MUBI, distributore globale, servizio di
streaming e società di produzione, e la casa di distribuzione
Teodora Film portano insieme in Italia l’atteso debutto alla regia
di Molly Manning Walker, How
To Have Sex, vincitore di Un Certain Regard a
Cannes
2023 e Miglior film rivelazione agli EFA. Il film, che
in autunno ha inaugurato anche il festival Alice nella Città, verrà
distribuito al cinema da Teodora dal 1° febbraio, per arrivare
successivamente in esclusiva streaming su MUBI.
Tre adolescenti britanniche vanno
in vacanza a Creta per abbandonarsi a un divertimento senza limiti,
tra alcool, locali notturni e nuove amicizie. In quella che
dovrebbe essere la più bella estate della loro vita scopriranno che
sesso, consenso e consapevolezza di sé seguono percorsi più
complessi di quanto immaginavano. Molly Manning Walker esplora
senza filtri il mondo dei giovanissimi, raccontandone gli eccessi
ma anche la fragilità e le insicurezze, in un ritratto
generazionale destinato a far discutere.
“Ho avuto l’occasione di
rivedere alcune amiche del liceo e stavamo ricordando le vacanze
tra ragazze che facevamo allora“, ha dichiarato la regista.
“Mentre passavamo in rassegna le varie storie, ho iniziato a
rendermi conto dell’impatto che quelle vacanze avevano avuto sul
modo in cui ognuno di noi concepisce il sesso. Da lì ho avuto
l’idea di scrivere un film che raccontasse la pressione sociale che
spinge i giovani alle prime esperienze sessuali, ma volevo
assicurarmi che fosse narrato dal punto di vista delle ragazze e
senza un atteggiamento giudicante: un film capace di catturare il
momento insieme migliore e peggiore della vita di molte
persone“.
Diplomata alla National Film and
Television School, Molly Manning Walker ha lavorato per molti anni
come direttrice della fotografia, tra gli altri per il film
Scrapper di Charlotte Regan e per la celebre serie
televisiva Mood. Il suo primo passo da
regista è il cortometraggio Good Thanks,
You?, che viene presentato alla Semaine de la Critique
a Cannes. Sempre a Cannes nel 2022 vince il premio Next Step con la
sceneggiatura di How To Have Sex, che
diventerà il suo film d’esordio.
How
To Have Sex ha per protagonista Mia McKenna-Bruce
(Persuasione, Kindling), che per il film è stata premiata ai
British Independent Film Awards e ha ricevuto una candidatura agli
European Film Awards. La affiancano nel cast Samuel Bottomley
(Somewhere Boy, Ladhood), Lara Peake (Mood, Brave New
World), Shaun Thomas (Ali&Ava– Storia di un
incontro, The Long Shadow) e le esordienti Enva Lewis e Laura
Ambler.
Paramount+
ha presentato oggi il trailer ufficiale e la key art della nuova
serie thriller originale sudcoreana A Bloody Locky
Day.
A Bloody Locky Day: quando esce e
dove vederla in streaming
Tutti i 10 episodi saranno
trasmessi in anteprima giovedì 1° febbraio su Paramount+ in Italia, oltre che negli
Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada, Australia, America Latina,
Brasile, Francia, Germania, Svizzera e Austria.
A Bloody Locky Day: trama e
cast
In A Bloody Locky
Day, Oh Taek è un tassista sfortunato che ha
un’insolita fortuna quando accetta di accompagnare un uomo
misterioso di nome Geum Hyuk-soo in una città lontana in cambio di
una tariffa esorbitante. Ma quando il passeggero si rivela un
serial killer, che confessa i macabri crimini del suo passato e
uccide altre persone sull’autostrada, il tassista deve giocare
d’astuzia per assicurarsi che la sua fortuna non finisca in modo
mortale.
A Bloody Locky
Day è interpretato dagli attori Lee Sung-min (Reborn
Rich) nel ruolo di Oh Taek, Yoo Yeon-seok (Narco-Saints) nel ruolo
di Geum Hyuk-soo e Lee Jung-eun (Parasite) nel ruolo di Hwang
Soon-gyu, ed è basato sul webtoon Naver A Day of Bad Luck di
Aporia. La serie in dieci episodi è diretta da Pil Gam-seong
(Hostage: Missing Celebrity) e scritta da Kim Min-sung e Song
Han-na.
Dopo il successo di critica del
pluripremiato BARGAIN di 2023, A BLOODY LUCKY DAY
è il nuovo progetto sviluppato da Paramount+ e TVING attraverso una
partnership tra Paramount e la potenza coreana dell’intrattenimento
CJ ENM.
A Bloody Locky
Day è prodotto dalle case di produzione Studio
Dragon, The Great Show e Studio N di CJ ENM. A BLOODY LUCKY
DAY è concesso in licenza da Paramount Global Content
Distribution in alcuni mercati internazionali.
Paramount+
è un servizio globale di video streaming digitale in abbonamento di
Paramount che offre una montagna di intrattenimento premium per il
pubblico di tutte le età. A livello internazionale, il servizio di
streaming offre una vasta libreria di serie originali, spettacoli
di successo e film popolari di ogni genere provenienti da marchi e
studi di produzione di fama mondiale, tra cui SHOWTIME®, CBS,
Comedy Central, MTV, Nickelodeon, Paramount Pictures e Smithsonian
Channel™, oltre a una robusta offerta di contenuti locali di prima
qualità. Il servizio è attualmente attivo negli Stati Uniti,
Canada, Regno Unito, Australia, America Latina, Caraibi, Austria,
Francia, Germania, Irlanda, Italia, Svizzera e Corea del Sud.
In apertura del 2024, i
Marvel Studio, insieme a
Disney+, propongono al pubblico affezionato la prima serie sotto la
loro nuova etichetta Marvel Spotlight: Echo. La
nuova miniserie, i cui 5 episodi sono disponibili
contemporaneamente in piattaforma dal 10 gennaio, nasce dal grande
successo che il personaggio di
Maya Lopez/Echo (Alaqua Cox), vista in
Hawkeye,
ha riscosso presso il pubblico. Lo spin-off si propone di
raccontare una storia esterna al MCU, anche se vede, trai
personaggi più attesi, il ritorno del
Kingpin di
Vincent D’Onofrio, già anticipato proprio nella serie
con protagonista Jeremy Renner.
Echo, la trama della serie
La storia è appunto
quella di Maya: dopo aver scoperto che quello che credeva fosse il
suo più grande alleato e che lei considerava un padre adottivo,
Kingpin appunto, è in realtà il mandante dell’omicidio di suo
padre, scappa dalla sua vita per cercare di riconnettersi con le
sue radici nativo americane e con la sua famiglia. La serie esplora
dunque non solo l’identità di Maya, ma anche quella del suo popolo,
elemento molto importante nella narrazione di una minoranza etnica
che non sempre ha trovato spazio sullo schermo.
Il viaggio di Maya,
interpretata dall’intensa Alaqua Cox, attrice non
udente e amputata, si muove costantemente a cavallo della dicotomia
che è stata la sua vita fino a quel momento, tra passato e
presente, tra famiglia adottiva a New York e famiglia di sangue,
quella in Oklahoma, che lei vuole riscoprire. Il viaggio della
protagonista non è quindi solo fisico e motorio, ma soprattutto
interiore ed emotivo, a tratti etico e morale.
Una finestra sulla Nazione Choctaw
Per quanto al momento
un’isola in un universo prevalentemente caucasico, la specificità
di Echo è quella di puntare l’attenzione dello spettatore sulla
Nazione Choctaw, da cui proviene la protagonista, offrendo forse
per la prima volta in un prodotto di così largo consumo uno sguardo
profondo e rispettoso sulla cultura e la storia di questa
comunità.
A questo approfondimento
antropologico, reso però emozionante dal filtro personale di Maya e
della sua storia, si aggiunge uno stile che pone
Echo nella scia di prodotti come Moon
Knight o The Falcon and the Winter Soldier, serie
esteticamente più grezze e realistiche rispetto alla spettacolarità
Marvel, che lasciano maggiore spazio alla violenza e ai
combattimenti duri e puri.
Quello che però
Echo non sembra riuscire a evitare è proprio la
volontà di dire tutto in soli cinque episodi, sfociando poi nel
problema opposto, che sarebbe quello di dire troppo e in maniera
superficiale, correndo il rischio di diventare superficiale.
Un’occasione nuova per i Marvel Studios
Nel panorama produttivo
della Marvel, Echo arriva in un momento delicato.
Lo studio è reduce da quello che è a tutti gli effetti l’anno
peggiore dal 2008, con due film che non sono stati bene accolti dal
pubblico e con uno scandalo giudiziario che ne influenzerà il
futuro. La serie, diretta dalla regista Navajo Sydney
Freeland, sembra voler dare una nuova direzione alla
produzione dello studio, anche sotto l’egida di Marvel Spotlight: la possibilità di
differenziare la produzione e svincolarsi da quello che era nato
come grande punto di forza, l’interconnessione totale dei racconti
e dei personaggi, ma che sulla lunga distanza e con la continua
introduzione di volti, nomi e con l’evoluzione delle necessità
narrative, diventa sempre più un vincolo che tarpa la grande
creatività che la scuderia Marvel ha sempre manifestato.
All’indomani della
vittoria di Lily Gladstone ai Golden Globe
2024, sembra chiaro che per Hollywood è finalmente
arrivato il momento di fare ammenda e di riconoscere la
fondamentale importanza che le comunità native hanno avuto nella
costruzione della storia del Paese, soprattutto è il momento di
ri-raccontarne la mitologia da un punto di vista non più fazioso ma
inclusivo e personale, in modo tale che davvero la loro storia
diventi una ricchezza universale e non solo nozione da
enciclopedia.
E forse questo potrebbe
essere il merito più grande di Echo, la
possibilità di aprire una finestra su un mondo che non vede l’ora
di essere raccontato e visto a 360°, con punti di vista, storie
passate e future da condividere con il mondo.
Il Mandaloriano e
Grogu si imbarcano in una nuova avventura nelle sale
cinematografiche. Diretto da Jon Favreau e
prodotto da Favreau, Kathleen Kennedy e
Dave Filoni, The
Mandalorian & Grogu inizierà la produzione nel
2024.
“Ho amato raccontare storie
ambientate nel ricco mondo creato da George Lucas. La prospettiva
di portare sul grande schermo il Mandaloriano e il suo apprendista
Grogu è estremamente entusiasmante”, ha dichiarato
Favreau.
Kathleen Kennedy, Presidente di
Lucasfilm, ha aggiunto: “Jon Favreau e Dave Filoni hanno
introdotto in Star
Wars due nuovi e amatissimi personaggi, e questa nuova
storia si adatta perfettamente al grande schermo”.
The
Mandalorian & Grogu sarà alla guida del programma
di sviluppo di lungometraggi Lucasfilm, che
comprende i film diretti da Sharmeen Obaid-Chinoy,
James Mangold e Dave Filoni, che
sta anche sviluppando la seconda stagione di Ahsoka.
Manca ancora molto all’uscita di
Venom
3, ma la Sony Pictures, svelando la sua line-up
per il 2024 al CES 2024, ha finalmente rivelato il primo logo
ufficiale del film, insieme anche a quello del
nuovo Karate Kid. Per quanto riguarda
il logo di Venom 3,
questo assomiglia ai due precedenti titoli dedicati al celebre
simbionte, ma potrebbe facilmente essere un logo temporaneo. Si
prevede infatti che, proprio come per il secondo capitolo, Venom: La furia di Carnage, anche questo terzo film
avrà un sottotitolo, per cui è lecito aspettarsi che un nuovo logo
del film verrà prima o poi fornito, comprensivo di tale
aggiunta.
Oltre a questo, come anticipato, è
poi stato presentato anche il logo di Karate Kid, un nuovo
film del franchise che
riporterà in scena il karate kid originale Ralph
Macchio e Jackie Chan, che aveva
invece recitato in qualità di maestro nel reboot. A novembre è
infatti stato annunciato che Macchio e Chan si riuniranno per
questo nuovo film nel 2024 e che è ancora in corso il casting per
una nuova star bambina che interpreti il personaggio principale. Ad
oggi non sono ancora stati rivelati altri dettagli sulla trama, per
cui non resta che attendere maggiori comunicazioni da parte della
Sony. Intanto, ecco qui di seguito i loghi presentati, riportati da
Rotten Tomatoes:
A maggio, il titolo provvisorio di
Venom 3 è stato rivelato
essere Orwell, che alcuni fan
hanno preso come riferimento a Orwell Taylor della
Marvel Comics, un ex
generale dell’esercito degli Stati Uniti che formò la squadra di
supercriminali cacciatori di Venom nota come “Jury”. Il
personaggio di Orwell ha svolto un ruolo di primo piano nella
miniserie Venom: Lethal Protector dello scrittore David
Michelinie e dell’artista Mark Bagley, che ha segnato il primo
titolo da solista di Venom quando è stato lanciato nei
primi anni ’90. In attesa di una conferma sul titolo ufficiale,
restano sconosciuti i dettagli della trama. Il film sarà
distribuito in sala dalla Sony dall’8 novembre
2024.
