Con il viaggio nel tempo e il
cambiamento del passato come elemento centrale del prossimo film di
Deadpool &
Wolverine, cosa cambierebbe del Marvel Cinematic Universe il
presidente dei Marvel StudiosKevin Feige se potesse cambiare anche il
passato? In un’intervista a Blavity TV a Feige è infatti stata posta questa
domanda, alla quale si è preso un po’ di tempo per riflettere,
affermando poi: “In piccoli modi, ci sono molte cose”.
E ha continuato: “Non puoi
finire un progetto e poi guardarlo di nuovo senza vedere tante
piccole cose che avresti fatto in modo diverso. Nel complesso,
siamo stati molto fortunati. Sono stato molto orgoglioso di quasi
tutti i progetti che abbiamo realizzato e di tutte le decisioni che
abbiamo preso. Penso che non siamo stati timidi nel dire che dopo
Endgame, con Disney+, ci sono state tante cose nuove
che abbiamo portato sulla piattaforma nel nostro entusiasmo di dare
vita a nuovi personaggi”.
Feige fa poi una piccola pausa e
cambia la sua linea di pensiero, rendendosi conto che il suo
commento potrebbe essere troppo orientato verso l’aspetto negativo
e osserva: “Penso che ogni cosa abbia avuto il suo valore, ma
ora stiamo cercando di capire come mantenere quell’eccitazione e
quell’entusiasmo per una manciata di progetti all’anno”. È
dunque chiaro che Feige pensa che i Marvel Studios abbiano prodotto
troppo, troppo presto, quando si è trattato di lanciare Disney+.
L’attrice e icona della filantropia
e della moda Sharon
Stone si è unita a Bob Odenkirk per recitare in Io sono
nessuno 2, il sequel del successo a sorpresa del 2021
prodotto da 87North. Odenkirk riprenderà il suo ruolo di mite padre
di famiglia che è segretamente un ex assassino del governo. Come
riportato da THR, anche se non sono stati
rivelati dettagli sulla trama, si sa che Stone sarà il cattivo
principale di questo sequel.
Al momento non sono stati forniti
maggiori dettagli sul suo personaggio, per cui non resta che
attendere ulteriori dettagli a riguardo. Per Stone si tratterà del
ritorno sul grande schermo dopo i film Beauty e What
About Love. Celebre per il suo ruolo in Basic Instinct, si troverà ora a confrontarsi con un
ruolo da villain.
Sharon Stone in Basic Instinct
Tutto quello che sappiamo su Io sono nessuno
2
Il primo film, Io
sono nessuno, è stato realizzato con un budget di 16
milioni di dollari ed è uscito durante la pandemia, incassando
oltre 57,5 milioni di dollari in tutto il mondo. Anche la critica è
rimasta impressionata. L’Hollywood Reporter lo ha definito “una
commedia dei desideri ridicola come tutte le altre, ma più
divertente della maggior parte”.
La regia di questo sequel è stata
affidata al regista indonesiano Timo Tjahjanto,
noto per i suoi film horror e d’azione come May the Devil Take
You e alcuni segmenti del film ad episodi V/H/S. La
sceneggiatura è di Derek Kolstad, Aaron
Rabin, Odenkirk e Umair Aleem. La
Universal ha fissato per Io sono nessuno 2
un’uscita nelle sale cinematografiche per il 15 agosto
2025.
Possiamo aspettarci che il sequel
riprenda dopo gli eventi frenetici del primo film, che ha fatto
conoscere al pubblico il mite Hutch Mansell
(Odenkirk). Apparentemente il solito papà di
periferia, Hutch rivela le sue origini di assassino dopo che
un’invasione domestica ha tolto la sicurezza alla sua famiglia. In
una missione di vendetta, Hutch spiazza tutti coloro che gli sono
vicini quando mette nel mirino un signore della droga russo.
Il regista Derek Cianfrance si è
distinto negli anni per struggenti drammi come
Blue Valentine, Come un
tuono o la serie Un volto, due destini – I Know This
Much Is True. Con tali opere ha continuamente affrontato il
tema del destino e della natura umana dinanzi a determinati eventi
della vita. Un altro dei suoi lavori più apprezzati e noti è
La
luce sugli oceani (qui
la recensione), film realizzato nel 2016 e ricordato in
particolare per aver fatto nascere la coppia formata da Michael Fassbender e Alicia Vikander.
Tratto dall’omonimo romanzo di
M. L. Stedman e presentato in concorso alla
Mostra del Cinema di Venezia, il film si concentra in particolare
sull’amore tra un uomo e una donna e il rapporto che instaurano con
una figlia non biologicamente loro. Si costruisce così un racconto
particolarmente intenso e toccante che va a riflettere sulla
genitorialità, che ha ottenuti buoni consensi di critica e
pubblico. Ad arricchirlo, naturalmente, vi sono le interpretazioni
dei due protagonisti, come anche degli altri membri del cast.
Per gli appassionati di grandi
drammi incentrati sui grandi temi della vita, è dunque questo un
film da non lasciarsi sfuggire e recuperare ora grazie al suo
passaggio televisivo. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a La
luce sugli oceani. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e al
libro. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di La luce sugli oceani
Tom Sherbourne, un
veterano di guerra ossessionato dal tempo trascorso sui campi di
battaglia nel fronte occidentale, in una guerra brutale che causò
la morte di 60.000 suoi connazionali, arriva in Australia
Occidentale. Cercando di sfuggire a continui cicli di dolore, sensi
di colpa e traumi, trova un modo perfetto per isolarsi, ed anche
utile, come guardiano del faro che mantiene meticolosamente acceso
il faro tra l’oceano Indiano e l’oceano del Sud. Tuttavia Tom si
ritrova invece ad aprirsi in modi inimmaginabili all’amore di una
donna, Isabel Graysmark.
Diventati marito e moglie, per i
coniugi Sherbourne il desiderio più grande è quello di avere un
figlio, ma senza successo. Finché un giorno non trovano una neonata
abbandonata in una barca alla deriva e la allevano in segreto come
fosse loro. Ben presto quella creatura vivace e sempre bisognosa
d’attenzione diventa la luce della loro vita, finché non
scopriranno che la vera madre della piccola, Hannah
Roennfeldt, sono anni che la cerca. Tormentati dal dilemma
se svelare il segreto perdendo così la figlia che ormai sentono
come loro, la coppia inizierà a disgregarsi.
Il cast di attori e location dove si sono svolte le
riprese
Ad interpretare Tom Sherbourne vi è
l’attore Michael Fassbender, mentre la premio Oscar
Alicia Vikander interpreta sua moglie Isabel.
L’attrice ha rivelato di aver voluto fare questo film perché è
sempre stata una grande fan del lavoro di Fassbender. In
preparazione alle riprese, i due hanno vissuto insieme per sei
settimane. In seguito, hanno annunciato di frequentarsi nel
dicembre 2014, sposandosi poi nel 2017. Accanto a loro, nel ruolo
di Hannah, vi è l’attrice Rachel Weisz, mentre la figlia Lucy è
interpretata da FlorenceClery.
Per quanto riguarda le riprese del
film, si sono svolte in Nuova Zelanda e
Australia. In particolare, sono state utilizzate
le cittadine Dunedin, Port
Chalmers e nella penisola di Otago, a
Saint Bathans nell’Otago centrale e al faro di
Cape Campbell a Marlborough.
Questo, particolarmente suggestivo, fu acceso per la prima volta il
1° agosto 1870. Inizialmente la struttura era in legno, che però
dopo pochi anni inizio a rovinarsi, portando ad una nuova
costruzione in ghisa. Tra i luoghi delle riprese vi sono anche l’ex
prigione di Dunedin e Stuart
Street, presso l’ex edificio del King Edward
Technical College.
Il film è tratto da una storia
vera? La verità sul libro di M. L. Stedman
Quella narrata in La
luce sugli oceani non è una storia vera, ma è
interamente frutto della fantasia della scrittrice M. L.
Stedman, che ha pubblicato il romanzo nel 2012. Tuttavia,
proprio intorno al racconto del libro si è svolta una vicenda
legale. Lo scrittore/regista Joseph Nobile ha
infatti sostenuto che la scrittrice ha consapevolmente e
intenzionalmente copiato, plagiato, piratato e sottratto contenuti
espressivi dalla sua sceneggiatura intitolata The
Rootcutter, successivamente reintitolata A Tale of Two
Humans, originariamente coperta da copyright nel 2001.
Il 26 gennaio 2017, Nobile ha
intentato una causa contro gli editori di Watt, Simon & Schuster,
Dreamworks e altri. Nonostante l’ammissione da parte dei convenuti
di aver avuto accesso alla sceneggiatura dell’attore e di averla
copiata, il 16 ottobre 2017 la Corte distrettuale degli Stati Uniti
di New York si è pronunciata contro Nobile e ha successivamente
accolto le mozioni degli imputati per le spese legali “a causa
dell’oggettiva irragionevolezza delle pretese dell’attore e per
dissuadere altri aspiranti querelanti dall’intentare cause analoghe
prive di fondamento”.
Il trailer di La luce sugli
oceani e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di La
luce sugli oceani grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple
TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 22
luglio alle ore 21:10 sul canale
La 5.
Film del 2004, After the
Sunset è un film d’azione con molteplici elementi da
commedia. Diretto da Brett Ratner, noto per la
trilogia di Rush Hour, questo ha al
centro della propria trama un affascinante ladro, dei preziosi e
antichi gioielli da rubare e un agente FBI che
tenta di impedire il colpo. A rendere particolarmente intrigante
tutto ciò vi è un cast composto da diversi celebri attori,
capitanati dal protagonista Pierce
Brosnan, come anche le esotiche località delle
Bahamas, dove si sono svolte gran parte delle riprese.
La storia è ideata e scritta dallo
sceneggiatore Paul Zbyszewski, noto per essere
stato anche autore di diversi episodi della serie Lost.
Con After the Sunset egli segna il proprio esordio
al lungometraggio, suscitando l’interesse dei produttori della New
Line Cinema. La sua storia, infatti, prevedeva elementi consolidati
del genere misti ad appetibili novità, offrendo nel complesso
l’intrattenimento di cui i produttori erano alla ricerca. Composto
il cast e trovato il regista, la realizzazione del titolo poté
avere infine inizio.
Al momento dell’arrivo in sala,
tuttavia, il film non andò incontro ad un particolare favore di
critica e pubblico ma a distanza di anni, After the
Sunset risulta il film giusto se si desidera trascorrere
una spensierata serata in compagnia di un film. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative ad
esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Protagonisti del film sono
Max e Lola, coppia di ladri
specializzati in furti di diamanti innamorati l’uno dell’altro.
Dopo aver messo a segno il colpo più importante della loro vita,
rubando un preziosissimo diamante, questi sono intenti a godersi
una meritata vacanza sulle spiagge delle Bahamas. Qui progettano in
realtà di ritirarsi, andando ufficialmente in pensione e vivendo
grazie al guadagno ottenuto con il loro furto. I loro piani vengono
però scombinati dall’arrivo sull’isola dell’agente FBI Stan
Lloyd, che da anni tenta di incastrare Max per i suoi
furti.
Avendo avuto notizia del possibile
pensionamento del rivale, egli tenta una volta per tutte di
arrestarlo tendendogli una trappola. Lloyd fa infatti sapere a Max
che nei prossimi giorni proprio vicino all’isola, passerà una nave
da crociera all’interno della quale è in atto una mostra di pietre
preziose, tra cui un diamante del valore pari a quello già rubato
dal ladro. Max tenta di mostrarsi non interessato alla cosa, ma
l’occasione risulta fin troppo ghiotta per potervi rinunciare. Egli
inizia così a progettare il suo nuovo colpo, tenendo però Lola
all’oscuro della cosa.
Il cast del film
Per garantire al film l’attenzione
dell’industria e del pubblico, i produttori decisero di affidare i
ruoli principali ad alcuni tra i più noti attori del momento. La
prima scelta per il personaggio del ladro Max era l’attore Pierce Brosnan. Questi aveva guadagnato grande
popolarità grazie al ruolo dell’agente segreto James
Bond, interpretato in quattro film tra il 1995 e il
2002. L’attore accettò con entusiasmo il ruolo, attratto dal
fascino che questi emanava. Accanto a lui nel ruolo di Lola vi è
l’attrice Salma Hayek.
Questa aveva ottenuto grande successo l’anno prima recitando nel
ruolo di Frida Kahlo nel film Frida, per cui era poi stata
nominata all’Oscar.
Nel ruolo dell’agente FBI Stan Lloyd
vi è invece il celebre Woody
Harrelson. Anche lui riservò parole particolarmente
favorevoli nei confronti del film, affermando di esserne rimasto
affascinato sin dal primo momento. Il candidato all’Oscar Don
Cheadle, oggi noto per il ruolo di War Machine nel
Marvel Cinematic Universe,
interpreta invece il personaggio del criminale Henry Mooré.
Naomie
Harris, oggi nota per il suo ruolo nel film
Moonlight, è invece presente nel ruolo della poliziotta
Sophie. Nel film si può infine ritrovare il cameo di Edward
Norton, presente tra il pubblico nella scene
iniziale.
Verso il finale, Max usa la gita
subacquea come diversivo per rubare il diamante, cosa che funziona
perfettamente quando l’uomo di Mooré ci prova nello stesso momento
ma viene catturato dopo che il falso piano – fornitogli da Max – si
svela essere una truffa. Tuttavia, Lola lascia Max dopo che Stan ha
sparato a Mooré uccidendolo quando è venuto a prendere il diamante.
Max si rende conto del suo errore, scrive le sue promesse e riesce
a riconquistare Lola all’aeroporto prima che lei parta, chiedendole
di sposarlo con “il primo diamante che abbia mai
comprato”.
Il giorno dopo, Max viene raggiunto
da Stan mentre festeggia, che gli rivela di averlo incastrato e di
aver lasciato che Max facesse tutto il lavoro, mentre in seguito ha
recuperato il diamante perché lo ha visto preparare il
nascondiglio. Max ammette che questa volta la sua nemesi ha vinto
ed è semplicemente felice di vivere la sua vita con Lola, guardando
i tramonti con lei. Tuttavia, nell’ultima scena, il ladro mette in
difficoltà Stan con uno scherzo, lasciando intendere che la loro
rivalità è ancora del tutto aperta.
Il trailer di After
the Sunset e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o per
chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. After the Sunset
è infatti presente nei cataloghi di Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film verrà inoltre trasmesso in televisione nella giornata di
lunedì 22luglio, alle ore
21:00 sul canale 20 Mediaset.
I film con ambientazione
postapocalittica sono notevolmente aumentati negli anni,
raccontando a loro modo un progressivo deteriorarsi di una serie di
elementi simbolo di civiltà e umanità. Ognuna di queste opere
nutre, in modo più o meno evidente, un forte debito nei confronti
di Mad Max –
Interceptor, primo film di una delle serie di questo
genere più importanti e acclamate di sempre. Uscito nel 1979,
questo è poi stato seguito nel 1981 da Interceptor – Il
guerriero della strada.
Diretto anche questo
dall’australiano George Miller, il film
è ancora oggi considerato come uno dei migliori film d’azione di
sempre e uno dei più grandi sequel mai realizzati. Questo seguito è
infatti stato particolarmente apprezzato per la sua potenza visiva,
con sequenze e scene ormai entrate nell’immaginario collettivo. Se
il contesto è grossomodo lo stesso del precedente film, si nota qui
un’ulteriore involuzione, che spinge sempre più verso un ritorno al
medioevo barbarico nel filone fantascientifico.
Grande fonte di ispirazione,
infatti, furono i film western, da John Ford a
Sergio Leone. Allo stesso modo, l’Iliade
di Omero ha fornito qui importanti spunti per i personaggi e i
risvolti narrativi. Interceptor – Il guerriero della
strada si è poi affermato come un’opera imprescindibile
per il suo genere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune
delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Interceptor –
Il guerriero della strada
A seguito di una terza guerra
mondiale, il mondo vive ora una serie di regressioni. Numerose sono
le risorse ormai prossime all’estinzione, con la conseguenza che
interi popoli si ritrovano a vivere in uno stato brado. A
complicare la situazione, vi la totale scomparsa della legge e
dell’ordine, con il naturale proliferare della criminalità e della
violenza. In questo contesto, l’ex agente di polizia Max
Rockatansky vaga a bordo della sua V8 Interceptor alla
ricerca di cibo e carburante. Nel corso dei suoi viaggi, egli
finisce con l’imbattersi nella Tribù del Nord, capeggiata da
Pappagallo.
Da loro, Max viene a conoscenza dei
continui soprusi che sono costretti a subire da una banda
criminale. Questa è guidata dal sanguinario Lord
Humungus, un uomo muscolo dal viso sfigurato, che copre
dunque con una maschera da hockey. Proprio mentre Max si trova lì,
la Tribù riceve un ultimatum dal gruppo di banditi. Se lasceranno
loro l’impianto di carburante, potranno lasciare indenni quella che
è ora rinominata la Valle della Morte. A quel punto, Max si offrirà
di proteggerli ma il compito si rivelerà molto più pericoloso del
previsto.
