Attraverso il suo account
Instagram, il regista David Ayer ha condiviso un
nuovo scatto inedito dal backstage di Suicide Squad che ci mostra il
primo make-up test di Jared Leto nei panni del
Joker.
Lo scatto è stato condiviso
attraverso le storie dell’account Instagram di Ayer e ci mostra una
primissima versione del Clown Principe del Crimine molto diversa
rispetto a quella che abbiamo avuto modo di vedere sul grande
schermo: è interessante notare, ad esempio, come il tatuaggio che
appare sulla fronte di Leto, “Blessed”, sia stato poi sostituito
nella versione definitiva con “Damaged”; ancora, nel film è
completamente sparita la riga nera intorno alle labbra del
personaggio, trucco che indubbiamente ne accentuava la personalità
folle e imprevedibile.
Di recente, David
Ayer aveva utilizzato Instagram per condividere un altro
scatto inedito del Joker dal backstage di Suicide
Squad: nella didascalia che ha accompagnato
l’immagine, il regista aveva fatto intendere che durante la
produzione del film i rapporti con la Warner Bros. non erano stati
propriamente idilliaci e che il film arrivato nelle sale non era in
realtà la pellicola che lo stesso aveva in mente.
Proprio ieri abbiamo appreso che
David Ayer tornerà alla regia occupandosi di
scrivere e dirigere il remake di Quella Sporca
Dozzina, uno dei film di guerra più celebri della
storia del cinema, basato sul romanzo omonimo di E.M. Nathanson,
diretto nel 1967 da Robert Aldrich e interpretato da grandi star
quali Lee Marvin, Ernest Borgnine e Robert Ryan.
In merito alla Squadra Suicida,
invece, è atteso per il 2021 l’arrivo nelle sale di The
Suicide Squad, reboot ad opera di James
Gunn (Guardiani della Galassia) che vedrà
il ritorno di Margot
Robbie (Harley Quinn), Viola
Davis (Amanda Waller), Joel
Kinnaman (Rick Flag) e Jai
Courtney (Captain Boomerang) al fianco delle new entry
Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn,
David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena.
Cresce il cast di new entry in Billions 5, l’annunciata quinta stagione
della serie tv Billions
con Paul Giamatti e Damien Lewis.
Deadline rivela che il noto attore Frank
Grillo prenderà parte al nuovo ciclo di episodi. Grillo reciterà
nel ruolo di Nico Tanner, un artista moderno.
La stagione 5 di Billions è
in produzione a New York e sarà presentata in anteprima sulla rete
nel 2020.
Billions 5
In Billions 5 protagonisti sono il premio
Oscar, vincitore di Emmy e Golden Globe, Paul Giamatti e vincitore dell’Emmy e Golden
Globe
Damian Lewis, Billions
è una delle serie drammatiche più importanti della rete, con una
media di cinque milioni di spettatori settimanali su tutte le
piattaforme. Le prime tre stagioni di Billions
sono andate in onda in Italia su Sky Atlantic e sono disponibili su
Now Tv.
Quando tutti sono fuori per cercare
vendetta, nessuno è al sicuro. Bobby Axelrod (Lewis) e Chuck
Rhoades (Giamatti), ex nemici, e Wendy Rhoades (Maggie Siff),
moglie del primo e fidata consigliere del se condo, si sono uniti
per formare un’alleanza difficile da pensare ma molto efficace,
mirata allo sradicamento di tutti i loro rivali, tra cui Grigor
Andolov (guest star
John Malkovich), Taylor Mason (Asia
Kate Dillon), Brian Connerty (Toby Leonard Moore) e Waylon
“Jock” Jeffcoat (guest star Clancy Brown). L’ambizione e il
tradimento sono da sempre al centro di BILLIONS, e in questa
stagione tutti i personaggi scoprono esattamente quanto è alto il
prezzo che dovranno pagare per soddisfare tali esigenze. La serie
vede protagonisti nel cast anche David Costabile, Condola Rashad,
Kelly AuCoin, Jeffrey DeMunn e
Malin Akerman.
Billions è stato
creato e prodotto esecutivamente dagli showrunner Brian Koppelman e
David Levien. La serie è stata creata anche da Andrew Ross
Sorkin.
Il DC
Extended Universe ha avuto i suoi alti e bassi.
Tuttavia, nonostante i primi film non abbiano riscosso il successo
sperato, sembra che le cose siano destinate a cambiare.
Wonder Woman, Aquaman e Shazam! sono stati accolti molto bene, mentre
Joker (che tecnicamente non fa parte del DCEU) è stato
elogiato tanto dal pubblico quanto dalla critica.
Tuttavia, i fan non dimenticano i
disastrosi inizi del DCEU e come le cose sarebbero
potute precipitare senza alcuna possibilità di riscatto. Ecco 10
cose che non hanno senso nel DCEU.
La vera identità dei supereroi
Questa è sicuramente la critica più
diffusa quando si parla di supereroi in generale. Indossano costumi
e vagano nella notte per combattere il crimine. I costumi hanno lo
scopro di nascondere la loro vera identità, ma in realtà sono
indumenti così rivelatori che è illogico pensare che nessuno sia in
grado di riconoscerli.
Ad esempio, Clark Kent indossa gli
occhiali solo quando è una persona normale e li toglie quando si
traveste da Superman: nessuno si rende mai conto che si tratta
della stessa persona. Lo stesso discorso potrebbe essere applicato
al personaggio di Diana Prince, mentre Batman e The
Flash sarebbe i due supereroi la cui vera identità sarebbe
celato dalle loro maschere: eppure, non è possibile che nessuno
riesca a riconoscergli anche solo dalle loro voci…
Le battaglie finali
I film di supereroi sono sempre
associati a grandi scene d’azione e a trame che ruotano attorno
all’eroe di turno che sconfigge il cattivo. Tuttavia, questa
formula consolidata è stata in un certo qual modo abbandonata,
soprattutto negli ultimi anni grazie a pellicole come Joker, che
hanno mostrato un lato completamente diverso delle storie che si
possono raccontare basandosi sui fumetti.
Al di là di ciò, le battaglie finali
restano uno dei momenti più epici di questi film. Sfortunatamente,
questi grandi momenti all’interno del DCEU non hanno mai funzionato
particolarmente, perché la trama tendeva a concentrarsi sul
sviluppo dei personaggi invece di preparare il terreno al grande
scontro finale. Ecco perché le battaglie finali di Suicide Squad, Batman v Superman: Dawn of Justice, Wonder
Woman e anche Shazam! non risultano particolarmente
riuscite.
Il piano di Lex Luthor
L’incarnazione di Jesse Eisenberg
del celebre villain Lex Luthor in Batman v Superman è
stata accolta in maniera contrastante. Il suo look era molto
diverso rispetto a quello dei fumetti e i suoi comportamenti hanno
contribuito a far sì che il pubblico lo etichettasse come un
ragazzino egoista piuttosto che come una mente malvagia.
La più grande critica mossa al
personaggio è relativa però al suo piano, che sembra non avere
alcun senso. Perché vuole liberare Doomsday? Il mostro non
distruggerà Gotham mentre è intento ad uccidere i supereroi che lo
stesso Luthor vuole eliminare? Non sembra logico o comunque non
sembra qualcosa che un mente acuta come quella di Luthor
farebbe…
I tatuaggi di Joker
Un’altra incarnazione del DCEU che
ha ricevuto pareri contrastanti è quella del Joker di Jared Leto.
Invece di apparire come una minaccia, il personaggio è finito per
risultare una sorta di caricatura, a tratti ridicolo e per nulla
credibile, cosa che ha generato un diffuso malcontento tra i
fan.
