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La donna alla finestra: nuovo trailer del film diventato Netflix

Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di La Donna alla Finestra, il nuovo film di Joe Wright diventato Originale Netflix. Il regista torna a dirigere Gary Oldman al fianco di  Amy Adams e Julianne Moore.

Nel film Anna Fox (Amy Adams) si sente al sicuro a guardare il mondo dalla finestra della sua casa, ma quando i Russell si trasferiscono nell’edificio di fronte assiste a qualcosa di inimmaginabile. Cos’è successo davvero?

Diretto da Joe Wright e con un cast d’eccezione che comprende Gary Oldman, Amy Adams e Julianne Moore, il nuovo film 20th Century Fox.

 
 

Killers of the Flower Moon di Scorsese: per lo sceneggiatore “resterà nei secoli”

Martin Scorsese 2019
Foto di Aurora Leone © Cinefilos.it

In una recente intervista rilasciata in esclusiva a Collider, lo sceneggiatore Eric Roth ha parlato di Killers of the Flower Moon, il nuovo attesissimo film di Martin Scorsese che vedrà recitare nuovamente insieme Leonardo DiCaprio Robert De Niro, per la prima volta diretti dal regista di Toro Scatenato e Taxi Driver. 

Le riprese del film, che verrà finanziato da Apple e distribuito nelle sale americane dalla Paramount Pictures, sarebbero dovute partire a marzo dello scorso anno, ma causa della pandemia di Covid-19 sono state posticipate al prossimo luglio. In merito al progetto, che potrà contare su un budget di 200 milioni di dollari, Roth ha spiegato: “So che Marty sta cercando di fare un film che, probabilmente, sarà l’ultimo Western che verrà realizzato in questo modo. Una sorta di Western definitivo, con questo incredibile documento sociale, la violenza, l’ambientazione e tutto il resto. Credo che, in un certo senso, sarà diverso da tutto ciò che avete visto finora. Per me sarà uno di quei film che resterà nei secoli.”

Parlando nello specifico della storia del film, lo sceneggiatore ha poi aggiunto: “Sarà un film in costume, perché è ambientato nel 1921. Siamo durante l’epoca del proibizionismo, ma l’ethos è quello tipico del Western. Ci sarà quel tipo di atmosfera legata alla giustizia occidentale e ci saranno anche molte riflessioni su chi sono i cattivi e chi sono i buoni. E poi arriva questa specie di eroe, Tom White, interpretato da Jesse Plemons, un ex mebro dei Texas Rangers. Non potrei chiedere più Western di così.”

A proposito del personaggio interpretato da Plemons, Roth ha specificato: “Non dire che Jesse è il protagonista. Direi piuttosto che è una specie di eroe designato. Credo sia più giusto, anche se alla fine i ruoli sono abbastanza equivalenti. Quello di Leonardo DiCaprio è allo stesso tempo interessante ma anche molto complicato. È un ruolo intelligente da far interpretare ad un attore intelligente. Se Montgomery Clift fosse vivo, penso che potrebbe pensare di interpretarlo.”

La trama del nuovo film di Martin Scorsese

Killers of the Flower Moon vedrà recitare per la prima volta insieme, in un film di Scorsese, Leonardo DiCaprio e Robert De Niro (in precedenza, i due avevano recitato insieme in Voglia di Ricominciare del 1993 e ne La stanza di Marvin del 1996).

In una vecchia intervista concessa a Cahiers du Cinéma, Martin Scorsese aveva così parlato del film: “Posso dire che sarà un western. È ambientato in Oklahoma tra il 1921 e il 1922. Ci saranno dei cowboy, che avranno sia delle vetture che dei cavalli. Il film racconterà soprattutto degli Osage, una tribù indiana alla quale viene donato questo territorio orribile: loro amavano questo territorio, perché pensavano che ai bianchi non sarebbe mai interessato. Poi ci hanno scoperto il petrolio e, per circa dieci anni, gli Osage sono diventati il popolo più ricco della Terra. Poi, come accaduto nello Yukon e nelle regioni minerarie del Colorado, sbarcarono gli avvoltoi, i bianchi, arrivarono gli europei, e tutto andò perduto. Laggiù, avevano così tanto potere e un tale controllo su tutto che era più probabile andare in prigione per avere ammazzato un cane che un indiano.”

 
 

The Falcon and the Winter Soldier: 10 cose da sapere su Ayo

Il finale del terzo episodio di The Falcon and the Winter Soldier ha visto il ritorno di Ayo, la guerriera di Wakanda interpretata da Florence Kasumba. Ma perché è apparsa nella serie e, soprattutto, perché è alla ricerca di Zemo? In attesa che il quarto episodio della serie – disponibile da oggi su Disney+ – sciolga ogni dubbio, ecco 10 cose che bisogna sapere sul personaggio:

1Perché non ha fermato Killmonger?

Dato che Ayo è la guardia del corpo di T’Challa, perché non interviene durante il suo primo combattimento con Killmonger? In Black Panther, Ayo e le Dora Milaje partecipano al duello tra Killmonger e T’Challa.

Durante il combattimento, Killmonger prende il sopravvento e uccide Zuri, prendendo quindi possesso del trono. Ayo vuole intervenire, ma Okoye la ferma perché la supera. È contro le regole di Wakanda interferire in una lotta per il trono, quindi la Dora Milaje non ha altra scelta che stare a guardare. 

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La compagnia del Cigno 2: Quando tutto cambia, l’amicizia rimane

La Compagnia del Cigno 2

Dopo il grande successo della prima stagione, che ha toccato punte di share superiori al 30%, arriva La Compagnia del Cigno 2, la serie di Ivan Cotroneo incentrata sull’amicizia, sul talento, sull’impegno, sulla salvezza che deriva dalla musica, sulla difficoltà e sulla bellezza di diventare grandi.

Nelle nuove puntate ritroveremo protagonisti i sette giovani musicisti, sempre guidati dall’inflessibile maestro Luca Marioni, alle soglie dell’ingresso nel mondo accademico del Conservatorio, dove la competitività si fa più serrata. Ad accelerare i conflitti l’arrivo di un nuovo maestro, Teoman Kayà, ex allievo dello stesso conservatorio Verdi, vecchio amico di Marioni e di sua moglie Irene, e ora direttore d’orchestra di fama mondiale. L’arrivo di Kayà al Conservatorio e la sua collaborazione con Marioni hanno un fine segreto e a pagarne le conseguenze potrebbero essere sia Marioni e sua moglie Irene, sia i ragazzi, spinti gli uni contro gli altri per far sì che si consumi a loro insaputa una antica vendetta.

Tra i nuovi personaggi di questa seconda stagione, il ruolo dell’antagonista, Teoman Kayà, è affidato a Mehmet Gunsur, nato a Istanbul e naturalizzato italiano (Il bagno Turco di Ferzan Ozpetek; The Gift).

Gli episodi di La Compagnia del Cigno 2

Episodio 1 – Il ritorno

Sono passati due anni dalla nascita della Compagnia e i sette ragazzi sono più legati che mai, pronti ad affrontare un momento fondamentale per la loro vita adulta: gli esami di maturità. La preoccupazione per un difficile momento famigliare rischia però di compromettere l’orale di Barbara, la più brava tra loro. A questo si aggiunge l’emozione per l’arrivo al Conservatorio di un ex allievo, Teoman Kayà, maestro e violinista di fama internazionale, che avrà l’onore di dirigere l’orchestra preparata con passione e amore negli anni da Luca Marioni. Per Luca e Irene, sua moglie, quello è il ritorno di un amico, in grado però di riaprire vecchie ferite.

Episodio 2 – Verità nascoste

Irene sente che Luca le sta nascondendo qualcosa sul suo rapporto con Teoman. C’è una frattura profonda che divide i due maestri e che ha origini lontane. I pochi giorni che Teoman trascorre ancora a Milano saranno l’occasione per riportare alla luce una scomoda verità e far capire a Teo che forse il passato non è del tutto superato come sembra. I ragazzi della Compagnia, intanto, sfruttano il poco tempo libero prima del concerto con Kayà per supportare Rosario nella ricerca del suo vero padre. Anche Barbara ripensa al suo passato, ignara che la causa del suo trasferimento a Milano sta per tornare prepotentemente nella sua vita.

Episodio 3 – Diventare grandi

Teoman ha deciso di diventare uno degli insegnanti del Conservatorio Verdi. La cosa sembra far felici tutti, eccetto Marioni che, sebbene dissimuli tranquillità, non riesce completamente a fidarsi dell’ex amico. Intanto per la Compagnia ci sono importanti novità, ma quella che dovrebbe essere una bella notizia per Matteo e Sofia, sconvolge le rispettive famiglie. Anche Matteo, dopo un primo momento di gioia, è sopraffatto dalla paura per il futuro che lo aspetta tanto da compromettere la sua storia con Sofia. E mentre Barbara deve fare i conti con una dolorosa relazione del passato, Sara e Rosario vivono i loro primi amori.

Episodio 4 – Saper tornare indietro

Sofia ha perso la fiducia nel suo rapporto speciale con Matteo. Grazie al sostegno dei due Danieli, della Compagnia e del Maestro Marioni, il ragazzo però capisce il valore di ciò che potrebbe perdere. Robbo intanto non riesce ad ignorare l’attrazione che prova per Natasha, la figlia del nuovo compagno della madre e Sara si lascia, suo malgrado, andare all’amore. Nel frattempo, Luca e Teoman portano i ragazzi ad una prima esibizione di successo, gli atteggiamenti del nuovo maestro però continuano a essere ambigui soprattutto nei confronti di Irene anche se nessuno, eccetto Luca, sembra rendersene conto.

 
 

Diario di Spezie: al via le riprese del film con Lorenzo Richelm

Trentino Film Commission

Sono iniziate in Trentino le riprese di Diario di Spezie, primo lungometraggio di finzione di Massimo Donati, tratto dal suo omonimo romanzo pubblicato da Mondadori nel 2013 e prodotto con il sostegno della Trentino Film Commission. Nel cast Lorenzo Richelmy, Fabrizio Ferracane, Fabrizio Rongione. Il film è prodotto da Master Five Cinematografica con Rai Cinema e Rodeo Drive.

Le riprese del film dureranno 6 settimane e si svolgeranno in Trentino (4 settimane) nel Lazio (1 settimana) e in Belgio (3 giorni).

Diario di Spezie è un thriller che racconta la storia di Luca Treves, chef esperto di spezie e Andreas Dürren-Fischer, celebre restauratore di quadri fiamminghi. I due appartengono a mondi opposti e non potrebbero essere più diversi: tanto timido e impacciato il primo, quanto sicuro di sé e mondano il secondo. Tuttavia, quando Luca conosce Andreas pensa sia arrivato finalmente il momento per dare una svolta alla propria carriera e abbandonare il ristorante di provincia che gli garantisce una vita tranquilla, ma che lo costringe anche a sacrificare le sue più alte ambizioni professionali. Luca però non sa che Andreas nasconde segreti inconfessabili e un passato impossibile da dimenticare.  Durante il viaggio che i due intraprendono insieme l’unico appiglio per mantenere la lucidità è il diario dove da anni Luca annota osservazioni sulle spezie e sulla preparazione delle ricette…

Trentino Film Commission: Aperta nel 2010, la Trentino Film Commission promuove e sostiene le produzioni cinematografiche, televisive e documentaristiche, sia italiane sia estere, in grado di valorizzare e diffondere il patrimonio culturale, ambientale e storico del territorio trentino.  La TFC offre alle produzioni supporto logistico attraverso la ricerca di location, facilitazioni alberghiere, il coinvolgimento di professionisti attivi sul territorio e il reperimento di contatti sia con le pubbliche amministrazioni sia con le forze dell’ordine. Al contempo, la TFC è impegnata a favorire lo sviluppo dell’industria audiovisiva locale e a proporre momenti formativi che rendano i professionisti del settore presenti sul territorio sempre più qualificati.

