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Kevin Feige svela cosa cambierebbe del MCU

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Kevin Feige svela cosa cambierebbe del MCU

Con il viaggio nel tempo e il cambiamento del passato come elemento centrale del prossimo film di Deadpool & Wolverine, cosa cambierebbe del Marvel Cinematic Universe il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige se potesse cambiare anche il passato? In un’intervista a Blavity TV a Feige è infatti stata posta questa domanda, alla quale si è preso un po’ di tempo per riflettere, affermando poi: “In piccoli modi, ci sono molte cose”.

E ha continuato: “Non puoi finire un progetto e poi guardarlo di nuovo senza vedere tante piccole cose che avresti fatto in modo diverso. Nel complesso, siamo stati molto fortunati. Sono stato molto orgoglioso di quasi tutti i progetti che abbiamo realizzato e di tutte le decisioni che abbiamo preso. Penso che non siamo stati timidi nel dire che dopo Endgame, con Disney+, ci sono state tante cose nuove che abbiamo portato sulla piattaforma nel nostro entusiasmo di dare vita a nuovi personaggi”.

Feige fa poi una piccola pausa e cambia la sua linea di pensiero, rendendosi conto che il suo commento potrebbe essere troppo orientato verso l’aspetto negativo e osserva: “Penso che ogni cosa abbia avuto il suo valore, ma ora stiamo cercando di capire come mantenere quell’eccitazione e quell’entusiasmo per una manciata di progetti all’anno”. È dunque chiaro che Feige pensa che i Marvel Studios abbiano prodotto troppo, troppo presto, quando si è trattato di lanciare Disney+.

Io sono nessuno 2: Sharon Stone villain del film con Bob Odenkirk

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L’attrice e icona della filantropia e della moda Sharon Stone si è unita a Bob Odenkirk per recitare in Io sono nessuno 2, il sequel del successo a sorpresa del 2021 prodotto da 87North. Odenkirk riprenderà il suo ruolo di mite padre di famiglia che è segretamente un ex assassino del governo. Come riportato da THR, anche se non sono stati rivelati dettagli sulla trama, si sa che Stone sarà il cattivo principale di questo sequel.

Al momento non sono stati forniti maggiori dettagli sul suo personaggio, per cui non resta che attendere ulteriori dettagli a riguardo. Per Stone si tratterà del ritorno sul grande schermo dopo i film Beauty e What About Love. Celebre per il suo ruolo in Basic Instinct, si troverà ora a confrontarsi con un ruolo da villain.

Sharon Stone Basic Instinct
Sharon Stone in Basic Instinct

Tutto quello che sappiamo su Io sono nessuno 2

Il primo film, Io sono nessuno, è stato realizzato con un budget di 16 milioni di dollari ed è uscito durante la pandemia, incassando oltre 57,5 milioni di dollari in tutto il mondo. Anche la critica è rimasta impressionata. L’Hollywood Reporter lo ha definito “una commedia dei desideri ridicola come tutte le altre, ma più divertente della maggior parte”.

La regia di questo sequel è stata affidata al regista indonesiano Timo Tjahjanto, noto per i suoi film horror e d’azione come May the Devil Take You e alcuni segmenti del film ad episodi V/H/S. La sceneggiatura è di Derek Kolstad, Aaron Rabin, Odenkirk e Umair Aleem. La Universal ha fissato per Io sono nessuno 2 un’uscita nelle sale cinematografiche per il 15 agosto 2025.

Possiamo aspettarci che il sequel riprenda dopo gli eventi frenetici del primo film, che ha fatto conoscere al pubblico il mite Hutch Mansell (Odenkirk). Apparentemente il solito papà di periferia, Hutch rivela le sue origini di assassino dopo che un’invasione domestica ha tolto la sicurezza alla sua famiglia. In una missione di vendetta, Hutch spiazza tutti coloro che gli sono vicini quando mette nel mirino un signore della droga russo.

La luce sugli oceani: dal cast alle location, tutte le curiosità sul film

Il regista Derek Cianfrance si è distinto negli anni per struggenti drammi come Blue Valentine, Come un tuono o la serie Un volto, due destini – I Know This Much Is True. Con tali opere ha continuamente affrontato il tema del destino e della natura umana dinanzi a determinati eventi della vita. Un altro dei suoi lavori più apprezzati e noti è La luce sugli oceani (qui la recensione), film realizzato nel 2016 e ricordato in particolare per aver fatto nascere la coppia formata da Michael Fassbender e Alicia Vikander.

Tratto dall’omonimo romanzo di M. L. Stedman e presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, il film si concentra in particolare sull’amore tra un uomo e una donna e il rapporto che instaurano con una figlia non biologicamente loro. Si costruisce così un racconto particolarmente intenso e toccante che va a riflettere sulla genitorialità, che ha ottenuti buoni consensi di critica e pubblico. Ad arricchirlo, naturalmente, vi sono le interpretazioni dei due protagonisti, come anche degli altri membri del cast.

Per gli appassionati di grandi drammi incentrati sui grandi temi della vita, è dunque questo un film da non lasciarsi sfuggire e recuperare ora grazie al suo passaggio televisivo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a La luce sugli oceani. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al libro. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La luce sugli oceani libro

La trama di La luce sugli oceani

Tom Sherbourne, un veterano di guerra ossessionato dal tempo trascorso sui campi di battaglia nel fronte occidentale, in una guerra brutale che causò la morte di 60.000 suoi connazionali, arriva in Australia Occidentale. Cercando di sfuggire a continui cicli di dolore, sensi di colpa e traumi, trova un modo perfetto per isolarsi, ed anche utile, come guardiano del faro che mantiene meticolosamente acceso il faro tra l’oceano Indiano e l’oceano del Sud. Tuttavia Tom si ritrova invece ad aprirsi in modi inimmaginabili all’amore di una donna, Isabel Graysmark.

Diventati marito e moglie, per i coniugi Sherbourne il desiderio più grande è quello di avere un figlio, ma senza successo. Finché un giorno non trovano una neonata abbandonata in una barca alla deriva e la allevano in segreto come fosse loro. Ben presto quella creatura vivace e sempre bisognosa d’attenzione diventa la luce della loro vita, finché non scopriranno che la vera madre della piccola, Hannah Roennfeldt, sono anni che la cerca. Tormentati dal dilemma se svelare il segreto perdendo così la figlia che ormai sentono come loro, la coppia inizierà a disgregarsi.

Il cast di attori e location dove si sono svolte le riprese

Ad interpretare Tom Sherbourne vi è l’attore Michael Fassbender, mentre la premio Oscar Alicia Vikander interpreta sua moglie Isabel. L’attrice ha rivelato di aver voluto fare questo film perché è sempre stata una grande fan del lavoro di Fassbender. In preparazione alle riprese, i due hanno vissuto insieme per sei settimane. In seguito, hanno annunciato di frequentarsi nel dicembre 2014, sposandosi poi nel 2017. Accanto a loro, nel ruolo di Hannah, vi è l’attrice Rachel Weisz, mentre la figlia Lucy è interpretata da Florence Clery.

Per quanto riguarda le riprese del film, si sono svolte in Nuova Zelanda e Australia. In particolare, sono state utilizzate le cittadine Dunedin, Port Chalmers e nella penisola di Otago, a Saint Bathans nell’Otago centrale e al faro di Cape Campbell a Marlborough. Questo, particolarmente suggestivo, fu acceso per la prima volta il 1° agosto 1870. Inizialmente la struttura era in legno, che però dopo pochi anni inizio a rovinarsi, portando ad una nuova costruzione in ghisa. Tra i luoghi delle riprese vi sono anche l’ex prigione di Dunedin e Stuart Street, presso l’ex edificio del King Edward Technical College.

La luce sugli oceani storia vera

Il film è tratto da una storia vera? La verità sul libro di M. L. Stedman

Quella narrata in La luce sugli oceani non è una storia vera, ma è interamente frutto della fantasia della scrittrice M. L. Stedman, che ha pubblicato il romanzo nel 2012. Tuttavia, proprio intorno al racconto del libro si è svolta una vicenda legale. Lo scrittore/regista Joseph Nobile ha infatti sostenuto che la scrittrice ha consapevolmente e intenzionalmente copiato, plagiato, piratato e sottratto contenuti espressivi dalla sua sceneggiatura intitolata The Rootcutter, successivamente reintitolata A Tale of Two Humans, originariamente coperta da copyright nel 2001.

Il 26 gennaio 2017, Nobile ha intentato una causa contro gli editori di Watt, Simon & Schuster, Dreamworks e altri. Nonostante l’ammissione da parte dei convenuti di aver avuto accesso alla sceneggiatura dell’attore e di averla copiata, il 16 ottobre 2017 la Corte distrettuale degli Stati Uniti di New York si è pronunciata contro Nobile e ha successivamente accolto le mozioni degli imputati per le spese legali “a causa dell’oggettiva irragionevolezza delle pretese dell’attore e per dissuadere altri aspiranti querelanti dall’intentare cause analoghe prive di fondamento”.

Il trailer di La luce sugli oceani e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La luce sugli oceani grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 22 luglio alle ore 21:10 sul canale La 5.

After the Sunset: dal cast al finale, le curiosità sul film con Pierce Brosnan

Film del 2004, After the Sunset è un film d’azione con molteplici elementi da commedia. Diretto da Brett Ratner, noto per la trilogia di Rush Hour, questo ha al centro della propria trama un affascinante ladro, dei preziosi e antichi gioielli da rubare e un agente FBI che tenta di impedire il colpo. A rendere particolarmente intrigante tutto ciò vi è un cast composto da diversi celebri attori, capitanati dal protagonista Pierce Brosnan, come anche le esotiche località delle Bahamas, dove si sono svolte gran parte delle riprese.

La storia è ideata e scritta dallo sceneggiatore Paul Zbyszewski, noto per essere stato anche autore di diversi episodi della serie Lost. Con After the Sunset egli segna il proprio esordio al lungometraggio, suscitando l’interesse dei produttori della New Line Cinema. La sua storia, infatti, prevedeva elementi consolidati del genere misti ad appetibili novità, offrendo nel complesso l’intrattenimento di cui i produttori erano alla ricerca. Composto il cast e trovato il regista, la realizzazione del titolo poté avere infine inizio.

Al momento dell’arrivo in sala, tuttavia, il film non andò incontro ad un particolare favore di critica e pubblico ma a distanza di anni, After the Sunset risulta il film giusto se si desidera trascorrere una spensierata serata in compagnia di un film. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

After the Sunset finale
Pierce Brosnan, Woody Harrelson in After the Sunset. © 2004 New Line Cinema.

La trama di After the Sunset

Protagonisti del film sono Max e Lola, coppia di ladri specializzati in furti di diamanti innamorati l’uno dell’altro. Dopo aver messo a segno il colpo più importante della loro vita, rubando un preziosissimo diamante, questi sono intenti a godersi una meritata vacanza sulle spiagge delle Bahamas. Qui progettano in realtà di ritirarsi, andando ufficialmente in pensione e vivendo grazie al guadagno ottenuto con il loro furto. I loro piani vengono però scombinati dall’arrivo sull’isola dell’agente FBI Stan Lloyd, che da anni tenta di incastrare Max per i suoi furti.

Avendo avuto notizia del possibile pensionamento del rivale, egli tenta una volta per tutte di arrestarlo tendendogli una trappola. Lloyd fa infatti sapere a Max che nei prossimi giorni proprio vicino all’isola, passerà una nave da crociera all’interno della quale è in atto una mostra di pietre preziose, tra cui un diamante del valore pari a quello già rubato dal ladro. Max tenta di mostrarsi non interessato alla cosa, ma l’occasione risulta fin troppo ghiotta per potervi rinunciare. Egli inizia così a progettare il suo nuovo colpo, tenendo però Lola all’oscuro della cosa.

Il cast del film

 

Per garantire al film l’attenzione dell’industria e del pubblico, i produttori decisero di affidare i ruoli principali ad alcuni tra i più noti attori del momento. La prima scelta per il personaggio del ladro Max era l’attore Pierce Brosnan. Questi aveva guadagnato grande popolarità grazie al ruolo dell’agente segreto James Bond, interpretato in quattro film tra il 1995 e il 2002. L’attore accettò con entusiasmo il ruolo, attratto dal fascino che questi emanava. Accanto a lui nel ruolo di Lola vi è l’attrice Salma Hayek. Questa aveva ottenuto grande successo l’anno prima recitando nel ruolo di Frida Kahlo nel film Frida, per cui era poi stata nominata all’Oscar.

Nel ruolo dell’agente FBI Stan Lloyd vi è invece il celebre Woody Harrelson. Anche lui riservò parole particolarmente favorevoli nei confronti del film, affermando di esserne rimasto affascinato sin dal primo momento. Il candidato all’Oscar Don Cheadle, oggi noto per il ruolo di War Machine nel Marvel Cinematic Universe, interpreta invece il personaggio del criminale Henry Mooré. Naomie Harris, oggi nota per il suo ruolo nel film Moonlight, è invece presente nel ruolo della poliziotta Sophie. Nel film si può infine ritrovare il cameo di Edward Norton, presente tra il pubblico nella scene iniziale.

After the Sunset Salma Hayek
Salma Hayek in After the Sunset. © 2004 New Line Cinema.

Il finale del film

Verso il finale, Max usa la gita subacquea come diversivo per rubare il diamante, cosa che funziona perfettamente quando l’uomo di Mooré ci prova nello stesso momento ma viene catturato dopo che il falso piano – fornitogli da Max – si svela essere una truffa. Tuttavia, Lola lascia Max dopo che Stan ha sparato a Mooré uccidendolo quando è venuto a prendere il diamante. Max si rende conto del suo errore, scrive le sue promesse e riesce a riconquistare Lola all’aeroporto prima che lei parta, chiedendole di sposarlo con “il primo diamante che abbia mai comprato”.

Il giorno dopo, Max viene raggiunto da Stan mentre festeggia, che gli rivela di averlo incastrato e di aver lasciato che Max facesse tutto il lavoro, mentre in seguito ha recuperato il diamante perché lo ha visto preparare il nascondiglio. Max ammette che questa volta la sua nemesi ha vinto ed è semplicemente felice di vivere la sua vita con Lola, guardando i tramonti con lei. Tuttavia, nell’ultima scena, il ladro mette in difficoltà Stan con uno scherzo, lasciando intendere che la loro rivalità è ancora del tutto aperta.

Il trailer di After the Sunset e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. After the Sunset è infatti presente nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione nella giornata di lunedì 22 luglio, alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Interceptor – Il guerriero della strada: dal cast ai sequel, le curiosità sul film

I film con ambientazione postapocalittica sono notevolmente aumentati negli anni, raccontando a loro modo un progressivo deteriorarsi di una serie di elementi simbolo di civiltà e umanità. Ognuna di queste opere nutre, in modo più o meno evidente, un forte debito nei confronti di Mad Max – Interceptor, primo film di una delle serie di questo genere più importanti e acclamate di sempre. Uscito nel 1979, questo è poi stato seguito nel 1981 da Interceptor – Il guerriero della strada.

Diretto anche questo dall’australiano George Miller, il film è ancora oggi considerato come uno dei migliori film d’azione di sempre e uno dei più grandi sequel mai realizzati. Questo seguito è infatti stato particolarmente apprezzato per la sua potenza visiva, con sequenze e scene ormai entrate nell’immaginario collettivo. Se il contesto è grossomodo lo stesso del precedente film, si nota qui un’ulteriore involuzione, che spinge sempre più verso un ritorno al medioevo barbarico nel filone fantascientifico.

Grande fonte di ispirazione, infatti, furono i film western, da John Ford a Sergio Leone. Allo stesso modo, l’Iliade di Omero ha fornito qui importanti spunti per i personaggi e i risvolti narrativi. Interceptor – Il guerriero della strada si è poi affermato come un’opera imprescindibile per il suo genere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Interceptor - Il guerriero della strada Mel Gibson

La trama di Interceptor – Il guerriero della strada

A seguito di una terza guerra mondiale, il mondo vive ora una serie di regressioni. Numerose sono le risorse ormai prossime all’estinzione, con la conseguenza che interi popoli si ritrovano a vivere in uno stato brado. A complicare la situazione, vi la totale scomparsa della legge e dell’ordine, con il naturale proliferare della criminalità e della violenza. In questo contesto, l’ex agente di polizia Max Rockatansky vaga a bordo della sua V8 Interceptor alla ricerca di cibo e carburante. Nel corso dei suoi viaggi, egli finisce con l’imbattersi nella Tribù del Nord, capeggiata da Pappagallo.

Da loro, Max viene a conoscenza dei continui soprusi che sono costretti a subire da una banda criminale. Questa è guidata dal sanguinario Lord Humungus, un uomo muscolo dal viso sfigurato, che copre dunque con una maschera da hockey. Proprio mentre Max si trova lì, la Tribù riceve un ultimatum dal gruppo di banditi. Se lasceranno loro l’impianto di carburante, potranno lasciare indenni quella che è ora rinominata la Valle della Morte. A quel punto, Max si offrirà di proteggerli ma il compito si rivelerà molto più pericoloso del previsto.