Uno dei motivi per il quale il Joker
di Leto è stato anche percepito in questo modo è stato a causa del
suo corpo ricoperto di tatuaggi. Joker è un folle, lo sappiamo
tutti, ma forse non abbastanza da tatuarsi sulla pelle la parola
“Danneggiato”.
Batman uccide le persone
Il Batman di Ben Affleck non è stato
accolto molto bene dai fan, o almeno non così bene come la versione
di Christian Bale. Ciononostante, alcuni sembrano aver apprezzato
il Crociato di Gotham interpretato da Affleck, soprattutto questo
suo lato più oscuro e tormentato, e il fatto che fosse comunque
provato da tutto ciò che gli era successo nella vita.
Tuttavia, le scene del DCEU in cui
Batman uccide le persone con la sua artiglieria pesante sono odiate
da tutti, indistintamente. Si tratta di una cosa che è talmente
lontana dalla versione del personaggio nei fumetti, che nessuno
avrebbe potuto ignorarla. Batman ha un codice morale ed evita il
più possibile di uccidere le persone… nel film del DCEU è accaduto
praticamente l’opposto!
Superman come Gesù
Zack Snyder è noto per aver usato
nei film del DCEU molti riferimenti alla Bibbia. Ciò può essere
notato in particolare nel primo film che ha dato il via al
franchise, ossia L’Uomo d’Acciaio. C’è davvero tanto
simbolismo, che il regista ha poi portato anche in Batman v
Superman e Justice League.
Il punto cruciale è che Snyder fa
sembrare Superman simile a Gesù, quando in realtà non lo è. Molto
fan dei fumetti hanno più volte evidenziato come Superman sia una
persona pacifica che aiuta le persone perché perché sa che quella è
la cosa giusta da fare. È prima un essere umano e poi un supereroe,
non viceversa.
Ares e la guerra
Wonder Woman ci ha fatto
conoscere l’aspetto prettamente mitologico del DCEU, che è stato
poi ancora più approfondito con Aquaman. Essendo la figlia
di Zeus, Diana Prince è anche una delle sorelle di Ares, il Dio
della Guerra che lei crede responsabile di tutta la violenza e la
guerra che imperversa nel mondo degli umani.
Tuttavia, questa convinzione viene
puntualmente messa in discussione durante tutto il film, con Diana
che si rende conto di avere torto, visto che gli umani si fanno la
guerra tra di loro anche senza lo zampino di Ares (conclusione
piuttosto logica, alla quale giungerebbe chiunque!). Quando Diana
sconfigge Ares, la guerra finisce, il che sembra dimostra che
l’Amazzone aveva ragione. Tale incoerenza non ha assolutamente
senso: in questo modo, tutta la logica del film può essere messa in
discussione.
La morte di Superman
La morte di Superma è considerato
uno dei più grandi avvenimenti nella storia del fumetto. Superman è
praticamente invulnerabile a tutto tranne che alla kriptonite, un
materiale proveniente da Krypton, il suo pianeta originario. Questo
è il motivo per cui nessuno ha mai creduto veramente che il
supereroe potesse davvero morire.
In Batman v Superman,
Superman muore per mano di Doomsday, per poi resuscitare in
Justice League perché la squadra ha bisogno del suo aiuto
per sconfiggere Steppenwolf. Allora, che senso ha avuto ucciderlo
per poi riportarlo quasi subito in vita? E che senso ha avuto
mettere insieme la Justice League se questa non avesse potuto fare
nulla senza l’intervento di Superman, che alla fine è stato l’unico
a poter battere Steppenwolf?
La formazione della Suicide Squad
Un’altra squadra la cui formazione
sembra essere priva di logica è quella della Suicide
Squad. Il film non è stato quello che i fan si aspettavano,
anche a causa dei buchi presenti nella trama e ai continui cambi di
tono. La Warner ha cercato di soddisfare le esigenze dei fan che
avevano particolarmente apprezzato il divertente trailer del film,
ma in realtà i piani originali erano ben diversi.
Il più grande buco di sceneggiatura
del film è la logica dietro la formazione della squadra di
criminali per combattere una minaccia più grande di loro. Amanda
Waller afferma che nessun altro poteva essere migliore di loro e
riuscire nell’impresa… la Waller sembra essersi dimenticata
dell’esiste di Batman, Wonder Woman e The Flash!
Un solo nome: Martha!
La scena di Martha in Batman v
Superman è probabilmente la quintessenza di tutto ciò che di
sbagliato è stato fatto con il DCEU. Quando neanche lo studio è
sicuro di quello che sta facendo, è impossibile che i fan riescano
a prendere sul serio il risultato finale.
Quando Batman sta per uccidere
Superman, quest’ultimo all’improvviso gli dice: “Salva
Martha!”. Si riferisce a sua madre, ma Batman pensa che stia
invece parlando della propria; smette quindi di combattere e
diventa un alleato di Superman. Probabilmente non c’è nulla di più
illogico che della sequela di eventi che questo espediente
narrativo ha generato…
Tutti i personaggi del
MCU hanno un fedele
braccio destro. Carol Danvers ha Maria Rambeau, T’Challa ha Okoye,
Peter Parker ha Ned Leeds e Stephen Strange ha Wong. Per quanto
riguarda i più importanti personaggi, invece, parliamo addirittura
di due bracci destri: Thor ha Loki e Heimdall, Steve Rogers ha Sam
Wilson e Bucky Barnes… e Tony Stark ha
James Rhodes e Happy Hogan.
Rhodey è il migliore amico di Tony,
mentre Harry è la sua fedele guardia del corpo nonché
assistente personale. Di seguito abbiamo raccolto i 5 momenti del
MCU più teneri che hanno visto
protagonisti Tony Stark e James Rhodes, e altri 5 momenti tra Tony
e Happy Hogan… 10 momenti che dimostrano che Tony è l’amico che
tutti vorremmo!
Rhodey: Unire le forze contro Whiplash (Iron Man 2)
Tony e Rhodey si separano in
Iron Man 2, sia perché i
problemi di alcolismo di Tony iniziano ad avere la meglio su di
lui, sia perché Rhodey non è d’accordo con la sua decisione di
tenere nascosta l’armatura di Iron Man alle forze armate
statunitensi. Dopo un’accesa discussione alla festa di compleanno
di Tony, Rhodey ruba un’armatura e la porta alla base dell’esercito
più vicina.
Più tardi nel film, Rhodey tornerà
da Tony con quella stessa armatura per mettere da parte le loro
divergenze e affrontare insieme Whiplash. Con le risorse di Justin
Hammer, Ivan Vanko ha costruito un esercito di Robot e Tony ha
bisogno di Rhodey per vincere la battaglia.
Happy: L’anello di fidanzamento
(Spider-Man: Homecoming)
Il ruolo di Tony Stark in Spider-Man: Homecoming
avrebbe potuto costituire del materiale per realizzare un ipotetico
Iron Man 4. Un esempio di ciò lo abbiamo alla fine del
film. Si fa riferimento al viaggio di Peter Parker e la scena in
questione ruota attorno a Tony che gli offre un posto all’interno
della squadra degli Avengers: Peter lo rifiuta, scegliendo di agire
nei panni dell’amichevole Spider-Man di quartiere.
Una volta che Peter esce di scena,
Tony diventa protagonista. Pepper Potts ha organizzato una
conferenza stampa per annunciare Peter come l’ultimo Vendicatore e
sta aspettando notizie da parte di Tony. In quel momento lo stesso
chiede a Happy Hogan di dargli un anello di fidanzamento che porta
con sé dal 2008.
