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Wolfs – Lupi solitari con George Clooney e Brad Pitt a Venezia 81

Sarà presentato questa sera fuori concorso all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Wolfs – Lupi solitari, il film diretto da Jon Watts con protagonisti Brad PittGeorge Clooney, Amy Ryan, Irina Dubova, Austin Abrams. 

In merito al film il regista Jon Watts ha dichiarato: “Frank Costello faccia d’angelo, Cronaca di un assassinio, Ghost Dog – Il codice del samurai, Collateral… Adoro i film su professionisti solitari dediti al loro mestiere e sono sempre stato curioso di sapere cosa succederebbe se due tipi del genere fossero costretti a lavorare insieme. Da adulti può essere difficile farsi dei nuovi amici, anche se si ha molto in comune. Wolfs è il mio tentativo di tornare con i piedi per terra dopo sette anni passati a dondolarmi dai grattacieli e a saltare attraverso i portali del multiverso. Volevo mettere insieme quasi tutte le mie cose preferite. New York. Tutto in una notte. Trame criminali impenetrabilmente complesse. David Mamet. Buster Keaton. Neve. E soprattutto la pura gioia cinematografica di guardare due fiammeggianti stelle del cinema fronteggiarsi su uno schermo gigante“.

La trama di Wolfs – Lupi solitari

In questa commedia d’azione, un fixer, un faccendiere di professione, viene assunto per far sparire le tracce di un crimine estremamente delicato. Ma quando si presenta un secondo fixer e i due “lupi solitari” sono costretti a lavorare insieme, scoprono che la loro serata sta per sfuggirgli di mano in modi completamente inaspettati.

Ainda estou aqui di Walter Salles in concorso a Venezia 81

Ainda estou aqui di Walter Salles in concorso a Venezia 81

Sarà presentato questa sera in concorso all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Ainda estou aqui di Walter Salles con protagonista Fernanda Torres, Selton Mello e Fernanda Montenegro.

In merito al film Walter Salles ha commentato: “Quando ho letto per la prima volta Ainda estou aqui di Marcelo Rubens Paiva mi sono commosso profondamente. La storia dei desaparecidos, le persone strappate alle loro vite dalla dittatura brasiliana, veniva raccontata per la prima volta dal punto di vista di coloro che erano rimasti. L’esperienza di una donna, Eunice Paiva, madre di cinque figli, conteneva sia una storia di sopravvivenza al lutto sia lo specchio di una nazione ferita. Era anche personale: conoscevo questa famiglia ed ero amico dei figli dei Paiva. La loro casa mi è rimasta incisa nella memoria. Durante i sette anni passati a creare Ainda estou aqui la vita in Brasile ha virato pericolosamente vicino alla distopia degli anni Settanta, il che ha reso ancora più urgente raccontare questa storia.”

La trama di Ainda estou aqui

Ambientato in Brasile nel 1971 Ainda estou aqui racconta di un paese nella morsa sempre più stretta di una dittatura militare. Quando la vita della sua famiglia viene distrutta da un arbitrario atto di violenza, una madre è costretta a reinventarsi.

 

Festival di Venezia 2024: foto dal red carpet di The Order con Jude Law

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Ecco le foto del red carpet di The Order in concorso a Venezia 81 diretto da i Justin Kurzel con protagonista Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett e Marc Maron.

Justin Kurzel parlando del film ha commentato: “Di fronte al Campidoglio, il 6 gennaio 2021, sono stati appesi dei cappi a imitazione dell’immaginaria insurrezione descritta in The Turner Diaries, un romanzo degli anni Settanta: il primo piano generale di terrorismo interno in America. The Order è una caccia all’uomo nelle profondità di quell’odio, un presagio di un’America divisa, un colpo di avvertimento di ciò che è stato e di ciò che potrebbe accadere“.

La trama di The Order

Nel 1983 una serie sempre più violenta di rapine in banca, operazioni di contraffazione e rapine a mezzi blindati sta instillando il terrore nel nordovest degli Stati Uniti. Tra la confusione delle forze dell’ordine che si affannano per trovare risposte, un solitario agente dell’FBI di stanza nella pittoresca e sonnolenta cittadina di Coeur d’Alene, in Idaho, giunge alla conclusione che non si tratta di criminali comuni assetati di denaro, ma di un gruppo di pericolosi terroristi interni al seguito di un leader radicale e carismatico, che stanno tramando una devastante guerra contro il governo degli Stati Uniti.

Festival di Venezia 2024: le foto dal red carpet con Alessandro Borghi

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Ecco le foto del red carpet del primo film italiano in Concorso di Venezia 81 Campo di battaglia di Gianni Amelio con protagonisti Alessandro Borghi, Gabriel Montesi, Federica Rosellini, Giovanni Scotti, Vince Vivenzio, Alberto Cracco, Luca Lazzareschi e Maria Grazia Plos, Rita Bosello.

L’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica presenta il primo film italiano Campo di battaglia. Sul finire della Prima guerra mondiale, due ufficiali medici amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però sono impostori che si sono procurati da soli le ferite e che farebbero di tutto per non tornare a combattere. Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro. Giulio, apparentemente più comprensivo e tollerante, è a disagio alla vista del sangue, è più portato per la ricerca e avrebbe voluto diventare un biologo. Anna, amica di entrambi dai tempi dell’università, fa la volontaria alla Croce Rossa: un duro lavoro che affronta con determinazione, consapevole che è il prezzo che sta pagando per il fatto di essere una donna.

Laurearsi in medicina era infatti difficilissimo a quei tempi per una donna senza una famiglia influente alle spalle. Qualcosa di strano accade intanto tra i malati: molti si aggravano misteriosamente. È possibile che qualcuno stia provocando di proposito complicazioni alle loro ferite, perché i soldati vengano mandati a casa, anche storpi, anche mutilati, pur di non farli tornare al campo di battaglia. Nell’ospedale c’è dunque un sabotatore, di cui Anna è la prima a sospettare. Ma sul fronte di guerra, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde una specie di infezione che colpisce più delle armi nemiche. E presto contagia anche la popolazione civile…

Alessandro Borghi sul red carpet di Venezia 81

Alessandro Borghi sul red carpet di Venezia 81

Alessandro Borghi è stato il protagonista del red carpet di Campo di Battaglia (qui la recensione), il nuovo film di Gianni Amelio in concorso a Venezia 81. Con lui i suoi compagni di set, Gabriel Montesi e Federica Rossellini, insieme a tanti ospiti tra cui Eva Green e Emily Ratajkowski.

La scommessa – Una notte in corsia: recensione del film di Giovanni Dota – Venezia 81

Ognuno di noi ha un lato oscuro. Siamo fatti di luci e ombre, di pregi e difetti. Tuttavia, un individuo dovrebbe sempre agire per il bene proprio e altrui, evitando che la propria parte oscura prenda il sopravvento. È esattamente il contrario di quanto accade ai protagonisti de La scommessa – Una notte in corsia, la nuova black comedy firmata da Giovanni Dota. Presentato in anteprima alle Notti Veneziane, sezione delle Giornate degli Autori nell’ambito dell’81esima edizione Mostra del Cinema di Venezia, il film vede protagonisti Lino Musella e Carlo Buccirosso, pronti a strappare risate amare e profonde riflessioni. Distribuito da I Wonder Pictures, La scommessa – Una notte in corsia arriverà nelle sale dal 12 settembre.

La trama de La scommessa – Una notte in corsia

Angelo e Salvatore sono due infermieri che lavorano svogliatamente in un ospedale di Napoli. In una calda sera di Ferragosto, particolarmente irritati dal fatto che tutti siano in vacanza tranne loro, i due sono ossessionati dall’idea di ottenere le ferie tanto desiderate per Natale e Capodanno. Ma solo uno di loro potrà averle. L’opportunità si presenta quando, durante il turno di notte, arriva in corsia il signor Caputo, un paziente in condizioni critiche. Angelo è convinto che l’uomo non sopravviverà fino all’alba, mentre Salvatore crede che resisterà. Spinti dal desiderio di garantirsi i giorni di ferie, i due lanciano una scommessa: se il signor Caputo muore, Angelo otterrà le ferie, altrimenti toccherà a Salvatore. Da quel momento, una serie di eventi rocamboleschi si susseguono, innescando una spirale di caos che renderà impossibile tornare indietro.

La scommessa una notte in corsia

Restiamo umani

La scommessa – Una notte in corsia solleva dei precisi interrogativi: siamo davvero diventati una società eccessivamente opportunista ed egoista? Cosa ci rende così irrispettosi della vita altrui? La scommessa – Una notte in corsia esplora queste domande attraverso la storia di due uomini, stanchi e insofferenti, che si ritrovano a giocare sulla vita di un paziente senza alcuno scrupolo. Scommettere sulla vita e sulla morte di qualcuno è deplorevole, ma lo è ancora di più quando il proprio interesse personale ne dipende. Eppure, nel mondo di oggi, sembra che nessuno si ponga più il problema. In una notte calda e soffocante, in un ospedale deserto, questi due infermieri lasciano che il loro lato oscuro prenda il controllo, trascinandoli in un vortice da cui non riescono più a emergere.

La messa in scena della pellicola è essenziale: poche location, dialoghi diretti e taglienti, un ritmo incalzante, e personaggi ben caratterizzati. Dota costruisce una narrazione potente, inserendo nelle maglie della storia diversi spunti di riflessione, che invitano il pubblico a considerare quanto sia pericoloso cedere alle tentazioni e perdere se stessi. “Vi prego, restiamo umani”, implora Angelo in un momento di caos, offrendo un momento di lucidità e un monito importante: non permettiamo al nostro lato oscuro di sopraffarci. Per quanto faccia parte di noi, mantenere l’equilibrio è fondamentale per convivere con se stessi e con gli altri. Perdersi è questione di un attimo; ritrovarsi può richiedere tempo. E non è detto che ci si riesca.

 

 

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, la spiegazione del Mago Oscuro di Rhûn

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere (qui la recensione) ha portato un Mago Oscuro e nuove leghe di cattivi a Rhûn: chi sono e cosa significa questo per la storia in corso della Seconda Era? Questo nuovo mago è una specie di mistero, poiché finora non ci sono indicazioni chiare su come si allinei al canone tolkieniano. Rhûn, in generale, è una regione della Terra di Mezzo poco esplorata, quindi il viaggio dello Straniero con Nori è un territorio del tutto nuovo per un adattamento cinematografico del Signore degli Anelli.

L’episodio 2 della stagione 2 di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, “Where the Stars are Strange”, vede lo Straniero, Nori e Poppy arrivare finalmente a Rhûn, dove le cose iniziano rapidamente a precipitare. Lo stesso gruppo di cultisti responsabile dell’invio degli accoliti nella stagione 1 è apparso, guidato da un minaccioso mago con intenzioni apparentemente oscure. Il personaggio magico, interpretato da Ciarán Hinds, sta facendo di tutto per catturare lo Straniero prima che riesca a padroneggiare i poteri Istari. A parte questo, possiamo solo fare delle ipotesi sul cattivo di Rhûn e sui suoi seguaci.

È un mago a governare Rhûn nella seconda stagione di Gli Anelli del Potere?

Il Signore degli Anelli Gli Anelli del Potere Mago Oscuro

Prime Video ha ufficialmente ribattezzato il personaggio di Hinds “Mago Oscuro”, confermando che questo nuovo cattivo è davvero una versione malvagia degli evocatori di trucchi del Signore degli Anelli. Il suo status di mago è ulteriormente supportato dal suo bastone e dalla sua lunga barba, caratteristiche tipiche di questi esseri della Terra di Mezzo. Naturalmente, ciò crea un po’ di confusione, dato che nel canone tolkieniano c’erano solo cinque maghi (o Istari). Apparentemente lo Straniero sarebbe Gandalf, il mago più noto del Signore degli Anelli, ma allora chi è questo Mago Oscuro?

