A ottobre, su Mediaset Infinity sono in arrivo grandi novità che andranno ad arricchire la già numerosa offerta di contenuti. Oltre a tutti i titoli delle reti Mediaset – dai grandi programmi ai reality più seguiti, dalle fiction ai film, alle serie tv, sempre disponibili gratuitamente – la proposta di nuovi contenuti di qualità si amplia sui channels dedicati agli appassionati di generi specifici, disponibili a pagamento con il massimo della flessibilità: MGM+, Midnight Factory, Moonbug Kids, Crime+Investigation Play, History Play e Juventus TV. Inoltre, il canale Infinity+ offre migliaia di contenuti del miglior cinema e delle più amate serie TV (anche in 4K).
Tutte le uscite gratis di ottobre su MEDIASET INFINITY
TÚ SÍ QUE VALES: DAL 23 SETTEMBRE
Nuova edizione con tante novità, a partire dalla giuria, che vede una new entry. Al fianco di Maria De Filippi, Rudy Zerbi e Gerry Scotti arriva Luciana Littizzetto pronta, con la sua ironia, a commentare ogni esibizione. A capo della giuria popolare torna l’amatissima Sabrina Ferilli.
AMICI DI MARIA DE FILIPPI: DAL 24 SETTEMBRE
Riapre la scuola di Amici: nuovi allievi sono pronti a mettersi alla prova per inseguire il proprio sogno nel talent show di Canale 5, ideato e condotto da Maria De Filippi. Chi riuscirà a conquistare i professori e il pubblico?
LA BREA: DAL 30 SETTEMBRE
Un’enorme voragine si apre misteriosamente al centro di Los Angeles, inghiottendo nelle sue profondità centinaia di persone ed edifici: tutti gli episodi della prima stagione di La Brea sono disponibili gratis su Mediaset Infinity fino al 14/10. Dal 30 settembre è in arrivo su Italia 1 – in prima visione assoluta – la seconda stagione della serie fantasy targata NBC con nuovi misteri e domande sui protagonisti. Tutti gli episodi saranno disponibili anche su Mediaset Infinity.
LE IENE DAL 3 OTTOBRE
Le Iene tornano con nuove inchieste, servizi di cronaca e dissacranti interviste. Alla conduzione, per la prima volta nella storia del programma, arriva la giornalista Veronica Gentili. Al suo fianco riconfermato Max Angioni. Da martedì 3 ottobre in prima serata su Italia 1.
ANIMA GEMELLA: A OTTOBRE
Daniele Liotti e Chiara Mastalli sono Carlo e Nina. Cosa accade quando un medico, vedovo e prossimo alle nozze con una collega, incrocia sulla sua strada una giovane sedicente medium? La nuova fiction è in arrivo prossimamente su Canale 5 e Mediaset Infinity.
MY HOME MY DESTINY 2: A OTTOBRE
Dopo aver detto addio a Mehdi, per Zeynep è tempo di voltare pagina: la seconda stagione della soap turca con Demet Ozdemir ti aspetta con nuovi episodi, da lunedì a venerdì, in esclusiva assoluta su Mediaset Infinity.
RASSEGNA CINEMA: I BELLISSIMI A OTTOBRE
Ogni mese su Mediaset Infinity entra a catalogo gratis una nuova rassegna dedicata ai film più amati, per soddisfare tutti i gusti cinematografici. In arrivo a ottobre la rassegna I Bellissimi, che raccoglie grandi film cult e i titoli che hanno fatto la storia del Cinema internazionale come Michael Clayton, Match Point, Velluto Blu, I Tre Giorni del Condor, Seven e molti altri ancora.
MADE IN ITALY DAL 25 SETTEMBRE
Tutti gli episodi della serie evento sulla grande rivoluzione della moda italiana tornano gratis in esclusiva su Mediaset Infinity. Segui le avventure private e professionali di Irene, giovane stagista della rivista Appeal nella Milano degli anni ’70 e rivivi la nascita delle più grandi firme della moda italiana. Con Greta Ferro, Margherita Buy, Maurizio Lastrico, Marco Bocci e Raoul Bova.
IO SO CHI SEI A OTTOBRE
Dal 16 ottobre arrivano gratis e in esclusiva gli ultimi 8 episodi della serie thriller di Mediaset Infinity, Io so chi sei: I nodi sono pronti a sciogliersi e la verità sulla scomparsa di Ana è sempre più vicina.
UEFA CHAMPIONS LEAGUE: A OTTOBRE
Si torna in campo con la seconda giornata dei gironi di UEFA Champions League. Martedì 3 ottobre, su Canale 5 e Mediaset Infinity, i Nerazzurri di Simone Inzaghi sfidano, nell’esordio europeo a San Siro, i portoghesi del Benfica per conquistare il primo posto del girone. Non perdere inoltre su Mediaset Infinity e Infinity+ tutte le altre partite del martedì e le migliori 7 del mercoledì: a seguire l’appuntamento con Champions League Live, con tutti gli highlights, i gol e i commenti dei match di giornata, la cui conduzione è affidata ad Alberto Brandi e Benedetta Radaelli.
Tutte le uscite in abbonamento su INFINITY+
(7,99€/mese con la formula “esci quando vuoi”)
Su Mediaset Infinity con Infinity+, a ottobre saranno disponibili in Premiere:
TEEN TITANS GO! E DC SUPER HERO GIRLS: CONFUSIONE NEL MULTIVERSO: IN PREMIERE DAL 20 AL 26 OTTOBRE
Grazie a un antico potere kriptoniano, il malvagio Lex Luthor riunisce i peggiori super-criminali del mondo per catturare tutti i supereroi della Terra. Soltanto le DC Super Hero Girls sono rimaste per fermare la temibile Legione del Destino. Le supereroine saranno costrette a saltare di dimensione in dimensione per salvare i loro compagni e troveranno degli alleati nei Teen Titans. I giovani supereroi scoprono che la loro forza combinata è la chiave per salvare la situazione.
Affermatosi come uno dei più celebri film di guerra della storia del cinema, Full Metal Jacket è oggi un vero e proprio cult, capace come pochi di dar vita agli orrori del conflitto in Vietnam e dei traumi che i soldati sperimentarono su sé stessi. Diretto da Stanley Kubrick, uno dei più leggendari registi della settima arte, ancora oggi il film non manca di sconvolgere spettatori da ogni dove.
Ecco dieci cose che non sai di Full Metal Jacket.
Full Metal Jacket: la trama del film
1. È un completo racconto di guerra. Il film di Kubrick si divide in due grandi blocchi narrativi. Nel primo, si assiste al duro allenamento a cui i soldati vengono sottoposti da sergente Hartman, il quale senza mostrare alcuna compassione li spinge a diventare veri e propri strumenti di guerra. Nel secondo, invece, si assiste sul campo al conflitto in Vietnam vero e proprio, dove il soldato Joker potrà assistere agli effetti di questo sui suoi compagni.
2. È la trasposizione di un noto romanzo. Kubrick trasse l’idea per il film dopo aver letto il romanzo Nato per uccidere, pubblicato nel 1979 da Gustav Hasford. Nel libro, parzialmente autobiografico, questi narra la propria esperienza in Vietnam. Nell’adattarlo in film, Kubrick rimase particolarmente fedele ad alcune scene, modificandone profondamente altre che, a suo dire, lo allontanavano dal cuore della storia.
Full Metal Jacket è in streaming
3. È possibile trovare online il film. Per chi desidera rivedere, o vedere per la prima volta, il film di Kubrick, è possibile avvalersi della sua presenza su alcune delle principali piattaforme streaming in rete. Tra queste vi sono Google Play, Apple iTunes e Prime Video, dove sarà possibile noleggiare singolarmente il film e vederlo entro un tempo prestabilito.
Full Metal Jacket: la colonna sonora del film
4. Il film è composto di celebri brani. Attento ad ogni dettaglio delle proprie pellicole, il regista ha personalmente curato la scelta dei brani facenti parte della colonna sonora. Tra questi si annoverano Full Metal Jacket, di Abigail Mead, Hello Vietnam, di Johnnie Wright, Chapel of Love, dei The Dixie Cups, I Like It Like That, di Chris Kenner, These Boots Are Made for Walkin’, di Nancy Sinatra, e Surfin’ Bird, di The Trashmen.
5. I soldati cantano una nota canzone. Ad essere divenuta particolarmente celebre, anche per via della scena in sé, è tuttavia la Marcia di Topolino, canzone presente in The Mickey Mouse Club. I soldati la cantano alla fine del film, quando rientrano alla base circondati dalle rovine in fiamme causate dal conflitto. Questo contrasto tra immagini e musica da al finale un sapore decisamente surreale e lugubre.
Full Metal Jacket: il cast del film
6. Quello del sergente Hartman è diventato il personaggio più noto del film. Chiamato sul set come consulente militare, il caratterista Ronald Lee Ermey chiese a Kubrick di assegnargli il ruolo di Hartman, poiché secondo lui gli attori che impersonavano i soldati avevano bisogno di qualcuno che li facesse rigare dritto. Inizialmente, il regista declinò la cosa, ma quando Ermey gli ordinò di alzarsi in piedi quando parlava con lui, fu certo che fosse la persona giusta per la parte.
7. Ermey non ha mai familiarizzato con gli altri attori. Per mantenere un netto distacco tra il suo personaggio e quello degli altri presenti nel film, Ermey non ha mai avuto rapporti civili con gli altri attori, neanche durante le pause. Ciò ha decisamente contribuito a generare un forte timore nei suoi confronti, riportato poi anche al momento delle riprese.
8. Vincent D’Onofrio ha stabilito un record. Per ricoprire il ruolo del soldato soprannominato Palla di Lardo, l’attore Vincent D’Onofrio ha dovuto guadagnare circa 30 chili. Ciò lo ha portato ad infrangere il precedente record detenuto da Robert De Niro, che per Toro Scatenato di Martin Scorsese aveva raggiunto i 27. Per raggiungere tale risultato gli ci sono voluti circa sette mesi, e in seguito gliene sono serviti nove per perdere il peso in più.
9. Matthew Modine stava per essere coinvolto in uno scontro corpo a corpo. Per il ruolo del soldato Joker, protagonista del film, si propose inizialmente l’attore Val Kimer, il quale però non venne scelto. Questi si presentò allora da Matthew Modine, convinto che fosse stato lui a rubargli il ruolo, e sfidandolo a fare a botte seduta stante. Modine, tuttavia, ancora non sapeva di aver ottenuto il ruolo, e riuscì a convincere Kimer a non venire alle mani.
Full Metal Jacket: le frasi migliori del film
10. È ricco di battute divenute iconiche. Ad oggi, uno dei motivi per il quale il film viene più ricordato sono le battute presenti nel film. In particolare, quelle che vedono coinvolto il sergente Hartman sono divenute parte della cultura popolare, citate più e più volte in contesti sempre diversi. Ecco alcune delle frasi migliori:
– “Sei proprio tu, John Wayne? E io chi sarei?” (Soldato Joker)
– “Però, senti senti, abbiamo tra noi un attore comico, il “Soldato Joker”! Io ammiro la sincerità; sì sì tu mi piaci, vieni a casa e ti faccio scopare mia sorella! Brutto sacco di merda! Io ti metto sotto! Ti farò un culo così! Qui tu non riderai! Tu non piangerai! Qui si riga dritto e basta! Ti faccio vedere io! Alzati in piedi tirati su, datti subito una regolata amico mio se no io ti svito il cranio e ti cago in gola!” (Sergente Hartman)
– “Dato che sono un duro non mi aspetto di piacervi, ma più mi odierete, più imparerete. Io sono un duro però sono giusto: qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l’eguaglianza: non conta un c. nessuno, i miei ordini sono di scremare tutti quelli che non hanno le palle necessarie per servire nel mio beneamato corpo! Capito bene, luridissimi vermi?!” (Sergente Hartman)
– “Non mi piace il nome Lawrence, solo finocchi e marinai si chiamano Lawrence! D’ora in poi tu sarai “Palla di Lardo”!” (Sergente Hartman)
L’associazione Porretta Cinema è lieta di annunciare le date della prossima edizione del Festival, giunta al suo 22esimo anno, che si terrà nella suggestiva cornice di Porretta Terme, dal 2 al 10 dicembre.
La locandina della 22esima edizione, con la direzione artistica di Luca Elmi, è rappresentativa di alcuni dei più importanti contenuti del Festival. A ritrarre Roberto Benigni, in un suggestivo bianco e nero, è Luciana Mulas, fotografa di grande prestigio, maestra del ritratto di scena e non solo. La 22esima edizione del Festival del cinema di Porretta dedica un’inedita mostra alla fotografa, testimone del panorama culturale dagli anni ’70 agli inizi del nuovo millennio, attraverso i suoi ritratti. Teatro, arte, moda e cinema: il lavoro di Luciana Mulas, omaggiato per la prima volta in una mostra personale sull’arte cinematografica, racconta un’epoca attraverso lo sguardo di una donna che ha votato la sua vita alla fotografia.
