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How To Have Sex dal 1° febbraio al cinema

How To Have Sex dal 1° febbraio al cinema

MUBI, distributore globale, servizio di streaming e società di produzione, e la casa di distribuzione Teodora Film portano insieme in Italia l’atteso debutto alla regia di Molly Manning Walker, How To Have Sex, vincitore di Un Certain Regard a Cannes 2023 e Miglior film rivelazione agli EFA. Il film, che in autunno ha inaugurato anche il festival Alice nella Città, verrà distribuito al cinema da Teodora dal 1° febbraio, per arrivare successivamente in esclusiva streaming su MUBI.

Tre adolescenti britanniche vanno in vacanza a Creta per abbandonarsi a un divertimento senza limiti, tra alcool, locali notturni e nuove amicizie. In quella che dovrebbe essere la più bella estate della loro vita scopriranno che sesso, consenso e consapevolezza di sé seguono percorsi più complessi di quanto immaginavano. Molly Manning Walker esplora senza filtri il mondo dei giovanissimi, raccontandone gli eccessi ma anche la fragilità e le insicurezze, in un ritratto generazionale destinato a far discutere.

Ho avuto l’occasione di rivedere alcune amiche del liceo e stavamo ricordando le vacanze tra ragazze che facevamo allora“, ha dichiarato la regista. “Mentre passavamo in rassegna le varie storie, ho iniziato a rendermi conto dell’impatto che quelle vacanze avevano avuto sul modo in cui ognuno di noi concepisce il sesso. Da lì ho avuto l’idea di scrivere un film che raccontasse la pressione sociale che spinge i giovani alle prime esperienze sessuali, ma volevo assicurarmi che fosse narrato dal punto di vista delle ragazze e senza un atteggiamento giudicante: un film capace di catturare il momento insieme migliore e peggiore della vita di molte persone“.

Diplomata alla National Film and Television School, Molly Manning Walker ha lavorato per molti anni come direttrice della fotografia, tra gli altri per il film Scrapper di Charlotte Regan e per la celebre serie televisiva Mood. Il suo primo passo da regista è il cortometraggio Good Thanks, You?, che viene presentato alla Semaine de la Critique a Cannes. Sempre a Cannes nel 2022 vince il premio Next Step con la sceneggiatura di How To Have Sex, che diventerà il suo film d’esordio.

How To Have Sex ha per protagonista Mia McKenna-Bruce (Persuasione, Kindling), che per il film è stata premiata ai British Independent Film Awards e ha ricevuto una candidatura agli European Film Awards. La affiancano nel cast Samuel Bottomley (Somewhere Boy, Ladhood), Lara Peake (Mood, Brave New World), Shaun Thomas (Ali&Ava – Storia di un incontro, The Long Shadow) e le esordienti Enva Lewis e Laura Ambler.

A Bloody Locky Day: la nuova serie Originale sud coreana in arrivo su Paramount+

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Paramount+ ha presentato oggi il trailer ufficiale e la key art della nuova serie thriller originale sudcoreana A Bloody Locky Day.

A Bloody Locky Day: quando esce e dove vederla in streaming

Tutti i 10 episodi saranno trasmessi in anteprima giovedì 1° febbraio su Paramount+ in Italia, oltre che negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada, Australia, America Latina, Brasile, Francia, Germania, Svizzera e Austria.

A Bloody Locky Day: trama e cast

In A Bloody Locky Day, Oh Taek è un tassista sfortunato che ha un’insolita fortuna quando accetta di accompagnare un uomo misterioso di nome Geum Hyuk-soo in una città lontana in cambio di una tariffa esorbitante. Ma quando il passeggero si rivela un serial killer, che confessa i macabri crimini del suo passato e uccide altre persone sull’autostrada, il tassista deve giocare d’astuzia per assicurarsi che la sua fortuna non finisca in modo mortale.

A Bloody Locky Day è interpretato dagli attori Lee Sung-min (Reborn Rich) nel ruolo di Oh Taek, Yoo Yeon-seok (Narco-Saints) nel ruolo di Geum Hyuk-soo e Lee Jung-eun (Parasite) nel ruolo di Hwang Soon-gyu, ed è basato sul webtoon Naver A Day of Bad Luck di Aporia. La serie in dieci episodi è diretta da Pil Gam-seong (Hostage: Missing Celebrity) e scritta da Kim Min-sung e Song Han-na.

Dopo il successo di critica del pluripremiato BARGAIN di 2023, A BLOODY LUCKY DAY è il nuovo progetto sviluppato da Paramount+ e TVING attraverso una partnership tra Paramount e la potenza coreana dell’intrattenimento CJ ENM.

A Bloody Locky Day è prodotto dalle case di produzione Studio Dragon, The Great Show e Studio N di CJ ENM. A BLOODY LUCKY DAY è concesso in licenza da Paramount Global Content Distribution in alcuni mercati internazionali.

About Paramount+

Paramount+ è un servizio globale di video streaming digitale in abbonamento di Paramount che offre una montagna di intrattenimento premium per il pubblico di tutte le età. A livello internazionale, il servizio di streaming offre una vasta libreria di serie originali, spettacoli di successo e film popolari di ogni genere provenienti da marchi e studi di produzione di fama mondiale, tra cui SHOWTIME®, CBS, Comedy Central, MTV, Nickelodeon, Paramount Pictures e Smithsonian Channel™, oltre a una robusta offerta di contenuti locali di prima qualità. Il servizio è attualmente attivo negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, America Latina, Caraibi, Austria, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Svizzera e Corea del Sud.

Echo: recensione della serie Marvel Spotlight con Alaqua Cox

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Echo: recensione della serie Marvel Spotlight con Alaqua Cox

In apertura del 2024, i Marvel Studio, insieme a Disney+, propongono al pubblico affezionato la prima serie sotto la loro nuova etichetta Marvel Spotlight: Echo. La nuova miniserie, i cui 5 episodi sono disponibili contemporaneamente in piattaforma dal 10 gennaio, nasce dal grande successo che il personaggio di Maya Lopez/Echo (Alaqua Cox), vista in Hawkeye, ha riscosso presso il pubblico. Lo spin-off si propone di raccontare una storia esterna al MCU, anche se vede, trai personaggi più attesi, il ritorno del Kingpin di Vincent D’Onofrio, già anticipato proprio nella serie con protagonista Jeremy Renner.

Echo, la trama della serie

La storia è appunto quella di Maya: dopo aver scoperto che quello che credeva fosse il suo più grande alleato e che lei considerava un padre adottivo, Kingpin appunto, è in realtà il mandante dell’omicidio di suo padre, scappa dalla sua vita per cercare di riconnettersi con le sue radici nativo americane e con la sua famiglia. La serie esplora dunque non solo l’identità di Maya, ma anche quella del suo popolo, elemento molto importante nella narrazione di una minoranza etnica che non sempre ha trovato spazio sullo schermo.

Il viaggio di Maya, interpretata dall’intensa Alaqua Cox, attrice non udente e amputata, si muove costantemente a cavallo della dicotomia che è stata la sua vita fino a quel momento, tra passato e presente, tra famiglia adottiva a New York e famiglia di sangue, quella in Oklahoma, che lei vuole riscoprire. Il viaggio della protagonista non è quindi solo fisico e motorio, ma soprattutto interiore ed emotivo, a tratti etico e morale.

Una finestra sulla Nazione Choctaw

Per quanto al momento un’isola in un universo prevalentemente caucasico, la specificità di Echo è quella di puntare l’attenzione dello spettatore sulla Nazione Choctaw, da cui proviene la protagonista, offrendo forse per la prima volta in un prodotto di così largo consumo uno sguardo profondo e rispettoso sulla cultura e la storia di questa comunità.

A questo approfondimento antropologico, reso però emozionante dal filtro personale di Maya e della sua storia, si aggiunge uno stile che pone Echo nella scia di prodotti come Moon Knight o The Falcon and the Winter Soldier, serie esteticamente più grezze e realistiche rispetto alla spettacolarità Marvel, che lasciano maggiore spazio alla violenza e ai combattimenti duri e puri.

echo vincent d'onofrioQuello che però Echo non sembra riuscire a evitare è proprio la volontà di dire tutto in soli cinque episodi, sfociando poi nel problema opposto, che sarebbe quello di dire troppo e in maniera superficiale, correndo il rischio di diventare superficiale.

Un’occasione nuova per i Marvel Studios

Nel panorama produttivo della Marvel, Echo arriva in un momento delicato. Lo studio è reduce da quello che è a tutti gli effetti l’anno peggiore dal 2008, con due film che non sono stati bene accolti dal pubblico e con uno scandalo giudiziario che ne influenzerà il futuro. La serie, diretta dalla regista Navajo Sydney Freeland, sembra voler dare una nuova direzione alla produzione dello studio, anche sotto l’egida di Marvel Spotlight: la possibilità di differenziare la produzione e svincolarsi da quello che era nato come grande punto di forza, l’interconnessione totale dei racconti e dei personaggi, ma che sulla lunga distanza e con la continua introduzione di volti, nomi e con l’evoluzione delle necessità narrative, diventa sempre più un vincolo che tarpa la grande creatività che la scuderia Marvel ha sempre manifestato.

All’indomani della vittoria di Lily Gladstone ai Golden Globe 2024, sembra chiaro che per Hollywood è finalmente arrivato il momento di fare ammenda e di riconoscere la fondamentale importanza che le comunità native hanno avuto nella costruzione della storia del Paese, soprattutto è il momento di ri-raccontarne la mitologia da un punto di vista non più fazioso ma inclusivo e personale, in modo tale che davvero la loro storia diventi una ricchezza universale e non solo nozione da enciclopedia.

E forse questo potrebbe essere il merito più grande di Echo, la possibilità di aprire una finestra su un mondo che non vede l’ora di essere raccontato e visto a 360°, con punti di vista, storie passate e future da condividere con il mondo.

The Mandalorian & Grogu, la prima immagine ufficiale del film di Jon Favreau

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Il Mandaloriano e Grogu si imbarcano in una nuova avventura nelle sale cinematografiche. Diretto da Jon Favreau e prodotto da Favreau, Kathleen Kennedy e Dave Filoni, The Mandalorian & Grogu inizierà la produzione nel 2024.

Ho amato raccontare storie ambientate nel ricco mondo creato da George Lucas. La prospettiva di portare sul grande schermo il Mandaloriano e il suo apprendista Grogu è estremamente entusiasmante”, ha dichiarato Favreau.

Kathleen Kennedy, Presidente di Lucasfilm, ha aggiunto: “Jon Favreau e Dave Filoni hanno introdotto in Star Wars due nuovi e amatissimi personaggi, e questa nuova storia si adatta perfettamente al grande schermo”.

The Mandalorian & Grogu sarà alla guida del programma di sviluppo di lungometraggi Lucasfilm, che comprende i film diretti da Sharmeen Obaid-Chinoy, James Mangold e Dave Filoni, che sta anche sviluppando la seconda stagione di Ahsoka.

La Sony svela i loghi ufficiali di Venom 3 e Karate Kid

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La Sony svela i loghi ufficiali di Venom 3 e Karate Kid

Manca ancora molto all’uscita di Venom 3, ma la Sony Pictures, svelando la sua line-up per il 2024 al CES 2024, ha finalmente rivelato il primo logo ufficiale del film, insieme anche a quello del nuovo Karate Kid. Per quanto riguarda il logo di Venom 3, questo assomiglia ai due precedenti titoli dedicati al celebre simbionte, ma potrebbe facilmente essere un logo temporaneo. Si prevede infatti che, proprio come per il secondo capitolo, Venom: La furia di Carnage, anche questo terzo film avrà un sottotitolo, per cui è lecito aspettarsi che un nuovo logo del film verrà prima o poi fornito, comprensivo di tale aggiunta.

Oltre a questo, come anticipato, è poi stato presentato anche il logo di Karate Kid, un nuovo film del franchise che riporterà in scena il karate kid originale Ralph Macchio e Jackie Chan, che aveva invece recitato in qualità di maestro nel reboot. A novembre è infatti stato annunciato che Macchio e Chan si riuniranno per questo nuovo film nel 2024 e che è ancora in corso il casting per una nuova star bambina che interpreti il personaggio principale. Ad oggi non sono ancora stati rivelati altri dettagli sulla trama, per cui non resta che attendere maggiori comunicazioni da parte della Sony. Intanto, ecco qui di seguito i loghi presentati, riportati da Rotten Tomatoes:

Venom 3, tutto quello che sappiamo sul film

A maggio, il titolo provvisorio di Venom 3 è stato rivelato essere Orwell, che alcuni fan hanno preso come riferimento a Orwell Taylor della Marvel Comics, un ex generale dell’esercito degli Stati Uniti che formò la squadra di supercriminali cacciatori di Venom nota come “Jury”. Il personaggio di Orwell ha svolto un ruolo di primo piano nella miniserie Venom: Lethal Protector dello scrittore David Michelinie e dell’artista Mark Bagley, che ha segnato il primo titolo da solista di Venom quando è stato lanciato nei primi anni ’90. In attesa di una conferma sul titolo ufficiale, restano sconosciuti i dettagli della trama. Il film sarà distribuito in sala dalla Sony dall’8 novembre 2024.