 
 

Clarice: su Rai2 l’attesa serie tv sequel de Il silenzio degli Innocenti

Clarice serie tv

Arriva su Rai2 l’attesissima serie tv Clarice, sequel del celebre film “Il silenzio degli Innocenti”. Il debutto italiano è previsto il 9 aprile alle 22.05 in esclusiva su Rai2, con i primi due episodi, in prima visione assoluta.

A trent’anni dall’uscita della pellicola che ha segnato la storia del cinema, la serie tv prodotta dalla MGM Television è stata trasmessa per la prima volta su CBS giovedì 11 febbraio negli Stati Uniti.

A ricoprire il ruolo di Clarice, per cui Jodie Foster conquistò uno dei cinque Premi Oscar del film, è la giovane Rebecca Breeds. Al suo fianco, Michael Cudlitz nel ruolo di Paul Krendler, Lucca de Oliveira di Tomas Esquivel, Kal Penn di Shaan Tripathi, Nick Sandow dell’agente Clarke, Devyn Tyler nei panni dell’amica Ardelia Mapp, Marnee Carpenter di Catherine Martin e Jayne Atkinson di Ruth Martin.

La storia è ambientata nel 1993, un anno dopo gli eventi de “Il silenzio degli innocenti”. Brillante e vulnerabile, Clarice ritorna ad occuparsi di serial killer e predatori sessuali. Il suo coraggio le dà una luce interiore in grado di affrontare i più pericolosi mostri e criminali. Ben presto si accorgerà che non tutto è come sembra. In una Washington livida e piovosa, dominata dagli affari della politica, Clarice si muove in un ambiente di lavoro fortemente maschilista. A sostenerla, il bisogno di sfuggire dagli inquietanti segreti di famiglia che l’hanno perseguitata per tutta la vita.

Clarice, la serie tv

Produttori esecutivi della serie sono Alex Kurtzman, Jenny Lumet, Elizabeth Klaviter e Heather Kadin. Clarice è prodotta da MGM Television e CBS Studios in associazione con Secret Hideout ed è distribuita a livello internazionale da MGM.

Prime episodi

Nel primo episodio, è passato un anno dall’uccisione di “Buffalo Bill” e l’agente dell’FBI Clarice Starling deve essere valutata da un analista che ha il compito di stabilire se dopo i fatti traumatici di cui è stata protagonista può essere riammessa al lavoro sul campo. Ruth Martin, la madre di Catherine, la ragazza scampata alla morte grazie a Clarice, è diventata Procuratore Generale degli Stati Uniti e convoca Clarice a Washington per inserirla in una task-force contro i crimini violenti – VICAP – guidata dall’agente Krendler.

Nel secondo episodio, nel Tennessee un agente dell’ATF viene ferito mentre presenta un mandato per la perquisizione di una comunità di recupero gestita da un estremista pericoloso. Sul punto di essere buttata fuori dalla squadra per insubordinazione, Clarice viene coinvolta nelle trattative dal capo del gruppo sotto assedio. Durante la permanenza all’interno, Clarice scoprirà che la comune non è affatto quel che sembra e che per venirne a capo dovrà fare i conti col proprio passato.

 
 

Black Panther 2, Lupita Nyong’o: “Chadwick Boseman vorrebbe che lo facessimo”

black panther

Lo sviluppo di Black Panther 2 continua nonostante l’assenza di Chadwick Boseman, scomparso tragicamente lo scorso anno dopo aver combattuto una battaglia contro il cancro. Diversi membri del cast del primo film che torneranno per il sequel hanno già condiviso i loro pensieri in merito a come sarà lavorare al sequel senza Boseman.

Di recente Lupita Nyong’o, che tornerà nei panni di Nakia, è stata ospite dello show di Ellen DeGeneres (via CBM) e ha dichiarato che, nonostante sia stato difficile venire a patti con la perdita del suo amico e collega, crede che Boseman avrebbe voluto che il sequel venisse realizzato, anche senza il suo coinvolgimento.

“È ancora molto difficile per me venire a patti con la sua scomparsa… e ovviamente con la sua leadership”, ha spiegato l’attrice. “Ha guidato il film con enorme compassione. Bastava soltanto la sua presenza. Quando Chadwick è arrivato sul set, è sempre stato presente e ha messo tutto sé stesso nel film. Era anche molto umile. Quella leadership ci mancherà.”

L’attrice premio Oscar ha poi aggiunto: “So per certo che Chadwick vorrebbe che lo facessimo, e so che quello su cui Ryan Coogler sta lavorando onorerà al meglio sia lui che la sua eredità. Quindi mi sento tranquilla all’idea di realizzarlo.”

Black Panther 2 arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

 
 

Batman v Superman: il controverso finale presente nella sceneggiatura originale

batman v superman

In una recente intervista con Vanity Fair (la stessa in cui ha definito “un atto di vandalismo” la versione theatrical di Justice League ad opera di Joss Whedon), lo sceneggiatore Chris Terrio ha parlato della sua collaborazione con Zack Snyder all’interno del DCEU, rivelando nuovi dettagli anche sul controverso Batman v Superman: Dawn of Justice.

Nonostante le critiche ricevute per il tono estremamente cupo del film, Terrio ha spiegato che prima del suo coinvolgimento il film era ancora più oscuro. A quanto pare, infatti, la versione originale della sceneggiatura includeva un finale in cui Batman (Ben Affleck) avrebbe marchiato a fuoco Lex Luthor (Jesse Eisenberg). Terrio ha spiegato di aver combattuto a lungo contro lo studio per cambiare quel film, poiché credeva che Batman avesse bisogno di comprendere l’errore dietro le sue azioni prima che la storia volgesse al termine.

“Lo studio era convinto che la mia sceneggiatura di Batman v Superman fosse troppo cupa e che questo era il vero problema”, ha dichiarato Chris Terrio. “Ma quello che non hanno proprio menzionato è il fatto che, ad esempio, nella bozza della sceneggiatura del film che Warner Bros. aveva sviluppato, ossia la bozza che mi era stata consegnata quando ho preso parte al progetto, Batman non solo marchiava i criminali con il marchio del pipistrello, ma alla fine avrebbe marchiato a fuoco anche Lex Luthor.”

Terrio ha poi aggiunto: “Quel finale è stato un argomento di accesa discussione con lo studio. Ci siamo tornati sopra tantissime volte. Io sostenevo che il film non si poteva concludere con Batman che continuava con quel comportamento. Per me equivaleva ad una tortura, perché era come se il film stesse giustificando ciò che stava facendo.”

Batman v Superman: in arrivo una nuova versione IMAX

A proposito di Batman v Superman, di recente Zack Snyder ha confermato di essere a lavoro su una nuova versione IMAX rimasterizzata del film, che arriverà direttamente in home video. Non è chiaro se questa nuova versione includerà filmati inediti, ma una cosa è certa: non ci saranno riprese aggiuntive, al contrario di quanto avvenuto con il suo taglio di Justice League (disponibile in Italia su Sky e NOW), che ha potuto contare su un budget – senza precedenti per dei reshoot – di 70 milioni di dollari.

 
 

GLAAD Awards 2021: tutti i vincitori della 32° edizione

GLAAD Awards

Sono stati assegnati, questa notte, i GLAAD Awards, i premi annuali, creati nel 1990, assegnati dalla Gay & Lesbian Alliance Against Defamation alle persone e alle produzioni dell’intrattenimento, per il loro contribuito nel dare un’immagine più veritiera e accurata della comunità LGBT.

Ecco di seguito tutti i vincitori:

Outstanding Film – Wide Release
Happiest Season (Hulu/TriStar Pictures)

Outstanding Film – Limited Release
The Boys in the Band (Netflix)

Outstanding Documentary
Disclosure (Netflix)

Outstanding Comedy Series
Schitt’s Creek (Pop)

Outstanding Drama Series
Star Trek: Discovery (CBS All Access)

Outstanding TV Movie
Uncle Frank (Amazon Studios)

Outstanding Limited or Anthology Series
I May Destroy You (HBO)

Outstanding Reality Program
We’re Here (HBO)

Outstanding Children’s Programming
The Not-Too-Late Show with Elmo (HBO Max)

Outstanding Kids & Family Programming [TIE]
First Day (Hulu)
She-Ra & The Princesses of Power (DreamWorks Animation/Netflix)

Outstanding Music Artist
Sam Smith, Love Goes (Capitol)

Outstanding Breakthrough Music Artist
CHIKA, Industry Games (Warner Records)

Outstanding Video Game [TIE]
Tell Me Why (DONTNOD Entertainment & Xbox Game Studios)
The Last of Us Part II (Naughty Dog & Sony Interactive Entertainment)

Outstanding Comic Book
Empyre, Lords of Empyre: Emperor Hulkling, Empyre: Aftermath Avengers, by Al Ewing, Dan Slott, Chip Zdarsky, Anthony Oliveira, Valerio Schiti, Manuel Garcia, Cam Smith, Marte Gracia, Triona Farrell, Joe Caramagna, Ariana Maher, Travis Lanham (Marvel Comics)

Outstanding Variety or Talk Show Episode
“Lilly Responds to Comments About Her Sexuality” A Little Late With Lilly Singh (NBC)

Outstanding TV Journalism Segment
“Dwyane Wade One-On-One: Basketball Legend Opens Up About Supporting Transgender Daughter” Good Morning America (ABC)

Outstanding TV Journalism – Long-Form
“ABC News Joe Biden Town Hall” (ABC)

Outstanding Print Article
“20 LGBTQ+ People Working to Save Lives on the Frontline” by Diane Anderson-Minshall, David Artavia, Tracy Gilchrist, Desiree Guerrero, Jeffrey Masters, Donald Padgett, and Daniel Reynolds (The Advocate)

Outstanding Magazine Overall Coverage
People

Outstanding Online Journalism Article
“Gay Men Speak Out After Being Turned Away from Donating Blood During Coronavirus Pandemic: ‘We are Turning Away Perfectly Healthy Donors’” by Tony Morrison and Joel Lyons (GoodMorningAmerica.com)

Outstanding Online Journalism – Video or Multimedia
“Stop Killing Us: Black Transgender Women’s Lived Experiences” by Complex World (Complex News)

Outstanding Blog
TransGriot

Barbara Gittings Award for Excellence in LGBTQ Media
Windy City Times

Special Recognition
After Forever (Amazon)

Deadline’s New Hollywood Podcast

Happiest Season Soundtrack (Facet/Warner Records)

Noah’s Arc: The ‘Rona Chronicles (Patrik Ian-Polk Entertainment)

Out (Pixar/Disney+)

Razor Tongue (YouTube)

“The Son” Little America (Apple TV+)

Outstanding Spanish-Language Scripted Television Series
Veneno (HBO Max)

Outstanding Spanish-Language TV Journalism
“La Hermana de Aleyda Ortiz Narra Cómo Salió del Clóset y Cómo se lo Comunicó a su Familia” Despierta América (Univision)

Outstanding Spanish-Language Online Journalism Article
“Desapareció en México, Solo se Hallaron sus Restos: La Historia de la Doctora María Elizabeth Montaño y su Importancia para la Comunidad Trans” por Albinson Linares y Marina E. Franco (Telemundo.com)

Outstanding Spanish-Language Online Journalism – Video or Multimedia
“Soy Trans: El Camino a un Nuevo Despertar” por Sarah Moreno, Esther Piccolino, y José Sepúlveda (El Nuevo Herald)

Special Recognition (Spanish-Language)
Jesse & Joy, “Love (Es Nuestro Idioma)”

 
 

Doctor Strange 2 esplorerà il conflitto di Wanda legato alle sue nuove abilità

doctor strange 2

Nel finale di WandaVision abbiamo visto Wanda abbracciare finalmente i suoi nuovi poteri e diventare Scarlet Witch. Nella scena post-credits dell’ultimo episodio, una proiezione di Wanda era intenta a studiare il Darkhold ereditato da Agatha Harkness, con la stessa che in lontananza udiva le voci dei suoi gemelli, Billy e Tommy, chiedere aiuto, nonostante entrambi fossero scomparsi insieme all’Hex.

