Finalmente, i Marvel Studios hanno svelato il primo trailer
di Deadpool &
Wolverine, il film che realizza un sogno di molti fan:
il Mercenario Chiacchierone di Ryan Reynolds e Wolverine di Hugh Jackman,
che fanno squadra e che dovrebbe arrivare nei cinema il 24 luglio,
dopo essere stato posticipato un paio di mesi dai doppi attacchi
dell’anno scorso.
Original Version
Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione
della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di
Reynolds si siano svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men
della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e
Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Il regista di Oppenheimer
Christopher Nolan, Christopher Storer
di The Bear di FX e Peter
Hoar di The Last of Us di HBO sono stati i
vincitori della 76esima edizione dei DGA Awards annuali della
Director’s Guild of America, i DGA 2024.
La vittoria della DGA suggella la posizione di primo piano di
Nolan nella sua corsa all’Oscar per la regia agli Academy Awards
del 10 marzo. Celine Song ha portato a casa il
premio DGA come migliore regista esordiente per il suo acclamato
dramma A24Past Lives.
Ecco tutti i vincitori dei DGA 2024
Outstanding Directorial Achievement in Theatrical Feature
Film
CHRISTOPHER NOLAN — “Oppenheimer” (Universal Pictures)
Michael Apted Award for Outstanding Directorial Achievement
in First-Time Theatrical Feature Film
CELINE SONG — “Past Lives” (A24)
Outstanding Directorial Achievement in Dramatic
Series
PETER HOAR — “The Last of Us,”“Long, Long
Time” (HBO/Max) Directorial Team: Unit Production Manager: Cecil
O’Connor; First Assistant Director: Bethan Mowat
Outstanding Directorial Achievement in Comedy Series
CHRISTOPHER STORER — “The Bear,” “Fishes” (FX) Directorial Team: Unit Production Managers: Tyson
Bidner, Carrie Holt de Lama; First Assistant Directors: Duccio
Fabbri, Pablo Gambetta; Second Assistant Director: Larissa Malarek;
Second Second Assistant Directors: Olivia Dame, Hiro Taniguchi;
Location Manager: Maria C. Roxas
Outstanding Directorial Achievement in Movies for
Television and Limited Series
SARAH ADINA SMITH — “Lessons in Chemistry,” “Her and Him”
(Apple
TV+)Directorial Team: Unit
Production Manager: Steven Brown; First Assistant Director:
Kristofer Kolpek; Second Assistant Director: Deborah
Chung
Outstanding Directorial Achievement in
Variety/Talk/News/Sports – Regularly Scheduled
Programming
MICHAEL MANCINI & LIZ PATRICK — “Saturday Night
Live,” —“Pedro Pascal / Coldplay”
(NBC) Directorial Team: Associate Directors: Janine
DeVito, Michael Poole, Laura Ouziel-Mack; Stage Managers: Gena
Rositano, Chris Kelly, Eddie Valk
Outstanding Directorial Achievement in
Variety/Talk/News/Sports – Specials
PAUL MILLER — “Carol Burnett: 90 Years of Laughter + Love”
(NBC) Directorial Team: Associate Director: Sara Niimi;
Stage Managers: Gary Natoli, Alissa Levisohn Hoyo, Christopher
McDonald, Jackie Stathis
Outstanding Directorial Achievement in Reality
Programs
NIHARIKA DESAI — “Rainn Wilson and the Geography of Bliss,”
“Happiness is a Bottle of Cod Liver Oil”
(Peacock)
Outstanding Directorial Achievement in Children’s
Programs
AMY SCHATZ — “Stand Up & Shout: Songs From a Philly High
School” (HBO/Max)
Outstanding Directorial Achievement in
Commercials
KIM GEHRIG (Somesuch) “Run This Town,” Apple Music – Apple
(Client Direct) | First Assistant Director: David Webb
“The Travelers,” Expedia – Wieden & Kennedy | First Assistant
Director: Zaida Fakih
Outstanding Directorial Achievement in
Documentary
MSTYSLAV CHERNOV — “20 Days in Mariupol” (PBS
Distribution)
Nella lunga e gloriosa carriera di
Clint Eastwood vi è un prima e un dopo il film
Glispietati. Con questo
film del 1992 egli è infatti diventato a tutti gli effetti uno
degli autori più importanti e significativi del cinema americano e
mondiale, e da quel momento la sua filmografia non sarebbe più
stata la stessa, arricchendosi di un valore nuovo. Prodotto,
diretto ed interpretato dallo stesso Eastwood, il film è un cinico
e crepuscolare western, che ha in un certo senso contribuito ad
apporre la parola fine ad un modo di approcciarsi al genere. Dopo
tale pellicola, infatti, Eastwood non realizzerà più nessun’altra
storia di questo tipo, dicendo dunque addio ai personaggi che lo
hanno reso celebri.
Inserito al sessantottesimo posto
nella classifica dei cento migliori film di tutti i tempi, Gli
spietati nasce da una sceneggiatura di David Webb
Peoples, già in circolazione negli anni Settanta. Dopo
essercisi imbattuto, Eastwood ritrovò in essa tutto ciò che amava e
temeva del genere western, decidendo pertanto di dar vita ad un
ultima incursione nel genere realizzando il film. Con le riprese
svoltesi prevalentemente in Canada, il lungometraggio assunse ben
presto un valore più grande di quello inizialmente immaginato. In
esso il regista ha riversato tutte le sue esperienze e la sua
personalità, dando vita al suo primo grande capolavoro.
Costato appena 14 milioni di
dollari, Gli spietati arrivò ad incassarne circa 160 in
tutto il mondo, affermandosi come uno dei maggiori successi nella
carriera di Eastwood. Questo divenne poi il principale protagonista
durante la stagione dei premi, e dopo numerose vittorie arrivò
infine a guadagnare nove nomination agli Oscar. Qui vinse poi in
quattro categorie, tra cui miglior film e miglior regia. Eastwood
si consacrava così come uno dei cineasti più potenti dell’industria
americana, e ancora oggi quello è indicato come il vero punto di
svolta della sua carriera. Proseguendo qui nella lettura si
potranno approfondire ulteriori curiosità legate alla trama e al
cast del film.
La trama di Gli
spietati
La storia si apre nel 1880 nello
stato del Wyoming. Nella tranquilla cittadina di Big Whisky una
prostituta viene sfregiata al viso da un cliente, e l’evento
costringe lo sceriffo Little Bill ad entrare nella
questione. L’uomo, però, impone soltanto un risarcimento tramite
bestiame, pena che per le amiche della vittima è assolutamente
inadeguata. Queste decidono pertanto di porre una taglia di mille
dollari sulla testa del responsabile. La voce circa tale occasione
si sparge ben presto in lungo e in largo, attirando l’attenzione
del giovane e inesperto pistolero Schofield
Kid.
Consapevole dei suoi limiti, ma
desideroso di ottenere la somma, questi decide di rivolgersi
all’anziano Munny, ex pistolero noto per la sua
crudeltà e gli efferati crimini compiuti. Inizialmente riluttante,
questi deciderà infine di unirsi al giovane, coinvolgendo anche il
suo amico di vecchia data Ned. I due, che avevano
ormai del tutto cambiato vita, si ritrovano così a doversi
confrontare con un mondo che sembra andato avanti senza di
loro.
Per Munny questa è però anche
l’occasione per cercare di superare il lutto della moglie
recentemente scomparsa. Giunti a Big Whisky, i tre uomini si
troveranno però a doversi confrontare con una realtà ben diversa da
quella immaginata. Lo sceriffo Little Bill, infatti, si rivela
essere tutt’altro che un garante della legge, e si opporrà in modo
quanto mai deciso all’ingresso dei tre pistoleri nel suo
territorio. Provocare Munny, però, equivale a firmare la propria
condanna a morte.
Gli spietati: il cast del
film
Protagonista del film, nei panni di
Munny, spietato pistolero che ha ormai abbandonato la violenza, è
Clint
Eastwood. Dopo aver letto la sceneggiatura, l’attore
si dichiarò estremamente interessato al personaggio, ritrovando in
questo una naturale evoluzione di quelli già interpretati nei suoi
precedenti western. Per calarsi nei suoi panni, dunque, egli si
basò proprio su questi, cercando di rendere però altrettanto
evidente il passaggio del tempo. Eastwood dichiarò inoltre che
questo sarebbe stato l’ultimo film che avrebbe sia interpretato che
diretto, anche se poi tornò nuovamente a svolgere tale doppio ruolo
in alcune altre occasioni.
Dando vita a Munny, egli arrivò
inoltre ad ottenere la sua prima candidatura all’Oscar come miglior
attore. Accanto a lui, nel ruolo del fidato Ned Logan, vi è
Morgan
Freeman. I due avrebbero poi recitato nuovamente
insieme per il film Million Dollar
Baby. All’attore Gene
Hackman era stato offerto il ruolo del controverso
sceriffo Little Bill ben prima che Eastwood fosse coinvolto nel
progetto. L’attore aveva però categoricamente rifiutato, salvo poi
lasciarsi convincere nel momento in cui fu Clint a riproporgli la
parte.
Hackman, che vinse poi l’Oscar come
miglior attore non protagonista, era in realtà molto preoccupato
dalla rappresentazione della violenza nel film, tranquillizzandosi
poi nel comprendere che questa non era in alcun modo glorificata.
Nel film è poi presente Richard Harris, noto per
aver interpretato Albus Silente nei primi due film di Harry
Potter, e che dà qui vita al personaggio del cacciatore di
taglie Bob “L’Inglese”. Jaimz Woolvett, invece, è
l’attore presente nei panni del giovane e inesperto Schofield Kid,
mentre Anna Thompson è la prostituta sfregiata
Delilah Fitzgerald.
Gli spietati: la
spiegazione del finale del film
Nel finale del film, il killer
sanguinario e spietato che è Munny riaffiora e tornato in paese
solo contro tutti massacra lo sceriffo Little Bill Daggett e molti
dei suoi aiutanti, con quella freddezza e quella determinazione che
gli era in parte mancata nei due omicidi a pagamento per i quali
era stato assoldato. Completata la vendetta, William Munny lascia
il paese, intimando agli abitanti di fare un bel funerale al suo
amico Ned e di non maltrattare mai più le prostitute, altrimenti
tornerà e li ucciderà tutti. Con questo finale, dunque, Eastwood
sembra richiamare lo spirito del vecchio western per un’ultima
volta, dimostrandone il potere prima di abbandonarlo per
sempre. Dopo Gli spietati, Eastwood non ha più
diretto un film di questo genere.
Il trailer di Gli spietati
e dove vedere il film in streaming e in TV
Per chi desidera recuperare tale
titolo, è possibile farlo alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Gli spietati è infatti
disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple
TV, Now e Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto
un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno sabato 10
febbraio alle ore 21:30 sul canale
Rete 4.
Grazie alle sue interpretazioni in
numerosi film d’azione che sono diventati dei veri e propri cult,
l’attore Jean-Claude Van Damme si è dimostrato uno dei
più grandi esponenti di questo genere, accanto a nomi come Arnold Schwarzenegger, Sylvester Stallone, Steven
Seagal e Bruce Willis. Dei suoi film, uno dei meno
citati ma che al tempo stesso è da annoverarsi tra i più bizzarri è
Double Team – Gioco di squadra,
realizzato nel 1997 dal regista Tsui Hark, noto autore
di Hong Kong noto per la trilogia di Once Upon a Time in
China e qui al suo debutto con un film in lingua inglese.
Hark e Van Damme, che torneranno a
collaborare anche per Hong Kong colpo su colpo (1998)
realizzano con Double Team – Gioco di squadra un film
d’azione che punta sulla particolarità della coppia protagonista
per dar vita a situazioni folli e a molteplici colpi di scena. Non
mancano ovviamente i classici combattimenti a cui Van Damme ha
abituato il suo pubblico, in questo caso svolti all’interno di
luoghi particolarmente ricchi di fascino. Certo, lo scarso successo
economico e di critica ha portato il film a finire un po’ nel
dimenticatoio al momento della sua uscita.
Il suo passaggio televisivo è
dunque, per i fan del genere e di Van Damme, una preziosa occasione
per recuperare Double Team – Gioco di squadra. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alle location
utilizzate. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di Double Team – Gioco di squadra
Protagonista del film è Jack
Paul Quinn, un agente di controspionaggio con una
grandissima carriera alle spalle. Come ultima missione prima di
andare in pensione e dedicarsi alla famiglia, gli viene affidato il
compito di incastrare il pericolosissimo mafioso Andreas
Stavros. Nonostante Quinn prepari il suo piano in maniera
impeccabile, questa volta qualcosa va storto e l’operazione
fallisce. L’agente viene quindi mandato nella “Colonia”, un luogo
dove vengono recluse le spie che devono essere credute morte, ma
che soprattutto sono troppo pericolose per essere lasciate a piede
libero.
