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Deadpool & Wolverine: concept art e foto BTS rivelano uno sguardo dettagliato a Callisto

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Le scene di Deadpool & Wolverine nel Vuoto hanno visto la presenza di molti personaggi familiari… solo che non erano necessariamente interpretati dagli attori che ci si aspetterebbe. Azazel, Lady Deathstrike, Juggernaut, Toad e altri ancora sono stati interpretati da controfigure o da attori meno noti, anche se è comprensibile visto il loro ruolo minore nel film (anche se è difficile sfuggire alla sensazione che sarebbe stato molto più divertente vedere la Resistenza combattere contro personaggi come Kelly Hu e Vinnie Jones).

I Marvel Studios hanno già stabilito che non tutte le varianti si assomigliano, e nel caso di Callisto – interpretata da Dania Ramirez in X-Men – Conflitto finale – è stata la stunt performer Chloe Kibble a vestire i panni della mutante. L’artista Jonay Bacallado ha ora condiviso un concept art sul costume di Callisto del MCU e dice: “Callisto è un personaggio mutante che abbiamo visto sullo schermo in X-Men – Conflitto finale, dalle prime fasi del MCU con la 20th Century Fox. Per Deadpool & Wolverine, abbiamo avuto la possibilità di rivisitare alcuni mutanti dei primi tempi della Marvel, come parte degli scagnozzi di Cassandra nel Vuoto”.

Mayes C. Rubeo voleva fare un cenno al personaggio originale dei fumetti; quindi, abbiamo aggiunto il sapore punk rock, abbiamo incorporato anche la tavolozza dei colori”, spiega. “Inoltre, i tatuaggi [sulle] braccia rappresentano uno dei suoi poteri, la capacità di trasformare le braccia in tentacoli multipli e feroci”. Di seguito, ecco il post di Bacallado con i concept art in questione e anche un paio di foto di Callisto sul set di Deadpool & Wolverine.

Gli approfondimenti su Deadpool & Wolverine

Shawn Levy dirige Deadpool & Wolverine, con Ryan Reynolds, Hugh Jackman, Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Karan Soni, Matthew Macfadyen, e Dafne Keen. Il film è stato scritto da Ryan Reynolds, Rhett Reese, Paul Wernick, Zeb Wells e Shawn Levy.

Lanterns: Josh Brolin avrebbe ricevuto un’offerta per il ruolo di Hal Jordan

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Avevamo sentito che si stava cercando un “nome degno di nota” per interpretare la Lanterna Verde Hal Jordan nella prossima serie DCU Lanterns, e un nuovo rumor sostiene che lo studio abbia messo gli occhi su un ex attore del MCU per il ruolo. Secondo Nexus Point News – che nelle ultime settimane ha pubblicato alcuni importanti scoop relativi alla DC – a Josh Brolin è stata offerta la parte, anche se il sito fa notare che non sono ancora state avviate le trattative e l’attore potrebbe rifiutare.

Brolin non è nuovo al genere cinecomic, avendo interpretato Thanos nella Saga dell’Infinito e Cable in Deadpool 2. Ha anche tecnicamente interpretato un personaggio DC nel tanto criticato film Jonah Hex. Sappiamo inoltre che è in corso il casting per un attore nero tra i 27 e i 35 anni per interpretare John Stewart, la Lanterna più giovane che Jordan prende sotto la sua ala. Non resta che attendere dunque un annuncio ufficiale a riguardo, per scoprire chi effettivamente andrà a ricoprire questi ruoli e se Brolin sarà tra i prescelti.

Cosa sappiamo di Lanterns?

La serie Lanterns segue due personaggi centrali dell’Universo DC: la nuova recluta John Stewart e il veterano Hal Jordan. La storia vede i nostri poliziotti intergalattici coinvolti in un oscuro mistero terrestre mentre indagano su un omicidio nel cuore dell’America, una premessa molto intrigante che promette una miscela di avventure cosmiche e lavoro investigativo concreto, e qualcosa di nettamente diverso dalla norma DC.

James Gunn e Peter Safran, Co-Presidenti e Co-CEO dei DC Studios, hanno dichiarato: “Siamo entusiasti di portare questo titolo fondamentale della DC alla HBO con Chris, Damon e Tom al timone. John Stewart e Hal Jordan sono due dei personaggi più avvincenti della DC e Lanterns li porta in vita in una storia poliziesca originale che è una parte fondamentale del DCU unificato che lanceremo la prossima estate con Superman”.

Il creatore di Lost e Watchmen, vincitore di un Emmy Award, Damon Lindelof, sta lavorando alla sceneggiatura dell’episodio pilota insieme allo showrunner di Ozark Chris Mundy e all’acclamato scrittore di fumetti Tom King. Si dice che anche Justin Britt-Gibson, Breannah Gibson e Vanessa Baden Kelly siano a bordo (anche se la notizia non è ancora stata confermata). La produzione di Lanterns dovrebbe iniziare nel primo trimestre del 2025 nel Regno Unito, il che potrebbe portare la serie a un’uscita nel 2026.

Joker: Folie à Deux, un spot mostra alcune scene inedite del film

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È stato pubblicato un nuovo spot televisivo di Joker: Folie à Deux e presenta altre scene inedite del prossimo sequel DC. Ci sono molte inquadrature intriganti mai viste prima, con l’attenzione ancora rivolta all’amore perverso di Lee per Arthur Fleck, il suo Joker. Il film, che arriverà nelle sale tra un mese, è l’unico titolo DC in uscita quest’anno ed è stato sviluppato prima che i DC Studios si occupassero del franchise del DCU.

In ogni caso, ci aspettiamo che il film sia caratterizzato dal titolo “Elseworlds” e la Warner Bros. spera senza dubbio che sia un grande successo come Joker del 2019. Secondo le prime stime, il film potrebbe aprire con 120-150 milioni di dollari in Nord America. Sebbene non sia all’altezza del debutto di 211 milioni di dollari di Deadpool & Wolverine a luglio, diremmo che Joker: Folie à Deux ha la possibilità di superare il miliardo di dollari.

L’obiettivo di questo film è far sembrare che sia stato fatto da dei pazzi”, ha dichiarato recentemente il regista Todd Phillips a proposito del suo approccio al sequel. “I detenuti gestiscono il manicomio”. “La maggior parte della musica del film è in realtà solo un dialogo”, ha aggiunto il regista. “È solo Arthur che non ha le parole per dire quello che vuole dire, quindi le canta. Non voglio che la gente pensi che sia come in ‘In the Heights’, dove la signora della bodega inizia a cantare e loro la portano in strada e la polizia balla”.

Joker: Folie à Deux, quello che sappiamo sul film

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno della Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”.

Rumors recenti hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora.

Queer di Luca Guadagnino con Daniel Craig in concorso a Venezia 81

Sarà presentato oggi in concorso all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Queer di Luca Guadagnino con protagonisti Lesley Manville, Daniel Craig, Jason Schwartzman, Drew Starkey e Henrique Zaga.

Luca Guadagnino sul film ha commentato: ““How can a man who sees and feels be other than sad?” si chiede William Burroughs nel suo diario personale l’ultima volta che vi scrive prima di morire. Nell’adattare il suo secondo romanzo, uscito quasi quarant’anni dopo che l’aveva scritto, abbiamo cercato di rispondere a questa invocazione pudica del grande iconoclasta della beat generation. Lee ama Allerton, Allerton ama Lee: saranno in grado di incontrarsi nonostante tutti i passi falsi e le paure che agiscono su entrambi nel loro viaggio picaresco nel Sud America proiettato dalla mente di Burroughs?”

La trama del film Queer

È il 1950. William Lee è un americano sulla soglia dei cinquanta espatriato a Città del Messico. Passa le sue giornate quasi del tutto da solo, se si escludono le poche relazioni con gli altri membri della piccola comunità americana. L’incontro con Eugene Allerton, un giovane studente appena arrivato in città, gli mostra per la prima volta la possibilità di stabilire finalmente una connessione intima con qualcuno.

Harvest con Caleb Landry Jones in concorso a Venezia 81

Harvest con Caleb Landry Jones in concorso a Venezia 81

Sarà presentato questa sera in concordo all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Harvest, il film diretto da Athina Rachel Tsangari con Caleb Landry Jones, Harry Melling, Rosy McEwen, Arinzé Kene, Thalissa Teixeira e Frank Dillane.

In merito al film, il regista ha commentato: “Con questo adattamento del romanzo Harvest di Jim Crace abbiamo avuto la possibilità di esaminare il momento in cui tutto ha avuto inizio per noi che nel XXI secolo siamo eredi di una storia universale di perdita della terra. Per me, Harvest è un film sulla resa dei conti. Cosa abbiamo fatto? In che direzione stiamo andando? Come possiamo salvare il suolo, il sé all’interno dei beni comuni? Harvest si svolge in un mondo liminale, e illustra le prime crepe della “rivoluzione” industriale. Che rivoluzione non è stata. Una comunità agricola viene sconvolta da tre tipi di forestieri: il cartografo, il migrante e l’uomo d’affari, tutti archetipi di cambiamenti sconvolgenti.
Il futuro non fa parte della storia: accadrà fuori dallo schermo, in un mondo che non siamo destinati a vedere. Non ci sono eroi. Solo persone comuni e imperfette. L’ho immaginato come un dagherrotipo, o il suo equivalente moderno, una Polaroid esposta lentamente al crepuscolo.”

La trama del film Harvest

Nel corso di sette giorni allucinati assistiamo alla scomparsa di un villaggio senza nome in un’epoca e un luogo indefiniti. In questa tragicomica interpretazione del genere western, Walter Thirsk, uomo di città datosi all’agricoltura, e l’impacciato proprietario Charles Kent, suo amico d’infanzia, stanno per affrontare un’invasione dal mondo esterno: il trauma della modernità.

Sveva Alviti, intervista alla madrina di Venezia 81

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Sveva Alviti, intervista alla madrina di Venezia 81

Madrina dell’ottantunesima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, Sveva Alviti, attrice e modella, ha raccontato a Cinefilos la sua esperienza da maestra di cerimonie della kermesse del Lido.

Sveva Alviti ha aperto l’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia nella serata di mercoledì 28 agosto 2024, sul palco della Sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido) in occasione della cerimonia di inaugurazione, e guiderà la cerimonia di chiusura sabato 7 settembre, in occasione della quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali dell’81. Mostra.

La scommessa: intervista a Lino Musella e Carlo Buccirosso

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La scommessa: intervista a Lino Musella e Carlo Buccirosso

In occasione della presentazione a Venezia 81, nell’ambito delle Notti Veneziane, ecco l’intervista a Lino Musella e Carlo Buccirosso per La Scommessa, film di Giovanni Dota al cinema dal 12 settembre al cinema con I Wonder Pictures.

La scommessa: leggi la recensione

La scommessa – Una notte in corsia: recensione del film di Giovanni Dota

Il nuovo film di Giovanni Dota (Koza Nostra), prodotto da Fulvio e Federica Lucisano, è una produzione  Italian International Film (Gruppo Lucisano) con Rai Cinema e vede un cast d’eccezione: a fianco dei protagonisti assoluti Carlo Buccirosso (Song’e Napule, Ammore e malavita) e Lino Musella (Il bambino nascosto, Favolacce), Nando Paone (Chi ha rapito Jerry Calà?, Benvenuti al Sud), Yari Gugliucci (Grazie Lina, Tramite amicizia), Vittorio Ciorcalo (Romanzo di una strage), Clotilde Sabatino (A Napoli non piove mai), Chiarastella Sorrentino (Voglio guardare), Elvira Zaingone (Noi e la Giulia) e Iaia Forte (La bella gente, Nata per te) sono alle prese con una commedia nerissima in cui è messo a nudo l’animo umano nel più straniante degli ambienti, la corsia di un ospedale.