Oltre al ritorno di Hardy nel ruolo
di Venom/Eddie Brock, Venom 3 introdurrà la star
di Ted
Lasso, Juno Temple, in
un ruolo significativo anche se sconosciuto. Anche la star di
Doctor StrangeChiwetel
Ejiofor, che interpreta lo stregone Karl Mordo nel
Marvel Cinematic
Universe, è stata confermata per il cast di Venom 3
in un ruolo a sua volta sconosciuto. Al momento della stesura,
Hardy, Temple ed Ejiofor sono gli unici tre attori ufficialmente
coinvolti nel progetto, lasciando i fan a ipotizzare se
Michelle Williams e/o Stephen
Graham torneranno per riprendere i rispettivi ruoli di
Anne Weying e il detective Mulligan dal precedente Venom ( 2018) e Venom: La furia di
Carnage (2021).
La star di BridgertonPhoebe Dynevor, Jacob Elordi e Ayo Edebiri
(fresca di Golden Globe) di The
Bear sono stati nominati per il prestigioso BAFTA Film
EE Rising Star Award 2024. Il quintetto è completato da Mia
McKenna-Bruce, protagonista del film indipendente
britannico How to Have Sex, e di Sophie
Wilde di Talk to Me.
I candidati sono stati annunciati
dall’attore e produttore Stephen Graham in una
conferenza stampa condotta dal critico cinematografico e conduttore
radiofonico Ali Plumb.
L’elenco è una stimata raccolta di
giovani attori. Dynevor, che ha interpretato Daphne Bridgerton
nella serie di successo Netflix, è nota per la sua recente
apparizione nel thriller Fair Play. Elordi ha guidato Saltburn al fianco di Barry Keoghan, il film di Amazon Prime Video candidato ai BAFTA di Emerald Fennell. Edebiri, nel frattempo, ha
fatto il suo debutto in The
Bear di Disney+ negli ultimi due anni
ed è stata nominata per il suo ruolo nella commedia di Emma
SeligmanBottoms.
La giuria, presieduta da
Anna Higgs, presidente del comitato
cinematografico BAFTA, comprendeva gli attori Daisy
Edgar-Jones, Ṣọpẹ́ Dìrísù e Himesh Patel,
i direttori del casting Lucy Bevan (The
Batman) e Nina Gold (Il Trono di
Spade), il produttore cinematografico Adam
Ackland (The End We Start From) al fianco
dei principali specialisti del settore.
Il premio dell’anno scorso è stato
vinto da Emma Mackey di Sex Education,
mentre i vincitori precedenti includono Letitia Wright,
Daniel Kaluuya, John Boyega e Tom
Holland.
“Questi individui straordinari
rappresentano ciò che i BAFTA e l’EE Rising Star Award
rappresentano come futuro dell’industria cinematografica,
incarnando innovazione, dedizione e un impegno per la narrazione
che affascina il pubblico di tutto il mondo”, ha affermato
Jane Millichip, CEO dei BAFTA. Il presentatore Ali
Plumb ha aggiunto: “Ogni talento emergente merita
questo riflettore, avendo fornito performance straordinarie che
servono da ispirazione per la prossima generazione”.
Come riporta Deadline, la Lionsgate ha
annunciato che il nuovo film di Guy Ritchie, The Ministry Of
Ungentlemanly Warfare, uscirà in sala il 19 aprile.
Questa nuova pellicola del regista di The
Gentleman e Wrath of
Man è descritto come una commedia d’azione a stelle e
strisce ispirata a fatti realmente accaduti. Il film si basa su
file recentemente declassificati del Dipartimento della Guerra
britannico e racconta la storia della prima organizzazione di forze
speciali mai creata durante la Seconda Guerra Mondiale dal Primo
Ministro britannico Winston Churchill e da un
piccolo gruppo di ufficiali militari, tra cui lo scrittore
Ian Fleming.
L’unità di combattimento
top-secret, composta da un gruppo eterogeneo di furfanti e reietti,
intraprende un’audace missione contro i nazisti utilizzando
tecniche di combattimento assolutamente non convenzionali e
assolutamente “poco gentili”. Alla fine, il loro audace approccio
cambiò il corso della guerra e gettò le basi per il SAS britannico
e per la moderna guerra delle operazioni nere. A qualcuno questa
descrizione potrebbe ricordare il gruppo protagonista del film di
Quentin Tarantino, Bastardi senza gloria. Il fatto però
che quello di Ritchie sia un racconto ispirato ad una vicenda vera,
suscita ancor di più l’interesse verso questo progetto.
Un progetto che vanta poi un cast
di tutto rispetto, comprendente attori come Henry Cavill, Eiza González, Alan Ritchson,
Alex Pettyfer, Hero Fiennes Tiffin, Babs
Olusamokun, Henrique Zaga, Til
Schweiger, Henry Golding e Cary Elwes.
Ritchie ha diretto la sceneggiatura scritta insieme a Paul
Tamasy, Eric Johnson e Arash
Amel. Tra i produttori del progetto figurano Ritchie,
Jerry Bruckheimer, Chad Oman,
Ivan Atkinson e John Friedberg.
Alla luce di questa notizia, non resta ora che attendere di poter
vedere un primo trailer di The Ministry Of Ungentlemanly
Warfare.
Pochi film del Marvel Cinematic Universe hanno
diviso i fan quanto Eternals,
il film della regista premio Oscar Chloe Zhao,
dove si esaminano le storie dei supereroi noti come Eterni nel
corso dei secoli. Sebbene i Marvel Studios non abbiano ancora dato
pubblicamente il via libera a un sequel del film, molte persone
coinvolte nella produzione sperano di tornare per un nuovo
capitolo, che riprenda il racconto lì dove terminava il primo. Uno
di questi è Barry Keoghan, l’attore che nel film
interpreta Druig. Secondo Keoghan, un’idea per un sequel potrebbe
in realtà essere un film da solista che segua Druig nella sua buffa
trasformazione da eroe in cattivo.
“Mi piacerebbe vedere un film
con lui che gioca a controllare la mente di tutti“, ha detto
l’attore recentemente visto i Saltburn
durante un’intervista con GQ. “No, davvero, il movente
è il controllo mentale per il solo gusto di farlo. La preparazione
per i film di supereroi è che devi umanizzarti. Non bisogna giocare
a fare i supereroi, ma cercare di far emergere il loro lato
umano”. Druig si è in effetti affermato come uno dei
personaggi più interessanti del film e ha già dato prova di
possedere idee e modi di fare controversi, che potrebbero
facilmente portarlo a passare dal lato del male. Se davvero dovesse
esserci un sequel, sarebbe interessante vedere di più di lui.
La trama e il cast di Eternals
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, è arrivato il 3 novembre
2021 nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, i Devianti.
Il cast di Eternals
comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il potente
Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
È arrivato ieri l’annuncio della
Lucasfilm dove si riporta che un nuovo film di
Star
Wars è in lavorazione, con il titolo
The Mandalorian &
Grogu, progetto che sarà diretto e prodotto dal
creatore di The
Mandalorian,
Jon Favreau. I dettagli sulla trama del film sono
ancora segreti, ma la produzione inizierà proprio quest’anno. Oltre
a Favreau, i produttori del progetto includono la presidente di
Lucasfilm Kathleen Kennedy e il regista
Dave Filoni, da poco nominato nuovo direttore
creativo. La notizia di questo nuovo film ha però subito portato a
chiedersi se quello previsto con la regia di Filoni sia ancora
confermato o meno.
“The Mandalorian & Grogu
guiderà il programma di sviluppo di lungometraggi della Lucasfilm,
che comprende i film diretti da Sharmeen Obaid-Chinoy, James
Mangold e Dave Filoni, che sta anche sviluppando la seconda
stagione di Ahsoka, tra quelli in lavorazione”, si legge nel comunicato. Non resta
allora che attendere maggiori novità riguardo questo nuovo progetto
legato al franchise di Star Wars, per scoprire anche in
che modo si relazionerà con il film di Filoni ma anche con
l’annunciata quarta stagione di The Mandalorian.
Interessante sarà anche scoprire dove gli eventi narrati da
entrambi questi film si collocheranno nella timeline della
saga.
Il membro originale del cast di
The
Good Doctor, Chuku Modu, è di nuovo un series regular
del medical drama della ABC, nel ruolo del dottor
Jared Kalu. Modu, che inizialmente era tornato a metà della
scorsa stagione come ricorrente, è stato promosso
a regular per l’imminente settima stagione di The Good
Doctor, ora in produzione.
Il dottor Jared Kalu,
specializzando in chirurgia, è stato un personaggio di spicco nella
prima stagione. Si è messo nei guai per aver preso
a pugni un medico che aveva molestato sessualmente la sua ragazza,
la specializzanda Claire Browne (Antonia
Thomas), e alla fine è stato trasferito in Colorado
per un lavoro da chirurgo. Alla fine Kalu ha lasciato quel lavoro
per diventare medico di fiducia, ed è così che è finito di nuovo
all’ospedale St. Alla fine è rimasto nei pressi del suo vecchio
lavoro.
Il ritorno a tempo pieno di Modu,
riportato per la prima volta da TVLine, segue l’uscita di scena del
collega Will Harper, che si è candidato al Senato.
Anche Brandon Larracuente ha lasciato la serie ad
aprile dopo una sola stagione.
The
Good Doctor, prodotto da ABC Signature e Sony Pictures
Television Series, è interpretato da Freddie Highmore nel ruolo del dottor Shaun
Murphy, Richard Schiff nel ruolo del dottor Aaron
Glassman, Fiona Gubelmann nel ruolo della
dottoressa Morgan Reznick, Will Yun Lee nel ruolo
del dottor Alex Park, Christina Chang nel ruolo
della dottoressa Audrey Lim, Paige Spara nel ruolo di Lea Dilallo,
Bria Samoné Henderson nel ruolo della dottoressa
Jordan Allen e Noah Galvin nel ruolo del dottor
Asher Wolke. David Shore e Liz Friedman sono
produttori esecutivi e co-showrunner. Daniel Dae Kim, Erin Gunn,
Thomas L. Moran, David Hoselton, Peter Blake, Jessica Grasl,
Garrett Lerner, Mike Listo, Freddie Highmore, Shawn Williamson,
David Kim e Sebastian Lee sono anche produttori esecutivi.
“Non potremmo essere più
entusiasti che Chuku rientri nella famiglia di The Good Doctor e
che il pubblico scopra cosa ha fatto il dottor Kalu da quando ha
lasciato il St. Bon“, ha dichiarato Friedman quando Modu è
tornato nella scorsa stagione.
Dopo la sua permanenza in The
Good Doctor, Modu ha partecipato alle ultime due
stagioni di The 100 della CW, l’ultima delle quali
come series regular, ed è apparso in Captain Marvel. Recentemente è stato visto
nella serie Amazon The Peripheral di Jonathan
Nolan e Lisa Joy e ha recitato nel film The
Origin.
Sembra proprio che le riprese di
Avatar
4 ricominceranno prima del previsto. A
dichiararlo è il protagonista, Sam Worthington, che ha rivelato a People che tra un mese sarà di
nuovo al lavoro sul film. “Torneremo a lavorarci tra un mese e
sarà una cosa grossa. È più grande di quanto possiate
immaginare“. La notizia farà piacere ai fan della saga, che
dopo Avatar: La via dell’acqua non vedono
l’ora di scoprire cosa riserva il futuro per i protagonisti e il
mondo Pandora in generale. Come noto, James Cameron sta spingendo per completare
quanto prima le riprese di tutti i sequel, così da potersi poi
dedicare alla loro lunga fase di post-produzione.
Sappiamo che Avatar 3
si trova proprio in questa fase, ma la sua data di uscita rimane
fissata al 19 dicembre 2025, mentre per Avatar 4
bisognerà attendere
addirittura il 2029. Proprio qualche settimana fa, Cameron ha
aggiornato sui progressi del terzo film, affermando che il progetto
era “in dirittura d’arrivo“. Con l’allentarsi dei lavori
su Avatar
3, la nuova fase di riprese del quarto capitolo possono
dunque avere ora inizio. Una pausa, quella tra le
prime riprese effettuate e queste nuove in arrivo, che sembra
potere essere stata utile anche all’anticipato
salto temporale previsto per il film. Non resta dunque che
attendere ancora un po’ prima di poter avere maggiori informazioni
su questo nuovo atteso quarto capitolo.
Avatar 3, quello che
sappiamo sul prossimo film della saga
Con l’uscita in sala di Avatar: La via
dell’acqua, lo scorso dicembre, la saga cinematografica
ideata da James Cameron e
ambientata sul pianeta Pandora ha ripreso il via, con anche altri
tre capitoli annunciati e in arrivo nei prossimi anni. Il primo di
questi sarà Avatar 3, ancora senza titolo
ufficiale, che come noto introdurrà importanti novità, a partire
dal primo popolo Na’Vi caratterizzato come “cattivo”, ovvero il
Popolo della
Cenere. Sappiamo ancora pochissimo di questo e dei
personaggi che lo comporranno, ma sembra che non si tratterà
dell’unica nuova cultura che il film introdurrà nella saga.