Oltre al ritorno di Hardy nel ruolo di Venom/Eddie Brock, Venom 3 introdurrà la star di Ted Lasso, Juno Temple, in un ruolo significativo anche se sconosciuto. Anche la star di Doctor Strange Chiwetel Ejiofor, che interpreta lo stregone Karl Mordo nel Marvel Cinematic Universe, è stata confermata per il cast di Venom 3 in un ruolo a sua volta sconosciuto. Al momento della stesura, Hardy, Temple ed Ejiofor sono gli unici tre attori ufficialmente coinvolti nel progetto, lasciando i fan a ipotizzare se Michelle Williams e/o Stephen Graham torneranno per riprendere i rispettivi ruoli di Anne Weying e il detective Mulligan dal precedente Venom ( 2018) e Venom: La furia di Carnage (2021).

BAFTA EE Rising Star Award 2024: ecco gli strepitosi nominati di quest’anno

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La star di Bridgerton Phoebe Dynevor, Jacob Elordi e Ayo Edebiri (fresca di Golden Globe) di The Bear sono stati nominati per il prestigioso BAFTA Film EE Rising Star Award 2024. Il quintetto è completato da Mia McKenna-Bruce, protagonista del film indipendente britannico How to Have Sex, e di Sophie Wilde di Talk to Me.

I candidati sono stati annunciati dall’attore e produttore Stephen Graham in una conferenza stampa condotta dal critico cinematografico e conduttore radiofonico Ali Plumb.

L’elenco è una stimata raccolta di giovani attori. Dynevor, che ha interpretato Daphne Bridgerton nella serie di successo Netflix, è nota per la sua recente apparizione nel thriller Fair Play. Elordi ha guidato Saltburn al fianco di Barry Keoghan, il film di Amazon Prime Video candidato ai BAFTA di Emerald Fennell. Edebiri, nel frattempo, ha fatto il suo debutto in The Bear di Disney+ negli ultimi due anni ed è stata nominata per il suo ruolo nella commedia di Emma Seligman Bottoms.

La giuria, presieduta da Anna Higgs, presidente del comitato cinematografico BAFTA, comprendeva gli attori Daisy Edgar-Jones, Ṣọpẹ́ Dìrísù e Himesh Patel, i direttori del casting Lucy Bevan (The Batman) e Nina Gold (Il Trono di Spade), il produttore cinematografico Adam Ackland (The End We Start From) al fianco dei principali specialisti del settore.

Il premio dell’anno scorso è stato vinto da Emma Mackey di Sex Education, mentre i vincitori precedenti includono Letitia Wright, Daniel Kaluuya, John Boyega e Tom Holland.

“Questi individui straordinari rappresentano ciò che i BAFTA e l’EE Rising Star Award rappresentano come futuro dell’industria cinematografica, incarnando innovazione, dedizione e un impegno per la narrazione che affascina il pubblico di tutto il mondo”, ha affermato Jane Millichip, CEO dei BAFTA. Il presentatore Ali Plumb ha aggiunto: “Ogni talento emergente merita questo riflettore, avendo fornito performance straordinarie che servono da ispirazione per la prossima generazione”.

The Ministry Of Ungentlemanly Warfare: annunciata la data di uscita del film di Guy Ritchie

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Come riporta Deadline, la Lionsgate ha annunciato che il nuovo film di Guy Ritchie, The Ministry Of Ungentlemanly Warfare, uscirà in sala il 19 aprile. Questa nuova pellicola del regista di The Gentleman e Wrath of Man è descritto come una commedia d’azione a stelle e strisce ispirata a fatti realmente accaduti. Il film si basa su file recentemente declassificati del Dipartimento della Guerra britannico e racconta la storia della prima organizzazione di forze speciali mai creata durante la Seconda Guerra Mondiale dal Primo Ministro britannico Winston Churchill e da un piccolo gruppo di ufficiali militari, tra cui lo scrittore Ian Fleming.

L’unità di combattimento top-secret, composta da un gruppo eterogeneo di furfanti e reietti, intraprende un’audace missione contro i nazisti utilizzando tecniche di combattimento assolutamente non convenzionali e assolutamente “poco gentili”. Alla fine, il loro audace approccio cambiò il corso della guerra e gettò le basi per il SAS britannico e per la moderna guerra delle operazioni nere. A qualcuno questa descrizione potrebbe ricordare il gruppo protagonista del film di Quentin Tarantino, Bastardi senza gloria. Il fatto però che quello di Ritchie sia un racconto ispirato ad una vicenda vera, suscita ancor di più l’interesse verso questo progetto.

Un progetto che vanta poi un cast di tutto rispetto, comprendente attori come Henry Cavill, Eiza González, Alan Ritchson, Alex Pettyfer, Hero Fiennes Tiffin, Babs Olusamokun, Henrique Zaga, Til Schweiger, Henry Golding e Cary Elwes. Ritchie ha diretto la sceneggiatura scritta insieme a Paul Tamasy, Eric Johnson e Arash Amel. Tra i produttori del progetto figurano Ritchie, Jerry Bruckheimer, Chad Oman, Ivan Atkinson e John Friedberg. Alla luce di questa notizia, non resta ora che attendere di poter vedere un primo trailer di The Ministry Of Ungentlemanly Warfare.

Barry Keoghan svela una sua idea per il sequel di Eternals

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Barry Keoghan svela una sua idea per il sequel di Eternals

Pochi film del Marvel Cinematic Universe hanno diviso i fan quanto Eternals, il film della regista premio Oscar Chloe Zhao, dove si esaminano le storie dei supereroi noti come Eterni nel corso dei secoli. Sebbene i Marvel Studios non abbiano ancora dato pubblicamente il via libera a un sequel del film, molte persone coinvolte nella produzione sperano di tornare per un nuovo capitolo, che riprenda il racconto lì dove terminava il primo. Uno di questi è Barry Keoghan, l’attore che nel film interpreta Druig. Secondo Keoghan, un’idea per un sequel potrebbe in realtà essere un film da solista che segua Druig nella sua buffa trasformazione da eroe in cattivo.

Mi piacerebbe vedere un film con lui che gioca a controllare la mente di tutti“, ha detto l’attore recentemente visto i Saltburn durante un’intervista con GQ. “No, davvero, il movente è il controllo mentale per il solo gusto di farlo. La preparazione per i film di supereroi è che devi umanizzarti. Non bisogna giocare a fare i supereroi, ma cercare di far emergere il loro lato umano”. Druig si è in effetti affermato come uno dei personaggi più interessanti del film e ha già dato prova di possedere idee e modi di fare controversi, che potrebbero facilmente portarlo a passare dal lato del male. Se davvero dovesse esserci un sequel, sarebbe interessante vedere di più di lui.

La trama e il cast di Eternals

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, è arrivato il 3 novembre 2021 nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, i Devianti.

Il cast di Eternals comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Star Wars: il film di Dave Filoni è “ancora in fase di realizzazione”

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È arrivato ieri l’annuncio della Lucasfilm dove si riporta che un nuovo film di Star Wars è in lavorazione, con il titolo The Mandalorian & Grogu, progetto che sarà diretto e prodotto dal creatore di The Mandalorian, Jon Favreau. I dettagli sulla trama del film sono ancora segreti, ma la produzione inizierà proprio quest’anno. Oltre a Favreau, i produttori del progetto includono la presidente di Lucasfilm Kathleen Kennedy e il regista Dave Filoni, da poco nominato nuovo direttore creativo. La notizia di questo nuovo film ha però subito portato a chiedersi se quello previsto con la regia di Filoni sia ancora confermato o meno.

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Come noto, alla Star Wars Celebration del 2023, è stato annunciato che Filoni avrebbe diretto un lungometraggio descritto come l’intrecciarsi e ipoteticamente il concludersi di tutte le linee narrative portate avanti dalle serie gestite dallo stesso Filoni, ovvero The Clone Wars, Star Wars: Rebels, Star Wars: The Bad Batch, Ahsoka (di cui è ora confermata una seconda stagione), The Book of Boba e lo stesso The Mandalorian. La Lucasfilm fa ora sapere che questo lungometraggio è ancora previsto e che dunque l’annunciato The Mandalorian & Grogu sarà un progetto a parte.

The Mandalorian & Grogu guiderà il programma di sviluppo di lungometraggi della Lucasfilm, che comprende i film diretti da Sharmeen Obaid-Chinoy, James Mangold e Dave Filoni, che sta anche sviluppando la seconda stagione di Ahsoka, tra quelli in lavorazione”, si legge nel comunicato. Non resta allora che attendere maggiori novità riguardo questo nuovo progetto legato al franchise di Star Wars, per scoprire anche in che modo si relazionerà con il film di Filoni ma anche con l’annunciata quarta stagione di The Mandalorian. Interessante sarà anche scoprire dove gli eventi narrati da entrambi questi film si collocheranno nella timeline della saga.

The Good Doctor: Chuku Modu promosso a regular

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The Good Doctor: Chuku Modu promosso a regular

Il membro originale del cast di The Good Doctor, Chuku Modu, è di nuovo un series regular del medical drama della ABC, nel ruolo del dottor Jared Kalu. Modu, che inizialmente era tornato a metà della scorsa stagione come ricorrente, è stato promosso a regular per l’imminente settima stagione di The Good Doctor, ora in produzione.

Il dottor Jared Kalu, specializzando in chirurgia, è stato un personaggio di spicco nella prima stagione. Si è messo nei guai per aver preso a pugni un medico che aveva molestato sessualmente la sua ragazza, la specializzanda Claire Browne (Antonia Thomas), e alla fine  è stato trasferito in Colorado per un lavoro da chirurgo. Alla fine Kalu ha lasciato quel lavoro per diventare medico di fiducia, ed è così che è finito di nuovo all’ospedale St. Alla fine è rimasto nei pressi del suo vecchio lavoro.

Il ritorno a tempo pieno di Modu, riportato per la prima volta da TVLine, segue l’uscita di scena del collega Will Harper, che si è candidato al Senato. Anche Brandon Larracuente ha lasciato la serie ad aprile dopo una sola stagione.

The Good Doctor, prodotto da ABC Signature e Sony Pictures Television Series, è interpretato da Freddie Highmore nel ruolo del dottor Shaun Murphy, Richard Schiff nel ruolo del dottor Aaron Glassman, Fiona Gubelmann nel ruolo della dottoressa Morgan Reznick, Will Yun Lee nel ruolo del dottor Alex Park, Christina Chang nel ruolo della dottoressa Audrey Lim, Paige Spara nel ruolo di Lea Dilallo, Bria Samoné Henderson nel ruolo della dottoressa Jordan Allen e Noah Galvin nel ruolo del dottor Asher Wolke. David Shore e Liz Friedman sono produttori esecutivi e co-showrunner. Daniel Dae Kim, Erin Gunn, Thomas L. Moran, David Hoselton, Peter Blake, Jessica Grasl, Garrett Lerner, Mike Listo, Freddie Highmore, Shawn Williamson, David Kim e Sebastian Lee sono anche produttori esecutivi.

Non potremmo essere più entusiasti che Chuku rientri nella famiglia di The Good Doctor e che il pubblico scopra cosa ha fatto il dottor Kalu da quando ha lasciato il St. Bon“, ha dichiarato Friedman quando Modu è tornato nella scorsa stagione.

Dopo la sua permanenza in The Good Doctor, Modu ha partecipato alle ultime due stagioni di The 100 della CW, l’ultima delle quali come series regular, ed è apparso in Captain Marvel. Recentemente è stato visto nella serie Amazon The Peripheral di Jonathan Nolan e Lisa Joy e ha recitato nel film The Origin.

Avatar 4: Sam Worthington rivela che le riprese ricominceranno presto

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Sembra proprio che le riprese di Avatar 4 ricominceranno prima del previsto. A dichiararlo è il protagonista, Sam Worthington, che ha rivelato a People che tra un mese sarà di nuovo al lavoro sul film. “Torneremo a lavorarci tra un mese e sarà una cosa grossa. È più grande di quanto possiate immaginare“. La notizia farà piacere ai fan della saga, che dopo Avatar: La via dell’acqua non vedono l’ora di scoprire cosa riserva il futuro per i protagonisti e il mondo Pandora in generale. Come noto, James Cameron sta spingendo per completare quanto prima le riprese di tutti i sequel, così da potersi poi dedicare alla loro lunga fase di post-produzione.

Sappiamo che Avatar 3 si trova proprio in questa fase, ma la sua data di uscita rimane fissata al 19 dicembre 2025, mentre per Avatar 4 bisognerà attendere addirittura il 2029. Proprio qualche settimana fa, Cameron ha aggiornato sui progressi del terzo film, affermando che il progetto era “in dirittura d’arrivo“. Con l’allentarsi dei lavori su Avatar 3, la nuova fase di riprese del quarto capitolo possono dunque avere ora inizio. Una pausa, quella tra le prime riprese effettuate e queste nuove in arrivo, che sembra potere essere stata utile anche all’anticipato salto temporale previsto per il film. Non resta dunque che attendere ancora un po’ prima di poter avere maggiori informazioni su questo nuovo atteso quarto capitolo.