 

Il cast del film

Ad interpretare nuovamente il ruolo di Max Rockatansky vi è Mel Gibson. Qui molto più che per il primo film, la sua fonte di ispirazione è stato il silenzioso personaggio interpretato da Clint Eastwood nei western di Leone. In tutto il film, Gibson ha infatti solo 16 battute. Oltre alla silenziosità del personaggio, Gibson ha curato nuovi aspetti del suo look, al fine di farlo apparire ancor più minaccioso e rude. Ciò permette di far emergere anche il distacco che Max prova sempre più nei confronti di quanto lo circonda. In questo sequel, infatti, egli si presenta come una personalità controversa, senza una vera collocazione rispetto ai concetti di bene e male.

Nel film si ritrova poi l’attore Michael Preston nel ruolo di Pappagallo, il pacifico leader della Tribù del Nord. Bruce Spence è invece il capitano Gyro, un vagabondo che affiancherà Max nella sua missione. L’attore e culturista svedese Kjell Nilsson interpreta qui il ruolo di Lord Humungus, che lo ha reso celebre a livello internazionale. Vernon Wells è invece Wez, braccio destro di Humungus, un personaggio altrettanto divenuto memorabile. Emil Minty interpreta invece Kid, un ragazzino della Tribù che si esprime solo con grugniti e versi. Vi è infine Virginia Hey, una guerriera della Tribù che inizialmente tenderà a non fidarsi di Max.

Interceptor - Il guerriero della strada sequel

Mad Max: i sequel e i reboot

Quattro anni dopo questo secondo capitolo, è arrivato il terzo film della serie, Mad Max oltre la sfera del tuono, il quale si caratterizza per una maggior varietà nei personaggi e soprattutto nelle ambientazioni. In particolare, è impreziosito dalla presentza della cantante e attrice Tina Turner. Mad Max oltre la sfera del tuono non ebbe lo stesso successo dei primi due film, ma è ad ogni modo considerato un valido terzo capitolo di una trilogia inimitabile per genere, scenari e riflessioni. Con questo film, inoltre, sembrò concludersi il racconto riguardante le avventure di Max.

Nel 2015, tuttavia, Miller è però tornato a lavorare su questo franchise realizzando il sequel/reboot Mad Max: Fury Road. In questo, ad interpretare il protagonista vi è Tom Hardy, impegnato nella fuga dal perfido Immortan Joe insieme alla ribelle Furiosa, interpretata da Charlize Theron. Proprio a Furiosa, poi, è stato dedicato il prequel Furiosa: A Mad Max Saga, uscito nel 2024, dove ad interpretarla vi è però Anya Taylor-Joy, mentre Chris Hemsworth compare nel ruolo del villain.

Il trailer di Interceptor – Il guerriero della strada e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Interceptor – Il guerriero della strada è infatti disponibile nel catalogo di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno lunedì 22 luglio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Rebel Moon: il trailer della director’s cut di Zack Snyder

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Rebel Moon: il trailer della director’s cut di Zack Snyder

Zack Snyder è pronto a far parlare di nuovo di sé con la director’s cut della sua ultima epopea fantascientifica. Sia Rebel Moon – Capitolo Uno: Calice di Sangue che Rebel Moon – Capitolo Due: La Maledizione del Perdono usciranno su Netflix il 2 agosto. “Preparatevi ad assistere alla vera visione di Zack Snyder”, si legge nel trailer vietato ai minori, ricco di violenza sanguinosa, sesso e guerra galattica.

Nella director’s cut, gli eserciti del tirannico Regent Balisarius minacciano un tranquillo insediamento su una luna ai confini dell’universo. Qui la misteriosa straniera Kora (Sofia Boutella) diventa l’unica speranza di sopravvivenza e riceve l’incarico di scovare abili combattenti per affrontare con lei il compito impossibile di battersi contro il Mondo Madre”, si legge nella sinossi riportata da Netflix.

Kora raduna una manciata di guerrieri in una piccola banda composta da reietti, ribelli, contadini e orfani di guerra accomunati da tanta voglia di redimersi e vendicarsi. Mentre l’ombra oscura di tutto un impero incombe sulla luna che meno se l’aspetta, un nuovo esercito di eroi prende forma“.

Rebel Moon - Parte 2: La Sfregiatrice
Cr. Netflix ©2024.

Le director’s cut di Rebel Moon

Dopo aver visto su Netflix i film Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco (qui la recensione) e Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice (qui la recensione), gli utenti della piattaforma e fan del regista Zack Snyder attendono ora il rilascio delle promesse director’s cut, che non solo conterranno molto materiale in più rispetto ai due film visti, ma saranno anche vietate ai minori. Le due versioni arriveranno entrambe su Netflix il 2 agosto.

Brendan Fraser sarà Dwight D. Eisenhower nel film Pressure

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Brendan Fraser sarà Dwight D. Eisenhower nel film Pressure

Il premio Oscar Brendan Fraser (The Whale) è stato scelto per interpretare il Comandante in capo delle forze Alleate Dwight D. Eisenhower nel prossimo film Pressure. Fraser si unisce così al vincitore del BAFTA Andrew Scott, che, come riportato da Deadline, sarà il protagonista di questo dramma ambientato nei giorni di tensione che precedettero lo sbarco in Normandia.

La storia vera vedrà la star di Estranei e Ripley, Andrew Scott, interpretare il capo ufficiale meteorologico britannico James Stagg, il cui compito era informare Eisenhower delle condizioni meteorologiche che avrebbero reso possibile o meno l’invasione della Normandia. Questo complesso processo decisionale fu fondamentale per le sorti della guerra e per il corso della storia.

Il generale dell’esercito Eisenhower, soprannominato Ike, fu lodato per la sua leadership durante la guerra e sarebbe diventato il 34° presidente degli Stati Uniti, in carica dal 1953 al 1961. Anthony Maras (Hotel Mumbai) dirigerà Pressure, le cui riprese inizieranno a settembre nel Regno Unito. Sono in corso altri casting e Studiocanal si occuperà delle vendite mondiali.

La sinossi ufficiale recita: “Nelle 72 ore che precedono il D-Day, tutti i pezzi sono al loro posto, tranne un elemento chiave: il meteo britannico. L’ufficiale meteorologico capo della Gran Bretagna James Stagg è chiamato a fornire le previsioni più importanti della storia e si trova in una situazione di tensione con l’intera leadership alleata.

Le condizioni sbagliate potrebbero devastare la più grande invasione marittima di tutti i tempi, mentre ogni ritardo rischia di essere scoperto dall’intelligence tedesca. Con il suo fidato aiutante, il capitano Kay Summersby con cui confidarsi, e perseguitato da una prova catastrofica del D-Day, la decisione finale spetta al Comandante Supremo Alleato Dwight D. Eisenhower. A poche ore dalla partenza, il destino della guerra e le vite di milioni di persone sono in bilico”.

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Brendan Fraser in The Whale

Il ritorno di Brendan Fraser

Come anticipato, Brendan Fraser è tornato alla ribalta grazie al film The Whale, con il quale ha poi vinto il premio Oscar. Successivamente, ha avuto un piccolo ruolo in Killers of the Flower Moon, diretto da Martin Scorsese. Prossimamente, l’attore sarà il protagonista di Rental Family, incentrato su un attore squattrinato che vive a Tokyo, che viene assunto da un’azienda giapponese di noleggio a conduzione familiare, questa esperienza lo condurrà in un inaspettato viaggio alla scoperta di sé attraverso i ruoli che interpreta nella vita degli altri.

Fraser sarà poi tra i protagonisti di Sacrifice, un film co-scritto e diretto da Romain Gavras e che come il suo ultimo film Athena, sembra sarà caratterizzato da “un’anarchia simile e propulsiva“. A questi progetti si aggiunge dunque ora anche Pressure, che potrebbe fornire a Fraser una nuova occasione per dar vita ad un’interpretazione che ne confermi il grande talento.

Dune: Prophecy, da novembre su Sky e NOW, il trailer italiano

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Dune: Prophecy, da novembre su Sky e NOW, il trailer italiano

Debutterà in esclusiva su Sky e in streaming su NOW a novembre Dune: Prophecy, l’attesa serie HBO in sei episodi coprodotta con Legendary Television, di cui viene rilasciato oggi il teaser trailer.

La serie, che si inserisce nell’ampio universo di “Dune” creato dall’acclamato autore Frank Herbert, è ambientata 10.000 anni prima dell’ascesa di Paul Atreides e segue due sorelle Harkonnen mentre combattono le forze che minacciano il futuro dell’umanità e fondano la mitica setta che diventerà nota come Bene Gesserit. DUNE: PROPHECY è ispirato al romanzo “Sisterhood of Dune”, scritto da Brian Herbert e Kevin J. Anderson.

Il cast della serie: Emily Watson, Olivia Williams, Travis Fimmel, Jodhi May, Mark Strong, Sarah-Sofie Boussnina, Josh Heuston, Chloe Lea, Jade Anouka, Faoileann Cunningham, Edward Davis, Aoife Hinds, Chris Mason, Shalom Brune-Franklin, Camilla Beeput, Jihae, Tabu, Charithra Chandran, Jessica Barden, Emma Canning e Yerin Ha. 

DUNE: PROPHECY, il trailerDune: Prophecy

Alison Schapker è showrunner e produttrice esecutiva. Diane Ademu-John ha co-sviluppato la serie ed è produttrice esecutiva. Anna Foerster ha prodotto e diretto diversi episodi, compreso il primo. Jordan Goldberg, Mark Tobey, John Cameron, Matthew King, Scott Z. Burns e Jon Spaihts sono i produttori esecutivi insieme all’autore del bestseller “Sisterhood of Dune” Brian Herbert, mentre Byron Merritt e Kim Herbert sono i produttori esecutivi per conto della Frank Herbert Estate. L’autore di “Sisterhood of Dune” Kevin J. Anderson è co-produttore. La serie è co-prodotta da HBO e Legendary Television, che produce anche il franchise cinematografico di cui sono già usciti due film acclamati dalla critica, il primo dei quali ha ottenuto sei premi Oscar®.

Dune: Prophecy – Emily Watson

Emily Watson nei panni di Valya Harkonnen

The Acolyte, spiegazione del finale: Osha e Mae creano nuovi percorsi

The Acolyte è finalmente completo e con esso arrivano le risposte a molte delle nostre domande. La nuova serie ha aperto nuovi orizzonti in Star Wars con la storia delle (gemelle?) Mae e Osha Aniseya (entrambe Amandla Stenberg) e ha ribaltato le carte in tavola rispetto a ciò che il pubblico pensava sarebbe accaduto più volte, un merito della creatrice della serie Leslye Headland. Il finale della prima stagione offre inoltre ai fan molti spunti di riflessione, lasciando aperta la porta a ulteriori stagioni e stuzzicando una maggiore connessione con il più ampio universo di Star Wars. Tuffiamoci in questa storia.

Viene fuori la verità sulle azioni oscure di Master Sol

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Uno dei punti di forza della stagione 1 di The Acolyte è l’interpretazione di Lee Jung-jae nel ruolo di Maestro Sol. Lo conosciamo come un caloroso Maestro Jedi che è molto affezionato alla sua passata Padawan, Osha, e a quella attuale, Jecki Lon (Dafne Keen). Tutto quel calore nasconde però un oscuro segreto, e il passato lo raggiunge rapidamente, e tutto viene rivelato quando riporta Mae a Brendok. Osha e Qimir (Manny Jacinto) – alias lo Straniero – lo seguono rapidamente.

Sol combatte contro Qimir e Osha contro Mae in due quartieri separati, ma alla fine si riuniscono dove, sedici anni prima, la tragedia ha colpito tutti i gemelli e i Jedi. Sol confessa di aver ucciso Madre Aniseya (Jodie Turner-Smith) e spiega anche che Mae e Osha non sono in realtà gemelle, ma piuttosto la stessa persona, che Aniseya ha creato manipolando la Forza grazie alla vergenza su Brendok. Non è chiaro come le due gemelle possano essere la stessa persona, e nemmeno Sol sembra capirlo. Per gli altri tre presenti, l’importante è che paghi per i suoi crimini e Osha, in un impeto di rabbia simile a Sith, lo strangola con la Forza, rivelando il suo immenso potere nella Forza.

Mentre Osha lo fa, il cristallo kyber della spada laser di Sol diventa rosso nella sua mano, rivelando come i Sith ottengono le loro spade laser dalla lama rossa. Si tratta di un processo chiamato “sanguinamento”, che consiste nell’uccidere un Jedi senza arma, rubare il suo cristallo kyber e versarvi sopra l’energia del Lato Oscuro, facendo diventare la lama rossa. Si impegna quindi a diventare The Acolyte di Qimir a condizione che lui cancelli la memoria di Mae di tutto ciò che è accaduto per proteggerla. Tutto ciò sembra giusto, poiché i Jedi non permetterebbero mai a Osha di rivelare semplicemente ciò che è accaduto e di lasciarla andare. Non con tutto il suo potere e tutto ciò che sa.

Su Coruscant, Vernestra affronta una minaccia politica al Senato

Le implicazioni politiche dell’incidente di Brendok sono un problema che affligge la Maestra Jedi Vernestra Rwoh (Rebecca Henderson) da molto tempo. Ne parla per la prima volta nella première della serie The Acolyte e poi di nuovo nell’Episodio 4. Questa volta, ha un incontro con il senatore Rayencourt (David Harewood), che si oppone al vasto e incontrollato potere dell’Ordine Jedi, proponendo persino una revisione indipendente dell’Ordine da parte del Senato.

Secondo Rayencourt, il problema dei Jedi è che, invece di dominare le loro emozioni, le seppelliscono, e questo è potenzialmente pericoloso per la sicurezza e la stabilità della Repubblica. Basta che un solo Jedi scatti e, con il suo potere sulla Forza, tutto è perduto. Il senatore ha ragione, naturalmente, ed è quello che accade quando Anakin Skywalker (Hayden Christensen) cade nel Lato Oscuro in Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith. Quello che Rayencourt non immagina è che il Senato potrebbe diventare corrotto quanto l’Ordine Jedi e che questi due fattori insieme porteranno alla caduta della Repubblica. Ma questo non avverrà in un altro secolo. Tuttavia, sa sicuramente più di quanto non lasci intendere e non sarebbe sorprendente se nelle prossime stagioni si scoprisse che anche lui ha dei legami con il Lato Oscuro.

Quanto a Vernestra, risolve tutto facendo ciò che i Jedi sanno fare meglio: insabbiare le cose. Dà la colpa di tutta la faccenda di Brendok a Sol, che definisce “un Jedi disonesto”. Mentre riferisce tutto questo a un’udienza del Senato, i flashback mostrano che in realtà è dispiaciuta per questo e ha dato a Sol un vero e proprio funerale Jedi. Vernestra ha iniziato come un giovane Cavaliere Jedi pieno di potenziale nelle storie dell’Alta Repubblica, ma, dopo una vita di traumi e di strazi, è diventata solo un altro ingranaggio del motore dell’Ordine, perdendo di vista il vero significato di essere un Jedi: custodire la pace e la giustizia nella galassia. Nell’ultimissima scena, incontra il Maestro Yoda (Frank Oz), lasciando intendere che, al tempo di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma, egli è consapevole della verità di tutto, come previsto. O almeno di quanto gli dice Vernestra.

“Avete mai sentito la tragedia di Darth Plagueis, il Saggio?”.

The Acolyte - episodio 5-Easter Eggs

Mentre Qimir e Osha lasciano il loro pianeta oceanico diretti a Brendok, una sagoma scura li osserva da una grotta. Un alieno della specie Muun, Darth Plagueis in persona. È noto per essere stato il maestro di Darth Sidious (Ian McDiarmid) e il Sith che ha scoperto il segreto della manipolazione dei midicloriani per creare la vita, come Sidious dice ad Anakin ne La vendetta dei Sith. La sua breve apparizione lo conferma come parte del nuovo canone diStar Wars, ma solleva anche molte domande.

I Sith sono noti per seguire la Regola dei Due, una legge secondo la quale ci possono essere solo due Sith in qualsiasi momento: un maestro che detiene il potere e un apprendista che lo desidera. Ma questa regola è stata infranta molte volte in passato, poiché i Sith non amano seguire le regole e sono noti per pugnalarsi alle spalle a vicenda, sia i maestri che gli apprendisti. Alla fine della stagione 1 de The Acolyte, i Sith sono tre. Darth Plagueis stesso è vivo e consapevole di ciò che sta accadendo, e Qimir ottiene finalmente un suo apprendista quando Osha si impegna ad allenarsi con lui.

