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ECHO: la nuova immagine punta i riflettori su Maya Lopez e Wilson Fisk

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Maya Lopez e Wilson Fisk non si sono lasciati in buoni rapporti nel finale di stagione di HAWKEYE (lei gli ha sparato in faccia), ma in base a quanto visto nel recente trailer di ECHO, Kingpin raggiungerà la “nipote” nel tentativo di lasciarsi il passato alle spalle le incomprensioni e riconciliare le loro notevoli differenze.

Qualcosa ci dice che Maya non sarà pronta a dimenticare le azioni del cattivo, ma sembra che sarà almeno disposta ad ascoltarlo. Total Film Magazine ha ora condiviso una nuova immagine della prossima serie Disney+, che ci offre un altro sguardo che ritrae Lopez e Fisk seduti per una piccola chiacchierata. Questa scena potrebbe essere un flashback, tuttavia è difficile dirlo dal momento che Fisk si è beccato una pallottola nell’occhio sinistro.

Tutto quello che c’è da sapere su ECHO

La serie che debutterà il 10 gennaio 2024, composta da cinque episodi, racconta la storia di Maya Lopez (Alaqua Cox), inseguita dall’impero criminale di Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio). Quando il suo viaggio la riporta a casa, Maya deve confrontarsi con la propria famiglia e la sua eredità. Tutti e cinque gli episodi saranno disponibili in streaming il 10 gennaio, segnando così la prima volta in cui una serie targata Marvel Studios debutta con tutti gli episodi al momento del lancio.

Echo è interpretata anche da Chaske Spencer (Wild Indian, The English), Graham Greene (1883, Goliath), Tantoo Cardinal (Killers of the Flower Moon, Stumptown), Devery Jacobs (Reservation Dogs di FX, American Gods), Zahn McClarnon (Dark Winds, Reservation Dogs di FX), Cody Lightning (Hey, Viktor!, Four Sheets to the Wind) e Vincent D’Onofrio (Hawkeye, Godfather of Harlem).

Gli episodi della serie sono diretti da Sydney Freeland (Navajo) e Catriona McKenzie (Gunaikurnai). I produttori esecutivi sono Kevin Feige, Stephen Broussard, Louis D’Esposito, Brad Winderbaum, Victoria Alonso, Richie Palmer, Jason Gavin (Blackfeet), Marion Dayre e Sydney Freeland. I co-produttori esecutivi sono Jennifer L. Booth e Amy Rardin.

Ricordiamo che Echo sarà un sequel spin-off di Hawkeye, la serie TV dedicata ad Occhio di Falco che per prima ha introdotto il personaggio di Maya Lopez nel Marvel Cinematic Universe, ma allo stesso tempo sarà anche un prequel di Daredevil: Born Again, l’attesissima serie tv che racconterà le nuove avventure di Matt Murdock e Wilson Fisk e che, nonostante alcune problematiche produttive, è attualmente in lavorazione in casa Marvel Studios. Nel cast di Echo si ritrovano anche Chaske Spencer, Tantoo Cardinal, Devery Jacobs, Cody Lightning, Graham Greene e Zahn McClarnon.

Mark Ruffalo rivela che gli è stato “chiesto di non commentare” rumors sui presunti piani per un film su HULK

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Prima che la Disney acquisisse la Marvel Entertainment, film come Captain America: Il primo vendicatore e Iron Man erano distribuiti dalla Paramount Pictures. Le cose sono cambiate con The Avengers nel 2012, anche se Hulk è rimasto legato alla Universal (lo studio che ha distribuito Hulk del 2003 e L’incredibile Hulk nel 2008).

Mentre il Golia Verde è stato co-protagonista della serie di film su Avengers, di Thor: Ragnarok e persino di She-Hulk: Attorney at Law di Disney+, l’accordo ha impedito ai Marvel Studios e alla Disney di distribuire un film di Hulk… a meno che non sia coinvolta la Universal come distribuzione.

Tuttavia, l’accordo originale tra Universal e Marvel Entertainment è terminato all’inizio di quest’anno. L’incredibile Hulk è uscito il 13 giugno 2008, con i diritti su questo titolo detenuti dallo studio rivale per un periodo concordato di 15 anni; ora, i Marvel Studios sono finalmente liberi di fare ciò che vogliono… ma non chiedetelo a Mark Ruffalo!

Non che io sappia“, ha dichiarato inizialmente l’attore a ComicBook.com quando gli è stato chiesto se avesse sentito parlare di progetti per un film su Hulk. “Mi è stato chiesto di non commentare, nello specifico. Spero che un giorno, però, lo realizzino. Penso che potrebbe essere davvero figo e ho puntato molto su quello che potrebbe essere figo, ma non lo so ancora“.

Sembra che Mark Ruffalo stia giocando, ma siamo sicuri che sia a conoscenza dei piani futuri per un personaggio che ha interpretato per oltre un decennio.

Kevin Feige sembra comunque stia gettando le basi per un nuovo film su Hulk, da qui il motivo per cui Captain America: Brave New World vedrà la presenza del Generale Ross, del Leader e di Betty Ross. Inoltre, nei momenti finali di She-Hulk: Attorney at Law, il Gigante è tornato sulla Terra e ha presentato alla famiglia suo figlio Skaar.

La teoria prevalente è che presto avremo il tanto vociferato progetto World War Hulk, anche se resta da vedere come si inserirà nei piani della più ampia Saga del Multiverso.

Quali sono le vostre speranze per Hulk al cinema? È giunto il momento per lui di tornare a ricoprire un ruolo da protagonista dopo essere stato relegato a ruolo di supporto? Come sempre, condividete i vostri pensieri sulla nostra pagina facebook!

 

Minecraft: Emma Myers nel cast del live-action

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Minecraft: Emma Myers nel cast del live-action

Emma Myers apparsa di recente nella serie tv Mercoledì è entrata a far parte del cast del film live-action su Minecraft. Secondo Deadline, Emma Myers è stata scritturata per un ruolo non dichiarato nel prossimo film di Minecraft della Warner Bros. Pictures, la cui uscita è attualmente prevista per l’aprile 2025.

I dettagli della trama del film live-action su Minecraft non sono ancora stati resi noti. Oltre Emma Myers, il film è interpretato anche da Jason Momoa, Danielle Brooks e Sebastian Eugene Hansen. La regia è affidata a Jared Hess, regista di Nacho Libre e Napoleon Dynamite.

Un film su Minecraft è in fase di sviluppo da diversi anni presso la Warner Bros. Shawn Levy di Free Guy e Deadpool 3 era stato incaricato di dirigere una sceneggiatura scritta da Kieran Mulroney e Michele Mulroney, ma i tre hanno abbandonato il progetto nel dicembre 2014.

Rob McElhenney di It’s Always Sunny in Philadelphia è stato chiamato a sostituire Levy nel 2015, ma anche lui ha lasciato il film qualche anno dopo. Peter Sollett ha poi lasciato il progetto prima che Hess venisse ufficialmente assunto nell’aprile del 2022.

Sebbene l’inizio delle riprese fosse previsto per quest’estate, la produzione del film di Minecraft è stata ritardata a causa dello sciopero della Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA). Con la fine dello sciopero la lavorazione del film dovrebbe iniziare in Nuova Zelanda entro la fine del mese.

In cos’altro ha recitato Emma Myers?

La Myers è nota soprattutto per aver interpretato Enid Sinclair nella serie Netflix Mercoledì. In precedenza, ha recitato in una serie di cortometraggi e film per la televisione, tra cui Girl in the Basement del 2021.

Recentemente Myers ha avuto un ruolo importante in Family Switch di Netflix, accanto a Jennifer Garner e Ed Helms. Recentemente ha dichiarato a ComingSoon.net, in un’intervista esclusiva, riguardo alla sua scena di ballo in Family Switch: “Ero una ballerina, quindi adoro ballare, ma iniziare un flash mob è qualcosa che non ho mai fatto prima, quindi è stato un po’ scoraggiante“. Il film live-action di Minecraft arriverà nelle sale il 4 aprile 2025, distribuito dalla Warner Bros. Pictures.

Civil War: svelato il poster del nuovo film di Alex Garland, in arrivo il trailer!

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A24 ha pubblicato il primo poster di Civil War, il prossimo film d’azione del regista Alex Garland. Il poster mostra due uomini armati che puntano i fucili mentre stazionano in cima alla torcia della Statua della Libertà. Il primo trailer sarà rilasciato la prossima settimana.

I dettagli sulla trama sono ancora sconosciuti. Secondo World of Reel, Civil War è stato descritto come “un road movie e un film di guerra con elementi satirici” e “un gioco sparatutto elevato“. Garland ha dichiarato al The Telegraph che Civil War è “ambientato in un punto indeterminato del futuro, abbastanza avanti da permettermi di aggiungere un’idea“.

Civil War film 2024

Quando uscirà Civil War?

Secondo la data riportata sul poster, Civil War uscirà nella primavera del 2024 negli USA. Il pubblico potrà vedere il film in IMAX. Gregory Goodman, Andrew Macdonald e Allon Reich produrranno il film. Le case di produzione di Civil War sono A24 e DNA Films.

Civil War è scritto e diretto da Alex Garland. Il film è interpretato da Kirsten Dunst, Wagner Moura, Stephen McKinley Henderson, Cailee Spaeny, Karl Glusman, Sonoya Mizuno, Jonica T. Gibbs e Jess Matney.

Civil War è il quarto film diretto da Alex Garland. Il primo, Ex Machina, gli è valso una nomination all’Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Garland ha scritto e diretto anche Annihilation e Men. Nel 2020, Garland ha creato, scritto e diretto Devs, una serie limitata di fantascienza per FX su Hulu

Rebel Moon: anticipata l’uscita, ecco la data e l’ora precisa del debutto su Netflix

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L’uscita dell’attesissimo nuovo film di Zack Snyder Rebel Moon: Parte 1 – Figlia del Fuoco è stata anticipata. Lo streamer ha annunciato che il film uscirà ufficialmente un giorno prima, il 21 dicembre alle 10 p.m. ET/7 p.m. PT su Netflix.

È stato inoltre rivelato un nuovissimo teaser trailer, che anticipa alcune delle sequenze ricche di azione che i fan dovrebbero aspettarsi di vedere nel primo capitolo. Questo precede l’uscita nelle sale cinematografiche dell’epopea fantascientifica, che avverrà dal 15 al 21 dicembre in quattro grandi città, tra cui Los Angeles, New York, Toronto e Londra. Guardate il teaser qui sotto:

 

La trama di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco

La sinossi del film recita: dopo essersi schiantata su una luna ai confini dell’universo, Kora (Sofia Boutella), una misteriosa straniera dal passato enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble (Ed Skrein) scoprono che i contadini senza volerlo hanno venduto il loro raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra Coleman e Ray Fisher), leader di un agguerrito gruppo di ribelli. Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.

Così i due raggiungono diversi mondi in cerca dei Bloodaxe e riuniscono una piccola banda di guerrieri accomunati da tanta voglia di redimersi: il pilota e killer mercenario Kai (Charlie Hunnam), il leggendario Generale Titus (Djimon Hounsou), l’esperta spadaccina Nemesis (Doona Bae), il prigioniero dalle nobili origini Tarak (Staz Nair) e Milius (E. Duffy), una combattente della resistenza. Intanto a Veldt l’androide protettore Jimmy (con la voce nell’originale di Anthony Hopkins) si risveglia di nascosto con un nuovo obiettivo. I rivoluzionari di questa nuova formazione devono però imparare a fidarsi gli uni degli altri e unire le forze prime che le truppe nemiche arrivino ad annientarli.

Cillian Murphy sul film di Peaky Blinders: “Sono aperto all’idea”

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L’acclamato attore Cillian Murphy ha rivelato se sarebbe disposto o meno a partecipare al set di un film basato sulla serie tv Peaky Blinders.

Durante il video Actors on Actors di Variety di ieri, Margot Robbie ha parlato con Cillian Murphy dei loro due film più importanti di quest’anno, Barbie e Oppenheimer. La Robbie ha rivelato di essere una grande fan di Peaky Blinders e ha chiesto se ci sarà un film spin-off. “Voglio dire, sono aperto all’idea“, ha risposto Murphy. “Ho sempre pensato che se c’è un’altra storia da raccontare… beh, vedremo“.

Margot Robbie ha detto con entusiasmo che c’è altra da raccontare e gli ha chiesto di fare un film. Lusingato, Cillian Murphy ha dichiarato di essere orgoglioso delle sei stagioni ma di essere ancora aperto all’idea.

Beh, chi lo sa, credo“, ha dichiarato Murphy. “È molto gentile da parte tua dirlo. Voglio dire, sono totalmente aperto all’idea, ma penso anche che siano state sei stagioni perfette. A volte è difficile passare al formato cinematografico, e mi piace l’ambiguità del finale. Ma sono sempre aperto a una grande sceneggiatura, sapete? Chi non lo sarebbe?“.

Quando è andato in onda Peaky Blinders?

Peaky Blinders è andata in onda per sei stagioni (per un totale di 36 episodi) da settembre 2013 ad aprile 2022. La serie è stata interpretata da Cillian Murphy, Sam Neill, Helen McCrory, Paul Anderson, Annabelle Wallis e altri.

La serie è descritta come “un’epopea familiare di gangster, ambientata nelle strade senza legge di Birmingham dopo la Prima Guerra Mondiale“.

I peggiori giorni: trama, cast e curiosità sul film

I peggiori giorni: trama, cast e curiosità sul film

Le festività e le ricorrenze sono il momento migliore per riunirsi con la propria famiglia o i propri amici e trascorrere giornate all’insegna dell’affetto e della spensieratezza. O almeno così dovrebbe essere. Con il film I migliori giorni, i registi Edoardo Leo e Massimiliano Bruno hanno raccontato con tono dissacrante i rapporti umani e come questi arrivino ad un punto di esasperazione proprio in occasione di eventi come il Natale, il Capodanno o le altre feste presenti in Italia nel corso degll’anno. Un film ad episodi, dunque, nel perfetto stile dei tantissimi realizzati nel corso della storia del cinema italiano, a cui ha fatto seguito I peggiori giorni.

Questo sequel (o secondo capitolo) porta sullo schermo ulteriori festività, toccando nello specifico il Primo Maggio, il Ferragosto, Halloween e concludendo lì dove tutto era iniziato, ovvero il Natale. Quattro nuovi episodi, dunque, per raccontare le ipocrisie e la difficoltà a trascorrere momenti realmente sereni, specialmente quando di mezzo ci sono tematiche divisive quali il lavoro o la parità di genere. Con Leo che dirige i primi due episodi e Bruno gli ultimi due, si completa dunque il ritratto dell’italiano medio sotto le festività.

