiana che i due becchini teatranti portano in scena,
con i loro paradossi, contraddizioni e quelle maschere indossate
per rispettare certe convenzioni, che Pirandello sviluppa l’idea
per Sei Personaggi in cerca d’autore. Opera che, come
mostrato nel finale del film, verrà poi accolta in modo
contrastante al momento della sua prima il 9 maggio del
1921 al Teatro Valle. Il pubblico presente in sala scatenò
infatti una vera e propria rivolta nei confronti di Pirandello,
accusandolo di averli ingannati con una farsa. Nel 1923 l’opera
diverrà però uno dei maggiori successi di Pirandello e lo porterà a
ricevere il Premio Nobel nel 1934.
Per quanto riguarda Nofrio e
Bastiano, invece, il finale del film solleva dubbi non sulla loro
reale esistenza, che sappiamo non trovare conferme nella realtà,
bensì sulla loro effettiva presenza nelle vicende del film. Quando
nel finale Pirandello chiede all’assistente di scena se i biglietti
per i due becchini siano stati ritirati, questi gli dice di non
aver mai ricevuto disposizione di invitare nessuno che
corrispondesse a quei nomi, lasciando il grande autore in preda ai
dubbi. Anche Nofrio e Bastiano sono dunque personaggi inventati
dalla mente di Pirandello? Possibile che l’autore abbia immaginato
tutte le vicende dei film, assistendo dunque ad un mero
manifestarsi dei fantasmi della sua mente?
Sono domande che si pongono anche
gli spettatori di una rappresentazione dei Sei personaggi in
cerca d’autore. Cos’è vero e che cos’è falso? Dove inizia la
persona e dove il personaggio? Nel sollevare tali domande mentre
racconta la finta genesi della vera opera, La
stranezza si dimostra dunque intenzionato a replicare
a sua volta gli espedienti del testo di Pirandello, suscitando
medesime domande e riflessioni sulla natura umana e i confini tra
persona e personaggio. Il film, dunque, ci racconta della celebre
opera non in modo lineare ma ricorrendo a quel teatro nel teatro e
a quella frammentazione della linea temporale teorizzata da
Pirandello, per il quale la vita non segue un corso lineare.
Il trailer di La
stranezza e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di La
stranezza grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple
TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 1° maggio alle ore
21:30 sul canale Rai 1.
Quasi dieci anni fa, quando il
MCU era in piena espansione e la
Fase 3 era di gran moda, i Marvel
Studios erano alla ricerca di un attore che incarnasse in
modo convincente il personaggio che oggi è uno dei supereroi più
popolari del franchise: Doctor
Strange. All’epoca, Joaquin Phoenix (Joker:
Folie à Deux) sembrava un candidato sicuro per il ruolo, e il
vincitore dell’Oscar era già in procinto di recitare nel
blockbuster. Ma poi… se n’è andato. Cosa è successo? In una lunga
intervista con SlashFilm, il regista di
Doctor Strange Scott Derrickson ha parlato del
processo di ricerca dell’attore perfetto e ha rivelato cosa è
successo con Phoenix.
Durante l’intervista,
Derrickson ha rivelato che, per quanto fosse
entusiasta di Joaquin Phoenix, ha sempre voluto che Benedict Cumberbatch (Sherlock) interpretasse
lo Stregone Supremo. Il problema era che c’era un conflitto di
programmazione e
Cumberbatch non sarebbe stato disponibile per le riprese nel
periodo stabilito dai Marvel Studios per il film.
Inoltre, per quanto a Joaquin Phoenix piacesse l’idea di diventare
Stephen Strange, aveva delle riserve sul fatto di firmare
un contratto per più film con la Disney.
Questo non ha impedito a Joaquin Phoenix di incontrare Derrickson e di
ascoltare ciò che il regista aveva da dire. Derrickson ha
dichiarato a SlashFilm che hanno “trascorso un paio di
lunghi pomeriggi” insieme e che è rimasto
“davvero colpito” dall’approccio di Phoenix al
ruolo e dal processo sull’approccio ai personaggi dell’attore.
Derrickson ha anche aggiunto di aver pensato che Phoenix stesse iniziando ad aprirsi alla
possibilità di diventare il volto di Doctor Strange.
Joaquin Phoenix “Non ha mai fatto
parte del MCU”, afferma Scott Derrickson
La mente di Derrickson stava ancora
giocando con l’idea di Cumberbatch, tuttavia, e
per quanto amasse Phoenix, alcune cose stavano
diventando chiare per entrambi:
“Ho incontrato un gruppo
di attori e Joaquin è stato quello con cui ho passato più tempo.
Mentre continuavamo a parlare, mi è stato chiaro che Joaquin non
apparteneva a quel film e probabilmente non è mai appartenuto al
MCU. È un ragazzo molto specifico, con obiettivi molto specifici
come attore e un modo molto specifico di recitare. Credo che sia
diventato chiaro a entrambi che forse non era il caso di farlo,
ecco come si è arrivati a questo punto“.
