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James Gunn rivela il suo più grande rimpianto a proposito di Guardiani della Galassia

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Gran parte del successo del franchise di Guardiani della Galassia è dovuto al regista e sceneggiatore James Gunn, che ha saputo reinventare i personaggi dei fumetti trasformandoli nelle icone del grande schermo che ancora oggi i fan del MCU adorano. Tuttavia, Gunn ha comunque dei rimpianti in merito alla saga…

Intervistato da MovieMaker in occasione della promozione dell’attesissimo The Suicide Squad, il regista e sceneggiatore ha rivelato che il suo unico rimpianto in merito a Guardiani della Galassia è stato quello di aver affrettato le riprese, perché così era solito fare nelle sue precedenti produzioni. Come spiegato d a Gunn, all’epoca aveva la mentalità di un produttore che vuole finire le riprese in anticipo e andare avanti, invece di concedersi il tempo necessario di cui aveva bisogno.

“Stavo parlando di questo con il mio partner proprio l’altra sera: il mio più grande rimpianto con i Guardiani era che pensavo ancora nell’ottica di un produttore”, ha dichiarato James Gunn. “Eravamo così di fretta che pensavamo solo a finire il girato in tempo. Facevamo 54 configurazioni al giorno con una sola macchina da presa per Super, il che è inaudito. Era tutto un correre, correre, correre… e quindi quei ritmi erano diventati parte di tutto ciò che stavo facendo. Quel panico, quell’ansia che avevo sul set tutto il giorno me li sono portati dietro e hanno contaminato anche il set dei primi due film sui Guardiani. Avevo bisogno di imparare a concentrarmi su altro… di fare le cose bene ma anche di rilassarmi. Quell’ansia è forse uno dei pochi rimpianti che ho in merito a quel periodo.”

Ricordiamo che James Gunn tornerà alla regia di Guardiani della Galassia Vol. 3, che arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Black Widow: com’è stata tenuta segreta l’identità di Taskmaster durante le riprese

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ATTENZIONE – L’ARTICOLO CHE SEGUE CONTIENE ENORMI SPOILER SU BLACK WIDOW

In una recente intervista con Esquire, l’attrice Olga Kurylenko ha parlato di Black Widow, il cinecomic Marvel in cui interpreta il ruolo di Antonia/Taskmaster, la cui identità è stata tenuta segreta fino all’uscita del film. In effetti, la star di Quantum of Solace ha parlato proprio di quanto sia stato difficile riuscire a mantenere il segreto circa la reale identità del suo personaggio.

“Abbiamo tutti dovuto firmare un accordo di non divulgazione. Ovviamente, tutti sapevamo che sarebbe stato un grande segreto di cui non si doveva parlare”, ha spiegato l’attrice. “Stavamo girando in esterni e i paparazzi erano dappertutto. Dovevo vestirmi e camminare dalla mia tenda al set. Avevano realizzato questa sorta di ombrello con del tessuto appeso. Io ero sotto e dovevo guardare attraverso un piccolo buco per vedere dove stessi andando. Erano molto concentrati. Dicevano: ‘Nessuno vedrà chi è’. E alla fine ci sono riusciti. Voglio dire, fino ad ora nessuno lo sapeva.”

“Neanche mia madre lo sa ancora”, ha continuato Olga. “È stato divertentissimo, perché quando è uscito il trailer del film ha detto: ‘Oh mio Dio, ho visto questo trailer. Conosci il film? Sembra davvero bello. Voglio vederlo. Possiamo andare insieme?’. E io le ho risposto: ‘Certo, verrò con te’. Ancora non le ho detto che ci sono anche io. Ora penso di poterglielo dire. Povera mamma… Voglio dire: non ne ha la minima idea.”

Sempre nel corso della medesima intervista, Olga Kurylenko ha parlato anche del futuro del suo personaggio nel MCU, rivelando che dipenderà esclusivamente da ciò che i Marvel Studios decideranno di fare con la sua storia. Tuttavia, ha confermato che le piacerebbe tornare ad interpretarlo: “Immagina se dicessi: ‘No, non lo farei’. Sarebbe strano, no? Qualcuno mi crederebbe davvero? Certo che lo farei. Sarebbe davvero fantastico. Mi piacerebbe molto.”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film è uscito nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

The Suicide Squad: Idris Elba non sapeva chi avrebbe interpretato

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Quando Idris Elba venne annunciato nel cast di The Suicide Squad, in molti pensavano che l’attore avrebbe interpretato il ruolo di Deadshot, andando così a sostituire Will Smith, che aveva interpretato il personaggio nel film di David Ayer.

Tuttavia, in seguito è stato confermato che la star della serie Luther avrebbe interpretato un personaggio totalmente diverso, ossia Bloodsport. Ora veniamo a conoscenza del fatto che l’attore britannico ha firmato per unirsi al cast del film senza sapere quale personaggio avrebbe effettivamente interpretato.

In un’intervista con Esquire, Idris Elba ha parlato del suo casting in The Suicide Squad, rivelando che all’epoca tutto ciò che sapeva era che il film sarebbe stato scritto e diretto da James Gunn. Come spiegato dall’attore, non aveva bisogno di sapere quale personaggio avrebbe interpretato o di conoscere eventuali dettagli sulla trama: per lui, il coinvolgimento di Gunn era già una garanzia.

“Ho firmato perché volevo davvero lavorare con James”, ha detto Elba. “È un genio. Ero davvero colpito e onorato all’idea che qualcuno con il suo talento fosse così desideroso di lavorare con me, anche se non abbiamo avuto una tabella di marcia necessaria su chi fosse il personaggio. Ho investito molto in fretta nell’esplorazione di quest’aspetto, perché potevamo spingerci ovunque.”

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

James Gunn trova “noiosi” i film di supereroi che non sperimentano

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È cominciata di gran carriera la promozione di The Suicide Squad, il blockbuster che James Gunn ha realizzato per Warner Bros e che arriverà al cinema il prossimo agosto. Durante una delle sue prime interviste, il regista e sceneggiatore ha parlato con SFX Magazine del genere che lo ha reso famoso, dicendo che trova noiosi molti dei recenti film di supereroi.

Il regista ha poi continuato, spiegando che questa sua sensazione è dettata dal fatto che molti film di questo genere sono tutti uguali, si adeguano ad uno standard e non si preoccupano di innovare o cercare strade nuove, cosa che invece lui preferisce e rispetta, oltre a percorrere lui stesso sempre il sentiero dell’innovazione, soprattutto nel linguaggio.

Al momento, James Gunn si trova coinvolto con Warner Bros per DC e Disney per Marvel, dal momento che la Casa di Topolino gli ha riaffidato la regia di Guardiani della Galassia Vol. 3 dopo un momentaneo licenziamento.

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Ritorno al crimine: ecco i protagonisti vecchi e nuovi

Ritorno al crimine: ecco i protagonisti vecchi e nuovi

Dopo il grande successo di Non ci resta che il crimine, non ha sorpreso nessuno l’annuncio che Massimiliano Bruno fosse al lavoro su un sequel, che dava seguito alle disavventure di Moreno (Marco Giallini), Sebastiano (Alessandro Gassmann) e Giuseppe (Gianmarco Tognazzi). E ora, con più di un anno di ritardo per cause di forza maggiore, è disponibile su Sky Cinema e in streaming su NOW Ritorno al crimine, in cui scopriamo cosa è accaduto ai nostri tre improbabili eroi, dopo la rocambolesca fuga dalle grinfie di Regatino (Edoardo Leo).

Ma chi sono i protagonisti di questo sequel? Quali sono i volti noti e quali quelli nuovi di questa seconda sgangherata avventura alla ricerca di un tesoro? Eccoli di seguito!


Van Gogh/Antonio Gargiulo

Volto televisivo e cinematografico molto conosciuto, Gargiulo interpreta il malavitoso Van Gogh, così chiamato per via della sua incredibile somiglianza con il pittore olandese, un cui autoritratto è il MacGuffin scelto da Bruno per far procedere la sua storia nella trama ambientata nella contemporaneità. Perché Ritorno al Crimine si sviluppa su due piani temporali e due missioni differenti, che vedranno i protagonisti ancora una volta alle prese con faccende molto più grandi di loro.

Van Gogh è appunto il cattivo della linea temporale contemporanea e il suo desiderio capriccioso di possedere un originale dell’artista a cui tanto assomiglia, spingerà i nostri a cimentarsi in un furto organizzato in maniera decisamente insolita.

Contessa Roccapadula/Corinne Cléry

Ospite accogliente e altolocata, la Contessa Roccapadula compare nel secondo atto del film, in una scena all stars in cui abbiamo anche la possibilità di scorgere Achille Lauro in persona, in un dialogo breve ma esilarante con lo spaesato Regatino, alle prese con una festa un po’ snob in cui, lui, malavitoso degli anni ’80, poco riesce ad orientarsi.

Con gli eleganti lineamenti di Cléry, la Contessa è una splendida padrona di casa, il prototipo di nobildonna ricca e interessata alle belle arti, che non perde occasione di ospitare giovani artisti alle sue feste, ma a volte così accecata dal prestigio di circondarsi dell’estro di altre persone che difficilmente riconosce il vero valore. Cosa che sa bene il personaggio interpretato da Carlo Buccirosso… ma ci arriveremo!

Sabrina/Loretta Goggi

Dopo la conturbante presenza di Ilenia Pastorelli in Non ci resta che il crimine, questo sequel propone il personaggio di Sabrina in versione attempata. Scappata con il tesoro alla fine del primo film, Sabrina è ora una signora anziana (forse un po’ troppo acciaccata per i suoi quasi settanta’anni) che ha fatto fruttare la fortuna rubata e che vive con suo marito, il pittoresco Massimo Ranieri, in una villa in costiera amalfitana.

Da quel posto in bilico tra la casa dei sogni e un pacchiano agglomerato di anticaglie contraffatte si innesca l’avventura che porterà Sabrina, ancora una volta, a muoversi ai margini dell’azione, uscendone sempre e comunque vincitrice.

‘O Rattuso/Gianfranco Gallo

Chi mastica un po’ di dialetto napoletano sa che il soprannome dedicato a questo boss della camorra non è propriamente lusinghiero. Lo sgradevole personaggio interpretato da Gianfranco Gallo è infatti un viscido e lascivo criminale, pronto ad allungare le mani su ogni gonnella, che le sue attenzioni siano gradite o meno, ma che preferisce sentirsi chiamare il Dongiovanni, perché… beh, è comprensibile!

Sarà lui il principale obbiettivo del nostro trio, che torna indietro nel tempo, nella Napoli dell’82, per impedirgli di mettere al mondo quello che diventerà poi Van Gogh, vero e proprio innesco della vicenda. Usando tutte le caratteristiche folkloriche e sgradevoli del boss della mala vita, Gallo restituisce un ritratto iconografico del personaggio.

Gianfranco/Massimiliano Bruno

Jolly del primo film, una specie di cervello associato rispetto al trio di partenza, Gianfranco continua la sua parabola ascendente in questa seconda avventura, diventando a tutti gli effetti un membro di questa insolita banda. È per salvare lui che Giuseppe, Moreno e Sebastiano ri-tornano indietro nel tempo!

Dal canto suo, il buffo eppure risoluto personaggio interpretato dalle stesso regista riesce sempre ad essere il deus ex machina, salvando capra e cavoli e proponendo sempre soluzioni vincenti per fughe attraverso i decenni e scappatoie temporali salvavita.

Lorella/Giulia Bevilacqua

Se nel primo film il compito di soddisfare la richiesta di epidermide a vista era stato affidato a Ilenia Pastorelli, che con generosità aveva portato a termine la missione, in Ritorno al Crimine ci pensa Giulia Bevilacqua, che nel film interpreta proprio la figlia di Sabrina. Porta un nome in linea con i gusti della madre, Lorella Heather, in omaggio alle omonime soubrette italiane, ed è una tipa abbastanza risoluta, nonostante si trovi a recitare il ruolo di damigella in difficoltà.