Il cast del film
Ad interpretare nuovamente il ruolo
di Max Rockatansky vi è Mel Gibson. Qui
molto più che per il primo film, la sua fonte di ispirazione è
stato il silenzioso personaggio interpretato da Clint Eastwood
nei western di Leone. In tutto il film, Gibson ha infatti solo 16
battute. Oltre alla silenziosità del personaggio, Gibson ha curato
nuovi aspetti del suo look, al fine di farlo apparire ancor più
minaccioso e rude. Ciò permette di far emergere anche il distacco
che Max prova sempre più nei confronti di quanto lo circonda. In
questo sequel, infatti, egli si presenta come una personalità
controversa, senza una vera collocazione rispetto ai concetti di
bene e male.
Nel film si ritrova poi l’attore
Michael Preston nel ruolo di Pappagallo, il
pacifico leader della Tribù del Nord. Bruce Spence
è invece il capitano Gyro, un vagabondo che affiancherà Max nella
sua missione. L’attore e culturista svedese Kjell
Nilsson interpreta qui il ruolo di Lord Humungus, che lo
ha reso celebre a livello internazionale. Vernon
Wells è invece Wez, braccio destro di Humungus, un
personaggio altrettanto divenuto memorabile. Emil
Minty interpreta invece Kid, un ragazzino della Tribù che
si esprime solo con grugniti e versi. Vi è infine
VirginiaHey, una guerriera della
Tribù che inizialmente tenderà a non fidarsi di Max.
Mad Max: i sequel e i reboot
Quattro anni dopo questo secondo
capitolo, è arrivato il terzo film della serie, Mad Max oltre la sfera del tuono, il quale si
caratterizza per una maggior varietà nei personaggi e soprattutto
nelle ambientazioni. In particolare, è impreziosito dalla presentza
della cantante e attrice Tina Turner.
Mad Max oltre la sfera del tuono non ebbe lo
stesso successo dei primi due film, ma è ad ogni modo considerato
un valido terzo capitolo di una trilogia inimitabile per genere,
scenari e riflessioni. Con questo film, inoltre, sembrò concludersi
il racconto riguardante le avventure di Max.
Nel 2015, tuttavia, Miller è però
tornato a lavorare su questo franchise realizzando il sequel/reboot
Mad Max: Fury Road. In questo, ad interpretare
il protagonista vi è Tom Hardy,
impegnato nella fuga dal perfido Immortan Joe insieme alla ribelle
Furiosa, interpretata da Charlize
Theron. Proprio a Furiosa, poi, è stato dedicato il
prequel Furiosa: A Mad MaxSaga, uscito nel 2024, dove ad
interpretarla vi è però Anya
Taylor-Joy, mentre Chris Hemsworth
compare nel ruolo del villain.
Il trailer di Interceptor –
Il guerriero della strada e dove vedere il film in
streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete.Interceptor – Il guerriero della strada è infatti
disponibile nel catalogo di Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, in base alla
piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda
visione casalinga. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il
giorno lunedì 22 luglio alle ore
21:00 sul canale Iris.
Zack Snyder è pronto a far parlare
di nuovo di sé con la director’s cut della sua ultima epopea
fantascientifica. Sia Rebel Moon – Capitolo Uno: Calice di
Sangue che Rebel Moon– Capitolo
Due: La Maledizione del Perdono usciranno su Netflix il 2 agosto. “Preparatevi ad assistere
alla vera visione di Zack Snyder”, si legge nel trailer
vietato ai minori, ricco di violenza sanguinosa, sesso e guerra
galattica.
“Nella director’s cut, gli eserciti del tirannico Regent
Balisarius minacciano un tranquillo insediamento su una luna ai
confini dell’universo. Qui la misteriosa straniera Kora (Sofia
Boutella) diventa l’unica speranza di sopravvivenza e
riceve l’incarico di scovare abili combattenti per affrontare con
lei il compito impossibile di battersi contro il Mondo Madre”,
si legge nella sinossi riportata da Netflix.
Kora
raduna una manciata di guerrieri in una piccola banda composta da
reietti, ribelli, contadini e orfani di guerra accomunati da tanta
voglia di redimersi e vendicarsi. Mentre l’ombra oscura di tutto un
impero incombe sulla luna che meno se l’aspetta, un nuovo esercito
di eroi prende forma“.
Dopo aver visto su Netflix i film
Rebel Moon – Parte
1: Figlia del Fuoco (qui
la recensione) e Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice
(qui
la recensione), gli utenti della piattaforma e fan del regista
Zack Snyder attendono ora il rilascio delle
promesse director’s cut, che non solo conterranno molto materiale
in più rispetto ai due film visti, ma saranno anche vietate ai
minori. Le due versioni arriveranno entrambe su Netflix il
2 agosto.
Il premio Oscar Brendan Fraser (The
Whale) è stato scelto per interpretare il Comandante in
capo delle forze Alleate Dwight D. Eisenhower nel
prossimo film Pressure. Fraser si unisce così al
vincitore del BAFTA Andrew Scott, che, come riportato da Deadline, sarà il protagonista
di questo dramma ambientato nei giorni di tensione che precedettero
lo sbarco in Normandia.
La storia vera vedrà la star di
Estranei
e Ripley, Andrew Scott, interpretare il capo ufficiale
meteorologico britannico James Stagg, il cui
compito era informare Eisenhower delle condizioni meteorologiche
che avrebbero reso possibile o meno l’invasione della Normandia.
Questo complesso processo decisionale fu fondamentale per le sorti
della guerra e per il corso della storia.
Il generale dell’esercito
Eisenhower, soprannominato Ike, fu lodato per la sua leadership
durante la guerra e sarebbe diventato il 34° presidente degli Stati
Uniti, in carica dal 1953 al 1961. Anthony Maras
(Hotel Mumbai) dirigerà Pressure, le cui
riprese inizieranno a settembre nel Regno Unito. Sono in corso
altri casting e Studiocanal si occuperà delle vendite mondiali.
La sinossi ufficiale recita:
“Nelle 72 ore che precedono il D-Day, tutti i pezzi sono al
loro posto, tranne un elemento chiave: il meteo britannico.
L’ufficiale meteorologico capo della Gran Bretagna James Stagg è
chiamato a fornire le previsioni più importanti della storia e si
trova in una situazione di tensione con l’intera leadership
alleata.
Le condizioni sbagliate
potrebbero devastare la più grande invasione marittima di tutti i
tempi, mentre ogni ritardo rischia di essere scoperto
dall’intelligence tedesca.Con il suo fidato aiutante, il
capitano Kay Summersby con cui confidarsi, e perseguitato da una
prova catastrofica del D-Day, la decisione finale spetta al
Comandante Supremo Alleato Dwight D. Eisenhower. A poche ore dalla
partenza, il destino della guerra e le vite di milioni di persone
sono in bilico”.
Brendan Fraser in The Whale
Il ritorno di Brendan Fraser
Come anticipato, Brendan Fraser è tornato alla ribalta grazie
al film The Whale, con il quale ha poi vinto il premio Oscar.
Successivamente, ha avuto un piccolo ruolo in
Killers of the Flower Moon, diretto da Martin Scorsese. Prossimamente, l’attore sarà
il protagonista di Rental Family, incentrato su un
attore squattrinato che vive a Tokyo, che viene assunto da
un’azienda giapponese di noleggio a conduzione familiare, questa
esperienza lo condurrà in un inaspettato viaggio alla scoperta di
sé attraverso i ruoli che interpreta nella vita degli altri.
Fraser sarà poi tra i protagonisti
di Sacrifice, un film co-scritto e diretto da
Romain Gavras e che come il suo ultimo film
Athena,
sembra sarà caratterizzato da “un’anarchia simile e
propulsiva“. A questi progetti si aggiunge dunque ora anche
Pressure, che potrebbe fornire a Fraser una nuova
occasione per dar vita ad un’interpretazione che ne confermi il
grande talento.
Debutterà in
esclusiva su Sky e in streaming su NOW a novembre
Dune:
Prophecy, l’attesa serie HBO in sei episodi coprodotta
con Legendary Television, di cui viene rilasciato oggi il teaser
trailer.
La serie, che si
inserisce nell’ampio universo di “Dune”
creato dall’acclamato autore Frank Herbert, è ambientata 10.000
anni prima dell’ascesa di Paul Atreides e segue due sorelle
Harkonnen mentre combattono le forze che minacciano il futuro
dell’umanità e fondano la mitica setta che diventerà nota come Bene
Gesserit. DUNE: PROPHECY è ispirato al romanzo “Sisterhood
of Dune”, scritto da Brian Herbert e Kevin J. Anderson.
Il cast della
serie: Emily Watson, Olivia Williams,
Travis Fimmel, Jodhi May,
Mark Strong, Sarah-Sofie Boussnina, Josh Heuston, Chloe Lea,
Jade Anouka, Faoileann Cunningham, Edward Davis, Aoife Hinds, Chris
Mason, Shalom Brune-Franklin, Camilla Beeput, Jihae, Tabu,
Charithra Chandran, Jessica Barden, Emma Canning e
Yerin Ha.
DUNE: PROPHECY, il trailerDune: Prophecy
Alison Schapker è
showrunner e produttrice esecutiva. Diane Ademu-John ha
co-sviluppato la serie ed è produttrice esecutiva. Anna Foerster ha
prodotto e diretto diversi episodi, compreso il primo. Jordan
Goldberg, Mark Tobey, John Cameron, Matthew King, Scott Z. Burns e
Jon Spaihts sono i produttori esecutivi insieme all’autore del
bestseller “Sisterhood of Dune” Brian Herbert, mentre Byron
Merritt e Kim Herbert sono i produttori esecutivi per conto della
Frank Herbert Estate. L’autore di “Sisterhood of Dune” Kevin
J. Anderson è co-produttore. La serie è co-prodotta da HBO e
Legendary Television, che produce anche il franchise
cinematografico di cui sono già usciti due film acclamati dalla
critica, il primo dei quali ha ottenuto sei premi Oscar®.
The Acolyte è
finalmente completo e con esso arrivano le risposte a molte delle
nostre domande. La nuova serie ha aperto nuovi orizzonti in
Star
Wars con la storia delle (gemelle?) Mae e
Osha Aniseya (entrambe Amandla Stenberg) e
ha ribaltato le carte in tavola rispetto a ciò che il pubblico
pensava sarebbe accaduto più volte, un merito della creatrice della
serie Leslye Headland. Il finale della
prima stagione offre inoltre ai fan molti spunti di riflessione,
lasciando aperta la porta a ulteriori stagioni e
stuzzicando una maggiore connessione con il più ampio
universo di Star Wars.
Tuffiamoci in questa storia.
Viene fuori la verità sulle
azioni oscure di Master Sol
Uno dei punti di forza della
stagione 1 di The Acolyte è l’interpretazione di
Lee Jung-jae nel ruolo di Maestro Sol. Lo
conosciamo come un caloroso Maestro Jedi che è molto affezionato
alla sua passata Padawan, Osha, e a quella attuale, Jecki Lon
(Dafne
Keen). Tutto quel calore nasconde però un
oscuro segreto, e il passato lo raggiunge rapidamente, e
tutto viene rivelato quando riporta Mae a Brendok. Osha e Qimir
(Manny Jacinto) – alias lo Straniero – lo
seguono rapidamente.
Sol combatte contro Qimir e Osha
contro Mae in due quartieri separati, ma alla fine si
riuniscono dove, sedici anni prima, la tragedia ha colpito tutti i
gemelli e i Jedi. Sol confessa di aver ucciso Madre Aniseya
(Jodie Turner-Smith) e spiega anche che
Mae e Osha non sono in realtà gemelle, ma piuttosto la
stessa persona, che Aniseya ha creato manipolando la Forza
grazie alla vergenza su Brendok. Non è chiaro come le due gemelle
possano essere la stessa persona, e nemmeno Sol sembra capirlo. Per
gli altri tre presenti, l’importante è che paghi per i suoi crimini
e Osha, in un impeto di rabbia simile a Sith, lo strangola con la
Forza, rivelando il suo immenso potere nella Forza.
Mentre Osha lo fa, il cristallo
kyber della spada laser di Sol diventa rosso nella sua mano,
rivelando come i Sith ottengono le loro spade laser dalla lama
rossa. Si tratta di un processo chiamato “sanguinamento”, che
consiste nell’uccidere un Jedi senza arma, rubare il suo cristallo
kyber e versarvi sopra l’energia del Lato Oscuro, facendo diventare
la lama rossa. Si impegna quindi a diventare The Acolyte di
Qimir a condizione che lui cancelli la memoria di Mae di
tutto ciò che è accaduto per proteggerla. Tutto ciò sembra
giusto, poiché i Jedi non permetterebbero mai a Osha di
rivelare semplicemente ciò che è accaduto e di lasciarla andare.
Non con tutto il suo potere e tutto ciò che sa.
Su Coruscant, Vernestra
affronta una minaccia politica al Senato
Le implicazioni politiche
dell’incidente di Brendok sono un problema che affligge la Maestra
Jedi Vernestra Rwoh (Rebecca Henderson) da
molto tempo. Ne parla per la prima volta nella première della serie
The
Acolytee poi di nuovo
nell’Episodio
4. Questa volta, ha un incontro con il senatore Rayencourt
(David Harewood), che si oppone al vasto e
incontrollato potere dell’Ordine Jedi, proponendo persino
una revisione indipendente dell’Ordine da parte del Senato.
Secondo Rayencourt, il problema dei
Jedi è che, invece di dominare le loro emozioni, le seppelliscono,
e questo è potenzialmente pericoloso per la sicurezza e la
stabilità della Repubblica. Basta che un solo Jedi scatti
e, con il suo potere sulla Forza, tutto è perduto. Il
senatore ha ragione, naturalmente, ed è quello che accade quando
Anakin Skywalker (Hayden
Christensen) cade nel Lato Oscuro in Star Wars: Episodio III – La vendetta dei
Sith. Quello che Rayencourt non immagina è
che il Senato potrebbe diventare corrotto quanto l’Ordine Jedi e
che questi due fattori insieme porteranno alla caduta della
Repubblica. Ma questo non avverrà in un altro secolo. Tuttavia, sa
sicuramente più di quanto non lasci intendere e non sarebbe
sorprendente se nelle prossime stagioni si scoprisse che
anche lui ha dei legami con il Lato Oscuro.
Quanto a Vernestra, risolve tutto
facendo ciò che i Jedi sanno fare meglio: insabbiare le
cose. Dà la colpa di tutta la faccenda di Brendok a
Sol, che definisce “un Jedi disonesto”. Mentre riferisce
tutto questo a un’udienza del Senato, i flashback mostrano che in
realtà è dispiaciuta per questo e ha dato a Sol un vero e proprio
funerale Jedi. Vernestra ha iniziato come un giovane Cavaliere Jedi
pieno di potenziale nelle storie dell’Alta
Repubblica, ma, dopo una vita di traumi e di strazi, è
diventata solo un altro ingranaggio del motore dell’Ordine,
perdendo di vista il vero significato di essere un Jedi: custodire
la pace e la giustizia nella galassia. Nell’ultimissima scena,
incontra il Maestro Yoda (Frank Oz),
lasciando intendere che, al tempo di Star Wars: Episodio I – La minaccia
fantasma, egli è consapevole della verità di
tutto, come previsto. O almeno di quanto gli dice
Vernestra.
“Avete mai sentito la tragedia
di Darth Plagueis, il Saggio?”.
Mentre Qimir e Osha lasciano il
loro pianeta oceanico diretti a Brendok, una sagoma scura li
osserva da una grotta. Un alieno della specie
Muun,Darth Plagueisin
persona. È noto per essere stato il maestro di Darth
Sidious (Ian McDiarmid) e il Sith che ha
scoperto il segreto della manipolazione dei midicloriani per creare
la vita, come Sidious dice ad Anakin ne La vendetta dei
Sith. La sua breve apparizione lo conferma come parte del
nuovo canone diStar Wars,
ma solleva anche molte domande.
I Sith sono noti per seguire la
Regola dei Due, una legge secondo la quale ci possono essere
solo due Sith in qualsiasi momento: un maestro che detiene il
potere e un apprendista che lo desidera. Ma questa regola è stata
infranta molte volte in passato, poiché i Sith non amano seguire le
regole e sono noti per pugnalarsi alle spalle a vicenda, sia i
maestri che gli apprendisti. Alla
fine della stagione 1
de The Acolyte, i Sith
sono tre. Darth Plagueis stesso è vivo e consapevole di
ciò che sta accadendo, e Qimir ottiene finalmente un suo
apprendista quando Osha si impegna ad allenarsi con lui.
Questo porterà inevitabilmente a un
confronto tra i due, anche se al momento non si sa quale forma
assumerà. Secondo la linea temporale di Star Wars,
Darth Plagueis dovrebbe essere alla fine del suo apprendistato o
essere appena salito al grado di maestro e cercare un
apprendista. È possibile che Qimir sia il suo apprendista a
questo punto e stia cercando di ottenere un accolito per poter poi
ribaltare la situazione con Plagueis. Questa è solo una delle tante
possibilità per il futuro della serie.