Non è difficile immaginare il tipo
di coinvolgimento che Joaquin Phoenix voleva avere con il mondo dei
supereroi. Dopo aver visto Joker, è chiaro che
l’attore era interessato a qualcosa che gli offrisse molto più
margine di manovra per provare a giocare, senza necessariamente
legarsi troppo al canone del personaggio. Per quanto riguarda
Doctor Strange, Derrickson alla fine ha convinto i
Marvel Studios e la Disney a spostare l’intero programma di riprese
per accogliere Benedict Cumberbatch, ed è abbastanza facile
capire che è stata la mossa giusta.
Da allora, Steve è diventato
M.I.A., anche se il suo destino finale non è
ancora stato rivelato. Tuttavia, con il
Multiverso in gioco, ci sono infinite possibilità per
quanto riguarda il ritorno di Capitan America in Avengers:
Secret Wars.
Durante il fine settimana, è
stato riferito che Chris Evans è ormai un punto fermo per
quel film. Se da un lato prevediamo che si riunisca agli altri sei
Vendicatori originali nel ruolo del Cap “classico”, dall’altro
scommettiamo che l’attore interpreterà anche alcune varianti
diverse. Di seguito, troverete alcune delle possibilità più
eccitanti, intriganti e probabili…
Soldier Supreme
Introdotto durante l’evento
Infinity Wars del 2018, il Soldato Supremo è
un’amalgama di Capitan America e Doctor
Strange.
Non solo possiede la forza,
l’agilità e le abilità di combattimento potenziate di Cap, ma il
Soldato Supremo esercita anche la padronanza di
Stephen Strange sulla magia e sugli artefatti mistici (rendendolo
un supereroe formidabile su più fronti).
In questo modo Chris Evans avrebbe la possibilità di
fare qualcosa di nuovo in un ruolo a cui è legato dal 2011,
interpretando uno Steve simile a quello che tutti conosciamo e
amiamo, anche se con un tocco magico diverso da quello che abbiamo
visto prima d’ora.
Zombie CAP
Abbiamo già visto un
Capitan America non-morto in What
If…?, ma quello Steve Rogers non era altro che uno zombie barcollante.
Tuttavia, se i Marvel Studios ci portano in un
mondo di zombie più in linea con quanto visto sulla pagina, Evans
potrebbe subire una rivelazione davvero sorprendente.
Onestamente, saremmo felici di
vederlo trasformarsi nella Variante animata per una o due scene, ma
il Colonnello Rogers sarebbe ancora meglio.
Un tempo Presidente degli Stati
Uniti, è stato responsabile della trasformazione di Spider-Man e
trasformato in un cattivo mangia-cervelli da nientemeno che il
Teschio Rosso. Immaginate i Vendicatori che
pensano di aver trovato Cap su un’altra Terra, solo per essere
accolti da questo!
Cap-Wolf
Nei fumetti, Steve è stato
trasformato in un lupo mannaro in una storia che si è svolta sulle
pagine di Capitan America #402 e #403. Infettato da un virus creato
da Nightshade, Cap ha mantenuto la sua coscienza
umana ma ha anche ceduto agli istinti primordiali di un lupo
mannaro.
Cap-Lupo è diventato un beniamino
dei fan e in seguito è stato reintrodotto come variante di
Terra-666 in un mondo in cui i Vendicatori erano dei mostri.
Tuttavia, nonostante il suo aspetto bestiale, Cap-Wolf era un eroe
tanto quanto la sua controparte della Terra-616. Basterebbe un po’
di VFX per trasformare Chris Evans in un Capitan America che non
avremmo mai immaginato di vedere in live-action.
Old Man Rogers
I Marvel Studios non hanno ancora
stabilito se lo Steve Rogers della Terra 616 sia vivo o
morto. Sappiamo che ha viaggiato indietro nel tempo per ottenere il
suo lieto fine con Peggy Carter, tornando poi nel presente
per donare il suo scudo a Sam Wilson.
Supponendo che Steve sia ancora
vivo, potrebbe tornare in azione come Old Man
Rogers. Indossando l’armatura e utilizzando il siero del
Super Soldato che gli scorre nelle vene, sarebbe
bello vedere Chris Evans esplorare i limiti dell’eroe
prima di essere probabilmente riportato alla sua giovinezza. Sarà
anche il suo Vartiant della Terra-616 (sì, stiamo
barando un po’), ma bisogna ammettere che sarebbe uno spasso
vederlo sullo schermo!
President Rogers
In diverse realtà, esistono
versioni di Capitan America che sono diventate
Presidente degli Stati Uniti. Abbiamo persino
intravisto uno di loro nella prima stagione di What
If…?
Questa variante potrebbe fondersi
con un’altra; ad esempio, pensiamo che sarebbe fantastico vedere un
gruppo di Vendicatori viaggiare in un’altra realtà, entrare nella
Casa Bianca e trovare il colonnello Rogers non morto seduto dietro
la scrivania (come abbiamo accennato sopra).
Che si tratti di un Capitan America
tirannico che detiene il potere nello Studio Ovale o di una
Variante che ha cambiato il suo mondo in meglio, c’è qualcosa di
interessante in questo concetto che Avengers: Secret Wars ha la possibilità
di esplorare.