Oltre al Popolo della Cenere ci sarà
infatti almeno anche un altro popolo introdotto in Avatar 3, anche se al momento
quest’ultimo rimane del tutto sconosciuto. Come sappiamo, il terzo
film della saga è già stato in buona parte girato, dunque potrebbe
essere solo questione di tempo prima di scoprire qualche dettaglio
in più a riguardo e soprattutto sapere se i popoli saranno
effettivamente solo due o anche di più e se staranno dalla parte
dei buoni o dei cattivi. Protagonisti saranno però naturalmente gli
attori Sam Worthington, Zoe
Saldana,
Kate Winslet,
Sigourney Weaver, Edie Falco, Stephen Lang, Joel David Moore,
Jemaine Clement, Matt Gerald e CCH
Pounder.
Pedro Pascal ha fatto una dichiarazione
domenica presentandosi ai Golden Globes con un’imbracatura per il
braccio abbinata al suo completo nero. Si è scoperto che la star di
The
Last of Us si è rotta la spalla in una caduta,
“cosa che può succedere a chiunque”, ha dichiarato
all’AP.
In rete i fan si sono subito
preoccupati che l’attore fosse stato messo fuori gioco per l’inzio
della produzione dell’attesissima seconda stagione della serie HBO
ma l’infortunio di Pedro Pascal non dovrebbe ritardare la
produzione di The
Last of Us, che dovrebbe iniziare il mese prossimo per
un lancio previsto nel 2025.
The
Last of Us è stata rinnovata dopo aver ottenuto la
seconda più grande risultato di première dal lancio di Boardwalk
Empire nel 2010. Il dramma del creatore di Chernobyl, Craig Mazin e Neil
Druckmann, ha ottenuto 8 vittorie agli Emmy durante le
cerimonie Creative Arts del fine settimana, tra
cui due per Outstanding Guest Actors (Nick Offerman e Storm
Reid). La serie è in lizza per la categoria Outstanding
Drama Series (serie drammatica), mentre Pedro Pascal, insieme alla sua partner
Bella Ramsey, concorre nelle categorie degli
attori.
Basato sull’omonimo videogioco del
2013 di Naughty Dog, The
Last of Us segue una coppia improbabile, Joel ed
Ellie, mentre navigano nel mondo infettato da funghi. La sinossi di
The
Last of Us recita: “Dopo che una pandemia globale
distrugge la civiltà, un sopravvissuto incallito prende in carico
una ragazza di 14 anni che potrebbe essere l’ultima speranza
dell’umanità“.
Oltre a Mazin, anche lo scrittore
del gioco originale Neil Druckmann è uno degli
sceneggiatori e registi della serie. La prima stagione è
interpretata, tra gli altri, da Gabriel Luna nel ruolo di Tommy, Nick
Offerman nel ruolo di Bill, Murray
Bartlett nel ruolo di Frank, Merle
Dandridge nel ruolo di Marlene, Anna Torv nel ruolo di Tess, Rutina
Wesley nel ruolo di Maria e Storm Reid
nel ruolo di Riley Abel. La seconda stagione dovrebbe coprire
anche il sequel del videogioco, intitolato The Last of Us Part II.
Dopo avervi svelato che
era entrata in trattative con HBO, oggi arriva la conferma da
Deadline che l’attrice Carrie Coon è entrata
ufficialmente a far parte del cast della terza stagione di The
White Lotus.
Carrie Coon è
l’ultimo nome importante del cast dell’imminente nuovo capitolo
ambientato in Thailandia, che si aggiunge ai
già annunciati Leslie Bibb,
Jason Isaacs,
Michelle Monaghan, Parker Posey, Dom Hetrakul e Tayme
Thapthimthong, oltre a Natasha Rothwell,
già protagonista della prima stagione.
La terza stagione di The
White Lotus, le cui riprese inizieranno a febbraio a
Koh Samui, Phuket e Bangkok, seguirà un nuovo gruppo di ospiti in
un’altra proprietà del White Lotus. Come di consueto, non sono
stati diffusi dettagli sugli ospiti ma, come riportato da
Deadline a novembre, il gruppo multigenerazionale comprende un
patriarca, una donna dirigente d’azienda, un’attrice, una coppia di
madri, tra cui la moglie di un country club, un disadattato e uno
yogi.
Il casting della terza stagione di
The
White Lotus è iniziato poche ore dopo la fine
dello sciopero SAG-AFTRA e si è protratto fino alle vacanze, con
diversi altri accordi con gli attori attualmente in fase di
negoziazione. Per le riprese e la promozione del terzo episodio, la
HBO ha stretto una partnership con l’Autorità del Turismo della
Thailandia.
Dopo il finale della seconda
stagione, previsto per dicembre 2022, White ha dichiarato che la
terza stagione esplorerà “la morte nella religione e nella
spiritualità orientale”. “Sarà un White Lotus in grande
stile“, ha detto White a proposito della nuova puntata lo
scorso novembre. “Sarà più lunga, più grande, più
folle“.
Originariamente prevista per il
2024, la terza stagione “probabilmente si sposterà nel
2025” a causa degli scioperi, ha dichiarato a novembre Casey
Bloys, presidente e amministratore delegato di HBO e Max.
La
prima stagione di The
White Lotus, che ha debuttato nel luglio 2021 ed è
ambientata alle Hawaii, ha ricevuto 20 nomination agli Emmy in 13
categorie e ha vinto dieci trofei, il maggior numero di vittorie di
qualsiasi programma quell’anno, tra cui Outstanding Limited or
Anthology Series. La seconda stagione, ambientata in Sicilia e
presentata nel dicembre 2022, ha ottenuto 23 nomination agli Emmy,
tra cui quella per la serie drammatica.
Come riportato da Variety, Tom
Cruise ha firmato un nuovo accordo per sviluppare e
produrre film per le sale cinematografiche con la Warner
Bros. Discovery. Questi film saranno un mix di produzioni
originali e di franchise e avranno come protagonista lo stesso
Cruise, come ha dichiarato la società in un comunicato che
pubblicizza l’accordo. Nell’ambito di quella che viene definita una
nuova “partnership strategica“, Cruise e la sua casa di
produzione potranno contare anche su degli uffici nel lotto della
Warner Bros. Discovery a Burbank.
Continua dunque il lavoro di
Michael De Luca e Pam Abdy, che
hanno assunto la carica di co-presidenti e amministratori delegati
del Warner Bros. Motion Picture Group nel 2022 e che da quel
momento stanno lavorando per rinvigorire lo studio, nonché per
David Zaslav, l’uomo che li ha assunti. L’accordo
con Cruise, che ha progetti in studi rivali come Universal e
Paramount, non è esclusivo, né si tratta di un tradizionale patto
di prima visione, ma è certamente un affare non da poco per De
Luca, Abdy e Zaslav. L’attore può dunque girare film per altre
società, ma stando a questo accordo si spera possa dar vita a quel
tipo di blockbuster di richiamo globale a cui egli è solito
partecipare, che possano migliorare i profitti della Warner
Bros.
Lo studios viene da un anno
particolarmente altalenante, dove si sono sì verificati gli incassi
estremamente positivi di Barbie e Wonka, ma anche diversi insuccessi
economici legati ai film del DC
Extended Universe. L’arrivo di Cruisi in casa Warner Bros., con
la quale l’attore ha già lavorato in passato per film come
Eyes Wide Shut, Magnolia,
Rock of Ages e persino il suo debutto, Risky
Business. È però più di un decennio che le due parti non si
incontrano, da Edge of Tomorrow, di
cui a lungo si vocifera di un possibile sequel che ora con il
nuovo accordo potrebbe finalmente concretizzarsi.
“Siamo entusiasti di lavorare
con Tom, una leggenda assoluta dell’industria
cinematografica“, hanno dichiarato De Luca e Abdy in un
comunicato. “La nostra visione, fin dal primo giorno, è stata
quella di ricostruire questo iconico studio all’altezza dei suoi
giorni di gloria e, infatti, quando ci siamo seduti per la prima
volta con [il capo di Warner Bros. Discovery] David Zaslav per
parlare dell’opportunità di entrare a far parte del team di Warner
Bros. Discovery, ci ha detto: ‘Siamo in missione per riportare
indietro Warner Bros. – abbiamo le migliori risorse, la migliore
proprietà intellettuale della storia e il miglior talento del
settore – e dobbiamo riportare Tom
Cruise a Warner Bros!”.
“Oggi questo diventa realtà e
siamo un passo più vicini a realizzare la nostra ambizione. Non
potremmo essere più entusiasti di dare il bentornato a Tom alla
Warner Bros. e non vediamo l’ora di portare in vita il suo genio
sullo schermo nei prossimi anni“, conclude il comunicato.
Cruise, dal canto suo, ha invece dichiarato di avere “grande
rispetto e ammirazione per David, Pam, Mike e tutto il team della
Warner Bros. Discovery e per il loro impegno nei confronti dei
film, dei fan dei film e dell’esperienza in sala. Non vedo l’ora di
fare grandi film insieme!“. Non resta dunque che attendere di
scoprire quali prodotti nasceranno da questa collaborazione
potenzialmente molto proficua.
Il canale americano FX ha diffuso
il promo e le anticipazioni di Fargo 5×10, il decimo e ultimo
episodio della quinta
stagione di Fargo.
In Fargo 5x10che si intitolerà
“Bisquik” Lorraine fa una visita e Dot prepara i biscotti. Fargo
5×10 è stato scritto da Noah Hawley e Diretto da Thomas Bezucha. La
quinta stagione della serie antologica Fargo che
in Italia va in onda su SKY e NOW.
Fargo
è disponibile con il nuovo attesissimo capitolo in esclusiva
su Sky e in streaming solo su
NOW dal 22 novembre, subito dopo il debutto negli
Stati Uniti. Il quinto capitolo di Fargo è interpretato da Juno Temple (Ted
Lasso), Jon Hamm (Mad Men), Jennifer Jason
Leigh, David Rysdahl, Joe Keery, Lamorne Morris, Richa Moorjani,
Sam Spruell e Dave Foley.
Tutto quello che sappiamo sulla
quinta stagione di FARGO
L’ultimo capitolo di
Fargo
è ambientato in Minnesota e North Dakota, nel 2019. Dopo che
una serie inaspettata di eventi ha messo “Dorothy ‘Dot’ Lyon”
(Juno
Temple) nei guai con le autorità, questa casalinga del
Midwest, apparentemente tipica, si ritrova improvvisamente
catapultata in una vita che pensava di essersi lasciata alle
spalle.
Lo sceriffo del North
Dakota “Roy Tillman” (Jon
Hamm) è alla ricerca di Dot da molto tempo.
Allevatore, predicatore e costituzionalista, Roy crede di
essere la legge e quindi di essere al di sopra della
legge. Al suo fianco c’è il suo fedele ma inetto figlio,
“Gator” (Joe Keery), che cerca disperatamente di dimostrare il suo
valore al padre. Peccato che sia senza speranza. Così, quando
si tratta di dare la caccia a Dot, Roy arruola “Ole Munch” (Sam
Spruell), un oscuro vagabondo di origine misteriosa.
Con i suoi segreti più
profondi che iniziano a svelarsi, Dot tenta di proteggere la sua
famiglia dal suo passato, ma il suo affettuoso e ben intenzionato
marito “Wayne” (David Rysdahl) continua a correre da sua madre,
“Lorraine Lyon” (Jennifer Jason Leigh), per chiedere aiuto. CEO
della più grande agenzia di recupero crediti del paese, la “Regina
del debito” non è contenta della scelta di suo figlio e non
risparmia occasione per esprimere la sua disapprovazione verso
Dot. Tuttavia, quando l’insolito comportamento di Dot attira
l’attenzione del vice della polizia del Minnesota “Indira Olmstead”
(Richa Moorjani) e del vice del North Dakota “Witt Farr” (Lamorne
Morris), Lorraine nomina il suo consulente interno e consigliere
principale, “Danish Graves” (Dave Foley) per aiutare sua
nuora. Dopotutto, la famiglia è famiglia. Ma Dot ha un
talento inquietante per la sopravvivenza. E con le spalle al
muro, sta per dimostrare perché non si dovrebbe mai provocare una
madre Lyon.
Hawley è showrunner,
produttore esecutivo, sceneggiatore, regista (episodi 501 e 502) e
la sua società di produzione 26 Keys guida il team creativo
dell’ultimo nuovo capitolo. Warren Littlefield (The Handmaid’s
Tale, The Old Man, Dopesick), e la sua casa di produzione The
Littlefield Company, è anche produttore esecutivo insieme a Steve
Stark (Vikings: Valhalla, Mercoledì, The Consultant) di Toluca
Pictures, Kim Todd (The Handmaid’s Tale, Brave New World) e Joel &
Ethan Coen. Fargo
è prodotto da MGM Television e FX Productions, con MGM Television
come studio principale. La serie è distribuita a livello
internazionale da Amazon MGM Studios Distribution.
Netflix
ha diffuso il trailer ufficiale di Il
problema dei 3 corpi (3 Body Problem), l’attesa serie
tv Originale Netflix
in arrivo il 21 Marzo 2024 sulla piattaforma streaming. La serie è
prodotta da David Benioff e D.B. Weiss (Il
trono di spade) ricoprono il ruolo di showrunner e
produttori esecutivi. Alexander Woo (The
Terror: Infamy,True Blood) ha co-ideato la
serie con Benioff e Weiss, oltre a occuparsi della
produzione esecutiva e della sceneggiatura.