Questo porterà inevitabilmente a un confronto tra i due, anche se al momento non si sa quale forma assumerà. Secondo la linea temporale di Star Wars, Darth Plagueis dovrebbe essere alla fine del suo apprendistato o essere appena salito al grado di maestro e cercare un apprendista. È possibile che Qimir sia il suo apprendista a questo punto e stia cercando di ottenere un accolito per poter poi ribaltare la situazione con Plagueis. Questa è solo una delle tante possibilità per il futuro della serie.

Ci sarà una seconda stagione di The Acolyte?

The Acolyte spiegazione finale

La seconda stagione de The Acolyte non è ancora stata confermata, anche se Leslye Headland ha parlato dei suoi piani per il futuro della serie. ome se nulla fosse perfetto, la nuova serie prende una posizione coraggiosa sul modo in cui Star Wars vede se stesso e sui miti che ha creato intorno a sé. È una posizione rinfrescante, anche se non è certamente adatta a tutti. La serie è stata sicuramente concepita pensando a più stagioni, visto quante domande sono state sollevate nel finale.

In primo luogo, la rivelazione di Darth Plagueis traccia finalmente un parallelo diretto tra The Acolyte e la Saga degli Skywalker. Il fatto che Rendok sia una vergenza della Forza e che sia il luogo in cui sono state create le gemelle Aniseya spiana la strada a Plagueis per imparare e perfezionare la via della creazione della vita, e questo è ciò che Darth Sidious userà per attirare Anakin Skywalker nel Lato Oscuro un secolo dopo. Imir non sembra molto interessato a questo aspetto, ma Plagueis può sicuramente incrociare la strada di un giovane politico di Naboo con il potenziale e l’ambizione necessari per diventare un Sith.

Per quanto riguarda i Jedi, Vernestra conferma che Qimir è stato un tempo suo apprendista, prima di passare al Lato Oscuro. a cicatrice sulla schiena di Qimir è stata probabilmente causata dalla sua frusta in uno scontro tra i due. Il motivo per cui Qimir è caduto in disgrazia sarà sicuramente una storia interessante, soprattutto perché Vernestra è sempre stata un tipo di Jedi molto ligio alle regole. Per questa e altre domande dovremo aspettare la seconda stagione di The Acolyte, che speriamo vivamente di vedere presto. Fino ad allora, che la Forza sia con tutti noi.

The Boys 4, spiegazione del finale: dove andremo a finire?

The Boys 4, spiegazione del finale: dove andremo a finire?

La quarta stagione di The Boys si è rivelata un altro sanguinoso affare! La serie di Prime Video, diretta da Eric Kripke, offre un’altra stagione esplosiva in cui i Ragazzi sono spinti al limite nella loro lotta contro Patriota (Antony Starr) e i Sette – con tanto di satira pungente, prigioni del sesso e speciali fantoccio di propaganda natalizia. In attesa del ritorno di The Boys , ecco dove finiranno Billy Butcher (Karl Urban) e gli altri The Boys nell’imminente quinta e ultima stagione dello show.

La quarta stagione di The Boys elimina alcuni personaggi importanti

The Boys 4 patriota

Dopo che Ryan (Cameron Crovetti) lascia la Vought Tower in seguito a un confronto con il padre, si riunisce con Butcher e Grace Mallory (Laila Robins) in un ospedale gestito dalla CIA. Butcher e Mallory cercano di convincere Ryan a partire con Mallory per essere al sicuro da Patriota. Inizialmente Ryan si oppone, così Butcher cerca di convincerlo con una partita a “Connect Four”. Tuttavia, Mallory non può resistere a lungo prima di rivelare la verità su Patriota e sulle sue azioni efferate, tra cui la violenza sessuale sulla madre di Ryan, Becca (Shantel VanSanten). Ryan fa fatica ad accettare questa notizia e Mallory, che svela il suo vero piano – trasformare Ryan in un’arma per fermare Patriota – non aiuta la situazione.

Ryan vuole andarsene, ma Mallory non glielo permette: è essenzialmente intrappolato in una struttura della CIA progettata per impedire a Supes di fuggire. Mallory tenta ancora una volta di fare appello al giovane confessandogli che il breve soggiorno di Ryan presso di lei durante la terza stagione le ha riaperto il cuore dopo la perdita dei suoi nipoti. Quando Ryan tenta di andarsene ancora una volta, Mallory fa scattare l’allarme e Ryan spinge Mallory contro un muro vicino con una forza tale da ucciderla. Mallory e Butcher hanno involontariamente creato un altro Patriota con Ryan, mentre il giovane, apparentemente non turbato da ciò che ha appena fatto, esce con calma dalla stanza.

The Boys 4

Nel frattempo, Hughie Campbell (Jack Quaid) riceve una telefonata da Victoria Neuman (Claudia Doumit), che vuole allearsi contro Patriota. Ora che Patriota l’ha smascherata come Supe nei notiziari nazionali, tutto ciò per cui la Neuman ha lavorato nella sua carriera politica si è completamente dissolto. Temendo per la vita della figlia Zoe (Olivia Morandin), Neuman si rivolge all’unica persona di cui al momento si fida ancora: Hughie. Dato che i due erano amici, Hughie porta la proposta di Neuman ai ragazzi, suggerendo che forse il modo per sconfiggere i mostri del loro mondo non consiste nel diventare essi stessi dei mostri, ma nell’essere umani e nel mostrare decenza.

Sfortunatamente, per tutti, proprio mentre l’alleanza temporanea si sta formando, Butcher ritorna, e non è lì per fare accordi. Butcher usa i suoi poteri per uccidere Neuman , proprio davanti ai Ragazzi e alla figlia di lei. La storia si ripete e Zoe, proprio come sua madre, viene mandata a vivere come orfana nella casa famiglia Red River. Senza opporre resistenza, Frenchie (Tomer Capone) consegna a Butcher il virus Supe che ha creato.

Patriota ottiene il controllo totale su Vought e sul governo degli Stati Uniti nel finale della quarta stagione di “The Boys”

Con la morte di Neuman, il piano iniziale di Homelander, che prevedeva l’insediamento di un presidente sostituito dalla Supe, viene interrotto. Tuttavia, grazie a un video ottenuto da Sorella Sage (Susan Heyward) grazie al suo lavoro con il mutaforma, il Presidente eletto Robert Singer (Jim Beaver) viene arrestato per cospirazione in relazione all’omicidio di Neuman. Ora che Neuman e Singer sono stati tolti di mezzo, si crea un’opportunità per il Presidente della Camera Calhoun (David Andrews) di assumere il ruolo di Presidente, essendo il prossimo nella linea di successione. Nel frattempo, Patriota ottiene esattamente ciò che vuole: il controllo completo dei Supes negli Stati Uniti per eseguire i suoi ordini. Come ha detto Sage nella prima della quarta stagione, “Il Dipartimento dei Trucchi Sporchi”, Patriota è diventato un dittatore militare simile a Giulio Cesare. Il popolo è stato spinto sull’orlo del baratro e ora, a quanto pare, Patriota può intervenire e portare ordine nel caos.

Tutti i piani di Sage di spostare il potere su larga scala si sono realizzati. Dopo aver dato a Patriota la notizia di Singer, Sage ringrazia Patriota per averla ascoltata e per averle permesso di testare le sue teorie. Tuttavia, non ha ancora finito. Mentre lascia Homelander per parlare con Calhoun, Sage preannuncia che questo piano iniziale era solo l’inizio. Secondo lei, la Fase Due è pronta a iniziare. A causa del caos che si è creato nella Stagione 4, non ci resta che ipotizzare quanto saranno estesi i piani di Sage nella Stagione 5.

I The Boys si dividono nel finale della stagione 4

Con Mallory e Victoria scomparse e Butcher ufficialmente una mina vagante, i Ragazzi non sanno dove andare. Mother’s Milk (Laz Alonso) consegna alla squadra dei nuovi passaporti e tutti si salutano per mettersi in salvo. M.M. esce dall’aeroporto da sola, mentre Hughie e Annie (Erin Moriarty) si allontanano in una direzione e Frenchie e Kimiko (Karen Fukuhara) cercano di fuggire attraverso un container. Sembra che la squadra sia in fuga, ma grazie a Patriota, i ragazzi vengono rintracciati quasi subito.

M.M. viene catturato nel bagno di un aeroporto dalle forze dell’ordine e da Love Sausage (Andrew Jackson), mentre Cindy (EssHödlmoser) raduna Hughie e Annie; mentre Hughie viene immobilizzato, fa segno ad Annie di scappare. Avendo appena ripreso i suoi poteri, Starlight li usa per volare via proprio mentre Cindy è pronta ad attaccare. Al molo, Sam Riordan (Asa Germann) e Cate Dunlap (Maddie Phillips) del Gen V intervengono per catturare Frenchie e Kimiko. Mentre Sam trattiene Kimiko, Cate usa i suoi poteri su Frenchie per farlo allontanare volontariamente con lei. Mentre osserva inorridita, Kimiko grida “No!”, segnando la prima volta che il personaggio parla nella serie da quando è stata rapita da bambina dalla Luce Splendente. Lei e Frenchie si sono baciati per la prima volta, quindi Kimiko vede l’uomo che ama allontanarsi da lei in modo devastante.

Mentre i Ragazzi vengono dispersi e catturati, la quarta stagione si conclude con Butcher che si allontana da solo, tenendo in mano la siringa del virus Supe. Sembra che abbia ceduto al suo subconscio assassino, personificato dall’allucinazione di Joe Kessler (Jeffrey Dean Morgan) che viaggia in macchina con lui. Se il tumore di Butcher lo farà fuori, porterà con sé Patriota e tutti i Supes.

In uno stinger a metà dei titoli di coda, il neo-presidente Calhoun porta Patriota nel luogo in cui la CIA tiene nascosto e privo di sensi Soldier Boy (Jensen Ackles). Si tratta di un incontro emozionante per Patriota, che inizia a piangere alla vista di suo padre. È ironico, visto che l’ultima volta che i due sono stati insieme, Patriota ha combattuto Soldier Boy quando suo padre ha minacciato la vita di Ryan. Resta da vedere cosa Patriota intenda fare con il Supe addormentato. Per ora, gli spettatori attendono che la storia venga ripresa nella seconda stagione di Gen V e nell’imminente stagione finale di The Boys .

Kevin Feige conferma che un amato personaggio Marvel è finalmente in arrivo nel MCU

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I Marvel Studios hanno finalmente confermato che Richard Rider, uno dei personaggi cosmici più amati della Marvel, farà il suo atteso debutto nel Marvel Cinematic Universe (MCU). L’entusiasmante notizia è stata rivelata in un’intervista esclusiva di Brandon Davis di ComicBook al presidente dei Marvel Studios Kevin Feige. Nonostante le numerose incursioni nel cosmo Marvel e l’introduzione dei Nova Corps, il MCU non ha ancora introdotto il personaggio di Nova, ma le cose stanno per cambiare.

Nell’intervista, Feige ha confermato lo sviluppo di un progetto su Nova con Richard Rider. Alla domanda sullo stato di avanzamento dell’inclusione di Nova nel MCU, Feige ha risposto con entusiasmo: “Sta accadendo, si sta realizzando. Richard Rider, sì”. Ha inoltre chiarito che il progetto avrà la forma di una serie televisiva piuttosto che di un film, affermando: “Una serie, sì, sì”. Tuttavia, i fan dovranno essere pazienti, poiché Feige ha indicato che la serie è ancora lontana qualche anno dall’approdare sul piccolo schermo: “Mancano tre o quattro anni”.

L’annuncio si allinea a precedenti accenni a un progetto Nova da parte del responsabile Marvel per lo streaming, l’animazione e la televisione, Brad Winderbaum. In una precedente intervista, Winderbaum ha espresso il suo entusiasmo per Nova, dicendo:

“Amiamo Nova. Siamo nelle prime fasi di sviluppo di Nova. Abbiamo un nuovo sistema dietro le quinte dei Marvel Studios. Ora siamo più simili a uno studio tradizionale. Stiamo sviluppando più di quanto produrremo effettivamente. Abbiamo in programma di sviluppare Nova. Anch’io amo Nova. Adoro anche Rich Rider. Spero che arrivi sullo schermo”.

Perché finora non abbiamo visto Nova?

Nova MCU

L’assenza di Nova dal MCU è stata oggetto di molte speculazioni e discussioni tra i fan. In particolare, Richard Rider era stato preso in considerazione per una prima bozza di Avengers: infinity War. Nonostante gli sforzi significativi degli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen McFeely, alla fine il personaggio è stato escluso. Gli spettatori sono rimasti sorpresi anche dalla sua esclusione dai film di Guardiani della Galassia, visto il ruolo di primo piano dei Nova Corps. Il regista James Gunn aveva già fatto luce su questa decisione, spiegando la sua visione dei film dei Guardiani. e ha detto:

Sì, non ho mai avuto Richard Rider in nessun film. È un personaggio troppo grande e sembrava troppo… non voleva… Quando sono arrivato a bordo dei Guardiani, all’inizio non volevo avere due esseri umani. Volevo avere un solo essere umano in modo che potesse essere circondato da questo mondo di alieni. E poi ci siamo resi conto, poco a poco, che tutti questi personaggi sono gli unici della loro specie, sono gli unici esseri umani per loro, capite?”.

Che ruolo hanno i Nova Corps nel MCU?

Nel Marvel Cinematic Universe, i Nova Corps sono una forza di polizia intergalattica basata sul pianeta Xandar. Appaiono per la prima volta in Guardiani della Galassia, dove vengono rappresentati come un gruppo militare altamente organizzato e disciplinato, responsabile del mantenimento della pace e dell’ordine in tutta la galassia. Guidati da Nova Prime, interpretato da Glenn Close, i Nova Corps comprendono membri importanti come Rhomann Dey, interpretato da John C. Reilly.

Il Corpo svolge un ruolo cruciale nell’opporsi al cattivo Ronan l’Accusatore, che cerca di distruggere Xandar con una Pietra dell’Infinito. Lavorano a fianco dei Guardiani della Galassia per fermare il piano di Ronan, dimostrando le loro capacità strategiche e la loro dedizione alla protezione della galassia. Nonostante i loro sforzi, i Nova Corps subiscono perdite significative in questa battaglia. La loro presenza evidenzia la più ampia governance cosmica e l’applicazione della legge all’interno del MCU, che tende a essere trascurata nella maggior parte dei film e delle serie fino a oggi.

Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su Nova e sul suo viaggio nel MCU, mentre i Marvel Studios continuano a espandere il loro universo cosmico. Il prossimo film della Marvel, Deadpool & Wolverine, arriverà nelle sale il prossimo fine settimana.

Foto di Copertina via depositphotos.com

Creuza de Mà: al via la 18° edizione!

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Creuza de Mà: al via la 18° edizione!

Con l’avvio dei lavori del “CAMPUS musica e suono per il cinema e per l’audiovisivo”, prende ufficialmente il via martedì 23 luglio la 18ma edizione di Creuza de Mà, manifestazione ideata e diretta da Gianfranco Cabiddu e dedicata alla Musica per cinema, che si svolgerà a Carloforte fino a domenica 28 luglio.

La splendida location dell’isola di San Pietro, a Sud della Sardegna, torna ancora una volta ad essere il palcoscenico ideale per raccontare l’indissolubile legame tra il cinema e la musica. Creuza de Mà si conferma un crocevia fondamentale in cui registi, musicisti e compositori possono esplorare il rapporto tra queste due arti, confrontandosi e dialogando durante questa cinque giorni di musica, film, incontri, masterclass e proiezioni.

Parte fondamentale del festival è il “CAMPUS”, progetto di alta formazione ideato e diretto da Gianfranco Cabiddu e realizzato da Creuza de Mà con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia Scuola Nazionale di Cinema con il supporto della Fondazione Sardegna Film Commission.

Anche quest’anno 30 allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia insieme ad altri 12 allievi musicisti provenienti da diverse realtà formative potranno vivere dall’interno l’esperienza di Creuza de Mà, con un palinsesto di appuntamenti dedicati tra masterclass e incontri.

Creuza de Mà: al via la 18° edizione dal 23 al 28 luglio

Ad inaugurare l’edizione 2024 sarà proprio l’incontro Il percorso CAMPUS: la filiera della musica e del suono dalla pagina allo schermo alla presenza dei docenti Gianfranco Cabiddu, Annalisa Forgione, Daniela Bassani, Michele Braga, Lorenzo Tomio, Pivio, Max Viale.

Il programma di Creuza de Mà entra poi nel vivo mercoledì 24 luglio, che vedrà protagonista assoluta della giornata Margherita Vicario. La cantautrice, attrice e recentemente regista, presenterà al pubblico di Carloforte il suo bellissimo Gloria!, esordio dietro la macchina da presa acclamato e premiato in tutto il mondo.

L’appuntamento con Margherita Vicario è per le 18.30 al Cineteatro Cavallera, accompagnata dalla produttrice del film Manuela Melissano. Durante l’incontro con il pubblico, la regista racconterà la sua carriera e la sua prima volta dietro la macchina da presa.

