L’adattamento di Netflix della serie DC Comics, The
Sandman, sarà presentato in anteprima il 5 agosto, e
mentre i teaser che abbiamo visto per lo show sembrano essere stati
abbastanza apprezzati dalla la base di fan, le rappresentazioni di
Morpheus e i suoi fratelli sono stati oggetto di
molte critiche.
Sulla
pagina, The Endless hanno tutti la pelle bianco alabastro
e gli occhi di Dream sono neri come la pece con due punti di luce
al centro. I personaggi sembreranno meno ultraterreni per i
loro debutti live-action, ma Neil Gaiman ha ora
rivelato che è stato testato un design accurato dai
fumetti per Morpheus di Tom Sturridge. Lo
scrittore ha risposto a un Tweet che gli chiedeva se fosse “una
decisione creativa non dargli la pelle bianca come carta a
Morpheus” spiegando perché alla fine hanno deciso di andare in
un’altra direzione.
We started out with a snow-white Morpheus
with all black eyes and huge black hair. Tom looked like someone
cosplaying impressively, not like someone who would be able to walk
the waking world more or less unnoticed. So we pulled back until it
worked. And yes, sometimes he’s pale. https://t.co/p3ErssC9R8
The
Sandman è la nuova serie Originale
Netflix basata sul fumetto del 1989-1996 scritto
da Neil Gaiman e pubblicato
dalla DC Comics. La serie è stata
sviluppata da Allan
Heinberg per Netflix –
con Heinberg, Gaiman e David S. Goyer come
produttori esecutivi ed è prodotta da DC Entertainment e Warner
Bros. Television. Abbiamo recentemente appreso che Desire e Despair
saranno interpretati rispettivamente da Mason Alexander Park e
Donna Preston, mentre Joely Richardson interpreterà Ethel Cripps e
David Thewlis interpreterà il ruolo di suo figlio John Dee, alias
lo squilibrato Dr. Destiny. Jenna Coleman interpreterà la trisavola
di John Constantine, Lady Johanna Constantine.
La prima stagione di 10 episodi di
The
Sandman adatterà i primi due archi narrativi della serie a
fumetti di Vertigo, “Preludes and Nocturnes” e “The Dolls House”.
The Sandman racconta la storia di Dream, il titolo Sandman. Al
momento la trama della serie non è stata rivelata. Ma le premesse
ci dicono che ambientata nel 1916, Dream, il re delle storie e uno
dei sette Endless , viene catturato in un rituale occulto. Dopo
essere stato tenuto prigioniero per 105 anni, nel 2021 fugge e si
propone di riportare l’ordine nel suo regno dei sogni.
C’è un altro mondo che ci aspetta
quando chiudiamo gli occhi per dormire… un posto chiamato “regno
del sogno”, dove il signore dei sogni Sandman (Tom
Sturridge) dà forma alle nostre paure e fantasie più
profonde. Quando però Sogno è catturato all’improvviso e tenuto
prigioniero per un secolo, la sua assenza scatena una serie di
eventi che sconvolgeranno per sempre i mondi del sonno e della
veglia. Per ristabilire l’ordine, questi dovrà attraversare
universi e linee temporali per correggere gli errori fatti nella
sua lunga esistenza, ritrovando vecchi amici e nemici e incontrando
anche nuove entità cosmiche e umane. Tratta dall’amata e
pluripremiata serie di fumetti di DC Comics scritta da Neil Gaiman,
THE SANDMAN è un ricco intreccio di mito e fantasy dark
pieno di personaggi forti, che segue le avventure di Sogno nel
corso di dieci epici capitoli. Lo sviluppo e la produzione
esecutiva sono di Gaiman, affiancato dallo showrunner Allan
Heinberg e da David S. Goyer.
Sono stati rivelati i dettagli della
trama del prossimo film di Wes Anderson, Asteroid City.
Il regista si è riunito con Focus Features e Indian Paintbrush, che
in precedenza avevano prodotto la sua storia di formazione
Moonrise Kingdom, per il film. Dopo il già
impressionante ensemble del suo precedente progetto, The French Dispatch, Anderson ne ha raccolto
uno ancora più ricco per Asteroid City, comprese
nuove reclute nella “scuderia Anderson” come
Margot Robbie, Steve Carell e sia Rita
Wilson che suo marito Tom Hanks .
Secondo una dichiarazione di Focus
Features, la società definisce Asteroid City
“una meditazione poetica sul significato della vita“. La
trama riguarda la storia di una città immaginaria nel deserto
americano intorno al 1955 e la sua convention Junior Stargazer, che
riunisce studenti e genitori da tutto il paese per competizione
accademica, riposo, svago, commedia, dramma, romanticismo e altro
ancora. Sebbene ambientato in America, il film è stato girato a
Chinchón, in Spagna, appena fuori Madrid, e ha terminato le riprese
principali nel novembre 2021.
Il prossimo in cantiere di Anderson
sarà un altro adattamento di Roald DahlThe Wonderful Story of Henry Sugarand Six
More per Netflix con Benedict Cumberbatch.
Dato il suo precedente adattamento di Dahl di Fantastic Mr.
Fox e la sua passata collaborazione Focus/Indian
Paintbrush, sia Henry Sugar che Asteroid
City sembrano destinati a orientarsi sul lato più leggero
e stravagante del lavoro di Anderson, come Moonrise
Kingdom, e meno dalla parte di il più serio The
Royal Tenenbaums. Ad ogni modo, Asteroid
City sarà sicuramente un’altra storia di estetica
esigente, simile a una casa delle bambole e personaggi umoristici,
ma profondamente feriti.
È un’accusa insolita quella che
Miriam Margolyes ha lanciato a Arnold Schwarzenegger. L’attrice di
Harry Potter ha rivelato nel podcast “I’ve Got
News For You” che non le è piaciuto lavorare con Arnold Schwarzenegger nel film d’azione
soprannaturale del 1999 Giorni contati – End of
Days. Schwarzenegger avrebbe scoreggiato sulla faccia di
Margolyes durante una pausa tra le riprese. Margolyes ha detto che
Schwarzenegger l’ha fatto “deliberatamente” e lei non lo ha ancora
perdonato.
“È un po’ troppo pieno di sé e
invece a me non importa affatto di lui. È un repubblicano, cosa che
non mi piace”, ha detto Margolyes di Schwarzenegger. “In
realtà era piuttosto scortese. Mi ha scoreggiato in faccia. Ora,
scoreggio anche io, ovviamente, lo faccio, ma non scoreggio in
faccia alle persone. L’ha fatto deliberatamente, dritto in
faccia”.
“Stavo interpretando la sorella
di Satana e lui mi stava uccidendo, quindi mi ha messo in una
posizione in cui non potevo scappare, sdraiata sul pavimento. E ha
scoreggiato”, ha continuato Margolyes. “Non era durante le
riprese, era in una delle pause, ma non l’ho perdonato per
questo”.
Giorni contati – End of
Days è stato diretto da Peter Hyams e
interpretato da
Schwarzenegger nei panni di un ex poliziotto a caccia di Satana
prima che potesse realizzare l’Anticristo. Margolyes, nota a molti
per aver interpretato il Professor Sprite nei film di Harry
Potter, è apparsa nel film come una delle assistenti di
Satana. Il cast comprendeva anche Gabriel Byrne, Robin
Tunney, Kevin Pollak e Rod Steiger.
Variety ha contattato i rappresentanti di Schwarzenegger per un
commento.
Per Aquaman e il
regno perduto,
Jason Momoa sarebbe stato pagato il doppio del
suo stipendio nel primo film DCEU. Il primo Aquaman nel 2018 è stato un enorme successo,
diretto da James Wan, guadagnando oltre 1,148
miliardi di dollari al botteghino. Sebbene sia stato visto per la
prima volta in Batman V Superman: Dawn of
Justice, Aquaman è una corretta
introduzione al personaggio di Arthur Curry (Momoa) e al regno
sottomarino di Atlantide. Il film segue i tentativi di Aquaman di
fermare una guerra che infuria tra il mondo marino e il mondo
terrestre.
Mentre molti dettagli su Aquaman e il
regno perduto restano un’incognita, un nuovo report di
Variety rivela che lo stipendio di Momoa è essenzialmente
il doppio di quello della prima puntatga. Momoa è stato pagato $ 15
milioni per il suo ruolo in Aquaman e il
regno perduto, il che significa che il suo stipendio
nel primo film era di circa $ 7,5 milioni. Il report spiega che
Momoa ha firmato per fare un sequel come parte del suo accordo
originale per Aquaman. Tuttavia, la star ha rinegoziato il suo
contratto dopo che il primo film è diventato un successo
significativo.
Trattandosi di produzioni di così
alto profilo con un budget significativo, e trattandosi di una
delle poche PI DC che la Warner sembra gestire bene, sembra anche
giusto che Momoa venga ricompensato in questo modo.
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in
Aquaman e
il regno perduto, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel,
diretto ancora una volta da James
Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno
anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph
Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il
padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
Wan, scriverà la sceneggiatura del film, mentre il
regista e Peter Safran saranno co-produttori.
Aquaman e
il regno perduto uscirà nelle sale americane il
17 marzo 2023.
Si è detto
in innumerevoli occasioni che la Disney non
compensa adeguatamente gli scrittori e gli artisti di fumetti che
inventano i personaggi che vediamo nel Marvel Cinematic
Universe. Ora, The Hollywood Reporter
ha condiviso un’altra brutta esperienza che si va ad aggiungere
alle tante altre, e questa volta si concentra in particolare sul
personaggio introdotto in
Black Widow, Yelena Belova interpretata da
Florence Pugh e apparsa anche nella serie tv
di Hawkeye.
Il report
spiega che lo sceneggiatore Devin Grayson e
l’artista JG Jones prevedevano un compenso per la
loro creazione di $ 25.000 ciascuno per il debutto sul grande
schermo di Belova. O almeno questo è quello che riporta lo “Special
Character Agreement” che entrambi hanno firmato con la Marvel. Tuttavia le clausole in
piccolo raccontano una storia molto diversa.
Il sito ha
scoperto che l’importo è diviso tra i creatori ed è semplicemente
la cifra massima che possono ricevere, cumulativa di tutta una
serie di opzioni. Di conseguenza, i due hanno ricevuto solo $ 5000
ciascuno senza ulteriori spiegazioni. L’accordo afferma che
avrebbero dovuto ricevere anche $ 2.000 per un episodio di una
serie TV di oltre 30 minuti e $ 1.000 per un episodio di serie TV
da 30 minuti o meno. Per una action figure, invece il compenso è di
$ 5.000, cifra rilasciata in un solo anno, $ 10.000 per due o
$ 25.000 per tre o più. Quando si tratta di videogiochi, il massimo
aumenta a $ 30.000 tra tutti i creatori.
Sfortunatamente, sembra che la Marvel abbia una serie di
tattiche discutibili, anche se legali, per ridurre i compensi ai
creatori. Ad esempio, classificando qualsiasi personaggio come un
cameo, purché appaia meno del 15% della durata complessiva di un
film, il che significa che The Winter Soldier viene configurato
solo come un “cameo” in Captain America: Civil War. Lo
stesso vale anche per Steve Rogers in Avengers:
Infinity War. “È come il concorso a
premi Publishers Clearing House”, ha commentato uno dei
creatori Grayson. “Potresti vincere $ 1 milione, ma non lo
farai mai.” Jones aggiunge: “Dopo aver
parlato con un certo numero di creatori, le offerte finanziarie
della Marvel sembrano un po’ un’esca, e
cambiano di continuo. Ne buttano fuori un gran numero, poi a poco a
poco riducono il pagamento effettivo”.
Ma
arriviamo al dunque, quanto ha ricevuto Grayson per le apparizioni
di Yelena nella serie tv di Hawkeye?
(ricordiamo candidato agli Emmy). Bene, mentre il suo accordo fa
sembrare che avrebbe dovuto ricevere $ 2000 per episodio (o almeno
$ 1000 se diviso con due creatori), le sono stati assegnati solo la
misera cifra di $ 300 per apparizione. Ricordiamo che al culmine
della pandemia con una versione Disney+ Premier Access,
Black Widow ha guadagnato poco
meno di $ 500 milioni prima della sua uscita in DVD e Blu-ray.
Wanna,
la nuova docu-serie italiana di Netflix,
prodotta da Fremantle Italia, debutterà il 21 settembre in tutti i
Paesi in cui il servizio è attivo. La docu-serie è stata realizzata
attraverso 22 testimonianze, circa 60 ore di interviste e immagini
tratte da oltre 100 ore di materiali d’archivio per ricostruire gli
eventi in modo fattuale e accurato.
Attraverso testimonianze
e immagini di repertorio, la docu-serie crime in 4 episodi racconta
un’epoca precisa del nostro Paese attraverso le vicende di quella
che, per vent’anni, è stata la televenditrice più famosa della TV
italiana, Wanna Marchi, e di sua figlia Stefania Nobile.
Wanna: quando esce e
dove vederla in streaming
Wanna in
streaming debutterà il 21 settembre 2022 su
Netflix.