Per chi ha visto I migliori giorni, l’arrivo su Netflix di I peggiori giorni è dunque l’occasione perfetta per concludere il viaggio precedentemente iniziato, specialmente ora che con le vacanze di Natale in arrivo ci si potrebbe trovare a vivere situazioni movimentate come quelle proposte dal film. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di I peggiori giorni

Il film, come il precedente capitolo, racconta quattro storie, tutte ambientate durante le festività. La prima è quella di tre fratelli, Luca, Stefania ed Alessandro, che nel giorno di Natale decidono di tirare a sorte per scegliere chi, tra loro, dovrà sacrificarsi e donare un rene al padre Flaminio. Poi c’è un Primo Maggio un po’ burrascoso per l’imprenditore Stefano Mazzuccato che, già di suo sul lastrico, deve affrontare anche il suo rapimento per mano di un ex dipendente, Antonio. Quest’ultimo, infatti, dopo essere stato licenziato senza una giusta causa, si dimostra disposto a tutto pur di ottenere i soldi della liquidazione.

Successivamente, nel corso di un caldo Ferragosto ha luogo un ardente scontro tra classi sociali, a cui fa da sfondo la classica grigliata. La causa scatenante, nello specifico, sono i figli adolescenti di Flavia e Guido e di Vincenzo e Ramona, tra i quali si sarebbe verificato un terribile incidente. Per finire, nella notte di Halloween viene giocato un brutto scherzetto al mago Vittorio, che scopre di essere stato ingaggiato da quello che è da sempre il suo rivale in amore, Gildo, il quale cercherà in tutti i modi di umiliarlo nel corso della serata.

I peggiori giorni film 2023

 

Il cast di I peggiori giorni

Protagonisti del primo episodio sono gli attori Edoardo Leo, Massimiliano Bruno e Anna Foglietta, protagonisti già dell’episodio natalizio di I migliori giorni, che riprendono qui i ruoli di Alessandro, Luca e Stefania. Ad interpretare loro padre, Flaminio, vi è invece l’attore Renato Carpentieri, a sua volta brevemente visto nel precedente film. Per quanto riguarda il secondo episodio, quello ambientato durante il Primo Maggio, l’imprenditore Stefano Mazzuccato è interpretato da Fabrizio Bentivoglio, mentre il suo rapitore, Antonio, ha il volto di Giuseppe Battiston.

Nel terzo episodio, quello ambientato a Ferragosto, si ritrovano invece gli attori Neri MarcorèAnna Ferzetti nei ruoli degli altolocati Guido e Flavia, mentre Ricky Memphis e Claudia Pandolfi intepretano i loro “rivali” di bassa estrazione sociale Vincenzo e Ramona. Infine, nell’ultimo episodio, quello che si svolge nella notte di Halloween, protagonisti sono Rocco Papaleo nel ruolo del triste mago Vittorio e Giovanni Storti (il Giovanni del trio Aldo, Giovanni e Giacomo) nel ruolo del suo nemico in amore Gildo. Sempre in questo episodio, Sara Baccarini interpreta Matilde, figlia di Vittorio.

Il trailer di I peggiori giorni e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di I peggiori giorni grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di NowNetflix. Su quest’ultima piattaforma si trova attualmente al 3° posto nella Top 10 dei film più visti in Italia. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà allora noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Non ci resta che il crimine – La serie da domani terzo e quarto episodio su Sky e NOW

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A spasso nel tempo fra il 1970 e i giorni nostri, con l’unica regola di non toccare il passato per non cambiare il presente. E invece, anche questa volta, i protagonisti della nuova serie Sky Original Non ci resta che il crimine – La serie si ritrovano a dover sistemare la situazione per far in modo che il nostro 2023 rimanga come lo conosciamo. Da domani disponibili in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, i due nuovi episodi (terzo e quarto) della serie Sky Original. 

Gianfranco (Massimiliano Bruno) li aveva avvertiti: l’unica cosa da non fare era cambiare il passato. Ora, per rimettere le cose a posto Giuseppe (Gian Marco Tognazzi), Moreno (Marco Giallini) e Claudio (Giampaolo Morelli) sono costretti a tornare di nuovo nel 1970 e cercare di sventare il Golpe Borghese. Claudio, conquistando il cuore di una ricca e affascinante vedova, si infiltra fra i golpisti e diventa beniamino del gruppo. Mentre nel presente Gianfranco è stato rapito dagli agenti governativi e deve riuscire a liberarsi per raggiungere gli altri nel ‘70.  

Una produzione Sky Studios e Italian International Film prodotta da Fulvio, Federica e Paola Lucisano, la serie vedrà tornare i protagonisti della trilogia Marco Giallini, Gian Marco Tognazzi, Giampaolo Morelli e Massimiliano Bruno, quest’ultimo di nuovo dietro la macchina da presa stavolta affiancato da Alessio Maria Federici. A loro si aggiunge, fra gli altri, Maurizio Lastrico con un ruolo del tutto nuovo, quello di Duccio Casati, ricco borghese dalle idee progressiste che ha preso a cuore la causa dei ragazzi del movimento studentesco. 

Dopo il viaggio cinematografico indietro nel tempo fino agli anni ‘80, in cui a Roma prosperava la Banda della Magliana, e poi quello nell’Italia fascista degli anni ‘40, la nuova serie Sky Original inizia subito dopo gli eventi dell’ultimo film e trasporterà l’affiatatissima banda di protagonisti negli anni ’70, fra gli ambienti della sinistra giovanile e delle contestazioni studentesche e quelli della destra eversiva del Golpe Borghese.

Accanto a Giallini, Morelli, Tognazzi, Bruno e Lastrico, nel cast anche Liliana Fiorelli (Bentornato Presidente!, L’avvocato Malinconico, Siccità, I migliori giorni) nei panni di Marisa, l’assistente di Gianfranco; Grace Ambrose (Il primo Natale, Compromessi sposi, Il paradiso delle signore) in quelli di Linda Valori, la madre di Giuseppe nel passato; Kabir Tavani (Ricchi di fantasia, Il nostro generale, Puck) che interpreta Sergio Brana, giovane membro del collettivo comunista che ospiterà i protagonisti nel 1970; Sara Baccarini (La cena perfetta, Beata Ignoranza, I migliori giorni), che nella serie sarà Matilde, anche lei membro del collettivo comunista che si avvicinerà molto al cinico Moreno, il personaggio interpretato da Marco Giallini; e ancora, Daniela Virgilio (Romanzo criminale – La serie, Tapirulàn, Third person) nei panni di Daniela Colagi, influente vedova di un personaggio di spicco della politica di quegli anni, e Claudio Corinaldesi (Per Elisa, Smetto quando voglio – Reloaded, Vostro Onore, Bang Bang Baby) in quelli di Nunzio Petrucci, capo della milizia squadrista e braccio destro di Junio Valerio Borghese.

La trama del terzo episodio Non ci resta che il crimine – La serie

Per rimettere le cose a posto i nostri sono costretti a tornare di nuovo nel 1970 per far sì che il Golpe Borghese venga sventato, in modo da rimettere a posto l’asse temporale.

La trama del quarto episodio Non ci resta che il crimine – La serie

Mentre nel presente Gianfranco è stato rapito dagli agenti governativi, nel 1970 ha inizio il piano per sventare il Golpe Borghese. I nostri decidono quindi di infiltrarsi nei gruppi dell’estrema destra eversiva. Claudio, complice il flirt con una ricca e affascinante vedova, diventa presto il beniamino dei golpisti, mentre gli altri cercano di portare avanti il piano. Nel frattempo Gianfranco viene torturato e cerca di fuggire…

Napoli Milionaria! di Luca Miniero dal 18 Dicembre su Rai 1

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Napoli Milionaria! di Luca Miniero dal 18 Dicembre su Rai 1

Debutterà il 18 Dicembre in prima serata Napoli Milionaria, il film di Luca Miniero, una produzione Picomedia, in collaborazione con Rai Fiction con Massimiliano Gallo, Vanessa Scalera,  Carolina Rapillo, Michele Venitucci, Vincenzo Nemolato, Nunzia Schiano, Marcello Romolo.

“Napoli milionaria!” è il racconto attualissimo della potenza del denaro e della sua capacità di corrompere le anime. Un nuovo capitolo dell’ambizioso progetto di trasposizione filmica dei capolavori teatrali di Eduardo De Filippo, grande protagonista del teatro italiano e internazionale, che impegna la Rai nel suo ruolo centrale di Servizio Pubblico dedicato a custodire e rinnovare la memoria culturale del nostro Paese.

Napoli milionaria! è il racconto, attualissimo, della potenza del denaro e della sua capacità di corrompere le anime. La vivono sulla propria pelle Gennaro e Amalia Jovine e i loro tre figli. Il primo, ex tranviere, è costretto a fare il finto morto per coprire i traffici della moglie che si arrangia con la borsa nera in combutta con Errico Settebellizze. Cercano di sopravvivere alla miseria in cui è piombata la città nel suo ultimo anno di guerra. E poi arriva la pace, l’abbondanza delle merci americane, la fame dei napoletani e i soldi, tanti soldi.

Gennaro, catturato dai tedeschi in ritirata, è ormai scomparso dalla vita della donna che rimane abbagliata da tutta quella ricchezza a portata di mano. Quando inaspettatamente ritorna, la sua famiglia si è dissolta e “perduta”. Amalia è una donna ricca in società con Settebellizze, innamorato di lei, e tratta con crudeltà spietata quelli che si rivolgono a lei per acquistare beni di prima necessità. Amedeo, il figlio più grande è diventato un ladro di pneumatici, Maria Rosaria la figlia maggiore è incinta di un soldato americano che l’ha poi abbandonata.

Sarà l’improvvisa malattia di Rituccia, la figlia più piccola, a costringere tutti a fare i conti con quello che sono diventati. Gennaro inizierà a ricostruire l’identità onesta della sua famiglia facendo aprire gli occhi ad Amalia per guardare l’inferno in cui è precipitata. Sarà un percorso lungo e incerto perché, come ha ripetuto inascoltato dal giorno del suo ritorno Gennaro, la guerra non è ancora finita.
Prima “ha dà passà a nuttata”.

Constellation: svelate le prime immagini del thriller con Noomi Rapace

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Apple TV+ ha svelato oggi le prime immagini di Constellation, un nuovo thriller psicologico incentrato su una cospirazione e interpretato da Noomi Rapace (“Millennium – Uomini che odiano le donne”, “Non sarai sola”) e dal candidato all’Emmy Jonathan Banks (“Breaking Bad”, “Better Call Saul”).

Nel cast della serie, creata e scritta da Peter Harness (“Il commissario Wallander”, “The War of the Worlds”, “Doctor Who”), figurano anche James D’Arcy (“Agent Carter”, “Oppenheimer”), Julian Looman (“Emily in Paris”, “Mallorca Crime”), William Catlett (“A Thousand and One”, “Coppia diabolica”), Barbara Sukowa (“Passioni violente”, “Hannah Arendt”) e con la partecipazione di Rosie e Davina Coleman nel ruolo di Alice.

Diretta dalla vincitrice del premio Emmy Michelle MacLaren (“Shining Girls”, “The Morning Show”, “Breaking Bad”), dal candidato all’Oscar Oliver Hirschbiegel (“La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler”, “The Experiment – Cercasi cavie umane”) e dal candidato all’Oscar Joseph Cedar (“Footnote”, “Our Boys”).

Constellation

Constellation: quando esce e dove vederla in streaming

Constellation debutterà su Apple TV+ il 21 febbraio con i primi tre episodi degli otto totali seguiti da un episodio a settimana, fino al 27 marzo.

Constellation: la trama e il cast

Constellation è interpretata da Noomi Rapace nel ruolo di Jo, un’astronauta che torna sulla Terra dopo un disastro nello spazio e scopre che alcuni pezzi fondamentali della sua vita sembrano essere scomparsi. La serie è un’avventura spaziale ricca di azione che esplora i lati più oscuri della psicologia umana e segue la disperata ricerca di una donna nel tentativo di svelare la verità sulla storia dei viaggi spaziali e di recuperare tutto ciò che ha perso. Prodotta da Turbine Studios e Haut et Court TV, la serie è prodotta esecutivamente da David Tanner (“Small Axe”), Tracey Scoffield (“Small Axe”), Caroline Benjo (“No Man’s Land”), Simon Arnal (“No Man’s Land”), Carole Scotta (“No Man’s Land”) e Justin Thomson (“Liaison”). MacLaren dirige i primi due episodi e produce esecutivamente insieme a Rebecca Hobbs (“Shining Girls”) e al produttore esecutivo Jahan Lopes per la MacLaren Entertainment. Harness è produttore esecutivo per conto della Haunted Barn Ltd. La serie è stata girata principalmente in Germania ed è stata prodotta da Daniel Hetzer (“Monaco – Sull’orlo della guerra”) per Turbine Studios, Germania.

Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 400 vittorie e 1.674 nomination ai premi, tra cui la commedia pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e lo storico Oscar® come Miglior film a “CODA”.

40 anni di Tu mi turbi: intervista al co-protagonista Claudio Bigagli

È in corso dal 2 al 10 dicembre il Festival del Cinema di Porretta Terme, giunto al suo 22esimo anno, che ancora una volta si distingue come una manifestazione cinematografica volta a promuovere la cultura della settima arte presso il territorio e le giovani generazioni. Il Festival, oltre ad un concorso dedicato al cinema italiano e al premio Elio Petri (andato quest’anno al film Come pecore in mezzo ai lupi di Lyda Patitucci), offre anche una retrospettiva dedicata al regista Roberto Andò (La stranezza). Tra le tante altre attività del Festival, c’è però anche spazio per celebrare l’anniversario di Tu mi turbi, il primo film da regista di Roberto Benigni (protagonista anche del manifesto ufficiale, tratto da una foto di Luciana Mulas – a cui è a sua volta dedicata una mostra) che compie 40 anni.

Il film, che sarà proiettato sabato 9 dicembre, è composto da quattro episodi nei quali si affronta il rapporto con Dio e con la religione, sempre presentando quella vena umoristica e dissacrante a cui Benigni ha abituato il proprio pubblico. Di Tu mi turbi, in particolare, è rimasto celebre il quarto ed ultimo episodio, I due militi, interpretato dallo stesso Benigni insieme a Claudio Bigagli, attore formatosi all’Accademia nazionale d’arte drammatica e distintosi anche in opere d’autore quali La notte di San Lorenzo, Mediterraneo e Le rose del deserto. Proprio a Bigagli, raggiunto telefonicamente, chiediamo di raccontarci non solo la sua esperienza sul set di quell’episodio, ma anche il valore che il film nella sua totalità manifesta ancora oggi a 40 anni dalla sua realizzazione.

Claudio Bigagli, Roberto Benigni e Tu mi turbi

La mia partecipazione è nata, come sempre accade, a seguito di un provino, che fortunatamente andò molto bene. La cosa che mi colpì è che l’episodio era costruito come fosse un atto unico di uno spettacolo teatrale e lo girammo proprio così, dall’inizio alla fine, secondo l’ordine in cui era scritto. Naturalmente fu girato tutto in studio, non eravamo all’Altare della Patria. In ogni caso, ne ho un ricordo davvero bello, specialmente delle improvvisazioni a cui Roberto si lasciava andare e che hanno contribuito ad valore di cui l’episodio gode. Abbiamo però sempre rispettato molto i personaggi, attenendoci alla scrittura che di loro era stata fatta. Del mio ho ad esempio apprezzato il fatto che rimanga sempre un co-protagonista e non diventi mai una spalla”.

