Il regista James Gunn ha
recentemente terminato di lavorare con i Marvel Studios con il film Guardiani della Galassia Vol.
3e ora sposterà la sua attenzione sul suo suo nuovo
ruolo da co-CEO dei DC Studios e in particolare sul processo di
casting in corso per Superman: Legacy della DC, che
scriverà e dirigerà. Il ruolo di Gunn in DC lo pone dunque come la
mente creativa dello studio, ma egli ha ora spiegato in che modo il
suo ruolo in questo nuovo universo cinematografico sarà diverso dal
lavoro che Kevin Feige svolge alla Marvel.
Nel corso di un’intervista, nella
quale gli è stato chiesto se egli sia “il Kevin Feige della
DC“, Gunn ha dichiarato: “In realtà è un po’ diverso,
voglio dire… Numero uno, i DC Studios sono uno studio, quindi è un
po’ diverso. Peter Safran [co-CEO dei DC Studios] fa molto di
quello che fa Kevin Feige, ovverocose di stampo più
amministrativo/esecutivo. Quello che faccio io è invece
lavorare solo sul lato creativo delle cose, quindi mappare le
storie e gli aspetti artistici di questo universo narrativo. Kevin
alla Marvel si occupa di entrambi gli
aspetti“.
La nuova posizione di Gunn alla DC,
relativamente dunque solo agli aspetti artistici, ha perfettamente
senso, in quanto si occupa di fare ciò per cui è meglio conosciuto,
ovvero creare mondi narrativi estesi con personaggi accattivanti.
Safran stava già lavorando come produttore nel vecchio DCEU, quindi
avere un dirigente lì per gestire la transizione e comandare il
lato amministrativo della DC sembra essere proprio ciò di cui Gunn
aveva bisogno. Gunn è dunque libero di concentrarsi sulla creazione
della storia generale del nuovo DC
Universe.
Il primo progetto di James Gunn sarà Superman:
Legacy
Dopo aver diffuso il primo trailer della sesta
stagione di Black Mirror, la serie
antologica che per questo sesto ciclo si rinnova e diventa, secondo
la logline, “la più imprevedibile, non classificabile e
inaspettata di sempre”, Netflix ha ora rivelato i titoli e le trame dei
cinque nuovi episodi in arrivo. La nuova stagione serie, creata da
Charlie Brooker nel 2011 e poi diventata
un’esclusiva Netflix nel 2016, arriverà sulla piattaforma a
giugno.
Nel video ora diffuso, i titoli
degli episodi sono intervallati da frammenti di dialoghi e immagini
degli episodi stessi, collegati tra loro in una matrice
caleidoscopica. I titoli dei nuovi episodi che sono stati
ufficialmente rivelati sono “Joan is
Awful“, “Loch Henry“,
“Beyond the Sea“, “Mazey
Day” e “Demon 79“. Tutti e
cinque questi nuovi episodi sfoggiano un’ampia varietà di premesse
che si adattano perfettamente all’etica di Black Mirror.
Ad esempio, “Joan is Awful” segue una giovane donna la cui
vita è stata trasformata in un dramma di prestigio con Salma
Hayek.
“Loch Henry” riporta invec
la serie alle sue radici britanniche seguendo una coppia scozzese
il cui documentario sulla natura scopre accidentalmente segreti
nascosti tra i locali. “Beyond the Sea” è invece
ambientato in un 1969 alternativo in cui la tragedia colpisce,
forse durante lo sbarco sulla luna. “Mazey Day” adotta poi
un approccio più personale in quanto segue una star perseguitata
dai paparazzi. Infine, “Demon 79” segue una donna
dell’Inghilterra settentrionale costretta a fare cose orribili per
prevenire una potenziale calamità. Qui di seguito, ecco il video
diffuso da Netflix.
Black Mirror 6: il cast della nuova stagione
Come sempre, la serie si
impreziosisce di grandi nomi nel cast, nomi che sono associati a
volti meno noti ma sempre capaci di grandi interpretazioni,
destinate a rimanere impresse nella memoria collettiva. Il cast dei
nuovi episodi comprende Aaron Paul, Anjana Vasan, Annie
Murphy, Auden Thornton, Ben Barnes, Clara Rugaard, Daniel Portman,
Danny Ramirez, David Shields, Himesh Patel, John Hannah, Josh Hartnett, Kate Mara, Michael Cera, Monica
Dolan, Myha’la Herrold, Paapa Essiedu, Rob Delaney, Rory Culkin,
Salma Hayek Pinault, Samuel
Blenkin e Zazie
Beetz.
L’attore Cillian Murphy
ha delle brutte notizie per i fan di Peaky
Blinders, divulgando un aggiornamento deludente
sullo sviluppo del film seguito della serie. Murphy, che ha
recitato nello show per tutta la durata delle sue sei stagioni nei
panni di Tommy Shelby, suggerisce ora che un film non arriverà
presto nei cinema. Dopo la conclusione della sesta e ultima
stagione dello show, i discorsi su un film sono iniziati quasi
immediatamente, con lo showrunner di Peaky Blinders Steven
Knight che ha confermato che un lungometraggio era in
lavorazione.
Tuttavia, nel corso di
un’intervista, Murphy ha ora messo in dubbio lo sviluppo del film.
L’attore ha infatti detto: “Se c’è una nuova storia, mi
piacerebbe farlo, ma deve avere senso.” Il dramma di successo,
trasmesso per la prima volta dalla BBC nel Regno Unito prima che i
diritti di distribuzione globale fossero acquisiti da Netflix, ha ricevuto ampi consensi dalla critica e
livello elevato fissato dalla serie originale sembra essere una
delle cause delle riserve di Murphy, poiché ha continuato
“Steve Knight ha scritto 36 ore di televisione e siamo andati
in alto. Sono davvero orgoglioso di quest’ultima serie. Quindi,
dovrebbe essere legittimo fare di più”.
I commenti di Murphy contraddicono
però i precedenti commenti di Knight, che aveva affermato, l’ultima
volta nel luglio 2022. che una sceneggiatura per il film era
quasi completata. Knight aveva infatti detto: “Sì, lo sto
scrivendo proprio ora. Ho quasi finito di scriverlo e lo
gireremo“. Lo showrunner aveva anche detto: “Spero che
gireremo in… entro 18 mesi“. Tuttavia, dopo i suoi commenti,
Knight è stato ingaggiato per scrivere un film di Star
Wars incentrato sulla Rey di Daisy
Ridley, dunque le priorità di Knight potrebbero essere
attualmente cambiate. Non resta dunque che attendere per scoprire
se il film si realizzerà o meno e in che tempi.
La saga di Fast &
Furious continua a onorare l’eredità del defunto
attore Paul Walker
poiché nel nuovo film in uscita il 18 maggio, Fast X, ci
sarà anche un cameo della figlia, Meadow Walker.
Questa, che era una bambina quando Walker ha interpretato per la
prima volta Brian O’Conner in Fast and Furious del 2001,
ha infatti confermato la sua apparizione in Fast X
con un post su Instagram. La foto dietro le quinte ha mostrato la
ragazza che guarda indietro su un aereo, con la sua didascalia che
rivela quanto significhi per lei recitare nel film.
“Il primo Fast è uscito quando
avevo un anno!” scrive. “Sono cresciuta sul set guardando
mio padre, Vin, Jordana, Michelle, Chris e altri sui monitor.
Grazie a mio padre, sono nata nella famiglia Fast. Non posso
credere che ora potrò essere in un film anch’io. Con quelli che
sono stati in giro per vedermi crescere“. Ha aggiunto:
“Sono così felice di poter onorare l’eredità di mio padre e
condividerla con lui per sempre“.
L’inclusione della giovane in
Fast X è dunque un
altro inno a Walker, tragicamente e prematuramente morto in un
incidente automobilistico nel 2013, dopo aver lasciato un evento di
beneficenza. La morte di Walker è avvenuta durante le riprese di
Fast & Furious 7, con i suoi fratelli, Cody e Caleb, che
hanno poi lavorato al film come controfigure del loro defunto
fratello, terminado il resto delle sue scene. Fast X segnerà dunque il
debutto di Meadow a Hollywood, con la 24enne che ringrazia anche il
regista Louis Leterrier per la sua
“gentilezza, pazienza e supporto” durante tutto il
processo. “Sembra che tu abbia fatto parte della famiglia da
quando abbiamo iniziato, sono felice che sia solo l’inizio“,
ha scritto.
Fast X, la trama e il cast del nuovo film della
saga
La fine della corsa ha inizio.
Fast
X, il decimo film della
saga di Fast & Furious, dà il via ai capitoli
finali di uno dei più leggendari e popolari franchise
cinematografici, giunto al suo terzo decennio e ancora sostenuto
dallo stesso cast e dagli stessi personaggi degli esordi. Nel corso
di molte sfide e contro ostacoli impossibili, Dom Toretto
(Vin
Diesel) e la sua famiglia hanno superato in astuzia,
coraggio e abilità tutti i nemici che hanno incontrato sul loro
cammino. Ora si trovano di fronte all’avversario più letale che
abbiano mai affrontato: una minaccia terribile che emerge dalle
ombre del passato, alimentata dalla vendetta, determinata a
disperdere la famiglia e a distruggere per sempre tutto e tutti i
suoi cari.
In Fast Five del 2011, Dom
e la sua squadra hanno eliminato il famigerato boss della droga
brasiliano Hernan Reyes e distrutto il suo impero su un ponte di
Rio De Janeiro. Quello che non sapevano è che il figlio di Reyes,
Dante (Jason
Momoa di Aquaman), ha assistito a tutto questo e ha
passato gli ultimi 12 anni a elaborare un piano per far pagare a
Dom il prezzo più alto. Il complotto di Dante spingerà la famiglia
di Dom da Los Angeles alle catacombe di Roma, dal Brasile a Londra
e dal Portogallo all’Antartide. Si stringeranno nuove alleanze e
torneranno vecchi nemici. Ma tutto cambia quando Dom scopre che suo
figlio di 8 anni (Leo Abelo Perry,
Black-ish) è l’obiettivo finale della vendetta di
Dante.
Quando si tratta di recitare, il
talento conta. Ma come ha detto Elle Fanning a
Josh Horowitz nel suo podcast “Happy Sad Confused“, c’è un
altro fattore che purtroppo a volte conta ancora di più. L’attrice
ha infatti rivelato di non essere stata presa in considerazione per
un ruolo in un film in franchise (non rivelando quale) perché i
suoi follower su Instagram non rappresentavano un numero abbastanza
grande secondo lo studio di produzione.
“Non ho ottenuto una parte una
volta per qualcosa di grosso perché – potrebbe non essere stato
solo questo motivo, ma questo è stato il feedback che ho sentito –
era perché non avevo abbastanza follower su Instagram in quel
momento“, ha affermato l’attrice. La Fanning, attualmente,
vanta su Instagram un totale di 6,2 milioni di follower. L’attrice
ha però anche affermato di non sentire la necessità di unirsi ad un
franchise, preferendo scegliere progetti più piccoli in cui poter
meglio esprimere sé stessa.
Negli ultimi anni Elle Fanning si è
infatti distinta in opere indipendenti o d’autore come The Neon Demon,La legge della notte, L’inganno, Mary Shelley – Un amore
immortale o Un giorno di pioggia a New
York, ma anche nei film della Disney Maleficent e Maleficent – Signora del
male. Franchise o no, la giovane attrice si è dunque
distinta negli anni come una delle interpreti più talentuose della
sua generazione, godendo anche di una forte popolarità. Se un
domani dovesse decidere di unirsi ad un franchise, i suoi follower
su Instagram non dovrebbero più essere un problema, pochi o tanti
che siano.
Alla Star Wars
Celebration, la Lucasfilm ha rivelato che Dave
Filoni dirigerà un film che riunirà molte delle storie
raccontate nelle serie TV della saga presenti su Disney+. Molto poco è stato rivelato
oltre a questo, ma con il Grandammiraglio Thrawn
destinato a fare la sua comparsa nella serie live action
Ahsoka, la teoria prevalente è che il
film di Filoreni sarà un libero adattamento de “L’Erede
dell’Impero”. Quella trilogia di romanzi dell’Universo Espanso
è stata scritta da Timothy Zahn ed è stata la
“trilogia sequel” originale nell’editoria, introducendo non solo
Thrawn, ma anche Mara Jade.
Durante una recente intervista con
Empire, Filoni ha ora apparentemente confermato che il
Grandammiraglio sarà il grande cattivo del film. “Sicuramente
lo sarà, nella mia visione“, ha risposto. “Quando Timothy
Zahn ha scritto ‘L’Erede dell’Impero’, Thrawn è diventato questo
cattivo molto iconico, perché era diverso da qualsiasi cosa
avessimo visto prima. Non era un altro cattivo con l’elmetto e
armato di spada laser, sai? C’è un sacco di attrazione per creare
personaggi che siano come Vader, perché è così iconico“.
