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Thor: Love and Thunder, nuovi dettagli sul personaggio di Valchiria

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In un’intervista con EW, Taika Waititi, regista e sceneggiatore di Thor: Love and Thunder, ha approfondito alcuni dettagli sul film riguardanti il personaggio di Valchiria, interpretato da Tessa Thompson e che, in Avengers: Endgame, avevamo lasciato a regnare su Nuova Asgard.

Il personaggio, che fino a questo momento è stato noto come una guerriera formidabile e una testa calda, avrà ora a che fare con una serie nuova di incombenze e problemi. Ecco cosa ha detto il regista il merito:

“Lei avrà a che fare con un sacco di cose che nessuno ti dice quando dovresti governare un regno, ad esempio avere a che fare con i problemi legati alle infrastrutture o capire come funziona l’economia di un paese o come accogliere i delegati di altri paesi. Quindi, lei passa un sacco di tempo non a combattere, e le sue nuove battaglie sono imparare ad avere a che fare con il governare le persone.”

Thor: Love and Thunder, teaser trailer ufficiale!

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il cameo della scena post credits è di dominio pubblico

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ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del film Doctor Strange nel Multiverso della Follia 

Come è ormai abitudine dei Marvel Studios, dopo il primo fine settimana di programmazione dei loro film, è via libera agli “spoiler” e alle rivelazioni on-line, e lo stesso vale per Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Charlize Theron, che a sorpresa compare nella prima scena post credits del film nei panni di Clea, ha pubblicato infatti sui suoi social, di concerto con Marvel, ne siamo sicuri, la foto che la ritrae con il make up di Clea e accanto a Benedict Cumberbatch in completo costume viola.

Non è il primo post a tema che fa Theron, visto che nel giorno dell’uscita del film nelle sale USA, aveva pubblicato una foto di lei con un abito viola, lo stesso viola indossato proprio da Clea nei fumetti e nel film.

Ecco di seguito il post condiviso dall’attrice premio Oscar:

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: 10 segni stilistici di Sam Raimi

ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del film Doctor Strange nel Multiverso della Follia

La firma che si nasconde dietro all’ultimo film Marvel è quella di un grande regista di film horror e d’azione. Sam Raimi ha diretto lungometraggi come La Casa, The Gift per non parlare della nota trilogia di Spider-Man degli inizi degli anni Duemila. Attore, sceneggiatore e regista da più di quarant’anni, Sam Raimi ha sviluppato nel corso del tempo un proprio stile cinematografico riconoscibile al pubblico e tutt’altro che banale. Vediamo in che modo Raimi ha coniugato la sua firma con il mondo MCU in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Splatstick

Doctor-Strange-nel-Multiverso-della-folliaUn elemento tipico dei film di Sam Raimi è la presenza di sequenze slapstick. Il termine, legato al cinema delle origini, indica la strana combinazione di scene di violenza e di umorismo. Come burattini, i personaggi vengono sbattuti e colpiti ripetutamente, senza farsi mai realmente troppo male.

Anche a Doctor Strange nel Multiverso della Follia viene dato un tono slapstick. In particolare, questo aspetto è visibile nella scena in cui Wanda annienta gli Illuminati o nella sequenza finale, in cui Strange prende possesso del corpo di una sua variante quasi decomposta, o ancora nell’epilogo, quando vediamo il terzo occhio comparire sulla fronte di Stephen.

Movimenti di macchina frenetici

Doctor-Strange-2-Zombie-WandaFin dal suo primo lungometraggio La Casa (1981), Sam Raimi si è distinto per i frenetici movimenti di macchina inseriti nei suoi film. Il modo in cui ha inseguito con una steadycam artigianale Bruce Campbell in azione nel film ha fatto la storia.

I movimenti di macchina spericolati, i colpi di frusta, i carrelli e gli zoom sono presenti anche in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Spesso il mondo MCU è stato accusato di essere troppo statico nelle riprese e di eccedere con l’uso del green screen, ma non è questo il caso del film diretto da Sam Raimi!

Il senso dell’umorismo in Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Doctor-Strange-2-Sinister-StrangeOltre all’aspetto slapstick, un altro modo in cui viene inserito l’aspetto comico nei film di Sam Raimi è abbinandolo alle scene horror. Il macabro immaginario del cinema dell’orrore viene combinato con battute in grado di alleggerire la tensione.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia è pieno di gag di questo tipo. Dal litigio di Stephen con un venditore ambulante, alle battute sulla ”forchetta” in testa a Freccia Nera, fino al cadavere malconcio della scena finale, Raimi prende l’horror e se ne fa beffa per tutto il film.

Il temibile MacGuffin presente in Doctor Strange 2

Scarlet-Witch-Darkhold-in-WandaVisionQuasi tutti i film dell’MCU hanno un MacGuffin, un oggetto che riesce a mobilitare l’azione. Ad esempio, in Infinity War Thanos ha viaggiato per l’universo collezionandone addirittura sei. Tuttavia, Doctor Strange nel Multiverso della Follia potrebbe contenere il MacGuffin più spaventoso mai visto nel franchise fino ad oggi: il Darkhold.

Questo libro di incantesimi malvagi è una elemento base dell’Universo Marvel, ma rimanda anche al Necronomicon presente nei film di Raimi La casa e La casa 2. Non solo l’MCU quindi, ma anche Sam Raimi è amante dei MacGuffin: oltre a quelli citati, non dimentichiamo anche il bottone maledetto in Drag Me to Hell.

“Angoli olandesi” anche in Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Rachel-McAdams-Christine-Palmer-Benedict-Cumberbatch-as-Doctor-Strange-and-Xochitl-Gomez-as-America-ChavezIn Doctor Strange nel Multiverso della Follia Raimi include originali angoli di ripresa. Uno particolarmente interessante è l’angolo olandese. L’angolo olandese o piano olandese è una tecnica introdotta agli inizi del Novecento dal cinema espressionista tedesco che viene usata per esprimere tensione, disagio, squilibri mentali.

Come anche in altri film, Raimi utilizza gli angoli olandesi per creare un senso di terrore attorno a Scarlet, rendendola ancora più minacciosa e inarrestabile quando si avvicina alle sue prede.

Le musiche di Danny Elfman

Comuberbatch-Doctor-Strange-nel-multiverso-della-folliaDanny Elfman è il compositore che ha realizzato la colonna sonora per la maggior parte dei film di Raimi. I due hanno iniziato a lavorare insieme ai tempi de La casa. Si sono divisi dopo Spider-Man 3, ma si sono poi riuniti nel 2013 per Il grande e potente Oz ed infine in Doctor Strange nel Multiverso della follia.

La partitura musicale realizzata da Elfman per Doctor Strange 2 potrebbe essere la  più memorabile e quella meglio realizzata per un film MCU fino ad oggi. C’è poco da dire: i suoni penetranti abbinati alle scene più temibili, i cambi d’intensità sonora che corrispondono alle svolte mentali dei personaggi sono davvero coinvolgenti.

Le allucinazioni demoniache

Doctor-Strange-2A Raimi piace tormentare i suoi personaggi con strazianti allucinazioni mosse da forze demoniache. Queste scene orripilanti sono presenti nei successi horror di Raimi, come Drag Me to Hell e i film de La Casa, ma tornano anche in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Ad esempio, sequenze allucinogene sono visibili quando Strange sogna all’inizio del film e viene catapultato in un mondo oscuro fatto da demoni. O ancora, quando Wanda diventa uno zombie e, ipnotizzata, fa strage di eroi.

Il punto di vista del cattivo

Wanda-Zombie-Scarlet-WitchCi sono registi che suscitano terrore nello spettatore inquadrando la scena dal punto di vista della vittima. Sam Raimi fa l’esatto opposto, e ottiene un risultato forse ancora pù sconcertante.

In Doctor Strange nel Multiverso della Follia, Raimi utilizza spesso il punto di vista del carnefice – quindi principalmente quello di Wanda Maximoff – mentre esso attacca Stephen o Christine.

I toni bizzarri di Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Benedict-Cumberbatch-Darkhold-varianteTutti i film di Raimi hanno una tonalità bizzarra che il pubblico o ama o odia. Il regista ama generare disagio giustapponendo immagini inquietanti con un senso dello humour stravagante.

Con Doctor Strange 2 viene messa in scena una nuova versione del surrealismo di Raimi e la pellicola permette al regista di esplorare decine di universi paralleli (tra cui un universo in cui tutti sono fatti di vernice).

Bruce Campbell

Bruce-Campbell-as-Ash-WilliamsIn Doctor Strange nel Multiverso della Follia non poteva mancare Bruce Campbell. Da quando ha interpretato il ruolo di Ash Williams nel film di debutto di Raimi, Bruce Campbell ha avuto un piccolo ruolo in quasi tutti i lavori del regista. Ha infatti vestito i panni di tre personaggi diversi nella trilogia di Spider-Man.

Nel film, lo vediamo una prima volta in una realtà alternativa del Multiverso: qui Campbell interpreta un venditore ambulante di snack alla pizza che accusa lo Stregone di aver rubato il mantello di un supereroe morto. Come penitenza, Strange lo maledice, costringendo il personaggio ad auto-pugnalarsi per tre settimane. Nuovamente, nella scena post-titoli di coda, Campbell torna: finalmente la maledizione si è conclusa e può esultare “È finita!”.

The Punisher: trama, cast e sequel del film Marvel

The Punisher: trama, cast e sequel del film Marvel

Diversi anni prima che il Marvel Cinematic Universe diventasse una realtà consolidata, alcuni dei suoi supereroi già calcavano autonomamente il grande schermo. Tra questi si annoverano Spider-Man, i Fantastici 4 e Blade. Nel 2004 arriva invece al cinema il film The Punisher, diretto da Jonathan Hensleigh. Per certi versi, il film sembra oggi molto lontano dalle caratteristiche dei film Marvel, apparendo come un’opera decisamente cupa e riservata ad un pubblico di adulti. Protagonista è il personaggio di Frank Castle, che assume i panni di Punisher per punire quanti si sono macchiati dell’omicidio della sua famiglia.

Il film è l’adattamento del personaggio ideato per la Marvel da Gerry Conway e Ross Andru. Per la trama il regista, qui anche sceneggiatore, si è in particolare ispirato alla saga Bentornato, Frank, come anche alla miniserie Punisher: Year One. Hensleigh decise però di apportare alcune modifiche alla storia, cercando di semplificarla il più possibile. Questo avvenne anche per via del budget limitato e delle poche settimane a disposizione per le riprese. Per cercare di rendere il film più epico possibile, il regista decise di ispirarsi a film come Il buono, il brutto, il cattivo, Il padrino, Gangster Story, Interceptor e alla serie de l’ispettore Callaghan.

Arrivato in sala, il film non riuscì tuttavia ad affermarsi come il grande successo sperato. A fronte di un budget di 33 milioni di dollari, The Punisher riuscì ad incassarne solo circa 55 in tutto il mondo. I produttori cercarono ugualmente di dar vita ad un sequel, ma Hensleigh decise di lasciare la regia a causa di divergenze creative. Il personaggio di Punisher ebbe però ugualmente altre occasioni di arrivare al cinema e in televisione. Prima di arrivare a ciò, però, può essere utile conoscere alcune delle principali curiosità legate alla trama e al cast del film. Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire tutto ciò, come anche le piattaforme dove ritrovare il film in streaming.

The Punisher: la trama del film

Protagonista del film è Frank Castle, agente dell’FBI felicemente sposato e con un figlio. Questi svolge con grande cura il proprio mestiere, consapevole dei rischi incombenti. Sarà proprio un imprevisto a spezzare per sempre la sua vita. Nel corso di una missione sotto copertura, infatti, viene ucciso il figlio di un importante e spietato boss d’affari di Tampa di nome Howard Saint. In cerca di vendetta, questi arriva a scoprire il nome di colui che ritiene responsabile della morte del figlio, ed invia da questi alcuni dei suoi uomini migliori. La famiglia di Frank viene così brutalmente uccisa, e lui si salva solo perché creduto morto. Riacquistate le sue forze e pianti i cari uccisi, Frank decide di iniziare una personale missione alla ricerca dei responsabili di quel massacro.

Egli si reca allora a Tampa, iniziando la propria indagine che lo porterà a scontrarsi con Saint. Prima di arrivare a questi, però, ci sono diverse prove che Frank dovrà superare. Durante queste forgerà il proprio carattere e il proprio corpo, divenendo una letale macchina da guerra. Ben presto, egli arriverà a dimostrare come la vendetta sia un atto irrisorio in confronto a ciò che lui cerca. Indossando una maglia regalatagli dal figlio, raffigurante un grande teschio, Frank assume i panni de Il Punitore. Ed è questo che vuole infliggere ai suoi nemici, una severa e fredda punizione. Nulla potrà fermarlo dal compiere la sua missione.

The Punisher cast

The Punisher: il cast del film

Per il ruolo del protagonista Frank Castle, il regista aveva in mente un solo attore: Thomas Jane. Questi tuttavia rifiutò più volte l’offerta di interpretare il personaggio, non pensando a sé come l’interprete ideale per un supereroe. L’attore cambiò però idea nel momento in cui gli furono mostrati i primi bozzetti del look del personaggio. Approfondendo questo anche tramite la lettura dei fumetti, Jane divenne un vero e proprio fan di Il Punitore, ed ebbe modo di costruire il personaggio ricercando una marcata complessità nella sua psicologia di fondo. Per prepararsi al ruolo, infine, si sottopose ad un lungo allenamento che lo portò a guadagnare diversi chili di muscoli. Si allenò in particolare con i Navy SEALs degli Stati Uniti, apprendendo quanto necessario sul loro ruolo come forze speciali.

Accanto a lui, nel ruolo dello spietato Howard Saint, vi è l’attore John Travolta. Questi raccontò di aver accettato il ruolo attratto dalla possibilità di interpretare il villain in un film di questo genere. Roy Scheider, celebre per essere stato protagonista di Lo squalo, interpreta qui Frank Castle Sr., padre del protagonista. Si annovera poi la partecipazione di Laura Harring nei panni di Livia Saint, moglie di Howard, mentre Will PAtton è Quentin Glass, braccio destro del boss criminale. Alleati del protagonista sono invece Rebecca Romijn nei panni di Joan, Joh Pinette in quelli di Mr. Bumpo, e Ben Foster come Spacker Dave. Nel film compare anche l’attore e wrestler Kevin Nash, a cui spetta il personaggio di il Russo, invincibile sicario inviato contro Frank con lo scopo di ucciderlo.

The Punisher: i sequel, la serie TV, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il discreto successo del film, lo studios di produzione decise di mettere in cantiere un sequel. La lavorazione di questo si protrasse però per diversi anni, portando infine il regista e l’attore protagonista ad abbandonare il progetto. Si decise così di realizzare un reboot del film, e fu così che nel 2008 arrivò al cinema Punisher – Zona di guerra, interpretato da Ray Stevenson e Dominic West. Il personaggio è poi stato protagonista, dal 2017 al 2019, dell’omonima serie televisiva. Questa nacque come spin-off di Daredevil, e ad interpretare il protagonista è l’attore Jon Bernthal. Ad oggi i diritti di The Punisher sono tornati totalmente di proprietà della Marvel, e il produttore Kevin Feige ha accennato circa l’intenzione di riportare il personaggio sul grande schermo in un prossimo futuro.

In attesa di vedere gli sviluppi futuri, per gli appassionati del film è possibile fruire di The Punisher grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare o acquistare il singolo film, o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. In caso di noleggio però, è bene considerare il fatto che il film sarà disponibile soltanto per un determinato limite temporale. The Punisher è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 10 maggio alle ore 23:50 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

 

Suburbicon: trama, cast e il significato del film di George Clooney

Tutti conoscono George Clooney come affermato attore premio Oscar, celebre per ruoli come quelli in Michael Clayton, Syriana, Tra le nuvole, Paradiso amaro. Negli anni, però, egli ha anche compiuto con successo il passaggio dietro la macchina da presa, dirigendo acclamati film come Good Night, and Good Luck e Le idi di marzo. Mentre il suo ultimo film da regista, The Midnight Sky, è da poco arrivato su Netflix, il suo precedente è ricordato per essere una sagace critica sociale. Si tratta di Suburbicon (qui la recensione), che oltre alla regia di Clooney vanta una sceneggiatura firmata dai premi Oscar Joel ed Ethan Coen.

Presentato nel 2017 alla Mostra del Cinema di Venezia, il film era stato originariamente scritto dai Coen nel 1896, dopo il loro primo film di debutto. Il progetto era però rimasto per decenni nel cassetto, fino a quando il loro amico Clooney, che aveva recitato più volte per loro, non si propose di dirigerlo. Contrariamente ai suoi precedenti film da regista, egli ha scelto di non apparire qui anche come attore, lasciando che a recitare fosse un gruppo di attori amici di grande fama. Con Suburbicon, inoltre, Clooney ha potuto manifestare nuovamente il suo impegno politico, dando vita ad una commedia nera che ben racconta i tempi attuali.

Al momento della sua uscita, però, il film non ottenne una grande accoglienza, passando in sordina anche per via di altri film dalle tematiche simili, come ad esempio il ben più acclamato Scappa – Get Out. Suburbicon è però un’opera che nella sua semplicità riesce ad intrattenere portando con sé urgenti riflessioni, meritando dunque una seconda possibilità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al significato del film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Suburbicon: la trama del film

La storia narrata si svolge nel 1959, nella tranquilla città-modello di Suburbicon. Si tratta di uno dei classici ambienti americani anni Cinquanta, fondati sull’apparenza e l’ipocrisia di chi vi vive. Tali valori vengono infatti scossi nel momento in cui una famiglia di colore si trasferisce a vivere lì, facendo nascere un consistente movimento di ribellione xenofoba e razzista. Negli stessi giorni, anche la vita di Gardner Lodge, cittadino esemplare del posto, viene sconvolta. Una sera, infatti, due uomini si introducono in casa sua per una rapina, finendo però con l’uccidere la moglie Rose. Più sconvolto dell’uomo, però, è il figlio della coppia Nicky.