Ci sarà una seconda stagione di
The Acolyte?
La seconda stagione de
The
Acolyte non è ancora stata confermata, anche
se Leslye Headland ha parlato dei suoi piani per il futuro
della serie. ome se nulla fosse perfetto, la nuova serie prende una
posizione coraggiosa sul modo in cui Star
Wars vede se stesso e sui miti che ha creato intorno a sé.
È una posizione rinfrescante, anche se non è certamente adatta a
tutti. La serie è stata sicuramente concepita pensando a
più stagioni, visto quante domande sono state sollevate
nel
finale.
In primo luogo, la rivelazione di
Darth Plagueis traccia finalmente un parallelo diretto tra
The
Acolyte e la Saga degli Skywalker. Il fatto
che Rendok sia una vergenza della Forza e che sia il luogo
in cui sono state create le gemelle Aniseya spiana la
strada a Plagueis per imparare e perfezionare la via della
creazione della vita, e questo è ciò che Darth Sidious
userà per attirare Anakin Skywalker nel Lato Oscuro un secolo dopo.
Imir non sembra molto interessato a questo aspetto, ma Plagueis può
sicuramente incrociare la strada di un giovane politico di Naboo
con il potenziale e l’ambizione necessari per diventare un
Sith.
Per quanto riguarda i Jedi,
Vernestra conferma che Qimir è stato un tempo suo
apprendista, prima di passare al Lato Oscuro. a cicatrice
sulla schiena di Qimir è stata probabilmente causata dalla sua
frusta in uno scontro tra i due. Il motivo per cui Qimir è
caduto in disgrazia sarà sicuramente una storia interessante,
soprattutto perché Vernestra è sempre stata un tipo di Jedi
molto ligio alle regole. Per questa e altre domande dovremo
aspettare la seconda stagione di The
Acolyte, che speriamo vivamente di vedere presto.
Fino ad allora, che la Forza sia con tutti noi.
La
quarta stagione di The
Boys si è rivelata un altro sanguinoso
affare! La serie di Prime
Video, diretta da Eric Kripke,
offre un’altra stagione esplosiva in cui i Ragazzi sono spinti al
limite nella loro lotta contro Patriota (Antony
Starr) e i Sette – con tanto di satira pungente,
prigioni del sesso e speciali fantoccio di propaganda natalizia. In
attesa del ritorno di The
Boys , ecco dove finiranno Billy Butcher
(Karl
Urban) e gli altri The
Boys nell’imminente quinta e ultima
stagione dello show.
La quarta stagione di The Boys
elimina alcuni personaggi importanti
Dopo che Ryan (Cameron
Crovetti) lascia la Vought Tower in seguito a un
confronto con il padre, si riunisce con Butcher e Grace Mallory
(Laila Robins) in un ospedale gestito dalla CIA.
Butcher e Mallory cercano di convincere Ryan a partire con Mallory
per essere al sicuro da Patriota. Inizialmente Ryan si oppone, così
Butcher cerca di convincerlo con una partita a “Connect Four”.
Tuttavia, Mallory non può resistere a lungo prima di rivelare la
verità su Patriota e sulle sue azioni efferate, tra cui la violenza
sessuale sulla madre di Ryan, Becca (Shantel
VanSanten). Ryan fa fatica ad accettare questa notizia
e Mallory, che svela il suo vero piano – trasformare Ryan
in un’arma per fermare Patriota – non aiuta la
situazione.
Ryan vuole andarsene, ma Mallory
non glielo permette: è essenzialmente intrappolato in una struttura
della CIA progettata per impedire a Supes di fuggire. Mallory tenta
ancora una volta di fare appello al giovane confessandogli che il
breve soggiorno di Ryan presso di lei durante la terza stagione le
ha riaperto il cuore dopo la perdita dei suoi nipoti. Quando Ryan
tenta di andarsene ancora una volta, Mallory fa scattare l’allarme
e Ryan spinge Mallory contro un muro vicino con una forza tale da
ucciderla. Mallory e Butcher hanno involontariamente creato
un altro Patriota con Ryan, mentre il giovane,
apparentemente non turbato da ciò che ha appena fatto, esce con
calma dalla stanza.
Nel frattempo, Hughie Campbell
(Jack Quaid) riceve una telefonata da
Victoria Neuman (Claudia Doumit), che vuole
allearsi contro Patriota. Ora che Patriota l’ha smascherata come
Supe nei notiziari nazionali, tutto ciò per cui la Neuman ha
lavorato nella sua carriera politica si è completamente dissolto.
Temendo per la vita della figlia Zoe (Olivia
Morandin), Neuman si rivolge all’unica persona di
cui al momento si fida ancora:Hughie.
Dato che i due erano amici, Hughie porta la proposta di Neuman ai
ragazzi, suggerendo che forse il modo per sconfiggere i mostri del
loro mondo non consiste nel diventare essi stessi dei mostri, ma
nell’essere umani e nel mostrare decenza.
Sfortunatamente, per tutti, proprio
mentre l’alleanza temporanea si sta formando, Butcher ritorna, e
non è lì per fare accordi. Butcher usa i suoi poteri per
uccidere Neuman , proprio davanti ai Ragazzi e alla figlia
di lei. La storia si ripete e Zoe, proprio come sua madre, viene
mandata a vivere come orfana nella casa famiglia Red River. Senza
opporre resistenza, Frenchie (Tomer Capone)
consegna a Butcher il virus Supe che ha creato.
Patriota ottiene il controllo
totale su Vought e sul governo degli Stati Uniti nel finale della
quarta stagione di “The Boys”
Con la morte di Neuman, il piano
iniziale di Homelander, che prevedeva l’insediamento di un
presidente sostituito dalla Supe, viene interrotto. Tuttavia,
grazie a un video ottenuto da Sorella Sage (Susan
Heyward) grazie al suo lavoro con il mutaforma, il
Presidente eletto Robert Singer (Jim Beaver) viene
arrestato per cospirazione in relazione all’omicidio di Neuman. Ora
che Neuman e Singer sono stati tolti di mezzo, si crea
un’opportunità per il Presidente della Camera Calhoun
(David Andrews) di assumere il ruolo di Presidente,
essendo il prossimo nella linea di successione. Nel frattempo,
Patriota ottiene esattamente ciò che vuole: il
controllo completo dei Supes negli Stati Uniti per eseguire i suoi
ordini. Come ha detto Sage nella prima della quarta stagione,
“Il Dipartimento dei Trucchi Sporchi”,Patriota è diventato un dittatore militare simile
a Giulio Cesare. Il popolo è stato spinto sull’orlo del baratro e
ora, a quanto pare, Patriota può intervenire e
portare ordine nel caos.
Tutti i piani di Sage di spostare
il potere su larga scala si sono realizzati. Dopo aver dato a
Patriota la notizia di Singer, Sage ringrazia
Patriota per averla ascoltata e per averle
permesso di testare le sue teorie. Tuttavia, non ha ancora finito.
Mentre lascia Homelander per parlare con Calhoun, Sage
preannuncia che questo piano iniziale era solo l’inizio.
Secondo lei, la Fase Due è pronta a iniziare. A causa del caos che
si è creato nella Stagione 4, non ci resta che ipotizzare quanto
saranno estesi i piani di Sage nella Stagione 5.
I The Boys si dividono nel
finale della stagione 4
Con Mallory e Victoria scomparse e
Butcher ufficialmente una mina vagante, i Ragazzi non sanno dove
andare. Mother’s Milk (Laz Alonso) consegna
alla squadra dei nuovi passaporti e tutti si salutano per mettersi
in salvo. M.M. esce dall’aeroporto da sola, mentre Hughie e Annie
(Erin Moriarty) si allontanano in una
direzione e Frenchie e Kimiko (Karen
Fukuhara) cercano di fuggire attraverso un container.
Sembra che la squadra sia in fuga, ma grazie a
Patriota, i ragazzi vengono rintracciati
quasi subito.
M.M. viene catturato nel bagno di
un aeroporto dalle forze dell’ordine e da Love Sausage
(Andrew Jackson), mentre Cindy
(EssHödlmoser) raduna Hughie e Annie; mentre
Hughie viene immobilizzato, fa segno ad Annie di scappare.
Avendo appena ripreso i suoi poteri, Starlight li usa per
volare via proprio mentre Cindy è pronta ad attaccare. Al molo, Sam
Riordan (Asa Germann) e Cate Dunlap
(Maddie Phillips) del Gen
V intervengono per catturare Frenchie e
Kimiko. Mentre Sam trattiene Kimiko, Cate usa i suoi poteri su
Frenchie per farlo allontanare volontariamente con lei. Mentre
osserva inorridita, Kimiko grida “No!”, segnando la prima
volta che il personaggio parla nella serie da quando è
stata rapita da bambina dalla Luce Splendente. Lei e Frenchie si
sono baciati per la prima volta, quindi Kimiko vede l’uomo che ama
allontanarsi da lei in modo devastante.
Mentre i Ragazzi vengono dispersi e
catturati, la quarta stagione si conclude con Butcher che si
allontana da solo, tenendo in mano la siringa del virus Supe.
Sembra che abbia ceduto al suo subconscio assassino, personificato
dall’allucinazione di Joe Kessler (Jeffrey
Dean Morgan) che viaggia in macchina con lui. Se
il tumore di Butcher lo farà fuori, porterà con sé
Patriota e tutti i Supes.
In uno stinger a metà dei titoli di
coda, il neo-presidente Calhoun porta Patriota nel
luogo in cui la CIA tiene nascosto e privo di sensi Soldier
Boy (Jensen
Ackles). Si tratta di un incontro
emozionante per Patriota, che inizia a piangere
alla vista di suo padre. È ironico, visto che l’ultima volta che i
due sono stati insieme, Patriota ha combattuto
Soldier Boy quando suo padre ha minacciato la vita di Ryan. Resta
da vedere cosa Patriota intenda fare con il Supe
addormentato. Per ora, gli spettatori attendono che la storia venga
ripresa nella seconda stagione di Gen V e nell’imminente
stagione finale di The
Boys .
Nell’intervista,
Feige ha confermato lo sviluppo di un progetto su Nova con
Richard Rider. Alla domanda sullo stato di avanzamento
dell’inclusione di Nova nel MCU,
Feige ha risposto con entusiasmo: “Sta accadendo, si sta
realizzando. Richard Rider, sì”. Ha inoltre chiarito che il
progetto avrà la forma di una serie televisiva piuttosto che di un
film, affermando: “Una serie, sì, sì”. Tuttavia, i fan dovranno
essere pazienti, poiché Feige ha indicato che la serie è ancora
lontana qualche anno dall’approdare sul piccolo schermo:
“Mancano tre o quattro anni”.
L’annuncio si allinea a
precedenti accenni a un progetto Nova da parte del
responsabile Marvel per lo streaming,
l’animazione e la televisione, Brad Winderbaum.
In una precedente intervista, Winderbaum ha espresso il suo
entusiasmo per Nova, dicendo:
“Amiamo Nova.Siamo nelle
prime fasi di sviluppo di Nova.Abbiamo un nuovo sistema
dietro le quinte dei Marvel Studios.Ora siamo
più simili a uno studio tradizionale.Stiamo sviluppando più
di quanto produrremo effettivamente.Abbiamo in programma di
sviluppare Nova.Anch’io amo Nova.Adoro anche Rich
Rider.Spero che arrivi sullo schermo”.
Perché finora non abbiamo visto
Nova?
L’assenza di Nova dal MCU è stata oggetto di molte
speculazioni e discussioni tra i fan. In particolare, Richard Rider
era stato preso in considerazione per una prima bozza di
Avengers: infinity War. Nonostante gli sforzi
significativi degli sceneggiatori Christopher
Markus e Stephen McFeely, alla fine il
personaggio è stato escluso. Gli spettatori sono rimasti sorpresi
anche dalla sua esclusione dai film di
Guardiani della
Galassia, visto il ruolo di primo piano dei Nova
Corps. Il regista James Gunn aveva già fatto luce su questa
decisione, spiegando la sua visione dei film dei Guardiani. e
ha detto:
Sì, non ho mai avuto
Richard Rider in nessun film.È un personaggio troppo grande
e sembrava troppo…non voleva…Quando sono arrivato a
bordo dei Guardiani, all’inizio non volevo avere due
esseri umani.Volevo avere un solo essere umano in modo che
potesse essere circondato da questo mondo di alieni.E poi
ci siamo resi conto, poco a poco, che tutti questi personaggi sono
gli unici della loro specie, sono gli unici esseri umani per loro,
capite?”.
Che ruolo hanno i Nova Corps
nel MCU?
Nel Marvel Cinematic Universe, i Nova
Corps sono una forza di polizia intergalattica basata sul pianeta
Xandar. Appaiono per la prima volta in Guardiani
della Galassia, dove vengono rappresentati come un gruppo
militare altamente organizzato e disciplinato, responsabile del
mantenimento della pace e dell’ordine in tutta la galassia. Guidati
da Nova Prime, interpretato da Glenn Close, i Nova Corps comprendono
membri importanti come Rhomann Dey, interpretato da John
C. Reilly.
Il Corpo svolge un ruolo cruciale
nell’opporsi al cattivo Ronan l’Accusatore, che cerca di
distruggere Xandar con una Pietra dell’Infinito. Lavorano a
fianco dei Guardiani
della Galassia per fermare il piano di Ronan, dimostrando
le loro capacità strategiche e la loro dedizione alla protezione
della galassia. Nonostante i loro sforzi, i Nova Corps subiscono
perdite significative in questa battaglia. La loro presenza
evidenzia la più ampia governance cosmica e l’applicazione della
legge all’interno del MCU, che tende a essere trascurata
nella maggior parte dei film e delle serie fino a oggi.
Restate sintonizzati per ulteriori
aggiornamenti su Nova e sul suo viaggio nel MCU, mentre i Marvel Studios continuano
a espandere il loro universo cosmico. Il prossimo film della
Marvel, Deadpool &
Wolverine, arriverà nelle sale il prossimo fine
settimana.
Con l’avvio dei lavori
del “CAMPUS musica e suono per il cinema e
per l’audiovisivo”, prende ufficialmente il via martedì 23
luglio la 18ma edizione di
Creuza de Mà, manifestazione ideata e diretta da
Gianfranco Cabiddu e dedicata alla Musica per cinema,
che si svolgerà a Carloforte fino a domenica 28 luglio.
La splendida location
dell’isola di San Pietro, a Sud della Sardegna, torna ancora una
volta ad essere il palcoscenico ideale per raccontare
l’indissolubile legame tra il cinema e la musica. Creuza de Mà si
conferma un crocevia fondamentale in cui registi,
musicisti e compositori possono esplorare il rapporto tra queste
due arti, confrontandosi e dialogando durante questa cinque giorni
di musica, film, incontri, masterclass e proiezioni.
Parte
fondamentale del festival è il“CAMPUS”,
progetto di alta formazione ideato e diretto da Gianfranco Cabiddu
e realizzato da Creuza de Mà con la Fondazione Centro
Sperimentale di Cinematografia Scuola Nazionale di Cinema con
il supporto della Fondazione Sardegna Film Commission.
Anche quest’anno 30
allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia insieme ad altri
12 allievi musicisti provenienti da diverse realtà formative
potranno vivere dall’interno l’esperienza di Creuza de Mà, con un
palinsesto di appuntamenti dedicati tra masterclass e incontri.
Creuza de Mà: al via la 18° edizione dal 23 al 28 luglio
Ad inaugurare l’edizione
2024 sarà proprio l’incontro Il percorso CAMPUS: la filiera
della musica e del suono dalla pagina allo schermo alla
presenza dei docenti Gianfranco Cabiddu, Annalisa
Forgione, Daniela Bassani, Michele Braga, Lorenzo
Tomio, Pivio, Max Viale.
Il programma di Creuza de
Mà entra poi nel vivo mercoledì 24 luglio, che vedrà
protagonista assoluta della giornata Margherita Vicario. La
cantautrice, attrice e recentemente regista, presenterà al pubblico
di Carloforte il suo bellissimo Gloria!, esordio
dietro la macchina da presa acclamato e premiato in tutto il
mondo.
L’appuntamento con
Margherita Vicario è per le 18.30 al Cineteatro Cavallera,
accompagnata dalla produttrice del film Manuela Melissano. Durante
l’incontro con il pubblico, la regista racconterà la sua carriera e
la sua prima volta dietro la macchina da presa.
La proiezione di
Gloria!, storia al femminile su un gruppo di musiciste nella
Venezia di inizio ‘800, sarà preceduta dalle proiezioni di Video
Story Creuza Campus 2024.
Il programma del 24
luglio prende il via al mattino con un incontro dedicato al mondo
dei podcast alla presenza di Luca Micheli, Head of Music &
Sound Chora Media, e Marco Villa, Editorial Content Lead
Chora Media (ore 10.30, Cinema Mutua).