“È un personaggio fondamentale
per questo periodo della storia“, ha detto Filoni del cattivo,
che è stato aggiunto all’attuale canone in Star
Wars Rebels. “Siamo fortunati ad avere quel
personaggio e fortunati ad avere Lars [Mikkelsen] che lo
interpreta“. Il regista ha poi continuava dicendo: “Voglio
assicurarmi di onorare le idee che aveva Tim, quindi voglio vedere
cosa c’è [nei suoi libri] per la storia. In The Bad Batch, in
realtà c’è un crossover con il libro Heir To The Empire nella base
militare di Tantiss. Quindi ci sono piccole cose lungo la strada
che ho costruito su diversi mezzi, tutte in preparazione per le
cose che verranno dopo“.
Star Wars, quello che sappiamo sul film di Dave
Filoni
Filoni, si potrebbe sostenere, ha
negli ultimi anni lavorato quasi quanto il creatore del franchising
George Lucas nel plasmare il nuovo l’universo di
Star Wars. Egli è il produttore e regista dietro il grande
successo The
Mandalorian e delle serie animate The
Clone Wars, Star Wars:
Rebels e Star Wars: The Bad
Batch. Il suo progetto di lungometraggio si
concentrerà ora sulla Nuova Repubblica e “chiuderà” le storie
interconnesse che vengono raccontate in queste serie, ma anche in
The Book of Boba Fette Ahsoka. Un
progetto dunque particolarmente ambizioso, nel quale confluiranno
più storie per un epico gran finale. Molto probabile dunque che tra
i protagonisti ritroveremo anche il Mandaloriano Din
Djarin di Pedro Pascal e il tenero
Grogu.
Filoni ha poi confermato che sarà
coinvolto nel processo di scrittura, anche se non può dire quando
inizieranno le riprese. Molte delle storie proposte nel corso degli
anni da Filoni troveranno dunque compimento con questo annunciato
film, attualmente ancora senza titolo. L’ambientazione, però,
sembra essere confermata per quel periodo di tempo che va da Il
ritorno dello Jedi a Il risveglio della forza, circa
trent’anni poco esplorati durante i quali la Nuova Repubblica ha
ristabilito la pace nella galassia, con le forze del male pronte
però a riprendere il potere con quello che poi si rivelerà essere
il Primo Ordine.
Più di tre anni dopo aver sconvolto
gli spettatori con uno dei suoi titoli di maggior successo,
Netflix sta ora tornando nel mondo di
The Platform, in Italia conosciuto come Il buco
(qui la recensione).
L’horror/thriller di Galder Gaztelu-Urrutia è
arrivato su Netflix nel marzo 2020, proprio all’inizio della
pandemia, e ha rapidamente preso piede tra tutti coloro che erano
alla ricerca di più cose da guardare a casa. Il buco
è così diventato il film originale spagnolo più popolare nella
storia di Netflix e il servizio di streaming si sta finalmente
preparando a rilasciare un sequel.
Giovedì, il servizio di streaming ha
infatti condiviso su Twitter alcune foto che rivelano la presenza
di un paio di nuovi personaggi, confermando dunque ufficialmente la
realizzazione del film. Sappiamo inoltre che Galder
Gaztelu-Urrutia sarà nuovamente regista, ma al momento non
c’è né un titolo ufficiale né finestra di rilascio prevista. Le
foto del tweet potrebbero significare che il film è completo,
oppure potrebbero significare che la produzione è appena iniziata.
Non si sa dunque ancora esattamente quando vedremo il nuovo film
arrivare su Netflix, ma sappiamo che sarà interpretato da
Milena Smit e Hovik Keuchkerian,
i due attori presenti nelle immagini.
The story is far from over…
Here's your first look at our sequel to The Platform, the most
popular Spanish film in Netflix history, once again directed by
Galder Gaztelu-Urrutia. pic.twitter.com/onEdPxCxHD
Come noto a chi lo ha già
visto, Il buco è un thriller cruento ed emozionante
ambientato in una prigione che funge anche da esperimento sociale.
Per ogni pasto, il cibo viene calato su una piattaforma attraverso
centinaia di livelli della struttura, ciascuno contenente due
prigionieri. Se tutti mangiassero solo ciò di cui hanno bisogno per
sopravvivere, ce ne sarebbe abbastanza per sfamare ogni
prigioniero, ma non è quello che succede. Le persone in alto
mangiano di più, lasciando morire di fame le persone in basso.
Alcuni prigionieri appartenenti a questi livelli inferiori
cercheranno dunque di sconvolgere il sistema, portando a risultati
sorprendenti e contorti.
La Walt Disney
Pictures sta ufficilamente sviluppando un sequel della
commedia di successo del 2003 sullo scambio di corpi dal titolo
Quel pazzo venerdì. Come confermato da
The Hollywood Reporter, le
attrici Jamie Lee
Curtis e Lindsay Lohan sono pronte a
riprendere i loro ruoli rispettivamente di Tess e Anna Coleman.
Elyse Hollander (It Was Romance, An Ode to
Demons) è invece incaricata di scrivere la sceneggiatura.
Quel pazzo venerdì, il
film con Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan
Diretto da Mark
Waters da una sceneggiatura di Heather
Hach e Leslie Dixon, il primo film con
Curtis e Lohan è uscito nelle sale nell’agosto 2003 e seguiva Tess
Coleman (Curtis), madre vedova dell’aspirante musicista adolescente
Anna (Lohan). La relazione litigiosa tra le due giunge al culmine
quando un giorno si svegliano e scoprono di essersi magicamente
scambiate i corpi. Sono così costrette a vivere l’una nei panni
dell’altra, arrivando infine a capirsi meglio. Il film si rivelò un
notevole successo, ricevendo recensioni positive e incassando 160,8
milioni di dollari contro un budget di 26 milioni.
Nonostante un remake del 2018, ci
sono nel tempo state più voci su un potenziale seguito di Quel
pazzo venerdì. Proprio lo scorso ottobre, Curtis ha detto che
sarebbe “assolutamentetornata per un sequel se la
Disney glielo avesse chiesto“. Solo un mese dopo, la stessa
attrice ha confermato che lei e la Lohan erano impegnate nello
sviluppare un’idea per il sequel e stavano semplicemente aspettando il via libera della
Disney, che ora apparentemente hanno ottenuto. “Le persone
giuste ne stanno parlando… Proviamo a farne un altro“, disse
Curtis all’epoca.
Monica Bellucci
è stata scritturata in Beetlejuice 2 come
nientemeno che la moglie dello spirito fantasma del titolo,
Beetlejuice. L’attrice italiana, già distintasi in
passato anche al di fuori dei confini nazionali, interpreterà
dunque tale ruolo nel sequel diretto da Tim Burton
della sua commedia horror del 1988. Come
accennato, non è la prima volta che la Bellucci recita negli Stati
Uniti, avendo in passato già partecipato a The Matrix
Reloaded, The Matrix Revolutions e Spectre.
La sua carriera di attrice include però anche diversi progetti
europei di alto profilo. Al momento non è stato dato alcun nome per
il personaggio di Bellucci, e non è chiaro se abbia qualche
connessione con altre versioni di Beetlejuice.
L’originale Beetlejuice, si
concentrava sul personaggio fantasma del titolo che viene assunto
da altri due fantasmi scontenti della famiglia che ha occupato la
casa in cui abitano, è stato come noto un grande successo,
generando anche uno spettacolo teatrale e una serie animata, ma i
fan aspettano da decenni che venga realizzato un sequel canonico.
Burton ha lasciato intendere l’anno scorso che il tempo per
Beetlejuice 2 si stava
avvicinando, dicendo: “Sto lavorando su idee e cose, ma è tutto
molto presto. Vedremo come va. Com’è per una risposta senza
risposta“. Nell’aprile 2023, infine, il film è stato
annunciato ufficialmente.
Beetlejuice 2: la trama e il cast del film
La Bellucci si unisce dunque ad un
cast che include Michael Keaton
che riprende il suo iconico ruolo da protagonista,
Catherine O’Hara, Justin Theroux
e la Jenna Ortega di
Mercoledì che
interpreterà la figlia di Lydia Deetz, nuovamente interpretata da
Winona Ryder.
Beetlejuice 2
è stato recentemente annunciato con una data di uscita al 6
settembre 2024, basato su una sceneggiatura di
Alfred Gough e Miles Millar,
creatori di Mercoledì. Per quanto riguarda la trama, al
momento non ci sono dettagli a riguardo, pertanto non resta che
attendere l’inizio delle riprese, periodo durante il quale si
potranno ricevere maggiori aggiornamenti su tale atteso
progetto.
Dopo il
teaser, ecco il trailercompleto di
Reality, il prossimo thriller drammatico di HBO Films è stato
rilasciato. Previsto in anteprima negli USA su HBO e Max il 29
maggio,il film è interpretato da Sydney
Sweeney, l’attrice in rampa di lancio dopo il
successo di Euphoria, che qui la vediamo nei panni di Reality
Winner, informatore nella vita reale. In Italia il film potrebbe
arrivare su SKY e NOW.
Il video evidenzia
l’interrogatorio durato ore dell’ex membro dell’aeronautica
americana e traduttrice della NSA Reality Winner da parte di due
agenti dell’FBI sul
suo coinvolgimento nella fuga di un rapporto riservato riguardante
l’interferenza della Russia nelle elezioni presidenziali
statunitensi del 2016.Dai un’occhiata al
trailer di Reality
La star di
Euphoria interpreta Reality
Winner, un informatore nella vita reale. Winner, un ex membro
dell’aeronautica americana e traduttore della NSA, ha scoperto il
coinvolgimento della Russia nelle elezioni presidenziali
statunitensi del 2016. La premiere del film negli USA è prevista
per il 29 maggio su HBO e Max. Basato sull’opera teatrale di Tina
Satter Is This A
Room , Reality è diretto
da Tina Satter e si basa su una
sceneggiatura scritta da Satter e James Paul Dallas. Il film è
interpretato dal candidato all’Emmy Sydney
Sweeney (Euphoria, The
White Lotus), Josh Hamilton e Marchánt
Davis.
“Il 3 giugno 2017, Reality
Winner, ex specialista dell’intelligence americana di 25 anni, si
confronta con agenti dell’FBI che arrivano a casa sua per mettere
in dubbio il suo ruolo sospetto nella cattiva gestione di
informazioni riservate“, si legge nel
logline. “Basato su fatti realmente accaduti, il dialogo
del film è tratto direttamente dalla trascrizione della loro
conversazione tesa e travolgente. I produttori
esecutivi di Reality sono Satter, Ellyn Daniels, Will
O’Connor, Daniel Ginsberg, Andrew Beck, Bill Way, Elliott Whitton,
Eva Maria Daniells, Philipp Engelhorn e Caitlin Gold. I
produttori sono Noah Stahl, Brad Becker-Parton, Riva Marker e Greg
Nobile.
Starz ha
pubblicato il trailer della settima stagione di
Outlander, penultimo
capitolo del suo dramma fantasy storico di successo, con
Sam Heughan e Caitriona
Balfe. Il video offre ai fan un assaggio della nuova
stagione ricca di azione con la famiglia Fraser mentre
affronta le conseguenze dell’evoluzione
americana. La settima stagione di
Outlander dovrebbe tornare il 16 giugno.
“Nella settima stagione, Jamie,
Claire e la loro famiglia sono presi dai violenti
evoluzioni del parto di una nazione emergente mentre gli
eserciti marciano verso la guerra e le istituzioni britanniche si
sgretolano di fronte alla ribellione armata“, si legge nella
sinossi. “La terra che i Fraser chiamano casa sta cambiando e
loro devono cambiare con essa. Per proteggere ciò che hanno
costruito, i Fraser devono affrontare i pericoli della guerra
rivoluzionaria. Imparano che a volte per difendere ciò che
ami, devi lasciarlo alle spalle. Mentre il conflitto li
trascina fuori dalla Carolina del Nord e nel cuore di questa lotta
per l’indipendenza, Jamie, Claire, Brianna e Roger si trovano di
fronte a decisioni impossibili che hanno il potenziale per
distruggere la loro famiglia. Dai un’occhiata al trailer della
settima stagione di Outlander qui sotto:
Outlander terminerà con
l’ottava stagione
Prima della premiere della settima
stagione, Outlander
è già stato rinnovato per la sua ottava e ultima
stagione. Starz ha anche ordinato una serie per il
prequel di Outlander intitolato Outlander: Blood of My
Blood, che esplorerà la storia d’amore dei genitori di Jamie,
Brian Fraser ed Ellen Mackenzie.