Il bambino, infatti, inizia a notare una serie di strani comportamenti di suo padre, il quale sembra nascondere qualcosa insieme a Margaret, sorella gemella di sua madre Rose. Quando i due adulti fingeranno di non riconoscere i due rapinatori, che Nicky aveva invece ben visto in volto, il bambino capirà che qualcosa di strano sta accadendo in casa sua. Mentre nella città divampa l’odio nei confronti della famiglia di colore, la quale dovrà proteggersi anche da violenti attacchi, Nicky tenta di risolvere i misteri che aleggiano sulla morte di sua madre. L’imprevedibile serie di eventi che seguiranno saranno solo l’apice di una vicenda già strada di suo.

Suburbicon cast

Suburbicon: il cast del film

Scegliendo di non recitare nel film, Clooney ha affidato il ruolo del protagonista Gardner Lodge all’attore e amico Matt Damon. Nei panni di sua moglie Rose e della gemella Margaret si ritrova invece l’attrice premio Oscar Julianne Moore, che per la seconda volta nello stesso anno recita in un doppio ruolo (l’altro film in cui avviene ciò è La stanza delle meraviglie). Oscar Isaac è invece l’investigatore assicurativo Bud Cooper, che tenterà di ricattare Gardner. Tutti e tre questi attori avevano già recitato in precedenti film dei Coen. Nei panni del giovane Nicky si ritrova poi l’attore Noah Jupe, oggi celebre anche per i film Honey Boy e A Quiet Place. Nel film doveva essere presente anche l’attore Josh Brolin, nei panni di un allenatore di baseball, ma il personaggio venne tagliato interamente al montaggio.

Suburbicon: il significato del film, il trailer e dove vederlo in streaming e in TV

Pur essendo una storia originale, Suburbicon trae liberamente ispirazione da una vicenda realmente accaduta. Questa ha luogo nel 1957, quando una famiglia di colore si trasferisce in un quartiere residenziale composto unicamente da famiglie bianche. L’evento portò, come anche mostrato nel film, a manifestazioni di razzismo nei confronti dei nuovi arrivati. Clooney e i Coen decidono di usare questo episodio soltanto come evento di contorno alla vicenda principale del film. Mentre la popolazione si adira contro i nuovi arrivati, manca di vedere dove si svolge il vero orrore da perseguire, ovvero tra le mura di casa Lodge. Gli autori evidenziano così la differenza che c’è tra ciò per cui ci si indigna inutilmente e ciò che realmente dovrebbe attirare l’indignazione. Una tematica sempre attuale, in un’America sempre più sconvolta dagli scontri raziali.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Suburbicon è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 10 maggio alle ore 23:35 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Il gioco delle coppie: trama, cast e curiosità sul film

Il gioco delle coppie: trama, cast e curiosità sul film

Sempre più negli ultimi anni Olivier Assayas si è affermato come uno degli autori più interessanti e acuti della cinematografia francese. Tra i suoi titoli più recenti, Sils Maria e Personal Shopper hanno conquistato numerose lodi e portato nuove riflessioni sul ruolo dell’arte e e del suo rapporto con l’essere umano. Nel 2018, invece, Assayas ha presentato Il gioco delle coppie (il cui titolo originale è Doubles vies, letteralmente “doppie vite”). Si tratta di un film insolito nella sua filmografia, poiché è questo una pura commedia ricca di situazioni e dialoghi sagaci. Un genere a suo modo inedito nel cinema di Assayas, che riesce però a raccontare ugualmente qualcosa della contemporaneità.

Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, con Il gioco delle coppie (qui la recensione) Assayas costruisce dunque un confronto serrato tra analogico e digitale, realtà e finzione, vita e letteratura. La doppia vita non è dunque solo quella che i personaggi possiedono, ma si estende anche al mondo della comunicazione sempre più frammentato e in costante mutamento proprio come se, appunto, stesse vivendo una seconda vita. Per Assayas il cuore del racconto è dunque il modo in cui si sceglie di rapportarsi a queste inevitabili trasformazioni, tra chi vi si oppone fermamente e chi invece vi si adatta ritrovandovi dei vantaggi.

Il gioco delle coppie è dunque una fotografia dei nostri tempi, spesso esilarante, alimentata da una serie di conversazioni su ciò che questa transizione tecnologica significa per tutti noi, su cosa si guadagna e cosa si perde. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il gioco delle coppie: la trama del film

In Il gioco delle coppie, Alain Danielson è un editore parigino di successo che fa fatica ad adattarsi alla rivoluzione digitale che sta investendo il mondo della comunicazione e dell’editoria. Mentre cerca di capire come muoversi all’interno di questo caotico territorio per lui ancora inesplorato, egli cerca di continuare il suo lavoro nel modo più tradizionale possibile, leggendo e selezionando nuovi manoscritti da pubblicare. Tra questi compare anche il nuovo romanzo di Leonard Spiegel, suo autore e amico da lungo tempo. Alain, che non ha mai mancato di pubblicare i libri di Leonard, si trova inaspettatamente a doversi opporre a questa nuova opera.

Il lavoro di Leonard risulta infatti già vecchio e profondamente banale. Eppure,  Selena, moglie di Alain e attrice di successo, sembra aver preso molto a cuore il progetto, considerandolo un vero capolavoro, il miglior libro mai scritto da Leonard. Di parere opposto sembra invece la moglie dello scrittore, Valérie, la quale è ormai totalmente disinteressata al marito in favore della sua brillante carriera. A complicare la situazione l’azienda di Alain assume una giovane e ambiziosa donna, Laure, con il compito di facilitare l’accesso dell’azienda nell’era digitale. Ben presto, i rapporti di questi personaggi finiranno per intrecciarsi e diventare caotici come il mondo della comunicazione che li circonda.

Il gioco delle coppie cast

Il gioco delle coppie: il cast del film

Ad impreziosire il film di Assayas vi sono alcuni tra i più celebri interpreti del cinema francese, a partire da Guillaume Canet nei panni dell’editore Alain. Recentemente visto in titoli come Gli infedeli, 7 uomini a mollo e La belle époque, Canet si disse molto interessato al progetto di Assayas, apprezzando la volontà di raccontare il mondo della comunicazione contemporanea attraverso il genere della commedia. Accanto a lui, nel ruolo di sua moglie Selena, vi è l’attrice vincitrice del premio Oscar Juliette Binoche. Per lei si è trattato del terzo film girato sotto la regia di Assayas dopo Ore d’estate sils Maria.

L’attore Vincent Macaigne, visto anche in Eden, C’est la vie e The French Dispatch, interpreta invece lo scrittore Leonard. Per lui è stata la prima collaborazione con Assayas. Nei panni della moglie Valérie si ritrova invece Nora Hamzawi, vista poi l’anno successivo nell’acclamato film Alice e il sindaco. La giovane Christa Théret, celebre grazie ai film Cacciatore di teste, LOL – Il tempo dell’amore e La figlia del capo, interpreta qui il ruolo di Laure, la giovane neo impiegata presso l’azienda di Alain. Nel film si ritrovano poi gli attori Pascal Greggory, visto in La vie en Rose e Frankie, nel ruolo di Marc-Antoine Roulvel e Antoine Reinartz in quello di Blaise.

Il gioco delle coppie: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il gioco delle coppie è infatti disponibile nei cataloghi di Chili e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 10 maggio alle ore 21:15 sul canale Rai 5.

Fonte: IMDb

Elizabeth Olsen sceglie il suo papà nel Multiverso: Ian McKellen o Michael Fassbender?

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In una divertente intervista con Geek Culture in merito a Doctor Strange nel Multiverso della Follia, Elizabeth Olsen ha risposto all’annosa domanda: chi vorrebbe che fosse suo padre nel MCU, dato che il Multiverso permetterebbe sia a Ian McKellen che a Michael Fassbender di entrare nel flusso degli eventi come Magneto, che, lo ricordiamo, nei fumetti è il papà di Wanda? Ecco cosa ha risposto:

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Doctor Strange 2: come si attiene al canone Marvel e come se ne discosta?

Attenzione: questo articolo contiene spoiler su Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Una delle critiche più spesso rivolta al MCU ha a che fare con la formula narrativa dei suoi film, considerata piuttosto stantia. E’ vero che ogni film esplora l’arco di diversi personaggi all’interno delle strutture di genere, ma si tratta solitamente di storie standard in 3 atti che seguono il familiare tropo del “viaggio dell’eroe” con tensione crescente, una sottotrama romantica, e una resa dei conti con il cattivo in cui il bene trionfa sul male.

Per molti versi, l’ultima attesissima uscita sul grande schermo del MCU Doctor Strange nel Multiverso della Follia – aderisce a questa formula, ma il sovversivo sequel di Doctor Strange di Sam Raimi si distingue anche per la sua unicità.

Come si attiene alla formula Marvel:

La struttura in tre atti

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Ci sono molti modi per struttura una storia: The Girl with the Dragon Tattoo si sviluppa in cinque atti, I Predatori dell’arca perduta in sette atti, e film come e Mulholland Drive si liberano completamente della canonica struttura in atti.

Sappiamo che, nella narrativa e al cinema, la logica standard per strutturare un racconto è quella della suddivisione in 3 atti – impostazione, tensione crescente e climax – e, come ogni altro film del MCU, Doctor Strange nel Multiverso della Follia si adatta perfettamente a questo modello.

Una spalla spiritosa

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Quasi ogni eroe del MCU si avvale di una spalla, un compagno di avventura spiritoso e memorabile. Tony Stark ha James Rhodes, Clint Barton ha Kate Bishop, Peter Quill ha Rocket, Shang-Chi ha Katy, Scott Lang ha Luis, Peter Parker ha Ned Leeds, T’Challa ha Shuri e la lista potrebbe ancora andare avanti.

Il compagno di Doctor Strange è solitamente Wong ma, essendo rimasto bloccato nel multiverso, Strange è affiancato in questo sequel dalla viaggiatrice inter-dimensionale America Chavez, a cui sono affidate alcune delle battute più spassose del film.

La sottotrama romantica

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Da quando Tony Stark si è innamorato di Pepper Potts in Iron Man, quasi tutti i film del MCU hanno cercato di inserire, a volte in maniera forzata, una sottotrama romantica alle loro storie. Ci sono alcune eccezioni a questa regola non scritta, come nel caso di Captain Marvel e Shang-Chi, ma anche colpi di scena improvvisi, come il Jerry di Black Panther e la dinamica degli ex che cercano di diventare amici con T’Challa e Nakia. Comunque, in linea generale, il MCU cerca di sfruttare sempre il paradigma della storia d’amore hollywoodiana.

Dopo che il primo film di Doctor Strange ha dato a Stephen Strange e Christine Palmer una delle storie d’amore più anonime dell’MCU, il secondo si spinge oltre, facendola diventare una delle più coinvolgente. Sì, il personaggio di Rachel McAdams è ancora troppo sottostimato, ma Doctor Strange 2 costringe Stephen ad affrontare il fatto che ha perso l’amore della sua vita (in ogni realtà concepibile).

Le sequenze espositive

Illuminati

Un’altra delle critiche più frequenti mosse al MCU – specialmente per quanto riguarda la piega multiversale presa dal franchise – è che i film e le serie siano infarcite a dismisura di sequenze meramente espositive e superflue per la narrazione. Anche in Doctor Strange 2 i fan hanno individuato alcuni frangenti fin troppo descrittivi, che esistono solo per legittimare MacGuffin “magici” e le storie del multiverso.

Ne è un esempio la sequenza degli Illuminati, che funziona unicamente come agglomerato di camei importanti, per spiegare chi sono i membri di questo consiglio di supereroi e perché Strange è considerato un cattivo nel loro universo.

Il bene trionfa sul male

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Il finale di Doctor Strange nel Multiverso della Follia potrebbe anche distaccarsi dalle tradizionali sequenze di battaglie finali, disordinate e combattute da scagnozzi senza volto, ma culmina in una standard resa dei conti tra l’eroe e il cattivo in cui il bene alla fine trionfa sul male.

America usa i suoi poteri per mostrare a Wanda le conseguenze delle sue azioni – mettendola di fronte a quello che dovrebbe essere il suo ruolo di madre “malvagia” – che la porta a sacrificarsi, ponendo fine al dominio della magia nera.

Come devia dalla formula Marvel:

La componente horror

Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Il MCU si è dilettato in alcune strutture di genere diverse al di fuori del genere standard dei supereroi. Ad esempio, Ant-Man è un heist movie, Guardiani della Galassia una space opera, Captain America: The Winter Soldier è un thriller cospirativo, e così via.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia è stato presentato fin da subito come il primo vero e proprio film horror del MCU. Grazie al coinvolgimento del leggendario regista horror Sam Raimi, il film ha indubbiamente mantenuto questa promessa.

Il cattivo è un Vendicatore

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Il primo atto di Doctor Strange 2 ci presenta la formula tipica del team-up dei Vendicatori quando Strange e Wong riconoscono le rune della stregoneria sul demone che insegue America Chavez e cercano l’aiuto dell’unica strega che conoscono: Wanda Maximoff.

I trailer hanno portato avanti questa convinzione, di un’alleanza tra Strange e Wanda nel corso del film, ma già dal primo atto abbiamo capito che le cose sarebbero andate diversamente. Come si scopre, infatti, è Wanda stessa la strega che sta perseguitando America Chavez.

Il salto tra universi paralleli

Doctor Strange nel Multiverso della Follia

L’episodio finale di Loki si è allontanato dalla Timeline Sacra per presentarci la ramificazione delle linee temporali, la creazione del multiverso. Dopo che Spider-Man: No Way Home ha toccato questo nuovo capitolo del MCU con una manciata di visitatori multiversali da altri franchise, Doctor Strange nel Multiverso della Follia è il primo film del franchise a saltare effettivamente tra infinite realtà alternative.

Dopo aver incontrato la supereroina adolescente America Chavez, Strange finisce per viaggiare attraverso un universo dove tutto è fatto di vernice, un universo con gli Illuminati in carne ed ossa, e un universo dove ha condannato l’umanità.

Tematiche oscure

Doctor Strange nel Multiverso della Follia

La maggior parte dei film del MCU non è solita esplorare tematiche più profonde, bensì argomenti leggeri come “gli amici come famiglia” e “tutti meritano una seconda possibilità”, facilmente digeribili dal pubblico di tutte le età. Tuttavia, nel sequel di Doctor Strange, Raimi si cimenta con alcune tematiche oscure.

Il regno del terrore di Wanda è il risultato del suo dolore invalidante: vuole prendere la vita di un adolescente per poter stare con i bambini che ha perso e usa il suo amore materno per giustificare l’omicidio di un bambino. L’arco di Strange, invece, che si sta ancora riprendendo dal dolore dopo che Christine ha sposato un altro uomo, esplora ciò che serve per essere felici.

Lo stile di Sam Raimi

Doctor-Strange-nel-multiverso-della-follia-darkhold

Benché i fan di Sam Raimi fossero estasiati quando la leggenda del cinema horror è stata assunta per dirigere il sequel di Doctor Strange, vi era anche un certo scetticismo nei riguardi della libertà creativa che gli sarebbe stata concessa dovendo adeguarsi ai confini dello stile Marvel. In definitiva, comunque, ciò che distingue Doctor Strange nel Multiverso della Follia dagli altri film del MCU è l’inconfondibile timbro autoriale di Raimi.

La critica si è divisa per quanto riguarda la caotica rappresentazione del multiverso offertaci dal film, ma sono tutti d’accordo nel dire che Sam Raimi è riuscito a far il film che voleva e che questo sequel di Doctor Strange è prima di tutto un film di Sam Raimi e poi del MCU, che unisce sequenze visionarie al suo approccio sfacciatamente camp, con un mix di orrore macabro e umorismo peculiare.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: tutti i futuri progetti Marvel che anticipa

Doctor Strange nel Multiverso della Follia offre al pubblico un ulteriore e più approfondito sguardo allo  stato attuale del MCU, ma imposta anche le basi per futuri film del franchise, al momento in continua espansione. In questo senso, il sequel di Doctor Strange anticipa, o conferma, progetti che sapevamo essere nell’aria, e lascia spazio a speculazioni su spinoff dei personaggi che incontriamo nel film.

Young Avengers

Anche se un film sugli Young Avengers non è ancora stato ufficialmente annunciato, l’introduzione di molti eroi adolescenti nella Fase 4 del MCU indica la possibilità di un grande team-up nel futuro prossimo. Il debutto di America Chavez in Doctor Strange nel Multiverso della Follia è un altro importante indizio in tal senso, dopo le apparizioni di Billy e Tommy sia in WandaVision che in questo film. Nella serie tv, abbiamo scoperto che i figli di Wanda sono dotati di propri poteri e sappiamo dai fumetti che diventeranno i giovani supereroi Speed e Wiccan.

Anche Kate Bishop (Hailee Steinfeld) di Hawekeye è uno dei membri dei Giovani Vendicatori nei fumetti, quindi l’approdo di America nel MCU sembra logicamente puntare alla formazione di una squadra di giovani supereroi nel MCU. Alla fine del sequel di Doctor Strange, America sta ancora cercando di comprendere i propri poteri, dunque ci sarà molto da esplorare del suo personaggio nei film futuri.

I fantastici 4

Il film sui Fantastici Quattro è già stato confermato dagli studi della Marvel, anche se la produzione sarà ostacolata dalla recente rimozione di Jon Watts dalla cabina di regia. Intanto le voci di Doctor Strange 2 riguardanti il cameo di John Krasinski come Mr. Fantastic si sono dimostrate essere corrette, e l’attore appare effettivamente come un membro degli Illuminati nell’universo di Terra-838.

Mentre non si sa ancora se Krasinski riprenderà il ruolo nell’annunciato progetto dei Fantastici Quattro, l’utilizzo di Reed Richards nel film all’interno del multiverso dimostra, in casa Marvel, un entusiasmo crescente nell’introdurre nuovamente la famosa famiglia di supereroi in una nuova veste aggiornata.

