Chris Evans ha ripensato ad uno dei momenti
migliori (se non addirittura il migliore in assoluto!) di Captain America in Avengers:
Endgame. Mentre i Marvel Studios si apprestavano a
chiudere la Saga dell’Infinito, il film del 2019 diretto da Anthony
e Joe Russo è servito da canto del cigno per alcuni degli Original
Six, tra cui proprio Steve Rogers.
Mentre il secondo anniversario
dell’uscita di Endgame
si avvicina lentamente, Evans ripensa alla sua esperienza come
parte dell’iconico film e del MCU in generale. L’attore ha
debuttato nei panni di Steve Rogers nel MCU in Captain America: Il primo vendicatore del 2011, con
l’eroe che è subito diventato un punto fermo del franchise. È
interessante notare che Evans, in origine, non voleva accettare la
parte, che ha più volte rifiutato nonostante i Marvel Studios
avessero da subito chiarito che volevano soltanto lui.
Avengers:
Endgame è pieno zeppo di momenti memorabili: i Russo
hanno sempre voluto realizzare un film che fosse in qualche modo
una vera e propria lettera d’amore nei confronti di tutti i fan
della prima ora. Tra quei momenti, c’è sicuramente la scena in cui
Cap riesce finalmente a brandire il Mjölnir, dopo quanto era stato
anticipato anni prima in Avengers:
Age of Ultron. In una recente intervista con Empire (via
Screen Rant),
Chris Evans ha ricordato com’è stato vedere quella
scena per la prima volta sul grande schermo, sottolineando di
essersi comunque emozionato nonostante sapesse benissimo cosa stava
per succedere.
“La prima volta che ho visto
Endgame è stato alla premiere. Normalmente vedo i film in cui
recito con largo anticipo e raramente assisto alle anteprime. Ho
troppa ansia. Ma essendo l’ultima puntata di un viaggio lungo di
dieci anni, volevo poter vivere quel finale insieme al pubblico.
Quando Cap solleva il Mjölnir, il cinema è impazzito. Anche se
sapevo che quel momento stava arrivando, mi sono comunque
emozionato”, ha spiegato Evans.
“Nelle settimane successive,
amici e parenti mi hanno mandato clip dai vari cinema di tutto il
mondo, che purtroppo in questo momento non se la stanno passando
molto bene”, ha continuato l’attore. “Vedere quelle
reazioni e sapere che ho avuto la fortuna di far parte dei ricordi
di tutte quelle persone, mi ha fatto provare un senso di orgoglio e
gratitudine che non sarò mai in grado di esprimere correttamente a
parole. In quei momenti non mi sento un attore, e nemmeno una
persona adulto, un uomo; sono di nuovo un ragazzino completamente
affascinato dal potere e dalla magia che i film possono
trasmettere.”
Il ritorno di Chris Evans nel MCU
Ricordiamo che, nonostante il finale
di Endgame,Chris Evans è in trattative per tornare nei
panni di Captain America nel MCU. Al momento i Marvel
Studios non hanno ancora confermato la notizia ufficialmente, ma
pare che Evans tornerà ad essere Steve Rogers in uno o più progetti
legati al futuro dell’universo condiviso (anche se ancora non
sappiamo se si tratterà di film o di serie tv).
La Warner Bros. sarebbe molto
vicina alla scelta dell’attore che interpreterà il giovane
Willy Wonka nell’annunciato
prequel de La fabbrica di cioccolato. Il film, in
lavorazione ormai da parecchio tempo, racconterà la storia dei
primi anni del famoso produttore di dolciumi, divenuto celebre non
soltanto grazie al romanzo di Roald Dahl, ma anche
grazie all’interpretazione di Gene Wilder nel film
del 1971.
Al momento la data di uscita del
prequel è stata fissata per il 17 marzo 2023. Il film, il cui
titolo dovrebbe essere semplicemente Wonka,
sarà diretto da Paul King e prodotto da
David Heyman, che avevano già lavorato insieme per
l’acclamato Paddington.
Ora, secondo quanto riportato da Collider, pare che siano due gli
attori in lista per ottenere l’iconica parte: stiamo parlando di
Tom Holland, il ben noto Spider-Man del
MCU, e di Timothée Chalamet, protagonista di
Chiamami col tuo nome e dell’attesissimo Dune.
In passato l’iconico ruolo di Willy
Wonka è
stato interpretato anche da Johnny Depp nel remake del classico degli anni
’70 ad opera di Tim Burton. Come specificato dalla fonte, a
nessuno dei due attori è stato ancora offerto ufficialmente il
ruolo, ma pare che la Warner Bros. sia fortemente interessata ad
uno dei due.
La “problematica” eredità di Willy Wonka
Indipendentemente da chi finirà per
interpretare il mitico pasticcere, la Warner dovrà fare i conti con
la complita eredità razziale legata alla storia de La fabbrica
di cioccolato. Al centro di quest’eredità si trovano i
famosissimi Oompa-Loompa che lavorano nella fabbrica di Wonka,
descritti nelle prime edizioni del libro di Dahl come “pigmei
africani” che Wonka “scoprì” e portò a lavorare nella
sua fabbrica. Anche quando questo linguaggio direttamente
colonialista venne modificato, il problema degli Oompa Loompas
rimase ugualmente, portando avanti tradizioni altamente
problematiche di imperialismo e caricatura razzista.
In passato Ryan Gosling aveva espresso interesse nei
confronti del ruolo di Willy Wonka, mentre all’inizio, quando il
progetto era ancora in uno stato embrionale, si era parlato di
Ezra Miller e di Donald Glover come possibile candidati al
ruolo.
L’amore di Elizabeth Olsen per Star Wars l’ha portata a diventare la Scarlet
Witch del MCU. Prima di entrare a far parte dell’universo Marvel, Olsen si è fatta un nome
apparendo in film indipendenti come La fuga di Martha e
Oldboy. Nel 2014, è passata ai blockbuster con
Godzilla e, parallelamente, è entrata a far parte nel più
grande franchise del mondo interpretando Wanda Maximoff, alias
Scarlet Witch, nella scena post-credits di
Captain America: The Winter Soldier. Da allora, Olsen ha
recitato in altri quattro film del MCU, scalato i ranghi come uno
dei personaggi più importanti del franchise.
Proprio lo scorso fine settimana,
Olsen è tornata nei panni di Scarlet Witch grazie a WandaVision,
la prima serie Marvel realizzata per Disney+. Lo show vede finalmente Wanda,
all’indomani degli eventi di Avengers:
Endgame, vivere una vita pacifica – ispirata al mondo
delle sit-com americane – insieme all’amore della sua vita, Visione
(Paul
Bettany). Tuttavia, il pubblico sa che nulla è mai
facile per Wanda, e non tutto è come sembra nell’idilliaca città di
Westview. Sia la critica che i fan hanno elogiato la performance di
Olsen in WandaVision, il cui personaggio, nella
serie, si trova a metà tra l’eroe traumatizzato alla ricerca della
verità e la perfetta casalinga della porta accanto.
Proprio in occasione della
promozione di WandaVision,Elizabeth Olsen ha parlato con Collider
della serie, della direzione intrapresa dalla sua carriera e di
come, alla fine, sia passata ai grandi blockbuster. Come spiegato
dall’attrice, tutto è dipeso dal suo amore sconfinato per la saga
di Star Wars e dal suo desiderio di smettere di
interpretare “donne particolarmente disturbate in film
indipendenti”.
“Ho parlato con la mia agente,
con la mia manager, che per me sono come delle altre madri. Le amo
davvero tanto e ho detto loro che volevo essere presa in
considerazione per i progetti con i quali ero cresciuta. Da bambina
ero ossessionata da Star
Wars. Non riuscivo a staccarmi dalla tv quando guardavo un film
della saga. Volevo capire come poter entrare a far parte di questi
grandi blockbuster, perché ad un certo punto mi sono resa conto che
le uniche parti che riuscivo ad ottenere erano quella di donne
particolarmente disturbate in film indipendenti. Ora sono comunque
una donna disturbata, ma almeno lo sono in un grande
franchise! (ride).”
Il legame tra Star Wars e gli artisti del MCU
Elizabeth Olsen non è certo l’unica persona
all’interno del MCU ad aver espresso il suo profondo amore per
Star Wars durante tutti questi anni. Di
recente, il boss della Marvel Kevin Feige ha confessato di aver
sempre pensato ad un film di Star Wars, il che fa ben
sperare per l’atteso film di quella saga che si ritroverà a
produrre. Inoltre, molti attori e registi della Marvel si sono poi
ritrovati a lavorare per la saga di Star Wars, basti
pensare a Taika Waititi o allo stesso Bettany. Chissà, forse ci
sarà una possibilità anche per Olsen di ritrovarsi, un giorno, a
far parte della galassia lontana, lontana…
Gonzaga interpreta la migliore
amica di Walters.
Come annunciato al Disney Investor Day, la star di Avengers
Mark Ruffalo riprenderà il ruolo di Hulk e
Tim Roth riprenderà il suo personaggio Hulk di
Abominio per la serie. La serie è diretta da Kat Coiro e Anu Valia,
con Jessica Gao che è la scrittrice principale.
Anche se la Marvel non ha
commentato la notizia data da
Deadline, l’attrice ha ufficialmente confermato il suo
coinvolgimento nella serie che vedrà Tatiana
Maslany interpretare la protagonista di She-Hulk.
Parola di Steven
Knight! Peaky Blinders, l’amatissima
serie con
Cillian Murphy disponibile nel catalogo Netflix
che (come annunciato da poco) vedrà nella sesta stagione il suo
ultimo ciclo, concluderà la sua storia in forma di film!
La notizia della chiusura della
serie alla sesta stagione aveva da una parte rattristato i fan, ma
dall’altra aveva fatto tirare loro un sospiro di sollievo, dato che
la quinta stagione si era chiusa con un finale aperto e che la
pandemia ha messo a rischio interruzione moltissime produzioni.
Adesso, l’intervento dell’ideatore
Steven Knight mette d’accordo tutti. “Dopo il ritardo della
produzione dovuto alla pandemia, ritroveremo la famiglia in grave
pericolo e la posta in gioco alta come mai lo è stata prima.
Crediamo che questa sarà la stagione migliore di tutte e siamo
sicuri che i nostri fantastici fan la adoreranno. Mentre la
serie volge al termine, la storia andrà avanti in un’altra
forma”.