Basato sulla serie di romanzi
bestseller di Diana Gabaldon, Outlander inizia quando un’infermiera
militare del 20° secolo nel 1945 si ritrova trasportata indietro
nel tempo fino al 1743, dove incontra e si innamora del guerriero
delle Highland Jamie Fraser. Nel cast
Caitriona Balfe, Sam Heughan, Sophie Skelton, Richard Rankin,
Maria Doyle Kennedy, Duncan Lacroix, David Berry, César Domboy,
Lauren Lyle, Colin McFarlane, Caitlin O’Ryan e altri.
Outlander
è prodotto da Ronald D. Moore, Maril Davis, Matthew B. Roberts,
Toni Graphia, Andy Harries e Jim Kohlberg. È prodotto da Tall
Ship Productions, Left Bank Pictures e Story Mining & Supply Co.,
in associazione con Sony Pictures Television.
Nuove foto dal set e un video del
prossimo film live-action della Disney Lilo & Stitch forniscono
una prima occhiata alla protagonista Lilo. Basato
sull’omonimo film d’animazione del 2002, il racconto è come noto
incentrato su una giovane ragazza di nome Lilo Pelekai
(Maia Kealoha) che fa amicizia con il maleducato e
violento alieno blu Stitch. Quando la creatura si
schianta sulla Terra, questi usa Lilo per nascondersi da una
federazione intergalattica che desidera catturarlo. Tuttavia,
Stitch inizia anche ad imparare il valore della famiglia mentre si
lega sempre di più a Lilo e alla sorella maggiore.
Con le riprese ufficialmente in
corso, sono dunque ora state condivise delle prime foto dal set ma
anche un video, che ci permetteno così di poter vedere Lilo in
azione così come la si ritroverà poi nel film. Tali materiali sono
stati diffusi su Facebook e Twitter dagli account Reel News Hawaii e hawaii isla
808, con il video di quest’ultimo che mostra la troupe che
riprende la giovane Kealoha mentre esce dall’oceano e si dirige
sulla spiaggia. Per chi se lo stesse chiedendo, non c’è ancora
traccia di Stitch, che comunque potrebbe essere presente sul set
unicamente come pupazzo d’aiuto a quanti devono interagire con
lui.
In attesa di nuovi aggiornamenti a
riguardo, ricordiamo che il remake live-action di Lilo & Stitch è stato
sviluppato per la prima volta nel 2018. Pubblicato originariamente
nel 2002, Lilo &
Stitch è il 42esimo film d’animazione della
Disney. Il film è stato ben accolto e da allora è stato
uno dei film preferiti da molti, con Stitch che è diventato
rapidamente un’altra mascotte iconica della
Disney. Dan Lin e Jonathan
Eirich di Rideback produrranno il remake, mentre
Ryan Halprin di Rideback sarà il
produttore esecutivo del nuovo film.
“Lilo è una ragazza hawaiana
solitaria che adotta un piccolo e brutto ‘cane’, che lei chiama
Stitch”, recita la sinossi del film d’animazione
originale. “Stitch sarebbe l’animale domestico perfetto se
non fosse in realtà un esperimento genetico che è fuggito da un
pianeta alieno ed è precipitato sulla Terra. Attraverso il suo
amore, la sua fede e la sua fede incrollabile nell’ohana, il
concetto hawaiano di famiglia, Lilo aiuta a sbloccare il cuore di
Stitch e gli dà la possibilità di prendersi cura di qualcun
altro.
Nel cast di Lilo & Stitch, oltre a Maia
Kealoha nei panni di Lilo, ritroveremo
Courtney B. Vance nei panni di Cobra
Bubbles, Zach
Galifianakis nei panni dell’agente Wendy
Pleakley, Chris Sanders come voce di
Stitch, Sydney Agudong nei panni
di Nani e Kaipot Dudoit in quelli
di David. Di seguito, le foto e i video pubblicati da hawaii isla
808.
Apple
TV+ ha rilasciato il primo teaser della seconda
stagione di Fondazione,
l’epica saga dello showrunner David S. Goyer, e ha
annunciato che la serie debutterà venerdì 14 luglio. Basata sulla
pluripremiata serie di romanzi omonimi di Isaac Asimov, e con un
cast internazionale guidato dagli attori nominati agli Emmy
Jared Harris e
Lee Pace, insieme alle stelle nascenti Lou
Llobell e Leah Harvey, la seconda stagione in 10 episodi
debutterà in tutto il mondo con un episodio venerdì 14 luglio su
Apple TV+ , seguito da nuovi episodi settimanali, ogni venerdì. La
serie Apple Original è prodotta per Apple TV+ da Skydance
Television.
Fondazione – seconda stagione,
trama e cast
Nella seconda stagione, ambientata oltre un secolo dopo il finale
della prima stagione, la tensione è alle stelle in tutta la
galassia. Mentre i Cleon si dissolvono, una regina vendicativa
complotta per distruggere l’Impero dall’interno. Hari, Gaal e
Salvor scoprono una colonia di Mentalici con abilità psioniche che
minacciano di alterare la psicostoria stessa. La Fondazione è
entrata nella sua fase religiosa, promulgando la Chiesa di Seldon
in tutto l’Outer Reach e incitando la Seconda Crisi: la guerra con
l’Impero. Il monumentale adattamento di Fondazione
racconta le storie di quattro individui che trascendono lo spazio e
il tempo mentre superano crisi mortali, mutevoli lealtà e
complicate relazioni che alla fine determineranno il destino
dell’umanità.
Nel cast ritroviamo Laura Birn, Cassian Bilton e Terrence Mann,
oltre a nuovi personaggi tra cui Isabella Laughland (Brother
Constant), Kulvinder Ghir (Poly Verisof), Ella-Rae Smith (Queen
Sareth di Cloud Dominion), Holt McCallany (Direttore Jaegger
Fount), Rachel House (Tellem Bond), Nimrat Kaur (Yanna Seldon), Ben
Daniels (Bel Riose) e Dimitri Leonidas (Hober Mallow).
Fondazione
è prodotto per Apple da Skydance Television e guidato dallo
showrunner e produttore esecutivo David S. Goyer, con Alex Graves,
David Ellison, Dana Goldberg, Bill Bost, Robin Asimov e Marcy Ross
anch’essi produttori esecutivi.
Foundation: The Official Podcast, un podcast complementare alla
serie, è condotto da Jason Concepcion e David S. Goyer e prodotto
da Pineapple Street Studios con Max Linsky, Jenna Weiss-Berman e
Bari Finkel come produttori esecutivi. L’intera prima stagione è
ora disponibile su Apple Podcasts.
Non capita spesso che un’opera prima
centri così chiaramente il bersaglio, tanto meno che riesca a
parlare di un tema caldo – e tragico – come quello della pedofilia
e degli abusi familiari, come fa L’amore secondo
Dalva di Emmanuelle Nicot. Una storia nata
dall’osservazione del reale, che dopo aver vinto due premi alla
Semaine de la
Critique del Festival di Cannes2022, arriva in sala l’11 maggio distribuito
da Teodora, conquistata dal talento, l’ironia e la
sensibilità rivelati dalla regista esordiente e della giovanissima
Zelda Samson, protagonista di una incredibile
rinascita.
Dalva, donna bambina
Siamo con lei dall’inizio alla fine.
Sin dal turbolento incipit, nel quale la vediamo strappata con
violenza al suo focolare domestico, è la sua Dalva ad accompagnarci
mentre gradualmente il film ci chiarisce la situazione. Di una
ragazzina di dodici anni abituata a vivere con il padre, separato
dalla moglie e accusato di rapimento e abusi sessuali sulla figlia,
che improvvisamente si ritrova sola in un centro di
accoglienza.
Abituata a modi e abiti non propri
della sua età, la ragazza continua a spiegare l’amore che la lega
al genitore e a ripetere a educatori e assistenti sociali di essere
una donna, e non una bambina, comportandosi come tale, senza
riuscire a uscire da un trauma vissuto come normalità troppo a
lungo. Un percorso nel quale la aiuteranno la casa famiglia e il
paziente Jayden, ma soprattutto l’amicizia con
Samia, una coetanea attraverso la quale inizierà a
vedere il mondo da una prospettiva diversa riappropriandosi della
propria infanzia.
Tante famiglie, amori diversi,
maestri sbagliati
E’ brava Emmanuelle
Nicot a trasmetterci lo stravolgimento vissuto dalla sua
piccola protagonista, sin dalla prima scena di L’amore secondo
Dalva, travolgente e caotica, realizzata con la camera a mano.
La sicurezza che dovrebbero dare una casa, un genitore, è
rapidamente sostituita dal disagio nell’apprendere di più sul
rapporto tra la ragazza e il padre. Nel sentire descritto sul piano
fisico un “amore” tra i più belli e naturali e nel vedere Dalva
continuare a difendere il suo aguzzino e seguirne gli insegnamenti
distorti in cerca di una accettazione.
Una delle tante drammatiche
conseguenze degli abusi subiti da Dalva, d’altronde, è proprio
quello di cercare l’approvazione altrui attraverso modelli adulti
che non dovrebbero appartenere a un’età di tutt’altre scoperte e di
crescita. Come le tecniche seduttive che la piccola mette in atto
per la paura di restare sola e che evidenziano lo straniamento
scelto come chiave per raccontare in modo diverso un orrore che
troppo spesso popola le nostre cronache.
La denuncia è implicita nella messa
in scena delle difficoltà che attraversa la ragazza nel suo lento
scoprire la vita che avrebbe dovuto vivere e i segnali del proprio
corpo, comuni alle vittime di abusi e indicativi di una (si spera)
propedeutica fase di rifiuto. Un coming-of-age che passa
dalla scelta di nuovi modelli prima di immaginare di poter avere un
proprio colore preferito, di trovare una propria voce, di imparare
a rispettarsi e farsi rispettare, anche con qualche eccesso. Come
nella scena nella quale è la cattiveria di un’altra bambina a
rendere reale l’orrore vissuto e a spazzare via illusioni e
idealizzazioni con una semplice, cruda, domanda.
Dopo essersi cimentato nella regia
di acclamati film come Prisoners, Enemy e Sicario, il regista
canadese Denis Villeneuve ha esordito in un genere
che sognava di affrontare da sempre: la fantascienza. Prima di
realizzare Blade Runner 2049 e
l’atteso Dune, questi ha portato al cinema Arrival, considerato uno
dei suoi massimi capolavori, esponente di una fantascienza
impegnata in realtà a parlare dell’essere umano, della sua
esistenza e delle sue problematiche globali. Il film è basato sul
racconto Storia della tua vita, incluso nell’antologia di
racconti Storie della tua vita, scritta da
Ted Chiang, autore di narrativa
fantastico-fantascientifica.
Presentato alla 73ª Mostra del
Cinema di Venezia, Arrival è stato accolto in modo
estremamente positivo tanto dalla critica quanto dal pubblico,
affermandosi come uno dei film di fantascienza più importanti dal
Duemila ad oggi. Coinvolgente tanto visivamente quanto
emotivamente, il film sorprende specialmente nell’uso delle
scenografie, della colonna sonora, nella rappresentazione aliena e
nella sua esplorazione delle tematiche di fondo. Candidato ad 8
premi Oscar tra cui miglior film e miglior regista, questo arrivò a
vincere come miglior montaggio sonoro, conquistando poi numerosi
altri premi in tutto il mondo.
Con un budget di 47 milioni di
dollari, Arrival è arrivato a guadagnarne circa 203 in
tutto il mondo, consacrandosi anche come un gran successo di
pubblico. Un film dunque imperdibile, che ogni amante della
fantascienza umanistica non può non vedere. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama, al cast di
attori ed alla sua spiegazione. Infine,
si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama del film Arrival
Il film racconta di Louise
Banks, linguista di fama internazionale che viene
convocata con urgenza dopo l’arrivo di dodici misteriose navi
extraterrestri, chiamate ‘gusci’. Per via della sua grande
esperienza, il governo vuole che la donna si unisca ad una squadra
in Montana, sito dell’atterraggio di uno dei gusci. Qui, la donna
fa la conoscenza del fisico Ian Donnelly e del
colonello Weber, apprendendo che lo scopo della
missione è quello di stabilire una comunicazione con gli alieni, al
fine di comprendere il motivo del loro arrivo sul pianeta.
Nonostante gli iniziali timori, gli ‘eptapodi’ si mostrano gentili
con Ian e Louise, tanto che gli scienziati decidono di
soprannominarli ‘Tom e Jerry’.
Il loro linguaggio, tuttavia, è
estremamente complesso e Louise fatica a stabilire una
comunicazione. Analizzando i dati raccolti, la linguista ipotizza
che gli alieni comunichino grazie al gas contenuto nei loro
tentacoli, formando frasi palindrome iscritte in simboli circolari.
Nel frattempo, Louise inizia ad avere singolari visioni su sua
figlia Hannah e crede siano indotte dalla vicinanza a Tom e Jerry.