The Marvels

The Marvels film 2022Un altro personaggio che Doctor Strange incontra su Terra-838 è una versione alternativa di Captain Marvel – in quell’universo, Maria Rambeau (Lashana Lynch) che possiede gli stessi poteri di Carol Danvers nell’universo principale 616 del MCU. Anche se sembra improbabile che l’MCU farà un film incentrato sulla versione di Rambeau dell’eroina, la sua apparizione in Doctor Strange nel Multiverso della Follia ci ha ricordato che il sequel di Captain Marvel, The Marvels, è previsto per il 2023.

Il personaggio di Maria Rambeau è stata dichiarata morta in WandaVision, ma sua figlia Monica (Teyonah Parris) ha avuto un ruolo importante nella serie tv ed è stato confermato che apparirà accanto alla Carol Danvers di Brie Larson in The Marvels.

Inhumans/Black Bolt

Doctor Strange nel Multiverso della Follia ha visto anche un’inaspettata apparizione di Anson Mount nei panni di Blackagar Boltagon, conosciuto per la prima volta come Black Bolt nella serie di breve durata Inhumans della ABC. E’ un eroe in grado di causare la peggiore distruzione con il più dolce dei sussurri, e sarebbe interessante vedere il personaggio rinnovato per il MCU.

Dato che era prevista l’uscita di un film sugli Inumani, che è poi stato cancellato, sembra che la Marvel potrebbe essere desiderosa di reintrodurre i personaggi ad un pubblico più ampio. Inoltre, c’è la possibilità che un’altra versione di Black Bolt possa tornare nel MCU per sostenere un eroe più importante – molto probabilmente Mr. Fantastic, dato che Black Bolt è stato originariamente introdotto proprio in un fumetto dei Fantastici Quattro.

Captain Carter

what ifIn un emozionante richiamo all’episodio 1 di What If…?, Doctor Strange nel Multiverso della Follia vede Hayley Atwell tornare in un film live-action del MCU, ora come Capitano Carter. Peggy Carter continua ad essere la preferita del pubblico, e la Marvel ha riportato la Atwell nel ruolo più volte, anche nel cortometraggio one-shot Agent Carter, che è divenuto poi una serie tv trasmessa da ABC.

Dopo gli episodi di What If…? che esploravano la possibilità che Peggy prendesse il siero del Super-Soldato al posto di Steve Rogers, è stato ampiamente speculato dagli spettatori che la Atwell potesse riprendere il ruolo in un film live-action su Captain Britain. I Marvel Studios non hanno ancora annunciato alcun piano per tale progetto, ma questo non rende l’apparizione di Captain Carter in Doctor Strange 2 meno eccitante.

Sequel degli X-Men/Film da solista di Patrick Stewart

Doctor Strange nel Multiverso della FolliaLa prima apparizione di Charles Xavier nel MCU è stata una mossa vincente prima dell’uscita di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, dopo che il trailer ha vagamente confermato il suo ruolo nel film. Anche se ha poco tempo sullo schermo, la versione Terra-838 del personaggio è abbastanza simile alla versione vista nei precedenti film degli X-Men e, come sappiamo, il pubblico ha atteso a lungo l’ingresso degli X-Men nel MCU.

Dopo il depistaggio di Quicksilver in WandaVision, è estremamente emozionante rivedere l’amato Professor X di Sir Patrick Stewart. Mentre non sono stati annunciati piani per un film sugli X-Men nel MCU o per un film sul Professor X da solista, non c’è alcun dubbio che il pubblico accoglierebbe un film che permetta ai mutanti di combattere insieme ai membri degli Avengers.

Avengers 5

Oltre a preparare numerosi e potenziali film standalone, o pellicole incentrate su altri gruppi di supereroi, Doctor Strange nel Multiverso della Follia pone le basi per un nuovo film sui Vendicatori. Poiché molti dei membri dei Vendicatori originali sono morti o stanno addestrando eroi più giovani per prendere il loro posto, ci sono varie speculazioni su come il gruppo continuerà a resistere e a rimanere unito.

Come molti dei film del MCU dopo Avengers Endgame, questo si occupa delle conseguenze del blip, con Stephen Strange alle prese con il suo ruolo specifico nel dare la Pietra del Tempo a Thanos invece di combatterlo in qualche altro modo. Questo porta a un’esplorazione del personaggio che lo vede diventare più maturo e umile, qualità che servono per integrarsi con una posizione di leader per la nuova versione dei Vendicatori, che unirà ex membri come Ant-Man e nuovi membri come Shang-Chi.

Doctor Strange 3

Doctor StrangePer ultimo, la scena che segue una nota nei titoli di coda che “Doctor Strange tornerà” implica che Benedict Cumberbatch ritornerà ancora una volta nei panni di Stephen Strange. Anche se sembra aver trovato un po’ di pace con se stesso alla fine del primo sequel, così come la capacità di vivere una vita semi-normale accanto ai suoi doveri di stregone, la scena post-credits di Doctor Strange 2 ci ha regalato un cameo di Charlize Theron nei panni di Clea.

Il personaggio dei fumetti è una collega stregona che combatte al fianco di Doctor Strange come allieva e alla fine lo sposa assumendo il ruolo di Stregone Supremo. Nella scena in questione, Clea trova Doctor Strange e lo sfida ad entrare in un portale cosmico con lei, il che apre la porta sia ad altri viaggi multiversali che allo sviluppo dell’arco del personaggio di Stephen Strange. È possibile che Doctor Strange 3 possa continuare ad esplorare territori e tematiche più oscure, per seguire gli effetti che il Darkhold sembra aver avuto sul personaggio titolare.

How I Met Your Father: recensione della serie Disney+

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How I Met Your Father: recensione della serie Disney+

Annunciato, anticipato, snobbato e temuto, arriva su Disney+ How I Met Your Father, lo spin off ed erede spirituale di How I Met Your Mother, che ribalta le prospettive e sembra volerci regalare un nuovo viaggio alla ricerca dell’anima gemella.

How I Met Your Father, la premessa

Al posto di Ted Mosby, in How I Met Your Father abbiamo Sophie, una giovane donna romantica e piena di speranze, che a differenza della sua esperienza familiare, crede fortemente nel vero amore e lo cerca talmente tanto che ha collezionato già 88 appuntamenti fallimentari grazie alle app di incontri. Con lei c’è un gruppo variegato di amici, un miscuglio di etnie e orientamenti sessuali, ma anche di tipologie umane e di caratteri assolutamente opposti, che aiutano Sophie ad orientarsi nel burrascoso mondo sentimentale di una trentenne single a New York. 

Come accennato, la serie arriva portandosi dietro un enorme pregiudizio, dal momento che il modello predecessore è diventato uno del classici della sit-com, una serie amatissima con dei personaggi divenuti leggen…non ti muovere… dari! Insomma, a che serve una serie che racconta la stessa storia ma dal punto di vista femminile? Ebbene, l’utilità è esattamente la stessa dello show originale, ovvero quella di raccontare una storia che più che un punto di arrivo in cui viene rivelata l’identità del genitore misterioso, parla di un viaggio, di come si costruisce una vita, come si naviga tra le difficoltà di una vita in città, di come si diventa grandi nonostante tutto. E questa cosa, How I Met Your Father la fa egregiamente, con grande sorpresa di chi scrive!

Hilary Duff e Kim Cattrall sono Sophie

Hilary Duff e Kim Cattrall interpretano la Sophie del 2022 e quella del 2050. Non solo si chiamai prospettiva in fatto di personaggi, ma anche il salotto dove viene raccontata la storia cambia orientamento, dal momento che al posto di vedere i figli del protagonista che subiscono la lunga storia del padre, qui vediamo Sophie adulta che racconta la storia al figlio fuori-campo. Un altro cambio di prospettiva.

I punti di contatto con la serie originale, almeno nei primi 4 episodi, si esauriscono nella formula narrativa, oltre a offrirci un importante Easter Egg che farà battere il cuore ai fan appassionati di Ted, Marshall, Lily, Robin e Barney: l’appartamento di uno dei protagonisti della nuova serie, è lo stesso che hanno occupato Ted e Marshall per tanto tempo, e alla fine del primo episodio lo scopriamo con un grande moto di tenerezza!

How I Met Your Father 1x01Un gruppo variegato e vincente di protagonisti

Per il resto, How I Met Your Father è una serie con un grande cuore, scritta con intelligenza e leggerezza e che presenta un gruppo composito di personaggi che si costituisce nell’arco dei primi due episodi e che racchiudono, distribuendole diversamente e arricchendole, tutte le caratteristiche dei cinque protagonisti della serie madre. 

Una trappola che ci tende però How I Met Your Father è che ci dice da subito che il misterioso padre in questione è già nel primo episodio, lo abbiamo già visto, ma dovremo aspettare la fine del ciclo (o della serie stessa) per scoprirne l’identità. 

How I Met Your Father copia un format ma vive di vita propria, aggiorna le dinamiche alla contemporaneità e lo fa con grande intelligenza. Una vera sorpresa!

Film drammatici: tutti i titoli da vedere

Film drammatici: tutti i titoli da vedere

Il genere di film più diffuso e allo stesso tempo difficile da definire è quello “drammatico”. In generale, questa tipologia di pellicole  si basa sullo sviluppo dei personaggi, sull’interazione tra essi e sul trattare temi di impatto emotivo. Sono innumerevoli le storie di questo tipo che nel corso della storia del cinema hanno emozionato spettatori di ogni età e provenienza e innumerevoli sono i film drammatici affermatisi nell’immaginario collettivo. i film drammatici possono tuttavia assumere forme e caratteristiche anche molto diverse tra loro, proprio per via dell’impossibilità di ricondurre tale genere entro dei confini prestabiliti.

Un film drammatico viene infatti accompagnato da ulteriori sottogeneri che lo definiscono meglio, come il dramma poliziesco, il dramma politico, il dramma legale, il dramma storico, il dramma domestico, il dramma adolescenziale, la commedia drammatica e tanti altri. Questi termini tendono a indicare un’ambientazione o un argomento particolare, oppure qualificano il tono altrimenti serio di un dramma con elementi che incoraggiano una gamma più ampia di stati d’animo. A tal fine, un elemento primario in un dramma è il verificarsi del conflitto (emotivo, sociale o altro) e la sua risoluzione nel corso della trama.

Si tratta dunque di un genere che può facilmente andare incontro ai gusti di ogni spettatore, ma la grandissima quantità di opere di questo tipo porta spesso e volentieri a lasciarsi sfuggiare opere che potrebbero invece essere di proprio interesse. Ecco dunque come questa guida può risultare un utile strumento per orientarsi tra i film drammatici da vedere assolutamente. Non si riportano ovviamente qui tutti i titoli meritevoli di una visione ma quelli che, sulla base di alcune categorie, possono suscitare l’interesse di spettatori in cerca di cose diverse. Tra grandi classici, drammi romantici e film tratti da storie vere, qui si può trovare ciò che fa al caso proprio.

 

Film drammatici: tutti i titoli da vedere

Film drammatici romantici


Film drammatici romantici

Uno dei sottogeneri più apprezzati del genere drammatico è quello romantico. I film appartenenti a questa categoria presentano infatti storie d’amore ricche di passione e bellezza, non sempre caratterizzati da un lieto fine ma capaci in ogni caso di lasciare profondi segni nell’animo dello spettatore. Ecco alcuni titoli da recupare se si è appassionati di questo genere di storie.

  • Love story, di Arthur Hiller (1970). Oliver Barrett è uno studente benestante che frequenta l’università di Harvard mentre Jennifer Cavilleri è una semplice ragazza appassionata di musica iscritta al Radcliffe College. Fra i due sboccia un amore appassionato e nonostante le proteste del padre di lui, i ragazzi decidono di convolare a nozze. Purtroppo, il destino ha in serbo per loro un triste epilogo. Cult movie degli anni Settanta, è questo uno dei più dolorosi film drammatici a tema sentimentale, capace ancora oggi di scuotere gli animi come pochi altri titoli.
  • I ponti di Madison County, di Clint Eastwood (1995). Tra un fotografo e la moglie di un contadino dell’Iowa sboccia un fugace amore. I figli della donna scopriranno la cosa solo anni dopo, attraverso i diari della madre deceduta. Eastwood dirige Meryl Streep in un dramma romantico tra i più amati di sempre, che svela tutta l’abilità del regista nel mostrare in modo sincero e appassionante la sfera sentimentale dei suoi personaggi. I ponti di Madison County è tratto dall’omonimo romanzo di Robert James Waller.
  • Titanic, di James Cameron (1997). Il transatlantico Titanic, considerato un gioiello tecnologico ed il più lussuoso piroscafo da crociera mai realizzato, salpa dall’Inghilterra il dieci aprile del 1912 con oltre 1500 passeggeri a bordo per il suo viaggio inaugurale. Su di esso si conoscono e innamorano Jack e Ross, appartenenti a classi sociali differenti e ignari del loro destino. Kolossal vincitore di 11 premi Oscar, Titanic è non solo la ricostruzione di uno degli incidenti più drammatici di sempre, ma anche il racconto di una delle storie d’amore più struggenti mai viste sul grande schermo.
  • Lei, di Spike Jonze (2013). A Los Angeles, il sensibile e solitario Theodore, uno scrittore di lettere d’amore, intraprende una relazione sentimentale con Samantha, il sistema operativo del suo computer dalla suadente voce femminile. Tra fantascienza e dramma, il film di Jonze interpretato da Joaquin Phoenix e Scarlett Johansson è una potente riflessione sui rapporti umani, sulla loro natura e sulla sempre più difficile comprensione dei propri sentimenti in un mondo tanto connesso e tecnologico.
  • Scompartimento n. 6, di Juho Kuosmanen (2021). Una ragazza finlandese sale su un treno diretto a Murmansk per sfuggire a una tormentata storia d’amore, trovandosi a dividere il vagone letto con un minatore russo durante il lungo viaggio. Tra loro nascerà un sentimento speciale. Vincitore del Gran Prix Speciale della Giuria a Cannes, questo film co-prodotto dalla Russia e dalla Finlandia è un atico dramma romantico, che porta lo spettatore in viaggio verso luoghi ghiacciati alla ricerca di quel calore umano ricercato dai due protagonisti.

Film drammatici su Netflix


Film drammatici Netflix

Negli ultimi anni anche Netflix si è concentrata sul produrre e/o distribuire film drammatici di rara intensità, ottenendo per questi alcuni dei maggiori riconoscimenti all’interno dell’industria. Si tratta di titoli che offrono sguardi sulla sfera sentimentale, sulla memoria di un paese, sulla storia o, ancora, che si propongono come spunti di riflessione per questioni di scottante attualità. Ecco alcuni titoli da non perdere su Netflix.

  • Storia di un matrimonio, di Noah Baumbach (2019). Un regista teatrale e la moglie attrice, un tempo felicemente sposati, intraprendono un lungo ed estenuante divorzio, che li pone di fronte ai loro limiti e alle necessarie rinunce con cui dovranno fare i conti. Interpretato da Adam Driver e Scarlett Johansson, il film è considerato il capolavoro di Baumbach. Un potente dramma che affronta in modo estremamente sincero e crudo la separazione e ciò che essa comporta, tanto nei suoi aspetti più evidenti quanto in quelli più privati. Un film tanto bello quanto doloroso.
  • Roma, di Alfonso Cuaron (2018). Cleo è una delle due collaboratrici domestiche che aiutano una coppia a prendersi cura dei loro quattro figli a Città del Messico. Tuttavia, una serie di complicazioni stanno per sconvolgere le loro vite. Vincitore del Leone d’Oro al Festival di Venezia e di tre Oscar (miglior regia, miglior fotografia, miglior film straniero), Roma è un viaggio nella memoria di Cuaron, che realizza qui il suo film più personale alla ricerca di quei momenti cruciali tanto nella sua vita quanto in quella del suo paese, qui raccontato attraverso gli occhi della domestica Cleo.
  • Il processo ai Chicago 7, di Aaron Sorkin (2020). Il film narra il processo ad un gruppo di attivisti contro la guerra in Vietnam accusati di aver causato lo scontro tra i manifestanti e la Guardia Nazionale il 28 agosto 1968 a Chicago. Con protagonisti Sacha Baron Cohen, Jeremy Strong, Eddie Redmayne, Michael Keaton, Joseph Gordon-Levitt e Yahya Abdul-Mateen II, il film è caratterizzato dalla solida sceneggiatura di Sorkin, che realizza un nuovo potente dramma incentrato su uno dei periodi più bui della storia degli Stati Uniti.
  • Mank, di David Fincher (2020). La Hollywood degli anni ’30 è rivalutata attraverso gli occhi e la graffiante ironia dello sceneggiatore alcolista Herman J. Mankiewicz, interpretato da Gary Oldman, mentre termina di scrivere Quarto potere. Per Netflix Fincher realizza un elegante dramma in bianco e nero, girato come fosse un film proveniente direttamente dagli anni Quaranta, per raccontare tanto un diverso punto di vista dietro uno dei più celebri film di sempre, quanto per proporre riflessioni sul dilagante imperialismo contemporaneo.
  • Sulla mia pelle, di Alessio Cremonini (2018). Il 22 Ottobre 2009, Stefano Cucchi, arrestato per spaccio, muore in custodia delle forze dell’ordine. Il sospetto che l’uomo sia stato assassinato prende presto il sopravvento: per la famiglia inizia un doloroso percorso alla scoperta della verità. Con protagonista Alessandro Borghi, il film ripercorre in modo delicato e asciutto il calvario vissuto da Cucchi, spingendo verso la ricerca continua di quanto realmente accadde. Estremamente drammatico, il film ha anche il merito di aver riacceso l’attenzione sul caso Cucchi, portando a significativi risultati nel processo.

Film drammatici da vedere


Film drammatici da vedere

Di seguito si propongono invece alcuni dei più celebri film drammatici di sempre, titoli che hanno ridefinito il genere grazie alle loro novità narrative ed estetiche. Si tratta di grandi classici che hanno fatto scuola, capaci di affascinare ancora oggi spettatori provenienti da ogni dove. Per comprendere meglio il genere drammatico, i suoi tempi e il suo tono, questi sono i film da recuperare assolutamente.

