Angelina
Jolie non è certamente estranea ai film ad alto
budget, basti pensare ai due capitoli di Tomb Raider o a
titoli come Mr. & Mrs. Smith. Tuttavia, l’attrice ha
sempre cercato di approcciarsi all’industria del cinema senza alcun
tipo di pregiudizio, dimostrando di sentirsi totalmente a suo agio
in qualsiasi tipo di produzione e con qualsiasi tipo di storia
(soprattutto dietro la macchina da presa).
Prossimamente, l’attrice premio
Oscar farà il suo debutto ufficiale nel MCU grazie a Gli Eterni, il film
dell’acclamata regista Chloé Zhao che dovrebbe debuttare in sala il
prossimo novembre (dopo essere stato posticipato diverse volte a
causa del Coronavirus). Nel film, che sembra destinato a
stravolgere ancora una volta l’assetto narrativo dell’universo
condiviso, Jolie avrà il ruolo di Thena, che è stata descritta come
una feroce guerriera più a suo agio in battaglia che in qualsiasi
altro contesto, e che ha la capacità di usare l’energia cosmica per
formare qualsiasi arma portatile a cui possa pensare.
Ora, in una recente intervista con
Vogue,
Angelina
Jolieha spiegato il motivo che
l’ha spinta ad entrare a far parte del MCU. “Adoro il cast e il
fatto che ci siamo riuniti tutti”, ha detto. “Ho deciso di
farne parte perché volevo sostenere la visione di Chloé Zhao e
l’impegno della Marvel per cercare di espandere il modo in cui il
mondo vede i supereroi. Correre in giro con un body dorato non era
come immaginavo che avrei trascorso i miei quarant’anni. Ma credo
che sia bello fare questo tipo di cose folli.”
Gli Eterni, diretto
da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don
Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12
febbraio 2021.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi
Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un
aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama
muoversi tra gli umani.
In una recente intervista con
GQ,
Viggo Mortensen ha confermato che lui e il
regista David Cronenberg torneranno a lavorare
insieme. Cronenberg ha diretto Mortensen per ben tre volte:
nell’acclamato A History of Violence del 2005, ne
La promessa dell’assassino del 2007 (grazie al
quale Mortensen ottenne la sua prima nomination agli Oscar come
miglior attore protagonista) e in A Dangerous Method del 2008.
Cronenberg non dirige un film dal
2014, anno di uscita di Maps to the Stars, e attualmente è al lavoro
su due nuovi progetti cinematografici e anche su una serie tv.
Adesso, grazie alle dichiarazioni di Mortsensen, sappiamo che uno
dei due progetti destinati al grande schermo vedrà finalmente
l’attore statunitense e il regista canadese tornare a lavorare
insieme.
Mortensen, impegnato nella
promozione del suo debutto alla regia, il drammatico
Falling, in cui interpreta un personaggio
omosessuale (scelta
che ha generato alcune polemiche), ha rivelato a GQ
quanto segue: “Io e David abbiamo qualcosa in mente. Si tratta
di una cosa che ha scritto molto tempo fa e che non è ancora
riuscito a realizzare. Adesso l’ha sistemata e vuole finalmente
dirigerla. Speriamo di poter iniziare quest’estate. Senza
anticipare nulla, direi che è una sorta di ritorni alle sue
origni.”
Le parole di Viggo Mortensen fanno inevitabilmente pensare
al body horror, genere di cui David
Cronenberg è non solo ritenuto il maestro ma anche il
pioniere (basti pensare ad alcuni dei suoi primissimi lavori, come
Il demone sotto la pelle del 1975). Sulla possibilità che
il regista torni quindi a cimentarsi con il genere che gli ha
regalato la fama internazionale, Mortensen ha spiegato: “Sì, è
uno scenario molto interessante. Il film sarà una sorta di noir…
uno strano noir. Bello, ma al tempo stesso inquietante.
Naturalmente, rispetto ai suoi esordi, David è migliorato
tantissimo, sia dal punto di vista tecnico che in termini di
sicurezza personale.”
In attesa di nuovi dettagli,
ricordiamo che Falling ha debuttato al Sundance
Film Festival dello scorso anno ed è stato ospitato in numerosi
altri festival durante tutto il 2020. Il film è stato distribuito
già in diversi mercati europei, mentre negli Stati Uniti arriverà
il prossimo 5 febbraio, sia in sala che on demand.
Ghostbusters:
Legacy arricchirà maggiormente l’arco narrativo di
Winston Zeddemore, secondo Ernie Hudson. L’attore
ha recitato nei primi due film di Ghostbusters usciti
negli anni ’80 ed il suo Winston è sempre stato il membro del
gruppo senza alcun apparente legame con la scienza paranormale e
con il mondo dei fantasmi.
Rispetto ad altre iterazioni del
franchise di Ghostbusters, come il popolare cartone
animato degli anni ’80, i film hanno ritratto Winston come un
personaggio minore, non così importante come i suoi compagni Peter
Venkman (Bill
Murray), Ray Stantz (Dan Aykroyd) ed
Egon Spengler (Harold Ramis).
Quando Murray ha rifiutato di
tornare per un terzo film, Sony ha deciso di riavviare il franchise
con Ghostbusters del 2016, in cui è apparso anche il cast
originale. Quel film, vero e proprio reboot tutto al femminile
della saga, nonostante le recensioni per lo più positive, alla fine
si è rivelato un flop al botteghino. Alcuni anni dopo, è stato
finalmente confermato che Jason Reitman – figlio
di Ivan, regista dei due film originali degli anni ’80 – avrebbe
realizzato un altro sequel direttamente collegato ai primi due film
e con il cast originale coinvolto.
Grazie a Ghostbusters: Legacy,
Winston Zeddemore sarà finalmente “un personaggio a tutto
tondo”.
Ospite del podcast
Inside of You with Michael Rosenbaum, Ernie
Hudson ha parlato con entusiasmo del suo coinvolgimento in
Ghostbusters:
Legacye del fatto che
Jason Reitman ha finalmente reso Winston un
personaggio totalmente realizzato. Questa è certamente una buona
notizia, poiché Winston è stato ampiamente mal sfruttato nei film
originali, un vero peccato per l’unico personaggio di colore di
quei film e per un attore del talento di Hudson.
Ernie Hudson poi ha
confermato che la sua parte nei film originali è stata fortemente
ridotta rispetto a quella che era la sceneggiatura originale,
qualcosa di cui si è sempre pentito e che, dal suo punto di vista,
ha contribuito a sminuire il personaggio. Hudson ha detto:
“Grazie a Jason Reitman, Winston è finalmente un personaggio a
tutto tondo.”
A più di trent’anni dall’uscita
nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast
originale, composto da Bill
Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney
Weavere Annie
Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle
saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason
Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony
Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i
protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard,
Carrie Coon e Paul
Rudd.
Ghostbusters:
Legacy, diretto da Jason
Reitman e prodotto da Ivan
Reitman, è il nuovo capitolo della saga
originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città,
una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro
connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta
eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters:
Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.
Il nuovo numero di
Empire Magazine è curato da Edgar Wright (regista della “Trilogia del
Cornetto” e di
Baby Driver) ed è dedicato all’esperienza cinematografica
in sala, esperienza che purtroppo, a causa della pandemia di
Coronavirus, manca nella vita di appassionati cinefili e non ormai
da quasi un anno.
Lo speciale in questione contiene
diversi contributi da parte di alcuni dei più celebri registi e
attori di Hollywood, tra cui anche Steven Spielberg, che ha scritto una
bellissima lettera in cui ha cercato di spiegare perché
l’esperienza della sala non morirà mai, nonostante il momento
difficile (per non dire drammatico!) che l’industria sta
attraversando. Potete leggere la nostra traduzione della lettera di
seguito:
“Nell’attuale crisi sanitaria,
in cui le sale cinematografiche sono chiuse o la partecipazione è
drasticamente limitata a causa della pandemia globale, ho ancora la
speranza – una speranza al limite della certezza – che quando si
tornerà alla normalità, il pubblico tornerà al cinema.
Mi sono sempre dedicato alla
comunità cinematografica, alla comunità di chi va al cinema, di chi
lascia la propria abitazione per recarsi in sala, e il concetto di
comunità è proprio dovuto alla sensazione di compagnia, con altre
persone che hanno lasciato anche loro la propria abitazione e sono
sedute accanto a noi. Al cinema guardi un film con persone che
magari sono importanti per te, ma anche in compagnia di estranei.
Questa è la magia che sperimentiamo quando usciamo per andare a
vedere un film, uno spettacolo teatrale, un concerto o uno
spettacolo comico.
Steven Spielberg: “L’arte ci
chiede di essere consapevoli del particolare e dell’universale,
contemporaneamente.”
Non sappiamo chi siano tutte
queste persone sedute intorno a noi, ma quando quell’esperienza ci
fa ridere o piangere o esultare, o magari riflettere, e quando le
luci si accendono e dobbiamo lasciare i nostri posti, tutte quelle
altre persone con cui ci dirigiamo di nuovo verso il mondo reale
non sembrano più dei completi estranei. Siamo diventati una
comunità, vicini nel cuore e simili nello spirito, o comunque
nell’aver condiviso per un paio d’ore un’esperienza così
potente.
Quel breve intervallo nei cinema
non cancella le molte cose che ci dividono: razza o classe, o
credo, genere, politica. Ma il nostro paese e il nostro mondo si
sentono meno divisi, meno fratturati, dopo che una congregazione di
estranei ha riso, pianto, si è alzata di scatto insieme, e tutto
nello stesso momento. L’arte ci chiede di essere consapevoli del
particolare e dell’universale, contemporaneamente. Ed è per questo
che, di tutte le cose che hanno il potenziale per unirci, nessuna è
più potente dell’esperienza comunitaria delle arti.”
Attenzione, l’articolo che segue contiene spoiler
sul quarto episodio di WandaVision
La prima serie Disney+/Marvel della Fase 4 del MCU sta
impazzando sulla piattaforma della Casa di Topolino e naturalmente
si porta dietro uno strascico di legami, inside joke e Easter Eggs
relativi all’universo in cui si svolge. Per quello che riguarda i
primi episodi, lo spettatore è rimasto abbastanza spiazzato da ciò
che ha visto, con Wanda e Visione apparentemente intrappolati in
una realtà bloccata nel tempo. Il quarto episodio ha cambiato le
carte in tavola.
Nell’ultimo episodio di WandaVision,
Interrompiamo le trasmissioni, abbiamo scoperto che l’illusione da
sit-com è un prodotto della mente di Wanda, che ha creato, non
sappiamo quanto consapevolmente, una specie di bolla con dentro una
cittadina che di fatto non esiste. In questa bolla conduce la sua
vita suburbana con Visione, suo marito.
Indipendentemente da come si
svilupperà la storia in futuro, l’episodio ci ha dato modo di
collocare nella continuity del MCU gli avvenimenti della
serie. La puntata ci mostra Monica Rambeau che
“torna” dopo lo Snap di Thanos (avvenuto alla fine di Avengers:
Infinity War). Questo significa che la storia si
svolge esattamente dopo la fine dello scontro con il Titano Pazzo,
perché, ovviamente, il ritorno di Monica coincide con il Blip di
Hulk (a metà di Avengers:
Endgame), dopo che i Vendicatori, viaggiando nel tempo
attraverso il reame Quantico, sono riusciti a collezionare tutte le
Gemme dell’Infinito.
La puntata ci mostra anche il caos
completo che i ritorni dopo il Blip generano dentro all’ospedale in
cui Monica ricompare, visto che era lì al capezzale di Maria
Rambeau, la madre che abbiamo visto in azione in Captain
Marvel, al fianco di Carol
Danvers.
La collocazione temporale di
WandaVision ci dà una chiave importante di lettura
della serie, ci permette di capire esattamente quando si svolge e
soprattutto, alla luce delle informazioni che abbiamo sugli altri
personaggi Marvel e sul loro futuro televisivo e cinematografico,
ci permette di intuire quale sarà il percorso che questi personaggi
seguiranno nelle loro prossime avventure.