La locandina svela, in secondo luogo, il protagonista de La Prima Volta di… Proprio a Roberto Benigni, tra le icone del cinema e della cultura italiana, è dedicata la sezione riservata agli esordi di registi di fama internazionale, con la proiezione di Tu mi turbi. La commedia opera prima, che quest’anno celebra il suo 40esimo anniversario, è divisa in quattro episodi che Benigni oltre a dirigere interpretò al fianco di Nicoletta Braschi. Tu mi turbi sarà proiettato con copia in 35mm grazie alla collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Tra gli ospiti più attesi di questa edizione, il regista Roberto Andò, a cui il festival dedica la sua retrospettiva. Oltre alla proiezione di quattro titoli firmati dal regista siciliano, tra cui il suo ultimo successo di pubblico e critica La Stranezza, il regista terrà una lezione agli studenti di Porretta sul rapporto tra cinema e teatro, una straordinaria occasione per osservare nel dettaglio uno dei più significativi percorsi del cinema italiano di questi anni e per riflettere sull’importanza che il cinema e il teatro rivestono nella cultura contemporanea.
Il Festival di Porretta, vetrina curiosa e attenta alle manifestazioni cinematografiche autoriali più significative e in linea con la Mostra Internazionale del Cinema Libero del 1960, dal quale è nata, si compone di sezioni e momenti volti a promuovere la cultura cinematografica presso il territorio e le giovani generazioni. Si parte con il Concorso fuori dal giro, giunto alla XI edizione, che quest’anno vede in competizione sei pellicole nazionali di qualità.
Unicum del suo genere è il Premio Nazionale Elio Petri, fiore all’occhiello del festival dedicato al grande regista in cui convergono l’impegno della Fondazione Cineteca di Bologna, della famiglia e della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MIC. Prosegue anche quest’anno la sezione Uno sguardo altrove, dedicata alle cinematografie straniere e che dal 2018 arricchisce la settimana del festival con sguardi a mondi e culture lontane. Infine, ma non ultimi, I classici del cinema, una serie di preziosi appuntamenti per riscoprire grandi personalità del passato che hanno scritto la storia del cinema.
Mediawan Rights ha svelato il primo teaser dell’atteso reboot della serie Zorro, diretto da Javier Quintas (Money Heist, Sky Rojo) e che sarà presentato in anteprima nella serata di apertura di Mipcom, il 15 ottobre. Prodotto dall’azienda leader spagnola Secuoya Studios, lo serie segna il grande ritorno televisivo dell’IP quasi due decenni dopo il suo ultimo adattamento live-action, The Legend of Zorro, conAntonio Banderas nei panni del celebre spadaccino. Prime Video ha già acquistato Zorro per Stati Uniti, America Latina, Spagna, Andorra e Portogallo. Mediawan Rights distribuirà invece il prodotto su altri territori.
Zorrosottolinea l’ambizione di Mediawan Rights di ampliare il proprio portafoglio di IP di prestigio che vantano un appeal globale attraverso la sua partnership con Entourage Ventures che ha dato alla loro attività di distribuzione una maggiore capacità di investimento. La serie sarà ambientata nel 1834 e vedrà protagonista Miguel Bernardeau, (Elite) nel ruolo omonimo, interpretando una nuova versione di Diego de la Vega. Bernardeau recita al fianco di Renata Notni nel ruolo di Lolita Márquez.
La serie è prodotta da John Gertz, fondatore di Zorro Productions Inc. e produttore dei film La maschera di Zorro e The Legend of Zorro, insieme a David Martínez, David Cotarelo, Sergio Pizzolante e Angela Agudo per Secuoya Studios. Andy Kaplan per KC Global Media e Jesús Torres e Glenda Pacanins presso NoStatusQuo Studios. La serie sarà composta da 10 episodi ed è stata descritta come un “adattamento audace che fornirà a un vasto pubblico un buon mix di azione, avventura e momenti edificanti“. Qui di seguito, il teaser trailer rilasciato:
L’esplosione del successo di The Boys ha spinto sia Prime Video che Eric Kripke ad allargare l’universo distopico nato dalla mente di Garth Ennis, con Gen V, uno spin-off della serie madre, che racconta vicende parallele e che in minima parte si compenetrano con quello che, plausibilmente, accadrà nella quarta stagione di The Boys.
Dalla Torre dei Sette scendiamo alla Godolkin University, una scuola per giovani dotati (vi ricorda qualcosa?) in cui i docenti insegnano loro, tra le altre cose, a gestire i loro poteri e a utilizzarli al servizio del bene. Secondo le intenzioni, infatti, il nome completo dell’università è Godolkin University School of Crimefighting, e prevede quindi un’educazione votata al servizio del bene, grazie alla quale i giovani iscritti imparano a combattere il crimine. Tuttavia, si sa, i giovani sono imprevedibili, e se Homelander e compagnia combinano parecchi disastri con i loro superpoteri, e loro dovrebbero essere degli adulti responsabili, cosa mai potranno fare dei giovanissimi superdotati in preda a turbe esistenziali e tempeste ormonali? Qui Gen V svela la sua natura: una versione declinata al teen drama della serie madre, con un tocco thriller molto accattivante e tutti gli eccessi, disgustosi e grotteschi, che hanno fatto la fortuna di The Boys.
Chi sono i personaggi di Gen V?
Protagonista della serie e punto di vista principale dal quale ci vengono raccontati i fatti è Marie, una diciottenne che ha la capacità di trasformare il proprio sangue in un’arma, potere bizzarro ma che si rivelerà estremamente insidioso e potente. Marie divide la camera con Emma, una matricola molto eccentrica che ha il potere di diventare molto piccola, tanto che il suo nome da supereroina è Little Cricket. Del terzo anno è invece Andre, trai ragazzi più popolari del campus, con poteri magnetici. È figlio d’arte, suo padre è il famoso supereroe Polarity, e quindi soffre di ansia da prestazione. Suo frammento amico è Luke/Golden Boy, con la capacità di incendiare il proprio corpo. È lui il fiore all’occhiello della Godolkin University, il numero 1 nel ranking scolastico e uno dei candidati più solidi e promettenti per entrare nei Sette. Sua ragazza è Cate, anche lei estremamente potente, può manipolare i desideri delle persone soltanto con un leggero tocco della sua mano. Inutile dire che sfrutta questo potere per ottenere ciò che vuole. Assistente personale del rettore e numero 2 della scuola è Jordan, un ragazzo che con la pubertà ha scoperto di poter cambiare sesso: in base alla forma che assume, maschile o femminile, Jordan possiede due gamme di poteri differenti, cosa che lo rende uno dei personaggi più affascinanti e potenti della serie. Tra gli altri personaggi principali dello show, c’è Sam, dotato di invulnerabilità e superforza, che affronta una situazione abbastanza complicata, all’inizio della serie.
Prendete una serie di ragazzi con superpoteri che devono imparare a controllare, metteteli in una scuola, e il primo riferimento collettivo è ovviamente quello degli X-Men. In quanto squadra di supereroi i cui fumetti hanno venduto di più nella storia della nona arte (in era pre-MCU), è comprensibile che la mente voli dalle parti della scuola di Xavier, tuttavia, con una totale fedeltà a The Boys, questi ragazzi non potrebbero essere più diversi dei Mutanti, vecchi e giovani.
Da grandi poteri derivano grandi opportunità
Alla luce degli sviluppi della terza stagione di The Boys, in cui viene chiarito che i superpoteri di alcuni individui non sono doni divini ma semplicemente iniezioni di Composto V che qualche genitore, per un motivo o per un altro, ha somministrato ai figli piccoli, Gen V parte dall’assunto che la considerazione che hanno di sé questi ragazzi è molto più concreta e utilitaristica: nessuno di loro, come Starlight della prima stagione di The Boys, ad esempio, si sente investito di un compito superiore, anzi. All’università i ragazzi fanno a gara di popolarità, si sottopongo a provini e c’è persino una scuola di recitazione all’interno del campus. Cercando di trovare spazio nel mondo della pubblicità, dell’intrattenimento, dei social.
I grandi poteri non sono più responsabilità, ma opportunità di fama e ricchezza, come vuole in fondo la Vought International, fortemente presente e ingerente nelle dinamiche accademiche. Unica eccezione, almeno nei primi tre episodi di Gen V, è Marie, che dovrà trovare il modo di diventare una vera eroina e proteggere i deboli, unica strada percorribile, nella sua idea, per trovare la redenzione da un passato doloroso che la perseguita.
Tutto quello che di eccessivo e sgradevole era presente in The Boys viene trasportato in questo spin-off che, non potendo contare su personaggi carismatici come Butcher o Homelander, sembra focalizzarsi su un ritmo più incalzante e le rassicuranti atmosfere da college americano, ritoccate all’occorrenza da scene splatter. L’impressione è che Gen V sia un buon modo per ampliare l’universo della serie originale, costruendo anche un percorso alternativo per arricchirla e sostenere il suo sviluppo nella imminente e attesissima quarta stagione. Se vi è piaciuto The Boys, non potete rinunciare a fare un salto alla Godolkin University School of Crimefighting per innamorarvi di questi sgangherati e sgradevoli Supes, che molto presto prenderanno il posto dei Sette nei cuori degli spettatori.
Nel catalogo di Netflixè presente dal 27 settembre il film polacco L’amore dimenticato, un racconto struggente che segna anche l’esordio alla regia di Michal Gadza, formatosi presso la Scuola di Cinema Krzysztof Kieślowski dell’Università della Slesia. A lui è spettato il compito di fornire un nuovo adattamento di uno dei più popolari romanzi polacchi di sempre, da cui è stato già tratto un film nel 1982, considerato a sua volta un caposaldo della cinematografia della Polonia. Per cercare di reggere il confronto, Gadza si è allora circondato di collaboratori di primo livello.
Alla sceneggiatura si ritrovano allora Marcin Baczynski e Mariusz Kuczewski e mentre autore della fotografia è Tomasz Augustynek. Non sono però mancate critiche nei confronti di questo nuovo adattamento, prodotto da Netflix. “Vogliamo dare alla storia la possibilità di raggiungere il pubblico di tutto il mondo. Il romanzo è un titolo intramontabile della cultura pop polacca e la sfida per me è stata enorme, soprattutto in un momento storico come questo in cui tutti abbiamo bisogno di storie potenti sulla forza del bene e del destino”, ha poi spiegato il regista.
Pur se appena arrivato sulla piattaforma, L’amore dimenticato sembra ora aver trovato subito un suo pubblico, affermandosi come uno dei titoli più visti su Netflix, in particolare in Italia. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al libro da cui è tratto. Infine, si elencheranno anche le operazioni da compiere per poter vedere il film su Netflix.
La trama e il cast di L’amore dimenticato
Protagonista del film è uno stimato chirurgo, il professor Rafal Wilczur, che, nella Polonia di inizio Novecento viene abbandonato dalla moglie per un altro uomo, e con sé porta via anche la loro figlia. Per cercare di affogare il suo dolore, Rafael passa allora la serata a ubriacarsi in un bar ma, subito dopo, viene derubato e picchiato. Per via di un colpo alla testa, egli perde inoltre la memoria. Nel suo successivo confuso vagare, finisce allora in un piccolo villaggio dove per anni lavora come bracciante agricolo ed è conosciuto con il nome di Antoni Kosiba.
Il suo passato da medico, tuttavia, continua ad abitare il suo subconscio, tanto da spingerlo ad iniziare a curare gli altri abitanti del posto, suscitando però le ire del medico del villaggio, che lo porterà in tribunale per esercizio abusivo della professione e per aver rubato i suoi strumenti. Tutto ciò sembra però passare in secondo piano quando gli capita di curare la giovane Maria, la cui aria gli risulta sin da subito familiare. Inizierà allora per lui un percorso alla ricerca della memoria smarrita e di tutto ciò che essa conteneva.
Ad interpretare Rafal Wilczur vi è l’attore Leszek Lichota, conosciuto in patria per la serie Prawo Agaty, ma fattosi notare anche con il film Corpus Christi e Autumn Girl. L’attrice Maria Kowalska interpreta invece Maria, la giovane che Rafal curerà e che sarà tanto fondamentale per lui nel corso del film. L’amore dimenticato è il primo grande titolo a cui l’attrice parte. Recitano poi nel film anche gli attori Ignacy Liss nel ruolo di Leszek Czynski, Anna Szymanczyk nei panni di Zoska e Mikolaj Grabowski in quelli del conte Stanislaw Czynski.
L’amore dimenticato, il libro da cui è tratto
L’amore dimenticato, come anticipato, è l’adattamento del romanzo The Quack(traducibile come “il ciarlatano”), pubblicato nel 1937 da Tadeusz Dolega-Mostowicz e diventato sin da subito un vero e proprio caso editoriale, aprendo la strada a un seguito uscito due anni dopo. Ad ispirare il racconto era stata un anno prima la visita dello scrittore presso il villaggio di Radotki, dove aveva conosciuto un contadino di nome Rozycki che, nel mulino ad acqua in cui lavorava, riceveva e curava diverse persone. Molti dei pazienti preferivano questo “ciarlatano” ai medici, ritenuti costosi e inefficaci.