Il miglior indizio che abbiamo sulla vera identità del Mago Oscuro è la regione su cui sembra regnare. Nella storia della Terra di Mezzo, tre maghi hanno attraversato Rhûn: i due Maghi Blu e Saruman. Poiché Pallando e Alatar (i Maghi Blu) giunsero nella Terra di Mezzo nella Seconda Era, sembra molto probabile che il Mago Oscuro di Hinds sia uno di questi due. Tuttavia, poiché Saruman è arrivato durante la Terza Era, nello stesso periodo di Gandalf, e Anelli del Potere sembra aver già buttato alle ortiche questa linea temporale, c’è sempre la possibilità che il Mago Oscuro sia una versione iniziale del Mago Bianco.

Come la magia di Rhûn cambia la mitologia del Signore degli Anelli di Tolkien

Foto Prime Video

Tolkien non ha mai detto che Rhûn fosse particolarmente magica, il che rende piuttosto sorprendente il fatto che lo Straniero, Nori e Poppy trovino questo luogo. Secondo il canone tolkieniano, è qui che lo spirito di Sauron è fuggito dopo l’Ultima Alleanza degli Elfi e degli Uomini alla fine della Seconda Era, ma questo non è ancora avvenuto durante gli eventi de Gli Anelli del Potere. Quindi, la magia non può essere stata ispirata dallo stesso Signore Oscuro. Tuttavia, nelle opere di Tolkien c’è qualche vaga indicazione che la magia potrebbe aver iniziato a diffondersi a Rhûn durante la Seconda Era.

Tolkien ha fornito resoconti contraddittori su ciò che accadde ai Maghi Blu, ma una versione prevede che la coppia stabilisca culti a Rhûn che incoraggiano il loro culto e insegnano agli esseri lì presenti a usare la magia. Questo non dovrebbe accadere fino alla fine della Seconda Era e all’inizio della Terza, ma in Anelli del Potere sembra che l’influenza magica del Mago Oscuro sia iniziata da molti anni. Quindi, o la Prime Video ha spostato i culti dei Maghi Blu significativamente in avanti nella linea temporale, oppure la natura di Rhûn è stata completamente cambiata per Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere.

Gli uomini di Rhûn sono Esterling

Il Signore degli Anelli Gli Anelli del Potere Esterling

Gli Uomini di Rhûn sono un po’ più facili da definire rispetto al Mago Oscuro degli Anelli del Potere, poiché la loro storia è delineata nelle opere di Tolkien. Tipicamente chiamati Esterlings, gli Uomini di questa regione sono lì da secoli e secoli, presumibilmente discendenti dai primi Uomini che si risvegliarono a Hildórien. Poiché l’Est è stato il luogo in cui Morgoth ha dimorato per gran parte dei primi anni dell’esistenza della Terra di Mezzo, coloro che sono rimasti qui (invece di migrare verso Ovest) hanno tipicamente servito e venerato il Signore Oscuro. Ciò è continuato anche dopo la caduta di Morgoth, quando gli Easterling hanno rivolto la loro fedeltà a Sauron.

Gli Easterling continuarono a servire le forze del male in tutte le epoche della Terra di Mezzo e si vedono nella trilogia de Il Signore degli Anelli combattere per Mordor (erano gli Uomini con la maschera e gli Olifanti). Non sorprende quindi che vengano visti offrire i loro servigi al Mago Oscuro nella seconda stagione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere. È fortemente implicito che questo leader magico sia dalla parte di Sauron, quindi gli Easterling sarebbero i suoi alleati naturali.

Come gli accoliti degli Anelli del Potere sono collegati al nuovo cattivo di Rhûn

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1x07

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha introdotto gli Accoliti all’inizio della prima stagione, con i tre Mistici, l’Abitante, il Nomade e l’Asceta, in viaggio attraverso la Terra di Mezzo alla ricerca di Sauron. All’inizio pensano che lo Straniero sia il Signore Oscuro e si presentano pronti a servirlo e a riportarlo al potere. Tuttavia, quando si accorgono che è invece un Istar, tutto cambia. Lo Straniero li ha trasformati in falene, ma ha considerato le loro parole degli indizi su dove doveva andare. Naturalmente, questo lo ha condotto nel regno dei Maghi Oscuri nella stagione 2 di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere.

Nella stagione 2, episodio 2, il Mago Oscuro ha usato il sangue di uno dei suoi seguaci per ricostituire le falene nell’Abitante, che ha prontamente riferito sulle attività del vero Sauron prima di essere interrogato sull’Istar errante. È chiaro che questo accolito ha agito su ordine del Mago Oscuro fin dall’inizio, e l’Abitante che si inchina a questo nuovo cattivo degli Anelli del Potere avvalora ulteriormente l’idea che non sia solo il leader di un culto che sostiene Sauron, ma l’oggetto stesso della loro adorazione. Naturalmente, c’è ancora molto da scoprire riguardo agli avvenimenti di Rhûn – sicuramente i prossimi episodi ci daranno ulteriori risposte.

C’era una volta il West: dal cast alla colonna sonora, le curiosità sul film

Nella filmografia del regista Sergio Leone il film del 1968 C’era una volta il West è considerato uno dei principali capolavori. Più volte indicato come uno dei migliori western mai realizzati, il film è un tripudio di epica e sentimento, capace di raccontare un paese e il suo mutare nel tempo. Proprio per questo tema, il film è considerato il primo episodio della Trilogia del Tempo di Leone, che proseguirà con Giù la testa (1971) e C’era una volta in America (1984). Il soggetto del film venne scritto da Leone insieme ai giovani Bernardo Bertolucci e Dario Argento. Questi, però, abbandonarono poi il progetto per dedicarsi ai loro nuovi film. Leone non si fece scoraggiare da ciò, e decise di ultimare la sceneggiatura del film con il fidato Sergio Donati.

Leone dichiarò che dopo Il buono, il brutto e il cattivo non voleva tornare a realizzare film di genere western. Si convinse però dopo che gli fu data l’occasione di lavorare con l’attore Henry Fonda, il suo preferito di sempre. A lui, poi, il regista affiancò nomi del calibro di Claudia Cardinale, Jason Robards e Charles Bronson. Ritrovandosi così a lavorare nuovamente in quell’immaginario, Leone dichiarò che il film sarebbe stato il suo più personale. Egli lo considerava infatti la propria versione della nascita di una nazione, raccontata attraverso le convenzioni e i trucchi delle ambientazioni western. Il film completò durava 165 minuti, e si decise di apportare dei tagli per raggiungere il più fruibile minutaggio di 145. Esiste però una director’s cut della durata di 175 minuti.

Al momento della sua uscita in sala, complici anche i tagli effettuati, il film non ottenne una grande accoglienza negli Stati Uniti. Con il tempo però, C’era una volta il West guadagnò un seguito di appassionati, che comprende anche celebri registi come Quentin Tarantino, Martin Scorsese, e George Lucas. Questi contribuirono alla rivalutazione del film, che arrivò infine ad essere considerato un vero e proprio capolavoro. Nel corso dei decenni, si è poi affermato come uno dei titoli più citati e omaggiati di sempre. Riferimenti al film di Leone si possono infatti ritrovare in pellicole di diverso genere come Ritorno al futuro – Parte III, Kill Bill: Volume 1, e C’era una volta in Messico. Tutto ciò prova una volta di più la grande influenza che il film ha avuto e ha tutt’ora nell’immaginario cinematografico mondiale.

C'era una volta il west cast

La trama di C’era una volta il West

La vicenda del film si svolge nell’immaginaria città di Sweetwater, nel pieno west. Qui è presente l’unica fonte d’acqua della regione, la quale è ovviamente motivo di un accesso conflitto. La zona è infatti contesa da Brett McBain e Morton, concorrenti nel settore ferroviario. Entrambi aspirano infatti a costruire una locomotiva a vapore, che attraversando quella zona potrebbero usufruire della fonte d’acqua per il proprio sostentamento. Il progetto permetterebbe di collegare l’intero continente, ed è perciò una fonte di guadagno inestimabile a cui entrambi puntano. Per assicurarsi il primato, Morton ingaggia il sicario Frank per intimidire McBain. Questi, però, non si limita a spaventarlo, ma anzi uccide lui e i suoi figli. Facendo ciò, semina delle prove che farebbero ricadere la colpa sul bandito Cheyenne.

Il piano, però, sembra infrangersi nel momento in cui nella città arriva l’ex prostituta Jill McBain, la quale afferma di essere la moglie del defunto imprenditore ed unica erede del terreno. Allo stesso tempo, un misterioso pistolero soprannominato Armonica si mette sulle tracce di Frank, con l’intensione di compiere la sua vendetta nei confronti del sicario. Questi arriva a comprendere che la stessa Jill è in pericolo di vita e si offrirà di proteggerla. Ma Morton e Frank non sembrano disposti a cedere il terreno, e faranno di tutto pur di spaventare la donna e convincerla a cederlo a loro. La vicenda diventerà a quel punto sempre più intricata e le rivalità si faranno sempre più fitte, sfociando in una vera e propria caccia all’uomo.

C'era una volta il West colonna sonora

 

Il cast del film

Per la prima volta nel genere western, il cattivo del film viene interpretato dall’attore di punta. Il sicario Frank ha infatti il volto dell’attore Henry Fonda. Tra i più popolari interpreti di Hollywood, Fonda aveva costruito la propria carriera su personaggi positivi e incorruttibili. Per questo fu inizialmente riluttante all’idea di interpretare uno spietato sicario nel film di Leone. Il regista però non si arrese al primo rifiuto, e riuscì a convincere l’attore raccontandogli il modo in cui sarebbe apparso in scena. A quel punto, Fonda si convinse. Il primo giorno sul set si presentò con delle lenti a contatto marroni e una folta barba, che secondo lui avrebbero accentuato la malvagità del personaggio. Leone, però, gli chiese di togliere entrambi, poiché riteneva che i gelidi occhi azzurri dell’interprete erano perfetti per rappresentare la natura del killer.

Altro ruolo fondamentale è quello del misterioso Armonica. Il ruolo venne inizialmente offerto all’attore Clint Eastwood, che aveva già collaborato con Leone per la Trilogia del dollaro. L’attore, però, rifiutò la parte. L’attore Charles Bronson, con cui il regista desiderava lavorare da tempo, ottenne così il ruolo. Per il ruolo di Morton si considerarono diversi attori, italiani e americani. Ad ottenere la parte fu però Gabriele Ferzetti, celebre per aver recitato tra gli altri nel film L’avventura, del 1960. Egli si dichiarò entusiasta dell’occasione, e affermò di considerare il personaggio come uno dei migliori della sua carriera. Il due volte premio Oscar Jason Robards ricopre invece il ruolo del bandito Cheyenne.

Infine, impossibile dimenticare l’iconico personaggio di Jill McBain, divenuto uno dei ruoli femminili più celebri del genere western. Originariamente, Leone voleva affidare la parte all’attrice Sophia Loren. Tuttavia, preferì non farlo temendo che questa avrebbe finito con l’influenzare le riprese del film con il suo carattere autoritario. Preferì piuttosto assegnare il ruolo a Claudia Cardinale, conosciuta tramite amici. L’attrice, divenuta particolarmente popolare in quegli anni grazie a film come Il Gattopardo e 8½, si convinse a partecipare senza neanche il bisogno di leggere la sceneggiatura. La sua performance nel film contribuì ulteriormente alla sua popolarità internazionale, e le permise di diventare una delle icone cinematografiche italiane nel mondo.

