La notizia che la Warner
Bros. Discovery ha pianificato di riavviare essenzialmente
il suo universo cinematografico DC (ufficiosamente
soprannominato DCEU) con James Gunn e Peter Safran che
assumono il ruolo di co-responsabili dei neo-costituiti DC
Studios è sembrata andare a genio alla maggior parte dei
fan, in particolare a quelli che erano dell’opinione che il
franchise avesse un estremo bisogno di una revisione da molti
anni.
James Gunn ha anche chiarito che questa è solo
la prima parte di questo progetto, a cui se ne aggiungeranno molti
altri. Il regista ha dimostrato di essere abile nel destreggiarsi
tra diversi progetti contemporaneamente, ma c’era comunque il
timore che sarebbe pututo essere anche troppo per uno come lui,
soprattutto se si tiene conto del fatto che attualmente sta
co-gestendo uno studio cinematografico, scrivendo e dirigendo
Superman:
Legacy e supervisionando (o almeno partecipando)
a numerosi altri film e serie tv. È molto, e sembra che le cose non
stiano andando così bene come James Gunn vorrebbe farci credere.
Durante l’episodio di questa
settimana di The Hot Mic, Jeff
Sneider (fonte che si è rivelata tra le più attendibili a
Hollywood) afferma che, secondo la sua fonte, il DCU è un “casino”. Non condivide molti
altri dettagli, ma aggiunge che è sorpreso che altri organi di
stampa non abbiano riportato quanto ha sentito.
Onestamente, se questo fosse vero,
non sarebbe una sorpresa, considerando la quantità di lavoro che
comporta la costruzione di un intero universo cinematografico e
televisivo, praticamente dalle fondamenta, e non dovrebbe essere
necessariamente motivo di preoccupazione.
È inevitabile che ci siano alcuni
problemi iniziali mentre James Gunn e Peter Safran si stanno
organizzando, e non possiamo immaginare che abbiano pensato che non
avrebbero incontrato alcuni problemi importanti prima che questo
franchise rinnovato cominciasse a prendere forma.
Se le cose sono ancora più caotiche
di quanto pensiamo, potremmo leggere maggiori dettagli a breve. Per
ora rimaniamo ottimisti e aspettiamo almeno di vedere come
procedono Creature
Commandos e Superman:
Legacy prima di dare per spacciato il
DCU!
Con il grande successo di Il
ragazzo e l’airone (qui
la nostra recensione), lo Studio Ghibli, con Hayao Miyazaki, ha confermato la sua bravura e
la sua profondità d’espressione, inducendo così chi non lo
conosceva a fondo a recuperare la sua filmografia, anche i titoli
più particolari o datati. In realtà, se l’animazione e le tematiche
messe in campo dal maestro nipponico sono apprezzate, e l’universo
da lui creato affascina, oltre alle sue pellicole ci sono
alcuni anime simili al di fuori dello
Studio Ghibili che però condividono con esso
argomenti, rappresentazioni
paesaggistiche, caratterizzazione dei personaggi
ed elementi di fantasia. E meritano d’essere guardati,
soprattutto se si è fan dello Studio. Scopriamo quali sono.
Kotaro abita da solo
Kotaro abita da solo è
un dorama (tipo di serie tv nipponica) tratto
dall’omonimo manga scritto e disegnato da Mami
Tsumura, che segue le vicende di Kotaro, un bambino di
quattro anni che, come spiega il titolo, vive da solo. Prima
maltrattato e poi fuggito, Kotaro matura rapidamente, ma nessun
livello di maturità è in grado di cancellare l’innocenza di una
persona così giovane. Alla fine, i vicini di Kotaro scoprono la sua
poco felice situazione e si impegnano per farlo sentire al sicuro e
benvenuto. Il personaggio di Kotaro ricorda quello del film Ghibli
La tomba delle lucciole, diretto dal cofondatore di
Miyazaki, Takahata Isao.
Fruits Basket
Fruits Basket è un
commovente anime tratto dall’omonimo manga shojo
(categoria di manga indirizzati prevalentemente a un pubblico
femminile) che ha avuto un primo adattamento nel 2001 e poi un
remake nel 2019. Il racconto ha al centro Tohru, una liceale che
vive in una tenda nel bosco a causa del nonno che l’ha spinta a
trovarsi una sistemazione tutta sua finché la sua casa non viene
ristrutturata. In seguito, scopre che la sua sistemazione si trova
nel cortile della stimata tenuta Souma. La ragazza si imbatte nella
famiglia, ed è lì che scopre un segreto sorprendente: i membri
della famiglia Souma si trasformano in animali dello zodiaco quando
vengono abbracciati, e il loro aspetto simpatico, collegato alle
premesse fantastiche, fanno essere la serie molto simile a quella
del film La città incantata dello Studio Ghibli.
Chihayafuru – Il gioco di Chihaya
Un altro anime che assomiglia a quelli dello
Studio Ghibli, in questo caso non per tematiche ma per struttura
narrativa e focalizzazione dei personaggi, è
Chihayafuru – Il gioco di Chihaya, tratto
dall’omonimo manga josei (anch’esso è indirizzato
principalmente a giovani ragazze e donne). La serie racconta la
storia di Chihaya Ayase, una ragazza che, conosciuto Arata Wataya,
uno dei più bravi giocatori di karuta, comincia ad appassionarsi al
gioco e decide di impegnarsi anch’ella nella stessa sua attività,
diventando la migliore giocatrice di karuta in Giappone. L’anime
intreccia una storia coesa ed esilarante di sviluppo personale e la
promozione delle relazioni. Inoltre, il racconto di Chihayafuru è
maggiormente elevato grazie alle sue caratteristiche poetiche e
alla forte attenzione ai personaggi, qualità che ricordano quelle
di molti film di Miyazaki.
Barakamon
Continuiamo con
Barakamon, anime tratto dall’omonimo
manga scritto e disegnato da Satsuki Yoshino. La
storia ruota attorno a Handa Seishuu, un calligrafo di talento, il
quale si trasferisce nelle remote isole Goto per ordine del padre
in seguito a un’aggressione fisica rivolta a un veterano critico
d’arte che non apprezza i suoi lavori. Arrivato sulle isole Goto,
soprendentemente, Seishuu è ben accolto nella piccola comunità,
molto più calorosamente di quanto si aspettasse, tanto da iniziare
a instaurare con loro forti legami. A ricordare i film dello Studio
Ghibli non sono solo gli scenari paesaggistici, con la natura della
campagna, ma anche alcuni bambini, come per esempio il personaggio
di Naru, una piccola ed energica ragazza che Seishuu incontra, la
quale è simile a personaggi come Markl di Il castello errante di Howl.
The Ancient Magus’ Bride
The Ancient Magus’s
Bride è una serie anime tratta dall’omonimo
manga shōnen (categoria di manga destinata
prevalentemente a un pubblico maschile), che racconta la storia di
Hatori Chise, una ragazza umana che viene venduta all’asta a Elias
Ainsworth, un mago la cui testa ricorda il cranio di un cervo. Ciò
che sorprendente del racconto è il fatto che Chise rinuncia
volontariamente alla sua libertà ed entra lei stessa nella sala
dell’asta. Fortunatamente, la gentilezza di Elias la guida in un
mondo magico molto simile a quello costruito da Miyazaki e dai suoi
colleghi dello Studio Ghibli.
Violet Evergarden
Proseguiamo con Violet
Evergarden, adattamento anime dell’omonima
light novel scritta da Kana
Akatsuki e illustrata da Akiko Takase. La trama si
costruisce attorno a Violet, una ragazza di 14 anni logorata dalla
guerra, la quale è riuscita a sopravvivere a brutali battaglie,
perdendo però sia le braccia che l’unica persona che si prendeva
cura di lei, il maggiore Gilbert Bougainvillea. Violet, essendo
stata per lungo tempo sfruttata come un’arma, è incapace di provare
sentimenti, perciò quando viene reintegrata nella società, e
comincia a prestare servizio come bambola di scrittura automatica,
si trova a dover rimettere in prospettiva la sua vita. Inzia così
un viaggio interiore alla scoperta delle emozioni e della parola
“Ti amo”, elementi che sono molto vicini ai film dello Studio
Ghibili.
Un marzo da leoni
Un marzo da leoni è
tratto dall’omonimo manga scritto e disegnato da Chika
Umino e, oltre ad avere un avvincente storia, presenta
alcune delle migliori e più frequenti dimostrazioni di abilità di
animazione appartenenti agli anime moderni. Dagli slow-motion
drammatici, alla caduta di singole lacrime che accentuano sia la
tristezza che la felicità provata dai personaggi, l’anime è ricco
di dettagli, tanto da ricordare molti film dello Studio Ghibli. La
storia ruota attorno a Rei Kiriyama, un giocatore professionista di
shōgi, che a diciassette anni vive da solo poiché orfano. Tutta la
narrazione si incentra sulla crescita del ragazzo, e sul
raggiungimento della maturità mentre si relaziona alle persone.
Natsume degli spiriti
Un altro manga shōjo, qui
scritto e disegnato da Yuki Midorikawa, diventato
un anime, è Natsume degli spiriti, che
racchiude dentro di sé aspetti spirituali e soprannaturali, e al
cui centro vi è la solitudine umana. La serie presenta molte
caratteristiche che ricordano quelle di La città incantata: la storia infatti segue le vicende
di Natsume, un giovane che è stato isolato a causa della sua
capacità unica di vedere gli yokai, spiriti del folklore
giapponese. Un giorno entra in possesso del Yūjinchō (Libro degli
Amici), in cui al suo interno sono conservati i nomi degli spiriti
sconfitti dalla nonna Reiko (colei da cui ha ereditato i poteri),
resi suoi servitori. Chi entra in possesso del libro, riesce anche
ad avere il controllo su di loro e ciò lo rende molto appetibile
per gli stessi yōkai. Il ragazzo decide così di restituire i nomi
ai loro proprietari, ma il cammino che intraprende è fatto di
insidie e pericoli, poiché molti spiriti vogliono lo Yūjinchō.
Mushishi
La premessa di
Mushishi ricorda subito le idee e i temi
preponderanti nei film dello Studio Ghibli come Principessa Mononoke e Naussicaä della Valle del vento. Centrale è infatti il
rapporto con la natura e gli spiriti che abitano il mondo. La
storia si incentra su Ginko, un uomo misterioso che studia le forme
di vita più elementari chiamate Mushi, né animali né insetti, la
cui convivenza con Ginko porta a problematiche che soltanto un
Mushishi, un esperto di questa specie, può risolvere.
Lupin III
Chiunque conosca Lupin, il famoso ladro
gentilumo che ha riempito le giornate di qualsiasi bambino e
adulto, e che ora ha anche una serie Netflix
ispirata all’iconico malandrino, non può non sapere che la prima
serie di Lupin III, in particolare, ha
visto la partecipazione proprio di
Hayao Miyazaki, il che la rende ancora più speciale. In
particolare, il regista nipponico ha diretto – insieme a
Isao Takahata, suo collega – gli episodi 7, 8, 10, 11,
13-23. Quindi, se si vuole conoscere fino in fondo questo
incredibile artista, è bene risalire alle sue origini, con le sue
prime esperienze d’animazione, e Lupin III ne è l’inizio
perfetto.
Ci sono state notizie contrastanti
sullo stato di avanzamento del previsto film di Star Wars
“New
Jedi Order” della Lucasfilm, che
vedrà Daisy Ridley riprendere il ruolo di Rey
“Skywalker” dopo il suo ruolo principale nella recente trilogia
sequel.
In rete si sono diffuse voci
secondo cui
il progetto potrebbe essere stato ritardato a tempo
indeterminato, ma diversi siti hanno contattato la
Lucasfilm per avere chiarimenti e non sembra che
queste notizie siano fondate. L’insider Jeff
Sneider è intervenuto tramite l’ultima edizione della sua
newsletter e ha condiviso alcuni nuovi intriganti dettagli sul
ritorno di Rey e sulla paga che è stata data per il suo
ritorno a Daisy Ridley.
Sneider ritiene che il film di Rey,
ancora senza titolo, sarà il secondo film per il grande schermo
dopo The
Mandalorian & Grogu, e probabilmente arriverà nelle
sale intorno al Natale del 2026. Secondo lui, il film di
James Mangold“L’alba dello Jedi” seguirà
a ruota nel 2027, mentre il film di Dave Filoni “La nuova
Repubblica” (o “L’erede dell’Impero“, come viene ora
chiamato) potrebbe arrivare nel 2028.
Per quanto riguarda il compenso di
Daisy Ridley, Sneider ha sentito dire che
l’attrice intascherà ben 12,5 milioni di dollari. La cifra potrebbe
non sembrare così alta, soprattutto se paragonata alle somme
monumentali che guadagnano le star del MCU, per esempio, ma
tenete presente che la carriera della Daisy Ridley ha avuto un piccolo crollo dopo
L’ascesa di Skywalker, e 12 milioni di dollari
sarebbero molto di più della sua quotazione abituale.
Tuttavia, su The Hot Mic, Sneider
ha notato che questo film potrebbe essere ambientato in una linea
temporale diversa, con una versione più vecchia di Rey. Come
ricorderete, precedenti indiscrezioni sostenevano che il piano
originale prevedeva di affidare il ruolo a Helen Mirren (o a qualcuno di simile) prima
che la Ridley accettasse di firmare.
Sharmeen
Obaid-Chinoy dirigerà il film “New
Jedi Order“, che sarà ambientato ben quindici anni
dopo gli eventi de L’ascesa di Skywalker. I dettagli della trama sono
ancora perlopiù nascosti, ma sappiamo che Rey sarà una “potente
maestra Jedi” che gestirà la propria accademia di
addestramento quando la ritroveremo.
