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Avatar: David Thewlis chiarisce in quali sequel apparirà

Wonder Woman David Thewlis

Dopo aver confermato che apparirà nei panni di un Na’vi nei sequel di Avatar, l’attore David Thewlis, noto principalmente per i suoi ruoli in Harry Potter e Wonder Woman, ha specificato in una nuova intervista in quali film apparirà. Stando infatti alle ultime dichiarazioni dell’attore, il suo personaggio non sarà presente in Avatar 2, ma soltanto nei successivi tre sequel, quindi Avatar 3, 4 e 5.

Parlando con Collider, infatti, ha rivelato che, a differenza di quanto molti hanno potuto erroneamente credere in base alle sue precedenti affermazioni, non sarà in Avatar 2: “Niente potrebbe essere più diverso di Avatar”, ha spiegato l’attore. “Non ricordo nulla di simile tra ciò che ho avuto la fortuna di fare in passato, neanche lontanamente. Devo specificare però che non sarò in Avatar 2. So che su un magazine britannico è girata questa voce. No, non sarò in Avatar 2! Sarà in Avatar 3, che è stato girato insieme al secondo capitolo. I piani sono quelli di far tornare il mio personaggio anche in Avatar 4 e 5. Ci tenevo a chiarire questa cosa.”

David Thewlis parla della performance capture di Avatar e del suo rapporto con James Cameron

Nella stessa intervista, David Thewlis ha parlato dell’esperienza di lavorare con James Cameron, un regista noto per essere alquanto “difficile”. Thewlis ha affermato di aver trovato Cameron “una persona assolutamente piacevole”, descrivendolo come un “genio”. L’attore ha anche parlato delle difficoltà legate alla performance capture, esperienza che non aveva mai provato prima e che ha reso il set dei sequel qualcosa di assolutamente nuovo per lui. 

Avatar 2 debutterà il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 19 dicembre 2025 17 dicembre 2027.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

 
 

Alien: il terzo prequel avrebbe risolto un mistero legato al primo film

Alien: Covenant

Ridley Scott ha confermato che il terzo prequel mai realizzato di Alien avrebbe finalmente rivelato ai fan del franchise il mistero dietro le uova di Xenomorfo che abbiamo visto nel primo iconico capitolo della saga uscito nel 1979. Intitolato Alien: Awakening, il film sarebbe stato ambientato tra gli aventi di Alien: Covenant e quelli del primo film con Sigourney Weaver.

La sceneggiatura avrebbe portato la firma di John Logan (già co-autore dello script di Covenant), con gli Ingegneri sopravvissuti che avrebbero dato la caccia all’androide David (Michael Fassbender), nella speranza di vendicarsi di lui per aver eliminato la loro specie. In una recente intervista con il Los Angeles Times, Scott ha parlato proprio del film mai realizzato, rivelando che il suo intento era quello di colmare il gap esistente tra Prometheus e il primo Alien del ’79, cercando di rispondere a tutta una serie di domande lasciate in sospeso da Covenant

“Penso che ci sia ancora molto da dire su Alien. Ma penso anche che sia arrivato il momento di evolversi nuovamente. Mentre giravo il primo episodio, pensavo sempre: ‘Perché è stata creata una creatura come questa e perché sta viaggiando in quella che noi vediamo come una nave da guerra che trasporta un cargo di baccelli? Qual è lo scopo del veicolo e qual è quello delle uova? Questo è ciò che immagino ci saremmo chiesti se avessimo realizzato il terzo prequel: chi, perché e per quale motivo.”

Quale sarà il destino della saga di Alien? La Disney è ancora interessata a proseguire con il franchise?

Al momento non sappiamo quale sarà il destino della saga di Alien, soprattutto dopo l’acquisizione della Fox da parte della Disney. Sono anni, comunque, che Ridley Scott parla della possibilità di riuscire a portare a termine la sua trilogia prequel. Speriamo che un giorno posso veramente riuscirci, nonostante il flop al botteghino di Covenant non faccia sperare nel prosieguo della saga… almeno per il momento.

Alien: Covenant di Ridley Scott è uscito il 18 maggio 2017. Alla sceneggiatura hanno lavorato John Logan e Dante Harper. Il cast del film annovera Michael Fassbender, Katherine Waterston, Billy Crudup, Danny McBride e Demián Bichir. Dieci anni dopo la fallimentare spedizione Prometheus, che avrebbe dovuto rintracciare gli alieni precursori della vita sulla Terra, un nuovo equipaggio parte a bordo dell’astronave Covenant per popolare il pianeta Origae-6.

 
 

Heather Graham: 10 cose che non sai sull’attrice

Heather Graham film

Negli anni l’attrice Heather Graham si è costruita la fama di icona del cinema indipendente americano, partecipando a progetti spesso diversi tra loro. Così facendo ha potuto mettersi continuamente alla prova, dimostrando versatilità e carisma. Con il tempo, l’attrice ha avuto modo di ricoprire anche altri ruoli all’interno dell’industria, debuttando anche come regista.

Ecco 10 cose che non sai di Heather Graham.

2Parte delle cose che non sai sull’attrice

Heather Graham Twin Peaks

Heather Graham in Twin Peaks

5. Ha avuto un ruolo di rilievo nella serie. Uno dei primi ruoli ad aver fatto la fortuna dell’attrice è stato quello di Annie Blackburn nella celebre serie Twin Peaks, ideata da David Lynch e Mark Frost. Il suo personaggio acquista una sempre maggiore importanza all’interno della serie, diventando l’interesse amoroso del protagonista Dale Cooper. Per questo motivo, correrà ovviamente grossi pericoli.

4. Non ha ripreso il proprio ruolo per la nuova stagione. Dopo circa 25 anni, Twin Peaks è tornata in televisione con una lunga terza stagione, che riprendeva gli eventi lì dove li aveva lasciati. Nelle nuove puntate, tuttavia, manca il personaggio della Graham. Intervistata a riguardo, l’attrice ha dichiarato di non sapere che fine abbia fatto Annie, ma che se non è presente non può esserle accaduto nulla di buono.

Heather Graham in Scrubs

3. Ha interpretato un personaggio particolarmente apprezzato. Nel corso della quarta stagione di Scrubs l’attrice ha ricoperto il ruolo della dottoressa Molly Clock. Questa è una psichiatra piuttosto svampita, dai comportamenti strani ma dall’acuta intelligenza. Nonostante la sua breve permanenza, è infatti in grado di comprendere a fondo l’animo dei vari protagonisti. Quando il suo personaggio venne fatto uscire dalla serie, ciò causo molto malcontento tra i fan, ormai affezionatisi a lei.

Heather Graham: dov’è oggi

2. Ha diversi progetti in lavorazione. L’attrice continua a lavorare in modo apparentemente instancabile. Da oggi ai prossimi anni è infatti attesa in diversi progetti, come il film Desperados, con Robbie Amell, e il crime Wander, con Katheryn Winnick. Reciterà poi anche nell’attesa serie L’ombra dello scorpione, tratta dall’omonimo romanzo di Stephen King e attesa per il 2020.

Heather Graham: età e altezza

1. Heather Grahaman è nata a Milwaukee, nel Wisconsin, Stati Uniti, il 29 gennaio 1970. L’attrice è alta complessivamente 171 centimetri.

Fonte: IMDb

 

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The Horror Piccion Show: in fumetteria il volume del personaggio di Mauro “Manthomex” Antonini

The Horror Piccion Show
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Il marchio Weird Book porta in tutte le fumetterie il primo volume di una serie di comics atipici e visionari di Mauro “Manthomex” Antonini: The Horror Piccion Show. Forse avrete già sentito parlare di piccioni “viaggiatori”, ma di sicuro non ne avete ancora incontrato uno come Piccion!

Ma chi è Piccion?

Si tratta di un piccione molto speciale, con il potere di comparire nei momenti fondamentali della storia del cinema. Di vignetta in vignetta si trova sbalzato in situazioni straordinarie, in cui incontra le icone del cinema classico e contemporaneo. In The Horror Piccion Show sono raccolte tutte le sue avventure nel regno dell’horror, del gotico e del fantastico: una divertentissima serie di gag surreali, colorate e poetiche, che vi faranno vedere i vostri film preferiti con occhi diversi.

SCHEDA TECNICA

Copertina
  • Titolo: The Horror Piccion Show
  • Autore: Mauro Antonini
  • Editore: Weird Book
  • Collana: Dark House
  • Genere: Fumetto
  • Pagine: 116
  • Prezzo: € 16,90
  • Formato: 17 x 24 cm
  • Caratteristiche: Brossurato

L’autore di Piccion, Mauro “Manthomex” Antonini

MANTHOMEX, alias Mauro Antonini (Roma, 1980), è un cartoonist fortemente attivo con storie a fumetti su sceneggiatura originale, illustrazioni e character designs su FurAffinity, Patreon e Deviant Art, con una pagina che ha recentemente raggiunto due milioni di visualizzazioni. Ha collaborato con lo studio di effetti speciali del Maestro Sergio Stivaletti.
Sue illustrazioni sono apparse come materiale promozionale ufficiale di film Hollywoodiani quali Teenage Mutant Ninja Turtles – Out of the Shadows (ParamountPictures) e Warcraft (Universal Pictures).

Per Weird Book a realizzato una serie di cover esclusive per i fumetti ufficiali di Evil Dead 2 e The Howling. La serie Piccioncinema, nata sul web nel 2011 e tutt’ora in corso, è, ad oggi, il suo progetto più personale.

Come nasce Piccion?

La serie Piccioncinema e il suo protagonista, Piccion, nascono nel 2011 sul blog di Manthomex (ora chiuso). Le vignette – realizzate tradizionalmente, a matita e china – uscivano settimanalmente e tutte in bianco e nero. La serie guadagnò da subito un buon riscontro di pubblico che la portò a uscire dall’ambito digitale venendo esposta in mostra in diverse collettanee o eventi più o meno underground di Roma e dintorni, dal Circolo degli Artisti al cineclub Detour, dalla libreria Altroquando al Fantafestival.

Nel 2012, in occasione della pubblicazione del primo sketchbook della serie (autoprodotto e ancora in bianco e nero) la Cart Gallery, prestigiosa galleria del fumetto in via del Gesù a Roma, dedica una personale alla serie e al suo autore. Da lì in poi Piccioncinema si è evoluta in una serie di prodotti esclusivi (folders, stampe limitate, cards, tutti a colori) presentati di volta in volta alla numerosissime fiere del fumetto italiane ed estere dov’era ospite l’autore.

 Nel 2019 la casa editrice Weird Book – per la quale Manthomex aveva realizzato in esclusiva alcune cover per i fumetti ufficiali di Evil Dead 2 e The Howling – inizia a valutare la possibilità di portare Piccion in libreria con una serie di volumi tematici, che raccolgano versioni appositamente riviste per la pubblicazione cartacea di molte delle vignette apparse sul web e tante altre inedite. Il primo volume – The Horror Piccion Show – Piccioncinema vol 1 – esce proprio per Weird Book nel giugno 2020.

 
 

Una notte da leoni: 10 cose che non sai sul film

Una notte da leoni film

Indicato come uno dei film comici simbolo degli ultimi anni, Una notte da leoni ha significativamente contribuito a lanciare le carriere dei suoi protagonisti, oggi tra i più affermati interpreti dell’industria hollywoodiana. Brillantemente demenziale ed emotivamente coinvolgente, il film diretto da Todd Phillips conquistò fan in tutto il mondo, tanto da ottenere poi altri due sequel. Ecco 10 cose che non sulla saga Una notte da leoni.

Una notte da leoni sequel

Una notte da leoni: la trama del film

10. È incentrato sulle folli avventure di un trio di amici. Protagonisti del film sono Philip, Stuart e Alan. I tre, i quali si conoscono a malapena, organizzano un addio al celibato per il loro amico Doug, portandolo a vivere una notte folle a Las Vegas. Il mattino dopo, tuttavia, hanno un completo blackout su quanto accaduto, e cosa peggiore Doug è scomparso senza lasciare traccia. Per i tre inizia così una corsa contro il tempo per ritrovare l’amico e portarlo sano e salvo al proprio matrimonio.

9. È ispirato ad eventi realmente accaduti. Per quanto folli ed estremizzati, gli eventi del film hanno un fondo di verità. Una vicenda simile accadde al produttore Tripp Vinson, il quale in seguito al suo addio al celibato a Las Vegas si sveglio in un luogo completamente differente da quello in cui avrebbe dovuto essere, non riuscendo a ricordare nulla di quando accaduto.