C'era una volta il West Henry Fonda

La colonna sonora del film

La colonna sonora del film è naturalmente affidata al maestro Ennio Morricone, che per Leone aveva già realizzato veri e propri capolavori. Quella composta per C’era una volta il West ha però raggiunto nuovi livelli di grandezza, affermandosi come una delle sue migliori. I brani per il film furono composti ben prima delle riprese, così che il regista potesse riprodurli in sottofondo, aiutando così gli attori nella loro interpretazione. Ogni personaggio, infatti, ha il proprio tema personale, che lo descrive e ne anticipa le azioni. Celebre è anche il grande utilizzo di suoni naturali che Leone e Morricone scelsero di utilizzare e che divennero parte integrante della colonna sonora insieme alla più canonica musica.

Il trailer di C’era una volta il west e dove vederlo in streaming

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. C’era una volta il West è infatti presente su Now TV, Tim Vision, Prime Video. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film sarà inoltre trasmesso sabato 31 agosto alle ore 20:30 sul canale Rai 3.

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il ladro di fulmini: tutto quello che c’è da sapere sul film

Grazie al successo di Harry Potter al cinema, ha sempre più preso vita una fortunata stagione di saghe cinematografiche ispirate a celebri romanzi per ragazzi e tra queste vi è quella di Percy Jackson, arrivato per la prima volta al cinema nel 2010 con il film Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il ladro di fulmini (qui la recensione), diretto da Chris Columbus. In tale pellicola, si offre un’avvincente versione del mondo mitologico greco vistro attraverso gli occhi di un giovane semidio, il quale con la propria avventura porta aventi il tema della scoperta e dell’accettazione della propria identità e di ciò che rende unici.

Oltre a ciò, il film offre spettacolari sequenze d’azione e effetti speciali che catturano l’immaginazione dello spettatore. Le battaglie con creature mitologiche, gli scontri con dei potenti e gli effetti magici trasportano il pubblico in un viaggio straordinario attraverso il Mondo Inferiore, il Monte Olimpo e altre ambientazioni leggendarie, il tutto riuscendo a connettere la mitologia antica con la vita moderna. Infine, nonostante la trama epica e la tensione crescente, il film inserisce con successo momenti di umorismo e leggerezza.

Con un equilibrio tra azione epica, umorismo e temi di identità, il film si afferma dunque come un’avventura coinvolgente e visivamente stimolante che affascina sia i fan della mitologia che il pubblico generale. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori, ma anche sulle differenze tra il libro e il film e il suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il ladro di fulmini Logan Lerman

La trama di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il ladro di fulmini

Il film segue dunque le avventure di Percy Jackson, un giovane ragazzo che scopre di essere un semidio, figlio di Poseidone, il dio greco del mare. Percy, che ha sempre vissuto una vita normale, all’oscuro della sua vera identità, la scopre quando iniziano ad accadere eventi strani intorno a lui. Dopo un attacco da parte di un mostro mitologico, Percy viene infatti a conscenza della verità sul suo retaggio divino e viene portato al Campo Mezzosangue, un luogo sicuro per i semidei come lui. Quando però il fulmine di Zeus viene rubato e Percy diventa il principale sospettato, ha inizio la sua missione per dimostrare la propria innocenza e prevenire una guerra tra gli dei.

Percy si trova dunque a doversi imbarcare in un’avventura epica insieme ai suoi amici, il satiro Grover e la figlia di Atena, Annabeth Chase. Lungo il percorso, però, il trio dovrà affrontare creature mitologiche, risolvere enigmi e scontrarsi con dei dell’Olimpo furiosi con Percy, il quale dovrà recuperare il fulmine rima che sia troppo tardi. Il viaggio, inoltre, permetterà a Percy di scoprire vari luoghi mitologici di grande fascino, dal Mondo Inferiore al il Giardino delle Esperidi, passando naturalmente per il Monte Olimpo stesso. Durante questo viaggio, infine, Percy dovrà sforzarsi di accettare il peso del suo destino come figlio di un dio.

Il cast del film

Ad interpretare Percy Jackson vi è Logan Lerman, mentre Alexandra Daddario interpreta Annabeth Chase, figlia di Atena nonché a sua volta abile guerriera. Per tale ruolo, come noto, si era candidata anche l’attrice Nina Dobrev. L’attore Brandon T. Jackson recita invece nel ruolo di Grover, il satiro che funge da protettore di Percy e lo accompagna nel suo viaggio. Accanto a Percy nella sua missione ritroviamo anche Luke Castellan, interpretato da Jake Abel, mentre il noto attore Sean Bean interpreta Zeus, il potente dio del cielo e re degli dei, colui che accusa Percy del furto del suo fulmine.

Ma i nomi noti non finiscono qui, poiché nel film recitano anche Pierce Brosnan nel ruolo del saggio centauro Chirone,  Catherine Keener interprete non di una divinità ma di Sally Jackson, la madre mortale di Percy, che cerca di proteggere il figlio dai pericoli del mondo mitologico e Uma Thurman in quello della mostruosa Medusa. Quest’ultima ha interagito con diversi serpenti vivi, con l’aiuto di un addestratore, per prepararsi al ruolo. Maneggiare e tenere in mano i serpenti, ha detto, l’ha aiutata a immaginare come potrebbe sentirsi Medusa ad avere serpenti vivi che le spuntano dalla testa.

Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo - Il Ladro di Fulmini Pierce Brosnan
Pierce Brosnan in Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il ladro di fulmini. © 2010 20th Century Fox Home Entertainment. All rights reserved.

Le differenze tra il libro e il film

Come noto, le differenze tra adattamenti cinematografici e i libri originali sono comuni e spesso necessarie per adattare una storia complessa al formato cinematografico. Pur cercando di rimanere quanto più fedeli possibile al romanzo, gli autori del film si sono dunque trovati a dover apportare una serie di modifiche, a partire dall’età dei personaggi. Nel libro, infatti, i personaggi principali, inclusi Percy Jackson, Annabeth Chase e Grover, sono più giovani rispetto alle loro controparti cinematografiche. Ad esempio, Percy ha 12 anni all’inizio della serie, mentre nel film ha 16 anni ed interpretato da Logan Lerman, che aveva all’epoca ne aveva 17.

Diverso è poi il trattamento che alcuni personaggi ricevono, come ad esempio Ares, che nel film appare in una sola scena, mentre nel romanzo ha un ruolo decisamente più importante. O ancora Luke, che nel romanzo è riconoscibile da una lunga cicatrice sul volto, mentre nel film non possiede tale caratteristica. L’Idra non appare nel romanzo (non nel primo, perlomeno), mentre nel film è una delle creature che Percy e i suoi amici devono affrontare nel loro viaggio alla ricerca della folgore. Per quanto riguarda Annabeth, nel romanzo ha i capelli biondi, mentre nel primo adattamento cinematografico Alexandra Daddario ha tenuto i capelli scuri.

Differente è poi lo svolgimento di alcuni eventi, come il primo incontro tra Percy e Annabeth, che nel romanzo avviene quando lei si prende cura delle sue ferite dopo l’incontro con il Minotauro. Nel film, invece, Percy vede Annabeth per la prima volta mentre Grover gli fa fare un giro del Campo Mezzosangue. Un’altra scena con protagonisti Percy e Annabeth, quella in piscina, non esiste nel libro. Infine, la scena della scoperta del ladro di fulmini avviene in modi diversi nel libro e nel film. Nel romanzo, Percy scopre che Luke è il ladro di fulmini al Campo Mezzosangue, mentre nel film lo scopre sull’Empire State Building dove tra i due c’è una resa dei conti.

Come noto, Rick Riordan, autore dei libri di Percy Jackson, ha odiato la sceneggiatura le modifiche apportate al suo racconto e ha dichiarato di non aver mai visto il film completo. Ha però comunque accettato il compenso dello studio per i diritti e ha dichiarato di essere grato per il numero di persone che hanno scoperto i libri grazie ai film. Riordan ha poi anche sostenuto con forza la necessità di riadattare i romanzi affinché potessero avere una giusta trasposizione. Ciò è poi avvenuto grazie alla serie Disney+ Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo (2023), per la quale ha scritto la maggior parte delle sceneggiature.

Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il ladro di fulmini Uma Thurman

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il ladro di fulmini: il sequel e la serie reboot

Dato il discreto successo del film, nel 2013 è stato realizzato un sequel dal titolo Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il mare dei mostri, il quale continua le avventure di Percy Jackson e dei suoi amici che si recano nel Mare dei Mostri per recuperare il Vello d’Oro e salvare la barriera di alberi che protegge la loro casa. Questo sequel, tuttavia, ha incassato 200 milioni di dollari in tutto il mondo. Un risultato non soddisfacente abbastanza da spingere anche a realizzare l’ulteriore sequel previsto, che doveva essere basato su La maledizione del Titano. In seguito all’acquisizione della Fox da parte della Disney nel 2019, quest’ultima ha però acquisito i diritti dei romanzi di Percy Jackson, realizzandone una serie per Disney+.

Il trailer di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il ladro di fulmini e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Seven grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di NetflixDisney+ Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 31 agosto alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, il “Mago Oscuro” di Ciarán Hinds potrebbe essere [SPOILER]

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I primi tre episodi della seconda stagione de  Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere (qui la recensione) sono ora in streaming su Prime Video, e l’ep 2, “Where the Stars are Strange”, introduce un misterioso personaggio che potrebbe rivelarsi l’antagonista secondario della trilogia di J.R.R. Tolkien. Sappiamo che la maggior parte di voi saprà bene a chi ci stiamo riferendo, ma per sicurezza seguiranno degli spoiler.

Dopo aver incontrato Durin, Disa e gli altri Nani di Khazad-dûm, scopriamo chi ha inviato i predoni mascherati che hanno seguito Nori, Poppy e lo Straniero nei deserti del Rhûn occidentale: Un potente stregone conosciuto solo come il “Mago Oscuro” (interpretato da Ciarán Hinds, attore di Game of Thrones). A prima vista, sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che questo individuo chiaramente malvagio sia Saruman, ma ci sono altre possibilità.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere si è già preso alcune libertà con alcuni aspetti delle opere di Tolkien, naturalmente, ma se questo fosse Saruman sarebbe una deviazione piuttosto importante dalla tradizione. Per esempio, il mago non è arrivato sulla Terra di Mezzo fino alla Terza Era (anche se lo stesso si può dire per Gandalf, che è quasi certamente Lo Straniero). Inoltre, “Saruman il Saggio” era inizialmente una forza del bene prima di essere corrotto più avanti nella linea temporale.

Tenendo presente questo, potrebbe essere in realtà uno dei Maghi Blu, Alatar e Pallando? Di questi personaggi è stato scritto pochissimo, ma Tolkien disse che “gli altri Istari andarono nell’est della Terra di Mezzo e non entrano in questi racconti”. Lasciando da parte le incongruenze geografiche, raffigurare uno di questi personaggi sotto una luce malvagia sarebbe una scelta strana, ma – ancora una volta – lo show ha già giocato velocemente con la tradizione, quindi non sarebbe così sorprendente.

C’è un’altra possibilità: E se il Mago Oscuro fosse un personaggio nuovo di zecca creato per questa serie? Certo, i puristi di Tolkien alzerebbero le mani se venisse introdotto un sesto Istar, ma potrebbe essere semplicemente uno degli ordini di Gandalf.

