Ecco il primo trailer di Shazam! Fury
of the Gods, direttamente dal San Diego Comic Con
2022, dove si sta svolgendo il panel della DC / Warner!
Cosa sappiamo di Shazam! Fury of
the Gods
Shazam! Fury
of the Gods sarà diretto ancora una volta
da David F. Sandberg e vedrà il ritorno
di Zachary
Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al
cinema il 21 dicembre 2022. Nel cast è confermato il ritorno di
Asher Angel, mentre i villain saranno interpretati
dalle new entry Helen Mirren, Rachel
Zegler eLucy
Liu. Mark
Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana,
mentre Djimon
Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo
film è uscito nelle sale ad aprile 2019.
Manca un mese all’uscita di House of
the Dragon, la serie prequel de Il Trono di
Spade. Lo show, una produzione HBO, sarà distribuito dal 22
agosto su Sky
Atlantic. Il fondamento della serie è l’opera
Fuoco e sangue di George R. R.
Martin, ambientata due secoli prima dei fatti di
Game Of Thrones. Chi ha letto i libri della saga, è
sicuramente avvantaggiato, ma noi arriviamo in soccorso di chi non
conosce Fuoco e sangue. Per prepararsi alla visione,
ecco 11 fatti essenziali del libro che potrebbero servire per
comprendere House of theDragon.
I Targaryens e Valyria
Valyria era la più
grande e potente città del mondo esplorato, simile all’antica Roma
nel mezzo del suo impero tentacolare. E, proprio come Roma, nei
periodi bui Valyria era un focolaio di cospirazione
politica, alleanze segrete, tradimenti e omicidi.
Inizialmente, i Targaryen
non erano una forza particolarmente rilevante tra i Signori del
Drago, dato che ogni clan manovrava parte del potere politico.
Sono stati gli effetti della catastrofe naturale e la
determinazione di Aegon il Conquistatore a trasformare i
Targaryen, i protagonisti di House of the Dragon in re e
regine.
La profezia di Daenerys
Ciò che ha permesso
ai Targaryen di sopravvivere al disastro naturale è
la lungimiranza oracolare di DaenerysTargaryen,
la figlia nubile di Lord Aenar Targaryen. La
ragazza ha una visione della distruzione di Valyria e, attraverso un’incredibile combinazione
di fortuna e abilità magiche, riesce a mettere in salvo la sua
famiglia.
I Targaryens si spostano a
Dragonstone
Fidandosi delle profezie di
Daenerys, Lord Aenar fa i bagagli e nel
114 a.C. trasferisce la dinastia Targaryen a
Roccia del Drago nel Mare Stretto.
Aenar parte coraggiosamente dalla sua patria con
tutto ciò che possiede: tutte le sue mogli, i figli, i parenti, e
anche i cinque draghi. Le altre Casate di Valyria,
credendo che i Targaryen stiano fuggendo per paura,
danno a Lord Aenar il soprannome di “Aenar
l’Esule.” Questo evento segna l’occupazione dei
Targaryen a Roccia del Drago e, stando al
trailer, la città sarà presente anche in House of the
Dragon.
La posizione strategica di Roccia
del Drago
La nuova residenza dei
Targaryen è la scoscesa e vulcanica isola di Roccia
del Drago con il suo imponente castello. Parte
delle Crownlands, l’affioramento ha una posizione
strategica in quanto protegge l’ingresso della Baia delle Acque
Nere e l’accesso ad Approdo del Re.
Sfruttando Roccia del
Drago, i Targaryen formano strette alleanze con altre
dinastie delle isole vicine per controllare gran parte del
commercio che attraversa il Mare Stretto. Attraverso
House of the Dragon scopriremo che Roccia
del Drago è il punto di partenza perfetto per l’invasione
del Continente Occidentale.
Il Disastro di
Valyria
Sappiamo dagli eventi del Il
Trono di Spade che Libera Fortezza
di Valyria, insieme al suo popolo e ai
draghi, viene completamente distrutta da un enorme cataclisma
geologico. La causa del disastro è da ricercarsi nell’esplosione
dei vulcani della penisola: i “Quattordici Fuochi“.
Una massiccia reazione a catena di incendi e terremoti, fa eruttare
i vulcani e divide la penisola annientando tutto ciò che è vivo. Il
Disastro avviene 400 anni prima della Guerra dei
Cinque re e dodici anni dopo il trasferimento di Lord
Aenar Targaryen e della sua famiglia a Roccia del
Drago. Detto ciò, in House of the Dragon
probabilmente assisteremo almeno in parte alla distruzione di
Valyria e al trasferimento dei Targaryen.
Aegon il
Conquistatore
C’è un personaggio di House of the
Dragon che potrebbe essere particolarmente
interessante. Si tratta di Aegon, un
Targaryen nato nel 27 a.C.
da Aerion e da sua moglie Lady Valaena
della Casa Valeryon.Per mantenere puro il sangue
della sua famiglia, Aegon sposa le sue sorelle,
Visenya e Rhaenys.
Inoltre, Aegon fa realizzare la Tavola
Dipinta, una splendida mappa strategica di
Westeros.Considerato uno dei più grandi capi del suo tempo,
Aegon usa la guerra solo come mezzo per prendere potere,
senza incaponirsi in sanguinose lotte sul campo di
battaglia.Il
guerriero è molto fedele alle sorelle/mogli ed è generoso con i
suoi fedeli seguaci e con il suo amico Orys
Baratheon.
I draghi di Aegon
Quando Lord Aenar Targaryen
trasferisce la sua famiglia a Roccia del Drago, porta con
sé i suoi cinque draghi. Uno di questi vive abbastanza a lungo da
diventare il drago di Aegon. Si tratta
di Belarion, la creatura che possiamo vedere di
sfuggita anche nel trailer di House of the
Dragon. Aegon possiede anche altri due
famosi draghi cresciuti a Roccia delDrago: Vhagar e Meraxes. Se il
personaggio cavalca Balerion, la sua regina guerriera
Visenya è legata a Vhagar mentre
la regina
Rhaenys predilige Meraxes.
Aegon conquista il Continente
Occidentale
L’ambizioso Lord Aegon
chiede ai re litigiosi dei Sette Regni di scegliere se
inginocchiarsi o subire la distruzione. In cima a Balerion
il Terrore Nero e armato della lama d’acciaio di
Valyria, Lord Aegon inizia la sua invasione del
Continente Occidentale. Vedendo la resa dei regni davanti
al soffio ardente dei suoi draghi, il re si dimostra un giusto
tiranno con coloro che si inginocchiano, ma è spietato con i suoi
nemici e con qualsiasi ribelle o traditore. Tra i luoghi conquisati
c’è anche Grande Inverno dove i sovrani, gli
Stark, si inginocchiano davanti al Conquistatore.
Questo fatto porta al tentativo di Robb Stark di
separarsi dal regno e quindi agli eventi di Game of Thrones.
La fondazione di Approdo del Re
Quando Aegon parte per la prima volta
con il suo esercito di stendardi e draghi da Roccia del
Drago, le navi sbarcano sulla foce del Fiume delle
Rapide Nere. Qui il re trova un piccolo villaggio di
pescatori sormontato da tre colline.
Aegon immediatamente solleva nel luogo
un’aspra palizzata e, una volta completata la conquista di
Westeros, il sovrano torna nel luogo in cui era
sbarcato e fonda Approdo del Re. Dopo aver raccolto tutte le spade
degli eserciti sconfitti, Aegon le usa per creare il suo
leggendario Trono di Spade.
La datazione
Le vittorie di Aegon
il Conquistatore stravolgono completamente il Continente
Occidentale, schiacciando o estinguendo le Case dominanti e
riallineando l’orgazzione del potere dei Sette
Regni.
Il passaggio di
Aegon nel Continente Occidentale è un evento così
grande che modifica il modo di misurare il tempo: il sistema di
datazione usato in Game of Thrones(e probabilmente
anche in House of the Dragon) usa le
sigle PC (Prima della Conquista) e CA (dalla Conquista
di Aegon).
The Baratheon Relationship To The
Targaryens
Aegon Targaryen ha
pochi amici, ma è estremamente legato a un uomo, Orys
Baratheon. I due sono amici dall’infanzia e partono insieme
alla conquista di Westeros. Aegon dice che Orys è
la sua mano destra e i maestri occidentali considerano
Orys la spalla del re. Sempre al fianco di Aegon
in battaglia, Orys uccide l’ultimo dei re di
Storm, Argilac Durrandon.
Come visto ne
Il Trono di Spade, l’immensa alleanza tra i due è
destinata a finire: 200 anni dopo la conquista del
Continente Occidentale, inizia infatti una
guerra tra i Targaryen e i Baratheon.
Sicuramente, avremo modo nel prequel House of the
Dragon di vedere l’amicizia che ha unito le due
casate.
L’editore capo creativo della DC
Jim Lee afferma che il DC
Extended Universe non ha in programma di continuare lo
SnyderVerse. Al Comic-Con di San Diego, Jim
Lee ha dichiarato di essere stato coinvolto in molti dei
film del DCEU. Alla domanda di un fan tra il pubblico in merito al
futuro del suo lavoro in collaborazione con Zack, Lee ha rivelato
che al momento non ci sono piani per #RestoreTheSnyderVerse.
“Sai cosa è fantastico, abbiamo
trascorso due anni in isolamento, ed eccoci di nuovo a una
convention, a celebrare la forma d’arte, a sentirci bene. Lavoro
sui progetti in fase di sviluppo, giusto? Penso che la Snyder Cut
fosse la realizzazione della visione di Zack, ed è stata una storia
davvero soddisfacente, ma non ci sono piani per il lavoro
aggiuntivo su quel materiale. Sono stato felice di aiutare a
contribuire alla presentazione per le altre cose, ed è stato
divertente vedere quelle cose uscire nel mondo perché l’ho fatto
anni fa. In realtà pensavo che fosse stato cancellato, ma l’hanno
tenuto in deposito”.
Anche se Zack
Snyder non sarà più coinvolto nei progetti cinematografici
DC, i personaggi di SnyderVerse hanno ancora un futuro nel DCEU.
Non solo Jason Momoa e
Gal Gadot appariranno rispettivamente nei sequel
di Aquaman e Wonder Woman, ma i fan della DC sono anche
estasiati dal presunto ritorno di Henry Cavill nei
panni di Superman, come suggerito
da alcune delle voci più recenti in merito.
In occasione del Comic Con
di San Diego 2022, Marvel ha annunciato la
creazione di un Guanto dell’Infinito reale contenente sei
pietre preziose: un rubino, uno smeraldo, uno zaffiro, un diamante,
un granato e un’ametista. Il progetto di arte orafa è chiamato
Infinity Collection of Gemstones.
Stando a quanto dichiara Marvel, “Le sei pietre
combinate superano i 150 carati e hanno un valore totale stimato
che supera i 25 milioni di dollari”. La star di Shark
Tank,Daymond John, ha svelato gli
oggetti da collezione oggi e ha rivelato: “Ci sarà un numero
limitato di quelli certificati e saranno disponibili al pubblico in
gocce”.
Il debutto della collezione è una
sorta di momento di chiusura. Il
Guanto dell’Infinito nei fumetti è stato a lungo sospettato di
essere ispirato da una reliquia cattolica del XVI secolo: la mano
incorrotta di Santa Teresa d’Avila. Si dice che la reliquia sia la
vera mano della santa, ma nelle foto sembra non essere carne ma
metallo, con anelli su ogni dito che contengono gemme preziose. Il
nuovo guanto di sfida e la Collezione Infinity di pietre preziose
sembrerebbero riflettere le origini del pezzo.
Paul Gitter, SVP,
Marvel Consumer Products, ha
dichiarato: “I fan e i collezionisti sono un consumatore molto
importante per la Marvel poiché vivono veramente lo
stile di vita Marvel ogni giorno e cercano sempre
di connettersi con il marchio in modi nuovi e unici. Riteniamo che
questa autentica collezione di pietre preziose sia bella e
inaspettata e estenda la portata del marchio Marvel”.
Adam Mirzoeff,
gioielliere di quarta generazione e presidente di East Continental
Gems, ha curato la collezione mentre Darren
Romanelli, alias DRx, è stato il
direttore creativo della collezione.
