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Rustin: la storia vera dietro al film Netflix

Rustin: la storia vera dietro al film Netflix

Nel corso degli anni sono stati realizzati diversi film basati sulle vere vite di attivisti dei movimenti per i diritti civili degli afroamericani. Dal Malcolm X di Spike Lee passando per Selma – La strada per la libertà, incentrato su Martin Luther King e fino a Judas and the Black Messiah, dedicato a Fred Hampton. Ora, Netflix ha distribuito sulla propria piattaforma il biopic dedicato ad uno dei più ingiustamente dimenticati di quel gruppo di attivisti che nel corso degli anni Sessanta contribuì a cambiare il volto degli Stati Uniti: Bayard Rustin. Su di lui si concentra dunque il film Rustin, diretto dal regista George C. Wolfe, regista anche di Ma Rainey’s Black Bottom.

Il film, scritto da Julian Breece e Dustin Lance Black, si concentra dunque sul riportare alla luce questa personalità troppo spesso dimenticata, dimostrando la sua vitale importanza all’interno del movimento per i diritti civili attivo negli anni Sessanta. In particolare, ci si concentra sul rapporto di Rustin con lo stesso Luther King, ma anche nelle sue problematiche personali e sull’organizzazione dell’evento che dimostrò il suo indiscutibile valore nella lotta per i diritti degli afroamericani. Rustin è dunque un film che permette di riscoprire tutto ciò, oltre a proporre una storia nota ma da un punto di vista diverso.

Per gli appassionati di quel periodo storico e di biopic su personalità di questo tipo, si tratta allora di un titolo da non perdere, molto apprezzato dalla critica e dal pubblico. Il merito è anche di ottime interpretazioni, a partire da quella del protagonista. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera. Infine, si elencheranno anche le procedure da seguire per poter vedere Rustin in streaming su Netflix.

La trama e il cast di Rustin

Il film ha per protagonista Bayard Rustin, attivista afroamericano per i diritti civili e omosessuale dichiarato, che per tutta la sua vita ha dovuto lottare contro le tante forme di discriminazione nei suoi confronti. Nonostante ciò, Rustin continua a lottare per ciò in cui crede ed ispirato da Martin Luther King decide di partecipare attivamente all’organizzazione della marcia su Washington prevista per il 28 agosto del 1963. Prima di quel momento, tuttavia, Rustin si troverà a scontrarsi più che mai con il razzismo ma anche contro i propri compagni del movimento, i quali preferirebbero tenerlo in ombra.

Ad interpretare Bayard Rustin vi è l’attore Colman Domingo, il quale aveva già recitato in un film incentrato sulla marcia su Washington. Si tratta di Selma – La strada per la libertà, dove però egli interpretava Ralph Abernathy mentre Rustin era interpretato da Ruben Santiago-Hudson. In Rustin recitano poi anche Chris Rock nel ruolo di Roy Wilkins, Glynn Turman in quelli di A. Philip Randolph e Aml Ameen nel ruolo di Martin Luther King Jr. CCH Pounder interpreta Anna Arnold Hedgeman, Michael Potts è Cleveland Robinson e Jeffrey Wright veste i panni di Adam Clayton Powell Jr. Infine, Audra McDonald è Ella Baker e Da’Vine Joy Randolph è Mahalia Jackson.

Rustin Netflix

Rustin: la storia vera dietro il film

Nato nel 1912, nel dopoguerra Rustin iniziò a svolgere un ruolo attivo nel movimento contro le cosiddette leggi Jim Crow per mettere fine alla segregazione razziale ed alla discriminazione degli afroamericani negli Stati Uniti, sostenendo il metodo della disobbedienza civile e la necessità di una cooperazione tra “bianchi” e “neri” nella risoluzione della questione razziale. Nel 1953, tuttvia, Rustin fu arrestato per omosessualità, all’epoca reato in numerosi stati degli Stati Uniti. L’attivista non nascose mai il proprio orientamento sessuale, anche se questo fu poi utilizzato contro di lui dai suoi detrattori, che lo tennero così dietro le quinte del movimento senza mai diventarne portavoce.

Ciò non impedì però a Rustin di diventare uno tra i principali organizzatori del movimento per i diritti civili promuovendo e gestendo l’organizzazione della famosa Marcia su Washington per il lavoro e la libertà. Questa, con oltre duecentomila persone pertecipanti, segnò la svolta del movimento. Proprio in occasione della marcia, Martin Luther King (che proprio da Rustin fu “istruito” agli inizi della sua carriera al metodo della nonviolenza) pronunciò il famoso discorso “I have a dream“. Dopo l’approvazione del Civil Rights Act del 1964 che mise fine alla segregazione legale degli afroamericani, Rustin focalizzò la sua attenzione sui problemi economici e occupazionali della comunità afroamericana.

Egli sostenne la necessità, per il movimento per i diritti civili, di passare dalla semplice “protesta” alla “politica” adottando un approccio più pragmatico e costruendo per questo un’alleanza con il movimento operaio. Decisosi ad entrare in politica, nel 1964 Rustin assunse la leadership del Philip Randolph Institute promuovendo la sindacalizzazione degli afro-americani, per poi, negli anni settanta, divenire segretario del Partito Socialista Americano. Partecipò poi a numerose missioni umanitarie, impegnandosi in particolar modo sul tema dei rifugiati e dei campi profughi in Cambogia e Vietnam, ma anche sul tema dei diritti delle comunità LGBT. Morì poi nel 1987, all’età di 75 anni.

Il trailer di Rustin e come vedere il film in streaming su Netflix

È possibile fruire di Rustin unicamente grazie alla sua presenza nel catalogo di Netflix. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nella piattaforma.

Fantastici Quattro: il film potrebbe includere un triangolo amoroso e un importante personaggio secondario

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C’è grande attesa nei confronti di Fantastici Quattro, l’annunciato film dei Marvel Studios che introdurrà finalmente la prima famiglia di supereroi all’interno del Marvel Cinemati Universe. Ancor prima di vedere il film, previsto in sala per il 2 maggio 2025, i fan sono però impazienti di scoprire chi farà parte del cast come anche di conoscere maggiori dettagli sulla trama del progetto. Secondo lo scooper @MyTimeToShineH, tra i motivi per cui i casting si stanno rivelando così complessi vi è il fatto che “Sue Storm è la protagonista e questo ha infastidito alcuni degli attori a cui è stato proposto il ruolo di Reed Richards“.

Già in passato era stata riportata la voce secondo la quale i Marvel Studios stavano cercando per prima l’attrice che avrebbe interpretato la Donna Invisibile, costruendo poi in base a lei il resto del cast. Questo è un punto sollevato anche dal produttore John Rocha durante una conversazione avuta con Jeff Sneider nel suo podcast The Hot Mic. Rispetto a questo dettaglio già noto, però, Rocha ha menzionato un nuovo rumor secondo il quale i Marvel Studios starebbero prendendo in considerazione un triangolo amoroso, suggerendo che Reed e Sue non saranno la solida coppia che tutti conosciamo.

Sulla base di tale teoria, qualora venisse confermata, è possibile che i Marvel Studios abbiano intenzione di prendere ispirazione ai primi fumetti di Stan Lee e Jack Kirby per esplorare meglio il sentimento che Ben Grimm provava per Sue prima di diventare la mostruosa Cosa. Tuttavia, a contraddire potenzialmente l’affermazione del triangolo amoroso vi sarebbe il fatto che una versione precedente della sceneggiatura avrebbe incluso il figlio di Reed e Sue, Franklin Richard. Se tale personaggio dovesse comparire, potrebbe essere una svolta per la Saga del Multiverso, visto che si tratta di un mutante abbastanza potente da creare nuove realtà.

Come si può notare, c’è dunque ancora molta confusione riguardo a cosa potrebbe essere o meno introdotto in Fantastici Quattro e finché i Marvel Studios non faranno degli annunci ufficiali, i rumor a riguardo non mancheranno di moltiplicarsi. Interessante però è il fatto che Sneider, un insider piuttosto attendibile, ha anche detto che le riprese potrebbero iniziare ben prima del previsto, idealmente già dalla prima settimana di dicembre. Se ciò fosse vero, significherebbe che il cast, anche se ancora non annunciato, è quasi al completo e tutto è pronto a partire. A quel punto, sarà facile avere maggiori certezze sul progetto.

Fantastici Quattro: quello che sappiamo sul cast del film

Per il ruolo di Reed Richards (Mister Fantastic), il candidato numero uno attualmente è l’attore Pedro Pascal (The Last of Us), mentre per Sue Storm (Donna Invisibile), Johnny Storm (Torcia Umana) e Ben Grimms (La Cosa) si continuano a riportare i nomi di Vanessa Kirby (Napoleon), Joseph Quinn (Stranger Things) e Ebon Moss-Bachrach  (The Bear). Anche per questi, però, si attende un’ufficialità da parte dei Marvel Studios. Si è poi parlato di Javier Bardem per il ruolo di Galactus, ma anche  Antonio Banderas sarebbe ancora in lizza per il ruolo. Infine, sembra che sia in corso la ricerca di un’attrice per l’araldo di Galactus, che potrebbe però non essere Silver Surfer.

LEGGI ANCHE: Fantastici Quattro: 8 cattivi che vorremmo vedere nel prossimo film Marvel

Ad oggi sappiamo solo che Matt Shakman (produttore e regista di WandaVision) dirigerà Fantastici Quattro da una sceneggiatura di Jeff Kaplan, Ian Springer, Josh Friedman, co-sceneggiatore di Avatar: La via dell’acqua, e Cameron Squires. I dettagli della trama sono ancora un mistero, ma Kevin Feige ha confermato che non si tratterà di un’altra origin story per il super-team. Il film, infine, è atteso in sala per il 2 maggio 2025.

Scott Pilgrim Takes Off: recensione della serie Netflix

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Scott Pilgrim Takes Off: recensione della serie Netflix

Vero e proprio fenomeno cross-mediale, Scott Pilgrim sbarca anche sul piccolo schermo, con una ri-narrazione delle avventure dei personaggi di Bryan Lee O’Malley, grazie alla collaborazione tra Netflix e lo studio d’animazione Science Saru. Composta da soli 8 episodi, la serie aveva promesso, già dalle prime immagini promozionali, di riportare i fan nel cuore di quell’immaginario visivo, con un ritmo serrato e una narrazione brillante.

Scott Pilgrim Takes Off, torna il cast originale

Il primo punto di forza della serie, a scatola chiusa, è la scelta di produzione di richiamare a rapporto tutto il cast che aveva recitato nell’adattamento in live action dei fumetti di O’Malley del 2010 e diretto da Edgar Wright, che qui compare in veste di produttore. E così rispondono alla chiamata praticamente tutti: Michael Cera, Mary Elizabeth Winstead, Kieran Culkin, Anna Kendrick ma anche gli ormai famosissimi Chris Evans e Brie Larson, proprio tutti i protagonisti del film di Wright ci hanno tenuto a riportare in auge questa storia e questi personaggi così amati del panorama pop contemporaneo.

Questo tocco di continuità, oltre a rievocare il live-action del 2010 per i più affezionati, sembrava anche essere una dichiarazione di intenti e implicitamente di fedeltà al lavoro di adattamento già fatto all’epoca da Wright e dalla sua squadra. E invece no. La storia di Scott Pilgrim Takes Off percorre binari completamente differenti, pur partendo dallo stesso spunto narrativo: Scott, un ragazzo squattrinato e senza un progetto nella vita, si innamora di Ramona e vuole uscire con lei, ma non sa che per conquistare la ragazza dovrà sconfiggere i suoi malvagi sette ex.

Al timone del progetto c’è, insieme a Netflix che mette a disposizione degli abbonati gli episodi dal 17 novembre, o studio giapponese Science Saru noto per il suo lavoro su Star Wars: Visions. Il lavoro di Saru si caratterizza per un’estetica presa in prestito dalle pagine del fumetto e per l’adozione dal film di Wright di tutte quelle ormai famose idee visive che nel tempo hanno un po’ cambiato la storia del cinema, forzandone il linguaggio e ampliandone le potenzialità.