In generale, il ruolo dei ciarlatani nella Polonia di inizio secolo è piuttosto noto, come riporta anche da una notizia risalente al 1935, dove si afferma che un vero medico preferì farsi passare per ciarlatano nascondendo la sua laurea in medicina pur di poter trovare persone che si fidassero di lui. Di recente, inoltre, è stato prodotto un altro film polacco su tale argomento, ovvero Charlatan – Il potere dell’erborista. Lo scrittore si rifece dunque a tale figura per il suo racconto, unendovi un episodio che lo riguarda personalmente, ovvero quello quando, nel 1927, fu picchiato per aver osato criticare le autorità.
Il film Netflix è ora la terza trasposizione cinematografica del romanzo, con la prima risalente al 1937, diretta da Michal Waszynski. Il secondo adattamento, girato nel 1982 da Jerzy Hoffman, è invece considerato – come già riportato – uno dei film polacchi più importanti di sempre, che ha lasciato un segno indelebile nella cinematografia del suo paese. Questa nuova versione, a lungo attesa e temuta proprio per via dell’inevitabile confronto, si mantiene fedele al romanzo, apportando però alcune modifiche così da rendere ancor più contemporaneo la sua storia.
Il trailer di L’amore dimenticato e come vederlo in streaming su Netflix
Come anticipato, è possibile fruire di L’amore dimenticato unicamente grazie alla sua presenza nel catalogo di Netflix, dove attualmente è al 3° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nella piattaforma.
In occasione della 41ma edizione del Torino Film Festival (41 TFF), diretta per il secondo anno consecutivo da Steve Della Casa, il Museo Nazionale del Cinema ha deciso di affidare nuovamente a Ugo Nespolo la creazione dell’immagine coordinata del festival.
Acclamato a livello internazionale per la sua arte tra pittura, cinema e scultura, e tra i più importanti artisti del panorama italiano contemporaneo, Ugo Nespolo è stato Presidente del Museo del Cinema di Torino dal 2011 al 2014.
Nell’immagine realizzata per l’edizione 2023, Ugo Nespolo declina uno dei più celebri fotogrammi di Sentieri Selvaggi di John Ford in cui John Wayne tiene tra le braccia Natalie Wood, celebrando al contempo l’omaggio che quest’anno il TFF dedicherà al popolare attore, vera e propria icona del cinema americano classico, nel 60° anniversario dell’uscita di Donovan’s Reef (I tre della croce del sud).
Nell’ottica percorsa dal festival di promuovere tanto il cinema popolare quanto il cinema d’autore, ad accompagnare l’immagine del 41 TFF anche una citazione di Jean-Luc Godard: “Come posso io odiare John Wayne e poi amarlo teneramente quando prende improvvisamente in braccio Natalie Wood negli ultimi minuti di Sentieri Selvaggi?”
Così Ugo Nespolo riguardo al concept da cui nasce l’immagine: “Come potremmo noi – parafrasando Jean-Luc Godard – non amare davvero, anche, ma non solo, dal punto di vista visivo The Searchers, capolavoro assoluto del film western americano, considerato dall’American Film Institute il dodicesimo film nell’elenco dei migliori film statunitensi di tutti i tempi. L’invito di Steve Della Casa a lavorare all’immagine icona di John Wayne che grazia la giovane Debbie – Natalie Wood, è stato da me accolto con la gioia di rivisitare una scena risolutiva che corona una trama dai forti contenuti psicologici, dalle originarie incomprensioni critiche. È proprio la vocazione del Torino Film Festival quella di non proporre progetti comodi e risaputi ma di saper dare vita a ricerca e questioni, punti di vista sempre critici e per questo davvero innovativi”.
La premio Oscar Angelina Jolie non compare in un film dal 2021, ovvero dal cinecomic della MarvelEternals, e prima di quel titolo aveva già da tempo iniziato a diradare le proprie partecipazioni a progetti cinematografici. A svelare i retroscena dietro questa “semi-pausa” dal cinema è la stessa attrice, che in un’intervista su Vogue per promuovere la sua linea di moda Atelier Jolie, ha affermato di essere “un po’ giù in questi giorni”, aggiungendo che “non mi sento me stessa da un decennio, in un certo senso“.
Angelina Jolie ha iniziato a svolgere meno lavori cinematografici “sette anni fa, accettando solo lavori che non richiedessero lunghe riprese. Avevamo molto da cui guarire. Stiamo ancora cercando il nostro equilibrio”. Il riferimento è alla sua famiglia e al divorzio da Brad Pitt, avvenuto nel 2016 ma le cui battaglie legali sono ancora in corso. L’Atelier Jolie sembra far parte proprio di questo processo di guarigione. “Penso che parte di questo sia stato anche terapeutico per me: lavorare in uno spazio creativo con persone di cui ti fidi e riscoprire te stesso“, ha detto l’attrice.
I fan dell’attrice non devono però preoccuparsi, Angelina Jolie ha già diversi progetti in arrivo che la riporteranno sul grande schermo, a partire da Kung Fu Panda 4, dove darà nuovamente voce a Tigre. Sono poi in pre-produzione i film Every Note Played, un dramma che dovrebbe vederla recitare accanto a Christoph Waltz; un film su Maria Callas diretto da Pablo Larrain; e un annunciato ma ancora non confermato Maleficient 3. Prima però, Jolie tornerà al cinema con il suo nuovo lavoro da regista, Senza Sangue, di cui è anche sceneggiatrice ma della cui trama non si sa ancora nulla.
Il sindacato SAG-AFTRA riprenderà ufficialmente le trattative con gli studi la prossima settimana, potenzialmente avvicinando Hollywood alla ripresa della produzione di film e programmi TV. La notizia arriva a pochi giorni dalla conclusione dello sciopero WGA, ovvero degli sceneggiatori, i quali hanno infine raggiunto un accordo giudicato soddisfacente. A partire da quel momento, non c’è voluto molto prima che il SAG-AFTRA e l’AMPTP si accordassero a loro volta per tornare al tavolo dei negoziati.
Per fortuna, sembra che ciò stia accadendo anche prima del previsto, poiché le due parti hanno annunciato che si incontreranno per “contrattare” lunedì 2 ottobre. SAG-AFTRA ha poi rilasciato la seguente dichiarazione: “SAG-AFTRA e AMPTP si incontreranno per le contrattazioni lunedì 2 ottobre. Saranno presenti diversi dirigenti delle aziende associate all’AMPTP. Man mano che le trattative procedono, vi segnaleremo direttamente eventuali aggiornamenti sostanziali. Apprezziamo le incredibili dimostrazioni di solidarietà e sostegno da parte di tutti voi negli ultimi 76 giorni di questo sciopero“.
Il comunicato prosegue poi con “vi esortiamo a continuare a presentarvi ai picchetti con forza e grandi numeri ogni giorno! Un giorno in più. Un giorno più forti“. Ad ogni modo, proprio come avvenutoo per le trattative con la WGA, solo perché SAG-AFTRA si incontrerà lunedì con i rappresentanti dell’AMPTP non significa che un nuovo contratto verrà concordato lo stesso giorno. Potrebbe infatti volerci qualche giorno prima che tutto si finalizzi e si stipuli un nuovo accordo che soddisfi entrambe le parti. Si spera in ogni caso che SAG-AFTRA riesca a ottenere un accordo per offrire ai propri iscritti accordi equi che consentiranno a Hollywood di iniziare a tornare alla normalità.
Il produttore di L’esorcista – Il credente (sesto capitolo della saga ma sequel diretto di L’esorcista del 1973) Jason Blum, ha spiegato in un’intervista con Entertainment Weelkly il perché del cambiamento sulla data di uscita negli USA. Inizialmente il film era infatti previsto nelle sale statunitensi per il 13 ottobre, mentre ora verrà presentato con una settimana di anticipo, il 6 ottobre. Il motivo di questo cambiamento ha un nome ed un cognome: Taylor Swift.
La celebre cantante ha infatti rivelato solo di recente che il documentario Taylor Swift: The Eras Tour, dedicato al suo fortunatissimo tour di concerti, sarebbe arrivato nelle sale proprio dal 13 ottobre. Sebbene Blum avesse inizialmente atteso per capire se tra il suo film e quello della Swift si sarebbe generato un fenonemo simile a quello verificatosi tra Barbiee Oppenheimer, che ha portato entrambi i titoli ad affermarsi come campioni di incassi al botteghino, ha infine deciso di abbandonare la data.
“Avevamo avuto questo fantastico venerdì 13 ottobre, che è il giorno migliore per distribuire un film dell’orrore. Ovviamente, ci siamo allontanati da questa data e abbiamo chinato la testa davanti a Taylor Swift. Era troppo rischioso rimane e vedere se ‘Exorswift‘ avrebbe avuto successo oppure no. L’unica cosa che mi spaventa a morte è Taylor Swift!“, ha dichiarato il produttore. La data d’uscita è stata anticipata anche in Italia, con il film che arriverà un giorno prima ancora, il 5 ottobre.
L’esorcista – Il credente, tutto quello che sappiamo sul film
L’esorcista – Il credente si concentrerà sul padre di una bambina posseduta, che in cerca di aiuto entrerà in contatto con Chris MacNiel (Ellen Burstyn). La Burstyn riprenderà il suo ruolo de L’esorcista, dove era la madre di Regan (interpretata da Linda Blair), per aiutare a combattere il possesso della bambina e di una sua amica. Oltre alla Burstyn, il cast di L’esorcista – Il credente include Leslie Odom Jr. (Hamilton), Ann Dowd (The Handmaid’s Tale), Raphael Sbarge (C’era una volta) e la cantante Jennifer Nettles.
Con un cast di talento riconoscibile che dà vita al film, L’esorcista: Il credentesta prendendo forma come un degno seguito di L’esorcista. La decisione di avere tutti i film nel canone di indica inoltre che ci saranno riferimenti anche agli altri quattro titoli della serie. Il nuovo film, però, segna anche l’inizio di una nuova trilogia di sequel, similmente a quanto fatto anche con i sequel di Halloween, di cui appunto Green è stato regista.
Resta però da vedere come questo nuovo film si affermerà presso il grande pubblico. Mentre Green si è dimostrato un talentuoso regista slasher con Halloween, i suoi sequel Halloween KillseHalloween Ends non sono stati particolarmente apprezzati né dal pubblico né dalla critica. Tuttavia, con L’esorcista – Il credente, che crea una nuova storia all’interno dell’universo di L’esorcista, il film potrebbe svelare nuovi entusiasmanti aspetti degni di essere raccontati.
Netflix ha rilasciato una nuovissima clip di La caduta della casa degli Usher (The Fall of the House of Usher), l’imminente serie thriller soprannaturale, proveniente dal creatore di The Haunting of Hill House, Mike Flanagan. La serie sarà disponibile in streaming dal 12 ottobre in esclusiva su Netflix.
Il video offre un nuovo sguardo sul misterioso personaggio di Carla Gugino, che incontra uno dei figli di Frederick Usher per metterlo in guardia sulle conseguenze dei suoi desideri e delle sue azioni. L’aspetto della Gugino nella clip sembra anche servire come un intelligente richiamo al film thriller di Flanagan del 2017 Gerald’s Game. Il film vedeva l’acclamata attrice interpretare una donna che viene lasciata ammanettata al letto dopo che suo marito ha subito un infarto durante un gioco di ruolo erotico. Guarda la clip La caduta della casa degli Usher qui sotto:
Cosa sappiamo su La caduta della casa degli Usher?
Da Mike Flanagan, ideatore di “The Haunting of Hill House” e “Midnight Mass“, arriva questa diabolica serie horror ispirata alle opere di Edgar Allan Poe. Gli spietati fratelli Roderick e Madeline Usher hanno fatto di Fortunato Pharmaceuticals un impero di ricchezza, privilegi e potere, ma quando gli eredi della dinastia cominciano a morire per mano di una misteriosa donna conosciuta in gioventù, vengono a galla i segreti del passato. Il regista ha chiarito che “La produzione di ‘Usher’ è stata dura, ma non la più dura che abbia mai avuto” – un onore che ha concesso alla sua prima serie, “The Haunting of Hill House“. La caduta della casa degli Usher è attualmente in post produzione e farà parte dell’accordo che il regista ha con Netflix.
La caduta della casa degli Usher (The Fall of the House of Usher) vede protagonisti Bruce Greenwood nei panni di Roderick Usher, Mary McDonnell nei panni di Madeline Usher, Carla Gugino nei panni di Verna, Henry Thomas nei panni di Frederick Usher, Samantha Sloyan nei panni di Tamerlano Usher, T’Nia Miller nei panni di Victorine Lafourcade, Rahul Kohli nei panni di Leo Usher, Sauriyan Sapkota nei panni di Perry Usher, Lenore Usher di Kyliegh Curran,Kate Siegel nel ruolo di Camille L’Espanaye, Katie Parker nel ruolo di Annabel Lee, Carl Lumbly nel ruolo di C. Auguste Dupin e Mark Hamill nel ruolo di Arthur Pym. Il cast aggiuntivo include Michael Trucco, Paola Nuñez, Zach Gilford, Willa Fitzgerald, Malcolm Goodwin, Crystal Balint, Aya Furukawa, Daniel Jun, Matt Biedel, Ruth Codd, Igby Rigney e Robert Longstreet.