Il Guanto dell’Infinito
personalizzato per ospitare queste gemme è stato appositamente
realizzato da Gentle Giant Ltd., un’azienda di giocattoli da
collezione e prodotti di consumo di fascia alta. Ecco una
descrizione di ciascuna delle pietre della vita reale e di ciò che
rappresentano:
La Gemma del Tempo
è uno smeraldo colombiano, di colore brillante. Documentata da
quattro laboratori di gemmologia, questa gemma non ha alcun
trattamento, avvicinandosi a 23 carati. Nell’Universo Marvel la Gemma del
Tempo ha la capacità di manipolare il tempo e i
luoghi.
La Gemma dello
Spazio è uno zaffiro proveniente dall’isola del Madagascar
e ha una frequenza di oltre 30 carati. Nell’Universo Marvel la Gemma dello
Spazio permette a chi la usa di esistere in qualsiasi
luogo, muoversi attraverso diverse realtà, deformare o
riorganizzare lo spazio, teletrasportarsi attraverso i piani
indipendentemente dalle leggi della fisica o dalle barriere
magiche.
La Gemma della
Realtà è un rubino naturale di forma ovale di oltre 15
carati proveniente dal Mozambico, in Africa. Nell’Universo Marvel – Compiti, realtà, concetti,
visioni – cose che normalmente sarebbero impossibili da realizzare
sono rese possibili con la Gemma della Realtà. Può
creare retroattivamente realtà alternative attorno a quei
cambiamenti.
La Gemma del
Potere è un’ametista naturale di forma ovale di oltre 35
carati.
Nell’Universo Marvel la Gemma del
Potere consente ai suoi utenti di accedere e manipolare
tutte le forme di energia, oltre a migliorare la propria forza
fisica. A pieno potenziale, la Gemma del Potere
può garantire l’onnipotenza. In particolare, il gioiello potenzia
gli effetti delle altre cinque pietre; è come una specie di chiave
per avviare il motore delle Gemme dell’Infinito come un’unica forza
collettiva. Il potere supremo dietro la Gemma del
Potere — e il motivo per cui si trova da sola in un posto
d’onore sul Guanto dell’Infinito — è il modo in cui la pietra
interagisce con le altre.
La Gemma
dell’Anima è questo granato Spessartite rosso arancio a
forma di cuscino che supera i 35 carati. Nell’Universo Marvel la Gemma
dell’Anima è servita da ispirazione per tutto il resto.
Può manipolare l’anima e l’essenza di una persona, controllare la
vita e la morte e contiene una dimensione tascabile chiamata Soul
World.
Il Gemma della
Mente è un diamante giallo taglio brillante rettangolare
di colore intenso e di elevata purezza, vicino a 35 carati.
Nell’Universo Marvel, la Gemma della
Mente consente a chi la usa di risvegliare o aumentare le
abilità psioniche come la telepatia e la telecinesi. Combinato con
la Gemma della Mente, può persino consentire
l’accesso a tutte le menti esistenti contemporaneamente.
In concomitanza con il debutto al
SDCC, East Continental Gems rilascerà anche una Gemma della Realtà
in edizione limitata a settembre 2022 come parte di una futura
collezione che sarà annunciata in un secondo momento.
Al Comic Con di San Diego 2022
arriva un nuovo annuncio, che cambia le carte in tavola. Rick
Grimes e Michonne torneranno nell’universo di The Walking
Dead in un nuovo spin-off su AMC. Interpretati
rispettivamente da Andrew Lincoln e
Danai Gurira, Rick e Michonne sono tra i due
personaggi più popolari della serie, anche se sono assenti dallo
show da un po’ di tempo. Rick è stato visto l’ultima volta nella
stagione 9, portato via in uno degli elicotteri del CRM, mentre
Michonne ha lasciato lo show nella stagione 10 alla ricerca di Rick
dopo aver scoperto le prove che era ancora vivo.
Al panel di The Walking
Dead al Comic-Con di San Diego 2022, Scott
Gimple, Chief Content Officer di The Walking
Dead, è stato raggiunto sul palco da Andrew Lincoln e
Danai Gurira. Insieme, hanno annunciato il tanto
atteso ritorno di Rick e Michonne, rivelando che la coppia reciterà
nel loro show spinoff. La serie sarà composta da sei episodi per
iniziare e uscirà nel 2023 su AMC e AMC+. Lo spin-off di Rick e
Michonne, attualmente senza titolo, sostituirà i precedenti piani
di AMC per i film di The Walking Dead. Inoltre, AMC ha pubblicato
un teaser poster per il progetto con l’iconica katana di
Michonne.
Secondo quanto riferito, secondo
Justin Kroll di Deadline, la decisione di
optare per una serie piuttosto che un film è stata il risultato del
recente cambio di leadership di AMC e del desiderio di concludere
la storia di Rick e Michonne sulla rete anziché nei cinema. Questo
ha sicuramente senso dato che The Walking Dead è
stato un punto fermo per AMC sin dal suo debutto, lanciando il
proprio franchise che attira ancora un pubblico enorme anche se
diminuito negli ultimi anni.
William Shatner si
è unito al cast di Masters of the Universe:
Revolution, il prossimo seguito di Revelation di Netflix. Sequel spirituale di He-Man and the
Masters of the Universe, Masters of the Universe:
Revelation di Kevin Smith è arrivato sul servizio di
streaming lo scorso anno suscitando molto clamore e dibattito.
La serie animata è stata
distribuita in due parti. Smith ha preso la controversa decisione
di concentrarsi maggiormente sul personaggio di Teela piuttosto che
su He-Man, il che ha suscitato una grande reazione da parte di una
certa parte della fan base di Masters of the
Universe. Tuttavia, Revelation ha comunque ottenuto
recensioni positive.
In Masters of the Universe:
Revelation, Teela corre contro il tempo per prevenire
l’imminente distruzione dell’universo mentre cerca di svelare il
mistero dietro la scomparsa della Spada del Potere. Con il
progredire della serie, i segreti del Castello di Grayskull vengono
rivelati e il finale si conclude con un climax emozionante che vede
Motherboard, un membro dell’Orda di She-Ra, assimilare Skeletor.
Una seconda stagione sembrava molto probabile, ma è stato
confermato che questa adotterà un approccio leggermente diverso.
Smith e il suo team creativo torneranno per la serie sequel
Masters of the Universe: Revolution, che riporterà
l’attenzione sulla battaglia tra He-Man e Skeletor.
Durante il Masters of the
Universe 40th Anniversary Panel al Comic-Con di San Diego,
a cui ha partecipato Screen Rant, è stato annunciato
che William Shatner si è unito al cast di Masters
of the Universe: Revolution. Non sono stati forniti ulteriori
dettagli sul ruolo del vincitore dell’Emmy, né è stato confermato
se Shatner sarebbe apparso come un personaggio regolare della serie
o in un ruolo ricorrente.
In occasione del Comic Con
di San Diego 2022, EW ha diffuso una
immagine ufficiale di Black Adam in cui finalmente
vediamo Dwayne Johnson nei panni dell’antieroe DC
e possiamo ammirarne il costume nel dettaglio:
Il film farà parte del panel della Warner Bros, che si svolgerà
questa sera.
Black AdamTutto quello che sappiamo
su Black Adam
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non
pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre,
la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e
costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del
film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black
Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
La serie è l’ultimo adattamento
live-action ad alto budget del classico franchise letterario del
famoso romanziere fantasy J.R.R. Tolkien. Si
svolgerà durante la Seconda Era della Terra di Mezzo, migliaia di
anni prima degli eventi delle trilogie di Hobbit e
Il Signore degli Anelli, tutte dirette dal regista
Kiwi Peter Jackson. Gli Anelli del Potere è concepito per
essere un’enorme epopea fantasy, che segue molti personaggi diversi
attraverso gli eventi sconvolgenti che hanno accompagnato l’ascesa
al potere di Sauron.
Anche se Il Signore degli Anelli: Gli anelli del
Potere rappresenterà una storia che non è mai
stata raccontata prima con dozzine di nuovi personaggi originali,
ci saranno alcuni nomi familiari già avvistati nel cast.
Considerando che questo show si svolge molto prima della loro
nascita, la maggior parte dei personaggi della trilogia de
Il Signore degli Anelli non potrà apparire, ma ci
sono personaggi della serie che sono immortali: gli elfi. Due dei
personaggi elfi più iconici del franchise, Elrond e Galadriel
(interpretati rispettivamente da Hugo Weaving e
Cate Blanchett nella trilogia originale),
appariranno in versioni molto più giovani di se stessi.
Grazie a
Screen Rant , che ha partecipato al panel, ecco la descrizione
dei filmati mostrati:
Il primo raffigurava Elrond che
gareggiava contro Durin (Owain Arthur) in una
prova di resistenza dei nani, un’impresa di forza che prevedeva la
rottura di una roccia. Anche se la clip si interrompe prima che
Elrond colpisca la sua roccia, è implicito che i due diventeranno
improbabili amici in seguito.
La seconda clip coinvolge i
personaggi di Harfoot Poppy (Megan Richards) e
Nori (Markella Kavenagh) che esaminano un gigante
addormentato noto come The Stranger (Daniel
Weyman), che si trova in un cratere circondato da fiamme
che scompaiono quando viene svegliato. Litigano su come reagirà la
madre di Nori, con un tono che risveglia il ricordo di Merry e
Pipino.
Gli orchi sono il soggetto della
terza clip, dopo aver ridotto in schiavitù alcuni elfi tra cui
Arondir (Ismael Cruz Córdova). Cercano di spezzare
le loro catene e un fuggitivo viene ucciso da una lancia tirata
prima che Arondir abbatta una tenda con un’ascia per esporre gli
orchi al sole.
La quarta clip vede Galadriel
incontrare Elrond, dove scherzano sulla sua abilità di guerriero,
con Elrond che dice che si aspettava che arrivasse coperta di fango
e sporcizia.
Galadriel appare anche nella
quinta e ultima clip, che la mostra arrivare a Númenor, il regno
dell’isola e il regno mortale più a Occidente prima delle terre
immortali, che è raffigurato in ampie inquadrature che includono
volti giganti scolpiti nella pietra.
Sempre in occasione della
presentazione a San Diego, sono stati svelati 22 character
poster:
Il
Signore degli Anelli: Gli anelli del Potere uscirà il 2
settembre 2022 su Prime Video in 240 territori dove è attivo il
servizio. La serie de
Il Signore degli Anelli ha riunito un cast enorme, che
include: Robert Aramayo, Owain Arthur, Nazanin Boniadi, Tom
Budge, Morfydd Clark, Ismael Cruz Córdova, Ema Horvath, Markella
Kavenagh, Joseph Mawle, Tyroe Muhafidin, Sophia Nomvete, Megan
Richards, Dylan Smith , Charlie Vickers e Daniel
Weyman.
La serie Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere è scritta da J.D. Payne e Patrick
McKay. Inoltre, Bryan Cogman di Game of
Thrones ha firmato come produttore consulente del
progetto con J.A. Bayona che ha diretto più
episodi. Oltre a quelli precedentemente annunciati, il team
creativo completo dello show sarà composto da: i produttori
esecutivi Lindsey Weber, Bruce Richmond, Callum Greene e l’ex capo
della programmazione di genere di Amazon Sharon Tal Yguado; lo
scrittore e produttore esecutivo Gennifer Hutchison; lo scrittore e
produttore esecutivo Jason Cahill; lo scrittore e produttore
esecutivo Justin Doble; produttore consulente Stephany Folsom; il
produttore Ron Ames; la scrittrice e co-produttrice Helen Shang; e
consulente di scrittura Glenise Mullins. Bayona sarà anche
produttore esecutivo insieme alla sua partner Belén Atienza. Chris
Newman è co-produttore.
A sorpresa, dopo il già epico
trailer di qualche giorno fa, Prime Video ha presentato al Comic Con
di San Diego 2022 un nuovo potente filmato diIl
Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere in
cui spicca, finalmente Sauron, con la sua “nascita” nella Terra di
Mezzo.