La proiezione di Gloria!, storia al femminile su un gruppo di musiciste nella Venezia di inizio ‘800, sarà preceduta dalle proiezioni di Video Story Creuza Campus 2024.

Il programma del 24 luglio prende il via al mattino con un incontro dedicato al mondo dei podcast alla presenza di Luca Micheli, Head of Music & Sound Chora Media, e Marco Villa, Editorial Content Lead Chora Media (ore 10.30, Cinema Mutua).

Il palinsesto della giornata si chiuderà nella splendida location del Giardino di Note con il live della resident band del festival, Creuza Quintet, e una sorpresa speciale sulle note della colonna sonora di Gloria! di Margherita Vicario.

Ma il programma di Creuza de Mà proseguirà con proiezioni, masterclass, incontri, concerti, appuntamenti sonori e l’immancabile concerto al tramonto alle “Ciassette”, già sold out.

Tra gli ospiti attesi a Carloforte: Michele Riondino con i Revolving Bridge, Francesca Cima, Gnu Quartet, Annalisa Forgione, Daniela Bassani, Arrogalla, Luca Micheli e Marco Villa di Chora Media, Pivio, Riccardo Giagni, Michele Braga, Max Viale, Lorenzo Tomio, Pasquale Catalano, tutti soci dell’ACMF Associazione Compositori Musica per Film, fondata nel 2017 con la presidenza onoraria di Ennio Morricone, di cui fa parte anche la nuova socia Margherita Vicario.

Fly Me to the Moon continua a non impressionare al box office

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Fly Me to the Moon continua a non impressionare al box office

Dopo un incasso di 995.000 dollari il 21 luglio, Fly Me to the Moon ha ufficialmente superato i 30 milioni di dollari al box office mondiale. Nonostante questo piccolo traguardo, il film continua a non impressionare in un contesto di successo finanziario al box office attuale, con l’ultimo weekend del 19 luglio che ha visto il film piazzarsi al sesto posto dietro a film del calibro di Inside Out 2, Despicable Me 4 e il nuovissimo Twisters.

Purtroppo, l’accoppiata di star hollywoodiane Scarlett Johansson e Channing Tatum non è stata sufficiente a dare vita a Fly Me to the Moon, con il suo lancio iniziale che ha faticato a entrare trionfalmente nell’atmosfera delle sale e ad attirare un numero sufficiente di spettatori. Nonostante una campagna di marketing tradizionale, il film diretto da Greg Berlanti ha impallidito rispetto all’horror a basso costo Longlegs, il cui marketing virale lo ha visto correre verso un impressionante ritorno al box office.  Nonostante gli scarsi risultati finanziari di Fly Me to the Moon, il film è stato in qualche modo elogiato dalla critica.

Twisters ha conquistato la testa del box office

Twisters film 2024

All’ombra dell’infausto destino di Fly Me to the Moon, Twisters, l’atteso sequel del classico del 1996, ha sbaragliato la concorrenza con una fantastica apertura al botteghino. l film di Glen Powell sulla caccia alle tempeste ha già incassato oltre 120 milioni di dollari in tutto il mondo, divisi tra 80 milioni di dollari in patria e 40 milioni di dollari all’estero. Nonostante sia nelle sale da soli quattro giorni, il film ha già incassato quasi la metà del suo budget stimato di 200 milioni di dollari, a differenza di Fly Me to the Moon che deve ancora raggiungerne un terzo.

Oltre a essere un successo al botteghino grazie alla popolarità dell’originale, il film è anche una masterclass di divertimento cinematografico ad alta velocità. Ancora una volta, Daisy Edgar-Jones e Glen Powell dimostrano di essere in grado di sostenere una storia emozionante e di essere all’altezza di un film che ha una portata e una posta in gioco elevata.  Fly Me to the Moon ha raggiunto i 30 milioni di dollari al box office mondiale. È possibile vedere il film nelle sale proprio ora.

Emily in Paris – stagione 4: Lily Collins punta a una stella Michelin nel nuovo trailer

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I fan di Emily in Paris hanno qualcosa da aspettarsi quest’estate: la serie di successo di Netflix tornerà con la sua quarta stagione, divisa in due parti da cinque episodi. La prima parte debutterà il 15 agosto 2024, seguita dalla seconda parte il 12 settembre 2024, e Netflix ha appena rilasciato il trailer dell’imminente caos. La nuova stagione riprende dopo le drammatiche conseguenze del matrimonio sfortunato di Camille e Gabriel. Emily (Lily Collins) si trova in un vortice emotivo, divisa tra due uomini: Gabriel (Lucas Bravo), che ora aspetta un bambino dalla sua ex, e Alfie (Lucien Laviscount), le cui peggiori paure su Emily e Gabriel sono state confermate.

Al lavoro, Sylvie (Philippine Leroy-Beaulieu) affronta un complesso dilemma del suo passato che minaccia il suo matrimonio, mentre il team dell’Agence Grateau affronta importanti cambiamenti di personale. Mindy (Ashley Park) e la sua band si preparano per l’Eurovision, ma i problemi finanziari li costringono a diventare creativi e parsimoniosi. Nel frattempo, l’innegabile chimica tra Emily e Gabriel si intensifica mentre collaborano per ottenere una stella Michelin, ma due grandi segreti incombono, minacciando di distruggere tutto il loro duro lavoro e i loro sogni.

Creato, prodotto e scritto da Darren Star, il team creativo di Emily in Paris comprende i produttori esecutivi Tony Hernandez, Lilly Burns, Andrew Fleming, Alison Brown e Robin Schiff. I produttori esecutivi sono Stephen Brown, Grant Sloss e Joe Murphy, mentre Ryan McCormick, Raphaël Benoliel, Lily Collins e Jake Fuller sono i produttori.

Ashley Park torna a “Emily in Paris” dopo un problema di salute

Il trailer ci mostra il ritorno della Mindy di Ashley Park, che è meraviglioso vedere dopo che ha rischiato di perdere la vita. A gennaio l’attrice ha contratto una tonsillite che, come si legge in un suo post sui social media, “si è trasformata in uno shock settico critico” e l’ha lasciata in ospedale con necessità di cure urgenti; fortunatamente, però, è riuscita a tornare al lavoro poche settimane dopo l’evento e i fan saranno entusiasti di rivedere Mindy sulla scena.

Mentre Emily in Paris continua a catturare l’immaginazione del pubblico di tutto il mondo, la quarta stagione è pronta a offrire ancora di più l’elegante evasione, gli intrecci romantici e gli scontri culturali che l’hanno resa una sensazione globale. Rimanete sintonizzati su Cinefilos per ulteriori aggiornamenti sulla quarta stagione di Emily in Paris e su altre interessanti novità televisive e cinematografiche. Qui sopra potete vedere il trailer della quarta stagione diEmily in Paris. La serie tornerà su Netflix il 15 agosto.

Joker: Folie à Deux, un nuovo teaser annuncia l’arrivo del trailer ufficiale

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Il profilo del film di Joker su Instagram ha pubblicato un nuovo teaser che annuncia l’arrivo del trailer ufficiale per Joker: Folie à Deux di Todd Philipps. L’atteso sequel del film di successo che vede protagonista Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker e Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn.

LEGGI ANCHE: Joker: Folie À Deux, il casting di Lady Gaga è stato una scelta di Todd Phillips

 

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Joker: Folie à Deux, quello che sappiamo sul film

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno della Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”.

Rumors recenti hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora.

LEGGI ANCHE: Joker: Folie à Deux, Todd Phillips parla di Lady Gaga come Harley Quinn e degli elementi musicali del sequel

39° Settimana internazionale della critica (SIC): annunciato il programma e svelata l’immagine per il 2024

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Annunciato il programma della 39° Settimana internazionale della critica. Con le stesse modalità green dello scorso anno, ovvero senza una conferenza stampa fisica ma soltanto con un breve video, conciso ed efficace, Beatrice Fiorentino, delegata generale della Settimana della Critica 2024, trentanovesima edizione della sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, svela la line-up di quest’anno.

La SIC sta portando avanti un discorso coeso e solido che si guarda intorno rispecchiando nella sua selezione il sentire del tempo, mutevole, incerto, in continuo movimento, in attesa di una tempesta. La selezione presenta quest’anno dagli Usa Homegrown dello statunitense Michael Premo, e No Sleep Till, l’esordio di Alexandra Simpson. Dai cugini inglesi arriva invece Paul & Paulette Take A Bath di Jethro Massey, commedia nera ma allo stesso tempo dolce.

Dal Vietnam un altro esordio, quello di Dương Diệu Linh che, tra romance e tradizione racconta Mưa trên cánh bướm (Don’t Cry, Butterfly). Dall’Egitto arriva Perfumed with Mint di Moattar Binaana che racconta la propria terra con un tono che ricorda il realismo magico. Oltre i toni fantastici di questi ultimi due titoli c’è Anywhere, Anytime il film dell’iraniano Milad Tangshir, film che però batte bandiera italiana, visto che Milad vive in Italia da 13 anni. La 39° Settimana internazionale della critica si apre anche al grottesco di Peacock dell’austriaco Bernhard Wenger. Apertura e chiusura sono stati invece riservati alla Francia che presenta, rispettivamente, Planète B di Aude Léa Rapin, con protagonista Adèle Exarchopoulos, e Little Jaffna di Lawrence Valin. Ricca è anche la selezione dei cortometraggi della sottosezione SIC@SIC.

Ecco di seguito il programma della 39° Settimana internazionale della critica.

FILM D’APERTURA

Planète B
di Aude Léa Rapin
Francia

CONCORSO

Anywhere Anytime
di Milad Tangshir
Italia, 81′

Don’t Cry, Butterfly
di Duong Dieu Linh
Vietnam, 97′

Homegrown
di Michael Premo
USA, 110′

No Sleep Till
di Alexandra Simpson
USA, 93′

Paul and Paulette Take a Bath
di Jethro Massey
GB, 108′

Peacock
di Bernhard Wenger
Austria, 103′

Perfumed with Mint
di Muhammed Hamdy
Egitto, 112′

FILM DI CHIUSURA

Little Jaffna
di Lawrence Valin
Francia, 97′

PROIEZIONE SPECIALE

Il postino
di Michael Radford
Italia

CORTOMETRAGGI D’APERTURA

Dark Globe
di Donato Sansone

The Eggregores’ Theory
di Andrea Gatopoulos

CONCORSO SIC@SIC

At Least I Will Be 8 294 400 Pixel
di Marco Talarico

Billi il Cowboy
di Fede Gianni

Nero Argento
di Francesco Manzato

Phantom
di Gabriele Manzoni

Playing God
di Matteo Burani, Arianna Gheller

Sans Dieu
di Alessandro Rocca

Things That My Best Friend Lost
di Marta Innocenti

CORTOMETRAGGIO DI CHIUSURA

Domenica sera
di Matteo Tortone

In che mondo viviamo? In che tempo viviamo? Un mondo indecifrabile, un tempo indefinito, colmo di incertezze, di incognite, all’interno del quale si è fatto difficile orientarsi e persino distinguere il vero dal falso, la realtà dalla finzione. Siamo dentro a un presente indeterminato, dove il rischio – ogni giorno più concreto – è quello di smarrire anche la capacità di interpretazione, quasi che i riferimenti, i codici che hanno permesso di riconoscerci e di definirci secondo un linguaggio comune, si stessero rivelando improvvisamente inadeguati, fallaci, contraddittori. In un simile scenario, a un passo dal baratro, in un mondo funestato da guerre, armi, questioni ambientali e sociali che impongono al più presto un radicale cambio di passo se si vuole scongiurare la catastrofe, che risposte può offrire il cinema? Non risposte, dubbi semmai. Le immagini del presente – alle quali non smettiamo mai di guardare, nonostante tutto, e alle quali ancora ci affidiamo nell’affannoso bisogno di coordinate – anziché generare certezze, ci interrogano, ci sfidano e ci richiamano alla necessità di una presa di coscienza e di responsabilità superiori, poiché oggi tutto è in discussione. Anche ciò che vediamo. Il cinema del presente sembra assecondare questo spaesamento, la sensazione di trovarci in un momento di sospensione, di attesa. I film che compongono il programma della 39. edizione della Settimana Internazionale della Critica, frutto di un sempre fertile e stimolante dialogo con il comitato di selezione formato da Enrico Azzano, Chiara Borroni, Ilaria Feole e Federico Pedroni, che ormai da tre anni mi affianca nella definizione delle rotte più solide del cinema contemporaneo, vanno in questa direzione, confermando lo smarrimento che ci accomuna a ogni latitudine del pianeta. Una selezione dai forti chiaro-scuri che trasmette un senso di instabilità generale, e che si compone in un ventaglio di proposte che, nella loro composita varietà, comunicano tra loro secondo il principio delle attrazioni, generando nell’insieme un discorso ancora più ampio, più dinamico e sfaccettato. Numeri record quest’anno alla SIC, che accoglie come sempre 7+2 titoli –scelti tra i quasi 700 considerati e provenienti da ogni continente– dove la rappresentazione del mondo è declinata attraverso i codici del cinema di genere e d’autore, con uno stile realista, documentario, talvolta ironico, oppure in chiave metaforica, attraverso il filtro del realismo magico. Nuove sfide ci attendono, sia sul piano della realtà che sul fronte della narrazione. Mentre osserviamo – senza pregiudizi, ma neppure disattenti – le nuove frontiere dell’immagine, anche quelle generate artificialmente dalle AI nelle sue prime convincenti applicazioni (a prescindere dall’inderogabile accordo sui principi etici e legislativi che ne dovranno disciplinare la produzione), ci confrontiamo con un presente schizofrenico, eppure a suo modo elettrizzante. Forse non necessariamente distruttivo, ma potenzialmente rigenerante, o rigenerativo, in ogni caso un’opportunità per ripensare, ancora, la storia e il futuro del cinema. Sarebbe paradossale e bellissimo, se proprio alle porte dell’inferno, quando ogni schema è caduto e tutto sembra indicare che siamo ormai prossimi alla fine, riuscissimo invece a trasformare la tempesta perfetta in un nuovo inizio. E quindi rinascere. Rifondare. Anche attraverso l’immagine.

Beatrice Fiorentino

39° Settimana internazionale della critica – l’immagine del 2024

Non è mai stato tanto difficile guardarsi indietro. Tre anni fa uscivamo da una pandemia spaventosa che ci aveva costretti tra le mura delle nostre abitazioni e tornavamo ad abbracciarci, a toccarci, a vivere di nuovo l’esperienza della sala cinematografica come qualcosa di importante perché condivisa. Abbiamo ribadito l’anno successivo la voglia di riprenderci tutto, di occupare spazi con sguardi sfidanti, orgogliosi, fieri del nostro essere creature in eterno movimento. Soltanto l’anno scorso, però, cercavamo già il ritorno a una dimensione più intima e personale. A una narrazione che partisse dal corpo e che al corpo tornasse, vedendolo come veicolo assoluto di codici e racconti. E ora? Cos’è ora? Ma soprattutto, ora quando?, se da ciò che è accaduto ieri sembrano già passati giorni, fagocitati come siamo da informazioni che si sommano alle precedenti, istante dopo istante, giungendo da ogni angolo del globo e capovolgendo ogni illusoria stabilità. Annichiliti da un mondo che sembra aver perso ogni umanità, senza alcuna certezza nel domani, ci sfaldiamo, perdiamo le nostre fattezze, disfacendoci in dubbi, paure e aria, in attesa della prossima tempesta che ci spazzerà via. Intorno a noi, strade prive di cartelli o indicazioni. Poca luce. Solo la consapevolezza che la natura resterà a guardare tutto quel che ci accadrà, sopravvivendoci. E dopo?

Grande è la confusione sotto il cielo. La situazione, forse, non è del tutto eccellente.

Mauro Uzzeo

A volte, per andare avanti, c’è bisogno di togliere. Graffiare lo strato superficiale, andare a fondo. Cercare le forme nude, scarne, distruggere per poi ricostruire. E continuare a muoverci, senza fermarci, fino al cuore della tempesta. Ci piace l’idea di unire i linguaggi: l’abbiamo fatto con il cinema, il disegno, la fotografia. Questa volta abbiamo avuto voglia di cercare i colori dentro strutture primitive, in contrasto col mondo che, mai come in questi ultimi anni, ci offre uno spettacolo giornaliero di bellezza levigata e smussata. Così abbiamo lasciato correre i pensieri dentro l’immagine, centrifugando la figura, storcendola, sporcandola, perché ci è sembrato un buon modo di raccontare il presente. Se quello che abbiamo intorno è incerto, è proprio dall’incertezza che bisogna ripartire.