L’anno scorso, Kathleen Kennedy
della Lucasfilm ha rivelato che il lavoro su questo film è più
avanti di quanto si pensasse “Stiamo lavorando a questo film da
alcuni anni e tutto ciò si inserisce nella nostra narrazione
complessiva. Quindi siamo arrivati a un punto in cui abbiamo uno
scrittore meraviglioso, Steven Knight, e probabilmente nel prossimo
mese e mezzo vedremo una sceneggiatura su cui stiamo lavorando da
un bel po’. Quindi ci stiamo avvicinando“.
Con la pandemia alle spalle, i
Marvel Studios hanno
tenuto non uno ma ben due panel di grande impatto al
Comic-Con di San Diego del 2022. Il primo è stato dedicato
alle offerte animate dello studio, con la presentazione di
What
If…?, Marvel Zombies e Your Friendly
Neighborhood Spider-Man.
Da allora, le cose si sono fatte
decisamente più tranquille. Quasi tutte le serie sono state
rinviate, con la seconda stagione di What
If…? e X-Men ’97 che sono arrivate entrambe con un
certo ritardo rispetto al previsto (quest’ultima non dovrebbe
debuttare prima della fine dell’anno, nonostante il merchandising
basato sul revival di X-Men: The Animated Series
sia disponibile nei negozi da diversi mesi).
Questo ha portato a ipotizzare che
i Marvel Studios si stiano allontanando dalla
produzione di contenuti animati; ma in realtà, sembra che sia vero
il contrario. Secondo lo scooper Daniel Richtman, Kevin Feige è interessato a produrre un film
d’animazione per il MCU.
Non si sa quali siano i personaggi
attorno ai quali ruoterebbe, ma si tratta di una prospettiva
eccitante, che i fan desiderano da quando la Disney ha acquisito la
Marvel Entertainment. Purtroppo, dubitiamo che Pixar o
Disney Animation saranno coinvolte.
Ma questo non rende la notizia meno
eccitante! Richtman rivela anche che almeno altre tre serie
televisive animate sono in lavorazione presso i Marvel
Studios, mentre la quarta stagione di What
If…? sembra ormai una forte possibilità.
Così come un episodio della prima
stagione è stato posticipato alla seconda e lo stesso è accaduto
con la terza stagione in arrivo, sembra che lo stesso avverrà anche
per la quarta stagione, con idee riprese dalla terza.
All’inizio del mese, il regista di
What
If…? Bryan Andrews ha condiviso ciò che sa su
quando potremmo vedere la terza stagione della
serie di successo arrivare su Disney+.
“Spostano le cose. Ogni volta
che ho pensato che fosse come ‘Oh, sarà questo!’ È come se fosse
‘Si sposterà un po’!'”, ha spiegato. “Quindi, anche a me
dispiacerebbe dire qualcosa e far sì che le speranze della gente si
accendano e poi vadano deluse a causa della bestia della produzione
e di quando le cose si muovono“.
“Ho pensato che potrebbe uscire
alla fine dell’anno, forse nel 2024, ma i tempi sarebbero
stretti“.
“C’è un altro gruppo di persone
che sta controllando quando le cose [escono] e sta muovendo le cose
sul tabellone, e non so dove siamo in questo momento, così come
[Marvel Zombies]“, ha continuato Andrews. “Su Zombi sto
ancora lavorando, e sarà una cosa pazzesca e sta per uscire, ma
anche quello continua a spostarsi, giusto? Quindi vorrei potervi
aiutare, ma non posso!“.
Il co-creatore di YellowstoneTaylor
Sheridan sta scrivendo e dirigendo un nuovo western,
Empire of the Sun Moon.
Secondo Deadline, Taylor
Sheridan e la sua casa di produzione Bosque Ranch hanno
ottenuto i diritti del romanzo del 2010 Empire of the Sun
Moon (L’impero della luna d’estate) di S.C. Gwynne: Quanah
Parker and the Rise and Fall of the Comanches, the Most Powerful
Indian Tribe in American History. Taylor
Sheridan scriverà e dirigerà il film. Produrrà anche
Empire of the Sun Moon insieme a Jenny Wood.
Di cosa parla Empire of the Sun
Moon?
Mentre i dettagli sulla trama del
film di Sheridan sono ancora sconosciuti, la sinossi del romanzo di
Gwynne recita: “Nella tradizione di Seppellisci il mio cuore a
Wounded Knee, un resoconto storico straordinariamente vivido della
quarantennale battaglia tra gli indiani Comanche e i coloni bianchi
per il controllo dell’Ovest americano, incentrata su Quanah, il più
grande capo Comanche di tutti. L’impero della luna d’estate di S.
C. Gwynne si articola in due storie sorprendenti. La prima
ripercorre l’ascesa e la caduta dei Comanche, la più potente tribù
indiana della storia americana. La seconda riguarda una delle più
straordinarie narrazioni mai uscite dal Vecchio West: l’epica saga
della pioniera Cynthia Ann Parker e di suo figlio di sangue misto
Quanah, che divenne l’ultimo e più grande capo dei
Comanches“.
“Non riesco a pensare a nessuno
più qualificato di Taylor Sheridan per portare sullo schermo Empire
of the Summer Moonto“, ha dichiarato Gwynne. “Ha una
comprensione profonda e ricca di sfumature sia del mito che della
realtà del Vecchio West. Sono entusiasta che abbia intrapreso
questo progetto“.
Taylor Sheridan è
noto soprattutto per aver co-creato Yellowstone
di Paramount Network, mentre ha creato diverse
serie prequel, tra cui 1883 e 1923.
Sheridan ha
diretto anche Wind River del 2017, con Jeremy Renner
ed Elizabeth Olsen, e
Those Who Wish Me Dead del 2021 con Angelina Jolie, mentre è accreditato come
sceneggiatore di film come Sicario
del 2015, Hell or High Water del 2016 e
Without Remorse del 2021.
Alec Baldwin è stato nuovamente accusato di
omicidio colposo per il suo presunto ruolo in una sparatoria
avvenuta sul set del film western Rust. Nel
gennaio 2023, Baldwin era stato inizialmente accusato del caso
in corso, ma le accuse erano state ritirate nel corso dello stesso
anno dopo che il team di Alec Baldwin aveva affermato che la pistola di
Baldwin non funzionava correttamente quando
aveva sparato. Ora, tuttavia, i pubblici ministeri stanno
nuovamente cercando di ritenere Baldwin parzialmente responsabile di un
incidente sul set che ha causato la morte del direttore della
fotografia Halyna Hutchins.
“Non vediamo l’ora di arrivare
in tribunale“, hanno dichiarato gli avvocati di Baldwin, Luke
Nikas e Alex Spiro, in un comunicato di venerdì (via Variety).
Nell’ottobre
del 2021, la troupe del film si stava preparando a girare una
scena con Alec Baldwin nei pressi di Santa Fe, in New
Mexico, quando una pistola di scena controllata in modo improprio
ha sparato, uccidendo Hutchins e ferendo il regista Joel Souza.
Alec Baldwin
sostiene di non aver mai sparato con la pistola che è esplosa
Il punto cruciale della difesa di
Alec Baldwin è la sua negazione di aver mai
premuto il grilletto della pistola, insistendo sul fatto che è
esplosa quando l’ha estratta dalla fondina. I procuratori Kari
Morrissey e Jason Lewis hanno inviato la pistola per ulteriori test
forensi la scorsa estate e, dopo averla ricostruita, sono giunti
alla conclusione che l’arma doveva essere stata sparata dal
grilletto.
“Questo incidente mortale è
stato la conseguenza dell’arretramento manuale del cane nella sua
posizione completamente armata, seguito, a un certo punto, dalla
pressione o dalla depressione all’indietro del grilletto“, ha
concluso il rapporto (via Variety). “Sebbene Alec Baldwin abbia
ripetutamente negato di aver premuto il grilletto, alla luce dei
test, delle scoperte e delle osservazioni qui riportate, il
grilletto doveva essere premuto o premuto a sufficienza per
rilasciare il cane completamente armato o retratto del revolver
delle prove“.
Alla fine dello scorso anno,
entrambi i procuratori hanno dichiarato che erano emersi “fatti
aggiuntivi” che avrebbero indicato Alec Baldwin come parzialmente colpevole della
vicenda, il che ha portato a questa nuova incriminazione.
Oltre a Alec Baldwin, Hannah Gutierrez-Reed, l’ex
armaiolo di Rust, sarà processata il mese prossimo
con l’accusa di omicidio colposo e manomissione delle prove.
Gutierrez-Reed avrebbe caricato impropriamente la pistola di scena
sul set con proiettili veri. Il vedovo della Hutchins, Matthew, ha
dichiarato di non incolpare Baldwin per l’accaduto, ma di sostenere
le accuse iniziali contro di lui per la sua ricerca di giustizia
nella vicenda.
Tre grandi studios si stanno
battendo per aggiudicarsi i diritti di 28 anni
dopo di Danny Boyle e Alex
Garland. Jeff Sneider di The Insneider ha rivelato che
Warner Bros, Universal e Paramount sono in lizza per il sequel di
28 giorni dopo e per i successivi film della trilogia. E uno studio
è attualmente in vantaggio sugli altri.
“Mi dicono che tre grandi
studios si daranno battaglia per 28 anni dopo di Danny Boyle, che
avrà sicuramente un ruolo per
Cillian Murphy… se sarà disposto a tornare a farlo. Vediamo
come andranno gli Oscar“, ha dichiarato Sneider nel suo
articolo.
“Ad ogni modo, mi è stato detto
che Warner Bros, Universal e Paramount hanno dato la caccia a
questo film e che Warner Bros è l’attuale favorita per aggiudicarsi
il pacchetto horror.
Una fonte ha detto che Mike
DeLuca e Pam Abdy stanno tentando di spremere lo slate
della WB come hanno fatto con la prevendita della
MGM, nella speranza di invogliare ulteriormente
Brian Roberts, proprietario della Comcast, a fare
un’offerta per l’acquisizione di Warner Bros Discovery. La stessa
fonte ha detto che sarebbero sorpresi se lo sceneggiatore
Alex Garland permettesse a 28 anni dopo di
approdare alla Paramount dopo la loro travagliata
collaborazione per Annientamento“.
Danny Boyle è
impegnato a dirigere il primo capitolo. Garland è pronto a scrivere
tutti e tre i film. Il budget per ogni film sarebbe di circa 75
milioni di dollari. Alex Garland eDanny
Boyle dovrebbero anche produrre i nuovi film, insieme al
produttore originale Andrew Macdonald e a Peter Rice, ex capo della
Fox Searchlight Pictures, la divisione dell’ormai defunta
Twentieth Century Fox che aveva sostenuto il film
britannico e il suo sequel, negli anni 2000.
Cillian Murphy accetterà di partecipare al sequel di
28 anni dopo?
L’anno scorso
Cillian Murphy ha dichiarato che gli piacerebbe
realizzare un sequel di 28 giorni dopo. Murphy ha scherzato sul
fatto che il film si sarebbe dovuto chiamare 28 anni dopo a causa
del lungo intervallo tra i film.
Uscito nel 2002,
l’originale 28 giorni dopo aveva come
protagonista Cillian
Murphy, allora ancora prevalentemente sconosciuto al
pubblico cinematografico. Il film sconvolse gli spettatori con le
sue orde di non-morti in fuga, il pessimismo implacabile e l’uso
all’avanguardia della torbida frontiera della fotografia digitale.
Boyle diresse il film, mentre Garland lo scrisse. Il film è però
ricordato anche per aver ottenuto un guadagno di circa 84 milioni
di dollari a fronte di un budget di appena 8, dimostrando dunque il
potenziale che anche film a basso costo potevano avere se dotati di
forti elementi attrattivi.
Ora che Netflix
ha annunciato che Emily in Paris 4, la quarta
stagione di Emily
in Paris ha già iniziato la produzione, la star della
serie Lily Collins ha condiviso con i fan una buona
notizia – o quella che Emily potrebbe chiamare bonne nouvelle – con
un dietro le quinte che conferma l’imminente ritorno della
commedia-drama romantica dello streaming.
“Qualcuno ha detto Saison
Quatre?! Finalmente mi sono riunita con la mia famiglia di
@emilyinparis a Parigi e mi sento così bene. Anche se forse dovrò
ripassare le mie abilità nei selfie per il bene di Emily“, ha
scritto la star di Emily
in Paris su Instagram.
Quando uscirà la quarta stagione
di Emily in Paris?
La produzione della quarta stagione
di Emily
in Paris ha subito dei ritardi a causa degli scioperi
di Hollywood, ormai conclusi. Anche se è già confermato che
Emily Cooper (interpretata da Lily Collins) tornerà per vivere altre
avventure e avventure nella città dell’amore, la data di uscita
della quarta stagione di Emily
in Paris non è ancora stata fissata.
Di cosa parla Emily in Paris?
Emily
in Paris segue la protagonista e il suo viaggio a
Parigi dopo un’inaspettata opportunità di lavoro. La serie ha avuto
successo nelle sue prime tre stagioni e ha visto Emily
Cooper muoversi a Parigi, destreggiandosi tra vita personale,
romantica e professionale. Netflix
non ha rivelato alcun dettaglio specifico sulla quarta stagione, ma
Lily Collins ha condiviso che la prossima
stagione porterà il cast in Italia.
“Quando l’ambiziosa dirigente
del marketing di Chicago Emily ottiene inaspettatamente il lavoro
dei suoi sogni a Parigi, abbraccia una nuova vita mentre si
destreggia tra lavoro, amici e romanticismo“, recita la
trama.
Oltre alla Collins, Emily
in Paris è interpretato anche da Lucas
Bravo (Ticket to Paradise), Lucien
Laviscount (Last Sentinel), Camille Razat
(Mastemah) e Ashley Park (Joy Ride), che ha
recentemente rivelato su Instagram di essere attualmente in fase di
recupero da uno shock settico critico.
