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Apple TV+ annuncia Down Cemetery Road, il nuovo thriller con Emma Thompson e Ruth Wilson

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Apple TV+ ha annunciato oggi Down Cemetery Road, il nuovo thriller interpretato e prodotto dal premio Oscar Emma Thompson, vincitrice anche di BAFTA, Golden Globe ed Emmy (“Il piacere è tutto mio”, “Ragione e sentimento”), che interpreta Zoë Boehm, un’investigatrice privata di Oxford in difficoltà; accanto a lei la vincitrice di due Golden Globe e di un Olivier Award, Ruth Wilson (“Luther”, “The Affair – Una relazione pericolosa”, “His Dark Materials – Queste oscure materie“) nel ruolo di Sarah Tucker, una donna ossessionata dalla sorte di una bambina che crede scomparsa. Morwenna Banks (“Funny Woman – Una reginetta in Tv”, “Miss You Already”, “Slow Horses”) è sceneggiatrice e produttrice esecutiva.

«Down Cemetery Road ha tutte le caratteristiche della scrittura divertente e pungente di Mick Herron e sono lieto che lo porteremo in vita per Apple TV+ grazie a un cast stellare», ha dichiarato Jay Hunt, direttore creativo di Apple TV+ per l’Europa. «Emma Thompson e Ruth Wilson ne faranno un’imperdibile compagna di “Slow Horses” nell’offerta del nostro servizio».

La trama di Down Cemetery Road

Quando una casa esplode in un tranquillo sobborgo di Oxford e una ragazzina scompare, la vicina di casa Sarah Tucker diventa tormentata dall’idea di ritrovarla, al punto da chiedere aiuto all’investigatrice privata Zoë Boehm. Zoë e Sarah si trovano improvvisamente coinvolte in un complesso intrigo che rivela che persone a lungo credute morte sono ancora tra i vivi, mentre i vivi si stanno rapidamente unendo ai morti.

La serie Down Cemetery Road è prodotta esecutivamente da Jamie Laurenson, Hakan Kousetta e Tom Nash della 60Forty Films, insieme ai produttori esecutivi Morwenna Banks, Emma Thompson e l’autore di “Down Cemetery Road” Mick Herron. Natalie Bailey (“Audrey”, “Bay of Fires”, “Run”) è la regista principale della serie.

Down Cemetery Road si aggiunge a “Slow Horses“, la dramedy di spionaggio e plurinominata ai BAFTA con il premio Oscar Gary Oldman, recentemente rinnovata per una nuova stagione di cui la Banks è anche autrice, basata sulla celebre serie di libri di Mick Herron “Slow Horses“.

Anthracite: la vera storia dietro la serie Netflix

Anthracite: la vera storia dietro la serie Netflix

Dal 10 aprile su Netflix è disponibile la miniserie Anthracite, ideata da Fanny Robert, Maxime Berthemy e Mehdi Ouahab, è questa produzione francese che ruota attorno a un’agguerrita caccia alla scoperta del misterioso guru di una setta. Questo racconto di genere thriller offre dunque numerosi brividi, mentre ripercorre anche una vicenda realmente avvenuta che negli anni Novanta sconvolse il mondo intero. Elementi particolarmente accattivanti, che hanno permesso alla serie di divenire una delle più viste sulla piattaforma.

Per gli appassionati del genere, si tratta infatti di un titolo da non perdere, che offre grandi misteri da risolvere e intricate vicende con personaggi di cui è difficile potersi fidare. Con un totale di 6 episodi, è inoltre una visione rapida ma memorabile, che rimane a lungo nella mente dello spettatore per via dei forti temi trattati. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Anthracite. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera a cui la serie si ispira.

La trama e il cast di Anthracite

Nel 1994, il leader della setta degli Écrins, Caleb Johannson, viene assalito da una squadra SWAT davanti alla sua casa sulle Alpi francesi, piena di membri della setta. Mentre i poliziotti gli dicono che è in arresto per l’omicidio rituale della diciassettenne Roxane Vail, egli inizia a sanguinare copiosamente dalla bocca. All’interno, tutti i presenti vengono trovati morti. 30 anni dopo, Ida, leader di un forum di investigazione sul web, viene gettata nel caos quando il padre reporter, Solal, il quale sta indagando sul culto degli Écrins, che tutti pensano abbia cessato di esistere anni fa, viene rapito.

Nella speranza di trovare indizi sulla sua posizione, Ida rintraccia il telefono del padre a Lévionna, dove sono avvenuti gli omicidi. Lì, nella stanza d’albergo del padre, si imbatte in una foto di Jaro in un fascicolo di indagine sulla setta e lo rintraccia subito. Ida scopre anche che lo stesso Johannson, ora ricoverato in un ospedale psichiatrico, vuole incontrare Jaro per ragioni sconosciute. Così, la ragazza coinvolge Jaro nell’indagine per scoprire dove si trova suo padre e perché così tante persone hanno iniziato a scomparire nella città natale della setta.

L’attrice Noémie Schmidt ricopre il ruolo di Ida Heilman, mentre Hatik recita nel ruolo di Jaro Gatsi, un uomo dal passato misterioso. L’attore italiano Stefano Cassetti, visto anche in Noi credevamoAngel Face, interpreta Caleb Johansson, il leader del culto degli Écrins, mentre Jean-Marc Barr interpreta il ruolo di Solal Heilman, il reporter padre di Ida. Completano il cast Nicolas Godart nel ruolo di Roméo Deluca, collega di Jaro, Camille Lou nel ruolo della detective Giovanna Deluca e Florence Muller nel ruolo di Marie Chevallier, coinquilino di Jaro.

Anthracite trama
Foto di Thibault Grabherr/Netflix. Copyright © 2023 Netflix, Inc.

La storia vera dietro la serie

La narrazione di Anthracite è fittizia, ma l’ideatrice e co-sceneggiatrice Fanny Robert ha rivelato di essersi ispirata a un vero suicidio di massa avvenuto nelle Alpi francesi nel 1995. La situazione, orribile e inquietante, ha visto le autorità trovare i corpi di sedici membri di una setta, disposti in quella che è stata ipotizzata come una formazione stellare occulta. Il suicidio di massa sembrava emulare i rituali associati a un’organizzazione nota come Ordine del Tempio Solare, originaria di Ginevra. La controversa setta è apparsa nel 1984 e avrebbe emulato le attività dei Cavalieri Templari.

L’Ordine del Tempio Solare è stato fondato da Luc Jouret e Joseph Di Mambro nel 1984. Jouret era un omeopata belga che praticava la medicina alternativa e teneva conferenze sulla natura della spiritualità. Di Mambro, invece, era un gioielliere che in passato era stato condannato per frode, oltre a essere un esoterista. I due si incontrano e, sfruttando i contatti precedenti e i gruppi in cui erano coinvolti, formano l’Ordine del Tempio Solare. Le riunioni prevedono vari rituali ispirati agli insegnamenti delle filosofie New Age e della Teosofia.

È stato riferito che i vari gruppi erano composti da tre o quattrocento membri. Ben presto, però, l’Ordine del Tempio Solare è finito al centro di attenzioni indesiderate, in quanto le accuse di frode, traffico d’armi e appropriazione indebita cominciarono ad affliggere le sue fondazioni. Alla fine, per sfuggire a queste accuse, i fondatori del gruppo avrebbero istigato suicidi e omicidi di massa, che avrebbero portato a misure più severe contro tali gruppi in tutta Europa. Tra l’ottobre del 1994 e il 23 marzo del 1997 vennero infatti ritrovati ben 74 cadaveri di persone legate all’Ordine.

Il trailer di Anthracite e come vedere la serie su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Anthracite unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 3° posto della Top 10 delle serie più viste sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Il Santone 2 – #lepiùbellefrasidioscio, in arrivo la seconda stagione su RaiPlay

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C’è un nuovo Santone a Centocelle… ed è donna! Torna con la seconda stagione la serie RaiPlay Original Il Santone 2 – #lepiùbellefrasidioscio, una produzione Stand By Me in collaborazione con Rai Fiction. Otto episodi da 30 minuti ciascuno disponibili in boxset da venerdì 19 aprile 2024 in esclusiva su RaiPlay.

La brillante serie comedy diretta da Laura Muscardin e ispirata a Oscio, il celebre personaggio creato da Federico Palmaroli e fenomeno social da 2 milioni di follower, vede diventare protagonista assoluta delle nuove puntate Carlotta Natoli nei panni di Teresa Baroni. Nel cast anche la new entry Francesco Paolantoni, accanto ai volti amati della prima stagione: Rossella Brescia, Beatrice De Mei, Chiara Bassermann, Alessandro Bertoncini, Fabrizio Giannini, Davide Devenuto, Alessandro Riceci, Guia Jelo, Daniela Terreri, Alessio Sakara, Claudio Segaluscio.

La seconda stagione – scritta da Federico Palmaroli, Valerio Vestoso, Alessandro Bosi, Mary Stella Brugiati, Serena Tateo e Simona Ercolani – inizia a un anno dalla scomparsa del Santone: ad assumere inaspettatamente la “guida spirituale” di Centocelle e a indossare il mundu di Enzo sarà sua moglie Teresa (Carlotta Natoli), rimasta sola con la figlia Novella (Beatrice De Mei) che vorrebbe lasciare il quartiere e trasferirsi all’EUR ed è ancora legata sentimentalmente a Mirko (Claudio Segaluscio).

Donna, madre e ora Santona, Teresa dovrà lottare per affermarsi nel quartiere contro the Only Oscio (Francesco Paolantoni), uno pseudo santone di origine napoletana che si spaccia per la reincarnazione di Enzo e che intende sfruttare Centocelle per pagare i suoi debiti con una boss della malavita, l’ex fidanzata Nocciolina (Antonella Stefanucci), abbandonata all’altare e ora assetata di vendetta. In poco tempo, the Only Oscio riuscirà a irretire gli abitanti del quartiere, portando dalla sua parte anche vecchi amici di Enzo, come Carlo Crack (Alessandro Bertoncini), Stefano (Fabrizio Giannini) e Pietro (Davide Devenuto). A complicare la situazione, il ritorno a Centocelle della pugliese Cosima (Rossella Brescia), pronta a rivestire i panni del suo alter ego Jacqueline, agguerrita agente dello showbusiness, dopo un’infelice parentesi agreste nelle sue terre natali. Nel frattempo, Igor (Alessio Sakara) ha lasciato il mondo criminale ed è diventato agente immobiliare, mentre la sua compagna Fabiola (Chiara Bassermann) è pronta ad aprire una nuova attività, prima un centro estetico e poi il “gin yoga”.

La trama dell seconda stagione di Il Santone 2 – #lepiùbellefrasidioscio

La nuova stagione, che vede anche un cameo del cantante neomelodico Antoine, continua a raccontare in modo satirico con ironia e leggerezza gioie e dolori della periferia italiana e in generale della società contemporanea, toccando temi come il lato oscuro della popolarità, la potenza della viralità, il senso di appartenenza alla comunità, la necessità di una guida, le speranze per il futuro, attraverso un linguaggio che introduce un melting pot di comicità tutte italiane, da quella romana della Santona Carlotta Natoli, a quella pugliese, inaspettata, di Rossella Brescia, fino a quella napoletana di Francesco Paolantoni.

Il Santone 2 – #lepiùbellefrasidioscio è una produzione Stand By Me in collaborazione con Rai Fiction. Scritta da Federico Palmaroli, Valerio Vestoso, Alessandro Bosi, Mary Stella Brugiati, Serena Tateo e Simona Ercolani. Da un’idea di Giorgia Cardaci. Prodotta da Simona Ercolani e Teresa Carducci. Produttori esecutivi Stand By Me Grazia Assenza, Riccardo Chiattelli e Tommaso Vecchio. Produttori RAI Leonardo Ferrara, Emanuele Cotumaccio e Laura Massacra. Regia di Laura Muscardin.

Lucca Comics & Games omaggia il Giro d’Italia 2024

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Lucca Comics & Games omaggia il Giro d’Italia 2024

Lucca si tinge di rosa con la 5° Tappa del Giro d’Italia 2024, che arriverà a Lucca mercoledì 8 maggio 2024, dopo 39 anni di assenza. Un momento sportivo significativo e attesissimo, a cui parteciperà anche Lucca Crea, con alcune iniziative speciali powered by Lucca Comics & Games.

In particolare saranno due le attività capaci di attirare l’attenzione degli appassionati di ciclismo, ma anche del grande pubblico e dei cittadini. Lucca Comics & Games omaggerà la corsa a tappe con la mostra “Karl Kopinski: Wearing the Pink” e con 12 giganti installazioni artistiche. 

Nella chiesa di San Franceschetto (in p.za San Francesco con inaugurazione il 3 maggio), mettendo a frutto la grande esperienza maturata negli anni, Lucca Comics & Games realizzerà la mostra “Karl Kopinski: Wearing the Pink”, dedicata all’omonimo artista inglese, che lavora nell’industria dell’illustrazione dal 1997 e ha raggiunto i vertici del settore, nominato al BP Portrait Award – uno dei premi più importanti per ritrattisti – e con un enorme seguito social.

Grande appassionato di ciclismo e amico storico di Lucca Comics & Games, Kopinski ha creato una serie di ritratti degli eroi dei pedali, che appartengono alla storia del ciclismo tra i quali: Gino Bartali, Fausto Coppi, Francesco Moser, Marco PantaniEddy Merckx e campioni contemporanei che si sono fatti largo nei nostri cuori come Mark CavendishBob Jungels, Bradley Wiggins e Tadej Pogačar.

Una tappa lunga dieci anni, un traguardo a lungo atteso e conquistato con costanza e caparbietà. Come nelle grandi corse a tappe. Da quando abbiamo incontrato Karl Kopinski, e conosciuto la sua dimensione legata all’arte contemporanea, abbiamo voluto realizzare questa mostra, assieme ai curatori Roberto IraceLuca Bitonte e Antonio Rama. Oggi, finalmente ci siamo, e come una squadra di gregari siamo orgogliosi di aver tirato la volata al grande maestro inglese che finalmente, qui, nella sua Lucca, indosserà il rosa!” racconta Emanuele Vietina, direttore di Lucca Comics & Games.

La mostra, visitabile a ingresso gratuito dalle 17.00 di venerdì 3 maggio a domenica 12 maggio, esplorerà anche il rapporto d’affetto dell’artista con la città di Lucca e il festival Lucca Comics & Games, arricchendo l’esposizione con gli originali del poster della manifestazione realizzata proprio da Kopinski nel 2015 e il Grog del 2023, la rivisitazione realizzata dall’artista della mascotte di Lucca Games che l’anno scorso ha compiuto 30 anni.

Non mancherà il prezioso catalogo dedicato all’esposizione, acquistabile presso gli spazi espositivi, stampato in collaborazione con CMON, azienda leader del settore gioco e grandi amici dello stesso Karl Kopinski e del festival.

Ad accompagnare la mostra, nelle principali piazze della città, nel tardo pomeriggio del 30 aprile faranno la loro apparizione in città dodici memorabili biglie giganti, installate in quattro luoghi: San Michele, San Frediano, San Francesco e di fronte al Caffè delle Mura. Grandi installazioni trasparenti e colorate, di cui alcune alte fino a sei metri in piazza San Michele e fino a quattro metri sulle mura, per richiamare alla memoria le biglie che tanti di noi hanno utilizzato per giocare sulla spiaggia da bambini, e nelle quali saranno posizionati i ritratti degli eroi dei pedali, interpretati proprio attraverso l’arte di Karl Kopinski.

Appuntamento al 30 aprile con le biglie giganti e al 3 maggio, ore 17.00, per l’inaugurazione della mostra.

10 momenti del MCU che non avrebbero mai superato le più vecchie regole della censura dei fumetti

L’universo cinematografico Marvel non è esattamente noto per essere innovativo, ma il franchise crollerebbe letteralmente sotto le restrizioni delle più vecchie regole di censura della Marvel Comics, quelle dettate dal famoso Comics Code Authority. Il codice di condotta ha posto severe restrizioni sui tipi di narrazione che le principali società di fumetti potevano portare avanti negli anni ’50.