Emiliano Mammucari

The Fantastic Four: Kevin Feige svela qual è il “focus” del film

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The Fantastic Four: Kevin Feige svela qual è il “focus” del film

Le riprese del film The Fantastic Four inizieranno nel Regno Unito alla fine di questo mese, per cui speriamo presto di avere qualche prima immagine dal set che offra qualche dettaglio in più. Nel mentre, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha appena condiviso con CinemaBlend alcuni nuovi commenti sul progetto. “Matt Shakman è molto, molto bravo a utilizzare gli effetti visivi”, ha esordito. “La cosa più importante per noi… l’allungamento deve essere bello, l’esterno roccioso della Cosa deve essere bello, le fiamme devono essere belle”.

“Ma è tutto incentrato sui personaggi. Si tratta della famiglia. È tutto incentrato su quelle dinamiche. Quindi, nel momento in cui abbiamo ottenuto l’ingaggio del cast che abbiamo annunciato, il 90% del lavoro è stato fatto”, ha aggiunto Feige. “Questo è il fulcro del film”. In un’altra recente intervista, il dirigente ha confermato che The Fantastic Four si svolge in una realtà alternativa degli anni ’60 e ha accennato all’importanza della squadra nel più ampio MCU.

Ci sono state molte persone intelligenti, che hanno notato che quel paesaggio urbano non assomigliava esattamente alla New York che conosciamo, o che esisteva negli anni ’60 nel nostro mondo. Sono osservazioni intelligenti, non c’è che dire”. “Sono estremamente eccitato perché penso che i Fantastici Quattro siano dei pilastri, dei pilastri leggendari dell’Universo Marvel con cui non abbiamo mai potuto giocare o esplorare in modo significativo al di fuori di Doctor Strange nel Multiverso della Follia e alcune divertenti anticipazioni, nel modo in cui lo stiamo facendo in quel film”, ha aggiunto Feige.

The Fantastic Four: quello che c’è da sapere sul film

Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i The Fantastic Four sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà The Fantastic Four, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian Springer. Pedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Fanno parte del cast anche Julia Garner, Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo nel finale.

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Seasmoke, la spiegazione del suo nuovo cavaliere: chi ha scelto, perché e cosa significa

ATTENZIONE – l’articolo contiene SPOILER su House of the Dragon 2×06

Seasmoke ha un nuovo cavaliere in House of the Dragon, che sceglie di legarsi con Addam di Hull. Il drago è stato cavalcato da Laenor Velaryon nella prima stagione e, dopo che Laenor ha simulato la sua morte e ha lasciato Westeros, non è chiaro cosa sarebbe successo alla creatura. È diventato un argomento di discussione importante nei primi episodi della seconda stagione di House of the Dragon, con Seasmoke che ha fatto alcune apparizioni e in precedenza ha persino girato intorno ad Addam.

Rhaenyra Targaryen è alla ricerca di cavalieri per alcuni dei draghi non reclamati, tra cui Seasmoke. La sua scelta iniziale, Ser Steffon Darklyn, viene purtroppo data alle fiamme e uccisa, ma Seasmoke stesso provvederà a trovarsi un cavaliere, lo cerca e lo insegue. Il finale di House of the Dragon 2×06 non mostra apertamente che i due si siano uniti, ma a ogni dubbio su quanto accaduto viene data risposta da Fuoco & Sangue di George R.R. Martin.

Addam di Hull è il nuovo dragoniere di Seamsoke

Addam ha avuto un’importanza crescente in House of the Dragon 2

Proprio come in Fuoco & Sangue, Addam di Hull è il nuovo dragoniere di Seasmoke. Addam è apparso poco nella serie, spesso insieme a suo fratello Alyn, prima di legarsi con Seasmoke. Interpretato da Clinton Liberty nel cast di House of the Dragon 2, Addam è un maestro d’ascia che vive nel Driftmark e fa parte della flotta della Casata Velaryon. Come confermato in precedenza, Alyn e Addam sono i figli bastardi di Corlys Velaryon.

House of the Dragon ha apportato alcune modifiche chiave al personaggio di Addam. Nel libro, ha solo circa 15 anni quando viene presentato, mentre apparentemente ha circa 20 anni nello show (Liberty ha 26 anni nella seconda stagione). Il libro crea anche più mistero attorno ai loro genitori, con alcuni che affermano che sono in realtà i figli bastardi di Laenor, e altri sostengono che siano di Corlys.

Perché Seasmoke ha scelto Addam di Hull dopo aver rifiutato Steffon Darklyn?

È solo a causa della sua relazione con Laenor?

Il primo tentativo di rivendicare Seasmoke, con Steffon Darklyn, non è andato molto bene, per usare un eufemismo. Inizialmente il drago sembra accettare la Cappa Bianca come suo nuovo cavaliere ma, man mano che Steffon si avvicina, decide chiaramente di non farlo. Forse percepiva la paura di Steffon, o che non era un Velaryon come il suo precedente cavaliere; i pensieri e i sentimenti esatti dei draghi e il motivo per cui scelgono determinate persone sono per lo più misteriosi.

Ciò che è chiaro, però, è che Seasmoke si interessa ad Addam da qualche tempo. Il secondo episodio di questa stagione lo mostrava mentre volava nel cielo sopra un Addam che osservava, suggerendo il loro potenziale legame. Può darsi che ci sia qualcosa in Addam, che sembra essere sinceramente rispettabile, che gli ricorda Laenor. Il fatto che siano fratellastri aiuta sicuramente: se Seasmoke sente la mancanza del suo ex cavaliere, allora Addam potrebbe essere la scelta migliore.

Naturalmente, è ragionevole chiedersi perché Addam e non Alyn, dato che quest’ultimo è stata un po’ più prominente nello show. Ciò potrebbe essere semplicemente dovuto al fatto che Addam è il più vecchio dei due, almeno in base al libro. Ma forse questa scelta dipende dal fatto che mentre Alyn è presentato come l’ideale erede di Corlys, a Addam resta un altro ruolo importante da giocare. Non solo in termini di trama, ma anche perché nella sua essenza Alyn è, come dice Baela, “sale e mare“, il che significa che potrebbe non essere destinato a legarsi con un drago.

Come mai Addam di Hull può cavalcare un drago

Addam non è un Targaryen, almeno non direttamente

Addam of Hull
Addam di Hull

Poiché Addam e Alyn sono i bastardi di Corlys Velaryon, hanno una forte eredità valyriana nelle vene. Apparentemente questo è più che sufficiente perché Addam possa cavalcare un drago, anche se gli stessi Velaryon non sono mai stati signori dei draghi nell’Antica Valyria. È anche possibile che abbia qualche traccia di sangue Targaryen, poiché loro e i Velaryon si sono sposati in diverse occasioni nel corso dei decenni, quindi le loro linee di sangue si sarebbero inevitabilmente mescolate.

L’idea alla base dei semi di drago è che non è necessario un lignaggio Targaryen immediato o diretto per cavalcare un drago, e Addam dimostra che è vero. È possibile, tuttavia, che la questione vada più in profondità: non è mai stato dimostrato al 100% che solo qualcuno con sangue Targaryen, o anche solo Valyriano, possa cavalcare un drago. Nel libro, c’è una ragazza, Nettles, che rivendica un drago selvaggio chiamato Sheepstealer, e non c’è conferma se abbia sangue valyriano o meno.

Seasmoke che sceglie Addam significa che Laenor Velaryon è morto?

È possibile che sia morto fuori scena

La più grande crepa nel legame di Seasmoke con Addam non è il sangue di quest’ultimo, ma piuttosto lo status del precedente cavaliere del drago. Laenor Velaryon è ancora vivo nella serie, a differenza dei libri in cui muore effettivamente (nello stesso punto della storia). Ma è ancora così?

È stato detto che Seasmoke sta diventando irrequieto e Rhaenyra crede che gli “manchi il suo legame”. È del tutto possibile che, dato che sono passati anni da quando Laenor se n’è andato, abbia finalmente accettato che il suo ex cavaliere non tornerà e abbia deciso di sceglierne uno nuovo. Seasmoke e Laenor hanno trascorso anni insieme, quindi è naturale che lui possa sentirsi solo. Ma potrebbe anche significare che Laenor è morto?

Ancora una volta, sono passati anni, quindi è possibile che Laenor sia stato ucciso fuori dallo schermo (e, in realtà, non ci sarebbe alcun motivo per cui Rhaenyra o chiunque altro lo venisse a sapere, dal momento che la maggior parte lo crede già morto). Non è mai stato confermato se un drago possa prendere un nuovo cavaliere quando l’altro è ancora vivo: o la serie lo ha appena fatto, oppure Laenor è morto davvero questa volta.

Seasmoke e Addam combattono nella Danza dei Draghi?

Cosa riserva il futuro, secondo Fuoco & Sangue

Addam potrebbe non essere stato la persona che Rhaenyra intendeva scegliere per rivendicare Seasmoke, ma funziona bene per i Neri. Dato che è già fedele a Corlys, Addam combatterà per Rhaenyra nella Danza dei Draghi, facendo volare il suo nuovo drago in molteplici battaglie. Ciò includerà la Battaglia di Gullet, che è attesa per la stagione 3 di House of the Dragon con vari riferimenti.

Addam e Seasmoke aiutano anche Rhaenyra a conquistare Approdo del Re, cosa che presumibilmente avverrà nella terza stagione, e il drago verrà tenuto nella Fossa del Drago e aiuta a proteggere la città. Successivamente, combattono nella Seconda Battaglia di Tumbleton, coinvolgendo anche draghi come Vermithor e Ali d’Argento. Resta da vedere quanto House of the Dragon seguirà i libri, ma il futuro riserva sicuramente grandi cose a Seasmoke e Addam.

House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.

Alyn di Hull: perché si rade la testa in House of the Dragon 2×06?

ATTENZIONE – l’articolo contiene SPOILER su House of the Dragon 2×06 dal titolo “Il popolo”

House of the Dragon 2×06 (qui la recensione dell’episodio dal titolo “Il popolo”) mostra Alyn di Hull che si rade la testa, in una scena molto importante della puntata che condivide con il fratello Addam. C’è una ragione particolare per cui lo fa. Interpretata da Abubakar Salim, Alyn si è unito al cast della seconda stagione di House of the Dragon nei panni di una figura enigmatica che viene dal Driftmark e ha salvato Lord Corlys Velaryon. La sua storia non è stata approfondita fino a questo momento, ma sappiamo che Corlys Velaryon sembra essersi interessato a lui dopo che Alyn gli ha salvato la vita durante un conflitto fuori campo avvenuto intorno alla fine della prima stagione. Ma l’interesse del Serpente di Mare per Alyn va oltre.

Alyn di Hull è tra i tanti nuovi personaggi di House of the Dragon 2 il cui scopo non è stato ancora del tutto chiarito. Come suo fratello Addam e altri personaggi come Ulf e Hugh, sono stati lentamente integrati nel corso degli episodi con solo piccoli accenni al loro scopo più ampio. Il più grande indizio di Alyn viene mostrato nell’episodio 6, quando lo vediamo radersi i capelli. Addam gli dice che non potrà nascondere questa cosa per sempre, ma Alyn continua a radersi. A cosa si riferisce?

Alyn di Hull si rade la testa per nascondere i suoi capelli valyriani e la sua vera parentela

Alyn vuole nascondere i suoi capelli argentati di Valyria

Se non è stato chiarito dal particolare interesse di Corlys e dalle scene con Rhaenys Targaryen su Driftmark, Alyn di Hull è il figlio bastardo di Corlys Velaryon. Mentre Addam spera di ottenere qualcosa dai suoi genitori e incoraggia Alyn ad abbracciare l’improvviso interesse del Serpente di Mare nei loro confronti, Alyn cerca di nascondere le sue origini valyriane. Un modo per farlo è radersi i capelli, e nascondere così l’argento della sua chioma, segno inequivocabile della sua origine.

Questo è particolarmente importante per la narrativa di House of the Dragon ora che Rhaenyra e Jacaerys sono specificamente alla ricerca di discendenti delle linee valyriane. Ser Steffon Darklyn cerca di montare sul drago Seasmoke perché ha un Targaryen tra i suoi antenati, ma non riesce a stabilire il legame. Tuttavia, il finale di puntata sottintende che Addam di Hull si è unito a Seasmoke. Alyn e Addam sono i personaggi rimasti nella serie più vicini al lignaggio valyriano.

Quando verrà rivelato in House Of The Dragon che Alyn è il figlio di Corlys?

Corlys potrebbe aver legittimato Alyn entro la fine della seconda stagione

Alyn, essendo il figlio di Corlys, è fondamentale per la Danza dei Draghi. Un’importante sottotrama stabilita durante la stagione è che Corlys è vecchio e non ha un erede per la sua casa, cosa che mette a rischio l’eredità di Velaryon, se dovesse morire in guerra. Parte dell’interesse di Corlys per Alyn è che vede in lui l’opportunità di un nuovo erede se riesce a legittimare il bastardo come un vero Velaryon. Con Addam che rivendica Seasmoke, Corlys potrebbe annunciare apertamente che Alyn e Addam sono suoi figli entro la fine della stagione 2 di House of the Dragon.

House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.

House of the Dragon 2×06: recensione dell’episodio “Il popolo”

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House of the Dragon 2×06: recensione dell’episodio “Il popolo”

ATTENZIONE – seguono spoiler sull’episodio

House of the Dragon 2×06 dal titolo “Il popolo”

Dopo l’esplosione della guerra in Il drago rosso e il drago dorato, i Neri e i Verdi fanno i conti con le rispettive debolezze: così House of the Dragon 2×06, dal titolo “Il popolo”, si confronta con i due grandi problemi che hanno le fazioni in gioco.

Aemond, Reggente astuto e spietato

L’episodio comincia a chiarire in maniera inequivocabile qual è la debolezza dei Verdi: il Re è moribondo e al suo posto governa il Principe Reggente, un Aemond spietato e arrabbiato, che vuole distruggere non solo gli avversari, ma anche il suo stesso fratello. È profondissimo il suo risentimento nei confronti del mondo e ora che ha il potere, non esiterà a esercitarlo, cominciando con l’estromettere sua madre, la Regina Vedova, dal Concilio Ristretto. Per Alicent questo significa perdere non tanto il posto di potere quanto una posizione privilegiata per esercitare quella temperanza di cui mancano tanto i suoi figli quanto tutti gli altri uomini di potere con cui si confronta.

Il piano di Rhaenyra

Dalla parte dei Neri, invece, la debolezza più grande è la scarsità di mezzi da guerra. Come raccontato in Reggente, Rhaenyra ha i draghi ma non i cavalieri, è isolata dalla terraferma come conseguenza della battaglia di Riposo del Corvo, e non ha esercito. Dalla sua però vede finalmente schierarsi Lord Corlys Velaryon che assume il ruolo di Primo Cavaliere.

Questa investitura avrà implicazioni interessanti alla luce del fatto che effettivamente Lord Corlys ha dalla sua molte più mani vincenti per Rhaenyra di quelle che lui stesso pensa. Forte di questa rinnovata alleanza, Rhaenyra espone la sua idea dei Semi di Drago: trovare tutti i discendenti di sangue Valyriano per provare a farli legare ai draghi senza cavaliere che circondano Roccia di Drago. Il primo prescelto è il nobile Ser Steffon, Cappa Bianca di lontana discendenza Targaryen. Tuttavia il piano fallisce, a spese di Steffon stesso, che muore carbonizzato dalle fiamme di Seasmoke, e anche se Rhaenyra è sconvolta perché il suo piano ha causato la morte di un fedele soldato, è chiaro che la narrazione sostiene la sua teoria dei discendenti di Valyria, dal momento che il resto dell’episodio si sofferma proprio su di loro, i “Semi di Drago” conosciuti, che poi diventeranno (lo sa bene chi ha letto Fuoco e Sangue) cavalieri di draghi dalla parte dei Neri.

I Semi di Drago

La puntata di House of the Dragon 2×06 indugia infatti su Addam di Hull (figlio illegittimo di Lord Corlys), Hugh Hammer (figlio illegittimo di un Targaryen) e Ulf il Bianco (forse figlio bastardo di Baelon e quindi fratellastro di Viserys e Daemon). E infatti nel finale dell’episodio vediamo un incontro ravvicinato tra Addam e Seasmoke: il giovane bastardo di Lord Velaryon e il drago di Laenor Velaryon sono effettivamente affini e così i due legheranno, più per scelta della bestia che dell’ignaro cavaliere.

La politica entra in guerra: “Il popolo”

Ma le rivelazioni della puntata non finiscono qui. Uno dei nodi principali è senza dubbio il malcontento che serpeggia ad Approdo del Re, contro Aegon II. Su consiglio dell’abile Mysaria, Rhaenyra decide di approfittare di questa situazione, da una parte mettendo voci in città sulla crudeltà di Aegon, dall’altra inviando segretamente scorte e derrate alimentari al popolo, chiaramente inviate da lei: alla Baia delle Acque Nere arrivano infatti molte piccole imbarcazioni cariche di cibo che sfoggiano lo stemma della Regina: drago Rosso in campo Nero. La relazione di Rhaenyra con quella che sembra diventata la sua più fedele consigliera sembra poi complicarsi e arricchirsi di significato, mentre all’ombra di Harrenhal, Daemon continua a fare i conti con i propri incubi che questa volta prendono la forma del defunto fratello, re Viserys.