FX ha rilasciato
un nuovo trailer di Feud:
Capote vs. The Swans, il prossimo ritorno della serie
antologica creata da Ryan Murphy.
Il video mostra il Truman
Capote di Tom Hollander mentre stringe
amicizia con le donne più influenti di New York nel tentativo di
migliorare la sua carriera. Il video evidenzia il suo tradimento
quando svela i loro scandalosi segreti. La serie limitata debutterà
il 31 gennaio su FX e Hulu. In Italia la serie andrà in onda
su STAR, canale per adulti di Disney+
Ambientato negli anni ’70,
Feud:
Capote vs. The Swans è basato sul libro bestseller di
Laurence Leamer Capote’s Women: A True Story of Love,
Betrayal, and a Swan Song for an Era. Ruota attorno al
litigio tra Capote e le sei donne mondane che
originariamente lo consideravano un amico. Nel cast
Tom Hollander nel ruolo di Truman Capote, Naomi Watts nel ruolo di Barbara “Babe” Paley,
Diane Lane nel ruolo di Slim Keith, Chloë Sevigny nel ruolo di CZ Guest,
Calista Flockhart nel ruolo di Lee Radziwill,
Demi Moore nel ruolo di Ann “Bang-Bang”
Woodward, Molly Ringwald nel ruolo di Joanne
Carson, Treat Williams nel ruolo di Bill Paley,
Joe Mantello nel ruolo di Jack Dunphy e
Russell Tovey nel ruolo di John O’Shea.
“L’acclamato scrittore Truman
Capote si circondò di un gruppo di donne d’élite della società –
donne ricche e glamour che definirono un’epoca passata dell’alta
società di New York – che soprannominò ‘i cigni.'” si legge
nella sinossi. “Bello e distinto, il gruppo comprendeva la
grande dame Barbara “Babe” Paley, Slim Keith, CZ Guest e Lee
Radziwill. Incantato e affascinato da questi decani, Capote si
ingraziò nelle loro vite, facendo amicizia con loro e diventando il
loro confidente, solo per tradirli alla fine scrivendo un libro di
fiction basato sulle loro vite, esponendo i loro segreti più intimi
al grande pubblico. Quando un estratto del libro Answered Prayers,
l’opera magnum progettata da Capote, fu pubblicato su Esquire,
distrusse di fatto il suo rapporto con i suoi cigni, che finirono
per bandirlo dall’alta società che tanto amava e lo mandò in una
spirale di autodistruzione da cui alla fine non si sarebbe mai più
ripreso.
Dopo il successo di critica di
Feud: Bette e Joan del 2017, il dramma antologico
ritorna finalmente con il suo secondo capitolo, ancora una volta
ispirato a un altro famoso dramma della vita reale. La serie è
prodotta da Watts, Ryan Murphy, Alexis Martin Woodall,
Baitz, Gus Van Sant, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Eric Kovtun e
Scott Robertson, con la regia di Van Sant, Max Winkler e Jennifer
Lynch.
Jacob Elordi ha dichiarato che la terza
stagione di Euphoria
potrebbe svolgersi nel futuro e ha rivelato perché è necessario che
la serie drammatica adolescenziale della HBO lo faccia.
L’attore, che si sta preparando per
la conduzione del Saturday Night Live il prossimo fine
settimana, si è seduto con Jimmy Fallon al Tonight
Show per parlare del suo ultimo lavoro, la commedia thriller
Saltburn,
e della serie liceale Euphoria.
Quando Fallon ha chiesto quando la serie di successo avrebbe
ripreso le riprese dei nuovi episodi, Jacob Elordi ha risposto: “Non lo so, tu
lo sai?“.
L’attore ha continuato: “Spero
che sia presto, altrimenti dovranno mettermi un bottone di Benjamin
o qualcosa del genere. Mi verrà il mal di schiena camminando per il
corridoio, sapete?”.
L’anno scorso la
HBO ha rivelato che la terza stagione di Euphoria andrà
in onda nel 2025. E dato che la seconda stagione è uscita nel
gennaio 2022 – il che rappresenta un’attesa considerevolmente lunga
prima dell’arrivo della terza stagione – l’attore australiano di 26
anni ipotizza che lo show potrebbe seguire la strada del salto
temporale. Ha dichiarato: “Presumo che dovremo andare avanti,
altrimenti sembrerà un po’ strano“.
Jacob Elordi ha anche rivelato che il
pluripremiato attore Leonardo DiCaprio lo ha avvicinato in un club
per complimentarsi con la serie. “Eravamo in questo club, con
la musica ad alto volume e tutto il resto, e lui mi ha detto:
‘Quell’inquadratura nella prima stagione…’ Eravamo io e lui nel bel
mezzo del club a parlare di angolazioni della ripresa“.
Dove vedere Jacob Elordi?
Jacob Elordi ha ricevuto per la prima volta
l’attenzione del grande pubblico dopo aver recitato nella commedia
romantica adolescenziale di Netflix The Kissing Booth nel 2018. L’attore
ha poi ripreso il suo ruolo per il sequel successivo, uscite tra il
2020 e il 2021. La sua carriera, tuttavia, ha fatto un salto di
qualità quando ha interpretato Nate Jacobs nella prima e
seconda stagione di Euphoria.
Ha poi partecipato a diversi film,
tra cui Deep Water, The
Sweet East, He Went That Way, Saltburn e
Priscilla.
La dodicesima stagione di Chicago
Fire, che debutterà il 17 gennaio 2024, ha riaccolto
nella serie il tenente Kelly Severide interpretato da
Taylor Kinney. Il personaggio si è preso una
pausa dalla squadra della caserma 51 per assistere l’OFI (Office of
Fire Investigation). Dato che Kelly sembra lavorare a
tempo pieno con l’OFI, la showrunner Andrea Newman
ha raccontato di aver preso in considerazione uno spin-off
con protagonista Kelly Severide e ha rivelato
perché non si farà mai.
“L’abbiamo [preso in
considerazione], ma avendo perso Severide per un po’
[nell’undicesima stagione,] ci ha ricordato che è una parte
fondamentale della 51. L’OFI è una grande lotta interna per lui.
Come dice Kidd all’inizio dell’episodio, considera l’incendio
doloso come la sua “droga”, e per lui è una dipendenza in cui si
perde“, ha dichiarato Newman a Hello! Magazine.
Newman ha
aggiunto: “In parte è perché ce l’ha nel sangue, suo padre era
anche lui nell’AIF, ma in parte perché c’è qualcosa che lo spinge
nel profondo quando ci entra. In un certo senso diventa una zona di
pericolo per lui, ma lo ama anche e ovviamente ha le capacità per
farlo. Quindi questa lotta sarà una parte importante dei primi
episodi della stagione“.
Cosa è successo a Kelly Severide
durante la stagione 11 di Chicago Fire?
L’attore, che fa parte di Chicago
Fire fin dal suo inizio nel 2012, ha preso un
improvviso congedo a metà dell’undicesima stagione. Per adeguare la
storia all’assenza dell’attore, il 15° episodio della stagione 11
ha cancellato Kelly Severide facendolo partecipare a un’indagine su
un incendio doloso in Alabama, che lo ha spinto a lasciare la sua
città per un po’.
La sinossi della dodicesima
stagione di Chicago
Fire: “In seguito a un incendio/minaccia
estremista, la vita di Mouch è in bilico. La relazione di Sylvie
con Dylan si è conclusa e una nuova porta si è aperta quando Casey
le ha proposto di sposarlo, nel frattempo lei stava cercando di
adottare una bambina. Stella prende la decisione di lasciare
Chicago nella speranza di riportare indietro Kelly”.
Oltre a
Kinney, la dodicesima stagione del procedurale della NBC è
interpretata anche da David Eigenberg nel ruolo
del tenente Christopher Herrmann, Joe Minoso nel
ruolo del pompiere Joe Cruz, Miranda Rae Mayo nel
ruolo del tenente Stella Kidd, Daniel Kyri nel
ruolo di Darren Ritter, Hanako Greensmith nel
ruolo della paramedica Violet Mikami, Eamonn
Walker nel ruolo del vice capo distretto Wallace Boden e
Christian Stolte nel ruolo di Randall
McHolland.
Kara Killmer, che
nella serie interpretava la paramedica Sylvie Brett,
lascerà Chicago Fire nel
corso della 12ª stagione. D’altra parte, il Blake
Gallo di Alberto Rosende ha fatto un’ultima
apparizione durante la première della Stagione 12.
Jaafar Jackson ha
condiviso una nuova foto di Michael,
il prossimo biopic su Michael Jackson diretto da
Antoine Fuqua.
Condivisa su Instagram, la
didascalia di Jackson recita: “Il viaggio inizia lunedì”.
All’inizio del mese è stato annunciato che la produzione di
Michael
inizierà ufficialmente lunedì 22 gennaio 2024, mentre il film
arriverà nelle sale nel 2025.
Juliano Krue Valdi
interpreterà un giovane Michael Jackson nel biopic
di Fuqua. Mentre Jaafar Jackson, nipote di
Michael Jackson, interpreterà principalmente
l’artista nel film Michael
di Fuqua. La Lionsgate ha annunciato il 18 gennaio 2024 che Juliano
Krue Valdi, di nove anni, è stato scritturato per interpretare una
versione più giovane del Re del Pop durante gli anni in cui faceva
parte dei Jackson 5.
“Quando Michael era molto
giovane – undici anni – ha stupito il mondo, possedendo lo spirito
e il talento di un adulto. Era davvero un’anima antica. Lui e
Juliano hanno questo in comune“, ha dichiarato Graham King,
produttore del film. “Oltre ad essere un giovane talento
fenomenale, Juliano è profondamente ispirato da Michael e dalla sua
musica, ed è riuscito a tradurre questa ispirazione in una presenza
e in una performance che catturano la vera magia del giovane
Michael Jackson“.
Fuqua ha aggiunto:
“Se non altro, il ruolo del giovane Michael è stato più
difficile di quello dell’adulto, perché dove si può trovare un
attore bambino con le capacità del più grande intrattenitore mai
esistito? Alla fine, il nostro obiettivo era il talento, e abbiamo
cercato in lungo e in largo un attore che potesse incarnare lo
spirito di Michael attraverso la sua voce, il suo carisma e le sue
abilità nella danza. L’innegabile talento grezzo di Juliano lo ha
messo in cima alla nostra lista“.
Valdi ha dichiarato a proposito
della partecipazione al film: “Questa opportunità è davvero
importante per me perché Michael Jackson è il Re del Pop ed è molto
speciale nel mio cuore. Sono cinque anni che ballo sulle sue
canzoni. Mi fa sentire davvero speciale e mi fa sentire bene con me
stessa. Amo l’energia di Michael Jackson“.
Michael
è scritto da John Logan, mentre John Branca e John
McClain sono anche i produttori. Il film uscirà nelle sale
statunitensi il 18 aprile 2025.
Apple
TV+ ha pubblicato un nuovo video di Masters
of the Air, il dramma storico in arrivo che racconta
il coraggio e le lotte di un gruppo di soldati dell’aviazione
durante la Seconda Guerra Mondiale.
La featurette offre un’anteprima
della portata epica dello show. La featurette contiene i commenti
del cast principale e del team creativo, compresi i produttori
esecutivi Tom Hanks e
Steven Spielberg, che hanno discusso il tema della
serie. Si tratta dell’ultima collaborazione tra Tom Hanks e Austin Butler dopo Elvis
del 2022. La serie inizierà a essere trasmessa in streaming il 26
gennaio.
La serie dei produttori esecutivi
di “Band of Brothers” e “The Pacific”,
Steven Spielberg,
Tom Hanks e Gary Goetzman, vanta un
cast stellare guidato dal candidato all’Oscar
Austin Butler, Callum Turner, Anthony Boyle,
Nate Mann, Rafferty Law, il candidato all’Oscar
Barry Keoghan, Josiah Cross, Branden Cook e Ncuti
Gatwa. Masters
of the Air farà il suo debutto su Apple
TV+ il 26 gennaio 2024 con i primi due episodi,
seguiti da un nuovo episodio ogni venerdì, fino al 15 marzo.
Basata sull’omonimo libro di
Donald L. Miller e sceneggiato da John
Orloff, Masters
of the Air segue gli uomini del 100° Gruppo
Bombardieri (il “Bloody Hundredth”) alle prese con pericolosi raid
di bombardamento sulla Germania nazista in condizioni proibitive,
dovute al gelo, alla mancanza di ossigeno e al terrore di un
combattimento condotto a 25.000 piedi di altezza. La
rappresentazione del prezzo psicologico ed emotivo pagato da questi
giovani uomini che hanno contribuito a distruggere l’orrore del
Terzo Reich di Hitler è al centro della storia di Masters
of the Air. Alcuni furono abbattuti e catturati; altri
furono feriti o uccisi. Altri ancora ebbero la fortuna di tornare a
casa. Indipendentemente dal destino individuale, tutti hanno
ricevuto un tributo.
Spaziando dai campi e villaggi
bucolici del sud-est dell’Inghilterra, alle dure privazioni di un
campo di prigionia tedesco e ritraendo un periodo unico e
cruciale della storia mondiale, “Masters of the Air” è un vero e
autentico successo cinematografico sia in termini di scala, che di
portata.
Prodotta dagli Apple Studios,
Masters
of the Air è prodotta esecutivamente da Spielberg
attraverso Amblin Television, e da Hanks e Goetzman per conto di
Playtone. Darryl Frank e Justin Falvey della Amblin Television sono
co-produttori esecutivi insieme a Steven Shareshian della Playtone.
Oltre a scrivere, Orloff è co-produttore esecutivo. Anche Graham
Yost è produttore esecutivo della serie. Anna Boden,
Ryan Fleck, Cary Joji Fukunaga, Dee Rees e Tim Van
Patten si alternano alla regia.