Guardare i film dell’universo cinematografico Marvel attraverso la lente delle regole originali della Comics Code Authority dipinge un quadro interessante. L’MCU ha la reputazione di essere un franchise commerciabile in massa e per famiglie, ma secondo gli antichi standard dell’originale CCA pubblicato nel 1954, i film sono in realtà più che scandalosi! Ecco i momenti del MCU che non avrebbero mai superato le regole della censura per fumetti degli anni ’50.

Il Time Heist – Per quanto divertente, la “rapina temporale” è ancora tecnicamente un crimine

Un inaspettato momento di leggerezza dopo la cupa introduzione a Avengers: Endgame, la “rapina temporale” è un momento divertente attraverso i più grandi successi del MCU mentre i Vendicatori lottano per reclamare le Gemme dell’Infinito in diversi momenti nel tempo. Ideato nientemeno che dal ladro presente della squadra, Ant-Man, il Time Heist ha fatto sì che i Vendicatori, che normalmente si fanno notare, adottassero furtività e astuzia per rubare le varie pietre. Sorprendentemente, secondo le regole della Comics Code Authority l’intera sottotrama avrebbe dovuto essere eliminata dalla sceneggiatura di Endgame.

Per quanto divertente sia guardare il Time Heist, è facile dimenticare che tecnicamente si tratta di un comportamento criminale. Anche se è nel passato, i Vendicatori derubano le autorità governative come lo S.H.I.E.L.D. e perfino la famiglia reale di Asgard. Secondo una riga del Codice, “I crimini non devono mai essere presentati in modo tale da creare simpatia per il criminale”, il che significa che i Vendicatori sarebbero sfortunati a infrangere la legge, anche solo per salvare metà dell’universo.

La tortura di Doctor Strange – Atti così brutali sono vietati dal CCA

In una delle scene più brutali del MCU, Doctor Strange viene torturato dal signore della guerra telecinetico dell’Ordine Nero di Thanos, Ebony Maw. Il despota alieno riesce a rendere relativamente breve gli sforzi combinati di Doctor Strange e Iron Man, portando via il primo per interrogarlo sulla sua astronave e sbloccare l’incantesimo vincolante dell’Occhio di Agomotto. I metodi brutali di Maw prevedono la tortura di Strange con centinaia di piccoli aghi telecinetici, creando un’immagine davvero terrificante.

Non capita spesso che l’MCU ricorra a rappresentare la violenza in modo così doloroso, ma in quei casi, la Comics Code Authority si metterebbe sicuramente in discussione. La tortura in particolare sembrava essere un punto dolente per il sistema di regole, che stabiliva che “le scene di tortura brutale, eccessivi e inutili scontri con coltelli e armi da fuoco, agonia fisica, crimini cruenti e raccapriccianti devono essere eliminati”. La tortura di Dottor Strange per mano di Ebony Maw rientra sicuramente in questo ombrello.

Gli zombie di Waht If…? – Il codice dei fumetti aveva un problema particolare con il cannibalismo dei non morti

Marvel ZombiesBasato sul famigerato fumetto Marvel Zombies, in cui un virus devastava l’universo dei supereroi, What If…? Zombie?! ha adattato la stessa idea nel MCU. Di gran lunga una delle voci più cruente dell’intero franchise, la Comics Code Authority avrebbe alcuni ovvi scrupoli con l’episodio a causa del livello di violenza rappresentato. Ma oltre alla violenza in sé, il codice sembrava nutrire anche un particolare disprezzo per i morti che camminano in generale.

Una riga si esprimeva in particolare contro “Scene che trattano o strumenti associati a morti che camminano”, ammonendo poi sulla presenza di demoni e sul cannibalismo. Ciò significa che l’intero concetto di Marvel Zombies sarebbe stato completamente fuori discussione. Anche se l’MCU potrebbe trovare un modo per far funzionare gli zombi senza sangue, le autorità sono esplicite riguardo al semplice concetto di non morti.

I Love Bots in Guardiani della Galassia Vol. 2 – una delle implicazioni più volgari dell’Universo Marvel

L’ambientazione di sfondo di una scena relativamente dimenticabile in Guardiani della Galassia Vol. 2 era onestamente una sfida per le normali pratiche di censura dell’MCU, per non parlare della Comics Code Authority. Quando Yondu incontra Stakar, trova lui e il suo clan che godono dei servizi dell’Iron Lotus sul pianeta innevato Contraxia. Non sorprende che per i Devastatori l’Iron Lotus sia un bordello popolato da cortigiane robotiche incaricate di “intrattenere” gli avventori della taverna.

Di tutti i molti pianeti esotici visitati dalla serie Guardiani della Galassia, Contraxia finisce per essere uno dei più volgari, con prostitute androidi seminude che si muovono sullo sfondo. Ovviamente, questo tipo di costruzione del mondo toccherebbe i nervi dell’autorità asessuata del Codice dei fumetti, sempre vigile su argomenti così scandalosi che offuscano le menti dei giovani lettori di fumetti. È sicuro dire che questa scena non sarebbe mai apparsa nel MCU se si fosse stati severi seguendo le regole del CCA.

La rivelazione del titolo di Werewolf By Night – il corto sarebbe stato scartato solo in fase di presentazione

Gael Garcìa Bernal in LicantropusMentre singole scene, trame o addirittura episodi di show sarebbero stati tagliati sotto la restrittiva del CCA, un progetto in particolare avrebbe dovuto essere completamente demolito. Werewolf By Night, primo progetto a tema horror della Marvel, realizzato per Disney+, raccontava la storia di un licantropo con un’audace fotografia in bianco e nero. Il cortometraggio non è privo di momenti brutali che avrebbero innescato un intervento da parte dell’Autorità, ma il concetto da solo avrebbe reso l’MCU motivo di radiazione dall’albo.

Stranamente, nella stessa riga che vieta l’uso dei morti viventi, la Comics Code Authority ha dichiarato che “vampiri, vampirismo, ghoul, cannibalismo e lupo mannaro sono proibiti”. Le regole dei fumetti degli anni ’50 erano così fissate nel separare i supereroi dall’horror che persino i lupi mannari non potevano aggirarsi sotto lo stendardo della Marvel.

La “bomba F” di Guardiani della Galassia vol. 3 – Il terzo film dei Guardiani è entrato nella storia del franchise per quella volgarità

Guardiani della Galassia Vol. 3Mantenendo un track record coerente di film PG-13, il Marvel Cinematic Universe non aveva osato molto con il suo vocabolario fino all’uscita di Guardiani della Galassia vol. 3. Nonostante i film PG-13 di solito possano contenere una singola bomba F secondo le regole di classificazione dei film della Classification and Ratings Administration, l’MCU non ne ha mai veramente approfittato fino a quel momento. Naturalmente, è Star-Lord che ha l’onore di essere il primo personaggio del MCU a pronunciare questa parolaccia sullo schermo, ma la vecchia Comics Code Authority non avrebbe approvato.

Le volgarità erano un argomento delicato ai tempi, e gli scrittori di fumetti dovevano stare attenti quando osavano inserire qualche imprecazione nei loro dialoghi. Secondo le vecchie linee guida, “sono vietate parolacce, oscenità, volgarità o parole o simboli che abbiano acquisito significati indesiderabili”. Ciò significa che le battute del MCU avrebbero dovuto rimanere ancora più pulite di quanto lo fossero già prima di Guardiani della Galassia Vol. 3.

Wanda uccide gli Illuminati – le orribili morti della squadra di supereroi non avrebbero mai visto la luce

Scarlet Witch Wanda Maximoff MCUPoche scene nella storia dell’universo cinematografico Marvel avrebbero infranto così tanti principi fondamentali della Comics Code Authority in una sola volta come lo scontro mortale di Scarlet Witch con gli Illuminati in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Wanda Maximoff riesce a eliminare uno per uno una serie di potenti avversari, con alcune morti creativamente raccapriccianti. Secondo la vecchia normativa questo sarebbe stato segnalato per molteplici reati.

Per prima cosa, anche Scarlet Witch vincendo questa battaglia avrebbe potuto rappresentare una narrazione troppo precaria secondo le vecchie regole, che preferivano un eroe vittorioso in tutti i casi possibili. In secondo luogo, alcune delle uccisioni più brutali eseguite in questa scena, come Mr. Fantastic che viene trasformato in spaghetti o Black Bolt il cui cranio si frantuma a causa del contraccolpo del suo stesso potere sigillato, verrebbero sicuramente esaminati. È una fortuna per il pubblico che l’MCU non sia vincolato a regole arcaiche come queste, durante la stesura di alcune delle scene di combattimento più creative.

Capitan America fa uscire i suoi amici di prigione – Steve Rogers non può infrangere le regole

Chris Evans in Avengers Infinity WarNonostante rappresenti gli interessi del governo degli Stati Uniti più di ogni altro supereroe, Capitan America ha una storia sorprendentemente travagliata con l’autorità. L’universo cinematografico Marvel di certo non si è tirato indietro, poiché la trama del fumetto Guerra Civile, in cui Capitan America sfida apertamente il governo degli Stati Uniti, è stata liberamente adattata nel film Capitan America: Civil War. L’intera trama si troverebbe su un ghiaccio incredibilmente sottile secondo le vecchie regole, con una scena in particolare sicuramente incompatibile con le norme del CCA.

In un breve momento post-credits, è implicito che Capitan America riesce a far evadere i compagni cospiratori Occhio di Falco, Ant-Man e Falcon dalla Zattera, una delle prigioni più sicure del mondo intero. Ciò entrerebbe direttamente in conflitto con il desiderio della Comics Code Authority che i supereroi non “promuovano mai la sfiducia nei confronti delle forze della legge e della giustizia”, indipendentemente dalle circostanze. La breve esperienza di Steve nei panni del famigerato Nomad non sarebbe mai stata consentita in un MCU governato da queste regole.

La scena di quasi nudo di Thor – Il fan service sfacciato è sgradito ai sensi del CCA

Thor MCULe incredibili trasformazioni di Thor di Chris Hemsworth sono leggenda nell’MCU, e l’attore infatti presenta uno dei fisici più impressionanti di qualsiasi personaggio Marvel. Sfortunatamente per lui, il suo corpo viene spesso utilizzato a scopo comico nei suoi film, come dimostrato in Thor: Love and Thunder quando Zeus fa saltare il magro travestimento di Thor per rivelare la sua divinità a uno stadio pieno di spettatori. Si può dire con certezza che questo umorismo incentrato sulla nudità non passerebbe indisturbato sotto l’occhio vigile della Comics Code Authority.

Le regole del 1954 prevedevano una politica di tolleranza zero molto chiara sulla nudità, sottolineando che “la nudità in qualsiasi forma è vietata, così come l’esposizione indecente o indebita”. Che fosse maschile o femminile, usato in uno scherzo o in una scena di sesso reale, la nudità o la quasi-nudità non avrebbe avuto successo. Anche se l’universo cinematografico Marvel non è mai arrivato al punto di mostrare nudi espliciti completamente frontali, in linea con la scena di Thor: Love and Thunder, in cui le aree più private di Thor sono sempre opportunamente bloccate da un’inquadratura intelligente e dal posizionamento degli oggetti, non sarebbe ancora mai alla distribuzione.

Il piano del barone Zemo funziona – Non sarebbe piacevole, secondo le vecchie linee guida, far vincere il cattivo

Di tutti i cattivi del MCU che hanno effettivamente vinto, pochi hanno ottenuto una vittoria così definitiva come il Barone Zemo. In cerca di vendetta sui Vendicatori per il loro ruolo nella morte della sua famiglia, il barone Zemo escogitò un intricato piano per mettere la squadra di supereroi l’uno contro l’altro, portando con successo alla disgregazione della squadra e alla quasi morte di Tony Stark e Steve Rogers. Se non fosse stato per l’arrivo di Thanos sulla Terra, fornendo loro un nemico comune contro cui unirsi, è molto probabile che i Vendicatori non si sarebbero mai riuniti.

Secondo le vecchie regole della Comics Code Authority, è improbabile che il barone Zemo sarebbe riuscito a farla franca con il suo piano. Il codice insisteva sul fatto che “In ogni caso il bene trionferà sul male e il criminale sarà punito per i suoi misfatti”. Anche se il barone Zemo alla fine trascorrerà il resto della sua vita in prigione, il grado di successo con cui il suo piano ha funzionato avrebbe messo l’MCU nei guai con la Comics Code Authority se avessero dovuto rispettare le sue regole.

Quinzaine des Réalisateurs 2024: svelato il programma per Cannes 2024

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Dopo il programma della Semaine de la Critique, anche la Quinzaine des Réalisateurs ha annunciato la sua line-up per il prossimo Festival di Cannes 2024. La sezione, lanciata nel 1969 e supervisionata dalla Gilda dei registi francesi, presenterà 21 lungometraggi e 10 cortometraggi. Questa selezione è la seconda per il Delegato Generale Julien Rejl, che ha assunto l’incarico lo scorso anno.

Quinzaine des Réalisateurs 2024 Line-Up

Feature Films

This Life Of Mine (Ma Vie Ma GueuleOPENING FILM
Dir.Sophie Fillières
(France)

In His Own Image (A Son Image)
Dir. Thierry de Peretti
(France)

Christmas Eve In Miller’s Point
Dir. de Tyler Taormina
(U.S)

Desert of Namibia (Namibia no sabaku)
Dir. Yôko Yamanaka
(Japan)

East of Noon (Sharq 12)
Dir. Hala Elkoussy
(Egypt)

Eat The Night
Dir. Caroline Poggi & Jonathan Vinel
(France)

Eephus *
Dir. Carson Lund
(U.S.)

Gazer *
Dir. Ryan J. Sloan
(U.S)

Ghost cat anzu (Bakeneko Anzu-chan / Anzu, chat-fantôme)
Dir. Yôko Kuno & Nobuhiro Yamashita
(Japan)

Dir. India Donaldson
(U.S.)

Mongrel (白衣蒼狗) *
Dir. Chiang Wei Liang & You Qiao Yin
(Taiwan)

Visiting Hours (La Prisonnière De bordeaux)
Dir.Patricia Mazuy
(France)

Savanna and the Mountain (A savana e a montanha)
Dir. Paulo Carneiro (Portugal)

Sister Midnight
Dir.Karan Kandhari
(India)

Something Old, Something New, Something Borrowed (Algo viejo, algo nuevo, algo prestado)
Dir. Hernán Rosselli
(Argentina)

The Falling Sky (A queda do céu)
Dir. Eryk Rocha & Gabriela Carneiro da Cunha
(Brazil)

The Hyperboreans (Los hiperbóreos)
Dir. Cristóbal León & Joaquín Cociña
(Chile)

To A Land Unknown
Dir.Mahdi Fleifel
(Palestine, Denmark)

The Other Way Around
Dir. de Jonás Trueba (Spain)

Universal Language (Une Langue Universelle)
Dir. Matthew Rankin (Canada)

Plastic Guns (Pistolets en Plastique) FIlm di Chiusura
Dir. Jean-Christophe Meurisse
(France)

Special Screening

American Stories: Food, Family and Philosophy
Dir. Chantal Akerman
(Belgium)

Short Films

Après Le Soleil (After the Sun)
Dir. Rayane Mcirdi (France, Algérie / Algeria)

Extremely short (Totemo mijikai)
Dir. Maryam Tafakory (Japon / Japan)

Immaculata
Dir. Kim Lêa Sakkal (Liban / Lebanon)

Antoine, Élise and Léandre (Les Météos d’Antoine)
Dir. Jules Follet (France)

Mulberry Fields (Một lần dang dở)
Dir. Nguyễn Trung Nghĩa (Vietnam)

Our Own Shadow (Nuestra sombra)
Dir. Agustina Sánchez Gavier (Argentine / Argentina)

The Moving Garden (O jardim em movimento)
Dir. Inês Lima (Portugal)

Very Gentle Work (Travail très soigné)
Dir.  Nate Lavey
(U.S.)

