Bella Thorne è stata un punto fermo
su Disney Channel per molti
anni, ma a quanto pare la star di “Shake It Up” ha quasi
perso il lavoro quando aveva 14 anni.Durante
l’episodio di martedì del podcast “High Low With
EmRata” di Emily
Ratajkowski, la Thorne ha parlato di molti casi in cui si è
sentita sessualizzata da giovane, rivelando un particolare
incidente che l’ha vista coinvolta.
“Una volta sono stata quasi
licenziato da Disney Channel perché avevo 14 anni
e indossavo un due pezzi sulla spiaggia”, ha detto la Thorne. “Questo stilista con cui uscivo mi
ha messo questa catena che è, tipo, una catena per il
corpo. Non lo so? Non mi interessa. C’era un fan,
hanno fatto una mia foto sulla spiaggia. Sono quasi stata
licenziata per questo. Era su tutti i media, era letteralmente
virale in quel periodo. Era, ‘Come osa questa ragazzina fare
questo? È così disgustoso.”
Bella Thorne, che ha recitato al fianco di
Zendaya in “Shake It Up” dal 2010 al 2013, ha spiegato
che le persone stavano “mettendo la Disney sotto pressione” per
licenziarla, ma alla fine non l’hanno fatto. “Erano tipo, ‘Ehi,
stiamo ricevendo molte lamentele per questo. Tutti si stanno
scaldando per perché sei in bikini su una spiaggia, quindi devi
assicurarti di uscire con pantaloncini da ragazzo e una maglietta
ampia la prossima volta che sei su una spiaggia.’”
Durante la puntata, l’attrice, 25
anni, ha anche raccontato una situazione inquietante accaduta
quattro anni prima.“Ho avuto un regista che mi ha
dato un feedback una volta e avevo 10 anni. Il direttore del
casting chiama il mio agente e l’agente chiama mia madre, e le
dicono, ‘Non andrà avanti perché il regista sentiva che stava
flirtando con lui, e lo ha messo davvero a disagio’”, ha detto
Bella Thorne. “Di che cazzo stai parlando,
amico?! Non me ne frega un cazzo di quello che ho
detto! Non mi importa se ho detto: ‘Mangiami la figa
adesso!’ Lei ha 10 anni. Perché mai dovresti
pensarlo?”
L’anno 2022 sarà forse ricordato per lo
scoppio della bolla dello streaming – più o meno? Il nuovo modello
di distribuzione digitale chiaramente non funziona economicamente,
ma il genio è ormai fuori dalla bottiglia. E non c’è ritorno.
La televisione via cavo e di rete era un tempo attività
estremamente redditizie ma ora sono versioni appassite del loro
passato, e non c’è risposta in vista per risolvere il modello di
business per lo streaming insostenibile (versando miliardi, si
ottiene – al massimo! – $ 19,95 al mese). Quale futuro dunque per
questa futuro? ancora non ci è dato sapere. Quello che possiamo
fare però è guardare cosa ci riserva il futuro delle serie tv. Il
noto sito americano Variety ci è venuto incontro e
ha stilato una lista delle migliori serie tv in arrivo l’anno
prossimo! Bada bene molte serie in Italia non avranno la stessa
programmazione d’uscita, ma sono comunque serie che arriveranno
prima o poi anche nel nostro PAESE!
Will Trento (ABC)
Foto : ABC
La ABC sta lanciando diversi drammi durante
la mezza stagione, incluso questo procedurale basato sull’omonima
serie di libri di Karin Slaughter. Lo spettacolo segue l’agente
speciale Will Trent (Ramón Rodríguez), cresciuto nel sistema di
affidamento di Atlanta prima di ottenere un lavoro di alto livello
con il Georgia Bureau of Investigation (GBI). Ora è determinato a
fare in modo che nessun bambino venga abbandonato come lo era lui.
Lo spettacolo è interpretato anche da Sonja Sohn, Erika
Christensen, Iantha Richardson e Jake McLaughlin.
Prima: 3 gennaio, 22:00
Mayfair Witches (AMC)
AMC continua ad affondare
i denti nei romanzi più venduti di Anne Rice. Dopo il successo di
“Intervista col vampiro” arriva “Mayfair
Witches“. La serie di otto episodi è incentrata sul
neurochirurgo Rowan Fielding (Alexandra
Daddario), che deve trovare un equilibrio nella sua vita dopo
aver appreso di essere l’erede di una famiglia di streghe. Jack
Huston recita anche al fianco di Tongayi Chirisa e Harry Hamlin.
Quando la serie verrà lanciata, sarà presentata in anteprima su AMC
e AMC+, nonché su BBC America, IFC, SundanceTV e WE TV. Inoltre,
AMC trasmetterà un documentario che esplora la storia delle
streghe, “All of Them Witches“, sei giorni prima della
premiere. Prima: 8 gennaio, 21:00
Velma (HBO Max)
Uno degli spettacoli
animati più discussi dell’anno, “Velma” racconta la storia delle
origini di Velma Dinkley di Scooby-Doo, uno dei cervelli della
banda della Mystery Inc.. Doppiato da Mindy Kaling, Velma si allea
con Daphne (Constance Wu), Shaggy (Sam Richardson) e Fred (Glenn
Howerton) per risolvere un omicidio nel loro liceo. Kaling, che è
anche un produttore esecutivo dello show, in precedenza ha
condiviso che lo show reinventerà più personaggi, osservando che il
personaggio principale è di origini dell’Asia meridionale. Velma
esplorerà anche le sue preferenze sessuali. Il cast di voci
originali include anche Jane Lynch, Wanda Sykes, “Weird Al”
Yankovic, Shay Mitchell, Nicole Byer e altri. Prima: 12
gennaio
The Last of Us (HBO)
Foto : HBO
Nel marzo 2020, pochi giorni prima
della chiusura del mondo, HBO ha annunciato che stava sviluppando
una nuova serie basata sul videogioco per PlayStation “The Last of
Us“; è stato ufficialmente ritirato otto mesi dopo. Il gioco
del 2013 è diventato un enorme successo sia tra i fan che tra i
critici, vendendo più di 20 milioni di copie e portando a un’uscita
“Parte II”, quindi non sorprende che HBO speri che lo spettacolo
faccia lo stesso rumore. Il dramma si svolge 20 anni dopo che la
civiltà è stata distrutta, seguendo il sopravvissuto Joel (Pedro Pascal), assunto per far uscire di
nascosto una ragazza di 14 anni (Bella
Ramseyy, allieva di Game of Thrones) da un’oppressiva zona di
quarantena. Insieme, viaggiano negli Stati Uniti post-apocalittici.
La serie è scritta e prodotta esecutivamente dallo scrittore di
Chernobyl Craig Mazin e da Neil Druckmann, il direttore creativo
del gioco. Prima: 15 gennaio. GUARDA:
The Last of Us: il trailer ufficiale della serie HBO
Netflix sta sfruttando la nostalgia
con il suo spin-off “That ’70s Show”. L’aggiornamento della
popolare sitcom avviene nel 1995 e segue la figlia di Eric e Donna
(Topher Grace e Laura Prepon). Interpretata da Callie Haverda, Leia
Forman conosce Point Place, Wis., mentre fa visita ai suoi nonni,
Kitty (Debra Jo Rupp) e Red (Kurtwood Smith). Oltre a Grace e
Prepon, nella commedia multi-cam di 10 episodi appariranno anche le
star originali Ashton Kutcher, Mila Kunis e Wilmer Valderrama. I
creatori originali Bonnie Turner e Terry Turner scrivono e
producono esecutivamente insieme alla loro figlia, Lindsey, e il
produttore di “That ’70s Show” Gregg Mettler è lo showrunner. Prima
: 19 gennaio
Wolf Pack (Paramount+)
Foto: MTVE
Attenzione fan di “Buffy”,
Sarah Michelle Gellar sta
tornando nel mondo soprannaturale – ma questa volta non sta
combattendo i vampiri… ancora. Basato sulla serie di libri di Edo
Van Belkom, “Wolf Pack” segue una nuova generazione di lupi
mannari, che vengono scoperti durante un incendio in California.
Scritta e prodotta da Jeff Davis (meglio conosciuto per aver
lanciato “Teen Wolf” e la sua enorme base di fan), la serie è
interpretata anche da Rodrigo Santoro, Armani Jackson, Bella
Shepard, Chloe Rose Robertson e Tyler Lawrence Gray. Prima: 26
gennaio
Poker Face (Peacock)
Foto: Evans Vestal Ward/Peacock
Sarebbe difficile avere una serie
con Rian Johnson e
Natasha Lyonne e non parlarne. Il debutto televisivo di Johnson
è una serie misteriosa caso della settimana che segue Charlie Cale
di Lyonne. Charlie sa sempre quando qualcuno sta mentendo,
un’abilità che la aiuta quando incontra uno strano criminale dopo
l’altro. La lunga lista di guest star include Adrien Brody, Chloë Sevigny, Ron Pearlman, Lil
Rel Howery e Joseph Gordon-Levitt, tra gli altri. Alla
data della prima debutteranno quattro episodi, seguiti da drop
settimanali ogni giovedì. Prima: 26 gennaio
Shrinking (Apple TV+)
Bill Lawrence, Brett
Goldstein,
Jason Segel e
Harrison Ford sono dietro questa commedia di 10 episodi, quindi
è quasi impossibile immaginare che non sarà un successo. Segel, che
ha scritto lo spettacolo, interpreta un terapista in lutto, Jimmy
Johns, che raggiunge il suo punto di rottura e inizia a dire ai
suoi clienti esattamente quello che pensa, nonostante il modo non
etico. Ben presto, i suoi metodi iniziano a cambiare sia la loro
vita che la sua. In un casting perfetto, Ford interpreta il Dr.
Phil Rhodes, un acuto terapista specializzato in terapia
cognitivo-comportamentale a cui è stato recentemente diagnosticato
il Parkinson. Jimmy, Phil e Gaby (Jessica Williams) lavorano tutti
insieme. Prima: 27 gennaio
The Watchful Eye (Freeform)
Foto: Freeform
Dopo aver riscosso successo con
“Cruel Summer“, Freeform si sta appoggiando ancora una
volta al genere del thriller misterioso. “The Watchful Eye” segue
Elena Santos (Mariel Molino), una giovane donna che si fa strada in
un lavoro come baby sitter per una ricca famiglia di Manhattan.
Rapidamente, non solo viene a conoscenza del passato della
famiglia, ma scopre anche i misteri e i secondi fini di coloro che
si trovano all’interno dell’edificio. Andrea Londos ha interpretato
Elena nel pilot, ma è stato successivamente rifuso. Prima : 30
gennaio, 21:00
Freeridge (Netflix)
Foto : KEVIN ESTRADA/NETFLIX
È passato più di un anno
dall’annuncio dello spinoff “On My Block”, ma ora i fan possono
tornare nel quartiere di Los Angeles di Freeridge. La propaggine è
una commedia di formazione che segue un gruppo di quattro amici
“maledetti”: i fratelli Gloria (Keyla Monterroso Mejia) e Ines
(Bryana Salaz) e i loro amici Demi e (Ciara Riley Wilson) e Cameron
(Tenzing Norgay Trainor). . La serie di otto episodi includerà
cameo di alcuni membri del cast di “On My Block”, ma lo spettacolo
si concentra principalmente su un nuovo gruppo che crea la propria
eredità e una nuova parte della città. Prima: 2 febbraio
Dear Edward (Apple TV+)
Infine, il creatore di
“Friday Night Lights” Jason Katims si riunisce con Tami Taylor.
“Dear Edward” segna la prima volta che lo sceneggiatore/produttore
ha lavorato con Connie Britton dall’amato dramma e arriva al
momento perfetto, dopo la devastante cancellazione del suo “As We
See It”. Il nuovo dramma è basato sul best seller di Ann
Napolitano. Proprio come i programmi passati di Katims ( FNL e
Parenthood, in particolare) è probabile che questo attiri molte
lacrime poiché segue il dodicenne Edward Adler (Colin O’Brien),
l’unico sopravvissuto su un volo. Mentre cerca di ricostruire la
sua vita dopo che la sua famiglia è stata uccisa, trova
collegamenti in luoghi improbabili. Taylor Schilling interpreta la
zia di Edward, Lacey, che lo accoglie, mentre Britton interpreta
DeDe, una donna che fa amicizia con Lacey in un gruppo di supporto
dopo aver perso il marito nell’incidente. Prima: 3 febbraio
Not Dead Yet (ABC)
Photo : ABC
Se “Abbott Elementary” può farlo…! Gina
Rodriguez guida la nuova commedia di mezz’ora della ABC
basata sul libro di Alexandra Potter del 2020, “Confessions of a
Forty-Something F**k Up”. Interpreta Nell Serrano,
una giornalista di successo in passato, che ha sospeso la sua
carriera per aiutare gli affari del suo fidanzato. Ora è single, al
verde ed è tornata a casa a Pasadena, dove tutti i suoi amici sono
sposati con grandi carriere. Colpendo il ripristino, accetta
l’unico lavoro che riesce a trovare: scrivere necrologi. Prima: 8
febbraio, 20:30
Hello Tomorrow (Apple TV+)
Foto : Peter Kramer
Non è un segreto che
Billy Crudup sia amato; basta guardare “The
Morning Show” e il viscido personaggio che interpreta, che
riesce a rubare completamente ogni scena. È probabile che
faccia lo stesso qui in questa serie di mezz’ora di 10 episodi, sia
interpretato che prodotto da Crudup. Ambientato nel futuro, lo
spettacolo segue un gruppo di venditori ambulanti che vendono
multiproprietà lunari. Jack di Crudup è una star in ufficio,
che “ispira i suoi colleghi e” rivitalizza i suoi clienti disperati
“. Il cast comprende Haneefah Wood, Alison Pill, Nicholas
Podany, Dewshane Williams, Hank Azaria, Matthew Maher e Jacki
Weaver. Prima: 17 febbraio
The Company You Keep (ABC)
Foto: ABC
Jack Pearson non più! Milo
Ventimiglia è diventato un po’ più grintoso per il suo primo ruolo
dopo “This Is Us” . Nel suo nuovo spettacolo, di cui è anche
produttore esecutivo tramite Divide Pictures, Ventimiglia
interpreta un truffatore di nome Charlie che viene coinvolto in una
storia d’amore con un ufficiale della CIA sotto copertura
(Catherina Haena Kim). Il cast include anche William Fichtner, Tim
Chiou, Freda Foh Shen nei panni di Grace, James Saito e Sarah Wayne
Callies. Prima: 19 febbraio
Found (NBC)
Foto : Matt Miller/NBC
Lo sceneggiatore e produttore
esecutivo Nkechi Okoro Carroll (“All American”) non potrebbe essere
più orgoglioso di avere in onda questo dramma della NBC, con
Shanola Hampton nel ruolo principale. La serie, al suo interno, è
destinata a sensibilizzare sul fatto che ogni anno negli Stati
Uniti vengono segnalate più di 600.000 persone scomparse, metà
delle quali sono persone di colore. Nel dramma, Hampton interpreta
la specialista di pubbliche relazioni Gabi Mosley, “che una volta
era lei stessa una di quelle dimenticate”, e il suo team, che
lavora per garantire che le persone scomparse dimenticate vengano
ricordate. Nel cast anche Brett Dalton, Gabrielle Walsh, Arlen
Escarpeta, Karan Oberoi, Kelli Williams e Mark-Paul Gosselaar.