Una notte da leoni: la colonna sonora del film

8. Il film è ricco di celebri canzoni. Ad accompagnare le spericolate avventure del trio di amici vi è una colonna sonora comprendente canzoni di svariati artisti famosi. Tra i brani divenuti più iconici per il loro accompagnamento alle immagini vi sono It’s Now Or Never, di El Vez, In the Air Tonight, di Phil Collins, Right Round, di Flo Rida, Can’t Tell Me Nothing, di Kanye West e Live Your Life, di Rihanna. Ecco tutte le canzoni del primo film:

  1. It’s Now Or Never – El Vez
  2. Thirteen – Danzig
  3. Take It Off – The Donnas
  4. Fever – The Cramps
  5. Wedding Bells – Gene Vincent & His Blue Caps
  6. In the Air Tonight – Phil Collins
  7. Stu’s Song – Ed Helms
  8. Rhythm And Booze – Treat Her Right
  9. Iko Iko – The Belle Stars
  10. Three Best Friends – Zach Galifianakis
  11. Ride The Sky II – Revolution Mother
  12. Candy Shop – Dan Finnerty & The Dan Band

Tracce aggiuntive:

  • Who Let the Dogs Out? – Baha Men
  • Right Round – Flo Rida featuring Kesha (è una cover di You Spin Me Round del gruppo musicale Dead or Alive)
  • Can’t Tell Me Nothing – Kanye West
  • Live Your Life – T.I. featuring Rihanna
  • Joker And The Thief – Wolfmother
  • What Do You Say – Mickey Avalon
  • Yeah! – Usher ft. Ludacris & Lil’ Jon

Una notte da leoni è in streaming

7. È presente su diverse piattaforme. Per chi desidera vedere o rivedere il film, è possibile farlo affidandosi ad alcune tra più ricche piattaforme streaming presenti sul Web. Tra queste si annoverano infatti Tim Vision, Rakuten TV e Amazon Prime. In base a quale di queste si sceglie, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film per poterlo rivedere in tranquillità.

Una notte da leoni: i suoi sequel

6. Fa parte di una trilogia. A fronte di un budget di circa 35 milioni di dollari, il film ha globalmente incassato circa 467 milioni di dollari. Questo ha naturalmente spinto la produzione a realizzare due sequel al film, Una notte da leoni 2 (2011) e Una notte da leoni 3 (2013). Per quanto la trama cambi di film in film, tutto è costruito per ruotare ugualmente intorno alle avventure dell’acclamato trio di amici.

Una notte da leoni (2009)

Una notte da leoni, in originale The Hangover è il primo capitolo della saga diretta da Todd Phillips, con Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis, Justin Bartha e Heather Graham. La pellicola è stata scritta da Jon Lucas e Scott Moore, e con Todd Phillips e Daniel Goldberg come produttori esecutivi.

Vincitore di un Golden Globe come miglior film commedia o musicale, la pellicola racconta di Phil (Bradley Cooper), Stu (Ed Helms) e Alan (Zach Galifianakis) decidono di passare un fine settimana a Las Vegas per l’addio al celibato del loro amico Doug (Justin Bartha). I quattro decidono di trascorrere la notte al Caesars Palace, dove si rilassano nella loro suite d’albergo, prima di festeggiare con un drink sul tetto dell’hotel e brindare “alla notte che non dimenticheremo mai”. La mattina seguente, Phil, Stu e Alan si svegliano nella loro camera e scoprono che non ricordano assolutamente nulla della sera precedente. Inoltre Doug non è con loro: così iniziano a cercarlo, ma l’amico non si trova da nessuna parte. Nel frattempo, iniziano a notare diverse assurdità: a Stu manca un dente, che scoprono essere nella tasca di Alan, la loro suite è in uno stato di completo disordine, c’è una tigre nel loro bagno, un pollo nel soggiorno e un bambino nell’armadio. I tre decidono di ripercorrere i loro passi per ritrovare il futuro sposo, ma quando chiedono la loro macchina all’ingresso del Caesars Palace, il valletto consegna loro una macchina della polizia al posto della loro Mercedes.

Una notte da leoni 2 (2011)

Dopo che il primo capitolo ha incassato oltre 450 milioni di dollari  fronte di un budget di soli 35 milioni di dollari, la Warner Bros produce il sequel Una notte da leoni 2, in originale The Hangover Part II, che si rivelerà essere un successo come la pellicola precedente. Ritorna in cabina di regia Todd Phillips  e tutto il cast: Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis, Justin Bartha e Ken Jeong, con l’aggiunta dei nuovi volti  come quelli di John Goodman, Melissa McCarthy e Jamie Chung.

Il film riprende la sua storia due anni dopo dalla folle notte di Las Vegas, e Stu sta per sposarsi in Thailandia con la sua nuova ragazza, Lauren. Al matrimonio sono invitati anche Doug e Phil con le rispettive consorti, ma non Alan, poiché Stu teme che la sua presenza possa rovinare tutto. Tracy riesce a far intercedere il marito affinché Stu acconsenta all’invito per il fratello, che alla fine arriva, e Doug, Phil e Stu, entrando nella stanza di Alan, scoprono che le fotografie dell’episodio a Las Vegas sono appese in camera. Oltre a questo, scoprono che Alan è diventato amico di Leslie Chow. Il gruppo all’aeroporto incontra il sedicenne Teddy, fratello di Lauren. Dopo il volo si dirigono al resort sulla costa dove iniziano i preparativi per le nozze, e fanno la conoscenza del padre della sposa, il signor Srisai. La sera, dopo un brindisi, i quattro e Teddy si recano in spiaggia per gustarsi dei marshmallow. Il giorno seguente Phil, Alan e Stu si risvegliano in un motel di Bangkok completamente disorientati: Alan è rasato a zero, Stu ha un tatuaggio alla Mike Tyson in faccia, nella stanza c’è una scimmietta e di Teddy si ritrova solo il suo dito. Subito dopo ricevono una chiamata da Doug che si trova all’albergo che ospita le nozze, dato che si è allontanato dal gruppo a tarda sera. Né Phil né gli altri ricordano nulla della notte precedente.

Una notte da leoni 3 (2013)

Dopo che il secondo capitolo incassa quasi 600 milioni di dollari la Warner Bros commissiona un terzo e ultimo capitolo della saga che arriva al cinema nel 2013. Alla regia confermatissimo  Todd Phillips, mentre nel cast ritornano i protagonisti Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis, Justin Bartha e Heather Graham. Tornano anche John Goodman e Melissa McCarthy .

Il terzo capitolo ambientato due anni dopo gli eventi di Bangkok, Leslie Chow (Ken Jeong) fugge dalla prigione di massima sicurezza nella quale era recluso, sfruttando una rivolta creatasi all’interno dell’edificio. Nel frattempo, negli Stati Uniti, Alan (Zach Galifianakis), in una delle sue bravate, acquista una giraffa e, mentre la trasporta in autostrada, causa accidentalmente la sua decapitazione. In preda alla rabbia e alla frustrazione per l’ennesimo guaio causato dal figlio, il padre di Alan, Sid, muore per un attacco di cuore. Dopo il funerale, il cognato di Alan, Doug (Justin Bartha), rivela ai suoi amici, Phil (Bradley Cooper) e Stu (Ed Helms), che Alan non prende più da tempo le sue medicine e per questo è fuori controllo. La famiglia di Alan è decisa nel farlo ricoverare in un istituto psicoterapeutico, ma ha bisogno dell’aiuto di Phil e Stu per farlo, dal momento che l’unico modo per convincerlo è che il “branco” lo accompagni verso l’Arizona.

Una notte da leoni cast

Una notte da leoni: il cast del film

5. Bradley Cooper è uno dei protagonisti. Nel ruolo di Philip, il membro del gruppo che per la sua razionalità si erge a leader, vi è l’attore Bradley Cooper. Grazie a tale ruolo, l’attore cominciò ad ottenere sempre più riconoscimenti, cominciando ad interpretare sempre più ruoli di rilievi e dimostrando grandi capacità anche al di fuori della commedia.

4. Zach Galifianakis è diventato un icona grazie al film. Se fino a quel momento Zach Galifianakis aveva ricoperto ruoli di poco rilievo, con Una notte da leoni diventò una vera e propria celebrità, nonché uno dei comici più richiesti. Il suo personaggio Alan si è infatti affermato come il vero motore comico del film, nonché il protagonista delle gag e delle battute più divertenti.

3. Ed Helms ha dovuto perdere peso per il proprio ruolo. A chiudere il trio è l’attore Ed Helms, che nei panni di Stuart è il personaggio più isterico e restìo a gettarsi nelle spericolate avventure del film. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, per sostenere le attività richieste l’attore dovette sottoporsi ad una notevole preparazione fisica, arrivando a perdere circa tre chili.

2. I tre attori si conoscevano a malapena. Cooper, Galifianakis ed Helms hanno raccontato di essere poco meno che conoscenti prima delle riprese del film, e dal loro punto di vista ciò è stato un bene. Trascorrere tanto tempo insieme sul set li ha aiutati a stringere da zero un legame, arrivando a dar vita a quella chimica tra di loro che ha fatto la fortuna del film.

Una notte da leoni: le frasi migliori del film

1. È ricco di frasi divenute cult. Altro elemento chiave del film sono le frizzati battute pronunciate dai protagonisti, che arricchiscono il film di pura comicità. Molte di queste sono entrate nell’immaginario comune, divenendo estremamente iconiche. Ecco dunque alcune delle frasi più celebri.

È buffo perché è panzone! (Leslie Chow)

– “Io mi ritengo un tipo un po’ solitario… diciamo che tendo a definirmi un branco con un lupo solo” (Alan)

– “Perché, Regalavano anelli all’olocausto?” (Alan)

– Alan: Contare le carte non é illegale é malvisto come…. masturbarsi in aereo.
Stu: Mi sa che anche quello é illegale.
Alan: Si, dopo l’11 Settembre che sono tutti suscettibili, grazie tante Bin Laden. 

Fonte: IMDb

 
 

Studio Ghibli: la Disney cambiò i film in fase di distribuzione

studio ghibli

Steve Alpert, leader della divisione internazionale dello Studio Ghibli dal 1996 al 2011, ha rivelato che la Disney apportò delle modifiche a diversi loro film – incluso Kiki – Consegne a domicilio – senza alcun permesso. Dopo una lunga carriera nell’industria cinematografica, i registi Hayao Miyazaki e Isao Takahata fondarono nel 1985 lo studio d’animazione con sede a Tokyo, grazie al sostegno della Tokuma Shoten Publishing Company. Tra i film di maggior successo realizzati da Miyazaki sotto l’egida dello studio ricordiamo Laputa – Castello nel cielo, Il mio vicino Totoro, Kiki – Consegne a domicilio, Principessa Mononoke, La città incantata e Il castello errante di Howl.

Nel 1996 la Tokuma Shoten siglò una partnership con i Walt Disney Studios, con la Buena Vista Pictures che divenne l’unico distributore internazionale dei film d’animazione. Il primo film dello Studio Ghibli ad essere incluso nel catalogo della Disney fu Principessa Mononoke nel 1997: nel corso delle successive due decadi, altri 15 film venne “affidati” alla multinazionale statunitense a livello internazionale. I film in questione, però, venne alterati e nuovamente doppiati dalla Disney prima della nuova distribuzione, nonostante lo Studio Ghibli avesse una rigida politica in merito ai tagli da poter apportare ai film, a seguito soprattutto dei bruschi cambiamenti che vennero apportati al montaggio di Nausicaä della Valle del vento per la distribuzione negli Stati Uniti. Nel 2005, lo Studio si separò dalla Tokuma Shoten ma continuò a mantenere il suo contratto con la Disney. A partire dal 2019, è HBO Max a detenere i diritti per la distribuzione dei film dello Studio Ghibli negli Stati Uniti.

Nel suo libro di memorie: “Sharing a House with the Never-Ending Man: 15 Years at Studio Ghibli”, Steve Alpert ha ricordato gli anni in cui ha lavorato allo Studio Ghibli in qualità di capo della divisione internazionale. Via Cartoon Brew, è emerso che l’orgine della politica relativa ai tagli era radicata in un accesso dibattito avuto con Harvey Weinstein, all’epoca a capo della Miramax, il quale sosteneva che Principessa Mononoke dovesse essere “rivisitato” per apparire più “commerciale” agli occhi del pubblico americano.