La serie tv Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

La prima stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha ottenuto un successo senza precedenti, è stata vista da più di 100 milioni di persone in tutto il mondo, con più di 24 miliardi di minuti di streaming. L’attesissima serie ha conquistato più di 25 milioni di spettatori nel mondo nel suo primo giorno di uscita, divenendo il più grande debutto nella storia di Prime Video, e ha anche debuttato al n. 1 nelle classifiche di streaming generali di Nielsen nel suo weekend di uscita.

Lo show ha inoltre battuto tutti i precedenti record di spettatori di Prime Video, e ha portato nuove iscrizioni a Prime più di qualsiasi altro contenuto precedentemente lanciato. Inoltre, Gli Anelli del Potere è la prima serie Original in ogni area del mondo – Nord America, Europa, area Asia-Pacifico, America Latina e nel resto del mondo. Il finale di stagione è stato un evento culturale globale con numerosi hashtag dedicati alla serie tra cui #TheRingsofPower e altri in trend su Twitter in 27 Paesi per un totale di oltre 426 ore nel weekend.

La seconda stagione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è prodotta dagli showrunner ed executive producers J.D. Payne & Patrick McKay. A loro si uniscono gli executive producer Lindsey Weber, Callum Greene, Justin Doble, Jason Cahill e Gennifer Hutchison, insieme alla co-executive producer Charlotte Brandstrom, i produttori Kate Hazell e Helen Shang e i co-produttori Andrew Lee, Matthew Penry-Davey e Clare Buxton.

Campo di Battaglia: la recensione del film di Gianni Amelio – Venezia 81

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Dopo Il signore delle formiche, in concorso a Venezia 79, Gianni Amelio torna a gareggiare per il Leone d’Oro alla 81° edizione della Mostra d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia con Campo di Battaglia, uno spaccato inedito sulla Prima Guerra Mondiale, un racconto storico che diventa attuale e parla di relazioni e umanità.

La ricca trama di Campo di Battaglia

Sul finire della Prima guerra mondiale, due ufficiali medici amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però sono impostori che si sono procurati da soli le ferite pur di lasciare la prima linea. Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro. Giulio, apparentemente più comprensivo e tollerante, è a disagio alla vista del sangue, è più portato per la ricerca e avrebbe voluto diventare un biologo. Anna, amica di entrambi dai tempi dell’università, fa la volontaria alla Croce Rossa: un duro lavoro che affronta con determinazione, consapevole che è il prezzo che sta pagando per il fatto di essere una donna. Laurearsi in medicina era infatti difficilissimo a quei tempi per una donna senza una famiglia influente alle spalle. Qualcosa di strano accade intanto tra i malati: molti si aggravano misteriosamente, il che rende impossibile per loro tornare al fronte, e vengono così spediti in congedo, a casa. Che qualcuno li stia aiutando a “peggiorare” così che non siano in grado di tornare a combattere? Nell’ospedale c’è dunque un sabotatore, di cui Anna è la prima a sospettare. Ma sul fronte di guerra, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde una specie di infezione che colpisce più delle armi nemiche. E presto contagia anche la popolazione civile…

Liberamente ispirato a “La sfida” di Carlo Patriarca, Campo di battaglia è un racconto con molte facce e tante intenzioni, che cerca di offrire uno spaccato inedito del primo conflitto mondiale, attraverso posizioni ideologiche diametralmente opposte, inconciliabili, eppure che convivono nello stretto spazio delle corsie sovraffollate di un ospedale di guerra. A dare vita a queste due prospettive ci sono Gabriel Montesi e Alessandro Borghi. Il secondo è ormai ben noto al cinema e alla tv italiane, volto internazionale e beniamino del grande pubblico. Il secondo, meno conosciuto, fa bella mostra di sé con il personaggio di Stefano, che gli consente di aggiungere una nuova sfumatura alle sue interpretazioni. Federica Rosellini conclude il triangolo di eccellenti protagonisti, regalando una Anna austera e appassionata allo stesso tempo.

Un prodotto ambizioso ma fuori fuoco

Amelio confeziona un film molto ambizioso, che fa diverse promesse ma che poi non ne mantiene nessuna: il racconto di un amore contrastato, sia romantico che amicale, che poi però si trasforma in un conflitto deontologico sulla vocazione del medico e la professione del soldato e poi diventa ancora una rappresentazione storica della grande epidemia di Spagnola dell’inizio del secolo scorso che strizza terribilmente l’occhio alla recente storia contemporanea che ha visto il mondo chiuso in se stesso nella primavera del 2020.

Il problema di Campo di battaglia è che non approfondisce nessuno dei grandi temi che propone, non porta avanti la storia in maniera compatta e si perde dietro distrazioni di sceneggiatura a cui si affianca una regia stanca, priva di guizzi e idee che si contrappone invece allo spirito vitale che i tre protagonisti infondono nei loro personaggi. Sarebbe stato il caso di riflettere maggiormente in fase di stesura della sceneggiatura su quale dovesse essere il punto focale del film, in modo tale da poterlo approfondire a dovere, dando ai personaggi un arco narrativo completo e coerente.

Jude Law: 10 cose che forse non sai sull’attore

Jude Law: 10 cose che forse non sai sull’attore

Jude Law è uno di quegli attori che ha fatto la storia del cinema recente grazie alle sue interpretazioni, alla sua grazia e anche ad una certa dose di fascino innato. L’attore ha iniziato a lavorare da ragazzo e non si è mai più fermato. Ha lavorato con i più grandi, ha sperimentato varie professioni del cinema e continua ad ammaliare milioni di persone in tutto il mondo. Ecco dieci cose da sapere su Jude Law.

Jude Law: i suoi film e le serie TV

1. HaI film e la carriera. La carriera dell’attore è iniziata nel 1989, debuttando nel mondo della recitazione con il film The Tailor of Gloucester. In seguito, lavora in Gattaca – La porta dell’universo (1997), eXistenZ (1999), Il talento di Mr. Ripley (1999), A.I. – Intelligenza artificiale (2001), Era mio padre (2002), Ritorno a Cold Mountain (2003), Alfie (2004) e Closer (2004). Successivamente, appare nei film The Aviator (2004), Tutti gli uomini del re (2006), L’amore non va in vacanza (2006), Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo (2009), Sherlock Holmes (2009), Contagion (2011), Hugo Cabret (2011) e Sherlock Holmes – Gioco di ombre (2011). Tra i suoi ultimi film vi sono Anna Karenina (2012), Effetti collaterali (2013), Grand Budapest Hotel (2014), Spy (2015), Genius (2016), Animali fantastici – I crimini di Grindelwald (2018), Vox Lux (2018), Captain Marvel (2019), Un giorno di pioggia a New York (2019), Animali Fantastici – I segreti di Silente (2022), Peter Pan & Wendy (2023) e The Order (2024). Ha poi interpretato il protagonista nella serie The Young Pope (2016) e nel suo sequel The New Pope, sempre diretto da Paolo Sorrentino. Nello stesso hanno è stato il protagonista della serie tv Sky Original The Third Day.

2. È anche doppiatore, produttore e regista. Nel corso della sua lunga carriera, Law non ha svolto solo la professione di attore, ma ha anche vestito i panni, per esempio, del doppiatore, prestando la propria voce per i film Lemony Snicket – Una serie di sfortunati eventi (2004), Le 5 leggende (2012) e la serie Neo Yokio (2017). Inoltre, è stato produttore dei film Sky Captain and the World of Tomorrow (2004), Sleuth – Gli insospettabili (2007) e Vox Lux, oltre che della serie The Young Pope. In quanto regista, invece, ha diretto il segmento Bird in the Hand, A del film Tube Tales (1999) e un episodio della serie Do Not Disturb (2019).

Jude Law è Watson in Sherlock Holmes

3. Non è stata la prima scelta. Per il personaggio di Watson, in origine erano stati contattati gli attori Colin Farrell e Sam Worthington. In seguito, però, si è deciso di optare per Jude Law, che ha così ottenuto il ruolo e si è dimostrato la perfetta spalla di Robert Downey Jr.. Law si è poi dedicato anima e corpo al personaggio, decidendo di cimentarsi personalmente in molti degli stunt previsti per il Watson.

robert downey jr.

Jude Law in Anna Karenina

4. Ha interpretato un ruolo chiave. Nel 2012 Law ha ricoperto il ruolo di Alexei Alexandrovich Karenin, statista di alto livello e marito di Anna, nel film Anna Karenina. L’assumere questo ruolo ha per lui comportato una trasformazione fisica che ha richiesto l’uso di protesi, rendendo Law quasi irriconoscibile. “Abbiamo pensato che, per un uomo che viveva nella sua testa, avremmo voluto attirare l’attenzione sulla sua testa, quindi abbiamo avuto l’idea di arretrare l’attaccatura dei capelli e di concentrarci sul viso”, ha detto l’attore.

Jude Law in Closer

5. Non ha giudicato la natura del suo personaggio. Nel film Closer, Law ha interpretato Daniel “Dan” Woolf, protagonista insieme agli altri tre personaggi principali di un feroce racconto sulle relazioni sentimentali. Parlando di loro, Law ha affermato: “Non credo che siano spietati. Quello che si sottovaluta è ciò che non si vede. È una versione condensata di quattro anni di vita di queste persone. Tra questi momenti di innamoramento e separazione, c’è un sacco di felicità e gioia, come tutti noi sperimentiamo, e non si può sottovalutare. È un’amalgama dei momenti più alti, dei drammi della vita“.

Jude Law è Albus Silente in Animali fantastici

6. Si è fatto avanti personalmente. L’attore sapeva che la produzione del film stava cercando l’attore giusto per il ruolo di Silente in Animali fantastici – I crimini di Grindelwald e si è così proposto per la parte, riuscendo poi effettivamente ad ottenerla. Per aiutarlo a prepararsi per il ruolo di Silente, J. K. Rowling, l’autrice della saga di Harry Potter, ha dato all’attore dei dettagli estremamente segreti sul suo personaggio durante un incontro di due ore e mezzo tra i due, durante il quale gli fu permesso di porre tutte le domande che voleva.

Animali Fantastici- I Segreti di Silente recensione

Jude Law non è Instagram

7. Non possiede un profilo sul social network. L’attrice ha in più occasioni dichiarato di non essere una grande fan dei social network, dove troppo spesso la vita privata si mescola con quella pubblica. Proprio per perseguire il desiderio di non condividere troppo di sé, ha deciso di non possedere alcun account ufficiale sul social Instagram né su altri social. Si possono tuttavia ritrovare alcune fan page grazie alle quali sarà possibile rimanere aggiornati sui suoi progetti.

Jude Law: la moglie Philipa Coan e i figli

8. È attualmente sposato, ma ha un matrimonio alle spalle. L’attore si è sposato per la prima volta nel 1997 con l’attrice Sadie Frost, conosciuta sul set del film Shopping nel 1994. Tuttavia, dopo cinque anni di matrimonio, la coppia si è separata nel 2003. Il secondo matrimonio è, invece, avvenuto di recente, nell’aprile 2019: l’attore ha sposato la psicologa Philipa Coan, più giovane di quattordici anni, con cui si frequentava dal 2016.

9. È padre di sei figli. Dal matrimonio con Sadie Frost, l’attore è diventato padre di tre figli, Rafferty (nato nel 1996), Iris (nata nel 2000) e Rudy (nato nel 2002). Nel 2009, l’attore è diventato padre per la quarta volta di Sophia, una bambina nata dalla relazione avuta con la modella Samantha Burke nel 2008. In seguito, è diventato padre per la quinta ed ultima volta nel 2015 con la nascita di Ada, figlia avuta dall’unione con la cantante Catherine Harding. È poi diventato padre per la sesta volta, con la moglie Philipa Coan.