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere uscirà
il 2 settembre 2022 su Prime Video in 240 territori dove è attivo
il servizio. La serie de
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere ha riunito un cast enorme, che
include: Robert Aramayo, Owain Arthur, Nazanin Boniadi, Tom
Budge, Morfydd Clark, Ismael Cruz Córdova, Ema Horvath, Markella
Kavenagh, Joseph Mawle, Tyroe Muhafidin, Sophia Nomvete, Megan
Richards, Dylan Smith , Charlie Vickers e Daniel
Weyman.
La serie
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è
scritta da J.D. Payne e Patrick McKay. Inoltre,
Bryan Cogman di Game of
Thrones ha firmato come produttore consulente del
progetto con J.A. Bayona che ha diretto più
episodi. Oltre a quelli precedentemente annunciati, il team
creativo completo dello show sarà composto da: i produttori
esecutivi Lindsey Weber, Bruce Richmond, Callum Greene e l’ex capo
della programmazione di genere di Amazon Sharon Tal Yguado; lo
scrittore e produttore esecutivo Gennifer Hutchison; lo scrittore e
produttore esecutivo Jason Cahill; lo scrittore e produttore
esecutivo Justin Doble; produttore consulente Stephany Folsom; il
produttore Ron Ames; la scrittrice e co-produttrice Helen Shang; e
consulente di scrittura Glenise Mullins. Bayona sarà anche
produttore esecutivo insieme alla sua partner Belén Atienza. Chris
Newman è co-produttore.
Spesso i thriller più avvincenti
sono quelli che si svolgono in breve lasso di tempo, con un
protagonista costretto a misurarsi con una missione pericolosa e
qualcuno pronto ad impedirgli di portarla a termine. Un esempio
brillante e recente di ciò è il film Senza
freni, scritto e diretto nel 2012 da David
Koepp. All’interno di questo, un semplice fattorino in
bicicletta si trova ad entrare in possesso di qualcosa di molto
delicato, che lo porterà a vivere esperienze impensabili. Tra
adrenalina e tensione, si svolge così una storia particolarmente
avvincente che rielabora a suo modo le principali caratteristiche
del genere.
Koepp è uno degli sceneggiatori più
celebri di Hollywood, alternatosi negli anni tra generi diversi.
Egli è infatti lo scrittore di film come Jurassic Park, Mission:
Impossibile, Panic Room, Spider-Man, Secret Window e
Jack Ryan –
L’iniziazione. In particolare, egli si è distinto come
autore di thriller imprevedibili e solidi nella loro struttura.
Anche Senza freni si colloca in tale filone, esaltando
tale genere anche grazie al dinamismo che il lavoro del
protagonista porta inevitabilmente con sé. Inoltre, Koepp ha
raccontato di essersi ispirato ai film di William
Friedkin per le sequenze d’azione e di inseguimenti
presenti nella sua pellicola.
Costato 35 milioni di dollari, il
film non si affermò come un grande successo economico, ma ottenne
invece buoni pareri da parte della critica. In particolare, si è
elogiata la capacità del regista di esaltare tramite l’azione i
momenti più importanti del film. Si tratta dunque di un’opera da
riscoprire, che non mancherà di affascinare gli amanti del genere a
cui piace rimanere con il fiato sospeso. Prima di intraprendere una
visione del film, proseguendo qui nella lettura sarà possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Senza freni: la trama del
film
Protagonista del film è
Wilee, la cui vita è tutta una corsa tra le
affollate strade di New York dove svolge l’attività di rider,
guadagnandosi da vivere facendo consegne tramite la sua fidata
bicicletta. Recatosi un giorno presso la Columbia University per un
nuovo incarico, egli riceve il compito da una giovane di nome
Nima di consegnare una busta preziosa ad un
preciso indirizzo del quartiere Chinatown. Per farlo, però, avrà a
disposizione non più di 90 minuti. Il tempo a disposizione non è
molto, specialmente considerando il traffico della città, ma Wilee
conosce bene le strade e le scorciatoie ed è convinto di poter
portare a termine il compito come sempre.
Utilizzando una bici con telaio in
acciaio a scatto fisso e senza freni, egli è letteralmente un
filmine in velocità, a dir poco inarrestabile. Ben presto, però,
quella che sembrava una consegna come un’altra si rivela essere
qualcosa di più, qualcosa che Wilee non avrebbe mai neanche potuto
immaginare. La misteriosa busta che egli porta con sé sembra avere
infatti molta più importanza del previsto, a tal punto che il
poliziotto corrotto Bobby Monday intraprenderà un
vero e proprio inseguimento al fine di entrarne in possesso. Essere
presi equivale a morire, e per Wilee non c’è dunque altra
possibilità che pedalare e arrivare a destinazione per primo.
Senza freni: il cast del
film
Ad interpretare il protagonista
Wilee vi è l’attore Joseph
Gordon-Levitt, noto per film come (500) giorni
insieme, Il cavaliere oscuro – Il
ritorno, The Walk e Snowden. Per poter
assumere il ruolo del ciclista protagonista, Gordon-Levitt ha
dovuto sottoporsi ad un allenamento intensivo, al fine di poter
interpretare quante più scene possibili senza ricorrere a
controfigure. Naturalmente, l’allenamento ha previsto in
particolare attività ciclistiche. L’attore è però andato anche
incontro ad un brutto incidente. Durante le riprese, infatti, ha
impattato contro la parte posteriore di un taxi mentre andava a
tutta velocità in bicicletta. Nell’urto contro il lunotto l’attore
ha riportato al braccio una ferita che ha richiesto 31 punti di
sutura.
Accanto a lui, nei panni di Vanessa,
la ragazza di Wilee, vi è l’attrice Dania Ramirez.
Questa è nota in particolare per i ruoli di Maya Herrera in
Heroes e quello di Cenerentola in C’è una volta.
Ad interpretare Nima, compagna di stanza di Vanessa e colei che
assegna la busta da consegnare a Wilee, vi è l’attrice
Jamie Chung, nota per aver interpretato Mulan
nella serie C’era una volta. L’attore Henry
O è invece Mr. Leung, mentre Wolé Parks è
Manny, rivale di Wilee nell’attività di rider. Infine, il candidato
all’Oscar Michael Shannon
è presente nel ruolo di Bobby Monday, il corrotto agente di polizia
che insegue il protagonista. Un ruolo per cui l’attore si è
preparato con grande dedizione al fine di risultare il più
minaccioso possibile.
Senza freni: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Senza
freni è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in questione
o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in
totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che
in caso di noleggio si avrà a disposizione soltanto un dato periodo
temporale entro cui vedere il titolo. In alternativa, il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 22
luglio alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
La Biennale di Venezia, Cinecittà e
Mastercard sono onorati di dare il benvenuto all’Academy of Motion
Picture Arts and Sciences, per la prima volta alla Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in occasione del
suo 90° anniversario.
Le tre istituzioni condividono la
stessa visione e gli stessi valori. Formano, sostengono, promuovono
e premiano gli artisti del cinema di oggi e proteggono l’eredità e
la storia della cinematografia del passato.
Il nuovo Amministratore Delegato
dell’Academy, Bill Kramer, parteciperà alla Mostra con
diversi delegati dell’Academy, per dare il benvenuto ai membri
provenienti da tutto il mondo e celebrare insieme il cinema
internazionale. Kramer incontrerà la stampa in occasione di un
panel organizzato da Cinecittà al Lido, ospiterà un evento
esclusivo in partnership con Mastercard, incontrerà professionisti
Industry presenti alla Mostra e prenderà parte al Gala di
apertura.
“L’Academy of Motion Picture Arts
and Sciences è un’organizzazione internazionale profondamente
impegnata nel celebrare il cinema di tutto il mondo – dichiara Bill
Kramer – Siamo entusiasti di riunire la nostra famiglia del cinema
in Italia per ampliare e rafforzare l’obiettivo di coinvolgere i
nostri membri provenienti da tutto il mondo. Ringraziamenti
speciali vanno ai nostri partner Cinecittà, Mastercard, e la Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, per il loro
incredibile sostegno ai nostri sforzi e a questo viaggio”.
Roberto Cicutto, Presidente della
Biennale di Venezia e Alberto Barbera, Direttore artistico della
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, dichiarano: “E’ un
importante segnale per l’industria italiana del cinema e per
l’intera comunità cinematografica internazionale, che l’Academy
abbia scelto Venezia per presentare al mondo il suo nuovo
Amministratore Delegato. Ciò conferma l’intenzione dell’Academy di
aprirsi sempre più a partner internazionali, ma si tratta anche di
un significativo riconoscimento al ruolo centrale che ricopre la
Mostra nella promozione e nella valorizzazione dei film di qualità
in generale, e di quelli americani in particolare. Diamo il
benvenuto a questa prima volta dell’Academy alla Mostra di Venezia
e ci auguriamo che si tratti dell’inizio di una duratura
amicizia”.
“Il nostro rapporto con l’Academy
risale a quasi trent’anni fa – dichiara Nicola Maccanico,
Amministratore Delegato di CINECITTÀ – In passato abbiamo
presentato alcuni dei più importanti autori italiani, e questa
tradizione sta continuando nel nuovo Academy Museum, del quale
siamo orgogliosi di essere sostenitori dalla sua fondazione.
Guardiamo con slancio alle prossime collaborazioni e siamo onorati
di essere stati scelti come partner per sostenere le attività
dell’Academy in Italia. Cinecittà sta attraversando un periodo di
profondi cambiamenti; i nostri studi sono in corso di completo
rinnovamento, e sono già affollati di artisti internazionali che
speriamo di vedere selezionati nei festival di tutto il mondo. C’è
grande entusiasmo per il futuro, e speriamo che i nostri film
continuino ad alimentare il record di Oscar ricevuti da un Paese
non americano”.
“Siamo lieti di essere partner di
Cinecittà, della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia e dell’Academy per questa iniziativa unica – dichiara
Michele Centemero, Country Manager Italy Mastercard – che illustra
il nostro sostegno a queste importanti istituzioni, dedicate a
preservare e proiettare nel futuro l’arte del cinema. Attraverso
legami e partnership con i più importanti festival di cinema, e
come main sponsor della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica, Mastercard è impegnata nel creare eventi,
esperienze e momenti che permettono al pubblico e ai futuri talenti
di questa arte di essere sempre più vicini al mondo del cinema e a
quelli che ne fanno parte, in modo da creare un movimento dove
arte, business, società e individuo possono stare insieme ed
esplorare un futuro più inclusivo e innovativo”.
Netflix annuncia l’arrivo di Tutto
chiede salvezza. La serie in 7 episodi, liberamente tratta
dall’omonimo romanzo autobiografico di Daniele Mencarelli,
vincitore del Premio Strega Giovani 2020.
Tutto chiede
salvezza: quando esce e dove vederla in streaming
Tutto chiede salvezza
sarà disponibile dal 14 ottobre 2022 su Netflix.
Tutto chiede
salvezza: trama e cast
Finire per sette giorni
sotto regime di TSO vuol dire essere pazzi? È quello che si chiede
Daniele, un ventenne con un eccesso di sensibilità, che dopo una
crisi psicotica si risveglia nella camerata di un reparto
psichiatrico, assieme a cinque improbabili compagni di stanza con
cui pensa di non avere niente in comune, pressato dai medici che
gli vogliono frugare nel cervello, e accudito da infermieri che gli
sembrano cinici e disinteressati.
Ma sette giorni sono
lunghi, e quella che all’inizio gli sembrava una condanna pian
piano si trasforma in una delle esperienze più intense e formative
della sua vita. Una dramedy delle esistenze che recupera la radice
della nostra migliore commedia amara, riletta in chiave
contemporanea, come in un grido d’aiuto, straziante ma pieno di
speranza, da parte delle nuove generazioni e del loro enigmatico
disagio di vivere.
Federico
Cesari è il protagonista Daniele, a cui si affiancano
anche Andrea Pennacchi (Mario), Vincenzo
Crea (Gianluca), Lorenzo Renzi (Giorgio),
Vincenzo Nemolato (Madonnina) e Alessandro
Pacioni (Alessandro), che interpretano i suoi compagni di
stanza, nel reparto di psichiatria. Fotinì Peluso
(Nina) interpreta una compagna che Daniele aveva conosciuto al
liceo e che ritrova in reparto. Ricky Memphis (Pino), Bianca Nappi (Rossana) e
Flaure BB Kabore (Alessia) interpretano gli infermieri, mentre
Filippo Nigro (Dott. Mancino) e Raffaella
Lebboroni (Dott.ssa Cimaroli) i medici della clinica. Lorenza
Indovina (Anna), Michele La Ginestra (Angelo), Arianna Mattioli
(Antonella), madre, padre e sorella di Daniele. Carolina Crescentini (Giorgia) è la mamma di
Nina. Alla regia Francesco Bruni che ha anche
scritto la serie insieme a Daniele Mencarelli, Daniela Gambaro e
Francesco Cenni. La serie è prodotta da Picomedia.