La Disney ignorò il contratto siglato con lo Studio Ghibli e apportò delle modifiche a Kiki – Consegne a domicilio

Nonostante Miyazaki si oppose con profonda resistenza a qualsiasi tipo di taglio, la Disney alterò i lavori del maestro senza il suo consenso. Come rivelato da Alpert, la versione in lingua inglese di Kiki – Consegne a domicilio rilasciata dalla Disney nel 1998 contiene musiche, effetti sonori e dialoghi non presenti nella versione originale: la multinazionale ha così ignorato il contratto con lo Studio, che prevedeva l’impossibilità di apportare sostanziali modifiche ai film. Quando Alpert fece notare la cosa ad uno dei dirigenti della Disney di cui ha preferito non fare il nome, dice che lo questi si lamentò con il produttore responsabile della versione inglese del film, dandogli quella che lo stesso Alpert ha definito “una tipica sferzata verbale in grado di far piangere chi non è più un bambino.”

Durante gli anni di Alpert allo Studio Ghibli, la compagnia ottene un totale di cinque candidature ai premi Oscar, con La città incantata che riuscì a portare a casa l’ambita statuetta nel 2002 per il miglior film d’animazione. Il libro di memorie di Alpert usicrà negli Stati Uniti tra circa due settimane. Il libro si concentra principalmente sui suoi primi sei anni allo Studio, in cui spesso era solito fare da interprete per Miyazaki nei suoi viaggi in America.

 
 

Dwayne Johnson: il messaggio a sostegno del #BlackLivesMatter

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In seguito all’omicidio di George Floyd, negli Stati Uniti continuano a moltiplicarsi le manifestazioni e le prese di posizione contro il razzismo e l’omicidio delle persone di colore da parte della polizia, che hanno poi condotto alla nascita del movimento internazionale #BlackLivesMatter. A sostengo del movimento sono intervenute anche le più grande celebrità non solo del mondo del cinema, ma dall’arte in generale.

Tra queste figura anche Dwayne Johnson, l’ex wrestler noto al pubblico per i suoi ruoli in Fast & Furious, Baywatch e Jumanji, che in genere utilizza i social per aggiornare in merito ai suoi progetti e per condividere momenti del suo privato. Adesso, però, “The Rock” ha voluto utilizzare i suoi profili ufficiali per lanciare un messaggio meno scanzonato e sicuramente più importante.

In un lungo video della durata di ben 8 minuti e mezzo, infatti, Dwayne Johnson ha commentato con i suoi follower di Instagram ciò che sta accadendo in questo giorni negli Stati Uniti, rivolgendosi direttamente al Presidente Donald Trump, senza però mai fare il suo nome: “Dov’è il nostro leader? Dove sei? Dov’è il nostro leader in un momento in cui il nostro paese è in ginocchio a supplicare e implorare di essere ascoltato?”, dichiara Johnson nel video.

Dwayne Johnson sostiene il #BlackLivesMatter: “Un cambiamento è necessario per ristabilire l’uguaglianza.”

“Alzatevi con me, perché io sono qui”, continua Dwayne Johnson. “Io ci sono e vi sento, vi ascolto. Vi do la mia parola che farò tutto il possibile per dare vita ad un cambiamento. Un cambiamento necessario per ristabilire l’uguaglianza”. L’attore ha voluto ringraziare tutti per la solidarietà mostrata in questi giorni all’America e alla comunità afroamericana, e pur non essendo un politico ha voluto sottolineare quanto tenga alla sicurezza del proprio paese, usando anche parole forti, segno di una comprovata delusione per l’attuale situazione: “Sono amareggiato, frustrato, arrabbiato. Eppure, cerco di fare del mio meglio per restare concentrato e calmo e prendere le decisioni più giuste per la mia famiglia e per il mio paese.”

Pochi giorni prima, oltre a condividere l’immagine nera simbolo del #BlackoutTuesday, la star hollywoodiana aveva condiviso anche uno scatto raffigurante un biglietto che riporta le ultime parole pronunciate da George Floyd: “I Can’t Breathe”. 

 
 

Zach Galifianakis: 10 cose che non sai sull’attore

Zach Galifianakis film

Ad oggi consacrato come uno degli attori comici più popolari dell’industria cinematografica, Zach Galifianakis ha dimostrato film dopo film di sapersi rinnovare anche all’interno del genere che lo ha reso celebre. Nella sua carriera non sono però mancati anche ruoli diversi da quelli comici, potendo così dimostrare di possedere versatilità e carisma.

Ecco 10 cose che non sai di Zach Galifianakis.

2Parte delle cose che non sai sull’attore

Zach Galifianakis Una notte da leoni

Zach Galifianakis in Una notte da leoni

5. Ha impedito a sua madre di vedere il film. Galifianakis è oggi celebre per il personaggio di Alan nel film Una notte da leoni. Poiché nel corso del film l’attore si trova in situazioni particolarmente imbarazzanti, ed è solito dire cose estremamente controverse, egli cercò di impedire a sua madre di vedere il film, imbarazzato da ciò che la donna avrebbe potuto pensare del figlio.

4. Si è rifiutato di tagliarsi la barba. In Una notte da leoni 2, l’attore torna a vestire i panni di Alan, con un notevole cambiamento estetico. Nel film, infatti, il personaggio si rade completamente la testa. Originariamente, tuttavia, la sceneggiatura prevedeva che questi si radesse la barba e non i capelli, ma Galifianakis rifiutò categoricamente la cosa, troppo legato alla sua barba.

3. Ha dovuto ricorrere al trucco per il terzo film della trilogia. A partire dal 2012, l’attore cominciò a sottoporsi ad una dieta che lo portò a perdere molto peso. Tuttavia, poiché una delle caratteristiche comiche di Alan è il suo essere sovrappeso, l’attore dovette ricorrere al trucco per sembrare ancora tale. Indossò infatti delle speciali cinture prostetiche che simulassero il grasso.

Zach Galifianakis: il suo nuovo film su Netflix

2. Ha rilasciato il suo nuovo film sulla celebre piattaforma. Nel 2019 l’attore trae ispirazione per il suo nuovo film dal finto talk show da lui realizzato nel corso degli anni precedenti, Between Two Ferns. Questo segue le avventure di Galifianakis alla ricerca di celebrità da intervistare, in modo del tutto non professionale. Distribuito direttamente su Netflix, al termine del trailer del film si può vedere l’attore esplicitare il fatto che il film non sarà al cinema ma, appunto, sulla sola piattaforma.

Zach Galifianakis: età e altezza

1. Zach Galifianakis è nato a Wilkesboro, in North Carolina, Stati Uniti, il 1 ottobre 1969. L’attore è alto complessivamente 170 centimetri.

Fonte: IMDb

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Godzilla vs Kong classificato PG-13, quando vedremo il primo trailer?

godzilla vs kong

L’emergenza Covid-19 ha messo letteralmente in ginocchio l’industria cinematografica, con numerosi attesissimi blockbuster che sono stati posticipati addirittura al 2021. Eppure, c’è un film il cui futuro sul grande schermo rimane ancora oggi un mistero: stiamo parlando di Godzilla vs. Kong, il film della coppia Legendary/Warner in cui vedremo scontrarsi i due iconici mostri cinematografici.

Al momento non sappiamo se il film arriverà ancora nelle sale il prossimo novembre o se verrà posticipato al prossimo anno. Nonostante la Warner Bros. non abbia ancora rilasciato alcun materiale ufficiale, oggi apprendiamo la notizia – via CBM – che il film è stato ufficialmente classificato dalla MPAA, la Motion Picture Association of America, l’associazione che si occupa di associare il divieto alle pellicole distribuite negli Stati Uniti.

Il film ha “stranamente” ricevuto un PG-13, ossia un divieto ai minori di 13 anni. La motivazione consiste nella presenza nel film di “intense scene di violenza e distruzione e di linguaggio volgare”. Nessun divieto ai minori di 17 anni, lasciando presagire che il film sarà molto meno crudo di quanto i fan probabilmente si aspettano.

La campagna marketing di Godzilla vs Kong partirà solo quando la Warner Bros. deciderà il futuro di Tenet?

La più grande domanda, adesso, è se vedremo a breve un primissimo trailer del crossover, dal momento che il rating assegnato alla pellicola significa che il film è stato ufficialmente completato. È innegabile quanto la Warner Bros. si trovi attualmente in una posizione critica, dovuta essenzialmente all’uscita nelle sale – che quasi sicuramente verrà posticipata – di Tenet. Probabilmente, non abbiamo ancora visto nulla di Godzilla vs. Kong in termini di campagna marketing perché è quasi certo che il calendario delle prossime uscite della major dipenderà dal rinvio o meno dell’attesissimo film di Christopher Nolan.

Godzilla vs. Kong sarà diretto da Adam Wingard e vedrà nel cast Alexander SkarsgårdMillie Bobby BrownRebecca Hall, Brian Tyree Henry, Shun Oguri, Eiza González, Jessica Henwick, Julian Dennison, Kyle Chandler e Demián Bichir. Il film farà parte di un nuovo universo condiviso, denominato MonsterVerse, a cui appartengono anche Godzilla (2014), Kong: Skull Island (2017) e Godzilla II: King of the Monsters (2019).

 
 

Frozen: Josh Gad parla della possibilità di un terzo film

Olaf

Ci sono voluti circa sei anni prima che Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle vedesse finalmente la luce, e probabilmente bisognerà attendere lo stesso arco di tempo per vedere un ipotetico terzo capitolo del popolare e amatissimo franchise Disney. Nonostante non abbia avuto lo stesso impatto “culturale” del primo film, Frozen 2 è stato comunque un enorme successo, sia di critica che di pubblico, superando in termini di incassi il precedessore e diventando il film d’animazione più visto nella storia.

Un terzo capitolo dedicato alle avventure di Elsa e Anna sembrerebbe scontato, eppure i Walt Disney Studios non hanno ancora ufficializzato nulla. In una recente intervista con Pop Culture, è stato Josh Gad – voce di Olaf nella versione originale dei film – a parlare della possibilità di un nuovo episodio, specificando che probabilmente un nuovo film del franchise vedrà la luce soltanto quando ci sarà una storia abbastanza forte e convincente da raccontare, stesso ragionamento che ha portato allo sviluppo e alla realizzazione di Frozen 2

“Non so quando ci sarà un Frozen III”, ha spiegato Gad. “Voglio dire, il patto in genere è questo: Frozen II non era Frozen II fino a quando non c’è stata una ragione che potesse giustificarne l’esistenza. Ecco perché non so se e quando ci sarà un Frozen III. Sono discussioni che vanno al di là di ciò che posso o non posso sapere. Ad ogni modo, quello che posso dire è: c’è stata l’opportunità di riportare sullo schermo quei personaggi, e con loro un nuovo senso di ispirazione e speranza. Ecco perché io e la Disney abbiamo collaborato per i corti di Olaf. Così la saga di Frozen è andata avanti, anche se non necessariamente attraverso un terzo film.”

Quanto tempo i fan dovranno attendere prima di vedere Frozen 3? Per Josh Gad tutto dipenderà dalla storia…

L’attore ha poi aggiunto: “Ad ogni modo, vedremo! Se ci sarà una storia che varrà la pena raccontare, sono certo che Jennifer Lee e l’incredibile team della Disney Animation la racconteranno un giorno”. Per adesso, dunque, non sembra esserci un Frozen 3 in sviluppo. Le parole di Josh Gad, comunque, fanno ipotizzare che potrebbe volerci soltanto più tempo del previsto prima che gli amatissimi personaggi di Elsa, Anna, Olaf e Kristoff ritornino sullo schermo.

In Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, diretto da Jennifer Lee e Chris Buck, Elsa parte insieme ad Anna, Kristoff, Olaf e Sven per un viaggio pericoloso ma straordinario verso l’ignoto oltre Arendelle per scoprire una verità nascosta sul suo passato. Le risposte che cerca, però, metteranno in pericolo il suo regno e, se in passato Elsa temeva che i suoi poteri fossero troppo grandi per essere accettati dal mondo, ora dovrà sperare che siano abbastanza forti per salvarlo. Il film è uscito nelle nostre sale il 27 novembre 2019 ed è disponibile dallo scorso aprile in home video.

 
 

Justice League Snyder Cut: HBO Max risponde alle critiche sulla release

Justice League snyder cut

Nonostante ci sia un palese e diffuso entusiasmo relativo alla release della Snyder Cut di Justice League su HBO Max, la decisione della Warner Bros. di distribuire la versione del film così com’era stato inizialmente concepito dal regista Zack Snyder non è stata esente da critiche. Sono in molti, infatti, a sostenere che potrebbe trattarsi di un precedente abbastanza pericoloso, che darebbe ai fan più potere di quanto in realtà spetti loro.

