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Mortal Kombat 2: la furia di Karl Urban nel primo teaser

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Mortal Kombat 2: la furia di Karl Urban nel primo teaser

“Lo hanno fatto incazzare. Gli hanno rovinato gli occhiali da sole. Avrebbero dovuto portare più ragazzi…” Il primo poster ufficiale e il teaser di Mortal Kombat 2 sono online, mentre il primo trailer completo arriverà nelle prossime ore.

Il poster è solo una rivisitazione del classico logo del drago di MK, ma il teaser è un finto trailer brillantemente scadente e esagerato per l’ultimo film di Johnny Cage (Karl Urban, ex star di The Boys e Star Trek), “Uncaged Fury“.

Il debutto della sfacciata star di Hollywood di serie B, diventata eroica combattente per la libertà, è avvenuto alla fine del primo film, quando Cole Young (Lewis Tan) ha detto ai suoi compagni di lotta di conoscere qualcuno “a Los Angeles” che avrebbe potuto aiutarli nell’imminente rivincita contro le forze dell’Outworld.

Finalmente si vede Johnny Cage“, aveva anticipato il co-creatore di Mortal Kombat, Ed Boon, in una recente intervista con EW. “La sua integrazione nella storia e nell’universo di Mortal Kombat è una parte importante di ciò che questo film esplora. È un ragazzo di Hollywood ormai finito, catapultato in questa realtà magica e ultraviolenta.

Il primo film non ha ottenuto esattamente un successo al botteghino, ma ha avuto un successo tale – soprattutto essendo una delle prime grandi uscite dell’era Covid con un debutto in streaming giornaliero – da giustificare un sequel.

Tutto quello che c’è da sapere su Mortal Kombat 2

Mortal Kombat 2 è diretto da Simon McQuoid da una sceneggiatura scritta dallo sceneggiatore di Moon Knight Jeremy Slater. Il sequel vedrà il ritorno di Lewis Tan come Cole Young, Jessica McNamee come Sonya Blade, Josh Lawson come Kano, Tadanobu Asano come Lord Raiden, Mehcad Brooks come Jax, Ludi Lin come Liu Kang, Chin Han come Shang Tsung, Joe Taslim come Bi-Han e Sub-Zero, Hiroyuki Sanada nei panni di Hanzo Hasashi e Scorpion e Max Huang nei panni di Kung Lao.

Il sequel d’azione introdurrà anche una serie di nuovi personaggi oltre al Johnny Cage di Karl Urban, ovvero Adeline Rudolph (Resident Evil) nei panni di Kitana, Tati Gabrielle (You) nei panni di Jade, Martyn Ford (F9) nei panni dell’imperatore Shao Kahn, Damon Herriman di Mindhunter nei panni del demone di Netherrealm Quan Chi, Desmond Chiam (The Falcon and the Winter Soldier) nei panni del Re Edeniano Jerrod e Ana Thu Nguyen (Get Free) nei panni della Regina Sindel. Ulteriori dettagli sulla trama sono ancora tenuti nascosti. Il film è prodotto da James Wan, Michael Clear, Todd Garner e E. Bennet Walsh.

Braccato dal temibile guerriero Sub-Zero, il lottatore di MMA Cole Young trova rifugio nel tempio di Lord Raiden. Allenandosi con i combattenti esperti Liu Kang, Kung Lao e il mercenario ribelle Kano, Cole si prepara a schierarsi al fianco dei più grandi campioni della Terra per affrontare i nemici dell’Outworld in una battaglia ad alto rischio per l’universo.

Brie Larson si unisce a Olivia Colman nella miniserie Cry Wolf

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Brie Larson si unisce a Olivia Colman nella miniserie Cry Wolf

Brie Larson reciterà al fianco di Olivia Colman nella miniserie Cry Wolf, che ha ricevuto ufficialmente il via libera da FX. La serie era in lavorazione da febbraio, con Colman in uno dei ruoli principali. Sarah Treem è sceneggiatrice, produttrice esecutiva e showrunner, mentre Larson e Colman saranno entrambe produttrici esecutive oltre che protagoniste.

La serie è descritta come un thriller psicologico familiare che segue “un’assistente sociale (Olivia Colman) e una madre (Brie Larson) che entrano in crisi quando la figlia adolescente della madre denuncia abusi, spingendo entrambe le donne al limite mentre affrontano una situazione impossibile”.

Cry Wolf è ispirata alla serie TV danese “Ulven Kommer” creata da Maja Jul Larsen. Treem, Colman ed Ed Sinclair di South of the River, e Melissa Bernstein di Special Interests hanno portato il progetto a FX. Tutti sono produttori esecutivi insieme a Larsen, Christian Rank e Claudia Saganario per conto di DR Sales, la divisione format di DR per cui è stata prodotta la serie danese originale. FX Productions è lo studio.

Il ruolo mantiene Colman in attività con FX, poiché la celebre attrice è apparsa in diversi episodi della dramedy di successo della rete “The Bear“. Ha anche interpretato Miss Havisham nella miniserie FX “Great Expectations” del 2023. I suoi altri crediti televisivi includono “The Crown“, “Fleabag”, “Broadchurch”,The Night Manager” e “Heartstopper”. Colman è stata candidata agli Emmy per sei volte, inclusa una recente nomination come migliore attrice ospite in una commedia per “The Bear”. Ha vinto il premio come migliore attrice in un film drammatico per “The Crown” nel 2021. Colman è anche tre volte candidata all’Oscar per “La Favorita” (per il quale ha vinto il premio come migliore attrice), “The Father” e “The Lost Daughter”.

Brie Larson ha debuttato nel 2015 con il suo ruolo da protagonista nel film “Room”, per il quale ha vinto un Oscar, un Golden Globe, un BAFTA e numerosi altri riconoscimenti. Da allora è entrata a far parte del Marvel Cinematic Universe nel ruolo di Carol Danvers/Captain Marvel, avendo interpretato questo personaggio in quattro film fino ad oggi. Tra i suoi altri crediti figurano “Short Term 12”, “Un disastro di ragazza”, “Scott Pilgrim vs. the World” e “The Glass Castle”. In televisione, Larson ha recitato nella serie di Showtime “United States of Tara” e ha ottenuto una nomination agli Emmy e ai Golden Globe per il suo ruolo nella serie di Apple TV+ “Lessons in Chemistry”.

Treem è nota soprattutto per aver co-creato la serie drammatica di Showtime acclamata dalla critica “The Affair”, di cui è stata anche showrunner. La serie ha vinto il Golden Globe come migliore serie drammatica nel 2015. Tra gli altri lavori di Treem figurano “House of Cards” e “In Treatment”. È anche un’affermata drammaturga, avendo scritto, tra gli altri, “A Feminine Ending”, “The How and Why” e “When We Were Young and Unafraid”.

Harry Potter: nuovi dettagli sulla serie TV in arrivo!

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Harry Potter: nuovi dettagli sulla serie TV in arrivo!

La produzione della serie TV Harry Potter della HBO è iniziata all’inizio di questa settimana e, dopo aver dato una prima occhiata al maghetto protagonista e al guardiacaccia Rubeus Hagrid, abbiamo un’idea più chiara di cosa aspettarci da questo adattamento televisivo dell’iconica serie di romanzi della controversa autrice J.K. Rowling. Sappiamo già da tempo che HBO intende adattare un libro per stagione, ma dato che i giovani protagonisti della serie cresceranno rapidamente e che c’è molto più terreno da coprire rispetto ai film, la rete via cavo sembra avere un piano unico per contrastare il loro invecchiamento.

Secondo Redanian Intelligence, le stagioni 1 e 2 dovrebbero essere composte da sei episodi ciascuna, con le stagioni future che potrebbero espandersi fino a 8 episodi per coprire le pagine extra. I libri, come noto, vanno da 223 a 766 pagine. Il sito spiega inoltre che la prima stagione sarà girata da ora fino a maggio 2026, mentre la seconda stagione sarà girata in modo simile da luglio 2026 a maggio 2027. Il debutto della prima è poi previsto nel corso del 2027.

A “complicare” le cose sono le leggi sul lavoro minorile, che consentono ai bambini di stare sul set solo per un certo numero di ore al giorno, motivo per cui si richiede un tempo di riprese più lungo. Infine, il sito ha anche appreso che “il primo episodio si conclude con i giovani studenti e Hagrid che si avvicinano per la prima volta al castello di Hogwarts su una barca”. Ciò significa che il primo episodio coprirà la vita di Harry con i Dursley, il momento in cui scopre di essere un mago, la sua prima visita a Diagon Alley e il viaggio sull’Hogwarts Express (dove incontra Ron ed Hermione).

Cosa sappiamo della serie HBO su Harry Potter

HBO descrive la serie come un “adattamento fedele” della serie di libri della Rowling. “Esplorando ogni angolo del mondo magico, ogni stagione porterà ‘Harry Potter’ e le sue incredibili avventure a un pubblico nuovo ed esistente”, secondo la descrizione ufficiale. Le riprese dovrebbero avere inizio nel corso dell’estate 2025, per una messa in onda prevista per il 2026.

La serie è scritta e prodotta da Francesca Gardiner, che ricopre anche il ruolo di showrunner. Mark Mylod sarà il produttore esecutivo e dirigerà diversi episodi della serie per HBO in collaborazione con Brontë Film and TV e Warner Bros. Television. La serie è prodotta da Rowling, Neil Blair e Ruth Kenley-Letts di Brontë Film and TV, e David Heyman di Heyday Films.

Come già annunciato, Dominic McLaughlin interpreterà Harry, Arabella Stanton sarà Hermione e Alastair Stout sarà Ron. Altri membri del cast includono: John Lithgow nel ruolo di Albus Silente, Janet McTeer nel ruolo di Minerva McGrannitt, Paapa Essiedu nel ruolo di Severus Piton, Nick Frost nel ruolo di Rubeus Hagrid, Luke Thallon nel ruolo di Quirinus Quirrell e Paul Whitehouse nel ruolo di Argus Gazza.

Gli altimi annunci sono quelli di Rory Wilmot nel ruolo di Neville Paciock, Amos Kitson nel ruolo di Dudley Dursley, Louise Brealey nel ruolo di Madam Rolanda Hooch e Anton Lesser nel ruolo di Garrick Ollivander. Infine, Bel Powley e Daniel Rigby interpreteranno Petunia e Vernon Dursley.

È stato inoltre confermato che la serie debutterà nel 2027 su HBO e HBO Max, dove disponibile.

Reed Richards sarà il nuovo leader degli Avengers secondo Matt Shakman

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Reed Richards (Pedro Pascal), alias Mr. Fantastic, è pronto a guidare gli eroi più potenti della Terra in Avengers: Doomsday e/o Secret Wars? Il regista di I Fantastici Quattro: Gli Inizi, Matt Shakman, ha fatto parlare di sé commentando la sfida nel trovare il personaggio di Pedro Pascal durante un’intervista a tutto campo con Variety.

“Passa dall’essere lo scienziato nerd rinchiuso in laboratorio, al marito e padre che farebbe qualsiasi cosa per proteggere la sua famiglia, fino all’uomo che guida gli Avengers”, ha detto Shakman del patriarca dei Fantastici Quattro. “Ho capito che la versione che stavamo costruendo doveva avere tutti questi elementi”.

Sebbene alcuni abbiano interpretato questo come una conferma che Mr. Fantastic guiderà gli Avengers nel prossimo film evento del MCU, è del tutto possibile che Shakman si riferisse semplicemente al percorso di Reed nei fumetti. O forse no?

Precedenti report suggerivano che Sam Wilson (Anthony Mackie) prenderà il comando di un gruppo di eroi, con Yelena Belova (Florence Pugh) a capo dei Nuovi Vendicatori, formatisi alla fine di Thunderbolts*. Ma cosa succederebbe se Richards dovesse guidare una terza squadra?

I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Il film Marvel Studios I Fantastici Quattro: Gli Inizi introduce la prima famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic (Pedro Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile mai affrontata. Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la forza del loro legame familiare, i protagonisti devono difendere la Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus (Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver Surfer (Julia Garner). E se il piano di Galactus di divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una questione molto personale.

Il film è interpretato anche da Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Sarah Niles. I Fantastici Quattro: Gli Inizi è diretto da Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Grant Curtis e Tim Lewis sono gli executive producer.

Ryan Gosling e Will Ferrell protagonisti della commedia Tough Guys

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Dopo The Nice Guys, per Ryan Gosling arriva Tough Guys. La star di film come Barbie First Man – Il primo uomo sarà infatti protagonista insieme a Will Ferrell di una nuova commedia d’azione con questo titolo per Amazon MGM Studios, secondo quanto riferito da Deadline. Nata come sceneggiatura originale dello scrittore Daniel Gold, la storia segue due scagnozzi stanchi di essere i sacrificabili di turno e che decidono di liberarsi dal mondo criminale, riscrivendo le regole mentre si costruiscono una nuova vita secondo i propri termini.

Deadline riporta anche che Ryan Gosling e Jessie Henderson sono in trattative per la produzione attraverso Open Invite Entertainment, che ha un accordo di prima visione con Amazon MGM Studios. Will Ferrell e Jessica Elbaum sono invece in trattative per la produzione per Gloria Sanchez Productions, mentre Trevor Engelson e Aaron Folbe sono in trattative per la produzione esecutiva per Underground. Al momento non si sa ancora chi sarà il regista né quando dovrebbero iniziare le riprese.

In quali progetti rivedremo Ryan Gosling?

Prima di vederlo in questa nuova commedia, Ryan Gosling sarà al cinema con L’ultima missione: Project Hail Mary, adattamento del romanzo di Andy Weir (autore di The Martian), dove vestirà i panni di un astronauta in missione per salvare la Terra. Sarà poi il protagonista di Star Wars: Starfighter, l’ancora misterioso nuovo film della saga di Star Wars che sarà diretto da Shawn Levy e che arriverà al cinema a dicembre 2027. Al momento non si hanno ulteriori dettagli sul progetto se non che l’attrice Mia Goth dovrebbe interpretare la villain con cui Gosling si scontrerà.

Michelle Monaghan si unisce a John Cena in Little Brother per Netflix

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Dopo la sua acclamata interpretazione in The White Lotus della HBO, Michelle Monaghan è salita a bordo per recitare al fianco di John Cena e Eric André in Little Brother, la nuova commedia Netflix del regista di Ingrid va a Ovest, Matt Spicer.

Il film segue un famoso agente immobiliare la cui vita, accuratamente progettata, viene sconvolta dalla ricomparsa inaspettata del suo eccentrico “fratellino”. Sebbene non sia stato confermato, ci è stato detto che Monaghan interpreterà la moglie del personaggio di Cena.

Come annunciato di recente, saranno presenti anche Chris Meloni, Ego Nwodim, Sherry Cola, Caleb Hearon e Ben Ahlers. La sceneggiatura è stata scritta da Jarrad Paul e Andrew Mogel, mentre David Bernad è il produttore per Middle Child Pictures, insieme a Ruben Fleischer.

Oltre alla terza stagione di The White Lotus, dove ha interpretato Jaclyn Lemon, ospite di White Lotus Thailand, Michelle Monaghan è apparsa di recente al fianco di Vince Vaughn nella serie comica di Apple Bad Monkey, del co-creatore di Ted Lasso e creatore di Scrubs Bill Lawrence, che è stata rinnovata per una seconda stagione. Prossimamente, la vedremo di nuovo al fianco di Mark Wahlberg nel sequel della commedia d’azione per famiglie di Apple e Skydance The Family Plan, così come in The Whisper Man, il thriller poliziesco di Netflix e AGBO del regista James Ashcroft, dove recita al fianco di Robert De Niro.

Michelle Monaghan è rappresentata da Gersh, Anonymous Content e Sloane, Offer, Weber & Dern.

Hoppers: il trailer del nuovo film Pixar!

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Hoppers: il trailer del nuovo film Pixar!

È stato pubblicato il trailer di Hoppers, che svela per la prima volta il nuovo film Pixar. Scritto e diretto da Daniel Chong, il prossimo film dello studio racconta la storia di una giovane amante della natura di nome Mabel Tanaka che utilizza una nuova tecnologia per “trasferire” la sua coscienza umana in un castoro robotico realistico, consentendole di comunicare con gli animali come se fosse un animale.