Il cambio di prospettiva

Scott Pilgrim Takes Off comincia quindi come un adattamento fedele che però, dopo i primi due episodi, cambia completamente strada e comincia a raccontare una storia diversa che mette al centro dell’avventura e del viaggio per “salvare Scott” la stessa Ramona. Un cambiamento di prospettiva che, più che figlio della contemporaneità sembra dare spazio all’esigenza di cambiare le carte in tavola per dare nuova freschezza alla storia che fumetto e film avevano così ben raccontato e anche per sfuggire dal facile schematismo che la storia originale comporta.

Il risultato è un’apertura del materiale originale alla novità e alla plasmabili della storia, delle storie in generale, e si dimostra estremamente dinamica, soprattutto perché il grande numero di personaggi, tutti amati dal pubblico e tutti con una loro specifica particolarità in grado di tenere la scena, permette di cambiare il punto di vista e di arricchire il numero di trame e storie che vengono raccontate. Nella seconda parte della serie, questa scelta paga il prezzo di una eccessiva confusione, tuttavia si tratta comunque di un lavoro prezioso per quello che riguarda la malleabilità di trame e caratteri all’interno di un universo, sempre quello di Scott, che sembra in continua espansione e predisposto ad farsi arricchire da novità.

Nonostante i grandi cambiamenti apportati alla trama e la maggiore ricchezza di livelli rispetto alla storia a fumetti e al film del 2010, Scott Pilgrim Takes Off è un buon esempio di come un franchise si può sviluppare e crescere, diventando fattivamente cross-mediale, cambiando l’ordine degli elementi e risultando sempre ben riconoscibile. Anche nella sua iterazione animata seriale, il cuore di Scott rimane quello di una commedia romantica e divertente, e questo è quello che alla fine conta di più.

The Life of Chuck: Tom Hiddleston paragona il film a Le ali della libertà

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C’è grande attesa per The Life of Chucknuovo adattamento cinematografico di un racconto di Stephen King, diretto da Mike Flanagan. Contenuto nella raccolta Se scorre il sangue, del 2020, questo ha per protagonista Chuck, un uomo di 39 anni la cui storia di vita è raccontata in ordine inverso, iniziando con lui morente in un letto d’ospedale a causa di un tumore al cervello e finendo con lui come un bambino orfano che va a vivere con i suoi nonni in una casa apparentemente infestata.

Ad interpretare Chuck ci sarà l’attore Tom Hiddleston, reduce dal successo della seconda stagione di Loki, che ha ora fornito nuovi dettagli sul film. Parlando con Josh Horowitz, Hiddleston ha infatti raccontato quanto si sia divertito a girare La vita di Chuck, paragonandolo al celebre film Le ali della libertà, non solo considerato uno dei migliori film della storia ma anche uno dei migliori adattamenti di un’opera di King.

Quello che mi è piaciuto di questo progetto e del racconto da cui è tratto, è che sembra richiamare quello stesso Stephen King che ha scritto Le ali della libertà. C’è un calore e un tipo di spirito che è davvero dalla parte della vita, una cosa a cui mi sono davvero legato quando l’ho letta. Era una sceneggiatura straordinaria. Mi ci sono immedesimato immediatamente. E poi, è Mike Flanagan che ha scritto la sceneggiatura. Quando ci siamo incontrati, ho detto che era fantastico. Posso venire a farlo? Posso venire a farlo, per favore? E sì, ci siamo divertiti molto“.

Parole che fanno dunque ben sperare per questo nuovo progetto, con Flanagan che, come noto, si sta affermando come un grande esperto delle opere di King, nonché suo principale adattatore per il cinema. Ha infatti ad oggi già diretto i film Doctor Sleep e Il gioco di Gerald, oltre ad essere al lavoro su una serie basata sulla saga di La Torre Nera. Non resta ora che attendere un primo trailer di The Life of Chuck, dove oltre a Hiddleston, sappiamo che il cast principale sarà composto da Matthew Lillard, Kate Siegel, Rahul Kohli, Karen Gillan, Samantha Sloyan e Mark Hamill.

UNICA, il trailer del doc su Ilary Blasi

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UNICA, il trailer del doc su Ilary Blasi

Netflix annuncia UNICA, un documentario prodotto da Banijay Italia disponibile dal 24 novembre in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

Unica, la sinossi

Dopo tantissimi articoli di giornale, dichiarazioni, smentite e comunicati stampa Ilary Blasi racconta per la prima volta la fine della sua storia d’amore. Un ritratto totalmente inedito, intimo e sincero, arricchito dalle testimonianze di persone che da sempre le sono state accanto.

UNICA è scritto da Peppi Nocera e Romina Ronchi e diretto da Tommaso Deboni.

One Life, il trailer del film con Anthony Hopkins

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One Life, il trailer del film con Anthony Hopkins

Ecco il trailer italiano di One Life, il film diretto da James Hawes e con Anthony Hopkins, Helena Bonham Carter, Johnny Flynn, dal 21 dicembre al cinema con Eagle Pictures.

One Life racconta la storia vera di Sir Nicholas “Nicky” Winton, un giovane broker londinese interpretato con maestria da Anthony Hopkins, che nei mesi precedenti lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale salvò 669 bambini profughi da morte certa. Nicky si reca Praga nel dicembre del 1938, e trova migliaia di famiglie fuggite dalla Germania e dall’ Austria, in condizioni disperate, con poco o nessun riparo e cibo, e sotto la costante minaccia dell’invasione nazista. Si rende subito conto che la sua è una corsa contro il tempo, ma capisce immediatamente cosa deve fare: salvare quanti più bambini possibile prima che le frontiere si chiudano definitivamente. Cinquant’anni dopo nel 1988, Nicky vive ancora nel ricordo della triste sorte di quei bambini che non ha potuto portare in salvo in Inghilterra, incolpandosi sempre di non essere stato in grado di aver fatto di più.

Ma il destino gli riserva un incontro inaspettato. Un programma televisivo della BBC, “That’s Life!”, racconta la sua incredibile vicenda, con una sorpresa che lo lascerà senza parole. Dopo ben cinque decenni un evento inaspettato lo porterà finalmente a confrontarsi con il suo senso di colpa e a riappacificarsi con il passato e con sé stesso.

Star Wars: Taika Waititi afferma che il suo film “farà arrabbiare la gente”

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Taika Waititi, nel corso della promozione del suo nuovo film, Chi segna vince, ha confermato di essere ancora al lavoro su un proprio progetto legato alla saga di Star Wars, anche se intende prendersi il tempo necessario per svilupparlo al meglio. Pertanto, al momento tale progetto non sembra essere prossimo alla realizzazione, ma il regista premio Oscar per Jojo Rabbit sembra avere già le idee chiare su cosa raccontare e come. Parlando con Variety, Waititi ha infatti rivelato che il film: “sarà… pausa drammatica… un film di Taika Waititi“.

Un’affermazione alla quale ha poi fatto seguire, con una risata, “farà arrabbiare la gente“. Come noto, Waititi è dotato di un umorismo non da tutti apprezzato, come ampiamente dimostrato dai suoi film del Marvel Cinematic Universe, Thor: Ragnarok e Thor: Love and Thunder, che ancora oggi suscitano polemiche tra i fan del franchise. Data la severità della fanbase di Star Wars, specialmente nei confronti dei nuovi prodotti targati Disney+, ci sono dunque le premesse per cui Waititi possa effettivamente scatenare nuovamente l’ira di molte persone.

L’anno scorso, il prolifico scrittore e regista aveva spiegato cosa intende portare nella Galassia lontana, lontana con il proprio film, ma anche cosa vuole evitare. “Penso che l’universo di Star Wars debba espandersi“, aveva affermato. “Non credo di essere utile all’universo di Star Wars facendo un film in cui tutti dicono: ‘Oh fantastico, beh, questa è la cianografia del Millennium Falcon, ah questa è la nonna di Chewbacca. Tutto questo sta in piedi da solo, è fantastico, anche se mi piacerebbe prendere qualcosa di nuovo e creare alcuni nuovi personaggi o semplicemente espandere il mondo, altrimenti sembra che sia una storia molto piccola“.

Sulla base di queste premesse, dunque, è lecito aspettarsi che il film di Waititi legato alla saga di Star Wars introdurrà elementi, personaggi e mondi mai visti prima nel franchise, che il regista sempre intenzionato ad arricchire con la sua inconfondibile comicità. Una comicità che facilmente potrebbe far infuriare quanti non avvezzi al cinema dell’autore neozelandese. In attesa di poter scoprire qualcosa di più e poi vedere il suo progetto, potrebbe allora essere utile riscoprire i suoi lavori realizzati in questi anni, prendendo così famigliarità con l’umorismo dissacrante di Waititi, per nulla incline a conformarsi alle regole.

The Crown Stagione 6 Prima Parte: recensione della serie Netflix

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The Crown Stagione 6 Prima Parte: recensione della serie Netflix

Era davvero difficile per The Crown Stagione 6 Prima Parte evitare la forza di gravità generata dalla presenza di Diana e dalla sua tragica vicenda personale e infatti la serie, disponibile dal 16 novembre su Netflix, si lascia trascinare nel vortice con al centro la Principessa Triste senza neanche opporre resistenza. La figura della Corona, di Elisabetta II, finisce quindi in secondo piano, e in questa prima parte di stagione sarà relegata al ruolo di “reazione agli eventi”, a quello che si è fatto in reazione alla morte di Lady D. Dopotutto, quei giorni non furono soltanto devastanti per i giovanissimi William e Henry, non furono solo dolorosi per la famiglia Spencer e per il mondo intero innamorato di Diana, ma furono anche decisivi per quella che sarebbe stata la sorte della Monarchia Britannica che registrava una popolarità ai minimi storici.

Così, la prima parte della stagione conclusiva dello show di Peter Morgan diventa il racconto teso e dal finale ineluttabile delle ultime ore di vita della Principessa del Galles, con al centro la sua storia d’amore con Dodi.

The Crown Stagione 6 Prima Parte, una prima volta

Per la prima volta nel suo lungo corso, The Crown suddivide l’arco narrativo di una stagione in due parti. Il senso dell’operazione è presto rintracciato nel fatto che, sia da un punto di vista narrativo che da quello promozionale, i due blocchi rappresentano gli ultimi eventi importanti nella vita di Elisabetta II che, lo ricordiamo, rimane il focus della serie. La Corona infatti è il centro del racconto, e la deviazione su Diana appare un doveroso tributo non tanto alla donna reale, quanto al peso che la sua vicenda ha avuto nella vita della Corona e al pubblico che non vedeva l’ora di farsi raccontare una storia che conosce bene e della quale è stata in qualche misura testimone.

Anche la struttura antologica, che aveva caratterizzato le splendide terza e quarta stagione è ormai un ricordo. The Crown Stagione 6 Prima Parte è un flusso narrativo che trabocca da un episodio all’altro con una continua tensione sottesa alle immagini, anche a quelle più solari e calme, una forza ineluttabile che costruisce il climax atteso e temuto e che ribalta, o meglio, rimette in asse, la prospettiva del racconto. Così Imelda Stauton, interprete sempre troppo poco celebrata per l’eccellente lavoro in questa serie, rimane ai margini, un po’ come Elisabetta II in Scozia, in “ritiro”, in attesa del suo ritorno alla scena, in quel discorso alla nazione che la Sovrana proclamò nel giorno dei funerali di Stato di Diana, un ritorno che nella Storia, con il senno di poi, ha significato salvare la Monarchia, ma che nell’economia della serie opera appunto il citato ritorno in asse del flusso narrativo della serie e rimette al centro la Corona.

Daniel Escale © Netflix / LeftBank

Il cuore della storia è la relazione tra Dodi e Diana

Il cuore di The Crown Stagione 6 Prima Parte è però costruito sulla relazione tra Dodi, suo padre e Diana. Una storia d’amore e di narcisismo, da come l’hanno immaginata gli showrunner, che nulla ha a che vedere con la narrazione romanticizzata dei giornali, nelle ore successive al tragico incidente nella galleria sotto il Ponte de l’Alma. Dal momento che giustamente ci si muove all’interno di una fiction ispirata a racconti reali, gli showrunner hanno avuto modo di costruire la loro versione di una storia la cui verità si è spenta sotto quel tunnel, creando così un racconto molto più interessante e articolato rispetto a quello che ci si poteva aspettare da una trasposizione pigra. La storia di un giovane ereditiere con la passione per il cinema che è spinto da suo padre a mettere a segno un matrimonio strategico per poter aprire al padre stesso le porte della sua definitiva scalata sociale, rappresentata dall’ottenimento della cittadinanza britannica.