Wanna: trama e cast
Lo stile aggressivo con
cui Wanna Marchi si rivolge agli spettatori è il
marchio di fabbrica degli show in cui propone creme dimagranti
miracolose. Per tutti gli anni ’80 la sua immagine e i suoi
prodotti impazzano, rendendola ricchissima e famosa, insieme al suo
unico e vero braccio destro, la figlia Stefania. Le due passano dal
successo alla clamorosa caduta di inizio anni ’90, quando “l’impero
Wanna Marchi” si sgretola e le scaraventa sul lastrico. Un disastro
che scatena nelle due la voglia di riscatto. Dopo avere venduto
l’illusione della forma fisica perfetta, passeranno a
commercializzare l’unica cosa che nessuno aveva mai pensato di
vendere: la fortuna. Creme dimagranti e antirughe lasciano così il
posto ad amuleti e numeri benedetti venduti insieme al Maestro di
vita Do Nascimento. Questa strepitosa macchina da soldi si sarebbe
poi rivelata essere altro: una truffa clamorosa, realizzata grazie
a una complice insospettabile, la televisione.
Wanna ripercorre il ventennio italiano, tra
gli anni ‘80 e i primi anni 2000, caratterizzato da un grande
cambiamento della TV generalista e dalla nascita delle prime
televendite. È in questo contesto che si sviluppa la vicenda che
vede come protagoniste Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile.
Dall’ascesa a titolo di regine incontrastate delle televendite alla
caduta del loro impero e alla successiva vicenda giudiziaria. La
docu-serie racconta, attraverso l’alternanza di testimonianze
dirette e materiale d’archivio, gli aspetti più noti ma,
soprattutto, quelli meno noti che riguardano questa storia e
l’impatto travolgente che ha avuto sui telespettatori e sui
media.
Dopo avervi rivelato
le anticipazioni su Warner Bros DC, ecco quello che possiamo
aspettarci invece dai Marvel Studios questo fine settimana
al San Diego Comic Con 2022, che dopo ben due anni
torna finalmente a celebrarsi dal vivo. Sempre secondo il noto sito
americano Deadline i Marvel Studios dovrebbero
condividere il primo sguardo ufficiale a Black
Panther: Wakanda Forever di Ryan
Coogler e un’anteprima estesa della prossima serie
Disney+ con
Tatiana Maslany, She-Hulk:
Attorney at Law durante la loro performance
sempre nella nota Hall H. Ci aspettiamo che i contenuti verranno
resi disponibili online in breve poco tempo dopo l’evento che si
terrà sabato sera, negli USA.
Il sito
inoltre aggiunge che potremmo ottenere filmati o concept art da
Ant-Man and the Wasp:
Quantumania, Guardians
of the Galaxy Vol. 3, The
Marvels, Untitled Halloween
Special, The Guardians of the Galaxy Holiday
Specia , Secret
Invasion, Ironheart , Echoe
Loki2. Ovviamente
però dobbiamo mitigare le nostre aspettative perché questi titolo
ovviamente non avranno una presentazione al pari dei panl
precedenti al 2019. Nella loro anticipazione, Deadline sottolinea
di aver sentito che i Marvel Studios stanno rimandando
molte delle loro più grandi rivelazioni per la convention dei fan
della Disney D23, che si svolgerà a metà
settembre, quindi sarebbe sorprendente se venissero rilasciate
nuove informazioni su prossimi titolo e film questo sabato.
Tuttavia
sappiamo anche che Kevin Feige sa essere un
maestro dello spettacolo, quindi dovremmo sempre aspettarci una o
due sorprese per concludere la serata, possibilmente aggiornamenti
su Fantastici Quattro,Blade, Daredevil o X-Men ( The
Mutants? ), ma sembra che, per ora, abbiano decido di
mantenere l’attenzione su ciò che è in arrivo quest’anno piuttosto
che su ciò che sta arrivando. Fortunatamente, non dovremo aspettare
troppo a lungo per un aggiornamento importante poiché settembre è
proprio dietro l’angolo e sembra che la loro presentazione D23 sarà
piuttosto ricca e corposa.
I
Marvel inoltre faranno la loro
comparsa anche venerdì nel panel dedicato all’animazione e
dovrebbero presentare le prime occhiate a
X-Men
’97 , Marvel
Zombies , What
If…? seconda stagione, e
forse Spider-Man: Freshman
Year. Il panel dei Marvel Studios inizierà alle 17:00
PST (20:00 EST) di sabato sera, mentre il panel di animazione dei
Marvel Studios inizierà alle 11:45
PST (14:45 EST) venerdì mattina.
Deadline ha pubblicato
un’ampia anteprima di cosa aspettarsi questo fine settimana durante
il primo Comic-Con di San Diego da due anni a
questa parte, che ritorna in presenza dopo le edizione cancellate
per l’emergenza sanitaria. Il noto sito americano ha condiviso
alcune piccole anticipazioni che potrebbero riguardare vere e
proprie bombe sul futuro della DC Films
al cinema.
Secondo
le loro fonti, la Warner Bros ha in programma il suo panel
theatrical a partire da sabato mattina e sarà dedicato ai due nuovi
titoli in uscita, ovvero: Black
Adam e Shazam: Furia
degli Dei, con le star Dwayne
Johnson e
Zachary Levi che dovrebbero essere presenti per
pubblicizzare i rispettivi film, insieme ad altri membri del cast
non annunciati. I fan che riusciranno a prendere parte all’evento
probabilmente daranno anche una prima occhiata anche
all’attesissimo The
Flash con
Ezra Miller e ad Aquaman and
the Lost Kingdom con
Jason Momoa, dal momento che entrambi sono stati ampiamente
presentati durante la presentazione al CinemaCon dello studio
all’inizio di quest’anno.
Tuttavia,
mentre tutto ciò era previsto, le cose si fanno interessanti quando
l’articolo menzione “un crescente entusiasmo” sul fatto che
Henry Cavill farà un’apparizione a sorpresa per
stuzzicare i fan sul futuro del suo Superman – una mossa che, se
fosse vera, farebbe assolutamente esplodere il tetto della sala H.
L’articolo non rivelano molto altro, ma considerando che DHD è
stato il primo a dare la notizia che Tom Cruise avrebbe sorpreso il Comic-Con con
il primo teaser di Top
Gun: Maverick nel 2019, questa anticipazioni è
del tutto credibile, visti anche i trascorsi di credibilità del
sito. Per quanto riguarda la presenza di
Henry Cavill, dovremo solo aspettare e vedere.
Il
panel della Warner Bros. inizia alle 10:15 PST (13:15
EST).
Direttamente dal Comic Con
di San Diego 2022, appena cominciato, ecco i motion poster
di Dungeons & Dragons: Honor Among Thieves. Il
film è diretto da Jonathan
Goldstein e John Francis Daley,
che in precedenza hanno diretto Game Night – Indovina chi muore stasera? e
scritto Spider-Man:
Homecoming.
Chris Pine,
Michelle Rodriguez sono stati i primi a entrare nel
cast principale del film, seguiti da Justice
Smith. Anche Hugh
Grant si è unito ufficialmente al cast nei panni
dell’antagonista principale che dovrebbe chiamarsi Forge Fletcher.
Nel cast anche Sophia Lillis nota per aver interpretato la
versione adolescente di Beverly Marsh in IT e
IT – Capitolo Due, entrambi diretti da
Andy Muschietti. Nel film sarà Doric.
Completa il cast Regé-Jean
Page che dopo il successo di Bridgerton è ora in sala con The Gray Man. Il film uscirà nel 2023.
La serie tv Disney+Ms. Marvel si è conclusa con la scioccante
rivelazione che Kamala Khan è una mutante. I fan dei fumetti sanno
che questa svolta si discosta notevolmente dall’origine di Kamala
nei fumetti, secondo cui i suoi geni inumani latenti vengono
attivati dall’esposizione alle nebbie di Terrigen. Tuttavia, Ms.
Marvel ha comunque forti legami con
gli X-Men nei fumetti Marvel, che probabilmente ora il
MCU
sfrutterà. Come supereroina, Ms. Marvel ha condiviso diverse
avventure con gli X-Men e negli ultimi anni ha preso parte a
importanti storie che coinvolgono i mutanti: analizziamo insieme
questo legame.
Captain Marvel
Il legame più forte di
Ms. Marvel con gli
X-Men è rappresentato dal suo idolo,
Capitan Marvel. I fan dei fumetti
sono a conoscenza del fatto che Carol è stata un
membro onorario degli X-Men all’inizio degli anni ’80, dopo il suo
primo disastroso scontro con Rogue in Avengers
Annual #10. Rogue rubò i poteri e i ricordi di Carol,
inducendo il Professor X ad aiutare Carol a
recuperarli nel tempo.
Ms. Marvel & Wolverine
Ms. Marvel appare in Ms.
Marvel & Wolverine #1 di
Jody Houser e Ze Carlos, in
uscita nelle fumetterie il 3 agosto. Questo fumetto arriva sulla
scia della rivelazione del MCU e la mette in
coppia con Wolverine dopo aver scoperto che la
tecnologia Krakoan può essere utilizzata per scopi
nefasti a New York.
Wolverine e
Ms. Marvel potrebbero sembrare
una coppia improbabile, ma Wolverine condivide una forte amicizia
con diversi giovani eroi della Marvel Comics, tra cui le X-Men Kitty
Pryde e Jubilee.
Ms Marvel vs l’Inventore
Ms. Marvel & Wolverine #1 è in
realtà una sorta di sequel di una precedente avventura di
Wolverine e Ms. Marvel. I due si sono
incontrati per la prima volta in Ms. Marvel #6 di G. Willow
Wilson, Jake Wyatt, Ian
Herring e Joe Caramagna, dove hanno
combattuto l’Inventore. Questo bizzarro
supercattivo ha fatto incontrare i due eroi, molto diversi tra
loro, in un’avventura divertente ed emozionante.
Il numero, un ottimo fumetto da
leggere prima o dopo aver visto lo show di Ms. Marvel, contiene molto
umorismo che deriva dalle personalità contrastanti degli eroi.
Inoltre, funge anche da modello per quello che ora è un potenziale
duo di rilievo del MCU.
Gli Esiliati
I legami di Kamala
Khan con i mutanti del MCU riguardano
probabilmente gli X-Men, ma potrebbero coinvolgere
anche gli Esiliati. Una potente variante anziana
di Ms. Marvel è infatti apparsa
nel volume Exiles del 2018, dopo essersi unita alla mutante
Blink e a una fantasiosa variante di
Wolverine, resa come un personaggio dei cartoni
animati.
Questa variante affianca anche
Iron Lad, una potente variante di Kang Il
Conquistatore che probabilmente apparirà nel MCU in una forma più
definitiva, dato che Kang è ormai visto sempre più
come una minaccia nei live-action.
Old Lady Laura
Un’altra potente variante
di Ms. Marvel emerge in
All-New Wolverine. Questa versione diventa Presidente
degli Stati Uniti nella storyline “Old Woman Laura” che
vede protagonista X-23, Laura
Kinney, nel futuro. Kamala e
Laura rimangono molto amiche in questa realtà
alternativa, tra le linee temporali più oscure della Marvel Comics.
La presidenza di
Kamala avviene dopo la Guerra Mondiale di
Destino, un evento cataclismatico che altera il corso
della storia sulla Terra-18366 e che si conclude con molti eroi
Marvel chiave prigionieri di
Destino a Latveria. Laura è la
regina di Madripoor, titolo conquistato durante la
guerra.
Il distruttore Celeste
Ms. Marvel ottiene il suo
primo vero team-up con gli X-Men in una breve ma
straordinaria battaglia in Civil War II #1. Ms.
Marvel, all’epoca membro
dei Vendicatori, unisce le forze con gli X-Men e
molti altri eroi per combattere il Distruttore
Celeste, un potente essere cosmico che arriva sulla Terra
per trovare e affrontare Eternità.
I fan dei fumetti sanno che
Eternità ha un ruolo importante nell’Universo
Marvel in quanto incarnazione
vivente del multiverso, e con il debutto del personaggio nel
MCU in
Thor: Love and Thunder, è
probabile che questa epica battaglia con Ms. Marvel, i
Vendicatori e gli X-Men avvenga
in live-action.
Inumani vs X-Men
Il cambiamento delle
origini di Kamala Khan nel MCU probabilmente
sembra un’ironia per alcuni fan dei fumetti, dato che il suo
debutto è avvenuto proprio durante un periodo in cui la
Marvel ha tentato di
mettere in primo piano gli Inumani rispetto agli
X-Men, a causa delle diatribe sui diritti
cinematografici degli X-Men. Questo ha portato
alla storyline Inhumans Vs. X-Men, che ha messo i due
gruppi l’uno contro l’altro.
I due vengono alle mani per le
Nebbie Terrigene che nei fumetti conferiscono a
Kamala i suoi poteri, ma che si rivelano letali
per i mutanti. Questa storyline del 2016 sembrava monumentale
all’epoca, ma probabilmente non sarà presa in considerazione per il
live-action, dato che i Marvel Studios possiedono ora gli
X-Men e il MCU si è
apparentemente allontanato dagli Inumani.
I Secret Warriors
Le conseguenze di
Inhumans vs. X-Men nei fumetti si sono fatte sentire: una
di quelle principali che il MCU potrebbe
adattare riguarda i “Secret Warriors“. Ms.