Hydra Cap
A proposito di varianti malvagie di
Capitan America, non ce ne sono di peggiori di questa. Nelle pagine
di Capitan America, abbiamo appreso che Steve era stato
segretamente un fedele agente dell’HYDRA fin dall’infanzia, anche
se è seguita una retcon che ha fatto sì che il Cubo Cosmico avesse
semplicemente riscritto la realtà.
Alla fine, il Cap dell’HYDRA e lo
Steve normale sono diventati due personaggi separati, rendendo più
facile per i fan accettare che un doppelganger abbia fatto tutte le
cose contro cui l’eroe si batte.
Siamo tutti entusiasti di vedere
Chris Evansbrandire
di nuovo lo scudo, ma se fosse un Capitan America malvagio che, nel
suo mondo, è fedele all’HYDRA? Naturalmente, vorrebbe ancora
salvare il
Multiverso per il proprio tornaconto e, senza dubbio, avrebbe
una dinamica affascinante con i veri eroi della Terra-616.
Di recente abbiamo appreso che la
quarta e ultima stagione di Superman e
Lois ha ufficialmente terminato le riprese, e la star
Elizabeth Tulloch ha ora deciso di dare un addio
affettuoso al suo personaggio di Lois Lane.
“Quanto sono fortunata
ad aver potuto abitare le ossa, il cervello e il cuore di questa
donna negli ultimi 6 anni, 4 dei quali in #supermanandlois. Lois
Lane è stata un’icona per tutto il tempo in cui lo è stato Superman grazie alla sua
ferocia, alla sua etica del lavoro, alla sua determinazione, alla
sua giocosità, al suo impegno nel trovare la verità, non importa a
quale costo“.
L’attrice ha poi ringraziato il
cast e la troupe dello show e ha augurato la migliore fortuna a
James Gunn che si prepara a riportare
l’Uomo d’Acciaio sul grande schermo con
Superman,
ill reboot del DCU attualmente in lavorazione.
“Auguro la migliore fortuna
a @jamesgunn e al resto del cast e della troupe, e in particolare a
@rachelbrosnahan – sono sicuro che sarai una Lois meravigliosa e
non vedo l’ora di vedere cosa farai con questo ruolo. Divertiti
tantissimo, io so di essermi divertita“. Rachel
Brosnahan ha poi risposto:
“Congratulazioni a tutta la squadra! E grazie per questo
bellissimo passaggio di testimone“.
Poiché internet è oscuro e pieno di
strambi, alcuni hanno criticato la star di La meravigliosa
signora Maisel per non aver citato Amy Adams, che è stata l’ultima attrice a
interpretare Lois sul grande schermo (anche se stava chiaramente
rispondendo al tag di Tulloch). Non abbiamo ancora visto Rachel
Brosnahan nei panni di Lois Lane, né in una foto
ufficiale né sul set, ma Gunn ha recentemente condiviso uno scatto
dietro le quinte dell’attrice insieme alla co-star David Corenswet
in occasione del Superman Day.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion. Sean Gunn, María
Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio,
Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il
cast.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
Anche se
Kang non sarà dimenticato – una delle sue varianti
dovrebbe ancora essere la minaccia principale della Saga del Multiverso – lo scrittore di
Loki e
Doctor Strange nel Multiverso della Follia Michael
Waldron sta ora revisionando la sceneggiatura di
Avengers 5, dopo che Jeff Loveness ci aveva provato
per primo a scrivere il film.
Quest’ultimo sarebbe stato
licenziato dal progetto poco dopo l’uscita del sequel di
Ant-Man, mentre il regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli
Destin Daniel Cretton è passato a Wonder Man e al
sequel di Shang-Chi.
Non si sa molto dei prossimi film
sui Vendicatori (il sesto capitolo è ancora intitolato Secret
Wars), ma lo scooper @MyTimeToShineH sostiene di aver
appreso l’identità di cinque personaggi che saranno
fondamentali in questa avventura.
Chi saranno i protagonisti di
Avengers 5?
Si tratta di Capitan America
(Sam Wilson), Spider-Man, Moon Knight,
Hulk e She-Hulk.
Non è stato fornito alcun contesto
aggiuntivo, anche se in precedenza è stato riferito che
Spidey guiderà la propria squadra in questo film.
Il Capitan America del MCU dovrebbe essere assolutamente al centro
dell’attenzione, mentre è giunto il momento di riabbracciare
Moon
Knight dopo il grande cliffhanger di Jake Lockley.
Come può questo film affrontare
questo aspetto e il posto di Moony nel più ampio MCU Questo è
ancora da vedere. Per quanto riguarda Hulk e sua
cugina She-Hulk, non uno ma due supereroi potenti
saranno fondamentali per ribaltare le sorti di quella che potrebbe
essere un’altra guerra multiversale. Non ci aspettiamo un’altra
stagione di
She-Hulk: Attorney at Law, quindi il passaggio di
Jennifer Walters al franchise degli Avengers è un passo logico.