L’imminente remake de Il Signore delle Mosche che sarà diretto daLuca Guadagnino si baserà fortemente su una rivisitazione “horror psicologico”, a rivelarlo è stata la produttrice Lindsey Anderson Beer. Parlando con Collider, Beer ha anticipato cosa Luca Guadagnino ha in serbo per gli spettatori con il suo prossimo remake de Il Signore delle Mosche., che come l’originale si baserà sul romanzo Lord of the Flies dello scrittore britannico William Golding. Il libro ha come protagonisti un gruppo di ragazzi britannici bloccati su un’isola disabitata e racconta il loro disastroso tentativo di autogovernarsi.
“Si appoggia moltissimo all’horror psicologico ed è così ricco di drammaticità, come ci si aspetterebbe da qualcuno come [Guadagnino]“, ha detto Beer. “Ma è spaventoso. Ti dà molto disagio leggerlo, e penso che attinga a una versione più attuale di quella che abbiamo visto prima.
Il signore delle mosche di Guadagnino sarà ‘fresco’ e ‘rinfrescante’
Beer ha continuato: “Penso che alcune persone abbiano provato ad affrontare quella proprietà in un modo che non ha più risonanza oggi, e penso che l’intero approccio sia stato molto fresco e rinfrescante.” Basato sull’iconico romanzo omonimo del 1954 di William Golding, Il signore delle mosche di Luca Guadagnino è stato annunciato a luglio 2019. Le notizie sul progetto sono state poche da allora, anche se è stato annunciato nel 2020 che lo scrittore di A Monster Calls e Chaos Walking Patrick Ness sta scrivendo la sceneggiatura.
Finora Il signore delle mosche ha avuto tre semplici adattamenti cinematografici; tuttavia, la storia ha ispirato numerosi titoli cinematografici e televisivi nel corso degli anni, tra cui Yellowjackets di Showtime e Ladyworld del 2018. Peter Brook ha diretto un film Il signore delle mosche nel 1963, così come Harry Hook nel 1990. Lupita A. Concio, nel frattempo, ha adattato la storia in un film del 1975 intitolato Alkitrang Dugo.
Guadagnino è noto per aver diretto A Bigger Splash del 2015, Chiamami col tuo nome del 2017, il remake di Suspiria del 2018 e Bones and All del 2022 . Il suo ultimo film, Challengers, vede protagonisti Zendaya,Mike Faist, Josh O’Connor. L’uscita del film era originariamente prevista per il 15 settembre 2024; tuttavia, è stato ritardato fino all’aprile 2024 a causa dello sciopero degli attori. Sta anche dirigendo un film d’epoca intitolato Queer con Daniel Craig, Drew Starkey, Lesley Manville e Jason Schwartzman.
Prima che la Warner Bros. pianificasse di riavviare il suo universo cinematografico basato sulla DC Comics con il nuovo DCU, la regista Patty Jenkins stava già lavorando al seguito di Wonder Woman 1984, ovvero Wonder Woman 3. Il progetto, come noto, è però poi scartato dopo che James Gunn e Peter Safran hanno assunto il comando come co-CEO dei DC Studios, preferendo ripartire (quasi) da zero con l’universo della DC al cinema. In questo contesto, ciò che la Jenkins aveva in mente per il terzo film dedicato alla guerriera amazzone interpretata da Gal Gadot sembra non si sposasse con la visione di Gunn e Safran.
Con la cancellazione del film, ciò di cui questo avrebbe dovuto trattare è rimasto un mistero, che probabilmente non verrà mai del tutto chiarito. L’insider @CanWeGetSomeToast, tuttavia, ha ora riportato tramite Twitter alcuni dettagli di quella che avrebbe dovuto essere la trama del film. Come riportato, Wonder Woman 3 sarebbe stato ambientato ai giorni nostri, successivamente agli eventi di Justice League e al cameo di Diana in The Flash. Secondo quanto riferito, altri personaggi DC, incluso il Batman di Ben Affleck, sarebbero apparsi nel film.
Questi sono solo dettagli non ufficialmente confermati, ma l’ambientazione contemporanea sembra decisamente probabile, considerando che il primo film si svolge durante la Seconda guerra mondiale e il suo sequel passa poi al 1984. Ciò avrebbe permesso di raccontare Wonder Woman nel presente, comprendendo anche i rapporti con i suoi colleghi supereroi. Con la cancellazione del progetto, tuttavia, questi piani sono stati abbandonati. Ad agosto, in realtà, Gal Gagot aveva rivelato che, per quanto ne sapeva, James Gunn e Peter Safran stavano infine progettando di sviluppare un Wonder Woman 3, con lei di nuovo nel ruolo principale.
Un successivo rapporto ha però confutato i commenti di Gadot su Wonder Woman 3, ma ci sono ancora voci persistenti secondo cui sarebbe effettivamente destinata a tornare come Diana nel DCU. Ancora una volta, questo non sarebbe particolarmente sorprendente, dal momento che Gunn recentemente è apparso per confermare che alcuni attori che hanno già avuto un ruolo nel DCEU torneranno ad interpretare quegli stessi personaggi anche nel DCU. La Wonder Woman di Gadot potrebbe dunque ancora avere un futuro e, magari, il suo agognato terzo film.
La data di uscita di True Detective: Night Country è stata fissata per la prossima serie HBO e oggi arriva un nuovo teaser trailer dello show che si presenta una delle serie tv più attese dell’anno. True Detective: Night Country debutterà su HBO domenica 14 gennaio dalle 21:00 alle 22:00 ET/PM. La serie tv in Italia dovrebbe arrivare su SKY e in streaming su NOW.
Creata, scritta e diretta da Issa Lòpez, True Detective: Night Country torna con protagoniste Jodie Foster, premio Oscar per Sotto Accusa e Il Silenzio degli Innocenti, e Kali Reis (Catch the Fair One). Con loro nel cast John Hawkes (candidato agli Oscar per Un Gelido Inverno), Christopher Eccleston (Doctor Who), Fiona Shaw (Harry Potter) e Anna Lambe (The Grizzlies). Creato da Nic Pizzolatto, True Detective è stato presentato in anteprima originariamente su HBO nel 2014. La prima stagione aveva come protagonisti Matthew McConaughey e Woody Harrelson. Colin Farrell e Rachel McAdams hanno guidato la carica nella seconda stagione, con Mahershala Ali e Carmen Ejogo che hanno preso il posto della terza stagione.
Cosa sappiamo su True Detective: Night Country?
Nella quarta stagione, quando la lunga notte invernale cala a Ennis, in Alaska, i sei uomini che gestiscono la Tsalal Arctic Research Station svaniscono senza lasciare traccia. Per risolvere il caso, le detective Liz Danvers (Foster) ed Evangeline Navarro (Reis) dovranno affrontare i loro demoni e l’oscurità per scoprire segreti sepolti e ben custoditi dal ghiaccio.
Issa López è showrunner, creatrice, regista ed executive producer. Jodie Foster, oltre ad essere protagonista, è anche executive producer insieme a Barry Jenkins, Adele Romanski, Mark Ceryak di PASTEL e Alan Page Arriaga. Per Anonymous Content hanno lavorato come executive producers Mari Jo Winkler, Matthew McConaughey, Woody Harrelson, Cary Joji Fukunaga e Nic Pizzolatto. True Detective: Night Country Prossimamente in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW
Un nuovo teaser trailer della quinta stagione di Fargo si concentra sul personaggio di Jon Hamm. Nel teaser, l’ex attore di Mad Men entra con sicurezza in una tavola calda e chiede un caffè. “Ambientato nel Minnesota e nel Nord Dakota, nel 2019, dopo che una serie inaspettata di eventi che mettono Dorothy ‘Dot’ Lyon (Juno Temple) nei guai con le autorità, questa apparentemente tipica casalinga del Midwest viene improvvisamente ripiombata in una vita che pensava di aver abbandonato”, si legge nella sinossi ufficiale. “Lo sceriffo del North Dakota Roy Tillman (Hamm) è alla ricerca di Dot da molto tempo.”
Quando debutterà la quinta stagione di Fargo?
La quinta stagione di Fargo, composta da dieci episodi, debutterà negli USA il 21 novembre su FX. Gli episodi saranno disponibili anche su Hulu. In Italia la serie sarà programmata su, STAR, canale per adulti di Disney+. La sinossi della quinta stagione di Fargo recita in parte: “Dopo una serie inaspettata di eventi che mettono Dorothy ‘Dot’ Lyon (Temple) nei guai con le autorità, questa apparentemente tipica casalinga del Midwest viene improvvisamente ripiombata in una vita che pensava di aver abbandonato”. Il cast della quinta stagione di Fargoanche Jon Hamm, Jennifer Jason Leigh, Joe Keery, Richa Moorjani, Lamorne Morris, Dave Foley, David Rysdahl, Sam Spruell, Jessica Pohly e Nick Gomez.
Fargo è prodotto da Hawley, che funge da showrunner, scrittore e regista, e dalla sua società di produzione 26 Keys, dal produttore esecutivo Warren Littlefield e dalla sua società di produzione The Littlefield Company. I produttori esecutivi sono Steve Stark, Kim Todd, Joel ed Ethan Coen. La serie è prodotta da MGM Television e FX Productions, con MGM Television che funge da studio principale. È distribuito a livello internazionale da Amazon e MGM Studios Distribution.
Il primo film del rinnovato universo DC, Superman: Legacy, sembra in fin dei conti destinato a ritardare le proprie riprese a causa degli effetti delle interruzioni dovute agli scioperi WGA e SAG-AFTRA. Secondo Variety, il set del film sarebbero dovuto entrare in funzione nel 2024, ma sembra ora che invece di girare subito all’inizio del nuovo anno come originariamente previsto, il progetto potrebbe battere il suo primo ciak più a ridosso della primavera. Né il regista e sceneggiatore JamesGunn né la Warner Bros. hanno però ad ora risposto alle notizie secondo cui ci sarebbe questo rinvio di qualche settimana.
Anche se lo sciopero degli scrittori si è concluso il 25 settembre, dopo 148 giorni, grazie a un accordo contrattuale con l’Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi (AMPTP), lo sciopero degli attori SAG-AFTRA è ancora in corso. Tuttavia, anche per questo sciopero si prevede che le trattative per nuovi accordi riprenderanno già dalla prossima settimana, con la risoluzione del problema che non dovrebbe essere lontana. Nonostante i possibili ritardi sulla data di inizio delle riprese, l’uscita di Superman: Legacyè ad ora ancora fissata per l’11 luglio 2025 e la Warner Bros. potrebbe spingere sull’acceleratore affinché tale data venga rispettata.
Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film
Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.
“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.
Il nuovo film di M. Night Shyamalan, Good Grades, ha ottenuto un accordo ad interim con SAG-AFTRA per iniziare la produzione questo ottobre. Secondo World of Reel, le riprese di Good Grades di M. Night Shyamalan inizieranno il 16 ottobre 2023. Al momento non si conoscono altri dettagli sul film a parte il fatto che sarà girato in Canada. Mentre lo sciopero della Writers Guild of America (WGA) è terminato il 27 settembre, la Screen Actors Guild-Federazione americana degli artisti televisivi e radiofonici (SAG-AFTRA) continua a scioperare in questo momento nel tentativo di garantire salari migliori, protezione contro l’ intelligenza artificiale e altro ancora per gli attori. La maggior parte delle produzioni hollywoodiane hanno temporaneamente sospeso la produzione a causa dello sciopero; tuttavia, SAG-AFTRA concede accordi provvisori a determinati titoli consentendo loro di continuare le riprese.
Good Grades non è l’unico film a cui Shyamalan sta lavorando
Nel febbraio 2023, M. Night Shyamalan ha firmato un accordo pluriennale di regia e produzione con la Warner Bros. per sviluppare una manciata di progetti originali per lo studio. Quando è stato annunciato l’accordo, è stato rivelato anche il prossimo progetto di Shyamalan: Trap. Anche i dettagli sulla trama e sul casting di Trap sono scarsi in questo momento. Le riprese del film sono iniziate in Pennsylvania settimane prima dell’inizio dello sciopero SAG-AFTRA e attualmente la data di uscita è il 2 agosto 2024.
“Ho una nuova idea che ho iniziato a scrivere“, ha detto Shyamalan a NME all’inizio di quest’anno. “Uscirà nel 2024 ed è molto, molto emozionante. È un thriller. È molto insolito e molto nuovo rispetto a quello che ho provato a fare [recentemente], ma mi sento molto entusiasta della storia, tanto che non vedo l’ora di raccontarvela, ragazzi.” Anche la figlia di Shyamalan, Ishana Night Shyamalan, sta lavorando con la Warner Bros. al suo film d’esordio, The Watchers, con Dakota Fanning, Georgina Campbell e Olwen Fouéré. Prodotto da M. Night Shyamalan, The Watchers ha anche ricevuto un accordo provvisorio dal SAG-AFTRA per filmare durante lo sciopero. L’uscita è prevista per il 7 giugno 2024.