Il cast di Hoppers include le voci della nuova arrivata Piper Curda nel ruolo di Mabel, dell’ex membro del Saturday Night Live Bobby Moynihan nel ruolo di un castoro di nome King George e del vincitore dell’Emmy Jon Hamm nel ruolo dell’avido sindaco della città. Ora, il primo trailer ci porta a fare la conoscenza di Mabel mentre entra alla Beaverton University e scopre una tecnologia rivoluzionaria che trasforma la mente umana in un castoro robotico realistico.

Mabel usa quindi la tecnologia per trasferire la sua mente in un castoro e inizia a comunicare con vari animali, tra cui uccelli, altri castori e orsi. Tuttavia, dopo essere intervenuta per impedire che un castoro pigro venisse mangiato da un orso, Mabel scopre che questa tecnologia non deve essere utilizzata per sconvolgere l’ordine naturale, il che la porta a interrompere la comunicazione con gli scienziati che l’hanno inventata.

Cosa aspettarsi da Hoppers

La cosa più sorprendente del trailer di Hoppers è quanto la sua premessa sia simile a quella di Avatar. Il paragone è così evidente che persino Mabel, la coraggiosa protagonista del film, quasi rompe la quarta parete ammettendo apertamente: “Ragazzi, questo è come Avatar”, con grande disappunto degli scienziati sulla difensiva che rifiutano di riconoscere la realtà.

Proprio come Avatar, anche Hoppers affronterà temi legati all’ambientalismo. Anche se non compare nel teaser trailer, il film presenta inoltre un personaggio cattivo, il sindaco, doppiato da Hamm, che sta guidando un progetto di costruzione di un’autostrada che causerà danni alla radura. C’è dunque da aspettarsi che Mabel e gli altri animali selvatici lo prenderanno di mira e cercheranno di impedire la costruzione dell’autostrada.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi, il regista conferma che John Malkovich non fa più parte del film

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Nelle scorse settimane era emerso il rumor, ma ora c’è la conferma: l’attore John Malkovich non apparirà più nel film della Marvel Studios I Fantastici Quattro: Gli Inizi nel ruolo di Ivan Kragoff, alias Red Ghost, uno dei primi cattivi ad affrontare il quartetto di supereroi nei fumetti. Il regista Matt Shakman ha confermato la decisione di escludere Malkovich dal film in un’ampia intervista con Variety sulla sua carriera e sulla sua esperienza nella realizzazione del film.

Le scene con Malkovich erano presenti all’inizio del film e facevano parte di una lunga sequenza che descriveva i primi anni della famiglia protagonista come supereroi, compresa la battaglia contro il Red Ghost e la sua squadra di Super-Scimmie. Il primo teaser trailer del film include anche una breve scena con Malkovich nel ruolo del personaggio, e Shakman ha detto che l’attore “è stato brillante e ha dato il massimo”.

Ma la necessità di gestire un cast piuttosto numeroso oltre a una storia che inizia anni dopo l’inizio della vita da supereroi dei Fantastici Quattro, quando Reed e Sue danno il benvenuto al loro primo figlio, ha portato i realizzatori del film a rendersi conto che l’apparizione di Malkovich non funzionava con la storia nel suo complesso. “Ci sono state molte cose che alla fine sono finite sul pavimento della sala montaggio”, ha detto Shakman nell’intervista.

Quando stavamo costruendo un mondo retro-futuristico anni ’60, introducendo tutti questi cattivi, introducendo questi quattro personaggi principali come gruppo, oltre che individualmente, introducendo l’idea di un bambino – c’erano molte cose da bilanciare in questo film e alcune cose dovevano essere eliminate per dare forma alla versione finale del film“.

Il regista ha lavorato per la prima volta con Malkovich nel suo film d’esordio, il thriller poliziesco indipendente del 2014 Cut Bank, con Liam Hemsworth, Teresa Palmer, Bruce Dern, Billy Bob Thornton e Michael Stuhlbarg. Shakman, che ha trascorso gli anni 2000 e 2010 costruendosi una carriera di successo come regista teatrale e televisivo, ha lottato per anni per mettere insieme i finanziamenti per il film, ma ha detto che una volta che Malkovich ha firmato il contratto, l’attore “ha continuato a crederci per diversi anni e non ha mai mollato il progetto”.

La precedente esperienza con Cut Bank ha reso la perdita di Malkovich da I Fantastici Quattro: Gli Inizi ancora più difficile per Shakman. “È stato straziante non includerlo nella versione finale del film perché è una delle persone che amo di più e una delle mie più grandi fonti di ispirazione”, ha detto il regista. “Come persona che si muove tra teatro, cinema e televisione, non c’è nessuno che sia più stimolante del fondatore della Steppenwolf Theater Company“.

Quello che ha fatto sul palcoscenico come attore e quello che ha fatto come regista sia in teatro che nel cinema, oltre che come attore cinematografico di incredibile talento… sono stato onorato che abbia accettato di recitare”. Resta a questo punto da sperare che la sequenza con protagonista Malkovich possa un domani essere condivisa ai fan in altro modo, magari come contenuto extra del film.

LEGGI ANCHE: I Fantastici Quattro: Gli Inizi, le 9 rivelazioni più importanti del trailer finale

La trama e il cast di I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Il film Marvel StudiosI Fantastici Quattro: Gli Inizi introduce la prima famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic (Pedro Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile mai affrontata. Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la forza del loro legame familiare, i protagonisti devono difendere la Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus (Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver Surfer (Julia Garner).

E se il piano di Galactus di divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una questione molto personale. Il film è interpretato anche da Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Sarah Niles. I Fantastici Quattro: Gli Inizi è diretto da Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Grant Curtis e Tim Lewis sono gli executive producer. Il film sarà al cinema dal 23 luglio.

Collateral Beauty: la spiegazione del finale del film

Collateral Beauty: la spiegazione del finale del film

Collateral Beauty (qui la recensione) è un film piuttosto singolare. Uscito nel 2016, vanta un cast stellare di attori vincitori e candidati all’Oscar, tra cui Will Smith, Edward Norton, Kate Winslet, Michael Peña, Naomie Harris, Helen Mirren e Keira Knightley. Allo stesso modo, il regista del film, David Frankel, vincitore di un Oscar, ha diretto film molto amati come “Il diavolo veste Prada”. Quindi, con un cast e un regista così acclamati, gli spettatori potrebbero rimanere sorpresi nell’apprendere l’accoglienza riservata a Collateral Beauty.

La trama del film è piuttosto complessa, ma per semplificare, racconta la storia di un dirigente pubblicitario che, dopo aver abbandonato la sua azienda in seguito alla morte della figlia, mette in discussione l’universo scrivendo lettere alla morte, all’amore e al tempo… solo per rimanere sorpreso quando questi gli rispondono. Sebbene il film abbia ottenuto un discreto successo al botteghino, incassando quasi 90 milioni di dollari con un budget di 36 milioni, è stato stroncato dalla critica. La maggior parte delle recensioni del film sono state molto dure.

La critica ha infatti definito la sua premessa come qualcosa che vuole essere stimolante e dolce, ma che risulta invece assurda, antipatica, ridicola e banale. Il film merita una tale reputazione? Dipende da come si decide di vedere il suo finale. I grandi colpi di scena che si verificano durante la sua conclusione sono tra gli aspetti più ridicolizzati del film e possono determinare il successo o il fallimento dell’esperienza. Allora, perché tutto questo clamore? In questo approfondimento analizziamo dunque il finale di Collateral Beauty per scoprirlo.

Helen Mirren, Keira Knightley e Jacob Latimore in Collateral Beauty. Foto di Barry Wetcher – © 2016 Warner Bros. Entertainment Inc.

Quando gli attori recitano troppo bene

Desideriamo l’amore, vorremmo avere più tempo e abbiamo paura della morte”: queste battute di Howard, interpretato da Smith, all’inizio del film riassumono essenzialmente gran parte di ciò che vedremo in seguito. Dopo la morte di sua figlia, Howard cade in una profonda depressione, abbandonando l’azienda che ha contribuito a fondare. Questo mette in difficoltà molti dipendenti, tra cui i suoi amici Whit (Norton), Claire (Winslet) e Simon (Peña). Quando scoprono che Howard sta scrivendo lettere astratte all’amore, alla morte e al tempo, assumono tre attori per dare vita ai tre concetti.

Gli attori affrontano Howard, e le loro interazioni vengono filmate per poi cancellare digitalmente gli attori. Mostrano ai superiori che Howard non è mentalmente idoneo a dirigere l’azienda, consentendo loro di venderla. Howard non è però l’unico ad affrontare dei problemi. Whit ha un rapporto difficile con sua figlia, Claire teme di non avere più tempo per avere un figlio e Simon sta combattendo contro il cancro. Per coincidenza, vengono accoppiati con l’attore che rappresenta la loro condizione, che fornisce loro consigli e aiuto significativi.

Il fatto che queste idee siano rappresentate da attori aggiunge un ulteriore livello di ambiguità agli eventi del film. Certo, possiamo supporre che siano semplicemente persone premurose che vogliono aiutare i nostri protagonisti. O sono qualcosa di più? Forse un omaggio a film natalizi simili come “La vita è meravigliosa”, che il regista David Frankel cita in un’intervista con Scannain come fonte di ispirazione, è possibile che siano illusioni visibili solo ai quattro protagonisti. Ognuno di loro alimenta i dilemmi dei tre amici di Howard, mentre Howard deve affrontare tutti e tre.

Collateral Beauty frasi
Will Smith e Keira Knightley in Collateral Beauty. Foto di Barry Wetcher – © 2016 Warner Bros. Entertainment Inc.

Perfetti sconosciuti

Uno degli aspetti più importanti di Collateral Beauty e il suo colpo di scena più grande è il rapporto di Howard con Madeline (Harris). I due si incontrano quando Howard decide di partecipare a un gruppo di sostegno che lei gestisce per persone che hanno perso i propri figli. Howard è silenzioso, così traumatizzato da non riuscire nemmeno a pronunciare il nome di sua figlia. Madeline gli permette di partecipare alle riunioni senza dire nulla. I due iniziano a conoscersi quando Madeline racconta a Howard della perdita di sua figlia Olivia. Suo marito l’ha lasciata dopo l’accaduto e ora i due si considerano estranei.

La vigilia di Natale, Howard va a trovare Madeline a casa sua. Lei cerca di convincerlo a parlare di sua figlia, cosa che lui fatica ancora a fare. Questo fino a quando accendono la TV e vedono un video di Howard che gioca con Olivia, rivelando che lui era il padre fin dall’inizio. Nel vivere il suo profondo dolore, si era “dimenticato” di Madeline, sua moglie. Del personaggio di Madeline Harris ha detto: “Ciò che amo di lei è che, attraverso la sua perdita, ha scoperto un modo per trovare un senso alla vita, aiutando altre persone ad affrontare il loro dolore“.

Come dice nel film: ‘Non si supera mai una cosa del genere. Rimane sempre con te’. Ma Madeline ha trovato un senso nell’aiutare le persone ad affrontare quel percorso“, ha aggiunto poi l’attrice. Riscoprendo Madeline, Howard si trova di fronte all’immagine speculare di una persona che ha vissuto esattamente la sua stessa esperienza. L’unica differenza è che lei ha trasformato il suo dolore non solo per aiutare gli altri, ma anche per aiutare se stessa. Di conseguenza, Madeline fornisce l’ultimo tassello del suo percorso per superare la perdita di Olivia.

Will Smith e Naomie Harris in Collateral Beauty
Will Smith e Naomie Harris in Collateral Beauty. Foto di Barry Wetcher – © 2016 Warner Bros. Entertainment Inc.,

 

Alla ricerca della bellezza collaterale

Un altro livello viene aggiunto al film quando Madeline parla del momento in cui Olivia è morta in ospedale. Mentre è nella sala d’attesa, incontra una donna misteriosa che le dice di assicurarsi di notare la “bellezza collaterale”. Più tardi scopriamo che quella donna era Brigette, che interpretava la Morte nel piano di Whit. Questo, ancora una volta, sembra confermare che i personaggi degli attori sono più di ciò che sembrano. Ancora più importante, iniziamo a sentire parlare del concetto di bellezza collaterale.

Quando Scannain gli chiede cosa significhi, il regista David Frankel afferma: “La bellezza collaterale sono quei momenti che rendono la vita degna di essere vissuta. Le cose che a volte diamo per scontate, che non notiamo sempre… sono la ragione per cui viviamo e amiamo“. Alla fine del film, Howard e Madeline fanno una passeggiata nel parco. Passano sotto un ponte e Howard si volta indietro, dove vede i tre attori di prima che lo guardano dall’alto. Quando Madeline si volta e guarda, non c’è nulla da vedere e i due proseguono.

Il passaggio di Howard sotto il ponte è una metafora della sua nuova prospettiva di vita. Finalmente può lasciarsi alle spalle il doloroso stato d’animo del passato e non ha più bisogno di interrogarsi sull’universo. L’amore, la morte e il tempo non occupano più la sua mente e lui può andare avanti superando il suo dolore. Grazie a Madeline e alla sua forza di volontà, Howard ha finalmente trovato la sua bellezza collaterale.

Fino all’ultimo indizio: la spiegazione del finale del film

Fino all’ultimo indizio: la spiegazione del finale del film

Il film Fino all’ultimo indizio (qui la recensione), scritto e diretto da John Lee Hancock, conclude sovvertendo le aspettative latenti del genere thriller poliziesco, immergendosi invece profondamente nella psiche frammentata dei personaggi principali. Il film è interpretato da Denzel Washington, che interpreta Joe “Deke” Deacon, un ex poliziotto di Los Angeles caduto in disgrazia, che viene coinvolto in un caso di omicidio durante un normale ritiro di prove. Un famigerato serial killer si aggira di notte per le strade quasi deserte di Los Angeles, predando donne vulnerabili, spingendo il sergente Jim Baxter (Rami Malek) a cercare disperatamente di catturare il colpevole. Questo li porta al loro principale sospettato, Albert Sparma (Jared Leto).

Il finale di Fino all’ultimo indizio sposta poi l’attenzione dall’identità dell’assassino e sceglie invece di concentrarsi sul mondo interiore di Baxter e Deke. Il pericoloso gioco del gatto e del topo si conclude così in un deserto di sensi di colpa, rimpianti e domande senza risposta. La morte di Sparma lascia Baxter e Deke in una situazione disperata per quanto riguarda la risoluzione dell’omicidio di Ronda Rathbun. Di conseguenza, il controverso finale solleva domande pertinenti riguardo ai punti in sospeso, al significato per i personaggi e altro ancora.

Perché Albert è il principale sospettato: tutti gli indizi che lo indicano come l’assassino

L’assassino in questione in Fino all’ultimo indizio sembra avere un modus operandi coerente, in cui attacca giovani donne sole, lasciando i loro cadaveri in posa con ferite multiple da arma da taglio e segni di morsi. Dopo che l’assassino ha lasciato un’impronta parziale sulla scena del crimine, in cui la testa della vittima è coperta da un sacchetto di plastica, Deke e Baxter concludono che la vittima conosceva l’assassino in qualche modo. Dopo alcune indagini, Deke si concentra su Albert Sparma, un vagabondo solitario e apparentemente squilibrato, la cui presenza nel quartiere della vittima sembra essere la prima prova che Sparma è l’assassino.

Mentre la squadra della scientifica ritiene che le impronte delle dita e quelle dei denti di Sparma non siano conclusive, Deke e Baxter sono però convinti del suo coinvolgimento sulla base di una lunga serie di prove indiziarie. Poiché Sparma corrisponde al profilo dell’assassino in modo un po’ troppo perfetto per essere tranquilli, Baxter decide di interrogarlo con l’intenzione di provocare una reazione o una confessione. Quando gli vengono mostrati i cadaveri nudi e insanguinati delle vittime, diventa evidente che Sparma trae piacere sessuale dalle fotografie, il che fa infuriare Deke al punto da fargli perdere il controllo. Questo rende chiaro che l’intera vicenda è simile a uno spettacolo voyeuristico per Sparma.

