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Documentari: la comunità affronta le sfide della distribuzione: I “film incredibili e urgenti” non ottengono spazio sulle piattaforme

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Variety ha diffuso un’interessante resoconto su una conversazione tenuto dalla comunità dei documentari avvenuto alla 20a edizione del Camden International Film Festival, con sede nel Maine, che ha preso il via il 12 settembre. La ricerca di una distribuzione per i documentari realizzati in modo indipendente è stato un argomento di conversazione molto sentito .

Il fondatore e amministratore delegato di Cinetic Media John Sloss, che all’inizio di quest’anno ha venduto il documentario su Christopher ReeveSuper/Man” alla Warner Bros. Discovery per 15 milioni di dollari, ha ammesso che è stato difficile trovare una casa per alcuni dei documentari più popolari ai festival, come “No Other Land”.

Il film, che racconta la resistenza degli attivisti palestinesi contro lo sfollamento forzato e l’espansione dei coloni nella comunità di Masafer Yatta in Cisgiordania, faceva parte del programma del CIFF. Recentemente il film è stato proiettato al TIFF e a Telluride. Il documentario, sostenuto dall’IDFA, ha debuttato a febbraio alla 74ª edizione del Festival di Berlino, dove ha vinto il premio per il documentario e il premio del pubblico Panorama Dokumente.

Sloss non è entrato nei dettagli sul motivo per cui il film non ha ancora trovato una distribuzione, ma non è esattamente sorprendente vista la recente antipatia degli streamer per i docus politici e di attualità controversi.

Durante il panel del CIFF del 14 settembre intitolato “Bottom Lines: Social Impact Storytelling and the Documentary Market”, Brett Story, co-regista del documentario Sundance 2024 ‘Union’, ha raccontato che nonostante il successo delle proiezioni in 50 festival in tutto il mondo, tra cui Camden, ‘Union’ non è stato scelto da un grande distributore. Story e il suo co-regista Stephen Maing hanno deciso di distribuire autonomamente il film nelle sale il 18 ottobre. “Per quasi tutti i parametri che contano per il cuore di un regista, abbiamo avuto un grande successo”, ha dichiarato Story.

La storia di un gruppo di attuali ed ex lavoratori di Amazon che tentano di sindacalizzare i dipendenti di Amazon che lavorano in uno stabilimento di Staten Island, N.Y., “Union” è l’ultimo documentario ad essere autodistribuito a causa del cambiamento del mercato. Negli ultimi anni, i registi di documentari hanno dovuto creare un budget non solo per la produzione dei loro film, ma anche per la loro distribuzione. Gli accordi di servizio, cioè quando un team di registi paga un distributore come Abramorama per distribuire il proprio documento mantenendo i diritti del film, sono diventati molto popolari. Esempi recenti di documentari che hanno stretto accordi di servizio sono “War Game”, presentato in anteprima al Sundance 2024, e il documentario del SXSW 2023 “Join or Die”.

Story non ha specificato i dettagli dell’imminente uscita di “Union”. “Siamo usciti dal Sundance euforici di esserci stati”, ha detto Story. “Eravamo euforici che il film fosse stato accolto così bene e speravamo che qualcuno ci dicesse subito: “Ci piacerebbe farlo vedere a quante più persone possibile”. Questo ci avrebbe reso la vita facile e sarebbe stato emozionante. Ma eravamo anche preparati al fatto che non sarebbe successo, perché di certo vediamo molti film incredibili e urgenti che non ottengono questo tipo di piattaforme”.

Story ha spiegato che lei e il team di “Union” hanno passato gli ultimi mesi a raccogliere fondi per facilitare la distribuzione del film. Una collega, la regista Bonni Cohen, ha due documentari nel circuito dei festival quest’anno: “In Waves and War” e “The White House Effect”. Entrambi i film, che trattano di questioni politiche, sono stati presentati in anteprima a Telluride e sono in cerca di distribuzione. (“The White House Effect” è stato proiettato al CIFF).

La Cohen ha detto che se i suoi docus troveranno o meno un acquirente, si assicurerà che entrambi i film abbiano un impatto. “Abbiamo ancora le dita incrociate per far sì che (entrambi i docus) arrivino in qualche modo nel mondo”, ha detto la Cohen. “Stiamo contemporaneamente sviluppando, mentre aspettiamo che le vendite vadano a buon fine, quale sarà il nostro piano d’impatto e questo comporta, forse più ora che in passato, delle vere e proprie proiezioni. Stiamo mettendo in primo piano la pianificazione di queste proiezioni nei campus universitari e nelle comunità prima ancora di sapere della vendita”.

Il tema della distribuzione dei documentari di qualità sia in sala che in piattaforma continua a tenere banco non solo nel nostro paese ma anche nel resto del mondo come possiamo vedere da queste conversazioni.

Super/Man: The Christopher Reeve Story, Rotten Tomatoes segna il 100%

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Il primo trailer ufficiale di Super/Man: The Christopher Reeve Story è stato diffuso il mese scorso e l’embargo sulle recensioni provenienti dagli Stati Uniti è stato revocato prima del debutto nelle sale la prossima settimana.

Con sole 22 recensioni registrate su Rotten Tomatoes al momento, il primo film ad essere distribuito sotto il marchio DC Studios è attualmente al 100%.

Diretto dai registi di McQueen Ian Bonhôte e Peter Ettedgui, il documentario si concentra sulla straordinaria vita e carriera del leggendario attore, che è ancora ampiamente considerato il miglior Superman cinematografico e protagonista del miglior film dedicato all’Uomo d’Acciaio.

Christopher Reeve ha interpretato Clarke Kent/Superman in quattro film e le sue performance rimangono influenti e stimolanti ancora oggi. L’attore è apparso anche in numerosi altri film dopo aver appeso il mantello, prima del suo infortunio in un incidente a cavallo quasi mortale nel 1995 che lo ha lasciato paralizzato dal collo in giù.

Guarda il primo trailer di Super/Man: The Christopher Reeve Story

Dopo il suo incidente, Christopher Reeve è diventato un attivista instancabile nella ricerca di una cura per le lesioni del midollo spinale, nonché un appassionato sostenitore dei diritti e dell’assistenza ai disabili, continuando nel contempo la sua carriera nel cinema davanti e dietro la macchina da presa.

Ora, il nuovo documentario dei registi di McQueen Ian Bonhôte e Peter Ettedgui, Super/Man: The Christopher Reeve Story, si concentra sulla straordinaria vita e carriera del leggendario attore e comprende clip di interviste inedite e filmati dietro le quinte.

Super/Man: The Christopher Reeve Story debutterà negli Stati Uniti sabato 21 settembre, con repliche il 25 settembre, giorno del compleanno di Reeve. I fan nel Regno Unito potranno vedere il film nei cinema il 1° novembre, mentre noi italiani aspettiamo l’annuncio di una distribuzione.

Time Bandits cancellato dopo una stagione su Apple TV+

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Time Bandits cancellato dopo una stagione su Apple TV+

Variety ha confermato che Time Bandits è stata cancellata da Apple TV+ dopo una sola stagione. La serie fantasy, interpretata da Lisa Kudrow, segue un gruppo di ladri e la loro nuova recluta – un ragazzino di 11 anni di nome Kevin (Kal-El Tuck) – che saltano attraverso il tempo e lo spazio per saccheggiare le ricchezze. Jemaine Clement, Iain Morris e Taika Waititi hanno creato l’adattamento della serie del classico cult di Terry Gilliam del 1981, con Clement e Morris in veste di co-showrunner.

Oltre a Kudrow e Tuck, il cast comprende Tadhg Murphy, Roger Jean Nsengiyumva, Charlyne Yi, Rune Temte, Rachel House, Kiera Thompson, James Dryden, Felicity Ward, Francesca Mills e Imaan Hadchiti.

Clement, Morris e Waititi hanno scritto e diretto alcuni episodi della stagione 1 di Time Bandits e ne hanno curato la produzione esecutiva insieme a Garrett Basch, Jane Stanton per Handmade Films e Tim Coddington. Gli ormai defunti Paramount TV Studios hanno prodotto con gli AC Studios di Anonymous Content e MRC Television.

A luglio, Morris ha parlato con Variety dell’introduzione di Time Banditsa un nuovo pubblico.  Penso che “Time Bandits” sia in realtà quasi un classico perduto”, ha detto. “Lo menzioni a molte persone e non ne hanno mai sentito parlare, ma incontri altre persone ed è il loro film preferito. Ma sono piuttosto rari. Quindi, se si portano queste idee brillanti che le persone hanno e questi mondi brillanti, e li si espande, li si cambia e li si fa conoscere a un nuovo pubblico, penso che sia fantastico. Alcune delle migliori canzoni mai realizzate sono delle cover”.

La notizia della cancellazione arriva a meno di un mese dalla conclusione della stagione 1 di “Time Bandits” su Apple TV+. La prima stagione, composta da 10 episodi, ha debuttato con due episodi il 24 luglio e ha rilasciato due nuovi episodi settimanali fino al 21 agosto.

Monster: la terza stagione vedrà nel ruolo di Ed Gein Charlie Hunnam

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Charlie Hunnam sarà il protagonista della terza stagione di Monster di Netflix nel ruolo del noto serial killer Ed Gein.  Il co-creatore della serie Ryan Murphy ha fatto l’annuncio sul palco durante un evento promozionale a Los Angeles per la seconda stagione di Monster, incentrata sui fratelli Menendez e sull’omicidio dei loro genitori. La prima stagione della serie antologica si è concentrata sul serial killer Jeffrey Dahmer.

Gein, anch’egli originario del Wisconsin come Dahmer, divenne famoso negli anni Cinquanta quando le autorità scoprirono che non solo aveva ucciso diverse persone, ma aveva anche scavato tombe in un cimitero vicino a casa sua e fabbricato ogni sorta di oggetti per la casa e vestiti con resti umani. Il caso di Gein servì da ispirazione per diversi personaggi della cultura pop, come Norman Bates in “Psycho” e Buffalo Bill ne “Il silenzio degli innocenti”.

Questo è l’ultimo ruolo televisivo annunciato da Hunnam. A maggio è stato reso noto che Charlie Hunnam sarà il protagonista della prossima serie “Criminal” di Amazon. È noto soprattutto per aver recitato nel popolare dramma sui motociclisti fuorilegge di FX “Sons of Anarchy”, in cui ha interpretato Jackson “Jax” Teller per sette stagioni. Recentemente ha recitato nell’adattamento della serie Apple del libro “Shantaram”. Tra gli altri crediti televisivi di Hunnam figurano “Undeclared” e “Queer as Folk”, mentre i suoi crediti cinematografici includono “Pacific Rim”, “The Gentlemen”, “True History of the Kelly Gang”, “Rebel Moon – Part One: A Child of Fire” e “The Lost City of Z”.

La serie tv Monster

Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez

Monster ha debuttato originariamente su Netflix nel 2022. La prima stagione ha ricevuto ampi consensi, in particolare per le interpretazioni di Evan Peters nel ruolo di Dahmer e di Niecey Nash in quello di Glenda Cleveland. Peters ha vinto un Golden Globe per la serie, mentre Nash ha vinto un Emmy. Attualmente è il terzo show più visto nella storia di Netflix.
Il debutto della seconda stagione è previsto per giovedì 19 settembre. Nicholas Alexander Chavez e Cooper Koch interpretano Lyle ed Erik Menendez, mentre Javier Bardem e Chloë Sevigny interpretano i loro genitori. Murphy e Ian Brennan hanno co-creato la serie e ne sono produttori esecutivi insieme a Bardem, Alexis Martin Woodall, Eric Kovtun, Scott Robertson, David McMillan, Louise Shore e Carl Franklin. I registi degli episodi sono Brennan, Franklin, Max Winkler, Paris Barclay e Michael Uppendahl, mentre gli sceneggiatori sono Murphy, Brennan, David McMillan, Todd Kubrak e Reilly Smith.

Foto di copertina: L’attore Charlie Hunnam arriva alla première di Los Angeles di ‘Luna ribelle – Parte prima’ di Netflix, tenutasi al TCL Chinese Theatre IMAX il 13 dicembre 2023 a Hollywood, Los Angeles, California, Stati Uniti.- Foto di imagepressagency  via Depositphotos.com

 

Agatha All Along: le prime reazioni lo definiscono come “ammaliante” e “deliziosamente subdolo”

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Kathryn Hahn ha fatto il suo grande ritorno nel Marvel Cinematic Universe nei panni della strega Agatha Harkness, e la stampa sembra esserne entusiasta. Agatha All Along, la serie sequel di nove episodi di WandaVision del 2021, è stata definita “follemente divertente” e un “seguito ammaliante” nelle prime reazioni.

Il conduttore di “The Movie Podcast”, Daniel Baptista, ha definito l’interpretazione della Hahn “ammaliante” e “deliziosamente subdola”. “[‘Agatha All Along’] è lo spettacolo PERFETTO per la stagione spettrale e pieno di GRANDE ENERGIA DI STREGA”, ha scritto Baptista su X/Twitter. “Kathryn Hahn è iconica come sempre e offre una performance deliziosamente subdola e incantatrice. Joe Locke ruba la scena. Questo è lo spettacolo più divertente che potrete gustare quest’anno“.

Michael Patterson di Bam Smack Pow ha dichiarato che la serie è “assolutamente folle in tutti i modi giusti”. “Kathryn Hahn è una forza, e interpreta Agatha Harkness come tutti sapevamo”, ha scritto Patterson su X. ”Anche il resto del cast è divino, e Joe Locke è un gioiello. Vivace, stravagante e brillante”.

Molti spettatori hanno anche lodato le interpretazioni di Joe Locke e Aubrey Plaza in “Agatha All Along”. “I primi 4 episodi sono un delizioso mix di ‘Hocus Pocus’ e ‘Il mago di Oz’, con un pizzico di horror e un sacco di commedia”, ha scritto Joseph Deckelmeier di ScreenRant su X. ”Questa serie è incredibilmente divertente e coinvolgente. Ha la stessa atmosfera accattivante di ‘WandaVision’. Adoro il cast che interpreta la Congrega, Kathryn Hahn è bravissima e Aubrey Plaza è eccezionale”.

“La Marvel ha superato se stessa con [‘Agatha All Along’]!” ha dichiarato Cody Schultz di FanSided. “È un seguito assolutamente ammaliante di WandaVision con un sacco di divertenti uova di Pasqua lungo il percorso per i fan L’interpretazione di Kathryn Hahn è perfetta, Joe Locke è iconico e l’intero ensemble è spettacolare. Uno dei migliori della Marvel!”.

Agatha All Along riprende dopo gli eventi di WandaVision, in cui Agatha (Hahn) è rimasta senza poteri grazie a Scarlet Witch, alias Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen). Per riavere i suoi poteri di maga, Agatha crea una congrega improvvisata, ma non tutti i membri hanno le stesse intenzioni. La Hahn è affiancata in “Agatha” da Locke, Patti LuPone, Plaza, Sasheer Zamata, Ali Ahn e Debra Jo Rupp. Jac Schaeffer, showrunner di WandaVision, è alla guida dello spinoff.

Cosa ha detto Brad Winderbaum dei Marvel Studios in merito a Agatha All Along

Brad Winderbaum, responsabile dello streaming, della televisione e dell’animazione dei Marvel Studios, ha recentemente partecipato all’“Official Marvel Podcast” e ha dichiarato che Agatha All Along sarà divertente solo per un certo periodo, finché non inizierà a spaventare gli spettatori.

Agatha è molto divertente, ma fa davvero paura. E diventa piuttosto drammatico”, ha detto Winderbaum. “È un’incredibile antieroina. Ti attira con il divertimento di Halloween e prima che tu te ne accorga stai piangendo”. “È uno spettacolo che fa paura come quello della Marvel. È una serie di Halloween”, ha aggiunto. “Questa serie ha una posta in gioco mortale. È una corsa divertente, ma pericolosa”.

Agatha All Along debutta con i primi due episodi il 18 settembre su Disney+. La serie andrà in onda fino al 30 ottobre.

ALTRE REAZIONI

Tyler, the Creator si unisce a Timothée Chalamet e Gwyneth Paltrow in Marty Supreme di A24

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Sei anni dopo che Tyler, the Creator ha scritto: “Dite a Tim Chalamet di venire a prendermi“, il vincitore del Grammy si è unito alla star di Dune nel cast di Marty Supreme di A24.

Diretto da Josh Safdie, “Marty Supreme” segna il debutto cinematografico di Tyler. Lo stilista e cantante di “See You Again” ha precedentemente co-creato e recitato nella serie “Loiter Squad” di Adult Swim insieme ai suoi compagni di Odd Future. Ha anche co-creato lo show animato di Adult Swim “The Jellies!” e la docuserie di Viceland “Nuts + Bolts”.

Di cosa parlerà Marty Supreme?

Tyler si unisce a Timothée Chalamet e Gwyneth Paltrow nel film di A24, che si dice sia incentrato su un professionista del ping pong. I dettagli della trama di “Marty Supreme” non sono stati resi noti, ma A24 ha pubblicato l’immagine di una pallina da ping pong con la scritta “coming soon” dopo che Variety ha dato notizia del progetto a luglio. La sceneggiatura originale di “Marty Supreme” è stata scritta da Safdie e Ronald Bronstein, che producono entrambi insieme a Eli Bush, Anthony Katagas e Chalamet.