House of the Dragon 2×06 mette in campo degli elementi nuovi e interessanti per la serie HBO: innanzitutto l’aspetto politico. È molto interessante il modo in cui il ruolo del popolo (in genere tenuto in secondo piano perché è sempre più interessante raccontare le corti che non le stradine) assume un ruolo fondamentale per la causa di Rhaenyra, la quale, se da un lato impara a usarlo come leva, dall’altro sembra davvero un sovrano interessato al benessere della sua gente.

Daemon e Rhaenyra: guardarsi allo specchio e voler essere l’altro

L’episodio segna anche un punto di svolta per il rapporto tra la Regina Nera e suo marito/zio Daemon. Entrambi rivolgono il loro pensiero all’altro, mettendo a fuoco forse per la prima volta il vero senso della loro relazione. Non si tratta di amore romantico, né di attrazione sessuale, i due sono l’uno lo specchio dell’altra, nella misura in cui entrambi vogliono essere l’altro e sanno che ciò non potrà mai accadere. Rhaenyra ha sempre desiderato essere forte e addestrata alla battaglia, considerata degna del comando, in pratica un uomo. Daemon invece voleva semplicemente essere amato da suo fratello e considerato all’altezza di essere il suo successore, desiderando con ardore di diventare Re. E in questa manifestazione del suo desiderio si nasconde un interessante riferimento di House of the Dragon a Il Trono di Spade.

Nel personaggio di Alys River, che diventa una specie di consigliera per Daemon, ascoltiamo di nuovo la frase secondo cui gli uomini più adatti al comando sono coloro che non lo desiderano, come accadrà a Jon Snow, e come accade anche a Rhaenyra, che in fondo non ha mai desiderato il trono in sé, ma solo il diritto di essere riconosciuta dal padre. E questo, in particolare, rende Daemon il meno adatto a regnare: che sia questo il momento in cui il principe abbandona la sua pretesa al trono e si riconcilia con la sua moglie/nipote e Regina? Ancora una volta Rhaenyra e Daemon affrontano un cammino simile che li spinge a legarsi a personaggi in teoria inferiori ma nei quali loro riconoscono una affinità e una saggezza che il resto del mondo non vede.

C’è un drago nella Valle

House of the Dragon 2×06 si chiude con due misteri legati ai draghi: il primo, effettivamente già risolto, è l’identità del cavaliere di Seasmoke, evento per il quale sarà interessante vedere poi la reazione di Lord Corlys. Il Serpente di Mare dovrà fare i conti con la sua eredità e con i suoi figli illegittimi, mentre sua nipote Rhaena, confinata a Nido dell’Aquila, scopre che nella Valle c’è un altro drago, grande e (ahimè) selvaggio. Chi lo reclamerà?

A soli due episodi dal finale di stagione, House of the Dragon conferma il suo elevatissimo valore produttivo e il suo modo complesso e letterario di narrazione. L’episodio non è testimone di grandi scene d’azione, tuttavia, per chi ama il dramma politico e complottista, la serie continua a rivelarsi uno scrigno di segreti e emozioni.

House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.

House of the Dragon 2×06: qual è la bevanda che Larys Strong impedisce di bere a re Aegon?

ATTENZIONE – l’articolo contiene SPOILER su House of the Dragon 2×06

In House of the Dragon 2×06 (qui la recensione dell’episodio dal titolo “Il popolo”), Lord Larys Strong sottrae una bevanda a Re Aegon II, e c’è una connotazione specifica sulla motivazione del suo gesto. Matthew Needham interpreta Larys Strong nel cast di House of the Dragon, ed è uno dei personaggi più discutibili dell’ensemble in termini di motivazioni. Come Ditocorto o Varys ne Il Trono di Spade, Larys Strong gioca al gioco dell’informazione, apparentemente motivato dai propri fini. Ma con questa scelta nell’episodio 6, sembra che nella sua mente ci sia qualcosa di più della semplice autopromozione.

Dopo essere stato tradito da Aemond Targaryen nella battaglia di Riposo del Corvo, Aegon II è momentaneamente fuori servizio poiché i maestri della Fortezza Rossa lo stanno curando per riportarlo in salute. Aemond Targaryen governa il Concilio Ristretto e i Sette Regni come principe reggente, prendendo decisioni affrettate e imponendo la sua volontà. Aemond ha dimostrato di essere un guerriero per tutta la stagione e, sebbene Aegon avesse una buona dose di impulsività e imprevedibilità, era molto più facile da controllare per gli adulti. Il finale della seconda stagione di House of the Dragon, pone nuovi problemi per i Verdi.

Larys impedisce a Re Aegon di bere il latte di papavero

Il latte di papavero è l’antidolorifico di Westeros

Nell’universo di Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin, il Latte di Papavero è una pozione usata dai maestri per aiutare a lenire il dolore dei pazienti che hanno subito lesioni. Nella prima stagione di Game of Thrones, Robert Baratheon viene trattato con il Latte di Papavero quando è in fin di vita e soffre per la ferita infertagli dal cinghiale che poi lo avrebbe ucciso. Nella prima stagione di House of the Dragon, Viserys Targaryen assume costantemente Latte di Papavero per aiutarsi a superare il suo dolore, ma durante questo periodo Alicent Hightower governa al suo posto.

Il Latte di Papavero può alleviare il dolore, ma così facendo offusca la mente. Larys Strong nega la pozione a re Aegon perché non vuole che la mente del re venga offuscata. Vuole che Aegon senta il dolore e ritorni al suo stato d’animo naturale il più rapidamente possibile, o almeno il più vicino possibile ad esso dopo le orribili ferite della battaglia.

Larys Strong sta cercando di aiutare re Aegon o di ferirlo in House of the Dragon 2×06?

Larys Strong ha più potere su Aegon che su Aemond, quindi vuole che il re sia sano

In questo momento, Larys Strong sta cercando di aiutare Aegon, ma si tratta di una decisione egoistica. Larys ha molto più controllo quando Aegon è al potere rispetto alla situazione attuale con Aemond come leader, quindi, vuole che il re si riprenda e ritorni al suo posto di potere il prima possibile. In generale, Larys sembra schierarsi con i Verdi perché vede Aegon offrire al regno la massima stabilità potenziale, nella quale probabilmente crede di poter prosperare. Le future stagioni della serie continueranno a esplorare le sue motivazioni.

House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.

X-Men: svelato il perché delle tute nere nei film della Fox

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X-Men: svelato il perché delle tute nere nei film della Fox

X-Men è uscito nel 2000 con recensioni positive e numeri di incassi rispettabili, in un periodo in cui gli studios hollywoodiani erano poco interessati a portare i supereroi sul grande schermo. X-Men 2 fu un successo ancora più grande, ma le cose cominciarono a precipitare con l’uscita di Conflitto finale (da quel momento in poi, ogni buon film fu ampiamente oscurato da quelli cattivi). Tuttavia, per i fan dei fumetti, c’è una cosa che nessuno di loro ha fatto bene: i costumi!

L’intera squadra era vestita con tute di pelle nera prive di personalità che, al di là del logo “X”, ignoravano ampiamente i fumetti. Anche quando i Marvel Studios hanno reso le tute colorate dei supereroi la norma, Apocalypse le ha solo accennate, prima che la Fox tornasse subito agli sforzi blandi di Dark Phoenix, che ha portato a una nuova serie di perplessità tra i fan.

Parlando ieri alla conferenza stampa mondiale di Deadpool & Wolverine, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige – all’epoca produttore associato di X-Men – ha rivelato il vero motivo delle tute di pelle nera. “C’erano dei dirigenti dello studio che sapevano che Matrix era stato un grande successo e che Matrix aveva i cappotti di pelle nera, quindi mettiamo i mutanti in tute di pelle nera”, ha confermato Feige, rispondendo a una domanda.

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Hugh Jackman nel ruolo di Wolverine in X-Men 2

Quando arriverano gli X-Men nel MCU?

I film dedicati ai mutanti Marvel hanno cominciato la loro corsa cinematografica nel 2000 con il primo film di Bryan Singer, seguito nel 2003 dal secondo capitolo. Nel 2006 è uscito Conflitto finale diretto da Brett Ratner. Nel 2009 è stata inaugurata la trilogia dedicata a Wolverine che ha percorso le sale parallelamente con la tetralogia prequel: del 2009 è X-Men le origini – Wolverine, del 2011 X-Men: L’inizio, del 2013 Wolverine – l’immortale, del 2014 Giorni di un futuro passato, del 2016  Apocalisse, del 2017 Logan: The Wolverine e del 2019 Dark Phoenix.

I due film dedicati a Deadpool, del 2016 e del 2018 sono stati ambientati nello stesso universo della Fox. Ora Deadpool e Wolverine porterà nel MCU i due eroi del titolo, e aprirà ufficialmente la strada ai mutanti Marvel verso l’universo condiviso di Kevin Feige. Ancora non sappiamo quando arriveranno ufficialmente con il film tutto loro che è stato annunciato, ma tra alcuni camei, riferimenti e la recente serie animata X-Men ’97 il loro debutto potrebbe ormai sempre imminente.

LEGGI ANCHE: X-Men: Kevin Feige anticipa i piani dei Marvel Studios per il franchise

The Brave and the Bold: Glen Powell potrebbe interpretare Batman nel film?

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La stella di Glen Powell è decisamente in ascesa dopo le impressionanti interpretazioni in Top Gun: Maverick, Hit Man e Twisters (che è ora nelle sale), e l’attore, molto richiesto, ha ora acceso le speculazioni sulla possibilità che sia in lizza per interpretare Batman. I fan hanno infatti notato che Powell ha recentemente iniziato a seguire su Instagram il co-CEO dei DC Studios James Gunn e il regista di The Brave and The Bold Andy Muschietti, il che ha portato alcuni a chiedersi se potrebbe essere in lizza per vestire i panni del Crociato incappucciato nel prossimo film del DCU.

Potrebbe esserci qualcosa di vero? I fan hanno notato questo genere di cose in passato e le loro teorie sul casting si sono rivelate azzeccate, ma probabilmente è troppo presto perché qualcuno sia effettivamente in lizza per il nuovo Cavaliere Oscuro. Ciò non significa che non ci siano state delle conversazioni, naturalmente, ma se questo ha a che fare con The Brave and The Bold, diremmo che si tratta più di un caso in cui Powell sta sondando il terreno per vedere se c’è interesse.

Nonostante in precedenza avesse dichiarato di non essere particolarmente interessato a interpretare un supereroe, in una recente intervista Powell ha affermato di essere “sempre stato un tipo da Batman”. “Darei un’interpretazione selvaggia di Batman”, ha detto a GQ. “Non sarebbe sicuramente un tono alla Matt Reeves – probabilmente sarebbe più vicino a Keaton”. Non resta a questo punto che attendere per scoprire se l’attore sia davvero in lizza per il ruolo o meno.

Glen Powell e Adria Arjona in Hit Man - Killer per caso (2023)
Glen Powell e Adria Arjona in Hit Man – Killer per caso (2023). Foto di Courtesy of Netflix

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Tutto quello che sappiamo su The Brave and the Bold

Parlando l’anno scorso dei piani dei DC Studios per The Brave and the Bold, James Gunn ha detto: “Questa è l’introduzione del Batman del DCU. È la storia di Damian Wayne, il vero figlio di Batman, di cui non conoscevamo l’esistenza per i primi otto-dieci anni della sua vita. È stato cresciuto come un piccolo assassino e assassina. È un piccolo figlio di puttana. È il mio Robin preferito“. “È basato sulla run di Grant Morrison, che è una delle mie run preferite di Batman, e la stiamo mettendo insieme proprio in questi giorni“.

Il co-CEO dei DC Studios, Peter Safran, ha aggiunto: “Ovviamente si tratta di un lungometraggio che vedrà la presenza di altri membri della ‘Bat-famiglia’ allargata, proprio perché riteniamo che siano stati lasciati fuori dalle storie di Batman al cinema per troppo tempo“. Alla sceneggiatura, oltre a Muschietti, dovrebbe esserci anche Rodo Sayagues, noto per aver firmato le sceneggiature di La casa, Man in the DarkAlien: Romulus.

Spider-Man 4: Kevin Feige conferma che Jon Watts non tornerà alla regia del film

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Jon Watts era noto solo per aver diretto Clown e Cop Car quando i Marvel Studios e la Sony Pictures lo hanno assunto per dirigere Spider-Man: Homecoming. Comprensibilmente, molti fan avevano delle riserve riguardo a un altro regista “indie” che lavorasse al franchise, in particolare dopo che Marc Webb aveva avuto difficoltà con il franchise di The Amazing Spider-Man. Fortunatamente, il regista ha superato le aspettative e ha realizzato tre grandi successi commerciali e di critica, ma sembra proprio che Spider-Man 4 non sarà parte del suo futuro.

Dopo aver portato a termine con successo Spider-Man: No Way Home nel 2021 (impresa non facile viste le dimensioni del progetto e la pandemia), Watts avrebbe dovuto iniziare a lavorare al reboot di The Fantastic Four dei Marvel Studios. Invece, ha scelto di lasciare il film dopo aver dedicato ben mezzo decennio della sua carriera al MCU. Il fatto che Watts abbia accettato di occuparsi di quel film sembrava suggerire che non avesse mai pianificato di tornare per Spider-Man 4, e da allora si vocifera che diversi nomi siano in corsa per l’ambito lavoro.

Parlando con CinemaBlend, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha ora confermato che Watts non tornerà per il prossimo film da solista del web-slinger. “Amiamo Jon. Jon ha fatto per noi tre dei migliori film di Spider-Man di sempre”, ha detto Feige. “Ora ha molte cose in ballo. Quindi probabilmente cercheremo qualcun altro, proprio perché è impegnato”. Watts ha infatti in programma Wolfs, con George Clooney e Brad Pitt, che uscirà nel corso dell’anno, mentre la serie televisiva di Star Wars, Skeleton Crew arriverà probabilmente prima delle vacanze natalizie.

Spider-Man 4
© Sony Pictures

Cosa sappiamo su Spider-Man 4? 

Oltre a Tom Holland, Zendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di MJ in Spider-Man 4. Si dice che Sydney Sweeney interpreterà Black Cat, mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato – che Charlie Cox, Vincent D’Onofrio e Paul Rudd appariranno come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.

Per quanto riguarda chi potrebbe dirigere Spider-Man 4, sono molti i nomi che circolano in rete. Tra questi, Justin Lin (Fast & Furious), Drew Goddard (The Cabin in the Woods) e, più recentemente, Adil El Arbi e Bilall Fallah di Ms. Marvel e Adam Wingard, regista di Godzilla x Kong: The New Empire.

Per quanto riguarda i dettagli sulla trama, questi sono pochi; l’ultima indiscrezione emersa suggerisce che il piano prevede di mettere Spidey contro gli scagnozzi di Kingpin, tra cui Shocker e lo Scorpione. Sembra che quest’ultimo acquisirà il simbionte Venom introdotto in Spider-Man: No Way Home, per poi far indossare a Peter Parker la tuta aliena nei prossimi film degli Avengers.

Spider-Man 4 non ha ancora una data di uscita confermata.

Blade: Kevin Feige conferma che il film sarà vietato ai minori

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Blade: Kevin Feige conferma che il film sarà vietato ai minori

Da quando Mahershala Ali è salito sul palco del Comic-Con 2019 dei Marvel Studios per rivelare al mondo che avrebbe interpretato Blade nel MCU, le notizie positive sono state davvero poche. Da allora, il progetto è stato sottoposto a diverse riscritture della sceneggiatura e ha visto diversi registi firmare e infine andarsene, insieme ad alcuni membri del cast del film. Tuttavia, in una nuova intervista con BlackTreeTV, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige è sembrato fiducioso che Blade arriverà un giorno sul grande schermo.

Feige ha inoltre confermato che, come i film di Wesley Snipe che l’hanno preceduto, anche Blade del MCU sarà vietato ai minori. Rispondendo a una domanda sulla classificazione del film, Feige ha dichiarato: “Negli ultimi anni, abbiamo cercato di realizzare questo film”. “Penso che la cosa più importante per noi sia non avere fretta e assicurarci di fare il giusto film di ‘Blade’, perché ci sono stati alcuni grandi film di ‘Blade’ anni fa ed erano tutti vietati ai minori. Quindi penso che sia intrinseco, come Deadpool, al personaggio di Blade.

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Mahershala Ali in una scena del film Alita – Angelo della Battaglia

Blade, tutto quello che sappiamo sul film

Del nuovo Blade e si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes. La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello estetico che di carisma.