“È davvero un sistema di
classificazione per il pubblico che ci segue“, ha
detto l’anno scorso il presidente dei Marvel Studios
Kevin Feige a proposito della
Saga del Multiverso. “Serve a tenere
traccia di come i pezzi si incastrano al loro posto. Non tutti i
film della Saga dell’Infinito si sono concentrati sulle
Pietre dell’Infinito o su
Thanos, e sarà così anche nel
5 e nel
6. Ma ci stiamo preparando. Ma ci stiamo
preparando“.
“Sapete, sto per
compiere 23 anni alla Marvel. È un periodo lungo. Non è proprio
metà della mia vita, ma è quasi metà della mia vita. [Molti di noi
sono insieme da dieci anni o più. E lo facciamo solo perché siamo
così entusiasti e innamorati del potenziale di ciò che possiamo
fare in futuro“.
“Le trame che si
intrecciano attraverso la
Fase 5 e
6 fino a Secret
Wars e le opportunità che il multiverso offre a livello di
narrazione sono un aspetto completamente nuovo del MCU”, ha
concluso il dirigente.
Di recente abbiamo saputo che era
in fase di sviluppo un film live-action basato
sulla serie di fumetti fantasy/horror Avengelyne di Rob
Liefeld, e abbiamo alcuni interessanti aggiornamenti
svelati da Deadline.
Come riportato in precedenza, il
progetto sarà diretto da Olivia Wilde (Don’t
Worry Darling), con la LuckyChap, la
società che Margot Robbie gestisce insieme a Tom
Ackerley e Josey McNamara, e Simon
Kinberg, a bordo per la produzione. Ora abbiamo appreso
che la Warner Bros è in trattativa per chiudere un accordo a sette
cifre per i diritti cinematografici del film e che lo sceneggiatore
di Poor
Things Tony McNamara ha firmato la sceneggiatura.
Gli addetti ai lavori hanno anche
confermato che Margot Robbie è interessata a
interpretare il ruolo principale, ma sembra che la sua decisione
dipenderà dalla sceneggiatura. Una prima versione del film
era in lavorazione dal 2013, con l’ex attrice di The
MandalorianGina Carano come protagonista.
Di cosa parla Avengelyne?
Il fumetto Avengelyne è stato
creato da Liefeld e Cathy Christian ed è incentrato su un angelo
caduto che combatte le forze del male. “Avengelyne ha risuonato
in modo così forte con il pubblico perché la sua storia di
redenzione è così simile a quella di un personaggio”, ha dichiarato
Liefeld. “Un angelo caduto, condannato a redimersi servendo
l’umanità, la Terra è un ambiente estraneo per lei, che deve
adattarsi per salvare se stessa e l’umanità. Il suo dilemma è fonte
di umorismo in mezzo al grande motore della trama che guida il suo
viaggio“.
La sinossi di Deadline recita:
“Avengelyne è un angelo che combatte le forze del male e spesso
si trova faccia a faccia con demoni e mostri. È stata la guerriera
più temuta della Casa della Guerra del Cielo, avendo fatto
irruzione da sola nel Pandemonio, la fortezza esterna dell’Inferno,
per affrontare il Diavolo in persona. È un angelo caduto, bandito
dal Paradiso da Dio dopo essere stato ingannato e aver messo in
dubbio il suo amore per gli umani. Avengelyne è stata privata di
tutte le sue capacità angeliche, a parte la sua grande forza e il
suo sangue che, una volta estratto dal suo corpo, può essere usato
come arma o come miracolo una volta potenziato citando i versetti
della Bibbia. Avengelyne usa i suoi poteri per combattere i demoni
sulla terra e viene preparata per essere l’ultima speranza
dell’umanità in un prossimo Armageddon“.
Olivia Wilde si è fatta conoscere come attrice
prima di attirare l’attenzione con il suo debutto alla regia, il
film Booksmart, un film sull’adolescenza del 2019.
Ha poi diretto il discusso thriller del 2022 Don’t Worry
Darling ed è prossimamente impegnata nella regia di
Naughty della Universal, di cui LuckyChap è anche
produttore.
L’episodio di questo mercoledì di X-Men
’97 dà il via a un finale in tre parti intitolato
“La tolleranza è l’estinzione“. Con Bastion deciso
a porre fine all’umanità mutante e un esercito di “Prime
Sentinelle” a disposizione, gli eroi sembrano destinati ad
affrontare la loro sfida più difficile.
Abbiamo una lunga lista di domande
senza risposta in queste puntate, tra cui il ruolo che
Magneto giocherà nel processo ora che è in mano a
Bastion e se il viaggio nel tempo sarà usato per
annullare il genocidio che ha avuto luogo su
Genosha (e che ha portato alla morte di
Gambit).
Grazie a Toonado.com, abbiamo una
nuova clip dell’episodio 8 che vede Ciclope, Jean Grey e
Cable in fuga da un esercito di Sentinelle e che si legano
come solo questi mutanti sanno fare.
Jean non è tecnicamente la madre di
Nathan, ovviamente, ma il suo clone (Madelyne Pryor) sì. Questo
sneak peek ricco di azione dimostra che non si scherza con i
Summers (come dice Scott), e speriamo che Cable
diventi un membro permanente degli X-Men dopo il suo ritorno a sorpresa/origine
in questo revival.
