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Star Wars: The Bad Batch, nuova clip “Le ombre di Tantiss” dalla stagione finale

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“Imperatore, la tua presenza è un onore.” I primi tre episodi della stagione finale di Star Wars: The Bad Batch sono ora disponibili su Disney+. Ecco una nuova clip dal titolo “Le ombre di Tantiss” .

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Nella versione originale, Star Wars: The Bad Batch vanta un cast di voci di talento, tra cui Dee Bradley Baker (American Dad!), Michelle Ang (Fear the Walking Dead: Flight 462), Keisha Castle-Hughes (La ragazza delle balene), Jimmi Simpson (Westworld), Noshir Dalal (Lui è Pony) e Wanda Sykes (The Upshaws).

I produttori esecutivi di Star Wars: The Bad Batch sono Dave Filoni (Ahsoka, The Mandalorian), Athena Portillo (Star Wars: The Clone Wars, Star Wars Rebels), Brad Rau (Star Wars Rebels, Star Wars Resistance), Jennifer Corbett (Star Wars Resistance, NCIS) e Carrie Beck (Ahsoka, The Mandalorian), con Josh Rimes (Star Wars Resistance, Star Wars: Visions) nel ruolo di co-executive producer e Alex Spotswood (Star Wars: The Clone Wars, Star Wars Rebels) in quello di senior producer. Rau è anche supervising director con Corbett come capo sceneggiatore.

Star Wars: The Bad Batch debutterà con i primi tre episodi il 21 febbraio in esclusiva su Disney+.

Joseph Quinn: 10 cose che forse non sai sull’attore

Joseph Quinn: 10 cose che forse non sai sull’attore

Uno dei giovani interpreti più popolari e richiesti del momento è senza dubbio Joseph Quinn, divenuto popolare grazie alla quarta stagione della serie Stranger Things e ora con numerosi entusiasmanti progetti in arrivo nell’immediato futuro. Dotato di grande presenza scenica e carisma, Quinn si è ad oggi distinto come un’interprete capace di passare con naturalezza attraverso molteplici sfumature della sensibilità umana, dando dunque prova di sapere far ridere ma anche commuovere. Con queste qualità, il suo futuro è particolarmente promettente.

Joseph Quinn: i suoi film e le serie TV

1. È diventato celebre grazie ad una serie TV. La prima esperienza come attore in una serie TV è stata per Quinn quella in Postcode (2011), seguita poi da Dickensian (2015-2016) e Il Trono di Spade (2017), dove ha interpretato Koner nel quarto episodio della settima stagione. In seguito ha recitato in Casa Howard (2017), I miserabili (2019), Caterina la grande (2019), Strike (2020) e in un episodio della serie di Steve McQueenSmall Axe (2020). Il grande successo arriva però grazie a Stranger Things (2022), dove ha modo di recitare accanto a Millie Bobby Brown, Maya Hawke e Finn Wolfhard.

2. Ha recitato in alcuni noti film. Ad oggi non sono molti i film a cui ha preso parte Quinn. Questi sono l’horror di guerra Overlord, con Wyatt Russell, Make Up (2019) e Hoard (2023). Prossimamente, però, lo si ritroverà sul grande schermo con A Quiet Place – Giorno 1 (2024), accanto a Lupita Nyong’o, e in Il gladiatore 2 (2024). Nel 2025 sarà invece in Fantastici Quattro, accanto a Pedro Pascal, Vanessa Kirby e Ebon Moss-Bachrach.

Joseph Quinn in Stranger Things

3. Ha interpretato il personaggio più amato della quarta stagione. Nella quarta stagione di Stranger Things (qui la recensione), Quinn interpreta Eddie Munson, eccentrico ragazzo dai capelli lunghi, amante del gioco Dungeons & Dragons e capo dell’Hellfire Club, di cui fanno parte anche Mike e Dustin. Un personaggio divenuto ben presto il più amato di questa stagione e lo stesso Quinn ha dichiarato di essere rimasto sorpreso di vedere quanto fosse popolare Eddie e di essersi commosso fino alle lacrime durante una fan convention, quando si è reso conto dell’impatto che Eddie ha avuto sui fan.

Stranger Things Joe Keery Joseph Quinn Natalia Dyer Maya Hawke

4. Ha realizzato playlist musicali per il proprio personaggio e per quelli dei suoi colleghi. Eddie Munson è un grande appassionato di musica e la quarta stagione di Stranger Things lo ha dimostrato in più occasioni. I fan hanno poi avuto ulteriore conferma della grande influenza della musica nella costruzione di tale personaggio trovando il profilo Spotify di Quinn e scoprendo che aveva creato una playlist legate al suo personaggio Eddie, ma anche altre per i suoi amici/co-star, tra cui Joe Keery, Gaten Matarazzo e Maya Hawke.

Joseph Quinn sarà Torcia Umana in Fantastici Quattro

5. Interpreterà un celebre supereroe. Quinn è stato scelto per interpretare Johnny Storm alias Torcia Umana, il membro dei Fantastici Quattro nel film Marvel Fantastici Quattro. Sarà il terzo attore ad interpretare in live action questo ruolo, dopo Chris Evans e Michael B. Jordan, i quali hanno assunto i panni di Torcia Umana rispettivamente per I Fantastici 4 (2005) e I Fantastici 4 e Silver Surfer (2007) e per il reboot Fantastic 4 (2015).

Joseph Quinn in Il gladiatore 2

6. Sarà un imperatore nell’atteso sequel di Ridley Scott. Uno dei film più attesi del 2024 è senza ombra di dubbio Il gladiatore 2, sequel del film del 2000 di Ridley Scott. In questo film, dove Paul Mescal interpreterà il protagonista Lucius, Quinn avrà il ruolo di un imperatore, Caracalla, co-reggente dell’impero romano insieme a Geta, interpretato invece da Fred Hechinger. Caracalla, descritto come uomo eccellente ma spietato e severo, dovrebbe affermarsi come l’antagonista del film, permettendo dunque a Quinn di cimentarsi con un ruolo particolarmente importante.

Joseph Quinn è su Instagram

7. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 6 milioni di persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato appena una trentina di post, tutti relativi alle sue attività come attore o modello. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

Stranger Things 4 Joseph Quinn

Joseph Quinn ha una fidanzata?

8. È molto riservato. Da quando è diventato estramamente popolare, nel corso del 2022, l’attore ha ancor più dimostrato di tenerci affinché la propria vita privata rimanga tale. Ha dunque evitato di condividere particolari dettagli su di sé e si dimostra bene attento a non  cadere nell’eccessiva esposizione. Ad oggi, dunque, non si sa molto del suo privato e ad esempio non è noto se abbia o meno una fidanzata.

Joseph Quinn: i suoi genitori e la sua famiglia

9. Proviene da una famiglia cristiana. Come appena riportato, Quinn ci tiene molto alla sua privacy, ma alcuni dettagli relativi alla sua famiglia sono oggi noti. Sappiamo infatti che la sua è una famiglia cristiana e numerosa. Il padre è un imprenditore, mentre la madre è una casalinga. Oltre ai due genitori, Quinn può confidare anche sull’affetto del fratello Arthur Edward e delle due sorelle Lizzy e Mary.

Joseph Quinn: età e altezza dell’attore

10. Joseph Quinn è nato il 26 gennaio 1994 a Londra, Regno Unito. L’attore è alto complessivamente 1,80 metri.

Fonti: IMDb, Instagram, Stranger Things Fandom

Madame Web si conferma una delusione al box office

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Madame Web si conferma una delusione al box office

La spirale discendente di Madame Web al botteghino continua, questa volta a livello globale. Sono arrivati ​​gli ultimi numeri per l’ultimo film Marvel di Sony e, dopo aver incassato solo 5,6 milioni di dollari nei cinema nordamericani questo fine settimana, il suo incasso globale è salito a soli 87,3 milioni di dollari.

Al film ci sono voluti due fine settimana e qualche giorno in più per superare ciò che Morbius del 2022 ha realizzato in un solo fine settimana (nonostante le recensioni pessime, ha debuttato al botteghino mondiale con 83,9 milioni di dollari).

Si pensa che la produzione di Madame Web sia costata più di 100 milioni di dollari; la cifra non include i costi di marketing ed è opinione diffusa che il film dovrebbe superare i 200 milioni di dollari per raggiungere il pareggio.

Un’uscita in Cina è all’orizzonte, ma non si prevede che questo possa salvare quello che sarà certamente un fallimento economico per la Sony. “Non vedremo un altro film di Madame Web per altri dieci anni”, ha recentemente affermato un insider del settore. “Ha fallito. Sony ha provato a realizzare un film che fosse un diverso tipo di film sui supereroi.”

Di conseguenza, si ritiene che i piani di Sony di espandere questo franchise con sequel e spin-off siano stati accantonati. Kraven the Hunter e Venom 3 si stanno avvicinando rapidamente, ma se dovessero affrontare le stesse difficoltà critiche e commerciali, dobbiamo credere che lo studio tornerà finalmente allo sviluppo per ricominciare da capo.

La trama e il cast di Madame Web

Madame Web è la storia delle origini di una delle eroine più enigmatiche dei fumetti Marvel. Dakota Johnson interpreta la protagonista, Cassandra Webb, un paramedico di Manhattan con poteri di chiaroveggenza. Costretta a confrontarsi con alcune rivelazioni del suo passato, stringe un legame con tre giovani donne destinate a un futuro straordinario ma che dovranno sopravvivere a un presente pieno di minacce.

Madame Web è basato su un personaggio del mondo dei fumetti Marvel creato da Dennis O’Neil e John Romita Jr. Il film è diretto da S. J. Clarkson (Orange Is the New Black, Jessica Jones, Anatomy of a Scandal) da una sceneggiatura di Claire Parker e S. J. Clarkson e interpretato da Dakota Johnson, nel ruolo di protagonista, insieme a Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela Merced, Tahar Rahim, Mike Epps, Emma Roberts e Adam Scott. Madame Web è nelle sale italiane dal 14 febbraio 2024 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Grotesquerie: teaser trailer della serie horror di Ryan Murphy

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Grotesquerie: teaser trailer della serie horror di Ryan Murphy

È stato rilasciato un teaser trailer di Grotesquerie, che rivela una nuova serie horror FX non annunciata del co-creatore di American Horror Stories Ryan Murphy .

Variety ha riferito che la serie debutterà questo autunno, anche se al momento non sono stati rivelati dettagli sulla trama o sui personaggi di Grotesquerie. Il cast della serie include Niecy Nash-Betts, Courtney B. Vance e Lesley Manville, con il teaser trailer con la voce di Nash-Betts mentre recita un inquietante monologo.

Nel monologo – che sembra recitato via telefono a un altro personaggio – il personaggio di Nash-Betts spiega che qualcosa sembra “diverso ora” e implica che ha lavorato su una scena del crimine che era abbastanza orribile da mandare rutti dagli “strizzacervelli”. . Prosegue spiegando che anche se la gente dice che il mondo è statisticamente più sicuro, lei sente che le cose non stanno migliorando e che sta accadendo qualcosa che solo lei può vedere.

 Il promo, che è stato caricato sull’account di Grotesquerie, lo descrive come una “nuova serie drammatica horror” che sarà presentata in anteprima questo autunno. 

I dettagli sulla trama e sui personaggi non sono ancora disponibili per “Grotesquerie”, poiché il teaser indica solo il coinvolgimento di Murphy, i membri del cast e la finestra della première autunnale.

Grotesquerie rappresenterebbe il secondo nuovo progetto di Murphy e il primo originale per FX da quando ha siglato un accordo generale con la Disney dopo la scadenza del suo contratto con Netflix a giugno. A dicembre è stato annunciato che Murphy avrebbe collaborato con Kim Kardashian in un legal drama per Hulu.

Il rapporto di Murphy con FX risale a “Nip/Tuck” del 2003. Continua a produrre la serie antologica “American Horror Story”, “American Crime Story” e “Feud” per FX, nonché l’imminente “American Sports Story”.

Quali altri programmi ha realizzato Ryan Murphy?

Ryan Murphy ha un ampio catalogo di serie televisive al suo attivo, co-creando spettacoli recenti come Glee, American Horror Story, Scream Queens, Feud, 9-1-1: Lone Star e altri. Ha anche diretto alcuni film, tra cui Correndo con le forbici del 2006 e Mangia prega ama del 2010.

DCU, David Zaslav: “Presto altri annunci” e rivela che è in corso un nuovo casting

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L’amministratore delegato della WBD, David Zaslav, oltre a parlare della serie su Harry Potter e del prequel su Game of Thrones durante la conferenza del quarto trimestre della Major  ha annunciato che i co-presidenti dei DC Studios, James Gunn e Peter Safran, presto faranno alcuni importanti annunci sul DCU nel prossimo futuro. Riusciremo finalmente ad avere la serie completa di Gods and Monsters?

Il CEO durante la consueta Earnings Call relativa al Q4 2023 per gli investitori e ha toccato un paio di punti interessanti riguardo ai DC Studios. Un mistero allettante riguardante lo slate del Capitolo 1: Dei e Mostri del DCU è stato il fatto che quanto annunciato nel video di rivelazione del gennaio 2023 era apparentemente “meno della metà” di tutti i progetti che lo studio sta pianificando, secondo il co-presidente dei DC Studios James Gunn.

Durante la conferenza stampa, Zaslav ha dichiarato di essere soddisfatto di quanto visto finora su Superman: Legacy e che James Gunn e il co-presidente Peter Safran riveleranno altri obiettivi dello studio per il DCU nel prossimo futuro.

Ho dato un’occhiata a ciò che James e Peter stanno facendo, ed è davvero un indicatore entusiasmante della direzione che la nuova DC sta prendendo sotto la loro guida, e nei prossimi mesi sentirete ancora parlare di loro… Nei prossimi mesi James e Peter vi illustreranno l’intero spettro di ciò che vedono nei prossimi 10 anni”. “

Zaslav ha anche rivelato che Supergirl: Woman of Tomorrow è in fase di casting. Recentemente, Milly Alcock è stata scritturata per il ruolo di Kara Zor-El e si pensa che il personaggio apparirà in Superman: Legacy.

Durante la conferenza stampa, Zaslav ha dichiarato: “Come ho già detto, abbiamo puntato molto sulla DC. Abbiamo Superman [e] Supergirl – è stata scritta una grande sceneggiatura ed è in corso il casting“.

Recentemente, James Gunn ha rivelato che altri due progetti del DCU, oltre a Superman: Legacy, si stavano preparando per iniziare la produzione e, stando ai commenti di Zaslav, sembra che Supergirl: Woman of Tomorrow sia uno di questi.

Come reboot soft del DCEU, il DCU presenta un ambizioso programma di film che comprende:

Per quanto riguarda la televisione, i progetti più attesi sono:

In base ai commenti di Zaslav, sembra che il piano preveda che il Capitolo 1: Dei e Mostri abbracci i prossimi 10 anni, portando i fan della DC nel 2035. Se i “capitoli” del DCU sono equivalenti alle “saghe” del MCU, allora questa linea temporale è più o meno in linea.

Il MCU suddivide le sue “saghe” in fasi e ha recentemente concluso la Saga dell’Infinito il 2 luglio 2019, con l’epilogo di Avengers: Endgame, Spider-Man: Far From Home. Questo ha segnato un viaggio di 11 anni, iniziato con Iron Man del 2008.

Nel corso di questi 11 anni, il MCU ha realizzato 23 film, contro i 12 progetti annunciati che attualmente compongono il Capitolo 1: Dei e Mostri.