Il palinsesto della
giornata si chiuderà nella splendida location del Giardino di Note
con il live della resident band del festival, Creuza
Quintet, e una sorpresa speciale sulle note della colonna
sonora di Gloria! di Margherita Vicario.
Ma il programma di Creuza
de Mà proseguirà con proiezioni, masterclass, incontri, concerti,
appuntamenti sonori e l’immancabile concerto al
tramonto alle “Ciassette”, già sold out.
Tra gli
ospiti attesi a Carloforte:Michele Riondino con i
Revolving Bridge, Francesca Cima, Gnu Quartet, Annalisa
Forgione, Daniela Bassani, Arrogalla, Luca Micheli e Marco
Villa di Chora Media, Pivio, Riccardo Giagni, Michele Braga,
Max Viale, Lorenzo Tomio, Pasquale Catalano, tutti soci
dell’ACMF Associazione Compositori Musica per Film, fondata nel
2017 con la presidenza onoraria di Ennio Morricone, di cui fa parte
anche la nuova socia Margherita Vicario.
Dopo un incasso di 995.000 dollari
il 21 luglio, Fly Me to the Moon ha ufficialmente
superato i 30 milioni di dollari al box office
mondiale. Nonostante questo piccolo traguardo, il
film continua a non impressionare in un
contesto di successo finanziario al box office attuale, con
l’ultimo weekend del 19 luglio che ha visto il film piazzarsi al
sesto posto dietro a film del calibro di Inside Out 2, Despicable
Me 4 e il nuovissimo Twisters.
Purtroppo, l’accoppiata di star
hollywoodiane Scarlett Johansson e Channing Tatum non è stata sufficiente a dare
vita a Fly Me to the Moon, con il suo lancio
iniziale che ha faticato a entrare trionfalmente
nell’atmosfera delle sale e ad attirare un numero sufficiente di
spettatori. Nonostante una campagna di marketing
tradizionale, il film diretto da Greg Berlanti ha
impallidito rispetto all’horror a basso costo
Longlegs, il cui marketing virale lo ha
visto correre verso un impressionante ritorno al box
office. Nonostante gli scarsi risultati
finanziari di Fly Me to the Moon, il film è stato
in qualche
modo elogiato dalla critica.
Twisters ha conquistato la
testa del box office
All’ombra dell’infausto destino di
Fly Me to the Moon, Twisters, l’atteso sequel del
classico del 1996, ha sbaragliato la concorrenza con una fantastica
apertura al botteghino. l film di Glen Powell sulla caccia alle tempeste ha già
incassato oltre 120 milioni di dollari in tutto il mondo, divisi
tra 80 milioni di dollari in patria e 40 milioni di dollari
all’estero. Nonostante sia nelle sale da soli quattro giorni, il
film ha già incassato quasi la metà del suo budget stimato
di 200 milioni di dollari, a differenza di Fly Me to
the Moon che deve ancora raggiungerne un terzo.
Oltre a essere un successo al botteghino grazie alla popolarità
dell’originale, il film è anche una masterclass di
divertimento cinematografico ad alta velocità. Ancora una
volta, Daisy Edgar-Jones e Glen Powell dimostrano
di essere in grado di sostenere una storia emozionante e di essere
all’altezza di un film che ha una portata e una posta in gioco
elevata. Fly Me to the Moon ha raggiunto i 30
milioni di dollari al box office mondiale. È possibile vedere il
film nelle sale proprio ora.
I fan di
Emily in Paris hanno qualcosa da aspettarsi
quest’estate: la serie di successo di Netflix
tornerà con la sua quarta stagione, divisa in due parti da cinque episodi.
La prima parte debutterà il 15 agosto 2024, seguita dalla seconda
parte il 12 settembre 2024, e Netflix
ha appena rilasciato il trailer dell’imminente caos. La nuova
stagione riprende dopo le drammatiche conseguenze del matrimonio
sfortunato di Camille e Gabriel. Emily
(Lily Collins) si trova in un vortice
emotivo, divisa tra due uomini: Gabriel (Lucas
Bravo), che ora aspetta un bambino dalla sua ex, e Alfie
(Lucien Laviscount), le cui peggiori paure su
Emily e Gabriel sono state confermate.
Al lavoro, Sylvie
(Philippine Leroy-Beaulieu) affronta un complesso
dilemma del suo passato che minaccia il suo matrimonio, mentre il
team dell’Agence Grateau affronta importanti cambiamenti di
personale. Mindy (Ashley Park) e la sua
band si preparano per l’Eurovision, ma i problemi finanziari li
costringono a diventare creativi e parsimoniosi. Nel frattempo,
l’innegabile chimica tra Emily e Gabriel si intensifica mentre
collaborano per ottenere una stella Michelin, ma due grandi segreti
incombono, minacciando di distruggere tutto il loro duro lavoro e i
loro sogni.
Creato, prodotto e scritto da
Darren Star, il team creativo di Emily in Paris comprende i produttori
esecutivi Tony Hernandez, Lilly Burns, Andrew Fleming,
Alison Brown e Robin Schiff. I produttori esecutivi sono
Stephen Brown, Grant Sloss e Joe Murphy, mentre Ryan
McCormick, Raphaël Benoliel, Lily Collins e Jake
Fuller sono i produttori.
Ashley Park torna a “Emily in
Paris” dopo un problema di salute
Il trailer ci mostra il ritorno della Mindy di Ashley Park, che
è meraviglioso vedere dopo che ha rischiato di perdere la
vita. A gennaio l’attrice ha contratto una tonsillite che, come
si legge in un suo post sui social media, “si è trasformata in uno
shock settico critico” e l’ha lasciata in ospedale con necessità di
cure urgenti; fortunatamente, però, è riuscita a tornare al lavoro
poche settimane dopo l’evento e i fan saranno entusiasti di
rivedere Mindy sulla scena.
Mentre
Emily in Paris continua a catturare
l’immaginazione del pubblico di tutto il mondo, la quarta stagione
è pronta a offrire ancora di più l’elegante evasione, gli intrecci
romantici e gli scontri culturali che l’hanno resa una sensazione
globale. Rimanete sintonizzati su Cinefilos per ulteriori
aggiornamenti sulla quarta stagione di
Emily in Paris e su altre interessanti
novità televisive e cinematografiche. Qui sopra potete vedere il
trailer della quarta stagione diEmily
in Paris. La serie tornerà su Netflix il 15 agosto.
Il profilo del film di Joker su
Instagram ha pubblicato un nuovo teaser che annuncia l’arrivo del
trailer ufficiale per Joker:
Folie à Deux di Todd Philipps.
L’atteso sequel del film di successo che vede protagonista Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker
e Lady
Gaga che darà vita a
Harley Quinn.
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC
Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno della Sophie di
Zazie Beetz insieme ai nuovi arrivati
Brendan
Gleeson,
Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel
cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a
Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più
nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad
Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi
musicali”.
Rumors recenti hanno anche suggerito che la versione di
Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto
originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente
dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia
di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1
miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il
maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da
numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden
Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna
sonora.
Annunciato il programma della
39° Settimana internazionale della
critica. Con le stesse modalità green dello scorso
anno, ovvero senza una conferenza stampa fisica ma soltanto con un
breve video, conciso ed efficace, Beatrice
Fiorentino, delegata generale della Settimana
della Critica 2024, trentanovesima edizione della sezione
autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici
Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia,
svela la line-up di quest’anno.
La SIC sta portando avanti un
discorso coeso e solido che si guarda intorno rispecchiando nella
sua selezione il sentire del tempo, mutevole, incerto, in continuo
movimento, in attesa di una tempesta. La selezione presenta
quest’anno dagli Usa Homegrown dello statunitense
Michael Premo, e No Sleep Till, l’esordio di
Alexandra Simpson. Dai cugini inglesi arriva invece Paul &
Paulette Take A Bath di Jethro Massey, commedia nera ma
allo stesso tempo dolce.
Dal Vietnam un altro esordio, quello
di Dương Diệu Linh che, tra romance e tradizione racconta
Mưa trên cánh bướm (Don’t Cry,
Butterfly). Dall’Egitto arriva Perfumed with
Mint di Moattar Binaana che racconta
la propria terra con un tono che ricorda il realismo magico. Oltre
i toni fantastici di questi ultimi due titoli c’è Anywhere,
Anytime il film dell’iraniano Milad Tangshir, film
che però batte bandiera italiana, visto che Milad vive in Italia da
13 anni. La 39° Settimana internazionale della
critica si apre anche al grottesco di
Peacock dell’austriaco Bernhard Wenger. Apertura e
chiusura sono stati invece riservati alla Francia che presenta,
rispettivamente, Planète B di Aude Léa Rapin, con
protagonista
Adèle Exarchopoulos, e Little Jaffna di
Lawrence Valin. Ricca è anche la selezione dei cortometraggi della
sottosezione SIC@SIC.
Ecco di seguito il programma della 39° Settimana
internazionale della critica.
FILM D’APERTURA
PlanèteB
di Aude Léa Rapin
Francia
CONCORSO
Anywhere Anytime
di Milad Tangshir
Italia, 81′
Don’t Cry, Butterfly
di Duong Dieu Linh
Vietnam, 97′
Homegrown
di Michael Premo
USA, 110′
No Sleep Till
di Alexandra Simpson
USA, 93′
Paul and Paulette Take a Bath
di Jethro Massey
GB, 108′
Peacock
di Bernhard Wenger
Austria, 103′
Perfumed with Mint
di Muhammed Hamdy
Egitto, 112′
FILM DI CHIUSURA
Little Jaffna
di Lawrence Valin
Francia, 97′
PROIEZIONE SPECIALE
Il postino
di Michael Radford
Italia
CORTOMETRAGGI D’APERTURA
Dark Globe
di Donato Sansone
The Eggregores’ Theory
di Andrea Gatopoulos
CONCORSO SIC@SIC
At Least I Will Be 8 294 400 Pixel
di Marco Talarico
Billi il Cowboy
di Fede Gianni
Nero Argento
di Francesco Manzato
Phantom
di Gabriele Manzoni
Playing God
di Matteo Burani, Arianna Gheller
Sans Dieu
di Alessandro Rocca
Things That My Best Friend Lost
di Marta Innocenti
CORTOMETRAGGIO DI CHIUSURA
Domenica sera
di Matteo Tortone
In che mondo viviamo? In che
tempo viviamo? Un mondo indecifrabile, un tempo indefinito, colmo
di incertezze, di incognite, all’interno del quale si è fatto
difficile orientarsi e persino distinguere il vero dal falso, la
realtà dalla finzione. Siamo dentro a un presente indeterminato,
dove il rischio – ogni giorno più concreto – è quello di smarrire
anche la capacità di interpretazione, quasi che i riferimenti, i
codici che hanno permesso di riconoscerci e di definirci secondo un
linguaggio comune, si stessero rivelando improvvisamente
inadeguati, fallaci, contraddittori. In un simile scenario, a un
passo dal baratro, in un mondo funestato da guerre, armi, questioni
ambientali e sociali che impongono al più presto un radicale cambio
di passo se si vuole scongiurare la catastrofe, che risposte può
offrire il cinema? Non risposte, dubbi semmai. Le immagini del
presente – alle quali non smettiamo mai di guardare, nonostante
tutto, e alle quali ancora ci affidiamo nell’affannoso bisogno di
coordinate – anziché generare certezze, ci interrogano, ci sfidano
e ci richiamano alla necessità di una presa di coscienza e di
responsabilità superiori, poiché oggi tutto è in discussione. Anche
ciò che vediamo. Il cinema del presente sembra assecondare questo
spaesamento, la sensazione di trovarci in un momento di
sospensione, di attesa. I film che compongono il programma della
39. edizione della Settimana Internazionale della Critica, frutto
di un sempre fertile e stimolante dialogo con il comitato di
selezione formato da Enrico Azzano, Chiara Borroni, Ilaria Feole e
Federico Pedroni, che ormai da tre anni mi affianca nella
definizione delle rotte più solide del cinema contemporaneo, vanno
in questa direzione, confermando lo smarrimento che ci accomuna a
ogni latitudine del pianeta. Una selezione dai forti chiaro-scuri
che trasmette un senso di instabilità generale, e che si compone in
un ventaglio di proposte che, nella loro composita varietà,
comunicano tra loro secondo il principio delle attrazioni,
generando nell’insieme un discorso ancora più ampio, più dinamico e
sfaccettato. Numeri record quest’anno alla SIC, che accoglie come
sempre 7+2 titoli –scelti tra i quasi 700 considerati e provenienti
da ogni continente– dove la rappresentazione del mondo è declinata
attraverso i codici del cinema di genere e d’autore, con uno stile
realista, documentario, talvolta ironico, oppure in chiave
metaforica, attraverso il filtro del realismo magico. Nuove sfide
ci attendono, sia sul piano della realtà che sul fronte della
narrazione. Mentre osserviamo – senza pregiudizi, ma neppure
disattenti – le nuove frontiere dell’immagine, anche quelle
generate artificialmente dalle AI nelle sue prime convincenti
applicazioni (a prescindere dall’inderogabile accordo sui principi
etici e legislativi che ne dovranno disciplinare la produzione), ci
confrontiamo con un presente schizofrenico, eppure a suo modo
elettrizzante. Forse non necessariamente distruttivo, ma
potenzialmente rigenerante, o rigenerativo, in ogni caso
un’opportunità per ripensare, ancora, la storia e il futuro del
cinema. Sarebbe paradossale e bellissimo, se proprio alle porte
dell’inferno, quando ogni schema è caduto e tutto sembra indicare
che siamo ormai prossimi alla fine, riuscissimo invece a
trasformare la tempesta perfetta in un nuovo inizio. E quindi
rinascere. Rifondare. Anche attraverso l’immagine.
Beatrice Fiorentino
39° Settimana internazionale della critica – l’immagine
del 2024
Non è mai stato tanto difficile
guardarsi indietro. Tre anni fa uscivamo da una pandemia spaventosa
che ci aveva costretti tra le mura delle nostre abitazioni e
tornavamo ad abbracciarci, a toccarci, a vivere di nuovo
l’esperienza della sala cinematografica come qualcosa di importante
perché condivisa. Abbiamo ribadito l’anno successivo la voglia di
riprenderci tutto, di occupare spazi con sguardi sfidanti,
orgogliosi, fieri del nostro essere creature in eterno movimento.
Soltanto l’anno scorso, però, cercavamo già il ritorno a una
dimensione più intima e personale. A una narrazione che partisse
dal corpo e che al corpo tornasse, vedendolo come veicolo assoluto
di codici e racconti. E ora? Cos’è ora? Ma soprattutto, ora
quando?, se da ciò che è accaduto ieri sembrano già passati giorni,
fagocitati come siamo da informazioni che si sommano alle
precedenti, istante dopo istante, giungendo da ogni angolo del
globo e capovolgendo ogni illusoria stabilità. Annichiliti da un
mondo che sembra aver perso ogni umanità, senza alcuna certezza nel
domani, ci sfaldiamo, perdiamo le nostre fattezze, disfacendoci in
dubbi, paure e aria, in attesa della prossima tempesta che ci
spazzerà via. Intorno a noi, strade prive di cartelli o
indicazioni. Poca luce. Solo la consapevolezza che la natura
resterà a guardare tutto quel che ci accadrà, sopravvivendoci. E
dopo?
Grande è la confusione
sotto il cielo. La situazione, forse, non è del tutto
eccellente.
Mauro Uzzeo
A volte, per andare avanti, c’è
bisogno di togliere. Graffiare lo strato superficiale, andare a
fondo. Cercare le forme nude, scarne, distruggere per poi
ricostruire. E continuare a muoverci, senza fermarci, fino al cuore
della tempesta. Ci piace l’idea di unire i linguaggi: l’abbiamo
fatto con il cinema, il disegno, la fotografia. Questa volta
abbiamo avuto voglia di cercare i colori dentro strutture
primitive, in contrasto col mondo che, mai come in questi ultimi
anni, ci offre uno spettacolo giornaliero di bellezza levigata e
smussata. Così abbiamo lasciato correre i pensieri dentro
l’immagine, centrifugando la figura, storcendola, sporcandola,
perché ci è sembrato un buon modo di raccontare il presente. Se
quello che abbiamo intorno è incerto, è proprio dall’incertezza che
bisogna ripartire.
Le riprese del film The
Fantastic Four inizieranno nel Regno Unito alla fine
di questo mese, per cui speriamo presto di avere qualche prima
immagine dal set che offra qualche dettaglio in più. Nel mentre, il
presidente dei Marvel StudiosKevin Feige ha appena condiviso con CinemaBlend alcuni nuovi
commenti sul progetto. “Matt Shakman è molto, molto bravo a
utilizzare gli effetti visivi”, ha esordito. “La cosa più
importante per noi… l’allungamento deve essere bello, l’esterno
roccioso della Cosa deve essere bello, le fiamme devono essere
belle”.