  • Via col vento, di Victor Fleming (1939). Una ragazza del Sud sopravvive alla guerra di Secessione e a due mariti, ma perderà il solo uomo di cui era innamorata. Dramma per eccellenza, Via col vento è un film che ha fatto epoca, capace di ridefinire le caratteristiche del suo genere e di offrire passioni in un modo estremamente intenso come mai si era visto prima. Vincitore di otto premi Oscar, è ancora oggi, se adattato all’inflazione monetaria, il film con il maggior incasso nella storia del cinema.
  • Quarto potere, di Orson Welles (1941). In Quarto potere si narra la vicenda di Charles Foster Kane, magnate dell’editoria, attraverso i ricordi degli amici dell’uomo. Girato da Welles all’età di 25 anni, è questo un potente dramma che ha cambiato per sempre il cinema, tanto nella costruzione narrativa quanto in quella della messa in scena. Attraverso l’ascesa e il declino di Kane si racconta non solo un contesto sociale e storico, insieme ai suoi sistemi di comunicazione di massa, ma anche il dramma derivato dal perdere ciò che di più caro si ha al mondo.
  • Il padrino, di Franci Ford Coppola (1972). La vita di Vito Corleone, interpretato da Marlon Brando, impegnato nel difficile compito di tenere la famiglia unita e l’impero mafioso compatto. Il capolavoro di Coppola, tratto dall’omonimo romanzo di Mario Puzo, è un gigantesco dramma sulla criminalità italoamericana, da cui scaturiscono però tematiche come la famiglia, la fiducia e l’onore. Interpretato anche da Al Pacino, Diane Keaton e James Caan, Il padrino è considerato uno dei film più importanti di sempre.
  • Qualcuno volò sul nido del cuculo, di Milos Forman (1975). Dopo una condanna Murphy, interpretato da Jack Nicholson, arriva in un ospedale psichiatrico. Cerca di farsi passare per matto con un obiettivo in testa: la fuga. Ma la capo infermiera non la pensa come lui. Suo prezioso alleato sarà un gigantesco pellerossa da tutti creduto sordomuto. Il film è una denuncia ai manicomi e agli ospedali psichiatrici, un invito alla libertà di ogni individuo sotto forma di una delle storie per il grande schermo più celebri e premiate di sempre.
  • Il petroliere, di Paul Thomas Anderson (2008). Ambientata in Texas nei primi anni del commercio petrolifero, è questa una storia che tratta di famiglia, avidità, religione ed oro nero. Indicato come uno dei migliori film del XXI Secolo, Il petroliere è un film ricco di elementi di pregio, dalla regia alla fotografia, dalle scenografie all’interpretazione di Daniel Day-Lewis premiato agli Oscar. Il suo Daniel Plainview è infatti considerato uno dei personaggi più complessi e straordinari mai comparsi sul grande schermo.

Film drammatici tratti da storie vere


Film drammatici storie vere

Molto spesso il genere drammatico si è rivelato ideale per raccontare storie realmente accadute, che siano relative a vicende storiche o a personalità realmente esistite. Questa tipologia di pellicole, sempre più ricca anno dopo anno, vanta alcuni capolavori intramontabili, che attraverso l’occhio della cinepresa raccontano e amplificano messaggi sociali e culturali di indubitabile importanza.

  • Tutti gli uomini del presidente, di Alan J. Pakula (1976). Due cronisti del Washington Post iniziano a indagare su cinque uomini trovati a trafugare documenti del partito democratico e scoprono qualcosa che cambierà le sorti dell’America. Interpretato da Dustin Hoffman e Robert Redford, il film affronta il delicato scandalo Watergate, che portò alle dimissioni del presidente Richard Nixon. Grande successo di critica e pubblico, il film è ancora oggi nelle posizioni più alte delle classifiche sui migliori film di sempre.
  • Gandhi, di Richard Attenborough (1982). La vita e l’impegno politico di Gandhi (Ben Kingsley), il leader che promosse la non violenza e la disobbedienza civile, accompagnando e guidando l’India verso l’indipendenza dal dominio da parte della corona britannica. È questo uno dei drammi biografici più celebri di sempre, celebre per le sue scene di massa e per aver raccontato in modo estremamente umano una delle personalità più significative del Novecento.
  • Schinderl’s List, di Steven Spielberg (1993). La vera storia di Oscar Schindler (Liam Neeson), un industriale tedesco che, mettendo a rischio la propria vita e la propria carriera, riesce a salvare migliaia di ebrei da un tragico destino. Da molti considerato il più importante film di Spielberg, Schinderl’s List è un’opera attesa e pensata per anni, svelatasi infine in tutta la sua meraviglia nel raccontare una pagina tanto drammatica quanto ricca di umanità della storia. Vincitore di sette Oscar incluso quello come miglior film.
  • A Beautiful Mind, di Ron Howard (2001). Studi, imprese, malattia e trionfo del matematico USA John Forbes Nash, premio Nobel 1994 per l’economia e qui interpretato da Russell Crowe. Il ritratto di un uomo eccentrico, e anticonformista, il cui grande talento fu afflitto per molti anni da una grave forma di schizofrenia. Un intenso dramma vincitore di quattro Oscar, tra cui quello come miglior film.
  • The Social Network, di David Fincher (2010). Pochi anni dopo aver creato Facebook nella sua stanza del dormitorio di Harvard, Mark Zuckerberg, interpretato da Jesse Eisenberg, è diventato un miliardario, ma il suo grande successo lo sta portando a problemi sia personali sia legali. Il regista di celebri thriller come Seven e Zodiac realizza con The Social Network uno dei suoi film più apprezzati, capace di riflettere non solo sulla realizzazione del più celebre dei social, ma anche sull’odierna capacità di comunicare.

Film drammatici recenti


Film drammatici recenti

Come accennato, il drammatico continua ancora oggi ad essere ricco di importanti film, vincitori di Oscar e acclamati dal pubblico, che si affermano per il loro saper raccontare storie e personaggi in modo nuovo, con nuove sensibilità e nuovi punti di vista. Tra i tanti titoli tra cui poter scegliere, ecco di seguito quelli che non possono mancare.

  • Manchester by the sea, di Kenneth Lonergan (2016). In seguito alla morte del fratello maggiore, Lee Chandler è costretto a tornare a casa per prendersi cura del nipote di 16 anni. E’ così costretto a fare i conti con un tragico passato che lo ha separato dalla sua famiglia e dalla comunità dove è nato. Vincitore dell’Oscar per la miglior sceneggiatura e per il miglior attore a Casey Affleck, è questo uno dei migliori drammi sull’elaborazione del lutto realizzato negli ultimi anni, un film ricco di umanità e dolcezza.
  • Tre manifesti a Ebbing, Missouri, di Martin McDonagh (2017). La madre di una ragazza assassinata scrive un controverso messaggio su alcuni cartelloni pubblicitari, aprendo una contesa che vede coinvolti lo stimato capo della polizia e un pericoloso poliziotto. Osannato come uno dei migliori film degli ultimi anni, è il capolavoro di McDonagh, incentrato sul lutto e il perdono. Un dramma estremamente potente, forte di una sceneggiatura impeccabile e interpretazioni da Oscar di Frances McDormand e Sam Rockwell.
  • Il filo nascosto, di Paul Thomas Anderson (2017). Raynolds Woodcock è un rinomato stilista britannico che, insieme alla sorella Cyril, raggiunge l’apice del successo negli anni Cinquanta lavorando per la famiglia reale. Quando incontra Alma, si innamora per la prima volta. Interpretato da Daniel Day-Lewis e Vicky Krieps, il film di Anderson è un elegante dramma, che mescola ricostruzione di un periodo storico ad una brillante riflessione sulla natura dei rapporti umani. Tra i drammi più recenti, è un titolo da non perdere.
  • Un altro giro, di Thomas Vinterberg (2020). Ispirati da una teoria secondo cui l’alcol promuove la creatività, quattro insegnanti di liceo si lanciano in un esperimento. Consumano costantemente alcol per vedere come influisce sul loro insegnamento. E i risultati non tardano ad arrivare. Il regista danese e l’attore Mads Mikkelsen danno vita ad un dramma tinto di umorismo, che sa far sorridere per poi colpire duro proprio quando meno ce lo si aspetterebbe. Vincitore dell’Oscar al miglior film internazionale.
  • Drive my Car, di Ryūsuke Hamaguchi (2021). Ad un attore e regista teatrale rimasto vedovo viene affidata, per la durata della realizzazione di uno spettacolo, una ragazza di 20 anni come autista. Nonostante i timori iniziali, tra i due si sviluppa una relazione molto speciale. Premiato a Cannes e vincitore dell’Oscar al miglior film internazionale, questo sontuoso dramma giapponese è ricco di suggestioni, riflessioni sulla vita e il lutto e sulla difficoltà di comunicare. Tra i migliori film degli ultimi anni.

 

The Vampire Diaries: 10 volte in cui si è ispirato ad altre serie tv

Il soprannaturale ha catturato a lungo l’interesse dei mortali, e The Vampire Diaries della CW continua ad affascinare i fan del sottogenere vampiresco anche dopo aver concluso la sua corsa nel 2017.

Lo show ha esplorato le relazioni tra i Stelena e Delena, le fazioni preternaturali, le antiche backstories connesse alla mitologia dei vampiri e tanto altro. Alcune di queste idee si sono affermate come nuove prese di posizione, altre sono sembrate un po’ troppo familiari in quanto resuscitate da altri show televisivi sui vampiri. Uno di quelli a cui The Vampire Diaries si è ispirato di più in assoluto è stato Buffy l’Ammazzavampiri e in questo articolo ne analizzeremo alcune similitudini narrative.

Le streghe migliori amiche perdono i loro ragazzi

the vampire diaries buffy l'ammazzavampiriIn The Vampire Diaries, Bonnie Bennett, che discende da una lunga linea di streghe, è la migliore amica di Elena. Si serve della sua magia per riportare in vita Jeremy, che la inizia poi a tradire con Anna, il che causa la rottura tra Bonnie e Jeremy.

Anni prima in Buffy l’ammazzavampiri, Willow utilizza allo stesso modo i propri poter per riportare una sua amica in vita. Più tardi, Tara, la ragazza di Willow, si rende conto che il suo ragazzo sta iniziando ad abusare della propria magia e decide di terminare la loro relazione.

Il vampiro protagonista va alla ricerca della ragazza

true blood the vampire diariesNel primo episodio di The Vampire Diaries, ci vengono presentati due dei personaggi principali della serie, l’umana Elena Gilbert e il vampiro Stefan Salvatore. Stefan ha deciso di ritornare a Mystic Falls e iscriversi nuovamente al liceo proprio per avvicinarsi a Elena: i due condividono una chimica istantanea ed è questo meccanismo a mettere in moto la trama dello show.

Allo stesso modo in True Blood, un anno prima, Bill Compton è il vampiro che si presenta sul posto di lavoro di Sookie Stackhouse e risveglia sia l’attenzione che l’ira dei suoi colleghi. Più tardi si scopre che Bill si è intenzionalmente messo sulle tracce di Sookie, proprio come Stefan avrebbe fatto con Elena.

Il nemico “ruba” la vita della protagonista

Sono cattive notizie per Elena quando Katherine arriva in città in The Vampire Diaries. Elena è infatti la doppelgänger di Katherine, ma certamente non ha ereditato la propensione al male di quest’ultima. Katherine riesce addirittura poi a impossessarsi del corpo di Elena, naturalmente continuando a seminare il caos.

Ma ben prima, in Buffy l’ammazzavampiri, Buffy diventa preda di Faith, villain che si impadronisce del suo corpo e si lancia in una baldoria sconsiderata nei panni della giovane protagonista. È interessante notare che Faith e Katherine alterano entrambe il loro aspetto nei corpi che abitano, risultando leggermente diverse rispetto alle vere “padrone” del corpo.

L’effetto Dopplegänger

Uno dei temi che The Vampire Diaries approfondisce è l’esistenza dei doppelgängers. Infatti, Elena e Stefan sono le incarnazioni più recenti di una vecchia maledizione dei doppelgänger. Stefan era stato precedentemente innamorato di Katherine, la “versione” precedente della giovane ragazza protagonista.

I doppelgänger sono stati esplorati anche nell’originale Dark Shadows, in cui Barnabas Collins ha condiviso una relazione appassionata con Josette DuPres. Anni dopo incontra Maggie Evans ed è convinto che sia Josette reincarnata: ecco la genesi del loro famoso inseguimento romantico.

La mamma muore di cancro

buffy the vampire diariesLiz, la madre di Caroline, contrae il cancro alla fine della serie e muore nonostante i tentativi di cure sia tradizionali che mistici di guarire e Caroline, purtroppo, perde in modo straziante la possibilità di un ultimo saluto alla madre.

Questo è successo anche in Buffy l’Ammazzavampiri quando Joyce, la mamma di Buffy, in uno dei momenti più tristi dello show, muore di cancro nonostante i numerosi tentativi di salvarla. Tra gli altri dettagli simili ricordiamo il fatto che entrambe le mamme e le figlie sono bionde, e che sia Joyce che Liz si sono sempre mostrate amichevoli con Damon e Spike nonostante il dolore che entrambi gli uomini hanno causato alle loro figlie.

Vampiri della guerra civile

Katherine Pierce non è solo l’ex interesse amoroso reciproco di Stefan e Damon Salvatore, ma è anche chi li ha trasformati in vampiri in primo luogo, il che ha dato inizio alla serie tv The Vampire Diaries. Ha sedotto i fratelli nei giorni calanti della Guerra Civile e li ha trasformati in vampiri.

In True Blood, Bill Compton era un ex soldato confederato come Damon Salvatore. Stava tornando a casa dalla guerra quando fu trasformato da Lorena, che ne fece anche il suo amante per qualche tempo; chiaramente, anche Lorena era una donna miserabile tanto quanto Katherine.

Cure speciali

buffy the vampire diariesQuando l’origine della maledizione del doppelgänger diventa chiara, si inizia a cercare una cura per il vampirismo in The Vampire Diaries. Naturalmente, Katherine è stata costretta fin da subito a “curarsi” e Silas, determinato a non lasciarsi sfuggire l’unica opportunità per testare la cura, ha prosciugato Katherine del suo sangue. Sorprendentemente, è sopravvissuta, ma rimanendo umana.

Anche in Buffy l’ammazzavampiri è successa una cosa simile, quando Faith ha avvelenato Angel. Per fortuna, solo il sangue di una Cacciatrice è in grado di salvare Angel, così il sangue di Buffy diventa la soluzione perfetta: questo la lascia fatalmente prosciugata, ma miracolosamente sopravvive.

Il ballo di paese

the vampire diariesAll’inizio della serie The Vampire Diaries si tiene il concorso annuale di Miss Mystic Falls, in cui sia Elena che la sua amica super indaffarata Caroline si contendono il titolo. Questo porta ad una delle prime scintille della futura relazione Delena, quando Damon sopraggiunge per ballare al Founders Ball con Elena, dopo che Stefan non si è presentato.

Anche in Buffy l’Ammazzavampiri la nostra protagonista prende parte alla corsa per il titolo di reginetta dell’Homecoming, per cui concorre anche l’impertinente Cordelia. In entrambi gli show, ci sono però problemi che distraggono sia Elena che Buffy e, inoltre, sia Caroline che Cordelia indossano splendidi abiti verdi.

Morte dei genitori

Elena e suo fratello Jeremy sono perseguitati dalla morte dei loro genitori fin dall’inizio di The Vampire Diaries. Questi annegarono quando la loro auto precipitò in acqua da un ponte, ed Elena è stata l’unica a salvarsi. Più tardi, la sua zia tutrice Jenna sarebbe stata invece uccisa da Klaus come parte di un rituale.

I primissimi eventi di True Blood ci dicono che i genitori di Sookie hanno perso la vita in un’alluvione e Sookie e suo fratello sono stati poi cresciuti dalla nonna. Anche la nonna verrà però poi uccisa, da un cacciatore di vampiri.

Minacciosi Vampiri Antichi

In quella che può essere vista come una decisione orribile, i personaggi principali di The Vampire Diaries decidono di fare squadra con il primo vampiro della stirpe Mikael per far fuori i suoi figli. Come i fan impareranno poi, non è una buona cosa che questo malvagio vampiro originario sia a piede libero.

Anche Buffy l’ammazzavampiri ha presentato una stirpe di vampiri progenitori, i Turok-Han, minacce feroci con una resistenza più forte della media. Tuttavia Buffy fu in grado di sconfiggerli, mentre Mikael non viene definitivamente abbattuto fino agli eventi di The Originals.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: 8 grandi retcons

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: 8 grandi retcons

ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del film Doctor Strange nel Multiverso della Follia 

Il Multiverso viene completamente rivelato in Doctor Strange 2. Questo fatto apre per l’Universo Cinematografico Marvel tante nuove linee narrative e stabilisce nuovi rami di continuità. Con il film di Sam Raimi, si guarda al futuro dell’MCU, ma si riprende in considerazione anche il passato.

Che si tratti delle azioni della Time Variance Authority mostrate in Loki o dell’avventura multiversale dei tre Spider-Man, Doctor Strange nel Multiverso della Follia crea continuità retroattiva con vari fatti che erano stati precedentemente definiti. Dal momento che queste retcons hanno un impatto di vasta portata sull’MCU, vediamole in modo dettagliato.

Christine non ama davvero Stephen

Rachel-McAdams-Christine-Palmer-in-Doctor-Strange-nel-Multiverso-della-folliaNeanche tra le supposizioni più assurde di What If…? era stato contemplato un allontanamento tra Stephen e Christine. La serie mantiene invariata la storia romantica della Sacra Linea Temporale: nell’episodio dedicato a Strange, quest’ultimo distrugge il suo universo solo per riportare in vita Christine.