Con il passare del tempo, però, la situazione mondiale si complica
sempre di più. Incerti sulle intenzioni degli alieni, i governi di
tutto il mondo si preparano a dichiarare guerra e Louise è l’unica
a poterla impedire scoprendo il motivo del loro arrivo.
Arrival: il cast del film
e gli alieni
Per dar vita al film, Villeneuve
aveva in mente un’unica attrice possibile per il ruolo di Louise,
ovvero la candidata all’Oscar Amy Adams.
Affascinata dalla complessità del progetto, l’attrice accettò
subito di parteciparvi. Per prepararsi al ruolo, ha anche
approfondito il ruolo della linguista, arrivando a studiare anche
il mandarino al fine di poterlo parlare correttamente. Per la
Adams, alcune scene si sono rivelate così emotivamente forti da
portarla fino alle lacrime. Accanto a lei, nei panni del fisico Ian
Donnelly vi è l’attore Jeremy Renner,
mentre Forest Whitaker
è il colonnello Weber. Michael
Stuhlbarg è invece l’agente David Halpern, mentre il
celebre attore cinese Tzi Ma interpreta il
generale Shang.
Di particolare importanza nel film
sono gli alieni rinominati Tom e Jerry. Per questi, il regista e i
realizzatori degli effetti speciali si sono ispirati all’aspetto
dei cefalopodi, molluschi marini particolarmente diffusi in tutto
il mondo. Villeneuve, in particolare, desiderava che avessero una
presenza scenica particolarmente imponente e minacciosa, lasciando
però trasparire anche una grande sapienza senza tempo. Voleva anche
che gli alieni sembrassero come qualcosa che si potrebbe immaginare
in un sogno surreale o in un incubo e, nelle fasi successive del
film, voleva che fossero suggestivi quanto il Tristo Mietitore,
figura celebre dell’immaginario infernale.
La spiegazione di Arrival,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Giunti alla fine del film si
comprende che ciò che gli alieni vogliono offrire alla specie umana
è un dono. Questo è il dono della loro lingua, rappresentata
attraverso codici circolari. Attraverso l’uso di questa, si diventa
in grado di cambiare la percezione lineare del tempo, che diventa
appunto circolare. Ciò permette di sperimentare visioni dal futuro,
premonizioni di ciò che deve ancora accadere. Louise, e lo
spettatore con lei, comprende allora che le visioni che aveva di
sua figlia non erano flashback dal passato, bensì anticipazioni di
qualcosa che doveva ancora verificarsi. Utilizzando tale strumento,
Louise riesce a impedire lo scoppio di una guerra, come anche ad
unire l’intera popolazione mondiale sotto il segno di una lingua
universale. La comunicazione, dunque, diventa lo strumento
attraverso cui dar vita alla pace.
Per poter fare esperienza di tutto
ciò, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Arrival è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple
iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di giovedì 11 maggio
alle ore 21:10 sul canale Rai
Movie.
Una splendida fan art immagina ora
che proprio questo casting diventi realtà, offrendo dunque una
visione di come potrebbe risultare l’attrice con indosso la celebre
tuta del personaggio, anche noto come Donna
Invisibile. Su Instagram, l’artista digitale @venomhology
ha infatti condiviso tale suo lavoro artistico, stuzzicando ancor
di più i fan che ora sperano davvero di vedere l’attrice
interpretare tale personaggio. La Robbie è però nota per aver già
interpretato un personaggio tratto dai fumetti, ovvero
Harley Quinn, da lei portata al cinema in più film
DC.
Con il regista di The Suicide SquadJames
Gunn ora responsabile dell’Universo DC, la Robbie
dovrebbe molto probabilmente riprendere tale ruolo anche in futuro,
cosa che rende difficile credere ad un suo passaggio verso la
“concorrenza”, ovvero i Marvel Studios. Per avere maggiori certezze,
non possiamo che attendere che il processo di casting per
Fantastici Quattro si concluda e che i nomi ufficiali
vengano rivelati. Dopo che grazie a questa fan art si è visto come
Margot Robbie
potrebbe risultare nei panni di Sue Storm, risulta difficile negare
che l’attrice potrebbe effettivamente rivelarsi un’ottima scelta
per il personaggio.
Un nuovo thriller d’azione sta
spopolando su Netflix in queste settimane, ribadendo il
grande interesse per questo genere di film, capaci di regalare
brividi e tensione oltre a storie particolarmente calate in
specifiche e controverse realtà. Si tratta di
AKA, diretto da Morgan S.
Dalibert e da questi scritto insieme ad
AlbanLenoir, il quale figura
anche come protagonista. Il film, come da loro dichiarato, è stato
ispirato da un incidente di vita reale in cui un gruppo di
criminali è stato arrestato per una serie di rapine. Gli eventi
sono naturalmente stati rielaborati, così da dar vita ad un film
adrenalinico capace di raccontare approfonditamente le dinamiche
vigenti in tale pericoloso contesto.
Proprio come avveniva in un altro
acclamato thriller d’azione francese disponibile su Netflix, il
recente Re
dell’ombra, anche in questo caso lo spettatore è
chiamato a vivere un viaggio nelle realtà più cupe e violente della
criminalità francese. Se nel film appena citato il focus era però
sul rapporto tra i due fratelli protagonisti, nel film di Dalibert
questo è invece tutto dedicato alla ricerca del protagonista di
difendere la propria umanità compiendo la scelta giusta. Un compito
non da poco in un contesto tanto difficile, la cui rappresentazione
sta ormai da parecchio tempo appassionando gli utenti della
piattaforma. Il film è infatti arrivato su Netflix
il 28 aprile e ancora oggi è tra i titoli più visti del
catalogo.
La trama di AKA
Il film ha per protagonista
Adam Franco, un padre di famiglia e agente delle
operazioni speciali che presta servizio da oltre vent’anni. Quando
un uomo sudanese naturalizzato francese viene sospettato di far
parte di un’organizzazione terroristica, Adam si ritrova incaricato
di infiltrarsi per sventare un imminente attacco a Parigi. L’uomo è
un agente dalla forte devozione al suo lavoro e al suo ruolo ed è
sempre pronto a mettersi in prima linea quando gli viene chiesto.
Accetta la missione e sotto copertura si introduce nel nucleo
criminale.
Quello che Adam non aveva previsto,
però, è la forte amicizia che piano piano si viene a creare
con Jonathan, il figlio del boss
VictorPastore, del quale è nel
mentre riuscito a conquistare la fiducia. Destabilizzato da questo
rapporto che cambia tutti i suoi piani, l’agente si trova in grande
difficoltà e deve fare scelte che non avrebbe mai immaginato.
Quando la situazione precipita, complice gli scontri con una gang
rivale a quella di Pastore, Adam dovrà infatti decidere da che
parte stare, consapevole che stavolta gli sarà molto difficile non
tradire gli ideali in cui ha sempre creduto.
Il cast di AKA
Ad interpretare Adaam Franco vi è
l’attore Alban Lenoir, noto per aver recitato in
Io vi troverò,Angel Face,
Proiettile vagante e BigBug. Lenoir si è
addestrato per tre mesi nel pugilato e nelle arti marziali per
prepararsi al suo ruolo, così da poter eseguire personalmente anche
le scene più complesse, tra cui quelle di lotta. Accanto a lui, nel
ruolo di Jonathan vi è l’attore Noé Chabbat,
mentre Victor Pastore è interpretato da Eric
Cantona, ex calciatore francese noto per i suoi trascorsi
nel Manchester Utd, dove ha militato dal 1992 al 1997. Come attore
si è fatto notare in Il mio amico Eric e TheSalvation.
Tra gli altri attori del film vi
sono Thibault de Montalembert, attore recentemente
visto in Il re e Niente di nuovo sul
fronte occidentale, nei panni di Kruger, e Kevin
Layne in quelli di Moktar Al Tayeb, un altro degli
antagonisti. L’attrice e modella italiana Sveva
Alviti, vista in Buongiorno Papa (regia di
Edoardo Leo) e
Restiamo amici (con Alessandro
Roja), recita invece nel ruolo di Natalya. Completano
il cast Steve Tientcheu nei panni di Youssef,
Natahlie Odzierejko in quelli di Mona e
Lucille Guillaume in quelli di Helene.
Il trailer di AKA e come
vedere il film in streaming su Netflix
Come anticipato, è possibile fruire
di AKA unicamente grazie alla sua
presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente
è al 3° posto della Top 10 dei film più visti sulla
piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque
sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo
tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo
in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi
anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.
Il primo trailer ufficiale
dell’adattamento dell’acclamato regista Yorgos
Lanthimos (The
Lobster, Il
sacrificio del cervo sacro) dell’omonimo romanzo
bestseller di Alasdair Gray, Poor
Things, che funge da rivisitazione ancora più contorta
del classico romanzo horror di fantascienza di Mary
Shelley, sarà online domani, ma oggi abbiamo la
possibilità di vedere il primo teaser, che ci introduce a nuove
immagini del film ed alla sua atmosfera, caratterizzata da ambienti
e colori molto particolari.
Il film è descritto come “un
racconto vittoriano di amore, scoperta e audacia scientifica,
Poor
Things racconta l’incredibile storia di Belle
Baxter, una giovane donna riportata a vita da uno scienziato
eccentrico ma brillante.” Sotto la sua protezione, Bella
diventa desiderosa di imparare e conoscere il mondo. Attratta però
dalla mondanità, la giovana deciderà di scappare con Duncan
Wedderburn, un astuto e dissoluto avvocato, in una vorticosa
avventura attraverso i continenti. Libera dai pregiudizi del suo
tempo, Bella farà dunque di tutto per difendere la propria
uguaglianza rispetto agli altri.
Emma Ston interpreta la giovane donna, mentre
in Poor
Things recitano anche
Willem Dafoe,
Mark Ruffalo, Ramy Youssef, Christopher Abbott, Jerrod
Carmichael,
Margaret Qualley, Suzy Bemba, Kathryn Hunter e Wayne
Brett. Alla sceneggiatura vi è invece Tony McNamara,
autore anche del precedente film di Lanthimos, La
favorita. Il film rappresenta inoltre anche la seconda
collaborazione tra il regista e la Stone, che torneranno a lavorare
insieme anche per il prossimo già annunciato film di Lanthimos,
AND. In attesa di poter sapere di più anche
su quel progetto, la Searchlight Pictures, che si
occupa della distribuzione del film, ha annunciato che la data
d’uscita in sala di Poor
Thingsè fissata all’8
settembre di quest’anno.
Arriva dagli Stati Uniti la prima
featurette per il più atteso dei prossimi spettacoli
Disney+ dei Marvel Studios, Secret
Invasion. Il video include interviste con la maggior
parte dei membri del cast principale e possiamo anche vedere un bel
po’ di nuovi filmati, mentre Nick Fury e Talos si riuniscono e
tentano di impedire un’invasione Skrull su vasta scala della
Terra.
Fury ha promesso di aiutare la
razza aliena mutaforma a trovare una nuova casa in Captain
Marvel, ma le cose non sono andate esattamente secondo
i piani. “Talos è molto impegnato a cercare di far
funzionare le cose”, dice Ben Mendelsohn. “[Ma] le cose
sono state un po’ difficili. Non c’è dubbio che Talos voglia che
Fury si faccia avanti.”
Tutto
quello che sappiamo su Secret Invasion
Samuel L. Jackson e
Ben Mendelsohn riprenderanno i loro ruoli
rispettivamente di Fury e Talos, e saranno
affiancati da Olivia Colman, che si dice interpreterà
un’incarnazione di Union Jack, ed Emilia Clarke, che potrebbe essere o meno
raffigurante Abigail Brand. Kingsley Ben-Adir sarà il cattivo nei panni di
Gravik. Ne cast di Secret
Invasion rivedremo anche Cobie Smulders nei panni di Maria Hill,
Don Cheadle nei panni di James “Rhodey” Rhodes
e Martin Freeman nei panni di Everett K.
Ross.Thomas Bezucha (Let Him Go) e Ali Selim (The
Looming Tower) hanno diretto la miniserie, scritta da Kyle
Bradstreet (Mr. Robot).
Secret
Invasion sarà presentata in anteprima il 21 giugno
2023 su Disney+ e vede la
partecipazione anche di Ben Mendelsohn, che riprende il ruolo di
Skrull Talos,
Olivia Colman,
Emilia Clarke, Kingsley Ben-Adir, Christopher McDonald e
Killian Scott. La serie di eventi comici crossover mette
in mostra una fazione di Skrull mutaforma che si sono infiltrati
sulla Terra per anni. La Smulders ha ripreso il ruolo in diverse
foto Marvel tra cui
Spider-Man: Far From Home,
Captain America: Civil War e tutti i film degli Avengers.
Di recente ha ricevuto ottime recensioni per la sua interpretazione
di Ann Coulter in American Crime Story: Impeachment.