È chiaro che parte del viaggio di Wanda in Doctor Strange in the Multiverse of Madness interesserà proprio la ricerca dei suoi figli, ma ora Jac Schaeffer, il creatore di WandaVision, ha lasciato intendere che ciò potrebbe rappresentare un dilemma morale per il personaggio. Parlando all’interno del podcast di Empire, Schaeffer ha anticipato che Wanda si trova ora in un luogo di accettazione, dove sarà in grado di conoscere le sue nuove abilità e scoprire il suo status di uno degli essere più potenti del MCU.

Insieme a queste consapevolezze, però, arriveranno anche tutta una serie di scelte difficili, e Schaeffer ha lasciato intendere che il tradizionale dilemma “giusto o sbagliato” potrebbe letteralmente svanire proprio a causa della posizione di Wanda. “Dal mio punto di vista, l’intenzione è sempre stata quella di far atterrare Wanda in questo luogo di accettazione, ma al tempo stesso con questa enorme quantità di nuovo potere. Tutti conosciamo il detto: ‘Da un grande potere…’. Quindi penso che lo scambio con Agatha che abbia dato molta fiducia e l’abbia totalmente connessa con sé stessa. Nella mia mente, l’enorme vastità del suo potere inizierà a far svanire alcune normali preoccupazioni tipiche dell’essere umano su ciò che è giusto e su ciò che non lo è… perché Wanda è un essere molto, molto diverso.”

I fan hanno speculato molto su quale ruolo assumerà Wanda in Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Alcuni si aspettano che Wanda diventi un vero cattivo nel sequel, protagonista di un vero e proprio testa a testa con lo Stregone Supremo. Tuttavia, anche in base ai commenti di Schaeffer, non sembra che le cose andranno proprio così: è decisamente più plausibile che Wanda possa andare alla ricerca dei suoi figli da qualche parte nel Multiverso, portando ad una rottura con la realtà che forse interesserà il mondo intero.

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton Chiwetel EjioforRachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in EndgameDoctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 5 novembre 2021.

 
 

Sony firma con Netflix: i film dello studio sulla piattaforma dopo l’uscita in sala

morbius

A differenza della maggior parte degli studi cinematografici, la Sony Pictures ha scelto di posticipare l’intera lista dei titoli che sarebbero dovuti arrivare nel 2020 piuttosto che vendere i film ai servizi di streaming o prendere in considerazione un’uscita in esclusiva digitale. Ad oggi la Sony non ha una piattaforma di streaming propria, ma ora sappiamo che Netflix diventerà la destinazione esclusiva di tutti i titoli dello studio in arrivo dal 2022. Naturalmente, dopo che saranno arrivati nelle sale!

Come apprendiamo grazie a The Hollywood Reporter, la Sony ha firmato un accordo pluriennale con il colosso dello streaming che vedrà Netflix acquistare titoli come Morbius, Uncharted e Spider-Man: Un Nuovo Universo 2. Naturalmente, la piattaforma di impegnerà a rispettare la fine della corsa di ciascun film nelle sale cinematografiche, periodo che orientativamente si aggira intorno ai 18 mesi ma che, a causa della pandemia ancora in corso, potrebbe essere drasticamente abbreviato.

È interessante notare che, in base a tale accordo (che interesserà soltanto gli Stati Uniti), Netflix si impegnerà a finanziare una serie di film targati Sony Pictures, compresi quei titoli che lo studio intende realizzare esclusivamente per le piattaforme di streaming. Dal momento che serie come The Defenders sono state ufficialmente cancellate, è inevitabile chiedersi se la cosa potrebbe riguardare anche qualche contenuto Marvel.

“Alla Sony Pictures produciamo alcuni dei più grandi blockbuster e alcuni dei film più creativi e originali del settore. Questo entusiasmante accordo dimostra ulteriormente l’importanza di tali contenuti per i nostri partner distributivi, a mano a mano che accrescono il loro pubblico offrnedo il meglio dell’intrattenimento”, ha dichiarato Keith Le Goy, presidente della distribuzione mondiale di Sony, in una nota ufficiale.

Scott Stuber, responsabile dei film originali Netflix, ha aggiunto: “Questo accordo non solo ci consente di portare la loro impressionante lista di amati franchise cinematografici e di nuove proprietà su Netflix negli Stati Uniti, ma stabilisce anche una nuova fonte di film in prima visione per gli amanti del cinema targato Netflix in tutto il mondo.”

 
 

Justice League, Chris Terrio: “Il taglio di Whedon è un atto di vandalismo”

Justice League

In una recente intervista con Vanity Fair, Chris Terrio, sceneggiatore di Justice League, ha finalmente rotto il silenzio e parlato di quanto accaduto durante la post-produzione affidata a Joss Whedon. Senza usare mezzi termini, lo sceneggiatore ha definito il lavoro di riscrittura del regista di The Avengers “un atto di vandalismo”.

“La versione theatrical del 2017 è stato un atto di vandalismo”, ha dichiarato Terrio. “Zack è un gentiluomo e non lo dirà mai, io non lo sono. Quando sono stati rimossi dal film del 2017 quei tocchi personali, sono rimasto in silenzio perché non potevo veramente dire nulla, ma ovviamente mi ha fatto male. Ciò che era rimasto non era altro che lo scheletro di un dinosauro, mentre all’inizio avevano a che fare con una bestia di enormi dimensioni.”

A questo punto lo sceneggiatore ha tirato in ballo anche la Snyder Cut: “Sicuramente è una bestia grande e indisciplinata… ovviamente sono quattro ore. Il film è massimalista ed operistico. Un po’ folle, ma nel senso positivo del termine. All’epoca non mi rendevo conto di quanto il film sarebbe stato cambiato… anzi, vandalizzato. Quando poi ho parlato con il cast è diventato palese che si trattava di uno smantellamento totale di ciò che c’era statop rima. Non ho sentito nessuno che ha detto che è stata un’esperienza piacevole.”

Nel corso dell’intervista Terrio ha anche rivelato che all’epoca, dopo aver visto il film, chiese di far rimuovere il suo nome dalla versione theatrical, cosa che gli venne negata in quanto i lavori sulle copie del film era già stati ultimati. Ad ogni modo, grazie alla distribuzione della Snyder Cut, il pubblico ha avuto finalmente la possibilità di godere della sceneggiatura originale del film e di poterla valutare nella sua interezza.

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 
 

Godzilla vs. Kong: dal 6 maggio in digitale anche in Italia

Godzilla vs. Kong film 2020

La Warner Bros conferma che Godzilla vs. Kong arriverà in Italia in digitale, disponibile su tutte le piattaforme streaming a partire dal 6 maggio.

Inizialmente previsto per il prossimo 20 Novembre, la data di uscita di Godzilla vs. Kong è stata posticipata a Maggio 2021 a causa della pandemia di Covid-19. Il film ha ricevuto un PG-13, ossia un divieto ai minori di 13 anni. La motivazione consiste nella presenza nel film di “intense scene di violenza e distruzione e di linguaggio volgare”. Nessun divieto ai minori di 17 anni, quindi, lasciando presagire che il film sarà molto meno crudo di quanto i fan probabilmente si aspettano.

Godzilla vs. Kong sarà diretto da Adam Wingard e vedrà nel cast Alexander SkarsgårdMillie Bobby BrownRebecca Hall, Brian Tyree Henry, Shun Oguri, Eiza González, Jessica Henwick, Julian Dennison, Kyle Chandler Demián Bichir. Il film farà parte di un nuovo universo condiviso, denominato MonsterVerse, a cui appartengono anche Godzilla (2014), Kong: Skull Island (2017) e Godzilla II: King of the Monsters (2019).

 
 

Judas and Black Messiah da domani in esclusiva digitale

Judas and the Black Messiah

Finalmente Judas and Black Messiah, l’attesissimo film di Shaka King candidato a 6 Premi Oscar, tra cui miglior film e miglior attore non protagonista, arriva in Italia in esclusiva digitale da domani, venerdì 9 Aprile, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Mediaset Play Infinity.

Judas and Black Messiah è infatti nominato per sei premi alla prossima edizione degli Academy Awards, per miglior film, miglior attore non protagonista (Daniel Kaluuya e LaKeith Stanfield), per la fotografia (Sean Bobbitt), per la canzone originale (“Fight For You,” musica di H.E.R. e Dernst Emilie II, testo di H.E.R. e Tiara Thomas), e miglior sceneggiatura originale (sceneggiatura di Will Berson & Shaka King, soggetto di Will Berson & Shaka King e Kenny Lucas & Keith Lucas).  Daniel Kaluuya ha inoltre già vinto il Golden Globe 2021 come miglior attore non protagonista proprio per Judas and Black Messiah.

L’informatore dell’FBI William O’Neal (LaKeith Stanfield), è infiltrato nel partito delle Black Panther dell’Illinois con l’incarico di tenere d’occhio il loro carismatico leader, il Presidente Fred Hampton (Daniel Kaluuya). Ladro di professione, O’Neal sembra divertirsi a correre il rischio di manipolare sia i suoi compagni che il suo “supervisore”, l’Agente Speciale Roy Mitchell (Jesse Plemons). L’influenza politica di Hampton è in forte ascesa proprio quando incontra e si innamora della sua compagna di rivoluzione Deborah Johnson (Dominique Fishback). Nel frattempo, nella mente di O’Neal prende vita un dilemma. Si allineerà alle forze benevole? O contribuirà ad affossare Hampton e Le Pantere con ogni mezzo, come comanda il Direttore dell’FBI J. Edgar Hoover (Martin Sheen)?