Il personaggio di Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui compare anche l’attore Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in Blade. Come noto, il film sta però affrontando numerosi problemi produttivi, con Ali che sembra essere stato scontento delle prime versioni della sceneggiatura.

Sarebbe dunque stata attuata una forte fase di riscrittura, che ha però naturalmente portato il progetto a subire ritardi sia sull’inizio delle riprese che sull’uscita in sala, attualmente fissata al 7 novembre 2025. Recentemente, inoltre, Yann Demange ha abbandonato la regia del film, presumibilmente per via di alcuni contrasti con Ali. Blade è dunque ora alla ricerca di un nuovo regista.

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House Of The Dragon 2, episodio 6: la spiegazione del finale

House Of The Dragon 2, episodio 6: la spiegazione del finale

Attenzione SPOILER sull’episodio 6 di House of the Dragon 2

L’episodio 6 di House of the Dragon 2 (qui la recensione dell’episodio dal titolo “Il popolo”), ha lasciato al pubblico moltissime domande e situazioni in sospeso che richiedono una spiegazione. La serie prequel della HBO sta finalmente facendo progressi relativamente alle new entry del cast, dimostrando come personaggi apparentemente minori come Addam e Alyn saranno integrati nella narrativa centrale, mentre il mondo che sta ancora assorbendo le conseguenze della battaglia di Riposo del Corvo. La guerra ha raggiunto il suo culmine in quella cruciale battaglia tra draghi, e i Neri e i Verdi stanno ancora cercando di orientarsi in tutto ciò che è accaduto finora nella Danza.

L’episodio 6 vede Rhaenyra e Jacaerys iniziare la ricerca di nuovi cavalieri per provare a domare i draghi non reclamati su Roccia di Drago. Steffon Darklyn viene orribilmente bruciato vivo mentre cerca di montare Seasmoke, costringendo Rhaenyra ancora una volta a chiedersi se la sua strategia sia quella giusta. Daemon intanto sta ancora impazzendo ad Harrenhal, perdendosi nelle sue visioni mentre rimane nel castello infestato, cercando di radunare un esercito. Nel frattempo, i Verdi sono sotto la nuova gestione del principe reggente Aemond Targaryen, potenzialmente meno gestibile dell’impetuoso re Aegon II.

Chi è il nuovo cavaliere di Seasmoke?

Addam di Hull è il nuovo cavaliere di Seasmoke in Fire & Blood

Il finale dell’episodio mostra Rhaenyra che riceve la notizia che Seasmoke è stato visto volare per le Crownlands con un nuovo cavaliere. La sua intenzione con Steffon Darklyn era quella di far montare il drago che era stato del suo primo marito, Lord Laenor Velaryon, dal suo fidato cavaliere. Trai draghi non reclamati, Seasmoke sembrava più desideroso di trovare un nuovo compagno umano. Quando il progetto fallisce, a spese di Ser Steffon, Rhaenyra non era sicura di riuscire a trovare un nuovo cavaliere di sangue valyriano che potesse legarsi ai draghi. Tuttavia, il solitario Seasmoke sembra trovare il suo cavaliere in Addam di Hull, che è stato introdotto lentamente nel corso della stagione su Driftmark.

Addam di Hull viene visto pescare sulla riva quando sembra essere attaccato da Seasmoke. All’inizio è terrorizzato dall’enorme bestia, ma nei suoi ultimi momenti dell’episodio, sembra rendersi conto che il drago non intende fargli del male, suggerendo che ne possa diventare il cavaliere. Addam diventa il dragoniere di Seasmoke in Fuoco & Sangue, fonte del materiale originale dello show della HBO, il che è appropriato, dato che è il figlio bastardo di Corlys Velaryon. In precedenza, Seasmoke era stato cavalcato dal vero figlio di Lord Corlys, Laenor Velaryon, prima che fosse messo da parte dallo show nella prima stagione.

Perché Rhaenyra e Mysaria si baciano

Mysaria fa appello al desiderio di Rhaenyra di diventare regina

All’elenco dei sorprendenti cambiamenti ai libri di House of the Dragon 2 si aggiunge la “storia d’amore” di Rhaenyra con Mysaria. Nel libro, Mysaria si avvicina a Rhaenyra durante la Danza, sebbene la loro relazione non sia mai descritta come qualcosa di più che strategica e politica. Rhaenyra e Mysaria hanno dimostrato una notevole tensione sessuale all’inizio della stagione, ma questa è la prima volta che sono state fisicamente intime.

Per quanto riguarda Rhaenyra, il suo desiderio per Mysaria sembra essere motivato da un sentimento di potere. Mysaria è l’unica persona nella seconda stagione che le ha parlato come una regina e ha espresso una sincera fiducia in lei, ed è logico che Rhaenyra si rivolga a lei per avere intimità. Ma la motivazione della Regina potrebbe anche risiedere nel suo desiderio di superiorità su Daemon. Per quanto riguarda Mysaria, sembra credere in Rhaenyra e vuole compiacerla, ma anche i suoi sentimenti complessi nei confronti di Daemon potrebbero essere un fattore che ne modifica le scelte.

Daemon si è davvero rivoltato contro Rhaenyra?

La spiegazione delle paure del Re Consorte

A partire dall’episodio 6 di House of the Dragon 2, le parole di Daemon ad Harrenhal sono di tradimento nei confronti di Rhaenyra. Tuttavia, in realtà non si è rivoltato contro di lei nei fatti. Daemon non ha fatto nulla per danneggiare direttamente Rhaenyra, si è solo autodefinito re e ha interrotto la comunicazione con lei per scatenare le sue preoccupazioni. Daemon vuole che Rhaenyra gli chieda di tornare perché vuole sentire che lei ha bisogno di lui. Nel frattempo, Rhaenyra sta facendo del suo meglio per non stare al suo gioco e manda Ser Alfred Broome a delegare al suo posto.

Le azioni di Daemon nella stagione 2 sono in linea con le sue motivazioni per aver rubato l’uovo di drago nella stagione 1. Daemon affronta le sue emozioni comportandosi in modo infantile e cercando di attirare l’attenzione dall’altra parte, sia essa di Viserys o di Rhaenyra. Ma lei non sta al suo gioco e Daemon si sta allontanando sempre di più, anche se è probabile che le sia ancora fedele, poiché nel profondo c’è una parte di Daemon che ha bisogno di lei tanto quanto lui vuole che lei abbia bisogno di lui.

Alys Rivers ha ucciso Grover Tully e la teoria del fantasma è stata smentita

Alys River ha ripulito la situazione di Daemon nelle Riverlands

Grover Tully era l’anziano Lord Supremo delle Terre dei Fiumi e l’unico in grado di radunare i Signori dei Fiumi per unirsi alla causa di Daemon. Nell’episodio 6 di House of the Dragon 2, Ser Simon Strong suggerisce che Alys Rivers abbia cercato di “guarire” Grover Tully, e la reazione di Daemon che implica che Alys abbia sfruttato le sue capacità per porre fine alla vita del vecchio signore. Ciò significa che il nipote di Grover, Ser Oscar Tully, ora è Lord Fondamentale delle Terre dei Fiumi. Daemon vede Oscar come qualcuno che può controllare facilmente, e questo gli offre una nuova speranza nell’assemblare il suo esercito.

Una teoria comune su Alys Rivers suggeriva che in realtà fosse un fantasma o una creazione del subconscio di Daemon, lì per torturarlo. Nell’episodio 6, il fatto che Simon Strong la menzioni dimostra che è una persona reale con alcune abilità magiche e vaghe, che le consentono di ottenere informazioni attraverso visioni. Il suo ruolo nelle visioni di Daemon non è ancora chiaro, ma ora sembra che lo stia aiutando a metterlo sulla strada giusta per riunire le Terre dei Fiumi dalla parte di Rhaenyra.

Spiegazione della visione di Viserys di Daemon

Il conflitto emotivo di Daemon della seconda stagione culmina nell’episodio 6

La visione finale di Daemon ad Harrenhal vede Paddy Considine tornare nei panni di re Viserys Targaryen. La scena ripropone un momento della première della serie, in cui il defunto re dice a Daemon che avrebbe dichiarato Rhaenyra sua erede. Questa decisione è stata presa dopo che Daemon è stato sentito riferirsi al figlio morto di Viserys come “Erede per un giorno“, il che era gravemente offensivo.

La visione mostra il profondo rammarico e la paura di Daemon nei confronti di suo fratello, fungendo da culmine dei conflitti interni di Daemon per questa stagione. La storia della serie di Daemon parla del suo complesso di inferiorità nei confronti di Viserys e di come il suo costante desiderio di potere lo abbia portato a deludere continuamente suo fratello. In questo momento Daemon si rende conto di non aver mai avuto la stoffa per diventare l’erede di suo fratello e di volere in fondo tornare a schierarsi dalla parte di Rhaenyra, allineando così il suo percorso a quello della sua controparte letteraria.

Cosa aspettarsi da House Of The Dragon Stagione 2, episodio 7 (qui il trailer)

I Neri potrebbero ottenere un nuovo cavaliere dei draghi nell’episodio 7

Il momento più importante che il pubblico dovrebbe aspettarsi dal prossimo episodio, il penultimo di stagione, è lo scontro di Rhaenyra con Addam di Hull, che ora cavalca Seasmoke. Clip di questa scena sono state mostrate nei trailer della seconda stagione, e questo potrebbe rivelarsi un momento di speranza per Rhaenyra poiché potenzialmente ottiene un nuovo alleato. Questo incontro avrà un ulteriore sviluppo verso la Semina dei Semi, dove altri discendenti di Valyriani potranno farsi avanti per rivendicare i propri draghi.

Per quanto riguarda Daemon, le sue visioni si stanno concludendo e la morte di Grover significa che può finalmente completare il suo arco narrativo ad Harrenhal e nelle Terre dei Fiumi, riunendo le sue forze per combattere l’avvicinarsi dell’esercito dei Lannister. Per quanto riguarda i Verdi, potrebbero essere trascinati in un conflitto con l’esercito delle Terre dei Fiumi, soprattutto ora che Aemond e Criston Cole stanno iniziando a non essere d’accordo sulla strategia militare da seguire. Gli episodi finali della seconda stagione di House of the Dragon potrebbero vedere un po’ più di azione prima che tutto sia finito.

House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.

The Boys: Karl Urban conferma che la quinta stagione debutterà nel 2026

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Dobbiamo prepararci a una lunga attesa per vedere come si svolgerà la fase 2 del piano diabolico di Homelander e Sister Sage per l’America. L’attore Karl Urban ha confermato che la stagione finale di The Boys non inizierà a essere trasmessa in streaming prima del 2026 in un post sul suo account Instagram. “Lavorare con l’illustre Jeffrey Dean Morgan è stata la parte migliore della mia giornata ogni giorno. Questo è tutto @theboystv per ora gente. Ci vediamo tra … 2 anni (vorrei fosse prima) per la stagione finale su Prime Video”, ha scritto Urban.

Con la conclusione della quarta stagione dello show, The Boys si è definitivamente allontanato dal materiale di partenza (una serie di fumetti Dynamite del 2006 di Garth Ennis e del disegnatore Darick Robertson), il che significa che a questo punto nessuno sa come si concluderà la serie. Per quanto riguarda il motivo per cui si concluderà con la quinta stagione, però, il creatore della serie Erik Kripke ha precedentemente dichiarato: “In parte si tratta di una stupida cosa da sceneggiatori, ma tre e cinque sono i grandi numeri magici per la scrittura”.

The Boys - stagione 4 Butcher
Karl Urban è Butcher nella quarta stagione di The Boys

La trama della quarta stagione di The Boys

Nella quarta stagione, il mondo è sull’orlo del baratro. Victoria Neuman è più vicina che mai allo Studio Ovale e sotto il controllo di Patriota, che sta consolidando il suo potere. Billy Butcher, a cui restano solo pochi mesi di vita, ha perso sia il figlio di Becca sia il suo ruolo di leader dei The Boys. Il resto della squadra è stanco delle sue bugie. La posta in gioco sarà più alta del solito e loro dovranno trovare un modo per collaborare e salvare il mondo, prima che sia troppo tardi.

Il cast di The Boys vede protagonisti Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Jessie T. Usher, Laz Alonso, Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie, Claudia Doumit e Cameron Crovetti. Si uniranno per la quarta stagione anche Susan Heyward, Valorie Curry e Jeffrey Dean Morgan.

The Boys è basata sul fumetto certificato bestseller dal New York Times, creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in veste anche di executive producer, e sviluppato dall’executive producer e showrunner Eric Kripke. Tra gli altri executive producer si annoverano anche Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Pavun Shetty, Phil Sgriccia, Craig Rosenberg, Ken F. Levin, Jason Netter, Paul Grellong, David Reed, Meredith Glynn e Michaela Starr. The Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises, Original Film e Point Grey Pictures. E’ disponibile su Prime Video.

House of the Dragon 2: il trailer del settimo e penultimo episodio

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Il trailer dell’episodio 7 di House of the Dragon 2 anticipa gli eventi del penultimo episodio di questa stagione. La morte di Rhaenys e Meleys nella battaglia di Riposo del Corvo segna una grave perdita per i Neri, con la regina Rhaenyra che perde un prezioso membro del suo ristretto consiglio e un drago testato in battaglia.

Durante il finale dell’episodio 5 di House of the Dragon 2, Jace e Rhaenyra escogitano un piano per cambiare le sorti della guerra trovando altri con sangue valyriano per rivendicare i draghi senza cavaliere su Dragonstone, tra cui Vermithor, Ali d’Argento e Seasmoke, e quest’ultimo viene reclamato alla fine dell’episodio sei. Ma da chi?

Ecco il trailer del settimo e penultimo episodio di House of the Dragon 2:

Nel video assistiamo anche a una inedita Alicent che potrebbe tentare un atto disperato pur di salvare i Verdi e il trono, mentre l’agitazione di Daemon si fa sempre più palpabile.

House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.

Tutto quello che c’è da sapere su House of the Dragon

Basata sul libro di Martin “Il Trono di Spade“, “Fire & Blood“, “House of the Dragon” segue la dinastia Targaryen nel continente fittizio di Westeros. Si svolge quasi 200 anni prima degli eventi di “Il Trono di Spade” e circa 100 anni dopo che i Targaryen hanno unito i Sette Regni.

Il cast della seconda stagione di “House of the Dragon” comprende Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno, Rhys Ifans, Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e Matthew Needham.

Le new entry della seconda stagione annunciate in precedenza sono Abubakar Salim nel ruolo di Alyn di Hull, Gayle Rankin nel ruolo di Alys Rivers, Freddie Fox nel ruolo di Ser Gwayne Hightower, Simon Russell Beale nel ruolo di Ser Simon Strong, Clinton Liberty nel ruolo di Addam di Hull, Jamie Kenna nel ruolo di Ser Alfred Broome, Kieran Bew nel ruolo di Hugh, Tom Bennett nel ruolo di Ulf, Tom Taylor nel ruolo di Lord Cregan Stark e Vincent Regan nel ruolo di Ser Rickard Thorne.

La HBO sta attualmente lavorando alla seconda serie prequel di “Game of Thrones“, “Knight of the Seven Kingdoms“, basata sui personaggi di Ser Duncan the Tall e del suo scudiero Egg, presenti nei libri “Tales of Dunk and Egg” scritti da Martin. L’autore ha anche annunciato questa settimana che un nuovo episodio pilota per la serie spinoff, “Ten Thousand Ships” è stato scritto dalla drammaturga premio Pulitzer Eboni Booth, anche se la HBO ha rifiutato di commentare se il progetto fosse in fase di sviluppo.

Deadpool & Wolverine: la conferenza stampa del film MCU

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Deadpool & Wolverine: la conferenza stampa del film MCU

Mettere insieme una “mitologia di riferimento di grande calibro, 85 anni di storia editoriale, 33 film, 12 serie tv” è stata questa la missione di Wendy Jacobson produttrice di Deadpool & Wolverine, il nuovo film MCU che arriva nelle sale il 24 luglio e che vede per la prima volta il Mercenario Chiacchierone e il Mutante Artigliato fare squadra, contro ogni previsione.

Deadpool & Wolverine, una mitologia di 33 film e 12 serie tv

In occasione della conferenza stampa internazionale del film, Ryan Reynolds ha raccontato la genesi del progetto e la ricerca del modo giusto per traghettare il suo Deadpool vietato in casa Disney, dopo la fusione con Fox. Ma il produttore, sceneggiatore e protagonista ha spiegato che il merito non è suo: “Non credo di dovermi prendere il merito, vedere Hugh con il costume giallo interpretare Wolverine accanto a me come Deadpool era uno dei desideri che esprimi a una stella cadente, e il mio pitch alla Marvel era molto diverso, pensavo a un primo atto dal punto di vista di Deadpool, un secondo atto da quello di Wolverine e un terzo atto oggettivo. Ma Kevin Feige ha detto di no. Avevo anche pensato a un pitch in cui Deadpool interrogava il cacciatore che ha ucciso la mamma di Bambi, ma alla Disney me l’hanno bocciato (ride). Il primo pitch era quello, ma poi Hugh ha chiamato ed è stato… lascerò che sia lui a raccontarlo.”

