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O’ Cumpagn Mij: intervista al co-regista Matteo Dell’Angelo

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O’ Cumpagn Mij: intervista al co-regista Matteo Dell’Angelo

Disponibile sulle principali piattaforme dal 23 luglio, O’ Cumpagn Mij è il film documentario diretto da Matteo Dell’Angelo e Camillo Cutolo che racconta la parabola atletica di due amici e compagni: sono Clemente Russo e Mirko Valentino, pugili iridati che il documentario coglie nel momento in cui si svolgono le qualificazioni per le Olimpiadi di Rio 2016.

In questa occasione, la qualificazione di Clemente Russo per la sua quarta Olimpiade, alla caccia di quel’Oro che ancora gli mancava dopo due Argenti, e la squalifica di Mirko Valentino, costretto a rimanere a casa con il suo rimorso, diventano due facce della stessa medaglia. Un percorso atletico e umano che dimostra quanto il vero nemico, molto spesso, non sia l’avversario ma qualcosa di oscuro e profondo che si nasconde dentro la testa. Seguendo questo misterioso nemico, Matteo Dell’Angelo e Camillo Cutolo hanno seguito i due atleti, uno a Rio e l’altro a Marcianise, raccontando questo momento della loro storia.

Nell’afa di agosto, abbiamo raggiunto al telefono Matteo Dell’Angelo che ci ha raccontato la sua esperienza e la genesi del progetto.

Da dove nasce O’ Cumpagn Mij

“È il frutto di una serie di circostanze e incontri fortunati. Il mio primo istinto, da quando ho cominciato a riprendere, e avevo 17 anni, è stato sempre quello di conoscere le persone, per cui per me il cinema non è un fine ma un mezzo, una chiave che mi permette di accedere a delle realtà – ha raccontato Dell’AngeloAvevo appena finito di girare una pubblicità per una piccola palestra di Caserta. A fine riprese eravamo andati a cena con Clemente e con la famiglia Maddaloni, e Clemente ci stava raccontando che si apprestava a partecipare alla sua quarta Olimpiade e aveva tutta l’intenzione di vincere, perché voleva l’Oro dopo aver vinto già due Argenti. Noi per scherzo gli abbiamo detto che sarebbe stato bello se qualcuno avesse documentato questo viaggio e ci siamo proposti di partecipare, e lui ha accettato con entusiasmo.”

A questo punto era stato coinvolto un campione nel progetto, ma come si arriva a Valentino?

“La settimana dopo c’era il primo torneo di qualificazione e lì abbiamo assistito alla qualificazione di Clemente Russo e alla squalifica di Mirko Valentino, momento che è diventata la prima scena del film. Quando Mirko ha perso, la tristezza è scesa nel cuore di tutti, perché abbiamo percepito che si spezzava un sogno. Quella sera, chi aveva vinto è rimasto in albergo perché il giorno dopo aveva gli incontri, chi aveva perso, aveva libera uscita, e così con Mirko siamo andati a cena. Durante quel primo incontro mi sono affezionato a Mirko, e gli ho detto che sarei rimasto con lui a Marcianise, allo stesso tempo però volevamo essere insieme a Clemente alle mitiche Olimpiadi di Rio.

Mi sono organizzato molto velocemente con un mio amico, che poi è diventato il co-regista del film, Camillo Cutolo, un videomaker romano che sapevo appassionato di boxe e gli ho chiesto se voleva partire al posto mio. Addirittura il biglietto aereo lo abbiamo comprato promettendo all’agenzia Algymar travel che avremmo pagato successivamente. Così sono rimasto a Marcianise, mentre Camillo seguiva Clemente a Rio, e qui ho cominciato a capire che la vera sfida non era per la vittoria, contro l’avversario, ma con la propria mente.”

Una breccia nell’intimità del campione sconfitto

Seguire Valentino a casa sua è stata una specie di “invasione di campo” che comunque hai intrapreso con grande delicatezza e tatto. Com’è stato entrare dentro a questa intimità?

“Per una coincidenza, quando ho incontrato Valentino, anche io ero reduce da un momento della mia vita che mi ha portato tanta rabbia, e questa cosa ci ha uniti parecchio. Quindi prima di tutto è nata l’amicizia, poi lui mi ha permesso di entrare in casa sua e di conoscere la sua famiglia che mi ha accolto molto calorosamente. Inoltre il fatto che girassi praticamente da solo, senza il fonico, con una telecamera molto piccola, mi ha permesso di essere molto discreto. Così facendo ho ripreso un sacco di materiale, ore e ore che poi è stato difficilissimo razionalizzare al montaggio, tanto che abbiamo quasi 20 versioni differenti del film.”

Per quanto riguarda la produzione, mi hai già detto che avete comprato il biglietto  a credito, quindi immagino che sia stato difficile portare a termine tutto il progetto. Qual è stato il vostro iter?

“Siamo un gruppo piccolo, la Palzom Films, e negli ultimi anni ci eravamo specializzati in video corporativi business to business, lavoravamo per delle aziende tessili internazionali che ci mandavano in giro per il mondo a realizzare video promozionali. Con i soldi di questi lavori, siamo stati capaci di produrre il film, che è stato il primo progetto della casa di produzione. La vera chiave però è stata la collaborazione, abbiamo avuto il supporto di tantissime persone e insieme abbiamo capito, man mano che si procedeva nel lavoro, quale dovesse essere il passo successivo, andando avanti fino alla fine.”

Nel tuo lavoro precedente di filemaker avevi già palesato un interesse per raccontare le storie vere. Hai un amino da documentarista o c’è dell’altro?

“Ho l’interesse verso l’essere umano e la sua mente, per certi versi mi sembra di essere partito dalla fiction per poi essere approdato al documentario, ma il lavoro con gli attori mi sembra un punto di arrivo di un processo che rispetto totalmente, quello che mi interessa è il cinema, non mi sento un documentarista.”

Le musiche di O’ Cumpagn Mij firmate da Enzo Avitabile

Il film si fregia della collaborazione di Enzo Avitabile alle musiche. Come ci siete arrivati e com’è stato collaborare con un artista di fama tanto affermata?

“Anche in questo caso sono stati incontri fortunati. Lavorando al montaggio, stavo appoggiando le musiche di Avitabile come references, poi, a una festa, un mio amico Gonzalo Borondo mi ha presentato Giuseppe Grant architetto del collettivo Orizzontale, anche lui casertano. Gli ho parlato del film e lui mi ha raccontato che il padre aveva disegnato una copertina di un disco di Avitabile, da qui ho avuto il contatto del suo manager. Lui si è dimostrato da subito super interessato e ci ha dato il permesso di usare le sue musiche. Ci ha ospitati al suo concerto il 24 luglio, quando c’è stata anche la prima del film, a Villa Ada, mi ha preso la mano e, mentre io cercavo di ringraziarlo, era lui che ringraziava me per il film. È stata un’esperienza incredibile per me.”

In aria di Olimpiadi e di storie straordinarie, chiediamo a Matteo Dell’Angelo se il prossimo film si farà su Tamberi e Jacobs, i due atleti che nella giornata dell’1 Agosto 2021 hanno scritto la storia dello sport italiano vincendo rispettivamente l’Oro nel salto in alto e nei 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Ma a quanto pare il prossimo progetto è già pronto, e si presenta davvero in maniera interessante: “Il prossimo film è già pronto. Durante la pandemia ci siamo interessati insieme alla regista romana Karen di Porto alla vita di un gruppo di clochard che vivono a Roma, tra Trastevere e via della Conciliazione. Questa volta ho raccontato una sfida con la propria mente, la possibilità di rialzarsi, davvero difficile; spesso quando si finisce per strada si subisce uno strappo quasi irrimediabile. Si intitola ‘Tutta mia la città’ e l’ho girato completamente durante la pandemia.”

In attesa di vedere questa nuova storia di Matteo Dell’Angelo, O’ Cumpagn Mij è disponibile su tutte le piattaforme di streaming.

O’ Cumpagn Mij poster

Black Panther 2: nel film apparirà anche Namora, cugina di Namor il Sub-Mariner?

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È da mesi ormai che si parla del possibile debutto di Namor il Sub-Mariner in Black Panther: Wakanda Forever. Non esistono ancora conferme ufficiali in merito, ma sembra ormai quasi certo che nell’attesissimo sequel di Ryan Coogler vedremo la versione di Atlantide del MCU.

Ora, secondo quanto riportato da Murphy’s Multiverse, pare che nel film apparirà anche Namora, la cugina di Namor. La notizia non è chiaramente ufficiale, ma in base a quanto riporta la fonte, pare che l’attrice Mitzi Mabel Cadena sia la favorita dei Marvel Studios per il ruolo. Nel fumetti, Namora non è soltanto una delle alleate più strette di Namor, ma anche la fondatrice degli Agents of Atlas, quindi si tratta di un personaggio che potrebbe giocare un ruolo chiave nel futuro del MCU.

Ancora non sappiamo nulla in merito alla trama del sequel di Black Panther, ma una delle prospettive più eccitanti è quella di una possibile guerra tra Wakanda e Atlantide per l’eredità del mantello di T’Challa, guerra che potrebbe coinvolgere proprio il personaggio di Namor.

Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

M. Night Shyamalan ricorda l’incontro con Spielberg per Indiana Jones 4

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Se M. Night Shyamalan avesse avuto la possibilità di scrivere e dirigere Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, probabilmente avremmo avuto un film totalmente diverso da quello che abbiamo visto al cinema.

In una recente intervista con Collider in occasione della promozione del suo ultimo film, Old, Shyamalan ha parlato infatti di quando incontrò Steven Spielberg per discutere delle sue idee in merito al quarto film della celebre saga con protagonista Harrison Ford. Dalle dichiarazioni del regista, si evince che la sua versione del film sarebbe stata drasticamente diversa – decisamente più dark – dalla quella arrivata in sala nel 2008.

“Oh mio Dio. Voglio dire, è stata un’esperienza fantastica. I predatori dell’arca perduta è il mio film preferito di tutti i tempi. È stato un sogno. Da bambino che andava al cinema a vedere quei film, ritrovarsi ad avere la possibilità di scriverne uno è stato incredibile. Sarei potuto svenire. È stato stupefacente”, ha raccontato il regista.

M. Night Shyamalan e il suo Indiana Jones dark

“Ho ancora i miei quaderni con tutte le mie idee per quel film”, ha aggiunto. “All’epoca ne parlai con tutti quelli che erano coinvolti, ma il progetto era davvero in uno stato embrionale. E poi ognuno aveva idee diverse su cosa fare. Diciamo che la mia idea era di realizzare un film più dark.”

Indiana Jones non è stato né il primo né l’ultimo franchise di successo proposto ad M. Night Shyamalan. In passato, infatti, al regista era stata proposta anche la direzione di alcuni cinecomic sia Marvel che DC. Tuttavia, per stessa ammissione di Shyamalan, la sua visione sul mondo dei cinecomics è sempre stata in conflitto con quella degli studi.

Daniel Radcliffe svela chi vorrebbe interpretare in un eventuale reboot di Harry Potter

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All’inizio di quest’anno aveva fatto il giro del web la notizia che HBO Max era al lavoro su una serie tv basata su Harry Potter, ma da allora non ci sono più stati aggiornamenti in merito. Di recente, invece, il protagonista della saga cinematografica, Daniel Radcliffe, ha fatto sapere che una reunion in occasione del ventennale è altamente improbabile.