Ali Selim dirige
la serie e ne è produttore esecutivo, insieme agli altri produttori
esecutivi Kevin Feige, Jonathan Schwartz, Louis D’Esposito,
Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Samuel L. Jackson, Ali Selim,
Kyle Bradstreet e Brian Tucker. Bradstreet è anche la
scrittrice principale e Jennifer L. Booth, Allana Williams e Brant
Englestein sono co-produttori esecutivi.
Mentre sappiamo che la
star diAquaman Il
mondo perduto Yahya Abdul-Mateen II
interpreterà Simon Williams in Wonder
Man dei Marvel Studios, oltre a questo è stato
rivelato molto poco sulla serie. Il cast ha iniziato a
prendere forma negli ultimi mesi, ovviamente, con Sir Ben Kingsley pronto a riprendere il
ruolo di Trevor Slattery visto
Iron Man 3. Ad aprile, Demetrius Grosse è stato
confermato come The Grim Reaper, mentre prevediamo di
vedere anche la star di WestworldEd
Harris tra le guest star. Anche Courtney Cox,
Bob Odenkirk e Josh Gad sono i nomi forti che si dice
reciteranno nella serie.
Grazie a The Hollywood Reporter
, abbiamo una breve sinossi di Wonder
Man che offre un’idea migliore di dove ci
porterà questa serie. Secondo il sito la serie “offre
la prospettiva di un supereroe sull’industria dell’intrattenimento,
incentrata su uno stuntman e attore di Hollywood che cerca di
sfondare nei film”. È una premessa intrigante e supponiamo
che il fatto che Simon abbia dei superpoteri darà una spinta alla
sua carriera. Tuttavia, è difficile non chiedersi come questo
viaggio alla fine porti l’aspirante attore a unirsi ai ranghi degli
Eroi più potenti della Terra come Vendicatore.
Il regista di
Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli e
Avengers:
The Kang Dynasty, Destin Daniel
Cretton, sta supervisionando la serie, mentre Andrew
Guest è stato scelto come capo sceneggiatore di
Wonder
Man. I suoi crediti passati includono serie
tv di successo come Brooklyn Nine-Nine , 30
Rock e Community. Cretton sarà anche
produttore esecutivo della serie e dovrebbe dirigere alcuni
episodi.
La serie Wonder Man
Wonder
Man è stata sviluppata da Destin Daniel Cretton
(Shang-Chi
e la leggenda degli anelli) e dallo
sceneggiatore-produttore Andrew Guest (Brooklyn
Nine-Nine, Community), con Guest che svolge il ruolo di
sceneggiatore capo e Cretton produttore esecutivo e regista alcuni
episodi. Il progetto farà parte dell’accordo generale di Cretton
con lo studio. Oltre a Cretton, anche la regista di
The PhotographStella Meghie
dirigerà diversi episodi.
La serie Wonder
Man vedrà protagonista il vincitore dell’Emmy Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Simon Williams/Wonder Man. Sarà
affiancato dal premio Oscar Ben Kingsley, che riprenderà
il suo ruolo preferito dai fan di Trevor Slattery. Il
personaggio è apparso per la prima volta come attore finito
in Iron
Man 3, dove fingeva di essere il terrificante cattivo
The Mandarin. Nel 2021, i fan dell’MCU hanno incontrato di nuovo
inaspettatamente Trevor Slattery in Shang-Chi
e la leggenda dei dieci anelli, dove è stato rivelato
che era stato imprigionato dal vero mandarino.
Wonder
Man è uno dei personaggi più antichi della lunga
storia della Marvel ed è stato introdotto per la
prima volta nel 1964 in un primo numero di
Avengers. Il personaggio – chiamato Simon
Williams – è stato creato da Stan Lee, Don Heck e Jack Kirby, ed è
stato inizialmente presentato come un supercriminale che ha
combattuto i Vendicatori.
Jamie Foxx (Spider-Man:
No Way Home) rimane ricoverato in
ospedale per più di un mese dopo aver subito un ricovero per
un’emergenza medica non rivelata, e recentemente abbiamo appreso
che le sue condizioni potrebbero essere più gravi di quanto
pensassimo inizialmente.
Secondo diverse fonti, i cari
di Jamie Foxx rimangono “fiduciosi” che si
riprenderà, ma si stanno anche “preparando al peggio”.La natura esatta delle condizioni di Jamie Foxx non è stata ancora rivelata, ma ci
sono molte speculazioni sul fatto che abbia subito un ictus.
Qualunque cosa sia successa, non sarebbe rimasto in ospedale così a
lungo se non ci fosse stato qualcosa di grave. Tuttavia,
rapporti precedenti hanno suggerito che i medici vogliono
semplicemente assicurarsi che sia completamente stabile prima di
dimetterlo.
Fino a quando non ne sapremo
di più, dovremo solo sperare per il meglio e mantenere Jamie e le
persone a lui più vicine nei nostri pensieri.Il conduttore di Masked
SingerNick Cannon è pronto a sostituire
Jamie Foxx come ospite fisso per la sesta
stagione dello spettacolo musicale interattivo,Beat
Shazam.
Johnny Depp è
pronto a tornare dietro la macchina da presa per
Modi, biopic sul famoso pittore e
scultore italiano Amedeo Modigliani. Per l’attore
si tratta del ritorno alla regia dopo molti anni dal suo debutto in
tale ruolo, avvenuto nel 1997 con Il
coraggioso. In quell’occasione Depp era
anche protagonista del film, accanto all’amico Marlon
Brando, mentre ad essere protagonisti di Modi è
stato ora annunciato che saranno l’attore italiano Riccard
Scamarcio e il premio Oscar Al Pacino.
Mentre Scamarcio ricoprirà il ruolo
del protagonista, interpretando dunque un altro artista dopo essere
stato Caravaggio in L’ombra di Caravaggio,
Al Pacino avrà invece il ruolo del collezionista d’arte
Gangnat. Questo nuovo film, inoltre, segnerà una
nuova collaborazione tra Depp e Pacino dopo che i due avevano
condiviso la scena in Donnie Brasco del 1997.
L’acclamato attore francese Pierre Niney, noto per
film come Yves Saint Laurent e Frantz, è stato
invece scelto per il ruolo di Utrillo, pittore francese
contemporaneo di Modigliani. Il film, basato su un’opera teatrale
di Dennis McIntyre e adattato per lo schermo da
Jerzy e Mary Kromolowski,
racconterà la vita dell’artista italiano durante il suo soggiorno a
Parigi, nel 1916.
Nel corso di 48 ore che lo vedono in
fuga dalla polizia per le strade e i bar della Parigi devastata
dalla guerra, incontreremo Modigliani in preda al desiderio di
porre fine prematuramente alla sua carriera e lasciare la città.
Tale sua volontà viene però respinta dai colleghi bohémien:
l’artista francese Maurice Utrillo, il bielorusso Chaim
Soutine e la sua musa e amante inglese, Beatrice
Hastings. Modi chiede consiglio al suo mercante d’arte
polacco e amico Leopold Zborowski, ma il caos
raggiungerà un crescendo quando si troverà di fronte a un
collezionista che potrebbe cambiargli la vita. Le riprese
inizieranno a Budapest questo autunno, mentre ad ora non è indicata
una possibile data di uscita in sala.
Il primo trailer dell’adattamento
dell’acclamato regista Yorgos Lanthimos
(The
Lobster, Il
sacrificio del cervo sacro) del romanzo
bestseller di Alasdair Gray, Poor
Things, che funge da rivisitazione ancora più contorta
del classico romanzo horror di fantascienza di Mary
Shelley, sarà online domani, ma oggi abbiamo la
possibilità di vedere nuove immagino del personaggio protagonista
della storia interpretato da Emma Stone (
The Amazing Spider-Man,
La
Favorite).
Sembra che questa interpretazione
della storia si appoggi maggiormente alle influenze di Frankenstein
del libro, poiché è descritto come “un racconto vittoriano di
amore, scoperta e audacia scientifica, Poor
Things racconta l’incredibile storia di Belle
Baxter, una giovane donna riportata a vita da uno scienziato
eccentrico ma brillante.”
Emma Ston interpreta la giovane donna, mentre
in Poor
Things recitano anche
Willem Dafoe,
Mark Ruffalo, Ramy Youssef, Christopher Abbott, Jerrod
Carmichael,
Margaret Qualley, Suzy Bemba, Kathryn Hunter e Wayne
Brett. Dai un’occhiata al nuovo fermo insieme ad alcune
immagini rilasciate in precedenza di seguito.
Le altre foto ufficiali
1 di 3
Sotto la protezione di Baxter,
Bella è desiderosa di imparare e conoscere il mondo. Attratta però
dalla mondanità, la giovana deciderà di scappare con Duncan
Wedderburn (Mark Ruffalo),
un astuto e dissoluto avvocato, in una vorticosa avventura
attraverso i continenti. Libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella
farà dunque di tutto per difendere la propria uguaglianza rispetto
agli altri. Oltre agli attori qui citati, il film sarà interpretato
anche da Ramy Youssef e Jerrod
Carmichael.
Poor
Things è basato sull’omonimo romanzo del 1992 dell’autore
scozzese Alasdair Gray ed è scritto da
Tony McNamara, autore anche del precedente film di
Lanthimos, La favorita. Il film rappresenta inoltre anche
la seconda collaborazione tra il regista e la Stone, che torneranno
a lavorare insieme anche per il prossimo già annunciato film di
Lanthimos, AND. In attesa di poter sapere di più anche su
quel progetto, la Searchlight Pictures, che si
occupa della distribuzione del film, oltre ad aver rivelato le
immagini che si possono vedere qui di seguito, ha annunciato che la
data d’uscita in sala di Poor
Thingsè fissata all’8
settembre di quest’anno.
In una recente intervista
con The Hollywood
Reporter, la candidata
all’Oscar Melissa
McCarthy ha parlato della sua preparazione
per interpretare la malvagia Ursula
nell’adattamento live-action della Disney de
La
Sirenetta. L’attrice ha rivelato che
le drag queen sono state una delle sue principali ispirazioni per
la strega del mare preferita dai fan.
“C’è qualcosa in Ursula,
è quell’umorismo irriverente, è quel morso, è la sua vulnerabilità,
è il suo dolore, è come ti copri, come qual è la tua
armatura“, ha spiegato
McCarthy. “Penso che Ursula sia il suo trucco, è la
sua posizione, la sua postura, il suo spirito acerbo“, ha
detto la star. “Penso che sia ciò che il drag fa così bene
e penso che lo facciamo dall’inizio dei tempi, quindi di certo non
voglio fermarmi ora.”
McCarthy non è sola nel suo confronto tra drag. In
effetti, la stessa Ursula è stata ispirata dalla
famosa drag queen, Divine.
La sirenetta, la trama e
il cast del film
La
Sirenetta racconta l’amata storia di Ariel, una
bellissima e vivace giovane sirena in cerca di avventura. Ariel, la
figlia più giovane di Re Tritone e la più ribelle, desidera
scoprire di più sul mondo al di là del mare e, mentre esplora la
superficie, si innamora dell’affascinante principe Eric. Alle
sirene è vietato interagire con gli umani, ma Ariel deve seguire il
suo cuore e stringe un patto con la malvagia strega del mare,
Ursula, che le offre la possibilità di sperimentare la vita sulla
terraferma, mettendo però in pericolo la sua vita e la corona di
suo padre.
Il film è interpretato dalla
cantante e attrice Halle Bailey
(grown-ish) nel ruolo di Ariel; Jonah
Hauer-King (Un viaggio a quattro zampe) nel ruolo
del principe Eric; Noma Dumezweni (Il Ritorno
di Mary Poppins) nel ruolo della regina Selina; Art
Malik (Homeland – Caccia alla spia) nel ruolo di
Sir Grimsby; con il vincitore del premio Oscar® Javier Bardem (Non
è un paese per vecchi) nel ruolo di Re Tritone; e con la due
volte candidata all’Academy Award® Melissa McCarthy
(Copia originale, Le amiche della sposa) nel ruolo di
Ursula.
La
Sirenetta è diretto dal candidato
all’Oscar Rob Marshall (Chicago, Il
Ritorno di Mary Poppins), con una sceneggiatura del due
volte candidato all’Oscar David Magee (Vita di
Pi, Neverland – Un sogno per la vita). Le musiche delle
canzoni sono composte dal pluripremiato agli Academy Award Alan
Menken (La Bella e la
Bestia, Aladdin), con i testi di Howard Ashman e i
nuovi testi del tre volte vincitore del Tony Award Lin-Manuel
Miranda. Il film è prodotto dal due volte vincitore dell’Emmy Marc
Platt (Jesus Christ Superstar Live in Concert, Grease:
Live!), da Lin-Manuel Miranda, dal due volte vincitore
dell’Emmy John DeLuca (Tony Bennett: An American Classic)
e da Rob Marshall, mentre Jeffrey Silver (Il Re Leone) è
il produttore esecutivo.
