Divenuto celebre grazie al popolare
show Saturday Night Live, dove ha dimostrato e consolidato
le proprie capacità comiche, Bill Hader ha negli anni recitato
anche in diversi film come The Skeleton Twins e It – Capitolo due.
Delle sue opere di fiction, però, nessuna è apprezzata tanto quanto
la serie Barry, di cui Hader è ideatore
insieme ad Alec Berg. Trasmessa sulla celebre
emittente televisiva HBO a partire dal 2018,
questa era ad oggi ancora inedita in Italia. Diventa finalmente
disponibile a partire dal 12 aprile sul canale Sky
Atlantic. Terminata la prima, composta da 8 episodi, da maggio
sullo stesso canale arriverà anche la seconda stagione, in attesa
della già annunciata terza.
Protagonista della serie è proprio
Barry (Bill Hader), un ex marine che lavora ora
come sicario a basso costo. Solitario, depresso e insoddisfatto
della sua vita, si reca con riluttanza a Los Angeles per uccidere
un aspirante attore diventato amante della moglie di un mafioso.
Iscrittosi al corso di recitazione frequentato dall’uomo, si
ritrova inaspettatamente ad essere accolto nella comunità di un
gruppo di entusiasti e speranzosi attori, che hanno come coach Gene
Cousineau (Henry Winkler). In particolare, stringe
amicizia con una studentessa appassionata, Sally.
Barry inizia così a sviluppare il desiderio di iniziare una nuova
vita come attore, ma il suo passato criminale non gli permetterà di
andarsene tanto facilmente.
Una commedia dai toni cupi
In un contesto dove le serie
televisive prolificano sempre più, portando in televisione ogni
genere possibile, sembra esserci sempre meno spazio per prodotti
che non siano connotati da una forte originalità. La storia ideata
da Hader e Berg, ad un primo sguardo, sembra offrire la non nuova
storia di un assassino pentito costretto a fare i conti tanto con
le proprie nuove aspirazioni quanto con i fantasmi del passato. La
trama di Barry può dunque lasciar pensare ad un progetto
che non ha molto da dire, eppure la serie riesce a sorprendere nel
modo in cui decide di trattare questo materiale narrativo.
Hader punta naturalmente sulla
commedia, suo genere di riferimento, presentando personaggi ed
eventi estremamente diverti nel loro essere bizzarri e sopra le
righe. Con il progredire della storia, però, ci si accorge di come
la serie non si risparmia anche nel macchiare quella stessa
commedia con una serie di elementi più maturi e cupi. Il dramma e
il thriller entrano a far parte della storia, combinandosi in modo
insolito ad elementi che normalmente sono il loro opposto. I due
autori riescono così a superare le aspettative, rendendo di fatto
Barry un prodotto imprevedibile, capace di parlare a
spettatori molto diversi.
Il protagonista, chiaramente
affetto da un disturbo da stress post-traumatico causato dai suoi
anni come marine, è pur sempre un killer chiamato ad uccidere.
Morte e comicità si mescolano dunque dando vita ad un equilibrio
che porta a vivere un’altalena di emozioni. Non si sa mai se ad un
momento divertente ne seguirà uno altrettanto comico o uno
profondamente drammatico. I risultati migliori si hanno poi proprio
con quest’ultimo caso, da cui si generano contrasti di cui la serie
si fa forte. Gli appassionati dell’attore e regista non devono
dunque aspettarsi una pura serie comedy, bensì un ibrido
particolarmente vincente.
Barry: la recensione della serie
TV
Di Barry c’è di certo che
molto del suo successo è dato anche dalla grande performance di
Hader. Mattatore assoluto e qui pronto a dimostrare una volta di
più il suo talento. La sua persona si sposa perfettamente con il
tono che la serie vuole assumere. Hader riesce infatti ad essere
tanto comico pur rimanendo assolutamente serio o compiendo azioni
decisamente drammatiche. Egli è inoltre regista dei primi tre
episodi della prima stagione, che si affermano anche come i più
affascinanti in quanto a messa in scena, dimostrando dunque anche
il grande talento di Hader per la regia.
Egli sa però di non poter basare
l’intera serie solo su di sé. Per ciò si circonda di una serie di
attori che arricchiscono di elementi comici o drammatici la
narrazione. In particolare, gradita sorpresa, è data da
Henry Winkler. Globalmente noto per essere stato
Fonzie in Happy Days, l’attore dà qui prova di possedere
ancora il carisma del suo personaggio più celebre. Premiato con
l’Emmy al miglior attore non protagonista, egli si inserisce a sua
volta nel bizzarro contesto della serie con una presenza tanto
brillante quanto imprevedibile. L’imprevedibilità diventa dunque il
principale elemento ricorrente nella serie, capace di divertire,
spaventare e infine anche commuovere nel profondo.
Il documentario Il mio
amico in fondo al mare, titolo originale My
Octopus Teacher, con la regia di Pippa
Ehrlich e James Reed, disponibile su
Netflix
dal 7 settembre 2020, racconta la storia tra il regista Craig
Foster e il suo amico polpo. Il film ha ottenuto una candidatura ai
Premi Oscar, una candidatura ai BAFTA, una candidatura ai Directors Guild e una candidatura ai Producers Guild.
Il mio amico in fondo al mare: la
trama
Il mio amico in fondo al
mare parte dalla decisione di Craig Foster di ritirarsi
nella sua casa in Sud Africa, dopo un periodo di forte pressione
psicologica, che lo ha lasciato a terra. Foster si propone di
combattere l’incalzante depressione con una passione coltivata da
sempre: le immersioni in apnea. Il lasciarsi travolgere dalle
bellezze recondite dell’oceano sarà l’occasione giusta per un
evento da incorniciare: l’incontro con un semplice esemplare di
polpo femmina cambierà infatti la vita del documentarista,
suggellando un rapporto d’amicizia commovente e assolutamente
autentico.
Un viaggio alla scoperta della parte più intima del nostro
Io
Il mio amico in fondo al
mare è un viaggio di riscoperta di sé stessi, di
riconnessione con la parte più profonda del nostro Io; un iter di
immersione e riemersione dalle acque ma anche dai turbamenti
interiori di Foster, immerso in un contatto d’amicizia autentico
con il polpo. La storia raccontataci non si limita all’impianto da
documentario, che rimane piuttosto una cornice, ma pone il focus su
un evento fortuito che entrerà a far parte in maniera preponderante
e prepotentemente nella vita di Foster. Ogni piccola scoperta sulle
abitudini di vita del polpo generano in Foster stupore e
ammirazione, per quanta forza e intelligenza possano risiedere nel
nuovo conoscente marino. Foster e l’animale si lasciano amare e
coinvolgono lo spettatore in un viaggio interiore piuttosto
emozionante.
Riprese magistrali di scorci marini
e fondali cristallini sono lo sfondo di questa storia mirabolante,
cosi incredibile nella purezza con cui dipinge il rapporto tra un
essere umano e un esemplare marino. È la voce di Foster a guidarci
durante il docu-film, voce del suo Io particolare ma che assurge a
voce universale; immersione non solo fisicamente nel mondo marino
per ripotarci le sue parvenze più naturalistiche, ma anche viaggio
alla scoperta di sentimenti profondi, animi puri, di cosa si cela
internamente, di tutto ciò che in superficie non sarebbe mai
emerso.
“Molte persone dicono che un
polpo è come un alieno. Ma la cosa strana è che, man mano che ti
avvicini a loro, ti rendi conto che sei molto simile a lui, in
molti modi. Stai entrando in questo mondo completamente diverso,
una sensazione così incredibile, e ti senti come se fossi a un
passo da qualcosa di straordinario”: dice Foster relativamente
all’animale da lui incontrato. Giochi di luce, riprese mozzafiato,
le sonorità marine: sono tutti elementi che incantano lo spettatore
di Il mio amico in fondo al mare, che rimane
estasiato di fronte alla consapevolezza di quanto la natura può
regalarci.
Il racconto parte da una
dimensione fiabesca, suggerendoci che “Tutto è cominciato un
giorno di tanto tempo fa”, trascinandoci in una dimensione
altra, che scopriremo essere in realtà più vicina a noi di quanto
ci saremmo mai aspettati. Il legame tra l’uomo e il cefalopode
cresce di giorno in giorno davanti agli occhi increduli e incantati
dello spettatore, che fa silenziosamente un passo indietro per
poter ammirare la magnificenza della natura e dei regali che può
donarci.
Il mio amico in fondo al mare: la realizzazione
Il mio amico in fondo al
mare, ha richiesto dieci anni per essere realizzato. Con
temperature dell’acqua fino a 7 gradi Celsius, Foster si è immerso
ogni giorno per un anno intero, senza muta o attrezzatura, nel
gelido oceano Atlantico. Le riprese subacquee hanno richiesto 3.000
ore di riprese e filmati, direttamente girate sulla costa False
Bay, nella foresta di Kelp in Sud Africa. Dopo la realizzazione del
film Craig Foster ha fondato Sea Change Project, una comunità di
scienziati, narratori, giornalisti e registi dediti alla
preservazione delle ricchezze marine. “Raccontiamo storie che
connettono le persone alla nostra casa sottomarina – The Great
African Seaforest. Il nostro lavoro sta motivando scienziati,
responsabili politici e individui a impegnarsi in modo
significativo per la natura e proteggere i nostri oceani”.
Il mio amico in fondo al
mare ci dà la possibilità di ristabilire un contatto con
la natura e con noi stessi, attraverso i movimenti morbidi e
sinuosi della macchina da presa, i paesaggi subacquei dai colori
mesmerici e abitati da creature meravigliose. Un’atmosfera calma e
serena fa da padrona all’intera visione: un film sospeso in una
bolla atemporale, dove lo spettatore, così come il protagonista,
può rifuggire dal caos della vita abitudinaria. In fondo al mare
potremmo essere capaci di immergerci in sfide all’apparenza
insensate o invincibili, che però ci offrono la possibilità di
ritrovare l’armonia e la serenità perse da tempo. Il messaggio
fondamentale di Il mio amico in fondo al mare è
che ogni essere umano deve necessariamente fare un passo indietro
rispetto alla maestosità della natura, di fronte alla quale l’uomo
capisce di non essere poi così intelligente quanto crede. Ogni
angolo della natura può insegnarci qualcosa e noi, in quanto non
solo ospiti, ma parte integrante del nostro pianeta, dovremmo darle
il rispetto che merita, come il titolo originale “My octopus
teacher”, mette in evidenza.
Nel 1997 il regista canadese di
origini italiane Vincenzo Natali ha portato al
cinema il Cube – Il cubo, opera di genere thriller dove un
gruppo di personaggi si ritrova intrappolato in una struttura
costituita da numerose stanze cubiche, alcune dotate di trappole
mortali. Anticipatore di un filone poi reso celebre da Saw –
L’enigmista, questo film ebbe un enorme successo al momento
della sua uscita. Nel 2002 è poi arrivato il suo sequel,
Il cubo 2 – Hypercube, diretto però
stavolta dal regista polacco Andrzej Sekula, noto
per essere stato il direttore della fotografia dei film Le
iene e Pulp Fiction di Quentin Tarantino.