Ad oggi nessuno conosce l’eventuale futuro del franchise sul grande (o piccolo) schermo, ma è probabile che nulla di nuovo accadrà fino a quando non verrà conclusa la saga spin-off di Animali Fantastici (il cui terzo capitolo uscirà nelle sale il prossimo anno). Tuttavia, è innegabile che molti fan sperano in un ritorno al cinema degli amati personaggi originali nati dalla mente di J.K. Rowling, magari attraverso un reboot che possa far conoscere le storie del mondo magico ad una nuova generazione di appassionati.

A tal proposito, in una recente intervista con Josh Horowitz all’interno del suo podcast Happy Sad Confused (via The Wrap), è stato proprio Daniel Radcliffe a rivelare quale personaggio amerebbe interpretare in un eventuale reboot di Harry Potter. E no, non si tratta dello “sfregiato” che gli ha regalato la fama internazionale.

“Probabilmente mi piacerebbe interpretare Sirius Black o Remus Lupin”, ha svelato Radcliffe. “Questi sono stati i due personaggi che ho sempre ritenuto fantastici. Anche se mi rendo conto di essere influenzato dalla mia esperienza nell’avere girato quelle scene con quegli attori. Sono alcuni dei miei ricordi preferiti legati alla saga.”

Il futuro del franchise di Harry Potter

Al momento non sappiamo se la Warner Bros. ha effettivamente in cantiere dei festeggiamenti speciali per i 20 anni di Harry Potter, ma i piani in merito alla saga non si sono di certo esauriti. Nel 2022, infatti, in occasione del 25° anniversario dell’uscita dei romanzi originali, verrà allestita una mostra virtuale dedicata, e sempre il prossimo anno dovrebbe tornare in scena lo spettacolo teatrale Harry Potter and the Cursed Child, ambientato diciannove anni dopo l’ultimo romanzo della saga.

Inoltre, per il 2022 è prevista anche l’uscita nelle sale di Animali Fantastici 3, terzo capitolo della saga cinematografica spin-off, che vedrà l’ingresso nel cast di Mads Mikkelsen, ingaggiato per sostituire Johnny Depp nel ruolo di Gellert Grindelwald.

Jason Momoa difende i film di supereroi dalle critiche: “È tutto soggettivo”

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L’ascesa dei film di supereroi è sempre stata accompagnata da una buona dose di critiche, anche se forse il vero dibattito si è accesso solo in seguito alle dichiarazioni di Martin Scorsese nel lontano 2019, alimentato in seguito dai commenti di numerose personalità di spicco dell’industria che sono state chiamate ad esprimere la loro opinione in merito.

E mentre la discussione sui film di supereroi continua ancora oggi (l’ultima ad aver espresso un suo parere al riguardo è stato Matt Damon), in una recente intervista con il New York Times è intervenuto in difesa del genere Jason Momoa, interprete di Aquaman nel DCEU. “È come quando si parla di musica e si dice che la musica pop non è vera musica, mentre tutto il resto lo è”, ha esordito Momoa. “Ma sapete quanto è difficile far ascoltare la propria musica alla gente? È tutto soggettivo e io cerco sempre di non prendermela. I film di supereroi saranno anche gomma da masticare, ma ricordano anche molto la mitologia greca: hanno momenti buoni e cattivi, ma anche momenti più strazianti.”

“Se smettessimo di fare cinecomics, impediremo anche ad altre forme d’arte di esistere”, ha aggiunto l’attore. “Non ci sarebbero più gli effetti visivi o tutte le persone che lavorano al trucco. Non sono un attore che riceve tantissime proposte, ma essendo in grado di fare un film di supereroi, posso sfruttare questa possibilità per fare un film su qualcosa a cui tengo davvero. Ad esempio, mi piace guardare ad Aquaman nella sua totalità. Possiamo usare la sua storia per parlare di problemi ambientali. Quindi sì, magari per alcuni sarà soltanto un popcorn movie, ma per me rappresenta anche la possibilità di far aprire gli occhi alle persone su argomenti che ritengo siano importanti per me.”

Jason Momoa sarà ancora Aquaman sul grande schermo

Jason Momoa è attualmente impegnato nella produzione di Aquaman and the Lost Kingdom, sequel di Aquaman, il film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard nei panni di Mera, Dolph Lundgren sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta (che abbiamo visto riapparire nella scena post-credits del primo film).

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre 2022.

Anime: i migliori titoli su Prime Video

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Anime: i migliori titoli su Prime Video

Per la gioia degli appassionati, il 13 agosto arriva in esclusiva su Prime Video Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time, ultimo capitolo di “Rebuild of Evangelion”, la saga cinematografica incentrata sui personaggi della serie che dal 1995 emoziona grandi e piccoli con le sue avventure per salvare la terra. Nell’attesa, vi proponiamo alcuni titoli dalla vasta libreria di anime disponibili su Prime Video: film e serie animate per ripercorrere il meglio dell’animazione nipponica, dalla prima stagione di “Lupin III” – datata 1972 – al più recente Demon Slayer – Il treno Mugen, passando per Bleach, L’attacco dei giganti, Paranoia Agent, Vinland Saga, e classici di culto come Akira, Ghost in the Shell, Conan – Il ragazzo del futuro e Berserk, tutti disponibili, con tantissimi altri titoli anime, su Prime Video. Buona visione!

ANIME, i migliori film

EVANGELION – Su Prime Video sono disponibili tutti i film dell’acclamata saga cinematografica “Rebuild of Evangelion”, che ripercorrono gli eventi dell’omonima serie anime fino all’attesissimo capitolo finale Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time (dal 13 agosto su Prime Video). Poche serie hanno avuto lo stesso successo e impatto culturale di Evangelion, frutto del’estro creativo del regista Hideaki Anno, e sarà ora possibile ripercorrerne l’intera storia sino alla sua epica conclusione.

BLEACH – Ichigo Kurosaki ha 15 anni ed è uno studente delle superiori che possiede la straordinaria capacità di vedere i fantasmi. Quando incontra Rukia, una Shinigami che aiuta le anime perdute a trovare la pace, la sua vita non così normale diventa ancora più speciale… Le prime 3 stagioni di uno degli anime più seguiti negli anni 2000, entrato numerose volte nella top ten dei programmi più visti della TV giapponese.

GHOST IN THE SHELL –  Siamo nel 2029 ed il mondo è ormai interconnesso da un’enorme rete elettronica. La rete stessa è diventata un campo di battaglia per la squadra di sicurezza Sezione Nove di Tokyo, a cui è stato assegnato il compito di arrestare il Burattinaio. Le indagini vengono assegnate al Maggiore Motoko Kusanagi, che da subito si dimostra molto più potente di quanto non sia la sua controparte umana. Uno dei capisaldi dell’animazione giapponese, Ghost in the Shell ha anche un sequel da non perdere.

AKIRA – Anno 2019: le grandi metropoli sono state spazzate via dopo la Terza Guerra Mondiale. Tokyo è teatro di scontri tra bande di motociclisti, e tra queste si distingue la gang dei giovani Kaneda e Tetsuo. La polizia segreta cerca di mettere un freno alla minaccia per poter continuare lo sviluppo del segretissimo progetto Akira. Dal 1988 Akira ha influenzato registi e scrittori di tutto il mondo grazie al suo immaginario cyberpunk, riuscendo ad entrare nella classifica dei 500 film più grandi di tutti i tempi stilata da Empire.

RIDE YOUR WAVE – Hinako è un’amante del surf che, dopo essere stata intrappolata nel suo appartamento da un incendio, viene soccorsa da Minato, un pompiere caratterizzato da un forte desiderio di aiutare il prossimo. I due si innamorano, tuttavia Minato muore all’improvviso. La giovane scopre però che, cantando un brano che i due amavano particolarmente, Minato riappare all’interno dell’acqua. Ultimo film del geniale regista Masaaki Yuasa, premiato allo Shanghai International Film Festival come miglior animazione.

IL GIARDINO DELLE PAROLE – Takao è un giovane studente che sogna di diventare un disegnatore di scarpe. Un giorno decide di saltare la scuola per andare a disegnare in un delizioso e appartato giardino pubblico. Non immagina che questa decisione cambierà del tutto la sua vita grazie all’incontro con la misteriosa Yukino…Film perfetto per chi vuole iniziare a scoprire il mondo degli anime, grazie a una trama che avanza spedita e alle animazioni di alta qualità.

DEMON SLAYER – IL TRENO MUGEN – Tanjiro e Nezuko, insieme a Zenitsu e Inosuke, si uniscono a uno dei più potenti spadaccini della squadra ammazzademoni, il Pilastro delle Fiamme Rengoku Kyojuro! Il gruppo si troverà ad affrontare il demone a bordo del treno Mugen, lanciato a folle velocità sui binari della disperazione più assoluta, precipitando così in un sogno infinito! L’atteso film con i personaggi della serie anime di successo è finalmente disponibile in esclusiva su Prime Video.

Anime: le migliori serie tv

LUPIN III – Lupin III, Jigen, Goemon e Fujiko: la banda di ladri più famosa del mondo dell’animazione, creata dal leggendario mangaka Monkey Punch nel 1967, ha accompagnato con le sue avventure l’infanzia di più di una generazione ed è ora disponibile con le serie e i film (animati e live action) per gli affezionati di tutte le età. Partendo dalla prima serie del 1972 fino al recente film Lupin III – The First del 2020.

ATTACCO DEI GIGANTI – Da ormai cento anni le alte mura che circondano Shiganshina hanno difeso la cittadina da un pericolo che gli abitanti si rifiutano persino di nominare. Un giorno un immenso Gigante apre una breccia nelle mura di protezione. Il giovane Eren si sente come un animale in cattività e decide di entrare nel Corpo di Ricerca per eliminare ogni singolo Gigante! Un fenomeno globale dall’incredibile successo, presentato in tutte e quattro le sue stagioni.

OCCHI DI GATTO – Benvenuti al Cat’s Eye, un locale elegante e tranquillo. Venite a conoscere le tre proprietarie, le belle sorelle Kelly, Sheila e Tati, e scoprite il loro piccolo segreto: le tre ragazze sono famosissime e compaiono su tutte le pagine di cronaca con il nome di “Occhi di Gatto”, la banda specializzata in rocamboleschi furti di opere d’arte. Entrambe le serie di questo famosissimo e amato cartone animato del 1984 sono disponibili su Prime Video.

PARANOIA AGENT – Un bambino di scuola elementare soprannominato “Shonen Bat” gira in pattini a rotelle e attacca i passanti con la sua mazza d’oro piegata. Due investigatori avviano le indagini per impedirgli di portare a termine altri attacchi, ma scopriranno presto che questo caso nasconde molto più di quanto possano immaginare. Un viaggio indimenticabile nel sentire comune, unica serie animata del compianto Satoshi Kon.

HAIKYU! – L’ASSO DEL VOLLEY – Le avvincenti sfide della squadra del Karasuno e il sogno del giovane Hinata di poter diventare un asso della pallavolo, nonostante la sua bassa statura. Tratto dall’omonimo manga campione di incassi, l’anime si è fatto strada rapidamente come uno dei cartoni sportivi più apprezzati degli ultimi tempi, ed è disponibile su Prime Video in tutte e quattro le sue stagioni.

VINLAND SAGA – Siamo intorno all’anno 1000 e i vichinghi sono una potenza violenta e terribile. Thorfinn, il figlio del guerriero più valoroso, ha vissuto la sua gioventù sul campo di battaglia in cerca di vendetta per la morte del genitore, con in testa la terra fantastica chiamata Vinland. Tratto dall’omonimo apprezzato manga storico, Vinland Saga alla sua prima serie si è già guadagnato l’attenzione di pubblco e critica grazie al curato mix di ricostruzione storica e intreccio narrativo.