Dopo il finale della quarta
stagione, l’ultima proposta in autonomia dalla BBC, Knight disse
che “l’ambizione è farne la storia di una famiglia tra due
guerre, quindi ho sempre voluto concluderla con la prima sirena del
raid aereo nella Birmingham nel 1939”. Disse che ci sarebbero
volute altre tre stagioni, la quinta andata e la
sesta in produzione. Sembra quindi probabile che gli eventi
previsti nella settima finiranno nel film.
Pare che Sony sia al lavoro su un
nuovo spin-off di Spider-Man dedicato a Dusk.
Il 2021 si preannuncia come un grande anno per l’Uomo Ragno, dal
momento che
il terzo film del MCU lo vedrà affrontare diversi cattivi
proveniente dalle passate iterazioni cinematografiche dedicate al
personaggio. Inoltre, entro la fine dell’arrivo è previsto anche
l’arrivo nelle sale del sequel di Venom e di
Morbius,
entrambi molto attesi.
Sebbene Spider-Man faccia
attualmente parte del MCU, ciò non ha impedito a Sony di sviluppare
una propria serie di film interconnessi. Il Sony Pictures Universe
of Marvel Characters (noto anche come
SPUMC) è iniziato con Venom nel
2018, che si è rivelato un grandissimo successo al botteghino. Lo
studio ha in cantiere molti altri progetti basati su personaggi
come
Kraven il Cacciatore,
Jackpot e
Madame Web. Ora, pare che altro celebre eroe possa unirsi
all’universo condiviso.
Secondo quanto riportato da The
Illuminerdi, Sony starebbe sviluppando un film live-action
basato sul personaggio Dusk. Non sono stati
forniti ulteriori dettagli sul progetto, ma data la volontà di Sony
di espandere ancora di più il franchise di Spider-Man, sembra una
possibilità del tutto ragionevole.
La storia di Dusk nei fumetti
Nei fumetti, Dusk è un identità
usata da vari personaggi. La prima incarnazione era quella del
leader di una banda di eroi appartenenti alla Zona Negativa: in
realtà, il costume venne indossato da molti personaggi diversi, con
l’obiettivo di rendere Dusk un vero e proprio simbolo; lo stesso
Spider-Man ha indossato il costume per un breve periodo nei
fumetti.
La seconda incarnazione di Dusk è
stata una donna di nome Cassie St. Commons, che ha ereditato il
costume direttamente da Spider-Man. Tornata in vita, acquisisce
tutta una serie di abilità quali il teletrasporto, la manipolazione
delle ombre e la chiaroveggenza, trasformandosi così un’efficace
vigilante. Al momento non sappiamo su quale delle numerose identità
di Dusk si focalizzerà il film Sony, ma è altamente probabile che
possa focalizzarsi sul personaggio di Cassie St. Commons.
Il canale americano HBO ha diffuso
il trailer ufficiale di Euphoria 2, l’attesa nuova
stagione della serie Euphoria
acclamata che ritorna con
due episodi speciali.
La serie drammatica della HBO
vincitrice di un Emmy EUPHORIA tornerà
con due episodi speciali, con il primo debutto DOMENICA 6
DICEMBRE alle 21:00 ET / PT. L’episodio andrà in onda su HBO e sarà
disponibile per lo streaming su HBO Max negli USA. In Italia non ha
ancora una collocazione su SKY.
https://youtu.be/s1P5czi0H_g
Dopo essere stato lasciato da Jules
alla stazione dei treni e ricaduta, il primo episodio speciale
segue Rue (interpretata dalla vincitrice dell’Emmy
Zendaya) mentre celebra il Natale. Scritto e diretto dal
creatore della serie Sam Levinson, l’episodio, intitolato “Trouble
Don’t Last Always”, è interpretato anche da Colman Domingo, che è
apparso nella prima stagione. Il titolo e la data del secondo
episodio sono in arrivo. Entrambi gli episodi speciali sono stati
prodotti sotto Linee guida COVID-19.
Euphoria ha
ricevuto tre Primetime Emmy quest’anno, tra cui Miglior attrice
protagonista in una serie drammatica (Zendaya),
Miglior trucco contemporaneo (non protesico) e Musica e testi
originali eccezionali.
Euphoria è
stato creato e scritto da Sam Levinson, che è anche produttore
esecutivo; i produttori esecutivi Ravi Nandan, Kevin Turen, Drake,
Future the Prince, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem, Daphna
Levin, Tmira Yardeni, Mirit Toovi, Yoram Mokady e Gary Lennon; Will
Greenfield è co-produttore esecutivo. Prodotto in collaborazione
con A24 e basato sull’omonima serie israeliana, creata da Ron
Leshem e Daphna Levin, di HOT.
Il gioco delle biglie restituisce
un’immagine di spensieratezza e svago, con i più piccoli liberi di
percorrere la strada inseguendo quelle sfere che rotolano via senza
ostacoli. Un’immagine che è al centro proprio di un film come
Un sacchetto di biglie, dove la serenità
dei bambini protagonisti viene però spezzata dagli orrori di una
guerra ancora oggi impressa nella mente e nell’animo di tutti. Il
titolo del 2017, diretto da Christian Duguay,
autore anche di Belle & Sebastien – L’avventura continua,
porta lo spettatore proprio in questo contesto, per raccontare
ancora una volta gli orrori dell’umanità ma anche quei lumi di
speranza che fortunatamente non accennano a volersi spegnere.
L’opera in questione è
l’adattamento dell’omonimo romanzo scritto da Joseph
Joffo nel 1973. Questi ha qui raccontato la propria
personale esperienza durante gli anni della Seconda guerra
mondiale, evento che ha costretto lui ed il fratello ad
allontanarsi dalla famiglia per ricercare una possibilità di
salvezza. Di questo era stata già realizzata una trasposizione
cinematografica nel 1975, per la regia di Jacques
Doillon. Ancora oggi quello di Joffo è uno dei racconti
che meglio dimostrano l’impatto che i conflitti razziali di quegli
anni ebbero sui più piccoli, dando vita a traumi che difficilmente
si possono superare.
Questo nuovo film ripropone così
una storia a suo modo sempre attuale, e rende ulteriore omaggio ad
un grande racconto contro l’intolleranza e in sostegno dei valori
dell’umanità. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
vera storia dietro il film. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Un sacchetto di biglie: la trama
del film
Il film racconta il sorprendente
viaggio di due giovani fratelli di origini ebrea, attraverso la
Francia degli anni Quaranta, occupata dai nazisti.
Joseph e Maurice vivono la loro
infanzia serenamente: d’estate giocano tra le onde, d’inverno si
sfidano a battaglie di palle di neve. Fino a quando tutto cambia. A
scuola sono costretti a indossare segni distintivi sulla giacca
della divisa, come tutti gli altri bambini ebrei. Si ritrovano
inoltre esclusi ed emarginati dagli amici che ora li guardano in
modo diverso. La situazione si complica a tal punto che una sera,
il padre gli annuncia che dovranno partire in cerca di un luogo più
sicuro. I bambini si mettono così in viaggio per sfuggire ai
nazisti e raggiungere la cosiddetta “terra libera”. Durante il loro
cammino dovranno però imparare a fidarsi l’uno dell’altro,
sviluppando quel legame che si rivelerà essere la loro unica
salvezza.
Un sacchetto di biglie: il cast
del film
Per dar vita a personaggi basati su
persone realmente esistite ed esistenti, i produttori hanno
condotto numerose ricerche, al fine di trovare gli interpreti
migliori possibili. Ad interpretare il piccolo Joseph Joffo è così
Dorian Le Clech, scelto tra migliaia di altri
bambini. Maurice, suo fratello, ha invece il volto di
Batyste Fleurial. I due, che non avevano grandi
esperienze pregresse, sono stati seguiti da una coach. Con questa,
hanno potuto preparare e approfondire ogni singola scena, arrivando
grazie ad alcuni esercizi di lettura a dar vita a delle
interpretazioni particolarmente naturali. Per prepararsi al ruolo,
inoltre, Le Clech ha avuto modo di leggere il libro da cui è tratto
il film, e che fino a quel momento non conosceva.
Patrick Bruel,
noto per i film Una famiglia e Il meglio deve ancora
venire, dà invece vita a Roman Joffo, padre dei due
protagonisti. Il personaggio è stato scritto appositamente pensando
a lui, e dopo aver letto il copione questi si disse del tutto
conquistato dalla parte. Egli si è poi preparato approfondendo il
carattere e la psicologia dell’uomo che avrebbe dovuto
interpretare, il tutto grazie anche a lunghe conversazioni con il
regista e il vero Joffo. La madre, Anna, è invece interpretata da
Elsa Zylberstein. Inizialmente si temeva che fosse
troppo giovane per la parte, ma l’attrice ha dimostrato di poter
risultare particolarmente credibile nel ruolo. Il personaggio del
dottor Rosen, infine, prende vita grazie a Christian
Clavier, noto attore francese, divenuto celebre in Italia
grazie ai film Non sposate le mie figlie e
Benvenuti a casa
mia.
Un sacchetto di biglie: la vera
storia dietro al film
La storia di Joseph Joffo e di suo
fratello Maurice, riportata poi nel libro del 1973, ha inizio nel
1941. I due vivono nella Parigi occupata dai tedeschi durante la
Seconda guerra mondiale. A causa dei sempre più preoccupanti
attacchi razziali nei confronti degli ebrei, questi si trovano ad
essere mandati via da loro padre, il quale li esorta a fuggire e
raggiungere Nizza, dove potranno trovare accoglienza presso alcuni
parenti. Durante il viaggio sono però molti i pericoli in cui i due
fratelli si imbattono, riuscendo però a sfuggire ai vari controlli
degli ufficiali nazisti grazie all’aiuto di alcuni compatrioti.
Riusciranno infine a raggiungere la città, trovando rifugio preso i
due fratelli maggiori.
Joseph e Maurice riusciranno a
riunirsi al resto della loro famiglia soltanto nel 1944, in seguito
alla liberazione di Parigi. Non appena leggono la notizia, infatti,
prendono il primo treno verso la capitale. Qui ritrovano la madre,
ma non il padre. Quest’ultimo è infatti stato deportato e ucciso in
uno dei campi di concentramento nazisti. Scrivendo le sue memorie,
circa trent’anni dopo, Joseph ricorderà sempre il sacrificio del
padre, grazie al quale lui ha potuto mantenere la propria vita. In
particolare, l’autore conserva gelosamente le biglie regalategli
dal genitore, e che per lui rappresentano ancora un tempo in cui
era possibile giocare per strada senza la paura di dover nascondere
le proprie origini.