Fino all’ultimo minuto del suo ruolo nel finale nel film, Sparma asseconda quindi la coppia comportandosi in modo sospetto, lasciando false tracce e provocando continuamente Baxter. È importante notare che il bisogno ossessivo di Deke e Baxter di incastrare Sparma nasce da un innato desiderio di chiusura, ulteriormente complicato dal senso di colpa e dai fantasmi del passato. Incapaci di inchiodare il vagabondo in modo definitivo con mezzi strettamente legali, Baxter e Deacon ricorrono a diverse misure non ufficiali per cercare di dimostrare che Sparma è l’assassino, ma senza successo.

GUARDA ANCHE: Jared Leto parla del suo personaggio in Fino all’Ultimo Indizio

Cosa succede quando Baxter affronta Sparma?

Il finale di Fino all’ultimo indizio culmina in un confronto finale tra Baxter e Sparma nel deserto. Baxter si ritrova faccia a faccia con uno Sparma lascivo, che si avvicina al sergente mentre Deke è assente. Sparma afferma di sapere dove è sepolto il corpo di Rathbun nel mezzo del deserto californiano e ripete più volte al giovane detective di scavare in diversi punti. A questo punto, diventa chiaro che Sparma non è altro che un vicolo cieco, un semplice viscido che si diverte a provocare il disperato Baxter, che arriva al punto di dire:

Come puoi proteggere le tue due bellissime figlie quando non riesci nemmeno a proteggere una di quelle povere ragazze o le loro famiglie? Questa situazione andrà avanti all’infinito e tu non puoi farci niente”.

È allora che qualcosa scatta, e Baxter uccide Sparma dopo averlo colpito alla testa con una pala. Deacon arriva sulla scena poco dopo e ordina a Baxter di seppellire il corpo di Sparma tra le tante buche che sono state scavate. Tuttavia, il detective sotto shock e delirante continua a scavare per tutta la notte, aggrappandosi alla speranza che il corpo di Rathbun possa ancora essere trovato, poiché è determinato a dimostrare a se stesso di aver ucciso un serial killer. Il film non mostra cos’altro è successo, lasciando il pubblico nell’incertezza sul fatto che Baxter abbia effettivamente ucciso l’assassino di Rathbun.

Facendo uccidere Sparma da Baxter, il finale di Fino all’ultimo indizio sposta l’attenzione su quanto l’ossessione e la complicità possano rovinare anche gli uomini migliori, che iniziano a dare più valore alla chiusura emotiva che al sistema giudiziario che riguarda migliaia di persone. Il modo in cui si conclude la vicenda di Baxter è in netto contrasto con l’inizio del film. Viene acclamato come un sergente brillante e ligio alle regole, che sembra determinato e calmo sotto pressione, pur essendo meticoloso nelle sue indagini. Questo pone le azioni di Baxter in una luce particolarmente macabra, poiché il vero assassino è probabilmente ancora a piede libero, con la vita di innumerevoli “Ronda Rathbun” ancora in pericolo.

Fino all'Ultimo Indizio

Perché Joe Deacon è perseguitato dal suo passato

Il finale di Fino all’ultimo indizio fa luce anche sul passato di Joe Deacon e sul motivo per cui è perennemente perseguitato da esso e dai fantasmi delle vittime che non è riuscito a vendicare. Diversi anni prima del caso di omicidio principale di questo film, Deacon era stato coinvolto in un caso simile al nord, dove due donne erano state uccise nel bosco. Percependo un movimento nelle vicinanze, Deacon spara senza pensare, e si scopre che si tratta della terza vittima, che era quasi riuscita a scappare prima di essere colpita da lui. La rivelazione che Deacon ha ucciso una vittima innocente in passato rispecchia direttamente le azioni di Baxter.

Deacon è tormentato dal suo passato perché il suo partner dell’epoca lo aiuta a insabbiare l’incidente. Questo segna l’inizio della rovina di Deke, che porta al divorzio, a un infarto e a un crollo psicologico totale. Il senso di colpa per aver ucciso una ragazza innocente si manifesta in modi inquietanti, come quando il pubblico vede Deacon parlare in modo rassicurante al cadavere di una vittima sull’autopsia e assistere alle loro apparizioni nella sua stanza d’albergo buia e squallida. Con l’omicidio di Sparma, il ciclo di violenza e senso di colpa si ripete, con Deke che aiuta Baxter a coprire i suoi crimini.

Perché Fino all’ultimo indizio non svela l’identità dell’assassino

Alla fine, Fino all’ultimo indizio offre un colpo di scena finale che lascia sconosciuta l’identità dell’assassino. Baxter riceve una busta contenente una molletta rossa, che Rathbun indossava quando è scomparsa, il che sembraa implicare che Sparma fosse l’assassino. Tuttavia, il film rivela che si tratta di una bugia creata da Deacon, che compra la molletta e la manda a Baxter per aiutarlo a liberarsi dal senso di colpa per aver ucciso un uomo innocente. Baxter ottiene una conclusione orchestrata per il mistero irrisolto, mentre Deacon rimane con la potenziale verità: l’assassino di Rathbun è ancora a piede libero.

Mentre il film naviga nella zona grigia di due uomini ben intenzionati che trovano una parvenza di pace nonostante le loro azioni atroci, pone una domanda più oscura e pertinente riguardo al sistema socio-politico in generale. Gli alti costi personali che entrambi gli uomini sono destinati a sostenere non giustificano le loro azioni atroci o le ripercussioni dei loro rispettivi insabbiamenti sul sistema giudiziario. Il film dà la priorità ai loro tragici paesaggi interiori rispetto alla vera identità dell’assassino, che si perde nella poetica emotiva distorta dei personaggi centrali del film.

Se misurato rispetto all’attuale contesto socio-politico in cui i poliziotti già affrontano poca responsabilità per le loro azioni criminali e ingiustificabili, il finale di Fino all’ultimo indizio risulta insoddisfacente e irresponsabilmente superficiale. Dipinge persino la figura inizialmente venerata del personaggio di Denzel in una luce molto più sinistra, scatenando teorie secondo cui Deacon potrebbe essere l’assassino del film. Diventa un uomo disposto a ignorare i fatti e forse anche il bene superiore, se questo significa assolvere la colpa personale degli altri.

Cosa significa davvero il finale di Fino all’ultimo indizio

Sono le piccole cose che ti fanno beccare”, riflette Deacon con Baxter, quando i due iniziano a lavorare insieme per catturare l’assassino all’inizio del film. Questa frase viene ripetuta verso la fine, quando Deke aiuta Baxter a coprire il suo crimine, dopodiché assume un significato completamente nuovo. Giocando sui cliché dell’inevitabilità ciclica del genere neo-noir, in cui il giovane poliziotto promettente e moralmente scrupoloso ripete la storia imitando le azioni del poliziotto più anziano, colpevole e caduto in disgrazia, Fino all’ultimo indizio emerge come un film limitante e datato, ambientato negli anni ’90.

Il finale non solo assolve Baxter dalla colpa, ma alimenta ulteriormente la sua illusione che le sue azioni fossero giustificate e che fosse stata fatta giustizia. Inoltre, lasciando libero il vero assassino, Deacon mette a repentaglio la sicurezza di donne innocenti, chiudendo un occhio sulle ripercussioni delle sue azioni come agente di polizia. Dopo tutto, sono le piccole cose, come la complicità sistematica e la codardia tormentata dal senso di colpa, che contribuiscono a creare i monumentali mali sociali che ancora oggi affliggono l’umanità.

The Sentinel: la spiegazione del finale del film

The Sentinel: la spiegazione del finale del film

The Sentinel, diretto da Clark Johnson nel 2006, è un thriller politico che intreccia le dinamiche del poliziesco con le atmosfere tese del film di spionaggio. Ambientato nei meandri del Secret Service americano, il film racconta un complotto per assassinare il Presidente degli Stati Uniti, visto attraverso gli occhi di un agente veterano accusato ingiustamente di tradimento. Protagonista è Michael Douglas, affiancato da Kiefer Sutherland ed Eva Longoria, in un racconto denso di sospetti, indagini interne e paranoie istituzionali. L’atmosfera è quella tipica del thriller d’ufficio in cui la fiducia tra colleghi è messa costantemente in discussione.

Il film si inserisce nel solco dei political thriller americani post-11 settembre, in cui il tema della sicurezza nazionale diventa il campo di battaglia per drammi personali e conflitti morali. In tal senso, The Sentinel richiama pellicole come In the Line of Fire di Wolfgang Petersen (anch’esso con protagonista un agente del Secret Service) o Spy Game di Tony Scott, in cui il confine tra lealtà e tradimento si fa sempre più labile. Clark Johnson costruisce la tensione attraverso una regia sobria ma efficace, mentre la sceneggiatura si concentra sui rapporti umani, in particolare sul dualismo tra i personaggi interpretati da Douglas e Sutherland, colleghi un tempo uniti e ora rivali in una corsa contro il tempo.

Tra intercettazioni, inseguimenti e segreti di Stato, The Sentinel gioca dunque con i temi classici del genere: il capro espiatorio, la caccia al traditore, la vulnerabilità delle istituzioni. Ma è anche un film sul tempo che passa e sull’integrità messa alla prova, con un protagonista costretto a fuggire per dimostrare la propria innocenza. Nel resto dell’articolo analizzeremo nel dettaglio il terzo atto del film, chiarendo come si risolve il complotto presidenziale e fornendo una spiegazione del finale, anche in relazione ai temi centrali dell’opera.

Michael Douglas e Kim Basinger in The Sentinel
Michael Douglas e Kim Basinger in The Sentinel

La trama e il cast di The Sentinel

Il film segue le vicende di Pete Garrison (Michael Douglas), un ex agente dei servizi segreti che tutti considerano un eroe perché ha salvato anni prima la vita del presidente degli Stati Uniti d’America Ronald Reagan. Per questo l’uomo è stato messo a capo della sicurezza personale di Sarah (Kim Basinger), la first lady del presidente John Ballentine (David Rasche), con cui però intrattiene anche una relazione segreta. Un giorno il suo collega Merriweather (Clark Johnson) gli confessa di essere in possesso di alcune informazioni confidenziali, ma prima che riescano a vedersi l’agente viene ucciso.

Così si sparge la voce che alla Casa Bianca ci sia una talpa, portando scompiglio e panico in tutto lo staff. Cominciano una serie di test con la macchina della verità per scovare il traditore. Quando arriva il turno di Garrison di sottoporsi al test della verità, l’uomo, troppo coinvolto dalla relazione con la first lady, non lo supera risultando un potenziale pericolo. Il detective David Breckinridge (Kiefer Sutherland), che sta indagando al caso con la giovane agente Jill Marin (Eva Longoria), decide di arrestarlo accusandolo di essere il traditore. Riuscito a scapare, Garrison dovrà in tutti i modi provare la propria innocenza.

La spiegazione del finale

Nel corso di The Sentinel, l’agente Pete Garrison riesce dunque a sfuggire alla cattura e prosegue da solo le indagini sul complotto per uccidere il Presidente. Dopo aver scoperto che il suo informatore è stato assassinato, Garrison si serve di contatti fidati per rintracciare uno dei sicari coinvolti nel piano, uccidendolo in uno scontro a fuoco. Nel suo appartamento trova poi prove che collegano l’attentato a un imminente summit del G8 a Toronto, ma quando avvisa la collega Marin, l’appartamento viene ripulito e ogni traccia del sicario e delle prove svanisce. Nel frattempo, la First Lady confessa la relazione con Garrison a Breckinridge.

Questa confessione spiega dunque il motivo del fallimento al test del poligrafo e contribuisce a riabilitare, almeno in parte, la figura dell’agente accusato di tradimento. A Toronto, Garrison e Breckinridge scoprono che il vero traditore è William Montrose, responsabile della sicurezza del summit e mai sottoposto al poligrafo. Ricattato dagli assassini – ex agenti del KGB al soldo di un cartello colombiano – Montrose è costretto a manomettere le comunicazioni del Secret Service e a condurre il Presidente in un luogo isolato. Durante l’attacco, Montrose confessa il tradimento al Presidente e si sacrifica facendosi colpire al posto suo.

Kiefer Sutherland in The Sentinel
Kiefer Sutherland in The Sentinel

Garrison e Breckinridge arrivano appena in tempo per eliminare i sicari e salvare il Presidente e la First Lady. L’ultimo attentatore, travestito da agente della polizia canadese, tenta di completare la missione prendendo in ostaggio Sarah, ma Garrison lo uccide con un colpo secco. Il Presidente è salvo, il complotto sventato, ma le conseguenze personali per Garrison non tardano ad arrivare. Il finale di The Sentinel offre una chiusura tanto tesa quanto malinconica. Il protagonista, nonostante abbia sventato un complotto presidenziale, è costretto a prendere un pensionamento anticipato a causa della sua relazione con la First Lady, che compromette l’integrità del suo ruolo.

È una conclusione che sottolinea come, nel mondo della sicurezza e della politica, le apparenze contino quanto la verità. Garrison salva la nazione, ma perde il suo posto, la sua reputazione e ogni possibilità di redenzione pubblica. Tuttavia, trova una forma di riscatto personale: Breckinridge lo riabilita agli occhi dell’agenzia e, soprattutto, i due ricuciono un rapporto segnato da sospetti e rivalità. Tematicamente, il film chiude così il cerchio sul conflitto tra lealtà istituzionale e fragilità umana.

Montrose, l’uomo insospettabile, tradisce per paura di perdere la famiglia; Garrison, l’eroe, cade in errore per amore, ma resta fedele alla sua missione. In entrambi i casi, la responsabilità personale e il sacrificio diventano il fulcro di un racconto in cui il vero nemico non è solo esterno, ma spesso interno, celato dietro la facciata delle istituzioni. Il gesto finale di Montrose, che si sacrifica per rimediare al proprio tradimento, e la solitudine con cui Garrison lascia la Casa Bianca, suggeriscono che l’onore può sopravvivere anche alla perdita, purché si abbia il coraggio di scegliere il bene comune.

Jack Quaid: 10 cose che forse non sai sull’attore

Jack Quaid: 10 cose che forse non sai sull’attore

Recita da più di dieci anni Jack Quaid, ma solo negli ultimi cinque ha messo a segno una serie di ruoli in popolari film e serie che gli hanno permesso di ottenere grande notorietà. Spaziando dal dissacrante The Boys al thriller Scream, dal drammatico Oppenheimer al fantascientifico Companion e fino alla commedia d’azione Mr. Morfina, senza dimenticare il tanto doppiaggio svolto, Quaid si è affermato come uno dei più convincenti everyman dello schermo, dando continuamente prova di grandi capacità.

I film e i programmi TV di Jack Quaid

1. Ha recitato in noti film. L’attore debutta sul grande schermo con il film Hunger Games (2012), con protagonista Jennifer Lawrence. In seguito, recita in Just Before I Go (2014), Running Wild (2015) e Ithaca – L’attesa di un ritorno (2015), di Meg Ryan. Torna poi sul grande schermo con Tragedy Girls (2017), La truffa dei Logan (2017), Rampage – Furia animale (2018) e Scream (2022), dove recita accanto a Melissa BarreraJenna Ortega Mickey Madison. Nel 2023 recita in Oppenheimer di Christopher Nolan, mentre nel 2025 è protagonista di Companion Mr. Morfina.

2. È noto per aver recitato e doppiato alcune serie TV. All’inizio della sua carriera l’attore ha recitato nella serie comedy Sasquatch Sketch Comedy (2014-2015), per poi comparire anche in Criminal Crimes (2015), The Fantastic Adventures of Foolish Gentlemen (2016), Vinyl (2016), Workaholics (2017) e The Tap (2017). Nel 2019 assume il ruolo di Hughie Campbell nella serie The Boys, con Karl Urban Anthony Starr. Ha poi anche lavorato come doppiatore per le serie Harvey Girls per sempre! (2019-2020), Star Trek: Lower Decks (2020-2023), Star Trek Logs (2021-2022) e My Adventures with Superman (2023), dove dà voce proprio al supereroe protagonista.