Marvel si è unita a questa
squadra di supereroi dopo che la devastante guerra ha lasciato gli
Inumani in crisi d’identità, aggregandosi alla
squadra dell’ inumano Quake, a Moon
Girl e a DevilDinosaur.
Questa squadra ha avuto un ruolo
nella storia Secret Empire, che ha visto
l’Hydra conquistare gli Stati Uniti e potrebbe
essere inserita nel MCU se
Quake dovesse riapparire, anche se sembra che il
franchise voglia allontanarsi dalle storie degli
Inumani che Agents of
S.H.I.E.L.D. ha creato durante la sua run.
I Campioni (The Champions)
Ms. Marvel si è unita a
un’altra squadra che probabilmente il MCU adatterà sullo
schermo, i Campioni. Ha servito al fianco di una
variante più giovane di Ciclope, che
Bestia ha portato avanti nel tempo dal passato per
aiutare gli X-Men a ritrovare la loro strada.
Ms. Marvel ha vissuto molte
avventure importanti insieme a Ciclope, tra cui
alcune trame chiave che il MCU probabilmente
affronterà, come Outlawed.
Outlawed vede il governo
degli Stati Uniti approvare un divieto per i supereroi minorenni
dopo un terribile incidente in cui Kamala rimane
gravemente ferita. Questo porta alla creazione di
C.R.A.D.L.E., un’organizzazione governativa
incaricata di scovare gli eroi adolescenti che non rispettano la
legge.
Noto thriller del 1996,
Reazione a catena è divenuto celebre in
particolare per via del suo cast ricco di grandi nomi di Hollywood.
Protagonista è infatti l’attore Keanu
Reeves, che viene qui affiancato dai premi Oscar
Morgan
Freeman e Rachel
Weisz. Il film è diretto da Andrew
Davis, regista divenuto esperto nel genere action thriller
grazie a noti titoli come Il fuggitivo e Trappola in
alto mare. Al centro di questo suo lungometraggio si ritrovano
elementi ricorrenti della sua filmografia, dall’uomo ingiustamente
accusato di un crimine all’enigmatico caso da dover risolvere per
avere salva la vita.
Pur non accolto con grande
entusiasmo da parte della critica, il film riuscì a guadagnare una
buona cifra al box office, affermandosi come uno dei successi
estivi della sua stagione. Oggi viene da molti ricercato per via
dell’amato cast, ma anche per la sua trama complessa e
particolarmente ambiziosa. Molto ruota infatti intorno a diverse
teorie di cospirazione realmente esistenti circa le fonti di
energia oggi disponibili. Da qui nasce la scoperta rivoluzionaria
fatta dal protagonista del film, e che sarà anche l’origine dei
suoi guai.
Benché diversi scienziati abbiano
indicato il film scarsamente attendibile da un punto di vista
scientifico, il tema trattato ha trovato grande interesse tra gli
spettatori. Nel corso degli anni si è infatti parlato molto
riguardo a quanto di ciò che viene mostrato potrebbe essere un
domani realmente realizzabile. Nel dubbio, ciò che però ora si può
fare guardando il film è lasciarsi conquistare dalle sue dinamiche
sequenze d’azione, come anche dalle convincenti interpretazioni dei
protagonisti.
Reazione a catena: la
trama del film
Tutto ha inizio in un laboratorio
presso l’università di Chicago, dove Eddie, una brillante mente
ridottasi ad essere un tuttofare, assiste alle ricerche di
un’equipe di scienziati. Particolarmente interessato al loro
lavoro, egli arriva infine a formulare un geniale intuizione,
grazie alla quale il gruppo riesce a mettere a punto un processo
per ottenere la fusione fredda, da cui produrre illimitatamente
energia pulita dall’acqua. Questa scoperta potrebbe rivoluzionare
il mondo, non solo per i costi più bassi della stessa energia, ma
anche come contrasto all’inquinamento dilagante. Durante i
festeggiamenti del sensazionale traguardo raggiunto, si inizia però
a dibattere sugli effetti che una divulgazione di questo tipo
potrebbe avere nel mondo.
Tornato nel laboratorio, Eddie
troverà la squadra di scienziati brutalmente uccisa, e tutti i loro
macchinari distrutti. Abbandonato di corsa l’edificio, egli inizia
a chiedersi chi possa aver commesso un simile atto e perché. Per
lui non ci sarà però tempo di darsi una risposta, poiché si ritrova
subito ad essere accusato del crimine, anche a causa di alcuni
apparecchi per lo spionaggio ritrovati nella sua abitazione.
Ritrovatosi così a dover fuggire, si unirà con l’unica superstite
del team, la dottoressa Sinclair. La CIA e l’FBI sono
sulle loro tracce, e riusciranno a trovarli senza troppe
difficoltà. L’unico modo per lui di avere salva la vita, è provare
la sua innocenza trovando i veri colpevoli.
Reazione a catena: il cast
del film
A dare volto al ricercato
protagonista è l’attore Keanu Reeves. Già celebre
per film come Point Break e Dracula di Bram
Stoker, l’attore era uno dei volti chiave della sua generazione, e
fu la prima scelta per il thriller di Davis. Prima di iniziare le
riprese, tuttavia, questi si infortunò la schiena giocando ad
hockey. Riuscì ugualmente a prendere parte al film, ma costretto ad
un lungo riposo l’attore aveva finito con il prendere diversi chili
di peso, apparendo così diverso dal solito. Reeves apprezzò molto
il ruolo, ritenendolo dinamico e incisivo. Ebbe tuttavia non poche
difficoltà a girare alcune delle scene previste, a causa
soprattutto delle difficili condizioni climatiche in cui si
imbatterono durante le riprese.
Accanto a lui si ritrovano poi altri
noti attori, a partire da Morgan Freeman. Egli dà
vita a Paul Shannon, l’enigmatico leader del team di ricerca
dell’Università di Chicago. Il suo rimane un personaggio misterioso
sino alla fine, portando spesso lo spettatore a dubitare sulla sua
affiliazione. Vi è poi l’attrice Rachel Weisz nel
ruolo di Lily Sinclair. Unica superstite del suo gruppo di ricerca,
la donna si unisce ad Eddie nella sua ricerca di verità, finendo
con il diventare a sua volta una ricercata. Il ruolo era stato
originariamente affidato all’attrice Mira Sorvino,
recentemente vista nella serie Hollywood,
ma questa preferì poi abbandonare la parte per recitare in un altro
film.
Ad interpretare il minaccioso
villain del film è invece l’attore Brian
Cox. Questi è Lyman Earl Collier, il quale pur avendo
sostenuto la ricerca alla base della storia, è consapevole dei
rischi che la divulgazione di questa potrebbe causare, decidendo
pertanto di distruggerla. Il ruolo era originariamente stato
proposto all’attore Tommy Lee
Jones, che proprio grazie al precedente film di Davis,
Il fuggitivo, aveva vinto un Oscar. L’attore però rifiutò
il ruolo, e la produzione scelse dunque Cox. Infine, è possibile
notare un cameo dell’allora sconosciuto Michael
Shannon. Lo si può infatti ritrovare nei panni di un
fattorino alla guida di un van per la consegna di fiori.
Reazione a catena: il
finale del film
Il finale del risponde a molti degli
interrogativi posti dal film, lasciandone però altri in sospeso.
Non tutto trova risposta, e molti elementi potrebbero lasciare un
po’ di confusione a primo impatto. Di seguito, dunque, si cerca di
dare una chiara lettura del finale. Sono ovviamente presenti una
serie di spoiler, pertanto si sconsiglia di continuare a leggere se
non si è prima visto il film e il suo finale.
Giunti al termine del film, Eddie e
la dottoressa Sinclair, dopo essere scappati ai loro inseguitori,
riescono a individuare come colpevole del crimine Lyman Earl
Collier, facente parte dei sostenitori della ricerca. Questi,
insieme al socio Paul, aspira a ridare forma al progetto,
desideroso di potervi lucrare sopra. Eddie, a quel punto, si offre
di fornire loro l’intuizione avuta e che ha dato concretezza al
progetto, in cambio però vuole essere lasciato in pace. Egli inizia
così a ripristinare il lavoro, conoscendolo a memoria. Ciò che non
sa, però, è che Lyman trama per ucciderlo una volta terminato. Per
sua fortuna, Paul sembra rivelare un’affiliazione con le forze
dell’ordine e riesce a bloccare Lyman uccidendolo.
Eddie e la Sinclair riescono così a
salvarsi, avendo anche guadagnato le prove per dimostrare la
propria innocenza. Raggiunti dagli agenti dell’FBI Ford e Doyle, i
due vengono presi sotto custodia dall’autorità. L’ultima scena
mostra invece Paul, il quale mentre si allontana in limousine,
detta una nota per la propria segretarie, affermando che la
scoperta da loro fatta non è più una strada percorribile. Questa
comunicazione è da inviare al direttore della CIA, e ciò proverebbe
dunque il rapporto tra Paul e i servizi segreti, lasciando il
dubbio sui reali motivi del crimine commesso ad inizio film.
Reazione a catena: il
trailer e dove vedere il film
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, Reazione a catena
sarà trasmesso in televisione mercoledì 20 luglio,
alle ore 21:25 sul canale Nove.
Il film però è disponibile anche in alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. È infatti presente su
Chili Cinema, Google Play, e Apple iTunes. In base
alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film
o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo
sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio
della qualità video.
Rilasciato oggi il trailer
ufficiale di House
of the Dragon, l’attesissima serie HBO che debutterà
in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW il 22
agosto in tutti i territori in cui Sky è presente,
in contemporanea assoluta con la messa in onda
della tv via cavo americana. Tratta dal romanzo “Fuoco e Sangue” di
George R.R. Martin, la serie è ambientata 200 anni prima degli
eventi citati ne “Il Trono di
Spade” e racconta la storia della Casa Targaryen.
I fan, ma anche quanti vogliano
arrivare preparati all’appuntamento di agosto senza aver ancora mai
visto la serie madre, possono recuperare tutte le stagioni de
Il Trono di Spade on demand su Sky e in streaming su
NOW.
House of the Dragon, la serie
tv
House
of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche
centinaia di anni prima degli eventi di “Game of Thrones” e
racconta la storia di House Targaryen. Dovrebbe andare in onda
nel 2022. HBO ha dato allo show un ordine di 10 episodi, con
il casting iniziato durante l’estate. Martin ha co-creato la
serie con Ryan Condal, con lo spettacolo basato
sul libro di Martin “Fire & Blood“. Miguel
Sapochnik e Condal saranno co-showrunner e produttori esecutivi
insieme a Martin e Vince
Gerardis. Sara Lee Hess sarà anche
scrittrice e produttrice esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il
pilota e gli episodi aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei
episodi di “Game of Thrones”, tra cui “Hardhome”, “Battle of the
Bastards” e “Winds of Winter”.
In dieci episodi girati nel Regno
Unito, House of the
Dragon vanta un grande cast che include fra
i protagonisti Paddy Considine,
Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Steve Toussaint, Eve
Best, Fabien Frankel, Sonoya Mizuno,
Rhys Ifans. Nel cast anche Milly Alcock,
Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily Carey, Harry Collett, Ryan
Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall, David Horovitch, Wil
Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan Mitchell, Theo Nate,
Matthew Needham, Bill Paterson, Phia Saban, Gavin
Spokes, Savannah Steyn.
Co-creatore e produttore esecutivo
della serie George R.R. Martin; co-creatore, co-showrunner,
produttore esecutivo e sceneggiatore Ryan Condal; co-showrunner,
produttore esecutivo e regista Miguel Sapochnik; produttore
esecutivo e sceneggiatrice Sara Hess; produttori esecutivi Jocelyn
Diaz, Vince Gerardis, Ron Schmidt; registi Clare Kilner, Geeta V.
Patel; regista e co-produttore esecutivo Greg Yaitanes. Tratto dal
romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin.
Ecco il trailer di Halloween
Ends, l’ultima battaglia di Laurie Strode. Diretti da
David Gordon Green, Halloween e
Halloween Kills riportano Michael Myers ad
Haddonfield 40 anni dopo la sua furia iniziale per un’altra notte
di terrore. La sua follia omicida per la città lascia dozzine di
morti, tra cui Tommy Wallace (Anthony Michael
Hall) e la figlia di Laurie Strode (Jamie
Lee Curtis), Karen (Judy
Greer).
Dopo 45 anni, il franchise horror
più acclamato e venerato della storia del cinema giunge alla sua
epica e terrificante conclusione: Laurie Strode affronta per
l’ultima volta l’incarnazione del male, Michael Myers, in uno
scontro finale diverso da qualsiasi altro mai visto sullo schermo.
Solo uno di loro sopravviverà.
L’icona Jamie Lee Curtis torna per
l’ultima volta nei panni di Laurie Strode, la prima “final girl”
dell’horror e il ruolo che ha lanciato la carriera della Curtis. La
Curtis ha interpretato Laurie per più di quarant’anni, una delle
più lunghe coppie attore-personaggio della storia del cinema.
Quando il franchise è stato rilanciato nel 2018, Halloween ha
battuto i record al botteghino, diventando il capitolo di maggior
incasso del franchise e stabilendo un nuovo record per il più
grande weekend di apertura per un film horror con protagonista una
donna.
