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MioCinema: la rassegna sui documentaristi si apre con Il corpo della sposa

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Dopo il grande successo al Festival di Berlino nel 2019 e dopo essere stato presentato in anteprima nazionale allo scorso Bif&st Bari International Film Festival, l’emozionante film Il corpo della sposa arriva su MioCinema.

Come di consueto, la presentazione potrà essere seguita sul sito e sulla pagina Facebook di Miocinema, senza alcun bisogno di registrazione. A seguire, il film sarà disponibile sulla piattaforma a pagamento.

Attraverso la storia di una donna che arriva persino a mettere a rischio la propria salute per soddisfare un canone estetico imposto da altri, Il corpo della sposa, vuole raccontare la complessità del rapporto tra le donne e i loro corpi su una scala molto più ampia. Fino a che punto i modelli sociali, spesso costruiti per soddisfare i desideri maschili, influenzano e condizionano le donne nel mondo? La Mauritania nel film funziona come un “altrove”, in opposizione al mondo da cui provengo e vivo, e tuttavia, nella sua paradossale inversione di una serie di rapporti, si trasforma in uno specchio che mostra il modo distorto in cui il corpo delle donne viene sempre percepito.

Michela Occhipinti

SINOSSI de Il corpo della sposa

Ambientato in un’inedita Mauritania, Il corpo della sposa – Flesh out racconta la storia di Verida (l’esordiente Verida Beitta Ahmed Deiche), una ragazza moderna che lavora in un salone di bellezza, frequenta i social network, si diverte con le amiche. Quando la famiglia sceglie per lei un futuro sposo, Verida – come molte sue coetanee – si vede costretta a prendere peso affrontando il “gavage”, per raggiungere l’ideale di bellezza e lo status sociale che la tradizione del suo Paese le impone. Mentre il matrimonio si avvicina a grandi passi, pasto dopo pasto, Verida mette in discussione tutto ciò che ha sempre dato per scontato: i suoi cari, il suo modo di vivere e – non ultimo – il suo stesso corpo.

Justice League Snyder Cut: i registi di Infinity War ed Endgame sostengono Snyder

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La prossima uscita, su HBO Max, di Justice League Snyder Cut è una grande vittoria dei fan che da tanto chiedono di vedere il film sugli eroi DC Comics così come lo aveva pensato il regista del progetto.

Snyder ha dovuto abbandonare il suo ruolo di regista di Justice League a metà della produzione per motivi personali. La Warner Bros. ha poi assunto il regista di The Avengers, Joss Whedon per finire il film, ma ciò che è stato distribuito è stata una versione drasticamente diversa da ciò che Snyder aveva immaginato. Da allora molti hanno supportato un’uscita del cut originale di Snyder, inclusi i membri del cast, molti fan e, a quanto pare, anche altri registi.

In un’intervista con Comic Book Movie, Joe Russo, uno dei due registi di Avengers: Endgame, ha condiviso i suoi pensieri sulla versione di Snyder in arrivo, dicendo: “Penso che sia sempre bello quando la visione originale di un regista riesce a farsi strada sullo schermo”. 

Russo ha anche commentato l’esperienza che ha avuto lavorando come regista per la Marvel: “Siamo stati molto, molto fortunati nelle nostre carriere perché tutto ciò che abbiamo fatto per la Marvel. Erano molto gentili e deferenti e molto favorevoli alla nostra visione per quei film, e non c’è niente di quello che è stato deciso in sala di montaggio che non sia stato condiviso. Abbiamo lavorato molto duramente su quello che è l’attuale versione di quei film, quindi siamo molto fortunati ad aver visto distribuita la nostra visione dei quattro film che abbiamo diretto.”

Come ha giustamente commentato Joe Russo, un regista lavora molto duramente per realizzare la sua visione del film ed è bello vedere che Snyder ha il supporto dei suoi pari nel completare la sua visione. Se la versione di Snyder sarà migliore della Justice League di Whedon è ancora da vedere, ma lo scopriremo nel 2021.

Wolverine: 10 storie che vorremmo vedere nel MCU

Wolverine: 10 storie che vorremmo vedere nel MCU

Non sappiamo esattamente quando accadrà, ma prima o poi gli X-Men faranno il loro debutto nell’Universo Cinematografico Marvel. Naturlamente, ci sono molti “mutanti” che non vediamo l’ora di vedere nell’universo condiviso, al fianco degli eroi più potenti della Terra. Tra questi, Wolverine è sicuramente in cima alla lista. In attesa di scoprirà quale sarà l’attore che raccoglierà l’eredità di Hugh Jackman (che ha interpretato il personaggio per circa 20 anni nella saga degli X-Men targata Fox), ComicBookMovie ha raccolto 10 storyline relative al mutante dagli artigli d’adamantio che meriterebbero di essere raccontata nel MCU:

Alpha Flight

Perché non introdurre Wolverine nell’Universo Cinematografico Marvel come parte del team di supereroi canadesi Alpha Flight? La Fox ha perso l’occasione quando si è trattato di esplorare i primi anni del personaggio in X-Men Le origini: Wolverine, ma la sua connessione con questo gruppo rappresenta una storia che potrebbe avere luogo tanto nel passato passato (estrapolando così le origini di Logan ancora una volta) quanto nel presente.

Con un cast eclettico di personaggi tra cui Guardian, Northstar, Aurora, Sasquatch, Shaman e Snowbird, includere gli Alpha Flight nel prossimo film dedicato a Wolverine, non solo ci darebbe la possibilità di vedere l’iconico personaggio collaborare con un team molto diversa di supereroi, ma sarebbe anche l’occasione per scoprire di più sul suo passato con il governo canadese.

Mister X

Mister X è un ricco uomo d’affari con una dipendenza dall’omicidio che ogni volta che uccide qualcuno, si procura una cicatrice sul proprio corpo (cosa che non lo rende molto diverso dal malvagio Victor Zsasz della DC). Wolverine lo incontra quando i due si affrontano in un torneo a cui Logan è costretto a prendere parte; dopo essere stato sopraffatto da X, l’eroe si rende presto conto che anche lui è un mutante (con la capacità di prevedere il prossimo movimento dei suoi avversari) e decide di fermarlo una volta per tutte.

Tuttavia, la loro rivalità è tutt’altro che finita a questo punto e quella appena descritta è soltanto la prima di molte altre epiche battaglie che si ci sono state tra i due. Il torneo di Madripoor farebbe da sfondo ad un possibile film basato sugli “scontri” di Wolverine con Mister X, con quest’ultimo che potrebbe anche fare il suo debutto in uno dei prossimi film del MCU, come ad esempio Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings.

Savage Wolverine

Savage Wolverine è una serie a fumetti scritta e disegnata da Frank Cho. Incagliato nella Terra Selvaggia (un’iconica location della Marvel di cui nessuno studio ha ancora approfittato), Logan trova un’improbabile alleata in Shanna. Tuttavia, il colpo di scena nella serie risiede nel fatto che, invece di essere legati da un punto di vista romantico, durante le loro avventure i due personaggio non si sopportano (il che potrebbe dare vita a dinamiche molto divertenti sul grande schermo).

È una storia divertente che offrirebbe una visione unica del noto mutante, offrendo allo stesso tempo ai Marvel Studios del materiale fantastico su cui lavorare. Un’impostazione del genere significa anche che Wolverine potrebbe farsi strada tra nemici mostruosi senza che la sua potenziale prima avventura nel MCU finisca per essere classificata in base ai “gusti” della Disney. 

Enemy Of The State

Dopo essere stato sottoposto al lavaggio del cervello da parte dell’HYDRA, Logan viene inviato in una serie di missioni che lo spingono ad andare a caccia di altri supereroi e persino ad uccidere un altro membro degli X-Men! Quando finalmente riacquista i suoi sensi, Wolverine parte per una missione di vendetta, usando una Sentinella per eliminare un gruppo di ninja e affrontare Gorgon in una battaglia epica e sanguinosa.

Wolverine rimane un personaggio popolare, ma non sarà facile per i Marvel Studios suscitare di nuovo l’interesse dei fan per gli X-Men. Tuttavia, introdurre Wolverine nell’Universo Cinematografico Marvel e farlo incontrare con tutti, da Capitan America ai Fantastici Quattro, renderebbe questo film un evento che si rivelerebbe imperdibile per qualsiasi spettatore. “Enemy Of The State” è una grande serie a fumetti e potrebbe persino portare all’introduzione di Daredevil ed Elektra nel MCU, dati i ruoli chiave che giocano nella storia. 

Get Mystique

Mystica è stata una parte importante di quasi tutti i film degli X-Men targati Fox, e i fan hanno conosciuto abbastanza di lei in questa fase. Tuttavia, ci sono ancora diversi modi in cui il MCU potrebbe reinventarla. Partendo da questo presupposto, perché non darle un ruolo nella prossima avventura in solitaria di Wolverine?

In “Get Mystique”, Logan dà la caccia a Mystica dopo che questa ha tradito gli X-Men; oltre ad essere una storia che presenta i due mutanti che si scontrano l’uno contro l’altro, rivela anche alcuni dei loro momenti condivisi durante gli anni ’20, come ad esempio una folle rapina alla Bonnie & Clyde in Kansas. Potrebbe essere un modo divertente per esplorare la storia di Wolverine e del più ampio Universo Cinematografico Marvel.

Wolverine & Kitty Pryde

Una volta la Fox aveva dei piani per uno spin-off dedicato a Kitty Pryde, poi c’è stata la fusione con la Disney e di quel progetto non abbiamo più avuto notizie. Eppure, un film che la unisce alla figura del padre/mentore Wolverine darebbe ai Marvel Studios una grande opportunità per mettere in risalto uno dei i personaggi femminili più forti dei fumetti.

Dopo che Kitty segue il suo vero padre a Tokyo, dove crede che sia stato molestato dallo Yakuza, Wolverine insegue la giovane mutante. Tuttavia, scopre che Kitty ha subito il lavaggio del cervello da uno dei samurai che una volta lo hanno addestrato, Ogun. Approfondendo la loro relazione, un film (o una serie tv destinata a Disney+, magari!) basato su questa run sarebbe un’assoluta ventata d’aria fresca. Kitty, ora noto come Kate, è uno dei migliori personaggi degli X-Men, e siamo decisamente ottimisti sul fatto che l’eroina avrà un futuro luminoso nell’Universo Cinematografico Marvel

New Mutants

Non stiamo ovviamente parlando del travagliatissimo film di Josh Boone che dovrebbe arrivare in sala ad agosto. Stiamo parlando della one-shot story che contiene la versione Ultimate di Wolverine. Un giovane scopre che la sua famiglia e i suoi vicini sono tutti scomparsi. Wolverine raggiunge il ragazzo e gli spiega che il suo potere mutante è quello di uccidere qualsiasi forma di vita organica nelle vicinanze.

Wolverine è immune per via suo fattore di guarigione, ma non ha altra scelta che uccidere l’adolescente. È una storia oscura e sconvolgente che enfatizza cosa può significare essere un mutante e, sebbene non possa funzionare come standalone, potrebbe rivelarsi una sottotrama avvincente da utilizzare in uno dei prossimi film del MCU.

Patch

Madripoor è un’isola immaginaria dell’universo Marvel situata nel sud-est asiatico e un luogo che Wolverine ha definito casa in più di un’occasione. Pieno di teppisti e criminali, Logan indossò una benda sull’occhio e si nascose dietro l’identità di “Patch” per un po ‘di tempo (poiché gli X-Men, in quel momento, stavano tentando di tenere nascoste le loro resurrezioni più recenti).

Ci sono un certo numero di storie che i Marvel Studios potrebbe scegliere  per un film basato sugli anni di Wolverine a Madripoor, ma la caccia alla spada Muramasa (una lama la cui essenza demoniaca nascosta al suo interno, possedeva tutti tutti quelli che la brandivano, ad eccezione dell’unico guerriero destinato ad esserne il vero maestro) potrebbe essere un ottimo punto di partenza, soprattutto perché potrebbe anche essere combinato con l’avventura di Kitty Pryde. Madripoor verrà introdotto in The Falcon e The Winter Soldier, quindi potenzialmente si stanno già gettando le basi affinché Wolverine passi un po ‘di tempo in questo angolo del MCU

Nitro

Mentre gli X-Men decisero di tenersi fuori dalla sovrumana Civil War nei fumetti, Wolverine si prese ancora il compito di rintracciare il cattivo responsabile dell’esplosione che uccise sessanta bambini in una scuola elementare vicina e circa 600 persone nei dintorni del quartiere di Stamford, nel Connecticut, ossia Nitro. Ovviamente abbiamo già avuto una Civil War nell’Universo Cinematografico Marvel, ma Nitro potrebbe comunque essere un mutante a cui Wolverine decide di dare la caccia per provocare un’altra guerra simile (uno che forse uccide un giovane gruppo di supereroi mutanti piuttosto che i New Warriors).

Wolverine è sempre al suo meglio quando si tratta di dare la caccia ad un nemico, e questa è una storia con un grande potenziale. Un film basato su queste premesse potrebbe anche legarsi al concetto dei mutanti visti come una minaccia nel MCU, specialmente se uno di loro uccide centinaia di persone mentre combatte un gruppo come i New Mutants.

Old Man Logan

“Old Man Logan” è giustamente considerata una delle più grandi storie di Wolverine di tutti i tempi, e portare un adattamento fedele del celebre arco di Mark Millar e Steve McNiven sul grande schermo è qualcosa che i Marvel Studios potrebbero realizzare solo nell’Universo Cinematografico Marvel.

Personaggi come Hulk, Venom (che è di proprietà della Sony Pictures, quindi probabilmente non accadrà), Occhio di Falco e Teschio Rosso recitano tutti un ruolo chiave in questa storia. Con Logan – The Wolverine i fan hanno già avuto un assaggio potenziale di come quella storia potrebbe essere adattata. La domanda adesso è: come funzionerebbe nel MCU? Con i viaggi nel tempo e le realtà alternative che diventeranno un luogo comune, dirigersi verso il futuro remoto di questo mondo condiviso sicuramente non sarà una possibilità che verrà esclusa.

Matteo Garrone per Dior, ecco il cortometraggio

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Matteo Garrone per Dior, ecco il cortometraggio

Matteo Garrone ha diretto il nuovo spot di Dior, per la promozione della nuova collezione Autunno/Inverno 2020-2021 Haute Couture firmata da Maria Grazia Chiuri. Il regista ha realizzato un piccolo racconto di ninfe, muse e divinità boschive, tutte donne eteree e immerse in un ambiente naturale. Creature mitologiche a volte donne solo a metà che indistintamente avvertono il fascino della collezione Dior e chiedono di poter indossare quegli abiti sontuosi.

Matteo Garrone è reduce da una grande serata, quella dei Nastri d’Argento 2020, che ha premiato il suo Pinocchio con ben sei riconoscimenti, tra cui proprio quello alla regia.

Black Widow: nuove dettagliate foto del costume di “Vedova Bianca”

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Una nuova inserzione su Amazon rivela un nuovo sguardo al film inaugurale della Fase 4 del MCU: Black Widow. Sul portale di shopping on-line è stato infatti messo in vendita un libro dettagliato sulla produzione del film, disponibile per $ 19,99 USD e che contiene interviste con i più grandi nomi del cast e della troupe, tra  questi la regista Cate Shortland e Scarlett Johansson, protagonista e produttore esecutivo. L’elenco su Amazon include anche quattro immagini che offrono non solo dettagli dal libro, ma anche uno sguardo ravvicinato a quelli che saranno i costumi di Natahsa, Yelena e di Taskmaster:

A Scarlett Johansson è stato chiesto nella sua intervista su come lei e il team della Marvel hanno deciso il tono del film, e ha risposto: “Non c’era un fumetto o una trama specifici che volevamo davvero adattare. La Vedova Nera come personaggio ha migliaia di storie diverse nel corso degli anni, quindi non era ovvio cosa avremmo raccontato. Doveva essere una continuazione di qualcosa che avevamo già iniziato e che stavamo completando”.