Bernadette
Caulfield (Il
trono di spade, X-Files – Il film) è produttrice
esecutiva. Rian Johnson (Cena con delitto –
Knives Out,Star
Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi), Ram
Bergman e Nena Rodrigue sono produttori
esecutivi per T-Street. Tra i produttori esecutivi figurano anche
Lin Qi e Zhao Jilong, rispettivamente il compianto
ex amministratore delegato e il CEO della società titolare dei
diritti (The Three-Body Universe), oltre a Plan B Entertainment, la
società di Brad
Pitt, Dede Gardner e Jeremy Kleiner
(Okja, Moonlight). Rosamund Pike e Robie
Uniackesono produttori esecutiviper
Primitive Streak.
La fatidica decisione di una donna
nella Cina degli anni ’60 riecheggia attraverso lo spazio e il
tempo fino a raggiungere un gruppo di geniali scienziati nel
presente. Quando le leggi della natura si sgretolano davanti ai
loro occhi, cinque ex colleghi si riuniscono per affrontare la più
grande minaccia nella storia dell’umanità.
Jovan Adepo
(pronomi maschili), John Bradley (pronomi
maschili), Liam Cunningham (pronomi maschili),
Eiza Gonzalez (pronomi femminili), Jess
Hong (pronomi femminili), Marlo Kelly
(pronomi femminili), Alex Sharp (pronomi
maschili), Sea Shimooka (pronomi femminili),
Zine Tseng (pronomi femminili), Saamer
Usmani (pronomi maschili), Benedict Wong (pronomi
maschili), Jonathan Pryce (pronomi maschili) (I
due papi, The Crown); Rosalind Chao (pronomi
femminili) (Better Things, Panama Papers, Mulan); Ben
Schnetzer (pronomi maschili) (Y – L’ultimo uomo sulla
Terra); Eve Ridley (pronomi femminili) (Peppa Pig,
Casualty) REGIA: il candidato agli Oscar Derek
Tsang (Better Days) si occuperà della regia insieme ad
altri non ancora annunciati
La Warner Bros. ha comunicato il
rinvio di Mickey
17, il nuovo film di Bong
Joon-ho, con protagonista Robert Pattinson, annunciando però l’uscita
anticipata di di
Godzilla e Kong: Il Nuovo Impero, ora fissata per
gli Stati Uniti al 29 marzo. Secondo le fonti di Variety, la decisione di
spostare l’attesissimo film di fantascienza del regista coreano,
reduce dalle molteplici vittorie agli Oscar nel 2019
per Parasite,
è stata presa per avere più tempo per terminare il progetto, che
era stato condizionato dagli scioperi dello scorso anno e da altri
vari spostamenti di produzione. Pertanto, il nuovo capitolo della
saga di Godzilla e Kong della Warner Bros. e della
Legendary Entertainment, che in precedenza doveva
arrivare nelle sale il 12 aprile, debutterà ora due settimane
prima.
Nel comunicare ciò, la Warner Bros.
non ha indicato una nuova data di uscita per Mickey17, segno che potrebbe volerci più del previsto per
vedere il nuovo film. Idealmente, però, il film dovrebbe in ogni
caso uscire entro la fine del 2024. Come noto, questo nuovo
progetto del regista sudcoreano, successivo a Parasite, è
tratto dal romanzo di Edward Ashton del 2022, descritto dalla casa
editrice St. Martin Press come un thriller cerebrale high-concept
facente parte di quel filone di film come “The
Martian” e “Dark Matter“. Pattinson interpreta
qui un “sacrificabile”, ovvero un dipendente usa e getta di una
spedizione umana inviata a colonizzare un pianeta ghiacciato, che
improvvisamente si rifiuta però di lasciare che il suo clone
sostitutivo prenda il suo posto.
Oltre che una semplice immagine e un
breve teaser, ad oggi non è stato mostrato altro del film, su
cui vige dunque un certo mistero. Sappiamo però che nel cast vi
sono anche gli attori Naomi Ackie, Steven Yeun, Toni Collette e Mark Ruffalo. Bong, oltre ad aver scritto e
diretto, produce anche il film attraverso la sua società Offscreen.
A questo punto non resta dunque che attendere novità sulla nuova
data di uscita, comunicazione che potrebbe essere accompagnata da
qualche nuovo materiale promozionale. Per quanto riguarda Godzilla
e Kong: Il Nuovo Impero, si attende invece l’ufficialità
dell’anticipo nella sua uscita in sala anche per quanto riguarda il
territorio italiano.
Kingpin, che
rivedremo in azione in Echo
dal 10 gennaio su
Disney+, è uno dei personaggi Marvel più complessi mai scritti e
disegnati e questo lo rende incredibilmente affascinante, ma anche
molto difficile la sua trasposizione in live action. In vari
momenti del suo arco narrativo a fumetti è stato il principale
antagonista di Spider-Man o Daredevil. È sempre
stato una nuvola nera che incombe su New York e su chiunque osa
contrastarlo, siano essi eroi o piccoli criminali che cercano di
fare soldi velocemente a Hell’s Kitchen.
Kingpin governa la maggior parte
del racket della criminalità organizzata a New York, il che
significa che spesso viene alle mani con un certo numero di
personaggi Marvel. Ma il personaggio ha molti lati e aspetti che
non sono noti come la sua propensione al crimine.
Kingpin, la storia a fumetti
Kingpin, il cui vero nome
è Wilson Grant Fisk è stato creato da Stan
Lee (testi) e John Romita
Sr. (disegni), e la sua prima apparizione avviene in
Amazing Spider-Man (vol. 1) n. 50 (luglio 1967). Secondo Stan Lee e altri sceneggiatori, una delle
maggiori influenze sull’aspetto visivo di Kingpin è stata
Robert Middleton, un attore che ha interpretato
tantissimi mafiosi e cattivi in generale, rendendolo un’ottima base
per il personaggio. L’altra ispirazione è stata Sydney Greenstreet,
forse il suo ruolo più importante è stato
Casablanca. Il suo look in completo bianco e
sigaro è un retaggio della vecchia Hollywood.
Il suo aspetto potrebbe sembrare
quello di un lento e grosso Hulk, tuttavia, sebbene non abbia
necessariamente alcun tipo di superpoteri, Kingpin ha una forza
sovrumana. Ogni singolo frammento della massa di Kingpin non è
altro che puro muscolo, che gli conferisce la sua forma strana e
quadrata, che certamente non è… ciccia.
Ma da piccolo era un
bambino grassottello, cosa che lo ha reso assetato di vendetta.
Wilson è cresciuto in sovrappeso e in povertà, cosa che non passava
certo inosservata ai bulletti che lo hanno scelto come loro
bersaglio preferito. Quello che i ragazzini non sapevano, è che
quelle angherie lo avrebbero reso quello che è poi diventato: il
criminale più violento e temuto di New York.
Tuttavia la Grande Mela non è il
suo solo campo di gioco. Se la base operativa di Kingpin è a Hell’s
Kitchen, ha anche le mani in vari barattoli di biscotti in
tutto il mondo. Uno di questi collegamenti è l’organizzazione
multinazionale super malvagia conosciuta come HYDRA.
Chi è Kingpin
Il suo essere sopra ogni tipo di
legge non lo rende però esente dal rimorso, infatti non è solo
estremamente intelligente, ma ha anche un lato che raramente si
vede. Per un certo periodo aveva rinunciato completamente alla vita
criminale affinché la sua amata Vanessa si sentisse a suo agio e
perché anche lui stesso aveva dei ripensamenti sul suo stile di
vita.
Nonostante le sue imprese
criminali, da molti, Kingpin è percepito come un legittimo uomo
d’affari che muove le sue pedine alla luce del sole e dentro la
legalità, tanto che nei fumetti è riuscito persino a farsi eleggere
sindaco di New York legalmente. Durante l’evento Secret Empire
infatti, l’HYDRA tentò di isolare New York City dal resto del paese
per esiliare lì un certo numero di supereroi. Kingpin ha sfruttato
l’opportunità a suo vantaggio, rafforzando la sua percezione
pubblica. Kingpin ha contribuito a mantenere la città al sicuro
durante il tentativo di acquisizione da parte dell’HYDRA, cosa che
gli ha permesso di sfruttare il nuovo sostegno pubblico nella sua
campagna per la carica di sindaco. Wilson Fisk vinse legittimamente
le elezioni e divenne sindaco di New York City. Per un breve
periodo ha deciso di diventare presidente degli Stati Uniti durante
il Regno del Diavolo.
Kingpin in Echo, le
trasposizioni in live action
La prima volta che abbiamo visto un Kingpin in carne e ossa aveva
il volto del compiantoMichael Clarke Duncan,
il film era
Daredevil
del 2003 e la sua interpretazione, per quanto soggetta a tantissime
critiche come tutto il film del resto, si ricorda con un certo
affetto. Dopo questa infelice prima volta per Wilson
Fisk, lo abbiamo visto nella serie NetflixDaredevil.
Questa volta l’interprete scelto (come tutto il prodotto) è stato
accolto con più favore, dal momento che si trattava di
Vincent D’Onofrio, attore iconico, che ne ha offerto
una grande interpretazione, in un confronto/scontro epico con il
Matt Murdock di
Charlie Cox. Il cattivo Marvel ha fatto anche una
comparsata di altissimo profilo in
Spider-Man: Un Nuovo Universo, in cui aveva la voce di
Liev Schreiber.
Quando Netflix ha restituito i diritti dei Difensori a
Marvel/Disney, il destino di Kingpin/Vincent
D’Onofrio sembrava segnato, ma la mini serieHawkeye
ha regalato ai fan una nuova speranza, dal momento che il
personaggio ha fatto la sua ri-comparsa, diventando ufficialmente
canone del MCU. Nella serie, lo abbiamo visto come una sorta di
padre adottivo perMaya Lopez,
e ora inEcho
sarà il principale antagonista della nuova eroina
Marvel.
Nei fumetti,
Kingpin ha perso la vista per un breve periodo
proprio per mano di Maya Lopez che, scoperta la responsabilità dei
padrino nella morte del padre, ha cercato vendetta. Questo nucleo
principale sembra anche quello che racconterà la serie Marvel
Spotlight, in cinque episodi, che è disponibile dal 10 gennaio su
Disney+.
Il New York Times ha definito la
serie I Soprano«La più grande opera
della cultura pop americana dell’ultimo quarto di
secolo». Ad oggi, a 25 anni dal suo debutto e a 16 dalla
sua conclusione, è ancora ritenuta una delle migliori serie mai
realizzate, per complessità del racconto, dei personaggi e per la
qualità generale del suo sviluppo di episodio in episodio, di
stagione in stagione. Ideata da David Chase, questa ha
inoltre regalato al piccolo schermo uno dei personaggi più iconici
mai visti in televisione: Tony Soprano. Proprio a
lui, dopo anni di tentativi, è stato dedicato un film prequel dal
titolo I Molti Santi del New Jersey (qui
la recensione).
Diretto da Alan
Taylor – regista noto per i non entusiasmanti Thor: The Dark World e Terminator
Genisys ma noto per aver diretto diversi episodi proprio
di I Soprano, il film racconta dunque la formazione
criminale del giovane Tony, concentrandosi in particolare sulla
figura del suo mentore. Per assicurarsi di rimanere fedeli alla
serie madre, Chase e il suo co-sceneggiatore Lawrence
Konner, riproposero quel realismo d’immagini e quella
crudezza di linguaggio che hanno decretato il successo della serie,
a cui si deve proprio l’abbattimento di numerosi tabù
televisivi.
Uscito in piena pandemia da
Covid-19, il film ha per via di ciò mancato di ottenere il successo
sperato, ma il suo passaggio televisivo è ora l’occasione per i fan
della serie di vedere anche questo nuovo capitolo del franchise,
comprensibile però anche da chi non dovesse aver visto I
Soprano. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
vera storia dietro il film. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di I Molti
Santi del New Jersey
Il film è ambientato negli anni
Sessanta, ed ha tra i suoi protagonisti un giovane Tony
Soprano, il quale aiutato dal suo
mentore Dickie Moltisanti, si forma nel mondo
del crimine organizzato. La giovinezza di Tony coincide proprio con
il momento delle rivolte di Newark e dei violenti scontri tra
italo-americani e afro-american, con questi ultimi che si ribellano
al boss DiMeo e alla sua famiglia. Coinvolto in prima persona in
queste insurrezioni, Tony sfrutterà questo delicato momento per
completare la propria educazione criminale, passando dall’essere un
giovane inesperto ad un vero e proprio temuto boss mafioso.
Ad interpretare il giovane Tony
Soprano vi è Michael Gandolfini, figlio di
James Gandolfini, che aveva interpretato il
personaggio nella serie I Soprano. Sul set, Michael
Gandolfini ha dovuto rifare molte riprese perché la sua
interpretazione era a volte troppo simile a quella del padre,
mentre il suo personaggio doveva essere ancora un giovane
adolescente e non ancora il temuto gangster adulto. Nel ruolo del
suo mentore, Dickie Moltisanti, vi è invece l’attore
Alessandro Nivola. Benché gli occhi siano tutti
puntati su Tony, è lui l’effettivo protagonista del film, cosa che
lo stesso attore, avendo letto solo alcuni estratti della
sceneggiatura, non aveva compreso.