Focus
Features ha rilasciato il poster ufficiale
di Asteroid
City per il prossimo
film di Wes Anderson. Il
manifesta presenta l’incredibile cast ricco di stelle
di Asteroid
City che include Jason Schwartzman,
Tom Hanks,
Scarlett Johansson,
Bryan Cranston e altri. La commedia drammatica
romantica arriverà in sale selezionate il 16 giugno, seguita da
un’ampia uscita il 23 giugno.
Asteroid
City aveva originariamente ricevuto una valutazione R
dalla Motion Pictures Association of America per “breve nudità”.
Tuttavia, Anderson e Focus
Features sono stati in grado
di appellarsi con successo contro la
decisione. La sua attuale valutazione ufficiale è
PG-13 per “per brevi nudità esplicite, fumo e
materiale suggestivo”.
Asteroid
City si svolge in un’immaginaria città americana nel
deserto nel 1955. Sinossi: L’itinerario di una convention di
giovani astronomi e cadetti spaziali (organizzata per riunire
studenti e genitori di tutto il paese per una competizione
accademica e di affiatamento) viene spettacolarmente sconvolto da
eventi che cambiano il mondo.
La premessa agghiacciante per
l’imminente thriller horror, Il morso
del coniglio (Run Rabbit Run),
pongono una domanda inquietante: e se le persone che amiamo
potessero tornare dopo la morte? Prima della premiere del film che
debutterà il 28 giugno, Netflix
ha rilasciato il trailer ufficiale del thriller diretto
dalla regista nominata agli EmmyDaina
Reid.
Logline
Una specialista in fertilità si trova a mettere in discussione i
propri valori e a combattere fantasmi del passato quando nota gli
strani comportamenti della figlia.
La trama del film
Sarah è una specialista in
fertilità e ha una profonda conoscenza del ciclo della vita. Ma
quando è costretta a dare un senso ai comportamenti sempre più
strani della figlia deve mettere in discussione le proprie
convinzioni e combattere i fantasmi del passato. Con Sarah
Snook (Succession,
The Beautiful Lie), Lily LaTorre, Damon Herriman (Thai
Cave Rescue – Salvati dalla grotta, The Serpent, C’era una volta a…
Hollywood) e Greta Scacchi (Darby & Joan,
Shepherd).
Diretto da Daina Reid (Shining
Girls, The Handmaid’s Tale, The Outsider) e
sceneggiato da Hannah Kent, (La donna del bosco, Devotion, Ho
lasciato entrare la tempesta), il film è prodotto da Sarah
Shaw e Anna McLeish (Relic, Partisan, Snowtown). La
produzione esecutiva è di Nate Bolotin, Maxime Cottray, Nick Spicer
e Aram Tertzakian di XYZ Films, Deanne Weir, Olivia Humphrey, Jack
Christian, D.J. McPherson, Daina Reid, Sarah Snook, Jake Carter e
Katie Anderson. Il morso
del coniglio (Run Rabbit Run) è una produzione
Carver Films, con importanti investimenti da parte di XYZ Films e
Screen Australia, in collaborazione con Film Victoria, South
Australian Film Corporation, Soundfirm, Storyd Group e Fulcrum
Media Finance. Il capitale investito da XYZ Films proviene dal suo
fondo di produzione finanziato da IPR.VC.
Guardiani della Galassia Vol. 3 ha riservato
molte sorprese come ultima avventura della squadra originale nel
MCU. Sebbene
i Guardiani della Galassia
del MCU si
siano riuniti per la prima volta come un’improbabile squadra di
fuorilegge spaziali, sono rimasti uniti anche di fronte a diverse
minacce universali e sono diventati una famiglia. Dopo aver
combattuto contro Ronan, Ego e
Thanos e aver reclutato Nebula,
Mantis, Kraglin e
Cosmo, i Guardiani si sono stabiliti a
Knowhere, dove hanno pianificato di rimanere a
tempo indeterminato. Tuttavia, Adam Warlock e l’Alto
Evoluzionario hanno cambiato i loro piani.
Che Guardiani della Galassia Vol. 3 sarebbe stato
la fine del franchise dei Guardiani era noto da
tempo, ma il modo in cui la squadra avrebbe detto addio al suo
pubblico di fedelissimi era rimasto un mistero. Morti multiple o
una rottura irreparabile erano possibilità probabili, in quanto
avrebbero significato un modo definitivo per porre fine alla
squadra dei Guardiani come la conosciamo per sempre. Tuttavia,
Guardiani della Galassia Vol. 3 adotta un
approccio inaspettato rispetto all’addio della squadra e offre
diverse rivelazioni scioccanti alla fine del film.
Nessuno dei membri della squadra di
Guardiani della Galassia muore
Nessuna delle morti che
ci si aspettava da Guardiani della Galassia Vol. 3 si verifica:
tutti i membri della squadra sono vivi dopo aver sconfitto il
cattivo di Chukwudi Iwuji, l’Alto
Evoluzionario. I Guardiani trovano un modo per salvare
Rocket Raccoon dalle ferite che Adam Warlock gli ha inflitto,
Groot ricrea il suo corpo più velocemente del suo
predecessore, Drax sopravvive ai colpi ricevuti
alla OrgoCorp e Adam Warlock si riscatta salvando
Star-Lord dalla morte per congelamento nello
spazio. Inoltre, i Guardiani riescono a salvare i soggetti dei test
dell’Alto Evoluzionario, compresi gli animali
utilizzati dal cattivo per creare creature antropomorfe come Rocket
Raccoon.
La squadra originale dei Guardiani
della Galassia si divide
Sebbene tutti i
Guardiani della Galassia sopravvivano agli eventi
di Guardiani della Galassia Vol. 3, la storia
della squadra così come la conosciamo giunge comunque al termine:
Rocket Raccoon, Groot,
Mantis, Star-Lord e
Gamora si separano. Un ormai maturo Star-Lord
prende l’iniziativa e si reca sulla Terra per ricongiungersi con il
nonno, mentre Mantis parte per le sue avventure e Rocket Raccoon
diventa il leader dei nuovi Guardiani della
Galassia. Nel frattempo, Drax rimane a
Knowhere per proteggere i suoi nuovi “figli” con il supporto di
Nebula, Cosmo,
Kraglin e con l’improbabile aiuto di un Adam Warlock redento.
Star-Lord torna sulla Terra e fa di
Rocket il leader dei Guardiani
Quando
Star-Lord annuncia il suo ritorno sulla Terra,
Rocket Raccoon si chiede cosa succederà ai
Guardiani della Galassia. Avendo scoperto la
storia di Rocket e sapendo quanto fosse coraggioso anche prima di
fondare la squadra, Star-Lord non esita a
nominarlo nuovo leader. I Guardiani sono d’accordo all’unanimità e
Rocket accetta il suo nuovo ruolo. Nella scena post-credits di
Guardiani della Galassia Vol. 3,
Rocket Raccoon è già a capo di una nuova squadra
di Guardiani.
Gamora ha una nuova vita con i
Ravagers
I tentativi di
Star-Lord di riaccendere il suo amore con la nuova
variante multiversale di Gamora non hanno successo
per la maggior parte di Guardiani della Galassia Vol. 3, ma il suo
amore per i suoi amici e il suo sacrificio fanno sì che Gamora
acquisti un grande rispetto per lui. Anche se alla fine inizia a
capire perché la Gamora originale provava qualcosa per
Star-Lord, gli chiarisce che lei è diversa e si
allontana da coloro che considera la sua famiglia dopo aver
trascorso del tempo con loro tra gli eventi di
Avengers: Endgame e Guardiani della Galassia Vol. 3 . Lo
Stakar Ogord di Sylvester
Stallone e il resto dei Ravagers la accolgono a casa e
continuano le loro avventure con lei.
Nebula diventa il nuovo leader di
Knowhere
Proprio come i suoi amici,
Nebula decide di perseguire i propri obiettivi
alla fine di Guardiani della Galassia Vol. 3. Mentre
Star-Lord, Mantis,
Gamora, Rocket e
Groot vanno per la loro strada, Nebula sceglie di
proteggere Knowhere e i suoi abitanti, che considera il suo nuovo
popolo. Questo permette a Nebula di lasciarsi alle
spalle il dolore psicologico che Thanos le ha
inflitto e di continuare a crescere come persona nonostante
l’assenza dei Guardiani. Anche
Drax, Cosmo,
Kraglin e Adam Warlock sono presenti per aiutarla e
sostenerla.
Drax diventa di nuovo padre – o
quasi
Drax il
Distruttore non è mai riuscito a vendicarsi personalmente
per la morte della moglie e della figlia, ma ora riceve un giusto
risarcimento. Drax è l’unico Guardiano in grado di
comunicare con le cavie dell’Alto
Evoluzionario grazie alla sua comprensione del loro
linguaggio. Si lega a una bambina in particolare,
Phyla, che lo convince a diventare una figura
paterna per i nuovi abitanti di Knowhere. Sebbene
nei fumetti Marvel Comics la figlia di Drax sia
originariamente il Guardiano della Galassia
Moondragon, il MCU adotta un
approccio diverso e fa dell’eroina cosmica
Phyla-Vell la nuova figlia adottiva di Drax, che
si unisce alla nuova squadra di Rocket Raccoon
nella scena post-credits di Guardiani della Galassia Vol. 3 .
Mantis parte per un viaggio alla
scoperta di se stessa
La decisione di
Star-Lord di lasciare i Guardiani della
Galassia motiva Mantis a fare lo stesso.
Mantis annuncia che intraprenderà il proprio viaggio alla scoperta
di se stessa senza alcuna pressione esterna, poiché non ha mai
avuto l’opportunità di essere indipendente. Libera da
Ego e dai Guardiani per la prima
volta nella sua vita, Mantis rifiuta l’offerta di
Drax di accompagnarla e prende i tre Abilischi con
cui ha fatto amicizia per viaggiare verso destinazioni sconosciute.
Dopotutto, non ha nulla di cui preoccuparsi, visto quanto è
diventata letale da quando è stata introdotta in
Guardiani della Galassia vol. 2.
Viene introdotta una nuova squadra
di Guardiani della Galassia
Qualche tempo dopo che
Star-Lord ha nominato Rocket
Raccoon nuovo leader dei Guardiani della
Galassia e la squadra originale si è sciolta, Rocket guida
già la nuova versione del gruppo. Come mostra la prima scena
post-credits di Guardiani della Galassia Vol.
3, la nuova squadra dei Guardiani della Galassia è composta da
Rocket, Groot,
Cosmo, Adam Warlock, Kraglin e
Phyla. A questo punto, Groot è molto più grande
del solito, Kraglin padroneggia già la freccia di
Yondu e Adam Warlock è tornato in forma.
Phyla si unisce ai Guardiani della
Galassia
Phyla non solo diventa la
figlia adottiva di Drax in Guardiani della Galassia Vol. 3, ma diventa
anche un membro dei nuovi Guardiani della Galassia
di Rocket Raccoon. Phyla è una
creazione più avanzata dell’Alto
Evoluzionario rispetto a Rocket Raccoon, poiché è
stata progettata per non aver bisogno di cibo o di dormire e per
non stancarsi mai. Basata sul personaggio dei fumetti
Phyla-Vell, personaggio di Captain Marvel, è possibile che
Phyla nel MCU si incroci con
Carol Danvers, Monica Rambeau o
Kamala Khan. Nella scena post-credits di Guardiani della Galassia Vol. 3, Phyla
brandisce una misteriosa energia viola che potrebbe essere spiegata
nei futuri film o show cosmici del MCU.
Michael Rooker torna per un breve
cameo come Yondu
Insieme a Nathan
Fillion e Jennifer Holland,
Michael Rooker è uno dei collaboratori abituali di
James
Gunn che tornano in Guardiani della Galassia Vol. 3 Questa volta,
lo Yondu Udonta di Michael Rooker
appare come una visione per aiutare il suo amico Ravager
Kraglin, che è finalmente in grado di armare la freccia di
Yondu dopo aver lottato a lungo per controllarla. Mentre combatte
contro gli scagnozzi dell’Alto
Evoluzionario a Knowhere, la visione
di Yondu gli dice di usare il suo cuore per
guidare la freccia, cosa che Kraglin riesce a fare per proteggere
Knowhere.
L’Alto Evoluzionario ha ucciso gli
amici d’infanzia di Rocket
Le morti più importanti
di Guardiani della Galassia Vol. 3 riguardano gli
amici d’infanzia di Rocket Raccoon, che si scopre
essere morti quando Rocket era ancora prigioniero
dell’Alto Evoluzionario. Nonostante gli sforzi di
Rocket per aiutarli a fuggire, l’Alto Evoluzionario e i suoi
scagnozzi sparano agli amici di Rocket e Rocket si vendica
strappando la faccia dell’Alto
Evoluzionario dalla sua testa. Mentre Rocket agonizza,
si riunisce brevemente con Lylla,
Floor e Teefs nell’aldilà, ma
torna in vita dopo che Lylla gli dice che il suo
tempo non è ancora arrivato.