Florence Pugh ha anche fornito alcune informazioni sul film, approfondendo il suo personaggio, Yelena Belova, con questa dichiarazione: “Quando incontra il personaggio di Scarlett, Natasha, Yelena sta in qualche modo riscoprendo chi è dopo essere stata nella Stanza Rossa per così tanto tempo. Così insieme si rendono conto che entrambe soffrono in modo molto simile. C’è un’amicizia adorabile e unica tra loro due perché alla fine sono sorelle perdute da tempo.”

CORRELATE:

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Justice League Snyder Cut: non ci sarà “nessun compromesso”

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Justice League Snyder Cut: non ci sarà “nessun compromesso”

Rispondendo alle domande dei suoi fan su Vero, il regista Zack Snyder ha promesso che la versione di Justice League che vedremo su HBO Max il prossimo anno non sarà compromessa in alcun modo. La versione del film arrivata in sala nel 2017 è stata sottoposta ad una massiccia sessione di riprese aggiuntive e rimaneggiata da Joss Whedon (regista di The Avengers), dal momento che Snyder aveva dovuto abbandonare il progetto a causa di un lutto familiare.

Alla domanda di un fan che ha voluto sapere quanto sarà diversa la Snyder Cut di Justice League dalla versione cinematografica, Snyder ha risposto: “Non ci sarà alcun compromesso. Nella versione del 2017, tutto è stato compromesso”. Sembra dunque che la Warner Bros. abbia finalmente concesso a Zack Snyder la possibilità di rappresentare la sua versione degli iconici supereroi della DC: una mossa sicuramente intelligente, che promette entro la prima metà del prossimo anni (periodo in cui la Snyder Cut dovrebbe essere rilasciata) di far aumentare in maniera esponenziale il numero di abbonati a HBO Max.

Un altro fan ha invece chiesto a Snyder se il trailer ufficiale della Snyder Cut utilizzerà ancora una volta la canzone “Come Together” dei Beatles, che abbiamo già avuto modo di sentire nel primissimo teaser trailer; Snyder ha risposto che per il trailer ci sarà “qualcosa di meglio”. Ancora non sappiamo quando avremo la possibilità di vedere il filmato, ma è probabile che sarà in occasione del DC FanDome, l’annunciato evento virtuale e gratuito dedicato all’Universo DC, che si svolgerà il prossimo 22 agosto.

La colonna sonora di Junkie XL per la Snyder Cut di Justice Leauge

Sempre via Vero, Zack Snyder ha confermato che nella Snyder Cut di Justice League saranno presenti tanto le musiche di Junkie XL quanto i temi composti da Hans Zimmer per L’Uomo d’Acciaio e Batman v Superman: entrambi erano stati sostituiti da Danny Elfman nel corso della post-produzione supervisionata da Whedon.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Jack Reacher: Christopher McQuarrie allude ad un possibile terzo film

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Il primo capitolo della saga cinematografica di Jack Reacher, dal titolo Jack Reacher – La prova decisiva, è uscito nel 2012 ed è stato diretto da Christopher McQuarrie, che avrebbe poi ritrovato il protagonista Tom Cruise per la saga di Mission Impossibile (ha infatti diretto gli episodi Rogue Nation e Fallout, e sarà anche il regista degli annunciati capitoli 7 e 8).

Sfortunatamente, il franchise di Jack Reacher non ha riscosso molto successo, al punto che dopo il sequel del 2016 Jack Reacher – Punto di non ritorno (soltanto prodotto da McQUarrie e diretto invece da Edward Zwick), il franchise basato sul personaggio creato da Lee Child non è più andato avanti. Adesso, in una recente intervista con Empire, è stato proprio Christopher McQuarrie a rivelare che lui e Cruise avevano (e in realtà, hanno ancora) in cantiere di realizzare un terzo capitolo della saga.

In base alle dichiarazioni del regista e sceneggiatore, sembra che il terzo ipotetico film avrebbe fatto sembrare i primi due film “roba per bambini”: “Tom e io abbiamo discusso del fatto che, se la serie fosse continuata, avremmo potuto portare Jack Reacher in un posto dove, in un mondo post Deadpool e post Joker, sarebbe potuto diventare un franchise vietato ai minori capace di attingere da tutta la brutalità dei libri. Eravamo pronti ad addentrarci in quel territorio.”

Christopher McQuarrie sul futuro di Jack Reacher: “Sono davvero, davvero eccitato.”

McQuarrie ha poi aggiunto: “È un personaggio poco in linea con i classici interpretati da Tom, ed io e lui potremmo avere qualcos’altro in serbo… Un film molto poco in linea con i soliti personaggi di Tom. Ne stiamo parlando e sono speranzoso. Il franchise è andato avanti, ma noi no. E adesso abbiamo qualcosa che bolle in pentola. La roba di Jack Reacher di cui stavo parlando è roba da bambini al confronto. Sono davvero, davvero eccitato.”

In attesa di nuovi dettagli, ricordiamo che a breve, dopo le nuove eccezioni varate dal governo UK in materia di quarantena, Christopher McQuarrie e Tom Cruise avranno la possibilità di tornare sul set per dedicarsi alla realizzazione di Mission Impossible 7 e Mission Impossible 8, che arriveranno nelle sale rispettivamente il 19 novembre 2021 e il 4 novembre 2022.

Tutti pazzi per Mary: quello che non sai sul film con Cameron Diaz

Indicata come una delle commedie chiave degli anni Novanta, Tutti pazzi per Mary andò contro ogni aspettative, rivelandosi un punto di svolta tanto nella carriera dei due registi quanto in quella degli attori protagonisti. Bobby e Peter Farrelly, infatti, conobbero grazie a tale titolo ulteriore popolarità, raggiungendo lo status di maestri della commedia. Il film poi, si rivelò un grandissimo successo di critica e box office, arrivando ad incassare circa 370 milioni di dollari in tutto il mondo.

Merito di tale successo è la natura politicamente scorretta dell’opera, ricca di personaggi dissacranti e situazioni spesso al limite tanto per contenuti quanto per stile di comicità. I due autori, infatti, volevano distaccarsi dalla tipica commedia per grandi e piccini, realizzando invece un film pensato esclusivamente per un pubblico più adulto. Ciò gli permise di utilizzare gag comiche altrimenti impensabili, donando all’opera un’atmosfera più sessualmente esplicita.

Gli sceneggiatori, inoltre, si basarono un reale fatto di cronaca. Questo riguardava un uomo che aveva ingaggiato un detective privato per ritrovare una sua compagna del liceo del quale era stato innamorato. Il gruppo di autori iniziò dunque a immaginare cosa sarebbe potuto succedere se quell’investigatore fosse risultato più perverso del previsto, innamorandosi egli stesso della ragazza in questione. A partire da tale suggestione si costruì così la vicenda del film, arricchita poi di dettagli, personaggi e situazioni comiche.

Tutti pazzi per Mary: la trama del film

La vicenda del film si apre nel 1985, quando il liceale Ted Stroehmann è in procinto di andare ad un appuntamento con la ragazza dei suoi sogni, Mary Jensen. Una volta recatosi da lei, però, rimane vittima di un incidente, venendo di conseguenza ricoverato in ospedale. Nel frattempo, Mary si trasferisce a Miami e il ragazzo la perde di vista. Tredici anni dopo, Ted sta ancora cercando di dimenticare la ragazza, ma non riuscendovi decide di accettare il consiglio del suo migliore amico, ingaggiando un detective per ritrovarla. Il caso viene così affidato all’investigatore Patrick “Pat” Healy, il quale dopo aver ritrovato Mary, e averla osservata per alcuni giorni, se ne innamora perdutamente.

Decide perciò di mentire a Ted, affermando che la donna è in sovrappeso e ha quattro figli di tre uomini diversi. Dopodiché, Patrick lascia il suo lavoro e torna a Miami per conquistare Mary grazie ai pedinamenti e all’ascolto delle sue conversazioni private, che gli forniscono tutte le informazioni su gusti e passioni della ragazza. Scoperto però l’inganno del detective, Ted decide di partire a sua volta per Miami. Qui si ritrova però costretto a fare i conti con più spasimanti di quello che avrebbe mai immaginato. Per riuscire a prevalere su questi, finirà così con il cacciarsi in situazioni sempre più assurde.

Tutti pazzi per Mary: il cast del film

Il film contribuì a lanciare definitivamente la carriera dell’attrice Cameron Diaz, che dà qui vita alla Mary del titolo. Questa fu da sempre la prima scelta per i Farrelly, i quali la consideravano la “donna perfetta”. Questa fu entusiasta della sceneggiatura e accettò da subito di partecipare al film, nonostante il suo agente glielo avesse sconsigliato ritenendolo deprecabile. Per prepararsi al ruolo, l’attrice decise poi di fare visita al suo vecchio liceo per cercare la giusta ispirazione per potersi comportare come una teenager. La sua interpretazione fu poi premiata con diversi riconoscimenti, tra cui l’MTV Movie Awards per la miglior performance femminile.

Nel ruolo di Ted vi è invece Ben Stiller, anch’egli all’epoca poco conosciuto. Per via di ciò, infatti, i produttori erano contrari alla sua scelta, suggerendo invece un attore più popolare come Jim Carrey. I Farrelly decisero allora di proporre l’ancor meno noto Owen Wilson, e a quel punto i produttori accettarono l’opzione di Stiller. Ricordando anni dopo la sua partecipazione al film, l’attore affermò di essersi raramente divertito come in quell’occasione, e che quella è stata l’opera che gli ha permesso di raggiungere una popolarità internazionale. Stiller ha inoltre indicato Tutti pazzi per Mary come il suo film preferito tra quelli a cui ha partecipato.

L’altro personaggio principale del film è quello del detective Patrick, interpretato dall’attore Matt Dillon. Anche per lui i produttori furono inizialmente scettici, non convinti che l’attore potesse risultare idoneo in una commedia, non avendone fatte negli anni precedenti. Dopo il suo provino furono però tutti certi delle sue potenzialità. Dillon, dal canto suo, ha lodato il progetto esprimendo particolare entusiasmo per la libertà d’improvvisazione lasciatagli dai due registi. Anche per lui il film si rivelò un decisivo punto di svolta, permettendogli di ottenere una più ampia gamma di ruoli e diversi prestigiosi riconoscimenti.

Tutti pazzi per Mary film

Tutti pazzi per Mary: le scene più celebri

Quando si pensa a questo film, la prima scena che viene in mente è molto probabilmente quella con il famoso “gel” che Mary utilizza per pettinarsi i capelli. Tale scena rischiò tuttavia di non rientrare nel montato finale, poiché tutti si dichiararono scettici nei suoi confronti. I due attori coinvolti, Stiller e la Diaz, affermarono infatti che poteva risultare eccessiva, rovinando il film e le loro carriere. Allo stesso tempo, i Farrelly realizzarono venti versioni di tale scena, essendo anche loro incerti sulla sua realizzazione. Dopo circa sei mesi di dibattito con la produzione, questa venne però inserita nel film, divenendo immediatamente iconica.

Altra famosissima scena del film è una di quelle poste ad apertura del film, dove si mostra l’incidente che impedisce a Ted di uscire con Mary. Divenuta celebre come “la scena della zip”, questa è stata in seguito descritta dai due registi come basata su un fatto realmente avvenuto. Stando a quanto da loro raccontato, un amico della loro sorella minore si ritrovò infatti invischiato in tale problema. Una volta venuti a conoscenza di tale evento, estremamente doloroso e comico allo stesso tempo, i due registi si convinsero sulla necessità di riutilizzarlo in qualche loro film.

Tutti pazzi per Mary: il trailer e dove vedere il film in streaming

Per chi ha amato il film, o per chi non l’avesse ancora visto e desidera poter recuperare tale titolo, è possibile fruirne grazie alla sua presenza in alcune tra le principali piattaforme streaming oggi presenti in rete. Tutti pazzi per Mary è infatti disponibile su Rakuten TV, Infinity, Chili Cinema, Apple iTunes e Google Play. Per vederlo, in base alla piattaforma prescelta, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Ciò permetterà di riprodurlo in modo pratico e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

Dominique Provost-Chalkley: 10 cose che non sai sull’attrice

Dominique Provost-Chalkley: 10 cose che non sai sull’attrice

La giovane attrice britannica Dominique Provost-Chalkley sta ancora costruendo la propria carriera ma già vanta alcuni titoli particolarmente importanti. Primo tra tutti è la serie Wynonna Earp, dove ricopre uno dei ruoli principali. Oltre a questo, si è divista tra cinema e televisione dando prova di versatilità e un carisma sempre crescente. Ad oggi le aspettative nei suoi confronti sono particolarmente alte, in attesa di poterla vedere in un ruolo da protagonista assoluta.

Ecco 10 cose che non sai di Dominique Provost-Chalkley.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Dominique Provost-Chalkley Avengers

Dominique Provost-Chalkley: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato nel Marvel Cinematic Universe. Dopo aver debuttato al cinema con l’horror The Seasoning House (2012), l’attrice ricopre il ruolo di Zrinka nel film Avengers: Age of Ultron (2015), con Robert Downey Jr., Chris Evans e James Spader. Successivamente prende parte a titoli come Beautiful Devils (2017), The Carmilla Movie (2017), Buckout Road (2017) e Season of Love (2019). Nel 2020 tornerà al cinema con il film Like a House on Fire, dove figurerà tra i protagonisti.

9. È nota per i ruoli televisivi. La carriera dell’attrice ha inizio nel 2008, quando recita nella serie Britannia High. In seguito, prende parte ad alcuni episodi di titoli come The Midnight Beast (2012), I misteri di Murdoch (2016), e 12 Monkeys (2017). Il ruolo che la rende celebre è però quello di Waverly Earp nella serie western horror Wynonna Earp (2016-in corso), dove recita accanto a Melanie Scrofano. Prossimamente inizierà invece le riprese della serie The No Hopers, di cui sarà protagonista.

Dominique Provost-Chalkley è su Instagram

8. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo ufficiale seguito da 276 mila persone. All’interno di questo è solita condividere immagini relative a suoi momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano poi anche foto di curiosità a lei legate, in aggiunta a post relativi a cause sociali da lei supportate.

7. Utilizza il social per promuovere il proprio lavoro. Tramite il proprio profilo, inoltre, l’attrice è solita condividere con i propri follower immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. Sono presenti anche interviste da lei rilasciate e foto di backstage tratte dai set a cui ha preso parte. Vengono inoltre sponsorizzati anche altri progetti supportati dall’attrice, ma che non hanno a che fare con il mondo cinematografico.

Dominique Provost-Chalkley su Twitter

6. È presente anche su Twitter. L’attrice non ha mai nascosto di apprezzare i social network oggi presenti, utilizzandoli tano per promuovere il proprio lavoro quanto tematiche a lei care. Oltre ad Instagram, la Provost-Chalkley ha anche un profilo su Twitter, con un totale di oltre 114 mila follower, dove condivide novità e curiosità sui propri progetti, intrattenendo i propri fan e rendendoli partecipi delle proprie novità.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Dominique Provost-Chalkley fidanzata

Dominique Provost-Chalkley è fidanzata?

5. È molto riservata. L’attrice si è dimostrata particolarmente restia a condividere dettagli circa la propria vita privata, rendendo particolarmente difficile sapere quale sia il suo status sentimentale. Attualmente, tuttavia, sembra essere single. Nel marzo 2020, in seguito al suo coming out come queer, si è parlato di conseguenza di un’ipotetica fidanzata per l’attrice. Ma nessuna delle voci a riguardo e stata da lei confermata.

Dominique Provost-Chalkley e Katherine Barrell

4. Ha stretto un ottimo rapporto con la sua collega. In Wynonna Earp l’attrice ricopre il ruolo di Waverly Earp, che scopertasi omosessuale sviluppa sentimenti verso l’agente Nicole Haught. Quest’ultima è interpretata dall’attrice Katherine Barrell, con la quale la Provost-Chalkley ha realmente stretto un buon rapporto al di la del set. Le due, infatti, si sono dichiarate in più occasioni ottime amiche e tale legame le ha aiutate nel rendere ulteriormente credibile il rapporto che si sviluppa tra i loro personaggi.