“C’era la possibilità,
credo, di mantenere la promessa degli X-Men“, ha
detto in precedenza il responsabile Marvel Studios per la TV, lo
streaming e l’animazione Brad Winderbaum a proposito del seguito di
X-Men: The Animated Series. “Gli X-Men sono una storia
di personaggi che vivono in un mondo complicato come il nostro. E
dal punto di vista tematico, raccontare una storia degli X-Men
significa onorare questo aspetto, secondo me“.
“C’era qualcosa in
quella serie originale su Fox Kids dopo la scuola che sembrava
incontrare il pubblico dove si trovava. Non era una serie per
bambini che ti parlava male, era una serie per bambini che ti
onorava come essere umano e onorava il modo in cui vedevi il mondo
fuori dalla tua finestra e ti faceva sapere che anche altre persone
lo vedevano“, ha aggiunto. “Anche se sei
un bambino che sta ancora trovando la sua voce, non sei solo. E se
c’è una cosa che il nuovo show può far rivivere, spero sia proprio
questa“. Di seguito la clip:
La nuovissima serie X-Men
’97, composta da 10 episodi, è arrivata in streaming a
partire dal 20 marzo. La serie rivisita l’epoca iconica degli anni
‘90, con il gruppo di mutanti che usa i propri poteri straordinari
per proteggere un mondo che li odia e li teme, vengono messi alla
prova come mai prima d’ora, costretti ad affrontare un nuovo futuro
pericoloso e inaspettato.
Il cast delle voci nella versione
originale include Ray Chase (Ciclope),
Jennifer Hale (Jean Grey), Alison
Sealy-Smith (Tempesta), Cal Dodd
(Wolverine), JP Karliak nel ruolo di Morph,
Lenore Zann nel ruolo di Rogue, George
Buza nel ruolo di Bestia, AJ LoCascio
(Gambit), Holly Chou (Jubilee), Isaac
Robinson-Smith (Alfiere), Matthew
Waterson (Magneto) e Adrian Hough
(Nightcrawler).
Deadpool &
Wolverine si sta avvicinando rapidamente e le nuove
immagini promozionali del film mettono in primo piano il Merc
with the Mouth e le sue strampalate varianti. Abbiamo scatti
in alta risoluzione di Kidpool, Babypool, Dogpool e
Headpool (che si dice sia la testa mozzata dell’Arma XI di
X-Men Origins: Wolverine). Nessuno di loro è stato
mostrato nei trailer del film, il che suggerisce che il piano
prevede che le varianti siano per lo più tenute nascoste.
C’è anche un grande scatto di
Hugh
Jackman vestito da Wolverine e molti pezzi
accattivanti con i “migliori Bubs” del MCU che assumono pose diverse
insieme. Sebbene abbiamo visto molte varianti di Wade
Wilson, è probabile che i camei più importanti del film siano
tenuti nascosti fino alla fine del film. Un attore che possiamo
apparentemente dimenticare di vedere in Deadpool &
Wolverine è la star di X2: X-Men UnitedBrian Cox.
Alla domanda di The Starting Line se è previsto che
riprenda il suo ruolo del malvagio William Stryker,
l’attore ha risposto: “Non ne ho sentito
parlare“.
E ha aggiunto: “No,
voglio dire, ho fatto Stryker, e poi l’hanno rifatto in Australia,
e il mio amico Danny Huston ha interpretato Stryker. Danny è un mio
vecchio amico, quindi non mi sento… ma continuavo a pensare perché
non me l’hanno chiesto. Quando queste cose finiscono, tendo a
lasciarle andare. Non mi soffermo su nulla. Voglio dire, se
vogliono farlo con l’altra parte sono affari
loro“.
Date un’occhiata alle ultime
immagini promozionali di Deadpool e Wolverine negli X post qui
sotto.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora
segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki,
incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Il Regno del Pianeta delle Scimmie, l’ultimo
capitolo del franchise rilanciato del Pianeta delle
Scimmie, arriverà nelle sale tra dieci giorni esatti e la
20th Century Studios ha rilasciato un po’ di nuovo materiale
promozionale, tra cui un trailer finale ricco di azione e di nuove
riprese.
Il teaser ci dice qualcosa di più
sulla nuova scimmia protagonista, Noa, e ci rivela perché ha una
vendetta contro il tirannico Proximo Caesar. Sentiamo anche parlare
Mae, e sembra che la ragazza umana sia pienamente consapevole che
il mondo apparteneva al suo popolo prima della rivolta delle
scimmie.
Questo significa che KOTPOTA
chiuderà il cerchio degli eventi? È possibile, ma potremmo vedere
almeno un altro film prima che le cose inizino a collegarsi al
Pianeta delle scimmie originale. Guardate il nuovo trailer di
Il Regno del Pianeta delle Scimmie,
insieme a due featurette di seguito:
Tutto quello che sappiamo su
Il Regno del Pianeta delle Scimmie
La sinossi ufficiale di
Il Regno del Pianeta delle Scimmie (Kingdom of the Planet of
theApes) riporta:
“Alcuni gruppi di scimmie non hanno mai sentito parlare di
Cesare, mentre altri hanno distorto il suo insegnamento per
costruire imperi fiorenti.In questo scenario, un leader
delle scimmie inizia a schiavizzare altri gruppi per trovare la
tecnologia umana, mentre un’altra scimmia, che ha visto il suo clan
essere preso in ostaggio, intraprende un viaggio per trovare la
libertà. Una giovane donna umana, intanto, diventa la chiave per la
ricerca di quest’ultimo, anche se ha dei piani tutti
suoi.”