Tilda Swinton, Julianne Moore e Pedro Almodovar nelle foto da Venezia 81

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Hanno sfilato questa sera sul red carpet dell”81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Tilda SwintonJulianne Moore e il regista Pedro Almodóvar per presentare in concorso La Stanza Accanto (The room next door, la nostra recensione). Ecco tutte le foto dal lido di Venezia.

In merito al film ha commentato: “The Room Next Door è il mio primo lungometraggio in inglese. La mia insicurezza è scomparsa dopo la prima lettura a tavolino con le attrici, alle prime indicazioni di regia. La lingua non sarebbe stata un problema, e non perché io padroneggi l’inglese, ma perché tutto il cast era pronto a venirmi incontro per capirmi e farsi capire. I miei film sono pieni di dialoghi. Tra tutti gli elementi narrativi (tutti importanti e in cui sono coinvolto al 100%), sono gli attori a raccontare davvero la storia. In The Room Next Door Tilda Swinton e Julianne Moore sostengono da sole tutto il peso del film e sono incredibili. Sono stato fortunato perché entrambe hanno dato vita a un vero e proprio recital. A volte, durante le riprese, sia io che la troupe eravamo sull’orlo delle lacrime. È stato un lavoro molto commovente e benedetto, in un certo senso.”

La trama di La Stanza Accanto (The room next door)

Nel film Ingrid e Martha erano care amiche da giovani, quando lavoravano per la stessa rivista. Ingrid è poi diventata una scrittrice di romanzi semiautobiografici mentre Martha è una reporter di guerra e, come spesso accade nella vita, si sono perse di vista. Non si sentono ormai da anni quando si rivedono in una circostanza estrema ma stranamente dolce.

Invasion: la spiegazione del finale del film con Nicole Kidman

Invasion: la spiegazione del finale del film con Nicole Kidman

Di invasioni aliene al cinema se ne sono viste di ogni tipo nel corso della storia della settima arte. Da Independence Day a La guerra dei mondi, questa è da sempre un tipo di storia che terrorizza e allo stesso tempo affascina milioni di spettatori in tutto il mondo. Tra i titoli forse meno noti, ma non meno apprezzabili, che negli ultimi anni hanno affrontato tale filone vi è il film del 2007 Invasion, diretto dal tedesco Oliver Hirschbiegel, noto in particolare per il film La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler. Questi viene chiamato dalla Warner Bros. per apportare una sua personale visione ad una storia particolarmente celebre e già portata al cinema in diverse occasioni.

Invasion, infatti, è basato sul romanzo L’invasione degli ultracorpi, scritto nel 1954 da Jack Finney. Caposaldo della letteratura di fantascienza, questo era già stato adattato in ben tre film, un primo risalente al 1956, un secondo del 1978, e un terzo del 1993. Il più celebre tra questi è però quello degli anni Settanta, che ha per protagonista l’attore Donald Sutherland. Invasion era infatti stato concepito per essere una remake proprio di quest’ultimo, ma Hirschbiegel decise di apportare diverse modifiche alla storia, così da renderla più attuale. Così facendo, ha infine dato vita ad una versione totalmente inedita del racconto.

Prima di arrivare in sala, però, il film dovette scontrarsi con alcuni problemi produttivi. La Warner Bros. non era infatti soddisfatta di quanto realizzato, e chiamò così le sorelle Wachowski e James McTeigue, per rigirare alcune scene, rendendole più dinamiche. Tali ritardi portarono però il film a non godere di grande fama, e ancora oggi risulta essere un titolo poco noto, meritevole però di essere riscoperto. In questo articolo, approfondiamo alcune curiosità relative ad esso ed in particolare la spiegazione del suo finale, molto diverso rispetto alle altre versioni citate.

Invasion Daniel Craig Nicole Kidman
Nicole Kidman e Daniel Craig in Invasion. © 2007 Warner Bros. Entertainment Inc. – U.S., Canada, Bahamas & Bermuda.2007 Village Roadshow Films (BVI) Limited – All Other

La trama e il cast di Invasion

Ad aprire il film è lo schianto di uno Space Shuttle sul suolo terreste. Un impatto che distrugge la navicella in migliaia di pezzi. Da questa si diffonde rapidamente uno strano virus di origine aliena, che in breve tempo attacca una grande fetta della popolazione statunitense. Questo porta le persone infette a trasformarsi radicalmente a livello caratteriale. Le vittime, infatti, risultano diventare del tutto prive di sentimenti ed emozioni, collegate però ad un’unica coscienza collettiva. Esteriormente, l’aspetto di tali persone resta immutato, rendendo così particolarmente difficile l’identificazione tra soggetti sani e infetti.

Nel momento in cui il virus diventa di dominio pubblico, si scatena il panico. A tentare di risolvere la situazione vi è la psichiatra Carol Bennell, la quale da subito si imbatte in questa forma aliena attraverso molti dei suoi pazienti. La donna si troverà allora a fare squadra con il medico Ben Driscoll e con il biologo Galeano. Insieme, questi scoprono le modalità di trasmissione del virus, ma per impedire una sua ulteriore diffusione dovranno quanto prima trovare un vaccino. La svolta a riguardo arriva nel momento in cui si rendono conto che Oliver, il figlio di Carol, risulta essere immune alla forma di vita aliena.

Nei panni della psichiatra Carol Bennell vi è l’attrice Nicole Kidman, la quale si dichiarò da subito molto interessata alla parte, affascinata dall’atmosfera del film e dalle sue tematiche. Accanto a lei, nel ruolo di Ben Driscoll vi è invece l’attore Daniel Craig. Questi, durante le riprese, si trovò inoltre a ricevere la notizia di aver ottenuto il ruolo dell’agente 007 James Bond, e dovette assentarsi dal set per partecipare ad una conferenza stampa a riguardo. Jeffrey Wright, attualmente noto per la serie Westworld, è invece il volto del biologo Galeano. Ad interpretare Oliver, il bambino immune, è Jackson Bond.

Invasion Nicole Kidman
Nicole Kidman in Invasion. Foto di Peter Sorel – © 2007 Warner Bros. Entertainment Inc. – U.S., Canada, Bahamas & Bermuda.2007 Village Roadshow Films (BVI) Limited – All Other

La spiegazione del finale del film

Verso il finale del film, si scopre che Oliver, avendo contratto l’ADEM, malattia causata da una complicazione da varicella, è immune al virus alieno. A quel punto, Carol e Ben si separano: lei cerca Oliver, e lui cerca di portare sangue non contaminato dal virus al Dr. Galeano. Quando Carol arriva però a casa di Tucker, lui e alcuni colleghi si avvicinano a lei. Le spiega che gli umani mutati, privi di emozioni irrazionali, offrono un mondo migliore e le chiede di unirsi a loro. Quando Carol si oppone, Tucker la infetta sputandole addosso.

Lei scappa e torna da Ben a casa dei Belicec e insieme fuggono quando Belicec torna con altre persone trasformate, intenzionate a infettare chiunque si trovi nella casa. Intanto, Galeano e uno dei suoi assistenti si recano a Fort Detrick a Frederick, nel Maryland, dove insieme ad altri scienziati cercheranno di trovare una cura per il virus. Oliver, invece, comunica a Carol la sua posizione, l’appartamento della madre di Tucker. Carol si reca così sul posto e allontana Oliver, ma viene nuovamente inseguita da Tucker, che deve uccidere per fermarlo.

Quando Carol ritrova Ben, questi si è “convertito” alla volontà alienta. Tenta di sedurre Carol ad unirsi alla nuova società priva di crimini e violenza, ma afferma anche con franchezza che non c’è spazio per persone immuni come Oliver. Carol, a quel punto, spara a Ben alla gamba e fugge con Oliver. Vengono poi prelevati da un elicottero e trasportati al centro medico, dove viene finalmente creato un vaccino che viene rapidamente diffuso in tutto il mondo e nel giro di un anno il virus alieno viene eliminato. Le persone non ricordano gli eventi accaduti mentre erano infette, Carol e Ben si ricongiungono e la società ritorna alle sue abitudini emotive e violente.

Il trailer di Invasion e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Invasion grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 2 settembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

3 Days to Kill: la spiegazione del finale del film con Kevin Costner

Il premio Oscar Kevin Costner ha dagli anni Ottanta in poi dato vita ad alcune memorabili interpretazioni in film altrettanto iconici. Basta pensare a titoli come Gli intoccabili, Balla coi lupi o Un mondo perfetto per comprendere la grandezza di Costner come interprete. Negli ultimi anni egli ha continuato a recitare in progetti di diverso genere, tra cui alcuni interessanti thriller d’azione. Tra questi si annoverano Jack Ryan – L’iniziazione, Criminal e, in particolare, 3 Days to Kill (qui la recensione). Uscito nel 2014, questo vede Costner intento a compiere un’ultima pericolosa missione da agente della CIA.

Il film è diretto da McG, pseudonimo di Joseph McGinty Nichol, regista già noto per aver diretto i film Charlie’s Angels, Charlie’s Angels – Più che mai e Terminator Salvation. Un esperto del genere dunque, affiancato per 3 Days to Kill da un’altro celebre autore di film d’azione quale Luc Besson, qui nelle vesti di sceneggiatore e produttore. Girato prevalentemente in Francia, il film combina location europee ad una storia ricca di colpi di scena e forte tensione, arricchita naturalmente dalle interpretazioni dei protagonisti. Non mancano però anche una buona dose di umorismo e un retrogusto da gangster movie anni Cinquanta.

Nonostate le buone premesse, 3 Days to Kill non ha ricevuto un’accoglienza particolarmente calorosa da parte della critica o del pubblico. Ciò ha portato il film a passare piuttosto in sordina. Si tratta però di un titolo che, anche al netto dei suoi difetti, merita di essere rivalutato, specialmente dagli appassionati del genere. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

3 Days to Kill Amber Heard Kevin Costner
Kevin Costner e Amber Heard in 3 Days to Kill
Foto di Julian Torres – © 2013 – 3DTK Inc. All Rights Reserved.

La trama e il cast di 3 Days to Kill

Protagonista del film è l’agente della CIA Ethan Renner, una spregiudicata e pericolosa spia internazionale che nel corso della propria vita e della propria carriera si è dedicato più ai delinquenti che a sua figlia Zoey. Egli scopre ora suo malgrado di avere un tumore e pochi mesi di vita ancora davanti a sé. Ciò lo spinge a ritirarsi, nella speranza di poter riallacciare finalmente i rapporti con la figlia e anche con la moglie Christine, tenute a distanza per proteggerle dai pericoli del suo mestiere. I suoi piani vengono però sconvolti dalla comparsa di Vivi Delay, una donna misteriosa che gli fa un’offerta irrinunciabile.