Dominique Provost-Chalkley in Wynonna Earp

3. Si era presentata per il ruolo della protagonista. Ad oggi l’attrice è conosciuta per il ruolo di Waverly Earp, sorella minore della protagonista Wynonna. Inizialmente, però, l’attrice si era presentata a sostenere il provino proprio per tale ruolo, finendo però con l’essere scartata in favore di Melanie Scrofano. Tuttavia, la produzione rimase particolarmente colpita dalle doti della giovane e decise di richiamarla per assegnarle il ruolo di Waverly.

Dominique Provost-Chalkley in Avengers: Age of Ultron

2. Ha avuto un piccolo ruolo nel film Marvel. Nel 2015 l’attrice si fa notare per un piccolo ma rilevante ruolo nel film Marvel Avengers: Age of Ultron. Qui ha infatti interpretato il personaggio di Zrinka, una donna che viveva in Sokovia con il fratello minore durante l’attacco di Ultron e del suo esercito. Il personaggio si fa in particolare notare per il suo desiderio di protezione nei confronti del fratellino, fornendo così anche il punto di vista degli abitanti della città riguardo all’attacco subito.

Dominique Provost-Chalkley: età e altezza

1. Dominique Provost-Chalkley è nata a Bristol, in Inghilterra, il 24 marzo 1990. L’attrice è alta complessivamente 161 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

 

Captain America: i Russo vorrebbero raccontare i suoi viaggi nel tempo

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Joe e Anthony Russo hanno sicuramente lasciato il segno nel Marvel Cinematic Universe firmando la regia di alcuni dei migliori capitoli della saga decennale, tra cui Captain America: The Winter Soldier e Avengers: Infinity War. Nelle scene conclusive di Endgame, Captain America fa un viaggio indietro nel tempo per riportare le Gemme dell’Infinito nei loro luoghi legittimi (prima di fare una sosta di mezzo secolo per vivere la sua vita con il suo primo amore, Peggy Carter).

I fan hanno spesso fatto congetture su questo viaggio nel tempo: esiste o no il progetto di un film o una serie tv su questo momento della vita di Steve Rogers? Adesso a parlarne sono gli stessi Joe e Anthony Russo, che sembrano accarezzare l’idea di un racconto dettagliato di questa ultima missione di Captain America.

Captain America: Civil War, il titolo è “offensivo” per la comunità afroamericana?

ComicBookMovie ha recentemente intervistato i Russo e ha chiesto loro informazioni su un potenziale racconto del viaggio nel tempo di Cap. Joe Russo ha dichiarato questo sulla questione: “Sarebbe una bella storia da raccontare, nessun dubbio. Non so se debba essere raccontata, ma sarebbe una bella storia da raccontare, e ci piacerebbe farlo, ma penso che ci siano altre storie su cui soffermarci, ora.”

La probabilità che i Marvel Studios raccontino quella particolare storia sembra piuttosto bassa. Avengers: Endgame sembra aver quasi chiuso la storia di Captain America nel MCU dopo averlo mostrato anziano, che ha passato il suo iconico scudo a Sam Wilson, aka Falcon. Per non parlare poi del coinvolgimento di Chris Evans, che ha più volte dichiarato di aver finito con il ruolo.

Detto questo, sarebbe interessante sapere esattamente cosa è successo durante il viaggio di Rogers attraverso il continuum spazio-temporale. Come è andato ad Asgard sotto lo sguardo di Heimdall che vede tutto mentre restituisce la Gemma della Realtà? E poi c’è “l’elefante nella stanza”, ovvero com’è stato l’incontro dopo tanto tempo con Teschio Rosso, su Vormir, quando Steve è andato a restituire la Gemma dell’Anima. Forse è meglio lasciare questi scenari all’immaginazione e all’interpretazione dei fan, aspettando il momento giusto per raccontare anche quest’altra storia.

Constantine: J.J. Abrams produrrà un nuovo live action?

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Constantine: J.J. Abrams produrrà un nuovo live action?

All’inizio dell’anno abbiamo appreso la notizia che la Warner Bros. svilupperà film e serie tv basati sulla serie a fumetti Justice League Dark, che saranno destinati alla piattaforma di streaming HBO Max. A quanto pare, però, sembra che i piani della major sul gruppo di supereroi DC con con poteri soprannaturali siano ancora più ambiziosi…

Come riportato da The Direct, infatti, “una fonte affidabile” avrebbe rivelato al sito che la Warner avrebbe messo in cantiere lo sviluppo di un nuovo film dedicato al personaggio di Constantine, creato da Alan Moore, John Totleben e Stephen Bissette nel 1985, e già portato al cinema nel 2005 da Francis Lawrence, attraverso l’omonimo film che aveva come protagonista Keanu Reeves.

Secondo quanto riferito, la Bad Robot di J.J. Abrams figurerà in qualità di produttore. Ricordiamo che il regista delle saghe di Star Trek e Star Wars sarà coinvolto con la sua compagnia anche nei sopracitati film e serie tv basati sulla Justice League Dark. Al momento non sappiamo se il nuovo film sarà un possibile sequel della pellicola uscita nel 2005 (con Reeves che potrebbe tornare nei panni del detective dell’occulto), o se sarà un vero e proprio reboot.

Il personaggio di Constantine sul piccolo schermo

In attesa di nuovi dettagli, ricordiamo che il personaggio di John Constantine è stato protagonista anche della serie tv Constantine, trasmessa durante la stagione televisiva 2014-2015 dalla NBC. A vestire i panni del protagonista c’era l’attore Matt Ryan. La serie è stata cancellata dopo una sola stagione. Il personaggio di Constantine è poi apparso in un episodio della quarta stagione di Arrow e nella terza stagione di Legends of Tomorrow: dalla quarta stagione, è diventato un personaggio regolare nello show.

Jamie Chung: 10 cose che non sai sull’attrice

Jamie Chung: 10 cose che non sai sull’attrice

Nel corso dell’ultimo decennio l’attrice Jamie Chung ha conquistato una notevole popolarità grazie alla sua partecipazione ad alcuni titoli per il grande schermo di grande successo. Attiva anche in televisione, l’attrice è oggi protagonista di apprezzate serie televisive, grazie alle quali ha potuto confermare il proprio talento e la capacità di passare con naturalezza da un genere ad un altro.

Ecco 10 cose che non sai di Jamie Chung.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Jamie Chung Instagram

Jamie Chung: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice debutta al cinema con la commedia Io vi dichiaro marito e… marito (2007), con Adam Sandler. Successivamente recita in titoli come Dragonball Evolution (2009), Patto di sangue (2009) e Un Weekend da bamboccioni (2010). Ottiene poi maggior popolarità grazie a film come Sucker Punch (2011), Una notte da leoni 2 (2011), con Bradley Cooper, L’uomo con i pugni di ferro (2012), Una notte da leoni 3 (2013), Ti lascio la mia canzone (2014), con Billy Crudup, Sin City – Una donna per cui uccidere (2014), con Eva Green, La festa prima delle feste (2016), 1985 (2018) e Dangerous Lies (2020), con Camila Mendes.

9. Ha preso parte a note serie televisive. La Chung guadagna popolarità anche sul piccolo schermo, partecipando ad alcuni episodi di serie come I giorni della nostra vita (2007), Greek – La confraternita (2007-2008), Samurai Girl (2008) e Grey’s Anatomy (2010). Ricopre poi il ruolo di Mulan in C’era una volta (2012-2016), con Jennifer Morrison. Successivamente prende parte a titoli come Believe (2014), Gotham (2016), e The Gifted (2017-2019). Nel 2020 è poi nel cast della serie Lovecraft Country.

8. È anche doppiatrice. A partire dal 2014 l’attrice inizia a cimentarsi anche nel doppiaggio, attività che porterà avanti negli anni seguenti. In quell’anno, infatti, presta la voce al personaggio di Go Go nel film d’animazione premiato con l’Oscar Big Hero 6. Riprenderà poi il personaggio per la serie animata tratta dal film, andata in onda dal 2017 al 2020. Nel 2019 ha invece dato voce al personaggio di Rose Trefgarne nella serie Sherwood.

Jamie Chung è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo ufficiale seguito da 1,4 milioni di persone. All’interno di questo è solita condividere immagini relative a suoi momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano poi anche foto di curiosità a lei legate, come anche di serate di gala o eventi a cui ha preso parte. La Chung non manca poi di promuovere tramite il social cause sociali a lei care.

6. Utilizza il social per promuovere il proprio lavoro. Tramite il proprio profilo, inoltre, l’attrice condivide con i propri follower immagini o video promozionali dei suoi progetti da interprete. Sono presenti anche interviste da lei rilasciate e foto di backstage tratte dai set a cui ha preso parte. Così facendo, la Chung utilizza il social anche per un fine più strettamente legato al proprio lavoro.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Jamie Chung C'era una volta

Jamie Chung e Bryan Greenberg

5. Ha sposato un attore. Anche se particolarmente riservata circa la propria vita privata, l’attrice ha reso pubblica la propria relazione, iniziata nel 2012, con l’attore Bryan Greenberg, noto prevalentemente per la serie One Tree Hill. I due si fidanzano poi ufficialmente l’anno successivo, arrivando al matrimonio nell’ottobre del 2015. Per l’occasione hanno scelto la località di Santa Barbara in California. Ad oggi, la coppia non ha ancora avuto figli, e tende ad essere riservata su aspetti privati della propria relazione.

Jamie Chung in Gotham

4. Ha interpretato un personaggio ricorrente nella serie. L’attrice è entrata a far parte della terza stagione della serie Gotham, incentrata sulle vicende criminali della celebre città prima dell’avvento di Batman, ricoprendo il ruolo di Valerie Vale per un totale di sei episodi. Questa è una giornalista pronta a tutto pur di ottenere uno scoop, e la Chung si è dimostrata particolarmente credibile nell’esprimere la sua fame di notizie. Pur essendo comparsa per poco, è diventato uno dei personaggi più apprezzati della stagione.

Jamie Chung in C’era una volta

3. Ha interpretato la celebre guerriera. L’attrice ha fatto la sua comparsa nella serie C’era una volta a partire dal primo episodio della seconda stagione, ricoprendo il ruolo della celebre guerriera Mulan. Con il suo ingresso, la Chung è diventata la prima attrice a dar vita ad un personaggio non tratto dalle favole ma da una reale leggenda dell’Oriente. Il personaggio è diventato uno dei più apprezzati della sua carriera fino ad ora, con i fan che hanno giudicato perfetta la scelta dell’attrice per il ruolo.

2. Si è allenata molto per il ruolo. Per dar vita alla guerriera cinese, l’attrice ha dovuto sottoporsi a diverse settimane di allenamento in differenti discipline. Questo le ha permesso di acquisire le competenze e la disinvoltura richiesta per la parte. Il personaggio, infatti, nella serie è solito dar vita a complesse sequenze di combattimento, che hanno richiesto alla Chung quanta più preparazione fisica possibile.

Jamie Chung: età e altezza

1. Jamie Chung è nata a San Francisco, in California, il 10 aprile 1983. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.

Fonte: IMDb

Shannyn Sossamon: 10 cose che non sai sull’attrice

Shannyn Sossamon: 10 cose che non sai sull’attrice

Con all’attivo una serie di acclamati titoli cinematografici e televisivi, l’attrice Shannyn Sossamon ha negli anni conquistato le attenzioni di Hollywood, dimostrandosi interprete versatile e carismatica. Protagonista di film poi divenuti cult, la Sossamon continua ancora oggi a distinguersi in progetti di grande interesse, rinnovandosi e riaffermando la propria popolarità. Ecco 10 cose che non sai di Shannyn Sossamon.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Shannyn Sossamon Instagram

Shannyn Sossamon: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice debutta sul grande schermo nel 2001 con il film Il destino di un cavaliere, per poi acquistare popolarità grazie a titoli come 40 giorni & 40 notti (2002), Le regole dell’attrazione (2002) e La setta dei dannati (2003). Successivamente prende parte a film come Kiss Kiss Bang Bang (2005), di Shane Black con Robert Downey Jr., L’amore non va in vacanza (2006), con Jack Black e Jude Law, Chiamata senza risposta (2008), Matrimonio in famiglia (2010), con America Ferrera, Road to Nowhere (2010) e Sinister 2 (2015).

9. È nota per i suoi ruoli televisivi. Sul piccolo schermo la Sossamon ottiene un’iniziale popolarità grazie alle serie Dirt (2007) e Moonlight (2007-2008), dove interpreta un’affascinante vampira. Ha poi recitato anche nella serie romantica How To Make It in America (2010-2011), in Mistresses (2013), e in Wayward Pines (2015-2016), con Matt Dillon. Dal 2015 al 2016 è protagonista anche di Sleepy Hollow, nel ruolo di Pandora.

8. Ha recitato per un videogioco. Nel 2012 l’attrice prende parte al videogioco Hitman: Absolution, quinto episodio della serie Hitman. All’interno di questo è possibile ritrovare la voce dell’attrice nel personaggio di Jade Nguyen. La Sossamon non si è però solo limitata al doppiaggio, fornendo anche le proprie caratteristiche facciali per il personaggio, il quale sfoggia così una vera e propria somiglianza con l’attrice.

Shannyn Sossamon è su Instagram

7. Ha un account privato. L’attrice è presente sul social network Instagram con un account seguito da 52,4 mila persone. A differenza della stragrande maggioranza delle celebrità, l’attrice ha optato per mantenere privato il proprio profilo. Per poter accedere ai post da lei pubblicati è pertanto necessario inviare una richiesta, attendendo l’approvazione a poter entrare a far parte dei follower dell’attrice.

6. Sponsorizza un suo progetto tramite il social. Collegati all’account ufficiale dell’attrice, è possibile ritrovare i link rimandanti al profilo di un progetto da lei curato. Si tratta di Picture Show City, un applicazione in fase di sviluppo dove sarà possibile caricare video, immagini o musica. La Sossamon sta in particolare sviluppando un progetto intitolato The Maude Room: A Variety Show.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Shannyn Sossamon Heath Ledger

Shannyn Sossamon: i suoi figli e la sua vita privata

5. È madre di due figli. L’attrice è particolarmente riservata circa la sua vita privata, e di questa si sa poco o nulla. È tuttavia noto che dalla relazione avuta con il disc jockey Dallas Clayton, durata dal 2002 al 2004, ha avuto un figlio chiamato Audio Science, nome divenuto iconico. Nel 2011 l’attrice ha poi avuto un secondo figlio, chiamato Mortimer. Di questo non è però stato rivelato il padre.

4. Ha avuto diverse relazioni con personalità dello spettacolo. Pur essendo il più riservata possibile riguardo la sua vita privata, l’attrice ha negli anni confermato alcune sue relazioni di cui si vociferava. Tra queste vi sono quella con il musicista André Benjamin, quella con il disc jockey Dallas Clayton, e quella con il cantante Eugene Goreshter. Nel 2010 ha invece avuto una relazione con l’attore Tygh Runyan. Attualmente, tuttavia, l’attrice sembra essere single.

Shannyn Sossamon e Heath Ledger

3. Ha recitato in più occasioni accanto al noto attore. Con il suo primo film per il cinema, Il destino di un cavaliere, la Sossamon ha occasione di recitare accanto al celebre attore Heath Ledger. Nel film i due interpretano rispettivamente uno scudiero e una dama di corte, i quali dopo numerose peripezie riusciranno a coronare il loro amore. I due hanno poi nuovamente recitato insieme nel film horror La setta dei dannati.

2. Sono stati nominati insieme a diversi premi. Grazie alle loro scene di coppia presenti nel film Il destino di un cavaliere, la Sossamon e Ledger hanno ricevuto diverse nomination di coppia. Nel 2001 sono infatti stati candidati nella categoria alla “miglior chimica di coppia” ai Teen Choice Awards, per poi ricevere l’anno seguente la candidatura al “miglior bacio” agli MTV Movie Award.

Shannyn Sossamon: età e altezza

1. Shannyn Sossamon è nata a Honolulu, nelle Hawaii, Stati Uniti, il 3 ottobre 1978. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.

Fonte: IMDb

Black Widow: la regista anticipa un passaggio di testimone

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Black Widow: la regista anticipa un passaggio di testimone

L’arrivo di Black Widow al cinema è ancora lontano, e la speranza è quella che il prossimo novembre riusciremo finalmente a vedere il film con Scarlett Johansson sul grande schermo. Purtroppo, i casi di Covid-19 negli Stati Uniti continuano ad aumentare, quindi fare una previsione su quando le cose torneranno finalmente alla normalità è al momento impossibile.