Prima: 19 febbraio, 22:00
White House Plumbers (HBO)
Photo : Phillip V. Caruso / HBO
Un altro anno, un’altra storia del
Watergate. Nel 2022, Starz ha tentato una nuova prospettiva con
“Gaslit“, che
non ha ricevuto alcun amore dalla TV Academy ed è andato e venuto
in un lampo nonostante un cast di prim’ordine. La serie limitata di
cinque episodi di HBO Max vede protagonisti Woody Harrelson e Justin Theroux nei panni di E. Howard
Hunt e G. Gordon Liddy, rispettivamente, due uomini che hanno
accidentalmente distrutto la presidenza di Nixon, nonostante
lavorassero nella sua squadra. La serie è basata in parte sul libro
di Egil “Bud” Krogh e Matthew Krogh “Integrity”. Il cast stellare
include Lena Headey, Judy Greer, Domhnall Gleeson, Toby
Huss, Ike Barinholtz e Kathleen Turner, tra gli altri.
Prima: marzo
Anche se mancano ancora mesi alla
premiere, “Daisy Jones and the Six” è uno degli spettacoli più
discussi del prossimo anno, proprio come l’omonimo libro di Taylor
Jenkins Reid. Riley Keough è la cantante principale di una band
negli anni ’70, un periodo cruciale nel mondo della musica. La
serie documenta l’ascesa alla fama del gruppo ed esplora il motivo
dietro la loro separazione definitiva. Lo spettacolo, prodotto da
Scott Neustadter, Michael H. Weber, Reese Witherspoon e Lauren Neustadter, è
formattato come un documentario di fantasia, con segmenti di
interviste con diversi membri della band. Nel cast Camila Morrone,
Sam
Claflin, Suki Waterhouse, Nabiyah Be e Will Harrison. Prima: 3
marzo
Love and Death (HBO Max)
Foto : HBO Max
Per anni nessuno ha parlato di
Candy Montgomery, la donna che ha ucciso la sua vicina Betty Gore,
dopo aver avuto una relazione con il marito di Gore. È stato un
crimine che ha scosso Wylie, in Texas, nel 1980. Trent’anni dopo,
non c’è una vera serie poliziesca al riguardo, ma ben due. L’anno
scorso è uscito “Candy”, con Melanie Lynskey e Jessica
Biel. Nel 2023, David E. Kelley
racconterà di nuovo la storia, questa volta con Elizabeth Olsen nel ruolo principale e
Lily Rabe nel ruolo di Betty Gore. Jesse
Plemons e Patrick Fugit interpretano
rispettivamente Allan Gore e Pat Montgomery. Sarà interessante
vedere se questo farà più scalpore della presa di Hulu. Prima:
aprile
Mrs. Davis (Peacock)
Foto : Sophie Kohler/Peacock
Quando due titani televisivi come
Damon Lindelof e Tara Hernandez si uniscono per
creare un nuovo spettacolo, è probabile che faccia una lista molto
attesa. Il creatore di “Lost” e “Watchmen”
sta collaborando con lo scrittore di “The
Big Bang Theory” per questo dramma di otto episodi, che
racconta la “storia assurda ed epica di un’eroina non
convenzionale”. Betty Giplin, che in precedenza ha lavorato con
Lindelof nel film “The Hunt”, guida la serie nei panni di una
suora, Simone, che si scontra con un’onnipotente IA nota come “Mrs.
Davis.» Protagonisti Jake McDorman e Andy McQueen.
La serie debutterà con quattro episodi, seguiti da nuovi episodi
ogni giovedì. Prima: 20 aprile
Tiny Beautiful Things (Hulu)
Che il decennio di
Kathryn Hahn continui. In “Tiny Beautiful Things”, basato sulla
raccolta di Cheryl Strayed, Clare di Hahn è una scrittrice la cui
vita personale e professionale è in difficoltà: il suo matrimonio
sta andando in pezzi, sua figlia la sta allontanando e la sua
carriera di scrittrice è inesistente. Anche se pensa che non abbia
senso tenere una rubrica di consigli quando non riesce a rimettere
insieme la propria vita, trova qualcosa dentro di sé mentre prende
il posto di Dear Sugar. La serie è interpretata anche da
Sarah Pidgeon, Quentin Plair, Tanzyn Crawford, Owen
Painter, Merritt Wever, Elizabeth Hinkler e Michaela Watkins. Liz
Tigelaar (“Little Fires Everywhere”) è la showrunner.
Paramount + sta spolverando tutti i
suoi titolo noti per incontrare un successo facile, La serie
musicale di 10 episodi è ambientata nel 1954, quattro anni prima
degli eventi del film “Grease“.
La scuola non era ancora governata dai T-Birds; invece, quattro
donne emarginate indipendenti si unirono per cambiare Rydell High.
Sebbene la storia sia ambientata quasi 70 anni fa, i temi saranno
rilevanti per il pubblico di oggi. Il prequel è interpretato da
Tricia Fukuhara, Marisa Davila, Cheyenne Wells e Ari
Notartomaso.
Fatal Attraction (Paramount+)
Foto : Monty Brinton/Paramount+
Sebbene “Attrazione fatale” possa essere una
storia familiare grazie al film di Glenn Close del 1987,
l’adattamento televisivo capovolge la situazione. La
rivisitazione del thriller erotico guarda al matrimonio e
all’infedeltà mentre esamina la salute mentale e i disturbi della
personalità.Joshua
Jackson interpreta Dan Gallagher, che ha una relazione
con Alex Forrest interpretata da Lizzy Caplan. La moglie di Dan, Beth, è
interpretata da Amanda Peet e Alyssa Jirrels
interpreta sua figlia, Ellen Gallagher. Mentre il film si concentra
su Dan come l’eroe e Alex come il cattivo, la serie approfondirà i
retroscena e le motivazioni di ogni personaggio, pur onorando
l’originale. Prima: Primavera
Justified: City Primeval (FX)
Foto: Chuck Hodes/FX
Riprenderà esattamente 15 anni dopo che il
vice maresciallo degli Stati Uniti Raylan Givens interpretato da
Timothy Olyphant ha lasciato il Kentucky, la
nuova serie è ispirata al libro di Elmore Leonard “City Primeval:
High Noon in Detroit”. Quando inizia, Givens lavora a Miami ed è
padre part-time di una quindicenne (interpretata dalla vera figlia
di Olyphant, Vivian). Tutto cambia quando viene mandato a Detroit e
incontra un sociopatico, “The Oklahoma Wildman”, e il suo avvocato,
Carolyn Wilder, che “si ritrova intrappolata tra poliziotto e
criminale”. Prima: Estate
Attiva tra cinema e televisione,
l’attrice Elizabeth Mitchell si è resa celebre
grazie ad alcune interpretazioni in opere di particolare
importanza. Negli anni è dunque divenuta un’interprete
particolarmente apprezzata, capace di donare intensità e carisma ad
ognuno dei suoi personaggi.
Ecco 10 cose che non sai di Elizabeth
Mitchell.
Elizabeth Mitchell: i suoi film e le serie TV
1. Ha preso parte a noti
film. Pur avendo recitato più per la televisione che per
il cinema, l’attrice ha avuto modo di prendere parte ad alcuni
importanti film per il grande schermo. Tra i principali si
annoverano Gia – Una donna oltre ogni limite (1998), con
AngelinaJolie, Frequency – Il futuro è in
ascolto (2000), Che fine ha fatto Santa Claus?
(2002), Running (2006), con Paul Walker, e
La notte del giudizio – Election
Year (2016), terzo capitolo della saga di La notte del
giudizio e con protagonista Frank Grillo.
Nel 2021 ha invece recitato in Queen Bees,
con Ellen Burstyn e Christopher
Lloyd.
2. Ha recitato in celebri
serie TV. Al di là del cinema, l’attrice è divenuta
particolarmente celebre grazie alle numerose serie TV in cui ha
recitato. Tra le più importanti si annoverano Codice
d’emergenza (1996), Cenerentola a New York
(1999-2000), E.R. – Medici in prima linea (2000-2001),
Law & Order – Unità vittime speciali (2003-2011), The
Lyon’s Den (2003) e Dr. House – Medical Division
(2004). Grande popolarità l’ha però ottenuta grazie a Lost (2006-2010), dove ha
recitato accanto a Matthew Fox. In seguito ha
preso parte a serie come V (2009-2011),
Revolution (2012-2014), C’era una volta (2014),
con Ginnifer
Goodwin, Crossing Lines (2015), Dead of
Summer (2016), The Expanse (2018-2021), Outer Banks (2021), First Kill
(2022) e Nuovo Santa Clause cercasi (2022), con TimAllen.
Elizabeth Mitchell in Lost
3. È entrata a far parte
della seria dalla terza stagione. Dalla terza sino alla
sesta e ultima stagione di Lost, l’attrice ha interpretato
il ruolo della dottoressa Juliet Burke, che l’ha resa
particolarmente celebre. Il suo personaggio acquisisce sempre più
importanza nel corso delle stagioni, arrivando infine ad essere uno
dei più decisivi nella risoluzione finale. L’attrice, però, ha
raccontato di non essersi mai sentita realmente parte della serie,
quanto piuttosto un ospite. Nonostante questa sua sensazione, sono
molti i fan che la ritengono tra i volti più importanti della
serie.
4. È soddisfatta del
finale. Parlando di Lost, l’attrice si è detta
soddisfatta dal finale pensato e scritto dagli sceneggiatori,
ritrovando coerenza tra quanto mostrato sino al finale e il modo in
cui poi il tutto si concludo. La Mitchell non ha nascosto di aver
desiderato che la serie durasse più delle 6 stagioni che la
compongono, cosa che avrebbe permesso di esplorare meglio
alcuni personaggi, tra cui la sua Juliet, ma è consapevole che il
finale è arrivato al momento giusto e che è proprio così che il
tutto doveva concludersi.
Elizabeth Mitchell in C’era una volta
5. È stata una delle
antagoniste della serie. A partire dalla quarta stagione
di C’era una volta, l’attrice ha interpretato il ruolo
della Regina delle Nevi, antagonista principale della prima parte
di quella stagione. Il personaggio si rivela da subito molto
temibile, essendo dotato di straordinari poteri. La sua storia si
stringe poi a quella delle sorelle Elsa e Anna, di cui afferma di
essere la zia. Tra i tanti antagonisti presenti nella serie, la
Regina delle Nevi interpretata dalla Mitchell si è affermata come
uno dei personaggi più apprezzati dai fan.
6. Ha avuto difficoltà a
girare alcune scene. Come raccontato in seguito dalla
Mitchell, interpretare la Regina delle Nevi non è stato affatto
semplice. Tra le cose più complesse che le sono state chieste di
fare vi è il camminare con i tacchi alti nel bosco. Una cosa che,
dopo alcuni tentativi, l’attrice ha giudicato rischiosa e
impraticabile. Per questo motivo ha chiesto e ottenuto di poter
girare tali scene da scalza. Così facendo, ha inoltre potuto
sottolineare il rapporto tra il suo personaggio e l’ambiente
circostante.
Elizabeth Mitchell e Santa Clause
7. È stata la sposa di Babbo
Natale. Ad aver reso l’attrice celebre al cinema ci hanno
pensato i film Che fine ha fatto Santa Clause? e Santa
Clause è nei guai, dove l’attrice recita nei panni di Carol
Calvin, che diventa poi la sposa di Babbo Natale. Molto legata a
tale ruolo, la Mitchell ha accettato di riprenderlo a distanza di
molti anni per la serie Nuovo Santa Clause cercasi,
disponibile su Disney+. Già rinnovata per una seconda
stagione, la Mitchell si è detta aperta alla possibilità di
interpretare la signora Clause anche in futuro.
Elizabeth Mitchell ha un figlio
8. Ha avuto un figlio
dall’ex marito. Della vita privata dell’attrice non si sa
molto, poiché la Mitchell è attenta a non condividere particolari
informazioni a riguardo. Si sa però che nel 2004 ha sposato
l’attore Chris Soldevilla, con cui è stata legata
fino al 2013, anno del loro divorzio. Nel 2005, dalla loro unione,
è nato l’unico figlio dell’attrice, chiamato Christopher
Joseph Soldevilla Jr.. Come mamma, la Mitchell si guarda
bene dal condividere troppe immagini o notizie sul bambino, che ad
ogni modo è oggi un adolescente.
Elizabeth Mitchell è su Instagram
9.È
presente sul social network. L’attrice è presente sul
social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito
da 153 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare 76
post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da
attrice, ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a
cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può
dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.
Elizabeth Mitchell: età e altezza dell’attrice
10. Elizabeth Mitchell è
nata il 27 marzo del 1970 a Los Angeles, Stati Uniti.
L’attrice è alta complessivamente 1,74 metri.
Vin
Diesel ha annunciato quando potremo vedere finalmente
il primo trailer di Fast
and Furious 10, il prossimo emozionante capitolo di
una saga familiare che di puntata in puntata arricchisce sempre di
più le sue fila di fan. Sul suo account Instagram Diesel ha pubblicato una foto che
lo ritrae abbracciato a Jordana Brewster, nella serie di
film interprete di Mia Toretto, sua “sorella” e “moglie” del
personaggio di Paul Walker. Nella didascalia alla foto annuncia:
mancano due mesi all’uscita del primo trailer del film!
Sicuramente Thunderbolts è
uno dei titoli più attesi della Fase 5 dei Marvel Studios, e non c’è quindi da
meravigliarsi se in rete circolano già prodotti fan made che
anticipano quello che probabilmente accadrà nel film. Lo testimonia
questo fan- trailer in cui Harrison Ford, nuovo Generale Ross, mette
insieme la squadra già annunciata degli anti-eroi Marvel.
In attesa dell’arrivo dell’ultimo
dell’anno, Netflix oltre
ai film ha reso nota la lista delle serie tv più visti e
popolari dell’anno 2022. I due elenchi che troverete di seguito
sono divisi in quanto la piattaforma streaming americana divide le
opere Netflix Original in serie tv in lingua
inglese e serie tv non in lingua inglese.
Le serie tv non in lingua inglese
più visti nel 2022 su Netflix
10. Benvenuti a Eden: stagione 1
(Spagna)
Sei felice? Con questa domanda Zoa e
altri quattro giovani attraenti e attivi sui social media ricevono
un invito alla festa più esclusiva della storia, organizzata in
un’isola segreta dal marchio di una nuova bevanda. Quella che
inizia come un’avventura entusiasmante si trasformerà presto in un
viaggio memorabile. Ma in paradiso non è tutto oro quel che
luccica… Welcome to Eden.
9. Entrevías (Wrong Side of the
Tracks): stagione 1 (Spagna)
Quando la nipote adolescente cade
vittima degli spacciatori che invadono il suo quartiere, un
veterano di guerra, ormai stancatosi, decide di prendere in mano la
situazione.
8. Business Proposal: stagione 1
(Corea del Sud)
Ha Ri acconsente a presentarsi ad
un appuntamento al buio al posto di un’amica per spaventare il
pretendente. Ma i piani saltano quando scopre che lui è il suo
capo, e vuole sposarla.
7. L’imperatrice (The Empress) :
stagione 1 (Germania)
Quando la ribelle Elisabetta
(“Sisi”) incontra l’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe,
l’amore inebriante della giovane coppia stravolge completamente la
gerarchia di potere presso la corte viennese. Dopo il matrimonio la
giovane imperatrice deve farsi valere non solo nei confronti della
suocera Sofia, sovrana assetata di potere, ma anche con il cognato
Maxi, che desidera il trono (e anche Sisi). Mentre le truppe
nemiche si assembrano al confine dell’impero asburgico, i viennesi
si ribellano contro l’imperatore. Elisabetta deve scoprire di chi
si può fidare e qual è il prezzo da pagare per essere una vera
imperatrice e un esempio di speranza per il popolo.