I primi 10 minuti del film di seguito:

Ispirato a eventi realmente accaduti, Judas and Black Messiah è diretto da Shaka King, all’esordio con un lungometraggio per una major. Il progetto ha avuto origine da King e il suo partner di sceneggiatura, Will Berson, e da Kenny Lucas & Keith Lucas, autori del soggetto assieme a Berson & King. King, collaboratore da molto tempo del regista Ryan Coogler (“Black Panther”, “Creed”, “Fruitvale Station”), ha sottoposto l’idea del film a Coogler e a Charles D. King (“Just Mercy”, “Fences”), che sono poi diventati produttori del film con Shaka King. I produttori esecutivi sono Sev Ohanian, Zinzi Coogler, Kim Roth, Poppy Hanks, Ravi Mehta, Jeff Skoll, Anikah McLaren, Aaron L. Gilbert, Jason Cloth, Ted Gidlow e Niija Kuykendall.

In Judas and Black Messiah troviamo i candidati all’Oscar Daniel Kaluuya (“Get Out”, “Widows”, “Black Panther”) nel ruolo di Fred Hampton e LaKeith Stanfield (“Atlanta”, “The Girl in the Spider’s Web”) in quello di William O’Neal. Fanno parte del cast anche Jesse Plemons (“Vice”, “Game Night”, “The Post”), Dominique Fishback (“The Hate U Give”, “The Deuce”), Ashton Sanders (“The Equalizer 2”, “Moonlight”) e Martin Sheen (“The Departed”, “The West Wing” e “Grace & Frankie” per la TV). Nel cast anche Algee Smith (“The Hate U Give”, “Detroit”), Darrell Britt-Gibson (“Just Mercy”, “Three Billboards Outside Ebbing, Missouri”), Dominique Thorne (“If Beale Street Could Talk”), Amari Cheatom (“Roman J. Israel, Esq.”, “Django Unchained”), Caleb Eberhardt (“The Post”) e Lil Rel Howery (“Get Out”).

Il team creativo dietro la macchina da presa include il direttore della fotografia, Sean Bobbitt (“12 Years a Slave”, “Widows”), lo scenografo Sam Lisenco (“Shades of Blue”), il montatore Kristan Sprague (“Random Acts of Flyness”) e la costumista Charlese Antoinette Jones (“Raising Dion”). Le musiche sono di Craig Harris e Mark Isham. La Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con MACRO/Participant/BRON Creative, una produzione MACRO Media/Proximity, un Film di Shaka King, “Judas and the Black Messiah”.

 
 

Justice League Snyder Cut è solo il terzo film del 2021 più visto su HBO Max

La release della Snyder Cut di Justice League su HBO Max è stata tutt’altro che un flop. Sebbene i servizi di streaming siano molto restii a condividere i dati ufficiali relativi alle visualizzazioni, un nuovo report di Variety (via CBM) – che pare sia riuscito ad avere accesso a dati di terze parti – sembra aver finalmente chiarito come ha performato l’atteso taglio di Zack Snyder.

Come rivelato in precedenza, ad attirare il maggior numero di spettatori è stato Godzilla vs. Kong, che è riuscito a battere qualsiasi altro titolo arrivato su HBO Max negli ultimi mesi, incluso Wonder Woman 1984 (nonostante, lo scorso dicembre, la release del film sulla piattaforma di streaming fosse considerata un evento “senza precedenti”). In molti pensavano che la Snyder Cut fosse diventato il film più visto su HBO Max, subito dopo il monster movie di Adam Wingard, ma ora scopriamo che non è così.

Che ci crediate o no, l’uscita di Judas and the Black Messiah ha attirato più spettatori rispetto alla nuova versione di Justice League, e in termini di abbonati, il lancio di HBO Max su Roku lo scorso anno è stato di gran lunga più vantaggioso rispetto ai nuovi utenti che il cinecomic di Snyder ha portato allo streamer.

Volendo stilare una classifica basata sulle finestre di debutto a distanza di tre giorni dall’arrivo su HBO Max, Godzilla vs. Kong si trova al primo posto con l’8,1% del totale degli spettatori, seguito da Fino all’ultimo indizio con il 7,4% e, infine, dalla Snyder Cut di Justice League con il 6,3%.

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 
 

Loki: le rivelazioni più importanti dal nuovo trailer della serie

Numerosi dettagli a proposito della trama di Loki, l’attesissima serie Marvel in arrivo su Disney+ a giugno, sono stati svelati grazie al nuovo trailer ufficiale diffuso online lo scorso 5 aprile. Ecco le più grandi rivelazioni emerse grazie alle ultime immagini dello show ambientato nel MCU e incentrato sul Dio dell’Inganno interpretato da Tom Hiddleston:

1Il Loki presidente è probabilmente una variante

Parlando di varianti, sembra che il Loki presidente – visto anche nel primo trailer della serie – sia un’altra variante. Ciò è ispirato a un famoso arco, “Presidente Loki”, del 2016, vagamente ispirato dalla prima campagna di Donald Trump per la presidenza degli Stati Uniti.

“Vote Loki” è stata una satira parecchio intelligente sulla politica americana. Curiosamente, il trailer di Loki sembra mostrare Presidente Loki che affronta i mercenari Sakaarian di Thor: Ragnarok, ma non c’è abbastanza contesto per capire cosa sta succedendo in quel momento. 

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Black Adam: riprese al via questa settimana, new entry nel cast

black adam

Attraverso un nuovo post condiviso via Instagram, Dwayne Johnson ha svelato che le riprese di Black Adam, l’attesissimo cinecomic DC in cui l’attore e wrestler avrà il ruolo dell’anti-eroe del titolo, partiranno ufficialmente questa settimana. Nello scatto, l’attore mostra il suo ormai celebre fisico scultoreo, perfezionato ancora di più negli ultimi mesi proprio in vista dell’inizio della produzione.

Mancano quindi pochissimi giorni al primo ciak  del film. Nell’attesa delle prime immagini dal set che quasi certamente finiranno online, arriva da Deadline la notizia che l’attore statunitense James Cusati-Moyer (Unbreakable Kimmy Schmidt) si è unito ufficialmente al cast del film in un ruolo chiave. I dettagli sul personaggio non sono stati rivelati, quindi non sappiamo se Cusati-Moyer interpreterà un alleato della Justice Society of America oppure uno degli antagonisti.

Il cast completo del film, oltre a Johnson, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Con l’uscita di Black Adam fissata ufficialmente per il 29 luglio 2022, l’anno prossimo avremo ben quattro cinecomic DC pronti ad arrivare nelle sale: oltre al film con “The Rock”, infatti, nel 2022 verranno distribuiti anche The Batman (4 marzo), The Flash (4 novembre) e Aquaman 2 (16 dicembre).

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Black Adam è stato affidato alla regia di Jaume Collet-Serra (Orphan, Paradise Beach – Dentro l’incubo). Le riprese del film dovrebbero partire il prossimo mese. Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

“Questo progetto ha comportato dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e la mitologia dei fumetti saprà che Shazam! è collegato a Black Adam“, aveva raccontato Dwayne Johnson in un video. “Questo personaggio è un antieroe, o villain, e non vedo l’ora di interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è nel mio DNA da oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un anno e non potrei essere più eccitato all’idea.”

 
 

The Falcon and the Winter Soldier: Emily VanCamp sullo status di fuggitiva di Sharon

the falcon and the winter soldier

L’ultima volta che abbiamo visto Emily VanCamp nel MCU è stato in Captain America: Civil War, quando Sharon Carter ha rubato lo scudo di Steve Rogers (e le ali di Sam Wilson) e ha aiutato il Soldato d’Inverno a fuggire dalla prigionia.

Sono passati molti anni da allora, ma come abbiamo appreso in The Falcon and the Winter Soldier, Sharon rimane ancora nella lista dei ricercati, nonostante sia Sam che Bucky (probabilmente insieme al resto dei Vendicatori Segreti), siano stati graziati per aver contribuito alla rottura degli accordi di Sokovia.

Allora, perché Sharon ha ricevuto un trattamento diverso? Come ha spiegato la stessa VanCamp a Deadline, anche a lei piacerebbe avere una risposta in merito: “Sicuramente non ha avuto momento facili. Anche se si sta facendo strada in questo ambiente, in realtà non è quello che avrebbe voluto. Sta ancora cercando il perdono. Nella serie la vediamo proprio in quel momento della sua vita”, ha spiegato l’attrice.

“Sulla base di ciò che alcuni di questi personaggi hanno fatto e in base al fatto che sono stati perdonati a tutti gli effetti, penso che sia scioccante che Sharon sia ancora costretta alla fuga, che sia ancora una fuggitiva che vive a Madripoor e che si occupa di arte rubata. È scioccante per me, ma lo è altrettanto per lei”, ha aggiunto.

Date alcune azioni oscure che Sharon ha compiuto nell’ultimo episodio di The Falcon and the Winter Soldier, molti fan sono convinti che dietro l’identità di Power Broker si nasconda proprio la nipote di Peggy. A tal proposito, VanCamp non ha potuto né confermare né smentire questa teoria: “Non posso dire niente”, ha commentato. “Ma adoro le teorie che circolano in merito.”

 
 

Black Widow: views record per l’ultimo trailer e possibilità di incasso triplicate

black widow

Lo scorso 3 aprile è arrivato online il nuovissimo trailer ufficiale di Black Widow, il cinecomic con Scarlett Johansson attesissimo dai fan non solo perché si tratta del primo film interamente dedicato al personaggio di Vedova Nera, ma anche perché il film è stato più e più volte posticipato a causa della pandemia di Covid-19.

I fan hanno dovuto attendere oltre un anno per vedere il film (ricordiamo che all’inizio sarebbe dovuto arrivare nelle sale a maggio dello scorso anno), ma ora Disney e Marvel hanno finalmente deciso che Black Widow arriverà su Disney+ e in contemporanea nelle sale a partire dal prossimo 9 luglio. Naturalmente, tutta l’attesa nei confronti del cinecomic è stata riversata sul nuovissimo trailer, che è riuscito a battere un nuovo record in termini di visualizzazioni.

Come riportato da THR, infatti, le visualizzazioni del nuovo trailer di Black Widow hanno battuto quelle del precedente, che aveva totalizzato 53 milioni di visualizzazioni in un solo giorno: a sole 24 ore dalla distribuzione online, le nuove immagini del cinecomic hanno infatti raggiunto oltre 70 milioni di visualizzazioni. Inoltre, il nuovo trailer è riuscito ad ottenere molte più views rispetto ai primissimi contenuti di WandaVision, The Falcon and the Winter Soldier e Loki: il primo trailer della serie incentrata su Sam Wilson e Bucky Barnes, ad esempio, aveva raggiunto solo 20,3 milioni di visualizzazioni. Ciò dimostra che non importa quanta attesa possa esserci attorno alle nuovissime serie tv ambientate nel MCU: l’interesse per i grandi blockbuster dei Marvel Studios pensati per il grande schermo è più vivo che mai.