Ci sono stati diversi attori che nel
corso degli anni hanno interpretato Gellert Grindelwald nel Wizarding
World, soprattutto grazie all’avvento di Animali fantastici che lo ha portato sotto i
riflettori. Il personaggio viene nominato già ne La Pietra
Filosofale, ma solo ne I Doni della Morte
lo conosciamo come amico intimo del giovane Albus Silente.
Tuttavia, Silente capisce presto,
anche in seguito a un tragico incidente che causò la morte della
sorellina, che Gellert non è quello che sembra, e prende le
distanze da lui. Abbiamo avuto un assaggio di questo racconto nel
franchise, rimasto a oggi monco, di Animali Fantastici e, a oggi,
sono ben 5 gli attori che hanno interpretato Gellert Grindelwald.
Eccoli di seguito:
Jamie Campbell Bower
Jamie
Campbell Bower è stato il primo attore a interpretare
Gellert Grindelwald e l’attore che è rimasto lo stesso sia nel
franchise di Harry Potter che in quello di
Animali fantastici. Ha interpretato per la
prima volta il ruolo in Harry Potter e i Doni della Morte
Parte 1 nei panni di un giovane Gellert Grindelwald in
fotografie e flashback. Il retroscena di Grindelwald con Silente
viene esplorato brevemente, ma il film si concentra maggiormente
sulla connessione di Grindelwald con la Bacchetta di Sambuco. Il
suo aspetto è come quello che viene descritto nei libri, un giovane
bello e affascinante, capace di attirare le persone a lui.
Sebbene Jamie Campbell Bower sia un personaggio muto
nei Doni della Morte, riesce comunque a impostare il personaggio,
in modo che il pubblico possa capire che tipo di persona fosse
anche solo mentre viene mostrano nelle fotografie con un giovane
Silente, o mentre in maniera agile lo vediamo rubare la bacchetta a
Gregorovic in una delle visioni di Gellert. Bower riprende il ruolo
di Gellert Grindelwald in Animali fantastici: I crimini di Grindelwald.
Ancora una volta, il suo ruolo è relegato ai flashback, mentre il
Silente di Jude Law ripensa a quando lui e Grindelwald
crearono un patto di sangue, in modo che non potessero mai farsi
del male a vicenda.
La scena è una delle poche che
mostra il tipo di relazione tra Silente e Grindelwald, una
relazione romantica, come ha confermato la stessa autrice JK
Rowling. In questa apparizione, il Gellert di Bower è affetto da
eterocromia, la mutazione genetica che caratterizza le iridi di una
persona di due colori diversi.
Michael Byrne
Insieme a Jamie Campbell Bower, Michael
Byrne interpreta anche Gellert Grindelwald in
Harry Potter e i Doni della Morte Parte 1.
Byrne interpreta il personaggio nella sequenza
temporale contemporanea della serie di Harry Potter, mentre è ormai
un vecchio che sconta la sua pena in prigione. Il vecchio
Grindelwald appare solo in una scena, simile a quella del libro dei
Doni della Morte, in cui viene interrogato da Voldemort riguardo
alla Bacchetta di Sambuco. Il ritratto che Byrne
fa di Grindelwald è molto diverso dal personaggio del libro.
La versione del libro di Grindelwald
è un uomo che ha ammesso i propri errori e si rifiuta di
confessare, cosa che lo porta alla morte. La versione
cinematografica del personaggio di Byrne, tuttavia, si diverte nel
dire a
Voldemort che la Bacchetta di Sambuco giace con Silente nella
sua tomba, ridendo anche mentre Voldemort se ne va per recuperarla.
Sebbene non sia presente nella serie sequel, la versione di
Grindelwald di Byrne rimane completamente diversa dalle performance
mostrate nei film Animali fantastici.
Sebbene Grindelwald abbia fatto cose
terribili in tutti e tre i film, non mostra mai piacere all’idea di
ferire Silente, ma mostra solo rabbia, tristezza o indifferenza a
qualsiasi menzione del suo nome. La differenza di Byrne rispetto
alle altre interpretazioni di Gellert Grindelwald,
tuttavia, potrebbe essere spiegata dalla mancanza di conoscenza di
quanto fossero profondi i sentimenti di Grindelwald per Silente al
momento della realizzazione dei Doni della Morte.
Indipendentemente da ciò, la performance di Byrne rimane la
rappresentazione più diversa di Grindelwald fino ad oggi.
Colin Farrell
Colin
Farrell è stato il primo attore a interpretare
Gellert Grindelwald nella serie Animali fantastici, anche se indirettamente.
Grindelwald viene raccontato come una minaccia incombente per tutto
il primo film del franchise, Animali fantastici e dove trovarli, e poi
prepara il terreno affinché il villain della storia sia l’Auror
americano, Percival Graves, interpretato da
Colin Farrell. In un finale sorprendente,
tuttavia, Newt Scamander rivela che Graves è
Grindelwald sotto mentite spoglie. Quindi, anche se Colin Farrell esteriormente sembra un
personaggio diverso, tutte le sue parole e azioni erano quelle di
Grindelwald.
L’interpretazione di Farrell di
Grindelwald si concentra sul suo lato malizioso, dal momento che
passa tutto il suo arco narrativo del film a dare la caccia al
ragazzino Oscuriale che vuole utilizzare per i suoi piani. Farrell
riesce anche a seminare in qualche modo alla svolta del personaggio
di Grindelwald mostrando falsa gentilezza verso coloro a cui sta
facendo del male (un tratto visto più tardi nelle performance di
Grindelwald) e trovando sempre un pretesto per coinvolgere Silente
nelle sue conversazioni. Forse il più grande indizio che Graves è
in realtà Grindelwald sono le riprese introduttive del film in cui
vediamo il mago oscuro che ricorda palesemente Percival
Graves. Entrambi vengono introdotti con un’inquadratura
della nuca con lo stesso taglio di capelli.
Johnny Depp
Originariamente, Johnny Depp doveva essere Gellert Grindelwald
per tutta la serie Animali fantastici. Ha recitato un cameo per
la prima volta alla fine di Animali fantastici e dove trovarli, mentre
compariva lentamente dalle fattezze di Colin Farrell, mentre Graves
lasciava il posto a Grindelwald. In Animali fantastici: I crimini di Grindelwald,
gli è stato finalmente dato il centro della scena e il pubblico ha
potuto vedere chi è il personaggio per un intero film. A Depp è
stato successivamente chiesto di dimettersi dalla serie Animali
fantastici e dal ruolo di Grindelwald dalla Warner Bros. dopo la
denuncia per violenza domestica da parte della ex moglie.
Oltre alle recensioni negative del
film, la performance di Grindelwald che ha offerto Depp non è
piaciuta molto, con critici e pubblico che hanno ritenuto che fosse
simile alle performance di Depp in altri film e non hanno gradito
il nuovo design del personaggio con i capelli biondi decolorati e
gli occhi di colore nettamente diverso. Tuttavia, a uno sguardo più
attento, la sua performance è molto simile a come Grindelwald è
stato ritratto nei libri di Harry Potter. La manipolazione e
l’intelligenza di Grindelwald sono citate come le sue più grandi
risorse e la versione del personaggio di Johnny Depp è quella che mette meglio in scena
questi tratti.
Il suo Grindelwald si comporta più
come un burattinaio, portando le persone a fare cose orribili
invece di costringerle a farlo. Depp è anche l’attore che
interpreta Gellert Grindelwald che assomiglia di più a Jamie Campbell Bower, rendendo più credibile
il fatto che siano la stessa persona in momenti diversi della sua
vita. Tuttavia, Depp non è tornato a interpretare Grindelwald in
Animali
fantastici: I segreti di Silente.
Mads Mikkelsen
Mads
Mikkelsen è stato scelto per sostituire Johnny Depp nel ruolo di Grindelwald. L’attore
ha avuto l’opportunità di interpretare Grindelwald per un intero
film, anziché per un cameo o un flashback. Mikkelsen ha ricevuto i
maggiori elogi per aver interpretato il personaggio, nonostante la
tiepida reazione a I
segreti di Silente. Insieme a un nuovo look con una
differenza di colore più sottile tra gli occhi e un colore dei
capelli più sobrio, Mads Mikkelsen ha portato sullo schermo un
personaggio pericoloso e silenzioso, che trasuda sicurezza e
intimidisce chi gli sta accanto.
Il grande problema di Animali
fantastici: I segreti di Silente è che molte delle
motivazioni o azioni di Grindelwald, così come sono state impostate
ne I crimini di Grindelwald, non hanno molto
senso all’interno della continuità con il Mondo Magico. Tuttavia,
il Grindelwald di Mads Mikkelsen si distingue dagli altri per
l’attenzione alla sua relazione romantica con Silente. Il pubblico,
in particolare gli spettatori LGBTQ+, si stava stancando delle
piccole anticipazioni sulla relazione omosessuale tra i due maghi e
voleva che la relazione non fosse più lasciata al buio e fosse
esplorata a fondo.
Sebbene Animali
fantastici: I segreti di Silente non abbia abbracciato
completamente la trama, si è concentrato maggiormente su questa
relazione rispetto ai film precedenti facendo in modo che Mikkelsen
e Jude Law condividessero diverse scene. Il
personaggio ha avuto quindi non solo tanti interpreti ma anche
apparentemente tante personalità diverse, forse a indicare proprio
la mutevolezza di Gellert stesso e la difficoltà di inquadrarlo in
un solo tipo.
Proseguono le avventure tra le
corsie del reparto di Medicina Interna del
Policlinico Ambrosiano di Milano di
Doc – Nelle tue mani 3. In questi due nuovi episodi troviamo di
nuovo il dottore Fanti alla ricerca dei suoi ricordi perduti e
altri nuovi casi di malattie da risolvere. In questa seconda
puntata finalmente si da più spazio ad uno dei personaggi femminili
più apprezzati cioè Giulia, che è sempre convinta
di lasciare l’ospedale, dove lavora da sempre, per puntare ad un
ruolo importante da primario in un ospedale però di un’altra
città.
La trama di Doc – Nelle tue
mani 3 episodio 3
Il protagonista Andrea Fanti,
l’attore
Luca Argentero, continua a lottare per riavere i suoi ricordi
persi che racchiudono ben 12 anni della sua vita passata. Intanto
nel reparto arriva una direttrice d’orchestra e il team di Doc
proverà in tutti i modi a curarla. Nello stesso episodio si farà
ricoverare anche un noto travel blogger, interpretato dallo
youtuber e divulgatore scientifico Barbascura X
che verra curato anche da Federico, l’attore
Giacomo Giorgio, sempre più insicuro nel suo ruolo di
specializzando e incapace di fare un semplice prelievo del sangue
nel braccio al suo paziente.
Questo terzo
episodio di Doc – Nelle tue mani 3 che si
intitola “Perfetta” si focalizza molto su Giulia Giordano,
interpretata da
Matilde Gioli. La dottoressa è decisa a diventare anche
lei primaria e quindi chiede consiglio alla collega Cecilia
Tedeschi, intanto la sua relazione con Cesconi è giunta al termine
anche perchè lei continua a pensare ad Andrea. Doc invece trova e
parla con la donna che a fine della puntata scorsa aveva inescato
un ricordo ben preciso e scopre una realtà ben diversa da quella
che ricordava.
“Perfetta” si conclude con la
soluzione ovviamente dei due casi medici, dove però la direttrice
d’orchestra, pronta per una grande carriera, deve rinuciare ed
accettare di diventare insegnante visto che sta perdendo l’udito.
In questo episodio i tre specializzandi vengono
presi sempre più in considerazione e finalmente non sono seguiti
dal solo quasi dottore Riccardo,
Pierpaolo Spollon, ma anche dallo stesso Doc.
Il quarto episodio
intitolato “Sogni” affronta quelli infranti dei pazienti
protagonisti ma anche quelli dei dottori dell’Ambrosiano.
Andrea Fanti è arrivato ad un punto di stasi e
quindi decide di partecipare come pubblico al concorso di
cori in onore di Mattia, visto che il primo ricordo è
riafforito, come si è visto nella puntata precedente, dopo
l’ascolto di una canzone cantata da quel gruppo di voci bianche.
Ovviamente Agnese, l’attrice
Sara Lazzaro, all’inizio non vuole andare con l’ex marito ma
poi, dopo aver parlato con Giulia, decide d’accompagnare
Andrea.
All’ospedale intanto si fanno
ricoverare un panetterie e una giovane
atleta che alla fine sarà costretta ad ampuntare una
gamba. Questo caso ovviamente colpirà nel personale Riccardo, anche
lui amputato ad un arto, che lo renderà
protagonista del momento più emozionante e toccante di “Sogni” e
che mostrerà il talento dell’attore Pierpaolo
Spollon rilegato sempre però nelle scene più divertenti.
Alla fine assistiamo a Federico che decide di rimanere, anche
perchè trova lui la causa della malattia del giovane fornaio e
scopriamo che la specializzanda Martina in realtà
non è laureata. Però il vero colpo di scena è un
flashback di Doc a letto con una donna, che non è ne l’ex moglie
Agnese e neanche Giulia.
Doc – Nelle tue mani 3 i
ricordi di Andrea Fanti
Questi due nuovi episodi di
Doc – Nelle tue mani 3 confermano ancora una volta che la trama
principale di questa stagione sono i ricordi di
Doc. La puntata in se riesce finalmente anche a mostrare i
nuovi specializzandi, indagando soprattutto su Federico e sperando
che prossimante si svelaranno anche Martina e Lin sempre più presa
dal figlio dell’oculista milanese.