Jude Law: età e altezza

10. Jude Law è nato il 29 dicembre del 1972 a Lewisham, Londra, e la sua altezza complessiva corrisponde a 178 centimetri.

Fonti: IMDb, Indipendent, Daily Mail

Leurs enfants après eux: la recensione del film di Zoran e Ludovic Boukherma – Venezia 81

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Basato sul romanzo omonimo di Nicolas Mathieu, Leurs enfants après eux è il film di Zoran e Ludovic Boukherma che è stato selezionato per il Concorso della 81° edizione della Mostra d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Una scelta felice per un film che racconta con una certa grazia uno spaccato di vita che sta scomparendo mentre si compie. Una periferia francese che non esiste più ora e che con decadente vitalità trova la via dello schermo, brillando attraverso il suo splendido protagonista, l’astro in ascesa Paul Kircher.

Cosa racconta Leurs enfants après eux?

Leurs enfants après eux è il racconto di quattro estati che si consumano lente, tra amore, bagni al fiume, feste, furti, cotte e lotte, la crescita di Anthony, a partire dall’agosto del 1992 quando scopre il primo amore e dice per sempre addio all’infanzia. È anche, in misura minore, la crescita di Hacine, il suo provare a affermarsi in un mondo che lo vorrebbe sempre ai margini, sorte che invece lui vorrebbe capovolgere per progredire. Seguiamo i loro personaggi nel 1994, nel 1996 e infine nel 1998, quell’estate dei mondiali in cui la nazionale francese regalò un grande sogno alla nazione intera (a spese dell’Italia, ricordate?). Le cose cambiano, i rapporti si evolvono ma il tempo e la vita impongono scelte e prese di posizione.

Un coming of age in un mondo che sparisce

Leggermente fuori fuoco nella parte iniziale, il coming of age dei fratelli Boukherma fa grande leva sul racconto corale e su come, in mezzo al gruppo di personaggi che popolano le estati di Anthony, tutti prendono una strada piuttosto che un’altra, mentre il protagonista rimane sempre bloccato al centro delle sue incertezze, complice anche una storia familiare in cui la solidità della figura materna è minata dalla fragilità di un padre che ha perso la strada e con il quale fatica a trovare un rapporto.

La musica totalmente non ricercata, i colori vivaci, le soluzioni sceniche quasi banali offrono un quadro quasi rassegnato un mondo che scompare e in cui i giovani sembrano in balia di loro stessi, in maniera sempre più soffocante man mano che passano gli anni. Eppure, nei pensieri di Anthony, resta inalterata la fascinazione per la bella coetanea interpretata da Angélina Woreth, che gli ruba il cuore, e un po’ anche la dignità, fino a quel sudato ballo finale, in cui il ragazzo finalmente fiorisce e il padre, ubriaco, deluso, abbandonato, muore definitivamente, pur fiero di un figlio che non ha mai amato come avrebbe dovuto.

Paul Kircher è la star indiscussa del film

Paul Kircher è effettivamente la stella del film, sia perché è appunto il protagonista, sia perché la sua ascesa come protagonista del grande schermo lo sta portando a dover mettere in scena ruoli sempre più complessi nei quali trova sempre un modo per far vedere il suo carattere di attore in crescita. Di fronte a lui, un gigantesco Gilles Lellouche, nei panni di suo padre, un uomo che ha perso la strada e che si aggrappa all’idea di sé che vorrebbe lasciare al figlio.

Con qualche sequenza emozionante, e un racconto francamente disordinato, Leurs enfants après eux è un interessante coming of age che gode del contrasto tra la vita che va avanti e vuole progredire che si confronta con un modo di vivere destinato invece ad appassire per sempre.

Splinter Cell: l’anime di Netflix riceve un sorprendente aggiornamento sul casting

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Mentre lo streamer si prepara alla prima di un altro adattamento del gioco, l’anime Splinter Cell di Netflix ha ricevuto un sorprendente aggiornamento del cast. Basato sul franchise d’azione stealth di Ubisoft, approvato dallo scrittore di romanzi militari Tom Clancy, i vari tentativi di adattare i giochi per lo schermo hanno languito per quasi vent’anni, con Tom Hardy che era stato proposto come protagonista di un film live-action che è apparentemente morto nell’inferno dello sviluppo. L’anime di Splinter Cell è stato annunciato per la prima volta a metà del 2020, con il creatore di John Wick Derek Kolstad incaricato di dirigere e produrre la serie.

Durante una recente intervista con The Nerd Shepherd per il suo prossimo film 1242: Gateway to the West, a Michael Ironside è stato chiesto del prossimo anime di Splinter Cell . Oltre a confermare che non riprenderà il suo ruolo di Sam Fisher nei videogiochi, Ironside ha apparentemente annunciato che Liev Schreiber di Ray Donovan è stato scritturato per interpretare l’iconico protagonista, e ha anche indicato che la serie è “fatta e pronta”. Ecco cosa ha detto Ironside qui di seguito:

Netflix possiede Sam Fisher. Hanno già girato la miniserie, una serie estesa con Liev Schreiber che interpreta Sam. E credo che sia già pronta. Hanno anche una serie anime con Sam, che hanno intenzione di lanciare per prima. Il COVID e lo sciopero del SAG hanno ritardato un po’ tutto, ma no, sono sicuro che avrò 75 anni in primavera. Non è possibile che io interpreti Sam Fisher. Non posso far parte della serie perché se apro bocca sapranno che si tratta di Sam.

Quando uscirà l’anime di Splinter Cell?

Mentre alcuni potrebbero interpretare la nota di Ironside sull’arrivo dell’anime prima della miniserie come se ci fossero due serie di Splinter Cell in sviluppo presso Netflix, sembra più probabile che lo streamer consideri l’anime come una serie limitata. Quando è stato annunciato per la prima volta, si è detto che l’adattamento sarebbe stato una produzione di due stagioni composta da 16 episodi. Netflix ha fatto una cosa simile con l ‘imminente Tomb Raider: The Legend of Lara Croft, che ha trascorso anni in produzione prima di ottenere una data di uscita nell’ottobre 2024.

Con l’apparente conferma da parte di Ironside che la produzione dell’anime di Splinter Cell è in gran parte completata, la questione diventa ora quando la serie sarà effettivamente trasmessa su Netflix. Alcuni membri vicini alla produzione avevano già commentato sui social media che la serie era stata annunciata abbastanza prematuramente, con uno staff che aveva assicurato nel maggio 2024 che ci stavano “lavorando duramente”. Tuttavia, dopo quattro anni dall’annuncio, sembra probabile che la première avverrà prima del previsto, anche se tutti i 16 episodi sono stati realizzati in anticipo.

Harmony Korine dice che Hollywood sta iniziando a “crollare creativamente” mentre fuma in conferenza

Harmony Korine ha ribadito il suo pensiero sullo stato attuale dell’industria cinematografica durante la conferenza stampa di Venezia di sabato, affermando che “stiamo iniziando a vedere Hollywood sgretolarsi dal punto di vista creativo” perché è “così bloccata dalle convenzioni”. Mentre sbuffava da un sigaro, facendo sì che il fumo invadesse la sala conferenze, Korine – seduto accanto al suo designer Joao Rosa e a un Gaspar Noé mascherato di verde neon – ha parlato di come l’industria stia abusando dei suoi giovani.

Hollywood deve incoraggiare – non è necessario, ma sarebbe intelligente farlo – i giovani, i ragazzi. Il motivo per cui stiamo iniziando a vedere Hollywood crollare dal punto di vista creativo è che stanno perdendo molte delle menti più creative a favore del gioco e dello streaming”, ha detto. “Sono così chiusi nelle convenzioni e tutti quei ragazzi che sono così creativi ora troveranno altri percorsi e andranno in altri posti perché i film non sono più la forma d’arte dominante”.

Korine è presente per presentare in anteprima “Baby Invasion”, il suo ultimo progetto sperimentale ed esperienziale dopo “Aggro Dr1ft” dello scorso anno. Korine ha anticipato che il pubblico del festival riceverà solo uno “strato di base” dell’esperienza complessiva che verrà offerta una volta uscito il film.

Quando il film uscirà, ci sarà un modo per guardarlo attraverso il telefono, ma ci saranno alcuni codici all’interno del film che vi porteranno ad altri film”, ha detto. “Quindi il film, quello che state vedendo, è solo un film di base. Ci saranno altri tre o quattro film secondari”.

Il film – in cui un gruppo di mercenari travestiti con facce da bambini invade le ville dei ricchi e dei potenti – ha una proiezione di mezzanotte fuori concorso al Lido stasera. “È un horror, perché quello che fanno è orribile, ma sono anche così carini”, ha detto Korine a proposito degli invasori dal volto di bambino. “Sono così adorabili da guardare. Ma questi bambini sono delle minacce, delle creature ignobili”.

Il regista ha raccontato di aver utilizzato i filmati di sicurezza di alcuni suoi amici che erano stati derubati come base per il film, che non aveva una sceneggiatura o un cast tradizionale. “Alcuni del cast erano in realtà persone che avevano tentato di rapinare molti miei amici”, ha detto. “Una volta arrestati, li abbiamo inseriti nel cast e questo ha aggiunto un ulteriore senso di realtà”.

Come “Aggro Dr1ft”, “Baby Invasion” si presenta come uno sparatutto in prima persona ed è stato realizzato utilizzando l’intelligenza artificiale e i motori dei videogiochi. Mentre “Aggro Dr1ft” è interpretato da Travis Scott (nel suo primo ruolo cinematografico importante), “Baby Invasion” presenta una colonna sonora originale dell’elusivo musicista elettronico Burial.

Jude Law dice The Order sui neonazista “doveva essere fatto ora”: “Purtroppo, la rilevanza parla da sola”

Jude Law ha dichiarato che il suo nuovo thriller poliziesco, The Order, sulle indagini dell’FBI su un gruppo terroristico neonazista negli anni ’80, “doveva essere realizzato ora”. Alla conferenza stampa della Mostra del Cinema di Venezia, Law ha parlato dell’importanza del film in un momento in cui le ideologie di estrema destra stanno tornando a crescere. “Purtroppo la rilevanza parla da sola”, ha continuato. “Mi sembrava un’opera che doveva essere realizzata ora. È sempre interessante trovare un’opera del passato che abbia una qualche relazione con il presente”.

Basato su fatti realmente accaduti, il film è ambientato nell’Idaho nel 1983 e vede un agente solitario dell’FBI (Law) seguire una serie di rapine in banca e furti d’auto sempre più violenti, arrivando a capire che sono opera di un gruppo di pericolosi terroristi neonazisti nazionali, ispirati dal leader radicale Robert Jay Mathews (Nicholas Hoult), che stanno tramando una guerra contro il governo degli Stati Uniti. Basato sul libro del 1989 “The Silent Brotherhood” di Kevin Flynn e Gary Gerhardt, il film è interpretato anche da Tye Sheridan, Jurnee Smollett, Alison Oliver e Odessa Young.

Il regista Justin Kurzel ha aggiunto che i parallelismi del film con il mondo di oggi sono ciò che lo rende così interessante da realizzare. “È sempre una cosa straordinaria quando si trova uno scritto o un evento del passato che ha una sorta di prospettiva che può avere una conversazione con la politica di oggi”, ha detto. “È una gemma rara. Quindi abbiamo pensato che ci fosse molto da dire sull’oggi”.