Anche intorno al suo personaggio Bruno costruisce una narrativa divertente e accattivante, capace di arricchire la storia dei protagonisti, aggiungendo un pizzico di spirito femminile non convenzionale all’intera vicenda.

Massimo Ranieri/Carlo Buccirosso

Carlo Buccirosso era l’unica scelta possibile per interpretare il pittoresco Massimo Ranieri. Niente a che vedere con l’omonimo ed elegantissimo cantante, questo signor Ranieri e un cialtrone, falsario, venditore di fumo, che grazie alle sue doti di imbonitore ha messo a segno diverse truffe ai danni di ricchi ignoranti che vogliono elevarsi attraverso l’acquisto di opere d’arte delle quali non conoscono il vero valore.

È così che Massimo Ranieri conosce la Contessa Roccapadula, sua vittima prediletta, e d’altro canto è sempre grazie a questo suo talento truffaldino che la banda riesce a trovare i giusti contatti per procedere con il suo piano.

Giuseppe/Gianmarco Tognazzi

Sicuramente il più sottovalutato dei tre protagonisti, che alla fine della prima avventura trova finalmente il coraggio per dire la sua nei propri interessi, Giuseppe è un personaggio tenerissimo, sempre pronto ad aiutare i suoi amici, dal cuore aperto e accogliente, e anche in questo caso non tradisce le aspettative.

La sua memoria infallibile lo metterà anche stavolta al fianco del boss malavitoso con cui i tre si confronteranno, ma in questo caso i rapporti saranno complicati dal fatto che proprio lui, Giuseppe, dovrà essere colui che dovrà fermare ‘O Rattuso una volta per tutte.

Renatino/Edoardo Leo

Chi in questo secondo film trova più spazio e soprattutto situazioni in cui mettersi alla prova è sicuramente il Regatino di Edoardo Leo, che mescola al suo interno una grande varietà di toni. È sempre lo spietato Renatino della Banda della Magliana, ma è anche un uomo catapultato in un futuro che non capisce, fuori dal tempo, che si trova a confrontarsi con persone che conosceva bene e che a differenza sua hanno vissuto tutta una vita.

In bilico tra bene e male, di fronte a cattivi più cattivi e più assurdi di lui, Regatino troverà in questa avventura un pezzetto di quella umanità che pensava di non avere.

Sebastiano/Alessandro Gassmann

Affascinante suo malgrado, il sobrio Sebastiano, interpretato da Alessandro Gassmann, fa i conti anche in questa storia con una donna esuberante. Se però la prima volta si era trattato di un moto di amore romantico, dal momento che era stato travolto da Sabrina, questa volta verrà nuovamente sopraffatto da una potente ondata di feromone, nella persona della “Signora Rattuso”, la moglie del boss che Sebastiano verrà costretto ad intrattenere per “distrarla” dal marito.

La fine di quest’avventura lo vedrà pronto ad affrontare i suoi demoni, consapevole di ciò che desidera e soprattutto pronto a prendersi le sue responsabilità… più o meno.

Moreno/Marco Giallini

Il più carismatico dei tre protagonisti, Moreno, è quello che forse esce più trasformato da questa avventura. Il suo percorso, emotivo e personale, si corona con un finale in cui piuttosto che accontentarsi di tutto e subito, come avrebbe fatto un tempo, sceglie di essere lungimirante, sempre in maniera truffaldina, si intende, ma con progettualità e soprattutto con la complicità di una banda nuova di zecca.

Giallini, con il suo sorriso sornione che spunta sempre nelle pieghe dei suoi personaggi, con Moreno non fa eccezione, e forse è per questo che ci piace così tanto questo leader insolito e all’apparenza burbero, ma dal cuore d’oro. Lui e la banda di Ritorno al Crimine sono su Sky Cinema e in streaming su NOW, per raccogliere nuovi membri e raccontare la loro nuova avventura.

A Classic Horror Story: recensione del film Netflix

A Classic Horror Story: recensione del film Netflix

Disponibile dal 14 Luglio 2021 su Netflix, A Classic Horror Story è il frutto del sodalizio tra i registi Roberto De Feo (The Nest) e Paolo Strippoli. Horror del tutto italiano, la pellicola gioca con gli stilemi tipici del linguaggio del cinema di genere, proponendoci una versione fresca e aggiornata di cosa significhi essere un cineasta oggi; uno sguardo attento e risoluto nei confronti di un veicolo metaforico e rappresentativo di una società e di un tempo.

A Classic Horror Story: l’apologia di un nuovo teatro orrorifico

Proprio come sarebbero le premesse classiche di un film dell’orrore, A Classic Horror Story ci presenta cinque individui, passeggeri di un carpooler che vaga per la Puglia e che, cercando di evitare la carcassa di un animale, come nella più inquietante delle storie, si schiantano contro un albero. A causa dell’impatto fulmineo e violento, perdono tutti i sensi e si ritrovano poi, al loro risveglio, nel mezzo di un bosco labirintico, i cui sentieri confluiscono in un luogo nevralgico: una casa in pieno stile Fratelli Grimm. E’ una casa che ricorda la facciata di una chiesa, dalla struttura geometrica e spigolosa; all’apparenza disabitata, tuttavia con dettagli di arredamento che faranno intendere ai cinque che non sono affatto soli. Iniziano a propagarsi una serie di indizi, tra cui un altare dedicato alla leggenda di Osso, Mastrosso e Carcagnosso, i “padri fondatori“ della mafia italiana (Camorra, Cosa Nostra e ‘Ndragheta), ma con un aspetto decisamente più inquietante e un’interpretazione della storia dei tre fratelli spagnoli molto più macabra e cruenta dell’originale. I cinque protagonisti, Elisa (Matilda Lutz), Riccardo (Francesco Russo), Fabrizio (Peppino Mazzotta), Mark (Will Merrick) e Sofia (Yulia Sobol) rappresentano tutti i ruoli più archetipici del cinema horror: la final girl, la bionda un po’ superficiale, il cinico maturo, lo stupido belloccio, il freak inquietante e dovranno vedersela con uno scenario sempre più terrificante e inaspettato.

A Classic Horror Story recensione film netflixLa pellicola di De Feo e Strippoli reinventa gli stereotipi del cinema e del folklore italiano, declinandoli attraverso un gusto estetico internazionale assolutamente concorde con lo spirito della piattaforma di distribuzione Netflix. A Classic Horror Story è un film che fa della ritualità uno degli elementi di matrice tutt’altro che derivativa, bensì assolutamente sovversiva: la casa, il bosco, i fantocci, le maschere; ogni elemento inserito all’interno della cornice drammaturgica è correlativo oggettivo non solo di sottolivelli di analisi di cui il film è intriso, bensì di un modo tutto nuovo di intendere e riproporre il genere, sulla falsariga di quella nouvelle vague che ha preso piede negli ultimi anni in Spagna e Francia e che, ci auguriamo caldamente, riesca a svettare anche nel nostro Paese.

I richiami alle classiche storie dell’orrore sono tanti e atti ad evidenziare il carattere atipico e pioneristico dell’opera di De Feo e Strippoli, nella loro riproposizione perfettamente studiata: il cinema di Sam Raimi, Non Aprite Quella Porta e il Silent Hill di Christophe Gans in primis. Le intuizioni splatter i colpi di scena, l’attenzione metodica ai dettagli quali location e costumi si uniscono inoltre a suggestioni di pellicole più recenti tra cui Midsommar di Ari Aster e Quella Casa Nel Bosco di Drew Goddard; oltre a ciò vi è l’eco ai grandi cineasti che hanno fatto la storia del cinema di genere in Italia quali Bava, Fulci e Argento: tutto questo è funzionale alla rielaborazione tematica e strutturale messa in moto dal duo registico.

L’horror è, per il duo registico, un veicolo, un tramite attraverso cui filtrare un punto di vista sulla realtà socio politica e culturale, come era stato per i grandi maestri degli anni ’70, tra cui figurano George Romero, Tobe Hopper, John Carpenter e Wes Craven. Ma A Classic Horror Story fa molto di più: ogni fotogramma della pellicola è una giustapposizione di suggestioni e idee che vanno ben oltre il mero citazionismo per assurgere a fondamento di una poetica intimista ma universale, suggerita e contemporaneamente ben delineata. La critica sottesa al pubblico generalista tanto quanto a quello appassionato sembra suggerita, eppure finisce per emergere prepotentemente, rivelando come una sceneggiatura arguta e, perché no, anche dai tratti irriverenti, possa costituire la chiave di lettura ottimale per una panoramica globale di ciò che è diventato oggigiorno il cinema horror, soprattutto italiano.

La meta-narrazione di A Classic Horror Story

Pennywise si cibava della paura, come recita una battuta del film; così come noi spettatori andiamo ricercando l’orrido, la paura, il mostruoso da cui essere investiti: ma chi, o cosa è il vero mostro, in un’era in cui la pigrizia e la noia dominano su ogni facoltà intellettuale, in cui è preponderante la presunzione di voler parlare pur non avendo visto o non sapendo niente? Sentenziare su film e prodotti, sulle opere altrui, definendole “vecchie”, “già viste”, è ciò che meglio riesce a fare il pubblico generalista, perennemente insoddisfatto.

Le tracce musicali di A Classic Horror Story – a cura di Massimiliano Mechelli – contribuiscono a delineare uno scenario in cui le minacce sono visceralmente simboliche, i ruoli tipologici e caratteriali si ribaltano continuamente, e le sfumature cromatiche assurgono a deittici esplicitati. Non è da meno il comparto registico, volto totalmente all’incamerare la parabola di un percorso che trova nella cornice orrorifica una rinascita, una dichiarazione d’intenti, un capovolgimento irredentista atto alla risemantizzazione dei concetti di folklore, usanze e simbolismi.

In un panorama del genere, è difficile che nuove voci, quelle coraggiose e sperimentali, riescano effettivamente ad emergere; pian piano è emersa la consapevolezza che sia piuttosto arduo fare film di genere in Italia, quasi a voler automaticamente significare che non siamo in grado di farlo. Ed ecco allora il circolo vizioso di mainstream, pellicole superficiali e senza passione, prive dell’animo di quella di De Feo e Strippoli.

A Classic Horror Story film recensione

La location della storia, assieme a un lavoro encomiabile in sede di regia, con alcune riprese assolutamente suggestive, contribuisce ad aumentare il senso di smarrimento e claustrofobia generati  dalla consapevolezza dell’impossibilità di una via d’uscita e dal costante ritorno a un punto di partenza. Riflessione, questa, imprescindibile per il discorso meta-cinematografico portato avanti dai due registi che, invece, una via d’uscita ce la suggeriscono eccome. Il voyeurismo malato, perverso, che ci fa nutrire costantemente di morte e depravazione è esattamente il punto di partenza per inscenare un nuovo spettacolo orrorifico, per costruire una sceneggiatura di tutto punto, in cui bisogna necessariamente andare oltre: il cui punto di partenza è appropriarsi di ciò che è già stato usato, rimaneggiato, riformulato, ormai considerato materiale scartabili, senza tuttavia fermarsi alla riproposizione in chiave diversa adattandolo al contesto socio-culturale (come poteva essere il pastiche postmoderno).

Si riprendono i topoi del genere, auto-criticandoli e ironizzandoci sopra, proprio perché consapevoli  dell’impossibilità di non annoiare un pubblico che ha fatto della noia il proprio mantra di vita e volto alla ricerca sempre di cose nuove. La consapevolezza stessa dello scartare porta paradossalmente al rivalutare. E quale personaggio sarebbe stato migliore di una giovane donna che parte pensando di “scartare” per una rivalutazione invece totalmente inaspettata?

Black Widow: lo sceneggiatore parla dei cambiamenti relativi a Taskmaster

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ATTENZIONE – L’ARTICOLO CHE SEGUE CONTIENE SPOILER SU BLACK WIDOW

Black Widow ha apportato alcune modifiche significative a Taskmaster e la rivelazione definitiva della vera identità del cattivo è stata accolta con una risposta mista per i fedeli della Marvel Comics.