Con il concludersi dello sciopero degli sceneggiatori, arrivano i primi aggiornamenti sulla riprese dei lavori dei film rimasti sino ad oggi in sospeso. Un rapporto di Variety afferma ora che la Warner Bros. Discovery sta dando priorità assoluta al lavoro di Matt Reeves affinché concluda della sceneggiatura diThe Batman – Parte 2. Il processo di sviluppo della storia dell’atteso film sequel è infatti rimasto sospeso per un lungo periodo di tempo, ma dato che il film è indicato tra quelli priorità assoluta, è possibile che la sequenza temporale della produzione non subirà grosssi cambiamenti.
L’uscita di The Batman – Parte 2 è attualmente prevista per il 3 ottobre 2025. I film sui supereroi normalmente iniziano ad essere girati circa un anno prima della data di uscita. Seguendo questa logica, le riprese del sequel di The Batman – Parte 2 dovrebbero iniziare entro ottobre 2024. A febbraio di quest’anno, tuttavia un rapporto affermava che il film sarebbe entrato in produzione a novembre 2023, ma con lo sciopero della WGA che ha ritardato il completamento della sceneggiatura e con lo sciopero degli attori ancora in corso, questo scenario è ormai fuori da ogni discussione.
Sebbene non sia emersa alcuna conferma ufficiale relativa a quando le riprese di The Batman – Parte 2 potrebbero iniziare, l’inizio della produzione nei primi mesi 2024 sembra ora lo scenario più realistico. Se ciò venisse confermato, il che – a giudicare dalla decisione della Warner di accelerare sul completamento della sceneggiatura del film – sembra probabile, molto probabilmente la data di uscita ad ora stabilita potrà essere rispettata. Non è però noto quanto manchi al completamento dello script, ma con Reeves che ha ora ripreso i lavori su di esso, i prossimi mesi saranno senz’altro decisivi per il futuro del progetto e le sue tempistiche.
The Batman – Parte 2: tutto quello che sappiamo sul film
Quando è stata annunciata la nuova lista DCU, James Gunn ha confermato che i film di Reeves rimarranno separati dalla DCU, quindi questo film, insieme al sequel Joker: Folie à Deux di Todd Phillips, sarà considerato un racconto di “Elseworlds”. Finora si sa poco della trama di The Batman – Parte 2, anche se è certo che Robert Pattinson tornerà nei panni del Cavaliere Oscuro protagonista. Il primo film ha preso introdotto il Joker e lasciato vivo l’Enigmista imprigionato ad Arkham, quindi uno o entrambi questi iconici antagonisti potrebbero tornare nel nuovo film.
Si avrà poi un spin-off Il Pinguino, personaggio interpretato da Colin Farrelle presente in The Batman. Se anche The Batman – Parte 2dovesse avere successo, è probabile che si decida di espandere ulteriormente tale universo narrativo, includendo nuovi personaggi e nuovi villain, magari con opere a loro interamente dedicate. Al momento, oltre al ritorno di Il Pinguino e dell’Enigmista di Paul Dano, per The Batman – Parte 2 si vocifera che i villain possano essere il Joker brevemente interpretato da Barry Keoghannel primo film e Clayface.
Netflix ha diffuso il trailer di Sorella Morte (Sister Death), il prossimo film horror religioso originale, che debutterà in tempo per Halloween e fungerà da prequel del film Veronica del 2017. Sorella Morte (Sister Death) segna il ritorno del regista Paco Plaza nell’universo di Veronica e sarà presentato in anteprima mondiale sulla piattaforma Netflix il 27 ottobre dopo la presentazione ufficiale al Sitges Film Festival che avverrà il 5 ottobre.
“Nella Spagna del dopoguerra, Narcisa, una giovane novizia dotata di poteri soprannaturali, arriva in un ex convento, ora una scuola femminile, per diventare insegnante”, si legge nella sinossi ufficiale. “Con il passare dei giorni, gli strani eventi e le situazioni sempre più inquietanti che la tormentano la porteranno alla fine a svelare la terribile matassa di segreti che circondano il convento e perseguitano i suoi abitanti.” Dai un’occhiata al trailer di Sister Death qui sotto:
Il cast di Sorella Morte (Sister Death)
Sorella Morte (Sister Death), sceneggiato da Jorge Guerricaechevarria (‘ Hasta el cielo’, ‘Las leyes de la frontera’ ), vede protagonisti Aria Bedmar (‘ El silencio’, ‘Dime quien soy’ ), Almudena Amor (‘ El silencio’, ‘La abuela ‘ ), Maru Valdivielso (‘ Verónica’, ‘Historias para no dormir’ ), Luisa Merelas (‘ Quien a hierro mata’, ‘Elisa y Marcela’ ), Chelo Vivares (‘ 30 monedas’, ‘Desaparecidos’ ), Consuelo Trujillo (‘Veronica’,’Adiós’ ) e le nuove arrivate Sara Roch , Olimpia Roch, Adriana Camarena , Martina Delgado e Claudia Fernandez Arroyo, prodotto da El Estudio, una società di produzione formata da Enrique López Lavigne (‘ Verónica’, ‘La abuela’ ), Pablo Cruz (‘ Fear the Walking Dead’, ‘El baile de los 41’ ) e Diego Suarez Chialvo (‘ Le nostre signore’, ‘Le regole del mattatoio’ ). Sister Death sarà il film di apertura della 56esima edizione del Festival Internazionale del Cinema Fantastico della Catalogna.
In sala dal 28 settembre, The Creator è la nuova avventura originale cyberpunk ideata da Gareth Edwards che porta tutti gli spettatori in un futuro in cui l’Intelligenza Artificiale è diventata una realtà quotidiana, una vera e propria “etnia”, che entra in contrasto con l’umanità in una guerra di sopravvivenza.
Dopo oltre un secolo di storia del cinema, però, è sempre più complicato inventare storie che siano effettivamente originali, un po’ perché in questo momento storico il cinema è affollato di saghe, adattamenti, sequel e film tratti da altro materiale, un po’ perché sembra normale che nel corso dei decenni, molte menti hanno provato a raccontare la loro immaginazione. E quello che Gareth Edwards fa con The Creator è proprio questo: prendere spunto da quello che è stato per cercare di trovare una sua strada per un racconto sci-fi originale. Ma quali sono i film a cui si ispira The Creator?
In un’intervista riportata da /Film, a un mese dall’uscita di The Creator, Edwards ha elencato in questo modo le sue fonti di ispirazione per la storia del film: “…c’è un film intitolato Baraka. Il direttore della fotografia di Koyaanisqastsi ha diretto un altro film intitolato Baraka, che penso sia uno dei più grandi film mai realizzati. Lone Wolf and Cub, che è una serie manga giapponese, ma ci sono anche un sacco di film. Ce ne sono di davvero ovvi, come ‘Apocalypse Now’ e ‘Blade Runner’, e immagino, in termini di dinamica, forse un po’ di ‘Rain Man’. È una specie di viaggio con qualcuno normale e qualcuno un po’ speciale, diverso, comunque tu voglia dirlo. E ‘Paper Moon’, quel tipo di dinamiche.”
Baraka/Koyaanisqastsi
Koyaanisqatsi è un film sperimentale non narrativo del 1982 di Godfrey Reggio, e Baraka è un documentario non narrativo del 1992 di Ron Fricke, direttore della fotografia di Koyaanisqatsi. Questi due film sono in gran parte senza dialogo e pensati come una sorta di poemi sinfonici sulla dicotomia tra il mondo naturale, la tecnologia e il nostro rapporto con essa. Il tema è molto simile a quello che ci presenta The Creator, anche se in questo caso l’influenza una parte di questa influenza riguarda anche l’aspetto visivo del film, non solo quello tematico. anche essere visiva.
Lone Wolf and Cub
Probabilmente se n’è sentito parlare di più all’indomani dell’uscita della prima stagione di The Mandalorian. Si tratta di un famoso manga giapponese che racconta la storia di un samurai che deve proteggere un bambino nel corso di un viaggio. Ecco che il parallelo con la serie del franchise di Star Wars appare evidente. Non solo. Anche in occasione dell’uscita della serie di The Last of Us, è stato scomodato sempre questo riferimento (con buona pace di Pedro Pascal che è diventato a tutti gli effetti il “lone wolf” del titolo originale). Con un soldato e una bambina “artificiale” come protagonisti assoluti della storia, The Creator si inserisce perfettamente in questa tradizione narrativa e si capisce perfettamente il riferimento che Gareth Edwars ha estrapolato dal manga.
Blade Runner
Si tratta, a onor del vero, del riferimento più chiaro per chi ha già visto il film. Siamo in un futuro distopico, l’Intelligenza Artificiale ha raggiunto livelli di verosimiglianza con gli esseri umani davvero altissimi tanto da sviluppare desideri e sentimenti, i profili delle città appaiono futuristici, al neon, eppure vecchi e arrugginiti, invecchiati. L’estetica e l’etica di Blade Runner trasuda da The Creator, in cui tutti quegli elementi sono davvero il centro della narrazione, il suo cuore più caldo.
Come dimostrato anche nella sua prospettiva sul franchise di Star Wars, Rogue One: A Star Wars Story, Gareth Edwards ha un debole per i film di guerra alla vecchia maniere. Non solo, in questo film in particolare dimostra abbastanza chiaramente il suo debito al capolavoro di Coppola: in The Creator si combatte una guerra in cui gli invasori statunitensi vogliono porre fine all’esistenza di un’etnia (sintetica) che si è stabilita in pochi e piccoli villaggi di quella che si fa chiamare Nuova Asia. Se non ricorda la guerra in Vietnam questo, non sappiamo cos’altro dire!
Rain Man
Per quanto riguarda la citazione a Rain Man, questa forse è la meno chiara. La dinamica trai fratelli interpretati da Tom Cruise e Dustin Hoffman nel film di Barry Levinson potrebbe ricordare quella riproposta da Joshua e Alfie, con un uomo disilluso che si imbarca in un’avventura con una persona speciale, con doti e abilità che queste persona stessa non comprende.
Paper Moon
Anche in questo caso, il riferimento principale sembra riferirsi alla dinamica trai personaggi principali. In Paper Moon, Moses e Abbie hanno una parabola molto simile a quella di Joshua e Alfie, anche se il film di Peter Bogdanovich ha un finale riconciliatorio e i toni sono decisamente più vicini alla commedia on the road che al dramma action sci-fi.
Star Wars
Non è un riferimento che Gareth Edwards ha inserito nel suo elenco nell’intervista riportata da /Film, tuttavia il debito che The Creator deve a Star Wars è innegabile e abbraccia sia una serie di spunti visivi e scenografici, che delle intuizioni della storia. Innanzitutto la concezione di un mondo ipertecnologico in cui gli strumenti tecnici avanzati hanno un aspetto vecchio e polveroso, a indicarne la lunga permanenza nel mondo, ricorda da vicinissimo quello che è l’aspetto di maggior pregio della messa in scena di Guerre Stellari e di tutta la prima trilogia (recuperato in parte dalla trilogia sequel).
Ma a parte molti altri piccoli dettagli visivi, è innegabile che la grande astronave Nomad, utilizzata per individuare i villaggi abitati dai robot senzienti assomiglia da vicinissimo alla Morte Nera e che solo distruggendo la stazione spaziale si può dare alla resistenza una possibilità di sopravvivere. Peccato che a Joshua vada un po’ peggio che a Luke, ma il risultato alla fine è lo stesso e alla speranza è permesso di sopravvivere. Infinine, anche i non detti relativi ai “genitori” e all’origine di Alfie potrebbero ricordare un qualche modo le questioni familiari così care all’universo di Star Wars.
Nella giornata di ieri è scomparso l’attoreMichael Gambon, noto per aver interpretato Albus Silente a partire dal terzo film della saga di Harry Potter. Gambon viene ora ricordato dai suoi co-protagonisti di quei film, dai fan e da tutta Hollywood, a partire proprio dal protagonista della saga, Daniel Radcliffe, che scrive “Il mondo è diventato molto meno divertente“. “Michael Gambon è stato uno degli attori più brillanti e disinvolti con cui abbia mai avuto il privilegio di lavorare, – ha aggiunto l’attore – ma nonostante il suo immenso talento, la cosa che ricorderò di più di lui è quanto si divertiva a fare il suo lavoro. Sono così triste nel sapere che se n’è andato, ma sono così grato di essere una delle persone fortunate che hanno potuto lavorare con lui”.