Attraverso un lungo post su Twitter,
in risposta alla domanda di un fan, James Gunn ha elencato i cinque motivi per cui
The
Suicide Squad, l’atteso nuovo adattamento dei
personaggi DC dopo la prima iterazione del 2016 ad opera di
David Ayer, è stata l’esperienza migliore della sua carriera.
Potete leggere i cinque motivi di seguito:
The Suicide Squad mi ha
permesso di fare della creatività la mia massima priorità. In
passato avrei lasciato che il mio perfezionismo o il fatto di voler
compiacere gli altri, o la mia paura di non colpire nel segno,
influenzassero il dialogo con me stesso. Questa volta ho lasciato
che la creatività prendesse il sopravvento.
The Suicide Squad mi ha
condotto nel posto migliore in cui sia mai stato, sia mentalmente
che emotivamente. E questo si ricollega al punto numero 1. Ho
dovuto affrontare alcune difficoltà che mi hanno insegnato quanto
amore ci sia nella mia vita e che hanno rinvigorito la gioia
dell’espressione creativa che avevo quando ero giovane.
Le persone intorno a me: un
cast stupendo e una troupe e uno studio incredibilmente solidali.
Persone eccezionalmente talentuose, sagge e gentili in tutto.
Inoltre, ho scelto il meglio dai membri delle troupe con cui avevo
lavorato in passato.
Buone abitudini legate al
sonno. L’ansia (e l’eccitazione) per questo mestiere, in passato,
mi aveva portato a molte notti insonni, dormendo magari soltanto 10
ore per tutta un’intera settimana lavorativa. Sono sempre stato
infelice. Grazie ad uno stato emotivo migliore, sono riuscito ad
arrivare a 5-6 ore a notte, le ore di cui avevo bisogno… spesso
anche di più.
Mi sento in sintonia con il mio
lavoro e al massimo delle mie capacità. La regia è un mestiere
complesso e dopo 25 anni di carriera ho finalmente avvertito la
sicurezza che deriva dalla padronanza di alcuni
aspetti.
A quanto pare, in
Spider-Man 3 rivedremo la tuta di Iron Spider,
cosa che potrebbe fornire alcuni suggerimenti sulla trama del
threequel. Ricordiamo che le riprese del film, diretto ancora una
volta da Jon Watts, sono attualmente in corso e
alcune nuove immagini dal set hanno confermato che rivedremo il
costume che Tony Stark ha creato per il suo pupillo.
La tuta di Iron Spider è apparsa
per la prima volta alla fine di Spider-Man Homecoming: inizialmente, Peter ha
rifiutato l’armatura, insieme alla possibilità di diventare un
membro degli Avenger. Ciononostante, ha trascorso i successivi due
anni della sua vita a combattere il crimine nei panni
dell’amichevole Spider-Man di quartiere. Quando la minaccia di
Thanos è diventata reale e ha portato al viaggio del giovane eroe
su Titano insieme ad Iron Man e Doctor Strange, Avengers:
Infinity War si è dimostrato l’occasione perfetta per
Peter di indossare finalmente la tuta.
La tuta di Iron Spider è stata il
suo costume da battaglia principale per Infinity
War che per il suo sequel, Avengers:
Edngame, fino a quando Peter non ha ottenuto un nuovo
costume in
Spider-Man: Far From Home, in cui abbiamo visto anche
un costume che si era praticamente fatto da solo. Adesso, sembra
che la tuta di Iron Spider tornerà in Spider-Man 3 e, considerando
le circostanze in cui ritroveremo Peter, ha senso per il
personaggio indossarla. Capiamo perché…
Tony ha creato la tuta di Iron
Spider per renderla il costume più avanzato del suo pupillo. Peter
ha anche un altro costume, più recente, realizzato grazie alla
Stark Tech, ma è chiaro quanto la tuta di Iron Spider sia
nettamente superiore. Tony ha incorporato nella tuta una serie di
funzionalità, tra cui un’impostazione di uccisione istantanea, ma è
probabile che abbia altre funzionalità che non sono ancora state
utilizzate da Peter e, di conseguenza, mostrate sullo schermo.
La tuta di Iron Spider rendere
Peter sicuramente più equipaggiato e capace di proteggere
maggiormente non solo se stesso, ma anche gli altri. Non
dimentichiamo che alla fine di Far
From Home, Peter è stato non soltanto incastrato per la
morte di Mysterio, ma la sua vera identità è stata rivelata al
mondo intero. Proprio per questo, ci si aspetta che Spider-Man 3
abbia una narrativa molto più complicata rispetto ai film
precedenti. D’altronde, il film dovrebbe rappresentare un progetto
fondamentale per quanto riguarda l’esplorazione del Multiverso da
parte del MCU.
Sappiamo, inoltre, che
Spider-Man 3 si collegherà al sequel di Doctor
Strange e che dovrebbe rappresentare a tutti gli
effetti una sorta di versione live action dello
Spider-Verse. Supponendo che sia realmente così, è
comprensibile che Peter voglia indossare nuovamente la sua armatura
migliore, dovendo affrontare una missione che probabilmente sarà
molto simile alla sua esperienza in Infinity
War. Tuttavia, c’è sempre la possibilità che Peter
indossi la tuta di Iron Spider semplicemente in un flashback.
Vale la pena notare che lo
Spider-Man del MCU tende a indossare almeno un paio di costumi nei
suoi film. Ha sfoggiato due costumi in
Homecoming, mentre ne ha indossati ben quattro diversi in
Far
From Home: la tuta di Iron Spider, il suo primo
abito Stark, la stealth suite di Nick Fury e, infine, il suo ultimo
costume. Dunque, il fatto che potrebbe indossare nuovamente la tuta
di Iron Spider in Spider-Man
3, non significa che sarà necessariamente la sua armatura
principale nel threequel. La Marvel tende comunque ad aggiornare i
costumi dei propri eroi in ogni nuovo progetto per scopi di
merchandising, quindi è probabile che nell’imminente blockbuster
debutterà ancora un nuovo costume di Spider-Man.
Cosa sappiamo di Spider-Man
3?
DiSpider-Man
3– che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 –
si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella
secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga
dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il
personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce).
Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori
dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe
catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle
precedenti…
Tom
Holland si è unito al MCU nei panni di Peter
Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave
all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film
dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due
standalone: Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato
tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di
restare nel MCU per
ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man
3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al
fianco degli altri eroi del MCU.
Tamara Watts Kent, supervisore agli
effetti visivi di Justice
League, ha definito la
Snyder Cut la più grande sfida che abbia mai
affrontato. Il taglio del cinecomic ad opera del regista Zack Snyder è stato uno dei progetti più
discussi degli ultimi anni. La campagna social a favore della
distribuzione della versione originale di Snyder è iniziata non
molto tempo dopo l’arrivo nelle sale della versione
cinematografica, ultima da Joss Whedon.
Le discussioni attorno alla
Snyder Cut sono cresciute ancora di più quando lo
scorso anno è stato ufficializzato che il taglio originale del
cinecomic sarebbe arrivato su HBO Max. Da allora, i dettagli e le
speculazioni sul “nuovo” film si sono letteralmente sprecate, con
Snyder che ha confermato che la sua versione di Justice
League sarà a tutti gli effetti un film della durata
di quattro ore (e non una miniserie suddivisa in quattro parti come
inizialmente ipotizzato).
La
Snyder Cut di Justice
League arriverà su HBO Max il prossimo 18 marzo.
Naturalmente, gli effettivi visivi della nuova versione del
cinecomic sono stati al centro dei più ampi dibattiti, soprattutto
dopo che era stato confermato che ci sarebbero state delle riprese
aggiuntive per ultimare il taglio di Snyder. Ora che l’uscita del
film si sta avvicinando sempre di più, è stata proprio Tamara Watts
Kent, supervisore agli effetti visivi, a parlare di quanto sia
stata difficile e al tempo stesso gratificante l’esperienza della
Snyder Cut.
Il supervisore ai VFX di Justice
League parla di un progetto “impegnativo ma
gratificante”
In un lungo post su Instagram, Kent ha
descritto proprio il lungo e problematico viaggio di Justice
League, parlando nello specifico del suo contributo
per aiutare la visione di Snyder a prendere vita. Kent ha spiegato
di aver visto una prima versione del film nel 2019, descrivendola
come “piena di effetti di previsualizzazione, con il lavoro
sugli effetti visivi che era a metà strada tra l’essere completato
ed un vero e proprio work in progress”. Kent ha poi rivelato
che il film sarebbe dovuto arrivare già il 30 aprile 2020,
definendolo come “il progetto più impegnativo a cui abbia mai
partecipato”.
Come spiegato da Kent, hanno avuto
a disposizione “6 mesi per fare un lavoro di 4 ore sugli effetti” e
che ogni ripresa doveva essere ricercata per capire meglio a quale
categoria potesse adattarsi, dovendo ogni volta scegliere tra due
possibilità: “ripresa in corso di lavorazione” e
“ripresa nuova di zecca”. Tuttavia, Kent l’ha anche
definito “il progetto più divertente e
gratificante”, affermando che hanno “realizzato oltre
2.500 inquadrature in 7 mesi!”.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
Una serie
ambientata in Wakanda è in fase di sviluppo
presso Disney Plus. La serie fa parte
di un nuovo contratto televisivo pluriennale che Ryan
Coogler e la sua Proximity Media hanno firmato con The
Walt Disney Company e includerà altri progetti televisivi in
futuro. Coogler ha già diretto e co-sceneggiato il film Marvel di successo Black
Panther, ambientato nell’immaginaria nazione africana
di Wakanda. Coogler è
attualmente al lavoro sul sequel del film.
L’accordo consentirà a Proximity di
sviluppare serie tv anche per altre divisioni della Walt Disney
Company. Insieme a Coogler, i dirigenti di Proximity sono
Zinzi Coogler, Sev Ohanian, Ludwig Göransson, Archie
Davis e Peter Nicks.
“Ryan Coogler è un singolare
narratore la cui visione e portata lo hanno reso uno dei registi di
spicco della sua generazione – ha detto Bob
Iger, presidente esecutivo di The Walt Disney Company –
Con ‘Black Panther’, Ryan ha dato vita a una storia
rivoluzionaria e a personaggi iconici in un modo reale,
significativo e memorabile, creando un momento culturale di svolta.
Siamo entusiasti di rafforzare il nostro rapporto e non vediamo
l’ora di raccontare altre grandi storie con Ryan e il suo
team”.
“È un onore collaborare con The
Walt Disney Company – ha detto Coogler – Lavorare con loro
in ‘Black Panther’ è stato un sogno diventato realtà. Come avidi
consumatori di televisione, non potremmo essere più felici di
lanciare la nostra attività televisiva con Bob Iger, Dana Walden e
tutti i fantastici studi sotto l’ombrello Disney. Non vediamo l’ora
di imparare, crescere e costruire una relazione con il pubblico di
tutto il mondo attraverso le piattaforme Disney. Siamo
particolarmente entusiasti del fatto che faremo il nostro primo
lavoro con Kevin Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso e i loro
partner ai Marvel Studios, dove lavoreremo a stretto contatto con
loro su programmi MCU selezionati per Disney+. Siamo già coinvolti in alcuni
progetti che non vediamo l’ora di condividere “.
Black
Panther è stato un grande successo per Disney e
Marvel, incassando quasi 1,35 miliardi di dollari in tutto il
mondo. Il film ha assunto un significato crescente negli ultimi
tempi dopo la morte improvvisa del protagonista, Chadwick Boseman, lo scorso agosto.