L’attore Leslie Odom
Jr. interpreta invece il suo partner afroamericano,
Harold McBrayer, che diverrà però successivamente rivale di Dickie.
Nel film recitano poi gli attori
Vera Farmiganel ruolo di Livia Soprano, madre di
Tony e Jon Bernthal in quelli di Johnny Soprano,
padre di Tony. Corey Stoll, invece, interpreta
Junior Soprano, lo zio del giovane protagonista. Ray Liotta, celebre per Quei braviragazzi, interpreta invece i fratelli gemelli Hollywood
“Dick” Moltisanti e Salvatore “Sally” Moltisanti. Billy
Magnussen interpreta infine Paulie Walnuts, futuro
braccio destro di Tony.
La vera storia dietro I Molti
Santi del New Jersey
Come anticipato dalla trama, il film
si svolge nel pieno delle rivolte svoltesi nel 1967 a
Newark. Quella verificatasi in tale città fu una delle 159
rivolte razziali che coinvolsero diverse località degli Stati
Uniti, in quella che venne definita dai giornali la “lunga estate
calda del 1967”. A Newark, nel New Jersey, tra il 12 e il 17 luglio
ebbero infatti luoghi degli accesi scontri che provocarono la morte
di 26 persone e centinaia di feriti gravi. Furono riportati gravi
danni alle proprietà, tra cui vetrine in frantumi e incendi dolosi,
lasciando danneggiata o distrutta una gran parte della città. Al
culmine del conflitto, la Guardia Nazionale fu chiamata a
controllare la situazione con l’impiego di carri armati e altri
mezzi militari, operando dunque una dura repressioni.
Tali disordini rappresentarono il
culmine di un conflitto che si protraeva da tempo tra elementi
dell’allora crescente popolazione afroamericana della città –
recentemente diventata una maggioranza numerica – e il suo vecchio
establishment politico, che rimaneva dominato da membri di gruppi
etnici bianchi, tra cui spiccavano popolazioni di italiani, ebrei e
irlandesi americani. Questi ultimi avevano guadagnato un punto
d’appoggio politico a Newark durante le generazioni precedenti e la
corruzione endemica nel governo locale, combinata con il diffuso
pregiudizio razziale, ha infine contribuito all’impossibilità di
inclusione della popolazione nera nella città e nella sua struttura
politica.
Questa situazione estremamente
precaria è esplosa la sera del 12 luglio, quando due agenti di
polizia bianchi di Newark, John DeSimone e
Vito Pontrelli, fermano un tassista nero,
John William Smith, accusato di essere privo di
patente e di aver causato diversi incidenti. I due agenti hanno a
quel punto picchiato e arrestato Smith, per poi portarlo al 4°
distretto di polizia. Venuta a sapere dell’accaduto, la comunità
afroamericana si riunisce per dar vita a delle accese proteste, che
ben presto sfociano nella violenza quando le comunità bianche
iniziano ad opporsi a loro. Quando le rivolte vennero infine
spente, si contò la morte di 16 civili, 8 sospetti, un poliziotto e
un pompiere. 353 civili, 214 sospetti, 67 poliziotti, 55 pompieri e
38 militari feriti, mentre 689 civili e 811 persone vennero
arrestate.
I Molti Santi del New
Jersey: ci sarà un sequel?
Successivamente alla realizzazione
del film, Chase si è detto interessato a produrre un sequel che
segua Tony Soprano a vent’anni, a patto di poter collaborare con
l’ex sceneggiatore della serie, Terence Winter, il
quale si è poi dichiarato entusiasta all’idea. Chase ha però poi
rivelato di aver ricevuto un’offerta dalla WarnerMedia per produrre
un’altra stagione de I Soprano che faccia da ponte tra la
fine del film e l’inizio della serie originale, ma ha ammesso di
non essere particolarmente interessato a realizzare una serie del
genere. Tuttavia, ha osservato che avrebbe voluto fare un altro
film ambientato nell’universo de I Soprano perché ha delle
idee su altre storie da esplorare. Tuttavia, si è detto scettico
riguardo all’interesse dello studio di produzione a riguardo.
Il trailer di I Molti Santi del
New Jersey e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di I
Molti Santi del New Jersey grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 9 gennaio alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Harrison Ford riceverà il Career Achievement
Award ai Critics Choice Awards domenica 14
gennaio. Considerata una delle più grandi star del cinema della sua
generazione, Ford ha avuto ruoli in molti dei più grandi successi
della storia, lasciando un impatto indelebile. Tra questi ci sono
enormi franchise con personaggi iconici come Han
Solo in “Star Wars” e
l’archeologo più amato del cinema in “Indiana
Jones”. Inoltre, ha avuto ruoli memorabili in classici del
cinema come Blade Runner, Il
fuggitivoe Air Force
One.
Il suo innegabile impatto è stato
riconosciuto da vari enti premiati, tra cui tre nomination ai
Golden Globe e la sua unica nomination all’Oscar come miglior
attore per la sua straordinaria interpretazione nel film drammatico
di Harrison Ford, nominato come miglior film,
Witness – Il testimone (1985).
Ford, 81 anni, è stato premiato per il suo contributo
all’industria cinematografica e ha ricevuto diversi riconoscimenti
per questo, tra cui l’Albert R. Broccoli Britannia Award del BAFTA
e il Lifetime Achievement Award dell’American Film Institute. Al
Festival di Cannes dello scorso anno, dove
è stato presentato in anteprima Indiana Jones e il quadrante del destino, gli
è stata conferita la Palma d’Oro onoraria (foto).
Ford attualmente interpreta il ruolo
di un terapista con una pratica non ortodossa nella serie comica di
Apple
TV+ “Shrinking”,
per la quale è stato nominato come attore comico non protagonista
alla cerimonia CCA di quest’anno. Recita anche al fianco di
Helen Mirren nella serie drammatica
western “1923”
della Paramount+, e interpreterà Thaddeus
“Thunderbolt” Ross nel prossimo film di supereroi dei
Marvel StudiosCaptain America: Brave New World con Anthony Mackie.
La 29esima edizione dei
Critics Choice Awards andrà in onda in diretta su
The CW alle 19:00. ET (PT ritardato, controlla gli elenchi locali).
Qui tutte le nomination.
La letteratura dell’Ottocento è da
sempre fonte di grande ispirazione per il cinema. Romanzi come
Grandi speranze,
Oliver Twist,
Anna Karenina o Piccole donne sono poi divenuti film di grande
successo, riproponendo così storie ricche di tutta una serie di
temi e valori che facilmente si adattano al passaggio del tempo,
delle epoche e dei costumi. In questo filone si colloca anche
Pattini d’argento, il film russo del 2020
diretto da Michail Lokšin, libero
adattamento di un celebre classico della letteratura. Film in
costume particolarmente stupefacente nelle scenografie e nei
costumi, esso narra una storia d’amore all’interno di un contesto
caratterizzato da ricchezza e povertà.
Il film sarebbe dovuto uscire nel
febbraio 2020, ma è stato posticipato fino a dicembre per non
concorrere con un altro melodramma sul pattinaggio, Lëd 2.
Ha poi avuto la sua anteprima il 2 ottobre 2020 come film
d’apertura del Festival cinematografico internazionale di Mosca, di
cui il produttore Nikita Michalkov è presidente.
In Italia è invece stato distribuito direttamente in
video-on-demand da Eagle Pictures, nel 2021. Il
suo passaggio televisivo è ora l’occasione per riscoprire questo
film, che pur non adattando fedelmente il romanzo a cui si ispira,
propone un racconto avvincente, ricco di colpi di scena ed
emozioni.
Si tratta dunque di un titolo
perfetto per chi è in cerca di una storia d’amore ostacolata da
numerose avversità, ma che riesce infine a compiersi grazie alla
caparbietà dei protagonisti e all’imprevedibile aiuto dei pattini
d’argento del titolo, oggetto fondamentale all’interno del
racconto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e al
libro. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di Pattini d’argento
La storia si svolge a San
Pietroburgo, nel Natale del 1899. Protagonista è il giovane
Matvej, addetto alla consegne a domicilio presso
un fornaio della città, attività che svolge spostandosi grazie ai
suoi pattini. Quando viene ingiustamente licenziato, Matvej si vede
costretto a unirsi ad un gruppo capeggiato da
Alex, giovane dalle idee rivoluzionarie, che guida
la sua banda di ladruncoli, noti come “Banda di pattinatori”,
pattinando tra i canali ghiacciati della città. Quando una notte
Matvej s’intrufola nella casa di un alto funzionario statale, con
l’obiettivo di mettere a segno un furto, il ragazzo non immagina
assolutamente che la sua vita sta per cambiare di nuovo.
Nell’abitazione incontra infatti
Alisa, figlia di un ministro molto conservatore,
che la vorrebbe sposata per distoglierla dalle sue velleità di
studiosa. La giovane ragazza ha infatti il sogno di diventare una
scienziata e soffre a causa delle dure regole imposte dalla sua
famiglia, che ostacolano le sue ambizioni, considerate inadatte a
una donna nella società di quei tempi. L’incontro fortuito tra i
due giovani è però l’occasione per entrambi di intraprendere nuovi
percorsi, sfuggendo alle imposizioni della famiglia e della società
per trovare da sé il proprio percorso di vita, senza dimenticare
l’importanza dell’amore.
I ruoli principali sono stati
affidati ad attori relativamente sconosciuti. Ad interpretare il
giovane Matvej vi è dunque l’asordiente Fëdor
Fedotov, mentre Alisa è interpretata dall’esordiente
Sonya Priss. Il padre di lei, il ministro
Vjazemskij, è interpretato da Aleksej Gus’kov, mentre
Severija Janušauskaitė è Severina
Genrichovna, la matrigna di Alisa. Recitano poi nel film anche
Jurij Borisov in quello di Aleksej “Alex”
Tarasov e Aleksandra Revenko come Margo, la
ragazza di Alex. Timofey Tribuntsev è Pyotr
Polyakov, padre di Matvej. È poi presente nel film anche il noto
attore francese Denis Lavant, celebre per i film
Rosso sangue e Holy Motors, qui impegnato nei panni dell’illusionista
Fourier.
Pattini d’argento: il libro da cui è tratto il film e
il suo finale
Pattini d’argento è
tratto dall’omonimo romanzo del 1865 di Mary Mapes
Dodge, di cui però trasferisce l’ambientazione dai Paesi
Bassi alla San Pietroburgo di fine secolo. Sebbene il libro e il
film condividano il nome e includano i pattini d’argento e un padre
malato, raccontano storie completamente diverse. Nel romanzo,
infatti, si narra la vicenda di Hans Brinker, un ragazzo di
quindici anni, povero, ma buono e onesto, che vive nei Paesi Bassi
con la madre e la sorellina Gretel. Insieme a quest’ultima, sogna
di partecipare alla prestigiosa corsa sui pattini da ghiaccio che
si tiene a dicembre sul canale, ma hanno poche chance per via dei
loro modesti pattini in legno.
Da questo stesso libro, sono stati
tratti diversi film, tra i quali uno per la TV del 1958 diretto da
Sidney Lumet e George Schaefer e
uno prodotto dalla Disney nel 1962, entrambi intitolati in italiano
Hans Brinker e i pattini d’argento. Un
altro film musical per la TV basato sul romanzo è Hans
Brinker, del 1969. Infine, è del 1998 è stata
realizzata una versione di ambientazione moderna intitolata
Brink! Sfida su rotelle. Si tratta dunque
di un classico della letteratura che più volte ha calcato lo
schermo, compresa questa nuova versione del 2020, anche se si
discosta dalla trama per includere elementi ispirati alla celebre
opera teatrale Romeo e Giulietta.
Alla luce di ciò, risulta ovvio che
anche il finale del film differisce dal libro. Se in esso i due
protagonisti riescono infine a concretizzare il proprio sogno,
trovando anche il modo di far guarire il loro padre malato, nel
film del 2020 Alisa diviene infine una grande esperta di chimica,
pronta per insegnare. Per permetterle di fare ciò, suo padre
modifica lo statuto che proibisce alle donne di praticare tale
professione, dopo di che, assiste a una lezione di chimica tenuta
dalla figlia. Matvej, invece, insegna al figlio che ha avuto con
Alisa a pattinare sul ghiaccio, proprio come aveva fatto suo padre
con lui.
Il trailer di Pattini
d’argento e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Pattini d’argento grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Google Play,
Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 9 gennaio alle ore 21:25
sul canale Rai 1.
Negli anni la Marvel ha abituato i
suoi spettatori alle trasposizioni cinematografiche dei suoi
supereroi più noti. Tra questi, pur non facendo parte del Marvel Cinematic Universe, uno dei
più affascinanti rimane certamente Ghost Rider, il motociclista
maledetto in lotta contro il male. Particolarmente controverso per
i suoi metodi, il personaggio ha ottenuto un primo film a lui
dedicato nel 2007. Nel 2012 è invece stato realizzato un sequel dal
titolo Ghost Rider – Spirito divendetta (qui la recensione), diretto da
Mark Neveldine
e Brian Taylor, con una sceneggiatura firmata tra
gli altri da David S. Goyer, già celebre per la
trilogia su Blade e Il cavaliere oscuro.