Rupert Grint – che interpreta invece Ron Weasley – ha affermato tramite un post su Instagram: ” “Mi ha affascinato da bambino ed è diventato un mio modello personale per trovare il divertimento e le eccentricità nella vita“. Al ricordo si è naturalmente unita anche J.KRowling, che ha scritto su Twitter: “La prima volta che l’ho visto è stato in Re Lear, nel 1982. Se mi avessero detto che quel brillante attore sarebbe apparso in qualsiasi cosa avessi scritto, non ci avrei mai creduto. Michael era un uomo meraviglioso oltre ad essere un attore eccezionale, ho adorato lavorare con lui”.
Jason Isaacs, che interpretava Lucius Malfoy nella serie, ha aggiunto: “La più grande emozione di far parte dei film di Potter è stata che [Michael Gambon] conosceva il mio nome e condivideva con me il suo coraggioso e sporco senso di divertimento.” “Siamo incredibilmente rattristati dalla notizia della scomparsa di Sir Michael Gambon“, è stato invece scritto sull’account ufficiale dei social media di “Harry Potter“. “Ha portato una gioia incommensurabile ai fan di Harry Potter di tutto il mondo con il suo umorismo, la sua gentilezza e la sua grazia. Terremo per sempre il suo ricordo nei nostri cuori”.
Disponibile dal 7 settembre su Netflix, la serie tedescaLa mia prediletta, tratta dall’omonimo romanzo di Romy Hausman, ha dimostrato di essere una delle storie di maggiore successo della piattaforma, in questo inizio di autunno. La miniserie in sei episodi è ancora saldamente nella top 10 dei prodotti più visti di Netflix, e uno dei motivi per cui riesce così bene a tenere il passo con i contenuti che quotidianamente arrivano sulla piattaforma, è sicuramente legato all’intricata trama e alle atmosfere da thriller molto ben architettate.
La conclusione di La mia prediletta, l’ordine delle cose viene ristabilito, con i cattivi che vengono puniti e le vittime che sembrano poter sperare in un futuro di riabilitazione e normalità. Ma qual è il vero significato della conclusione della storia? Che cosa succede davvero alla fine della miniserie? Ecco di seguito la spiegazione del finale di La mia prediletta. Attenzione: seguono spoiler.
Cosa racconta La mia prediletta
Quando Jasmin Grass (Kim Riedle) viene rapita in un parcheggio sotterraneo, si ritrova rinchiusa in un piccolo appartamento senza finestre nel mezzo di una foresta della Germania settentrionale. Il suo rapitore – di cui non vediamo mai il volto – le tinge i capelli scuri di biondo e la chiama “Lena”. Da quel momento in poi, è costretta a vivere secondo le sue rigide regole e a prendersi cura dei “loro” figli piccoli, Hannah (Naila Schuberth) e Jonathan (Sammy Schrein). Dopo cinque mesi, Lena riesce a fuggire dalla prigione in una fuga disperata e straziante, ma presto si rende conto che non può nascondersi dal suo aggressore.
Basata sull’omonimo romanzo tedesco bestseller di Romy Hausmann (Liebes Kind), La mia prediletta segue la storia di Jasmin/Lena e dei bambini, rivelando come un caso irrisolto di persona scomparse si risolve finalmente dopo 13 lunghi anni.
Chi è il rapitore/assassino in La mia prediletta?
L’uomo senza volto che incontriamo all’inizio, l’aguzzino di Jasmin e di altre donne, come scopriremo man mano nella storia, non è altri che Lars Rogner (Christian Beermann), titolare di una società di vigilanza e sicurezza locale. Ha vissuto in libertà per tutti i 13 anni in cui l’investigatore del CID Gerd Bühling (Hans Löw) ha cercato Lena Beck, la prima ragazza rapita, la vittima originale.
Subito dopo che l’agente di polizia Aida Kurt (Haley Louise Jones) arriva sulla scena in cui si verifica l’incidente del primo episodio, scopre corpi di donne che avevano tutte somiglianze con Lena/Jasmin – tutte sepolte vicino alla scena dell’incidente, nei pressi di una base militare. Aida e i suoi colleghi iniziano a indagare sulle carenze nella sorveglianza e interrogano i dipendenti dell’azienda che monitora la base e i dintorni, ma non riescono a interrogarne uno: lo stesso proprietario dell’azienda.
Quando Aida va al quartier generale dell’azienda nell’episodio 6 per verificare se hanno mai avuto un contratto con la famiglia di Lena Beck, scopre che il sistema di sicurezza in casa Beck di 13 anni prima era proprio offerto da quella azienda. L’ultima chiamata risale a quando Lena venne rapita. In un flashback, vediamo Lena Beck – la vera Lena (Jeanne Goursaud) – che attiva accidentalmente il sistema di allarme dopo essersi chiusa fuori mentre i suoi genitori sono assenti. Lars arriva per aprire la casa e lei è così grata che lo invita a prendere un gelato dopo.
Lena Beck era già incinta di Hannah (il cui padre è un ex fidanzato) quando Lars la rapitsce, ma Jonathan è il figlio di Lars e Lena. Lena dà alla luce un terzo figlio in cattività, ma sia lei che la neonata Sara perdono la vita dopo il parto. Così Lars comincia a “procurarsi” delle nuove Lena, per sostituire l’originale. Ma tutte muoiono, fino a Jasmin, che riesce a scappare.
Seraphina Maria Schweiger as Ines Reisig on the set of Liebes Kind, Courtesy of Netflix 2023
Cosa succede alla fine di La mia prediletta?
Dopo essersi ripresa dall’incidente, Jasmin, in preda a un disturbo da stress post-traumatico e con tendenze suicide, tenta di porre fine alla sua vita prima di decidere invece di tornare nei panni di Lena. Ritorna dal suo rapitore nell’episodio finale, ma Lars la vede nascondere un coltello da cucina nella manica del cardigan tramite una telecamera di sicurezza. E mentre il piccolo Jonathan vive in una clinica per bambini che soffrono di traumi psicologici, vediamo invece una Hannah impassibile accanto a Lars: la bambina è scappata dalla casa dei nonni, i Beck, dov’era provvisoriamente in custodia, per tornare dal “padre”/aguzzino.
E non c’è da stupirsi: nei flashback, vediamo Jasmin usare la preziosa palla di vetro con la neve di Jonathan per colpire Lars alla testa, questo gesto le permette di scappare, nel primo episodio. Hannah le corre dietro e vede Lena/Jasmin che viene investita da un’auto. Le due vengono raggiunte da Lars, ferito alla testa ma cosciente. È proprio Hannah a chiedere a Lars di salvare Jasmin, di “tenere questa mamma”, perché le piace di più delle altre ed è quasi uguale alla prima (si riferisce ovviamente alla Lena originale di cui conserva dei ricordi).
Nell’episodio 6, Hannah si riunisce con entrambi i “genitori”, mentre Gerd, l’investigatore, inizia a rendersi conto che potrebbe finalmente essere in grado di mettere insieme i pezzi del puzzle sulla scomparsa di Lena. Prima di tornare a “casa” (ovvero la prigione senza finestre nel bosco), Hannah implora suo padre di portarli al mare. Jasmin ha bisogno di una pausa per il bagno e Lars la accompagna sulla riva, ma prima le porta via il coltello che lui sapeva essere nella manica del cardigan della donna. Quello che però non sa è che Jasmin ha un frammento di vetro nascosto in un maxi assorbente dentro la biancheria intima.
Mentre si è allontanata per espletare i suoi bisogno (sempre all’ora stabilita dalle regole ferree di Lars), Jasmin finge di svenire. Lars si gira e si precipita a soccorrerla, ma quando la raggiunge, Jasmin si alza di scatto e gli conficca il frammento di vetro nel collo. “Non sono incinta”, dice. “Non sono Lena!” E mentre colpisce di nuovo il suo aguzzino al collo, dice: “Sono Jasmin!”.
Mentre Hannah e Jasmin camminano lungo il bagnasciuga, Lars muore dissanguato vicino alle dune e i colleghi di Gerd esaminano i numerosi corpi sepolti vicino alla base militare solo per scoprire che nessuno è la vera Lena Beck. Prima di morire, Lars confessa che il corpo di Lena – insieme a quello della sua neonata Sara – sono “nel giardino”. Alla fine della serie, Gerd sta impacchettando i fascicoli del suo caso, Jasmin vive di nuovo da sola, Jonathan è ancora in cura in clinica, Hannah ha un incontro con un terapista e i Beck si sono uniti a un gruppo di supporto. Hanno finalmente ritrovato Lena. “Lei è con noi”, dice suo padre (Justus von Dohnányi).
Le foto ufficiali della seconda stagione di Feud, Feud: Capote vs. The Swans, il prossimo ritorno dell’acclamata serie antologica biografica di Ryan Murphy sono state rivelate attraverso l’account twitter di Town & Country. La prossima sarà sarà incentrata sul tradimento dell’autore Truman Capote nei confronti di un gruppo di donne dell’alta società di New York che furono colte di sorpresa quando Capote iniziò a scrivere i loro segreti e storie di vita reale nei suoi racconti. Si prevede che la seconda stagione debutterà nel 2024 su FX. Feud: Capote vs. The Swans uscirà su FX e Hulu negli Stati Uniti e attraverso Disney+ a livello internazionale quest’inverno.
Le foto forniscono un primo sguardo al cast stellare guidato dalla candidata all’Oscar Naomi Watts, che interpreterà il ruolo della redattrice di Vogue Babe Paley. Il resto del cast principale include Tom Hollander nei panni di Truman Capote, Chloë Sevigny nei panni di CZ Guest, Demi Moore nei panni di Ann Woodward, Diane Lane nei panni di Slim Keith, Calista Flockhart nei panni della sorella minore di Jackie Kennedy, Lee Radziwill, e Molly Ringwald nei panni di Joanne Carson insieme al in ritardo Treat Williamss come William S. Paley.
Vendetta Chic. It has a certain ring to it, no? Our October cover stars, Diane Lane, Demi Moore, & Chloë Sevigny, who take on Truman Capote’s Swan Battle Royale in Ryan Murphy’s new series might agree. https://t.co/Tc4yrq3Qcppic.twitter.com/r58RDm1ctt
This winter, Diane Lane takes on the role of Slim Keith, in Feud: Capote vs. the Swans. Keith was fictionalized in Truman Capote’s “La Côte Basque, 1965” as Lady Ina Coolbirth. pic.twitter.com/GTtfa14iMU
Demi Moore returns to our screens this winter as none other than Ann Woodward, one of Truman Capote’s former “Swans” in Feud: Capote vs. the Swans. pic.twitter.com/tBV5dcQg4z
In Ryan Murphy’s new show, Feud: Capote vs. the Swans, the producer’s long-time collaborator, Chloë Sevigny plays the glamorous C.Z. Guest, one of the only confidantes who didn’t cut Capote off completely. pic.twitter.com/N2WuXaY2Ve
Dopo il successo di critica di Feud: Bette e Joan del 2017, il dramma antologico ritorna finalmente con il suo secondo capitolo, ancora una volta ispirato a un altro famoso dramma della vita reale. Ambientato negli anni ’70, Feud: Capote vs. The Swans sarà basato sul libro bestseller di Laurence Leamer Capote’s Women: A True Story of Love, Betrayal, and a Swan Song for an Era. Ruota attorno al litigio tra Capote e le sei donne mondane che originariamente lo consideravano un amico.
La sinossi ufficiale del romanzo recita: “L’autrice bestseller del New York Times Laurence Leamer rivela la complessa rete di relazioni e scandalose storie vere dietro l’ultimo romanzo mai pubblicato di Truman Capote, Answered Prayers: gli oscuri segreti, il tragico glamour e il tradimento finale di Capote nei confronti del gruppo di le amiche che chiamava i suoi “cigni”. Barbara Paley, Gloria Guinness, Marella Agnelli, Slim Hayward, Pamela Churchill, CZ Guest, Lee Radziwill: erano il brindisi della New York di metà secolo, ognuna bella e distinta a modo suo. Capote fece loro amicizia, ricevette le loro più profonde confidenze e si ingraziò nelle loro vite. Poi, in un colpo solo, li ha traditi nel modo più sorprendente e sorprendente possibile”.
Il dramma di fantascienza giapponese Alice in Borderland tornerà per la terza stagione su Netflix. E’ quando apprendiamo dal The Hollywood Reporter che rivela Netflix ha ufficialmente rinnovato Alice in Borderland per la terza stagione. Minyoung Kim, vicepresidente dei contenuti di Netflix per l’Asia Pacifico, ha annunciato il rinnovo durante un discorso programmatico alla conferenza APOS sull’industria dell’intrattenimento e dei media a Bali, in Indonesia.
Non sorprende che Netflix scelga Alice in Borderland per un’altra stagione, dato l’enorme successo dello show finora. Quando la seconda stagione è uscita lo scorso dicembre, è diventata il titolo più visto della storia di Netflix in Giappone, superando anche i titoli anime della piattaforma. La serie ha inoltre accumulato 200 milioni di ore di visualizzazione in tutto il mondo, entrando nella Top 10 di Netflix in oltre 90 paesi e conquistando il primo posto in 17 di essi.