Un sacchetto di biglie: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Un sacchetto di
biglie è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten
TV,Chili Cinema, Google Play e Apple
iTunes. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta,
basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo
di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene
notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione
per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare
la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione
in prima TV il giorno martedì 19
gennaio alle ore 21:25 sul canale
Rai 1.
No: 309 è la serie
tv drammatica turca del 2016 creata da Asli e Banu
Zengin per Fox TV con protagonista l’attrice
Demet Özdemir. Composta da ben 66 episodi di quaranta minuti
circa, la serie è stata diretta da Halsan Tolga Pulat ed è andata
in onda dal giugno del 2016 fino all’ottobre del 2017.
No 309: dove vederla in
streaming
No 309 in
streaming è disponibile su YouTube con tutti gli episodi
sottotitolati in inglese e in spagnolo.
No 309: la trama e il cast
In un video riprodotto dopo la sua
morte, un anziano milionario parla a tutta la sua famiglia. In
esso, dichiara che il primo nipote che si sposerà e avrà un figlio
riceverà la sua quota dell’azienda di famiglia. Nel disperato
tentativo di ottenere quella fortuna, le madri si precipitano a
fissare appuntamenti al buio per i loro figli. Obbligato da sua
madre, Onur va al suo appuntamento al buio. Lì incontra Lale, che
era lì per il suo appuntamento al buio con un giovane dottore
chiamato anche Onur. L’appuntamento al buio diventa una notte
selvaggia piena di divertimento e follia, dove entrambi finiscono
per ubriacarsi e passare la notte nella stanza 309 di un hotel. Al
mattino, incapaci di ricordare cosa è successo la scorsa notte,
entrambi si salutano e accettano di non rivedersi mai più.
Tuttavia, tre mesi dopo, Lale scopre di essere incinta del bambino
di Onur.
In No 309 protagonisti
sono Demet
Özdemir nel ruolo
di Lale Yenilmez Sarıhan,Furkan Palalı nel ruolo
di Onur Sarıhan,Sumru
Yavrucuk nel ruolo di Songül
Yenilmez,Erdal Özyağcılar
nel ruolo di Yıldırım
Yenilmez,Nurşim Demir nel ruolo
di İsmet Sarıhan,Gökçe Özyol
nel ruolo di Kurtuluş
Yorulmaz,Cihan Ercan nel ruolo
di Erol Sarıhan,Özlem
Tokaslan nel ruolo di Yıldız
Sarıhan,Suat Sungur nel ruolo
di Fikret Sarıhan,Sevinç
Erbulak nel ruolo di Betül
Sarıhan,Beyti Engin nel ruolo
di Şadi Sarıhan,Fatma Toptaş
nel ruolo di Nilüfer
Yorulmaz,İrem Helvacıoğlu
nel ruolo di Pelinsu
Yalın,Pelin Uluksar nel ruolo
di Nergis Yenilmez,Murat
Tavlı nel ruolo di Samet
Yetiş,Ceren Taşçı nel ruolo
di Filiz Sarıhan,Fatih Ayhan
nel ruolo di Doktor Onur
Saygın,Eda Özel nel ruolo
di Şebnem Yalın eÖmrüm Nur
Çamçakallı nel ruolo
di Gülşah Yorulmaz.
Maria Pedraza è un
attrice che si è fatta conoscere in tutto il mondo per il suo ruolo
nella serie, diventata ormai molto famosa in tutto il mondo,
La casa di Carta, restando sempre con i piedi per terra e senza
farsi contagiare più di tanto dal successo inaspettato.
Dal suo debutto nel mondo della
recitazione nel 2017, e con un passato da ballerina classica, Maria
Pedraza non ha più abbandonato il suo lavoro da attrice, tanto da
intensificare la sua carriera tra il 2018 e il 2019, partecipando a
diversi progetti. Ecco, allora, dieci cose da sapere su
Maria Pedraza.
Maria Pedraza film
1. Maria Pedraza: i film e
la carriera. Dopo essere stata scoperta dal regista
Esteban Crespo su Instagram, Maria Pedraza inizia la sua carriera
nel mondo della recitazione nel 2017, partecipando al film
Amar e alla serie Si gueras tù. In seguito,
l’attrice spagnola è apparsa in diversi episodi della serie
Élite
(2018) ed diventata una delle protagoniste della famosissima serie
tv La casa di carta (2017-2018). Tra i suoi ultimi
lavori, vi sono il film Chi porteresti su un’isola
deserta? (2019) e la serie Toy Boy (2019). Nel 2020
l’attrice ha interpretato il ruolo di Adela nel film di
originale spagnola El verano que vivimos. Nel 2021
Maria Pedraza sarà protagonista di Poliamor para
principiantes, fim spagnolo attualmente in post-produzione diretto
da Fernando Colomo.
2. Maria Pedraza è apparsa
diverse volte interpretando se stessa. Sebbene sia
un’attrice da un paio d’anni, Maria Pedraza ha conquistato una
grande fetta di pubblico e ha raggiunto un subito un livello di
fama, tanto da apparire diverse volte come se stessa. L’attrice,
infatti, è apparsa nella serie tv Dìas de cine (2017) e
come guest star in un episodio della serie spagnola Versìon
Española (2018). L’ultima apparizione, in quando se stessa, è
avvenuta nel 2019 grazie alla trentatreesima edizione dei Premi
Goya, il più importante riconoscimento spagnolo a livello
cinematografico.
Maria Pedraza: La casa di
Carta
3. La casa di Carta ha dato
un enorme successo a Maria Pedraza. Dopo qualche breve
esperienza nel mondo della recitazione, per Maria Pedraza si è
aperto un periodo d’oro grazie al clamoroso successo della serie
La casa di Carta, che ha decretato il successo della
giovane attrice. Pedraza, infatti, interpreta l’ostaggio più
importante dei rapinatori, poiché figlia dell’ambasciatore
britannico e grazie a lei i rapinatori stessi riusciranno a
negoziare con l’ispettore.
4. Maria Pedraza ha avuto
più successo all’estero che al proprio paese. Come già
detto, grazie a La casa di Carta, Maria Pedraza ha goduto di un certo
successo in Italia e anche in altri paesi. Ciò che è strano, è che
sia l’attrice, che la serie, non ha spopolato in egual maniera
anche nel proprio paese, cioè la Spagna. I motivi non sono ben
chiari e forse la serie è passata in sordina in territorio spagnolo
perché considerata di bassa qualità, eppure nei lavori successivi
l’attrice spagnola si è trovata a lavorare con colleghi che quasi
non l’avevano mai sentita nominare.
Maria Pedraza fidanzata con Jaime
Lorente
5. Maria Pedraza è
fidanzata con un collega. Spesso e volentieri i fan si
sono trovati ad essere testimoni di nuovi amori nati sul set che
magari rispecchiano anche le proprie ship immaginarie. Questo è
stato il caso di Maria Pedraza che sul set della serie spagnola
La casa di Carta ha conosciuto il collega
Jaime Lorente. Pare che i due siano insieme da diversi
mesi che abbiano approfondito la loro conoscenza sul set di
Élite. che li vedeva
entrambi protagonisti.
6. Il suo ex fidanzato l’ha
spinta a frequentare un corso di recitazione. La giovane
attrice che adesso è diventata famosa in mezzo mondo, aveva
intenzione di diventare una ballerina, uscendo dall’accademia
formata come ballerina classica. Dopo qualche infortunio non le più
stato possibile seguire questa strada, tanto da essere spinta dal
ragazzo di allora a frequentare qualche corso di recitazione.
Maria Pedraza Élite
7. Sul set di
Élite, Maria Pedraza ha incontrato i colleghi de La casa di Carta. Nel 2018, Maria
Pedraza ha avuto modo di rincontrare i colleghi de
La casa di Carta sul set della serie
Élite.
L’attrice, infatti, ha lavorato nuovamente con Miguel
Herran e Jaime Lorente, interpretando i ruoli
rispettivamente di Marina, Nano e
Christian. Eppure pare che il fatto che i tre
siano anche in questa serie, sia dovuto ad una casualità: stando a
quanto detto dai registi Dani de la Orden e
Ramon Salazar, quando hanno iniziato le riprese di
Élite, La casa di Carta non aveva ancora ottenuto
tutto il successo arrivato in seconda battuta e che, quindi, i
casting della serie sono avvenuti in maniera del tutto casuale e
senza premeditazioni.
Maria Pedraza Instagram
8. Maria Pedraza ha un
profilo Instagram molto seguito. Come molti altri suoi
colleghi nazionali e non, Maria Pedraza è caduta vittima del
fascino di Instagram, tanto da aprire un proprio account ufficiale,
seguito da qualcosa come 4,4 milioni di persone. La Pedraza era già
una star del social prima di diventare attrice, e ciò le ha
permesso di conquistare un gran numero di follower grazie al fatto
di essere influencer prima, e attrice dopo.
9. L’attrice è stata
scoperta proprio su Instagram. Maria Pedraza deve dire
grazie proprio ad Instagram se è poi diventata un attrice. Infatti,
il fatto di essere un’influencer di un certo livello le è servito
per farsi notare, tanto che il regista Esteban
Crespo l’ha trovata e scelta personalmente come
protagonista del film Amar, uscito nel 2017. Da qui in
poi, il resto è stato ormai storia, tanto da diventare una delle
giovani attrici più seguite della Spagna e non solo.
Maria Pedraza: età e altezza
10. Maria Pedraza è nata il
26 gennaio del 1996 a Madrid e la sua altezza corrisponde
a 171 centimetri.
Moon Knight è una
tra le più attese serie TV tratte da fumetti e si pone l’intento di
raccontare la storia dell’omonimo personaggio, il quale è noto per
essere particolarmente complesso e ricco di sfaccettature.
In attesa del suo arrivo in
streaming su Disney+, scopriamo insieme, in
questo articolo di approfondimento, tutto ciò che c’è da sapere al
riguardo: le prime informazioni sul cast e sulla
trama, ma anche quelle relative a un’ipotetica
data d’uscita in streaming e
tanto altro ancora. Continua, quindi, a leggere, per saperne di
più.
Moon Knight è una
serie TV Marvel che, al momento
attuale, si trova nelle prime fasi del suo sviluppo. Pertanto, non
sono ancora noti, in via ufficiale, i precisi dettagli riguardanti
la trama. Tuttavia è già possibile fare diverse
speculazioni, sulla base dei fumetti dai quali è tratta la serie
televisiva.