Tuttavia Quinn capisce ben presto di
dover evadere da lì, perché consapevole che la vendetta di Stavros
è imminente e che i suoi bersagli non sono persone qualunque, ma
proprio sua moglie Katherine e il figlio che sta
per nascere. In poco tempo e senza troppi intoppi, grazie anche
all’aiuto di Yaz, bizzarro trafficante d’armi,
Quinn dovrà dunque mettere in pratica il suo piano di evasione e
raggiungere a Roma la moglie, che sta partorendo in ospedale
sull’Isola Tiberina. Nel farlo, però, dovrà ponderare bene le sue
mosse e aspettarsi un agguato da parte di Stavros.
Il cast di Double Team – Gioco
di squadra e le location del film
Ad interpretare Jack Paul Quinn vi è
il già citato Jean-Claude Van Damme, Nel ruolo del suo
aiutante Yaz vi è invece il celebre giocatore di basket
Dennis Rodman, in quell’anno militante nei Chicago
Bulls insieme al leggendario Michael Jordan. Per
il ruolo si valutò inizialmente il coinvolgimento dell’attore
Wesley Snipes, ma si preferì poi puntare sulla
popolarità di cui godeva in quel momento Rodman. L’attore Mickey Rourke, invece, ricopre il ruolo del
mafioso Andreas Stavros. Rourke si è sottoposto a un serio regime
di arti marziali per ottenere l’aspetto fisico necessario al suo
personaggio e per prepararsi alle scene di lotta con Van Damme.
Recitano poi nel film gli attori
Natacha Lindinger nel ruolo di Kathryn Quinn,
Paul Freeman in quello di Alex Goldsmythe. In
ruoli secondari sono presenti diversi attori italiani, tra cui
Orso Maria Guerrini, Valeria
Cavalli, Mario Opinato e Paolo
Calissano. Le parti sono molto piccole, di poche battute o
addirittura nessuna per qualcuno di loro. Quella di maggior
rilievo, ma comunque di breve durata, è quella di Bilotta, il quale
lo si può ritrovare impegnato in una scena di combattimento corpo a
corpo con Van Damme. Per quanto riguarda le location del film, è
bene riportare che il finale non si svolge realmente all’interno
del Colosseo, ma che il tutto si svolge
nell’anfiteatro di Arles in Francia.
Il trailer di Double Team –
Gioco di squadra e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Double Team – Gioco di squadra grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato
10 febbraio alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Il 10 febbraio
ricorre il Giorno delricordo,
solennità civile nazionale italiana che ricorda i massacri
delle foibe e l’esodo giuliano dalmata.
Si tratta di un’occasione per commemorare la tragedia degli
italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro
terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.
Alla vicenda sono stati dedicati tanti racconti per la televisione
e il cinema (come il recente La rosa dell’Istria),
tra cui spicca quello proposto dal (controverso) film
Red Land – Rosso Istria, diretto nel 2018
dal regista Maximiliano Hernando
Bruno e incentrato sulla figura di Norma
Cossetto.
La sceneggiatura, scritta da Bruno
e Antonello Belluco si basa su un “diario”
del cugino di Norma Cossetto, Giuseppe (1920-2017) scritto su
pressione di sua figlia l’anno prima di morire quando aveva 96
anni. Pur volendo estendere ad un più ampio pubblico il ricordo
della vicenda di Norma e del popolo istriano, il film è stato
segnato da diverse polemiche. I partiti di destra lo hanno infatti
indicato come un esempio di opera che ricorda il massacro delle
foibe a dispetto di chi vorrebbe occultarlo, mentre esponenti
politici di sinistra e storici lo hanno severamente giudicato come
un’opera di propaganda storicamente poco accurata.
Si è dunque generato un ampio
dibattito nei confronti di questo film e del modo in cui ripropone
certi eventi e i loro protagonisti. In occasione della celebrazione
di quest’anno, è tuttavia un film da non perdere e a partire dal
quale formare una propria opinione in merito. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla storia vera dietro il film.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Red Land
– Rosso Istria
È il settembre 1943, i giorni in cui
scoppia il caos nelle zone d’Italia martoriate dalla guerra. Il
maresciallo Badoglio, capo del governo italiano,
riesce a far accettare un armistizio alle forze alleate e fugge da
Roma insieme al re, lasciando l’Italia nel caos. L’esercito è privo
di chiare indicazioni, mentre i civili dell’Istria, di Fiume, della
Giulia e della Dalmazia devono affrontare un nuovo avversario: I
partigiani di Tito, in costante avanzata e spinti dalla rabbia
anti-italiana. In questo drammatico contesto storico emerge come
figura chiave Norma Cossetto, giovane donna
istriana, studentessa dell’Università di Padova, disposta a
sacrificare la vita pur di difendere la propria gente.
Ad interpretare la giovane Norma
Cossetto vi è l’attrice Selene Gandini, qui al suo
debutto in un film per il cinema dopo aver partecipato a fiction
come Un posto al sole, Centovetrine e Le tre rose di
Eva. Accanto a lei, recitano gli attori Franco
Nero nel ruolo del Professor Ambrosin,
Geraldine Chaplin in quello di Giulia
Visantrìn adulta e Sandra Ceccarelli in
quello di Madre Visantrìn. L’attore Romeo
Grebenšek è Mate, mentre Vincenzo
Bocciarelli interpreta Mario Bellini. Completano il
cast Eleonora Bolla come Adria Visantrìn e
Alvaro Gradella come Generale Esposito.
La vera storia dietro Red
Land – Rosso Istria: chi era Norma Cossetto
Il film si concentra su di un
preciso episodio della Seconda guerra mondiale, quello che si
svolse in Istria dopo l’8 settembre 1943, ovvero subito dopo la
firma da parte dell’Italia dell’armistizio separato con gli
angloamericani. Successivamente all’arresto e alla deistituzione di
Benito Mussolini, il 25 luglio di quell’anno, il 3
settembre viene firmato il noto armistizio di Cassibile, reso noto
solo 5 giorni più tardi, che getta il Paese nel più completo caos.
Il Regio Esercito, infatti, non sa a quel punto più chi è il nemico
e chi l’alleato e ciò porta i soldati ad essere abbandonati a sé
stessi nei vari teatri di guerra.
Le popolazioni civili Istriane,
Fiumane, Giuliane e Dalmate si trovano così ad affrontare un
difficile rapporto con i partigiani jugoslavi, guidati da
Josip Broz Tito, che avanzano in quelle terre
combattendo contro i nazifascisti. In questo contesto, tra le tante
personalità che oggi si ricordano, spicca quella di Norma
Cossetto, studentessa della facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università degli Studi di Padova, a quel tempo al lavoro su
una tesi di laurea intitolata Istria Rossa (il rosso del titolo è
relativo alla terra ricca di bauxite. La sua vita, come anche
quella della sua famiglia e della sua gente, iniziò a farsi
complicata dopo l’8 settembre.
La famiglia di Norma iniziò infatti
a ricevere minacce di vario genere finché il 26 settembre Norma
venne convocata presso il comando partigiano che aveva sede
nell’ex-caserma dei carabinieri di Visignano. Lì la studentessa
venne invitata a entrare nel movimento partigiano, invito che Norma
rifiutò categoricamente. L’indomani Norma Cossetto fu arrestata e
condotta all’ex-caserma della Guardia di Finanza di Parenzo insieme
ad altri parenti, conoscenti e amici. Qualche giorno più tardi
Visinada fu occupata dai tedeschi, cosa che spinse i partigiani a
effettuare un trasporto notturno dei detenuti presso la scuola di
Antignana, adattata a carcere.
Nella notte tra il 4 e 5 ottobre
tutti i prigionieri vennero poi condotti a forza fino a Villa
Surani. Ancora vivi, vennero gettati in una foiba nelle vicinanze.
Il 10 dicembre 1943, nel corso dell’Operazione Nubifragio,
l’esercito tedesco occupò l’Istria. In quegli stessi giorni i
vigili del fuoco di Pola, impegnati a recuperare corpi da una foiba
profonda 136 metri, estrassero anche quello di Norma Cossetto, il
cui cadavere si trovava in cima alla catasta di corpi lì gettati.
Da quel momento Norma divenne uno dei simboli di resistenza contro
l’oppressore e nel 2005 le venne conferita postuma la medaglia
d’oro al merito civile dal Presidente della Repubblica Carlo
Azeglio Ciampi.
Il trailer di Red Land – Rosso
Istria e dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente presente nel palinsesto televisivo di
sabato 10 febbraio alle ore 20:35
sul canale Rai 3. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai
Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il
momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma,
completamente gratuita, per trovare il film e far partire la
visione.
Il futuro del franchise di
Star
Wars non è ancora molto chiaro. Sono stati annunciati
molti film e serie televisive, ma se il mandato di Kathleen
Kennedy come presidente della Lucasfilm ci ha insegnato
qualcosa, è che dovremmo prenderli con le molle (Rogue
Squadron doveva uscire nelle sale lo scorso dicembre).
Lando era stato
originariamente annunciato come una serie TV di Disney+, prima che la
Lucasfilm, dopo aver sostanzialmente eliminato il
regista Justin Simien, decidesse di procedere con
una versione cinematografica (che è stata scritta da Donald
Glover e da suo fratello Stephen).
Per quanto riguarda le altre
notizie su Star Wars, Ewan
McGregor è apparso di recente al MegaCon di
Orlando e ha nuovamente fatto il punto sulla seconda stagione di
Obi-Wan
Kenobi. Kennedy è stato piuttosto risoluto nel dire
che non si farà, ma la situazione potrebbe cambiare con la Disney a
caccia di successi garantiti al botteghino?
“Inizialmente ci sarebbe stato
un film, e spesso ho pensato: “Avrebbe dovuto essere un
film?”“, ha ammesso l’attore.
“Ma in un certo senso penso che
sia fantastico che l’abbiano fatto in questo modo, è una storia più
lunga e speriamo che sia più soddisfacente come risultato. Abbiamo
avuto più tempo per costruire una storia. Speriamo che ne facciano
un altro. Potete scrivere tutti alla Disney?“.
Incrociamo le dita per un seguito,
ma ora che Obi-Wan e Darth Vader hanno incrociato di nuovo le loro
strade, è difficile prevedere quale potrebbe essere il prossimo
passo dello Jedi, visto che Una nuova speranza si avvicina. Forse
una rivincita con Maul dopo il loro breve scontro in
Star Wars Rebels?
“Temete il suo richiamo…” Abbiamo
sentito parlare per la prima volta del secondo film del regista di
Luz, Tilman Singer,
Cuckoo, l’anno scorso, e NEON ha finalmente
rilasciato alcune immagini del film attraverso un teaser trailer
molto inquietante.
L’attrice emergente di EuphoriaHunter Schafer, che di recente ha avuto un ruolo di
supporto nel prequel di Lionsgate
Hunger Games – la ballata dell’usignolo e del serpente,
interpreta un’adolescente di nome Gretchen che va a stare
con il padre estraniato e la sua nuova famiglia sulle Alpi
tedesche, dove scopre alcuni eventi molto sinistri, forse
soprannaturali, che potrebbero essere collegati alla sua stessa
famiglia.
Il teaser non mostra molto, ma
vediamo il personaggio di Schafer entrare in una stanza e tirare
fuori quello che sembra essere una specie di coltello a
serramanico, mentre un’inquietante colonna sonora si sviluppa fino
a un urlo agghiacciante.
Poi, proprio alla fine, si
intravede una figura (creatura?) incappucciata che grida verso la
telecamera.
Cosa sta succedendo? Non ne abbiamo
idea! La sinossi che segue delinea la premessa di base, ma è chiaro
che il film manterrà i suoi più grandi segreti nascosti il più a
lungo possibile, e non abbiamo nulla da eccepire su questo
approccio.
Tra le notizie correlate, Schafer
ha anche firmato per recitare accanto a Noomi Rapace in Palette, un
film horror psicologico su “una donna che soffre di sinestesia
estrema, una rara condizione in cui è in grado di sentire i
colori“. Secondo la sinossi. La donna viene presto
“reclutata in un’industria segreta e di culto del design dei
colori, scoprendo l’oscura realtà di ciò che serve per creare le
più grandi tinte del mondo“.