Con questo secondo capitolo, si
ricalca grossomodo la struttura del precedente, introducendo però
nuovi elementi come la quarta dimensione e l’iperspazio. Il film
presenta infatti novità tecnologiche che vanno a rappresentare
anche il progresso realizzatosi in quegli anni, e che permette ora
di dar vita ad una serie di contesti e trappole tanto affascinanti
quanto spaventosi. L’idea infatti, è quella di una vera e propria
evoluzione, quasi come se le stanze in cui i protagonisti si
ritrovano rinchiusi abbiano trovato ulteriori modi di rendersi
letali. Visivamente accattivante, il film è oggi considerato, come
il suo predecessore, un cult.
Nonostante ciò, al momento della sua
uscita passò piuttosto in sordina al cinema, non generando il
successo sperato. Per gli amanti del genere, specialmente di quei
thriller che pongono i protagonisti a doversi confrontare con una
serie di trappole, si tratta di un titolo imperdibile. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Il cubo 2 – Hypercube: la trama del
film
Similmente al primo film, anche in
questo sequel vi sono otto sconosciuti che si ritrovano
improvvisamente rinchiusi in una serie di stanza cubiche, con
diverse porte che consentono l’accesso a nuovi livelli di
quell’ambiente. Questo, però, si dimostra ben presto essere molto
più complesso di quello che potrebbe sembrare. Le stanze, infatti,
si muovono tanto nel tempo quanto nello spazio, presentando ognuna
una serie di terribili trappole mortali. Allo stesso modo, gli otto
protagonisti capiranno di trovarsi lì non per caso, ma per motivi
ben precisi. Se inizialmente pensavano di non avere nulla in
comune, questi scopriranno a loro spese di essere tutti collegati a
qualcosa.
Questo qualcosa è l’azienda Izon,
una delle maggiori nella produzione di armi. Infatti
Simon è un investigatore privato assoldato dai
genitori di Rebecca, una dipendente della stessa
compagnia scomparsa. Sasha, la ragazza cieca, è
una hacker nata in provetta responsabile di avere progettato i
principi del cubo a quattro dimensioni. Max è un
programmatore di videogiochi, mentre Jerry ha
costruito le pareti a sensori. Mrs. Paley è
un’ex-matematica che ha collaborato con la compagnia per la
progettazione, mentre Kate è una psicoterapeuta.
Infine, Julia è l’avvocato che rappresenta la
Izon. Nel comprendere ciò, gli otto dovranno anche comprendere
perché si trovano in quel luogo, e come uscirne vivi.
Il cubo 2 – Hypercube: il cast del
film
Ad interpretare l’investigatore
Simon vi è l’attore Geraint Wyn Davies, celebre
per aver interpretato Nick Knight, vampiro poliziotto nella serie
Forever Knight. Kate, la psicoterapeuta e personaggio più
empatico del gruppo, è interpretata da Kari
Matchett, nota per le serie Covert Affairs e
24. Sono poi presenti gli attori Grace Lynn
Kung nei panni di Sasha, Neil Crone in
quelli di Jerry, e Barbara Cordon nel ruolo di
mrs. Paley. Matthew Ferguson, invece, è Max, il
programmatore di videogiochi. Lindsey Connell è
l’avvocato Julia, mentre il noto attore televisivo Bruce
Gray compare nei panni del colonnello Thomas H. Maguire.
Prima di intraprendere le riprese, il cast si è dovuto sottoporre
ad alcune settimane di allenamento al fine di poter sostenere lo
sforzo fisico previsto.
Il cubo 2 – Hypercube: il sequel,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Quella di Cube è divenuta
una trilogia nel momento in cui, nel 2004, è uscito al cinema il
film Cube Zero, anche noto come
Il cubo Zero. Questo, diretto da
Ernie Barbarash, è in realtà un prequel dei
precedenti due capitoli andando a narrare eventi avvenuti prima di
quanto visto fino a quel momento. Tale terzo capitolo, inoltre,
porta per la prima volta narrazione anche all’esterno del cubo,,
fornendo spiegazioni sulla sua esistenza. Dettagli, questi, mai
forniti nei precedenti film, che lasciavano così un aura di mistero
qui invece chiarita. Pur non ottenendo il successo del primo,
questo ricevette comunque pareri positivi, e ancora oggi è a sua
volta un titolo thriller da riscoprire.
In attesa di vedere tale sequel, è
possibile fruire del film grazie alla sua presenza su una delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il cubo 2
– Hypercube è infatti disponibile nel catalogo di
Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di sabato 10 aprile alle ore
21:15 sul canale Italia 2.
Governance
è un noir ambientato nel mondo dell’energia, in cui il
dirigente di una grande azienda petrolifera fa di tutto per non
perdere il suo ruolo di potere in favore di una giovane manager
esperta di ecologia e sostenibilità ambientale. Temi come la
riconversione green sono oggi all’ordine del giorno. Michael
Zampino stesso ha lavorato per diverso tempo in un’azineda
petrolifera. Così ricorda quell’esperienza e come lo ha ispirato
per raccontare questa storia: “Sono passati alcuni anni da
quando non lavoro più in questo ambiente. Molte cose sono cambiate.
Soprattutto la consapevolezza dell’ambiente è molto più forte oggi
che dieci anni fa, quando io lavoravo ancora nell’industria
petrolifera. Era appena passato il grande collasso del 2008 […]
La crisi aveva rimesso in discussione tutto il modello economico
di queste grandi aziende che poco a poco si sono riprese e adesso
si presentano come i baluardi di un nuovo approccio più rispettoso
dell’ambiente”. “Non è solo una strategia di comunicazione, ma
anche una necessità industriale. Oggi si prevede che nel 2050 non
ci saranno più motori alimentati con energie fossili.Questi
grossi gruppi si sono adeguati”.
Il prezzo del
potere è il sottotitolo del film. D’altro canto, quale regista
non è interessato alle potenzialità di questa forza come motore
drammaturgico? Come conferma il regista: “Intuitivamente sento
che il potere può, quando lo cerchiamo ossessivamente, essere fonte
di un dramma, di una tragedia personale, di una solitudine. C’è un
aspetto maledetto nella ricerca del potere. Questo è carburante per
ogni drammaturgo, regista e sceneggaitore che vuole raccontare una
storia accattivante. Non è stato però un calcolo di questo tipo che
mi ha spinto a scrivere. […] La cornice del
petrolio è un
retroscena. Seguiamo i personaggi e attraverso di loro raccontiamo
anche un contesto, ma non è il contesto che trascina la storia. Il
film non ambisce a dimostrare nessuna tesi”. E aggiunge che il
potere “suscita un’attrazione fatale su questi personaggi, ma
provoca anche tanta solitudine”.
Nel delineare i
personaggi e le dinamiche all’interno del film, dunque Zampino si è
ampiamente rifatto alla propria esperienza personale: “E’ un
grande piacere scrivere di personaggi che hai conosciuto. Nel caso
di Renzo Petrucci, [interpretato da Massimo Popolizio ndr.]
è il collage di vari personaggi che ho incontrato. Non è uno in
particolare. Però è più semplice rendere vivo un personaggio sullo
schermo e in scrittura, quando conosci le sue movenze, l’hai visto
all’opera, sai come si comporta in certe situazioni di conflitto. È
stato quindi molto ludico scrivere di qualcuno che si materializza
davanti a te. Non puoi ragionare con degli schemi di scrittura
artificiali. È così. Punto e basta”. “Il personaggio di
Massimo rappresenta la vecchia guardia. […] È cresciuto con
quello spirito da pioniere, di cotruzione, in cui le tematiche
ambientali non esistevano. Lui doveva costruire, sviluppare la
rete, cercare participazioni nelle raffinerie. È un uomo che ha
contribuito a costruire questa società fondamentale per l’economia
del paese. Però si ritrova, oggi, in un contesto che non è più suo.
Da lì nasce l’aspetto ironico e tragico di questo
personaggio”.
Da questa esperienza
nascono anche personaggi come quello interpretato da Claudio
Spadaro: “L’ex amministratore delegato della società,
interpretato da Claudio Spadaro, vuole il suo tornaconto pure
quando è in pensione. Questo è qualcosa che ho vissuto. Mi ha
stupito. All’epoca ero giovane, vedevo uomini di 65 anni con degli
stipendi elevatissimi che andavano via. Dopo due anni tornavano da
pensionati come responsabili di grandi progetti in qualità di
consulenti esterni. Mi chiedevo: dov’è il rinnovamento? Dov’è il
posto per noi? È come se questi personaggi non morissero mai. Tutto
continua, questo procedere di giochi di potere”.
I personaggi interpretati
da Popolizio e Marchioni appaiono al tempo stesso
simili e differenti. Ecco come i due protagonisti raccontano
quest’esperienza.
Massimo Popolizio
afferma di aver lavorato al personaggio di Renzo attingendo alla
sua lunga esperienza teatrale, soprattutto shakespeariana: “Più
che essere un film sull’Eni, dove abbiamo dei trascorsi
straordinari, questa società si prende un po’ a metafora per fare
una sorta di tragedia shakespeariana, con dei tradimenti, un po’ di
sesso, amicizie che non sono più tali, lotta per il potere”. Il
suo personaggio ha sempre un obiettivo: “Risultare simpatico a
un amico, antipatico a qualcun altro, riuscire a carpire dal prete
il terreno,
parlare con il politico. Tutta questa serie di obiettivi facevano
il personaggio, in un certo senso. Renzo ha sempre qualcosa da
portarsi a casa ed è bello che in questo ci sia l’imprevisto.
Sbaglia obbiettivo […] e fa qualcosa che non deve
fare.[…] Tra i personaggi di Shakespeare ci sono i biliosi.
Quelli che hanno una sorta di furore interno […] Ho fatto
appello a quel tipo di conoscenza perchè secondo me questo
personaggio è mosso da una sorta di furore, di bile, di motore
interno.”
Sulla sua abilità nel
delineare i personaggi negativi, gli antagonisti, gli “squali”,
Popolizio così argomenta: “Squalo si diventa. Convinto
come sono che ci si ricordi dei personaggi o degli attori
soprattutto per le piccole cose più che per le grandi, uno spunto
dato da Michael a cui ho subito attinto è che Renzo venisse dal
basso. È un personaggio che sa come ci si comporta sulla
strada. […] Per esempio, abbiamo inventato il modo in cui
mangia. Mangia come se avesse sempre questa fame atavica, questo
furore di mangiare, che non è normale evidentemente. Questo un po’
lo accomuna a Michele. Probabilmente uno è riuscito e l’altro no,
ma le origini sono le stesse . […] Renzo è riuscito pagando
certi prezzi. Uno dei prezzi è non saper dimostrare affetto.
Apparentemente anaffettivo, probabilmente è un padre che vuole
molto bene alla figlia, ma non sa come si fa. Vuole molto bene al
figlio di Michele, ma gli dà cinquanta euro, non ha un altro modo
di esprimerlo. Questo è un prezzo che si paga se ti prefiggi
l’obiettivo di diventare qualcuno a prescindere da
tutto.”
D’altronde, verrebbe da
dire, quello del cattivo è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur
farlo, anche perchè, continua Popolizio, “il mondo non è fatto
di buoni. È difficile trovare un vero buono, a meno che non faccia
proprio finta. Fondamentalmente, il mondo è popolato da cattivi.