“Ma è tutto incentrato sui
personaggi. Si tratta della famiglia. È tutto incentrato su quelle
dinamiche. Quindi, nel momento in cui abbiamo ottenuto l’ingaggio
del cast che abbiamo annunciato, il 90% del lavoro è stato
fatto”, ha aggiunto Feige. “Questo è il fulcro del
film”. In un’altra recente intervista, il dirigente ha
confermato che The
Fantastic Four si svolge in una realtà alternativa
degli anni ’60 e ha accennato all’importanza della squadra nel più
ampio MCU.
“Ci sono state molte persone
intelligenti, che hanno notato che quel paesaggio urbano non
assomigliava esattamente alla New York che conosciamo, o che
esisteva negli anni ’60 nel nostro mondo. Sono osservazioni
intelligenti, non c’è che dire”. “Sono estremamente
eccitato perché penso che i Fantastici Quattro siano dei pilastri,
dei pilastri leggendari dell’Universo Marvel con cui non abbiamo mai
potuto giocare o esplorare in modo significativo al di fuori di
Doctor Strange nel
Multiverso della Follia e alcune divertenti anticipazioni, nel
modo in cui lo stiamo facendo in quel film”, ha aggiunto
Feige.
The Fantastic
Four: quello che c’è da sapere sul film
Il film è atteso al cinema
il 25 luglio 2025. Come al solito con la
Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i The
Fantastic Four sono astronauti che vengono trasformati
in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello
spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino
a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e
futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e
lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può
trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare.
E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato
in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del
corpo, che gli conferiscono una super forza.
Fanno parte del cast anche
Julia Garner, Paul Walter Hauser,
John Malkovich,
Natasha Lyonne e Ralph Ineson nel
ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel
passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra
realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i
quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che
conosciamo. Franklyn e Valeria
Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel
film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un
semplice cameo nel finale.
ATTENZIONE – l’articolo contiene
SPOILER su House of the Dragon 2×06
Seasmoke ha un
nuovo cavaliere in House of the Dragon, che sceglie
di legarsi con
Addam di Hull. Il drago è stato cavalcato da Laenor Velaryon
nella prima stagione e, dopo che Laenor ha simulato la sua morte e
ha lasciato Westeros, non è chiaro cosa sarebbe successo alla
creatura. È diventato un argomento di discussione importante nei
primi episodi della seconda stagione di House of the
Dragon, con Seasmoke che ha fatto alcune apparizioni e in
precedenza ha persino girato intorno ad Addam.
Rhaenyra Targaryen
è alla ricerca di cavalieri per alcuni dei draghi non reclamati,
tra cui Seasmoke. La sua scelta iniziale, Ser Steffon Darklyn,
viene purtroppo data alle fiamme e uccisa, ma Seasmoke stesso
provvederà a trovarsi un cavaliere, lo cerca e lo insegue. Il
finale di House of
the Dragon 2×06 non mostra apertamente che i due si siano
uniti, ma a ogni dubbio su quanto accaduto viene data risposta da
Fuoco & Sangue di George R.R.
Martin.
Addam ha avuto un’importanza
crescente in House of the Dragon 2
Proprio come in
Fuoco & Sangue,
Addam di Hull è il nuovo dragoniere di Seasmoke. Addam è
apparso poco nella serie, spesso insieme a suo fratello Alyn, prima
di legarsi con Seasmoke. Interpretato da Clinton
Liberty nel cast di House of the Dragon 2, Addam è un
maestro d’ascia che vive nel Driftmark e fa parte della flotta
della Casata Velaryon. Come confermato in precedenza, Alyn e Addam
sono i figli bastardi di Corlys Velaryon.
House of the Dragon
ha apportato alcune modifiche chiave al personaggio di Addam. Nel
libro, ha solo circa 15 anni quando viene presentato, mentre
apparentemente ha circa 20 anni nello show (Liberty ha 26 anni
nella seconda stagione). Il libro crea anche più mistero attorno ai
loro genitori, con alcuni che affermano che sono in realtà i figli
bastardi di Laenor, e altri sostengono che siano di Corlys.
Perché Seasmoke ha scelto Addam di
Hull dopo aver rifiutato Steffon Darklyn?
È solo a causa della sua relazione
con Laenor?
Il primo tentativo di
rivendicare Seasmoke, con Steffon Darklyn, non è andato molto bene,
per usare un eufemismo. Inizialmente il drago sembra accettare la
Cappa Bianca come suo nuovo cavaliere ma, man mano che Steffon si
avvicina, decide chiaramente di non farlo. Forse percepiva la paura
di Steffon, o che non era un Velaryon come il suo precedente
cavaliere; i pensieri e i sentimenti esatti dei draghi e il motivo
per cui scelgono determinate persone sono per lo più
misteriosi.
Ciò che è chiaro, però, è che
Seasmoke si interessa ad Addam da qualche tempo.
Il secondo episodio di questa stagione lo mostrava mentre
volava nel cielo sopra un Addam che osservava, suggerendo il loro
potenziale legame. Può darsi che ci sia qualcosa in Addam, che
sembra essere sinceramente rispettabile, che gli ricorda Laenor. Il
fatto che siano fratellastri aiuta sicuramente: se Seasmoke sente
la mancanza del suo ex cavaliere, allora Addam potrebbe essere la
scelta migliore.
Naturalmente, è ragionevole
chiedersi perché Addam e non Alyn, dato che quest’ultimo è stata un
po’ più prominente nello show. Ciò potrebbe essere semplicemente
dovuto al fatto che Addam è il più vecchio dei due, almeno in base
al libro. Ma forse questa scelta dipende dal fatto che mentre Alyn
è presentato come l’ideale erede di Corlys, a Addam resta un altro
ruolo importante da giocare. Non solo in termini di trama, ma anche
perché nella sua essenza Alyn è, come dice
Baela, “sale e mare“, il che significa che potrebbe
non essere destinato a legarsi con un drago.
Come mai Addam di Hull può
cavalcare un drago
Addam non è un Targaryen, almeno
non direttamente
Addam di Hull
Poiché Addam e Alyn sono i bastardi
di Corlys Velaryon, hanno una forte eredità valyriana nelle vene.
Apparentemente questo
è più che sufficiente perché Addam possa cavalcare un drago,
anche se gli stessi Velaryon non sono mai stati signori dei draghi
nell’Antica Valyria. È anche possibile che abbia qualche traccia di
sangue Targaryen, poiché loro e i Velaryon si sono sposati in
diverse occasioni nel corso dei decenni, quindi le loro linee di
sangue si sarebbero inevitabilmente mescolate.
L’idea alla base dei
semi di drago è che non è necessario un lignaggio Targaryen
immediato o diretto per cavalcare un drago, e Addam dimostra che è
vero. È possibile, tuttavia, che la questione vada più in
profondità: non è mai stato dimostrato al 100% che solo qualcuno
con sangue Targaryen, o anche solo Valyriano, possa cavalcare un
drago. Nel libro, c’è una ragazza, Nettles, che
rivendica un drago selvaggio chiamato
Sheepstealer, e non c’è conferma se abbia sangue
valyriano o meno.
Seasmoke che sceglie Addam
significa che Laenor Velaryon è morto?
È possibile che sia morto fuori
scena
La più grande crepa nel
legame di Seasmoke con Addam non è il sangue di quest’ultimo, ma
piuttosto lo status del precedente cavaliere del drago. Laenor
Velaryon è ancora vivo nella serie, a differenza dei libri in cui
muore effettivamente (nello stesso punto della storia). Ma è ancora
così?
È stato detto che Seasmoke sta
diventando irrequieto e Rhaenyra crede che gli “manchi il suo
legame”. È del tutto possibile che, dato che sono passati anni da
quando Laenor se n’è andato, abbia finalmente accettato che il suo
ex cavaliere non tornerà e abbia deciso di sceglierne uno nuovo.
Seasmoke e Laenor hanno trascorso anni insieme, quindi è naturale
che lui possa sentirsi solo. Ma potrebbe anche significare che
Laenor è morto?
Ancora una volta, sono passati anni,
quindi è possibile che Laenor sia stato ucciso fuori dallo schermo
(e, in realtà, non ci sarebbe alcun motivo per cui Rhaenyra o
chiunque altro lo venisse a sapere, dal momento che la maggior
parte lo crede già morto). Non è mai stato confermato se un drago
possa prendere un nuovo cavaliere quando l’altro è ancora vivo: o
la serie lo ha appena fatto, oppure Laenor è morto davvero questa
volta.
Seasmoke e Addam combattono nella
Danza dei Draghi?
Cosa riserva il futuro, secondo
Fuoco & Sangue
Addam potrebbe non essere
stato la persona che Rhaenyra intendeva scegliere per rivendicare
Seasmoke, ma funziona bene per i Neri. Dato che è già fedele a
Corlys, Addam combatterà per Rhaenyra nella Danza dei Draghi,
facendo volare il suo nuovo drago in molteplici battaglie. Ciò
includerà la Battaglia di Gullet, che è attesa per la stagione 3 di
House of the Dragon con vari
riferimenti.
Addam e Seasmoke aiutano anche
Rhaenyra a conquistare Approdo del Re, cosa che presumibilmente
avverrà nella terza stagione, e il drago verrà tenuto nella Fossa
del Drago e aiuta a proteggere la città. Successivamente,
combattono nella Seconda Battaglia di Tumbleton, coinvolgendo anche
draghi come Vermithor e Ali d’Argento. Resta da vedere quanto
House of the Dragon seguirà i libri, ma il futuro
riserva sicuramente grandi cose a Seasmoke e Addam.
House of the Dragon stagione 2 è
disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti),
con un nuovo episodio a settimana.
ATTENZIONE – l’articolo contiene
SPOILER su House of the Dragon 2×06 dal titolo “Il
popolo”
House of the Dragon 2×06
(qui
la recensione dell’episodio dal titolo “Il popolo”) mostra
Alyn di Hull che si rade la testa, in una
scena molto importante della puntata che condivide con il fratello
Addam. C’è una ragione particolare per cui lo fa. Interpretata da
Abubakar Salim, Alyn si è unito al cast della
seconda stagione di House of the Dragon nei panni di una figura
enigmatica che viene dal Driftmark e ha salvato Lord Corlys
Velaryon. La sua storia non è stata approfondita fino a questo
momento, ma sappiamo che Corlys Velaryon sembra essersi interessato
a lui dopo che Alyn gli ha salvato la vita durante un conflitto
fuori campo avvenuto intorno alla fine della prima stagione. Ma
l’interesse del Serpente di Mare per Alyn va oltre.
Alyn di Hull è tra i tanti nuovi personaggi di
House of the Dragon 2 il cui scopo non è stato
ancora del tutto chiarito. Come suo fratello Addam e altri
personaggi
come Ulf e Hugh, sono stati lentamente integrati nel corso
degli episodi con solo piccoli accenni al loro scopo più ampio. Il
più grande indizio di Alyn viene mostrato nell’episodio 6, quando
lo vediamo radersi i capelli. Addam gli dice che non potrà
nascondere questa cosa per sempre, ma Alyn continua a radersi. A
cosa si riferisce?
Alyn di Hull si rade la testa per
nascondere i suoi capelli valyriani e la sua vera parentela
Alyn vuole nascondere i suoi
capelli argentati di Valyria
Se non è stato chiarito dal
particolare interesse di Corlys e dalle scene con Rhaenys Targaryen
su Driftmark, Alyn di Hull è il figlio bastardo
di Corlys Velaryon. Mentre Addam spera di ottenere
qualcosa dai suoi genitori e incoraggia Alyn ad abbracciare
l’improvviso interesse del Serpente di Mare nei loro confronti,
Alyn cerca di nascondere le sue origini valyriane. Un modo per
farlo è radersi i capelli, e nascondere così l’argento della sua
chioma, segno inequivocabile della sua origine.
Questo è particolarmente importante
per la narrativa di House of the Dragon ora che
Rhaenyra e Jacaerys sono specificamente alla ricerca di discendenti
delle linee valyriane. Ser Steffon Darklyn cerca di montare sul
drago Seasmoke perché ha un Targaryen tra i suoi antenati, ma non
riesce a stabilire il legame. Tuttavia, il finale di puntata
sottintende che Addam di Hull si è unito a
Seasmoke. Alyn e Addam sono i personaggi rimasti nella serie più
vicini al lignaggio valyriano.
Quando verrà rivelato in House Of
The Dragon che Alyn è il figlio di Corlys?
Corlys potrebbe aver legittimato
Alyn entro la fine della seconda stagione
Alyn, essendo il figlio di
Corlys, è fondamentale per la Danza dei Draghi. Un’importante
sottotrama stabilita durante la stagione è che Corlys è vecchio e
non ha un erede per la sua casa, cosa che mette a rischio l’eredità
di Velaryon, se dovesse morire in guerra. Parte dell’interesse di
Corlys per Alyn è che vede in lui l’opportunità di un nuovo erede
se riesce a legittimare il bastardo come un vero Velaryon. Con
Addam che rivendica Seasmoke, Corlys potrebbe annunciare
apertamente che Alyn e Addam sono suoi figli entro la fine della
stagione 2 di House of the Dragon.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.
Dopo l’esplosione della
guerra in Il drago rosso e il drago dorato, i
Neri e i Verdi fanno i conti con le rispettive debolezze:
così House
of the Dragon2×06, dal titolo “Il
popolo”, si confronta con i due grandi problemi che hanno
le fazioni in gioco.
Aemond, Reggente astuto e
spietato
L’episodio comincia a
chiarire in maniera inequivocabile qual è la debolezza dei
Verdi: il Re è moribondo e al suo posto governa il
Principe Reggente, un Aemond spietato e arrabbiato, che vuole
distruggere non solo gli avversari, ma anche il suo stesso
fratello. È profondissimo il suo risentimento nei confronti del
mondo e ora che ha il potere, non esiterà a esercitarlo,
cominciando con l’estromettere sua madre, la Regina Vedova, dal
Concilio Ristretto. Per Alicent questo significa perdere non tanto
il posto di potere quanto una posizione privilegiata per esercitare
quella temperanza di cui mancano tanto i suoi figli quanto tutti
gli altri uomini di potere con cui si confronta.
Il piano di Rhaenyra
Dalla parte dei Neri,
invece, la debolezza più grande è la scarsità di mezzi da guerra.
Come raccontato in Reggente, Rhaenyra ha i draghi ma non i
cavalieri, è isolata dalla terraferma come conseguenza della
battaglia di Riposo del Corvo, e non ha esercito. Dalla sua però
vede finalmente schierarsi Lord Corlys Velaryon
che assume il ruolo di Primo Cavaliere.
Questa investitura avrà
implicazioni interessanti alla luce del fatto che effettivamente
Lord Corlys ha dalla sua molte più mani vincenti per Rhaenyra di
quelle che lui stesso pensa. Forte di questa rinnovata alleanza,
Rhaenyra espone la sua idea dei Semi di Drago:
trovare tutti i discendenti di sangue Valyriano per provare a farli
legare ai draghi senza cavaliere che circondano Roccia di Drago. Il
primo prescelto è il nobile Ser Steffon, Cappa Bianca di lontana
discendenza Targaryen. Tuttavia il piano fallisce, a spese di
Steffon stesso, che muore carbonizzato dalle fiamme di Seasmoke, e
anche se Rhaenyra è sconvolta perché il suo piano ha causato la
morte di un fedele soldato, è chiaro che la narrazione sostiene la
sua teoria dei discendenti di Valyria, dal momento che il resto
dell’episodio si sofferma proprio su di loro, i “Semi di Drago”
conosciuti, che poi diventeranno (lo sa bene chi ha letto Fuoco e
Sangue) cavalieri di draghi dalla parte dei Neri.
I Semi di Drago
La puntata di
House of the Dragon 2×06 indugia
infatti su Addam di Hull (figlio illegittimo di
Lord Corlys), Hugh Hammer (figlio illegittimo di
un Targaryen) e Ulf il Bianco (forse figlio
bastardo di Baelon e quindi fratellastro di Viserys e Daemon). E
infatti nel finale dell’episodio vediamo un incontro ravvicinato
tra
Addam e Seasmoke: il giovane bastardo di Lord Velaryon
e il drago di Laenor Velaryon sono effettivamente affini e così i
due legheranno, più per scelta della bestia che dell’ignaro
cavaliere.
La politica entra in
guerra: “Il popolo”
Ma le rivelazioni della
puntata non finiscono qui. Uno dei nodi principali è senza dubbio
il malcontento che serpeggia ad Approdo del Re, contro
Aegon II. Su consiglio dell’abile Mysaria,
Rhaenyra decide di approfittare di questa situazione, da una parte
mettendo voci in città sulla crudeltà di Aegon, dall’altra inviando
segretamente scorte e derrate alimentari al popolo, chiaramente
inviate da lei: alla Baia delle Acque Nere
arrivano infatti molte piccole imbarcazioni cariche di cibo che
sfoggiano lo stemma della Regina: drago Rosso in campo Nero. La
relazione di Rhaenyra con quella che sembra diventata la sua più
fedele consigliera sembra poi complicarsi e arricchirsi di
significato, mentre all’ombra di Harrenhal, Daemon continua a fare
i conti con i propri incubi che questa volta prendono la forma del
defunto fratello, re Viserys.