“La realtà non potrebbe essere
una bugia che qualcuno ha inventato?” –
Cenere
Finzione e immaginazione hanno
un’influenza potentissima sulla nostra psiche, e a volte producono
fenomeni denominati fictofilia, condizione per la
quale si ha un trasporto amoroso e sessuale verso qualcuno che non
esiste, ma è solo frutto di una fantasia che si sviluppa quando
entriamo in contatto con un mondo diverso dal nostro, fittizio. Non
sempre ci si accorge di questa “sindrome” e, soprattutto quando si
è più piccoli, è talmente cosa comune innamorarsi di chi non
vediamo, ma che conosciamo attraverso pagine di un libro, che non
c’è nemmeno l’ipotesi che l’attaccamento verso di esso possa essere
morboso o, addirittura, essere sintomo di una ossessione
pericolosa.
Ma quando si cresce, e il filtro
dell’immaginazione non scivola per guardare la nuda e autentica
realtà, si rischia di cadere in un vortice da cui è difficile
tornare a galla. Ancor più se ciò che avvolge la nostra vita non è
appagante ed è solo un castello di cristallo che al minimo soffio
di vento può rompersi in mille cocci. Cosa può salvarci?
Saper scindere ciò che è vero da ciò che non lo è.
L’epicentro di Cenere parte proprio da
qui: il nuovo
film turco, di cui oramai Netflix
va ghiotto, lo usa come pretesto narrativo per cucire una storia le
cui tinte thriller fanno da sfondo a un genere romance dalle
venature erotiche, con l’intento di polarizzare un pubblico sempre
maggiore. Cenere è diretto da
Erdem Tepegöz ed ha come interpreti Funda
Eryiğit, Alperen Durmaz e Mehmet
Günsür.
Cenere, la trama
La vita di Gocke sembra perfetta: è
sposata con un editore molto ricco, ha un figlio, una casa nel
quartiere più chic di Istanbul, e gestisce una boutique di lusso.
Non potrebbe desiderare altro, eppure all’anniversario di
matrimonio con Kenan, fra brindisi e incontri, la donna non è
affatto felice. Ha gli occhi spenti, sguardo assente. Finché sul
tavolo della cucina non trova una pila di manoscritti inviati alla
sua casa editrice, e fra questi appare Cenere, di cui inizia a
sfogliare le pagine. Rapita dalla storia d’amore proibita fra
l’autrice e un falegname di Balat, Gocke decide di scoprire i posti
menzionati nel romanzo, intenzionata a conoscere quest’uomo
misterioso il cui nome inizia per M. Il suo, in realtà, è solo
desiderio di evadere da una vita che oramai le sta stretta, che non
vuole forse più, per cercare piacere, soddisfazione e benessere
nell’esistenza di qualcun’altro, vivendo le stesse cose della
storia. Ma quando incontra il protagonista di Cenere, che le fa
dono di quel coinvolgimento mentale, emotivo e sessuale che lei
voleva e aveva letto, innamorandosene senza neppure sapere chi
fosse, la sua vita comincia a scricchiolare, le certezze vacillano,
e neanche lei sa più chi sia e cosa sia vero o finto. Finché non
capirà che sotto a quel romanzo c’è un segreto molto oscuro.
Una storia confusa
Cenere,
che come abbiamo detto in apertura ha una doppia veste (thriller e
romance drammatico), poteva essere un film costruito su più livelli
di lettura e avere diversi strati narrativi che pian piano si
disvelano. Questo perché l’impianto su cui si fonda è originale,
potremmo dire anche furbo nel trarre in inganno lo
spettatore: il gioco di scambi e scoperte fra Gocke e
l’autrice sconosciuta del libro e il suo enigma catturano subito
l’attenzione nell’incipit, destando inizialmente una curiosità che
però con l’avanzare del racconto si smarrisce, per cedere il passo
a una serie di incastri e battute che stridono con quello che
doveva essere il tono mystery/drama, il quale non si svilupperà mai
degnamente. Intanto è evidente che la sceneggiatura abbia
perso di vista i punti cardine della trama, e così gli
eventi si susseguono in modo confuso e illogico, non dando pathos
alle giuste sequenze e restituendo protagonisti monodimensionali,
che agiscono e si muovono nello spazio filmico come delle
marionette. In particolare la protagonista, che repentinamente e
ingiustificatamente cambia, lasciando però dietro di sé un vuoto di
caratterizzazione difficile da colmare.
Anche le tematiche di
Cenere non emergono mai a pieno, ma sono
spesso soffocate dall’incompletezza dello script. Se poteva essere
interessante prendere in analisi concetti quali la fictofilia o
l’importanza di capire cosa si voglia davvero dalla vita e da se
stessi, la scelta di esaltare solo l’aspetto erotico fra Gocke e
Metin smorza il significato di un’opera che poteva davvero essere
semanticamente impattante. Gli unici aspetti che del film
funzionano si riscontrano in primis nell’estetica, con una
scelta di colori saturi nelle scene a Balat, le quali esaltano il
contesto magico e sognante in cui si trova Gocke, contrastati da
una palette molto più fredda quando invece la protagonista è
avvolta da quella che è la sua vera realtà, più autentica,
respingente, e quindi anche più spenta. Poi nella forma, con una
regia che regala virtuosismi di tutto rispetto, e nel plot twist
finale che arriva come un colpo di coda sorprendente – e brillante
– e solleva un minimo le sorti della pellicola, ma che comunque
avrebbe meritato una collocazione e tempo di spiegazione migliore,
considerato che dopo pochi minuti il film termina. Se dovessimo
tirare le somme, concluderemmo dicendo che l’errore di
Cenere è stato quello di non osare,
dimettere il freno a mano, non credendo abbastanza nelle sue
potenzialità.
L’anno scorso, alcuni rapporti
commerciali hanno affermato che la Disney
intendeva ridurre i contenuti dei Marvel Studios (sia su Disney+ che sul grande schermo) e
adottare un approccio più orientato alla “qualità su
qualità“.
L’amministratore delegato della
Disney, Bob Iger, lo ha praticamente confermato
durante la conference call dello scorso marzo e ora ha ribadito che
ci sarà un “volume ridotto” di contenuti, con una
rinnovata attenzione ai “franchise più forti” dello
studio.
“Direi che ci stiamo orientando
un po’ di più verso i sequel e i franchise“, ha detto Iger
durante l’ultima conferenza stampa della Disney. “Penso che,
dato l’ambiente e dato quello che serve per portare la gente fuori
di casa a vedere un film, sia una cosa intelligente. Appoggiarsi a
franchise che sono familiari è una cosa intelligente. Nel nostro
zelo di aumentare notevolmente il volume, in parte legato alla
volontà di inseguire un maggior numero di abbonamenti globali per
la nostra piattaforma di streaming, alcuni dei nostri studios hanno
perso un po’ di attenzione. Quindi il primo passo che abbiamo fatto
è stato quello di ridurre il volume e la produzione, in particolare
per quanto riguarda la Marvel“.
Questa sembrerebbe certamente una
mossa intelligente, ma sarà sufficiente a rinnovare l’interesse del
pubblico per il MCU, o il danno è stato
fatto? L’ultimo film dello studio, The
Marvels, è stato il sequel di un film che ha incassato
più di un miliardo di dollari al botteghino mondiale,
finendo per diventare il film del MCU che ha
incassato meno nella storia dello Studios.
Nel corso della telefonata, Bob
Iger ha elencato alcuni dei film presenti nella programmazione
Disney per il 2025, tralasciando però un paio di progetti del
MCU.
Alcuni hanno interpretato questo
fatto come un’indicazione del fatto che sia Thunderbolts
che Blade
siano stati ritardati o rimossi completamente dal programma, e
anche se questa è certamente una possibilità, non salteremmo ancora
a nessuna conclusione – Iger potrebbe semplicemente aver
dimenticato di menzionare questi particolari film!
Cosa ne pensate dei commenti di
Iger? Pensate che spostare l’attenzione sui franchise che si sono
dimostrati di maggior successo per i Marvel Studios sia la mossa giusta,
o preferireste vedere più rischi su nuovi personaggi?
Nel 2019 è stato rivelato che la
HBO aveva scartato il prequel di Game
of Thrones dal titolo Game of Thrones:
Bloodmoon, sviluppato da Jane Goldman
dopo aver girato un costoso episodio pilota con protagonista
Naomi Watts.
Un primo sguardo alla serie è
trapelato online la scorsa settimana e, ora, altre foto del
dietro le quinte e persino alcuni filmati hanno iniziato a fare il
giro dei social media.
Con il titolo provvisorio di
Game of Thrones: Bloodmoon, lo show aveva
originariamente ricevuto il via libera nel giugno 2018 ed era uno
dei numerosi copioni di prequel raccolti dalla rete via cavo quando
la serie principale ha iniziato a concludersi. SJ
Clarkson, regista di The Defenders e Madame
Web, ha diretto l’episodio pilota e, con una star
così importante, ci si aspettava che alla fine sarebbe andato
avanti.
Ahimè, qualcosa nel suo nucleo non
funzionava e anche un lungo periodo di post-produzione – che ha
portato a un completo ri-edit del montaggio iniziale – non ha
aiutato molto le cose (e nemmeno le voci di problemi dietro le
quinte in Irlanda).
“Dai terribili segreti della storia
di Westeros alla vera origine degli Estranei”, si legge nel logline
ufficiale, “dai misteri dell’Oriente agli Stark della leggenda,
solo una cosa è certa: non è la storia che pensiamo di
conoscere“. Potete dare un’occhiata più da vicino a
Game of Thrones: Bloodmoon nei post X qui
sotto.
New look at Naomi Watts filming a scene for
HBO’s canceled
#GameOfThrones prequel series, ‘BLOODMOON.’
In the series, that would have depicted the story of the first
Long Night, Naomi was to play a “charismatic socialite hiding a
dark secret.” pic.twitter.com/Njzprq94zo
Parlando della cancellazione dello
show nel 2020, Naomi Watts aveva commentato: “Mi
dispiace. Sento il vostro dolore. Mi sono appassionato allo stesso
modo. Non ero una grande fan e non avevo visto le serie fino a
quando non sono stata assunta, ma poi ho guardato tutto nell’arco
di un paio di mesi ed è stato meraviglioso“.
“È un vero peccato, sarebbe
stato molto divertente”, ha aggiunto l’attrice. “Ma non mi
è permesso svelare nulla, temo“.
Superman:
Legacy, in uscita la prossima estate, ci introdurrà al
nuovo DCU nelle sale cinematografiche, ma è
nella prossima serie TV Creature
Commandos che avremo il primo assaggio di ciò che i
DC Studios hanno in serbo per questo reboot.
Anche se la serie animata punterà i
riflettori su un gruppo relativamente oscuro di personaggi dei
fumetti, sembra probabile che James Gunn coglierà l’occasione per
gettare le basi di ciò che accadrà nel nuovo DCU.
Da tempo si vociferava che Creature
Commandos avrebbe debuttato su Max nel 2024 e
oggi la star Sean Gunn lo ha confermato. Parlando
con Screen Rant ai Saturn Awards, l’attore di G.I. Robot e
Weasel ha dichiarato: “Creature
Commandos uscirà in autunno, il che è fantastico, non vedo
l’ora che il nostro pubblico lo veda“.
E con questo, abbiamo una finestra
per la première! Un tempo sembrava che anche Waller
sarebbe uscito quest’anno ma, a causa degli scioperi della WGA e
della SAG-AFTRA, è slittato nel calendario delle uscite; infatti,
James Gunn sembra aver spostato la sua
attenzione sulla seconda stagione di Peacemaker.
“Adoro quel progetto“, ci
ha detto Sean a proposito di Creature Commandos l’anno scorso.
“I copioni sono così buoni e abbiamo già fatto un po’ di
registrazioni, il che è divertente. Posso accennare e stuzzicare il
fatto che impareremo qualcosa di più su Weasel, il che sarà
interessante“.
“Amo così tanto GI Robot. È
guidato da una e una sola cosa, ovvero il suo odio per i nazisti e
il suo desiderio di uccidere quanti più nazisti possibile“, ha
continuato. “Quindi, per me, come persona che odia il fascismo
in tutte le sue forme, posso immedesimarmi in qualcuno che vuole
andare là fuori e dare il colpo di grazia a qualche
nazista“.
Creature
Commandos è interpretato da Frank
Grillo nel ruolo di Rick Flag, Sr., Indira
Varma nel ruolo della Sposa di Frankenstein, Zoë
Chao nel ruolo di Nina Mazursky, David Harbour nel ruolo di Eric Frankenstein,
Alan Tudyk nel ruolo del Dottor Phosphorus,
Sean Gunn nel ruolo di G.I. Robot e Weasel,
Maria Bakalova nel ruolo della Principessa Ilana
Rostovic, Steve Agee nel ruolo di John Economos e
Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller.