Rhodey: Far calmare Tony dopo il
confronto con Cap (Avengers: Endgame)
Il trailer di Avengers:
Endgame ha lasciato credere ai fan che Tony potesse morire
già durante i primi minuti del film. Era intrappolato nello spazio
senza carburante, senza cibo e senza alcuna speranza di tornare a
casa. Così come i fan, neanche Tony si aspettava di riuscire a
tornare sulla Terra, fino a quando non interviene Captain Marvel a salvarlo,
offrendogli così una seconda opportunità.
Eppure, Tony non ha visto questa
seconda opportunità come una benedizione, tanto da incolpare Cap
dell’accaduto e affrontarla con una notevole rabbia interiore. Da
migliore amico quale è, Rhodey è intervenuto per provare a
calmarlo.
Happy: Allenarsi sul ring (Iron Man 2)
Nonostante abbia iniziato come
attore, la fama di Jon Favreau è strettamente
legata alle pellicole realizzate come regista, soprattutto grazie
ai live action Disney de Il Libro della Giungla e Il
Re Leone. Tra i suoi primi ruoli si ricordano quello al fianco
di Vince Vaughn in Swingers e quello
ricorrente nella prima stagione di Friends. In generale,
comunque, Favreau ha sempre ricoperto dei ruoli secondari sul
grande schermo.
Ecco perché nel MCU interpreta Happy Hogan, e forse
non tutti ricorderanno che è stato proprio lui a dirigere i primi
due film dedicati ad Iron Man. In Iron Man 2 vediamo Tony
e Happy allenarsi insieme sul ring. Tony non agisce in maniera del
tutto corretta nei confronti del suo avversario, colpendolo
addirittura di proposito con un pugno in faccia. La scena è
comunque molto divertente.
Rhodey: Provando a sollevare il Mjolnir (Avengers: Age of
Ultron)
Ci sono tante cose in Avengers: Age of
Ultron di Joss Whedon che hanno deluso i
fan, come la lunga digressione sulla famiglia di Occhio di Falco o
il fatto che Ultron non sia un vero cattivo ma più che altro un
personaggio destinato a fare da collante con i futuri film del
MCU.
Indubbiamente, però, una delle
grandi cose che Whedon ha fatto con il film è stata mostrare allo
spettatore gli eroi più potenti della Terra nei loro anni di
inattività, cosa che nei fumetti accade di continuo, mentre sul
grande schermo è abbastanza rara. Nel primo atto di Age of
Ultron, i Vendicatori tengono una festa nella Avengers Tower.
Rhodey racconta a Thony e Thor “una delle tante storie di War
Machine”… entrambi fingono che sia interessante.
Happy: “Parlo con il capoccione
della sicurezza?” (Iron Man 3)
Il rapporto tra Tony e Happy è così
stretto che entrambi possono permettersi di essere totalmente
onesti l’uno nei confronti dell’altro. Happy non è per nulla
esperto di tecnologia quanto il capo/amico, così Tony cogli al volo
ogni occasione possibile per farglielo notare. In Iron
Man 3, quando Aldrich Killian arriva alle Stark Industries
per un discutibile incontro con Pepper Potts, Happy avverte in
videochiamata Tony per segnalargli il suo comportamento
sospetto.
Il problema è che Happy non è molto
abile con le videochiamate e tiene il telefono troppo in alto, con
la fotocamera che inquadra soltanto la sua fronte. A quel punto
Tony esita e in maniera ironica gli dice: “Parlo con il
capoccione della sicurezza?”, prima di staccare la
conversazione.
Rhoney: Tony gli dona dei tutori
per le gambe ipertecnologici (Captain America: Civil War)
La battaglia dell’aeroporto in
Captain
America: Civil War non ha provato la morte di
nessuno, ma si è conclusa con una tragedia. Visione sparò un raggio
dalla sua testa verso Falcon, il quale riuscì ad evitarlo: il
raggio colpì allora War Machine, facendolo precipitare al
suolo.
L’incidente ha lasciato le gambe di
Rhodey danneggiate in maniera permanente, con Tony che ha speso
un’ingente somma di denaro per regalare al suo migliore amico dei
tutori all’avanguardia in modo da permettergli di camminare ancora.
L’aspetto più tenero di questa scena è che, nonostante tutto,
Rhodey non ha perso il suo senso dell’umorismo, facendo impazzire
dopo che il ragazzo della FedEx lo ha chiamato “Tony Stank”.
Happy: Le visite all’ospedale (Iron Man 3)
Quando Happy segue Aldrich Killian
in Iron Man 3, finisce in come a causa di un’esplosione
fuori dal TCL Chinese Theatre. Le più grandi paure di Tony nei
confronti del Mandarino iniziano a prendere forma, tanto da indurlo
a commentare un errore: rivelare il suo indirizzo di casa ad un
potente terrorista.
Tony è profondamente scosso
dall’attacco a Happy e continua a fargli visita in ospedale.
Ottiene anche il permesso dallo staff dell’ospedale di trasmettere
lo show preferito di Happy, Downton Abbey, nella tv della
sua stanza.
Rhodey: La morte di Tony (Avengers: Endgame)
La scena della morte di Tony Stark
in Avengers: Endgame resterà uno dei
momenti più strazianti dell’intero MCU, perché rappresenta il culmine
di un arco tanto narrativo quanto emotivo legato alla storia di un
personaggio che il pubblico amava da 11 anni.
Tutti le persone più importanti
della vita di Tony, da Peter Parker (“Abbiamo vinto, Mr.
Stark!”) a Pepper Potts (“Adesso puoi riposare…”), si
sono avvicinati per rendergli l’ultimo saluto. Rhodey fu il primo,
e portà anche Peter via mentre Tony si apprestava ad entrare nella
luce. Tony non proferisce parola durante la scena della morte, il
che è stata un’idea di Robert Downey Jr. per sottolineare ancora di
più la solennità del momento.
Happy: “Ti farò
avere tutti i cheeseburger che vuoi” (Avengers:
Endgame)
Anche se non si tratta propriamente
di una scena che vede insieme Tony e Happy, si tratta comunque di
un momento molto intenso collegato alla morte del personaggio.
Anche se Tony non è fisicamente con Happy e Morgan, la sua presenza
incombe su questi due personaggi in lutto nel giorno del suo
funerale, durante le battute finali di Avengers:
Endgame.
Happy chiede a Morgan se ha fame e
lei gli risponde che ha voglia di cheeseburger. Happy le dice che
suo padre amava i cheesebuerger – fu la prima cosa che chiese
quando tornò in America dall’Afghanistan, dove era stato
imprigionato in una grotta – e che le avrebbe preso tutto i
cheeseburger che voleva.
Continua la diffusione di concept
originali inutilizzati di Avengers: Endgame da parte di
Ryan
Meinerding, Head of Visual Development
dei Marvel Studios. Oggi, Meinerding ha condiviso
delle immagini che mostrano una versione alternativa delle tute da
viaggio nel tempo, indossate da Tony Stark e Steve
Rogers.
Potete vedere di seguito le immagini
che mostrano un design leggermente diverso da quello che abbiamo
visto al cinema e sicuramente una colorazione più scura.
Ricordiamo che Avengers:
Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno,
nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura
diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un
arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un
esperimento produttivo senza pari.