Quattro anni dopo gli eventi di
Halloween Kills dello scorso anno, Laurie vive con la nipote
Allyson (Andi Matichak) e sta finendo di scrivere le sue memorie.
Michael Myers non è più stato visto da allora. Laurie, dopo aver
permesso allo spettro di Michael di determinare e guidare la sua
realtà per decenni, ha deciso di liberarsi dalla paura e dalla
rabbia e di abbracciare la vita. Ma quando un giovane, Corey
Cunningham (Rohan Campbell; The Hardy Boys, Virgin River), viene accusato di aver ucciso un
ragazzo a cui faceva da babysitter, si scatena una cascata di
violenza e terrore che costringerà Laurie ad affrontare finalmente
il male che non può controllare, una volta per tutte.
Halloween Ends vede nel cast il
ritorno di Will Patton nel ruolo dell’agente Frank Hawkins, Kyle
Richards nel ruolo di Lindsey Wallace e James Jude Courtney nel
ruolo di “The Shape”.
Dal team creativo che ha
rilanciato il franchise con Halloween del 2018 e Halloween Kills,
il film è diretto da David Gordon Green da una sceneggiatura di
Paul Brad Logan (Manglehorn), Chris Bernier (serie The Driver),
Danny McBride e David Gordon Green, basata sui personaggi creati da
John Carpenter e Debra Hill. Halloween Ends è prodotto da Malek
Akkad, Jason Blum e Bill Block. I produttori esecutivi sono John
Carpenter, Jamie Lee Curtis, Danny McBride, David Gordon Green,
Ryan Freimann, Ryan Turek, Andrew Golov, Thom Zadra e Christopher
H. Warner.
Halloween
Ends raggiungerà i personaggi dopo un salto temporale
di quattro anni, e vedrà protagonisti gli eroi sopravvissuti,
Laurie, Allyson (Andi Matichak) e Lindsey Wallace
(Kyle Richards) affrontare le ricadute della furia
del 2018 dopo l’ultima fuga di Michael.
Nel 2002, il film
originale di Sam Raimi sull’Uomo Ragno ha ridefinito
il concetto di blockbuster estivo e ha portato il genere dei
supereroi nella stratosfera degli incassi. L’influenza di
Spider-Man si sente ancora oggi nella maggior
parte dei film a grande budget: non sorprende dunque che il primo
film sull’Uomo Ragno sia ancora attuale dopo due decenni.
Il Peter Parker di
Tobey Maguire e il Norman
Osborn di Willem Dafoe sono ancora così amati che di
recente sono stati trascinati attraverso il continuum
spazio-temporale per prendere parte al caos multiversale di
Spider-Man: No Way Home. In occasione dei 20
anni dello Spider-Man
di Sam Raimi, vediamo insieme i 10 principali motivi
per cui il film funziona ancora oggi.
L’estro visivo di Sam Raimi in
Spider-Man
Sam Raimi
era conosciuto principalmente come regista horror prima di
occuparsi della trilogia
di Spider-Man, ma la sua incursione nel cinecomic ha
lo stesso fascino dei suoi film sulle possessioni demoniache. I
montaggi incalzanti e le transizioni creative delle sequenze di
Raimi fanno sì che il primo film su Spider-Man si muova a un ritmo
davvero serrato.
Grazie allo stile visivo di Raimi,
non c’è mai un momento di noia in Spider-Man.
All’inizio di quest’anno Raimi ha dimostrato di possedere ancora
questo suo noto talento dedicandosi a Doctor Strange nel Multiverso della follia per
il MCU.
La sinistra interpretazione di
Willem Dafoe nei panni di Green Goblin
Il Green
Goblin del film
originale di Spider-Man è penalizzato da un costume
ridicolo che assomiglia più a quello di un Power Ranger che di un
supercriminale. Ma l’interpretazione deliziosamente snervante di
Willem Dafoe compensa ampiamente questa
mancanza.
Dafoe cattura magistralmente la
dicotomia Jekyll-e-Hyde di Norman Osborn e la sua
metà oscura (in particolare nelle conversazioni con se stesso allo
specchio). Come si è visto di recente in No Way Home, Dafoe è ancora incredibilmente in
grado di dare vita a questo personaggio.
La straziante scena della morte
dello zio Ben
Raimi ha azzeccato il
momento decisivo della storia delle origini di Spidey. La scena
della morte dello zio Ben nel film
originale colpisce ancora oggi, soprattutto grazie
alla potente interpretazione di Cliff
Robertson.
Questa scena è caratterizzata dalla
saggezza senza tempo che accompagna il viaggio di Peter
Parker/Spider-Man, resa perfettamente da Robertson: “Da un
grande potere derivano grandi responsabilità”.
Gli effetti visivi rivoluzionari di
Spider-Man
La CGI era già in
circolazione da circa un decennio quando Raimi
portò sul grande schermo le buffonate di Spidey
nella lotta al crimine, ma ha iniziato veramente a “correre” per
tenere il passo con l’arrampica-muri.
I rivoluzionari effetti visivi del
primo
film sull’Uomo Ragno, soprattutto quando Spidey si
muove per le strade di New York, sono infatti ancora oggi di grande
impatto.
La voce fuori campo di
Spider-Man
Nei fumetti, le nuvolette
sono una parte importante della caratterizzazione di Spidey. Ogni
volta che deve risolvere un problema o risolvere un caso, infatti,
i suoi ragionamenti sono riassunti nelle nuvolette.
In Spider-Man,
Raimi ha fatto un uso brillante della
narrazione fuori campo per riprodurre sullo
schermo la funzione delle nuvolette. I film di Tom Holland hanno invece trovato un modo
diverso per visualizzarle: Tony Stark ha inserito
nella sua tuta high-tech un’IA con cui può conversare.
La performance isterica di J.K.
Simmons nel ruolo di J. Jonah Jameson
Nessun altro avrebbe potuto
interpretare l’irascibile direttore del Daily
Bugle con la stessa efficacia di J.K.
Simmons. Simmons era così perfetto per il ruolo di
J. Jonah Jameson che, da allora, è stato
reinterpretato in tutti gli universi cinematografici.
Nel MCU, il personaggio
di Jameson è diventato un podcaster di teorie
cospirative in stile InfoWars. Ma la trilogia
di Raimi conserva ancora la quintessenza del
personaggio: un giornalista dall’immancabile sigaro e sempre a
caccia di titoli accattivanti.
La brutalità delle scene di
combattimento
Molte scene di
combattimento nei moderni blockbuster a fumetti sembrano troppo
innocue e prive del peso specifico necessario per essere d’impatto.
Le brutali scene di combattimento del film
originale di Spider-Man sono invece
piacevolmente viscerali.
Il pubblico sente ogni pugno,
soprattutto nella resa dei conti tra Spider-Man e
Goblin, quando la tuta di Spidey viene fatta a
pezzi e il suo volto è ricoperto di sangue.
L’iconico bacio alla rovescia di
Spidey con Mary Jane
Le storie
d’amore nei film di supereroi tendono a essere dimenticabili, sia
perché l’interesse romantico è monodimensionale, sia perché
l’intera faccenda viene messa in secondo piano in quella che si
consolida come una sottotrama di troppo.
Ma il pubblico ricorda ancora
l’infruttuoso corteggiamento di Peter Parker a
Mary Jane Watson nel primo
film di Spider-Man. Il bacio a testa in giù sotto la
pioggia è uno dei momenti romantici più appassionati di tutti i
cinecomics.
L’ampia colonna sonora di Danny
Elfman
I temi cinematografici
orecchiabili e riconoscibili stanno diventando un ricordo del
passato: questa è una critica ormai comune specialmente rivolta al
MCU. A parte
il tema degli Avengers di Alan
Silvestri e il riarrangiamento orchestrale del tema della
serie animata di Spider-Man di Michael
Giacchino, il MCU non consta di
brani particolarmente significativi.
In un mondo in cui la maggior parte
della musica dei blockbuster cade negli orpelli di uno stile
generico, la colonna sonora di Spider-Man
di Danny Elfman spicca più che mai. Famoso per il
suo stile musicale “oom-pah”, Elfman non cade mai in un territorio
generico.
Il ritratto di Peter Parker messo a
punto da Toby Maguire
Negli anni successivi
all’abbandono del ruolo da parte di Maguire,
Spider-Man è stato interpretato in modo
spettacolare sia da Andrew Garfield che da Tom Holland. Ma l’interpretazione di Tobey Maguire nella trilogia di
Raimi è ancora il ritratto per eccellenza di
Peter Parker.
Maguire è riuscito
a trovare l’equilibrio tra l’essere autenticamente goffo e
imbranato e la nobiltà d’animo di Peter e la sua incrollabile
determinazione a fare la cosa giusta (anche se raramente viene
premiato e spesso punito).
Arriva su Netflixun nuovo
adattamento del romanzo di Jane AustenPersuasione. Dopo la celebre opera di George
Mitchell del 1995 e dopo il film del 2007 con protagonista
Sally
Hawkins, ecco la versione Netflix di
Persuasione. Il film, diretto da Carrie
Cracknell, segue in modo abbastanza fedele la storia
originaria di Anne Elliot, interpretata da una principesca
Dakota
Johnson (Cinquanta sfumature,
La figlia oscura).
La trama di
Persuasione
Chi ha letto il libro di
Jane Austen conosce la trama del film. Siamo
nell’Ottocento. Anne Elliot (Dakota
Johnson), nobile dama inglese, è innamorata persa di
Frederick Wentworth (Cosmo Jarvis), un
povero ufficiale di sotto marina. Per la differenza di classe,
Anne è costretta dalla sua famiglia a rompere il
fidanzamento con l’uomo che, affranto, se ne va.
Otto anni dopo, Anne è
una 27enne zitella che pensa ancora al primo amore. Il mondo
attorno a lei è andato avanti, le sorelle sono inserite in società,
ma Anne non fa che disperarsi e confidarsi con l’amica
della madre defunta Lady Russell (Nikki
Amuka-Bird). Il caso vuole però che Frederick
Wentworth torni nella vita di Anne.
Frederickè ora un uomo ricco, ma non sembra
più interessato a corteggiare Anne. Tra questioni
economiche, ricevimenti galanti e corteggiamenti, Anne e
Frederick si riavvicinano lentamente, scoprendo un nuovo
tipo di affetto.
Un film in costume su misura per
Netflix
Come abbiamo detto, non è
la prima volta che il romanzo ottocentesco viene adattato in un
film. A differenza di altri prodotti però,
Persuasione è stato realizzato appositamente per
Netflix e per l’home video. Non a caso, il
lungometraggio ricorda Bridgerton,
la celebre serie in costume che ha spopolato sulla piattaforma.
Anche in questo caso gli elementi storici si mescolano ai tratti
distintivi delle commedie romantiche Netflix,
fatte di belle immagini e tratti stereotipati. In effetti, un
romanzo ottocentesco ben si presta a questo tipo di narrazione.
Sicuramente, il livello della
recitazione in Persuasione non è folgorante:
la protagonista Dakota Johnson, come anche gli altri
personaggi, è molto enfatica nelle battute e nelle espressioni. È
un effetto voluto? O forse è un modo per rendere con le immagini lo
stile di scrittura della Austen? È probabile, ma
questo aspetto ostacola la credibilità della storia e rende
difficile l’immedesimazione.
Adattare un romanzo di Jane
Austen
Persuasione è privo di
quell’interpretazione storica, leggiadra ma non frivola, che
troviamo, ad esempio, nel
filmEmma. (2020) di Autumn de Wilde.
Anche quest’ultimo è tratto da un romanzo della
Austen, ma risulta molto più interessante per il
pubblico odierno. La donna solitaria protagonista di
Emma., interpretata dalla sofisticata Anya
Taylor-Joy è un personaggio più curioso e più
stravagante dell’Anne di Persuasione. E,
probabilmente, la colpa non è di Jane Austen. Non
parliamo poi dei celeberrimi adattamenti con cui
Persuasione non regge il confronto: da Orgoglio e Pregiudizio (Joe
Wright) a Ragione e
sentimento (Ang
Lee).
Virtuosismi registici e
narrativi
Nonostante tutto, la
regista di Persuasione fa del suo meglio: le
immagini del film sono incredibilmente belle e variopinte, come
anche i costumi dei personaggi e le ambientazioni, da quelle più
regali a quelle più umili. La presenza di personaggi di varie etnie
è un punto a favore per il film: questo dettaglio, oltre a
rimandare agli attori di Bridgerton,
dà un tocco di modernità all’opera originale.
Discutibile è invece la scelta di
far parlare la protagonista direttamente allo spettatore: più
volte Dakota
Johnson, introducendo se stessa e i vari personaggi,
guarda in macchina e fa appello direttamente al pubblico. Questa
presa di posizione di Carrie
Cracknellnei confronti delle
regole narrative del cinema non convince fino in fondo e
sicuramente non dà nessun valore aggiunto a
Persuasione.