When The Land Runs Away (Quando a terra foge)
Dir. Frederico Lobo (Portugal)

Cattiverie a domicilio: recensione del film di Thea Sharrock

Cattiverie a domicilio: recensione del film di Thea Sharrock

C’è una cascata di lettere. Sono tante, tutte bianche, con il sigillo di ceralacca. Sono lettere diaboliche, che contengono oscenità, ma ancora nessuno lo sa. Quello che però ci viene detto, all’inizio di Cattiverie a domicilio, è che “questa è una storia più vera di quanto si pensi”. E allora bisogna prestare la massima attenzione. Perché il film di Thea Sharrock, pur essendo in costume e ambientato nell’Inghilterra degli anni ’20, sembra raccontarci qualcosa che ancora oggi accade, ma con strumenti diversi. Se prima c’era un foglio bianco e una penna velenosa attraverso cui imprimere fiumi di parolacce, insulti e caroselli di epiteti molto fantasiosi, adesso ci sono i social network che danno massima libertà di espressione (a volte purtroppo).

La ragione dietro un palese atteggiamento di sfogo non è cambiata nonostante gli anni e ha radici diverse: c’è chi lo fa per colmare la noia o l’insoddisfazione, magari riversando la propria frustrazione sulle bacheche di Facebook o attraverso commenti sotto i post di qualcun altro, e c’è chi – come nel caso della Edith di Cattiverie a domicilio – lo fa per liberarsi da uno stato di repressione vissuto fra le mura di una casa che più sembra una prigione. La regista, perciò, partendo da una storia dal respiro universale e attuale, costruisce una commedia irriverente d’effetto pur con qualche incrinatura in alcuni passaggi di sceneggiatura, e il cui baricentro emotivo è affidato da un lato a Edith, interpretata da una sempre brava Olivia Colman, e dall’altro a Rose, nel cui ruolo calza più che bene Jessie Buckley. Cattiverie a domicilio è scritto da Jonny Sweet e arriva nelle sale dal 18 aprile.

Cattiverie a domicilio, la trama

Littlehampton, 1922. La guerra è finita da poco. Nella cittadina inglese è arrivata Rose, una donna irlandese che dice d’essere vedova, con la figlia e il nuovo compagno. Su di lei i paesani ne dicono di cotte e di crude. Questo perché la donna è sfacciata, non ha peli sulla lingua e per di più bestemmia anche. Lì, invece, la parola di Dio è come oro colato. Non sono ammesse parole e atteggiamenti che non si confacciano a una signora per bene. Come Edith, che vive in una famiglia guidata dalle parole Bibbia e non può permettersi errori. Il padre, il signor Swan, ce l’ha in pugno. Casa, chiesa, pulizie, al massimo un incontro con le amiche per giocare a carte. Se esce fuori dai margini pre-impostati, rischia di ricopiare stralci del Sacro Testamento per ore. Edith e Rose, pur agli antipodi, un tempo erano persino amiche, prima che un forte litigio le separasse. Un legame che era nato dalla volontà dell’una e dell’altra di supportarsi a vicenda: eppure Edith, a Rose, sotto sotto, la invidiava. Perché Rose non aveva costrizioni, Edith sì. E quando a quest’ultima iniziano ad arrivare lettere piene di estreme volgarità, provocando un grosso scandalo a Littlehampton, e un infarto alla madre, la colpa ricade subito sulla straniera. L’associazione è automatica, non c’è via di scampo. Meno male che qualcuno, al comando di Polizia, crede alla sua innocenza. Il problema, però, è che è una donna.

Cattiverie a domicilio

Edith e Rose, due facce della stessa medaglia

Per comprendere al meglio Cattiverie a domicilio, bisogna inquadrare il contesto storico del periodo, che in realtà parla tanto anche dell’oggi. La religione, all’epoca, era l’occhio scrutatore e giudicante di una società a lei assoggettata, con l’unica missione di seguire rigorosamente i precetti della Chiesa senza battere ciglio. Le donne non erano ben viste e non avevano alcun diritto né di replica né di libertà. Confinate in casa per essere domestiche obbedienti, oppresse e nulla di più. È in questa atmosfera rigida e bigotta che è immersa la cittadina di Littlehampton, dove l’elemento scomodo è Rose, iconoclasta per eccellenza che, come un terremoto, provoca chiacchiericcio e vergogna poiché non omologata. Lei è dissidente, insolente e ha un linguaggio colorito, tutte caratteristiche che la fanno scontrare con il perbenismo vigente nella cittadina in cui si è trasferita. Rose poi, a differenza delle sue compaesane, non è imprigionata in alcun ruolo.

È libera, spudoratamente sincera con gli altri, e nessuna regola domina la sua vita. A farle da contraltare è invece Edith e la sua famiglia, che vanno a rappresentare la società puritana di quei tempi (ma un po’ anche dei nostri), con le sue idiosincrasie, ligia al dovere e fastidiosamente devota. L’esistenza di Edith gira intorno al padre padrone, il quale non ammette sbagli o comportamenti fuori posto. Una figura che il film tenta in tutti i modi di distruggere, facendosi spesso beffa di lui. Ma è proprio in Edith, in realtà, che va riflettendosi il detto “l’apparenza inganna”. È infatti attraverso il suo sfaccettato personaggio che il film consacra i temi su cui si fonda: emancipazione femminile e sociale. Perché Edith, all’insaputa di tutti, è la prima anticonformista. Non diciamo altro, solo che il finale contiene una delle scene più forti e belle dell’intero film, racchiudendone tutto il suo senso più profondo.

Fra ironia e dramma

E così Thea Sharrock e Jonny Sweet, con battute al fulmicotone, espressioni volgari dall’ironia pungente e molto a fuoco e sequenze dal puro divertissement – bilanciate da momenti più drammatici – puntano con decisione il dito contro una società da un lato non ancora completamente progredita che continua a fare danni a causa di una mentalità distorta e dall’altro innapagata e infelice. Ricordandoci, però, che si è sempre in tempo per rompere gli schemi e ribellarsi. Le risate, nonostante le tematiche delicate di cui si fa portatrice la narrazione, restano comunque primarie, perché alla base Cattiverie a domicilio sfrutta al massimo il suo tono da black comedy, senza rinunciare agli inserti più seri, che nel contrasto scatenano lunghe parentesi di riflessione.

Alcuni difetti si riscontrano invece nel filone mystery del film, che pur stuzzicando inizialmente il pubblico si esaurisce già nel secondo atto con la scoperta del mittente delle lettere, smorzando l’ansia dell’attesa. Non stando più in piedi, alcuni eventi progrediscono suscitando molto meno interesse nello spettatore, ma nel complesso Cattiverie a domicilio riesce a ultimare il suo discorso senza sfaldarsi. La pellicola firmata da Sharrock, pur dunque con qualche sbavatura, funziona, mantenendo il suo equilibrio nella messa in scena e riuscendo nell’intento di non farsi dimenticare con facilità.

Prophecy: il nuovo progetto di Brandon Box basato sull’omonimo manga

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Brandon Box, casa di produzione giovane e dinamica che ha fatto della passione per i manga e i fumetti il proprio marchio distintivo, continua a consolidare la sua posizione come punto di riferimento nel mondo dei cinecomics in Italia. Dopo il successo del film Dampyr, realizzato in collaborazione con Eagle Pictures e Sergio Bonelli Editore, e l’acquisizione dei diritti per la produzione di Tiger Mask insieme a Fabula Pictures, l’azienda annuncia con entusiasmo l’avvio delle riprese del suo nuovo e ambizioso progetto: “Prophecy“.

Ispirato al celebre manga giapponese scritto e disegnato da Tetsuya Tsutsui, edito da KI-OON, pubblicato in Giappone da Shueisha ed in Italia da J-POP, “Prophecy” porta sul grande schermo la storia avvincente di “Paperboy”, un misterioso individuo il cui volto appare sempre nascosto da un foglio di giornale. Nell’avvincente action comedy si intrecciano tematiche attuali come gli effetti amplificatori del web, il mondo dei riders e del food delivery e le potenzialità della realtà virtuale, il tutto mentre i protagonisti sono impegnati a promuovere la loro start up tecnologica. L’intreccio narrativo appassionante si unisce a spunti riflessivi stimolanti capaci di catturare e coinvolgere il pubblico.

Il cast di Prophecy vanta la presenza di giovani e talentuosi attori, tra cui spicca Damiano Gavino nel ruolo di “Paperboy”, affiancato da Federica Sabatini, Ninni Bruschetta, Haroun Fall, Denise Tantucci e Giulio Greco.

Alla regia troviamo Jacopo Rondinelli, regista, designer e artista multimediale che ha firmato la regia di Ride (2018), prodotto e distribuito da Lucky Red, scritto e coprodotto da Fabio Guaglione, Marco Sani e Fabio Resinaro e distribuito in tutto il mondo dalla casa di produzione True Colors.

Andrea Sgaravatti, produttore e autore del film, commenta entusiasta: “E’ un momento straordinario per noi. Durante queste prime settimane di riprese stiamo dando vita al nostro sogno di portare sul grande schermo un manga che ci ha profondamente appassionato e che affronta tematiche di grande rilevanza per i più giovani e non solo. Prophecy rappresenta un progetto particolarmente significativo per me. Inoltre, il film si colloca strategicamente tra il successo di Dampyr su Netflix US e il prossimo progetto, l’adattamento cinematografico de L’Uomo Tigre. Con Prophecy, il nostro obiettivo è creare un film pop, giovane e audace, in sintonia con il nostro target di riferimento.”

Marco Schiavone, CEO di J-POP, aggiunge riguardo al progetto: “Tetsuya Tsutsui è un autore importante del catalogo J-POP; quando Brandon Box ci ha chiesto di suggerire un titolo manga per un adattamento, è stato naturale pensare a Prophecy, un racconto che ci ha emozionato pubblicare e che ha la forza per diventare anche un film di successo.”

Le riprese del film – realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – sono attualmente in corso a Torino, in varie location cittadine.

Jonathan Bailey in trattative per recitare nel prossimo film di Jurassic World

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Dopo il suo acclamato ruolo nella serie Showtime Fellow Travellers, Jonathan Bailey potrebbe aver trovato il suo prossimo progetto, e si tratta di un franchise di grande successo. Fonti dicono a Deadline che è in trattative iniziali per recitare nel nuovo film Jurassic World di Universal e Amblin Entertainment. Anche Scarlett Johansson è in trattative per recitare. Gareth Edwards dirigerà.

Lo studio ha recentemente datato il film al 2 luglio 2025 e si è mosso rapidamente per trovare un regista, con Edwards che ha trascorso tutta la scorsa settimana incontrando i dirigenti. Dopo aver impressionato i produttori Steven Spielberg e Frank Marshall, che contribuirono a lanciare il franchise negli anni ’90, è seguita poi un’offerta. Si prevede che la pre-produzione accelererà una volta concluso l’accordo.

Il nuovo film sarà una nuova interpretazione, con i membri del cast di Jurassic World Chris Pratt e Bryce Dallas Howard che non dovrebbero tornare, e come loro anche gli attori della trilogia originale Jeff Goldblum, Laura Dern e Sam Neill. David Koepp ha scritto la sceneggiatura.

Il film sarà prodotto da Spielberg attraverso la Amblin, mentre Marshall e Patrick Crowley lo produrranno attraverso la Kennedy-Marshall. Sara Scott, vicepresidente esecutivo dello sviluppo della produzione, e Jacqueline Garell, direttore creativo dello sviluppo della produzione, supervisioneranno il progetto per lo studio.

Jonathan Bailey ha forti legami con la Universal poiché apparirà nel suo atteso adattamento Wicked. Lo studio è entusiasta del progetto dopo aver fatto la grande rivelazione durante la presentazione al CinemaCon. Oltre a Wicked, anche Bailey esce da Fellow Travellers. La serie limitata aveva come protagonista anche Matt Bomer e è valsa a Bailey un Critics Choice Award per il suo lavoro, rendendolo un favorito nella corsa agli Emmy. Lo rivedremo presto nella terza stagione di Bridgerton.

Spider-Man: Beyond the Spider-Verse: ecco quando potrebbe uscire!

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Spider-Man: Beyond the Spider-Verse potrebbe avere una finestra di uscita, a rivelarlo, forse involontariamente, è il musicista d4vd, che ha recentemente anticipato il suo possibile coinvolgimento nel film indicando quando potrebbe uscire. Il musicista è noto per aver composto la canzone “Feel It” per la seconda stagione della serie televisiva Invincible di Prime Video.

Beyond the Spider-Verse era inizialmente previsto per il marzo 2024, ma ha dovuto affrontare un ritardo indefinito. Tuttavia, recentemente è emersa una possibile nuova finestra di uscita per il film. Parlando tramite TikTok, il cantante d4vdd ha lasciato intendere che il film potrebbe uscire nei cinema nel 2025. L’artista ha risposto a un fan, affermando: “[Ci vediamo l’anno prossimo quando uscirà [Spider-Man]”.

Per quanto riguarda il motivo per cui potrebbe conoscere la finestra di distribuzione, il cantante ha continuato accennando alla sua apparizione nella colonna sonora di Beyond the Spider-Verse. Durante uno streaming su Twitch in reazione al suo brano “Feel It” da Invincible, d4vd ha risposto al commento di un fan sulla canzone, ricordando loro Miles e Gwen dei film Spider-Verse dicendo: “Ho una notizia per te amico. Beyond the Spider-Verse. Questo è tutto quello che dirò.”

Originariamente previsto per l’uscita nel 2023 come Spider-Man: Across the Spider-Verse (Parte seconda), il film è stato ribattezzato Spider-Man: Beyond the Spider-Verse nell’aprile 2022. In risposta alle preoccupazioni sollevate da un artista anonimo coinvolto nella produzione, che ha parlato con Vulture, di potenziali ritardi dovuti a presunti intoppi nella produzione. L’animatore ha inoltre spiegato che la produzione di Across the Spider-Verse è stata gravemente dannosa per molti animatori, sostenendo che le condizioni di lavoro hanno lasciato esauriti molti contributori. I produttori Lord e Miller hanno rassicurato i fan che si sarebbero “presi il tempo necessario” per garantire che il film soddisfi i loro standard elevati.

Tuttavia, nel luglio 2023, Beyond the Spider-Verse è stato rimosso dal programma di distribuzione di Sony. La decisione è stata attribuita allo sciopero SAG-AFTRA del 2023, che ha impedito al cast vocale di registrare le proprie battute nei tempi previsti. Dopo la fine dello sciopero nel novembre 2023, sono emerse notizie secondo cui la registrazione vocale per Beyond the Spider-Verse sarebbe dovuta riprendere quello stesso mese.

Spider-Man: Beyond the Spider-Verse riprenderà da dove Spider-Man: Across the Spider-Verse si era interrotto mentre Miles Morales/Spider-Man si imbarca in una ricerca interdimensionale per alterare i destini dei suoi cari mentre forgia il proprio Identità dell’Uomo Ragno. Il cast del film include Shameik Moore e Hailee Steinfeld nei panni di Miles Morales e Gwen Stacy. Il film è diretto dal team formato da Joaquim Dos Santos, Kemp Powers, Justin K. Thompson con una sceneggiatura di Dave Callaham, Phil Lord e Christopher Miller.

Felicity Jones nella nuova commedia natalizia di Prime Video, Oh. What. Fun.

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Felicity Jones sarà la protagonista della commedia natalizia di Michael Showalter Oh. What. Fun. per Amazon MGM Studios, unendosi a Michelle Pfeiffer, Chloë Grace Moretz e Dominic Sessa.

Showalter, che ha scritto la sceneggiatura insieme a Chandler Baker, sta producendo tramite Semi-Formal Productions insieme a Jordana Mollick; Berry Welsh e Jane Rosenthal di Tribeca; e Kate Churchill. La sceneggiatura è basata su un racconto di Baker, che è anche produttore esecutivo, originariamente pubblicato da Amazon Original Stories.