Per creare l’intensità tra i personaggi di Law e Hoult, i due attori sono stati tenuti separati fino alla prima volta che hanno girato una scena insieme. “Non ci siamo nemmeno parlati per le prime quattro o cinque settimane di riprese”, ha rivelato Hoult. “Alla troupe piaceva molto l’idea di tenerci come forze diverse. La prima volta che abbiamo parlato è stata nella prima scena in cui interagiamo”.

Law è stato anche incaricato di seguire Hoult per un giorno, come avrebbe fatto il suo agente dell’FBI. Ma a Hoult non era stato detto nulla prima di arrivare a Venezia. “L’ho appena scoperto sulla barca!”, ha esclamato.

The Order” vede il giovane poliziotto di Sheridan unirsi all’agente dell’FBI di Law nella caccia al gruppo suprematista, e l’attore ha detto di avere una certa esperienza dei temi del film dalla sua infanzia. “È una grande opera che esplora come le persone di una piccola comunità possano essere manipolate da un’ideologia estrema”, ha detto Sheridan. “Sono cresciuto in una piccola città di 1.200 abitanti, quindi ho sicuramente visto certe cose crescendo in cui la gente probabilmente diventa violenta, soprattutto in queste sottoculture. Negli Stati Uniti c’è un’ideologia specifica che discende da generazioni che vivono in una piccola comunità e non hanno alcuna esposizione, quindi questa è stata una cosa che mi ha davvero attratto del progetto”.

Superman & Lois: la quarta stagione uscirà molto prima del previsto

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The CW ha confermato oggi che la quarta e ultima stagione di Superman & Lois sarà trasmessa prima del previsto.

In risposta alla creazione da parte della ABC di un blocco di game show dalle 20.00 alle 22.00 il lunedì per Celebrity Wheel Of Fortune e Press Your Luck, The Wranglers si sposta dal giovedì al lunedì, scambiando le serate con Scrabble e Trivial Pursuit.

Con il martedì e il venerdì occupati da WWE NXT e Inside The NFL, l’unica scelta possibile è stata quella di spostare Superman & Lois, che ora debutterà lunedì 7 ottobre anziché il 17 ottobre.

Non c’è da preoccuparsi, però, perché la première di due ore originariamente prevista è ancora valida. Superman & Lois continuerà poi ad andare in onda il lunedì alle 20.00 per tutta la durata della stagione finale.

Brad Schwartz, presidente del settore intrattenimento di The CW, ha portato la rete in una direzione molto diversa rispetto a quando ospitava l’Arrowverse e show come Supernatural e Riverdale.

Tuttavia, all’inizio di quest’anno ha espresso parole di elogio per la stagione finale di Superman & Lois: “Ho visto nove dei dieci episodi e sono fantastici. È un evento televisivo settimanale. Greg Berlanti e i produttori hanno costruito 10 episodi da urlo. Ci danno dentro alla grande. Ho pianto due volte guardando [i primi nove episodi] e non sono ancora arrivato al finale”.

“È degno di un Emmy. E, tra l’altro, si può guardare questo finale di stagione senza aver visto le stagioni precedenti e rimanere comunque emotivamente coinvolti in ciò che sta accadendo”, ha aggiunto Schwartz. “È un meraviglioso arco di 10 episodi”.

Di cosa parla Superman & Lois?

Basata sui personaggi della DC creati da Jerry Siegel e Joe Shuster, la serie è prodotta da Berlanti Productions in associazione con Warner Bros. Television, con i produttori esecutivi Greg Berlanti, Todd Helbing, Sarah Schechter, Brent Fletcher e Geoff Johns.

La posta in gioco sarà più alta che mai nel finale di 10 episodi, perché tutti gli indizi indicano che avremo un adattamento della Morte e Resurrezione di Superman. La quarta e ultima stagione è interpretata da Tyler Hoechlin nel ruolo di Clark Kent/Superman, Bitsie Tulloch nel ruolo di Lois Lane, Alex Garfin nel ruolo di Jordan, Michael Bishop nel ruolo di Jonathan e Michael Cudlitz nel ruolo di Lex Luthor.

Tra i precedenti regular della serie che torneranno come guest star figurano Dylan Walsh (Sam Lane), Wolé Parks (John Henry Irons), Tayler Buck (Natalie Irons), Inde Navarrette (Sarah), Erik Valdez (Kyle), Emmanuelle Chriqui (Lana Lang) e Sofia Hasmik (Chrissy).

La quarta stagione di Superman & Lois debutta su The CW con due episodi il 17 ottobre e il 7 ottobre.

Dead Boy Detectives: Netflix cancella la serie DC acclamata dalla critica dopo una sola stagione

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I Dead Boy Detectives sono stati mandati nell’aldilà prematuramente. Nonostante le recensioni positive (92% su Rotten Tomatoes) e la forte audience (almeno inizialmente), Variety riporta che la serie di mistero soprannaturale di Netflix è stata cancellata dopo una sola stagione.

La serie – ambientata nello stesso universo di The Sandman – era partita molto bene, riuscendo a rimanere nella Top 10 della classifica televisiva inglese di Netflix per tre settimane dopo la sua uscita. Nei primi tre giorni di disponibilità ha totalizzato solo 3,1 milioni di visualizzazioni (Netflix definisce le visualizzazioni come il tempo totale della serie diviso per le ore totali di visione) prima di salire a 4,7 milioni. Poi è scesa a soli 1,8 milioni di visualizzazioni nella terza settimana, prima di uscire dalla Top 10 della classifica.

Creato da Neil Gaiman, il duo di non-morti è stato introdotto per la prima volta nelle pagine di The Sandman prima di apparire in serie come The Books of Magic, Children’s Crusade, Doom Patrol e altre ancora. La storia è incentrata su Charles Rowland e Edwin Paine, una coppia di studenti assassinati che decidono di non entrare nell’aldilà per rimanere sulla terra e indagare sui crimini che coinvolgono il soprannaturale.

La notizia è stata accolta con grande disappunto dai fan della serie, che si sono riversati su Twitter per esprimere la loro frustrazione.

Di cosa parla Dead Boy Detectives

Il logline ufficiale dello show recita: “Avete un fastidioso fantasma che vi perseguita? Un demone ha rubato i vostri ricordi fondamentali? Forse è il caso di chiamare i Dead Boy Detectives. Ecco Edwin Payne (George Rexstrew) e Charles Rowland (Jayden Revri), “il cervello” e “il braccio” dell’agenzia Dead Boy Detectives. Adolescenti nati a decenni di distanza l’uno dall’altro che si ritrovano solo nella morte, Edwin e Charles sono migliori amici e fantasmi… che risolvono misteri. Farebbero di tutto per restare insieme, anche fuggire da streghe malvagie, dall’Inferno e dalla Morte stessa. Con l’aiuto di un chiaroveggente di nome Crystal (Kassius Nelson) e del suo amico Niko (Yuyu Kitamura), riescono a risolvere alcuni dei casi paranormali più misteriosi del regno mortale“.

Rowland e Paine sono apparsi in realtà nella terza stagione di Doom Patrol, ma interpretati da attori diversi (Sebastian Croft e Ty Tennant). Dead Boy Detectives fa parte dell’universo di The Sandman ed è basato sull’amata serie a fumetti di Neil Gaiman. Steve Yockey (The Flight Attendant, Supernatural) e Beth Schwartz (Sweet Tooth, Arrow) sono co-showrunner, mentre Greg Berlanti (Riverdale, You), Jeremy Carver (Supernatural) e Sarah Schechter (Riverdale, You) sono produttori esecutivi.

Biancaneve: il trailer del remake della Disney ha ricevuto oltre 1 milione di non mi piace!

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Probabilmente è giusto dire che il primo trailer del remake live-action di Biancaneve della Disney non è andato particolarmente a genio alla maggior parte dei fan. Il teaser ha debuttato durante il D23 all’inizio del mese e ha raggiunto 1 milione di dislikes su YouTube.

È un segno innegabile che i fan sono stufi di questi remake di amati classici d’animazione, o possiamo semplicemente attribuire questo fatto al contraccolpo negativo che il film ha subito per mesi a causa della percezione che la Disney stia “imponendo un’agenda woke” con l’ingaggio di Rachel Zegler come protagonista e apportando diverse altre modifiche significative all’originale?

Onestamente, anche lasciando da parte il livello di odio e negatività ingiustificati, sarebbe difficile trovare qualcuno che abbia qualcosa di bello da dire su questo film – soprattutto da quando la prima immagine promozionale ufficiale ha rivelato Biancaneve insieme a sette… creature umanoidi mal congegnate? Potete dare un’altra occhiata al trailer.

Zegler ha commentato così l’immagine dopo la sua pubblicazione online.

“Si tratta di una cosa iconica a cui la gente tiene molto. Non voglio rovinare tutto per nessuno, incluso me stesso. Gli sceneggiatori, Marc Webb e tutto il nostro team di produzione. La storia è un po’ diversa. Siamo riusciti a fare “Whistle While You Work”, il che mi ha reso davvero felice ed eccitato. Ero davvero nervoso più che altro per l’elemento tecnico. È uscita l’immagine del primo sguardo… e nel film c’è molta CGI”.

“La maggior parte di quella giornata l’ho trascorsa cantando a vuoto”, ha proseguito Zegler. “Sono sicuro che anche voi sapete come può essere. C’erano molti pupazzi e CGI in post-produzione. È stato davvero intenso. Ci sono molti bloopers di me che lancio una scopa e la lascio cadere a terra, perché a quanto pare è così che si lanciano le cose ai personaggi in CGI. Ma è stato molto divertente!”.

Tutto quello che sappiamo su Biancaneve

Biancaneve è diretto da Marc Webb, regista di The Amazing Spider-Man, e dovrebbe ampliare la storia del classico d’animazione del 1937. Il film conterrà nuove canzoni di Benj Pasek e Justin Paul (La La Land e The Greatest Showman) e vedrà anche la star di Wonder Woman Gal Gadot nel ruolo della Regina Cattiva. Gli attori per la maggior parte dei sette “nani” non sono stati annunciati, ma sappiamo che Martin Klebba, che ha partecipato a tutti i film dei Pirati dei Caraibi, interpreterà Brontolo. È stato inoltre confermato che il film includerà una versione più giovane di Biancaneve, il che suggerisce che avremo una sorta di scene di flashback che approfondiranno le origini del personaggio principale. Biancaneve arriverà nelle sale il prossimo marzo.

Jurassic World Rebirth: rivelati i tre nuovi dinosauri “colossali”?

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Universal Pictures ha rivelato ieri il primo sguardo ufficiale a Jurassic World Rebirth, e ora abbiamo alcuni intriganti aggiornamenti. Il logo del titolo e le immagini fisse erano accompagnate da una breve sinossi, ma ora è stata condivisa online una versione più lunga, che dà un’idea molto più precisa di cosa aspettarsi dalla trama insieme ad alcuni dettagli sulla protagonista Scarlett Johansson.

“Il film sarà ambientato cinque anni dopo gli eventi di Jurassic World Dominion, quando l’ecologia del pianeta si è rivelata in gran parte inospitale per i dinosauri. Quelli rimasti vivono in ambienti equatoriali isolati con climi simili a quelli in cui un tempo prosperavano. Le tre creature più colossali di quella biosfera tropicale possiedono la chiave di un farmaco che porterà miracolosi benefici al genere umano.

L’esperta di operazioni segrete Zora Bennett (Scarlett Johansson) cerca di assicurarsi il materiale genetico dei dinosauri, ma finisce per arenarsi con una famiglia di civili su un’isola che nasconde un segreto tenuto nascosto all’umanità per decenni”.