Verso la fine del film, Dreykov (Ray Winstone) smaschera il suo misterioso scagnozzo, e con grande orrore dell’Avenger titolare (Scarlett Johansson), si scopre che è sua figlia, Antonia, che Nat riteneva avesse ucciso molti anni prima, quando aveva fatto esplodere l’appartamento del leader della Stanza Rossa.

Sicuramente, questo ha avuto molto più senso che introdurre un mercenario casuale di nome Tony Masters senza legami con il passato di Nat. Tuttavia, secondo lo sceneggiatore Eric Pearson, il piano originale era proprio quello…

“Il vero Taskmaster doveva essere coinvolto. Prima che arrivassi io, c’era una versione della sceneggiatura che includeva Tony Masters”, ha rivelato Pearson durante un’intervista con Phase Zero. “Dreykov e la Stanza Rossa sono legati intrinsecamente al passato di Natasha… e quindi non facevo altro che pensare: ‘Come facciamo a convincere il pubblico che questo Tony Masters è un agente della Stanza Rossa e a renderlo credibile?’.”

Per quanto riguarda le reazioni dei fan ai cambiamenti attuati sul personaggio e alla rivelazione della sua vera identità, lo sceneggiatore ha aggiunto: “Ho commesso l’errore di guardare nelle richieste di messaggi sui miei social e qualcuno ha detto: ‘Non voglio essere fuori luogo, ma Taskmaster è stato il più grande tradimento della mia vita’. E allora ho pensato: ‘Hai avuto una vita piuttosto buona allora. Se questa è la cosa peggiore che ti sia mai capitata, allora dovresti esserne felice’.”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film è uscito nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Loki: le domande che ci lascia il finale di stagione

Loki: le domande che ci lascia il finale di stagione

ATTENZIONE – L’ARTICOLO CHE SEGUE CONTIENE SPOILER SUL FINALE DELLA SERIE LOKI

Il finale di stagione di Loki ha ribaltato l’intero MCU e ha posto le basi per innumerevoli storie future. Con l’introduzione di “Colui che rimane”, ossia una variante di Kang il Conquistatore, e la scelta compiuta dal personaggio di Sylvie, vediamo insieme, grazie a ComicBookMovie, quali sono le domande più “scottanti” che ci lascia questa prima stagione:

Chi era la quarta statua?

Mentre Loki e Sylvie si avvicinano ad affrontare “Colui che rimane”, entrano in una stanza con tre statue raffiguranti i Custodi del Tempo. Una quarta statua, tuttavia, è stata distrutta, lasciandoci senza una risposta sulla sua identità. Kang chiarisce fin dall’inizio che potrebbe mentire: dopotutto, il tempo trascorso a governare la sacra linea temporale lo ha chiaramente fatto impazzire.

In base a ciò, forse i Custodi del Tempo esistevano davvero una volta? Lavorando per loro – come ha fatto una volta anche la sua controparte fumettistica -, sarebbe una cosa tipica di Kang usurparli in modo da “conquistare” il tempo e finire per governare al loro posto. Questo era anche il piano di Loki, e sembra che si tratti di qualcosa che i Marvel Studios, alla fine, affronteranno… 

“Colui che rimane” è, in realtà, Immortus?

Immortus è un personaggio con una storia molto lunga e complessa alle spalle. Leggermente più eroico del suo sé più giovane e alternativo (Kang il Conquistatore), anche lui ha fatto del tempo una sorta di suo giocattolo: era, infatti, una versione del cattivo che si annoiava nel tentativo di conquistare, proponendosi di proteggere il tempo. Aveva anche un castello e stretti legami con i Custodi del Tempo, mentre Immortus interferiva spesso con la storia, proprio come il Kang che incontriamo nella serie, che ha il suo cosiddetto protettore.

Anche nei titoli di coda, il personaggio di Jonathan Majors è chiamato soltanto “Colui che rimane”, ma era davvero questa la variante di Immortus? Potremmo quasi scommetterci. Non c’è bisogno di usare il personaggio al di là di questa serie, poiché l’attenzione sarà chiaramente sulle varianti del Conquistatore, e in base al costume e ai suoi commenti sull’essere più vecchio di quanto sembri, questo Kang è molto probabilmente una nuova interpretazione di Immortus. È un modo intelligente per includerlo nella storia, ma potrebbe esserci ancora altro da scoprire su questo Kang…

Quante versione Kang vedremo?

Dopo che nel 31° secolo Kang scoprì l’esistenza del Multiverso, le sue varianti fecero lo stesso, e ciò portò ad alcune versioni malvagie che si proponevano di conquistare ogni possibile realtà. Seguì una guerra tra i Kang, ma questa versione riuscì a fermarli grazie ad Alioth, procedendo a sorvegliare la sacra linea temporale tramite la TVA per impedire che una qualsiasi delle sue varianti venisse scatenata nell’universo. La sua missione può sembrare nobile, ma il risultato è che, alla fine, è stato l’unico sovrano dell’unica e sola sacra linea temporale.

Andando avanti, potrebbe essere un po’ strano avere innumerevoli versioni di Jonathan Majors che combatte contro se stesso sullo schermo, ma i Marvel Studios possono certamente giocare con l’idea che ci siano più varianti. Iron Lad potrebbe apparire in un progetto dedicato agli Young Avengers, ad esempio, mentre la variante scienziato potrebbe forse cercare l’aiuto di Hank Pym in Ant-Man and The Wasp: Quantumania. Questo è un personaggio con un potenziale illimitato a mano a mano che si andrà avanti e quasi sicuramente sarà il prossimo grande cattivo del MCU.

Cosa ha pianificato il giudice Renslayer?

Renslayer vuole sapere chi c’è dietro la TVA tanto quanto gli altri, ma dopo che Miss Minutes le ha fornito alcuni file che “lui” crede sarebbero di maggiore utilità, si imbarca in una missione per trovare, alla fine, ciò che descrive soltanto come “libero arbitrio”. È certamente possibile che l’ex giudice voglia semplicemente liberarsi dal ruolo che le è stato assegnato, ma dato il passato romantico tra lei e Kang nei fumetti, forse anche questo verrà esplorato in futuro (forse diventerà una cattiva a pieno titolo e si trasformerà in Terminatrix?).

Kang sapeva cosa sarebbe successo nella linea temporale fino a un certo punto, ma forse ha incontrato Ravonna nel suo periodo di tempo e ora, chissà… forse le sta semplicemente indicando la giusta direzione per assicurarsi che il suo io passato incontrasse la donna che amava una volta? È una cosa abbastanza contorta a cui pensare, ma è certo che ci sono grandi piani per questo personaggio. Non saremmo sorpresi di vederla tornare in altri imminenti progetti prima della seconda stagione di Loki

Cosa farà ora la TVA?

La TVA è stata lasciata senza una sacra linea temporale da proteggere e innumerevoli linee temporali ramificate che non possono o non vogliono “falciare”. Prima che Loki incontri il Mobius che non riconosce, vediamo l’originale insieme a Hunter B-15, quindi quella linea temporale non è stata cancellata. La TVA è piena di Gemme dell’Infinito e altri artefatti pericolosi che ora potrebbero ritrovare la loro strada nel MCU (questo potrebbe anche spiegare come Doctor Strange riacquisti l’Occhio di Agamotto).

La TVA è destinata a svolgere una sorta di ruolo chiave nel processo, che sia solo nel prossimo lotto di episodi di Loki o oltre la serie Disney+. In ogni caso, è quasi certo che il MCU non tornerà ad avere una sola linea temporale, poiché il Multiverso significa che i Marvel Studios possono riportare gli attori del passato (come il Deadpool di Ryan Reynolds) o anche riformulare i personaggi con le loro varianti. Potremmo, tuttavia, vedere Loki governare su una TVA nuova e, perché no, potenziata.

Dov’è Loki?

lokiÈ importante notare che il MCU non è stato alterato in una sorta di svolta ispirata a “Flashpoint” della DC. Al contrario, la TVA in cui si trova Loki è una delle realtà ramificate create in seguito alla morte di Kang. In altre parole, Sylvie lo ha mandato nella linea temporale sbagliata, e questa è quella in cui Kang governa apertamente il flusso del tempo. Potrebbe essere una realtà in cui il cattivo ha vinto, rendendo questa TVA un gruppo molto più nefasto.

Tuttavia, per quanto fantastico sia stato questo finale, non contiamo sul fatto che Loki passi troppo tempo lì prima che riesca a scappare nella giusta linea temporale. Ovviamente, se riuscirà a trovarla… Viaggiare attraverso tutte queste diverse realtà potrebbe essere una premessa divertente per la seconda stagione, o spiegare l’ormai quasi certa presenza di Loki in Doctor Strange in the Multiverse of Madness.

E per quanto riguarda il resto del MCU?

Ora ci sono innumerevoli realtà alternative e questo avrà importanti ramificazioni per il MCU. La serie What If… ? promette di esplorarne alcune, mentre Spider-Man: No Way Home, con le diverse versioni di Peter Parker e con il ritorno di cattivi quali Doctor Octopus ed Electro, ora ha molto più senso, dal momento che è quasi certo che si tratterà di varianti provenienti da linee temporali alternative.

Quasi certamente Doctor Strange si farà avanti per cercare di affrontare il danno che questo ha causato alla realtà, mentre Scarlet Witch stava probabilmente ascoltando i suoi figli quando il Multiverso è rinato. Per quanto riguarda Ant-Man e The Wasp: Quantumania, è probabile invece che il threequel esplori le connessioni di Kang con il Regno Quantico e come, alla fine, lo userà per padroneggiare il viaggio nel tempo. Contiamo sul fatto che la storia di Kang si svolga forse anche più a lungo di quella di Thanos: non saremmo sorpresi se finisse per diventare il grande cattivo del prossimo film degli Avengers.

Ant-Man and the Was: Quantumania, lo sceneggiatore ironizza sul finale di Loki

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ATTENZIONE – L’ARTICOLO CHE SEGUE CONTIENE SPOILER SUL FINALE DELLA SERIE LOKI

Ant-Man and the Wasp: QuantummaniaJeff Loveness, lo sceneggiatore di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, ha commentato in modo esilarante il finale di stagione di Loki, in cui abbiamo avuto la possibilità di dare un primo sguardo al personaggio di Kang il Conquistatore interpretato da Jonathan Majors (anche se, di fatto, lo stesso non viene mai chiamato in questo modo nell’episodio finale).

Kang il Conquistatore è stato una presenza fondamentale dei fumetti Marvel sin dalla sua introduzione negli anni ’60, ma è stato introdotto solo di recente nel MCU: “Colui che rimane”, una delle tante variante di Kang, è apparso – appunto – nel finale di stagione della serie con Tom Hiddleston. Mentre Kang è un cattivo spietato nei fumetti, “Colui che rimane” stava tirando le fila della TVA per prevenire un’altra Guerra nel Multiverso. Uccidendolo, Sylvie ha permesso alla sacra linea temporale di ramificarsi, dando così vita – si presume – a tutte le diverse trame che vedremo nel futuro del MCU. Sebbene Majors abbia sempre negato di essere coinvolto in Loki, in realtà i fan erano quasi certi che Kang sarebbe apparso proprio nel finale di stagione.

Le speculazioni e le teorie sulla Fase 4 del MCU si sono scatenate da quando il finale è andato in onda (soprattutto dopo la notizia che Hiddleston potrebbe apparire nel sequel di Doctor Strange), e ora Loveness ha voluto dire la sua, in chiave ironica, su ciò che Loki ha riservato agli spettatori. Lo sceneggiatore, infatti, ha condiviso via Twitter una copertina alternativa della serie a fumetti di Kael Ngu “Venom #35” che mostra il simbionte mentre gioca a basket con Spider-Man. Nella didascalia che ha accompagnato l’immagine, Loveness ha scritto: “Loki… cosa hai fatto?”.

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Nonostante anche WandaVision e The Falcon and The Winter Soldier siano entrambe legate a futuri progetti del MCU, è Loki che quasi sicuramente svolgerà un ruolo fondamentale nel plasmare la Fase 4. Il concetto di Multiverso sarà chiaramente una parte cruciale della nuova Fase, con Doctor Strange che apparirà in Spider-Man: No Way Home e Scarlet Witch che giocherà un ruolo chiave in Doctor Strange in the Multiverse of Madness.