In Doctor Strange 2 viene fatta una retcon su questo aspetto: la Dottoressa Palmer, fresca di nozze con un altro uomo, rivela a Stephen che lui non è mai stato in grado di amarla veramente. Questo dettaglio non solo va contro a quanto detto in What If..?, ma mette anche in discussione le azioni di Palmer nel primo Doctor Strange, film in cui la Dottoressa resta devota a Stephen anche dopo la fine della loro storia.

Può esistere anche solo una variante per personaggio

America-Chavez--Doctor-Strange-2In Doctor Strange 2 viene detto che esiste solo un’America Chavez in tutto il Multiverso. E se anche altri personaggi avessero solo un’unica variante?

I primi lavori dell’MCU hanno mostrato personaggi che scoprivano di avere numerosi sé nei diversi universi: si pensi alle diverse versioni di Peter Parker e di Loki. Ora, la presenza di una sola America in tutto il Multiverso ha creato la possibilità che alcuni individui abbiano una sola identità multiversale.

Scarlet Witch e Wanda Maximoff non possono coesistere pacificamente

Scarlet-Witch-in-Doctor-Strange-2Alla base della serie Disney+ WandaVision c’è il percorso che la Strega Scarlatta intraprende per imparare a controllare i suoi poteri. Alla fine dello show, Wanda sembra essersi staccata dal Darkhold e pare abbia appreso come dominare la sua forza.

Tuttavia, in Doctor Strange nel Multiverso della Follia viene rivelato che il Darkhold ha corrotto il personaggio di Scarlet Witch. Questa retcon mette in dubbio la coesistenza pacifica di Wanda e di Scarlet nello stesso corpo, cancellando quanto era stato detto in WandaVision.

Karl Mordo è già un’antagonista di Doctor Strange

Karl-MordoÈ dall’uscita del primo Doctor Strange che i fan attendono il combattimento tra lo stregone e Karl Mordo. Finalmente, nel capitolo due possiamo assistere al duello tra i due personaggi. In realtà, in Doctor Strange nel Multiverso della Follia Stephen sostiene di aver già conosciuto la malvagità di Mordo.

Nel primo film lo stregone non aveva idea della svolta oscura di Mordo. L’MCU ha scelto di mostrare nel nuovo film un antagonismo tra i due che è nato fuori schermo. I fan devono quindi dare per assodato che gli ex amici si siano già scontrati.

I viaggi multiversali sono sempre esistiti

America-Chavez-Wong-e-Doctor-StrangeIn precedenza, gli eventi multiversali erano accaduti puramente per caso, come ad esempio l’incantesimo impacciato di Strange in Spider-Man: No Way Home. Con Doctor Strange nel Multiverso della Follia, la possibilità di fare viaggi multiversali diventa un canone per l’MCU.

Con la rivelazione che America Chavez compie spostamenti tra gli universi da anni, c’è una importante retcon. Riprendendo gli eventi di Loki, in cui però solo la TVA  sa come funziona il Multiverso, Doctor Strange 2 svela che il viaggio multiversale è sempre esistito. E, forse, la TVA non è a conoscenza di ciò…

I sogni e gli incubi sono proiezioni del Multiverso

Scarlet-Witch-in-WandaVisionDoctor Strange nel Multiverso della Follia inizia con un incubo. Non è la prima volta che l’MCU mostra i sogni dei suoi personaggi, si pensi solo agli incubi di Tony Stark sull’arrivo di Thanos. Con il film però, viene attribuito un nuovo significato alla dimensione onirica nell’Universo Cinematografico Marvel.

America svela che tutto ciò che una persona vede in sogno è qualcosa che sta accadendo a una loro variante nel Multiverso. Questa retcon cambia il senso di qualsiasi sogno menzionato nell’MCU. Ad esempio, gli incubi di Tony potrebbero riguardare i fatti accaduti ad un’altra versione multiversale dell’eroe…

La nuova identità dell’MCU

Doctor-Strange-America-Chavez-Christine-Palmer-in-a-tunnelDoctor Strange 2 ha drasticamente cambiato il modo in cui l’MCU è stato fino ad ora designato. Secondo la variante di Christine Palmer su Terra-838, la realtà dell’Universo Cinematografico Marvel è quella di Terra-616. Questa affermazione va contro la designazione precedentemente, che stabiliva l’MCU corrispondesse a Terra-199999.

Questa retcon ha importanti ramificazioni all’interno dell’intero Universo Marvel: Terra-616 dovrebbe essere la prima realtà dei fumetti, ossia il materiale originale. La nuova designazione dell’MCU apre importanti dibattiti su quale sia la vera Terra-616

Esisteva più di un modo per sconfiggere Thanos

Doctor-Strange-Thanos-fighting-on-Titan-in-Avengers-Infinity-WarDoctor Strange ha esaminato più di 14 milioni di possibilità su come sarebbe andato a finire il conflitto con Thanos, giungendo alla conclusione che uno solo fosse lo scenario della vittoria. Tuttavia, le varianti su Terra-838, pur avendo avuto lo stesso problema, sono riuscite a uccidere Thanos senza innescare lo Snap.

Se prima i fan erano convinti che lo Snap dovesse necessariamente accadere, Doctor Strange nel Multiverso della Follia mostra alternative più drastiche per annientare Thanos, come l’uso del Libro di Vishanti da parte degli Illuminati. Sembra quindi che le probabilità fossero più di 1 su 14 milioni, almeno secondo questa retcon.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: Elizabeth Olsen non ha mai incontrato gli Illuminati sul set

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ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del film Doctor Strange nel Multiverso della Follia 

In una recente intervista con CinemaBlend, Elizabeth Olsen ha rivelato di non aver mai incontrato gli interpreti degli Illuminati durante la produzione di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, definendo il processo “magia da film”. Olsen ha continuato a confrontare il potere dei livelli di Wanda di Terra-838 e Scarlet Witch di Terra-616 mentre si sbarazzava degli Illuminati, nonostante non fosse fisicamente nello stesso posto con i suoi nemici.

“Abbiamo deciso che il limite era che lei non è nel suo corpo in quel momento, è in una versione “meno comoda” del suo corpo, quindi non è in grado di fare quanto potrebbe fare Wanda del nostro universo. Si tratta più di usare il corpo come una brutta macchina o qualcosa del genere, come un’auto non così messa a punto. Volevo che fosse più facile. È fantastico vivere quei momenti”.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Guardiani della Galassia Vol. 3: foto dal set offrono nuovi dettagli sulla trama

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L’account Instagram @atlanta_filming ha condiviso nuove foto dal set di Guardiani della Galassia Vol. 3 che mostrano dei dettagli rivelatori di cose che potrebbero accadere nel film. Le immagini sembrano infatti confermare le teorie sulla Contro-Terra e sull’Alto Evoluzionario.

La prima serie di foto mostra creature umanoidi simili a animali che camminano in giro con abiti in stile anni ’80, il che alimenta la teoria secondo cui il film presenterà New Men. Mentre quelle immagini sono sicuramente intriganti, la foto principale di cui i fan sono entusiasti è quella di un’auto della polizia decorata con scritte aliene. Basato su una traduzione dei personaggi in lingua aliena (tramite Cosmic Circus), la parte anteriore dell’auto recita “Polizia”, mentre il lato recita “Contatore” e “Terra”. In altre parole, è quasi certamente un’auto della polizia della Contro-Terra.

Guardiani della Galassia Vol. 3, quello che sappiamo

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Will Poulter e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock.

Elvis: la prima clip dal film di Baz Luhrmann in anteprima a Cannes 75

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Una nuova entusiasmante clip di Elvis condivisa dalla Warner Bros. Pictures rivela uno scorcio delle mosse di Austin Butler nei panni della magnetica star del rock-n-roll. Il video di due minuti mostra Butler nei panni di Presley, con addosso un abito rosa e nero oversize con i suoi capelli neri pettinati all’indietro e il ciuffo sulla fronte, a ricreare il look iconico. Strimpella con enfasi la sua chitarra sulla canzone “Hayride” mentre mostra i suoi passi di danza davanti a una folla urlante di donne sorprese ma adoranti.

Elvis, il trailer del film di Baz Luhrmann

Dal regista candidato all’Oscar Baz Luhrmann arriva Elvis della Warner Bros. Pictures, con Austin Butler e il Premio Oscar Tom Hanks. Il film esplora la vita e la musica di Elvis Presley (Austin Butler ), viste attraverso il prisma della sua complicata relazione con l’enigmatico manager, il colonnello Tom Parker (Tom Hanks). La storia approfondisce le complesse dinamiche tra Presley e Parker nell’arco temporale di oltre 20 anni, dall’ascesa alla fama di Presley che raggiunse un livello di celebrità senza precedenti, sullo sfondo un panorama culturale in evoluzione e la perdita dell’innocenza in America. Al centro di questo viaggio, una delle persone più significative e influenti nella vita di Elvis, Priscilla Presley (Olivia DeJonge).

Recitano al fianco di Tom Hanks e Austin Butler, la pluripremiata attrice di teatro Helen Thomson (“Top of the Lake: China Girl”, “Rake”) nei panni della madre di Elvis, Gladys; Richard Roxburgh (“Moulin Rouge!”, “Breath”, “La battaglia di Hacksaw Ridge”) in quelli del padre di Elvis, Vernon, mentre Olivia DeJonge (“The Visit”, “Stray Dolls”) interpreta Priscilla. Luke Bracey (“La battaglia di Hacksaw Ridge”, “Point Break”) interpreta Jerry Schilling; Natasha Bassett (“Ave, Cesare!”) interpreta Dixie Locke; David Wenham (“Il Signore degli Anelli” la trilogia, “Lion – la strada verso casa”, “300”) è Hank Snow; Kelvin Harrison Jr. (“Il processo ai Chicago 7”, “L’assistente della star”) è BB King; Xavier Samuel (“Two Mothers”, “Amore e inganni”, “The Twilight Saga: Eclipse”) interpreta Scotty Moore, e Kodi Smit-McPhee (“Il potere del cane”) interpreta Jimmie Rodgers Snow.

Completano il cast Dacre Montgomery (“Stranger Things”, “La galleria dei cuori  infranti”) nei panni del regista televisivo Steve Binder, al fianco degli attori australiani Leon Ford (“Gallipoli”, “The Pacific”) nei panni di Tom Diskin, Kate Mulvany (“Il grande Gatsby”, “Hunters”) in quelli di Marion Keisker; Gareth Davies (“Peter Rabbit,” “Hunters”) come Bones Howe, Charles Grounds (“Crazy & Rich”, “Camp”) come Billy Smith, Josh McConville (“Fantasy Island”) è Sam Phillips, e Adam Dunn (“Home and away”) nei panni di Bill Black.

Per ritrarre le altre icone della musica del film, Luhrmann ha scelto la cantautrice Yola come Sister Rosetta Tharpe; il modello Alton Mason come Little Richard; il texano di Austin Gary Clark Jr., come Arthur Crudup, e l’artista Shonka Dukureh come Willie Mae “Big Mama” Thornton.

Il candidato all’Oscar Luhrmann (“Il Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”) ha diretto il film da una sceneggiatura da lui scritta assieme a Sam Bromell, Craig Pearce e Jeremy Doner, basata su una storia dello stesso Baz Luhrmann e Jeremy Doner. I produttori del film sono Luhrmann, la vincitrice dell’Oscar Catherine Martin (“Il Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”), Gail Berman, Patrick McCormick e Schuyler Weiss, mentre i produttori esecutivi sono Courtenay Valenti e Kevin McCormick.

Il team creativo che ha lavorato dietro le quinte include la direttrice della fotografia Mandy Walker (“Mulan”, “Australia”), la scenografa e costumista premio Oscar Catherine Martin (“Il Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”), la scenografa Karen Murphy (“A Star Is Born”), i montatori Matt Villa (“Il grande Gatsby”, “Australia”) e Jonathan Redmond (“Il grande Gatsby”), il supervisore degli effetti visivi nominato all’Oscar Thomas Wood (“Mad Max: Fury Road”), il supervisore musicale Anton Monsted (“Australia”, “Moulin Rouge!”) e il compositore Elliott Wheeler (“The Get Down”).

Le riprese principali di Elvis si sono svolte nel Queensland, in Australia, con il sostegno del governo del Queensland, di Screen Queensland e del programma Producer Offset del governo australiano. Warner Bros. Pictures presenta, una produzione Bazmark Production, Jackal Group, un film di Baz Luhrmann: Elvis, che sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.Il film uscirà nelle sale italiane nel 2022.

Fast and Furious 10, Jason Momoa si mostra sul set di Roma

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Fast and Furious 10, Jason Momoa si mostra sul set di Roma

Sono state rubate sul set romano di Fast and Furious 10 le prime foto che ritraggono Jason Momoa nei panni del villain del film con Vin Diesel, primo capitolo del finale di saga. Dalle immagini, sembra che il look del personaggio sia relativamente sobrio, molto diverso dall’eccentricità divertita dell’attore.

Il sito JustJared ha pubblicato diverse immagini, che potete vedere al link:

Fast and Furious 10, quello che sappiamo

Vi ricordiamo che Fast and Furious 10 non sarà più diretto da Justin Lin come annunciato in precedenza. Confermati nel cast al momento ci sono Nathalie Emmanuel nei panni di Ramsey, Vin Diesel come Dominic Toretto, Michelle Rodriguez che riprende i panni di Letty Ortiz, Tyrese Gibson, Ludacris, e Sung Kang che riprende il suo ruolo di Han. Tra le new entry, Jason Momoa nel ruolo del villain e Brie Larson.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: la scena più difficile per Elizabeth Olsen

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ATTENZIONE – L’articolo contiene spoiler su Doctor Strange nel Multiverso della Follia

In una recente intervista con Variety, Elizabeth Olsen ha discusso della svolta malvagia di Wanda in Doctor Strange nel Multiverso della Follia e di quale scena sia stata la più difficile da girare come parte di quel viaggio.

“Penso che la cosa più difficile sia stata: so che questa intervista esce dopo che il film è uscito, ma sono ancora ansiosa a parlarne senza spoiler. Diciamo che c’è un momento in cui devo confrontarmi con le persone che amo, ed è stata una scena difficile. Una delle persone che amo – le piccole persone che amo – mi stava lanciando delle cose nella scena e accidentalmente mi ha colpito molto forte in faccia. E quella è stata la reazione migliore. E mi sono sentita così male che l’ho usata come attore e ho lasciato che informasse la mia risposta a queste persone che amo. Perché loro erano realmente terrorizzati dopo. Era davvero qualcosa che non mi piaceva per niente, ma sapevo che sarebbe stato un bene per la scena”.

Chiaramente, Olsen si riferisce alla scena in cui Scarlet Witch si confronta con la Wanda di Terra-838 e con i suoi figli che vorrebbe per sé.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Jodie Comer protagonista nel primo film prodotto da Benedict Cumberbatch

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Jodie Comer reciterà in un nuovo thriller apocalittico intitolato The End We Start From, prodotto da Benedict Cumberbatch, che vestirà anche i panni di produttore esecutivo. Comer è nota per il ruolo di Villanelle in Killing Eve e ha recentemente ricevuto un premio BAFTA per la sua interpretazione nel film drammatico britannico Help. Cumberbatch è attualmente al cinema nei panni di Stephen Strange in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Deadline rivela che The End We Start From seguirà Comer nei panni di una madre con un neonato che deve sopravvivere a un’apocalisse causata da un disastro ambientale. Il film è stato adattato dalla sceneggiatrice Alice Birch dall’omonimo romanzo di Megan Hunter.

Il film tocca certamente questioni tempestive come la crisi del cambiamento climatico in corso. Con la padronanza dello schermo di Jodie Comer e la talentuosa Birch che adatta la sceneggiatura del romanzo acclamato dalla critica, il film sembra offrire agli spettatori un viaggio emozionante. Questo segnerà anche il debutto di Benedict Cumberbatch in una nuova veste e si tratta del primo di numerosi progetti che usciranno sotto la sua società di produzione SunnyMarch.

Al di là del talento che accompagna il film sia sullo schermo che fuori, gli spettatori avranno la possibilità di vedere Comer in un ruolo che mostra come la forza di una donna e l’amore di una madre siano forze da non sottovalutare.

Guardiani della Galassia Vol. 3: Dave Bautista dice addio a Drax

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Guardiani della Galassia Vol. 3: Dave Bautista dice addio a Drax

La conclusione delle riprese di Guardiani della Galassia Vol. 3 ci sta fornendo una serie di suggerimenti su quello che sarà (o non sarà) il futuro nel MCU di alcuni dei personaggi coinvolti nel film di James Gunn.

Dopo Karen Gillan che ha detto addio a Nebula in un post sui social a conclusione delle riprese di Guardiani della Galassia Vol. 3, anche Dave Bautista, interprete di Drax, si accoda a questo saluto che sembra definitivo. Ecco infatti il post di Bautista sui suoi account social ufficiali: “Non ho ancora trovato le parole. E’ finito così in fretta e io ero già sul set di un altro film prima si poter processare tutto. La fine di un viaggio che ha cambiato la mia vita.”

Guardiani della Galassia Vol. 3, quello che sappiamo

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Will Poulter e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock.

Thor: Love and Thunder, c’è una possibilità per l’amore tra Thor e Jane?

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Durante un’intervista con Empire, Taika Waititi, regista e sceneggiatore di Thor: Love and Thunder, ha commentato la possibilità di un ritorno di fiamma tra Thor e Jane Foster. Come sappiamo, Jane è stata l’interesse amoroso di Thor nei primi due film del MCU con protagonista il Dio del Tuono, salvo poi scomparire dal quadro e ricomparire (con filmati riciclati) in Avengers: Endgame.

Con l’avvicinarsi di Thor: Love and Thunder e l’ufficiale ritorno di Natalie Portman nei panni del personaggio, ci si chiede se anche la storyline romantica tra la scienziata terrestre e il dio asgardiano possa tornare. Ecco cosa ha risposto il regista: “Credo che molte persone diano per scontato che la lovestory del film sarà tra Chris e Natalie. Io però non posso promettere che in questo film accadrà ciò che le persone si aspettano.” Teniamoci quindi pronti per l’inaspettato!