Scegliere questa chiave per mettere in scena la breve relazione tra Dodi e la Principessa ha permesso allo show di mettere la sua Diana-personaggio in una situazione per molti versi simile a quella che da molto giovane aveva già vissuto con Carlo e con la Famiglia Reale. Questa volta però Diana ha la forza e la consapevolezza di uscirne, di fare una scelta e di autodeterminarsi. Un’evoluzione che la vita non ha concesso alla donna ma che gli autori concedono al personaggio, pur non cambiandone le sorti. In questo quadro non emerge certo bene la figura del magnate arabo: Mohamed è a tutti gli effetti il cattivo nella storia di Diana e Dodi, l’artefice, colui che tiene in trappola il figlio che a sua volta tenta di mettere in catene la principessa. Perché, in fin dei conti, ogni eroe ha bisogno di un cattivo da sconfiggere, anche se le principesse, oggi più che mai, imparano a salvarsi da sole.

In questi dettagli di storia immaginati, nel punto di vista adottato, nel dar voce persino ai giornalisti/carnefici: in queste scelte si intercetta la vera grandezza dello show Netflix, che se da una parte ha fatto cifra stilistica e identificativa di rigore, eleganza e stile, sia di messa in scena che di rappresentazione, si rivela una continua sorpresa nelle scelte di scrittura, che riescono ad evitare ogni banalità e passo falso.

Il circo mediatico e gli scandali

Accanto agli aspetti immaginati, ci sono anche quelli precisamente rappresentati, così come sono stati vissuti in comunione da tutto il mondo: gli scandali, i giornalacci, i paparazzi, le foto rubate, il circo mediatico messo in piedi intorno alla figura di Diana ha cambiato la storia del medium, soprattutto a seguito dell’incidente e delle sue tragiche conseguenze. Tutto questo viene raccontato con altrettanta grazia ed efficacia, e viene trattato come uno sfondo surreale: una mano enorme e rumorosa continuamente intenta a frugare negli spiragli di vita, tesa a saziare una fame di sapere cosa succedeva dietro quelle finestre, per un assegno lauto, certo, ma anche per offrire alle persone normali un boccone di quel fascino e di quella apparente divinità.

The Crown Elizabeth Debicki
Elizabeth Debicki nella prima parte di The Crown 6

Una donna che entra in possesso della sua esistenza

Ovviamente gran parte del merito va agli interpreti e in particolare modo a Elizabeth Debicki, che questa volta fa sua l’intera scena, senza dover dividere lo spazio con nessuno. Non certo per loro demeriti, Khalid Abdalla, Dominic West e persino i giovani interpreti di William e Henry scompaiono di fronte alla statura (anche fisica) di Debicki, che giocando sui momenti privati, inventati, non documentati e quindi impossibili da imitare, consegna alla storia della tv un ritratto davvero convincente e sfaccettato di una donna che finalmente entra in possesso della sua esistenza.

Con un cambiamento strutturale che ci prepara al gran finale in arrivo il 14 dicembre sulla piattaforma, The Crown Stagione 6 Prima Parte si conferma un prodotto di vanto per Netflix, e in generale una serie che impreziosisce l’intero periodo storico televisivo contemporaneo che, nonostante sia saturo di programmazione, riesce ancora a trovare uno spazio per produzioni che sono effettivamente opere di genio, ingegno e arte, non solo meri prodotti per riempire il palinsesto.

A Murder at the End of the World: recensione dei primi due episodi della serie

Dopo la controversa serie Netflix The OA (cancellata prematuramente), la talentuosa attrice e regista Brit Marling torna a collaborare con il collega Zal Batmanglij per un nuovo prodotto televisivo targato FX, A Murder at the End of the World. Suspance, morte e intelligenza artificiale sono le parole chiavi di questo murder mystery che tanto ricorda per dinamiche investigative le celebri storie di Agatha Christie e l’ormai iconico e più recente Knives Out.

La seducente Emma Corrin, conosciuta per aver interpretato Lady Diana Spencer nella quarta stagione di The Crown, veste ora i panni dell’intraprendente e dilettante investigatrice Darby Hart che – con un mix di vibes tra Veronica Mars e Black Mirror – si ritrova bloccata con un gruppo di menti atipiche e un misterioso assassino in una casa controllata dall’IA in un luogo sperduto, “alla fine del mondo”. A Murder At The End of The World (precedentemente nota col titolo Retreat) è composta da 7 episodi di poco più di un’ora e i primi due episodi (intitolati “Raduno di Menti” e “Prime Luci dell’Alba”) sono disponibili dal 14 novembre su Disney+.

Trama: A Murder at the End of the World

Darby Harte è una giovane donna della Gen Z dai mille talenti. È una scrittrice di avvincenti romanzi gialli, un’instancabile e determinata investigatrice alle prime armi, un’abile hacker ed esperta di tecnologia. Nonostante non sia brava nell’intraprendere e affrontare relazioni con i vivi, Darby è in grado di “parlare con i morti”, o meglio, ha il dono di indagare sulle loro vite studiando ogni minimo dettaglio legato alla loro scomparsa. Ed è probabilmente per tutte queste sue qualità che, una sera, il criptico e solitario miliardario “re della tecnologia”, Andy Ronson (Clive Owen), decide di invitarla a un esclusivo ritiro in una remota e indicibile località insieme ad altri otto geniali e creativi ospiti tra scienziati, attivisti, filmmaker di fama e… il suo ex, l’artista Bill Farrah (Harris Dickinson).

La missione del ritiro è quella di escogitare un piano per affrontare l’imminente fine del mondo, causata dalla crisi climatica, e salvare l’umanità. Non potendo fare a meno di accettare quest’occasione elitaria, Darby parte per questo lontano luogo sconosciuto, che solo dopo scoprirà essere in Islanda, dove sarà accolta da Andy e dalla moglie Lee (Brit Marling), una delle più grandi programmatrici e hacker. Ma la morte sembra perseguitarla e, dopo sole poche ore dal loro arrivo, uno degli ospiti viene trovato inspiegabilmente deceduto. Mentre tutti sembrano voler avvalorare la tesi di morte per overdose, Darby decide di iniziare le indagini per dimostrare che si tratta di un omicidio, cercando di trovare il colpevole prima che faccia una seconda vittima.

Un inizio che promette bene

Nei primi due episodi di A Murder at the End of the World, Marling e Batmanglij gettano le basi per un thriller angosciante, complesso e a tratti claustrofobico che si impegna a essere originale grazie a temi universali e attuali, quali gli enormi progressi tecnologici e i gravi problemi di un mondo sulla via dell’autodistruzione. Con una trama che si sviluppa intrecciando passato e presente, finzione e realtà, la serie riesce a catturare l’attenzione e la curiosità del pubblico a tal punto da coinvolgerlo – indizio dopo indizio – in questa tormentata ricerca della verità. Da spettatori, quindi, non si può fare a meno di chiedersi: Chi è l’assassino e quale ragione lo ha spinto a commettere questo omicidio? C’è un altro vero motivo per cui Andy ha radunato in un luogo sperduto e isolato nove delle menti più brillanti del pianeta?

E mentre la carismatica e ipnotica “Gen Z Sherlock Holmes” di Emma Corrin travolge il pubblico nelle sue folli e determinate indagini, Marling e Batmanglij gettano l’amo per una riflessione molto più profonda che dà un valore aggiunto a questo elegante giallo con la formula “cena con delitto”: cosa accadrà alla Terra in futuro? E cosa ne sarà di noi? In un mondo in cui l’Intelligenza Artificiale – o, come definisce Ronson, Intelligenza Alternativa – conquista sempre più rilevanza per la vita e il sostentamento dell’uomo, l’umanità pare regredire a uno stato quasi primordiale, asettico e solitario in cui l’empatia lascia spazio alla paura.

Ed è su questa dualità tra fiction ed esistenzialismo che gioca lo stesso titolo: la “fine del mondo” come metafora del luogo sperduto tra deserto di neve e ghiaccio dove Ronson ha radunato le nove menti; o la “fine del mondo” intesa come la distruzione della Terra verso cui l’umanità sta andando in contro arrendevolmente. Nonostante alcune digressioni futili e difetti sorvolabili, dunque, i primi due episodi introduttivi della gelida serie noir di Marling e Batmanglij fanno ben sperare in un futuro migliore della precedente creazione televisiva, a cui è stato negato persino un degno finale. I nuovi episodi di A Murder at the End of the World saranno disponibili ogni martedì fino al 19 dicembre.

Rebel Moon: la Director’s Cut aggiungerà un’ora di contenuti al film!

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Dal 22 dicembre arriverà su Netflix il film Rebel Moon: Parte 1 – Figlia del Fuoco, dando così il via a un nuovo franchise del regista Zack Snyder, con la seconda parte La sfregiatrice, in arrivo sulla piattaforma dal 19 aprile. Anche in questo caso, Snyder sembra inoltre aver già previsto una director’s cut, che sembra aggiungerà ben un’ora di contenuti tagliati. In una recente intervista con Entertainment Weekly, Snyder ha infatti rivelato che entrambi i film di Rebel Moon avranno una director’s cutcon rating R, che verranno rilasciati su Netflix in un secondo momento.

Secondo Snyder, inoltre, alcuni elementi della storia di Rebel Moon sono completamente diversi nella versione più lunga. “È un’ora intera in più“, ha rivelato Snyder. “Non è solo leggermente diversa o un po’ di più. Ci sono grandi parti del film che sono diverse. Ci sono molte più cose che vengono approfondite“. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni riguardo la distribuzione di queste due versioni estese dell’epica saga in due parti firmata Zack Snyder, un progetto molto atteso che già dal trailer ha entusiasmato tutti i fan del regista.

La trama di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco

La sinossi del film recita: dopo essersi schiantata su una luna ai confini dell’universo, Kora (Sofia Boutella), una misteriosa straniera dal passato enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble (Ed Skrein) scoprono che i contadini senza volerlo hanno venduto il loro raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra Coleman e Ray Fisher), leader di un agguerrito gruppo di ribelli. Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.

Così i due raggiungono diversi mondi in cerca dei Bloodaxe e riuniscono una piccola banda di guerrieri accomunati da tanta voglia di redimersi: il pilota e killer mercenario Kai (Charlie Hunnam), il leggendario Generale Titus (Djimon Hounsou), l’esperta spadaccina Nemesis (Doona Bae), il prigioniero dalle nobili origini Tarak (Staz Nair) e Milius (E. Duffy), una combattente della resistenza. Intanto a Veldt l’androide protettore Jimmy (con la voce nell’originale di Anthony Hopkins) si risveglia di nascosto con un nuovo obiettivo. I rivoluzionari di questa nuova formazione devono però imparare a fidarsi gli uni degli altri e unire le forze prime che le truppe nemiche arrivino ad annientarli.

Thunderbolts: Steven Yeun interpreterà Sentry nel film Marvel!

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Thunderbolts: Steven Yeun interpreterà Sentry nel film Marvel!

A febbraio di quest’anno è stata diffusa la notizia che l’attore Steven Yeun (The Walking Dead, Minari, Nope) è entrato a far parte del cast del film Thunderbolts dei Marvel Studios e, sebbene all’epoca il suo personaggio non fosse stato rivelato il ruolo che avrebbe ricoperto, diversi scoop online sostenevano che avrebbe interpretato il potentissimo Sentry. Da allora, l’attore ha lasciato qualche vago accenno nelle interviste, ma niente di particolarmente specifico sul personaggio, concentrandosi soprattutto su come è arrivato a ottenere il suo ruolo di debutto nel MCU.