Quindi, se i “capitoli” del DCU sono equivalenti alle “saghe” del MCU, l’affermazione di James Gunn secondo cui è stata annunciata meno della metà dello slate di Gods and Monsters è decisamente in linea con la realtà. Proprio di recente, abbiamo appreso che un film d’animazione sulla Jurassic League potrebbe essere uno di quei progetti non annunciati/non confermati.

Il Re: teaser della seconda stagione con Luca Zingaretti

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Il Re: teaser della seconda stagione con Luca Zingaretti

SKY ha diffuso il teaser trailer de Il Re, l’annunciata seconda stagione della serie con Luca Zingaretti protagonista del prison drama Sky Original prodotto da Sky Studios con Lorenzo Mieli per The Apartment e con Wildside, entrambe società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Zocotoco.

Per scoprire la verità, il prezzo da pagare è sempre altissimo. IL RE del carcere S. Michele è tornato: da aprile in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

In otto episodi – di cui viene rilasciato oggi il teaser – diretti da Giuseppe Gagliardi, la seconda stagione de Il Re è scritta da Peppe Fiore, Alessandro Fabbri e Federico Gnesini e vede l’amatissimo attore romano di nuovo nei panni di Bruno Testori, il direttore di un carcere di frontiera alla fine della prima stagione reso prigioniero del suo stesso regno, il San Michele.

Accanto a Luca Zingaretti (Il commissario Montalbano, Sanguepazzo, No Activity – Niente da segnalare) tornano Isabella Ragonese (Come pecore in mezzo ai lupi, Yara, Il padre d’Italia), che interpreta di nuovo Sonia Massini, ora comandante delle guardie penitenziarie del San Michele, Anna Bonaiuto (Volare, Loro, Mio fratello è figlio unico) ancora nei panni del pubblico ministero che indaga sulla rete di illeciti e connivenze che fanno capo a Testori, Laura Lombardo, che nella nuova stagione verrà “promossa e trasferita” in un altro tribunale proprio per colpa sua, e Barbora Bobulova (Il sol dell’avvenire, Brado, Nata per te), che nei nuovi episodi sarà di nuovo l’ex moglie del personaggio interpretato da Zingaretti, un’agente dei servizi che lavora nel reparto cybersicurezza.

Torna anche Alida Baldari Calabria (Pinocchio, Brado, That Dirty Black Bag), interprete della giovanissima figlia di Bruno, nonché i pretoriani del San Michele: Alessandro Gazale (Ipersonnia, Tutti i cani muoiono da soli), Antonio Gargiulo (Gomorra – La serie, Sulla mia pelle), Paolo D. Bovani (A casa tutti bene, Leonardo, Bella da morire), Salvatore D’Onofrio (Capri Revolution, Certi bambini) e Federico Pasquali(Il Divin Codino, Io sono l’abisso, un Amore).

New-entry nel cast di questa stagione sono Fabrizio Ferracane (L’Arminuta, The Bad Guy, Ariaferma) nei panni di Gregorio Verna, a capo dei servizi segreti, Thomas Trabacchi (Nico, 1988, Romanzo di una strage, Studio Battaglia) in quelli di un magistrato detenuto al San Michele, Vittorio Mancuso, Caterina Shulha (L’uomo del labirinto, Ipersonnia, Tutta colpa di Freud – La serie) che sarà Claudia Agosti, l’avvocata di Mancuso, e Stefano Dionisi (Tre piani, Il grande gioco, Il sangue dei vinti) nei panni di un detenuto del carcere che diventerà presto amico di Testori.

La trama della seconda stagione de IL RE

Bruno Testori è ora un detenuto nel suo stesso carcere, quando Gregorio Verna, capo dei servizi segreti, fa cadere le sue accuse e lo reintegra nel ruolo di direttore. In cambio deve far parlare un detenuto, il magistrato Vittorio Mancuso, accusato dell’omicidio di una dipendente della Slimpetroil Spa, rinomata compagnia energetica di bandiera, scoprendo perché si sia macchiato di quel delitto prima che l’uomo testimoni davanti a un GIP. Quando Bruno comincia a sospettare la sua innocenza e a temere che i servizi lo stiano usando, decide di vederci chiaro. Sarà l’inizio di una battaglia per la verità il cui prezzo da pagare si rivelerà altissimo.

La serie sarà disponibile in tutti i paesi in cui Sky è presente. Il distributore internazionale è Fremantle.

Agatha: Diari di Darkhold, Joe Locke parla della serie e anticipa l’esplosiva scena con Kathryn Hahn

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Agatha, o Agatha: Diari di Darkhold (Agatha: Darkhold Diaries), come è attualmente conosciuto, dovrebbe debuttare su Disney+ in autunno. Lo show ha recentemente completato cinque giorni di riprese programmate in un solo giorno, un forte indizio del fatto che la produzione non è stata così travagliata come altri recenti show televisivi del MCU.

Con Jac Schaeffer di WandaVision a capo della sceneggiatura, lo spin-off  Agatha: Diari di Darkhold (Agatha: Darkhold Diaries) guidato da Kathryn Hahn è probabilmente in mani sicure.

Ora, Joe Locke, il nuovo attore di Heartstopper, ha parlato del suo ruolo ancora misterioso nella serie, rivelando di aver ottenuto la parte dopo essere volato a Los Angeles per una lettura con Kathryn Hahn.

Io e Kathryn indossavamo delle Vans abbinate“, racconta a Variety, “e ricordo che [il produttore esecutivo e sceneggiatore capo] Jac Schaeffer ha scattato una foto delle nostre Vans abbinate, e a quel punto ho pensato: “Ok, forse sta andando bene“”.

Quella lettura è stata anche una scena che poi ha effettivamente girato nella serie tv stessa e rimane la preferita dell’attore. Non ha svelato molto, ma ha confermato che ruota attorno a una discussione tra Agatha Harkness e il suo personaggio (che si dice sia il figlio ormai adolescente di Wanda Maximoff, Billy).

 

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Ha detto di aver sorpreso la Hahn urlando inaspettatamente contro la sua co-protagonista” in una scena che è stata tagliata. “È stato fantastico, e ricordo solo la sensazione di ‘Wow, questo è il massimo’. Sto lavorando con un’attrice straordinaria’. È stato fantastico. Penso davvero che sarà una serie molto, molto, molto bella e non vedo l’ora che esca“.

Cosa sappiamo di Agatha: Diari di Darkhold

Agatha: Diari di Darkhold (Agatha: Darkhold Diaries) vedrà Kathryn Hahn riprendere il ruolo di Agatha Harkness di WandaVision, tanto amato dai fan. Per la sua interpretazione, apprezzata dai fan, ha ottenuto una nomination agli Emmy come miglior attrice non protagonista. La serie vedrà anche il ritorno di Emma Caulfield Ford e Debra Jo Rupp, che riprenderanno il loro ruolo di abitanti di Westview. A loro si aggiungono le new entry del MCU Aubrey Plaza, Joe Locke, Ali Ahn, Maria Dizzia, Sasheer Zamata e Patti LuPone. Si dice che Locke sarà il protagonista maschile e LuPone interpreterà la strega siciliana Lilia Calderu.

La LuPone ha anche confermato in precedenza che la serie conterrà diversi numeri musicali degli autori di Agatha All Along Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez. Agatha: Diari di Darkhold (Agatha: Darkhold Diaries) proviene dallo scrittore capo Jac Schaeffer, che è anche produttore esecutivo insieme a Kevin Feige. La squadra di regia sarà composta da Schaeffer, Gandja Monteiro e Rachel Goldberg.

The Old Guard 2 ha terminato le riprese più di un anno fa, quando sarà distribuito da Netflix?

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Non molto tempo fa, Netflix ha pubblicato un filmato di tutti i grandi progetti che arriveranno sullo streamer nel 2024. Uno dei progetti che però non era presente era The Old Guard 2, il sequel di The Old Guard, film d’azione con Charlize Theron.

Il film del 2020 è basato sull’omonimo fumetto del 2017 di Greg Rucka e Leandro Fernández. Il primo film è stato un successo a sorpresa, poiché i suoi numeri di spettatori sono stati (all’epoca) tra i 10 lanci originali di maggior successo nella storia della piattaforma. È stato anche recensito favorevolmente dalla critica, ricevendo un indice di gradimento su Rotten Tomatoes dell’80%, con un punteggio medio aggregato di 3,7 su 5.

Recentemente, Collider ha incontrato Matthias Schoenaerts, che interpreta Booker nel film. Quando gli è stato chiesto di fornire un aggiornamento sul sequel, Schoenaerts ha dichiarato: “L’abbiamo girato circa un anno e mezzo fa, e credo che stiano raggiungendo l’ultima fase della post-produzione. Per quanto ho capito, credo che ci sia stato un cambio ai piani alti di Netflix. Credo che ci sia un diverso amministratore delegato, e questo porta a riconsiderare il rilascio, il come e il quando, e questo non dipende da me. Non lo so. Ma so che stiamo raggiungendo l’ultima fase della post-produzione, quindi prima o poi arriverà“.

Con un intervallo di tempo così lungo tra un capitolo e l’altro, Netflix deve temere che l’interesse per il sequel si riduca, poiché è acclarato che gli spettatori perdono interesse o dimenticano del tutto che un sequel è in arrivo.

Cosa sappiamo su The Old Guard 2

Per il sequel The Old Guard 2, Uma Thurman e Henry Golding si sono uniti al cast in ruoli non rivelati, mentre Victoria Mahoney ha sostituito Gina Prince-Bythewood alla regia. Greg Rucka ha scritto la sceneggiatura del primo film e del sequel.

Tra i membri del cast che ritornano in The Old Guard 2 ci sono la Charlize Theron nel ruolo di Andromaca di Scizia, KiKi Layne nel ruolo di Nile Freeman, Marwan Kenzari nel ruolo di Yusuf Al-Kaysani, Luca Marinelli nel ruolo di Nicky/Nicolò di Genova, Matthias Schoenaerts nel ruolo di Booker/Sebastian Le Livre, Ngô Thanh Vân nel ruolo di Quynh e Chiwetel Ejiofor nel ruolo di James Copley.

Harry Potter: ecco quando uscirà la serie, Francesca Gardiner di SUCCESSION showrunner?

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A seguito di insistenti voci, abbiamo avuto conferma dei piani della Warner Bros. Discovery di rivisitare il franchise di Harry Potter già nel 2022, quando Davis Zaslav ha assunto la direzione dello studio, e il CEO della WBD ha ora condiviso un aggiornamento sullo stato del progetto.

Durante la call di venerdì dedicata ai guadagni del quarto trimestre dello Studio, Zaslav ha rivelato che il primo capitolo della serie di Harry Potter dovrebbe arrivare sul servizio di streaming MAX nel 2026.

Come riportato in precedenza, la controversa autrice di Harry Potter J.K. Rowling sarà coinvolta nella serie “in modo da garantire che rimanga fedele al suo materiale originale“. Non è previsto che la scrittrice venga nominata showrunner, ma sembra che darà almeno qualche contributo creativo.

Zaslav ha ricordato di essere andato a Londra qualche settimana fa con il capo dei contenuti di HBO e Max, Casey Bloys, e con Channing Dungey, presidente della Warner Bros. Television, per incontrare la Rowling in merito alla serie.

Abbiamo trascorso del tempo vero con J.K. e il suo team“, ha detto Zaslav durante la telefonata. “Entrambe le parti sono entusiaste di riavviare questo franchise. Le nostre conversazioni sono state fantastiche e non potremmo essere più entusiasti di quello che ci aspetta. Non vediamo l’ora di condividere un decennio di nuove storie con i fan di tutto il mondo su Max“.

Negli ultimi anni la Rowling è diventata una figura molto controversa a causa delle sue opinioni sul genere, che molti considerano anti-trans.

Gli attivisti nelle mie menzioni stanno cercando di organizzare l’ennesimo boicottaggio del mio lavoro, questa volta della serie televisiva di Harry Potter“, ha twittato la Rowling poco dopo l’annuncio del progetto. “Siccome chi ben comincia è avvisato, ho preso la precauzione di mettere a disposizione una grande scorta di champagne”.

Non è stato annunciato alcun casting per la serie, ma sappiamo che gli attori del franchise sul grande schermo molto probabilmente non saranno coinvolti. Daniel Radcliffe, che ha interpretato il Ragazzo che visse negli otto film della Warner Bros. ha dichiarato di “non voler assolutamente essere coinvolto“.

Secondo le ultime notizie, Francesca Gardiner, sceneggiatrice di Succession, era in trattativa per salire a bordo dello show come scrittrice, mentre Martha Hillier, Kathleen Jordan, Tom Moran e Michael Lesslie sarebbero in lizza. Nell’ultimo episodio del podcast The Hot Mic, il co-conduttore John Rocha ha dichiarato di aver saputo che la Gardiner è stata assunta come showrunner. The Hot Mic è una delle fonti più attendibili ad hollywood.

Harry Potter” è una saga cinematografica basata sugli omonimi romanzi dell’autrice britannica J. K. Rowling. La saga è prodotta e distribuita dalla Warner Bros. Pictures ed è composta da otto film fantasy, a partire da Harry Potter e la pietra filosofale (2001) fino a Harry Potter e i doni della morte – Parte 2 (2011). Una serie prequel spin-off è iniziata con Animali Fantastici e dove trovarli (2016), segnando l’inizio del franchise di media condivisi del Wizarding World.

The Walking Dead: The Ones Who Live, ecco l’intensa scena d’apertura della nuova serie

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In The Walking Dead: The Ones Who Live, Rick e Michonne avranno il lieto fine che meritano dopo tutto il dolore che hanno passato? I fan di Walking Dead dovranno aspettare ancora un po’ ma ieri negli USA ha fatto il suo debutto la nuova miniserie evento di AMC per scoprirlo, mentre il network cerca di chiudere uno degli ultimi fili della trama della serie originale in quello che sarà il sesto spin-off della serie originale dopo Fear the Walking Dead (concluso), The Walking Dead: World Beyond (concluso), Tales of the Walking Dead (concluso), The Walking Dead: Dead City (in corso) e The Walking Dead: Daryl Dixon (in corso).

In occasione della premiere di ieri la AMC ha diffuso la scena d’apertura dello show qui sotto.

Presentata in anteprima il 31 ottobre 2010, The Walking Dead si è conclusa il 20 novembre 2022, dopo 11 episodi e 177 puntate.

The Walking Dead: The Ones Who Live è ambientato dopo la fine della serie principale e cerca di ricongiungere Michonne (Danai Gurira) con Rick Grimes (Andrew Lincoln), che era stato dato per morto dopo la stagione 9. Michonne ha lasciato la serie nella stagione 10 per andare alla ricerca di Rick.A quanto pare, la sua ricerca darà i suoi frutti, poiché Rick  è ovviamente sopravvissuto all’esplosione del ponte del finale della stagione 9 ed è stato arruolato in una società umana di recente formazione chiamata Repubblica Civica. In Italia la serie debutterà su STAR, canale per adulti di Disney+

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The Walking Dead: The Ones Who Live

Basato sull’omonima serie a fumetti di Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie Adlard, The Walking Dead: The Ones Who Live è prodotto da Kirkman, Scott M. Gimple, Greg Nicotero, David Alpert, Joseph Incaprera, Gale Anne Hurd, Denise Huth e Angela Kang.