Thor: Love and Thunder, teaser trailer ufficiale!

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Black Adam: una suggestiva immagine dai reshoot del film con Dwayne Johnson

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Dwayne Johnson ha pubblicato una nuova immagine in bianco e nero dal backstage di Black Adam. Il film DC Warner è al momento in fase di reshooting e sembra che il protagonista sia molto preso da questo processo.

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Elizabeth Debicki: 10 cose che non sai sull’attrice

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Elizabeth Debicki: 10 cose che non sai sull’attrice

Elizabeth Debicki è una di quelle attrici che ha iniziato a fare cinema da qualche anno e che ha già dimostrato di saperci fare. L’attrice ha dimostrato sin da subito di essere molto in gamba e di essere anche molto versatile, capace di entrare ben presto nel cuore degli spettatori.

Ecco dieci cose da sapere su Elizabeth Debicki.

Elizabeth Debicki: i suoi film

1. I film e la carriera. La carriera cinematografica dell’attrice è iniziata nel 2011, quando è apparsa per la prima volta sul grande schermo in Tre uomini e una pecora, per poi lavorare in Il grande Gatsby (2013), Macbeth (2015), Operazione U.N.C.L.E. (2015) ed Everest (2015). In seguito, è apparsa in Guardiani della Galassia Vol. 2 (2017), Breath (2017), 7 from Etheria (2017) e The Tale (2018). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono The Cloverfield Paradox (2018), Widows: Eredità criminale (2018), Vita & Virginia (2018), La tela dell’inganno (2019), Tenet (2020) e Guardiani della Galassia vol. 3 (2023).

2. Ha lavorato anche per la televisione. L’attrice, oltre a prestare la propria attività lavorativa per il cinema, ha preso parte in alcuni progetti destinati per il piccolo schermo. Infatti, è apparsa nelle serie Rake (2014), The Night Manager (2016) e The Kettering Incident (2016). Nel 2022 ha ricoperto il ruolo di Lady Diana in The Crown, recitando accanto ad attori come Imelda Staunton e Dominic West.

3. È anche doppiatrice. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha vestito anche panni diversi da quelli usuali. Infatti, ha provato ad indossare quelli di doppiatrice, prestando la propria voce per i film Valerian e la città dei mille pianeti (2017), Peter Rabbit (2018) e Peter Rabbit 2: Un birbante in fuga (2021), oltre che per il corto Flopsy Turvy (2018).

Elizabeth Debicki The Crown

Elizabeth Debicki non è su Instagram

4. Non ha nessun profilo social. L’attrice ha dichiarato di non aver nessun account social ufficiale per diversi motivi. Oltre al fatto di ritenere totalmente privata la propria vita personale, ha anche ammesso di essere negata per la tecnologia e di non sapere cosa postare nell’eventualità in cui avesse un account.

Elizabeth Debicki è Diana in The Crown

5. Ha interpretato Lady Diana. Sembra essere un buon momento per la figura di Lady Diana al cinema e in televisione. Oltre ad essere al centro del film Spencer, dove ad interpretarla vi è Kristen Stewart, la celebre principessa è comparsa come personaggio anche in The Crown, dove ad interpretarla vi è proprio la Debicki. L’attrice ha raccontato di essersi preparata al ruolo studiando il portamento e il modo di parlare di Diana, dando però vita ad un’interpretazione che non fosse un’imitazione di lei ma qualcosa di più spontaneo.

Elizabeth Debick in Tenet

6. Ha preteso di poter fare un provino. Elizabeth Debicki ha insistito per fare un provino per il suo ruolo, nonostante il regista Christopher Nolan le avesse offerto la parte senza il bisogno di tale prova. Per lei era importante sapere che poteva fare quello che lui stava cercando e, stando a quanto poi raccontato regista, arrivata al provino ha lasciato tutti a bocca aperta per la sua bravura e intensità.

7. La sua altezza è stata esaltata. Dopo aver scoperto che Elizabeth Debicki era stata scelta per il film, il costumista Jeffrey Kurland ha immediatamente suggerito a Christopher Nolan di sfruttare la sua altezza, perché “non sarà mai più bassa di chiunque altro sullo schermo“. Kurland ha messo i tacchi dell’attrice già alta un metro e novanta per molte delle sue scene, le ha dato gonne più lunghe in modo da poter vedere la lunghezza delle sue gambe e ha tagliato i suoi abiti per rafforzare la sua qualità lineare.

Elizabeth Debicki Guardiani della Galassia

Elizabeth Debicki in Guardiani della Galassia

8. Ha adorato i costumi e il trucco dei film. L’attrice ha fatto parte di Guardiani della Galassia Vol. 2 con il ruolo di Ayesha, ed è rimasta molto colpita da i costumi e dal trucco previsto per il suo personaggio, lodando il lavoro di Judiana, la costumista del film. Scelta specificatamente per la sua altezza, oltre che per la sua bravura, anche in questo caso la costumista si è concentrata sull’esaltare la figura dell’attrice, proponendola al massimo della sua gloria.

9. Ha svolto alcune ricerche sul personaggio. Naturalmente, prima di iniziare le riprese, l’attrice conosceva già il personaggio perché aveva fatto una piccola ricerca personale prima di riceverne una adeguata da James Gunn. Tuttavia, la bellezza e l’importanza del suo personaggio lo ha capito a pieno solo dopo aver girato il film ed essersi confrontata con altre persone.

Elizabeth Debicki: età e altezza

10. Elizabeth Deibicki è nata il 24 agosto nel 1990 a Parigi, in Francia. La sua altezza complessiva corrisponde a 190 centimetri circa.

Fonti: IMDb, Collider, Huffpost, Daily Mail

Elizabeth Olsen irritata dai commenti negativi sulla Marvel: “Tolgono merito alla crew”

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Elizabeth Olsen si sta pronunciando in difesa del Marvel Cinematic Universe, in cui interpreta il ruolo di Wanda Maximoff/Scarlet Witch. L’attrice si è espressa in risposta alle precedenti critiche rivolte all’MCU, in particolare da artisti del calibro di Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, dei quali ha detto che (i loro commenti negativi sui film Marvel) “li fanno sembrare un tipo di arte minore”.

“Non sto dicendo che stiamo facendo film d’autore indie, ma penso solo che quei commenti sottostimano il lavoro della nostra troupe, il che mi infastidisce”, ha detto l’attrice, che attualmente è al cinema con Doctor Strange nel Multiverso della Follia. “Questi sono alcuni dei più straordinari scenografi, costumisti, operatori della macchina da presa – sento che sminuirli con quel tipo di critiche toglie merito a tutte le persone che fanno film pluripremiati, e che lavorano anche su questi progetti”.

Elizabeth Olsen ha cominciato la sua carriera con il cinema indie, e riconosce dunque che i film Marvel sono blockbuster destinati principalmente a fare un sacco di soldi, tuttavia non crede che questo significhi che si tratti di film brutti.

“Dal punto di vista di un attore, lo capisco; capisco perfettamente che serve un diverso tipo di performance”, ha detto. “Ma penso che screditare così la Marvel porti via il merito alle centinaia di persone di grande talento della crew. È qui che divento un po’ esuberante al riguardo”.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Fonte: People

L’avvocato del diavolo: trama, cast e frasi del film

L’avvocato del diavolo: trama, cast e frasi del film

Advocatus diaboli, una locuzione latina che, nel linguaggio di tutti i giorni, va ad indicare coloro che controbattono un’argomentazione non perché convinti del contrario ma piuttosto per generare caos. Su questo principio si basa il celebre film del 1997 L’avvocato del diavolo, scritto da Tony Gilroy e Jonathan Lemkin e diretto da Taylor Hackford. Si tratta di uno dei thriller più popolari degli anni Novanta, che si macchia anche di elementi horror ed una struttura da legal drama. Oggi considerato un vero e proprio cult del suo genere, è un film entrato nell’immaginario comune, tanto per la sua vicenda quanto per i controversi e imprevedibili personaggi che la animano.

La pellicola è basata sul romanzo omonimo del 1990 di Andrew Neiderman. Nonostante ne sia una trasposizione cinematografica, il film si discosta dal libro introducendo anche elementi affini provenienti da altri testi. In particolare, numerosi sono i riferimenti al poema Paradiso perduto di John Milton. Si ritrovano infatti diverse allusioni minori a tale opera, come ad esempio la celebre citazione “meglio regnare all’Inferno che servire in Paradiso”, mentre quello di Milton diventa anche il nome del protagonista. Un’altra fonte di ispirazione fu naturalmente anche la Divina Commedia di Dante Alighieri, con la descrizione dei gironi ardenti concentrici riproposta alla fine del film.

Nonostante abbia diviso critica e pubblico al momento della sua uscita, L’avvocato del diavolo si affermò come un grande successo. Arrivò a guadagnare oltre 152 milioni di dollari a fronte di un budget di 57, e particolarmente noti sono ancora oggi alcuni dialoghi e le interpretazioni dei protagonisti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle frasi più belle. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L’avvocato del diavolo: la trama del film

Protagonista del film è il giovane e promettente avvocato Kevin Lomax, il quale non ha mai perso un caso. Durante il suo ultimo incarico, egli è perfino riuscito a far scagionare un insegnante accusato di molestie su minori, pur consapevole della sua reale colpevolezza. Proprio questa vicenda porta Kevin ad essere contattato da un importante studio legale di New York, il quale gli offre una grande somma di denaro per unirsi a loro. A capo dello studio vi è il controverso John Milton, personalità misteriosa e incline alla malvagità. Questi decide di testare le capacità di Kevin affidandogli subito un caso molto complesso. Mentre si trova così impegnato, l’avvocato inizia però a vivere una serie di strani episodi, che lo porteranno a comprendere che l’uomo per cui lavora non è chi sembra essere.

L'avvocato del diavolo cast

L’avvocato del diavolo: il cast del film

Ad interpretare il ruolo di Kevin Lomax vi è l’attore Keanu Reeves, il quale per prepararsi al ruolo ha studiato a lungo il mestiere di avvocato, le sue procedure e gli aspetti più importanti. Ha inoltre avuto modo di spendere diverso tempo insieme ad alcuni veri avvocati, cercando di apprendere da loro i segreti del mestiere e alcuni ulteriori aspetti con cui poter caratterizzare il proprio personaggio. L’attore decise inoltre insieme al regista che gli abiti indossati da Kevin avrebbero dovuto di volta in volta assumere toni sempre più scuri, evidenziando la totale perdita di moralità del personaggio. Accanto a lui, nei panni della madre di Kevin, Alice Lomax, vi è l’attrice Judith Ivevy, nota per essere stata Barbara Robbins in Grey’s Anatomy.

Ad interpretare Mary Ann, moglie di Kevin, vi è una giovanissima Charlize Theron. Nonostante interpretassero marito e moglie, infatti, l’attrice aveva appena 21 anni, mentre Reeves ne aveva 31. Per lei si tratto di un ruolo molto impegnativo, che le richiese di interpretare anche attacchi di schizofrenia. Per riuscirci, la Theron si preparò con una psico-terapista. Ad interpretare il satanico John Milton vi è invece il premio Oscar Al Pacino. Questi aveva inizialmente rifiutato il ruolo per cinque volte, non gradendo il tono da blockbuster del film. Dopo che questo venne riscritto come thriller soprannaturale, l’attore si decise ad accettare. Nel film sono poi presenti Jeffrey Jones nei panni di Eddie Barzoon e Connie Nielsen in quelli di Cristabella Andreoli. Craig T. Nelson è invece Alexander Cullen.

L’avvocato del diavolo: le frasi più belle, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. L’avvocato del diavolo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video, Tim Vision e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 9 maggio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Qui di seguito si riportano invece alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del film:

  • Nel mondo io vi mando come pecore in mezzo ai lupi. (John Milton)
  • La vanità è decisamente il mio peccato preferito. Kevin, è elementare. La vanità è l’oppiaceo più naturale. (John Milton)
  • Per chi è che ti incolli tutti quei mattoni, si può sapere? Dio? È così? Dio? Ti voglio dare una piccola informazione confidenziale a proposito di Dio: a Dio piace guardare! Riflettici un po’: lui dà all’uomo gli istinti… ti concede questo straordinario dono e poi che cosa fa? Te lo giuro che lo fa per il suo puro divertimento! Fissa le regole in contraddizione! (John Milton)
  • Meglio regnare all’inferno che servire in paradiso! (Kevin Lomax)
  • Forse Dio ha lanciato i dadi una volta di troppo e così ci ha fregati tutti. (John Milton)

Fonte: IMDb

James Franco torna a recitare, sarà protagonista di MACE

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James Franco torna a recitare, sarà protagonista di MACE

Myriad Pictures ha annunciato di aver acquisito i diritti di vendita mondiale di MACE della Meyers Media Group e di iniziare le vendite del film al Marche du Film di Cannes. Jon Amiel dirigerà da una sceneggiatura di David Chisholm, con protagonista James Franco. Myriad Pictures ha acquisito il film dalla Meyers Media Group. Lawrence Steven Meyers, Randy Dannenberg e John Evangelides saranno i produttori, al fianco di Brendan McDonald e Kirk D’Amico che saranno i produttori esecutivi e Jonathan Tybel sarà il produttore associato.

MACE è la storia straziante di due tipi di poliziotti molto diversi. Un ufficiale veterano, Mace, sarà interpretato da James Franco, corrotto e pericoloso mentre Virgil Woods, interpreterà un giovane principiante che crede di poter cambiare il sistema corrotto alimentato da poliziotti come Mace. Ispirato dalla recente ingiustizia razziale venuta alla ribalta dalle strade d’America, Woods rifiuta di essere vittima di bullismo e contrappone i suoi principi all’amorale di Mace. Woods rischia tutto ciò in cui crede per impedire a Mace di distruggere la città quando Mace scatena una guerra tra bande per coprire i suoi crimini.

Diretto dal vincitore del premio BAFTA Jon Amiel dalla sceneggiatura di David Chisholm, il film è interpretato dal candidato all’Oscar James Franco Il film è in pre-produzione con le riprese principali che inizieranno nel terzo trimestre dell’anno nel New Jersey.

Jon Amiel è un pluripremiato regista, scrittore e produttore che ha ottenuto riconoscimenti internazionali per THE SINGING DETECTIVE e li ha seguiti con QUEEN OF HEARTS, presentato in anteprima a Cannes. Ha diretto l’acclamato SOMMERSBY con Richard Gere e Jodie Foster, COPYCAT con Holly Hunter e Sigourney Weaver, L’UOMO CHE SAPEVA TROPPO poco con Bill Murray, ENTRAPMENT con Sean Connery e Catherine Zeta-Jones, THE CORE, con Hilary Swank e Aaron Eckart e CREATION con Paul Bettany che ha aperto il Toronto Film Festival. Negli ultimi 10 anni Amiel si è concentrata principalmente sulla televisione. Ha diretto quattro pilot di successo – EYES, REUNION, DAMAGES e WEDDING BELLS e ha prodotto e diretto episodi per serie importanti tra cui: THE TUDORS, THE BORGIAS, MARCO POLO, HALT AND CATCH FIRE, 7 SECONDS, AMERICAN GODS, OUTSIDERS, CARNIVAL ROW, THE WALKING DEAD e più recentemente LA SIGNORA DELLE PULIZIE.

James Franco ha iniziato a ricevere il plauso della critica all’inizio della sua carriera vincendo un Golden Globe per la sua interpretazione di “James Dean” nel film biografico di TNT JAMES DEAN. Ha continuato a recitare nel ruolo di “Harry Osborn” nella trilogia di grande successo SPIDER-MAN, al fianco di Tobey Maguire. Ha ricevuto innumerevoli nomination ai premi sia per il suo lavoro comico che drammatico, tra cui Pineapple Express, Spring Breakers e 127 ore, per il quale ha ricevuto una nomination all’Oscar® come miglior attore. Ha vinto il suo secondo Golden Globe per il suo ruolo nell’acclamato THE DISASTER ARTIST, che ha anche prodotto e diretto. In TV, ha avuto il suo primo ruolo da protagonista con la serie cult FREAKS AND GEEKS e, più recentemente, ha recitato in THE DEUCE per la HBO.

Kirk D’Amico, CEO di Myriad Pictures, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di tornare a Cannes con questo film estremamente originale e unico. È una storia cruda ambientata in un moderno dipartimento di polizia dove niente è come sembra. Pensiamo che questo materiale nelle mani di un regista così esperto come Jon Amiel darà risultati straordinari”.

Lawrence Steven Meyers di Meyers Media Group ha aggiunto: “Il team di Meyers Media Group è lieto che Myriad porterà la nostra prima produzione a Cannes. Conosco Kirk da molti anni e il suo entusiasmo per il nostro film è molto eccitante”.

MARCEL! di Jasmine Trinca, dal 1° giugno al cinema

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MARCEL! di Jasmine Trinca, dal 1° giugno al cinema

Tra le interpreti più amate dal Festival di Cannes, che l’ha vista debuttare con La stanza del figlio di Nanni Moretti, Palma d’oro nel 2001, per poi premiarla come migliore interprete di Un Certain Regard per Fortunata di Sergio Castellitto, Jasmine Trinca torna sulla Croisette con un doppio impegno: membro della giuria internazionale della 75. edizione e per la prima volta regista di un lungometraggio, Marcel!, presentato in Selezione Ufficiale nella sezione Séances spéciales, e in uscita nelle sale italiane il 1° giugno, distribuito da Vision Distribution.

Marcel! è una produzione Cinemaundici e Totem Atelier con Rai Cinema, in collaborazione con Phon Films, in collaborazione con Vision Distribution.

Una bambina ama sua madre, ma sua madre ama Marcel, il suo cane. Un evento imprevedibile le porterà in viaggio, avvicinandole e svelando loro, oltre ogni dolore, le vie grandi e segrete dell’amore.