L’ultimo episodio di Loki non ha mostrato quali effetti avrà la scelta di Sylvie di uccidere “Colui che rimane”, tranne il fatto che il Dio dell’Inganno è ora finito in una linea temporale alternativa in cui Mobius non lo riconosce. Tuttavia, anche se Majors, al momento, non è confermato in nessun altro film del MCU oltre Ant-Man 3, il personaggio di Kang dovrebbe rappresentare una minaccia nella Fase 4 al pari di Thanos nella Saga dell’Infinito.

The Suicide Squad: James Gunn non ha mai pensato di includere Joker nel film

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In una recente intervista con il New York Times, James Gunn ha parlato dell’attesissimo The Suicide Squad, rivelando di non essere stato minimamente influenzato dal film di David Ayer uscito nel 2016.

“Volevo creare quella che pensavo fosse, per me, la Suicide Squad. Lasciarmi influenzare dal film di David avrebbe reso il mio film l’ombra del suo”, ha spiegato il regista e sceneggiatore. “Volevo che fosse completamente a sé stante”. Gunn ha poi spiegato che la Warner Bros. non gli hai mai imposto nulla in merito ai personaggi o a determinati aspetti della storia: “Quando la Warner Bros. mi ha proposto il film, ho visto quello che David aveva fatto. Allora li ho chiamati e ho detto loro: ‘Cosa devo mantenere di questo film? E loro mi hanno risposto: ‘Niente. Ci piacerebbe solo che ci fosse Margot, ma non deve necessariamente essere così. Puoi introdurre nuovi personaggi o puoi tenere gli stessi personaggi’.”

In merito all’assenza del Joker nel film, James Gunn ha poi chiarato di non aver mai avuto intenzione di includerlo nella storia: “Joker? No! Non so neanche perché Joker dovrebbe far parte della Suicide Squad. Non sarebbe stato d’aiuto in quel tipo di contesto da guerra.”

Il regista e sceneggiatore ha poi elogiato la varietà che, dal suo punto di vista, contraddistingue il DCEU, di fatto molto diverso dal MCU: “Penso che sia grandioso”, ha detto Gunn. “Questo è uno dei modi in cui la DC può distinguersi dalla Marvel. Quello che faccio è molto diverso da quello che hanno fatto Peyton Reed con Ant-Man, o Jon Favreau con Iron Man, o Taika Waititi con Thor: Ragnarok. Tuttavia, non è così diverso da Shazam! o Suicide Squad. Penso che l’attuale gruppo di persone che lavorano alla Warner Bros. siano davvero interessate a costruire un mondo e creare qualcosa che sia unico per i suoi registi. Siamo in un momento strano, quindi tutto può succedere.”

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Black Widow: lo sceneggiatore parla del mancato cameo di Iron Man

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Prima che Black Widow arrivasse nelle sale, si vociferava che Iron Man sarebbe dovuto apparire nel film. La cosa è stata poi confermata, in maniera velata, dalla regista Cate Shortland, ma ora è stato lo sceneggiatore del film, Eric Pearson a scendere nei dettagli e a svelare quale sarebbe dovuto essere il ruolo di Tony Stark nella storia.

Parlando con Phase Zero, Pearson ha rivelato che c’era una prima bozza della sceneggiatura, quando lui ancora non era parte del progetto, che includeva la conversazione finale di Nat e Tony in Captain America: Civil War: si trattava, quindi, di filmati riutilizzati; Robert Downey Jr. non sarebbe tornato per girare nuove scene. Tuttavia, attraverso le numerose fasi di riscrittura, alla fine quella scena è stata eliminata.

“Ricordo ora che una versione della sceneggiatura, prima che io venissi coinvolto, includeva il momento finale di Civil War con Tony e Natasha”, ha spiegato Pearson. “Ma erano vecchi filmati. Quindi, almeno per quanto ne so, Robert Downey Jr. non sarebbe comunque tornato sul set. Quella è stata l’unica volta che ho visto il nome di Tony nella sceneggiatura, ma era più una sorta di promemoria che altro… come a dire: ‘Hey, ci troviamo alla fine degli eventi di Civil War’.”

Lo sceneggiatore ha poi aggiunto: “Ricordo che quando sono uscite quelle voci ero a Londra, nella nostra war room. Mi sono guardato intorno e ho pensato: ‘Ho la sceneggiatura proprio qui, davanti a me, e Tony Stark non c’è’. Non so da dove provengano queste voci, a meno che qualcuno non abbia saputo di una versione molto vecchia in cui c’era quella scena, che non era nemmeno una scena nuova. Altrimenti, non saprei proprio da dove siano saltate fuori.”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film è uscito nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Doctor Strange 2: Tom Hiddleston apprirà nei panni di Loki?

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Doctor Strange 2: Tom Hiddleston apprirà nei panni di Loki?

ATTENZIONE – L’ARTICOLO CHE SEGUE CONTIENE SPOILER SUL FINALE DELLA SERIE LOKI

LokiPensavamo tutti che fosse stata Scarlet Witch la responsabile della distruzione del Multiverso in WandaVision, ma nell’ultimo episodio di Loki abbia scoperto che, in realtà, è stato il Dio dell’Inganno, o meglio la sua variante Sylvie. Ora, dopo il sorprendente finale di stagione, il pubblico si prepara alla serie What If… ? e ai film Spider-Man: No Way Home, Doctor Strange in the Multiverse of Madness e Ant-Man and the Wasp: Quantumania, ma non solo.

Tra tutti i film e le serie che andranno a comporre la Fase 4, sappiamo che sarà il sequel di Doctor Strange quello che affronterà direttamente il Multiverso, e ora The Hollywood Reporter, nell’ufficializzare la seconda stagione di Loki, ha svelato anche che Tom Hiddleston dovrebbe apparire nel film. Si tratta della prima volta che un sito autorevole riporta la notizia e sebbene i Marvel Studios non l’abbiano ancora resa ufficiale, è altamente probabile che la storia del Dio dell’Inganno continuerà proprio nel film in arrivo nel 2022.

Resta da capire come il sequel di Doctor Strange si legherà a ciò che abbiamo visto nell’episodio finale della prima stagione di Loki, ma considerato il ruolo del Dio dell’Inganno in quello che è successo, una sua apparizione nel film di Sam Raimi avrebbe perfettamente senso. È importante ricordare che l’head writer di Loki, Michael Waldron, ha anche scritto la sceneggiatura di Doctor Strange in the Multiverse of Madness, quindi non dovrebbe sorprendere più di tanto che i due progetti siano così legati tra loro.

Waldron non ha mai fatto mistero del fatto che la serie avrebbe avuto conseguenze importanti sull’intero MCU. Inoltre, dopo che il finale di WandaVision aveva impostato il ritorno di Scarlet Witch proprio in Doctor Strange 2Kevin Feige ha affermato che Loki sarebbe stato “tremendamente importante” per la Fase 4 del MCU. Insomma, i prossimi film e serie legati all’universo condiviso promettono di essere qualcosa di veramente folle per i fan dei fumetti. Di certo, sarà interessante scoprire il ruolo di Loki nei piani di Doctor Strange e Scarlet Witch…

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Guardiani della Galassia Vol. 3: James Gunn svela come ha saputo del licenziamento

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In una recente intervista con il New York Times in occasione della promozione di The Suicide Squad, James Gunn ha parlato del suo tumultuoso viaggio tra il MCU e il DCEU, riflettendo sul suo iniziale licenziamento da Guardiani della Galassia Vol. 3.

Il regista e sceneggiatore non aveva mai parlato di come aveva appreso la notizia, e adesso ha finalmente rivelato che quel giorno ci sono state alcune strazianti telefonate tra lui e Kevin Feige, il presidente dei Marvel Studios. “Mi è stato comunicato da Kevin Feige”, ha spiegato Gunn. “La mattina che è scoppiata la cosa ho chiamato Kevin e gli ho detto: ‘Si tratta di un grosso problema?’. Lui mi ha risposto: ‘Non lo so’. Sono rimasto sorpreso. Più tardi mi ha chiamato lui. Era sotto shock. Mi ha detto cosa avevano deciso ai piani alti. Non riuscivo a crederci. Sembrava che tutto fosse andato perso. Come se tutto fosse svanito. Pensavo di dover vendere la mia casa. Pensavo che non avrei mai più lavorato. Ecco come mi sentivo.”

La notizia del licenziamento di Gunn dal franchise di Guardiani della Galassia, all’epoca, divise letteralmente Hollywood. Alla fine, il regista è stato reintegrato, con la Disney che gli ha addirittura concesso il tempo necessario per terminare i lavori su The Suicide Squad prima di tornare ad occuparsi di Guardiani della Galassia Vol. 3

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Dead Man Walking – Condannato a morte: trama, cast e curiosità sul film

Uno dei temi ancora più dibattuti negli Stati Uniti (e nel mondo) è quello relativo alla pena di morte e alla sua validità. Dei 50 stati che compongono la repubblica federale, solo 16 non prevedono più la pena di morte nel loro statuto. Un dato ancora troppo esiguo, che di fatto porta ad una presenza ancora elevata di condanne di questo tipo, di cui a livello etico si è dibattuto a lungo e si dibatte ancora. Sono molti i sostenitori dell’insensatezza di questa modalità di punizione, tra cui si annovera l’attore e regista Tim Robbins. Egli ha affrontato apertamente il tema con il suo film del 1995 Dead Man Walking – Condannato a morte.

La pellicola è l’adattamento dell’omonimo romanzo autobiografico di suor Helen Prejean, nota soprattutto per il suo impegno contro la pena di morte. Nelle pagine del suo libro, la Prejean ha ricordato e descritto gli incontri con veri condannati a morte, confrontandosi con loro in qualità di consigliera spirituale. Ritrovano nel suo racconto molte delle sue convinzioni, Robbins decise di trarne un film, tornando così alla regia dopo la sua opera prima del 1992, Bob Roberts. Attraverso Dead Man Walking egli ebbe modo di mostrare in modo quasi documentaristico lo svolgimento di tali esecuzioni, mostrandole in tutta la loro crudezza e lasciando allo spettatore il giudizio ultimo.

Proprio per via delle tematiche trattate, il film si affermò come un grande caso cinematografico e divenne un grandissimo successo di critica e pubblico. Robbins ottenne una nomination all’Oscar come miglior regista, come anche i due attori protagonisti e il musicista Bruce Springsteen, candidato per la canzone intitolata come il film. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Dead Man Walking – Condannato a morte: la trama del film

Protagonista del film è il detenuto Matthew Poncelet, il quale si trova nel braccio della morte con l’accusa di aver ucciso a sangue freddo una coppia di fidanzati, abusando anche sessualmente di loro prima della morte. Nonostante le prove siano piuttosto schiaccianti, l’uomo si dichiara continuamente innocente, accusando dell’omicidio il suo complice, al quale è stato concesso l’ergastolo per via della miglior difesa da parte del suo avvocato. Mentre attende inesorabilmente la propria esecuzione, Matthew riceve la visita di suor Helen Prejean, che si interessa particolarmente al caso e tenta di rinviare la data dell’esecuzione.

L’avvicinarsi al detenuto, tuttavia, porta la suora ad inimicarsi una numerosa folla di persone, composte dai famigliari delle vittime, dalle bambine di colore di cui si occupava e anche dalla sua stessa famiglia. Proprio quando sembra sul punto di desistere e allontanarsi da Matthew, la donna scopre però che egli l’ha nominata sua consigliera spirituale. Ciò le permette di assistere il condannato a morte nei suoi ultimi giorni prima della fine. Quella vicinanza permetterà a suor Helen di entrare ancor più in contatto con una realtà spesso sconosciuta, quella dei condannati a morte, comprendendone le brutalità. Matthew, dal canto suo, inizierà ad aprirsi a lei, confessandole ogni cosa della sua vita.