TORADORA! – Ryuji è un ragazzo tranquillo, timido e ossessionato dalla pulizia della casa. Il primo di giorno di scuola nel nuovo liceo si incontra/scontra con una strana ragazza di nome Taiga: nonostante sia piccola e carina, Taiga ha un carattere estremamente irascibile e nessuno può fermarla una volta che inizia a tirare pugni. Tuttavia, Ryuji scopre un segreto di Taiga che nessun altro conosce. Toradora!è perfetto per chi vuole imergersi in una storia adolescenziale divertemte ma anche emotivamente di impatto.

CONAN – IL RAGAZZO DEL FUTURO – Dopo una catastrofe nucleare, il pianeta è quasi interamente coperto dalle acque. Il giovane Conan, che vive insieme al nonno su un’isola sperduta, un giorno trova sulla spiaggia una ragazza svenuta di nome Lana. Quando i soldati di Indastria la rapiscono, Conan cercherà di salvarla, dando vita ad un’avventura che cambierà il destino stesso del mondo. Prodotto nel 1978, Conan – Il ragazzo del futuro è uno dei primi lavori di Hayao Miyazaki, leggenda dell’animazione giapponese.

BERSERK – Il regno di Midland è immerso nel caos e in guerra con i propri vicini. Tra gli abitanti terrorizzati compare un misterioso guerriero armato di un’enorme spada: il suo nome è Guts e reca sul proprio corpo un segno misterioso che ne fa il bersaglio di continui attacchi di demoni. Guts si trova nelle terre di Midland alla ricerca di Femto, uno dei demoni appartenenti alla cosiddetta Mano di Dio. Dalla penna del grande Kentarō Miura, scomparso prematuramente a maggio scorso, ecco la prima serie tratta dal manga record di incassi, che quest’anno segna le oltre 50 milioni di copie vendute.

James Gunn sulla possibilità che la Marvel realizzi un film vietato ai minori

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Nonostante James Gunn abbia espresso di recente un certo malcontento nei confronti dei cinecomics (etichettandoli come “noiosi” perché incapaci ormai di sperimentare), è innegabile quanto la visione unica del regista abbia contribuito a cementarlo come una delle voci di spicco all’interno del genere.

A prima vista, l’irriverente senso dell’umorismo del regista di Guardiani della Galassia sembrava in netto contrasto con l’immagine “rassicurante” che la Disney ha sempre voluto trasmettere attraverso i suoi film, tant’è che per un breve periodo il regista è stato anche licenziato dalla multinazionale statunitense (fortunatamente, è stato poi reintegrato e ha avuto la possibilità di tornare al lavoro su Guardiani della Galassia Vol. 3).

Nel corso degli anni, sembra che la Disney abbia progressivamente ammorbidito la sua posizione in merito ai film vietati ai minori, tant’è che è stato confermato che Deadpool 3, che farà ufficialmente parte del MCU dopo l’acquisizione della Fox, sarà vietato ai minori. In una recente intervista con IndieWire, Gunn ha affrontato la questione rivelando di essere quasi sicuro che, prima o poi, i Marvel Studios distribuiranno un film vietato ai minori.

“Penso che lo faranno. Sono quasi sicuro che faranno un film del MCU classificato come R”, ha dichiarato James Gunn. “Chiaramente non sarà Guardiani, perché quello è un franchise per famiglia, quindi è diverso. Le persone mi chiedono spesso come potrebbe essere un film dei Guardiani vietato ai minori. La verità è che potrei fare un film su Drax classificato come R, cosa che mi piacerebbe molto. Ma i film sui Guardiani sono come delle favole e non penso a loro in termini di rating quando li scrivo. È una tipologia diversa di film… può esserci un po’ di sangue, un pizzico di oscurità e cose del genere, e va bene… ma siamo lontani anni luce dallo spirito rock’n’roll di Suicide Squad.”

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Corto Circuito Stagione 2 dal 4 agosto 2021

Corto Circuito Stagione 2 dal 4 agosto 2021

Questo mese Disney+ e Walt Disney Animation Studios presentano due nuove serie originali: la seconda stagione dei Corti Sperimentali ‘Corto Circuito’ che debutterà il 4 agosto 2021.

Corto Circuito è l’innovativo e sperimentale programma di cortometraggi dei Walt Disney Animation Studios che permette a ogni dipendente degli Studios di presentare un’idea, e avere la possibilità di essere selezionato per creare il proprio corto. In occasione del quinto anniversario dall’inizio del programma, debuttano in esclusiva su Disney+ cinque nuovi cortometraggi. Questa nuova selezione di corti, realizzati da un gruppo di registi provenienti da vari dipartimenti degli Studios, esplora cinque stili visivi e narrativi davvero unici. Corti Sperimentali ‘Corto Circuito’ dei Walt Disney Animation Studios debutterà in streaming su Disney+ il 4 agosto.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie di Corto Circuito e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

La seconda stagione include:

  • “Dinosauro Barbaro” diretto da Kim Hazel. Per Dinosauro Barbaro combattere il male fa parte del lavoro di tutti i giorni, ma cosa succede quando si tratta di portare fuori la spazzatura? A volte anche un supereroe ha bisogno di fare pulizia.
  • “Tornare a casa” diretto da Jacob Frey. Una storia che parla di crescita e del significato di casa e che vede un giovane adulto tornare ripetutamente nella sua città natale, ma a ogni nuovo ritorno deve affrontare l’inevitabile: il cambiamento.
  • “Attraversamento pedonale” diretto da Ryan Green. Un cittadino rispettoso della legge deve fare appello alla sua forza interiore per attraversare la strada a un semaforo che non cambierà mai colore.
  • “Canzoni da cantare al buio” diretto da Riannon Delanoy. Due creature che vivono nelle profondità di una caverna oscura si scontrano in una battaglia sonora. Quando le cose si fanno più intense, si rendono conto che sono molto più forti insieme.
  • “Il n° 2 per Kettering” diretto da Liza Rhea In una mattina uggiosa e ordinaria, una ragazza impara come il potere della risata possa sollevare anche il più scontroso tra i suoi compagni di autobus lungo il viaggio verso Kettering.

 

Titane: trailer della Palma d’Oro a Cannes 2021

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Titane: trailer della Palma d’Oro a Cannes 2021

È con grande onore e soddisfazione che I Wonder Pictures annuncia la distribuzione nei cinema italiani di Titane, che sarà da giovedì 30 settembre nelle sale italiane. Il film, diretto da Julia Ducournau, seconda donna a vincere il riconoscimento più ambito del concorso francese, ha segnato profondamente pubblico e critica del festival.

Titane, la trama del film

Alexia adora le automobili, sin da quando, bambina, un incidente le ha donato una placca di titanio nella testa. Facendola rinascere, gonfia di rabbia e amore represso che la trasformeranno in un essere ibrido e nuovo. Perché la metamorfosi si completi, dovrà scoprire la forza potente che muove le cose del mondo: l’essere umani. Titane è un vero manifesto della nostra contemporaneità fluida e del cinema del futuro, materia pulsante densa di risonanze. Un film unico, provocatorio, innovativo, che attraversa l’immaginario techno-rock-pop new pangender e ha stupito e trionfato al 74. Festival di Cannes vincendo la Palma d’oro.

Venom: La furia di Carnage, il nuovo trailer ufficiale

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Venom: La furia di Carnage, il nuovo trailer ufficiale

L’attore nominato all’Oscar Tom Hardy torna nel ruolo del celebre antieroe Marvel nel nuovo trailer italiano di Venom: La furia di Carnage. Diretto da Andy Serkis tra i protagonisti Michelle Williams, che interpreta nuovamente il personaggio di Anne Weying, Naomie Harris e Woody Harrelson nel ruolo del villain Cletus Kasady/Carnage.

Il film prossimamente solo al cinema prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment.

La trama di Venom: La furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del ‘protettore letale’ Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. Diretto da Andy Serkis, tra i protagonisti anche Michelle Williams, Naomie Harris e Woody Harrelson, nel ruolo del villain Cletus Kasady/Carnage.

Spider-Man: No Way Home, alcuni nuovi toys anticipano “conseguenze multiversali”

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Sembra che in merito a Spider-Man: No Way Home, la Sony Pictures stia adottando un approccio molto simile a quello adottato dai Marvel Studios per la campagna marketing di Avengers: Endgame, dal momento che mancano ormai pochi mesi all’arrivo del film e di materiali ufficiali non c’è ancora traccia.

Certo, sappiamo quale sarà il titolo ufficiale del film, abbiamo visto alcune immagini ufficiali, ma nulla può essere paragonato all’arrivo di un primo trailer, che in linea di massima riesce sempre anche a fornire importanti dettagli in merito alla trama. Negli ultimi mesi, però, una cosa che i fan hanno avuto modo di poter osservare è stato il merchandising ufficiale legato a No Way Home, grazie al quale sappiamo, ad esempio, quali costumi indosserà Peter Parker nel threequel.

Tuttavia, grazie a Entertainment Earth (via CBM), abbiamo ora qualche anticipazione in merito a cosa bisogna aspettarsi dalla storia del film. La descrizione di alcune nuove action figure, infatti, recita: “Con molte diramazioni e conseguenze potenzialmente multiversali, ogni figure trae ispirazione dal film e, potenzialmente, anche da altri film”. Inoltre, la descrizione sottolinea che il set include anche alcuni “personaggi sinistri”: che sia un riferimento al tanto atteso debutto dei Sinistri Sei?

Un’altra descrizione, invece, aggiunge maggiori dettagli su ciò a cui potrebbe riferirsi il titolo No Way Home: “Fatti strada in un altro universo con Spider-Man: No Way Home Hero Blasters! Questi divertenti blaster ti permettono di portare a casa tua le avventure del film, a patto che tu riesca a trovare un modo per tornare indietro”. Intrigante, non è vero?

Un’ultima descrizione del prodotto, invece, afferma: “Il futuro della realtà non è mai stato così incerto come in Spider-Man: No Way Home… Quale follia si scatenerà quando Peter si troverà faccia a faccia con possibilità illimitate?”. Insomma, tutte queste descrizioni sembrano confermare che il simpatico arrampicamuri farà un salto nel Multiverso, cosa che potrebbe davvero rendere questa nuova avventura dell’Uomo Ragno la più sorprendente di tutte.

Cosa sappiamo di Spider-Man: No Way Home?

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

Harley Quinn: i suoi 10 migliori momenti nel DCEU, aspettando The Suicide Squad

Quando Margot Robbie è stata scelta per il ruolo di Harley Quinn nel DCEU, nessuno avrebbe mai scommesso sulla sua incredibile interpretazione, che di fatto ha reso il personaggio della Mattacchiona uno dei più amati dell’universo condiviso. In attesa dell’arrivo di The Suicide Squad di James Gunn, ripercorriamo grazie a Screen Rant i migliori momenti della folle criminale nel DCEU:

Harley affronta Batman

Nei fumetti e nelle serie animate, Harley e Batman interagiscono molto più spesso rispetto a quanto visto nel DCEU: ad un certo punto, la Mattacchiona si è persino unita al Crociato Incappucciato nella lotta contro il crimine. Tuttavia, l’unica volta che li abbiamo visti insieme nel DCEU è stato all’inizio di Suicide Squad, quando Batman ha inseguito Harley e il Joker in fuga.

La loro auto cadde in acqua e Batman si tuffò per salvare Harley. Anche se in quel momento era semisvenuta, Harley ha comunque dimostrato tutto il suo coraggio scagliandosi contro Batman e, in seguito, ridendo di lui quando lo ha baciato.

Harley affronta la sua guardia

Una delle caratteristiche del personaggio di Harley è che non si arrende mai, neanche di fronte alle avversità. Una volta catturata e rinchiusa da Amanda Waller, Harley cerca di mantenere la calma. La vediamo leggere, bere tranquillamente una tazza di tè nella sua cella, esercitarsi sulle altalene.