La star di The WitcherAnya Chalotra, invece, è stata scritturata per
il ruolo della classica cattiva di Wonder Woman, Circe. La serie vede
Amanda Waller creare una squadra di agenti segreti a
partire da prigionieri mostruosi. Gunn ha scritto tutti gli episodi
della prima stagione. Continuate a seguirci per avere notizie sulla
data della première di Creature Commandos.
Il film live-action del 2019
Il
Re Leone è stato messo sotto accusa per essere
essenzialmente un remake shot-for-shot del
classico film del 1994. Tuttavia, dal punto di vista tecnologico,
il film è stato un capolavoro rivoluzionario e tornerà con il
prequel Mufasa:
Il Re Leone.
Per un certo periodo si è
vociferato che il regista Jon Favreau potesse tornare a dirigere un
sequel che raccontasse una storia completamente nuova. Da allora ha
spostato la sua attenzione su Star
Wars e The
Mandalorian, lasciando che la Disney si rivolgesse al
premio Oscar Barry Jenkins per un’esplorazione dei
primi anni di Mufasa e Scar nel film prequel,
Mufasa:
Il Re Leone.
Aaron Pierre
prenderà il posto dell’iconico James Earl Jones
nel ruolo di Mufasa ed è fin troppo consapevole di
avere una responsabilità enorme.
“Beh, innanzitutto voglio
riconoscere che James Earl Jones è una mia enorme
ispirazione“, racconta l’attore a Collider. “Enormemente.
E mi sento molto onorato di entrare in questo ruolo dopo di lui.
Penso che la differenza fondamentale sarà che qui stiamo esplorando
Mufasa in una veste diversa“.
“Quando Sir James Earl Jones lo
ha interpretato, questo è Mufasa nella sua piena capacità, nel suo
ritmo, e penso che qui stiamo esplorando Mufasa prima di quel
momento“, aggiunge Pierre. “Che aspetto ha questo giovane
leone prima di diventare quello che conosciamo e di scoprire il suo
ritmo, il modo in cui si comporta, il modo in cui si impegna con la
sua comunità e i suoi cari? Credo che questa sia la cosa
fondamentale. È capirlo“.
Pierre è conosciuto soprattutto per
i suoi ruoli nella serie DC ComicsKrypton e in Old di M. Night Shyamalan.
Kelvin Harrison Jr. subentra a Chiwetel Ejiofor nel ruolo di Scar, anche se
ci sarà un certo legame al film del 2019 grazie ai ritorni di
Billy Eichner e Seth Rogen nei panni di Timon e Pumba insieme
a John Kani nel ruolo di Rafiki.
“Penso che vedrete una
tonnellata di volti familiari“, ha anticipato Barry
Jenkins in un’intervista del 2022. “È un prequel, ma
di nuovo, è un prequel nel senso che questi sono tutti gli stessi
personaggi, ma vi stiamo raccontando come sono arrivati a essere
quello che sono. Quindi stiamo letteralmente andando a ritroso.
Stiamo tornando indietro nel tempo con molti di questi personaggi.
Siamo anche nel presente, ma torniamo indietro per raccontare chi
erano questi personaggi“.
“Aspettatevi dei numeri
musicali“, ha aggiunto il regista. “Numeri musicali
davvero meravigliosi, direi“. Mufasa:
Il Re Leone arriverà nelle sale il 20 dicembre di
quest’anno.
Naturalmente, da allora James Gunn è stato arruolato per dirigere
i DC Studios insieme a Peter Safran, il che sembra
aver sostanzialmente chiuso il suo rapporto di lavoro con
Marvel/Disney.
Su Threads, a James Gunnè stato
chiesto se ci fosse la possibilità di scrivere un quarto film dei
Guardiani o il previsto spin-off di Star-Lord, e
il regista ha chiarito di non poter lavorare “fisicamente o
legalmente” per i Marvel Studios mentre è
co-CEO dei DC Studios.
Non si tratta esattamente di una
grande sorpresa, ma molti fan di Guardiani della Galassia
speravano che James Gunn potesse tornare in qualche
modo al franchise.
Il regista ha già
confermato di essere poco interessato a dirigere un potenziale
Vol. 4, ma l’ultimo film ha lasciato la porta aperta a un altro
capitolo o spin-off, compreso il già citato progetto su
Star-Lord.
James Gunn ha recentemente affrontato la questione del
titolo finale “Il leggendario Star-Lord tornerà” nel
commento contenuto negli extra del Blu-ray di
Guardiani della Galassia Vol. 3.
“Oh, ma non è finita del tutto.
Vogliamo sempre dare a qualcuno qualcosa di speciale. Chris e io
abbiamo sempre parlato di quanto sarebbe bello poter fare un film
su Star-Lord leggendario, una storia con Star-Lord sulla Terra che
cerca di adattarsi all’ambiente terrestre nello stesso modo in cui
qualcun altro potrebbe cercare di adattarsi all’ambiente alieno
dello spazio esterno. È un pesce fuor d’acqua in un’acqua normale.
Quindi non vedo l’ora di vederlo“.
A meno che il rinnovato
DCU non si riveli un enorme fallimento
(chissà cosa potrebbe accadere nell’attuale clima di
incassi), James Gunn sarà probabilmente coinvolto
nello sviluppo di vari progetti basati sulla DC per molto tempo,
quindi possiamo probabilmente dimenticarci di un ritorno al
Marvel Cinematic Universe
nel prossimo futuro.
L’imminente Madame
Web della Sony Pictures fa parte dello
“SMU” dello studio, ma abbiamo sentito notizie
contrastanti sui suoi collegamenti con gli altri film del franchise
e con il più ampio Marvel Cinematic
Universe.
La scorsa settimana,
Variety ha pubblicato un articolo in cui si affermava che
“potrebbe esserci qualche esitazione a enfatizzare
l’interconnessione di questi film” a causa dei recenti scarsi
risultati dei capitoli del MCU e dell’imminente
rinnovamento del DCU da parte della Warner Bros. ma
questo significa che Madame
Web sarà completamente autonomo?
La regista S.J. Clarkson è stata
interrogata su eventuali legami con il più grande MCU in una recente
intervista con Total Film e, pur esitando a
rivelare qualcosa di preciso, ha lasciato intendere che il film
potrebbe includere almeno qualche cenno o Easter Egg.
“Sono davvero entusiasta che
possiate vedere il film e il potenziale di ciò che potrebbe essere,
questo è certo“, dice il regista al sito. “Ma
probabilmente direi di guardare questo spazio“. Qui di seguito
potete vedere una nuova featurette con interviste al cast
principale e alcuni frammenti di nuove riprese.
#MadameWeb has the power to see the future and change it. 🔮
Madame
Web è la storia delle origini di una delle eroine più
enigmatiche dei fumetti Marvel. Dakota Johnson interpreta la
protagonista, Cassandra Webb, un paramedico di Manhattan con poteri
di chiaroveggenza. Costretta a confrontarsi con alcune rivelazioni
del suo passato, stringe un legame con tre giovani donne destinate
a un futuro straordinario ma che dovranno sopravvivere a un
presente pieno di minacce.
Madame
Web è basato su un personaggio del mondo dei fumetti
Marvel creato da
Dennis O’Neil e John Romita Jr.
Il film è diretto da S. J. Clarkson
(Orange Is the New Black, Jessica
Jones, Anatomy of a Scandal) da una
sceneggiatura di Claire Parker e S. J.
Clarkson e interpretato da Dakota Johnson, nel ruolo di protagonista,
insieme a
Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela
Merced, Tahar Rahim, Mike Epps,
Emma Roberts e Adam Scott. Madame
Web sarà nelle sale italiane dal 14 febbraio 2024
prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.
Le vocine nella testa di
Riley la conoscono a fondo, ma nel corso dell’anno tutto
cambierà quando Inside
Out 2 di Disney e Pixar introdurrà una serie di nuove
emozioni, tra cui l’ansia.
Queste emozioni sono sotto i
riflettori in un nuovo divertente spot televisivo del sequel
(condiviso per la prima volta su Toonado.com). Guardiamo Joy che
guida Riley durante l’allenamento con l’hocket, ma la rabbia prende
il sopravvento mentre lei si spinge in avanti sul ghiaccio.
Paura interviene per assicurarsi
che l’adolescente indossi il paradenti, mentre Disgusto lo sputa
quando si accorge che non è il suo! Infine, Tristezza è
adeguatamente turbata quando Riley viene messa in panchina.
È a questo punto che Ansia si
unisce alla squadra, lasciando intendere le immense sfide che si
presenteranno quando Riley attraverserà la pubertà in Inside
Out 2.
Secondo
il regista Kelsey Mann, questa nuova emozione promette di
smuovere le acque all’interno del quartier generale. “Anxiety,
doppiata da
Maya Hawke, sarà anche nuova per la squadra, ma non è certo il
tipo che si mette in secondo piano“, ha spiegato la
regista.
“Questo ha molto senso se ci si
pensa in termini di ciò che accade all’interno di tutte le nostre
menti“. Parlando nel 2022, l’attrice di Joy Amy
Poehler ha detto: “Nel film Riley sta invecchiando.
Sta diventando un’adolescente. Ricordate quel periodo in cui tutte
queste idee e sentimenti sono entrati nella vostra testa e vi siete
chiesti: “Chi [sono]?”. Penso che ci sarà da divertirsi
molto“.
“Penso che esploreremo, in
molti modi, l’idea che bisogna davvero rimanere flessibili e
capire, se si vuole avere una vita curiosa e bella, come fare
amicizia con le cose che sono dentro la propria testa”, ha
concluso.
I film Pixar in genere fanno un
lavoro eccezionale nel rivolgersi a spettatori di tutte le età e
nel rendere accessibili a tutti argomenti talvolta difficili.
Inside Out 2 sembra proprio
portare avanti questa tradizione, concentrandosi sull’esperienza
universale della pubertà in un modo che potrà essere comprensibile
per i bambini e affascinante anche per un pubblico più adulto.
Concentrandosi non solo su Riley, ma anche sulle sue emozioni
mutevoli, Inside Out
2 può infatti andare oltre i soliti tropi delle storie che
esplorano la pubertà ed essere invece più creativo con le varie
situazioni che si creano tra le varie emozioni durante la
pubertà.
Inside
Out 2 di Disney e Pixar torna nella mente
dell’adolescente Riley, proprio quando il quartier generale viene
improvvisamente demolito per far posto a qualcosa di completamente
inaspettato: nuove emozioni! Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e
Disgusto, che da tempo gestiscono un’operazione di successo, non
sanno come sentirsi quando arriva l’Ansia. E sembra che non sia
sola.
Maya Hawke presta
la sua voce ad Ansia, insieme a Amy Poehler nel
ruolo di Gioia, Phyllis Smith in quello di
Tristezza, Lewis Black in quello di Rabbia,
Tony Hale in quello di Paura e Liza
Lapira in quello di Disgusto. Diretto da Kelsey Mann e
prodotto da Mark Nielsen, Inside
Out 2 uscirà nelle sale il 14 giugno.
Ahsoka
è stata considerata una bomba, soprattutto per i fan di
Star
Wars Rebels, ma la serie ci ha lasciato più
domande che risposte. Lucasfilm non è riuscita a colmare le lacune
tra le due serie, lasciando la porta aperta a nuove storie di come
il Grand’Ammiraglio Thrawn si sia alleato con i Nightsister e
quale fosse l’accordo con il Capitano Enoch.
Wes Chatham, che interpreta il
secondo in comando di Thrawn, ha recentemente
parlato con Entertainment Weekly e gli è stato chiesto dell’aspetto
sinistro del misterioso cattivo.
“Quando ho visto l’uniforme del
Capitano Enoch per la prima volta, mi ha ricordato Excalibur“,
ha rivelato. “E ricordo di aver avuto una conversazione con
Dave Filoni e lui era entusiasta che avessi colto quel
dettaglio“.
“Sei in piedi nell’hangar di
uno Star Destroyer che hai visto per tutta la vita e gli
stormtrooper ti passano accanto, quindi è stato come entrare in un
sogno che mi ha permesso di far parte di quella cosa“,
aggiunge Chatham. “Ed è stato esaltante. È stato uno dei
momenti più divertenti che abbia mai avuto“.
“Ho molto rispetto per Dave
Filoni. Ho molto rispetto per quello che ha fatto, per quello che
sta facendo con Star
Wars e per Star
Wars. E quindi essere qualcosa che ha creato lui e una cosa
completamente originale è davvero eccitante e davvero
avvincente“.