Tutto chiede salvezza:
trailer
Le immagini del trailer
scorrono sulle note del brano dei Måneskin Vent’anni, che tornerà
anche in una puntata della serie.
Si può dire molto poco
nella recensione di The Gray Man che non sia un
elogio ai Fratelli Russo, che dopo la lunga e
profittevole parentesi nei Marvel Studios si affidano a Netflix per portare al cinema (in poche sale
selezionate dal 13 luglio e poi sulla piattaforma dal 22 luglio)
l’adattamento dei
romanzi di Mark Greaney.
The Gray Man, la trama
Quando il mercenario più
abile reclutato dalla CIA, noto come Court Gentry alias Sierra
Six, scopre accidentalmente che i vertici dell’agenzia sono
corrotti, comincia una corsa contro il tempo per smascherarli.
Purtroppo sulla sua testa penderà una taglia che spingerà gli
assassini di tutto il mondo a tentare di catturarlo e ucciderlo.
Tra questi c’è anche Lloyd Hansen, un ex agente della CIA cacciato
dall’organizzazione perché psicopatico. Con pochissimo aiuto e
tantissima forza di volontà, Sia cercherà di compiere la sua
missione, salvando la vita all’unica famiglia che abbia mai avuto e
che corre un pericolo mortale.
The Gray Man: adrenalina e
tritolo
Solo elogi per i
fratelli Russo, dicevamo, che hanno dimostrato
grande carisma e dedizione al progetto per aver messo in cantiere e
ultimato un’impresa titanica, che ha messo a ferro e fuoco mezza
Europa. I set dal vivo sono stati infatti teatro di grandi
esplosioni e macerie, dal momento che il film, per
tutte le due ora di durata, aumenta esponenzialmente la sua carica
di adrenalina e di… tritolo. Anthony e Joe Russo si divertono a far volare
le macchine da presa sopra palazzi, mari e montagne, in aria e per
terra, inseguendo il loro protagonista costantemente in fuga e
serrando sempre più il ritmo forsennato di un film che
omaggia chiaramente gli action anni ’80.
L’eroe è indistruttibile,
sopravvive a tutto, sopporta ogni ferita, sembra non farsi male
mai, né quando gliele suonano di santa ragione, né quando si
schianta a terra perché si butta attraverso una finestra chiusa per
salvarsi da… un’esplosione! The Gray Man è un uomo con un passato
tormentato, una macchia che gli sporca la fedina penale che però è
giustificata, si scopre, dal suo buon cuore. A dirla tutta, il
personaggio ricorda da lontano il protagonista di
Drive, che ha sempre il volto granitico di
Ryan Gosling, eppure questo Sia è dotato di ironia,
merce rara di questi tempi. Ma l’ironia è una caratteristica
condivisa anche con il villain, il terrificante Lloyd di
Chris Evans, che per la prima volta, al quinto film
con i Fratelli Russo, può mettere da parte il
bravo ragazzo per scatenarsi con crudeltà, attitude e anche una
certa simpatia. Perché se il suo villain è uno psicopatico
impunito, è anche davvero simpatico e buffo, a partire dal look e
dall’abbigliamento (che non a caso viene preso in giro dal nostro
silenzioso eroe).
Eppure a questo
The Gray Man manca qualcosa, probabilmente perché
la trama è davvero troppo esile e dritta per essere quella di uno
spy thriller. Più che un concentrato di malizia e cattiveria, con
intrighi e enigmi da scoprire con tanto di colpevole misterioso che
tira le fila dall’ombra, The Gray Man è un action
puro, che mescola le esplosioni e la fisicità di Jason
Bourne con l’eleganza di James
Bond e la velocità di Fast and
Furious. Adrenalina allo stato puro, due ore ininterrotte
di scene d’azione che coinvolgono i nostri protagonisti, ai quali
si unisce una efficace
Ana de Armas, che torna a lavorare con entrambi i
protagonisti del film, dopo aver condiviso con
Ryan Gosling e
Chris Evans rispettivamente i set di Blade Runner
2049e di Cena con delitto – Knives
Out.
Sulla scia di Red
Notice, per impegno produttivo e caratura del cast, The
Gray Man è una delle produzioni Netflix più costose, su cui la
piattaforma punta parecchio ma che, con ogni probabilità, visto
fuori dalla sala cinematografica perde anche il fascino di grande
spettacolo che i Russo comunque riescono a mettere in piedi, con
uno sguardo ricercato sui protagonisti e sull’ambiente che li
ospita. Il cinema è il posto per vedere The Gray Man, per la sala è
stato pensato e lì ha senso fruirlo, per apprezzarne acrobazie,
coreografie e scene di distruzione massiccia. Vederlo su uno
schermo a casa, per quanto grande, sarà comunque un impoverimento
dell’esperienza, che toglierà la maschera al
film, mostrandolo per quello che è, un treno veloce pieno di
star ma senza spirito.
Titanus, storica
casa di produzione e distribuzione cinematografica e televisiva
italiana, si farà raccontare dagli studenti dei Master di
Gestione della Produzione Cinematografica e Televisiva e
Writing School for Cinema and TV della Luiss
Business School, diretti dal professor Luca Pirolo.
Gli studenti verranno infatti
incaricati di realizzare un documentario sulla storia e sul futuro
della società, coordinati dal giornalista, regista e critico
cinematografico Marco Spagnoli, docente Luiss
Business School.
La collaborazione, nata anche grazie
al supporto di Francesca Tauriello, co-direttice di Writing School
for Cinema and TV, prevede una visita alla sede storica della
Titanus, la realizzazione di interviste con il CDA, la visione e
selezione di materiale d’archivio utile a raccontare la storia
della casa di produzione, in un progetto che si realizzerà in un
documentario.
Un’occasione unica per gli studenti
che avranno la possibilità di conoscere da vicino una delle case di
produzione più longeve al mondo, con oltre 1.500 tra film prodotti
e distribuiti, dal cinema muto ad oggi, e che sono il riflesso
della storia del nostro Paese. Totò,
Sophia Loren,
Dario Argento e Giuseppe Tornatore sono solo alcuni dei volti
“scoperti” da Titanus che, nell’ottica di innovare sempre i propri
prodotti, ha fatto dello spirito pionieristico una delle sue
caratteristiche principali.
Un passato dunque prezioso e unico
che però non ha esaurito la potenza creativa di una delle famiglie
che hanno fatto la storia del cinema italiano: oggi, con la terza
generazione, l’azienda intende aprirsi ai nuovi linguaggi e alle
opportunità che offre il settore, sempre rivolti verso il futuro,
ma senza mai dimenticare le radici che l’hanno consacrata nel
passato.
Il documentario sarà il frutto di un
cammino accademico e di formazione per gli studenti che lo
realizzeranno, un percorso che è iniziato con una Masterclass
presso Villa Blanc, sede della Luiss Business School, tenuta
dall’Amministratore Delegato della Titanus Massimo Veneziano e dal
Consigliere Titanus Simone Conti, con una speciale introduzione del
Presidente della Titanus Guido Lombardo.
È infine seguita la visione del
documentario “L’ultimo gattopardo” di Giuseppe Tornatore, ritratto
inedito e autorevole di Goffredo Lombardo, che si è tenuto nella
prestigiosa e appena restaurata Sala Cinema all’interno della
storica sede Titanus.
Grande successo per la rassegna “Un
mondo di sogni animati” firmata Lucky Red:La città incantataePrincipessa
Mononokehanno
conquistato i primi posti del box office confermando la
straordinaria capacità dello
Studio Ghibli di affascinare ogni volta il pubblico di
appassionati, ma anche nuovi spettatori. Dal 25 al 31
luglio è il turno di Nausicaä
della Valle del Vento di Hayao
Miyazaki. Il film ha debuttato in Giappone nel 1984 e
grazie agli incredibili risultati di botteghino e critica, ha
contribuito alla fondazione dello Studio Ghibli nel 1985.
In seguito a un cataclisma
che ha distrutto l’intero pianeta, una foresta tossica ha ricoperto
la maggior parte della superficie terrestre. In questo scenario
apocalittico, dove una nuova guerra è sul principio di esplodere,
il regno della Valle del Vento – governato da Jihl, padre della
coraggiosa principessa Nausicaä – è una delle poche zone ancora
popolate. Nausicaä ha due doni: saper cavalcare il vento volando
come gli uccelli e riuscire a comunicare con gli Ohmu, i
giganteschi insetti guardiani della foresta. Grazie alle sue
abilità nonché all’amore e alla stima del suo popolo, la
principessa Nausicaä intraprenderà una coraggiosa sfida volta a
ristabilire la pace e a riconciliare l’umanità con la Terra.
La Paramount ha rilasciato il primo
teaser trailer di Teen
Wolf: The Movie, il seguito della serie di successo di
MTV. Il trailer offre ai fan un primo sguardo al film
drammatico per adolescenti soprannaturale in arrivo, che segue
Scott McCall mentre cerca di raccogliere nuovi alleati con cui
combattere un terribile male.
Guarda il trailer di Teen Wolf: Il
film qui sotto:
Teen Wolf: The
Movie proviene dal creatore della serie Jeff
Davis, dagli MTV Entertainment Studios e dalla Orion
Television della MGM. È destinato a fare il suo debutto
quest’anno.”Nel film Paramount+, a Beacon Hills sorge la luna piena e
con essa è emerso un terribile male”, si legge nella
sinossi. “I lupi stanno ululando ancora una volta, chiedendo
il ritorno di Banshee, Werecoyote, Hellhound, Kitsune e ogni altro
mutaforma nella notte. Ma solo un lupo mannaro come Scott
McCall, non più un adolescente ma ancora un Alpha, può radunare
nuovi alleati e riunire amici fidati per combattere quello che
potrebbe essere il nemico più potente e letale che abbiano mai
affrontato.
Liberamente ispirato al film di
formazione con protagonista Michael J. Fox
del 1985, Teen
Wolf ha seguito la storia di uno studente delle
superiori emarginato dalla società di nome Scott McCall (Posey),
che viene improvvisamente morso da un lupo mannaro la notte prima
del secondo anno. La serie è andata in onda per sei stagioni dal
2011 al 2017.
In una recente intervista con
Rolling Stone, i Fratelli Russo hanno anticipato a cosa
sta andando incontro la loro carriera da registi. Secondo i due, in
futuro vorrebbero realizzare film sperimentali, come film horror e
persino musical. In effetti, Joe ha rivelato di aver già parlato
con diversi artisti, tra cui The Weeknd dopo la
sua impressionante esibizione al Super Bowl Halftime Show
nel 2021. Ecco cosa hanno detto:
Mi piacerebbe fare un musical. In effetti, stavamo parlando con
alcuni artisti contemporanei, tra cui The Weeknd, del tentativo di
far decollare un musical. Mi piacerebbe lavorare con qualcuno che
vuole fare un musical sperimentale. Ho pensato che quello che ha
fatto durante il suo show del Super Bowl fosse fantastico. Mi
piacerebbe vederlo come un film.
Un musical può sembrare un grande
cambiamento per i Fratelli Russo, noti principalmente per i film
Marvel, al momento, ma i fratelli
Russo hanno dimostrato la loro versatilità durante i loro 25 anni
di carriera nell’industria dell’intrattenimento. I fratelli hanno
già lavorato in altri generi come la commedia, avendo diretto la
pluripremiata serie Arrested Development dal 2003
al 2005. Oltre ai loro recenti thriller d’azione, i Russo hanno
co-creato una serie di spionaggio per Prime Video e sono impegnati a produrre un
adattamento live-action di Hercules della
Disney.
Mentre i Fratelli Russo stanno promuovendo il loro
nuovo film per Netflix, The Gray Man, ora al cinema e dal 22 luglio
disponibile in piattaforma.