In un modo che è tipico della vera Harley, la Mattacchiona affronta la sua guardia e lo minaccia, senza essere minimamente impressionata dall’omone con la pistola. Considerando che la guardia Griggs è uno dei personaggi meno simpatici del film, in quel momento è più facile tifare per Harley.

Harley incontra i suoi compagni di squadra

Una volta che Harley fugge dalla sua cella per lavorare con il resto della Squadra Suicida, si comporta in modo diverso da alcuni di loro. El Diablo è preoccupato di usare i suoi poteri, per esempio, e anche Deadshot non sembra del tutto a suo agio.

Harley, d’altra parte, sembra entusiasta del suo futuro ed è felice di avere ancora una volta accesso ai suoi vestiti e alle sue armi. Inoltre, non vede l’ora di mietere vittime durante la loro missione. Harley è un ottimo esempio di come trarre il meglio dalle proprie circostanze… non importa quanto possano sembrare terribili.

Harley uccide il suo nemico in ascensore

Come dimostra Suicide Squad, Harley è una persona multitasking, molto brava nell’essere focalizzata su vari obiettivi. Quando prende un ascensore, legge un messaggio del Joker, ferma il suo nemico che l’attacca e alla fine riesce anche ad aggiustarsi i capelli in modo da sentirsi a suo agio.

Il personale senso dello stile di Harley e la sua calma durante i momenti di crisi l’hanno resa uno dei personaggi preferiti dai fan: riesce a combattere i suoi nemici e ad avere comunque un bell’aspetto mentre lo fa.

Harley si ricongiunge al team

Durante il primo Suicide Squad, Harley pensa ancora che lei e il Joker avranno il loro lieto fine. Ma alla fine si rende conto che non sarà così. In uno dei momenti più toccanti del film, una Harley sconvolta si siede sotto la pioggia, si toglie la collana e la getta via, a simboleggiare che tra lei e il Joker è tutto finito.

Accenna poi un sorriso quando vede il resto della squadra arrivare, decidendo alla fine di ricongiungersi con il suo team. È questo il momento in cui Harley si rende conto che può andare avanti anche senza il Joker, per quanto difficile possa essere per lei all’inizio.

Harley rompe con il Joker

Parlando sempre della storia d’amore di Harley con il Joker, la Mattacchiona annuncia la loro rottura in grande stile all’inizio di Birds of Prey.

Com’è tipico del suo stile esagerato, decide di far saltare in aria la fabbrica Ace Chemicals dove Joker l’ha trasformata in Harley Quinn. In questo modo, fa sapere a tutta Gotham che lei e Joker hanno rotto. E anche se sa che ciò la metterà in pericolo, Harley si allontana comunque con una certa dose di orgoglio dal luogo dell’esplosione.

Harley attacca la stazione di polizia

Uno dei motivi per cui Harley è in definitiva un personaggio simpatico è grazie al fatto che è in grado di superare molte sfide, come infiltrarsi nella stazione di polizia e salvare Cassandra senza inutili spargimenti di sangue. Invece di usare proiettili o granate, Harley mette fuori combattimento i poliziotti con l’aiuto di sacchetti di fagioli, coriandoli o fumo.

Riesce a sconfiggerli nonostante siano in gran numero e a raggiunge il suo obiettivo, che è quello di arrivare a Cassandra e farla uscire. Solo Harley poteva escogitare un piano così oltraggioso e riuscire comunque portarlo a termine.

Harley lega con Cassandra e Black Canary

Nonostante le differenze con gli altri personaggi, Harley è sorprendentemente abile nel fare amicizia. Lei e Cassandra finiscono per sembrare due migliori amiche, divertendosi a mangiare a guardare la tv dopo che Harley la salva dalla stazione di polizia.

Per quanto riguarda Black Canary, invece, Harley riesce a convincerla a combattere contro Maschera Nera. Nel complesso, Harley ha un’influenza positiva sulle persone che incontra, il che è più di quanto si possa dire di molti altri personaggi del DCEU.

Harley si taglia i capelli

Una delle scene più bravi ma estremamente significative che sottolinea la trasformazione di Harley è quando decide di tagliarsi i capelli. Harley accorcia le sue code di cavallo come segno della fine della sua storia d’amore con il Joker, pronta ad andare avanti e ad essere finalmente se stessa.

Le donne tagliano spesso i capelli dopo significativi cambiamenti alla loro vita e Harley finisce davvero per stare in piedi da sola una volta che si libera dal suo ex fidanzato.

Harley interrompe il discorso di Maschera Nera

Il discorso del cattivo di turno è qualcosa che appare spesso nei film di supereroi. Nel caso di Harley, però, bisogna ricordarsi che la Mattacchiona ha poca pazienza. Interrompe, infatti, il discorso di Roman Sionis, facendogli sapere che è tutt’altro che impressionata.

Harley non si tira indietro nemmeno quando affronta persone che vogliono farle del male e, cosa ancora più impressionante, manipola Sionis per lasciarla andare invece di ucciderla, dimostrando di essere ancora in grado di poter mettere a frutto la sua profonda conoscenza della psicologia. 

Dave Bautista spiega perché il ruolo di Drax ha cambiato l’intero corso della sua vita

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Da quando è apparso nei panni di Drax nel MCU, Dave Bautista ha avuto la possibilità di recitare in moltissimi altri celebri blockbuster di Hollywood. È innegabile, quindi, che la fama dell’ex wrestler in qualità di attore sia dovuta essenzialmente al grande successo raggiunto con il franchise di Guardiani della Galassia.

In una recente intervista con IGN, Bautista ha parlato proprio di come il ruolo di Drax il Distruttore abbia stravolto totalmente la sua vita e la sua carriera, rivelando che prima dell’incredibile svolta ha dovuto affrontare dei periodi decisamente difficili. “Affinché le persone capiscano davvero quanto è cambiata la mia vita, devono sapere da dove vengo, cosa ho passato quando ero un wrestler, cosa mi sono lasciato alle spalle per avere una possibilità nel mondo della recitazione”, ha spiegato l’attore.

“Quando ho ottenuto il ruolo di Drax in Guardiani della Galassia, avevo lavorato a malapena nei tre anni precedenti. Mi ero lasciato alle spalle il wrestling e sarei potuto tornarci con la coda tra le gambe, ma sarei rimasto bloccato in un posto che non mi avrebbe mai permesso di andare oltre, quindi ho colto l’occasione”, ha aggiunto Bautista. “E poi, quando sono stato scelto per il ruolo di Drax, tutto è cambiato e non solo perché ero al verde. La mia casa era stata pignorata, non avevo più nulla. Ho dovuto vedere tutte le mie cose. Ho dovuto vendere qualsiasi bene acquistato nel periodo in cui facevo wrestling. Ho avuto problemi con l’IRS. Mi sentivo completamente perso.”

Il futuro di Dave Bautista nei panni di Drax

Di recente Dave Bautista, oltre ad aver specificato di essere ormai troppo “anziano” per poter continuare ad interpretare Drax, ha anche espresso la sua delusione per il modo in cui il personaggio è stato trattato sul grande schermo. Il suo più grande rammarico? Quello di non aver avuto la possibilità di esplorare il passato di Drax. La speranza è che Guardiani della Galassia Vol. 3, in cui ritroveremo Bautista nei panni del “Distruttore”, riesca a rendere giustizia al personaggio secondo le volontà del suo interprete…

Quentin Tarantino ha pensato a Adam Driver per un nuovo adattamento di Rambo

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Quentin Tarantino continua a essere impegnato nella promozione del romanzo basato su C’era una volta a Hollywood e in una recente intervista all’interno del podcast The Big Picture ha avuto modo di discutere dei progetti che aveva valutato dopo il flop al box office di Grindhouse. 

Tra questi c’è stato anche un remake di Rambo, progetto che secondo quanto raccontato da Tarantino sarebbe stato più fedele al romanzo “Primo sangue” di David Morrell che al film del 1982 con protagonista Sylvester Stallone. Tuttavia, il regista sembra essere ancora interessato alla cosa, e pare che abbia già in mente gli attori da coinvolgere nell’eventualità: si tratta di Adam Driver, che vorrebbe nei panni di John Rambo, e di Kurt Russell, al quale affiderebbe invece il ruolo del Colonnello Samuel Trautman.

“Se volessi realizzare un buon film, prenderei il romanzo di David Morrell e proverei a farne un nuovo adattamento. Non un remake del film con Sylvester Stallone, ma un nuovo adattamento del romanzo originale”, ha raccontato Tarantino.

“Kurt Russell interpreterebbe lo sceriffo Trautman, mentre Adam Driver avrebbe il ruolo Rambo. Ogni volta che lo leggo, mi rendo conto di quanto siano brillanti i dialoghi di Morrell e alla fine mi ritrovo sempre a leggerlo ad alta voce. Sarebbe incredibile. Per adesso, voglio concentrarmi su qualcosa che sia più di un buon film. Ma se si trattasse solo di fare un buon film, allora sceglierei di adattare quel romanzo.”

Per quanto riguarda il romanzo basato su C’era una volta a Hollywood, il libro è disponibile in Italia, in libreria e online, dallo scorso 1 luglio, edito da La nave di Teseo. Il romanzo espande la storia dei protagonisti Cliff Booth e Rick Dalton e include anche diverse scene e personaggi che non abbiamo visto al cinema.

Matt Damon crede che i film di supereroi e lo streaming stiano rovinando il cinema

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Negli ultimi anni, è diventato chiaro che l’industria di Hollywood non sarebbe mai più stata quella di un tempo, non solo a causa del proliferare del genere supereroistico (che ha di fatto monopolizzato la corsa al box office a livello mondiale), ma anche grazie all’esplosione delle piattaforme di streaming (Netflix su tutte) e di un nuovo modo di fruire di film e serie tv.

Cambiamenti forse inevitabili, eppure non tutti pensano che siano vantaggiosi nei riguardi del cinema. Matt Damon, ad esempio, è convinto che la combo film di supereroi e servizi di streaming stia in qualche modo rovinando l’industria. Il celebre attore americano, che vedremo prossimamente ne La ragazza di Stillwater, ha avuto modo di affrontare la questione durante una chiacchierata con il Sunday Times.

Lamentandosi del fatto che i suoi figli sono più interessati agli smartphone che al cinema, Damon ha detto: “Il modo in cui guardano oggi i film è diverso da come lo facevamo noi. Come puoi guardare un film se stai messaggiando? Da persona che lavora in questo modo, se qualcuno fa una cosa del genere non posso dire che mi piaccia. I film come li conosciamo non faranno parte della vita dei nostri figli. E questo mi rende triste.”

Matt Damon sui film di supereroi: “Sono più facili per tutti”

Damon ha poi parlato di come il crollo nelle vendite degli home video di fronte alla sempre più crescente opzione dello streaming spinga gli studi cinematografici a realizzare film con un appeal più “internazionale”, scelta che dal suo punto di vista contribuisce a rendere ancora più enorme il fenomeno dei cinecomics.

“Puoi realizzare il film più redditizio, quello che potrebbe arrivare in tutto il mondo. Ma se vuoi che un film arrivi ovunque e funzioni alla grande, devi accontentarti della minima confusione culturale”, ha aggiunto l’attore. “Oggi c’è l’ascesa dei film di supereroi, giusto? Sono più facili per tutti. Sai chi è la persona buona, chi è la persona cattiva. Combattono per tre volte e in due occasioni, quasi sempre, l’eroe di turno vince.”