Attualmente la serie è programmato per un debutto nel 2024, il dramma di Rick e Michonne doveva inizialmente essere presentato in anteprima quest’anno insieme ad altri due spin-off,  The Walking Dead: Dead City  e  The Walking Dead: Daryl Dixon. Entrambe le serie sono incentrate sui principali sopravvissuti della serie originale. La serie guidata da Jeffrey Dean Morgan e Lauren Cohan sarà presentata in anteprima a giugno, seguita dalla premiere dello spettacolo guidato da Norman Reedus entro la fine dell’anno.

A Knight of the Seven Kingdoms, il prequel di Game of thrones ha una data di uscita

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L’amministratore delegato di Warner Bros Discovery, David Zaslav, ha recentemente fornito un aggiornamento sulle intenzioni dello studio per alcune delle sue IP principali in occasione della chiamata agli investitori per il quarto trimestre del 2023. Zaslav ha dichiarato che il previsto spin-off di Game of Thrones (Il trono di spade), A Knight of the Seven Kingdoms, debutterà alla fine del 2025. Ha inoltre dichiarato che la pre-produzione del programma è attualmente in corso.

Basato sulle novelle epiche di George R.R. Martin, Dunk & Egg, lo spin-off è stato originariamente approvato nell’aprile 2023. Oltre a scrivere alcune delle sceneggiature degli episodi, George R.R. Martin sarà anche co-produttore esecutivo dello show insieme a Ira Parker (House of the Dragon, The Last Ship).

Finora sono state pubblicate tre novelle incentrate su Dunk & Egg: The Hedge Knight (1998), The Sworn Sword (2003) e The Mystery Knight (2010). Una raccolta di tutte e tre le novelle è stata riunita nel 2015 e pubblicata con il titolo propri di A Knight of the Seven Kingdoms.

George R.R. Martin ha dichiarato di avere altre novelle di Dunk & Egg da scrivere, ma non è dato sapere quando completerà un’altra storia.Durante la conferenza stampa, Zaslav ha dichiarato: “Abbiamo questi grandi marchi, Game of Thrones. Abbiamo questi grandi marchi che le persone in tutto il mondo conoscono, amano e lasceranno una cena per venire a vederli“.

La notizia dovrebbe far piacere agli investitori di WBD, poiché l’aggiunta di un altro spin-off di Game of Thrones probabilmente rafforzerà gli abbonamenti Max dell’azienda.

Il logline ufficiale della serie recita: “Un secolo prima degli eventi di Game of Thrones (Il trono di spade), due improbabili eroi vagavano per Westeros… un giovane, ingenuo ma coraggioso cavaliere, Ser Duncan the Tall, e il suo minuscolo scudiero, Egg. In un’epoca in cui la stirpe dei Targaryen detiene ancora il Trono di Spade e il ricordo dell’ultimo drago non è ancora scomparso dalla memoria vivente, grandi destini, potenti nemici e pericolose imprese attendono questi improbabili e ineguagliabili amici”. L’inizio delle riprese è previsto per questa primavera.

A Knight of the Seven Kingdoms sarà il secondo spin-off che seguirà la conclusione della serie principale. House of the Dragon ha debuttato nell’agosto del 2022.

Si dice che anche la seconda stagione uscirà ad agosto di quest’anno. Oltre a queste due serie, sono in fase di sviluppo anche una serie animata per adulti, dal titolo provvisorio The Golden Empire, una continuazione incentrata su Jon Snow e un’altra serie prequel che segue la storia dell’ascesa al potere di Aegon Targaryen a Westeros.

Tuttavia, parlando all’inizio di quest’anno con The Wrap, il CEO della HBO Casey Bloys ha ammonito: “Penso che con uno show come [Game of Thrones], quando qualcuno legge che qualcosa è in fase di sviluppo, ci si aspetta che venga girato, ma non è così. Quindi, al momento, le uniche due cose che hanno ottenuto il via libera sono House of the Dragon, ovviamente, e The Hedge Knight. Ci sono molti altri progetti in sviluppo, ma non ho nulla di imminente da riferire“.

Pedro Pascal è “oltremodo eccitato” di interpretare Reed Richards nel reboot dei Fantastici Quattro

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Pedro Pascal ha ritirato il premio SAG come miglior attore in una serie drammatica per la sua interpretazione in The Last of Us della HBO e, durante un’intervista nel backstage di ET, gli è stato chiesto di essere annunciato ufficialmente come parte del cast de I Fantastici Quattro.

Si dice che Pedro Pascal sia in lizza per il ruolo di Reed Richards da un bel po’ di tempo, e i giornali hanno riportato che era in trattative finali per il ruolo alla fine dell’anno scorso. Tuttavia, l’attore de Il Trono di Spade (Game of Thrones) aveva mantenuto un riserbo sul suo potenziale ingresso nel MCU durante le interviste, e solo ora ha avuto la possibilità di parlarne e di esprimere la sua eccitazione.

Posso dirvi quanto sono emozionato, che è oltremodo! Non c’è niente di più eccitante che far parte di un cast come quello, Vanessa Kirby, Ebon Moss-Bachrach, Joe Quinn e il nostro regista Matt Shakman. Essere invitati in una famiglia come quella è incredibile, e tutti noi vogliamo solo fare del nostro meglio e condividerlo con il mondo“.

Pedro Pascal chiaramente non si aspettava che il suo nome venisse chiamato dopo che Kieran Culkin di Succession aveva vinto nella stessa categoria ai Golden Globes, e si è concesso qualche bicchierino durante lo show.

Questo è sbagliato per tante ragioni“, ha detto Pedro Pascal al pubblico durante il suo discorso di accettazione. “Sono un po’ ubriaco. Pensavo di potermi ubriacare. Mi sto rendendo ridicolo, ma grazie mille per questo! Sono nel sindacato dal 1999 e questo è un onore incredibile. Ai candidati, a tutti voi, non riesco a ricordare nessuno dei vostri nomi in questo momento“.

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Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, è completamente trasformato in, beh, una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza – e un perpetuo cuore pesante per il suo aspetto apparentemente mostruoso.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh Friedman, Jeff Kaplan e Ian Springer. La notizia del casting di Pascal era già trapelata a novembre, mentre anche gli altri nomi erano usciti da recenti indiscrezioni. Pedro Pascal è noto al mondo per le sue interpretazioni in The Mandalorian, The Last of Us e prima ancora in Game of Thrones. Vanessa Kirby ha fatto parte del franchise di Mission Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4. Ebon Moss-Bachrach sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

Ebon Moss-Bachrach: 10 cose che forse non sai sull’attore

Ebon Moss-Bachrach: 10 cose che forse non sai sull’attore

Ebon Moss-Bachrach recita tra cinema e TV da ormai oltre vent’anni, ma solo di recente grazie ad alcuni ruoli di maggior rilievo ha acquisito una più ampia e meritata popolarità. Attore dotato di una grande sensibilità, capace di passare con naturalezza dalla commedia al dramma comunicando tutto ciò che occorre sapere attraverso lo sguardo, egli è ora uno degli interpreti più richiesti del momento. Nel futuro, la sua popolarità non farà che crescere ancora, grazie ad una serie di progetti molto importanti e molto attesi.

Ebon Moss-Bachrach: i suoi film e le serie TV

1. È noto per alcune serie TV. Dopo aver recitato in alcuni episodi delle serie Law & Order: Il verdetto (2005), Kidnapped (2006), John Adams (2008), Fringe (2008) e Medium (2009), ottiene un ruolo ricorrentein Damages (2010), Rubicon (2010), Person of Interest (2013-2016) e The Last Ship (2014-2015). Il primo grande successo sul piccolo schermo arriva però con la popolare serie Girls (2014-2017), con protagoniste Lena DunhamAllison Williams Jemima Kirke, dove ricopre il ruolo di Desi Harperin. Prende poi parte a The Punisher (2017), NOS4A2 (2019-2020), Interrogation (2020), The Dropout (2022) e Andor (2022). Dal 2022 recita con il ruolo di Richie nella serie The Bear, accanto a Jeremy Allen White Ayo Edebiri.

2. Ha recitato in noti film. I primi film in cui l’attore ha recitato, con piccoli ruoli, sono I Tenenbaum (2001) e The Believer (2001), seguiti poi da Mona Lisa Smile (2003), Stealth – Arma suprema (2005) e La casa sul lago del tempo (2006), dove interpreta il fratello di Keanu Reeves. In seguito ha recitato in Suburban Girl (2007), Un amore senza tempo (2007), Un microfono per due (2009), Higher Ground (2011) e Gods Behaving Badly (2013). Dopo un periodo di qualche anno di assenza dal cinema, torna sul grande schermo con L’arte della truffa (2019), Buttiamo giù l’uomo (2020), Tesla (2020), con Ethan Hawke, e Fidanzata in affitto (2023), con Jennifer Lawrence. Nel 2025 sarà invece in Fantastici Quattro, accanto a Pedro Pascal, Vanessa Kirby e Joseph Quinn.

Ebon Moss-Bachrach in The Bear

3. È uno dei protagonisti della serie. Nella popolare serie The Bear (qui la recensione della prima stagione) Moss Bachrach interpreta Richard “Richie” Jerimovich, migliore amico di Michael (fratello del protagonista Carmy) e gestore di fatto del ristorante. Nell’interpretare questo personaggio, l’attore ha raccontato di aver accentuato il suo carattere già descritto sulla carta come particolarmente chiassoso. “Penso che fosse piuttosto già grande sulla pagina, e io ero interessato a spingerlo molto in là”, ha raccontato nel corso di un’intervista.

The Bear 3 Jeremy Allen White Ebon Moss-Bachrach

4. Non conosceva la canzone di Taylor Swift presente nella seconda stagione. Nel settimo episodio della seconda stagione di The Bear (qui la recensione), interamente dedicato a Richie, è presente una scena in cui il personaggio in auto canta ad alta voce il brano Love Story di Taylor Swift. Moss-Bachrach ha raccontato di essere piuttosto estraneo all’attività della cantante e che dunque non conosceva quel brano. Ha dunque raccontato che: “Ero nervoso perché dovevo imparare il testo. Inoltre, la sera prima avevamo girato qualcosa e la mia voce era completamente distrutta. Quindi è un’interpretazione molto rauca“.

Ebon Moss-Bachrach sarà La Cosa in Fantastici Quattro

5. Interpreterà il personaggio tramite motion capture. Moss-Bachrach è stato scelto per interpretare Ben Grimm alias La Cosa, il membro dei Fantastici Quattro nel film Marvel Fantastici Quattro. In seguito alla notizia, l’attore ha rivelato che il personaggio verrà realizzato attraverso la tecnica della motion capture, ovvero nello stesso modo in cui è stato fino ad oggi realizzato l’Hulk di Mark Ruffalo. Moss-Bachrach indosserà dunque una speciale tuta che permetterà di registrare tutti i suoi movimenti e le sue espressioni, a cui verrà poi digitalmente aggiunto l’aspetto roccioso del personaggio.

Ebon Moss-Bachrach in I Tenenbaum

6. Ha esordito con un piccolo ruolo nel film di Wes Anderson. Prima di arrivare a recitare in importanti titoli come Girl e The Bear, Moss-Bachrach ha esordito sul grande schermo con un piccolo ruolo in uno dei più celebri e apprezzati film del regista Wes Anderson. Si tratta di I Tenenbaum, dove ricopre il ruolo del giovane fattorino d’albergo. L’esperienza gli ha dato modo di recitare accanto a grandi attori come Gene Hackman, Ben Stiller e Owen Wilson.

Ebon Moss-Bachrach in The Punisher

7. Ha interpretato un noto personaggio nella serie. Nella serie Netflix The Punisher, con protagonista Jon Bernthal nei panni del supereroe del titolo, Moss-Bachrach ha interpretato David Lieberman alias Micro nel corso della prima stagione. Questi è un ex-analista dell’NSA con grandi capacità da hacker che aiuta il protagonista nella sua missione di vendetta. Riguardo al rapporto tra Micro e Castle, Moss-Bachrach ha dichiarato: “Si ritrovano ad avere nemici comuni e il loro è un matrimonio di convenienza“.

Ebon Moss-Bachrach Jon Bernthal The Punisher

Ebon Moss-Bachrach è su Instagram

8. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 269 mila persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato circa 300 post, quasi tutti relativi alle sue attività come attore. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Non mancano però anche foto dedicate a momenti di svago in compagnia della sua famiglia o di amici. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

Ebon Moss-Bachrach: le sue origini

9. Ha origini tedesche. Figlio di Renee Moss ed Eric Bachrach, i quali gestiscono una scuola di musica a Springfield, nel Massachusetts, Moss-Bachrach è nato negli Stati Uniti ed è pertanto americano. Ha tuttavia anche origini tedesche, ereditate da parte di suo padre. Il genitore è infatti nato in Germania da genitori ebreo-americani.

Ebon Moss-Bachrach: età e altezza dell’attore

10. Ebon Moss-Bachrach è nato il 19 marzo 1977 ad Amherst, Massachusetts, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1,85 metri.

Fonti: IMDb, Instagram, Vanity Fair, Variety

Timothée Chalamet svela che è stato un film di Batman a spingerlo verso la recitazione

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Insieme a nomi del calibro di Tom Holland, Barry Keoghan e Austin Butler, l’attore Timothée Chalamet è considerato una delle prossime grandi star di Hollywood, destinata a guidare la prossima era del cinema.

È interessante notare che in passato Timothée Chalamet ha rivelato che i due consigli ricevuti dal celebre Leonardo DiCaprio sono stati di dire no ai film di supereroi e di evitare le droghe pesanti.

Tuttavia, in una nuova intervista rilasciata al NY Times per promuovere l’uscita di Dune: Parte Due, l’attore di Wonka ha rivelato che è stato un film di Christian Bale su Batman a ispirarlo a diventare attore.

Timothée Chalamet ha dichiarato: “Ma il film che mi ha fatto venire voglia di recitare è un film di supereroi, Il cavaliere oscuro. Se la sceneggiatura fosse ottima, se il regista fosse ottimo, dovrei prenderlo in considerazione“.

Alla luce di questa dichiarazione, è interessante chiedersi quale tipo di ruolo il co-presidente dei DC Studios James Gunn potrebbe trovare per Timothée Chalamet nel DCU, dato che Timothée Chalamet sembra essersi sistemato comodamente con le sue collaborazioni alla Warner Bros.

Timothée Chalamet come Nightwing? The Brave and the Bold introdurrà Damian Wayne, quindi è logico che tutti i precedenti Robin entreranno a far parte del film, in qualche modo.

Che ne dite di Chalamet come versione Wally West di Flash?

Se la WBD non si limita a mettere da parte lo Scarlet Speedster dopo la debacle del film di Ezra Miller, passare al successore di Barry Allen sarebbe un modo intelligente per prendere le distanze da quel film.

Basta un salto dal parrucchiere e Timothée Chalamet avrebbe sicuramente il look giusto per interpretare il membro fondatore dei Teen Titans.

Vale anche la pena di considerare se James Gunn potrebbe infrangere la sua regola di non fare il casting per un ruolo fino a quando non è stata completata la sceneggiatura e lasciare che Timothée Chalamet scelga a mano lo sceneggiatore e il regista con cui vuole lavorare.

I Marvel Studios assumono abitualmente talenti prima che sia stata assicurata una sceneggiatura o un regista, e il recente casting di Mahershala Ali per il ruolo di Blade ne è l’esempio più recente.