Bridgerton 3 è la terza stagione della serie
Netflix Original Bridgerton
prodotta da Netflix e Shondaland. Stavolta, al centro
della storia, la relazione tra Penelope Featherington (Nicola
Coughlan) e Colin Bridgerton (Luke Newton). Da
Shonda Rhimes e dall’ideatore Chris Van Dusen, la
serie Bridgerton segue la storia della figlia maggiore della
potente famiglia Bridgerton,
Daphne (Phoebe Dynevor), e del suo debutto nel competitivo mercato
matrimoniale londinese nell’età della Reggenza.
La serie è ambientata a
Londra e prodotta da
Shonda Rhimes, Betsy Beers, Tom Verica e Chris Van
Dusen. La nuova showrunner della serie è Jess Brownell.
Bridgerton 3: quando
esce e dove vederla in streaming
Bridgerton 3 in
streaming arriverà nella primavera del 2023 su Netflix
Bridgerton 3: trama e
cast
Penelope Featherington (Nicola
Coughlan) ha finalmente rinunciato alla sua cotta di lunga data per
ColinBridgerton
(Luke Newton) dopo aver sentito i suoi commenti denigratori su di
lei nella scorsa stagione. Tuttavia, ha deciso che è ora di trovare
un marito, preferibilmente qualcuno che le dia abbastanza
indipendenza per continuare la sua doppia vita come Lady
Whistledown, lontano da sua madre e dalle sue sorelle. Ma, a causa
della sua mancanza di fiducia in se stessa, i tentativi di Penelope
di trovare un marito falliscono clamorosamente. Nel frattempo,
Colin è tornato dai suoi viaggi estivi con un nuovo look e una
sfacciata spavalderia. Ma è scoraggiato nel rendersi conto che
Penelope, l’unica persona che lo ha sempre apprezzato così com’era,
lo tratta con freddezza. Desideroso di riconquistare la sua
amicizia, in questa stagione Colin si offre di fare da mentore a
Penelope per aiutarla a trovare un marito. Ma quando le sue lezioni
iniziano a funzionare un po’ troppo bene, Colin deve capire se i
suoi sentimenti per Penelope sono davvero soltanto di amicizia. A
complicare le cose per Penelope si aggiunge il suo allontanamento
da Eloise (Claudia Jessie), che ha trovato una nuova amicizia in un
posto molto improbabile, mentre la sempre più assidua presenza di
Penelope nell’alta società londinese rende ancora più difficile
mantenere segreto il suo alter ego di Lady Whistledown.
Al cast di protagonisti
in Bridgerton 3 si aggiungono le new entry
Daniel Francis (Stay Close), che interpreterà
Marcus Anderson, Sam Phillips (The
Crown), che interpreterà Lord Debling, e James
Phoon (Wreck), che interpreterà Harry Dankworth.
Marcus Anderson: Marcus è una persona carismatica che
illumina ogni stanza in cui entra, attirando l’attenzione di alcune
matriarche dell’alta società – e l’ira di altri.
Lord Debling: Lord Debling è un nobile geniale con
interessi insoliti, ma grazie alla sua ricchezza e al suo titolo
nobiliare, otterrà il favore delle giovani donne nel corso di
questa stagione.
Harry Dankworth : La mancanza di spirito e
intelligenza del giovane Dankworth è compensata largamente dalla
sua bellezza.
Andy Le
Cocq, senior animator che ha lavorato a
Spider-Man:
No Way Home, ha confermato che il suo lavoro di
animazione per il film di Jon Watts contiene un
omaggio a Spider-Man 2.
In un breve video su Twitter, Le
Cocq mostra un frammento di animazione tratto dalla scena in cui
Spider-Man affronta Doctor Strange sul treno. Questa scena è stata
raffigurata fianco a fianco con una scena simile tratta del
classico combattimento sul treno di Spider-Man 2
tra Spider-Man di Tobey Maguire e Doc Ock di Alfred Molina. Le Cocq, che ammette
amorevolmente di aver usato la posizione di Spider-Man 2 come
riferimento per l’animazione, chiama la sequenza completata di
No Way Home“la mia lettera d’amore a Spider
Man 2!”
Sono state definite le composizioni
delle Giurie internazionali Orizzonti e Premio Venezia Opera Prima
“Luigi De Laurentiis” della 79. Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica della Biennale di Venezia (31 agosto – 10 settembre
2022), diretta da Alberto Barbera. Qui di seguito le personalità
chiamate a far parte delle due Giurie internazionali.
Venezia 79 – Orizzonti
· Isabel Coixet –
presidente (Spagna), regista, sceneggiatrice e produttrice, ottiene
il successo internazionale nel 2003 con il dramma La mia vita senza
me. Due anni dopo il suo La vita segreta delle parole vince quattro
premi Goya. Nel 2017, La casa dei libri viene candidato a cinque
Goya dei quali vince il premio per il miglior film e per la
migliore sceneggiatura non originale. Nel 2019 ha diretto la sua
prima serie per la HBO, Foodie Love e nel 2020 dirige It Snows in
Benidorm, prodotto da El Deseo.
· Laura
Bispuri (Italia), regista, vince il David di Donatello
con il suo primo cortometraggio Passing Time. Il suo primo film,
Vergine giurata, eÌ presentato in Concorso alla Berlinale. Il
secondo film, Figlia mia, eÌ anch’esso in Concorso alla Berlinale.
Il terzo lungometraggio, Il paradiso del pavone, viene presentato
nella selezione Orizzonti della Mostra di Venezia.
· Antonio Campos (USA), regista, sceneggiatore e produttore. Nel
2005 il suo corto Buy It Now ha vinto il primo premio della
Cinéfondation di Cannes. Il suo primo lungometraggio, Afterschool,
è stato presentato a Cannes nel 2008 in Un Certain Regard.
Il suo ultimo film, Le strade del male, con Robert Pattinson
e Tom Holland, è uscito su Netflix nel 2020. Più di recente, ha ideato, scritto
e diretto la serie The Staircase per la HBO Max, con Colin Firth,
Toni Collette e Juliette Binoche.
· Sofia Djama
(Algeria), regista e scrittrice, nata ad Oran, si trasferisce ad
Algeri per completare il corso di laurea in Letteratura iniziato a
Bejaia. Mollement, un samedi matin, l’adattamento di uno dei suoi
racconti brevi, è stato il suo primo cortometraggio. Ampiamente
apprezzato, ha ricevuto due premi a Clermont Ferrand. Nel 2017 ha
presentato a Venezia il suo primo lungometraggio, Les bienheureux,
che ha vinto il Premio Orizzonti per la migliore interpretazione
femminile a Lyna Khoudri.
· Edouard Waintrop
(Francia) critico e programmatore, ha lavorato per più di
venticinque anni al quotidiano parigino “Libération”. Nel 2007 è
stato nominato direttore artistico del Festival Internazionale di
Friburgo in Svizzera e, nel 2011, della Quinzaine des Réalisateurs
di Cannes rimanendo in carica per 7 anni.
La Giuria Orizzonti assegnerà – senza possibilità di ex-aequo –
i seguenti premi: Premio Orizzonti per il miglior film, Premio
Orizzonti per la migliore regia, Premio Speciale della Giuria
Orizzonti, Premio Orizzonti per la miglior interpretazione
femminile, Premio Orizzonti per la migliore interpretazione
maschile, Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura, Premio
Orizzonti per il miglior cortometraggio.
Venezia 79 – Premio Venezia Opera
Prima “Luigi De Laurentiis”
· Michelangelo
Frammartino – presidente (Italia), regista. L’opera
d’esordio è Il dono (2003), presentato al Festival di Locarno,
seguito da Le quattro volte (2010), presentato alla Quinzaine des
Réalisateurs a Cannes, dove ha vinto il premio Europa Cinemas
Label. Nell‘aprile del 2013 presenta nel Dome del Moma PS1 di New
York l’installazione video monocanale Alberi. Il buco è stato
presentato in concorso a Venezia nel 2021, dove ha vinto il Premio
Speciale della Giuria.
· Jan P.
Matuszynski (Polonia), regista e sceneggiatore. Il suo
documentario Deep Love si è aggiudicato il premio per il miglior
documentario al Festival di Mosca e il premio Silver Horn al
Festival di Cracovia nel 2014. L’anteprima del suo lungometraggio
d’esordio, Ostatnia rodzina, si è tenuta a Locarno, aggiudicandosi
il premio per il miglior attore. Il suo ultimo film, Leave no
Traces, è stato presentato in concorso a Venezia nel 2021.
· Ana Rocha de
Sousa (Portogallo) regista, sceneggiatrice e artista, ha
iniziato la sua carriera come attrice. Il suo film di debutto,
Listen, è stato presentato in anteprima a Venezia nel 2020,
vincendo il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima e
il Premio Speciale della Giuria Orizzonti, oltre a numerosi premi
collaterali.
· Tessa
Thompson (Usa), attrice e produttrice. Recentemente ha
interpretato il ruolo di Valchiria nel film MarvelThor: Love and Thunder, uscito nelle
sale nel luglio 2022. Ha avuto una nomination come miglior attrice
protagonista ai BAFTA per il film Netflix Due donne – Passing di
Rebecca Hall. Nel 2020 è stata protagonista del film Amazon
Original acclamato dalla critica Sylvie’s Love, dove ha ricoperto
anche il ruolo di produttrice esecutiva. Attualmente il suo più
recente film da attrice, Creed III, è in postproduzione, con
un’uscita prevista per il 2023. La sua filmografia comprende
inoltre Creed – Nato per combattere (2015) e Creed II (2018),
nonché Selma – La strada della libertà (2014) e Dear White People
(2014). Tessa Thompson è stata anche protagonista della quarta
stagione della serie HBO Westworld. La sua casa di produzione Viva
Maude è inoltre attiva nello sviluppo di diversi progetti, inclusi
Secret Lives of Church Ladies, Luster e Who Fears Death.
· Rosalie Varda
(Francia), produttrice e costumista francese. Nel 2018 stata
candidata a un Oscar come produttrice del film Visages villages. Ha
curato i costumi dei film Passion (1982) di Jean-Luc Godard, Una
camera in città (1982) di Jacques Demy e di Cento e una notte
(1995) di Agnès Varda.
La Giuria del Premio Venezia Opera
Prima assegnerà senza possibilità di ex aequo, tra tutte le opere
prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni competitive
della Mostra (Selezione ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele),
il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De
Laurentiis”, e un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da
Filmauro, che sarà suddiviso in parti uguali tra il regista e il
produttore.
Disney+ ha svelato che il film
Disney e Pixar Lightyear – La vera storia di Buzz arriverà in
streaming il 3 agosto 2022. “Lightyear
– La vera storia di Buzzè fantastico sul grande schermo,
ovviamente, ma siamo entusiasti di portarlo su Disney+” ha affermato
Angus MacLane, che ha diretto il film. “Abbiamo dedicato anni
delle nostre vite a questo film e ne siamo molto orgogliosi.
Vogliamo condividerlo con il più ampio pubblico possibile.
Disney+ non solo offre a un
maggior numero di fan l’opportunità di vedere Lightyear – La
vera storia di Buzz, ma permette a tutti noi anche di rivederlo
ogni volta che vogliamo”.
Lightyear – La vera storia di
Buzz, il film
La nuova avventura Disney e Pixar
Lightyear – La vera storia di Buzz
racconta le origini di Buzz Lightyear, l’eroe che ha ispirato il
giocattolo di Toy Story, e segue il leggendario Space Ranger dopo
essere rimasto bloccato su un pianeta ostile a 4,2 milioni di anni
luce dalla Terra insieme al suo comandante e al loro equipaggio.
Mentre Buzz cerca di trovare un modo per tornare a casa attraverso
il tempo e lo spazio, si uniscono a lui un gruppo di ambiziose
reclute e il suo irresistibile gatto robot di compagnia, Sox.
L’arrivo di Zurg, una presenza imponente con un esercito di robot
spietati e un fine misterioso, complica le cose e mette a rischio
la missione.
Lightyear – La vera storia di Buzz è
diretto da Angus MacLane (co-regista di Alla Ricerca di
Dory) ed è prodotto da Galyn Susman (Toy Story: Tutto un
altro mondo). La colonna sonora del film è firmata dal
premiato compositore Michael Giacchino (The
Batman, Up).
Nella versione italiana del film
prestano le proprie voci Alberto Boubakar Malanchino (Buzz
Lightyear), Ludovico Tersigni (Sox), Esther Elisha (Alisha
Hawthorne) e Linda Raimondo che interpreta un cameo. Inoltre i
piloti della Scuderia Ferrari Charles Leclerc e Carlos Sainz
interpretano un cameo rispettivamente nella versione italiana e
spagnola del film. Il film Disney e Pixar Lightyear – La vera storia di Buzz
è attualmente nelle sale italiane e sarà disponibile in
streaming su Disney+ dal 3 agosto 2022.
Disney+ ha svelato che il film Disney e
Pixar Lightyear
– La vera storia di Buzz arriverà in
streaming il 3 agosto 2022. “Lightyear – La vera storia di Buzz
è fantastico sul grande schermo, ovviamente, ma siamo
entusiasti di portarlo su Disney+” ha affermato Angus
MacLane, che ha diretto il film. “Abbiamo dedicato anni delle
nostre vite a questo film e ne siamo molto orgogliosi. Vogliamo
condividerlo con il più ampio pubblico possibile. Disney+ non solo offre a un maggior
numero di fan l’opportunità di vedere Lightyear – La vera
storia di Buzz, ma permette a tutti noi anche di rivederlo ogni
volta che vogliamo”.