Flash Gordon: il film di Taika Waititi sarà un live action

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Flash Gordon: il film di Taika Waititi sarà un live action

Creata nel 1934 dall’illustratore Alex Raymond e dall’autore Don Moore, in origine la serie a fumetti Flash Gordon era stata concepita per contrastare il successo di un altro popolare fumetto di fantascienza, ossia Buck Rogers. La trama ruotava attorno alle avventure del personaggio del titolo e dei suoi due compagni Dale Arden e il Dottor Zarro, che viaggiano sul pianeta Mongo grazie ad un’astronave per affrontare il suo malvagio imperatore, Ming lo spietato.

Flash Gordon è stato portato sul grande schermo per la prima volta nel 1980, grazie alla space opera diretta da Mike Hodges che vantava nel cast anche il compianto Max von Sydow nei panni dell’imperatore Ming (oltre alla colonna sonora composta interamente dai leggendari Queen). Sono ormai diversi anni che la 20th Century Fox sta cercando di riportare il personaggio al cinema: finalmente, dopo l’acquisizione dello studio da parte della Disney, quest’ultima ha affidato a Taika Waititi, regista di Thor: Ragnarok e Jojo Rabbit, il compito di sviluppare un nuovo film, che all’epoca venne annunciato come film d’animazione.

Ora, durante una recente intervista con Collider in occasione della promozione di Jungle Cruise, il produttore John Davis ha confermato che il Flash Gordon di Waititi sarà invece un live-action. Davis ha spiegato Waititi sta attualmente scrivendo il film, ma che non ha ancora firmato per occuparsi anche della regia. Tuttavia, il produttore è fiducioso di poter garantire Waititi in qualità di regista, poiché si tratta di un progetto che gli sta particolarmente a cuore.

“Taika sta scrivendo il film”, ha dichiarato John Davis. “L’originale degli anni ’80 ha avuto un’enorme influenza sulla sua crescita e formazione. È uno dei suoi film preferiti. Inizialmente mi ha detto: ‘Facciamo un film d’animazione’, e io gli ho detto: ‘Va bene’. Poi abbiamo iniziato a svilupparlo e lui ha detto: ‘No, facciamo un live action”. E allora gli ho risposto: ‘Ancora meglio’.”

I prossimi progetti di Taika Waititi oltre Flash Gordon

Taika Waititi ha diversi progetti in cantiere che lo terranno occupato al servizio della Disney per i prossimi anni. Il suo prossimo film, Next Goal Wins, è ormai terminato e verrà distribuito prossimamente da Searchlight Pictures, sussidiario dei Walt Disney Studios. Per quanto riguarda i Marvel Studios, invece, le riprese di Thor: Love and Thunder sono terminate lo scorso maggio e il film è attualmente in fase di post-produzione. Inoltre, Waititi si occuperà anche di dirigere un nuovo misterioso episodio di Star Wars che co-sceneggerà insieme a Krysty Wilson-Cairns.

MCU: Kang ha orchestrato l’intera Saga dell’Infinito?

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MCU: Kang ha orchestrato l’intera Saga dell’Infinito?

Il finale della prima stagione di Loki ha cambiato tutto ciò che pensavamo di sapere sul MCU con la morte di Colui Che Rimane e la nascita del Multiverso. Questa potente variante di Kang il Conquistatore ha infatti rivelato che era lui il responsabile di tutto fino all’incontro con Loki e Sylvie. Tuttavia, non ha idea di cosa accadrà in seguito… a parte il fatto che ci saranno innumerevoli varianti del Conquistatore.

Parlando con The Direct, la regista di Loki, Kate Herron, ha approfondito il livello di controllo del personaggio di Kang sul MCU e ha confermato che, per quanto la riguarda, il cattivo ha praticamente scritto l’intera Saga dell’Infinito. “Nella serie dice: ‘Io ho spianato la strada, voi l’avete solo seguita’. Immaginato che, almeno in teoria, sì… abbia scritto l’intera Saga dell’Infinito, perché alla fine è proprio quello la serie lascia intendere”, ha spiegato Herron. “Tutto è stato predeterminato da questo personaggio, anche se fino a questo punto abbiamo creduto che i personaggi godessero del libero arbitrio. È come se la serie avesse tirato un brutto scherzo agli spettatori, giusto?”

“Credo in quel momento, quando varcano la soglia, stia dicendo la verità. Quando dice: ‘Siamo in un tempo completamente imprevisto ora. Non so cosa accadrà'”, ha detto Herron in merito alla creazione del Multiverso. “Perché c’è una discussione interessante ormai alle porte”. Nella stessa intervista, la regista ha confermato che il Custode del Tempo decapitato ha davvero sussurrato “ci vediamo presto” al Dio dell’Inganno e alla sua variante. Inoltre, Herron crede che Kang abbia comunque un sentore riguardo ciò che accadrà in seguito.

Non sappiamo cosa accadrà quando Kang il Conquistatore inizierà a far sentire davvero la sua presenza nel MCU, ma quel che è certo è che le cose non si metteranno bene per gli eroi più potenti della Terra. Senza dubbio, Kang è un cattivo che ha tutto il potenziale per diventare il nuovo Thanos dell’universo condiviso, nonché la mente dietro gli eventi che potrebbero condurre, chissà… forse a Secret Wars?

Doctor Strange 2 mosterà lo Stregone Supremo “all’apice dei suoi poteri”

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Doctor Strange ha fatto il suo debutto nel MCU nel 2016, ma da allora lo Stregone Supremo ne ha passate davvero tante all’interno dell’universo condiviso. Thor: Ragnarok ha chiarito che Stephen aveva ormai il pieno controllo dei suoi poteri, e infatti abbiamo visto il personaggio dare il meglio di sé nei successivi Avengers: Infinity War e Endgame

Ora, tutti gli occhi sono puntati sul’attesissimo Doctor Strange in the Multiverse of Madness, film che promette di essere un punto di svolta per il personaggio, che vedremo in azione al fianco di Scarlet Witch e America Chavez, pronti ad affrontare un viaggio attraverso il Multiverso e – con molta probabilità – le conseguenze di quanto impostato dal finale della prima stagione di Loki.

Durante una recente intervista all’interno del podcast Geek Vibes, Michael Waldron, head writer della serie con Tom Hiddleston che ha curato anche la sceneggiatura del sequel di Doctor Strange, ha anticipato un enorme passo avanti per l’iconico personaggio interpretato da Benedict Cumberbatch.

“Penso che Stephen Strange ne abbia passate davvero tante da quel primo film ad oggi”, ha spiegato lo sceneggiatore. “Quel primo film è stata un’incredibile storia sulle origini del personaggio, su come è diventato uno stregone, ma ora ne ha passate tante. Ha combattuto contro Thanos e ora è dall’altra parte… è come se fosse all’apice dei suoi poteri. Quindi, sarà molto interessante ritrovarlo in questo preciso momento del suo percorso.”

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Kevin Feige “arrabbiato e imbarazzato” con la Disney per la diatriba con Scarlett Johansson

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Come vi abbiamo rivelato giovedì, la star di Black Widow Scarlett Johansson ha intentato una causa contro la Walt Disney Co., reclamando violazioni sul suo contratto, in seguito alla decisione della Disney di far uscire il film dei Marvel Studios contemporaneamente su Disney+ e nei cinema. La Disney ha rilasciato una risposta poco dopo la diffusione della notizia, definendo la causa “triste e angosciante nel suo insensibile disprezzo nei confronti degli orribili e prolungati effetti globali della pandemia di Covid-19.”

Nel frattempo le azioni di Scarlett Johansson sembrano aver ispirato altri talent di Hollywood a seguire il suo esempio (letteralmente), con le ultime notizie in merito alla possibilità che anche Emma Stone stia valutando la possibilità di intraprendere un’azione simile contro la Disney per il film Crudelia. È una situazione molto complicata e, sebbene la maggior parte dei fan e degli addetti abbiamo mostrato supporto per Johansson, alcuni si sono schierati con la Disney. In questa faida una personalità di enorme peso nell’industria hollywoodiana sembra abbia preso una posizione di solidarietà nei confronti dell’attrice. La presa di posizione poi fa più notizia se a farlo è il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige.

Cosa pensa Kevin Feige? 

Infatti, nella newsletter What I’m Hearing , l’ex editore di THR Matthew Belloni riporta che Feige ha fatto pressioni affinché la Disney mantenesse Black Widow un’uscita sola nelle sale per soddisfare i desideri dell’attrice. “[Feige è] un uomo d’azienda e incline a scontri aziendali o scontri in generale. Ma mi hanno detto che è arrabbiato e imbarazzato”. “Ha fatto molte pressioni sulla Disney affinché cambiassero idea per l’uscita di Black Widow, preferendo l’esclusività del grande schermo e non intaccando così gli accordi presi con il suo talent”.

A Belloni è stato anche detto che quando il film ha iniziato a “affondare” al botteghino, Feige ha cercato di convincere la Disney a “sistemare le cose con” con la Johansson prima che minacciasse un’azione legale. Siamo sicuri che la vicenda ci regalerà altri sviluppi dunque non resta che aspettare ulteriori sviluppi, ma nel frattempo, fateci sapere cosa ne pensi di questi sorprendenti sviluppi.

The Suicide Squad – Missione Suicida, recensione del film

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The Suicide Squad – Missione Suicida, recensione del film

Era una sfida suicida rimettere mano a un film che era stato massacrato da pubblico e critica e tentare di farne una storia vincente, eppure James Gunn l’ha accolta a testa alta e cuore aperto, con tutta l’irriverenza (quanto basta) e il divertimento (tantissimo) che lo contraddistinguono; ha così confezionato The Suicide Squad – Missione Suicida, nuovo cinecomic targato DC Comics / Warner Bros in arrivo sul grande schermo il 5 agosto, a sfidare il caldo e la pandemia.

The Suicide Squad, un lavoro di recupero

Gunn ha portato avanti una vera e propria operazione di recupero, dal momento che è partito dalle cose, poche è vero, che avevano funzionato in Suicide Squad di David Ayer, e le ha esaltate, piegandole al suo modo di raccontare. Vediamo quindi tornare Margot Robbie nei panni di Harley Quinn, che dal 2016 a oggi è cambiata tantissimo, sia nei look che nell’approccio emancipato alla vita, merito anche di una simbiosi quasi totale tra attrice e personaggio. Harley è cresciuta con Margot, e questo ha fatto bene sia all’attrice che sembra continuare a divertirsi un mondo a interpretarla, sia al personaggio, che ha trovato la sua squilibrata centratura. Torna anche Joel Kinnaman a interpretare Rick Flag, il babysitter di questa squadra scapestrata di pedine sacrificabili, anche lui evoluto rispetto alla versione ligia e militaresca di Ayer. Torna soprattutto Viola Davis con la sua Amanda Waller, e se c’è un vero e proprio cattivo, nel film, possiamo dire con un buon margine di certezza che si tratta proprio di lei. 

Grande cuore e conoscenza dei fumetti

Intorno a questo nucleo di partenza, James Gunn costruisce la sua storia e i suoi personaggi, seguendo due direttive che si rivelano anche le principali chiavi di lettura del film: da una parte il cuore, gli amici, quelli con cui ama lavorare e che si porta dietro da sempre. Michael Rooker, Nathan Fillion, il fratello Sean Gunn hanno tutti un piccolo spazio nel film, e si confermano dei veri e proprio portafortuna per il regista che in The Suicide Squad – Missione Suicida firma anche la sceneggiatura. 