Le voci sul fatto che l’attore sarà Sentry nel film si sono comunque ripetute nel corso dei mesi e anche se non è ancora stato annunciato ufficialmente nulla, sembra che ora si abbia la conferma che Yeun interpreterà proprio quel personaggio. Parlando con il fumettista David Finch, il creatore di The Walking Dead e Invincible, Robert Kirkman, ha infatti rivelato che: “il mio buon amico Steven Yeun interpreterà Sentry nel film“, aggiungendo poi che “sì, mi ha chiamato, è andato a fare la prova costume. Spero di non… Non credo che questo sia uno spoiler o qualcosa che possa mettere nei guai qualcuno. Non so, forse. Vedremo. Non mi interessa. Non lavoro per la Marvel“.

“Mi ha chiamato e mi ha detto: “Sono appena tornato da una prova costume per Sentry. Immagino che io faccia solo supereroi gialli e blu”. Ha detto che era alla prova costume e ha pensato: “Oh, merda. Avevo dimenticato che anche Invincible ha un costume giallo e blu“. Il riferimento ad Invincible si spiega con il fatto che nella versione originale la voce del protagonista è proprio quella di Yeun. Le parole di Kirkman, però, oltre a confermare il ruolo che l’attore ricoprirà all’interno dell’MCU, sembrano anticipare un costume fedele – almeno nei colori – alla controparte a fumetti di Sentry.

Il cast di Thunderbolts

Anche se potrebbero essere aggiunti altri personaggi, il roster di Thunderbolts il cast è attualmente composto da Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah John-Kamen), Yelena Belova (Florence Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier (Sebastian Stan), John Walker/ Agente statunitense (Wyatt Russell) e Taskmaster (Olga Kurylenko). Secondo quanto abbiamo appreso la contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche essere parzialmente responsabile della creazione di Sentry.

Harrison Ford sostituirà il defunto William Hurt nei panni di Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che potrebbe finire per trasformarsi in Red Hulk. Nel cast sono stati annunciati anche Ayo Edebiri, in un ruolo ancora non stato rivelato. Thunderbolts uscirà nelle sale il 25 luglio 2025. Jake Schreier (Robot and Frank, Dave) dirigerà Thunderbolts, che si baserà su una  sceneggiatore scritta dallo sceneggiatore di Black Widow Eric Pearson.

Monsieur Spad: trailer della nuova serie con Clive Owen nei panni di un detective di fama mondiale

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AMC ha pubblicato il trailer completo di Monsieur Spade, la miniserie poliziesca di prossima uscita, con Clive Owen nei panni del detective in pensione di fama mondiale Sam Spade. È costretto a lasciare la pensione, dopo aver appreso del presunto ritorno del suo storico e acerrimo nemico. Il debutto della serie negli USA è previsto per il 14 gennaio su AMC e AMC+.

Cosa sappiamo su Monsieur Spade?

Descritto come un sofisticato poliziesco, Monsieur Spade è creato, scritto e prodotto dai vincitori dell’Emmy Scott Frank e Tom Fontana, basato sul famigerato protagonista del romanzo classico del 1930 dello scrittore americano Dashiell Hammett, The Maltese Falcon. Insieme a Clive Owen ci sono l’emergente Cara Bossom (Radioactive), Denis Ménochet (Bastardi senza gloria), Louise Bourgoin (The Romanoffs), Chiara Mastroianni (In una notte magica), Stanley Weber (Outlander), Matthew Beard (The Imitation Game), Jonathan Zaccaï (Robin Hood) e Rebecca Root (Il gambetto della regina).

L’anno è il 1963 e il leggendario detective Sam Spade (Clive Owen) si sta godendo la pensione nel sud della Francia“, si legge nella sinossi. “A differenza dei suoi giorni come investigatore privato a San Francisco, la vita di Spade a Bozouls è pacifica e tranquilla. Ma il presunto ritorno del suo vecchio avversario cambierà tutto. Sei amate suore sono state brutalmente assassinate nel convento locale. Mentre la città è in lutto, emergono segreti e si intrecciano nuove piste. Spade scopre che gli omicidi sono in qualche modo collegati a un bambino misterioso che si ritiene possieda grandi poteri.

I produttori esecutivi sono Clive Owen, Barry Levinson, Teddy Schwarzman, Michael Heimler, Caroline Benjo, Barbara Letellier, Simon Arnal, Carole Scotta, Carlo Martinelli e David Helpern. È prodotto da Black Bear e Haut et Court TV.

Yellowstone: la produzione riprenderà presto!

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Yellowstone: la produzione riprenderà presto!

Con la fine degli scioperi della WGA e del SAG-AFTRA, la serie televisiva di successo Yellowstone sta ufficialmente programmando di tornare sul set per riprendere la lavorazione della seconda metà della sua quinta stagione.

Secondo un recente rapporto di Variety, la produzione dellaYellowstone – stagione 5, parte 2 riprenderà la lavorazione nella tarda primavera del 2024. Con gli episodi finali dell’ultima stagione della serie che arriveranno nel novembre 2024, questo dovrebbe dare alla troupe abbastanza tempo per concludere la serie.

La quinta stagione di Yellowstone sarà l’ultima stagione della serie di successo, ma la Paramount non ha ancora finito con il mondo che Taylor Sheridan ha creato per il canale. Due serie spin-off, intitolate 1944 e 2024, sono in lavorazione, mentre altre due serie (1883 e 1923) sono già state pubblicate. Secondo quanto riferito, è in lavorazione anche uno spin-off intitolato 6666, basato sul Four Sixes Ranch presente nella serie.

Cosa sappiamo su Yellowstone?

A dicembre è stato riferito che la star di Yellowstone Kevin Costner sarebbe uscito dalla serie nella quinta stagione, a quanto pare a causa del suo desiderio di concentrarsi sull’epico film western in due parti “Horizon”, che avrebbe seriamente compromesso la sua disponibilità a girare Yellowstone. L’uscita della prima parte del film è prevista per giugno 2024, mentre la seconda parte seguirà ad agosto.

Yellowstone, che segue la famiglia Dutton e il loro vasto ranch nel Montana, ha dimostrato di essere uno degli spettacoli più popolari in televisione. La premiere della prima metà della quinta stagione ha attirato l’incredibile cifra di 17 milioni di spettatori.

Yellowstone è stato creato da Taylor Sheridan e John Linson. Nel cast Kevin Costner, Luke Grimes, Kelly Reilly, Wes Bentley, Cole Hauser, Kelsey Asbille, Brecken Merrill, Jefferson White, Forrie Smith, Denim Richards, Ian Bohen, Finn Little, Ryan Bingham, Gil Birmingham, Jen Landon e Kathryn Kelly. .

Kara Killmer lascierà dopo la dodicesima stagione Chicago Fire

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Kara Killmer lascierà dopo la dodicesima stagione Chicago Fire

L’ambulanza del Chicago Fire ha perso un altro membro. Anche se la dodicesima stagione di Chicago Fire segnerà il ritorno di Kara Killmer nei panni della paramedica Sylvie Brett, questa sarà anche l’ultima che l’attrice apparirà nella serie di successo ABC.

Secondo TVLine, l’attrice uscirà dal drama della NBC durante la dodicesima stagione. L’episodio esatto deve ancora essere rivelato. Killmer si è unito al dramma procedurale nella première della terza stagione nel 2014, sostituendo Leslie Shay interpretata da Lauren German. L’attrice è apparsa in 193 episodi, con ruoli ricorrenti in altri spin-off di Chicago, come Chicago PD e Chicago Med

Anche la dodicesima stagione di Chicago Fire, come altri programmi televisivi, ha subito ritardi a causa degli scioperi di Hollywood. E mentre la serie di lunga data ha annunciato il suo attesissimo ritorno, un altro personaggio lascerà lo show, il che non è una buona notizia per la serie di Chicago Fire.

La sinossi della dodicesima stagione di Chicago Fire: “In seguito a un incendio/minaccia estremista, la vita di Mouch è in bilico. La relazione di Sylvie con Dylan si è conclusa e una nuova porta si è aperta quando Casey le ha proposto, nel frattempo lei stava cercando di adottare una bambina. Stella prende la decisione di lasciare Chicago nella speranza di riportare indietro Kelly”.

Frozen 4 in sviluppo, Bob Iger fornisce aggiornamenti sui sequel Disney

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Non è ancora uscito il terzo capitolo che oggi apprendiamo quanto Frozen 4 sia già in sviluppo presso gli studi d’animazione Disney. Mentre Frozen 3 deve ancora essere rilasciato, il CEO della Disney Bob Iger è apparso in onda su Good Morning America giovedì 16 novembre 2023, per annunciare che era in lavorazione anche un quarto film di Frozen.

Iger ha dichiarato, secondo Variety, “Frozen 3 è in lavorazione, e potrebbe esserci anche Frozen 4 in lavorazione. Ma non ho molto da dire su quei film in questo momento. [La regista] Jenn Lee, che ha creato l’originale Frozen e Frozen 2, sta lavorando duramente con il suo team di animazione Disney non su una ma in realtà su due storie”.

Mentre ulteriori dettagli su Frozen 4 rimangono nascosti, Iger ha parlato anche del parco a tema Frozen della Disney a Hong Kong

Da anni nei nostri Parchi Disney creiamo questi grandi mondi immersivi“, ha affermato. “Essenzialmente, sono l’incarnazione fisica di alcune delle più grandi storie che abbiamo raccontato… E, naturalmente, essendo Frozen uno dei nostri franchise di maggior valore, penso che sia perfetto per costruire il luogo in cui Frozen è ambientato in È semplicemente un un mondo fantastico che permette alle persone di immergersi nella storia di ‘Frozen’ e di interagire con tutti i grandi personaggi dei film.”

Il franchise di Frozen

Frozen – Il regno di ghiaccio è uscito nel 2013 ed è diventato rapidamente un colosso al botteghino, incassando 1,285 miliardi di dollari al botteghino mondiale con un budget di 150 milioni di dollari. Un sequel, Frozen II – Il segreto di Arendelle, è seguito nel 2019, insieme a una serie di cortometraggi animati e speciali.

Iger ha annunciato ufficialmente nel febbraio 2023 che sarebbe arrivato un altro sequel di Frozen, insieme ad ulteriori film di Toy Story e ZootropolisJosh Gad, che dà la voce a Olaf, ha confermato in un tweet che tornerà per Frozen 3, mentre tornerà anche la Elsa di Idina Menzel.

Kristen Bell, che dà la voce ad Anna, aveva precedentemente annunciato “con zero autorità” che Frozen 3 sarebbe stato presentato al Tonight Show di Jimmy Fallon prima dell’annuncio di Iger nel 2023; tuttavia, Bell deve ancora confermare se tornerà o meno per il terzo film.

Nel giugno 2023, Lee ha detto a The Wrap che non ha intenzione di dirigere Frozen 3; tuttavia, recentemente ha anche detto a ComicBook che sarebbe “sicuramente” tornata a dirigere il franchise. “Posso far parte di ogni film”, ha detto. “Posso far parte di Frozen. È tutto fantastico. Ma sì, è lì. Penso che conoscerò il momento giusto.”

Mary & George: teaser trailer del period drama con Julianne Moore

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Sky e Starz rilasciano oggi il primo teaser della nuova serie evento Mary & George, interpretata dall’attrice premio Oscar e vincitrice del premio BAFTA Julianne Moore (Still Alice, Lontano dal paradiso), da Nicholas Galitzine (Cenerentola, Purple Hearts) e Tony Curran (Mayflies, Your Honor).

In esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW nel 2024, Mary & George è ispirata all’incredibile storia vera di Mary Villiers, che crebbe il suo affasciante e carismatico figlio, George, affinché potesse sedurre Re Giacomo VI di Scozia, conosciuto anche come Giacomo I d’Inghilterra, e diventare il suo potentissimo amante. Grazie a scandalosi intrighi, il duo di umili origini divenne la coppia madre-figlio più ricca, più titolata e influente che l’Inghilterra avesse mai visto, nonché la coppia più fidata di consiglieri del re. Con la posizione dell’Inghilterra sulla scena mondiale minacciata dall’invasione spagnola e con i rivoltosi che scendevano in piazza per rovesciare il re, la posta in gioco non poteva essere più alta.  Pronta a non fermarsi davanti a nulla e armata del suo spietato fiuto politico, Mary si fece strada prima attraverso il matrimonio, poi corrompendo politici e cospirando con criminali. Riuscì così a imporsi nel cuore dell’establishment, facendolo suo.