A tal proposito, infatti, bisogna
premettere che Moon Knight è un personaggio che
viene spesso paragonato a Batman, sebbene i punti
in comune tra loro non siano così marcati.
Moon Knight è,
infatti, l’alter ego di Marc Spector, un ex marine degli Stati
Uniti che, durante una missione in Egitto, viene quasi ucciso da
Raoul Bushman, il suo committente.
Tratto miracolosamente in salvo da
un gruppo di abitanti del luogo, Spector viene portato al cospetto
della statua del dio egiziano Khonshu che, in una
visione, gli dà l’opportunità di rinascere, sotto la forma di un
Dio guerriero.
Spector decide di accettare
l’incarico fornitogli dalla divinità e, acquisite diverse
straordinarie abilità legate alla luna, le quali diventano ancora
più potenti durante la luna piena, decide di diventare un
vigilante, acquisendo il nome di “Moon
Knight“.
Dopo essere tornato negli Stati
Uniti e aver sconfitto i suoi detrattori, Spector nasconderà la sua
identità dietro diverse fasulle, come per esempio quella del
milionario Steven Grant o quella del tassista
Jake Lockley.
In qualità di supereroe, invece,
Moon Knight utilizzerà i suoi poteri per
combattere al fianco dei Vendicatori, dei
Difensori e di altre squadre di supereroi
Marvel.
Moon Knight cast
Recentemente, sono state rilasciate le prime informazioni
relative al cast della serie televisiva, le quali
fanno principalmente riferimento all’attore che
vestirà i panni del vigilante mascherato.
Il protagonista della serie TV sarà, infatti, l’attore
Oscar Isaac, noto per aver interpretato il personaggio di
Poe Dameron nella trilogia sequel di
Star
Wars.
Dopo diverse speculazioni al riguardo, la notizia è stata
confermata da Gregory Middleton, il direttore
della fotografia, che, in un post
pubblicato su Instagram, ha dato alcune iniziali informazioni
sulla serie TV, confermando la partecipazione di Oscar
Isaac.
Secondo quanto riportato da
Hollywood Reporter, invece, il personaggio dell’antagonista,
ossia colui che darà filo da torcere al guerriero mistico, sarà
interpretato da Ethan Hawke. Ancora non sappiamo, però, se
l’attore vestirà i panni di Raoul Bushman, oppure
se nella serie TV ci sarà un altro avversario degno di tale
nome.
Al momento, inoltre, non sono note ulteriori informazioni
relativamente agli altri membri del cast, ma
ulteriori notizie arriveranno in seguito; pertanto ti invito a
continuare a seguirci, per saperne di più.
Moon Knight data d’uscita
La serie TV non ha ancora una data d’uscita;
tuttavia si
vocifera che la produzione inizierà a registrare le prime scene
a Budapest, durante il mese di marzo.
Se tali indiscrezioni dovessero essere confermate e, considerati
i tempi di produzione, è possibile che questa serie televisiva
faccia il suo debutto nel 2022.
Moon Knight streaming
Relativamente alla possibilità di vedere in streaming la serie
TV Moon Knight, possiamo già affermare con
certezza che verrà distribuita su Disney+.
A seguito dell’acquisizione dei Marvel Studios
da parte del gruppo The Walt Disney Company,
infatti, tutti i loro film e le loro serie TV vengono distribuite
sulla piattaforma di streaming Disney+.
Disney+ è
una tra le piattaforme di streaming più famose in Italia e, al
costo di 6,99€ al mese o di 69,99€ all’anno, infatti, permette di
accedere a un vasto catalogo di film e serie TV, tra cui quelli
dell’universo Disney/Pixar,
Marvel e Star Wars.
Sono iniziate a Roma le riprese
de Il
primo giorno della mia vita di Paolo
Genovese che, dopo aver diretto Supereroi,
di prossima uscita, torna dietro la macchina da presa con una
storia sulla forza di ricominciare quando tutto intorno sembra
crollare. La racconta attraverso la vita di un uomo (Valerio
Mastandrea), due donne (Margherita
Buy e Sara Serraiocco) e un ragazzino (Gabriele Cristini) che,
convinti di aver toccato il fondo, incontrano un personaggio
misterioso (Toni
Servillo) in grado di regalare loro una settimana di tempo per
scoprire come potrebbe essere il mondo in loro assenza. E se
possibile, trovare la forza di ricominciare e innamorarsi di nuovo
della vita, il cui inestimabile valore viene messo in primo
piano.
Pluripremiato autore di titoli di grande successo
come Immaturi, Tutta
colpa di Freud, Perfetti
sconosciuti e The
Place, Paolo Genovese porta sul
set un suo soggetto e dichiara: “Tutte le storie
hanno un loro destino e se questa arriva proprio adesso, dopo circa
quattro anni di scrittura e riscrittura, non è un caso. Penso sia
il periodo giusto per fare un film sulla voglia e sulla necessità
di ripartire”.
La sceneggiatura del film, da cui nel 2018 è stato tratto il
secondo e omonimo romanzo del regista edito da Einaudi, è scritta
dallo stesso Genovese insieme a Paolo Costella, Rolando Ravello e
Isabella Aguilar. Il primo giorno della mia
vita è una coproduzione Medusa Film e Lotus
Production, prodotta da Marco Belardi per Lotus
Production, una società di Leone Film Group. Distribuito
da Medusa Film.
Fanno parte del cast anche Elena Lietti, Antonio Gerardi,
Vittoria Puccini, Thomas Trabacchi e Alessandro Tiberi. La
fotografia è affidata a Fabrizio Lucci, la scenografia a Chiara
Balducci e i costumi a Gemma Mascagni. Le settimane di
riprese saranno 9 e si svolgeranno interamente a Roma.
Questi i premi assegnati
per le categorie in concorso valutati da una giuria presieduta da
Tim Yip
Tim Yip, Regista,
Art director e costumista, vincitore di un premio Oscar
per le scenografie de “La Tigre e il Dragone” e composta
da Lachlan
Watson, giovane attore americano non-binary, attivista LGBTQI+,
tra i protagonisti della serie TV Sabrina; Marcelo Burlon,
stilista, creatore del brand “County of Milan”; Anna Dello
Russo, fashion icon, giornalista, influencer; Milovan
Farronato, artista, curatore ed editore; Javier
Goyeneche, fondatore del marchio sostenibile Ecoalf;
Margherita Missoni, fashion designer; Paolo Roversi,
fotografo; Elizabeth Von Guttman, fondatrice di System
Magazine; Tamu McPherson, fotografa, influencer.
MIGLIOR FASHION
FILM: Le Mythe Dior di Matteo Garrone per Christian Dior
Couture.
MIGLIOR MONTAGGIO:
Silent Madness di Jordan Hemingway per Mowalola
MIGLIOR
DOCUMENTARIO: Pelo Lacio di Diane Russo per Love Want
Magazine
MIGLIORE COLONNA
SONORA: Wata di Ronan Mckenzie e Joy Yamusangie per Gucci x
Garage Magazine
MIGLIOR STYLING:
Gucci X SSENSE di Matt Lambert per Gucci
MIGLIOR
FOTOGRAFIA: Comfort Zone di Jordan Blady
MIGLIOR FASHION FILM
SPERIMENTALE: Stories from a Twelfth-Floor Hotel Room di
Zheqiang ZHANG per PSEUDONYM
MIGLIORE REGIA
ESORDIENTE: Wata di Ronan Mckenzie e Joy Yamusangie per Gucci x
Garage Magazine
MIGLIORE FASHION
DESIGNER/BRAND: M92 19 con BRAINWASH di Paolo
Forchetti
MIGLIOR FASHION FILM
ESORDIENTE ITALIANO: Embodiment di Ced Pakusevskiy per Barbara
Bologna
MIGLIOR FASHION FILM
ESORDIENTE: Wata di Ronan Mckenzie e Joy Yamusangie per Gucci x
Garage Magazine
MIGLIORE REGIA:
Jess Kohl con Drag Syndrome per British Vogue
MIGLIOR FASHION FILM
ITALIANO: The life and times of Mannequeen town di Vincenzo
Schioppa per Aspesi
MIGLIOR
“GREEN” FASHION FILM:Preservation of
Hezhen Fish Skin Tradition Through Fashion Higher Education di
Zhongjin Zhang per FISHSKINLAB
MIGLIOR DESIGNER/BRAND ITALIANO: Barbara Bologna con Embodiment di
Ced Pakusevskiy
“Le difficoltà del
periodo che stiamo vivendo ci hanno portato a dover organizzare
l’edizione 2021 di Fashion Film Festival Milano con un format
interamente digitale, per quanto sembri singolare, è stata per noi
una irripetibile occasione di rimetterci in gioco e di
sperimentarci con la resilienza. Il risultato? Abbiamo reso
democratico un Festival di grande prestigio ma che, come la moda,
che è il territorio culturale di riferimento, talvolta è rimasto
vittima di un certo elitarismo stereotipato. Anche grazie a noi,
quest’anno, la moda è ritornata a parlare con il tessuto sociale. E
lo ha fatto attraverso i Fashion Film e – pertanto – con un
linguaggio diverso, coinvolgente e dotato di piena dignità
artistica. Come dimostra il capolavoro di Matteo Garrone. Un
maestro del cinema, apparentemente distante dal linguaggio del
fashion-system, e che invece ne ha saputo interpretare
magistralmente la grammatica”, ha commentato Constanza Etro,
Creatrice e Direttrice del Festival.
“Voglio ringraziare la giuria
del Fashion Film Festival Milano per aver dato al film questo
premio così importante che condivido con tutte le persone che hanno
collaborato alla realizzazione del film e ovviamente con Dior e
Maria Grazia Chiuri che mi ha lasciato una grande libertà
espressiva che mi ha consentito di poter fare un racconto
cinematografico seppur al servizio di una collezione di alta moda”,
prosegue Matteo Garrone
“Vorrei ringraziare la
giuria del Fashion Film Festival Milano per aver premiato il film
di Matteo Garrone: Il mito di Dior. Un particolare ringraziamento a
Matteo per aver collaborato con me a questo progetto per la
Maison”, conclude Maria Grazie Chiuri, Direttrice Artistica della
Maison Dior.