La seconda direttiva è quella della conoscenza della materia di partenza: Gunn è un nerd serissimo, studia, conosce, capisce i personaggi che racconta, li ha incontrati nella loro forma originaria, a fumetti, e per questo è capace di “lavorarli” e renderli funzionali e funzionanti al cinema, mantenendone alcune stramberie e alterando ciò che invece non funziona a schermo.

the suicide squad - missione suicidaLa squadra suicida più bizzarra di sempre

Il risultato è una carrellata assurda e coloratissima di personaggi pronti a far breccia nel cuore dello spettatore: l’aliena Mongal (Mailing Ng), lo sbruffone Blackguard (Pete Davidson), la giovane Ratchatcher 2 (Daniela Melchior), il pazzo Polka Dot-Man (David Dastmalchian), il leader Bloodsport (Idris Elba), l’inquietante Weasle (Sean Gunn), la vecchia conoscenza Captain Boomerang (Jai Courtney), il misterioso Javelin (Flula Borg), il burbero Savant (Michael Rooker), l’appariscente Peacemaker (John Cena), il tenero King Shark (Sylvester Stallone), il sorprendente TDK (Nathan Fillion). A questo carrozzone sgangherato si aggiungono i citati Flag e Quinn per un risultato è esplosivo.

Con The Suicide Squad – Missione Suicida, James Gunn dà libero sfogo al suo estro creativo, non fa prigionieri e si lancia di testa nell’azione, risparmiando allo spettatore la presentazione dei vari personaggi e gettandoli nel campo di gioco dal minuto 1. La scelta, che all’inizio lascia perplessi, si rivela vincente perché ogni tappa della squadra è un momento per conoscerne i membri, in modo tale che gli spettatori possano simpatizzare per ognuno di loro, senza che nessuno, per quanto piccolo sia il suo ruolo nella storia, venga lasciato indietro. 

Divertente per l’impianto linguistico accurato e preciso, cucito su ogni personaggio, scorretto in ogni modo possibile senza mai risultare sgradevole, James Gunn si svincola dai binari che gli aveva imposto la Disney con i suoi Guardiani, ripesca la sua ruvida libertà espressiva e mette a segno un film che evita ogni tipo di canone e che forse, per una volta, lascerà davvero soddisfatti i fan del fumetti DC all’uscita dalla sala. 

the suicide squad - missione suicidaThe Suicide Squad: da pedine sacrificabili a anti-eroi

A questa selvaggia anarchia, il regista aggiunge il grande cuore che questi personaggi hanno già in partenza: sono coloro che possono essere messi a rischio, sono così poco importanti che possono essere mandati a morte per cercare di compiere delle missioni suicide, come i ratti nei bassifondi delle grandi città, disprezzati da tutti, sacrificabili. E questa intrinseca tragicità li rende inevitabilmente simpatici, per quanto bizzarri e sgradevoli possano essere.

Violenza, azione ed esplosioni fragorose, ma anche divertimento e grande cuore rendono The Suicide Squad – Missione Suicida un’avventura imperdibile, James Gunn piega alla sua volontà, con la massima fedeltà possibile, i personaggi più bizzarri che i fumetti DC conoscano, li mette insieme, dà loro umanità e carattere e li sacrifica sull’altare dell’intrattenimento per la gioia dei fan. Un blockbuster estivo d’autore, ma anche una possibile strada da percorrere per il cinema di supereroi che, nel mondo post pandemico sembra avere la necessità di reinventarsi e scrivere ancora la storia dell’industria.

Guarda il trailer di The Suicide Squad – Missione Suicida

Predator: i produttori svelano i primi dettagli ufficiali sul nuovo capitolo

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A novembre dello scorso anno abbiamo appreso la notizia che Dan Trachtenberg, regista di 10 Cloverfield Lane, era stato incaricato di dirigere un nuovo capitolo della saga di Predator. Ora, i produttori John Davis e John Fox hanno ora condiviso i primissimi dettagli sul progetto durante un’intervista con Collider.

Oltre a confermare che questo nuovo capitolo sarà un prequel che avrà luogo prima degli eventi dell’originale uscito nel 1987 e interpretato da Arnold Schwarzenegger. Davis ha annunciato ufficialmente che il film si intitolerà Skull e ha promesso che ci riporterà alle origini della storia degli alieni appartenenti alla razza yautja.

“Risale a ciò che ha fatto funzionare il film originale di Predator”, ha spiegato Davis. “È l’ingegnosità di un essere umano che non si arrende, che è in grado di osservare e interpretare, fondamentalmente in grado di battere una forza più forte, più potente e ben armata. Sento che il primo è stato un film meraviglioso e interessante. So bene cosa ha funzionato. Sento che non siamo mai più tornati lì. Siamo finiti in posti diversi. Penso che questo sia un degno complemento del primo. Funzionerà alla grande”.

Fox ha poi aggiunto: “In realtà è più simile a The Revenant (il film di Alejandro González Iñárritu, NdR) di quanto non lo sia qualsiasi film nel canone di Predator. Saprai cosa intendo una volta che lo vedrai.”

Una protagonista femminile nel nuovo Predator

La protagonista del film sarà una donna questa volta (“una donna Comanche che va contro le norme e le tradizioni di genere per diventare una guerriera”), e di recente è stato rivelato che l’attrice di Legion Amber Midthunder sarebbe stata scelta per il ruolo. Tuttavia, manca ancora la conferma ufficiale.

Questa non sarà la prima volta che il franchise esplora la cultura dei nativi americani, poiché in passato era già stato fatto dalla serie di fumetti (e dal romanzo) “Predator: Big Game”. È sicuramente una premessa interessante ed eccitante per il franchise cinematografico, soprattutto dopo l’insuccesso del riavvio del 2018, The Predator, diretto da Shane Black

Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, recensione del film con Henry Golding

Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, per la regia di Robert Schwentke, approda nelle sale italiane a partire dal 21 luglio 2021. Il film è stato concepito come reboot della saga G.I. Joe e anche come storia all’origine della rivalità tra due celebri personaggi targati Hasbro; dunque la narrazione procede nei primi anni della rivalità tra i G. I. Joe e l’organizzazione criminale Cobra. Particolare attenzione è riservata appunto al protagonista della pellicola, Snake Eyes, interpretato da Henry Golding. L’arcinemico Storm Shadow è interpretato da Andrew Koji. In aggiunta il cast conta della partecipazione di Iko Uwais, Ursula Corbero e Samara Weaving. Premesse interessanti non aprono la strada ad una sceneggiatura altrettanto avvincente; ne conseguono poche intuizioni ben delineate e punti salienti del film concentrati unicamente nelle scene d’azione.

Snake Eyes – G. I. Joe Le Origini: la trama

Ambientato principalmente in Giappone, il film inizia in modo piuttosto traballante con il giovane eroe che assiste all’uccisione di suo padre, vicenda che fornisce una ragione per il suo soprannome. Successivamente lo ritroviamo cresciuto e viene reclutato per il contrabbando di armi, incontrando Thomas “Tommy” Arashikage (Andrew Koji), al quale salverà la vita. Tommy invita Snake Eyes nella loro cerchia ristretta di clan giapponese, senza mai sospettare che il suo nuovo amico stia effettivamente lavorando per la Yakuza, che vuole che rubi un gioiello con poteri magici che l’Arashikage sta invece proteggendo. In cambio, Kenta promette di trovare il sicario che ha ucciso il padre di Snake Eyes. Nel mentre alza la testa anche l’organizzazione terroristica Cobra, in particolare la sua temibile Baronessa (Ursula Corberò, la Tokyo de La Casa di Carta)

Snake Eyes si propone di ampliare lo sguardo dello spettatore indagando più approfonditamente l’universo dei G. I. Joe, introducendo anche altri personaggi del franchise. Le correlazioni tra questi e le vicissitudini a cui andranno incontro risultano tuttavia piuttosto forzate e il cliffhanger conclusivo non investe il prodotto della carica drammaturgica auspicata.

Snake Eyes: G.I. Joe - Le origini
Henry Golding – from Paramount Pictures, Metro-Goldwyn-Mayer Pictures and Skydance. – Photo Credit: Ed Araquel

Molti dialoghi in Snake Eyes: G.I. Joe Origins gonfiano una storia contorta di personaggi stilizzati che vagano per luoghi esotici – i vicoli illuminati al neon di Shinjuku, il flessuoso cortile pieno di fiori di ciliegio di un forte ninja – e parlano a lungo del tradimento e/o di testarsi a vicenda. Tutti hanno una risposta laboriosa e sfacciata alle domande degli altri; Inoltre, non c’è molta chimica tra i protagonisti del film, in parte perché non sembrano condividere lo schermo per poco più che qualche secondo.

Sfruttata decisamente male, è la presenza nel cast del migliore martial artist indonesiano, ovvero Iko Uwais nei panni di Hard Master, e allo stesso modo Peter Mensah. Altri ruoli di poco spicco a fronte di talento potenziale di prim’ordine sono quelli di Scarlet (Samara Weaving) e della Baronessa. Il cast si rivela complessivamente troppo ricco per una storia realmente piuttosto limitata, senza sottotrame o sbocchi narrativi di rilievo.

Snake Eyes: personaggi deboli e narrazione vacillante

La narrazione di Snake Eyes è appunto incentrata su uno dei personaggi più celebri dell’universo G.I. Joe, che si mobilita nuovamente dopo il fermo dal 2013. Henry Golding non riesce interamente nell’intento di rilanciare una saga cinematografica che già aveva mostrato qualche disequilibrio e il suo eroe tenebroso non riesce a convincere quanto dovrebbe. Snake Eyes punta a configurarsi come primo capitolo di un nuovo franchise, come suggerito soprattutto dal finale aperto, eppure non riesce a sfruttare appieno le molteplici potenzialità di un cast d’eccezione, che avrebbe potuto condurre le redini dell’intera narrazione. Combattimenti serrati, arti marziali e katana sono indubbiamente di effetto, ma non sufficienti ad elevare l’intero prodotto filmico.

Nella mitologia dei G. I. Joe, Snake Eyes è un ninja muto il cui volto è perennemente celato da una maschera nera, tratto distintivo che ne aumenta l’aura di mistero e glacialità. Parte del fascino del personaggio risiedeva di conseguenza nel suo retroscena ambiguo: gran parte del passato di Snake Eyes è oscurato nei suoi file, anche se è implicito che abbia avuto un vasto addestramento militare prima di unirsi ai Joe.  Il proposito del film sarebbe quello di spiegare quindi l’evoluzione del personaggio, tuttavia il regista Robert Schwentke non confeziona un prodotto memorabile, senza vere minacce o conflitti ad ostacolare il percorso dei personaggi, che appare un po’ troppo pericoloso di quanto in realtà non sia. La violenza appena suggerita rende Snake Eyes un prodotto piuttosto anonimo, che appesantisce la vicenda del protagonista con un retroscena debole e più tragico del dovuto, senza conferire incisività o intensità al suo arco di sviluppo.

Snake Eyes: G.I. Joe - Le origini film recensione
Úrsula Corberó- La Baronessa from Paramount Pictures, Metro-Goldwyn-Mayer Pictures and Skydance. -Photo Credit: Ed Araquel

Henry Golding non riesce a infondere molta presenza scenica o carisma all’aspirante guerriero; una volta che Snake Eyes di unisce all’Arashikage deve portare a termine tre test per dimostrare la sua integrità e possenza come guerriero, ma queste sfide non convogliano suspense né azione; vorrebbero insegnare al personaggio preziose lezioni di vita, che in realtà è difficile identificare e portare via con sé dopo la visione.