Tornando a parlare della release del film, il sito Observer riporta un’analisi condotta sulla possibile performance al botteghino di Black Widow: secondo lo studio, l’ennesimo rinvio avrebbe in realtà giovato al possibile successo del film, che dovrebbe arrivare ad incassare 170 milioni di dollari soltanto a livello nazionale, un dato di tre volte superiore all’importo che il film avrebbe potuto ottenere se fosse stato distribuito a maggio.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

 
 

Robert Pattinson: “Ogni volta che dico qualcosa su Batman, sembra che stia offendendo i fan”

The Batman

Robert Pattinson, che vedremo prossimamente nei panni di Bruce Wayne nell’attesissimo The Batman, ha parlato di come sta affrontando la pressione che deriva dall’interpretare l’iconico vigilante mascherato. L’attore britannico è conosciuto a livello mondiale per il ruolo di Edward Cullen nella saga di Twilight, motivo per cui molti sono rimasti estremamente sorpresi quando è stato ufficialmente annunciato il casting dell’attore nel film di Matt Reeves.

La verità è che nel corso degli anni Pattinson ha dimostrato di essere un attore dotato di grande talento, come dimostrano le sue partecipazioni non soltanto ai più noti Cosmopolis e Maps to the Stars di David Cronenberg, ma anche a film passati pressoché in sordina come Good Time, High Life e, soprattutto, The Lighthouse. Più di recente l’abbiamo visto in Tenet di Christopher Nolan, che a causa della pandemia di Coronavirus non si è purtroppo rivelato il grande successo al botteghino che, in tempi di normalità, avrebbe sicuramente potuto essere.

Come molte delle produzioni che avrebbero dovuto svolgersi nel 2020, anche The Batman ha subito una serie di importanti ritardi dopo l’inizio delle riprese a gennaio dello scorso anno. La Warner Bros. è stata costretta a interrompere la produzione a marzo, durante il primo lockdown. A ottobre, quando le riprese erano finalmente ripartite, c’è stato un ulteriore stop a causa della positività dello stesso Pattinson al Coronavirus. Alla fine, la produzione si è ufficialmente conclusa il mese scorso.

Robert Pattinson parla della pressione che deriva dall’interpretare Batman

In un’intervista del 2019 rilasciata a NPR (ma emersa online soltanto ora), Robert Pattinson ha parlato della pressione che deriva dall’interpretare un personaggio come Batman, soprattutto per quanto riguarda il marketing del film. “Ho diversi pensieri al riguardo. È divertente perché in passato ho interpretato diversi personaggi che in qualche modo erano ‘mostruosi’. Ma ogni volta che ero impegnato nella promozione del film, avevo la sensazione che a nessuno importasse davvero quello che dicevo al riguardo. Ora, invece, sto notando ogni singola volta che dico qualcosa su Batman, è come se stessi offendendo enormi schiere di fan del personaggio”, ha spiegato l’attore.

“La cosa interessante di Batman è che ci sono state tantissime interpretazioni, tutte diverse. Inoltre, i fumetti hanno raccontato così tante storie che se anche volessi interpretare un Batman storicamente attendibile, potrei farlo in qualunque modo, letteralmente. E penso che questo sia sempre stato l’obiettivo di Matt Reeves”, ha aggiunto.

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

 
 

Gli Eterni: Chloé Zhao è ancora al lavoro sul montaggio finale

gli eterni

Chloé Zhao è ancora al lavoro sul montaggio finale de Gli Eterni, la prossima avventura cosmica ambientata nel MCU. Gli Eterni, probabilmente uno dei progetti imminenti più attesi della Marvel, è stato più e più volte posticipato a causa della pandemia di Covid-19. Ad oggi, l’uscita nelle sale è fissata per il prossimo novembre.

Insieme a Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings, Gli Eterni è uno dei titoli della Fase 4 del MCU più enigmatici, soprattutto perché i fan non hanno ancora ben chiaro cosa aspettarsi effettivamente dal film. Il cast stellare – tra cui spiccano Angelina Jolie, Richard Madden, Kit Harington e Salma Hayek – suggerisce indubbiamente l’enorme potenziale del progetto, ma è anche vero che sulla trama non è stato rivelato ancora nessun dettaglio. Sappiamo che il film sarà molto diverso rispetto a quanto visto fino ad oggi all’interno dell’universo condiviso e sappiamo anche che introdurrà il primo eroe apertamente gay della Marvel, ossia il Phastos interpretato da Brian Tyree Henry.

In una recente intervista con Sundance Collab, Dylan Tichenor, il montatore de Gli Eterni, ha rivelato che la regista Chloé Zhao è ancora al lavoro sul film. Tichenor ha descritto il processo come estremamente collaborativo, spiegando che lui e Zhao stanno imparando molto l’uno dall’altro. Il montatore ha anche spiegato che, all’inizio, la regista non è stata coinvolta nel primissimo montaggio del film, che di conseguenza è cambiato una volta che la stessa ha avuto la possibilità di visionare lo specifico filmico.

“Sto lavorando proprio ora con Chloé Zhao, che si occupa in prima persona del montaggio dei suoi film”, ha spiegato Tichenor. “Ha le idee molto chiare, ma al tempo stesso vuole anche sapere cosa ne penso. Il primissimo montaggio del film è stato fatto senza ricevere quasi nessun imput da parte sua. Poi lo abbiamo visto insieme e abbiamo apportato tutte le modifiche del caso. In generale, comunque, si è affidata alla nostra esperienza e al nostro punto di vista. Ecco perché siamo stati assunti: per la nostra creatività e la nostra esperienza. E anche per il nostro senso dell’umorismo. Penso che alla fine arriveremo al miglior risultato possibile.”

Chloé Zhao “complice” dell’hype attorno a Gli Eterni

Non bisogna dimenticare che uno dei motivi che rendono Gli Eterni un progetto così atteso è anche – e soprattutto – il coinvolgimento di Chloé Zhao alla regia, che attualmente figura tra i grandi protagonisti della stagione dei premi grazie al suo acclamato Nomadland. Il film, che ha già vinto il Leone d’Oro al Festival di Venezia e il Golden Globe per il miglior film drammatico e per la miglior regia (insieme a tutta una serie di altri importanti riconoscimenti), è dato come favorito alla vittoria dei prossimi Oscar nelle categorie miglior film e miglior regia.

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12 febbraio 2021.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

 
 

The Father – nulla è come sembra, recensione del film con Anthony Hopkins

the father recensione

È un padre saggio quello che conosce il proprio figlio”. Ad asserirlo con coscienza e zelante genio è William Shakespeare tra le pagine del suo Il mercante di Venezia. Ma cosa succede se gli occhi di un padre guardano e la mente non riconosce? Tra i meccanismi fallaci del pensiero umano, mentre la saggezza scivola via, possiamo davvero ritrovare ancore di salvezza a cui aggrapparsi, ristabilendo un rapporto mandato in tilt come quello tra padre e figlia, oppure tutto è destinato a perdersi, come neve al sole?

In The Father a rimanere in piedi è un gioco delle parti abitato non più da maschere, ma da silenzi tangibili. L’osservare la propria figlia e non riconoscerla, guardarla e confonderla sotto mentite spoglie, crea un cortocircuito azionato da lacrime e singhiozzi trattenuti all’interno di una fitta rete di paura, tradimenti, manipolazioni, o disperata perdita. 

La trama di The Father

Tratto dall’omonima pièce teatrale, sempre diretta da Florian Zeller, The Father pone al centro del suo intreccio un uomo deciso a rifiutare tutta l’assistenza di sua figlia mentre invecchia. Impegnato a dare un senso alle sue mutevoli circostanze, l’uomo inizia addirittura a dubitare dei suoi cari, della sua mente e persino del tessuto della sua realtà.

Vestirsi di thriller, vivere di dramma

Che qualcosa di angosciante sia pronto a farsi largo tra i respiri esalati in casa di Anthony, lo anticipa profeticamente il commento musicale che dà ritmo alla prime battiture del film.  I secondi passano e una mano a forma di note si blocca sul capo di Anne (Olivia Colman) per poi afferrare le esistenze della sua famiglia e scuoterle, facendo cadere dalle loro tasche una tranquillità domestica già in precario equilibrio. Un ponte associativo che collega le battute sincopate dell’aria che apre l’opera con quella più iconica, insidiatasi nei meandri della nostra mente, dell’hitchcockiano Psyco. 

Ma se la pellicola diretta da Alfred Hitchcock non ha mai fatto segreto della sua natura misteriosa e orrorifica, il film con protagonista Anthony Hopkins è una scatola cinese che si mostra in un modo, per poi raccogliere al suo interno mille e altri mondi, altri generi, altre tempeste emotive pronte a colpire il mare calmo dello spettatore.

Tutto il mondo è un palcoscenico

È un puzzle della mente, The Father. Un’opera ricoperta da abiti del thriller, che ama farsi ammirare dai propri spettatori sulla passerella dello schermo cinematografico (ora ridottosi a quello televisivo) ma a ogni sequenza, un brandello di vestito inizia a staccarsi e perdersi, lasciando nudo, nella sua essenza drammatica e introspettiva, il film diretto da Florian Zeller. L’alito di vita che si genera sulle assi del palcoscenico teatrale, colpisce in pieno petto questo kammerspiel ombroso, illuminato da piccoli bagliori di luce, simboli di barlumi di una razionalità che va a perdersi tra i labirinti di una mente (dis)funzionale. E se è vero che “tutto il mondo è teatro”, gli attori di The Father si muovono sul palcoscenico della vita in punta di piedi, nell’eterna paura di svegliare un pensiero rimosso, un ricordo confusionario, uno sprazzo di memoria modificato.

The Father - Nulla è come sembraMa l’essenza teatrale c’è e si sente. Investe lo schermo ammantando di significati secondari, metafore, e associazioni perturbanti, ogni singolo dettaglio. Nulla è come sembra, tanto in queste esistenze diegetiche, quanto in quelle pensate, manipolate da una memoria che arranca a tentoni. Ma il cinema ha uno strumento magico in più rispetto all’arte teatrale. In questo gioco di ambiguità, il montaggio esacerba con un sapiente impiego del campo contro-campo la lontananza tra padre e figlia, e con essa il distacco da ciò che reale, e immaginato. Gli sguardi tra Anthony Hopkins e Olivia Colman, intermezzati da quelli di Rufus Sewell e Mark Gatiss, sono palline lanciate in una partita di tennis. Incapaci di condividere gli spazi di una medesima inquadratura, i personaggi si scrutano a debita distanza, enfatizzando le distanze sociali, quasi con il terrore che violando lo spazio personale altrui, cada quella bolla di sapone che si sono creati, ed entro cui vivere la propria esistenza alternativa. 

Gli incontri del padre con la propria figlia sono scanditi da arrivederci e gesti reiterati all’ombra di un’inquietudine velata dai contrasti fotografici di poche luci e tante ombre. Il buio che adombra lo spazio è lo stesso che disorienta il pensiero del protagonista. Privi di segnali e indicazioni con cui orientarsi, i suoi pensieri perdono la strada. Immersi nel buio abbagliato da poche lingue di luce, i suoi (pseudo)ricordi tornano indietro, vanno avanti, si muovono tentennando, alla ricerca di una via di uscita razionale che non pare ritrovarsi.  