Se riuscirà a catturare un pericoloso terrorista internazionale, la donna gli fornirà un farmaco sperimentale in grado di guarirlo. Di fronte a una simile, miracolosa occasione di sconfiggere la sua malattia, Ethan non può che accettare. Ma, alle complicazioni più che mai ovvie dell’incarico assegnato, si aggiungono le comuni seccature del genitore medio, continuamente assediato dai problemi nel gestire la figlia. Fortemente motivato, Ethan accetta ugualmente la missione, districandosi abilmente tra questa e il desiderio di proteggere e riabbracciare i propri cari.

Come anticipato, ad interpretare il protagonista Ethan vi è l’attore Kevin Costner, dichiaratosi particolarmente interessato ad interpretare un personaggio così tanto diviso tra il proprio mestiere e l’amore per la propria famiglia. Ad interpretare la figlia adolescente di lui, Zooey, vi è la candidata all’Oscar Hailee Steinfeld, celebre per film come Il Grinta, 17 anni (e come uscirne vivi) e Bumblebee. Nel ruolo di Christine Renner, la moglie di Ethan, vi è invece l’attrice e modella danese Connie Nielsen, celebre per film come Il gladiatore, dove interpreta la principessa Lucilla, e Demonlover, dove è invece un’ambigua spia informatica.

Altra presenza di rilievo nel film è quella di Amber Heard, interprete di Vivi Delay, la donna che arruola Ethan per la sua ultima missione. L’attrice, nota anche per Le belve e Aquaman, dà qui vita ad un ulteriore personaggio ambiguo per obiettivi e metodi operativi. Sono poi presenti l’attore Richard Sammel, celebre per la serie The Strain, nei panni qui di Wolf, trafficante d’armi tedesco, e l’attore Tomas Lemarquis, nei panni di Albino, il braccio destro di Wolf. Raymond J. Barry è invece il direttore della CIA, mentre Eriq Ebouaney è Jules, l’uomo che insieme alla sua famiglia occupa abusivamente l’appartamento di Ethan.

3 Days to Kill cast
Kevin Costner e Hailee Steinfeld in 3 Days to Kill. Foto di Julian Torres – © 2013 – 3DTK Inc. All Rights Reserved.

 

La spiegazione del finale

Per quanto riguarda il finale di 3 Days to Kill, scopriamo che Ethan viene invitato con la sua famiglia a una festa organizzata dal padre del fidanzato di Zooey, il quale sembra essere l’alleato di Wolf. Durante l’evento, Renner riesce ad uccidere tutti gli uomini del terrorista e intrappolare quest’ultimo nell’ascensore prima di rompere i cavi e farlo cadere a terra. Wolf riesce a sopravvivere, sebbene sia gravemente ferito. Tuttavia, sentendosi in colpa per tutti i pericoli a cui la sua famiglia è andata incontro a causa del suo lavoro, Ethan non riesce a premere il grilletto e lascia cadere dalla pistola, che viene subito presa da Wolf.

Interviene però a quel punto Vivi, la quale restituisce l’arma all’agente chiedendogli di finire il lavoro e di uccidere il terrorista. Ethan, però, non riesce proprio a farlo per via della promessa fatta alla moglie e così ci pensa Vivi a uccidere Wolf. A quel punto Renner si crede spacciato: non ha portato a termine la missione e pertanto non riceverà la medicina promessa.  Decide allora di trascorre le feste di Natale con la moglie e la figlia in una casa al mare, deciso a godersi la loro compagnia finché può.

Ethan ammette dunque di non essere sempre stato presente come avrebbe dovuto per la moglie e Zoey. Quest’ultima si avvicina per invitare la madre a entrare in casa, in modo che Ethan possa preparare loro una cioccolata calda. Ethan va in un’altra stanza mentre Tina e Zoey si siedono insieme. Quest’ultima chiede alla madre se pensa che il padre abbia intenzione di rimanere nei paraggi. Nel frattempo, Ethan trova una scatola con una grossa siringa e un biglietto di Vivi che gli augura buon Natale. Gli ha dato il farmaco perché possa continuare a passare del tempo con la sua famiglia. In lontananza, Vivi li osserva.

Il trailer di 3 Days to Kill e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di 3 Days to Kill grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 2 settembree alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Invasion: dal cast alle differenze con il libro, tutte le curiosità sul film

Di invasioni aliene al cinema se ne sono viste di ogni tipo nel corso della storia della settima arte. Da Independence Day a La guerra dei mondi, questa è da sempre un tipo di storia che terrorizza e allo stesso tempo affascina milioni di spettatori in tutto il mondo. Tra i titoli forse meno noti, ma non meno apprezzabili, che negli ultimi anni hanno affrontato tale filone vi è il film del 2007 Invasion, diretto dal tedesco Oliver Hirschbiegel, noto in particolare per il film La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler. Questi viene chiamato dalla Warner Bros. per apportare una sua personale visione ad una storia particolarmente celebre e già portata al cinema in diverse occasioni.

Invasion, infatti, è basato sul romanzo L’invasione degli ultracorpi, scritto nel 1954 da Jack Finney. Caposaldo della letteratura di fantascienza, questo era già stato adattato in ben tre film, un primo risalente al 1956, un secondo del 1978, e un terzo del 1993. Il più celebre tra questi è però quello degli anni Settanta, che ha per protagonista l’attore Donald Sutherland. Invasion era infatti stato concepito per essere una remake proprio di quest’ultimo, ma Hirschbiegel decise di apportare diverse modifiche alla storia, così da renderla più attuale. Così facendo, ha infine dato vita ad una versione totalmente inedita del racconto.

Prima di arrivare in sala, però, il film dovette scontrarsi con alcuni problemi produttivi. La Warner Bros. non era infatti soddisfatta di quanto realizzato, e chiamò così le sorelle Wachowski e James McTeigue, per rigirare alcune scene, rendendole più dinamiche. Tali ritardi portarono però il film a non godere di grande fama, e ancora oggi risulta essere un titolo poco noto, meritevole però di essere riscoperto. In questo articolo, approfondiamo alcune curiosità relative ad esso ed in particolare le differenze esistenti tra il libro e il film.

Invasion trama
Nicole Kidman e Daniel Craig in Invasion. Foto di Peter Sorel – © 2007 Warner Bros. Entertainment Inc. – U.S., Canada, Bahamas & Bermuda.2007 Village Roadshow Films (BVI) Limited – All Other

La trama e il cast di Invasion

Ad aprire il film è lo schianto di uno Space Shuttle sul suolo terreste. Un impatto che distrugge la navicella in migliaia di pezzi. Da questa si diffonde rapidamente uno strano virus di origine aliena, che in breve tempo attacca una grande fetta della popolazione statunitense. Questo porta le persone infette a trasformarsi radicalmente a livello caratteriale. Le vittime, infatti, risultano diventare del tutto prive di sentimenti ed emozioni, collegate però ad un’unica coscienza collettiva. Esteriormente, l’aspetto di tali persone resta immutato, rendendo così particolarmente difficile l’identificazione tra soggetti sani e infetti.

Nel momento in cui il virus diventa di dominio pubblico, si scatena il panico. A tentare di risolvere la situazione vi è la psichiatra Carol Bennell, la quale da subito si imbatte in questa forma aliena attraverso molti dei suoi pazienti. La donna si troverà allora a fare squadra con il medico Ben Driscoll e con il biologo Galeano. Insieme, questi scoprono le modalità di trasmissione del virus, ma per impedire una sua ulteriore diffusione dovranno quanto prima trovare un vaccino. La svolta a riguardo arriva nel momento in cui si rendono conto che Oliver, il figlio di Carol, risulta essere immune alla forma di vita aliena.

Il cast del film

Uno dei punti di forza del film è quello di avvalersi di grandi attori di Hollywood per i personaggi protagonisti. Si ritrovano infatti interpreti di grandi titoli o premi Oscar, che risultano essere le scelte migliori possibili per i ruoli loro affidati. Nei panni della psichiatra Carol Bennell vi è infatti l’attrice Nicole Kidman. Questa si dichiarò da subito molto interessata alla parte, affascinata dall’atmosfera del film e dalle sue tematiche. L’attrice ha però vissuto anche un’esperienza particolarmente spaventosa durante le riprese, nel momento in cui stava rimanendo coinvolta in brutto incidente a bordo di un auto. Fortunatamente, la troupe riuscì a gestire la situazione, evitando il peggio.

Accanto a lei, nel ruolo di Ben Driscoll vi è invece l’attore Daniel Craig. Questi, durante le riprese, si trovò inoltre a ricevere la notizia di aver ottenuto il ruolo dell’agente 007 James Bond, e dovette assentarsi dal set per partecipare ad una conferenza stampa a riguardo. Jeffrey Wright, attualmente noto per la serie Westworld, è invece il volto del biologo Galeano. Ad interpretare Oliver, il bambino immune, è Jackson Bond, mentre Jeremy Northam è suo padre Tucker. Nel film è inoltre presente l’attrice Veronica Cartwright. Qui presente nei panni di Wendy, questa aveva recitato anche nel film del 1978, Terrore dallo spazio profondo, nei panni di Nancy Bellicec.

Invasion cast
Nicole Kidman in Invasion. © 2007 Warner Bros. Entertainment Inc. – U.S., Canada, Bahamas & Bermuda.2007 Village Roadshow Films (BVI) Limited – All Other

 

Le differenze tra il libro e il film

Nell’approcciarsi al romanzo di Finney, il regista tedesco ha, come anticipato, apportato alcuni cambiamenti alla storia. Il suo intento era infatti quello di dar vita ad un film che fosse aggiornato in quanto a racconto sull’invasione aliena, presentando elementi e caratteristiche di recente introduzione. La prima di queste è la presenza di alcuni personaggi immuni al contagio extraterrestre. Una soluzione che ha permesso di rendere la storia più avvincente e dinamica, con i tentativi di salvare tali persone.

Allo stesso tempo, per rendere più viva la minaccia aliena, il regista si è concentrato sul mostrare quanto avviene in tutto il mondo, e non solo nella città dove vivono i protagonisti. L’aspetto più affascinante, però, è quello che lascia intendere che l’umanità potrebbe in realtà godere di reali benefici da questa trasformazione, lasciandosi alle spalle il caotico e bellico mondo nel quale viveva. A tal proposito, l’introduzione della coscienza comune che guida i vari contagiati risulta una delle novità più affascinanti nel racconto.

Il trailer di Invasion e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Invasion grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 2 settembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

La stanza accanto: recensione del film di Pedro Almodóvar – Venezia 81

Quando il 23 luglio Alberto Barbera ha presentato il programma della 81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, La stanza accanto (The Room Next Door), il nuovo film di Pedro Almodóvar che concorre per il Leone d’oro, ha immediatamente suscitato grandi aspettative e un’enorme curiosità. Il motivo principale? È la prima opera del regista spagnolo realizzata interamente in lingua inglese. Almodóvar si è avventurato nel cuore di Hollywood, ma con ammirevole coerenza ha mantenuto intatti gli stilemi che caratterizzano la sua filmografia.

Quindi, alla domanda se La stanza accanto (The Room Next Door) deluda le attese, la risposta è no. Almodóvar ci conquista ancora una volta, non solo per il suo talento e l’attenzione costante alle figure femminili, ma anche per la fedeltà alla sua cifra stilistica, consegnandoci uno dei prodotti più affascinanti di questa edizione del Festival. A impreziosire la scena, troviamo due stelle eteree del cinema hollywoodiano: Tilda Swinton e Julianne Moore. Sceneggiata dallo stesso regista, la pellicola sarà distribuita da Warner Bros.