Per quanto riguarda invece il
tenerissimo personaggio del mondo di Star
Wars, sappiamo senza dubbio che è un ottimo
espediente per Lucasfilm e Disney per vendere milioni di
pupazzetti, soprattutto nel periodo che precede il Natale. Inoltre,
il personaggio gioca molto con la malinconia e soprattutto con il
desiderio dei fan, delusi dagli ultimi film della saga, di
riappropriarsi dei propri eroi e personaggi che hanno costruito la
nostra memoria collettiva.
Noto quasi esclusivamente per il
ruolo di Lando Calrissian nella saga di Star
Wars, l’attore Billy Dee Williams ha negli
anni preso parte anche ad altri celebri film e serie TV. Nel cuore
dei fan rimane però impresso come il celebre contrabbandiere amico
di Han Solo. La sua intera carriera è
stata così costruita in funzione di tale personaggio, ottenendo
continuamente l’apprezzamento del pubblico, in particolar modo per
il suo atteso ritorno nel nuovo capitolo della saga.
Ecco 10 cose che non sai di
Billy Dee Williams.
Billy Dee Williams: i suoi
film
1. È noto per la saga di
Star Wars. L’attore debutta al cinema con il film
Addio dottor Abelman (1959), per poi comparire in film
come Un provinciale a New York (1970), La signora del
blues (1972), divenendo poi estremamente popolare per il suo
ruolo in L’impero colpisce ancora (1980), dove ricopre il
ruolo di Lando Calrissian. Successivamente recita in I falchi
della notte (1981) e di nuovo nella saga di Star Wars nel
capitolo Il ritorno dello Jedi (1983). Successivamente
recita in film come Paura su Manhattan (1984),
Batman (1989), L’auto più pazza del mondo (1991),
Oedipus (2004), Hood of Horror (2006), e
Fanboys (2008). Nel 2019 riprende il ruolo con cui è
divenuto celebre nel film Star Wars – L’ascesa di
Skywalker, dove recita accanto agli attori Daisy Ridley,
Oscar Isaac
e John
Boyega.
2. Ha recitato in alcune
celebri serie televisive. Nel corso della sua carriera
l’attore è più volte apparso anche in televisione, in particolare
recitando in alcuni episodi di celebri serie TV come I
Jefferson (1979), Dynasty (1984-1985), Scrubs –
Medici ai primi ferri (2006), Lost (2007), White
Collar (2011-2012), Modern Family (2012) e
Glee (2014).
3. Ha lavorato anche come
doppiatore. Negli anni l’attore ha ricoperto il ruolo di
doppiatore in più occasioni, tutte legate al mondo di Star Wars.
Nel 2013 doppia il suo celebre personaggio, Lando Calrissian nella
serie animata Star Wars – Le cronache di Yoda. Tra il 2014
e il 2015 doppia lo stesso personaggio in The LEGO Movie,
e nelle serie Star Wars – Rebels e Lego Star Wars – I
racconti del droide.
Billy Dee Williams in Star
Wars
4. Era dubbioso circa il suo
ritorno nella saga. Quando all’attore fu chiesto di
partecipare al nuovo capitolo della saga, Williams fu inizialmente
restìo. Stando a quanto da lui dichiarato, l’idea di mostrarsi
invecchiato non gli piaceva e aveva paura a fare i conti con il
personaggio ma con i limiti della sua età, con il non avere più
l’entusiasmo di una volta. Alla fine, tuttavia, si convinse,
trovando nuovi spunti per interpretare un personaggio a distanza di
così tanto tempo.
5. Non sa che futuro avrà il
personaggio nella saga. Per l’attore, il nono episodio di
Star Wars pone una conclusione all’arco narrativo del suo
personaggio. Williams ha infatti dichiarato di non sapere quale
destino attende il personaggio, e che molto dipenderà
dall’apprezzamento del pubblico a riguardo.
Billy Dee Williams è Harvey
Dent
6. Ha interpretato il
celebre personaggio presente in Batman. Nel
Batman diretto da Tim Burton nel 1989,
l’attore ricopre il ruolo di Harvey Dent, il celebre procuratore
distrettuale di Gotham City.
7. Avrebbe dovuto riprendere
il ruolo. Nelle prime bozze del copione di Batman – Il
ritorno, Williams era previsto riprendesse il ruolo di Harvey
Dent. Questi fu tuttavia sostituito da Max Schreck, interpretato
dall’attore Christopher Walken. Sempre nelle
iniziali bozze, inoltre, il personaggio avrebbe assunto l’identità
di Due Facce alla fine del film, quando Catwoman lo avrebbe baciato
davanti al generatore del Pinguino.
Billy Dee Williams in Scrubs
8. Ha recitato nella celebre
sit-com. L’attore è comparso anche in alcuni episodi della
serie Scrubs. Qui il personaggio del chirurgo Turk lo chiama più
volte Lando, credendo sia veramente lui.
Billy Dee Williams in LEGO
Batman
9. Ha doppiato il ruolo che
avrebbe dovuto ricoprire anni prima. Nel film del 2017
LEGO Batman – Il film, l’attore è stato chiamato a
doppiare il personaggio di Due Facce. Williams avrebbe dovuto
interpretare tale ruolo anni prima, ma fu sostituito per
cambiamenti nella sceneggiatura.
Billy Dee Williams età e
altezza
10. Billy Dee Williams è
nato a New York, Stati Uniti, il 6 aprile 1937. L’attore è
alto complessivamente 183 centimetri.
Tra le personalità più poliedriche
dell’attuale panorama cinematografico statunitense vi
è J. J. Abrams, noto regista, sceneggiatore e
produttore. Autore di alcuni dei più grandi successi degli ultimi
due decenni e vera autorità in campo televisivo, dove ha dato vita
ad alcune delle serie che hanno rivoluzionato il concetto di
serialità. Grande appassionato di fantascienza, Abrams ha saputo
dare nuova vita al genere, in particolare riportando sul grande
schermo due delle principali saghe fantascientifiche, ovvero
Star
Wars e Star Trek.
Ecco 10 cose che non sai di
J. J. Abrams.
J. J. Abrams: i suoi film e le
serie TV
1. Ha diretto celebri
lungometraggi. La filmografia da regista di Abrams è
ancora piuttosto esigua, ma vanta alcuni dei più grandi successi
degli ultimi anni. Il debutto arriva infatti con Mission:
Impossible III (2006), per poi ottenere grande successo con il
film Star Trek
(2009). Nel 2011 dirige il suo primo film originale, Super 8,
mentre nel 2013 realizza Into Darkness – Star
Trek, sequel del precedente film. Nel 2015 riporta al
cinema la saga di Star Wars con Star Wars – Il
risveglio della Forza, e nel 2019 dirige il terzo capitolo
della nuova trilogia, Star Wars – L’ascesa di
Skywalker.
2. Si è distinto come
sceneggiatore. Oltre ad aver scritto le sceneggiature di
tutti i suoi film, eccetto i due di Star Trek, Abrams è noto per
essere l’autore anche dei film A proposito di Henry
(1991), Armageddon – Giudizio finale (1998), Radio
Killler (2001), e Mission: Impossible – Protocollo
fantasma (2011). Abrams è inoltre co-creatore della celebre
serie Lost
(2004-2010).
3. È noto come
produttore. Negli anni Abrams si è distinto in particolar
modo come produttore dall’ottimo intuito. Ha infatti investito non
solo nei suoi film da regista, ma anche in opere rivelatesi ottimi
successi al box office, come Cloverfield (2008),
10 Cloverfield
Lane (2016), Star Wars – Gli
ultimi Jedi (2017), The cloverfield
Paradox (2018) e Overlord (2018).
Ha inoltre prodotto le serie televisive Lost,Person of
Interest (2011-2016), Westworld (2016-in corso),
22.11.63 (2016) e Castle Rock (2018).