La carriera di Tyler, the Creator

Avventurandosi nei lungometraggi, Tyler, the Creator aggiunge un’altra voce al suo impressionante curriculum. Tra le più grandi star dell’hip-hop, Tyler ha vinto il Grammy per il miglior album rap con due dischi, “Igor” del 2019 e “Call Me if You Get Lost” del 2021. Nel 2024 è stato headliner del Coachella insieme a Lana Del Rey e Doja Cat, e gestisce anche il suo festival musicale a Los Angeles, Camp Flog Gnaw. Con i suoi marchi di lifestyle Golf Wang e Le Fleur, ha collaborato con marchi come Converse e Lacoste e ha disegnato una capsule collection per Louis Vuitton.

Safdie è noto soprattutto per aver diretto “Uncut Gems” e “Good Time” con il fratello Benny Safdie. Con “Marty Supreme” affronta la sua prima regia da solo dal 2008. Di recente ha diretto l’ultimo speciale comico di Adam Sandler per Netflix, intitolato “Love You”, e sta anche lavorando con Sandler a un altro film ambientato nel mondo dei cimeli sportivi e del baseball.

Eternal Love – L’eternità in un attimo: la spiegazione del finale del film turco

Certi film d’amore sono in grado di allietare il cuore, ma vi sono anche quelle in grado di spezzarlo in mille pezzi. Ciò avviene quando l’amore non è sufficiente a superare gli ostacoli a cui la vita ci sottopone. Titoli come Ghost – Fantasma, La scelta – The Choice o anche il più recente La La Land. A questi si può aggiungere anche il turco Eternal Love – L’eternità in un attimo, diretto nel 2017 da .

Si tratta dell’ennesimo film appartenente a questa cinematografia che trova spazio sugli schermi italiani, dove la produzione cinematografica e televisiva turca godono ormai da tempo di grande popolarità. Solo di recente, film come Mio figlio, Annem e Una seconda occasione hanno ribadito il grande seguito che questi titoli sono in grado di ottenere, proponendo racconti ricchi di emozioni e inerenti tutti i principali temi e conflitti in cui ci si può imbattere nel corso della propria vita.

Per gli appassionati del genere, è dunque anche questo un film da non lasciarsi sfuggire. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Eternal Love – L’eternità in un attimo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Eternal Love - L'eternità in un attimo Fahriye Evcen

La trama e il cast di Eternal Love

Il film segue le vicende di due giovani di diversa estrazione sociale alle prese con la loro travagliata storia d’amore. Can è un giovane neurochirurgo di successo che ha fatto del proprio lavoro il centro della sua esistenza. Sul fronte affettivo, tuttavia, le cose non vanno altrettanto bene: la sua professione non gli permette di dedicare abbastanza tempo a sé stesso e ai suoi sentimenti. Tutto cambia quando la sua vita si intreccia inaspettatamente con quella di Zeynep. Si tratta di un’umile ragazza delle pulizie, alla quale l’affascinante medico propone un accordo singolare.

Se lei accetterà di accompagnarlo a una festa, lui, in cambio, pagherà ogni suo debito. Spinta dall’offerta allettante la giovane accetta e i due giovani finiscono per trascorrere insieme una bellissima serata invaghendosi l’uno dell’altra. Nonostante l’amore idilliaco che li unisce, Can e Zeynep sono però chiamati in fretta ad affrontare alcune ardue sfide: i malevoli pregiudizi dell’ambiente altolocato di cui fa parte Can e un male terribile, contro cui presto dovranno fare i conti.

Ad interpretare Zeynep vi è l’attrice Fahriye Evcen, celebre il ruolo di Mürvet “Murka” nella serie La ragazza e l’ufficiale e quello di Feride nella serie Çalıkuşu. Nel ruolo di Can, invece, vi è Murat Yildirim, noto principalmente come protagonista di questo film e del lungometraggio Ayla – La figlia senza nome. Completano poi il cast Fatih Al, nel ruolo di The Flood “Tufan”, Filiz Ahmet in quelli di Bade, Didem İnselel in quello di Gülgün, Fatih Doğan in quello dell’autista di Can e Derya Bilginer nel ruolo di Selma, l’assistente di Can.

Eternal Love - L'eternità in un attimo cast

La spiegazione del finale

La rivelazione che sconvolge Zeynep e Can è la scoperta della malattia senza speranza di Zeynep. Verso il finale di Eternal Love – L’eternità in un attimo, infatti, Zeynep rivela a Can di essere affetta da un tumore al cervello incurabile. Questa terribile verità mette a dura prova la loro storia d’amore. Can, devastato dalla notizia, cade nello sconforto. Nonostante le scarse possibilità di sopravvivenza, i due protagonisti lottano comunque con tutte le loro forze per cercare di cambiare questo tragico destino.

Questa rivelazione segna un punto di svolta nel film, gettando Zeynep e Can in un’emozionante battaglia contro la malattia che li unisce ancora di più nella loro lotta per il tempo che hanno insieme. Il loro amore diventa dunque una forza che sfida il destino, dimostrando quanto sia potente e inarrestabile questo sentimento quando si tratta di proteggere la persona amata. Allo stesso tempo, i due si trovano però a dover continuamente difendere il loro amore dai pregiudizi.

Tuttavia, nel triste epilogo di Eternal Love – L’eternità in un attimo, nonostante i loro sforzi per cercare di cambiare il tragico destino di Zeynep, le brutte notizie sulla salute della donna non lasciano speranza. Zeynep, infine, muore tre mesi dopo il loro matrimonio. Tuttavia, prima di lasciare questo mondo, trascorre insieme a Can i suoi ultimi giorni di vita nei luoghi che hanno visto nascere il loro grande amore. Questo triste epilogo mette in evidenza la fragilità dell’esistenza umana e l’importanza di apprezzare ogni momento prezioso che abbiamo insieme alle persone che amiamo.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di lunedì 16 settembre alle ore 21:10 sul canale La 5. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Mediaset Infinity, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

The Departed – Il bene e il male: la spiegazione del finale del film

Considerato uno dei più importanti film di Martin Scorsese dal 2000 ad oggi, The Departed – Il bene e il male si è affermato come ennesima rilettura del genere gangster movie, incentrato stavolta sulla malavita nella città di Boston. Un genere a cui, come ben sapranno i suoi fan, Scorsese si è dedicato nel corso di tutta la sua carriera con film come Mean Street, Quei bravi ragazzi, Casinò e fino al più recente The Irishman. In questo caso, però, Scorsese si è concentrato in particolare sulla dicotomia tra bene e male – riportata non a caso nel sottotitolo italiano – e sui suoi labili confini.

“Remake” americano del film di Hong Kong Infernal Affairs – che Scorsese si è però rifiutato di vedere per non esserne influenzato – il film ha ottenuto un enorme successo di critica e pubblico, divenendo non solo uno dei maggiori incassi nella carriera del regista, ma anche il titolo con cui il celebre autore ha ottenuto il suo agognato primo (e ad oggi unico) Oscar alla regia. Vincitore anche del premio al Miglior film, alla Miglior sceneggiatura non originale e al miglior Montaggio, The Departed – Il bene e il male continua ancora oggi ad essere tra i più citati film di Scorsese.

Ciò anche grazie alla presenza di un cast straordinario, composto da alcuni dei migliori attori in circolazione e che si confrontano qui in un duello di bravura continuo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Departed – Il bene e il male. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Departed - Il bene e il male Leonardo DiCaprio Martin Sheen Mark Wahlberg
Leonardo DiCaprio, Mark Wahlberg e Martin Sheen in The Departed – Il bene e il male. Foto di © 2006 Warner Bros. Entertainment Inc.

La trama e il cast di The Departed – Il bene e il male

La storia del film si svolge a Boston, dove il dipartimento di polizia è intenzionato a porre fine all’impero del boss irlandese Frank Costello. Per riuscirvi, si decide di reclutare il giovane Billy Costigan affinché si infiltri segretamente nella banda del criminale. Allo stesso tempo, però, il figlioccio di Costello, Colin Sullivan, si è fatto strada nella polizia conquistandosi un posto all’interno dell’unità speciale anticrimine. Da qui, Sullivan ha modo di passare al boss le informazioni segrete relative ai piani contro di lui. Nel momento in cui i due infiltrati scopriranno della rispettiva esistenza, la loro diventa una corsa allo smascheramento reciproco.

Uno dei motivi di maggior popolarità del film, come anticipato, è il suo cast all star. Protagonisti sono infatti alcuni tra i più celebri attori del momento, a partire da Leonardo DiCaprio. Questi, nel ruolo di Costigan, ha descritto l’esperienza di recitare accanto a Jack Nicholson uno dei momenti più memorabili della sua carriera. Nicholson è infatti il volto di Costello. L’attore aveva inizialmente rifiutato la parte, ma si convinse infine per la possibilità di interpretare un nuovo cattivo dopo diverse commedie realizzate.

Nel ruolo di Sullivan vi è invece l’attore Matt Damon, il quale per prepararsi al ruolo decise di lavorare per un periodo di tempo con la polizia di Boston, seguendoli nelle pattuglie di routine e nelle retate anti droga. Nel film è presente inoltre l’attore Mark Wahlberg nei panni del poliziotto Dignam. L’interpretazione di tale personaggio fece guadagnare all’attore la sua prima ed unica nomination al premio Oscar come attore non protagonista. Fanno poi parte del cast anche gli attori Alec Baldwin, Vera Farmiga e Martin Sheen.

The Departed - Il bene e il male Leonardo DiCaprio Jack Nicholson
Leonardo DiCaprio, Jack Nicholson e Ray Winstone in The Departed – Il bene e il male. Foto di © 2006 Warner Bros. Entertainment Inc.

La spiegazione del finale

Il finale di The Departed – Il bene e il male è di quelli che lasciano a bocca aperta. Nel momento in cui Costigan e Sullivan cercano di scoprire le reciproche identità, Sullivan scopre che Costello è un informatore dell’FBI. Sullivan teme dunque che Costello possa rivelare i suoi loschi traffici, così organizza un’incursione con l’aiuto di Costigan per eliminare definitivamente Costello. Il piano va a buon fine e dopo una sparatoria, Sullivan trova Costello ferito e gli spara ripetutamente. Si tratta sia di un atto di protezione più che di una vendetta per il tradimento di Costello che si è rivolto all’FBI.

Dopo la morte di Costello, Costigan riceve però un nastro misterioso. Su di esso ci sono registrazioni di Costello e Sullivan, che provano che quest’ultimo è la talpa all’interno della polizia di Boston. Crea allora delle copie delle registrazioni e ne invia alcune a Sullivan stesso in una busta, per fargli sapere che il suo segreto non è più al sicuro. Tuttavia, una complicazione importante nelle vite di Costigan e Sullivan è la loro relazione con la terapista Madolyn.

All’inizio la donna ha una storia d’amore con Sullivan, che però inizia a crollare man mano che lui diventa sempre più coinvolto nella sua doppiezza in polizia. Quando inizia a innamorarsi di uno dei suoi pazienti, l’infiltrato Costigan, le cose si complicano ulteriormente: entrambi gli uomini sono acerrimi nemici ma non hanno idea delle loro rispettive identità. Quando Madolyn, che vive con Sullivan, vede la busta che Costigan ha lasciato per lui, la apre. Ascolta le registrazioni e capisce che Sullivan è un informatore della mafia.

The Departed - Il bene e il male Matt Damon
Matt Damon in The Departed – Il bene e il male. Foto di © 2006 Warner Bros. Entertainment Inc.

Sullivan la sorprende mentre ascolta le registrazioni e cerca di rassicurarla senza successo. A quel punto, Costigan lo chiama e lo informa di avere altre copie delle registrazioni e che rivelerà alla polizia la doppiezza di Sullivan a meno che quest’ultimo non lo aiuti a recuperare la sua identità civile. In sostanza, egli rivela di essere ancora bloccato sotto copertura a causa della morte di Costello e del coinvolgimento di Sullivan. I due, dunque, si incontrano per scambiare le registrazioni e i documenti per garantire il ritorno di Costigan a una vita normale, ma le cose vanno a rotoli.

Subiscono un’imboscata da un altro agente, Barrigan, che uccide Costigan e rivela a Sullivan che anche lui era una talpa che lavorava per Costello. Sullivan, però, uccide Barrigan e inventa una storia assurda su come Barrigan sia sempre stato la talpa e che Costigan lo abbia scoperto. Nomina Costigan per un premio postumo e sembra pensare che la cosa sia finita lì. Tuttavia, la sequenza finale di The Departed – Il bene e il male mostra Sullivan che torna a casa dal negozio di alimentari, solo per subire un’imboscata dal suo superiore di polizia, Dignam.

Questi, che era stato il supervisore di Costigan durante la sua operazione sotto copertura, spara a Sullivan uccidendolo e se ne va. La spiegazione più probabile è che Madolyn gli abbia dato i nastri rivelatori dopo la morte di Costigan. Dignam dunque sa che non solo Sullivan è la spia, ma è anche responsabile della morte di Costigan. La sua diventa dunque una vendetta pura e semplice, che porta a termine senza troppi complimenti.

The Departed - Il bene e il male Jack Nicholson Matt Damon
Jack Nicholson e Matt Damon in The Departed – Il bene e il male. Foto di © 2006 Warner Bros. Entertainment Inc.

L’altra possibile spiegazione è che Dignam lavori con l’FBI e sapesse del tradimento di Sullivan molto prima che le cose degenerassero. In questo caso, le motivazioni che lo spingono a uccidere Sullivan non sono tanto la vendetta quanto la copertura della conoscenza da parte dell’FBI della corruzione all’interno della polizia di South Boston. La faccenda è dunque conclusa, ma c’è un ultima inquadratura su cui tante parole si sono spese.

Il significato del ratto alla fine del film

Dopo che Sullivan muore e Dignam si allontana, la telecamera si sofferma infatti su un ratto che striscia sulla ringhiera del patio. Un “ratto” è un termine gergale che indica una persona che tradisce la fiducia e l’amicizia di un’organizzazione a cui ha prestato giuramento. In The Departed – Il bene e il male, Costigan era una spia per la mafia perché informava la polizia. Sullivan era un ratto per la polizia di South Boston e forniva informazioni vitali a Costello, che era anche un ratto per la mafia attraverso i suoi rapporti all’FBI.

Sullo sfondo dell’immagine, però, notiamo una cupola dorata. Il contrasto presente in tale immagine racchiude così il senso ultimo del film. Il marcio, incarnato dal topo, è ovunque, anche in quei luoghi che sembrano apparentemente essere immacolati, come in questo caso l’edificio dorato. Il finale del film ripropone così un’ultima volta il binomio bello/brutto, bene/male, centrali nel corso dell’intero film e perfettamente rappresentati dai due infiltrati protagonisti.

Il trailer e dove vedere il film in streaming

The Departed è disponibile su Rakuten TV, Apple TV, Infinity, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma prescelta, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così poi modo di riprodurlo in modo pratico e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 16 settembre alle 21:00 sul canale Iris.

The Protégé: la spiegazione del finale del film

The Protégé: la spiegazione del finale del film

Quello del revenge movie è da sempre un filone di film particolarmente popolari e acclamati, dove il protagonista di turno intraprende una spedizione punitiva nei confronti di quanti hanno ucciso o rapito dei suoi cari. Da prima genere prettamente pensato per un pubblico maschile, negli ultimi anni, fortunatamente, sono stati realizzati sempre più film dove ad andare in cerca di vendetta è un personaggio femminile. Da Il buio nell’anima a Colombiana, da Peppermint – L’angelo della vendetta fino al recente The Protégé, diretto da Martin Campbell, regista già distintosi per thriller d’azione come GoldenEye, Casino Royale o The Foreigner.

Questo suo nuovo film, però, pur vantando un cast di grandi interpreti, è passato grossomodo in sordina. Si tratta però un film che, pur non discostandosi poi troppo dai sicuri binari dei suoi canoni di riferimento, sa trarre il meglio dai suoi interpreti, posti al servizio di personaggi intriganti e bidimensionali, ma anche dalle sue sequenze d’azione. Tra colpi di scena, spericolate acrobazie e location sempre diverse, che vanno dall’Inghilterra alla Romania e fino al Vietnam, The Protégé è dunque un titolo da non perdere.

Per gli appassionati del genere potrebbe infatti facilmente rappresentare una gradita sorpresa. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Si forniranno poi alcuni dettagli riguardo la spiegazione del suo finale e il finale alternativo di cui è stata confermata l’esistenza. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Protégé finale alternativo
Michael Keaton in The Protégé. © RAUL JICHICI 2020

La trama e il cast di The Protégé

Protagonista del film è Anna, una donna tanto affascinante quanto letale, in quanto è la killer a contratto più abile al mondo, addestrata dal leggendario assassino Moody. Quest’ultimo ha trovato e salvato Anna durante un lavoro a Saigon, tramutatosi presto in un massacro in cui la piccola è stata suo malgrado coinvolta perdendo i suoi genitori. Per anni i due hanno viaggiato per il mondo e completato contratti di alto profilo, stabilendosi infine in Inghilterra dove Anna gestisce ora un negozio di libri rari e Moody vive in una lussuosa casa padronale. Quando però l’uomo che per lei è stato come un padre viene ucciso, Anna giura vendetta nei confronti del suo assassino.