La trama di La stanza accanto (The Room Next Door)

New York. Martha è una reporter di guerra che vive un rapporto conflittuale con la figlia Michelle. La ragione è il padre di quest’ultima il quale dopo essersi trasferito a San Diego quando la madre era ancora incinta, non si è più interessato a loro. Ingrid, invece, è autrice di romanzi semi-biografici, nei quali racconta spesso la sua paura delle morte. Ed è proprio questa che bussa alla sua porta quando scopre che Martha, sua cara amica, è ricoverata in ospedale per via di un tumore. Per la donna non ci sono speranze di vita e, dopo aver riflettuto, fa una richiesta particolare a Ingrid: nel Dark Web ha acquistato una pillola che la aiuterà a morire, ma vuole farlo in un contesto che non le è familiare e soprattutto con qualcuno che le stia nella stanza accanto. Dopo diverse titubanze, Ingrid decide di accettare e si trasferisce con lei in una casa di campagna a due ore dalla Grande Mela. Ma il pensiero di sapere che l’amica le morirà vicino è qualcosa di assolutamente atroce e spaventoso.

The Room Next Door

Fra dramma e ironia

Nonostante l’essere andato oltreoceano, con La stanza accanto (The Room Next Door) Almodóvar rimane ancorato alla sua estetica e al suo inconfondibile stile narrativo, confermandosi un autore maturo e consapevole. Nessun compromesso per un regista che ha una visione chiara del cinema che intende fare, mantenendo quei tratti distintivi che lo rendono immediatamente riconoscibile anche in un diverso contesto produttivo. Al centro della storia ci sono due donne, apparentemente molto diverse ma profondamente simili, unite da un’amicizia sincera e disposte ad affrontare insieme persino la morte, che è uno dei temi portanti del film. Sono i sorrisi di Martha e Ingrid, le loro lacrime, le speranze e i turbamenti, a bucare lo schermo e a catturare l’attenzione dello spettatore sin dalla prima scena. La macchina da presa aderisce alle protagoniste con intimità, restituendoci due figure fragili ma determinate, che trovano nel loro legame la forza per far fronte al momento più doloroso della vita: il calare definitivo del sipario.

I dialoghi, ricchi di sentimenti ed emozioni, compongono una narrazione che, pur partendo da un contesto drammatico, non scivola mai nel melodramma. Il regista infatti inserisce con intelligenza sprazzi di ironia che stemperano la tensione, mantenendo un equilibrio perfetto, affrontando così il tema delicato dell’eutanasia ma senza mai cadere nell’enfasi o nella tragedia. Almodóvar trova dunque il giusto linguaggio per trattare la morte e la scelta di morire, senza appesantire il tono o risultare ridondante. Il risultato? Una leggerezza che non è mai superficiale, ma che, al contrario, sa cogliere la profondità delle emozioni senza rinunciare a un tocco di umanità.

Swinton e Moore: che coppia!

Tilda Swinton e Julianne Moore offrono due interpretazioni straordinarie, calibrate e intense, senza mai scadere nel teatrale o nell’eccessivo. La Swinton, in particolare, riesce a catturare tutte le sfumature del suo personaggio, spesso senza nemmeno bisogno di pronunciare una battuta. Basta uno sguardo, un’espressione, per rimanere affascinati dalla sua performance. Ecco perché ci viene da dire questo: insieme Swinton e Moore formano una delle coppie più memorabili viste recentemente sul grande schermo, dando vita a personaggi che rimarranno impressi nel cuore del pubblico.

James Gunn rivela il titolo di un ipotetico film team-up con Batman e Superman

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Sebbene Batman v Superman: Dawn of Justice di Zack Snyder abbia certamente i suoi difensori, è probabilmente giusto dire che non è stato il film con la squadra formata da Batman e Superman che molti fan speravano. Con l’avvento del reboot del DCU e l’arrivo di nuovi film incentrati sui due supereroi, è però molto probabile che prima o poi vedremo di nuovo questi iconici personaggi condividere lo schermo, e sembra che il co-CEO dei DC Studios James Gunn abbia già valutato l’idea.

Al regista di Superman è stato infatti chiesto come chiamerebbe un “ipotetico” film di squadra con solo questi personaggi e ha rivelato che il titolo sarebbe World’s Finest. Alcuni hanno interpretato la risposta di Gunn come un’allusione al fatto che un progetto del genere sia effettivamente in fase di sviluppo, ma se così fosse, qualcosa ci dice che non avrebbe risposto alla domanda. Siamo certi che la possibilità sia stata discussa, ma è ancora molto presto per i DC Studios e al momento non sappiamo nemmeno chi assumerà il ruolo del nuovo cavaliere oscuro in The Brave and The Bold.

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Tutto quello che sappiamo sul Superman di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Nel cast anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas Hoult Nathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Anya Taylor-Joy rivela che il ruolo Disney dei suoi sogni sarebbe Elsa in “Frozen”

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Anya Taylor-Joy si è rapidamente affermata come una delle più talentuose attrici che lavorano oggi a Hollywood, grazie soprattutto alle acclamate interpretazioni in La regina degli scacchi, Ultima notte a Soho, Furiosa: A Mad Max Saga e, naturalmente, The Witch. L’attrice ha infatti dato prova di sapersela cavare benissimo con generi diversi e anche con le grandi produzioni. Come riportato da Deadline, recentemente ha dichiarato a Vogue Hong Kong che c’è una principessa Disney molto specifica che vorrebbe interpretare in un ipotetico live-action.

Oh! Mi piacerebbe fare un musical perché sono un po’ dipendente dal lavoro duro”, ha detto Taylor-Joy quando la pubblicazione ha sottolineato il suo amore per la Disney. “Mi piace avere una montagna impossibile da scalare. L’idea di dover essere in grado di cantare, ballare e recitare allo stesso tempo mi entusiasmerebbe molto”. “Penso che Frozen sarebbe fantastico. Sarebbe molto divertente sparare ghiaccio dalla mano. Inoltre, saresti la preferita alle feste di compleanno di tutti i bambini“.

Tutti i miei fratelli hanno figli ora, quindi mi piacerebbe che potessero dire: “Mia zia è Elsa””, ha aggiunto. “Sarebbe una cosa da pazzi”. La Disney, come noto, non ha ancora adattato molti dei suoi moderni titoli d’animazione al live-action, anche se questo sembra destinato a cambiare con l’imminente Oceania. Data l’enorme popolarità di Frozen – che ha già trovato spazio a Broadway – saremmo scioccati se questo franchise non ottenesse un simile trattamento.

Nel frattempo, Frozen 3 e Frozen 4 sono in fase di sviluppo e Jennifer Lee, chief creative officer di Disney Animation, ha recentemente spiegato: “Stiamo lavorando a ‘Frozen 4’ nello stesso momento. Quindi, stiamo lavorando in una stanza dove questa metà è ‘Frozen 3’, questa metà è ‘Frozen 4’, stiamo in piedi nel mezzo andando avanti e indietro”. “Non abbiamo ancora una sceneggiatura completa, siamo agli inizi, quindi è troppo presto per sapere dove andrà il linguaggio musicale”, ha continuato la regista.

Quello che abbiamo presentato oggi al [D23] è un sacco di domande. Una di queste domande è: “Chi ha dato i poteri a Elsa?”. E un’altra domanda è: “Cosa è successo ad Hans?”. Ma abbiamo posto molte domande che troveranno risposta. E questa è solo la prima pagina di domande [con cui i film faranno i conti]”. Frozen 3 uscirà nelle sale il 24 novembre 2027, mentre il quarto capitolo non ha ancora una data. E chissà che nel futuro di Anya Taylor-Joy non ci sia anche Elsa.

Vermiglio: la recensione del film di Maura Delpero – Venezia 81

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Vermiglio: la recensione del film di Maura Delpero – Venezia 81

Dopo Maternal, opera prima di grande pregio che ha avuto una vita festivaliera molto fortunata, partendo dal San Sebastián International Film Festival e arrivando ai David di Donatello, Maura Delpero arriva in Concorso alla 81° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia con la sua opera seconda, Vermiglio, un toccante spaccato di vita montana, ambientata nell’omonimo villaggio della Provincia autonoma di Trento, nel corso dell’ultimo anno della Seconda Guerra Mondiale.

Vermiglio, un paese di montagna sullo sfondo della guerra

A Vermiglio è inverno, la neve scende fitta e cade accumulandosi alta. La guerra sta finendo, lontano da lì, ma i soldati partiti e non tornati hanno ferito anche il villaggio. La grande famiglia di cui ci viene raccontata la storia si scalda nei letti affollati. C’è Lucia, la sorella maggiore, che munge la mucca, quel latte sarà diviso per tutti i suoi fratelli e sorelle dalla madre, Adele. Tutta la famiglia si dispone intorno al tavolo, in ordine di grandezza, e condivide il pane e il latte. A capotavola c’è Cesare, il padre ma anche il maestro del villaggio. Dall’inizio, Vermiglio si racconta partendo da minuscoli dettagli, gli arredi rustici, il profumo del latte caldo, la pelle liscia della mucca. Una storia domestica che si incastra nella cornice bellica e in qualche modo ne subisce le conseguenze, una storia di comunità, in cui ci si accoglie e ci si aiuta. Il gruppo è culla all’interno del quale l’individualità sboccia, prepotente, come quella di Dino, figlio maggiore in conflitto con il padre, o meglio e più quella di Flavia,la figlia intelligente, quella prescelta per continuare gli studi, o ancora Ada, la “sorella oscura” che alterna le sue giornate tra la scoperta di sé e il desiderio di conoscenza con un fitto diario di penitenze per i suoi “peccati”.

Una storia di nascite e tragedie

Vermiglio è testimone l’alternarsi delle stagioni nel corso di un intero anno, racconta della comunione tra l’uomo e la natura in un mondo in cui i ritmi sono dettati dalla montagna, la fa con grandi e piccole svolte, con nascite e morti, tragedie e sorrisi, ma niente sarà mai più importante della vita nei campi e nella fattoria, dove tutto è lento, pigro, inesorabile, proprio come lo scorrere delle stagioni che il maestro prova a spiegare nell’unica classe del paese, aiutato dalla musica di Vivaldi, che si porta appresso con il suo grammofono. “Cibo per l’anima”, dirà alla moglie di nuovo incinta e preoccupata più del cibo per il corpo dei suoi tanti figli.

Il linguaggio del film è come quello della natura e di quella vita. Ogni momento e svolta sono raccontati con uno sguardo asciutto che lascia intuire quello che succede, lasciando fuori scena i momenti più “violenti” e prediligendo una dolcezza e una emozione per la purezza dell’immagine. La costruzione è preziosa e attenta, Delpero gestisce gli spazi e gli scambi con grande sapienza e gusto, come la sequenza in cui capiamo che il più piccolo di casa è morto. C’è pudore, delicatezza, dolcezza anche nel rappresentare la ruvidità della vita di montagna e c’è una fotografia raffinatissima, che in molti momenti ricorda il quadri di Vermeer.

C’è anche tanto affetto in Vermiglio, una storia estremamente personale per la regista, che parla di donne e segreti e di rispetto per la vita, in senso più spirituale che religioso, volta verso il futuro.