Il regista Wes Ball dà nuova vita
all’epico franchise ambientato diverse generazioni dopo il regno di
Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in
armonia e gli umani sono costretti a vivere nell’ombra. Mentre un
nuovo tirannico leader delle scimmie costruisce il suo impero, una
giovane scimmia intraprende uno straziante viaggio che la porterà a
mettere in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare
scelte che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli
umani.
Il Regno del Pianeta delle Scimmie è diretto da Wes
Ball (trilogia di Maze Runner) ed è interpretato da
Owen Teague (It), Freya
Allan (The Witcher), Kevin
Durand (Locke & Key), Peter
Macon (Shameless) e William H.
Macy (Fargo). La sceneggiatura è di Josh
Friedman (La guerra dei mondi), Rick Jaffa & Amanda Silver
(Avatar: La Via dell’Acqua) e
Patrick Aison (Prey), basata sui personaggi creati da Rick
Jaffa & Amanda Silver. Il film è prodotto da Wes Ball, Joe Hartwick
Jr. (Maze Runner), Rick Jaffa, Amanda Silver e Jason Reed
(Mulan), mentre Peter Chernin (trilogia de Il
Pianeta delle Scimmie) e Jenno Topping (Le Mans ’66 – La
grande sfida) sono i produttori esecutivi. Il film è atteso in
sala il 10 maggio.
Non è il modo ideale per dare una
prima occhiata al mostro rosso, ma i peluche non erano esattamente
dettagliati. Ora, grazie ad alcune nuove immagini promozionali,
possiamo finalmente dare un’occhiata al design del personaggio.
L’immagine non è delle più chiare,
ma ci dà comunque un’idea abbastanza precisa di cosa aspettarci
dalla versione di
Brave New World del trasformato Presidente
Generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross (Harrison
Ford). E no, non sembra che si farà ricrescere i baffi
quando si trasformerà!
Un paio di settimane fa sono state
diffuse le prime foto ufficiali del film, che mostrano Anthony
Mackie nei panni del redivivo Sam
Wilson, dotato dell’iconico scudo di vibranio di Steve
Rogers, e la nostra nuova Sentinella della Libertà che
incontra Ross, il quale incaricherà Wilson di riformare i
Vendicatori.
Nel filmato proiettato al CinemaCon
all’inizio di questo mese, Ross accoglie Wilson alla Casa Bianca
per lodarlo per il suo passato eroismo, ma il caos si scatena
quando la musica attiva alcuni assassini agenti dormienti, tra cui
Isaiah Bradley di Carl Lumbly, che tentano di
eliminare il Presidente.
Quello che sappiamo sul film
Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New World riprenderà da dove si
è conclusa la serie Disney+The Falcon and the Winter
Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie)
dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il
regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield
Paradox) ha descritto il film come un “thriller
paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader
(Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua
trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk
del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreta la cattiva
Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi
al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora,
il film è indicato come uno dei titoli più importanti della
Fase 5.
Immagina di svegliarti un giorno e
scoprire che tutto ciò che conosci e ami è destinato a scomparire
per sempre. La tua casa, la tua famiglia, i tuoi amici e persino la
tua stessa vita. Cosa faresti se ti restassero solo 200
giorni su questa Terra?
È su questo interrogativo che si
basa la tragica storia di Addio alla Terra (titolo
originale 종말의 바보), il nuovo emozionante k-drama
distopico di Netflix con protagonisti gli attori Ahn
Eun-jin (Hospital Playlist, My Dearest, The
Good Bad Mother) e Yoo Ah-in (Burning,
Hellbound, Alive). Diretta da Kim Jin-min
(Extracurricular, My Name) e scritta da Jeong
Seong-joo (Secret Affair, Heard It Through the
Grapevine), la serie è ispirata al romanzo The
Fool At the End of the World (Shūmatsu no
Fūru) di Kōtarō Isaka, autore giapponese già
noto al pubblico italiano per l’opera I sette killer dello
Shinkansen da cui è stato tratto l’adrenalinico thriller di
David Leitch, Bullet Train.
La serie, composta da 12
episodi di circa un’ora ciascuno, è disponibile su
Netflix da venerdì 26 aprile 2024.
“Oggi, domani e ogni giorno, aspettiamo la fine.
Insieme.”
È la primavera del 2025 quando la
pacifica città di Woongcheon, in Corea del Sud, si ritrova
improvvisamente sconvolta da caos e illegalità. La spaventosa
notizia di un asteroide in rotta di collisione con la
Terra, che minaccia di devastare gran parte dell’Asia,
inclusa la penisola coreana, getta la città nel panico ed entra in
vigore la legge marziale. Le scorte di cibo e medicine
diminuiscono, scoppiano guerre civili, i detenuti fuggono dalle
prigioni, i bambini vengono rapiti sempre più frequentemente dai
trafficanti di esseri umani e alcune sette religiose prendono il
sopravvento.