I piani del MCU sono quindi in continua evoluzione (ricordiamo che Black Widow inaugurerà ufficialmente la Fase 4 e che già una volta, proprio a causa della pandemia di Coronavirus, i Marvel Studios hanno totalmente stravolto il calendario delle loro uscite in sala). In una recente intervista con Empire (via CBM), la regista Cate Shortland ha parlato del film e del futuro del personaggio di Vedova Nera nell’universo condivsio.

“Kevin Feige ha capito che il pubblico si sarebbe aspettato una storia di origini; ovviamente, siamo andati nella direzione opposta”, ha spiegato la regista. “E non sapevamo quanto sarebbe stata grandiosa Florence Pugh. Sapevamo che sarebbe stata grandiosa, ma non sapevamo quanto lo sarebbe stata. Scarlett è stata così gentile. Sapeva che le stava consegnando il testimone. Il film getterà le basi per un’altra storyline femminile.”

Black Widow chiuderà in maniera degna la storia di Natasha Romanoff

Ciò sembra confermare le voci che ormai si susseguono da diverso tempo, e ciò che il “mantello” di Vedova Nera passerà ufficialmente a Yelena Belova, e anche se Natasha indossava il suo giubotto in Avengers: Infinity War, la cosa potrebbe essere “giustificata” dal fatto che pensasse che sua “sorella” fosse morta (in realtà era stata presa in custodia dal generale Thunderbolt Ross e reclutata nel suo team).

Naturalmente, per ora si tratta di mere speculazioni, ma appare evidente che Black Widow chiuderà in maniera degna le avventure di Natasha suil grande schermo, come sottolineato anche da Shortland: “In Endgame, i fan erano sconvolti dal fatto che Natasha non avesse avuto un funerale. Eppure, quando ho parlato con Scarlett di questo, è stata lei stessa a dirmi che che Natasha non avrebbe voluto un funerale.”

“È troppo riservata… E comunque le persone non sanno davvero chi sia”, ha continuato la regista. “Quindi, ciò che abbiamo fatto in questo film è stato assecondare il dolore che i singoli individui hanno provato, piuttosto che proporre una celebrazione pubblica. Penso che sia un finale appropriato per lei.”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Charlize Theron commenta il recasting di Furiosa

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Charlize Theron commenta il recasting di Furiosa

George Miller ha confermato di recente che il quinto capitolo della saga di Mad Max sarà un prequel dedicato al personaggio di Furiosa, con un’attrice più giovane che raccoglierà l’eredità del premio Oscar Charlize Theron, interprete dell’Imperatrice in Fury Road del 2015.

Nonostante la lavorazione del film sia stata particolarmente estenuante e i rapporti con Tom Hardy sul set non siano stati propriamente idilliaci (qui maggiori dettagli), la star di Atomica Bionda ha sempre sostenuto di amare molto il personaggio e che, qualora le fosse stata data la possibilità, sarebbe tornare con piacere ad interpretare Furiosa.

Proprio per questo, quando The Hollywood Reporter – in occasione della promozione del suo nuovo film The Old Guard (in arrivo su Netflix dal 10 luglio) – ha chiesto alla Theron cosa ne pensasse di un prequel dedicato al personaggio da lei tanto amato, l’attrice ha rivelato che la notizia di un’interprete più giovane per la parte è stata “una cosa difficile da mandare giù”. 

“Sì, mi spezza un po’ il cuore questa cosa”, ha spiegato Charlize Theron. “Adoro veramente quel personaggio, e sono veramente grata di aver avuto una piccola parte nel processo di creazione dello stesso. Sarà per sempre un personaggio a cui penserò e sui rifletterò con affetto. Ovviamente, mi piacerebbe vedere quella storia andare avanti, e se George pensa che questo sia il modo migliore per andare avanti, allo mi fido di lui. Ci concentriamo così tanto su dettagli insignificanti che poi ci dimentichiamo di ciò che ci fa emozionare, che non ha nulla a che vedere con quei dettagli.”

Le possibili candidate al ruolo della “nuova” Furiosa

Anche se è stato ufficialmente confermato da George Miller, sappiamo in realtà ancora poco sullo spin-off di Mad Max dedicato al personaggio di Furiosa. Sia Anya Taylor-Joy (The New Mutants) che Jodie Comer (Killing Eve) sarebbero le favorite per interpretare la versione giovane dell’Imperatrice nel prequel, ma al momento nessun annuncio ufficiale in merito al casting è stato fatto. Se Theron non sarà nel film, è possibile che Hardy possa apparire in un cameo, anche se tutto dipenderà dall’ambientazione.

Batman – Il Ritorno: i fan scovano un easter egg di Flash

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Batman – Il Ritorno: i fan scovano un easter egg di Flash

Di recente abbiamo appreso la notizia che Michael Keaton, dopo aver interpretato Batman nei due film diretti da Tim Burton e usciti rispettivamente nel 1989 e nel 1992, è in trattative per tornare nei panni del Crociato di Gotham in The Flash, lo stand-alone che vedrà Ezra Miller interpretare ancora una volta il Velocista Scarlatto dopo il cameo in Batman v Superman e dopo Justice League

Naturalmente la notizia ha fatto la gioia dei moltissimi fan dell’incarnazione dell’eroe da parte di Keaton, anche se al momento i dettagli sul modo in cui il suo Batman verrà inserito all’interno della timeline del DCEU non sono ancora stati rivelati. Da quando è esplosa la notizia, molto persone hanno deciso – comprensibilmente – di rivedere entrambi i film diretti da Burton, e gli spettatori più attenti sono addirittura riusciti a scovare un riferimento all’uomo più veloce del mondo in Batman – Il ritorno.

Durante il ballo in maschera a cui partecipano Bruce Waye (Keaton) e Selina Kyle  (Michelle Pfeiffer), sullo sfondo è possibile vedere una comparsa che è palesemente mascherata da Jay Garrick, il primo a vestire l’identità di Flash nei fumetti. La comparsa in questione ha anche una partner, che indossa un cappuccio e una maschera rossa, un costume che sembra ricordare quello del personaggio di Jesse Quick.

Flash in Batman – Il Ritorno: le possibili spiegazioni

È probabile che il regista Tim Burton l’abbia incluso perché fan della versione di Flash della Golden Age; potrebbe anche essere che uno dei costumisti del sequel abbia deciso che sarebbe stato un divertente easter egg da inserire. Qualunque sia il caso, è sicuramente un riferimento decisamente degno di nota rispetto al passato, soprattutto in vista del debutto del Batman di Keaton nel DCEU. Di seguito un video che mostra l’easter egg nel dettaglio, via CBM:

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.

Avengers: Endgame, il mutante che i Russo avrebbero voluto nel film

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I quattro film dell’Universo Cinematografico Marvel diretti da Anthony e Joe Russo si sono sempre distinti per l’introduzione di nuovi personaggi, come Spider-Man, Black Panther e il Barone Zemo. È innegabile quanto i film del MCU diretti dai due fratelli abbiano gettato le basi per ciò che avremmo visto in futuro, con Avengers: Endgame che ufficialmente sancito la fine dell’universo condiviso così come abbiamo imparato a conoscerlo fino ad oggi.

Se l’accordo Disney/Fox fosse stato finalizzato prima dell’uscita di Endgame, è probabile che all’interno del film avremmo potuto vedere alcuni dei personaggi appartenenti all’universo degli X-Men. Adesso, in una recente intervista con ComicBookMovie, sono stati proprio i Russo a rivelare quale celebre mutante avrebbero voluto inserire nel loro cinecomic campione d’incassi.

“Wolverine è sempre stato uno dei miei personaggi preferiti”, ha rivelato Joe Russo. “L’incredibile Hulk #181 è stato uno dei primi fumetti che ho iniziato a collezionare, in cui il personaggio di Wolverine appariva per la prima volta. Nel corso degli anni, Hugh Jackman ha fatto un lavoro incredibile con il personaggio. Penso che si vogliamo prendere una pausa prima che qualcun altro ci provi.”

Vedere Wolverine combattere al fianco degli eroi più potenti della Terra sarebbe stato qualcosa di veramente speciale; eppure, in base alle dichiarazioni dello stesso regista, sembra che Russo ritenga necessario che il personaggio sia ancora lontano dallo schermo per un po’, considerando soprattutto quanto memorabile sia stata la performance offerta da Hugh Jackman nell’arco di quasi 20 anni.

Avengers: Endgame, il cinecomic campione d’incassi di Anthony e Joe Russo

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019. Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Vanilla Sky: tutto quello che non sai sul film con Tom Cruise

Vanilla Sky: tutto quello che non sai sul film con Tom Cruise

Divenuto un vero e proprio cult per via della sua complessa trama e degli elementi fantascientifici in essa presenti, il film Vanilla Sky ha negli anni conquistato sempre più spettatori, affascinati dall’intreccio tra sogno e realtà proposto. Con un incasso complessivo di oltre 200 milioni di dollari, a fronte di un budget di “soli” 68, il film diretto da Cameron Crowe si è così affermato come uno dei maggiori successi del 2001.

La pellicola è il remake americano dello spagnolo Apri gli occhi, divenuto un grande successo internazionale al momento della sua uscita, nel 1997. Dopo averlo visto proiettato al Sundance, l’attore Tom Cruise decise di acquistarne i diritti per un rifacimento in lingua inglese, rimasto colpito dall’universalità della storia e dei suoi temi. Cruise avrebbe poi ricoperto il ruolo del protagonista.

Il titolo del film è stato a lungo al centro di dibattiti, poiché in esso sembra essere nascosta la chiave d’interpretazione del film. Vanilla Sky, traducibile come “cielo color vaniglia” deriva dal quadro La Seine à Argenteuil, del pittore espressionista Monet. Il suo ruolo sarebbe quello di sottolineare come quella in cui il protagonista si trova per buona parte del film non sia la realtà effettiva, quanto piuttosto una realtà fittizia, dove il cielo può essere di color vaniglia invece che azzurro.

Vanilla Sky: la trama e il significato del film

Protagonista del film è David Aames, affascinante ereditiere che, innamoratosi della bellissima Sofia Serrano, suscita la gelosia della sua amante, Julianna Gianni. La donna, infatti, per vendicarsi decide suicidarsi gettandosi da un ponte con l’auto dove sta viaggiando insieme a David. Dopo lunghi mesi di coma, però David si risveglia in preda all’emicrania e con il volto completamente sfigurato. In seguito a delle terribili visioni, David capisce che l’artefice di tutti suoi problemi potrebbe non essere l’incidente o le cure troppo invasive. L’uomo sarà allora costretto a recarsi nell’unico luogo che gli permetterà di riceve le risposte che cerca.

Come si scoprirà alla fine del film, quanto fino a quel momento visto non è altro che un sogno del protagonista, il quale si trova in realtà in uno stato di criogenia in seguito all’incidente d’auto. Alla luce di questa scoperta, stando alle parole del regista, si può optare per una serie di interpretazioni. La prima, e quella più comunemente accettata, prevede che David sia realmente in tale stato e che siano passati 150 anni dal suo incidente, periodo nel quale con la medicina del futuro si è potuto riportare in vita l’uomo.

Un’altra interpretazione, meno gettonata, prevede invece che quanto visto sia ugualmente un sogno, ma dovuto ai farmaci somministrati a David nel corso dell’operazione chirurgica a cui viene sottoposto in seguito all’incidente. Ciò che comunemente ritorna nell’interpretazione del film, è la quasi indistinguibile alternanza tra realtà e mondo onirico, il quale sembra tuttavia avere una particolare predominanza nel corso della pellicola.

Vanilla Sky cast

Vanilla Sky: il cast del film

Nel ruolo del protagonista, come anticipato, vi è l’attore Tom Cruise, il quale espresse grande desiderio nel realizzare e partecipare al film. Stando a quanto da lui affermato, Vanilla Sky è il miglior film realizzato nel corso della sua carriera. Al suo fianco, nel ruolo di Sofia Serrano, Cruise ha voluto l’attrice Penélope Cruz. Questa era stata protagonista anche della versione spagnola, e fu proprio vedendola lì che l’attore decise di offrirle lo stesso ruolo anche nel remake. Dal loro incontro sul set, i due intrapresero poi una relazione sentimentale durata due anni.

Nei panni di Julianna Gianni vi è invece Cameron Diaz, che all’epoca viveva il suo momento di massima popolarità. Per l’occasione, l’attrice decise di esibirsi anche come cantante. Ha infatti interpretato il brano I Fall Apart, presente nella colonna sonora. Questo venne però accreditato sotto il nome del personaggio da lei interpretato. Per il suo ruolo nel film, la Diaz ha poi ricevuto alcuni dei maggiori riconoscimenti nel corso della stagione dei premi. Tra questi si annoverano le nomination ai Golden Globe, ai SAG Awards, e ai Saturn Award nella categoria alla miglior attrice non protagonista.

Nel film sono poi presenti anche altri celebri attori, a partire da Kurt Russell, il quale accettò il ruolo del dottor Curtis McCabe senza neanche voler prima leggere la sceneggiatura. Tilda Swinton e Michael Shannon appaiono rispettivamente nei ruoli di Rebecca Dearborn e Aaron, che anche se minori permettono di rendere riconoscibili i due interpreti all’interno del film. Vi è poi l’illustre cameo del regista Steven Spielberg, il quale può essere individuato nella scena di compleanno presente all’inizio del film.

Vanilla Sky: il trailer e dove vedere il film in streaming

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Vanilla Sky è infatti presente su Chili Cinema, Rakuten TV, Amazon Prime Video, Google Play e Apple iTunes. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb, ScreenRant

John Cusack: 10 cose che non sai sull’attore

John Cusack: 10 cose che non sai sull’attore

Attore particolarmente versatile, nel corso degli ultimi quattro decenni John Cusack si è distinto per la sua partecipazione a noti titoli per il cinema. Spaziando dal horror al drammatico, dalla commedia al thriller, ha così avuto modo di costruirsi un notevole status all’interno dell’industria, conquistando allo stesso tempo spettatori di ogni tipo. Ancora oggi lo si ricorda come protagonista di memorabili pellicole.

Ecco 10 cose che non sai di John Cusack.

Parte delle cose che non sai sull’attore

John Cusack moglie

John Cusack: i suoi film da attore

10. Ha recitato in noti lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1983 con il film Class, per poi guadagnare popolarità grazie a titoli come Un compleanno da ricordare (1984), Stand by Me – Ricordo di un estate (1986), Dentro la notizia (1987), Non per soldi… ma per amore (1989), Ombre e nebbia (1992), Mezzanotte nel giardino del bene e del male (1997), di Clint Eastwood, La sottile linea rossa (1998), con Sean Penn, e Essere John Malkovich (1999), con John Malkovich. A partire dal nuovo millennio ha poi recitato in film di vario genere come I perfetti innamorati (2001), La giuria (2003), 1408 (2007), con Samuel L. Jackson, 2012 (2009), Un tuffo nel passato (2011), The Raven (2012), The Butler (2013), con Forest Whitaker, Maps to the Stars (2014), con Mia Wasikowska, Love & Mercy (2014), Chi-Raq (2015), e Blood Money (2017).

9. È anche produttore. Nel corso degli anni Cusack si è distinto anche nel ruolo di produttore, ricoprendo tale compito per diversi dei film da lui anche interpretati. Tra questi si annoverano L’ultimo contratto (1997), Alta fedeltà (2000), con Jack Black, Grace Is Gone (2007), War, Inc. (2008), con Ben Kingsley, Un tuffo nel passato (2010) e Cell (2016). Cusack ha affermato di aver svolto tale ruolo per questi titoli poiché ad essi particolarmente legato. Per i primi due citati, ha inoltre scritto anche la sceneggiatura.

8. Reciterà in una serie TV. Salvo qualche sporadico ruolo in film televisivi, l’attore non ha mai realmente preso parte all’ondata di successo che ha investito le serie televisive negli ultimi anni. Anche per lui è però giunto il momento di rimediare, e nel 2020 sarà infatti tra i protagonisti della serie Utopia, di genere thriller. Questa verrà distribuita su Amazon Prime Video, e ruoterà intorno ad un gruppo di giovani che, conosciutisi online, si scoprono perseguitati da un’organizzazione segreta.