“Tutto questo – racconta Trinca – parte da una fotografia. Ritraeva mia madre che mi teneva per mano sul ciglio di un bosco. Dietro di noi un paesaggio assolato, ma davanti? Il colore di quella foto lo avrei definito il colore della memoria. Non della nostalgia, come una foto a colori virata seppia, ma proprio un colore indefinibile e sfumato, bruciato dal sole, appena attraversato e ispirato dalla “selva oscura” pronta ad accogliere e proteggere quel passo a due. Tra sogno e realtà. È qui che si situa questo film. Una rielaborazione fiabesca o meglio favolistica del vissuto, cercando di comprenderlo, esorcizzarlo, renderlo universale. Panni sporchi che non si lavano in casa ma che diventano bandiere da sventolare, inni programmatici: «All’arte si deve la vita». In fondo, tutto quel vissuto, quel bagaglio pesante impossibile da lasciare, sarà pure servito a qualcosa. A fare un film. E invece no. Nulla è più importante ed effimero che vivere. Neanche un film che resta (o forse no). Alla vita si deve dunque la vita”.

Doctor Strange 2 dimostra che Wanda è il [spoiler] MCU più potente

ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del film Doctor Strange nel Multiverso della Follia 

Scarlet/Wanda Maximoff, interpretata da Elizabeth Olsen, è il cattivo principale di Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Essendo entrata in contatto con il Darkhold, il libro dei dannati, Wanda è stata corrotta dalla magia nera e commette una serie di azioni scellerate che spingono Stephen (Bendedict Cumberbatch) ad attraversare le realtà del Multiverso.

Gia prima dell’uscita del film, era chiara la potenza di Scarlet: il personaggio è uno degli Avengers più prestanti. Con Doctor Strange 2 il personaggio non è più solo un eroe inarrestabile, ma si mostra anche come un cattivo in grado di mobilitare per intero l’MCU. La forza di Wanda Maximoff non sembra avere eguali: vediamo dieci momenti che confermano questa teoria!

L’inizio di Doctor Strange 2: la presa di Kamar-Taj

Kamar-Taj-Doctor-Strange-nel-multiverso-della-folliaAnche se l’MCU aveva più volte fatto cenno agli aspetti oscuri di Wanda, è con Doctor Strange nel Multiverso della Follia che si scopre per davvero la brutalità del personaggio. Scarlet svela il suo obiettivo a Strange: vuole catturare America Chavez per sfruttare i poteri della ragazza e attraversare il Multiverso.

Per rapire America, Scarlet deve fare incursione a Kamar-Taj, il tempio dei Maestri delle Arti Mistiche. Nonostante abbia contro tutti i più potenti stregoni del pianeta, con i poteri da Strega Scarlatta Wanda riesce a prendere e distruggere Kamar-Taj. Da sola contro tutti, fin dalle prime scene del film Scarlet svela la sua potenza come cattivo.

Il Dreamwalking attraverso gli universi

Doctor-Strange-nel-Multiverso-della-Follia-Wanda-Maximoff-Scarlet-WitchUna novità introdotta nell’MCU da Doctor Strange nel Multiverso della Follia è il Dreamwalking. Il termine indica la capacità di possedere il corpo di un altro sé presente in un altro universo, dominandolo a proprio piacimento. Wanda usa spesso il Dreamwalking, sia per entrare in contatto con i propri figli sia per raggiungere Strange e America su Terra-838.

Riuscire a dominare questo potere e ad utilizzarlo efficacemente è un azione che richiede grande forza. A differenza di Stephen – che fa il Dreamwalking con una versione morta di sé – Wanda è in grado di sopraffare la coscienza di una sua variante ancora in vita. Non solo Scarlet esegue questa operazione in più occasioni, ma usa il Dreamwalking più a lungo di qualsiasi altro personaggio e con risultati di gran lunga migliori.

Il teletrasporto

Scarlet-Witch-in-Doctor-Strange-2-TrailerTra i vari poteri che Wanda ha ricevuto dalla Pietra della Mente c’è anche il teletrasporto. Si sapeva già che Wanda fosse in grado di usare la telecinesi, riuscendo a muovere oggetti inanimati nel tempo e nello spazio. Con Doctor Strange 2 si scopre che il personaggio è anche in grado di viaggiare attraverso le superfici riflettenti per arrivare dove vuole.

Questa abilità la rende ancora più potente di prima, come si vede nella scena terrificante in cui America, Wong e Strange vengono accerchiati da Scarlet a Kamar-Taj.

Gli incantesimi ad ampio raggio

Wandavision-WandaCome abbiamo già visto in WandaVision, Scarlet può con i suoi poteri controllare e modificare a suo piacimento spazi immensi. Nella serie, il luogo che viene dominato da Wanda è Westview, un’intera città (e comunità).

In Doctor Strange nel Multiverso della Follia Scarlet crea un illusorio e pacifico campo di meli per ingannare Stephen e mascherare la terra desolata in cui i due personaggi si incontrano. Essendosi avvicinata al lato oscuro, Wanda questa volta è riuscita con la sua ira a creare una landa arida e terrificante.

La cattura di Wong in Doctor Strange 2

Doctor-Strange-nel-Multiverso-della-follia-Benedict-wongIn Doctor Strange nel Multiverso della Follia, Benedict Wong è un personaggio estremamente potente: è diventato lo Stregone Supremo ed è a capo degli stregoni di Kamar-Taj. Nonostante ciò, Wong non riesce ad arrestare la brutalità di Scarlet.

Quando assedia Kamar-Taj, Wanda prende in ostaggio lo Stregone Supremo e lo costringe ad aiutarla nella sua ricerca. Wong diventa quindi impotente contro Scarlet e rischia addirittura di essere ucciso.

Wanda potrebbe diventare più forte ancora di quanto visto in Doctor Strange 2

Wandavision-Wanda-ChthonIn Doctor Strange nel Multiverso della Follia Wanda Maximoff arriva fino in cima al Monte Wundagore, dove si trova il tempio costruito dall’antico demone Chthon. Lì, lei e Wong si trovano di fronte a diversi Gollem di guardia. Le creature, invece di opporsi a Wanda, si inchinano di fronte al potere della strega.

Questo momento rivela ai fan dell’MCU un fatto già noto ai lettori dei fumetti. Chthon ha avuto un profondo impatto sulla nascita della Strega Scarlatta, perché è colui che ha maledetto originariamente Wanda Maximoff. Anche se l’MCU rimane vago su questo fatto, la rivelazione che il tempio sia effettivamente dedicato alla Strega Scarlatta suggerisce che Wanda può diventare ancora più potente di quanto abbiamo visto in Doctor Strange 2.

L’uccisione degli Illuminati

Wanda-Illuminati-Doctor-strange-nel-multiverso-della-folliaIn Doctor Strange 2 viene introdotta un’intera squadra di supereroi: gli Illuminati. Il team è presente su Terra-838 ed è composto dal Capitano Carter, Freccia Nera, Charles Xavier, Capitan Marvel (Maria Rambeau), Karl Mordo e Mister Fantastic (John Krasinski). I personaggi sembrano però avere vita breve nell’MCU, soprattutto dopo lo scontro con la violenza di Wanda-zombie.

In una sequenza sanguinosa degna del cinema horror di Sam Raimi, vediamo Wanda che uccide selvaggiamente uno ad uno tutti gli Illuminati. Anche se i personaggi combattono coraggiosamente contro la Strega Scarlatta, nessuno si mostra all’altezza del super criminale e tutti vengono annientati dalla sua forza.

La morte di Professor X in Doctor Strange 2

Doctor-Strange-Wanda-Zombie

Il professor Charles Xavier, interpretato dalla star degli X-Men Patrick Stewart, è il più potente membro degli Illuminati ed è l’ultimo supereroe del consiglio ad affrontare la potenza della Strega Scarlatta.

Sapendo di non poterla sopraffare fisicamente, il Professor X sfida Scarlet in una battaglia psicologica. Inizialmente Xavier sembra prevalere su Wanda, ma viene presto rivelato che la strega lo ha attirato in una trappola: con la forza della mente, Wanda spezza il collo del mutante, uccidendolo. Il fatto che Xavier, uno dei più potenti mutanti di tutti i tempi, non sia in grado di battere la Strega Scarlatta, dice molto degli incredibili poteri di Wanda.

Il duello tra Scarlet e Doctor Strange

Elizabeth-Olsen-Wanda-Maximoff-Scarlet-WitchIn Doctor Strange nel Multiverso della Follia, la battaglia finale si svolge sul Monte Wundagore. Lì Scarlet, dopo aver catturato America Chavez per servirsi dei suoi poteri, si confronta con Doctor Strange – che si è impossessato del corpo deceduto di una sua variante.

La battaglia tra il protagonista e il super criminale è davvero sorprendente, in quanto Strange e Wanda massimizzano le loro abilità e si scagliano l’uno contro l’altro. Tuttavia, appare da subito chiaro che sarà Wanda ad avere la meglio nel duello. Il finale del film è quindi la conferma che la Strega Scarlatta sia effettivamente più potente di Stephen.

La distruzione del Darkhold (e di sé)

Doctor-Strange-nel-multiverso-della-follia-darkholdIl Darkhold è il libro dei dannati della Marvel e contiene in sé un potere inimmaginabile. Tuttavia, nel corso di Doctor Strange 2 si scopre che il vero potere non sta nel libro: Wanda apprende che gli scritti contenuti nel Darkhold sono solo copie di quello che era stato inciso nel tempio sul Monte Wundagore. Visto ciò e appresa la crudeltà delle sue azioni, Wanda decide di distruggere il tempio intorno a lei e di sacrificarsi nella distruzione.

I poteri di Wanda sono messi in mostra per l’ultima volta in questa scena. Scarlet mette fine a due dei più grandi mali del suo mondo: il Darkhold e sé stessa. Wanda non distrugge un solo Darkhold presente su Terra-616, ma tutte le altre varianti di questo libro malvagio. Mettendo in mostra tutto il suo potere per l’ultima volta, Scarlet compie un gesto eroico e, da cattiva, torna ad essere un supereroe.

ARF! Il Festival del Fumetto di Roma, dal 13 al 15 maggio, il programma e le mostre

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Come scrive Stefano Piccoli, direttore artistico di ARF!: “Torna finalmente in presenza la più bella festa del Fumetto di Roma. Non che ARF! Festival si sia mai realmente “fermato” in questi ultimi due anni di STOP pandemico in tutti i settori della cultura e dello spettacolo. 

Dall’impegno, la passione e la tenacia profusi attraverso la più grande raccolta fondi mai realizzata dal Fumetto italiano con il libro “COme VIte Distanti” (maggio 2020) con 66.309 euro donati alll’INMI Spallanzani di Roma, alla co-fondazione della prima Associazione nazionale di categoria mai esistita nel settore, la RIFF • Rete Italiana Festival di Fumetto, (novembre 2020). Dalle proposte di qualità per bambini e ragazzi di ARF! Kids 2021 con le mostre di Sio e Gianni De Luca, a “Women In Comics” la grande esposizione dedicata all’autodeterminazione femminile, organizzata insieme all’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia a Palazzo Merulana nel 2021. 

E poi le nuove alleanze e nuovi player che hanno portato la “Premium Quality” del brand sempre più in alto e distanti dalla “base” grazie alle mostre “Andrea Pazienza. Fino all’estremo” a Palazzo Albergati a Bologna, insieme ad Arthemisia, e “Dopo la fine” a Palazzo Grimani a Venezia con le opere di Bonvi, Riccardo Burchielli, Manuele Fior, Gabriella Giandelli, Gipi e Danijel Zezelj, insieme a RIFF e alla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Non ultima, la direzione artistica delle 760 sigle animate della Serie A TIM (2021/22), un grande progetto di comunicazione e creatività realizzato insieme ad ARTmediamix.”

Ed è proprio con Carmine Di Giandomenico, il designer dei 20 nuovi Avatar delle 20 squadre della Serie A italiana che riparte ARF! 2022. L’autore, che firma il manifesto di questa edizione Anno VIII, viene finalmente celebrato in tutto il suo eclettico talento, riconosciuto a livello internazionale dalle più importanti case editrici del mercato USA come Marvel e DC Comics, con la mostra Icone. Dalle leggende dei comics supereroistici reinterpretate dal suo stile unico e il suo segno esplosivo. Batman, Daredevil, Capitan America, Wolverine e gli X-Men, Spider-man, Iron man, i Fantastici 4, Superman, Catwoman e Flash, alle tavole di Oudeis (Saldapress), Dylan Dog (Sergio Bonelli Editore) e Dylan Dog – I colori della paura (Gazzetta dello Sport), La Dottrina (Feltrinelli Comics), Leone (Shockdom), fino ai disegni e alla regia del videoclip Uomo di varie età di Claudio Baglioni, singolo promozionale del suo ultimo album In Questa Storia che è la Mia.

Decostruire. Ricostruire. Rinascere. Con l’arte narrativa di Paco Roca.

Considerato all’unanimità, da critica e pubblico, il maggior esponente del fumetto spagnolo contemporaneo, Paco Roca approda per la prima volta a Roma con una grande mostra inedita che ripercorre l’intero percorso artistico, Le case di carta con circa 90 opere originali, dal suo celebrassimo graphic novel Rughe fino al suo ultimo e straordinario Ritorno all’Eden (2021) e alla sua personale interpretazione di Batman per la DC Comics.

Promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea (Ministero della Cultura) e prodotta insieme all’Istituto Cervantes di Roma, l’esposizione sarà allestita in due differenti luoghi: negli spazi di ARF! durante i tre giorni di Festival e alla Chiesa della Trasfigurazione, un luogo storico tutto da scoprire all’interno del Complesso Monumentale di San Michele a Ripa Grande a Trastevere dal 13 maggio al 12 giugno 2022.

Decostruire. Ricostruire. Rinascere. Con i 30 anni di Comix e le grandi giovani firme del futuro

Una delle peculiarità di ARF! è far vivere e rivivere la bellezza di una tavola originale, di una particolare tecnica di stampa o di una grande memoria storica. Quest’anno succede con la mostra Un manipolo di eroi dedicata al trentennale di COMIX con i disegni, le parole, i segni & disegni di Magnus, Jacovitti, Bonvi, Silver, Disegni & Caviglia, Sergio Staino e Silvia Ziche. Le tavole saranno esposte dentro le aule dell’Accademia di Belle Arti di Roma (attigua all’area del festival) con cui ARF! suggella una nuova partnership di matrice didattica e istituzionale che vedrà presto la nascita di nuovi progetti sotto il claim “Fumetto, Bene Comune”.

Accanto alla migliore tradizione della Nona Arte italiana troveremo la mostra YY·BB. Yi Yang – Benxi /Bologna di Yi Yang giovanissima ma già affermata autrice di origini cinesi che, grazie al suo personalissimo stile di disegno che miscela la tradizione del manga al gusto europeo, sta conquistando il pubblico italiano con opere come Easy Breezy (Bao Publisihng) o il Dylan Dog Color Fest (Sergio Bonelli Editore). Inoltre le consuete esposizioni dei vincitori del Premio Bartoli, quest’anno a nome Lorenzo Mò la “Miglior Promessa del Fumetto Italiano” dell’edizione 2019, che finalmente, dopo due anni di fermo forzato, vede esposte le sue opere e quella della Self ARF! (l’area dedicata alle produzioni indipendenti) con le opere visionarie di Davide Bart. Salvemini e il suo coloratissimo universo creativo.

Decostruire. Ricostruire. Rinascere. Con gli incontri, le masterclass, gli sketch, le dediche degli ospiti di ARF!

In questo Anno VIII tornano finalmente anche la Sala TALK, motore pulsante nonché vero e proprio “marchio di fabbrica” di ARF!, animata dai suoi numerosissimi ospiti e speaker, dalle sue frizzanti moderazioni su tematiche sempre attuali, sempre declinate al plurale e le oramai celebri Lectio Magistralis che quest’anno vedranno tre protagonisti assoluti del calibro di Sivia Ziche, Silver e Otto Schmidt.

Ogni autrice e ogni autore coinvolto nelle Sala TALK o nelle mostre non mancherà di fermarsi per una session di firmacopie nel grande bookshop: tra i tanti ospiti di questa edizione 2022, i visitatori potranno tornare a casa con gli sketch e le dediche di superstar del Fumetto come Pera Toons (ospite speciale dell’Area Kids), Rita Petruccioli, Samuel Spano, Fumettibrutti, Lelio Bonaccorso, Werther Dell’Edera, Giorgio Pontrelli, Giacomo Bevliacqua, LRNZ, Zuzu, Kalina Muhova, Enrique Breccia (e tanti, tanti altri) oltre agli “autori in mostra” Paco Roca, Yi Yang e Carmine Di Giandomenico.

Decostruire. Ricostruire. Rinascere.  Con gli Indipendenti di ARF!

La Self ARF! 2022, area ad accesso gratuito, presenterà le migliori 30 realtà dell’autoproduzione e della microeditoria del Fumetto italiano, quest’anno (come non mai) cuore centralissimo del Festival, allestita nella “piazza” del Campo Boario.

Decostruire. Ricostruire. Rinascere. Con le opportunità di lavoro e… di gioco

La Job ARF! rappresenta l’area delle vere opportunità professionali nel mondo del Fumetto: disegno, sceneggiatura, colorazione, grafica editoriale, editing, lettering e traduzione, attraverso colloqui di lavoro con editor e responsabili delle principali case editrici e agenzie italiane. Perché se un festival è luogo d’incontro tra autori, case editrici e lettori, è anche l’occasione migliore per la nascita di nuove collaborazioni. Per questa edizione 2022, la Job ARF! ha coinvolto 24 case editrici su tutto il territorio nazionale, ricevuto 6.188 portfolio (alla scadenza delle candidature fissata per lo scorso 26 aprile) che si sono trasformati in 400 colloqui, di cui 100 in presenza durante il Festival e 300 da remoto il prossimo 15 giugno.