Pur essendo considerato un seguito
del primo film, questo presenta in realtà un cast totalmente
differente ad eccezione del protagonista, nonché un’ambientazione
diversa e alcune incongruenze rispetto alla trama del precedente
capitolo. A causa dei non entusiasmanti incassi di questo, infatti,
i produttori decisero di puntare nuovamente sul personaggio,
rielaborando però quanto fino a quel momento realizzato. Rispetto
alla precedente ambientazione australiana, infatti, si decise di
dar luogo alle riprese in Romania, paese scelto per via delle sue
forti implicazioni religiose e teologiche, utili ai fini del
film.
Una volta arrivato in sala, il film
riuscì ad affermarsi come un buon successo commerciale. Grazie ad
un budget dimezzato rispetto al precedente film, ora attestato
intorno alla cifra di 57 milioni di dollari, Ghost Rider –
Spirito di vendetta arrivò ad un incasso globale di circa 132
milioni. Tale risultato lasciò aperte le porte per un potenziale
terzo capitolo, di cui ancora oggi si parla. Prima di vedere questo
secondo, però, può essere utile conoscere alcune delle principali
curiosità legate al titolo, molte delle quali relative proprio al
cast di attori protagonisti.
La trama di Ghost Rider –
Spirito di vendetta
In seguito agli eventi del primo
film, Johnny Driver decide di ritirarsi a vita
privata per poter imparare a controllare i suoi nuovi poteri da
Ghost Rider. Ritrovatosi in Europa, questi viene
però contattato dal monaco Moreau, il quale gli
chiede di salvare la misteriosa Nadya e suo figlio
Danny. Se accetterà, il monaco si offrirà di
liberarlo dalla maledizione che lo attanaglia. Pur se inizialmente
reticente, egli finisce con l’accettare il patto, e intraprende la
sua ricerca della donna, ignaro di cosa si nasconda dietro. Ciò che
il supereroe non sa, infatti, è che sulle tracce di madre e figlio
vi è anche il mercenario Ray Carrigan, al servizio
dello spietato Roarke. Questi si dimostra
particolarmente interessato al bambino per una ragione particolare,
di cui però nessuno è a conoscenza.
Ghost Rider si trova così a dover
sventare gli agguati nei confronti di Nadya e Danny, tentando di
portarli in salvo e tenerli lontani dai malvagi che vorrebbe
catturarli. Ben presto, però, anche l’infernale motociclista verrà
a conoscenza della verità riguardo il bambino, comprendendo il
terribile piano orchestrato da Roarke. Per fermarlo, egli capisce
dunque di non poter rinunciare ai propri superpoteri, e di dover
quanto prima imparare a gestirli del tutto per acquisire il massimo
del suo potenziale. Nel corso della battaglia, Ghost Rider sarà
dunque chiamato a trasformarsi da “spirito di vendetta” in “spirito
di giustizia”, difendendo chi ne ha bisogno.
Ghost Rider – Spirito di
vendetta: il cast del film
Come già anticipato in apertura,
rispetto al primo film il cast di attori è cambiato totalmente. Non
riprendono dunque i loro ruoli gli attori Eva Mendes, Peter
Fonda e Sam
Elliott, qui totalmente assenti. L’unica eccezione è
proprio quella del protagonista Nicolas
Cage, che torna a vestire il ruolo di Ghost Rider.
L’attore ha raccontato di come rispetto al precedente capitolo il
personaggio sia ora più sarcastico e ironico, ma non meno perfido.
Per prepararsi al ruolo l’attore ha condotto molte ricerche, sia
sulle caratteristiche del personaggio che sul contesto religioso in
cui il film è ambientato. Il suo obiettivo è stato quello di
rendere il supereroe il più sinistro possibile, evidenziando i suoi
aspetti più controversi.
Accanto a lui, nel ruolo di Nadya,
si ritrova l’attrice italiana Violante
Placido. L’attrice ha raccontato di aver accettato il
ruolo specialmente per la possibilità di dar vita ad un personaggio
e sequenze particolarmente spericolate. Il piccolo Danny è invece
interpretato da Fergus Riordan, mentre il
noto attore Idris
Elba nei panni del monaco alcolizzato Moreau. Ad
interpretare il villain Roarke è invece l’attore irlandese
Ciaran Hinds, noto per aver partecipato a numerosi
film di grande successo. Johnny Whitworth è invece
il mercenario Ray Carrigan. Questi raccontò di aver costruito il
personaggio su proprie improvvisazioni, basandosi sul corrispettivo
dei fumetti solo per l’aspetto. Il noto Christopher
Lambert, infine, interpreta Methodius, capo della
confraternita di monaci. Per il ruolo, l’attore dovette allenarsi
per tre mesi nell’utilizzo della spada.
Il sequel di Ghost Rider –
Spirito di vendetta
In seguito all’uscita del film, nel
maggio del 2013 i diritti di Ghost Rider sono infine ritornati ai
Marvel Studios, i quali hanno poi annunciato l’intenzione di
introdurre in futuro il personaggio nell’universo cinematografico
da loro costruito. Gli stessi registi di Ghost Rider – Spirito
di vendetta si sono dichiarati disposti a dirigere un nuovo
film incentrato sull’infernale motociclista, mentre Cage ha invece
rivelato di non avere interesse a riprendere il ruolo. In attesa di
un futuro ritorno del personaggio sul grande schermo, questo ha
tuttavia fatto una significativa comparsa nella serie Agente of
S.H.I.E.L.D.S., interpretato da con Gabriel Luna,
precisamente nell’episodio 6 della quarta stagione, intitolato
The Good Samaritan, dove si narrano le sue origini.
Ad oggi, però, i fan ancora
aspettano l’introduzione del personaggio nel Marvel Cinematic
Universe. Per via della sua natura controversa, tuttavia, risulta
difficile immaginare in che modo tale personaggio potrebbe essere
inserito nel franchise. Alcuni rumor, tuttavia, parlano di un
nuovo film in sviluppo sul
personaggio presso i Marvel Studios. I recenti scioperi degli
attori e degli sceneggiatori avrebbero però rallentato lo sviluppo
di tale progetto, su cui dunque ad oggi non ci sono certezze.
Secondo alcuni, potrebbe essere proprio Cage a riprendere il ruolo,
mentre stando ad altre teorie i Marvel Studios potrebbero più
logicamente cercare un nuovo interprete.
Il trailer di Ghost Rider
– Spirito di vendetta e dove vedere il film in streaming e in
TV
In attesa dei futuri sviluppi, per
gli appassionati del film è possibile fruire
di Ghost Rider – Spirito di
vendetta grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di
Apple
TV+, Infinity+, Tim Vision e Now. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto
un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno martedì
9gennaio alle ore 21:00
sul canale 20 Mediaset.
La seconda stagione di The
Last of Us ha ufficialmente scelto Kaitlyn Dever per il ruolo di Abby.
Dever si unisce allo show di successo della HBO insieme a Pedro Pascal e Bella Ramsey, per interpretare un personaggio
che viene descritto come “un abile soldato la cui visione del
mondo in bianco e nero viene messa alla prova mentre cerca vendetta
per coloro che amava”.
“Il nostro processo di casting
per la seconda stagione è stato identico a quello della prima
stagione: cerchiamo attori di livello mondiale che incarnino le
anime dei personaggi nel materiale originale”, hanno affermato
i co-creatori della serie Craig Mazin e
Neil Druckmann. “Niente conta più del talento,
e siamo entusiasti di avere un’acclamata interprete come Kaitlyn
che si unisce a Pedro, Bella e al resto della nostra
famiglia”.
Basato sull’omonimo videogioco del
2013 di Naughty Dog, The
Last of Us segue una coppia improbabile, Joel ed
Ellie, mentre navigano nel mondo infettato da funghi. La sinossi di
The
Last of Us recita: “Dopo che una pandemia globale
distrugge la civiltà, un sopravvissuto incallito prende in carico
una ragazza di 14 anni che potrebbe essere l’ultima speranza
dell’umanità“.
Oltre a Mazin, anche lo scrittore
del gioco originale Neil Druckmann è uno degli
sceneggiatori e registi della serie. La prima stagione è
interpretata, tra gli altri, da Gabriel Luna nel ruolo di Tommy, Nick
Offerman nel ruolo di Bill, Murray
Bartlett nel ruolo di Frank, Merle
Dandridge nel ruolo di Marlene, Anna Torv nel ruolo di Tess, Rutina
Wesley nel ruolo di Maria e Storm Reid
nel ruolo di Riley Abel. La seconda stagione dovrebbe coprire
anche il sequel del videogioco, intitolato The Last of Us Part II.
Lucasfilm ha dato la notizia di un
nuovo film di Star
Wars in lavorazione, dal titolo The
Mandalorian & Grogu, che sarà diretto e prodotto dal
creatore di The
Mandalorian Jon Favreau. I
dettagli sulla trama del film sono ancora segreti, ma la produzione
inizierà quest’anno. Oltre a Favreau, i produttori del progetto
includono Kathleen Kennedy e Dave Filoni.
Introdotto per la prima volta nel
2019 con il lancio di Disney+, il Mandalorian (alias Din
Djarin) è un cacciatore di taglie solitario interpretato da
Pedro Pascal, che opera nei confini esterni
della galassia. La sua vita prende una svolta drammatica quando gli
viene assegnato il compito di catturare una creatura misteriosa e
adorabile chiamata Grogu, un personaggio amatissimo dai fan
altrimenti noto come “The Child” o “Baby Yoda”. Invece di
consegnare Grogu ai suoi clienti, il Mandaloriano sviluppa un forte
legame con il piccolo e diventa determinato a proteggerlo da varie
minacce. Il loro viaggio costituisce il cuore della serie,
esplorando il senso di scopo e responsabilità in evoluzione del
Mandalorian mentre affronta le sfide di una galassia
post-Impero.
Non è stato ancora confermato se
Pascal riprenderà il ruolo del Mandaloriano nel nuovo film dal
momento che attualmente è in fase di sviluppo anche una
quarta stagione della sua serie di successo. “Ho amato
raccontare storie ambientate nel ricco mondo creato da George
Lucas”, ha dichiarato Favreau riguardo al nuovo progetto.
“La prospettiva di portare il Mandalorian e il suo apprendista
Grogu sul grande schermo è estremamente entusiasmante”.
Il presidente di
Lucasfilm, Kennedy, ha aggiunto: “Jon Favreau
e Dave Filoni hanno introdotto in Star Wars due nuovi e amati
personaggi, e questa nuova storia è perfetta per il grande
schermo”.
The
Mandalorian & Grogu è il primo progetto di una
pianificazione in corso presso Lucasfilm che proporrà la produzione
di lungometraggi e che include anche film già annunciati diretti da
Sharmeen Obaid-Chinoy, James
Mangold e Dave Filoni. Questo progetto
sarebbe dunque il film il primo dell’universo di Star Wars ad
arrivare nei cinema da Star Wars: L’ascesa di
Skywalker nel 2019.
Lucasfilm ha confermato che
Dave Filoni è ufficialmente al lavoro sullo
sviluppo della seconda stagione di Ahsoka. La
notizia è arrivata insieme alla rivelazione in merito al nuovo film
di Star
Wars, The
Mandalorian & Grogu, che sarà diretto da Jon
Favreau.
Ahsoka,
che è disponibile su
Disney+, vedeva Rosario Dawson nei panni del Jedi
preferito dai fan, che sta cercando di salvare la galassia dal
Grande Ammiraglio Thrawn, una nuova minaccia dopo la caduta
dell’Impero Galattico. Dawson ha portato Ahsoka
Tano per la prima volta in live-action nella seconda
stagione di The
Mandalorian ed è apparso anche in The Book of Boba Fett.
La
prima stagione di Ahsoka
è interpretata da Rosario Dawson nel ruolo dell’ex Cavaliere
Jedi, Natasha Liu Bordizzo nel ruolo di Sabine
Wren, Mary Elizabeth Winstead nel ruolo di Hera
Syndulla, Eman Esfandi nel ruolo di Ezra Bridger,
Lars Mikkelsen nel ruolo del Grand’Ammiraglio
Thrawn, Ivanna Sakhno nel ruolo di Shin Hati,
Ray Stevenson nel ruolo di Baylan Skoll,
Wes Chatham nel ruolo del Capitano Enoch,
Diana Lee Inosanto nel ruolo di Morgan Elsbeth,
David Tennant nel ruolo della voce di Huyang e
altri ancora.
Ahsoka
è stata scritta e prodotta da Dave Filoni, noto per il suo lavoro
sulle serie animate di Star Wars The Clone Wars e
Rebels, molto amate dai fan. Ambientata nella
stessa linea temporale di The
Mandalorian, la prima stagione ruota attorno alla
ricerca della Jedi titolare attraverso la galassia, mentre indaga
su una minaccia emergente dopo la caduta dell’Impero.