Mary & George è un period drama estremamente audace su una madre e un figlio che diedero scandalo, che complottarono, sedussero e uccisero per conquistare la corte d’Inghilterra e il letto di re Giacomo.

Il cast comprende anche Nicola Walker (The Split, Unforgotten), Niamh Algar (The Wonder, Malpractice), Trine Dyrholm (The Legacy, Queen Of Hearts), Sean Gilder (Sherwood, Slow Horses), Adrian Rawlins (Living, Chernobyl), Mark O’Halloran (The Miracle Club, The Virtues), Laurie Davidson (Masters of the Air, Guilty Party), Samuel Blenkin (Atlanta, The Witcher: Blood Origin), Jacob McCarthy (SAS: Rogue Heroes, The Tragedy of Macbeth), Tom Victor (Consent), Alice Grant (Anthem at Almeida Theatre), Amelia Gething (Emily, The Amelia Gething Complex), Mirren Mack (The Nest, The Witcher: Blood Origin), Rina Mahoney (Happy Valley, Cobra) e Simon Russell Beale (The Death of Stalin, The Outfit).

Oliver Hermanus (Living, Moffie) è il lead director della serie, insieme ai registi Alex Winckler. (Somewhere Boy, This Way Up) e Florian Cossen (Deutschland 86, The Empress).

La serie è scritta dall’acclamato drammaturgo DC Moore (Killing Eve, Temple), e basata sul saggio “The King’s Assassin” di Benjamin Woolley.

Prodotta da Hera Pictures in associazione con Sky Studios. Liza Marshall è produttrice esecutiva per Hera Pictures insieme a DC Moore e Oliver Hermanus. Sam Hoyle è produttore esecutivo per Sky Studios.

Mary & George andrà in onda su Sky e in streaming su NOW in tutti i territori in cui Sky è presente in Europa. La serie verrà distribuita da STARZ in esclusiva negli Stati Uniti e in Canada. La distribuzione internazionale è di NBCUniversal Global Distribution per conto di Sky Studios.

Atto di forza: tutto quello che c’è da sapere sul film

Atto di forza: tutto quello che c’è da sapere sul film

Oltre a titoli di stampo erotico come Basic Instinct ed Elle, il regista Paul Verhoeven ha nel corso della sua carriera dato vita ad alcune tra le più celebri pellicole di fantascienza di sempre, da RoboCop a Starship Troopers – Fanteria dello spazio, passando per il celebre Atto di forza (titolo italiano di Total Recall). Arrivato nei cinema nel 1990, è questa una delle pellicole di fantascienza più celebri e apprezzate decennio, nella quale si ritrova anche molta azione, risvolti thriller e profonde riflessioni su tematiche come l’affidabilità dei propri ricordi, l’identità e il colonialismo sfrenato.

Prima che il film riuscì a prendere vita, però, passarono diversi anni, durante i quali la sceneggiatura venne scritta e riscritta, con continui cambi di regista e tra gli attori protagonisti. Il progetto doveva infatti inizialmente essere diretto da David Cronenberg, il quale però perse ben presto entusiasmo verso il progetto. Il film, tratto da un racconto breve di Philip K. Dick dal titolo Ricordiamo per voi, è in realtà solo ispirato a questo, poiché dopo oltre quaranta versioni della sceneggiatura le differenze tra le due opere erano ormai numerose. Il progetto riuscì infine a prendere vita grazie all’interesse di Arnold Schwarzenegger.

Nonostante gli iniziali problemi, Atto di forza godé di una massiccia promozione che lo portò ad essere uno dei maggiori successi del suo anno. Ancora oggi è considerato uno dei migliori film di fantascienza di sempre, un titolo che ha fatto scuola e vanta ancora una profonda influenza sul genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla sua spiegazione. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Atto di forza: la trama e il cast del film

Ambientato nel 2084, il film ha per protagonista Douglas Quaid, un operaio edile annoiato che sogna di visitare Marte, pianeta ormai colonizzato dall’uomo. Per soddisfare tale desiderio, si reca alla Rekall, un’azienda che impianta falsi ricordi nel cervello delle persone, al fine di provare il brivido di essere stato su Marte senza doversi realmente recare lì. Ma qualcosa va storto durante la procedura e Quaid scopre che tutta la sua vita è in realtà un falso ricordo e che le persone che gli impiantato questo nella sua testa ora lo vogliono morto. Per lui ha dunque inizio una fuga durante la quale dovrà scoprire chi realmente egli sia.

Atto di forza cast

Come anticipato, ad interpretare il ruolo del protagonista Douglas Quaid vi è l’attore Arnold Schwarzenegger. Questi chiese di poter prendere parte al film in quanto affascinanto dall’idea dei viaggi virtuali. Fu poi proprio Schwarzenegger a scegliere Verhoeven come regista, essendo rimasto colpito dal suo RoboCop. Ad interpretare sua moglie Lori vi è invece l’attrice Sharon Stone, la quale sembra però che non andasse molto d’accordo con Schwarzenegger, il quale però la ammirava per la sua dedizione nei confronti del personaggio. L’attrice Rachel Ticotin interpreta invece la guerriera marziana Melina.

Ronny Cox è Vilos Cohaagen, governatore della colonia marziana, mentre Michael Ironside è Richter, il braccio destro di Cohaagen. Egli avrebbe dovuto recitare nel film RoboCop, ma a causa di contrattempi ciò non avvenne. Verhoeven non dimenticò però l’attore e lo ritenne perfetto per incarnare il duro Richter. L’attore Marshall Bell interpreta invece Kuato, il leader mutante della resistenza marizana. Per tale personaggio egli dovette sottoporsi anche ad un esteso lavoro di trucco che arrivava a coprirgli l’intero corpo. Nel film compare anche Dean Norris, l’Hank Schrader di Breaking Bad, qui nei panni del marziano Tony.

Atto di forza: la spiegazione del film e le differenze con il libro

Il tema principale di Atto di forza è legato alla domanda se le esperienze di Quaid siano reali o solo un sogno indotto dal suo fallito impianto di memoria alla Rekall. Alla fine del film risulta ancora difficile dare una risposta a tale quesito, in modo molto simile a ciò che avviene sul finale di Blade Runner, un altro film tratto da un’opera di Dick, dove la natura del protagonista è quantomai enigmatica. Data quest’incertezza, Atto di forza si configura come un’opera che solleva riflessioni sulla capacità di manipolare i ricordi e la percezione delle persone, una pratica tutt’altro che estranea ai media odierni.

Per quanto riguarda il suo rapporto con il racconto di Dick, invece, il film vi rimane parzialmente fedele, cercando più che altro di rendere maggiormente realistici alcuni aspetti giudicati troppo fantascientifici. Verhoeven e i produttori, infatti, volevano che il mondo del film fosse effettivamente realizzabile anche nella realtà e si preoccuparono dunque di presentare ciò in modo credibile. La prima parte del film rimane dunque simile a quanto descritto da Dick, ma è dalla seconda metà in poi che subentrano significative differenze. Il film finisce infatti per concentrarsi su quanto avviene su Marte, sviluppando dunque una storia abbastanza diversa ma con alla base gli stessi temi.

Atto di forza remake

Atto di forza: il sequel e il remake

Dato il successo del film, l’intenzione dei produttori era quella di realizzare un sequel tratto da un altro dei racconti di Dick contenuti nell’antologia Rapporto di minoranza e altri racconti. Il sequel avrebbe dovuto essere basato proprio su Minority Report, con Quaid che avrebbe portato sulla terra da Marte alcuni mutanti, i quali grazie alle loro facoltà precognitive sarebbero stati in grado di prevenire i crimini prima che questi accadessero. Il progetto non ottenne però il via libera, ma il soggetto scritto è stato poi ripreso e parzialmente modificato per il film Minority Report, diretto da Steven Spielberg.

Al posto del sequel mai realizzato, nel 2012 è invece arrivato in sala un remake dal titolo Total Recall – Atto di forza. Questo, pur rimanendo in linea di massima fedele al film originale, presenta alcune differenze, come l’assenza dei viaggi su Marte, e si distacca ancora di più dal racconto di Dick. Ad interpretare il ruolo che fu Schwarzenegger vi è l’attore Colin Farrell. Pur affermandosi come un buon successo commerciale e apprezzato per alcuni aspetti, come gli effetti speciali, questo è considerato inferiore rispetto all’originale, specialmente per via delle tematiche che non emergono con la stessa forza e lucidità.

Atto di forza: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Atto di forza grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 16 novembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Un giorno di ordinaria follia: trama, cast e frasi del film con Michael Douglas

Il regista Michael Schumacher viene ancora oggi ricordato per i controversi film Batman Forever e Batman & Robin, da molti ritenuti dei cinecomic scult. Prima di realizzare questi due titoli dedicati al cavaliere oscuro, però, Schumacher ha realizzato quello che è ritenuto uno dei suoi migliori film, nonché un vero e proprio caso cinematografico la cui influenza si fa sentire ancora oggi. Si tratta di Un giorno di ordinaria follia, presentato in concorso al Festival di Cannes nel 1993. Con il titolo originale di Falling Dawn, riferito alla crollo psicologico del protagonista, il film è ancora oggi un brillante esempio di ciò che il mondo contemporaneo provoca nell’uomo comune.

Quella narrata in questa pellicola è infatti una perfetta incarnazione dell’individuo che si ribella contro le giustizie di tutti i tipi e di tutti i giorni, come le disuguaglianze razziali, sociali ed economiche, ma anche contro l’indifferenza e l’egoismo sempre più dilaganti. Per lo sceneggiatore Ebbe Roe Smith, il protagonista di Un giorno di ordinaria follia incarna anche un volto degli Stati Uniti ormai arcaico e pertanto destinato a scomparire nello scontro con l’avanzare del progresso e delle nuove forme di capitalismo. Tematiche profetiche e ancora oggi attuali, per un film che appare essere dunque essere senza tempo.

Un giorno di ordinaria follia è infatti stato negli anni omaggiato e citato in innumerevoli modi, ad esempio con il recente Il giorno sbagliato. La forza del suo messaggio rimane però unica, capace ancora oggi di regalare tanto intrattenimento quanto riflessioni sulla nostra contemporaneità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle frasi più celebri. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Un giorno di ordinaria follia: la trama del film

Protagonista del film è William Foster, un uomo qualunque della caotica città di Los Angeles. Al di là della sua mite apparenza, però, si nasconde una personalità in profonda crisi emotiva, causata in primis dal divorzio chiesto da sua moglie Beth, la quale ha anche imposto un’ordinanza restrittiva che lo obbliga a stare lontano dall’adorata figlia. Questo, unito al suo recente licenziamento e ad una serie di brutture che vede avvenire tutto intorno a lui, rendono William un uomo sull’orlo della follia. L’irreversibile avviene quando si trova a rimanere bloccato nel traffico senza un motivo chiaro. È la goccia che fa traboccare il vaso.

William scende dall’auto ed è pronto a farsi giustizia, incrociando sul suo percorso tutto ciò che ritiene essere degenerazioni della società contemporanea. Dal venditore coreano che detta legge in un Paese che non gli appartiene alle bande criminali che incutono terrore e governano alcune zone della città. Sempre più incurante del pericolo, William si trasforma in un vero e proprio giustiziere e attraversa tutto ciò con un solo obiettivo in mente: raggiungere l’unica cosa che lo rende felice, ovvero sua figlia. Il suo passaggio nella città, però, non manca di attirare l’attenzione della polizia e in particolare del sergente Martin Prendergast, prossimo alla pension e coinvolto suo malgrado in questo nuovo caso.