In questo sfondo
apocalittico, a soli 200 giorni dalla fine, quattro amici
d’infanzia – la coraggiosa insegnante Se-kyung (Ahn
Eun-jin), il giovane prete Sung-jae (Jeon
Seong-woo), la ex comandante In-a (Kim
Yoon-hye) e il brillante scienziato Ha Yun-sang
(Yoo Ah-in) – lottano per proteggere il proprio
quartiere e gli ultimi bambini rimasti dall’oscurità dei
criminali.
Mentre il conto alla rovescia verso
la fine del mondo prosegue implacabile, i cittadini di Woongcheon
si sforzano di affrontare l’inevitabile con coraggio e
determinazione, confrontandosi con i loro rimpianti e con
il futuro che è stato loro negato.
Addio alla Terra – In foto l’attrice Ahn Eun-jin nei panni di Jin
Se-kyung.
“Un posto senza speranza è l’inferno”
Addio alla Terra catapulta
il pubblico nella ormai disastrata e sofferente cittadina di
Woongcheon con una precisa premessa: “Questa storia
mostra gli ultimi giorni della gente della nostra
città”. Ed è esattamente ciò che accade: episodio
dopo episodio, infatti, la narrazione intreccia le vite dei
personaggi, principali e secondari, per raccontare tutta la
rabbia, l’odio, il dolore e la profonda depressione dei
loro ultimi giorni sulla Terra. Tra adorabili fugaci momenti di
felicità e dolorosi avvenimenti, il regista Kim Jin-min tenta
quindi di catturare su schermo come reagirebbe l’umanità
innanzi alla fine, e lo fa attraverso gli sguardi di
differenti generazioni: dalla fievole speranza dei bambini
destinati a non vedere mai la luce del mondo e quelli che non
avranno mai la possibilità di diventare grandi, fino alla forte
disperazione degli adulti e la solitudine degli anziani.
I tre moschettieri + 1
Tra tutti i personaggi, quello di
Se-kyung emerge senza dubbio come il più
complesso e interessante della serie. Se-kyung si
distingue fin dal primo episodio come una vera e propria
“eroina alle prime armi”. È, infatti, la prima a
combattere con coraggio e a rischiare la propria vita per
rivendicare i bambini perduti (per cui i sensi di colpa non la
lasciano riposare) e proteggere gli ultimi rimasti. In un mondo in
cui la catastrofe imminente ha spazzato via ogni certezza, Se-kyung
trova nel suo impegno per i bambini una ragione per andare
avanti, una fiamma di speranza che la spinge ad affrontare
il pericolo con dedizione.
Addio alla Terra – In foto l’attrice Kim Yoon-hye nel ruolo di Kang
In-a.
Ma nonostante le nobili intenzioni e
la grande forza morale che guidano il personaggio di Se-kyung, la
sua figura non riesce del tutto a risultare convincente. Nel corso
degli eventi, infatti, sembra che il suo personaggio si annulli
progressivamente, con la sua unica funzione narrativa che appare
sempre più limitata alla sola necessità di assicurare che
il sacrificio dei bambini perduti non sia vano. Così,
l’evoluzione e la profondità emotiva di Se-kyung vengono
sacrificate a vantaggio di un ritratto più “eroico”, ma meno
plausibile.
Il vortice di vendetta, confusione e
irrazionalità che segue Se-kyung travolge ingiustamente anche il
personaggio di Yoo Ah-in. Yun-sang decide di
tornare a casa per condividere gli ultimi istanti sulla Terra con
Se-kyung, ma il suo ritorno sembra non avere un impatto
significativo sul corso degli eventi e sul destino dei
protagonisti. Fin dai primi istanti del suo ritorno, il suo
personaggio sembra relegato all’ombra di Se-kyung.
Yun-sang appare al pubblico come un protagonista
passivo, il cui ruolo pare definirsi principalmente dalla
sua dipendenza emotiva.
Addio alla Terra – In foto l’attore Jeon Seong-woo nel ruolo di Woo
Sung-jae.
Diversa è invece la situazione per i
personaggi di Jeon Seong-woo e Kim Yoon-hye: pur avendo ruoli
minori, il giovane prete Sung-jae e l’ex comandante
In-a (che acquisisce un valore aggiunto anche per il suo
riferimento alla comunità LGBTQ+, un aspetto tutt’altro che comune
nella serialità sudcoreana) mostrano un’evoluzione
significativa nel corso della storia, riuscendo a creare
un forte legame emotivo con il pubblico. Infatti, mentre il
rispettoso e gentile Sung-jae, deluso dalle istituzioni
ecclesiastiche, decide di rinunciare ai suoi voti per vivere gli
ultimi giorni come un fedele laico; In-a, dopo una vita dedicata a
proteggere gli altri, trova il coraggio di congedarsi, liberandosi
del peso delle sue responsabilità e mettendosi in viaggio per
riscoprire se stessa.