Ad interpretare Anna, vi è l’attrice Maggie Q, nota per aver interpretato Nikita nell’omonima serie TV ma vista anche per il ruolo di Tori Wu nella trilogia di film di Divergent. Ad interpretare il suo mentore, Moody, vi è l’attore Samuel L. Jackson, mentre Michael Rembrandt, misterioso uomo con cui Anna intraprende una relazione, è interpretato da Michael Keaton. L’attore, pur non essendo il protagonista del film, è il primo ad apparire nei credits del film, in quanto ritenuto più celebre dell’attrice effettivamente protagonista. Keaton, inoltre, ha raccontato di essere rimasto affascinato da questo complesso ruolo, non essendosi mai imbattuto in qualcosa di simile prima.

La spiegazione del finale e il finale alternativo

Alla fine di The Protégé, Anna e Rembrandt hanno un ultimo confronto. La loro relazione è stata difficile e, mentre in un’altra vita sarebbero potuti finire insieme, sanno che uno dei due deve uccidere l’altro, altrimenti si guarderanno sempre le spalle. Sentiamo un colpo di pistola e poi vediamo Anna uscire dall’edificio, il che implica fortemente che abbia ucciso Rembrandt. Ma esiste anche un finale alternativo per il film. Il regista Martin Campbell ha infatti rivelato – durante un’intervista a Collider – che in realtà, inizialmente, era stato girato un finale diverso.

The Protégé cast
Samuel L. Jackson e Maggie Q in The Protégé. © RAUL JICHICI 2020

In esso si sente lo sparo, la porta inizia ad aprirsi, ma il film si chiude prima che si sappia chi è sopravvissuto allo scontro. Ha poi spiegato perché hanno scelto il finale che si vede nel film. “Abbiamo testato due finali per il film. Uno è quello che si vede. E l’altro è che non si vede chi, quindi quando la porta inizia ad aprirsi, si taglia via, quindi non si vede mai chi. Questo era l’altro”, ha detto Campbell. “Abbiamo testato il film e il risultato è stato molto alto; il pubblico ha amato quello che si vede nel film così com’è ora”.

Per quanto riguarda il miglioramento del finale, Campbell ha detto che si tratta di un divario considerevole, ma anche che i due finali hanno richiesto cambiamenti diversi nel corso del film (presumibilmente per rendere l’uccisione di Rembrandt da parte di Anna una decisione più accettabile per il pubblico, dato che Rembrandt non è un antagonista monodimensionale). “Si trattava [probabilmente di una differenza] di sette punti, otto punti. E la cosa interessante è che il finale ha influenzato anche altre cose. Non si è trattato solo del finale, ma anche di altri elementi, perché il finale era quello. È piuttosto interessante”.

Ci sarà un sequel del film?

Per quanto riguarda l’eventualità che il finale scelto possa portare a un sequel, Campbell ha dichiarato che l’intenzione è quella di mantenere questo film come uno standalone, anche se “Chi lo sa? Non si è parlato di sequel perché quando l’abbiamo realizzato era un’opera unica. È quello che è”. Successivamente all’uscita del film, infatti, non si è parlato di un sequel e negli anni tale ipotesi non è mai stata avanzata, né dal regista né dai produttori, lasciando dunque intendere che The Protégé rimarrà effettivamente un film a sé.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di The Protégé grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Infinity+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 16 settembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

The Penguin: la recensione della serie con Colin Farrell

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The Penguin: la recensione della serie con Colin Farrell

Disponibile su Sky dal 20 settembre, The Penguin potrebbe inserirsi nella scia di quelle serie tv, spin-off di lungometraggi di successo, che hanno allargato il mondo e l’immaginario proposto da una storia precedente.

Come Andor o The Continental, che rispettivamente ampliano l’universo di Star Wars e di John Wick, anche la serie con protagonista Colin Farrell nei panni di Oz “il Pinguino” Cobb mira ad espandere l’universo di Gotham creato da Matt Reeves in The Batman, dove ha esordito il personaggio nel 2022. E ora, in attesa del sequel, arriva a disposizione degli spettatori una serie di otto episodi che racconta dell’ascesa al potere di quello che diventerà trai più iconici villain dell’Uomo Pipistrello.

Di cosa parla The Penguin

Oswald “Oz” Cobblepot / Pinguino è l’ex tenente capo del boss del crimine Carmine Falcone (John Turturro nel film e Mark Strong nella serie) che ha una grande fame di potere e si schiera contro tutti gli eredi di Falcone per occupare quello che una volta era il posto del defunto boss. Con una madre assillante che vive fuori dal tempo, un improbabile amico autista da poco uscito dall’adolescenza e una nemica formidabile, pazza e omicida, che si cela dietro l’innocua apparenza di Sofia Falcone (Cristine Milioti), Oz dovrà sgomitare nei bassifondi di Gotham per arrivare in cima alla società, dove desidera ardentemente stare.

Ambientata una settimana dopo la fine degli eventi di The Batman, The Penguin non è semplicemente una storia delle origini, ma un’indagine profonda nella psicologia di un personaggio che tutti pensavamo di conoscere, dai fumetti, dai cartoni animati (ottima l’interpretazione che ne ha dato Batman: Caped Crusader) e dai film (Danny DeVito è rimasto nella memoria collettiva continuando a generare schifata ammirazione).

The Penguin Colin Farrell
The Penguin – Photograph by Courtesy of Max

L’origine di un mostro

La stessa autrice dello show, Lauren LeFranc, definisce The Penguin “meno come a una tradizionale storia di ‘ascesa al potere’ e più come all’origine di un mostro e a un’opportunità, nel corso di otto episodi, di esplorare la psicologia di Oz, mostrando la sua logica perversa e la sua storia senza glorificarla.” A partire dalla stessa ossessione di Oz per il potere, che si trasforma in qualcosa di grottesco e incontrollabile, che genera un racconto non solo solido dal punto di vista strettamente narrativo, ma anche un viaggio violento, accattivante e profondamente avvincente nelle viscere di Gotham.

La morte di Falcone diventa per Oz una vera e propria occasione, e il caos che ne deriva nei vicoli di Gotham è il suo “posto felice”, in cui può prosperare e costruire il suo impero. È questo il momento per colpire. E la caratteristica di questo aspirante boss è che per quanto i suoi piani siano mal concepiti, comincia a guadagnare terreno: Oz non è per forza colui che riesce a tenere sotto controllo ogni aspetto e conseguenza delle sue azioni, ma quello che vuole più di tutti quel posto in cima alla catena alimentare.

Victor e Sofia sono lo Yin e lo Yang di Oz

Yin e Yang della sua scalata saranno Victor Aguilar (Rhenzy Feliz), un ragazzo sfollato dalle inondazioni che abbiamo visto nel finale di The Batman, e Sofia Falcone (Milioti irresistibile), per la quale Oz aveva fatto tante volte da autista sotto il “regime Falcone”, la pedina impazzita, incontrollabile e imprevedibile.

Il personaggio di Victor appare molto importante ai fini della definizione di Oz stesso: diventa uno specchio per il protagonista, che rivede in lui il suo desiderio di trovare un suo posto nella scala sociale, nonostante parta da zero. Vic è gentile e timido, balbetta ma come Oz supera i suoi limiti. In otto episodi, il loro rapporto padre-figlio mostra chi Oz sarebbe potuto diventare se Gotham e sua madre, Francis (una fantastica interpretazione della vincitrice del Tony Deirdre O’Connell), non lo avessero reso duro e difficile molto prima che diventasse adulto. Feliz riesce a infondere una tale tenerezza nel suo Vic che, nonostante le attività atroci a cui partecipa, lo spettatore può facilmente dimenticare quanto siano diabolici i piani di Oz.

Cristin Milioti, Colin Farrell
Cristin Milioti, Colin Farrell – Photograph by Courtesy of HBO

Oz e Sofia: due creature di Gotham

Farrell interpreta un uomo la cui mente gira a un ritmo vertiginoso, intrappolata in un corpo e in una condizione sociale che da sempre sono stati la sua zavorra. Determinato a raggiungere il suo obbiettivo di grandezza a qualsiasi costo, Oz manipola tutti coloro che lo circondano, incluso Vic. E insieme ai meandri contorti della mente di Pinguino, la serie racconta anche cosa succede quando i mali della società non vengono controllati. The Penguin è la storia di Oz, ma anche quella di Sofia. Lui è nato dalla disperazione e dalle difficoltà, lei, al contrario, è l’erede di una famiglia che da sempre ha occupato una posizione di potere nella città, è nata nella ricchezza e nel privilegio.

E lo show di LeFranc dimostra come queste due classi sociali siano indispensabili l’una all’altra per poter esistere. I loro personaggi sono complementari, sia nei racconti che ricostruiamo attraverso i flashback delle loro infanzie contrastanti, sia nelle diverse reazioni che i due hanno di fronte alla perdita e alla conquista del potere. La serie riesce a costruire la loro relazione in maniera avvincente. Oz e Sofia devono resistere in qualche modo all’ambiente che li ha generati, ognuno a loro modo. E la brutalità del loro mondo prevede dei cambiamenti per potervi sopravvivere.

Gotham sporca e disperata

E non potrebbe essere una vera storia dell’universo di Batman se a sfondo non ci fosse la Gotham sporca e disperata che tante volte e in tante versioni abbiamo visto in tv e al cinema. Una città protagonista con i suoi contrasti incolmabili, raccontata con cupa lucidità, che trasuda corruzione eppure bellezza, una città che vuole essere salvata ma che ama troppo la seduzione del male.

L’esperimento è riuscito, e The Penguin si candida a essere uno dei migliori prodotti tv della stagione, per autonomia, fascino ed efficacia di racconto.

Bridgerton 4: al via le riprese della quarta stagione

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Bridgerton 4: al via le riprese della quarta stagione

Netflix e Shondaland annunciano che sono iniziate le riprese della quarta stagione di Bridgerton. La nuova stagione si concentrerà sul secondogenito, Benedict Bridgerton (Luke Thompson) e sulla sua ricerca dell’affascinante Dama in Argento, Sophie Baek (Yerin Ha).

Al cast principale della serie si aggiungono Katie Leung (Lady Araminta Gun), Michelle Mao (Rosamund Li), Isabella Wei (Posy Li), Emma Naomi (Alice Mondrich) e Hugh Sachs (Brimsley).

Nuovi membri del cast di Bridgerton 4

  • Katie Leung (she/her) (The Peripheral) ha il ruolo di Lady Araminta Gun. Due volte sposata e due volte vedova, Araminta ha due figlie che debuttano sul mercato del matrimonio in questa stagione e sente la pressione di far sposare almeno una di loro. Favolosa, perspicace e schietta, Araminta non reagisce bene quando qualcosa – o qualcuno – minaccia la sua posizione in società.

  • Michelle Mao (she/her) (A Big Bold Beautiful Journey) interpreta Rosamund Li. Bella, vanitosa e desiderosa di compiacere la madre, Rosamund è la figlia maggiore di Araminta e il suo bene più prezioso. In questa stagione Rosamund posa gli occhi su Benedict Bridgerton ed è determinata a ottenere ciò che vuole.

  • Isabella Wei  (she/her) (1899) reciterà nel ruolo di Posy Li. Sorella minore e molto più gentile di Rosamund, anche Posy debutta quest’anno. Ma la madre mette raramente in luce Posy, poiché si fa spesso mettere i piedi in testa a causa del suo carattere loquace ed eccessivamente amichevole.

Il cast al completo di Bridgerton 4

Emma Naomi (Alice Mondrich) e Hugh Sachs (Brimsley) faranno parte del cast principale di questa stagione.  Cast già annunciato: Luke Thompson (Benedict Bridgerton), Yerin Ha (Sophie Baek), Jonathan Bailey (Anthony Bridgerton), Victor Alli (Lord John Stirling), Adjoa Andoh (Lady Danbury), Julie Andrews (Lady Whistledown), Lorraine Ashbourne (Mrs. Varley), Masali Baduza (Michaela Stirling), Nicola Coughlan (Penelope Bridgerton), Hannah Dodd (Francesca Stirling), Daniel Francis (Lord Marcus Anderson), Ruth Gemmell (Violet Bridgerton), Florence Hunt (Hyacinth Bridgerton), Martins Imhangbe (Will Mondrich), Claudia Jessie (Eloise Bridgerton), Luke Newton (Colin Bridgerton), Golda Rosheuvel (Queen Charlotte), Will Tilston (Gregory Bridgerton), e Polly Walker (Portia Featherington).

Bridgerton espande l’area delle riprese

In questa stagione, Bridgerton espande le location delle riprese in uno dei backlot di nuova costruzione degli Shepperton Studios, mostrando splendide repliche dell’architettura georgiana e Regency, tra cui case, edifici, Mayfair Street e altro ancora. Questa pietra miliare, realizzata in 8 mesi, promette di avvolgere l’amato show in un’atmosfera ancora più suggestiva e autentica, trasportando il pubblico nello splendido mondo dell’epoca Regency. Questa iniziativa regale è stata progettata dalla Production Designer di Bridgerton, Alison Gartshore, insieme al Supervising Art Director Antony Cartlidge e all’Art Director Adam David Grant. La costruzione si estende su circa 8000 metri quadrati del backlot di Netflix a Shepperton, segnando un nuovo capitolo dell’incantevole viaggio della serie.

Cosa sappiamo su Bridgerton 4

I nuovi episodi di Bridgerton si concentreranno sul secondogenito bohémien, Benedict (Luke Thompson). Nonostante i suoi fratelli maggiore e minore siano entrambi felicemente sposati, Benedict è riluttante a sistemarsi, finché non incontra un’affascinante Dama in Argento al ballo in maschera organizzato da sua madre

  • Numero episodi: 8

  • Location delle riprese: Londra, UK

  • Showrunner / Produttore esecutivo: Jess Brownell

  • Produttori esecutivi: Shonda Rhimes, Betsy Beers, Tom Verica e Chris Van Dusen

L’universo di Bridgerton

Bridgerton ha conquistato gli spettatori di tutto il mondo quando Netflix e Shondaland hanno fatto debuttare l’iconica serie nel 2020. Ciascuna delle sue tre stagioni si è classificata tra le Most Popular di Netflix, mentre il prequel amato dai fan, La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton, ha dominato la Global Top 10.

Il franchise ha riunito un fandom globale che si rivolge ad un pubblico appassionato del genere romance, facendo il suo ingresso nella cultura di massa con un successo senza precedenti e scatenando trend, con fan che celebrano il loro amore per la serie attraverso meme, musica, libri, moda, arredamento e altro ancora.

Esperienze dal vivo come The Queen’s Ball: A Bridgerton Experience e una crescente collezione di prodotti hanno trasformato il nome “Bridgerton” in un brand di lifestyle straordinariamente ricercato, che delizia i fan permettendo loro di godersi la propria storia preferita di persona. Con la stagione 4 ora in produzione, il franchise continuerà a offrire alla sua fanbase nuove occasioni per immergersi nell’universo Bridgerton sia sullo schermo che fuori.

Lanterns: perché un Hal Jordan più anziano potrebbe essere una grande idea… o uno dei più grandi passi falsi degli studi DC

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La scorsa settimana Lanterns ha dominato le prime pagine dei giornali grazie alla notizia che Josh Brolin è in lizza per interpretare Hal Jordan del DCU. Da allora, abbiamo appreso che anche Ewan McGregor, Matthew McConaughey, Chris Pine e Timothy Olyphant sono in lizza.

Dato che tutti questi attori, tranne uno, hanno più di 50 anni, le voci hanno diviso le opinioni. Dopo il deludente film su Lanterna Verde del 2011, interpretato da Ryan Reynolds, i fan hanno aspettato pazientemente di rivedere Hal e la prospettiva che non sia nel suo “fiore” non piace a tutti.

In questa rubrica analizzeremo gli argomenti a favore e contro l’invecchiamento di Hal Jordan nel DCU. Ci sono alcuni chiari vantaggi di una versione più esperta dell’ex pilota, ma anche alcuni aspetti negativi che ci lasciano preoccupati per la direzione creativa che questo mondo condiviso sta prendendo sotto la guida di James Gunn . Potete leggere questo approfondimento su Lanterns cliccando sui pulsanti “Avanti” qui sotto.

PRO: sembra essere parte di un piano più grande

James Gunn ha un piano iniziale di 10 anni per il DCU, il che significa che ha pianificato il futuro e probabilmente ha una buona ragione per puntare su attori cinquantenni per interpretare Hal Jordan (ricordiamo che ha già scritturato il cinquantatreenne Nathan Fillion come Guy Gardner in Superman).

Non si tratta di un nuovo Universo DC, ma di un mondo in cui i supereroi si sono affermati da diversi anni. Questo evita la necessità di una serie infinita di storie di origini e dà a Gunn un mondo che può espandere subito, senza dover spiegare chi sono tutti o perché sono lì. I personaggi semplicemente… esistono. Non è una cosa negativa!

Il Corpo delle Lanterne Verdi dovrebbe essere un’entità che esiste da eoni e dobbiamo credere che la decisione di inserire nel cast Hal e Guy più anziani faccia parte di un piano molto più ampio. La nostra ipotesi è che si voglia spostare l’attenzione su una nuova era di Lanterne con John Stewart e Kyle Rayner.