Dead Man Walking - Condannato a morte cast

Dead Man Walking – Condannato a morte: il cast del film

Ad interpretare la protagonista suor Helen Prejean vi è l’attrice Susan Sarandon, che proprio grazie a questo ruolo ha vinto un Oscar come miglior attrice protagonista. La stessa suor Helen fu particolarmente entusiasta della scelta di lei, avendola apprezzata in Thelma & Louise. A colpire dell’interpretazione della Sarandon, in particolare, sono i lunghi silenzi a cui dà vita e durante i quali ascolta le parole del condannato Matthew. L’attrice, infatti, si è concentrata sul costruire un personaggio fortemente dedito all’ascolto, cercando di rendere eloquenti e intensi anche i momenti in cui è chiamato a rimanere in silenzio. Ad interpretare Helen Prejean da bambina, invece, vi è Eva Amurri Martino, la vera figlia dell’attrice.

Ad interpretare Matthew Poncelet, invece, vi è l’attore Sean Penn, che grazie alla sua intensa interpretazione ha ottenuto la sua prima candidatura come miglior attore agli Oscar. Curiosamente, Penn vinse poi la prestigiosa statuetta qualche anno dopo, per Mystic River, nella stessa occasione in cui Robbins la vinse come miglior attore non protagonista. Per prepararsi al ruolo, l’attore ha condotto approfondite ricerche, incontrando anche diversi veri condannati a morte. Nel film sono poi presenti anche R. Lee Ermey e Celia Weston nel ruolo di Clyde e Mary Beth Percy, genitori della ragazza uccisa da Matthew. Peter Sarsgaard è Walter Delacroix, il ragazzo ucciso, mentre Jack Black è presente nei panni di Craig Poncelet, parente di Matthew.

Dead Man Walking – Condannato a morte: le differenze con il libro, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Sceneggiato dallo stesso Robbins, il film cerca di mantenersi il più fedele possibile al racconto e alle descrizioni di suor Helen. Nel romanzo, tuttavia, la donna descrive due vicende distinte, quella di Elmo Patrick Sonnier e Robert Lee Willie, entrambi giustiziati sulla sedia elettrica nel 1984. Per semplificare il racconto, tuttavia, Robbins ha deciso di far confluire queste due vicende in un unico personaggio, quello di Matthew. Si è potuto così concentrare sul rapporto tra la suora e un solo detenuto. Allo stesso modo, egli sceglie di rappresentare l’esecuzione tramite iniezione letale, nonostante nella Louisiana dell’epoca, dove il film si svolge, fosse ancora in vigore la sedia elettrica.

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Dead Man Walking – Condannato a morte è infatti disponibile nel catalogo di Apple iTunes e Now. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 14 luglio alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

Tigers: dal 22 luglio al cinema, il trailer

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Tigers: dal 22 luglio al cinema, il trailer

Ronnie Sandahl, sceneggiatore di “Borg McEnroe“, torna a raccontare il risvolto intimista e psicologico dello sport dirigendo TIGERS, il film distribuito da Adler Entertainment nelle sale dal 22 luglio e liberamente ispirato alla storia dell’ex calciatore prodigio Martin Bengtsson. Il racconto di un’ossessione, ma anche della disciplina necessaria a raggiungere obiettivi, del coraggio e dell’onestà verso se stessi.

Nelle parole del regista, Tigersé una storia sulle tigri del mondo del calcio. Su uomini giovani e ammirati, rinchiusi in gabbie dorate, addomesticati fino a diventare marchi”. Ronnie Sandhal è sceneggiatore, regista e autore ed ha lavorato a una trilogia di film su sport e psicologia: oltre a “Tigers” ha scritto anche la sceneggiatura di “Borg McEnroe” (2017) e del prossimo dramma sulla ginnastica “Perfect”, diretto da Olivia Wilde.

Martin Bengtsson ha raccontato la sua vicenda nel libro “Nell’ombra di San Siro” (In The Shadow of San Siro), pubblicato nel 2007: la storia di come il sogno di una vita si è trasformato in un incubo e delle circostanze esterne e interne che, combinate, lo hanno portato alla depressione e al crollo mentale.

Nel cast del film, oltre ad Erik Enge nei panni di Bengtsson, anche Maurizio Lombardi (Pinocchio, 1994, The New Pope), Lino Musella (The Young Pope, Favolacce, Il Cattivo Poeta) e Gianluca Di Gennaro (Capri-Revolution, Gomorra – La Serie 2).

TIGERS – la trama

Martin è uno dei talenti calcistici più promettenti che la Svezia abbia mai visto. A sedici anni, il sogno di una vita diventa realtà quando viene acquistato da uno dei club più prestigiosi d’Italia. Tuttavia quel sogno ha un prezzo molto alto in termini di sacrificio, dedizione, pressione e, soprattutto, solitudine. Martin inizia a chiedersi se questa sia davvero la vita che ha tanto desiderato.
“Tigers” è una corsa sulle montagne russe della vita e della morte attraverso la moderna industria del calcio. Con una prospettiva unica sul mondo degli sport professionistici, Ronnie Sandahl racconta la vera storia del sedicenne prodigio del calcio Martin Bengtsson. Un dramma di formazione sull’ossessione ardente di un giovane in un mondo in cui tutto, e tutti, hanno un prezzo.

The Mauritanian: recensione del film di Kevin Macdonald

The Mauritanian: recensione del film di Kevin Macdonald

The Mauritanian è stato presentato alla Berlinale 2021 fuori concorso, ed è ora disponibile su Amazon Prime Video. La sceneggiatura muove le fila dal libro autobiografico di Mohamedou Ould Slahi, scritto durante la detenzione in carcere nel 2005 e pubblicato soltanto dieci anni più tardi con il titolo Guantanamo Diary. Opera dai toni prevalentemente drammatici e d’inchiesta, e basata su una storia vera, indaga la ricerca di una verità celata dalla crudeltà di un governo che agisce nel silenzio generale, pur di trovare un capro espiatorio in un nemico asserito come tale, senza soppesare realmente le nozioni di innocenza e colpevolezza.

The Mauritanian: la vera storia di Mohamedou Ould Slahi

Mohamedou Ould Slahi, originario dalla Mauritania, è rinchiuso da ben otto anni nel terribile carcere di Guantanamo poiché è stato ritenuto uno dei responsabili dell’organizzazione terroristica degli attentati dell’11 settembre. Non vi è nessuna prova certa contro di lui, unicamente una serie di coincidenze e supposizioni, benchè non sia effettivamente accusato di nulla. Gli è stata estorta una confessione dopo tremende torture inflittegli, il che lo ha autocondannato a vita. Il caso di Mohamedou viene riaperto improvvisamente quando l’avvocato per i diritti civili Nancy Hollander (Jodie Foster)decide di volerne assumere la difesa in vista di un potenziale nuovo processo. Contemporaneamente, il tenente colonnello Stuart Couch (Benedict Cumberbatch) è incaricato a preparare l’accusa, scovando qualche omissione negli archivi ufficiali. Dunque Nancy e la fedele collaboratrice Teri (Shailene Woodley) iniziano a indagare per scoprire la verità celata dietro la prigionia di Mohamedou; si troveranno a che fare con un intero sistema che cerca di occultare ogni prova relativa all’esistenza di Guantanamo e delle terribili torture e ingiustizie che vi si compiono.

The Mauritanian film Jodie FosterSul piano narrativo, la trama di The Mauritanian procede su due linee parallele: da un lato, veniamo a conoscenza della vita di Slahi in prigione, dall’altro assistiamo alle indagini della Hollander e del tenente Couch. Nancy è ferma, rigorosa, ma compassionevole quando necessario. Nella sua mente, non importa se Salahi sia colpevole o meno: dopo aver invocato l’habeas corpus, il governo deve ora necessariamente accusarlo di un crimine se intende continuare la sua prigionia.   Numerosi sono i flashback delle torture subite dal protagonista, della sua infanzia e dello studio come ingegnere in Germania, quindi in Afghanistan, nel 1990,  nei campi di addestramento dei mujahideen (all’epoca alleati degli Stati Uniti  contro Mohammad Najibullah, il leader scelto dai russi, come ricorda lui stesso ai suoi torturatori), quindi a Montreal, dove secondo le accuse, avrebbe finalizzato la sua collaborazione con Al-Qaeda.

The Mauritanian si confronta direttamente con l’ideologia che è alla base di tutto: scatti persistenti di bandiere americane che sventolano sopra un cortile di una prigione mostrano un nazionalismo protettivo; il modo vago e frenetico con cui i funzionari governativi spazzano via i dubbi ci ricorda che il desiderio pubblico di sangue, dopo l’11 settembre, ha soppiantato ogni senso di giustizia.

Il punto di luce di The Mauritanian è l’interpretazione di Rahim

Il punto di luce massima di The Mauritanian è costituito dall’interpretazione di Tahar Rahim, diamante dell’intera pellicola; la capacità dell’attore risiede infatti nel delineare in maniera ottimale l’identità del prigioniero, tramite frammenti di quotidianità prelevati di soppiatto, come lo scambio di qualche frase con un altro prigioniero, senza poterlo vedere, o mentre cerca di “fare amicizia” con un’iguana. Le fasi giudiziarie sono limitate alla breve parte finale, accompagnata poi da veri filmati di repertorio, mentre il resto del racconto si concentra sulle fasi investigative e sul dramma personale vissuto dal protagonista.

Jodie Foster e Benedict Cumberbatch, sebbene regalino due performance degne di nota, sono invece costretti all’interno di una sceneggiatura che lascia loro poco spazio per mettersi in luce, puntando tutto su Tahar Rahim. Il personaggio meno centrato e motivato di tutti, risulta purtroppo essere quello dell’assistente Teri Duncan, a cui non è riservato uno sviluppo coerente e la cui presenza per lo sviluppo drammaturgico dell’opera risulta essere puramente accessoria.

The Mauritanian film Benedict CumberbatchThe Mauritanian non riesce purtroppo ad evitare di cadere in uno schematismo consolidato del genere; ne consegue che, benché le vicissitudine dei personaggi siano emotivamente coinvolgenti, è difficile individuare intuizioni o soluzioni stilistiche che riescano ad elevare la pellicola rispetto ad altri prodotti sui generis. La pellicola è un esempio, nel complesso piuttosto godibile, di cinema civile, corretto e necessario, privo tuttavia di un efficacia narrativa e filmica tale da far emergere il tutto rispetto ad altri prodotti simili. La perspicacia massima di Kevin Macdonald risiede nella claustrofobia fotografica derivante dal gioco di spazi chiusi o semi-aperti, che dominano il girato e sono indirizzati a trasmettere la sensazione di perpetua impotenza di cui è vittima Slahi.

McDonald gioca con le proporzioni e tonalità di colore per stabilire il passato di Slahi, le sue esperienze a Guantanamo e il processo. C’è un’ironica attenzione ai dettagli, che perdura per l’intero minutaggio: ne sono esempi l’indugiare su un cartello che recita “Non fare del male alle iguane”. Penalità di 10.000 dollari”.

Kevin Macdonald non risparmia pugni mentre descrive la tortura e la degradazione prevalenti a Guantanamo dopo l’11 settembre, indirizzando chiaramente lo sguardo dello spettatore alla consapevolezza che l’esperienza di Slahi non è stata unica: egli era uno dei centinaia ad affrontare questi orrori. La visualizzazione di Macdonald nei riguardi della figura di Slahi, l’uso della musica, della luce e del montaggio e la performance viscerale di Rahim costituiscono i punti vincenti dell’intera pellicola, ultimo lavoro di Kevin Macdonald e per cui, ricordiamo, Jodie Foster ha vinto il Golden Globe come migliore attrice protagonista, e Tahar Rahim ha ricevuto una nomination per il migliore attore in un film drammatico.

Batman: L’Impostore, la nuova miniserie in tre parti di DC Comics

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Il prossimo ottobre i fan di Batman scopriranno una versione innovativa degli inizi della guerra al crimine del guardiano di Gotham in Batman: L’Impostore, una miniserie in tre parti pubblicata da DC Comics. La serie sarà presentata in tutto il mondo martedì 12 ottobre e sarà successivamente raccolta in un volume cartonato, disponibile a partire da febbraio 2022.