Dato che James Gunn si è assicurato il ruolo di co-presidente grazie ai film di Guardiani della Galassia, non è escluso che faccia uno strappo alla regola e rubi dal libro di Kevin Feige per accaparrarsi un attore di successo come Timothée Chalamet.

Fantastici Quattro: i Marvel Studios pensano seriamente ad un film sul Silver Surfer

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Silver Surfer dovrebbe fare il suo (suo?) debutto nel Marvel Cinematic Universe in Fantastici Quattro, ma sembra che i piani per un progetto da solista con il personaggio siano ancora molto attivi.

Una precedente indiscrezione sosteneva che il contratto pluriennale del regista dei Fantastici Quattro con la Marvel avrebbe potuto includere la regia degli episodi di una serie Disney+ dedicata a Silver Surfer, mentre un’altra indicava che in realtà era in lavorazione uno Speciale.

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Sebbene non sia chiaro se questo progetto sia in fase di sviluppo per il grande o il piccolo schermo, l’insider Daniel Richtman, che si è rivelato essere una delle fonti più attendibili a Hollywood riferisce che la Sentinella delle vie spaziali sarà protagonista di un’avventura in solitaria.

Si ritiene che i Marvel Studios sia ancora alla ricerca di un attore che interpreti Silver Surfer nel reboot di Fantastici Quattro.

Abbiamo sentito che lo studio potrebbe pensare di affidare il ruolo dell’eroe a una donna (è stato fatto il nome di Anya Taylor-Joy), ma l'”araldo femminile” di Galactus potrebbe rivelarsi un personaggio completamente diverso.

Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, è completamente trasformato in, beh, una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza – e un perpetuo cuore pesante per il suo aspetto apparentemente mostruoso.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh Friedman, Jeff Kaplan e Ian Springer. La notizia del casting di Pascal era già trapelata a novembre, mentre anche gli altri nomi erano usciti da recenti indiscrezioni. Pedro Pascal è noto al mondo per le sue interpretazioni in The Mandalorian, The Last of Us e prima ancora in Game of Thrones. Vanessa Kirby ha fatto parte del franchise di Mission Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4. Ebon Moss-Bachrach sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

Venom 3: le riprese sono vicine alla conclusione e la Sony è riuscita a non far trapelare nulla!

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Sebbene i film di Venom di Tom Hardy non abbiano esattamente raccolto una tonnellata di elogi da parte della critica, i film sono stati gli unici spin-off dell’Universo Spider-Man (SSU) della Sony ad aver realizzato un profitto al botteghino. Il primo film di Venom è uscito nel 2018 e ha guadagnato 856,1 milioni di dollari al botteghino a fronte di un budget di produzione di 100 milioni di dollari.

Il sequel del 2021, sottotitolato La furia di Carnage, non è andato altrettanto bene ma ha comunque realizzato un solido profitto, guadagnando 507 milioni di dollari a fronte di un budget di produzione di 110 dollari. La Sony ucciderebbe per questo tipo di incassi dopo aver fallito con Morbius e Madame Web. Recentemente, Variety ha incontrato una delle nuove aggiunte a Venom 3, l’attrice Juno Temple (Espiazione, Ted Lasso) ai SAG Awards di ieri sera.

I dettagli su chi la Temple interpreterà sono attualmente un mistero, ma l’attrice ha rivelato che le riprese del “threequel” sono prossime alla conclusione. Ha detto la Temple: “Al momento ci stiamo avvicinando alla fine. È stata una corsa selvaggia e meravigliosa. È così nuovo per me. È un grande set! È una cosa pazzesca. È stato molto divertente e ho potuto lavorare con persone fantastiche. Nella mia carriera ho avuto la fortuna di avere un cast incredibile. Non vedo l’ora che esca nel mondo. Penso che sarà un bel film“.

La star di Venom 3, Tom Hardy, ha già anticipato che il terzo film sarà probabilmente la sua ultima uscita cinematografica nei panni di Eddie Brock. Nel terzo film è affiancato da Juno Temple, Chiwetel Ejiofor (12 anni schiavo, Doctor Strange nel multiverso della follia) e Clark Backo (Designated Survivor, The Changeling). La Sony è riuscita a mantenere il riserbo sui dettagli relativi agli interpreti.

Le riprese del sequel sono iniziate il 26 giugno 2023, ma sono state rapidamente interrotte a luglio dagli scioperi della SAG-AFTRA e della WGA.

La produzione è ripresa a novembre ed è ormai prossima alla conclusione, secondo quanto dichiarato da Temple.La maggior parte delle riprese si è svolta a Los Mateos, in Spagna, dove alcune foto del set hanno rivelato che la location è stata utilizzata come controfigura del Messico.Una parte del film è stata girata anche a Londra.

Tutto quello che sappiamo su Venom 3

Venom 3 segue i successi al botteghino consecutivi di Venom: La furia di Carnage del 2021 (502 milioni di dollari a livello globale) e Venom del 2018 (856 milioni di dollari a livello globale). Kelly Marcel, che ha scritto i primi due film, dirigerà e scriverà il trequel.

Tom Hardy ha menzionato Marcel nel suo post, scrivendo “Voglio menzionare molto brevemente quanto sia orgoglioso della mia regista, compagna di sceneggiatura e cara amica Kelly Marcel. Vederti prendere il timone di questo film mi riempie di orgoglio, è un onore. Fidati del tuo istinto, il tuo istinto è sempre perfetto. Prima classe: ti appoggio.”

A parte il ritorno di Tom Hardy nei panni del giornalista Eddie Brock e del suo inconsapevole aiutante e parassita Venom, la trama del terzo capitolo è stata tenuta nascosta. Juno Temple e Chiwetel Ejiofor si sono uniti al cast in ruoli non rivelati. Abbiamo visto l’ultima volta Venom/Eddie Brock nei titoli di coda di Spider-Man: No Way Home del 2021, ma non è chiaro quale dei personaggi dell’Universo Marvel di Sony – che include Morbius, Kraven the Hunter e Madame Web, tra gli altri – potrebbe comparire in Venom 3.

Superman: Legacy, Rachel Brosnahan parla del look e della sua preparazione al ruolo

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Sono emerse altre interviste sul red carpet dei SAG Awards, dove Rachel Brosnahan ha risposto ad alcune domande relative al suo primo grande ruolo al cinema, con Superman: Legacy.

Deadline Hollywood ha chiesto come Rachel Brosnahan pensa che i fan risponderanno alla sua Lois Lane e l’attrice di The Marvelous Mrs. Maisel ha risposto:

Mi sto ancora preparando, sto parlando con alcuni giornalisti, sto leggendo molti fumetti. Ci sono così tanti fumetti che non avevo mai letto prima. È stato davvero divertente scavare in questo universo. Siamo appena stati ad Atlanta e abbiamo fatto la nostra prima table read. Ho visto il costume e sono rimasto a bocca aperta. Spero che anche i fan lo siano“.

Anche se le riprese inizieranno la prossima settimana, sembra che il look definitivo di Lois Lane sia ancora in fase di definizione.

Rachel Brosnahan ha dichiarato: “Ho provato molti costumi. Credo che James [Gunn] li stia esaminando in questo momento e stiamo definendo il look“.

Ovviamente, i vestiti che indosserà un giornalista del Daily Planet non sono così importanti come il design dell’abito di Superman, ma è interessante scoprire che alcune decisioni sono state prese proprio a ridosso dell’inizio della lavorazione. A volte, gli abiti che un personaggio indossa in un film possono essere molto utili per informare il pubblico sui suoi tratti inespressi.

Lois dovrebbe avere un look trasandato per far capire che è più interessata al suo lavoro di reporter che al suo aspetto agli altri? Oppure Lois dovrebbe avere un look provocante che usa per disarmare i soggetti delle sue indagini?

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU).

Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Il mio amico robot: recensione del film d’animazione di Pablo Berger

Nell’interessantissima – seppur limitata – filmografia del regista di Bilbao Pablo Berger, che comprende film come Torremolinos 73, Blancanieves e Abracadabra, emerge il desiderio di catapultarsi in mondi antichi, peculiari, o semplicemente lontani dalla realtà in cui ci muoviamo. Tuttavia, prima de Il mio amico robot, il cineasta spagnolo non si era mai spinto così in là nel tentativo di inventare un intero universo da zero e con una formula che non aveva ancora padroneggiato (animazione), eppure, non è finita qui: la vera sorpresa è che, riprendendo lo schema di Blancanieves, anche Il mio amico robot è un film muto!

Candidato agli Oscar 2024 nella categoria del miglior film d’animazione, Il mio amico robot si svela presto, in realtà, come un film pieno di parole, semplicemente scritte in maniera inedita: queste si aggrovigliano infatti nelle linee eleganti, precise e chiare che delimitano i personaggi e che si nascondono negli sfondi di paesaggi perfettamente riconoscibili. Berger decide di lavorare solo con le immagini, dando l’impressione di lasciare più spazio al pubblico per completare ciò che vede.

Il mio amico robot, la trama: morfologia alleniana

La New York degli anni ’80 in cui è ambientato Il mio amico robot è una città abitata da animali antropomorfi un po’ annoiati, dato che l’isolamento urbano non apre la strada a nessuna possibile amicizia. Tra questi c’è Dog, un cane solitario che, per porre fine alla sua solitudine, decide di costruirsi un amico robot, dal quale diventa presto inseparabile. Insieme, li vediamo fare una passeggiata con un sacchetto di Naranjito, la mascotte della Coppa del Mondo 82, e raggiungere Coney Island. Sulla spiaggia, il robot si incastra nella sabbia e non riesce a liberarsi: fa diversi tentativi, ma arriva l’autunno e il parco chiude fino a giugno. Il robot bloccato nella sabbia sogna mondi possibili, storie di felicità, mentre il cane cerca nuovi amici e aspetta che qualcosa finisca: il tempo passa e il rapporto si trasforma. Arriva l’inverno, arriva la neve e il robot rischia di diventare un semplice rottame; così, sulla falsariga di “Soul” della Pixar, Il mio amico robot sfrutta l’animazione come veicolo per riflettere su tematiche come l’amicizia e la solitudine.

Il mio amico robot (2024)
Dog e il suo amico robot in una scena de Il mio amico robot (Fonte: The Movie Database)

Mano nella mano alla scoperta del mondo

Pablo Berger è un regista che non si accontenta di girare in modo convenzionale, ma vuole giocare o sperimentare con altre possibili forme dell’immagine. Se con Blancanieves ha indagato il cinema muto, in Il mio amico Robot, adattamento di un fumetto di Sara Vanon, realizza un doppio omaggio. Da un lato, scrive una lettera d’amore per la New York che Berger ha vissuto in gioventù, dall’altro, si rifà al meglio dell’animazione contemporanea: il film non è infatti così lontano da Il mio vicino Totoro dello Studio Ghibli e l’uso dell’animazione senza dialoghi ricorda La tartaruga rossa di Michaël Dudok de Witt, ma ci sono anche echi di Ernest e Célestine di Stéphane Aubier.

Se è vero che, in modo obliquo, Il mio amico Robot parla della morte – o della separazione forzata tra due persone che si amano – Pablo Berger non cede alla creazione di un mondo sotterraneo pieno di anime perdute. La prima cosa da fare, naturalmente, è costruire un rapporto credibile, prezioso nella sua delicata empatia, in cui due solitudini – quella di un cane solo e senza legami e quella del suo animale domestico, un robot con un cuore da vendere – scoprono di essere fatte per condividersi. In secondo luogo, il cineasta non ha bisogno di altro che di un recinto invalicabile per definire l’impotenza della perdita di una persona cara. Da un lato della recinzione, il cane è pura azione, idea dopo idea per attraversare il confine; dall’altro, il robot, immobile e arrugginito, può solo sognare.

(Ri)vedersi nel segno animato

Berger gioca abilmente con il suono e con una splendida colonna sonora in cui il tema September degli Earth, Wind and Fire diventa una vera e propria icona di riferimento. Il mio amico robot si configura così come una storia per bambini all’interno della quale risiedono molte altre storie possibili, in cui proprio questo gioco di strati e di sogni finisce per dare vita a un film tenero e ricco di immaginazione.

La narrazione de Il mio amico robot si apre come un libro di segni in cui gli occhi dello spettatore, anziché limitarsi alla contemplazione estatica, leggono la propria vita sullo schermo, costruendo con la loro esperienza, con le loro paure, con i loro amori dimenticati, con la loro malinconia e persino con i loro rimpianti, un autentico miracolo senza età. È un film per bambini per la scoperta di alcune perdite che verranno, ed è un film per adulti per la ricostruzione di uno spazio quasi sacro di riconoscimento, identificazione, pienezza e mistero. Non sono cani, non sono robot, siamo semplicemente noi.

Andrea Laszlo De Simone è il primo italiano a vincere un premio Cesar

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Alla cerimonia della 49esima edizione dei Premi César, i più importanti premi del cinema francese, Andrea Laszlo De Simone ha vinto il Premio César per la migliore musica originale di Animal Kingdom (Le Règne Animal), film di genere di Thomas Cailley.

Un risultato ancora più importante se si pensa che Andrea è il primo italiano nella storia a ricevere un premio in questa categoria.

Anche per questo grande è stata la sorpresa quanto immensa la soddisfazione. Nelle parole di Andrea Laszlo De Simone che ritira il premio c’è tutta la sua emozione: Questo film è stata un’esperienza incredibile per me, è un film politico: c’è l’avventura, c’è il dramma, c’è tutto in questo film!  Grazie agli attori che mi hanno ispirato, non è facile da spiegare, non è semplice fare la musica per un film. È il mio secondo film ed è incredibile per me, sono davvero emozionato!

Animal Kingdom (Le Règne Animal) è stato il lungometraggio con più nomination – dodici in tutto – e ieri sera ha vinto altri quattro César. Dopo aver ottenuto un notevole successo al botteghino in Francia, arriverà nelle sale italiane dal 20 giugno.

L’umanità rappresentata nel film è immersa nel caos e assiste al risveglio del suo lato animale. L’intensità del lavoro risiede in un viaggio emotivo, divertente e al tempo stesso commovente, tra un padre e suo figlio.

Un film attraverso cui Thomas Cailley con la complicitá della musica di Andrea Laszlo De Simone eleva l’esperienza cinematografica verso nuovi orizzonti, lontani dalle solite distopie.

Una colonna sonora che fonde elementi acustici, elettronici e classici: una composizione musicale potente, condotta sulle tonalità del film, sul suo naturalismo e sulla narrazione di una mitologia universale.

Andrea anche questa volta ha prodotto, suonato e registrato nella poetica solitudine del suo Ecce Homo Studio di Torino completando il tutto con arrangiamenti per una piccola orchestra di archi, strumenti a fiato e voci.

Il risultato è una colonna sonora originale che è un’esperienza viva, sensuale e organica.

La colonna sonora di Le Règne Animal, uscita il 4 ottobre per Ekleroshock in Francia, Usa, Canada, Belgio e Uk e per 42 Records in Italia e nel resto del mondo, contiene anche “Il Regno animale” una nuova canzone del cantautore  diventato in questi anni un vero artista di culto non solo in Italia, ma anche in Francia. La versione fisica in una edizione limitata di 500 copie in vinile trasparente si può acquistare direttamente al link:  https://www.42records.it/prodotto/andrea-laszlo-de-simone-le-regne-animal

Festival di Berlino 2024: Mati Diop vince l’Orso d’Oro

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Festival di Berlino 2024: Mati Diop vince l’Orso d’Oro

Si è conclusa ieri sera la 74° edizione del Festival di Berlino 2024, con un Orso d’Oro che ha fatto la storia. La regista franco-senegalese Mati Diop è diventata la prima regista nera in assoluto a vincere il primo premio del festival, per il suo documentario Dahomey. Ha accettato il premio da Lupita Nyong’o, a sua volta la prima persona di colore in assoluto a presiedere la giuria del concorso del festival.