Dopo l’ufficializzazione che la Snyder Cut avrebbe visto finalmente la luce, una domanda ha iniziato a serpeggiare sul web nonostante l’euforia generale: e se un certo tipo di fandom arrivasse ad influenzare a tal punto le decisioni di una major da riuscire a stabilire cosa meriti di passare per il grande schermo? Naturalmente l’interrogativo apre ad una quantità infinita di scenari possibili, soprattutto dopo la nascita di un movimento praticamente simile a quello che ha portato alla release della Snyder Cut di Justice League, ossia #ReleaseTheAyerCut, in riferimento alla versione mai vista al cinema del cinecomic Suicide Squad di David Ayer.

Durante una recente intervista con The Verge (via CBM), Tony Goncalves, boss di HBO Max, ha commentato la decisione di distribuire la Snyder Cut, specificando che non si tratta di una norma che adesso verrà applicata ad ogni tipo di film: “Sicuramente non è un precedente. Esistono diverse tipologie di fandom. Esiste il fandom positivo e il fandom negativo. Il mio fandom di riferimento è quello che utilizza gli spazi adeguati per far sentire la propria voce e per avanzare richieste. Se c’è una domanda, siamo pronti ad ascoltare. Avevo un capo che una volta disse: ‘L’industria e i consumatori non sono sempre allineati, ma sono i consumatori che tendono a vincere’. È un ottimo equilibrio.”

La Snyder Cut di Justice League creerà un pericoloso precedente? Quanto potere può avere il fandom?

Poi ha aggiunto: “Penso che quando si tratti di intrattenimento, i consumatori non hanno mai avuto più scelta di oggi. Ma questo non significa che siamo pronti ad investire i nostri soldi in ogni singola richiesta che avanzeranno. In riferimento ai fan di Justice League, o anche di Friends, i consumatori hanno parlato e noi abbiamo voluto ascoltarli. Questo non significa che rilasceremo le Director’s Cut di ogni film realizzato. Penso solo che non ci sia nulla di male ad ascoltare il pubblico. Ed è quello che abbiamo fatto.”

Naturalmente, le parole di Goncalves non spengono necessariamente qualsiasi tipo di speranza in merito alla Ayer Cut di Suicide Squad. Semplicemente, il boss di HBO Max ha lasciato intendere che ogni situazione è diversa da un’altra e che ogni “richiesta” da parte dei fan verrà valutata singolarmente. Ad ogni modo, è innegabile quanto la release della Snyder Cut di Justice League porterà nuovi iscritti sulla piattaforma di streaming: uno degli aspetti da valutare, è se lo stesso possa accadere con il cinecomic di David Ayer

Vi ricordiamo che la Justice League Snyder Cut uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO MAX che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 
 

Festival di Cannes 2020: svelati i film della Selezione Ufficiale

cannes 2019 cannes 2020

Inizialmente previsto, come suo solito, per la metà di maggio, anche il Festival di Cannes ha infine dovuto cedere all’emergenza Covid-19. A lungo i dirigenti hanno cercato di salvare la 73ª edizione del più importante festival cinematografico, inizialmente ripensando il tutto tra la fine di giugno e i primi di luglio. Con il complicarsi della situazione mondiale, tuttavia, è risultato evidente che dar vita al Festival, facendo allo stesso tempo rispettare le norme di sicurezza, era un compito troppo rischio.

Per questo motivo, l’edizione 2020 del Festival è stata definitivamente annullata. Il direttore artistico Thierry Fremaux ha però annunciato che la dirigenza ha aperto trattative con alcuni altri importanti festival cinematografici, da Toronto a New York, da Roma a Telluride, manifestando l’intenzione di presentare presso questi i film che avrebbero dovuto far parte della propria Selezione Ufficiale, i quali manterranno però l’etichetta di Cannes 2020.

Nei giorni precedenti, Fremaux aveva annunciato l’intenzione di rivelare ugualmente quelli che sono i film che compongono la Selezione Ufficiale. 56 titoli selezionati a fronte di circa 2067 candidati, per quella che stando alle parole del direttore artistico avrebbe potuto essere “una delle edizioni più belle degli ultimi anni, con film in grado di rappresentare le diversità che compongono il nostro mondo“.

Ecco dunque la Selezione Ufficiale del Festival di Cannes 2020:

  • The French Dispatch di Wes Anderson;
  • Last Words di Jonathan Nossiter;
  • True Mothers di Naomi Kawase;
  • Druk di Thomas Vinterberg;
  • Lovers rock di Steve McQueen;
  • Mangrove di Steve McQueen;
  • Summer of 85 di François Ozon;
  • The Real Thing di Kuji Fukada;
  • Les Hommes di Lucas Belvaux;
  • Peninsula di Yeon Sang-ho;
  • El olvido que seremos di Fernando Trueba;
  • ADN di Maïwenn;
  • Asa ga Kuru di Naomi Kawase;
  • Heaven di Hong Sang-soo;
  • Ammonite di Francis Lee;
  • Soul di Pete Docter;
  • Falling di Viggo Mortensen;
  • Broken Keys di Jimmy Keyrouz;
  • John And The Hole di Pascual Sisto;
  • Limbo di Ben Sharrock;
  • Here We Are di Nir Bergman;
  • Sweat di Magnus von Horn;
  • Teddy di Ludovic & Zoran Boukherma;
  • Truffle Hunters di Gregory Kershaw e Michael Dweck
  • Antoinette dans les Cévennes di Caroline Vignal;
  • Les Deux Alfred di Bruno Podalydès;
  • Un Triomphe di Emmanuel Courcol;
  • Le Discours di Laurent Tirard;
  • L’Origine du Monde di Laurent Lafitte;
  • Aya and the Witch di Goro Miyazaki;
  • A good man di Marie-Castille Mention-Schaar;

Fonte: FestivaldiCannes.com

 

 
 

Superman: 10 cose che non sai sul celebre supereroe

Superman personaggio

Nell’immaginario collettivo, Superman è il supereroe per eccellenza. Caduto sulla terra da un pianeta lontano, egli usa i suoi incredibili poteri per combattere le minacce che mettono a repentaglio la vita della razza umana e della terra. Protagonista di una lunga lista di fumetti, film e cartoni animati, è da decenni a questa parte tra le icone più popolari della cultura di massa, un vero e proprio simbolo del bene che lotta contro il male.

Ecco 10 cose che non sai di Superman.

2Parte delle cose che non sai sul supereroe

Superman Returns

Superman: il logo del personaggio

5. Ha diversi significati. Il celebre supereroe fu il primo ad avere sul proprio petto un simbolo rappresentativo, dando vita ad una lunga schiera di imitatori. Il significato della grande S rossa è piuttosto vario. Essa non rappresenta solo il nome del personaggio, ma, stando anche ai film realizzati, essa sarebbe un simbolo kryptoniano, emblema della casata degli El, a cui il supereroe appartiene.

Superman: Red Son

4. Racconta il personaggio da un nuovo punto di vista. Una delle opere più affascinanti realizzate negli ultimi anni sul personaggio è il fumetto Superman: Red Son. Nella sua realizzazione gli autori sono partiti dalla premessa “cosa sarebbe successo se l’astronave che trasportava Superman fosse precipitata in Unione Sovietica?“. All’interno del fumetto si racconta così del celebre supereroe impegnato per sostenere Stalin, il socialismo e la classe operaia.

Superman e Lois: la serie TV

3. Sarà protagonista di una serie spin-off. Tra il 2020 e il 2021 arriverà in televisione una nuova versione del personaggio. L’emittente The CW sta infatti sviluppando la serie Superman e Lois, che sarà un nuovo spin-off dell’Arrowverse. La trama ruoterà intorno alla vita da genitori del supereroe e della giornalista Lois Lane, mostrando la loro difficoltà nel gestire i rispettivi lavori e la vita famigliare.

Superman Returns

2. Per il regista fu semplice trovare l’attore giusto. Per il film del 2006, il regista Bryan Singer incontrò l’attore Brandon Routh in un bar. Per l’agitazione, tuttavia, questi rovesciò tutto il caffè sul tavolo. Temette allora di aver rovinato e perso la sua possibilità di entrare a far parte del film, ma in realtà quell’incidente convinse Singer che Routh poteva benissimo interpretare il maldestro e timido Clark Kent.

1. Avrebbe dovuto contenere un celebre cameo. Per il suo film, Singer chiese di poter far comparire in un cameo Christopher Reeve, che aveva interpretato il supereroe tra gli anni Settanta e Ottanta. Questi, tuttavia, morì qualche mese prima dell’inizio delle riprese. Singer decise allora di dedicare il film alla sua memoria.

Fonte: DCComics.com, IMDb

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Gene Hackman: 10 cose che non sai sull’attore

Gene Hackman film

Nel corso della sua carriera l’attore Gene Hackman si è reso celebre per il ritratto di uomini corrotti, spietati, e privi di morale. Con i suoi ruoli da cattivo è così divenuto uno degli attori più celebri e richiesti della sua generazione, vincendo alcuni tra i più prestigiosi premi dell’industria. Oggi ritiratosi dal mondo della recitazione, Hackman può comunque fregiarsi dello status raggiunto negli anni, che gli permette di essere continuamente citato come uno dei più grandi interpreti degli ultimi quarant’anni.

Ecco 10 cose che non sai di Gene Hackman.

2Parte delle cose che non sai sull’attore

Gene Hackman Superman

Gene Hackman in Colpo vincente, un film sul basket

5. È stato il protagonista del film. Nel 1986 l’attore interpreta l’allenatore Norman Dale nel film Colpo vincente. Questo è incentrato sulla figura di Dale, ex allenatore di basket in rovina che in seguito ad un violento litigio finisce con l’essere licenziato e allontanato dall’ambiente. Anni dopo, viene però richiamato per allenare la squadra di basket di un liceo, trovando così l’occasione per riscattarsi.

4. Ha avuto numerosi litigi con il regista. Hackman possiede un carattere notoriamente difficile. Il regista del film, David Anspaugh, ha a tal proposito raccontato di aver vissuto in modo piuttosto conflittuale il periodo del set. Tra lui e Hackman si svolgevano infatti continui litigi, che fecero temere al regista per il proprio posto e la propria salute mentale.

Gene Hackman in Superman

3. Non voleva tagliarsi i baffi. Tratto caratteristico dell’attore sono i suoi baffi. Particolarmente legato a questi, Hackman non voleva saperne di tagliarli per il ruolo di Lex Luthor in Superman. Il regista Richard Donner riuscì però a convincerlo affermando che se l’attore si fosse tagliato i baffi, anche lui si sarebbe rasato i suoi. A quel punto Hackman acconsentì, per poi scoprire che Donner in realtà non portava i baffi, e quelli sfoggiati al loro incontro erano finti.

2. Inizialmente aveva timore a ricoprire tale ruolo. Quando ad Hackman fu proposto il ruolo del villain del film, egli si dimostrò riluttante ad accettare. Temeva infatti che tale personaggio e tale film avrebbero compromesso la sua carriera di attore serie. Dopo che ebbe saputo che anche il grande Marlon Brando aveva firmato per un ruolo, però, si decise a prendervi parte.

Gene Hackman: età e altezza

1. Gene Hackman è nato a San Bernardino, in California, Stati Uniti, il 30 gennaio 1930. L’attore è alto complessivamente 187 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

 

 

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Marvel: tutti i film basati sui fumetti in arrivo

film-più-attesi-wonder-woman

Con l’emergenza Covid-19 che ha letteralmente stravolto il calendario delle uscite cinematografiche su scala mondiale, è forse giunto il momento di fare un pochino d’ordine tra le release forse più bramate di tutte: quelle dei film tratti dai fumetti Marvel. Screen Rant ha raccolto tutte le prossime uscite tratte dai celebri fumetti (non solo i film appartenenti al MCU), con le relative release americane aggiornate:

1Spider-Man: Un Nuovo Universo 2 – 7 Ottobre 2022

Un nuovo universo

In poco tempo, nonostante la lavorazione particolarmente complessa, Spider-Man: Un Nuovo Universo, primo film d’animazione con protagonista l’Uomo Ragno, nonché debutto cinematografico del personaggio di Miles Morales, è diventato un’incredibile successo.

Anche in questo caso non si conosce alcun dettaglio sulla trama del sequel, che arriverà nel 2022 e che sarà seguito da un terzo capitolo. La storia di Miles Morales è destinata dunque ad espandersi e sembra che nel secondo film vedremo addirittura una versione giapponese dell’Uomo Ragno…

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Spider-Man: Homecoming, Laura Harrier credeva di “aver perso” contro Zendaya

spider-man homecoming

In una recente intervista con Net-a-Porter, Laura Harrier (che di recente abbiamo visto nella miniserie Hollywood di Ryan Murphy), ha parlato del suo ruolo di Liz Allen in Spider-Man: Homecoming, ammettendo che inizialmente, dopo l’ingresso di Zendaya nel cast, temeva di aver perso la parte.