Di questo sono molto grato a Roberto. Lui all’epoca era già molto conosciuto, veniva dall’esperienza di Berlinguer ti voglio bene. Insomma, era già Roberto Benigni e che in quell’occasione dirigeva il suo primo film. Ma nonostante ciò non si è mai posto come protagonista assoluto, ha dato spazio a tutti gli attori intorno a lui. È stato molto generoso. Non è facile trovare una personalità che a quei livelli abbia l’umanità di dare importanza anche a suoi colleghi, più o meno conosciuti che siano”. Negli altri episodi di Tu mi turbi, accanto a Benigni, recitano – tra gli altri – gli attori Nicoletta Braschi, futura compagna di Benigni, Olimpia Carlisi, Giacomo Piperno e Carlo Monni.

Tu mi turbi Claudio Bigagli

“Una delle cose più belle della mia carriera”, Claudio Bigagli ricorda Tu mi turbi

Il film anticipa una ricerca della spiritualità di cui poi Roberto ha fatto una costante nella sua carriera. – racconta poi Bigagli – Non so se egli creda o meno in Dio, ma nelle cose che fa noto sempre una ricerca continua sul concetto di spiritualità attraverso l’arte, cosa che lo ha portato infine alle letture che ha fatto della Divina Commedia. Penso sia una ricerca propria anche della toscanità in sé, dove si mischia continuamente blasfemia e spiritualità. Spero ora di poter vedere anche nuovi sviluppi di questa sua ricerca, mi piacerebbe molto vedere un suo nuovo film ad esempio”.

Per me – spiega poi l’attore – di quel film è rimasto l’orgoglio di averlo fatto, perché è stata una delle cose più belle della mia carriera. Mi dispiace che quella collaborazione non si sia ripetuta, però a volte è come se il tempo non fosse mai passato. Qualche anno fa, ad esempio, io e Roberto ci siamo incontrati casualmente per ben due volte al bar sotto la casa in cui viveva al quartiere Testaccio. Questa cosa è capitata per ben due volte nel giro di breve e alla seconda volta lui mi disse “Bigagli, noi s’è fatto una grande cosa insieme”, riferendosi appunto al nostro episodio di Tu mi turbi. In quell’occasione mi disse anche che Federico Fellini, regista che stimo moltissimo, aveva espresso lodi nei miei confronti”.

Claudio Bigagli: dove lo vedremo prossimamente

Attualmente sto lavorando ad una serie per Rai 1 intitolata Libera, con Lunetta Savino, Gioele Dix e Roberto Citran, ed è un dramma giudiziario con qualche pennellata di commedia, dove Lunetta è una giudice ed io sono il suo ex marito vice questore, un personaggio che ho trovato molto bello. È una storia molto bella, in 8 puntate, con la regia di Gianluca Mazzella, un bravissimo regista con cui mi trovo molto bene. Abbiamo girato a Trieste e ora a Roma. Proprio per questo purtroppo non potrò essere presente alla proiezione di Tu mi turbi al Festival, alla quale mi avevano invitato a partecipare. Devo ammettere che sarei stato molto curioso di rivederlo in mezzo al pubblico, vedere che effetto fa oggi e come viene accolto anche dai più giovani”.

The Legend of Zelda: Wes Ball descrive il film come un “live-action diretto da Hayao Miyazaki”

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L’annunciato film live action di The Legend of Zelda – adattamento della celebre serie di videogiochi della Nintendo – non sarà “come Il Signore degli Anelli“, afferma Wes Ball. Il regista, noto per aver diretto la trilogia di Maze Runner, nel corso di una recente conversazionne con Entertainment Weekly, ha infatti svelato la sua visione per il film, affermando che più che ispirarsi all’epica trilogia di Peter Jackson, intende concepire The Legend of Zelda come fosse un opera in live action di un film di Hayao Miyazaki, fondatore dello Studio Ghibli e regista di film come Si alza il vento e Il ragazzo e l’airone.

Questo fantastico film di fantasia e avventura non è come Il Signore degli Anelli, è una cosa a sé stante“, ha dichiarato Ball. “Ho sempre detto che mi piacerebbe vedere un film di Miyazaki in live action. Mi piacerebbe vedere qualcosa di simile per la meraviglia e l’eccentricità che mette nelle cose… Sarà fantastico. Tutta la mia vita mi ha portato a questo momento. Sono cresciuto con Zelda ed è la proprietà Nintendo più importante, credo, che non è stata ancora sfruttata. Quindi stiamo lavorando sodo per fare qualcosa. Non stiamo cercando di farlo solo perché possiamo. Vogliamo realizzare qualcosa di veramente speciale“.

Prima di The Legend of Zelda, Ball porterà però al cinema il film Il Regno del Pianeta delle Scimmie, quarto capitolo della serie reboot. Per il film della Nintendo, dunque, ci si trova ancora in fasi iniziali dello sviluppo e Ball non sa se il film di Zelda sarà effettivamente il suo prossimo progetto. “Stiamo lavorando alla sceneggiatura, e se sarà il prossimo o no, è difficile dirlo con precisione. Ma certamente il piano è quello di riposare un po’ dopo la fine di Il Regno del Pianeta delle Scimmie, per poi tuffarci in Zelda e sperare di dare ai fan quello che desiderano, e anche di raggiungere nuove persone“. Non resta dunque che attendere aggiornamenti sullo sviluppo del progetto.

Maleficent 3: Angelina Jolie confermata come protagonista del film

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Dopo Maleficent e Maleficent – Signora del male, sembra proprio che la Disney realizzerà un ulteriore capitolo di quella che diventa a questo punto una trilogia. Maleficent 3 sarebbe dunque ormai cosa certa e il Wall Street Journal riporta ora che Angelina Jolie riprenderà per la terza volta il ruolo dell’iconica cattiva. L’attrice sarà molto impegnata nei prossimi anni, poiché sta producendo The Outsiders per Broadway e ha recentemente siglato un accordo con Freamantle per sviluppare diversi progetti cinematografici e televisivi internazionali. Ma i fan di lunga data della Disney saranno probabilmente entusiasti di sapere che l’attrice ha trovato il tempo di girare un altro film dedicato alla “cattiva” di La bella addormentata nel bosco.

Il primo film si è inaspettatamente rivelato un grande successo per lo studio, che ha dunque poi realizzato un sequel nel 2020. La Jolie aveva però parlato a People di quanto sia stato difficile tornare per Maleficent – Signora del Male, in quanto la fine della sua relazione personale con Brad Pitt ha contribuito a complicare un po’ le cose. “È stato un periodo difficile. Venivo da alcuni anni di difficoltà e non mi sentivo molto forte. Anzi, mi sentivo piuttosto a pezzi“, ha dichiarato alla rivista. “Mi ci è voluto un attimo per sentire di nuovo la forza di Maleficent“. Proprio per stare poi accanto ai figli, Jolie ha diradato notevolmente i suoi impegni cinematografici.

Nella stessa intervista al Wall Street Journal, la Jolie ha parlato dei suoi primi giorni a Hollywood, spingendo fino a dire che avrebbe scelto un percorso di carriera diverso se lo stesso ambiente che vive oggi fosse stato presente quando ha iniziato. “Oggi non sarei un’attrice“, ha infatti detto Jolie. “Quando ho iniziato, non c’era l’aspettativa di essere così pubblica, di condividere così tanto… Poiché sono cresciuta a Hollywood, non ne sono mai stata molto colpita. Non l’ho mai considerata significativa o importante. Dopo il mio divorzio ho perso la possibilità di vivere e viaggiare liberamente. Tra tutti i posti del mondo, Hollywood non è un posto sano“.

Furiosa: George Miller svela la collocazione temporale del prequel nella saga

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L’entusiasmo per Furiosa di George Miller è salito alle stelle dopo la pubblicazione del primo trailer, facendolo subito divenire uno dei film più attesi del 2024. Anya Taylor-Joy prenderà il posto di Charlize Theron nel ruolo della protagonista in un prequel a cui è ora stato finalmente dato un posto definitivo nella più ampia linea temporale del franchise di Mad Max. Parlando a un panel del CCXP23 lo scorso fine settimana, il regista George Miller ha infatti rivelato che Furiosa si svolge “15 anni prima di Mad Max: Fury Road” e ha suggerito anche che si potrebbe vedere qualcosa di Max Rockatansky nel film.

Questa storia si svolge 15 anni prima di Mad Max: Fury Road, e ci finisce dentro“, ha dichiarato il regista. “Max è in agguato da qualche parte in questa storia, ma in realtà è la storia di Furiosa e di come è diventata. Molto del film ci sarà familiare e molto sarà invece nuovo, cose che non abbiamo mai visto prima“. Se dunque ci sarà anche un cameo di Mad Max, lo scopriremo probabilmente solo in sala. Chi assomiglia a un giovane Tom Hardy o a Mel Gibson? Ci sono alcune possibilità, anche se è importante notare che un cameo non è stato confermato.

Furiosa, quello che sappiamo sul film

In Furiosa Anya Taylor-Joy assume il ruolo che è stato di Charlize Theron in Mad Max: Fury Road. La sinossi ufficiale recita: mentre il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus. Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere insieme i mezzi per trovare la strada di casa.

Taylor-Joy ha rivelato che Furiosa è molto diverso da Fury Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come un racconto più “epico, che si svolge su un più lungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è scritto, diretto e prodotto da George Miller insieme al suo partner di produzione di lunga data Doug Mitchell. Oltre a Taylor-Joy, nel film ci sarà anche Chris Hemsworth nel ruolo del villain. Furiosa debutterà nelle sale il 24 maggio 2024.

Super Mario Bros. – Il film: Jack Black non voleva che il brano “Peaches” fosse inserito nel film

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Una delle cose che più di altre è rimasta nel cuore di chi ha visto al cinema Super Mario Bros. – Il film, è senza dubbio il brano Peaches eseguito dal Bowser doppiato da Jack Black. La scena che si è infatti affermata come uno dei momenti più iconici dell’intero film, capace di essere tanto divertente quanto emozionante, mettendo nuovamente sotto i riflettori le capacità sonore di Black. In molti ora fanno il tifo affinché tale brano venga nominato agli Oscar come Miglior canzone originale e si resta stupiti nello scoprire che proprio Black, inizialmente, non voleva che fosse incluso nel film.

In un’intervista con The Hollywood Reporter, Black ha infatti rivelato che la canzone è stata creata quasi per caso e ha dichiarato che non si aspettava di dover interpretare un numero musicale quando è stato scritturato per Super Mario Bros. – Il film. “I registi hanno avuto quest’idea solo in seguito, mentre erano al lavoro sul film già da un po’: “E se Bowser cantasse una canzone?”“, ha ricordato Black. All’attore è dunque stato chiesto di sviluppare la cosa, ma egli era inizialmente contrario alla cosa in quanto, come da lui dichiarato, “il film non è un musical, non potete affidarmi questa canzone“.

Alla fine Black si è però appassionato alla canzone “Peaches” e ha coinvolto il suo produttore John Spiker per lavorare sul testo. “L’abbiamo arricchita e resa una canzone con più testo, melodia e altro“, ha raccontato. “E io pensavo: Scommetto che non vorranno usarla perché è un po’ troppo emotiva. Per un attimo smette di essere un piccolo cartone animato per famiglie. Mi è sembrato di entrare in un altro regno, quello dell’amore profondo e doloroso che Bowser non avrà mai, questo desiderio profondo. È troppo reale“. La ballata “Peaches” si è però rivelata un punto di forza del film, raggiungendo poi la posizione n. 56 della classifica Hot 100 di Billboard e piazzandosi al quarto posto tra le migliori tendenze di YouTube del 2023.

Wonka: Hugh Grant rivela di aver odiato interpretare un Oompa Loompa

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Uno dei film più attesi di dicembre è senza dubbio Wonka, con protagonista Timothée Chalamet, che racconterà le origini del più celebre fabricatore di cioccolato della letteratura e del cinema. Il film è stato descritto dai primi pareri emersi online come un tripudio di colori, danze e musiche, ma sembra che non tutti si siano divertiti sul set di tale lungometraggio. Come noto, nel film Hugh Grant interpreta un Oompa Loompa, i celebri aiutanti di Willy Wonka, ma l’esperienza per l’interprete britannico sembra non essere stata delle più memorabili. Secondo NME, infatti, in occasione di una recente conferenza stampa per Wonka, Grant ha raccontato nei dettagli come è stata ripresa sul set la sua performance.

È stata come una corona di spine“, ha detto Grant, che ha spiegato di aver avuto bisogno di più telecamere puntate sul suo volto in ogni momento. “Ho fatto un gran casino per questo, non avrei potuto odiare di più l’intera faccenda“. Un altro problema che Grant ha avuto durante la produzione sembra essere stato quello di non aver ricevuto una risposta sul fatto se doveva recitare solo con il viso o con tutto il corpo. “Non ho mai ricevuto una risposta soddisfacente. E francamente, quello che facevo con il mio corpo era terribile, ed è poi stato tutto sostituito da un animatore“, ha aggiunto.

Il regista Paul King ha poi rivelato come ha convinto l’attore, con cui ha collaborato in Paddington 2, a interpretare uno dei piccoli esseri magici dalla pelle arancione e dai capelli verdi. “Ho dovuto scrivere a Grant una lettera imbarazzante, in cui gli dicevo: ‘Sei bravo a interpretare vecchi prosciutti e lavativi…’“, ha raccontato. “Una volta che vedi Hugh Grant nei panni di un uomo arancione alto 18 pollici con i capelli verdi, pensi: ‘Ah, sì. So cosa sono gli Umpa Lumpa. Tutto ha perfettamente senso‘”. Sembra dunque che Grant sia stata la prima e forse unica scelta di King per il ruolo dell’Oompa Loompa.

Wonka, tutto quello che sappiamo sul film

Wonka è diretto dal regista di “PaddingtonPaul King e vede come protagonisti Timothée Chalamet, Keegan-Michael Key, Rowan Atkinson, Sally Hawkins e Olivia Colman. Hugh Grant interpreta invece un Oompa Loompa. Timothée Chalamet ha dichiarato alla stampa al CinemaCon di aprile che la sua versione del personaggio non sarebbe stata “cinica” come le precedenti iterazioni interpretate da Gene Wilder o Johnny Depp. “Questo è un Willy pieno di gioia, speranza e desiderio di diventare il più grande cioccolatiere“, ha detto Chalamet, che ha anche rivelato di aver nuotato nel vero cioccolato fuso durante le riprese delle scene del film.