J. J Abrams e Spiderman
4. Ha lavorato ad un nuovo
fumetto del supereroe. Tramite i suoi profili social,
Abrams ha reso noto il suo coinvolgimento in una nuova linea
narrativa dedicata al celebre supereroe Spider-Man. Nel primo di
tali numeri, è stato svelato che quella intrapresa da Abrams è una
storia ambientata in un futuro alternativo rispetto a quello
canonicamente conosciuto.
J. J. Abrams ha ideato Lost
5. Con la sua serie ha
cambiato il concetto di serialità. Per gli appassionati di
serie TV esiste un prima e un dopo Lost. Con tale serie,
di cui Abrams ha curato la scrittura, la produzione e in alcuni
casi anche la regia, è infatti stato apportato un significativo
progresso nel linguaggio seriale.
J. J Abrams realizzerà un nuovo
Superman?
6. Potrebbe riportare al
cinema il celebre supereroe. Stando ad alcune
indiscrezioni interne alla DC, Abrams sembrerebbe essere stato
indicato come regista designato a riportare Superman al cinema.
Ulteriori voci sembrano sottolineare l’intenzione di Abrams di
cercare un nuovo volto per il ruolo. Tuttavia tali notizie non
hanno ancora ricevuto conferma né smentita.
J. J. Abrams: S. La nave di
Teseo
7. Ha concepito un
romanzo. Abrams è la mente dietro il romanzo S. La
nave di Teseo, da lui ideato e scritto da Doug Dorst.
Pubblicato nel 2013, il romanzo presenta un formato inusuale,
strutturato infatti come una storia dentro una storia. Abrams
definì in seguito il progetto come un esperimento letterario.
J. J. Abrams e Star Wars
8. Non era previsto che
dirigesse il nono capitolo della saga. Abrams aveva già
diretto nel 2015 il film Star Wars – Il risveglio della
forza, e non era previsto dirigesse ulteriori episodi della
saga. Il nono episodio era infatti stato affidato al regista
Colin Trevorrow, il quale tuttavia nel settembre
2017 annunciò di aver rinunciato al ruolo per divergenze creative.
A quel punto la regia fu affidata nuovamente ad Abrams.
9. Considera il nuovo film
una grande sfida. In una recente intervista Abrams ha
affermato che Star Wars – L’ascesa di Skywalker si è
rivelata una delle più grandi sfide della sua carriera. Il regista
rivela infatti che portare a conclusione una saga di questa portata
è un compito estremamente rischioso, e che la possibilità di
deludere i fan è molto alta. Possibilità dal quale tuttavia Abrams
ha cercato di non farsi distrarre, puntando a realizzare il film
che da spettatore gli sarebbe piaciuto vedere.
J. J. Abrams età e altezza
10. J. J. Abrams è nato a
New York, Stati Uniti, il 27 giugno 1966. Il regista è
alto complessivamente 170 centimetri.
Officine UBU ha diffuso il trailer
di L’hotel
degli amori smarriti, (titolo originale: Chambre
212) di Christophe Honoré, nei cinema a
partire dal 20 febbraio.
Presentato con successo al 72°
Festival
di Cannes, il film è valso alla protagonista Chiara
Mastroianni il Premio per la Miglior Interpretazione nella sezione
Un Certain Regard. Un riconoscimento che
ha fatto da apripista all’uscita in Francia, dove il film ha
totalizzato ad oggi più di 400.000 spettatori.
La talentuosa attrice e figlia
d’arte Chiara Mastroianni interpreta Maria, docente universitaria
attorno alla quale ruota una vicenda ricca di colpi di scena, dove
i ricordi della protagonista prendono vita e la portano a
riflettere sul suo matrimonio, sui saliscendi della vita di coppia,
sull’infedeltà, sulla persistenza del desiderio e sul divenire. Una
commedia “coniugale” che affronta le problematiche di coppia con
romanticismo e originalità.
L’hotel degli amori smarriti: la trama
Dopo vent’anni di matrimonio,
Richard scopre che Maria lo tradisce. Lei decide di lasciare il
domicilio coniugale e di trasferirsi nell’hotel di fronte, dal
quale avrà una vista privilegiata sul suo appartamento, su Richard
e sul loro matrimonio. Nella stanza 212 Maria riceverà delle visite
inattese dal suo passato, con le quali rivivrà i ricordi di amori
sognati e perduti in una magica notte che le cambierà la
vita.
L’hotel
degli amori smarriti di Christophe
Honoré arriverà nei cinema italiani a partire dal
20 febbraio distribuito da Officine
UBU.
Warner Bros. ha pubblicato il primo
trailer di Superman: Red Son,
l’adattamento animato dell’omonimo fumetto DC. Originariamente
annunciato al Comic-Con di San Diego, Superman: Red
Son sarà il prossimo film d’animazione DC, dopo
Wonder Woman: Bloodlines e
Batman: Hush. Il cast vocale per
Superman: Red Son è stato rivelato
ufficialmente a settembre.
La parola “Elseworlds” è un termine
da fumetto per storie di DC che si svolgono in continuità
alternata. Elseworlds prende personaggi DC consolidati ne fa
qualcosa di nuovo. La maggior parte dei film animati di DC non si
basano sulle storie di Elseworlds, ad eccezione di alcuni di essi,
come The Dark Knight Returns e
Batman: Gotham by Gaslight.
Il primo si svolge in una continuità
separata, dove un anziano Bruce Wayne abbandona la pensione. Nel
frattempo, Gotham by Gaslight reinventa
Batman durante l’era vittoriana con Jack lo Squartatore.
Ora, una delle storie più famose di
Elseworlds, Superman: Red Son, diventerà
un film animato. La storia a fumetti reinventa l’Uomo d’acciaio nei panni di un soldato
sotto l’Unione Sovietica. Anche altri personaggi della DC appaiono
nella storia. L’ultimo aggiornamento importante per l’adattamento
animato è stata una foto di Russian Batman. Oggi i fan possono
finalmente vedere il trailer diffuso da IGN, in cui sono
mostrati Wonder Woman, Green
Lantern e altri personaggi.
Sono anni che ad Hollywood si parla
di un remake di Quella Sporca Dozzina, uno dei
film di guerra più celebri della storia del cinema, basato sul
romanzo omonimo di E.M. Nathanson, diretto nel 1967 da Robert
Aldrich e interpretato da grandi star quali Lee Marvin, Ernest
Borgnine e Robert Ryan.
Adesso, dopo tanto tempo dalle
ultime indiscrezioni emerse sul progetto, sembra che il remake sia
ufficialmente tornato a far parte dei piani della Warner Bros.:
come svelato da The Hollywood
Reporter, infatti, il regista David Ayer
sarebbe in trattative con lo studio per scrivere e dirigere il
nuovo film.
David Ayer è noto
soprattutto per aver diretto Suicide Squad con Margot Robbie e
Jared Leto, ma la sua filmografia annovera anche pellicole quali
Bright con Will Smith e Joel Edgerton,
Fury con Brad Pitt e End of
Watch con Jake Gyllnehaal e Michael Peña.
Quella Sporca
Dozzina è ambientato nel 1944, alla vigiglia dello Sbarco
in Normandia delle Truppe Alleate, e racconta la storia di un
gruppo di dodici detenuti che viene addestrato dall’esercito
americano per compiere una rischiosa missione segreta al fine di
ottenere la commutazione della pena: prendere d’assalto un castello
francese che i tedeschi utilizzano come centro di riposo per gli
ufficiali.