6. Chi Scherza col Fuoco (High
Heat): stagione 1 (Spagna)
Poncho scopre il cadavere di suo
fratello e seguendo gli indizi del crimine arriva in una caserma
dei pompieri in un quartiere di Città del Messico. Qui, utilizzando
una falsa identità, trova lavoro come pompiere e incontra la
collega Olivia, l’unica persona che scopre il suo segreto e che lo
aiuta a trovare la verità. Nel frattempo Ricardo, un ex detenuto,
ritorna per cercare il figlio che ignora la sua esistenza.
5. Elite: stagione 5 (Spagna)
Dopo la morte di Samuel, Las
Encinas si prepara per un nuovo anno scolastico cercando di
mascherare al meglio i disastri del passato, ma i conflitti tra le
classi sono sistemici: razzismo, sessismo, violenza domestica e
odio nei confronti di LGTBI sono solo alcune delle problematiche
che si manifestano nei corridoi del prestigioso istituto questa
stagione. Se i responsabili della scuola non intervengono per
sistemare le cose, dovranno farlo gli studenti.
4. Til Money Do Us Part: stagione
1
È un adattamento dell’omonima
telenovela colombiana del 2006 scritta da Fernando Gaitán. La serie
è interpretata da Sebastián Martínez e Carmen Villalobos.
3. Pálpito (The Marked Heart):
stagione 1 (Spagna)
La moglie di Simon viene assassinata per
poterle asportare il cuore e trapiantarlo poi alla moglie di un
potente milionario. In cerca di vendetta, Simon si getta nel
pericoloso mondo del traffico di organi.
2. Avvocata Woo (Extraordinary
Attorney Woo): stagione 1 (Corea del Sud)
La giovane avvocata Woo Young Woo è l’ultima
arrivata in un importante studio legale. Woo convive con la
sindrome di Asperger che la porta ad affrontare sfide dentro e
fuori il tribunale.
1. Non siamo più vivi (All of Us
Are Dead): stagione 1 (Corea del Sud)
Dopo lo scoppio di un’epidemia che
trasforma le persone in zombi, un eterogeneo gruppo di studenti
intrappolato in un liceo, abbandonati dal governo, cerca di
sopravvivere in attesa di soccorsi senza cibo, acqua o
Internet.
Le serie tv in lingua inglese più
visti nel 2022 su Netflix
10. Virgin River stagione 4
Nonostante non sappia se il padre
del suo bambino è Mark, il marito deceduto, oppure Jack, Mel inizia
la quarta stagione con un senso di ottimismo. Per anni ha
desiderato essere una madre e il suo sogno si sta per realizzare.
Mentre Jack la incoraggia con entusiasmo, il dubbio della paternità
continua a tormentarlo. Le cose sono rese più complicate
dall’arrivo di un nuovo affascinante medico che vuole mettere su
famiglia. Hope è ancora in via di guarigione dopo l’incidente
d’auto e i persistenti effetti psicologici del trauma cerebrale
avranno profonde conseguenze per lei e Doc. Brie è determinata a
provare l’innocenza dell’uomo che ama e si trova coinvolta suo
malgrado in una relazione più stretta con Mike e pericolosamente
vicina alla violenta rete criminale di Calvin. Anche quando stringe
un nuovo legame romantico, Preacher non può fare a meno di
mantenere viva la speranza di riunirsi con Christopher e Paige.
9. The Umbrella Academy stagione
3
Dopo aver evitato la catastrofe nel
1963, l’Umbrella
Academy torna a casa nel presente con la convinzione di aver
sventato l’apocalisse iniziale e di aver risolto il problema della
linea temporale una volta per tutte. Ma dopo festeggiamenti di
breve durata, il gruppo si rende conto che le cose non sono per
niente come le aveva lasciate. Entra in scena la Sparrow Academy.
Geniali, eleganti e affettuosi come degli iceberg, gli Sparrow
affrontano immediatamente gli Umbrella in un violento scontro che
finisce per essere la preoccupazione minore. Tra sfide, perdite,
sorprese e un’entità distruttiva non identificata che scatena il
caos nell’universo (situazione che potrebbero aver provocato loro
stessi), ora dovranno riuscire a convincere la nuova e forse
migliore famiglia del padre ad aiutarli a risolvere il problema
causato dai nuovi arrivati. Ce la faranno a tornare alle loro vite
pre-apocalittiche? O forse questo mondo rivelerà qualcosa di più di
un semplice intoppo nella linea temporale?
Tratta dalla premiata serie di fumetti di DC Comics scritta da
Neil Gaiman, THE SANDMAN è
un ricco connubio tra mitologia e fantasy dark che si intrecciano
nel corso di dieci incredibili capitoli incentrati sulle numerose
avventure di Sogno. La serie è ideata da Gaiman, dallo showrunner
Allan Heinberg e da David S. Goyer, che ne sono anche i produttori
esecutivi, ed è prodotta da Warner Bros. Television. Il cast
include inoltre Boyd Holbrook, Patton Oswalt, Vivienne Acheampong,
Gwendoline Christie, Charles Dance, Jenna Coleman, David Thewlis,
Stephen Fry, Kirby Howell-Baptiste, Mason Alexander Park, Donna
Preston, Vanesu Samunyai (conosciuta in precedenza con il nome “Kyo
Ra”), John Cameron Mitchell, Asim Chaudhry, Sanjeev Bhaskar, Joely
Richardson, Niamh Walsh, Sandra James-Young e Razane Jammal.
Dean (Bobby Cannavale) e Nora
Brannock (Naomi Watts) hanno appena acquistato la casa dei sogni
nell’idilliaca zona residenziale di Westfield nel New Jersey, ma
dopo aver investito tutti i loro risparmi per concludere l’affare
si rendono presto conto che il quartiere non è affatto accogliente.
Per esempio, ci sono una donna anziana e stravagante di nome Pearl
(Mia Farrow) e suo fratello Jasper (Terry Kinney), che si intrufola
in casa Brannock e si nasconde nel montacarichi. Poi c’è Karen
(Jennifer Coolidge), l’agente immobiliare nonché vecchia conoscenza
di Nora, che li fa sentire come se non fossero davvero a casa loro,
e i vicini ficcanaso Mitch (Richard Kind) e Mo (Margo Martindale),
che sembrano non comprendere il concetto di confine di proprietà.
Il loro gelido benvenuto si trasforma rapidamente in un vero e
proprio inferno quando iniziano ad arrivare lettere minacciose da
parte di qualcuno che si fa chiamare “L’Osservatore” e spaventa a
morte i Brannock, mentre i sinistri segreti del quartiere vengono a
galla.
Divisa in due parti da 7 episodi ciascuna, la quarta stagione di
Ozark arriverà su Netflix il 21 gennaio con la prima parte. La
nuova stagione è interpretata dai premi Emmy® Jason Bateman, Laura
Linney e Julia Garner, insieme a Sofia Hublitz, Skylar Gaertner,
Charlie Tahan, Jessica Frances Dukes, Lisa Emery, Felix Solis,
Damian Young, Alfonso Herrera, Adam Rothenberg, John Bedford Lloyd,
Joseph Sikora, Bruno Bichir, CC Castillo, Katrina Lenk, Bruce
Davison, Ali Stroker e Veronica Falcón. Il candidato agli Emmy®
Chris Mundy torna nel ruolo di showrunner, sceneggiatore e
produttore esecutivo. La produzione esecutiva è affidata a Jason
Bateman, Mark Williams, John Shiban, Patrick Markey e Bill Dubuque,
al fianco della coproduttrice esecutiva Laura Linney. La serie è
targata MRC Television.
5. Inventing Anna
In
Inventing Anna una giornalista che deve dimostrare quanto vale
indaga sul caso di Anna Delvey, la leggendaria ereditiera tedesca,
famosa su Instagram, che ha conquistato il cuore degli esponenti
della società di New York mentre rubava il loro denaro. Ci troviamo
davanti alla più grande truffatrice di New York o semplicemente si
tratta di una nuova personificazione del sogno americano? Tra Anna
e la reporter si forma un legame curiosamente oscuro di amore-odio,
mentre la prima aspetta il processo e la cronista affronta una
lotta contro il tempo per rispondere alla domanda che tutti in
città si fanno: chi è Anna Delvey? La serie s’ispira all’articolo
del New York Magazine “How Anna Delvey Tricked New York’s Party
People” (“Come Anna Delvey ha ingannato i festaioli di New York”)
scritto da Jessica Pressler.
Da Shondaland e dall’ideatore Chris
Van Dusen, la serie Bridgerton segue la storia della figlia maggiore
della potente famiglia Bridgerton, Daphne (Phoebe
Dynevor), e del suo debutto nel competitivo mercato
matrimoniale londinese nell’età della Reggenza. Daphne vuole
seguire le orme dei genitori e trovare il vero amore, e
inizialmente le sue speranze sembrano ben riposte. Ma quando il
fratello maggiore inizia a scartare alcuni papabili pretendenti, le
cronache scandalistiche diffuse dalla misteriosa Lady Whistledown
rischiano di metterla in cattiva luce. In società entra anche
l’affascinante e ribelle duca di Hastings (Regé-Jean Page), scapolo
convinto e buon partito che cattura l’attenzione di tutte le mamme
delle debuttanti. Daphne e il duca dicono di non avere nulla da
offrirsi, ma la loro attrazione è innegabile. Coinvolti in una
battaglia di astuzia e sentimenti, dovranno fare i conti con le
aspettative dell’alta società per il loro futuro.
Tra il 1978 e il 1991
Jeffrey Dahmer ha ucciso con ferocia diciassette vittime
innocenti. La serie getta luce su questi crimini atroci,
focalizzando l’attenzione sulle vittime trascurate e sulle comunità
oggetto di razzismo sistemico e dell’incompetenza della polizia che
hanno permesso a uno dei più celebri serial killer degli Stati
Uniti di perpetrare la propria follia omicida alla luce del sole
per oltre un decennio.
La serie è un giallo con toni
investigativi e soprannaturali che ripercorre gli anni di Mercoledì Addams come studentessa presso la
Nevermore Academy, descrivendo i tentativi di controllare i suoi
poteri paranormali, di sventare una mostruosa serie di omicidi che
terrorizzano la comunità locale e di risolvere il mistero che ha
coinvolto i suoi genitori 25 anni prima… tutto ciò mentre esplora
le nuove e complicate relazioni alla Nevermore.
1. Stranger Things 4
Dal suo debutto nel 2016, il
fenomeno globale di Stranger Things ha ottenuto oltre 65
riconoscimenti e 175 candidature a premi tra cui Emmy, Golden
Globe, Grammy, SAG, DGA, PGA, WGA, BAFTA, un Peabody Award, AFI
Program of the Year, People’s Choice Awards, MTV Movie & TV Awards,
Teen Choice Awards e molti altri. Lo show candidato per tre volte
come Miglior serie drammatica agli Emmy è uno dei titoli più
guardati su Netflix. La terza stagione ha totalizzato 582 milioni
di ore di visione classificandosi come la seconda serie in lingua
inglese più popolare nella Top 10 di Netflix. Stranger Things è
ideata dai Duffer Brothers e prodotta da Monkey Massacre
Productions e 21 Laps Entertainment. I Duffer Brothers sono i
produttori esecutivi della serie assieme a Shawn Levy e Dan Cohen
di 21 Laps Entertainment, Iain Paterson e Curtis Gwinn.
In
Stranger Things 4 sono passati sei mesi da quando la battaglia
di Starcourt ha portato terrore e distruzione a Hawkins.
All’indomani dell’evento i nostri eroi si separano per la prima
volta e ne affrontano le conseguenze, rese ancora più complicate
dalla vita al liceo. In questo periodo di vulnerabilità una nuova e
terrificante minaccia soprannaturale si presenta con un mistero
cruento, la cui risoluzione potrebbe finalmente porre fine agli
orrori del Sottosopra.
Il regista Kristoffer
Borgli ha pubblicato su Instagram le prime foto dietro le quinte
dal set del film commedia prodotto da Ari
AsterDream
Scenario con al fianco la A24 Films.
Le foto ci danno il nostro primo sguardo al personaggio
protagonista senza nome di
Nicolas Cage, mentre il vincitore dell’Oscar subisce
un’altra trasformazione fisica. Il suo personaggio è stato
precedentemente descritto come un “professore schlubby che diventa
famoso dopo essere apparso inspiegabilmente nei sogni di tutti”
Dream Scenario è scritto e diretto da
Kristoffer Borgli. Ulteriori dettagli sulla
trama e sui personaggi sono ancora tenuti nascosti. Cage sarà
affiancato nel cast da Michael Cera, Julianne Nicholson,
Dylan Baker, Tim Meadows, Dylan Gelula, Kate Berlant e
altri. Il film è prodotto da Aster e Lars Knudsen
per Square Peg, insieme a Jacob Jaffke,
Tyler Campellone e A24.
Il prossimo progetto sarà
ufficialmente l’ultima collaborazione tra Ari
Aster e lo studio, che hanno lavorato insieme a tutti i
film di Aster, come Hereditary, Midsommar e
l’imminente Disappointment
Blvd. interpretato da Joaquin
Phoenix. Tuttavia, Dream
Scenario segna il primo progetto che Aster non da
regista.
Dopo le apprezzate interpretazioni
del thriller drammatico Pig e della
commedia d’azione The Unbearable Weight of
Massive Talent,
Nicolas Cage sarà presto visto nel film drammatico
western Butcher’s Crossing e nella commedia
horror della Universal Pictures Renfield,
dove apparirà come Dracula.
Hugh Jackman ha recentemente parlato del suo
piano per mettersi in ottima forma per Deadpool
3e cosa lo motiva esattamente a
farlo. Alla domanda se il suo addestramento come
Wolverine sia diventato più facile, Hugh Jackman ha rivelato che la sua esperienza
è stata l’opposto.
“No, molto più
difficile. Sto facendo otto spettacoli a settimana in questo
momento, quindi sollevo pesi solo tre volte a settimana “, ha
detto Jackman al podcast Empire
Film . “Ma entrerò nel perssonaggio
una o due volte al giorno non appena questo sarà fatto in un mese.
E avrò sei mesi per prepararmi, e ho sempre lo stesso approccio
ogni volta che entro nel personaggio.”
Hugh Jackman ha continuato a parlare delle
motivazione sul perché ha deciso di riprendere il personaggio,
ammettendo che la possibilità di attaccare il co-protagonista di
Deadpool
3Ryan
Reynolds ogni giorno è stato “un ulteriore incentivo”.
“Voglio che il prossimo Wolverine sia migliore che mai,
per essere più in forma che mai, più capace di fare le cose che
mai”, ha dichiarato Hugh Jackman. “Ho solo l’ulteriore
incentivo di portare fuori Ryan Reynolds ogni
giorno.”
Deadpool
3 è stato scritto da Rhett Reese e Paul
Wernick da una bozza precedente del duo
Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Loeglin
di Bob’s Burgers
. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, aveva precedentemente
assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i
primi due film, il che lo renderebbe il primo film dei Marvel
Studios ad essere lanciato con tale classificazione solo per
adulti.
Deadpool
3 servirà come primo film della serie di film
diDeadpool ad essere
distribuito dopo l’acquisizione da parte della
Disney della 20th Century
Fox. L’uscita del film è attualmente prevista per l’8
novembre 2024.
Avatar: La via dell’Acqua continua la sua
corsa impressionante mentre l’ultimo film di successo di James Cameron è già riuscito a superare la
soglia del miliardo di dollari al botteghino. Secondo un rapporto
di Variety ,
il film è diventato il film più veloce quest’anno a raggiungere $ 1
miliardo in soli 14 giorni. Il sequel di Avatar diventa
anche solo il terzo film a raggiungere il traguardo per il 2022,
unendosi a Top
Gun: Maverick (che ha impiegato 31 giorni per farlo) e
Jurassic World – Il dominio (che ha richiesto circa
quattro mesi). Rispetto al 2021, La via dell’Acqua è il film più veloce a
raggiungere $ 1 miliardo al botteghino. L’anno scorso Spider-Man: No Way Home , ha avuto bisogno di
12 giorni in totale per arrivarci.