Wonka è basato sui personaggi di Roald Dahl, ispirato in particolare da uno dei personaggi più amati di Dahl e si svolge prima degli eventi di Charlie e la fabbrica di cioccolato, si legge nella sinossi. Nel cast anche Matthew Baynton, Jim Carter, Tom Davis, Simon Farnaby, Rich Fulcher, Kobna Holdbrook-Smith, Paterson Joseph, Calah Lane, Matt Lucas, Colin O’ Brien, Natasha Rothwell, Rakhee Thakrar e Ellie White.

Willy Wonka è stato creato dal famoso autore Roald Dahl. Il personaggio ha debuttato nel romanzo del 1964, Charlie e la fabbrica di cioccolato. Il libro è stato adattato due volte per lo schermo, nel 1971 e nel 2005, quando Tim Burton ha scelto Johnny Depp per il ruolo in questione. Paul King, il regista dietro la serie di Paddington, firma la regia di Wonka, che uscirà al cinema il 14 dicembre 2023.

Love Lies Bleeding: le prime foto del film con Kristen Stewart

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Love Lies Bleeding: le prime foto del film con Kristen Stewart

Il Sundance Film Festival ha svelato la sua lineup per l’imminente edizione del festival nel 2024, e tra i film in concorso ci sono Love Lies Bleeding, un thriller che vede protagonisti Kristen Stewart e Katy O’Brian.

Love Lies Bleeding proviene dalla regista Rose Glass, che scriverà e dirigerà il film. Secondo il sito del Sundance, il film racconterà la storia della “solitaria direttrice di palestra Lou che si innamora di Jackie, un’ambiziosa bodybuilder diretta a Las Vegas per inseguire il suo sogno. Ma il loro amore scatena la violenza, trascinandoli nella rete della famiglia criminale di Lou.

A24 produrrà e distribuirà il thriller

A24 produrrà il film, insieme ad Andrea Cornwell per Lobo Films e Oliver Kassman per Escape Plan Productions. La società gestirà anche l’uscita globale del film, con Film4 che ha contribuito a sviluppare il film insieme ai registi e ha cofinanziato il film con A24.

Questo sarà il secondo lungometraggio di Rose Glass, dopo Saint Maud presentato in anteprima nel 2019 prima di essere rinviato a causa della pandemia di COVID-19 e infine distribuito nel 2021. Il film, tuttavia, ha ricevuto enormi elogi al suo lancio ed è stato visto come un successo complessivo per un film d’esordio.

Di recente Kristen Stewart  è apparsa in due film, Spencer del 2021, che l’ha vista interpretare Diana, principessa del Galles, un ruolo per il quale ha ottenuto una nomination all’Oscar come migliore attrice. Successivamente è apparsa in Crimes of the future di David Cronenberg.

Katy O’Brian è meglio conosciuta per i suoi ruoli come Jentorra in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, e ha anche recitato nella serie di successo Z Nation di Syfy, così come in Black Lightning e Agents of SHIELD. È apparsa anche nella secondo e terza stagione di The Mandalorian nei panni dell’ufficiale delle comunicazioni imperiali Elia Kane.

Napoleon: gli storici francesi criticano il film, “Come sputare in faccia ai francesi”

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Napoleon di Ridley Scott è un film che i francesi amano odiare. Ma nonostante le aspre critiche in Francia, l’epopea storica ha sfondato il botteghino e ha incassato oltre 9,76 milioni di dollari su 1,15 milioni di biglietti venduti nelle prime due settimane nelle sale.

Ironicamente, Napoleon ha ottenuto il punteggio più basso tra tutti i film recenti di Ridley Scott Allociné, l’equivalente francese di IMDb, con 2,3 stelle su 5 su 4.659 recensioni degli utenti, eppure è uno dei maggiori successi di Ridley Scott  in Francia. Napoleon, vede Joaquin Phoenix nei panni di Napoleone Bonaparte, un ufficiale nato in Corsica che divenne imperatore di Francia, e Vanessa Kirby nei panni di sua moglie nei panni di Joséphine de Beauharnais, è stato presentato in anteprima mondiale  a Parigi il 14 novembre, pochi giorni dopo la fine del Sciopero del SAG-AFTRA.

Gli ultimi due film di Scott, “The Last Duel” e “House of Gucci”, hanno ricevuto ottime recensioni in Francia, eppure hanno venduto rispettivamente solo 425.000 e 800.000 biglietti durante la loro uscita nel paese. Ma Napoleon non è del tutto a prova di proiettile, afferma Eric Marti di Comscore France. Distribuito da Sony, il prodotto Apple “ha debuttato alla grande in Francia ma ha perso il 50% nella seconda settimana, segno di un cattivo passaparola“, dice Marti, prevedendo che venderà probabilmente tra 1,6 e 1,8 milioni di biglietti in Francia, alla pari del film di Ridley Scott del 2012 “Prometheus”. Sarà comunque uno dei suoi più grandi successi in Francia: negli ultimi 10 anni l’unico film di Ridley Scott che ha ottenuto risultati migliori è “The Martian”, con 2,5 milioni di biglietti venduti.

Cosa pensano i francesi del film Napoleon?

Variety ha parlato con due esperti di Napoleone, il giornalista dei media Romain Marsily e lo storico Patrice Gueniffey, per comprendere la reazione ostile nel paese natale dell’imperatore.

Non sorprende che i francesi siano accorsi in massa per vedere ‘Napoleon’ nei cinema all’uscita del film: ho appena letto un sondaggio secondo il quale il 74% degli intervistati ammira ancora Napoleone“, afferma Gueniffey, che ha scritto diversi libri sul leader acclamati dalla critica, tra cui “Bonaparte: 1769–1802”, e ha parlato del controverso film su quasi tutti i canali di notizie francesi.

Stanley Kubrick ha provato e non è riuscito a realizzare il suo film su Napoleone, quindi abbiamo tutti fatto il tifo per Ridley Scott perché realizzasse il suo, quindi è stata una grande delusione“, afferma.

Prima ancora che uscisse, il film è stato criticato dallo storico televisivo Dan Snow, che ha denunciato alcune delle inesattezze in un post virale su TikTok, spingendo Scott a dire ai verificatori di fatti storici di “farsi una vita”.

Ma le deviazioni dalla realtà non sono il difetto più grande del film, dice Gueniffey, citando “Amadeus” di Milos Forman come un film biografico di successo che ha romanzato la vita di Amadeus Mozart. “Sebbene la storia fosse inventata, Forman ha realizzato un ritratto convincente di Mozart“, sostiene Gueniffey.

In “Napoleon” tutto è sbagliato, a cominciare dal fatto che le epoche sono “tutte mescolate”, dice Gueniffey. Napoleone Bonaparte aveva 35 anni quando divenne imperatore di Francia ed è interpretato da Phoenix, che ne ha 49: “Non hanno cercato di farlo sembrare più giovane. Sembra stanco e privo di ispirazione“, dice.

Josephine, nel frattempo, aveva sei anni più di Napoleone, il che all’epoca rappresentava “una grande differenza di età, come Emmanuel Macron e sua moglie Brigitte”, scherza. Ma nel film è interpretata da Kirby che ha 14 anni meno di Phoenix.

Josephine era una donna saggia che aveva già avuto una vita quando sposò Napoleone, che era un uomo più giovane e molto ambizioso“, dice Gueniffey. “Questa dinamica è completamente alterata nel film perché Napoleone sembra molto più vecchio”. Allo stesso modo, il generale Paul Barras, che era più vecchio di Napoleone, è interpretato dal 42enne Tahar Rahim.

Non sono contrario alle scene inventate, ma quando vediamo Napoleone mettere la mano nel cavallo ferito per recuperare il proiettile e darlo a sua madre, ho pensato che fosse grottesco“, dice Gueniffey, aggiungendo: “Aveva una relazione molto lontana con sua madre.”

Il bombardamento delle piramidi è un’altra scena che ha sconvolto Gueniffey perché “Napoleone ha ucciso molte persone in Egitto, ma non ha toccato nessun punto di riferimento“, dice. “Ha portato 130 studiosi in questa spedizione per fare un inventario della civiltà egizia, quindi semmai dobbiamo a Napoleone la creazione degli studi sull’antico Egitto“, dice Gueniffey sottolinea un’altra scena che non è realmente accaduta, che mostra i soldati che annegano nello stagno durante la battaglia di Austerlitz. “Scott sembrava aver copiato una scena di ‘Titanic’ lì, ma in realtà lo stagno era profondo solo 15 centimetri (6 pollici) e i soldati morirono attraversandolo, ma non per annegamento“, dice.

Marsily, nel frattempo, ha rivelato che aveva poche aspettative sull’accuratezza storica del film guardando il trailer. “Quando ho visto il bombardamento delle piramidi nel trailer ho pensato che fosse ridicolo, ma ho pensato: ‘OK, Ridley Scott ci sta dando la sua interpretazione di Napoleone!’“, ha commentato Marsily, che è nato in Corsica come Napoleone, e ha prodotto un documentario sull’imperatore per Vice TV France, da lui diretto.

Ciò che ha irritato di più i francesi, dice Marsily, è la rappresentazione “poco brillante” di Napoleone come un personaggio “mediocre”.

Questo film è come sputare in faccia ai francesi perché sembra che Ridley Scott abbia ridicolizzato sia Napoleone che la storia della Francia“, afferma Marsily, che insegna a Science Politique, una prestigiosa università francese. “C’è un fascino per Napoleone in Francia, anche da parte di persone che lo odiano per aver ripristinato la schiavitù nelle Indie occidentali francesi e per il suo abuso di potere una volta diventato imperatore di Francia, ma anche queste persone sono deluse dal film perché il film fallisce nell’aaffrontare in modo sostanziale la sua eredità, buona o cattiva che sia”, sostiene Marsily.

Odio il Natale 2: recensione della seconda stagione della serie su Netflix

Il Natale di Gianna non è più di bilanci e ricerche. Ma di consapevolezze. Di volontà e speranze. È il momento di segnare la rotta giusta della sua nave, non prima però di essersi ben equipaggiata e aver portato le provviste necessarie. Come si capisce quando si ama qualcuno? Siamo noi o sono gli altri il problema? Domande a cui la nostra frizzante protagonista cerca di rispondere in Odio il Natale 2, seconda stagione della serie natalizia nostrana targata Netflix, provando a tracciare al contempo una linea netta che possa darle la chiarezza di cui ha bisogno. La prima stagione, che ha debuttato lo scorso anno sulla piattaforma sempre nel periodo di dicembre, ha avuto un buon successo, forte della presenza di Pilar Fogliati, deliziosa rivelazione nel panorama cinematografico italiano. Con una sceneggiatura scritta a sei mani da Elena Bucaccio, Costanza Cerasi e Chiara Villa, Odio il Natale 2 (che ricordiamo non essere uno show originale, ma è tratto dal norvegese Natale con uno sconosciuto) si prepara a scaldare le serate invernali in cui l’atmosfera è da divano e cioccolata calda fumante. Come è giusto che sia per la sua portata leggera.

Odio il Natale 2, la trama

Dopo aver passato gli ultimi giorni prima di Natale alla disperata ricerca di un fidanzato da portare a casa alla Vigilia, per rompere la maledizione della figlia single, qualcuno bussa inaspettatamente alla porta di Gianna la sera del 24 dicembre. Da quel momento è passato un anno, e ora la nostra protagonista può dirsi felicemente impegnata. Non potrebbe andare meglio di così, ora Gianna ha davvero tutto: una famiglia, il lavoro dei suoi sogni, amiche fantastiche e un compagno che la ama. E il Natale, adesso, non lo vede più come una condanna, né tantomeno la giornata in cui a pranzo (o a cena) con i parenti sente di stare andando al patibolo. Ma siamo sicuri che il periodo natalizio non porti guai e sia solo amore e gioia? Perché a quanto pare sembra che i pianeti si siano allineati proprio per rompere la magia a occhi aperti che Gianna sta vivendo. Il Natale, infatti, sarà proprio quello che ancora una volta le scombinerà le carte, facendole commettere un errore imperdonabile che romperà la sua relazione. Proprio nel momento in cui tutto sembrava al proprio posto, ripartirà invece un nuovo countdown: Gianna, infatti, sa di aver bisogno della magia del Natale per riconquistare il suo ex, e, per questo, vuole farlo entro la cena della Vigilia che, a casa Belotti, è la cena che sistema ogni cosa. Una cena che, in questo caso, deve però organizzare lei. Ce la farà la nostra eroina?

Odio il Natale seconda stagione

Pilar Fogliati: una certezza

Con Odio il Natale 2 si torna nell’incantevole e fiabesca cornice di Chioggia, fra i canali, i ponti, le gondole e le luci di una location inusuale quanto originale e magica, che avvolge e coccola con il suo spirito in festa. Questa volta per Gianna, rispetto a quando guardava al Natale con una certa ostilità, l’atmosfera natalizia è quanto più indispensabile per ristabilire un equilibrio che ha perso poiché invasa da mille ansie e preoccupazioni, che – in fondo – pervadono la quotidianità di tutti i Millennials. Il pattern narrativo è lo stesso della prima season, ed è caratteristica vincente della serie: ancora una volta, infatti, Gianna ci getta a capofitto nella sua colorata e vivace vita rompendo sin da subito la quarta parete, la quale si alterna all’esposizione lineare delle vicende, ricordandoci così in che modo ci dobbiamo approcciare alla serie.

Siamo ancora noi e lei nel suo vertiginoso flusso di coscienza, come fossimo sempre degli amici che chiacchierano di fronte a un buon caffé o, ancor meglio, davanti a uno spritz. Ed è per questo che seguiamo gli eventi che travolgono la protagonista con estrema partecipazione, soprattutto perché in fondo in Gianna, nei suoi voli pindarici, nelle sue paranoie, insicurezze e goffagine, ci rispecchiamo a tal punto da sentirci coinvolti, affini e anche meno soli. Pilar Fogliati – che dopo il suo Romantiche ci conferma d’essere la giusta erede di Carlo Verdone – gestisce tempi e ritmi narrativi senza fatica, con quella spigliatezza ed elasticità recitativa a cui ci ha abituati e che volevamo ritrovare, facendo così dell’umorismo la chiave di volta su cui si regge l’infrastruttura narrativa di Odio il Natale 2.

Uno show da cioccolata calda e divano

Come dicevamo anche nella recensione della prima stagione, non mancano però alcuni luoghi comuni del genere, un po’ troppo enfatizzati e al limite del caricaturale, e una certa frettolosità di dinamiche che ancora una volta ci lascia con un po’ di amaro in bocca. I difetti, però, sono colmati da gag simpatiche e scene di divertissement puro, avvolti da una leggerezza (positiva) di fondo che ci rammenta spesso che tipo di prodotto stiamo fruendo.

Ci sono alcuni momenti di riflessione inseriti in qualche scena con più “pathos”, che stimolano un pensiero nello spettatore non solo sulle direzioni che può prendere un sentimento d’amore, ma anche su quanto nella vita – forse – non si smetta mai di conoscere neppure se stessi, oltre che gli altri. Ma restano tematiche affrontate solo in superficie proprio perché la portata dello show, come abbiamo detto in apertura, resta leggera e poco impegnativa. Per quanto, dunque, Odio il Natale 2 non vanti originalità di racconto e chissà quali lodevoli soluzioni registiche o di sceneggiatura, resta un format godibile, che rientra in quei prodotti da guardare senza pretese, ma solo per il gusto di alleggerirsi una serata e viversi delle pure e semplici vibrazioni natalizie.