Ambienti come proiezioni mentali

Lo stesso appartamento è la perfetta proiezione visiva e architettonica della mente di Anthony. Tutto sembra immacolato, ma tra i suoi vani le parole si muovono nel tentativo di mettere in ordine cocci di momenti passati e presenti che sembrano non combaciare. I lenzuoli che ricoprono divani, i quadri che scompaiono, o le sedie che compaiono all’improvviso, sono la metafora perfetta di una mente che rallenta, nasconde ciò che è in disuso e ripropone flash mnemonici di eventi immaginati, o confusi. Le stanze dell’appartamento vivono di polvere e ambiguità, di polli cucinati e gesti ripetuti ad libitum, sempre uguali e sempre così diversi. La casa di Anthony è il contenitore adatto per raccogliere tutti quei momenti in cui il protagonista ricorre a formulazioni sensate, avanzando pretese assurde per nascondere pensieri e ricordi lineari. Ogni ambiente è vissuto da fantasmi di un pensiero passato, annunciati non più da campane,  o brividi, ma da campanelli, fischi di teiere, arie di opere classiche. Sono impronte sonore di un’identità che si va dissolvendo, e che lascia a questi piccoli e grandi dettagli il ruolo di contenitori di una vita frammentata in varie tessere di un puzzle ormai impossibile da completare.

Tutto è in ordine ma tutto è confuso; ogni piccolo pezzo di Anthony è come il suo orologio, rubato dalle grinfie del tempo e della malattia.

Attori (magistrali) alla seconda

Per ergersi al centro della città, imponente ed elegante, ogni teatro ha bisogno di fondamenta solide su cui basarsi, e colonne portanti che lo tengano in piedi. Nel teatro della vita messo in scena da Florian Zeller, è la performance di Anthony Hopkins a sostenere un dramma interiore vestito di oscuri pensieri e ambigui eventi. Ogni sua piccola espressione, o mutamento facciale, è un fendente che colpisce con perfezione chirurgica l’anima dello spettatore. Angelo e demone di un aldilà personale, la sua interpretazione è una commistione perfetta di reazioni sottomesse, e urla strazianti, lasciate libere di mostrarsi, lontane dallo spettro della macchietta o dell’overacting. A ruotargli intorno, un corollario di comprimari capaci di alimentare la sua forza interpretativa, attraverso performance altrettanto convincenti ed emotivamente di impatto. C’è la dolcezza della figlia Anne (Olivia Colman), l’esasperazione del genero Paul (Rufus Sewell), la pazienza della badante Laura (Imogen Poots), l’ambiguità di un uomo dai mille volti e nomi (Mark Gatiss). Maschere dell’arte, queste esistenze si improvvisano riverberi di uno specchio rotto rivolto al passato, attori ingaggiati per interpretare a loro insaputa un ruolo nel teatro messo in scena da un regista disattento e smemorato, come il cervello di Anthony.

È un sadico burattinaio la nostra mente. Ci tiene in pugno, facendoci muovere tra realtà e immaginazione, speranze e razionalità. Ma nel momento in cui decide di recidere uno dei fili che ci tengono saldi a sé, eccoci cadere senza forze e senza bussola nel buio dell’esistenza. Camminiamo arrancando sul palcoscenico della vita nella speranza che un occhio di bue ci illumini, ritrovando un briciolo di lucidità e con essa speranza, ricordo, saggezza. 

 
 

Ghostbusters: Legacy, ecco i Mini Pufts nel video dal film

Ecco un nuovo video di presentazione di Ghostbusters: Legacy, in cui facciamo la conoscenza, insieme a Paul Rudd, dei Mini Pufts… “non c’è niente di più soffice e dolce di quei candidi gnocchi di lichene”.

A più di trent’anni dall’uscita nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon e Paul Rudd.

Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason Reitman e prodotto da Ivan Reitman, è il nuovo capitolo della saga originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters: Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.

 
 

Kong – Skull Island: trama, cast e sequel del film

Kong - Skull Island film

Nel corso della storia del cinema sono tante le creature fantastiche susseguitesi sul grande schermo, ma nessuna è più maestosa ed iconica di King Kong. Dopo il film del 1933, e quello del 1976, il colossale scimmione ha ripreso vita nel 2005 con King Kong, scritto e diretto dal premio Oscar Peter Jackson. Era però solo questione di tempo prima che Kong tornasse nuovamente al cinema, e nel 2017 ciò è avvenuto con Kong: Skull Island, reboot del franchise e secondo capitolo della serie MonsterVerse, iniziata nel 2014 con Godzilla e proseguita nel 2019 con Godzilla II – King of Monsters. Diretto da Jordan Vogt-Roberts, il nuovo film su Kong porta ora ad esplorare ulteriormente la sua temuta isola.

Da sempre oggetto di mistero, la Skull Island si mostra ora con inedite località e nuove orripilanti creature, su cui spicca naturalmente il magnifico King Kong. Nel concepire il film, dunque, il regista ha dichiarato di essersi ispirato in modo particolare a Jurassic Park. La struttura dei due film è infatti a suo modo simile e presenta quella componente di avventura esotica e misteriosa che conferisce fascino all’intero progetto. In Kong: Skull Island grandi protagonisti sono però anche gli esseri umani, ed ecco dunque che il film si avvale di alcuni tra i più noti e apprezzati interpreti dell’attuale panorama cinematografico.

Con un incasso mondiale di circa 566 milioni di dollari, Kong: Skull Island ha dimostrato il grande fascino che tale gigantesco gorilla ancora suscita negli spettatori. Con grandi effetti speciali, candidati agli Oscar, il film lo introduce dunque nuovamente nel migliore dei modi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Kong – Skull Island: la trama del film

Ambientato nel 1973, il film ha per protagonista James Conrad, ex capitano d’aviazione britannico, viene incaricato dall’agente governativo Bill Randa di formare una squadra e dirigersi sull’isola per esplorarla e creare una mappa accurata. Giunto sul luogo insieme ad un’equipe, tra cui figura lo squadrone capitanato dal colonnello Preston Packard e la antimilitarista fotoreporter Mason Weaver, Conrad conduce abilmente la missione. Dopo aver scoperto che l’isola si estende in profondità nel sottosuolo, presentando una grande cavità, la squadra viene improvvisamente attaccata da un enorme gorilla alto 32 metri.

Insospettito dai recenti avvenimenti, Packard costringe Randa a rivela il vero motivo dell’esplorazione e l’uomo confessa di lavorare per conto dell’organizzazione segreta Monarch, che ha il compito di studiare i mostri, detti M.U.T.O, al fine di prevenire il loro risveglio e la loro espansione nel mondo. Nel tentativo di sopravvivere ai numerosi pericoli, Conrad e la sua squadra capirà ben presto che Kong non è la vera minaccia. Osannato come un Dio dalle popolazioni locali, il gorilla è infatti il guardiano dell’isola, portatore di pace e unico in grado di combattere contro una serie di creature ben più spaventose e pericolose di lui.

Kong - Skull Island cast

Kong – Skull Island: il cast del film

Come accennato, a dar vita ai personaggi del film vi sono alcuni celebri attori di Hollywood. Il primo di questi è Tom Hiddleston, noto per il personaggio di Loki nei film Marvel, questi interpreta qui il capitano James Conrad. Accanto a lui, nel ruolo della fotoreporter Mason Weaver vi è invece la premio Oscar Brie Larson. Questa accettò il ruolo principalmente per la possibilità di interpretare una donna forte caratterialmente e non la solita ragazza in pericolo. Altro nome noto è quello di Samuel L. Jackson, nei panni del tenente colonnello Preston Packard. L’attore accettò subito la parte, entusiasta di poter recitare in un film di King Kong e trascorrere il periodo delle riprese alle Hawaii. John Goodman, invece, è Bill Randa, agente dell’organizzazione Monarch.

Nei panni dei soldati coinvolti nella spedizione sono poi presenti noti attori come Shea Whigham, nei panni di Glenn Mills, Jing Tian, in quelli di San Lin, e Toby Kebbell, come maggiore Jack Chapman. John Ortiz compare invece nei panni del supervisore Victor Nieves. Infine, nei panni del soldato disperso Hank Marlow vi è l’attore candidato all’Oscar John C. Reilly. Per prepararsi alle riprese, l’intero cast ha affrontato una lunga e accurata preparazione fisica e militare, oltre ad aver trascorso del tempo con degli ex soldati. Ciò ha permesso non solo di farli risultare realistici in tali vesti, ma anche di farli essere pronti per le prove fisiche che le riprese del film richiedevano.

Kong – Skull Island: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

L’introduzione di King Kong nel MonsterVerse ha naturalmente significato che il possente gorilla sarebbe comparso nuovamente sul grande schermo. Parallelamente all’uscita di questo film, infatti, è stato annunciato che Kong avrebbe nuovamente calcato la scena per un film dove si scontra corpo a corpo contro il gigantesco Godzilla. Godzilla vs. Kong diventa così da subito uno dei progetti più attesi della Legendary Pictures, che porterà i due colossi a sfidarsi in uno scontro mastodontico. Attualmente in sala in alcune zone del mondo, il film è attualmente ancora inedito in Italia. Oltre ad essere visivamente spettacolare, il titolo è stato ben accolto dalla critica, facendo dunque crescere l’attesa nei suoi confronti.

In attesa di vedere tale sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Kong – Skull Island è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 7 aprile alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

 
 

Addicted – desiderio irresistibile, recensione del film di Billy Woodruff

Addicted-desiderio irresistibile recensione

Diretto dal regista di Beauty Shop e The Perfect Match, Addicted-desiderio irresistibile è disponibile su Netflix dal 14 Marzo. Si basa sull’omonimo romanzo del 2001 di Zane, scrittrice di letteratura erotica piuttosto popolare oltreoceano.  La protagonista di Addicted è Zoe Reynard (Sharon Leal), un’agente di artisti emergenti, donna in carriera con una bella famiglia alle spalle e una vita apparentemente perfetta.

Il film si apre con una seduta di psicoterapia, nella quale veniamo a conoscenza dei tormenti di Zoe, legati alla sfera sessuale. L’intesa sessuale tra Zoe e il marito Jason (Boris Kodjoe) è, in realtà, inizialmente molto forte, nonostante egli sia l’unico uomo con cui Zoe abbia condiviso la sfera intima. Questa armonia familiare inizierà però a corrodersi quando Zoe farà la conoscenza di Quinton Canosa (William Levy), un prestante artista di origini spagnole. Fra i due nasce una passione irrefrenabile, che condurranno però Zoe ad avvertire sensi di colpa e di smarrimento nei confronti di un equilibrio familiare e matrimoniale che sta perdendo. 

Addicted non riesce a sondare profondamente il tormento della protagonista

L’intento registico e narrativo della pellicola sarebbe quello di indagare le cause e conseguenze della dipendenza sessuale della protagonista, ad oggi una delle dipendenze più diffuse, classificata come disturbo patologico o comportamentale. Tematiche, queste, affrontate nel mirabolante e intensissimo “Shame”, film del 2011 di Steve McQueen, che indaga visceralmente l’abisso di depravazione e caduta morale che affliggono il protagonista, interpretato da un impareggiabile Fassbender. Al contrario, Addicted non riesce a stabilizzarsi su questa linea di trasposizione autentica ed intensa di un disturbo, risultando poco più che un harmony semi-soft porno banale e privo di un ritmo ben definito. 