Dopo essere uscito all’inizio
di questo mese, Avatar: La via dell’Acquaè
rapidamente salito a $ 134 milioni in Nord America e $ 435 milioni
a livello globale ed è rimasto il film più atteso alla fine
dell’anno. Finora, il film ha generato $ 317,1 milioni in Nord
America e $ 712,7 milioni all’estero, e senza altri grandi titoli
in programma per la premiere fino a Ant-Man and the Wasp:
Quantumaniaa
febbraio, queste cifre potrebbero teoricamente continuare a
salire.
Attualmente, i piani per il
futuro del franchiseAvatar includono il suo sequel, un terzo film – che
ha terminato le riprese, secondo Cameron – e due potenziali nuovi
sequel. Tuttavia, James Cameron ha affermato più volte che se il
sequel eAvatar
3non si comportano abbastanza bene al
botteghino, un quarto e un quinto film potrebbero non
accadere.
Si è spento all’età di 83 anni, il
29 dicembre 2022, Ruggero Deodato regista
considerato il vero e proprio re del cannibal movie. Professionista
serio e dedito alla sua idea di cinema, è stato forse più famoso e
celebrato all’estero che in Italia.
Dopo un inizio di carriera con film
poliziotteschi, afferma la sua identità di autore nel 1977 con
Ultimo mondo cannibale e poi nel 1980 con il suo vero capolavoro,
Cannibal Holocaust. Non solo il film fu un
capostipite del genere cannibal, ma contribuì in maniera
fondamentale alla nascita del mockumentary, il finto documentario
che poi ha spopolato anche a Hollywood (basti pensare a Borat).
Ruggero Deodato è un membro
importantissimo della scuola del genere horror e delle sue
varianti, con il quale il mondo del cinema internazionale sarà
sempre in debito.
Con The
Avengers abbiamo assistito alla prima apparizione dei Vendicatori
in quanto team. Nel 2012, sei eroi MCU già celebri si
uniscono e il film si dimostra un successo al botteghino su scala
mondiale. Grazie agli effetti visivi della fotocamera e agli
effetti speciali tanto cari ai film Marvel, gli
Avengers risaltano alquanto mastodontici rispetto
al mondo attorno a loro. Nonostante ciò, l’MCU è
riuscito a creare un universo credibile per il pubblico.
La bellezza del
gruppo originario degli Avengers sta proprio nella
creazione di un team di eroi molto diversi tra loro ma comunque
uniti. I fan della Marvel hanno sempre fatto
paragoni tra i Vendicatori e ognuno di loro ha i propri punti di
forza e di debolezza. L’altezza è uno degli aspetti più discussi e
più evidenti degli Avengers. Quanto sono realmente
alti questi sei eroi?
Black Widow
La più bassa dei sei Avengers originali è Black
Widow. Anche se Scarlett Johansson–
l’attrice che interpreta l’eroina – è alta solo 160 cm, grazie al
digitale e alle inquadrature nell’MCU
Natasha Romanoff riesce a guadagnare qualche
centimetro. Black Widow non è un super
soldato e non è neppure così alta, ma ha dimostrato più e più
volte che sa difendersi anche dagli avversari tosti. Non
dimentichiamo infine la sua acutezza e la sua mente brillante,
elementi essenziali per un supereroe.
Hawkeye
Interpretato da Jeremy Renner, Hawkeye è
poco più alto di Natasha. Occhi di
falco sfiora i 175 cm. Nella vita
reale, Renner è poco più alto (arriva a 180
cm), ma ha il fisico perfetto per interpretare l’arciere e tiratore
esperto dell’MCU.
Non sarà il più alto della squadra,
ma Occhio di Falco svolge un ruolo significativo negli
Avengers. Inoltre, il personaggio di
Renner è cresciuto enormemente nel corso degli
anni, non in altezza ma in notorietà, ed ha ottenuto addirittura
una serie da solista su Disney+.
Captain
America
Prima che gli effetti del Siero
delSuper Soldato facciano effetto, Steve Rogers è un soggetto piccolo e leggero: pesa 40
kg ed è alto meno di 165 cm. Quando diventa Capitan
America, l’eroe arriva quasi a 190 cm. Il suo
interprete, l’attore Chris Evans è molto alto nella vita reale
(183 cm), ma comunque non arriva ai numeri di Cap.
Il fisico di Rogers viene
completamente trasformato dal siero e diventa il corpo perfetto per
un guerriero umano ma superdotato in forza, velocità e capacità di
guarigione. L’alta statura di Capitan America è coerente
anche con il ruolo di leader e di bussola morale che Steve
svolge rispetto agli altri Avengers.
Iron Man
Il ruolo svolto da Tony
Stark nell’MCU, gli ha fatto guadagnare
il soprannome di “padrino dell’MCU“. Il franchise
ha infatti aperto i battenti con Iron Man del
2008. Nella sua armatura, Iron Man è molto alto: arriva a 190
cm. L’interprete
di Stark, Robert Downey Jr. non raggiunge di
certo l’altezza del suo alter ego: l’attore è alto 174 cm.
Thor
Gli Dei sono in genere raffigurati
come creature alte e il Dio del Tuono non fa eccezione:
Thor arriva facilmente a 2 metri. Con tutta
la sua stazza brandisce il potente martello,
il Mjolnir, e si lancia in battaglia per
proteggere la Terra e Asgard, la sua patria. ChrisHemsworth, l’attore
australiano che interpreta Thor, è un po’ più basso nella
vita reale, ma solo di 7 cm. Forse non si percepisce troppo
vedendolo insieme agli altri Avengers ma
Thor è, insieme ad Hulk, il più alto del
gruppo.
Hulk
Bruce Banner è
alto ”solo”’ 180 cm, ma quando si trasforma nel mostruoso
Hulk, diventa più alto di tutti gli altri
Avengers. Come abbiamo visto anche in She-Hulk: attorney atLaw, con i
suoi 2 metri e 60 il personaggio
di Mark Ruffalo sovrasta i suoi
compagni e qualsiasi limite umano.
Arriva in prima tv
assoluta Il Prodigioso Maurice, film d’animazione
Sky Original tratto dal libro fantasy per bambini
Il prodigioso Maurice e i suoi geniali roditori, di Sir
Terry Pratchett, in onda mercoledì 28 dicembre alle 17.50 su Sky Cinema Uno,
in streaming su N0W e disponibile on demand, anche in qualità
4K.
Coprodotto da Sky,
Ulysses Filmproduktion e Cantilever
Media in collaborazione con Global
Screen, gli studi di animazione Studio
Rakete e Red Star Animation, il film è
diretto da Toby Genkel, mentre il co-regista è
Florian Westermann e la sceneggiatura è di
Terry Rossio. Il film ha il pieno sostegno degli
eredi di Terry Pratchett ed è prodotto in associazione con
Narrativia.
Il Prodigioso
Maurice è un’avventura vivace e divertente, una parodia
delle fiabe popolari ispirata alla favola tedesca del pifferaio
magico di Hamelin. Il libro da cui il film è tratto è il
ventottesimo romanzo della serie Discworld di Terry Pratchett, ma
il primo scritto per i bambini. È stato pubblicato nel 2001 da
Doubleday e ha venduto quasi 100 milioni di copie in tutto il
mondo. Per questo libro Sir Pratchett ha vinto il Carnegie Medal in
Literature, il più alto riconoscimento britannico nel campo della
letteratura per bambini.
La trama
Lo scaltro gatto di strada Maurice
viaggia di città in città per liberarle a pagamento dai topi.
L’idea di una truffa gli viene in mente quando conosce Keith, un
ragazzino che sa suonare il flauto, e un gruppo di topi parlanti
con cui si mette d’accordo per spillare più soldi alle città. Tutto
va per il meglio, fino a quando arrivano alla città di Bad Blintz.
Lì incontrano Malicia e il loro piano va presto in malora.
Sono Lillo è
l’attesa serie in 8 episodi è una produzione Lucky Red in
collaborazione con Prime
Video ed è diretta da Eros Puglielli
(Gli idoli delle
donne, Copperman, Nevermind),
creata da Lillo Petrolo, Matteo Menduni e Tommaso
Renzoni che ne hanno curato anche il soggetto e la
sceneggiatura. Nel cast con Lillo, Pietro Sermonti,
Cristiano Caccamo, Sara Lazzaro, Camilla Filippi, Marco Marzocca,
Maryna, Paolo Calabresi, Anna Bonaiuto, e tante guest star di
puntata tra cui Valerio Lundini, Edoardo Ferrario, Emanuela
Fanelli, Caterina Guzzanti, Corrado Guzzanti, Stefano Rapone,
Michela Giraud, Maccio Capatonda, Serra Yilmaz.
La trama del film
Chi è Posaman? Un supereroe,
ovviamente! E qual è il suo super potere? Saper fare delle pose da
copertina. Ma chi si nasconde dietro il costume? Beh … c’è
Lillo! Il successo, si sa, ha i suoi risvolti negativi e
per Lillo è arrivato il momento di scegliere tra fama e vita
privata, perché la moglie (Sara Lazzaro) sembra davvero non
sopportarlo più. Accompagnato dai comici più amati della scena
contemporanea, da Pietro Sermonti, a Paolo Calabresi, da Caterina e
Corrado Guzzanti a Valerio Lundini, da Michela Giraud a Edoardo
Ferrario e tanti altri, Lillo cercherà di ritrovare se stesso
dietro la maschera che si è costruito.
Arriva in prima tv su Sky
L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat,
venerdì 30 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su
NOW e disponibile on demand.
Diretto da John
Madden (Shakespeare in Love, Marigold Hotel), il film è
una rocambolesca spy story con l’attore premio Oscar Colin Firth (Il discorso del re, Shakespeare
in love, Il paziente inglese), Matthew MacFadyen (Orgoglio e pregiudizio),
Kelly MacDonald (Trainspotting, Boardwalk
Empire – L’impero del crimine), Penelope Wilton
(Downton Abbey) e Johnny Flynn (Beast). Il film è
stato distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Pictures.
La trama del film
Siamo nel 1943. Gli alleati sono
determinati a spezzare la morsa di Hitler sull’Europa occupata, il
loro piano è un assalto totale in Sicilia ma si trovano ad
affrontare un grande dilemma – come fare per proteggere una
massiccia forza d’invasione da un potenziale massacro. Il compito
ricade su due straordinari agenti dell’intelligence, Ewen Montagu
(Colin Firth) e Charles Cholmondeley (Matthew Macfadyen) che danno
vita alla più geniale e improbabile strategia di disinformazione
della guerra – incentrata sul più improbabile degli agenti segreti:
un uomo morto. L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat, è la
straordinaria storia vera di un’idea che sperava di cambiare il
corso della guerra – correndo rischi enormi, sfidando ogni logica e
mettendo a dura prova il coraggio dei suoi ideatori.
La Fase 4 della Marvel è giunta al
termine, dopo una corsa interessante tra cambiamenti e delusioni
all’interno del MCU.
L’aggiunta più significativa al franchise è stata sicuramente la
vetrina di
Disney+ che, negli ultimi due anni, ha incluso nove serie tv –
sette live action, una animata e una serie di cortometraggi
intitolata I Am Groot.
Tuttavia, alla fine del 2022 è
emersa un’altra novità per il franchise: il formato delle
Presentazioni Speciali. Questi progetti, della durata di
circa 45 minuti ciascuno, fungono da “bonus” e storie autonome che
non richiedono la quantità di tempo dedicato alla visione standard
di un film o una serie tv. Finora sono state
realizzate solo due Presentazioni Speciali Marvel, ma alcuni fan
chiedono già che queste vadano a sostituire direttamente il formato
della serie.
Sebbene l’avvento delle
Presentazioni Speciali apra molte possibilità per i futuri
contenuti del MCU,
c’è sicuramente ancora un posto per tutti e tre i formati nel
franchise in futuro. Se un formato “funziona” o meno è solo una
questione di come i Marvel Studios scelgono di utilizzarlo.
Film
Le fondamenta dei
Marvel Studios sono state costruite sui film: per
la maggior parte della sua esistenza, questo è stato l’unico
linguaggio utilizzato dall’azienda. I responsabili del
Marvel Cinematic Universe sanno quindi come
mettere insieme un buon film, curando al contempo le trame in modo
da adattarle alle convenzioni e alla durata prevista per il
medium.
Detto questo, ci sono ancora alcuni
film del MCU
che probabilmente sarebbero stati più adatti ad altri formati. Ad
esempio, i film di minore importanza come quelli di
Ant-Man avrebbero potuto essere trasformati in
presentazioni speciali se la serie fosse partita dopo la
Saga dell’Infinito. Inoltre, sebbene il
personaggio abbia sempre meritato un film, il desiderio di
Vedova Nera di condividere la storia di
Natasha Romanoff avrebbe potuto dare vita a
un’interessante serie
Disney+ che mostrasse le diverse epoche della sua vita,
introducendo al contempo nuovi personaggi come Yelena
Belova.
Ma l’esempio più ovvio è Eternals, che, come parte della Fase 4, in teoria avrebbe potuto diventare una
serie. Eternals doveva fungere da storia delle
origini per 10 diversi personaggi, ognuno dei quali era in
circolazione da migliaia di anni. Avevano tutti una grande storia
alle spalle e, sebbene il film offra a ciascuno di loro almeno un
paio di momenti per brillare, l’introduzione di tutti loro e il
racconto del loro ricongiungimento è troppo da inserire in un solo
film, anche per uno dei film più lunghi del franchise.
Ai fini editoriali del MCU,
i film devono sembrare eventi. Che sia giusto o meno, bisogna
riconoscere che questa è l’aspettativa del pubblico al momento. Lo
spazio per i film è limitato e questi sono i progetti che
otterranno il maggior numero di spettatori (e di profitti), quindi
la maggior parte – se non tutti – i progetti “essenziali” per
comprendere la narrazione complessiva dovrebbero diventare
pellicole. Ciò significa che i personaggi “principali” dell’epoca
attuale dovrebbero apparire nei film e che il pubblico dovrebbe
essere in grado di comprendere loro e i loro percorsi tanto da
affezionarsi a questi solo attraverso i film.
Presentazioni speciali
Uno speciale televisivo è
come un mini-film o, a volte, un lungo episodio di uno show
televisivo; la posta in gioco è di solito a metà tra ciò che ci si
aspetterebbe da ciascuno di questi due formati. Finora ci sono
state solo due presentazioni speciali dei Marvel Studios. Werewolf by Night ha rappresentato
l’introduzione di nuovi personaggi, un’opportunità di
sperimentazione di genere all’interno del MCU
e il debutto alla regia del compositore Michael
Giacchino. Lo speciale natalizio di Guardiani della Galassia
ha invece permesso al pubblico di passare più tempo con alcuni dei
personaggi preferiti dai fan in una storia a basso impatto che
riempie una nicchia (contenuti natalizi) a cui lo studio
probabilmente non avrebbe dedicato un film.
Sono molte le cose che la
Marvel può fare con queste presentazioni, che sono
la categoria con il rischio, la durata e il budget più bassi e le
cui date di uscita sono molto più flessibili di quelle dei film o
delle serie. L’uso migliore delle Presentazioni
speciali in futuro sarebbe quello di dare spazio e
sviluppo a personaggi che non riusciranno a essere inclusi in film
e serie. Possono anche essere utilizzati per introdurre o
approfondire nuovi personaggi che meritano una propria backstory,
ma per i quali i film non hanno tempo, un ruolo che hanno svolto
finora diversi show di
Disney+. È più probabile che il pubblico sia disposto a dare
una possibilità a una storia autoconclusiva che a una serie ma,
ancora una volta, non tutti coloro che normalmente vedono i film
Marvel al cinema hanno accesso a
Disney+, quindi questi episodi autoconclusivi non possono
essere troppo “succosi”. Le Presentazioni speciali dovrebbero
essere destinate principalmente agli angoli sperimentali e poco
calcolati del MCU,
che possono aiutare gli spettatori ad apprezzare la narrazione
principale del franchise, offrendo allo stesso tempo la possibilità
di allontanarsi da questioni rilevanti per la storia principale, se
il team creativo lo desidera.