Whoopi Goldberg offre un aggiornamento
sull’attesissimo progetto di Sister Act 3, che arriverà su Disney+. Parlando con ET, Goldberg anticipa i dettagli
della storia di Deloris in Sister Act 3 e afferma
che il personaggio è molto più adulto nel nuovo film. Goldberg
rivela che tornare nel ruolo tre decenni dopo “sembra giusto”. La
star spiega che girare i primi due film uno dopo l’altro ha
funzionato bene all’epoca, ma il terzo film in fase di sviluppo ha
aiutato il personaggio ad evolversi.
Sembra giusto. Perché abbiamo
fatto Sister Act 1 e 2 uno dopo l’altro, motivo per cui penso che
siano davvero fantastici. Ma ora hai bisogno di un po’ di spazio e
devi lasciare che [il mio personaggio] cresca e diventi un adulto,
ed è quello che è successo. Vedremo. Era un’adulta quando ha
iniziato, ma ora è molto più adulta.
Prodotto da Tyler
Perry, Sister Act 3 è ancora avvolto per lo più nel
mistero, trama, titolo ufficiale e data d’uscita sono ancora
sconosciuti. Per ora, sembra che Goldberg sia soddisfatta dei
progressi compiuti dalla produzione. Anche se la lista del cast per
il terzo film deve ancora essere annunciata, si può sperare che le
suore preferite dai fan Madre Superiora (Maggie
Smith), Suor Maria Raberta (Wendy
Makkena) e Suor Maria Patrizia (Kathy
Najimy), si uniranno a Deloris/Suor Maria Claretta mentre
lei intraprende un capitolo della sua vita.
Screen Rant ha ospitato
Tod McFarlane nella loro suite multimediale del
San Diego Comic-Con 2022 e gli ha chiesto se avesse ulteriori
notizie sul suo film in programma Spawn. A
conferma che nonostante i ritardi dovuti alla pandemia il progetto
sta ancora andando avanti e sta “aggiungendo tasselli”, McFarlane
rivela di avere alcune grandi novità in programma per il
New York Comic Con di ottobre:
Abbiamo deciso di fare questi
annunci al New York Comic Con. Ci stiamo muovendo? Stiamo
aggiungendo pezzi? Tutto vero, sì. Il meglio che posso dire in
questo momento, oltre a tutto ciò che sta accadendo, è che il
processe è stato in qualche modo rallentato durante la pandemia e
poi è ripreso. Soprattutto considerando che, per un po’, gli unici
film che le persone avrebbero visto durante la pandemia erano i
film sui supereroi, meno James
Bond. Ora si ha la possibilità di vedere Maverick e alcuni
altri grandi successi che stanno dando un segnale di ritorno alla
normalità. Ma al New York Comic Con ci sarà un grande
annuncio.
Il nuovo film dedicato a Spawn avrà
come protagonista il premio Oscar Jamie
Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo. Del cast
dovrebbe far parte anche Jeremy
Renner nei panni di Twitch
Williams. Greg Nicotero, truccatore
di The Walking
Dead, si occuperà del trucco e degli effetti
speciali. Il film sarà prodotto da Jason
Blum e dalla sua Blumhouse Productions.
Come da tradizione anche
il San Diego Comic Con 2022 diventa vetrina
fondamentale per la presentazione dei più importanti blockbuster
cinematografici del prossimo. Fresca del grande successo di
Top Gun: Maverick, la Paramount Pictures non si è
lasciata sfuggire l’occasione e ha deciso di portare al Convention
Center della città californiana il suo nuovo fantasy
Dungeons & Dragons: Honor Among the Thieves, che
arriverà nelle sale di tutto il mondo il prossimo marzo.
Prima della presentazione
ufficiale nella mitica Hall H c’è stata però un Tavern
Preview Night Party esclusivamente per la stampa mondiale
della experience dedicata al film di John Francis
Daley e Jonathan Goldstein. Uno dei
locali più famosi di San Diego, nel cuore del Gaslamp
Quarter, è stata ricostruita quella che molto
probabilmente sarà una delle ambientazioni principali del film,
ovvero una taverna in stile medievale in cui il pubblico ha potuto
cominciare a familiarizzare con il tono e l’estetica
dell’attesissimo fantasy.
Gioco di ruolo che
impegna da generazioni milioni e milioni di appassionati, Dungeons
& Dragons promette di essere uno degli eventi cinematografici del
prossimo anno, anche perché possiede un cast di attori che sono
garanzia di successo:
Chris Pine (Star Trek, Wonder Woman),
Michelle Rodriguez (Avatar, la saga di Fast &
Furious), Regé-Jean Page (Bridgerton, The Gray Man), Sophia Lillis (IT) e il grande Hugh Grant (Quattro matrimoni e un
funerale, Notting Hill). Nel locale la stampa ha potuto conversare
riguardo le aspettative su Dungeons & Dragons: Honor Among
the Thieves gustando boccali riempiti con Vodka Mule
fosforescenti, assaggiare pietanze preparate appositamente come se
fossero cibi antichi e iniziare a fare la conoscenza della grande
attrazione fantasy del film, ovvero il drago: grazie a un lavoro di
scenografie ed effetti speciali appositamente preparati per
l’evento un enorme drago creato digitalmente ha interrotto infatti
il party mostrando a tutti un piccolo assaggio della sua potenziale
furia distruttrice.
Insomma, se il buongiorno
si vede dal mattino Dungeons & Dragons: Honor Among the
Thieves potrebbe mettere d’accordo non solo gli amanti del
gioco di ruolo ma anche il pubblico appassionato di cinema fantasy
e d’avventura. A giudicare dalla Tavern Preview Night Party,
spettacolo e grandi effetti speciali di certo non mancheranno anche
sul grande schermo…
Quando il MCU
ha iniziato a introdurre gli dei e il soprannaturale in Thor
del 2011, lo studio è stato comprensibilmente cauto. Le fondamenta
del loro universo condiviso erano costruite sulla pseudoscienza e i
dirigenti non erano convinti che gli spettatori abituati ai
supersoldati e ai reattori Arc sarebbero stati disposti ad
accettare l’idea che Thor di
Asgard fosse anche un
Vendicatore. Il primo
film di Thor evitava accuratamente di spingersi troppo in là
con l’idea, con tanto di dialogo in cui Thor suggeriva di provenire
da un regno in cui scienza e stregoneria erano la stessa cosa.
La Marvel, tuttavia, non
doveva preoccuparsi. È diventato subito chiaro che il
soprannaturale poteva coesistere facilmente con la pseudo-scienza e
nella Fase 4 ha addirittura raddoppiato i suoi
dei. Partendo dai Celestiali, ecco la storia
completa delle divinità del MCU,
così come è stata rivelata finora.
I Celestiali e l’origine
dell’universo
Partendo dal presupposto
che i Celestiali sono essenzialmente “divinità
spaziali”, Eternals racconta la storia del mito che ruota
attorno la loro creazione. Secondo Arishem, essi
concepiscono l’universo come “un costante scambio di energia, un
ciclo infinito di creazione e distruzione”.
Arishem, il primo Celestiale, fu
responsabile della nascita della luce e della materia e impiantò
semi celestiali all’interno di alcuni pianeti ospiti, affinché le
energie dei mondi potessero nutrire gli esseri che vi
crescevano.
I Celestiali creano i Devianti e
gli Eternali
I semi celestiali si
sviluppano attingendo all’energia vitale delle creature che vivono
su un mondo, per cui i Celestiali hanno bisogno di
ridurre al minimo la predazione. A tal fine,
Arishem e i Celestiali crearono degli esseri
geneticamente modificati, noti come Devianti, per
ridurre il numero di predatori sui pianeti abitabili e consentire
la crescita della vita intelligente. La natura biologica dei
Devianti li ha fatti evolvere per poi diventare
una seria minaccia per i piani dei Celestiali. In risposta, i
Celestiali crearono gli Eterni, potenti esseri
sintetici per eliminare i Devianti. Gli Eterni furono inviati su un
mondo dopo l’altro, assicurando l’evoluzione delle specie
intelligenti.
I Celestiali e le Gemme
dell’Infinito
I
Celestiali sembrano essere collegati alle
Gemme dell’Infinito ed è possibile che siano stati
responsabili della loro forgiatura sotto forma di “lingotti
concentrati”. In una scena de I Guardiani della Galassia, ad esempio, Il
Collezionista mostra un filmato di un Celestiale
che usa la Pietra del Potere per disfarsi di un
intero pianeta. Andando avanti nella timeline del MCU,
Vormir – il nascondiglio della Pietra del
Tempo – è stato descritto da Nebula come
“il centro della civiltà celestiale” in Avengers: Endgame. La versione di Eternals dei Celestiali si scontra con la
descrizione appena menzionata di Nebula, quindi è difficile
accertarsi della verità dietro al loro profilo.
La morte di un Celestiale crea
Knowhere
Guardiani
della Galassia ha incluso come ambientazione la
colonia mineraria di Knowhere, che si trova nella
testa mozzata di un Celestiale. Nei fumetti, la
sua morte era legata all’uso della Necrospada,
introdotta nel MCU
in Thor: Love and Thunder.
Secondo il wiki-dizionario dei Marvel Studios, anche il pianeta
Sakaar è disseminato di pezzi di cadaveri
celestiali. È possibile che a un certo punto sia stata combattuta
una grande guerra contro i Celestiali e che queste divinità
spaziali operino in gran parte nell’ombra per evitare di scatenarla
nuovamente.
Ego ritorna, ma è un
Celestiale?
Nella storyline principale
legata alla Fase 3 del MCU
è emerso Ego, che sostiene di essere un
Celestiale. Credendosi solo, Ego decise di
assorbire tutta la creazione in sé e si mise a viaggiare per la
galassia per generare un figlio che ereditasse la sua capacità di
manipolare la “luce vivente” cosmica. Gli sforzi di Ego ebbero
successo: Peter Quill riuscì a contenere la
Pietra del Potere senza esserne consumato, ma
Star-Lord si rivoltò contro suo padre e salvò
l’universo. Guardiani della Galassia Vol. 2 ha certamente
trattato Ego come un Celestiale,
ma la sua figura non corrisponde affatto agli esseri cosmici visti
in Eternals.
La comparsa di Tiamut il Celestiale
in Eternals
Gli eventi più recenti che
hanno coinvolto i Celestiali sono stati trattati
in Eternals. Gli Eterni hanno saputo che
l’uovo celestiale all’interno della Terra stava per schiudersi e
che avrebbe distrutto il pianeta, e si sono rivolti a Tiamut per
salvare l’umanità. Il finale di Eternals ha visto
Arishem apparire sulla Terra, convocando gli
Eterni che avevano ucciso la sua progenie affinché fossero
giudicati per le loro azioni. Altri Celestiali sono stati visti
sulla Città dell’Onnipotenza in Thor: Love and Thunder, ma il rapporto tra i
Celestiali e le altre divinità non è ancora del tutto chiaro.
Zeus è stato il primo degli “dei”
ufficiali del MCU
Passando ai pantheon
terrestri, in Thor: Love & ThunderThor
Odinson afferma che Zeus è stato il primo
di tutti gli dei, il che presumibilmente significa che il pantheon
greco (o una sua versione) è stato il primo a formarsi. Thor è
cresciuto credendo che Zeus fosse uno dei più grandi eroi e ha
modellato la sua personalità sulla divinità suprema degli dei
greci. Purtroppo, non è chiaro se le storie che
Thor aveva sentito fossero vere o se fossero state
ingigantite. Di certo Zeus ebbe un figlio, Ercole,
che sembra essere stato ancora più eroico del padre.
Zeus e altre divinità del MCU si
ritirano nella Città dell’Onnipotenza
Secondo Thor: Love and Thunder, Zeus
istituì la Città dell’Onnipotenza come luogo di riposo degli dei.
Questo potrebbe aver coinciso con il periodo illuminista della
storia, un’epoca che ha segnato un momento chiave in cui l’umanità
ha iniziato ad allontanarsi dalla nozione rigorosa di divinità che
primeggiava un tempo. I pantheon accolti nella Città
dell’Onnipotenza rimasero lì, abbandonandosi ad attività
edonistiche e non facendo nulla per i loro fedeli. La loro fede
decadde.