Nel film, Claire Clauster (Pfeiffer) organizza una speciale gita di Natale quando la sua famiglia la dimentica nella confusione. Quando si rendono conto del loro errore, lei è scomparsa. Il loro Natale è in pericolo, ma Claire ha altri piani. Il film sarà disponibile per lo streaming su Prime Video in più di 240 paesi e territori in tutto il mondo.

Jones è nota soprattutto per il suo ruolo da protagonista, candidato all’Oscar, al fianco di Eddie Redmayne nel film di James Marsh La teoria del tutto. Più recentemente, ha recitato e prodotto il thriller d’azione Dead Shot diretto da Charles e Thomas Guard.

Successivamente, sarà la protagonista e produrrà sotto la sua bandiera Piecrust Pictures una serie drammatica unica nel suo genere sul mondo della F1 per ITV Studios. Reciterà anche in Train Dreams al fianco di Joel Edgerton e The Brutalist al fianco di Adrien Brody e Guy Pearce.

Civil War: ecco quali sono state le ispirazioni di Alex Garland

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Civil War: ecco quali sono state le ispirazioni di Alex Garland

Il nuovo film di A24 Civil War è arrivato nei cinema USA, e immagina cosa potrebbe accadere se gli Stati Uniti entrassero in guerra con se stessi. Il film è stato elogiato per le sue scene di battaglia realistiche, e questo è in parte dovuto ai grandi sforzi compiuti dal regista Alex Garland per rendere quei momenti genuini.

In una nuova intervista con Kevin Polowy di CBR, Garland ha commentato le scene di guerra nel film. Ha condiviso come non voleva che queste scene sembrassero stereotipate, preferendo che fossero molto più realistiche di quanto si vede tipicamente in questo tipo di film. Ciò significava circondarsi di veterani sul set che avevano il compito di garantire che le scene di battaglia si concentrassero maggiormente sul realismo rispetto a ciò che era più tradizionalmente cinematografico.

Civil War di Alex Garland è un inno al lavoro brutale e necessario dei reporter di guerra. È anche un film complicato e disordinato che non fornisce mai risposte facili. “Il punto di partenza è stato che abbiamo preso spunto in termini di suono, immagini, azione, sequenza di eventi, comportamento, ogni sorta di cose del genere, non tanto dal cinema, quanto da filmati di notizie, documentari e anche da esperienze vissute” ha detto Garland parlando dell’ispirazione dietro le scene di battaglia. “Quindi, il supervisore militare era un veterano. Molte delle persone che lavoravano al film erano veterani, e hanno avuto molta – non so quale sia la parola giusta – libertà, incoraggiamento… è stato chiesto loro di mettere in scena questi momenti nel modo più accurato possibile, e dimenticare il modo in cui il film normalmente li presenterebbe, e seguire ciò che ritenevano corretto per la loro esperienza, piuttosto che per il modo in cui il cinema normalmente fa queste cose.”

Sebbene il film sia ambientato negli Stati Uniti, Garland ha anche notato come questo tipo di conflitti siano globali, come ha anche detto: “Il contesto è la divisione, la polarizzazione, la politica populista, sai, questo genere di cose, esiste assolutamente nel mio paese. Esiste in tutta Europa. In gradi diversi, ma a volte davvero estremi in Europa. Inoltre, in Medio Oriente, in Asia e in Sud America. Questo non è un fenomeno per questo paese.”

01 Distribution distribuisce in Italia Civil War, l’atteso nuovo film A24, dal regista che ha co-scritto “28 giorni dopo” e “Sunshine Alex Garland e vede protagonisti Kirsten Dunst, Cailee Spaeny, Wagner Moura, Stephen McKinley Henderson e Nick Offerman. Civil War è un’esclusiva per l’Italia LEONE FILM GROUP in collaborazione con RAI CINEMA dal 18 APRILE AL CINEMA.

Zack Snyder rivela cosa servirebbe affinché Rebel Moon 3 riceva il via libera

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Rebel Moon di Zack Snyder ha sicuramente affascinato un vasto pubblico, fino ad oggi. La prima parte, La figlia del fuoco, è stata presentata in anteprima il 22 dicembre su Netflix, ottenendo 34 milioni di visualizzazioni nella prima settimana. Ora, con il suo sequel, La sfregiatrice, che arriverà sulla piattaforma di streaming questa settimana, Snyder ha discusso delle prospettive che la serie ottenga un terzo capitolo, dato l’entusiasmo con cui è stato accolto il film da parte della comunità online.

I commenti di Snyder in un’intervista condotta da Maggie Lovitt di Collider hanno notevolmente alimentato questa prospettiva. Durante l’intervista, quando gli è stato chiesto del potenziale per un terzo film, Snyder ha risposto con il suo caratteristico umorismo, suggerendo che mostrare un supporto entusiasta tramite il “sistema di valutazione” di Netflix – il suo piccolo algoritmo che misura il “pollice in su” – potrebbe essere tutto ciò che serve: “Probabilmente in generale, un doppio pollice in su probabilmente basterebbe.”

Snyder ha anche accennato al processo in corso di distribuzione di versioni estese dei film, con l’obiettivo di uscire a fine estate. “Sì, penso alla fine dell’estate. Penso che dovrebbero uscire in agosto”, ha confermato Snyder. Ha detto che sta attualmente concludendo queste versioni, ma deve affrontare alcune sfide con la Motion Picture Association of America (MPAA) sulla classificazione del film. “Sto solo combattendo con la MPAA per cercare di ottenere la mia classificazione R”, ha condiviso, accennando ai contenuti più innovativi che i fan possono aspettarsi da questi montaggi estesi.

“Abbiamo sicuramente lavorato su una ‘Terza Parte’, per quanto riguarda la storia. Sappiamo sicuramente dove siamo diretti – lo sappiamo da un bel po’, a dire il vero. Quindi sì, sono entusiasta di realizzare altri film su Rebel Moon: sarebbe divertente.”

La trama di Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice

Kora e i suoi alleati si preparano a sacrificare tutto al fianco del coraggioso popolo di Veldt, per difendere il villaggio dove una volta regnava la pace e diventato nel tempo patria per coloro che hanno perso la propria lotta contro il Mondo Madre. Alla vigilia della battaglia, i guerrieri devono affrontare le realtà dei loro passati, rivelando il vero motivo per cui sono pronti a tutto per di sconfiggere le forze del male. Quando poi il Regno si abbatterà con tutta la sua forza sulla nascente ribellione, si stringeranno legami indissolubili, emergeranno eroi e nasceranno leggende.

Di cosa parla Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco?

Dopo essersi schiantata su una luna ai confini dell’universo, Kora (Sofia Boutella), una misteriosa straniera dal passato enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble (Ed Skrein) scoprono che i contadini senza volerlo hanno venduto il loro raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra Coleman e Ray Fisher), leader di un agguerrito gruppo di ribelli. Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.

Così i due raggiungono diversi mondi in cerca dei Bloodaxe e riuniscono una piccola banda di guerrieri accomunati da tanta voglia di redimersi: il pilota e killer mercenario Kai (Charlie Hunnam), il leggendario Generale Titus (Djimon Hounsou), l’esperta spadaccina Nemesis (Doona Bae), il prigioniero dalle nobili origini Tarak (Staz Nair) e Milius (E. Duffy), una combattente della resistenza. Intanto a Veldt l’androide protettore Jimmy (con la voce nell’originale di Anthony Hopkins) si risveglia di nascosto con un nuovo obiettivo. I rivoluzionari di questa nuova formazione devono però imparare a fidarsi gli uni degli altri e unire le forze prime che le truppe nemiche arrivino ad annientarli.

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Abigail: una nuova clip dal film horror

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Abigail: una nuova clip dal film horror

Abigail, l’ultimo film horror di Tyler Gillett e Matt Bettinelli-Olpin (registi di Scream e Scream VI), uscirà nei cinema il 19 aprile negli USA e il 16 maggio in Italia. Il film vede protagonista Alisha Weir già vista in Matilda the Musical, nei panni di una ballerina apparentemente innocente che viene rapita da una banda di criminali che ottiene molto più di quanto si aspettassero quando la ragazzina si scopre essere un mostro omicida.

I trailer e le clip promettevano grande divertimento, e sembra che sia esattamente ciò che i realizzatori hanno ottenuto. Abigail è attualmente all’80% su Rotten Tomatoes, anche se vale la pena notare che finora sono state aggiunte solo 15 recensioni, il che significa che il punteggio probabilmente oscillerà nei prossimi giorni. È stata diffusa anche una nuova clip, che vede Abigail uscire dalla sua cella con facilità e attaccare il personaggio di Dan Stevens.

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Un gruppo di aspiranti criminali rapisce una ballerina dodicenne, figlia di un potente personaggio della malavita, e tutto ciò che i membri del gruppo devono fare per ottenere un riscatto di 50 milioni di dollari è sorvegliare la ragazza durante la notte. In una villa isolata, i rapitori iniziano a diminuire, uno dopo l’altro, e scoprono, con crescente orrore, di essere rinchiusi in quella enorme villa insieme a un mostro.

Da Radio Silence, il team di registi formato da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett dietro i terrificanti successi horror moderni Ready or Not, Scream del 2022 e Scream VI dell’anno scorso, arriva una nuova versione sfacciata e assetata di sangue di vampiri cinematografici, scritta da Stephen Shields (Il buco nel terreno, Zombie Bashers) e Guy Busick (franchise di Scream, Ready or Not).

Nel cast di Abigail figurano anche Melissa Barrera (franchise di Scream, In the Heights), Dan Stevens (Gaslit, Legion), Kathryn Newton (Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Freaky), William Catlett (Black Lightning, True Story), Kevin Durand ( Resident Evil: Retribution, X-Men Origins: Wolverine) e Angus Cloud (Euphoria, North Hollywood) nei panni dei rapitori.

Il film è prodotto da William Sherak (franchise di Scream, Ready or Not), Paul Neinstein (franchise di Scream; produttore esecutivo, The Night Agent) e James Vanderbilt (franchise di Zodiac, Scream) per Project X Entertainment, da Tripp Vinson (Ready or Not , Journey 2: The Mysterious Island) e da Chad Vilella di Radio Silence (produttore esecutivo del franchise Ready or Not e Scream). I produttori esecutivi sono Ron Lynch e Macdara Kelleher.

Deadpool & Wolverine: lo spot del CinemaCon dovrebbe essere proiettata nei cinema

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Disney/Marvel Studios hanno dato il via alla presentazione CinemaCon della scorsa settimana con un divertente spot “Silenzia i tuoi cellulari” con Deadpool & Wolverine e, secondo THR, lo spot sarà proiettato nei cinema, meno le molteplici parolacce!

Il teaser inizia con Wade Wilson che tenta di dire a Logan ciò che ha sentito sulla trama di Avengers: Secret Wars, ma ogni volta che ci prova, viene interrotto dallo squillo di un cellulare. Alla fine, il mutante notoriamente scontroso spinge via il Mercenario Chiacchierone e rompe lui stesso la quarta parete.

“Ehi, amico, sei in un cinema, non nella casa di cura di tua nonna: spegni il tuo fottuto telefono!” Deadpool poi risponde menzionando che Wolvie parlando in questo modo fa vibrare il suo “cazzo”. Poi aggiunge: “Bella rottura della quarta parete, non pensavo di avercela con te!”. Non vediamo l’ora di essere partecipi della promozione di questo film!

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Josh O’Connor: 10 cose che forse non sai sull’attore

Josh O’Connor: 10 cose che forse non sai sull’attore

Josh O’Connor è uno dei più promettenti attori della sua generazione, distintosi tanto al cinema quanto al cinema per la generosità con cui dà vita ai suoi personaggi, rendendoli sempre ricchi di un mondo emotivo che li rende particolarmente affascinanti e per cui viene facile porsi dalla loro parte. Con numerosi altri progetti in arrivo prossimanente, O’Connor è davvero uno degli attori che più si sta ritagliando un certo spazio nel panorama cinematografico attuale, vista anche la sua volontà di sperimentare oltre gli ambienti hollywoodiani.

Josh O’Connor: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. O’Connor ha iniziato ad ottenere ruoli importanti a partire da Cenerentola (2015), The Program (2015) e Florence (2016), con Meryl Streep, grazie ai quali ottiene maggiore notorietà. Successivamente recita in La terra di Dio (2017), Only You (2018), Le cose che non ti ho detto (2019), Emma. (2020), con Anya Taylor-Joy, Secret Love (2021), Aisha (2022) e La chimera (2023), grazie a cui ottiene ulteriore popolarità anche in Italia. Nello stesso anno recita in Lee e Bonus Track, mentre nel 2024 è tra i protagonisti di Challengers e prossimamente sarà tra i protagonisti di The History of Sound e Separate Rooms.

2. È noto anche per alcune serie TV. Dopo aver recitato in alcuni piccoli ruoli in alcuni episodi di serie come Lewis (2012), Doctor Who (2013), Law & Order: UK (2013) e Peaky Blinders (2014), O’Connor ottiene ruoli di maggiori rilievo in Ripper Street (2014), I Durrell – La mia famiglia e altri animali (2016-2019) e I miserabili (2018-2019). Ottiene poi la consacrazione grazie al ruolo del principe Carlo in The Crown, dove recita accanto a Olivia Colman, Helena Bonham Carter e Emma Corrin.

Josh O’Connor in The Crown

3. Ha interpretato il giovane principe Carlo. A partire dalla terza stagione di The Crown, O’Connor ha interpretato il principe Carlo.  Inizialmente il ruolo non gli interessava e ha dovuto essere convinto a fare il provino. Il creatore Peter Morgan gli ha chiesto di leggere una scena in cui Charles si paragona a un personaggio del romanzo Dangling Man (1944) di Saul Bellow, in cui il personaggio aspetta di essere arruolato in guerra perché la guerra darà un senso alla sua vita. È stata proprio la “mancanza di scopo e di finalità della vita di Carlo come erede al trono” a far nascere in O’Connor l’interesse per il personaggio.

The Crown 4

4. Ha trovato “orribile” il personaggio nella quarta stagione. O’Connor ha poi ripreso il ruolo per la quarta stagione di The Crown ma ha ammesso che il suo personaggio è “orribile” in quella stagione. Tuttavia, ha detto di comprendere la fonte del malcontento di Charles, affermando che tutto si riduce al fatto che egli ha passato tutta la sua vita a essere trascurato. Originariamente, poi, la quarta stagione doveva concludersi con il Camillagate. O’Connor, però, si è rifiutato di girare questo momento della vita di Carlo, che è stato dunque eliminato.

5. Ha vinto importanti premi per la sua interpretazione. Per la sua interpretazione del principe Carlo nelle stagioni 3 e 4 di The Crown, O’Connor si è aggiudicato un Premio Emmy, due Screen Actors Guild Awards, un Critics Choice Television Award e un Golden Globe nella sezione migliore attore in una serie drammatica, nonché due candidature al BAFTA Television Award.

Josh O’Connor parla italiano per La chimera

6. Ha imparato a parlare un po’ di italiano per il film. In La chimera (qui la recensione), il film di Alice Rohrwacher, O’Connor interpreta il tombarolo di nome Arthur, ruolo per il quale ha avuto modo di incontrare e parlare con dei veri tombaroli, preparandosì così a tale personaggio. In particolare, però, O’Connor ha imparato anche quel poco di italiano stentato che si sente parlare al suo personaggio. L’attore ha raccontato di aver trovato la cosa tutt’altro che semplice, ma di essere infine riuscito a parlare in italiano per le riprese.

Josh O’Connor in Challengers

7. È tra i protagonisti del film di Luca Guadagnino. O’Connor è uno dei tre protagonisti del film Challengers (qui la recensione), dove recita accanto a Zendaya e Mike Faist. Interpreta Patrick Zweig, di professione tennista. Per il ruolo, O’Connor si è cimentato non solo nel frequentare lezioni di tennis, ma ha anche interpretato il suo personaggio dai 18 ai 31 anni di età, cosa resa possibile da alcuni accorgimenti resi possibili dai truccatori.

Challengers Josh O'Connor
Josh O’Connor è Patrick in CHALLENGERS.