Jack Quaid ha recitato in Hunger Games

3. Ha subito un infortunio prima delle riprese. Hunger Games è stato il primo progetto di Quaid, dove ha interpretato uno degli antagonisti. In un’intervista a IGN, l’attore ha raccontato la sua esperienza, che ha incluso un brutale infortunio prima delle riprese. Il giorno prima di esse, infatti, l’attore allora diciannovenne si stava allenando con una palla medica quando questa rimbalzò troppo in alto e gli ruppe il naso. L’attore ritiene che il suo naso “non abbia mai più avuto lo stesso aspetto” e ha persino sottolineato che in alcune scene si può notare come gli si gonfiasse per il trauma subito.

Jack Quaid in The Boys 

4. Il ruolo di Hughie era stato pensato per un altro attore. Il ruolo per cui oggi Quaid è maggiormente noto è quello di Hughie nella serie The Boys. In realtà, però, nel fumetto il personaggio ha le sembianze di Simon Pegg e doveva essere proprio lui ad interpretarlo in quello che doveva essere un film. Il progetto, tuttavia, tardò a svilupparsi e quando alla fine venne riadattato come una serie Pegg era ormai troppo anziano e quindi venne scelto per interpretare il ruolo del padre di Hughie.

5. Vorrebbe smettere di apparire nudo nella serie. Nel corso delle quattro stagioni ad oggi realizzate di The Boys, c’è sempre un momento in cui lo Hughie di Quaid finisce con il ritrovarsi nudo. In vista della quinta stagione, l’attore ha dunque affermato: “Oh, cavolo, vorrei che la nudità finisse. Il mio sedere ha avuto un sacco di tempo sullo schermo e non è un granché, capite cosa intendo“. Quaid ha inoltre rivelato di aver chiesto ai suoi genitori di non guardare la serie proprio per via della sua nudità.

Jack Quaid ha recitato in Oppenheimer

6. Ha interpretato un noto scienziato. In Oppenheimer, il film di Christopher Nolan premiato agli Oscar, Quaid ha interpretato Richard Feynman, fisico teorico che ha lavorato nella Divisione Teorica di Los Alamos e premio Nobel per la fisica nel 1965. L’attore, nei panni di questo importante scienziato, viene mostrato mentre suona i bonghi più volte durante il film. Oltre alle sue capacità nel campo della fisica, Feynman era infatti noto per essere un prolifico suonatore di bongo, cosa dunque riportata anche nel film.

Jack Quaid protagonista di Mr. Morfina

7. Ha imparato a non reagire al dolore. Per perfezionare il suo ruolo in Mr. Morfina, è stato necessario per Quaid acquisire un set di abilità non convenzionali. “Jack ha dovuto ricablare il suo cervello in modo da poter ricevere un pugno e non indietreggiare”, ha raccontato Robert Olsen, uno dei registi. “Per tutta la vita come attore, ti viene detto di vendere il colpo, e quando ricevi un pugno, trasali, vendi il dolore. Ha dovuto lavorare con il nostro coordinatore degli stunt, Stanimir Stamatov, per disabituarsi a questo”.

Il padre e la madre di Jack Quaid

8. È figlio di noti attori. Quaid è il figlio degli attori Meg Ryan e Dennis Quaid. La Ryan è nota per essere stata la protagonista di celebri commedie romantiche come Harry, ti presento Sally…Insonnia d’amore e C’è posta per te. Quaid è invece noto per i film Great Balls of Fire!Dragonheart, The Day After Tomorrow e Qua la zampa!, I due, sposatisi il 14 febbraio del 1991, hanno tuttavia poi divorziato il 16 luglio 2001.

Jack Quaid e la fidanzata Claudia Doumit

9. Ha una relazione con la sua collega di The Boys. Sebbene non sia chiaro quando Quaid e Claudia Doumit abbiano iniziato a frequentarsi, la coppia è decisamente nata sul set di The Boys, in cui Quaid interpreta Hughie Campbell e Doumit è invece Victoria Neuman. Ad ogni modo, i due starebbero insieme dal 2022 e si sono dimostrati da subito una coppia molto affiatata, mantenendo però anche una certa riservatezza sulla loro vita di coppia.

L’età e l’altezza di Jack Quaid

10. Jack Quaid è nato il 24 aprile 1992 a Los Angeles, California, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1,85 metri.

Fonti: IMDbPeopleIGN

Walton Goggins: 10 cose che forse non sai sull’attore

Walton Goggins: 10 cose che forse non sai sull’attore

Tra gli attori migliori della sua generazione, Walton Goggins si è distinto negli ultimi trent’anni tra cinema e televisione, fornendo sempre grandi prove attoriali e dando vita a personaggi ormai iconici. Spesso sottoutilizzato da Hollywood, Goggins ha comunque avuto la sua buona dose di soddisfazioni lavorando con importanti registi e ad importanti progetti cinematografici e televisivi. Ora che la sua popolarità è ulteriormente cresciuta negli ultimi anni, si spera di poterlo vedere sempre più spesso e con ruoli di rilievo sullo schermo.

I film e i programmi TV di Walton Goggins

1. Ha lavorato al cinema con importanti registi. Goggins ha debuttato sul grande schermo nel 1992 con Amore per sempre. In seguito ha recitato in Karate Kid 4 (1994), L’apostolo (1997), Il corvo 3 – Salvation (2000), Pallottole cinesi (2000), The Bourne Identity (2002), La casa dei 1000 corpi (2003), Miracolo a Sant’Anna (2008) di Spike LeePredators (2010), Cowboys & Aliens (2011), Lincoln (2012), di Steven SpielbergDjango Unchained (2012), di Quentin TarantinoG. I. Joe – La vendetta (2013), Machete Kills (2013), The Hateful Eight (2015), anch’esso di Quentin TarantinoAmerican Ultra (2015), Lo stato della mente (2017), Maze Runner – La rivelazione (2018), Tomb Raider (2018), Ant-Man and the Wasp (2018), Quello che tu non vedi (2020), Fatman (2020) e Dreamin’ Wild (2022).

2. Ha recitato in celebri serie. L’attore trova fama sul piccolo schermo con la serie The Shield, dove recita dal 2002 al 2008. In seguito ha preso parte a serie come CSI – Scena del crimine (2007), Criminal Minds (2009), CSI: Miami (2009) e Justified (2010-2015), con cui ottiene ulteriore popolarità. Ha poi recitato nelle serie Sons of Anarchy (2012-2014), Community (2014), Vice Principals (2016-2017), Six (2017-2018) e Deep State (2019). Tra le ultime serie in cui ad oggi ha recitato si annoverano (2019-in corso), The Unicorn (2019-2021), Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey (2022), Fallout (2024) e The White Lotus (2025).

Walton Goggins è il Ghoul in Fallout

Fallout
Walton Goggins (The Ghoul) in “Fallout”. Courtesy of Prime Video

3. Lo ha attratto l’ironia della serie. Parlando di Fallout, l’attore ha spiegato cosa lo ha attratto di più del racconto proposto, affermando: “Gli spettacoli sulla fine del mondo sono stati fatti per un centinaio di anni. Ora, visto quanto sono spaventose le cose, possiamo esplorare questa squallida realtà con umorismo e parlare delle cose che accadono nel mondo… l’1% contro tutti gli altri”. Ad aver attratto l’attore, dunque, sarebbe il tono con cui si è scelto di raccontare di un dramma come la fine del mondo e la quasi estinzione della specie umana.

4. Si sottopone a cinque ore di trucco. Goggins è irriconoscibile nel ruolo del ghoul pistolero Cooper Howard, il cui trucco e le cui protesi hanno richiesto cinque ore di lavoro. Goggins ha poi spiegato di aver contribuito al design del personaggio del Ghoul e di aver avuto in mente un’estetica molto specifica quando si è trattato di realizzarla. “Volevamo che fosse attraente, che il pubblico si immedesimasse nel suo aspetto senza esserne respinto. Così mi sono chiesto: “Potresti fare Kris Kristofferson se avesse 250 anni, se avesse camminato nella terra desolata e se avesse bevuto tutta la notte?”.

Walton Goggins in The White Lotus

5. È stato morso da un serpente sul set. Nel terzo episodio della terza stagione di The White Lotus, Goggins libera un gruppo di serpenti velenosi in gabbia, con il risultato che la fidanzata del suo personaggio, Chelsea, viene morsa prima di essere portata d’urgenza in ospedale. Ma nella vita reale è stato Goggins a essere morso da un serpente. L’attore, che ha rivelato di essere terrorizzato dai serpenti, ha raccontato di come inizialmente gli sia stata medicata la ferita, ma – benché il serpente non fosse velenoso – su suggerimento dei produttori è poi stato portato in ospedale per un trattamento più specifico.

Walton Goggins in Django Unchained

6. Ha assunto i panni di un personaggio in più rispetto al previsto. In un’intervista a The Playlist, Walton Goggins ha rivelato come originariamente in Django Unchained egli dovesse ricoprire il solo ruolo di Billy Crash, per il quale aveva iniziato a prepararsi. Tuttavia, in questo personaggio è poi stato fatto confluire anche quello chiamato Ace Woody, che doveva essere interpretato prima da Kevin Costner e poi da Kurt Russell e che è poi dunque stato inserito nella parte di Goggins quando entrambi gli attori hanno dovuto rifiutare la parte, portando così l’attore a dover includere anche elementi caratteriali di questo nuovo personaggio.

Walton Goggins ha recitato in Maze Runner 

7. Ha avuto un particolare ruolo nell’ultimo film della trilogia. In Maze Runer – La rivelazione, Goggins è comparso nel ruolo di Lawrence, un leader della ribellione. Il personaggio, in quanto affetto da un virus, viene raffigurato come una creatura simile ad uno zombie con strane escrescenze simili a viti che sporgono dal corpo. Il Lawrence di Goggins, inoltre, è privo di naso, un aspetto che a posteriori lo ha reso simile al ghoul interpretato in Fallout.

Walton Goggins ha avuto un incidente ai denti

Walton Goggins in The White Lotus
Walton Goggins in The White Lotus. Foto di Fabio Lovino/HBO – © HBO

8. Ha dovuto ricostruire il proprio sorriso. Nel corso degli anni, Walton Goggins ha perfezionato il sorriso malvagio, sia in JustifiedThe Hateful Eight o ora in Fallout, ma da bambino aveva un sorriso molto diverso. L’attore ha infatti raccontato di un incidente della sua infanzia che gli ha causato la rottura di due denti anteriori. “Mi sono presentato in ritardo all’allenamento di baseball in quinta elementare, dovevo fare un giro e stavo correndo verso il centrocampo e tutto ciò che ho sentito è stato ‘Walton’”, ha condiviso Goggins. “Mi sono girato e ho preso una palla da baseball proprio in bocca e i miei due denti anteriori erano letteralmente a terra accanto a me”.

Chi è la moglie di Walton Goggins?

9. Si è sposato due volte. Nel 2001, Goggins ha sposato la canadese Leanne Kaun, proprietaria di un’attività di dogsitter a Laurel Canyon, in California. Nonostante l’allontanamento, i due sono rimasti sposati fino alla morte di lei, avvenuta il 12 novembre 2004. Goggins ha poi sposato in seconde nozze la regista Nadia Conners nell’agosto 2011 e insieme hanno un figlio. La coppia è però molto riservata e sta bene attenta a non condividere troppo della propria vita privata.

L’età e l’altezza di Walton Goggins

10. Walton Goggins è nato il 10 novembre 1971 a Birmingham, Alabama, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1,78 metri.

Fonti: IMDbEWMen’sHealt

Sarah Michelle Gellar: 10 cose che forse non sai sull’attrice

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Sarah Michelle Gellar: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Tra le più iconiche attrici di fine anni Novanta e primi anni Duemila, Sarah Michelle Gellar è entrata nei cuori di un’intera generazione grazie alla serie Buffy l’ammazzavampiri, divenuta un modello imprescindibile. Oltre questo suo popolare lavoro, l’attrice è ricordata per la partecipazione ad alcuni film horror e thriller divenuti autentici cult, ma anche ad altri progetti che – seppur di minor rilievo – hanno dimostrato quanto i suoi fan siano sempre pronti a seguirla e sostenerla.

I film e i programmi TV di Sarah Michelle Gellar

1. Ha recitato in note serie TV. L’attrice ha iniziato a recitare per il piccolo schermo ottenendo una prima popolarità grazie alle soap opera Swans Crossing (1992) e La valle dei pini (1993-1995). Diventa però un’autentica celebrità interpretando il ruolo della protagonista in Buffy l’ammazzavampiri, andata in onda dal 1997 al 2003. Prende parte anche alle serie Angel (1999-2000) e Sex and the City (2000), per poi tornare sul piccolo schermo per Ringer (2011-2012), The Crazy Ones (2013-2014), dove recita accanto a Robin Williams e The Big Bang Theory (2019), prendendo parte all’ultimo episodio dell’ultima stagione.

2. Ha preso parte a noti film. Gellar ottiene una buona popolarità anche sul grande schermo prendendo parte ai film So cosa hai fatto (1997) e Scream 2 (1997). Successivamente ha recitato in Semplicemente irresistibile (1999), Cruel Intentions – Prima regola non innamorarsi (1999), Harvard Man (2001) e i film Scooby-Doo (2002) e Scooby-Doo 2 – Mostri scatenati (2004). Ha poi recitato negli horror The Grudge (2004) e The Grudge 2 (2006), per poi recitare in L’incubo di Joanna Mills (2006), Southland Tales – Così finisce il mondo (2006), Suburban Girl (2007), The Air I Breathe (2007), Possession (2009) e Veronika Decides to Die (2009).

I film e le serie di oggi di Sarah Michelle Gellar

Di recente, l’attrice è tornata sul grande schermo con un piccolo ruolo in Clerks III (2022) e il film Do Revenge (2022). Ha inoltre preso parte alle serie Wolf Pack (2023) e Dexter: Original Sin (2024-2025) e ha dato voce a Teela nella serie animata Masters of the Universe: Revelation (2021).

Sarah Michelle Gellar è Buffy l’ammazzavampiri

3. Inizialmente si era proposta per un altro ruolo. Sebbene oggi sia impossibile immaginarla in un ruolo diverso da quello di Buffy, Sarah Michelle Gellar ha raccontato di aver inizialmente sostenuto il provino per il ruolo di Cordelia Chase, mentre Charisma Carpenter, che ha poi interpreta Cordelia, ha fatto il provino per il ruolo di Buffy. I produttori della serie, infatti, ritennero più opportuno che invertire le due attrici, assegnando così il ruolo di Buffy alla Gellar.

4. Ha mantenuto un profilo basso. Sarah Michelle Gellar si è tenuta volutamente lontana dai riflettori durante le riprese, in modo che gli spettatori più giovani non vedessero immagini di lei – e dunque di Buffy – intenta a bere o fumare. L’attrice, consapevole del grande seguito tra le giovani generazione, decise di impegnarsi per non mandare loro messaggi sbagliati e non rischiare di far sì che i suoi ammiratori potessero acquisire abitudini sbagliate pur di imitarla.

5. Ha discusso con una sua collega. Nonostante lo studio di produzione fosse intenzionato a rinnovare la serie per un’ottava stagione, Sarah Michelle Gellar e Joss Whedon si dissero contrari. L’attrice ha poi annunciato che la settima stagione sarebbe stata l’ultima in un’intervista a Entertainment Weekly. Nessuno dei suoi compagni di cast ne era a conoscenza. Alyson Hannigan, in particolare, si arrabbiò molto e incolpò la Gellar di averle tolto il lavoro. C’è voluto un po’ di tempo per le due per riconciliarsi.

Sarah Michelle Gellar ha recitato in Scooby-Doo!

6. Ha odiato il costume del suo personaggio. Nel film live-action Scooby-Doo! l’attrice ha interpretato Daphe. Per il ruolo, ha dovuto indossare una parrucca rossa – in quanto ancora impegnata sul set di Buffy l’ammazzavampiri. Ma ciò che ha davvero infastidito l’attrice è stato il costume viola, tipico del personaggio. In particolare, non sopportava gli stivali che era costretta ad indossare. Ogni volta che terminava una ripresa, dunque, se li toglieva per mettersi delle più comode sneakers.