Regista di film come Fuori dal
mondo, Luce dei miei occhi e Il rosso e il blu, Giuseppe Piccioni è
tornato sul grande schermo nel 2022 con il film L’ombra
del giorno (qui la recensione), un intenso
dramma ambientato nella sua città natale, Ascoli Piceno, alle
soglie della Seconda Guerra Mondiale. Il regista colloca in tale
contesto un racconto d’amore apparentemente impossibile tra due
personaggi provenienti da mondi diversi ma che impareranno a
scoprirsi più simili di quanto pensano. Con L’ombra
del giorno, però, Piccioni sceglie anche di
parlare al suo pubblico di un’Italia sempre più cupa ma facendolo
attraverso il il punto di vista di una città di provincia.
Anche qui, lontani dai centri del
potere, la Storia invade le vite degli abitanti di questa località
per portare un vento nuovo, capace di sconvolgere ogni cosa. Con
L’ombra
del giorno, dunque, il regista ricostruisce da un lato un
contesto storico che ha cambiato per sempre il volto dell’Italia,
ma dall’altro offre anche una storia d’amore la cui sopravvivenza
si fa metafora della forza con cui gli italiani hanno infine
superato ogni difficoltà e differenza, riscoprendosi uniti. Si
tratta dunque di un film dal grande fascino, che grazie ora al suo
passaggio televisivo è possibile vedere o rivedere.
Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori alle location e
altro ancora Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di L’ombra del giorno
Il film è ambientato nella città di
provincia Ascoli Piceno, sul finire degli anni Trenta.
Luciano, un simpatizzante del fascismo come la
stragrande maggioranza degli italiani, è il proprietario di un
ristorante. Egli crede di poter vivere secondo le regole che si è
dato, in una sorta di isolamento dal mondo esterno. Ma sulla
vetrina che dà sull’antica piazza, insieme ai segnali preoccupanti
di qualcosa che sta per accadere nel mondo, compare una ragazza che
porta con sé un segreto. Si chiama Anna e riesce a
farsi assumere nel ristorante. Da allora per Luciano la vita non
sarà più la stessa e insieme ai pericoli che si trova a
fronteggiare, c’è quello più grande di tutti: l’amore.
Il cast di L’ombra del
giorno e le location dove è stato girato il film
Ad interpretare Luciano Traini vi è
Riccardo Scamarcio, mentre Anna ha il volto
dell’attrice Benedetta Porcaroli, recentemente vista anche
in La scuola
cattolica, Amanda e
Enea.
Proprio il set diL’ombra
del giornoha fatto nascere tra i due attori una
relazione sentimentale. Recitano poi in L’ombra
del giorno anche Valeria Bilello nel
ruolo di Amelia, Lino Musella nei panni di
Osvaldo Lucchini e Sandra Ceccarelli nel
ruolo di Elsa, madre di Corrado, interpretato invece da
Costantino Seghi. Completano il cast l’attore
Vincenzo Nemolato con il ruolo di Giovanni e l’attore
Antonio Salines con il ruolo del professore.
A quest’ultimo, scomparso poco dopo le riprese, è dedicato il
film.
Per quanto riguarda le location del
film, è bene sapere che le riprese si sono svolte ad Ascoli
Piceno, nelle Marche, terminando poi nella Riserva
della Sentina. La maggior parte del film viene in
particolare girato nel Caffè Meletti, locale
storico, che si affaccia su Piazza del Popolo. La
scena di Luciano e Anna in bicicletta è stata invece girata nella
Via delle Stelle mentre la scena subito seguente è
stata girata nel giardino e nella Kaffeehaus del
giardino del Palazzo Saladini Pilastri, nel centro
storico di Ascoli Piceno. La scena dello “scarico nel fiume”,
invece, è stata girata nel Ponte Tufillo, mentre
la scena finale si è appunto svolta nella Riserva Naturale della
Sentina, all’altezza della Foce del Tronto.
L’ombra del giorno è tratto da una storia vera?
La vicenda cardine del film, quella
di Luciano e Anna, non è tratta da una storia vera, ma è frutto
della fantasia del regista e sceneggiatore. Tuttavia, il contesto
in cui si svolgono le vicende è ovviamente ispirato a quanto
accadeva in Italia nel 1938, con l’intensificarsi delle politiche
discriminatorie emanate dal governo di Benito Mussolini. Proprio il
18 settembre di quell’anno, infatti, il leader del Partito Fascista
lesse per la prima volta le nuove Leggi Razziali dal balcone del
Municipio di Trieste, mentre a livello Europeo Adolf Hitler assume
il comando supremo delle forze armate tedesche ed inizia ad
annettere nuovi territori alla Germania. L’atmosfera è dunque
quanto mai cupa, specialmente considerando che siamo alle soglie
della Seconda Guerra Mondiale.
Il trailer di L’ombra del
giorno e dove vederlo in TV e in streaming
È possibile fruire di
L’ombra del
giorno grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google
Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 19 gennaio alle ore 21:20
sul canale Rai 3.
Non tutti i personaggi dei fumetti
sono supereroi, e uno degli esempi più amati a riguardo è John
Constantine, detective dell’occulto diviso tra Paradiso e Inferno
nel suo compito di ripulire la Terra dai demoni che la infestano.
Il personaggio ha infine trovato spazio anche sul grande schermo
nel 2005 grazie al film Constantine,
diretto dal regista Francis Lawrence, noto per
aver anche diretto la saga di Hunger Games. Qui alla sua opera prima, questi dà così
vita ad un film che gioca tanto sul brutto carattere del suo
protagonista quanto sulla sua eterna lotta contro il male, qui
rappresentato da vere e proprie creature infernali.
Il film si basa sul fumetto
Hellblazer, di proprietà della DC Comics, di cui
Constantine è il protagonista assoluto. In particolare, per il
lungometraggio, si è tratta grande ispirazione dalle storie
intitolate Dangerous Habits e Original Sins.
Nella realizzazione di tale adattamento, però, sono state attuate
diverse modifiche rispetto a tali materiali di partenza, di cui
molte legate all’aspetto estetico del personaggio. Nonostante ciò,
i fan di Constantine sono rimasti entusiasti del film, facendolo
divenire negli anni un vero e proprio cult del suo genere. A fronte
di un budget di circa 70 milioni di dollari, il film arrivò infatti
a guadagnarne circa 230 in tutto il mondo.
Con un cast d’eccezione, altro
grande punto di forza dell’opera, Constantine è oggi un
titolo particolarmente ricercato tanto dai fan dell’occulto quanto
da quelli più legati al fumetto, nonostante le differenze che
intercorrano tra le due opere. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo atteso sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di
Constantine
Protagonista del film è il detective
dell’occulto John Constantine, da sempre impegnato
nell’esorcizzare la possessione demoniaca. Questi spera, attraverso
tale attività, di potersi meritare un posto in Paradiso, essendo
ora destinato all’inferno. In giovane età, infatti, quando scoprì
di essere in grado di vedere i demoni, tentò il suicidio. L’angelo
Gabriele, però, non manca di ricordargli che per
poter ottenere ciò che desidera non basta esorcizzare un demone, ma
è necessario un vero e proprio sacrificio. La possibilità di
redimersi arriva nel momento in cui l’uomo viene contattato da
Angela Dodson, la quale è alla ricerca di
spiegazioni per la misteriosa morte di sua sorella.
Questa, una fervente cattolica,
sembra aver commesso un suicidio. Constantine, però, sospetta ci
sia qualcosa di più grande sotto. Intraprenderà così le sue
indagini, scoprendo ben presto l’arrivo in città di un nuovo
pericoloso demone, liberatosi dalla Lancia del Destino, ovvero
l’arma che trafisse Gesù Cristo sulla croce. Nel tentativo di
individuare il mostro e fermarlo, Constantine dovrà però fare anche
i conti con il cancro ai polmoni che lo logora internamente. Nel
disperato tentativo di non finire all’Inferno, egli sarà disposto a
tutto pur cambiare il proprio destino.
Constantine: il cast del
film
Ad interpretare il protagonista del
film vi è l’attore Keanu Reeves,
in quegli anni divenuto noto grazie al suo ruolo nella trilogia di
Matrix. Per poter avere lui come protagonista, gli autori
del film decisero di modificare il personaggio da inglese ad
americano, alterando dunque quelle che erano alcune delle
principali caratteristiche del personaggio. In Constantine
Reeves si è così potuto trovare a lavorare con il suo vero accento
e il suo vero colore di capelli. Accanto a lui, nei panni di Angela
Dodson, vi è l’attrice Rachel Weisz.
Questa ha brevemente recitato anche nei panni della sorella gemella
Isabel Dodson. Per prepararsi al ruolo ha inoltre visitato alcuni
obitori, lasciandosi ispirare dall’atmosfera presente in essi.
L’attore Shia LaBeouf è
presente nei panni di Chas Kramer, giovane apprendista di
Constantine. L’attore è stato fortemente consigliato per la parte
dopo essere stato visto recitare in Io, Robot. L’attrice
premio Oscar Tilda Swinton
interpreta l’angelo Gabriele, ed è stata scelta per la sua
possibilità di dar vita a personaggi androgini. Djmon Hounsou è
Papa Midnite, uno strego famoso nel mondo dell’occulto.
Gavin Rossdale ricopre il ruolo di Balthazar,
mezzo demone e vecchia conoscenza del protagonista, mentre
Pruitt Taylor Vince è padre Hennessy, prete con
l’abilità di comunicare con i morti. Infine, l’attore Peter
Stormare interpreta Lucifero, il diavolo in persona,
nonostante originariamente si fosse proposto per il ruolo di
Balthazar.
Il sequel di
Constantine
Negli anni i fan del film sono
enormemente aumentati, portando il titolo a divenire un vero e
proprio cult. Dato il grande interesse che questo ha suscitato
negli anni, i produttori hanno recentemente accennato alla
possibilità di dar vita ad un sequel, ambientato anni dopo il primo
film. Nel 2019 lo stesso Reeves si è dichiarato disponibile e lieto
di poter riprendere il ruolo, mentre nel settembre del 2022 è stato
confermato che il progetto per un
sequel è attualmente in fase di sviluppo e che il regista
J. J. Abrams
dovrebbe per questo svolgere il ruolo di produttore. Nel novembre
del 2023 il regista Francis Lawrence ha affermato che il progetto è
ancora confermato, ma che ha naturalmente subito dei ritardi a
seguito degli scioperi verificatisi ad Hollywood.
“Siamo ancora all’inizio, poiché
lo sciopero ha sospeso tutto per un po‘”, ha detto
Lawrence. “Quindi probabilmente inizieremo a tornare
insieme dopo il Ringraziamento e a scavare di nuovo per cercare di
risolverlo. Fortunatamente siamo riusciti a ottenere un
po’ di controllo sul personaggio e abbiamo iniziato a lavorare su
alcune idee per Constantine 2, di cui siamo davvero
entusiasti”. Ad oggi, ulteriori dettagli sulla trama e sui
personaggi di questo atteso sequel sono ancora tenuti nascosti, ma
Lawrence in precedenza aveva rivelato che è nelle sue intenzione
fare un sequel come un “vero film di Constantine classificato
come R”, ovvero vietato ai minori.
Il trailer
di Constantine e dove vedere il film in streaming e
in TV
In attesa di poter vedere un
seguito, è possibile fruire di
Constantine grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple TV, Prime Video e Now. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di venerdì 19 gennaio alle ore
21:00 sul canale 20 Mediaset.
Nato come film per denunciare una
volta di più gli orrori della guerra in Vietnam, Rambo è in breve diventato un grande
classico, nonché uno dei più apprezzati film del suo anno. È
inoltre il film che, insieme a Rocky, ha contribuito a lanciare la carriera
dell’attore Sylvester
Stallone. Oggi inserito tra i più grandi personaggi
della storia del cinema, il combattivo veterano si è visto
diventare protagonista di un’intera saga, oggi composta da ben
5 film realizzati tra il 1982 e il 2019. Dopo il successo del
primo capitolo, nel 1985 è arrivato il primo dei sequel,
Rambo 2 – La vendetta.
Diretto stavolta da George
P. Cosmatos e scritto dallo stesso Stallone insieme a
James Cameron
(il quale però ha solo partecipato alla prima stesura) il film si
concentra sul problema dei prigionieri di guerra in Vietnam,
tematica particolarmente delicata sorta dopo il ritiro delle truppe
statunitensi. Proprio per via delle novità introdotte, Rambo 2
– La vendetta si è affermato come un successo straordinario,
che lo ha visto guadagnare oltre 300 milioni di dollari a fronte di
un budget di appena 25. Nel tempo è diventato uno dei capitoli più
memorabili della saga, venendo in più occasioni preso come modello
per film simili.
Anche in Italia vanta una serie di
importanti traguardi, tra cui quello di terzo film con più audience
della storia della televisione dopo La vita è bella e
Balla coi lupi. Per gli amanti della saga, è dunque un
capitolo impossibile da perdere. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di Rambo 2 – La
vendetta
Nel primo dei sequel, John
Rambo si ritrova condannato e costretto ai lavori forzati
per via di quanto compiuto nel precedente film. La sua sorte cambia
però nel momento in cui il colonnello Trautman gli
offre l’opportunità di tornare in Vietnam per una nuova missione.
Rambo, che nella sua testa non ha mai realmente abbandonato la
giungla vietnamita, decide di accettare l’incarico. Istruito sulla
sua missione, che prevede il recupero di alcuni prigionieri
statunitensi, egli si reca dunque sul luogo. Una volta lì, Rambo
viene messo in contatto con Co Bao, una ragazza
vietnamita che lavora però per il governo americano.
Grazie a lei, Rambo riesce ad
infiltrarsi in uno dei campi di concentramento, dove trova numerosi
prigionieri in situazioni disperate. Davanti a quegli orrori, il
soldato decide di disubbidire agli ordini, e si impegna per salvare
uno dei prigionieri. Tentando di riportarlo alla base americana,
Rambo e Co Bao vengono però traditi da uno dei loro alleati, che li
vende al nemico in cambio della libertà. I tre riescono però a
sfuggire alla trappola, nascondendosi nella giungla. Ben presto,
Rambo capirà di essere stato abbandonato da Trautman e
dall’esercito. Per sopravvivere dovrà ora fare affidamento a tutte
le sue capacità, poiché nella giungla è estremamente facile cadere
nella trappola dei soldati vietnamiti.