L’attrice ha raccontato: “Dopo il mio screen test per Spider-Man, prima che mi dicessero qualsiasi cosa, era arrivataa, dopo alcune settimane, la notizia che Zendaya era entrata a far parte del cast. Quindi pensai di aver perso la parte. Doveva averla ottenuta lei… così chiamai i miei agenti e mi rassicurarono sul fatto che fossi ancora in lizza.”

Nel film, infatti, Zendaya ha ottenuto il ruolo di MJ, mentre Laura Harrier quello di Liz. A tal proposito, ha aggiunto: “Credo che sia stato incredibile ed innovativo il fatto che la Marvel abbia deciso di ingaggiarci entrambe, senza farne una questione relativa al colore della pelle. Nel film siamo due ragazze come tante che frequentano una scuola di New York. E la Grande Mela è esattamente così. I film devono riflettere la realtà. Ci siamo divertite tanto a girare il film. Adesso siamo anche amiche.”

Laura Harrier credeva di “aver perso” la parte in Spider-Man: Homecoming a causa di Zendaya

In un settore e in un’industria così competitivi, in cui le minoranze devono spesso competere per lo stesso numero limitato di ruoli, è stato molto importante vedere due protagoniste femminili di colore in un film di un grande studio. Finora, la stragrande maggioranza dei film del MCU è stata incentrata su personaggi bianchi, generalmente uomini, per di più eterosessuali. Eccezioni in tal senso si sono avute grazie a film come Black Panther e Captain Marvel. Sulla scia del grande successo ottenuto da questi titoli, avremo in futuro ancora più film che terranno conto dell’elemento “inclusività”, come Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings e Gli Eterni.

Spider-Man: Homecoming è il film del 2017 diretto da Jon Watts con Tom HollandMarisa TomeiRobert Downey Jr.Donald GloverJon FavreauZendaya, Martin Starr, Laura Harrier, Jacob Batalon, Michael Keaton e Gwyneth Paltrow. Entusiasta della sua esperienza con gli Avengers, Peter torna a casa, dove vive con la zia May (Marisa Tomei), sotto l’occhio vigile del suo nuovo mentore Tony Stark (Robert Downey, Jr.). Peter cerca di tornare alla sua routine quotidiana – distratto dal pensiero di dover dimostrare di valere di più dell’amichevole Spider-Man di quartiere – ma quando appare l’Avvoltoio (Michael Keaton), tutto ciò a cui Peter tiene maggiormente viene minacciato.

 
 

David Ayer torna sul Joker di Jared Leto: “È stato maltrattato”

Il Joker di Jared Leto è stato “maltrattato” secondo David Ayer, regista di Suicide Squad. L’attore premio Oscar ha debuttato nel DCEU nel 2016, quando ha intepretato il Clown Principe del Crimine nel cinecomic incentrato sulla Squadra Suicida. Nonostante il marketing del film avesse messo al centro il suo personaggio, in realtà Leto ha avuto pochissime scene a disposizione nella versione del film che abbiamo visto nelle sale, cosa che – come ben sappiamo – ha scatenato le ire dei fan.

Al contrario, Suicide Squad si è focalizzato soprattutto sui personaggi di Harley Quinn (Margot Robbie), di Deadshot (Will Smith) e sul resto della Task Force X mandata in missione per conto di Amanda Waller (Viola Davis). L’apparizione di Leto sullo schermo è stata veramente ridotta al minimo, tant’è che dopo l’uscita del film al cinema in molti cominciarono ad “etichettare” la sua presenza al netto di un “glorioso cameo”.

Dopo l’uscita di Suicide Squad, per molto tempo si parlò di uno spin-off che avrebbe dovuto raccontare nel dettaglio la relazione tra Harley Quinn e il Joker, con i fan che non vedevano l’ora di vedere un film che – almeno nelle intenzioni – sembrava voler rendere giustizia all’incarnazione dell’iconico villain da parte di Leto. Sfortunatamente, con l’evolversi dei piani della Warner Bros. relativi al DCEU, il progetto è stato ufficialmente accantonato.

David Ayer torna a difendere del Joker di Jared Leto in Suicide Squad

Di recente, con i fan che continuano a chiedere a gran voce la release della Director’s Cut di Suicide Squad (grazie anche all’enorme risultato ottenuto con la Snyder Cut di Justice League, che arriverà ufficialmente il prossimo anno su HBO Max), David Ayer è tornato molto più attivo sui social, soprattutto per quanto riguarda il suo cinecomic del 2016. In un recente post, Ayer ha affermato che Leto è stato “maltrattato” durante tutta questa lunga debacle, e la sua performance non è stata “trattata” come avrebbe dovuto in fase di montaggio. Su Twitter, il regista ha scritto chiaramente: “Jared è stato maltrattato. Nessuno ha visto davvero la sua performance. È stata tagliata dal film.”

Ad oggi sembra che David Ayer sia potenzialmente intenzionato a rilasciare la sua Ayer Cut di Suicide Squad. Nonostante il regista abbia fatto intendere che la “sua” versione del film sarebbe praticamente ultimata, l’ultima parola spetterà sempre alla Warner Bros. Chissà se sulla scia di quanto accaduto con Justice League, anche il cinecomic di Ayer non avrà finalmente la giustizia che sembra meritare…

Suicide Squad è un film del 2016 diretto da David Ayer con Will SmithMargot RobbieJared LetoJoel Kinnaman, Jai Courtney, Cara DelevingneViola DavisScott Eastwood, Raymond Olubawale, Jay Hernandez, Ike Barinholtz, Ted Whittall, Robin Atkin Downes David Harbour. Nel film i più temuti supercriminali del mondo vengono reclutati in gran segreto da Amanda Waller per costituire la Task Force X, una squadra di antieroi che in seguito alla morte di Superman avrà il compito di difendere l’umanità da ogni genere di minaccia.

 
 

Red Snake in arrivo in on demand

Red Snake film 2020

Red Snake, il film ispirato alla storia vera del Premio Nobel Nadia Murad, arriva in prima assoluta il 18 giugno sulle principali piattaforme video on demand.

Sono donne e combattenti le protagoniste di Red Snake, il prossimo film Eagle Pictures che farà il suo debutto il 18 giugno in prima assoluta sulle principali piattaforme video on demand: SKY, TIMVISION, CHILI, GOOGLE PLAY, YOU TUBE, RAKUTEN, HUAWEI VIDEO e INFINITY. Diretto dalla regista e giornalista francese Caroline Fourest, Red Snake racconta il dramma della guerra dal punto di vista delle donne ispirandosi alla dolorosa storia vera di Nadia Murad, ventisettenne yazida Premio Nobel per la Pace nel 2018.

L’opera della Fourest – tra le redattrici del periodico settimanale satirico francese Charlie Hebdo durante gli anni dell’affaire delle caricature di Maometto – è un monito a non dimenticare quello che accade ancora oggi in Medio Oriente tra le minoranze religiose (come quella yazida) che lottano per la sopravvivenza non lontano dal confine con la Siria, alla ricerca di una libertà oltraggiata, di diritti calpestati, di vita offesa. In difesa di questi valori, Red Snake vuole documentare come gli scontri non riguardino solo gli uomini, ma in realtà anche chi ha dentro di sé un incontrollato desiderio di giustizia.

Tra le donne soldato, che arrivano da diverse parti del mondo, c’è Mother Sun, interpretata da Maya Sansa, una donna di origini italiane che grazie anche alla sua sensibilità custodisce parte degli amari ricordi delle altre componenti del gruppo.

https://www.youtube.com/watch?v=iWEFKF50kUU&feature=youtu.be

Red Snake, la trama

Red Snake racconta di Zara, una giovane Yazidi rapita e venduta come schiava sessuale a un guerrigliero jihādista. La ragazza spinta dalla volontà di salvare il fratello, tenuto prigioniero e addestrato per diventare un bimbo soldato, riesce miracolosamente a scappare. Sceglie la strada delle armi e si unisce a una squadra di combattenti donne molto temute e determinate a lottare contro i guerriglieri dell’Isis. Di origini e religioni diverse, queste coraggiose donne hanno dolorose ferite da sanare. Nel corso di tanti agguati condurranno una guerra epica contro questa fanatica ideologia e scopriranno il gran potere che hanno sui militanti jihādisti, terrorizzati all’idea di essere uccisi da donne.

Red Snake sarà disponibile a partire dal 18 giugno e per quattro settimane su: SKY, TIMVISION, CHILI, GOOGLE PLAY, YOU TUBE, RAKUTEN, HUAWEI VIDEO e INFINITY.

 
 

La mia vendetta: stagioni, episodi, trama e cast

La mia vendetta serie tv

La mia vendetta, in originale La Vengeance aux yeux clairs, è la serie tv crime francese del 2016 creata da Franck Ollivier e diretta da David Morlet. La serie è stata presentata prima in Svizzera, poi in Belgio e infine in Francia.

La mia vendetta: dove vederla in streaming

La serie è stata trasmessa in Italia su Canale 5. Il 16 febbraio 2016. In streaming è disponibile su Mediasetplay e Infinity Tv, il servizio VOD di Mediaset.

La mia vendetta: la trama e il cast

La serie è incentrata su Emma Fortuny che ha perso la sua famiglia dieci anni fa. L’assassinio è stato mascherato da un incidente d’auto, che è scappato. Ancora lacerata da quello che è successo dieci anni prima, Emma decide di tornare in Costa Azzurra per vendicarsi e avere giustizia della sua famiglia, sotto una nuova identità: Olivia Alessandri. Per raggiungere il suo obiettivo, quello di infiltrarsi in una ricca famiglia locale, viene implicata nell’uccisione dei suoi parenti, al fine di scoprire l’identità dello sponsor. Ma non è così semplice, di fronte alla corruzione locale. Inoltre, questa è la famiglia del suo ex fidanzato, Alexandre Chevalier, di cui lei è ancora innamorata. Attraverso vari episodi, Olivia avrà lo scopo di distruggere i responsabili dell’omicidio della sua famiglia. Ma questo potrebbe non essere semplice, visto che i membri della famiglia sono riluttanti a vedere l’avvocato prendere un ruolo sempre più importante nella famiglia e nella vita di Étienne Chevalier.

Nella serie protagonisti sono Olivia Alessandri/Emma Fortuny interpretata da Laëtitia Milot, Pénélope Delisle interpretata da Claire Borotra, Étienne Chevalier interpretato da Bernard Yerlès. Alexandre Chevalier interpretato da Benoît Michel, figlio di Étienne ed ex fidanzato di Emma. Joris Chevalier interpretato da Aurélien Wiik, figlio di Étienne. Yann Legoff interpretato da Lannick Gautry, poliziotto. Pauline Jordan, interpretata da Lola Dewaere, poliziotta.

Nei ruoli secondari troviamo Béatrice Leclerc, interpretata da Sophie Duez, Zia di Emma Ange Milacci, interpretato da Laurent Fernandez. Rose Lefèvre, interpretata da Ingrid Juveneton, figlia di Philippe Delattre. Romain Chevalier, interpretato da Roby Schinasi, figlio di Étienne. Maya Zarka, interpretata da Clémentine Justine. Dino Pozzo, interpretato da Giulio Serafini. Adrien Lartigue, interpretato da Laurent Maurel. Antoine Fortuny, interpretato da Antoine Ferey, fratello di Emma. George Grimaud, interpretato da Philippe Hérisson. Henri Arthaud, interpretato da Antoine Basler. Cyril Laffont, interpretato da Pierre-Arnaud Juin, avvocato. Philippe Delattre, interpretato da François Caron, Giudice corrotto. Étienne Lou, interpretata da Clara Boyer. Raphaël Leoni, interpretato da Lionel Tavera. Ortolano, interpretato da Bertucci Cyril. Fiona Grimaud, interpretata da Eva Rami. Filipi, interpretato da Sylvain Eymard. Andréani, interpretato da Didier Isnard. Estelle Lefèvre, interpretata da Cathy Darietto e Hugo Léoni, interpretato da Hugo Brunswick

La mia vendetta 1 stagione

La prima stagione della serie è composta da 8 episodi ed ha debuttato nel settembre del 2016, in Italia a dicembre dello stesso anno.