Sarah Michelle Gellar in Dexter

7. Ha un ruolo ricorrente nella serie. In Dexter: Original Sinserie prequel di Dexter, l’attrice interpreta Tanya Martin, responsabile della scientifica della polizia di Miami che offre a Dexter un tirocinio. Per la Gellar partecipare a questo franchise è un sogno divenuto realtà, in quanto si è sempre detta fan della serie originale e di essere rammaricata per non avervi potuto prendere parte. Questa serie prequel, inoltre, le ha permesso di cimentarsi con un personaggio diverso da quelli che ha interpretato in passato. “È una donna d’affari. Inizierà ad aprirsi un po’ su cosa questo significhi e su quanto fosse difficile in quel periodo“.

Il marito e i figli di Sarah Michelle Gellar

8. Ha conosciuto suo marito sul set. Dal 1º settembre 2002 l’attrice è sposata con l’attore Freddie Prinze Jr., conosciuto nel 1997 sul set di So cosa hai fatto. I due avevano iniziato a frequentarsi nel 2000 e si erano ufficialmente fidanzati nel 2001. Il matrimonio si è tenuto in Messico a El Careyes Beach Resort. La coppia ha poi avuto due figli: Charlotte Grace, nata il 19 settembre 2009, e Rocky James, nato il 20 settembre 2012.

9. Hanno recitato insieme una seconda volta. Il regista di Scooby-Doo!, Raja Gosnell, voleva una coppia reale per interpretare Daphne e Fred. La sua prima scelta è stata proprio Sarah Michelle Gellar e Freddie Prinze Jr.. Inizialmente, però, Prinze Jr. non voleva fare il film perché riteneva che non sarebbe stato all’altezza dei cartoni animati di Scooby-Doo, ma la Gellar lo convinse a partecipare e poterono così condividere nuovamente il set.

L’età e l’altezza di Sarah Michelle Gellar

10. Sarah Michelle Gellar è nata il 14 aprile del 1977 a New York, New York, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1,63 metri.

Fonti: IMDbTVLine

Nathan Fillion: 10 cose che forse non sai sull’attore

Nathan Fillion: 10 cose che forse non sai sull’attore

L’attore Nathan Fillion ha costruito negli anni una carriera di tutto rispetto, partecipando a film di grandi autori e serie TV di successo. Grazie ai suoi ruoli ha saputo conquistare l’attenzione di critica e pubblico, venendo apprezzato per la sua capacità di cambiare in base al ruolo e al contesto. Apparso in film più celebri di quello che si potrebbe pensare, l’attore è oggi presenza ricorrente nell’industria hollywoodiana.

Ecco 10 cose che non sai di Nathan Fillion.

I film e i programmi TV di Nathan Fillion

The Rookie Nathan Fillion

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attore ha inizio nel 1998 con il film Salvate il soldato Ryan, di Steven Spielberg. Successivamente prende parte a Sbucato dal passato (1999), Dracula’s Legacy – Il fascino del male (2000), Serenity (2005), Slither (2006), Waitress – Ricette d’amore (2007), Trucker (2008), Super – Attento crimine!!! (2010), Molto rumore per nulla (2012), Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il mare dei mostri (2013), Guardiani della Galassia Vol. 1 (2014) e Guardiani della Galassia Vol. 2 (2017).

I film di oggi di Nathan Fillion

Tra i film più recenti in cui l’attore ha recitato si annoverano Night Hunter (2018), The Suicide Squad – Missione suicida (2021), Guardiani della Galassia Vol. 3 (2023) e Superman (2025), diretto ancora una volta dall’amico James Gunn.

2. È noto per alcune serie TV. Altrettanto ricca è la carriera televisiva dell’attore, che ha inizio nel 1994 con la soap opera Una vita da vivere (1994). Successivamente è tra i protagonisti di Due ragazzi e una ragazza (1998-2001), e appare poi in alcune puntate delle serie Buffy l’ammazzavampiri (2003), Miss Match (2003), Firefly (2002-2003), e Desperate Housewives (2007-2008). Dal 2009 al 2016 ricopre il ruolo di protagonista della serie Castle, grazie al quale ottiene una grande fama. Partecipa inoltre anche a puntate di Community (2014), The Big Bang Theory (2015), Modern Family (2016-2018), Santa Clarita Diet (2017-2018) e Una serie di sfortunati eventi (2018). Dal 2018 è il protagonista della serie The Rookie, nel ruolo di John Nolan. Prossimamente sarà poi in in Lanterns.

3. Si è cimentato anche nel doppiaggio. L’attore è celebre anche come doppiatore, e negli anni ha prestato la sua voce a film d’animazione come Monster University (2013), Cars 3 (2017), The Death of Superman (2018) e il suo sequel Reign of the Supermen (2019). Ha inoltre doppiato Hal Jordan in diversi film DC animati, tra cui Lanterna Verde – I cavalieri di Smeraldo (2011), Justice League: Doom (2012), Justice League: The Flashpoint Paradox (2013) e Justice League – Il Trono di Atlantide (2015). Ha poi dato voce a Headpool in Deadpool & Wolverine (2024). Ha anche doppiato serie animate come Gravity Falls (2015), Rick and Morty (2017), Big Mouth (2017-2018) e American Dad! (2016-2021) e Monster & Co. la serie – Lavori in corso! (2024.

Nathan Fillion Guy Gardner

Nathan Fillion è Lanterna Verde in Superman

4. Non è la sua prima esperienza come “Lanterna Verde”. Nathan Fillion è Lanterna Verde in Superman, ma non è la sua prima esperienza con questo iconico corpo intergalattico. In passato, l’attore ha infatti dato voce a Hal Jordan – un’altra celebre Lanterna Verde – in diversi film d’animazione DC, tra cui Lanterna Verde – I cavalieri di Smeraldo e Justice League: Doom. Grande fan dell’universo DC, Fillion interpreta ora Guy Gardner, una Lanterna Verde nota per il suo atteggiamento arrogante e impulsivo. Questo segna il suo debutto in live-action nel DCU, aprendo la strada a un ruolo ricorrente anche nella serie Lanterns in sviluppo.

5. Ha lavorato attivamente all’aspetto del personaggio. Per prepararsi al ruolo di Guy Gardner in Superman, Fillion ha poi lavorato fianco a fianco con Gunn per costruire un personaggio fedele ai fumetti ma con un tocco personale.  L’attore ha dunque insistito per mantenere l’iconico taglio a scodella biondo di Gardner, ritenendolo essenziale per la fedeltà al look canonico. Fillion ha anche voluto che il costume avesse un aspetto volutamente “retrò” e kitsch, riflettendo l’ego ingombrante del personaggio e distinguendolo dalle altre Lanterne Verdi.

Nathan Fillion e i cameo in Guardiani della Galassia

6. Ha avuto un cameo in tutti e tre i film. Fillion ha avuto ruoli cameo in tutti e tre i film dei Guardiani della Galassia, diretti dall’amico James Gunn. Nel primo film presta la voce a un alieno mostruoso nella prigione di Kyln, che aggredisce Peter Quill. In Guardiani della Galassia Vol. 2 era stato girato un cameo come Simon Williams, alias Wonder Man, in alcuni finti poster cinematografici, poi tagliati dal montaggio finale. In Guardiani della Galassia Vol. 3 appare finalmente in carne e ossa come Maestro Karja, capo della sicurezza dell’Orgosfera, in una scena ricca d’umorismo.

Nathan Fillion e Stana Katic in Castle

7. Aveva un difficile rapporto con la sua co-protagonista. Nathan Fillion e Stana Katic sono stati i volti iconici della serie Castle, interpretando rispettivamente lo scrittore Richard Castle e la detective Kate Beckett, una coppia amatissima dal pubblico. Tuttavia, dietro le quinte il loro rapporto era tutt’altro che idilliaco. Diverse fonti hanno riportato che tra i due attori esisteva una forte tensione, al punto che arrivavano a non parlarsi nemmeno fuori dalle riprese. Sebbene ufficialmente si sia parlato di tagli di budget come causa della sua uscita, l’addio di Stana Katic dopo l’ottava stagione è stato attribuito anche a questi problemi personali irrisolti.

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Nathan Fillion in Modern Family

8. Era nervoso all’idea di dover interpretare un ruolo comico. Nathan Fillion ha interpretato Rainer Shine, un meteorologo vanesio e affascinante, in sei episodi di Modern Family tra stagione 8 e 9, tra cui “Weathering Heights” e “Thanksgiving Jamboree”. Phil Dunphy lo ammira come una celebrità locale, ma la trama si complica quando Shine inizia a frequentare sua figlia Haley, generando situazioni imbarazzanti e comiche. Curiosamente, Fillion ha ammesso di essere stato piuttosto nervoso prima della lettura in gruppo della sceneggiatura, nonostante la lunga carriera comica.

Nathan Fillion ha una moglie?

9. È single. Nathan Fillion non è mai stato sposato e, attualmente, è single. Nel corso degli anni ha avuto diverse relazioni importanti, tra cui con Vanessa Marcil, Mikaela Hoover, Christina Ochoa e Krista Allen, ma nessuna è sfociata in matrimonio. Da queste relazioni sentimentali, l’attore non ha avuto figli. Fillion ha ammesso in alcune interviste di sentirsi sfortunato in amore e di non aver ancora trovato la persona giusta, preferendo nel mentre dedicarsi alla carriera.

L’età e l’altezza di Nathan Fillion

10. Nathan Fillion è nato a Edmonton, Canada, il 27 marzo 1971. L’altezza complessiva dell’attore è di 187 centimetri.

Fonte: IMDb

Apple TV+ ha ricevuto un record di 81 nomination alla 77ª edizione degli Emmy Awards

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Apple TV+ ha ricevuto un record di 81 nomination alla 77ª edizione degli Emmy Awards distribuite su 14 titoli originali. Scissione è risultata la serie più nominata dell’anno, con 27 candidature, mentre The Studio ha fatto la storia diventando la comedy d’esordio più nominata di sempre, con 23 nomination totali.

Inoltre, grazie alle nomination per le migliori serie drammatiche (“Slow Horses”) e comedy (“Shrinking”), Apple TV+ è l’unica piattaforma ad aver ottenuto più titoli candidati contemporaneamente nelle categorie Miglior Serie Comica e Miglior Serie Drammatica.
Apple ha anche conquistato il maggior numero di nomination attoriali di qualsiasi altro network quest’anno, con 31 candidature nelle categorie di recitazione.

«Tutti in Apple stanno celebrando il talento, la creatività e il lavoro straordinario di tutti i nostri candidati agli Emmy», ha dichiarato Zack Van Amburg, responsabile Worldwide Video di Apple.

«“Scissione” e “The Studio” hanno superato ogni nostra aspettativa, ottenendo il maggior numero di nomination nelle categorie drama e comedy, insieme ai fenomenali “Shrinking” e “Slow Horses”.

Queste serie hanno saputo toccare il cuore del pubblico in tutto il mondo e siamo estremamente grati all’Academy of Television Arts & Sciences per aver riconosciuto l’ampiezza e la qualità delle storie che per noi è stato un onore sostenere. Rivolgiamo le nostre più sentite congratulazioni a tutti i candidati di oggi».

«Quest’anno da record rappresenta una pietra miliare per Apple e siamo particolarmente orgogliosi dell’impatto continuo che le nostre straordinarie serie candidate – “Scissione”, “The Studio”, “Shrinking” e “Slow Horses” – stanno avendo sul pubblico di tutto il mondo», ha dichiarato Jamie Erlicht, responsabile Worldwide Video di Apple. «Queste nomination celebrano una narrazione coraggiosa, performance eccezionali e un’artigianalità straordinaria, e siamo profondamente grati alla Television Academy per aver riconosciuto il lavoro di questi creatori visionari».

“Scissione” domina come la serie più nominata dell’anno, con 27 candidature totali, tra cui:

  • Miglior Serie Drammatica

  • Miglior Attore Protagonista per Adam Scott

  • Miglior Attrice Protagonista per Britt Lower

  • Miglior Regia per Ben Stiller e Jessica Lee Gagné

  • Miglior Sceneggiatura per Dan Erickson

La serie ha inoltre ottenuto riconoscimenti per le straordinarie interpretazioni di: Zach Cherry, Tramell Tillman, John Turturro, Patricia Arquette, Jane Alexander, Gwendoline Christie e Merritt Wever, oltre a diverse candidature in categorie tecniche legate alla produzione.

Con il maggior numero di nomination mai ottenute da una comedy d’esordio nella storia, oltre a quella per Miglior Serie Comica, “The Studio” ottiene le candidature per:

  • Miglior Attore Protagonista, Regia e Sceneggiatura per Seth Rogen

  • Miglior Attore Non Protagonista per Ike Barinholtz

  • Miglior Attrice Non Protagonista per Kathryn Hahn e Catherine O’Hara

La serie ha inoltre conquistato cinque delle sei nomination nella categoria Miglior Attore Ospite, inclusi i primi riconoscimenti attoriali di sempre per i registi Martin Scorsese e Ron Howard, accanto a Bryan Cranston, Dave Franco e Anthony Mackie. Anche Zoë Kravitz riceve una nomination come Miglior Attrice Ospite.

Come Closer: dal 28 Agosto al cinema con Fandango, ecco il trailer

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Vincitore del Viewpoints Award al Tribeca Film Festival 2024 – uno dei più importanti eventi internazionali dedicati al cinema indipendente – Come Closer ha già ottenuto 14 nomination in festival internazionali in tutto il mondo. Tom Nesher è stata selezionata da Variety tra i “10 Directors to Watch” del 2025un riconoscimento che celebra i talenti emergenti del panorama cinematografico internazionale.

La ventenne Eden, dopo l’improvvisa morte dell’amato fratello, prende misure estreme per riempire il vuoto che si è creato nella sua vita. Quando scopre che il fratello aveva una ragazza di cui lei non sapeva nulla, queste misure assumono una svolta passionale e pericolosa.

La trama di Come Closer

Come Closer è una potente esplorazione del lutto, un intenso ritratto di dolore, desiderio e rinascita, ed è basato sulla storia autobiografica della regista Tom Nesher che firma anche la sceneggiatura.

Interpretata dalla giovane Lia Elalouf, al suo debutto sul grande schermo, Eden è una ragazza profondamente legata al fratello. La sua improvvisa scomparsa in un tragico incidente sconvolge ogni equilibrio. Nel tentativo disperato di colmare quel vuoto, Eden si immerge nella vita segreta del fratello, fino a incontrare la fidanzata di cui lui non le aveva mai parlato. Quello che nasce tra le due giovani donne è un legame tanto intenso quanto pericoloso, che sfida i confini del dolore, dell’identità e del desiderio.

Venice Immersive: la selezione ufficiale di Venezia 82

Venice Immersive: la selezione ufficiale di Venezia 82

Si è conclusa la selezione delle opere per Venice Immersive, la sezione dedicata alla XR – Extended Reality dell’82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (27 agosto – 6 settembre 2025) della Biennale di Venezia. Inaugurata nel 2017, Venice Immersive rappresenta la prima competizione di opere in XR – Extended Reality realizzata nell’ambito di un festival internazionale. Il programma ufficiale si svolgerà alla Venice Immersive Island (isola del Lazzaretto Vecchio), a pochi minuti di distanza dal Lido di Venezia, nelle seguenti date:

● 26 agosto (pomeriggio): preview stampa
● 27 agosto – 6 settembre: apertura a tutti gli accreditati

Venice Immersive è interamente dedicata ai media immersivi e include tutti i mezzi di espressione creativa XR – Extended Reality: video immersivi, realtà virtuale e mista, mondi virtuali e installazioni immersive.

La sezione Venice Immersive dell’82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica si avvale del supporto di VRChat.

Venice Immersive presenterà 69 progetti da 27 paesi:
● 30 progetti in Concorso, con una selezione di 21 prime mondiali e 9 prime internazionali dei migliori lavori immersive del mondo;
● 34 progetti Fuori Concorso, i migliori lavori già distribuiti o presentati in altre manifestazioni dopo l’ultima edizione della Mostra; questa sezione è suddivisa in:
o Best of Experiences, 11 progetti
o Best of Worlds, 23 progetti, creati da artisti indipendenti da tutto il mondo sulla piattaforma VRChat, un ecosistema di mondi virtuali presentati tramite visite guidate immersive;

● 5 progetti sviluppati nel corso di Biennale College Cinema – Immersive: 1 progetto realizzato grazie al grant della nona edizione, 4 progetti sviluppati nell’ambito delle precedenti edizioni del workshop internazionale.