Avatar 3, quello che sappiamo sul prossimo film della saga

Con l’uscita in sala di Avatar: La via dell’acqua, lo scorso dicembre, la saga cinematografica ideata da James Cameron e ambientata sul pianeta Pandora ha ripreso il via, con anche altri tre capitoli annunciati e in arrivo nei prossimi anni. Il primo di questi sarà Avatar 3, ancora senza titolo ufficiale, che come noto introdurrà importanti novità, a partire dal primo popolo Na’Vi caratterizzato come “cattivo”, ovvero il Popolo della Cenere. Sappiamo ancora pochissimo di questo e dei personaggi che lo comporranno, ma sembra che non si tratterà dell’unica nuova cultura che il film introdurrà nella saga.

Oltre al Popolo della Cenere ci sarà infatti almeno anche un altro popolo introdotto in Avatar 3, anche se al momento quest’ultimo rimane del tutto sconosciuto. Come sappiamo, il terzo film della saga è già stato in buona parte girato, dunque potrebbe essere solo questione di tempo prima di scoprire qualche dettaglio in più a riguardo e soprattutto sapere se i popoli saranno effettivamente solo due o anche di più e se staranno dalla parte dei buoni o dei cattivi. Protagonisti saranno però naturalmente gli attori Sam WorthingtonZoe Saldana, Kate Winslet, Sigourney Weaver, Edie Falco, Stephen Lang, Joel David Moore, Jemaine Clement, Matt Gerald e CCH Pounder.

L’infortunio di Pedro Pascal non influirà sulla data di inizio della produzione di The Last Of Us

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Pedro Pascal ha fatto una dichiarazione domenica presentandosi ai Golden Globes con un’imbracatura per il braccio abbinata al suo completo nero. Si è scoperto che la star di The Last of Us si è rotta la spalla in una caduta, “cosa che può succedere a chiunque”, ha dichiarato all’AP.

In rete i fan si sono subito preoccupati che l’attore fosse stato messo fuori gioco per l’inzio della produzione dell’attesissima seconda stagione della serie HBO ma l’infortunio di Pedro Pascal non dovrebbe ritardare la produzione di The Last of Us, che dovrebbe iniziare il mese prossimo per un lancio previsto nel 2025.

The Last of Us è stata rinnovata dopo aver ottenuto la seconda più grande risultato di première dal lancio di Boardwalk Empire nel 2010. Il dramma del creatore di Chernobyl, Craig Mazin e Neil Druckmann, ha ottenuto 8 vittorie agli Emmy durante le cerimonie Creative Arts del fine settimana, tra cui due per Outstanding Guest Actors (Nick Offerman e Storm Reid). La serie è in lizza per la categoria Outstanding Drama Series (serie drammatica), mentre Pedro Pascal, insieme alla sua partner Bella Ramsey, concorre nelle categorie degli attori.

Basato sull’omonimo videogioco del 2013 di Naughty Dog, The Last of Us segue una coppia improbabile, Joel ed Ellie, mentre navigano nel mondo infettato da funghi. La sinossi di The Last of Us recita: “Dopo che una pandemia globale distrugge la civiltà, un sopravvissuto incallito prende in carico una ragazza di 14 anni che potrebbe essere l’ultima speranza dell’umanità“.

Oltre a Mazin, anche lo scrittore del gioco originale Neil Druckmann è uno degli sceneggiatori e registi della serie. La prima stagione è interpretata, tra gli altri, da Gabriel Luna nel ruolo di Tommy, Nick Offerman nel ruolo di Bill, Murray Bartlett nel ruolo di Frank, Merle Dandridge nel ruolo di Marlene, Anna Torv nel ruolo di Tess, Rutina Wesley nel ruolo di Maria e Storm Reid nel ruolo di Riley Abel. La seconda stagione dovrebbe coprire anche il sequel del videogioco, intitolato The Last of Us Part II.

The White Lotus – terza stagione: Carrie Coon nel cast

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The White Lotus – terza stagione: Carrie Coon nel cast

Dopo avervi svelato che era entrata in trattative con HBO, oggi arriva la conferma da Deadline che l’attrice Carrie Coon è entrata ufficialmente a far parte del cast della terza stagione di The White Lotus.

Carrie Coon è l’ultimo nome importante del cast dell’imminente nuovo capitolo ambientato in Thailandia, che si aggiunge ai già annunciati Leslie Bibb, Jason Isaacs, Michelle Monaghan, Parker Posey, Dom Hetrakul e Tayme Thapthimthong, oltre a Natasha Rothwell, già protagonista della prima stagione.

La terza stagione di The White Lotus, le cui riprese inizieranno a febbraio a Koh Samui, Phuket e Bangkok, seguirà un nuovo gruppo di ospiti in un’altra proprietà del White Lotus. Come di consueto, non sono stati diffusi dettagli sugli ospiti ma, come riportato da Deadline a novembre, il gruppo multigenerazionale comprende un patriarca, una donna dirigente d’azienda, un’attrice, una coppia di madri, tra cui la moglie di un country club, un disadattato e uno yogi.

Il casting della terza stagione di The White Lotus è iniziato poche ore dopo la fine dello sciopero SAG-AFTRA e si è protratto fino alle vacanze, con diversi altri accordi con gli attori attualmente in fase di negoziazione. Per le riprese e la promozione del terzo episodio, la HBO ha stretto una partnership con l’Autorità del Turismo della Thailandia.

Dopo il finale della seconda stagione, previsto per dicembre 2022, White ha dichiarato che la terza stagione esplorerà “la morte nella religione e nella spiritualità orientale”. “Sarà un White Lotus in grande stile“, ha detto White a proposito della nuova puntata lo scorso novembre. “Sarà più lunga, più grande, più folle“.

Originariamente prevista per il 2024, la terza stagione “probabilmente si sposterà nel 2025” a causa degli scioperi, ha dichiarato a novembre Casey Bloys, presidente e amministratore delegato di HBO e Max.

La prima stagione di The White Lotus, che ha debuttato nel luglio 2021 ed è ambientata alle Hawaii, ha ricevuto 20 nomination agli Emmy in 13 categorie e ha vinto dieci trofei, il maggior numero di vittorie di qualsiasi programma quell’anno, tra cui Outstanding Limited or Anthology Series. La seconda stagione, ambientata in Sicilia e presentata nel dicembre 2022, ha ottenuto 23 nomination agli Emmy, tra cui quella per la serie drammatica.

Tom Cruise firma un accordo con la Warner Bros. per lo sviluppo di film e franchise originali

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Come riportato da VarietyTom Cruise ha firmato un nuovo accordo per sviluppare e produrre film per le sale cinematografiche con la Warner Bros. Discovery. Questi film saranno un mix di produzioni originali e di franchise e avranno come protagonista lo stesso Cruise, come ha dichiarato la società in un comunicato che pubblicizza l’accordo. Nell’ambito di quella che viene definita una nuova “partnership strategica“, Cruise e la sua casa di produzione potranno contare anche su degli uffici nel lotto della Warner Bros. Discovery a Burbank.

Continua dunque il lavoro di Michael De Luca e Pam Abdy, che hanno assunto la carica di co-presidenti e amministratori delegati del Warner Bros. Motion Picture Group nel 2022 e che da quel momento stanno lavorando per rinvigorire lo studio, nonché per David Zaslav, l’uomo che li ha assunti. L’accordo con Cruise, che ha progetti in studi rivali come Universal e Paramount, non è esclusivo, né si tratta di un tradizionale patto di prima visione, ma è certamente un affare non da poco per De Luca, Abdy e Zaslav. L’attore può dunque girare film per altre società, ma stando a questo accordo si spera possa dar vita a quel tipo di blockbuster di richiamo globale a cui egli è solito partecipare, che possano migliorare i profitti della Warner Bros.

Lo studios viene da un anno particolarmente altalenante, dove si sono sì verificati gli incassi estremamente positivi di Barbie e Wonka, ma anche diversi insuccessi economici legati ai film del DC Extended Universe. L’arrivo di Cruisi in casa Warner Bros., con la quale l’attore ha già lavorato in passato per film come Eyes Wide Shut, Magnolia, Rock of Ages e persino il suo debutto, Risky Business. È però più di un decennio che le due parti non si incontrano, da Edge of Tomorrow, di cui a lungo si vocifera di un possibile sequel che ora con il nuovo accordo potrebbe finalmente concretizzarsi.

Siamo entusiasti di lavorare con Tom, una leggenda assoluta dell’industria cinematografica“, hanno dichiarato De Luca e Abdy in un comunicato. “La nostra visione, fin dal primo giorno, è stata quella di ricostruire questo iconico studio all’altezza dei suoi giorni di gloria e, infatti, quando ci siamo seduti per la prima volta con [il capo di Warner Bros. Discovery] David Zaslav per parlare dell’opportunità di entrare a far parte del team di Warner Bros. Discovery, ci ha detto: ‘Siamo in missione per riportare indietro Warner Bros. – abbiamo le migliori risorse, la migliore proprietà intellettuale della storia e il miglior talento del settore – e dobbiamo riportare Tom Cruise a Warner Bros!”.

“Oggi questo diventa realtà e siamo un passo più vicini a realizzare la nostra ambizione. Non potremmo essere più entusiasti di dare il bentornato a Tom alla Warner Bros. e non vediamo l’ora di portare in vita il suo genio sullo schermo nei prossimi anni“, conclude il comunicato. Cruise, dal canto suo, ha invece dichiarato di avere “grande rispetto e ammirazione per David, Pam, Mike e tutto il team della Warner Bros. Discovery e per il loro impegno nei confronti dei film, dei fan dei film e dell’esperienza in sala. Non vedo l’ora di fare grandi film insieme!“. Non resta dunque che attendere di scoprire quali prodotti nasceranno da questa collaborazione potenzialmente molto proficua.

Fargo 5×10: promo e anticipazioni dal finale di stagione

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Fargo 5×10: promo e anticipazioni dal finale di stagione

Il canale americano FX ha diffuso il promo e le anticipazioni di Fargo 5×10, il decimo e ultimo episodio della quinta stagione di Fargo.

In Fargo 5x10che si intitolerà “Bisquik” Lorraine fa una visita e Dot prepara i biscotti. Fargo 5×10 è stato scritto da Noah Hawley e Diretto da Thomas Bezucha. La quinta stagione della serie antologica Fargo che in Italia va in onda su SKY e NOW.

Fargo è disponibile con il nuovo attesissimo capitolo  in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 22 novembre, subito dopo il debutto negli Stati Uniti. Il quinto capitolo di Fargo è interpretato da Juno Temple (Ted Lasso), Jon Hamm (Mad Men), Jennifer Jason Leigh, David Rysdahl, Joe Keery, Lamorne Morris, Richa Moorjani, Sam Spruell e Dave Foley.

Tutto quello che sappiamo sulla quinta stagione di FARGO

L’ultimo capitolo di Fargo è ambientato in Minnesota e North Dakota, nel 2019.  Dopo che una serie inaspettata di eventi ha messo “Dorothy ‘Dot’ Lyon” (Juno Temple) nei guai con le autorità, questa casalinga del Midwest, apparentemente tipica, si ritrova improvvisamente catapultata in una vita che pensava di essersi lasciata alle spalle.

Lo sceriffo del North Dakota “Roy Tillman” (Jon Hamm) è alla ricerca di Dot da molto tempo.  Allevatore, predicatore e costituzionalista, Roy crede di essere  la legge e quindi di essere al di sopra della legge.  Al suo fianco c’è il suo fedele ma inetto figlio, “Gator” (Joe Keery), che cerca disperatamente di dimostrare il suo valore al padre. Peccato che sia senza speranza.  Così, quando si tratta di dare la caccia a Dot, Roy arruola “Ole Munch” (Sam Spruell), un oscuro vagabondo di origine misteriosa.

Con i suoi segreti più profondi che iniziano a svelarsi, Dot tenta di proteggere la sua famiglia dal suo passato, ma il suo affettuoso e ben intenzionato marito “Wayne” (David Rysdahl) continua a correre da sua madre, “Lorraine Lyon” (Jennifer Jason Leigh), per chiedere aiuto. CEO della più grande agenzia di recupero crediti del paese, la “Regina del debito” non è contenta della scelta di suo figlio e non risparmia occasione per esprimere la sua disapprovazione verso Dot.  Tuttavia, quando l’insolito comportamento di Dot attira l’attenzione del vice della polizia del Minnesota “Indira Olmstead” (Richa Moorjani) e del vice del North Dakota “Witt Farr” (Lamorne Morris), Lorraine nomina il suo consulente interno e consigliere principale, “Danish Graves” (Dave Foley) per aiutare sua nuora.  Dopotutto, la famiglia è famiglia.  Ma Dot ha un talento inquietante per la sopravvivenza.  E con le spalle al muro, sta per dimostrare perché non si dovrebbe mai provocare una madre Lyon.

Hawley è showrunner, produttore esecutivo, sceneggiatore, regista (episodi 501 e 502) e la sua società di produzione 26 Keys guida il team creativo dell’ultimo nuovo capitolo. Warren Littlefield (The Handmaid’s Tale, The Old Man, Dopesick), e la sua casa di produzione The Littlefield Company, è anche produttore esecutivo insieme a Steve Stark (Vikings: Valhalla, Mercoledì, The Consultant)  di Toluca Pictures, Kim Todd (The Handmaid’s Tale, Brave New World) e Joel & Ethan Coen. Fargo è prodotto da MGM Television e FX Productions, con MGM Television come studio principale. La serie è distribuita a livello internazionale da Amazon MGM Studios Distribution.