L’importante è stare fuori dallo stereotipo del cattivo. […]
Molto spesso mi impegno per questo: essere fuori dal
generico.”
E a chi trova degli
aspetti “gassmaniani” nella sua interpretazione risponde: “Mi fa
piacere. Conoscevo Vittorio. […] Credo che lui sia stato
quello che ha sdoganato l’attore teatrale a teatro. Un attore
teatrale a teatro può essere efficace. Lui era over, fuori misura,
ma essendo fuori misura, era credibile. In un certo senso, se
questo vale anche per me mi fa molto piacere. Posso essere certe
volte fuori misura. L’importante è che in questo trovi una
credibilità.”
Vinicio Marchioni racconta così il suo lavoro sul
personaggio di Michele: “Personalmente nella costruzione mi
piace sempre partire dalle mancanze, da ciò che il personaggio non
ha. Elementi pratici, psicologici, fisici”. “Ho sempre visto
Michele come una formichina. Inizia dallo strato inferiore. Ha
quest’amicizia con Renzo. Renzo per Michele è sempre stato un punto
di riferimento, la persona che poteva aiutarlo a trovarsi una
posizione migliore di quella che ha. Da questa amicizia, nella
maniera più italiana possibile, cerca di avere una raccomandazione
per avere qualcosa in più nella vita. Inizia con tutte le migliori
ntenzioni possibili. […] Renzo però è un’uomo di successo,
arrivato, che ha il potere. In tutta la parte in cui Renzo insegna
delle cose a Michele, […] lui invece gli succhia tanto
altro: l’arrivismo, il cinismo, la possibilità di approfittare di
determinate occasioni. È un po’ un corso di formazione per arrivare
agli obiettivi di cui sopra. C’è un po’ uno scambio di personalità,
se vogliamo. […] Quest’evoluzione era molto
interessante”. Così commenta l’effetto che ha su Michle il
raggiungimento di una posizione: “Quando arriva
all’obiettivo, […] pecca di hybris nei confronti di
Renzo […]. Gli chiede ancora di più e giustamente viene
risistemato dagli dei, in questo caso da Renzo, che lo rimette al
suo posto.
Inoltre, il personaggio
di Michele, spiega Marchioni, dà modo di riflettere su come spesso
si parta da buone intenzioni per poi agire in maniera non
edificante, o su come i confini tra bene e male siano molto meno
netti di quanto si creda: “La strada per la perdizione è
lastricata di buone intenzioni, come era scritto da qualche parte.
Michele ha le migliori intenzioni possibili. Mi sembra un buon modo
anche di riflettere sulla maniera che abbiamo di classificare il
bene e il male. In realtà nella vita questi aspetti si mescolano
sempre e le scelte che fai, ogni tanto ti ritrovi a farle per
ottenere qualcosa, ma poi ti guardi indietro e ti rendi conto che
per ottenerla hai fatto delle cose forse non
meravigliose”.
Mentre, su come sia
possibile sfuggire allo stereotipo del cattivo dice: “Penso sia
fondamentale farsi le domande giuste. […] Quali sono i punti
di partenza che hanno portato un essere umano a fare quelle scelte
e ad essere ciò che è?”. “L’essere umano è anche cattivo. […]
La grandezza dell’attore è proprio che puoi mettere in scena
tutto quello che fa parte dell’essere umano. E con i cattivi ti
puoi anche divertire molto di più”.
L’idea è contraria a ciò che i fan Marvel sono
stati portati a caldeggiare dall’inizio di questa avventura
cinematografica dei loro eroi: fare il tifo per le “super persone”.
A quanto pare l’unico ad avere le capacità per gestire il Super
Siero era Steve: anche nell’episodio finale della prima stagione di
Agent Carter, Peggy Carter decide di disperdere
l’ultima fiala di sangue di Steve nel fiume, piuttosto che
consegnarla per estrarne il siero.
Il
presupposto è che gli esseri umani sono così imperfetti da non
essere in grado di gestire il potere vero. E forse è così, forse
l’unico vero eroe è stato proprio Steve Rogers, non Captain
America.
Barry è
l’acclamatissima dark comedy create da Alec Berg e Bill Hader per
HBO. La prima stagione è di 8 episodi. La serie ha come
protagonista Bill Hader (anche produttore
esecutivo), apprezzato stand-up comedian del Saturday Night
Live che ha vinto con questa interpretazione l’Emmy Award come
miglior attore protagonista in una commedia, e vede nel cast, fra
gli altri, Henry Winkler (Happy Days),
anche lui grazie alla serie vincitore di un Emmy come miglior
attore non protagonista.
Barry: quando esce e dove vederla
in streaming
Arriva finalmente in Italia
l’acclamatissima dark comedy HBOBarry, la cui
prima stagione, in 8 episodi, andrà in onda dal 12
aprile, dalle 22.15 su Sky e in streaming su
NOW. Dal 3 maggio, back to back, arriverà invece la
seconda stagione.
Nella serie tv Barry (Bill
Hader) è un ex marine che vive nel Midwest e lavora come
sicario a basso costo. Solitario, depresso e insoddisfatto della
sua vita, si reca con riluttanza a Los Angeles per uccidere un
aspirante attore diventato amante di un mafioso. Barry segue il suo
“obiettivo” in un corso di recitazione e finisce per essere accolto
nella comunità di un gruppo di entusiasti e speranzosi attori – che
hanno come coach Gene Cousineau (Henry Winkler) – all’interno della
scena teatrale di Los Angeles. In particolare, stringe amicizia con
una studentessa appassionata, Sally. Barry desidera iniziare una
nuova vita come attore, ma il suo passato criminale non glielo
permette. Troverà un modo per tenere in equilibrio le sue due
vite?
In Barry
protagonisti sono Bill Hader nei panni
di Barry Berkman / Barry Block, un marine diventato sicario che si
ritrova attratto dalla connessione umana tra una comunità di
aspiranti attori. Barry desidera ardentemente lasciarsi alle
spalle la sua storia criminale per diventare un artista a tempo
pieno, ma sembra che non riesca a impedire al suo passato
sanguinoso di insinuarsi nella nuova vita che cerca di costruirsi.
Stephen Root nel ruolo di Monroe Fuches,
Sarah Goldberg nei panni di Sally Reed,
un’aspirante attrice nel corso di recitazione di Barry. Sally
si concentra sul diventare un’attrice
famosa. Glenn Fleshler nei panni di
Goran Pazar (stagione 1), il leader della mafia cecena che impiega
Barry per uccidere un uomo che ha dormito con sua
moglie. Anthony Carrigan nei panni di NoHo
Hank, Henry Winkler nel ruolo di Gene Cousineau,
insegnante di recitazione e mentore di Barry.
Guest star di
Barry sono Tyler Jacob Moore nel ruolo di
Ryan Madison (” Capitolo uno: Lascia il segno “), Melissa
Villaseñor nel ruolo della cameriera del ristorante (“Capitolo uno:
Lascia il segno”), Larry Hankin nel ruolo di Stovka (“Capitolo tre:
Fai la scelta non sicura”), Jon Hamm nei panni di se stesso
(“Capitolo quattro: Commit … To You”), Michael Beach come detective
della polizia (“The Power of No”), Patrick Fabian nel ruolo di
Space Dad (“The Power of No”), Sam Ingraffia nel ruolo
di Thomas Friedman (“Past = Present x Future Over Yesterday”),
Daniel Bernhardt nel ruolo di Ronny Proxin (“ronny / lily”), Jessie
Giacomazzi nel ruolo di Lily Proxin (“ronny / lily”), Jay Roach nei
panni di se stesso (“The Audition”), Allison Jones nei panni
di se stessa (“The Audition”)
Gli episodi della prima stagione
di Barry
S1. episodio 1: Un sicario disilluso vuole iniziare una nuova
vita dopo aver seguito la sua preda a un corso di recitazione.
S1. episodio 2: Barry, che uccide per soldi, scopre di recitare
quando cerca il suo obiettivo. Si rende conto che gli piace così
tanto che vuole lasciarsi alle spalle la sua vecchia vita.
S1. episodio 3: Barry perde una lezione di recitazione per
onorare un obbligo. I detective cercano di mettere insieme un
puzzle di omicidio. Sally commette un errore durante un’audizione e
si rivolge a Barry per chiedere conforto. I ceceni si rallegrano
quando arriva un leggendario assassino.
S1. episodio 4: Barry scopre che sfuggire a Fuches e
conquistare l’affetto di Sally è più difficile di quanto
pensasse.
S1. episodio 5: Barry cerca di premere il pulsante di reset con
Sally, ma una scena di “Macbeth” innesca una reazione che li
allontana sempre di più; Moss si sposta per interrogare i membri
della classe di recitazione di Gene dopo che emerge un video delle
riprese; Barry si trova in imbarazzo dopo aver collaborato con
Taylor, una nuova sconsiderata conoscenza, in una pericolosa
missione per spazzare via un gruppo di boliviani.
S1. episodio 6 Barry cerca di prendere le distanze da Taylor,
mentre Moss cerca di porre fine alla sua associazione con
Gene.
S1. episodio 7 Dopo una sparatoria alla pista di atterraggio,
Barry deve prendere una decisione difficile per evitare la cattura.
Sally teme che la sua performance in MacBeth venga compromessa e le
rovini la possibilità di fare colpo su un talentuoso agente.
S1. episodio 8 Nel finale di stagione, Barry giura di
rinunciare alla sua vita criminale. Altrove, Pazar arruola un
sostituto per prendersi cura di Fuches. Il detective Moss si chiude
con un arresto che sperano possa risolvere il caso di omicidio di
Madison.
Gli episodi di
Barry 2 stagione
S2. episodio 1 Barry cerca di convincere la classe a esibirsi
nonostante l’assenza di Cousineau; Noho Hank e Cristobal lavorano
alla loro nuova partnership.
S2. episodio 2 Di fronte alla pressione di Noho Hank, Barry
fatica a mettere a segno un colpo importante. Dopo aver chiesto
alla classe di estrarre i loro traumi personali per un pezzo
originale, Gene decide di confrontarsi con il proprio passato.
S2. episodio 3 Come parte di un progetto di classe, Gene
incarica Barry di rivisitare il suo passato e Sally riflette sulla
propria storia. Barry si offre di fornire addestramento agli uomini
di NoHo Hank. Fuches trova Barry in una posizione inaspettata.
S2. episodio 4 La pazienza di Barry viene messa alla prova
quando una figura del passato di Sally arriva a Los Angeles. Gene
riceve una piacevole sorpresa e incoraggia Barry a credere che il
cambiamento sia possibile.
S2. episodio 5 Un incontro che Barry non avrebbe mai potuto
prevedere ha effetti sorprendenti.
S2. episodio 6 Gene aiuta Barry a entrare nel personaggio
mentre si prepara per la sua grande scena con Sally; Sally decide
di abbracciare la sua verità; Noho Hank si prepara per una grande
serata con i suoi uomini appena addestrati; Fuches va in
missione.
S2. episodio 7 Barry si prepara per la sua prima audizione
sotto la guida di Gene; Sally prende posizione in una riunione con
un importante produttore televisivo; Noho Hank mette a nudo
tutto.
S2. episodio 8 Barry cerca vendetta; Noho Hank affronta
l’incombente minaccia di essere rimandato a casa; Sally prende una
decisione in una frazione di secondo la sera della grande
esibizione della classe di recitazione; Fuches si rivolge a una
fonte inaspettata di aiuto.