Quello della casa infestata è da
sempre un tema ricorrente del cinema horror, che negli anni lo ha
affrontato e riproposto in variegate versioni. Da La
casa a L’evocazione – The
Conjuring, da Crimson
Peak ad Annabelle, sono tanti i titoli in cui si
può ritrovare tale elemento. Di questo filone, uno dei più recenti
e interessanti è La casa delle bambole –
Ghostland, diretto nel 2018 dal regista francese
Pascal Laugier, grande esperto del genere e noto
in particolare per il film Martyrs. Frutto di una sua idea
originale, il lungometraggio qui approfondito rielabora dunque
l’elemento spettrale di tale ambiente, ponendo i propri personaggi
in situazioni quanto mai drammatiche e spaventose.
Presentato in anteprima al Festival
Internazionale del Film Fantastico di Gérardmer, in Francia, La
casa delle bambole arrivò ad ottenere ampi consensi. Vinse
infine ben tre premio, incluso il prestigioso Grand Prize,
ottenendo una visibilità tale da divenire un piccolo successo nei
paesi in cui ha trovato distribuzione. Nonostante sia uscito in
sala anche in Italia, infatti, il film ha finito con il passare
quasi inosservato ai più. A renderlo maggiormente noto è però stato
un incidente verificatosi durante le riprese, e che ha dato vita a
non poche ripercussioni.
Per i grandi amanti del genere, si
tratta dunque di un titolo da non lasciarsi sfuggire, arricchito da
un notevole cast e un’atmosfera particolarmente coinvolgente. Prima
di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del
controverso finale. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La casa delle bambole – Ghostland:
la trama del film
Protagoniste del film sono
Pauline e le due figlie adolescenti,
Beth e Vera. Queste ricevono in
eredità una vecchia villa piena di cimeli e bambole antiche che
rendono l’atmosfera tetra e inquietante. Durante la notte, due
intrusi penetrano nella casa e prendono in ostaggio le ragazze.
Pauline lotta disperatamente per la vita delle figlie e riesce ad
avere la meglio sugli assalitori, ma il trauma di quella notte
segnerà per sempre il destino delle ragazze. Mentre Beth riesce a
reagire e a lasciarsi il passato alle spalle, diventando una
scrittrice di successo, Vera invece non supera lo shock e si
rinchiude nelle sue paranoie. Sedici anni più tardi Beth riceve una
telefonata dalla sorella che le chiede aiuto. La ragazza ritorna
così nella casa delle bambole dove scoprirà che l’incubo, in
realtà, non è ancora finito.
La casa delle bambole – Ghostland:
il cast del film
Ad interpretare la madre Pauline vi
è la cantautrice francese Mylène Farmer, qui al
suo secondo ruolo cinematografico. Maggior rilievo è invece quello
dato ad Emilia Jones e Taylor
Hickson. La prima, nota per la serie Locke & Key,
interpreta qui la giovane Beth. La Hickson, invece, è la giovane
Vera. È stata quest’ultima a rimanere vittima dell’incidente
precedentemente citato. Durante una scena, infatti, l’attrice
rimase ferita gravemente al volto con un pezzo di vetro. Ciò le
richiese ben 70 punti di sutura, che le hanno però lasciato
cicatrici permanenti. Per tale motivo, l’attrice ha poi intrapreso
una battaglia legale contro la produzione del film.
Anastasia Philips interpreta invece Vera da
adulta, mentre Crystal Reed, nota per la serie
Teen Wolf, è Beth da adulta.
La casa delle bambole – Ghostland:
la spiegazione del film
Di seguito si riporteranno alcuni
dettagli esplicativi del film, della sua struttura e del suo
finale. Si tratta dunque di informazioni che, qualora non si avesse
ultimato la visione, potrebbero risultare come degli
spoiler. Nell’approcciarsi a La casa delle
bambole – Ghostland ci si ritroverà ben presto gettati in un
oscuro labirinto della mente, dove nulla è come sembra. Il film,
infatti, è solo apparentemente strutturato in modo lineare, con un
prima e un dopo. Tuttavia, con il proseguire della visione si
scoprirà come la vita da adulte di Vera e Beth non è altro che il
frutto dell’immaginazione di quest’ultima. Ancora segregata nella
casa dove si era recata con la madre e la sorella, questa ha dato
vita ad una realtà alternativa in cui rifuggirarsi per sfuggire
dagli orrori che sta vivendo nella realtà.
Risvegliata da questo sogno, Beth
si troverà a quel punto a capire di non poter più rifugiarsi, ma di
dover affrontare quanto sta accadendo. Sua madre è morta in seguito
all’aggressione, e tutto ciò che le rimane è salvare sua sorella.
Grazie ad una serie di consapevolezze acquisite con il sogno
vissuto fino a quel momento, la ragazza riesce così a prevalere
sugli assassini, riuscendo a sfugire e trovare rifugio presso la
polizia insieme a Vera. La particolarità del film è dunque quella
di presentare una realtà fino ad un dato momento, per poi spezzarla
totalmente e riportare all’episodio con cui il film era iniziato.
Un intreccio particolarmente suggestivo, che rappresenta il grande
fascino del film.
La casa delle bambole – Ghostland:
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire
di La casa delle bambole – Ghostland grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV,Google Play e
Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma
di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere
un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di sabato 30
gennaio alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Era difficile che un uomo
visionario e rivoluzionario come Steve Jobs non
venisse raccontato al cinema, e infatti nel giro di appena tre anni
sono arrivati sul grande schermo ben due film a lui dedicati. Il
primo, del 2013, è intitolato Jobs, ed è interpretato
tdall’attore Ashton Kutcher.
Il secondo, più riuscito ed apprezzato, è invece Steve
Jobs, arrivato in sala nel 2015 per la
regia di Danny Boyle, premio Oscar per The
Millionaire, e scritto da Aaron Sorkin, che
aveva già raccontato di un altro celebre innovatore informatico
come Mark Zuckerberg in The Social Network. A
dar volto al fondatore della Apple è qui l’attore
Michael Fassbender.
Sorkin ha basato la propria
sceneggiatura sulla biografia autorizzata Steve Jobs,
scritta da Walter Isaacson e pubblicata nel 2011,
nello stesso anno della scomparsa dell’imprenditore statunitense.
Lo sceneggiatore, però, decise di non raccontare l’intera vita di
questi, bensì di concentrarsi sul dietro le quinte di tre momenti
fondamentali della sua vita. Distanti nello spazio e nel tempo,
questi definiscono al meglio la personalità dell’inventore,
permettendo un ingresso più intimo in questa e nella sua mente.
Presentato in anteprima al Telluride Film Festival, Steve
Jobs è stato accolto da pareri particolarmente positivi, che
elogiano tanto la costruzione del racconto quanto le
interpretazioni dei protagonisti.
Per dar vita alle tre sequenze del
film, ambientate in anni diversi, il regista scelse inoltre di
girare avvalendosi di pellicola 16mm, 35mm e infine del digitale.
Ciò gli permise di sottolineare ulteriormente i progressi
tecnologici di ripresa, merito anche delle innovazioni apportate da
Jobs. Prima di intraprendere una visione di questo, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative al titolo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
vera storia dietro il film. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Steve Jobs: la trama del film
Ambientato rispettivamente nel
1984, nel 1988 e nel 1998, il film ripercorre la presentazione del
primo Mac, il lancio di NeXT e il trionfale convegno durante il
quale il mondo conobbe il primo iMac. Tre tappe fondamentali
per SteveJobs, attraverso
cui arriva a definire il proprio genio e la propria fortuna. Nel
dar vita agli istanti che precedono queste importanti rivelazioni
al mondo, il racconto permette di entrare in contatto con lo Steve
imprenditore e uomo, il quale passa dall’essere un brillante
rivoluzionario ad un despota senza scrupoli, da padre reticente a
persona fragile a causa di traumi passati. Accanto a lui, i
collaboratori di sempre, Joanna
Hoffman e Steve Wozniak, lo
aiuteranno a fondare il proprio impero.
Steve Jobs: il cast del film
Per interpretare il ruolo di Steve
Jobs era originariamente stato considerato l’attore
Christian Bale, giudicato perfetto per la parte. A
pensarla così era anche Michael
Fassbender, scelto come sostituto nel momento in cui
Bale rinunciò al progetto. Fassbender ammise di essere stato a
lungo nel dubbio se accettare o meno, non sentendosi all’altezza
del collega. Affascinato dalla figura di Jobs, decise infine di
vestirne i panni, conducendo lunghe ricercher per capirlo meglio.
Fassbender, tuttavia, raccontò di aver cercato di dar vita ad
un’interpretazione personale dell’inventore, non volendo finire con
l’imitarlo. La sua performance fu infine così apprezzata da
portarlo a guadagnare una nomination all’Oscar come miglior
attore.
Accanto a lui, si ritrova Seth Rogen nei
panni di Steve Wozniak. Per interpretare questi, l’attore ha speso
diverso tempo in compagnia di questi, al fine di conoscerlo e
capirlo meglio. Prima di prendere parte al progetto, infatti, non
aveva idea di chi fosse Wozniak. La premio Oscar Kate Winslet
recita invece nel ruolo di Joanna Hoffman, da lei ardentemente
desiderato. Venuta a sapere del progetto, infatti, si è subito
messa in contatto con Boyle, dimostrandogli di essere l’interprete
giusta per la parte. La Winslet ha infine ottenuto una nomination
come miglior attrice non protagonista per la sua performance. Nel
film sono poi presenti gli attori Jeff Daniels nei
panni di John Sculley, CEO della Apple, Katherie
Waterstone in quelli della ex fidanzata di Jobs, e
Michael Stuhlbarg in quelli dell’ingegnere Andy
Hertzfeld.
Steve Jobs: le differenze tra il
film e la vera storia
Pur basandosi sulla biografia
autorizzata di Jobs, il film si prende necessariamente alcune
libertà, che portano a stravolgere alcuni degli eventi raccontati.
Tali modifiche alla realtà, infatti, hanno permesso agli autori di
far trasparire in modo più chiaro per il cinema la personalità del
protagonista. La scena d’apertura, ambientata nel 1984, dove si
ritrova uno Jobs furioso poiché il Macintosh non pronuncia la
parola “ciao”, non è infatti mai avvenuta. Il rapporto che il
protagonista intrattiene lì con gli altri personaggi permette però
di far fuoriuscire alcuni difetti caratteriali di questi. Allo
stesso modo, il rapporto presentato tra Jobs e la figlia Lisa
Brennan, di cui l’inventore aveva rifiutato la paternità, viene qui
raccontata in maniera più edulcorata e sentimentale. Nella realtà,
Jobs si riavvicinò alla figlia in maniera differente.
Allo stesso modo, molto diverse
sono le vicende relative al lancio del computer NeXT.
Contrariamente a quanto avviene nel film, infatti, la Apple non ha
sporto denuncia nei confronti di Jobs al momento della promozione
del suo nuovo computer, bensì anni prima. Particolarmente
rimaneggiato è inoltre il rapporto di Jobs con Wozniak, e molte
delle scene che li vedono qui protagonisti non sono mai avvenute.
Ugualmente, quasi nessuno dei dialoghi presenti nel film è mai
avvenuto. Il film, infatti, è estremamente poco attinente alla
realtà degli eventi narrati. Come anticipato, però, l’interesse di
Sorkin era quello di utilizzare tre momenti chiave per tentare di
raccontare una personalità, anche a costo di tradire l’effettivo
svolgimento degli eventi. Ciò non rende però meno godibile il film,
che anzi risulta essere particolarmente brillante nella
rappresentazione del protagonista.
Steve Jobs: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Steve
Jobs grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti
disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema,
Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
sabato 30 gennaio alle ore 21:00
sul canale Iris.
Sono disponibili il nuovissimo
trailer e la key art della serie Marvel Studios, WandaVision.
I primi 4 episodi sono visibili in streaming in esclusiva su
Disney+, mentre il quinto episodio
debutterà venerdì 5 febbraio sulla piattaforma.