National Board of Review: Killers of the Flower Moon è il miglior film dell’anno

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L’epopea storica in chiave western di Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon, è stata nominata come miglior film dal prestigioso National Board of Review. Si tratta del secondo importante riconoscimento vinto dal film questa settimana, avendo ottenuto anche il primo premio del New York Film Critics Circle. Il National Boardof Review ha poi incoronato Scorsese come miglior regista, mentre per lo stesso film Lily Gladstone è stata eletta miglior attrice grazie allla sua interpretazione di Mollie Burkhart, una donna Osage sposata con il colono bianco Ernest Burkhart (Leonardo DiCaprio) nel racconto della vera storia degli omicidi verificatisi a Oklahoma negli anni Venti.

Il film di Scorsese ha poi ottenuto una quarta vittoria grazie alla vittoria di Rodrigo Prieto per il suo eccezionale risultato nella fotografia di Killers of the Flower Moon ma anche di Barbie. Tra gli altri vincitori vi sono The Holdovers, diretto da Alexander Payne, ha vinto in tre categorie, tra cui Paul Giamatti come miglior attore e DaVine Joy Randolph come miglior attrice non protagonista, mentre David Hemingson ha vinto anche per la sceneggiatura originale. Il premio per la sceneggiatura non originale è invece andato a Tony McNamara per Poor Things, il film di Yorgos Lanthimos con Emma Stone già vincitore del Leone d’Oro a Venezia. Infine, sempre per Poor Things, Mark Ruffalo ha vinto come miglior attore non protagonista.

Sia Killers of the Flower Moon, che The Holdovers, Poor Things e Barbie sono poi stati inseriti nella lista dei migliori film della NBR, insieme a Il ragazzo e l’airone, Ferrari, The Iron Claw, Maestro e Oppenheimer. La NBR, composta da appassionati di cinema, cineasti, professionisti e accademici, ha anche svelato la lista dei 5 migliori film internazionali, documentari e indie; Anatomia di una caduta e Still: A Michael J Fox Movie hanno vinto rispettivamente nelle categorie di film internazionali e documentari. Quelli del National Board of Review sono riconoscimenti importanti, che molto spesso anticipano le nomination o le vittorie ai premi Oscar.

Ecco l’elenco completo dei vincitori.

Miglior Film

Killers of the Flower Moon

Miglior regista

Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon

Miglior attore

Paul Giamatti, The Holdovers

Miglior attrice

Lily Gladstone, Killers of the Flower Moon

Miglior attore non protagonista

Mark Ruffalo, Poor Things

Miglior attrice non protagonista

Da’Vine Joy Randolph, The Holdovers

NBR Icon Award

Bradley Cooper

Miglior sceneggiatura originale

David Hemingson, The Holdovers

Miglior sceneggiatura non originale

Tony McNamara, Poor Things

Breakthrough Performance

Teyana Taylor, A Thousand and One

Miglior debutto alla regia

Celine Song, Past Lives

Miglior film d’animazione

Spider-Man: Across the Spider-Verse

Miglior film internazionale

Anatomia di una caduta

Miglior documentario

Still: A Michael J. Fox Movie

Miglior Ensemble

The Iron Claw

Outstanding Achievement in Stunt Artistry

Il regista Chad Stahelski e gli Stunt Coordinators Stephen Dunlevy & Scott Rogers, John Wick 4

Outstanding Achievement in Cinematography

Rodrigo Prieto, Barbie & Killers of the Flower Moon

Top Films (in ordine alfabetico)

Barbie
Il ragazzo e l’airone
Ferrari
The Holdovers
The Iron Claw
Maestro
Oppenheimer
Past Lives
Poor Things

Top 5 International Films (in ordine alfabetico)

La Chimera
Fallen Leaves
The Teachers’ Lounge
Tótem
The Zone of Interest

Top 5 Documentaries (in ordine alfabetico)

20 Days in Mariupol
32 Sounds
The Eternal Memory
The Pigeon Tunnel
A Still Small Voice

Top 10 Independent Films (in ordine alfabetico)

All Dirt Roads Taste of Salt
All of Us Strangers
BlackBerry
Earth Mama
Flora and Son
The Persian Version
Scrapper
Showing Up
Theater Camp
A Thousand and One

House of the Dragon: definisce gli episodi della seconda stagione “potenti” e “strazianti”

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Apparentemente ancora al lavoro sul sesto romanzo di “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco“, “I Venti dell’Inverno“, George R.R. Martin ha usato il suo blog per ricapitolare il suo recente viaggio a Londra, che includeva l’incontro con l’editore del suo libro, la squadra dietro il suo Westeros. – adattamento teatrale e con gli scrittori di House of the Dragon, che hanno mostrato i primi due episodi della seconda stagione all’autore de “Il Trono di Spade”.

 “Il momento clou del viaggio… è stata l’anteprima che [lo showrunner] Ryan [Condal] mi ha dato dei primi due episodi di ‘House of the Dragon’, stagione 2. (tagli approssimativi, ovviamente)”, ha scritto Martin in un post sul blog del 6 dicembre . “Certo, non sono affatto obiettivo quando parlo di qualcosa basato sul mio lavoro… ma devo dire che ho pensato che entrambi gli episodi fossero semplicemente fantastici. (E non sono nemmeno ancora finiti.) Buio, intendiamoci. Molto scuro. Potrebbero farti piangere. (Non ho pianto io, ma uno dei miei amici lo ha fatto.) Potente, emotivo, straziante, straziante. Proprio il genere di cose che mi piacciono. (Cosa posso dire? Sono stato svezzato da Shakespeare e amo le tragedie e le opere storiche più di tutte.)

Martin non ha solo potuto vedere in anteprima i primi due episodi della seconda stagione, di cui è stato pubblicato un trailer all’inizio di questa settimana e la cui uscita è prevista per l’inizio dell’estate 2024. L’autore ha anche “trascorso due giorni chiuso in una stanza” con Condal e il suo staff di sceneggiatori, “parlando della terza e quarta stagione di House of the Dragon“. Mentre la serie prequel di “Il Trono di Spade” deve ancora essere ufficialmente rinnovata dalla HBO oltre la seconda stagione, Martin ha precedentemente dichiarato sul suo blog che “sta andando di realizzare quattro stagioni complete di 10 episodi ciascuna per rendere giustizia alla Danza dei Draghi, dall’inizio alla fine.”

Cosa aspettarsi dalla seconda stagione di House of the Dragon?

La prima stagione si è conclusa con la morte di Re Viserys, che ha gettato i Targaryen nel caos più totale riguardo al prossimo legittimo erede – il Principe Aegon o la Principessa Rhaenyra. La stagione successiva segna l’inizio della Danza dei Draghi, con ciascuna delle due parti che raccoglie il maggior numero di alleati e draghi possibile per assicurare la sconfitta dell’altra.

House of the Dragon è attualmente interpretata da Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Rhys Ifans, Steve Toussaint, Eve Best, Sonoya Mizuno, Graham McTavish, Jefferson Hall, David Horovitch, Matthew Needham, Bill Patterson, Gavin Spokes, Wil Johnson, John Macmillan, Savannah Steyn e Theo Nate. La seconda stagione vedrà anche l’aggiunta di Gayle Rankin, Russell Beale, Freddie Fox e Abubakar Salim.

Basato su Fire & Blood di George R.R. Martin, House of the Dragon racconta l’ascesa e la caduta dei Targaryen – l’unica famiglia di signori dei draghi sopravvissuta al Destino di Valyria. Si svolge 300 anni prima degli eventi del pluripremiato adattamento della serie di Game of Thrones, che ha trasmesso il suo episodio finale nel 2019.

House of the Dragon è stata ideata da George R.R. Martin, Ryan Condal e dal regista di Game of Thrones Miguel Sapochnik; Condal e Sapochnik sono anche gli showrunner. Martin, Sapochnik, Condal, Vince Gerardis e Sara Lee Hess sono produttori esecutivi.

Jennifer Lopez protagonista di Kiss of the Spider Woman, musical diretto da Bill Condon

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Jennifer Lopez reciterà in un adattamento del musical di Broadway del 1993 Kiss of the Spider WomanIl bacio della donna ragno”, scritto e diretto dal regista di “Dreamgirls” Bill Condon. A darne notizia è stato Variety tramite una fonte vicina alla produzione. La musica del film sarà delle leggende John Kander e Fred Ebb, e si baserà sul romanzo di Manuel Puig e sul libro del musical di Terrence McNally.

Il musical è ambientato in una prigione argentina nel 1981. Jennifer Lopez interpreterà il ruolo principale, una donna fantastica di nome Aurora creata da Luis Molina, un parrucchiere gay che sta scontando una condanna a otto anni per presunta corruzione di un minore. Per sfuggire agli orrori della sua prigionia, Molina immagina film con Aurora nei panni di una classica diva del grande schermo, incluso il ruolo della donna ragno, che uccide la sua preda con un bacio. La vita di Molina viene sconvolta quando un marxista, Valentin Arregui Paz, viene portato nella sua cella, e i due formano un legame improbabile.

Il nuovo film, finanziato in modo indipendente, è attualmente alla ricerca di un volto sconosciuto per interpretare Molina. Secondo un’analisi del casting ottenuta da Variety, il ruolo “si presenta come un uomo gay apertamente queer ed effeminato, ma potrebbe rientrare nello spettro delle femme non binarie/trans“. Le prove dovrebbero iniziare a febbraio con l’intenzione di avivare le riprese ad aprile nel New Jersey.

I due precedenti adattamenti di “Il bacio della donna ragno” – il musical del 1993, e l’adattamento cinematografico del 1985 del romanzo di Puig del regista Héctor Babenco – hanno entrambi ottenuto ampi consensi di critica e importanti riconoscimenti. William Hurt ha vinto l’Oscar come miglior attore per aver interpretato Molina. E il musical ha vinto sette Tony Awards, incluso quello per il miglior musical e per tutti e tre gli artisti: Chita Rivera, Brent Carver e Anthony Crivello.

Gwyneth Paltrow sui film Marvel: “Non ho mai visto Avengers: Endgame, non ne ho mai visto nessuno”

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La nota attrice Gwyneth Paltrow in queste ore è stata ospite del Red Sea Film Festival. E anche se molti dei presenti  avevano poster di film Marvel e indossato magliette su film Marvel, i presenti erano erano felici di dare il benvenuto a un’attrice la cui carriera ha abbracciato film diversi come “Se7en“, “I Tenenbaum” e “Shakespeare in Love“, e ha ricevuto una calorosa accoglienza come una grande star.

Gwyneth Paltrow in un incontro con il pubblico ha avuto modo di approfondire molti aspetti della sua carriera, compreso sul come muoversi nell’industria cinematografica come donna. A questa domanda la Paltrow ha risposto che “alle artiste donne è sempre stato concesso un po’ più di libertà rispetto ad altre professioni”, citando Sarah Bernhardt, Grace Kelly ed Elizabeth Taylor, “ma allo stesso tempo c’è stata una lato di Hollywood che è stato un po’ più oscuro e più sfruttatore delle giovani donne. Fortunatamente, sono riuscito a evitare la maggior parte di ciò. Ciò nonostante le sue molestie per mano di Harvey Weinstein, come descritto in dettaglio in “She Said” di Jodi Kantor e Megan Twohey, un libro per il quale Paltrow è stata fondamentale come fonte e sostenitrice delle altre donne che hanno dato il loro contributo con la loro esperienza.

Per quanto riguarda la Marvel, per la quale ha interpretato il ruolo di Pepper Potts in film come “Iron Man” e “Avengers: Endgame”, Paltrow ha ricordato il suo riluttante ingresso nel MCU con “Iron Man” di Jon Favreau. Hanno detto che sarebbe stato come fare un film indipendente. Ci divertiremo e comunque non dovrai essere troppo coinvolto nell’azione. Quindi ho pensato, oh, okay. E ci siamo divertiti così tanto. Abbiamo improvvisato quasi ogni scena di quel film. Lo scrivevamo la mattina nella roulotte di Jon, ed era come fare un film [indie]. Poi il film ebbe un così grande successo che non li realizzammo più così. Ad essere sincero, ad un certo punto ho smesso di guardarli. Non ho mai visto “Endgame”. Non ho mai visto nessuno di questi. Non riesco a tenere traccia. Probabilmente dovrei farlo ad un certo punto.

Sundance 2024: annunciato il programma, Kristen Stewart, Jesse Eisenberg …

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Il Sundance Film Festival ha annunciato il programma per la sua 40a edizione, che si svolgerà a Park City, Utah, dal 18 al 28 gennaio, con la divisione online che inizierà il 25 gennaio. Il programma include il documentario di Christopher Reeve “Super/Man, “due film ciascuno d Kristen Stewart e Jesse Eisenberg, oltre a nuovi progetti di registi che hanno lanciato la loro carriera al Sundance anni fa.

Trai registi più noti Richard Linklater (che porterà sia “Hit Man” e un episodio della serie antologica “God Bless Texas”), i fratelli Zellner (il cui “Sasquatch Sunset” strizza l’occhio al loro cortometraggio a basso budget del Sundance del 2011 ” Sasquatch Birth Journal 2″) e Steven Soderbergh (presenterà in anteprima il suo nuovo thriller, “Presence“, 35 anni dopo “Sex, Lies, and Videotape”).

Al Sundance Film Festival sarà presente anche il regista Christopher Nolan, pronto a ritirare il primo Sundance Institute Trailblazer Award, un onore destinato a rafforzare il suo profilo nella stagione dei premi, ricordando al mondo che il regista di “Oppenheimer” ha portato “Memento” a Park City, nello Utah, nel 2001. Tornano ai i registi meno noti vi segnaliamo “Half Nelson” di Ryan Fleck e Anna Boden, il cui ultimo film, “Freaky Tales” ambientato a Oakland alla fine degli anni ’80 (con Pedro Pascal), segna un ritorno alle radici del cinema indipendente dopo il loro ha lavorato nel regno dei fumetti con “Captain Marvel” del 2019.

Come sempre, l’accento è posto sulla scoperta, poiché 40 dei 101 registi che presenteranno i loro lavori al Sundance il prossimo anno sono esordienti. Si tratta di 101 registi, ma solo 82 film, poiché quest’anno il programma del festival si preannuncia leggermente più ridotto, tornando alle dimensioni dell’edizione del 2022, colpita dalla pandemia.

Il Sundance ha introdotto una piattaforma di streaming online nel 2021 e si atterrà al formato ibrido implementato per la prima volta lo scorso gennaio, elaborando il programma in modo da incoraggiare il massimo coinvolgimento di persona.