Non è tutta colpa di Yoo Ah-in!
Sarà davvero una sfida impossibile
per l’opera di Kim Jin-min guadagnarsi un posto nell’ambita Top10
di Netflix. Al di là del significativo sabotaggio ricevuto
in patria a causa della partecipazione dell’attore Yoo
Ah-in, indagato lo scorso anno per uso di droghe (e si sa
quanto può essere severa e impietosa l’opinione pubblica
sudcoreana), Addio alla Terrafatica a imporsi
come un adattamento degno dell’opera di Isaka.
Nonostante il superamento del ritmo
troppo lento e ripetitivo dei primi episodi, infatti, il pubblico
non riesce mai a sentirsi completamente coinvolto dalla narrazione.
Sebbene l’intento registico di Kim Jin-min e Jeong Seong-joo sia
lodevole nel creare un mondo distopico il più autentico e
realistico possibile, rinunciando del tutto al fantasy
(che invece caratterizza i celebri k-thriller apocalittici quali
Sweet Home
e Hellbound), Addio alla Terra finisce per
accontentarsi di una trama piatta e
depotenzializzata che, oltre a compromettere la capacità
dell’opera di mantenere viva l’attenzione e l’interesse nel corso
della visione, non riesce a trasmettere appieno
l’emozione e l’impatto che ci si aspetterebbe dallo
scenario apocalittico dell’opera di Isaka.
Thor:
Love and Thunder ha ricevuto un’accoglienza
contrastante da parte dei fan. Il sequel del MCU ha esteso
ulteriormente il tono stravagante e comico di Thor:
Ragnarok. Tuttavia, in una recente intervista,
l’attore Chris Hemsworth ha espresso un certo rammarico
per questa direzione del film e ha parlato di dove ritiene che il
progetto sia andato storto.
Chris Hemsworth
dice di “non aver fatto centro” con Thor: Love and
Thunder
In un’intervista con Karen Valby di
Vanity Fair, Chris Hemsworth ha parlato di ciò che non
ha funzionato nella sua quarta uscita da solista nei panni del
Dio del Tuono. Ha espresso il suo rammarico per aver
puntato maggiormente sulla commedia nel sequel. Ha spiegato:
“Mi sono fatto prendere dall’improvvisazione e
dalla stravaganza e sono diventato la parodia di me stesso. Non
sono riuscito ad atterrare”.
All’inizio dell’intervista,
Chris Hemsworth ha descritto i motivi
della sua frustrazione nel ruolo di Thor. Ha dichiarato che gli
altri Vendicatori avevano archi caratteriali migliori, mentre lui
come Thor si sentiva solo “una guardia di
sicurezza per la squadra“. Poi, Thor:
Ragnarok ha modificato il personaggio. Ha permesso a
Chris Hemsworth di utilizzare le sue doti
comiche naturali per la parte.
Ma dopo l’arco di tre film in
Thor:
Ragnarok, Infinity
War e Endgame,
il personaggio è diventato quasi completamente comico in Love
and Thunder. La combinazione con gli archi narrativi
più seri di
Jane Foster e
Gorr il Macellaio ha prodotto risultati
contrastanti per i fan delle precedenti apparizioni di Thor nel
MCU.
L’accoglienza critica e commerciale
di Thor:
Love and Thunder non è stata così eccezionale come
quella dei precedenti tre film di Chris Hemsworth nel MCU. Dopo l’uscita del
film, Hemsworth ha parlato con Josh Horowitz per
l’Happy Sad Confused Podcast e ha detto che secondo lui Thor ha
bisogno di un drastico cambio di tonalità per il futuro.
A24 collaborerà
nuovamente con Danny e Michael Philippou di
Talk to
Me per un nuovo film horror con Sally
Hawkins intitolato Bring
Her Back.
Dopo il successo della loro unione
per il film horror del 2023 Talk to Me, A24 e i coniugi Philippous hanno
deciso di riunirsi per altri progetti, soprattutto se si considera
che Talk to Me è stato il titolo horror di A24 che
ha ottenuto il miglior risultato sul mercato nazionale.
Bring Her Back riunirà A24 e i
Philippou
Sally Hawkins non
è estranea al cinema di genere, avendo recitato in La forma dell’acqua di Guillermo Del
Toro e
Godzilla: King of the Monsters di Michael Dougherty. È nota
soprattutto per i ruoli drammatici in film come
Spencer, Submarine, Un’educazione,
Happy-Go-Lucky.
La trama di Bring
Her Back è attualmente sconosciuta, ma il film si
aggiunge ai progetti che i Philippous stanno già sviluppando, con
un
sequel di Talk to Me e un progetto di
documentario ispirato al loro viaggio nel mondo del
deathmatch wrestling underground
internazionale.
Talk to Me è stato
uno dei film horror più apprezzati del 2023, con un’interpretazione
di spicco della protagonista Sophie Wilde. Il film
ha consacrato il duo di registi australiani Philippous come una
nuova ed entusiasmante voce del genere. Samantha Jennings e
Kristina Ceyton della Causeway Films produrranno
Bring
Her Back. L’inizio della produzione è previsto per
l’estate del 2024.