John Cusack: ha una moglie?

7. È estremamente riservato. Cusack è tra le personalità di Hollywood più riservate circa la propria vita privata. Di lui, infatti, si sa poco o nulla. Benché nel corso degli anni gli siano state attribuite relazioni con diverse sue colleghe, l’attore non ha mai confermato nessuna di queste. Attualmente single, Cusack non si è mai sposato. Quando gli venne chiesto di commentare la cosa, si limitò ad affermare che “la società non mi dice cosa devo fare”.

John Cusack: chi è sua sorella

6. Sua sorella è una nota attrice. Come il cognome potrà suggerire, John è il fratello minore dell’attrice Joan Cusack. Nominata all’Oscar in due differenti occasioni, per i film Una donna in carriera e In & Out, l’attrice ha condiviso più volte la scena insieme al fratello. I film in cui li si può vedere recitare entrambi sono Class, Un compleanno da ricordare, Dentro la notizia, Non per soldi… ma per amore, Alta fedeltà, e War, Inc. 

Parte delle cose che non sai sull’attore

John Cusack patrimonio

John Cusack in Stand By Me

5. Ha avuto un ruolo nel film. Tra i più classici e celebri tra i film coming of age, Stand By Me narra del difficile processo di crescita di quattro giovani ragazzi e del delicato sentimento d’amicizia che li unisce e li unirà sempre. All’interno del film, in uno dei suoi primi ruoli per il grande schermo, è possibile ritrovare anche Cusack. Questi, pur comparendo solamente in poche scene, è riconoscibile nei panni di Denny Lachance, fratello deceduto del protagonista Gordie.

4. È stata la sua prima partecipazione ad un film tratto dalle opere di Stephen King. Cusack ha più volte affrontato il genere horror nella sua carriera, e ciò lo ha portato quasi inevitabilmente a legarsi alla trasposizione di alcuni romanzi del celebre autore del brivido Stephen King. Stand By Me è stato il primo titolo a riguardo, e sarebbe poi stato seguito anni dopo da 1408, il più celebre in cui Cusack ha recitato, e Cell.

John Cusack in Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare

3. È uno degli amici del protagonista. Come suo secondo film, Cusack viene chiamato a partecipare alla commedia Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare, celebre titolo per giovani degli anni Ottanta. Qui ha modo di farsi notare come Bryce, uno dei bizzarri amici del protagonista, Anthony Michael Hall. Il ruolo, seppur non centrale, ha permesso all’attore di ottenere ulteriore popolarità, venendo poi chiamato per numerosi altri film di rilievo.

John Cusack: il suo patrimonio

2. Possiede un ricco patrimonio. Ad oggi l’attore continua ad essere particolarmente richiesto, spaziando di genere in genere. I tanti lavori svolti nel corso della sua carriera, come anche quelli non relativi alla recitazione, lo hanno portato nel tempo a raggiungere un considerevole patrimonio di 50 milioni di dollari. Ciò è merito anche del successo al box office dei film a cui ha partecipato, che gli ha permesso di affermare sempre di più il suo status.

John Cusack: età e altezza

1. John Cusack è nato a Evanston, nell’Illinois, Stati Uniti, il 28 giugno 1966. L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.

Fonte: IMDb

Terrence Howard: 10 cose che non sai sull’attore

Terrence Howard: 10 cose che non sai sull’attore

Attore candidato all’Oscar, Terrence Howard ha negli anni costruito una carriera ricca di titoli di successo, che lo hanno portato a distinguersi per talento e versatilità. Attivo anche in televisione, Howard è divenuto celebre per essere stato il protagonista di una nota serie TV, che lo ha tenuto particolarmente impegnato negli ultimi anni.

Ecco 10 cose che non sai di Terrence Howard.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Terrence Howard moglie

Terrence Howard: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Il primo ruolo di rilievo ricoperto al cinema dall’attore è quello nel film Goodbye Mr. Holland (1995). Successivamente acquista maggiore popolarità grazie a The Best Man (1999) e Big Mama (2000), con Martin Lawrence. Con Crash – Contatto fisico (2004), si afferma ulteriormente, per poi recitare in film come Ray (2004), con Jamie Foxx, Hustle & Flow – Il colore della musica (2005), Iron Man (2008), con Robert Downey Jr., Winnie Mandela (2011), On the Road (2012), La regola del silenzio (2012), di Robert Redford, The Butler (2013), con Forest Whitaker, Prisoners (2013), St. Vincent (2014), con Bill Murray, e Cut Throat City (2020).

9. È noto per i suoi ruoli televisivi. Howard ottiene una prima notorietà in televisione grazie alla serie Sparks (1996-1998). Successivamente continua a distinguersi grazie a titoli come Street Time (2003), Law & Order: LA (2010-2011), Wayward Pines (2015-2016), Hada Madrina (2016) e Electric Dreams (2017). Dal 2015 è tuttavia noto sul piccolo schermo grazie al personaggio di Lucious Lyon, protagonista della serie Empire, conclusasi nel 2020.

8. È stato nominato al premio Oscar. Uno dei ruoli più importanti nella carriera dell’attore è quello di Djay, protagonista del film Hustle & Flow – Il colore della musica. All’interno di questo Howard è infatti un carismatico pappone con il sogno di diventare un affermato rapper. Per la sua interpretazione, l’attore è stato poi nominato a diversi importanti premi cinematografici, tra cui il prestigioso premio Oscar per il miglior attore protagonista.

Terrence Howard: moglie e figli

7. Si è sposato più volte. Nel corso degli ultimi vent’anni l’attore è stato sposato per ben tre volte, dando alla luce un totale di cinque figli. Il primo matrimonio, durato dal 2003 al 2007 fu con Lori McCommas, dalla quale ebbe tre figli. Nel 2010 sposò invece Michelle Ghent, ma la loro relazione durò poco più di un anno, e nel 2013 arrivarono al divorzio. Il terzo matrimonio di Howard risale allo stesso 2013, quando sposa Mira Pak. Da lei ebbe il quarto figlio, nel 2015, e in quello stesso anno divorziano. Nel 2016, anche se la relazione era già finita, nacque il loro secondo figlio (il quinto per Howard).

Terrence Howard in Pride

6. Ha interpretato e prodotto il film. Nel 2007, mentre era all’apice del suo successo, l’attore recitò nel film Pride. Dramma sportivo, questo vede Howard nei panni di Jim Ellis, il quale si impegna a dar vita ad una squadra di nuoto per adolescenti problematici. Per il film, tuttavia, Howard non si limita a recitare nel ruolo del protagonista, ma ricopre anche le vesti di produttore esecutivo, supportando così la realizzazione del film.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Iron Man

Terrence Howard in Iron Man

5. Ha condotto ricerche sul luogo per il suo ruolo. Nel film Iron Man, primo del Marvel Cinematic Universe, l’attore ha ricoperto il ruolo del colonnello James Rhodes. Per poter comprendere meglio il personaggio, Howard visitò diverse basi militari, come la Nellis Air Force, dove passò diverso tempo a stretto contatto con il personale, osservandone la routine e i compiti principali. Tutto ciò si rivelò per lui fondamentale al fine di risultare realistico nel ruolo.

4. Era entusiasta di recitare nel film. Per l’attore partecipare al film era non solo l’occasione per dar vita a qualcosa di nuovo nella sua carriera, ma anche per poter recitare a stretto contatto con Robert Downey Jr. Howard si è infatti dichiarato suo fan sin dai suoi primi film, e lo ha in più occasioni citato come uno dei suoi interpreti preferiti. Per loro fu tuttavia l’unica possibilità di lavorare insieme, poiché i loro rapporti si incrinarono in seguito al film.

Terrence Howard e Robert Downey Jr.

3. Ha accusato il collega del suo mancato rinnovo nel ruolo. Al momento delle riprese di Iron Man, Howard era l’attore più pagato sul set. Dopo il successo del film, tuttavia, fu chiaro che ciò sarebbe ben presto cambiato. Stando a quanto riportato dall’attore infatti, la Marvel andò contro il loro precedente accordo offrendogli un compenso particolarmente ridotto. Ciò era dovuto anche alla necessità di offrire di più a Downey Jr. Howard decise infine di rinunciare al ruolo, dando la colpa al collega per il trattamento ricevuto. Nei film successivi è poi stato sostituito da Don Cheadle.

2. I due attori erano in aperta competizione. Del set di Iron Man Howard ha raccontato la gioia di poter collaborare con Downey Jr., che ammirava molto. Tale sentimento venne poi in parte a decadere nel momento in cui tra i due attori si generò una forte competizione, specialmente da un punto di vista fisico. I due sembra fossero infatti soliti sfidarsi a chi sfoggiava una corporatura più massiccia e muscolosa. Da qui sembra siano nati i primi contrasti tra di loro, che portarono poi all’allontanamento di Howard.

Terrence Howard: età e altezza

1. Terrence Howard è nato a Chicago, nell’Illinois, Stati Uniti, l’11 marzo 1969. L’attore è alto complessivamente 164 centimetri.

Fonte: IMDb

Melanie Scrofano: 10 cose che non sai sull’attrice

Melanie Scrofano: 10 cose che non sai sull’attrice

Grazie ad alcuni noti titoli televisivi, l’attrice Melanie Scrofano è divenuta un volto celebre del piccolo schermo, dove si è affermata per versatilità e carisma. Nel corso della sua carriera non ha però mancato di recitare anche in film per il cinema, dando ulteriore prova della sua capacità di passare da un ruolo ad un altro con grande naturalezza, e adattandosi anche ai generi più diversi tra loro.

Ecco 10 cose che non sai di Melanie Scrofano.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Melanie Scrofano figli

Melanie Scrofano: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti film per il cinema. Dopo alcuni anni di televisione, l’attrice ha l’occasione di debuttare sul grande schermo con il film Baby Blues (2008). A renderla ulteriormente celebre è però il ruolo di Gena in Saw VI (2009), come anche i successivi film Edwin Boyd (2011), con Kelly Reilly, The Conspiracy (2012), Nurse – L’infermiera (2013), e RoboCop (2014), dove fa parte di un cast comprendente Joel Kinnaman, Gary Oldman, Samuel L. Jackson e Abbie Cornish. Nello stesso anno recita in Wolves, con Jason Momoa, e in seguito in Mangiacake (2015), Happily Ever After (2016), A Sunday Kind of Love (2016) e Finché morte non ci separi (2019).

9. È nota per i suoi ruoli televisivi. La Scrofano è prevalentemente nota per i ruoli da lei ricoperti per il piccolo schermo. Tra i più significativi si annoverano quelli nelle sehwerie Pure Pwnage (2010), Being Erica (2010), The Listeners (2012-2014), Gungland Undercover (2015), Damien (2016), Designated Survivor (2016), con Maggie Q, e Wynonna Earp (2016-in corso), dove ha recitato nel ruolo della protagonista. Ha in seguito preso parte a Bad Blood (2018) e Letterkenny (2016-2019).

8. Reciterà in un atteso crime. L’attrice è attesa prossimamente al cinema con il film The Silencing, incentrato su di un solitario cacciatore alla ricerca del killer che potrebbe aver ucciso sua figlia anni prima. Non è stato rivelato il ruolo che la Scrofano ricoprirà all’interno della pellicola, ma questa le permetterà di recitare al fianco di attori come Annabelle Wallis, Nikolaj Coster-Waldau e Hero Fiennes-Tiffin.

Melanie Scrofano è su Instagram e Twitter

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 218 mila persone. All’interno di questo la Scrofano è solita condividere prevalentemente immagini e video promozionali relativi ai suoi progetti per il cinema o la televisione. Non mancano però anche post più generici relativi a cause sociali sostenute dall’attrice o suoi momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi.

6. È presente anche su Twitter. L’attrice non ha mai nascosto di apprezzare i social network oggi presenti, utilizzandoli tano per promuovere il proprio lavoro quanto tematiche a lei care. Oltre ad Instagram, la Scrofano ha anche un profilo su Twitter, con un totale di 114 mila follower, dove condivide novità e curiosità sui propri progetti, intrattenendo i propri fan e rendendoli partecipi delle proprie novità.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Melanie Scrofano Wynonna Earp

Melanie Scrofano: marito e figli

5. Era incinta durante le riprese di una serie. L’attrice è da sempre notoriamente riservata circa la propria vita privata. Del marito si sa soltanto il suo nome, Jeff, mentre rimangono avvolte nel mistero professione di lui e data del matrimonio. La coppia ha ad oggi due figli, il primo nato nel 2013, e il secondo nell’aprile del 2017. Durante quest’ultima gravidanza, l’attrice ha comunque continuato finché possibile a recitare nella serie Wynonna Earp.

Melanie Scrofano parla italiano

4. Ha origini italiane. L’attrice è nata e cresciuta in Canada, ma nella sua famiglia si ritrovano anche origini italiane e francesi. Ciò ha portato la Scrofano a diventare una trilingue, in grado di parlare fluentemente l’inglese, il francese e l’italiano. L’attrice ha inoltre più volte sottolineato di essere fiera di tali origini, che le permettono di sentirsi figlia del mondo e non di un unico paese.

Melanie Scrofano in Wynonna Earp

3. È la protagonista della serie. Dal 2016 l’attrice è protagonista della serie basata sull’omonima serie a fumetti di genere western horror. Personaggio principale, ricoperto dalla Scrofano, è infatti quello di Wynonna Earp, pronipote del celebre Wyatt, che in età adulta si trova a dover proteggere la propria città da una serie di demoni e malvagie creature, continuando così nella missione portata avanti per secoli dalla sua dinastia.

2. Dirigerà alcuni episodi della quarta stagione. Con tre stagioni all’attivo, Wynonna Earp è stata già rinnovata per una quarta, attualmente in lavorazione. Per questa, la Scrofano ha fatto sapere che debutterà come regista di alcuni episodi. L’attrice ha detto di aver imparato molto guardando i registi susseguitisi nel corso della serie, e di voler dare anche il proprio punto di vista alla storia. I produttori sono dimostrati ben lieti di darle tale opportunità, affermando che nessuno conosce la serie meglio di lei.

Melanie Scrofano: età e altezza

1. Melanie Scrofano è nata a Ottawa, in Canada, il 20 dicembre 1982. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.

Fonte: IMDb

After: quello che non sai sul film tratto dall’omonimo romanzo

After: quello che non sai sul film tratto dall’omonimo romanzo

Dopo la trilogia iniziata con 50 sfumature di grigio, l’erotismo torna a farla da padrone nella letteratura e al cinema con il film After. Diretto dalla esordiente Jenny Gage, questo è stato distribuito nei cinema di tutto il mondo nel corso del 2019, ottenendo un buon riscontro da parte del pubblico, attratto dai sentimenti messi in gioco dalla storia narrata.

Il film è la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo scritto da Anna Todd. Questo era stato inizialmente rilasciato nel 2013 sulla piattaforma Wattpad, dove ha in breve ottenuto oltre 544 milioni lettori. Tale successo portò poi alla pubblicazione cartacea del romanzo e dei suoi seguiti. Nel 2017, invece, si arrivò all’acquisizione dei diritti per adattare sul grande schermo la storia d’amore narrata dalla Todd.

I fan del romanzo apprezzarono il suo adattamento cinematografico a tal punto da permettergli di vincere importanti premi nel corso dei Teen Choice Awards. Qui, dove a votare i vincitori sono gli stessi spettatori, After ha infatti trionfato nelle categorie per il miglior attore, miglior attrice e miglior film drammatico.

After: la trama e il cast del film

Protagonista di After è la diciannovenne Tessa Yong, la cui vita si divide tra la scuola e il soffocante rapporto con la madre Carol. Iniziata una nuova avventura alla Washington Central University, qui incontra il misterioso Hardin Scott. Questi inizierà a fare sempre più breccia nel cuore della ragazza, decidendo infine di rivelarle il suo passato, segnato dall’odio e dalla violenza. Convintasi che il ragazzo sia però cambiato, Tessa accetta di stringere sempre di più il loro turbolente rapporto, ignara che Hardin nasconde ancora numerosi segreti che potrebbero mettere a rischio il loro rapporto.