Contemporaneamente alla versione in lingua inglese, la serie sarà lanciata anche nei seguenti paesi: Spagna, Germania, Brasile, Messico, Italia, Francia, Russia, Repubblica Ceca, Polonia, Giappone, Corea del Sud, Turchia e Argentina.

Lo sceneggiatore e regista Mattson Tomlin (Project Power, Little Fish), in collaborazione con Andrea Sorrentino, maestro dell’horror e del thriller vincitore del premio Eisner (Joker: Il sorriso che uccide, Batman: Il killer che sorride, Green Arrow), mostrerà una Gotham violenta e disperata, dove ogni pugno fa davvero male e ogni azione porta a conseguenze che vanno molto al di là dell’immaginazione di Batman.

Sono un fan di Batman da sempre e poter raccontare la mia visione di Gotham è un sogno che si avvera,” ha affermato lo scrittore MattsonTomlin. “La domanda «cosa accadrebbe se Batman esistesse davvero?’»ha un potenziale enorme e, analizzare le sue conseguenze narrative più estreme, permette di raggiungere orizzonti che di recente non sono stati esplorati nelle storie a fumetti. «Batman: L’Impostore» presenta Bruce Wayne e le persone vicine a lui esaltando i loro difetti più tragici e, allo stesso tempo, rendendo tutti i personaggi molto credibili. Gli ostacoli che Batman dovrà affrontare sono figli di una realtà che rispecchia da vicino la nostra.

La missione di Bruce Wayne/Batman è cominciata solo un anno prima, ma lui ha già capito di poter fare la differenza. Purtroppo, però, Batman si è anche fatto dei nemici molto influenti. Chi tradizionalmente detiene il potere a Gotham è infastidito dalle sue interferenze negli affari della città, e sembra che uno di loro abbia un piano per eliminarlo. C’è un secondo Batman che sta pattugliando i tetti e i vicoli di Gotham… e non si fa scrupoli a uccidere i criminali, dal vivo o davanti alle telecamere. Quando il Dipartimento di Polizia di Gotham unirà i suoi mezzi a quelli dei più ricchi e dei più influenti della città per lanciare la sua offensiva, Batman dovrà scovare questo impostore e ristabilire la sua reputazione. Ma come puoi dimostrare la tua innocenza, quando tu per primo indossi una maschera?

Batman- L’ImpostoreAmmiro le sue opere da anni e lavorare con Andrea Sorrentino è un privilegio assoluto” ha aggiunto Tomlin. “La sua incredibile capacità di rappresentare la realtà e il suo genio narrativo hanno spinto questa storia verso nuove vette, e i colori spettacolari di Jordie Bellaire hanno reso speciale questo mio primo lavoro per la DC.

Avevo già disegnato Batman nelle vesti di co-protagonista in un paio di occasioni, ma questa è la prima volta in cui ho la possibilità di lavorare su una storia dedicata interamente a lui ed è incredibile” ha aggiunto Andrea Sorrentino. “Sono un suo grandissimo fan sin da ragazzo e dalla visione del Batman di Tim Burton del 1989: avere la possibilità di lavorare con Mattson e Jordie per questa nuova interpretazione del Cavaliere Oscuro è come ricevere un regalo di Natale in anticipo!

Il Signore degli Anelli: la saga negli UCI Cinemas

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Il Signore degli Anelli: la saga negli UCI Cinemas

In occasione del 20° anniversario dell’uscita del primo capitolo, nelle multisale del circuito UCI Cinemas arriva in versione rimasterizzata in 4K la saga de Il Signore degli Anelli, il capolavoro del fantasy distribuito da Warner Bros. e interpretato da un cast d’eccezione, che vede tra i suoi membri Ian McKellen, Elijah Wood, Viggo Mortensen, Sean Astin, Billy Boyd, Orlando Bloom, Sean Bean, Cate Blanchett, John Rhys-Davies, Hugo Weaving, Christopher Lee e Karl Urban.

Le avventure degli abitanti della Terra di Mezzo accompagneranno i fan della saga per tutta l’estate:

  • Dal 22 al 26 luglio Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, il colossal vincitore di 4 premi Oscar su 13 candidature che porta per la prima volta sul grande schermo Frodo e i suoi amici hobbit, lo stregone Gandalf, il tormentato Boromir, il ramingo Aragorn, l’elfo Legolas e il nano Gimli;
  • Dal 27 al 30 luglio Il Signore degli Anelli – Le due Torri, il secondo capito della saga vincitore di 2 premi Oscar, che regala agli spettatori uno degli scontri più epici della storia del cinema: la Battaglia del Fosso di Elm;
  • Dal 31 luglio al 4 agostoIl Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re, uno dei tre film più premiati di sempre, che tra i vari riconoscimenti vanta 11 premi Oscar e segna l’epilogo della lotta contro Sauron, il Signore Oscuro.

UCI Bicocca (MI), UCI Fiume Veneto (PN) e UCI Porta di Roma (RM) proietteranno Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, Il Signore degli Anelli – Le due Torri e Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re alle 16:30 e alle 20:30. Inoltre è prevista una proiezione speciale in lingua originale alle 20:00.

Le altre multisale che parteciperanno alle proiezioni sono UCI Alessandria (AL), UCI Arezzo (AR), UCI Showville Bari (BA), UCI Cagliari (CA), UCI Meridiana Casalecchio di Reno (BO), UCI Luxe Campi Bisenzio (FI), UCI Casoria (NA), UCI Catania (CT), UCI Certosa (MI), UCI Fiumara (GE), UCI Montano Lucino (CO), UCI Curno (BG), UCI Ferrara, UCI Firenze (FI), UCI Seven Gioia del Colle (BO), UCI Lissone (MB), UCI Cinepolis Marcianise (CE), UCI Luxe Marcon (VE), UCI RedCarpet Matera (MT), UCI Luxe Maximo (RM), UCI MilanoFiori (MI), UCI Molfetta (BA), UCI Moncalieri (TO) UCI Orio (BG), UCI Perugia (PG), UCI Piacenza (PC), UCI Parco Leonardo (RM), UCI Reggio Emilia (RE), UCI Romagna Savignano sul Rubicone (RN), UCI Roma Est (RM), UCI Sinalunga (SI), UCI Torino Lingotto (TO), UCI Verona e UCI Villesse (PN).

UCI Luxe Campi Bisenzio, UCI Luxe Marcon e UCI Luxe Maximo applicheranno la tariffa di 7,90 euro, mentre nelle restanti multisale il costo del biglietto è di 6,90 euro. Dove la tariffa ordinaria è inferiore a 6,90 euro il prezzo dell’evento sarà l’intero del giorno. È possibile acquistare i biglietti presso le casse delle multisala coinvolte, tramite App gratuita di UCI Cinemas per dispositivi Apple e Android e sul sito. I biglietti paper-less acquistati tramite App e i biglietti elettronici acquistati tramite sito danno la possibilità di evitare la fila alle casse con –FILA+FILM. Il pubblico può comunque acquistare i biglietti anche tramite il call center (892.960) e le biglietterie automatiche self-service presenti sul posto. Il biglietto sarà nominativo se acquistato online, mentre presso le biglietterie è previsto un registro nominativo dei clienti, come da regolamento.

In tutte le multisala UCI riaperte, sono stati introdotti i nuovi protocolli di sicurezza a salvaguardia della salute e del benessere di tutto il pubblico e dello staff, come le nuove misure di distanziamento sociale che includono limitazioni nel numero di posti disponibili per ogni spettacolo e la garanzia di avere delle poltrone vuote tra gli spettatori. Sono state inoltre adottate misure speciali affinché il percorso all’interno del cinema possa avvenire senza alcun tipo di contatto diretto e infine sono state potenziate le procedure di pulizia, con interventi più regolari.

Non solo Black Widow: 10 personaggi del MCU che meritano un film prequel

Black Widow non è un propriamente un film sulle origini di Natasha Romanoff, nonostante racconti finalmente cosa sia accaduto all’ex spia durante gli anni trascorsi sotto il dominio della Stanza Rossa. A voler essere precisi, infatti, si tratta di un prequel ambientato tra gli eventi di Civil War e Infinity War. Dunque, la domanda sorge spontanea: ci sono altri personaggi del MCU che meriterebbero un film prequel – non necessariamente una origin story – ambientato prima dell’attuale continuity? Screen Rant ha provato a buttare giù 10 ipotesi:

Black Panther

Dopo una formidabile introduzione in Captain America: Civil War, il debutto da solista di T’Challa in Black Panther è stato un enorme successo. Con la sfortunata scomparsa di Chadwick Boseman, la Marvel non sarà in grado di concentrarsi sul Re nell’annunciato sequel, ma potrebbe prendere in considerazione un prequel.

Un potenziale prequel di Black Panther potrebbe concentrarsi sul lignaggio del mantello di Pantera Nera, mettendo in risalto uno dei precedenti re guerrieri di Wakanda, oppure seguendo un giovane T’Challa in un’avventura all’inizio del suo mandato come Pantera Nera.

Rocket & Groot

rocket grootQuando furono introdotti in Guardiani della Galassia, Rocket e Groot avevano chiaramente già vissuto numerose avventure insieme e sviluppato una forte amicizia. Tuttavia, oltre al fatto che Rocket è stato oggetto di sperimentazione, al pubblico sono stati forniti pochissimi dettagli sul loro passato.

I personaggi sono tra i preferiti dei fan del MCU, che vorrebbero sapere di più sulla loro storia. La Marvel potrebbe facilmente realizzare un prequel che racconta il tragico retroscena di Rocket a cui abbiamo fatto riferimento poc’anzi, così come Rocket e Groot che si incontrano e diventano amici, ma anche i rapporti del duo con il mondo criminale.

Agatha Harkness

Dopo essersi rivelata al pubblico sulle note dell’iconica sigla “Agatha All Along”, Agatha Harkness si è imposta come uno dei protagonisti assoluti di WandaVision. Nonostante siano state mostrate la sue origini all’epoca dei processi alle streghe di Salem, il resto del passato del personaggio rimane ancora un mistero.

Ha chiaramente trascorso del tempo a padroneggiare la sua arte, incontrando altri esseri magici e studiando la leggenda di Scarlet Witch. Sono trascorsi centinaia di anni tra il momento in cui ha ucciso la sua congrega e quando si è presentata a Westview… Tutto questo potrebbero essere esplorato tranquillamente in un prequel.

Thanos

Finora Thanos è stato il cattivo principale degli Avengers nel MCU, ed è diventato un personaggio iconico. Ci sono stati alcuni accenni al passato del Titano Pazzo, come la distruzione del suo pianeta natale, l’ invasione di altri pianeti e la sua relazione con Gamora e Nebula.

Thanos è l’eroe della sua stessa storia e sarebbe affascinante assistere alla sua ascesa da attivista ambientale su Titan a signore della guerra che arriva a credere di dover raccogliere tutte le Gemme dell’Infinito con ogni mezzo necessario per salvare l’universo…

Gran Maestro

Introdotto in Thor: Ragnarok, il Gran Maestro è l’eccentrico sovrano del pianeta spazzatura Sakaar che costringe le persone a impegnarsi in battaglie in stile gladiatore per il proprio divertimento. È un personaggio strano, decisamente sinistro ed esilarante, che ha comunque avuto un enorme impatto sul pubblico.

Un film prequel sul Gran Maestro potrebbe mostrare i suoi primi giorni insieme a suo fratello Taneleer Tivan, il Collezionista. Potrebbe anche esplorare il suo arrivo su Sakaar, la sua ascesa al potere, l’insediamento del suo regime e anche l’istituzione delle battaglie dei gladiatori.

Hulk

Dopo l’uscita de L’incredibile Hulk, la Marvel ha scelto di utilizzare Hulk solo come personaggio secondario (ciò dovuto in parte a problemi di diritti con la Universal). Pertanto, ci sono diverse grandi lacune nella storia del personaggio che potrebbero essere colmate con un prequel in stile Black Widow.