Rambo 2 – La vendetta: il
cast del film
Tornato a vestire i panni di Rambo,
Sylvester Stallone si è per l’occasione
preparato in modo ancora più rigido. Egli si è infatti sottoposto a
otto mesi di duro allenamento, così da implementare la propria
massa muscolare. Allo stesso tempo, si è cimentato nel
combattimento SWAT, nel tiro con l’arco e in diversi corsi di
sopravvivenza. Per via delle riprese svoltesi nello stato di
Guerrero, in Messico, Stallone si è poi trovato continuamente a
dover stare attento a serpenti, ragni e scorpioni. Ad oggi,
tuttavia, Rambo 2 – La vendetta è stato da Stallone
indicato come il suo film meno preferito della saga.
Originariamente i produttori
volevano ci fosse un partner con cui Rambo avrebbe condiviso la
missione di salvataggio. Tale ruolo avrebbe dovuto essere
interpretato da John Travolta,
ma Stallone non diede il consenso e tale personaggio venne
scartato. Torna però Richard Crenna nel ruolo di
Samuel Trautman, mentre Charles Napier è Marshall
Murdock, burocrate americano che istruisce Rambo sulla missione.
Per il ruolo si era pensato a Lee Marvin, a cui
era stato proposto il ruolo di Trautman nel primo film, ma anche in
questo caso l’attore rifiutò. Sono poi presenti Steven
Berkoff nei panni del villain Sergeij Podovskij e
Julia Nickson-Soul in quelli di Co Bao.
Rambo 2 – La vendetta: i
sequel
Poiché il film si affermò come un
successo ancor più grande rispetto al primo, ciò spinse lo studios
di produzione a proseguire nella realizzazione di un ulteriore
film, che avrebbe così concluso la trilogia dedicata al
personaggio. Nel 1988 è così uscito
Rambo III, dove il protagonista si trova a prendere parte
ad una guerra in Afghanistan contro i russi. A distanza di
vent’anni da quest’ultimo capitolo, il personaggio è poi stato
riportato sul grande schermo per un quarto film, intitolato
John Rambo (2008). Ma la saga non si è conclusa lì, e
nel 2019 è infatti stato rilasciato Rambo: Last Blood, che
ad oggi sembrerebbe essere il capitolo conclusivo della serie, in
cui Rambo è chiamato a confrontarsi con nuovi traumi e nuovi
nemici, cercando di salvare chi gli è più caro.
Il trailer di Rambo 2 – La
vendetta e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Rambo 2 – La
vendetta è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Now, Infinity+
e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta
la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di venerdì 19 gennaio
alle ore 21:20 sul canale Italia
1.
Francamente mai ci
saremmo aspettati che alla fine della visione del nuovo, bellissimo
film di Alexander Payne, la mente cinefila sarebbe
tornata a un film che ha segnato in maniera indelebile la nostra
adolescenza, ovvero L’attimo fuggente (Dead Poets
Society, 1989). Una volta superata la (piacevole) sorpresa
si inizia a comprendere quanto The Holdovers e il capolavoro di Peter
Weir siano in realtà vicini eppure separati da quello
specchio deformante rappresentato dai quasi trentacinque anni di
tempo che li separano. Molti sono i punti in comune:
l’ambientazione temporale passata, quella geografica situata in un
liceo elitario del Nord-Est degli Stati Uniti, e soprattutto a
livello tematico il rapporto complesso tra un insegnante sui
generis e degli studenti alle prese con i propri problemi legati
principalmente al dover diventare adulti.
Sembra quasi impossibile
pensare che Payne e lo sceneggiatore David
Hemingson non abbiamo preso come punto di riferimento
L’attimo fuggente, adoperandolo però come
riferimento da “smentire”, scardinando scena dopo scena tutti i
contenuti e le idee che conteneva. Partendo proprio dal
protagonista: se il
John Keating interpretato da un indimenticabile Robin Williams era depositario prezioso di
quegli ideali volti a innalzare lo spirito dei suoi studenti alla
ricerca della forma più alta di libertà mentale, il Paul Hunham di
Paul Giamatti è invece un professore arcigno,
rancoroso, che non cerca minimamente il contatto umano con gli
alunni quando invece il modo di soggiogarli e costringerli allo
studio disciplinato.
Paul Hunham di The Holdovers come
John Keating di L’attimo fuggente
Perché questo scarto
talmente radicale? Prima di tutto c’è l’ambientazione temporale dei
due film: L’attimo fuggente si svolge nel 1959,
alla fine di un decennio di stabilità economica e sociale negli
Stati Uniti che ha rafforzato quel perbenismo ottuso contro cui
Keating si scaglia. Combattere per i propri ideali aveva un senso
ben preciso, profondo. Siamo alle porte della presidenza Kennedy,
il momento forse idealmente più “alto” dello spirito democratico
americano. Il 22 novembre 1963 Lee Harvey Oswald e il suo fucile
metteranno tragicamente – e definitivamente – fine a questa
illusione. Le vicende tragicomiche di The Holdovers invece si dipanano durante le
vacanze natalizie del 1970, un momento in cui gli ideali sono
appunto stati traditi e si combatte invece per la propria vita in
una guerra lontana. Il tessuto sociale sembra essere andato in
frantumi e l’insegnamento sembra essere, almeno nella mente di
Hunham, l’ultimo baluardo contro il caos che regola il mondo
esterno all’istituzione scolastica. Mentre Keating cerca di aprire
la mente dei propri studenti per spingerli a mettere in discussione
il mondo che sta per accoglierli, Hunham nel suo modo contorto
vuole proteggerli, renderli impermeabili nei confronti del dolore
che stanno per andare a fronteggiare. E questo ci porta a
comprendere quanto The Holdovers sia tristemente un film
magnificamente contemporaneo, che parla del nostro presente molto
più di quanto magari non vorremmo ammettere. Allo stesso modo in
cui diventa doloroso constatare quanto oggi, un film idealista come
L’attimo fuggente sia impossibile,
anacronistico.
Non soltanto il modo di
produrre e intendere quel tipo di cinema è cambiato – ci spaventa
quasi scrivere “tramontato” – ma la società stessa dei fruitori è
diventata qualcosa di altro. Quello che nel 1989 venne accolto in
maniera trionfante da critica e pubblico sfiorando i cento milioni
di dollari d’incasso nei soli Stati Uniti oggi quasi sicuramente
sarebbe un film considerato “arthouse”, il che significa
distribuzione precisa e limitata nel circuito cinematografico con
conseguenti incassi magari anche soddisfacenti per il tipo di
budget, ma certamente non paragonabili a quello che a suo tempo
fece il film di Weir, o un anno prima un dramma familiare come
Rain Man, maggior incasso a stelle e strisce del
botteghino nel 1988. Ve lo immaginate oggi un film del genere
incassare più di un cinecomic della Marvel? Quantomeno improbabile…
The Holdovers è a conti fatti L’attimo
fuggente dei nostri tempi
Dopo aver sviscerato
anche soltanto parzialmente i punti di contatto e le divergenze tra
i due notevoli lungometraggi, la conclusione è che The Holdovers è a conti fatti L’attimo
fuggente dei nostri tempi. Ovvero quella versione de
L’attimo fuggente che nelle proporzioni, nell’amarezza e nella
disillusione che propone, meglio si adatta al nostro presente. In
poche parole, quella che ci meritiamo. Non è un caso se John
Keating insegnava letteratura ai suoi studenti mentre Paul Hunham
li costringe a confrontarsi con la storia: soltanto studiando il
passato si può evitare di commettere gli stessi errori, crede nel
profondo questo scorbutico, grottesco personaggio. Visto come sta
andando il nostro presente, come non possiamo vedere Hunham come un
altro idealista, anche se sconfitto dal peso dei propri limiti ed
errori? Meglio allora scavare dentro il personaggio, infiltrarsi
dietro la corazza che si è creato, aspettare che si
esponga e ci lasci
scorgere, anche se per pochi secondi, la sua dolorosa umanità. E
magari vedremo un lampo di Keating in lui. E tutto questo perché,
dobbiamo affermarlo ancora una volta negli anni, un attore come
Paul Giamatti è capace di regalarci tutto questo…
Ambientato in una Brisbane degli
anni 80, tra giri di droga e poliziotti corrotti, Ragazzo
divora universo è una miniserie che mostra la realtà dei
quartieri secondari e malfamati della città australiana attraverso
gli occhi di un bambino. Diretta da John Collee,
la serie è formata da una stagione di sette episodi, ognuno da
circa 50 minuti, con le vicende che sono tratte dall’omonimo libro
dello scrittore Trent Dalton. Nel cast si
ritrovano figure già note nel panorama cinematografico nazionale e
internazionale: Travis Fimmel (Ragnar Lothbrok nella serie
Vikings) qui
interpreta Lyle, spacciatore e patrigno di Eli, mentre
Phoebe Tonkin (The
vampire diaries) qui è nei panni di Frankie, madre di Eli.
Altri attori importanti nel cast sono Simon Baker (Breath) e Sophie
Wilde (Talk
to me) rispettivamente nei ruoli di Robert e Caitlyn, una
giornalista.
Ragazzo divora universo:
presente e premonizioni
Eli è un ragazzino
di tredici anni, con una vita che sembra inizialmente molto
normale: va a tranquillamente scuola e ha una madre amorevole,
Frankie. Ma in un quartiere come Barra, a
Brisbane, nulla può essere normale troppo a lungo:
Lyle, compagno della madre a cui Eli e
Gas, il fratello maggiore, sono molto affezionati,
ricomincia a vendere droga per poter un giorno scappare e garantire
a Frankie la vita che merita.
Tutto sembra comunque andare per il
verso giusto: Eli aiuta il patrigno nei suoi affari. Finché un
temibile criminale, Ivan Kroll, scopre i
sotterfugi di Lyle e lo porta via con sé, minacciando la sua
famiglia ed infine tagliando un dito a Eli. Per proteggere la
propria famiglia, Frankie si addossa le colpe di Lyle e viene
rinchiusa in carcere. I due ragazzi dovranno allora cercare di
cavarsela da soli, con l’aiuto di Robert, loro
padre biologico e alcolizzato. Ma Gas, vedendo piccoli sprazzi di
futuro, preannuncia altre tribolazioni: la questione sembra ormai
essere molto più grande della sola scomparsa di Lyle.
Il mondo criminale attraverso gli
occhi di un bambino
Uno dei fattori interessanti su cui
l’attenzione del pubblico è attirata fin da subito in
Ragazzo divora universo è il modo in cui viene
mostrata la realtà di un quartiere povero, ma raccontata da Eli.
Durante i vari episodi si alternano momenti di normale
spensieratezza di Eli, come i suoi sogni di volare in macchina in
mezzo all’universo e l’incursione in prigione dalla madre, a
momenti più drammatici, come proprio la scomparsa del patrigno.
Per quanto Eli sia un giovane molto
coraggioso e disposto a tutto pur di difendere la propria famiglia,
si rende presto conto di non avere grandi possibilità di ottenere
giustizia. Nel momento in cui risulta chiaro che anche la polizia
sia corrotta e coinvolta negli affari criminali, Eli non può fare
altro che portare la notizia alla stampa, ma anche questa
possibilità deve poi essere scartata.
Ragazzo divora universo:
magia o fantasia?
Fin dai primi episodi ritroviamo
nella serie degli elementi molto inusuali, quasi magici. Primo fra
tutti è proprio il personaggio di Gas; il giovane adolescente
sembra avere dei poteri di veggenza che gli permettono di vedere
delle scene dal futuro. Gas ha smesso di parlare all’età di sette
anni: pur non avendo nulla di fisico o psicologico, si tratta
semplicemente di un blocco. Ciononostante, il ragazzo continua a
comunicare con il fratello e la madre, disegnando delle frasi
nell’aria: molte delle cose che “dice” sembrano essere delle brevi
affermazioni sconnesse, ma che poi si rivelano delle piccole
profezie.
A questo si aggiunge anche il
misterioso telefono rosso nella cantina di casa: pur non essendo
collegato alla corrente, sia Eli che Gas ricevono delle telefonate
con degli avvisi misteriosi da una voce sconosciuta.
Rapporto padre-figli: la
trasformazione di Robert
“Se ami qualcuno ti ritrovi a
fare cose che mai pensavi di poter fare” – Eli Bell
Altro elemento molto toccante di
Ragazzo divora universo è l’evoluzione del padre
biologico di Eli e Gas. L’uomo che all’inizio si mostra come un
alcolizzato agorafobico riuscirà ad affrontare i propri sbagli
passati e a diventare un buon padre per i due ragazzi. Eli e Gas
passano con lui i quattro anni che la madre passa in prigione e nel
salto temporale compreso tra il quinto e sesto episodio, quando Eli
diventa un ragazzo di diciassette anni, vediamo come Robert si sia
quasi completamente ripulito, abbia imparato anche a cucinare per i
suoi figli.
Diventa chiaro come Robert sia
tutt’altro che un uomo violento o pericoloso: si tratta
semplicemente di una persona con tante fragilità che però, grazie
all’aiuto dei due ragazzi e poi anche di Frankie, riuscirà a
risolvere. Ragazzo divora universo dona dunque
allo spettatore tanti spunti di riflessione, raccontando una storia
difficile e drammatica, pur mantenendo un tono il più leggero
possibile.
Un grande classico natalizio sembra
pronto per avere un seguito! Si tratta di Polar
Express, per il quale il produttore Gary
Goetzman punta a relizzare un sequel nel prossimo futuro.