Per i più piccoli non mancherà ovviamente la rodatissima area ARF! Kids, lo spazio a ingresso gratuito (fino ai 12 anni) interamente dedicato all’immaginario dei bambini, allo sviluppo della loro creatività, al disegno, al gioco, alle letture selezionate e le proposte editoriali di qualità per tutta la famiglia, con un ricco programma di laboratori creativi non-stop curati dalla più rinomate firme del Fumetto e dell’Illustrazione del panorama nazionale, in collaborazione con le migliori case editrici specializzate in libri per l’infanzia e per i ragazzi.

Decostruire. Ricostruire. Rinascere. Con la Solidarietà

Sin dalla sua prima edizione ARF! è anche sinonimo di solidarietà: dopo Emergency, Cesvi, Dynamo Camp, Amnesty International, UNHCR e Mediterranea Saving Humans, quest’anno il partner solidale del Festival sarà l’Associazione antimafie daSud che, insieme al collettivo Magville, presenta un programma denso di ospiti tra i quali il rapper Kento, la scrittrice e vincitrice del Premio Campiello 2021 Giulia Caminito e la fumettista Takoua Ben Mohamed, eletta lo scorso dicembre “Donna dell’anno 2021” (insieme a Liliana Segre e Ambra Sabatini) da D – La Repubblica delle Donne.

ARF! Festival è un evento co-prodotto con il COMICON, con il supporto di Regione LazioLazio Innova e POR FESR, il Patrocinio gratuito dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, le partnership di ATAC e PressUp. Media Partner DIRE.

ARF! e COMICON fanno parte di RIFF (Rete Italiana Festival di Fumetto): www.retefumetto.it

La mostra “Le case di carta” di Paco Roca alla Chiesa della Trasfigurazione presso il Complesso Monumentale di San Michele a Ripa Grande (Trastevere) è promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e co-prodotta con l’Istituto Cervantes di Roma.

ARF! Festival del Fumetto di Roma – Tutti gli incontri della SALA TALK

Nb: gli incontri, dove non espressamente specificato, sono moderati da Valeria Gobbato e Mauro Uzzeo

venerdì 13

11:00: Fumetto bene di tutti. 

Quando lo Stato investe, promuove e valorizza la Nona Arte. Bandi di promozione, mostre, finanziamenti, finalmente il fumetto viene inserito nelle politiche culturali della pubblica amministrazione. Da Fumetti nei Musei fino a Isa vince tutto, il fumetto continua a intrattenere ma diventa anche un importante strumento divulgativo e didattico.

Intervengono: Miguel Gotor (Assessore alla Cultura di Roma Capitale), Luca Maggi e Mattia Morandi (Ministero della Cultura), Martoz, Rita Petruccioli.

12:15: “Non mi avrete mai!” 

Mai come in questi anni, il fumetto ha mostrato la sua natura di vero e proprio luogo di lotta e autodeterminazione, tanto politica, quanto personale. Perché il personale è sempre politico.

Intervengono: Francesco Archidiacono, Elisa Bisignano, Lelio Bonaccorso, Oscar Glioti, Fumettibrutti, Claudia Ianniciello, Francesca Protopapa, Ariel Vittori. Modera: Riccardo Corbò

14:00: Autori in mostra! 

Le superstar di ARF! 2022 raccontano i retroscena delle loro mostre!

Intervengono: Carmine di Giandomenico, Lorenzo Mò, Davide Bart Salvemini, Yi Yang

15:30: Lectio Magistralis di Silvia Ziche 

Modera: Rita Petruccioli.

17:00: Il tempo di MALEDUCARE. 

L’educazione come strumento per combattere disuguaglianze e conflitti, violenza di genere, marginalità sociali e territoriali. (A cura di daSud)

Intervengono: Takoua Ben Mohamed, Lelio Bonaccorso, il rapper Francesco “Kento” Carlo, il Premio Campiello 2021 Giulia Caminito, Loris Antonelli (educatore responsabile dei progetti formativi “daSud”).
Modera: Carmen Vogani

18:00: Una carezza, un Tuono.

A quasi un anno dalla dolorosa scomparsa del più amato e influente fumettista della sua generazione, ricordiamo Tuono Pettinato insieme ai Superamici, al regista e ai produttori del documentario a lui dedicato.

Intervengono: Lorenzo Ceccotti, Dr. Pira, Dario Moccia, Dario Marani, Clarissa Montilla, Alessio Guerrini.
Modera: Riccardo Corbò

19:00: Proiezione del Film: “Tuono”
Il racconto sincero della vita e delle due anime di Andrea Paggiaro, alias Tuono Pettinato prodotto da Fish_eye, diretto da Dario Marani con la partecipazione di Silvia Bencivelli, Manetti Bros, Adriano Ercolani, LRNZ, Maicol e Mirco, Dario Moccia, Ratigher, Francesca Riccioni e tanti altri.

sabato 14

11:00: Boys, Boy’s Boys’ (love)

Il fenomeno del momento, raccontato da chi lo fa. Un genere che parte dall’Asia e sta iniziando a conquistare anche l’Italia. 

Intervengono: Marco B. Bucci, Claudia Calzuola, Martina Caschera, Marta Fanasca, Samuel Spano.

Modera: Valeria Gobbato

12:15: ¡Hasta Paco siempre!

Finalmente a Roma l’emozionante talento fumettistico di Paco Roca celebrato con una grande mostra.
Per la prima volta in Italia dopo l’uscita del premiatissimo Ritorno all’Eden in un incontro intervista
da non perdere.
Modera: Gud

13:30: Ch-ch-ch-ch-changes! 

Dopo due anni di pandemia e con i recenti stravolgimenti mondiali, come è cambiato e come STA cambiando, giorno dopo giorno, il mondo dell’editoria a fumetti.
Intervengono: Claudia Bovini (Dir. Editoria e Responsabile Star Comics), Giovanni Ferrara (Dir. Editoriale Coconino Press), Michele Foschini (Dir. Editoriale di Bao Publishing), Gianmarco Fumasoli (Dir. Editoriale Bugs Comics) e Michele Masiero (Dir. Editoriale Sergio Bonelli Editore),  

15:00: Lectio Magistralis di Silver

Moderano: Gud e Stefano Piccoli

16:15: ARF! COMICS & GAMES

Affinità/divergenze tra il linguaggio del fumetto e quello del videogioco, raccontate da chi i fumetti li studia, li racconta, li fa per lavoro e da sempre li contamina con la passione per i games.

Intervengono: Giacomo Bevilacqua, Ilaria Catalani, Davide Costa, LRNZ, Luca Parri, Ariel Vittori. Partecipa Stefano Gigli di Spazio Attivo LOIC Zagarolo.

17:30: Lupo VS. Lupo

A quasi mezzo secolo dal suo esordio, Lupo Alberto è ancora l’imprescindibile punto di riferimento per comprendere, con ironia, tutte le idiosincrasie del Belpaese. Ne parliamo col suo ideatore e principale demiurgo, in un confronto senza peli sulla lingua col brat pack di autori e autrici che ogni mese lo “sfida” dalle pagine di: “Tutto un altro lupo.” 

Intervengono: Silver, Bruno Cannucciari, Dr. Pira, Francesco Guarnaccia, Lorenzo La Neve, Matilde Simoni.

domenica 15

11:00: Il fumetto che non ha bisogno di parole.

Secondo Wikipedia, il fumetto è un medium il cui linguaggio si compone di immagini e testo che insieme generano una narrazione. Ma cosa succede quando si tolgono tutte le parole e si va a concentrare solo nell’immagine tutta la forza del racconto?

Intervengono: Simone Angelini, Massimo Ceccato, Emiliano Mammucari, Kalina Muhova, Alberto Philippson, Zuzu

12:30: Fumetti Animati

L’immaginario fumettistico è sempre stato un riferimento importante sia per l’animazione giapponese, quanto per quella americana. Finalmente, da qualche tempo, lo è anche per quella italiana e ne parliamo con i professionisti e i talenti di Movimenti Production e di Bonelli Entertainment. I primi hanno prodotto per Netflix “Strappare Lungo i bordi”, il cartoon di Zerocalcare, i secondi, invece, stanno realizzando con RAI il cartoon di Dragonero.

Intervengono: Giovanna Bo, Sabrina Callipari, Enrico Paolantonio, Maurizia Rubino, Vincenzo Sarno, Giorgio Scorza.

14:00: Annunciazione del PREMIO BARTOLI 2022

Intervengono: Greta e Tiziana Bartoli, Lorenzo Mò (vincitore Premio Bartoli 2019), gli ARFers (Stefano Piccoli, Gud, Mauro Uzzeo, Fabrizio Verrocchi e Paolo Campana), Berenice Marisei di Fab Lab Lazio e Luca Marinelli di Stay Nerd

15:30: Lectio Magistralis di Otto Schmidt

Modera: Riccardo Corbò

17.00: Fumetto di Realtà

Dalle dinamiche pagine degli albi dei supereroi americani, da quelle in bianco e nero dei popolari italiani e giapponesi oppure da quelle più spesse e eleganti dei graphic novel o dei graphic journalism, le fumettiste e i fumettisti hanno raccontato il mondo. Qualcuno utilizzando il registro della finzione narrativa, altri quello della ricerca del vero, hanno raccontato il mondo. Ne parliamo nel talk conclusivo di ARF! Festival (dalla durata DOPPIA), con chi vede il fumetto come una forma di giornalismo e con chi ne utilizza il linguaggio per fare inchiesta sapendo bene che anche l’intrattenimento E’ politico.

Intervengono: Lelio Bonaccorso, Katja Centomo, Serena Dovì, Maria Chiara Gianolla, Lorenzo Palloni, Rita Petruccioli, Manuele Sciarretta, Luca Raffaelli, Marco Rizzo, Alessio Trabacchini, Ilaria Vigorito.

19:00: Proiezione di “The Final Adventure of Kaktus Kid”

In coda al panel dedicato al “fumetto di realtà”, un vero e proprio cortocircuito finale. La proiezione del docu-film di 60 min. diretto da Dorde Markovic, con protagonista il fumettista Aleksandar Zograf.
Zograf è un appassionato collezionista di fumetti e un giorno ne scopre uno risalente agli anni della Seconda Guerra Mondiale, decisamente insolito. L’eroe del fumetto è Kaktus Kid, un piccolo cactus antropomorfo che assomiglia a Topolino. Incuriosito, Zograf indaga sulla vita del suo creatore, l’artista semisconosciuto Veljko Kockar. Ben presto scopre che Kockar fu arrestato subito dopo la liberazione di Belgrado nel 1944, accusato di essere un agente della Gestapo e giustiziato. L’indagine di Zograf rivelerà, però, una ben più complessa realtà.

N.B. il film sarà in lingua originale con sottotitoli in inglese.

Doctor Strange 2: le 10 più grandi sorprese del film

Doctor Strange 2: le 10 più grandi sorprese del film

Attenzione: questo articolo contiene spoiler su Doctor Strange nel Multiverso della Follia

L’ultima attesissima uscita del MCU, Doctor Strange nel Multiverso della Follia, aveva già fornito succosi indizi sulle principali rivelazioni del film dai trailer, tra cui il ritorno del Charles Xavier di Patrick Stewart, ma casa Marvel è riuscita a riservarci comunque grandi sorprese.

Wanda come villain principale

I trailer di Doctor Strange 2 rivelavano che la trama sarebbe stata incentrata su un team-up standard dei Vendicatori con il personaggio titolare che avrebbe reclutato un eroe secondario. In questo senso, le prime scene del paradiso immaginario di Wanda viste dal trailer la facevano sembrare un’alleata di Strange. Tuttavia, nel primo atto del film Raimi tira fuori un colpo di scena magistrale: Wanda è il cattivo.

Strange inizialmente si avvicina a Wanda per chiedere aiuto quando lui e Wong si rendono conto che il mostro che insegue America è stato mandato da una strega. Ma, come si scopre, è proprio Wanda la strega che cerca di ucciderla. Dopo che WandaVision ha esitato a spingere Scarlet Witch verso la malvagità vera e propria, Doctor Strange nel Multiverso della Follia la trascina ben oltre il limite nell’omicidio di massa.

Gli Illuminati

IlluminatiLa formazione degli Illuminati, introdotta nel secondo atto di Doctor Strange 2, è un autentico cocktail di camei. Il vociferato Superior Iron Man di Tom Cruise non è pervenuto, ma John Krasinski ha finalmente ceduto alle pressioni dei fan-casting e ha assunto il ruolo di Reed Richards (anche se non è chiaro se questo confermi il suo casting per il film Fantastic Four o se questo Reed è solo una variante del supereroe).

Il Mr. Fantastic di Krasinski è solo una delle tante emozionanti apparizioni che completano questa società segreta superumana. Ci sono infatti il Professor X di Patrick Stewart, Captain Carter di Hayley Atwell, così come Black Bolt dalla serie TV Inhumans e una versione di Maria Rambeau che ha sostituito la sua migliore amica Carol Danvers come Captain Marvel.

Ogni versione di Doctor Strange è malvagia

Doctor Strange nel Multiverso della FolliaQuando Strange viene arrestato e portato davanti agli Illuminati, cerca di spiegare che Scarlet Witch rappresenta una sinistra minaccia per il multiverso. Il Professor X gli dice allora senza mezzi termini che, secondo la loro esperienza, la più grande minaccia per il multiverso è Strange stesso.

Come si scopre, ogni variante di Strange in tutto il multiverso si è rivelata malvagia (in maniera analoga a ciò che avevamo visto in What If…?), compresa una versione di Strange che ha dovuto essere sconfitta da Black Bolt nell’universo degli Illuminati. Tuttavia, in uno dei momenti più commoventi del film, America Chavez assicura a Christine Palmer che lo Strange di Terra-616 “non è come gli altri Stephen”.

I momenti horror sono veramente spaventosi

doctor-strange-nel-multiverso-della-follia-finaleQuando è stato annunciato per la prima volta il progetto, la seconda uscita solista di Doctor Strange è stata definita come il primo film horror del MCU. Il coinvolgimento di Sam Raimi, uno dei registi più prolifici e influenti del genere, ha aumentato l’entusiasmo dei fan dell’horror in questo senso. Ma c’era ancora molto scetticismo intorno agli elementi horror che avrebbero circondato Doctor Strange 2, poiché il film è stato comunque classificato PG-13.

Come previsto, Raimi non delude. I momenti spettrali nel sequel di Doctor Strange sono veramente spaventosi e il regista inserisce alcuni jump scares ferocemente efficaci, soprattutto con protagonista Wanda.

Tutti gli Illuminati vengono uccisi immediatamente

Kamar-Taj-Doctor-Strange-nel-multiverso-della-folliaCome la X-Force in Deadpool 2, gli Illuminati vengono uccisi in rapida successione poco dopo la loro introduzione. Una volta che Strange li avverte della pericolosità del potere di Wanda, il consiglio dei supereroi se ne infischia, dirigendosi all’ingresso per catturarla. Naturalmente, non va come sperano e la snervante sequenza che segue testimonia la gravissima minaccia rappresentata da una cattiva Scarlet Witch.

Fa a pezzi Mr. Fantastic, spezza il collo del Professor X, fa cadere una statua su Capitan Marvel, squarcia Capitan Carter a metà con il suo scudo, e sigilla la bocca di Black Bolt in modo da distruggere la sua stessa testa dall’interno.

Wanda muore alla fine (o così sembra)

Doctor-strange-nel-Multiverso-della-Follia-WandaCi sono state alcune speculazioni sulla scena finale di Wanda in Doctor Strange 2: sembra che faccia crollare il santuario della magia nera su se stessa per porre fine al suo malvagio dominio, ma questo sarebbe un modo davvero molto brusco per concludere l’arco di un personaggio durato anni.

È giusto che la svolta malvagia di Wanda culmini con un sacrificio, ma non si è ancora guadagnata la redenzione. Con il multiverso messo a nudo e i supereroi che tornano in vita a destra e a manca, sembra probabile che questa non sarà l’ultima volta in cui i fan vedranno Wanda.

Ogni copia del Darkhold è stata distrutta

Lo scopo del sacrificio di Wanda era quello di liberare il multiverso dalla morsa del Darkhold. Non solo sradica il libro del male dal proprio universo, ma riesce a cancellarlo dall’esistenza in ogni universo.

Dopo l’accenno al Darkhold nella scena post-credits di WandaVision, a questo temibile MacGuffin della Marvel sembrava fosse destinato un arco più ampio, ma è ora definitivamente sparito dall’intero continuum spazio-temporale.

A Strange cresce un terzo occhio

Doctor Strange nel Multiverso della FolliaAnche se tutti i Darkholds del multiverso sono stati distrutti alla fine del sequel di Doctor Strange, la loro influenza mistica non è stata del tutto eliminata.

Nella stupefacente inquadratura finale del film, Strange collassa infatti a terra mentre vediamo un terzo occhio emergere dal centro della sua fronte (come la variante di se stesso che aveva analogamente ceduto all’incanto del Darkhold).

L’apparizione di Clea nella scena mid-credits

In maniera analoga alla rivelazione dello Starfox di Harry Styles nei titoli di coda di Eternals, anche la scena post-credits di Doctor Strange 2 introduce un personaggio dei fumetti interpretato da una star di prima classe: Clea, incarnata dal volto di Charlize Theron.

Clea è la nipote di Dormammu. Nella scena dei titoli di coda, lei avverte Strange che le sue bravate multiversali hanno provocato una misteriosa “incursione” e lo invita nella Dimensione Oscura per affrontarla.

Il multiverso del MCU include ufficialmente gli X-Men e i Fantastici Quattro

Nei due anni da quando la Disney ha acquisito la 21st Century Fox (e, con essa, i diritti cinematografici dei personaggi degli X-Men e dei Fantastici Quattro), i fan della Marvel hanno atteso ardentemente un progetto del MCU che confermasse l’esistenza di almeno una di queste due squadre di supereroi nell’universo cinematografico.

Con l’apparizione di Stewart nei panni di Xavier e di Krasinski in quelli di Richards, Doctor Strange 2 conferma l’esistenza di entrambi in una sola scena.

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