Josh O’Connor ha recitato in Peaky Blinders

8. Ha recitato in tre episodi di Peaky Blinders. I fan dell’attore lo hanno ora riscoperto anche in Peaky Blinders, dove O’Connor ha recitato nella seconda stagione assumendo il ruolo di James e comparendo complessivamente in tre episodi. James era il compagno di casa della sorella di Tommy Shelby (interpretato da Cillian Murphy), Ada Thorne (Sophie Rundle). La prima volta che gli spettatori incontrano James è quando Tommy va a trovare Ada a casa sua e scambia James per il nuovo fidanzato di lei.

Josh O’Connor è su Instagram

9. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 475 mila persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato appena un’ottantina di post, sue fotografie di luoghi visitati o oggetti incontrati nella sua vita quotidiana. Non ci sono molte foto dedicate alla sua attività da attore, salvo qualche post più recente, per cui è possibile che con la crescente notorietà l’attore decida anche di impostare in modo diverso il proprio profilo.

Josh O’Connor: età, altezza e dove vive l’attore

10. Josh O’Connor è nato il 20 maggio 1990 a Southampton, Regno Unito. L’attore è alto complessivamente 1,85 cm. O’Connor ha vissuto in una casa vittoriana a Shoreditch e si è trasferito brevemente a New York per un “periodo con la sua ex compagna”, prima di tornare nel Gloucestershire nel 2023, dove ha acquistato una casa a Woodchester, un villaggio fuori Stroud.

Fonti: IMDb, Instagram, The Guardian, The Cut, Stroud Times

Sonic – Il film 3: Keanu Reeves presterà la voce a Shadow

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Sonic – Il film 3: Keanu Reeves presterà la voce a Shadow

Confermando una voce che circolava da tempo, THR ha ora reso ufficiale che Keanu Reeves interpreterà Shadow in Sonic – Il film 3 della Paramount Pictures. La notizia segue la recente presentazione dello studio al CinemaCon, che ha mostrato il primo filmato del trequel.

Nel teaser, apprendiamo che il malvagio Dr. Robotnik interpretato da Jim Carrey è sopravvissuto alla battaglia con Sonic alla fine del film precedente e nel frattempo ha messo su qualche chilo (portandolo più in linea con la sua controparte nei videogiochi). Ai partecipanti è stata poi mostrata una clip di Shadow in azione, mentre combatte contro il velocissimo eroe blu e i suoi alleati, Tails e Knuckles.

Shadow è stato creato come uno specchio oscuro di Sonic ed è stato introdotto in Sonic Adventure 2 del 2001. In realtà era più un antieroe che un vero e proprio cattivo, ma fungerà da antagonista di Sonic – Il film 3.

“Siamo davvero entusiasti dell’idea di espandere i nostri personaggi nel nostro mondo in televisione, in particolare, perché ci offre una piattaforma per fare davvero studi sui personaggi”, ha detto il produttore esecutivo Toby Asche del debutto di Shadow in una recente intervista. “Sapevamo che, con l’arrivo di Shadow in Sonic 3 e con alcune delle cose più grandi che volevamo fare, il franchise di Sonic dal punto di vista cinematografico sarebbe stato un evento al livello degli Avengers.” “Saranno storie grandi ed emozionanti con molti personaggi diversi”, ha aggiunto Asche. “E quindi quello che la televisione ha fatto per noi è stato darci il tempo di approfondire alcuni dei personaggi secondari e di costruirli davvero in modi fantastici.”

Jeff Fowler tornerà alla regia del threequel Sonic – Il film 3 (Sonic the Hedgehog 3), mentre Ben Schwartz (Sonic the Hedgehog), Colleen O’Shaughnessey (Miles “Tails” Prower), Idris Elba (Knuckles the Echidna), James Marsden (Tom Wachowski), Tika Sumpter (Maddie Wachowski) e Jim Carrey (Dr. Robotnik) riprenderanno i rispettivi ruoli dei primi due film.

Le nuove aggiunte al franchise includono Krysten Ritter (Jessica Jones), Alyla Browne (Furiosa), James Wolk (Harley Quinn), Sofia Pernas (Jane the Virgin), Cristo Fernández (Ted Lasso) e Jorma Taccone (Spider-Man: Across the Spider-Verse). Knuckles sarà presentato in anteprima su Paramount+ il 26 aprile, mentre Sonic – Il film 3 (Sonic the Hedgehog 3), arriverà nelle sale il 20 dicembre.

Gina Carano parla del suo legame con Pedro Pascal che l’ha definita una “protettrice” sul set

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Gina Carano non si tira indietro dalla sua lotta contro la Disney, che l’attrice sta affrontando con il sostegno economico di Elon Musk e che è stata intentata per via del licenziamento della stessa da The Mandalorian.

L’allontanamento di Gina Carano è avvenuto dopo che l’attrice ha condiviso una serie di post offensivi sui social media, paragonando l’essere un conservatore nell’America moderna a ciò che “migliaia” di ebrei hanno vissuto per mano dei nazisti durante l’Olocausto.

Carano ha recentemente avuto una conversazione con Tucker Carlson (tramite SFFGazette.com) e ha affermato che i suoi co-protagonisti non provano nei suoi confronti lo stesso livello di disprezzo che crede provi la Disney. “Con tutti quelli con cui ho lavorato fisicamente non ho mai avuto problemi”, ha spiegato Carano. “Io e Pedro [Pascal] ci siamo riavvicinati dopo la morte di Carl Weathers. Ci sono tutte queste bugie e tutte queste strane storie che le persone inventano nelle loro teste. Una cosa che posso dire è che adoro Pedro, e lui mi ha detto una cosa. Ha detto: ‘Tu e Carl eravate protettori.'”

“E questo significa così tanto per me che lui abbia un ricordo di me come di una persona che proteggeva, ed è importante che le persone sappiano quale sia la vera storia”, ha detto senza approfondire. “Ad esempio, perché pensi che Pedro mi chiami protettore? Ai suoi fan, voglio che sappiano che c’è una ragione e ci sono fatti che le persone che non conoscono ma che sono accadute. E io ero lì e proteggo le persone.”

Gina Carano, che è arrivata sul punto di diventare la protagonista della sua serie Rangers of the New Republic, spiegherebbe di aver parlato a nome di un attore sul set di The Mandalorian che era rimasto “turbato” dopo una ripresa particolarmente estenuante. Afferma di aver detto al regista che avevano “finito” e di essersi offerta volontaria per filmare scene aggiuntive in modo che gli altri potessero avere il tempo di riposarsi.

“Ho lavorato più ore di qualsiasi altro attore [in The Mandalorian], perché si vedeva la mia faccia e ho fatto tutte le mie acrobazie”, aggiunge Carano. “Quindi, se torni indietro e guardi i registri di lavoro, scoprirai chi era di più sul set, come attori, e troverai me in cima a quella lista.”

È una bella storia, ma non è in alcun modo rilevante per stabilire se la Disney abbia fatto la cosa sbagliata licenziandola. Lo studio sostiene che era nel suo diritto separarsi da qualcuno le cui opinioni sono state ritenute “ripugnanti”, e Gina Carano è fermamente convinta di avere il diritto di dire ciò che vuole senza timore di conseguenze da parte di un datore di lavoro.

Superman: David Corenswet sfoggia il suo fisico scultoreo

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Superman: David Corenswet sfoggia il suo fisico scultoreo

La star di Superman, David Corenswet, ha tenuto nascosto il suo fisico da supereroe finora. Tuttavia, è stato recentemente avvistato senza una felpa oversize che gli coprisse le braccia, consentendo ai fan della DC di dare una prima occhiata a quanto la massa muscolare dell’attore sia cresciuta per il film DC Universe.

L’account X @dcuworld ha recentemente condiviso le foto che un fan ha scattato in Messico mentre David Corenswet girava uno spot pubblicitario. L’attore è stato mostrato mentre indossava pantaloncini neri e una canottiera. Le braccia dell’attore erano in bella mostra e le foto e confermano che il prossimo Uomo d’Acciaio si sta allenando in palestra.

Con Corenswet attualmente in Messico, sembra che la produzione di Superman sia stata sospesa mentre lo sceneggiatore, regista e capo dei DC Studios James Gunn è impegnato a in delle riprese iniziali della seconda stagione di Peacemaker. Lo show sui supereroi guidato da John Cena sarà il secondo prodotto del DCU e la prima serie live-action del DCU. Mentre la prima stagione faceva parte del DC Extended Universe, la seconda stagione di Peacemaker si svolgerà nel DCU, con Gunn che in precedenza ha confermato che il cambiamento di continuità sarà affrontato nella nuova stagione.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Marvel ha licenziato 15 membri dello staff

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Marvel ha licenziato 15 membri dello staff

Apprendiamo da Variety che la Marvel ha licenziato 15 membri dello staff, inclusi dipendenti di produzione e sviluppo di livello inferiore nei Marvel Studios di Burbank, nonché dipendenti della divisione Marvel Entertainment di New York.

I licenziamenti sono stati causati dalla riduzione complessiva della lista di titoli cinematografici e televisivi della Marvel dopo che le missioni delle uscite del 2023 hanno portato la società a rivalutare il rapido aumento delle produzioni per alimentare il lancio di Disney+. Lo studio deve anche affrontare la decisione della Disney, nel marzo 2023, di assorbire il banner Marvel Entertainment, che aveva operato come unità indipendente, in altre divisioni della società, scelta che ha reso ridondanti alcune posizioni.

Quest’ultima decisione ha già portato al licenziamento di Isaac “Ike” Perlmutter dalla sua posizione di presidente della Marvel Entertainment, così come di altri due alti dirigenti. Perlmutter era un convinto sostenitore del recente tentativo fallito di Nelson Peltz di entrare nel consiglio di amministrazione della Disney.

Nella conferenza sugli utili di febbraio, il CEO della Walt Disney Company, Bob Iger, ha svelato un’iniziativa strategica per ricalibrare il programma di produzione dello studio. La mossa risponde a varie sfide del settore con l’obiettivo di elevare la qualità delle offerte cinematografiche dell’azienda.

“Quindi, il primo passo che abbiamo fatto è stato ridurre il volume”, ha detto Iger durante l’incontro. “Abbiamo ridotto la produzione, in particolare della Marvel. Quando risolvi o affronti questi problemi nei film, fai tre cose. Diventi aggressivo nel fare in modo che i film che stai realizzando possano essere ancora migliori. A volte uccidi progetti in cui non credi. E, naturalmente, metti in cantiere nuove cose in cui credi e in cui hai molta più fiducia, e noi stiamo facendo tutto questo. I Marvel Studios hanno un solo film quest’anno: “Deadpool e Wolverine”.

A parte questi licenziamenti, lo studio non ha annunciato nessun altro impatto sulla produzione.

8 cose che nessun fan DC ammetterebbe mai sul DCEU

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8 cose che nessun fan DC ammetterebbe mai sul DCEU

Il DC Extended Universe, anche noto semplicemente come DCEU, è definitivamente terminato con l’uscita in sala nel dicembre 2023 del film Aquaman e il Regno Perduto. A questo franchise che ha sin dall’inizio faticato a trovare la propria identità, pur regalando momenti molto entusiasmanti, subentrerà ora il DCU di James Gunn e Peter Safran. In attesa che questo diventi realtà, con il Superman del 2025, è ancora tempo di riguardare al DCEU per riflettere su ciò che ha funzionato e su ciò che non ha funzionato, ma anche su quelle cose che non si è ancora disposti ad accettare. Proprio su quest’ultimo punto, ecco 8 cose che nessun fan della DC vuole accettare sul DCEU.

LEGGI ANCHE: 8 cose che nessun fan Marvel ammetterebbe mai sul MCU

Copiare la Marvel è stata la mossa giusta (ma non ha funzionato)

DC e Marvel

Quando gli spettatori hanno rifiutato il tono cupo di Batman v Superman: Dawn of Justice, la Warner Bros. è entrata in modalità panico e ha apportato modifiche a Suicide Squad per alleggerire l’approccio di David Ayer alla narrazione. È lo stesso motivo per cui alla fine lo studio si è rivolto a Joss Whedon per rendere Justice League più simile a The Avengers.

Da quel momento in poi, i tentativi di replicare il successo dei Marvel Studios sono continuati seriamente, con Aquaman, Shazam! e Birds of Prey che hanno praticamente copiato e incollato i loro toni dal MCU. La decisione non aveva nulla di sbagliato, ma semplicemente non ha funzionato e pur ottenendo recensioni migliori questi film non sono riusciti ad apportare qualcosa di proprio a questi toni, finendo con il risultare poco più che copie in contrasto tra loro.

Superman non è un eroe nel DCEU

Henry Cavill Superman

Non si può negare che Henry Cavill abbia fatto un ottimo lavoro nel ruolo di Superman e, con la giusta sceneggiatura e il giusto regista, forse l’attore avrebbe potuto fare cose incredibili con il ruolo. Tuttavia, pur lodando il suo Clark Kent, molti fan ignorano il fatto che questo Kal-El non è esattamente l’eroe altruista che conosciamo e amiamo nei fumetti. In L’uomo d’acciaio, ha deciso di salvare le vite delle persone solo dopo aver superato i suoi problemi con il padre.

Mentre l’uccisione di Zod – anche se usata come ultima risorsa – è decisamente fuori dal personaggio. Cosa ha portato poi l’eroe più potente del DCEU a imboccare un sentiero oscuro in quei flashforward visti in Batman v Superman: Dawn of Justice? Insomma, ci sono stati numerosi segnali che dimostrano che questo Superman non è un eroe.

La Warner Bros. non dovrebbe rilasciare la Ayer’s Cut

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Da quando la Zack Snyder’s Justice League ha visto la luce, il regista di Suicide Squad David Ayer ha portato avanti una campagna per convincere i fan a riunirsi dietro un movimento #ReleaseTheAyerCut. Ayer insiste sul fatto che la sua versione originale del film del 2016 sia una sorta di capolavoro inedito e che le modifiche apportate dalla Warner Bros. (un finale leggermente diverso, alcuni elementi grafici e l’approccio confuso all’esplorazione delle storie di origine di ciascun membro della Task Force X) siano in qualche modo responsabili del fatto che il film sia stato una tale delusione.

Tuttavia, è stato riportato che non abbia subito cambiamenti poi tanto drastici e per quanto sia del tutto possibile che il film concepito dal regista fosse più coerente e godibile, con archi narrativi migliori, è improbabile che possa rivelarsi un’opera tanto migliore. Ad ogni modo, sembra ormai improbabile che questa versione verrà rilasciata in futuro e lo stesso Ayer ha affermato di aver gettato la spugna a riguardo.

Birds of Prey non è un brutto film

Birds of Prey

I personaggi di Birds of Prey meritavano di certo di meglio e il film in generale ha indubbiamente mancato di offrire storie a loro legate che avessero un effettivo valore. Tuttavia, a parte questo, non si tratta di un brutto film. Non parliamo ovviamente di un capolavoro, ma con il 79% su Rotten Tomatoes, è tra i film meglio recensiti di questo franchise.

Margot Robbie è fantastica, così come la maggior parte del cast di supporto, ed Ewan McGregor è probabilmente uno dei più grandi cattivi del DCEU nel ruolo di Maschera Nera. Anche in questo caso, sono stati commessi degli errori, ma è ingiusto vedere Birds of Prey spesso classificato, insieme a film come The FlashSuicide Squad e Wonder Woman 1984, come il peggiore che il DCEU abbia mai offerto.

Batman v Superman presenta una delle più belle scene di combattimento di tutti i tempi

batman v superman 10

Molti fan della DC non sono riusciti a dimenticare la scena di “Martha!” in Batman v Superman: Dawn of Justice, ma sembrano aver dimenticato che il film ha offerto una delle migliori scene di combattimento mai apparse sullo schermo in un adattamento di un fumetto. La battaglia tra il Crociato incappucciato e l’Uomo d’Acciaio è assolutamente epica e fa un lavoro brillante nel mostrare quanto Batman sia un eccellente tattico mentre trova abilmente il modo di sopraffare il suo nemico.