Il dio greco Ares diventa un
campione di Sakaar
Un dio greco ha comunque
lasciato la Città dell’Onnipotenza: Ares, il Dio
della Guerra, che ha trovato la strada per il pianeta
Sakaar. Lì partecipò alla Contesa dei Campioni e
il suo volto è ora compreso e venerato tra le teste della Torre del
Gran Maestro. Tra gli altri campioni storici vi è anche
l’Uomo-Cosa e, quando Thor arrivò su Sakaar, il
campione in carica era Hulk; è molto probabile che
Hulk abbia conquistato questo ruolo sconfiggendo
Ares in battaglia. Il Dio della Guerra aveva lasciato Sakaar al
tempo di Thor: Ragnarok.
Gli Asgardiani combattono contro
gli Elfi Oscuri
Gli dei di Asgard sono,
ovviamente, quelli che sono stati esplorati di più nel MCU.
Secondo Thor: The Dark World, intorno
al 2.988 a.C. gli Elfi Oscuri si resero conto di
poter combinare il potere dell’etere – la Pietra della
Realtà – e un evento raro noto come Convergenza. Il loro
obiettivo era quello di invertire la creazione, per garantire il
dominio della luce. Bor, il sovrano di
Asgard, guidò il suo popolo contro gli Elfi Oscuri in
battaglia. Essi salvarono l’universo e nascosero l’etere. Si
pensava che gli Elfi Oscuri si fossero estinti.
Gli Asgardiani conquistano i Nove
Regni
Bor morì e
suo figlio Odino salì al trono. Odino e sua figlia
Hela portarono avanti un programma imperiale, con
le forze asgardiane che dilagarono nei Nove Regni.
Alla fine, però, Odino si rese conto che ciò che stava facendo era
sbagliato e guidò Asgard verso un modello più benevolo. Hela si
oppose e Odino la fece esiliare, anche se a un costo terribile: le
sue Valchirie furono massacrate. Solo una valchiria sopravvisse,
bloccata su Sakaar.
Gli dei asgardiani proteggono la
Terra dai Giganti di Ghiaccio
Sotto
Odino, gli dei di Asgard si
trasformarono in protettori dei Nove Regni.
Intorno al 1.000 d.C., Odino guidò un esercito asgardiano in guerra
per proteggere Midgard (la Terra) dall’invasione
di Laufey e dei suoi Giganti di
Ghiaccio. Laufey fu sconfitto e Odino prese la sua arma
più grande, lo Scrigno degli Antichi Inverni;
prese anche il figlio di Laufey, Loki, crescendolo
come fosse suo figlio e sperando che diventasse un ponte “vivente”
tra gli Asgardiani e i Giganti di Ghiaccio di
Jotunheim.
Gli Asgardiani rimasero legati alla
comunità che viveva nell’area in cui avevano combattuto, in
particolare intorno al villaggio di Tønsberg.
Odino decise infine di nascondere il gioiello della sua cassaforte,
il Tesseract, tra i suoi fedeli. Questo popolo lo
proteggerà fino alla Seconda Guerra Mondiale,
quando Red Skull gli sottrarrà il
Tesseract.
Thor, Loki e la caduta di
Asgard
Passiamo ai giorni nostri,
in particolare al periodo esplorato dai principali film del
MCU.
In Thor, l’incoronazione di Odino è stata
interrotta da un’incursione dei Giganti di
Ghiaccio ad Asgard – in realtà, un sottile piano di
Loki per accaparrarsi il trono. Ciò portò al
esilio di Thor sulla Terra e il futuro di
Midgard e Asgard si legò negli
anni successivi all’inasprirsi del conflitto tra Thor e Loki.
Questo fu un periodo di caos tra i
Nove Regni. La temporanea distruzione del Bifrost
lasciò i Nove Regni senza la protezione di Asgard; il
Bifrost fu riparato con il
Tesseract recuperato e gli dei asgardiani furono
costretti a combattere ancora una volta contro innumerevoli
predoni. Un’altra Convergenza portò all’emergere dell’Aether in
Thor: The Dark World, con gli Elfi
Oscuri che uscirono ancora una volta dall’ombra. La cosa
più terribile è che la morte di Odino liberò
Hela dalla sua prigionia e conquistò Asgard,
progettando di ristabilire l’impero asgardiano.
Thor fu costretto a dare inizio al
Ragnarok, distruggendo Asgard e lasciando la sua
gente come rifugiati. Si stabilirono a Tønsberg,
fondando la Nuova Asgard tra gli umani che Thor aveva imparato ad
amare.
Wakanda è stata fondata grazie al
Dio delle Pantere, Bast
La fittizia nazione
africana di Wakanda è diventata un luogo chiave
del MCU
ed è legata al Dio Pantera Bast (altro nome del
dio egiziano Bastest). 10.000 anni fa, Bast si interessò
particolarmente a un gruppo di tribù che si erano riunite nell’area
d’impatto di un meteorite avvenuto circa 2,5 milioni di anni fa.
Avvertendo il potere del suolo ricco di vibranio e delle mutazioni
che aveva causato, Bast convocò il capo tribù Bashenga e lo
condusse all’Erba a forma di cuore. Questi divenne la Pantera Nera,
probabilmente l’avatar di Bast, e unificò le tribù nella nazione di
Wakanda.
L’Enneade di Moon Knight sconfigge
Ammit
Il pantheon di divinità
noto come Enneade è diverso dagli altri visti
finora nel MCU:
tende a rimanere in disparte, preferendo lavorare attraverso
avatar. I loro sovrani sono noti come l’Enneade e intorno al 323
a.C. unirono i loro poteri in battaglia proprio contro uno dei
propri membri, Ammit. Ammit era giunta a credere
che l’unico modo per distruggere il male fosse quello di giudicare
le persone prima che potessero peccare, ma l’Enneade rifiutò questa
sua idea di giustizia preventiva. Lo stesso avatar di Ammit,
Alessandro Magno, le si rivoltò contro. Fu imprigionata in un
ushabti, che fu sepolto nella tomba di Alessandro
Magno.
La grande frattura separa gli dei
d’Egitto dalla Terra
L’umanità si evolse,
tuttavia, e il rapporto tra gli dei e gli esseri umani peggiorò
sempre di più. Ciò causò quella che l’Enneade
chiamò la “Grande Frattura“, e non è chiaro chi
l’abbia provocata: se gli dèi egizi si siano ritirati o se siano
stati gli uomini a perdere la fede. Comunque sia, l’Enneade scelse
di limitarsi a operare in modo molto più sottile attraverso i suoi
avatar piuttosto che in modo palese.
I cavalieri della luna di Khonshu e
il ritorno di Ammit
Khonshu
era un’eccezione tra gli dei dell’Egitto. Continuò a lavorare
attraverso i suoi avatar, i Cavalieri della Luna,
vendicando le ingiustizie in tutto il mondo. Nei più recenti
sviluppi, uno dei suoi avatar – di nome Harrow –
si convinse che i metodi di Khonshu erano discutibili; giurò di
mettersi al servizio di Ammit e cercò di liberarla. Questo ha
portato agli eventi di Moon
Knight, in cui il conflitto tra l’ultimo avatar di
Khonshu e Harrow si è intensificato. Harrow uccise diversi avatar
dell’Enneade, liberando per poco
Ammit, ma fortunatamente Moon
Knight e Khonshu riuscirono a fermarli entrambi. Questo
conflitto vide anche una dea protettrice, Taweret,
scegliere un proprio avatar come guerriero.
La furia di Gorr, il Macellatore di
Dei, in Thor: Love and Thunder
Thor:
Love and Thunder è l’ultimo film Marvel che esplora le vie degli
dei. Ha presentato agli spettatori Gorr il Macellatore di
Dei, l’ultimo di una lunga serie di esseri che hanno
reclamato un’antica arma nota come la Necrospada, l’unica lama che
apparentemente può uccidere un dio senza condurlo nell’aldilà.
Gorr ha escogitato un piano per usare il Bifrost e
trovare la strada per l’Eternità, che gli avrebbe
concesso un desiderio: distruggere tutti gli dei. Sebbene l’entità
del massacro di Gorr non sia stata confermata, Thor: Love and Thunder suggerisce comunque che
sia stato responsabile dell’uccisione di innumerevoli dei prima di
essere sconfitto. La ricerca di Thor per
sconfiggere Gorr promette di avere conseguenze
importanti per il MCU,
poiché ha riportato in azione il figlio di Zeus,
Hercules.
Chris Pine,
Michelle Rodriguez sono stati i primi a entrare nel
cast principale del film, seguiti da Justice
Smith. Anche Hugh
Grant si è unito ufficialmente al cast nei panni
dell’antagonista principale che dovrebbe chiamarsi Forge Fletcher.
Nel cast anche Sophia Lillis nota per aver interpretato la
versione adolescente di Beverly Marsh in IT e
IT – Capitolo Due, entrambi diretti da
Andy Muschietti. Nel film sarà Doric.
Completa il cast Regé-Jean
Page che dopo il successo di Bridgerton è ora in sala con The Gray Man. Il film uscirà nel 2023.
Adler
Entertainment ha diffuso il trailer di Maigret,
l’annunciato nuovo film diretto da Patrice Leconte
e tratto dal romanzo di Georges SIMENON “Maigret e la giovane
morta”. Protagonisti del film sono con Gérard DEPARDIEU,
Jade LABESTE, Mélanie BERNIER, Aurore CLÉMENT, André WILMS, Hervé
PIERRE (della Comédie Française), Clara ANTOONS, Pierre MOURE,
Bertrand PONCET.
La trama del film
Maigret indaga sulla morte di una giovane ragazza. Non c’è
niente che la identifichi, nessuno sembra conoscerla o
ricordarla. Durante le indagini Maigret incontra una
delinquente, che somiglia stranamente alla vittima, e risveglia in
lui il ricordo di un’altra scomparsa, più antica e più
intima…
La Warner Bros Pictures Italia ha
diffuso il nuovo trailer di
Don’t Worry Darling, diretto da Olivia Wilde (“La rivincita delle sfigate”), e
interpretato da
Florence Pugh (nominata all’Oscar per “Piccole
donne”), Harry Styles (“Dunkirk”), la stessa Wilde (l’imminente “Babylon”),
Gemma Chan (“Crazy & Rich”), KiKi Layne (“The Old
Guard”) e
Chris Pine (“La cena delle spie”).
In Don’t
Worry Darling Alice (Pugh) e Jack (Styles) hanno la
fortuna di vivere nella comunità idealizzata di Victory, la città
realizzata da un’azienda sperimentale che ospita, assieme alle loro
famiglie, gli uomini che lavorano al progetto top-secret Victory.
L’ottimismo sociale degli anni ’50 sposato dal loro amministratore
delegato, Frank (Pine) – a metà tra un uomo d’azienda visionario ed
un life coach motivazionale – fissa ogni aspetto della vita
quotidiana di questo luogo utopico nel mezzo del deserto. Mentre i
mariti trascorrono ogni giorno all’interno del quartier generale
del Victory Project lavorando allo “sviluppo di materiali
innovativi”, le loro mogli, inclusa l’elegante partner di Frank,
Shelley (Chan), passano il tempo a godersi la bellezza, il lusso e
la dissolutezza della loro comunità. La vita è perfetta, ed ogni
esigenza dei residenti viene soddisfatta dall’azienda. Tutto ciò
che viene chiesto in cambio è discrezione e impegno incondizionato
per la causa del progetto Victory. Quando però iniziano ad apparire
delle crepe nella loro vita idilliaca che rivelano qualcosa di
sinistro sotto l’attraente facciata, Alice non può fare a meno di
chiedersi esattamente cosa stiano facendo alla Victory e perché.
Quanto sarà disposta a perdere Alice per far emergere cosa sta
realmente accadendo in questo paradiso?
Un thriller psicologico audace e
visivamente sbalorditivo,
Don’t Worry Darling è un film potente della
regista Olivia Wilde che si avvale delle straordinarie
interpretazioni di
Florence Pugh e Harry Styles, assieme
ad un cast perfetto. Il film è interpretato anche da Nick
Kroll (“How It Ends”), Sydney Chandler
(“Pistol”), Kate Berlant (“C’era una volta… a
Hollywood”), Asif Ali (“WandaVision”), Douglas Smith
(“Big Little Lies”), Timothy Simons (“Veep –
Vicepresidente Incompetente”) e Ari’el Stachel (l’imminente
“Respect the Jux”).