Ecco tutti i vincitori del Festival di Berlino 2024

COMPETITION

Golden Bear for Best Film: “Dahomey,” Mati Diop

Silver Bear Grand Jury Prize: “A Traveler’s Needs,” Hong Sangsoo

Silver Bear Jury Prize: “The Empire,” Bruno Dumont

Silver Bear for Best Director: “Pepe,” Nelson Carlos De Los Santos Arias

Silver Bear for Best Leading Performance: “A Different Man,” Sebastian Stan

Silver Bear for Best Supporting Performance: “Small Things Like These,” Emily Watson

Silver Bear for Best Screenplay: “Dying,” Matthias Glasner

Silver Bear for Outstanding Artistic Contribution: “The Devil’s Bath,” Martin Gschlacht, cinematography

ENCOUNTERS

Best Film: “Direct Action,” Guillaume Cailleau and Ben Russell

Best Director: “Cidade; Campo,” Juliana Rojas

Special Jury Award: (ex aequo) “The Great Yawn of History,” Aliyar Rasti; “Some Rain Must Fall,” Qiu Yang

BERLINALE DOCUMENTARY AWARD

Best Documentary: “No Other Land,” Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham, Rachel Szor

Special Mention: “Direct Action,” Guillaume Cailleau and Ben Russell

GWFF BEST FIRST FEATURE

Best First Feature: “Cu Li Never Cries,” Phạm Ngọc Lân

BERLINALE SHORTS

Golden Bear: “An Odd Turn,” Francisco Lezama

Silver Bear: “Remains of the Hot Day,” Wenqian Zhang

Special Mention: “That’s All From Me,” Eva Könnemann

Awards previously announced:

PANORAMA AWARDS

Panorama Audience Award: “Memories of a Burning Body,” Antonella Sudasassi Furniss
Second Prize: “Crossing,” Levan Akin
Third Prize: “All Shall Be Well,” Ray Yeung

Panorama Documentary Audience Award: “No Other Land,” Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham, Rachel Szor
Second Prize: “My Stolen Planet,” Farahnaz Sharifi
Third Prize: “Teaches of Peaches,” Philipp Fussenegger, Judy Landkammer

GENERATION AWARDS

Generation International Jury

Grand Prix for Best Film in Generation 14plus: “Who By Fire,” Philippe Lesage
Special Mention: “Maydegol,” Sarvnaz Alambeigi

Special Prize for Best Short Film in Generation 14plus: “A Bird Flew,” Leinad Pájaro De la Hoz
Special Mention: “Songs of Love and Hate,” Saurav Ghimire

Grand Prix for Best Film in Generation Kplus: “Reinas,” Klaudia Reynicke
Special Mention: “Through Rocks and Clouds,” Franco García Becerra

Special Prize for Best Short Film in Generation Kplus: “A Summer’s End Poem,” Lam Can-zhao
Special Mention: “Uli,” Mariana Gil Ríos

Youth Jury Generation 14plus

Crystal Bear for Best Film: “Last Swim,” Sasha Nathwani
Special Mention: “She Sat There Like All Ordinary Ones,” Qu Youjia

Crystal Bear for Best Short Film: “Cura Sana,” Lucía G. Romero
Special Mention: “Lapso,” Caroline Cavalcanti

Children’s Jury Generation Kplus

Crystal Bear for Best Film: “It’s Okay!,” Kim Hye-young
Special Mention: “Young Hearts,” Anthony Schatteman

Crystal Bear for Best Short Film: “Butterfly,” Florence Miailhe
Special Mention: “Soukun,” Dina Naser

INDEPENDENT JURY PRIZES

Ecumenical Jury Prizes
Competition: “My Favorite Cake,” Maryam Moghaddam and Behtash Sanaeeha
Panorama: “Sex,” Dag Johan Haugerud
Forum: “Maria’s Silence,” Dāvis Sīmanis
Special Mention: “Intercepted,” Oksana Karpovych

FIPRESCI Jury Prizes
Competition: “My Favorite Cake,” Maryam Moghaddam and Behtash Sanaeeha
Encounters: “Sleep With Your Eyes Open,” Nele Wohlatz
Panorama: “Faruk,” Aslı Özge
Forum: “The Human Hibernation,” Anna Cornudella Castro

Teddy Awards
Best Feature Film: “All Shall Be Well,” Ray Yeung
Best Documentary/Essay Film: “Teaches of Peaches,” Philipp Fussenegger, Judy Landkammer
Best Short Film: “Grandmamauntsistercat,” Zuza Banasińska
Jury Award: “Crossing,” Levan Akin
Special Teddy Award: Lothar Lambert

CICAE Art Cinema Award
Panorama: “Sex,” Dag Johan Haugerud
Forum: “Shahid,” Narges Kalhor

Guild Film Prize: “Dying,” Matthias Glasner

Label Europa Cinemas: “Sex,” Dag Johan Haugerud

Caligari Film Prize: “Shahid,” Narges Kalhor

Peace Film Prize: “Favoriten,” Ruth Beckermann

Amnesty International Film Award: “The Strangers’ Case,” Brandt Andersen

Heiner Carow Prize: “Ivo,” Eva Trobisch

AG-Kino Gilde Cinema Vision 14Plus: “Last Swim,” Sasha Nathwani
Special Mention: “Disco Afrika: A Malagasy Story,” Luck Razanajaona

OTHER PRIZES

Berliner Morgenpost Readers’ Jury Award: “Dying,” Matthias Glasner

Tagesspiegel Readers’ Jury Award: “A Family,” Christine Angot

DEVELOPMENT AWARDS

Kompagnon Fellowship: “The Shore,” Vladimir Beck; “Traversée,” Tizian Stromp Zargari

Artekino International Award: “Ich bin Marika,” Hajni Kis

Eurimages Co-Production Development Award: “Screaming Girl,” Antonio Lukich

VFF Talent Highlight Award: “Silence Sometimes,” Álvaro Robles
Honorable Mentions: “Astana Internet Stars,” Assel Aushakimova; “More Than a Hug,” Liselotte Persson

Talents Footprints (Masterd Enablement Program): “Radioxity Stop Motion Animation Academy,” Esther Kemi Gbadamosi; “Return to the Source: Film Workshop & Residency Programme,” Perivi John Katjavivi
Alumni Projects: “UnderCurrent,” Shuchi Talati; “Sunshine Cinema,” Sydelle Willow Smith

SAG Awards 2024: tutti i vincitori. Oppenheimer vola verso gli Oscar

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Oppenheimer continua la sua corsa inarrestabile in questa stagione dei premi a Hollywood, sbaragliando la concorrenza anche ai SAG Awards 2024 e vincendo il premio per il miglior cast, oltre a altre due statue per la performance principale di Cillian Murphy e per il lavoro di supporto di Robert Downey Jr. La strada verso gli Oscar 2024 è ormai spianata!

Il cast di Succession della HBO è stato eletto vincitore per il miglior ensemble in una serie drammatica, mentre The Bear di FX ha guadagnato un premio per la migliore serie comica corale. È stata una notte a ruota libera, piena di sorprese, cose certe e tante bombe f, poiché molti dei vincitori hanno parlato con franchezza delle lotte e dei sacrifici che caratterizzano una vita artistica.

Intanto, la protagonista di Killers of the Flower Moon Lily Gladstone ha fatto la storia, diventando la prima attrice indigena a vincere il premio. “Portiamo empatia in un mondo che ne ha bisogno”, ha detto ai suoi colleghi artisti, esortando gli attori nella stanza a “continuare a dire la vostra verità”.

I SAG Awards, che tradizionalmente vanno in onda sulla televisione via cavo, sono stati trasmessi in diretta su Netflix per la prima volta. Anche se la serata era celebrativa, i premi sono stati consegnati in un momento tumultuoso a Hollywood, con la rivoluzione dello streaming in gran parte responsabile di un periodo di intenso conflitto sindacale e di crisi economica. I membri del sindacato degli attori, così come la Writers Guild of America, hanno trascorso mesi in sciopero nel 2023, arrabbiati per il modo in cui lo streaming aveva ridotto le royalties che una volta guadagnavano quando i film e gli spettacoli in cui apparivano venivano concessi in licenza. A novembre è stato raggiunto un nuovo accordo, con gli attori che hanno ricevuto aumenti salariali e residui più elevati. Il patto prevedeva anche protezioni contro l’uso dell’intelligenza artificiale. Ma l’interruzione del lavoro ha portato a ritardi nella produzione e a perdite di reddito.

Alla premiazione, Fran Drescher, che ha supervisionato lo sciopero di 118 giorni in qualità di presidente della SAG-AFTRA, ha elogiato i membri per la loro solidarietà, affermando che i loro sforzi hanno portato a un patto “storico”. “Voi siete i campioni”, ha detto Dreshcer. “Siete sopravvissuti allo sciopero più lungo della storia del nostro sindacato con coraggio e convinzione”.

Una vincitrice è entrata alla cerimonia di sabato pienamente consapevole che avrebbe tenuto un discorso. Barbra Streisand, la leggendaria cantante, attrice, produttrice e regista, ha ricevuto l’onoreficenza alla carriera del SAG, salendo sul palco mentre suonava il tema di Come eravamo“Non mi piaceva la realtà”, ha detto. “Volevo essere nel cinema.”

Di seguito, ecco i vincitori dei SAG Awards 2024

Migliore Performance da un cast in un film

Oppenheimer

Migliore Performance di un attore protagonista

Cillian Murphy – “Oppenheimer” 

Migliore Performance di un’attrice protagonista

Lily Gladstone – “Killers of the Flower Moon

Migliore Performance di un attore non protagonista

Robert Downey Jr. – “Oppenheimer

Migliore Performance di un’attrice non protagonista

Da’Vine Joy Randolph – “The Holdovers – lezioni di vita

Migliore Performance da un cast in una serie drama

Succession

Migliore Performance da un cast in una serie comedy

The Bear

Migliore Performance di un attore protagonista in una serie drama

Pedro Pascal – “The Last of Us

Migliore Performance di un’attrice protagonista in una serie drama

Elizabeth Debicki – “The Crown

Migliore Performance di un’attrice protagonista in una serie comedy

Ayo Edebiri – “The Bear

Migliore Performance di un attore protagonista in una serie comedy

Jeremy Allen White – “The Bear

Migliore Performance di un’attrice protagonista in una serie limitata

Ali Wong – “Beef”

Migliore Performance di un attore protagonista in una serie limitata

Steven Yeun – “Beef”

Migliore Performance da un cast di stunt in una serie

The Last of Us

Migliore Performance da un cast di stunt in un film

Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One

Road to Oscar 2024: miglior attore non protagonista

Road to Oscar 2024: miglior attore non protagonista

Domenica scorsa a Londra si sono svolti i BAFTA 2024, presentati dall’attore David Tennant, e dove a dominare tra i vincitori è stato ovviamente Oppenheimer di Christopher Nolan. Un risultato che si prevede verrà replicato agli Oscar 2024. Trai premi portati a casa dal film del regista britannico, spicca quello per il miglior attore non protagonista andato a Robert Downey Jr. che è sempre più vicino all’ambita statuetta che racchiuderebbe la consacrazione della sua lunga carriera. Ma il Tony Stark dei film Marvel non è l’unico che vuole portarsi a casa l’Oscar 2024, nella stessa categoria ci sono anche Sterling K. Brown, Robert De Niro, Ryan Gosling e Mark Ruffalo.

Di seguito, ecco i candidati agli Oscar 2024 per la categoria miglior attore non protagonista

Sterling K. Brown, American Fiction

In American Fiction, il protagonista è l’attore Jeffrey Wright che interpreta Monk, uno scrittore e professore represso che deve abbattere i propri muri. Sterling K. Brown è suo fratello Cliff, che ha già percorso questa strada: dopo anni di matrimonio l’uomo ha dichiarato di essere gay e si lascia andare con sesso e droga. Questa commedia drammatica, ispirata al romanzo Erasure di Percival Everett, diretta e scritta dall’esordiente Cord Jefferson ha ricevuto ben cinque nomination per gli Oscar 2024. Oltre alla già citata per miglior attore non protagonista di Sterling K. Brown, troviamo anche quella per sceneggiatura non originale, per miglior attore protagonista, miglior colonna sonora e la più importante di tutte cioe per miglior film.

Per Brown, già star della serie di successo This is us, con cui si è aggiudicato diversi premi come Golden Globe e un Emmy Awards, potrebbe davvero sorprendere se nella Notte degli Oscar fosse lui, il più outsider di questa categoria, a sollevare il premio più importante del cinema?

Robert De Niro, Killers of the flower moon

Robert De Niro William Hale Killers of the Flower Moon
Gentile concessione di © 01 Distribution

Mentre il collega più giovane Leonardo DiCaprio, è stato snobbato dall’Academy quest’anno, il veterano Robert De Niro è arrivato alla sua ottava candidatura. De Niro, che oggi ha 80 anni, è stato nominato come miglior attore non protagonista in riconoscimento della sua interpretazione del vero boss del crimine dell’Oklahoma William King Hale, al centro degli eventi di Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese.

Per l’attore italo-americano si tratta di un nuovo incredibile record di longevità con i Premi Oscar, dato che questa nomination arriva a ben 49 anni dalla sua prima candidatura, quella ottenuta per Il Padrino: Parte II del 1975, per la quale vinse il suo primo Oscar come miglior attore non protagonista. L’Oscar invece come migliore attore protagonista è arrivato solo qualche anno dopo nel 1981, grazie all’interpretazione del pugile Jake LaMotta in Toro Scatenato. Sarà forse di nuovo, grazie all’amico Scorsese, che De Niro può iniziare a sognare di portarsi a casa la sua terza statuetta?

Robert Downey Jr., Oppenheimer

robert-downey-jr-as-lewis-strauss-seated-and-looking-serious-in-oppenheimerRobert Downey Jr. attualmente è il favorito per questo premio da tutti, e i premi precedenti lo confermano come anche il recente Bafta Awards e il SAG Awards. Figlio d’arte e attore fin da bambino, ha ricevuto la sua prima candidatura nel 1993 con l’interpretazione di Charlie Chaplin nel film Charlot. Nel 2000 si è unito al cast della serie TV Ally McBeal, grazie alla quale ha ricevuto un Golden Globe per miglior attore non protagonista in una serie e lo Screen Actors Guild Award per il miglior attore in una serie commedia. Il suo personaggio è stato eliminato dalla serie quando è stato licenziato, a causa di due arresti per droga avvenuti tra la fine del 2000 e l’inizio del 2001. Rinato delle sue ceneri, come una fenice, nei primi Duemila è scelto per essere Iron Man, il supereroe che gli ha ridato la notorietà e le chiavi di Hollywood.

Robert Downey Jr. con Oppenheimer, ci ha regalato decisamente una delle interpretazioni migliori della sua carriera. Il suo personaggio, l’ex-ammiraglio e presidente della Commissione per l’energia atomica degli Stati Uniti d’America, Lewis Strauss è sfaccettato, diabolico e capace anche di grandi silenzi. Tutto questo è grazie al talento dell’attore, che è riuscito a donargli sia una sorta di strana purezza iniziale, per poi svelarne la vera natura, riuscendo a bilanciare alla perfezione compostezza e rabbia. Ora bisogna solo aspettare la notte più lunga dell’anno per la consacrazione di un’intera stagione degli Awards.