Coinvolgere direttamente il pubblico è una delle principali priorità per il direttore del festival Eugene Hernandez, ex membro del New York Film Festival. “Stiamo pensando molto a come dare ad ogni film la migliore prima impressione possibile. Ed è davvero quel successo durante quel primo fine settimana, quando il pubblico vede questi film nella stanza, che pone davvero le basi per ciò che accadrà per i premi [e la distribuzione] su tutta la linea. Ma prima di arrivarci, questi film devono raggiungere il pubblico, i critici, i curatori e gli acquirenti”, spiega Hernandez, “quindi quest’anno raddoppieremo il nostro impegno. I primi giorni servono davvero a creare un’opportunità affinché quel tipo di esperienza comunitaria di persona possa realizzarsi”.

Da parte sua, il direttore della programmazione del Sundance Kim Yutani è incoraggiato da “tutti i nuovi film entusiasmanti e distintivi che verranno lanciati questo gennaio”. Il festival ha ricevuto la cifra record di 17.435 iscrizioni da 153 paesi o territori, di cui 4.410 lungometraggi. “Non sappiamo mai cosa aspettarci all’inizio di ogni stagione di programmazione“, afferma.

Tra i film selezionati, Yutani si aspetta che il documentario “Super/Man: The Christopher Reeve Story” (che darà il via alla parte parallela del festival a Salt Lake City) sarà un successo. I due film di Kristen Stewart sono “Love Lies Bleeding” (della regista di “Saint MaudRose Glass) e “Love Me” (dei promettenti esordienti Sam e Andy Zuchero, vincitori del premio scientifico Alfred P. Sloan Feature Film Prize del festival). Jesse Eisenberg ha scritto, diretto e recitato in “A Real Pain”, oltre a recitare nell’ultimo film degli ZellnerChiwetel Ejiofor appare anche da entrambi i lati della cinepresa nel suo film esordio “Rob Peace“, su un improbabile spacciatore.

Nella sezione US Dramatic Competition del festival, molti dei film – tra cui “Suncoast” di Laura Chinn e “Stress Positions” con John Early – presentano attori in gran parte sconosciuti, ma sembrano nomi dal puro talento. Altri film riprendono attori noti ma sotto una nuova luce. Ad esempio, “Between the Temples” di Nathan Silver vede Carol Kane in un ruolo da protagonista a fine carriera, mentre “Exhibiting Forgiveness” dell’artista visivo Titus Kaphar offre ruoli da vetrina ad André Holland, Andra Day e Aunjanue Ellis-Taylor.

Concorso film dagli STATI UNITI

I 10 film di questa sezione sono tutti in anteprima mondiale. Tutti e 10 saranno disponibili per lo streaming online.

Between the Temples (Regista e sceneggiatore: Nathan Silver, Sceneggiatore: C. Mason Wells, Produttori: Tim Headington, Theresa Steele Page, Nate Kamiya, Adam Kersh, Taylor Hess) — Un cantore in crisi di fede scopre che il suo mondo è capovolto quando il suo insegnante di musica della scuola elementare rientra nella sua vita come il suo nuovo studente adulto di bat mitzvah. Cast: Jason Schwartzman, Carol Kane, Dolly de Leon, Caroline Aaron, Robert Smigel, Madeline Weinstein.

Dìdi (弟弟) (Regista, sceneggiatore e produttore: Sean Wang, Produttori: Carlos López Estrada, Josh Peters, Valerie Bush) — Nel 2008, durante l’ultimo mese d’estate prima dell’inizio del liceo, un impressionabile tredicenne taiwanese Un ragazzo americano impara ciò che la sua famiglia non può insegnargli: come pattinare, come flirtare e come amare tua madre. Cast: Izaac Wang, Joan Chen, Shirley Chen, Chang Li Hua.

Exhibiting Forgiveness (Regista, sceneggiatore e produttore: Titus Kaphar, produttori: Stephanie Allain, Derek Cianfrance, Jamie Patricof, Sean Cotton) — Utilizzando i suoi dipinti per trovare la libertà dal suo passato, un artista nero sulla strada del successo viene deragliato da un visita inaspettata del padre da cui si era allontanato, un tossicodipendente in via di guarigione che cerca disperatamente di riconciliarsi. Insieme imparano che dimenticare potrebbe essere una sfida più grande che perdonare. Cast: André Holland, John Earl Jelks, Andra Day, Aunjanue Ellis-Taylor.

Good One (regista, sceneggiatrice e produttrice: India Donaldson, produttori: Diana Irvine, Graham Mason, Wilson Cameron) — Durante un viaggio con lo zaino in spalla nelle Catskills, la diciassettenne Sam si scontra con gli ego rivali di suo padre e di suo padre. amico più vecchio. Cast: Lily Collias, James Le Gros, Danny McCarthy.

In the Summers (Regista e sceneggiatrice: Alessandra Lacorazza, Produttori: Alexander Dinelaris, Rob Quadrino, Fernando Rodriguez-Vila, Lynette Coll, Sergio Lira, Cristóbal Güell) — In un viaggio che abbraccia gli anni formativi delle loro vite, due sorelle navigano nel loro padre amorevole ma instabile durante le loro annuali visite estive alla sua casa a Las Cruces, nel New Mexico. Cast: René Pérez Joglar, Sasha Calle, Lío Mehiel, Leslie Grace, Emma Ramos, Sharlene Cruz.

Love Me (registi e sceneggiatori: Sam e Andy Zuchero, produttori: Kevin Rowe, Luca Borghese, Ben Howe, Shivani Rawat, Julie Goldstein) — Molto tempo dopo l’estinzione dell’umanità, una boa e un satellite si incontrano online e si innamorano. Cast: Kristen Stewart, Steven Yeun.

Ponyboi (Regista: Esteban Arango, Sceneggiatore: River Gallo, Produttori: Mark Ankner, River Gallo, Adel “Future” Nur, Trevor Wall) — Ambientato nel corso del giorno di San Valentino nel New Jersey, una giovane prostituta intersessuale deve scappare dal La mafia dopo uno spaccio di droga va di traverso, costringendolo a confrontarsi con il suo passato. Cast: River Gallo, Dylan O’Brien, Victoria Pedretti, Murray Bartlett, Indya Moore.

A Real Pain (Stati Uniti-Polonia – Regista, sceneggiatore e produttore: Jesse Eisenberg, Produttori: Dave McCary, Ali Herting, Emma Stone, Jennifer Semler, Ewa Puszczyńska) — I cugini non corrispondenti David e Benji si riuniscono per un tour attraverso la Polonia per onorare la loro amata nonna. L’avventura prende una svolta quando le vecchie tensioni della coppia riemergono sullo sfondo della loro storia familiare. Cast: Jesse Eisenberg, Kieran Culkin, Will Sharpe, Jennifer Grey, Kurt Egyiawan.

Stress Positions (Regista e sceneggiatore: Theda Hammel, Produttori: Brad Becker-Parton, John Early, Stephanie Roush, Allie Jane Compton, Greg Nobile) — Terry Goon sta mantenendo una rigorosa quarantena nella brownstone di Brooklyn del suo ex marito mentre si prende cura di suo nipote — una modella marocchina di 19 anni di nome Bahlul, costretta a letto con la gamba completamente ingessata dopo un incidente con uno scooter elettrico. Sfortunatamente per Terry, tutti nella sua vita vogliono incontrare la modella. Cast: John Early, Qaher Harhash, Theda Hammel, Amy Zimmer, Faheem Ali, John Roberts.

Suncoast (Regista e sceneggiatrice: Laura Chinn, Produttori: Jeremy Plager, Francesca Silvestri, Kevin Chinoy, Oly Obst) — Un’adolescente che, mentre si prende cura di suo fratello insieme alla sua audace madre, stringe un’improbabile amicizia con un eccentrico attivista che è protestando contro uno dei casi medici più importanti di tutti i tempi. Ispirato da una storia semi-autobiografica. Cast: Laura Linney, Woody Harrelson, Nico Parker.

Concorso Documentari USA

As We Speak (Regista e produttore: JM Harper, Produttori: Sam Widdoes, Peter Cambor, Sam Bisbee) — L’artista rap del Bronx Kemba esplora la crescente arma dei testi rap nel sistema di giustizia penale degli Stati Uniti e all’estero — rivelando come le forze dell’ordine hanno silenziosamente ha utilizzato per decenni la creazione artistica come prova in procedimenti penali.

Daughters (Registi: Angela Patton, Natalie Rae, Produttori: Lisa Mazzotta, Justin Benoliel, Mindy Goldberg, Sam Bisbee, Kathryn Everett, Laura Choi Raycroft) — Quattro giovani ragazze si preparano per uno speciale Daddy Daughter Dance con i loro padri incarcerati, come parte di un programma di paternità unico in una prigione di Washington, DC.

Every Little Thing (Australia – Regia: Sally Aitken, Produttori: Bettina Dalton, Oli Harbottle, Anna Godas) — Nel mezzo del glamour di Hollywood e Los Angeles, una donna si ritrova in un viaggio di trasformazione mentre alleva colibrì feriti, svelando una storia visivamente accattivante e magica storia di amore, fragilità, guarigione e delicata bellezza in piccoli atti di grandezza.

Frida (Stati Uniti-Messico – Regista: Carla Gutiérrez, Produttori: Katia Maguire, Sara Bernstein, Justin Wilkes, Loren Hammonds, Alexandra Johnes) — Un viaggio intimamente crudo e magico attraverso la vita, la mente e il cuore dell’iconica artista Frida Kahlo. Raccontato attraverso le sue stesse parole per la prima volta – tratte dal suo diario, lettere rivelatrici, saggi e interviste stampate – e portato vividamente in vita da un’animazione lirica ispirata alle sue indimenticabili opere d’arte.

Gaucho Gaucho (Stati Uniti-Argentina – Registi e produttori: Michael Dweck, Gregory Kershaw, Produttori: Cameron O’Reilly, Christos V. Konstantakopoulos, Matthew Perniciaro) — Una celebrazione di una comunità di cowboy e cowgirl argentini, conosciuti come Gauchos, che vivono oltre i confini del mondo moderno.

Love Machina (Regista e produttore: Peter Sillen, Produttore: Brendan Doyle) — I futuristi Martine e Bina Rothblatt commissionano un’intelligenza artificiale umanoide avanzata chiamata Bina48 per trasferire la coscienza di Bina da un essere umano a un robot nel tentativo di continuare il loro esperimento irripetibile. storia d’amore galattica per il resto del tempo.

Porcelain War (Stati Uniti-Ucraina – Regista e sceneggiatore: Brendan Bellomo, Regia: Slava Leontyev, Produttori e sceneggiatori: Aniela Sidorska, Paula DuPre’ Pesmen, Produttori: Camilla Mazzaferro, Olivia Ahnemann) — Sotto aerei da combattimento ruggenti e attacchi missilistici, artisti ucraini Slava, Anya e Andrey scelgono di restare e combattere, lottando con i soldati che sono diventati. Trovando con aria di sfida la bellezza in mezzo alla distruzione, dimostrano che, sebbene sia facile spaventare le persone, è difficile distruggere la loro passione per la vita.

Skywalkers: A Love Story (regista, sceneggiatore e produttore: Jeff Zimbalist, produttori: Maria Bukhonina, Tamir Ardon, Chris Smith, Nick Spicer) — Per salvare la loro carriera e la loro relazione, una coppia temeraria viaggia attraverso il mondo per scalare la cima del mondo. super grattacielo ed esegui un’acrobazia audace sulla guglia.

Sugarcane (Stati Uniti-Canada – Regista: Julian Brave NoiseCat, Regista e produttore: Emily Kassie, Produttore: Kellen Quinn) — Un’indagine sugli abusi e sulla scomparsa di bambini in una scuola residenziale indiana innesca una resa dei conti nella vicina Sugarcane Reserve.

Union (registi: Stephen Maing, Brett Story, produttori: Samantha Curley, Mars Verrone) — L’Amazon Labour Union (ALU) — un gruppo di attuali ed ex lavoratori di Amazon a Staten Island a New York City — affronta uno dei più grandi e aziende più potenti nella lotta per la sindacalizzazione.

Concorso film internazionale

I 10 film di questa sezione sono tutti in anteprima mondiale. Tutti e 10 saranno disponibili per lo streaming online.

Brief History of a Family (Cina-Francia-Danimarca-Qatar – Regista e sceneggiatore: Jianjie Lin, Produttori: Ying Lou, Yue Zheng, Yiwen Wang) — Il destino di una famiglia della classe media si intreccia con quello dell’enigmatico nuovo amico del loro unico figlio in carica La politica del figlio unico in Cina, che mette sotto il microscopio i segreti non detti, le aspettative non soddisfatte e le emozioni non curate. Cast: Feng Zu, Keyu Guo, Xilun Sun, Muran Lin.

Girls Will Be Girls (India-Francia-Norvegia – Regista, sceneggiatore e produttore: Shuchi Talati, Produttori: Richa Chadha, Claire Chassagne) — In un severo collegio immerso nell’Himalaya, la sedicenne Mira scopre il desiderio e il romanticismo . Ma il suo risveglio sessuale e ribelle viene interrotto da sua madre, che non è mai diventata maggiorenne. Cast: Preeti Panigrahi, Kani Kusruti, Kesav Binoy Kiron.

Handling the Undead (Norvegia – Regista e sceneggiatore: Thea Hvistendahl, Sceneggiatore: John Ajvide Lindqvist, Produttori: Kristin Emblem, Guri Neby) — In una calda giornata estiva a Oslo, i nuovi morti si risvegliano. Tre famiglie che affrontano una perdita cercano di capire cosa significhi questa resurrezione e se i loro cari siano davvero tornati. Basato sul libro di John Ajvide Lindqvist. Cast: Renate Reinsve, Bjørn Sundquist, Bente Børsum, Anders Danielsen Lie, Bahar Pars.

In The Land of Brothers (Iran-Francia-Paesi Bassi – Registi, sceneggiatori e produttori: Raha Amirfazli, Alireza Ghasemi, Produttori: Adrien Barrouillet, Frank Hoeve, Charles Meresse, Emma Binet, Arya Ghamavian) – Tre membri di una famiglia afghana allargata ricominciano la loro vita in Iran come rifugiati, ignari che dovranno affrontare una lotta decennale per essere “a casa”. Cast: Hamideh Jafari, Bashir Nikzad, Mohammad Hosseini.

Layla (Regno Unito – Regista e sceneggiatore: Amrou Al-Kadhi, Produttore: Savannah James-Bayly) — Quando Layla, una drag queen araba in difficoltà, si innamora per la prima volta, i due si perdono e si ritrovano in una relazione trasformativa che mette alla prova chi lo sono davvero. Cast: Bilal Hasna, Louis Greatorex, Safiyya Ingar, Darkwah, Terique Jarrett, Sarah Agha.