Brutale, dura e come se i fumetti prendessero vita, l’intera sequenza ancora oggi non riceve abbastanza credito. Certo, Snyder ha commesso alcuni errori: Doomsday aveva un aspetto terribile, Superman è stato ucciso e Lex Luthor era… strano. Tuttavia, la negatività che circonda Batman v Superman ha reso alcuni ciechi di fronte alla grandezza che era occasionalmente offerta.

I DC Studios non hanno ucciso il DCEU, è stato il DCEU stesso a farlo

DCEU personaggi photogallery

Da una certa parte dei fan della DC, James Gunn, Peter Safran e gli studi DC nel loro complesso ricevono un sacco di odio in quanto vengono incolpati di aver distrutto il DCEU con un reboot che ha gettato via Henry Cavill e Ben Affleck ma ha mantenuto i piani di Gunn e i membri della sua famiglia. Sebbene si possa sostenere che l’annuncio del reboot del DCU all’inizio di un anno che ha visto l’uscita di quattro film del DCEU sia stato un errore, i DC Studios non possono essere incolpati della scomparsa di questo franchise.

La Warner Bros, invece, sì. Non c’è mai stata una visione coesa per questi personaggi, che sono stati passati di mano in mano più volte nel corso degli anni senza una vera idea di dove portarli. Blue Beetle andava bene, ma si potrebbe sostenere che Wonder Woman è ancora l’unico film del DCEU veramente grande e vietato ai minori, in una serie composta da più di una dozzina di titoli. Non bisogna dunque odiare i DC Studios se il DCEU è morto, bensì l’idea di questo della Warner Bros.

Joss Whedon ha azzeccato molte cose in Justice League

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Non si può negare che la versione di Justice League distribuita nei cinema non sia affatto un film eccezionale. Tuttavia, è stato tutt’altro che un disastro e certamente non è stato il pasticcio insopportabile che alcuni fan hanno descritto negli anni. L’odio per il “Whedon Cut” ha dato vita al movimento #ReleaseTheSnyderCut e ha costretto la Warner Bros. a spendere decine di milioni di dollari per completare la Zack Snyder’s Justice League.

Quest’ultima è ritenuta superiore, ma nella versione di Whedon, Superman si comportava davvero come… beh, Superman! Certo, c’erano alcune battute che facevano rabbrividire, ma molte delle trovate di Whedon si sono rivelate azzeccate nella costruzione di determinati eventi e personaggi. Persino Cavill sembra aver preferito l’approccio del regista di The Avengers alla versione di Superman proposta da Snyder.

Il MCU è meglio del DCEU

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Mettendo da parte i fumetti e riferendoci solo a quanto visto sullo schermo, è difficile non riconoscere che la maggior parte dei supereroi Marvel e anche diversi villain del MCU si siano dimostrati essere più interessanti di quelli del DCEU. Naturalmente i personaggi di quest’ultimo franchise sono incredibili: Superman, Wonder Woman e Batman sono tutte icone innegabili. Tuttavia, il problema di questi personaggi – e questo è il caso della DC da decenni – è che questi Dei tra gli uomini non sono relazionabili.

I personaggi del Marvel Cinematic Universe sono più vicini alla realtà, e persino un Dio del Tuono letterale come Thor è una persona imperfetta e credibile. Per questo motivo, i fan e gli spettatori abituali graviteranno senza dubbio sempre di più verso i personaggi della Marvel, con Spider-Man e Hulk che continueranno a incuriosire ed emozionare più di quanto non faranno mai Shazam e Aquaman. Certo, il DCU di Gunn potrebbe cambiare quest’aspetto e offrire delle gradite novità.

The Transporter: trama, cast e sequel del film con Jason Statham

The Transporter: trama, cast e sequel del film con Jason Statham

L’attore Jason Statham è unanimemente considerato una delle grandi icone del cinema d’azione. Negli anni si è infatti affermato grazie a titoli come Crank, Parker, Safe, Blitz, Death Race e il recente Hobbs & Shaw. A dare origine alla sua fama è però stato in particolare il film del 2002 The Transporter, dove dà vita ad esperto nel trasporto di pacchi supersegreti, il quale si ritroverà ben presto coinvolto in un caso troppo grande per un uomo qualunque, ma non per lui. Il film è diretto dal regista francese Louis Leterrier, mentre alla sceneggiatura si ritrovano Robert Mark Kamen e il celebre Luc Besson.

All’interno del film si ritrovano così tutte le caratteristiche di cui Statham è poi diventato un grande esperto. Dagli spericolati inseguimenti ai combattimenti coreograficamente spettacolari, da un’inaspettata comicità alla presenza non scontata di certi sentimenti. Con un budget di circa 20 milioni di dollari, The Transporter è arrivato a guadagnarne circa il doppio in sala, aumentando poi il proprio risultato grazie al mercato home video. Un simile successo non ha solo contribuito a lanciare la carriera del protagonista, ma ha anche dato vita ad un’intera saga dedicata al concept di questo primo titolo.

Per tutti gli appassionati di film d’azione, The Transporter è ancora oggi una pellicola imprescindibile, ricca di suspence e colpi di scena. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Transporter cast

La trama di The Transporter

Protagonista del film è l’ex soldato delle forze speciali Frank Martin, ora specializzato nel trasporto di pacchi particolarmente segreti e di grande valore. In un giorno qualunque egli si trova ad essere pagato per consegnare una borsa particolarmente grande, promettendo di non guardare il suo contenuto. Per Frank sembra un incarico come un altro, ma ben presto si insinua in lui il sospetto che all’interno del pacco vi sia una persona viva. Infrangendo la sua promessa, si ritrova così a scoprire con orrore che ciò che temeva è realtà. All’interno della borsa vi è infatti una giovane ragazza cinese di nome Lai. Con il suo aiuto, Frank tenterà allora di risalire al traffico illegale di umani, con l’intenzione di distruggerlo una volta per tutte.

 

Il cast del film

Come giù anticipato, ad interpretare il protagonista vi è l’attore Jason Statham. Noto per la grande preparazione fisica che dedica ad ogni nuovo ruolo, questi decise di allenarsi a lungo prima delle riprese al fine di poter eseguire la maggior parte delle scene più complesse, senza dover ricorrere a controfigure. Allo stesso modo, è lui in persona ad eseguire le spericolate acrobazie al volante presenti nel film. Per recitare in The Transporter, però, egli si trovò a dover anche imparare attività a lui totalmente nuove. Tra queste vi è il riuscire ad accendere un auto utilizzando esclusivamente i cavi del motore, e una serie di pratiche delle arti marziali, poi sfoggiate nel film.

Accanto a lui, nel ruolo della giovane Lai, vi è invece l’attrice Shu Qi. Qui al suo primo film in lingua inglese, l’attrice non conosceva neanche una parola di questa lingua. Per aiutarla, i produttori le mandarono la sceneggiatura con grande anticipo, affinché lei potesse impararla. Al di fuori delle sue battute, però, l’attrice non riusciva a comunicare con nessuno. Per aiutarla, Statham ha cercato un modo non verbale per farlo, riuscendo così a stabilire un feeling con lei. Ad interpretare Darren Bettencourt, a cui la ragazza è destinata, vi è invece l’attore Matt Schulze. Per il ruolo, l’attore arrivò a perdere una grande quantità di peso in breve tempo. L’attore francese François Berléand interpreta infine il detective Tarconi.

The Transporter sequel

I sequel di The Transporter

Dato il buon successo ottenuto dal film, in particolare con le vendite dell’home video, i produttori decisero di dar vita a ben due sequel. Nel 2005 è così stato realizzato Transporter: Extreme, nel cui cast figura anche Alessandro Gassmann, mentre nel 2008 è arrivato in sala Transporter 3. Anche questi due vantano naturalmente come protagonista l’attore Statham. Nel 2015, invece, è stato realizzato un reboot del primo film. Intitolato The Trasporter Legacy, questo vede per protagonista l’attore Ed Skrein. Dal 2012 al 2014 è inoltre andata in onda una serie televisiva dedicata alla saga, intitolata Transporter: The Series.

Il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Prima di vedere tali sequel, è possibile fruire di The Transporter grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Prime Video Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 15 aprile alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Fallout: La storia dietro la città che vediamo nel finale

Fallout: La storia dietro la città che vediamo nel finale

La serie Fallout di Prime Video sta ponendo le basi per una seconda stagione, e questo è il termine più appropriato da usare visto il luogo che il finale della prima stagione ha annunciato. La serie si svolge già in un ambiente significativo dell’universo di Fallout, ovvero l’arida regione di quella che un tempo era la California meridionale. Nel corso della serie vediamo i resti di un altro nome familiare nel mondo di Fallout, la Nuova Repubblica Californiana, che sembra essere sfollata o sciolta dopo che la sua base a Shady Sands è stata distrutta da Hank MacLean (Kyle MacLachlan).

L’NCR e la sua base di Shady Sands sono stati introdotti per la prima volta in Fallout 2, aggiungendo un riferimento divertente e coerente con l’ambientazione della serie nella California meridionale. Tuttavia, l’organizzazione è probabilmente più nota per la sua apparizione in un titolo successivo di Fallout, Fallout: New Vegas. Si tratta di uno dei titoli più amati di un franchise già molto amato, e finalmente sembra che con il finale della stagione 1 di Fallout stia ricevendo un riconoscimento atteso da tempo.

Qual è la storia principale di “Fallout: New Vegas”?

Fallout: New Vegas si svolge tra gli eventi di Fallout 3 e Fallout 4 e presenta una storia che, come molti altri giochi di Fallout, è per lo più scollegata dalle altre. È anche l’unico altro gioco principale della serie a seguire un personaggio che non è nato in un Vault. Al contrario, il protagonista principale è un Wastelander che viene coinvolto in una cospirazione selvaggia e tortuosa.

I giocatori vestono i panni del “Corriere”, un normale fattorino che viene coinvolto in una bizzarra serie di circostanze. Il Corriere viene rapito da una banda nota come I Grandi Khan, guidata da un gangster dalla parlantina saggia di nome Benny (Matthew Perry). Qualunque cosa il Corriere stesse consegnando quella sera era di grande importanza, e Benny ringrazia il giocatore per la consegna con un rapido colpo di pistola alla testa. Miracolosamente, il Corriere viene trovato da un gentile medico di nome Doc Mitchell (Michael Hogan) e riesce a guarire dalle ferite. L’esperienza di pre-morte ispira il Corriere a rintracciare Benny e a scoprire perché gli hanno sparato.

La ricerca di risposte da parte del Corriere li porta alla fine nella città di New Vegas, che appare notevolmente fuori luogo rispetto al resto delle Terre Desolate. Mentre la maggior parte dei luoghi di interesse degli Stati Uniti è in rovina, New Vegas sembra praticamente intatta e sembra addirittura aver conosciuto dei progressi. Il Corriere scopre presto che l’oggetto che stavano trasportando quella notte era una fiche di platino che funge da chiave per controllare tutti i computer e i robot di sicurezza di New Vegas, ed è un oggetto di cui tutte le principali fazioni del Nevada vogliono entrare in possesso. Spetta quindi al giocatore decidere il destino di New Vegas e con chi schierarsi.

Un filantropo di nome Robert House è la mente dietro New Vegas

Un filantropo di nome Robert House è la mente dietro New Vegas

La rapida e selvaggia trasformazione di Las Vegas in New Vegas è in gran parte merito di Robert Edwin House (René Auberjonois), più comunemente chiamato “Mr. House”. Prima che le bombe cadessero, House era il fondatore e amministratore delegato della RobCo Industries, la stessa azienda responsabile dell’invenzione di prodotti tecnologici altamente avanzati come il Pip-Boy. Secondo quanto dichiarato dallo stesso House, egli aveva previsto l’imminente disastro nucleare che avrebbe inghiottito il Paese e aveva messo in atto le misure necessarie per proteggere al meglio la città di Las Vegas.

House aveva ragione e riuscì nel suo intento: Las Vegas riuscì in qualche modo a evitare la completa distruzione (anche se subì alcuni danni). House portò a termine questo compito a costo di diventare più macchina che uomo. Si è poi collegato in modo permanente a un elaborato macchinario che gli ha permesso di controllare e accedere ai vari sistemi di difesa di Las Vegas. Sebbene sia riuscito a difendere la maggior parte di Las Vegas, lo sforzo che la tecnologia ha esercitato sul suo corpo ha portato House in coma per i decenni successivi.

Quando House si risvegliò, vide con sgomento che la città, pur essendo ancora tecnicamente stabile, era stata contaminata da Wastelanders, raiders, mutanti e altro ancora. Riprese allora il controllo della città e attivò i suoi robot Securitron per riportare la legge e l’ordine in quella che ora chiamava “New Vegas“. La creazione di questa nuova città è avvenuta anche grazie alla collaborazione con diverse fazioni non proprio rispettabili, soprattutto quelle associate alle cosiddette Tre Famiglie.

Il finale della stagione 1 di Fallout codifica il canone di “Fallout: New Vegas”.

New Vegas

Sin dall’uscita del gioco, Fallout: New Vegas si è trovato in un insolito status di semi-canone. Da tempo Bethesda non riconosce più il gioco in modo significativo, forse perché il gioco è stato sviluppato da Obsidian Entertainment e non da Bethesda Game Studios. Inoltre, a differenza di altri giochi, non è diventato esplicitamente chiaro quale dei tanti finali del gioco sia quello canonico. Dato il modo in cui si conclude la Stagione 1 di Fallout, il gioco sembra essere codificato come canonico in modo definitivo (anche se, a dire il vero, non c’è mai stata un’indicazione esplicita che il gioco non fosse canonico in partenza). Sono molto più sostanziali di semplici cenni e riferimenti, come la sequenza in cui vediamo due individui vestiti con l’equipaggiamento da Ranger dell’NCR. La stessa armatura si vede nell’iconica box art di Fallout: New Vegas.

Innanzitutto, abbiamo potuto vedere Mr. House (interpretato da Rafi Silver) in carne e ossa durante la scioccante sequenza di flashback nel finale della prima stagione. La sequenza rivela già in modo sorprendente che la Vault-Tec e le sue aziende associate sono direttamente responsabili delle bombe atomiche che hanno travolto gli Stati Uniti. Tuttavia, questa sequenza aggiunge anche un’importante sfumatura al personaggio di Mr. L’idea che abbia “previsto” il crollo può essere vera, ma questa scena dimostra che era direttamente e implicitamente a conoscenza dell’imminente disastro nucleare. L’idea che abbia “salvato” Las Vegas sembra ora meno eroica e più un tentativo tipicamente vano di convincere gli abitanti di New Vegas del suo potere.

Un accenno ancora più esplicito a Fallout: New Vegas si ha quando Hank, ora rivelatosi un agente segreto della Vault-Tec, si dirige verso la città principale. Si tratta di una diretta allusione al fatto che New Vegas sarà un luogo importante se Fallout dovesse essere rinnovata per una seconda stagione. Ciò significa anche che potremmo finalmente scoprire quale finale del gioco, se esiste, è considerato quello canonico. Detto questo, poiché sappiamo che Hank detesta tutto ciò che riguarda il mondo di superficie, probabilmente si sta dirigendo verso la famigerata città nella speranza di trovare House, visto che l’ex amministratore delegato della RobCo era in combutta con la Vault-Tec.

Glass: dai fumetti Marvel e DC ai colori, tutti i riferimenti nascosti del film

Glass di M. Night Shyamalan si è rivelato una particolare conclusione di una trilogia sui generis, che partendo da Unbreakable – Il Predestinato del 2000, passa per Split (2017) e arriva a questo film, del 2019, che mette insieme i protagonisti dei film precedenti e li costringe a un confronto.

Ricco di ispirazioni e riferimenti, Glass è un film particolarmente denso di significati, un film che andrebbe visto più volte per poterne cogliere ogni dettaglio. Disponibile su Sky e in streaming su NOW, il film del regista di Philadelphia contiene moltissimi segreti, e di seguito vi elenchiamo quelli più interessanti.