Il problema dei 3 corpi: trailer della nuova serie originale Netflix in arrivo

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Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di Il problema dei 3 corpi (3 Body Problem), l’attesa serie tv Originale Netflix in arrivo il 21 Marzo 2024 sulla piattaforma streaming. La serie è prodotta da David Benioff e D.B. Weiss (Il trono di spade) ricoprono il ruolo di showrunner e produttori esecutivi. Alexander Woo (The Terror: Infamy, True Blood) ha co-ideato la serie con Benioff e Weiss, oltre a occuparsi della produzione esecutiva e della sceneggiatura.

Bernadette Caulfield (Il trono di spade, X-Files – Il film) è produttrice esecutiva. Rian Johnson (Cena con delitto – Knives Out, Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi), Ram Bergman e Nena Rodrigue sono produttori esecutivi per T-Street. Tra i produttori esecutivi figurano anche Lin Qi e Zhao Jilong, rispettivamente il compianto ex amministratore delegato e il CEO della società titolare dei diritti (The Three-Body Universe), oltre a Plan B Entertainment, la società di Brad Pitt, Dede Gardner e Jeremy Kleiner (OkjaMoonlight). Rosamund Pike e Robie Uniacke sono produttori esecutivi per Primitive Streak.

La trama di Il problema dei 3 corpi (3 Body Problem)

La fatidica decisione di una donna nella Cina degli anni ’60 riecheggia attraverso lo spazio e il tempo fino a raggiungere un gruppo di geniali scienziati nel presente. Quando le leggi della natura si sgretolano davanti ai loro occhi, cinque ex colleghi si riuniscono per affrontare la più grande minaccia nella storia dell’umanità.

Il cast di Il problema dei 3 corpi (3 Body Problem)

Jovan Adepo (pronomi maschili), John Bradley (pronomi maschili), Liam Cunningham (pronomi maschili), Eiza Gonzalez (pronomi femminili), Jess Hong (pronomi femminili), Marlo Kelly (pronomi femminili), Alex Sharp (pronomi maschili), Sea Shimooka (pronomi femminili), Zine Tseng (pronomi femminili), Saamer Usmani (pronomi maschili), Benedict Wong (pronomi maschili), Jonathan Pryce (pronomi maschili) (I due papi, The Crown); Rosalind Chao (pronomi femminili) (Better Things, Panama Papers, Mulan); Ben Schnetzer (pronomi maschili) (Y – L’ultimo uomo sulla Terra); Eve Ridley (pronomi femminili) (Peppa Pig, Casualty) REGIA: il candidato agli Oscar Derek Tsang (Better Days) si occuperà della regia insieme ad altri non ancora annunciati

La Warner Bros. rinvia l’uscita di Mickey 17, ma anticipa quella di Godzilla e Kong

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La Warner Bros. ha comunicato il rinvio di Mickey 17il nuovo film di Bong Joon-ho, con protagonista Robert Pattinson, annunciando però l’uscita anticipata di di Godzilla e Kong: Il Nuovo Impero, ora fissata per gli Stati Uniti al 29 marzo. Secondo le fonti di Variety, la decisione di spostare l’attesissimo film di fantascienza del regista coreano, reduce dalle molteplici vittorie agli Oscar nel 2019 per Parasite, è stata presa per avere più tempo per terminare il progetto, che era stato condizionato dagli scioperi dello scorso anno e da altri vari spostamenti di produzione. Pertanto, il nuovo capitolo della saga di Godzilla e Kong della Warner Bros. e della Legendary Entertainment, che in precedenza doveva arrivare nelle sale il 12 aprile, debutterà ora due settimane prima.

Nel comunicare ciò, la Warner Bros. non ha indicato una nuova data di uscita per Mickey 17, segno che potrebbe volerci più del previsto per vedere il nuovo film. Idealmente, però, il film dovrebbe in ogni caso uscire entro la fine del 2024. Come noto, questo nuovo progetto del regista sudcoreano, successivo a Parasite, è tratto dal romanzo di Edward Ashton del 2022, descritto dalla casa editrice St. Martin Press come un thriller cerebrale high-concept facente parte di quel filone di film come “The Martian” e “Dark Matter“. Pattinson interpreta qui un “sacrificabile”, ovvero un dipendente usa e getta di una spedizione umana inviata a colonizzare un pianeta ghiacciato, che improvvisamente si rifiuta però di lasciare che il suo clone sostitutivo prenda il suo posto.

Oltre che una semplice immagine e un breve teaser, ad oggi non è stato mostrato altro del film, su cui vige dunque un certo mistero. Sappiamo però che nel cast vi sono anche gli attori Naomi Ackie, Steven Yeun, Toni Collette e Mark Ruffalo. Bong, oltre ad aver scritto e diretto, produce anche il film attraverso la sua società Offscreen. A questo punto non resta dunque che attendere novità sulla nuova data di uscita, comunicazione che potrebbe essere accompagnata da qualche nuovo materiale promozionale. Per quanto riguarda Godzilla e Kong: Il Nuovo Impero, si attende invece l’ufficialità dell’anticipo nella sua uscita in sala anche per quanto riguarda il territorio italiano.

Kingpin: tutto quello che c’è da sapere sul cattivo della serie Marvel ECHO

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Kingpin, che rivedremo in azione in Echo dal 10 gennaio su Disney+, è uno dei personaggi Marvel più complessi mai scritti e disegnati e questo lo rende incredibilmente affascinante, ma anche molto difficile la sua trasposizione in live action. In vari momenti del suo arco narrativo a fumetti è stato il principale antagonista di Spider-Man o Daredevil. È sempre stato una nuvola nera che incombe su New York e su chiunque osa contrastarlo, siano essi eroi o piccoli criminali che cercano di fare soldi velocemente a Hell’s Kitchen.

Kingpin governa la maggior parte del racket della criminalità organizzata a New York, il che significa che spesso viene alle mani con un certo numero di personaggi Marvel. Ma il personaggio ha molti lati e aspetti che non sono noti come la sua propensione al crimine.

Kingpin, la storia a fumetti

Kingpin, il cui vero nome è Wilson Grant Fisk è stato creato da Stan Lee (testi) e John Romita Sr. (disegni), e la sua prima apparizione avviene in Amazing Spider-Man (vol. 1) n. 50 (luglio 1967). Secondo Stan Lee e altri sceneggiatori, una delle maggiori influenze sull’aspetto visivo di Kingpin è stata Robert Middleton, un attore che ha interpretato tantissimi mafiosi e cattivi in generale, rendendolo un’ottima base per il personaggio. L’altra ispirazione è stata Sydney Greenstreet, forse il suo ruolo più importante è stato Casablanca. Il suo look in completo bianco e sigaro è un retaggio della vecchia Hollywood.

Il suo aspetto potrebbe sembrare quello di un lento e grosso Hulk, tuttavia, sebbene non abbia necessariamente alcun tipo di superpoteri, Kingpin ha una forza sovrumana. Ogni singolo frammento della massa di Kingpin non è altro che puro muscolo, che gli conferisce la sua forma strana e quadrata, che certamente non è… ciccia.

Ma da piccolo era un bambino grassottello, cosa che lo ha reso assetato di vendetta. Wilson è cresciuto in sovrappeso e in povertà, cosa che non passava certo inosservata ai bulletti che lo hanno scelto come loro bersaglio preferito. Quello che i ragazzini non sapevano, è che quelle angherie lo avrebbero reso quello che è poi diventato: il criminale più violento e temuto di New York.

Tuttavia la Grande Mela non è il suo solo campo di gioco. Se la base operativa di Kingpin è a Hell’s Kitchen, ha anche le mani in vari barattoli di biscotti in tutto il mondo. Uno di questi collegamenti è l’organizzazione multinazionale super malvagia conosciuta come HYDRA.

Chi è Kingpin

Il suo essere sopra ogni tipo di legge non lo rende però esente dal rimorso, infatti non è solo estremamente intelligente, ma ha anche un lato che raramente si vede. Per un certo periodo aveva rinunciato completamente alla vita criminale affinché la sua amata Vanessa si sentisse a suo agio e perché anche lui stesso aveva dei ripensamenti sul suo stile di vita.

Nonostante le sue imprese criminali, da molti, Kingpin è percepito come un legittimo uomo d’affari che muove le sue pedine alla luce del sole e dentro la legalità, tanto che nei fumetti è riuscito persino a farsi eleggere sindaco di New York legalmente. Durante l’evento Secret Empire infatti, l’HYDRA tentò di isolare New York City dal resto del paese per esiliare lì un certo numero di supereroi. Kingpin ha sfruttato l’opportunità a suo vantaggio, rafforzando la sua percezione pubblica. Kingpin ha contribuito a mantenere la città al sicuro durante il tentativo di acquisizione da parte dell’HYDRA, cosa che gli ha permesso di sfruttare il nuovo sostegno pubblico nella sua campagna per la carica di sindaco. Wilson Fisk vinse legittimamente le elezioni e divenne sindaco di New York City. Per un breve periodo ha deciso di diventare presidente degli Stati Uniti durante il Regno del Diavolo.

Daredevil: Born AgainKingpin in Echo, le trasposizioni in live action

La prima volta che abbiamo visto un Kingpin in carne e ossa aveva il volto del compianto Michael Clarke Duncan, il film era Daredevil del 2003 e la sua interpretazione, per quanto soggetta a tantissime critiche come tutto il film del resto, si ricorda con un certo affetto. Dopo questa infelice prima volta per Wilson Fisk, lo abbiamo visto nella serie Netflix Daredevil. Questa volta l’interprete scelto (come tutto il prodotto) è stato accolto con più favore, dal momento che si trattava di Vincent D’Onofrio, attore iconico, che ne ha offerto una grande interpretazione, in un confronto/scontro epico con il Matt Murdock di Charlie Cox. Il cattivo Marvel ha fatto anche una comparsata di altissimo profilo in Spider-Man: Un Nuovo Universo, in cui aveva la voce di Liev Schreiber.

Quando Netflix ha restituito i diritti dei Difensori a Marvel/Disney, il destino di Kingpin/Vincent D’Onofrio sembrava segnato, ma la mini serie Hawkeye ha regalato ai fan una nuova speranza, dal momento che il personaggio ha fatto la sua ri-comparsa, diventando ufficialmente canone del MCU. Nella serie, lo abbiamo visto come una sorta di padre adottivo per Maya Lopez, e ora in Echo sarà il principale antagonista della nuova eroina Marvel.

Nei fumetti, Kingpin ha perso la vista per un breve periodo proprio per mano di Maya Lopez che, scoperta la responsabilità dei padrino nella morte del padre, ha cercato vendetta. Questo nucleo principale sembra anche quello che racconterà la serie Marvel Spotlight, in cinque episodi, che è disponibile dal 10 gennaio su Disney+.

Vedremo ancora il Kingpin di Vincent D’Onofrio in Daredevil: Born Again di nuovo a confronto con Charlie Cox.

I Molti Santi del New Jersey: la vera storia dietro al film prequel de I Soprano

Il New York Times ha definito la serie I Soprano «La più grande opera della cultura pop americana dell’ultimo quarto di secolo». Ad oggi, a 25 anni dal suo debutto e a 16 dalla sua conclusione, è ancora ritenuta una delle migliori serie mai realizzate, per complessità del racconto, dei personaggi e per la qualità generale del suo sviluppo di episodio in episodio, di stagione in stagione. Ideata da David Chase, questa ha inoltre regalato al piccolo schermo uno dei personaggi più iconici mai visti in televisione: Tony Soprano. Proprio a lui, dopo anni di tentativi, è stato dedicato un film prequel dal titolo I Molti Santi del New Jersey (qui la recensione).

Diretto da Alan Taylor – regista noto per i non entusiasmanti Thor: The Dark World e Terminator Genisys ma noto per aver diretto diversi episodi proprio di I Soprano, il film racconta dunque la formazione criminale del giovane Tony, concentrandosi in particolare sulla figura del suo mentore. Per assicurarsi di rimanere fedeli alla serie madre, Chase e il suo co-sceneggiatore Lawrence Konner, riproposero quel realismo d’immagini e quella crudezza di linguaggio che hanno decretato il successo della serie, a cui si deve proprio l’abbattimento di numerosi tabù televisivi.

Uscito in piena pandemia da Covid-19, il film ha per via di ciò mancato di ottenere il successo sperato, ma il suo passaggio televisivo è ora l’occasione per i fan della serie di vedere anche questo nuovo capitolo del franchise, comprensibile però anche da chi non dovesse aver visto I Soprano. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di I Molti Santi del New Jersey

Il film è ambientato negli anni Sessanta, ed ha tra i suoi protagonisti un giovane Tony Soprano, il quale aiutato dal suo mentore Dickie Moltisanti, si forma nel mondo del crimine organizzato. La giovinezza di Tony coincide proprio con il momento delle rivolte di Newark e dei violenti scontri tra italo-americani e afro-american, con questi ultimi che si ribellano al boss DiMeo e alla sua famiglia. Coinvolto in prima persona in queste insurrezioni, Tony sfrutterà questo delicato momento per completare la propria educazione criminale, passando dall’essere un giovane inesperto ad un vero e proprio temuto boss mafioso.