Il primo episodio si intitola Vingt ans pour toujours, in italiano tradotto Vent’anni per sempre. Il secondo episodio si intitola D’entre les morts, in italiano tradotto Dal mondo dei morti. La terza puntata si intitola invece Fille perdue, in italiano tradotto La figlia perduta. La quarta puntata si intitola L’ombre d’un doute, in italiano tradotto L’ombra del dubbio. Il quinto episodio si intitola Le retour du fils, in italiano tradotto Il ritorno del figlio. Il sesto episodio invece si intitola L’épreuve du feu, in italiano Ignifugo, mentre il settimo episodio in francese si intitola La proie mentre in italiano tradotto letteralmente La preda. L’ultimo episodio della prima stagione invece si intitola Catharsis, letteralmente Catarsi in Italiano.

La mia vendetta 2 stagione

TF1 ha rinnovato la serie per una seconda stagione attualmente inedita in Italia. La seconda stagione è composta da sei episodi anziché otto come la prima ed in francia è andata in onda dal 20 novembre 2017.

 
 

The Batman: Matthew McConaughey sarà davvero nel film?

matthew mcconaughey

Nel corso degli ultimi mesi, ci sono stati parecchi rumor a proposito di The Batman, l’attesissimo nuovo cinecomic DC che sarà diretto da Matt Reeves. A partire dalla scelta del protagonista, che è poi ricaduta su Robert Pattinson (ma in lizza c’era anche Nicholas Hoult), i rumor più “succulenti” hanno riguardato soprattutto il cast di supporto. Una delle speculazioni più interessanti – come sottolineato giustamente da CBR – è stata sicuramente la voce secondo cui il premio Oscar Matthew McConaughey avrebbe dovuto interpretare Harvey Dent/Due Facce nel film.

A sganciare la “bomba” fu il sito We Got This Covered, che all’epoca rivelò che McConaughey sarebbe dovuto apparire brevemente nel film nei panni di Dent, mentre la trasformazione dell’avvocato nel supercriminale Due Facce sarebbe avvenuta in un eventuale sequel. Pochi giorni dopo, anche il Daily Mail confermò che la star di Dallas Buyers Club era stata ingaggiata per quel ruolo. Più o meno nello stesso periodo, iniziarono a susseguirsi altre voci secondo cui Andy Serkis e Colin Farrell si erano uniti al cast nei panni rispettivamente di Alfred Pennyworth e di Oswald Cobblepot, ossia Pinguino; le voci si rivelarono poi fondante, dal momento che sia Serkis che Farrell sono stati poi confermati nel film.

Visto il prestigioso parterre di attori che compone il cast di The Batman, non è assurdo pensare che una star come Matthew McConaughey possa effettivamente far parte del film, anche se ad oggi non esiste alcuna conferma ufficiale. Ma soprattutto: le voci di un tempo, erano fondate? McConaughey potrebbe davvero apparire nel film? Considerato il suo talento multiforme, un personaggio tormentato dalla dualità come Harvey Dent sarebbe perfetto per la star di The Wolf of Wall Street e Interstellar.

Matthew McConaughey apparirà davvero in The Batman nei panni di Harvey Dent?

Sappiamo, inoltre, che sia i Marvel Studios che la Warner Bros. hanno “corteggiato” per anni McConaughey, nella speranza di poterlo coinvolgere in uno dei loro progetti. Nel 2015, l’attore dichiarò a Variety: “Ho letto alcune sceneggiature sia della Marvel che della DC e ho discusso con entrambi in merito alla possibilità di lavorare insieme. Al momento non c’è ancora nessun ruolo per me, ma sono decisamente aperto ad ogni possibilità.”

Ad oggi, nonostante i rumor, Matthew McConaughey non è stato annunciato come membro del cast di The Batman. In questi mesi il regista Matt Reeves ha utilizzato il suo account Twitter per annunciare, di volta in volta, i vari attori che avrebbero preso parte al film, ma McConaughey non è mai stato ufficializzato. Non è escluso che il possibile cameo dell’attore nel film resterà un segreto fino all’uscita dello stesso in sala. La domanda sorge dunque spontanea: c’è ancora possibilità di vedere Matthew McConaughey in The Batman? Al momento è impossibile azzardare una percentuale, ma se dovesse accadere davvero, sarebbe una sorpresa che siamo certi i fan apprezzerebbero tantissimo.

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

 
 

Wonder Woman 1984: nessun legame romantico tra Diana e Cheetah

wonder woman 1984

Da quando sono arrivate le prime immagini ufficiali di Wonder Woman 1984 e sono stati svelati maggiori dettagli sul personaggio di Barbara Ann Minerva interpretato da Kristen Wiig, in molti hanno iniziato a sostenere che l’attesissimo sequel avrebbe potuto sviscerare un aspetto inedito della relazione tra il personaggio di Diana Prince (Gal Gadot) e quello di Cheetah, ossia il fatto che tra le due potesse esistere un legame romantico.

Adesso, in una recente intervista con SFX Magazine (via CBR), è stata proprio la regista Patty Jenkins a smentire questa teoria, dichiarando: “Avremmo potuto raccontare quel tipo di legame se la storia fosse stata diversa. La storia del sequel, però, ruota attorno al ritorno di Steve Trevor, quindi tutto doveva concentrarsi su di lui. È la storia d’amore con Steve a contare davvero. Non c’era spazio per due persone e per due relazioni diverse per Diana.”

In Wonder Woman 1984 i personaggi di Diana e Barbara avranno comunque un “rapporto” molto particolare. Come spiegato sempre dalla Jenkins in una vecchia intervista, nel film sarà proprio la relazione con Wonder Woman a spingere il personaggio di Wiig a trasformarsi nel villain Cheetah: “Ciò che spingerà Barbara a trasformarsi in Cheetah è il fatto che non si è mai sentita all’altezza, soprattutto rispetto a Diana”, aveva spiegato Patty Jenkins“È un personaggio che mi ricorda alcune persone che ho conosciuto e che hanno così poca stima in loro stesse da trattenersi sempre. Quindi, una volta che iniziano ad abbracciare la possibilità di un cambiamento, inevitabilmente esplode tutto il risentimento accumulato negli anni.”

Nessun legame romantico in Wonder Woman 1984 tra i personaggi di Diana e Cheetah

Wonder Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

 
 

Alita: la campagna per il sequel raggiunge le strade di Los Angeles

La campagna lanciata dai fan per la realizzazione del sequel di Alita: Angelo della Battaglia invade addirittura le strade di Los Angeles, attraverso una serie di manifesti promozionali. Il film di Robert Rodriguez, adattamento live action dell’omonimo manga di Yukito Kishiro del 1990, è uscito nelle sale lo scorso anno, dopo una sviluppo particolarmente travagliato. Nonostante i fan attendessero da anni il film, al box office Alita: Angelo della Battaglia è stato un successo alquanto moderato, arrivando ad incassare 401.7 milioni di dollari a livello globale; numeri non sufficienti per garantire ufficialmente un sequel, ed infatti ancora oggi il futuro della proprietà sul grande schermo è incerto.

Nonostante gli incassi non così incoraggianti, il film ha comunque spinto un nutrito gruppo di fan a far sentire la propria voce e a spingere affinché venisse realizzato un sequel. Il primo film è stato distribuito nelle sale dalla 20th Century Fox: ora che lo studio è stato acquistato dalla Disney, il futuro di Alita: Angelo della Battaglia è tutto nelle mani della Casa di Topolino. In passato, proprio a causa dell’accordo tra Disney e Fox, Christoph Waltz – che nel film ha interpretato il Dottor Ido Dyson – aveva espresso i suoi dubbi in merito al futuro di Alita, spiegando che dal suo punto di vista un sequel era altamente improbabile.

Dopo aver lanciato una campagna attraverso i social e aver fatto volare un banner del film  in cielo in occasione dell’ultima edizione degli Academy Awards, i fan di Alita (soprannominati “L’Esercito di Alita”) hanno portato a compimento una nuova mossa: una serie di manifesti promozionali in giro per le strade di Los Angeles. Come è possibile vedere grazie ad una serie di immagini diffuse da Charlie Schmidt, quattro distinti cartelloni dedicati al sequel sono apparsi a Los Angeles: uno di questi contiene anche una citazione di Tilly Lockey, un’amputata britannica conosciuta per le sue braccia bioniche, che ha voluto sostenere il film e la campagna dei fan.

Chissà che la Disney non decida di accogliere davvero le richieste dei fan e di realizzare finalmente un sequel di Alita: Angelo della Battaglia. La passione dei fan relativi a certi film e la loro dedizione circa alcuni progetti può portare a risultati davvero straordinari: basti pensare a quanto accaduto di recente con la Snyder Cut di Justice League, che proprio grazie al sostegno dei fan e alle loro campagne, verrà finalmente rilasciata il prossimo anno su HBO Max.

La campagna per un sequel di Alita: Angelo della Battaglia raggiunge le strade di Los Angeles

La protagonista di Alita: Angelo della Battaglia è interpretata da Rosa Salazar (The Divergent Series, Maze Runner). Nel cast figurano anche Christoph Waltz, Mahershala Ali, Jennifer Connelly, Ed Skrein, Jackie Earle Haley, Lana Condor, Leonard Wu, e Jorge Lendeborg Jr. Il film è diretto da Robert Rodriguez (Sin City, Grindhouse Planet Terror, Machete) e prodotto da James Cameron.

 
 

La Guarimba International Film Festival: dal 7 al 12 Agosto

La Guarimba International Film Festival

Un’edizione sicuramente ridotta quella de La Guarimba International Film Festival – ad Amantea (CS), in Calabria, dal 7 al 12 agosto –, che rispetta le linee guida date dall’emergenza sanitaria ma che non dimentica la propria terra e le connessioni con gli altri mondi, seppure quest’anno prettamente virtuali.

«Abbiamo da subito rifiutato l’idea di un festival online– commenta l’ideatore Giulio Vita –. Un festival non è un posto dove si vedono i film e basta. È un luogo di incontro, un rito pagano che ha bisogno della nostra presenza fisica. Un festival online non è un festival, soprattutto non è La Guarimba, perché noi siamo, prima di ogni cosa, una comunità che si ritrova ogni anno ad Amantea con la missione di riportare il cinema alla gente e la gente al cinema. Sarà una edizione diversa, in un comune recentemente sciolto per mafia, ma ci auguriamo sia anche un’occasione per riflettere sull’ossessione per gli eventi di massa. Speriamo finalmente si capisca l’importanza che hanno le piccole Guarimba in giro per il mondo, che illuminano i paesi senza cinema ricordandoci quanto sia bello sedersi insieme e confrontarsi in modo orizzontale».

Un’VIII edizione che celebra il ritorno al rito del cinema, regalando proiezioni sotto le stelle al pubblico di Amantea, e al tempo stesso contribuisce al miglioramento dell’offerta turistica con un evento di richiamo per i giovani provenienti da tutta la regione e a muovere l’economica locale: «Vogliamo essere parte della soluzione» sottolinea Giulio Vita.

«Come Festival siamo riusciti a gestire i tagli economici e non ci tiriamo indietro – continua Vita –. Abbiamo tagliato e rimodulato alcuni contenuti extra, garantendo i compensi a tutto lo staff, fermamente convinti che gli operatori culturali meritano dignità».

La Guarimba International Film Festival 2020 sarà realizzata grazie al sostegno del MiBACT, dell’Ambasciata de Gli Stati Uniti, Ambasciata della Germania, Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, dalla Rappresentanza del Governo delle Fiandre in Italia e dal Forum Austriaco di Cultura Roma, segno di una significativa cooperazione internazionale e principale obiettivo del Festival, quello di veicolare la cultura per promuovere valori di democrazia partecipativa, integrazione e accessibilità.

Un importante contributo per la realizzazione dell’evento sono gli sponsor: GIPHY Arts, G-Technology, che garantisce i dischi rigidi per archiviare e usare il materiale video; Fichi Marano e Grafiche Calabria. Quest’ ultime due aziende calabresi che hanno deciso di scommettere nel festival anche in questo particolare momento storico.

I numeri dell’edizione 2020 di La Guarimba International Film Festival

Ideato nel 2012 da Giulio Vita e Sara Fratini, La Guarimba, che in venezuelano significa “posto sicuro”, in 7 anni ha registrato circa 25mila spettatori. L’edizione 2020, prevede in 6 giornate ben 160 cortometraggi provenienti da 54 paesi diversi che rappresentano tutti i continenti, selezionati tra i 1160 iscritti e divisi in 6 categorie: Fiction, Animazione, Documentario, Film Sperimentali, Videoclip e il programma La Grotta dei Piccoli, un festival nel festival dedicato ai piccoli spettatori realizzato in collaborazione con UNICEF Italia

Quest’anno La Guarimba torna alle sue radici, al rito del cinema come atto sociale e di condivisione. Sono annullati i concerti, i pranzi sociali e le conferenze che invece verranno trasferite online. Spazio quindi alla formazione con ben 5 webinar completamente gratuite che accoglieranno fino a un massimo di 100 iscritti. La prima, Fundraising For Documentaries, è fissata il 6 giugno.