Il premio concepito da
Fornasetti per il Fashion Film Festival Milano di quest’anno
è una creazione digitale. Un contributo immateriale che diviene un
concreto supporto a un’iniziativa che mostra la capacità di
ribaltare i limiti creando valore e rafforzando inclusività e
connessioni all’interno di un network sempre più multiculturale. A
tal proposito, Barnaba Fornasetti, alla guida dell’omonimo design
studio, ha commentato:
“C’è uno spirito che
anima da sempre il Fashion Film Festival Milano, riassunto in quel
“the big helps the small” che condivido appieno – afferma Barnaba
Fornasetti. “Parlo di quell’incontro e di quella mescolanza, che
quest’iniziativa offre e sostiene, tra nuovi virgulti creativi e
grandi istituzioni, tra nuovo e consolidato, tra vecchie e nuove
generazioni. In una rottura del solito, e di quelle barriere che
siamo soliti non valicare, che favorisce scintille di autentica
creatività e innovazione, a beneficio di tutti. L’ edizione di
quest’anno, che sarà completamente fruibile in digitale e in modo
gratuito, non farà che potenziare questo aspetto e questo
necessario incrocio di sguardi”.
Ecco il trailer di Locked
Down. Appena decidono di separarsi, Linda e Paxton
(Chiwetel Ejiofor) scoprono che sono costretti invece a rimanere in
casa a causa del lockdown. La co-abitazione si rivela una bella
sfida, ma alimentato dalla poesia e da tanto vino, li avvicinerà di
nuovo in una maniera sorprendente.
Locked Down è
il film del 2021 diretto da Doug
Liman con Anne
Hathaway, Chiwetel
Ejiofor, Ben
Kingsley, Ben
Stiller, Lucy Boynton, Jazmyn Simon, Mindy Kaling, Stephen
Merchant, Dulé Hill, Mark Gatiss, Bobby Schofield.
Sappiamo che Chris Evans tornerà nei panni di Captain America in uno (o più) dei progetti
futuri del MCU. In attesa che i Marvel Studios confermino
ufficialmente il ritorno dell’attore nelle vesti dell’iconico
personaggio che gli ha regalato la fama mondiale,
ComicBookMovie ha stilato una lista di 10 possibili ruoli che
Steve Rogers potrebbe ricoprire nel futuro dell’universo condiviso.
Scopriamoli insieme…
1Secret War
I
Fratelli Russo hanno chiarito che “Secret War” è una storia che li
riporterebbe nel MCU e, come abbiamo già spiegato, ci sono molti
modi in cui Capitan America potrebbe essere incluso. In effetti, se
i Marvel Studios trovassero un modo per incorporare il viaggio nel
tempo (per gentile concessione del variegato set di poteri di
Arcano), Cap e qualsiasi altro eroe potrebbero essere eliminati
dalla linea temporale per quest’incredibile battaglia.
Sarebbe davvero bello vedere lo Steve Rogers
della seconda guerra mondiale combattere al fianco di Wolverine,
dei Fantastici Quattro e di altri amici che non riconosce come
Falcon! Questo ha perfettamente senso e potrebbe essere l’uso
perfetto di Chris Evans nel MCU in futuro.
The Avengers di Joss Whedon
presentava l’ormai celebre battaglia di New York, a cui si è fatto
poi sempre riferimento in tutti i successivi film del MCU, da Captain America: The Winter Soldier a Iron Man
3, fino ad arrivare a Spider-Man:
Homecoming. Considerato il grosso impatto dell’attacco di
Loki sulla più ampia narrativa dell’universo condiviso, la cosa ha
avuto una sua ragion d’essere, nonostante alcuni progetti della
Marvel Television – come Agents of S.H.I.E.L.D. o
Daredevil – abbiano fin troppo insistito sulla portata
dell’evento, a tratti in maniera ridondante.
Il Blip – che si riferisce al
ritorno di tutti coloro che Thanos aveva spazzato via in Avengers:
Infinity War (evento che, al contrario, viene
identificato come lo Snap) – è stata ovviamente una questione
ancora più grande per il MCU, ma di recente il presidente dei
Marvel Studios Kevin Feige ha ammesso in
un’intervista con
Variety che anche prima di COVID-19, era alquanto diffidente
riguardo all’inserire l’evento (e di conseguenza a parlarne) nei
film e nelle serie tv che avrebbero costituito la Fase 4.
“Mentre stavamo sviluppando e
lavorando su tutte queste cose, forse due anni fa, ho iniziato a
pensare che il Blip – l’evento di Thanos che ha cambiato
radicalmente tutto tra Infinity War ed Endgame, che ha regalato
quest’esperienza globale, universale e galattica alle persone – ci
era già stato estremamente utile. Ora dovevamo solo guardare avanti
e esplorare posti nuovi “, ha spiegato Feige.
“Ero diffidente sul fatto che
diventasse come La Battaglia di New York, che era il terzo atto del
primo Avengers e che finì per essere nominato come tipologia di
grande evento costantemente, talvolta anche superiore ad altri.
Volevo essere cauto su quest’aspetto e non ripetere la stessa cosa
con il Blip.”, ha concluso Feige.
L’impatto del Blip sul futuro del
MCU
Se da un lato sappiamo con certezza
che serie come The Falcon and the Winter Soldier faranno riferimento
al Blip, dall’altro abbiamo già avuto la prova che film come
Spider-Man:
Far From Home hanno affrontato le conseguenze dell’attacco
di Thanos nella misura necessaria. Feige ha anche ribadito di
volere che qualsiasi futuro riferimento all’attacco di Thanos
“abbia un maggiore significato alle spalle.”
Durante l’Investor Day di Disney del
mese scorso, i Marvel Studios hanno confermato che
il regista della trilogia di Spider-Man targata
Marvel/Sony, Jon Watts, prenderà il timone del
prossimo reboot dei Fantastici
Quattro. Il motivo per cui non abbiamo mai visto la
prima grande famiglia della Marvel all’interno del MCU è perché in
passato Fox deteneva i diritti sui personaggi: dopo l’acquisizione
dello studio da parte di Disney, i Fab 4 hanno finalmente avuto la
possibilità di essere introdotti nell’Universo Cinematografico
Marvel.
Ovviamente, la natura di questo
universo condiviso significa che non vedremo mai i Fantastici
Quattro incrociarsi con certi personaggi. Proprio come non vedremo
mai sul grande schermo la storia d’amore tra Daredevil e Black
Widow, il genio di Reed Richards/Mister Fantastic non avrà mai
l’opportunità di abbinare il suo ingegno con quello di Tony
Stark/Iron Man.
Durante una recente intervista con
Cinema Blend, al presidente dei Marvel Studios Kevin
Feige è stato chiesto se ha qualche rimpianto in merito
all’impossibilità di raccontare una storia in cui Mister Fantastic
e Iron Man avrebbero potuto fare squadra. “Sì,” ha ammesso
Feige. “Voglio dire, come hanno sempre fatto i fumetti, erediti
la continuit, che è il momento in cui stai per raccontare una nuova
storia. Ed è lì che siamo (nel MCU), quindi sì”. Tuttavia,
Feige ha riconosciuto che “passo più tempo a pensare di essere
entusiasta di vedere le cose che triste di non vederne
altre.”
Il film dei Fantastici
Quattro ambientato nel MCU è stato ufficialmente
annunciato durante lo scorso Investor Day 2020 di Disney. Al
momento i dettagli sul film sono scarsi: sappiamo soltanto che la
pellicola sarà diretta da Jon Watts, regista
di Spider-Man:
Homecoming, Spider-Man:
Far From Home e di Spider-Man
3, attualmente in fase di produzione.
Pandemia e riapertura delle sale
premettendo, l’attesissimo The Suicide
Squad arriverà nelle sale americane e in
contemporanea su HBO Max il prossimo 6 agosto. Il film di James Gunn rappresenta il secondo tentativo di
Warner Bros. e DC Films di portare il famoso team di antieroi sul
grande schermo.
The Suicide
Squadè stato descritto come una sorta di
sequel/reboot e non di sequel diretto del film del 2016 ad opera di
David Ayer, poiché Gunn ha cercato di spingere
le cose in una direzione completamente diversa. Tuttavia, una
manciata di personaggi già apparsi nel Suicide
Squad di Ayer torneranno per la nuova iterazione (inclusa
l’amatissima Harley Quinn di Margot
Robbie).
Nonostante la sinossi ufficiale di
The
Suicide Squad non sia ancora stata rivelata, nel corso
dei mesi abbiamo avuto modo di intuire, grazie ai vari materiali
promozionali, quale sarà – almeno in parte – la storia, al centro
della quale ci dovrebbe essere due diversi team (qui
per approfondire). Ciò che però i fan non vedo l’ora di vedere è il
primo trailer ufficiale del film, ma ad oggi non sappiamo quando
potrebbe arrivare online.
Tuttavia, nelle ultime ore James Gunn è intervenuto via Twitter non soltanto per
confermare che i lavori di post-produzione sul film sono quasi
terminati, ma anche per fare appello alla pazienza dei fan: il
regista è consapevole della voglia del pubblico di scoprire ancora
più dettagli sul film, e ha spiegato di essere al lavoro su
qualcosa di veramente speciale. Ciononostante, ha esortato i fan ad
avere pazienza: tutto arriverà a tempo debito…
Jared Leto vorrebbe rivisitare l’universo di
Blade
Runner 2049 e riprendere il suo ruolo di
Niander Wallace. Wallace è stato il CEO e
fondatore della Wallace Corporation, il produttore di replicanti
dominante nell’anno 2049. Wallace è un genio nel film che,
attraverso la sua ricerca genetica, ha contribuito a risolvere una
crisi alimentare globale. Proprio per questo, Wallace è stato in
grado di revocare il divieto di produzione di replicanti e di
rilevare la Tyrell Corporation, il produttore di replicanti nel
primo film.
Blade
Runner 2049 è stato distribuito nel 2017, ottenendo il
plauso della critica. Tuttavia, proprio come il suo predecessore
all’epoca della sua uscita in sala, non è riuscito a raccogliere
molto interesse tra il pubblico. Diretto da Denis
Villeneuve, a causa del suo enorme budget e dei costi
sostenuti per il marketing, il film è stato in gran parte visto
come un fallimento. Non ci sono state notizie su un eventuale
threequel,
nonostante Villeneuve abbia espresso interesse a tornare ad
occuparsi del franchise.
Lo stesso Jared Leto ha ora espresso interesse a tornare
nell’universo di Blade Runner. In un’intervista
con
Jake’s Takes, Leto ha spiegato che si dedica sempre anima e
corpo alla comprensione psicologica dei suoi personaggi per cercare
di dare vita alla migliore performance possibile: ecco perché,
spesso, gli capita di “perdersi” nei personaggi che interpreta e di
sentire spesso la loro mancanza. L’attore premio Oscar ha poi
spiegato di amare particolarmente il personaggio di Niander Wallace
e che vorrebbe avere la possibilità di interpretarlo di nuovo.