Snake Eyes avrebbe potuto giocare di più in termini di rifinitura visiva, specificità del personaggio e creazione di una narrazione un po’ meno convenzionale, per non finire a vacillare come un film d’azione. Neppure la messa in scena risulta impressionante e l’unico fulcro di attenzione dello spettatore diviene il lavoro acrobatico, i copiosi combattimenti e gli inseguimenti periodici, pur non brillando di guizzi registici. Nel complesso, Snake Eyes – G. I. Joe Le Origini si configura come un discreto prodotto di intrattenimento, che riesce a soddisfare i fan, senza tuttavia grossi guizzi registici o sceneggiativi.

The Suicide Squad: 10 cose da sapere su Starro prima di vedere il film

Come rivelato anche dai vari trailer ufficiale, l’antagonista principale di The Suicide Squad sarà Starro, una gigantesca stella marina simile a un kaiju che ha avuto un ruolo significativo nella storia dei fumetti DC. In attesa dell’arrivo del film, Screen Rant ha raccolto 10 cose che probabilmente bisogna conoscere su questo misterioso parassita alieno.

Il primo villain della Justice League

Starro ha la particolarità di essere il cattivo che ha riunito la Justice League. Ha debuttato nella primissima apparizione della squadra in “The Brave and the Bold #28” nel 1960, co-creato dall’autore Gardner Fox e dall’artista Mike Sekowsky. Starro arrivò dallo spazio e iniziò ad assorbire l’energia mentale degli scienziati, portando i maggiori eroi della prima Silver Age a riunirsi per fermarlo.

La Justice League originale includeva Superman, Batman, Wonder Woman, Flash, Lanterna Verde, Aquaman e Martian Manhunter. Starro ha avuto anche un’altra influenza involontaria sulla storia del fumetto. Il successo della Justice League ha portato la Marvel Comics a creare il proprio superteam, ossia i Fantastici Quattro, co-creato dalla leggendaria combo Stan Lee/Jack Kirby.

Starro il Conquistatore

Starro sembra una stella marina gigante, ma in realtà è un’entità aliena molto intelligente e potente. Ha origine dagli Star Conquerors, un’antica razza di esseri alieni che usano poteri di controllo mentale per conquistare i pianeti.

Starro ha conquistato nove galassie da solo, ma è stato ostacolato in ogni tentativo di conquistare la Terra dalla Justice League. Starro ha fatto solo sporadiche apparizioni nei fumetti fino agli anni ’80, quando è diventato una minaccia più diffusa per le nuove iterazioni della Justice League.

Genera spore

L’aspetto più spaventoso di Starro è il modo in cui riesce a controllare le altre persone. Starro è una creatura gigantesca (anche se in alcuni casi può cambiare dimensione) che genera migliaia di minuscole versioni di se stesso simili a stelle marine.

Questi si attaccano alle persone, coprono il loro viso – in maniera molto simile alla fase Facehugger del ciclo di vita del celebre Xenomorfo del franchise di Alien – e prendono il controllo del loro sistema nervoso centrale. Starro può controllare milioni e persino miliardi di persone contemporaneamente attraverso questo terrificante metodo di attacco.

Poteri cosmici

Oltre alla generazione di spore, Starro è anche dotato di poteri cosmici. Ha una vasta gamma di abilità che dovrebbero essere classificate tra quelle più potenti dei cattivi del DCEU. Gli aspetti più significativi dei poteri di Starro risiedono nella telepatia e nella telecinesi, cosa che non dovrebbe sorprendere data la sua stessa natura.

Starro ha anche la capacità di proiettare raggi di energia, come spesso faceva contro la Justice League. Può volare nello spazio, è generalmente invulnerabile alla maggior parte degli attacchi fisici e può cambiare dimensione e colore a piacimento, a seconda della situazione.

Alla conquista dell’Europa

All’inizio degli anni ’90, Starro ottenne il suo più grande successo nella sua corsa alla conquista della Terra. Starro, che era rimasto intrappolato sulla Terra per qualche tempo, finalmente riesce a fuggire, o almeno così sembra. Rilascia milioni di spore in tutta Europa, prendendo il controllo praticamente dell’intera popolazione.

Questo conduce il ramo europeo della Justice League a cercare di liberare il continente. La storia, che si è svolta in “Justice League Europe # 24-28” nel 1991, vede Starro al controllo dell’Europa fino a quando il membro della JL, Ice, non lo congela, liberando tutti gli umani suoi prigionieri.

Combattere gli Avengers

Gli Avengers hanno affrontato alcuni cattivi molto potenti nei fumetti, come il diabolico Mefisto. Uno dei loro nemici più inaspettati, però, è stato proprio Starro. Il supercriminale DC ha affrontato gli eroi più potenti della Terra nel crossover “JLA/Avengers”, che ha riunito le due potenti squadre di supereroi nel 2003.

La battaglia si verifica a seguito di una partita a scacchi cosmica tra Krona della DC e il Gran Maestro della Marvel, che costringe entrambi le squadre a cercare artefatti di estremo potere.

Sacrificio eroico

Starro è noto per essere cattivo in qualsiasi universo in cui appare, ma in anni recenti è stato anche una specie di eroe. Nelle pagine di “Justice League: No Justice” del 2018, l’eroismo del collega alieno Martian Manhunter ispira Starro ad agire in modo più utilitaristico. Ciò, alla fine, ha portato a un eroico sacrificio da parte sua.

Di fronte alla minaccia cosmica dei Titani Omega, Starro tenta di controllare mentalmente uno di loro, ma viene fatto a pezzi dal titanico cattivo. Sebbene tragica per Starro, questa mossa salva molte vite.

Jarro

Starro era morto, ma la sua storia ha preso una delle sue svolte più eccentriche quando Batman coltiva una nuova versione del personaggio da un campione di tessuto dell’originale. Soprannomina questa versione in miniatura del personaggio “Jarro”, che ha debuttato in “Justice League #10” nel 2018.

Jarro conserva tutto il potere e il potenziale di Starro, ma sembra avere una personalità molto più disponibile e un’improbabile amicizia con Batman che porta a uno dei momenti comici più bizzarri della storia recente.

Il nuovo Robin

A Jarro piace molto Batman e si identifica anche con lui, al punto che vuole diventare la nuova versione di Robin.  E lo fa… o almeno, nella sua testa, in una divertente e commovente sequenza di “Justice League #29” del 2019.

Nella sua elaborata fantasia, Jarro indossa un costume da Robin, completo di mantello e vestibilità personalizzata per consentire al suo occhio singolare di vedere attraverso di esso. Combatte al fianco del Cavaliere Oscuro difendendo Gotham. È solo una fantasia, e non diventa mai realtà… o almeno, non ancora.

Lanterna Rossa

Una delle versioni più spaventose di Starro nei fumetti è la Lanterna Rossa Starro. Ha debuttato nell’universo alternativo raffigurato in “Injustice: Gods Among Us: Year Four Annual #1”. Questa versione del personaggio è in possesso di un anello delle Lanterne Rosse ed è quindi un membro del Corpo delle Lanterne Rosse.

Le Lanterne Rosse sono alimentate dalla rabbia, cosa che conferisce loro il caratteristico colore cremisi. Le Lanterne Rosse possono generare Rage Plasma (Plasma della Rabbia), che incenerisce praticamente qualsiasi cosa. Oltre ai suoi altri poteri cosmici, questo rese Starro ancora più mortale.

House of Gucci: trailer del film con Lady Gaga

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House of Gucci: trailer del film con Lady Gaga

Eagle Pictures e Paramount hanno diffuso il trailer ufficiale di House of Gucci, l’atteso nuovo film diretto da Ridley Scott ispirato alla sconvolgente storia vera della famiglia che ha fondato Gucci la casa di alta moda italiana diventata famosa in tutto il mondo. Il film racconta tre generazioni di Gucci attraverso tre decenni. Potere, Creatività, Ambizione, Tradimento, Vendetta e un omicidio. Tutto per il controllo della Maison che portava il nome della loro famiglia. Nel cast Adam Driver, Lady Gaga, Jared Leto, Al Pacino e Jeremy Irons.

Tutto quello che sappiamo su House of Gucci

House of Gucci sarà sceneggiato da Roberto Bentivegna e sarà basato sul libro di Sara Gay Forden dal titolo: “The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour and Greed”. Per Ridley Scott si tratta del secondo progetto sviluppato dopo la fusione tra Fox e Disney, insieme a The Last Duel, film che vedrà protagonisti Matt DamonAdam Driver, Jodie Comer Ben Affleck.

House of Gucci segna il ritorno di Scott in Italia, dov’era stato ambientato anche Tutti i soldi del mondo, uscito nel 2017. Il cast include Adam Driver, Lady Gaga, Jared Leto, Al Pacino, Jack Huston, Reeve Carney, Camille Cottin e Jeremy Irons. L’uscita nelle sale è fissata per il prossimo novembre.

Ghostbusters: Legacy, il nuovo trailer ha anticipato il ritorno di un noto cattivo?

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Lo scorso martedì è arrivato online il nuovo trailer ufficiale di Ghostbusters: Legacy e, secondo alcune teorie, nel nuovo capitolo della celebre saga, che si collegherà direttamente ai film originali diretti negli anni ’80 da Ivan Reitman, potrebbe fare il suo ritorno un nemico assai familiare.

Nel nuovo trailer, infatti, i personaggi di Phoebe (Mckenna Grace) e di Trevor (Finn Wolfhard) si dirigono alla Shandor Mining Co., dove vedono una statua che ricorda inconfondibilmente le sembianze di Slavitza Jovan, l’attrice che nell’originale Ghostbusters del 1984 ha interpretato Gozer il Gozeriano. Sempre nel trailer, una figura femminile dalla testa piatta, dotata di unghie affilate, allunga un braccio attraverso un vortico portale da incubo, cosa che, almeno in apparenza, confermerebbe il ritorno del cattivo.

Adorato da Sumeri, Ittiti e Mesopotamici più o meno a partire dal 6000 a.C., il culto di Gozer veniva pratica da alcuni esperti di magia devoti alla malvagia divinità, che divennero noti come Gozeriani. Dopo una lunga guerra con Tiamat, il Dio del Caos, Gozer fu bandito dalla Terra in un’altra dimensione, e solo nel 1984 riuscì a fuggire. Molto tempo dopo che i Sumeri si erano estinti, nel 1920 venne formato un nuovo marchio di adoratori di Gozer guidato da Ivo Shandor, medico ciarlatano e geniale architetto. Shandor fondò il Culto di Gozer, raccolse migliaia di seguaci e progettò 550 Central Park West come un antenna superconduttiva costruita allo scopo di attirare e concentrare la turbolenza spirituale.

Sul tetto, il gruppo eresse il Tempio di Gozer, dove praticavano rituali bizzarri sperando di provocare la fine del mondo. I Ghostbusters hanno fatto esplodere la porta a New York attraversando i flussi nel primo film originale, fermando anche la seconda venuta del cattivo sotto forma di Stay Puft. Tuttavia, sembra che i seguaci di Shandor abbiano creato un luogo simile a Summerville, in Oklahoma, dove si svolgono – appunto – gli eventi di Legacy

Tutto quello che sappiamo su Ghostbusters: Legacy

Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason Reitman e prodotto da Ivan Reitman, è il nuovo capitolo della saga originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters: Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.

A più di trent’anni dall’uscita nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film sarà nelle sale italiane dall’11 novembre prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon e Paul Rudd.

Hawkeye: prima foto ufficiale, ecco Clint Barton e Kate Bishop

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Hawkeye: prima foto ufficiale, ecco Clint Barton e Kate Bishop

Arriva da EW la prima foto ufficiale di Hawkeye, l’attesa nuova serie tv Marvel Studios in arrivo quest’anno su Disney+. La nuova serie che arriverà il 24 Novembre 2021 sulla piattaforma streaming porterà sul piccolo schermo il personaggio di Clint Barton, interpretato nel Marvel Cinematic Universe da Jeremy Renne. Protagonista è invece Kate Bishop, l’erede più giovane, interpretata da Hailee Steinfeld.