Tiger è disponibile su NOW. Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda il film e molto altro.


Il cameo di M. Night Shyamalan

M. Night Shyamalan
Credit: JESSICA KOURKOUNIS/UNIVERSAL

Night Shyamalan compare in ogni suo film, ha sempre una parte, piccola o grande in ogni storia che racconta. In Glass, appare nel negozio di sicurezza di David Dunn e parla con Joseph, suo figlio. Sebbene l’intero scambio possa sembrare insolito e fuori luogo, fornisce un interessante collegamento con Unbreakable. Shyamalan dice a Joseph che frequentava lo stadio in cui Dunn lavorava come addetto alla sicurezza e all’epoca “faceva cose losche”. Scopriamo così che si tratta dello stesso personaggio che nel film del 2000 David fa uscire dalla fila prima della partita perché sente che ha qualcosa che non va (è, infatti, armato).

Il personaggio di Shyamalan dice anche a Joseph che qualcuno nel suo edificio è stato assassinato, il che è un riferimento al suo cameo in Split. In questo film, Shyamalan ha interpretato Jai, la guardia di sicurezza che ha aiutato la dottoressa Fletcher a spiare Kevin mentre mangiava delle deliziose ali di Hooters. Fletcher è la vittima dell’omicidio a cui si riferiva.

I riferimenti DC e Marvel

DC e Marvel

Dal momento che è un film di supereroi, Glass ha fatto degli omaggi ai più grandi fumetti di supereroi di tutti i tempi. Il riferimento alla Marvel appare ogni volta che il film menziona la Torre di Osaka. Durante le notizie e gli annunci sull’edificio, questo viene sempre definito “a real ‘Marvel’ (una vera meraviglia)”.

La verità, però, è che Glass sembrava preferire i fumetti DC dal momento che ci sono molti più riferimenti a questo marchio. All’inizio del film, Dunn segue due uomini che si riprendono mentre picchiano uno sconosciuto a caso. Quando uno degli uomini abbatte la vittima, urla “SUPERMAN PUNCH!”,il nome di una tecnica di attacco comune a molte arti marziali, che prende il suo nome proprio dall’Uomo d’Acciaio.

Inoltre, alla fine del film, quando la dottoressa Ellie Staple sta camminando per il negozio di fumetti, si notano chiaramente le pubblicità per il Batman di Adam West e si può ascoltare l’iconica sigla dello show televisivo in sottofondo. Ci sono anche molti Funko Pop nel negozio, tra cui il Pinguino, nemico di Batman, e Nebula dei Guardiani della Galassia (Marvel).

Infine, le cheerleader che l’Orda cattura per nutrire la Bestia all’inizio del film indossano delle divise con le lettere CHS. Si tratta probabilmente di un riferimento alla Central High School di Philadelphia, ma potrebbe anche essere un riferimento alla Central City High School, dove il Flash di Barry Allen è andato a scuola.

I colori di Glass “parlano”

Glass
Credit: JESSICA KOURKOUNIS/UNIVERSAL

Night Shyamalan ha rivelato di aver evidenziato ciascuno dei personaggi principali del film con un certo colore per rappresentare l’arco del personaggio e il suo viaggio durante il film. David Dunn è associato al colore verde per via delle sue doti vivificanti, a Kevin Wendell Crumb è dato il colore giallo perché è associato alle cerimonie religiose, e Mr. Glass è collegato al colore viola perché sta ad indicare la sua connessione con la regalità.

Durante il film si nota che questi colori appaiono riflessi anche negli abiti e negli effetti personali dei tre personaggi, quando sono paziente al Raven Hill Memorial Psychiatric Hospital. David indossa il verde, Crumb indossa il giallo (a volte con uno scialle giallo) e Glass indossa il viola insieme a una coperta viola. Anche la dottoressa Ellie Staple indossa una miscela di questi colori per tutto il tempo trascorso in ospedale.

I colori sono più brillanti e più evidenti quando i personaggi credono nei loro poteri sovrumani e più opachi quando i pazienti iniziano a dubitare di se stessi e ad accettare la diagnosi psicologica della dottoressa Ellie Staple. Questo è il motivo per cui c’è un’esplosione di viola alla fine del film quando la mamma di Elijah riceve i video di suo figlio. Le tende sono viola e lasciano entrare una luce che preannuncia che i poteri di Elijah, David e Kevin stanno per essere condivisi con il mondo. Poi, quando vediamo Casey, Joseph e la signora Price alla stazione ferroviaria che guardano i loro video che si diffondono nel mondo, indossano ciascuno i colori dei loro cari: Casey è vestita di giallo, Joseph è vestito di verde e la Signora Price di viola.

Infine, i colori si riflettono anche nel negozio di fumetti che Casey e Joseph visitano per saperne di più sui poteri della persona con cui hanno un legame. Quando Casey compra il suo libro, il negoziante lo mette in una borsa viola, il che sottolinea la sua fede in ciò che Mister Glass ha sempre detto. Ma se guardiamo bene la stanza del negozio, ci accorgiamo che è decorata in viola e verde e c’è un cartello viola che dice “Villains” e un cartello verde che dice “Heroes”, in riferimento, rispettivamente a Glass e a Dunn.

La dottoressa Ellie Staple è stata menzionata a Split

Glass Sarah Paulson
Foto di Jessica Kourkounis – © Universal Pictures

Potrebbe suonare strano che la dottoressa Ellie Staple conosca così tanto l’Orda e gli eventi raccontati in Split. Tuttavia, ha questa conoscenza perché è stata effettivamente citata nel film precedente. Quando Dennis, nei panni di Barry, chiede alla sua psichiatra, la dottoressa Karen Fletcher, cosa gli succederebbe se lei dovesse morire, lei risponde: “Se mai dovesse succedermi qualcosa, ho preso accordi con un collega di Baltimora che prenderà il mio posto”.

Proprio la dottoressa Ellie Staple è la collega di Baltimora e quindi è naturale che abbia accesso alle note cliniche della dottoressa Fletcher, persino alla nota che ha lasciato con il nome completo di Kevin.

Il fumetto di The Whisperman

Mentre la maggior parte dei fumetti presenti in Glass sono realmente esisti, quello che Joseph ritira al negozio è stato realizzato appositamente per il film. Intitolato The Whisperman, questo fumetto è stato pensato per apparire come se fosse un fumetto sviluppato tra gli anni ’80 e ’90 per riflettere la trama del film. Presentava un personaggio interamente inventato di nome Whisperman che era una specie di supercriminale manipolatore con un intelletto superiore, un personaggio creato affinché fosse un esempio per illuminare il personaggio di Mister Glass, mostrando a lui la strada.

I fumetti nel negozio rappresentano ogni personaggio del film

Nelle scene ambientate nel negozio di fumetti in cui vanno Casey e Joseph, ci sono diversi fumetti che vengono messi in evidenza e portati in primo piano sulla scena. Quando Casey sta parlando con il proprietario del negozio, ci sono tre fumetti sul bancone. Uno è The Secret Voice che racconta di monaci con poteri psichici e un titolo che fa riferimento all’Orda. C’è anche un numero di Tales to Demolish #1: The Glacier, che ha un titolo che fa riferimento ai poteri di David e una trama che parla di un incidente d’auto e cadute nell’acqua ghiacciata, proprio come la storia delle origini di David. Non si distingue bene il terzo fumetto sullo scaffale, ma molto probabilmente fa riferimento a Glass.

Ci sono anche fumetti disposti nel mezzo del negozio se ci soffermiamo un po’ di più sulla scena di Joseph nel locale. Possiamo vedere The Legion of Regretable Supervillains e The League of Regretable Superheroes che rappresentano chiaramente ciascuno dei personaggi principali del film.

Flashback della fiera di Glass

Flashback della fiera di Glass

Quando Mr. Glass si siede per il suo “intervento chirurgico”, la sua mente vaga e vediamo un flashback di un giovane Elijah che si allontana di soppiatto per fare un giro pericolosamente divertente su una giostra. Questa scena era in realtà una scena eliminata da Unbreakable che è stata riproposta per Glass. Secondo M. Shyamalan, ci sono voluti due giorni per girare la scena, ma alla fine era stata considerata troppo out of character rispetto al resto del film.

Questa non è l’unica scena che è stata riproposta per Glass. In un’altra scena, vediamo David entrare nella camera da letto di suo figlio e Joseph che dice di conoscere l’identità segreta di suo padre. Questa scena è stata girata anche per Unbreakable e doveva essere proposta dopo che Joseph ha visto suo padre sollevare un’incredibile quantità di pesi.

La fine del film

James McAvoy and Anya Taylor-Joy in Glass 2019

La fine del film vede giungere in convergenza una serie di elementi, cinematografici e narrativi, che hanno contribuito a coronare la chiusura che Shyamalan voleva per Glass. In Unbreakable, quando Dunn inizia a credere nei suoi poteri, Elijah gli dice di andare dalle persone. Quindi si dirige alla stazione ferroviaria e si trova tra la folla per mettere alla prova i suoi poteri e trovare qualcuno da salvare. Pertanto, ha perfettamente senso che Casey, Joseph e la signora Price si dirigano alla stazione ferroviaria per guardare i filmati che mostrano a tutti gli effetti i poteri di questi singolari personaggi, alla fine del film.

Anche la stazione ferroviaria stessa è significativa in tutti e tre i film. L’incidente ferroviario causato da Mr. Glass è stato il momento che ha aiutato sia David Dunn che Kevin Wendell Crumb ad abbracciare i loro poteri. Pertanto, è stato naturale per Glass terminare il viaggio dei personaggi alla stazione ferroviaria.

Se si osservano attentamente agli abiti di Casey, Joseph e Ms. Price mentre sono seduti alla stazione, si nota anche che, come accennato prima, indossano i colori associati a ciascuno dei loro cari. Casey indossa il colore giallo di Crumb, Joseph indossa il verde di Dunn e la signora Price indossa il viola di Elijah. Questo rappresenta il fatto che i sopravvissuti si sono assunti la responsabilità dei poteri dei loro cari perduti in modo da poter sistemare le cose nel mondo.

Alla luce di queste informazioni, l’unica cosa che resta da fare è riguardare Glass, disponibile su Sky e in streaming su NOW, per poter finalmente cogliere tutti i riferimenti nascosti del film.

Rebecca Ferguson ha ricevuto tonnellate di telefonate da attori con il quale ha lavorato

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Rebecca Ferguson ha rivelato di aver ricevuto una tonnellata di telefonate da parte di precedenti co-protagonisti dopo aver rivelato pubblicamente di rimproverato un attore sconosciuto (all’epoca dei fatti) per averla fatta piangere sul set.

Durante una recente apparizione al The Jess Cagle Show di SiriusXM (via Variety), la star di Dune: Parte Due ha rivelato di aver ricevuto diverse telefonate da parte di precedenti co-protagonisti, ma non sembra essersene preoccupata più di tanto.

Ho ricevuto telefonate da fantastiche co-star con cui ho lavorato che mi dicevano: “Capisci quello che hai fatto, vero?“”. Ha detto Rebecca Ferguson. “E io ho pensato: ‘Oh mio Dio. No, non ci avevo pensato’. Voglio dire, non è una mia responsabilità, ad essere onesti. Non mi interessa davvero. Sai, ‘Sei grande, ma la mia storia è la mia storia, e se sei una brava persona, allora non preoccuparti‘”.

Rebecca Ferguson ha anche precisato che la sua intenzione non era quella di far capire alla gente a chi si stesse riferendo, ma piuttosto di sottolineare un momento importante della sua carriera.

In primo luogo, sì, mi è piaciuta la presa“, ha detto Rebecca Ferguson. “Ma quello che ho capito, anche all’età che ho adesso, è che non importa. Io sono me stessa. Penso di essere molto più aperta. So anche quali sono i miei limiti. Ma lo scopo dell’intervista non era quello di trovare la persona – naturalmente, le persone saranno interessate. Ma ero entusiasta della domanda, che era un’ottima domanda di [Josh Smith]. Perché il punto era: C’è un momento della tua carriera in cui sei stato trattato in modo tale da cambiare la tua decisione – è così che l’ho formulata in me stessa – in cui vuoi un cambiamento o non lo accetti? Ed è stato un momento così chiaro per me lavorare con questa persona“.

Cosa aveva dichiarato Rebecca Ferguson?

In precedenza, Rebecca Ferguson aveva criticato un attore sconosciuto per la sua maleducazione sul set. I commenti di Rebecca Ferguson sono arrivati durante un’apparizione al podcast Reign with Josh Smith, dove ha rivelato che all’inizio di quest’anno ha partecipato a un film con un co-protagonista “assolutamente idiota” che era così arrabbiato sul set da portarla alle lacrime. Alla fine, ha raccontato Rebecca Ferguson, ha affrontato la star.

Ho fatto un film con un co-protagonista assolutamente idiota e questo essere umano era così insicuro e arrabbiato perché non riusciva a far uscire le scene“, ha detto la Ferguson nel podcast. “E credo di essere stato così vulnerabile e a disagio da farmi urlare contro e piangere mentre uscivo dal set”.

Questa persona mi guardava letteralmente davanti a tutta la troupe e mi diceva: ‘Ti definisci un attore? È con questo che devo lavorare?“. Sono rimasto lì a piangere. Poiché questa persona era la numero uno nel registro delle chiamate, non c’era nessuna rete di sicurezza per me. Nessuno mi guardava le spalle“.

I commenti hanno rapidamente mandato in delirio i fan, molti dei quali hanno cercato di capire chi fosse. Anche le star sono intervenute sui social media, con Dwayne Johnson, co-protagonista di Rebecca Ferguson in Hercules, che volveva scoprire chi è stato.

Fuga da Mogadiscio: trama, cast e la storia vera dietro il film

Fuga da Mogadiscio: trama, cast e la storia vera dietro il film

Presentato in anteprima italiana al Far East Film Festival 2022 e al Florence Korea Film Fest, il film sudcoreano Fuga da Mogadiscio è basato su una storia vera nonché su uno dei rarissimi casi in cui, in quasi ottant’anni di conflitto, le due Coree si sono trovate a collaborare. Diretto da Ryu Seung-wan il film – a partire da questa storia – offre dunque spunti di riflessione su temi come la solidarietà umana e il potere della collaborazione anche tra nemici dichiarati. Si pone così in luce la determinazione dell’animo umano di fronte alle avversità più gravi, offrendo di conseguenza un racconto che pur affrontando uno specifico episodio risulta essere più attuale e universale che mai.

Le riprese esterne del film si sono svolte tra Mogadiscio in Somalia e alcune località del Marocco ed ha dunque anche il pregio non solo di mostrare i veri luoghi dove ebbero luogo i reali eventi di cui si parla, ma anche di portare alla luce un particolare caso di quel conflitto che ribadisce ancor di più come in caso di guerra non ci sono differenze che impediscano anche a chi di solito è nemico di aiutarsi. In quanto portatore di tutti questi valori, il film è poi stato Candidato della Corea del Sud per la nomination come miglior film straniero agli Oscar 2022, senza però arrivare alla cinquina di finalisti.

Si tratta di un film da non perdere assolutamente, non solo per chi è amante delle opere coreane ma in generale per ogni spettatore, che ritroverà qui una storia ricca di umanità e grandi emozioni. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Fuga da Mogadiscio. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Fuga da Mogadiscio cast attori

La trama di Fuga da Mogadiscio

A Mogadiscio, capitale della Somalia, nel 1991 si svolge una sanguinosa guerra civile tra i ribelli, intenzionati a mettere fine al trentennale regime dittatoriale del presidente Mohammed Siad Barre, e le truppe fedeli a quest’ultimo. I guerriglieri, convinti che alcune ambasciate di paesi stranieri stiano appoggiando Barre, minacciano di attaccare le sedi diplomatiche di Mogadiscio. Protagonisti del film sono dunque Han Shin-Sung, ambasciatore della Corea del Sud, intrappolato insieme a sua moglie nell’edificio dell’ambasciata del suo paese; e Kang Dae-Jin, consigliere presso l’ambasciata nordcoreana la cui sede è sotto minaccia dei ribelli.