CONTRO: limita il ruolo di Hal Jordan nel DCU

I film e le serie televisive richiedono molto tempo per essere realizzati, ed è per questo che sarà il prossimo luglio quando finalmente ci si siederà a guardare Superman nelle sale (si tenga presente che i DC Studios hanno annunciato la loro programmazione nel gennaio 2023).

Lanterns non debutterà sicuramente sulla HBO prima del 2026, il che significa che almeno alcuni di questi attori avranno quasi 60 anni quando debutteranno nel ruolo di Hal Jordan. Nessuno di loro dimostra la propria età e non dovrebbe esserci un limite per chi interpreta un supereroe, ma hanno davvero intenzione di restare in giro per quasi un decennio per interpretare un Hal settantenne in un eventuale reboot di Justice League?

Il fatto triste è che la scelta di introdurre un Hal veterano limita il suo ruolo nel DCU e probabilmente significa che non rimarrà in questo reboot del franchise a lungo termine.

PRO: questo potrebbe portare a Parallax

A metà degli anni ’90, la DC Comics ha apportato alcuni cambiamenti radicali ai suoi fumetti di Lanterna Verde, sostituendo Hal Jordan con Kyle Rayner. Nella storia “Emerald Twilight”, Hal cadde nella follia dopo che Mongul aveva distrutto la sua casa, Coast City.

Dopo aver ucciso il Corpo delle Lanterne Verdi, si trasformò nel malvagio Parallax e rimase tale fino a sacrificarsi una decina d’anni dopo. Hal è poi tornato come Spectre, prima di essere riportato al suo vecchio aspetto in seguito alla rivelazione di essere stato posseduto dall’incarnazione della paura, un’entità nota anche come Parallax (che alla fine ha alimentato i Sinestro Corps).

Gunn potrebbe avere intenzione di seguire una strada simile e, dopo il danno che il film del 2011 ha arrecato al personaggio, un arco di cattivi che si conclude con la redenzione potrebbe essere una storia davvero emozionante che si collega al più ampio DCU. Tuttavia, potrebbe non essere la storia che molti di voi vorrebbero vedere.

PRO/CONTRO: una lista impressionante di attori… ma sono un po’ vecchi?

Josh Brolin, Ewan McGregor, Matthew McConaughey, Chris Pine e Timothy Olyphant. Li abbiamo citati nell’introduzione di questa rubrica e, ragazzi, è davvero un elenco impressionante di attori.

Non c’è un talento scadente tra loro e possiamo facilmente immaginare che questi ragazzi diano un nuovo tocco rinfrescante ad Hal Jordan che risuoni con i fan dei fumetti. I DC Studios puntano in alto con la serie TV della HBO, suggerendo che sarà molto più di un altro Titans, per esempio; invece, Lanterns ha la stoffa per essere un Peacemaker o un Watchmen!

Non stiamo discriminando nessuno a causa della sua età ma, come abbiamo sottolineato, ognuno di loro è più vecchio del previsto. Pine è il più giovane con i suoi 44 anni, mentre Brolin e Olyphant sono i più anziani con i loro 56 anni. Un attore sulla trentina avrebbe più senso per molti aspetti, ma non è l’Hal che stiamo vedendo e molte delle sue migliori avventure potrebbero essere già accadute.

CONTRO: è probabile che si tratti di un’apparizione unica

Poiché Lanterns è stato presentato come un giallo in stile True Detective, non possiamo sfuggire alla sensazione che ruoterà attorno all’anziano Hal Jordan che prende John Stewart sotto la sua ala, per poi scoprire che Hal è sempre stato l’assassino.

Questo potrebbe gettare le basi per una storia molto più grande con Parallax o, in alternativa, c’è il rischio di avere una versione condensata in una costosa serie TV di 8 episodi. Comunque sia, con gli studi DC che puntano a nomi così importanti, saremmo scioccati se avessero intenzione di firmare contratti multi-progetto che li terranno nel DCU per un decennio o più.

Se Hal è un personaggio unico, che si guasta, muore o addirittura si ritira in Lanterns, dobbiamo preoccuparci? Di certo non è l’arco narrativo che la maggior parte dei fan sperava e sembra uno spreco di un personaggio che è già stato accantonato per quasi dieci anni e mezzo. Tuttavia, c’è un grande aspetto positivo…

PRO: è l’occasione per John Stewart di brillare

Proprio come molti di voi sono cresciuti con Wally West come Flash, ci sono anche molti fan della DC che vedono John Stewart come Lanterna Verde. Ciò è dovuto in gran parte al suo ruolo di primo piano nella popolarissima serie animata Justice League Unlimited.

Indipendentemente dal fatto che Hal Jordan sia potenzialmente messo da parte, il fatto che John salga alla ribalta non è una cosa negativa. D’accordo, la storia di Hal sarà probabilmente condensata o ridotta, ma il fatto che John sia la Lanterna del roster della Justice League e il principale protettore della Terra non è nulla di cui lamentarsi e potrebbe essere necessario per scrollarsi di dosso l’ombra di quel film del 2011.

Potremmo assistere a un passaggio di testimone (anello?), con Hal e Guy che passano in secondo piano per John – e, da qualche parte, Kyle Rayner, Simon Baz e Jessica Cruz – per inaugurare una nuova era di narrazione delle Lanterne Verdi sullo schermo.

The Fantastic Four: First Steps, Ebon Moss-Bachrach parla del film e delle sue “bellissime” co-star

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C’è comprensibilmente molta eccitazione nel vedere ogni membro della Prima Famiglia Marvel in The Fantastic Four: First Steps, ma sappiamo che molti di voi non vedono l ora di vedere la Cosa in azione.

La star di The Bear and Andor, Ebon Moss-Bachrach, porterà in vita la Cosa dagli occhi azzurri e innamorati nel MCU e ieri sera ha parlato con Variety della sua trasformazione agli Emmy Awards 2024.

“Sto facendo un sacco di motion capture in [‘Fantastic Four’]”, ha detto l’attore, spiegando perché ha abbandonato la sua solita barba. “Quindi, per ottenere il massimo dei dati per la cattura facciale, devo essere rasato”.

Confermando che la produzione è iniziata da circa sei settimane, Bachrach ha confermato di aver visto solo “rendering grezzi” di se stesso nei panni di Ben Grimm e di essere ansioso di vedere il prodotto finito.

The Fantastic Four: First Steps film 2025

“Ci hanno lavorato tantissimi animatori straordinari, letteralmente centinaia di persone”, ha detto. “Stiamo girando da circa sei settimane e non ho ancora potuto vedere nulla, non so esattamente quali siano i tempi di realizzazione. Non vedo l’ora di vedere qualcosa”.

Cosa ha detto Ebon Moss-Bachrach sul cast di The Fantastic Four: First Steps?

Pedro Pascal
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Alla domanda sui suoi co-protagonisti, Bachrach ha aggiunto: “Ci sono Joseph Quinn, Vanessa Kirby e Pedro Pascal. Voglio dire, questo è un bel gruppo. [Hanno dei cuori bellissimi, è stato un piacere lavorare con loro. Mi mancano già”.

Bachrach ha anche rivelato che, quando ha lasciato Londra per recarsi agli Emmy (dove ha vinto il premio come miglior attore non protagonista in una serie comica per il secondo anno consecutivo), ha trovato nella sua stanza d’albergo “un mazzo di fiori e una bottiglia di champagne” inviati dai suoi colleghi del MCU.

“È davvero gentile. [C’era un biglietto d’auguri dolcissimo e mi sono commosso un po’”, ha detto Bachrach. “Li adoro. Abbiamo lavorato così tanto insieme. Siamo così uniti, quindi anche se mi allontano per un secondo ho un po’ di ansia da separazione”.

Le foto sul set hanno confermato che per dare vita alla Cosa sullo schermo verrà utilizzata una combinazione di motion capture e di una tuta fisica, anche se alla fine si prevede che l’eroe sarà una creazione completamente in computer grafica nel prossimo reboot.

The Fantastic Four: First Steps – quello che c’è da sapere sul film

Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà The Fantastic Four: First Steps, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian SpringerPedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Fanno parte del cast anche Julia GarnerPaul Walter Hauser, John MalkovichNatasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film.

The Penguin, i produttori confermano che è in sviluppo un altro spin-off di The Batman: sarà incentrato su Harvey Dent?

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Dopo il grande successo di The Batman nelle sale cinematografiche, il regista Matt Reeves aveva annunciato che erano in cantiere diversi spin-off per il piccolo schermo, tra cui The Penguin, una serie di Gotham PD e un progetto incentrato sul famigerato manicomio di Arkham.

Solo uno di questi è andato avanti (The Penguin debutta questa settimana), ma sembra che i primi piani siano in atto per un altro show ambientato nel BatVerse, o “The Batman Epic Crime Saga”, per dare il titolo ufficiale al franchise.

Parlando con The Direct, il produttore esecutivo di The Penguin Dylan Clark ha rivelato che sta “continuando” a sviluppare un altro spin-off con Matt Reeves. Quando gli è stato chiesto se avremmo potuto vedere “una serie di legal drama su Harvey Dent”, Reeves ha risposto che questo è “un pensiero che sicuramente è in linea con il modo in cui le nostre conversazioni sono andate avanti”.

Non c’è nulla di troppo concreto, ma sembra che si sia parlato di uno show incentrato sul procuratore distrettuale di Gotham diventato uno spietato criminale.

Non sappiamo ancora se Dent apparirà ne Il Pinguino, ma il materiale promozionale ha lasciato intendere che la sua presenza potrebbe essere quantomeno accennata. È stato anche riportato che The Batman – Parte II includerà Due Facce come parte di una trama basata su Il lungo Halloween, ma questa è solo una delle tante voci di trama che circolano.

Date un’occhiata a un recente spot televisivo di The Penguin e fateci sapere quale personaggio vorreste vedere al centro di una seconda serie spin-off di The Batman nella sezione commenti.

Cosa aspettarsi da The Penguin?

La serie The Penguin riprenderà subito dopo gli eventi di The Batman, c’è un vuoto di potere a Gotham dopo l’arresto di Falcone e Oz sta cercando di riempire questo spazio. Mentre il film ci dà una buona visione delle motivazioni del Pinguino, la serie in arrivo approfondirà aspetti che non abbiamo potuto vedere nel film, dai flashback della sua infanzia al suo attuale rapporto con la madre mentalmente disturbata (Deirdre O’Connell).

Mi è piaciuto molto fare la parte nel film di Batman e l’idea che saremmo stati viziati dall’avere otto ore per approfondire la psicologia e la storia di questo personaggio”, ha detto Farrell. “I retroscena hanno un ruolo importante nella serie televisiva”.

Un’altra parte importante della sua storia sarà Sofia di Cristin Milioti, anche se non si sa molto del suo personaggio, Farrell ha rivelato: “Sono due sopravvissuti che sono stati immersi in mondi di doppiezza, sconfitta e violenza”, e ha aggiunto: “Sono molto sospettosi. Hanno anche un passato molto personale”. Sarà molto interessante vedere come si svilupperà questa storia.

Alien: Earth, lo showrunner fa un’anticipazione sulla nuova razza di Xenomorfi: “Qualunque sia l’ospite, informa la creatura finale”

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Sebbene sia stato recentemente rilasciato un teaser promozionale della serie, sappiamo ancora molto poco di Alien: Earth al di là di una breve logline (vedi sotto), ma il creatore Noah Hawley ha ora condiviso alcuni nuovi intriganti dettagli su quello che sarà senza dubbio l’aspetto più importante del progetto per molti fan: gli Xenomprph!

Sebbene la serie sia ambientata nei confini (apparentemente) sicuri della Terra prima degli eventi dell’originale di Ridley Scott, le creature secernenti acido saranno ancora presenti, ma potrebbero differire in qualche modo dagli Xenos che siamo abituati a vedere sul grande schermo.

Parlando con Deadline sul red carpet degli Emmy Awards di ieri sera, Hawley ha anticipato una nuova versione “agghiacciante” di Alien.

Cosa ha dette Noah Hawley su Alien: Earth?

“C’è qualcosa nel vedere uno Xenomorfo nelle terre selvagge con i propri occhi. È davvero agghiacciante pensare che si muova qui tra noi, e quindi non posso dirvi in quali circostanze lo vedrete, ma lo vedrete – e chiuderete a chiave la porta quella notte. Ciò che mi ha divertito molto è stato impegnarmi davvero con la creatura, apportando alcuni dei miei pensieri al design senza toccare la silhouette, perché è sacrosanta”.

“Ma alcuni elementi, come sappiamo, qualunque sia l’ospite, informano la creatura finale”, ha aggiunto. “Volevo solo giocare un po’ per renderla spaventosa come dovrebbe essere”.

Non sembra che il design di questa nuova creatura si discosti troppo dall’originale, ma i commenti di Hawley suggeriscono sicuramente che vedremo un Face-hugger attaccarsi a un ospite non umano.

Questo è accaduto solo una volta nel franchise (a meno che non si conti il Proto-Xeno che si è schiuso dall’Ingegnere in Prometheus), quando Alien 3 ha introdotto il divisivo “spaccacani” (anche se era un bue nell’Assembly Cut), quindi sarà molto interessante scoprire cosa Hawley ha in serbo.

In un’intervista separata con Variety, Hawley ha parlato della necessità di ottenere la benedizione di Ridley Scott e Sigourney Weaver prima di procedere con la serie.

Cosa accadrànella serie tv Alien: Earth

“Quando un misterioso vascello spaziale si schianta sulla Terra, una giovane donna (Sydney Chandler) e un gruppo di soldati tattici fanno una scoperta fatale che li mette di fronte alla più grande minaccia del pianeta”.

Reunion Marvel Studios per le voci di Transformers One!

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Reunion Marvel Studios per le voci di Transformers One!

Trai film più attesi delle prossime settimane, Transformers One occupa certamente un posto d’onore, perché con un look estremamente cool e giovane riprende i celebri giocattoli Hasbro e ne racconta le origini, molto prima che Optimus Prime e Megatron diventassero acerrimi nemici e che Cybertron venisse distrutto.

Chris Hemsworth, Scarlett Johansson e Brian Tyree Henry dal MCU a Transformers One

Quello che però non tutti sanno è che dietro le quinte del film, almeno nella versione originale, si è verificata, inattesa, una reunion Marvel Studios piuttosto importante, dal momento che il cast vocale del film prevede Chris Hemsworth, Scarlett Johansson e Brian Tyree Henry nei panni dei personaggi principali, rispettivamente Orion Pax, D – 16 e Elita – 1.

Per chi avesse vissuto in una caverna molto profonda negli ultimi 15 anni, diciamo che nell’Universo Cinematografico Marvel, i tre attori hanno interpretato tre differenti eroi basati sui fumetti. A cominciare da Chris Hemsworth che ha quasi esordito al cinema nel 2011 con il ruolo di Thor Odinson, nel film omonimo di Kenneth Branagh. Dopo una breve apparizione in Star Trek di J.J. Abrams, Hemsworth è diventato per tutto il mondo il volto dei Dio del Tuono targato Marvel, fino alla sua ultima apparizione nel 2022 in Thor: Love and Thunder.

Già molto nota all’epoca del suo casting nel MCU, Scarlett Johansson è stata per un decennio il volto di Natasha Romanoff, ovvero la Vedova Nera, da Iron Man 2 fino a Black Widow, il suo film da solista che ne indaga le origini dopo la sua eroica e tragica uscita di scena in Avengers: Endgame. Per quanto riguarda invece Brian Tyree Henry, la sua presenza nel MCU è stata molto meno duratura, dal momento che ha interpretato Phastos nello sfortunato eppure affascinante Eternals di Chloe Zhao.

Chris Hemsworth, Scarlett Johansson e Brian Tyree Henry hanno esperienza nel doppiaggio?

Sia Johansson che Henry hanno una solida carriera di doppiatori alle spalle, con l’attrice nominata agli Oscar che ha addirittura sconfinato nella musica con album in studio, EP e audiolibri all’attivo. Un po’ più inesperto è invece Hemsworth, che fino a questo momento ha prestato la sua possente voce solo a se stesso nelle varie declinazioni enimate e videoludiche del suo Thor.

Chris Hemsworth, Scarlett Johansson e Brian Tyree Henry uniscono quindi le forze per prestare le loro voci da supereroi ai protagonisti di Transformers One, dal 26 settembre 2024 distribuito da Eagle Pictures.

Hey Joe con James Franco di Claudio Giovannesi al cinema dal 28 Novembre

Dopo La paranza dei bambini, Orso d’argento per la Miglior Sceneggiatura al Festival di Berlino, il regista Claudio Giovannesi torna sul grande schermo con Hey Joe che vede protagonisti James Franco, Francesco Di Napoli, Giulia Ercolini, Aniello Arena.

“Hey Joe è un film sulle conseguenze della guerra, sul rapporto tra Stati Uniti e Italia raccontato attraverso la relazione tra un padre e un figlio.” – Claudio Giovannesi

Prodotto da Palomar con Rai Cinema in collaborazione con Vision Distribution, sceneggiatura di Maurizio Braucci, Massimo Gaudioso, Claudio Giovannesi, Hey Joe arriverà al cinema dal 28 novembre distribuito da Vision Distribution.