Un candidato ideale per questo ipotetico film sarebbe l’adattamento di uno dei migliori archi dei fumetti dedicati a Hulk di tutti i tempi, ossia “Planet Hulk”, ambientato su Sakaar prima dell’arrivo di Thor. Un’altra opzione sarebbe mostrare come è stato in grado di trovare finalmente la pace e diventare Professor Hulk tra gli eventi di Infinity War e Endgame.

Yondu

Un elemento cruciale dell’arco di redenzione di Yondu in Guardiani della Galassia Vol. 2 è stato la sua rinnovata accettazione nei Ravagers, guadagnandosi persino un tradizionale funerale nello stile del gruppo alla fine del film.

Come parte di questo arco, il pubblico ha avuto modo di fare la conoscenza del suo ex team, tra cui Stakar Ogord, Mainframe e Krugarr, che alludevano al loro passato insieme. Questo potrebbe costituire la base per un potenziale film prequel che esplori l’iniziazione di Yondu ai Ravagers, le sue missioni con la squadra e l’eventuale litigio che hanno avuto sul suo rapimento di bambini. 

Howard il papero

James Gunn guardiani della galassia vol. 2Anche se il suo passato nel MCU rimane un mistero, Howard il papero, in qualche modo, è finito nella collezione del Collezionista in Guardiani della Galassia, prima di essere liberato e, alla fine, unirsi ai Vendicatori nella loro battaglia culminante contro Thanos.

Nei fumetti, Howard il papero proviene da Duckworld, un pianeta simile alla Terra ma popolato da anatre antropomorfe. È un personaggio divertente e sarcastico con un passato colorato che potrebbe essere esplorato in un film prequel che spiega proprio come è arrivato da Duckworld alla collezione del Collezionista. 

Hela

Thor RagnarokIn Thor: Ragnarok, si scopre che Hela ha giocato un ruolo fondamentale nella conquista e nel dominio di Odino sui Nove Regni, prima di condurre una guerra civile contro il Padre di Tutti. Anche dopo che Odino l’ha bandita a Hel, ha tentato di fuggire, uccidendo tutte le Valchirie nel mezzo.

Un film prequel che raccontasse questa ascesa al potere e il conflitto con Odino potrebbe aggiungere molto di più sulla storia cosmica del MCU e arricchire personaggi importanti come Hela, Odino e Brunilde, fornendo anche scene di battaglia su vasta scala.

Isaiah Bradley

In The Falcon and the Winter Soldier, è stato rivelato che durante la guerra di Corea, il governo degli Stati Uniti ha dato il Siero del super soldato a Isaiah Bradley, che ha poi trascorso il resto della sua vita affrontando discriminazione, incarcerazione e sperimentazione prima di ottenere, finalmente, il riconoscimento che meritava alla fine della serie.

Nella serie, menziona eventi come salvare la sua unità da un campo di prigionia e combattere contro il Soldato d’Inverno, che all’epoca era ancora sotto il controllo dell’Hydra. Isaiah Bradley merita un film prequel che esplori l’eroismo e le avversità che ha dovuto affrontare.

Kevin Feige sulla rinnovata collaborazione con Sam Raimi a 20 anni da Spider-Man

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Kevin Feige ha rilasciato una lunga intervista a Rotten Tomatoes in cui, oltre a parlare naturalmente di Black Widow, ha avuto modo di affrontare tutta una serie di argomenti “caldi” relativi al passato, al presente e al futuro del MCU, come l’accordo con la Sony, il sequel di Black Panther, un possibile crossover con lo SPUMC e persino il debutto del Mandarino nell’attesissimo Shang-Chi.

Tuttavia, nel corso della medesima intervista, il presidente dei Marvel Studios ha avuto l’opportunità di riflettere anche con la rinnovata collaborazione con il regista Sam Raimi per Doctor Strange in the Multiverse of Madness, dal momento che all’epoca del primo Spider-Man diretto da Raimi nel 2002, Feige era già un collaboratore di Avi Arad, produttore esecutivo del film.

“Tutto ciò che facciamo ai Marvel Studios lo facciamo pensando dal punto di vista del pubblico: come possiamo fare per far sentire il pubblico in un determinato modo? Come possiamo evocare quel determinato tipo di emozione? Sento di averlo imparato guardando Sam Raimi lavorare ai film di Spider-Man”, ha raccontato il boss della Casa delle Idee. “Sono stato veramente fortunato a trovarmi su quei set e a lavorare insieme all’ex capo dei Marvel Studios, Avi Arad. Ora mi trovo io nella medesima posizione… È come se un cerchio si fosse chiuso, dal momento che Sam è tornato a lavorare per noi su Doctor Strange, personaggio che, insieme a Spider-Man, è stato co-creato da Steve Ditko e che è anche uno dei suoi proferiti.”

Poi ha aggiunto: “Davvero, è semplicemente emozionante vedere Sam lavorare di nuovo per noi e mettere il suo marchio sul sequel di Doctor Strange. E per tutti coloro che conoscono quel marchio, sanno quanto la cosa possa essere eccitante. Per chi invece non lo conosce, non vedo l’ora che vedano il film. Ne resteranno sbalorditi e penseranno: ‘Cos’altro ha fatto questo regista?’. Così andranno ad approfondire la sua filmografia e scopriranno che si tratta di Sam Raimi, uno dei migliori registi di tutti i tempi.”

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Loki 2: Marvel rinnova la serie tv con Tom Hiddleston

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Loki 2: Marvel rinnova la serie tv con Tom Hiddleston

Sembra che Marvel/Disney+ abbiano confermato Loki 2, la seconda stagione della serie tv LOKI. LOKI, che è attualmente in produzione nella sua prima stagione, inizierà la produzione nella seconda stagione nel gennaio 2022. A darne conferma è stato Production Weekly . Loki sarà presentato in anteprima il prossimo anno su Disney+.

Inoltre Marvel ha rivelato che ci sarà davvero una seconda stagione di “Loki ” tramite un inserto in una scena dopo i titoli di coda nell’episodio finale della stagione 1 che trovate di seguito:

Loki-Stagione 2

Non sono stati forniti ulteriori dettagli per quanto riguarda la prossima stagione della serie che vede protagonista Tom Hiddleston come personaggio titolare. LOKI è la terza serie del Marvel Cinematic Universe su Disney Plus. Il primo è stato l’acclamato “WandaVision”, con Elizabeth Olsen e Paul Bettany, che martedì ha ottenuto 23 nomination agli Emmy.

LOKI segue le vicende del dio dell’Inganno quando esce dall’ombra di suo fratello, in una nuova serie che si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame. Tom Hiddleston torna nei panni del protagonista, insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Wunmi Mosaku e Richard E. Grant. Kate Herron è la regista, mentre Michael Waldron è il capo sceneggiatore.

Shang-Chi: perché la Marvel ha atteso a lungo prima di introdurre il Mandarino?

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In una recente intervista con Rotten Tomatoes in occasione della promozione di Black Widow, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha spiegato come mai i Marvel Studios hanno atteso così a lungo prima di introdurre il vero Mandarino nel MCU nell’attesissimo Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli.

“Il sottotitolo del film, La Leggenda dei Dieci Anelli, in realtà, lo collega all’inizio del MCU”, ha spiegato Feige. “I Dieci Anelli sono l’organizzazione che ha rapito Tony Stark all’inizio del primo Iron Man. E quell’organizzazione è stata ispirata da un personaggio chiamato il Mandarino, nei fumetti. Tornando al primo Iron Man, avevamo pensato: ‘Quando porteremo questo personaggio sullo schermo?’. Volevamo farlo solo quando sentivamo di potergli rendere davvero giustizia e poter finalmente mostrare tutta la sua complessità. Francamente, non avremmo potuto farlo in un film di Iron Man, perché un film di Iron Man deve parlare di Iron Man. Un film di Iron Man deve parlare di Tony Stark.”

Sempre nel corso della medesima intervista, Kevin Feige ha poi spiegato come Simu Liu è stato scelto per il ruolo del primo supereroe asiatico del MCU: “L’attore che avrebbe dovuto interpretare Shang-Chi è stata la prima domanda che Destin Daniel Cretton si è posto quando è stato scelto come regista. Il nostro produttore, Jonathan Schwartz, e la nostra casting director, Sarah Finn, hanno visto centinaia di persone. Simu Liu è arrivato quando eravamo in una fase già avanzata, e quando è così è molto probabile che non succeda nulla. Durante un processo del genere, vuoi che tutti si guardino e dicano: ‘Abbiamo trovato la persona giusto. È lui’. Per Shang-Chi non eravamo ancora arrivati a quel punto.”

“Poi è arrivato Simu, che Sarah aveva già visto, e ha fatto questa lettura con Destin”, ha aggiunto Feige. “Poi abbiamo testato la sua alchimia con Awkwafina. All’inizio ho pensato: ‘Chi è questo tizio? Vediamo un po’… ‘. E alla fine ho scoperto questa personalità a dir poco contagiosa che amava interagire con i suoi fan attraverso il web. Simu è stata la vera sfida. Presentare un nuovo eroe Marvel non è mai facile. C’è sempre tantissima pressione su di noi e anche sugli attori. Ma Simu ce l’ha fatta! Non vedo l’ora che il pubblico veda finalmente il film a settembre.”

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Kevin Feige non esclude un crossover tra Spider-Man e Venom nel MCU

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Alcuni anni fa, l’accordo tra Marvel e Sony in merito all’utilizzo di Spider-Man nel MCU saltò temporaneamente, salvo poi essere riformulato dopo poco tempo. Il nuovo accordo tra le parti ha portato, poi, alla realizzazione di Spider-Man: No Way Home, che dovrebbe essere l’ultimo film in solitaria per l’Uomo Ragno di Tom Holland (anche se, da contratto, sembra che l’attore dovrà apparire almeno in un altro film del MCU, forse il sequel di Doctor Strange?).

Parlando con Rotten Tomatoes in occasione della promozione di Black Widow, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha parlato di come Marvel e Sony sono riuscite a “salvare” l’accordo relativo ai film dell’Uomo Ragno, ma ha anche affrontato la questione di un possibile crossover tra Venom e Spider-Man, quindi tra lo SPUMC e il MCU, qualcosa che i fan chiedono a gran voce ormai da diversi anni.

“Ovviamente, non mi piace parlare di rumor, speculazioni… di quello che potrebbe o non potrebbe accadere in relazione a qualsiasi personaggio che i Marvel Studios non hanno ancora portato sullo schermo”, ha dichiarato Feige. “Dirò quello che ho sempre detto: lavorando alla Marvel da 20 anni, alla fine tendi a non escludere nulla, a non ignorare nulla. Quando, come e dove accadrà… resta da vedere. Potrebbe succedere, certo… ma qualsiasi voce che si legge online potrebbe accadere in qualsiasi momento, così come potrebbe non accadere mai.”

Spider-Man: No Way Home promette di stabilire quale sarà il posto del simpatico arrampicamuri nel MCU, ma non solo: in effetti, è da un po’ di tempo che si parla anche di un possibile cameo di Tom Holland in Venom: La furia di Carnage (con tutte le implicazioni che ciò comporterebbe!), ma ovviamente per adesso si tratta soltanto di rumor. Non ci resta altro da fare che aspettare l’uscita dei rispettivi film in sala, dal momento che è altamente improbabile che dettagli così importanti sulla trama verranno anticipati dai Marvel Studios…

Cosa sappiamo di Spider-Man: No Way Home?

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

I Croods 2 – Una nuova era: intervista ai doppiatori italiani

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I Croods 2 – Una nuova era: intervista ai doppiatori italiani

Arriva in sala il 14 luglio I Croods 2 – Una nuova era, sequel del fortunato film d’animazione targato Universal. Qui potete vedere la nostra intervista ai doppiatori italiani: Francesco Pannofino (Grug Crood), Leo Gassmann (Guy Crood), Alice Pagani (Hip Crood), Virginia Raffaele (Speranza Superior), Alessandro Gassmann (Filo Superior), Benedetta Porcaroli (Aurora Superior).