La nuova avventura Disney e Pixar
Lightyear
– La vera storia di Buzz racconta le origini
di Buzz Lightyear, l’eroe che ha ispirato il giocattolo di Toy
Story, e segue il leggendario Space Ranger dopo essere rimasto
bloccato su un pianeta ostile a 4,2 milioni di anni luce dalla
Terra insieme al suo comandante e al loro equipaggio. Mentre Buzz
cerca di trovare un modo per tornare a casa attraverso il tempo e
lo spazio, si uniscono a lui un gruppo di ambiziose reclute e il
suo irresistibile gatto robot di compagnia, Sox. L’arrivo di Zurg,
una presenza imponente con un esercito di robot spietati e un fine
misterioso, complica le cose e mette a rischio la missione.
Lightyear
– La vera storia di Buzz è diretto da
Angus MacLane (co-regista di Alla
Ricerca di Dory) ed è prodotto da Galyn
Susman (Toy Story: Tutto un altro
mondo). La colonna sonora del film è firmata dal
premiato compositore Michael Giacchino
(The
Batman, Up).
Nella versione italiana del film
prestano le proprie voci Alberto Boubakar
Malanchino (Buzz Lightyear), Ludovico
Tersigni (Sox), Esther Elisha (Alisha
Hawthorne) e Linda Raimondo che interpreta un
cameo. Inoltre i piloti della Scuderia Ferrari Charles Leclerc e
Carlos Sainz interpretano un cameo rispettivamente nella versione
italiana e spagnola del film.
Paul Walter Hauser,
che in Crudelia
con Emma Stone interpreta Orazio, ha
rilasciato delle dichiarazioni in merito a Crudelia
2. Durante la promozione di Black Bird,
la serie Apple
Tv+ di cui è co-protagonista insieme a Taron
Egerton, Walter Hauser ha parlato con Forbes e ha fornito
un aggiornamento sullo stato di produzione e sulla scrittura di
Crudelia 2.
“Mi è stato detto che lo faremo
l’anno prossimo. Non so quando, ma penso che Tony McNamara stia
scrivendo la sceneggiatura in questo momento. Probabilmente sta
armeggiando su quello. Dobbiamo aggirare il programma sempre fitto
di Craig Gillespie ed Emma Stone, che vale la pena aspettare,
quindi non appena vorranno farlo, io sarò disponibile.”
Crudelia
è uscito il 26 maggio 2021 nelle sale italiane (salvo disponibilità
dei cinema) e il 28 maggio in streaming su Disney+ con Accesso VIP. Il film è
diretto da Craig Gillespie ed interpretato da Emma Stone, Emma Thompson, Mark Strong, Paul Walter
Hauser, Jamie Demetriou.
Phil Dunster e
Hannah Waddingham, co-star di Brett Goldstein in Ted Lasso
(serie AppleTv+), hanno condiviso la loro reazione in merito al
debutto dell’interprete di Roy Kent nel Marvel Cinematic Universe, nella
prima scena post credits di Thor: Love and Thunder, nei
panni di Hercules.
Nella serie AppleTv+ di e con
Jason Sudeikis, Goldstein interpreta Roy Kent, un
giocatore di calcio che ha lasciato l’attività, mentre
Dunster è Jamie Tartt, la nuova stella della
squadra e naturale nemesi del giocatore in pensione. Hannah
Waddingham invece è Rebecca Welton, la proprietaria della
squadra per cui giocava Roy e ora gioca Jamie. Adesso Brett Goldstein sarà Hercules nel Marvel Cinematic Universe.
Nella scena dei titoli di coda,
Zeus, redivivo dopo l’attacco di Thor (Chris
Hemsworth), assegna a suo figlio il compito di uccidere
Odinson per vendetta. Zeus vuole anche che le persone abbiano paura
degli dei come una volta. Hercules è un rivale di Thor nei fumetti
e sembra che la sua controparte del MCU avrà un’eventuale resa dei
conti con il Dio del Tuono. Il casting di Brett Goldstein per il ruolo di Hercules
ha avuto un impatto importante sul pubblico, proprio come quello di
Roy Kent.
Phil Dunster ha
detto a The Wrap: “Lo adoro. Ogni volta che lo vedo in topless
è una vittoria per me”.Hannah Waddingham,
che interpreta Rebecca Welton, la proprietaria della squadra di
calcio AFC Richmond, ha parlato con Variety su come Goldstein si
stesse chiedendo se avrebbe dovuto o meno interpretare il ruolo di
Hercules. Waddingham ha detto:
“Mi ha detto, ‘Mi è stata
offerta questa cosa… Ragazzi, pensate che dovrei farlo?’ Ho detto:
“Sei pazzo? Stai davvero passando un momento difficile? Stai
seriamente pensando che potresti non interpretare Hercules?’… Poi
però non mi ha detto che l’avrebbe fatto! Quindi (all’uscita del
film) tutti esultavano “Brett Goldstein! Brett Goldstein!’ E io ero
tipo, ‘Tu, sfacciato bastardo.'”
Non sappiamo ancora quale sarà il
futuro di Hercules/Brett Goldstein nel MCU, ma ci aspettiamo grandi cose
dall’interprete di Roy Kent.
Con così tanti contenuti rilasciati
in quasi 15 anni, l’MCU è diviso in diverse “fasi”,
delimitate da diversi film Marvel. Le prime 3 fasi
comprendevano l’Infinity Saga e si sono sviluppate fino
all’imponente Avengers:
Endgame. Da allora, l’MCU si è ambientato in un’era molto
diversa mentre elabora il suo percorso verso il futuro in un mondo
traumatizzato, dopo gli eventi conclusivi della Fase 3.
A oggi, la Fase 4 è stata composta
da nuovi generi, stili e personaggi. Ha anche accolto con favore
l’arrivo di alcuni progetti molto divisivi, con film come Eternals
e Thor:
Love and Thunder che hanno ottenuto alcuni dei
punteggi più bassi trai film Marvel su Rotten Tomatoes. Alcuni
fan della Marvel hanno criticato pesantemente
il contenuto della Fase 4, dicendo che non è all’altezza degli
standard elevati creati dalle prime tre fasi.
In un’intervista alla NBC, i Fratelli Russo rispondono
alle critiche rivolte alla Fase 4 e intervengono in difesa del
MCU: “Ecco cosa. L’intera
vita dell’MCU ha visto alti e bassi, ci sarà
naturalmente un flusso e riflusso in merito a come le persone si
sentono al riguardo, in base all’ultimo film uscito. Ma penso che
alla fin fine, sono ancora molto ambiziosi in termini di approccio
alla narrazione. Stanno sperimentando. Stanno cercando nuove forme
di espressione per mantenere il pubblico eccitato e sorpreso.
Sembra che abbiano ancora un codice creativo vitale per processo
che stanno portando avanti, quindi credo che ci sia ancora molta
speranza per ciò che è possibile nel MCU. Non abbiamo perso la fiducia
in loro, questo è certo”.
Mentre i Fratelli
Russo stanno promuovendo il loro nuovo film per Netflix, The Gray Man, ora al cinema e dal 22 luglio
disponibile in piattaforma, la Marvel sta ancora celebrando
l’uscita di Thor:
Love and Thunder, che ha raccolto diverse critiche in
merito al tono del film. Il prossimo film Marvel ad arrivare in sala sarà
Black
Panther: Wakanda Forever.
Sapevamo che sarebbe successo,
eppure vedere una divina del cinema tornare sul set di un franchise
come quello di Fast and Furious 10 fa sempre
un certo effetto.
Helen Mirren è stata fotografata sul set del
film insieme a Vin Diesel, durante le riprese di
una scena. Il personaggio di Mirren è Magdalene Shaw, madre di
Deckard Shaw
(Jason Statham), Owen
G. Shaw (Luke Evans) e
Hattie Shaw (Vanessa Kirby), ed ha esordito
nell’ottavo capitolo del franchise.
Sony Pictures ha annunciato alcune modifiche alla
data di uscita per la sua prossima line-up cinematografica,
posticipando Madame
Web e programmandone ufficialmente un altro per il
2024.
Madame
Web è stato spostato indietro di quasi tre mesi dal 7
luglio al 6 ottobre 2023, mentre il “film Marvel senza titolo” dello studio
uscirà nelle sale il 7 giugno 2024. Si ritiene che questo sia il
misterioso progetto SPUMC che era precedentemente datato per
ottobre 2023 e le speculazioni puntano sul Venom 3 in sviluppo o sul
film Spider-Woman di
Olivia Wilde. Non sembra esserci molta attesa
per Madame Web tra i fan dei
fumetti, ma il film ha messo
insieme un cast davvero impressionante, con
Emma Roberts, Sydney Sweeney, Isabela Merced, Adam Scott e
Celeste O’Connor che si uniscono al ruolo di Dakota Johnson. Ad annunciare gli spostamenti
è stato Eric Davis. Sony moves & announces some movie dates:
A Man Called Otto di e con Tom Hanks e Tom Forster
arriverà il 14 dicembre 2022;
Il biopic su George Foreman di George Tillman Jr. è stato
spostato al 3 marzo 2023;
Lo sci-fi drama 65 prodotto da Sam Raimi è stato spostato dal
14 al 28 aprile 2023;
Lo spin-off di Spider-Man, Madame Webb, è stato spostato dal 7
luglio al 6 ottobre 2023;
Uno spin-off di Spider-Man senza titolo è stato spostato dal 6
ottobre al 7 giugno 2024;
Il thriller supernaturale con Russell Crowe The Pope’s
Exorcist uscirà il 7 aprile 2023;
Il sequel horror Insidious 5 uscirà il 7 luglio
2023.
Ad
Hollywood gira voce che il progetto sia stato effettivamente
sviluppato come un film di squadra con l’eroe chiaroveggente di
Dakota Johnson che condivide i riflettori con
una serie di altri personaggi femminili. Resta da vedere,
ovviamente, se questo accadrà ma le voci che circolano danno
come altamente probabile la realizzazione.
La
produzione del misterioso spin-off di Spider-Man è ora in corso,
con alcune recenti foto dal set che sembrano
suggerire che il film sarà ambientato nei primi anni
’20. S.J. Clarkson (The
Defenders) dirigerà Madame
Web che si baserà su una sceneggiatura degli
sceneggiatori di Morbius Matt Sazama e Burk
Sharpless.
Per celebrare la presenza nelle
sale italiane del film Marvel StudiosThor: Love and Thunder,
Natalie Portman è stata protagonista di un iconico
video musicale e di un servizio fotografico presso il Parco
Archeologico di Ostia Antica.
Per il video musicale, che
vuole essere una celebrazione del women empowerment presente anche
nel film, sono state selezionate 100 musiciste rock: 15
batterie, 19 bassi, 40 chitarre, 18 tastiere e 8 violini del Saint
Louis College of Music, tra le più rinomate realtà didattiche
musicali di eccellenza di respiro europeo. Dirette dal
Direttore Stefano Mastruzzi, insieme nella fantastica location
del Capitolium di Ostia Antica, tempio romano costruito
durante il regno di Adriano (120 d.C.), hanno suonato
l’arrangiamento del brano Sweet Child O’ Mine, uno
dei più grandi successi rock dei Guns N’ Roses protagonista della
colonna sonora del film Marvel Studios Thor: Love and
Thunder.
Inoltre, l’attrice premio Oscar
Natalie Portman è stata protagonista di un iconico servizio
fotografico tra le rovine di Ostia Antica: tra le location scelte
per lo shooting, Il Mosaico delle Terme dei Sette Sapienti, Schola
del Traiano e le Terme del Foro. Durante l’età imperiale, Ostia
Antica fu un importantissimo centro commerciale e portuale e oggi,
insieme a Pompei, è il sito archeologico più grande del pianeta con
un’area di 150 ettari.
Sempre in occasione dell’arrivo del
film nelle sale italiane,
Natalie Portman ha stupito il pubblico e i fan con una
visita a sorpresa al The Space Cinema Moderno di Roma: gli
spettatori hanno accolto con grande entusiasmo l’attrice che li ha
salutati e augurato loro una buona visione.
Inoltre, sempre a Roma,
Natalie Portman ha sorpreso alcuni bambini, bambine e
famiglie del network di Famiglie Arcobaleno e Sport Senza
Frontiere, charity partner di lunga data di Disney Italia. In
particolare, i bambini e le bambine hanno potuto incontrare
l’attrice e porle domande sul film a seguito di una proiezione, in
italiano con sottotitoli in ucraino, a loro dedicata. Oltre alle
Famiglie Arcobaleno, supportate dall’omonima associazione che lotta
per il riconoscimento di ogni tipo di famiglia, l’iniziativa ha
coinvolto anche un gruppo di famiglie ucraine seguite da Sport
Senza Frontiere nel centro estivo Joy for Ukraine, che accoglie 160
persone per promuove l’inclusione sociale attraverso lo sport,
corsi di italiano, counselling psicologico e attività ludico
ricreative.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio
del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel Studios al
Comic-Con. Il film è uscito il 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor
(Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Il regista di Prey, Dan Trachtenberg,
spiega come il nuovo film si collega ai precedenti film del
franchise. Sulla carta questo progetto è il prequel del film del
1987.