WandaVision di
Marvel Studios unisce televisione classica e Marvel Cinematic
Universe e vede protagonisti Wanda Maximoff e Visione,
due individui dotati di super poteri che conducono vite di
periferia idealizzate, che iniziano a sospettare che ogni cosa non
sia come sembra.
WandaVision,
la prima serie targata Marvel Studios, creata in esclusiva per
Disney+, ha per protagonisti
Elizabeth Olsen nel ruolo di Wanda Maximoff e
Paul Bettany in quello di Visione. Kathryn Hahn è Agnes e
Teyonah Parris è Monica Rambeau, personaggio che è stato
presentato al pubblico in Captain
Marvel. Kat
Dennings riprenderà il suo ruolo di Darcy
da Thor e Thor:
The Dark World, mentre Randall Park tornerà a vestire i
panni di Jimmy Woo da Ant-Man
and The Wasp. La serie è diretta da Matt Shakman
mentre Jac Schaeffer è il capo sceneggiatore. Composta da nove
episodi, WandaVision è disponibile in streaming
su Disney+.
Netflix e
Universal Pictures le prime immagini di
Tom Hanks in Notizie
dal mondo, una storia commovente scritta e diretta da
Paul Greengrass, che collabora di nuovo con la star per la prima
volta dai tempi di
Captain Phillips – Attacco in mare aperto, candidato agli Oscar
come Miglior film nel 2013.
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Notizie dal mondo
Un veterano della Guerra Civile
accetta di portare una bambina, presa dal popolo Kiowa anni prima,
da sua zia e suo zio, contro la sua volontà. Percorrono centinaia
di miglia e affrontano gravi pericoli mentre cercano un luogo che
entrambi possano chiamare casa. Cinque anni dopo la fine della
Guerra civile, il capitano Jefferson Kyle Kidd (Hanks), veterano di
tre guerre, si sposta di città in città raccontando storie vere e
condividendo le ultime notizie su presidenti e regine, faide
epiche, catastrofi terribili e avventure mozzafiato da ogni angolo
del globo. Nelle pianure del Texas il suo destino si incrocia con
quello di Johanna (Helena Zengel), una bambina di 10 anni catturata
dal popolo dei Kiowa sei anni prima e allevata come una di loro.
Johanna, ostile verso un mondo che non conosce, sta per essere
riconsegnata agli zii contro la sua volontà. Kidd accetta di
consegnare la bambina ai legittimi custodi. Durante un viaggio di
centinaia di miglia attraverso l’implacabile natura selvaggia, i
due protagonisti affrontano insieme incredibili sfide lanciate da
forze umane e naturali, mentre sono alla ricerca di un luogo che
entrambi possono chiamare casa.
Notizie
dal mondo è diretto da Greengrass (franchise di
Bourne, United 93), coautore insieme a Luke Davies (Lion – La
strada verso casa) anche della sceneggiatura, tratta dal bestseller
candidato al National Book Award di Paulette Jiles. Il film è
prodotto da Gary Goetzman (franchise di Mamma Mia!, Greyhound – Il
nemico invisibile), Gail Mutrux (The Danish Girl, Donnie Brasco) e
Gregory Goodman (22 luglio, 8 Mile). I produttori esecutivi sono
Steven Shareshian e Tore Schmidt.
Sono trapelate le prime immagini
dal set di Thor: Love and Thunder, in questo
momento in fase di riprese in Australia. Trai tanti figuranti e
tecnici, dalle immagini possiamo vedere già all’opera Chris
Pratt, Chris Hemsworth, Karen Gillan e Sean
Gunn.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è
fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Dieci mesi dopo essere sfuggiti
insieme alla polizia, Tiff (Zoe Levin) e Pete (Brendan Scannell)
sono stati cacciati da ogni fetish di New York City a causa delle
loro pratiche poco ortodosse. Avendo bisogno di denaro prima
dell’inizio dell’anno, Tiff prega la sua ex mentore Mistress Mira
(Nana Mensah) di riprenderli sotto la sua ala protettiva. Mira
accetta, ma a una condizione: Tiff e Pete devono completare un
corso di dominazione.
La serie racconta di Tiffany
Chester è una studentessa di psicologia che vive una normale vita
universitaria insieme al suo migliore amico Pete, aspirante
cabarettista. La notte però la ragazza si trasforma, indossando i
panni di una dominatrice di nome Mistress May, e ricavando denaro
dalle pratiche BDSM. Quando Pete lo scoprirà si metterà in affari
con lei.
Bonding 2 ritornano
i protagonisti Tiffany “Tiff” Chester/Mistress May,
interpretata da Zoe Levin, Pete/Master Carter, interpretato da
Brendan Scannell, Doug, interpretato da Micah Stock, Professor
Charles, interpretato da Kevin Kane, Josh, interpretato da Theo
Stockman, Daphne, interpretata da D’Arcy Carden e Andy,
interpretato da Eric Berryman.
Bonding 2: trailer
Gli episodi di Bonding 2
In Bonding 2×01 che si intitolerà
“The Kinks” Tiff e Pete non vedono l’ora di tornare in azienda. Più
tardi vanno a una festa di Capodanno e non va affatto come
previsto.
In Bonding 2×02 che si intitolerà
“Dog Days” Sia Tiff che Pete hanno a che fare con il modo in cui
sono stati trattati dai rispettivi fidanzati durante la festa di
Capodanno. Alla lezione di domme imparano a conoscere la proprietà
e la responsabilità.
In Bonding 2×03 che si intitolerà
“Personal” Tiff riceve un incarico da Mistress Mira per prendersi
cura del suo sostituto finanziario. Doug e Frank arrivano entrambi
alla realizzazione delle loro vite.
In Bonding 2×04 che si intitolerà
“Threesomes” Doug finisce in un ospedale, portando Tiff a passare
del tempo con Gina. Pete incontra l’ex fidanzato di Josh.
In Bonding 2×05 che si intitolerà
“Nanci” Il Chelsea ha una richiesta insolita per Tiff.
In Bonding 2×06 che si intitolerà
“The Lost Egg” Mistress Mira ha una grande decisione da
prendere. Tiff ha a che fare con la sua relazione con Doug. Pete
sta per incontrare il padre di Josh.
In Bonding 2×07 che si intitolerà
“Stand Me Up, Stand Me Down” I rapporti di Pete con Josh e
Tiff si interrompono. Tuttavia, deve fare una routine in piedi
davanti a un agente.
In Bonding 2×08 che si intitolerà
“Permission” L’agente di Carter vuole che vada in TV.
Mistress Mira sta partendo. Quindi sia Tiff che Pete devono
decidere cosa fare dopo.
The Falcon and the Winter Soldier sarà la
seconda serie targata Marvel Studios a debuttare su
Disney+, sulla scia dei grandi consensi
che sta raccogliendo la “pioniera”
WandaVision. In attesa del debutto della serie sulla
piattaforma di streaming – previsto per il prossimo 19 marzo,
Screen Rant ha raccolto 10 cose che bisogna assolutamente
sapere per prepararsi al meglio all’arrivo della serie con Bucky
Barnes (Sebastain
Stan) e Sam Wilson (Anthony
Mackie):
Steve Rodgers ha donato il suo scudo a Sam
Nel caso in cui alcuni fan
se ne fossero dimenticati, alla fine di Avengers:
Endgame, una volta che Steve Rodgers decide di vivere la
sua vita con Peggy Carter, torna nel 2019 per donare il suo scudo a
Sam Wilson. All’inizio Sam non si sentiva a suo agio
nell’accettarlo, ma una volta che ha promesso a Steve che farà del
suo meglio per onorare la sua eredità, Steve gli spiega che è per
questo motivo che lo scudo spetta a lui.
Nel trailer della serie, lo scudo
appare dietro un vetro, quasi come fosse custodito in una sorta di
museo, e l’unica volta che si vede Falcon con esso è quando lo
lancia contro un albero. Sam perderà lo scudo? Solo il tempo ce lo
dirà…
Falcon avrà un nuovo costume
Così come ogni altro
personaggio, anche Falcon si presenta con un nuovo costume ogni
volta che ricompare nel MCU… in questo senso, neanche la serie farà
eccezione. Falcon sfoggia un nuovo costume bianco e rosso nel
trailer della serie, con un pacchetto aggiornato di funzionalità e
delle ali aggiunte al design.
Non è chiaro esattamente quali
saranno le capacità del nuovo costume, ma una cosa è certa: saranno
tutte svelate quando lo show debutterà in streaming fra meno di due
mesi…
Falcon e il Soldato d’Inverno si conoscono a malapena
In tutto il MCU, sono veramente poche le
volte in cui abbiamo visti insieme Sam Wilson e Bucky Barnes: i
due, infatti, si conoscono a malapena. In realtà, l’unica volta che
gli abbiamo visti insieme è quando hanno combattuto con Cap
inCaptain
America: Civil War.Dopo
il combattimento, Bucky trascorse i successivi due anni a Wakanda,
mentre Sam è in fuga con Captain America e Vedova Nera, prima di
riunirsi con gli altri in
Avengers: Infinity War.
Tuttavia, quelle poche interazioni
tra Sam e Bucky sono state comunque dei grandi momenti per entrambi
i personaggi. I due sembrano essersi molto legati nella serie, ma
non è chiaro se inizieranno proprio in questo modo o se si
legheranno a mano a mano che lo show andrà avanti.
Helmut Zemo da Captain America: Civil War
C’è sempre una possibilità
per i vecchi personaggi di tornare in modi nuovi. Tutti i fan
probabilmente ricorderanno Helmut Zemo di Captain
America: Civil War, il cui obiettivo era quello
di sconfiggere i Vendicatori dall’interno, mettendo Cap contro Iron
Man e rivelando che Bucky ha in realtà ucciso i genitori di Tony
Stark.
La famiglia di Zemo è stata invece
uccisa a Sokovia durante gli eventi di Avengers:
Age of Ultron, ma le sue motivazioni all’interno della
serie sono ancora sconosciute. Nel trailer trailer sembra che Bucky
stia schivando dei proiettili sparati da Zemo. Sia Bucky che Sam
sanno chi è Zemo, quindi sarà interessante vedere quale sarà la
loro reazione al suo ritorno.
Il braccio di Bucky è opera della tecnologia wakandiana
I fan hanno visto T’Challa
presentare a Bucky un nuovissimo braccio di Vibranio in Avengers:
Infinity War dopo che il suo vecchio braccio è stato
distrutto da Iron Man in Captain
America: Civil War. Il braccio di Bucky avrà
capacità che i fan non hanno ancora visto, ma è difficile dire ad
oggi quali siano.
A causa del fatto che è frutto della
tecnologia wakandiana, forse il braccio avrà proprietà simili alle
Kimoyo Beads di Wakanda, come la proiezione olografica. Scoprire le
nuove capacità del braccio di Bucky è sicuramente qualcosa che i
fan sono entusiasti di vedere.
Steve voleva che Bucky vivesse la sua vita
Un altro motivo per cui
Steve ha passato lo scudo a Sam potrebbe essere stato il fatto che
Steve voleva che Bucky provasse a vivere la sua vita libero dal
fardello che lo scudo comporta. Bucky ha avuto una vita
incredibilmente difficile, dall’arruolarsi in guerra al lavaggio
del cervello da parte dell’Hydra, per poi ricevere aiuto dai
wakandiani.
Bucky potrebbe essersi allontanato
dalla sua missione quando la serie prenderà il via? Forse! In tal
caso, qual è il motivo per cui è tornato in azione? L’altra
possibilità è che, essendo che tutto ciò che Bucky ha mai
conosciuto è – appunto – l’essere un soldato, forse è semplicemente
una questione di chi è e del fatto che non può stare lontano dai
suoi doveri.
Bucky è ancora “semi-stabile”
Alla fine di Black
Panther, Bucky ringrazia Shuri per averlo aiutato a far
uscire qualsiasi cosa l’Hydra gli abbia messo nel suo cervello, ma
in Avengers:
Infinity War quando Bucky si riunisce con Steve si
riferisce a se stesso come “semi-stabile”. Ci sono due possibilità:
una è che questa era semplicemente una battuta dopo tutto quello
che Bucky ha passato, il che è molto probabile, poiché ha detto che
si sentiva bene e da allora non ha più avuto ricadute.