Questi ulteriori dettagli si ricollegano a una logline trapelata in precedenza (ma secondo quanto riferito ufficialmente), che descriveva Rebirth come “una rivisitazione completamente nuova, che dà il via a una nuova era giurassica, seguendo tre adulti e tre adolescenti che rimangono bloccati sull’isola”.

Per quanto riguarda i misteriosi dinosauri di cui sopra, MTTSH ritiene che saranno: Mosasaurus Titanosaurus e Quetzalcoatlus.

Se non siete troppo esperti di paleontologia, potreste non avere familiarità con queste bestie come il T-Rex e il Triceratopo, ma si tratta di dinosauri veri e propri (alcuni sembrano pensare che siano ibridi inventati come l’Indominus Rex) che esistevano durante il tardo Cretaceo/Maastrichtiano.

 Il Mosasaurus era un rettile acquatico carnivoro, il Titanosaurus un sauropode erbivoro e il Quetzalcoatlus un gigantesco pterosauro. Date un’occhiata alle immagini qui sotto e fateci sapere cosa ne pensate di queste (presunte) nuove aggiunte di dinosauri nella sezione commenti.

The Penguin: la showrunner rivela se Batman farà o meno un cameo

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The Penguin: la showrunner rivela se Batman farà o meno un cameo

Il mese prossimo debutterà sulla HBO il film The Penguin, che fa seguito a The Batman del 2022 in maniera piuttosto importante. La miniserie televisiva sarà incentrata su Oswald Cobblepot / Il Pinguino (Colin Farrell), che aveva già iniziato a diventare un avversario di Bruce Wayne / Batman (Robert Pattinson) durante gli eventi di The Batman. Data la posizione della serie nei piani di Reeves e la lunga attesa per The Batman – Part 2 del 2026, alcuni si sono chiesti se Pattinson riprenderà il suo ruolo in qualche modo, ma a quanto pare possiamo mettere da parte un aspetto di questa ipotesi.

Come riportato da GamesRadar, la showrunner del The Penguin, Lauren LeFranc e il regista di The Batman Matt Reeves hanno confermato che Batman non farà alcun tipo di cameo nella serie. “Capisco il desiderio delle persone di avere Batman, o di pensare che se non c’è Batman in uno show o in un film non ha la stessa forza”, ha spiegato LeFranc. “Per me ha un peso diverso. I film di Matt sono realizzati attraverso l’obiettivo di Batman, quindi si è in alto e si guarda la città dall’alto. È una prospettiva diversa. Con Oz, invece, si è nelle strade della città, nella polvere, nel fango e nella sporcizia“.

Lui guarda in alto, vuole farsi strada verso la cima. Quindi è un’esperienza diversa. Penso che Gotham sia una città abbastanza interessante da meritare che si aprano altre porte al suo interno, e che noi possiamo attraversarle e vedere cosa ne pensiamo”. “Non mi sembra che manchi qualcosa di fondamentale”, gli fa eco Reeves. “Sento che è un’estensione di ciò che c’è fondamentalmente. Sappiamo che questo è il mondo di Batman. Si va in un vicolo diverso. Quindi lo spettro di Batman è lì. Lo spettro dell’Enigmista è lì. Lo spettro di tutto ciò che è accaduto nell’ultimo film è lì. Lo informa. Ed è esattamente il punto di partenza”.

The Penguin
Un’immagine di The Penguin

Cosa aspettarsi da The Penguin?

La serie riprenderà subito dopo gli eventi di The Batman, c’è un vuoto di potere a Gotham dopo l’arresto di Falcone e Oz sta cercando di riempire questo spazio. Mentre il film ci dà una buona visione delle motivazioni del Pinguino, la serie in arrivo approfondirà aspetti che non abbiamo potuto vedere nel film, dai flashback della sua infanzia al suo attuale rapporto con la madre mentalmente disturbata (Deirdre O’Connell).

Mi è piaciuto molto fare la parte nel film di Batman e l’idea che saremmo stati viziati dall’avere otto ore per approfondire la psicologia e la storia di questo personaggio”, ha detto Farrell. “I retroscena hanno un ruolo importante nella serie televisiva”.

Un’altra parte importante della sua storia sarà Sofia di Milioti, anche se non si sa molto del suo personaggio, Farrell ha rivelato: “Sono due sopravvissuti che sono stati immersi in mondi di doppiezza, sconfitta e violenza”, e ha aggiunto: “Sono molto sospettosi. Hanno anche un passato molto personale”. Sarà molto interessante vedere come si svilupperà questa storia.

Nel cast della serie figurano anche Rhenzy Feliz nel ruolo di Victor Aguila, Michael Kelly nel ruolo di Johnny Vitti, Shohreh Aghdashloo nel ruolo di Nadia Maroni, O’Connell nel ruolo di Francis Cobb, Clancy Brown nel ruolo di Salvatore Maroni, James Madio nel ruolo di Milos Grapa, Scott Cohen nel ruolo di Luca Falcone, Michael Zegen nel ruolo di Alberto Falcone e altri ancora. La serie è diretta e creata da Lauren LeFranc. The Penguin debutterà a settembre sia su HBO che su SKY e NOW.

Joker: Folie à Deux, rilasciato un nuovo teaser del film

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Joker: Folie à Deux, rilasciato un nuovo teaser del film

Manca ancora più di un mese all’uscita di Joker: Folie à Deux, ma ora possiamo dare un nuovo sguardo al prossimo sequel di Joker. Venerdì, la Warner Bros. ha pubblicato un nuovo teaser per il film interpretato da Joaquin Phoenix e Lady Gaga. Il nuovo teaser è solo l’ultimo sguardo all’attesissimo sequel e arriva a pochi giorni dall’uscita di nuovi poster del film ed offre uno dei migliori sguardi su Arthur Fleck e Harley Quinn in vista della premier alla Mostra del Cinema di Venezia. Potete dare un’occhiata qui sotto.

Joker: Folie à Deux, quello che sappiamo sul film

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno della Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”.

Rumors recenti hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora.

Superman: James Gunn smentisce una nuova esilarante indiscrezione

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Manca ufficialmente meno di un anno al debutto del film su Superman di James Gunn, che dovrebbe dare il via al nuovo Universo DC di lui e Peter Safran in grande stile. Ci sono ancora molti interrogativi sul film, soprattutto dopo che la produzione del progetto si è conclusa da qualche settimana, ma una delle teorie più eccentriche della memoria recente potrebbe essere ora stata messa a tacere. Su Threads, mentre sfatava una notizia di Puck News secondo cui sarebbe in sviluppo un videogioco basato sulla saga di The Batman di Matt Reeves, Gunn ha anche affrontato una nuova voce emersa online su Superman.

In particolare, suggerisce che la hit “Tubthumping” dei Chumbawamba del 1997 potrebbe essere ascoltata sul set di Superman, una tattica che Gunn utilizza spesso per le canzoni che fanno parte delle sue colonne sonore. Sebbene Gunn non abbia confermato apertamente che “Tubthumping” non fa parte della colonna sonora di Superman, ha chiarito che la canzone non è stata assolutamente suonata sul set.

Non è vero che Tubthumping dei Chumbawamba sia stata suonata sul set di Superman (si tratta di una vera e propria voce su Reddit che qualcuno mi ha appena inviato!)”, si legge nel commento di Gunn. La colonna sonora non originale del film, effettivamente, sarà un altro grande elemento tutto da scoprire, considerando quanto Gunn tenga a questo aspetto per i suoi progetti.

Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Nel cast anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas Hoult Nathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Agatha All Along: i teaser rivelano un primo sguardo ai cattivi Salem’s Seven

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I Marvel Studios hanno condiviso sui social media due nuovi teaser promozionali di Agatha All Along che, oltre a riportarci a Westview per un piccolo viaggio nella memoria di WandaVision, ci danno un primo inquietante sguardo ai cattivi Salem’s Seven. Questi cattivi mutaforma erano i figli di Nicholas Scratch (quindi nipoti di Agatha). Erano esseri umani dotati di poteri magici che avevano la capacità di trasformarsi in creature ibride/demoniache animali.

Non sappiamo se la serie Disney+ introdurrà lo stesso gruppo di personaggi, ma nei fumetti la squadra era composta da Vertigo, Brutacus, Gazelle, Hydron, Reptilla, Thornn e Vakume. Il cast non è stato confermato, ma si dice che i membri dei Sette di Salem saranno interpretati da Okwui Okpokwasili, Bethany Curry, Athena Perample, Marina Mazepa, Britta Grant, Chau Naumova e Alicia Vela-Bailey. Alla fine si scoprirà che i Sette sono al servizio di Mefisto?

Quello che sappiamo su Agatha All Along

Agatha All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di WandaVision, tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor), Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David Payton (John Collins), David Lengel (Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon), Amos Glick (Dennis), Brian Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes (Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone, Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e Maria Dizzia.

Pochi dettagli ufficiali sono stati rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff (o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è “reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness – ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della donna che ha ucciso le loro madri. Agatha All Along debutterà su Disney+ il 18 settembre.

The Order con Jude Law in concorso a Venezia 81

The Order con Jude Law in concorso a Venezia 81

Sarà presentato questa sera in concorso all’ll’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica The Order di Justin Kurzel con protagonista Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett e Marc Maron.

Justin Kurzel parlando del film ha commentato: “Di fronte al Campidoglio, il 6 gennaio 2021, sono stati appesi dei cappi a imitazione dell’immaginaria insurrezione descritta in The Turner Diaries, un romanzo degli anni Settanta: il primo piano generale di terrorismo interno in America. The Order è una caccia all’uomo nelle profondità di quell’odio, un presagio di un’America divisa, un colpo di avvertimento di ciò che è stato e di ciò che potrebbe accadere“.

La trama di The Order

Nel 1983 una serie sempre più violenta di rapine in banca, operazioni di contraffazione e rapine a mezzi blindati sta instillando il terrore nel nordovest degli Stati Uniti. Tra la confusione delle forze dell’ordine che si affannano per trovare risposte, un solitario agente dell’FBI di stanza nella pittoresca e sonnolenta cittadina di Coeur d’Alene, in Idaho, giunge alla conclusione che non si tratta di criminali comuni assetati di denaro, ma di un gruppo di pericolosi terroristi interni al seguito di un leader radicale e carismatico, che stanno tramando una devastante guerra contro il governo degli Stati Uniti.

Campo di battaglia con Alessandro Borghi in concorso a Venezia 81

Oggi sarà presentato il primo film in Concorso di Venezia 81 Campo di battaglia di Gianni Amelio con protagonisti Alessandro Borghi, Gabriel Montesi, Federica Rosellini, Giovanni Scotti, Vince Vivenzio, Alberto Cracco, Luca Lazzareschi e Maria Grazia Plos, Rita Bosello.

L’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica presenta il primo film italiano Campo di battaglia. Sul finire della Prima guerra mondiale, due ufficiali medici amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però sono impostori che si sono procurati da soli le ferite e che farebbero di tutto per non tornare a combattere. Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro. Giulio, apparentemente più comprensivo e tollerante, è a disagio alla vista del sangue, è più portato per la ricerca e avrebbe voluto diventare un biologo. Anna, amica di entrambi dai tempi dell’università, fa la volontaria alla Croce Rossa: un duro lavoro che affronta con determinazione, consapevole che è il prezzo che sta pagando per il fatto di essere una donna.