A cura della regista americana Anayansi Prado e realizzata in collaborazione con l’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia, American Film Showcase e University of California, la webinar Fundraising For Documentaries propone al pubblico de La Guarimba, ai professionisti e alle nuove generazioni di registi, una masterclass incentrata sul finanziamento di un documentario, in linea con una delle vocazioni del festival: sostenere e promuovere il cinema indipendente.

La Guarimba International Film Festival 2020: Il programma

Una selezione accurata quella di Sara Fratini, Giulio Vita, Alex Spagnolo, Marta Miquel, Jacinta Agten, Valeria Werasinghe & Sam Morrill, programmatori de La Guarimba e quest’anno anche giuria ufficiale del Festival, con 160 corti in concorso, ognuno proveniente da un Paese diverso. Una scelta che punta a raccogliere visioni e stili diversi, differenze linguistiche e socio culturali con lo scopo di aprire riflessioni sul mondo.

Sono 20 i corti della categoria Fiction, 10 quelli di Animazione e 10 del Documentario, tutti generi da sempre in competizione al festival, caposaldo del programma, che puntano a rappresentare il meglio delle nuove proposte audiovisive del panorama mondiale. Nel programma anche la sezione Video Musicali con 10 videoclip in concorso. Una categoria nata nel 2016 per dare dignità a questa forma narrativa, da sempre sottovalutata all’interno dell’industria dell’audiovisivo, a livello culturale e finanziario. Per la categoria Insomnia (Film Sperimentali) con 5 corti in concorso dal 2018 continua a manifestarsi la voglia de La Guarimba di ampliare gli spazi di fruizione cinematografica: un contenitore di linguaggi inediti e proposte coraggiose.

Uno sguardo sempre attento sui grandi temi del presente con una programmazione fuori concorso:

per MigrArti saranno 3 i corti dedicati agli italiani di seconda generazione; con Americania, sezione curata da Sam Morrill, verranno presentati 6 corti ambientati a New York, alcuni di questi anteprime mondiali girate durante il lockdown. Infine la sezione speciale Karmala, denso programma a cura di Keba Danso che vuole dare visibilità al cinema dell’Africa Sub-Sahariana. Karmala quest’anno renderà omaggio al regista, compositore e attore senegalese Djibril Diop Mambéty, noto per il suo distinto stile surrealista e la sua affascinante interpretazione di temi come la politica, il potere, la ricchezza e le condizioni sociali in Africa.

La Guarimba ha previsto anche un festival per i piccoli spettatori con La Grotta dei Piccoli, una programmazione di 100 corti animati realizzata insieme ad UNICEF Italia ideata per avvicinare i bambini e i ragazzi al mondo del cinema. All’interno de La Grotta dei Piccoli anche una selezione speciale a tema ambientalista ispirata al progetto di sostenibilità de La Guarimba Cambur per spiegare ai più piccoli il delicato rapporto tra uomo e natura.

Come ogni anno è stata realizzata anche Artists for La Guarimba, la mostra online e offline curata da Sara Fratini, che seleziona 15 illustratori internazionali ai quali è chiesto di realizzare una locandina che promuovi la nuova edizione del festival attraverso la propria personale interpretazione della scimmia guarimbera, simbolo e portavoce dell’iniziativa.

La locandina ufficiale, realizzata come sempre da Mikel Murillo, è nata per sensibilizzare il pubblico alla crisi ambientale, tematica molto cara al festival, che dal 2018 porta avanti il progetto Cambur, anima ecologica de La Guarimba. Nel delicato momento in cui tutti ci troviamo, l’immagine di Murillo conferma la missione del festival, sempre più convinto del potere che la cultura e il cinema hanno nelle trasformazioni che vorremmo vedere nel mondo.

Gli artisti coinvolti nella mostra sono Mikel Murillo (Spagna), Aicha El Beloui (Marocco), Yeye Weller (Germania), Valeria Weerasinghe (Italia), Federico Manzone (Italia), Ramón Amorós (Argentina), Meredith Jensen (Stati Uniti),  Juan Molinet (Argentina), Andra Badea (Romania), Bistra Masseva (Bulgaria), Konrad Czernik (Polonia) Helena Bonastre (Spagna), Gizenth (Colombia), Sara Cifuentes (Colombia), Raman Djafari (Germania).

La Guarimba Social: il contest di GIPHY Arts

Da sempre attenta ad una comunicazione virale, La Guarimba lo scorso anno ha creato un canale su Giphy Arts, la piattaforma americana più grande al mondo per la creazione di GIF animate. Con le proprie realizzazioni il Festival ha ottenuto più di 400 milioni di visualizzazioni tanto da attirare l’attenzione di Giphy Arts che ha voluto finanziare un contest per la Miglior Gif della Guarimba Film Festival 2020 con un premio di ben 500 dollari.

 
 

Avatar 2: David Thewlis conferma che interpreterà un Na’vi

Wonder Woman David Thewlis

David Thewlis ha confermato che interpreterà un Na’vi in Avatar 2. L’attore, noto principalmente per i suoi ruoli in Harry Potter e Wonder Woman, figura tra le new entry del cast degli attesissimi sequel di Avatar. Oltre a Thewlis, in Avatar 2 vedremo anche Kate Winslet, Michelle Yeoh, Jemaine Clement, Edie Falco, Cliff Curtis e probabilmente anche Vin Diesel. Il film arriverà nelle sale a Dicembre del prossimo anno e vedrà nel cast il ritorno di Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen Lang e Sigourney Weaver, apparsi tutti nel primo film del 2009.

La scorsa settimana, il produttore Jon Landau aveva anticipato alcuni nuovi dettagli a proposito della relazione tra Jake (Worthington) e Neytiri (Saldana) nel primo sequel. La trama di Avatar 2 è naturalmente top secret, ma sembra che nel film la famiglia di Jake e Neytiri dovrà affrontare una serie di nuove minacce che consentiranno una maggiore esplorazione di Pandora. In particolare, il sequel approfondirà gli aspetti legati agli oceani di Pandora, come evidenziato da alcuni concept art diffusi in precedenza e dalle varie dichiarazioni di James Cameron in merito alle riprese subacquee.

Ovviamente, David Thewlis non ha potuto rivelare molto a proposito di Avatar 2, ma parlando con Total Film (via GamesRadar), ha confermato un dettaglio chiave a proposito del suo personaggio: sarà uno dei Na’vi, la specie indigena con sembianze umanoidi che popola Pandora: “Sono un Na’vi. Sarò uno di quei personaggi blu. Non ho ancora ben capito quando incontrerò Cameron”, ha spiegato Thewlis. “Sono rimasto sorpreso quando mi è stata offerta la parte. Sono molto curioso di scoprire quale sarà il mio look, perché so che in qualche modo quei personaggi tendono ad assomigliarti. È fantastico!”

David Thewlis conferma il suo ruolo in Avatar 2

Parlando invece del processo di produzione del sequel, David Thewlis ha aggiunto: “Non ho idea di come saranno le mie scene, perché nella stanza ci sono circa 16 ragazzi con le videocamere, ma stanno soltanto scattando alcune inquadrature di riferimento che James guarderà in seguito. Ciò che quei ragazzi stanno girando non è destinato allo schermo: ciò che viene inquadrato è ovviamente destinato a questi sensori. Ce ne sono circa 200 in giro per la stanza, a fare le loro cose…”

Avatar 2 debutterà il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 19 dicembre 2025 17 dicembre 2027.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

 
 

Mission Impossible 7: la produzione ripartirà a Settembre

Mission: Impossible - Fallout

Le riprese di Mission Impossible 7 ripartiranno ufficialmente il prossimo Settembre. La produzione del nuovo capitolo della celebre saga con protagonista Tom Cruise era stata sospesa lo scorso Febbraio, a causa dell’inizio dell’emergenza Coronavirus in Italia, dove avrebbe dovuto svolgersi la prima parte delle riprese.

Mission Impossible 7 è stata una delle primissime produzioni ad accusare gli stravolgimenti dovuti al Covid-19: adesso, sembra che le cose stiano lentamente tornando alla normalità, con alcuni paesi che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, seguendo una serie di rigide norme di sicurezza, si prepareranno ad ospitare nuovamente le produzioni cinematografiche (come ad esempio la Nuova Zelanda con Avatar 2 di James Cameron).

A causa dello stop alla produzione, la Paramount ha dovuto posticipare la data di uscita di Mission Impossible 7 e anche di Mission Impossible 8, un unico film che verrà essenzialmente diviso in due capitoli (come spiegato dal regista Christopher McQuarrie tempo fa). Ora, la speranza è che la produzione del settimo capitolo possa ufficialmente ripartire a Settembre. Tommy Gormley, assistente alla regia, ha dichiarato alla BBC – via Deadline – quanto segue: “Speriamo di poter iniziare nuovamente a girare a Settembre. Stavamo per iniziare a girare a Venezia quando tutto è iniziato”.

Le riprese di Mission Impossible 7 dovrebbero ripartire ufficialmente a Settembre

Gormely ha aggiunto che la produzione spera di poter ritornare a girare non solo in Italia, ma anche in tutte le altre location inizialmente programmate. Se le riprese dovessero effettivamente ripartire a Settembre, Gormely ha stimato che la produzione potrebbe andare avanti fino ad aprile/maggio del 2021. Di recente le autorità politiche e sanitarie britanniche hanno stanziato le nuove norme di sicurezza per garantire alle produzione cinematografiche e televisive di poter tornare attive: tra i film che dovrebbero rientrare in produzione a breve, anche The Batman e Animali Fantastici 3.

Nei prossimi due capitoli della saga di Mission Impossible, Tom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre 2021 e il 4 novembre 2022.

 
 

Marvel Cinematic Universe: ogni storia e trama “abbandonata”

Marvel Cinematic Universe

Per quanto possa essere stato costante, preciso ed esaustivo nella sua trama principale legata alla Gemme Dell’Infinito e al piano di Thanos, il Marvel Cinematic Universe, nel corso di 11 anni e di 22 film, ha lasciato indietro alcune trame e storie, fili “abbandonati” per così dire in nome di elementi più importanti del racconto principale. Il lavoro di Kevin Feige e della sua squadra è stato incredibile, eppure non è stato proprio impeccabile.

Infatti i Marvel Studios hanno lasciato alcune domande senza risposta nel corso del loro più ampio racconto, domande che forse troveranno una risposta nella Fase 4, o che invece rimarranno per sempre senza una spiegazione o una risposta. Di seguito, potete trovare quegli elementi di trama, quelle storie, quei fili nascosti che non hanno trovato il loro capo nel corso della grande narrazione del Marvel Cinematic Universe.

1L’esistenza della Damage Control

Sebbene non abbiano avuto un impatto importante sul MCU fino a Spider-Man: Homecoming, il team Damage Control era in franchising già da Iron Man. Creata e inizialmente gestita dallo S.H.I.E.L.D., l’organizzazione acquisisce e memorizza manufatti unici dai campi di battaglia dei supereroi, mascherandosi semplicemente come un’impresa di pulizia. Nel corso degli anni, è stato menzionato sporadicamente mentre si occupava delle conseguenze della lotta di Stark con Iron Monger (Jeff Bridges), nonché del pasticcio al Triskelion in Captain America: The Winter Soldier.

Ha avuto il suo impatto maggiore nella scena di apertura di Spider-Man: Homecoming, in cui il loro coinvolgimento nella pulizia della Battaglia di New York ha comportato la perdita dei contratti da parte della Bestman Salvage di Adrian Toomes (Michael Keaton). Damage Control non ha preso parte a nessun altra scena di battaglia nell’intero Marvel Cinematic Universe.