A dar volto alla protagonista è l’attrice Josephine Langford, la quale ha rivelato di essere stata una fan di After sin dalle sue prime pubblicazioni su Wattpad. Per quanto oggi sia difficile immaginare Tessa interpretata da qualcuno che non sia lei, la Langford non era stata la prima scelta per il ruolo. Questo era stato inizialmente affidato ad un’altra attrice, la quale dovette però tirarsi indietro all’ultimo per via di altri impegni. A causa di questo casting tardivo, quindi, la Langford ebbe a disposizione soltanto una settimana per prepararsi alla parte, completando la lettura della sceneggiatura e costruendo l’emotività del personaggio.

Nei panni di Hardin Scott vi è invece il giovane Hero Fiennes-Tiffin, da sempre prima scelta per il ruolo. Per poter assumere tali panni, tuttavia, l’attore dovette sottoporsi a diverse ore di trucco, volte ad applicare sul suo corpo i tatuaggi che caratterizzano il personaggio. Grazie al trucco, gli è stato inoltre conferito un aspetto più adulto, per nascondere il fatto che l’interprete sia in realtà più giovane della sua co-protagonista. Per il ruolo della madre di Tessa è invece stata scelta l’attrice Selma Blair, la quale si è dichiarata entusiasta di poter prendere parte ad un progetto amato dai giovani.

After cast

After: le differenze con il libro e il sequel

Nell’adattare per il cinema la storia narrata nel primo romanzo della serie, l’autrice è dovuta necessariamente scendere a compromessi con alcune modifiche. La prima di queste riguarda la natura del protagonista maschile. Nello scrivere di questo, infatti, l’autrice era inizialmente partita con il realizzare una fanfiction ispirata e dedicata al cantante Harry Styles, degli One Direction. Ciò, per il film, è stato naturalmente tralasciato, dando al personaggio nuove caratteristiche. Questi, infatti, viene rappresentato con un carattere più introverso e cauto, contrariamente all’irascibilità descritta nel libro.

Altra modifica notevole è quella relativa al personaggio di Tristan. Se nel romanzo questi è il fidanzato della compagna di stanza di Tessa, nel film diventa invece un personaggio femminile. Tale decisione è stata particolarmente apprezzata dalla scrittrice, secondo la quale è così possibile dare un ulteriore punto di vista femminile sulla vicenda. A livello di struttura, allo stesso modo, sono state apportate alcune trasformazioni. Queste riguardano tanto le turbolenti scene di sesso tra i protagonisti, nel film notevolmente ridotte, quanto lo stesso finale. La produzione ha infatti deciso di adottare una svolta inedita che lasciasse aperta la storia ai futuri sequel.

Nel maggio del 2019, infatti, ad un mese dall’uscita in sala di After, viene annunciato che è ufficialmente in lavorazione un sequel. Questo sarà basato sul secondo romanzo della serie, composta da cinque libri. Gli attori visti nel primo film sono stati riconfermati nei rispettivi ruoli, e le riprese si sono svolte dall’agosto al settembre dello stesso anno. L’uscita in sala di After 2 era originariamente prevista per l’aprile del 2020. Questa è stata tuttavia rinviata a data da destinarsi a causa della pandemia di Coronavirus.

After: il trailer del film e dove vederlo in streaming

Gli appassionati del film, o coloro che non l’avessero ancora visto, possono fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle principali piattaforme streaming presenti in rete. After è infatti presente nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Infinity, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. In base a quale di queste si sceglierà, sarà sufficiente sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film, potendo poi vederlo in tutta comodità e al meglio della sua qualità video.

Fonte: IMDb

Benjamin McKenzie: 10 cose che non sai sull’attore

Benjamin McKenzie: 10 cose che non sai sull’attore

Grazie ad una celebre serie televisiva dei primi anni del nuovo millennio, l’attore Benjamin McKenzie è in breve tempo diventato uno dei volti di punta del piccolo schermo. Interprete carismatico e versatile, McKenzie ha poi saputo rinnovarsi prendendo parte ad apprezzati film per il cinema come anche a nuovi titoli per la televisione, che gli hanno permesso di ottenere ulteriori riconoscimenti nel corso della sua carriera.

Ecco 10 cose che non sai di Benjamin McKenzie.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Benjamin McKenzie Morena Baccarin

Benjamin McKenzie: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti film per il cinema. McKenzie fa il suo debutto sul grande schermo nel 2005, con il film Junebug, con Amy Adams. Successivamente recita in 88 minuti (2007), con Al Pacino, Johnny Got His Gun (2008), Annie Parker (2013), Il fidanzato di mia sorella (2014), con Pierce Brosnan, e The Report (2019), con Adam Driver. Sempre nel 2019 è al cinema anche con l’action Line of Duty.

9. È celebre per i suoi ruoli televisivi. Il primo ruolo importante nella carriera dell’attore è quello di Ryan Atwood, protagonista della serie The O.C. (2003-2007). Grazie ad essa è diventato in breve tempo un’icona della TV, ottenendo popolarità e apprezzamenti generali. Terminata questa, ha continuato a lavorare prevalentemente in televisione, prendendo parte a serie Southland (2009-2013) e la celebre Gotham (2014-2019), dove ha interpretato il personaggio del commissario James Gordon, protagonista principale.

8. È anche regista e sceneggiatore. Particolarmente legato alla serie Gotham, l’attore si è cimentato per essa anche nel suo debutto alla scrittura e alla regia. Ha infatti diretto gli episodi Heroes Rise: These Delicate ad Dark Obsessions (sedicesimo episodio della terza stagione), A Dark Knight: One of My Three Soups (sedicesimo episodio della quarta stagione) e Legend of the Dark Knight: 13 Stitches (sesto episodio della quinta stagione). Ha invece collaborato alla sceneggiatura di A Dark Knight: The Demon’s Head (quarto episodio della quarta stagione) e Legend of the Dark Knight: The Trial of Jim Gordon (nono episodio della quinta stagione).

Benjamin McKenzie è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 628 mila persone. All’interno di questo McKenzie è solito condividere immagini e video promozionali dei suoi progetti da interprete, come anche foto di backstage e interviste rilasciate. Non mancano però anche post più generici, relativi a propri momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi, come anche a curiosità a lui legate.

Benjamin McKenzie e Morena Baccarin

6. Ha conosciuto sua moglie sul set. Durante la lavorazione della serie Gotham, McKenzie ha modo di conoscere l’attrice Morena Baccarin, che lì interpretava Leslie Thompkins. I due intraprendono una relazione a partire dal 2015, per arrivare poi a sposarsi nel giugno del 2017. Prima del matrimonio, la coppia ha avuto una bambina, nata nel marzo del 2016. Particolarmente riservati, i due coniugi non sono soliti rilasciare particolari notizie sulla propria vita privata, tenendo lontani da essa i riflettori del proprio mestiere.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Benjamin McKenzie Gotham

Benjamin McKenzie in The O.C.

5. Fu scritturato all’ultimo minuto. Pur essendo stato il protagonista della serie, l’attore fu l’ultimo ad entrare a far parte del cast. I produttori, infatti, non riuscivano a trovare un interprete che li convincesse a pieno, continuando a rimandare la scelta per poter visionare ulteriori candidati. Quando McKenzie si presentò ai provini, l’inizio delle riprese era fissato a poche settimane da quel momento. Fortunatamente, i produttori rimasero particolarmente colpiti dal suo carattere, scegliendolo per il ruolo.

Benjamin McKenzie in Gotham

4. Ha amato il suo personaggio. Scelto per dar vita al celebre commissario Gordon, l’attore ha affermato di aver particolarmente apprezzato tale ruolo, considerandolo uno dei più importanti della sua carriera. McKenzie ha in particolare descritto il lavoro attuato per dar vita all’arco narrativo del personaggio come particolarmente complesso, affermando di aver continuamente dovuto seguire l’istinto per capire quali fossero le scelte migliori per il ruolo.

Benjamin McKenzie: il suo fisico

3. È un appassionato di sport. Da sempre l’attore è noto anche per la sua grande passione per lo sport. In particolare, è molto interessato al pugilato e al culturismo, a tal punto da arrivare a praticare abitualmente tali attività. Ciò lo ha inevitabilmente portato a costruirsi un fisico particolarmente atletico e scolpito, che gli è poi tornato utile per alcuni dei ruoli da lui ricoperti.

Benjamin McKenzie: il suo patrimonio

2. Ha guadagnato molto grazie alla televisione. Pur con diverse presenze al cinema, il vero guadagno dell’attore proviene dalla televisione. Grazie alle serie a cui ha partecipato, quasi sempre nel ruolo del protagonista, ha potuto raggiungere un patrimonio stimato di circa 13 milioni di dollari. Questo gli ha inoltre permesso di riaffermare continuamente il proprio status, divenendo uno degli attori meglio retribuiti della televisione.

Benjamin McKenzie: età e altezza

1. Benjamin McKenzie è nato a Austin, in Texas, il 12 settembre 1978. L’attore è alto complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

Minority Report: quello che non sai sul film di Steven Spielberg

Minority Report: quello che non sai sul film di Steven Spielberg

La fantascienza è notoriamente uno dei generi preferiti del regista Steven Spielberg, che nel corso della sua carriera ha realizzato attraverso questa alcuni dei suoi più memorabili capolavori. Nel 2002 dirige Minority Report (qui la recensione), che si dimostra essere più attuale di quello che potrebbe sembrare. Arrivato nel complicato periodo post 11 settembre, il film è infatti un inquietante riflessione sul controllo e sulla perdita di libertà in favore della sicurezza.

Basato sul racconto breve Rapporto di minoranza, del celebre autore fantascientifico Philip K. Dick, il film si dimostra in realtà essere soltanto ispirato ad esso. Spielberg decise infatti di riadattare la trama affinché potesse risultare particolarmente contemporanea, nello specifico esaltando il concetto di precrimine. Su tale elemento si basa l’intero film e questo diventa il vero anello di congiunzione tra il racconto e la realtà vissuta al momento della produzione.

Nella realizzazione del film, inoltre, Spielberg decide di avvalersi della collaborazione di alcuni prestigiosi futurologi, i quali immaginarono per lui un 2054 credibile. Poiché le vicende del film si svolgono in quell’anno, il regista desiderava poter dar vita a qualcosa che, seppur fantascientifico, risultasse facilmente comprensibile e accettabile per gli spettatori. Il risultato fu infine proprio questo, ed oggi il film è divenuto parte dell’immaginario comune, dando vita ad un vero e proprio franchise transmediale.

Minority Report: la trama e le differenze con il racconto

La vicenda narrata nel film si svolge nel 2054, quando grazie al sistema del precrimine è possibile arrestare in anticipo il potenziale criminale. Il capitano John Anderton, responsabile di questa divisione, è il più abile a individuare i luoghi e le modalità dei delitti, impedendo perciò che questi avvengano. Nel momento in cui viene però indicato egli stesso come responsabile di un omicidio, si ritrova a dover fuggire con la sola speranza di scoprire la verità. La sua ricerca lo porta a conoscenza del rapporto di minoranza, svelando così le falle di un sistema che egli credeva infallibile.

Nell’adattare il racconto di Dick, Spielberg affermò di aver praticamente dovuto far scrivere da zero un storia ispirata ai temi trattati dallo scrittore. Il racconto originario, infatti, non possiede un vero e proprio arco narrativo, necessario invece al cinema. Ciò ha portato alla necessità di operare diversi cambiamenti tanto nella trama quanto nei suoi protagonisti. Il personaggio di Anderton, ad esempio, passa dall’essere un anziano ad un atletico quarantenne, che meglio poteva dar vita alle sequenze d’azione presenti. Ulteriori differenze si ritrovano nel finale. Se nel racconto Anderton previene la chiusura delle divisione sul precrimine, nel film porta invece alla sua disfatta.

Tale finale evidenzia ulteriormente il tema centrale del film, ovvero quello riguardante il dibattito tra libero arbitrio e determinismo. Anderton, infatti, pur conoscendo il suo futuro non si abbandona a questo, ma impiega tutte le sue forze per cambiarlo, imponendo la propria volontà. Molti degli elementi presenti nello scritto, inoltre, sono stati aggiornati alla tecnologia presente all’epoca delle riprese. Il principale aggiornamento è quello relativo alle visioni che consentono di individuare i crimini in anticipo. Spielberg decise infatti di dar vita a questi attraverso l’utilizzo di un interfaccia per la realtà virtuale, cosa che ha conferito ulteriore caratteristica fantascientifica al film.

Minority Report cast

Minority Report: il cast del film

Prima che Spielberg subentrasse nella produzione, il film era originariamente pensato per essere un sequel di Atto di forza, film del 1990 ispirato sempre ad un racconto di Dick. Per l’occasione, Arnold Schwarzenegger avrebbe dovuto riprendere il proprio ruolo. Tuttavia, con l’ingresso alla regia di Spielberg, le cose cambiarono. Questi desiderava infatti lavorare con l’attore Tom Cruise, e affidò a lui la parte del protagonista, riadattandolo per poter essere conforme alle capacità dell’attore. Cruise si è poi sottoposto a diverse settimane di allenamento fisico, volte a prepararlo al meglio per le dinamiche sequenze d’azione.

Per il ruolo dell’ispettore federale Danny Witwer vennero invece considerati gli attori Matt Damon e Javier Bardem. In seguito al loro rifiuto, la parte fu affidata a Colin Farrell. Per permettere a questi di assumere il ruolo, furono cambiate le origini del personaggio da americane a irlandesi, poiché Spielberg non credeva che l’attore potesse nascondere il suo accento. L’attore svedese Max von Sydow è invece stato scelto per dar volto a Lamar Burgess, antagonista del film. Per onorare la presenza del celebre interprete, Spielberg decise di strutturare la scena del confronto tra questi e Cruise come quella iniziale di Il settimo sigillo, uno dei film più famosi in cui Sydow ha recitato.

Minority Report: la serie, il trailer e dove vedere il film in streaming

Dato il suo successo di critica e pubblico, il film ha dato vita negli anni ad alcune opere rifacenti all’universo descritto da Spielberg. Oltre a diversi videogiochi, nel 2015 viene realizzata una serie televisiva, intitolata sempre Minority Report, e ambientata a dieci anni di distanza dagli eventi del film. Pur con personaggi ed eventi inediti, questa non ha tuttavia ottenuto risultati entusiasmanti, spingendo la produzione ad ordinarne la cancellazione dopo una sola stagione.

Per chi invece ha amato il film, o per chi non l’avesse ancora visto e desidera poter recuperare tale titolo, è possibile fruirne grazie alla sua presenza in alcune tra le principali piattaforme streaming oggi presenti in rete. Minority Report è infatti disponibile su Amazon Prime Video, Chili Cinema, e Google Play. Per vederlo, in base alla piattaforma prescelta, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Ciò permetterà di riprodurlo in modo pratico e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

Nastri d’Argento 2020: trionfano Pinocchio e Favolacce

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Nastri d’Argento 2020: trionfano Pinocchio e Favolacce

Sei Nastri d’Argento al più votato, Pinocchio, premiati anche per la regia di Matteo Garrone e lo splendido Geppetto di Roberto Benigni, ma è Favolacce di Damiano e Fabio D’Innocenzo la sorpresa di quest’edizione dei Nastri d’Argento, miglior film della stagione, che vince 5 Nastri su 9 candidature ed è premiato dai Giornalisti Cinematografici. Tutti i vincitori stasera su Rai Movie alle 21.10 in diretta dall’arena del Museo MAXXI a Roma per una serata che finalmente sigla la riapertura del cinema con tutta la sua vitalità e la sua voglia di ricominciare.

Sei dunque i Nastri per Pinocchio che vince per il miglior attore non protagonista con il premio Oscar® Roberto Benigni, grandissimo Geppetto, per la scenografia (Dimitri Capuani), il montaggio (Marco Spoletini), il sonoro (Maricetta Lombardo) e i costumi di Massimo Cantini Parrini che riceve il premio anche per Favolacce. Il film scritto e diretto dai fratelli D’Innocenzo, la rivelazione dell’anno premiato a Berlino con l’Orso d’Argento, ottiene 5 Nastri, oltre al miglior film, anche per la sceneggiatura, degli stessi D’Innocenzo, per il produttore (Pepito con Rai Cinema, premiati anche per Hammamet), la fotografia (Paolo Carnera), e come già detto, per i costumi di Cantini Parrini.