FROM: la terza stagione dal 4 ottobre su Paramount+

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FROM: la terza stagione dal 4 ottobre su Paramount+

Paramount+ ha rivelato oggi i nuovi componenti del cast della terza stagione di FROM, che arriverà in Italia su Paramount+ dal 4 ottobre.

Robert Joy (CSI: NY) e Samantha Brown (Y: The Last Man) si uniranno al cast dell’ensemble. Joy interpreterà Henry, un uomo scurrile a cui gli anni non sono stati gentili, mentre Brown interpreterà Acosta, un nuovo agente di polizia.

La trama e il cast di FROM – stagione 3

Girato nella pittoresca Nuova Scozia in Canada , FROM svela il mistero di una città da incubo che intrappola tutti coloro che entrano. Mentre i residenti riluttanti lottano per mantenere un senso di normalità e cercano una via d’uscita, devono anche sopravvivere alle minacce della foresta circostante, comprese le terrificanti creature che escono quando il sole tramonta. Sulla scia dell’epico cliffhanger della seconda stagione, la fuga diventerà una possibilità molto reale mentre la vera natura della città viene messa a fuoco, e i cittadini scatenano l’offensiva contro gli orrori che li circondano.

La serie è interpretata da Harold Perrineau (Lost) che dirige un cast che comprende Catalina Sandino Moreno (Maria Full of Grace, The Affair), Eion Bailey (Band of Brothers, Once Upon a Time), Hannah Cheramy (Under Wraps, Van Helsing), Simon Webster (Strays), Ricky He (The Good Doctor), Chloe Van Landschoot (Charity, Skin), Corteon Moore (Utopia Falls), Pegah Ghafoori (The Perfect Wedding), David Alpay (Castle Rock), Elizabeth Saunders (Clarice), Elizabeth Moy e Avery Konrad (Honor Society). La seconda stagione ha aggiunto nuovi series regular tra cui Scott McCord (East of Middle West), Nathan D. Simmons (Diggstown, This Hour Has 22 Minutes), Kaelen Ohm (Hit & Run, Eumenides Falls), Angela Moore (A Series of Unfortunate Events, Maid), AJ Simmons (Reacher) e Deborah Grover (My Next Door Nightmare,Jann).

FROM è stato creato e prodotto da John Griffin (Crater), diretto e prodotto da Jack Bender (Lost, Game of Thrones, Mr. Mercedes) e prodotto dallo showrunner Jeff Pinkner (Fringe, Alias, Lost). Accanto a Pinkner, Griffin e Bender, ci sono Josh Appelbaum, André Nemec, Scott Rosenberg di Midnight Radio, Anthony e Joe Russo e Mike Larocca da AGBO e Lindsay Dunn. Adrienne Erickson di Midnight Radio è co-produttore esecutivo.

In Italia le stagioni 1 e 2 sono disponibili per lo streaming in esclusiva su Paramount+. FROM è una serie originale di MGM+ distribuita a livello internazionale dalla Paramount Global Content Distribution.

Ethan Hawke e il regista Peter Weir nelle foto dal red carpet di Venezia 81

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Per  le Masterclass e le Conversazioni con personalità del cinema all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia oggi è  stata la volta del regista Peter Weir (Leone d’Oro alla carriera) e l’attore Ethan Hawke, protagonisti a Venezia 81. Ecco tutte le foto sul red carpet.

Dopo il successo riscontrato l’anno scorso, tornano le Masterclass e le Conversazioni con personalità del cinema all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, con un programma più ricco e in una nuova e più ampia (250 posti) location, la Match Point Arena, struttura allestita al Tennis Club Venezia al Lido (Lungomare Marconi angolo via Emo, di fronte all’Hotel Excelsior, ingresso aperto agli accreditati dell’81. Mostra).

In particolare quattro saranno le Masterclass che vedranno protagonisti registi e interpreti, quali l’attrice Sigourney Weaver (Leone d’Oro alla carriera) giovedì 29 agosto alle 16.30, il regista Peter Weir (Leone d’Oro alla carriera) domenica 1 settembre alle 15.30, l’attore Ethan Hawke lunedì 2 settembre alle 10.00 e il regista Pupi Avati venerdì 6 settembre alle 16.00 (autore del film di chiusura L’orto americano), che si potranno seguire anche in livestream sul sito www.labiennale.org.

The Deliverance – La redenzione: la storia vera dietro il film Netflix

Con un titolo di apertura che afferma che la storia è “ispirata a fatti realmente accaduti”, The Deliverance – La redenzione racconta la situazione della famiglia Jackson di Pittsburgh alle prese con una possessione demoniaca che minaccia di distruggerla dall’interno. Diretto da Lee Daniels (Precious, The Butler) da una sceneggiatura scritta insieme a Elijah Bynum (Magazine Dreams) e David Coggeshall (Orphan: First Kill) è il nuovo horror a sfondo religioso arrivato su Netflix il 30 agosto.

Si tratta di una drammatizzazione della presunta possessione della famiglia Ammons avvenuta nel 2011. Da allora, la casa in cui hanno vissuto e si sarebbero verificati tali eventi è conosciuta come la Casa del Demone dell’Indiana. È solo uno dei tanti casi di case infestate apparentemente esistenti negli Stati Uniti, come la saga di The Conjuring ha dimostrato nel corso degli anni con i suoi film. Da La casa L’evocazione – The Conjuring, da Crimson Peak ad Annabelle e fino a La casa delle bambole – Ghostland, sono tanti i titoli in cui si può ritrovare tale elemento.

In questo nuovo film, a tale elemento orrorifico si uniscono però anche tematiche come l’affido dei minori e la salute mentale, fattori che contribuiscono a generare la situazione horror vissuta dalla protagonista. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Deliverance – La redenzione. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Deliverance - La redenzione Andra Day
Andra Day nel ruolo di Ebony e Anthony B. Jenkins nel ruolo di Andre in The Deliverance – La redenzione. Cr. Aaron Ricketts/Netflix © 2024

La trama e il cast di The Deliverance – La redenzione

Protagonista del film è Ebony Jackson, una madre single in difficoltà alle prese con i propri demoni interiori. Per ricominciare da capo, decide di trasferirsi con la famiglia in una nuova casa. Inizialmente, tutto sembra procedere per il meglio, ma questa apparentemente tranquillità verrà brutalmente infranta quando strani fenomeni inizieranno a verificarsi nell’abitazione. Fenomeni che desteranno i sospetti dei servizi sociali e minacceranno di distruggere la famiglia di Ebony. La donna si ritrova dunque coinvolta in una lotta per salvare sé stessa e le anime dei suoi figli da quello che sembra essere un potere superiore.

Ad interpretare Ebony Jackson vi è l’attrice Andra Day, nominata all’Oscar per il film Gli Stati Uniti contro Billie Holiday. Ad interpretare i figli Andre, Shante e Nate vi sono invece Anthony B. Jenkins, Demi Singleton e Caleb McLaughlin, quest’ultimo noto per il ruolo di Lucas Sinclair nella serie Stranger Things. La pluricandidata all’Oscar Glenn Close interpreta invece Alberta Jackson, la religiosa madre di Ebony. Completano il cast Aunjanue Ellis nel ruolo del reverendo Bernice James, Mo’Nique in quello di Cynthia Henry, operatrice del dipartimento dei servizi per l’infanzia e Omar Epps in quello di Melvin.

La storia vera dietro il film

Un’inchiesta sulla presunta infestazione della famiglia Ammons, pubblicata nel 2014 dall’Indianapolis Star, descriveva come la Ammons fosse arrivata a credere che lei e i suoi figli, all’epoca di 7, 9 e 12 anni, fossero stati posseduti da demoni che risiedevano nella loro casa appena affittata in Carolina Street a Gary. Pur avendo parlato con lo Star a condizione che i suoi figli non venissero intervistati o nominati, la Ammons ha firmato delle liberatorie che hanno permesso al giornale di esaminare documenti medici, psicologici e ufficiali non aperti al pubblico e descritti come “non sempre lusinghieri”.

Ammons ha dichiarato che gli strani avvenimenti nella casa di Carolina Street sono iniziati nel dicembre 2011, quando la famiglia ha notato che, nonostante le temperature invernali, sciami di mosche nere si infiltravano nel portico schermato. “Non è normale”, ha dichiarato la madre di Ammons, Rosa Campbell, allo Star. “Le abbiamo uccise, uccise e uccise, ma continuavano a tornare”. La situazione si è aggravata nei mesi successivi: Ammons ha descritto episodi sempre più bizzarri e pericolosi, durante i quali i bambini sarebbero levitati, sarebbero stati lanciati da una parte all’altra della stanza e avrebbero parlato con voci profonde e innaturali.

The Deliverance - La redenzione Caleb McLaughlin
Caleb McGlaughlin nel ruolo di Nate e Andra Day nel ruolo di Ebony in The Deliverance – La redenzione. Cr. Aaron Ricketts/Netflix © 2024

Il Dipartimento di Polizia di Gary, il Dipartimento dei Servizi per l’Infanzia dell’Indiana (DCS) e l’ospedale locale sono stati coinvolti nel caso, con agenti, personale medico e assistenti sociali che hanno riferito di aver assistito a episodi della natura che Ammons stava perpetrando. Altri erano scettici sul fatto che l’origine del problema fosse paranormale. Nell’aprile 2012, un denunciante senza nome ha presentato un rapporto ufficiale al DCS chiedendo all’agenzia di indagare su Ammons per possibili abusi o negligenze sui bambini.

La fonte ha riferito di ritenere che Ammons soffrisse di problemi di salute mentale e che i bambini si esibissero per la madre e lei incoraggiasse questo comportamento. Poco dopo, il DCS ha preso in custodia d’emergenza i bambini senza un ordine del tribunale. L’agenzia ha poi ottenuto la custodia temporanea dei figli di Ammons. A seguito di una valutazione del figlio minore di Ammons, uno psicologo clinico ha concluso che i racconti del bambino sulla possessione erano “bizzarri, frammentari e illogici” e cambiavano ogni volta che li raccontava. “Questo sembra essere un caso sfortunato e triste di un bambino che è stato indotto in un sistema delirante perpetuato dalla madre”, ha scritto. Un’altra psicologa ha riportato risultati simili sui due figli maggiori.

Alla fine, nel giugno 2012, il reverendo Michael Maginot, sacerdote della parrocchia di Santo Stefano Martire a Merrillville, ha eseguito tre esorcismi principali sulla Ammons nella sua chiesa e ha benedetto la sua nuova casa a Indianapolis. Dopo essersi trasferita nella nuova casa e aver lavorato per raggiungere gli obiettivi del piano del DCS per la sua famiglia, Ammons ha riottenuto la custodia dei suoi figli nel novembre 2012. La casa è diventata in seguito il soggetto del documentario Demon House di Zak Bagans del 2018 ed è stata demolita nel 2016 come parte della produzione del film.

Il trailer di The Deliverance – La redenzione e come vederlo su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di The Deliverance – La redenzione unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 1° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Harry Potter: Bonnie Wright vuole che i “momenti più sfumati” di Ginny siano aggiunti alla serie TV HBO

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L’attrice di Harry Potter, Bonnie Wright, che ha interpretato il ruolo di Ginny Weasley negli otto film della Warner Bros. dai 9 ai 19 anni, è pronta a passare il ruolo a un nuovo cast per il prossimo adattamento della HBO dei romanzi di J.K. Rowling. Ma prima, l’attrice ha alcune idee sulle storie che spera vengano inserite nella serie TV e che non sono state inserite nei film originali, tra cui i momenti chiave tra Ginny e l’innamorato Harry, originariamente interpretato da Daniel Radcliffe.