Ad interpretare il giovane Tony Soprano vi è Michael Gandolfini, figlio di James Gandolfini, che aveva interpretato il personaggio nella serie I Soprano. Sul set, Michael Gandolfini ha dovuto rifare molte riprese perché la sua interpretazione era a volte troppo simile a quella del padre, mentre il suo personaggio doveva essere ancora un giovane adolescente e non ancora il temuto gangster adulto. Nel ruolo del suo mentore, Dickie Moltisanti, vi è invece l’attore Alessandro Nivola. Benché gli occhi siano tutti puntati su Tony, è lui l’effettivo protagonista del film, cosa che lo stesso attore, avendo letto solo alcuni estratti della sceneggiatura, non aveva compreso.

L’attore Leslie Odom Jr. interpreta invece il suo partner afroamericano, Harold McBrayer, che diverrà però successivamente rivale di Dickie. Nel film recitano poi gli attori Vera Farmiga nel ruolo di Livia Soprano, madre di Tony e Jon Bernthal in quelli di Johnny Soprano, padre di Tony. Corey Stoll, invece, interpreta Junior Soprano, lo zio del giovane protagonista. Ray Liotta, celebre per Quei bravi ragazzi, interpreta invece i fratelli gemelli Hollywood “Dick” Moltisanti e Salvatore “Sally” Moltisanti. Billy Magnussen interpreta infine Paulie Walnuts, futuro braccio destro di Tony.

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Copyright: © 2021 Warner Bros. Entertainment Inc. Photo Credit: Barry Wetcher

La vera storia dietro I Molti Santi del New Jersey

Come anticipato dalla trama, il film si svolge nel pieno delle rivolte svoltesi nel 1967 a Newark. Quella verificatasi in tale città fu una delle 159 rivolte razziali che coinvolsero diverse località degli Stati Uniti, in quella che venne definita dai giornali la “lunga estate calda del 1967”. A Newark, nel New Jersey, tra il 12 e il 17 luglio ebbero infatti luoghi degli accesi scontri che provocarono la morte di 26 persone e centinaia di feriti gravi. Furono riportati gravi danni alle proprietà, tra cui vetrine in frantumi e incendi dolosi, lasciando danneggiata o distrutta una gran parte della città. Al culmine del conflitto, la Guardia Nazionale fu chiamata a controllare la situazione con l’impiego di carri armati e altri mezzi militari, operando dunque una dura repressioni.

Tali disordini rappresentarono il culmine di un conflitto che si protraeva da tempo tra elementi dell’allora crescente popolazione afroamericana della città – recentemente diventata una maggioranza numerica – e il suo vecchio establishment politico, che rimaneva dominato da membri di gruppi etnici bianchi, tra cui spiccavano popolazioni di italiani, ebrei e irlandesi americani. Questi ultimi avevano guadagnato un punto d’appoggio politico a Newark durante le generazioni precedenti e la corruzione endemica nel governo locale, combinata con il diffuso pregiudizio razziale, ha infine contribuito all’impossibilità di inclusione della popolazione nera nella città e nella sua struttura politica.

Questa situazione estremamente precaria è esplosa la sera del 12 luglio, quando due agenti di polizia bianchi di Newark, John DeSimone e Vito Pontrelli, fermano un tassista nero, John William Smith, accusato di essere privo di patente e di aver causato diversi incidenti. I due agenti hanno a quel punto picchiato e arrestato Smith, per poi portarlo al 4° distretto di polizia. Venuta a sapere dell’accaduto, la comunità afroamericana si riunisce per dar vita a delle accese proteste, che ben presto sfociano nella violenza quando le comunità bianche iniziano ad opporsi a loro. Quando le rivolte vennero infine spente, si contò la morte di 16 civili, 8 sospetti, un poliziotto e un pompiere. 353 civili, 214 sospetti, 67 poliziotti, 55 pompieri e 38 militari feriti, mentre 689 civili e 811 persone vennero arrestate.

I Molti Santi del New Jersey: ci sarà un sequel?

Successivamente alla realizzazione del film, Chase si è detto interessato a produrre un sequel che segua Tony Soprano a vent’anni, a patto di poter collaborare con l’ex sceneggiatore della serie, Terence Winter, il quale si è poi dichiarato entusiasta all’idea. Chase ha però poi rivelato di aver ricevuto un’offerta dalla WarnerMedia per produrre un’altra stagione de I Soprano che faccia da ponte tra la fine del film e l’inizio della serie originale, ma ha ammesso di non essere particolarmente interessato a realizzare una serie del genere. Tuttavia, ha osservato che avrebbe voluto fare un altro film ambientato nell’universo de I Soprano perché ha delle idee su altre storie da esplorare. Tuttavia, si è detto scettico riguardo all’interesse dello studio di produzione a riguardo.

Il trailer di I Molti Santi del New Jersey e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di I Molti Santi del New Jersey grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 9 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Harrison Ford riceverà il Career Achievement Award ai Critics Choice Awards

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Harrison Ford riceverà il Career Achievement Award ai Critics Choice Awards domenica 14 gennaio. Considerata una delle più grandi star del cinema della sua generazione, Ford ha avuto ruoli in molti dei più grandi successi della storia, lasciando un impatto indelebile. Tra questi ci sono enormi franchise con personaggi iconici come Han Solo in “Star Wars” e l’archeologo più amato del cinema in “Indiana Jones”. Inoltre, ha avuto ruoli memorabili in classici del cinema come Blade Runner, Il fuggitivo e Air Force One.

Il suo innegabile impatto è stato riconosciuto da vari enti premiati, tra cui tre nomination ai Golden Globe e la sua unica nomination all’Oscar come miglior attore per la sua straordinaria interpretazione nel film drammatico di Harrison Ford, nominato come miglior film, Witness – Il testimone (1985).

Ford, 81 anni, è stato premiato per il suo contributo all’industria cinematografica e ha ricevuto diversi riconoscimenti per questo, tra cui l’Albert R. Broccoli Britannia Award del BAFTA e il Lifetime Achievement Award dell’American Film Institute. Al Festival di Cannes dello scorso anno, dove è stato presentato in anteprima Indiana Jones e il quadrante del destino, gli è stata conferita la Palma d’Oro onoraria (foto).

Ford attualmente interpreta il ruolo di un terapista con una pratica non ortodossa nella serie comica di Apple TV+Shrinking”, per la quale è stato nominato come attore comico non protagonista alla cerimonia CCA di quest’anno. Recita anche al fianco di Helen Mirren nella serie drammatica western “1923” della Paramount+, e interpreterà Thaddeus “Thunderbolt” Ross nel prossimo film di supereroi dei Marvel Studios Captain America: Brave New World con Anthony Mackie.

La 29esima edizione dei Critics Choice Awards andrà in onda in diretta su The CW alle 19:00. ET (PT ritardato, controlla gli elenchi locali). Qui tutte le nomination.

Pattini d’argento: trama, cast e curiosità sul film

Pattini d’argento: trama, cast e curiosità sul film

La letteratura dell’Ottocento è da sempre fonte di grande ispirazione per il cinema. Romanzi come Grandi speranze, Oliver Twist, Anna Karenina o Piccole donne sono poi divenuti film di grande successo, riproponendo così storie ricche di tutta una serie di temi e valori che facilmente si adattano al passaggio del tempo, delle epoche e dei costumi. In questo filone si colloca anche Pattini d’argento, il film russo del 2020 diretto da Michail Lokšin, libero adattamento di un celebre classico della letteratura. Film in costume particolarmente stupefacente nelle scenografie e nei costumi, esso narra una storia d’amore all’interno di un contesto caratterizzato da ricchezza e povertà.

Il film sarebbe dovuto uscire nel febbraio 2020, ma è stato posticipato fino a dicembre per non concorrere con un altro melodramma sul pattinaggio, Lëd 2. Ha poi avuto la sua anteprima il 2 ottobre 2020 come film d’apertura del Festival cinematografico internazionale di Mosca, di cui il produttore Nikita Michalkov è presidente. In Italia è invece stato distribuito direttamente in video-on-demand da Eagle Pictures, nel 2021. Il suo passaggio televisivo è ora l’occasione per riscoprire questo film, che pur non adattando fedelmente il romanzo a cui si ispira, propone un racconto avvincente, ricco di colpi di scena ed emozioni.

Si tratta dunque di un titolo perfetto per chi è in cerca di una storia d’amore ostacolata da numerose avversità, ma che riesce infine a compiersi grazie alla caparbietà dei protagonisti e all’imprevedibile aiuto dei pattini d’argento del titolo, oggetto fondamentale all’interno del racconto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al libro. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Pattini d'argento Fëdor Fedotov Sonya Priss

La trama e il cast di Pattini d’argento

La storia si svolge a San Pietroburgo, nel Natale del 1899. Protagonista è il giovane Matvej, addetto alla consegne a domicilio presso un fornaio della città, attività che svolge spostandosi grazie ai suoi pattini. Quando viene ingiustamente licenziato, Matvej si vede costretto a unirsi ad un gruppo capeggiato da Alex, giovane dalle idee rivoluzionarie, che guida la sua banda di ladruncoli, noti come “Banda di pattinatori”, pattinando tra i canali ghiacciati della città. Quando una notte Matvej s’intrufola nella casa di un alto funzionario statale, con l’obiettivo di mettere a segno un furto, il ragazzo non immagina assolutamente che la sua vita sta per cambiare di nuovo.

Nell’abitazione incontra infatti Alisa, figlia di un ministro molto conservatore, che la vorrebbe sposata per distoglierla dalle sue velleità di studiosa. La giovane ragazza ha infatti il sogno di diventare una scienziata e soffre a causa delle dure regole imposte dalla sua famiglia, che ostacolano le sue ambizioni, considerate inadatte a una donna nella società di quei tempi. L’incontro fortuito tra i due giovani è però l’occasione per entrambi di intraprendere nuovi percorsi, sfuggendo alle imposizioni della famiglia e della società per trovare da sé il proprio percorso di vita, senza dimenticare l’importanza dell’amore.

I ruoli principali sono stati affidati ad attori relativamente sconosciuti. Ad interpretare il giovane Matvej vi è dunque l’asordiente Fëdor Fedotov, mentre Alisa è interpretata dall’esordiente Sonya Priss. Il padre di lei, il ministro Vjazemskij, è interpretato da Aleksej Gus’kov, mentre Severija Janušauskaitė è Severina Genrichovna, la matrigna di Alisa. Recitano poi nel film anche Jurij Borisov in quello di Aleksej “Alex” Tarasov e Aleksandra Revenko come Margo, la ragazza di Alex. Timofey Tribuntsev è Pyotr Polyakov, padre di Matvej. È poi presente nel film anche il noto attore francese Denis Lavant, celebre per i film Rosso sangue e Holy Motors, qui impegnato nei panni dell’illusionista Fourier.

Pattini d'argento finale

Pattini d’argento: il libro da cui è tratto il film e il suo finale

Pattini d’argento è tratto dall’omonimo romanzo del 1865 di Mary Mapes Dodge, di cui però trasferisce l’ambientazione dai Paesi Bassi alla San Pietroburgo di fine secolo. Sebbene il libro e il film condividano il nome e includano i pattini d’argento e un padre malato, raccontano storie completamente diverse. Nel romanzo, infatti, si narra la vicenda di Hans Brinker, un ragazzo di quindici anni, povero, ma buono e onesto, che vive nei Paesi Bassi con la madre e la sorellina Gretel. Insieme a quest’ultima, sogna di partecipare alla prestigiosa corsa sui pattini da ghiaccio che si tiene a dicembre sul canale, ma hanno poche chance per via dei loro modesti pattini in legno.

Da questo stesso libro, sono stati tratti diversi film, tra i quali uno per la TV del 1958 diretto da Sidney Lumet e George Schaefer e uno prodotto dalla Disney nel 1962, entrambi intitolati in italiano Hans Brinker e i pattini d’argento. Un altro film musical per la TV basato sul romanzo è Hans Brinker, del 1969. Infine, è del 1998 è stata realizzata una versione di ambientazione moderna intitolata Brink! Sfida su rotelle. Si tratta dunque di un classico della letteratura che più volte ha calcato lo schermo, compresa questa nuova versione del 2020, anche se si discosta dalla trama per includere elementi ispirati alla celebre opera teatrale Romeo e Giulietta.

Alla luce di ciò, risulta ovvio che anche il finale del film differisce dal libro. Se in esso i due protagonisti riescono infine a concretizzare il proprio sogno, trovando anche il modo di far guarire il loro padre malato, nel film del 2020 Alisa diviene infine una grande esperta di chimica, pronta per insegnare. Per permetterle di fare ciò, suo padre modifica lo statuto che proibisce alle donne di praticare tale professione, dopo di che, assiste a una lezione di chimica tenuta dalla figlia. Matvej, invece, insegna al figlio che ha avuto con Alisa a pattinare sul ghiaccio, proprio come aveva fatto suo padre con lui.