La trama di Hey Joe

New Jersey, Stati Uniti. Dean Barry, un veterano americano che ha avuto una relazione con una ragazza napoletana durante la seconda Guerra Mondiale, ritorna in Italia, a Napoli, all’inizio degli anni ‘70, per conoscere suo figlio. Dean vorrebbe recuperare venticinque anni di assenza, ma suo figlio ormai è un uomo, è cresciuto nella malavita, è stato adottato da un boss del contrabbando e non ha nessun interesse per il padre americano.

Emily in Paris avrà una quinta stagione

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Emily in Paris avrà una quinta stagione

La quarta stagione di Emily in Paris ha debuttato il 15 agosto  al primo posto nella Top 10 Globale di Netflix con 19,9 milioni di visualizzazioni nei suoi primi quattro giorni, raggiungendo la Top 10 di 93 Paesi. La serie amata dai fan è rimasta nella classifica da allora per quattro settimane consecutive.

Emily in Paris ha catturato il pubblico di tutto il mondo per quattro stagioni, ognuna delle quali si è sempre posizionata nella Top 10 Globale delle serie tv in lingua inglese per diverse settimane. La serie fa entrare i fan nella vita favolosa e chic di Emily, diventando fonte di ispirazione per la moda, i meme, i trend, il turismo e molto altro.

Dopo i drammatici eventi del matrimonio fallito tra Camille e Gabriel, Emily è sconvolta: prova forti sentimenti per due ragazzi diversi, ma ora Gabriel aspetta un figlio dalla sua ex, e le peggiori paure di Alfie su lei e Gabriel sono state confermate. In agenzia, Sylvie è costretta ad affrontare uno spinoso dilemma del suo passato per il bene del suo matrimonio, e il team dell’Agence Grateau deve affrontare cambiamenti di personale. Mindy e la band si preparano per l’Eurovision, ma quando i fondi finiscono sono costretti a risparmiare. La chimica tra Emily e Gabriel è innegabile mentre lavorano insieme per raggiungere una stella Michelin, ma due grandi segreti minacciano di mettere a rischio tutto ciò che hanno sognato. Mentre vecchie abitudini si scontrano con nuovi problemi, Emily si sente attirata da una potenziale nuova storia d’amore… e da una nuova città.

  • Creatore / Produttore Esecutivo / Autore: Darren Star
  • Produttori Esecutivi: Tony Hernandez, Lilly Burns, Andrew Fleming, Alison Brown, Robin Schiff
  • Co-Produttori Esecutivi: Stephen Brown, Grant Sloss, Joe Murphy
  • Produttori: Ryan McCormick, Raphaël Benoliel, Lily Collins, Jake Fuller
  • Prodotta da: MTV Entertainment Studios, Darren Star Productions e Jax Media
  • Cast: Lily Collins (Emily Cooper), Philippine Leroy-Beaulieu (Sylvie Grateau), Ashley Park (Mindy Chen), Lucas Bravo (Gabriel), Camille Razat (Camille), Samuel Arnold (Julien), Bruno Gouery (Luc), William Abadie (Antoine Lambert), Lucien Laviscount (Alfie)

The Substance: trailer del film con Demi Moore e Margaret Qualley

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I Wonder Pictures ha diffuso il trailer italiano di The Substance (la nostra recensione), nuovo lungometraggio della talentuosa regista Coralie Fargeat, che si è aggiudicato il premio per la migliore sceneggiatura all’ultimo Festival di Cannes, grazie a una storia visionaria a tinte horror, intensa e divertente con protagonisti le star Demi Moore, Margaret Qualley e Dennis Quaid.

Il trailer appena diffuso ci proietta nel mondo di Elizabeth Sparkle, ex star di Hollywood che allo scoccare dei 50 anni vede la sua carriera ormai al capolinea. Quanto è disposta a mettere in gioco Elizabeth per non essere messa da parte e venire dimenticata per sempre? La soluzione per soddisfare le proprie ambizioni, perseguendo ossessivamente l’ideale di giovinezza e perfezione imposti dall’estetica dominante è a portata di mano… ma ci sono delle regole da rispettare e un delicato equilibrio da stabilire, a ogni infrazione si presenterà un conto salato da pagare sulla propria pelle.

Straordinaria e coraggiosa l’interpretazione di Demi Moore, nel ruolo della star in cerca di una nuova giovinezza Elizabeth Sparkle. Moore mette in gioco tutta se stessa – il suo volto, il suo corpo, la sua identità – offrendo una performance coinvolgente e generosa che la lancia di diritto verso la corsa per gli Oscar 2025. Non è da meno la sua “versione migliore e più giovane” Sue, interpretata da una straordinaria Margaret Qualley, tanto luminosa quanto brava nel suo desiderio, prima candido e poi aggressivo, di avere successo ed essere amata.

Hai mai sognato una versione migliore di te? Sei sempre tu. Semplicemente, migliore, in ogni senso. Davvero. Devi provare questo prodotto rivoluzionario. Si chiama “The Substance”. Ti cambia la vita. Genera una nuova versione di te. Una versione più giovane, più bella, una versione perfetta. C’è solo una regola: vi dovete dividere il tempo. Una settimana sta alla vecchia versione di te. Quella dopo sta alla nuova. Sette giorni a testa. Un equilibrio perfetto. Facile, no? Se rispetti l’equilibrio… cosa può andare storto?

In Italia The Substance sarà nei cinema con anteprime dal 18 ottobre e dal 30 ottobre in sala con I Wonder Pictures.

Donald Glover vuole riportare il divertimento a Star Wars con il suo film su Lando

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L’attore di Lando Calrissian Donald Glover ha parlato dei suoi piani per il film di Star Wars Lando in una recente intervista, indicando cosa spera che il film porti ai film e agli show televisivi di Star Wars. Lando è uno dei numerosi film di Star Wars in uscita e, come per molti di questi nuovi progetti, gli aggiornamenti su Lando sono stati un po’ scarsi. Tuttavia, è probabile che Glover interpreti ancora una volta Lando Calrissian, dopo il suo debutto come versione più giovane del personaggio in Solo: A Star Wars Story. Glover e suo fratello, Stephen Glover, saranno anche co-sceneggiatori del film.

In un’intervista pubblicata da WSJ. Style su YouTube, Donald Glover ha condiviso i suoi piani per Lando, indicando in particolare che vuole che il progetto porti un po’ di nuovo divertimento a Star Wars. In particolare, Glover ha dichiarato: “Voglio solo che sia divertente, come fan di Star Wars, penso che sia importante che ci sia più divertimento. È molto difficile divertirsi in questo momento”.

Anche se sembra che Glover stesse parlando in generale dello stato attuale del mondo, è vero anche quando si guarda a Star Wars in particolare; Star Wars dovrebbe essere un franchise gioioso e pieno di divertimento, eppure, negli ultimi anni, il franchise ha sperimentato una profonda negatività.

Donald Glover ha assolutamente ragione… Star Wars dovrebbe essere divertente

I commenti di Glover sulla difficoltà di divertirsi in questo momento si riferiscono probabilmente a un contesto sociale più ampio, ma sono validi anche per il franchise di Star Wars in particolare. Come la cancellazione di The Acolyte ha reso evidente, c’è una considerevole quantità di divisioni nella fanbase. Infatti, da quando la Disney ha acquisito i diritti di Star Wars, il fandom si è diviso, e molti si rifiutano di accettare le aggiunte Disney al franchise come canone. Tra le lamentele aggiunte, purtroppo, c’è il fatto che Star Wars è diventato più eterogeneo, il che ha portato ad attacchi razzisti contro gli attori dei film e degli spettacoli.

Oltre a questo comportamento che ha chiaramente avuto effetti negativi su attori, scrittori, creatori e fan, il vetriolo e la negatività hanno certamente reso Star Wars meno “divertente”. In effetti, la consapevolezza che le nuove puntate degli spettacoli e dei film di Star Wars porteranno senza dubbio a una nuova ondata di critiche e di contraccolpi non fa che peggiorare le tensioni all’interno del franchise. Speriamo che i piani di Donald Glover per Lando rappresentino davvero un cambiamento in questo schema.

Lando è un personaggio molto amato in Star Wars e il suo legame con la trilogia originale potrebbe rendere anche i più grandi critici della fanbase più aperti al film. Naturalmente, un simile aggiornamento di un personaggio della trilogia originale potrebbe avere l’effetto esattamente opposto, dato che gran parte della negatività della fanbase sembra essere legata alla nostalgia. Tuttavia, i commenti di Donald Glover su Lando fanno sperare che il prossimo film di Star Wars possa cambiare il tono della fanbase.

Rebel Ridge: il regista affronta la questione della confisca dei beni civili

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Rebel Ridge è un film sulla confisca dei beni civili e il regista ha molto da dire su questa politica controversa. Guidato da Aaron Pierre (Old), il film segue un marine che si vede rubare i soldi della cauzione di suo cugino dagli agenti di polizia con la scusa della confisca dei beni civili. Rebel Ridge ha ottenuto recensioni incredibili, che ne hanno elogiato la premessa realistica e le interpretazioni di alto livello. Il film è stato pubblicato su Netflix, dove è tuttora disponibile in streaming.

Parlando con Netflix, lo scrittore e regista Jeremy Saulnier ha parlato dell’ingiustizia della confisca dei beni civili. Ha confermato che si tratta di una normativa reale che ha causato un’estrema ingiustizia a persone reali. Ha riconosciuto che questa politica potrebbe unire tutti gli spettatori contro di essa, e questo è esattamente il motivo per cui ha deciso di sviluppare questo film. Guardate la sua risposta completa qui sotto:

Si tratta di un’assurda scappatoia nella normativa antidroga che consente alle forze dell’ordine di confiscare beni a cittadini comuni senza alcuna prova di attività criminale. Ho pensato che sarebbe stata un’ottima premessa per un film, per via del suo carattere unificante: fa incazzare tutti.

Cosa significa la realtà del regolamento per Rebel Ridge

La confisca dei beni civili è un regolamento di vecchia data, in vigore da centinaia di anni. Sebbene il sospettato non abbia commesso alcun reato, gli agenti di polizia sono liberi di confiscare i suoi beni con il sospetto che siano illegali. Questo sistema ha preso piede inizialmente con le politiche marittime, ma alla fine si è esteso anche ai normali civili. Negli anni più recenti, l’applicazione di leggi sulla droga relativamente recenti ha portato a miliardi di dollari di beni confiscati.

Questa politica è alla base dell’esistenza di Rebel Ridge. L’idea che un Marine innocente si veda sottrarre il fondo per la cauzione del cugino senza aver commesso alcun reato è un’ingiustizia che il film si preoccupa di sottolineare. Il fatto che si tratti di una politica reale, anche se non di una storia vera, rende il film ancora più sorprendente. La sua esistenza consente un livello di coinvolgimento maggiore, in quanto gli spettatori possono fermarsi a ricercare le norme durante e dopo la visione del film. L’influenza del mondo reale aumenta anche la posta in gioco, poiché potrebbe essere qualcosa che accade a chiunque guardi il film.

L’accoglienza della critica è stata quasi universalmente positiva, tanto che il film ha ottenuto un punteggio del 95% sul Tomatometro di Rotten Tomatoes. Il pubblico è stato meno favorevole, con un punteggio del 70%. Entrambe le parti hanno espresso apprezzamenti, anche se non nella stessa misura, il che dimostra la relatività del film.

Elizabeth Olsen: il ritorno nel MCU immaginato nel poster di Scarlet Witch: “Questo film deve essere nella Fase 6 della Marvel”

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Un poster dei fan per un film su Scarlet Witch, ancora inesistente, rende convincente la sua inclusione nella Fase 6 del MCU. Attualmente, Wanda Maximoff, alias Scarlet Witch, è stata uccisa dopo il suo ruolo di cattiva in Doctor Strange nel Multiverso della Follia e la sua distruzione auto-sacrificale della Darkhold. Tuttavia, la morte fuori dallo schermo, il precedente delle morti dei supereroi che raramente durano, e gli accenni nei trailer e nei filmati promozionali di Agatha All Along suggeriscono che Wanda potrebbe tornare a breve nel MCU.

Se Wanda dovesse tornare in un film da solista, l’artista @boraposters ha immaginato come potrebbe essere il suo poster. Il disegno raffigura una Scarlet Witch in 2D, immersa nei toni del rosso e con gli occhi rosa incandescenti su uno sfondo cosmico.

Si tratta di un’interpretazione unica della locandina di un film del MCU con uno stile artistico distintivo che ha raccolto reazioni positive, con un utente di Instagram che ha commentato che Scarlet Witchdeve essere nella Fase 6 della Marvel”. Sfortunatamente, due anni dopo la condivisione di questo poster, il progetto di una Scarlet Witch in solitaria è assente dal calendario delle uscite del MCU, ma non è del tutto fuori questione.

Cosa potrebbe significare un film su Scarlet Witch per il MCU

La sua morte apparente in Doctor Strange nel Multiverso della Follia è stata una conclusione un po’ deludente della linea temporale di Wanda nel MCU. Dopo aver vissuto uno degli archi narrativi più tragici di tutti i personaggi del MCU, concludere la sua permanenza nell’MCU con una discesa verso la cattiveria di Darkhold prima di incontrare la sua fine sembra una fine particolarmente crudele per un personaggio così avvincente. Tra tutti i personaggi del MCU che dovrebbero avere una possibilità di riscatto, Scarlet Witch è tra i più meritevoli. Un film da solista per Scarlet Witch sarebbe il luogo perfetto per farlo.

Inoltre, riportare all’ovile uno dei membri più potenti dei Vendicatori sarebbe un vantaggio significativo per la squadra che si avvicina al conflitto con il Dottor Destino. Come il MCU intenda gestire il Dottor Destino è ancora da vedere, ma se dovesse essere uno stregone potente come nei fumetti Marvel, il Dottor Strange e Wong avranno bisogno di tutto l’aiuto possibile per contrastare la sua potente magia. Scarlet Witch sarebbe preziosa a questo proposito, soprattutto dopo aver dimostrato la portata dei suoi poteri decimando gli Illuminati sulla Terra-838.

Il programma di uscite della Fase 6 del MCU sembra decisamente scarno e potrebbe essere facilmente riempito da un film in solitaria su Scarlet Witch. In alternativa, se il MCU dovesse concentrarsi sui mutanti nella Fase 7 e oltre, potrebbe voler riportare Scarlet Witch ai suoi percorsi fumettistici e far debuttare una variante dichiaratamente mutante, come lei e suo fratello Quicksilver sono nei fumetti Marvel. Data la ricchezza di storie di Scarlet Witch ancora inesplorate che il MCU può approfondire, un film da solista sarebbe il luogo perfetto per esplorarle.

Brothers: Josh Brolin e Peter Dinklage sono gemelli nel primo sguardo al film comico sulle rapine

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È stata diffusa una prima immagine di Josh Brolin e Peter Dinklage in Brothers. Diretto da Max Barbakow, con una sceneggiatura scritta da Macon Blair, l’imminente action-comedy vede protagonisti Dinklage e Brolin nei panni di due improbabili fratelli gemelli che intraprendono un viaggio in auto. Il film, che uscirà su Prime Video dopo essere stato proiettato in alcune sale, è interpretato anche da Brendan Fraser, Taylour Paige, Glenn Close e dal compianto M. Emmet Walsh nel suo ultimo ruolo cinematografico.

Secondo un articolo di Entertainment Weekly, sono state diffuse le prime immagini del film. Esse offrono al pubblico uno sguardo non solo sui fratelli gemelli criminali interpretati da Dinklage e Brolin, ma anche sul rapporto che condividono con la madre, interpretata dalla candidata all’Oscar Glenn Close. Scopritele nella galleria di immagini qui sotto:

Cosa sappiamo finora di Brothers

Come già detto, Brothers seguirà due gemelli criminali che intraprendono un viaggio in macchina. Uno di loro è Moke (Brolin), che sta cercando di lasciarsi alle spalle la sua vita passata ed è ora sulla retta via, tornando nel mondo della criminalità quando suo fratello Jady (Dinklage) gli promette un ultimo lavoro che può renderli ricchi per il resto della loro vita. A loro si unisce la madre, Cath (Close), e cercano di riparare il rapporto incrinato tra i tre.

Anche Brendan Fraser è presente nel film e interpreta un personaggio di nome Farful. Sebbene non siano stati rivelati dettagli sul personaggio, l’immagine qui sopra lo mostra mentre arresta Jady di Dinklage. Potrebbe forse rappresentare l’agente di polizia sulle tracce dei due fratelli criminali mentre tentano un ultimo pericoloso colpo prima di lasciare completamente il loro passato nello specchietto retrovisore.

Il film sembra fortemente ispirato a Twins di Ivan Reitman, in cui due fratelli con enormi differenze si riuniscono e vivono un’avventura che cambia la loro vita. Anche se ci saranno alcune somiglianze, la storia sembra abbastanza fresca da attirare gli spettatori che amano vedere Brolin e Dinklage in ruoli più comici, e un ritorno di Brendan Fraser che interpreta personaggi più leggeri, come faceva negli anni ’90 e nei primi anni 2000. Brothers uscirà in sale selezionate il 10 ottobre prima di approdare su Prime Video il 17 ottobre.