La condizione mentale ed emotiva di Zoe è uno debole pretesto per l’inserimento di sequenze che vorrebbero essere piene di eros, passionali, ma il cui unico focus è indugiare sui corpi aitanti, sulla fisicità degli attori in modo tale da solleticare la curiosità dello spettatore. È il lato estetico a risultare preponderante, superficiale e privo di introspezione, non quello etico, di sofferenza autentica, che va a sondare la componente di assuefazione e inerzia al piacere sessuale. La dipendenza è indagata unicamente come esagerazione, ostentazione di un desiderio irrefrenabile, non come un qualcosa che priva della propria soggettività. Il problema di Zoe e del film si riduce all’incapacità della protagonista di soddisfare i suoi bisogni e non al vero conflitto interiore e a ciò che ha causato il trauma.  

Il film di Woodruff avrebbe potuto indagare tramite un nuovo sguardo registico un tipo di dipendenza poco indagata dal punto di vista femminile nel panorama degli addiction-drama. Il focus sarebbe potuto essere sulle donne che soffrono di una patologia stigmatizzata e non ancora ben compresa. Il film evita invece consapevolmente di sondare il lato più oscuro e degradante della dipendenza, adottando un tono patinato e a favore di camera, privo di qualsiasi autenticità o di uno sguardo autoriale deciso. 

Un film privo di un reale erotismo, mascherato dietro una patina glamour

Il tono del film si rifà sicuramente ai romanzi rosa, mentre alcune scelte registiche rimandano alla fortunata serie erotica di Cinquanta Sfumature, con Dakota Johnson e Jamie Dornan protagonisti. Woodruff vorrebbe raccontare una storia di dipendenza sessuale, di ossessione e caduta in una spirale distruttiva, ma il focus è su tutt’altro e il risultato non è altro che un melò con sfumature erotiche privo di qualsiasi spessore. 

L’origine patologica del desiderio sessuale di Zoe è a malapena affrontata, perciò emergono solo tratti caratteriali di Zoe con cui lo spettatore non riesce ad empatizzare. Solo sul finale si introduce la dimensione della dipendenza, in maniera forzata e accessoria, banalizzando le cause che si celano davvero dietro al disturbo di Zoe. Il trauma infantile di Zoe viene inserito all’ultimo per cercare di risollevare un andamento narrativo piatto e che fatica a coinvolgere. 

Il film punta sulla componente erotica, ma di erotismo vero non ce n’è quasi traccia, tantomeno di realismo. Il film dovrebbe appunto essere sulla dipendenza sessuale, invece le scene più sessuali ed esplicite sono un tripudio di inquadrature estetizzanti, corpi modellati su pose studiate e caricaturali.

Gli attori restituiscono performance macchiettistiche e poco convincenti. Sono in primo piano i loro corpi, non conferiscono spessore alle battute pronunciate, che vorrebbero risultare passionali, ma finiscono per apparire ridicole. Ne è un esempio il personaggio di Quinton, presentatoci sempre a torso nudo e privo di un qualsiasi arco di trasformazione del personaggio. Persino il percorso terapeutico che Zoe affronta, e quindi, la figura della terapista, risultano banalizzati, privati della loro reale funzione benefica e messi al servizio di una narrazione che si vuole porre come mero sfoggio della libidine sessuale della protagonista. 

 
 

The Tomorrow War con Chris Pratt passa ad Amazon Studios

The Tomorrow War

Gli Amazon Studios hanno acquisito i diritti mondiali del film The Tomorrow War di Skydance Media, diretto da Chris McKay e interpretato da Chris Pratt, qui anche executive producer. L’action movie fantascientifico debutterà in esclusiva su Prime Video in più di 240 paesi e territori nel mondo il 2 luglio 2021.

In The Tomorrow War, il mondo rimane sotto shock quando un gruppo di viaggiatori nel tempo arriva dal 2051 per portare un messaggio urgente: di lì a trent’anni la razza umana sarà sul punto di perdere una guerra globale contro una letale specie aliena. L’unica speranza per sopravvivere è che soldati e civili del presente vengano trasportati nel futuro e si uniscano alla battaglia. Tra le reclute c’è l’insegnate di liceo e padre di famiglia Dan Forester (Pratt). Determinato a salvare il mondo per la sua giovane figlia, Dan si unisce a una brillante scienziata (Yvonne Strahovski) e al padre da cui si era allontanato (J.K. Simmons) nella disperata impresa di riscrivere il destino del pianeta.

The Tomorrow War sarà un evento globale che sorprenderà e intratterrà i nostri clienti in tutto il mondo,” ha dichiarato Jennifer Salke, Head of Amazon Studios. “Il regista Chris McKay ha realizzato magistralmente questo film di fantascienza unico e ricco di azione che terrà gli spettatori con il fiato sospeso e toccherà i loro cuori con una commovente storia padre-figlia. Non potremmo essere più felici di continuare la nostra collaborazione con Chris Pratt, che porta un incredibile contributo al film, oltre che di lavorare con David Ellison e il team di Skydance per consegnare questo film ai fan”.

Sono molto orgoglioso di questo incredibile cast e della crew, hanno lavorato tutti in circostanze difficili per dar vita a un action fantascientifico unico e originale… cosa sempre più rara. Vedere questo gruppo di attori e tecnici mescolare senza sforzo i generi action, horror, comedy e drama è stato per me un sogno divenuto realtà… e spero che la prossima estate entusiasmerà anche il pubblico”, ha aggiunto il regista Chris McKay. “È fantastico lavorare nuovamente con Amazon per lanciare un film di Skydance”, ha affermato il CEO di Skydance David Ellison.  “Jen e il team del marketing hanno ottenuto grandi successi quando hanno lanciato film sulla piattaforma di Amazon facendone degli eventi imperdibili, e con Chris Pratt come protagonista si alza ancora di più l’asticella”.

Nel cast di The Tomorrow War troviamo anche Yvonne Strahovski, Betty Gilpin, Sam Richardson, Edwin Hodge e il Premio Oscar J.K. Simmons. Diretto da Chris McKay e scritto da Zach Dean, il film è prodotto da Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Jules Daly, David Goyer e Adam Kolbrenner. Gli executive producer sono Rob Cowan, Chris Pratt, Brian Oliver e Bradley J. Fischer con Samantha Nisenboim nel ruolo di co-producer. Un film di Amazon Studios, Skydance, e Paramount Pictures in collaborazione con New Republic Pictures.

Pratt è recentemente apparso nel film di grandissimo successo che ha incassato più di 2,7 miliardi di dollari in tutto il mondo Avengers: End Game, seguito di Avengers: Infinity War, che era stato un successo al botteghino in tutto il mondo con più di 2 miliardi di dollari di incassi. Pratt ha anche preso parte alla saga Marvel Guardiani della Galassia, il cui primo film ha incassato più di 770 milioni di dollari nel 2014, Guardiani della Galassia 2 ha spazzato via ogni film uscito nell’estate del 2017 incassando più di 860 milioni di dollari in tutto il mondo. Pratt è stato inoltre il protagonista nel 2015 di Jurassic World – il settimo film che ha incassato di più nella storia – e ha nuovamente rivestito i panni di Owen in Jurassic World: Fallen Kingdom nel giugno 2018. Pratt ha appena finito le riprese del terzo film della saga, Jurassic World: Dominion, la cui uscita è prevista per giugno 2022.

 
 

Alicia Vikander: 10 cose che non sai sull’attrice

Alicia Vikande

Alicia Vikander, famosamente, tiene la propria vita privata per sé, lontano dai riflettori. Ma, grazie al numero infinito di interviste rilasciate per il lancio del nuovo film di Tom Rider, l’attrice ha avuto modo di parlare di sé. Ha recitato in alcuni dei migliori film degli ultimi anni, sia indipendenti che blockbuster, ha già vinto un Oscar ed è sposata con Michael Fassbender.

Cosa non sapete su Alicia Vikander? Ecco dieci curiosità sull’attrice premio Oscar:

Alicia Amanda Vikander: film

alicia vikander

1. Alicia Amanda Vikander è nata in Svezia il 3 ottobre 1988. Dopo aver recitato in alcune serie e corti svedesi, ha fatto il proprio debutto al cinema nel 2009, con Pure. L’attenzione è arrivata però con Anna Karenina di Joe Writght (2012), e con il film danese Royal Affair (2012). La fama a livello mondiale cominciò ad arrivare nel 2014, con Generazione perduta e con Ex Machina (per il quale fu nominata per il Golden Globe e ai BAFTA). La svolta fu però quella di The Danish Girl (2015), per il quale ricevette l’Oscar come Miglior attrice non protagonista. In seguito, ha recitato ne Il sapore del successo (2015), Jason Bourne (2016), La luce sugli oceani (2016), La ragazza dei tulipani (2017), Euphoria (2017), Submergence (2017).

Nel 2018 è tornata al cinema nel reboot di Tomb Rider, sostituendo Angelina Jolie nel ruolo di Lara Croft. Nel 2019 ha interpretato Woman nel corto I Am Easy to Find, ha prestato la voce a Mira nell’episodio “End. Begin. All the Same” della serie Dark Crystal: la resistenza. E’ inoltre stata Lucy Fly in Dove la terra trema. Nel 2020 è stata Gloria nel film The Glorias. Nel 2021 Alicia Vikander sarà Kathy nel film Blue Bayou, Lady/Essel in The Green Knight, entrambi i film hanno subito dei ritardi nell’uscita in seguito all’emergenza COVID-19 che ha colpito il mondo. Nel 2021 è in post anche Beckett nel quale interpreta April. E’ stato inoltre già annunciato che riprenderà il ruolo di Lara Croft nel sequel di Tomb Raider.

2. Alicia Vikander ha studiato danza. È sempre stato il sogno di Alicia, quello di stare sul palcoscenico. Aveva cominciato a prendere lezioni di danza da piccola, e all’età di 15 anni si trasferì da sola a Stoccolma per frequentare la Royal Swedish Ballet School. Durante un’intervista per Vogue del 2015, l’attrice ha raccontato che, nella prestigiosa scuola, le lezioni cominciavano alle sei del mattino e finivano alle 10 di sera. A quanto pare, lei e i suoi compagni di corso avevano l’abitudine di dormire su un materasso negli spogliatoi, per assicurarsi una dormitina tra una lezione e l’altra. Presto, però, si rese conto che alla carriera di ballerina preferiva quella di attrice, e decise di cambiare carriera.

Alicia Vikander: l’Oscar

3. Alicia Vikander ha vinto l’Oscar molto presto. Il successo di Alicia Vikander è arrivato con una serie di film famosissimi. Prima della grande svolta, era relativamente sconosciuta, ma Hollywood decise di riconoscere presto il suo grande talento. Fu il ruolo di Gerda in The Danish Girl che vinse ad Alicia Vikander l’Oscar nel 2016, solamente un anno dopo l’arrivo del successo. A quanto pare, Alicia Vikander l’Oscar non lo vede da quella notte: “Non lo vedo da quella notte” ha raccontato, “Mi sono trasferita da poco e, dato che lavoro così tanto, l’ho dato ad un amico a Los Angeles”.