Forse i fan rimarranno colpiti
quando The Predator (o un altro membro della
specie del personaggio) affronterà un nuovo avversario umano (che
non è Arnold Schwarzenegger) nel prossimo film di
Hulu Prey,
che vede un cacciatore di alieni atterrare nell’America
precoloniale per incontrare un gruppo di Comanche guerrieri tra cui
la combattente donna Naru (Amber Midthunder).
Prey dà davvero una
nuova svolta alla serie tornando indietro nel tempo per immaginare
un membro della specie di The Predator che
incontra gli umani in un ambiente relativamente primitivo. Questa
sembra una premessa abbastanza semplice, ma in realtà ci sono
alcune idee sbagliate agli occhi del pubblico su ciò che
Prey sta effettivamente cercando di realizzare,
almeno secondo l’opinione del regista del film Dan
Trachtenberg. Parlando con SFX Magazine, Trachtenberg ha
parlato di questi malintesi e ha chiarito come il film si collega
effettivamente al resto della serie Predator:
“Voglio dirlo in modo specifico,
perché penso che ci sia stata una certa confusione su quello che le
persone hanno capito di Prey: nella mia mente, questo non è un film
prequel, non è ‘Raccontiamo l’origine del Predator’. Questo è
semplicemente qualcosa di ambientato prima del film originale di
Predator. Questo film racconta la prima volta che un essere della
razza dei Predator arriva sulla Terra.”
Prey, la trama ufficiale
Ambientato 300 anni fa nella Nazione
Comanche, Prey è la storia di una giovane donna di nome
Naru, guerriera feroce ed estremamente abile. Cresciuta all’ombra
di alcuni dei più leggendari cacciatori che si aggirano per le
Grandi Pianure, Naru intende proteggere la sua gente quando un
pericolo minaccia il suo accampamento. La preda che insegue, e che
infine affronta, si rivela essere un predatore alieno altamente
evoluto con un arsenale tecnologicamente avanzato: ne nasce una
feroce e terrificante resa dei conti tra i due avversari.
Prey è diretto da Dan Trachtenberg, scritto da Patrick
Aison (Jack Ryan, Treadstone) e prodotto da John
Davis (Jungle Cruise, The Predator), Jhane Myers
(Monsters of God) e Marty Ewing (It – Capitolo
due), con Lawrence Gordon (Watchmen), Ben Rosenblatt
(Snowpiercer), James E. Thomas, John C. Thomas e Marc
Toberoff (Fantasy Island) come produttori esecutivi.
ATTENZIONE: Questo articolo
contiene spoiler della serie Ms.
Marvel
Mercoledì 13 è uscita su
Disney+ la sesta e ultima
puntata di Ms. Marvel. La serie
MCU si è conclusa con
un importante colpo di scena che sicuramente avrà un impatto sulle
future linee narrative del franchise.
La serie tratta di Kamala
Khan (Iman
Vellani), una liceale di origini pakistane che vive
nel New Jersey e che è una grande fan degli
Avengers. Travestendosi di Capitan
Marvel per una gara di cosplay, Kamala scopre di
non essere poi così diversa e così lontana dalla sua eroina
preferita. Dopo varie peripezie, nell’ultima puntata viene rivelato
che Kamala/Ms. Marvel è dotata di abilità
speciali in seguito ad una mutazione genetica. Questa
dichiarazione, posta negli ultimi minuti dello show, non può
passare inosservata. Vediamo che conseguenze potrebbe
portare nel Marvel Cinematic
Universe il
finale di stagione di Ms.
Marvel.
Una nuova generazione di
supereroi
A scoprire la mutazione
genetica di Ms. Marvel è Bruno
(Matt Lintz). Ora bisogna capire a che stadio sia
questa variazione del DNA. Va avanti da sempre? È iniziata solo
ora? È stata indotta da qualcuno o da qualcosa? Se così fosse, ciò
confermerebbe la teoria sulla Strega Scarlatta secondo cui i poteri da mutante di
Wanda sono
stati “accesi” dalla Pietra della Mente.
E se l’X-Gene di Kamala si
fosse attivato in età adolescenziale? Qualcosa di simile è già
successo tra i mutanti. D’altronde, la squadra degli X-Men
era composta da adolescenti quando è stata introdotta. I fan
sicuramente si aspettano che nell’MCU gli
X-Men arrivino già adulti, ma potrebbe avere
senso introdurre una squadra di giovani mutanti. Si parla sempre
dei Giovani Vendicatori, ma potrebbero essere gli
X-Men la nuova generazione di supereroi dell’MCU.
Cosa c’entrano i mutanti
nell’MCU?
Sappiamo che l’arrivo degli
X-Men – e dei mutanti in generale – nell’MCU deriva
dall’acquisizione da parte della Disney della
20th Century Fox. Tuttavia, non sono ancora state
date spiegazioni a livello di trama per la comparsa di queste
creature all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel.
Probabilmente, il modo più semplice
per motivare l’arrivo dei mutanti nell’MCU
è dare la colpa allo Snap di
Thanos. L’immenso potere che le Gemme
dell’Infinito sono in grado di generare potrebbe aver portato
anche all’arrivo di creature dal codice genetico alterato, come
appunto Ms. Marvel. Un’altra
possibile spiegazione è legare i mutanti agli esperimenti di
Kree (colui che sta dietro alla genesi degli
Inumani).
I poteri di Ms.
Marvel nei fumetti
Nel
corso di Ms. Marvel, Kamalaha
imparato gradualmente a capire e a gestire i propri poteri.
Tuttavia, per ora la versione live-action dell’eroina non ha ancora
sviluppato le doti specifiche della sua controparte dei
fumetti.
Nella serie, i poteri della ragazza
sono principalmente legati al Bracciale Noor. Ora che
è entrata in gioco la mutazione genetica però, Ms.
Marvel non ha più bisogno del braccialetto e può
finalmente mostrare tutta la forza che caratterizza il mutante nei
fumetti. Speriamo che tutto ciò avvenga al più presto!
Odio e paura nei confronti dei
mutanti
L’arrivo dei mutanti nell’MCU
è sicuramente visto come una minaccia dalla maggior parte dei
personaggi. Generalmente, gli umani hanno orrore di queste
creature, forse perché temono che potrebbero esserci delle
mutazioni nascoste nei loro stessi geni e che queste potrebbero
minacciare la propria salute fisica e mentale.
Il timore è quindi dilagante
nell’MCU:
la Damage Control, preoccupata per l’emergere di bambini
con superpoteri, ha preso di mira
Spider-Man e Ms. Marvel. Tuttavia, questa
paura per gli esseri ”strani” o super-potenti non si addice troppo
ad un mondo in cui i Vendicatori sono visti come
supereroi…
Ulteriori mutazioni
Se dopo Ms. Marvel dovesse davvero arrivare una squadra
di mutanti adolescenti, probabilmente si aprirebbe
nell’MCU la strada per
l’ingresso di altri personaggi dal DNA alterato. Non bisogna però
credere che gli X-Men siano i primi eroi mutanti a comparire
nel franchise.
Oltre a quelli che arriveranno
prossimamente, sembra che ci siano già diversi mutanti che si
muovono clandestinamente nell’MCU. Già con Eternals sono apparsi gli androidi, creature
che per molti sono collegati ai mutanti. Inoltre, come abbiamo
detto sopra, la Strega Scarlatta sembra avere molte cose in comune con
queste creature.
Ms.
Marvel: membro degli Avengers o degli X-Men?
Dato il suo amore per
Capitan Marvel e per i Vendicatori, non sarebbe una sorpresa se Kamala
Khan si unisse agli Avengers.
E se invece il piano dell’MCU fosse di farla entrare
negli X-Men?
È difficile dedurre cosa accadrà
nell’MCU basandosi sui fumetti,
dato che nel Marvel ComicsMs.
Marvel non è un mutante ma
un Inumano. D’altronde, per come viene descritta nello
show, Kamala appare un’outsider, aspetto che la renderebbe
perfetta per la squadra degli X-Men.
Rolling Stone ha
pubblicato un rapporto scottante sulla campagna online
#ReleaseTheSnyderCut. La scoperta sorprendente è che circa il
13% degli account che hanno preso parte alla campagna dedicata alla
Zack Snyder’s Justice League sono falsi, il
che rappresenta un aumento considerevole rispetto al 3-5% di
account falsi standard per qualsiasi altro argomento di tendenza, e
suggerisce che potrebbe esserci stata una manipolazione forzata che
alla fine ha portato ad anni di incessanti molestie online da parte
dei detrattori di Zack Snyder o del suo
lavoro.
Tuttavia, ancora più dannose sono
alcune rivelazioni sul controverso regista che dipingono un quadro
notevolmente diverso da quello che siamo stati portati a credere, e
potrebbero potenzialmente suggerire il suo coinvolgimento in alcuni
degli attacchi più mirati. C’è molto di cui discutere, quindi
analizziamo insieme nel dettaglio i segreti dietro alla campagna
#ReleaseTheSnyderCut.
Zack Snyder avrebbe minacciato di
rovinare la carriera di Geoff Johns e Jon Berg
In seguito all’annuncio
della sua director’s cut della Justice League nel 2020,
Snyder sarebbe stato deciso a rimuovere i nomi di
due produttori del film – Geoff Johns e
Jon Berg – che riteneva avessero influito
negativamente sulla sua perdita del controllo creativo della DC
Films.
Secondo il rapporto, è arrivato
persino a minacciare un dirigente del reparto di post-produzione
dello studio, dicendo: “Geoff e Jon stanno mettendo mano sul
mio montaggio. Ora li distruggerò sui social media“.
Almeno il 13% degli account di
#ReleaseTheSnyderCut erano falsi
Sono trapelati due rapporti
distinti commissionati da WarnerMedia, secondo i
quali almeno il 13% degli account di
#ReleaseTheSnyderCut erano falsi.
Si tratta di un aumento drastico
rispetto al 3%-5% di account falsi che gli esperti informatici
trovano di solito su qualsiasi argomento di tendenza. Anche
Q5id e Graphika hanno
identificato l’attività sospetta in modo indipendente, mentre
un’altra società, la Alethea Group, ha scoperto
che forsnydercut.com era stato registrato da una
persona che gestiva un’agenzia pubblicitaria che prometteva di
portare “traffico Avatar istantaneo ed economico al vostro sito
web“.
Gli studios rivali sono rimasti
perplessi da questo tipo di intervento per mesi, ma dopo l’uscita
del film è diventato chiaro che qualcosa non quadrava. Un dirigente
del marketing digitale ha spiegato il bizzarro fenomeno: “Basta
guardare il calo: [quell’hashtag era] in tendenza con un
milione di tweet al giorno per quando volevano rilasciare la
Snyder Cut. Ed è sceso a 40.000 in pochi giorni. Non si è mai
visto un calo del genere in modo organico”. Invece, secondo il
dirigente, si tratta di un classico esempio di “reclutamento
per avviare un movimento“.
Zack Snyder sospettato di essere
coinvolto nella manipolazione
Una rivelazione ancora più
scioccante è che molte delle venti persone con cui Rolling Stone ha
parlato sospettano che sia stato Snyder stesso a
lasciarsi coinvolgere nella campagna
#ReleaseTheSnyderCut e che ne abbia manipolato gli eventi,
potenzialmente anche finanziandola.
Snyder scarica la
colpa sulla Warner Bros. e sostiene che lo studio
stava “cercando di sfruttare la mia base di fan per aumentare
gli abbonamenti al loro nuovo servizio di streaming“. Sebbene
Rolling Stone non accusi Snyder di esserne stato
totalmente coinvotlo, sembra suggerire che probabilmente sapeva più
di quanto non abbia lasciato intendere, e una delle sue fonti ha
dipinto un quadro piuttosto negativo del regista: “Zack era
come un Lex Luthor che portava
scompiglio“.
Le minacce di violenza hanno
spinto la Warner Bros. ad agire
Quando una foto delle teste
decapitate di Geoff Johns, del presidente della DC
Films Walter Hamada e dell’ex presidente del
Warner Bros. Pictures Group Toby Emmerich è
diventata virale sui social media, WarnerMedia ha preso
provvedimenti e si è rivolta a una società di cybersicurezza per
analizzare la crescente quantità di trolling.
Il loro rapporto si concludeva
così: “Dopo aver analizzato le conversazioni online sull’uscita
del
film di Snyder, in particolare gli hashtag ‘#ReleaseTheSnyderCut‘
e ‘RestoreTheSnyderVerse’ su Facebook, Twitter e Instagram,
[gli analisti] hanno rilevato un aumento dell’attività negativa
creata da autori sia reali che falsi“.
Una comunità identificata era
composta da autori veri e falsi che diffondevano contenuti negativi
su WarnerMedia per non aver ripristinato lo
“SnyderVerse”. Inoltre, all’interno della scansione degli autori su
Twitter, Facebook e Instagram sono stati identificati tre leader
principali, uno per ogni piattaforma. Questi leader hanno ricevuto
la maggior quantità di engagement e hanno ottenuto molti follower,
il che ha dato loro la possibilità di influenzare l’opinione
pubblica.