Un progetto che, almeno sulla carta,
si rivela essere particolarmente nelle corde di David
Ayer. Il film segnerà la seconda collaborazione tra il
regista e sceneggiatore e la Warner Bros. dopo Suicide
Squad, film che era stata apprezzato dal
pubblico, ma non dalla critica. Nonostante le chiacchierate voci
sui presunti dissapori nati durante la produzione del cinecomic DC,
sembra che il passato non abbia poi scalfito più di tanto i
rapporti tra la major e il regista.
Il remake sarà prodotto da
Simon Kinberg, storico produttore della saga di
X-Men e regista del recente
X-Men: Dark
Phoenix, e anche produttore di
Assassinio sull’Orient
Express di Kenneth Branagh.
Stando a quanto rivelato da Waititi,
il pubblico non dovrà aspettarsi un ritorno al passato per quanto
riguarda il personaggio del Dio del Tuono interpretato da
Chris Hemsworth: il regista ha specificato che il
Thor di questa nuova avventura non avrà nulla a
che vedere con quanto abbiamo visto nei film di Kenneth
Branagh (regista del primo Thor), Alan
Taylor (Thor: The Dark World) e Joss
Whedon (The Avengers, Avengers: Age of Ultron).
“Il prossimo film di Thor che
farò… essenzialmente, ci stiamo lanciando di nuovo in questa grande
avventura. Questa è la cosa che ho amato di più quanto ho fatto
Ragnarok: avevo la sensazione di rendere Thor il protagonista di
un’avventura davvero fantastica. Ovviamente ci sono sempre nuove
cose da osservare e da sperimentare: in questo caso, penso che
raddoppieremo le dosi e renderemo tutto ancora più grande, più
audace e più luminoso. Ci saranno alcune cose davvero folli in
questo film.”
Insomma, sembra proprio che il lato
più buffo e divertente del Dio del Tuono verrà utilizzato da
Waititi per dare vita ad un film ancora più scansonato e
imprevedibile di Ragnarok. Sarà molto interessante vedere
in che modo il genio creativo di Taika si destreggerà con la linea
narrativa che vedrà Jane Foster impugnare il Mjolnir.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie
Portman, come confermato sabato durante il panel dei
Marvel Studios al Comic-Con.
Taika Waititi
tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo
Thor: Ragnarok, così come
Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame.
L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty
Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione
di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor
femmina dell’universo”.
L’uscita nelle sale è fissata invece
al 5 novembre 2021.
Arriva da Deadline
la conferma che la CBS ha annunciato la seconda stagione di
Star
Trek: Picard, dunque il network ha
dato il via libera per una seconda stagione, ancor prima del suo
debutto, che avverrà il mese prossimo.
Come la prima stagione che sarà presentato in anteprima
su CBS All Access , il 23 gennaio, la casa ha
confermato la stagione 2 con protagonista
Patrick Stewart nei panni di Picard per
ancor altri 10 episodi.
La nuova serie Star
Trek: Picard vede Sir Patrick
Stewart riprendere il ruolo del venerabile
Jean-Luc Picard, che ha interpretato per sette
stagioni in “Star Trek: Next Generation”. La serie seguirà questo
personaggio iconico nel prossimo capitolo della sua vita.
Accanto a Stewart, il cast di
Star
Trek: Picarde vede anche la presenza di Alison Pill
(The Newsroom), Harry Treadaway (Penny Dreadful), Isa Briones
(American Crime Story: Versace), Santiago Cabrera (Salvezza), Evan
Evagora (nuovo arrivato), e Michelle Hurd (Blindspot). La serie
sarà prodotta da CBS Television Studios in associazione con Secret
Hideout e Roddenberry Entertainment. Alex Kurtzman, Michael Chabon,
Akiva Goldsman, James Duff, Patrick Stewart, Heather Kadin, Rod
Roddenberry e Trevor Roth saranno i produttori esecutivi e Aaron
Baiers (Secret Hideout) sarà il co-produttore esecutivo e Kirsten
Beyer sarà il produttore supervisore.
Anche per Gli
Eterni, come accade per qualsiasi film Marvel e – più in generale – per
qualsiasi grande blockbuster, gli attori si sono dovuti sottoporre
ad un importante training per meglio affrontare il ruolo che
dovranno interpretare e le numerose sequenze d’azione che quasi
certamente li vedranno coinvolti.
Decisamente incredibile è la
trasformazione fisica che l’attore pakistano Kumail
Nanjiani – noto per aver recitato in numerose commedie di
successo – ha dovuto affrontare per meglio prepararsi alla
produzione de Gli Eterni, nel quale avrà
il ruolo di Kingo.
Si tratta di una trasformazione
fisica davvero impressionante, che ha sorpreso anche lo stesso
Kumail Nanjiani, il quale attraverso il suo
account Instagram ha condiviso due
immagini che mostrano il suo nuovo fisico scultoreo, pronto per
affrontare al meglio le riprese del film: “Non avrei mai
pensato di diventare una di quelle persone che postano delle foto
in cui appaiono senza maglietta, per di più assetati”, ha
scritto l’attore nella didascalia che ha accompagnato le
immagini.
“Giusto un anno fa scoprivo che
sarei entrato a far parte del cast degli Eterni”, continua
Nanjiani. “Così, ho deciso di trasformarmi nella persona che
vedete adesso nelle immagini. Non sarei mai stato capace di farlo
se non avessi avuto un intero anno a disposizione con i migliori
personal trainer e nutrizionisti messi a disposizione per me dal
più grande studio del mondo.”
Gli
Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà
nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit Harington (Black
Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry
(Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e
Don Lee (Gilgamesh).
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi
Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato al The Hollywood Reporter che un
aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama
muoversi tra gli umani.
La sceneggiatura è stata scritta da
Matthew e Ryan Firpo, mentre
l’uscita nelle sale è stata fissata al 6 novembre 2020.
Si è tenuta ieri a Los Angeles la
premiere mondiale di Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, l’attesissimo capitolo finale della
trilogia sequel della celebre saga fantascientifica, nonché atto
finale della saga degli Skywalker iniziata nel lontano 1977.
In seguito alla premiere, sono
arrivate online le primissime reazioni della stampa americana al
film di J.J. Abrams, reazioni che come da
tradizione ormai sono state condivise attraverso i propri account
Twitter dai numerosi giornalisti che hanno avuto modo di assistere
alla prima. Bisogna riconoscere che le reazioni sono parecchio
contrastanti, tra chi sembra aver amato la pellicola e chi invece
nutre dei forti dubbi sulla sua effettiva riuscita complessiva.
Vi riportiamo di seguito alcuni
commenti e vi ricordiamo che Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker arriverà nelle nostre sale da domani 18
dicembre:
Rob Keyes, Screen
Rant: “Sono appena uscito da L’Ascesa di Skywalker. È un
finale pienamente soddisfacente per la saga. Affronta una serie di
problemi legati a personaggi problematici. Molte domande da Il
Risveglio della Forza e Gli Ultimi Jedi trovano finalmente
risposta. Ci sono tantissime cose racchiuse nel film, ma non si ha
mai la sensazione di perdere tempo. È come se fossero due film di
Star Wars racchiusi in uno. Tante le chicche riservate ai
fan.”
Mansoor Mithaiwala,
Screen Ranat: “Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è una
conclusione davvero soddisfacente per la saga. Praticamente, il
film risponde a tutto ciò che vuoi sapere… e anche di più. Non
mancano i colpi di scena. Se pensi di sapere cosa accadrà, dovrai
ricrederti!”