“Con ogni personaggio che
interpreto – e questo non so se accade perché lavoro così
intensamente e tendo a scavare molto in profondità e ci metto un
sacco di tempo ed energia -, succede che quando ho finito di
interpretarli, quando ho finito di interpretare quei ruoli, mi
mancano sempre un po’. E dopo che trascorri così tanto tempo a
lavorare su un determinato personaggio, sarebbe bello avere la
possibilità di tornare indietro ed esplorarlo ancora una volta.
Come ad esempio Niander Wallace in Blade Runner. Mi piacerebbe
interpretare di nuovo quella parte in un prequel o qualcosa del
genere.”
La
sceneggiatura del sequel è affidata a Hampton
Francher e Michael Green e
segue la storia originale scritta da Francher e David
Peoples basata sul romanzo di Philip K.
Dick Il Cacciatore di Androidi.
Produttori esecutivi del film sono Frank
Giustra e Tim Gamble, CEO di
Thunderbird Film. Lo stesso Ridley
Scott sarà produttore esecutivo della pellicola così
come Bill Carraro.
Netflix
ha diffuso il teaser trailer di Space Sweepers, la
space-story diretta da Sung-hee Jo con
protagonisti Song Joong-Ki , Kim Tae-ri , Seon-kyu
Jin. e in uscita il 05 Febbraio 2021.
Ambientato nel 2092, in Space
Sweepers l’astronave Victory è una delle tante che vivono di
recupero di detriti spaziali.Equipaggio con un
geniale pilota spaziale Tae-ho (Song Joong-ki), un misterioso ex
pirata spaziale Capitano Jang (Kim Tae-ri), un ingegnere di
astronave Tiger Park (Jin Sun-kyu) e un robot militare
riprogrammato Bubs ( Yoo Hai-jin), Spaceship Victory supera tutti
gli altri spazzini spaziali. Dopo aver afferrato
con successo una navetta spaziale precipitata nell’ultimo
inseguimento sui detriti, l’equipaggio di Victory trova all’interno
una bambina di 7 anni. Si rendono conto che è il
robot umanoide voluto dalle Guardie Spaziali UTS e decidono di
chiedere il riscatto in cambio.
Il film del 2003 con Russell Crowe e diretto da Peter Weirs, Master and Commander:
Sfida ai confini del mare, è diventato un argomento di
tendenza su Twitter domenica scorsa, dopo che la sua star ha
risposto a un ragazzo che aveva criticato il film sul social.
“Molte persone si sono lamentate
della mancanza di sonno durante la pandemia. Posso consigliare
Master And Commander con protagonista Russell Crowe, di solito accattivante e che
attira l’attenzione – ha scritto un utente di Twitter accanto
a una foto di Crowe nel film – Non ho mai superato i dieci
minuti. Prego. E grazie Russell.”
L’utente ha anche taggato Crowe nel
post, forse per assicurarsi che l’attore lo vedesse, ma certo non
si aspettava che l’attore decidesse di impiegare parte del suo
tempo per rispondergli a tono, è il caso di dirlo:
“Questo è il problema con i
bambini di questi tempi. Nessun focus – ha risposto Crowe
– Il film di Peter Weirs è brillante. Un racconto epico,
rigoroso, attento ai dettagli, di fedeltà all’Impero e al servizio,
indipendentemente dal costo. Incredibile fotografia di Russell Boyd
e una maestosa colonna sonora. Sicuramente un film per
adulti”.
Master and Commander: Sfida
ai confini del mare conquistò, all’epoca dell’uscita, un
grandissimo favore di critica e venne nominato per ben 10 Oscar
alla 76° edizione degli Academy Awards. Ha vinto per la migliore
fotografia e il miglior montaggio del suono.
Dopo la conferma che la
Snyder Cut di Justice
League sarà a tutti gli effetti un film di quattro ore
e non una miniserie divisa in quattro parti, arrivano nuove
indiscrezioni sul taglio del cinecomic uscito nel 2017 ad opera di
Zack Snyder, che finalmente avrà l’occasione
di far vedere ai suoi fan il progetto iniziale, il film così
com’era stato concepito fin dall’inizio.
Attraverso il suo account Vero (via
CB), il regista ha confermato che il suo taglio di Justice
League non conterrà scene post-credits, a
conferma del fatto che, dopo l’uscita del suo taglio, il regista
non ha altri progetti in cantiere con Warner Bros. e DC Films
(come
aveva anticipato già qualche settimana fa). Inoltre, sempre
attraverso Vero (via
CB), Snyder ha annunciato che un nuovo trailer della
Snyder Cut (insieme al primo poster ufficiale)
verrà distribuito a breve. Naturalmente, insieme al trailer e al
poster verrà anche annunciata la data di uscita ufficiale su HBO
Max, che dovrebbe comunque essere nel mese di marzo.
Snyder ha spiegato che si sta
avvicinando sempre più alla fine dei lavori sul suo taglio del
cinecomic, dopo mesi e mesi di duro lavoro. Non è un segreto che
Justice
League ha avuto una produzione molto travagliata.
Snyder aveva appena terminato le riprese principali del film quando
ha dovuto abbandonare il progetto a causa di un lutto familiare.
Durante le riprese aggiuntive, Snyder è stato sostituito da
Joss Whedon, che ha riscritto parti
significative della sceneggiatura e alterato notevolmente la
visione originale della storia da parte del collega.
Parademoni vs Atlantidei nella
Snyder Cut di Justice League
Tra i numerosi momenti che non sono
mai finiti nel taglio cinematografico, anche una massiccia sequenze
di lotta tra i Parademoni e gli Atlantidei. Dopo che il film venne
affidato a Whedon, la Warner Bros. riteneva quella particolare
battaglia troppo oscura, e così decise di eliminarla dal montaggio
finale. Ora che Snyder ha finalmente ripreso il pieno controllo
creativo sul progetto, avrà finalmente la possibilità di inserire
nel suo taglio anche quella scena, come anticipato da un nuovo
scatto condiviso dal regista (sempre su Vero),
che mostra proprio i lavori su quella particolare sequenza.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
La Mostra del Cinema di Venezia sta
modificando le sue sezioni mentre si prepara per la sua prossima
78a edizione a settembre.
Dopo
aver annunciato che il regista di Parasite,
Bong Joon-Ho, presiederà la giuria principale,
lunedì si sono aperte le iscrizioni per la partecipazione del film
ai concorsi del Lido ed è
stato annunciato che la sezione Sconfini è
stata chiusa, in favore di una nuova sezione, ampliamento di
Orizzonti, che si chiamerà Orizzonti
Extra.
Orizzonti Extra
sarà un’estensione della sezione Orizonti, che si concentra sulle
nuove tendenze del cinema mondiale, ma sarà “meno vincolata dagli
standard di lunghezza e formato”, afferma il comunicato di Venezia.
L’unico parametro da rispettare sarà la durata, almeno 60 minuti. I
premi saranno decisi da una giuria di membri del pubblico
“secondo i criteri e le procedure da annunciare”.
Lunedì Venezia ha anche annunciato
il suo comitato di selezione, che rimane invariato. Per il processo
di selezione Barbera si avvale della collaborazione dei seguenti
esperti: Paolo Bertolin (Asia), Giulia D’Agnolo Vallan
(USA), Bruno Fornara, Mauro Gervasini, Oscar Iarussi, Elena
Pollacchi, Angela Prudenzi, Emanuele Rauco e
Marina Sanna.
Gli altri esperti del festival, in
varie forme, sono: Gianluca Arnone, Violeta Bava, Angela
Bosetto, Francesco Giai Via, Federico Gironi, Peter Shepotinnik,
Alessandra Speciale e Carla Vulpiani.
Per la sezione Venice VR
Expanded, gli esperti incaricati sono Michel
Reilhac e Liz Rosenthal, mentre quelli che sovrintendono
alla Biennale College Cinema sono Savina
Neirotti e Jane Williams. Il coordinatore del programma
per l’industria, dal titolo Venice Production
Bridge, è Pascal Diot.
La 78a edizione di Venezia si
svolgerà dall’1 all’11 settembre 2021.
Ghostbusters:
Legacy, l’atteso terzo capitolo ufficiale della saga
di Ghostbusters, ha fatto piangere il regista dei due film
originali, Ivan Reitman. Il nuovo film vedrà il
ritorno degli attori originali, tra cui
Bill Murray, Dan Ackroyd, Ernie Hudson e
Sigourney Weaver, al fianco delle new
entry Mckenna Grace e Finn Wolfhard. Il film sarà diretto da
Jason Reitman, figlio di Ivan, e arriverà nelle
sale il prossimo 11 giugno.
I piani iniziali per Ghostbusters:
Legacy sono iniziati diversi anni fa sotto forma di
Ghostbusters 3, un sequel diretto dei due film originali
che non è mai decollato a causa dei numerosi ostacoli alla
produzione. Invece, un reboot al femminile di Ghostbusters è stato distribuito nel 2016 con
un ensemble di attrici comiche stellari, ossia
Melissa McCarthy,
Kristen Wiig, Kate McKinnon e Leslie
Jones. Il film del 2016 ha dovuto affrontare numerose
sfide, incluse una serie di campagne di boicottaggio online,
guidate da antifemministe, che si sono scontrate contro
l’accoglienza generalmente positiva che la critica aveva riservato
alla pellicola.
Ora, il franchise tornerà
direttamente alle origini proprio grazie a Ghostbusters:
Legacy, che pare abbia già un grandissimo fan:
Ivan Reitman, il regista dei primi due film della
serie. Jason Reitman – figlio di Ivan e regista di
Legacy–
ha recentemente parlato con
Empire del film e dell’esperienza di far vedere il prodotto
finito a suo padre. “Mio padre non è uscito molto di casa a
causa del Covid. Ma ha fatto un test, ha indossato una mascherina e
si è recato nel parcheggio della Sony per guardare il film insieme
ai dipendenti dello studio. Dopo la visione, ha pianto e ha detto:
‘Sono così orgoglioso di essere tuo padre’. È stato uno dei momenti
più belli della mia vita”. Di seguito una nuova immagine
ufficiale del film:
A più di trent’anni dall’uscita
nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast
originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie
Hudson, Sigourney
Weavere Annie
Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle
saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason
Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony
Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i
protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard,
Carrie Coon e Paul
Rudd.