Il trailer di Pattini d’argento e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Pattini d’argento grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TVGoogle Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 9 gennaio alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

Ghost Rider – Spirito di vendetta: trama, cast e sequel del film

Ghost Rider – Spirito di vendetta: trama, cast e sequel del film

Negli anni la Marvel ha abituato i suoi spettatori alle trasposizioni cinematografiche dei suoi supereroi più noti. Tra questi, pur non facendo parte del Marvel Cinematic Universe, uno dei più affascinanti rimane certamente Ghost Rider, il motociclista maledetto in lotta contro il male. Particolarmente controverso per i suoi metodi, il personaggio ha ottenuto un primo film a lui dedicato nel 2007. Nel 2012 è invece stato realizzato un sequel dal titolo Ghost Rider – Spirito di vendetta (qui la recensione), diretto da Mark Neveldine e Brian Taylor, con una sceneggiatura firmata tra gli altri da David S. Goyer, già celebre per la trilogia su Blade e Il cavaliere oscuro.

Pur essendo considerato un seguito del primo film, questo presenta in realtà un cast totalmente differente ad eccezione del protagonista, nonché un’ambientazione diversa e alcune incongruenze rispetto alla trama del precedente capitolo. A causa dei non entusiasmanti incassi di questo, infatti, i produttori decisero di puntare nuovamente sul personaggio, rielaborando però quanto fino a quel momento realizzato. Rispetto alla precedente ambientazione australiana, infatti, si decise di dar luogo alle riprese in Romania, paese scelto per via delle sue forti implicazioni religiose e teologiche, utili ai fini del film.

Una volta arrivato in sala, il film riuscì ad affermarsi come un buon successo commerciale. Grazie ad un budget dimezzato rispetto al precedente film, ora attestato intorno alla cifra di 57 milioni di dollari, Ghost Rider – Spirito di vendetta arrivò ad un incasso globale di circa 132 milioni. Tale risultato lasciò aperte le porte per un potenziale terzo capitolo, di cui ancora oggi si parla. Prima di vedere questo secondo, però, può essere utile conoscere alcune delle principali curiosità legate al titolo, molte delle quali relative proprio al cast di attori protagonisti.

La trama di Ghost Rider – Spirito di vendetta

In seguito agli eventi del primo film, Johnny Driver decide di ritirarsi a vita privata per poter imparare a controllare i suoi nuovi poteri da Ghost Rider. Ritrovatosi in Europa, questi viene però contattato dal monaco Moreau, il quale gli chiede di salvare la misteriosa Nadya e suo figlio Danny. Se accetterà, il monaco si offrirà di liberarlo dalla maledizione che lo attanaglia. Pur se inizialmente reticente, egli finisce con l’accettare il patto, e intraprende la sua ricerca della donna, ignaro di cosa si nasconda dietro. Ciò che il supereroe non sa, infatti, è che sulle tracce di madre e figlio vi è anche il mercenario Ray Carrigan, al servizio dello spietato Roarke. Questi si dimostra particolarmente interessato al bambino per una ragione particolare, di cui però nessuno è a conoscenza.

Ghost Rider si trova così a dover sventare gli agguati nei confronti di Nadya e Danny, tentando di portarli in salvo e tenerli lontani dai malvagi che vorrebbe catturarli. Ben presto, però, anche l’infernale motociclista verrà a conoscenza della verità riguardo il bambino, comprendendo il terribile piano orchestrato da Roarke. Per fermarlo, egli capisce dunque di non poter rinunciare ai propri superpoteri, e di dover quanto prima imparare a gestirli del tutto per acquisire il massimo del suo potenziale. Nel corso della battaglia, Ghost Rider sarà dunque chiamato a trasformarsi da “spirito di vendetta” in “spirito di giustizia”, difendendo chi ne ha bisogno.

Ghost Rider - Spirito di vendetta cast

Ghost Rider – Spirito di vendetta: il cast del film

Come già anticipato in apertura, rispetto al primo film il cast di attori è cambiato totalmente. Non riprendono dunque i loro ruoli gli attori Eva Mendes, Peter Fonda e Sam Elliott, qui totalmente assenti. L’unica eccezione è proprio quella del protagonista Nicolas Cage, che torna a vestire il ruolo di Ghost Rider. L’attore ha raccontato di come rispetto al precedente capitolo il personaggio sia ora più sarcastico e ironico, ma non meno perfido. Per prepararsi al ruolo l’attore ha condotto molte ricerche, sia sulle caratteristiche del personaggio che sul contesto religioso in cui il film è ambientato. Il suo obiettivo è stato quello di rendere il supereroe il più sinistro possibile, evidenziando i suoi aspetti più controversi.

Accanto a lui, nel ruolo di Nadya, si ritrova l’attrice italiana Violante Placido. L’attrice ha raccontato di aver accettato il ruolo specialmente per la possibilità di dar vita ad un personaggio e sequenze particolarmente spericolate. Il piccolo Danny è invece interpretato da Fergus Riordan, mentre il noto attore Idris Elba nei panni del monaco alcolizzato Moreau. Ad interpretare il villain Roarke è invece l’attore irlandese Ciaran Hinds, noto per aver partecipato a numerosi film di grande successo. Johnny Whitworth è invece il mercenario Ray Carrigan. Questi raccontò di aver costruito il personaggio su proprie improvvisazioni, basandosi sul corrispettivo dei fumetti solo per l’aspetto. Il noto Christopher Lambert, infine, interpreta Methodius, capo della confraternita di monaci. Per il ruolo, l’attore dovette allenarsi per tre mesi nell’utilizzo della spada.

Il sequel di Ghost Rider – Spirito di vendetta

In seguito all’uscita del film, nel maggio del 2013 i diritti di Ghost Rider sono infine ritornati ai Marvel Studios, i quali hanno poi annunciato l’intenzione di introdurre in futuro il personaggio nell’universo cinematografico da loro costruito. Gli stessi registi di Ghost Rider – Spirito di vendetta si sono dichiarati disposti a dirigere un nuovo film incentrato sull’infernale motociclista, mentre Cage ha invece rivelato di non avere interesse a riprendere il ruolo. In attesa di un futuro ritorno del personaggio sul grande schermo, questo ha tuttavia fatto una significativa comparsa nella serie Agente of S.H.I.E.L.D.S., interpretato da con Gabriel Luna, precisamente nell’episodio 6 della quarta stagione, intitolato The Good Samaritan, dove si narrano le sue origini.

Ad oggi, però, i fan ancora aspettano l’introduzione del personaggio nel Marvel Cinematic Universe. Per via della sua natura controversa, tuttavia, risulta difficile immaginare in che modo tale personaggio potrebbe essere inserito nel franchise. Alcuni rumor, tuttavia, parlano di un nuovo film in sviluppo sul personaggio presso i Marvel Studios. I recenti scioperi degli attori e degli sceneggiatori avrebbero però rallentato lo sviluppo di tale progetto, su cui dunque ad oggi non ci sono certezze. Secondo alcuni, potrebbe essere proprio Cage a riprendere il ruolo, mentre stando ad altre teorie i Marvel Studios potrebbero più logicamente cercare un nuovo interprete.

Il trailer di Ghost Rider – Spirito di vendetta e dove vedere il film in streaming e in TV

In attesa dei futuri sviluppi, per gli appassionati del film è possibile fruire di Ghost Rider – Spirito di vendetta grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Apple TV+, Infinity+, Tim Vision e Now. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno martedì 9 gennaio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

The Last of Us: Kaitlyn Dever nella seconda stagione, sarà Abby

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The Last of Us: Kaitlyn Dever nella seconda stagione, sarà Abby

La seconda stagione di The Last of Us ha ufficialmente scelto Kaitlyn Dever per il ruolo di Abby. Dever si unisce allo show di successo della HBO insieme a Pedro Pascal e Bella Ramsey, per interpretare un personaggio che viene descritto come “un abile soldato la cui visione del mondo in bianco e nero viene messa alla prova mentre cerca vendetta per coloro che amava”.

“Il nostro processo di casting per la seconda stagione è stato identico a quello della prima stagione: cerchiamo attori di livello mondiale che incarnino le anime dei personaggi nel materiale originale”, hanno affermato i co-creatori della serie Craig Mazin e Neil Druckmann. “Niente conta più del talento, e siamo entusiasti di avere un’acclamata interprete come Kaitlyn che si unisce a Pedro, Bella e al resto della nostra famiglia”.

Kaitlyn Dever vanta un curriculum di grande spessore e ha già alle spalle una nomination ai Golden Globe per il suo lavoro in “Unbelievable” e una nomination ai Golden Globe e agli Emmy per “Dopesick”.

Basato sull’omonimo videogioco del 2013 di Naughty Dog, The Last of Us segue una coppia improbabile, Joel ed Ellie, mentre navigano nel mondo infettato da funghi. La sinossi di The Last of Us recita: “Dopo che una pandemia globale distrugge la civiltà, un sopravvissuto incallito prende in carico una ragazza di 14 anni che potrebbe essere l’ultima speranza dell’umanità“.

Oltre a Mazin, anche lo scrittore del gioco originale Neil Druckmann è uno degli sceneggiatori e registi della serie. La prima stagione è interpretata, tra gli altri, da Gabriel Luna nel ruolo di Tommy, Nick Offerman nel ruolo di Bill, Murray Bartlett nel ruolo di Frank, Merle Dandridge nel ruolo di Marlene, Anna Torv nel ruolo di Tess, Rutina Wesley nel ruolo di Maria e Storm Reid nel ruolo di Riley Abel. La seconda stagione dovrebbe coprire anche il sequel del videogioco, intitolato The Last of Us Part II.

The Mandalorian & Grogu: in lavorazione un nuovo film di Star Wars diretto da Jon Favreau

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Lucasfilm ha dato la notizia di un nuovo film di Star Wars in lavorazione, dal titolo The Mandalorian & Grogu, che sarà diretto e prodotto dal creatore di The Mandalorian Jon Favreau. I dettagli sulla trama del film sono ancora segreti, ma la produzione inizierà quest’anno. Oltre a Favreau, i produttori del progetto includono Kathleen Kennedy e Dave Filoni.

Introdotto per la prima volta nel 2019 con il lancio di Disney+, il Mandalorian (alias Din Djarin) è un cacciatore di taglie solitario interpretato da Pedro Pascal, che opera nei confini esterni della galassia. La sua vita prende una svolta drammatica quando gli viene assegnato il compito di catturare una creatura misteriosa e adorabile chiamata Grogu, un personaggio amatissimo dai fan altrimenti noto come “The Child” o “Baby Yoda”. Invece di consegnare Grogu ai suoi clienti, il Mandaloriano sviluppa un forte legame con il piccolo e diventa determinato a proteggerlo da varie minacce. Il loro viaggio costituisce il cuore della serie, esplorando il senso di scopo e responsabilità in evoluzione del Mandalorian mentre affronta le sfide di una galassia post-Impero.

Non è stato ancora confermato se Pascal riprenderà il ruolo del Mandaloriano nel nuovo film dal momento che attualmente è in fase di sviluppo anche una quarta stagione della sua serie di successo. “Ho amato raccontare storie ambientate nel ricco mondo creato da George Lucas”, ha dichiarato Favreau riguardo al nuovo progetto. “La prospettiva di portare il Mandalorian e il suo apprendista Grogu sul grande schermo è estremamente entusiasmante”.

Il presidente di Lucasfilm, Kennedy, ha aggiunto: “Jon Favreau e Dave Filoni hanno introdotto in Star Wars due nuovi e amati personaggi, e questa nuova storia è perfetta per il grande schermo”.

The Mandalorian & Grogu è il primo progetto di una pianificazione in corso presso Lucasfilm che proporrà la produzione di lungometraggi e che include anche film già annunciati diretti da Sharmeen Obaid-Chinoy, James Mangold e Dave Filoni. Questo progetto sarebbe dunque il film il primo dell’universo di Star Wars ad arrivare nei cinema da Star Wars: L’ascesa di Skywalker nel 2019.

Ahsoka: ufficialmente in sviluppo la seconda stagione

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Ahsoka: ufficialmente in sviluppo la seconda stagione

Lucasfilm ha confermato che Dave Filoni è ufficialmente al lavoro sullo sviluppo della seconda stagione di Ahsoka. La notizia è arrivata insieme alla rivelazione in merito al nuovo film di Star Wars, The Mandalorian & Grogu, che sarà diretto da Jon Favreau.

Ahsoka, che è disponibile su Disney+, vedeva Rosario Dawson nei panni del Jedi preferito dai fan, che sta cercando di salvare la galassia dal Grande Ammiraglio Thrawn, una nuova minaccia dopo la caduta dell’Impero Galattico. Dawson ha portato Ahsoka Tano per la prima volta in live-action nella seconda stagione di The Mandalorian ed è apparso anche in The Book of Boba Fett.

La prima stagione di Ahsoka è interpretata da Rosario Dawson nel ruolo dell’ex Cavaliere Jedi, Natasha Liu Bordizzo nel ruolo di Sabine Wren, Mary Elizabeth Winstead nel ruolo di Hera Syndulla, Eman Esfandi nel ruolo di Ezra Bridger, Lars Mikkelsen nel ruolo del Grand’Ammiraglio Thrawn, Ivanna Sakhno nel ruolo di Shin Hati, Ray Stevenson nel ruolo di Baylan Skoll, Wes Chatham nel ruolo del Capitano Enoch, Diana Lee Inosanto nel ruolo di Morgan Elsbeth, David Tennant nel ruolo della voce di Huyang e altri ancora.