Per quanto riguarda il futuro,
l’attore ha scelto con cura le parole, ma ha suggerito che
Enoch sarà una parte fondamentale di qualsiasi cosa
Thrawn abbia in mente per la Galassia.
“Penso che il potenziale di
questo personaggio sia eccitante. Ci sono alcuni accenni
vaghi“, dice Chatham. “Ci deve essere una ragione per cui
quel personaggio è lì. Thrawn ha introdotto una persona“.
È chiaro che c’è una storia da
raccontare con il Capitano Enoch, ma solo nella seconda stagione di Ahsoka –
e forse anche nel previsto film di Filoni su Star Wars – potremo vedere
chi o cosa c’è sotto l’elmo.
Cosa sappiamo su Ahsoka
La
prima stagione di Ahsoka
è interpretata da Rosario Dawson nel ruolo dell’ex Cavaliere
Jedi, Natasha Liu Bordizzo nel ruolo di Sabine
Wren, Mary Elizabeth Winstead nel ruolo di Hera
Syndulla, Eman Esfandi nel ruolo di Ezra Bridger,
Lars Mikkelsen nel ruolo del Grand’Ammiraglio
Thrawn, Ivanna Sakhno nel ruolo di Shin Hati,
Ray Stevenson nel ruolo di Baylan Skoll,
Wes Chatham nel ruolo del Capitano Enoch,
Diana Lee Inosanto nel ruolo di Morgan Elsbeth,
David Tennant nel ruolo della voce di Huyang e
altri ancora.
Ahsoka,
che è disponibile su
Disney+, vedeva Rosario Dawson nei panni del Jedi
preferito dai fan, che sta cercando di salvare la galassia dal
Grande Ammiraglio Thrawn, una nuova minaccia dopo la caduta
dell’Impero Galattico. Dawson ha portato Ahsoka Tano per la prima volta in live-action
nella seconda stagione di The
Mandalorian ed è apparso anche in The Book of Boba Fett.
Ahsoka
è stata scritta e prodotta da Dave Filoni, noto per il suo lavoro
sulle serie animate di Star Wars The Clone Wars e
Rebels, molto amate dai fan. Ambientata nella
stessa linea temporale di The
Mandalorian, la prima stagione ruota attorno alla
ricerca della Jedi titolare attraverso la galassia, mentre indaga
su una minaccia emergente dopo la caduta dell’Impero.
All’inizio di questa settimana è
stato
reso noto che Gina Carano, ex attrice di The
Mandalorian, ha fatto causa alla Disney e alla
Lucasfilm per discriminazione e licenziamento illegittimo. Gina Carano ha interpretato Cara Dune, fedele alleata di Din Djarin, nelle
prime due stagioni della serie di successo, prima che la Lucasfilm
la licenziasse per quelli che la società ha definito post
“ripugnanti e inaccettabili” sui social media.
Nonostante abbia trovato lavoro con
The Daily Wire e sia apparsa in un paio di altri
progetti, Gina Carano ritiene ancora di essere stata
licenziata ingiustamente dalla serie.
Con il sostegno finanziario del
proprietario di XElon Musk, Gina Carano ha fatto causa alla Disney e alla
Lucasfilm per discriminazione e licenziamento illegittimo,
sostenendo di essere stata licenziata per aver espresso opinioni di
destra sui social media.
Interrogato dalla
CNBC sulla causa in una recente intervista,
l’amministratore delegato della Disney Bob Iger ha avuto ben poco
da dire al riguardo. “Nessuna“, è stata la sua semplice
risposta prima di spostare la conversazione su un argomento più
produttivo.
Probabilmente Iger ha delle
opinioni in merito alla causa, ma probabilmente non può
condividerle, quindi la sua risposta così tersa non sorprende più
di tanto. Gina Carano sta attualmente cercando di
ottenere un’ordinanza del tribunale che costringa la Lucasfilm a
reinserirla nella serie e a pagare almeno 75.000 dollari, oltre a
danni punitivi.
“Alcuni di noi sono stati
ingiustamente individuati, molestati, perseguitati e privati dei
loro mezzi di sostentamento perché hanno osato incoraggiare la
conversazione, fare domande e rifiutarsi di assecondare la
folla“, ha dichiarato Gina Carano in una dichiarazione allegata alla
presentazione della causa. “Sono onorata che il mio caso sia
stato scelto per essere sostenuto dall’azienda che è stata uno
degli ultimi barlumi di speranza per la libertà di parola nel
mondo“.
Tuttavia, dato che Gina Carano era un dipendente a tempo
determinato, probabilmente dovrà affrontare una battaglia in salita
per ottenere un risarcimento per il licenziamento a causa dei suoi
post online.
In genere, i lavoratori del settore
privato non sono protetti dalla disciplina prevista dal Primo
Emendamento. In questo caso, la Disney ha ritenuto che i post di
Gina Carano fossero dannosi per il suo marchio
e ha deciso di abbandonare l’attore.
Oltre a sostenere Gina Carano, Musk si è impegnato su X a pagare
le spese legali di chiunque ritenga di essere stato “trattato
ingiustamente dal proprio datore di lavoro per aver postato o
apprezzato qualcosa su questa piattaforma“.
Probabilmente Iger farà bene a non
parlare della causa, concentrandosi invece sulle notizie aziendali
più interessanti e meno controverse, come l’annuncio di
Oceania 2 (Moana 2) e la sua uscita nel corso
dell’anno, l’investimento
della Disney in Epic Games e altro ancora.
Quando i prequel di Star Wars
sono usciti, hanno ricevuto una risposta contrastante e pareri
discordanti. Per certi versi è ancora così, ma con il passare degli
anni le persone che li hanno visti al cinema da bambini hanno
mutato il loro giudizio e da adulti ora amano molto questi
film.
La minaccia fantasma (1999) è stato il capitolo
iniziale della trilogia prequel di George Lucas,
seguito da L’attacco dei cloni (2002) e La vendetta dei Sith (2005). Ora, Empire Magazine
celebra il film con un numero speciale contenente nuove foto e
interviste con il cast e la troupe.
Il produttore Rick McCallum, il
coordinatore degli stunt Nick Gillard e il concept designer Iain
McCaig illustreranno la Podrace di Episodio I, la battaglia
nell’arena di Episodio II e il duello di Mustafar di Episodio III.
Verranno inoltre presentati concept art raramente visti del film.
Un’immersione profonda anche nei prequel, con la designer Ellen Lee
Moon che racconterà la storia del suo iconico poster della
Minaccia Fantasma!
Oltre alle due copertine da
collezione, c’è una versione speciale illustrata da Paul Shipper
che presenta numerosi personaggi dei film… e sì, che vi piaccia o
no, Jar-Jar Binks è proprio al centro dell’attenzione!
Recentemente,
Ewan McGregor, che ha interpretato Obi-Wan Kenobi, ha parlato dell’amore che
i prequel ricevono ora. “È arrivato questo ragazzino – avrà
avuto nove o dieci anni – con la mamma e il papà“, ha
ricordato. “Ed era… si vedeva che quando ha visto [me e Hayden]
non riusciva a trattenersi. E le lacrime cominciavano a scorrere
sul suo viso. Ed è stata una cosa bellissima. Significava così
tanto per lui“. Date un’occhiata alle nuove copertine di
Star
Wars nei post qui sotto.
This is where the fun begins. Empire
celebrates 25 years of the
#StarWars prequels – speaking to Hayden Christensen, Ewan
McGregor, Natalie Portman & more in brand new interviews. Two
collectible covers, art by @paulshipper.
Out Thurs 15 Feb.
Unlimited power! The dark side hits the
second of Empire’s
#StarWars prequel covers – Sith Lord Anakin, Palpatine, Darth
Maul, Count Dooku, General Grievous, and Jango Fett. Illustrated by
@paulshipper.
On sale Thurs 15 February.
Empire’s
#StarWars prequels subscriber cover is an epic creation by
@Bill_McConkey
delving into the joyous toybox of the prequels, packed with
individual illustrations of its greatest heroes and most dastardly
villains.
Charlie Cox è vestito e mostrato in una posa
fedele ai fumetti mentre si trova in cima a una scala antincendio
di New York. È un’inquadratura degna di un poster e, anche se non
vogliamo sembrare un disco rotto, sarebbe perfetto se il vecchio
Hornhead avesse il classico logo “DD” sul petto!
Vediamo anche l’Uomo senza Paura
usare le sue mazze da golf per attraversare la città, segno forse
che finalmente vedremo Daredevil attraversare la
Grande Mela nello stesso modo della sua controparte a fumetti.
In questo caso, crediamo che ciò
avvenga poco prima di affrontare Bullseye, quando il
cattivo appare con tutte le armi in pugno.
Sebbene i Marvel Studios non possano essere
contenti di tutte queste foto di scena che girano online, è giusto
dire che stanno solo aumentando l’eccitazione dei fan per ciò che
la serie Disney+ ha
in serbo per noi.
Alla domanda su cosa possono
aspettarsi i fan da Daredevil:
Born Again, Charlie Cox ha condiviso la sua convinzione
che “questo personaggio funziona meglio quando è orientato
verso un pubblico un po’ più maturo“. Tuttavia, l’attore ha
avvertito: “Il mio istinto è che su Disney+
sarà dark ma probabilmente non sarà così cruento“. “Vorrei
dire a queste persone: l’abbiamo già fatto“, ha aggiunto
Charlie Cox.
“Prendiamo le cose che hanno
funzionato davvero, ma possiamo allargarci? Possiamo rivolgerci a
un pubblico un po’ più giovane senza perdere ciò che abbiamo
imparato su ciò che funziona?“.
È interessante notare che tutti i
segnali indicano che la serie sarà TV-MA e, nelle
recenti foto del set, abbiamo visto il volto di un personaggio
ricoperto di sangue. È piuttosto cruento! Tuttavia, potrebbe essere
il risultato della recente revisione creativa dei Marvel Studios che ha portato alla
nascita dell’etichetta
Marvel Spotlight.
Lo scorso ottobre è stato reso noto
che la
serie stava subendo un “significativo reboot
creativo” dopo la pausa produttiva dovuta agli scioperi della WGA e
della SAG-AFTRA. Gli sceneggiatori Chris Ord e Matt Corman sono
stati tolti dal progetto insieme ai registi della serie, mentre
alcune scene ed episodi già terminati saranno mantenuti con
l’aggiunta di ulteriori elementi seriali.
Lo scorso dicembre, la star di
LokiJonathan Majors è
stato giudicato colpevole di un’accusa di aggressione
intenzionale di terzo grado e di molestie aggravate di secondo
grado da una giuria di New York in seguito a un alterco avvenuto
nel marzo del 2023 con l’allora fidanzata Grace
Jabbari.
Oggi il New York Times ha raccolto
le testimonianze di ex fidanzate, colleghi di lavoro e persino
membri della troupe che hanno raccontato di comportamenti
inappropriati e abusivi.
Durante il processo a Jonathan Majors e in una recente intervista
alla ABC News, la star di Ant-Man and The Wasp: Quantumania ha
sostenuto di non aver “mai colpito una donna”. Una ex
fidanzata, Emma Duncan, ha ora affermato che Jonathan Majors s è stato violento in diverse
occasioni tra il 2015 e il 2019.
In un incidente del 2016, si dice
che l’abbia soffocata e “lanciato il suo corpo attraverso la
stanza“, affermando che avrebbe “fatto in modo che non
potessi avere figli“.
Maura Hooper, nel
frattempo, sostiene che “non le è stato permesso di parlare con
nessuno della loro relazione” e rivela che, dopo essere
rimasta incinta (ha frequentato Majors tra il 2013 e il 2015), lui
l’ha accompagnata in una clinica per abortire e non è tornarto a
prenderla una volta completata la procedura.
Quando le loro strade si sono
separate, Hooper sostiene che Jonathan Majors l’ha chiamata “puttana” al
telefono e le ha detto: “Spero che tu muoia; ucciditi… Ti
strapperò dal mio cuore come ti hanno strappato il nostro
bambino“.
Si dice anche che Jonathan Majors abbia regolarmente
minacciato di uccidersi durante queste relazioni.
Il rapporto del Times descrive
Jonathan Majors come “una figura
minacciosa e controllante che li isolava dagli amici e dalla
carriera“. Si basa su interviste a 20 persone e sulle
dichiarazioni presentate all’accusa nel processo di dicembre.
L’avvocato dell’attore ha condiviso diverse smentite, tra cui una
che descrive le donne in questione come “tossiche“.