L’alternativa è che c’è ancora una
piccola quantità di Hydra in lui. Forse il barone Zemo potrebbe
provare a riattivare il Soldato d’Inverno. Considerato tutto lo
sviluppo del personaggio, sembrerebbe strano farlo ricadere nei
suoi modi da Hydra troppo facilmente, quindi la prima teoria è
molto più probabile.
La serie è stata girata come un film
Secondo entrambe le star Anthony Mackie e
Sebastian Stan, le riprese della serie sono state molto diverse
rispetto ad un tradizionale show destinato al piccolo schermo. In
un’intervista con
Variety, Mackie ha dichiarato:“Lo stiamo girando esattamente come un film.
Tutti quelli che avevano lavorato in tv prima dicevano sempre: ‘Non
abbiamo mai lavorato a uno show televisivo come questo’. Per come
abbiamo girato, era proprio come se stessimo realizzando un film
che poi sarebbe stato tagliato come una serie. Invece di un film di
due ore, è come se stessimo girando un film di sei o otto
ore”.
Ciò potrebbe significare che ogni
episodio potrebbe rappresentare qualcosa di molto diverso rispetto
ad altre serie o ad altri film Marvel a cui i fan sono abituati,
esattamente come accaduto con
WandaVision.
Ci sarà un nuovo simbolo
Un altro elemento visto nel
trailer è un uomo misterioso che, durante una partita di caldio,
indossa una nuova versione del costume di Capitan America,
brandendo lo scudo. Wyatt Russel interpreterà il “nuovo cap” John
Walker. Non è chiaro se John Walker aiuterà o combatterà contro
Falcon e Bucky a questo punto.
Forse il governo si è rimpossessato
dello scudo e lo sta dando all’ltimo super soldato. Sarà
interessante vedere come il “nuovo Capitan America” si scontrerà
con Falcon e Bucky.
Sia Bucky che Falcon sono state “vittime” di Thanos
Due delle vittime dello schiocco di Thano in
Avengers:
Infinity War furono ovviamente Sam Wilson e Bucky
Barnes. Ciò significa che mancavano da cinque anni. Finora questo
non sembra aver avuto un impatto troppo grande sul MCU.
Ma essendo passati cinque anni di
inesistenza, che impatto avranno quei cinque anni su Sam e Bucky
quando torneranno nel mondo reale? Non passerà molto tempo prima
che i fan lo scoprano…
Arriva da
Deadline la notizia dell’ingresso di Elizabeth Faith
Ludlow e Rizwan Manji nel cast
di Peacemaker,
l’annunciata serie tv creata da James Gunn e basata sull’omonimo
sull’omonimo personaggio della
DC Comics. Lo
show è la primaserie televisiva del DC Extended
Universe
(DCEU)
e spin-off del film del 2021The Suicide Squad.
Elizabeth Faith Ludlow e Rizwan
Manji interpreteranno i rispettivi personaggi ricorrenti di Keeya e
Jamil nella prossima serie HBO MaxPeacemaker,
di James Gunn. Le descrizioni dei loro personaggi vengono tenute
nascoste nello spinoff show di Suicide Squad che si concentra sul
mercenario di John Cena; un ragazzo che crede nella
pace ad ogni costo, non importa quante persone deve uccidere per
ottenerla.
HBO Max ha
ordinato otto episodi per la prima stagione di Peacemaker.John Cena riprenderà il suo ruolo dal
film The Suicide Squad per recitare nella serie, e
l’acclamato sceneggiatore/regista del film James Gunn scriverà
tutti gli otto episodi di Peacemaker
e dirigerà più episodi, incluso il primo. Il produttore di
Gunn e The Suicide Squad, Peter Safran,
servirà come produttori esecutivi della serie, con Cena come
co-produttore esecutivo. Basato sui personaggi di DC, Peacemaker
sarà prodotto da Gunn’s Troll Court Entertainment e The Safran
Company in associazione con Warner Bros. Television. Peacemaker dovrebbe
iniziare la produzione all’inizio del 2021, prima che Gunn inizi a
lavorare sul prossimo film dei Guardiani della Galassia.
Mentre i dettagli su Peacemaker vengono
tenuti nascosti, la serie esplorerà le origini del personaggio che
Cena interpreterà nel film in uscita, un uomo che crede nella pace
ad ogni costo, non importa quante persone debba uccidere per
ottenerla. La serie estenderà il mondo che Gunn sta creando per il
film The Suicide Squad, che
dovrebbe essere distribuito nelle sale da Warner Bros. Pictures il
6 agosto 2021.
Tom King, il
celebre autore di fumetti che sta attualmente collaborando con
Ava DuVernay alla sceneggiatura del film DC
New Gods, ha dichiarato che film onorerà la
visione originale del leggendario creatore dei personaggi,
Jack Kirby. I protagonisti della serie “Fourth
World” di Kirby rappresentano la quarta generazione di dei. Il
film racconterà della guerra galattica che attraversa i pianeti di
New Genesis e Apokalips, e vedrà eroi come Mister Miracle e Big
Barda affrontare il malvagio Darkseid, che sta cercando di
eliminare il libero arbitrio in tutto l’universo.
Ava DuVernay, prima
donna afroamericana a ricevere una nomination ai Golden Globes e ai
Critics Choice Awards come miglior regista per il
film Selma
– La strada per la libertà, ha chiesto espressamente alla
DC di avere la possibilità di portare i Nuovi Dei sul grande
schermo. Tom King, invece, farà il suo debutto
come sceneggiatore per il cinema grazie al film, che è in
lavorazione ormai da parecchio tempo. Non sappiamo ancora quando
arriverà effettivamente nelle sale, ma negli ultimi mesi è stata
sempre DuVernay ad aggiornare sullo stato del cinecomic e sulla
stesura dello script.
Adesso, è stato finalmente anche
Tom King a parlare del progetto. Ospite del
podcast Phase Zero di
ComicBook, King ha detto che lui e Ava
DuVernay onoreranno sicuramente il genio di Kirby
attraverso la sceneggiatura. King ha descritto il processo di
lavorazione del film “una vera gioia” e ha spiegato che
DuVernay è concentrata in maniera particolare sul nucleo emotivo
dei personaggi e sulle relazioni straordinariamente complesse che
Kirby aveva creato.
“Regalare un film come New Gods
ad un regista visionaria come Ava è stato incredibile. Per me, Ava
e Jack Kirby sono due creatori molto simili. Vengono da luoghi
molto simili. È come se avessero due storie parallele. Mi sento
come la persona che ha avuto la possibilità di incontrare questi
due artisti straordinari per dare vita a qualcosa di unico…
Lavorare con Ava è una gioia: è totalmente concentrata sul nucleo
emotivo di questi personaggi. È stato divertente, non ho mai
scritto un film prima d’ora. Avevo lavorato un po’ per la tv, ma
fino ad oggi non mi era mai stato proposto nulla per il cinema.
Hollywood è un posto strano. Questo sarà il mio primo grande film…
con l’azione, le battaglie spaziali e tutto il resto. Tuttavia, la
cosa più importante è che ci concentreremo sulle relazioni
fondamentali create da Jack Kirby, sarà un buon film. È su questo
che stiamo lavorando io e Ava.”
Tutto quello che sappiamo su New Gods
Creato e disegnato
da Jack Kirby, il fumetto originale fu
pubblicato la prima volta nel 1971, portando al grande pubblico le
storie dei Nuovi Dei, ovvero i nativi dei
pianeti gemelli di Nuova Genesi e Apokolips.
A quanto pare il film
presenterà Mister Miracle e Big Barda come
protagonisti e Granny Goodness e le Furie
Femminili nel ruolo di antagoniste principali. Chi conosce i
fumetti DC saprà che la prima fa parte dell’Elite di Darkseid,
il signore di Apokolis, e gestisce l’orfanotrofio del pianeta con
una feroce disciplina, servendosi anche delle Furie per creare
un’élite di guerrieri attraverso il lavaggio del cervello e la
tortura.
Vi ricordiamo che, anni fa,
la Ava DuVernay è stata ad un passo dal
dirigere Black
Panther, finito poi nelle mani di Ryan
Coogler.
Il primo Aquaman ha
introdotto molti nuovi personaggi nel DCEU e il tono del film,
decisamente più scanzonato rispetto alle precedenti operazioni
dell’universo condiviso, è stato accolto con maggiore entusiasmo da
parte dei fan. Ecco perché c’è davvero tanta eccitazione per
l’arrivo nelle sale dell’attesissimo sequel del cinecomic diretto
da James Wan.
Durante una recente apparizione alla
convention Wizard World (tramite
ComicBook), Dolph Lundgren – che nel primo
Aquaman ha
interpretato Re Nereus, padre di Mera (Amber
Heard) – ha condiviso un importante aggiornamento su Aquaman
2. “Quest’estate dovrei essere impegnato con le
riprese di Aquaman 2 a Londra”, ha confermato la leggenda del
cinema action. “Il sequel uscirà nelle sale l’anno prossimo… o
almeno, questo è quello che sperano”.
La data di uscita di Aquaman
2 è attualmente fissata per il 16 dicembre 2022.
Nonostante abbia lottato con l’imbracatura per la realizzazione
delle scene subacquee, Lundgren ha aggiunto di essere entusiasta di
interpretare di nuovo il suo personaggio, che definisce come una
sorta di “figura politica”. L’attore ha spiegato: “È
un re che parla maggiormente di politica e che cerca di mantenere
la pace invece di prendere a calci in c**o gli altri (ride).
Sono stato molto contento che James Wan mi abbia scelto per
questo ruolo. È stata una grande esperienza per me.”
Soltanto il tempo ci dirà se le
riprese di Aquaman
2 potranno effettivamente partire quest’estate. Nel
frattempo, Yahya Abdul-Mateen II – inteprete di
Black Manta in Aquaman –
ha anticipato attraverso il suo account
Twitter ufficiale che ha iniziato a prepararsi per il
sequel…
Tutto quello che c’è da sapere su
Aquaman 2
Vi ricordiamo che Jason
Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe nel
sequel di Aquaman,
film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo
cinematografico DC. Diverse fonti fanno sapere che gli studios
vorrebbero riportare James
Wan dietro la macchina da presa
per Aquaman
2 ad una condizione: che sia lui a scegliere il
gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di
sviluppo.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente
di James
Wan(The Orphan, The Conjuring 2, The
Conjuring 3), scriverà la sceneggiatura del film insieme
a Will Beal, mentre il regista e Peter Safran saranno
co-produttori.
Sono iniziate a Roma le riprese di
Due Inquiline di Troppo di e con
Nunzio Fabrizio Rotondo e Paolo Vita al loro
debutto alla regia.
Autori e attori, Nunzio e Paolo
lavorano nell’industria dell’intrattenimento dagli anni ’90, dopo
essere diventati popolari come VJ per il noto canale televisivo
romano Magic TV, questo è il loro terzo lungometraggio scritto a
sei mani con Herbert Simone Paragnani che li vede
per la prima volta cimentarsi nel ruolo di registi; i loro
precedenti lavori Innamorati di me e Non è vero ma ci
credo, hanno avuto grande successo sulla Pay Tv italiana.
La direzione della fotografia è di
Claudio Zamarion (Parasitic Twin, Niente può
fermarci, In questo mondo di ladri).
Prosegue la collaborazione con
Maurizio Mattioli (Sconnessi, Sei mai stata
sulla luna?, Immaturi – La Serie) già presente nel cast
dell’ultimo film Non è vero ma ci credo, a cui si aggiunge
un altro nome noto della comicità italiana Enzo
Salvi (Lockdown all’italiana, Box Office 3D, Io che
amo solo te, Matrimonio al Sud).