Sarà Phoebe
Waller-Bridge ad affiancare, nel ruolo di protagonista
femminile, Harrison Ford in Indiana Jones
5. Ad annunciarlo è la Lucasfilm, lo
apprendiamo da
Variety.
James Mangold sarà
il regista del film al posto di Steven Spielberg,
che invece aveva diretto tutti gli altri capitoli precedenti della
saga. A bordo del progetto torna invece John Williams, già
compositore dell’iconica colonna sonora che accompagna il
personaggio da 40 anni.
“Sono davvero emozionato di
iniziare questa nuova avventura, e collaborare con una squadra dei
sogni formata da grandi filmmaker – ha dichiarato Mangold
– Steven, Harrison, Kathy, Frank e John sono i miei eroi
artistici, quando ci aggiungi anche Phoebe, un’attrice abbagliante,
una voce creativa brillante e la chimica che lei porterà al
progetto senza ombra di dubbio, non posso fare a meno di sentirmi
felice come lo stesso Indiana Jones.”
Ricordiamo che le riprese di
Indiana
Jones 5dovrebbero partire in
primavera. Prima dell’ingaggio di Mangold, la sceneggiatura era
stata affidata a David Koepp, he ha poi lasciato il progetto insieme
a Spielberg. Prima di Koepp, ancheJonathan Kasdan (figlio dello sceneggiatore
de I predatori
dell’arca perduta,Lawrence
Kasdan) aveva messo le mani sullo script. L’uscita nelle sale del
filmè già stata
posticipata diverse volte: inizialmente previsto per il 19 Luglio
2019, il film è stato rinviato prima al 10 Luglio 2020, poi al 9
Luglio 2021 e infine al 29 Luglio 2022.
Indiana Jones è una saga cinematografica
basata sulle avventure dell’immaginario archeologo ideato
da George
Lucas. La saga, con Harrison
Ford nel ruolo di Indiana Jones, è iniziata nel
1981 con la distribuzione del film I predatori dell’arca
perduta. Un prequel intitolato Indiana
Jones e il tempio maledetto è uscito nel 1984, mentre
il sequel Indiana Jones e l’ultima crociata nel
1989. Un quarto film, Indiana Jones e il regno del teschio
di cristallo, è uscito nei cinema nel 2008. I film sono
stati tutti diretti da Steven
Spielberg.
Disponibile dal
9 aprile su tutte le piattaforme digitali,
Judas and the Black Messiah è il nuovo film di
Shaka King che si inserisce in una stagione dei
premi davvero insolita (quella nell’Era del Covid), ma, da una
prospettiva più ampia, anche in un filone di cinema contemporaneo
che prova a ri-raccontare le battaglie per i Diritti Civili in un
contesto storico, il nostro, in cui queste voci vengono ascoltate,
di fronte alla necessità di rispolverare quelle lotte e quelle
rivendicazioni.
La storia scritta da King
con Will Berson, racconta di William O’Neil, un ladro di
automobili, che nel 1968 fa un accordo con un agente dell’FBI, Roy
Mitchell: tutti i suoi capi d’accusa verranno condonati se, da
infiltrato nelle Black Panthers, comunicherà al bureau segreti e
dettagli sulla vita di uno dei leader nascenti del movimento, Fred
Hampton. Il desiderio di rivalsa personale di O’Neil si confonderà
presto con il carisma, la dedizione, la forza d’animo del più
giovane leader che il movimento delle Pantere Nere abbia mai
avuto.
Shaka
King prova a portare avanti un discorso ragionato su due
piani della realtà. Il primo è quello che con una lente di
ingrandimento si avvicina ai protagonisti, Hampton e O’Neil. Le due
individualità, differenti e per molti versi antitetiche, si
confrontano in un racconto che seppure è ambientato all’interno di
un movimento per i Diritti Civili, resta orientato verso l’interno
di una piccola comunità. Hampton grande aizzatore di folle,
carismatico e affascinante, si incontra con O’Neil che, nascondendo
un doppio fine, molto più individualista di ciò che l’apparenza
lascia trapelare, si lascia in qualche modo sedurre da questo
mondo, da questa ideologia, da questa necessità di uguaglianza che
era ancora lontanissima all’epoca e che ancora non è
raggiunta.
Il traditore
Giuda si lasciò sedurre
dalla parola di Gesù, lo seguì e a suo modo lo servì, tuttavia le
intenzioni del suo Maestro non si allinearono con le sue, più
terrene e individualiste, alla fine e così scelse di tradirlo,
pensando che quella sarebbe stata la via più diretta ad ottenere la
“sua” giustizia. A O’Neil accade il contrario, entrato nelle grazie
di Hampton con l’intenzione di tradirlo, si lascia sedurre dalla
sua parola pur portando avanti il suo progetto.
Il secondo grande binario
su cui si muove King, nel suo racconto di
Judas and the Balck Messiah è la grande Storia, quella
che mette a confronto un movimento tutt’altro che pacifista ma
assolutamente giusto, in un mondo come il nostro dove la giustizia
e la legalità non sempre coincidono, con un’organizzazione statale
che non sempre ha operato o opera nella legalità, appunto. Il film
mette bene in evidenza in che misura l’FBI abbia operato contro le
Black Panther e con che strumenti, pur di mantenere uno status quo
in cui nemmeno i singoli membri del bureau credevano, come dimostra
il personaggio d Roy Mitchell, vero e proprio impiegato
burattinaio.
Talentuosi giovani
protagonisti
E se la ricerca storica
di King, la sua granitica posizione politica, il suo racconto
essenziale fanno di
Judas and the Black Messiah un buon film, l’elemento
di eccellenza risiede tutto nella scelta del cast e nelle
interpretazioni dei giovani interpreti. Daniel Kaluuya sta raccogliendo grandi frutti
nel corso della stagione dei premi in corso, mentre
ambisce anche all’Oscar, grazie alla sua prova nei panni del
pastore Hampton. Una performance rigorosa, solida, ispirata,
composta che rende giustizia al giovane talento esploso con
Get Out – Scappa. Tuttavia il vero cuore emotivo
del film è senza dubbio LaKeith Stanfield, che con
la sua interpretazione nervosa apre allo spettatore uno spiraglio
per entrare dentro alla narrazione. Menzione speciale anche a
Jesse Plemons che, dai tempi di Breaking Bad,
continua a crescere, senza mai sbagliare un ruolo.
Judas and the Black Messiah offre un quadro storico
accurato di ciò che è stato il movimento delle Black Panthers, ma
soprattutto regala al cinema una storia potente e a due giovani
attori un palcoscenico davvero prezioso per mostrare le proprie
doti.
Non mi
uccidere, il teen drama e intensa storia d’amore
dalle tinte horror, scritto da Gianni
Romoli, il collettivo GRAMS e lo stesso
Andrea De Sica e liberamente ispirato all’omonimo
romanzo di Chiara Palazzolo (che riuscirà nelle
librerie il 29 aprile edito da SEM Società Editrice
Milanese) debutta in on demand dal 21
aprile per l’acquisto e il noleggio su Apple Tv app,
Amazon Prime Video, Youtube, Google Play,
TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film &
TV e per il noleggio su Sky Primafila e Infinity. Protagonista
Alice Pagani.
Mirta ama Robin alla follia, lui
le promette che sarà amore eterno. In una cava abbandonata, la
voglia di trasgredire costa la vita a entrambi. La ragazza però si
risveglia e non può che sperare che Robin faccia lo stesso, proprio
come le aveva promesso. Ma niente è come prima. Mirta capisce di
essersi trasformata in una creatura che per sopravvivere si deve
nutrire di carne umana. Ha paura. Braccata da uomini misteriosi,
combatte alla disperata ricerca del suo Robin.
Completano il cast Silvia
Calderoni, Fabrizio Ferracane,
Sergio Albelli e con Giacomo
Ferrara, con la partecipazione di Anita
Caprioli. Il film è una produzione Warner Bros.
Entertainment Italia e Vivofilm, prodotto daMarta Donzelli e
Gregorio Paonessa, con il sostegno di MiC
– Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e IDM Alto Adige
e Regione Lazio – Fondo Regionale per il Cinema e
l’Audiovisivo.
La fotografia è di Francesco
Di Giacomo, la scenografia di Daniele
Frabetti, i costumi di Chiara Ferrantini,
il montaggio di Pietro Morana, il casting di
Gabriella Giannattasio. Le musiche originali sono
composte da Andrea Farri e Andrea De
Sica.
SKY ha diffuso il trailer ufficiale
di Domina,
la nuova serie che debutterà tutta subito il 14
maggio su Sky e NOW. Domina,
la nuova serie Sky
Original che racconta per la prima volta dal punto di
vista delle donne le lotte per il potere durante il principato di
Gaio Ottaviano, il celebre Cesare Augusto, primo imperatore romano.
Prodotta da Sky Studios e Fifty Fathoms, con Cattleya nel ruolo di
executive production service, la serie è una grande coproduzione
internazionale in otto episodi perlopiù girati presso i Cinecittà
Studios di Roma.
Un epico dramma in costume e un
racconto estremamente contemporaneo, che segue la vertiginosa
ascesa della terza moglie di Gaio, Livia Drusilla, interpretata da
Kasia Smutniak (Perfetti
Sconosciuti,Loro, Diavoli), protagonista nei panni
della terza moglie di Augusto: la sua incredibile storia vera
ridefinì completamente le aspirazioni che a quel tempo una donna
poteva perseguire, finendo per segnare per sempre le sorti
dell’Impero romano. A interpretarla nei primi due episodi, da
giovanissima, Nadia Parkes (Doctor Who,
The Spanish Princess). Accanto a Kasia Smutniak un grande
cast internazionale: Matthew McNulty
(Misfits) nei panni del futuro imperatore Gaio Ottaviano
(nei primi due episodi interpretato da Tom
Glynn-Carney – Dunkirk, ll re,
Tolkien); Claire Forlani (Vi presento
Joe Black) interpreta Ottavia, sorella di Gaio;
Christine Bottomley(The End of the F***ing
World) sarà Scribonia, prima moglie di Gaio nonché acerrima
nemica di Livia;Colette Dalal Tchantcho (The
Witcher) nei panni di Antigone, prima fidata ancella di Livia
e poi donna libera sua confidente; Ben Batt
(Captain America: Il primo vendicatore) interpreta
Agrippa, amico d’infanzia di Gaio Ottaviano, suo generale e poi
console.
Insieme a loro, una star
internazionale come Liam Cunningham (Il Trono
di Spade) nel ruolo di Livio, padre di Livia Drusilla, e
un’icona della cinematografia mondiale, Isabella
Rossellini (Velluto Blu, La morte ti fa bella),
che nella serie interpreterà Balbina. Grandi eccellenze italiane di
rilievo internazionale nel cast tecnico, a partire dal Premio Oscar
Gabriella Pescucci che ha curato i costumi della
serie, Luca Tranchino (Prison Break) alla
scenografia, Katia Sisto (Penny Dreadful)
al make-up e Claudia Catini (Trust: Il
rapimento Getty) all’hair design. La serie è stata ideata e
scritta da Simon Burke (Fortitude, Strike
Back). Con lui alla sceneggiatura anche Nicola Wilson, Emily
Marcuson e Namsi Khan Dietro la macchina da presa Claire
McCarthy (Ophelia, The Luminaries), che
guida un team di regia completato da David Evans (Downton
Abbey, Cucumber) e Debs Paterson.