La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia è stata uno dei primi festival di cinema al mondo a manifestare interesse per la Realtà Virtuale (VR). La realizzazione di un VR Theater nel 2016 ha suscitato enorme interesse tra i partecipanti del Venice Production Bridge. A partire dal 2017, la Biennale di Venezia ha dato il via alla prima competizione di opere in Realtà Virtuale, tenutasi per tre edizioni, fino al 2019, nella cornice dell’isola del Lazzaretto Vecchio al Lido, con una Giuria internazionale. L’accessibilità online di Venice VR Expanded ha rappresentato nelle edizioni 2020 e 2021 un impegno e una sfida per garantire la presenza, nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia, dell’esperienza di questa nuova forma d’arte anche in anni di necessario distanziamento. Con l’edizione 2022 la sezione, rinominata Venice Immersive, è tornata sull’isola, rinnovata e accresciuta. Fin dalle primissime edizioni, la sezione si è afferm
ata sulla scena come un evento unico, la più significativa manifestazione annuale dedicata alle arti e ai media immersivi.

Tutti gli accreditati della Mostra avranno accesso a tutti i titoli del programma. Inoltre, sarà disponibile uno speciale Accredito Venice Immersive riservato alle persone interessate, maggiori di 18 anni, che permetterà la visione dei progetti selezionati ed è disponibile in tre formati:
Accredito Venice Immersive (€ 40): valido per 2 giorni
Accredito Venice Immersive (€ 60): valido per 5 giorni
Accredito Venice Immersive (€ 100): valido dal 27 agosto al 6 settembre

Tutte le informazioni sugli accrediti Venice Immersive sono disponibili sul sito ufficiale al link: https://www.labiennale.org/it/cinema/2025/accredito-venice-immersive

La Giuria internazionale di Venice Immersive 2025 è composta da:
● Eliza McNitt – presidente: (USA) McNitt è una scrittrice e regista. Una pioniera nello storytelling immersivo, finalista all’Emmy Award e vincitrice del Premio Miglior VR (Storia Immersiva) alla 75. Mostra del Cinema di Venezia. Tra astronauti e astrofisica, McNitt esplora la collisione cosmica di scienza e arte. È la creatrice di Spheres, un viaggio in realtà virtuale alla scoperta delle canzoni segrete che suonano nell’universo. Un progetto realizzato con la produzione esecutiva del regista Darren Aronofsky e con un cast stellare, tra cui Millie Bobby Brown, Jessica Chastain e Patti Smith. Spheres è stata un’opera che ha fatto la storia, poiché è stata la prima acquisizione di un’esperienza VR avvenuta nella cornice del Sundance. Il suo ultimo cortometraggio, Ancestra, è stato realizzato in collaborazione con Primordial Soup (casa di produzione di proprietà di Darren Aronofsky) e Google DeepMind. È un’opera che mescola la recitazione live-action insieme all�
�IA generativa, raccontando la storia di una madre incinta che, per salvare la vita di sua figlia, attinge alla forza cosmica della Storia: dalle matriarche del passato fino alle stelle morenti. Le opere di McNitt sono state presentate nei principali festival del mondo: Sundance, SXSW, AFI Fest, Cannes, CPH:DOX, Tribeca, Telluride, e Venezia.
● Gwenael François: (Francia/Lussemburgo) François è un regista e produttore, nonché cofondatore dello studio Skill Lab, in Lussemburgo. Ha diretto cortometraggi e videoclip musicali che mescolano creatività e tecnologia. Per la realtà virtuale ha diretto esperienze interattive, tra cui Errances, un viaggio a bordo di un treno futuristico, con musica elettronica del genere synthwave (Fivars 2023, Siggraph 2024, Bifan 2024), e Oto’s planet, un racconto spaziale interattivo che sta facendo il giro dei principali festival (Premio Speciale della Giuria Venice Immersive 2024, Ginevra 2024, Webby Awards 2025, Canadian Screen Awards 2025). Ora sta sviluppando una nuova esperienza in realtà estesa (XR) intitolata Tachychronia: un viaggio attraverso la percezione del tempo e la ricerca dell’amore. François collabora con artisti da tutto il mondo, e sviluppa la sua creatività attraverso l’innovazione.
● Boris Labbé: (Francia) Ex-allievo all’École supérieure d’art de Tarbes e all’École de cinéma d’animation d’Angoulême, i lavori di Labbé (francese, classe 1987) hanno compiuto rapidamente il giro del mondo, sia in occasione di mostre d’arte contemporanea che di festival cinematografici internazionali o concerti audiovisivi. Il suo cortometraggio La Chute è stato selezionato per una proiezione speciale alla Settimana della Critica del Festival di Cannes nel 2018. Nel 2020 ha poi collaborato con il coreografo Angelin Preljocaj e ha firmato la scenografia video dello spettacolo Il lago dei cigni. I suoi film e le sue installazioni video hanno ricevuto una settantina di premi e riconoscimenti in tutto il mondo, tra cui il Golden Nica Animation all’Ars Electronica Festival di Linz e il Grand Prix al Japan Media Arts Festival di Tokyo. Tra il 2023 e il 2024 ha sviluppato e diretto due progetti immersivi: Ito Meikyū, la sua prima opera con la realtà virtuale (prodotta da Sacreb
leu Productions e Les Films Fauves) e Glass House, una scenografia video in collaborazione con il compositore Lucas Fagin (prodotta dall’Ensemble Cairn).
Nel 2024 Ito Meikyū ha ricevuto il Grand Premio Venice Immersive all’81. Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
La Giuria di Venice Immersive 2025 assegnerà i seguenti premi:
● Gran Premio Venice Immersive
● Premio Speciale della Giuria Venice Immersive
● Premio per la Realizzazione Venice Immersive

VENICE IMMERSIVE
In Concorso

LA MAGIE OPÉRA
di JONATHAN ASTRUC
Francia / 25’ / installazione, virtual reality

1968
di ROSE BOND
USA / 9’ / installazione, virtual reality

LA TRISTE HISTOIRE DE LA PETITE SOURIS QUI VOULAIT ABSOLUMENT DEVENIR QUELQU’UN (THE SAD STORY OF THE LITTLE MOUSE WHO WANTED TO BECOME SOMEBODY)
di NICOLAS BOURNIQUEL
Francia, Germania, Belgio / 30’ / virtual reality

CREATION OF THE WORLDS
di KRISTINA BUOŽYTĖ, VITALIJUS ŽUKAS
Lituania / 28’ / virtual reality

FACE JUMPING
di DANNY CANNIZZARO, SAMANTHA GORMAN
USA / 25’ / virtual reality

JEONYEOK 8SI WA GOYANGI (8PM AND THE CAT)
di MINHYUK CHE
Corea del Sud / 14’ / virtual reality

THE CLOUDS ARE TWO THOUSAND METERS UP
di SINGING CHEN
Taipei, Germania / installazione, virtual reality

DARK ROOMS
di MADS DAMSBO, ANNE SOFIE STEEN SVERDRUP
Danimarca, Germania, Taipei / 35’ / installazione, virtual reality

THE GREAT ORATOR
di DANIEL ERNST
Paesi Bassi / 40’ / virtual reality

HEARTBEAT – SON CŒUR A TROUVÉ SA CADENCE DANS LE SILENCE DES RENCONTRES
di FANNY FORTAGE
Francia / 10’ / installazione immersiva

THE BIG CUBE
di MENGHUI HUANG
Finlandia, Belgio, Cina, Portogallo / 7’ / virtual reality

MIRAGE
di NAIMA KARIM, ALEENA HANIF
Arabia Saudita, Paesi Bassi, Bosnia ed Erzegovina / 8’ / virtual reality

REFLECTIONS OF LITTLE RED DOT
di CHLOÉ LEE
Germania, USA / 40’ / installazione, mixed reality

L’OMBRE (THE SHADOW)
di BLANCA LI, EDITH CANAT DE CHIZY
Francia, Taipei / 60’ / installazione, mixed reality, performance live

ASTEROID
di DOUG LIMAN
USA, Canada / 30’ / installazione, virtual reality

THE TIME BEFORE
di LEO METCALF, MICHAEL GOLEMBEWSKI
Regno Unito / 15’ / virtual reality

DANSE DANSE DANSE – MATISSE (DANCE DANCE DANCE – MATISSE)
di AGNÈS MOLIA, GORDON
Francia / 10’ / virtual reality

LESS THAN 5GR OF SAFFRON
di NÉGAR MOTEVALYMEIDANSHAH
Francia / 7’ / virtual reality

EMPATHY CREATURES
di MÉLODIE MOUSSET
Svizzera / 10’ / installazione, virtual reality

LA FILLE QUI EXPLOSE VR (THE EXPLODING GIRL VR)
di CAROLINE POGGI, JONATHAN VINEL
Francia / 20’ / virtual reality

BLUR
di CRAIG QUINTERO, PHOEBE GREENBERG
Canada, Taipei / 50’ / installation, virtual reality, live performance

BLACK CATS & CHEQUERED FLAGS
di ELISABETTA ROTOLO, SIOBHAN MCDONNELL
Italia / 20’ / installazione, mixed reality, virtual reality

EDDIE AND I
di MAYA SHEKEL
Israele, Germania, Francia / 25’ / virtual reality

COLLECTIVE BODY
di SARAH SILVERBLATT-BUSER
Francia, USA / 20’ / installazione, virtual reality

ALIEN PERSPECTIVE
di JUNG AH SUH, CRISTINA RAMBALDI
USA, Italia / 15’ / installazione, virtual reality

THE GREAT ESCAPE
di JOREN VANDENBROUCKE
Belgio, Lussemburgo / 20’ / virtual reality

A LONG GOODBYE
di KATE VOET, VICTOR MAES
Belgio, Lussemburgo, Belgio / 35’ / installazione, virtual reality

IF YOU SEE A CAT
di ATSUSHI WADA
Giappone / 37’ / virtual reality

MULAN2125
di MO HUANG
Cina / 56’ / virtual reality

SENSE OF NOWHERE
di HSIN-HSUAN YEH
Taipei, Finlandia, Belgio, Portogallo, Francia / 30’ / virtual reality

Fuori Concorso
(i migliori lavori già distribuiti o presentati in altre manifestazioni dopo l’ultima edizione della Mostra)

Best of Experiences

WALL TOWN WONDERS
di IVES AGEMANS
Belgio / 30’ / mixed reality

ONE TRUE PATH, PART 1
di BALTHAZAR AUXIETRE
Francia/ 90’ / virtual reality

SUBMERGED
di EDWARD BERGER PER APPLE
USA/ 17’ / film immersivo

GHOST TOWN
di FIREPROOF GAMES
Regno Unito / 300’ / virtual reality

ADVENTURE: ICE DIVE
di CHARLOTTE MIKKELBORG PER APPLE E ATLANTIC STUDIOS
USA, Iceland / 15’ / film immersivo

ANCESTORS
di STEYE HALLEMA
Paesi Bassi / 70’ / installazione immersiva

LILI
di NAVID KHONSARI, VASSILIKI KHONSARI
USA, Regno Unito, Francia / 30’ / installazione immersiva

ON THE OTHER EARTH
di WAYNE MCGREGOR
Regno Unito / 50’ / installazione immersiva, mixed reality

THE MIDNIGHT WALK
di OLOV REDMALM, KLAUS LYNGELED
Svezia, Brasile, India / 360’ / virtual reality

D-DAY: THE CAMERA SOLDIER
di CHLOÉ ROCHEREUIL
Francia, USA / 22’ / virtual reality

CONSTANTINOPOLIAD
di SISTER SYLVESTER, NADAH EL SHAZLY
Regno Unito, Grecia/ 55’ / installazione immersiva

Best of Worlds
NATURA’S QUEENDOM di Anders Fray, Starheart
CYBERLOVE | A7 di Artsy Glitch
UNCANNY LOUNGE di Christopher Lane Davis, Rick Treweek
RITUAL di DrMorro
THE COLONY – FLAT 804 di Glory Nya
EXHIBITION ⁄ BACK SEEING di haruki_haru
WHAT IS VIRTUAL ART – VOLUME 1 di Jessien
THE REALITY OF HOPE di Joe Hunting
NEURON di Juice…
YORUTOUGE di mikkabouzu / Kikuo
FLAT EARTH di Niko Lang
EXPERIENCE di NOOTAU
POWDERGAME di Pema Malling
LIGHT AQUARIUM di phi16
BREAK 15˸ ARCANUM di PK / rekluma
VENT. di Premium²
FZMZ POINT ZERO di ReeeznD
SCALE JOURNEY di S_Asagiri
SHINONOME BALLOON – di sakanaplus
DRACULA’S CASTLE di Tanner White
MIRAGE di TOKYO WAIYOZ
NEOWORLDS di Widget365
FLASHING WARNING di xlxxl

Biennale College Cinema – Immersive – Fuori Concorso

RI-LANCIA LUIGI BROGLIO (RE-LAUNCHING LUIGI BROGLIO)
di VINCENZO CAVALLO
Italia / 33’ / installazione, virtual reality
Sviluppato nell’ambito di Biennale College Cinema Immersive 9. edizione (2024/2025)

OUT OF NOWHERE
di KRIS HOFMANN, ANDREAS WUTHE
Austria, Germania / 10’ / virtual reality

HAPPY SHADOW
di PEI-YING LIN, TING-RUEI SU
Taipei / 25’ / installazione, virtual reality

MNEMOSYNE
di WUER
Giappone, Cina / 35’ / installazione, virtual reality

FIRST VIRTUAL SUIT
di KAZUKI YUHARA
Giappone / 35’ / installazione, virtual reality

VENICE PRODUCTION BRIDGE – VENICE IMMERSIVE MARKET

La quarta edizione del Venice Immersive Market (28 agosto – 3 settembre), organizzato nell’ambito del Venice Production Bridge, si terrà alla Venice Immersive Island (isola del Lazzaretto Vecchio).

Il Venice Immersive Market riunisce tutte le attività immersive del Venice Production Bridge che si svolgono durante la 82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Queste attività includono: la presentazione dei progetti immersivi del Venice Gap-Financing Market e di Biennale College Cinema Immersive, tramite incontri one-to-one; presentazioni ed eventi di networking dedicati a tematiche specializzate; un’area espositiva per istituzioni, fondi pubblici e privati che sponsorizzano progetti VR/XR/AR, produttori, e società di produzione, distribuzione, vendita, effetti speciali e postproduzione connessi a contenuti immersivi.

L’isola ospiterà anche una serie di eventi, tra cui i Venice Production Bridge Panel e Cocktail. Saranno inoltre presenti stand internazionali che consentiranno ai partecipanti di provare personalmente esperienze e progetti immersivi, incontrare rappresentati di aziende interessate al settore e interagire con i loro servizi.

Nella sala denominata Spazio Incontri Immersivo saranno organizzati, dal 28 agosto al 3 settembre, panel e attività dedicati al mondo XR – Extended Reality.

I VPB Focus del 2025 sono il Regno Unito, con il supporto del British Film Institute; Cile, con il supporto del Ministerio de las Culturas, las Artes y el Patrimonio, Gobierno de Chile; e Marocco, con il supporto del Centre Cinématographique Marocain.

L’Isola sarà il luogo dove si potranno altresì incontrare i team (produttori e creator) dei progetti Immersive selezionati nell’ambito del Venice Gap-Financing Market (29 agosto – 31 agosto 2025):

14 PROGETTI DI STORIE IMMERSIVE:
14 progetti di Storie Immersive (11 europei e 3 da tutto il mondo), che includono progetti di finzione, documentari, di animazione e altre esperienze di installazioni interattive, compresi i 3 progetti dei VPB Focus del Regno Unito. Tutti i progetti hanno il 30% del proprio budget garantito. Questi 14 progetti terranno un live pitch nello Spazio Incontri Immersivo la mattina del 29 agosto.

10 PROGETTI BIENNALE COLLEGE CINEMA – IMMERSIVE:

10 progetti sviluppati durante il workshop di Biennale College Cinema Immersive, nona edizione, che si trovano in diverse fasi di sviluppo, dalla pre-produzione alla post-produzione. La lista completa dei progetti selezionati nell’ambito del Venice Gap-Financing Market è disponibile sul nostro sito.