Rolling Stone ha
svolto ricerche indipendenti sulla questione, chiedendo ad altre
tre società di cybersecurity e social media intelligence di
indagare. L’analisi di Q5id ha rilevato che
“non c’è dubbio che i bot fossero coinvolti“, e
Becky Wanta, CIO e CTO, ha spiegato: “Ci sono
alcuni schemi tipici dei bot e che abbiamo visto in questo caso.
Arrivano quasi contemporaneamente e in gran numero. E molte volte
l’origine di migliaia o addirittura milioni di messaggi può essere
ricondotta a un’unica fonte o due. A volte possono essere
ricondotti a server insoliti in paesi remoti. E il loro contenuto
sarà esattamente simile“.
Zack Snyder avrebbe ingaggiato una
società di marketing digitale per aumentare il coinvolgimento dei
fan di Batman v Superman in seguito a recensioni negative
Una fonte sostiene che, in
seguito all’accoglienza negativa da parte della critica di Batman v Superman: Dawn of Justice nel 2016,
Snyder abbia assunto una società di marketing
digitale per aumentare il coinvolgimento dei fan. Pur avendo
guadagnato 874 milioni di dollari a livello globale, il film è
stato considerato una delle più grandi delusioni dell’anno e ha
sostanzialmente fatto deragliare l’universo cinematografico della
DC prima ancora di iniziare.
Snyder ha mostrato
la sua prima versione di Justice League ai dirigenti della WB
quasi esattamente un anno dopo, all’inizio del 2017, ed è stato
accolto da una risposta tiepida, con Kevin
Tsujihara e i presenti che l’hanno giudicato un
“disastro” contorto e un “fallimento totale“. Di
lì a poco avrebbero cercato Joss Whedon come
sceneggiatore e consulente.
Zack Snyder è stato umiliato con
la nuova aggiunta di Joss Whedon
Nove giorni dopo,
Snyder ha proiettato un altro montaggio che
superava ancora le due ore. Whedon fornì le sue
note, ma Snyder non fu molto ricettivo. Nel marzo
dello stesso anno, Snyder ha vissuto una tragedia inimmaginabile
quando la figlia ventenne si è suicidata, ma ha continuato a
lavorare al film. Lo studio, nel frattempo, ha deciso di far
intervenire Whedon per cercare di alleggerire il tono del film.
Poi, a maggio,
Snyder ha proiettato la sua versione finale per i
responsabili dello studio, con una durata ragionevole di 2 ore e 18
minuti, ma anche questa è stata accolta negativamente, con una
fonte che ha affermato che era “inguardabile” e “priva di gioia”.
Dopo quella disastrosa proiezione, Snyder ha annunciato che avrebbe
abbandonato il progetto e, contemporaneamente, la morte di sua
figlia.
Justice League di Whedon è uscito a novembre
e, come prevedibile, ha ricevuto una risposta negativa da parte
della critica e dei fan. Con l’uscita della Snyder Cut, la Warner Bros. stava già
guardando al futuro e aveva già in mente di sostituire sia
Ben Affleck che Henry Cavill.
Zack Snyder ha rubato gli hard
disk dalla Warner Bros.
Secondo il rapporto,
Snyder ha mandato uno dei suoi montatori alla
Warner Bros. per recuperare gli hard disk che contenevano le sue
riprese di Justice League. Poiché si trattava di
proprietà dello studio, gli hanno chiesto di restituire gli hard
disk, ma lui si è rifiutato.
Il regista sostiene di essere
obbligato per contratto a recuperare tutti i file collegati al film
e di non essere stato interpellato. La sicurezza è stata informata
della questione, ma non è stato preso alcun provvedimento poiché il
film era già uscito e nessuno pensava che avrebbe cercato di
mettere insieme un montaggio alternativo.
Mentre la campagna
#ReleaseTheSnyderCut
attirava sempre di più l’attenzione, con attacchi ai dirigenti e ai
critici che si aggravavano di giorno in giorno, le persone estranee
a questo fenomeno hanno iniziato a chiedersi chi esattamente stesse
finanziando alcune delle trovate pubblicitarie di più alto profilo,
tra cui un annuncio a Times Square (del valore di oltre 50.000
dollari) e un aereo che sorvolava il San Diego Comic-Con con uno
striscione personalizzato. Invece di richiamare i suoi sostenitori,
Snyder ha solo aggiunto benzina al fuoco postando una foto di
contenitori di pellicola con il titolo dell’allora famosa
director’s cut.
Gli addetti ai lavori sono rimasti
sconvolti dalla sua ultima trovata: “Si è rifiutato di
restituire gli hard disk, che erano di proprietà dello studio.
Questa è stata solo un’altra stronzata orchestrata da Zack“.
Forsnydercut.com è
stato uno dei suoi più accesi sostenitori, lanciando il famigerato
hashtag, ma non è chiaro chi ci fosse effettivamente dietro il
sito. Da allora si è scoperto che il film era registrato a nome di
un uomo di nome Xavier Lannes che, secondo LinkedIn, era il
titolare di una società di pubblicità digitale con sede a Los
Angeles chiamata MyAdGency, che prometteva di portare “traffico
istantaneo ed economico di Avatar al vostro sito web“.
L’azienda è ora scomparsa.
Zack Snyder ha ricevuto 60 milioni
di dollari per finire la sua director’s cut e ha girato
segretamente scene durante la pandemia
Il nuovo amministratore
delegato della WarnerMedia Jason Kilar e il
dirigente della HBO Max Bob Greenblatt sono stati
coloro he hanno dato il via libera alla Snyder Cut e sembra che Snyder li abbia
leggermente ingannati affermando che non sarebbero state necessarie
nuove riprese. Tuttavia, la sua versione non era affatto vicina al
completamento e lo studio ha finito per dare a Snyder 60 milioni di
dollari aggiuntivi per completare la post-produzione e l’ampio
lavoro sugli effetti speciali, una cifra molto più alta rispetto ai
20-30 milioni di dollari di cui si vociferava.
Snyder ha anche
girato delle scene nel suo giardino durante l’apice della pandemia,
a quanto pare senza rispettare i protocolli COVID o le linee guida
del sindacato. Snyder ha confermato le due
riprese, ma afferma di aver seguito i protocolli e sostiene che una
delle riprese è stata autorizzata dallo studio. Ha inoltre
richiesto allo studio altri 13 milioni di dollari, che non facevano
parte dell’accordo, dal momento che non avrebbe dovuto girare alcun
filmato extra.
Zack Snyder e Ray Fisher
potrebbero aver lavorato insieme
Le cose sono andate di male
in peggio per la Warner Bros. durante la campagna
#ReleaseTheSnyderCut, quando sono emerse accuse schiaccianti
contro Joss Whedon e una delle star del film, Ray Fisher, ha
iniziato a inveire pesantemente contro i produttori Geoff Johns e
Jon Berg.
Secondo l’articolo, “quasi
tutti gli addetti ai lavori intervistati da Rolling Stone affermano
di ritenere che Fisher e Snyder lavorassero inseme, sulla base dei
tweet di Fisher che arrivano direttamente sulla scia delle
richieste dietro le quinte di Snyder”. Snyder definisce
l’accusa “totalmente falsa”; Fisher ha rifiutato un commento a
Rolling Stone. Per quanto riguarda le accuse di razzismo mosse da
Fisher, un’indagine esterna non ha trovato “alcun supporto
credibile” all’esistenza di animosità razziale e ha scagionato Toby
Emmerich, Jon Berg e Geoff Johns da qualsiasi accusa di ingiustizia
razziale.
Martian Manhunter non avrebbe mai
dovuto essere nel film
Martian
Manhunter non avrebbe dovuto essere presente in Justice League di Zack Snyder
e la sua inclusione ha lasciato lo studio completamente spiazzato
perché non era presente nella sceneggiatura. Inoltre, ha
interferito con i piani dello studio di utilizzarlo in un progetto
separato e non volevano che il personaggio fosse sprecato in due
scene a caso. Secondo quanto riferito, Snyder
avrebbe minacciato di cancellare altre riprese dal film se non
avesse avuto la meglio, nello stesso momento in cui Ray
Fisher ha alzato i toni su Walter Hamada,
che era il principale oppositore di Snyder e che
aveva chiesto la rimozione di Martian
Manhunter.
Hamada è stato
anche assolto da qualsiasi illecito durante l’indagine esterna e
stava lavorando in un’altra filiale della WM
quando è uscito Justice League, quindi le affermazioni di
Fisher erano prive di fondamento. Jason Kilar ha
scavalcato il team e ha permesso la presenza di Martian
Manhunter, cosa che ha fatto arrabbiare molti addetti ai
lavori. A Snyder sono stati concessi altri 13 milioni di dollari
per terminare il film, portando la produzione a 73 milioni di
dollari. I costi di marketing hanno portato il film a superare i
100 milioni di dollari.
Secondo Samba TV, 1,8 milioni di
famiglie americane hanno guardato almeno i primi cinque minuti del
film.. Tuttavia, solo un terzo ha terminato il film in una sola
seduta e, alla fine della prima settimana, è stato visto solo da
2,2 milioni di famiglie, con solo il 36% che lo ha terminato in una
sola seduta. Circa 4 milioni di famiglie statunitensi lo hanno
visto dopo quasi 40 giorni. Si ritiene che sia l’ottavo film più
trasmesso in streaming del 2021, ma è ben lontano dal successo che
alcuni dei suoi più accesi sostenitori avevano previsto.
Il regista di Godzilla vs Kong
Adam Wingard avrebbe chiesto a Zack Snyder di dire ai suoi fan di
smettere di bombardare le recensioni del suo film, ma Snyder non ha
fatto nulla
Johanna
Fuentes e Tatiana Siegel hanno attirato
l’ira dei sostenitori di SnyderCut all’inizio del 2021, e Snyder ha
persino detto a quest’ultima di modificare una storia sull’ingaggio
di Kiersey Clemons in The
Flash: “Ti sto solo dicendo cosa faranno i fan.
Fidatevi di me, sono molto, molto, molto violenti“. Quando il
giornalista ha rifiutato, i suoi fan sono stati pronti ad
attaccare.
Godzilla vs. Kong di Adam
Wingard è stato una delle tante vittime del movimento
Snyder Cut, con i sostenitori che hanno bombardato
il film sul MonsterVerse a causa della sua vicinanza con Justice League di Zack
Snyder. Secondo quanto riferito, Wingard avrebbe persino
contattato Snyder per chiedergli di porre freno alla carica
violenta dei suoi seguaci, ma lui ha rifiutato. Afferma che non è
stata fatta alcuna richiesta e osserva timidamente: “Inoltre,
non controllo i miei fan. Hanno la loro volontà e le loro opinioni;
mi date davvero troppo credito“. Wingard ha rifiutato
ulteriori commenti.
La Warner Bros. è
riuscita a esercitare pressioni su IMDb per eliminare gli autori
delle recensioni di Godzilla vs Kong. Le cose
hanno preso un’altra piega quando la folla ha preso di mira
The Suicide Squad di James
Gunn, una mossa che sembra aver costretto
Snyder a rilasciare una dichiarazione,
riconoscendo finalmente la natura tossica della sua fanbase. Sia
Godzilla vs. Kong che The Suicide
Squad hanno finito per superare ampiamente Justice League di Zack Snyder
su HBO Max, con il primo che si è anche classificato come l’ottavo
film di maggior incasso del 2021 al botteghino.
Zack
Snyder è passato a Netflix, dopo aver ultimato Army of the Dead l’anno scorso, e sta
attualmente lavorando al progetto in due parti dal titolo
Rebel Moon, dove Ray Fisher
interpreta un combattente della resistenza chiamato Blood
Axe. La Warner Bros. non ha piani futuri
per la DC con nessuno dei due.
Walter Hamada, che
ha sostenuto The Batman di Matt Reeves,
dovrebbe rimanere a bordo, così come Geoff Johns,
che è dietro a Stargirl di The CW, e Jon
Berg, che è nelle prime fasi di sviluppo di una serie di
progetti DC non annunciati.
La dichiarazione di Zack
Snyder
In una dichiarazione finale
rilasciata su Rolling Stone, il regista ha affermato: “Come
artista è stato appagante poter finalmente vedere realizzata la mia
visione della Justice League dopo un periodo così difficile della
mia vita e che sia stata accolta così bene. Sono grato sia alla
community che alla Warner Bros. per aver permesso che ciò
accadesse. Soffermarsi sulla negatività e sulle voci non serve a
nessuno“.
Un disastroso precedente
Resta da vedere se questa
saga continuerà o se la Warner Bros. preferisce
che tutto questo trovi una sua naturale conclusione,
indipendentemente dalla potenziale colpevolezza di
Snyder.
In ogni caso, la manipolazione
dilagante dei social media è preoccupante non solo per Hollywood,
ma per il mondo in generale. Wanta di
Q5id avverte: “Questa è la mia preoccupazione
per la manipolazione che sta avvenendo all’interno di queste
campagne tossiche, come
#ReleaseTheSnyderCut, con conseguenze che portano al
condizionamento del tribunale dell’opinione pubblica. Bisogna
affrontarlo, perché peggiorerà prima di migliorare“.