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Dentro il Quirinale: Il Palazzo degli Italiani

Dentro il Quirinale: Il Palazzo degli Italiani
Sky celebra la Festa della Repubblica Italiana con Dentro il Quirinale – Il Palazzo degli Italiani prodotto da Sky Arte in collaborazione con Anele. Il documentario andrà in onda il 2 giugno alle 21.15 su Sky Arte (canali 120 e 400) e a partire dalle 8 del mattino dello stesso giorno per 48 ore sarà visibile a tutti in streaming gratuito sul sito di Sky Arte e sul video portale di Sky.
L’iniziativa consentirà a tutti i cittadini di celebrare una ricorrenza così importante godendo della straordinaria bellezza del luogo che rappresenta la nostra Repubblica e la sua storia, anche in un momento in cui la nostra vita sociale deve misurarsi con le necessarie restrizioni. Il documentario darà la possibilità di scoprire a distanza, attraverso le immagini e la voce dei suoi custodi e lavoratori che dietro le quinte ne rappresentano la vita quotidiana attiva il complesso ingranaggio su cui si regge la vita del palazzo più grande d’Italia. Un palazzo che è anche un museo, al cui interno si trovano opere d’arte di inestimabile valore che potranno essere ammirate da casa grazie a questo progetto.
Un racconto originale che descrive un’intera giornata dall’alba al tramonto. Dando corpo e voce ad alcune delle figure che lavorano al suo interno, saranno raccontate le segrete, piccole liturgie del Palazzo e saranno mostrati alcuni dei suoi aspetti più inediti, attraverso guide d’eccezione: le maestranze del Quirinale.
Il comandante del reggimento corazzieri Luciano Magrini apre il racconto con le esercitazioni che i corazzieri preparano prima delle visite ufficiali. Eleganza e rigore incorniciate nel cortile d’onore con coreografie centenarie. Il custode Angelo Rossini è il Virgilio che accompagna il telespettatore lungo gli immensi corridoi o nei saloni del Piano Nobile, dispensando aneddoti pubblici e personali di una carriera ormai trentennale. Il Quirinale è anche un palazzo museo; al suo interno sono presenti opere d’arte che coprono secoli di storia pittorica italiana. Sarà Marco Lattanzi, storico dell’arte del Palazzo, a descrivere queste opere d’arte tracciandone l’evoluzione artistica in parallelo con quella storica.
A integrare il suo racconto anche Cristina Mazzantini, curatrice dell’esposizione Quirinale Contemporaneo, attenta ricercatrice di opere del secondo Novecento diventate parte integrante del patrimonio artistico del Quirinale, in una interessante combinazione di arte classica e contemporanea che vuole rappresentare l’intero patrimonio artistico italiano nel corso degli anni fino ad avvicinarlo al presente. Maria Taboga è la responsabile del laboratorio di conservazione e restauro degli arazzi. Un lavoro paziente e meticoloso, capace di restituire lo splendore originario a tessuti intrecciati con qualche secolo sulle spalle, che vedremo attraverso immagini esclusive e straordinarie che descriveranno anche il difficile lavoro di pulitura di questi arredi così preziosi.
Il tempo è scandito dalla collezione di orologi e dalla dedizione particolare che viene loro affidata dagli orologiai. Orologi da mensola, a torre, pendole di origine francese; un’eredità ottenuta dalle più importanti regge preunitarie italiane e oggi conservate con quotidiana cura. Una passione, quella di Stefano Valbonesi e di Fabrizio Geronimo, tecnici e responsabili del laboratorio degli orologi antichi, che non si è scalfita nell’arco di oltre tre decenni e che permette oggi a tutti noi di poter vedere questi oggetti così rari e sofisticati nella loro perfezione e autenticità.
In compagnia del cuoco del Presidente si potrà assistere alla complessa gestione della cucina: lo chef Fabrizio Boca racconta il lavoro dietro le quinte, la suddivisione dei ruoli, le preparazioni per un evento ufficiale e l’attenzione fin nel minimo dettaglio dedicata a ogni piatto, portando a scoprire i segreti delle cucine del Quirinale. Il racconto descriverà anche lo splendore dei Giardini del Quirinale conosciuti in tutto il mondo e meta di tantissimi turisti e cittadini italiani; entrando in questa straordinaria risorsa di verde nel cuore di Roma attraverso il racconto di chi questi Giardini li cura costantemente, Mauro Piacentini, curatore degli arredi floreali.
Cesare Giovinazzi (Maresciallo di Palazzo) e Giuseppe Di Costanzo (Corazziere), proprio in quello stesso giardino alle spalle della Coffee House, raccontano le diverse mansioni di un corazziere, una unità quasi totalmente autonoma e autosufficiente che si occupa della sicurezza del Capo dello Stato. Tra le loro mansioni anche la cura dei cavalli e la confezione delle uniformi su misura. Andremo poi a scoprire che nei giardini è ancora funzionante un organo idraulico del XVI secolo la cui manutenzione può essere affidata solo a mani esperte.
La vita del Quirinale rinnova sé stessa ogni giorno, dall’alba al tramonto: coi suoi riti, i suoi lavoratori, i suoi custodi, i suoi eventi straordinari e la bellezza come saldo timone. Il racconto, oltre alle voci dei protagonisti, viene condotto dalla voce dell’attore Francesco Pannofino, a cui è affidato il compito di accompagnare per mano lo spettatore nei luoghi, ma anche di creare un filo rosso narrativo, un flusso unico tra Palazzo, persone e le numerose attività che si svolgono al suo interno.
LE RIPRESE DEL DOCUMENTARIO SONO STATE EFFETTUATE PRIMA DELL’EMERGENZA COVID-19.
DENTRO IL QUIRINALE – Il Palazzo degli Italiani è una co-produzione Anele e Sky Arte, prodotto da Gloria Giorgianni, con la regia di Maria Tilli, con la voce narrante di Francesco Pannofino ed è stato realizzato con la gentile collaborazione dell’Ufficio Comunicazione del Quirinale.
È in onda nel giorno della Festa della Repubblica Italiana, martedì 2 giugno alle 21.15 su Sky Arte (disponibile anche su NOW TV) e sarà visibile a tutti in streaming gratuito dalle 8 del mattino dello stesso giorno per 48 ore sul sito di Sky Arte e sul video portale di Sky: https://arte.sky.it/e https://video.sky.it. Il documentario è in onda lo stesso giorno alle 21.30 su Sky TG24 e ancora alle 21.15 anche su Sky Uno Vacanze Italiane (canale 109). È disponibile on demand su Sky.
 
 

MCU: l’Infinity Saga immaginata come un horror, dal punto di vista di Tony Stark

Avengers: Endgame

Un nuovo video realizzato dai fan immagina tutti gli eventi della Infinity Saga del MCU con un focus sulla storia di Iron Man, ma immaginandola in toni horror. È passato un anno da quando Avengers: Endgame, il fiore all’occhiello del franchise, è arrivato nei cinema e, dato che l’inizio della Fase 4 è in ritardo a causa della pandemia, i fan stanno rivisitando i film precedenti dell’universo, in attesa di scoprire cosa c’è di nuovo. Diretto da Joe e Anthony Russo, il film ha chiuso il racconto di 22 film che il MCU stava portando avanti dal 2008, con Spider-Man: Far From Home di Jon Watts in veste di epilogo.

Mentre tutti aspettano il prossimo futuro del MCU, FullBelly Edits di YouTube ha guardato indietro a tutto ciò che è emerso finora dall’Universo Condiviso e ha realizzato un video incentrato sul personaggio di Tony Stark che ha però dei toni oscuri, horror, diremmo. Ecco il viaggio eroico di Iron Man, raccontato con un altro tono!

MCU: una timeline perfetta mette in successione ogni evento della Infinity Saga

 
 

Suicide Squad: il successo di Deadpool lo ha trasformato in una commedia

Suicide Squad

David Ayer ha affermato che il successo di Deadpool ha cambiato la sua versione originale di Suicide Squad, modificandone il tono in quello di una commedia. Il primo film Warner/DC incentrato sugli antieroi è uscito nelle sale cinematografiche nel 2016, lo stesso anno del film Fox / Marvel guidato da Ryan Reynolds, che però arrivo alcuni mesi prima. Sembra che, proprio a causa del grande successo ottenuto dal film con Reynolds, i cui toni sono, come si sa, comici e irriverenti, anche il montaggio e i toni di Suicide Squad siano stati modificati.

Nelle ultime settimane è venuta fuori l’ipotesi di una director’s cut di Suicide Squad e David Ayer sembra disponibile a realizzarla, per HBO Max, stessa piattaforma che distribuirà la Justice League Snyder Cut. Non è un segreto che ci siano stati alcuni importanti cambiamenti dell’ultimo minuto nel film, come dimostrano le riprese aggiuntive del film, costate 22 milioni di dollari – un finanziamento significativamente maggiore rispetto al tipico budget da 6-10 milioni di dollari assegnato per le riprese aggiuntive. Il regista, da parte sua, è stato disponibile quando gli è stato chiesto dei dettagli del suo montaggio, e la sua ultima rivelazione fa luce su ciò che effettivamente ha causato le modifiche apportate al film.

Attraverso il suo account Twitter ufficiale, Ayer ha condiviso il motivo per cui è stato costretto ad apportare alcune modifiche al suo piano originale per Suicide Squad. Apparentemente, è una combinazione di un paio di cose come l’accoglienza non proprio unanime ricevuta da Batman V Superman: Dawn of Justice di Zack Snyder e il successo di Deadpool, entrambi i film in uscita nel primo trimestre del 2016. Il regista ha poi concluso dicendo che questi due film hanno trasformato il suo “dramma sentimentale” in una “commedia”.

Suicide Squad: la recensione del film di David Ayer

“Questo trailer (riferendosi a quello di Suicide Squad che comincia con I started a Joke) ha indovinato il tono e l’intenzione del film che ho realizzato. Metodico. A strati. Complesso, bello e triste. Dopo che le recensioni di Batman v Superman hanno sconvolto i piani alti e dopo il successo di Deadpool – Il mio dramma sentimentale è stato trasformato in una “commedia”.

E chissà che adesso, una eventuale director’s cut del film con Margot Robbie, possa proporre l’effettivo intento del regista e restituirci un film migliore!

 
 

In viaggio verso un sogno con Shia LaBeouf da oggi in On Demand

In Viaggio verso un Sogno - The Peanut Butter Falcon

E’ da oggi disponibile on demand in prima visione In viaggio verso un sogno – The peanut butter falcon, il film rivelazione negli Stati Uniti diretto da Tyler Nilson e Michael Schwartz che vede protagonisti l’emergente Zack Gottsagen e le star hollywoodiane Shia LaBeouf e Dakota Johnson, e che sarà disponibile a partire dal primo giugno in PRIMA VISIONE ON DEMAND sulle principali piattaforme digitali. Nel cast del film anche John Hawks, Jon Bernthal, Bruce Dern.

In viaggio verso un sogno – The peanut butter falcon ha fatto parlare molto di sé fin dalla première allo scorso South by Southwest (Texas), dove il passaparola generato dalla calorosa accoglienza ricevuta da parte di pubblico e critica gli ha permesso di raggiungere oltre 20 milioni di dollari al box office, diventando il maggiore incasso di un film indipendente nel 2019 negli Stati Uniti. É un’originale storia di amicizia on the road raccontata con leggerezza, umorismo e sensibilità, che saprà conquistare il cuore degli spettatori grazie anche alla straordinaria interpretazione di Zack Gottsagen.

Grazie a Officine UBU, In viaggio verso un sogno – The peanut butter falcon è disponibile ON DEMAND sulle principali piattaforme digitali, inclusa Vativision, la nuova piattaforma che debutterà nella prima decina di giugno, su SKY Primafila Premiere e sulla nuova piattaforma digitale #iorestoinSALA, fortemente voluta e gestita dagli esercenti cinematografici colpiti dalla fase emergenziale che ha imposto la chiusura delle sale. #iorestoinSALA è la nuova iniziativa digitale nata dalla volontà comune di un gruppo di Esercenti cinematografici che gestiscono circa 70 strutture per un totale di circa 170 schermi e che, in attesa di poter tornare a riempire fisicamente le sale, hanno deciso di creare una soluzione on-line per mantenere vivo il rapporto i propri spettatori, offrendo anche una serie di attività collaterali quali presentazioni, dibattiti e promozioni.

In viaggio verso un sogno – The peanut butter falcon, la trama

Zak (Zack Gottsagen), un giovane ragazzo con la sindrome di Down, scappa dalla casa di cura dove vive per inseguire il sogno di allenarsi con il suo eroe e diventare un wrestler professionista. In un’imprevista svolta del destino, la strada di Zak s’incrocia con quella di Tyler (Shia LaBeouf), un burbero fuorilegge in fuga. Tra i due nascerà un’amicizia così forte da riuscire persino a convincere Eleanor (Dakota Johnson), amorevole ma determinata tutrice di Zak, a unirsi al loro viaggio verso la Florida. Un’avventura moderna in stile Mark Twain per sognare senza limiti.

In viaggio verso un sogno – The peanut butter falcon: il trailer

Una clip dal film con protagonisti Shia LaBeouf e Dakota Johnson