Si dice anche che Jonathan Majors abbia avuto una storia di
litigate sul set di Lovecraft Country della HBO, compresi scontri
con colleghe sul set che hanno inviato reclami alla rete la rete
via cavo.
Jonathan Majors sarà condannato ad aprile;
rischia fino a un anno dietro le sbarre, ma è improbabile che vada
in prigione considerando che si tratta del primo reato.
La stella di Jonathan Majors era in ascesa prima dei suoi
problemi legali. Aveva ricevuto ampi consensi per il suo lavoro in
Creed III
ed aveva recitato nel cast di Magazine Dreams, film in odore di
Oscar. Searchlight ha rimosso il titolo dal calendario e potrebbe
non vedere mai la luce. I Marvel Studios lo hanno poi licenziato per il
ruolo di
Kang il Conquistatore nel MCU.
Dopo aver recitato insieme in tutte
le otto stagioni della serie HBO Il Trono di
Spade,
Sophie Turner e
Kit Harington si riuniranno per The
Dreadful, un horror gotico scritto e diretto
da Natasha Kermani (Lucky, V/H/S/85).
Il film è ambientato sullo sfondo
della Guerra dei Roses e segue Anne (Turner) e sua suocera Morwen,
che vivono una vita solitaria e dura alla periferia della società.
Ma quando un uomo (Harington) ritorna dal loro passato, darà il via
ad una sequenza di eventi che diventeranno un punto di svolta per
Anne.
Oltre a Turner, i produttori del
film includono Luke Daniels di Redwire
Pictures/Tunnel, nonché Patrick Muldoon e
Patrick Hibler di Storyboard Media. Greg
Lauritano produce anche con la sua bandiera Black Magic.
Film Bridge International si occupa delle vendite estere, mentre
UTA Independent Film Group si occupa delle vendite nazionali.
Nella serie Il Trono di
Spade della HBO, basata su una serie di romanzi fantasy di
George R. R. Martin,
Sophie Turner ha interpretato Sansa Stark e
Kit Harington Jon Snow dei Guardiani della Notte.
Entrambi hanno ottenuto nomination agli Emmy per il loro lavoro,
oltre a altri riconoscimenti.
Più recentemente, Turner è apparsa
in Do Revenge di Netflix e nel film poliziesco di Max The
Staircase, tra gli altri progetti. Harington, nel
frattempo, ha recitato in Extrapolations di Apple
e Eternals di Marvel. Regista del film antologico
V/H/S/85, uscito su Shudder lo scorso autunno, Kermani ha anche
diretto il dramma horror SXSW Lucky, il dramma
fantascientifico Imitation Girl e il thriller
Shattered.
Mattson Tomlin sta
sviluppando un nuovo spin-off di Game
of Thrones. Secondo The Hollywood Reporter, la HBO sta
procedendo con Aegon’s Conquest, uno spin-off di
Game
of Thrones che servirà da prequel di House
of the Dragon.
La HBO sta collaborando con Tomlin
per sviluppare la serie. Tomlin è stato uno sceneggiatore non
accreditato di The
Batman del 2022 e ha anche co-scritto il prossimo
sequel, The Batman
– Parte 2, con Matt Reeves. Inoltre, Tomlin ha scritto la
sceneggiatura di Project Power del 2020 ed è stato
consulente per la sceneggiatura di The Sea Beast
del 2022.
Tra i suoi altri progetti imminenti
figurano l’adattamento cinematografico di BRZRKR e una serie anime di Terminator,
entrambi in uscita su Netflix.
Di cosa parlerà Ageon’s
Conquest?
“La storia segue l’invasore
Aegon Targaryen, che ha conquistato il continente di Westeros con
le sue mogli sorelle, Rhaenys e Visenya, e i loro
draghi. Aegon riuscì a unificare sei dei Sette Regni in soli due
anni, e solo Dorne riuscì a resistere con successo”, si legge
nella descrizione di The Hollywood Reporter.
Variety ha
riferito per la prima volta che la HBO stava pensando a una
serie di Game of Thrones su Aegon il Conquistatore
nell’aprile del 2023. Una fonte ha dichiarato a The Hollywood
Reporter che la serie sarebbe un “ritorno alle origini” per il
franchise.
Da quando Game
of Thrones si è concluso nel 2019, la HBO ha iniziato
a sviluppare una serie di spin-off, alcuni dei quali non sono più
attivi al momento. Finora, l’unico spin-off che è andato in onda è
House
of the Dragon, che debutterà con la
seconda stagione nel corso dell’anno; tuttavia, A Knight of the Seven Kingdoms: The Hedge
Knight dovrebbe iniziare le riprese nel corso
dell’anno.
Grazie alle sue interpretazioni in
numerosi film d’azione che sono diventati dei veri e propri cult,
l’attore Jean-Claude Van Damme si è dimostrato uno dei
più grandi esponenti di questo genere, accanto a nomi come Arnold Schwarzenegger, Sylvester Stallone, Steven
Seagal e Bruce Willis. Dei suoi film, uno dei meno
citati ma che al tempo stesso è da annoverarsi tra i più
interessanti è The Replicant, realizzato
nel 2001 con la regia di Ringo Lam, uno dei
maestri del cinema d’azione di Hong Kong, insieme a John
Woo, Tsui Hark e Johnnie
To. Qui alla loro seconda collaborazione insieme dopo
Maximum Risk (1996), Lam e Van Damme danno vita ad
un’opera d’azione che riflette ampiamente sul concetto di
identità.
Il film riprende infatti il concetto
di replicante, reso celebre dal capolavoro Blade Runner, attuando un ulteriore riflessione nei
confronti di ciò che significa essere un clone dalle sembianze
umane e quanto le proprie origini possano influire nel proprio
percorso di vita. Tra combattimenti, colpi di scena e un doppio Van
Damme in scena, il film offre dunque un intrattenimento di alto
livello arricchito però da queste esplorazioni filosofiche mai
invadenti ma che conferiscono ulteriore valore al racconto. Ad
oggi, come anticipato, è uno dei titoli che meno si ricordano nella
carriera di Van Damme, complice lo scarso apprezzamento di critica
e i deludenti risultati al box office.
Il suo passaggio televisivo è dunque
un’occasione da non lasciarsi sfuggire, grazie alla quale
riscoprire un titolo che già a suo tempo dimostrò di avere più di
qualcosa di interessante da dire sull’argomento proposto. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine,
si elencheranno anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di The
Replicant
Per anni il detective Jake
Riley ha cercato di catturare il serial killer
Edward Garrotte, senza però riuscirci. Proprio
quando Riley sta per andare in pense, Garrotte colpisce ancora.
L’ormai ex detective viene allora assunto da un’agenzia governativa
come consulente su un progetto che ha clonato Garrotte grazie alle
prove trovate sulla scena di un crimine. A Riley viene dunque
chiesto di addestrare questo replicante affinché possa aiutare le
forze dell’ordine a rintracciare il vero assassino grazie ai
ricordi che condivide con lui grazie al DNA in comune. Seppur
riluttante, Riley accetta, vivendo però con il timore che l’istinto
omicida presente nel replicante potrebbe risvegliarsi da un momento
all’altro.
Ad interpretare il replicante come
anche il serial killer Edward Garrotte vi è il già citato Jean-Claude Van Damme. The Replicant
è il quarto film in cui l’attore interpreta un doppio ruolo dopo
Double Impact – La vendetta finale (1991), Timecop –
Indagine dal futuro (1994) e Maximum Risk (1996).
Accanto a lui, nel ruolo del detective Jake Riley vi è invece
l’attore Michael Rooker, noto per aver interpretato
Yondu nei film di
Guardiani della Galassia. Recitano poi nel film
Catherine Dent nel ruolo di Angie, moglie di
Riley, Brandon James Olson nei panni del loro
figlio Danny. Inizialmente, nel film doveva esserci anche Jennifer Lopez, forse nel ruolo di Angie, ma
la cosa non è poi andata in porto.
La spiegazione del finale di
The Replicant
Dopo che per tutto il film Riley ha
continuato a nutrire dubbi sul replicante e che ques’ultimo ha
continuato ad indagare sulla propria natura e sul suo rapporto con
il vero killer, nel finale i due riescono a sconfiggere Garrotte.
Quando ha però l’opportunità di ucciderlo, il replicante si blocca,
riconoscendosi come diverso da lui e non volendo macchiarsi dei
suoi stessi crimini. A finire il killer è allora Riley, ma
l’ambiente in cui i tre si sono confrontati è compromessa e sta per
esplodere. Prima che ciò avvenga, il replicante mette in salvo
Riley, ormai identificato come il suo unico e vero amico.
Dopodiché, l’esplosione sembra uccidere il replicante.
Nell’ultima scena, tuttavia, Jake da
casa sua vede un individuo familiare mettere qualcosa nella
cassetta della posta. Esce per vedere di cosa si tratta e trova un
oggetto che solo il replicante poteva possedere, capendo dunque che
egli è ancora vivo. Oltre ad offrire dunque un finale “positivo”
alla vicenda, il film porta così a compimento l’esplorazione del
tema del clone e del rapporto che esiste tra l’originale e la
copia, a partire dalla condivisione dello stesso DNA. The
Replicant suggerisce da questo punto di vista che il clone non
necessariamente è destinato a commettere gli stessi errori o ad
avere la stessa attitudine di colui da cui deriva.
Il replicante del film appare
infatti come una sorta di bambino totalmente nuovo al mondo e alle
sue dinamiche. Pur condividendo i ricordi con Garrotte, egli si
trova infatti a fare esperienza di numerose cose per la prima
volta, dimostrando dunque l’esistenza di una differenza tra il
ricordo di un’esperienza e l’effettiva esperienza in sé. A portarlo
poi verso un percorso di vita diverso da quello di Garrotte sono
fondamentali gli insegnamenti di Riley, che tenta di allevarlo come
si farebbe con un figlio, insegnandogli cosa è giusto e cosa è
sbagliato. The Replicant, dunque, ci dice che si può
sempre scegliere cosa si desidera essere e il contesto di
provenienza non ci predetermina.
Il trailer di The
Replicant e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
The Replicant grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 9 febbraio alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Serikov, formatosi alla Scuola
Nazionale Russa di Cinema, con un corso sui film d’azione e CGI, ha
infatti colto l’occasione per unire il suo amore per i film di
questo genere e con grossi effetti speciali ad una storia che
mostri l’animo di ferro della marina russa e in generale del popolo
russo. Riportata anche da siti come BBC News, la vicenda ha infatti avuto
un forte eco mediatico, specialmente per la rapidità e la brutalità
con cui è stata gestita l’operazione di salvataggio. In ogni caso,
al di là degli intenti del film, 22 Minutes è un buon
titolo che gli appassionati di questo genere non mancheranno di
apprezzare.
Distribuito direttamente in
streaming nel nostro paese, grazie ora al suo passaggio televisivo
è possibile recuperare dunque questo film che tra azione, colpi di
scena ed effetti speciali garantisce una visione ricca di pathos.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad
esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di 22 Minutes
La vicenda si svolge nel golfo di
Aden, dove dei pirateri somali requisisce una gasiera appartenente
ai russi. Al momento della confisca, il comandante riesce a dare
l’allarme e a ripararsi nella sala macchine con tutto il suo
equipaggio. La situazione è quantomai critica: la piattaforma è ad
altissimo rischio di esplosione e la situazione di stallo che si
genera inizia lentamente a logorare le menti dei presenti. Non
passerà molto prima che i pirati somali decideranno di rischiare la
vita per dimostrare che fanno sul serio. Sarà però a quel punto che
i commandos Specnaz sovietici decideranno di intervenire.
Protagonista del film, nel ruolo di
Sanya Yezhov, è l’attore
Makar Zaporozhskiy, visto anche in Red
Sparrow. Accanto a lui vi sono poi gli attori russi
Sergey Aprelskiy nel ruolo di Sinelnikov e
Vladimir Blagoy e Vladislav
Demin in quelli di due ufficiali della marina russa.
Altri ufficiali sono interpretati da Petr Korolev
e Viktor Suchorukov. Quest’ultimo conosciuto
soprattutto per il ruolo di Viktor Bagrov nei film Brother
e Brother 2. Completano il cast Aleksandr
Galibin nel ruolo del comandante della gasiera, e
Gaël Kamilindi in quelli di uno dei pirati.
Ekaterina Malikova è la rappresentante della
società armatrice, mentre Eebra Tooré è il capo
dei pirati somali.