Olivia Wilde ha diretto il film da una
sceneggiatura scritta dalla sua autrice di “Le rivincita delle
sfigate” Katie Silberman, basata su una storia di Carey Van Dyke e
Shane Van Dyke (“Chernobyl Diaries – La mutazione”) e la Silberman.
Il film è prodotto da Olivia Wilde, Katie Silberman, Miri Yoon e Roy
Lee, mentre Richard Brener, Celia Khong, Alex G. Scott, Catherine
Hardwicke, Carey Van Dyke e Shane Van Dyke sono i produttori
esecutivi.
Il team che ha lavorato per
Olivia Wilde dietro le quinte è composto dal
direttore della fotografia due volte nominato all’Oscar Matthew
Libatique (“A Star Is Born”, “Il cigno nero”), dalla scenografa
Katie Byron (“Le rivincita delle sfigate “), dal montatore Affonso
Gonçalves (“La figlia oscura”), dal compositore candidato all’Oscar
John Powell (“Jason Bourne”), dal supervisore musicale Randall
Poster (“No Time to Die”) e dalla costumista Arianne Phillips
(“C’era una volta… a Hollywood”). New Line Cinema presenta
Don’t Worry Darling che sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures.
Ms. Marvel ci ha lasciato con una rivelazione
sconvolgente su Kamala Khan, che ci fa interrogare
su chi altro nel MCU potrebbe essere
un mutante. E’ ormai chiaro che gli X-Men stanno
per arrivare nel MCU, ma quali
personaggi esistenti e nuove aggiunte a questo mondo condiviso
potrebbero essere rivelati come tali?
America Chavez
Inizialmente non avevamo
dato molta importanza al fatto che Doctor Strange nel Multiverso della Follia non
rivelasse l’origine dei poteri di America Chavez,
ma ora sembra evidente che si tratti di una mutante.
Seguire questa strada eviterebbe di
allacciarsi alla contorta storia delle origini della sua
controparte a fumetti, e inoltre mostrerebbe ai fan quanto possano
essere effettivamente potenti gli interessati dalla “mutazione”
scoperta da Bruno nei geni di Kamala. America sarà
chiaramente fondamentale per il futuro del MCU e la capacità di
viaggiare tra le realtà la rende incredibilmente importante.
Abbiamo tutti ipotizzato che diventerà una giovane Vendicatrice, ma
se in realtà ci trovassimo di fronte a uno degli
X-Men fondatori di questo mondo condiviso?
Ralph Bohner
Una delle più grandi
delusioni nella memoria del MCU è stata la
rivelazione che il “Quicksilver” di
WandaVision era, in realtà, il residente
di Westview Ralph Bohner. Questa svolta non aveva
apparentemente senso, ma la spiegazione che Agatha
Harkness avesse usato la magia per fargli interpretare la
parte di Pietro Maximoff è stata abbastanza
convincente.
Tuttavia, non aver giocato con il
Multiverso e aver presentato Evan Peters come
variante di Quicksilver è stata un’occasione
mancata, ma che i Marvel Studios possono ancora tentare di
sfruttare. Analizzando la rivelazione di Ralph Bohner, questo
Pietro potrebbe essere una Variante che Harkness
ha portato nel MCU usando il
Darkhold (è per questo che Wanda voleva usare il
libro con Billy e Tommy, se
ricordate). Inutile dire che dovrebbe essere un mutante, così come
la sua controparte morta nel MCU… ma ci
arriveremo!
Namor Il Submariner
Quando la Marvel Comics ha rivelato per la prima
volta che Namor il Submariner è un mutante, ha
sottolineato il fatto che l’Homo Superior esiste da molto più tempo
di quanto si pensi. Stabilire che il Namor del MCU è un mutante
sarebbe un ottimo modo per mostrare che molti degli esseri
“mistici” o dotati di superpoteri della Terra sono così per una
ragione specifica.
È difficile dire come i
Marvel Studios
spiegheranno il motivo per cui non abbiamo ancora visto personaggi
come il Professor X e Magneto, ma
la scelta di tenerli nascosti sull’isola fittizia di Krokoa
potrebbe risolvere il problema. Potete probabilmente immaginare
come questo potrebbe essere collegato alla nazione segreta
sudamericana da cui, secondo quanto riferito, proviene il Namor del
MCU. Non
vogliamo necessariamente che questo Namor si unisca agli
X-Men, ma non saremmo nemmeno contrari! In ogni
caso, l’idea ha un grande potenziale e speriamo che venga almeno
sfiorata in Black Panther: Wakanda Forever.
Gli Inumani
Quindi, Ms. Marvel non è un Inumano,
ma se la differenza tra Inumani e mutanti non fosse poi così
marcata? Abbiamo ipotizzato che gli Eterni
potessero essere mutanti primitivi (piuttosto che esseri
artificiali ultra avanzati), ma il fatto che i
Celestiali non abbiano creato mutanti non
significa che non lo abbiano fatto i Kree!
Una teoria diffusa crede che il
braccialetto di Kamala sia un Nega
Band, cosa che ha senso se il braccio a cui è stato tolto
è blu. Nei fumetti, questi alieni hanno fatto esperimenti
sull’umanità (non dimentichiamo cosa hanno fatto a Carol
Danvers nel MCU), quindi chi ci
dice che non abbiano visitato la Terra e creato degli esseri
soprannominati “Inumani” che sono, in realtà, mutanti? Sebbene gli
Inumani e i mutanti siano razze diverse sulla
carta, sfumare i confini tra questi due concetti nel MCU aprirebbe la
porta alla comparsa di tutti questi personaggi. La famiglia reale
degli Inumani potrebbe nascondersi sulla Luna, ovviamente, e la
comparsa dei mutanti sulla Terra potrebbe essere legata allo Snap o
alle Nebbie Terrigene.
Scarlet Witch
WandaVision
ha trasformato Wanda Maximoff in Scarlet Witch, rivelando che era sempre stata
destinata a prendere quel mantello. La Vendicatrice si è
apparentemente liberata dalla profezia che diceva che avrebbe
distrutto il mondo decimando ogni copia del Darkhold presente in
tutta la realtà, quindi dove va a finire Wanda dopo Doctor Strange nel Multiverso della
Follia?
È stato stabilito che la Pietra
della Mente ha sostanzialmente attivato i suoi poteri, ma ora
sappiamo che il braccialetto di Noor ha fatto lo stesso per
Kamala Khan, dunque anche Wanda dovrebbe avere una
“mutazione” al suo interno. Questo pone le basi per una sorta di
adattamento di House of M, e non sarebbe difficile
che Magneto venisse presentato come suo vero
padre. Potrebbe manipolare la figlia per riscrivere la realtà,
fondendo potenzialmente House of M con Secret Wars
e lasciandoci con un MCU nuovo di zecca
quando tutto sarà detto e fatto.
Monica Rambeau
A proposito di Westview, il
fatto che Monica Rambeau sia un altro personaggio
con una mutazione latente spiegherebbe meglio i poteri che le sono
stati conferiti dal tentativo di superare l’Esa di Scarlet
Witch. Si tratterebbe di un distacco dai fumetti, ma non
più di quanto il background dell’agente S.W.O.R.D. sia già stato
modificato.
Il fatto che Monica
scopra di essere una mutante non dovrebbe costituire una sorta di
rivelazione rivoluzionaria. Semmai, darebbe a Spectrum un motivo
per legare con Kamala Khan. Ancora una volta, questo è il tipo di
rivelazione che riteniamo più adatto a mostrare l’imprevedibilità
del gene mutante e il fatto che fonti di energia esterne possano
essenzialmente attivarlo. Un’enorme quantità di energia è stata
scatenata quando Thanos e Iron
Man hanno schioccato le dita e usato le Pietre
dell’Infinito, quindi anche questo aspetto potrebbe essere messo in
gioco.
Spider-Man
Con questa ipotesi stiamo
imboccando una strada potenzialmente controversa. La storia delle
origini di Spider-Man è, ovviamente, iconica.
L’Uomo Ragno si trova nel luogo di un esperimento scientifico e
viene morso da un ragno radioattivo che gli conferisce abilità
straordinarie; tuttavia, questo è un aspetto che non abbiamo ancora
visto riprodotto nel MCU.
Sono già stati apportati così tanti
cambiamenti alla storia di Peter Parker dunque,
perché non rivelare che l’arrampica-muri è un mutante?
Spider-Man: Freshman Year può ancora mostrare una
versione dell’adolescente che acquisisce i suoi poteri grazie al
morso di un ragno, ma quell’esperienza traumatica potrebbe
benissimo essere stata poco più che un tramite per far emergere le
sue abilità latenti. Non tutti i fan dei fumetti sarebbero contenti
di questo e non stiamo nemmeno dicendo che dovrebbe accadere, ma
non si può negare che sarebbe una strada intrigante per portare
Spidey verso il basso, soprattutto se l’eroe bollato come
“minaccia” da TheDailyBugle.net si trovasse
braccato dagli Spider-Slayers.
Bucky Barnes
Bucky
Barnes è diventato un personaggio importante nel MCU e, dopo gli
eventi di The Falcon e The Winter Soldier, è ora libero
dalla programmazione dell’HYDRA. Questo segna un nuovo inizio per
il personaggio, che però potrebbe essere facilmente sconvolto dalla
rivelazione che è anche un mutante.
Cosa abbia fatto l’HYDRA per rendere
Bucky un Super Soldato è sempre rimasto un concetto vago, quindi i
Marvel Studios avrebbero potuto
spiegare che l’organizzazione stava esplorando da tempo il gene X
per collegare molti punti. Dopotutto, se avessero scoperto che
Bucky era un mutante, si spiegherebbe perché gli esperimenti sono
continuati e l’HYDRA ha messo gli occhi sui gemelli Maximoff.
Chissà su quanti altri mutanti hanno messo le mani nel corso degli
anni? In ogni caso, non ci aspettiamo che Bucky si unisca agli
X-Men, ma una svolta del genere aiuterebbe a
spiegare molte cose che abbiamo visto in passato e ad approfondire
la storia dei mutanti nel MCU.
Thor: Love and Thunder non è
affatto un disastro, ma contiene alcuni errori che potevano
decisamente essere evitati. Il film ha collezionato recensioni
contrastanti e il successo iniziale è crollato nella seconda
settimana di proiezione. Forse a frenare il lungometraggio sono i
grossi errori commessi dal regista Taika
Waititi. Ci sono problemi a livello di continuità con il
resto dell’MCU e non mancano i
problemi nella costruzione dei personaggi. Vediamo quindi i cinque
passi falsi più sostanziosi di Thor: Love and
Thunder.
Thor: Love and
Thunder non aggiunge niente di nuovo
Il primo problema del film
è riscontrabile a livello della trama. Se il Dio del Tuono
(Chris
Hemsworth) è stato messo sotto torchio in opere
come Thor:
Ragnarok, Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame, in Thor: Love and
Thunder troviamo un personaggio molto più piatto.
Certo, nel film Thor ha superato le sue sofferenze ed è
diventato un “papà”, ma Thor: Love and
Thunder sembra più che altro un riempitivo utile
per riattivare il personaggio dopo gli eventi di Endgame.
Sicuramente necessario, ma non una delle pagine più curiose
dell’MCU.
Troppa comicità stroppia
Lo stile comico di
Taika Waititi di solito funziona davvero bene.
D’altronde, è ciò che essenzialmente ha salvato il franchise
di Thor con Ragnarok nel 2017.
Tuttavia, la serie infinita di battute presenti in Thor: Love and Thunder è
a tratti ingombrante.
Quasi ogni momento serio è minato
da uno scherzo, e non tutti sono divertenti. Il film
introduce Zeus (Russell
Crowe) come un personaggio idiota, impedendo al dio di
essere una minaccia credibile. Inoltre, la scelta di inserire
dell’ironia anche nella battaglia contro il cancro di Jane
Foster è davvero fuori luogo.