Le due fantasmesse, la duchessa
Gilda e la sua dama di compagnia Cettina saranno interpretate da
Carlotta Rondana (Così in cielo, così in
terra, Let me out) ed Enrica Guidi (I
delitti del Bar Lume, Tutto Molto Bello, Innamotati di
me).
Nunzio e Paolo interpretano, uniti
da una grande amicizia, ma anche da un passato fatto di imprese
fallimentari, nell’ennesimo tentativo di sbarcare il lunario si
indebitano con uno strozzino e devono assolutamente trovare il modo
di ripagarlo. Così, sfruttando le abilità tecnologiche di Nunzio,
si imbarcano in un folle business nelle vesti di medium
improvvisati. Di casa in casa consentono ai loro creduloni clienti
di incontrare i propri cari estinti, ovvero degli ologrammi che gli
assomigliano, finché un giorno incappano in due veri fantasmi, o
per meglio dire due fantasmesse: Gilda e Cettina. Col passare dei
giorni, gli iniziali e vani tentativi di liberarsene, lasceranno il
posto ad un’insolita storia d’amore.
Guglielmo
Marchetti, CEO & Chairman di Notorious Pictures ha
dichiarato: “E’ un piacere tornare a collaborare per la seconda
volta con la collaudata coppia di Nunzio e Paolo, e siamo
felicissimi di poterli supportare in questo importante nuovo
traguardo del loro percorso professionale, il loro debutto alla
regia.”
“Importante poter cominciare questa
avventura! Due inquiline di Troppo ha un doppio
significato, da un lato di ripartenza contro questa emergenza
sanitaria, andando sul set, dall’altro prosegue la strada della
sperimentazione del genere” afferma Emanuele
Nespeca, produttore per Solaria Film “e questo film ha
tutte le caratteristiche per lasciare il segno tra le nuove
proposte di commedia all’italiana.”
“Nunzio, Paolo, Guglielmo, Emanuele
e Andrea. Non è un gruppo di lavoro, sono più che amici, quasi
parenti. Tornare a lavorare con loro per Minerva è una grande
gioia, prima ancora che una bella avventura
creativo-imprenditoriale. Poi l’esordio alla regia di Nunzio e
Paolo… Delizia assoluta!”, dichiara Gianluca
Curti.
La fine delle riprese di Star Wars: L’ascesa di Skywalker è stata
un’esperienza particolarmente emozionante per Daisy Ridley, che ha ammesso di aver pianto
una volta terminata la produzione del film. L’ascesa di Skywalker è stato il capitolo finale della
nuova trilogia di
Star Wars, che ha permesso a Ridley di passare
dall’anonimato alla fama mondiale. L’attrice ha ovviamente preso
parte anche ad altri progetti nel corso degli ultimi anni, ma è
chiaro che far parte di un franchise del genere la porterà ad
essere sempre legata a quell’universo.
Adesso, Daisy Ridley si è aperta maggiormente sulle
emozioni che una saga come quella di Star Wars è capace di regalarti e su cosa
abbia rappresentato per lei la fine del suo viaggio all’interno
della celebre saga fantascientifica. Intervistata da
People, Ridley ha ammesso di aver pianto a dirotto una volta
terminate le riprese del nono episodio della saga. “Quando
abbiamo finito, ho pianto per tutto il giorno”, ha ammesso
l’attrice. “Mi sentivo come se mi stesse per scoppiare una
vena, perché stavo piangendo veramente tanto… Ovviamente non voglio
dire che stavo soffrendo o cose del genere, ma in un certo senso
era come una specie di lutto. Star
Wars sarà sempre con me. Saremo tutti per sempre legati a
questo incredibile universo.”
Il futuro della saga di Star Wars
Di recente è stato
confermato Rogue
Squadron, primo film ad arrivare nelle sale dopo la
conclusione della saga degli Skywalker. Il film, diretto
da Patty Jenkins (regista
di Wonder
Woman), verrà distribuito nelle sale a dicembre
2021.
Oltre a Rogue
Squadron, sappiamo che a Rian
Johnson, regista de Gli
Ultimi Jedi, è stata affidata la scrittura di una
nuova trilogia basata su nuove storie e nuovi personaggi, ma su
quel progetto non si hanno aggiornamenti da diverso tempo. In
passato, anche ai creatori di Game of
Thrones,David
Benioff e D.B. Weiss, era
stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela:
sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il
progetto.
Brie
Larson ha spiegato il vero motivo per cui ha accettato
di interpretare Captain
Marvel. Il coinvolgimento di Larson nel MCU è stato annunciato per la prima
volta nel 2019: Captain
Marvel è stato il primo film dei Marvel Studios con
protagonista un personaggio femminile. Nonostante il grande
successo riscosso dalla pellicola, Captain
Marvel non è stato esente da critiche, dal momento che il
lato più oscuro e tossico del fandom ha preso di mira il film
proprio per le sue tendenze femministe.
Captain
Marvel 2 è attualmente in fase di sviluppo, in attesa
dell’arrivo nelle sale previsto per il 2022. Larson riprenderà
ovviamente il ruolo di Carol Danvers, affiancata questa volta da
Teyonah Parris (attualmente co-protagonista di
WandaVision nei panni di Monica Rambeau) e da Iman
Vellani (che farà il suo debutto nel MCU entro la fine
dell’anno nella serie
Ms. Marvel).Nia DaCosta figurerà come
regista, andando così a sostituire Anna Boden e Ryan Fleck, registi
del primo film. Al di là del cast artistico e tecnico, i dettagli
sul sequel sono decisamente scarsi, ma la produzione dovrebbe
essere pronta a partire entro la fine dell’anno.
Di recente è stata la stessa
Brie
Larson a rivelare di aver cominciato ad allenarsi
proprio in vista dell’inizio delle riprese. Intervistata da
WWE, l’attrice premio Oscar ha avuto la possibilità di parlare
non soltanto dell’allenamento in vista del suo ritorno nei panni di
Carol Danvers, ma anche dei motivi che l’hanno spinta ad accettare
il ruolo della supereroina. Per Larson, quello di Captain Marvel è
un personaggio che trascende qualsiasi tipo di divisione, in grado
di toccare il cuore dei fan in tanti modi diversi. Per l’attrice,
tutto dipende dal modo in cui il personaggio che si sceglie di
interpretare è in grado di ispirare le persone a sentirsi più forti
e potenti.
“La cosa che davvero mi è aperto
il cuore è stato il numero di persone diverse che hanno risposto
così bene al personaggio di Carol. È più di quanto potessi
realmente immaginare. Più di quanto il mio corpo possa contenere.
Carol è un personaggio va oltre l’orientamento sessuale o le
questioni di genere o razza. Ed è stata questa la cosa più
eccitante per me. Il motivo per cui ho scelto di interpretare
questo ruolo era di per sé già una sfida. Volevo impegnarmi al
massimo per dare vita ad un simbolo che potesse significare
qualcosa di importante per le altre persone. Non riguardava
assolutamente me. Riguardava il personaggio e cosa poteva
significare.”
Tutto
ciò che sappiamo sul sequel di Captain Marvel
Captain
Marvel 2, il sequel del cinecomic con
protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’attesa serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: a quanto
pare, i Marvel Studios sarebbero interessati ad affidare la regia
del nuovo film ad una sola regista donna. Secondo la fonte, Boden e
Fleck potrebbero essere comunque coinvolti in una delle serie
Marvel attualmente in sviluppo e destinate a Disney+.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel diCaptain
Marvel arriverà l’11 novembre 2022.
Circa due settimane fa è esplosa sul
web la
notizia – chiaramente non confermata dai Marvel Studios – che Matt Damon era entrato a far parte del cast di
Thor: Love and
Thunder. L’attore era stato avvistato in Australia,
dove sono attualmente in corso le riprese del film, ma nessun
dettaglio sul ruolo che avrebbe potuto interpretare nel film di
Taika
Waititi era stato rivelato.
Ricordiamo che Damon era già apparso
in un breve cameo in Thor: Ragnarok – diretto sempre da Waititi -,
nei panni di un attore che interpretava Loki in uno spettacolo dove
venivano messi in scena gli eventi di
Thor: The Dark World. Ora, una maggiore chiarezza sul
coinvolgimento dell’attore nel quarto capitolo dedicato alle
avventure del Dio del Tuono potrebbe essere stata fatta nientemeno
che da Sam Neill, che sempre in Ragnarok ha interpretato un altro attore della
medesima compagnia a cui però era stato affidato il ruolo di
Odino.
Intervistato da
ET Online, infatti, Sam Neill – che prossimamente vedremo
nell’attesissimo Jurassic
World: Dominion – ha anticipato che Taika
Waititi avrebbe dei piani per farlo tornare in
Thor: Love and
Thunder, ammesso che gli sia possibile raggiungere
l’Australia. “Penso che le probabilità siano ragionevolmente
alte. Penso che Taika abbia qualche asso nella manica”, ha
dichiarato l’attore. “Vedremo cosa accadrà. I viaggi tra la
Nuova Zelanda e l’Australia sono problematici al momento, ma
vedremo se sarà possibile risolvere la questione in qualche
modo.”
Il mistero dietro il ritorno di Sam
Neill e Matt Damon in Thor: Love and Thunder?
Il possibile ritorno di Sam Neill nei panni della versione asgardiana
di Odino apre uno scenario alquanto interessante. Sulla scia delle
dichiarazioni di Neill, è probabile quindi che anche Matt Damon sia stato coinvolto per tornare
nella versione asgardiana di Loki. Tuttavia, al momento è difficile
prevedere in che modo quei personaggi saranno integrati all’interno
della storia di Love and
Thunder. Considerata l’attuale situazione mondiale, sembra
alquanto strano che Damon e Neill vengano coinvolti nel film
soltanto per un breve cameo; al tempo stesso, immaginare dei nuovi
ruoli per i due attori è decisamente azzardato. Non ci resta che
attendere nuovi dettagli.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il
Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è
fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Stando a quanto rivelato
dall’attrice Meagan Good, le riprese di Shazam
2 partiranno ufficialmente il prossimo maggio. Diretto
da David F. Sandberg, il primo Shazam! è
stato un successo travolgente, sia in termini di recensioni che di
incassi al botteghino. Il film ha segnato il debutto del
personaggio di Billy Batson interpretato dal giovane Asher
Angel, un adolescente che acquisisce la capacità di
trasformarsi in un supereroe, interpretato da Zachary Levi.
Alla fine di Shazam!, Billy
trasmette le sue abilità soprannaturali ai suoi fratelli, che lo
aiuteranno poi a sconfiggere i Sette Peccati Capitali e il Dottor
Sivana (interpretato da Mark Strong). Uno dei fratelli di Billy nel
film è la bonaria Darla Dudley, interpretata da Faithe
Herman e da Meagan Good nella sua
controparte supereroistica. È stato confermato che sia Herman che
Good torneranno per l’imminente sequel, il cui titolo ufficiale
sarà Shazam! Fury of the
Gods.
Annunciato per la prima volta
nell’aprile 2019, Shazam
2 è stato oggetto di numerosi ritardi. Inizialmente,
il film sarebbe dovuto arrivare nelle sale americane il 4 aprile
2022, ma a causa dello scoppio della pandemia di Covid-19 è stato
posticipato al 4 novembre 2022. Successivamente, lo scorso ottobre,
è stato annunciato che il film sarebbe stato rinviato ancora una
volta, precisamente al 2 giugno 2023.
Prima dell’annuncio dell’ultima
nuova data di uscita, Zachary Levi aveva dichiarato che le riprese
del film sarebbero partite all’inizio del 2021. Logicamente, a
causa della continua riprogrammazione, i piani di produzione ne
hanno inesorabilmente risentito. Tuttavia, Meagan
Good ha recentemente confermato che allo stato attuale i
piani sono quelli di iniziare a girare Shazam
2 per maggio. Ospite dello show di Carlos Watson
(via Shazam
Updates), l’attrice ha dichiarato: “Se Dio vorrà e se tutto
andrà bene, le riprese di Shazam! Fury of the Gods partiranno a
maggio.”