Fa il bis Pierfrancesco Favino che per il secondo anno consecutivo, dopo Il Traditore nel 2109 – ritira il Nastro come miglior attore protagonista per Hammamet, in cui sfodera ancora una volta nel ruolo di Craxi la sua straordinarie capacità mimetiche e interpretative.  Il voto dei Giornalisti Cinematografici ha poi premiato il talento di Jasmine Trinca, migliore attrice protagonista (La Dea Fortuna di Ferzan Özpetek che ha ottenuto 3 Nastri ed è anche premiato per il ‘cameo dell’anno’ a Barbara Alberti) e di Valeria Golino migliore attrice non protagonista (5 è il numero perfetto film d’esordio di Igort e Ritratto della giovane in fiamme di Cèline Sciamma).

Nell’ambito della commedia, è Figli di Giuseppe Bonito il film dell’anno che ha ottenuto riconoscimenti anche per i protagonisti: Paola Cortellesi (miglior attrice  di commedia) al suo terzo Nastro consecutivo – dopo Come un gatto in tangenziale nel 2018 e Ma cosa ci dice il cervello nel 2019 –  e Valerio Mastandrea (miglior attore di commedia). Un tris di premi nel ricordo del grande talento dello sceneggiatore Mattia Torre, autore del monologo da cui è tratto il film.

Oltre alla miglior attrice protagonista, La Dea Fortuna conquista anche i premi per la musica, con il Nastro a Pasquale Catalano per la miglior colonna sonora, in cui spunta anche la voce di Mina, (ex-aequo con Brunori Sas per Odio L’Estate) e per la miglior canzone con Che vita meravigliosa scritta e interpretata da Diodato che prosegue una stagione trionfale, dopo la vittoria al Festival di Sanremo e un anno pieno di successi.

Sarà un momento di grande cinema la serata dei Nastri 74, per la prima volta in diretta su Rai Movie, come sempre realizzata con il sostegno del Mibact – Dg Cinema, main sponsor BNL Gruppo Bnp Paribas. Un viaggio nel cinema che riapre i grandi eventi dal vivo nell’augurio di una rinascita per tutto il settore.

I premi del Sindacato dei Giornalisti Cinematografici, nati nel 1946, ancora una volta e mai come quest’anno, sono dalla parte di chi lavora anche dietro le quinte, di quei professionisti, a volte “invisibili” ma fondamentali nella creazione di quel miracolo sempre nuovo che è un film. Ed è anche questo con questo spirito e la voglia di sottolineare la coralità di questo lavoro, il Nastro dell’Anno per Volevo nascondermi di Giorgio Diritti, che premia il regista, il protagonista Elio Germano, i produttori e tutto il cast tecnico del film. Nel palmarès di stasera anche il Nastro d’Oro a Vittorio Storaro e il Nastro alla carriera a Toni Servillo. E va a Claudio Santamaria quest’anno il Premio Nino Manfredi, fortemente voluto da Erminia Manfredi e dalla città di Taormina che l’ha sempre ospitato e che ha inviato direttamente a Claudio Santamaria, stasera assente, il trofeo realizzato come ogni anno dai maestri orafi de Le Colonne, Alvaro e Correnti. Un riconoscimento cui il SNGCI è particolarmente legato nel ricordo del grande Nino.

I Giornalisti Cinematografici celebrano quest’anno il grande, amatissimo Pedro Almodòvar con “Nastro d’Argento europeo” a quarant’anni dal suo esordio cinematografico con Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio e dopo una carriera costellata di successi che lo hanno consacrato come una vera icona del cinema mondiale. Regista, sceneggiatore, produttore, scrittore e musicista spagnolo, Almodòvar riceve il Nastro d’Argento Europeo per Dolor y Gloria, il suo ultimo film candidato a due Oscar® (per il Miglior film internazionale e il Miglior attore), dopo il successo, un anno fa a Cannes, dove aveva ottenuto il Premio per la migliore interpretazione maschile per Antonio Banderas, ed altri prestigiosi riconoscimenti internazionali. Il sesto Nastro è un ulteriore segno di stima e affetto che lega il SNGCI al regista spagnolo.

Come sempre accanto ai grandi nomi, particolare attenzione per i giovani con il Premio Guglielmo Biraghi che va quest’anno a Giulio Pranno, bravissimo protagonista di Tutto il mio folle amore con una menzione speciale al piccolo Federico Ielapi, che ha affrontato con grande talento un ruolo iconico come quello di Pinocchio. Proprio per il suo talento speciale questo premio è sostenuto anche dalla Fondazione Claudio Nobis che affianca il Sindacato e i Nastri nella promozione dei giovani e che promette sin d’ora supporto alla sua carriera, se continuerà professionalmente, con un’iniziativa di sostegno per la sua formazione. Ancora per il talento giovane, il Premio Graziella Bonacchi che quest’anno è attribuito a Barbara Chichiarelli  (Favolacce, La Dea Fortuna), nel ricordo di Graziella Bonacchi: un premio ad un talento emergente nel nome dell’agente che più ha sostenuto i giovani con affetto, competenza e amicizia. E ancora il Premio Nastri SIAE per la sceneggiatura a Emanuela Rossi (Buio) ed il Nuovo ImaieNastri d’Argento per il doppiaggio a Stefano De Sando, da oltre trent’anni voce di Robert De Niro, e Claudia Catani ed Emanuela Rossi per Maleficent, protagonisti dietro le quinte capaci di restituire con grande talento tutte le emozioni di un racconto cinematografico.

E ancora il Nastro della Legalità: in collaborazione con TrameFestival dei libri sulle mafie diretto da Gaetano Savatteri va ad un film cui i Giornalisti Cinematografici attribuiscono un valore per impegno sociale e che quest’anno va ad Aspromonte La terra degli ultimi di Mimmo Calopresti che racconta un mondo a tratti nascosto, a molti sconosciuto, e la voglia di riscatto di un popolo. Premio speciale anche a Lorenzo Mattotti per La famosa invasione degli orsi in Sicilia e ai suoi produttori italiani, con Rai Cinema e Indigo Film che lo ha reso protagonista di un’importante campagna di promozione educational nelle scuole

La serata, con la regia di Flavia Unfer e a cura di Laura Delli Colli per i Giornalisti Cinematografici, dopo questa sera alle 21.10 su Rai Movie – partner dei Nastri 2020 – andrà nel mondo con Rai Italia. Sfileranno i protagonisti di una stagione che il lockdown ha fermato in un momento in cui il cinema italiano era al centro di una ripresa eccezionale fino ai due Orsi d’Argento a Berlino. Una ripresa che i Nastri augurano al cinema di recuperare presto sul set e anche in sala.

I Nastri 74, prodotti dal Sngci con il sostegno del Mibact – Direzione Generale per il Cinema, main sponsor BNL Gruppo BnpParibas, sono stati assegnati su una selezione di 40 titoli dell’annata usciti anche sulle piattaforme dal 1° Giugno 2019 al 30 Maggio 2020. A parte i premi speciali, i Nastri, come sempre, sono stati votati via mail e scrutinati dal notaio Alessandra Temperini.

Il bilancio del voto, le scelte dei Giornalisti

Troppi premi? Ce lo chiediamo ogni anno e ancora una volta rispondiamo forse, ma sono segnalazioni tanto più quest’anno significative e meritate: la scelta del Direttivo ha voluto sottolineare la qualità di un anno difficile per tutti e anche per il cinema che sta tentando di resistere” spiega Laura Delli Colli, Presidente, a nome del Direttivo Nazionale. “Una scommessa interessante che i premi servono a sottolineare perché sono il solo modo, a volte, di fronte alla crisi degli spettatori, per aiutare il pubblico a scegliere e a riscoprire il piacere del cinema in sala. Fare cronaca, segnalando – lo ripetiamo ancora una volta – fenomeni, eccellenze, novità, scoperte è il nostro mestiere. Un dovere farlo quest’anno, con il parterre dei nostri candidati e vincitori, nella speranza che il cinema italiano continui a puntare soprattutto sulla qualità e sulla sorpresa

Il voto, i Nastri in tv su Rai Movie e Rai Play

Le “cinquine” dei candidati, anche su segnalazione degli iscritti al SNGCI, sono state scelte quest’anno, come i premi speciali, dal Direttivo presieduto da Laura Delli Colli e composto da: Fulvia Caprara (vicepresidente), Oscar Cosulich, Paolo Sommaruga, Stefania Ulivi, Romano Milani (Segretario generale) e Franco Mariotti (Sindaco). Li affiancano nel Consiglio Nazionale con Titta Fiore e Maurizio Turrioni (rispettivamente delegati per l’area Sud e Nord del Sngci), Maurizio Di Rienzo, delegato per documentari e cortometraggi, Fabio Falzone e Susanna Rotunno (tv) e Miriam Mauti (web). Del Consiglio fanno parte l’ex presidente Mario Di Francesco e una rappresentanza della FNSI. Oltre 100 i giornalisti che hanno votato.

MIGLIOR FILM 

FAVOLACCE Damiano e Fabio D’INNOCENZO

MIGLIORE REGIA

Matteo GARRONE PINOCCHIO

MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE                                                                          

Marco D’AMORE L’IMMORTALE

MIGLIORE COMMEDIA

FIGLI Giuseppe BONITO

MIGLIOR PRODUTTORE

Agostino, Giuseppe, Maria Grazia SACCÀ – Pepito Produzioni FAVOLACCE con Rai Cinema, Vision Distribution, Amka Films Productions, QMI e con Rai Cinema, in associazione con Minerva Pictures Group, Evolution People HAMMAMET.

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA           

Pierfrancesco FAVINO HAMMAMET

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA

Jasmine TRINCA LA DEA FORTUNA

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

Roberto BENIGNI PINOCCHIO

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA

Valeria GOLINO 5 È IL NUMERO PERFETTO, RITRATTO DELLA GIOVANE IN FIAMME

MIGLIOR ATTORE COMMEDIA

Valerio MASTANDREA FIGLI

MIGLIORE ATTRICE COMMEDIA

Paola CORTELLESI FIGLI

MIGLIOR SOGGETTO           

IL SIGNOR DIAVOLO Pupi, Antonio, Tommaso AVATI

MIGLIORE SCENEGGIATURA         

FAVOLACCE Damiano e Fabio D’INNOCENZO

MIGLIORE FOTOGRAFIA

Paolo CARNERA FAVOLACCE

MIGLIORE SCENOGRAFIA

Dimitri CAPUANI PINOCCHIO

MIGLIORI COSTUMI

Massimo CANTINI PARRINI PINOCCHIO, FAVOLACCE

MIGLIOR MONTAGGIO

Marco SPOLETINI PINOCCHIO, VILLETTA CON OSPITI

MIGLIOR SONORO

Maricetta LOMBARDO PINOCCHIO

MIGLIORE COLONNA SONORA ex aequo

BRUNORI SAS ODIO L’ESTATE / Pasquale CATALANO LA DEA FORTUNA

MIGLIORE CANZONE ORIGINALE

CHE VITA MERAVIGLIOSA (LA DEA FORTUNA) autore e interprete DIODATO

I PREMI SPECIALI

(assegnati dal Direttivo con il Consiglio Nazionale)

FILM DELL’ANNO

Volevo nascondermi al regista Giorgio DIRITTI ai produttori Carlo DEGLI ESPOSTI e Nicola SERRA (Palomar) e Paolo DEL BROCCO (Rai Cinema) al protagonista Elio GERMANO. Con un Nastro collettivo per il Soggetto e Sceneggiatura a Tania PEDRONI e Fredo VALLA. Costumi Ursula PATZAK, Fotografia Matteo COCCO, Sonoro Carlo MISSIDENTI. Scenografia Ludovica FERRARIO e Alessandra MURA. Trucco Lorenzo TAMBURINI e Giuseppe DESIATO, Wigs and hair designer Aldo SIGNORETTI.

NASTRO ALLA CARRIERA

Toni SERVILLO

NASTRO EUROPEO

Pedro ALMODÓVAR per Dolor Y Gloria

NASTRO D’ORO

Vittorio STORARO per Un giorno di pioggia a New York

50 anni di grande fotografia

NASTRO SPECIALE

Lorenzo MATTOTTI per La famosa invasione degli orsi in Sicilia

(Indigo Film – Rai Cinema)

NASTRO DELLA LEGALITÀ

In collaborazione con il Festival “Trame – Festival dei libri sulle mafie”

Aspromonte di Mimmo CALOPRESTI

(produzione Fulvio e Federica Lucisano – IIF con Rai Cinema)

MIGLIOR CASTING DIRECTOR

Davide ZUROLO per L’immortale

PREMIO GUGLIELMO BIRAGHI

Per le ‘promesse’ dell’anno

Giulio PRANNO per Tutto il mio folle amore

Con una menzione speciale a Federico IELAPI per Pinocchio con il sostegno della Fondazione Claudio Nobis. 

PREMIO “GRAZIELLA BONACCHI”

Barbara CHICHIARELLI

PREMIO NINO MANFREDI

Claudio SANTAMARIA per Tutto il mio folle amore e Gli anni più belli

PREMIO NASTRI D’ARGENTO – SIAE

per la sceneggiatura

Emanuela ROSSI per Buio

NASTRI D’ARGENTO – NUOVO IMAIE

per il doppiaggio

Stefano DE SANDO – Robert De Niro in The Irishman

Claudia CATANI – Angelina Jolie / Emanuela ROSSI – Michelle Pfeiffer in Maleficent

IL ‘CAMEO’ DELL’ANNO

Barbara ALBERTI per La Dea Fortuna

Ennio Morricone ha scritto il suo necrologio: “Non voglio disturbare”

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Con un gesto tenero, affettuoso verso i suoi cari e soprattutto sua moglie, a conferma del suo temperamento modesto, preciso e integerrimo, soprattutto molto riservato e privato nelle sue manifestazioni, Ennio Morricone ha scritto il suo stesso necrologio. “Parole commoventi, che il suo avvocato nonché amico di famiglia Giorgio Assumma ha enunciato ai cronisti che affollano l’entrata del Campus Biomedico, dove Morricone era stato ricoverato a seguito di una frattura del femore e dove è spirato all’età di 91 anni per, spiega il legale, “complicazioni post operatorie” come si legge su Repubblica.it.

Ecco di seguito il necrologio di Ennio Morricone, scritto da lui stesso

“Io, ENNIO MORRICONE, sono morto. Lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono stati sempre vicino e anche a quelli un po’ lontani che saluto con grande affetto. Impossibile nominarli tutti. Ma un ricordo particolare è per Peppuccio e Roberta, amici fraterni molto presenti in questi ultimi anni della nostra vita. C’è una sola ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale in forma privata: non voglio disturbare. Saluto con tanto affetto Ines, Laura, Sara, Enzo e Norbert, per aver condiviso con me e la mia famiglia gran parte della mia vita. Voglio ricordare con amore le mie sorelle Adriana, Maria, Franca e i loro cari e far sapere loro quanto gli ho voluto bene. Un saluto pieno, intenso e profondo ai miei figli Marco, Alessandra, Andrea, Giovanni, mia nuora Monica, e ai miei nipoti Francesca , Valentina, Francesco e Luca. Spero che comprendano quanto li ho amati. Per ultima Maria (ma non ultima). A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio”.

Ennio Morricone e Moglie
Foto di Raffaele Piano

Non ha voluto disturbare, il Maestro, non ha voluto funerali pubblici, come il suo rango avrebbe meritato, ma a “disturbare” ancora e per sempre ci sarà la sua musica, che lo ha consegnato all’immortalità.

Nastri d’Argento 2020: la serata di premiazione dedicata a Ennio Morricone

Nastri d’Argento 2020: la serata di premiazione dedicata a Ennio Morricone

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È dedicata al grande Ennio Morricone la serata di premiazione della 74ma edizione dei Nastri d’Argento in onda questa sera alle 21.10 su Rai Movie dal Museo MAXXI a Roma.