La vera storia dietro 22 Minutes
La vicenda a cui il film fa
riferimento è avvenuta il 5 maggio 2010, quando la petroliera MV
Moscow University, venne assaltata da pirati somali, a quasi 1000Km
dalla costa della Somalia. L’attacco durò circa un’ora, con
l’equipaggio che tentò disperatamente di allontanare i pirati
sparando con cannoni d’acqua e razzi segnalatori, non riuscendo
però così ad accelerare abbastanza da seminarli. Quando infine
questi raggiunsero la petroliera e diedero inizio all’abbordaggio,
il capitano si vide a quel punto costretto a lanciare il segnale
d’allarme, barricandos insieme ai suoi uomini nella sala motori,
respingendo per oltre 20 ore i tentativi da parte dei pirati di
entrare.
Il giorno seguente, il 6 maggio, i
commandos Specnaz della fanteria di marina russa partiti dal
cacciatorpediniere Marshal Shaposhnikov abbordarono la MV Moscow
University, e diedero inizio alle operazioni di salvataggio,
liberando l’equipaggio. I commandos della Marshal Shaposhnikov
catturarono 10 pirati e, stando a quanto riportato, ne uccisero uno
durante l’operazione. Secondo fonti giornalistiche russe, i pirati
superstiti vennero poi fatti scendere su un gommone alla deriva,
solo con cibo e acqua ma privi di strumenti per la navigazione, a
oltre 500Km dalla costa somala. Una volta scomparso dai radar il
commone, la marina russa ritenne morti i pirati e conclusa la
vicenda.
Il trailer di 22 Minutes e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di 22
Minutes grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+ e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 9 febbraio alle ore 21:20
sul canale Italia 1.
Dopo il grande successo di Prey
(qui
la recensione), la 20th Century sta ora procedendo con un nuovo
film della saga di Predator. Secondo Deadline, Dan
Trachtenberg, già regista di Prey, tornerà a
scrivere e dirigere Badlands, un nuovo
film standalone che dovrebbe essere girato nel corso di quest’anno.
Il film è a quanto pare una priorità assoluta per lo studio e le
fonti dicono che Trachtenberg e i dirigenti stanno già incontrando
dei talenti per il ruolo di protagonista.
I dettagli sulla trama sono ad ora
stati tenuti nascosti, a parte il fatto che il film avrà ovviamente
come protagonista il cacciatore di selvaggina extraterrestre
preferito da tutti. A differenza di quanto avvenuto per Prey,
distribuito direttamente in streaming su Hulu e Disney+, questo
Badlands potrebbe arrivare in sala. Non
resta dunque che attendere maggiori informazioni riguardo a questo
nuovo progetto, che espanderà dunque il franchise verso nuovi
orizzonti.
Badlands, il nuovo film della saga di
Predators
Quando Prey ha
debuttato, nell’estate del 2022, non solo ha battuto i record di
streaming per Hulu, ma si è guadagnato alcune delle migliori
recensioni nella storia del franchise, culminate in una nomination
come miglior film agli Emmy di quell’anno. Dopo il successo di
questo rilancio, la 20th Century sta cercando non solo di andare
avanti con un altro film, ma di espandere un universo con lo stesso
Trachtenberg a capo. Secondo alcune fonti, anche se è ancora in
fase di sviluppo iniziale, è in lavorazione un Prey 2.
Con questo sequel si tornerebbe
dunque all’ambientazione proposta dal film e con il potenziale
ritorno della protagonista, Amber Midthunder. Le
fonti sottolineano che non c’è nessun talento legato a questo film,
ma l’elemento interessante è che, nonostante ci siano stati sette
film con il famigerato alieno, non c’è mai stato un caso in cui la
star di un film precedente sia tornata per riprendere il proprio
ruolo. Per quanto riguarda Badlands, invece, si
tratterebbe dunque di un racconto completamente nuovo, su cui ad
oggi non abbiano maggiori informazioni.
Deadpool
3 è sempre stato da considerarsi un titolo non
definitivo per l’atteso film della Marvel. Come noto, da anni ormai
per i film del MCU si è scelto di abbandonare la
numerazione in favore di sottotitoli che potessero in qualche modo
descrivere il film. Mentre si attendono nuove rivelazioni in
occasioni del Super Bowl di domenica, durante il quale potrebbero
essere mostrate nuove immagini ufficiali o anche un teaser del
film, sembra intanto che quello che potrebbe essere il titolo
ufficiale sia stato svelato. Un logo trapelato – che sembra essere
lo stesso intravisto di recente sul berretto di Kevin Feige –
rivela che il threequel si chiamerebbe Deadpool and
Friend.
Con “amico” ci si riferisce
ovviamente al Wolverine di Hugh Jackman, che probabilmente potrebbe
essere un po’ irritato per il fatto che il suo nome sia stato
escluso dal titolo. Si potrebbe storcere il naso davanti a questo
titolo, ma lo si guarda come se ad averlo assegnato al film fosse
lo stesso Deadpool – noto per la sua natura metacinematografica –
avrebbe molto senso. Ad ora, però, non c’è la certezza che sia
effettivamente questo il film, per cui non resta che attendere
maggiori rivelazioni, che potrebbero appunto arrivare già tra
domenica e lunedì.
Deadpool 3
riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool 3, con
protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione
della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di
Reynolds si siano svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men
della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e
Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool 3
uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.
Talk to Me 2, il
sequel di Talk to
Me di A24 è ufficialmente in fase di sviluppo. Una
delle protagoniste del film, Sophie Wilde, ha
espresso il proprio interesse a tornare per Talk to Me
2. Tuttavia, la Wilde non sa se avrà l’opportunità di
tornare.
“Non lo so“, ha dichiarato
Wilde a GamesRadar+. “Mi sembra che sia ancora un po’ in
sordina perché i ragazzi [Danny Philippou e Michael Philippou] sono
degli stacanovisti. So che al momento si stanno concentrando su un
mucchio di altri progetti. Quindi non so, è tutto in
sospeso“.
Parla con me è stato un grande
successo nel 2023, incassando oltre 92 milioni di dollari in tutto
il mondo a fronte di un budget dichiarato di 4,5 milioni di
dollari. L’horror soprannaturale è il secondo film di A24 ad aver
incassato di più dopo
Everything Everywhere All at Once. Nonostante l’incertezza sul
suo ruolo nel sequel, Wilde vuole tornare per il prossimo
capitolo.
“Ho detto loro: “Mi verrà una
vera e propria FOMO se non sarò in questo film, quindi posso venire
sul set e fare l’operatrice? Sarò un assistente alla regia, voglio
solo essere coinvolto“”, ha detto Wilde.
Cosa aspettarsi da Talk to Me
2?
Nell’agosto del 2023, A24 ha
ufficialmente dato il via libera a Talk to Me 2, con il ritorno
alla regia dei fratelli Danny e Michael Philippou,
alias RackaRacka. Danny e Bill Hinzman, che ha co-sceneggiato
Talk to Me, saranno gli autori del sequel. Non
è stata annunciata una data di uscita. Oltre al sequel, i fratelli
Philippou hanno rivelato che è già stato girato un film
prequel.
Talk to Me ha come protagonista Wilde nel
ruolo di Mia, un’adolescente che lotta per affrontare la morte
della madre. In cerca di una distrazione, Mia partecipa a una
misteriosa seduta spiritica con i suoi amici. “Quando scoprono come
evocare gli spiriti usando una mano imbalsamata”, si legge nella
sinossi ufficiale, “si appassionano a questo nuovo brivido, finché
uno di loro non si spinge troppo oltre e scatena terrificanti forze
soprannaturali”.
Oltre a Wilde, il cast di Talk to Me comprende Alexandra Jensen,
Joe Bird, Otis Dhanji, Miranda Otto e Zoe Terakes.
Poco dopo la notizia che era in
trattative per dirigere Jurassic
World 4, il nuovo film di Jurassic
World, è stato rivelato che David
Leitch non dirigerà il prossimo capitolo. Secondo le fonti
di Deadline, l’uscita di David Leitch da queste
trattative è stata amichevole e il motivo della separazione è da
ricondurre al fatto che il regista e lo studio hanno “visioni
diverse del film“.
Sembra che David Koepp sia ancora
destinato a scrivere Jurassic
World 4, con il ruolo di regista che sta diventando
uno degli incarichi più ambiti del settore. A quanto pare, Jurassic
World 4 lancerà una “nuova era giurassica” con una
storia che probabilmente non includerà i personaggi dai precedenti
film di Jurassic
World o Jurassic Park.
Chi ha diretto il film più recente
di Jurassic World?
Il film più recente di
Jurassic World è Jurassic
World Dominion, che ha debuttato nelle sale nel 2022. È stato
diretto da Colin Trevorrow da una sceneggiatura
scritta insieme a Emily Carmichael, basata su una storia degli
sceneggiatori dei primi due film di Jurassic
World, Derek Conolly e Trevorrow. I produttori esecutivi
sono Trevorrow, Steven Spielberg e Alexandra
Derbyshire.
Sebbene siano tanti i morti che ha
portato con sé la guerra magica che viene raccontata negli otto
film (sette libri) della saga di Harry Potter,
ogni film ha presentato almeno una morte particolarmente triste,
per ragioni specifiche. La maggior parte di queste morti avvengono
ovviamente per mano di
Lord Voldemort e dei suoi discepoli, i Mangiamorte. Sebbene i
primi film abbiano visto pochi spargimenti di sangue, man mano che
Voldemort è diventato più potente nel corso della serie, il
numero di morti è aumentato, rendendo anche più difficile la scelta
di una sola morte “più triste” nel corso di uno dei film.
La scelta è diventata
particolarmente complicata per I Doni della Morte Parte 1 e 2 (per uno dei
due film non siamo riusciti a scegliere!), quando i morti
cominciano a diventare molti e soprattutto questi decessi avvengono
fuori dallo schermo. Ecco di seguito le morti più tristi
per ogni film della saga di Harry Potter.
James e Lily Potter, il papà e la
mamma di Harry Potter
Forse le due morti più
importanti dell’intera saga di film di Harry Potter sono avvenute
proprio prima degli eventi de La pietra filosofale. Nel tentativo di
annullare la profezia perduta,
Voldemort decide di uccidere il piccolo Harry. Tuttavia, il
sacrificio di Lily Potter ha protetto Harry e causa la caduta di
Voldemort, trasformando Harry nell’ultimo Horcrux di
Voldemort. Harry sarebbe stato ancora il Prescelto se i suoi
genitori fossero sopravvissuti, ma la loro morte finisce per dare
forma all’intera storia e determina tutti gli eventi
successivi.
Le implicazioni della morte di
Lily e James Potter sono enormi, non solo per come si è svolta
la storia ma anche per come ha influenzato Harry. Cresciuto dagli
zii in un ambiente ostile, Harry è stato costretto a trascorrere i
primi dieci anni della sua vita senza essere mai amato. La perdita
dei suoi genitori da bambino getta un’ombra sul resto della sua
vita e setta in qualche modo le difficoltà che il ragazzo affronta
nella sua giovane vita, fino allo scontro con
Voldemort.
Mirtilla Malcontenta
Anche per il secondo film
della saga, la morte più triste avviene fuori campo, o megio fuori
tempo, perché
Mirtilla Malcontenta muore 50 anni prima dei fatti de La Camera
dei Segreti. Sebbene il Basilisco pietrifichi diverse persone
(animali e fantasmi) nel film, nessuno muore, alla fine, ma la
povera Mirtilla fu una vittima del temibile mostro di Serpeverde.
Il fantasma della ragazza infesta il bagno in cui è stata uccisa da
allora e anche se la disgrazia è accaduta anni prima, è comunque un
fatto terribile, causato ancora una volta da
Voldemort.
Le tragiche circostanze della morte
e dell’aldilà di
Mirtilla sono particolarmente tristi a causa di come era la sua
vita, prima di morire. La ragazza era sola, vittima di bullismo e
trascurata, e dopo che la sua giovane vita viene interrotta così
all’improvviso, la stessa sorte spetta al suo fantasma. Mirtilla è
stata destinata a trascorrere l’eternità piangendo e rimuginando
sulla sua miseria mentre le nuove generazioni di studenti di
Hogwarts continuavano a prenderla in giro e a deriderla.
Come per La Camera dei Segreti, nessun personaggio
muore davvero ne Il Prigioniero di Azkaban. Tuttavia, il
momento in cui sembra che l’Ippogrifo domestico di Hagrid,
Fierobecco, sia stato decapitato è agghiacciante,
complice anche la scelta di regia di Alfonso
Cuaron, che ha splendidamente diretto il film. Dopo aver
attaccato (perché provocato) Draco Malfoy durante la lezione di
Cura delle creature magiche di Hagrid, Fierobecco viene
ingiustamente condannato a morte dal Ministero della Magia su
insistenza di Lucius Malfoy.