House
of the Dragon2×06 mette in campo
degli elementi nuovi e interessanti per la serie HBO: innanzitutto
l’aspetto politico. È molto interessante il modo in cui il ruolo
del popolo (in genere tenuto in secondo piano perché è sempre più
interessante raccontare le corti che non le stradine) assume un
ruolo fondamentale per la causa di Rhaenyra, la quale, se da un
lato impara a usarlo come leva, dall’altro sembra davvero un
sovrano interessato al benessere della sua gente.
Daemon e Rhaenyra:
guardarsi allo specchio e voler essere l’altro
L’episodio segna anche un
punto di svolta per il rapporto tra la Regina Nera e suo marito/zio
Daemon. Entrambi rivolgono il loro pensiero all’altro, mettendo a
fuoco forse per la prima volta il vero senso della loro relazione.
Non si tratta di amore romantico, né di attrazione sessuale, i due
sono l’uno lo specchio dell’altra, nella misura in cui entrambi
vogliono essere l’altro e sanno che ciò non potrà mai accadere.
Rhaenyra ha sempre desiderato essere forte e addestrata alla
battaglia, considerata degna del comando, in pratica un uomo.
Daemon invece voleva semplicemente essere amato da suo fratello e
considerato all’altezza di essere il suo successore, desiderando
con ardore di diventare Re. E in questa manifestazione del suo
desiderio si nasconde un interessante riferimento di House
of the Dragon a Il Trono di
Spade.
Nel personaggio di Alys
River, che diventa una specie di consigliera per Daemon, ascoltiamo
di nuovo la frase secondo cui gli uomini più adatti al comando sono
coloro che non lo desiderano, come accadrà a Jon
Snow, e come accade anche a Rhaenyra, che in fondo non ha
mai desiderato il trono in sé, ma solo il diritto di essere
riconosciuta dal padre. E questo, in particolare, rende Daemon il
meno adatto a regnare: che sia questo il momento in cui il principe
abbandona la sua pretesa al trono e si riconcilia con la sua
moglie/nipote e Regina? Ancora una volta Rhaenyra e Daemon
affrontano un cammino simile che li spinge a legarsi a personaggi
in teoria inferiori ma nei quali loro riconoscono una affinità e
una saggezza che il resto del mondo non vede.
C’è un drago nella
Valle
House
of the Dragon2×06 si chiude con due
misteri legati ai draghi: il primo, effettivamente già risolto, è
l’identità del cavaliere di Seasmoke, evento per il quale sarà
interessante vedere poi la reazione di Lord Corlys. Il Serpente di
Mare dovrà fare i conti con la sua eredità e con i suoi figli
illegittimi, mentre sua nipote Rhaena, confinata a Nido
dell’Aquila, scopre che nella Valle c’è un altro
drago, grande e (ahimè) selvaggio. Chi lo reclamerà?
A soli due episodi dal finale di
stagione, House
of the Dragon conferma il suo elevatissimo valore
produttivo e il suo modo complesso e letterario di narrazione.
L’episodio non è testimone di grandi scene d’azione, tuttavia, per
chi ama il dramma politico e complottista, la serie continua a
rivelarsi uno scrigno di segreti e emozioni.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.
ATTENZIONE – l’articolo contiene
SPOILER su House of the Dragon 2×06
In House of
the Dragon2×06 (qui
la recensione dell’episodio dal titolo “Il popolo”),Lord Larys Strong sottrae una bevanda a Re Aegon
II, e c’è una connotazione specifica sulla motivazione del suo
gesto. Matthew Needham interpreta Larys Strong nel
cast di House of the Dragon, ed è uno
dei personaggi più discutibili dell’ensemble in termini di
motivazioni. Come Ditocorto o Varys ne Il Trono di
Spade, Larys Strong gioca al gioco
dell’informazione, apparentemente motivato dai propri fini. Ma con
questa scelta nell’episodio 6, sembra che nella sua mente ci sia
qualcosa di più della semplice autopromozione.
Dopo essere stato tradito da Aemond
Targaryen nella battaglia di Riposo del Corvo,
Aegon II è momentaneamente fuori servizio poiché i maestri della
Fortezza Rossa lo stanno curando per riportarlo in salute. Aemond
Targaryen governa il Concilio Ristretto e i Sette Regni come
principe reggente, prendendo decisioni affrettate e imponendo la
sua volontà. Aemond ha dimostrato di essere un guerriero per tutta
la stagione e, sebbene Aegon avesse una buona dose di impulsività e
imprevedibilità, era molto più facile da controllare per gli
adulti. Il finale della seconda stagione di House of
the Dragon, pone nuovi problemi per i Verdi.
Larys impedisce a Re Aegon di bere
il latte di papavero
Il latte di papavero è
l’antidolorifico di Westeros
Nell’universo di Le
Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R.
Martin, il Latte di Papavero è una
pozione usata dai maestri per aiutare a lenire il dolore dei
pazienti che hanno subito lesioni. Nella prima stagione di Game
of Thrones, Robert Baratheon viene
trattato con il Latte di Papavero quando è in fin di vita e soffre
per la ferita infertagli dal cinghiale che poi lo avrebbe ucciso.
Nella prima stagione di House of the Dragon,
Viserys Targaryen assume costantemente Latte di Papavero per
aiutarsi a superare il suo dolore, ma durante questo periodo
Alicent Hightower governa al suo posto.
Il Latte di Papavero può alleviare
il dolore, ma così facendo offusca la mente. Larys Strong nega la
pozione a re Aegon perché non vuole che la mente del re venga
offuscata. Vuole che Aegon senta il dolore e ritorni al suo stato
d’animo naturale il più rapidamente possibile, o almeno il più
vicino possibile ad esso dopo le orribili ferite della
battaglia.
Larys Strong sta
cercando di aiutare re Aegon o di ferirlo in House of the
Dragon 2×06?
Larys Strong ha
più potere su Aegon che su Aemond, quindi vuole che il re sia
sano
In questo momento, Larys
Strong sta cercando di aiutare Aegon, ma si tratta di una decisione
egoistica. Larys ha molto più controllo quando Aegon è al potere
rispetto alla situazione attuale con Aemond come leader, quindi,
vuole che il re si riprenda e ritorni al suo posto di potere il
prima possibile. In generale, Larys sembra schierarsi con i Verdi
perché vede Aegon offrire al regno la massima stabilità potenziale,
nella quale probabilmente crede di poter prosperare. Le future
stagioni della serie continueranno a esplorare le sue
motivazioni.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.
X-Men è uscito nel 2000 con recensioni
positive e numeri di incassi rispettabili, in un periodo in cui gli
studios hollywoodiani erano poco interessati a portare i supereroi
sul grande schermo. X-Men
2 fu un successo ancora più grande, ma le cose
cominciarono a precipitare con l’uscita di Conflitto finale (da quel momento in poi, ogni
buon film fu ampiamente oscurato da quelli cattivi). Tuttavia, per
i fan dei fumetti, c’è una cosa che nessuno di loro ha fatto bene:
i costumi!
L’intera squadra era vestita con
tute di pelle nera prive di personalità che, al di là del logo “X”,
ignoravano ampiamente i fumetti. Anche quando i Marvel Studios hanno reso le tute colorate dei
supereroi la norma,
Apocalypse le ha solo accennate, prima che la Fox tornasse
subito agli sforzi blandi di Dark
Phoenix, che ha portato a una nuova serie di perplessità tra i
fan.
Parlando ieri alla conferenza stampa
mondiale di Deadpool &
Wolverine, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige – all’epoca produttore associato
di X-Men – ha rivelato il vero motivo delle tute
di pelle nera. “C’erano dei dirigenti dello studio che sapevano
che Matrix era stato un grande successo e che Matrix aveva i
cappotti di pelle nera, quindi mettiamo i mutanti in tute di pelle
nera”, ha confermato Feige, rispondendo
a una domanda.
Hugh Jackman nel ruolo di Wolverine in X-Men 2
Quando arriverano gli X-Men nel
MCU?
I film dedicati ai mutanti Marvel hanno
cominciato la loro corsa cinematografica nel 2000 con il primo film
di Bryan Singer, seguito nel 2003 dal secondo
capitolo. Nel 2006 è uscito Conflitto finale
diretto da Brett Ratner. Nel 2009 è stata
inaugurata la trilogia dedicata a Wolverine che ha percorso le sale
parallelamente con la tetralogia prequel: del 2009 è X-Men
le origini – Wolverine, del 2011 X-Men:
L’inizio, del 2013 Wolverine
– l’immortale, del 2014 Giorni di un futuro passato, del 2016
Apocalisse,
del 2017 Logan:
The Wolverine e del 2019 Dark
Phoenix.
I due film dedicati a
Deadpool, del 2016 e del 2018 sono stati
ambientati nello stesso universo della Fox. Ora Deadpool e
Wolverine porterà nel MCU i due eroi del
titolo, e aprirà ufficialmente la strada ai mutanti Marvel verso
l’universo condiviso di Kevin Feige. Ancora non
sappiamo quando arriveranno ufficialmente con il film tutto loro
che è stato annunciato, ma tra alcuni camei, riferimenti e la
recente serie animata X-Men ’97 il loro debutto potrebbe
ormai sempre imminente.
La stella di Glen Powell è decisamente in ascesa dopo le
impressionanti interpretazioni in Top Gun: Maverick, Hit Man e
Twisters
(che è ora nelle sale), e l’attore, molto richiesto, ha ora acceso
le speculazioni sulla possibilità che sia in lizza per interpretare
Batman. I fan hanno infatti notato che
Powell ha recentemente iniziato a seguire su Instagram il co-CEO
dei DC Studios James Gunn e il regista di
The Brave and The BoldAndy
Muschietti, il che ha portato alcuni a chiedersi se
potrebbe essere in lizza per vestire i panni del Crociato
incappucciato nel prossimo film del DCU.
Potrebbe esserci qualcosa di vero? I
fan hanno notato questo genere di cose in passato e le loro teorie
sul casting si sono rivelate azzeccate, ma probabilmente è troppo
presto perché qualcuno sia effettivamente in lizza per il nuovo
Cavaliere Oscuro. Ciò non significa che non ci siano state delle
conversazioni, naturalmente, ma se questo ha a che fare con
The Brave and The Bold, diremmo che si tratta
più di un caso in cui Powell sta sondando il terreno per vedere se
c’è interesse.
Nonostante in precedenza avesse
dichiarato di non essere particolarmente interessato a interpretare
un supereroe, in una recente intervista Powell ha affermato di
essere “sempre stato un tipo da Batman”. “Darei
un’interpretazione selvaggia di Batman”, ha detto a GQ.
“Non sarebbe sicuramente un tono alla Matt Reeves –
probabilmente sarebbe più vicino a Keaton”. Non resta a questo
punto che attendere per scoprire se l’attore sia davvero in lizza
per il ruolo o meno.
Glen Powell e Adria Arjona in Hit Man – Killer per caso (2023).
Foto di Courtesy of Netflix
Tutto quello che sappiamo su
The Brave and the Bold
Parlando l’anno scorso dei piani dei
DC Studios per
The Brave and the Bold, James Gunn ha detto: “Questa è
l’introduzione del Batman del DCU. È la storia di
Damian Wayne, il vero figlio di Batman, di cui non conoscevamo
l’esistenza per i primi otto-dieci anni della sua vita. È stato
cresciuto come un piccolo assassino e assassina. È un piccolo
figlio di puttana. È il mio Robin preferito“. “È basato
sulla run di Grant Morrison, che è una delle mie run preferite di
Batman, e la stiamo mettendo insieme proprio in questi
giorni“.
Il co-CEO dei DC Studios, Peter
Safran, ha aggiunto: “Ovviamente si tratta di un lungometraggio
che vedrà la presenza di altri membri della ‘Bat-famiglia’
allargata, proprio perché riteniamo che siano stati lasciati fuori
dalle storie di Batman al cinema per troppo tempo“. Alla
sceneggiatura, oltre a Muschietti, dovrebbe esserci anche
Rodo Sayagues, noto per aver firmato le
sceneggiature di
La casa,
Man in the Dark e Alien:
Romulus.
Jon Watts era noto
solo per aver diretto Clown e Cop Car quando i
Marvel Studios e la Sony Pictures lo hanno
assunto per dirigere Spider-Man:
Homecoming. Comprensibilmente, molti fan avevano delle
riserve riguardo a un altro regista “indie” che lavorasse al
franchise, in particolare dopo che Marc Webb aveva
avuto difficoltà con il franchise di The
Amazing Spider-Man. Fortunatamente, il regista ha superato
le aspettative e ha realizzato tre grandi successi commerciali e di
critica, ma sembra proprio che Spider-Man 4 non
sarà parte del suo futuro.
Dopo aver portato a termine con
successo Spider-Man:
No Way Home nel 2021 (impresa non facile viste le dimensioni
del progetto e la pandemia), Watts avrebbe dovuto iniziare a
lavorare al reboot di The
Fantastic Four dei Marvel Studios. Invece, ha scelto
di lasciare il film dopo aver dedicato ben mezzo decennio della sua
carriera al MCU. Il fatto che Watts abbia
accettato di occuparsi di quel film sembrava suggerire che non
avesse mai pianificato di tornare per Spider-Man
4, e da allora si vocifera che diversi nomi siano in corsa
per l’ambito lavoro.
Parlando con CinemaBlend, il
presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha ora confermato che Watts non
tornerà per il prossimo film da solista del web-slinger.
“Amiamo Jon. Jon ha fatto per noi tre dei migliori film di
Spider-Man di sempre”, ha detto Feige. “Ora ha molte cose
in ballo. Quindi probabilmente cercheremo qualcun altro, proprio
perché è impegnato”. Watts ha infatti in programma Wolfs, con
George Clooney e Brad Pitt, che uscirà nel corso dell’anno,
mentre la serie televisiva di Star
Wars, Skeleton
Crew arriverà probabilmente prima delle vacanze
natalizie.
Per quanto riguarda chi potrebbe
dirigere Spider-Man 4, sono molti i nomi
che circolano in rete. Tra questi, Justin Lin
(Fast & Furious), Drew Goddard (The
Cabin in the Woods) e, più
recentemente, Adil El Arbi e Bilall Fallah di Ms.
Marvel e Adam Wingard, regista di Godzilla
x Kong: The New Empire.
Per quanto riguarda i dettagli sulla
trama, questi sono pochi; l’ultima indiscrezione emersa suggerisce
che il piano prevede di mettere Spidey contro gli scagnozzi di
Kingpin, tra cui Shocker e lo Scorpione. Sembra che quest’ultimo
acquisirà il simbionte Venom introdotto in Spider-Man:
No Way Home, per poi far indossare a Peter Parker la tuta
aliena nei prossimi film degli
Avengers.
Spider-Man 4 non ha
ancora una data di uscita confermata.
Da quando Mahershala Ali è salito sul palco del
Comic-Con 2019 dei Marvel Studios per rivelare al mondo che
avrebbe interpretato Bladenel
MCU, le notizie positive sono state
davvero poche. Da allora, il progetto è stato sottoposto a diverse
riscritture della sceneggiatura e ha visto diversi registi firmare
e infine andarsene, insieme ad alcuni membri del cast del film.
Tuttavia, in una nuova intervista con BlackTreeTV, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige è sembrato fiducioso che Blade
arriverà un giorno sul grande schermo.
Feige ha inoltre confermato che,
come i film di Wesley Snipe che l’hanno preceduto, anche
Bladedel
MCU sarà vietato ai minori.
Rispondendo a una domanda sulla classificazione del film, Feige ha
dichiarato: “Negli ultimi anni, abbiamo cercato di realizzare
questo film”. “Penso che la cosa più importante per noi
sia non avere fretta e assicurarci di fare il giusto film di
‘Blade’, perché ci sono stati alcuni grandi film di ‘Blade’ anni fa
ed erano tutti vietati ai minori. Quindi penso che sia intrinseco,
come Deadpool, al personaggio di Blade.”
Mahershala Ali in una scena del film Alita – Angelo della
Battaglia
Blade, tutto
quello che sappiamo sul film
Del nuovo Bladee
si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del
personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole
che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il
personaggio era già stato raccontato al cinema con i film
Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad
interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes.
La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo
sembra aver messo d’accordo
tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello
estetico che di carisma.
Il personaggio di Ali, come noto, ha
già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti
la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del
film Eternals, quella in cui
compare anche l’attore Kit Harington e
la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in
Blade. Come noto, il film sta però affrontando
numerosi problemi produttivi, con Ali che sembra essere stato
scontento delle prime versioni della sceneggiatura.
Sarebbe dunque stata attuata una
forte fase di riscrittura, che ha però naturalmente portato il
progetto a subire ritardi sia sull’inizio delle riprese che
sull’uscita in sala, attualmente fissata al 7 novembre
2025. Recentemente, inoltre, Yann Demange ha abbandonato la regia del film,
presumibilmente
per via di alcuni contrasti con Ali. Bladeè
dunque ora alla ricerca di un nuovo regista.