Malu (Brasile – Regista e sceneggiatore: Pedro Freire, Produttori: Tatiana Leite, Sabrina Garcia, Leo Ribeiro, Roberto Berliner) — Malu, un’attrice volubile e disoccupata che vive con la madre conservatrice in una casa precaria in uno slum di Rio de Janeiro, ci prova ad affrontare il suo rapporto teso con la propria figlia adulta, sopravvivendo al tempo stesso grazie ai ricordi del suo glorioso passato artistico. Cast: Yara de Novaes, Carol Duarte, Juliana Carneiro da Cunha, Átila Bee. Prima mondiale. Disponibile online per il pubblico

Reinas (Svizzera-Perù-Spagna – Regista e sceneggiatrice: Klaudia Reynicke, Sceneggiatrice e produttrice: Diego Vega, Produttori: Britta Rindelaub, Thomas Reichlin, Daniel Vega, Valérie Delpierre) — Circondato dal caos sociale e politico a Lima durante l’estate del 1992 , Lucia, Aurora e la loro madre, Elena, progettano di partire e cercare opportunità negli Stati Uniti. Il loro addio implica il ricongiungimento con il loro ex padre, Carlos, aggiungendo turbolenza ai rimpianti, alle speranze e alle paure della loro partenza emotiva. Cast: Abril Gjurinovic, Luana Vega, Jimena Lindo, Gonzalo Molina, Susi Sánchez.

Sebastian (Regno Unito-Finlandia-Belgio – Regista e sceneggiatore: Mikko Mäkelä, Produttore: James Watson) — Max, un aspirante scrittore di 25 anni che vive a Londra, inizia una doppia vita come lavoratore del sesso per fare ricerche sul suo romanzo d’esordio . Cast: Ruaridh Mollica, Hiftu Quasem, Ingvar Sigurdsson, Jonathan Hyde, Leanne Best, Lara Rossi.

Sujo (Messico-Stati Uniti-Francia – Registi, sceneggiatori e produttori: Astrid Rondero, Fernanda Valadez, Produttori: Diana Arcega, Jewerl Keats Ross, Virginie Devesa, Jean-Baptiste Bailly-Maitre) — Quando un uomo armato del cartello viene ucciso, se ne va dietro Sujo, il suo amato figlio di 4 anni. L’ombra della violenza circonda Sujo in ogni fase della sua vita nell’isolata campagna messicana. Man mano che diventa un uomo, Sujo scopre che realizzare il destino di suo padre potrebbe essere inevitabile. Cast: Juan Jesús Varela, Yadira Pérez, Alexis Varela, Sandra Lorenzano, Jairo Hernández, Kevin Aguilar.

Veni Vidi Vici (Austria – Regista e sceneggiatore: Daniel Hoesl, produttore: Ulrich Seidl) — I Maynard e i loro figli conducono una vita familiare miliardaria quasi perfetta. Amon è un cacciatore appassionato, ma non spara agli animali, poiché la ricchezza della famiglia consente loro di vivere totalmente liberi da conseguenze. Cast: Laurence Rupp, Ursina Lardi, Olivia Goschler.

Concorso documentari internazionale

Agent of Happiness (Bhutan-Ungheria – Regista e produttore: Arun Bhattarai, Regista: Dorottya Zurbó, Produttori: Noémi Veronika Szakonyi, Máté Artur Vincze) — Amber è uno dei tanti agenti che lavorano per il governo bhutanese per misurare i livelli di felicità delle persone tra i remote montagne dell’Himalaya. Ma troverà il suo lungo la strada?

The Battle for Laikipia (Kenya-USA – Regista e produttore: Daphne Matziaraki, Regista: Peter Murimi, Produttore: Toni Kamau) — Le ingiustizie storiche irrisolte e il cambiamento climatico alzano la posta in gioco in un conflitto secolare tra pastori indigeni e proprietari terrieri bianchi a Laikipia , Kenya, un paradiso per la conservazione della fauna selvatica.

Black Box Diaries (Giappone-Stati Uniti-Regno Unito – Regista e produttore: Shiori Ito, Produttori: Eric Nyari, Hanna Aqvilin) ​​— La giornalista Shiori Ito si imbarca in un’indagine coraggiosa sulla propria violenza sessuale in un improbabile tentativo di perseguire il suo colpevole di alto profilo . La sua ricerca diventa un caso emblematico in Giappone, mettendo in luce i sistemi giudiziari e sociali obsoleti del paese.

Eternal You (Germania-USA – Registi: Hans Block, Moritz Riesewieck, Produttori: Christian Beetz, Georg Tschurtschenthaler) — Le startup utilizzano l’intelligenza artificiale per creare avatar che consentono ai parenti di parlare con i loro cari dopo la loro morte. Un’esplorazione di un profondo desiderio umano e delle conseguenze della trasformazione del sogno dell’immortalità in un prodotto.

Ibelin (Norvegia – Regia: Benjamin Ree, Produttore: Ingvil Giske) — Mats Steen, un giocatore norvegese, è morto di una malattia muscolare degenerativa all’età di 25 anni. I suoi genitori piangevano quella che pensavano fosse stata una vita solitaria e isolata, quando ha iniziato a ricevere messaggi da amici online in tutto il mondo.

Igualada (Colombia-USA-Messico – Regista: Juan Mejía Botero, Produttori: Juan E. Yepes, Daniela Alatorre, Sonia Serna) — In uno dei paesi più disuguali dell’America Latina, Francia Márquez, un attivista rurale colombiano nero, sfida lo status quo con una campagna presidenziale che si riappropria del termine dispregiativo “Igualada” – qualcuno che si comporta come se meritasse diritti che presumibilmente non gli corrispondono – e ispira una nazione a sognare.

Never Look Away (Nuova Zelanda – Regista, sceneggiatrice e produttrice: Lucy Lawless, sceneggiatori e produttori: Matthew Metcalfe, Tom Blackwell) – La rivoluzionaria cameraman neozelandese della CNN Margaret Moth rischia tutto per mostrare la realtà della guerra dall’interno del conflitto , guardando il pericolo e affrontando coloro che lo perpetuano.

A New Kind of Wilderness (Norvegia – Regia: Silje Evensmo Jacobsen, Produzione: Mari Bakke Riise) — In una foresta norvegese, una famiglia vive uno stile di vita isolato nel tentativo di essere selvaggia e libera, ma un tragico evento cambia tutto, e sono costretti ad adattarsi alla società moderna.

Nocturnes (India-USA – Regista e produttore: Anirban Dutta, Regista: Anupama Srinivasan) — Nelle fitte foreste dell’Himalaya orientale, le falene ci sussurrano qualcosa. Nel buio della notte, due curiosi osservatori fanno luce su questo universo segreto.

Soundtrack to a Coup d’Etat (Belgio-Francia-Paesi Bassi – Regista e sceneggiatore: Johan Grimonprez, Produttori: Daan Milius, Rémi Grellety) — Nel 1960, Nazioni Unite: il Sud del mondo innesca un terremoto politico, i musicisti Abbey Lincoln e Max Roach fa crollare il Consiglio di Sicurezza, Nikita Khrushchev sbatte le scarpe denunciando la barra dei colori americana, mentre gli Stati Uniti inviano l’ambasciatore jazz Louis Armstrong in Congo per distogliere l’attenzione dal suo primo colpo di stato africano post-coloniale.

Gigolò per caso: trailer della nuova serie comedy in arrivo su Prime Video

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Prime Video ha svelato oggi il trailer di Gigolò per caso, la nuova serie comedy in sei episodi con uno straordinario cast corale capitanato da Pietro Sermonti e Christian De Sica affiancati da Ambra Angiolini, Frank Matano, Asia Argento, Claudio Gregori (Greg), Antonio Bannò, Francesco Bruni, Giorgia Arena con Marco Messeri, Sandra Milo e Stefania Sandrelli, e le special guest star Gloria Guida, Isabella Ferrari, e Virginia Raffaele. Gigolò per caso sarà disponibile dal prossimo 21 dicembre in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo. Gigolò per caso è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

A seguito della malattia del padre (De Sica), con cui ha sempre avuto un rapporto conflittuale, Alfonso (Sermonti) scopre che il genitore gli ha sempre tenuto nascosto il suo vero mestiere, quello di gigolò. In crisi con la moglie (Angiolini) e in difficoltà economiche, Alfonso decide di rivoluzionare la sua esistenza e seguire le orme paterne, scoprendo una versione di sé del tutto inaspettata. Coprodotta da Amazon Studios con Mattia Guerra, Stefano Massenzi, Andrea Occhipinti per Lucky Red, Gigolò per caso è diretta da Eros Puglielli, mentre Daniela Delle Foglie e Tommaso Renzoni firmano soggetto e sceneggiatura.

Max: il teaser dei contenuti del 2024 presenta filmati di “Penguin” e il primo sguardo al prequel di “It” “Welcome to Derry”

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Warner Bros. Discovery sta cercando di suscitare entusiasmo per il programma di contenuti che arriveranno su Max nel 2024 – e oltre – con un nuovo spot con nuovi filmati dalla prossima programmazione dello streamer.

Lo spot presenta filmati inediti di serie e speciali nuovi e di ritorno, tra cui The Penguin di Warner Bros. Television e DC Studios con Colin Farrell nel ruolo del protagonista, nonché la serie limitata The Sympathizer, con Hoa Xuande, Fred Nguyen Khan, Toan Le, Ky Duyen, con Sandra Oh e la star e produttore esecutivo Robert Downey Jr., che interpreta diversi ruoli.

Inoltre, la lunga lista di Max include un “primo sguardo speciale” sulla serie originale del 2025 “Welcome To Derry” (titolo provvisorio), un prequel di “It” di Stephen King

Altri primi look in evidenza includono il ritorno della serie comica di Larry David “Curb Your Enthusiasm”, la terza stagione di “Industry”, la quarta e ultima stagione di “L’amica geniale” e il secondo capitolo della serie docu della HBO “The Jinx”, una continuazione di sei episodi della serie del 2015. Tra gli originali di Max evidenziati nello spot figurano la commedia vincitrice dell’Emmy “Hacks”, “Tokyo Vice”, “Pretty Little Liars: Summer School” e “The Sex Lives of College Girls”, insieme a “Jerrod Carmichael: Reality Show”, “ Elizabeth”, “The Franchise” e la prossima serie “Conan O’Brien Must Go”.

Il nuovo promo arriva dopo la pubblicazione del trailer della seconda stagione di questo fine settimana dell’originale HBO “House of the Dragon”, la continuazione della popolare serie prequel “Il Trono di Spade”.

La seconda stagione di “HOD” strizza l’occhio al nuovo taglio che avrà Max, così come il nuovo original della HBO “True Detective: Night Country” con Jodie Foster e Kali Reis; la serie limitata della HBO “The Regime”, con Kate Winslet; e la serie comica che ritorna “Somebody Somewhere”.

Inoltre, lo spot anticipa il ritorno previsto per il 2025 della serie originale della HBO “The Last of Us”, che ha avuto il miglior debutto nella storia della HBO, così come le nuove stagioni di “The White Lotus”, “Euphoria” e “And Just”. Come quello.” Separatamente, WBD mercoledì ha annunciato un accordo esclusivo di produzione negli Stati Uniti con A24 che porterà film tra cui “Priscilla” e “The Iron Claw” su HBO e Max dopo la loro uscita nelle sale.

33° Noir in Festival: il futuro del genere riparte dal passato

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33° Noir in Festival: il futuro del genere riparte dal passato

15 anteprime italiane tra film in concorso, fuori concorso ed eventi speciali; 24 conversazioni letterarie svoltesi in Rizzoli Galleria, a Casa del Manzoni e in IULM; 21 incontri in diretta streaming e disponibili online, per un totale di oltre 35 ore di contenuti; 60 ospiti italiani e internazionali; una copertura di pubblico, tra pubblico e spettatori online di 300.000 persone, con oltre 15.000 interazioni sul web; 8 premi assegnati, tra cui il Raymond Chandler Award a Daniel Pennac, il Premio Giorgio Scerbanenco 2023 a La fine è ignota di Bruno Morchio (Rizzoli), il Black Panther Award a Femme di Sam H. Freeman e NG Choon Ping, il Premio Caligari 2023 a L’ultima notte di Amore di Andrea Di Stefano e il Premio Luca Svizzeretto a Tony Sperandeo.

Ecco qualche numero dell’edizione appena conclusasi del Noir in Festival, una storia giunta al suo trentatreesimo anno che, dopo il mare di Viareggio e le nevi di Courmayeur, dal 2016 ha abbracciato i chiaroscuri tentacolari della metropoli milanese, ben rappresentata dal manifesto dell’anno, firmato Manuele Fior. Un “rito” che si rinnova anno dopo anno e che nel 2023 è ripartito, nel segno del 150° anniversario dalla morte di Alessandro Manzoni, da una delle sue origini, quel romanzo storico che ha influenzato e influenza tutt’oggi la narrazione di genere. Il convegno Manzoni e il Noir, una riflessione che ha avuto al suo centro il caso della celebre “Monaca di Monza” e si è tradotto in una giornata di incontri e studi realizzata in collaborazione con Casa del Manzoni, il Centro Nazionale Studi Manzoniani, il Circolo dei Lettori e Lo scrittoio, ha dato il via a una ricognizione che partendo dal passato è approdata fino ai giorni nostri.

Le peregrinazioni attraverso la Storia condotte, ad esempio, da Ben Pastor e Marcello Simoni, hanno nel corso dei giorni di festival ceduto il passo all’indagine nella Milano degli anni Ottanta dell’esordiente Fausto Gimondi e alle vicende raccontate da Jake La Furia in Italica Noir, fino ad approdare al contemporaneo, rappresentato da una vivace selezione di film in concorso e fuori concorso, più della metà dei quali orgogliosamente “made in Italy”, che si fa portavoce delle tensioni dell’oggi e degli incubi del domani.

“È più forte di noi”, dichiarano i direttori del festival Giorgio Gosetti e Marina Fabbri, che lo dirigono assieme a Gianni Canova per la IULM, “non riusciamo a restare ancorati all’idea di un Noir granitico e immobile, che viva dei cliché cristallizzati del genere. Tutto, attorno a noi, è Noir: dalle tragedie della cronaca alla musica trap, dalle piccole apocalissi personali ai grandi processi e casi risolti o irrisolti della Storia. La selezione di libri, film, serie TV e graphic novel di quest’anno lo dimostra ampiamente, con il suo ventaglio di riflessioni, indagini, punti di vista talvolta inediti e spiazzanti. La grande partecipazione del pubblico sia in presenza che a distanza, la risposta entusiastica degli ospiti – Brando De Sica, Oskar Thor Axelsson, Jake La Furia, Loïc Tanson, Paolo Briguglia, Harald Gilbers, Giancarlo De Cataldo, Donato Carrisi, Ashley Audrain,  Nina Zilli, Camila Raznovich, Deepti Kapoor, Christophe Mercier, Lyda Patitucci, Antonio Pisu, Andrea Di Stefano, Davide Gentile, Gabriele Salvatores, Pivio & Aldo De Scalzi e molti altri – la meravigliosa ospitalità – di IULM, Rizzoli Galleria, Cineteca Milano Arlecchino, Casa del  Manzoni e Institut français Milano – e il preziosissimo contributo – della Direzione Generale Cinema e Audiovisivi del Ministero della Cultura, di IULM e Cinecittà News – sono indizio e prova che il Noir è un bene necessario tanto al presente quanto al futuro. Nostra la missione di salvaguardarne le origini e il rinnovamento negli anni a venire. Grazie di essere stati con noi e di guidarci verso il futuro!”.