Tante cose. Lo sviluppo della relazione tra Ginny e Harry”, ha dichiarato la Wright a Variety durante l’evento Back to Hogwarts di domenica alla Grand Central Terminal di New York, dove ha guidato i fan nel simbolico conto alla rovescia del 1° settembre, data in cui ogni anno gli studenti di Hogwarts salgono sul treno per la scuola dei maghi nella serie di ‘Harry Potter’. “Ci sono momenti ricchi di sfumature in cui iniziano ad innamorarsi. Penso che l’arco del personaggio di lei diventi una vera e propria spalla fedele per Harry e che lei capisca e conosca la sua storia e la persona che è, e che sia la partner migliore per lui”.

Spero quindi che vedremo l’evoluzione di quel personaggio – e di tanti altri personaggi. Se solo potessimo avere film di cinque ore. Ci sono così tanti personaggi che hanno momenti che amo nei libri – Neville e Luna – quindi spero, come fan dei libri, di poterne vedere di più”. Sebbene la Wright non abbia consigli specifici da offrire ai nuovi membri del cast – che la HBO sta attualmente cercando – in quanto vuole che si sentano liberi di esplorare i ruoli a modo loro, prevede “un po’ più di pressione” per i giovani attori che assumeranno il ruolo di Harry, Ron, Hermione, Ginny e altri personaggi iconici.

Quando li abbiamo realizzati, non sapevamo dove sarebbe andato a parare ‘Harry Potter’. All’epoca non c’erano i social media e non c’era l’accesso all’opinione pubblica, quindi era una specie di piccola bolla di sapone”, ha detto Wright. “Ma penso anche che sia un’opportunità divertente per queste persone, sia per il modo in cui vengono scritturate sia per il modo in cui interpretano i loro ruoli, per divertirsi e dare la loro interpretazione. Non credo di poter dare alcun consiglio, a dire il vero, perché penso che sia così importante per loro essere nel loro mondo e nella loro interpretazione. E credo che sia così importante, dal punto di vista dell’attore e del regista, renderlo davvero proprio”.

Quindi non vedo l’ora di essere dall’altra parte e di essere quello che guarda ogni settimana in televisione, e di essere il pubblico. E spero davvero che le interpretazioni siano diverse, vive, nuove e fresche”. La Wright ha anche respinto l’idea di apparire nella serie di Harry Potter della HBO, che dovrebbe debuttare nel 2026, in un ruolo diverso o in un cameo, notando che le piace “che ci saranno tutte persone nuove” e che “potrebbe essere un po’ confuso” se il cast originale apparisse in una veste diversa. “Potrebbe essere strano. Quindi no, mi limiterò a guardare”, ha detto.

Quando uscirà la serie di Harry Potter?

Il 23 febbraio, durante la conferenza stampa sugli utili del trimestre, l’amministratore delegato della Warner Bros. Discovery, David Zaslav, ha confermato l’intenzione di pubblicare la serie nel 2024 e ha lasciato intendere che la Rowling – armata di tutto il suo bagaglio transfobico – sarebbe stata una parte fondamentale degli sforzi creativi dello staff di produzione.

“Non siamo stati timidi nel descrivere la nostra eccitazione per Harry Potter. L’ultimo film è stato realizzato più di una dozzina di anni fa. Sono stato a Londra qualche settimana fa con Casey [ Bloys , amministratore delegato della HBO] e Channing [ Dungey , presidente della Warner Bros. Television] e abbiamo trascorso del tempo reale con JK e il suo team. Entrambe le parti sono entusiaste di riavviare questo franchise. Le nostre conversazioni sono state fantastiche e non potremmo essere più entusiasti di quello che ci aspetta. Non vediamo l’ora di condividere un decennio di nuove storie con i fan di tutto il mondo su Max. Puntiamo a un debutto nel 2026”.

Winona Ryder rivela di aver perso il ruolo di Clementine in ‘Eternal Sunshine’ a causa dei media

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All’apice della sua fama negli anni Novanta e Novanta, l’attrice veterana Winona Ryder ha dichiarato di aver perso “molte parti”, tra cui un ruolo da protagonista nel dramma romantico e cerebrale di Charlie Kaufman, Eternal Sunshine of the Spotless Mind (andato poi a Kate Winslet), a causa dell’eccessiva attenzione dei tabloid e dei paparazzi. “Era una sceneggiatura così brillante e [il regista Michel Gondry e io] eravamo in questo piccolo ristorante e la gente continuava ad avvicinarsi a me e c’era un paparazzo a caso fuori, cosa piuttosto insolita per me, ma ricordo solo la faccia di [Gondry] e il tentativo di convincerlo che questo non è normale, e io so che non è normale”, ha detto in una recente storia di copertina con Esquire.

L’incontro per il casting è stata solo una delle tante opportunità che la due volte candidata all’Oscar ha detto di aver perso a causa del circo mediatico che ha circonda la sua vita personale, tra cui le sue relazioni sentimentali, la sua salute mentale e l’incidente di taccheggio. “C’era un bagaglio”, ha spiegato Ryder. “Cercare di convincere qualcuno a ignorare il rumore che mi circondava è stato difficile. Lo vedevo nei loro occhi. Ho perso molti pezzi per questo motivo”. Non solo la star di Stranger Things ha ricevuto il feedback che la sua fama travolgente avrebbe sminuito la sua performance in un film, ma anche che le opzioni per i film a sua disposizione si stavano sempre più restringendo, a causa dell’ageismo di Hollywood e del crescente potere degli studios.

Non mi sto lamentando in alcun modo”, ha detto. “Ma c’è stato un periodo in cui ho sentito che sarei stata una distrazione. L’ho capito. Sicuramente, negli anni Novanta, me ne sono resa conto. E c’è stata anche una sensazione di cambio di guardia. Quando si invecchia ci sono queste nuove attrici più giovani. Ci si rende conto di quanto le attrici possano essere usa e getta, della nostra durata di vita. Lo senti dire in continuazione”. Ha aggiunto: “Le cose stavano cambiando. Gli studios stavano diventando molto più potenti. Improvvisamente non si trattava più di lavorare con Jim Jarmusch, ma di numeri, di quanto si guadagnava. Era come se fossi sempre sotto una strana minaccia, che ti faceva sentire molto sotto pressione. E tutto quello che sentivi era che se ti prendevi una pausa non potevi più tornare. Questo ti veniva inculcato”.

Tutto quello che sappiamo sul nuovo film di Winona Ryder, Beetlejuice Beetlejuice

Il visionario filmmaker Tim Burton e l’attore candidato all’Oscar Michael Keaton tornano a fare squadra per Beetlejuice Beetlejuice. Keaton torna nel suo ruolo iconico accanto alla candidata all’Oscar Winona Ryder(Stranger Things, Piccole donne) nel ruolo di Lydia Deetz, e alla vincitrice di due Emmy Catherine O’Hara (Schitt’s Creek, La sposa cadavere) nel ruolo di Delia Deetz. Si aggiungono al cast le new entry Justin Theroux (Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi, The Leftovers), Monica Bellucci (Spectre, i film di Matrix), Arthur Conti (House of the Dragon) al suo debutto in un lungometraggio, la candidata agli Emmy Jenna Ortega (Mercoledì, Scream VI) nel ruolo della figlia di Lydia, Astrid, e il candidato all’Oscar Willem Dafoe (Povere Creature!, Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità).

La sinossi del film recita: “Beetlejuice è tornato! Dopo un’inaspettata tragedia familiare, tre generazioni della famiglia Deetz tornano a casa a Winter River. Ancora perseguitata da Beetlejuice, la vita di Lydia viene sconvolta quando la figlia adolescente e ribelle, Astrid, scopre il misterioso modellino della città in soffitta e il portale per l’Aldilà viene accidentalmente aperto. Con i problemi che si stanno creando in entrambi i regni, è solo questione di tempo prima che qualcuno pronunci tre volte il nome di Beetlejuice e il demone dispettoso ritorni per scatenare il suo marchio di caos”.

Burton dirige il film da una sceneggiatura di Alfred Gough & Miles Millar(Mercoledì). La squadra creativa di Burton che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia Haris Zambarloukos (Shark 2 – L’abisso, Assassinio sull’Orient Express) e diversi suoi collaboratori storici come lo scenografo Mark Scruton (Mercoledì), il montatore Jay Prychidny (Mercoledì), la costumista premio Oscar Colleen Atwood (Alice in Wonderland, Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street). 

Vi sono poi il supervisore creativo degli effetti delle creature e del trucco speciale vincitore del Premio Oscar Neal Scanlan(Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street, Charlie e la fabbrica di cioccolato), il compositore Danny Elfman (Big Fish, The Nightmare Before Christmas, Batman), e il Premio Oscar per le acconciature e il trucco Christine Blundell (Topsy-Turvy Sotto-sopra).

Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum, Ian McKellen è stato contattato per riprendere il ruolo di Gandalf

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Ritorno da voi, ora, al mutare della marea”, sono le parole pronunciate da Gandalf il Bianco ne Il Signore degli Anelli: Le due torri quando torna dai suoi amici della Compagnia. E sembra che Sir Ian McKellen potrebbe tornare a vestire i panni dell’amato mago di J.R.R. Tolkien dopo aver rivelato di essere stato contattato per partecipare al nuovo film del franchise: Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum.

Come riportato da Deadline, McKellen ha infatti dichiarato a The Big Issue: “L’entusiasmo per Il Signore degli Anelli non accenna a diminuire… Non posso dirvi altro. Mi hanno solo detto che ci saranno altri film e che Gandalf sarà coinvolto e sperano che io lo interpreti”. L’attore ottantacinquenne, che si sta riprendendo dopo la caduta dal palco di Player Kings nel West End di Londra, ha aggiunto: “Quando? Non lo so. Qual è il copione? Non è ancora stato scritto. Quindi è meglio che si sbrighino”.

In un’intervista separata con BBC Breakfast, McKellen ha invece dichiarato di non avere intenzione di ritirarsi dalla recitazione. “Continuerò a farlo finché le gambe, i polmoni e la mente continueranno a funzionare”, ha detto, promuovendo il nuovo film The Critic. La Warner Bros. Discovery ha annunciato a maggio che Andy Serkis dirigerà e interpreterà due nuovi film di LOTR, il primo intitolato (ad ora) Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum. L’uscita del primo film è prevista per il 2026.

Quando si svolgerà Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum?

Il mondo costruito da Tolkien ne Il Signore degli Anelli è vasto e comprensivo, con molte storie lasciate in sospeso attraverso la Prima, la Seconda e la Terza Era. Descrivendo la regia del prossimo film come “un sogno che si avvera“, Andy Serkis ha rivelato che il progetto è quello di raccontare le storie non sfruttate di questo mondo. “Abbiamo iniziato a parlarne circa otto mesi fa“, ha ricordato l’attore. “Dicevano: ‘Andy vogliamo davvero rinvigorire la Terra di Mezzo. Ci sono così tante storie nuove che vogliamo coinvolgere“.