Attenzione SPOILER
sull’episodio 6 di House of the Dragon 2
L’episodio 6 di House of
the Dragon 2 (qui
la recensione dell’episodio dal titolo “Il
popolo”), ha lasciato al pubblico moltissime
domande e situazioni in sospeso che richiedono una
spiegazione. La serie prequel della HBO sta
finalmente facendo progressi relativamente alle new entry del cast,
dimostrando come personaggi apparentemente minori come
Addam e Alyn saranno integrati nella narrativa centrale, mentre
il mondo che sta ancora assorbendo le conseguenze della battaglia
di Riposo del Corvo. La guerra ha raggiunto il suo culmine in
quella cruciale battaglia tra draghi, e i Neri e i Verdi stanno
ancora cercando di orientarsi in tutto ciò che è accaduto finora
nella Danza.
L’episodio 6 vede
Rhaenyra e Jacaerys iniziare la ricerca di nuovi cavalieri per
provare a domare i draghi non reclamati su Roccia di Drago. Steffon
Darklyn viene orribilmente bruciato vivo mentre cerca di montare
Seasmoke, costringendo Rhaenyra ancora una volta a chiedersi se la
sua strategia sia quella giusta. Daemon intanto sta ancora
impazzendo ad Harrenhal, perdendosi nelle sue visioni mentre rimane
nel castello infestato, cercando di radunare un esercito. Nel
frattempo, i Verdi sono sotto la nuova gestione del principe
reggente Aemond Targaryen, potenzialmente meno
gestibile dell’impetuoso re Aegon II.
Chi è il nuovo cavaliere di
Seasmoke?
Addam di Hull è il nuovo cavaliere di Seasmoke in Fire &
Blood
Il finale dell’episodio
mostra Rhaenyra che riceve la notizia che Seasmoke è stato visto
volare per le Crownlands con un nuovo cavaliere. La sua intenzione
con Steffon Darklyn era quella di far montare il drago che era
stato del suo primo marito, Lord Laenor Velaryon, dal suo fidato
cavaliere. Trai draghi non reclamati, Seasmoke sembrava più
desideroso di trovare un nuovo compagno umano. Quando il progetto
fallisce, a spese di Ser Steffon, Rhaenyra non era sicura di
riuscire a trovare un nuovo cavaliere di sangue valyriano che
potesse legarsi ai draghi. Tuttavia, il solitario Seasmoke sembra
trovare il suo cavaliere in Addam di Hull, che è stato introdotto
lentamente nel corso della stagione su Driftmark.
Addam di Hull viene visto pescare sulla riva
quando sembra essere attaccato da Seasmoke. All’inizio è
terrorizzato dall’enorme bestia, ma nei suoi ultimi momenti
dell’episodio, sembra rendersi conto che il drago non intende
fargli del male, suggerendo che ne possa diventare il cavaliere.
Addam diventa il dragoniere di Seasmoke in Fuoco &
Sangue, fonte del materiale originale dello show della
HBO, il che è appropriato, dato che è il figlio bastardo di Corlys
Velaryon. In precedenza, Seasmoke era stato cavalcato dal vero
figlio di Lord Corlys, Laenor Velaryon, prima che fosse messo da
parte dallo show nella prima stagione.
Perché Rhaenyra e Mysaria si
baciano
Mysaria fa appello al desiderio di
Rhaenyra di diventare regina
All’elenco dei
sorprendenti cambiamenti ai libri di House of
the Dragon 2 si aggiunge la “storia d’amore” di
Rhaenyra con Mysaria. Nel libro, Mysaria si avvicina a Rhaenyra
durante la Danza, sebbene la loro relazione non sia mai descritta
come qualcosa di più che strategica e politica. Rhaenyra e Mysaria
hanno dimostrato una notevole tensione sessuale all’inizio della
stagione, ma questa è la prima volta che sono state fisicamente
intime.
Per quanto riguarda Rhaenyra, il suo
desiderio per Mysaria sembra essere motivato da un sentimento di
potere. Mysaria è l’unica persona nella seconda stagione che le ha
parlato come una regina e ha espresso una sincera fiducia in lei,
ed è logico che Rhaenyra si rivolga a lei per avere intimità. Ma la
motivazione della Regina potrebbe anche risiedere nel suo desiderio
di superiorità su Daemon. Per quanto riguarda Mysaria, sembra
credere in Rhaenyra e vuole compiacerla, ma anche i suoi sentimenti
complessi nei confronti di Daemon potrebbero essere un fattore che
ne modifica le scelte.
Daemon si è davvero rivoltato
contro Rhaenyra?
La spiegazione delle paure del Re
Consorte
A partire dall’episodio 6 di
House of
the Dragon 2, le parole di Daemon ad Harrenhal sono di
tradimento nei confronti di Rhaenyra. Tuttavia, in realtà non si è
rivoltato contro di lei nei fatti. Daemon non ha fatto nulla per
danneggiare direttamente Rhaenyra, si è solo autodefinito re e ha
interrotto la comunicazione con lei per scatenare le sue
preoccupazioni. Daemon vuole che Rhaenyra gli chieda di tornare
perché vuole sentire che lei ha bisogno di lui. Nel frattempo,
Rhaenyra sta facendo del suo meglio per non stare al suo gioco e
manda Ser Alfred Broome a delegare al suo posto.
Le azioni di Daemon nella stagione 2
sono in linea con le sue motivazioni per aver rubato l’uovo di
drago nella stagione 1. Daemon affronta le sue emozioni
comportandosi in modo infantile e cercando di attirare l’attenzione
dall’altra parte, sia essa di Viserys o di Rhaenyra. Ma lei non sta
al suo gioco e Daemon si sta allontanando sempre di più, anche se è
probabile che le sia ancora fedele, poiché nel profondo c’è una
parte di Daemon che ha bisogno di lei tanto quanto lui vuole che
lei abbia bisogno di lui.
Alys Rivers ha ucciso Grover Tully
e la teoria del fantasma è stata smentita
Alys River ha ripulito la
situazione di Daemon nelle Riverlands
Grover Tully era l’anziano
Lord Supremo delle Terre dei Fiumi e l’unico in grado di radunare i
Signori dei Fiumi per unirsi alla causa di Daemon.
Nell’episodio 6 di House of
the Dragon 2, Ser Simon Strong suggerisce che
Alys Rivers abbia cercato di “guarire” Grover Tully, e la
reazione di Daemon che implica che Alys abbia sfruttato le sue
capacità per porre fine alla vita del vecchio signore. Ciò
significa che il nipote di Grover, Ser Oscar Tully, ora è
Lord Fondamentale delle Terre dei Fiumi. Daemon vede Oscar
come qualcuno che può controllare facilmente, e questo gli offre
una nuova speranza nell’assemblare il suo esercito.
Una teoria comune su
Alys Rivers suggeriva che in realtà fosse un fantasma o una
creazione del subconscio di Daemon, lì per torturarlo.
Nell’episodio 6, il fatto che Simon Strong la menzioni dimostra che
è una persona reale con alcune abilità magiche e vaghe, che le
consentono di ottenere informazioni attraverso visioni. Il suo
ruolo nelle visioni di Daemon non è ancora chiaro, ma ora sembra
che lo stia aiutando a metterlo sulla strada giusta per riunire le
Terre dei Fiumi dalla parte di Rhaenyra.
Spiegazione della visione di
Viserys di Daemon
Il conflitto emotivo di Daemon
della seconda stagione culmina nell’episodio 6
La
visione finale di Daemon ad Harrenhal vede Paddy
Considine tornare nei panni di re Viserys Targaryen. La
scena ripropone un momento della première della serie, in cui il
defunto re dice a Daemon che avrebbe dichiarato Rhaenyra sua erede.
Questa decisione è stata presa dopo che Daemon è stato sentito
riferirsi al figlio morto di Viserys come “Erede per un
giorno“, il che era gravemente offensivo.
La
visione mostra il profondo rammarico e la paura di Daemon nei
confronti di suo fratello, fungendo da culmine dei conflitti
interni di Daemon per questa stagione. La storia della serie di
Daemon parla del suo complesso di inferiorità nei confronti di
Viserys e di come il suo costante desiderio di potere lo abbia
portato a deludere continuamente suo fratello. In questo momento
Daemon si rende conto di non aver mai avuto la stoffa per diventare
l’erede di suo fratello e di volere in fondo tornare a schierarsi
dalla parte di Rhaenyra, allineando così il suo percorso a quello
della sua controparte letteraria.
Cosa aspettarsi da House Of The
Dragon Stagione 2, episodio 7 (qui
il trailer)
I Neri potrebbero ottenere un nuovo
cavaliere dei draghi nell’episodio 7
Il momento più importante
che il pubblico dovrebbe aspettarsi dal prossimo episodio, il
penultimo di stagione, è lo scontro di Rhaenyra con
Addam di Hull, che ora cavalca Seasmoke. Clip di questa scena
sono state mostrate nei trailer della seconda stagione, e questo
potrebbe rivelarsi un momento di speranza per Rhaenyra poiché
potenzialmente ottiene un nuovo alleato. Questo incontro avrà un
ulteriore sviluppo verso la Semina dei Semi, dove altri discendenti
di Valyriani potranno farsi avanti per rivendicare i propri
draghi.
Per quanto riguarda Daemon, le sue
visioni si stanno concludendo e la morte di Grover significa che
può finalmente completare il suo arco narrativo ad Harrenhal e
nelle Terre dei Fiumi, riunendo le sue forze per combattere
l’avvicinarsi dell’esercito dei Lannister. Per quanto riguarda i
Verdi, potrebbero essere trascinati in un conflitto con l’esercito
delle Terre dei Fiumi, soprattutto ora che Aemond e Criston Cole
stanno iniziando a non essere d’accordo sulla strategia militare da
seguire. Gli episodi finali della seconda stagione di
House of
the Dragon potrebbero vedere un po’ più di azione
prima che tutto sia finito.
House of the Dragon stagione 2 è
disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti),
con un nuovo episodio a settimana.
Dobbiamo prepararci a una lunga
attesa per vedere come si svolgerà la fase 2 del piano diabolico di
Homelander e Sister Sage per l’America. L’attore Karl Urban ha confermato che la stagione
finale di The
Boys non inizierà a essere trasmessa in streaming
prima del 2026 in un post sul suo account Instagram. “Lavorare con
l’illustre Jeffrey Dean Morgan è stata la parte migliore della mia
giornata ogni giorno. Questo è tutto @theboystv per ora gente. Ci
vediamo tra … 2 anni (vorrei fosse prima) per la stagione finale su
Prime Video”, ha scritto Urban.
Con la conclusione della quarta
stagione dello show, The
Boys si è definitivamente allontanato dal materiale di
partenza (una serie di fumetti Dynamite del 2006 di Garth
Ennis e del disegnatore Darick
Robertson), il che significa che a questo punto nessuno sa
come si concluderà la serie. Per quanto riguarda il motivo per cui
si concluderà con la quinta stagione, però, il creatore della serie
Erik Kripke ha precedentemente dichiarato: “In parte si tratta
di una stupida cosa da sceneggiatori, ma tre e cinque sono i grandi
numeri magici per la scrittura”.
Karl Urban è Butcher nella quarta stagione di The
Boys
La trama della quarta stagione di
The Boys
Nella quarta
stagione, il mondo è sull’orlo del baratro. Victoria
Neuman è più vicina che mai allo Studio Ovale e sotto il controllo
di Patriota, che sta consolidando il suo potere. Billy Butcher, a
cui restano solo pochi mesi di vita, ha perso sia il figlio di
Becca sia il suo ruolo di leader dei The
Boys. Il resto della squadra è stanco delle sue bugie.
La posta in gioco sarà più alta del solito e loro dovranno trovare
un modo per collaborare e salvare il mondo, prima che sia troppo
tardi.
Il cast di The
Boys vede protagonisti
Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Jessie T.
Usher, Laz Alonso,
Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie,
Claudia Doumit e Cameron Crovetti. Si uniranno per la
quarta stagione anche Susan Heyward,
Valorie Curry e Jeffrey Dean Morgan.
The
Boys è basata sul fumetto certificato bestseller dal
New York Times, creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in
veste anche di executive producer, e sviluppato dall’executive
producer e showrunner Eric Kripke. Tra gli altri executive producer
si annoverano anche Seth Rogen, Evan Goldberg, James
Weaver, Neal H. Moritz, Pavun Shetty, Phil Sgriccia, Craig
Rosenberg, Ken F. Levin, Jason Netter, Paul Grellong, David Reed,
Meredith Glynn e Michaela Starr. The
Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures
Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises,
Original Film e Point Grey Pictures. E’ disponibile su Prime Video.
Il trailer dell’episodio 7 di
House
of the Dragon 2 anticipa gli
eventi del penultimo episodio di questa stagione. La morte di
Rhaenys e Meleys nella battaglia di Riposo del
Corvo segna una grave perdita per i Neri, con la regina
Rhaenyra che perde un prezioso membro del suo ristretto consiglio e
un drago testato in battaglia.
Durante il finale dell’episodio 5 di
House
of the Dragon 2, Jace e Rhaenyra
escogitano un piano per cambiare le sorti della guerra trovando
altri con sangue valyriano per rivendicare i draghi senza cavaliere
su Dragonstone, tra cui Vermithor, Ali d’Argento e Seasmoke, e
quest’ultimo viene reclamato alla fine dell’episodio sei. Ma da
chi?
Ecco il trailer del settimo e penultimo episodio di House of
the Dragon 2:
Nel video assistiamo anche a una
inedita Alicent che potrebbe tentare un atto disperato pur di
salvare i Verdi e il trono, mentre l’agitazione di Daemon si fa
sempre più palpabile.
House of the Dragon stagione 2 è
disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti),
con un nuovo episodio a settimana.
Tutto quello che c’è da sapere su
House of the Dragon
Basata sul libro di Martin “Il
Trono di Spade“, “Fire & Blood“, “House
of the Dragon” segue la dinastia Targaryen nel
continente fittizio di Westeros. Si svolge quasi 200 anni prima
degli eventi di “Il
Trono di Spade” e circa 100 anni dopo che i Targaryen
hanno unito i Sette Regni.
Il cast della seconda stagione di
“House
of the Dragon” comprende Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Eve Best, Steve
Toussaint, Fabien Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya
Mizuno, Rhys Ifans, Harry Collett, Bethany
Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e
Matthew Needham.
Le new entry della seconda stagione
annunciate in precedenza sono Abubakar Salim nel
ruolo di Alyn di Hull, Gayle Rankin nel ruolo di
Alys Rivers, Freddie Fox nel ruolo di Ser Gwayne
Hightower, Simon Russell Beale nel ruolo di Ser
Simon Strong, Clinton Liberty nel ruolo di Addam
di Hull, Jamie Kenna nel ruolo di Ser Alfred
Broome, Kieran Bew nel ruolo di Hugh, Tom
Bennett nel ruolo di Ulf, Tom Taylor nel
ruolo di Lord Cregan Stark e Vincent Regan nel
ruolo di Ser Rickard Thorne.
La HBO sta attualmente lavorando
alla seconda serie prequel di “Game of Thrones“,
“Knight of the Seven Kingdoms“, basata sui personaggi di
Ser Duncan the Tall e del suo scudiero Egg, presenti nei libri
“Tales of Dunk and Egg” scritti da Martin. L’autore ha
anche annunciato questa settimana che un nuovo episodio pilota per
la serie spinoff, “Ten Thousand Ships” è stato scritto
dalla drammaturga premio Pulitzer Eboni Booth,
anche se la HBO ha rifiutato di commentare se il progetto fosse in
fase di sviluppo.
Mettere insieme una “mitologia
di riferimento di grande calibro, 85 anni di storia editoriale, 33
film, 12 serie tv” è stata questa la missione di Wendy
Jacobson produttrice di Deadpool &
Wolverine, il nuovo film MCU che arriva nelle sale il 24
luglio e che vede per la prima volta il Mercenario
Chiacchierone e il Mutante Artigliato
fare squadra, contro ogni previsione.
Deadpool & Wolverine, una
mitologia di 33 film e 12 serie tv
In occasione della conferenza stampa
internazionale del film, Ryan Reynolds ha raccontato la genesi del
progetto e la ricerca del modo giusto per traghettare il suo
Deadpool vietato in casa Disney, dopo la fusione
con Fox. Ma il produttore, sceneggiatore e
protagonista ha spiegato che il merito non è suo: “Non credo di
dovermi prendere il merito, vedere Hugh con il costume giallo
interpretare Wolverine accanto a me come Deadpool era uno dei
desideri che esprimi a una stella cadente, e il mio pitch alla
Marvel era molto diverso, pensavo a
un primo atto dal punto di vista di Deadpool, un secondo atto da
quello di Wolverine e un terzo atto oggettivo. Ma Kevin Feige ha
detto di no. Avevo anche pensato a un pitch in cui Deadpool
interrogava il cacciatore che ha ucciso la mamma di Bambi, ma alla
Disney me l’hanno bocciato (ride). Il primo pitch era quello, ma
poi Hugh ha chiamato ed è stato… lascerò che sia lui a
raccontarlo.”