Un giorno di ordinaria follia: il cast del film

Ad interpretare il protagonista Willia Foster vi è il premio Oscar Michael Douglas, in quella che è una delle sue performance più acclamate e iconiche. Lo stesso Douglas considera questa come la sua interpretazione preferita tra le tante svolte nel corso della sua carriera. L’attore, inizialmente, non era però certo di voler recitare nel film, desideroso di prendersi una pausa. Dopo che ebbe letto la sceneggiatura, cambiò però subito idea, considerandola una delle migliori mai lette. Il caratteristico look del personaggio è un’idea del regista e Douglas ha in seguito raccontato di come il taglio di capelli in particolare lo abbia aiutato ad entrare nella mentalità del personaggio, il quale sembra provenire da un’altra epoca.

Accanto a lui, nel ruolo della moglie Beth Travino vi è invece l’attrice Barbara Hershey, celebre per i film L’ultima tentazione di Cristo, Ritratto di signora e Il cigno nero. Ad interpretare la piccola Adele Foster, figlia del protagonista, vi è Joey Hope Singer, mentre Lois Smith è la signora Foster, madre di William. Vi sono poi gli attori Rachel Ticotin nel ruolo della detective Sandraa Torres e Frederic Forrest in quelli di Nick, il suprematista bianco proprietario di un negozio di armi. Tuesday Weld è Amanda Prendergast, moglie del sergente Martin. Quest’ultimo è interpretato dal premio Oscar Robert Duvall, anche lui particolarmente apprezzato per questa sua interpretazione.

Un giorno di ordinaria follia frasi

Un giorno di ordinaria follia: le frasi più celebri, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Un giorno di ordinaria follia grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Rai Play e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 16 novembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Qui di seguito si riportano invece alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del film:

  • “Non sono io il ladro, non sono io che chiedo 85 cent per una coca cola! Sei tu, il ladro! Io sto solo difendendo i miei diritti di consumatore.” (William Foster)
  • “Vieni nel mio paese, prendi i miei soldi e non hai neanche il riguardo d’imparare la lingua?” (William Foster)
  • “Il fatto è che lui ha un carattere impossibile. Non so proprio se l’ordine limitativo è stato una buona idea o se non ha fatto più male che bene.” (Beth Travino)
  • “Ho superato il punto di non ritorno. Sai qual è? È il punto in cui, in un viaggio, è più conveniente proseguire che tornare indietro” (William Foster)
  • “Io cerco soltanto di arrivare a casa per la festa di mia figlia e se nessuno si metterà sulla mia strada, nessuno si farà del male” (William Foster)
  • “Dio benedica chi si ammazza di fatica!” (William Foster)

Fonte: IMDb

Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 2: trama, cast e curiosità sul film

Grazie al successo di Harry Potter al cinema, ha sempre più preso vita una fortunata stagione di saghe cinematografiche ispirate a celebri romanzi per ragazzi, ambientati prevalentemente in futuri distopici. Con Hunger Games si ha a che fare con il titolo di maggior successo tra questi, ed anche con uno dei pochi che è riuscito a completare la propria avventura cinematografica. Molto spesso, infatti, nel passaggio dalla carta allo schermo tali produzioni non hanno riscontrato il favore di pubblico sperato. Ma non è questo il caso di Hunger Games, e definitiva conferma a riguardo è arrivata anche grazie all’ultima parte del suo finale: Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 2 (qui la recensione), arrivato in sala nel 2015.

Scritto nel 2008 da Suzanne Collins, il primo volume della saga ha ottenuto un successo tale da rendere inevitabile una sua trasposizione cinematografica. Questa, uscita al cinema nel 2012, non ha però solo dato vita ad uno dei principali romanzi del genere distopico, ma ha anche ad un vero e proprio filone cinematografico composto da titoli come Maze Runner e Divergent. L’esplorazione di tematiche giovanili, come anche l’approcciarsi dei protagonisti, poco più che adolescenti, ad un mondo particolarmente ostile, sono infatti tematiche particolarmente sentite, che non hanno mancato di trovare milioni di spettatori appassionati.

A fronte di un budget maggiore rispetto ai precedenti, attestato intorno ai 160 milioni di dollari, questo terzo film è arrivato a guadagnarne ben 652 in tutto il mondo, confermando il grande interesse nei confronti della saga. Prima di intraprendere una visione anche di quest’ultimo film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 2, la trama del film

Nella seconda parte dell’ultimo capitolo, i distretti di Panem si sono ormai ribellati a Snow, e sono pronti a marciare verso Capital City. L’unico distretto ancora fedele allo spregevole presidente, il numero 2, è però una serie minaccia in quanto possiede un ricco arsenale di armi. Per impossessarsene, Katniss Everdeen indossa i panni della ghiandaia imitatrice e guida un manipolo di ribelli. Durante la missione, Katniss scopre tuttavia che la presidentessa Alma Coin pianifica di ucciderla, poiché la sua presenza costituirebbe un ostacolo insormontabile per la sua candidatura a nuovo leader.

Ma ormai il popolo non può più essere fermato, e la ribellione ha inizio con una serie di bombe, le quali provocano un vero e proprio massacro. Trionfante, Katniss chiede di poter giustiziare personalmente il suo acerrimo nemico ma, poco prima dell’esecuzione, una scioccante rivelazione di Gale cambia tutti i suoi piani. Le certezze della giovane crolleranno e si troverà a dover decidere se liberare Panem da qualsiasi forma di oppressione o cedere, consegnandola nelle mani di un nuovo dittatore.

Hunger Games - Il canto della rivolta - Parte 2 cast

Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 2, il cast del film

Per il ruolo della guerriera Katniss sono state sottoposte ad un provino alcune tra le più note giovani attrici di Hollywood, ma il ruolo venne infine vinto da Jennifer Lawrence, la quale risultò da subito la scelta giusta per il regista, impressionato dalle sue qualità. Per assumere un’ultima volta la parte dell’eroina, la Lawrence si addestrò a lungo nel combattimento corpo a corpo o con armi. Nel ruolo di Peeta si ritrova l’attore Josh Hutcherson, il quale si tinse nuovamente i capelli di biondo e guadagnò circa 7 chili di muscoli per acquisire il fisico robusto del personaggio. Liam Hemsworth ricopre invece il ruolo di Gale, amico di lunga data della protagonista.

Woody Harrelson interpreta Haymitch Abernathy, da sempre attratto dai taciuti traumi di questo. A ricoprire il ruolo del malvagio presidente Snow è ancora una volta Donald Sutherland, il quale pur non avendo mai sentito parlare dei romanzi, si è detto affascinato dai richiami politici presenti nella sceneggiatura. Elizabeth Banks, infine, è la presentatrice degli Hunger Games. Il suo personaggio più di altri si è affermato nell’immaginario degli spettatori, grazie anche alla cura che l’attrice ha riposto tanto nella caratterizzazione quanto dei suoi suggerimenti sul look. Nel film sono poi presenti gli attori Julianne Moore nei panni di Alma Coin, Phillips Seymour Hoffman in quelli di Plutarch e Stanley Tucci nel ruolo di Caesar Flickerman.

Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 2, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 2 è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì 16 novembre alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

Fantastici Quattro: Jake Gyllenhaal voleva “troppi soldi” per il ruolo di Reed Richards

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Sebbene in precedenza circolassero voci su Jake Gyllenhaal che avrebbe interpretato Reed Richards/Mister Fantastic nel film Fantastici Quattro, sembra che la richiesta del compenso sia una delle motivazioni per la quale l’accordo non è andato in porto.  

Un rapporto di The InSneider afferma che Jake Gyllenhaal voleva “troppi soldi” per interpretare Reed Richards nel film Fantastici Quattro dei Marvel Studios – una situazione che Jeff Sneider nota è simile a come sono andate le cose con Adam Driver, che si diceva fosse anche lui trai papabili attori in lizza per la parte di Mister Fantastic.

Infine, il rapporto suggerisce che il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, sta puntando a contenere i costi dei talenti per  prossimo film del Marvel Cinematic Universe, motivo per cui Emma Stone non interpreterà Susan Storm/The Invisible Woman.

Fantastici Quattro sarà diretto da Matt Shakman (WandaVision) da una sceneggiatura di Josh Friedman, che è stato chiamato a riscrivere la sceneggiatura originariamente scritta da Jeff Kaplan e Ian Springer. Essendo un progetto nella Fase Sei del MCU, l’uscita di Fantastici Quattro è prevista per il 2 maggio 2025.

Fantastici Quattro: quello che sappiamo sul cast del film

Mentre dunque si attendono conferme riguardo questi tre ruoli, per quelli di Sue Storm (Donna Invisibile), Johnny Storm (Torcia Umana) e Ben Grimms (La Cosa) si continuano a riportare i nomi di Vanessa Kirby (Napoleon), Joseph Quinn (Stranger Things) e Ebon Moss-Bachrach  (The Bear). Anche per questi, però, si attende un’ufficialità da parte dei Marvel Studios. Ad oggi sappiamo solo che Matt Shakman dirigerà Fantastici Quattro da una sceneggiatura di Jeff Kaplan e Ian Springer. I dettagli della trama sono ancora un mistero, ma Kevin Feige ha confermato che non si tratterà di un’altra origin story per il super-team. Il film, infine, è atteso in sala per il 2 maggio 2025.

Imaginary: trailer del nuovo film della Blumhouse

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Imaginary: trailer del nuovo film della Blumhouse

Blumhouse ha diffuso il trailer del suo prossimo potenziale successo horror, Imaginar, che vede un orsacchiotto demoniaco.

Il primo trailer ci offre un assaggio della sinistra storia che prende una delle peculiarità dell’infanzia di ogni bambino, scegliere un giocattolo preferito e trasformarlo in qualcosa di pauroso.

Imaginary, il film

Imaginary è descritto come un film horror originale che attinge all’innocenza degli amici immaginari e solleva la domanda: sono davvero frutto dell’immaginazione infantile o c’è qualcosa di più terrificante che si nasconde proprio sotto?

Quando Jessica (DeWanda Wise) torna con la famiglia nella casa della sua infanzia, la sua figliastra più giovane Alice (Pyper Braun) sviluppa un inquietante attaccamento a un orso di peluche di nome Chauncey che trova nel seminterrato. Alice inizia a giocare con Chauncey ce man mano che il rapporto si intensifica i giochi diventano sempre più sinistri.

È diretto da Jeff Wadlow (Fantasy Island) e scritto da Jeff Wadlow, Greg Erb e Jason Oremland. Jason Blum e Jeff Wadlow stanno producendo. Imaginary arriva nelle sale americane l’8 marzo 2024 da Blumhouse e Lionsgate. Inizialmente era previsto il rilascio nel febbraio 2024, ma è stato ritardato a causa dello sciopero SAG-AFTRA recentemente risolto.

Mr. e Mrs. Smith: nuove foto della serie con Donald Glover e Maya Erskine

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Donald Glover e Maya Erskine si confrontano nelle nuove foto di Mr. & Mrs. Smith, l’atteso adattamento in serie targato Prime Video che debutterà il 2 febbraio 2024.

Incontra gli Smith: due sconosciuti, John e Jane, che hanno rinunciato alle loro identità per essere uniti come partner – nello spionaggio e nel matrimonio“, si legge in una descrizione ufficiale. “A lavoro con un’agenzia misteriosa, ogni episodio li segue in una nuova missione e in una nuova pietra miliare nella loro relazione. Quando nella loro relazione le cose cominciano a non funzionare più la coppia deve iniziare a lottare per restare insieme. Perché in questo matrimonio il divorzio non è un’opzione”.

Mr. & Mrs. Smith, la trama

Vi presentiamo gli Smith: due estranei, John e Jane, che hanno abbandonato le loro vere identità per diventare partner – nello spionaggio e in matrimonio. Abbinati da una misteriosa agenzia, ogni episodio li segue in una nuova missione e in una nuova tappa della loro relazione. Quando però i nodi iniziano a venire al pettine dovranno lottare per rimanere insieme, perché in questo matrimonio il divorzio non è un’opzione.

Sweet Home 2: trailer della seconda stagione della serie Netflix Horror

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Il trailer di Sweet Home 2 descrive in dettaglio il ritorno della serie horror di Netflix, che sarà presentata in anteprima il 1° dicembre e prevede di basarsi sul potente K-drama ambientato in un mondo in espansione.