Di cosa parla Alice in Borderland?
Alice in Borderland è basato sul manga omonimo di Haro Aso. La serie è incentrata sul giocatore ossessivo Ryōhei Arisu (Kento Yamazaki) e sull’alpinista Yuzuha Usagi (Tao Tsuchiya). I due si ritrovano misteriosamente in una realtà alternativa e desolante di Tokyo, dove sono costretti a competere in giochi pericolosi per sopravvivere.
La serie live-action ha presentato la sua prima stagione su Netflix nel dicembre 2020, mentre la seconda stagione è arrivata quasi esattamente due anni dopo. Oltre a Yamazaki e Tsuchiya, nel cast figurano Nijirō Murakami, Ayaka Miyoshi, Dori Sakurada, Aya Asahina e altri. Shinsuke Sato è regista e co-sceneggiatore. Le stagioni 1 e 2 di Alice in Borderland sono attualmente in streaming su Netflix. La terza stagione non ha ancora una data di uscita.
In quest’ultime novità di settembre al cinema ci sono sono molti titoli tra cui tre tra i più attesi di questo mese. In sala intanto è già possibile vedere, anzi per molti tra gli amanti e fruitori del horror rivedere, uno dei film più spaventosi di sempre L’Esorcista. Il lungometraggio del compianto William Friedkin, morto ad agosto, torna nelle sale in occasione del centesimo anniversario della Warner Bros e del cinquantesimo del film stesso. Questa versione restaurata in 4K è quella che è stata presentata in prima mondiale nella sezione Venezia Classici in occasione della Mostra del Cinema di Venezia 2023. Ma non finirà qui con la pellicola cult del 1973 anzi agli inizi di Ottobre uscirà un nuovo sequel intitolato L’Esorcista – Il credente che vedrà ben due possessioni e il ritorno dell’attrice Ellen Burstyn che riprende il ruolo di Chris MacNeil, la madre della bambina indemoniata Regan.
Vediamo insieme le ultime novità di settembre in sala
Asteroid City
Dopo il passaggio in Concorso alla Festival del cinema di Cannes, con un ritardo di mesi a differenza di mezzo mondo, esce nei nostri cinema Asteroid City. Questo film del regista texano, ma europeo d’adozione, si svolge in un’immaginaria città americana nel deserto nel 1955. Con una sceneggiatura ideata dal regista Wes Anderson e da Roman Coppola il nuovo lungometraggio racconta di un convegno di Junior Stargazer e Space Cadet, organizzato per riunire studenti e genitori che viene sconvolto da un bizzarro e inaspettato incontro del terzo tipo con un extraterrestre. Nel cast spiccano nomi celebri come Tom Hanks,Scarlett Johansson, Tilda Swinton, Edward Norton, Jason Schwartzman, Jeffrey Wright, Bryan Cranston, Adrien Brody, Liev Schreiber, Rupert Friend, Maya Hawke, Steve Carell, Matt Dillon, Willem Dafoe, Margot Robbie e Jeff Goldblum.
Non credo in niente
Non credo in niente è l’unico italiano tra le ultime novità di settembre ed è l’opera prima del regista Alessandro Marzullo proiettato in anteprima e fuori competizione quest’estate alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2023. La trama principale è un viaggio notturno nell’anima di quattro ragazzi, alla soglia dei tanto terrificanti trent’anni, che non vogliono rinunciare alle proprie passioni nonostante il loro progetto di vita stia prendendo una direzione totalmente diversa. Una delle particolarità del film, oltre al fatto che il filmmaker italiano ha girato in pellicola Super 16mm, è che possiede un’unica location cioè un camion che vende panini e bibite di Roma suddivisi in tre storie ma che non s’incrociano mai. I protagonisti sono interpretati dai giovani attori Mario Russo, Demetra Bellina, Renata Malinconico, Giuseppe Cristiano.
PAW Patrol – Il super film
PAW Patrol – Il super film è il sequel di PAW Patrol – Il film uscito al cinema nel 2021. Questo film d’animazione basato sulla serie animata PAW Patrol creata da Keith Chapman tanto amata dai bambini trasformerà i loro beniamini in veri e propri supereroi. I cuccioli di Adventure City dovranno affrontare il loro acerrimo nemico, il sindaco Humdinger, che quando evaderà di prigione e si unirà a Victoria Vance, una scienziata ossessionata dal meteorite che ha donato i superpoteri ai Mighty Pups.
Talk to Me
Talk to Me è un horror soprannaturale ed è prodotto da A24, lo studio che ormai è sinonimo di qualità ma anche specializzato nel terrore e nell’orrore. Presentato in anteprima al Sundance Film Festival questo lungometraggio australiano a basso costo è diretto diretto dagli youtuber Danny e Michael Philippou. La trama narra di un gruppo di ragazzi che scoprono il modo di evocare gli spiriti attraverso una strana mano imbalsamata. Una volta però evocati gli spettri, questi i protagonisti si ritroveranno intrappolati in un vortice di terrore formato da misteriose forze soprannaturali che vengono magicamente sprigionate dall’arto umano. Il cast comprende Sophia Wilde, Miranda Otto, Alexandra Jensen, Joe Bird, Otis Djanji e Zoe Terakes.
The Creator
Questo sci-fi a firma di Gareth Edwards è la storia di Joshua, un ex agente delle forze speciali, che viene reclutato per dare la caccia e uccidere il Creator, l’inafferrabile architetto dell’avanzata IA. The Creator, è ambientato dopo un evento catastrofico cioè la decimazione di Los Angeles da parte dell’intelligenza artificiale, dove i governi occidentali rispondono mettendo al bando i robot a differenza della Nuova Asia invece che continua nello sviluppare queste tecnologie. Tutto cambia però quando il protagonista, interpretato da John David Washington, scoprirà che l’arma pericolosa possiede le sembianze di un bambino in grado di riflettere sulla propria esistenza e avere sentimenti. Nel cast oltre al figlio di Denzel Washington anche le attrici Gemma Chan e Allison Janney.
The Palace
È capodanno dell’anno 2000, quello del millennium bug, e in un hotel a cinque stelle sulle alpi svizzere gli ospiti estremamente ricchi e benestanti si preparano a festeggiarlo con un po’ di paura generica del disastro. Questa è la sintesi che racchiude in poche parole la trama di The Palace, il nuovo film di Roman Polanski presentato in anteprima e fuori concorso alla 80esima Mostra d’arte cinematografica di Venezia. Questa commedia tra le ultime novità di settembre strizza l’occhio allo stile irriverente di Ruben Ostlund e vede tra i suoi protagonisti l’attore americano Mickey Rourke ma anche il nostro Fortunato Cerlino.
Apple ha rilasciato una clip esclusiva del prossimo Killers of the Flower Mooncon Leonardo DiCaprio e Lily Gladstone. Il film arriva nelle sale il 20 ottobre 2023. Nella clip, Ernest Burkhart di Leonardo DiCaprio sta cercando di affascinare la Mollie di Gladstone mentre la porta in giro per la città. Burkhart e Mollie alla fine si sposano, ma la loro storia d’amore segue presto una tragedia quando i membri della famiglia di Mollie nella nazione Osage vengono misteriosamente assassinati.
Killers of the Flower Moon, il film
Oltre a dirigere, Martin Scorsese ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth, co-sceneggiatore di Dune e A Star is Born. Leonardo DiCaprio interpreta Ernest Burkhart, il nipote di un potente allevatore locale interpretato da Robert De Niro, mentre Lily Gladstone interpreta la moglie Osage Mollie e Jesse Plemons è Tom White, l’agente dell’FBI incaricato di indagare sugli omicidi. Il cast include anche Brendan Frasere John Lithgow.
Killers of the Flower Moon riunisce ancora una volta Martin Scorsese con i collaboratori di lunga data Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. Insieme a loro ci sono l’attore premio Oscar Brendan Fraser, Jesse Plemons, Lily Gladstone, Tantoo Cardinal, Jason Isbell, Sturgill Simpson, Louis Cancelmi, William Belleau, Tatanka Means, Michael Abbott Jr., Pat Healy, Scott Shepherd e molti altri. La pellicola è diretto e prodotto da Martin Scorsese. Il film è una produzione di Apple Studios, Imperative Entertainment e Appian Way Productions, con Dan Friedkin e Bradley Thomas come produttori.
Secondo quanto riferito, Paddington 3 (Paddington in Perù) ha riformulatoRachel Zegler a causa dello sciopero SAG-AFTRA in corso. Secondo il post Twitter dello scooper Daniel Richtman, mancano circa due settimane alla fine della produzione di Padding 3. Richtman ha detto che il ruolo di Rachel Zegler nel film è stato riformulato a causa della sua indisponibilità causata dallo sciopero della Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA) per salari migliori, protezione contro l’intelligenza artificiale e altro ancora.
Nel giugno 2023 – circa un mese prima dell’inizio dello sciopero SAG-AFTRA – la star del prossimo Rachel Zegler è stato scelto per Paddington 3 (Paddington in Perù), noto anche come Paddington in Perù, insieme aOlivia Colman, Antonio Banderas ed Emily Mortimer (che prenderà il ruolo della signora Brown da Sally Hawkins). Dato che il film è interpretato in gran parte da attori europei che non fanno parte del SAG-AFTRA, le riprese del film sono iniziate nel Regno Unito il 24 luglio senza Rachel Zegler, secondo Screen Daily. Inizialmente si credeva che Rachel Zegler si sarebbe unito alla produzione una volta terminato lo sciopero del SAG-AFTRA; tuttavia, mentre SAG-AFTRA è ora pronta a riprendere le negoziazioni con l’Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi (AMPTP) il 2 ottobre, sembra che il film andrà avanti senza di lei.
Cosa sappiamo su Paddington 3 (Paddington in Perù)?
Diretto da Dougal Wilson, Paddington 3 (Paddington in Perù) è scritto da Mark Burton, Jon Foster e James Lamout, con una storia di Paul King, Simon Farnaby e Burton. Insieme ai nuovi membri del cast, il film dà il benvenuto a una serie di attori di ritorno, tra cui Hugh Bonneville nei panni di Henry Brown, Madeleine Harris nei panni di Judy Brown, Samuel Joslin nei panni di Jonathan Brown, Julie Walters nei panni della signora Bird, Jim Broadbent nei panni di Samuel Gruber, Ben Whishaw come la voce di Paddington e Imelda Staunton come la voce della zia Lucy di Paddington.
La co-sceneggiatrice di Bambi, Lindsey Anderson Beer, ha rivelato che l’imminente remake live-action della Disney aggiornerà la storia per renderla più facilmente riconoscibile dai bambini. In una recente intervista con Collider, Beer ha parlato del prossimo remake live-action di Bambi che è attualmente in lavorazione. Beer ha detto che alla fine ha dovuto abbandonare il progetto per filmarePet Sematary: Bloodlines , che sta dirigendo, ma ha comunque offerto un aggiornamento su come il film sarà cambiato rispetto all’immagine animata originale del 1942.
“Non per rovinare la trama, ma c’è un trattamento della mamma che muore [nel film originale] a cui penso che alcuni bambini, alcuni genitori in questi giorni siano più sensibili rispetto al passato“, ha detto. “E penso che questo sia uno dei motivi per cui non l’hanno mostrato ai loro figli.” Riguardo al modo in cui il film live-action affronterà questo punto della trama, Beer ha detto: “Penso che ci sia un modo per aggiornare Bambi e la nostra interpretazione è stata… gli ha dato un po’ più di portata. E penso solo che riuscire a dargli vita per i bambini di oggi in un modo in cui magari possano relazionarsi un po’ di più sarebbe utile all’originale“.
Il remake della Disney Bambi è ancora in fase di sviluppo
Annunciata a gennaio 2020, la nuova versione di Bambi attualmente non ha una data di uscita. Secondo un rapporto di Deadline del luglio 2023, Sarah Polley di Women Talking è in trattative per dirigere il film, che è ancora considerato in fase di sviluppo iniziale. Deadline ha anche riferito che il film sarà un musical con canzoni di Kacey Musgraves. Insieme a Beer, Geneva Robertson-Dworet, Micah Fitzerman-Blue e Noah Harpster sono gli sceneggiatori accreditati del film. Chris Weitz, Paul Weitz e Andrew Miano sono i produttori.
La quarta stagione Sex Education è disponibile su Netflix, e trattandosi di una stagione conclusiva dell’intera serie si possono tirare le somme di questo successo così travolgente per la piattaforma. La serie mette in mostra una miriade di personalità, ognuna più eccentrica e specifica dell’altra.
Ognuno di questi personaggi si è sviluppato notevolmente nel corso delle stagioni e lo show ha fatto un lavoro quasi sempre buono disegnando i personaggi a tutto tondo. Questo non vuol dire che siano impeccabili; semmai, i loro difetti li hanno resi più riconoscibili per il pubblico. Mentre gli ex studenti della Moordale Secondary mandano il loro ultimo saluto, ecco un resoconto del loro arco narrativo, e di chi, tra loro, è stato meglio sviluppato.