Billionaire Island, la spiegazione del finale della mini-serie Netflix

Billionaire Island o Milliardaeroya è una nuova serie norvegese disponibile su Netflix, incentrata su un’attività altamente redditizia di allevamento di salmoni. La trama segue le vicende di due famiglie rivali, i Langes e i Meyers, che risultano essere i proprietari delle due principali società di pesca dopo la morte di un importante azionista di una delle società. Ciò che inizia come una lotta per acquisire la società rivale da un lato e proteggere la propria identità aziendale dall’altro, alla fine diventa una storia che parla di sfiducia e slealtà. Sebbene la serie si fermi un po’ in superficie, Billionaire Island è comunque un piacevole passatempo, tanto da essere giunta in Top 10 di Netflix già dopo pochi giorni dalla sua uscita.

Di cosa parla Billionaire Island?

Ambientata sull’isola norvegese di pescatori di Brima, Billionaire Island inizia con la notizia di una morte improvvisa: quella di un uomo d’affari trentacinquenne di nome Ole Richard Lykke. Sebbene la morte sia sicuramente triste per i familiari e gli amici intimi di Richard, porta anche a una redditizia possibilità di affari per Julie Lange, CEO di Marlax. La sua azienda è una delle più grandi tra quelle di allevatori ed esportatori di salmone del paese e Julie ha l’ambizione di raggiungere la vetta. Tra l’altro, Ole Richard era un importante azionista della società rivale di Marlax, Meyer Fjordbruk, di proprietà e gestita dalla famiglia Meyer, anch’essa residente a Brima. Ora, quando Julie scopre che Richard non ha fatto testamento e che non sono state menzionate da nessuna parte le direttive specifiche su cosa fare delle sue azioni, progetta di acquistarle.

Acquistare le azioni non è un compito molto facile, poiché la zia di Richard, la sua unica beneficiaria, attualmente ne è proprietaria e la reputazione di Julie come “regina del salmone” non è affatto buona tra i pescatori locali. Ma lei sfrutta il fatto che la zia nutre ancora più animosità nei confronti del proprietario di Meyer Fjordbruk, Gjert Meyer. L’anziana donna aveva avuto una relazione con Gjert prima che lui le spezzasse il cuore, e per questo, continua a essere piuttosto vendicativa nei suoi confronti. Così, dopo aver rassicurato la donna che Gjert sarebbe stata la persona più danneggiata da questo affare e dopo aver accettato di ricompensarla, Julie acquista le azioni e diventa un’azionista di maggioranza nella sua società di pesca rivale. Sebbene il suo piano di fondere le due società per formare la più grande attività di esportazione di pesce del paese sia piuttosto audace e ambizioso, la sua famiglia sostiene la sua decisione, la sua famiglia la sostiene forse solo perché è lei in capo a questo tipo di delibere. Il marito di Julie, Torbjorn, resta a casa e si diverte a vivere della fortuna della moglie, la loro figlia maggiore, Amy, è una dipendente della Marlax. Mentre il figlio di mezzo, JJ, arriva da Los Angeles, dove ha intrapreso una carriera come attore, la famiglia Lange partecipa a una cerimonia di passaggio all’età adulta per la figlia più piccola, Hennie.

Billionaire Island serie
Photo credit: Sebastian S. Bjerkvik / Netflix. Courtesy of Netflix

Gjert Meyer, l’amministratore delegato di Meyer Fjordbruk, è un po’ preoccupato per il futuro dopo la morte di Ole Richard. Mentre attende con ansia un’assemblea degli azionisti nei giorni successivi, l’uomo e la sua famiglia visitano la chiesa per la stessa cerimonia di passaggio all’età adulta per suo nipote, Felix. Sebbene i Meyer siano estremamente ricchi in quanto proprietari della prospera attività di pesca, non sono sicuramente appariscenti come Julie e i suoi figli. Gjert è della vecchia scuola per molti versi, e quindi quando riceve la notizia che Julie ha acquistato una quota importante della sua azienda, è assolutamente scosso dal pensiero. Gjert sa che il primo passo di Julie sarebbe quello di cacciare lui e la sua famiglia dall’azienda che avevano costruito, e quindi si prepara a combattere per la loro sopravvivenza. Tuttavia, a sua insaputa, sua figlia Trine e suo marito Eigil hanno un piano diverso, che alla fine finirà per ritorcersi contro di lui.

Cosa spinge Hennie ad agire contro sua madre?

Hennie è il membro più giovane della famiglia Lange e alcune delle sue azioni possono ancora essere giustificate dalla sua inesperienza. Ad esempio, quando distrugge la barca che ha ricevuto come regalo di compleanno, la ragazza è principalmente influenzata dai suoi amici a guidarla verso la parte pericolosa del mare. A poco a poco, le azioni di Hennie iniziano a essere orientate contro la sua stessa famiglia, soprattutto dopo che si rende conto che la sua attività causa danni alla vita marina. Quando il suo idolo K-pop preferito si esprime contro la tortura e gli abusi a cui sono sottoposti i branchi di salmoni durante l’allevamento per il consumo, inizia ad avere una prospettiva diversa sulla questione. Tuttavia, il tradimento finale di Hennie contro sua madre, se così possiamo chiamarlo, è indirettamente dovuto al suo nuovo fidanzato, Jakob, il cui padre era un dipendente della Marlax. Per inciso, il piano di sinergia che Julie aveva elaborato per unire le due compagnie di pesca significava anche che un certo numero di lavoratori dell’allevamento ittico sarebbero stati licenziati, incluso il padre di Jakob.

Quando l’uomo sospetta questo licenziamento e ne parla con suo figlio, Jakob condivide a sua volta l’informazione con Hennie, che si ritrova a confrontarsi con Julie sul piano di sinergia. Julie è naturalmente scioccata, perché il suo piano di sinergia avrebbe dovuto essere un segreto e non una questione da discutere tra i residenti della città, ma mente alla figlia, negando che esista un piano del genere. Hennie non crede a Julie, però, e ne parla invece con Amy, che ha già cospirato contro sua madre. Amy approfitta di questa situazione e incarica Hennie di intrufolarsi nell’ufficio di Marlax per trovare i dettagli del piano di sinergia e spedirglieli per posta. Quindi, Hennie non esita ad agire contro sua madre e lavora contro di lei per salvare il suo fidanzato.

Billionaire Island trama
Photo credit: Sebastian S. Bjerkvik / Netflix. Courtesy of Netflix

Perché Gjert viene arrestato?

Il piano segreto elaborato dalla figlia di Gjert, Trine, e dal marito, Eigil, la notte stessa in cui Julie acquisisce azioni nella sua azienda finisce per ritorcersi contro di lui. Trine è molto interessata all’azienda di famiglia, ma Gjert l’ha intenzionalmente tenuta lontana, con ogni probabilità a causa delle sue convinzioni conservatrici e anche per il fatto che non è affidabile nel prendere decisioni. Sebbene Gjert non abbia mai discusso con lei della potenziale acquisizione dell’azienda da parte di Julie, Trine ne è venuta a conoscenza e poi si è presa la responsabilità di proteggere l’azienda di famiglia. Eigil era un dipendente diretto di Gjert nell’azienda, quindi le ha fornito tutti i dettagli sull’accordo, il che ha reso Julie una delle principali parti interessate. Quindi, Trine ha deciso che doveva agire rapidamente e ha elaborato un piano per sabotare l’attività di Marlax insieme a Eigil. Si è messo in contatto con un lavoratore del porto coinvolto in loschi affari e ha fatto in modo che le reti dei recinti dei salmoni di Marlax venissero rotte, facendo sì che diverse migliaia di pesci fuggissero.

Questa non è solo una perdita finanziaria significativa per Marlax, ma è anche una mancanza di sicurezza che giustifica il controllo del governo. Pertanto, viene avviata un’indagine della polizia e alla fine Gjert ottiene un indizio su chi ha commesso il crimine di tagliare le reti. Ma nel frattempo, Gjert aveva anche accettato un accordo segreto con Amy Lange e un suo conoscente per assicurarsi che Julie non diventasse l’amministratore delegato della sua azienda. Quando una fotografia di un incontro segreto tra i tre individui diventa virale, Trine si infuria per il fatto che suo padre stava cospirando con i membri della famiglia rivale. Si percepisce anche facilmente che il fatto che Gjert si fidi di Amy per le idee imprenditoriali e non di Trine, nonostante entrambi abbiano più o meno la stessa età e siano entrambe della seconda generazione nelle due famiglie imprenditoriali, e questo la ferisce ulteriormente. Così, con Eigil già ricattato dal lavoratore portuale, Trine decide di dare la colpa al padre per la rabbia e la sfiducia nei suoi confronti.

Billionaire Island
Photo credit: Sebastian S. Bjerkvik / Netflix. Courtesy of Netflix

Trine stessa fornisce prove alla polizia per dimostrare il fatto che suo padre è il mandante del crimine. Inserisce tutti i documenti che aveva usato per il sabotaggio nel computer personale di Gjert e la polizia arresta immediatamente l’uomo. Così, durante la conclusione di Billionaire Island, Gjert è ancora in prigione e, dopo aver visto in TV i festeggiamenti di Trine per aver messo al sicuro l’azienda di famiglia contro Julie, si rende conto che è stata sua figlia a incastrarlo per il crimine.

Chi è il nuovo CEO di Meyer Fjordbruk?

La decisione di Julie di acquistare azioni di Meyer Fjordbruk e fondere la società con la sua è stata in realtà discussa solo con il suo assistente, Rishi. La figlia maggiore, Amy, non era mai stata consultata prima di questo accordo, che ha immediatamente iniziato ad avere ripercussioni. Amy aveva lavorato duramente per far sì che Marlax avesse una buona percezione pubblica nel mondo moderno, e così ha cercato di raggiungere metodi sostenibili nel business. Tuttavia, la fusione di Marlax e Meyer Fjordbruk non è stata un passo positivo in tal senso, e le cose sono peggiorate quando si è resa conto che Julie non avrebbe adottato nessuno dei suoi suggerimenti riguardo al business. Inoltre, Julie preferisce letteralmente altri uomini per le posizioni elevate nell’azienda invece di Amy solo perché il loro supporto per lei è più utile. Pertanto, Amy inizia a fare i suoi piani per ottenere una promozione nell’azienda appena acquisita, e lo fa con l’aiuto di una vecchia conoscenza, Viljar Meloy. Amy assume Meloy come investitore, e i due stringono un patto segreto con Gjert per assicurarsi che Julie non ottenga il supporto della maggioranza nell’incontro degli azionisti. Per inciso, Meloy assume un amico per scattare fotografie di un incontro tra loro tre e poi pubblicarle online, solo per aumentare la pressione su Amy e tenerla per sempre in debito con lui. Ma Amy viene a conoscenza di questo stratagemma da Julie e decide di confrontarsi con la sua amica, portando Meloy ad accettare di cambiare i suoi modi e di non sabotare i suoi alleati.

Billionaire Island Netflix
Photo credit: Sebastian S. Bjerkvik / Netflix. Courtesy of Netflix

Infine, Meloy e Amy incontrano Trine ed Eigil dopo che Gjert è stato arrestato per ottenere anche il loro sostegno. Trine si assicura che le venga dato un posto nel consiglio di amministrazione della società, insieme al marito che viene nominato nuovo presidente di Meyer Fjordbruk, sostituendo completamente suo padre. Amy deve accettare queste richieste e, in cambio, ottiene il loro sostegno, mentre Hennie recupera i piani di sinergia, che condivide con tutti gli altri azionisti. Questo naturalmente rivolta il consiglio contro Julie e, infine, Amy diventa il nuovo CEO della società. Amy risolve anche un problema personale con suo marito dopo essere rimasta incinta di un amante, ma la coppia ha deciso di tenere il bambino poiché non erano in grado di concepire da soli.

Durante il finale di Billionaire Island, JJ taglia i ponti con Ivo e decide di rimanere in Norvegia per unirsi all’azienda di famiglia. Julie è naturalmente sconvolta a causa del tradimento della figlia, ma non lo esprime pubblicamente. La famiglia è divisa, però, poiché Julie, Torbjorn e JJ vengono visti cenare insieme mentre Amy non c’è. Anche Hennie è assente dalla scena, poiché in precedenza aveva tradito anche sua madre, ed è possibile che rimarrà fedele ad Amy, per ora. D’altra parte, Gjert era stato tradito anche dalla figlia, che aveva cospirato per mandarlo in prigione. Quindi, entrambi non possono più fidarsi delle proprie famiglie e uniscono le forze per riprendere il controllo delle attività. Gjert fa il primo passo quando chiama Julie dalla prigione e chiede di stringere un accordo con lei. Le chiede di dimostrare in qualche modo al mondo che era stata Trine a ordinare il sabotaggio ai recinti Marlax e, in cambio, avrebbe permesso a Julie di prendere il controllo di Meyer Fjordbruk senza ulteriori complicazioni. Julie accetta l’accordo e Billionaire Island si conclude con la possibilità di una seconda stagione, in cui la storia continuerà tenendo sempre al centro le due famiglie in lotta.

Transformers One – Timeline: Il produttore del franchise parla del collegamento con i film di Michael Bay

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Il produttore del franchise Lorenzo di Bonaventura ha spiegato come il prossimo film d’animazione prequel Transformers One si inserisce nella continuità dei film live-action. Il film in uscita è il primo film d’animazione dei Transformers distribuito nelle sale dal 1986 ed esplora i primi tempi del rapporto tra Optimus Prime (Chris Hemsworth) e Megatron (Brian Tyree Henry), che da amici diventano acerrimi nemici. Transformers One vede anche la partecipazione al cast vocale di Keegan-Michael Key, Scarlett Johansson, Laurence Fishburne, Jon Hamm e Steve Buscemi, che riprendono i ruoli di alcuni Autobot e Decepticon riconoscibili.

Con Transformers One che esplora Cybertron nei giorni precedenti la sua guerra e la sua caduta cataclismatica, di Bonaventura ha rivelato a Screen Rant come il prequel si colleghi ai precedenti episodi del franchise di Transformers. Alla domanda se il film d’animazione sia un prequel della continuity originale di Michael Bay o della nuova storia stabilita da Bumblebee del 2018, di Bonaventura ha dichiarato che il film funge da prequel. Guardate la spiegazione di di Bonaventura qui sotto:

Ovviamente esiste prima. Penso che l’abbiamo capito. Era tipo 300 milioni di anni prima del primo film di Michael Bay, quindi se quello è un prequel, è un prequel. Ma stiamo seguendo la tradizione sul punto di partenza e quindi lo consideriamo come l’inizio della storia. L’origine, sì, ma letteralmente l’inizio della cosa che tutti abbiamo imparato ad apprezzare.

La cronologia dei film di Transformers spiegata

All’interno della continuità cinematografica dei Transformers, Bumblebee era stato originariamente concepito come un prequel del film originale del 2007. Megatron doveva apparire nella sequenza di apertura di Cybertron, ma alla fine è stato rimosso. Inoltre, Bumblebee ha adottato la sua forma di veicolo Camaro nel finale. Tuttavia, l’apparizione di Optimus Prime sulla Terra e di Transformers: Rise of the Beast e la trama di Unicron avrebbero ulteriormente allontanato la serie dai film di Bay. Con un film di Transformers/GI Joe in fase di sviluppo, i film live-action stanno seguendo una nuova storia lontana dalla serie di Bay.

Tuttavia, nel caso di Transformers One, l’ambientazione potrebbe non ostacolarne la fruizione. Essendo ambientato così lontano nel passato e affrontando eventi raramente toccati nel live-action, il film ha la libertà di raccontare la propria storia e dovrebbe tracciare una chiara linea di demarcazione con le puntate successive all’interno del franchise. Allo stesso tempo, considerando i potenziali sequel diTransformers One, la continuità animata potrebbe anche divergere da quella consolidata.

Mentre il franchise di Transformers celebra 40 anni di avventure, ci sono state molte rappresentazioni diverse dei suoi personaggi in vari media. Per questo motivo, anche se di Bonaventura ha intenzione di definire chiaramente una linea temporale per il franchise, gli spettatori sono abituati a vedere molteplici rappresentazioni dei personaggi esistenti nello stesso momento. Con la conferma da parte del produttore di un collegamento tra il film di Bay e Transformers One, molti potrebbero lasciare il prequel guardando il film del 2007 con occhi nuovi.

Dakota Johnson non aveva idea che il suo debutto alla regia fosse stato presentato al TIFF

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Dopo aver ottenuto un incredibile successo al botteghino come attrice con la trilogia di Cinquanta sfumature di grigio e un immenso successo con il suo lavoro indipendente, Dakota Johnson sta entrando in una nuova fase della sua carriera. Recentemente ha presentato il suo debutto alla regia, il cortometraggio Loser Baby, al Toronto International Film Festival in corso, dove ha parlato con Colliderdel suo passaggio alla regia. La Johnson ha detto che non aveva un piano preciso quando ha scelto il suo progetto d’esordio e non aveva idea che Loser Baby fosse stato presentato al TIFF.