Il compositore di capolavori assoluti, artista inarrivabile e discreto, geniale e riservato, Morricone ha accompagnato la vita di ognuno di noi per oltre cinquant’anni, amato da un pubblico trasversale e internazionale. Ha vinto l’Oscar® alla carriera “per i suoi eccezionali contributi nell’arte della musica per film” nel 2007 dopo cinque candidature, e poi nel 2106 l’Oscar® per la Miglior Colonna sonora per “The Hateful Hate” di Quentin Tarantino. Ha vinto il primo dei suoi 11 Nastri D’Argento, più il prestigioso Nastro d’Oro alla carriera, nel 1965 con “Per un pugno di dollari” di Sergio Leone, che segna l’avvio di un sodalizio artistico e umano che era iniziato sui banchi di scuola. Innumerevoli i premi anche internazionali conquistati nel corso della sua carriera – fra cui 3 Golden Globe, 6 Bafta, 10 David di Donatello – e nel 1995 ha ricevuto il Leone d’Oro alla Carriera alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Morto Ennio Morricone, il maestro aveva 91 anni

I Giornalisti Cinematografici non possono non ricordarlo con l’affetto e la stima di sempre questa sera dedicandogli la cerimonia dei Nastri in diretta su Rai Movie dalle 21.10, ricordando innanzitutto le parole con le quali Morricone concluse lo scorso 11 gennaio la cerimonia per il premio alla carriera ricevuto in Senato: “Io credo che la prossima stagione sarà bellissima”. Parole che tanto più in questa stagione e in questa serata sono il migliore augurio per il cinema italiano.

Famosa, il trailer del film evento di Alessandra Mortelliti

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Famosa, il trailer del film evento di Alessandra Mortelliti

È disponibile il trailer di FAMOSA, il film evento nelle sale italiane con Europictures il 13, 14 e 15 luglio, diretto da Alessandra Mortelliti con Jacopo Piroli, Adamo Dionisi, Gioia Spaziani e Matteo Paolillo.

Famosa, presentato ad Alice nella città durante l’ultima Festa del cinema di Roma, racconta la storia di Rocco, un ragazzo quasi diciottenne, incompreso e solitario, che desidera trasferirsi da un piccolo paese della Ciociaria nella Capitale, per poter realizzare il suo più grande sogno: diventare un ballerino. Con tenacia e grande forza di volontà, Rocco riuscirà ad intraprendere il tanto agognato viaggio, ma la realtà che lo attende non sarà quella sperata e il suo sogno verrà ancora una volta messo alla prova.

La storia di Rocco Fiorella nasce da un monologo teatrale e arriva sul grande schermo come racconto di formazione di un timido adolescente con la passione del ballo, incompreso dalla sua famiglia, in particolar modo da suo padre, e dai suoi compagni di classe che ne fanno oggetto di scherno e derisione. Al suo fianco Maura, una zia speciale che lo sosterrà in ogni scelta, Azzurra, un’amica saggia, e Luigi, il suo principe bello e tenebroso.

Una favola moderna, come la definisce la Mortelliti, che con Famosa firma il suo esordio alla regia cinematografica. Prodotto da Palomar con Rai Cinema, Famosa sarà distribuito come evento nei cinema italiani il 13, 14 e 15 luglio grazie a Europictures.

Ennio Morricone, le sue migliori composizioni per il cinema

Ennio Morricone, le sue migliori composizioni per il cinema

Lunedì 6 luglio 2020 si è spento a 91 anni il grande Maestro, Ennio Morricone. Tra ricordi personali, commenti ironici sul suo carattere volitivo, infelici commenti sulla sua età, il mondo dell’internet sta commemorando colui che ha davvero rappresentato e contribuito a costruire l’immaginario collettivo, avvicinando il cinema al pubblico ed entrando nella testa di chiunque con le sue melodie che, indissolubilmente, sono legate al cinema di Sergio Leone. Ma quali sono le sue composizioni migliori per il cinema? Ecco un tentativo parziale e maldestro di dare un’ordine di preferenza ai suoi lavori, tutti allo stesso modo espressione di grande arte, ispirazione ed impegno.

Per un pugno di dollari soundtrack

Gli spettatori hanno visto per la prima volta l’imperscrutabile “uomo senza nome” di Clint Eastwood nel pionieristico Spaghetti Western di Sergio Leone. Per un nuovo tipo di antieroe, Morricone ha creato un nuovo tipo di colonna sonora – con canti maschili, chitarre spagnole, fischi e campane. Quest’opera ha catapultato il compositore italiano trai grandi del cinema.

Il buono, il brutto e il cattivo soundtrack

Il terzo film della cosiddetta “trilogia del dollari”, che segue Per un pugno di dollari e Per qualche dollaro in più. La trama ruota attorno a tre pistoleri in competizione per trovare dell’oro sepolto. La colonna sonora più famosa di Morricone combina una melodia classica a tema con chitarre elettriche e voci drammatiche, che rappresentano l’ululato dei coyote.

C’era una volta il West soundtrack

Una storia epica con tutti gli ingredienti necessari: uno sconosciuto misterioso (con armonica), un desperado famoso, la bella vedova in pericolo e uno spietato assassino che lavora per la ferrovia. Questa colonna sonora lirica e armonica ha contribuito a rendere il brutale western del regista Sergio Leone, interpretato da Henry Fonda e Charles Bronson, un classico di tutti i tempi.

Mission soundtrack

La colonna sonora nominata all’Oscar di Ennio Morricone fonde cori barocchi con tamburi tribali per evocare lo scontro culturale tra gesuiti spagnoli del 18° secolo e indiani amazzonici. Robert de Niro e Jeremy Irons hanno offerto notevoli interpretazioni ma la musica e la fotografia hanno rubato le luci della ribalta.

Gli Intoccabili soundtrack

https://www.youtube.com/watch?v=kAtuBjPQXvY

L’agente federale Eliot Ness (Kevin Costner) decide di fermare Al Capone (Robert De Niro); a causa della corruzione dilagante, riunisce una piccola squadra selezionata composta tra gli altri anche da Jim Malone (Sean Connery in un ruolo da Oscar). Tutta l’atmosfera di tensione e proibizione del dramma di gangster del regista Brian de Palma è catturata nella colonna sonora elettrizzante, nominata all’Oscar e vincitrice del BAFTA.

Nuovo Cinema Paradiso soundtrack

La storia di Giuseppe Tornatore sull’amicizia di un giovane ragazzo con un proiezionista del cinema di paese ha ispirato parte della musica più toccante e melodica di Morricone. La colonna sonora, composta dal Maestro con suo figlio Andrea, ha vinto un BAFTA nel 1990.

Malèna soundtrack

Morricone ha fornito una colonna sonora amara per un altro dramma di Tornatore, la storia di una donna che sostiene l’educazione sessuale in un gruppo di adolescenti. Monica Bellucci ha recitato e Morricone ha ottenuto la sua quinta nomination all’Oscar per la colonna sonora, ancora una volta incredibile.

The Hateful Eight soundtrack

Il primo Oscar “sul campo” (dopo quello alla carriera), quello che per lui aveva davvero valore. Ennio Morricone, vincitore del premio come miglior colonna sonora originale per il film di Quentin Tarantino nel 2016, ha dichiarato in sede di premiazione: ” Non c’è una musica importante senza un grande film che la ispiri.”

C’era una volta in America soundtrack

Armoniche, vocalizzi e fischietto compaiono nella colonna sonora lussureggiante di Ennio Morricone, premiata con il BAFTA, per l’epica saga di Sergio Leone sui gangster ebrei a New York. Robert de Niro e James Woods hanno guidato un cast stellare, in stato di grazie. Leone ha diretto l’affresco epico di una storia universale. Morricone lo ha consegnato all’immortalità con la sua musica.

Guardiani della Galassia Vol. 3: 10 cose che vorremmo vedere nel film

Guardiani della Galassia Vol. 3 non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma sappiamo che James Gunn è tornato a lavorare sul film una volta completati i lavori sull’attesissimo The Suicide Squad. Se non fosse stato licenziato dalla Disney, probabilmente l’agognato Vol. 3 sarebbe già arrivato nelle sale, ma come ben sappiamo, le cose sono andate diversamente… In attesa di capire quando partiranno ufficialmente le riprese del film e, soprattutto, se è possibile sperare di vederlo in sala già nel 2022 (o, forse, nel 2023!), ComicBookMovie ha raccolto 10 cose che sarebbe bello vedere nel film.

Un nuovo Vendicatore nel team

Thor: Love and Thunder uscirà prima di Guardiani della Galassia Vol. 3, e sembra probabile che sarà proprio nel film di Taika Waititi che il Dio del Tuono si separerà da Star Lord & co. per gestire i propri affari. Di conseguenza, è difficile prevedere se Thor apparirà effettivamente in Vol. 3, ma ciò non significa che un altro Vendicatore non possa aiutare la squadra.

Un personaggio come Captain Marvel potrebbe fare la sua apparizione nel film, ma di certo non è l’unica opzione: Gunn avrebbe a disposizione tantissimi personaggi tra i quali scegliere, come Hulk, War Machine o anche Black Panther. Ad ogni modo, sarebbe una scelta molto divertente e, soprattutto, coerente dopo quanto visto in Avengers: Endgame

Nova

La Nova Corps ha giocato un ruolo chiave nel primo film sui Guardiani della Galassia; ciononostante, non ci sono tracce dell’organizzazione nel sequel. In Avengers: Infinity War Thanos ha spazzato via metà della popolazione vivente: ciò potrebbe riguardare anche il Nova Corps, ma nulla ci vieta di ipotizzare che Richard Rider potrebbe essere sopravvissuto.

Il debutto di Nova sul grande schermo è atteso veramente da tempo, e sebbene Gunn non sia mai sembrato un grande fan del personaggio, potrebbe almeno fargli fare il suo debutto nel MCU attraverso il suo film, prima che l’eroe e le sue origini vengano ulteriormente esplorato in un possibile stand-alone.

L’avvio del Marvel Cosmic Universe

James Gunn ha suggerito in diverse occasioni che Guardiani della Galassia Vol. 3 metterà ufficialmente fine alla storia del team guidato da Star Lord; è difficile però dire cosa significhi ciò per il futuro del franchise. Alcuni membri del team potrebbero continuare ad esistere, mentre altri potrebbero essere sostituiti; eppure, una volta è stato detto che Gunn avrebbe assunto un ruolo estremamente significativo nel futuro dell’Universo Cinematografico Marvel

Adesso, l’attenzione che la Fase 4 sembra essere pronta a rivolgere ai personaggi cosmici piuttosto che agli Eroi più potenti della Terra, appare un’ipotesi emolto più radicata, soprattutto dopo gli eventi di Avengers: Endgame. Vol. 3 potrebbe dunque preparare il terreno per una nuova era fatta di storie cosmiche che si spera sarà supervisionata da Gunn (che adesso può fare uso di quei personaggi Fox) ed approfondita nella Fase 5. 

Il ritorno dei Guardiani originali

Guardiani della Galassia Vol. 2 ci ha fatto conoscere i Guardiani originali, una squadra guidata dallo Stakar di Sylvester Stallone. Essendo riuniti sulla scia della morte di Yondu, quel gruppo è destinata ad apparire in Vol. 3, con Gunn che ha effettivamente accennato alla possibilità. 

Fare squadra con gli attuali Guardiani sarebbe divertente: anche se molti fan non sono particolarmente entusiasti circa la possibilità che possano prendere il controllo del franchise, un prequel a loro dedicato non sarebbe una cattiva idea. Dopotutto, un film del genere potrebbe esplorare gli anni trascorsi da Yondu con la squadra, spiegando ciò che lo ha spinto a lasciarli e a formare i Ravager. 

Adam Warlock

Per coloro che non hanno familiarità con il materiale originale, c’è stata quasi sicuramente un po ‘di confusione sul significato di quella scena post-credits di Guardiani della Galassia Vol. 2 in cui Ayesha crea un essere artificiale per sconfiggere i Guardiani e decide di chiamarlo Adam.

Anche se la sua storia sarà chiaramente diversa dalla controparte fumettistica, per Adam Warlock è arrivato il momento di fare il suo debutto al cinema. Senza dubbio entrerà in guerra con Star-Lord & co. prima di capire gli errori commessi lungo il suo cammino ed unirsi alla squadra. Sarebbe strano per Gunn non usarlo in Vol. 3, dato il desiderio di vendetta di Ayesha.

La prossima evoluzione di Groot

Baby Groot è stata una delle invenzioni più tenere che siano mai apparse sul grande schermo, con Avengers: Infinity War che ha esplorato a fondo il concetto di una versione più “adolescenziale” di quel personaggio. La domanda è: cosa accadrà in futuro? Vin Diesel ha spesso anticipato un “Alpha” Groot, anche se Gunn ha subito smentito le sue affermazioni.

Riportare Groot alla forma adulta che abbiamo visto per la prima volta in Guardiani della Galassia suonerebbe un tantino ridondante in questa fase, e il regista ha detto diverse volte che quella era in realtà una versione di Groot completamente diversa. Consapevoli di ciò, siamo certi che vedremo una nuova evoluzione del personaggio quando Vol. 3 arriverà in sala.

La reunion di Star-Lord e Gamora

Avengers: Infinity War ha ucciso Gamora, ma Avengers: Endgame è riuscito a portare una versione passata del personaggio ai giorni nostri. Sfortunatamente, tale versione non ha memoria di Star-Lord o del resto dei Guardiani, e ora spetterà a Gunn occuparsene in qualche modo. Inutile dire che vogliamo assolutamente vedere Star Lord e Gamora innamorarsi di nuovo, soprattutto perché sappiamo che sono destinati a stare insieme… quale sarà il modo per ripristinare i ricordi della Gamora del passato?

In attesa di scoprirlo, questa non è l’unica reunion che vorremmo vedere in Guardiani della Galassia Vol. 3. Se Gunn sembra aver dichiarato che Star-Lord lascerà la Terra il più rapidamente possibile dopo i fatti di Endgame, allora perché non portarlo a casa per farlo ricongiungere con la sua famiglia?

Un’altra incredibile colonna sonora

Alla fine di Guardiani della Galassia Vol. 2, Kraglin ha dato a Peter uno Zune pieno di canzoni per sostituire il suo mangiacassette andato distrutto. Non è esattamente un iPod, ma è chiaro che sentiremo canzoni da ogni epoca quando Vol. 3 arriverà al cinema, qualcosa che promette di scuotere drasticamente il tono e le atmosfere del film (e che è stato già anticipato in Avengers: Infinity War).

Ciò dà anche a Gunn molta più libertà creativa quando si tratta di cambiare il modo in cui le canzoni funzionano all’interno delle scene (ricordiamo che il regista le scrive pensando alle melodie!); quindi, la colonna sonora di Vol. 3 promette di essere qualcosa per cui vale la pena essere in trepidante attesa. 

Drax ritrova la sua famiglia

Guardiani della Galassia ha dato a Drax l’opportunità di vendicarsi di Ronan l’Accusatore, ma al tempo stesso ha anche chiarito che era proprio Thanos che voleva. Sfortunatamente, gli ultimi due film sui Vendicatori non hanno approfondito la questione, ma ci sono alcuni modi attraverso cui si potrebbe rimediare in Vol. 3.

Anche se Drax crede che la sua famiglia sia morta, ci sono diverse voci secondo cui sua figlia è sopravvissuta: ecco perché ci piacerebbe vederli ritrovarsi in Vol. 3. Troppo spesso sembra che Drax sia lasciato in secondo piano: chi non desidererebbe per il personaggio un gran bel lieto fine? È qualcosa che certamente si merita a questo punto del franchise: Vol. 3 potrebbe davvero approfondire molto della sua storia ed aiutarlo a superare le tragedie passate.

Galactus e Silver Surfer

Visto che i Marvel Studios hanno riacquistato i diritti sui franchise degli X-Men e e dei Fantastici Quattro, non sarebbe assurdo pensare che Galactus e Silver Surfer possano apparire nel film, magari non come antagonisti principali. 

Ci sono molti modi in cui Gunn potrebbe prendersi gioco della loro esistenza, anche solo per gettare le basi per un eventuale film futuro. Ci sono molti altri cattivi cosmici dei franchise sopracitati con cui Gunn potrebbe giocare in Vol. 3, ma ci piacerebbe vedere la sua interpretazione di questo duo, soprattutto dopo averci presentato Gli Osservatori.

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