(veniceproductionbridge.org/news/venice-gap-financing-market-2025-selected-projects)

I professionisti che acquistano l’accredito Industry Gold o Trade potranno richiedere incontri con i progetti selezionati, tramite il sito web ufficiale nell’area dedicata al VGFM (veniceproductionbridge.org).

Il Venice Immersive Market sarà il luogo dove incontrare istituzioni, professionisti, case di produzione, post-produzione e distribuzione, fondi pubblici e privati connessi al mondo Immersive.

Barbara Baraldi e Dylan Dog: l’arte del brivido e della psiche, la mostra al LIFF12 – Lamezia International Film Festival

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Inaugura domani, giovedì 17 luglio 2025, presso il Museo Archeologico Lametino, la mostra – prima e unica nel suo genere sul territorio – Barbara Baraldi e Dylan Dog: l’arte del brivido e della psiche.

Il LIFF12 – Lamezia International Film Festival è felice di annunciare una nuova e importantissima collaborazione, quella con Romics – Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cosplay, Cinema e Games. I due festival porteranno per la prima volta in Calabria e nel Sud dell’Italia l’arte di Dylan Dog e quella della sua curatrice.

L’esposizione è stata allestita per la prima volta a Roma, durante l’edizione 2025 del Romics, e sarà ora possibile ammirarla nuovamente a Lamezia Terme, presso il Museo Archeologico Lametino. Si tratta di un evento senza precedenti per il territorio, reso possibile grazie all’entusiasta partenariato con il museo e alla disponibilità di Romics, che si protrarrà per tutta l’estate e oltre.

Il LIFF, che da sempre racchiude in sé una doppia anima, e che oltre al cinema ha sempre ospitato eventi e personaggi di spicco del mondo del fumetto, intende omaggiare una grande autrice, nonché curatrice di uno dei fumetti più amati d’Italia, edito da Sergio Bonelli. Sotto la guida di Barbara Baraldi, l’Indagatore dell’Incubo sta percorrendo nuove, oscurissime strade, che siamo certi i tanti fan calabresi non vedono l’ora di visitare, anche attraverso la mostra Barbara Baraldi e Dylan Dog: l’arte del brivido e della psiche.

Il progetto espositivo coniuga i linguaggi della narrazione e della grafica alla valorizzazione del patrimonio culturale, insistendo nell’esplorazione della nona arte quale punto di vista per nuovi approcci alla contemporaneità.

Il Museo ancora una volta, attraverso la partecipazione al LIFF, conferma la volontà di creare reti con le associazioni e le manifestazioni culturali del territorio. Un’opportunità per dare impulso a nuove forme di comunicazione per un Museo accessibile ad un pubblico sempre più ampio”, afferma Simona Bruni Direttrice del Museo.

L’inaugurazione, alla presenza dell’autrice e curatrice Barbara Baraldi e di Franco Busatta, curatore della testata Dylan Dog Oldboy, è prevista per giovedì 17 luglio alle ore 17:30, in una serata ad ingresso gratuito. Al taglio del nastro seguiranno un talk e un firmacopie. La mostra sarà visitabile fino a ottobre presso il Museo Archeologico Lametino, al primo piano del Complesso San Domenico a Lamezia Terme.

Supergirl: al via la promozione!

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Supergirl: al via la promozione!

Con Superman appena sbarcato in sala e l’opinione pubblica tutto sommato positiva nei confronti dell’apripista del nuovo DCU, Jame Gunn guarda avanti e comincia “ufficialmente” la promozione di Supergirl che avrà un tono decisamente differente rispetto a quello del film dedicato al cugino kryptoniano.

Invece di guardare in alto a una figura aspirazionale, con Kara dovremo abituarci a guardarci intorno, alla ricerca di un “disastro totale”. Ecco come James Gunn annuncia l’arrivo nel 2026 di Supergirl.

Quello che sappiamo su Supergirl

Oltre a Milly Alcock nei panni della protagonista, Supergirl vedrà anche la partecipazione di Eve Ridley (Il problema dei 3 corpi) nel ruolo di Ruthye Mary Knolle e Matthias Schoenaerts (The Old Guard) nel ruolo del malvagio Krem delle Colline Gialle. Più recentemente, la star di Aquaman Jason Momoa si è unita al cast nel ruolo di Lobo. Anche Krypto il Supercane dovrebbe avere un ruolo importante nella storia. Le ultime aggiunte al cast sono state David Krumholtz ed Emily Beecham nei ruoli dei genitori di Kara, Zor-El e Alura.

La Warner Bros. ha annunciato che la nostra nuova Ragazza d’Acciaio prenderà il volo il 26 giugno 2026.

Questa interpretazione di Kara Zor-El si dice sia una “versione meno seria e più provocatoria dell’iconica supereroina”, poiché Gunn cerca di allontanarsi dalle “precedenti rappresentazioni della Ragazza d’Acciaio, in particolare dalla longeva serie CBS/CW interpretata da Melissa Benoist”.

Secondo una breve sinossi, questa storia seguirà Kara mentre “viaggia attraverso la galassia per festeggiare il suo 21° compleanno con Krypto il Supercane. Lungo la strada, incontra una giovane donna di nome Ruthye e finisce per intraprendere una ricerca omicida di vendetta”. L’attrice e drammaturga Ana Nogueira sta attualmente lavorando alla sceneggiatura di Supergirl. La regia verrà firmata da Craig Gillespie.

Supergirl ha esordito in Superman.

Stranger Things 5: il teaser trailer dell’ultima stagione

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Stranger Things 5: il teaser trailer dell’ultima stagione

È da oggi disponibile il teaser trailer della quinta stagione di Stranger Things. L’atteso capitolo conclusivo della serie debutterà su Netflix in tre volumi: il Volume 1 il 27 novembre (ep.1-4), il Volume 2 (ep. 5-7) il 26 dicembre e il Finale il 1º gennaio 2026, tutti alle 2 del mattino (ora italiana).

Autunno 1987. Hawkins è rimasta segnata dall’apertura dei portali e i nostri eroi sono uniti da un unico obiettivo: trovare e uccidere Vecna, che è svanito nel nulla: non si sa dove si trovi né quali siano i suoi piani. A complicare la missione, il governo ha messo la città in quarantena militare e ha intensificato la caccia a Undici, costringendola a nascondersi di nuovo. Con l’avvicinarsi dell’anniversario della scomparsa di Will si fa strada una paura pesante e familiare. La battaglia finale è alle porte e con essa un’oscurità più potente e letale di qualsiasi altra situazione mai affrontata prima. Per porre fine a quest’incubo è necessario che il gruppo al completo resti unito, per l’ultima volta.

INFORMAZIONI SU STRANGER THINGS 5

Stranger Things 5 arriverà su Netflix in tre imperdibili appuntamenti: il Volume 1 (ep. 1-4) uscirà il 26 novembre, il Volume 2 (ep. 5-7) il 26 dicembre e l’Episodio Finale il 1º gennaio. Tutti e tre i volumi saranno disponibili a partire dalle ore 02:00 del mattino (ora italiana).

Creata dai Duffer Brothers, Stranger Things è prodotta da Upside Down Pictures & 21 Laps Entertainment con i Duffer Brothers come produttori esecutivi, insieme a Shawn Levy di 21 Laps Entertainment e Dan Cohen.

Il cast include Winona Ryder (Joyce Byers), David Harbour (Jim Hopper), Millie Bobby Brown (Undici), Finn Wolfhard (Mike Wheeler), Gaten Matarazzo (Dustin Henderson), Caleb McLaughlin (Lucas Sinclair), Noah Schnapp (Will Byers), Sadie Sink (Max Mayfield), Natalia Dyer (Nancy Wheeler), Charlie Heaton (Jonathan Byers), Joe Keery (Steve Harrington), Maya Hawke (Robin Buckley), Priah Ferguson (Erica Sinclair), Brett Gelman (Murray), Jamie Campbell Bower (Vecna), Cara Buono (Karen Wheeler), Amybeth McNulty (Vickie), Nell Fisher (Holly Wheeler), Jake Connelly (Derek Turnbow), Alex Breaux (tenente Akers) e Linda Hamilton (dottoressa Kay).

After the Hunt: trailer del film di Luca Guadagnino con Julia Roberts

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Julia Roberts è una professoressa coinvolta in uno scandalo #MeToo nel trailer del prossimo dramma psicologico di Luca Guadagnino After the Hunt. Il film, vietato ai minori, vede la partecipazione anche di Andrew Garfield e della rivelazione di “The BearAyo Edebiri, oltre agli attori frequenti collaboratori di Guadagnino Michael Stuhlbarg e Chloë Sevigny in ruoli secondari. La sceneggiatura è di Nora Garrett.

Secondo la sinossi, After the Hunt segue una professoressa universitaria (Roberts) che “si trova a un bivio personale e professionale quando una studentessa modello (Edebiri) muove un’accusa contro uno dei suoi colleghi (Garfield), minacciando di rivelare un oscuro segreto del suo passato”.

Il trailer, teso, si apre con il personaggio di Garfield, Hank, che attacca la Generazione Z. “Tutta la vostra generazione ha paura di dire la cosa sbagliata”, dice. “Da quando offendere qualcuno è diventato il peccato capitale per eccellenza?” “Forse è più o meno nello stesso periodo in cui la vostra generazione ha iniziato a fare generalizzazioni radicali sulla nostra?”, ribatte Maggie di Edebiri.

Il trailer accenna alle ossessioni di Hank e Maggie per il professore di Roberts, prima di prendere una svolta quando Maggie si presenta alla sua porta in stato confusionale. Confida al personaggio di Roberts che Hank l’ha aggredita sessualmente, mentre lui sostiene che lei ha copiato in classe. Le accuse culminano in un acceso scandalo. “È semplicemente incredibile per me che una giovane donna nera possa essere aggredita e che tutti questi bianchi trovino il modo di farla passare per loro stessi”, dice Maggie di Edebiri nel trailer.

After the Hunt è stato prodotto da Guadagnino, Brian Grazer, Jeb Brody e Allan Mandelbaum. Tra i produttori esecutivi figurano Garrett, Karen Lunder, Justin Wilkes e Alice Dawson.

Il volto di Galactus è (quasi) completamente svelato nel nuovo spot di I Fantastici Quattro: Gli Inizi

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L’ultimo spot televisivo di I Fantastici Quattro: Gli Inizi mostra ancora di più la Prima Famiglia Marvel in azione, mentre si raduna per combattere contro il Divoratore di Mondi, Galactus.

Guardate attentamente e, quando la Torcia Umana si accende e attacca il cattivo, otteniamo la nostra migliore occhiata al volto di Galactus. Ralph Ineson ha sicuramente l’aspetto giusto per la parte, e sappiamo che la star di Nosferatu ha anche la voce giusta per dargli vita sullo schermo.

Il promo mostra anche Mister Fantastic all’attacco e, nonostante l’evidente differenza di dimensioni, questa squadra darà chiaramente il massimo per sconfiggere l’essere Celestiale che minaccia il loro mondo.

Parlando del suo approccio all’interpretazione di Johnny Storm, l’attore Joseph Quinn ha recentemente dichiarato: “È un uomo che guida con molta spavalderia, il che a volte può essere un affronto. Ma è anche divertente. Io e [il capo dei Marvel Studios] Kevin [Feige] stavamo parlando delle sue precedenti interpretazioni e della nostra situazione culturale.”

“Era etichettato come un tipo donnaiolo e spensierato, ma è sexy oggigiorno? Non credo”, ha continuato. “Questa versione di Johnny è meno insensibile ai sentimenti altrui e, si spera, c’è una maggiore consapevolezza di ciò che lo spinge a cercare attenzioni.”

I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Il film Marvel Studios I Fantastici Quattro: Gli Inizi introduce la prima famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic (Pedro Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile mai affrontata. Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la forza del loro legame familiare, i protagonisti devono difendere la Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus (Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver Surfer (Julia Garner). E se il piano di Galactus di divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una questione molto personale.

Il film è interpretato anche da Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Sarah Niles. I Fantastici Quattro: Gli Inizi è diretto da Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Grant Curtis e Tim Lewis sono gli executive producer.

The Legend of Zelda: il live action ha trovato i suoi Zelda e Link

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Il film live-action di Nintendo “The Legend of Zelda” ha svelato i nomi di Zelda e Link. In un post sui social media di mercoledì, Shigeru Miyamoto di Nintendo ha rivelato che Bo Bragason interpreterà Zelda, mentre Benjamin Evan Ainsworth interpreterà Link, insieme a quelle che sembrano essere foto in anteprima degli attori in costume.

“Sono lieto di annunciare che per il film live-action di ‘The Legend of Zelda’, Zelda sarà interpretata da Bo Bragason-san e Link da Benjamin Evan Ainsworth-san”, ha scritto. “Non vedo l’ora di vederli entrambi sul grande schermo.”

L’attrice inglese Bragason è nota per i suoi ruoli nelle serie della BBC One “Three Girls” e “The Jetty”, così come in “Renegade Nell” di Disney+. L’anno scorso ha recitato nella commedia sui vampiri di Euros Lyn “The Radleys”. Ainsworth, anche lei inglese, ha prestato la voce a Pinocchio nel live-action di Robert Zemeckis “Pinocchio” e ha interpretato Miles nella serie Netflix “The Haunting of Bly Manor”.

L’uscita nelle sale di “The Legend of Zelda” è prevista per il 7 maggio 2027. Distribuito da Sony Pictures, il film sarà diretto da Wes Ball.

Odissea: Matt Damon in armatura fotografato sul set

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Odissea: Matt Damon in armatura fotografato sul set

Le riprese di Odissea sono attualmente in corso sulla costa del Moray Firth, in Scozia. Come riportato per la prima volta su SFFGazette.com, Matt Damon, che interpreta l’eroe greco Odisseo, è stato avvistato in costume completo sul set. Si pensa che anche Tom Holland e Zendaya siano presenti per girare alcune scene del film.

Questo nuovo sguardo non rivela molto, ma Damon appare decisamente a suo agio nell’armatura (qui la foto!). Mentre l’entusiasmo per il prossimo film di Christopher Nolan continua a crescere a un anno dalla sua uscita, il teaser trailer del film è stato proiettato in Italia in testa a alcune proiezioni, tra cui quelle di Superman.

Cosa mostra il teaser di Odissea

Ricordiamo che l’anteprima dell’Odissea si apre con un’inquadratura del mare e una voce che dice: “Oscurità. La legge di Zeus infranta. Un regno senza re dalla morte del mio signore. Sapeva che non era una guerra da vincere, e poi in qualche modo, in qualche modo, l’ha vinta”.

Si sente poi il personaggio di Jon Bernthal affermare: “Non so nulla di Odisseo, non da Troia”. Tom Holland, che interpreta chiaramente Telemaco, risponde: “Devo scoprire cosa è successo a mio padre. Quando l’hai visto l’ultima volta?”

Il volto dell’attore viene mostrato dopo inquadrature di una spiaggia e di uomini a cavallo che corrono verso un grande cavallo nero che potrebbe essersi staccato da una nave o qualcosa di simile. Sembra piangere mentre il personaggio di Bernthal (forse Antinoo) risponde gridando per la stanza: “Chi ha una storia su Odisseo? Tu? Hai una storia? Alcuni dicono che è ricco, altri che è povero. Alcuni dicono che è morto, altri che è in prigione. Tu cosa ne dici?”

“In prigione?” chiede Telemaco, spingendo il personaggio di Bernthal a dichiarare: “Che tipo di prigione può contenere un uomo così?” Dopo qualche altra inquadratura di soldati, vediamo l’Odisseo di Matt Damon in mare, che galleggia su un relitto – una zattera, forse – privo di sensi o morto.

Quello che sappiamo sul film Odissea di Christopher Nolan

Il film vanta un ricco cast composto da Matt Damon, Tom Holland, Anne Hathaway, Zendaya, Lupita Nyong’o, Robert Pattinson, Charlize Theron, Jon Bernthal, Benny Safdie, John Leguizamo, Elliot Page, Himesh Patel, Mia Goth e Corey Hawkins. Per quanto riguarda la trama, questa segue Odisseo, il leggendario re greco di Itaca, nel suo pericoloso viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia. La narrazione descrive i suoi incontri con esseri mitici come il ciclope Polifemo, le sirene e la maga Circe, culminando nel suo tanto atteso ricongiungimento con la moglie Penelope.