Peter Sciretta, Slash
Film: “J.J. Abrams ha colpito ancora. È stato capace di
raccontare un altro coeso arco narrativo di questa trilogia, che
sembra davvero la conclusione più appropriata per la saga nel suo
insieme. Abrams apporta un’energia magica a questi personaggi e
alle loro dinamiche. Non vedo l’ora di vederlo di nuovo.”
Mike Ryan, Uproxx:
“L’Ascesa di Skywalker è sicuramente il film più contorto della
saga. Ci sono molte cose che ho amato, ma nella prima parte c’è
davvero troppa roba, a partire dalle nuove trame: sembra che siano
tre film raccolti in uno solo.”
Dan Casey, Nerdist:
“Tutto ciò che posso dire è che Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker è davvero tante cose: terrificante, violento, a tratti
modesto, pieno di speranza e di fan service. Ma più di ogni altra
cosa è la degna conclusione di questa incredibile saga durata oltre
40 anni. Non è un film perfetto, e sono sicuro che nei giorni a
venire ci saranno un sacco di cose di cui parlare. Ma per ora
sorrido felice!”
Eric Eisenberg,
Cinemablend: “Ci sono alcune cose buone in Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, ma ci sono anche tante cose deludenti. Ci
sono moltissime scelte che non funzionano, tanto fan service che
non funziona e dettagli totalmente ignorati che mancano. Mi sento
tradito.”
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia
del franchise diretto da J.J. Abrams,
arriverà nei cinema a dicembre 2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia
Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie
Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza.“Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
L’Italia è fuori dalla corsa agli
Oscar 2020. Il Traditore, film
di Marco Bellocchio presentato a Cannes 2019 e
rappresentante del nostro Paese, non è riuscito ad entrare nella
shortlist per i nominabili nella cinquina che arriverà al Dolby
Theatre a giocarsi la statuetta per il miglior film in lingua non
inglese (miglior film internazionale, come si chiama adesso).
Dei 91 titoli in gara, quest’anno,
la commissione esaminatrice ne ha scelti sette, diventati poi dieci
con i titoli aggiunti dal comitato scientifico. Ovviamente, sono
riusciti ad arrivare nella short list tutti i favoriti, tra cui
Dolor y
Gloria, di Pedro Almodovar, e
Parasite, di
Bong Joon-ho, che partiti entrambi da Cannes 2019,
sono i due titoli che più probabilmente si giocheranno la
statuetta.
Ecco i dieci titoli presenti nella
shor-tlist per la cinquina del miglior film internazionale.
The Painted
Bird di Václav Marhoul (Repubblica
Ceca)
Truth and Justice
di Tanel Toom (Estonia)
Les
Misérables di Ladj Ly (Francia)
Those Who
Remained di Barnabás Tóth (Ungheria)
Honeyland di Tamara Kotevska, Ljubomir
Stefanov (Macedonia del Nord)
Corpus
Christi di Jan Komasais (Polonia)
Beanpole di Kantemir Balagov
(Russia)
Atlantique di Mati Diop (Senegal)
Parasite di Bong Joon-ho (Corea del
Sud)
Dolor y
gloria di Almodóvar (Spagna)
Le nomination agli Oscar
2020 saranno annunciate il prossimo 9 gennaio, mentre i
premi verranno assegnati il 13 febbraio.
Attore celebre tanto per il suo
ruolo nella serie televisiva Lost quanto in quello nella
trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli,
Dominic Monaghan ha saputo gestire la celebrità
ritagliandosi ruoli adatti alle sue doti, ottenendo pertanto gli
apprezzamenti del pubblico e della critica. Diviso tra cinema e
televisione, l’attore non manca di prendere parte ancora oggi a
film di rilievo, attraverso cui mettere in luce le sue
capacità.
Ecco 10 cose che non sai su
Dominic Monaghan.
Dominic Monaghan: i suoi film
1. Ha recitato in una
famosissima trilogia. L’attore debutta sul grande schermo
con il ruolo di Merry nei film Il Signore degli Anelli – La
compagnia dell’Anello (2001), Il Signore degli Anelli – Le
due torri (2002) e Il Signore degli Anelli – Il ritorno
del re (2003), dove recita accanto agli attori
Ian McKellen,
Viggo
Mortensen ed Elijah Wood.
Successivamente recita nei film The Purifiers (2004),
I Seel the Dead (2008), X-Men le origini –
Wolverine (2009), The Day (2012), Pet
(2016), Mute (2018) e Star Wars: L’ascesa di
Skywalker (2019).
2. È celebre per un ruolo
televisivo. L’attore esordisce in televisione recitando
nella serie Hetty Wainthropp Investigates (1996-1998),
recitando poi in Monsignor Renard (2000) e Chuck
(2009), affermandosi grazie al ruolo di Charlie Pace nella serie
Lost (2004-2010). In seguito ha recitato in
Flashforward (2009-2010), Goodnight Burbank
(2011), The Unknown (2012), The Hundred Code
(2015), Quantum Break (2016) e Bite Club
(2018).
3. È anche
produttore. Monaghan ha ricoperto anche il ruolo di
produttore per la serie The Unknown, e in particolar modo
per la serie documentario intitolata Il signore degli
insetti, dove ricopre anche il ruolo di conduttore, portando
gli spettatori nei luoghi più inospitali ai confini del mondo.
Dominic Monaghan è su
Instagram
4. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 331 mila persone.
All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie
scattate in occasioni di svago con amici o colleghi. Non mancano
anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.
Dominic Monaghan ha avuto una
celebre fidanzata
5. Ha avuto una relazione
con una sua collega. Sul set della serie Lost
l’attore conosce l’attrice Evengeline
Lilly, con il quale intraprende una relazione dal 2004
al 2009. I due si lasciano poi senza fornire spiegazioni ufficiali,
e con il termine della serie nel 2010 cessano di vedersi.
Dominic Monaghan in Lost
6. Aveva sostenuto il
provino per un altro ruolo. Al momento del casting per la
serie, l’attore si presentò per la parte di Sawyer. I produttori
tuttavia, colpiti dal suo potenziale, decisero di affidargli invece
quella del problematico Charlie Pace.
7. Si è ispirato ad Andy
Serkis. Per il ruolo dell’eroinomane Charlie, l’attore si
ispirò ad Andy Serkis, interprete di Gollum ne
Il Signore degli Anelli. Serkis a sua volta aveva basato
la propria interpretazione del personaggio sulle caratteristiche di
un eroinomane.
Dominic Monaghan in Star Wars
8. Ha un ruolo nel nuovo
capitolo della saga. L’attore comparirà nel film Star
Wars – L’ascesa di Skywalker, in un ruolo non ancora
specificato. Ricordando il suo ingaggio l’attore ha dichiarato che
il regista J.J. Abrams gli disse che se
l’Inghilterra avesse battuto la Colombia durante la partita di
calcio svoltasi nel luglio del 2018, avrebbe ottenuto la parte.
L’Inghilterra, per la fortuna di Monaghan, vinse la partita.
Dominic Monaghan: il suo 2019
9. Tornerà al
cinema. Monaghan comparirà nuovamente sul grande schermo
nel 2019 con l’atteso film Star Wars – L’ascesa di
Skywalker. Nello stesso anno l’attore ha partecipato alle
riprese del film thriller Radioflash e del film
action Waldo.
Dominic Monaghan età e altezza
10. Dominic Monaghan è nato
a Berlino, in Germania, l’8 dicembre 1976. L’attore è alto
complessivamente 170 centimetri.
La giovane attrice Kiernan
Shipka si è in breve tempo conquistata una buona
popolarità grazie ai suoi ruoli cinematografici e televisivi.