Dato che Gollum incontra la sua fine tra le fiamme del Monte Fato verso la fine de Il ritorno del Re, è lecito aspettarsi che il film si svolgerà prima di quegli eventi, idealmente anche prima che Frodo intraprenda il suo viaggio. Questo suggerisce che personaggi iconici come Aragorn, Boromir, Gandalf e Legolas potrebbero tornare in qualche modo, come suggerisce Serkis. Viggo Mortensen, che ha interpretato Aragorn nella trilogia originale, si è detto interessato se la trama è quella giusta, e anche Ian McKellen si è detto pronto a riprendere il personaggio di Gandalf.

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Catwoman: il regista rivela perché non c’era Batman e cosa è andato storto con il film

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Nel 2024 ricorre il 20° anniversario di Catwoman e il film non è invecchiato particolarmente bene (il che è ironico viste le sue premesse) né ha guadagnato molti fan negli ultimi due decenni. Nonostante ciò, Halle Berry ha abbracciato il flop critico e commerciale sia in recenti interviste che sui social media. Non siamo del tutto sicuri del perché, visto che Catwoman ha debuttato in origine con recensioni estremamente negative e un deludente incasso di 82,4 milioni di dollari; inutile dire che un sequel o un revival non si faranno.

Cinemablend ha però recentemente incontrato il regista di Catwoman, Pitof, e gli ha chiesto se ci fosse mai stata una versione del film del 2004 con un cameo di Batman, cosa che si potrebbe immaginare avrebbe aiutato le sue prospettive al botteghino. “No, perché era l’accordo di apertura. Volevamo che Catwoman non fosse nelle mani di Batman”, ha spiegato il regista. “Volevamo iniziare qualcosa di nuovo. Non c’erano altri personaggi dei fumetti DC da portare, perché altrimenti avresti portato qualcos’altro. L’obiettivo era proprio quello di iniziare qualcosa di fresco e nuovo con Catwoman, per poi costruire nuovi cattivi”.

Qui, l’intera questione era la cosmesi”, ha aggiunto Pitof. “Il cattivo era l’industria cosmetica. Era più un concetto che un cattivo”. Nonostante il tentativo di affrontare il materiale di partenza in modo nuovo, Pitof ha ammesso che quando ha raggiunto la sala di montaggio, Catwoman semplicemente non si è realizzato nel modo in cui aveva immaginato. “Dopo le riprese, quando abbiamo messo insieme il film, non funzionava perché tante cose erano cambiate durante le riprese. I pezzi non si incastravano bene”, ha detto.

Abbiamo dovuto ripensare completamente l’intero montaggio, invertendo le scene e aggiungendone di nuove. E abbiamo fatto un reshooting di 10 giorni un mese prima della data di uscita! Il che è pazzesco! Per risolvere tutti i piccoli problemi che la sceneggiatura presentava”. “Non ho mai avuto la possibilità di avere un director’s cut. Si trattava più che altro di dire: “Ok, come possiamo sistemare le cose? Direi che il problema del film era la sceneggiatura. La sceneggiatura, lo sappiamo tutti, era stata riscritta migliaia di volte“.

Quando abbiamo iniziato le riprese del film, la sceneggiatura non era ancora finita. Abbiamo continuato a scriverla durante il montaggio. Quindi se avessi avuto sei mesi [di tempo aggiuntivo], avrei messo sei mesi prima della produzione. Non dopo!”. Prima di questo film, Catwoman era stata interpretata da Michelle Pfeiffer in Batman – Il Ritorno e, dopo questa fatica del 2004, era stata accantonata fino al ritorno in Il cavaliere oscuro – Il ritorno del 2012 grazie ad Anne Hathaway. Il personaggio è ora nelle mani di Zoë Kravitz con il franchise di The Batman.

Alien: Romulus, il film è il secondo maggior successo del franchise

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Il nuovo film della serie di Alien, Alien: Romulus, ha avuto un rapido successo al botteghino quando ha debuttato il mese scorso, guadagnando 42 milioni di dollari al suo esordio. È stato sufficiente per ottenere la seconda maggiore apertura di sempre per il franchise, secondo solo a Prometheus del 2012. Ora, a distanza di un paio di settimane, Alien: Romulus ha conquistato un altro secondo posto nella classifica degli incassi di Alien di tutti i tempi.

Con il weekend appena trascorso, Alien: Romulus dovrebbe raggiungere un incasso mondiale di 285,7 milioni di dollari. Questo dato pone il film di Fede Alvarez ben al di sopra del precedente Alien, Alien: Covenant del 2017. Quel film si è infatti fermato a poco più di 240 milioni di dollari in tutto il mondo. L’unico film che precede Alien: Romulus nella classifica dei franchise di tutti i tempi è proprio Prometheus, lo stesso film che ha realizzato il più grande weekend di apertura della serie.

Per raggiungere quel titolo e conquistare la corona di film della saga dal maggiori incasso al botteghino ci vorrà ancora un bel po’. Più di dieci anni fa, il ritorno di Ridley Scott alla serie ha infatti guadagnato poco più di 403 milioni di dollari, ancora in testa all’intero franchise.

Il franchise di Alien ha incassato poco meno di 2 miliardi di dollari in tutto il mondo

Alien: Romulus ha debuttato con recensioni per lo più positive: ha un punteggio di “freschezza” dell’80% sul sito aggregatore Rotten Tomatoes. Ha anche ottenuto un punteggio di pubblico dell’86% su RT e un CinemaScore B+ dal pubblico del giorno di apertura. Nella sua recensione, Gianmaria Cataldo di Cinefilos.it ha scritto che il film è “indubbiamente avvincente, ben concepito e raccapricciante il giusto”. Con Cailee Spaeny, Isabela Merced, David Jonsson e Archie Renaux, Alien: Romulus è nelle sale.

House of the Dragon: George R.R. Martin scriverà un post su “tutto ciò che è andato storto con la serie”

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Sembra che George R.R. Martin abbia qualche problema con la seconda stagione di House of The Dragon. L’autore di Game of Thrones, che è anche indicato come co-creatore e produttore esecutivo di House of The Dragon, è intervenuto sul suo “Not a Blog” durante il fine settimana per accennare ad alcune sue significative lamentele nei confronti della recente seconda stagione della serie prequel di GOT della HBO.

Martin ha esordito ammettendo di aver avuto “un anno piuttosto disgraziato”, prima di rivelare che ha intenzione di elencare i suoi problemi con la serie in un prossimo post sul blog. “Devo parlare di alcuni di questi problemi, e lo farò, lo farò… Sono stato lontano dal mio computer in viaggio dal 15 luglio al 15 agosto, quindi molte cose che andavano dette non sono state dette. Sono però contento di aver fatto quel viaggio. I miei livelli di stress prima erano alle stelle, tanto che stavo seriamente pensando di annullare i miei piani e rimanere a casa. Ma sono felice di non averlo fatto”.

Avevo un migliaio di e-mail che mi aspettavano al mio ritorno, e poi mi sono portato dietro il Covid dalla worldcon, quindi sono molto indietro. Non vedo l’ora di scrivere altri post su tutto ciò che è andato storto con HOUSE OF THE DRAGON… ma devo fare anche quello e lo farò. Non oggi, però. OGGI è il giorno di Zozobra, quando ci allontaniamo dalla tristezza”. Sebbene la seconda stagione di House of The Dragon si sia rivelata piuttosto controversa (il finale, in particolare), i commenti dello scrittore sono stati un po’ una sorpresa, dal momento che in precedenza era stato molto favorevole alla serie e aveva elogiato i primi due episodi della S2.

Tuttavia, in seguito ha dichiarato di non essere molto soddisfatto di come sono state gestite le scene di Blood and Cheese nella première, “A Son for a Son”. “Beh, ci sarebbe molto da dire al riguardo, ma non è questa la sede per dirlo. Le questioni sono troppo complicate. Prima o poi farò un post a parte su tutte le questioni sollevate da Sangue e formaggio… e da Maelor il disperso. C’è molto da dire”. Come ci si poteva aspettare, il post di Martin è stato accolto da una raffica di reazioni, con molti fan che lo hanno esortato a lasciar perdere l’ombra della House of the Dragon e a tornare a lavorare al penultimo romanzo di A Song of Ice and Fire, “The Winds of Winter”.

La trama e il cast di House of the Dragon

La serie prequel trova la dinastia Targaryen all’apice assoluto del suo potere, con più di 15 draghi sotto il loro giogo. La maggior parte degli imperi, reali o immaginari, si sgretola da tali altezze. Nel caso dei Targaryen, la loro lenta caduta inizia quasi 193 anni prima degli eventi di Game of Thrones, quando re Viserys Targaryen rompe con un secolo di tradizione nominando sua figlia Rhaenyra erede del Trono di Spade. Ma quando in seguito Viserys genera un figlio, la corte rimane scioccata quando Rhaenyra mantiene il suo status di erede, e i semi della divisione seminano attriti in tutto il regno”.

La seconda stagione di House of The Dragon vede Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e Rhys Ifans riprendere i loro rispettivi ruoli. Il cast è completato da Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e Matthew Needham.

Deadpool & Wolverine: nuovi concept art offrono uno sguardo dettagliato ai costumi di Zenpool e Babypool

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Deadpool & Wolverine ha presentato molte varianti, con Deadpool’s Corpse composto da personaggi come Ladypool, Headpool, Welshpool, Dogpool e innumerevoli altri. Ora possiamo dare un’occhiata più da vicino a un altro di questi: Zenpool. Illustrata da Jonay Bacallado, questa concept art mette in evidenza probabilmente il Deadpool dall’aspetto più particolare di tutti, e una variante che l’artista sottolinea giustamente “non ha quasi nessun colore rosso nel suo costume”.

E aggiunge: “Volevamo che avesse un senso di calma, fluidità, maestro di arti marziali e monaco tibetano. Rappresenta tutte le cose opposte che caratterizzano il Deadpool OG. Il [Cosume Designer Mayes Rubeo] ha voluto ritrarlo nel bel mezzo della sua pratica quotidiana”. Di seguito è possibile dare un’occhiata più da vicino a questa variante nella galleria Instagram qui sotto.

Mentre Zenpool è stato creato di recente per Deadpool & Wolverine, Babypool è un personaggio che abbiamo già visto sulla pagina. Anche se questa variante di dimensioni ridotte non ha avuto molto tempo a disposizione, ha comunque lasciato un’impressione duratura. “Ryan Reynolds e Shawn Levy avevano immaginato un personaggio più simile a un bambino, con pannolini e tutto il resto, ma in grado di muoversi da solo”, spiega Bacallado. “È stato molto divertente fare un costume da eroe minuscolo. Mayes ha avuto l’idea di usare i biberon al posto delle pistole”.

Lo abbiamo progettato con tutti i dettagli e le rifiniture, proprio come qualsiasi altro eroe del film. Babypool è stato interpretato da Olin, il figlio di un anno di Ryan, come indicato nel film”. Il Deadpool’s Corpse è stato un successo per i fan; quindi, saremmo scioccati se Wade Wilson non li guidasse in battaglia contro l’esercito di Doombots del Dottor Destino nei prossimi film degli Avengers… Intanto, ecco qui di seguito i concept art dedicati a Babypool.

Gli approfondimenti su Deadpool & Wolverine

Shawn Levy dirige Deadpool & Wolverine, con Ryan Reynolds, Hugh Jackman, Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Karan Soni, Matthew Macfadyen, e Dafne Keen. Il film è stato scritto da Ryan Reynolds, Rhett Reese, Paul Wernick, Zeb Wells e Shawn Levy.