L’intera situazione è davvero
triste, dall’ingiustizia dell’ordine di esecuzione di
Fierobecco all’accettazione da parte di Hagrid della morte
imminente del suo animale domestico. Sebbene l’Ippogrifo fosse
appena fuori dal loro campo visivo, Harry, Hermione e Ron sentono
il “colpo” di ascia del boia, il che evoca benissimo una
decapitazione fuoricampo che non vediamo, ma che sentiamo nelle
viscere. Le reazioni distrutte del trio a quella che sembrava
l’uccisione di Fierobecco sono strazianti.
Tuttavia, viene successivamente
rivelato che Fierobecco non è mai stato effettivamente
ucciso. Con l’uso della Giratempo, Harry e Hermione del futuro
riescono a aiutare Fierobecco a sfuggire alla sua esecuzione.
Sebbene la “morte” di Fierobecco sia infinitamente meno triste
considerando che è a tutti gli effetti una morte “reversibile”, la
scena in cui sembra che la creatura sia stata massacrata è comunque
molto triste per chi la guarda per la prima volta.
Cedric Diggory
Come ben sanno i fan di
Harry Potter, il
Torneo Tremaghi ha segnato la prima vera e propria esperienza
di morte “ravvicinata” di Harry. La vittima è stata il compagno di
scuola del protagonista, il giovane
Cedric Diggory, disegnato per essere in un certo senso la
vittima perfetta: bello e giovane, promettente, leale, forte, tutti
gli attributi che deve avere una vittima per essere celebrata da
morta e per rendere ancora più triste la sua morte. Cedric, di
Tassorosso, rappresenta Hogwarts nel Torneo Tremaghi,
un’opportunità che finisce per costargli la vita. Dopo che lui e
Harry afferrarono entrambi la Coppa Tremaghi, scoprono che in
realtà il trofeo era stato precedentemente trasformato in una
passaporta che li conduce al cimitero dove erano stati sepolti i
nonni e il padre di
Voldemort.
Voldemort ordina quindi a Peter Minus/Codaliscia di “uccidere
l’altro”, e il vile servitore esegue, con un Avada Kedavra. Per
tutta la durata della scena, Harry resta inchiodato contro una
statua di pietra della tomba di Tom Riddle Senior mentre il suo
amico giace morto a terra a pochi metri di distanza. Dopo aver
duellato con
Voldemort, Harry riesce a fuggire dal cimitero e trasportare il
corpo di Cedric a Hogwarts.
Al loro ritorno, la folla festeggia
i campioni del torneo prima di rendersi conto che Cedric è in
realtà morto. Il momento più drammatico è ovviamente quello che
vede protagonista Amos Diggory, che straziato grida: “Quello è mio
figlio! Quello è il mio ragazzo!”. La morte di Cedric sarebbe
triste a prescindere, ma il fatto che sia stato ucciso con tanta
leggerezza e disprezzo per la vita lo rende molto più devastante.
Il povero Cedric era l’emblema di chi si trovava nel posto
sbagliato al momento sbagliato, e nel farlo diventa un danno
collaterale.
Sirius Black
Di tutte le terribili morti
nei film di Harry Potter, la morte di
Sirius Black sembra particolarmente crudele, specialmente nei
confronti di Harry. Per anni, tutti credevano che Sirus avesse
tradito i suoi amici e li avesse fatti uccidere, una falsa accusa
per la quale aveva dovuto soffrire in prigione. In Il Prigioniero di Azkaban, Harry finalmente
apprende la verità sul suo padrino, ma poiché il vero colpevole,
Peter Minus, riesce a scappare, non c’è modo di accertare
l’innocenza di Sirius, e così l’uomo continua a essere un
ricercato, costretto a nascondersi. Quindi padrino e figlioccio non
hanno avuto modo di vivere insieme e di essere una famiglia.
Durante la battaglia dell’Ufficio
Misteri tra i Mangiamorte e
l’Ordine della Fenice, Sirius duella con sua cugina,
Bellatrix Lestrange. All’improvviso, la strega lancia una
maledizione che spinge
Sirius oltre il Velo, uccidendolo. Dopo essere stato incastrato
per omicidio e aver trascorso dodici anni ingiustamente
imprigionato ad Azkaban e due anni da clandestino, nascosto, il
fatto che la storia di Sirus giunga al termine in quel modo è più
che ingiusto.
La tragedia della morte di Sirius è
resa davvero tragica dalla reazione di Harry. Il suono delle sue
urla scompare in un momento di grande intensità, mentre Lupin lo
trattiene dal volersi vendicare attaccando Bellatrix. Harry e
Sirius hanno perso anni di vita insieme a causa del presunto
tradimento di
Sirius, e hanno avuto davvero troppo poco tempo per stare
insieme.
Albus Silente
La morte di
Albus Silente è stata attentamente pianificata fin dall’inizio
de Il Principe Mezzosangue, ma ciò non l’ha resa
meno potente quando poi alla fine si è compiuta. Dopo che Malfoy
fallisce nel portare a termine il suo incarico di uccidere Silente,
Piton, che si era impegnato a finire il lavoro del ragazzo con
un Voto Infrangibile, pone fine alla vita di
Silente sotto lo sguardo impotente di Harry, nascosto sotto il
mantello dell’invisibilità e immobilizzato. Si tratta senza dubbio
di un momento scioccante, poiché i lettori sapevano, fino a quel
momento, che Piton era un agente doppiogiochista per Silente tra le
fila di
Voldemort.
Solo dopo apprendiamo che
Piton era effettivamente un uomo di
Silente, dato che la morte del Preside faceva tutto parte
dell’astuto e calcolato piano elaborato da lui stesso. Silente
sapeva che l’Horcrux dell’Anello Peverell lo aveva maledetto e che
la maledizione lo avrebbe condotto alla morte, quindi chiede a
Piton di ucciderlo se Malfoy avesse fallito, anche per salvare
l’anima innocente del giovane Malfoy. Tuttavia, nulla di tutto ciò
viene rivelato fino agli ultimi momenti di Piton in I Doni della Morte: Parte 2. Ma quando
Piton uccide
Silente in Harry Potter e il Principe Mezzosangue, gli
spettatori assistono a un vero e proprio tradimento.
La maggior parte delle morti più tristi avvengono per mano dei
nemici, ma la morte di Silente è aggravata dal percepito tradimento
di Piton. Non solo la morte di Silente è stata una perdita enorme
per il mondo magico, ma le circostanze della sua morte hanno reso
il tutto ancora più esasperante per lo spettatore e per Harry. La
morte di Silente è stata uno dei momenti più tristi e delle perdite
più grandi nei film di Harry Potter.
Edvige/Dobby
Ed eccoci arrivati al
momento in cui è impossibile scegliere, anche perché le morti
cominciano a diventare tante, troppe. La prima parte della puntata
finale della serie di film di Harry Potter ha visto la perdita di
molte vite, tra cui Edvige, Malocchio Moody, il ministro Rufus
Scrimgeour e
Dobby. Durante la Battaglia dei Sette Potter,
dove perde la vita anche il povero Moody, tradito da Mundungus
Fletcher, mentre Hagrid trasporta Harry dai Dursley alla Tana,
Edvige cerca di proteggere Harry dal Mangiamorte che li inseguiva e
finisce per rimanere intrappolata nel mirino dell’incantesimo,
rimanendo uccisa.
Anche se siamo tutti d’accordo sul
fatto che sia stato straziante perdere Edvige, molti sostengono che
la morte di Dobby sia stata la più triste del film. Dobby è un
personaggio bizzarro ma sicuramente amabile e il suo sacrificarsi
per Harry e per i suoi amici lo rende non solo un elfo libero, ma
anche eroico. Harry che abbraccia il corpicino senza vita di Dobby
sulla spiaggia è una delle scene più emozionanti dell’intera saga.
Certo qualcuno potrebbe dire che almeno per
Dobby, Harry ha avuto la possibilità di celebrarlo, offrendogli
uan sepoltura e delle parole di addio, mentre Edvige è rimasta
uccisa in volo, senza la possibilità di un addio come si deve.
Edvige era la compagna più stretta
di Harry, gli teneva compagnia nei suoi momenti più solitari,
quando era dai Dursley per le vacanze estive. L’evento significa
molto più della semplice perdita di un animale domestico: la morte
di Edvige ha rappresentato la perdita dell’infanzia di Harry, di
cui non ha quasi mai potuto godere. Quando muore, la civetta porta
con sé un pezzo di Harry.
Fred Weasley
In I Doni della Morte: Parte 2, il tentativo di
Voldemort di restaurare il suo regno del terrore culmina nella
famosa battaglia di Hogwarts che causa il maggior numero di morti
tra tutti i film di Harry Potter. Non tutte le morti del film
vengono mostrate a schermo, molte sono morti di cattivi,
Mangiamorte e loro alleati, su tutti Bellatrix Lestrange e
ovviamente Voldemort stesso, ma alcune si verificano purtroppo tra
le forze del bene.
Nonostante la morte di ogni
personaggio malvagio, però, ci sono stati altrettanti personaggi
buoni, come Lavanda Brown, sbranata da Fernin Greyback, e Colin
Canon, ucciso da un incantesimo. La vista degli amati combattenti
dell’Ordine e neo genitori, Remus Lupin e Ninfadora Tonks, che
muoiono fianco a fianco con le braccia tese l’una verso l’altra, li
rende dei forti contendenti per il titolo di “morti più
tristi in Doni della Morte: Parte 2“. Tuttavia, la morte
di
Fred Weasley fa ancora più male.
Niente è più straziante del volto di
Ron quando entrò nella Sala Grande dopo la battaglia di Hogwarts e
scopre che non tutti i membri della sua famiglia ne erano usciti
vivi. Il resto dei Weasley si raccoglie intorno al corpo del
gemello, mentre Ron scoppia in lacrime e crolla al fianco di Fred,
una toccante rappresentazione dei sacrifici fatti nella lotta
contro la Magia Oscura. Dividere gli inseparabili gemelli Weasley
uccidendo Fred è stata una scelta difficile, si immagina, e fa
ancora male. Il vuoto lasciato nella famiglia Weasley dalla morte
di Fred in Harry Potter non sarebbe mai potuto essere colmato.
Il recente La
casa – Il risveglio del male (qui
la recensione) del regista Lee Cronin si è rivelato un grande
successo per la Ghost House Pictures di Sam Raimi
e Robert Tapert, con un incasso di 147 milioni di
dollari a fronte di un budget di 15-19 milioni. Era quindi
inevitabile che un altro capitolo dell’iconico
franchise horror entrasse in fase di sviluppo prima o poi.
Deadline riporta ora che il
regista di Vermin, Sébastien Vaniček, è
stato ingaggiato per co-scrivere e dirigere il progetto ancora
senza titolo, che viene descritto come uno spin-off. Ciò suggerisce
dunque che il nuovo film non sarà un sequel diretto di Il
risveglio del male, ma per il momento tutti i dettagli
sulla trama non sono ancora stati resi noti.
Vaniček ha debuttato alla regia lo
scorso anno con Vermin, incentrato sui residenti di un
condominio francese in rovina che cercano di sopravvivere
all’invasione di un esercito di ragni velenosi che si riproducono
rapidamente. Il film, presentato alla Settimana Internazionale
della Critica di Venezia, ha raccolto molti consensi e ha vinto il
premio come miglior film e miglior regia alla sua prima
nordamericana al Fantastic Fest. È stato poi invitato anche al
Festival di Sitges, dove ha ottenuto una nomination come miglior
film e ha vinto il Premio speciale della giuria. Il regista si è
dunque guadagnato ora l’onore di portare avanti una delle più
iconiche
saghe horror di sempre.
La casa: nuovi film in arrivo per la saga
Non è chiaro se questo nuovo film
riporterà in scena l’Ash Williams di Bruce
Campbell, ma l’attore ha in precedenza dichiarato che deve
ancora arrivare l’ultima avventura per l’iconico protagonista della
trilogia originale di La casa, quindi c’è la possibilità
che appaia. Sempre Campbell, durante la promozione di La casa –
Il risveglio del male aveva dichiarato: “Penso che con i
film andremo avanti un po’ di più adesso.Cercheremo di
farli più ogni due o tre anni piuttosto che ogni 10 anni. Sam sta
lavorando con suo fratello Ivan per creare una Bibbia complessiva
che darà ai futuri scrittori e registi un’idea di dove dovrebbe
andare a parare questa grande storia affinché i vari film risultino
connessi“.