Paramount+
ha presentato oggi il trailer ufficiale e la key art della serie
drammatica originale britannica Sexy Beast – La
serie.
La nuova serie, interpretata da
James McArdle, Emun Elliott, Tamsin Greig, Stephen Moyer e
Sarah Greene, debutterà il 25 gennaio su Paramount+
in Italia, oltre che nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in tutti
i territori internazionali in cui il servizio di streaming è
disponibile. Il nuovo trailer della serie prequel offre un primo
sguardo alle origini della complicata relazione tra Gal e Don, che
si trovano coinvolti nella seducente follia del mondo criminale
londinese durante i vivaci anni ’90, mentre la relazione nascente
di Gal con DeeDee minaccia tutto il loro mondo.
La trama e il cast di Sexy Beast –
La serie
James McArdle (Mare of Easttown,
Angels in America) è Gal Dove, mentre Emun Elliott (The Rig, The
Gold) è Don Logan: i due sono migliori amici e ladruncoli di
provincia che fanno la bella vita nella East London degli anni
Novanta. Sarah Greene (Bad Sisters, Normal People) è Deedee
Harrison, un’affascinante star del cinema per adulti. Le sue
ambizioni e la sua storia d’amore con Gal la mettono costantemente
in pericolo. Stephen Moyer (Shots Fired, True Blood) è Teddy Bass,
nome in ascesa nel mondo della malavita che seduce Gal e Don nella
sua rete criminale; infine, Tamsin Greig (Episodes, Friday Night
Dinner) è Cecilia, la sorella maggiore di Don, patologicamente
dispotica e temibile.
Il cast aggiuntivo comprende Eliza
Bennett (Dynasty), Clea Martin (Hanna), Nicholas Nunn (The Victim),
Peter Ferdinando (The Letter For The King), John Dagleish (The
Third Day), Robbie Gee (Motherland), Paul Kaye (The Stranger), Lex
Shrapnel (Infiniti), Cally Lawrence (Who Is Alice), David Kennedy
(Hollyoaks), Julian Rhind-Tutt (Greenwing), Ralph Brown (Godfather
of Harlem), Nitin Ganatra (EastEnders) e Alice Bailey Johnson (This
Is Going to Hurt).
Sexy Beast – La serie è stata
girata a Liverpool ed è prodotta da AC Chapter One e Anonymous
Content in associazione con PTIS, la divisione internazionale di
Paramount Global. Michael Caleo, Nicole Clemens, Antony Smith,
Michael Scheel, JC Acosta, Alastair Galbraith e David Caffrey sono
i produttori esecutivi, insieme a David Scinto e Louis Mellis, gli
sceneggiatori del film originale. La serie è distribuita da
Paramount Global Content Distribution.
Il film Searchlight
Pictures di Yorgos Lanthimos Povere
Creature!, vincitore di due Golden Globe come
Miglior film musical o comedy e Miglior attrice in un film musical
o comedy (Emma Stone), arriverà il 25 gennaio nelle sale italiane,
distribuito da The Walt Disney Company Italia.
Povere
Creature! aveva inoltre ottenuto il Leone d’Oro
all’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia.
Dal regista Yorgos Lanthimos e
dalla produttrice
Emma Stonearriva l’incredibile storia e la fantastica
evoluzione di Bella Baxter (Stone),
una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso
scienziato Dr. Godwin Baxter (Willem
Dafoe). Sotto la protezione di Baxter, Bella è
desiderosa di imparare. Affamata della mondanità che le manca,
Bella fugge con Duncan Wedderburn (Mark
Ruffalo), un abile e dissoluto avvocato, in una
travolgente avventura attraverso i continenti. Libera dai
pregiudizi del suo tempo, Bella è sempre più decisa nel suo
proposito di difendere l’uguaglianza e l’emancipazione.
Searchlight Pictures in associazione con Film4 e TSG
Entertainment, una produzione Element Pictures, presenta Povere
Creature!, diretto dal candidato all’Academy Award®
Yorgos Lanthimos (La favorita, The
Lobster). Con una sceneggiatura scritta dal candidato
all’Academy Award Tony McNamara (La favorita), basata sul
romanzo di Alasdair Gray, il film è prodotto dal candidato
all’Oscar Ed Guiney p.g.a. (La favorita, Room),
Andrew Lowe p.g.a. (The Eternal Daughter, The
Souvenir: Part II), Yorgos Lanthimos p.g.a. ed Emma Stone
p.g.a..
La vincitrice dell’Academy Award® Emma Stone, (La
favorita, La La Land), è protagonista insieme al
candidato all’Academy Award® Willem Dafoe (The Lighthouse,
The French Dispatch), al candidato all’Academy Award® Mark
Ruffalo (Il caso Spotlight, Foxcatcher – Una storia
americana), al vincitore del Golden Globe® Ramy Youssef
(Ramy, Mr. Robot), Christopher Abbott (Black
Bear, Possessor), il vincitore del Primetime Emmy®
Award Jerrod Carmichael (The Carmichael Show), Hanna
Schygulla (Ai confini del paradiso), Kathryn Hunter
(Macbeth) e la candidata al Primetime Emmy® Award Margaret Qualley (C’era una volta a…
Hollywood, Maid).
Il direttore della fotografia è il candidato all’Oscar® Robbie
Ryan, BSC, ISC (La favorita, C’mon C’mon), gli
scenografi sono James Price (Judy) e Shona Heath, con i
costumi di Holly Waddington (Lady Macbeth, War
Horse), e le acconciature e il trucco prostetico della
candidata all’Oscar® Nadia Stacey (La favorita,
Crudelia). La colonna sonora originale è composta da
Jerskin Fendrix, il montatore è il candidato all’Oscar® Yorgos
Mavropsaridis, ACE (La favorita, The Lobster) e
la set decorator è Zsuzsa Mihalek (La talpa).
Apple
TV+ ha svelato oggi il trailer di The Dynasty:
New England Patriots, il documentario in 10 parti della
Imagine Documentaries di Brian Grazer e Ron Howard
che racconta l’ascesa della dinastia sportiva più dominante del 21°
secolo, i New England Patriots. La serie, che farà il suo debutto
il 16 febbraio, riunisce l’ex quarterback Tom Brady, l’allenatore
Bill Belichick e il proprietario Robert Kraft, oltre a tanti altri
collaboratori, nel racconto della storia che ha portato allo
straordinario primato della squadra.
Grazie a interviste inedite a
Kraft, Belichick e Brady, la serie offre un accesso senza
precedenti alla storia del club, con approfondimenti da parte di
giocatori, allenatori e dirigenti passati e presenti dei Patriots,
tra cui Adam Vinatieri, Drew Bledsoe, Rob Gronkowski, Ty Law, Bill
Parcells e Jonathan Kraft; funzionari della lega e giornalisti
sportivi come Roger Goodell, Al Michaels e Howard Bryant; tifosi di
alto profilo, come Jon Bon Jovi, Bill Burr, Rupert Murdoch e molti
altri. La docuserie è un’esplorazione del viaggio ventennale del
franchise, alla scoperta dell’intesa unica che ha contribuito alle
sei vittorie al Super Bowl, fino al conflitto interno che ha
scatenato una faida per il territorio. Dalla suite
dell’armatore allo spogliatoio, il documentario rivela uno
sguardo dall’interno sulla strada verso la grandezza e sul
conseguente prezzo da pagare.
Diretto dal regista vincitore
dell’Emmy Matthew Hamachek (“Tiger”), “The Dynasty: New England
Patriots” racconta l’ascesa e la storica corsa ventennale dei
Patriots durante l’era Brady-Belichick-Kraft. La docuserie è basata
sull’omonimo bestseller del New York Times dell’autore Jeff
Benedict e scava più in profondità dentro questa storia,
attingendo a migliaia di ore di riprese video e file audio inediti,
provenienti dall’archivio dei Patriots.
La serie di documentari,
The Dynasty: New England Patriots prodotta da
Imagine Documentaries, è prodotta esecutivamente da Brian Grazer,
Ron Howard, Sara Bernstein, Justin Wilkes e Jeff Benedict, insieme
a Matthew Hamachek, che ne cura anche la regia. Miranda
Johnson-Smith, Meredith Kaulfers e Jonna McLaughlin sono
co-produttori esecutivi e Daniel Koehler e Dallas Rexer sono i
produttori. Apple TV+ e Imagine Documentaries hanno recentemente
collaborato all’acclamata docuserie in quattro parti “The Super
Models” uscita nello scorso autunno.
Lo Studio Ghibli
(qui il loro sito italiano ufficiale) è uno dei più
importanti studi cinematografici d’animazione, un’istituzione non
soltanto in Giappone, dove i film anime del franchise sono tra i
lungometraggi più visti, ma anche in tutto il mondo occidentale. I
loro film fanno appello a bambini e adulti: le narrazioni, le
trame e i personaggi sono complessi e dotati di una profondità che,
ad oggi, ha pochi eguali. Gli spettatori potrebbero guardare un
film dello studio più volte e ancora non cogliere tutte le sue
sfumature. Spesso i sottili suggerimenti nascosti nelle trame
spingono però i fan ad immaginare i personaggi amati sotto una
nuova luce. In occasione dell’uscita in sala di Il ragazzo e
l’airone (qui
la recensione), il nuovo film di Hayao
Miyazaki prodotto dallo Studio Ghibli, ecco allora una
selezione di teorie assurde ma non impossibili espresse dagli
amanti delle storie dello studio.
Totoro è il Dio della Morte
Ambientato
nel Giappone degli anni 50,Il mio vicino Totoro
è la storia delle sorelline
Satsuki
e
Mei,
costrette a trasferirsi in una vecchia casa per stare più
vicino all’ospedale dove la loro madre è in convalescenza. Le
ragazze scoprono rapidamente che le aree attorno alla nuova
abitazione ospitano spiriti della foresta amichevoli comeTotoro,
una grande creatura simile a un coniglio. Nel corso del
film Mei
si perde ma, grazie a
Totoro
e ai suoi amici, viene ritrovata.
Più volte è stato ribadito che il
film abbia al suo interno forti riferimenti ad un fatto avvenuto
realmente, un caso di rapimento e omicidio degli anni 60 detto
”incidente di Sayama”. In effetti, il film è ambientato a
Sayama ed è ricco di dettagli che ricordano l’evento di
cronaca, con Totoro che dunque assumerebbe l’incarnazione della
morte. Lo Studio Ghibli ha però sempre smentito
queste supposizioni.
I bagni pubblici di Yubaba sono un
bordello
Il film più celebre di
Studio Ghibli, premiato agli Oscar e successo
incredibile al botteghino è La città incantata. La storia si svolge all’interno
dei bagni pubblici diretti da Yubaba, una donna
anziana con un naso ed una testa estremamente sproporzionati.
Per alcuni fan, i bagni al centro
del film sono in realtà un bordello e Yubaba è il classico
esempio della donna matura che può controllare un’attività simile.
Infatti, in Giappone, nel periodo Edo i bagni pubblici
erano fondamentalmente una copertura per i bordelli e le direttrici
di essi a volte erano chiamate proprio “Yubaba.” Inoltre,
nel film Yubaba fa adottare a Chihiro lo
pseudonimo ”Sen”, cose che potrebbe accadere anche per le
prostitute che vogliono mantenere riservata la propria
identità.
Seita e Setsuko sono in
Purgatorio
Al contrario di tanti altri
film
d’animazione dello Studio Ghibli allegri e
variopinti, Una
tomba per le lucciole fa una rappresentazione
desolante delle giovani vittime della guerra spesso non
rappresentate. La storia tratta dell’adolescente Seita e
di sua sorella minore Setsuko mentre lottano per
sopravvivere durante gli ultimi giorni della Seconda guerra
mondiale.
Nel finale, Seita muore di
fame e si ricongiunge con sua sorella in un luogo che sembra
l’aldilà. Tuttavia, riflettendo sugli eventi che hanno portato alla
loro morte, alcuni fan hanno dedotto che in realtà le sorelle non
muoiano. Come in una sorta di Purgatorio,
Setsuko e Seita sono
costrette a rivivere i tortuosi giorni finali della guerra per
l’eternità.
Dola è la versione anziana di Pippi
Calzelunghe
Pippi Calzelunghe
è la figlia di un pirata ed è riconoscibile soprattutto per le sue
trecce rosse che sfidano la forza di gravità. Dall’altro lato del
pianeta, Dola di Laputa
– Castello nel cielo, è il capo dei pirati dell’aria e
ha due lunghe trecce rosse.
Secondo alcuni fan, il personaggio
svedese e quello dello Studio Ghibli hanno molti
aspetti in comune. Alla base di questa teoria sta il fatto che
Miyazaki, il regista di Laputa, in
passato avrebbe dovuto realizzare un lungometraggio anime basato
sul libro Pippi Calzelunghe: La ragazza più forte del
mondo, ma gli è stato negato il permesso di farlo. A quanto
pare, il regista non ha però mai completamente abbandonato l’idea e
Dola sarebbe un modo in cui avrebbe ottenuto la propria
versione del personaggio.