Agatha All Along: “La vendetta è una strega” nel nuovo poster della prossima serie TV del MCU

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I Marvel Studios hanno pubblicato un nuovo poster per Agatha All Along, il prossimo sequel di WandaVision che potrebbe avere importanti ramificazioni per il più ampio Marvel Cinematic Universe. Intanto, questo nuovo teaser mette la protagonista in primo piano insieme alla sua nuova congrega. Parlando con SFX, la sceneggiatrice di Agatha All Along, Jac Schaeffer, ha condiviso la sua gratitudine per il modo in cui i fan hanno accolto Agatha Harkness dopo il suo debutto nel MCU in WandaVision.

È stato bellissimo ed emozionante che il nostro show sia stato celebrato in questo modo”, ha dichiarato l’autrice, riferendosi a un drag brunch virale a Minneapolis. “Mi viene da piangere a pensarci. Ho pensato a quel brunch di drag quasi tutti i giorni per la realizzazione di Agatha All Along. Volevo che questo show fosse degno di quel tipo di fandom e di adulazione”. Kathryn Hahn, che interpreta Agatha, ha aggiunto: “Ricordo che Lizzie [Olsen, che interpretava Wanda] disse: ‘Bene, ce l’abbiamo fatta’. È stato l’omaggio più bello”.

Il sito ha anche incontrato Joe Locke e, nonostante siamo tutti convinti che sarà lui a interpretare Billy Maximoff, l’attore ha dichiarato: “Una delle cose più belle della Marvel e della sua intrinseca segretezza è che le speculazioni dei fan sono sempre ottime per lo show, perché significa che la gente ne parla”. “È sempre interessante guardare quello che le persone dicono e indovinare chi [pensano che] possano essere le persone o cosa potrebbe accadere. Alcune persone sono molto coinvolte e la maggior parte non lo sono”, ha continuato. “È bello poter dire: ‘Ciao, ti sbagli di grosso e non sai nemmeno quanto ti sbagli’”.

https://twitter.com/MarvelStudios/status/1830274421644308823?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1830274421644308823%7Ctwgr%5E88de6a121dc0b5f9b4a4a61c68473e8ca9d13527%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Ftv%2Fmarvel%2Fagatha-coven-of-chaos%2Fagatha-all-along-revenge-is-a-witch-on-spellbinding-new-poster-for-the-next-mcu-tv-series-a212926

Quello che sappiamo su Agatha All Along

Agatha All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di WandaVision, tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor), Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David Payton (John Collins), David Lengel (Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon), Amos Glick (Dennis), Brian Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes (Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone, Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e Maria Dizzia.

Pochi dettagli ufficiali sono stati rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff (o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è “reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness – ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della donna che ha ucciso le loro madri. Agatha All Along debutterà su Disney+ il 18 settembre.

Spider-Man: No Way Home, Charlie Cox rivela un riferimento poi tagliato al Daredevil del 2003

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Spider-Man: No Way Home è stato ricco di momenti indimenticabili, ma il debutto ufficiale nel MCU del Matt Murdock di Charlie Cox è sicuramente da annoverare tra i migliori insieme al ritorno di Tobey Maguire e Andrew Garfield. Anche se abbiamo visto Cox solo nei panni di Matt (lasciandoci in attesa del giorno in cui Daredevil si incrocerà finalmente con Spider-Man), la scena è stata resa ancora più speciale dal fatto che l’attore ha condiviso lo schermo con Jon Favreau.

Se oggi è conosciuto soprattutto per aver interpretato Happy Hogan e aver diretto Iron Man, Favreau è stato il Foggy Nelson dell’Uomo senza paura di Ben Affleck nello sfortunato Daredevil del 2003.  Parlando al Tampa Bay Comic Con, Cox ha dichiarato: “In Spider-Man ho girato una scena con Jon Favreau, che adoro. Anche lui interpreta Foggy in quel film [Daredevil 2003]. Non sono sicuro che alla fine sia stata inserita nel film, ma abbiamo cercato di inserire un gioco di parole, come un piccolo uovo di Pasqua, in cui gli faccio una domanda e il personaggio di Jon, Happy, dice: ‘Sì, sono un po’ annebbiato [foggy] in questo momento’”.

Non so se è stato inserito nel film, non ricordo, ma ci abbiamo giocato il giorno stesso, sperando che la gente lo capisse”, ha aggiunto. Purtroppo, tale riferimento non c’è nel film, ma questa non è l’unica modifica apportata a quella scena. Dopo la sua apparizione in Spider-Man: No Way Home, Cox ha recitato in She-Hulk: Attorney at Law e Echo. Il prossimo appuntamento è con Daredevil: Born Again, una serie TV di nove episodi che debutterà prossimanente su Disney+.

Charlie Cox in She-Hulk

Quello che sappiamo di Daredevil: Born Again

Lo sceneggiatore di The Punisher, Dario Scardapane, è salito a bordo come nuovo showrunner della serie Daredevil: Born Again, le cui riprese sono concluse da poco.

Sappiamo che Daredevil: Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil (Charlie Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi Kingpin (Vincent D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New York nel finale di stagione di Echo. È probabile che Fisk sia in corsa per la carica di sindaco di New York o che sia già stato nominato a tale carica quando la storia prenderà il via.

I dettagli specifici della trama di Daredevil: Born Again non sono stati rivelati, ma possiamo mettere insieme un’idea approssimativa dalle foto dal set e dalle fughe di notizie sulla trama. Matt Murdock difenderà White Tiger in tribunale, The Kingpin è il sindaco di New York City (e reprime i vigilantes che odia così tanto), e The Punisher prende di mira i poliziotti corrotti che hanno cooptato il suo logo.

Entrambi i personaggi hanno debuttato nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche guest-star in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe. Kingpin, invece, è stato tra i protagonisti della serie Echo. È stato confermato che Daredevil: Born Again sarà presentato in anteprima su Disney+ il prossimo marzo. La seconda stagione è già in pre-produzione.

Vincent D’Onofrio rivela il ruolo che sogna di interpretare nel DCU

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Vincent D’Onofrio è oggi noto per aver interpretato il Kingpin del crimine nel Marvel Cinematic Universe. Ha debuttato come Wilson Fisk in Daredevil di Netflix nel 2015 e da allora è apparso in serie come Hawkeye ed Echo. Il prossimo progetto con tale personaggio dell’attore è Daredevil: Born Again, anche se si dice che alla fine vedremo il cattivo in un futuro film di Spider-Man.

Tuttavia, se dovesse presentarsi l’occasione, ci sarebbe un personaggio specifico del DCU che D’Onofrio è ansioso di interpretare: Swamp Thing! Partecipando a un Q&A al Dragon Con, ha condiviso il suo amore per l’antieroe soprannaturale. “Al giorno d’oggi, non so perché… non so se a voi ragazzi piace la DC come a me”, ha detto D’Onofrio. “Ovviamente mi piace anche la Marvel perché è il mio lavoro. I miei fumetti quando ero bambino [erano] Capitan America, Spider-Man, Swamp-Thing. Swamp-Thing. Mi piacerebbe molto interpretare Swamp Thing”.

Vincent D’Onofrio potrebbe essere lo Swamp Thing del DCU?

Non è la prima volta che Vincent D’Onofrio condivide il suo amore per Swamp-Thing, visto che negli ultimi anni ha fatto riferimento al personaggio più volte sui social media. Per fortuna, il ruolo sembra essere in palio nel nuovo DCU dei DC Studios. Il regista di Logan e Indiana Jones e il Quadrante del Destino, James Mangold, è ufficialmente pronto a dirigere un film su Swamp Thing, ma se D’Onofrio sia adatto al ruolo di Alec Holland è tutto da vedere.

Mentre sono sicuro che la DC vede ‘Swamp Thing’ come un franchise, io lo vedrei come un film horror gotico molto semplice e pulito su quest’uomo/mostro”, ha dichiarato il regista lo scorso anno. Mangold ha aggiunto di aver “accarezzato per anni l’idea di fare una specie di film su Frankenstein”. Quando James Gunn e Peter Safran sono stati annunciati come co-CEO dei DC Studios, Mangold ha “fatto una telefonata amichevole” per proporsi. “Mi sto solo organizzando per conto mio, è un film a sé stante”.

La Stanza Accanto con Tilda Swinton di Pedro Almodovar a Venezia 81

Sarà presentato oggi in concorso all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica La Stanza Accanto (The room next door), il nuovo film del regista Pedro Almodóvar che vede protagoniste Tilda SwintonJulianne Moore e John Turturro.

In merito al film ha commentato: “The Room Next Door è il mio primo lungometraggio in inglese. La mia insicurezza è scomparsa dopo la prima lettura a tavolino con le attrici, alle prime indicazioni di regia. La lingua non sarebbe stata un problema, e non perché io padroneggi l’inglese, ma perché tutto il cast era pronto a venirmi incontro per capirmi e farsi capire. I miei film sono pieni di dialoghi. Tra tutti gli elementi narrativi (tutti importanti e in cui sono coinvolto al 100%), sono gli attori a raccontare davvero la storia. In The Room Next Door Tilda Swinton e Julianne Moore sostengono da sole tutto il peso del film e sono incredibili. Sono stato fortunato perché entrambe hanno dato vita a un vero e proprio recital. A volte, durante le riprese, sia io che la troupe eravamo sull’orlo delle lacrime. È stato un lavoro molto commovente e benedetto, in un certo senso.”

La trama di La Stanza Accanto (The room next door)

Nel film Ingrid e Martha erano care amiche da giovani, quando lavoravano per la stessa rivista. Ingrid è poi diventata una scrittrice di romanzi semiautobiografici mentre Martha è una reporter di guerra e, come spesso accade nella vita, si sono perse di vista. Non si sentono ormai da anni quando si rivedono in una circostanza estrema ma stranamente dolce.

George Clooney e Brad Pitt infiammano il red carpet a Venezia 81 – FOTO

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Le foto del red carpet del film fuori concorso all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Wolfs – Lupi solitari, diretto da Jon Watts con Brad PittGeorge Clooney, Amy Ryan, Irina Dubova, Austin Abrams. 

In merito al film il regista Jon Watts ha dichiarato: “Frank Costello faccia d’angelo, Cronaca di un assassinio, Ghost Dog – Il codice del samurai, Collateral… Adoro i film su professionisti solitari dediti al loro mestiere e sono sempre stato curioso di sapere cosa succederebbe se due tipi del genere fossero costretti a lavorare insieme. Da adulti può essere difficile farsi dei nuovi amici, anche se si ha molto in comune. Wolfs è il mio tentativo di tornare con i piedi per terra dopo sette anni passati a dondolarmi dai grattacieli e a saltare attraverso i portali del multiverso. Volevo mettere insieme quasi tutte le mie cose preferite. New York. Tutto in una notte. Trame criminali impenetrabilmente complesse. David Mamet. Buster Keaton. Neve. E soprattutto la pura gioia cinematografica di guardare due fiammeggianti stelle del cinema fronteggiarsi su uno schermo gigante“.

La trama di Wolfs – Lupi solitari

In questa commedia d’azione, un fixer, un faccendiere di professione, viene assunto per far sparire le tracce di un crimine estremamente delicato. Ma quando si presenta un secondo fixer e i due “lupi solitari” sono costretti a lavorare insieme, scoprono che la loro serata sta per sfuggirgli di mano in modi completamente inaspettati.

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