[Kate è] una ragazzina di 22 anni ed è una grande fan di Occhio di Falco“, ha rivelato Jeremy Renne a EW. “Ha un modo meravigliosamente fastidioso e altrettanto affascinante, perché è una tale fan di Occhio di Falco. La relazione nasce e si sviluppa da questo, ma il problema più grande per Clint sono i problemi e i guai che questo porta nella vita della ragazza”.

Proprio come Clint fa da mentore a Kate nei supereroi, anche Renner si è preso la responsabilità di dare il benvenuto a Steinfeld nel Marvel Cinematic Universe. “Quello è sempre stato il mio ruolo. Al di fuori della recitazione, la stavo proteggendo e le fornivo i CliffsNotes su come va con questo tipo di cinema: schermo verde, vita da supereroe, tutte quelle cose“, ha aggiunto Renner. “Volevo solo proteggerla, perché ci sono molte cose fisiche. È un’attrice meravigliosa, un essere umano meraviglioso e non vedo l’ora di vedere tutte le cose interessanti che è in grado di fare”. Entrambi sono i protagonisti  della prima foto ufficiale che trovate di seguito:

Hawkeye serie tv 2021
Kate Bishop (Hailee Steinfeld) e Occhio di Falco/Clint Barton (Jeremy Renner) in “Occhio di Falco”. | CREDITO: CHUCK ZLOTNICK/©MARVEL STUDIOS 2021

Creata originariamente da Allan Heinberg e Jim Cheung, Kate Bishop ha debuttato per la prima volta negli anni 2000 nelle pagine dei fumetti della raccolta Young Avengers.

Hawkeye, la serie tv

Vi ricordiamo che Hawkeye fa parte della prima ondata di serie tv prodotte dai Marvel Studios che avrebbero dovuto uscire su Disney+ a partire dall’autunno 2020. Il primo spettacolo doveva essere stato The Falcon and The Winter Soldier, ma la serie è stata ritardata a causa della pandemia di coronavirus che ha colpito la produzione. Altre serie tv includono WandaVision (sempre nel 2020?)Loki (primavera 2021) oltre a HawkeyeTutti vedranno i thespian del grande schermo che completano la serie.

Hawkeye è l’annunciata spin off del franchise di Avengers e fa parte della fase 4 del Marvel Cinematic Universe che si estenderà nel racconto seriale per debuttare su Disney+.

Aquaman 2: il produttore commenta le polemiche sul ritorno di Amber Heard

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Un sequel di Aquaman senza Amber Heard non è mai stata un’opzione. A rivelarlo, all’interno del podcast “Hero Nation” di Deadline, è stato Peter Safran, produttore dell’attesissimo Aquaman and the Lost Kingdom. A Safran, infatti, è stato chiesto un commento sulla campagna social, messa in piedi dai fan di Johnny Depp tempo fa, che chiedeva la rimozione di Heard dal sequel DC.

“Onestamente, non credo che reagiremo mai alla semplice pressione da parte dei fan”, ha detto Safran in occasione della promozione di The Suicide Squad di James Gunn, che uscirà nei cinema e HBO Max in America il prossimo 6 agosto (In Italia dal 5). “Bisogna fare ciò che è meglio per il film”, ha continuato Safran. “Abbiamo pensato che se fossero tornati James Wan e Jason Momoa, allora sarebbe dovuta tornare anche Amber Heard. Ecco come sono andate le cose.”

“Non abbiamo i paraocchi e sappiamo bene cosa succede su Twitter, ma ciò non significa che bisogna reagire a tutto ciò che accade o considerarlo vangelo, né tantomeno acconsentire ai desideri dei fan”, ha concluso Safran. “Devi fare ciò che è giusto per il film, ed è proprio questa la strada che abbiamo deciso di seguire.” 

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman 2

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman and the Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre 2022.

Black Adam: Dwayne Johnson conferma che il suo costume non sarà imbottito

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Nei cinecomics, siamo ormai abituati a vedere la famigerata “imbottitura” nei costumi dei supereroi. Anche se spesso è ben nascosta, in alcuni casi è capitato, invece, che fosse ben visibile, dando vita – in egual misura – a critiche e prese in giro online (basti pensare a quanto accaduto a Zachary Levi con il costume di Shazam nell’omonimo cinecomic).

L’attore aveva raggiunto una straordinaria forma fisica per interpretare al meglio il supereroe, quindi la decisione creativa di celarlo sotto un costume eccessivamente imbottito è apparsa quantomeno bizzarra agli occhi dei più. Per fortuna, le prime foto dal set del sequel, Shazam! Fury of the Gods, hanno confermato che si è trattato di un errore che la Warner Bros. non è intenzionata a ripetere.

Per quanto riguarda Black Adam, non è un segreto che un attore della stazza di Dwayne Johnson non avesse bisogno di alcuna imbottitura, eppure alcune vecchie iterazione del costume dell’antieroe sembravano includerla. In occasione della promozione del suo ultimo film Jungle Cruise, l’ex wrestler ha spiegato ad ExtraTV che il suo costume per l’attesissimo cinecomic DC è stato ridisegnato dopo che una prima versione prevedeva una “falsa imbottitura” davvero “terribile”.

“Volevo raggiungere la migliore forma possibile mai raggiunta nella mia vita. Volevo alzare l’asticella. Quando abbiamo iniziato ho inviato le foto a Emily Blunt… è stato divertente quando abbiamo provato per la prima volta il primo costume che avevano realizzato per me. Era imbottito”, ha spiegato Johnson. “Tutti i costumi dei supereroi sono imbottiti. Ma quando c’è l’imbottitura, quella forma poi si allontana dal tuo vero corpo, quindi abbiamo deciso di toglierla.”

“Aveva questa imbottitura finta. Era veramente terribile”, ha ammesso. “Così abbiamo rimosso tutte le imbottiture e ridisegnato il costume”. Il risultato finale non è ancora stato rivelato al pubblico, ma sappiamo che Johnson ha dato tutto se stesso al personaggio di Black Adam, prestando molta attenzione anche a quello che sarà il look dell’antieroe sul grande schermo.

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Ted Lasso 2 stagione: uscita, trama, cast e streaming

Ted Lasso 2 stagione: uscita, trama, cast e streaming

Ted Lasso è la seconda stagione della serie tv Apple Original Ted Lasso creata da creata da Bill Lawrence e Jason Sudeikis.

Dal suo debutto nell’agosto 2020, la serie ha continuato a essere apprezzata da pubblico e critica ricevendo una moltitudine di nomination e premi, tra cui un Peabody Award recentemente annunciato, lo Screen Actors Guild Award a Jason Sudeikis per la migliore interpretazione maschile in una serie comica e un Golden Globe Award nella categoria Miglior Attore Comico. La serie ha anche trionfato ai Critics Choice Awards 2021, vincendo in ogni categoria per la quale è stata nominata e assicurandosi il premio per la Migliore Serie comica, Miglior Attore per Jason Sudeikis e la Migliore Attrice non Protagonista per Hannah Waddingham. Inoltre, la serie ha ottenuto due Writers Guild Awards per la Migliore Nuova Serie e la Migliore Serie Comica, una nomination dalla Producers Guild of America per la Serie Comica, nonché riconoscimenti da molti altri gruppi di associazioni e critici. “Ted Lasso” è stata anche l’unica serie comica premiata come Programma AFI dell’anno ed è apparsa nelle liste “Best of 2020” stilate dalla critica televisiva.

Ted Lasso 2: quando esce e dove vederla in streaming

Ted Lasso 2 in streaming uscirà venerdì 23 luglio su Apple TV+.

Ted Lasso 2: trama e cast

Jason Sudeikis è Ted Lasso, un allenatore di football universitario del Kansas assunto per allenare una squadra di calcio professionistica in Inghilterra, nonostante non abbia alcuna esperienza come allenatore di calcio. Ma ciò che gli manca nella conoscenza, lo compensa con ottimismo, determinazione da sfavorito… e biscotti. L’acclamata serie comprende anche Hannah Waddingham, Brendan Hunt, Jeremy Swift, Juno Temple, Brett Goldstein, Phil Dunster e Nick Mohammed. Sarah Niles si unisce al cast in questa stagione come “Sharon”, una psicologa sportiva che è stata chiamata a lavorare con l’AFC Richmond.

In Ted Lasso protagonisti sono Jason Sudeikis nel ruolo di Ted Lasso, Stephen Manas nel ruolo di Richard Montlaur, Colin Blyth come il fotografo, Brendan Hunt nei panni del Coach Beard, Hannah Waddingham nel ruolo di Rebeca, Bronson Webb come Bronson Webb e Lampros Kalfuntzos come fotografo di stampa.

Jason Sudeikis è anche produttore esecutivo, insieme a Bill Lawrence con la sua Doozer Productions, in associazione con Warner Bros.Television e Universal Television, una divisione di Universal Studio Group. Jeff Ingold di Doozer è anche produttore esecutivo con Liza Katzer in veste di co-produttrice esecutiva. La serie è stata sviluppata da Sudeikis, Bill Lawrence, Brendan Hunt e Joe Kelly, ed è basata sul format preesistente e sui personaggi di NBC Sports.

Gli episodi di Ted Lasso 2

Gli episodi di Ted Lasso 2

  • St. 2 episodio 1: L’AFC Richmond porta uno psicologo sportivo per aiutare la squadra a superare la serie senza precedenti di sette pareggi.
  • St. 2 episodio 2: Ted è sorpreso dalla ricomparsa di un volto familiare. Roy prova un nuovo concerto.
  • St. 2 episodio 3,
  • St. 2 episodio 4:
  • St. 2 episodio 5:
  • St. 2 episodio 6:
  • St. 2 episodio 7:
  • St. 2 episodio 8:

Scarlett Johansson vs Disney: ecco la risposta dello studio alle accuse dell’attrice

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Nella giornata di ieri è arrivata la notizia che Scarlett Johansson ha intentato una causa contro la Disney, sostenendo che il suo contratto per Black Widow è stato violato dopo che il film dei Marvel Studios è stato rilasciato in contemporanea nelle sale e su Disney+ con Accesso Vip.

L’attrice afferma che la Disney era ben consapevole del fatto che rendere il film disponibile per lo streaming contemporaneamente all’uscita sul grande schermo avrebbe dissuaso il pubblico dal recarsi in sala. Tuttavia, ha scelto comunque di optare per la distribuzione congiunta, in maniera “consapevole e intenzionale”. Nessun si aspettava che la multinazionale avrebbe affrontato la questione pubblicamente, e invece, poche ore fa, è accaduto proprio questo.

Attraverso un portavoce ufficiale (via The Hollywood Reporter), la multinazionale statunitense ha risposto pubblicamente alla causa intentata da Scarlett Johansson, dichiarando: “Non può esserci giustificazione per questa causa, che reputiamo triste e angosciante nel suo insensibile disprezzo nei confronti degli orribili e prolungati effetti globali della pandemia di Covid-19. La Disney ha onorato a pieno il contratto con Ms. Johansson. L’uscita di Black Widow su Disney+ con Accesso Vip ha migliorato decisamente la sua capacità di ottenere compensi aggiuntivi oltre ai 20 milioni di dollari che ha già ricevuto fino ad oggi.”

La posizione della Disney sembra chiara, e pare che l’azienda non abbia alcuna intenzione di tirarsi indietro e cercare in qualche modo di mediare. Questo potrebbe essere l’inizio di una lunga battaglia legale che potrebbe non risolversi tanto facilmente. Voi cosa ne pensate?

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