Cosa ti ha fatto pensare
che saresti tornato nei panni di Wolverine?
“Ero al verde, sai… il teatro
(ride). La verità è che quando ho detto che avrei smesso con Logan
era vero, lo avevo annunciato prima che il film uscisse. E poi dopo
averlo detto, ho visto il primo Deadpool, era il 2016… e dopo 15
minuti dall’inizio del film ho pensato: ‘Ops, forse avrei dovuto
guardare prima questo’. Ho visto immediatamente in che modo questi
due personaggi potevano funzionare. Volevo che questi due antieroi
lavorassero insieme e sapevo che c’era un nuovo film nell’aria.
Quando ho avuto l’illuminazione stavo guidando, ho accostato sul
ciglio della strada, chiamato Ryan e gli ho detto: ‘Voglio farlo.
Ti prego, voglio farlo davvero’. Ricordo anche la data, era il 14
luglio 2024.”
Da quel momento il progetto è quasi
venuto su da solo, con Kevin Feige che ha
accettato di portare sullo schermo Deadpool &
Wolverine insieme e Shawn Levy già
assunto come regista e sceneggiatore. “Scrivere un film del
genere – spiega Reynolds – non è come scrivere una
commedia divertente, devi scrivere un film che funzioni anche
emotivamente.”
Alla ricerca del tono giusto per
Deadpool & Wolverine
Il segreto, per Shawn
Levy, era indovinare il tono giusto per il film: “La
nostra Stella Polare era rimanere fedeli ai personaggi, a quello
che era giusto per Wade e quello che invece era giusto per Logan,
ma veramente la magia di questo film si è sviluppata non solo
quando abbiamo messo insieme questi due personaggi ma anche questi
due attori. E quello che è stato visto finora è principalmente
divertente, ma la verità è che il film parla di amicizia e
raggiunge dei posti molto commoventi. Credo che la componente
emotiva del film possa essere l’aspetto più insolito. In alcuni
casi sembrava davvero di vedere Ryan e Hugh che parlavano tra
loro.”
“Considerate che un monologo di
questo film contiene più parole di un intero altro film di
Wolverine per me.” è intervenuto Hugh Jackman. “E’ stato così rinvigorente
interpretarlo di nuovo, per me, e credo che siano stati tutti
estremamente bravi a scriverlo, dimostrando grande amore non solo
per Wolverine, ma anche per tutti gli altri personaggi.”
Emma Corrin, la
giovane Diana di The
Crown, interpreta Cassandra Nova, la villain della
storia: “Presto il volto a una donna che sa bene che cosa
vuole, sa essere determinata. Mi colpisce il suo stile, il percorso
di trasformazione che abbiamo portato avanti. Ha una sua
gestualità, un modo di muoversi, di porsi. Riserverà grandi
sorprese. Credo che sia l’eroina della sua stessa storia.
Ovviamente non si considera la cattiva, penso che faccia
esattamente quello che vuole quando vuole, provandoci gusto. È
stato incredibile, soprattutto le protesi alle mani mi hanno
permesso di esprimere al meglio i poteri di Cassandra, i quali
essendo di natura mentale passano soprattutto attraverso i
gesti”.
Ma che cosa ha significato
dirigere questi due interpreti per Shawn Levy?
“Avevo diretto Hugh Jackman in
Real Steel e Ryan Reynolds in Free Guy, ma qui sono
diventati il rosso e il giallo, Deadpool e Wolverine. Mi sono
scoperto un fan di quello che incarnavano. Sono stato cineasta e
spettatore. Ed è stato divertente impazzire dentro, per il fatto
che avevo davanti delle icone, e fuori apparire professionale e
autorevole. Raccontare dei personaggi iconici ancorandoli
fortemente alla realtà era un’esperienza succulenta.”
E come Levy, gli spettatori di tutto
il mondo si avvicinano all’appuntamento con Deadpool &
Wolverine con circospezione ma anche con il cuore gonfio
di emozione e aspettativa perché sanno che assisteranno a un
incontro agognato e auspicato, che sarà certamente epico.
Deadpool &
Wolverine arriva al cinema il 24 luglio distribuito da
The Walt Disney Company Italia.
House of
the Dragon ha costruito Daemon e
Aemond Targaryen come due personaggi incredibilmente
simili, sollevando la domanda su cosa si stanno sviluppando tutte
le loro somiglianze. Interpretati rispettivamente da Matt
Smith ed Ewan Mitchell, Daemon e Aemond
sono due dei principali artefici della Danza dei Draghi. Finora
nella stagione 2, non sarebbe errato affermare che la trama di
Aemond è stata la più avvincente, il suo ruolo nel finale
dell’episodio 4 lo ha visto salire sul Trono di Spade come principe
reggente.
Al contrario, Daemon ha trascorso
gran parte del suo tempo in House of
the Dragon 2 perseguitato dalle
visioni di Harrenhal. La lealtà di Daemon verso Rhaenyra, così come
la sua miriade di altre questioni complesse, vengono esplorate
attraverso il filtro ultraterreno del castello più antico di
Westeros. Anche se Daemon e Aemond non potrebbero avere a che fare
con situazioni più diverse al momento, la serie continua a legarli
inspiegabilmente insieme.
Daemon e Aemond sono entrambi
secondogeniti che vogliono diventare re
I due Targaryen non hanno avuto
fortuna con la linea di successione
Uno dei legami più
importanti tra Daemon e Aemond riguarda le rispettive
rivendicazioni al Trono di Spade. Daemon è il fratello minore del
defunto re Viserys, interpretato da Paddy
Considine nella prima stagione di House of
the Dragon. Gran parte del dramma che si è svolto tra
i due fratelli nella prima stagione riguardava il desiderio di
Daemon di salire al Trono di Spade. Tuttavia, poiché Daemon è nato
come secondo figlio di Baelon il Coraggioso, Viserys è stato votato
re di Westeros al Gran Consiglio. Daemon è cresciuto credendo che
il trono fosse un suo diritto di nascita, qualcosa che Aemond in
qualche modo condivide.
Aemond, come Daemon, è un secondo
figlio.
Aegon II, Aemond, Dareon e Helaena sono i figli di re
Viserys e Alicent Hightower. Essendo il più
anziano, Aegon succede al Trono di Spade, dando il via alla Danza
dei Draghi e lasciando Aemond come uno dei principi di Westeros.
Detto questo, Aemond ha mostrato forte desiderio per la corona,
orchestrando persino un modo per diventare principe reggente
ferendo Aegon e governando al suo posto.
Daemon e Aemond hanno relazioni
familiari complesse
Il desiderio della corona fa sì che
Daemon e Aemond abbiano connessioni complicate
Come spesso accade con i
Targaryen, i legami familiari sono complicati. Daemon e Aemond non
sono diversi, anche se entrambi sembrano avere rapporti
particolarmente complessi con il fratello e la madre. Per Daemon,
il desiderio di essere re al posto del fratello più mite spesso
vedeva i due in contrasto. Raramente andavano d’accordo, con
Viserys che non sapeva come gestire il temperamento di Daemon e
Daemon in lizza per il potere. Indipendentemente da ciò, i due si
amavano, come evidente dal dolore di Daemon per la morte di Viserys
e dall’aiuto che gli ha offerto in una delle scene più belle della
prima stagione.
La relazione di Aemond e Aegon è
simile. I due hanno chiaramente rispetto e amore l’uno per l’altro,
eppure Aemond è disposto a indebolire Aegon e potenzialmente anche
a ucciderlo pur di salire sul Trono di Spade. Per quanto riguarda i
loro legami materni, Aemond desidera un amore che Alicent non ha
mai offerto a nessuno dei suoi figli, come evidenziato dalla sua
devozione a una prostituta che lo tratta più come un figlio che
come un cliente. Per quanto riguarda la relazione di Daemon con sua
madre Alyssa, lei morì quando lui era giovane, ma una visione
inquietante nella stagione 2 ha portato alla ribalta queste
complicazioni.
Daemon e Aemond sono entrambi
impegnati a ottenere ciò che desiderano
La dedizione di entrambi i
Targaryen nel raggiungere ciò che vogliono è evidente
Per quanto riguarda la
personalità, Aemond e Daemon hanno una spinta simile nel realizzare
i loro desideri. Aemond lo ha dimostrato con le sue azioni a Riposo
del Corvo quando ha ferito Aegon ed è riuscito a diventare principe
reggente, anche se resta da vedere per quanto tempo Aegon resterà
fuori gioco. Ciononostante, Aemond ha dimostrato di essere disposto
a fare tutto il necessario per raggiungere i suoi obiettivi.
Anche Daemon ha questa spinta, come
mostrato nella stagione 1. Dall’uccidere la sua prima moglie per
assicurarsene una più vicina alla famiglia reale, fino alla
proposta di sposare sua nipote per diventare re consorte, Daemon
non ha paura di commettere atti moralmente discutibili per
promuovere i suoi scopi. La stagione 2 di House of
the Dragon continua così, con Daemon che vola via
da Rhaenyra e prende il suo castello, incoronandosi re e costruendo
il proprio esercito, solo per avere una parvenza del potere che
desidera.
Daemon e Aemond sono entrambi molto
sicuri di sé
Né Daemon né Aemond si sforzano
troppo
I tratti di personalità
simili tra Daemon e Aemond si estendono ancora più in profondità,
cosa dimostrata dal fatto che entrambi sono personaggi silenziosi,
conniventi e intriganti. Daemon e Aemond raramente vengono mostrati
eccessivamente rumorosi, arrabbiati o addirittura gioiosi. Invece,
tengono sotto controllo le loro emozioni e spesso guardano da bordo
campo, osservando tutto ciò che li circonda.
Questo è ciò che rende sia Daemon
che Aemond efficaci nel gioco del trono. Sebbene siano
indubbiamente formidabili in battaglia, tendono a non avere
esplosioni emotive che mostrino le loro carte. A differenza di
Aegon, che ha distrutto il modello di suo padre o ha appeso gli
acchiappatopi, o Rhaenyra, che spesso esprime il suo scontento per
essere rimasta bloccata a Roccia del Drago, Aemond e Daemon sono
silenziosi nelle loro reazioni emotive, formando un’altra
sorprendente somiglianza tra zio e nipote.
Daemon e Aemond sono entrambi
feroci guerrieri
La loro abilità marziale è allo
stesso livello
Nei numerosi trailer
della seconda stagione di House of
the Dragon è stato seminato uno scontro tra
Daemon e Aemond. Si può sentire Aemond affermare: “Mio zio è
una sfida che accetto volentieri. Se osa affrontarmi.” Ciò
mette in luce le somiglianze tra i due come guerrieri. Daemon è
senza dubbio più forte, poiché ha combattuto in molte battaglie ed
è spesso considerato uno dei migliori spadaccini di Westeros a
questo punto della sequenza temporale.
Sebbene Aemond non abbia molta
esperienza di combattimento, la sua abilità è evidente. Aemond ha
trascorso molto tempo ad allenarsi da bambino a causa del modo in
cui veniva preso di mira dai suoi coetanei, facendolo diventare un
formidabile guerriero. La minaccia principale dalla parte dei Verdi
è Aemond, insieme a Criston, mentre Daemon è visto come il
combattente più forte dalla parte dei Neri, dimostrando ancora una
volta di essere speculari.
Daemon e Aemond cavalcano due dei
draghi più grandi e potenti di Westeros
Il livello di minaccia di Daemon e
Aemond supera la loro forza come guerrieri
Andando oltre l’abilità
dei due con le spade, Daemon e Aemond hanno un’altra somiglianza
nei loro compagni bestiali. Gran parte del potere psicologico di
Aemond su Westeros deriva dal fatto che cavalca Vhagar, il più
grande drago della serie. Vhagar è vecchia, provata in battaglia e
mortale, come dimostrato dalla sua sconfitta di Lucerys a bordo di
Arrax e di Rhaenys su Meleys. In quanto tale, Vhagar è considerato
il drago più potente del regno.
Per quanto riguarda Daemon, cavalca
Caraxes. Sebbene Caraxes sia un po’ più piccolo di Vhagar, è ancora
uno dei draghi più grandi di Westeros dopo la morte di Meleys. Allo
stesso modo, Caraxes ha combattuto in molte guerre, dalla Quarta
Guerra di Dorne alla Guerra per le Stepstones. Come Aemond, gran
parte del fattore paura che incute Daemon deriva dalla forza di
Caraxes.
Daemon e Aemond hanno somiglianze
visive
I due Targaryen sembrano
addirittura uguali
Anche ignorando il
sottotesto e la personalità, Daemon e Aemond si somigliano molto.
Nessuno dei due personaggi è raffigurato come eccessivamente largo,
tozzo o muscoloso, ed entrambi hanno corporature più snelle e agili
rispetto a personaggi come Hugh Hammer di House of
the Dragon o il Mastino di Game of
Thrones. Inoltre, Daemon e Aemond sono simili nel viso con
lunghi capelli biondi.
Queste connessioni fisiche sono
state anche scritte nello show. Una delle prime visioni di Daemon
ad Harrenhal lo vedeva inseguire Aemond attraverso le sale del
castello. Solo più tardi viene rivelato che la visione proiettava
Daemon, mentre indossava i vestiti e la benda sull’occhio di
Aemond.
Daemon e Aemond hanno nomi molto
simili
George R. R. Martin ha tracciato
una linea chiara tra il principe e suo zio
Una delle somiglianze
certamente più sciocche, ma comunque prevalenti, tra Daemon e
Aemond proviene dallo stesso George R. R. Martin.
Naturalmente, Martin ha delineato molti dei tratti caratteriali di
Daemon e Aemond quando sono stati creati per Fuoco e
sangue, il prequel della serie di libri Cronache del
ghiaccio e del fuoco che descrive dettagliatamente la storia dei
Targaryen mostrata in House of
the Dragon. Durante la creazione iniziale dei
personaggi è nata una somiglianza.
Sia Daemon che Aemond hanno nomi
incredibilmente simili. Aemond è semplicemente la parola Daemon,
solo con la prima lettera spostata alla fine.
Daemon e Aemond hanno entrambi
problemi di relazione
Nessuno dei due ha legami romantici
particolarmente felici
Non sono solo i rapporti
familiari di Daemon e Aemond ad essere problematici, ma anche
quelli romantici. Non è mai stato dimostrato che Aemond abbia un
forte legame romantico nella serie, ma ritorna invece ad assumere
ripetutamente la stessa prostituta. Come accennato, questa
prostituta si comporta in modo più materno di quanto si potrebbe
pensare, dimostrando che Aemond ha problemi relazionali di fondo
che vanno di pari passo con i suoi legami familiari. Una teoria
comune è che anche Aemond abbia rapporti sessuali con sua sorella
Helaena, come fa Aegon, sebbene ciò non sia stato dimostrato.
Sebbene Daemon abbia dimostrato di
avere numerose relazioni romantiche, nessuna di loro sembra
particolarmente ricca di romanticismo. Daemon ha ucciso la sua
prima moglie, Rhea Royce, prima di passare a Laena Velaryon. Quando
gli viene chiesto se ama Laena, Daemon afferma: “Eravamo
abbastanza felici”. Dopo la morte di Laena, Daemon sposa
Rhaenyra, una relazione che viene mostrata come tesa il più delle
volte. Sebbene Daemon possa avere relazioni più vere e proprie di
Aemond, è sicuro dire che sono simili in quanto nessuno dei due ha
legami romantici particolarmente felici.
SEGUONO IMPORTANTI SPOILER SU FUOCO E SANGUE
Daemon e Aemond muoiono entrambi
nella stessa battaglia
Queste numerose somiglianze si
collegano al destino condiviso di Daemon e Aemond
Tutte queste somiglianze
tra Daemon e Aemond sollevano naturalmente la
questione di cosa significhi tutto ciò. In un mondo come Westeros,
così pieno di destino, profezia e fato, il set-up del Daemon e
Aemond in House of
the Dragon prefigura la loro battaglia finale.
Verso la fine della Danza dei Draghi, la rivalità inespressa tra
Aemond e Daemon raggiunge il culmine nella Battaglia sopra l’Occhio
degli Dei. I due si incontrano nel cielo sopra il grande lago di
Westeros, Daemon a bordo di Caraxes e Aemond a cavallo di
Vhagar.
La battaglia è descritta come una
delle più impressionanti in termini di puro spettacolo in
Fuoco e sangue, a causa dello scontro tra due dei
draghi più potenti del regno. Dopo una battaglia nei cieli, i due
draghi vengono gravemente feriti e iniziano a cadere sulla Terra.
Daemon salta dalla sua cavalcatura, pugnalando Aemond attraverso
l’altro occhio, uccidendo il principe. Mentre i draghi si
schiantano al suolo, anche Daemon viene ucciso, e questa sorte lega
insieme lui e Aemond, non solo nella vita, come dimostrato dalle
evidenti somiglianze di House of
the Dragon, ma anche nella morte.