Parlando con ComicBook.com, questi ha infatti
dichiarato che si tratta di un progetto su cui si stanno rivolgendo
molte attenzioni e che si sta cercando di portarlo avanti
nonostante i potenziali ostacoli. “Mi piacerebbe molto“,
ha detto Goetzman, il quale si è detto interessato anche a
realizzare sequel di altri film da lui prodotti.
“Mi piacerebbe fare un sequel di
Nel paese delle creature selvagge. Molte delle cose che abbiamo
fatto, se si sono affermate, se sono diventate un marchio di
fabbrica, gli studios ne vogliono ancora. È così che va. Sono
pronto per Mamma Mia 3, amico. Sarebbe uno spasso farlo proprio
adesso. Ma ci sono molti elementi di mezzo, tra “Di chi sarebbe la
proprietà artistica?”. Quindi bisogna prendere del tempo e va bene
così perchè a noi non importa che le cose vadano lentamente. Ma si
sta cercando di lavorarci su in questo momento, questo è sicuro:
per Polar 2 è un sì”.
Polar Express è uscito
ormai due decenni fa, diretto da Robert Zemeckis
su una sceneggiatura di William Boyles Junior
basata su un libro per bambini dallo stesso titolo, scritto da
Chris Van Allsburg nel 1985. Da allora il film è
diventato un fenomeno culturale, nonché il primo film d’animazione
realizzato in CGI utilizzando la tecnica della performance capture
(ossia con personaggi digitali ottenuti captando i movimenti degli
attori in carne e ossa), motivo per cui è entrato a far parte del
Guinness dei primati. Il racconto del film era però autoconclusivo,
quindi sarà interessante scoprire – se il film verrà realizzato –
quale storia si proporrà. Ad ora non sono giunti commenti da
Zemeckis né dall’attore protagonista, Tom Hanks.
Ecco tutti i film e le serie tv in
uscita a Febbraio su Paramount+.THE FAMILY STALLONEcon
Sylvester Stallone, Jennifer Flavin, Sophia, Sistine e Scarlet
Stallone dal 22 febbraioCOMANDANTEcon Pierfrancesco
Favino, Massimiliano Rossi e con Silvia D’Amico, dal 13
febbraio,HALO S2 con Pablo Schreiber, Charlie
Murphy, Natsha Culzac, dall’8 febbraioA
BLOODY LUCKY DAYcon Lee Sung-min, Yook
Yeon-seok, Lee Jung-eun, dal 1° febbraio e molto
altro!
I film in arrivo su
Paramount+
COMANDANTE
Disponibile dal 13 febbraio
–COMANDANTE, che ha aperto ufficialmente l’80esima
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia,
concorrendo al Leone d’Oro, è un film di Edoardo De Angelis con
Pierfrancesco Favino nel ruolo del protagonista, il Comandante
Salvatore Todaro), Massimiliano Rossi (nel ruolo di Vittorio
Marcon) Johan Heldenbergh (nel ruolo di Vogel) e con Silvia D’amico
(Rina Todaro). Dal film è stato tratto l’omonimo romanzo scritto da
Edoardo De Angelis e Sandro Veronesi, edito da Bompiani.
All’inizio della Seconda guerra
mondiale, Salvatore Todaro comanda il sommergibile Cappellini della
Regia Marina. Nell’ottobre del 1940, mentre naviga in Atlantico,
nel buio della notte si profila la sagoma di un mercantile che
viaggia a luci spente, il Kabalo, che in seguito si scoprirà di
nazionalità belga e carico di materiale bellico inglese, che apre
improvvisamente il fuoco contro il sommergibile e l’equipaggio
italiano. Scoppia una breve ma violenta battaglia nella quale
Todaro affonda il mercantile a colpi di cannone.
Ed è a questo punto che il
Comandante prende una decisione destinata a fare la storia: salvare
i 26 naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per
sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge
del mare. Per accoglierli a bordo è costretto a navigare in
emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e
mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi uomini.
Quando il capitano del Kabalo,
sbarcando nella baia di Santa Maria delle Azzorre, gli chiede
perché si sia esposto a un tale rischio contravvenendo alle
direttive del suo stesso comando, Salvatore Todaro risponde con le
parole che lo hanno reso una leggenda: “perché noi siamo
italiani”.
COMANDANTE è una
produzione INDIGO FILM, O’GROOVE con RAI CINEMA TRAMP LTD, VGROOVE,
WISE PICTURES in associazione con BESIDE PRODUCTIONS in
collaborazione con PARAMOUNT + una distribuzione 01
DISTRIBUTION.
Le serie tv in arrivo su
Paramount+
A BLOODY LUCKY
DAY
Disponibile dal 1°
febbraio – In A BLOODY LUCKY DAY, Oh Taek è un
tassista sfortunato che ha un’insolita fortuna quando accetta di
accompagnare un uomo misterioso di nome Geum Hyuk-soo in una città
lontana in cambio di una tariffa esorbitante. Ma quando il
passeggero si rivela un serial killer, che confessa i macabri
crimini del suo passato e uccide altre persone sull’autostrada, il
tassista deve giocare d’astuzia per assicurarsi che la sua fortuna
non finisca in modo mortale.
A BLOODY LUCKY DAY è
interpretato dagli attori Lee Sung-min nel ruolo di Oh Taek, Yoo
Yeon-seok nel ruolo di Geum Hyuk-soo e Lee Jung-eun (Parasite) nel
ruolo di Hwang Soon-gyu, ed è basato sul webtoon Naver A Day of Bad
Luck di Aporia. La serie in dieci episodi è diretta da Pil
Gam-seong e scritta da Kim Min-sung e Song Han-na. Dopo il successo
di critica del pluripremiato BARGAIN di 2023, A BLOODY
LUCKY DAY è il nuovo progetto sviluppato da Paramount+ e TVING attraverso una partnership tra
Paramount e la potenza coreana dell’intrattenimento CJ ENM.
Prodotto dalle case di produzione Studio Dragon, The Great Show e
Studio N di CJ ENl.
Disponibile dal 22
febbraio – THE FAMILY STALLONE vede protagonisti
il candidato all’Oscar Sylvester Stallone, la moglie Jennifer
Flavin Stallone e le figlie Sophia, Sistine e Scarlet. In questa
stagione, dopo quattro decenni trascorsi come una delle famiglie
più famose di Los Angeles, gli Stallone lasciano definitivamente
Hollywood e si trasferiscono a est. Rimasti solo in due, con le
figlie Sophia e Sistine che inseguono i loro sogni a New York City
e Scarlet che frequenta il college e un nuovo amore a Miami, Sly e
Jen mettono radici a Palm Beach. Ma la distanza non può tenerli
separati: la stagione culmina in un meraviglioso viaggio tutti
insieme in Italia per esplorare la storia della loro famiglia,
ravvivare l’amore e creare ricordi per tutta la vita.
THE FAMILY STALLONE è
prodotto da MTV Entertainment Studios, con Benjamin Hurvitz e Nadim
Amiry come produttori esecutivi. Julie Pizzi, Farnaz Farjam e
Jonathan Singer sono produttori esecutivi per Bunim-Murray
Productions con Chris Ray e Jason Williams sono co-produttori
esecutivi.
HALO – seconda
stagione
Disponibile dall’8
febbraio –Nella seconda stagione, Master Chief John-117
(Pablo Schreiber) guida la sua squadra di Spartan d’élite contro la
minaccia aliena nota come Covenant. A seguito di un evento
scioccante su un pianeta desolato, John non riesce a liberarsi
dalla sensazione che la sua guerra stia per cambiare e rischia
tutto per dimostrare ciò a cui nessuno crederà: che il Covenant si
sta preparando ad attaccare la più grande roccaforte dell’umanità.
Con la galassia sull’orlo del baratro, John intraprende un viaggio
per trovare la chiave della salvezza dell’umanità, o della sua
estinzione: l’Halo. Diretta dallo showrunner e produttore esecutivo
David Wiener (Brave New World), la serie si svolge nell’universo
che ha debuttato nel 2001 con il lancio del primo gioco HALO per
Xbox®. Drammatizzando un epico conflitto del 26° secolo tra
l’umanità e una minaccia aliena nota come Covenant, la serie
HALO intreccia storie personali con l’azione, l’avventura
e una visione del futuro immaginaria.
HALO è prodotta da
SHOWTIME® in associazione con 343 Industries e Amblin Television.
La seconda stagione di HALO è prodotta da David Wiener
insieme a Steven Spielberg, Darryl Frank e Justin Falvey per Amblin
Television. Kiki Wolfkill è produttore esecutivo per Xbox/343
Industries, con Otto Bathurst e Toby Leslie per One Big Picture e
Gian Paolo Varani.
L’APPRENDISTA DELLA
TIGRE
Disponibile dal 3 febbraio
– Basato sull’omonima serie di libri per bambini di
Laurence Yep, L’APPRENDISTA DELLA TIGRE segue
l’adolescente cinese-americano Tom Lee, la cui vita cambia per
sempre quando scopre di far parte di una lunga stirpe di protettori
magici noti come Guardiani. Con la guida di una mitica tigre di
nome Hu, Tom si allena per affrontare Loo, una forza potente quanto
un Guardiano ma con l’intenzione di usare la magia per distruggere
l’umanità. Per avere una possibilità di combattere contro Loo, Tom
deve riunire tutti i dodici guerrieri animali dello Zodiaco e
padroneggiare i propri poteri appena scoperti. L’APPRENDISTA
DELLA TIGRE, film originale Paramount+ in associazione con
Paramount Animation, è una produzione Jane Startz ed è basato sul
romanzo The “Tiger’s Apprentice”, di Laurence Yep. Diretto da Raman
Hui e co-diretto da Paul Watling e Yong Duk Jhun, con la
sceneggiatura di David Magee e Christopher Yost e musiche di Steve
Jablonsky, il film è prodotto da Jane Startz, p.g.a., Sandra
Rabins, p.g.a., e Bob Persichetti, p.g.a. con Maryann Garger, Kane
Lee e Carlos Baena come produttori esecutivi.
GOOD BURGER
2
Disponibile dal16 febbraio – L’attesissimo sequel prodotto da
Nickelodeon segue Dexter Reed (Kenan Thompson) e il cassiere Ed (Kel
Mitchell) mentre si riuniscono nel presente al fast-food Good
Burger con un nuovo esilarante gruppo di dipendenti. GOOD BURGER 2
è interpretato anche da Lil Rel Howery nel ruolo di Cecil McNevin,
Jillian Bell nel ruolo di Katt Boswell, Kamaia Fairburn nel ruolo
di Mia, Alex R. Hibbert nel ruolo di Ed2, Fabrizio Guido nel ruolo
di Mr. Jensen, Elizabeth Hinkler ed Emily Hinkler nel ruolo di
Cindy e Mindy e Anabel Graetz nel ruolo di Ruth. Nel film saranno
presenti anche i membri originali del cast di GOOD BURGER che
riprenderanno i loro ruoli: Josh Server nel ruolo di Fizz, Lori
Beth Denberg nel ruolo di Connie Muldoon e Carmen Electra nel ruolo
di Roxanne. Inoltre, la commedia per famiglie vede la
partecipazione di Marsai Martin, Yung Gravy, Liza Koshy, Kai Cenat,
Ron Funches, Danny Tamberelli, Ego Nwodim, Flula Borg, Rob
Gronkowski, Matt Friend e Mark Cuban.
DORA: DICIAMO HELLO
ALL’AVVENTURA!
Disponibile dal9 febbraio – Arriva Dora la più famosa
esploratrice del mondo, come non ne avete mai viste prima! Unitevi
a Dora e a tutti i suoi amici per la più magica avventura nella
foresta. L’amata eroina di Nickelodeon, Dora l’Esploratrice, farà
il suo spettacolare ritorno nella nuovissima serie animata
disponibile su Paramount+ dal 9 febbraio, DORA: DICIAMO HELLO
ALL’AVVENTURA!
E A FEBBRAIO SU PARAMOUNT+ ARRIVANO
NUOVI CONTENUTI DAL BRAND MTV: Torna la serie di
documentari musicali BEHIND THE MUSIC, con nuovi episodi e
il meglio del repertorio rimasterizzato e aggiornato, con
interviste agli artisti e uno stile rinnovato. Questo mese, la
serie di doc musicali presenta un nuovo episodio dedicato a Bob
Marley.
BEHIND THE MUSIC: BOB
MARLEY, sarà disponibile su Paramount+ a
partire dal 7 febbraio. Il biopic sulla vita del celebre musicista
andrà in onda anche su MTV il 7 e il 21 febbraio alle ore 19.00 e
su MTV Music il 7 febbraio alle 23.00 e il 21 febbraio alle
24.00.
Tra i doc musicali anche
WILLIE NELSON & FAMILY, disponibile sul
servizio dal 13 febbraio, che esplora la straordinaria vita di
Willie Nelson, tra vicende private, successi e momenti no della
carriera di uno dei musicisti più amati; e, infine, AS
WE SPEAK: RAP MUSIC ON TRIAL, il documentario che
esplora la crescente strumentalizzazione dei testi rap nel sistema
giudiziario degli Stati Uniti, disponibile su Paramount+ dal 28
febbraio.
Il film sarà un biopic sul famoso
pittore e scultore italiano Amedeo Modigliani. Per
l’attore si tratta del ritorno alla regia dopo molti anni dal suo
debutto in tale ruolo, avvenuto nel 1997 con Il
coraggioso. In quell’occasione Depp era
anche protagonista del film, accanto all’amico Marlon
Brando, mentre a capo del cast di Modi ci sarà
un’altra leggenda del cinema, Al Pacino, affiancato da volti molto familiari
al cinema italiano, Riccardo Scamarcio e Luisa
Ranieri.