Poco spazio per Gorr
Quando si è saputo che i
Marvel Studios erano riusciti a
convincere l’ex Batman
Christian Bale a tornare nel mondo dei supereroi,
le aspettative dei fan erano davvero alle stelle. L’attore,
interprete di
Gorr il Macellatore di Dei, fa certamente del suo
meglio, ma il personaggio non colpisce fino in fondo. Il piano
del cattivo ha senso ed è il motore del film, ma il problema è il
modo in cui viene reso un cattivo così importante per i
fumettiMarvel. Inoltre, il
regista di Thor: Love and Thunder ha
scelto di tagliare un buon numero di grandi scene con
Gorr, lasciando a Bale decisamente
poco spazio.
Thor è sempre meno credibile
La comicità di
Thor è stata necessaria nel 2017 per risollevare il
personaggio, ma è anche diventata un fardello per l’eroe. L’ironia
è stata ribilanciata per i due film dei
Vendicatori successivi, che ci hanno mostrato un
Dio del Tuono allo stesso tempo divertente e
serio. Tuttavia, in Thor: Love and Thunder, la
parte comica ha preso di nuovo il sopravvento: il dio appare come
un imbranato pagliaccio che cavalca Stormbreaker come una
strega farebbe con la scopa.
Risulta sempre più difficile
prendere sul serio l’eroe. Se in Love and
Thunder Waititi avesse lasciato
più spazio ai momenti emozionanti, in particolare a quelli tra
Thor e Jane, il film sarebbe stato più
credibile.
Percorrere tempi di esecuzione più
brevi non è così semplice: il sequel di Doctor Strangenon riesce a scendere
in profondità nel Multiverso, mentre Thor: Love and
Thunderr non ha tempo necessario per
rendere giustizia ai suoi personaggi e alla loro storia. Il tutto
sembra affrettato, con tagli evidenti e un montaggio che passa
troppo velocemente sui punti chiave della trama.
Tutti conoscono Christian
Bale per film come la trilogia di Batman, American
Psycho, American Hustle o
L’uomo senza sonno. Nel
corso della sua carriera, però, il celebre premio Oscar si è
cimentato anche in film molto diversi da quelli per cui è
principalmente noto. Tra questi vi è Il regno del
fuoco, opera di genere fantasy
post-apocalittico con tanto di draghi, diretta nel 2002 da
Rob Bowman, regista noto per le sue incursioni nel
genere action e fantascientifico. Si tratta oggi di un film tutto
da riscoprire, in particolare per una serie di affascinanti
elementi narrativi, un grande cast di celebri attori ed effetti
speciali sorprendenti.
In particolare, il film è noto per
la sua rappresentazione quanto più possibile realistica dei draghi
protagonisti. Nonostante negli anni precedenti film come Dragonheart e Jurassic Park abbiano
rivoluzionato l’utilizzo degli effetti speciali, gli autori di
Il regno di fuoco desideravano dar vita ad una nuova
evoluzione di quella tecnologia. In particolare, si è tentato di
rendere l’effetto finale delle creature il meno gommoso possibile.
Ciò ha richiesto innumerevoli accortezze ed effetti di computer
grafica, al fine di far risultare i draghi sempre diversi in
relazione al cambiare degli ambienti e dei movimenti. Questo grande
dispiegamento di tecnologia è certamente tra gli elementi più
affascinanti del film, rappresentando anche un notevole
traguardo.
Negli anni successivi sono molte le
opere con draghi che si sono rifatte ai risultati raggiunti dai
tecnici di Il regno di fuoco. Tra i più celebri si
annoverano Harry Potter e il calice di
fuoco e Il Trono di
spade. Al di là degli effetti speciali, il film è poi
ricco di buone interpretazioni e importanti tematiche, ancora oggi
molto attuali. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Il regno di fuoco: la
trama del film
La vicenda del film ha inizio nel
2002, quando il giovane Quinn Abercromby scopre
insieme a sua madre, che dirige i lavori di escavazione per la
metropolitana a Londra, un cunicolo che conduce in una misteriosa
grotta. Lì Quinn scopre un vero e proprio drago, il quale sembra
essere in letargo da millenni. La presenza umana nella grotta,
però, risveglia la creatura, la quale si dimostra subito ostile. In
breve, questa si libera della sua prigionia ed inizia a mietere
morte sputando fuoco a non finire. Diciotto anni dopo, nel 2020, il
mondo è un luogo invivibile. Il clima è ormai irrimediabilmente
danneggiato e i draghi hanno conquistato il pianeta riducendo tutto
in polvere e diventando la specie dominante.
Quinn, ormai adulto, è diventato la
guida di una comunità di sopravvissuti, i quali tentano di
sopravvivere come possibile mantenendosi alla larga dalla furia dei
draghi. Nel gruppo, però, molti sono gli scontenti, i quali
diventano facilmente dei ribelli. Buone notizie arrivano però
inaspettatamente da un nuovo gruppo di sopravvissuti guidati da
Denton Van Zan. Egli rivela che tutti i draghi in
circolazione sono femmine e solo un maschio è rimasto. Si tratta di
quello stesso drago in cui Quinn si imbatté anni prima e che uccise
sua madre. Sconfiggerlo, potrebbe significare una speranza per il
genere umano.
Il regno di fuoco: il cast
e i draghi del film
Come anticipato, ad interpretare il
protagonista Quinn da adulto vi è l’attore Christian Bale.
Per prepararsi al ruolo, egli pensò di perdere una considerevole
quantità di peso, convinto che in un contesto come quello del film
gli umani fossero tutti denutriti. Quando però sul set vide che il
collega Matthew
McConaughey sfoggiava un fisico particolarmente
robusto, anche Bale si convinse ad assumere la massa muscolare
necessaria. Tra i due è infatti presente uno scontro fisico, che
richiedeva ad entrambi un corporatura simile per poter essere
realistico. McConaughey recita dunque nel ruolo di Denton Van Zan,
apparendo però nel film per appena 30 minuti.
Di rilievo nel cast sono anche
Izabella Scorupco nel ruolo della pilota Alex
Jensen e Gerard Butler
in quelli di Creedy, miglior amico di Quinn. Per quanto riguarda
invece i draghi del film, al di là degli effetti speciali, questi
vengono ritratta secondo l’iconografia classica di terrificanti
belve lanciafiamme. È inoltre presente un evidente dimorfismo
sessuale, i maschi sono molto più grandi delle femmine e hanno
corna ricurve simili a quelle che nell’iconografia sono attribuite
ai demoni. Prevalentemente carnivori, sia maschi che femmine
presentano però tratti in comune come le ali fuse agli arti
inferiori e la presenza di ghiandole in bocca da cui emettono le
fiamme.
Il regno di fuoco: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Il regno di
fuoco è infatti disponibile nei cataloghi di
Chili, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 21
luglio alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
L’adattamento di Netflix della serie DC Comics, The
Sandman, sarà presentato in anteprima il 5 agosto, e
mentre i teaser che abbiamo visto per lo show sembrano essere stati
abbastanza apprezzati dalla la base di fan, le rappresentazioni di
Morpheus e i suoi fratelli sono stati oggetto di
molte critiche.
Sulla
pagina, The Endless hanno tutti la pelle bianco alabastro
e gli occhi di Dream sono neri come la pece con due punti di luce
al centro. I personaggi sembreranno meno ultraterreni per i
loro debutti live-action, ma Neil Gaiman ha ora
rivelato che è stato testato un design accurato dai
fumetti per Morpheus di Tom Sturridge. Lo
scrittore ha risposto a un Tweet che gli chiedeva se fosse “una
decisione creativa non dargli la pelle bianca come carta a
Morpheus” spiegando perché alla fine hanno deciso di andare in
un’altra direzione.
We started out with a snow-white Morpheus
with all black eyes and huge black hair. Tom looked like someone
cosplaying impressively, not like someone who would be able to walk
the waking world more or less unnoticed. So we pulled back until it
worked. And yes, sometimes he’s pale. https://t.co/p3ErssC9R8
The
Sandman è la nuova serie Originale
Netflix basata sul fumetto del 1989-1996 scritto
da Neil Gaiman e pubblicato
dalla DC Comics. La serie è stata
sviluppata da Allan
Heinberg per Netflix –
con Heinberg, Gaiman e David S. Goyer come
produttori esecutivi ed è prodotta da DC Entertainment e Warner
Bros. Television. Abbiamo recentemente appreso che Desire e Despair
saranno interpretati rispettivamente da Mason Alexander Park e
Donna Preston, mentre Joely Richardson interpreterà Ethel Cripps e
David Thewlis interpreterà il ruolo di suo figlio John Dee, alias
lo squilibrato Dr. Destiny. Jenna Coleman interpreterà la trisavola
di John Constantine, Lady Johanna Constantine.
La prima stagione di 10 episodi di
The
Sandman adatterà i primi due archi narrativi della serie a
fumetti di Vertigo, “Preludes and Nocturnes” e “The Dolls House”.
The Sandman racconta la storia di Dream, il titolo Sandman. Al
momento la trama della serie non è stata rivelata. Ma le premesse
ci dicono che ambientata nel 1916, Dream, il re delle storie e uno
dei sette Endless , viene catturato in un rituale occulto. Dopo
essere stato tenuto prigioniero per 105 anni, nel 2021 fugge e si
propone di riportare l’ordine nel suo regno dei sogni.
C’è un altro mondo che ci aspetta
quando chiudiamo gli occhi per dormire… un posto chiamato “regno
del sogno”, dove il signore dei sogni Sandman (Tom
Sturridge) dà forma alle nostre paure e fantasie più
profonde. Quando però Sogno è catturato all’improvviso e tenuto
prigioniero per un secolo, la sua assenza scatena una serie di
eventi che sconvolgeranno per sempre i mondi del sonno e della
veglia. Per ristabilire l’ordine, questi dovrà attraversare
universi e linee temporali per correggere gli errori fatti nella
sua lunga esistenza, ritrovando vecchi amici e nemici e incontrando
anche nuove entità cosmiche e umane. Tratta dall’amata e
pluripremiata serie di fumetti di DC Comics scritta da Neil Gaiman,
THE SANDMAN è un ricco intreccio di mito e fantasy dark
pieno di personaggi forti, che segue le avventure di Sogno nel
corso di dieci epici capitoli. Lo sviluppo e la produzione
esecutiva sono di Gaiman, affiancato dallo showrunner Allan
Heinberg e da David S. Goyer.
Sono stati rivelati i dettagli della
trama del prossimo film di Wes Anderson, Asteroid City.
Il regista si è riunito con Focus Features e Indian Paintbrush, che
in precedenza avevano prodotto la sua storia di formazione
Moonrise Kingdom, per il film. Dopo il già
impressionante ensemble del suo precedente progetto, The French Dispatch, Anderson ne ha raccolto
uno ancora più ricco per Asteroid City, comprese
nuove reclute nella “scuderia Anderson” come
Margot Robbie, Steve Carell e sia Rita
Wilson che suo marito Tom Hanks .
Secondo una dichiarazione di Focus
Features, la società definisce Asteroid City
“una meditazione poetica sul significato della vita“. La
trama riguarda la storia di una città immaginaria nel deserto
americano intorno al 1955 e la sua convention Junior Stargazer, che
riunisce studenti e genitori da tutto il paese per competizione
accademica, riposo, svago, commedia, dramma, romanticismo e altro
ancora. Sebbene ambientato in America, il film è stato girato a
Chinchón, in Spagna, appena fuori Madrid, e ha terminato le riprese
principali nel novembre 2021.
Il prossimo in cantiere di Anderson
sarà un altro adattamento di Roald DahlThe Wonderful Story of Henry Sugarand Six
More per Netflix con Benedict Cumberbatch.
Dato il suo precedente adattamento di Dahl di Fantastic Mr.
Fox e la sua passata collaborazione Focus/Indian
Paintbrush, sia Henry Sugar che Asteroid
City sembrano destinati a orientarsi sul lato più leggero
e stravagante del lavoro di Anderson, come Moonrise
Kingdom, e meno dalla parte di il più serio The
Royal Tenenbaums. Ad ogni modo, Asteroid
City sarà sicuramente un’altra storia di estetica
esigente, simile a una casa delle bambole e personaggi umoristici,
ma profondamente feriti.