Ryan Gosling, Barbie

Barbie Ryan Gosling sylvester stalloneSe l’Academy americana ha voglia di sconvolgere tutti, durante la cerimonia, il premio andrebbe immediatamente all’attore Ryan Gosling, arrivato alla sua terza canditatura. L’attore canadese appena dopo aver ricevuto la nomination ha subito dichiarato, con un comunicato stampa, che era molto deluso delle mancate candidature alla co-star Margot Robbie e alla regista di Barbie: “Non c’è Ken senza Barbie e non c’è film su Barbie senza Greta Gerwig e Margot Robbie, le due persone più responsabili per questo film che ha fatto la storia”.

Dopo il “quasi furto” del 2017, in cui per poco non ha vinto con Sebastian, il sognatore e amante del jazz di La La Land, sarà Ken ha donargli il suo primo Oscar? Certo la serata di premiazione potrebbe essere ancora più sorprendente del previsto, perchè c’è la possibilità che Gosling si esibisca dal vivo sul palco con la canzone, simbolo e manifesto della Ken-Energy, il pezzo di Mark Ronson intitolato “I’m Just Ken”

Mark Ruffalo, Poor things

Mark RuffaloIl personaggio interpretato da Mark Ruffalo in Povere Creature! di Yorgos Lanthimos, Duncan Wedderburn, ha spaventato non poco l’attore, tanto che il cast scherzava sul fatto che sarebbe stato sostituito dall’amico Oscar Isaac. Ruffalo per la prima volta, nella sua fantastica carriera, porta sul grande schermo un meschino e affascinante avvocato che seduce, almeno all’inizio della storia, la protagonita Bella Baxter.

Questo ruolo “oscuro” arriva dopo una carriera in cui ha interpretato principalmente padri di famiglia, uomini fondamentalmente buoni e con una giusta morale. Intanto Ruffalo, alla sua ben quarta nomination, può gia cantar vittoria, visto che recentemente si è guadagnato la sua stella sulla Walk of Fame, situata al 6777 di Hollywood Boulevard.

Miglior attore non protagonista… chi vincerà ? 

Oscar 2024Inutile ripetere che durante la 96ª edizione dei premi Oscar, che si terrà a Los Angeles al Dolby Theatre nella notte tra il 10 e 11 marzo 2024, almeno in questa categoria non ci saranno grandi sorprese. Perché il Bafta come miglior attore non protagonistaRobert Downey Jr. lo conferma, per chi sottovaluta questi premi, come un evento laterale e troppo lontano da Hollywood, fa un grosso sbaglio perchè molti dei membri votano sia per la British Academy che per l’Academy americana. Ora non ci resta che aspettare e magari sperare in un bel colpo di scena, che potrebbe arrivare solo dal bambolotto Ken di Gosling o dal sexy Duncan di Ruffalo.

Hangman – Il gioco dell’impiccato: la spiegazione del finale del film

I film incentrati sulla figura dei serial killer sono da sempre particolarmente affascinanti, per via dei “giochi” a cui sottopongono i protagonisti e gli stessi spettatori, chiamati a cercare di risolvere il puzzle di enigmi a cui gli assassini di turno sottopongono i propri rivali. Film come Seven, Copycat, Zodiac o Il silenzio degli innocenti sono solo alcuni tra i titoli più celebri di questo genere. Un titolo recente che propone un nuovo assassino e le sue perverse attività è Hangman – Il gioco dell’impiccato, che come si può intuire dal titolo è incentrato sul celebre gioco.

Diretto nel 2017 da , il film è dunque un altro affascinante film di questo genere per gli appassionati di queste storie. Anche in questo caso, tutti gli indizi sono sotto gli occhi, occorrerà solo individuarli correttamente per poter risolvere il mistero proposto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Hangman – Il gioco dell’impiccato

Il film segue le indagini del criminologo e profiler Will Ruiney e dell’esperto detective Ray Archer, costretti a seguire le tracce di un nuovo serial killer che sta sconvolgendo al città con una serie di brutali omicidi, ispirati al gioco per bambini L’Impiccato. Ogni cadavere è dunque accompagnato da un indizio criptato e ogni messaggio viene fatto seguire da un omicidio ancora più efferato. Con l’aiuto della reporter Christi Davies, Archer e Ruiney cercheranno allora di prevedere le prossime mosse dell’assassino, nella speranza di catturarlo prima che possa continuare a fare del male.

Ad interpretare il detective Ray Archer vi è l’attore premio Oscar Al Pacino, il quale per la nona volta nella sua carriera interpreta questo tipo di ruolo. Le altre otto volte è stato per: Sfida senza regole (2008), The Son of No One (2011), Insomnia (2002), Heat – La sfida (1995), Seduzione pericolosa (1989), 88 minuti (2007), Cruising (1980) e Serpico (1973). Accanto a lui, nel ruolo del detective Ruiney vi è invece Karl Urban, oggi noto per il ruolo di Butcher nella serie The Boys. Brittany Snow è la reporter Christi Davies, mentre Joe Anderson è l’assassino noto come Hangman. Sarah Shahi è invece il capitano Lisa Watson.

Hangman - Il gioco dell'impiccato cast

La spiegazione del finale di Hangman – Il gioco dell’impiccato

Negli ultimi istanti del film, Christi, la giornalista che stava aiutando i due detective a risolvere il caso, viene rapita dall’assassino. Quando i detective cercano indizi nella sua casa, Archer trova un ciondolo che rimanda al prologo del film. Utilizzando questo ciondolo, riesce a dedurre chi sia l’assassino. Anche se non lo spiega, riesce anche a capire dove si trova l’assassino e lo raggiunge prima che Christi venga uccisa. A questo punto il film rivela un flashback in cui una versione più giovane di Archer entra in una casa e trova un uomo appeso con un cappio intorno al collo.

In un angolo, vede un bambino, seduto lì tutto turbato dal suicidio del padre. Questo flashback rivela dunque che l’assassino è quel bambino ora cresciuto. Nel flashback si vede anche un avviso di sfratto che giace sul pavimento della casa. Questo spiega che il padre del ragazzo si era ucciso dopo aver ricevuto tale avviso. Dopo che quel giorno Archer aveva abbandonato il ragazzo, quest’ultimo ha iniziato a nutrire rancore nei suoi confronti per non avergli evitato all’epoca di essere affidato agli assistenti sociali. Inoltre, il trauma della morte del padre e il dolore per essere stato cacciato dalla casa della sua infanzia lo hanno reso l’assassino che è.

Inoltre, per quanto riguarda la cronologia degli omicidi, sembra esserci un lungo intervallo tra il primo e i successivi. Questo può essere spiegato sempre ricordando la scena in cui Archer trova un ciondolo a forma di teschio nella casa di Christi. Il ciondolo era infatti lo stesso che Archer aveva notato nell’auto di un automobilista in corsa nel prologo del film. Se si uniscono i puntini, diventa evidente che l’autista in eccesso di velocità non era altri che l’assassino. All’epoca non era sospettato di omicidio, ma era stato mandato in prigione per aver infranto il codice della strada.

Ma poiché era in prigione, dunque, la sua serie di omicidi è stata interrotta subito dopo il primo omicidio. Uscito dal carcere, ha dunque ricominciato con i propri delitti. L’assassino gioca inoltre a questo gioco dell’impiccato solo per avere un senso di controllo sui suoi omicidi e alla fine l’impiccato diventa anche la sua “firma”. Inoltre, nei momenti finali, si scopre che la parola del gioco dell’impiccato che si cercava di risolvere era “EVICTIONEM”. Si tratta di una parola di origine latina che significa “sfratto”.

Hangman - Il gioco dell'impiccato spiegazione finale

Nella sua testa, dunque, l’assassino stava semplicemente rivivendo il suo ricordo d’infanzia, in cui suo padre si era suicidato dopo aver ricevuto l’avviso di sfratto. Così, con la sua mentalità infantile, spesso incideva la lettera della parola sulle sue vittime e rievocava il suicidio del padre appendendole a un cappio. Nel finale, dunque, mentre Ruiney e Archer si scontrano con l’assassino, questi ultimi due rimangono uccisi. La vicenda sembra risolta, anche se conclusasi con la morte del detective. Al funerale di questi, però, Ruiney riceve un pezzo di carta su cui è disegnato un altro gioco dell’impiccato.

Questo impiccato sembra avere dieci lettere, con la quarta che è una “A”. È molto probabile che anche in questo caso si tratti di una parola latina, quindi non si può certo prevedere di cosa si tratti. Tuttavia, il finale del film sembra suggerire che l’assassino aveva probabilmente anche un partner. Questo partner potrebbe essere un fratello o semplicemente qualcuno che ha una mentalità perversa simile e desidera emulare quanto compiuto dall’assassino di questo film. Per Ruiney, dunque, ha inizio un nuovo caso.

Hangman – Il gioco dell’impiccato: ci sarà un sequel?

Nonostante questo finale particolarmente aperto, ad oggi non sembra esserci in programma un sequel di Hangman – Il gioco dell’impiccato. Ad aver influito su tale mancanza di seguito c’è sicuramente stato lo scarso riscontro economico ottenuto dal film, come anche il parere negativo espresso dalla critica nei confronti di quest’opera. Nonostante ciò, chi ha apprezzato il film non ha mancato di esprimere online il proprio desiderio di vedere un nuovo racconto dedicato a questo particolare assassino e al suo gioco dell’impiccato. Ad oggi, però, queste richieste non hanno sortito alcun effetto.

Il trailer di Hangman – Il gioco dell’impiccato e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Hangman – Il gioco dell’impiccato grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 24 febbraio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Formula per un delitto: trama, cast e la vera storia dietro il film

Quello del thriller è da sempre uno dei generi più popolari e amati del cinema. Film appartenenti a questo si sono visti declinati in tutti i modi possibili, pur mantenendo sempre le stesse caratteristiche di base. Ci sono poi opere che traggono ispirazione da eventi realmente accaduti, e tra questi si colloca Formula per un delitto, diretto nel 2002 da Barbet Schroeder, regista candidato all’Oscar per il film Il mistero Von Bulow. Con questo suo film, uno degli ultimi da lui diretti, si è così confrontato con la storia scritta da Tony Gayton, incentrata su di un omicidio apparentemente perfetto ma che, come ogni delitto, presenta in sé anche le cause del proprio smascheramento.

Come accennato, la vicenda qui narrata è ispirata ad un fatto di cronaca realmente accaduto negli anni Venti del Novecento, ovvero l’omicidio perpetrato dagli studenti Leopold e Loeb. Un evento che ha avuto un grande impatto nella cultura di massa, divenendo in più occasioni oggetto di rielaborazione per opere cinematografiche. Tra le più celebri si ricordano Nodo alla gola, diretto dal maestro Alfred Hitchcock, e Funny Games di Michael Haneke. Con il film del 2002 si riporta dunque al cinema tale storia, adattata ovviamente al proprio tempo. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes, Formula per un delitto non ottenne da subito un particolare favore di critica e pubblico, passando in sordina al suo debutto in sala.

Con gli anni ha però acquisito lo status di cult, ed è divenuta un’opera che tutti gli amanti del genere riguardano con piacere, ritrovandovi tutti gli elementi più classici relativi all’omicidio e alle relative indagini. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia che ha ispirato il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Formula per un delitto cast

La trama di Formula per un delitto

Protagonisti del film sono Richard Haywood e Justin Pendleton, compagni di scuola i quali nutrono il desiderio di mettere in pratica le regole per commettere l’omicidio perfetto, quello che nessun potrà mai risolvere. Dopo aver studiato e preparato tutto nei dettagli, i due giovani passano così al rapire un’innocente e casuale vittima. Per evitare che il delitto possa essere ricondotto a loro, fanno in modo che la colpa ricada sul bidello Ray Feathers, il quale non è nuovo allo spaccio di marijuana tra gli studenti. Quando il corpo della vittima viene ritrovato in un sacco, le indagini hanno inizio.

Per i due ragazzi, convinti dell’accuratezza di quanto fatto, sorge così il più grande degli imprevisti. A gestire il caso è infatti la detective Cassie Mayweather, esperta e assolutamente non disposta a scedere a compromessi. Questa, infatti, individua da subito una serie di tracce che farebbero ricadere la colpa sui due ragazzi, sopravvalutatisi nelle rispettive capacità. A causa dell’influenza dei genitori di Richard, però, Cassie si vede privata del caso. Dovrà a questo punto operare in autonomia, trovando il modo di smascherare quelli che ritiene i veri colpevoli del caso.

Formula per un delitto: il cast del film

Ad interpretare la determinata detective Cassie Mayweather vi è l’attrice premio Oscar Sandra Bullock. Questa non era nuova a film di questo genere, ma era prevalentemente conosciuta per diverse commedie romantiche. Con questo ruolo contribuì dunque una volta di più a dimostrare le proprie capacità anche con personaggi e storie diverse da quelle a cui era solita partecipare. L’attrice dovette inoltre raggiungere una notevole forma fisica, necessaria per poter eseguire alcune delle scene più complesse previste per lei. Nel ruolo del suo collega, il detective Sam Kennedy vi è invece l’attore Ben Chaplin, noto per film come La sottile linea rossa, The New World e The Water Horse. Chris Penn, noto per Le iene e America oggi, interpreta qui il bidello Ray Feathers.

Nei panni dei due ragazzi omicidi, Justin Pendleton e Richard Haywood, si ritrovano rispettivamente gli attori Michael Pitt e Ryan Gosling. Pitt, noto per film come The Dreamers e Last Days, ha poi avuto modo qualche anno dopo di recitare in un altro dei film ispirati al reale omicidio, ovvero il già citato Funny Games. Gosling, invece, era qui ad uno dei suoi primi ruoli cinematografici, e raccontò in seguito di aver avuto molta difficoltà ad interpretare alcune scene del film. In particolare, quella in cui i due protagonisti commettono l’omicidio lo ha portato ad uno stato di stress tale da culminare nel vomito. Il set fu però per lui anche un nido d’amore, dato che proprio qui conobbe la Bullock, con cui ebbe poi una relazione per circa un anno.

Formula per un delitto

La vera storia che ha ispirato il film Formula per un delitto

Come anticipato, il film è ispirato ad un reale caso di cronaca verificatosi nel 1924, e che ha visto protagonisti gli studenti Nathan Freudenthal Leopold Jr. e Richard A. Loeb. Ricchi e provenienti da agiate famiglie dell’alta borghesia, i due si conobbero nel 1919, e trovarono da subito nel proprio status, nella passione per i crimini e nel disprezzo per le donne i loro interessi in comune. Da subito iniziarono a commettere alcuni furti e vandalismi per spezzare la noia delle loro vite borghesi. Con il passare del tempo, però, iniziarono a diventare sempre più ambiziosi, fino a progetterare quello che consideravano il piano perfetto per un delitto.

I due studiarono per mesi ogni dettaglio affinché non potessero essere identificati e catturati. Il 21 maggio del 1924 misero infine in atto il loro piano, rapendo e uccidendo il quattordicenne Bobby Frank, figlio di un ricco imprenditore. Dopo averlo deturpato con l’acido, si sbarazzarono del corpo gettandolo in un canale. Successivamente, inviarono una lettera ai genitori di Bobby con la richiesta di riscatto. A tradirli, tuttavia, fu un semplice paio di occhiali. Rinvenuti sul luogo del ritrovamento del cadavere, questi presentavano una speciale montatura, indossata da sole tre persone a Chicago.