Ghostbusters:
Legacy, diretto da Jason
Reitman e prodotto da Ivan
Reitman, è il nuovo capitolo della saga
originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città,
una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro
connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta
eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters:
Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.
Avengers:
Endgame avrebbe dovuto includere una scena
post-credits che anticipava WandaVision. La serie che ha debuttato su
Disney+ lo scorso 15 gennaio e che ha
ufficialmente inaugurato la Fase 4 del MCU (in cui si alterneranno
progetti destinati sia al grande che al piccolo schermo), ha visto
il ritorno di Elizabeth Olsen e Paul Bettany nei panni dei rispettivi
personaggi interpretati nell’universo condiviso, ossia Wanda
Maximoff/Scarlet Witch e Visione.
WandaVision è sicuramente il prodotto più
singolare mai partorito dai Marvel Studios fino ad oggi; in base a
ciò che è stato rivelato dai due primi episodi usciti lo scorso
venerdì, la serie sembra avere poco o nulla a che fare con il
franchise che abbiamo conosciuto e amato negli ultimi 10 anni. La
serie è ispirata alle sit-com più celebri degli anni ’50 e ’60,
nonostante i primi due episodi abbiamo già palesato alcuni
riferimenti ad una narrativa più ampia e decisamente oscura. Detto
questo, se le cose fossero andate come volevano i Marvel Studios in
origine, Avengers:
Endgame avrebbe impostato WandaVision in maniera assolutamente esplicita
attraverso una scena post-credits.
Parlando con
IMDb, Paul Bettanyha rivelato
che ci sarebbe stata una scena che avrebbe incluso Visione in
Avengers:
Endgame. Ma alla fine, la mente dietro il MCU, ossia
Kevin Feige, ha deciso di scartare l’idea, cosa di cui l’attore è
rimasto alquanto sgomento. Ecco perché: “Ad un certo punto
sarei dovuto comparire. Mi avrebbero trovato in una specie di sacco
per cadaveri. Kevin mi aveva parlato di questa cosa, ma alla fine
ha cambiato idea. Ci sono rimasto un po’ male, perché volevo
davvero quella partecipazioni agli utili (ride).”
Avengers: Endgame e la chiusura di un “cerchio”
Dal momento che Visione è stato
ucciso da Thanos in Avengers:
Infinity War, alla fine non è tornato in vita e non è
apparso in Endgame.
Il personaggio è stato citato in maniera velata da Scarlet Witch,
che ovviamente nutriva rancore contro il Titano Pazzo per quello
che aveva fatto al suo amante. Col senno di poi, è stato meglio che
i Marvel Studios abbiano scartato l’idea. Per quanto emozionante
potesse essere una scena post-credits del genere, avrebbe tolto
l’idea che il film stava effettivamente segnando la fine di un’era.
Invece, Avengers:
Endgame ha scelto di rinunciare alle tradizionali
scene dopo i titoli di coda del MCU, chiudendosi in maniera
simbolica con i rumori di Tony Stark che crea il suo primo costume
di Iron Man, scelta decisamente più appropriata.
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019. Nel cast del film Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Stanley Kubrick
aveva chiesto ad Alex North, compositore
specializzato nella composizione di colonne sonore per il cinema,
di realizzare una musica adatta a sostituire la musica classica che
aveva scelto di appoggiare momentaneamente sulle immagini di
2001: Odissea nello Spazio, il suo capolavoro
fantascientifico del 1968.
Sappiamo però che il lavoro di North
non venne usato da Kubrick, che scartò non solo la sua colonna
sonora, ma anche una canzone originale composta appositamente per
il film, un brano che è oggi disponibile su Youtube.
Il titolo della canzone è 2001:
A Garden of Personal Mirrors ed è stata scritta da
Mike Kaplan, storico ufficio stampa di Kubrick e
interpretata da Naomi Gardner. Ecco di seguito il
brano.
Il 23 febbraio Star
diventerà il sesto brand a essere incluso all’interno di
Disney+, andando ad
aggiungersi ai già presenti Marvel, Pixar, Star
Wars, National Geographic e Disney.
Star promette ancora già serie tv, film e prodotto Plus
Originals.
Star diventerà la casa
dell’intrattenimento generale, raddoppierà la quantità di contenuti
da guardare su Disney+,
tra cui Disney Television Studios (20th Television e ABC SIgnatue),
FX Prudictions, e 20th Century Studios.
Tra le novità in arrivo
sul canale le serie Big Sky e Love, Victor entrare
Star Originals disponibili al lancio. Di seguito ecco un primo
sguardo al alcuni dei titolo Star, tra le centinaia ancora da
annunciate che saranno disponibili dal 23 febbraio.
Dal visionario narratore
David E: Kelley (Big Little Lies
– Piccole grandi bugie) arriva Big Sky, una serie
thriller che segue i detective privati Cassie Dewel e Cody Hooyt
che uniscono le loro forze con l’Ex Poliziotta, Jenny Hoyt, moglie
di Cody da cui si è separato, per cercare due sorelle rapite da un
camionista su una remota autostra del Montana. Ma quando scoprono
che non si tratta delle uniche ragazze scomparse nella zona, devono
correre contro il tempo per trovare queste donne prima che sia
troppo tardi.
Ambientata nel mondo del
film rivoluzionario del 2018 Tuo, Simon, la serie seguo Victor, un
nuovo studente della Creekwood Hight school, nel suo viaggio alla
scoperta di se stesso, mentre affronta delle difficoltà in
famiglia, si adatta a una nuoova città ed esplora il proprio
orientamento sessuale. Quando tutto sembra troppo, si mette in
contatto con Simon perché lo aiuti ad affrontare gli alti e bassi
del Liceo.
24
– Kiefer
Sutherland è il protagonista di questa innovativa serie Tv:
un’intera stagione si svolge in un giorno, con ognuno dei 24
episodi che ricoprono un’ora, raccontati in tempo reale.
Lost
Lost – I misteri si infittiscono
quando i 48 sopravvissuti del volo Oceanic Air 815 si trovano
bloccati su un’isola non identificata con poche speranze di essere
salvati.
Desperate Housewives – I segreti
di Wisteria Lane
Desperate Housewives – I segreti di
Wisteria Lane – Dopo essersi tolta la vita nella sua casa perfetta,
Mary Alice continua a guardare dall’alto i suoi amici e la sua
famiglia. Ora, dall’oltretomba, ci porta nelle loro vite e in
quelle dei suoi vicini: Susan è una donna divorziata e una madre
single che farebbe di tutto per amore; Lynette è un’ex donna in
carriera che è passata dalla sala riunioni all’essere una madre
annoiata e maniacale di quattro figli ingestibili; Bree Van De Kamp
è come Martha Stewart sotto steroidi, con una famiglia sull’orlo
dell’ammutinamento; Gabrielle Solis è un’ex modella che ha un
marito ricco e una grande casa, quindi che cosa ci fa con il
giardiniere diciassettenne? E le conquiste della pluridivorziata
Edie Britt hanno fatto spettegolare tutti. Mary Alice vede più ora
di quanto non abbia mai visto da viva e ha intenzione di
condividere i segreti che si nascondono dietro ogni porta di questo
sobborgo americano apparentemente perfetto.
I griffin
Appuntamento con I
Griffin – Peter, il padre sovrappeso e goffo che dice
sempre quello che gli passa per la testa. Lois, la madre amorevole
che non riesce a capire perché il figlio continui a cercare di
ucciderla. La loro figlia Meg, la regina dei drammi adolescenziali
che è costantemente messa in imbarazzo dalla sua famiglia. Chris,
il tredicenne muscoloso che non farebbe male a una mosca, a meno
che non atterri sul suo hot dog. Stewie, il bebè pericoloso incline
al dominio del mondo. E Brian, il cane sarcastico con un’arguzia
secca come i martini che beve. Le avventure animate di questa
famiglia scandalosa vi faranno ridere a crepapelle. – I
Griffin continua a intrattenere il suo pubblico di fan
irriducibili con un umorismo pungente, parodie di grande effetto,
animazioni spettacolari, con musiche originali eseguite da
un’orchestra. Dal suo debutto nel 1999, la serie ha raggiunto lo
status di cult tra i fan, e la sua stella emergente, un bambino
parlante, è diventata uno dei più grandi personaggi televisivi di
tutti i tempi. I Griffin ha ottenuto numerosi
riconoscimenti, tra cui una nomination agli Emmy Award come Miglior
Serie Comedy, la seconda serie animata nella storia della
televisione ad aver ricevuto questo premio.
How i met your mother
How I Met Your Mother è una serie comedy
che racconta la storia di Ted (Josh Radnor) e di come si sia
innamorato. Tutto è iniziato quando il migliore amico di Ted,
Marshall (Jason Segel), ha sganciato la bomba che avrebbe fatto la
proposta di matrimonio alla sua storica fidanzata e ora moglie,
Lily (Alyson Hannigan), una maestra d’asilo. In quel momento, Ted
ha capito che avrebbe fatto meglio a darsi una mossa se anche lui
avesse voluto trovare il vero amore. Ad aiutarlo nella sua ricerca
c’è Barney (Neil Patrick Harris), un amico con infinite, a volte
scandalose opinioni, con un debole per i completi e un metodo
infallibile per conquistare le donne. Quando Ted ha incontrato
Robin (Cobie Smulders) è stato amore a prima vista, ma quando le
cose non hanno funzionato, Ted ha capito che il destino avrebbe
avuto qualcos’altro in serbo per lui. La serie è raccontata
attraverso flashback dal futuro.
Prison Break
Michael Scofield (Wentworth
Miller) è un uomo disperato in una situazione disperata. Suo
fratello, Lincoln Burrows (Dominic
Purcell), è nel braccio della morte per un assassinio che
Michael è convinto che Lincoln non abbia commesso. Senza altre
opzioni e con il tempo che scorre, Michael rapina una banca per
farsi incarcerare insieme al fratello nel penitenziario di Stato di
Fox River. Prison
Break unisce la speranza di Le
Ali della Libertà, il cameratismo di L’altra
sporca ultima meta e la tensione e la messa in scena
di La Grande Fuga. Questa intrigante serie rivela
nuovi pezzi del puzzle ad ogni episodio, mentre Michael porta
avanti il suo audace piano per ideare la grande evasione e
risolvere l’ampia cospirazione su scala nazionale che ha portato lì
suo fratello.