La trama
La storia segue il viaggio e
l’ascesa di Livia, da ragazza ingenua il cui mondo si sgretola
sulla scia dell’assassinio di Giulio Cesare, fino a diventare
l’imperatrice più potente e influente di Roma, guidata da un
profondo desiderio di vendicare il padre e di garantire il potere
ai suoi figli. Ci riuscirà, brillantemente, sposando l’uomo che
tutto le aveva tolto, ma scoprirà presto che non basta conquistare
il potere: occorre essere in grado di tenerlo in pugno quando tutti
gli altri lo bramano per sé.
DOMINA è una serie Sky
Original prodotta da Sky Studios e Fifty Fathoms, con Cattleya nel
ruolo di executive production service. Produttori esecutivi sono
Patrick Spence, Marcus Wilson, Faye Dorn, Simon Burke e Claire
McCarthy, insieme a John Phillips. La distribuzione internazionale
è affidata a NBCUniversal Global Distribution.
Dopo il
successo di Sulla mia pelle, Alessio Cremonini
torna dietro la macchina da presa. Sono iniziate il 6 aprile le
riprese di Profeti,
film di cui, oltre alla regia, Alessio Cremonini firma anche la
sceneggiatura assieme a Monica Zapelli. La fotografia è di
Ramiro Civita, il montaggio di Marco Spoletini.
Profeti è
girato in Puglia e sono previste sei settimane di riprese. Prodotto
da Cinema Undici e Lucky Red con Rai Cinema,
con il contributo dell’Apulia Film Commission e
con il sostegno della Direzione Generale Cinema e
audiovisivo, Profeti è
un film di finzione sul rapimento di una giornalista nel Medio
Oriente e sul suo periodo di detenzione. Ad affiancare
Jasmine Trinca, che veste i panni della protagonista e che
torna a lavorare con Alessio Cremonini dopo aver interpretato il
ruolo di Ilaria Cucchi, Isabella Nefar e Ziad Bakri.
Arriva da
Deadline la notizia che l’attrice Renée Elise Goldsberry è
entrata a far parte del cast di
She-Hulk, l’annunciata nuova serie Marvel Studios in arrivo
su Disney+ nel 2022.
Renée Elise Goldsberry (Girls5eva,
Hamilton) è pronta a recitare accanto a Tatiana Maslany nella
prossima serie Marvel She-Hulk per Disney+, hanno detto le fonti.
Goldsberry interpreterà un personaggio chiamato Amelia.
She-Hulk è
l’annunciata serie tv
Marvel Studios basata sull’universo di Hulk dei
Marvel Comics che debutterà
su Disney+. La
serie tv è scritta da Jessica Gao e diretta da Kat Coiro con
protagonisti Tatiana Maslany, Tim Roth e Mark
Ruffalo.
La serie che racconta gli avvenimenti che portano Jennifer
Walters ad acquisire poteri simili a quelli di Hulk è stata scritta
da Jessica Gao e si basa sul personaggio
di Jennifer Walters creato da Stan Lee. Tutti i
sei episodi sono diretti da Kat Coiro che è anche produttrice
esecutiva al fianco Kevin Feige. In
She-Hulk protagonisti sono Tatiana Maslany nei
panni di Jennifer Walters, Tim
Roth. Mark
Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce
Banner.
WandaVision è una serie che, almeno
all’apparenza, ha generato un flusso ininterrotto di teorie da
parte dei fan. Tra queste, la più quotata era che Mefisto avrebbe
fatto la sua comparsa ad un certo punto, probabilmente nel gran
finale. Tuttavia, quando Evan Peters è apparso davanti a Wanda nei
panni di “Pietro Maximoff”, in molti erano convinti che la porta
del Multiverso fosse stata finalmente aperta e che il MCU avrebbe avuto un “nuovo”
Quicksilver.
Alla fine, abbiamo scoperto che il
“finto” Pietro era soltanto un abitante di Westview caduto sotto
l’incantesimo di Agatha Harkenss, di nome Ralph Bohner. Sotto
l’influenza di Agatha, Ralph è stato costretto a vestire i panni di
Pietro nel tentativo di scoprire come Wanda avesse creato l’Hex
attorno a Westview.
Durante una recente intervista (via
ComicBook), lo showrunner Jac Shaeffer ha
parlato della decisione di introdurre un altro Pietro e ha spiegato
che c’era una buona ragione per coinvolgere Peters. “Abbiamo
fatto venire uno specialista del dolore nella stanza degli
scrittori e abbiamo fatto delle ricerche sul lutto. Abbiamo
scoperto che c’è molto su come le persone ricordano i volti”,
ha spiegato. “L’ansia di non ricordare i volti dei tuoi cari,
di ricordare male un volto caro o di ricordare attivamente le cose
come tattica di autoconservazione… tutto questo è diventato
estremamente affascinante per noi.”
“Abbiamo pensato che il casting
di Evan Peters per il ruolo, non solo avrebbe avuto quell’effetto
su Wanda, ma sarebbe stato anche meta-strato per il pubblico”,
ha aggiunto Schaeffer. Quindi, nonostante quello che alcuni fan
possano pensare, i Marvel Studios non hanno mai avuto intenzione di
“trollare” i fan!
È stata chiaramente una decisione
ponderata, ma al tempo stesso era inevitabile che i fan non
sperassero che Peters sarebbe stato un’aggiunta permanente al MCU.
Ovviamente, sappiamo che non sarà così, e anche se potremmo
rivedere Ralph, quella di Quicksilver è ormai finita.
Nel film Anna Fox (Amy Adams) si
sente al sicuro a guardare il mondo dalla finestra della sua casa,
ma quando i Russell si trasferiscono nell’edificio di fronte
assiste a qualcosa di inimmaginabile. Cos’è successo davvero?
Diretto da Joe
Wright e con un cast d’eccezione che comprende
Gary Oldman, Amy Adams e
Julianne Moore, il nuovo film 20th Century
Fox.
Le riprese del film, che verrà
finanziato da Apple e distribuito nelle sale americane dalla
Paramount Pictures, sarebbero dovute partire a marzo dello scorso
anno, ma causa della pandemia di Covid-19 sono state posticipate al
prossimo luglio. In merito al progetto, che potrà contare su un
budget di 200 milioni di dollari, Roth ha spiegato: “So che
Marty sta cercando di fare un film che, probabilmente, sarà
l’ultimo Western che verrà realizzato in questo modo. Una sorta di
Western definitivo, con questo incredibile documento sociale, la
violenza, l’ambientazione e tutto il resto. Credo che, in un certo
senso, sarà diverso da tutto ciò che avete visto finora. Per me
sarà uno di quei film che resterà nei secoli.”
Parlando nello specifico della
storia del film, lo sceneggiatore ha poi aggiunto: “Sarà un
film in costume, perché è ambientato nel 1921. Siamo durante
l’epoca del proibizionismo, ma l’ethos è quello tipico del Western.
Ci sarà quel tipo di atmosfera legata alla giustizia occidentale e
ci saranno anche molte riflessioni su chi sono i cattivi e chi sono
i buoni. E poi arriva questa specie di eroe, Tom White,
interpretato da Jesse Plemons, un ex mebro dei Texas Rangers. Non
potrei chiedere più Western di così.”
A proposito del personaggio
interpretato da Plemons, Roth ha specificato: “Non dire che
Jesse è il protagonista. Direi piuttosto che è una specie di eroe
designato. Credo sia più giusto, anche se alla fine i ruoli sono
abbastanza equivalenti. Quello di Leonardo DiCaprio è allo stesso
tempo interessante ma anche molto complicato. È un ruolo
intelligente da far interpretare ad un attore intelligente. Se
Montgomery Clift fosse vivo, penso che potrebbe pensare di
interpretarlo.”
La trama del nuovo film di Martin
Scorsese
Killers of the Flower Moon vedrà recitare per la
prima volta insieme, in un film di Scorsese, Leonardo
DiCaprio e Robert
De Niro (in precedenza, i due avevano recitato
insieme in Voglia di Ricominciare del 1993 e
ne La stanza di Marvin del 1996).
In una vecchia
intervista concessa a Cahiers du Cinéma, Martin Scorsese aveva così parlato del
film: “Posso dire che sarà un western. È ambientato in
Oklahoma tra il 1921 e il 1922. Ci saranno dei cowboy, che avranno
sia delle vetture che dei cavalli. Il film racconterà soprattutto
degli Osage, una tribù indiana alla quale viene donato questo
territorio orribile: loro amavano questo territorio, perché
pensavano che ai bianchi non sarebbe mai interessato. Poi ci hanno
scoperto il petrolio e, per circa dieci anni, gli Osage sono
diventati il popolo più ricco della Terra. Poi, come accaduto nello
Yukon e nelle regioni minerarie del Colorado, sbarcarono gli
avvoltoi, i bianchi, arrivarono gli europei, e tutto andò perduto.
Laggiù, avevano così tanto potere e un tale controllo su tutto che
era più probabile andare in prigione per avere ammazzato un cane
che un indiano.”
Il finale del terzo episodio di
The Falcon and the Winter Soldier ha visto il
ritorno di Ayo, la guerriera di Wakanda
interpretata da Florence Kasumba. Ma perché è
apparsa nella serie e, soprattutto, perché è alla ricerca di Zemo?
In attesa che il quarto episodio della serie – disponibile da oggi
su Disney+ – sciolga ogni dubbio, ecco 10
cose che bisogna sapere sul personaggio:
1Perché non ha fermato
Killmonger?
Dato che Ayo è la guardia del
corpo di T’Challa, perché non interviene durante il suo primo
combattimento con Killmonger? In Black
Panther, Ayo e le Dora Milaje partecipano al
duello tra Killmonger e T’Challa.
Durante il
combattimento, Killmonger prende il sopravvento e uccide Zuri,
prendendo quindi possesso del trono. Ayo vuole intervenire, ma
Okoye la ferma perché la supera. È contro le regole di Wakanda
interferire in una lotta per il trono, quindi la Dora Milaje non ha
altra scelta che stare a guardare.
Dopo il grande successo della prima
stagione, che ha toccato punte di share superiori al 30%, arriva
La Compagnia del Cigno 2, la serie di Ivan
Cotroneo incentrata sull’amicizia, sul talento, sull’impegno, sulla
salvezza che deriva dalla musica, sulla difficoltà e sulla
bellezza di diventare grandi.
Nelle nuove puntate ritroveremo
protagonisti i sette giovani musicisti, sempre guidati
dall’inflessibile maestro Luca Marioni, alle soglie dell’ingresso
nel mondo accademico del Conservatorio, dove la competitività si
fa più serrata. Ad accelerare i conflitti l’arrivo di un nuovo
maestro, Teoman Kayà, ex allievo dello stesso conservatorio Verdi,
vecchio amico di Marioni e di sua moglie Irene, e ora direttore
d’orchestra di fama mondiale. L’arrivo di Kayà al Conservatorio e
la sua collaborazione con Marioni hanno un fine segreto e a pagarne
le conseguenze potrebbero essere sia Marioni e sua moglie Irene,
sia i ragazzi, spinti gli uni contro gli altri per far sì che si
consumi a loro insaputa una antica vendetta.