Un mondo in cui il desiderio diventa mostruoso. I sopravvissuti della Casa Verde e Hyun-su combattono ciascuno per sopravvivere in nuovi posti, mentre emergono altri esseri e fenomeni misteriosi. Nuovi desideri e nuove difficoltà si svelano in questa nuova stagione della serie Netflix.

Adattato dal popolare webtoon con lo stesso nome, Sweet Home ha fatto il suo debutto globale su Netflix nel dicembre 2020“, secondo una descrizione ufficiale. La prima stagione era incentrata su Cha Hyun-su (Song Kang), uno studente solitario delle superiori che si trasferì in un nuovo condominio chiamato Green Home. Di fronte a una crisi in cui gli individui si sono trasformati in mostri che riflettevano i loro desideri più intimi, Hyun-su è uscito dal suo guscio per salvare gli altri”.

Avendo aperto nuovi orizzonti per i contenuti K con le sue diverse creature progettate e realizzate con un dream team globale, Sweet Home Season 2 è pronta a incantare il pubblico di tutto il mondo ancora una volta con il suo mondo e la sua storia ampliati“,recita la descrizione ufficiale fornita da Netflix.

Il cast di Sweet Home 2 include il ritorno di Song Kang, Lee Jin-uk, Lee Si-young, Ko Min-si e Park Gyu-young. A loro si uniranno le nuove aggiunte Yoo Oh-seon, Oh Jung-se, Kim Mu-yeol e Jin-young. Sweet Home 2 è prodotto da Studio Dragon e scritto da Hong So-ri, Kim Hyung-min e Park So-jeong.

Hunger Games torna su SKY in occasione dell’uscita di Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente

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In occasione dell’uscita in sala dell’attesissimo Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente, prequel dei film con protagonista Jennifer Lawrence, arriva su Sky Cinema Collection SKY CINEMA Hunger Games, canale interamente dedicato al franchise nato dai romanzi distopici di Suzanne Collins, che proporrà per la prima volta tutti e quattro i precedenti film in un unico canale.

La saga, campione d’incassi, con quasi 3 miliardi di dollari al box office, è uscita nelle sale cinematografiche tra il 2012 e il 2015 e segue le vicende di Katniss, una ragazza che decide di offrirsi volontaria, per salvare la sorella minore, e partecipare agli Hunger Games, un reality show in cui ragazzi provenienti dai Dodici Distretti sono costretti a battersi e a uccidersi a vicenda.

Jennifer Lawrence interpreta la protagonista Katniss Everdeen, mentre Josh Hutcherson è Peeta Mellark, un ragazzo che appartiene allo stesso distretto di Katniss e che con lei partecipa ai giochi, Liam Hemsworth è invece Gale Hawthorne, amico d’infanzia della protagonista. Assieme a loro anche un cast stellare: Woody Harrelson è Haymitch Abernathy, Elizabeth Banks veste i panni di Effie Trinket, Lenny Kravitz interpreta Cinna, Stanley Tucci è Caesar Flickerman e Donald Sutherland è il Presidente Coriolanus Snow.

Nel primo Hunger Games Katniss partecipa per la prima volta al reality show, insieme ad altri 23 ragazzi; in HUNGER GAMES: LA RAGAZZA DI FUOCO Katniss e Peeta intraprendono il Tour della Vittoria, mentre una nuova edizione degli Hunger Games sta per iniziare; in HUNGER GAMES – IL CANTO DELLA RIVOLTA – PARTE 1 e in HUNGER GAMES – IL CANTO DELLA RIVOLTA – PARTE 2 la protagonista, sopravvissuta agli Hunger Games, si ritroverà ad affrontare il tirannico presidente Snow.

Loki: cosa è successo in ordine cronologico alla TVA

Loki: cosa è successo in ordine cronologico alla TVA

La Time Variance Authority non sarà più la stessa dopo gli eventi del finale della seconda stagione di Loki (qui la recensione). La principale agenzia di controllo del tempo del Marvel Cinematic Universe è stata usata in passato come mezzo per Colui che Rimane per usare le linee temporali, ma da allora si è trasformata in qualcosa di molto più benevolo con l’aiuto di Loki e dell’Agente Mobius. La vera linea temporale dell’Autorità per le Variazioni Temporali potrebbe infatti avere effetti a catena su tutta la Saga del Multiverso e sulla prossima lotta dei Vendicatori contro Kang il Conquistatore e le sue numerose varianti.

La guerra del tempo ha sconvolto il Multiverso

Loki teorie MCU smentito

Prima che l’Autorità per le variazioni temporali venisse istituita, ci fu un’enorme guerra temporale che scoppiò in tutto il multiverso. Questa guerra era guidata da diverse varianti di Kang il Conquistatore, che erano entrate in contatto grazie agli esperimenti di Nathaniel Richards sulle realtà alternative. Questa guerra ha portato caos e scompiglio in tutto il multiverso, distruggendo quasi ogni cosa. Vedendo la distruzione che le sue varianti avevano portato all’universo, Colui che Rimane cercò di trovare un modo per garantire che non si verificasse mai più un’altra Guerra del Tempo.

Colui che Rimane costruisce l’Autorità per le Variazioni Temporali

Dopo la conclusione della Guerra del Tempo, Colui che Rimane costruì l’Autorità per le Variazioni Temporali, un’agenzia che avrebbe supervisionato il multiverso. Come parte di questa direttiva, scelse la Terra-616 come universo primario, chiamandola la Sacra Linea Temporale. Gli agenti della TVA sono stati quindi incaricati di proteggere questo universo e di eliminare tutte le linee temporali ramificate che potrebbero distaccarsi da esso. Per rimpolpare i ranghi della TVA, Colui che Rimane rapisce alcune varianti della linea temporale perché agissero come suoi agenti. Tra queste, Ravonna Renslayer, Mobius M. Mobius e Ouroboros.

Sylvie viene arrestata e riesce a fuggire

Sylvie era una variante di Loki che in quanto donna si allontanava  dai dettami della Sacra Linea Temporale. Di conseguenza, diversi agenti della TVA, tra cui Ravonna Renslayer, furono inviati ad arrestarla e a cancellare la linea temporale da cui proveniva. Questa si sarebbe rivelata una delle missioni più fatali nella storia della TVA. Dopo essere stata portata al quartier generale della TVA, Sylvie riuscì a liberarsi dai suoi rapitori, rubando un TemPad e fuggendo nel multiverso. Trascorrerà i decenni successivi a sabotare la TVA, pianificando nel contempo di bombardare la linea temporale con eventi Nexus.

Gli agenti della TVA hanno cancellato i loro ricordi

Loki 2x06 easter egg e riferimenti

La seconda stagione di Loki ha rivelato un’importante svolta nella storia della TVA. Dopo la fine della Guerra del Tempo e la costruzione dell’agenzia, Colui che Rimane ordinò a Miss Minutes di cancellare la memoria di tutti i membri della TVA. Di conseguenza, agli agenti non è rimasto alcun ricordo della loro vita prima della TVA o della stessa Guerra del Tempo. Nel riavviare la TVA, Miss Minutes e Colui che Rimane inventarono un mito per coprire la vera origine dell’agenzia. Hanno introdotto l’idea di tre Custodi del Tempo che hanno preservato la Sacra Linea del Tempo e creato la TVA.

Gli Avengers creano una nuova linea temporale

Avengers: Endgame

Gli eventi di Avengers: Endgame hanno accidentalmente creato un ramo della linea temporale nel 2012, in cui Loki è riuscito a fuggire usando il Tesseract dopo essere stato sconfitto nella Battaglia di New York. Questa variante di Loki è stata infine arrestata dalla TVA e costretta a subire un processo. Venne a sapere che il viaggio nel tempo era stato autorizzato dalla TVA, ma che il suo ritorno non lo era. Fortunatamente per lui, l’agente Mobius vide l’opportunità di usare le sue conoscenze per aiutare a rintracciare Sylvie.

Loki e Sylvie trovano e uccidono Colui che Rimane

Sophia Di Martino Sylvie Loki

Sebbene Loki fosse stato ingaggiato per aiutare a catturare Sylvie, si ritrovò invece ad innamorarsi della sua stessa variante. Insieme, i due hanno portato scompiglio nella TVA, creando un evento Nexus e scoprendo che i Custodi del Tempo erano fittizi. Alla fine viaggiano fino alla fine del tempo stesso, dove incontrarono la vera mente della TVA: la variante di Kang nota come Colui che Rimane. Durante il loro incontro, il cattivo offre alle varianti di Loki l’opportunità di cambiare il corso del destino stesso: mentre Loki si oppone, Sylvie sceglie di ucciderlo, causando la rottura della Sacra Linea Temporale e la nascita di infinite linee temporali ramificate.

Loki aiuta a riformare la TVA

Dopo la morte di Colui che Rimane, Loki ha faticato non poco per tornare dai suoi amici della TVA, dove ha rivelato tutto ciò che aveva imparato alla fine del tempo. Rendendosi conto che la potatura delle linee temporali era stata essenzialmente un genocidio di tutti coloro che vi si trovavano, l’Autorità per la Variazione Temporale cambia le sue abitudini. La rapidità delle riforme della TVA ha spiazzato alcuni agenti, facendo sì che un contingente di tradizionalisti, guidati dal Generale Dox, si staccasse dalla fazione principale. Alla fine la TVA riuscì a catturare i traditori, ma non prima che questi avessero provocato la cancellazione di innumerevoli linee temporali ramificate.

Il Telaio del Tempo esplode

A causa del caos provocato dalla morte di Colui che Rimane, il Telaio del Tempo presso il quartier generale della TVA divenne instabile e cominciò a rompersi. Nel tentativo di evitare che il congegno esploda e distrugga potenzialmente l’intero multiverso, Loki e Mobius hanno chiesto l’aiuto di Victor Timely, una variante di Kang il cui codice genetico unico era necessario per sbloccare la porta del Telaio del Tempo. La loro missione per reclutare Timely è stata un successo ma alla fine non sono riusciti a fermare l’esplosione del Telaio del Tempo. In un raro momento di eroismo per una variante di Kang, Timely tentò di riparare il Telaio da solo, ma fu fatto a pezzi subito dopo essere uscito dalla porta. I suoi compagni assistono dunque scioccati e inorriditi al crollo del Telaio del Tempo in un accecante lampo di luce bianca.

Loki ricrea il multiverso

Tom Hiddleston Loki
Credit: Disney+ & Marvel Studios

Dopo aver imparato a controllare le sue abilità con il salto temporale, Loki ha viaggiato indietro nel tempo per un lungo scontro con Colui che Rimane. Giunto alla conclusione che non sarà mai in grado di riparare il Telaio del Tempo, Loki decide di adottare un approccio diverso per sconfiggere il suo nemico. Viaggiando a ritroso fino al momento del crollo del Telaio, Loki affronta le pericolose forze del meccanismo esplosivo e riforgia egli stesso il multiverso. A differenza della natura singolare della Sacra Linea Temporale Loki è riuscito a tessere insieme le diverse linee temporali ramificate in un’unità coesa. Attraverso la creazione di un nuovo albero del mondo, sul modello di Yggdrasil della mitologia norrena, Loki è in grado di creare un multiverso stabile, in grado di sostenere le molte nuove ramificazioni che si formano ogni secondo.

Tutti tranne te: il nuovo trailer della commedia con Sydney Sweeney e Glen Powell

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Dopo un primo trailer, gli attori Sydney Sweeney (Euphoria, Madame Web) e Glen Powell (Top Gun: Maverick, Hit Man) presentano ora un secondo trailer del film che li vede protagonisti, Tutti tranne te, una nuova commedia romantica distribuita da Sony Pictures per la regia di Will Gluck (Easy Girl). Promosso come una vaga modernizzazione di “Molto rumore per nulla” di William Shakespeare, il film ha una sinossi che recita: “Quando gli arcinemici del college si riuniscono anni dopo la laurea per un matrimonio, si troveranno a dover fingere di essere una coppia per motivi personali. Ma fingendo di esserlo, in realtà potrebbero finire con l’innamorarsi davvero.”