Adam Warlock è stato rimosso
precocemente dal suo ruolo dall’Alto Evoluzionario
Adam
Warlock è così potente da lasciare Rocket
Raccoon in punto di morte, da distruggere il corpo di
Groot e da spezzare l’intero corpo di Nebula.
Tuttavia, Guardiani della Galassia Vol. 3 rivela che
l’Adam
Warlock del MCU non è così
potente come avrebbe potuto essere, poiché è stato rimosso dal suo
bozzolo prima che fosse completamente sviluppato. Questo significa
che, oltre ad avere una forza e una capacità energetica inferiori,
Adam Warlock è anche un po’ immaturo e
innocente, cosa che finisce per giocare a favore dei
Guardiani, visto che abbandona la sua missione
originale e finisce non solo per aiutarli, ma anche per unirsi alla
nuova squadra di Guardiani di Rocket
Raccoon.
Guardiani della Galassia Vol. 3 introduce un
altro fantastico cattivo nel Marvel Cinematic
Universe: il Dr. Robert Wyndham, alias
l’Alto
Evoluzionario, interpretato da Chukwudi
Iwuji. Un folle in cerca di creare il prossimo passo
nell’evoluzione, l’Alto
Evoluzionario è direttamente collegato alla storia di
Rocket Raccoon e al capitolo finale del viaggio
dei Guardiani della Galassia.
Grazie soprattutto alla scrittura di James
Gunn e all’interpretazione di Iwuji,
l’Alto
Evoluzionario si rivela un antagonista irresistibile
che incute una genuina paura nel pubblico. Tuttavia, nonostante i
punti di forza dell’Alto
Evoluzionario, diversi cattivi del MCU sono stati
sicuramente dei villain migliori: vediamoli assieme.
Gorr il Macellatore di Dei
Il Gorr
Macellatore di Dei di Christian Bale è stato l’antagonista
principale di
Thor: Love and Thunder, per il resto un film poco incisivo.
Impugnando la potente Necrosword, Gorr si scatena uccidendo
divinità di vari pantheon religiosi fino a raggiungere Eternità.
Una delle cose migliori di Gorr era il suo contegno agghiacciante e
al contempo pacato, che è rimasto per lo più costante per tutto il
film. Mentre l’Alto
Evoluzionario alla fine si trasforma in un pazzo
urlante, l’umanità di Gorr rimane una parte vitale del suo
personaggio in
Love and Thunder. Anche se sarebbe stato bello vederlo apparire
in progetti successivi, è un peccato che Gorr sia stato ucciso così
presto.
Il Barone Zemo
Il Barone
Zemo fa la sua prima apparizione in Captain America: Civil War, interpretato da
Daniel Bruhl. Nonostante non abbia
superpoteri, Zemo si è dimostrato straordinariamente efficace,
sfruttando i segreti e le insicurezze dei Vendicatori per
distruggere la squadra dall’interno. Per tutto il tempo,
Zemo è rimasto calmo e raccolto, senza mai
vacillare nel suo piano malvagio.
Il Barone Zemo
aveva sempre un piano chiaro che eseguiva alla perfezione. D’altra
parte, l’Alto
Evoluzionario aveva aspirazioni elevate che intendeva
realizzare così disperatamente da oscillare tra qualsiasi piano gli
sembrasse migliore. Questo naturalmente provocava dubbi e
insubordinazioni tra i ranghi dell’Alto Evoluzionario,
indebolendolo di conseguenza.
Green Goblin
Spider-Man:
No Way Home ha visto il Green Goblin
di Willem Dafoe dei film di Sam
Raimi sull’Uomo Ragno fare il suo ingresso nel Marvel Cinematic Universe.
Combattendo contro tutti e tre gli Spider-Man in carne e ossa, il
Green Goblin ha dimostrato di essere forte e folle
come sempre, riuscendo persino a uccidere la variante di
Zia May del MCU.
Il Green Goblin di Willem Dafoe è davvero uno dei più grandi
supercriminali mai portati sullo schermo. La sua straordinaria
capacità di vedere attraverso un eroe e di colpirlo al cuore rimane
ineguagliata da qualsiasi cattivo del MCU. Mentre
l’Alto
Evoluzionario era troppo preso dalle sue aspirazioni
malvagie per sfruttare appieno le debolezze del suo nemico, non c’è
punto vulnerabile che il Green Goblin non riesca a
trovare in un supereroe.
Namor
Tenoch
Huerta ha fatto la sua prima apparizione nel MCU in Black Panther: Wakanda Forever, interpretando
Namor, il re della città sottomarina di Talokan. Utilizzando le
loro armi al vibranio, Namor e i
Talokanil hanno mosso guerra al Wakanda,
dimostrando di essere una minaccia enorme. Namor si è dimostrato
all’altezza della Pantera Nera di
Shuri, confermando quanto sia forte come
mutante.
Se l’Alto
Evoluzionario è un cattivo irresistibile,
Namor è in realtà un personaggio simpatico. Anche
se il mutante commette atti veramente efferati nella sua prima
apparizione, il pubblico conosce sempre lo scopo dietro ogni sua
azione. L’Alto
Evoluzionario, invece, è un personaggio estremamente
antipatico che sostiene di voler cambiare le cose in meglio, ma che
nel frattempo rovina volontariamente delle vite.
Scarlet Witch
Un tempo uno dei membri
più fedeli dei Vendicatori, la Scarlet Witch di
Elizabeth Olsen è diventata uno dei
supercriminali più letali del MCU durante gli
eventi di Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
Nel disperato tentativo di riavere i suoi figli, Wanda ha provocato
una distruzione su scala multiversale, uccidendo decine di stregoni
e gli Illuminati della Terra-838. Per quanto le azioni di Wanda
siano state orribili, ha agito solo per dolore e rabbia, in parte a
causa della corruzione provocata dal Darkhold. Inoltre, una volta
liberata dalla sua morsa, Wanda ha rimesso le cose a posto,
sacrificando la sua vita per farlo. D’altro canto, l’Alto
Evoluzionario era talmente gonfio di orgoglio e
arroganza che non avrebbe mai potuto capire gli errori
commessi.
Ego
Ego il Pianeta
Vivente era l’antagonista principale di Guardiani della Galassia Vol.
2. Interpretato da Kurt Russell, Ego era un essere celestiale che
cercava di creare qualcuno come lui con cui poter riformare
l’universo a sua immagine e somiglianza. Nel corso del film e delle
successive puntate del MCU viene rivelato
che Star-Lord e Mantis sono
entrambi suoi figli. Sia Ego che l’Alto
Evoluzionario ricoprono il ruolo di una figura paterna
abusiva rispettivamente per Star-Lord e Rocket
Raccoon. Nonostante la sua malvagità, è chiaro che Ego
voleva davvero una relazione con suo figlio, anche se alle sue
condizioni. L’Alto Evoluzionario non voleva nulla del genere. Non
gli importava nulla delle sue creazioni, purché lo venerassero come
un dio.
Killmonger
Michael
B. Jordan interpreta Killmonger,
l’antagonista del primo film di
Black Panther. Killmonger è il cugino di
T’Challa e Shuri, che crede che
il Wakanda stia gestendo male le sue risorse. Nel disperato
tentativo di rimediare ai torti del Wakanda,
Killmonger organizza un colpo di stato, salendo al
trono e proclamandosi la nuova Pantera Nera. Come molti dei
migliori cattivi del MCU, le azioni di
Killmonger erano indubbiamente sbagliate, ma
avevano comunque un minimo di giustificazione. L’Alto
Evoluzionario credeva pienamente di rientrare in
questa categoria, ma era innegabilmente fuorviato nelle sue azioni.
La sua ricerca di sbloccare il prossimo stadio dell’evoluzione ha
portato solo dolore al mondo. Peggio ancora, il cattivo era ben
consapevole del male che la sua missione aveva portato, ma
semplicemente non gli importava.
Loki
Il Loki
di Tom Hiddleston è stato uno dei tanti cattivi
del MCU che
alla fine è diventato un eroe, ma le sue azioni malvagie precedenti
non possono essere trascurate. È stato l’antagonista principale sia
in Thor che in The Avengers, dimostrando di essere un degno
avversario per tutti i più potenti eroi della Terra. La malvagità
di Loki derivava tipicamente da un luogo di
insicurezza, in quanto cercava costantemente l’amore della sua
famiglia. Le apparizioni successive dimostrarono che poteva anche
essere redento, nelle giuste circostanze. L’Alto
Evoluzionario è molto più monodimensionale, con poche
o nessuna possibilità di redenzione in questo cattivo insensibile e
scortese.
Thanos
Il Titano Pazzo
Thanos è uno dei più importanti cattivi del MCU di tutti i
tempi. In attesa di cogliere l’opportunità di impadronirsi di tutte
e sei le Gemme dell’Infinito, Thanos ha cercato di
salvare l’universo spazzando via la metà della vita terrena. Ha
avuto successo nella sua impresa durante gli eventi di Avengers: Infinity War, completando il Guanto
dell’Infinito e cancellando trilioni di vite.
Thanos non è solo uno dei cattivi
più avvincenti, ma anche uno dei personaggi più intriganti del
MCU. Come
l’Alto
Evoluzionario, credeva che ciò che faceva fosse un
bene per l’universo. Tuttavia, Infinity War ha
dimostrato che Thanos è disposto a fare sacrifici personali per
portare avanti la sua missione. L’Alto
Evoluzionario chiaramente non lo era, e ha fatto di
tutto per preservare la sua vita al di sopra di ogni altra
cosa.
La storia completa di
Kang non è ancora stata scritta nel MCU, ma è già un
personaggio molto più avvincente dell’Alto
Evoluzionario. Il profondo dolore radicato nel suo
passato lo rende molto più interessante dell’Alto Evoluzionario, il
cui passato è appena accennato in Guardiani della Galassia Vol. 3 Inoltre,
le innumerevoli varianti di Kang aggiungono un
ulteriore grado di mistero al personaggio, la cui presenza sembra
parte integrante di ogni linea temporale del vasto multiverso.
Dopo aver svestito i panni
dell’agente segreto Nadia in Citadel, spy story di Amazon Prime Video in catalogo da
aprile, Priyanka Chopra Jonas è pronta a cambiare
pelle per dare carattere a Mira in Love
Again, commedia a tinte
drama scritta e diretta da Jim Strouse. Se già il titolo anticipa
una trama che, bene o male, seguirà stilemi e dettami del genere,
non risultando dunque qualcosa di contenutisticamente inedito,
attorno al film l’attenzione è comunque alta ed è tutta rivolta al
debutto cinematografico della cantante pop Céline
Dion.
Nessun personaggio fittizio è stato
scritto per lei, Dion interpreta se stessa e porta i suoi
meravigliosi testi – che alla fine sono la parte più interessante
di tutta l’opera – per comporre una colonna sonora armoniosa e
commovente, in cui spicca una delle sue canzoni più celebri,
It’s All Coming Back To Me Now, il cui titolo sarebbe
dovuto essere lo stesso del film per renderle omaggio, prima di
essere ribattezzato con il nome attuale. Love
Again arriva nelle sale cinematografiche
dall’11 maggio ed è distribuito da Sony
Pictures.
Love Again, la trama
Dopo aver perso il compagno in un
incidente ed essere stata due anni lontana da casa, Mira (Priyanka
Chopra Jonas), sotto la spinta di sua sorella Suzy
(Sofia Barclay), decide di far ritorno a New York
per riprendere in mano la sua vita. Il dolore, però, è ancora
profondo e così la donna, per sentirsi ancora vicina al fidanzato
defunto, inizia a mandargli dei messaggi. Ma quel numero non è più
il suo, appartiene a Rob (Sam Heughan), un critico
musicale fra l’altro impegnato a scrivere un pezzo su Céline Dion.
Quando inizia a ricevere gli sms di Mira, Rob è colpito dalle sue
parole, tanto che si innamora di lei senza neppure conoscerla
davvero. A quel punto l’uomo fa di tutto per poterla incontrare e,
alla fine, i due iniziano a frequentarsi nonostante lui non riesca
a confessarle il suo segreto. Nel frattempo, mentre cerca di
trovare il coraggio, Rob si rivolge a Céline Dion per chiederle
consigli d’amore.
Quando l’amore non emoziona
I generi, volente o nolente, fondano
il loro discorso narrativo seguendo una specifica traccia in grado
di distinguerli l’uno dall’altro. Le loro caratteristiche interne
non mutano, mentre invece cambia il modo in cui queste vengono
rappresentate, sottostando a una visione precisa e chiara di uno
sceneggiatore o di un regista. Nel caso della commedia
sentimentale, la strada da perseguire è una ed è totalmente
focalizzata sulla love story che si va a strutturare. Ciò
che rende una comedy di questo stampo originale è il modo
in cui viene arricchita e riformulata, per dare al suo pubblico
qualcosa di inedito, che però ha al suo interno codici
riconoscibili, volti a non fargli perdere la sua identità.