Tra i nuovi personaggi di questa
seconda stagione, il ruolo dell’antagonista, Teoman Kayà, è
affidato a Mehmet Gunsur, nato a Istanbul e naturalizzato italiano
(Il bagno Turco di Ferzan Ozpetek; The Gift).
Gli episodi di La
Compagnia del Cigno 2
Episodio 1 – Il ritorno
Sono passati due anni dalla nascita della Compagnia e i sette
ragazzi sono più legati che mai, pronti ad affrontare un momento
fondamentale per la loro vita adulta: gli esami di maturità. La
preoccupazione per un difficile momento famigliare rischia però di
compromettere l’orale di Barbara, la più brava tra loro. A questo
si aggiunge l’emozione per l’arrivo al Conservatorio di un ex
allievo, Teoman Kayà, maestro e violinista di fama internazionale,
che avrà l’onore di dirigere l’orchestra preparata con passione e
amore negli anni da Luca Marioni. Per Luca e Irene, sua moglie,
quello è il ritorno di un amico, in grado però di riaprire
vecchie ferite.
Episodio 2 – Verità nascoste
Irene sente che Luca le sta nascondendo qualcosa sul suo
rapporto con Teoman. C’è una frattura profonda che divide i due
maestri e che ha origini lontane. I pochi giorni che Teoman
trascorre ancora a Milano saranno l’occasione per riportare alla
luce una scomoda verità e far capire a Teo che forse il passato
non è del tutto superato come sembra. I ragazzi della Compagnia,
intanto, sfruttano il poco tempo libero prima del concerto con
Kayà per supportare Rosario nella ricerca del suo vero padre.
Anche Barbara ripensa al suo passato, ignara che la causa del suo
trasferimento a Milano sta per tornare prepotentemente nella sua
vita.
Episodio 3 – Diventare grandi
Teoman ha deciso di diventare uno degli insegnanti del
Conservatorio Verdi. La cosa sembra far felici tutti, eccetto
Marioni che, sebbene dissimuli tranquillità, non riesce
completamente a fidarsi dell’ex amico. Intanto per la Compagnia ci
sono importanti novità, ma quella che dovrebbe essere una bella
notizia per Matteo e Sofia, sconvolge le rispettive famiglie. Anche
Matteo, dopo un primo momento di gioia, è sopraffatto dalla paura
per il futuro che lo aspetta tanto da compromettere la sua storia
con Sofia. E mentre Barbara deve fare i conti con una dolorosa
relazione del passato, Sara e Rosario vivono i loro primi
amori.
Episodio 4 – Saper tornare
indietro
Sofia ha perso la fiducia nel suo
rapporto speciale con Matteo. Grazie al sostegno dei due Danieli,
della Compagnia e del Maestro Marioni, il ragazzo però capisce il
valore di ciò che potrebbe perdere. Robbo intanto non riesce ad
ignorare l’attrazione che prova per Natasha, la figlia del nuovo
compagno della madre e Sara si lascia, suo malgrado, andare
all’amore. Nel frattempo, Luca e Teoman portano i ragazzi ad una
prima esibizione di successo, gli atteggiamenti del nuovo maestro
però continuano a essere ambigui soprattutto nei confronti di
Irene anche se nessuno, eccetto Luca, sembra rendersene conto.
Sono iniziate in Trentino le
riprese di Diario
di Spezie, primo lungometraggio di finzione di
Massimo Donati, tratto dal suo omonimo romanzo pubblicato da
Mondadori nel 2013 e prodotto con il sostegno della
Trentino Film Commission. Nel cast Lorenzo Richelmy, Fabrizio
Ferracane, Fabrizio Rongione. Il film è
prodotto da Master Five Cinematografica con
Rai Cinema e Rodeo Drive.
Le riprese del film dureranno 6
settimane e si svolgeranno in Trentino (4 settimane) nel Lazio (1
settimana) e in Belgio (3 giorni).
Diario
di Spezie è un thriller che racconta la storia di
Luca Treves, chef esperto di spezie e Andreas Dürren-Fischer,
celebre restauratore di quadri fiamminghi. I due appartengono a
mondi opposti e non potrebbero essere più diversi: tanto timido e
impacciato il primo, quanto sicuro di sé e mondano il secondo.
Tuttavia, quando Luca conosce Andreas pensa sia arrivato finalmente
il momento per dare una svolta alla propria carriera e abbandonare
il ristorante di provincia che gli garantisce una vita tranquilla,
ma che lo costringe anche a sacrificare le sue più alte ambizioni
professionali. Luca però non sa che Andreas nasconde segreti
inconfessabili e un passato impossibile da dimenticare.
Durante il viaggio che i due intraprendono insieme l’unico appiglio
per mantenere la lucidità è il diario dove da anni Luca annota
osservazioni sulle spezie e sulla preparazione delle ricette…
Trentino Film
Commission: Aperta nel 2010, la Trentino Film
Commission promuove e sostiene le produzioni cinematografiche,
televisive e documentaristiche, sia italiane sia estere, in grado
di valorizzare e diffondere il patrimonio culturale, ambientale e
storico del territorio trentino. La TFC offre alle produzioni
supporto logistico attraverso la ricerca di location, facilitazioni
alberghiere, il coinvolgimento di professionisti attivi sul
territorio e il reperimento di contatti sia con le pubbliche
amministrazioni sia con le forze dell’ordine. Al contempo, la TFC è
impegnata a favorire lo sviluppo dell’industria audiovisiva locale
e a proporre momenti formativi che rendano i professionisti del
settore presenti sul territorio sempre più qualificati.
Arriva su Rai2 l’attesissima serie
tv Clarice, sequel
del celebre film “Il silenzio degli Innocenti”. Il debutto
italiano è previsto il 9 aprile alle 22.05 in esclusiva su Rai2,
con i primi due episodi, in prima visione assoluta.
A trent’anni dall’uscita della
pellicola che ha segnato la storia del cinema, la serie tv prodotta
dalla MGM Television è stata trasmessa per la prima volta su CBS
giovedì 11 febbraio negli Stati Uniti.
A ricoprire il ruolo di Clarice,
per cui
Jodie Foster conquistò uno dei cinque Premi Oscar del
film, è la giovane Rebecca Breeds. Al suo
fianco, Michael Cudlitz nel ruolo di Paul Krendler, Lucca de
Oliveira di Tomas Esquivel, Kal Penn di Shaan Tripathi, Nick Sandow
dell’agente Clarke, Devyn Tyler nei panni dell’amica Ardelia Mapp,
Marnee Carpenter di Catherine Martin e Jayne Atkinson di Ruth
Martin.
La storia è ambientata nel 1993, un
anno dopo gli eventi de “Il silenzio degli innocenti”. Brillante e
vulnerabile, Clarice
ritorna ad occuparsi di serial killer e predatori sessuali. Il suo
coraggio le dà una luce interiore in grado di affrontare i più
pericolosi mostri e criminali. Ben presto si accorgerà che non
tutto è come sembra. In una Washington livida e piovosa, dominata
dagli affari della politica, Clarice
si muove in un ambiente di lavoro fortemente maschilista. A
sostenerla, il bisogno di sfuggire dagli inquietanti segreti di
famiglia che l’hanno perseguitata per tutta la vita.
Produttori esecutivi della serie
sono Alex Kurtzman, Jenny Lumet, Elizabeth Klaviter e Heather
Kadin. Clarice
è prodotta da MGM Television e CBS Studios in associazione con
Secret Hideout ed è distribuita a livello internazionale da
MGM.
Prime episodi
Nel primo
episodio, è passato un anno dall’uccisione di “Buffalo
Bill” e l’agente dell’FBI Clarice Starling deve essere valutata da
un analista che ha il compito di stabilire se dopo i fatti
traumatici di cui è stata protagonista può essere riammessa al
lavoro sul campo. Ruth Martin, la madre di Catherine, la ragazza
scampata alla morte grazie a Clarice, è diventata Procuratore
Generale degli Stati Uniti e convoca Clarice a Washington per
inserirla in una task-force contro i crimini violenti – VICAP –
guidata dall’agente Krendler.
Nel secondo episodio, nel Tennessee
un agente dell’ATF viene ferito mentre presenta un mandato per la
perquisizione di una comunità di recupero gestita da un estremista
pericoloso. Sul punto di essere buttata fuori dalla squadra per
insubordinazione, Clarice viene coinvolta nelle trattative dal capo
del gruppo sotto assedio. Durante la permanenza all’interno,
Clarice scoprirà che la comune non è affatto quel che sembra e che
per venirne a capo dovrà fare i conti col proprio passato.
Lo sviluppo di Black
Panther 2 continua nonostante l’assenza di Chadwick Boseman, scomparso tragicamente lo
scorso anno dopo aver combattuto una battaglia contro il cancro.
Diversi membri del cast del primo film che torneranno per il sequel
hanno già condiviso i loro pensieri in merito a come sarà lavorare
al sequel senza Boseman.
Di recente Lupita Nyong’o, che tornerà nei panni di
Nakia, è stata ospite dello show di Ellen DeGeneres (via
CBM) e ha dichiarato che, nonostante sia stato difficile venire
a patti con la perdita del suo amico e collega, crede che Boseman
avrebbe voluto che il sequel venisse realizzato, anche senza il suo
coinvolgimento.
“È ancora molto difficile per me
venire a patti con la sua scomparsa… e ovviamente con la sua
leadership”, ha spiegato l’attrice. “Ha guidato il film
con enorme compassione. Bastava soltanto la sua presenza. Quando
Chadwick è arrivato sul set, è sempre stato presente e ha messo
tutto sé stesso nel film. Era anche molto umile. Quella leadership
ci mancherà.”
L’attrice premio Oscar ha poi
aggiunto: “So per certo che Chadwick vorrebbe che lo facessimo,
e so che quello su cui Ryan Coogler sta lavorando onorerà al meglio
sia lui che la sua eredità. Quindi mi sento tranquilla all’idea di
realizzarlo.”
Black
Panther 2 arriverà nelle sale l’8 luglio
2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha
confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al
compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del
sequel.
Nonostante le critiche ricevute per
il tono estremamente cupo del film, Terrio ha spiegato che prima
del suo coinvolgimento il film era ancora più oscuro. A quanto
pare, infatti, la versione originale della sceneggiatura includeva
un finale in cui Batman (Ben
Affleck) avrebbe marchiato a fuoco Lex Luthor
(Jesse
Eisenberg). Terrio ha spiegato di aver combattuto a
lungo contro lo studio per cambiare quel film, poiché credeva che
Batman avesse bisogno di comprendere l’errore dietro le sue azioni
prima che la storia volgesse al termine.
“Lo studio era convinto che la
mia sceneggiatura di Batman v Superman fosse troppo cupa e che
questo era il vero problema”, ha dichiarato Chris
Terrio. “Ma quello che non hanno proprio menzionato è
il fatto che, ad esempio, nella bozza della sceneggiatura del film
che Warner Bros. aveva sviluppato, ossia la bozza che mi era stata
consegnata quando ho preso parte al progetto, Batman non solo
marchiava i criminali con il marchio del pipistrello, ma alla fine
avrebbe marchiato a fuoco anche Lex Luthor.”