Leopold, il proprietario di questi, venne così interrogato, e con l’emergere di ulteriori indizi questi fu costretto a confessare. Grazie ad un esperto avvocato i due ragazzi riuscirono ad evitare la pena di morte, venendo però condannati all’ergastolo. Il delitto scosse l’opinione pubblica del periodo per vari motivi: per l’efferatezza dell’omicidio, per lo status sociale dei ragazzi, e per l’aver ucciso un innocente per tedio e per il solo gusto di farlo e provare le proprie abilità. La cosa sollevò dunque accesi dibattiti, spingendo a riflettere sul ruolo delle nuove generazioni.

Il trailer di Formula per un delitto e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Formula per un delitto grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 24 febbraio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Avatar – La leggenda di Aang, la spiegazione del finale

Avatar – La leggenda di Aang, la spiegazione del finale

Ci sono voluti anni, ma la serie live-action Avatar – La leggenda di Aang di Netflix è finalmente arrivata. Lo streamer ha pubblicato tutti gli otto episodi contemporaneamente e i fan ora hanno la tanto attesa opportunità di tornare a uno dei franchise più amati della cultura pop. Anche se una seconda stagione non è ancora confermata, questo primo gruppo di episodi lascia sicuramente la porta aperta per altri, offrendo un finale che rispecchia quello della serie originale animata di Nickelodeon. Mentre Aang (Gordon Cormier), Katara (Kiawentiio) e Sokka (Ian Ousley) raggiungono la Tribù dell’Acqua del Nord dopo un viaggio lungo e pericoloso, la Nazione del Fuoco si avvicina a loro sotto il comando dell’avido e spietato Ammiraglio Zhao (Ken Leung). Ma cosa succede una volta iniziata la battaglia?

In Avatar – La leggenda di Aang, Team di Avatar e i Dominatori dell’Acqua uniscono le forze contro la Nazione del Fuoco

Nell’episodio 7 di Avatar – La leggenda di Aang, intitolato “Il Nord“, Aang, Sokka e Katara arrivano alla capitale della Tribù dell’Acqua del Nord, Agna Qel’a, e iniziano immediatamente a prepararsi per la loro imminente battaglia contro la Nazione del Fuoco. Katara scopre i poteri curativi del Dominio dell’Acqua ma viene rifiutata quando chiede al Maestro Pakku di addestrarsi come guerriero. Secondo lui le donne non possono combattere e devono usare le loro capacità solo come guaritrici. Quando lei lo sfida a duello, lui vince, ma lei riesce comunque a dimostrare la sua abilità di guerriera.

Nel frattempo, Sokka si lega alla principessa Yue (Amber Midthunder). Spiega che è quasi morta quando era bambina ed è stata salvata dallo Spirito della Luna, che le ha trasferito parte della sua energia vitale. Aang, a sua volta, entra finalmente in comunione con Avatar Kuruk (Meegwun Fairbrother), che gli dice che essere un Avatar significa essere solo e fare scelte impossibili quando si tratta di sacrificarsi, ma si rifiuta di aiutarlo ulteriormente.

Quando inizia l’episodio 8 di Avatar – La leggenda di Aang, intitolato “Legends“, i Gaang guidano una missione di ricognizione verso la flotta della Nazione del Fuoco, ma ripiegano quando vedono che ci sono centinaia di navi. Il piano della Nazione del Fuoco consiste in un attacco frontale al Muro di Ghiaccio di Agna Qel’a e un pallone aerostatico nascosto che lo sorvola e atterra nell’Oasi Sacra della Tribù dell’Acqua del Nord. L’ammiraglio Zhao intende trovare gli spiriti della Luna e dell’Oceano, che sono la fonte dei poteri dei Dominatori dell’Acqua, e ucciderli prima, impedendo così del tutto alle persone di dominare l’Acqua. Zio Iroh (Paul Sun-Hyung Lee) cerca di convincere Zhao a rinunciare a questo piano perché getterebbe il mondo intero nello scompiglio, ma Zhao rifiuta. Nel frattempo, Zuko (Dallas Liu), che Zhao pensava fosse morto, si infiltra in Agna Qel’a per riprendere la sua ricerca dell’Avatar .

Una volta iniziata la battaglia in Avatar – La leggenda di Aang, Avatar Kuruk appare ad Aang per avvertirlo della vicinanza del suo coltello, il che significa che qualcosa di terribile sta per accadere agli spiriti della Luna e dell’Oceano. Katara guida un intero battaglione di studenti di Dominio dell’Acqua dopo che il Maestro Pakku accetta di lasciare combattere anche le donne, mentre Sokka e Yue hanno il compito di tenere le persone lontane dal Muro di Ghiaccio. Tuttavia, mentre li proteggono dalla caduta dei detriti, Momo, il lemure volante, viene ferito a morte. Per aiutarlo, Yue rivela a Sokka l’Oasi Sacra, dove può curare Momo e proteggere gli spiriti della Luna e dell’Oceano, che sono lì come carpe che nuotano nello stagno.

L’ammiraglio Zhao raggiunge il suo obiettivo ma deve affrontare conseguenze

Nel disperato tentativo di proteggere gli spiriti della Luna e dell’Oceano, Aang prende Katara e si precipitano verso l’Oasi Sacra ma vengono intercettati da Zuko. Katara decide di trattenere Zuko e iniziano a duellare, mentre Aang incontra Sokka e Yue all’Oasi Sacra. Inizia uno stallo quando Aang e Zhao si affrontano dai lati opposti dello stagno dell’Oasi Sacra, con Zhao che tiene la carpa catturata dello Spirito della Luna in una borsa. Mentre si provocano a vicenda, Iroh attacca Zhao, che lascia cadere lo Spirito della Luna. Aang cerca di recuperarlo usando il suo Dominio dell’Aria ma fallisce poiché Zhao riesce ad alzarsi e pugnalare lo spirito .

Il cielo diventa improvvisamente rosso mentre la luna svanisce nel nulla e i Dominatori dell’Acqua perdono improvvisamente i loro poteri. La Nazione del Fuoco quindi fa breccia nel Muro di Ghiaccio e inizia a saccheggiare Agna Qel’a. Arrabbiato e disperato, Aang si tuffa nello stagno dell’Oasi Sacra e si consegna allo Spirito dell’Oceano. Insieme diventano un colossale mostro fatto d’acqua, e Yue spiega a Sokka che non esiste più un Avatar e che Aang è stato consumato dallo Spirito dell’Oceano, il quale ora è destinato a vagare per gli oceani del mondo alla ricerca del suo partner, il Moon Spirit, ma senza mai trovarlo. Il mostro acquatico procede quindi ad attaccare violentemente la flotta della Nazione del Fuoco.

Zhao, Iroh e gli altri soldati della Nazione del Fuoco fuggono dall’Oasi Sacra e Iroh trova Zuko appena fuori dal santuario di Avatar Kuruk. Zuko vede Zhao scappare e si arrabbia, ingaggiandolo immediatamente in un combattimento su un ponte. Il principe è arrabbiato per il modo in cui Zhao ha complottato per ucciderlo e portargli via tutto, al che l’ammiraglio lo schernisce ulteriormente dicendo che ha avuto aiuto dalla stessa principessa Azula (Elizabeth Yu) e che il Signore del Fuoco Ozai (Daniel Dae Kim) non avrebbe mai voluto riavere Zuko come suo erede. Sconvolto, Zuko libera Zhang, che sta per colpire il principe da dietro, ma viene fermato quando un attacco di Iroh lo fa cadere dal ponte e nell’acqua gelata, uccidendolo.

Il mostro acquatico distrugge la flotta della Nazione del Fuoco ma non ferma la sua furia mentre Katara cerca inutilmente di farsi ascoltare da Aang. All’Oasi Sacra, Sokka si chiede se esiste un modo per riportare in vita lo Spirito della Luna, e Yue si rende conto che esiste. Poiché lei ha in sé parte dell’energia vitale dello Spirito della Luna, la soluzione è che lei prenda il posto dello spirito e diventi lei stessa la Luna. Entra nello stagno e scompare in una pozza di luce, mentre la Luna si riaccende nel cielo. Il mostro acquatico si gira a guardare la Luna, realizzando che il suo partner è tornato, e si scioglie nell’oceano. Lo Spirito dell’Oceano viene domato e Aang, che si era perso, ritorna.

Ci sarà una seconda stagione di Avatar – La leggenda di Aang?

All’indomani della battaglia, Aang e Katara piangono le numerose morti tra la Tribù dell’Acqua, e Sokka viene confortato dal capo Arnook (Nathaniel Arcand), il padre di Yue, che è orgoglioso di sua figlia e grato a Sokka per averla protetta. Katara viene ringraziata anche dal Maestro Pakku, che le regala una bottiglia contenente l’acqua dell’Oasi Sacra e la invita a restare e ad insegnare ai giovani Dominatori dell’Acqua. Lei rifiuta perché c’è uno studente più importante che ha bisogno della sua guida: Aang. Insieme, Aang, Katara e Sokka decidono di continuare il loro viaggio insieme.

Lontano, nella Nazione del Fuoco, il Signore del Fuoco Ozai viene a sapere della loro sconfitta ma non vede alcun problema. Mentre il mondo era preoccupato per la Tribù dell’Acqua del Nord, mandò Azula a conquistare Omashu, la seconda roccaforte più grande del Regno della Terra, lasciando libero solo Ba Sing Se. Apprende anche dal Grande Saggio (François Chau) che la cometa di Sozin sta per tornare dopo il suo ciclo di 100 anni, promettendo di trasformare la Nazione del Fuoco in un nemico ancora più mortale.

I 10 principali misteri di Avengers: Infinity War e Endgame che il MCU non ha risolto

Dall’uscita di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame sono passati rispettivamente sei e cinque anni, un tempo abbastanza lungo in cui i Marvel Studios non sono ancora riusciti a risolvere alcuni misteri presenti al loro interno. I due film sappiamo aver concluso la Saga dell’Infinito e gettato le basi per quella del Multiverso, e perciò sono stati colmi di eventi e dinamiche, alcune delle quali rimaste “in sospeso”. Questo ha di conseguenza non solo portato nel corso degli anni a varie ipotesi da parte dei fan, ma ha anche aumentato il desiderio di avere delle spiegazioni in merito. Scopriamo perciò quali sono i principali misteri del MCU che devono ancora essere risolti.

L’avvertimento dell’Antico

l'Antico

Quando in Avengers: Endgame assistiamo alla sequenza del furto nel tempo dei Vendicatori, contemporaneamente vediamo anche Smart Hulk andare a New York City nel 2012 per acquisire la Gemma del Tempo dall’Antico. Tuttavia il mago esita a consegnargliela, avvertendolo che la sua rimozione dalla linea temporale, essendo la principale arma contro le forze dell’oscurità, avrebbe permesso al mondo di essere invaso. In quel momento però non si capisce bene a cosa si riferisca con precisione, e Bruce Banner sembra anche dimenticarsi dell’avvertimento. Nella linea temporale che sta venendo trattata adesso non ci sono più le Gemme dell’Infinito, eppure il mondo non è stato invaso come invece l’Antico aveva detto. Un punto che invece si sarebbe dovuto chiarire.

La posizione di Kraglin

Guardiani della Galassia

Un personaggio di cui alcune dinamiche non sono state chiarite è Kraglin. Quando Infinity War uscì, James Gunn fu interrogato sulla sua posizione, in quanto Kragilin si era unito ai Guardiani della Galassia alla fine del Vol. 2, film uscito prima di Avengers: Infinity War, ma in quest’ultimo era stato assente. Il regista aveva affermato, secondo quanto riportato da Reddit, che il personaggio stava “facendo qualcosa di importante”, eppure tutto questo non è mai stato rivelato né in Avengers: Infinity War né in Endgame, né tantomeno è stato menzionato o accennato qualcosa in Guardiani della Galassia Vol. 3. Essendo il loro futuro incerto dopo il passaggio di Gunn alla DC, non sappiamo se il MCU risolverà il mistero.

I dubbi sul vecchio Steve Rogers

Chris Evans

Il Captain America di Steve Rogers è stato uno degli Avengers più amati dell’intera saga, e molti hanno vissuto con commozione e dispiacere il passaggio del testimone con Sam Wilson. Facendo un passo indietro, torniamo alla fine di Avengers: Endgame, quando Steve Rogers intraprende la sua missione in solitaria per riportare le Gemme dell’Infinito nelle rispettive linee temporali. Invece di tornare immediatamente nel presente, però, egli coglie l’occasione per andare nel passato e ricominciare con Peggy Carter, avendo il suo happy ending come ci viene mostrato.

Nonostante questo, Rogers riappare in una delle ultime sequenze del film per poter dare, come dicevamo prima, il suo scudo. In quella circostanza lo vediamo invecchiato, il tempo trascorso è evidente sul suo volto, eppure non conosciamo i dettagli su come abbia fatto ritorno perché non sono mai stati spiegati. Inoltre, non è chiaro se Steve Rogers sia ancora vivo nell’attuale continuità del MCU, quindi è possibile avere anche un suo come back.

Chi è Braddock?

Hayley Hatwell Peggy Carter Avengers: Infinity War

Restando su Avengers: Endgame, c’è un momento in cui dopo aver perso il Tesseract, Tony Stark e Steve Rogers viaggiano ancora più indietro nel tempo per prendere la Gemma dello Spazio di un altro periodo temporale. Vanno così nel 1970, a Camp Lehigh, dove è stato istituito lo SHIELD, e mentre Stark rintraccia il Tesseract, Rogers va alla ricerca di altre Particelle Pym che gli permettano di far ritorno a casa. In quel momento, però, l’Avenger intravede Peggy, e possiamo sentirla chiedere cosa sia successo a un uomo di nome Braddock. Nei fumetti Marvel Comics, Brian Braddock è Capitan Bretagna, e pur avendo avuto un ruolo incisivo nelle storie del multiverso, questo personaggio non è ancora apparso nel MCU.

Thanos e la Gemma del Potere

Thanos Guanto dell'Infinito

Torniamo ad Avengers: Infinity War, ed esaminiamo la scena in cui Thor incontra i Guardiani della Galassia. È in quella occasione che l’Avenger rivela che Thanos, una settimana prima, aveva decimato Xandar per reclamare la Gemma del Potere, conservata al sicuro presso i Nova Corps (come avevamo appreso nel primo Guardiani della Galassia). Questa è l’unica Gemma dell’Infinito che gli spettatori non hanno mai visto effettivamente reclamare da Thanos sullo schermo, e molti chiedono che sia mostrato nel MCU. Nonostante non si conoscano i dettagli, è iniziata a circolare l’ipotesi che la serie Nova dei Marvel Studios possa finalmente mostrarlo.

Che fine fa il Teschio Rosso?

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Nel finale di Captain America – Il Primo Vendicatore si vedeva il Teschio Rosso essere spinto nello spazio dopo aver impugnato il Tesseract, e in Avengers: Infinity War scopriamo che era stato mandato su Vormir per custodire la Gemma dell’Anima. Una maledizione apparentemente ineluttabile, eppure l’MCU non ha mai rivelato cosa gli sia successo dopo che questa viene presa prima da Thanos, nella sequenza straziante della morte di Gamora, e dopo da Clint Barton in Avengers: Endgame. Potrebbe anche essere che la Gemma dell’Anima sia stata presa per liberare il Teschio Rosso, permettendogli di tornare nel futuro del MCU, ma da allora di lui non si è saputo più niente.