Cadere nei soli cliché, soprattutto
nel caso di un’opera romantica, è molto facile se la narrazione non
è sostenuta da un’idea valida che possa valorizzarla e renderla
attraente. Perché i topoi, come abbiamo ribadito in Book Club – The Next Chapter, saranno sempre inseriti
per far progredire la storia, ma se proposti funzionalmente e con
maestria, la loro presenza non appesantisce l’intero prodotto, ma
anzi può risultare piacevole. Tutti questi problemi, invece, si
riscontrano in Love Again da subito. Sin
dall’incidente scatenante si percepisce quale sarà l’aria
che tirerà all’interno del film:
pesantissima. Per poi risultare perfino
stucchevole in alcuni ridondanti passaggi. La colpa è
dell’impostazione del racconto, che dopo un incipit frettoloso,
continua la sua furiosa corsa per tutti i suoi centoquattro minuti,
disorientando lo spettatore e non permettendogli di respirare.
Una storia che arranca e
non splende
La storia d’amore fra Mira e Rob
nasce da un pretesto anche abbastanza interessante, ma poi si
sviluppa troppo velocemente da non risultare credibile. Non hanno
il tempo di conoscersi che subito si innamorano e altrettanto
subito vanno in crisi, con un finale praticamente telefonato. Sono
personaggi sostanzialmente vuoti e piatti i loro,
e trainano una narrazione altrettanto scialba e incolore. Il cui
coinvolgimento con il pubblico si perde fin da quando il regista
restituisce un assurdo e sfiancante primo piano di Chopra nella
scena dell’incidente del compagno, che tutto trasmette tranne che
compassione o emozione. Non c’è anima nel racconto, non c’è
l’intento del regista di affrontare un determinato argomento con il
pubblico. Considerato pure che manca di spunti di riflessione.
Non c’è neppure
la voglia di mettere a servizio della storia il proprio
sguardo artistico. Non sono serviti neanche gli incontri
fra Priyanka Chopra Jonas e Sam
Heughan prima delle riprese a dare un tono alla pellicola,
e la chimica che con tanto impegno hanno provato ad avere non
emerge sullo schermo, indi per cui risulta veramente impossibile
empatizzare con loro. L’unica ad animare il film è Dion, con la sua
carismatica presenza e lo struggente racconto del suo compianto
René Angélil, seppur ad un certo punto si
trasformi in Cupido e faccia psicoterapia di coppia (ma a lei
concediamo qualsiasi cosa).
Love Again
è un’opera che, a quanto pare, ha perso di vista l’obiettivo e
forse non ha mai avuto un vero e proprio intento. Non si abbellisce
di nessun messaggio da trasmettere, ma anzi al contrario fa
augurare allo spettatore che finisca tutto il prima possibile. Si
cristallizza nella spenta relazione dei due protagonisti, non dando
modo di approfondirne gli aspetti più stuzzicanti. Avrebbe potuto
avere del potenziale… se solo ci fosse stata la volontà di farla
splendere.
Henry Cavill non
tornerà a vestire i panni di Superman nel nuovo
Universo DC, ma il Clark Kent del DCEU ha vissuto alcuni momenti straordinari
che hanno alzato l’asticella per Superman: Legacy.
Poco dopo il ritorno di Cavill nei panni di
Superman per la scena post-credits di Black Adam, è stato annunciato un nuovo
Universo DC. I DC Studios stanno costruendo un
nuovo universo condiviso, di cui Superman: Legacy
di James Gunn sarà il primo film in sala.
Finora è stato confermato che solo
Viola Davis riprenderà il suo ruolo nel nuovo
franchise. L’Universo DC di James Gunn e Peter Safran dovrebbe essere un importante
reboot che introdurrà nuove versioni di personaggi come
Superman e Batman. Henry Cavill ha interpretato
Superman da Man of Steel del 2013 a Black Adam del 2022.
Superman: Legacy deve catturare la
magia di Superman
Sebbene il Superman
del DCEU sia stato spesso criticato per essere
troppo cupo, L’uomo d’acciaio aveva una delle scene di
Superman più ispirate mai messe sullo schermo. Il
momento in cui Clark Kent indossa per la prima volta la sua
tuta kryptoniana e impara a volare, si colloca in cima alla lista
delle migliori scene di Superman con Henry Cavill. Fino a quel momento, Clark aveva
vagato per il mondo cercando di saperne di più su chi fosse.
Clark Kent sapeva di non essere della Terra,
ma non aveva idea del perché fosse stato mandato lì.
Poco prima del suo “primo volo”,
Clark apprende il suo nome kryptoniano, Kal-El. Il
futuro Superman ha anche avuto modo di interagire con il fantasma
dell’intelligenza artificiale di Jor-El e di
sapere cosa è successo a Krypton. Mentre la storia
delle origini di Superman era già stata raccontata in
Superman (1978) e Smallville, L’uomo d’acciaio ha
portato qualcosa di unico all’eredità del personaggio.
Superman contro Faora-Ul: ecco
com’è il combattimento perfetto di Superman
I film di Superman diretti da
Christopher Reeve non potevano fare molto in
termini di azione, data la tecnologia disponibile all’epoca.
Superman Returns, d’altra parte, aveva un livello
d’azione deludente rispetto ad altri film di supereroi dei primi
anni 2000. Solo in Man of Steel Superman si è sentito potente
come la sua controparte a fumetti. L’aver fatto affrontare a
Clark i kryptoniani è stato d’aiuto, perché
Superman ha potuto usare la sua vera forza contro nemici così
formidabili.
L’uomo d’acciaio è il film di
Superman in live action più ricco di azione fino
ad oggi. Dal momento in cui i kryptoniani arrivano sulla Terra fino
alla morte del generale Zod, Man of Steel offre alcune grandi sequenze di
combattimento. In particolare, Superman contro
Faora-Ul e Nam-Ek sembra una combinazione di combattimenti da
fumetto e sequenze d’azione da anime.
Superman: Legacy deve mettere alla
prova il personaggio
Superman: Legacy
può essere un nuovo inizio per Superman sul grande
schermo. Tuttavia, il prossimo reboot di Superman
deve continuare a mettere alla prova il personaggio, in modo che il
nuovo Universo DC possa portare qualcosa di diverso
rispetto a Man of Steel.
Superman: Legacy dovrebbe essere una rivisitazione
più classica di Superman, soprattutto rispetto a Man of
Steel.
Man of Steel ha
avuto probabilmente il momento più controverso del film su
Superman, la morte del Generale Zod. Per quanto
l’uccisione di Zod da parte di Superman sia stata divisiva, quel
momento ha dato il tono al DCEU. Superman: Legacy e il
nuovo Universo DC devono trovare modi diversi per
esplorare il “codice di Superman” di Clark.
Clark che vede Jonathan Kent è la
dolcezza di cui Superman: Legacy ha bisogno
Batman v Superman: Dawn of Justice ha dato
un’interpretazione molto cupa alla storia di Superman, ha visto
come le persone hanno reagito in modo diverso a
Superman. Nonostante momenti cupi come il “Nessuno
rimane buono in questo mondo” di Clark, il film presenta una scena
molto dolce di Clark Kent. Dopo essere stato incastrato da
Luthor, Clark vola via verso una montagna
lontana e mette in discussione la sua missione di Superman.
Jonathan Kent, morto in Man of
Steel, appare a Clark in una scena breve ma
significativa.
Momenti come la visione di Clark del
suo defunto padre in Batman v Superman o la conversazione con la
madre sulla sua eredità kryptoniana in Man of
Steel sono stati essenziali per definire chi fosse
Kal-El. Superman: Legacy ha
alcune opzioni diverse per esplorare il rapporto di Clark Kent con la sua famiglia. Ad esempio,
nella linea temporale dell’Universo Animato DC,
Jonathan e Martha Kent erano ancora vivi dopo che Clark era
diventato Superman.
Il vestito di Superman nel film di
Snyder celebrava l’eredità di Clark
Il titolo di Superman:
Legacy suggerisce che il film si immergerà nell’eredità
della cultura pop del personaggio. Il titolo del prossimo reboot di
Superman funziona anche in termini di storia.
Superman avrà già un’eredità nel film, poiché
Clark sarà un supereroe affermato in questo nuovo
universo.
Mentre Superman si
preparava a volare di nuovo, si sentivano le voci di
Jonathan Kent e Jor-El. Quel momento ha celebrato
l’eredità di Superman nel DCEU, chiudendo il cerchio della trilogia DC
di Snyder.
Legacy deve mostrare il vero potere
di Superman
Il combattimento kryptoniano di
Man of Steel non è stato l’unico momento in cui il
DCEU ha mostrato il vero potere di Superman. In entrambe le
versioni di Justice League,
Superman è colui che sconfigge
Steppenwolf e salva la situazione. Nemmeno gli
sforzi congiunti di Wonder Woman, Cyborg, Aquaman, The Flash e Batman sono riusciti a fermare Steppenwolf e i
parademoni.
Tuttavia, a
Superman sono bastati pochi secondi per
distruggere il luogotenente di Darkseid. Superman
contro Steppenwolf ha dimostrato perché Superman è uno degli esseri
più forti dell’Universo DC. Un film su
Superman non ha bisogno solo di sequenze d’azione,
ma questi momenti sono estremamente importanti, soprattutto per una
nuova iterazione di Superman.
Jonathan Kent deve guidare Clark
(come nel discorso di Man of Steel)
Jonathan Kent di Man of Steel temeva che Clark
sarebbe stato in pericolo se il mondo avesse scoperto la verità su
di lui. Questo ha portato a uno dei momenti più controversi del
DCEU, in cui Jonathan Kent ha suggerito che
Clark non avrebbe dovuto aiutare a salvare i suoi
amici dopo l’incidente dell’autobus. Jonathan ha sempre cercato di
guidare suo figlio nel miglior modo possibile. Il padre di
Superman è morto perché Clark potesse tenere
nascosti i suoi poteri, il che ha reso la scelta di
Kal-El di diventare Superman
ancora più catartica.
I genitori di
Superman, sia quelli della Terra
che quelli di Krypton, sono essenziali per
qualsiasi storia di Superman. Sarà interessante vedere quanto i
Kent saranno diversi in Superman: Legacy rispetto a Man of Steel.
Superman: Legacy deve mostrare
Clark che salva persone normali (come sulla piattaforma
petrolifera)
In Man of Steel,
prima che Clark diventasse
Superman, il personaggio viaggiava per il mondo
aiutando le persone. Scene come quella della piattaforma
petrolifera di Man of Steel, in cui Clark
non combatte contro un mostro gigante ma salva le persone, sono
fondamentali per costruire il personaggio di Superman.
Il Superman di Henry Cavill ha dovuto affrontare kryptoniani,
nuovi dei e parademoni, ma Superman: Legacy potrebbe optare per
qualcosa di più piccolo. Superman non deve necessariamente
combattere Darkseid o Brainiac
perché Superman: Legacy sia caratterizzato da
scene eroiche.
Superman: Legacy deve mettere a
fuoco la relazione tra Lois e Clark
La relazione tra Clark Kent e Lois Lane è una parte centrale di entrambi i
personaggi. Tuttavia, non tutte le storie sono in grado di mettere
a fuoco la dinamica tra Superman e
Lois. Man of Steel ha optato per
qualcosa di diverso: Lois Lane ha scoperto chi era
Clark prima ancora che lui diventasse
Superman.
Nonostante abbia saltato il
passaggio “Lois scoprirà che Clark è Superman”, il
DCEU ha offerto una delle migliori versioni del
rapporto tra Lois e Clark. Lois
Lane dovrebbe apparire in Superman: Legacy, che
potrebbe vedere l’inizio della sua amicizia con Clark
Kent. Superman sarà relativamente giovane in
Superman: Legacy, il che significa che l’Universo
DC potrà costruire lentamente il rapporto tra Lois
e Clark.
Legacy deve mostrare l’impatto di
Superman sul mondo
Il nuovo Universo
DC dovrebbe abbracciare il lato fantastico dei
fumetti DC. Ad esempio, Batman: The Brave and the Bold avrà
come protagonista Robin; Creature
Commandos porterà sullo schermo oscuri personaggi horror
della DC e Authority avrà un film
tutto suo. Tuttavia, ciò non significa che questi personaggi non
possano sentirsi parte del mondo reale.
Il montaggio di Batman v Superman “Deve esserci un Superman”
ha mostrato perfettamente l’impatto di Superman sul mondo.
Superman: Legacy salta la storia delle origini di
Clark, quindi sarebbe interessante vedere quanto è
cambiato il mondo da quando Superman è volato in cielo per la prima
volta.