Universal Pictures Italia ha diffuso il trailer ufficiale di I Croods 2: Una Nuova Era, il sequel che debutterà solo al cinema da mercoledì 14 Luglio 2021. I Croods 2: Una Nuova Era è diretto da Joel Crawford, che ha già lavorato a un gran numero di lungometraggi della DreamWorks Animation, tra cui Trolls e il franchise di Kung Fu Panda, ed è prodotto da Mark Swift (Capitan Mutanda; Madagascar 3: Ricercati in Europa).

I Croods sono sopravvissuti ad innumerevoli pericoli e disastri, dalle zanne di bestie preistoriche alla possibile fine del mondo, ma ora dovranno affrontare la loro sfida più grande: un’altra famiglia.

I Croods 2 – Una nuova era, la trama

In questa nuova avventura Grug (Francesco Pannofino), Hip (Alice Pagani) Guy (Leo Gassmann) insieme a Hugga, Tonco e Nonna partono alla ricerca di un posto più sicuro in cui vivere, un posto che possono chiamare ‘Casa’. Alla fine del lungo viaggio scoprono un luogo meraviglioso che sembra soddisfare tutti i loro desideri MA…. c’è solo un problema: è occupato da un’altra famiglia, I Superior! I Superior sono una moderna famiglia composta da Filo, il capofamiglia (Alessandro Gassmann), la mamma Speranza (Virginia Raffaele) e la figlia adolescente Aurora (Benedetta Porcaroli). I Superior, con la loro ingegnosa casa sull’albero, le invenzioni sorprendenti e gli acri irrigati e pieni di ortaggi freschi, sono due gradini sopra i Croods nella scala evolutiva. Dopo averli accolti in un primo momento con tutte le onorificenze, non passa molto tempo prima che le tensioni aumentino tra la famiglia delle caverne e la famiglia moderna.  Proprio quando tutto sembra perduto una nuova minaccia porterà entrambe le famiglie in un’avventura epica che le costringerà ad abbracciare le loro diversità, a darsi forza l’un l’altra e a forgiare un futuro insieme.

Star Trek: Matt Shakman, regista di WandaVision, dirigerà il nuovo film

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Arriva da Deadline la notizia che Matt Shakman, regista dell’acclamata serie Marvel WandaVision (disponibile su Disney+), dirigerà un nuovo film della saga di Star Trek per conto di Paramount Pictures.

La fonte riporta che la produzione del film, che non ha ancora un titolo ufficiale, inizierà ufficialmente nella primavera del 2022. L’ultima bozza della sceneggiatura è opera di Lindsey Beer e Geneva Robertson. Secondo la fonte, si tratterà dell’ultimo tentativo da parte di Paramount di far decollare un nuovo progetto legato alla saga di successo, dopo che i tentativi da parte di Quentin Tarantino e Noah Hawley sono ufficialmente naufragati.

I dettagli sul progetto sono ancora scarsi, ma sembra che Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana e il resto del cast introdotto ufficialmente nella “Kelvin Time”, ossia la linea temporale in cui sono ambientati i film realizzati dal 2009 al 2013 e prodotti da J.J. Abrams, dovrebbe fare ritorno (anche se The Hollywood Reporter chiarisce che al momento la cosa non è certa). Ovviamente, la Bad Robots di Abrams sarà nuovamente coinvolta nella produzione.

Proprio nella giornata di ieri è stato annunciato che Matt Shakman ha ricevuto una candidatura agli Emmy Awards 2021 come miglior regista di un film, miniserie o speciale drammatico grazie a WandaVision. Secondo la fonte, nell’ultimo periodo Shakman avrebbe ricevuto molte offerte relative a molti progetti diversi, scegliendo alla fine di occuparsi del nuovo Star Trek. 

Black Panther 2: Kevin Feige parla della morte di Chadwick Boseman e promette un film “speciale”

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Dopo l’improvvisa e tragica morte di Chadwick Boseman, il regista Ryan Coogler ha lavorato duramente per riscrivere la sceneggiatura di Black Panther: Wakanda Forever, anche se ancora non sappiamo in che modo la storia del sequel di adatterà all’assenza del personaggio di T’Challa.

Parlando con Rotten Tomatoes in occasione della promozione di Black Widow, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha parlato della scomparsa di Boseman: “La morte di Chad ha colpito il mondo intero, così come ha colpito tutti noi, perché non eravamo a conoscenza di nulla”, ha ammesso il boss della Casa delle Idee. “Eravamo sommersi dalle domande, ma nessuna di queste riguardava il sequel. Pensavamo soltanto a lui, alla sua famiglia, a sua moglie e alla sua eredità.”

Parlando invece del sequel, ha spiegato: “Ci siamo rivolti a Ryan Coogler perché sapevamo che poteva farci da guida. Abbiamo parlato di portare avanti l’eredità di Wakanda e raccontare una storia che fosse significativa, rispettosa e al tempo stesso divertente, entusiasmante e piena di speranza. È stato molto difficile pensare a tutte cose cose sapendo che Chad non c’era più.” 

Ora che le riprese del sequel sono ufficialmente iniziate, Feige ha elogiato il team creativo dietro il sequel di Black Panther, promettendo ai fan un film davvero speciale: “Ryan e Nate Moore, il nostro produttore, così come l’intero cast e il nostro co-sceneggiatore Joe Robert Cole, hanno fatto alcune cose davvero straordinarie per quanto riguarda la storia”, ha anticipato. “Sarà un film davvero emozionante. Abbiamo in mente qualcosa di davvero speciale.”

Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Black Widow contiene un buco di trama? La regista chiarisce

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Black Widow contiene un buco di trama? La regista chiarisce

ATTENZIONE – L’ARTICOLO CHE SEGUE CONTIENE SPOILER SU BLACK WIDOW

black widow

Cate Shortland, la regista di Black Widow, ha parlato di una questione legata al film che sta facendo molto discutere nelle ultime ore: un apparente buco di trama presente nel finale del cinecomic con protagonista Scarlett Johansson.

Dopo la battaglia culminante nella Stanza Rossa, Natasha rimane in piedi tra le macerie della fortezza un tempo galleggiante, mentre il Segretario Thaddeus Ross (William Hurt) irrompe sulla scena. Dato che Natasha è ancora in fuga a causa della questione legata agli Accordi di Sokovia in Captain America: Civil War, si presume che l’intento di Ross sia quello di arrestarla. Tuttavia, la scena si interrompe prima che Ross possa effettivamente fare qualcosa: ci ritroviamo così a circa due settimane dopo quel momento, quando una bionda Natasha è ormai pronta a partire per riunirsi con i suoi compagni Vendicatori. Chiaramente, in molti si sono chiesti perché Black Widow abbia glissato sulla fuga di Natasha, arrivando a considerare quel passaggio come un vero e proprio buco di trama.

Secondo Shortland, il finale di Black Widow non è affatto un buco di trama, tuttavia non è neanche qualcosa pensato per essere colmato. Parlando con The Wrap in occasione dell’uscita del film, la regista ha spiegato che la decisione di lasciare nel mistero l’interazione tra Natasha e Ross è stata “intenzionale”.

“È stato intenzionale, perché volevamo lasciare la domanda su come Nat se la sarebbe cavata, piuttosto che dare vita ad un altro combattimento e magari arrivare a sfinire il pubblico”, ha spiegato Cate Shortland. “Volevamo lasciare gli spettatori con una domanda, e cioè come aveva fatto Nat ad usare la sua ingegnosità, perché alla fine l’ha fatto. Probabilmente ha negoziato una via d’uscita da quella situazione. Ma non lo so…”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film è uscito nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Spider-Man: Kevin Feige spiega come Marvel e Sony hanno salvato l’accordo

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Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha finalmente rivelato cosa è successo all’epoca del breve scioglimento dell’accordo tra Marvel e Sony in merito all’inclusione del personaggio di Spider-Man nell’Universo Cinematografico Marvel.

In una recente intervista con Rotten Tomatoes in occasione della promozione di Black Widow, Feige ha spiegato: “C’è stato un tempo in cui sembrava che i Marvel Studios non sarebbero più stati coinvolti nei film di Spider-Man ad opera della Sony. Sono passati solo pochi mesi, ma sono stati mesi emozionanti per tutti noi, da entrambe le parti”, ha spiegato il boss della Casa delle Idee. “E alcuni mesi in cui siamo finiti nell’occhio del ciclone, per ovvi motivi. Mi piace guardare sempre il lato positivo, e il lato positivo in quell’occasione era che avevamo fatto due grandi film di Spider-Man con Amy Pascal, Tom Rothman, Jon Watts e Tom Holland. Ne ero molto orgoglioso e felice e ovviamente volevo che la cosa continuasse. Voglio essere felice per ciò che abbiamo, sempre… e non arrabbiarmi per ciò che invece non abbiamo.”

Feige ha poi aggiunto: “Fortunatamente Tom Rothman, e Bob Iger, all’epoca CEO della Disney, insieme ad Alan Horn e Alan Bergman, all’epoca presidente dei Walt Disney Studios, si sono tutti resi conto, così come lo stesso Tom Holland, che sarebbe stato più divertente se avessimo continuato a lavorare tutti insieme. Non dovevamo permettere che gli affari o la politica si mettessero in mezzo. L’accordo era iniziato con Amy Pascal e io non avevo nulla a che fare con numeri, contratti, politica. Ciò che mi interessava era la storia e l’amore per Spider-Man, Peter Parker, e per l’universo Marvel. Per fortuna le cose sono andate avanti ed ora aspettiamo tutti l’arrivo di No Way Home.”

In passato Tom Holland aveva parlato di quanto questa esperienza fosse stata estenuante per lui. Il giovane attore aveva ricevuto la notizia della momentanea fine dell’accordo tra Marvel e Sony durante il D23 del 2019, dove i Marvel Studios avevano annunciato i loro piani per la Fase 4, mentre Holland era lì per promuovere il film d’animazione Onward – Oltre la magia, insieme a Chris Pratt.

In seguito, l’ex CEO della Disney Bob Iger rivelò che il giovane attore aveva avuto un ruolo attivo nella mediazione tra Marvel e Sony, che ha portato poi ad un nuovo contratto e alla realizzazione dell’attesissimo Spider-Man: No Way Home.

Deadpool incontra il primo personaggio del MCU in un promo di Free Guy!

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Ryan Reynolds ha diffuso un video in cui, nei panni di Deadpool, incontra per la prima volta un personaggio del MCU. Si tratta di Korg, l’alieno di roccia con le movenze e la voce di Taika Waititi, visto in Thor: Ragnarok e in Avengers: Endgame.

Tuttavia l’incontro, come spesso accade con Deadpool è meta-cinematografico, con il Mercenario Chiacchierone che parla al pubblico e che in questa occasione invita Korg a commentare con lui il nuovo trailer di Free Guy, il film proprio con Ryan Reynolds in arrivo ad agosto.

Certamente un bel modo per cominciare ad entrare in contatto con il mondo Marvel/Disney!

Deadpool incontra il primo personaggio del MCU

Nella fusione tra Fox e Disney, sappiamo che l’unico personaggio degli X-Men a non venire modificato sarà proprio Deadpool ed è chiaro che Ryan Reynolds sta cominciando a preparare il terreno per il suo rotorno.

Blue Bayou: trailer del film con Alicia Vikander

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Blue Bayou: trailer del film con Alicia Vikander

Dal pluripremiato regista e sceneggiatore Justin Chon, Blue Bayou è la commovente storia senza tempo di una singolare famiglia americana che combatte per il proprio futuro. Antonio LeBlanc (Chon), di origine coreana, adottato e cresciuto in una piccola città della Louisiana bayou, è sposato con l’amore della sua vita, Kathy (Alicia Vikander) ed è il padre adottivo della loro amata figlia Jessie. Cercando di rendere la vita migliore per la sua famiglia, dovrà affrontare i fantasmi del suo passato quando scoprirà di poter essere deportato dall’unico paese che abbia mai chiamato casa. Dal 16 settembre al cinema.

Protagonisti di Blue Bayou sono Justin Chon, Alicia Vikander, Mark O’Brien, Linh Dan Pham e Emory Cohen.