Alla domanda se avesse pensato di debuttare alla regia con un lungometraggio piuttosto che con un cortometraggio, la Johnson ha risposto che non poteva lasciarsi sfuggire l’opportunità di lavorare con il cast e la troupe che aveva messo insieme per Loser Baby. Il cortometraggio, interpretato da Addison Timlin e Ashley Madekwe, segue una giovane donna queer i cui amici intimi la incoraggiano a esaminare lo stato della sua relazione. La Johnson ha detto che non voleva che nessun altro dirigesse il progetto, e questo è stato il motivo principale per cui ha scelto di fare il suo debutto alla regia. “Pensavo: “Conosco così bene questa storia. Li conosco così bene. Li amo con tutto il cuore, e non è stato, non ho pianificato nulla di tutto questo. Inoltre, non sapevo che Roe si fosse presentata a Toronto, e nessuno di noi lo sapeva”, ha detto.

“Quindi non lo sapevamo. Abbiamo fatto questo corto solo per fare un corto e vedere se era divertente. Amo la regia e amo creare cose. Amo il montaggio, amo la musica, amo l’intero processo. Quindi era solo per noi, e Roe l’ha presentato e ci ha detto quando era stato accettato. Quindi, onestamente, non so cosa stiamo facendo qui”.

Dakota Johnson ha in programma una serie di progetti di alto profilo

La Johnson ha sfondato con un ruolo da protagonista nella trilogia di Cinquanta sfumature di grigio , che ha guadagnato oltre un miliardo di dollari al botteghino mondiale. Il suo più recente impegno mainstream, il film di supereroi Madame Web, ha avuto un riscontro critico deludente. Ma l’attore ha avuto molto più successo nello spazio indie, con film come The Lost Daughter, Cha Cha Real Smooth e, più recentemente, Daddio. Sarà poi protagonista di Materialists di Celine Song e di Splitsville di Michael Angelo Covino. Restate sintonizzati su Collider per ulteriori aggiornamenti.

J.K. Simmons ha rifiutato di recitare in Invincible prima che gli venisse offerto il ruolo di Omni-Man

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Dopo due stagioni, Invincible ha dimostrato di essere una delle migliori serie di supereroi del genere e una delle migliori serie televisive degli ultimi anni. AttualmenteInvincible ha un punteggio quasi perfetto del 99% da parte della critica e dell’89% da parte del pubblico generale sul sito aggregato Rotten Tomatoes, e il suo successo non si ferma qui. Tuttavia, quando J.K. Simmons, che nella serie dà la voce a Omni-Man, ha firmato per la prima volta per lo show, non immaginava che sarebbe stato un tale successo. Durante una recente intervista al Toronto International Film Festival per il decimo anniversario di Whiplash, con Collider, Simmons ha raccontato di quanto sia rimasto scioccato dal successo della serie al momento della sua uscita, e di quanto sia stato utile trascorrere del tempo in studio con le sue co-star, Steven Yeun e Sandra Oh:

“Prima di tutto, abbiamo avuto modo di registrare insieme, io, Steven Yeun e Sandra Oh, cosa che non si fa quasi mai, alcune scene familiari – non molte, ma almeno per qualche giorno. È stato un ottimo modo per stabilire il tono e l’atmosfera. Ma non l’ho capito fino a quando non è uscito e la gente mi fermava continuamente per strada per una serie animata. È così ben fatto e ben recitato, scritto e tutto quanto. È diventato un vero e proprio fenomeno e sono davvero entusiasta di farne parte”.

È comprensibile che Simmons non si aspettasse tutta questa notorietà per uno show in cui compare solo la sua voce e non il suo volto, ma è proprio questo il potere dell’animazione. Inoltre, non ha tutti i torti: la serie è diventata un vero e proprio fenomeno e si è infiltrata nella cultura pop come poche altre serie di supereroi hanno fatto. La sua interpretazione di Omni-Man è in gran parte responsabile di questo successo. Simmons ha avuto un ruolo molto più piccolo nella seconda stagione, a causa della partenza del suo personaggio dalla Terra e dell’inevitabile cattura da parte di Viltrum, ma ora che Allen l’Alieno (Seth Rogen) è in prigione insieme a lui con l’intenzione di farlo evadere, i fan sperano che Simmons esca da un ruolo di supporto e torni a essere protagonista nella terza stagione e oltre.

J.K. Simmons stava per non interpretare Omni-Man in Invincible

È difficile immaginare qualcun altro nel ruolo di Omni-Man nelle prime due stagioni di Invincible, ma il creatore Robert Kirkman aveva inizialmente in mente un altro ruolo per Simmons. Non è chiaro quale fosse esattamente il ruolo, ma Simmons ha rivelato che inizialmente aveva detto di no alla partecipazione alla serie finché non gli è stato offerto il ruolo di Omni-Man. Ha dichiarato a Collider:

“Non conoscevo il materiale di partenza. Non sono un grande fan di quel mondo sulla carta. Me l’hanno mandato, ho letto il copione e in realtà mi avevano chiesto di interpretare un altro personaggio. L’ho letta e ho pensato: “Wow, è davvero interessante per un genere di cui personalmente non sono un consumatore”. Ma alla fine, per una serie di ragioni, non mi sembrava – ed è sciocco dirlo per un film d’animazione, ma non mi sembrava la scelta giusta. Poi sono tornati e mi hanno chiesto di interpretare Nolan, e io ho pensato: “Sì, certo. È un cartone animato. È un cartone animato. Sarà divertente”. [Ride]”.

Sebbene sia un segreto il ruolo inizialmente offerto a Simmons in Invincible, si può dire che le cose si sono risolte per il meglio quando inizialmente ha rifiutato di recitare nella serie. L’interpretazione di Simmons nel ruolo di Omni-Man è indubbiamente uno degli aspetti più forti di Invincible e, anche se probabilmente non interpreterà mai il personaggio in live-action, il suo lavoro di doppiatore nella serie Prime Video vivrà per sempre.
La terza stagione di Invincible non ha ancora una data di uscita ufficiale.

Emmy Awards 2024: Shogun domina con 18 vittorie e The Bear ne ottiene 11

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Per la seconda volta quest’anno, Hollywood si è riunita per onorare le più grandi star della TV. Dopo che la cerimonia del 2023 è stata rinviata al gennaio 2024 a causa degli scioperi di Hollywood dello scorso anno, sono passati solo otto mesi da quando le più grandi star della TV si sono riunite al LA Live Peacock Theatre di Los Angeles per annunciare i vincitori degli Emmy. Come mesi fa, le star di The Bear Jeremy Allen White e Ebon Moss-Bachrach hanno vinto ancora una volta come attore protagonista e attore non protagonista in una commedia, mentre la co-protagonista Colón-Zayas ha vinto il suo primo Emmy come attrice non protagonista. La star di “Hacks” Jean Smart ha vinto come attrice protagonista in una commedia e, sorpresa più grande della serata, “Hacks” della HBO ha vinto come commedia eccezionale rispetto a The Bear, che molti ritenevano essere il favorito.

The Bear ha battuto il suo record di 10 vittorie di commedie per una singola stagione, ottenuto l’anno scorso, con i suoi 11 trofei di domenica, compresa la regia di Christopher Storer. Anche FX ha avuto una grande serata con Shogun, che ha vinto come serie drammatica eccezionale, attore protagonista per Hiroyuki Sanada, attrice per Anna Sawai e regia per Frederick E.O. Toye. Dopo aver vinto 14 Creative Arts Emmy lo scorso fine settimana, Shogun ha già battuto il record di vittorie per uno show in una singola stagione. Domenica ha portato questo record a 18.

Il successo virale di Netflix Baby Reindeer ha vinto come serie limitata o antologia eccezionale, con il creatore Richard Gadd che si è aggiudicato i trofei per l’attore protagonista e la scrittura. La sua co-star Jessica Gunning, che ha interpretato la sua stalker Martha, ha vinto come attrice non protagonista. Jodie Foster ha vinto il primo Emmy della sua carriera con la sua interpretazione da protagonista in True Detective: Night Country.

Eugene e Dan Levy, le star di Schitt’s Creek, vincitori di Emmy e coppia padre-figlio, hanno condotto la 76ª edizione degli Emmy Awards. Come la precedente cerimonia, la trasmissione ha mostrato diverse reunion televisive e accoppiamenti di famosi padri, dottori, cattivi e altro ancora. Le star di West Wing Martin Sheen, Dulé Hill, Janel Moloney, Richard Schiff e Allison Janney si sono riunite sul palco in onore del 25° anniversario dello show. Anche le star multigenerazionali del Saturday Night Live, Kristen Wiig, Maya Rudolph, Seth Meyers e Bowen Yang, sono salite sul palco per onorare la 50ª stagione dello show e per brindare alle 85 sconfitte agli Emmy di Lorne Michaels. Anche Happy Days ha festeggiato il suo 50° anniversario, con Henry Winkler e Ron Howard che sono apparsi sul palco in una ricostruzione del set dello show.

L’elenco di tutti i vincitori degli Emmy Awards 2024

  • Serie drammatica
    • The Crown” (Netflix)
    • Fallout” (Prime Video)
    • The Gilded Age” (Max)
    • “The Morning Show” (Apple TV+)
    • “Mr. e Mrs. Smith” (Prime Video)
    • “Shōgun” (FX) (VINCITORE)
    • “Cavalli lenti” (Apple TV+)
    • “Il problema dei 3 corpi” (Netflix)
  • Serie comiche
    • “Abbott Elementary” (ABC)
    • “L’orso” (FX)
    • “Curb Your Enthusiasm” (Max)
    • “Hacks” (Max) (VINCITORE)
    • “Solo omicidi nel palazzo” (Hulu)
    • “Palm Royale” (Apple TV+)
    • “Reservation Dogs” (FX)
    • “Cosa facciamo nell’ombra” (FX)
  • Serie limitata o antologica
    • “Baby Reindeer” (Netflix) (VINCITORE)
    • “Fargo” (FX)
    • “Lezioni di chimica” (Apple TV+)
    • “Ripley” (Netflix)
    • “True Detective: Night Country” (Max)
  • Attore protagonista in una serie comica
    • Matt Berry (“What We Do in the Shadows”)
    • Larry David (“Curb Your Enthusiasm”)
    • Steve Martin (“Solo omicidi nel palazzo”)
    • Martin Short (“Solo omicidi nell’edificio”)
    • Jeremy Allen White (“L’orso”) (VINCITORE)
    • D’Pharaoh Woon-A-Tai (“Reservation Dogs”)
  • Attore protagonista in una serie drammatica
    • Idris Elba (“Hijack”)
    • Donald Glover (“Mr. & Mrs. Smith”)
    • Walton Goggins (“Fallout”)
    • Gary Oldman (“Cavalli lenti”)
    • Hiroyuki Sanada (“Shōgun”) (VINCITORE)
    • Dominic West (“The Crown”)
  • Attore protagonista in una serie limitata o antologica o in un film
    • Matt Bomer (“Compagni di viaggio”)
    • Richard Gadd (“Baby Reindeer”) (VINCITORE)
    • Jon Hamm (“Fargo”)
    • Tom Hollander (“Feud: Capote contro i cigni”)
    • Andrew Scott (“Ripley”)
  • Attrice protagonista in una serie comica
    • Quinta Brunson (“Abbott Elementary”)
    • Ayo Edebiri (“The Bear”)
    • Selena Gomez (“Solo omicidi nel palazzo”)
    • Maya Rudolph (“Loot”)
    • Jean Smart (“Hacks”) (VINCITORE)
    • Kristen Wiig (“Palm Royale”)
  • Attrice protagonista in una serie drammatica
    • Jennifer Aniston (“The Morning Show”)
    • Carrie Coon (“The Gilded Age”)
    • Maya Erskine (“Mr. e Mrs. Smith”)
    • Anna Sawai (“Shōgun”) (VINCITORE)
    • Imelda Staunton (“The Crown”)
    • Reese Witherspoon (“The Morning Show”)
  • Attrice protagonista in una serie limitata o antologica o in un film
    • Jodie Foster (“True Detective: Night Country”) (VINCITORE)
    • Brie Larson (“Lezioni di chimica”)
    • Juno Temple (“Fargo”)
    • Sofia Vergara (“Griselda”)
    • Naomi Watts (“Feud: Capote vs. the Swans”)
  • Attore non protagonista in una serie comica
    • Lionel Boyce (“The Bear”)
    • Paul W. Downs (“Hacks”)
    • Ebon Moss-Bachrach (“L’orso”) (VINCITORE)
    • Paul Rudd (“Solo omicidi nel palazzo”)
    • Tyler James Williams (“Abbott Elementary”)
    • Bowen Yang (“Saturday Night Live”)
  • Attore non protagonista in una serie drammatica
    • Tadanobu Asano (“Shōgun”)
    • Billy Crudup (“The Morning Show”) (VINCITORE)
    • Mark Duplass (“The Morning Show”)
    • Jon Hamm (“The Morning Show”)
    • Takehiro Hira (“Shōgun”)
    • Jack Lowden (“Slow Horses”)
    • Jonathan Pryce (“The Crown”)
  • Attore non protagonista in una serie limitata o antologica o in un film
    • Jonathan Bailey (“Compagni di viaggio”)
    • Robert Downey Jr. (“Il simpatizzante”)
    • Tom Goodman-Hill (“Baby Reindeer”)
    • John Hawkes (“True Detective: Night Country”)
    • Lamorne Morris (“Fargo”) (VINCITORE)
    • Lewis Pullman (“Lezioni di chimica”)
    • Treat Williams (“Feud: Capote vs. The Swans”)
  • Attrice non protagonista in una serie comica
    • Carol Burnett (“Palm Royale”)
    • Liza Colón-Zayas (“The Bear”) (VINCITORE)
    • Hannah Einbinder (“Hacks”)
    • Janelle James (“Abbott Elementary”)
    • Sheryl Lee Ralph (“Abbott Elementary”)
    • Meryl Streep (“Solo omicidi nel palazzo”)
  • Attrice non protagonista in una serie drammatica
    • Christine Baranski (“The Gilded Age”)
    • Nicole Beharie (“The Morning Show”)
    • Elizabeth Debicki (“The Crown”) (VINCITORE)
    • Greta Lee (“The Morning Show”)
    • Lesley Manville (“The Crown”)
    • Karen Pittman (“The Morning Show”)
    • Holland Taylor (“The Morning Show”)
  • Attrice non protagonista in una serie limitata o antologica o in un film
    • Dakota Fanning (“Ripley”)
    • Lily Gladstone (“Under The Bridge”)
    • Jessica Gunning (“Baby Reindeer”) (VINCITORE)
    • Aja Naomi King (“Lezioni di chimica”)
    • Diane Lane (“Feud: Capote vs. The Swans”)
    • Nava Mau (“Baby Reindeer”)
    • Kali Reis (“True Detective: Night Country”)
  • Regia per una serie comica
    • Abbott Elementary – Party – ABC – Delicious Non-Sequitur Productions e Fifth Chance in associazione con Warner Bros. Television e 20th Television
      Randall Einhorn, regia di
    • The Bear – Pesci – FX – FX Productions
      Christopher Storer, regia di (VINCITORE)
    • L’orso – Honeydew – FX – FX Productions
      Ramy Youssef, regia di
    • The Gentlemen – Aggressione raffinata – Netflix – Netflix, Moonage Pictures e Miramax TV
      Guy Ritchie, regia di
    • Hacks – Bulletproof – HBO | Max – Universal Television in associazione con Paulilu, First Thought Productions, Fremulon Productions, 3 Arts Entertainment
      Lucia Aniello, regia di
    • The Ms. Pat Show – I’m The Pappy – BET+ – Imagine Television, Lee Daniels Entertainment e Dae Light Media
      Mary Lou Belli, regia di
  • Regia per una serie drammatica
    • The Crown – Sleep, Dearie Sleep – Netflix – Left Bank Pictures e Sony Pictures Television per Netflix
      Stephen Daldry, regia di
    • The Morning Show – The Overview Effect – Apple TV+ – Media Res in associazione con Apple
      Mimi Leder, regia di
    • Mr. & Mrs. Smith – Primo appuntamento – Prime Video – Amazon MGM Studios, Big Indie Pictures
      Hiro Murai, regia di
    • Shōgun – Crimson Sky – FX – FX Productions
      Frederick E.O. Toye, regia di (VINCITORE)
    • Slow Horses – Strange Games – Apple TV+ – See-Saw Films in associazione con Apple
      Saul Metzstein, regia di
    • Winning Time: The Rise Of The Lakers Dynasty – Beat L.A. – HBO | Max – HBO in associazione con HyperObject Industries, Steeplechase Amusements, Jim Hecht Productions e Jason Shuman Productions
      Salli Richardson-Whitfield, regia di
  • Regia per una serie limitata o antologica o per un film
    • Baby Reindeer – Episodio 4 – Netflix – Una serie Netflix / Una produzione Clerkenwell Films
      Weronika Tofilska, regia di
    • Fargo – La tragedia dei comuni – FX – FX presenta una produzione MGM/FXP
      Noah Hawley, regia di
    • Feud: Capote vs. The Swans – Pilot – FX – FX Productions, 20th Television
      Gus Van Sant, regia di
    • Lezioni di chimica – Poirot – Apple TV+ – Apple Studios
      Millicent Shelton, regia di
    • Ripley – Netflix – Showtime e Endemol Shine North America in associazione con Entertainment 360 e Filmrights per Netflix
      Steven Zaillian, regia di (VINCITORE)
    • True Detective: Night Country – HBO | Max – HBO in associazione con Peligrosa, Neon Black, Anonymous Content, Parliament of Owls e Passenger
      Issa López, regia di
  • Programma di competizione di realtà
    • “The Amazing Race
    • “RuPaul’s Drag Race
    • “Top Chef”
    • “I traditori” (VINCITORE)
    • “The Voice
  • Serie televisiva sceneggiata
    • “Last Week Tonight With John Oliver” (VINCITORE)
    • “Saturday Night Live
    • Serie televisiva
    • “The Daily Show” (VINCITORE)
    • “Jimmy Kimmel Live!”
    • “Late Night With Seth Meyers” (VINCITORE)
    • “The Late Show With Stephen Colbert” (VINCITORE)
  • Scrittura per una serie comica
    • Abbott Elementary – Career Day – ABC – Delicious Non-Sequitur Productions e Fifth Chance in associazione con Warner Bros. Television e 20th Television
      Quinta Brunson, Scritto da
    • L’orso – Pesci – FX – FX Productions
      Christopher Storer, Scritto da
      Joanna Calo, Scritto da
    • Girls5eva – Orlando – Netflix – Universal Television per Netflix
      Meredith Scardino, Scritto da
      Sam Means, Scritto da
    • Hacks – Bulletproof – HBO | Max – Universal Television in associazione con Paulilu, First Thought Productions, Fremulon Productions, 3 Arts Entertainment
      Lucia Aniello, Scritto da
      Paul W. Downs, Scritto da
      Jen Statsky, Scritto da (VINCITORE)
    • The Other Two – Brooke Hosts A Night Of Undeniable Good – HBO | Max – Max in associazione con Broadway Video, Above Average, Jax Media, Kelly/Schneider e MTV Entertainment Studios
      Chris Kelly, scritto da
      Sarah Schneider, Scritto da
    • Cosa facciamo nell’ombra – Pride Parade – FX – FX Productions
      Jake Bender, Scritto da
      Zach Dunn, Scritto da
  • Scrittura per una serie drammatica
    • The Crown – Ritz – Netflix – Left Bank Pictures e Sony Pictures Television per Netflix
      Peter Morgan, scritto da
      Meriel Sheibani-Clare, Scritto da
    • Fallout – The End – Prime Video – Amazon MGM Studios e Kilter Films in associazione con Bethesda Game Studios e Bethesda Softworks
      Geneva Robertson-Dworet, Scritto da
      Graham Wagner, Scritto da
    • Mr. & Mrs. Smith – Primo appuntamento – Prime Video – Amazon MGM Studios, Big Indie Pictures
      Francesca Sloane, scritto da
      Donald Glover, Scritto da
    • Shōgun – Anjin – FX – FX Productions
      Rachel Kondo, scritto per la televisione da
      Justin Marks, Scritto per la televisione da
    • Shōgun – Crimson Sky – FX – FX Productions
      Rachel Kondo, Scritto per la televisione da
      Caillin Puente, Scritto per la televisione da
    • Slow Horses – Negoziando con le tigri – Apple TV+ – See-Saw Films in associazione con Apple
      Will Smith, scritto da (VINCITORE)
  • Scrittura per una serie limitata o antologica o per un film
    • Baby Reindeer – Netflix – Una serie Netflix / Una produzione Clerkenwell Films
      Richard Gadd, Scritto da (VINCITORE)
    • Black Mirror – Joan Is Awful – Netflix – Broke & Bones per Netflix
      Charlie Brooker, Scritto da
    • Fargo – La tragedia dei comuni – FX – FX presenta una produzione MGM/FXP
      Noah Hawley, scritto da
    • Fellow Travelers – You’re Wonderful – Showtime – SHOWTIME presenta una produzione Fremantle e Showtime Studios
    • Ron Nyswaner, scritto per la televisione da
      Ripley – Netflix – Showtime e Endemol Shine North America in associazione con Entertainment 360 e Filmrights per Netflix
      Steven Zaillian, scritto per la televisione da
    • True Detective: Night Country – Part 6 – HBO | Max – HBO in associazione con Peligrosa, Neon Black, Anonymous Content, Parliament of Owls e Passenger
      Issa López, Scritto da
  • Scrittura per uno speciale di varietà
    • Alex Edelman: Solo per noi – HBO | Max – HBO in associazione con Above Average
      Alex Edelman, Scritto da (VINCITORE)
    • Jacqueline Novak: In ginocchio – Netflix – Animal Pictures e Irwin Entertainment per Netflix
      Jacqueline Novak, scritto da
    • John Early: Now More Than Ever – HBO | Max – HBO in associazione con Abso Lutely Productions
      John Early, scritto da
    • Mike Birbiglia: Il vecchio e la piscina – Netflix – Jax Media per Netflix
      Mike Birbiglia, scritto da