Terrio ha poi aggiunto: “Quel
finale è stato un argomento di accesa discussione con lo studio. Ci
siamo tornati sopra tantissime volte. Io sostenevo che il film non
si poteva concludere con Batman che continuava con quel
comportamento. Per me equivaleva ad una tortura, perché era come se
il film stesse giustificando ciò che stava facendo.”
Batman v Superman: in arrivo una
nuova versione IMAX
A proposito di Batman
v Superman, di recente Zack
Snyder ha confermato di essere a lavoro su
una nuova
versione IMAX rimasterizzata del film, che arriverà
direttamente in home video. Non è chiaro se questa nuova versione
includerà filmati inediti, ma una cosa è certa: non ci saranno
riprese aggiuntive, al contrario di quanto avvenuto con il suo
taglio di Justice
League (disponibile in Italia su Sky e NOW), che ha potuto
contare su un budget – senza precedenti per dei reshoot – di 70
milioni di dollari.
Sono stati assegnati, questa notte,
i GLAAD Awards, i premi annuali, creati nel 1990,
assegnati dalla Gay & Lesbian Alliance Against Defamation alle
persone e alle produzioni dell’intrattenimento, per il loro
contribuito nel dare un’immagine più veritiera e accurata della
comunità LGBT.
Ecco di seguito tutti i
vincitori:
Outstanding Film – Wide
Release Happiest Season (Hulu/TriStar
Pictures)
Outstanding Film – Limited Release The
Boys in the Band (Netflix)
Outstanding Documentary Disclosure (Netflix)
Outstanding Comedy Series Schitt’s Creek (Pop)
Outstanding Drama Series Star Trek: Discovery (CBS All Access)
Outstanding TV Movie Uncle Frank (Amazon Studios)
Outstanding Limited or Anthology
Series I May Destroy You (HBO)
Outstanding Reality
Program We’re Here (HBO)
Outstanding Children’s
Programming The Not-Too-Late Show with Elmo (HBO Max)
Outstanding Kids & Family Programming [TIE] First Day (Hulu) She-Ra & The Princesses of Power (DreamWorks
Animation/Netflix)
Outstanding Music Artist
Sam Smith, Love Goes (Capitol)
Outstanding Breakthrough Music
Artist CHIKA, Industry
Games (Warner Records)
Outstanding Video Game
[TIE] Tell Me Why (DONTNOD Entertainment & Xbox Game
Studios) The Last of Us Part II (Naughty Dog & Sony
Interactive Entertainment)
Outstanding Comic Book Empyre, Lords of Empyre: Emperor Hulkling, Empyre: Aftermath
Avengers, by Al Ewing, Dan Slott, Chip Zdarsky, Anthony
Oliveira, Valerio Schiti, Manuel Garcia, Cam Smith, Marte Gracia,
Triona Farrell, Joe Caramagna, Ariana Maher, Travis Lanham
(Marvel Comics)
Outstanding Variety or Talk Show
Episode “Lilly Responds to Comments About Her
Sexuality” A Little Late With Lilly
Singh (NBC)
Outstanding TV Journalism
Segment “Dwyane Wade One-On-One: Basketball Legend
Opens Up About Supporting Transgender Daughter” Good
Morning America (ABC)
Outstanding TV Journalism –
Long-Form “ABC News Joe Biden Town Hall” (ABC)
Outstanding Print Article
“20 LGBTQ+ People Working to Save Lives on the Frontline” by Diane
Anderson-Minshall, David Artavia, Tracy Gilchrist, Desiree
Guerrero, Jeffrey Masters, Donald Padgett, and Daniel Reynolds
(The Advocate)
Outstanding Magazine Overall Coverage People
Outstanding Online Journalism
Article “Gay Men Speak Out After Being Turned Away
from Donating Blood During Coronavirus Pandemic: ‘We are Turning
Away Perfectly Healthy Donors’” by Tony Morrison and Joel Lyons
(GoodMorningAmerica.com)
Outstanding Online Journalism – Video
or Multimedia “Stop Killing Us: Black Transgender
Women’s Lived Experiences” by Complex World (Complex News)
Outstanding Blog
TransGriot
Barbara Gittings Award for Excellence
in LGBTQ Media Windy City Times
Special Recognition After Forever (Amazon)
Deadline’s New Hollywood Podcast
Happiest Season Soundtrack (Facet/Warner Records)
Noah’s Arc: The ‘Rona Chronicles (Patrik Ian-Polk
Entertainment)
Outstanding Spanish-Language Scripted
Television Series Veneno (HBO Max)
Outstanding Spanish-Language TV
Journalism “La Hermana de Aleyda Ortiz Narra Cómo
Salió del Clóset y Cómo se lo Comunicó a su
Familia” Despierta América (Univision)
Outstanding Spanish-Language Online
Journalism Article “Desapareció en México, Solo se
Hallaron sus Restos: La Historia de la Doctora María Elizabeth
Montaño y su Importancia para la Comunidad Trans” por Albinson
Linares y Marina E. Franco (Telemundo.com)
Outstanding Spanish-Language Online
Journalism – Video or Multimedia “Soy Trans: El Camino
a un Nuevo Despertar” por Sarah Moreno, Esther Piccolino, y José
Sepúlveda (El Nuevo Herald)
Special Recognition
(Spanish-Language) Jesse & Joy, “Love (Es Nuestro
Idioma)”
Nel finale di WandaVision abbiamo visto Wanda abbracciare
finalmente i suoi nuovi poteri e diventare Scarlet Witch. Nella
scena post-credits dell’ultimo episodio, una proiezione di Wanda
era intenta a studiare il
Darkhold ereditato da Agatha Harkness, con la stessa che in
lontananza udiva le voci dei suoi gemelli, Billy e Tommy, chiedere
aiuto, nonostante entrambi fossero scomparsi insieme all’Hex.
È chiaro che parte del viaggio di
Wanda in Doctor
Strange in the Multiverse of Madness interesserà
proprio la ricerca dei suoi figli, ma ora Jac Schaeffer, il
creatore di
WandaVision, ha lasciato intendere che ciò potrebbe
rappresentare un dilemma morale per il personaggio. Parlando
all’interno del podcast di
Empire, Schaeffer ha anticipato che Wanda si trova ora in un
luogo di accettazione, dove sarà in grado di conoscere le sue nuove
abilità e scoprire il suo status di uno degli essere più potenti
del MCU.
Insieme a queste consapevolezze,
però, arriveranno anche tutta una serie di scelte difficili, e
Schaeffer ha lasciato intendere che il tradizionale dilemma “giusto
o sbagliato” potrebbe letteralmente svanire proprio a causa della
posizione di Wanda. “Dal mio punto di vista, l’intenzione è
sempre stata quella di far atterrare Wanda in questo luogo di
accettazione, ma al tempo stesso con questa enorme quantità di
nuovo potere. Tutti conosciamo il detto: ‘Da un grande potere…’.
Quindi penso che lo scambio con Agatha che abbia dato molta fiducia
e l’abbia totalmente connessa con sé stessa. Nella mia mente,
l’enorme vastità del suo potere inizierà a far svanire alcune
normali preoccupazioni tipiche dell’essere umano su ciò che è
giusto e su ciò che non lo è… perché Wanda è un essere molto, molto
diverso.”
I fan hanno speculato molto su quale
ruolo assumerà Wanda in Doctor Strange in
the Multiverse of Madness. Alcuni si aspettano che Wanda
diventi un vero cattivo nel sequel, protagonista di un vero e
proprio testa a testa con lo Stregone Supremo. Tuttavia, anche in
base ai commenti di Schaeffer, non sembra che le cose andranno
proprio così: è decisamente più plausibile che Wanda possa andare
alla ricerca dei suoi figli da qualche parte nel Multiverso,
portando ad una rottura con la realtà che forse interesserà il
mondo intero.
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor
Strange 2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà
anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Il primo film su Doctor
Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la
nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al
confronto con Dormammu. Nel film c’erano
anche Benedict Wong, Tilda
Swinton e Chiwetel
Ejiofor. Rachel
McAdams non tornerà nei panni di Christine
Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity
War e in Endgame. Doctor Strange in
the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 5
novembre 2021.
A differenza della maggior parte
degli studi cinematografici, la Sony Pictures ha
scelto di posticipare l’intera lista dei titoli che sarebbero
dovuti arrivare nel 2020 piuttosto che vendere i film ai servizi di
streaming o prendere in considerazione un’uscita in esclusiva
digitale. Ad oggi la Sony non ha una piattaforma di streaming
propria, ma ora sappiamo che Netflix diventerà la
destinazione esclusiva di tutti i titoli dello studio in arrivo dal
2022. Naturalmente, dopo che saranno arrivati nelle sale!
Come apprendiamo grazie a
The Hollywood Reporter, la Sony ha firmato un accordo
pluriennale con il colosso dello streaming che vedrà Netflix
acquistare titoli come
Morbius, Uncharted
e
Spider-Man: Un Nuovo Universo 2. Naturalmente, la
piattaforma di impegnerà a rispettare la fine della corsa di
ciascun film nelle sale cinematografiche, periodo che
orientativamente si aggira intorno ai 18 mesi ma che, a causa della
pandemia ancora in corso, potrebbe essere drasticamente
abbreviato.
È interessante notare che, in base a
tale accordo (che interesserà soltanto gli Stati Uniti), Netflix si
impegnerà a finanziare una serie di film targati Sony Pictures,
compresi quei titoli che lo studio intende realizzare
esclusivamente per le piattaforme di streaming. Dal momento che
serie come
The Defenders sono state ufficialmente cancellate, è
inevitabile chiedersi se la cosa potrebbe riguardare anche qualche
contenuto Marvel.
“Alla Sony Pictures produciamo
alcuni dei più grandi blockbuster e alcuni dei film più creativi e
originali del settore. Questo entusiasmante accordo dimostra
ulteriormente l’importanza di tali contenuti per i nostri partner
distributivi, a mano a mano che accrescono il loro pubblico
offrnedo il meglio dell’intrattenimento”, ha dichiarato
Keith Le Goy, presidente della distribuzione
mondiale di Sony, in una nota ufficiale.
Scott Stuber,
responsabile dei film originali Netflix, ha aggiunto: “Questo
accordo non solo ci consente di portare la loro impressionante
lista di amati franchise cinematografici e di nuove proprietà su
Netflix negli Stati Uniti, ma stabilisce anche una nuova fonte di
film in prima visione per gli amanti del cinema targato Netflix in
tutto il mondo.”
In una recente intervista con
Vanity Fair, Chris Terrio, sceneggiatore di
Justice
League, ha finalmente rotto il silenzio e parlato di
quanto accaduto durante la post-produzione affidata a Joss Whedon. Senza usare mezzi termini, lo
sceneggiatore ha definito il lavoro di riscrittura del regista di
The Avengers “un atto di vandalismo”.
“La versione theatrical del 2017
è stato un atto di vandalismo”, ha dichiarato Terrio.
“Zack è un gentiluomo e non lo dirà mai, io non lo sono. Quando
sono stati rimossi dal film del 2017 quei tocchi personali, sono
rimasto in silenzio perché non potevo veramente dire nulla, ma
ovviamente mi ha fatto male. Ciò che era rimasto non era altro che
lo scheletro di un dinosauro, mentre all’inizio avevano a che fare
con una bestia di enormi dimensioni.”