La morte del Collezionista

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Conosciamo per la prima volta il Collezionista nella scena post-credits di Thor: The Dark World, dove viene presentato come un collezionista di ogni specie bizzarra, al quale è stato affidato il compito di conservare la Gemma della Realtà. Ed è proprio perché ne è il custode che in Avengers: Infinity War diventa un bersaglio per Thanos, il quale si reca a Knowhere per reclamarla. Una volta ottenuta, il destino del Collezionista non si conoscerà mai, anche se si è ipotizzato che i Guardiani della Galassia abbiano acquistato Knowhere da lui prima che arrivasse il loro Speciale Vacanze. Non è detto però che sia sopravvissuto all’attacco del Titano.

Dov’è Harley Keener?

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Chi si ricorda di Harley Keener, il bambino con cui Tony Stark fa amicizia in Tennessee in Iron Man 3? Ebbene, in quell’occasione il ragazzino aiuta l’Avenger a tornare in azione, e con il suo ritorno – oramai cresciuto – al funerale di Stark avvenuto in Avengers: Endgame, capiamo molto bene che il loro rapporto era forte, o comunque Keener aveva avuto sulla vita del Vendicatore un grande impatto. Il suo cameo nel film, che ha lasciato molti felicemente sorpresi, aveva fatto ipotizzare un suo ruolo più incisivo nel futuro del MCU, ma al momento non è apparso da nessun altra parte, quindi non è chiaro il suo destino nella saga.

La TVA e le linee temporali alternative

Loki eventi TVA ordine cronologico

Prima che debuttasse la serie tv Loki, le linee temporali ramificate e le realtà alternative non erano molto comuni all’interno del MCU. Con esso, invece, vediamo ufficialmente l’Autorità per le Variazioni Temporali portare queste linee temporali ramificate per cancellare qualsiasi variante di Kang il Conquistatore. L’esistenza della TVA ha fatto nascere alcuni dubbi sul fatto che abbia portato o meno le linee temporali create durante il Time Heist in Avengers: Endgame. In Loki, Ravonna Renslayer rivela che gli Avengers avrebbero dovuto viaggiare nel tempo, e ciò implica che la TVA non abbia tagliato queste realtà. Nonostante questo, con alcuni grandi cambiamenti apportati, come l’assenza di Thanos, Steve Rogers che sa che Bucky è vivo e il furto del Tesseract, la TVA non può averli ignorati totalmente.

Captain America e le Gemme dell’Infinito

Captain America Chris Evans

Concludiamo con uno dei misteri forse più importanti sia di Avengers: Infinity War che di Avengers: Endgame, e che riguarda ciò che è accaduto durante la missione di Steve Rogers per restituire le Gemme dell’Infinito. Dopo aver sconfitto Thanos, l’Avenger viaggia nel tempo per riportare sia queste che Mjolnir nella loro linea temporale. Tuttavia, la Gemma dello Spazio non è più nel Tesseract, quella del Potere non è nell’Orb, quella della Realtà non è liquida, quella della Mente non è nello scettro di Loki e restituire quella dell’Anima al Teschio Rosso sarebbe stata un’interazione interessante. Noi non vediamo come Captain America faccia a riportarle tutte al loro posto, e sebbene molti vogliano vedere questo viaggio, rimane un mistero assoluto.

Gareth Edwards ha “lasciato tutto” per dirigere il nuovo film Jurassic World

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Le cose stanno veloce ancora una volta per uno dei più grandi franchise più redditizi della storia del cinema. È stato appena annunciato che il regista di Rogue One e The CreatorGareth Edwards, prenderà le redini della regia di Jurassic World 4, il prossimo film della serie Jurassic World, e sembra che sia entusiasta dell’incarico, qualcosa che lo ha allontanato dal lavorare sui propri progetti originali per cogliere tale opportunità.

All’evento FYC di Collider per The Creator ieri sera, moderato da Steve Weintraub , Edwards ha potuto parlare un po’ dell’ottenimento del lavoro, che lo pone accanto a grandi del settore come Colin TrevorrowJA Bayona e Steven Spielberg. Dato che la notizia è venuta fuori così in fretta, dice di aver tentato di avvisare la sua famiglia prima che arrivasse su Internet, anche se è un compito difficile al giorno d’oggi. “Ho fatto del mio meglio per contattare mia madre e dirglielo prima che la notizia fosse pubblicata su Internet”, dice, “e ho fatto lo stesso con mia sorella. Ho svegliato mia sorella per dirglielo. Ho lasciato un messaggio a mio padre, ma a causa della differenza di fuso orario sta dormendo. Quindi spero che non guarderà su Internet quando si sveglierà”.

Edwards si unisce a un franchising iconico

Come fa di solito ogni regista, Gareth Edwards ha anche elogiato molto il regista originale di Jurassic Park Steven Spielberg, che cita come “la ragione per cui [lui] ha sempre voluto diventare un regista“. L’opportunità di lavorare sul franchise è stata una di quelle che ha colto al volo immediatamente, anche se era destinato ad allontanarsi dal cinema per un po’ dopo la corsa agli Oscar per The Creator :

“Stavo per prendermi una pausa e ho iniziato a scrivere la mia prossima idea per un film e questo è l’unico film che mi farebbe mollare tutto come un sasso e tuffarmi dentro. Adoro Jurassic Park. Penso che il primo film sia un capolavoro cinematografico… quindi questa opportunità è come un sogno per me. E lavorare con Frank Marshall, la Universal e David Koepp, che sta scrivendo la sceneggiatura, penso che siano tutte leggende. Quindi sono semplicemente molto emozionato”.

Edwards è il secondo regista ad avere il suo nome associato al nuovo film di Jurassic World , dopo che il regista di The Fall Guy, David Leitch, è stato per un breve periodo in trattative con il regista. David Koepp, responsabile sia della sceneggiatura di Jurassic Park che del suo seguito, Il mondo perduto, scriverà la sceneggiatura, e sembra che le cose stiano andando in una direzione positiva per il sequel, nonostante abbia una data di uscita nel 2025 e nessuna cast o finestra delle riprese già impostata. Steven Spielberg produrrà anche Jurassic World 4 attraverso la sua Amblin Entertainment, insieme a Frank Marshall, ma nessuna stella di Jurassic Park o Jurassic World tornerà per il nuovo sequel.

Il sequel Jurassic World 4, ancora senza titolo, segnerà il settimo capitolo della serie Jurassic Park, senza contare la serie spin-off animata di NetflixJurassic World: Camp Cretaceous. L’ultimo film della serie, Jurassic World – Il Dominio, è uscito nel 2022, è stato in gran parte un successo finanziario, incassando oltre 1 miliardo di dollari in tutto il mondo, con il ritorno (che provoca nostalgia) di Sam Neill , Laura Dern e Jeff Goldblum, con protagonista accanto a Chris Pratt e Bryce Dallas Howard, tra gli altri.

Dakota Johnson e Sean Pean nel primo trailer del film Daddio

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Dakota Johnson e Sean Pean nel primo trailer del film Daddio

Sony Pictures Classics ha appena pubblicato il trailer di Daddio, l’ultimo film con Dakota Johnson e si spera, per la star, che questo sarà accolto meglio della sua attuale uscita cinematografica, Madame Web. Il film, presentato lo scorso anno al Toronto International Film Festival, racconta la storia di una corsa in taxi che cambia la vita dall’aeroporto John F. Kennedy di New York al cuore di Manhattan. Dakota Johnson è il passeggero, mentre Sean Penn guida il taxi nel lungometraggio d’esordio alla regia della scrittrice e regista Christy Hall.

In particolare, il film è anche il primo dramma “con i piedi per terra” a utilizzare la tecnologia “WALL” di The Mandalorian, girato interamente in teatri di posa con scorci di strada proiettati sullo schermo. La cabina era circondata da pannelli LED ad alta risoluzione, utilizzando lenti anamorfiche depotenziate per un look vintage, che aggiungeva un’aria di autenticità al prodotto finale del film.

Il film è un un film a doppio gioco, con Johnson e Penn gli unici membri del cast coinvolti, che danno al film un’aria di teatralità, e c’è chiaramente un enorme livello di recitazione molto alto in quello spazio ristretto di un iconico taxi giallo.  Sean Penn ha detto – tramite Hall, l’anno scorso – che il film gli aveva fatto venire voglia di calcare le scene e salire sul palco ancora una volta. “Hanno davvero realizzato lo spettacolo perché sono entrambi gente di teatro“, ha spiegato Hall, “Sean è stato a Broadway; ha lavorato con Sam Shepherd per molti anni, originando gran parte del suo lavoro a San Francisco. Dakota ha fatto teatro prima di diventare la gloriosa star del cinema che è. Quindi l’abbiamo semplicemente trattato come una commedia.

Dakota Johnson e Sean Penn sono i produttori di “Daddio”

Hall ha detto a Perri Nemiroff di Collider l’anno scorso che sia Sean Penn che Dakota Johnson sono alleati fondamentali da avere al suo fianco, non solo come star, ma anche come produttori del progetto, riponendo la loro fiducia in lei come la persona giusta per dirigere il film nonostante la sua inesperienza nel cinema.

Essendo il mio primo lungometraggio, ho alzato la mano per alcune delle mie sceneggiature e, molte volte, mi è stato detto di no. Avevo davvero bisogno che le persone mi circondassero, e Sean e Dakota hanno riposto la loro fiducia in me, hanno riposto la loro fiducia in questa sceneggiatura e hanno detto: “No, Christy è quella che dirigerà questo film e noi aiuteremo. Sarà lei a spingere questo masso su per la montagna.’”

Frankenstein di Guillermo del Toro: iniziate le riprese del film con Jacob Elordi

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Frankenstein di Guillermo del Toro è ad un passo dal diventare realtà, con il regista che annuncia attraverso i suoi account sui social media che le riprese per il suo prossimo progetto sono iniziate. Con un selfie in mezzo a un campo innevato, Guillermo del Toro ha fatto sapere al pubblico che le riprese hanno preso il via per l’ultimo adattamento della storia senza tempo scritta da Mary Shelley. Frankenstein  segnerà il primo film di del Toro dall’uscita di Pinocchio, poiché il regista distingue la sua versione della storia dei mostri dagli adattamenti precedenti grazie al suo stile visivo caratteristico e all’amore per i misteri irrisolti.

Frankenstein è rimasto per molto tempo un progetto che ha appassionato Guillermo del Toro, e il regista messicano ha finalmente riunito un cast potente per dare vita alla storia. Jacob Elordi ha recentemente sostituito Andrew Garfield nel ruolo del mostro, unendosi a Oscar Isaac, Mia Goth e Christoph Waltz come parte del cast. Oscar Isaac interpreterà lo stesso Dottor Victor Frankenstein, uno scienziato che spinge i confini tra la vita e la morte con i suoi esperimenti non convenzionali. Il resto dei personaggi del film non sono stati ancora rivelati e, a giudicare dai luoghi freddi che il regista ha visitato durante la ricerca dei luoghi delle location, sembra che la storia del Dottor Frankenstein e della sua creazione sarà ambientata in un luogo lontano e misterioso.

Chi c’è nel cast del Frankenstein di Guillermo del Toro?

Guillermo del Toro scrive, dirige e produce Frankenstein insieme a J. Miles Dale, che è stato produttore di Guillermo del Toro’s Cabinet Of Curiosities per Netflix. Il romanzo classico di Mary Shelly segue la storia di Victor Frankenstein, uno scienziato brillante ma egoista che dà vita a una creatura in un mostruoso esperimento che alla fine porta alla distruzione sia del creatore che della sua tragica creazione. Del Toro sta sviluppando il progetto Frankenstein da diverso tempo e da tempo desiderava realizzare un film incentrato sull’iconica storia di Shelley, ma non si sa ancora quale sarà il suo punto di vista sul racconto classico.

Nel film Oscar Isaac interpreterà Victor Frankenstein, mentre Mia Goth sarà la protagonista femminile, ma il suo ruolo effettivo è ancora sconosciuto. Così come è sconosciuto il ruolo che avranno Christoph Waltz e Charles DanceAndrew Garfield era inizialmente stato scelto per interpretare la Creatura, ma ha dovuto rinunciare al film per via di altri impegni, venendo sostituito da Jacob Elordi. Le riprese del film dovrebbero svolgersi nel corso dei prossimi mesi, con una distribuizione prevista su Netflix per il 2025.

Vin Diesel conferma che il prossimo film sarà l’ultimo film di Fast and Furious

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Vin Diesel ha inviato un messaggio a tutti i membri della famiglia Fast and Furious, facendo sapere al mondo che il prossimo capitolo del franchise sarà davvero l’ultimo. Sebbene Vin Diesel avesse già accennato in precedenza all’estensione del franchise oltre Fast XI – o Fast X: Part Two come potrebbe essere conosciuto – questo è quanto di più definitivo.

Nella dichiarazione rilasciata su Instagram, Vin Diesel fa molteplici riferimenti al “finale” della serie e invia un messaggio ai fan di Fast and Furious, ringraziandoli per il loro entusiasmo, passione e supporto nel corso degli anni. La dichiarazione completa di Vin Diesel può essere trovata di seguito:

Abbiamo appena concluso il nostro incontro di fine settimana con gli scrittori e l’intero team… dire che l’eccitazione per il nostro finale è stata incredibilmente potente è un eufemismo. Oh. Così emozionante…

Mentre tutti si avviavano verso il fine settimana carichi ed emozionati, ho pensato a tutti voi… ricordando gli innumerevoli momenti in cui il vostro entusiasmo e la vostra passione sono diventati la forza trainante del nostro viaggio creativo. Il tuo impegno per la nostra saga ha avuto un impatto unico sul suo successo e sulla sua evoluzione… come direbbe la mia figlia più giovane, è profondo.

Grazie per essere la spina dorsale di questa saga globale che, grazie a te, trascende lo schermo.Questo gran finale non è solo un finale; è una celebrazione dell’incredibile famiglia che abbiamo costruito insieme.

Spero di renderti orgoglioso!

DI seguito il post originale

 

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Dove eravamo rimasti con Fast X? 

Alla conclusione di Fast X, siamo rimasti con un cliffhanger quando Dante di Jason Momoa sembrava andarsene con il sopravvento su Dominic Toretto di Vin Diesel, dopo aver tentato di raggiungere il figlio di Dom, Brian, tramite l’aiuto del voltagabbana Aimes ( Alan Ritchson). Il fratello di Dom, Jakob (John Cena), si sacrifica per salvare Brian e portarlo in salvo. Dom e Brian si gettano in acqua, ovviamente, da una diga e sopravvivono a malapena. Nel frattempo, Letty (Michelle Rodriguez) si ritrova in una prigione artica insieme a Cipher di Charlize Theron, prima che Gisele di Gal Gadot, presumibilmente morta dopo gli eventi di Fast and Furious 6, arrivi in ​​un sottomarino per aiutare.

Una scena a metà titoli rivela che anche Dwayne Johnson tornerà nel franchise per il finaleDopo essere stato etichettato come criminale, Hobbs è stato al lavoro per rintracciare i suoi obiettivi e scoprire una delle reti di sorveglianza di Dante. Dante promette che anche Hobbs sarà un obiettivo, creando una potenziale faida che potrebbe estendersi anche a un altro film spin-off in cui Dwayne Johnson sarà il protagonista, una volta che la sua attuale storia in WWE sarà terminata.

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