Serie tv
Le serie
Disney+ sono state il maggior contributo all’aumento
significativo di contenuti del MCU
all’anno da quando è iniziata la Fase 4. Ce ne sono state otto in soli due
anni, il che è stato travolgente per molti spettatori, soprattutto
per quelli più occasionali. Ora che la Marvel ha debuttato con il
formato delle Presentazioni speciali, molti fan si chiedono se non
sia il caso di abbandonare le serie tv a favore di questo stile di
programmazione che richiede un impegno di tempo minore.
Per alcuni potrebbe essere facile
dimenticarlo, visto che nessuna delle serie Marvel
Disney+ del 2022 ha raggiunto l’impatto culturale che hanno
avuto alcuni dei suoi show del 2021, ma ci sono cose che la Marvel
può fare solo con questo formato. Tenendo conto di ciò, dovrebbe
esserci ancora spazio per altre serie tv nel futuro del
franchise.
Il MCU
si è sempre sentito come una sorta di immensa serie
televisiva per il grande schermo, quindi l’aggiunta di serie
televisive vere e proprie all’interno del franchise (oltre a quelle
di dubbia canonicità su ABC e Netflix) è sembrata una scelta naturale. Il
team dei Marvel Studios si trova però in una situazione un po’
difficile con queste serie. Come nel caso delle Presentazioni
speciali, devono assicurarsi che le serie non siano una visione
“obbligatoria”, in modo che i fan che non hanno accesso a
Disney+ possano comunque seguire la trama dei film. Tuttavia,
il formato della serie comporta un’aspettativa di “importanza” per
la storia complessiva da cui le Presentazioni speciali sono in gran
parte libere.
L’apice dell’interesse per le serie
Marvel
Disney+ nella Fase 4 è stato raggiunto con
WandaVision. In parte, ciò è stato probabilmente
dovuto alla novità di una serie ambientata nel MCU,
oltre al fatto che si trattava della prima uscita dei Marvel
Studios dopo un anno e mezzo e che è uscita in un periodo in cui
erano in vigore molte limitazioni a causa della pandemia. Ma, se si
guarda alla serie insieme all’altra serie di maggior successo della
Fase 4, Loki, diventa chiaro cosa il formato
Disney+ può offrire rispetto agli altri: la speculazione
collettiva tra i fan di settimana in settimana, le teorie fomentate
dall’attesa dell’episodio successivo.
La parte migliore del
formato serie per la Marvel è stata indubbiamente l’aver
incentivato la speculazione collettiva tra i fan di settimana in
settimana. Le due serie sopra citate, WandaVision
e Loki, sono state di gran lunga le migliori in
questo senso, offrendo colpi di scena e cliffhanger a ogni episodio
per far sì che i fan continuassero a guardare la serie per
verificare le loro ipotesi. Al contrario, altre serie tv hanno
faticato a sfruttare la formula delle serie tv (è qui che il
formato delle presentazioni speciali sarebbe stato utile per serie
come She-Hulk
e Ms. Marvel, e forse anche per la storia di
Hawkeye).
In sostanza, quando si parla di
MCU,
le serie dovrebbero essere storie che hanno bisogno di un tempo più
lungo per essere raccontate rispetto a un film. Alcune di quelle
della Fase 4 sembrano più progetti che, per qualche
motivo, non sono stati ritenuti abbastanza degni di diventare film
dallo studio e sono stati quindi “estesi” nel formato delle serie,
piuttosto che progetti che traggono effettivamente beneficio da
un’uscita settimanale. In realtà, gli unici due live action che si
sono meritati di essere veramente considerati serie tv sono
Loki, per la sua capacità di suddividere la storia
in sezioni distinte, ognuna adatta a un episodio a sé stante, e
WandaVision, per lo stesso motivo, la formula
episodica e i richiami televisivi.
Questo non vuol dire che altri show
Marvel non abbiano beneficiato in qualche modo del
formato serie. Moon Knight è stato percepito dagli spettatori
come un film parcellizzato, ma ha avuto un paio di buoni
cliffhanger che hanno fatto parlare di sé e il formato più lungo ha
permesso una maggiore introspezione, che è stata una delle cose
migliori che siano venute fuori da quel progetto. The Falcon and the Winter Soldier aveva così
tanto terreno da coprire che non sarebbe stato realizzabile in
nessun altro formato, ma una versione più mirata della storia –
potenzialmente in forma di film – con il taglio di alcune
sottotrame avrebbe potuto dare vita a un prodotto finale più
curato. E il formato antologico del film animato What If…? in teoria andava bene come serie,
anche se lo studio avrebbe fatto meglio a realizzare delle
presentazioni speciali con le migliori idee di quel progetto
piuttosto che produrlo come uno show settimanale, obbligato a
legare insieme tantissime storyline.
La conclusione è che i film
del MCU
devono sembrare eventi (non per forza al livello di quelli sui
Vendicatori, ma comunque eventi) con un’alta posta
in gioco; le serie del MCU
devono configurarsi come storie corpose che mantengano l’interesse
di settimana in settimana, e le Presentazioni Speciali del MCU
devono essere adatte a sperimentare stili e a mettere in primo
piano personaggi che il pubblico del franchise non è abituato a
vedere sotto i riflettori.
In attesa dell’arrivo dell’ultimo
dell’anno, Netflix ha reso nota la lista dei film più
visti e popolari dell’anno 2022. I due elenchi che troverete di
seguito sono divisi in quanto la piattaforma streaming americana
divide le opere Netflix Original in film in lingua
inglese e film non in lingua inglese.
I film non in lingua inglese più
visti nel 2022 su Netflix
10. Furioza (Film d’azione
Polacco)
Una poliziotta fa al suo ex
un’offerta che non può rifiutare: si dovrà infiltrare in una gang
di hooligan facendo la spia oppure suo fratello …
9. Testimone misterioso
(Restless, film d’azione francese)
Un poliziotto corrotto fa di tutto
per insabbiare un incidente, ma la sua vita prende una brutta piega
quando inizia a ricevere minacce da un misterioso testimone.
8. Il mio nome è vendetta (film
d’azione italiano)
Dopo aver vissuto nell’ombra per
anni in una tranquilla cittadina del Trentino-Alto Adige, le vite
di Santo, un ex sicario della criminalità organizzata, e sua figlia
Sofia, un’adolescente campionessa di hockey, cambiano del tutto.
Due criminali entrano in casa loro e uccidono barbaramente la madre
e lo zio di Sofia, scatenando un regolamento di conti covato per
quasi vent’anni. Sofia scoprirà che la verità le è sempre stata
taciuta e che Santo nasconde un oscuro passato di affiliato alla
‘ndrangheta. Non senza conflitto, la ragazza accetterà un’eredità
fatta di furia e violenza e si alleerà con il padre per vendicarsi
senza pietà.
7. Carter (film d’azione
coreano)
“Ti chiami Carter. Se vuoi
sopravvivere, fidati di me.” A due mesi dall’inizio di una pandemia
mortale che ha avuto origine nella zona demilitarizzata e che ha
devastato Stati Uniti e Corea del Nord, “Carter” si risveglia senza
alcuna memoria del passato. Nella sua testa c’è un misterioso
dispositivo e in bocca ha un ordigno letale. Una strana voce che
sente solo lui gli dice cosa fare. La bomba può scoppiare da un
momento all’altro, a meno che non riesca a salvare la bambina che è
l’unico antidoto al virus, ma per riuscirci dovrà vedersela con la
CIA e con i golpisti nordcoreani. Carter deve completare la
missione e andare nel Nord per trovare la bambina. La sua lotta per
la sopravvivenza è al centro di questo film d’azione girato in
un’unica sequenza a ripresa continua!
6. Un marito fedele (Loving
Adults, film danese)
Christian rimane parcheggiato nel
bosco così Leonora non può vederlo. Corre là fuori per strada, sua
moglie da vent’anni. Con la musica nelle orecchie, immerso nella
sua corsa e in se stesso. Lei non vede niente, non sa che tra poco,
nascosto dal buio e dalla pioggia, lui la raggiungerà.
5. Due agenti molto speciali 2
(The Takedown, commedia d’azione francese)
Ousmane Diakité (Omar Sy) e
François Monge (Laurent Lafitte) sono due poliziotti con stili,
origini e carriere assai differenti. Ora l’insolita coppia si
ritrova a lavorare insieme in una nuova indagine attraverso la
Francia. Quella che sembrava una semplice operazione per traffico
di droga si rivela un caso criminale in piena regola, in cui non
mancano il pericolo e una comicità inaspettata.
4. Dalla mia finestra (Through My
Window, film romantico spagnolo)
Raquel è perdutamente innamorata
dell’attraente e misterioso vicino di casa Ares, ma lo osserva da
lontano perché purtroppo non si sono mai parlati. La ragazza però
ha chiaro in mente un piano: fare innamorare Ares. Tutt’altro che
innocente e indifesa, Raquel non è preparata a perdere tutto per
ottenere ciò che vuole… sicuramente non se stessa.
3. Granchio nero (Black Crab, film
d’azione svedese)
GRANCHIO NERO è un thriller
d’azione svedese ambientato in un mondo postapocalittico dilaniato
dalla guerra. Nel corso di un inverno lungo e rigido sei soldati
intraprendono una missione segreta attraverso un arcipelago
ghiacciato per trasportare un misterioso pacco che potrebbe metter
fine alla guerra. Quando si addentrano in territorio nemico, non
hanno idea dei pericoli che li aspettano o di chi possano fidarsi.
Ma per la pattinatrice di velocità divenuta soldatessa Caroline
Edh, la missione è completamente diversa. Diretto da Adam Berg e
interpretato da
Noomi Rapace, GRANCHIO NERO segue i sei soldati nella disperata
missione attraverso i ghiacci. Mentre si spingono oltre i loro
limiti, devono decidere quale prezzo sono disposti a pagare per
sopravvivere.
2. Niente di nuovo sul fronte
occidentale (All Queit on the Western Front, film di guerra tedesco
e inglese)
Niente di nuovo sul fronte
occidentale racconta l’avvincente storia di un giovane soldato
tedesco sul fronte occidentale durante la Prima guerra mondiale.
Paul e i suoi compagni scoprono in prima persona come l’euforia
iniziale della guerra si trasforma in disperazione e paura quando
si trovano a lottare per le proprie vite e tra di loro nelle
trincee. Il film del regista Edward Berger è tratto dal famoso
bestseller omonimo di Erich Maria Remarque.
Nella remota montagna di Dovre, una
gigantesca creatura intrappolata per migliaia di anni si risveglia
distruggendo tutto ciò che incontra sul suo cammino verso la
capitale della Norvegia. Come fermare qualcosa che dovrebbe
esistere solamente nel folklore norvegese?
I film in lingua inglese più visti
nel 2022 su Netflix
Jamie Foxx interpreta un padre che lavora sodo
per offrire una vita decente alla figlia intelligente e vivace, ma
il suo modesto lavoro di pulizia di piscine è una copertura per la
vera fonte di reddito: stanare e uccidere vampiri per un gruppo
internazionale di cacciatori di vampiri.
9. The Man from Toronto
Un caso di scambio
d’identità emerge dopo che un consulente fallito e il killer più
pericoloso al mondo, noto solo come “L’uomo di Toronto”, si
incontrano per caso in una casa in affitto per le vacanze.
8. Cheerleader per sempre (Senior
Year)
Dopo un coma durato
vent’anni a causa di un’acrobazia da cheerleader finita
tragicamente, una trentasettenne si risveglia decisa a realizzare
un sogno, ovvero diventare reginetta del ballo.
7. Enola Holmes 2
Harry Bradbeer firma la
regia di
ENOLA HOLMES 2, mentre Jack Thorne la sceneggiatura ed Harry
Bradbeer e Jack Thorne il soggetto. Tra nuovi amici e nemici, il
cast comprende Millie Bobby Brown, Henry Cavill, David Thewlis, Louis Partridge,
Susan Wokoma, Adeel Akhtar, Sharon Duncan-Brewster ed Helena Bonham
Carter.
Fresca del successo del suo primo
caso risolto, Enola Holmes (Millie Bobby Brown) decide di seguire
le orme del famoso fratello Sherlock (Henry Cavill) e apre la sua
agenzia investigativa, scoprendo che la vita da detective a
contratto non è priva di problemi. Rassegnata ad accettare la
gelida realtà della vita adulta, la giovane sta per chiudere
bottega quando una fiammiferaia squattrinata le offre il suo primo
vero incarico: ritrovare la sorella scomparsa. Ma il caso è più
complesso del previsto ed Enola si ritrova in un mondo pieno di
pericoli, dalle sinistre fabbriche e i vivaci auditorium londinesi
all’alta società fino al 221B di Baker Street. Davanti a un
pericoloso complotto, Enola chiede l’aiuto degli amici e anche del
fratello per andare a fondo del mistero. L’agenzia si rimette in
moto!
6. Il mostro dei mari (The Sea
Beast)
In un’epoca in cui
creature terrificanti solcano i mari, i cacciatori di mostri sono
considerati veri e propri eroi. E il grande Jacob Holland è di
certo il più osannato. Ma quando la giovane Maisie Brumble
s’imbarca clandestinamente sulla sua nave leggendaria, l’uomo trova
a sorpresa un’alleata. Insieme intraprendono un viaggio epico in
acque inesplorate ed entrano nella storia. Con la regia del premio
Oscar Chris Williams (Oceania, Big Hero 6, Bolt: un eroe a quattro
zampe), Il mostro dei mari conduce lo spettatore ai confini del
mondo, dove ha inizio la vera avventura.
5. Il truffatore di Tinder
Tra uno swipe e l’altro,
trovare l’amore online non è facile. Per questo Cecilie non crede
ai propri occhi quando fa match con un playboy ricco e belloccio,
scoprendo che è l’uomo dei suoi sogni. Ma la realtà si rivela ben
diversa: quando la donna si rende conto che il sedicente uomo
d’affari internazionale non è chi dice di essere, lui le ha già
preso tutto e la favola lascia il posto a un thriller con vendetta.
Cecilie scopre chi sono le altre persone finite nel mirino, le
donne uniscono le forze e smettono di essere vittime, dando a IL
TRUFFATORE DI TINDER pane per i suoi denti. Questo avvincente
documentario dai produttori di L’impostore – The Imposter e Giù le
mani dai gatti: caccia a un killer online racconta la loro storia
mentre svelano la sua vera identità e si battono per consegnarlo
alla giustizia.
4. Hustle
Dopo aver scoperto un
giocatore eccezionale ma dal passato turbolento, un talent scout
del basket (Adam
Sandler) in cerca di riscatto decide di convincere il
fenomeno sportivo a trasferirsi negli Stati Uniti senza chiedere
l’approvazione della squadra. Contro ogni previsione, i due avranno
un’ultima occasione per dimostrare di essere all’altezza
dell’NBA.
Nonostante le loro differenze, la
cantautrice in difficoltà Cassie (Sofia Carson) e il marine
tormentato Luke (Nicholas Galitzine) decidono di sposarsi
unicamente per ottenere le agevolazioni offerte dall’esercito, ma
il confine tra finzione e realtà si fa più labile quando sono
colpiti da una tragedia.