A questo punto lo sceneggiatore ha
tirato in ballo anche la
Snyder Cut: “Sicuramente è una bestia grande e
indisciplinata… ovviamente sono quattro ore. Il film è massimalista
ed operistico. Un po’ folle, ma nel senso positivo del termine.
All’epoca non mi rendevo conto di quanto il film sarebbe stato
cambiato… anzi, vandalizzato. Quando poi ho parlato con il cast è
diventato palese che si trattava di uno smantellamento totale di
ciò che c’era statop rima. Non ho sentito nessuno che ha detto che
è stata un’esperienza piacevole.”
Nel corso dell’intervista Terrio ha
anche rivelato che all’epoca, dopo aver visto il film, chiese di
far rimuovere il suo nome dalla versione theatrical, cosa che gli
venne negata in quanto i lavori sulle copie del film era già stati
ultimati. Ad ogni modo, grazie alla distribuzione della
Snyder Cut, il pubblico ha avuto finalmente la possibilità
di godere della sceneggiatura originale del film e di poterla
valutare nella sua interezza.
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky
e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Inizialmente previsto per il
prossimo 20 Novembre, la data di uscita di Godzilla
vs. Kong è stata posticipata a Maggio 2021 a causa
della pandemia di Covid-19. Il film ha ricevuto un PG-13, ossia un
divieto ai minori di 13 anni. La motivazione consiste nella
presenza nel film di “intense scene di violenza e
distruzione e di linguaggio volgare”. Nessun divieto ai
minori di 17 anni, quindi, lasciando presagire che il film sarà
molto meno crudo di quanto i fan probabilmente si aspettano.
Finalmente
Judas and Black Messiah, l’attesissimo film di Shaka
King candidato a 6 Premi Oscar, tra cui miglior film e miglior
attore non protagonista, arriva in Italiain esclusiva digitale da domani, venerdì 9 Aprile,
disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su Apple
Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play,
TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film &
TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Mediaset Play
Infinity.
Judas
and Black Messiah è infatti nominato per sei premi alla
prossima edizione degli Academy Awards, per miglior film, miglior
attore non protagonista (Daniel
Kaluuya e LaKeith Stanfield), per la fotografia (Sean
Bobbitt), per la canzone originale (“Fight For You,” musica di
H.E.R. e Dernst Emilie II, testo di H.E.R. e Tiara Thomas), e
miglior sceneggiatura originale (sceneggiatura di Will Berson &
Shaka King, soggetto di Will Berson & Shaka King e Kenny Lucas &
Keith Lucas).
Daniel Kaluuya ha inoltre già vinto il Golden Globe
2021 come miglior attore non protagonista proprio per
Judas and Black Messiah.
L’informatore dell’FBI William
O’Neal (LaKeith Stanfield), è infiltrato nel partito delle Black
Panther dell’Illinois con l’incarico di tenere d’occhio il loro
carismatico leader, il Presidente Fred Hampton (Daniel
Kaluuya). Ladro di professione, O’Neal sembra
divertirsi a correre il rischio di manipolare sia i suoi compagni
che il suo “supervisore”, l’Agente Speciale Roy Mitchell (Jesse
Plemons). L’influenza politica di Hampton è in forte ascesa proprio
quando incontra e si innamora della sua compagna di rivoluzione
Deborah Johnson (Dominique Fishback). Nel frattempo, nella mente di
O’Neal prende vita un dilemma. Si allineerà alle forze benevole? O
contribuirà ad affossare Hampton e Le Pantere con ogni mezzo, come
comanda il Direttore dell’FBI J. Edgar Hoover (Martin Sheen)?
I primi 10 minuti del film di
seguito:
Ispirato a eventi realmente
accaduti,
Judas and Black Messiah è diretto da Shaka King,
all’esordio con un lungometraggio per una major. Il progetto ha
avuto origine da King e il suo partner di sceneggiatura, Will
Berson, e da Kenny Lucas & Keith Lucas, autori del soggetto assieme
a Berson & King. King, collaboratore da molto tempo del regista
Ryan Coogler (“Black Panther”, “Creed”, “Fruitvale Station”), ha
sottoposto l’idea del film a Coogler e a Charles D. King (“Just
Mercy”, “Fences”), che sono poi diventati produttori del film con
Shaka King. I produttori esecutivi sono Sev Ohanian, Zinzi Coogler,
Kim Roth, Poppy Hanks, Ravi Mehta, Jeff Skoll, Anikah McLaren,
Aaron L. Gilbert, Jason Cloth, Ted Gidlow e Niija Kuykendall.
In
Judas and Black Messiah troviamo i candidati
all’Oscar Daniel
Kaluuya (“Get Out”, “Widows”, “Black Panther”) nel
ruolo di Fred Hampton e LaKeith Stanfield
(“Atlanta”, “The Girl in the Spider’s Web”) in quello di William
O’Neal. Fanno parte del cast anche Jesse Plemons
(“Vice”, “Game Night”, “The Post”), Dominique
Fishback (“The Hate U Give”, “The Deuce”), Ashton
Sanders (“The Equalizer 2”, “Moonlight”) e Martin
Sheen (“The Departed”, “The West Wing” e “Grace & Frankie”
per la TV). Nel cast anche Algee Smith (“The Hate U Give”,
“Detroit”), Darrell Britt-Gibson (“Just Mercy”, “Three Billboards
Outside Ebbing, Missouri”), Dominique Thorne (“If Beale Street
Could Talk”), Amari Cheatom (“Roman J. Israel, Esq.”, “Django
Unchained”), Caleb Eberhardt (“The Post”) e Lil Rel Howery (“Get
Out”).
Il team creativo dietro la macchina
da presa include il direttore della fotografia, Sean Bobbitt (“12
Years a Slave”, “Widows”), lo scenografo Sam Lisenco (“Shades of
Blue”), il montatore Kristan Sprague (“Random Acts of Flyness”) e
la costumista Charlese Antoinette Jones (“Raising Dion”). Le
musiche sono di Craig Harris e Mark Isham. La Warner Bros. Pictures
presenta, in associazione con MACRO/Participant/BRON Creative, una
produzione MACRO Media/Proximity, un Film di Shaka King, “Judas and
the Black Messiah”.
La release della
Snyder Cut di Justice
League su HBO Max è stata tutt’altro che un flop.
Sebbene i servizi di streaming siano molto restii a condividere i
dati ufficiali relativi alle visualizzazioni, un nuovo report di
Variety (via
CBM) – che pare sia riuscito ad avere accesso a dati di terze
parti – sembra aver finalmente chiarito come ha performato l’atteso
taglio di Zack Snyder.
Come rivelato in precedenza, ad
attirare il maggior numero di spettatori è stato
Godzilla vs. Kong, che è riuscito a battere qualsiasi
altro titolo arrivato su HBO Max negli ultimi mesi, incluso
Wonder Woman 1984 (nonostante, lo scorso
dicembre, la release del film sulla piattaforma di streaming fosse
considerata un evento “senza precedenti”). In molti pensavano che
la Snyder
Cut fosse diventato il film più visto su HBO Max,
subito dopo il monster movie di Adam Wingard, ma ora
scopriamo che non è così.
Che ci crediate o no, l’uscita di
Judas and the Black Messiah ha attirato più spettatori
rispetto alla nuova versione di Justice
League, e in termini di abbonati, il lancio di HBO Max su
Roku lo scorso anno è stato di gran lunga più vantaggioso rispetto
ai nuovi utenti che il cinecomic di Snyder ha portato allo
streamer.
Volendo stilare una classifica
basata sulle finestre di debutto a distanza di tre giorni
dall’arrivo su HBO Max, Godzilla
vs. Kong si trova al primo posto con l’8,1% del totale
degli spettatori, seguito da Fino all’ultimo indizio con il 7,4% e, infine,
dalla
Snyder Cut di Justice
League con il 6,3%.
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky
e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Numerosi dettagli a proposito della
trama di Loki,
l’attesissima serie Marvel in arrivo su Disney+ a giugno, sono stati svelati
grazie al
nuovo trailer ufficiale diffuso online lo scorso 5 aprile. Ecco
le più grandi rivelazioni emerse grazie alle ultime immagini dello
show ambientato nel MCU e incentrato sul Dio dell’Inganno
interpretato da Tom Hiddleston:
1Il Loki presidente è probabilmente una
variante
Parlando di varianti, sembra
che il Loki presidente – visto anche nel primo trailer della serie
– sia un’altra variante. Ciò è ispirato a un famoso arco,
“Presidente Loki”, del 2016, vagamente ispirato dalla prima
campagna di Donald Trump per la presidenza degli Stati
Uniti.
“Vote Loki” è stata
una satira parecchio intelligente sulla politica americana.
Curiosamente, il trailer di Loki sembra
mostrare Presidente Loki che affronta i mercenari Sakaarian di
Thor:
Ragnarok, ma non c’è abbastanza contesto per capire cosa
sta succedendo in quel momento.
Attraverso un nuovo post condiviso
via Instagram,
Dwayne
Johnson ha svelato che le riprese di
Black Adam, l’attesissimo cinecomic DC in cui
l’attore e wrestler avrà il ruolo dell’anti-eroe del titolo,
partiranno ufficialmente questa settimana. Nello scatto, l’attore
mostra il suo ormai celebre fisico scultoreo, perfezionato ancora
di più negli ultimi mesi proprio in vista dell’inizio della
produzione.
Mancano quindi pochissimi giorni al
primo ciak del film. Nell’attesa delle prime immagini dal set
che quasi certamente finiranno online, arriva da
Deadline la notizia che l’attore
statunitense James Cusati-Moyer
(Unbreakable Kimmy Schmidt) si è unito ufficialmente al
cast del film in un ruolo chiave. I dettagli sul personaggio non
sono stati rivelati, quindi non sappiamo se Cusati-Moyer
interpreterà un alleato della Justice Society of America oppure uno
degli antagonisti.
Il cast completo del film, oltre a
Johnson, annovera anche Noah Centineo (Atom
Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Con l’uscita
di Black
Adam fissata ufficialmente per il 29 luglio 2022,
l’anno prossimo avremo ben quattro cinecomic DC pronti ad arrivare
nelle sale: oltre al film con “The Rock”, infatti, nel 2022
verranno distribuiti anche The
Batman (4 marzo), The
Flash (4 novembre) e Aquaman
2 (16 dicembre).
Tutto quello che sappiamo su Black
Adam
Black
Adam è stato affidato alla regia
di Jaume Collet-Serra(Orphan,
Paradise Beach – Dentro l’incubo). Le riprese del film
dovrebbero partire il prossimo mese. Il progetto originale della
Warner Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black Adam, una
soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più
attenzione al protagonista e alla sua origin
story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe
ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.
“Questo progetto ha comportato
dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due
origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e
la mitologia dei fumetti saprà che Shazam! è
collegato a Black
Adam“, aveva raccontato Dwayne
Johnson in un video. “Questo personaggio è un
antieroe, o villain, e non vedo l’ora di interpretarlo. Stiamo
sviluppando il progetto che è nel mio DNA da oltre dieci anni.
Dovremmo iniziare a girare in un anno e non potrei essere più
eccitato all’idea.”