Per entrambi, l’unica possibilità di salvezza è di mettere momentaneamente da parte le loro storiche divisioni politiche e di unire le loro forze per tentare di attraversare la città devastata dalla guerra e mettersi al sicuro insieme ai famigliari e colleghi. I “nuovi alleati”, che per il solo fatto di essersi tesi la mano rischiano ora l’accusa di diserzione da parte dei loro rispettivi governi, hanno assoluto bisogno dell’aiuto di un paese terzo e in questo, l’intervento italiano, coordinato dall’ambasciatore Mario Sica si rivelerà decisivo per la fuga.

Il cast di attori del film

Il cast di Fuga da Mogadiscio include attori come Kim Yoon-seok – attore noto per The Chaser e 1987 – When The Day Comes – nel ruolo di Han Shin-sung, e In-Sung Jo – recentemente visto nella serie Una famiglia in fuga – in quello di Kang Dae-jin. Huh Joon-ho interpreta Rim Yong-su, mentre Koo Kyo-hwan è Tae Joon-ki e Kim So-jin è Kim Myung-hee. Park Myung-hoon interpreta Bae Yeong-sook, mentre Kim Jae-hwa interpreta Jo Soo-jin. Nel ruolo dell’ambasciatore italiano Mario Sica, invece, si ritrova l’attore Enrico Ianniello, celebre in particolare per aver interpretato il commissario Nappi nella fiction A un passo dal cielo ma visto anche in Il giorno più bello del mondo.

Fuga da Mogadiscio film trama

La storia vera dietro il film

La battaglia di Mogadiscio fu uno scontro di vaste proporzioni svoltosi nella capitale somala tra il 3 ed il 4 ottobre del 1993, nel corso dell’operazione Restore Hope. Questa operazione, iniziata sotto l’egida delle Nazioni Unite, ha visto il susseguirsi di svariati scontri a fuoco di elevata intensità, che hanno coinvolto truppe statunitensi, pakistane, malesi e di altre nazioni partecipanti all’operazione. Due anni prima di questa battaglia vera e propria, però, nel 1991 si chiudese il lungo periodo di potere del generale Siad Barre. Tale periodo perdurava dal 1969, anno nel quale un colpo di Stato aveva condotto il paese ad una organizzazione sociale e statale stabile, anche se sotto la forma di una dittatura.

Ad essa si sostituiva un periodo di instabilità e di scontri tra varie fazioni armate su base tribale, controllate da signori della guerra locali, nessuna delle quali in grado di prevalere sulle altre. Tra le varie situazioni che si verificarono nel paese vi è dunque quella della cooperazione tra gli ambiasciatori delle due coree e i rispettivi dipendenti. “Nella realtà, le persone del Sud e del Nord hanno trascorso insieme oltre 12 giorni. Ma dal momento che per raccontare la storia io avevo solo due ore, che è quanto dura la maggior parte dei film, dovevo comprimere gli eventi“, ha spiegato il regista in un’intervista rilasciata a L’Espresso.

Nella realtà, le due parti si incontrano all’aeroporto, e quando l’ambasciatore sudcoreano convince quello del Nord, si recano all’ambasciata sudcoreana per stare insieme prima della fuga. Io ho accorciato questa situazione, e ho ridotto il tempo che hanno passato insieme, perché concentrarsi sulle situazioni individuali avrebbe dato meno tempo per esprimere la psicologia dei personaggi. Per questo ho semplificato la situazione e mi sono concentrato sull’espressione degli stati d’animo”. Il regista ha dunque modificato parzialmente la situazione, andando però in ogni caso a raccontare la cooperazione tra questi “nemici giurati” che ha permesso loro di salvarsi.

Il trailer di Fuga da Mogadiscio e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di lunedì 15 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Outer Range: il trailer della seconda stagione rivela il ritorno della serie sci-fi con Josh Brolin

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Il trailer della seconda stagione di Outer Range rivela il ritorno della serie western fantascientifica di Prime Video, guidata dall’attore candidato all’Oscar Josh Brolin nel ruolo del protagonista Royal Abbott.

Outer Range è incentrata su Royal Abbott (Josh Brolin), un rallevatore che lotta per la sua terra e la sua famiglia, che scopre un fenomeno insondabile ai margini della natura selvaggia del Wyoming, sotto forma di un vuoto oscuro“, si legge nella sinossi ufficiale.

Cosa c’è da sapere su Outer Range Stagione 2

Nella seconda stagione, Royal e sua moglie Cecelia lottano per tenere unita la loro famiglia dopo l’improvvisa scomparsa della nipote”, si legge nella sinossi ufficiale. “La posta in gioco non è mai stata così alta per gli Abbott, che ora devono affrontare minacce su più fronti. La seconda stagione di Outer Range spinge i suoi personaggi sempre più nel vuoto con circostanze profonde e impreviste che potrebbero scuotere le fondamenta del tempo stesso“.

Oltre a Josh Brolin, che farà il suo debutto alla regia nel penultimo episodio della seconda stagione, il cast comprende anche Imogen Poots (Baltimora), Lili Taylor (Manhunt), Tamara Podemski (Reservation Dogs), Lewis Pullman (Lezioni di chimica), Tom Pelphrey (Ozark), Noah Reid (Schitt’s Creek), Shaun Sipos (Reacher), Isabel Arraiza (Le piccole cose), Olive Abercrombie (The Haunting of Hill House) e Will Patton (Horizon: An American Saga).

La seconda stagione di Outer Range è prodotta dai produttori esecutivi Charles Murray, Brad Pitt, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Ernest McNealey, Josh Brolin, Tony Krantz, Heather Rae e Jon Paré.

Richard Jewell: la storia vera dietro il film di Clint Eastwood

Richard Jewell: la storia vera dietro il film di Clint Eastwood

Dopo aver realizzato nei primi anni del nuovo Millennio film come Mystic River, Million Dollar Baby e Gran Torino, il regista premio Oscar Clint Eastwood si è concentrato tra il 2011 e il 2019 a dar vita ad alcuni film incentrati sulle vite di quelli che lui considera dei veri e propri eroi americani. Fanno parte di questa categoria titoli come J. Edgar, American Sniper, Sully, Ore 15:17 – Attacco al treno e Richard Jewell (qui la recensione). Quest’ultimo, uscito in sala proprio nel 2019, è forse tra tutti il caso più esplicito di film con cui Eastwood critica il sistema dei media e difende l’uomo comune che si rivela eroe.

Il film si basa sull’articolo di Vanity Fair del 1997 “American Nightmare: The Ballad of Richard Jewell” di Marie Brenner e sul libro del 2019 “The Suspect: An Olympic Bombing, the FBI, the Media, and Richard Jewell, the Man Caught in the Middle”, di Kent Alexander e Kevin Salwen. A partire da queste fonti, lo sceneggiatore Billy Ray – anche noto per aver scritto il film Captain Phillips – Attacco in mare aperto, a sua volta tratto da una storia vera – pone nuovamente sotto i riflettori la vicenda di Jewell, donando nuova giustizia ad una vittima dei tribunali mediatici.

Si tratta dunque di un film da non perdere, tra i migliori diretti da Eastwood negli ultimi anni. Grazie al suo passaggio televisivo, è ora possibile riscoprirlo e riscoprire tutta la forza del suo messaggio. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Richard Jewell. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Richard Jewell cast
Kathy Bates, Sam Rockwell, Paul Walter Hauser in Richard Jewell. Foto di Claire Folger.

La trama e il cast di Richard Jewell

Protagonista del film è Richard Jewell, una guardia di sicurezza che trova un ordigno esplosivo durante un evento delle Olimpia estive del 1996 ad Atlanta. Il suo tempestivo intervento salva numerose vite, rendendolo un eroe. Ma in pochi giorni, egli diventa il sospettato numero uno dell’FBI, diffamato sia dalla stampa che dalla popolazione. Rivoltosi all’avvocato indipendente e contro il sistema Watson Bryant, Jewell professerà con fermezza la propria innocenza. Ma Bryant scopre di doversi scontrare con i poteri combinati dell’FBI, del GBI e dell’APD per scagionare il suo cliente e la lotta per ottenere giustizia si rivelerà più accesa del previsto.

Ad interpretare Richard Jewell vi è l’attore Paul Walter Hauser, visto anche in Tonya, il quale per assume tale ruolo ha seguito una dieta per guadagnare 11 chili. Accanto a lui, nel ruolo dell’avvocato Watson Bryan vi è invece il premio Oscar Sam Rockwell. Originariamente, Leonardo DiCaprio e Jonah Hill erano stati coinvolti nel progetto per interpretare Watson e Richard, ma hanno poi rinunciato per via di altri impegni. Tuttavia, sono entrambi produttori esecutivi del film. La premio Kathy Bates interpreta Bobi Jewell, madre di Richard, mentre Jon Hamm, noto per la serie Mad Men, è l’agente dell’FBI Tom Shaw. Olivia Wilde è la giornalista Kathy Scruggs.

La storia vera dietro il film

Il Centennial Olympic Park è stato l’epicentro delle festività olimpiche ad Atlanta nell’estate del 1996. La notte del 27 luglio, una folla di migliaia di persone si riunì per godersi un concerto notturno. Richard Jewell, che lavorava come guardia di sicurezza alle Olimpiadi, scoprì però uno zaino verde sotto una panchina poco dopo la mezzanotte. Questo conteneva una bomba a tubo piena di chiodi e viti. Dopo aver scoperto lo zaino, Jewell, insieme ad altre guardie di sicurezza, ha iniziato a liberare l’area circostante la bomba mentre aspettavano che gli artificieri la diffondessero. Quando la bomba esplose, uccise Alice Hawthorne, una madre che era lì con sua figlia.

Più di cento altre persone sono rimaste ferite ma si ritiene che le azioni di Jewell abbiano salvato molte vite e impedito decine di altri feriti. Inizialmente salutato come un eroe per aver trovato la bomba e salvato molti degli spettator, la percezione nei confronti di Richard Jewell è cambiata dopo solo tre giorni, quando il giornale della sua città natale, The Atlanta Journal-Constitution, ha riportato la notizia che la F.B.I. stava trattando Jewell come un potenziale sospetto, “l’F.B.I. sospetta che la guardia dell’eroe possa aver piazzato una bomba”. Ben presto, la notizia venne riportata da numerosi altri notiziari in tutto il paese.

Richard Jewell storia vera
Paul Walter Hauser in Richard Jewell. Foto di Claire Folger.

Come narrato nel film, venne riportato che Jewell era un ufficiale delle forze dell’ordine fallito che ha piazzato egli stesso la bomba in modo che potesse scoprirla e diventare l’eroe. Dettagli del suo passato vennero poi utilizzati per alimentare le voci sulla sua presunta megalomania. In generale, è stato descritto dai media come un uomo sovrappeso senza qualità che viveva ancora con sua madre mentre sognava di trovare successo nelle forze dell’ordine. Non aiutò il fatto che Richard Jewell aveva una collezione di armi e due granate che aveva acquistato in un negozio di forniture militari da usare come fermacarte.

Richard Jewell non è però mai stato ufficialmente accusato. Tuttavia, ha subito un brutale “processo” da parte dei media, che hanno sensazionalizzato la storia e lo hanno reso il loro principale sospettato. Come visto nel film, la cosa ha rovinato la sua reputazione e danneggiato sia la sua carriera che la sua vita personale. Jewell si rivolse a questo punto all’avvocato del sud Watson Bryant, un vecchio amico con cui però non parlava da anni, affinché lo aiutasse nel relazionarsi con l’FBI. Ci sono voluti 88 giorni all’F.B.I. per rimuovere ufficialmente il nome di Jewell dalla lista dei sospettati. Il vero attentatore, Eric Robert Rudolph venne poi catturato il 31 maggio 2003.

Solo nel 2005 il nome di Richard Jewell fu però completamente riabilitato, ovvero quando il vero attentatore rilasciò una dichiarazione che descriveva la sua motivazione politica per l’attentato. Per Jewell, però, era ormai troppo tardi. Fece causa ai giornali che lo avevano diffamato, ottenendo in alcuni casi dei risarcimenti e divenne vicesceriffo nella contea di Meriwether, in Georgia, posizione che mantenne fino alla sua morte, avvenuta prematuramente il 29 agosto 2007 a 44 anni a causa di un’insufficienza cardiaca dovuta a complicazioni del diabete di tipo 2. Sua madre, Bobi Jewell, ritiene che lo stress causato dal suo calvario abbia contribuito alla sua morte.

Il trailer di Richard Jewell e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Richard Jewell grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 15 aprile alle ore 21:00 sul canale Iris.

Reginald the Vampire 2: trailer e data di uscita della seconda stagione

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Syfy ha diffuso il trailer ufficiale di Reginald the Vampire 2, la seconda stagione di Reginald the Vampire, il prossimo ciclo di episodi della commedia soprannaturale con protagonista Jacob Batalon di Spider-Man: No Way Home.

Il video mette in evidenza la prossima sfida che Reginald dovrà affrontare quando l’esistenza della comunità dei vampiri sarà minacciata da un angelo che intende spazzarli via del tutto. Spetta a Reginald farsi avanti e diventare l’eroe di cui hanno bisogno. La prossima puntata è prevista per l’8 maggio negli USA.

Reginald Andres ha finalmente messo insieme la sua vita, quando è stato trasformato in un vampiro. Sebbene non rientri nelle aspettative stereotipate dell’aspetto di un vampiro – non è cesellato o classicamente bello – Reginald ha trovato il suo posto tra un’improbabile coorte che comprende il vampiro figo che lo ha generato, l’ex capo dei vampiri diventato un inaspettato alleato (o forse lo è?) e la sua collega/ex fidanzata. Una serie con molto cuore e abbastanza sangue, Reginald the Vampire dimostra che la vita da non-morto è complicata quanto la vita stessa“, si legge nel titolo della seconda stagione.

Chi è coinvolto in Reginald the Vampire 2?

Basata sulla serie di libri di Johnny B. Truant, Reginald the Vampire è prodotta esecutivamente dallo showrunner Harley Peyton, Jeremiah Chechik, Todd Berger, Lindsay Macadam, Brett Burlock e Peter Emerson. La serie è interpretata anche da Em Haine (Chilling Adventures of Sabrina), Mandela Van Peebles (Mayor of Kingstown), Savannah Basley (SurrealEstate) e altri ancora. È una produzione di Great Pacific Media Inc., Modern Story Company, December Films e Cineflix Studios.

Hollywood Con Queen: la nuova avvincente docuserie sulla più grandi truffe di Hollywood

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Apple TV+ ha annunciato oggi Hollywood Con Queen, la nuova avvincente docuserie in tre parti del regista vincitore dell’Emmy Chris Smith (“Tiger King“, “Fyre“, “100 Foot Wave“) in arrivo l’8 maggio.

Basata sul reportage originale del giornalista investigativo Scott Johnson e sul suo libro pubblicato da Harper Collins intitolato “Hollywood Con Queen: The Hunt for an Evil Genius“, la docuserie esplora la storia scioccante di una delle più grandi truffe di Hollywood.

La trama di Hollywood Con Queen

Una misteriosa figura soprannominata “Con Queen” impersona le donne più potenti dell’industria dello spettacolo, attirando ignare vittime in Indonesia con la promessa di un’opportunità di carriera che cambierà la loro vita. I malcapitati caduti nella trappola della “Regina della truffa” investono ingenuamente le proprie finanze personali alla ricerca di una grande occasione, mentre vengono sfruttati e trascinati in un perverso gioco psicologico che si estende a tutto il mondo. La truffa attira l’attenzione del giornalista investigativo veterano Scott Johnson di The Hollywood Reporter e dell’investigatrice privata Nicole Kotsianas, ex K2 Integrity, che si mettono sulle tracce della verità, scoprendo una storia più strana di quanto potessero immaginare.

Hollywood Con Queen è prodotto per Apple TV+ da Library Films, con Chris Smith come regista e produttore esecutivo insieme al produttore esecutivo Ben Anderson. Scott Johnson è il produttore consulente.

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