Il mio vicino Totoro è una
rivisitazione di Alice nel Paese delle Meraviglie
Ne Il mio vicino Totoro ci sono una serie di
elementi del racconto di Lewis CarolAlice nel
Paese delle Meraviglie: dal Gattobus, al coniglio
Totoro, alle piante anamorfiche e gli animali che
svaniscono. E ancora: la protagonista femminile, i tunnel e i
passaggi nascosti.
In questo caso, va detto che il
mondo della fantasia è un’ambientazione sfruttatissima, non solo
dallo Studio Ghibli, per le storie per bambini. I
luoghi incantati sono il rifugio preferito per l’età infantile. Si
può dire allora che probabilmente il
regista Miyazaki, anche senza voler
rendere direttamente omaggio al libro, è stato influenzato da
Alice nel paese delle meraviglie.
Ponyo è un angelo
Nel 2008 lo Studio
Ghibli realizza una rivisitazione de La Sirenetta:
Ponyo sulla scogliera. Il film racconta le avventure di un
pesciolino rosso che sogna di diventare un essere umano dopo che
viene salvato da un bambino.
Stando ad una teoria dei fan, tutta
la popolazione del villaggio di Sosuke in realtà è morta
con l’inondazione. Le barche che trasportano gli abitanti dopo
l’aumento del livello dell’acqua vanno tutte in una direzione: per
alcuni questo potrebbe essere un riferimento al fiume
Sanzu, che è l’equivalente buddista del fiume
Stige. Inoltre, Ponyo e Sosuke passano
attraverso un tunnel, ma non vengono mai visti tornare indietro,
suggerendo che i due personaggi si siano diretti nell’aldilà.
Senza-Volto è stato un essere
umano
In La città incantata, Senza-Volto è un essere
spiritato e terrificante che si lega in modo quasi morboso a
Sen. Anche se sembra avere un aspetto simile a quello
umano e mostra alcuni tratti caratteriali distintamente umani, è
impossibile dire con certezza cosa sia Senza-Volto e da
dove possa essere arrivato. Alcuni fan dello
Studio Ghibli credono però che
Senza-Volto un tempo fosse umano, ma è diventato un
fantasma perché ha trascorso troppo tempo nel mondo degli spiriti,
proprio come stava accadendo alla protagonista prima che mangiasse
qualcosa di quel posto.
Ponyo e Sosuke sono i custodi di
Kiki – Consegne a domicilio
I fan più attenti dello
Studio Ghibli avranno sicuramente notato la
somiglianza tra i custodi Osono in Kiki – Consegne a domicilio e Ponyo
e Sosuke di
Ponyo sulla scogliera. La teoria è abbastanza improbabile.
I due personaggi di Kiki sono adulti, mentre quelli di
Ponyo sono bambini. Inoltre, considerando che Kiki – Consegne a domicilio è stato rilasciato
nel 1989, molto prima di Ponyo del 2008, sarebbe
necessaria una seria capacità di anticipazione da parte di Miyazaki. Eppure, di cose strane ne sono
successe nel mondo di Studio Ghibli…
Il misterioso abito di
Principessa Mononoke
In Principessa Mononoke, la
protagonista San viene allevata dai lupi.
San è stata abbandonata dai suoi genitori mentre
erano in fuga dalla dea lupo Moro. Nel film dello
Studio Ghibli, per mimetizzarsi con i suoi
fratelli lupi San indossa una pelliccia. Ma da dove
arriva il manto? Secondo una macabra teoria dei fan, i genitori di
San hanno dato la caccia ai cuccioli di
Moro e sono riusciti ad uccidere uno dei suoi
piccoli. In questo modo, quando ha preso i bracconieri,
Moro ha risparmiato San e l’ha sostituita con il
suo cucciolo perduto, dandole il pelo del piccolo lupo.
Setsuko compare ne La città
incantata
In una scena de La città incantata, si può vedere un altro personaggio
dello Studio Ghibli. Quando Chihiro/Sen e
Senza-Volto partono in treno per visitare la sorella
gemella di Yubaba, si vede brevemente una piattaforma
affollata di spiriti in transito. Tra queste anime alcuni fan hanno
scorto Setsuko di Una tomba per le
lucciole. Il personaggio sembra stare aspettando l’arrivo
di suo fratello. Per quanto tragico possa sembrare, questa teoria
si adatta molto bene al finale di Una tomba per le lucciole. Nel film
infatti, Seita muore su una piattaforma ferroviaria
molto simile a quella vista ne La città incantata.
Tutti i film dello Studio
Ghibli sono connessi tra loro
Come accade per tanti altri
studi, anche i film prodotti dallo Studio Ghibli
sarebbero in qualche modo connessi tra di loro. Se lo fa
Pixar, anche Miyazaki e co. possono usare qualche
escamotage a riguardo. Nei vari film del franchise si trovano
infatti un sacco di Easter Eggs e di rimandi al resto dei lungometraggi
Ghibli. Per alcuni fan, l’unione di tutti questi riferimenti
potrebbe creare un più ampio universo Ghibli. Forse non si tratta
di un mondo così interconnesso e legato come quello del MCU, ma anche il franchise giapponese sa come
tenere i fan ancorati a sè.
La maledizione dello Studio
Ghibli
C’è nel mercato finanziario
una teoria sullo Studio Ghibli: sembra che esso
sia in grado di danneggiare i mercati azionari e valutari. A quanto
pare, ogni volta che un film dello studio va in onda in TV nel
paese, ciò è dannoso per l’economia giapponese. Come se si
trattasse di una maledizione. Anche il resto del mondo deve stare
all’erta: l’effetto è presumibilmente internazionale. Un ex
impiegato finanziario ha scoperto che 28 delle 35 volte in cui un
film del franchise è andato in onda, la valuta del Giappone o degli
Stati Uniti è scesa il giorno successivo. Questa teoria è la più
assurda ma anche la più verificabile: sembra infatti che i film di
Ghibli siano così magici da influenzare non solo il mondo fantasy,
ma anche quello reale.
Prime
Video ha inaugurato l’anno nuovo con Il
nemico (qui
la recensione), film di stampo sci-fi diretto da Garth Davis e basato
sull’omonimo romanzo di Iain Reid, presente in veste di
sceneggiatore. Nonostante il regista abbia attinto a piene mani dal
libro, nel lungometraggio sono comunque presenti alcuni incisivi
cambiamenti, alcuni dei quali più funzionali di altri se visti
nell’ottica dell’essere fedeli alla visione artistica di Davis.
Il nemico, che può dirsi essere un one-location
movie, è sorretto da un cast di tutto rispetto, in cui a
fungere da pilastri portanti sono Saoirse Ronan e Paul Mescal per una performance davvero
brillante. Ma quali sono le differenze con la sua
controparte cartacea?
L’esistenza subito rivelata dell’AI
Sin dai titoli di testa de Il
nemico, il pubblico viene a conoscenza del contesto
in cui la storia prende forma. Infatti, le frasi impresse sullo
schermo nero lo informano sul fatto che l’AI – in ciò che andremo a
visionare – è destinata a essere un’entità che si sostituirà
all’uomo. Nel romanzo tale concetto viene invece introdotto al
lettore più lentamente, tanto che l’AI è menzionata solo all’arrivo
di Terrence nella fattoria, quando spiega la situazione a Junior ed
Hen. Nella versione cinematografica, invece, la scelta di rivelarlo
prima dell’inizio vero e proprio del film, oltre a far credere
(erroneamente) che questo sia destinato ad approfondire questi
aspetti fantascientifici, spiega già ciò che accadrà nel corso
della narrazione, facendo sì che l’annuncio di Terrence, secondo
cui Junior sarà sostituito dall’Intelligenza Artificiale, sembri
appropriato invece che inquietante.
Junior viene reclutato
Quando all’inizio di Il
nemico Terrance bussa alla porta di Junior ed Hen per
annunciare loro il programma per la colonizzazione degli esseri
umani nello spazio, annuncia alla coppia che l’uomo è stato
intenzionalmente preso da parte dell’ente governativo OuterMore.
Nel libro, invece, Terrance informa Junior di essere stato
selezionato a caso, e non si sa molto di più su questo processo che
sarebbe stato sicuramente interessante da approfondire.
Hen protegge l’AI di Junior
Quando l’AI di Junior si attiva all’inzio di
Il nemico, Hen è consapevole di dover
vivere per due anni con qualcuno che non è realmente suo marito,
pur avendo ricevuto da lui pensieri e comportamenti. Nel momento in
cui il vero Junior fa ritorno a casa, la copia AI di conseguenza
deve essere spenta. La sequenza nel film si trasforma nel climax
finale, in cui Henrietta – alla fine innamoratasi – cerca in tutti
i modi di impedirlo, con degli scatti d’ira molto forti, a tal
punto che devono prenderla di peso e portarla fuori
dall’abitazione.
Compiendo questa scelta, il regista
decide di esternare i sentimenti della donna che invece nel libro
non vengono esposti. Ella, nella versione cartacea, guarda
con calma lo spegnimento dell’AI di Junior, con il vero Junior di
nuovo al suo fianco, e ciò significa che quel momento per lei non è
traumatico come invece ci dimostra la pellicola. Questo, di
conseguenza, umanizza anche l’AI di Junior e mette ulteriormente in
discussione l’etica di Terrence e della società OuterMore per cui
lavora. Inoltre, è l’affetto di Hen per la copia del marito a
contribuire all’incrinazione del rapporto tra i due.
Il punto di vista è quello di Henrietta
Se in Il nemico il
point of view è affidato a Henrietta, una
scelta che sceneggiatore e regista hanno ponderato bene affidandosi
alle qualità recitative di Saoirse Ronan, nel romanzo il punto di
vista è quello di Junior, e solo dopo il lettore si rende conto che
a narrare la storia è la sua copia AI. Cambiando di prospettiva,
muta anche l’impatto che i singoli personaggi hanno sullo
spettatore/lettore. Nel caso del film, ci si lega inevitabilmente
di più a Henrietta, mentre nel libro – essendo stata l’AI di Junior
a raccontarsi per tutto il tempo – è il suo di viaggio a sembrare
più importante, oltre che a colpire maggiormente.
Più focus sulla coppia
Sia nel film che nel romanzo c’è un’esplorazione
del matrimonio, a cui si lega l’analisi sulle dinamiche di coppia e
in generale sulla caducità dei legami e dell’incomunicabilità, ma
nel caso del libro, esso è più interessato all’aspetto
fantascientifico piuttosto che a indagare la crisi fra Hen e
Junior. Nel romanzo, infatti, la loro relazione è l’espediente
narrativo per esaminare i problemi che l’umanità si trova ad
affrontare nel presente e nel futuro, e il modo in cui questi si
manifestano in una realtà circoscritta ai due. Al contrario, la
versione su schermo si concentra maggiormente sul realismo emotivo
dei due personaggi centrali e utilizza gli elementi sci-fi solo
come sfondo.
Il commento sociale del film
Il cinema molto più di frequente sta scegliendo
di raccontare futuri più realistici all’interno del genere sci-fi.
Questo perché al giorno d’oggi ciò che viene rappresentato sullo
schermo, pur non essendo concreta reatà, ne diventa una possibilità
futura a causa della crisi climatica che sta stressando il pianeta.
È per questo che Garth Davis ambienta il film nel 2065 poiché vuole
avvertire tutti di mobilitarsi ora per frenare gli effetti del
cambiamento climatico. E così si spinge in un commento
sociale, con l’obiettivo che il pubblico confronti
direttamente questo futuro con il futuro della nostra effettiva
realtà. Nel romanzo, ciò non avviene, e Iain Reid fornisce una
risposta ambigua sia su quando si svolge il racconto sia su quali
siano le azioni che hanno portato alla devastazione della
Terra.
Plot twist più prevedibili
Se nel romanzo di Reid il mistero è la
componente primaria della narrazione sci-fi messa in moto,
nel film questa è più flebile e conferma la scelta del regista di
essersi voluto dedicare in principal modo alla creazione di una
storia emotivamente coinvolgente. E che, come dicevamo, si
concentrasse più sulla sfera matrimoniale che su quella
fantascientifca. Ecco perché i colpi di scena sono più prevedibili
e meno scioccanti rispetto al libro, tanto che gli spunti visivi,
l’illuminazione che indica la differenza fra Junior e il suo AI e
le informazioni concrete condivise sul mondo presenti nel
lungometraggio, contribuiscono a far sì che il pubblico abbia
un’idea della verità sul matrimonio di Hen e Junior prima del
tempo.
Cosa accade a Hen quando se ne va?
Alla fine del libro, attraverso alcuni indizi,
il lettore scopre solo che la Hen tornata in seguito alla
discussione con Junior, è una sua versione AI, mandata per
non farlo rimanere da solo. Il film, nella sua conclusione, è molto
più esplicito in questo: dopo aver lasciato al marito una lettera
vuota, ed essere stata sostituita da una sua copia, vediamo
Henrietta – quella vera – a bordo di un aereo, in viaggio verso un
futuro incerto ma pieno di speranza, proprio come lei desiderava.
Una scelta funzionale al point of view con cui si è deciso
di conduerre la storia, e che ci mostra il personaggio, a lungo
sofferente, avviarsi verso un futuro migliore, proprio come in
fondo ci si aspettava.