Ad oggi sappiamo unicamente che Matt Damon interpreta Odisseo, mentre Tom Holland è suo figlio Telemaco e Charlize Theron è la Maga Circe. L’identità dei personaggi degli altri interpreti è ad oggi segreta. Sappiamo inoltre che Nolan ha girato il film interamente in formato IMAX, avvalendosi di nuove tecnologie realizzate appositamente per Odissea. Il regista ha inoltre limitato quanto più possibile l’uso di CGI, con l’obiettivo di ricreare quanto più possibile in modo pratico l’epico mondo descritto da Omero con il suo poema epico.

Il film sarà distribuito al cinema da Universal Pictures dal 16 luglio 2026.

Samuel L. Jackson potrebbe tornare nei panni di Nick Fury in Avengers: Doomsday

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Il cast di Avengers: Doomsday è davvero impressionante, ma mancano anche alcuni grandi nomi. Tom Holland, Chris Pratt e Hugh Jackman erano tra gli assenti all’annuncio del casting di marzo, così come Samuel L. Jackson.

Il leggendario attore ha interpretato Nick Fury per la prima volta in Iron Man del 2008 e, nonostante sia stato al centro della scena in Secret Invasion e The Marvels, l’ex direttore dello S.H.I.E.L.D. è stato in gran parte assente dal franchise di Avengers da Age of Ultron.

Oggi, il reporter Alex Perez annuncia che Samuel L. Jackson tornerà nei panni di Fury in Avengers: Doomsday. Speriamo che sia in prima linea nell’aiutare gli eroi più potenti della Terra a combattere la minaccia che il Dottor Destino rappresenta per il Multiverso. L’ultima volta che abbiamo visto Fury, era ancora in orbita attorno alla Terra nella base di S.A.B.E.R. Scommettiamo che rimarrà alleato con Capitan Marvel, soprattutto se stanno ancora cercando la scomparsa Monica Rambeau.

Speriamo che questo significhi che siamo un passo più vicini a vedere Fury condividere lo schermo con gli X-Men, una squadra che non avremmo potuto immaginare nemmeno dieci anni fa.

“Sapevo di avere un contratto per nove film”, aveva detto Jackson in precedenza riguardo al suo ingresso nell’MCU. “[Il presidente dei Marvel Studios] Kevin [Feige] ha detto: ‘Vi offriremo un contratto per nove film’. Quanto tempo bisogna rimanere in vita per fare nove film? Non è il processo più veloce del mondo.”

“Non sapevo che avrebbero fatto nove film in due anni e mezzo”, ha ammesso. “È una follia! Oh merda, sto esaurendo i miei contratti. Ha funzionato.”

Secret Invasion Samuel L. Jackson e Cobie SmuldersAffermando in seguito di divertirsi ancora a interpretare la “cazzuta” di Fury, Samuel L. Jackson ha ribadito il suo interesse a portare l’ex direttore dello S.H.I.E.L.D. nella nazione natale di Black Panther, Wakanda. “Tutti i neri dell’Universo Marvel cercavano di capire: ‘Perché non possiamo andare in Wakanda?’ Io, Don, Anthony Mackie… ma ce l’hanno fatta. Sono andati a combattere. Io non ci sono ancora riuscito”, ha osservato. “Ho pensato a ‘Civil War’ quando i ragazzi litigavano. I ragazzi litigano e non posso farli andare nelle loro stanze? Che senso ha?”

Cosa sappiamo di Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars arriveranno in sala rispettivamente il 18 dicembre 2026, e il 17 dicembre 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe e Anthony Russo, che tornano anche nel MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Sono confermati nel cast del film (per ora): Paul Rudd / Ant-Man, Simu Liu / Shang-Chi, Tom Hiddleston / Loki, Lewis Pullman / Bob-Sentry, Florence Pugh / Yelena, Danny Ramirez / Falcon, Ian McKellen / Magneto, Sebastian Stan / Bucky, Winston Duke / M’Baku, Chris Hemsworth / Thor, Kelsey Grammer / Beast, James Marsden / Cyclops, Channing Tatum / Gambit, Wyatt Russell / U.S. Agent, Vanessa Kirby / Sue Storm, Rebecca Romijn / Mystique, Patrick Stewart / Professor X, Alan Cumming / Nightcrawler, Letitia Wright / Black Panther, Tenoch Huerta Mejia / Namor, Pedro Pascal / Reed Richards, Hannah John-Kamen / Ghost, Joseph Quinn / Johnny Storm, David Harbour / Red Guardian, Robert Downey Jr. / Doctor Doom, Ebon Moss-Bachrach / La Cosa, Anthony Mackie / Captain America.

Superman ha generato un massiccio aumento delle adozioni dei cani randagi

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Krypto potrebbe non essere un cane particolarmente bravo, ma l’adorabile super-cagnolino in prestito a Superman sembra aver riscosso un grande successo tra il pubblico.

Ci sono state delle reazioni negative quando è stato rivelato che Krypto sarebbe apparso nel Superman di James Gunn. Sebbene il cane con il mantello sia un pilastro dei fumetti, molti fan hanno ritenuto che includere un personaggio così stravagante potesse essere un passo verso una comicità troppo caricaturale. Le bizzarrie di Krypto non sono state certamente apprezzate da tutti, e il cane si è chiaramente rivelato un momento clou per molti spettatori.

Secondo The Wrap, l’interesse per l’adozione di cani è aumentato di oltre il 500% dopo l’uscita di Superman. Le ricerche su Google dopo la première includono:

▪️ “Adotta un cane vicino a me” — oltre il 513%

▪️ “Adozione di un cane da salvataggio vicino a me” — 163%

▪️ “Adotta uno Schnuzer” — 299%

▪️ “Adotta un cucciolo” — 31%

Krypto viene rapito da Lex Luthor dopo essersi infiltrato nella Fortezza della Solitudine. Poi viene presto salvato dall’Uomo d’Acciaio e gioca un ruolo significativo nell’aiutare l’eroe a sconfiggere Ultraman e salvare la città. Verso la fine del film, Kara Zor-El, interpretata da Milly Alcock, arriva a recuperare il suo animale domestico, ed entrambi torneranno nel film di Supergirl.

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Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da James Gunn, con David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent e inaugurerà la fase intitolata “Dei e Mostri“. Il film racconterà un Clark Kent già adulto, alle prese con il delicato equilibrio tra la sua identità kryptoniana e quella umana, in un mondo in cui l’umanità fatica a fidarsi di figure straordinarie. Secondo quanto anticipato, non si tratterà di una storia di origini, ma piuttosto di un ritratto di Superman nel momento in cui cerca il suo posto nel mondo come giornalista al Daily Planet e come eroe capace di ispirare speranza.

Nel cast anche Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell. Questi attori porteranno sul grande schermo personaggi come Lois Lane, Guy Gardner, HawkgirlMetamorphoLex Luthor e Mister Terrific.

Con il suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe nel nuovo universo DC, con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano. Il tono del film sarà molto diverso rispetto alle precedenti versioni più cupe: Gunn ha dichiarato che Superman sarà colorato, pieno di emozione e con un protagonista cresciuto in un ambiente familiare sano e amorevole, elemento che influenzerà profondamente la sua personalità.

Il film non solo rilancia l’iconica figura dell’Uomo d’Acciaio, ma getta anche le basi narrative e tematiche per l’intero universo condiviso DC, fondendo umanità, epica e introspezione morale in un racconto di rinascita mitologica.

Il film è al cinema dal 9 luglio distribuito da Warner Bros. Pictures.

Rebel Moon: Zack Snyder rivela che un terzo film non è la sua priorità

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Rebel Moon – ad oggi composto da Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco (qui la recensione) e Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice (qui la recensione) – è diventato rapidamente uno dei franchise di fantascienza più popolari e redditizi di Zack Snyder, dopo che il regista ha lasciato l’universo DC, ma potrebbe volerci un po’ prima che il pubblico possa vedere il prossimo capitolo. I primi due film sono stati distribuiti rispettivamente nel 2023 e nel 2024 e sono diventati rapidamente alcuni dei blockbuster più visti su Netflix.

Il cast include nomi come Sofia Boutella, Ed Skrein, Charlie Hunnam e Djimon Hounsou, e segue una colonia umana alla periferia dell’universo che si ritrova presa di mira da un nemico molto più grande e costretta a cercare aiuto dai pianeti vicini. Nonostante le recensioni contrastanti, il film è stato accolto molto calorosamente dai fan di Snyder.

Tuttavia, il regista ha recentemente rivelato che Rebel Moon non è attualmente la sua priorità. Parlando con Variety, il regista ha confermato che sta attualmente lavorando a un “film sulla SWAT della polizia di Los Angeles” per Netflix, che sta occupando la maggior parte del suo tempo e gli impedisce di tornare al franchise di fantascienza. Pertanto, non tornerà a Rebel Moon fino a quando questo ultimo film non sarà terminato.

Mi sono lasciato distrarre da questo progetto – non distrarre, sono tutti problemi di lusso, come si suol dire – per Netflix, sto lavorando a un film sulla SWAT della polizia di Los Angeles […] Quindi mi sono detto: “Ok, bene, lascerò che il mondo di ‘Rebel Moon’ ribolla per un po’ e mi dedicherò a questo”. E francamente, è stato un processo molto faticoso e lungo realizzare i due film insieme. Quindi è stato bello prendersi una piccola pausa. Lo adoro alla follia, ma è bello prendersi una piccola pausa. Quindi sì, vedremo dopo che avrò finito questo, quando tornerò, a che punto saremo con tutto”, sono le parole di Snyder.

Vedremo mai un terzo film di Rebel Moon?

Anche se non dovrebbe essere una sorpresa, dato i pochi aggiornamenti che ci sono stati su Rebel Moon ultimamente, i recenti commenti di Snyder dimostrano effettivamente che non tornerà al franchise fino a quando i suoi impegni con Netflix non saranno completati. Anche in quel caso, il prossimo progetto di Snyder potrebbe finire per diventare un nuovo franchise e sostituire completamente la saga fantascientifica se sarà accolto positivamente. Le recensioni negative di Rebel Moon avranno invece comprensibilmente reso Netflix riluttante a tornare al franchise, anche se Snyder sembra chiaramente desideroso di portare a compimento quel racconto.

Il suo uso dell’espressione “distratto” dimostra efficacemente dove risiede la sua vera passione, ma è anche giusto dire che il regista aveva bisogno (e meritava) una pausa da un processo di produzione così impegnativo. Sappiamo che il piano originale prevedeva ben 6 film. I fan sperano però a questo punto che possa essere realizzato almento un terzo capitolo che porti a conclusione la complessa vicenda. In ogni caso, non ci sono conferme che ciò avverrà davvero. Le parole di Snyder lasciano intendere che, una volta liberatosi dal suo attuale progetto, dovrà capire se c’è davvero l’interesse a realizzare un ulteriore film della saga.

James Gunn aggiorna sul futuro di Batman e Wonder Woman nel DCU

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James Gunn aggiorna sul futuro di Batman e Wonder Woman nel DCU

James Gunn e David Zaslav hanno condiviso nuovi aggiornamenti sul DC Universe relativi ai film The Brave and The Bold e Wonder Woman. Il franchise DCU è partito alla grande, con Superman (qui la recensione) ora nelle sale cinematografiche e altri film e serie TV DCU sono in lavorazione, tra cui quello con Batman quello su Wonder Woman. In una nuova intervista al NY Times, il CEO della Warner Bros. Discovery, David Zaslav, ha dunque discusso del successo iniziale di Superman, elogiando il lavoro di Gunn e del co-CEO della DC Studios, Peter Safran, per ciò che stanno facendo con il DCU.

Durante l’intervista, Zaslav ha ribadito che sono in lavorazione i rispettivi reboot di Wonder Woman e Batman: “La nostra più grande opportunità strategica era che la DC era sottosviluppata. Ora abbiamo Gunn e Safran che stanno lavorando a un piano decennale. “Supergirl” è già stato girato. Stanno lavorando a Wonder Woman. Stanno lavorando a Batman. In un’altra intervista con Urbana Play, è stato proprio James Gunn a chiarire quando il pubblico della DCU potrà vedere Diana Prince e Bruce Wayne nel franchise.

Non sarà prima che la sceneggiatura sia pronta. Entrambe le sceneggiature sono in fase di scrittura e, se saranno buone, passeremo immediatamente alla produzione. Quindi dipende davvero da come riusciremo a completare le sceneggiature. Perché l’unica cosa che non farò è iniziare la produzione senza una sceneggiatura che ritengo fantastica, specialmente per quei personaggi, che meritano il meglio. Preferisco aspettare un anno piuttosto che affrettarmi”.

Cosa la dichiarazione di James Gunn ci dice sul futuro di Batman e Wonder Woman

Le rispettive dichiarazioni di Gunn e Zaslav dimostrano che, dopo l’accoglienza riservata a Superman, la strategia per i film di Batman e Wonder Woman seguirà lo stesso percorso. Piuttosto che cercare di correre contro il tempo, la DC Studios rimane impegnata a dare ai team creativi il tempo necessario per creare storie perfette prima ancora di iniziare il casting. Anche se ci vorranno alcuni anni, l’attesa ne varrà chiaramente la pena. Batman e Wonder Woman sono alcuni dei personaggi più importanti della DC, soprattutto per il franchise DCU che mira a evitare gli errori della timeline dei film DCEU.

Ci sono anche altri progetti DCU in arrivo che manterranno il pubblico interessato al franchise nel frattempo, consentendo ad altri personaggi di brillare. Oltre al già citato Supergirl, sono infatti in lavorazione la serie Lanterns, il film horror Clayface e la seconda stagione di Peacemaker in arrivo il prossimo mese. Gunn ha inoltre confermato che sono attualmente in sviluppo diversi progetti ancora non annunciati. Sapere che tra quelli su cui si sta attivamente lavorando ci sono anche i film su Batman e Wonder Woman è certamente motivo di gioia per i fan.

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Aaron Taylor-Johnson protagonista di Werwulf per Robert Eggers

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Aaron Taylor-Johnson protagonista di Werwulf per Robert Eggers

Sta prendendo forma una vera e propria reunion di Nosferatu. Aaron Taylor-Johnson, che ha recitato nel film sui vampiri del regista Robert Eggers, tornerà a collaborare con lui per il suo prossimo film, Werwulf. Anche Lily-Rose Depp, che ha guidato il cast dell’horror gotico del 2024, è in trattative per unirsi al progetto.

Eggers dirigerà l’horror sui licantropi da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Sjón (il duo ha già collaborato alla sceneggiatura di The Northman del 2022). L’uscita del film in Nord America è prevista per Natale 2026. Tim Bevan ed Eric Fellner di Working Title sono i produttori insieme a Eggers e Sjón, mentre Chris ed Eleanor Columbus di Maiden Voyage sono i produttori esecutivi.

Focus Features ha recentemente finanziato e distribuito Nosferatu, l’horror gotico di Eggers, acclamato dalla critica. Eggers e Focus hanno collaborato a tutti i suoi film fino ad oggi.

Rivisitazione del film muto espressionista tedesco del 1922 di F. W. Murnau, Nosferatu vede Depp nei panni di una giovane donna che diventa l’oggetto del desiderio del terrificante vampiro Conte Orlok (Bill Skarsgård). Aaron Taylor-Johnson interpreta Friedrich Harding, uno scettico sui vampiri. Nel cast anche Nicholas Hoult, Emma Corrin, Ralph Ineson, Simon McBurney e Willem Dafoe. Il film è stato un successo al botteghino, incassando ben 40 milioni di dollari al debutto natalizio, quasi il doppio delle aspettative pre-uscita. Alla fine ha incassato oltre 181 milioni di dollari in tutto il mondo.

Aaron Taylor-Johnson è apparsa di recente in 28 anni dopo. Tra i suoi precedenti ruoli figurano “Kraven il cacciatore“, “Professione pericolo“, “Bullet Train“, “Tenet”,Animali notturni” e “Godzilla”. Nexus Point News è stata la prima a rivelare il casting.