Laurearsi in medicina era infatti difficilissimo a quei tempi per una donna senza una famiglia influente alle spalle. Qualcosa di strano accade intanto tra i malati: molti si aggravano misteriosamente. È possibile che qualcuno stia provocando di proposito complicazioni alle loro ferite, perché i soldati vengano mandati a casa, anche storpi, anche mutilati, pur di non farli tornare al campo di battaglia. Nell’ospedale c’è dunque un sabotatore, di cui Anna è la prima a sospettare. Ma sul fronte di guerra, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde una specie di infezione che colpisce più delle armi nemiche. E presto contagia anche la popolazione civile…

Festival di Venezia 2024, le foto dal red con Nicole Kidman e Antonio Banderas

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Le foto dal red carpet del film Babygirl con Nicole Kidman e Antonio Banderas in concorso nell’ambito dell’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, Babygirl, il film diretto da Halina Reijn con protagonisti anche Harris Dickinson, Antonio Banderas, Sophie Wildee e Esther McGregor. Ecco tutte le foto sul red carpet: 

Su Baby Girl, la regista Halina Reijn ha dichiarato: “Abbiamo tutti una piccola scatola nera piena di fantasie proibite che potremmo non confessare mai a nessuno. Sono affascinata dalla dualità della natura umana e questo film è un tentativo di far luce, senza giudicare, sulle forze contrapposte che compongono le nostre personalità. Per me il femminismo è la libertà di studiare la vulnerabilità, l’amore, la vergogna, la rabbia e la bestia interiore di una donna. Invecchiare significa affrontare l’infinità del tutto. Nella mezza età non possiamo più nasconderci e siamo costrette ad affrontare i nostri demoni; più reprimiamo la nostra ombra, più pericoloso e dirompente può diventare il nostro comportamento. La relazione al centro di Babygirl consente a Romy e Samuel di mettere in scena la loro confusione riguardo a potere, genere, età, gerarchia e istinto animale. Nonostante i tabù, la gioia di quell’esplorazione è liberatoria e persino curativa.”

La trama di Baby Girl

Nel film Una potente amministratrice delegata mette a repentaglio la carriera e la famiglia quando inizia una torrida relazione con un suo stagista molto più giovane.

The Fantastic Four: First Steps, nuove foto dal set anticipano la Fantasticar

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La produzione de The Fantastic Four: First Steps è in corso nel Regno Unito e i paparazzi possono avvicinarsi solo in base alla qualità dello zoom dei loro droni! In quest’ultima serie di immagini, vediamo una folla di comparse che applaude il Fantasticar mentre decolla. Anche se non è presente fisicamente, il fotografo l’ha sentita nominare e gli attori sono stati nuovamente invitati ad applaudire quando è atterrata.

È interessante notare che Reed Richards (Pedro Pascal) e Sue Storm (Vanessa Kirby) stavano osservando da lontano (e in effetti sembrano proprio loro). Forse la folla sta festeggiando La Cosa (Ebon Moss-Bachrach), dato che spesso pilota la nave della squadra nei fumetti. In ogni caso, la rampa di lancio dell’Excelsior è quella su cui si trovano tutti, e questo sembra essere l’ennesimo segno che la Prima Famiglia Marvel sarà trattata come una celebrità amata nella loro realtà.

“Una delle cose che abbiamo deciso fin dall’inizio è stata quella di non fare una storia di origini”, ha dichiarato Matt Shakman, regista di The Fantastic Four: First Steps”, ha dichiarato il regista Matt Shakman. “Uno dei modi in cui la facciamo nostra è che non raccontiamo la storia di loro che salgono e vengono cambiati, e iniziamo la nostra storia [da lì]”. “C’è un sacco di narrazione ben nota che porta a quel momento, giusto? E poi si inventa la nuova storia partendo praticamente dalla fine del primo atto”.

“Noi abbiamo pensato: ‘Beh, iniziamo questa storia con un piede completamente nuovo’. Quindi stiamo iniziando da lì”. È sempre difficile indovinare cosa sta succedendo fuori dal contesto, ma sicuramente avrà più senso quando ci si siederà a guardare il reboot la prossima estate. Nel frattempo, potete dare un’occhiata alle nuove foto del set de The Fantastic Four: First Steps.

The Fantastic Four: First Steps – quello che c’è da sapere sul film

Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà The Fantastic Four: First Steps, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian SpringerPedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Fanno parte del cast anche Julia GarnerPaul Walter Hauser, John MalkovichNatasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film.

Trois Amies: recensione del film di Emmanuel Mouret – Venezia 81

Trois Amies: recensione del film di Emmanuel Mouret – Venezia 81

La vita è una continua sorpresa. Nel partecipare al suo gioco, ci troviamo spesso di fronte a incredibili colpi di scena o a dolorose cadute. Ma qualunque siano le esperienze vissute e i sentieri percorsi, ogni elemento contribuisce a definirci come esseri umani, con tutti i nostri pregi e difetti. Questo è il pilastro narrativo di Trois Amies, il nuovo film di Emmanuel Mouret in Concorso all’81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Un’opera che, nei personaggi e nelle dinamiche, richiama l’influenza di Woody Allen, da cui attinge a piene mani. Qui, tre amiche si confrontano in un gioco senza vincitori né vinti, in una pellicola che vuole essere quasi cinema antropologico, dove le relazioni e la condizione umana vengono messe sotto la lente d’ingrandimento. Prodotto da Moby Dick Films, ha come interpreti Camille Cottin, Sara Forestier e India Hair.

Trois Amies, la trama

Joan, Alice e Rebecca sono tre amiche che vivono a Lione, ciascuna con una vita sentimentale complessa e problematica. Joan non ama più suo marito Victor e, come emerge in seguito, non ha mai avuto una reale propensione per le relazioni durature. Alice, pur non amando il suo compagno Eric, considera la loro relazione sana, poiché le permette di non soffrire né di dipendere emotivamente da qualcuno. Rebecca, invece, ha una relazione segreta proprio con Eric, il fidanzato di Alice, e finge con le amiche di frequentare un uomo sposato di cui non svela l’identità. Quando Joan decide di lasciare Victor, il quale muore poco dopo, il dramma scatena una serie di eventi che sconvolgono la vita delle tre donne, costringendole a confrontarsi con un’esistenza che, dietro ogni angolo, riserva sempre qualche inattesa svolta.

Trois Amies

Essere o non essere?

Il regista transalpino tesse le fila di un racconto che, come anticipato, tenta di indagare le relazioni umane e le sue crepe. Partendo da un’amicizia intricata, ricca di segreti e menzogne, Mouret cerca di decostruire ogni singolo personaggio, per svelarne verità, incongruenze e ipocrisie. Gioca con i suoi protagonisti, e si percepisce il suo piacere nel seguirli e quasi tormentarli, per mettere in luce le loro debolezze e fragilità ma anche punti di forza.

Come su un palco teatrale, Joan, Alice e Rebecca si muovono alla ricerca della propria strada e del vero amore. Provano a rimanere fedeli a se stesse e alla loro amicizia, ma finiscono per commettere errori, inciampare e rialzarsi. Cercano di non nascondersi dietro il proprio imbarazzo e, anche quando credono di aver raggiunto una piena consapevolezza di sé, si scoprono ancora in evoluzione, fino ad accettarsi per ciò che sono realmente.

L’idea di base è buona: i temi sono interessanti e la comicità presente strappa più di una risata. Tuttavia, di Trois Amies non funziona l’esecuzione e lo sviluppo delle linee narrative. La pellicola manca di incisività e lascia la sensazione di non aver osato abbastanza, quando forse si sarebbe potuto spingere di più sul pedale dell’audacia. Una storia dunque troppo debole, che nel Concorso, rispetto ad altri film presenti in gara, scompare del tutto.

The Debt Collector – Il ritorno: trama, cast e curiosità sul film

Dei tanti film d’azione di serie B prodotti ogni anno – come ad esempio White Elephant o Castle Falls – ce ne sono alcuni che, riusciti ad ottenere un certo seguito e successo, hanno poi ottenuto anche il via libera ad un sequel. È il caso di The Debt Collector, film del 2018 di cui è poi stato realizzato il seguito The Debt Collector – Il ritorno nel 2020.  L’ex stuntman Jesse V. Johnson, autore di film cult  di questo genere come Triple Threat, Missione Vendetta e Savage Dog, torna dunque alla regia anche di questo sequel, riportando in scena i personaggi già comparsi nel precedente film.

Naturalmente prende qui vita un’avventura tutta nuova che spinge sull’acceleratore dell’azione e del divertimento, offrendo sequenze d’azione magnificamente coreografate e colpi di scena capacit di tenere viva l’attenzione. Con questo sequel, si rinnova inoltre la lunga collaborazione tra Johnson e l’attore Scott Adkins, giunti qui al loro ottavo film insieme. Un film che non manca di soddisfare ogni appassionato di questo genere, realizzato da maestri di questa tipologia di opere capaci di restituire molto con poco.

Grazie al suo passaggio televisivo, è ora dunque possibile recuperare questo film, sfortunatamente passato in sordina per via della pandemia da Covid-19. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori, ma anche in ciò che accadeva nel precedente lungometraggio. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Debt Collector - Il ritorno trama

Cosa accade in The Debt Collector

Nel film del 2018 facciamo la conoscenza di French, un artista marziale che per sbarcare il lunario accetta un lavoro come esattore della mafia. Fa di tutto per dare la caccia alle persone che devono soldi a Tommy, finché non incontra un barista che lo spinge a chiedersi se sia il caso di fare la cosa giusta. French, che ha bisogno di soldi per pagare i suoi debiti e chiede l’aiuto del suo socio, scoprirà sulla sua pelle che in questo mondo non può fidarsi di nessuno. Ben presto, si troverà dunque a dover lottare per rimanere vivo.

La trama di The Debt Collector – Il ritorno

In questo sequel ritroviamo French, l’istruttore di arti marziali, alle prese con l’ex pugile Sue. I due utilizzano la loro irruenza e la conoscenza delle arti marziali per portare a termine missioni ad alto rischio. L’obiettivo, questa volta, è un casinò di Las Vegas, la cui losca proprietaria ha un debito di diversi milioni di dollari. A complicare la situazione vi è però un boss della droga che vuole fare la pelle a French e quando i due soci si ritrovano inseguiti dai suoi scagnozzi, capiranno di dover tirare fuori tutte le loro competenze per lottare contro i nemici e salvarsi la vita.

The Debt Collector - Il ritorno cast

Il cast del film

Ad interpretare l’artista marziale French vi è nuovamente l’attore Scott Adkins, noto principalmente per aver interpretato il lottatore russo Yuri Boyka nella serie Undisputed ma visto anche in X-Men le origini: Wolverine nel ruolo dell’Arma XI e in John Wick 4 nel ruolo di Killa Harkan. Adkins è un artista marziale nella realtà e pratica discipline come il judo, taekwondo e kickboxing sin da ragazzo. Ha dunque eseguito personalmente tutte le scene di combattimento presenti nel film e in cui il suo personaggio è coinvolto, senza ricorrere dunque all’uso di controfigure.

Accanto a lui si ritrova Louis Mandylor, nuovamente nel ruolo di Sue. L’attore è noto per aver recitato anche in Rambo: Last Blood Memory. Vladimir Kulich, noto invece per il film The Equalizer – Il vendicatore, riprende qui il ruolo del boss della criminalità Tommy. Marina Sirtis è Mal Reese, mentre Ski Carr interpreta Molly X. Completano poi il cast Josef Cannon nel ruolo di Evo, Jermaine Jacox nel ruolo di Darius e Vernon Wells nel ruolo di Cyrus Skinner.

Il trailer di The Debt Collector – Il ritorno e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente presente nel palinsesto televisivo di venerdì 30 agosto alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

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