X-Files
L’anticonformista agente dell’FBI,
Fox Mulder (David Duchovny), si assume la responsabilità di
indagare su un gruppo di casi irrisolti, noti come “X-Files”, che a
suo avviso riguardano fenomeni paranormali. Per tenere sotto
controllo il suo lavoro – e nella speranza di smentire le sue
teorie – l’FBI decide di affiancargli Dana Scully (Gillian
Anderson), una giovane agente scettica, laureata in medicina e
con una forte propensione per la scienza. Mentre la coppia lavora
per risolvere questi casi inspiegabili, la forte fede di Mulder
nelle forze dell’ignoto continua a sfidare la mente razionale di
Scully. Caso dopo caso, il loro rapporto si fa sempre più
complesso, crescendo lentamente in un inebriante mix tra
competitività professionale, battute argute e un’attrazione
reciproca che viene alimentata dall’intensità delle loro missioni e
dalla vicinanza a cui il lavoro li costringe.
Atlanta
Atlanta ruota intorno a Earnest
“Earn” Marks (Donald Glover), un giovane solitario che torna nella
sua città natale di Atlanta, in Georgia, dopo aver lasciato
Princeton. Al suo arrivo, scopre che suo cugino Alfred è diventato
il nuovo rapper più sexy di Atlanta. La serie segue i cugini nel
loro percorso attraverso la scena rap di Atlanta, dove i loro punti
di vista opposti sull’arte, gli affari, il successo e la razza
renderanno la loro avventura tutt’altro che facile. Seppur
smarrito, Earn è estremamente intelligente e attento. Proprio come
un millennial disilluso, lotta per trovare la sua vocazione e sente
che il gioco della vita è impostato in modo che non possa mai
vincere. Earn si rende conto che l’improvvisa popolarità di Alfred
su YouTube ha il potenziale per diventare un’opportunità che può
cambiare la vita di entrambi – se solo riuscisse ad avere la meglio
sull’atteggiamento di suo cugino, “prima agisci, poi pensa”, e ad
abituarsi a Darius, l’assistente probabilmente sensitivo (ma
decisamente strano) e dipendente dalle droghe. Come manager di
Alfred, Earn potrebbe finalmente trovare qualcosa per cui valga la
pena impegnare le proprie energie.
Come tutti i genitori, Andre “Dre”
(Anthony Anderson) e Rainbow (Tracee Ellis Ross) Johnson vogliono
dare il meglio ai propri figli. Ma l’infanzia di questi bambini si
sta rivelando molto diversa dalla loro. E ora si rendono conto di
almeno due cose: c’è un prezzo da pagare per aver dato ai figli più
di quanto loro abbiano mai avuto e questi genitori amorevoli sono
totalmente impreparati alle conseguenze. “Pops” (Laurence
Fishburne), il padre di Dre, coglie ogni oc
Ian McShane, che
interpreta il nemico di John Wick nell’omonimo franchise, ha
lasciato intendere che John Wick
4 potrebbe entrare in produzione quest’anno. Il primo
John
Wick con Keanu Reeves è uscito nel 2014 e
ha contribuito a generare due sequel di altrettanto successo. Il
primo film ha incassato 86 milioni di dollari in tutto il mondo,
con un budget di produzione di “soli” 20 milioni di dollari: ogni
successivo appuntamento della saga ha avuto un successo ancora
maggiore del precedente.
Si diceva che l’ultimo film della
serie, John Wick
3 – Parabellum, rappresentaasse la fine della trilogia
di John
Wick. Quel film terminava con un’intensa lotta per
proteggere The Continental, in cui il manager Winston, interpretato
da McShane, sparava a John Wick. Tuttavia, gli ultimi momenti del
film rivelano che Wick in realtà non è morto: è stato portato al
Bowery King, dove gli viene offerta un’opportunità di vendetta,
spianando così la strada a John Wick
4.
Purtroppo, anche il quarto capitolo
è stato colpito dalla conseguenze disastrose della pandemia di
Covid-19: il film doveva originariamente uscire al cienma 21 maggio
2021, ma il coinvolgimento di Reeves sia in John Wick
4 che in Matrix 4,
insieme ai ritardi nella produzione, ha creato non poche difficoltà
circa una possibile data di uscita condivisa per entrambi i titoli.
John Wick
4 è ora previsto per il 27 maggio 2022.
Dopo un anno di ritardi e di poche
informazioni relative al nuovo capitolo del franchise, Ian
McShane ha rivelato a Collider
che la Lionsgate potrebbe decidere di mandare in produzione
John
Wick 4 entro il 2021. “Keanu [Reeves] e io ci
siamo scambiati gli auguri di Capodanno e ci siamo detti: ‘Spero di
vederti quest’anno’. So che la sceneggiatura è pronta e so che
sperano di farlo quest’anno. So che hanno annunciato che avrebbero
fatto [John Wick 4] e [John Wick 5] insieme, ma chi lo sa! Gli
studi annunciano ogni sorta di cose. Senza dubbio, a un certo punto
di quest’anno, faremo John Wick 4.”
John Wick 4 e 5 verranno ancora girati back-to-back?
Ad agosto dello scorso anno la
Lionsgate annunciò che John Wick 5 sarebbe stato girato
back-to-back con John Wick
4. Al momento non sappiamo se quei piani verranno
mantenuti oppure no. All’epoca John Feltheimer, CEO della
compagnia, aveva spiegato che lo studio puntava a far partire le
riprese di entrambi i film nei primi mesi del 2021: “Siamo
impegnati a preparare le sceneggiature per le prossime due puntate
del nostro franchise d’azione John Wick, con John Wick 4 in
programma nei cinema per il weekend del Memorial Day 2022. Speriamo
di girare entrambi, John Wick 4 e 5, back-to-back quando Keanu sarà
disponibile all’inizio del prossimo anno.”
Il potenziale ritorno di Chris Evans nel MCU avvenire nei panni del Captain America dell’Hydra, e non del
supereroe a stelle e strisce a cui i fan sono stati abituati. Evans
è apparso in ben nove film dell’universo condiviso nel corso di
soli otto anni, e dovrebbe toranre anche in
What If…?, serie animata che vedrà gli attori del MCU tornare a doppiare i loro
iconici personaggi. Tuttavia, sembra che il mandato di Evans
nell’universo condiviso non sia ancora finito…
La
Saga dell’Infinito ha concluso la trama principale di questo
particolare universo con la sconfitta di Thanos, ma ci sono
infiniti universi là fuori nel Multiverso – e questa è l’apertura
di cui la Marvel ha bisogno per esplorare un personaggio come Hydra
Supreme. Usare lo Steve Rogers di questo universo rischia di
rovinare il suo finale in Avengers:
Endgame, ma strappare un altro vecchio Steve Rogers
da una timeline alternativa e usare i personaggi (e le differenze)
di quell’universo per stabilire Hydra Supreme potrebbe essere
piuttosto facile. La migliore linea d’azione sarebbe quella di
prendere la città di New York in Loki e
usarla come punto di partenza per l’universo di Hydra Supreme.
Questo potrebbe essere ulteriormente elaborato in Doctor Strange in the Multiverse of Madness – in cui
sappiamo già che verrà esplorato il Multiverso – e o in
Thor:
Love and Thunder, che può basarsi sulla nuova avventura di
Loki. Quel film potrebbe connettersi anche al Multiverso,
considerando che presenta il ritorno di Jane Foster, ma questa
volta nei panni di Mighty Thor.
L’inclusione del Barone Zemo in
The Falcon and the Winter Soldier potrebbe aiutare a
stabilirlo, poiché era un membro chiave dell’Esercito del Male in
“Secret Empire”, lavorando al fianco di Hydra Supreme. La
formazione dell’Esercito del Male potrebbe essere il prossimo
domino a cadere, seguendo il vecchio Steve Rogers, Falcon che
assume il mantello di Capitan America e Scarlet Witch che
sperimenta una realtà alternativa. La Marvel non avrebbe nemmeno
bisogno di adattare “Secret Empire” nella sua interezza, ma
potrebbe essere usato per mostrare al pubblico le conseguenze
dell’apertura del Multiverso, come una sorta di vaso di Pandora:
personaggi e mondi possono scontrarsi con i personaggi e con il
mondo con cui i fan del MCU hanno già familiarità. Considerato
tutto ciò, Hydra Supreme potrebbe essere solo la punta
dell’iceberg…
Debutta il 18
gennaio su Sky e NOW TV Baghdad Central,
un avvincente thriller prodotto da Euston Films – parte di
Fremantle – e ambientato nella capitale irachena del 2003, mentre
la città si trova al centro degli sforzi della coalizione per
mettere in sicurezza la regione, dominata dal caos, dal crimine e
dalla paranoia che seguirono l’occupazione da parte delle forze
americane. La deposizione del regime di Saddam Hussein e il
conseguente scioglimento dell’esercito e della polizia iracheni
avevano creato infatti un pericoloso vuoto di potere.
Firmata da Stephen Butchard, già
dietro il successo di House Of Saddam e The Last
Kindgom, lBaghdad Central in sei episodi, è
la già apprezzatissima trasposizione televisiva del romanzo omonimo
del 2014 di Elliott Colla: “un drama emozionante” secondo il
Guardian, mentre per il Wall Street Journal è
“impossibile interromperne la visione”.
Baghdad Central: quando esce e
dove vederla in streaming
Baghdad Central
uscirà il 18 gennaio alle 21.15, ogni lunedì su Sky
Atlantic e in streaming su NOW TV
Baghdad Central: la trama e
il cast
Al centro della storia raccontata
in Baghdad Central l’ex ispettore Muhsin al Khafaji
(interpretato da Waleed Zuaite). L’uomo ha perso
praticamente tutto, e combatte quotidianamente per mantenere al
sicuro se stesso e la sua secondogenita Mrouj (July
Namir), gravemente malata. Quando scopre che sua figlia
maggiore, Sawsan (Leem Lubany), è scomparsa,
Khafaji sarà costretto a intraprendere una disperata ricerca per
trovarla.
A causa di un errore riguardante la
sua identità Khafaji viene arrestato e torturato dagli americani
perché sospettato di essere membro delle milizie. Lo aiuterà
l’incontro con un ex ufficiale di polizia britannico, Frank Temple
– interpretato da Bertie Carvel (Les
Misérables) – che lo recluta per lavorare con lui nella Green
Zone.
Nei panni del capitano della
polizia militare americana John Parodi Corey Stoll (House of Cards,
Billions). Completano il cast Clara Koury
(Homeland), nei panni della professoressa Zubeida Rashid e
Neil Maskell (Utopia) nel ruolo di
Douglas Evans.