Otis Milburn
SEX EDUCATION SEASON 4
Otis (Asa Butterfield) è il protagonista di Sex Education, quindi è difficile non notare lo sviluppo del suo personaggio. All’inizio della serie è il ragazzino sfigato della scuola, invisibile a tutti tranne che al suo fidato migliore amico. Con il progredire della serie, Otis diventa rapidamente il famoso “ragazzo del sesso”.
Sebbene il personaggio prenda alcune decisioni discutibili, Otis si trasforma in un adolescente fiducioso e impara ad accettare i modi di sua madre, tanto da seguire le sue orme per diventare un terapista sessuale. Otis comprende meglio le sue emozioni e sa cosa vuole. Non gestisce troppo bene la partenza di Maeve (Emma Mackey) per gli Stati Uniti, cosa che ha reso il suo personaggio, nell’ultima stagione, quello meno felice da un punto di vista della crescita personale.
Maeve Wiley ne ha passate tante. A scuola, è stata la famigerata “mordicazzi” e la cattiva ragazza del posto, con solo pochi studenti che conoscono la sua reale situazione di vita. Maeve inizia il suo percorso come qualcuno che odia l’attenzione; nonostante sia estremamente intelligente, non si prende il merito del suo lavoro.
Nel corso delle tre stagioni successive, gli spettatori vedono Maeve realizzare il suo potenziale quando si unisce all’Aptitude Scheme e partecipa con i Quiz Heads. Parte integrante dello sviluppo del personaggio di Maeve è anche il momento in cui sua madre, Erin, e la sorella minore, Elsie, entrano in scena. È bello vedere Maeve abbassare la guardia man mano che la serie avanza, diventando più sicura di sé e amorevole senza perdere la sua indipendenza. Certamente il suo percorso non riserva troppe sorprese, anche se forse è quello più duro, dal momento che è l’unica trai personaggi che ha anche fare con problemi “da adulti”, che esulano dalle questioni che interessano l’adolescenza. Emma Mackey ha una brillante carriera davanti a sé e i fan ringrazieranno sempre Sex Education per averla portata sotto i riflettori.
Lily Iglehart
Fin dall’inizio, Lily (Tanya Reynolds) viene dipinta come una ragazza stravagante alla Moordale Secondary, ossessionata dagli alieni e che ha come obbiettivo quello di perdere la verginità. Tuttavia, gli episodi successivi approfondiscono la sua caratterizzazione, rivelandola come una delle figure più interessanti della serie.
Lo show esplora tutto il potenziale di Lily nel momento in cui decide di raccontare l’amore per la narrazione del personaggio, che si concretizza in un adattamento scolastico di Romeo e Giulietta che promette di rimanere nella storia della Moordale. Lily è anche in grado di far fronte alle situazioni difficili, nel momento in cui il suo modo di fare viene messo in discussione. La terza stagione offre uno sguardo sull’infanzia di Lily e su come le sue storie siano sempre state viste come stravaganti, rendendo il personaggio ancora più completo. Purtroppo il personaggio non è arrivato alla quarta stagione, e nel suo arco narrativo questo si fa sentire.
Inizialmente, Jackson (Kedar Williams-Stirling) si presenta come il tipico jock: popolare, caposcuola, nuotatore stellare e preferito dagli insegnanti. Successivamente viene rivelato che Jackson è solo un altro adolescente che desidera esperienze normali e libertà dalle pressioni e dalle aspettative di professori e genitori.
Nel corso di Sex Education, Jackson tenta di riconciliarsi con il suo io più vero, libero dal giudizio delle sue madri. Si innamora, inaspettatamente, di diversi personaggi nel corso della serie, partecipa al musical scolastico e stringe un’improbabile amicizia con Viv (Chinenye Ezeudu). Nella terza stagione, gli spettatori lo vedono persino esplorare e comprendere la sua sessualità. Questa intuizione non viene approfondita a dovere nella quarta stagione, però, in cui si sceglie di “regalare” a Jackson un altro tipo di esperienza con cui fare i conti.
Ruby Matthews
SEX EDUCATION SEASON 4
Lo spietato leader degli Intoccabili, Ruby Matthews (Mimi Keene), è inizialmente fredda e crudele, fa la prepotente con Maeve e prende in giro gli altri per la loro mancanza di popolarità. Si tratta della classica “mean girl”. È solo nella seconda stagione che gli spettatori iniziano a vedere un altro lato di lei.
Dopo aver fatto sesso con Otis, emerge il lato più tenero di Ruby. Inizialmente i due hanno persino una improbabile relazione segreta perché lei era imbarazzata dal fatto di essersi invaghita dello “sfigato” della scuola. Una volta che le voci della relazione si diffondono, Ruby decide di mettersi a nudo, confermandole con fierezza e aprendosi a Otis, condividendo candidamente anche un problema personale con cui convive: il padre è affetto da sclerosi multipla. L’amore non corrisposto di Ruby per Otis è uno sviluppo importante per la sua personalità, e mentre la serie si conclude con loro che non formano una coppia, ci sarà sempre una parte del pubblico che farà il tifo per la ragazza popolare da modi sgradevoli che trova la forza di lasciare uscire il suo lato tenero.
Michael Groff
SEX EDUCATION SEASON 4
Michael Groff (Alistair Petrie) è il capo della Moordale Secondary, non semplicemente il preside, dal momento che la guida con il pugno di ferro, agendo come l’antagonista de facto della prima stagione.
Per la prima stagione e gran parte della seconda vediamo Michael Groff nei panni di un cattivo padre, marito e preside. Tuttavia, il suo allontanamento dalla Moordale Secondary lo ferisce profondamente, lasciandolo umiliato, alla ricerca di un lavoro e con tante riflessioni da fare su se stesso. Fa ammenda con Jean Milburn (Gillian Anderson) e con sua moglie, Maureen, cerca di diventare un uomo migliore e soprattutto prova disperatamente di riconnettersi con suo figlio. La stagione 3 vede Michael scoprire la gioia nel dedicarsi alle piccole cose, mentre lavora su se stesso, e la stagione 4 completa il viaggio del suo personaggio: si riconcilia con la sua famiglia e impara ad essere più aperto e comprensivo.
Maureen Groff
La moglie di Michael, Maureen (Samantha Spiro), si presenta come una donna mite e sottomessa. Tuttavia, la seconda stagione la porta in un viaggio alla scoperta di sé dopo aver stretto un’improbabile amicizia con Jean Milburn, che la incoraggia ad abbracciare la sua vera identità e a dedicarsi a se stessa.
Profondamente turbata dalla mancanza di affetto da parte del suo gelido marito, Maureen prende in mano la situazione e gli chiede il divorzio. Con la sua ritrovata sicurezza, Maureen si gode la vita, si concede qualche avventura e si avvicina a suo figlio. Alla fine, accoglie Michael nella sua vita dopo aver visto la sua crescita; i due ora sono persone diverse, che entrano in una nuova fase della loro relazione con ritrovata speranza e maturità.
Aimee Gibbs
SEX EDUCATION SEASON 4
Sicuramente uno dei personaggi più simpatici di Sex Education, Aimee (Aimee Lou Wood) fa inizialmente parte degli Intoccabili. È gentile e dolce. Sebbene possa sembrare leggermente insolita, Aimee ha uno degli archi narrativi più profondi dello show.
La sfida più grande di Amy arriva dopo essere stata aggredita sull’autobus. Anche se inizialmente reprime le sue emozioni, alla fine accetta che l’evento l’ha colpita più di quanto lasciasse intendere. Si prende il tempo necessario per elaborare i suoi sentimenti, va in terapia e trova il modo di esprimersi attraverso la fotografia. La storia di Amy è tra le parti migliori della quarta stagione di Sex Education, e conclude il suo viaggio con una nota edificante e piena di speranza.
Eric Effiong (Ncuti Gatwa) è rimasto coerente con i suoi modi stravaganti, ma ciò non gli ha impedito di crescere come personaggio. Sebbene sia il migliore amico di Otis, Sex Education non lo ha mai trattato come uno stereotipato migliore amico gay del protagonista, fornendogli invece molte delle tracce narrative più interessanti.
Il personaggio ha mostrato una crescita significativa fin dall’inizio, riuscendo a essere sincero con la sua famiglia riguardo alla sua sessualità e riconciliando i suoi sentimenti verso la religione e la fede. La quarta stagione lo vede single, mentre riesce a sbocciare a pieno, comprendendo a fondo la sua vocazione. Eric capisce che non deve più sacrificare se stesso per l’amore, l’amicizia o la fede, e il mondo che lo circonda lo accoglie. Se c’è un personaggio della serie che merita uno spin-off, quello è Eric.
Adam Groff (Connor Swindells) ha indiscutibilmente avuto il miglior arco narrativo in Sex Education. All’inizio è un bullo che terrorizza costantemente Eric. Tuttavia, lo show esplora le sue lotte interiori, rivelando un giovane profondamente incompreso che desidera essere accettato da suo padre, estremamente autoritario.
Dopo un periodo alla scuola militare, Adam inizia ad aprirsi agli altri. Sistema le cose con Eric e tenta di migliorare negli studi prima di rendersi conto che la scuola non fa per lui. Anche Adam accetta la sua bisessualità, inizia una relazione d’amore con Eric prima di capire che i due sono in due momenti molto diversi della loro vita. Adam rompe con successo il ciclo di bullismo che suo padre gli ha insegnato, trovando la sua passione lavorando con gli animali e concludendo lo show come un individuo molto più maturo, paziente e amorevole.
Una situazione che rischia di diventare irrecuperabile, una notizia sconvolgente e nuove minacce si apprestano a minare ancora una volta l’equilibrio di Livia Drusilla che dovrà fare i conti con il passato per poter sperare in un futuro sereno per se stessa e per Roma. Arriva il gran finale della serie Sky Original Domina – Seconda stagione, da domani venerdì 30 settembre con gli episodi sette e otto (disponibili anche on demand) in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.
Manca ormai poco al matrimonio reale ed è il momento per Livia (Kasia Smutniak) di pagare il prezzo delle decisioni prese in passato. La scelta che dovrà compiere questa volta potrebbe costarle la vita. Intanto il comportamento di Druso (Ewan Horrocks) renderà Gaio (Matthew McNulty) sempre più sospettoso e irritato. La situazione sembra ormai sfuggita al controllo di Livia che dovrà cercare di salvare se stessa e i suoi figli; ma con l’arrivo di una notizia sconvolgente dalla Germania Drusilla rimarrà sconvolta dallo scoprire la verità su Gaio e si troverà davanti ad una decisione impossibile.
Kasia Smutniak guida un grande cast internazionale formato, fra gli altri, da Matthew McNulty (Misfits) nel ruolo di Gaio, l’imperatore Augusto, marito e complice di Livia, che mai come ora si renderà conto dell’importanza della presenza e del supporto di sua moglie. Claire Forlani (Vi presento Joe Black) è invece Ottavia, la sorella di Gaio, una donna in cerca di vendetta per la morte del figlio Marcello, di cui ritiene responsabile Livia; Christine Bottomley (The End of the F***ing World) è Scribonia, seconda moglie di Gaio, madre di Giulia e nemica mortale di Livia, contro cui prova ad escogitare un piano di rivalsa per preservare l’eredità che le spetta. Ben Batt(Captain America: The First Avenger) veste i panni di Agrippa, amico d’infanzia di Gaio e marito della sua unica figlia Giulia, nonché generale e successivamente console. Un rapporto, il loro, che però verrà messo a rischio a causa di inaspettati risvolti che porteranno Agrippa a dover prendere decisioni difficili.
Eccellenze italiane di rilievo internazionale nel cast tecnico, a partire dal Premio Oscar® Gabriella Pescucci, che ha curato i costumi della serie, Luca Tranchino (Prison Break) alla scenografia, Katia Sisto (Penny Dreadful) al make-up e Claudia Catini (Trust: Il rapimento Getty) all’hair design.
La serie Domina – Seconda stagione è creata da Simon Burke (Fortitude, Strike Back). Produttori esecutivi sono Simon Burke, Lucy Bedford, Muirinn Lane Kelly e Carmel Maloney. Una produzione Tiger Aspect Productions, in associazione con EPIX Studios. Banijay Rights è il distributore internazionale
Domina – Seconda stagione – episodio 8
Antonia e Antonina devono evitare un disastro al matrimonio della famiglia reale. Gaio, irritato e scioccato dal comportamento di Druso, diventa sospettoso delle sue motivazioni. Sulla via per il matrimonio reale, mentre i suoi nemici si riuniscono, Livia è costretta ad affrontare le conseguenze delle sue azioni passate e a compiere una scelta che potrebbe costarle la vita.
Domina – Seconda stagione – episodio 9
La famiglia è fuori controllo. Per salvaguardare la propria posizione e quella dei figli, Livia si appresta a fare pulizia e ristabilire l’ordine, con conseguenze mortali. I piani di Druso di disobbedire a Gaio hanno un impatto devastante sulla famiglia. Livia apprende la verità su Gaio e si trova davanti ad una scelta impossibile.