Tutto quello che c’è da sapere su
Shazam!
Shazam!è
uscito nelle sale ad aprile 2019. Nel cast Zachary
Levi, Asher Angel, Mark
Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian
Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta
Milans e Djimon
Hounsou.
Abbiamo tutti un supereroe dentro di
noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di
Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché
questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per
gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno
di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se
stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i
superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i
compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità
con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare
rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male
controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.
Simu Liu, star
dell’attesissimo Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings,
pensa che il film non sarebbe mai stato realizzato se non ci fosse
stato Black
Panther. L’attore canadese di origini cinesi interpreterà
il celebre Maestro del Kung Fu nel film, diventando così il primo
attore asiatico ad interpretare il protagonista assoluto di un
cinecomic Marvel. Per sostenere ancora di più
il tema dell’inclusività, per Shang-Chi i Marvel Studios hanno messo insieme un team
di lavoro formato da attori e creativi prevalentemente asiatici,
tra cui il regista Destin Daniel Cretton e lo sceneggiatore David
Callaham.
Oltre a Liu, elenco del cast di
Shang-Chi include una serie di nomi assolutamente
riconoscibili, nonostante si sappia ancora poco della maggior parte
dei loro ruoli. L’acclamato attore cinese di Hong Kong Tony
Leung è stato confermato come interprete del Mandarino, il
malvagio leader dell’organizzazione terroristica Dieci Anelli.
Awkwafina interpreterà invece Katy, amica di
Shang-Chi, mentre Ronny Chieng è stata scelto per
il ruolo di Jon Jon, che probabilmente servirà a bilanciare le
numerose scene di combattimento attraverso la giusta dose di
comicità. Dopo
Guardiani della Galassia Vol. 2,Michelle
Yeoh ritorna nel MCU nei panni di Jiang Nan, mentre
Florian Munteanu, pugile rumeno che ha
interpretato il figlio di Ivan Drago, Viktor, in Creed II,
presterà la sua fisicità al personaggio del villain Razor Fist.
Nonostante Shang-Chi and the Legend of the Ten
Rings sia quindi destinato a giocare la sua parte
rilevante nelle discussioni relative alla rappresentazione, Liu
pensa che il film non sarebbe mai esistito se prima non ci fosse
stato Black
Panther. Intervistato dal TIME,
Liu ha parlato della possibilità che Shang-Chi diventi un vero e proprio fenomeno
culturale: secondo l’attore, se il film avrà successo e riuscirà a
generare una certa risonanza a livello mondiale, sarà
esclusivamente grazie a quanto accaduto in precedenza con il
cinecomic diretto da Ryan Coogler.
Simu Liu: “Con Shang-Chi
puntiamo a replicare il successo di Black Panther”
“Ho amato Black Panther e per
tante ragioni diverse”, ha dichiarato Liu. “È stato un
vero e proprio spartiacque nel settore. D’altronde, distribuire un
film che fosse ‘diverso’ da tutti gli altri era una sorta di
rischio finanziario. È uscito lo stesso anno di Crazy & Rich.
Entrambi i film sono stati dei grandi successi al botteghino. È
stato come dare una sorta di schiaffo morale ai potenti di
Hollywood, come a dire: ‘Siamo qui, ci siamo anche noi. Voglio
vedere più film che ci rappresentano. Voglio vedere i nostri volti,
le nostre storie e le nostre vite al cinema’. E sono certo che se
Black Panther non avesse avuto il successo che ha avuto, di sicuro
non avrei un contratto con la Marvel oggi. Sì, stiamo assolutamente
cercando di replicare quel tipo di successo per la nostra
comunità.”
L’uscita nelle sale di Shang-Chi
and the Legend of the Ten Rings è fissata
al 7 maggio 2021. Destin Daniel Cretton,
acclamato regista di Short Term
12 e The Glass Castle (di recente è
uscito il suo ultimo lavoro Il
Diritto di Opporsi, con Michael B. Jordan, Jamie Foxx
e Brie
Larson) è stato scelto per dirigere il film che vanta la
sceneggiatura di Dave Callaham (The
Expendables, Godzilla,Wonder
Woman 1984).
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di
Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast,
figureranno anche Tony
LeungChiu-wai nei panni del
Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Da quando nel 1995 è arrivato al
cinema con il film I laureati, grande successo di critica
e pubblico, Leonardo Pieraccioni è
irrimediabilmente diventato uno dei re della commedia italiana
degli ultimi decenni. Titoli come Il pesce innamorato, Il
paradiso all’improvviso e il più recente Se son rose hanno
sempre ottenuto notevoli apprezzamenti, rinnovando il continuo
interesse nei confronti del regista e attore toscano. Nel 2013
questi ha portato al cinema un altro grande successo, il film
Un fantastico via
vai, con protagonista uno spensierato quarantenne
pronto a rivoluzionare la propria vita grazie ad un gruppo di
giovani universitari.
Si tratta dunque quasi di un
ritorno alle origini per Pieraccioni, che concentra le proprie
attenzioni su un nuovo gruppo di giovani, appartenenti ad una
diversa generazione e visti qui attraverso un punto di vista
diverso. Su di loro costruisce una commedia ricca come al solito di
numerose situazioni divertenti, tragicomiche, che non mancano di
sfoggiare buoni sentimenti e colpi di scena. Il riferimento al suo
primo lavoro, il già citato I laureati, è presente così in
diversi momenti, tra cui la fuga dei protagonisti dal ristorante.
Una scena che cita esplicitamente, e con grande nostalgia, i
protagonisti di quel film del 1995.
Ogni film di Pieraccioni è così
l’occasione buona per scoprire aspetti nuovi e imprevedibili delle
diverse età della vita, e delle responsabilità che queste portano
con sé. Girato nella città di Arezzo, e
avvalsosi della canzone originaleUn
fantastico via vai, del
cantautore Colore, il film è un titolo da
vedere quanto prima. In vista di ciò, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alle frasi più
belle. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Un fantastico via via: la trama
del film
Protagonista del film è
Arnaldo Nardi, un giovane quarantacinquenne con un
buon lavoro e una bella famiglia composta dalla moglie
Anita e le gemelle Martina e
Federica. Arnaldo, però, si trova in quella fase
della sua vita dove la nostalgia per il periodo da studente si fa
forte. Sarebbe bello poter tornare indietro, riassaporare quei
momenti, e raccontare a qualcuno che ha poco più di vent’anni che
nella vita bisogna credere ai proprio sogni e non avere paura.
L’occasione arriva nel momento in cui la moglie lo caccia di casa a
causa di un equivoco. Senza scomporsi troppo, Arnaldo decide di
cogliere l’occasione per reinventare la propria vita.
Egli infatti decide di andare
momentaneamente a vivere in una casa di studenti: sono quattro,
hanno tutti poco più di 20 anni e l’uomo da un giorno all’altro
rivive con loro quell’età, le sue paure e le speranze. Due mondi a
confronto, due modi di vedere il futuro e affrontarlo.
Dall’incontro con Camilla, Marco, Anna
ed Edoardo imparerà cose che non si aspettava
di poter imparare, e capirà quanto sia importante mantenersi
giovani nell’animo. Solo grazie a quei nuovi compagni di viaggio
Arnaldo riuscirà a rimettere a posto i pezzi della sua vita, dando
a sua volta una mano a chi ancora ha bisogno di trovare il proprio
posto nel mondo.
Un fantastico via vai: il cast del
film
Per il suo nuovo film,
Leonardo Pieraccioni torna a vestire i panni di un
nuovo bizzarro protagonista, incarnato stavolta in Arnaldo Nardi.
Accanto a lui, si ritrovano attori noti e giovani interpreti. Per i
primi si annoverano nomi come Serena Autieri per
la parte di Anita, Maurizio Battista per quella
dell’amico Giovanelli, e Marco Marzocca nei panni
di Esposito. Presente è anche Massico Ceccherini,
grande amico di Pieraccioni, e qui interprete del padre di Anna.
Giorgio Panariello e Enzo
Iacchetti danno invece vita rispettivamente al Cavalier
Mazzarra e al non vedente Monsignore. Ad interpretare i quattro
studenti protagonisti sono invece Marianna Di
Martino, nei panni di Clelia, e Giuseppe
Maggio, in quelli di Marco. David Sef è
invece Edoardo, mentre Chiara Mastalli ricopre il
personaggio di Anna.
Un fantastico via vai: le frasi,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Un
fantastico via vai grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo,
in prima TV, di sabato
30gennaio alle ore
21:45 sul canale Rai 3.
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente
comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate
personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del
film:
“Si passa gran parte della nostra vita a preoccuparci di
cose che poi non accadono” (Arnaldo Nardi)
“C’è chi si sposa per un colpo di fulmine, e chi rimane
single per un colpo di genio” (Arnaldo Nardi)
“Nessuno, meglio di chi c’ha vent’anni, può farti capire
che non ce li hai più. E quando lo capisci non c’è altro da fare
che correre, correre, correre avanti e tornare al futuro; insomma,
al tuo tempo.” (Arnaldo Nardi)
“Voi non fate come me eh. Lanciatevi, oh lanciatevi, non
abbiate paura. Te, non aver paura di un ignorante razzista se devi
difendere il tuo amore; e te di quattro schizzi di sangue se
veramente vuoi diventare un dottore; Non devi aver paura di niente
e di nessuno per difendere il tù figliolo… sempre! Ragazzi, non
sarete mai più forti di cosi, mai più belli e giovani di cosi…
lanciatevi!” (Arnaldo Nardi)
Ci sono storie talmente
incredibili, eppure reali, da non poter che diventare materiale per
il cinema. Da sempre infatti questo si relaziona con quanto accade
nel mondo, reinterpretandolo e consegnandolo a futura memoria. Un
recente e apprezzato film di questo filone è 7 giorni a
Entebbe, diretto nel 2018 da José
Padilha. Questi è divenuto celebre grazie ai film
Tropa de Elite e RoboCop, con i quali ha
dato prova di possedere ottime qualità per la regia di film
d’azione e di tensione pura. Con il titolo qui approfondito,
Padilha ha così avuto modo di misurarsi con una vera storia di
terrorismo, un caso che ha tenuto il mondo con il fiato sospeso per
diversi giorni.
A scrivere la sceneggiatura vi è
l’apprezzato Gregory Burke, che rielabora un noto
episodio del 1976, già affrontato anche in diversi altri film.
Quella qui raccontata è però una visione più ampia dell’accaduto,
che presenta anche una serie di coordinate politiche e sociali
particolarmente utili alla comprensione dell’accaduto. Con un cast
di attori internazionali, le riprese del film si sono svolte nella
città di Malta. Proprio qui la troupe ha assistito all’atterraggio
di un aereo realmente dirottato, riuscendo ad inserire riprese di
questo all’interno della pellicola.
Presentato in anteprima al Festival
di Berlino, 7 giorni ad Entebbe è stato accolto da pareri
contrastanti, come contrastanti sono le opinioni sulla vicenda
realmente avvenuta e qui riproposta. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla vera storia dietro il film.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
7 giorni a Entebbe: la trama del
film
Ambientato nel 1976, il film
ripercorre la vicenda del dirottamento di un aereo dell’Air France
diretto a Tel Aviv. Quattro terroristi, capitanati da
Wilfried Bose, richiedono infatti al governo
israeliano un riscatto di 5 milioni di dollari e la liberazione di
53 militanti palestinesi, detenuti in diverse località. In attesa
di una risposta, l’aereo atterra ad Entebbe, rimanendo lì per 7
giorni. Nel momento in cui il governo israeliano decide di non
portare avanti la negoziazione, la questione diventa critica.