Il film, basato su un’opera teatrale
di Dennis McIntyre e adattato per lo schermo da
Jerzy e Mary Kromolowski,
racconterà la vita dell’artista italiano durante il suo soggiorno a
Parigi, nel 1916. L’opera metterà sicuramente alla prova Johnny Depp che nel ritorno alla regia troverà
sicuramente nuovi stimoli e nuove forme di racconto per continuare
ad ammaliare il suo pubblico.
Al Pacino sta producendo
Modì insieme al suo manager e produttore di lunga
data Barry Navidi. IN.2, la divisione europea della società di
produzione Infinitum Nihil, sostiene il film. Anche il gruppo
italiano ILBE, guidato da Andrea Iervolino e
Monika Bacardi, si è unito come produttore. Il
film segna la quarta collaborazione del produttore Navidi con
Pacino, con il quale ha lavorato in Il Mercante di
Venezia (2004), Wilde Salomé (2011) e
Salomé (2013). Le riprese di Modì
dovrebbero spostarsi in Italia dopo diverse settimane a Budapest,
che sostituisce Parigi.
Continua la divertente (e finta)
faida tra Pedro Pascal e
Kieran Culkin nel corso di questa stagione dei
premi che ha visto i due scontrarsi in più di una occasione. Pascal
e Culkin sono stati entrambi candidati nella categoria Migliore
attore in una serie Drammatica ai Golden Globe, agli Emmy e ai Critics Choice Awards, il primo per
The Last of Us e il secondo per
Succession.
Con disappunto dei fan della serie
tratta dall’omonimo videogame, Kieran Culkin ha
vinto in ogni occasione di scontro diretto, e non ha potuto fare a
meno di rinfacciarlo al collega Pascal, già dalla notte dei
Golden Globe, quando durante il suo discorso di
ringraziamento ha rivolto a Pascal un “pensiero”
(“suck it, Pedro”) dicendo che il premio era suo. In risposta,
durante gli Emmy, Pedro Pascal ha pensato
bene di confessare le ragioni per cui portava un tutore al braccio:
“Kieran Culkin mi ha picchiato a morte”. Chiaramente si
tratta di un gioco trai due contendenti che però ha tenuto banco
nel corso delle ultime due settimane in maniera scherzosa. Entrambi
gli attori sono infatti noti per essere particolarmente
gioviali.
Proprio per questo, in occasione
della sua presenza al Sundance Film Festival per
presentare suo nuovo film, Freaky Tales,
Pedro Pascal è comparso
finalmente senza la benda al braccio e quando gli è stato chiesto
se fosse interessato a collaborare in un progetto futuro con Kieran
Culkin, lui ha risposto: “Mi piacerebbe, lo spero. Se mi
vorrà”, ha detto Pascal prima di aggiungere, “e se è gentile con
me”.
Domhnall Gleeson si è unito al cast di
Fountain of Youth di Apple, un
film basato su un’idea originale che sarà diretto da Guy
Ritchie e proviene da Skydance Media. Con la
partecipazione di
Natalie Portman e
John Krasinski, il film sarà prodotto per Apple da
Skydance, Vinson Films e Project X Entertainment.
Scritta da James
Vanderbilt, la pellicola segue i fratelli (Krasinski e
Portman) che collaborano in una rapina globale per trovare la
mitologica Fonte dell’Eterna Giovinezza. Dovranno usare la loro
conoscenza della storia per seguire gli indizi in un’avventura
epica che cambierà le loro vite e forse li porterà
all’immortalità.
Fountain of Youth è
diventato una priorità assoluta per Skydance dopo aver ricevuto la
sceneggiatura da Vanderbilt che, secondo le fonti, “ha lasciato
senza fiato i dirigenti”, ma lo studio aveva bisogno del
giusto pacchetto di star prima di andare avanti con il film.
Ritchie aveva tenuto d’occhio il progetto fin dalla primavera,
mentre anche Krasinski lo teneva d’occhio. Come è accaduto a
tantissimi altri progetti, il doppio sciopero del 2023 ha messo in
stand-by il film.
Una volta risolti gli scioperi, entrambi hanno offerto la loro
disponibilità, e il ritardo ha dato la possibilità anche a Portman
di ottenere l’altro ruolo principale. Il piano è di girare durante
il primo trimestre di quest’anno.
Domhnall Gleeson è stato recentemente visto
protagonista della serie limitata FX The Patient accanto a
Steve Carell, per la quale Gleeson è stato nominato
sia per un Golden Globe che per un Critics Choice Award.
Recentemente ha anche recitato nella serie limitata della HBO
White House Plumbers di David
Mandel, nel ruolo di John Dean al fianco di Woody Harrelson e Justin Theroux.
Prossimamente sarà il protagonista
del film Echo Valley per Apple insieme a Julianne Moore e Sydney Sweeney, e della serie limitata
Alice & Jack accanto ad Andrea Riseborough, di cui è stato anche
produttore esecutivo.
Cos’altro ha diretto Guy
Ritchie?
Guy Ritchie ha
avuto una lunga carriera cinematografica, dirigendo film come
Snatch del 2000 ed entrambi i film di Sherlock Holmes con Robert Downey Jr. e il remake live-action di
Aladdin della Disney. Il regista è attualmente
impegnato nella regia del rifacimento live-action di Hercules della
Disney.
In un’intervista rilasciata a
Yahoo, il regista premio Oscar
Oliver Stone ha espresso il proprio parere
sui moderni film di Hollywood, criticando in particolar modo due
successi del 2023 quali Barbie e John Wick4. Parlando del film
diretto da Greta
Gerwig, Stone ha in particolare affermato che
“Ryan
Gosling sta sprecando il suo tempo se fa queste cose per soldi.
Dovrebbe fare film più seri. Non dovrebbe far parte di questa
infantilizzazione di Hollywood“. Stone ha poi ripreso il
pensiero del regista Martin Scorsese sui film Marvel, che a suo dire hanno
compromesso la qualità delle uscite hollywoodiane degli ultimi
anni.
“Ora è tutto fantasy, fantasy,
fantasy, compresi tutti i film di guerra: fantasy, fantasy“,
ha osservato Oliver Stone. “Anche i film di Fast and Furious,
che mi piacevano, sono diventati come i film della Marvel. Voglio
dire, quanti incidenti si possono vedere?“. Il regista poi
passato anche a criticare John Wick, un franchise che ha
praticamente rivitalizzato il genere dei film d’azione negli ultimi
anni. “In aereo ho guardato John Wick 4, che dura tre ore e
qualcosa“, ha detto Stone, “e mi sono addormentato circa
778 volte. Continuavo a svegliarmi e a dovermi confrontare con lui
che uccideva altre persone. È come se il mondo fosse degenerato
nella non-logica“.
“I film di oggi hanno perso il
contatto con la realtà. Al pubblico forse piacciono i videogiochi,
ma a me annoiano”, ha poi aggiunto Stone. “Se facessi uno
dei miei film oggi, non credo che durerei. Sarei diffamato. Sarei
attaccato, svergognato. Avrei dovuto calpestare così tante
sensibilità. Per fare un film bisogna avere una certa libertà,
purtoppo. Devi essere scortese. Porca miseria, pensate che oggi
avrei potuto fare uno qualsiasi di quei film?”, ha concluso
Oliver Stone, che tra i suoi più celebri lungometraggi vanta titoli
come Platoon, Wall Street,
Nato il quattro luglio e JKF – Un caso ancora
aperto, ricordati anche per le forti e controverse
posizioni politiche espresse dal regista.
Circa un mese fa era stata riportato
il rumor secondo cui la durata di Dune –
Parte Due avrebbe avuto
una durata di circa 166 minuti, cosa che lo rendeva non solo
più lungo del Dune del 2021 ma anche il film più lungo tra quelli
ad oggi diretti dal regista canadese DenisVilleneuve. Digital Spy ha ora riferito che,
secondo l’Ufficio di classificazione cinematografica irlandese,
Dune –
Parte Due durerà in totale 165 minuti, ovvero due
ore e quarantacinque minuti. Un solo minuto di differenza rispetto
a quanto prima indicato, dunque, che conferma in ogni caso
l’imponenza di un film che si conferma
tra i più attesi del 2024.
Cosa aspettarsi da Dune:
Parte Due?
“Questo film successivo
esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a
Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta
contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si
legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra
l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta
di prevenire un futuro terribile che solo lui può
prevedere.”
Dune – Parte
Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura
che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato
sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank
Herbert ed uscirà nei cinema il 28 Febbraio
2024.
Il secondo capitolo continuerà la
storia di Dune – Parte
Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è
stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre
402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165
milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze
per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su
larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.
Il primo di questi, presentato al
Sundance Film Festival del 2013 con il plauso della critica, ha
posto entrambi nei radar di Hollywood, mentre con Creed,
spinoff del franchise di
Rocky, si sono ulteriormente affermanti entrambi.
Sebbene Coogler si sia poi allontanato dalla direzione della serie,
Jordan ha recitato in altri due film, assumendo la regia del terzo.
Nel frattempo, Coogler è entrato a far parte della famiglia
Marvel, dirigendo Black
Panther, con Michael B. Jordan che ha lì interpretato
l’antagonista Erik Killmonger nel primo film e che è tornato per un
cameo nel sequel del 2022 Wakanda
Forever.
I quattro film di Ryan Coogler hanno
guadagnato complessivamente più di 2,4 miliardi di dollari al box
office mondiale e c’è dunque molta curiosità riguardo questo suo
quinto film da regista, il primo lontano dai Marvel Studios. Si
tratterà anche del primo lungometraggio originale di Coogler dopo
il suo film esordio e sarà interessante scoprire a quale genere il
regista deciderà di dedicarsi dopo il dramma, il film sportivo e i
cinecomic d’azione. Non resta dunque che attendere maggiori
dettagli riguardo questo misterioso progetto.
Demon Slayer:
Kimetsu no Yaiba – Verso L’Allenamento Dei Pilastri nelle
sale italiane da giovedì 22 febbraio, diretto da Haruo
Sotozaki, è il nuovo capitolo in due episodi per il
grande schermo del celebre anime. Campione d’incassi in tutto il
mondo è tratto dalla saga di Koyoharu Gotoge, che con oltre 150
milioni di copie è tra i primi dieci manga più venduti della
storia.
Demon Slayer ha inizio
quando Tanjiro Kamado, un ragazzo la cui famiglia è stata uccisa da
un demone, si unisce al Demon Slayer Corps per far tornare umana la
sorella minore Nezuko dopo che questa è stata trasformata in un
demone. Nell’aprile 2019, la serie anime televisiva Demon
Slayer: Kimetsu no Yaiba ha debuttato con Tanjiro Kamado,
Unwavering Resolve Arc, seguito dall’uscita del
lungometraggio Mugen Train nell’ottobre 2020, dalle serie
televisive Mugen Train Arc e Entertainment District
Arc nell’ottobre 2021 e dal Il villaggio dei forgiatori di katana
Arc nell’aprile 2023.
Demon Slayer:
Kimetsu no Yaiba – Verso L’Allenamento Dei
Pilastri sarà al cinema da giovedì 22 febbraio
distribuito da Eagle Pictures.
Ospite al Sundance Film
Festival per presentare il suo nuovo film, Freaky
Tales, Pedro Pascal è
comparso finalmente senza la benda al braccio che ha sfoggiato nel
corso degli eventi legati ai Golden Globes, Emmy e Critics Choice
delle ultime settimane.
Sul tappeto rosso del festival,
Pascal si è detto pronto a tornare sul set di The Last of Us Part II, senza però rivelare
nulla di quello che sarà di Joel nel secondo ciclo della fortunata
serie tratta dall’omonimo videogioco. Soprattutto il suo look ha
dato un chiaro segnale del fatto che la sua preparazione per
tornare a essere Joel è avanzata.
Chiaramente la domanda che tutti si
pongono è se la serie seguirà il percorso del videogioco, e
Pedro Pascal non si è sbottonato in merito,
parlando ai microfoni di Deadline: “Si discosta
dal gioco? Questa è una buona domanda. Penso che troveranno sempre
il modo di sfruttare l’incredibile materiale originale di cui
dispongono e di sorprenderci con il modo in cui possono utilizzare
quel materiale in un formato diverso, come una serie televisiva. Ma
non vorrei rovinarlo a nessuno e la verità è che non ho ancora
tutte le informazioni.”
The
Last of Us è attualmente interpretato da Pedro Pascal nel ruolo di Joel, Bella Ramsey nel ruolo di Ellie, Gabriel Luna nel ruolo di Tommy Miller e
Rutina Wesley nel ruolo di Maria. La seconda
stagione dovrebbe essere basata sull’acclamato sequel del
videogioco The Last of Us Part II di Naughty Dog, che
presenterà un significativo salto temporale introducendo una Ellie
ormai cresciuta. Recentemente sono stati assegnati diversi nuovi
ruoli per la seconda stagione, tra cui quello dell’antagonista
Abby. I nuovi ingressi già annunciati saranno
Kaitlyn Dever, Young Mazino e
Isabela Merced
La prima stagione ha visto la
partecipazione di Nico Parker,
Anna Torv,
Melanie Lynskey, Murray Bartlett, Nick Offerman e Storm
Reid. La serie The
Last of Us ha visto la partecipazione come guest-star
degli attori del videogioco originale, Jeffrey Pierce,
Merle Dandridge, Troy Baker e Ashley Johnson, che hanno
interpretato nuovi personaggi.
La serie The
Last of Us è prodotta e co-scritta dal creatore
di Chernobyl Craig Mazin e dallo scrittore del
gioco originale Neil Druckmann, che è anche uno dei registi. È una
coproduzione con Sony Pictures Television in associazione con
PlayStation Productions. I produttori esecutivi sono Carolyn
Strauss, il presidente di Naughty Dog Evan Wells e Asad Qizilbash e
Carter Swan di PlayStation Productions.