Shōgun è il più grande vincitore degli Emmy Awards 2024

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Shōgun è il più grande vincitore degli Emmy Awards 2024

Quando si parla di Emmy, c’è solo un sovrano e quest’anno Shōgun ha fatto centro. Arrivata all’evento di stasera con 8 nomination, la serie di successo di FX ha ottenuto quattro vittorie, per un totale di 18 tra l’evento di ieri sera e i Creative Arts Emmy Awards della scorsa settimana. Dalla vittoria di Hiroyuki Sanada come Outstanding Lead Actor in a Drama Series a quella di Anna Sawai come Outstanding Lead Actress in a Drama Series, passando per la vittoria di Outstanding Drama Series, è stata una grande serata per il dramma storico che ha conquistato la rete e il mondo intero.

A differenza di altri contendenti come The Crown e The Morning Show, per Shōgunè stata la prima volta in lizza agli Emmy, dato che la serie ha finora una sola stagione. Ambientata in Giappone nell’anno 1600, la serie segue la caotica e sanguinosa corsa al potere tra il Consiglio dei Reggenti dopo la morte del loro capo. La trama è incentrata sulla politica e sullo status, oltre che sull’atteggiamento spietato di cui si ha bisogno in questo tipo di ambiente per non solo sopravvivere, ma anche per prosperare. Con una lista così nutrita di vittorie stasera, la produzione della seconda stagione probabilmente procederà il più rapidamente possibile.

Tra i premi ottenuti stasera dalla serie figurano Outstanding Lead Actor in a Drama Series, Outstanding Lead Actress in a Drama Series, Outstanding Directing for a Drama Series (Frederick E.O. Toye) e Outstanding Drama Series. Proprio la scorsa settimana, il titolo ha ricevuto 17 nomination ai Creative Arts Emmy Awards, vincendone ben 14, tra cui Outstanding Stunt Performance, Outstanding Visual Effects in a Season or a Movie e Outstanding Guest Actor in a Drama Series, andato a Néstor Carbonell.

Altri vincitori dei Premi Emmy 2024

Insieme a Shōgun, The Bear è stata un’altra grande vincitrice delle cerimonie degli Emmy di quest’anno, aggiudicandosi un totale di 11 premi, tra cui Ebon Moss-Bachrach per Outstanding Supporting Actor in a Comedy Series e Liza Colòn-Zayas per Outstanding Supporting Actress in a Comedy Series. La serie è stata campione d’incassi l’anno scorso, con 13 nomination e 10 in totale, e continua la sua tradizione di favorita in carica nella categoria delle commedie anche questa volta. Con una quarta stagione in arrivo, non possiamo che aspettarci di più.

Un altro grande favorito dell’evento di quest’anno è stato il successo di Netflix, Baby Reindeer. Tra stasera e la scorsa settimana, il titolo ha portato a casa sei trofei con 11 nomination totali. Richard Gadd ha vinto sia il premio Outstanding Writing for a Limited or Anthology Series or Movie che quello Outstanding Lead Actor nella stessa categoria. Anche la sua co-protagonista, Jessica Gunning, ha fatto centro con la sua interpretazione di una stalker nella serie, aggiudicandosi il premio Outstanding Supporting Actress in a Limited or Anthology Series or Movie.

In attesa di ulteriori informazioni su quando sarà possibile vedere Shōgun di nuovo sugli schermi con la sua seconda stagione, probabilmente ancora più ricca di premi, è possibile andare su Hulu per vedere in streaming la prima stagione nella sua interezza.

Cintura nera Jeong-do: recensione del k-thriller di Netflix

Cintura nera Jeong-do: recensione del k-thriller di Netflix

Su Netflix continua l’ondata di novità 2024 provenienti dalla Corea del Sud. Oltre alle serie televisive, come l’ultima arrivata Se un albero cade in una foresta, il catalogo si arricchisce sempre più di prodotti cinematografici. L’ultimo ad approdare sulla celebre piattaforma di streaming è l’adrenalinico thriller poliziesco Cintura Nera Jeong-do (titolo inglese Officer Black Belt), disponibile dal 13 settembre.

Diretto e scritto da Kim (Jason) Joo-Hwan, autore già noto agli appassionati di cinema sudcoreano per film come il dramma poliziesco Midnight Runners, l’horror religioso The Divine Fury e l’action drama Bloodhounds, il nuovo film di Netflix vede protagonista l’amato attore Kim Woo-bin (Our Blues, Black Knight), che qui interpreta il giovane e ingenuo Lee Jung-do, uno dei personaggi più buffi e al contempo nobili tra i suoi ruoli più recenti. Cintura Nera Jeong-do potrebbe apparire come l’ennesimo thriller poliziesco ricco di acrobazie e inseguimenti mozzafiato, ma in realtà cela una riflessione molto più profonda e degna di attenzione.

Cintura nera Jeong-do: “Sarà divertente?”

Affascinante, divertente, semplice, di buon cuore e incredibilmente atletico, Lee Jung-do è un giovane maestro di arti marziali, con ben nove gradi di cintura nera in taekwondo, kendo e judo. Oltre a dedicarsi allo sport e trascorrere il tempo con i suoi amici nerd, Jung-do aiuta anche suo padre a consegnare il famoso “super pollo fritto” lavorando part-time. Il suo motto? Divertirsi ogni giorno per vivere felice e in salute. La sua vita quotidiana è scandita da affetti familiari, un lavoro tranquillo, momenti di svago e meritato relax. Tuttavia, tutto cambia una notte, quando si ritrova coinvolto in una cattura improvvisa in cui, per puro caso, salva un agente di sorveglianza in grave pericolo. Questo gesto eroico lo porta all’attenzione di Kim Sun-min (Kim Sung-kyun), direttore dell’Ufficio Controlli Elettronici. Impressionato dalle sue abilità atletiche e dal suo coraggio, Kim gli propone un’opportunità unica: unirsi alla sua squadra come martial arts officer (ufficiale di arti marziali) per il Ministero della Giustizia. Dopo qualche esitazione, Jung-do accetta la sfida, e si ritrova così ad abbandonare il suo noioso lavoro di rider per monitorare ex detenuti, con l’obiettivo di combattere e prevenire il crimine.

Ma quando il perverso stupratore seriale Kang Ki-jung (Lee Hae-young) viene scarcerato, Jung-do si trova costretto a lavorare duramente nella task force incaricata di monitorarlo, per sventare così il terribile piano di una organizzazione di pedofili che metterà in pericolo tutti i minori della città.

Cintura nera Jeong-do (Officer Black Belt) | In foto gli attori (da sinistra a destra) Kim Woo-bin e Kim Sung-kyun. Cr. Soyun Jeon, Seowoo Jung Netflix © 2024

“Chi persevera, vince”

Per chi ha familiarità con il mondo delle serie sudcoreane, vedere Kim Woo-bin più raggiante che mai sul piccolo schermo è decisamente emozionante. L’attore ha ripreso la sua carriera solo un paio di anni fa, dopo una lunga e coraggiosa battaglia contro il cancro che lo ha tenuto lontano dai riflettori per circa quattro anni. Molto amato e supportato sia in Corea che in Occidente, Woo-bin è sempre stato considerato uno degli attori più talentuosi, carismatici e coinvolgenti del panorama coreano. Questo status lo ha confermato pienamente nei suoi ultimi progetti per Netflix, incluso questo suo nuovo ruolo.

Infatti, in Cintura Nera Jeong-do, Woo-bin sostiene egregiamente il peso dell’intero film: al di là della trama avvincente e alla regia meticolosa, l’opera si appoggia sulla sua straordinaria performance e su un cast che lo affianca con complicità e delicatezza. L’aspetto comico e tenero del film è dato proprio dal suo personaggio e dagli affetti che lo circondano. In particolare, la bromance che si sviluppa tra Jung-do e il direttore è uno dei punti forti della narrazione. In pochi minuti, Jung-do arriva a chiamare Kim con affetto e rispetto “Hyung” (fratello maggiore in coreano), creando un legame che contribuisce ad aggiunge speranza e profondità emotiva alla storia. Questi legami affettivi sono centrali per il protagonista, poiché rappresentano la motivazione principale che lo spinge ad aiutare gli altri, soprattutto i più deboli, e a voler essere una forza positiva in un mondo pieno di ingiustizia. Woo-bin riesce così a trasmettere con maestria il cuore di questo messaggio, dimostrando ancora una volta perché è considerato uno degli attori più apprezzati del cinema coreano.

Cintura nera Jeong-do (Officer Black Belt) | In foto Kim Woo-bin nei panni del combattivo Jeong-do. Cr. Soyun Jeon, Seowoo Jung Netflix © 2024

Dall’ironia all’orrore: l’evoluzione di un thriller di denuncia sociale

Nella prima parte del film, assistiamo a una narrazione leggera e comica, con un Jung-do ingenuo, solare e spensierato. Tuttavia, a metà del film, l’atmosfera cambia gradualmente, assumendo i toni di un intenso thriller criminale. Questa trasformazione non investe solo la storia, ma anche il protagonista, che diventa più riflessivo, determinato e maturo rispetto alla sua versione iniziale. Questo cambiamento è simboleggiato anche da un’azione apparentemente semplice: il cambio di acconciatura di Jung-do, che rappresenta una nuova consapevolezza, un “io” più adulto. Se all’inizio Jung-do mette al primo posto la propria felicità, lungo il suo percorso di crescita arriva a privilegiare il benessere e la felicità degli altri, compiendo un atto di estrema generosità mossa soprattutto da una gran sete di giustizia. Si spoglia quindi della sua innocenza e immaturità per affrontare con occhi più aperti il marcio e i pericoli del mondo, desideroso di fare la differenza e contribuire al bene comune.

Parallelamente, il regista Kim Joo-Hwan invita lo spettatore a fare lo stesso: proprio come Jung-do, anche il pubblico è chiamato ad aprire gli occhi e riflettere su ciò che vede e sulla propria realtà. Il film, infatti, sembra inserirsi pienamente nella tradizione della critica sociale che caratterizza gran parte della cinematografia sudcoreana. Attraverso tematiche come bullismo, omicidio e violenza sessuale, Kim pone la sua lente d’ingrandimento su reati ancor più abominevoli, quali la pedofilia e la pedopornografia. Questi crimini vengono presentati come le trasgressioni più orribili, poiché a subirne le conseguenze sono i bambini, le anime più innocenti.

Il film, dunque, non si limita a intrattenere con avvincenti scene d’azione e lunghe indagini, né si accontenta di essere un semplice thriller poliziesco pensato per emozionare e catturare l’attenzione del pubblico per qualche ora. Cintura Nera Jeong-do aspira a molto di più: si configura come un thriller di denuncia sociale, con l’obiettivo di scuotere le coscienze e invitare lo spettatore, in particolare quello sudcoreano, a riflettere profondamente su alcune realtà drammatiche e sul complesso (e spesso fallace) sistema giudiziario.

Cintura nera Jeong-do (Officer Black Belt) | In foto al centro l’attore Lee Hae-young nei panni di Kang Ki-jung. Cr. Soyun Jeon, Seowoo Jung Netflix © 2024

Un bel thriller che non sfrutta appieno le proprie potenzialità

Nonostante la nobiltà dei temi affrontati e la convincente interpretazione di Kim Woo-bin nei panni di un eroe in divisa disposto a tutto, il film di Kim Joo-Hwan non riesce a colpire il cuore del pubblico come ci si aspetterebbe. Sebbene riesca a divertire, angosciare, impressionare e commuovere, Cintura Nera Jeong-do sembra non sfruttare appieno le sue potenzialità. I personaggi principali, tra cui Jeong-do, il direttore Kim e il villain Ki-jung, restano piuttosto superficiali, più che veri protagonisti risultano essere “stereotipi”, con una caratterizzazione non abbastanza approfondita. Anche i temi trattati, per quanto rilevanti, non vengono esplorati con la profondità e la chiarezza necessarie per dare alla storia un maggiore impatto emotivo e sociale. Un altro aspetto che penalizza il film, un problema ormai frequente nelle produzioni asiatiche su Netflix, è il doppiaggio italiano, che tende a perdere gran parte dell’intensità e della sfumatura emotiva che gli attori originali conferiscono ai propri personaggi.

In conclusione, Cintura Nera Jeong-do è un thriller che riesce a intrattenere e mantenere viva l’attenzione, offrendo momenti piacevoli e una buona dose di azione. Tuttavia, non riesce a raggiungere del tutto le elevate aspettative, risultando infine un’esperienza coinvolgente ma non memorabile, destinata a scivolare via dalla mente poco dopo la visione.

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