Deadpool & Wolverine multiversoCosa ti ha fatto pensare che saresti tornato nei panni di Wolverine?

“Ero al verde, sai… il teatro (ride). La verità è che quando ho detto che avrei smesso con Logan era vero, lo avevo annunciato prima che il film uscisse. E poi dopo averlo detto, ho visto il primo Deadpool, era il 2016… e dopo 15 minuti dall’inizio del film ho pensato: ‘Ops, forse avrei dovuto guardare prima questo’. Ho visto immediatamente in che modo questi due personaggi potevano funzionare. Volevo che questi due antieroi lavorassero insieme e sapevo che c’era un nuovo film nell’aria. Quando ho avuto l’illuminazione stavo guidando, ho accostato sul ciglio della strada, chiamato Ryan e gli ho detto: ‘Voglio farlo. Ti prego, voglio farlo davvero’. Ricordo anche la data, era il 14 luglio 2024.”

Da quel momento il progetto è quasi venuto su da solo, con Kevin Feige che ha accettato di portare sullo schermo Deadpool & Wolverine insieme e Shawn Levy già assunto come regista e sceneggiatore. “Scrivere un film del genere – spiega Reynolds – non è come scrivere una commedia divertente, devi scrivere un film che funzioni anche emotivamente.”

Alla ricerca del tono giusto per Deadpool & Wolverine

Il segreto, per Shawn Levy, era indovinare il tono giusto per il film: “La nostra Stella Polare era rimanere fedeli ai personaggi, a quello che era giusto per Wade e quello che invece era giusto per Logan, ma veramente la magia di questo film si è sviluppata non solo quando abbiamo messo insieme questi due personaggi ma anche questi due attori. E quello che è stato visto finora è principalmente divertente, ma la verità è che il film parla di amicizia e raggiunge dei posti molto commoventi. Credo che la componente emotiva del film possa essere l’aspetto più insolito. In alcuni casi sembrava davvero di vedere Ryan e Hugh che parlavano tra loro.”

“Considerate che un monologo di questo film contiene più parole di un intero altro film di Wolverine per me.” è intervenuto Hugh Jackman. “E’ stato così rinvigorente interpretarlo di nuovo, per me, e credo che siano stati tutti estremamente bravi a scriverlo, dimostrando grande amore non solo per Wolverine, ma anche per tutti gli altri personaggi.”

Deadpool & Wolverine

Emma Corrin interpreta Cassandra

Emma Corrin, la giovane Diana di The Crown, interpreta Cassandra Nova, la villain della storia: “Presto il volto a una donna che sa bene che cosa vuole, sa essere determinata. Mi colpisce il suo stile, il percorso di trasformazione che abbiamo portato avanti. Ha una sua gestualità, un modo di muoversi, di porsi. Riserverà grandi sorprese. Credo che sia l’eroina della sua stessa storia. Ovviamente non si considera la cattiva, penso che faccia esattamente quello che vuole quando vuole, provandoci gusto. È stato incredibile, soprattutto le protesi alle mani mi hanno permesso di esprimere al meglio i poteri di Cassandra, i quali essendo di natura mentale passano soprattutto attraverso i gesti”.

Ma che cosa ha significato dirigere questi due interpreti per Shawn Levy?

“Avevo diretto Hugh Jackman in Real Steel e Ryan Reynolds in Free Guy, ma qui sono diventati il rosso e il giallo, Deadpool e Wolverine. Mi sono scoperto un fan di quello che incarnavano. Sono stato cineasta e spettatore. Ed è stato divertente impazzire dentro, per il fatto che avevo davanti delle icone, e fuori apparire professionale e autorevole. Raccontare dei personaggi iconici ancorandoli fortemente alla realtà era un’esperienza succulenta.”

E come Levy, gli spettatori di tutto il mondo si avvicinano all’appuntamento con Deadpool & Wolverine con circospezione ma anche con il cuore gonfio di emozione e aspettativa perché sanno che assisteranno a un incontro agognato e auspicato, che sarà certamente epico.

Deadpool & Wolverine arriva al cinema il 24 luglio distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Deadpool & Wolverine film 2024

Daemon e Aemond Targaryen: le incredibili somiglianze tra i due in House of the Dragon

House of the Dragon ha costruito Daemon e Aemond Targaryen come due personaggi incredibilmente simili, sollevando la domanda su cosa si stanno sviluppando tutte le loro somiglianze. Interpretati rispettivamente da Matt Smith ed Ewan Mitchell, Daemon e Aemond sono due dei principali artefici della Danza dei Draghi. Finora nella stagione 2, non sarebbe errato affermare che la trama di Aemond è stata la più avvincente, il suo ruolo nel finale dell’episodio 4 lo ha visto salire sul Trono di Spade come principe reggente.

Al contrario, Daemon ha trascorso gran parte del suo tempo in House of the Dragon 2 perseguitato dalle visioni di Harrenhal. La lealtà di Daemon verso Rhaenyra, così come la sua miriade di altre questioni complesse, vengono esplorate attraverso il filtro ultraterreno del castello più antico di Westeros. Anche se Daemon e Aemond non potrebbero avere a che fare con situazioni più diverse al momento, la serie continua a legarli inspiegabilmente insieme.

Daemon e Aemond sono entrambi secondogeniti che vogliono diventare re

I due Targaryen non hanno avuto fortuna con la linea di successione

Uno dei legami più importanti tra Daemon e Aemond riguarda le rispettive rivendicazioni al Trono di Spade. Daemon è il fratello minore del defunto re Viserys, interpretato da Paddy Considine nella prima stagione di House of the Dragon. Gran parte del dramma che si è svolto tra i due fratelli nella prima stagione riguardava il desiderio di Daemon di salire al Trono di Spade. Tuttavia, poiché Daemon è nato come secondo figlio di Baelon il Coraggioso, Viserys è stato votato re di Westeros al Gran Consiglio. Daemon è cresciuto credendo che il trono fosse un suo diritto di nascita, qualcosa che Aemond in qualche modo condivide.

Aemond, come Daemon, è un secondo figlio. Aegon II, Aemond, Dareon e Helaena sono i figli di re Viserys e Alicent Hightower. Essendo il più anziano, Aegon succede al Trono di Spade, dando il via alla Danza dei Draghi e lasciando Aemond come uno dei principi di Westeros. Detto questo, Aemond ha mostrato forte desiderio per la corona, orchestrando persino un modo per diventare principe reggente ferendo Aegon e governando al suo posto.

Daemon e Aemond hanno relazioni familiari complesse

Il desiderio della corona fa sì che Daemon e Aemond abbiano connessioni complicate

Come spesso accade con i Targaryen, i legami familiari sono complicati. Daemon e Aemond non sono diversi, anche se entrambi sembrano avere rapporti particolarmente complessi con il fratello e la madre. Per Daemon, il desiderio di essere re al posto del fratello più mite spesso vedeva i due in contrasto. Raramente andavano d’accordo, con Viserys che non sapeva come gestire il temperamento di Daemon e Daemon in lizza per il potere. Indipendentemente da ciò, i due si amavano, come evidente dal dolore di Daemon per la morte di Viserys e dall’aiuto che gli ha offerto in una delle scene più belle della prima stagione.

La relazione di Aemond e Aegon è simile. I due hanno chiaramente rispetto e amore l’uno per l’altro, eppure Aemond è disposto a indebolire Aegon e potenzialmente anche a ucciderlo pur di salire sul Trono di Spade. Per quanto riguarda i loro legami materni, Aemond desidera un amore che Alicent non ha mai offerto a nessuno dei suoi figli, come evidenziato dalla sua devozione a una prostituta che lo tratta più come un figlio che come un cliente. Per quanto riguarda la relazione di Daemon con sua madre Alyssa, lei morì quando lui era giovane, ma una visione inquietante nella stagione 2 ha portato alla ribalta queste complicazioni.

Daemon e Aemond sono entrambi impegnati a ottenere ciò che desiderano

La dedizione di entrambi i Targaryen nel raggiungere ciò che vogliono è evidente

Per quanto riguarda la personalità, Aemond e Daemon hanno una spinta simile nel realizzare i loro desideri. Aemond lo ha dimostrato con le sue azioni a Riposo del Corvo quando ha ferito Aegon ed è riuscito a diventare principe reggente, anche se resta da vedere per quanto tempo Aegon resterà fuori gioco. Ciononostante, Aemond ha dimostrato di essere disposto a fare tutto il necessario per raggiungere i suoi obiettivi.

Anche Daemon ha questa spinta, come mostrato nella stagione 1. Dall’uccidere la sua prima moglie per assicurarsene una più vicina alla famiglia reale, fino alla proposta di sposare sua nipote per diventare re consorte, Daemon non ha paura di commettere atti moralmente discutibili per promuovere i suoi scopi. La stagione 2 di House of the Dragon continua così, con Daemon che vola via da Rhaenyra e prende il suo castello, incoronandosi re e costruendo il proprio esercito, solo per avere una parvenza del potere che desidera.

Daemon e Aemond sono entrambi molto sicuri di sé

Né Daemon né Aemond si sforzano troppo

I tratti di personalità simili tra Daemon e Aemond si estendono ancora più in profondità, cosa dimostrata dal fatto che entrambi sono personaggi silenziosi, conniventi e intriganti. Daemon e Aemond raramente vengono mostrati eccessivamente rumorosi, arrabbiati o addirittura gioiosi. Invece, tengono sotto controllo le loro emozioni e spesso guardano da bordo campo, osservando tutto ciò che li circonda.

Questo è ciò che rende sia Daemon che Aemond efficaci nel gioco del trono. Sebbene siano indubbiamente formidabili in battaglia, tendono a non avere esplosioni emotive che mostrino le loro carte. A differenza di Aegon, che ha distrutto il modello di suo padre o ha appeso gli acchiappatopi, o Rhaenyra, che spesso esprime il suo scontento per essere rimasta bloccata a Roccia del Drago, Aemond e Daemon sono silenziosi nelle loro reazioni emotive, formando un’altra sorprendente somiglianza tra zio e nipote.

Daemon e Aemond sono entrambi feroci guerrieri

La loro abilità marziale è allo stesso livello

Nei numerosi trailer della seconda stagione di House of the Dragon è stato seminato uno scontro tra Daemon e Aemond. Si può sentire Aemond affermare: “Mio zio è una sfida che accetto volentieri. Se osa affrontarmi.” Ciò mette in luce le somiglianze tra i due come guerrieri. Daemon è senza dubbio più forte, poiché ha combattuto in molte battaglie ed è spesso considerato uno dei migliori spadaccini di Westeros a questo punto della sequenza temporale.

Sebbene Aemond non abbia molta esperienza di combattimento, la sua abilità è evidente. Aemond ha trascorso molto tempo ad allenarsi da bambino a causa del modo in cui veniva preso di mira dai suoi coetanei, facendolo diventare un formidabile guerriero. La minaccia principale dalla parte dei Verdi è Aemond, insieme a Criston, mentre Daemon è visto come il combattente più forte dalla parte dei Neri, dimostrando ancora una volta di essere speculari.

Daemon e Aemond cavalcano due dei draghi più grandi e potenti di Westeros

Il livello di minaccia di Daemon e Aemond supera la loro forza come guerrieri

Aemond: la serie House of the DragonAndando oltre l’abilità dei due con le spade, Daemon e Aemond hanno un’altra somiglianza nei loro compagni bestiali. Gran parte del potere psicologico di Aemond su Westeros deriva dal fatto che cavalca Vhagar, il più grande drago della serie. Vhagar è vecchia, provata in battaglia e mortale, come dimostrato dalla sua sconfitta di Lucerys a bordo di Arrax e di Rhaenys su Meleys. In quanto tale, Vhagar è considerato il drago più potente del regno.

Per quanto riguarda Daemon, cavalca Caraxes. Sebbene Caraxes sia un po’ più piccolo di Vhagar, è ancora uno dei draghi più grandi di Westeros dopo la morte di Meleys. Allo stesso modo, Caraxes ha combattuto in molte guerre, dalla Quarta Guerra di Dorne alla Guerra per le Stepstones. Come Aemond, gran parte del fattore paura che incute Daemon deriva dalla forza di Caraxes.

Daemon e Aemond hanno somiglianze visive

I due Targaryen sembrano addirittura uguali

Daemon house of the dragon 2 episodio 3Anche ignorando il sottotesto e la personalità, Daemon e Aemond si somigliano molto. Nessuno dei due personaggi è raffigurato come eccessivamente largo, tozzo o muscoloso, ed entrambi hanno corporature più snelle e agili rispetto a personaggi come Hugh Hammer di House of the Dragon o il Mastino di Game of Thrones. Inoltre, Daemon e Aemond sono simili nel viso con lunghi capelli biondi.

Queste connessioni fisiche sono state anche scritte nello show. Una delle prime visioni di Daemon ad Harrenhal lo vedeva inseguire Aemond attraverso le sale del castello. Solo più tardi viene rivelato che la visione proiettava Daemon, mentre indossava i vestiti e la benda sull’occhio di Aemond.

Daemon e Aemond hanno nomi molto simili

George R. R. Martin ha tracciato una linea chiara tra il principe e suo zio

Una delle somiglianze certamente più sciocche, ma comunque prevalenti, tra Daemon e Aemond proviene dallo stesso George R. R. Martin. Naturalmente, Martin ha delineato molti dei tratti caratteriali di Daemon e Aemond quando sono stati creati per Fuoco e sangue, il prequel della serie di libri Cronache del ghiaccio e del fuoco che descrive dettagliatamente la storia dei Targaryen mostrata in House of the Dragon. Durante la creazione iniziale dei personaggi è nata una somiglianza.

Sia Daemon che Aemond hanno nomi incredibilmente simili. Aemond è semplicemente la parola Daemon, solo con la prima lettera spostata alla fine.

Daemon e Aemond hanno entrambi problemi di relazione

Nessuno dei due ha legami romantici particolarmente felici

Daemon Rhaenyra Targaryen-Valyrian House Of The DragonNon sono solo i rapporti familiari di Daemon e Aemond ad essere problematici, ma anche quelli romantici. Non è mai stato dimostrato che Aemond abbia un forte legame romantico nella serie, ma ritorna invece ad assumere ripetutamente la stessa prostituta. Come accennato, questa prostituta si comporta in modo più materno di quanto si potrebbe pensare, dimostrando che Aemond ha problemi relazionali di fondo che vanno di pari passo con i suoi legami familiari. Una teoria comune è che anche Aemond abbia rapporti sessuali con sua sorella Helaena, come fa Aegon, sebbene ciò non sia stato dimostrato.

Sebbene Daemon abbia dimostrato di avere numerose relazioni romantiche, nessuna di loro sembra particolarmente ricca di romanticismo. Daemon ha ucciso la sua prima moglie, Rhea Royce, prima di passare a Laena Velaryon. Quando gli viene chiesto se ama Laena, Daemon afferma: “Eravamo abbastanza felici”. Dopo la morte di Laena, Daemon sposa Rhaenyra, una relazione che viene mostrata come tesa il più delle volte. Sebbene Daemon possa avere relazioni più vere e proprie di Aemond, è sicuro dire che sono simili in quanto nessuno dei due ha legami romantici particolarmente felici.

  • SEGUONO IMPORTANTI SPOILER SU FUOCO E SANGUE

Daemon e Aemond muoiono entrambi nella stessa battaglia

Queste numerose somiglianze si collegano al destino condiviso di Daemon e Aemond

House of the Dragon 2 episodio 5 AemondTutte queste somiglianze tra Daemon e Aemond sollevano naturalmente la questione di cosa significhi tutto ciò. In un mondo come Westeros, così pieno di destino, profezia e fato, il set-up del Daemon e Aemond in House of the Dragon prefigura la loro battaglia finale. Verso la fine della Danza dei Draghi, la rivalità inespressa tra Aemond e Daemon raggiunge il culmine nella Battaglia sopra l’Occhio degli Dei. I due si incontrano nel cielo sopra il grande lago di Westeros, Daemon a bordo di Caraxes e Aemond a cavallo di Vhagar.

La battaglia è descritta come una delle più impressionanti in termini di puro spettacolo in Fuoco e sangue, a causa dello scontro tra due dei draghi più potenti del regno. Dopo una battaglia nei cieli, i due draghi vengono gravemente feriti e iniziano a cadere sulla Terra. Daemon salta dalla sua cavalcatura, pugnalando Aemond attraverso l’altro occhio, uccidendo il principe. Mentre i draghi si schiantano al suolo, anche Daemon viene ucciso, e questa sorte lega insieme lui e Aemond, non solo nella vita, come dimostrato dalle evidenti somiglianze di House of the Dragon, ma anche nella morte.

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