Il nuovo trailer offre ora maggiori dettagli sulla trama, come anche scene inedite nel primo filmato distribuito mesi fa. Accanto ai due attori poc’anzi citati, nel film recitano anche Alexandra Shipp, GaTa, Hadley Robinson, Michelle Hurd, Dermot Mulroney, Darren Barnet e Rachel Griffiths. Il racconto è basato su un soggetto di Ilana Wolpert (qui alla sua prima sceneggiatura di un lungometraggio) che ha poi scritto anche la sceneggiatura insieme allo stesso Will Gluck. Al momento Tutti tranne te è previsto nelle sale statunitensi per il 22 dicembre, mentre si attendono notizie per quanto riguarda una data di uscita italiana.

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: trailer della nuova serie in arrivo su Disney+

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Disney+ dopo il primo teaser trailer ha diffuso il trailer ufficiale di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, la nuova serie originale Disney+. L’epica serie, basata sulla saga di libri best-seller del pluripremiato autore Rick Riordan, debutterà mercoledì 20 dicembre 2023 su Disney+ con i primi due episodi e con nuovi episodi ogni settimana.

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo racconta la fantastica storia di un moderno semidio dell’età di 12 anni, Percy Jackson, che sta iniziando ad accettare i suoi nuovi poteri divini quando il dio del cielo, Zeus, lo accusa di aver rubato il suo fulmine maestro. Con l’aiuto dei suoi amici Grover e Annabeth, Percy deve intraprendere l’avventura di una vita per ritrovarlo e riportare l’ordine nell’Olimpo.

Iscriviti a Disney+ per guardare Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo e le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

https://www.youtube.com/watch?v=sdGKx582v2c&feature=youtu.be

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è interpretata da Walker Scobell (Percy Jackson), Leah Sava Jeffries (Annabeth Chase), Aryan Simhadri (Grover Underwood) e vede la presenza di guest star come Lin-Manuel Miranda (Ermes), Megan Mullally (Alecto alias Signora Dodds), Toby Stephens (Poseidone), Virginia Kull (Sally Jackson), Jason Mantzoukas (Dioniso alias Signor D), Jay Duplass (Ade), Glynn Turman (Chirone alias Signor Brunner), il compianto Lance Reddick (Zeus), Adam Copeland (Ares), Charlie Bushnell (Luke Castellan), Dior Goodjohn (Clarisse La Rue), Jessica Parker Kennedy (Medusa), Olivea Morton (Nancy Bobofit), Suzanne Cryer (Echidna), Timm Sharp (Gabe Ugliano) e Timothy Omundson (Efesto).

Basata sulla saga di libri best-seller della Disney Hyperion del pluripremiato autore Rick Riordan, edita in Italia da Mondadori, e creata da Rick Riordan e Jon Steinberg, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo vede tra i produttori esecutivi Steinberg e Dan Shotz, insieme a Rick Riordan, Rebecca Riordan, Ellen Goldsmith-Vein di The Gotham Group, Bert Salke, Jeremy Bell e D.J. Goldberg di The Gotham Group, James Bobin, Jim Rowe, Monica Owusu-Breen, Anders Engström e Jet Wilkinson.

ESCÁNDALO – Storia di un’ossessione: due nuovi episodi gratis su in esclusiva su Mediaset Infinity

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Da venerdì 17 novembre saranno disponibili gratis e in esclusiva su Mediaset Infinity due nuovi episodi di ESCÁNDALO – Storia di un’ossessione, la serie ideata da Aurora Guerra, creatrice di alcune delle serie di maggior successo degli ultimi anni come Il Segreto e Una Vita. Nei prossimi episodi, si manifesteranno le prime conseguenze delle azioni di Inés, ormai al centro di un vortice inarrestabile di scandali e tensioni.

Nei primi quattro episodi di ESCÁNDALO – Storia di un’ossessione – già disponibili su Mediaset Infinity – Inés, donna complessa e frustrata a causa dei suoi trascorsi, ha intrapreso una relazione proibita e ossessiva con il giovane adolescente Hugo e per mantenerla ha iniziato a tessere una tela di inganni ed eventi che hanno cominciato a trascinare nell’abisso tutte le persone intorno a lei.

Per sapere come finirà la storia di Inés e Hugo – interpretati da Alexandra Jiménez e Fernando Líndez – bisognerà attendere gli ultimi due episodi che saranno disponibili da venerdì 24 novembre.

Nel frattempo è possibile continuare a vivere l’emozione della serie partecipando al concorso Escàndalo – La sfida. Fino al 10 dicembre ogni settimana si potrà provare a vincere i premi in palio divertendosi a cercare le coppie di carte uguali: oltre 500 gift card e voucher e super premi hi-tech.

Unwanted – ostaggi del mare, la trama e le anticipazioni del quinto e steso episodio

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Quando non si ha più niente da perdere, non esiste la paura di tentare il tutto per tutto. Lasciata alle loro spalle una realtà difficile e violenta è ora di combattere per ottenere finalmente una condizione migliore e la nave Orizzonte è l’unica possibilità che hanno i migranti al centro della storia raccontata dalla nuova serie Sky Original Unwanted – ostaggi del mare. Da domani disponibili in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW i due nuovi episodi (quinto e sesto).

La situazione è ormai fuori controllo con Tareq (Dada Bozela) e i suoi compagni che tengono in ostaggio la sala di comando della nave. Arrigo (Marco Bocci) viene sopraffatto dagli eventi e in un suo momento di crisi ha un attacco di panico che permette a Edith di prendere il timone della Orizzonte e dirottarla verso le acque maltesi. A questo punto il capitano non ha alternative e lancia l’allarme alla compagnia, che mette in campo l’esercito italiano. Tareq decide che l’unica soluzione possibile è negoziare per riuscire a scendere dalla nave senza essere riconsegnati ai libici. Intanto Diletta (Denise Capezza) scopre di essere incinta e questo spinge suo marito Nicola (Maro Palvetti) a qualificarsi carabiniere per dare una mano alla security della nave, ma prende una decisione sbagliata con una conseguenza potenzialmente fatale…

Unwanted – ostaggi del mare è una serie in otto episodi prodotta da Sky Studios insieme a Pantaleon Films e Indiana Production, liberamente tratta da “Bilal” (edito da La nave di Teseo), il libro inchiesta del giornalista sotto copertura Fabrizio Gatti sul viaggio da lui intrapreso lungo le rotte del Sahara, popolate non solo dai migranti che si spostano dall’Africa per raggiungere l’Europa ma anche da quanti fanno affari lucrando sulla loro disperazione. Alla regia di tutti gli episodi Oliver Hirschbiegel, premiato regista tedesco divenuto celebre in tutto il mondo grazie a titoli come La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler, Diana e il film vincitore del Sundance Film Festival nel 2009 L’ombra della vendetta – Five Minutes of Heaven.

Girata in inglese, italiano, tedesco, francese e diversi dialetti africani, la serie è interpretata da un numerosissimo cast multiculturale capitanato da Marco Bocci e Jessica Schwarz, e che comprende Dada Bozela, Hassan Najib, Jonathan Berlin, Jason Derek Prempeh, Cecilia Dazzi, Francesco Acquaroli, Barbara Auer, Sylvester Groth, Marco Palvetti, Denise Capezza, Nuala Peberdy, Samuel Kalambay, Amadou Mbow, Edward Apeagyei, Reshny Massaka, Onyinye Odokoro, Massimo De Lorenzo, Scot Williams.

Creata da Stefano Bises (Esterno notte, The New Pope, Il Re, Speravo de morì prima), Unwanted – ostaggi del mare è scritta da Stefano Bises con la collaborazione di Alessandro Valenti, Bernardo Pellegrini e Michela Straniero. La serie è prodotta per Pantaleon da Dan Maag, Marco Beckmann, Patrick Zorer, Stephanie Schettler-Koehler e dal produttore Sascha Rosemann che per primo ha avuto l’idea di adattare il libro di Fabrizio Gatti; per Indiana è prodotta da Fabrizio Donvito, Benedetto Habib, Daniel Campos Pavoncelli e Marco Cohen. Produttori esecutivi per Sky Studios sono Nils Hartmann, Sonia Rovai ed Erica Negri. NBCUniversal Global Distribution è il distributore internazionale della serie per conto di Sky Studios.

La trama del quinto episodio di Unwanted – ostaggi del mare

Pensando di venire riconsegnata ai Libici, Marem affida sua figlia di pochi mesi ad una crocierista, Diletta. Tareq tiene in ostaggio la crew e vuole che li portino in Italia. Arrigo in un momento di crisi ha un attacco di panico. Edith prende formalmente il comando e ordina di dirigersi verso le acque Maltesi. Mentre Edith si reca dai migranti per rassicurarli, Arrigo manda l’allarme ufficiale alla compagnia. Intanto, una crocierista si uccide lanciandosi dal ponte della nave.

La trama del sesto episodio di Unwanted – ostaggi del mare

Dopo l’allarme la nave è tenuta sotto controllo dall’esercito. Tareq pretende di parlare con loro per trovare un accordo. Sicura di essere salva, Marem chiede a Diletta di riavere sua figlia e poco dopo Diletta scopre di essere incinta. Il marito Nicola, carabiniere, offre il suo aiuto alla security di bordo per risolvere la situazione e senza autorizzazione si arma della sua pistola. Franco ha baciato Sophia, la moglie gli chiede di sbarcare.

Noir in Festival 33: i finalisti del Premio Caligari

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Noir in Festival 33: i finalisti del Premio Caligari

Il Noir in Festival 33° ha annunciato i finalisti del Premio Caligari 2023. Al concorso di IULM e Noir in Festival per il cinema italiano, ideato da Gianni Canova in accordo con Giorgio Gosetti, organizzato dal Noir in Festival in collaborazione con Università IULM e Cinecittà News, concorrono sei film finalisti scelti a insindacabile giudizio dagli ideatori del Premio fra i noir di produzione italiana usciti in sala tra novembre 2022 e ottobre 2023.

I sei film finalisti verranno proiettati fra il 2 e il 5 dicembre a Milano nella Sala dei 146 di IULM 6, in via Carlo Bo 7, con la partecipazione degli autori. A scegliere il vincitore sarà una giuria popolare di 80 giovani studenti e di appassionati, guidata da professionisti del settore.

Dopo una discussione collettiva al termine di ogni proiezione, i membri della giuria potranno esercitare il proprio diritto di voto deponendo la scheda con il loro giudizio nell’urna appositamente predisposta. La graduatoria finale indicherà il vincitore. Il voto di ciascuno dei professionisti che guidano la giuria varrà per tre.

I registi saranno protagonisti di uno speciale incontro lunedì 4 dicembre, ore 17:00, mentre il film vincitore sarà annunciato durante la serata di premiazione, il 6 dicembre.

I titoli finalisti di quest’anno sono:

“Il Premio Caligari rinnova per il settimo anno consecutivo l’interesse verso un focus sul cinema di genere Made in Italy”, dicono Gianni Canova e Giorgio Gosetti“e lo mette al centro della scena internazionale che il Noir in Festival ha sempre proposto al suo pubblico. Autori già affermati, l’opera prima di un attore e film di registi che trattano il genere per la prima volta: sei titoli-radiografia del nero italiano di oggi, prodotto di un’industria in costante espansione. Quella rappresentata nella selezione del Caligari è una creatività che esorcizza la realtà attraverso il genere e arriva agli spettatori attraverso i più disparati canali dell’era digitale.”

Per iscriversi gratuitamente alla giuria è necessario essere maggiorenni e inviare, entro domenica 26 novembre 2023, una mail a [email protected] con oggetto GIURIA CALIGARI 2023 segnalando: nome, cognome, mail di riferimento, categoria di appartenenza del giurato (01 – Studente universitario IULM oppure 02 – Appassionato/a di Noir).

Tutte le proiezioni sono gratuite e aperte a tutti fino ad esaurimento dei posti disponibili.

I partecipanti alla Giuria sono anche invitati a esprimere una riflessione sul film che ritengono più meritevole con una breve critica/considerazione (max 600 caratteri spazi inclusi) da indirizzare entro e non oltre il 15 dicembre all’indirizzo mail [email protected]. Gianni Canova e Giorgio Gosetti sceglieranno le sei mini-recensioni più significative che verranno pubblicate sul sito di Noir in festival (www.noirfest.com) al termine della manifestazione.

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