Alicia Vikander: altezza e fisico

Alicia Vikander fisico tomb raider4. Alicia Vikander, l’altezza e il fisico. Alicia ha un fisico tonico e invidiabile (da ballerina). Ha quasi trent’anni, e fa anche la modella. L’altezza di Alicia è 166 cm, mentre il peso è di 53 chili.

5. Alicia Vikander vorrebbe lavorare con più donne. La sua carriera sta andando alla grande, ma c’è una cosa che lei vorrebbe aggiungere: più collaborazioni femminili. Se ne è resa conto durante le riprese de La ragazza dei tulipani: ci sono voluti cinque film prima che recitasse al fianco di un’altra donna. Ha raccontato al Guardian: “ho avuto tantissime opportunità e personaggi da raccontare, ma fu quando stavo girando questa scene con Holliday Grainger che ho sentito qualcosa di nuovo. Era così facile, e ci siamo divertite così tanto. E dopo ho realizzato perché: avevo appena girato cinque film, uno dopo l’altro, e questo era il primo nel quale avevo una scena con un’altra donna”.

Alicia Vikander: il fidanzato prima di Fassbender

6. Alicia Vikander e il fidanzato prima di Fassbender. Quando la carriera di Alicia cominciava a decollare, l’attrice era fidanzata con un altro attore svedese, Alexander Skarsgård, conosciuto per True Blood. E la loro relazione la condusse quasi al matrimonio: a quanto pare, lui si sentiva come se “avesse incontrato la sua migliore amica” e riuscisse “davvero ad immaginarsi il matrimonio con Alicia”. Sembrò che le cose tra i due si stessero facendo molto serie e molto in fretta, ma finirono per lasciarsi.

Alicia Vikander e Michael Fassbender sono sposati

7. Alicia Vikander e Michael Fassbender si sono conosciuti sulla pista da ballo. Le loro carriere hanno avuto tempi molto diversi, e Alicia Vikander era una fan di Fassbender già prima del loro incontro. Le loro carriere sono confluite nel film La luce sugli oceani, ma si erano in realtà incontrati prima di allora. Nel 2013, infatti, il Toronto Film Festival li fece incontrare per la prima volta: Fassbender partecipava grazie a 12 anni schiavo, e la Vikander partecipava con Il quinto potere. Sulla pista da ballo, avvenne l’incontro fatidico, che Fassbender racconta così: “Pensavo di essere un bravo ballerino, finché lei non ha cominciato a ballare, e io mi sono sentito come se avessi due piedi sinistri”. La loro storia non è cominciata allora, ma l’episodio li ha fatti incontrare.

8. Il matrimonio tra Alicia Vikander e Michael Fassbender. Entrambi si tengono stretti la vita privata e la loro relazione, determinati a tenerla lontana dai riflettori. Nonostante questo, sono una delle coppie più amate e seguite di Hollywood. I due si sono sposati l’anno scorso, e hanno parlato un po’ della loro relazione solo di recente. Durante un’intervista con Entertainment Tonight, Fassbender ha parlato della sua relazione con Alicia, dicendo che la scintilla tra di loro è scoccata immediatamente: “Ci siamo incontrati sulla pista da ballo ai BAFTA e al Toronto Film Festival. È un’artista dal carattere impetuoso, e supera i limiti di quanto in là uno si possa spingere. (…) E io pensavo, l’amore… cos’è questa cosa dell’amore?”

Alicia Vikander in The Danish Girl

alicia vikander

9. I genitori hanno convinto Alicia Vikander a fare The Danish Girl. Alicia tiene molto in considerazione l’opinione del genitori, e ha l’abitudine di mandare loro le sceneggiature che riceve grazie al proprio agente, per sapere cosa ne pensano. Quando Alicia diede ai genitori una copia di The Danish Girl, il padre fu quello che la incoraggiò ad accettare la parte. “Mio padre lesse The Danish Girl e se ne innamorò” ha raccontato l’attrice al Telegraph, “Mi disse: devi fare questo film”.

10. Alicia Vikander sarà una Lara Croft un po’ diversa. Alicia Vikander è stata scelta per Tomb Rider proprio perché diversa da Angelina Jolie. E nel reboot, Lara non deve essere la stessa: la produzione ha deciso di trasformarla e Alicia Vikander è la persona ideale per farlo. Inoltre, Alicia, dotata di grande spinta e di grande disciplina (che viene dal suo passato di balelrina), sembra nata per interpretare il personaggio: metalmente e fisicamente, è l’incarnazione degli aspetti fondamentali della protagonista di Tom Rider.

Fonti: People, IMDb, Screen Rant, Heavy, The Things

 
 

Crudelia: nuovi trailer e poster con Emma Stone

Ecco il nuovo trailer e il nuovo poster di Crudelia, il nuovo adattamento live action targato Disney, con protagonista Emma StoneIl film arriva il 28 maggio su Disney+ con accesso VIP e nei cinema.

Il trailer di Crudelia in italiano

La sinossi ufficiale di Crudelia

Ambientato durante la rivoluzione punk rock nella Londra degli anni Settanta, Crudelia segue le vicende di una giovane truffatrice di nome Estella (Emma Stone), una ragazza intelligente e creativa determinata a farsi un nome con le sue creazioni. Fa amicizia con una coppia di giovani ladri che apprezzano la sua inclinazione alla cattiveria e insieme riescono a costruirsi una vita per le strade di Londra.

Un giorno, il talento di Estella per la moda cattura l’attenzione della Baronessa von Hellman, una leggenda della moda incredibilmente chic e terribilmente raffinata (Emma Thompson). Ma la loro relazione mette in moto una serie di eventi e rivelazioni che portano Estella ad abbracciare il suo lato malvagio e a diventare la prorompente, alla moda e vendicativa Cruella.

 
 

Daniel Brühl commenta la scena del ballo di Zemo in The Falcon and the Winter Soldier

Daniel Bruhl

Il terzo episodio di The Falcon and The Winter Soldier della Marvel, dal titolo “Power Broker“, ha visto Sam e Bucky fare una visita a Zemo per scoprire cosa sapeva dei Flag Smashers. È probabile che le cose non siano andate del tutto come si aspettavano i fan.

Alla fine, Zemo si è unito agli eroi nella loro missione dopo che Bucky lo ha fatto evadere di prigione. Abbiamo quindi visto un lato diverso del freddo e calcolatore villain di Captain America: Civil War. Nello specifico, in una particolare scena (che sarebbe poi diventata oggetto di numerosi meme) abbiamo visto il Barone scatenarsi e sferrare un po’ di pugni in una discoteca di Madripoor.

Durante un’intervista con EW, Daniel Brühl ha rivelato di aver effettivamente improvvisato quella scena e che, in realtà, hanno girato molto di più rispetto a quanto abbiamo visto nell’episodio: “Quel momento è stato improvvisato quando ho visto la folla ballare, impazzire”, ha detto l’attore. “Ho sentito il ritmo e ho pensato: ‘Zemo è stato rinchiuso in una prigione tedesca per anni. Ha bisogno di sfogarsi e mostrare le sue mosse. Andiamo!’. Mi è piaciuta davvero tanto la reazione di Anthony e Sebastian mentre mi guardavano. Tuttavia, ero sicuro al 100% che l’avrebbero tagliata dalla serie. Alla fine sono rimasto davvero sorpreso e felice che l’abbiano tenuta. È stato un lungo ballo. Avevamo girato di più, ma hanno comunque tenuto questo piccolo momento.”

A Brühl è stato anche chiesto di anticipare qualcosa sul futuro di Zemo nella serie, ma ha specificato che preferirebbe non rovinare la sorpresa ai fan. Tuttavia, ha comunque parlato del cameo, alla fine dell’episodio, di Florence Kasumba e di ciò che il coinvolgimento di Ayo nella serie potrebbe significare per il suo personaggio.

“Si tratta di guerrieri molto intimidatori che mi stanno inseguendo”, ha spiegato l’attore. “Per quanto mi abbia fatto piacere rivedere Florence e parlare con lei – l’unico altro attore tedesco presente sul set -, per Zemo invece la sua presenza significa guai. Dovrebbe stare attento.”

 
 

Spider-Man: No Way Home, un collegamento a Captain America direttamente dal set

spider-man no way home

Una nuova immagine dal set di Spider-Man: No Way Home rivela la Statua della Libertà di New York con lo scudo di Captain America. L’iconica arma è attualmente un punto focale narrativo nella serie The Falcon and the Winter Soldier, ma potrebbe anche svolgere un ruolo importante nel threequel che vedrà il regista Jon Watts e Tom Holland tornare a lavorare di nuovo insieme.

La produzione di No Way Home è iniziata alla fine del 2020 dopo una serie di ritardi dovuti alla pandemia di Coronavirus. Da poche settimane, le riprese sono ufficialmente terminate. Naturalmente, i Marvel Studios restano molto riservati in merito al progetto; anche se il titolo ufficiale e alcune foto promozionali del film sono già stati svelati, non si conoscono ancora molti dettagli sulla trama. È chiaro che il film affronterà la conseguenze di Spider-Man: Far From Home, ma secondo i più dovrebbe anche rappresentare il tentativo di realizzare una versione live action dello Spider-Verse. 

In base a ciò che sappiamo fino ad ora, infatti, nel film Jamie Foxx tornerà nei panni dell’Electro di The Amazing Spider-Man 2, mentre Alfred Molina sarà ancora una volta il Doctor Octopus di Spider-Man 2Nel film dovrebbero apparire anche le precedenti iterazioni cinematografiche dell’Uomo Ragno, ossia Tobey Maguire e Andrew Garfield, anche se al momento non esistono ancora conferme ufficiali in merito. L’unica cosa certa è che il threequel si collegherà direttamente a Doctor Strange in the Multivers of Madness.

Anche se le riprese principali di No Way Home sono ormai terminate, diversi oggetti di scena del film devono ancora essere rimossi da New York City, inclusa una finta insegna alla fermata dell’autobus che mostra la Statua della Libertà che brandisce lo scudo di Captain America. La foto è stata condivida dall’account Twitter @blockbustedpod (via Spider-Man: No Way Home News) e grazie ad essa scopriamo che l’iconica scultura è anche soprannominata “Il nuovo Avenger di New York”. Potete vederla cliccando qui.

Sulla base della nota cronologia del MCU, è una certezza affermare che gli eventi di No Way Home si svolgeranno dopo ciò che accade in The Falcon and the Winter Soldier, che presenta in modo prominente lo scudo mentre esplora l’eredità del mantello di Cap. Dopo che Sam lo ha dato al governo presumibilmente per l’esposizione allo Smithsonian, alla fine è stato consegnato a John Walker che è stato scelto come nuovo Vendicatore a stelle e strisce.

Molto probabilmente, entro la fine della serie, Sam rivendicherà il suo legittimo posto come successore di Steve; supponendo che sia così, è curioso come ciò potrebbe collegarsi all’immagine dal set di No Way Home. In ogni caso, questa è un’indicazione che mesi dopo gli eventi di Avengers: Endgame, il pubblico del MCU continua a celebrare gli eroi più potenti della Terra.

Cosa sappiamo di Spider-Man: No Way Home?

Le riprese di Spider-Man: No Way Home sono in corso ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Dovrebbe arrivare al cinema a dicembre 2021.