Ahsoka è stata scritta e prodotta da Dave Filoni, noto per il suo lavoro sulle serie animate di Star Wars The Clone Wars e Rebels, molto amate dai fan. Ambientata nella stessa linea temporale di The Mandalorian, la prima stagione ruota attorno alla ricerca della Jedi titolare attraverso la galassia, mentre indaga su una minaccia emergente dopo la caduta dell’Impero.

Sexy Beast – La serie: la nuova serie in arrivo su Paramount+

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Sexy Beast – La serie: la nuova serie in arrivo su Paramount+

Paramount+ ha presentato oggi il trailer ufficiale e la key art della serie drammatica originale britannica Sexy Beast – La serie.

La nuova serie, interpretata da James McArdle, Emun Elliott, Tamsin Greig, Stephen Moyer e Sarah Greene, debutterà il 25 gennaio su Paramount+ in Italia, oltre che nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in tutti i territori internazionali in cui il servizio di streaming è disponibile. Il nuovo trailer della serie prequel offre un primo sguardo alle origini della complicata relazione tra Gal e Don, che si trovano coinvolti nella seducente follia del mondo criminale londinese durante i vivaci anni ’90, mentre la relazione nascente di Gal con DeeDee minaccia tutto il loro mondo.

La trama e il cast di Sexy Beast – La serie

James McArdle (Mare of Easttown, Angels in America) è Gal Dove, mentre Emun Elliott (The Rig, The Gold) è Don Logan: i due sono migliori amici e ladruncoli di provincia che fanno la bella vita nella East London degli anni Novanta. Sarah Greene (Bad Sisters, Normal People) è Deedee Harrison, un’affascinante star del cinema per adulti. Le sue ambizioni e la sua storia d’amore con Gal la mettono costantemente in pericolo. Stephen Moyer (Shots Fired, True Blood) è Teddy Bass, nome in ascesa nel mondo della malavita che seduce Gal e Don nella sua rete criminale; infine, Tamsin Greig (Episodes, Friday Night Dinner) è Cecilia, la sorella maggiore di Don, patologicamente dispotica e temibile.

Il cast aggiuntivo comprende Eliza Bennett (Dynasty), Clea Martin (Hanna), Nicholas Nunn (The Victim), Peter Ferdinando (The Letter For The King), John Dagleish (The Third Day), Robbie Gee (Motherland), Paul Kaye (The Stranger), Lex Shrapnel (Infiniti), Cally Lawrence (Who Is Alice), David Kennedy (Hollyoaks), Julian Rhind-Tutt (Greenwing), Ralph Brown (Godfather of Harlem), Nitin Ganatra (EastEnders) e Alice Bailey Johnson (This Is Going to Hurt).

Sexy Beast – La serie è stata girata a Liverpool ed è prodotta da AC Chapter One e Anonymous Content in associazione con PTIS, la divisione internazionale di Paramount Global. Michael Caleo, Nicole Clemens, Antony Smith, Michael Scheel, JC Acosta, Alastair Galbraith e David Caffrey sono i produttori esecutivi, insieme a David Scinto e Louis Mellis, gli sceneggiatori del film originale. La serie è distribuita da Paramount Global Content Distribution.

Povere Creature! nuovo trailer, al cinema dal 25 gennaio!

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Povere Creature! nuovo trailer, al cinema dal 25 gennaio!

Il film Searchlight Pictures di Yorgos Lanthimos Povere Creature!, vincitore di due Golden Globe come Miglior film musical o comedy e Miglior attrice in un film musical o comedy (Emma Stone), arriverà il 25 gennaio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Povere Creature! aveva inoltre ottenuto il Leone d’Oro all’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Dal regista Yorgos Lanthimos e dalla produttrice Emma Stonearriva l’incredibile storia e la fantastica evoluzione di Bella Baxter (Stone), una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter (Willem Dafoe). Sotto la protezione di Baxter, Bella è desiderosa di imparare. Affamata della mondanità che le manca, Bella fugge con Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), un abile e dissoluto avvocato, in una travolgente avventura attraverso i continenti. Libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella è sempre più decisa nel suo proposito di difendere l’uguaglianza e l’emancipazione.

Searchlight Pictures in associazione con Film4 e TSG Entertainment, una produzione Element Pictures, presenta Povere Creature!, diretto dal candidato all’Academy Award® Yorgos Lanthimos (La favorita, The Lobster). Con una sceneggiatura scritta dal candidato all’Academy Award Tony McNamara (La favorita), basata sul romanzo di Alasdair Gray, il film è prodotto dal candidato all’Oscar Ed Guiney p.g.a. (La favorita, Room), Andrew Lowe p.g.a. (The Eternal Daughter, The Souvenir: Part II), Yorgos Lanthimos p.g.a. ed Emma Stone p.g.a..

La vincitrice dell’Academy Award® Emma Stone, (La favorita, La La Land), è protagonista insieme al candidato all’Academy Award® Willem Dafoe (The Lighthouse, The French Dispatch), al candidato all’Academy Award® Mark Ruffalo (Il caso Spotlight, Foxcatcher – Una storia americana), al vincitore del Golden Globe® Ramy Youssef (Ramy, Mr. Robot), Christopher Abbott (Black Bear, Possessor), il vincitore del Primetime Emmy® Award Jerrod Carmichael (The Carmichael Show), Hanna Schygulla (Ai confini del paradiso), Kathryn Hunter (Macbeth) e la candidata al Primetime Emmy® Award Margaret Qualley (C’era una volta a… Hollywood, Maid).

Il direttore della fotografia è il candidato all’Oscar® Robbie Ryan, BSC, ISC (La favorita, C’mon C’mon), gli scenografi sono James Price (Judy) e Shona Heath, con i costumi di Holly Waddington (Lady Macbeth, War Horse), e le acconciature e il trucco prostetico della candidata all’Oscar® Nadia Stacey (La favorita, Crudelia). La colonna sonora originale è composta da Jerskin Fendrix, il montatore è il candidato all’Oscar® Yorgos Mavropsaridis, ACE (La favorita, The Lobster) e la set decorator è Zsuzsa Mihalek (La talpa).

The Dynasty: New England Patriots, trailer della docuserie in arrivo su Apple TV+

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Apple TV+ ha svelato oggi il trailer di The Dynasty: New England Patriots, il documentario in 10 parti della Imagine Documentaries di Brian Grazer e Ron Howard che racconta l’ascesa della dinastia sportiva più dominante del 21° secolo, i New England Patriots. La serie, che farà il suo debutto il 16 febbraio, riunisce l’ex quarterback Tom Brady, l’allenatore Bill Belichick e il proprietario Robert Kraft, oltre a tanti altri collaboratori, nel racconto della storia che ha portato allo straordinario primato della squadra.

Grazie a interviste inedite a Kraft, Belichick e Brady, la serie offre un accesso senza precedenti alla storia del club, con approfondimenti da parte di giocatori, allenatori e dirigenti passati e presenti dei Patriots, tra cui Adam Vinatieri, Drew Bledsoe, Rob Gronkowski, Ty Law, Bill Parcells e Jonathan Kraft; funzionari della lega e giornalisti sportivi come Roger Goodell, Al Michaels e Howard Bryant; tifosi di alto profilo, come Jon Bon Jovi, Bill Burr, Rupert Murdoch e molti altri. La docuserie è un’esplorazione del viaggio ventennale del franchise, alla scoperta dell’intesa unica che ha contribuito alle sei vittorie al Super Bowl, fino al conflitto interno che ha scatenato una faida per il territorio. Dalla suite dell’armatore allo spogliatoio, il documentario rivela uno sguardo dall’interno sulla strada verso la grandezza e sul conseguente prezzo da pagare.

Diretto dal regista vincitore dell’Emmy Matthew Hamachek (“Tiger”), “The Dynasty: New England Patriots” racconta l’ascesa e la storica corsa ventennale dei Patriots durante l’era Brady-Belichick-Kraft. La docuserie è basata sull’omonimo bestseller del New York Times dell’autore Jeff Benedict e scava più in profondità dentro questa storia, attingendo a migliaia di ore di riprese video e file audio inediti, provenienti dall’archivio dei Patriots.

La serie di documentari, The Dynasty: New England Patriots prodotta da Imagine Documentaries, è prodotta esecutivamente da Brian Grazer, Ron Howard, Sara Bernstein, Justin Wilkes e Jeff Benedict, insieme a Matthew Hamachek, che ne cura anche la regia. Miranda Johnson-Smith, Meredith Kaulfers e Jonna McLaughlin sono co-produttori esecutivi e Daniel Koehler e Dallas Rexer sono i produttori. Apple TV+ e Imagine Documentaries hanno recentemente collaborato all’acclamata docuserie in quattro parti “The Super Models” uscita nello scorso autunno.

Studio Ghibli: 12 curiose teorie dei fan sul franchise

Studio Ghibli: 12 curiose teorie dei fan sul franchise

Lo Studio Ghibli (qui il loro sito italiano ufficiale) è uno dei più importanti studi cinematografici d’animazione, un’istituzione non soltanto in Giappone, dove i film anime del franchise sono tra i lungometraggi più visti, ma anche in tutto il mondo occidentale. I loro film fanno appello a bambini e adulti: le narrazioni, le trame e i personaggi sono complessi e dotati di una profondità che, ad oggi, ha pochi eguali. Gli spettatori potrebbero guardare un film dello studio più volte e ancora non cogliere tutte le sue sfumature. Spesso i sottili suggerimenti nascosti nelle trame spingono però i fan ad immaginare i personaggi amati sotto una nuova luce. In occasione dell’uscita in sala di Il ragazzo e l’airone (qui la recensione), il nuovo film di Hayao Miyazaki prodotto dallo Studio Ghibli, ecco allora una selezione di teorie assurde ma non impossibili espresse dagli amanti delle storie dello studio.

Totoro è il Dio della Morte

Studio Ghibli TotoroAmbientato nel Giappone degli anni 50, Il mio vicino Totoro è la storia delle sorelline Satsuki e Mei, costrette a trasferirsi in una vecchia casa per stare più vicino all’ospedale dove la loro madre è in convalescenza. Le ragazze scoprono rapidamente che le aree attorno alla nuova abitazione ospitano spiriti della foresta amichevoli come Totoro, una grande creatura simile a un coniglio. Nel corso del film Mei si perde ma, grazie a Totoro e ai suoi amici, viene ritrovata.

Più volte è stato ribadito che il film abbia al suo interno forti riferimenti ad un fatto avvenuto realmente, un caso di rapimento e omicidio degli anni 60 detto ”incidente di Sayama”. In effetti, il film è ambientato a Sayama ed è ricco di dettagli che ricordano l’evento di cronaca, con Totoro che dunque assumerebbe l’incarnazione della morte. Lo Studio Ghibli ha però sempre smentito queste supposizioni.

I bagni pubblici di Yubaba sono un bordello

Yubaba Studio GhibliIl film più celebre di Studio Ghibli, premiato agli Oscar e successo incredibile al botteghino è La città incantata. La storia si svolge all’interno dei bagni pubblici diretti da Yubaba, una donna anziana con un naso ed una testa estremamente sproporzionati.

Per alcuni fan, i bagni al centro del film sono in realtà un bordello e Yubaba è il classico esempio della donna matura che può controllare un’attività simile. Infatti, in Giappone, nel periodo Edo i bagni pubblici erano fondamentalmente una copertura per i bordelli e le direttrici di essi a volte erano chiamate proprio “Yubaba.” Inoltre, nel film Yubaba fa adottare a Chihiro lo pseudonimo ”Sen”, cose che potrebbe accadere anche per le prostitute che vogliono mantenere riservata la propria identità.

Seita e Setsuko sono in Purgatorio

Seita e Setsuko Al contrario di tanti altri film d’animazione dello Studio Ghibli allegri e variopinti, Una tomba per le lucciole fa una rappresentazione desolante delle giovani vittime della guerra spesso non rappresentate. La storia tratta dell’adolescente Seita e di sua sorella minore Setsuko mentre lottano per sopravvivere durante gli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale.

Nel finale, Seita muore di fame e si ricongiunge con sua sorella in un luogo che sembra l’aldilà. Tuttavia, riflettendo sugli eventi che hanno portato alla loro morte, alcuni fan hanno dedotto che in realtà le sorelle non muoiano. Come in una sorta di Purgatorio, Setsuko Seita sono costrette a rivivere i tortuosi giorni finali della guerra per l’eternità.

Dola è la versione anziana di Pippi Calzelunghe

Dola Pippi CalzelunghePippi Calzelunghe è la figlia di un pirata ed è riconoscibile soprattutto per le sue trecce rosse che sfidano la forza di gravità. Dall’altro lato del pianeta, Dola di Laputa – Castello nel cieloè il capo dei pirati dell’aria e ha due lunghe trecce rosse.

Secondo alcuni fan, il personaggio svedese e quello dello Studio Ghibli hanno molti aspetti in comune. Alla base di questa teoria sta il fatto che Miyazaki, il regista di Laputa, in passato avrebbe dovuto realizzare un lungometraggio anime basato sul libro Pippi Calzelunghe: La ragazza più forte del mondo, ma gli è stato negato il permesso di farlo. A quanto pare, il regista non ha però mai completamente abbandonato l’idea e Dola sarebbe un modo in cui avrebbe ottenuto la propria versione del personaggio.