Mentre una squadra di salvataggio tenta di liberare gli ostaggi, i
passeggeri del volo dovranno confrontarsi con degli irrequieti
criminali, i quali non faranno attendere una loro risposta.
7 giorni a Entebbe: il cast del
film
Protagonisti del film sono una
serie di grandi attori di nazionalità diverse. Ad interpretare il
capo dei terroristi, Wilfried Bose, vi è infatti Daniel Brühl,
divenuto celebre grazie al film Rush, dove interpreta Niki
Lauda. La candidata all’Oscar per Gone Girl, Rosamund Pike,
è invece Brigitte Kuhlmann, membro del gruppo di
terroristi. L’attore Eddie Marsan interpreta
invece Shimon Peres, ministro della difesa israeliano all’epoca
dell’evento. Lior Ashkenazi è invece il presidente
Yitzhak Rabin. L’attore Nonso Anozie, noto per
film come Artemis Fowl e Cenerentola, è invece
il celebre dittatore ugandese Idi Amin. Si ritrova
infine, nel piccolo ruolo di un soldato, anche l’attore
Tomer Kapon, celebre per il ruolo di Frenchie in
The Boys.
7 giorni a Entebbe: la vera storia
dietro il film
Il dirottamento del volo Air France
139 ha luogo il 27 giugno del 1976. Partito da Tel Aviv e diretto a
Parigi, questo fa prima scalo ad Atene, dove si imbarcano anche
quattro terroristi. Si tratta di due palestinesi del Fronte
popolare per la liberazione della Palestina, e di due tedeschi
delle Revolutionäre Zellen. In breve, questi presero il controllo
del volo, obbligando i piloti a fare rotta per Entebbe, in Uganda.
Il volo contava in quel momento 248 passeggeri. Ai quattro
terroristi se ne aggiunsero poi altri quattro, i quali richiesero
un riscatto di 5 milioni di dollari e la liberazione di una
cinquantina di attivisti favorevoli alla liberazione della
Palestina. Il 29 giugno, i dirottatori liberarono infine 140
passeggeri, trattenendo però 105 cittadini israeliani ed ebrei.
Dopo degli infruttuosi negoziati,
il presidente israeliano Yitzhak Rabin decide di pianificare
un’imponente operazione militare, sostenuta dal ministro della
difesa. Nella notte tra il 3 e il 4 luglio, circa 190 soldati
atterrarono segretamente all’aeroporto di Entebbe. Rapidamente
questi arrivarono al terminal dove si trovavano i terroristi,
uccidendoli tutti, ma facendo anche due vittime e 10 feriti tra gli
ostaggi. Dopo essersi dovuti confrontare con i soldati ugandesi,
l’esercito israeliano riuscì a ripartire con gli ostaggi in
direzione di Tel Aviv. L’operazione, che durò all’incirca 50 minuti
è passata alla storia come “Operazione Fulmine” o anche “Operazione
Entebbe”. Da quel momento, Israele ebbe la forza di dimostrare la
propria predisposizione alla guerra piuttosto che ai negoziati.
7 giorni a Entebbe: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di 7
giorni a Entebbe grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
sabato 30 gennaio alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Justice League Snyder Cut ha finalmente una data di
uscita. La nuova versione firmata dal regista Zack
Snyder del film di supereroi DC Comics del 2017, Justice
League, sarà presentata in anteprima su HBO Max il 18 marzo,
come ha annunciato WarnerMedia.
Justice League ha
riunito per la prima volta sul grande schermo i più grandi eroi
della DC Comics. Superman (Henry Cavill), Batman
(Ben Affleck), Wonder Woman (Gal
Gadot), Aquaman (Jason Momoa), Flash
(Ezra Miller) e Cyborg (Ray
Fisher) hanno unito le forze per impedire al
supercriminale Steppenwolf di distruggere la Terra.
Tuttavia, le recensioni dei critici
e dei fan dei fumetti sono state per lo più negative per il film
diretto principalmente da Joss Whedon che ha
sostituito Snyder il quale ha dovuto abbandonare il progetto per
un’emergenza familiare. Molti spettatori hanno notato i cambiamenti
di tono tra i registi e hanno chiesto l’uscita del presunto Snyder
Cut, una versione del film che rispetta la visione originale di
Snyder.
La Snyder Cut ha assunto uno status
quasi mitico, fino a che nel maggio 2020 la Warner Bros. ha
finalmente confermato sarebbe arrivata su HBO Max nel 2021, con
grande gioia dei fan di Snyder.
Chris Terrio ha
scritto la sceneggiatura, basandosi su una storia firmata da Terrio
stesso, Snyder e Will Beall. Christopher Nolan, Emma
Thomas, Wesley Coller, Jim Rowe, Curtis Kanemoto, Terrio e
Affleck sono i produttori esecutivi del film,
mentre Charles Roven e Deborah Snyder sono i produttori.
WarnerMedia ha anche rilasciato tre nuovi poster per
Justice League Snyder Cut.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
Da sempre icona dei film d’azione,
Bruce Willis è ancora oggi noto in particolare per
la saga di Die Hard, comprendente
esplosivi titoli come 58 minuti per morire e
Vivere o morire. Negli
anni l’attore si è però distinto anche in numerosi altri film di
questo genere, dando prova di trovarsi nel proprio habitat
naturale, fatto di inseguimenti, esplosioni, sparatorie e complessi
giochi di potere. Uno dei titoli più recenti di questo filone è
Reprisal – Caccia all’uomo,
uscito in sala nel 2018 per la regia di Brian A.
Miller, altro grande esperto di film d’azione.
Per Willis e Miller si tratta del
terzo film realizzato insieme dopo The Prince – Tempo di
uccidere e Vice. Scritto da Bryce
Hammons, questo venne girato in tempi brevissimi, stimati
intorno ai 14 giorni. Per riuscire in tale impresa, la troupe si
spinse a livelli estremi, cercando di mantenere un solido
equilibrio tra la rapidità e la qualità di quanto si stava
realizzando. Ne è così venuto fuori un dignitoso film di genere,
che può certamente catturare l’attenzione degli amanti di questa
tipologia di storie.
Mai uscito in sala in Italia, ma
direttamente per il mercato home video, Reprisal – Caccia
all’uomo è ora visibile grazie ad uno dei suoi primi passaggi
televisivi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Reprisal – Caccia all’uomo: la
trama del film
Protagonista del film è
Jacob, un giovane direttore di banca la cui vita
sembra procedere a gonfie vele. Ha raggiunto in breve un ottima
posizione lavorativa impegnandosi molto e dimostrando le proprie
qualità. La sua tranquillità, tuttavia, viene spezzata nel momento
in cui si verifica anche per lui l’incubo di ogni direttore di
banca: una rapina. In quello che sembrava un giorno come tanti,
l’edificio viene infatti preso d’assalto, e durante lo scontro con
i criminali un collega di James rimane ucciso. Non riuscendo a
darsi pace per l’accaduto, questi si trova a dover ora ricorrere a
misure estreme per cercare giustizia.
James decide infatti di chiedere
aiuto al suo vicino di casa, l’ex poliziotto
James. Dal carattere burbero, questi è
inizialmente restio ad aiutare il giovane direttore, consapevole
dei rischi a cui va incontro. Mosso dalla sua determinazione, si
lascia però infine convincere. Grazie a lui e alle sue doti
investigative, Jacob potrà ora sperare di ritrovare il criminale
responsabile della rapina. Ciò che non sa, però, è che si sta
proiettando verso un gioco molto pericoloso. Inizia così una vera e
propria caccia all’uomo, dove il misterioso rapinatore sembra stare
sempre un passo avanti, al punto da arrivare anche a sequestrare la
famiglia di Jacob, rendendo la questione estremamente
personale.
Reprisal – Caccia all’uomo: il cast
del film
Protagonista del film è l’attore
Frank Grillo,
nei panni del bancario Jacob. L’attore è negli ultimi anni divenuto
celebre a livello internazionale grazie alla sua partecipazione
alla saga cinematografica di La notte del giudizio.
Ha infatti preso parte a due film di questa, ottenendo ampi
consensi. Affermatosi così per i suoi ruoli da duro, è stato scelto
da Miller per Reprisal – Caccia all’uomo, dove si è
trovato a dover gestire un personaggio che presenta però un
carattere meno avvezzo all’azione e al combattimento. Per Grillo la
sfida è così stata quella di lasciar trasparire entrambi questi
aspetti di Jacob. La modella statunitense Olivia
Culpo, eletta Miss Universo 2012, interpreta invece il
ruolo di Christina, la moglie di Jacob.
Accanto a loro, nel ruolo dell’ex
poliziotto James, vi è l’attore Bruce Willis.
Negli ultimi anni abituato ad interpretare ruoli piuttosto
marginali, questo accettò di partecipare al film a patto di girare
tutte le proprie scene nel minor numero possibile di giorni.
Willis, alla fine, completò quanto previsto per il suo personaggio
in un solo giorno. Nonostante ciò, dovette comunque arrivare sul
set con una buona preparazione fisica, così da poter eseguire anche
alcune delle acrobazie più complesse. L’attore Johnathon
Schaech, anch’egli presente nei precedenti film di Miller,
dà qui vita al criminale Gabriel. Colin
Egglesfield, infine, è l’agente FBI Fields, che indaga a
sua volta sul caso.
Reprisal – Caccia all’uomo: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Reprisal – Caccia all’uomo grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Now TV e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo,
in prima TV, di venerdì 29
gennaio alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Arriva da
Deadline la notizia che l’attore Jay Lycurgo è
entrato a far parte del cast di Titans 3, l’annunciata terza
stagione di Titans che arriverà su HBO MAX.
Jay Lycurgo
tornerà nella serie HBO Max nei panni di
Tim Drake, che viene descritto come un ragazzo intelligente che è
riuscito a crescere nelle strade più difficili senza perdere la sua
indelebile fede nell’eroismo. Il suo comportamento disinvolto è
supportato da una mente quasi geniale, un detective naturale con
una percezione dei dettagli ben oltre i suoi anni.
Secondo i fumetti, il Drake di
Lycurgo sarà il terzo Robin a servire sotto Batman. Titans , che
tornerà per la terza stagione su HBO Max, è prodotto da Weed Road
Pictures e Berlanti Productions, in associazione con Warner
Bros.Television. Titans è stato sviluppato da Akiva Goldsman, Geoff
Johns e Greg Berlanti . Geoff Johns, Greg Berlanti, Greg Walker,
Sarah Schechter sono i produttori esecutivi.
Titans 3
Titans 3 sarà la
terza stagione della serie Titans
prodotta dalla DC Entertainmet
e creata da Akiva Goldsman, Geoff Johns, e Greg
Berlanti. Titans vede come produttori
esecutivi Akiva Goldsman, Geoff Johns, Greg Berlanti e
Sarah Schechter.
In Titans 3 protagonisti sonon Brenton Thwaites nei panni di Richard “Dick”
Grayson / Robin, Anna Diop come Koriand’r /
Starfire,
Teagan Croft nei panni di Rachel Roth / Raven e
Ryan Potter nei panni di Garfield “Gar” Logan /
Beast Boy. Nei ruoli ricorrenti ci sono Alan
Ritchson nei panni di Hank Hall / Hawk, Minka
Kelly come Dawn Granger / Dove, Lindsey
Gort nei panni di Amy Rohrbach e Bruno
Bichir come Niles Caulder / Chief, Joshua
Orpin nei panni di Superboy e Esai
Morales come Slade Wilson aka Deathstroke.
Nella serie tv Dick Grayson emerge
dall’ombra per diventare il leader di una band senza paura di nuovi
eroi, tra cui Starfire, Raven e molti altri. I fan possono
aspettarsi che Titans sia una serie d’avventura a tinte drammatiche
che esploreranno e celebreranno uno dei più famosi gruppi di
fumetti di sempre. La prima stagione Titans
ha debuttato nel 2018 sul nuovo servizio digitale per la DC
Universe, gestito da Warner Bros. Digital
Networks.