2. The Adam Project
Un pilota viaggia nel
tempo e fa squadra con se stesso ragazzino e il padre defunto per
fare i conti con il passato e salvare il futuro.
Ryan Gosling interpreta l’Uomo grigio, mentre
Chris Evans è l’antagonista psicopatico in
questo thriller prodotto da Netflix/AGBO, diretto da Anthony e Joe Russo e interpretato da
Ana de Armas, Regé-Jean Page, Billy Bob Thornton, Jessica Henwick,
Dhanush, Wagner Moura e Alfre Woodard. Tratto dal romanzo
“Tre giorni per un delitto” di Mark Greaney, il film è sceneggiato
da Joe Russo, Christopher Markus e Stephen McFeely. La produzione è
affidata a Joe Roth, Jeffery Kirschenbaum, Anthony Russo, Joe
Russo, Chris Castaldi e Mike Larocca, mentre la produzione
esecutiva è di Patrick Newall, Jake Aust, Todd Makurath, Palak
Patel e Geoffrey Haley.
Come previsto, Glass Onion – Knives Out si è assicurato
la prima posizioen nella classifica settimanale dei film di
Netflix
nel suo weekend di apertura sullo streamer. Il sequel del film di
“Knives
Out” Rian Johnson del 2019, “Glass Onion” è stato visto per
82,1 milioni di ore nella finestra di visualizzazione dal 19 al 25
dicembre, durante la quale è stato disponibile solo negli ultimi
tre giorni. Secondo le stime di Netflix,
dividendo le ore di visione per la durata di 2,3 ore del film, ciò
significa che 35 milioni di famiglie si sono sintonizzate per
vedere Glass Onion – Knives Out.
Il film è arrivato su Netflix
dopo un’uscita nelle sale limitata iniziata il 23 novembre,
esattamente un mese prima del suo debutto in streaming. Il
franchise di “Knives Out” ha segnato un investimento importante per
Netflix,
che nel 2021 ha pagato 450 milioni di dollari per i diritti di due
sequel, più altri 40 milioni di dollari per produrre “Glass
Onion – Knives Out”, il primo dell’accordo. Resta da
vedere se la società otterrà o meno un solido ritorno
sull’investimento.
82,1 milioni di ore guardate collocano
“Glass Onion” leggermente indietro rispetto all’apertura di
“The
Unforgivable” del 2021 (85,9 milioni), che è il titolo
comparabile più basso nell’elenco di Netflix dei suoi film più popolari di tutti i
tempi. (Il film con
Sandra Bullock si trova al n. 8. “The
Irishman” e “The Kissing Booth 2” sono rispettivamente al n. 9
e a d una posizione non resa ancora disponibile.) Naturalmente,
questo non è un paragone perfetto: “Glass Onion” ha avuto una
premiere natalizia, il che significa che più persone erano a casa
per guardare i film, anche se erano anche riunite insieme,
traducendo in visualizzazioni combinate invece che in
visualizzazioni su più dispositivi. “The Unforgivable” è stato
presentato in anteprima il 10 dicembre 2021.
Inoltre, “The
Unforgivable” non ha avuto debutto così rapido come
alcuni degli altri film più popolari di Netflix. Ad esempio,
“The
Grey Man” ha debuttato con 88,6 milioni di ore
guardate a luglio, solo 2,7 milioni in più di “The
Unforgivable“”, ma è arrivato al quarto posto con
253,9 milioni di ore guardate dopo 28 giorni di streaming, quasi 40
milioni in più rispetto al conteggio finale di “The
Unforgivable” di 214,7 milioni. E quando “Purple
Hearts” è stato presentato in anteprima la settimana dopo “The
Grey Man” con solo 48,2 milioni di ore guardate prima di risalire
la classifica per diventare il settimo film
Netflix più popolare di tutti i tempi con 228,7
milioni di ore dopo 28 giorni.
Pertanto, “Glass
Onion” potrebbe essere ancora sulla buona strada per
diventare un grande successo per Netflix. (Va anche notato che
mentre Netflix e le sale cinematografiche hanno rifiutato di
commentare i numeri al botteghino, fonti hanno detto
a Variety che
il film ha incassato circa $ 15 milioni nella prima settimana della
sua corsa nelle sale.)
Un uomo misterioso si presenta a
quattro persone che hanno toccato il fondo e vogliono farla finita
per proporre loro un patto: una settimana di tempo per farle
rinnamorare della vita. Il suo intento è quello di offrire la
possibilità di scoprire come potrebbe essere il mondo senza di loro
e aiutarle a trovare un nuovo senso alle proprie esistenze. Una
storia sulla forza di ricominciare quando tutto intorno sembra
crollare.
Nel tempo sono stati fatti numerosi
tentativi per portare Spider-Man sul
grande schermo prima che Sam Raimi realizzasse il
suo film di successo del 2002, con il regista di Terminator e AliensJames
Cameron che ha lavorato per molto tempo su un progetto
che ruotava attorno all’uomo ragno negli anni ’90. Leonardo DiCaprio doveva interpretare
Peter Parker, mentre Electro e Sandman erano i due cattivi
principali.
Sulla base dei dettagli che sono
trapelati online dalla sceneggiatura, non sarebbe stato uno sforzo
comico con Electro, ora chiamato Carton Strand, che tentava di
convincere Spider-Man a unirsi al suo potente gruppo di
malfattori.
Ora, due concept art del film
non realizzato di Spider-Man del regista di
Avatar hanno trovato la loro strada online per
gentile concessione di Tech Noir – The Art of James Cameron. Le immagino offrono
un’idea di come avrebbe potuto essere lo Spidey di DiCaprio, è chiaro che il regista non aveva
intenzione di reinventare qualcosa quando si trattava di affrontare
l’aspetto dell’eroe. Mentre la seconda immagine sembra mostrare
Spider-Man con il costume da alieno, crediamo che in realtà è solo
una bianco e nero del classico abito rosso e blu.
Indipendentemente da ciò, non
possiamo fare a meno di chiederci cosa sarebbe potuto succedere al
franchise di Spider-Man se James Cameron fosse andato avanti con questo
progetto. Potrebbe anche essere stato un grande film a sé
stante, ma probabilmente non avrebbe caratterizzato lo stesso amore
per i fumetti originali di Stan Lee e Steve Ditko come lo sforzo di
Raimi.
Prodotto dal visionario regista
M. Night Shyamalan, Bussano
alla Porta (Knock At The Cabin) è interpretato
da
Dave Bautista (Dune,
Guardiani della Galassia), dal candidato al Tony Award e
all’Emmy Jonathan Groff (Hamilton, Mindhunter), da
Ben Aldridge (Pennyworth,
Fleabag), dalla candidata al BAFTA Nikki
Amuka-Bird (Persuasione, Old), dall’attrice esordiente
Kristen Cui, da Abby Quinn
(Piccole donne, Landline) e da
Rupert Grint (Servant,
la saga di
Harry Potter).
In Bussano
alla Porta mentre sono in vacanza in una baita
isolata, una bambina e i suoi genitori vengono presi in ostaggio da
quattro sconosciuti armati che chiedono alla famiglia di compiere
una scelta impensabile per evitare l’apocalisse. Con un accesso
limitato al mondo esterno, la famiglia deve decidere in cosa
credere prima che tutto sia perduto.
Universal Pictures presenta una
produzione Blinding Edge Pictures, in associazione con FilmNation
Features e Wishmore Entertainment, Bussano
alla Porta (Knock At The Cabin) un film di
M. Night Shyamalan. La sceneggiatura è di M. Night
Shyamalan e Steve Desmond & Michael Sherman, basata sul bestseller
nazionale “The Cabin at the End of the World” di Paul Tremblay. Il
film è diretto da M. Night Shyamalan e prodotto da M. Night
Shyamalan, Marc Bienstock (Split, Glass) e Ashwin Rajan (Servant,
Glass). I produttori esecutivi sono Steven Schneider, Christos V.
Konstantakopoulos e Ashley Fox.
La quarto capitolo del
franchise di
Indiana Jones, Indiana
Jones e il regno del teschio di
cristallo, ha introdotto il personaggi di
Mutt Williams, interpretato da Shia LaBeouf nei panni del figlio di
Indiana Jones. Secondo il regista James
Mangold, il prossimo quinto film della serie ci darà
maggiori informazioni su ciò che gli è successo.
Parlando
con Entertainment
Weekly, Mangold – che sta dirigendo
l’imminente Indiana
Jones e il quadrante del destino– ha
detto che i fan “scopriranno cosa è successo” al personaggio di
LaBeouf, ma non si è dilungato molto su cosa significherò
esattamente questo.
Il personaggio di LaBeouf,
Mutt, si è rivelato essere il figlio di Jones alla fine del quarto
film di Indiana
Jones, una mossa che è stata estremamente
controversa e ha lasciato molti fan scontenti. Sebbene sia
improbabile che Shia LaBeouf appaia nel quinto film, il suo
personaggio fa ancora parte della storia di Jones e deve essere
affrontato in qualche modo prima che Indy parta per un’altra
avventura.
Indiana
Jones e il quadrante del destino vedrà protagonista ancora una volta
Harrison Ford mentre riprende uno dei suoi ruoli più
iconici come l’esploratore protagonista. Insieme a lui come
protagonista femminile c’è la vincitrice di Emmy e Golden Globe
Phoebe Waller-Bridge. Il capitolo finale
presenterà anche l’introduzione di altri nuovi personaggi nel
franchising
Antonio Banderas,
Mads Mikkelsen, Thomas Kretschmann, Boyd Holbrook e Shaunette
Renée Wilson.
Il tanto atteso film è
diretto dal candidato all’Oscar James Mangold
(Logan) e si
baserà su una nuova sceneggiatura che ha scritto insieme a Jez e
John-Henry Butterworth, che hanno collaborato con il regista
a Ford v
Ferrari. Mangold ha preso il posto
da regista dopo che Steven Spielberg ha deciso di
lasciare l’impegno per concentrarsi su altri progetti.. Nonostante
la sua uscita, Steven Spielberg è il produttore
del film.
Indiana
Jones e il quadrante del destino sarà prodotto da
Kathleen Kennedy, dal regista del franchise originale
Steven Spielberg, Frank Marshall e Simon Emanuel,
con John Williams che tornerà per la colonna sonora del film.
L’uscita nelle sale è prevista per il 30 giugno 2023.
Netflix
ha regalato agli abbonati un regalo di Natale sotto forma di un
nuovo poster della quarta stagione di You, che
mostra Joe Goldberg interpretato da Penn Badgley che insegue il personaggio di
Tati Gabrielle. La Stagione 4 di You sarà
suddivisa in due parti che usciranno a febbraio e marzo 2023.
La data di uscita della
You –
Stagione 4 Parte 1 è fissata per il 9 febbraio 2023,
mentre You –
Stagione 4 Parte 2 uscirà il 9 marzo 2023. Dai un’occhiata
al nuovo poster di della quarta stagione di You:
“Quando un brillante
manager di una libreria incontra un aspirante scrittore, la sua
risposta diventa chiara: qualsiasi cosa”, dice la descrizione della
serie. “Usando Internet e i social media come strumenti per
raccogliere i dettagli più intimi e avvicinarsi a lei, una cotta
affascinante e imbarazzante diventa rapidamente un’ossessione
mentre rimuove silenziosamente e strategicamente ogni ostacolo – e
persona – sulla sua strada”.
Basato sulla serie di romanzi di
Caroline Kepnes, Youè incentrato
su Joe Goldberg, uno stalker tossico e delirante che ha la tendenza
a diventare estremamente ossessionato da ogni ragazza di cui si
innamora.
You è stato
sviluppato da Sera Gamble e Greg Berlanti, con
Gamble come showrunner. La serie è prodotta da
Berlanti Productions, Man Sewing Dinosaur e Alloy
Entertainment in associazione con Warner Horizon Scripted
Television. Berlanti, Gamble, Sarah Schechter, Leslie
Morgenstein, Gina Girolamo e Marcos Siega sono i produttori
esecutivi.
Un film
di Gambit era in lavorazione da tempo
quando la 20th Century Fox possedeva i diritti cinematografici per
gli X-Men. Sebbene non sia mai stato
realizzato un film, sono emersi nuovi frame dello storyboard che
descrivono l’aspetto che avrebbe potuto avere il progetto.
Di recente, i fan hanno scoperto
frame dello storyboard sulla pagina ArtStation dell’artista Anthony
Winn, raffiguranti vari “mood board” che ci mostrano una scena
casuale del film. Nei tabelloni, Gambit – che assomiglia molto
a
Channing Tatum, che avrebbe interpretato l’eroe – può
essere visto lanciare una bottiglia esplosiva caricata
cineticamente in una recinzione, che esplode all’impatto.
Whoa 🤯
Have a look at these Channing Tatum GAMBIT movie storyboard
frames! The unreleased film at least had some concept art!
La storia del tentativo della Fox
di realizzare un film su Gambit è lunga, con
Channing Tatum e Reid Carolin legati al progetto
dall’inizio del 2014. Il progetto ha coinvolto vari registi per
dirigere il film, tra cui Rupert Wyatt (Rise
of the Planet of the Apes) e Doug Liman (The
Bourne Identity) ad un certo punto. Tuttavia, le cose
non sono mai andate a buon fine per il film e, in seguito alla
fusione tra Disney e Fox, ora sembra improbabile che il progetto
venga mai realizzato.
Il fatto che un film di Gambit non
sia mai stato realizzato ha lasciato l’attore “traumatizzato” per
un po’, soprattutto a causa di quanto lui e il regista Reid
Carolin fossero vicini a trasformare il progetto in realtà
alla fine. “Una volta che Gambit era
tramontato, ero così traumatizzato”, ha detto Tatum a febbraio –
“Ho spento la mia macchina Marvel. Non sono riuscito a
vedere nessuno dei film. Ho adorato quel personaggio. Era
semplicemente troppo triste. È stato come perdere un amico
perché ero così pronto a interpretare.”
In vista dell’imminente
uscita di M3GAN,
Universal Pictures ha rilasciato un nuovo primo sguardo al
personaggio titolare del film, esplorando alcune delle furie della
bambola assassina.
L’ultima anteprima
di M3GAN presenta
interviste con alcuni dei membri del cast del film, tra cui
James Wan, che ha co-sceneggiato il film. Il
primo sguardo include anche alcune nuove scene del film, che
mostrano quanto possa essere inquietanteM3GAN,
mentre il regista Gerard Johnstone spiega cosa rende qualcosa
come M3GANcosì terrificante. Di seguito diamo
un’occhiata al primo sguardo diM3GAN qui
sotto:
M3GAN
è diretto da Gerard Johnstone (Housebound) da
una sceneggiatura scritta da Akela Cooper (Malignant, The
Nun 2) e basata su una storia di Akela Cooper e
James Wan. Il film è interpretato da Allison Williams, Violet
McGraw, Ronny Chieng, Brian Jordan Alvarez, Lori Dungey e Stephane
Garneau-Monten.
“M3GAN
è una meraviglia dell’intelligenza artificiale, una bambola
realistica programmata per essere la più grande compagna di un
bambino e la più grande alleata di un genitore”, si legge nella
sinossi. “Progettato dalla brillante robotica dell’azienda di
giocattoli Gemma, M3GAN può ascoltare, guardare e imparare mentre
diventa amica e insegnante, compagna di giochi e protettrice, per
il bambino a cui è legata.
Quando Gemma diventa
improvvisamente la custode della nipote orfana di 8 anni, Cady
(Violet McGraw, The Haunting of
Hill House), Gemma è insicura e impreparata a
diventare un genitore. Sotto un’intensa pressione sul lavoro,
Gemma decide di accoppiare il suo prototipo M3GAN con Cady nel
tentativo di risolvere entrambi i problemi, una decisione che avrà
conseguenze inimmaginabili”.