Il mio vicino Totoro è una rivisitazione di Alice nel Paese delle Meraviglie

Il mio vicino Totoro Studio GhibliNe Il mio vicino Totoro ci sono una serie di elementi del racconto di Lewis Carol Alice nel Paese delle Meraviglie: dal Gattobus, al coniglio Totoro, alle piante anamorfiche e gli animali che svaniscono. E ancora: la protagonista femminile, i tunnel e i passaggi nascosti.

In questo caso, va detto che il mondo della fantasia è un’ambientazione sfruttatissima, non solo dallo Studio Ghibli, per le storie per bambini. I luoghi incantati sono il rifugio preferito per l’età infantile. Si può dire allora che probabilmente il regista Miyazaki, anche senza voler rendere direttamente omaggio al libro, è stato influenzato da Alice nel paese delle meraviglie.

Ponyo è un angelo

Ponyo-Studio-GhibliNel 2008 lo Studio Ghibli realizza una rivisitazione de La Sirenetta: Ponyo sulla scogliera. Il film racconta le avventure di un pesciolino rosso che sogna di diventare un essere umano dopo che viene salvato da un bambino.

Stando ad una teoria dei fan, tutta la popolazione del villaggio di Sosuke in realtà è morta con l’inondazione. Le barche che trasportano gli abitanti dopo l’aumento del livello dell’acqua vanno tutte in una direzione: per alcuni questo potrebbe essere un riferimento al fiume Sanzu, che è l’equivalente buddista del fiume Stige. Inoltre, Ponyo e Sosuke passano attraverso un tunnel, ma non vengono mai visti tornare indietro, suggerendo che i due personaggi si siano diretti nell’aldilà.

Senza-Volto è stato un essere umano

Studio Ghibli Oscar La città incantataIn La città incantata, Senza-Volto è un essere spiritato e terrificante che si lega in modo quasi morboso a Sen. Anche se sembra avere un aspetto simile a quello umano e mostra alcuni tratti caratteriali distintamente umani, è impossibile dire con certezza cosa sia Senza-Volto e da dove possa essere arrivato. Alcuni fan dello Studio Ghibli credono però che Senza-Volto un tempo fosse umano, ma è diventato un fantasma perché ha trascorso troppo tempo nel mondo degli spiriti, proprio come stava accadendo alla protagonista prima che mangiasse qualcosa di quel posto.

Ponyo e Sosuke sono i custodi di Kiki – Consegne a domicilio

Kiki Consegne a domicilioI fan più attenti dello Studio Ghibli avranno sicuramente notato la somiglianza tra i custodi Osono in Kiki – Consegne a domicilio e Ponyo e Sosuke di Ponyo sulla scogliera. La teoria è abbastanza improbabile. I due personaggi di Kiki sono adulti, mentre quelli di Ponyo sono bambini. Inoltre, considerando che Kiki – Consegne a domicilio è stato rilasciato nel 1989, molto prima di Ponyo del 2008, sarebbe necessaria una seria capacità di anticipazione da parte di Miyazaki. Eppure, di cose strane ne sono successe nel mondo di Studio Ghibli

Il misterioso abito di Principessa Mononoke

San Studio GhibliIn Principessa Mononoke, la protagonista San viene allevata dai lupi. San è stata abbandonata dai suoi genitori mentre erano in fuga dalla dea lupo Moro. Nel film dello Studio Ghibli, per mimetizzarsi con i suoi fratelli lupi San indossa una pelliccia. Ma da dove arriva il manto? Secondo una macabra teoria dei fan, i genitori di San hanno dato la caccia ai cuccioli di Moro e sono riusciti ad uccidere uno dei suoi piccoli. In questo modo, quando ha preso i bracconieri, Moro ha risparmiato San e l’ha sostituita con il suo cucciolo perduto, dandole il pelo del piccolo lupo.

Setsuko compare ne La città incantata

La città incantataIn una scena de La città incantata, si può vedere un altro personaggio dello Studio Ghibli. Quando Chihiro/Sen e Senza-Volto partono in treno per visitare la sorella gemella di Yubaba, si vede brevemente una piattaforma affollata di spiriti in transito. Tra queste anime alcuni fan hanno scorto Setsuko di Una tomba per le lucciole. Il personaggio sembra stare aspettando l’arrivo di suo fratello. Per quanto tragico possa sembrare, questa teoria si adatta molto bene al finale di Una tomba per le lucciole. Nel film infatti, Seita muore su una piattaforma ferroviaria molto simile a quella vista ne La città incantata.

Tutti i film dello Studio Ghibli sono connessi tra loro

Proco Rosso Studio GhibliCome accade per tanti altri studi, anche i film prodotti dallo Studio Ghibli sarebbero in qualche modo connessi tra di loro. Se lo fa Pixar, anche Miyazaki e co. possono usare qualche escamotage a riguardo. Nei vari film del franchise si trovano infatti un sacco di Easter Eggs e di rimandi al resto dei lungometraggi Ghibli. Per alcuni fan, l’unione di tutti questi riferimenti potrebbe creare un più ampio universo Ghibli. Forse non si tratta di un mondo così interconnesso e legato come quello del MCU, ma anche il franchise giapponese sa come tenere i fan ancorati a sè.

La maledizione dello Studio Ghibli

Princess Mononoke Studio GhibliC’è nel mercato finanziario una teoria sullo Studio Ghibli: sembra che esso sia in grado di danneggiare i mercati azionari e valutari. A quanto pare, ogni volta che un film dello studio va in onda in TV nel paese, ciò è dannoso per l’economia giapponese. Come se si trattasse di una maledizione. Anche il resto del mondo deve stare all’erta: l’effetto è presumibilmente internazionale. Un ex impiegato finanziario ha scoperto che 28 delle 35 volte in cui un film del franchise è andato in onda, la valuta del Giappone o degli Stati Uniti è scesa il giorno successivo. Questa teoria è la più assurda ma anche la più verificabile: sembra infatti che i film di Ghibli siano così magici da influenzare non solo il mondo fantasy, ma anche quello reale.

Il nemico: gli 8 più grandi cambiamenti del film rispetto al libro

Prime Video ha inaugurato l’anno nuovo con Il nemico (qui la recensione), film di stampo sci-fi diretto da Garth Davis e basato sull’omonimo romanzo di Iain Reid, presente in veste di sceneggiatore. Nonostante il regista abbia attinto a piene mani dal libro, nel lungometraggio sono comunque presenti alcuni incisivi cambiamenti, alcuni dei quali più funzionali di altri se visti nell’ottica dell’essere fedeli alla visione artistica di Davis. Il nemico, che può dirsi essere un one-location movie, è sorretto da un cast di tutto rispetto, in cui a fungere da pilastri portanti sono Saoirse Ronan e Paul Mescal per una performance davvero brillante. Ma quali sono le differenze con la sua controparte cartacea?

L’esistenza subito rivelata dell’AI

Il nemico film recensione

Sin dai titoli di testa de Il nemico, il pubblico viene a conoscenza del contesto in cui la storia prende forma. Infatti, le frasi impresse sullo schermo nero lo informano sul fatto che l’AI – in ciò che andremo a visionare – è destinata a essere un’entità che si sostituirà all’uomo. Nel romanzo tale concetto viene invece introdotto al lettore più lentamente, tanto che l’AI è menzionata solo all’arrivo di Terrence nella fattoria, quando spiega la situazione a Junior ed Hen. Nella versione cinematografica, invece, la scelta di rivelarlo prima dell’inizio vero e proprio del film, oltre a far credere (erroneamente) che questo sia destinato ad approfondire questi aspetti fantascientifici, spiega già ciò che accadrà nel corso della narrazione, facendo sì che l’annuncio di Terrence, secondo cui Junior sarà sostituito dall’Intelligenza Artificiale, sembri appropriato invece che inquietante.

Junior viene reclutato

Il nemico Paul Mescal

Quando all’inizio di Il nemico Terrance bussa alla porta di Junior ed Hen per annunciare loro il programma per la colonizzazione degli esseri umani nello spazio, annuncia alla coppia che l’uomo è stato intenzionalmente preso da parte dell’ente governativo OuterMore. Nel libro, invece, Terrance informa Junior di essere stato selezionato a caso, e non si sa molto di più su questo processo che sarebbe stato sicuramente interessante da approfondire.

Hen protegge l’AI di Junior

Il nemico Saoirse Ronan

Quando l’AI di Junior si attiva all’inzio di Il nemico, Hen è consapevole di dover vivere per due anni con qualcuno che non è realmente suo marito, pur avendo ricevuto da lui pensieri e comportamenti. Nel momento in cui il vero Junior fa ritorno a casa, la copia AI di conseguenza deve essere spenta. La sequenza nel film si trasforma nel climax finale, in cui Henrietta – alla fine innamoratasi – cerca in tutti i modi di impedirlo, con degli scatti d’ira molto forti, a tal punto che devono prenderla di peso e portarla fuori dall’abitazione.

Compiendo questa scelta, il regista decide di esternare i sentimenti della donna che invece nel libro non vengono esposti. Ella, nella versione cartacea, guarda con calma lo spegnimento dell’AI di Junior, con il vero Junior di nuovo al suo fianco, e ciò significa che quel momento per lei non è traumatico come invece ci dimostra la pellicola. Questo, di conseguenza, umanizza anche l’AI di Junior e mette ulteriormente in discussione l’etica di Terrence e della società OuterMore per cui lavora. Inoltre, è l’affetto di Hen per la copia del marito a contribuire all’incrinazione del rapporto tra i due.

Il punto di vista è quello di Henrietta

Il nemico - film

Se in Il nemico il point of view è affidato a Henrietta, una scelta che sceneggiatore e regista hanno ponderato bene affidandosi alle qualità recitative di Saoirse Ronan, nel romanzo il punto di vista è quello di Junior, e solo dopo il lettore si rende conto che a narrare la storia è la sua copia AI. Cambiando di prospettiva, muta anche l’impatto che i singoli personaggi hanno sullo spettatore/lettore. Nel caso del film, ci si lega inevitabilmente di più a Henrietta, mentre nel libro – essendo stata l’AI di Junior a raccontarsi per tutto il tempo – è il suo di viaggio a sembrare più importante, oltre che a colpire maggiormente.

Più focus sulla coppia

Il nemico film

Sia nel film che nel romanzo c’è un’esplorazione del matrimonio, a cui si lega l’analisi sulle dinamiche di coppia e in generale sulla caducità dei legami e dell’incomunicabilità, ma nel caso del libro, esso è più interessato all’aspetto fantascientifico piuttosto che a indagare la crisi fra Hen e Junior. Nel romanzo, infatti, la loro relazione è l’espediente narrativo per esaminare i problemi che l’umanità si trova ad affrontare nel presente e nel futuro, e il modo in cui questi si manifestano in una realtà circoscritta ai due. Al contrario, la versione su schermo si concentra maggiormente sul realismo emotivo dei due personaggi centrali e utilizza gli elementi sci-fi solo come sfondo.

Il commento sociale del film

Il nemico film -

Il cinema molto più di frequente sta scegliendo di raccontare futuri più realistici all’interno del genere sci-fi. Questo perché al giorno d’oggi ciò che viene rappresentato sullo schermo, pur non essendo concreta reatà, ne diventa una possibilità futura a causa della crisi climatica che sta stressando il pianeta. È per questo che Garth Davis ambienta il film nel 2065 poiché vuole avvertire tutti di mobilitarsi ora per frenare gli effetti del cambiamento climatico. E così si spinge in un commento sociale, con l’obiettivo che il pubblico confronti direttamente questo futuro con il futuro della nostra effettiva realtà. Nel romanzo, ciò non avviene, e Iain Reid fornisce una risposta ambigua sia su quando si svolge il racconto sia su quali siano le azioni che hanno portato alla devastazione della Terra.

Plot twist più prevedibili

Il nemico film

Se nel romanzo di Reid il mistero è la componente primaria della narrazione sci-fi messa in moto, nel film questa è più flebile e conferma la scelta del regista di essersi voluto dedicare in principal modo alla creazione di una storia emotivamente coinvolgente. E che, come dicevamo, si concentrasse più sulla sfera matrimoniale che su quella fantascientifca. Ecco perché i colpi di scena sono più prevedibili e meno scioccanti rispetto al libro, tanto che gli spunti visivi, l’illuminazione che indica la differenza fra Junior e il suo AI e le informazioni concrete condivise sul mondo presenti nel lungometraggio, contribuiscono a far sì che il pubblico abbia un’idea della verità sul matrimonio di Hen e Junior prima del tempo.

Cosa accade a Hen quando se ne va?

Il nemico film

Alla fine del libro, attraverso alcuni indizi, il lettore scopre solo che la Hen tornata in seguito alla discussione con Junior, è una sua versione AI, mandata per non farlo rimanere da solo. Il film, nella sua conclusione, è molto più esplicito in questo: dopo aver lasciato al marito una lettera vuota, ed essere stata sostituita da una sua copia, vediamo Henrietta – quella vera – a bordo di un aereo, in viaggio verso un futuro incerto ma pieno di speranza, proprio come lei desiderava. Una scelta funzionale al point of view con cui si è deciso di conduerre la storia, e che ci mostra il personaggio, a lungo sofferente, avviarsi verso un futuro migliore, proprio come in fondo ci si aspettava.