Assassin’s Creed: trama, cast e sequel del film con Michael Fassbender

Nel loro raccontare mondi, personaggi e storie, il cinema e i videogiochi hanno più volte incrociato le loro strade, offrendosi l’un l’altro nuovi appassionanti contenuti. È quello che è accaduto anche con il film del 2016 Assassin’s Creed, basato sull’omonima saga videoludica della Ubisoft. Diretto da Justin Kurzel, il film porta così per la prima volta sul grande schermo il personaggio ormai tanto celebre, a cui viene offerta la possibilità di rivivere i ricordi di un suo antenato vissuto al tempo dell’inquisizione spagnola. Attraverso tale connessione si svilupperà la ricerca per la soluzione di un enigmatico mistero.

Diventata ormai uno dei titoli più noti e apprezzati del mondo dei videogiochi, era solo questione di tempo prima che Assassin’s Creed venisse adattato al cinema. La sua storia contiene infatti tutti gli elementi giusti per un film di questo genere: azione, mistero, amore. Per il film, però, si è scelto di non adattare quanto già raccontato nei videogiochi, ma di dar vita ad un personaggio e una storia nuove, che presentassero però ovvi riferimenti agli aspetti più importanti e celebri della saga videoludica. Per riuscire in ciò la produzione si è avvalsa di grandi effetti speciali, che hanno consentito di dar vita a tutta la spettacolarità caratteristica del titolo Ubisoft.

Il film ha così richiamato in sala tutti gli appassionati del videogioco, i quali però non sono rimasti particolarmente entusiasti da quanto realizzato. Ciò ha portato il film ad andare incontro ad un brusco calo negli incassi, arrivando ad un risultato globale di soli 241 milioni di dollari a fronte di un budget di 125. Assassin’s Creed sembra dunque confermare che benché prolifico il rapporto tra cinema e videogioco rimane naturalmente complesso. Questo del 2016 potrebbe però non essere la prima e ultima trasposizione del videogioco, ma per saperne di più occorre proseguire nella lettura.

Assassin’s Creed: la trama del film

La vicenda si apre su Callum Lynch, vittima di una vita turbolenta e ora condannato a morte per omicidio. L’uomo, che aspetta di essere giustiziato, scopre tuttavia che la sua esecuzione non è altro che una messa in scena. Credendo di addormentarsi per sempre, egli si risveglia invece in un misterioso laboratorio. Qui fa la conoscenza di Alan Rikkin, capo della Fondazione Abstergo. L’uomo svela a Lynch il motivo del suo trovarsi lì, dipeso dalla sua discendenza con Aguilar de Nerha, uno degli Assassini di una confraternita risalente al periodo dell’inquisizione spagnola. Questi è uno degli ultimi a sapere dove è stata nascosta la preziosa Mela dell’Eden, dai Templari ricercata per secoli.

Tale manufatto contiene infatti l’inestimabile codice genetico del libero arbitrio, e se finisse nelle mani sbagliate segnerebbe la fine dell’esistenza così come è conosciuta. Compito di Lynch è dunque quello di ritrovare l’oggetto, e per farlo dovrà collegarsi all’Animus, una macchina in grado di riportare in vita i ricordi genetici. Callum si ricollega così alla vita del suo antenato Aguilar, rivivendola in prima persona. Attraverso di lui intraprenderà un pericoloso viaggio attraverso la Spagna di fine Quattrocento, scontrandosi con potenti nemici e dialogando con imprevedibili alleati. Nel presente, intanto, qualcosa trama nell’ombra, e l’esistenza di Callum sembra essere più a rischio che mai.

Assassin's Creed cast

Assassin’s Creed: il cast del film

Per dar volto a Callum Lynch e al suo antenato Aguilar, la prima scelta dei produttori è sempre stata l’attore Michael Fassbender. Questi era secondo tutti la scelta migliore per dare ai due personaggi carisma e grande presenza scenica. Fassbender, tuttavia, ammise di non aver mai sentito parlare del videogioco, ma intraprese un percorso di approfondimento per poterne scoprire i vari segreti. L’attore si dedicò inoltre ad un lungo allenamento fisico e coreografico, arrivando ad eseguire personalmente la quasi totalità delle spericolate scene che lo vedono protagonista. Fassbender lavorò molto sui due personaggi, decidendo anche di differenziarli un minimo indossando delle lenti a contatto marrone per la parte di Aguilar.

Accanto a lui nel film si ritrova la premio Oscar Marion Cotillard nei panni di Sophia Rikkin, figlia di Alan. È lei a supervisionare il progetto Animus e istruire Callum a riguardo. L’attrice ha però rischiato di dover rinunciare al ruolo, contrariata da alcune modifiche fatte al suo personaggio. Su insistenza sua e del regista, però, i produttori acconsentirono a ritrattare queste, mantenendo dunque la partecipazione della Cotillard. Nei panni di Alan Rikkin vi è invece Jeremy Irons. Questi è il visionario amministratore della Abstergo Industries e si rivela essere un personaggio particolarmente complesso. Sono poi presenti anche gli attori Brendan Gleeson, nei panni di Joseph Lynch, padre di Callum, mentre Charlotte Rampling è Ellen Kaye. L’attore Michael K. Williams, infine, interpreta Baptiste, un assassino caraibico esperto nell’uso di pozioni e veleni.

Assassin’s Creed: il sequel, il trailer e dove trovare il film in streaming e in TV

Nonostante lo scarso risultato di critica e pubblico, la Fox si è dichiarata interessata a dar vita ad ulteriori film basati sulla saga di Assassin’s Creed. L’intenzione, stando a quanto annunciato, era quella di dar vita ad un vero e proprio franchise cinematografico. Lo stesso Fassbender, inoltre, ha dichiarato che dal film del 2016 erano rimasti esclusi diversi materiali e storie, sufficienti a dar vita ad almeno altri due film. Tuttavia, in seguito all’acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney, quest’ultima ha deciso di cancellare ufficialmente il progetto sui sequel. Nel novembre del 2020 una nuova speranza si apre però nei confronti del titolo. La piattaforma Netflix ha infatti annunciato un accordo con la Ubisoft per portare nel proprio catalogo una serie basata sul videogioco. Ad oggi, però, non vi sono ulteriori notizie in merito.

In attesa però di vedere tali sviluppi, per gli appassionati è possibile fruire di Assassin’s Creed grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Disney+, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 6 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb, Deadline

Il giorno più bello: tutte le curiosità sul film con Luca e Paolo

I matrimoni sono da sempre una delle specialità del cinema italiano. Solo di recente film come Un matrimonio da favola, Il grande giorno o il più recente Improvvisamente a Natale mi sposo, sono solo alcuni esempi di ciò. A questi si può aggiungere però anche Il giorno più bello, opera prima di Andrea Zalone che offre un divertente racconto che ruota attorno alla complessa organizzazione di un matrimonio, dando vita a personaggi e situazioni quantomai stravaganti. Uscito in sala nel 2022, questo ha inoltre riportato sul grande schermo la coppia comica composta da Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri.

Per gli appassionati di commedie italiane incentrate sul giorno più felice per una coppia e su tutto ciò che porta ad esso, Il giorno più bello è allora un titolo da non perdere, capace di regalare risate ed emozioni. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Il giorno più bello

Protagonista del film è Aurelio, che di mestiere fa il wedding planner ed è a capo della sua azienda familiare chiamata “Il giorno più bello“. Il suo obiettivo nella vita è stato sempre quello di regalare la felicità agli sposi nel giorno del loro matrimonio. Qualcosa, però, in lui è cambiato in seguito al suo divorzio. Ora però, Aurelio avverte che è il momento di voltare pagina, specialmente dal momento in cui si scopre innamorato di Serena, la sua collaboratrice, con la quale vorrebbe lasciare il suo attuale lavoro per solcare gli oceani in barca a vela. Prima però dovrebbe vendere l’azienda, ma soprattutto convincere Serena a lasciare il marito Giorgio, suo amico di lunga data.

Ma il Aurelio è deciso a seguire il suo obiettivo e, nonostante diversi rifiuti iniziali, alla fine trova anche un acquirente per Il giorno più bello, il dottor Musso. Prima di chiudere l’accordo, non gli resta che organizzare il suo ultimo matrimonio, quello di Pier e Chiara, due rampolli dell’alta borghesia. Il giorno del ricevimento, tuttavia, Aurelio scopre che il dottor Musso è proprio il padre della ragazza e deciderà se comprare l’azienda o no solo dopo il matrimonio della figlia, valutando l’operato di Aurelio e del suo team. Quell’ultimo matrimonio si rivelerà dunque per lui una sfida più complessa del previsto, resa ulteriormente difficile dal coinvolgimento nella cerimonia dello stesso Giorgio e di Serena.

Recensione film Il giorno più bello

Il giorno più bello è il remake di un film francese

Il film, scritto da Fabio Bonifacci e da Andrea Zalone, non è basato su un soggetto originale, bensì sulla commedia francese del 2017 C’est la vie – Prendila come viene, di Toledano e Nakache. Interpretato da Gilles Lellouche, è stato uno dei film con maggiore successo in Francia, dove ha incassato ben 27 milioni di euro. Dopo un’anteprima alla 12ª edizione della Festa del Cinema di Roma, il film è stato poi con successo distribuito anche in Italia, dove ha dunque attirato le attenzioni di diversi produttori, interessati a realizzarne un remake operando però i dovuti cambiamenti affinché divenisse culturalmente più vicino al nostro Paese.

Il cast di Il giorno più bello e le location del film

Il giorno più bello è caratterizzato dalla presenza di un cast di attori particolarmente noti, a partire dal duo Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri rispettivamente nei ruoli di Aurelio e Giorgio. L’attrice Valeria Bilello interpreta invece Serena, mentre Violante Placido è l’assistente di Aurelio, Adele. Ludovico Guenzi, noto per essere il frontman del gruppo Lo Stato Sociale, interpreta invece il cantante Billy. Ad interpretare i due sposi, Pier e Chiara, vi sono invece Stefano De Martino e Fiammetta Cicogna, mentre il padre di lei, il dottor Musso, è interpretato da Carlo Buccirosso. Completano il cast Massimo De Lorenzo nel ruolo di Camillo, Orsetta De Rossi in quelli della madre di Pier e Riccardo Lombardo nei panni di Tiziano.

Per quanto riguarda le location del film, Il giorno più bello è stato girato interamente a Torino nel corso di 6 settimane. La città, capoluogo del Piemonte, ha dunque offerto ambienti come il Palazzo Civico, il Circolo Esperia, l’Hotel Golden Palace ma anche al Castello de Biandrate a San Giusto Canavese, comune in provincia di Torino dove si trova un importante centro di produzione cine-televisiva i Telecittà Studios. Si tratta di luoghi turistici e di cultura, che grazie al film hanno ottenuto maggiore visibilità invogliando gli spettatori a visitarli. Al Palazzo Civico, d’altronde, era stago girato anche il film Il divo, diretto da Paolo Sorrentino.

Il trailer di Il giorno più bello e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il giorno più bello grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 6 dicembre alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

The Good Mothers candidata ai Critics Choice Awards 2024.

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The Good Mothers candidata ai Critics Choice Awards 2024.

The Good Mothers, la serie originale italiana disponibile su Disney+, è stata candidata come “Best Foreign Language Series” alla ventinovesima edizione dei Critics Choice Awards 2024.

Questa nomination si aggiunge ai diversi riconoscimenti ottenuti dalla serie come il “Berlinale Series Award” vinto alla 73° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, dove la serie era stata presentata in anteprima mondiale lo scorso 22 febbraio nella sezione “Berlinale Series”; il premio come miglior serie drama in lingua non inglese ai recenti C21 International Drama Awards, oltre all’inserimento tra le migliori serie televisive dell’anno dalla nota rivista britannica “The Economist”.

Iscriviti a Disney+ per guardare The Good Mothers e le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

The Good Mothers, che racconta la ndrangheta interamente dal punto di vista delle donne che hanno osato sfidarla, è interpretata da Gaia Girace (Lamica geniale) nel ruolo di Denise Cosco, Valentina Bellè (Catch-22I Medici) nei panni di Giuseppina Pesce, Barbara Chichiarelli (Suburra – La serieFavolacce) in quelli di Anna Colace, Francesco Colella (ZeroZeroZeroTrust) in quelli di Carlo Cosco, Simona Distefano (Il Traditore) nel ruolo di Concetta Cacciola, Andrea Dodero (Non odiare) in quello di Carmine e con Micaela Ramazzotti (La pazza gioiaLa prima cosa bella) nel ruolo di Lea Garofalo.

Questa serie è unopera corale e sfaccettata che racconta la storia vera di tre donne, cresciute all’interno dei più feroci e ricchi clan della ndrangheta, che decidono di collaborare con una coraggiosa magistrata che lavora per distruggerla dall’interno. Queste donne dovranno quindi combattere contro le loro stesse famiglie per il diritto di sopravvivere e di costruire un nuovo futuro per se stesse e per i loro figli.

Basato sull’omonimo libro non-fiction del giornalista Alex Perry, premiato con il “George Polk award”, e adattato per lo schermo da Stephen Butchard (Bagdad CentralThe Last Kingdom), nominato ai BAFTA, il progetto vede la regia di Julian Jarrold, nominato ai BAFTA e agli Emmy (The CrownBecoming Jane) e della premiata Elisa Amoruso (SirleyChiara Ferragni: Unposted) ed è prodotto da House Productions (SherwoodIl prodigio) e Wildside (L’amica genialeAnna), una società del gruppo Fremantle.

Basata su una storia vera, The Good Mothers ripercorre le vicende di Denise, figlia di Lea Garofalo, Maria Concetta Cacciola e Giuseppina Pesce, tre donne che osano contrapporsi alla ‘ndrangheta. Ad aiutarle la P.M. Anna Colace che, appena arrivata in Calabria, ha un’intuizione: per poter abbattere i clan della ‘ndrangheta, è necessario puntare alle donne. È una strategia che comporta grandi rischi: la ‘ndrangheta è nota e temuta per il suo pugno di ferro e il potere insidioso. The Good Mothers segue Denise, Giuseppina e Maria Concetta nel loro tentativo di affrancarsi dal potere criminale e collaborare con la giustizia.

I produttori esecutivi di The Good Mothers sono Juliette Howell, Tessa Ross e Harriett Spencer per House Productions e Mario Gianani, Lorenzo Gangarossa per Wildside, una società del gruppo Fremantle e Alessandro Saba per Disney+. Anche Stephen Butchard e Julian Jarrold sono i produttori esecutivi.

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