M3GAN
è prodotto da Wan e Jason
Blum. I produttori esecutivi sono Williams, Mark Katchur, Ryan
Turek, Michael Clear, Judson Scott, Adam Hendricks e Greg
Gilreath.
L’ultimo sguardo all’attesissima
seconda stagione di Star Wars: The
Bad Batch su Disney+
descrive in dettaglio l’ultima missione per il gruppo d’élite di
cloni. In un breve teaser trailer prima della premiere della
seconda stagione il 4 gennaio, vengono mostrate altre
avventure. Una di queste avventure vede l’equipaggio che corre
lungo una spiaggia e fugge da diverse creature, mentre altre scene
mostrano l’Impero mentre continua a crescere in forza, diventando
una grave minaccia per l’intera galassia.
“Star Wars: The
Bad Batch segue i cloni d’élite e
sperimentali di Bad Batch (introdotti per la prima volta
in The Clone Wars )
mentre trovano la loro strada in una galassia in rapida evoluzione
all’indomani della Guerra dei Cloni”, recita la sinossi della
prima stagione . “I membri di Bad Batch – una squadra
unica di cloni che variano geneticamente dai loro fratelli
nell’Esercito dei Cloni – possiedono ciascuno un’abilità
eccezionale e singolare che li rende soldati straordinariamente
efficaci e un equipaggio formidabile.“
La serie presenta le voci originali
di Dee Bradley Baker, Michelle Ang, Rhea Perlman e
Noshir Dalal, con la vincitrice dell’Emmy
Wanda Sykes che fa il suo debutto come guest star
nella seconda stagione come Phee Genoa.
Star Wars: The
Bad Batch è firmata dal produttore esecutivo Dave
Filoni, che è stato una forza fondamentale nell’universo diStar Wars
nell’ultimo decennio grazie al suo lavoro su diversi
spettacoli animati di Star
Wars, come The
Clone
Wars, Rebels e Stars
Wars Resistance, così come nella serie live-action
The
Mandalorian. Star
Wars: The Bad Batch è prodotta da Athena
Portillo, Brad Rau, Jennifer Corbett e Carrie Beck, con
Josh Rimes come produttore. Rau è anche supervisore alla regia con
Corbett come sceneggiatore capo.
Ridley Scott e Joaquin Phoenix non sono estranei a
lavorare insieme su epopee storiche, ma nella loro prossima
collaborazione per il film in uscitaNapoleon,
la performance di Phoenix è stata così buona che Scott ha riscritto
gran parte del film.Parlando con Empire
Magazineper il suo numero di 50 Greatest Actors,
Ridley Scott ha elogiato Joaquin Phoenix – che ha anche recitato nel
leggendario film di Scott
Il Gladiatore– e ha anche rivelato che le sue
domande e suggerimenti sul set hanno portato Ridley Scott a riscrivere
Napoleon.
“Joaquin è il più lontano
possibile dal convenzionale. Non deliberatamente, ma per
intuizione. Questo è ciò che lo fa funzionare. Se
qualcosa lo infastidisce, te lo farà sapere. Ha
reso Napoleone speciale
interrogandolo costantemente“, ha detto Scott. “Con
Joaquin, possiamo riscrivere quel dannato film perché è a
disagio. E questo è successo
con Napoleone. Abbiamo
scelto il film per aiutarlo a concentrarsi su chi fosse
Bonaparte. Dovevo rispettarlo, perché quello che veniva detto
era incredibilmente costruttivo. Ha reso tutto più grande e
migliore.“
Scott ha continuato a
chiarire che non è stata una brutta cosa che la coppia abbia
lavorato alla riorganizzazione del film, dicendo che “hanno
scavato e trovato il personaggio” e ha detto che Phoenix è
probabilmente “l’attore più speciale e premuroso con cui abbia
mai ha lavorato.“
Il film Napolen
Diretto da
Scott, Napoleon è
descritto come “uno sguardo originale e personale sulle origini di
Napoleone e sulla sua rapida e spietata ascesa a imperatore, visto
attraverso il prisma del suo rapporto avvincente e spesso instabile
con sua moglie e un vero amore, Josephine. Il film catturerà
le famose battaglie di Napoleone, la sua implacabile ambizione e la
sua sorprendente mente strategica come straordinario leader
militare e visionario della guerra”.
David Scarpa (All
the Money in the World) ha scritto la
sceneggiatura per il progetto dei 20th Century Studios prodotto da
Scott e Kevin Walsh per Scott Free. La produzione
del film è avvenuta all’inizio del 2022. La pellicola dovrebbe
arrivare al cinema nel corso del 2023.
Il classico della Disney
Aladdin, distribuito nel 1992, è ancora oggi uno dei più
amati lungometraggi d’animazione realizzato dal celebre studios nel
corso della sua storia. Con l’ondata di remake in live action che
ha visto titoli come Alice in Wonderland, Il libro della giungla e
La bella e la bestia
venire riproposti in carne ed ossa, anche Aladdin ha avuto
la sua occasione di tornare sul grande schermo sotto tale forma e
per la regia di Guy Ritchie. Il
suo Aladdin (qui la recensione), arrivato in
sala nel 2019 si è affermato come un successo straordinario, con
oltre un miliardo di dollari di incasso in tutto il mondo.
Ciò a conferma di come la storia
ideata dalla Disney, a partire dal racconto persiano Aladino e
la lampada meravigliosa contenuto nella raccolta di novelle
orientali Le mille e una notte, susciti un forte fascino
anche oggi. Merito degli elementi magici ma anche di una storia
d’amore e rivalsa sociale che supera ogni barriera culturale e
temporale. Caratterizzato come agli altri remake di questo tipo da
un cast di nuovi attori e veterani del cinema, Aladdin si
è dunque riproposto al grande pubblico in chiave aggiornata ma
sempre comprensiva delle canzoni più celebri dell’originale
animato.
Per gli appassionati di questi
remake che la Disney sta realizzando in questi ultimi anni,
Aladdin è certamente uno dei migliori, da non perdere per
svariati motivi, tra cui l’individuare tutte le differenze presenti
tra questa versione e quella animata. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e all’annunciato sequel.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Aladdin: la trama del
film
Protagonista del film è
Aladdin, un giovane ladruncolo ad Agrabah,
importante città orientale. Qui, accompagnato dalla fedele
scimmietta Abu, egli cerca di guadagnarsi da
vivere come può, fino a quando non si imbatte nella principessa
Jasmine, figlia del Sultano
fuggita a Palazzo poiché mal sopporta l’idea di dover andare in
sposa ad un nobile pretendente. Quando Aladdin si intrufola nella
reggia per rincontrarla, viene catturato da Jafar
il malvagio Gran Visir, che trama alle spalle del Sultano per
prendere il suo posto. Riconoscendo in Aladdin un abile ladro,
Jafar decide di graziarlo solo se egli accetterà di rubare per lui
un oggetto particolarmente importante.
Si tratta di una mitica lampada
magica, nascosta nella Caverna delle Meraviglie. Introdottosi in
essa, Aladdin si imbatte però nel mitico Genio che
vive all’interno della lampada. Il magico essere afferma di avere
tre desideri a disposizione per il giovane, che riconosce ora come
proprio padrone. Allettato dalle possibilità che l’imprevista
situazione gli offre, Aladdin deciderà di utilizzare al meglio i
propri desideri per poter conquistare la bella Jasmine e
abbandonare per sempre la vita di strada. Per riuscirci, però,
dovrà scontrarsi proprio con Jafar, il quale non è affatto
intenzionato ad essere messo da parte e punta invece a regnare su
tutto e tutti.
Aladdin: il cast del
film
Per il ruolo di Aladdin la Disney
era inizialmente interessata ad affidare il ruolo agli attori
Dev Patel o
Riz Ahmed, ma
ha in seguito preferito scegliere un attore meno conosciuto.
Mena Massoud, attore egiziano, è in seguito stato
scelto per il ruolo, che gli ha conferito ovviamente grande
popolarità. Per il ruolo di Jasmine, invece, erano state
considerate le attrici Tara Sutaria e Naomi Scott,
quest’ultima già vista in Power Rangers. La Sutaria era
data per certa per il ruolo, ma il regista decise infine di
affidarlo alla Scott in quanto trovò una maggior sintonia tra lei e
Massoud. Anche cantante, la Scott ha personalmente eseguito i brani
che Jasmine canta nel film.
Naturalmente molta dell’attenzione è
rivolta nei confronti del Genio, per il quale alla fine è stato
scelto Will Smith come
interprete. L’attore oggi premio Oscar ha detto di essere stato
inizialmente terrorizzato all’idea di dar vita a tale personaggio,
ma di aver poi trovato il modo di dar vita ad una sua versione di
esso e di rendere allo stesso tempo omaggio a Robin Willams,
doppiatore del Genio nell’originale d’animazione. Anche Smith, noto
per le sue doti canore, ha personalmente cantato i brani previsti
per il suo personaggio. Completano poi il cast l’attore
Marwan Kenzari nei panni di Jafar e Navid
Negahban in quelli del Sultano. Quest’ultimo, in Italia, è
doppiato da GigiProietti.
Aladdin: il sequel, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Successivamente al successo del
film, la Disney si è detta interessata a dar vita ad un sequel, che
raccontasse di più sulla nuova vita di Aladdin, Jasmine e del
Genio. Confermato poi nel 2020, il progetto non trarrà spunto dai
sequel animati Il ritorno di Jafar o Aladdin e il re
dei ladri, per quanto potrebbe comunque incorporare elementi
tratti da questi. La storia dovrebbe dunque essere originale e di
scriverla si stanno occupando gli sceneggiatori candidati all’Oscar
John Gatins e Andrea Berloff. Ad
oggi non è noto quando questo secondo film dedicato ad Aladdin
arriverà al cinema né quando inizieranno le riprese, ma la sua
realizzazione sembra comunque cosa certa.
È possibile fruire di
Aladdin grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Disney+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 27 dicembre alle ore
21:25 sul canale Rai 1.
Sin dal suo esordio cinematografico,
avvenuto nel 1991 con Uno per tutte, il regista messicano
Alfonso Cuaron si è affermato come un puro
talento. Nel corso degli anni egli ha poi continuamente
riconfermato le sue capacità narrative e visive, dando vita a film
come Y tu mama también, I figli degli uomini e fino
al più recente Roma, che lo hanno
consacrato come uno dei più influenti autori di cinema oggi in
attività. Prima di quest’ulimo titolo, egli ha realizzato quello
che definisce il suo lungometraggio più complesso, ovvero il
fantascientifico Gravity (qui la recensione).
Omaggiando un classico della
fantascienza come Abbandonati nello spazio, del 1969, il
film di Cuaron si propone come un’esperienza visiva particolarmente
entusiasmante, merito anche dell’utilizzo della tecnologia 3D. Lo
stesso James Cameron, celebre per le sue
prodezze tecnologiche applicate al cinema, ha definito
Gravity il miglior space movie mai
realizzato. Al di là dello stupore visivo, il film di Cuaron è
però anche un sentito percorso emotivo, coerente con la poetica
della sua filmografia, incentrata sulla rinascita dello spirito e
del corpo dopo le avversità.
Vincitore di ben 7 premi Oscar, tra
cui miglior regia, miglior fotografia e migliori effetti speciali,
Gravity è ancora oggi un’opera insuperata nei suoi tanti
traguardi cinematografici raggiunti. Per gli amanti della
fantascienza e del cinema nella sua totalità, è un titolo
imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e agli
effetti speciali. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Gravity: la trama e il
cast del film
Protagonista del film è la
dottoressa Ryan Stone, alla sua prima missione a
bordo dello shuttle insieme a Matt Kovalsky, un
astronauta esperto al suo ultimo volo prima della pensione. Quella
che sembrava una normale operazione di controllo nello spazio si
trasforma in una catastrofe quando lo shuttle viene distrutto da
una massa di detriti, lasciando Stone e Kowalsky completamente
soli, collegati solo fra loro e fluttuanti nell’oscurità e nel
silenzio più totale dello spazio profondo. Quando la paura si
trasforma in panico, ogni sorsata d’aria riduce il poco ossigeno
rimasto. Cercare di tornare sulla terra sarà un’operazione
apparentemente impossibile, ma fallire equivale a morire.
Ad essere protagonista assoluta, nel
ruolo della dottoressa Ryan Stone, è l’attrice premio Oscar
Sandra Bullock.
Per prepararsi alle riprese del film, la Bullock si è allenata
intensamente per sei mesi e oltre all’allenamento fisico si è
concentrata molto sul respiro del personaggio, che doveva
rappresentare le emozioni sia per lo stress causato dalla
situazione che per la mancanza di ossigeno. L’attrice ha inoltre
avuto modo di fare pratica sui propri movimenti incontrando veri
astronauti e misurandosi con situazioni a gravità zero. Per la sua
interpretazione ha poi ottenuto una nuova candidatura agli Oscar.
Accanto a lei, nel ruolo di Matt Kowalsky vi è invece George
Clooney.
Gravity: gli effetti speciali del film
Per la realizzazione degli effetti
speciali del film, premiati poi con l’Oscar, Cuaron e la produzione
si sono affidati alla società Framestore, già nota per aver curato
tale aspetto dei film Superman Returns e Il
cavaliere oscuro. Lungo tutta la sua interezza
Gravity presenta effetti speciali e per l’80% è composto
da computer grafica (Avatar si ferma al 60%). Per
simulare l’autenticità ed il riflesso della luce filtrata nello
spazio, ad esempio, è stato costruito un sistema di illuminazione a
comando manuale comprensivo di 1,8 milioni di LED controllati
individualmente. La ricostruzione dell’ambiente spaziale è stata
un’ulteriore mastodontica sfida, mentre ulteriormente complesso è
stato mettere gli attori in una condizione simile a quella provata
dagli astronauti in assenza di gravità.
Gravity: il significato
del film
Attraverso il genere
fantascientifico e in mezzo ai tanti effetti speciali che
compongono il film, Cuaron racchiude un cuore narrativo coerente
con i suoi precedenti e futuri film. Come già in I figli degli
uomini e poi anche in Roma, anche Gravity ha
come tematica la gravidanza e la nascita (o rinascita). A compiere
questo percorso è qui la dottoressa Ryan Stone, che fluttua in uno
spazio che diventa metafora per il grembo materno. Un’idea che
richiama alla mente anche l’inquadratura finale del film 2001:
Odissea nello spazio. Per tutto il film, la
protagonista si trova dunque a vivere una serie di peripezie che la
porteranno a perdersi e a cercare di riallacciare i collegamenti
con la madre terra.
Molteplici sono le immagini
simboliche con cui Cuaron sceglie di sottolineare questo aspetto,
facendo assumere alla Stone una posizione fetale, con i cavi che la
legano alla navicella spaziale che diventano veri e propri cordoni
ombelicali. Vengono così descritte le varie fasi della maternità,
fino a giungere ad una vera e propria nascita con la scena
conclusiva del film. Gravity è dunque da intendere come
una potente metafora su qualcosa di profondamente umano,
utilizzando un genere che va al di là del terreno. Tale tematica,
come anticipato, la si ritrova declinata in forme diverse anche in
altre opere di Cuaron, che si dimostra così essere un regista
profondamente legato all’umanità.
Gravity: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Gravity grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity+, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 27 dicembre alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
Non scrivo mai articoli in prima
persona, lo trovo un modo troppo autoreferenziale per parlare di
cinema. L’unica occasione in cui mi concedo un “io” è la classifica
di fine anno, la famigerata Top 10, tanto
“complicata” da stilare quanto sempre, per fortuna, discussa,
perché non mette mai d’accordo chi legge e perché, e la prima
persona lo sottolinea, è assolutamente discrezionale,
esclusivamente basata sul gusto personale, che è sempre
insindacabile.
Di seguito, potete trovare
la mia Top 10 dei film usciti, in sala o su
piattaforma, nel 2022, almeno tra quelli che ho visto, che seppure
non sono tutti, sono comunque molti. Lo dico in anticipo, non ci
sono titoli gettonati, come The
Fabelmans oppure Triangle
of Sadness, è una classifica estremamente personale,
che elenca i film che mi hanno dato da pensare a fine visione, che
mi fanno spuntare un sorriso anche nei giorni, nelle settimane o
anche nei mesi successivi alla visione. I film che, per qualche
motivo, mi hanno parlato di più nel corso di quest’anno. Ecco
la mia Top 10 dei migliori film del 2022, godetene
e discutetene:
Visto nel 2021 ma uscito in
sala in Italia nel 2022, il film con
Joaquin Phoenix rasenta la video-arte, eppure ha
un cuore grande e una dolcezza palpabile, come una carezza.
Questa sensazione è accentuata anche
dalla fotografia morbida, dalla colonna sonora che punteggia con
discrezione ogni momento del film, soprattutto dall’interpretazione
di Phoenix che, dopo gli eccessi e i trionfi di
Joker, si dedica a una storia piccola a un
personaggio che mette in scena per sottrazione, confermandosi uno
dei migliori attori viventi.
La classifica è mia e ne
faccio ciò che desidero, inserendoci anche commedie minuscole
perché sì: il film di Hyde è una lettera d’amore a tutte quelle
donne che non si piacciono e non si perdonano (e non si
perdoneranno mai) per come appaiono, a quelle che guardandosi allo
specchio non riescono a essere gentili con se
stesse.
È complicato accettarsi, ancora di
più piacersi, avere il coraggio di uscire dalla propria confort
zone, e questo piccolo film lo mostra con onestà, con leggerezza e
con una profondità davvero rara. Guardarsi l’ombelico,
figurativamente e letteralmente, non è mai stato tanto liberatorio.
E poi c’è Emma Thompson…
A una commedia piccola e
sconosciuta come
Il piacere è tutto mio, segue uno dei titoli più
importanti del decennio. Il ritorno del “re del mondo”,
James Cameron, il ritorno su Pandora,
soprattutto il ritorno a un’esperienza cinematografica che
stordisce, affascina e rapisce.
Avatar: la via dell’acqua
non è solo grandiosa tecnica messa al servizio del racconto, è
l’elevazione della potenza dell’immagine che crea narrazione, e la
glorificazione dell’idea di un singolo, un uomo capace di piegare
la tecnica ai suoi bisogni e alle sue visioni, trasformandola e
inventandola. Tutto in un film che racconta anche della difficoltà
di essere una famiglia nel mondo che cambia: chiamala
fantascienza…
Nessuno lo avrebbe mai
detto, dopo tante versioni e ri-narrazioni della storia di
Carlo Collodi, eppure Guillermo Del
Toro è riuscito a trovare uno spiraglio in cui ha
insinuato il suo immaginario trapiantandolo su una creature
preesistente.
Di tutte le cose grandiose che ha
fatto la sua personalissima versione di Pinocchio,
dal sovvertimento del senso originale della storia, allo
spostamento temporale della vicenda durante il fascismo in Italia,
fino alla riflessione sul valore della morte e della condivisione
della vita con chi amiamo, la potenza e la puntualità con cui ha
trasformato uno dei più grandi classici internazionali in una
storia personale è senza dubbio l’aspetto più interessante del
film, la testimonianza del suo spessore di autore e artigiano della
narrazione.
Inoltre, la stop-motion conferisce
un fascino a-temporale alla storia, uno sguardo indietro agli
albori del cinema e allo stesso tempo un balzo nel futuro di una
tecnica che ha tantissimo da esprimere e da regalare al grande
schermo.
Forse passato in sordina
nel nostro Paese, Flee è un documentario d’animazione che non
solo rappresenta un crocevia di generi, ma è anche la prova provata
di quanto lo strumento animazione sia potente e duttile nelle mani
di chi sa usarlo.
Il film racconta di una fuga per la
sopravvivenza, del diritto ad avere una casa, una identità, la
libertà di poter vivere secondo le proprie necessità. Lo fa con
pudore, alternando pochissimi filmati di repertorio a disegni
animati che diventano rarefatti, allo scopo di raccontare senza
mostrarle alcune delle atrocità che racconta. È la riproposizione
di una testimonianza personale che proprio grazie all’animazione
diventa storia condivisibile da tutto il mondo.
L’elettricità, gli ormoni
impazziti, la febbrile determinazione a sbrindellare le tavole del
palcoscenico con i propri movimenti troppo troppo sensuali per
l’epoca. Baz Luhrmann si cimenta nell’impresa
impossibile di raccontare la vita di una delle più grandi icone pop
della storia dell’umanità: Elvis Presley.
Eccessivo, barocco, con un montaggio
frenetico e strabiliante, Elvis
è davvero elettricità cinematica allo stato puro, è un Luhrmann
tanto in forma come non lo si vedeva da Moulin
Rouge del 2001, è un’interpretazione straordinaria da
parte del giovane Austin Butler, con un volto d’angelo e
uno spirito indemoniato, lui come il personaggio che interpreta,
inarrivabile e impossibile da eguagliare. E che in questo il film
paga nella seconda parte, sgonfiandosi un po’ nel ritmo, ma
rimanendo un viaggio cinematografico pazzesco.
Ennio di Giuseppe Tornatore
Ennio
Morricone è la storia della musica per il cinema, e
sentirsi raccontare quella storia da lui stesso, che la intreccia
con la sua vicenda privata, poco dopo la sua morte (il film è
uscito all’inizio del 2022, a due anni dalla morte del Maestro che
aveva già registrato la lunga intervista in cui si racconta nel
film) è un’emozione potentissima, che non si riesce a spiegare a
parole, perché la musica aggiunge una dimensione in più, al cinema
e alle emozioni.
Ennio attraversa
momenti gloriosi e momenti dolorosi con la grazia che solo la
leggerezza e la lucidità di una mente onesta e acuta riescono ad
avere. Grandezza che sopravvive alla carne, bellezza che spezza il
fiato.
Che cosa significa avere
più o meno vent’anni, essere innamorati, pieni di vita e di sogni e
avere fiato per correre all’impazzata inseguendo se stessi?
Paul Thomas Anderson lo ha raccontato con una
precisione chirurgica in un film completamente anarchico nella
struttura e nelle svolte narrative, un confort movie in
cui i due protagonisti sono assolutamente insopportabili e che
tuttavia rappresentano almeno una parte di ognuno di noi, in
quell’età dove tutto è esagerato, dove ogni dramma è una tragedia e
ogni gioia è la quintessenza della felicità.
Alana e Gary sono il regista stesso,
ma sono anche un po’ tutti noi, che li guardiamo con affetto dalla
poltrona del cinema, con distanza ma con invidia, perché per loro è
ancora tutto possibile e il loro amore imperfetto e “di corsa” è la
concretizzazione delle possibilità della vita.
Guadagnino non è un
regista che gode troppo della mia simpatia, e sono sicura che
questa affermazione non lo scalfisce affatto, tuttavia gli rendo il
merito di essere riuscito, in questo lungo anno di cinema, a
regalarmi una delle rappresentazioni più vivide e intime di quello
che significa amarsi. Raccontando tutto con una grande finezza che
non viene meno neanche nelle scene più crude, che pure abbondano in
tutto il film.
Ora, la battuta ovvia e scontata, ma
anche efficace, vorrebbe che dicessi “amarsi fino all’osso”, che è
un’espressione letterale nel film e figurata nella vita reale che
esprime benissimo quello che il film davvero racconta. Accettarsi e
capirsi, accogliersi a vicenda, nonostante tutto, ritrovarsi
nell’altro e vedersi riconosciuti per quello che si è. Amarsi
nonostante tutto. Non c’è stato quest’anno, né negli ultimi anni,
un film che sia riuscito così tanto a raccontare questo.
Arrivato in sala a marzo
2022, Red
Rocket è un titolo molto poco conosciuto che merita la
testa della mia (personalissima) classifica perché ha un cuore
enorme e forse perché ci fa sentire migliori del suo protagonista,
interpretato splendidamente da Simon Rex, e anche
soprattutto perché guarda con estrema dolcezza a quegli individui
abbietti e sgradevoli che occupano i margini della società.
La totale assenza di giudizio, la
comprensione, la dolcezza con cui Sean Baker
racconta questa derelitta umanità è un gigantesco atto d’amore, non
solo verso gli ultimi, ma verso la bellezza del lavoro di
canta-storie che alcuni filmmaker prendono più sul serio di altri.
Mikey, protagonista di questa storia, è un cialtrone, non fa niente
per nasconderlo, eppure l’occhio della macchina da presa lo
accarezza, senza risparmiargli nessuna delle sue bassezze eppure
senza mai giudicarlo. E questa assenza di giudizio sembra essere il
punto di vista più nobile con cui guardare al mondo, oggi.
Tim Allen è oggi un
attore noto in particolare grazie ad una manciata di ruoli tra
cinema e televisione, che sono bastati a fargli guadagnare
popolarità e affetto da parte di spettatori di diverse fasce di
età. Tra interpretazioni e ruoli da doppiatore, egli si è distinto
come una personalità particolarmente carismatica, capace di rendere
memorabile ogni ruolo che gli viene affidato.
Ecco 10 cose che non sai su Tim Allen.
Tim Allen: i suoi film e le serie TV
1. Ha preso parte a celebri
film. Il primo film in cui ha recitato l’attore è stato
Neve tropicale (1988), dove ha un piccolo ruolo. Ottiene
poi grande popolarità grazie a Santa Clause (1994), di cui
è protagonista. Da quel momento recita in film come Da giungla
a giungla (1997), In ricchezza e in povertà (1997),
Galazy Quest (1999), con Sigourney
Weaver, Joe Somebody (2001), Big Trouble
– Una valigia piena di guai (2002), con Stanley Tucci,
Che fine ha fatto Santa Clause? (2002), Fuga dal
Natale (2004), Shaggy Dog – Papà che abbaia… non
morde (2006), Capitan Zoom – Accademia per supereroi
(2006), Santa Clause è nei guai (2006), Svalvolati on
the Road (2007), con John Travolta,
Redbelt (2008), 6 mogli per un papà (2009) e
Ricomincio da zero (2010).
2. Ha recitato in celebri
serie TV. Allen è divenuto celebre come protagonista della
serie Quell’uragano di papà, dove ha recitato dal 1991 al
1999. In seguito, dopo essersi dedicato prevalentemente al cinema,
è stato protagonista di L’uomo di casa, serie andata in
onda dal 2011 al 2021. Ha poi recitato in alcuni episodi di serie
come Cristela (2015), Reno 911! (2020) e
Nuovo Santa Clause cercasi.
3. È anche un noto
doppiatore. Nel corso della sua carriera Allen si è
affermato come il doppiatore ufficiale del personaggio di Buzz
Lightyear, uno dei due protagonisti di ToyStory.
Gli ha infatti dato voce nei quattro film ufficiali della serie
(Toy Story – Il mondo dei
giocattoli; Toy Story 2 – Woody e Buzz allariscossa; Toy Story 3 – La grande
fuga; Toy Story4) e
in altre opere legate a quei titoli come il film Buzz Lighyear
da Comando Stellare – Si parte! o cortometraggi come Buzz
a sorpresa, Vacanze hawaiiane e Non c’è festa senza
Rex, ma anche negli speciali televisivi Toy Story of
Terror! e Toy Story: Tutto un altro mondo.
Tim Allen è Santa Clause
4. È stato il suo primo
ruolo da protagonista. Allen è arrivato al cinema
piuttosto tardi, avendo inizialmente intrapreso una carriera come
cabarettista. Il suo primo ruolo da protagonista, nonché quello che
gli ha conferito grande popolarità, è dunque stato quello di Babbo
Natale nel film del 1994 Santa Clause, dove egli si trova
a dover assumere i panni del magico giocattolaio che porta doni ai
bambini di tutto il mondo. La sua scelta per interpretare tale
ruolo è stata una notevole eccezione per la Disney, che solitamente
non assume persone con precedenti penali (Allen fu arrestato nel
1978 per narcotraffico).
5. Il trucco richiesto era
per lui molto fastidioso. Tim Allen si è dovuto sottoporre
a 4-5 ore di trucco e applicazioni prostetiche per trasformarsi in
Babbo Natale, escluse le due ore necessarie per togliersi poi
tutto. A causa del lattice usato per il trucco, Allen ha subito
eruzioni cutanee, cicatrici, graffi e infezioni. C’era un limite di
tempo per cui poteva rimanere con il trucco in volto durante le
riprese, fino a un massimo di sei ore a causa della scarsa
ventilazione. “Sono diventati sempre più bravi a condizionarmi,
mantenendomi calmo”, ha detto Allen riguardo ai successivi film
della serie.
6. È tornato a vestire i
panni di Babbo Natale. A distanza di 16 anni dal terzo
film della serie, Allen è tornato a vestire i panni di Babbo Natale
nella serie Nuovo Santa Clausecercasi, composta
da 6 episodi e disponibile su Disney+, dove egli si impegna a cercare
un suo successore per il ruolo di Babbo Natale. Allen si è detto
particolarmente felice di poter tornare ad interpretare tale
personaggio così da poter dare una degna conclusione alla sua
storia. La serie è in realtà già stata rinnovata per una seconda
stagione, il che potrebbe voler dire che Allen continuerà a
comparire in questo universo narrativo.
Tim Allen in Toy Story
7. Ha accettato di
partecipare al film per un motivo particolare. Mentre è
noto che ciò che ha attratto l’attore Tom Hanks a
doppiare Woody in Toy Story è stato il
fatto che, durante la sua infanzia, egli si chiedeva sempre se i
suoi giocattoli fossero vivi e si muovessero quando nessuno era
nella sua stanza, cio che invece ha attratto Allen a doppiare
l’astronauta Buzz Lightyear è stato il fatto che, prima di lui,
avevano offerto il ruolo all’attore Chevy Chase,
che Allen considera la sua primaria fonte di ispirazione.
Tim Allen: la moglie e i figli
8. Si è sposato più
volte. Allen è stato sposato con Laura
Diebel dal 1984 al 2003, anno del loro divorzio; hanno
avuto una figlia, Katherine, nata nel 1989. Diebel
una volta ha lavorato come direttore esecutivo della linea di
attrezzi e utensili sviluppata dall’attore, la Tim Allen Signature
Tools. Il 7 ottobre 2006 a Grand Lake, Colorado, Allen ha poi
sposato l’attrice Jane Hajduk, con la quale si era
fidanzato cinque anni prima. Da quest’ultima, ha avuto una figlia,
Elizabeth, nata nel 2009.
Tim Allen: oggi
9. Continua a
recitare. Pur se meno frequentemente rispetto al passato,
Allen continua ancora oggi la sua carriera d’attore. Al cinema
manca in realtà dal 2017, quando ha recitato in El Camino
Christmas, e prima di quel film aveva recitato nel 2010 in
Ricomincio da zero, da lui anche diretto. Nel 2019 ha
invece dato nuovamente voce a Buzz Lightyear per il
film Toy Story 4. Maggiore è stata la sua presenza in
programmi televisivi, essendo stato il protagonista di L’uomo
di casa, serie televisiva andata in onda dal 2011 al 2021 e
ora di Nuovo Santa Clause cercasi.
Tim Allen: età e altezza dell’attore
10. Tim Allen è nato il 13
giugno del 1953 a Denver, in Colorado, Stati Uniti.
L’attore è alto complessivamente 1,79 metri.