Proprio sul piccolo schermo è divenuta nota per il ruolo della
strega Sabrina Spellman nella serie Le terrificanti avventure
di Sabrina, distribuita su Netflix. Grazie a tale personaggio la Shipka ha
potuto dimostrare in modo più convincente le sue doti da attrice,
affermandosi come uno dei giovani volti più richiesti della TV.
Ecco 10 cose che non sai di
Kiernan Shipka.
Kiernan Shipka: i suoi film
1. Ha recitato in film di
vario genere. L’attrice debutta al cinema con il film
Dimension (2007) e recita poi in Lower Learning
(2008), Carriers – Contagio letale (2009), House
Broken – Una casa sottosopra (2009) e Cani & Gatti – La
vendetta di Kitty (2010), con il quale acquista una maggiore
notorietà. L’attrice recita poi nei film Smooch (2011),
Very Good Girls (2013), One and Two (2015),
February – L’innocenza del male (2015) e The
Silence (2019), dove recita accanto all’attore Stanley
Tucci.
2. È nota per i suoi ruoli
televisivi. Dopo aver recitato in alcuni episodi di note
serie TV come Cory alla Casa Bianca (2007),
Heroes (2007), Non fidarti della str**** dell’interno
23 (2012), l’attrice diventa nota per il ruolo di Sally Draper
in Mad Men, dove recita con l’attore Jon
Hamm. La Shipka recita poi nella serie Feud
(2017) e Le terrificanti avventure
di Sabrina (2018-in corso), di cui è protagonista e grazie
alla quale ottiene un’ulteriore popolarità. Nel 2019 è poi tra i
protagonisti del film TV Let it snow.
3. Si è affermata come
doppiatrice. Nel 2014 l’attrice viene scelta per doppiare
la protagonista del film d’animazione giapponese Quando c’era
Marnie, prodotto dallo Studio Ghibli. La sua esperienza di
doppiatrice prosegue poi con la serie animata La leggenda di
Korra (2012-2014) e Sofia la principessa
(2013-2015).
Kiernan Shipka è su Instagram
4. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram, dove ha un profilo seguito da 6,1 milioni di persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie
scattate in momenti di svago in compagnia di amici o colleghi. Non
mancano tuttavia anche immagini promozionali dei suoi progetti da
interprete.
Kiernan Shipka: le sue origini
5. È americana.
Figlia di genitori statunitensi, la Shipka si trasferisce a Los
Angeles con i genitori nel momento in cui compie sei anni. La madre
e il padre decisero di andare a vivere lì per favorire l’ingresso
nel mondo dello spettacolo della figlia, desiderosa di coltivare le
proprie capacità artistiche.
Kiernan Shipka e Gavin
Leatherwood
6. Si sono preparati per la
scena del loro bacio. Nella serie Le terrificanti
avventure di Sabrina, l’attrice condivide la scena con
l’attore Gavin Leatherwood, il quale interpreta il
personaggio di Nick. Data la storia d’amore nata tra i loro
personaggi, i due attori doveva baciarsi per una scena della serie.
Ben prima delle riprese Leatherwood, in preda al nervosismo, è
andato a trovare l’attrice nella sua roulotte, cogliendola di
sorpresa con un bacio. Questa preparazione ha aiutato a togliere
l’imbarazzo al momento delle riprese.
Kiernan Shipka in Le terrificanti
avventure di Sabrina
7. Le fu chiesto di tingersi
i capelli. Dopo aver sostenuto un primo provino per il
ruolo di Sabrina, all’attrice fu chiesto di sostenerne un secondo
tingendo però di biondo i suoi capelli castani. Quando l’attrice si
ripresentò con la nuova acconciatura, i produttori furono
definitivamente convinti e le offrirono la parte.
8. È allergica ai
gatti. Nella serie il celebre gatto Salem non parla come
faceva nella serie Sabrina – Vita da strega (1996), né è
particolarmente presente all’interno della serie. Ciò è dovuto
all’allergia dell’attrice nei confronti dei gatti, la quale ha
costretto i produttori a ridurre lo spazio dedicato al gatto
nero.
Kiernar Shipka in Let it snow
9. È tra i protagonisti del
nuovo film natalizio. Nel 2019 l’attrice recita nella
commedia natalizia Let it snow – Innamorarsi sotto la
neve, nuovo film originale Netflix presente nel catalogo della
piattaforma a partire dall’8 novembre.
Kiernan Shipka età e altezza
10. Kiernan Shipka è nata a
Chicago, Illinois, Stati Uniti, il 10 novembre 1999.
L’altezza complessiva dell’attrice è di 157 centimetri.
Divenuto celebre per alcuni famosi
film girati nel suo paese, l’attore messicano Diego
Luna si affermato negli anni anche in quel di Hollywood,
arrivando ad ottenere fama internazionale grazie alla sua
partecipazione al film Rogue One: A Star Wars
Story. Apprezzato interprete, Luna si è distinto anche
come sceneggiatore, produttore e regista, sfoggiando un talento
cinematografico completo, che gli ha permesso di ottenere numerosi
riconoscimenti da parte della critica e del pubblico.
Ecco 10 cose che non sai su
Diego Luna.
Diego Luna: i suoi film
1. Ha recitato in film di
grande successo. Dopo aver preso parte ad alcuni film
girati in Messico, l’attore diventa celebre grazie al personaggio
di Tenoch in Y tu mamá también (2001), di Alfonso
Cuarón. Da quel momento inizia a costruire la sua carriera
partecipando a film come Frida (2002), The
Terminal (2004), Dirty Dancing 2 (2004),
Mister Lonely (2007), Milk (2008),
Elysium (2013) e
Rogue One: A Star
Wars Story (2016), con cui consacra la sua popolarità.
Recita poi nei film The Bad
Batch (2016), Flatliners – Linea mortale (2017),
Se la strada potesse
parlare (2018) e Un giorno di pioggia a
New York (2019).
2. Ha preso parte ad una
celebre serie televisiva. Dopo aver recitato in alcune
serie televisive messicane, l’attore viene scelto per ricoprire il
ruolo di Mìguel Angel Félix Gallardo nella serie NetflixNarcos: Messico,
dove recita insieme a Michael
Peña.
3. Si è distinto come
regista. Luna esordisce alla regia nel 2010 con il
lungometraggio Abel, presentato al Sundance Film Festival.
Successivamente dirige l’episodio intitolato Pacifico
all’interno del film Revolución. Nel 2014 dirige invece il
film Cesar Chavez, incentrato sul sindacalista e
attivista statunitense.
4. È noto anche come
doppiatore. Tra le altre qualità sfoggiate da Luna vi è
quella per il doppiaggio. L’attore ha infatti ricoperto tale ruolo
per il film d’animazione Il libro della vita, e per le
serie animate Trollhunters (2018) e 3 in mezzo a
noi (2018-2019).
Diego Luna in Narcos: Messico
5. Ha faticato a calarsi nei
panni del personaggio. L’attore ha dichiarato che quello
di Felix Gallard è probabilmente il ruolo più difficile della sua
carriera fino ad ora. Luna ha infatti riscontrato diverse
difficoltà nel comprendere le motivazioni che spingono il
personaggio a compiere terribili atti contro altri esseri umani. Il
suo tentativo è stato quello di renderlo un personaggio
tridimensionale, cercando di coglierne l’aspetto umano.
Diego Luna in Star Wars
6. Sarà protagonista di una
serie dedicata al suo personaggio. L’attore, che in
Rogue One: A Star Wars Story interpretava il personaggio
di Cassian Andor,
ha confermato lo sviluppo di una serie incentrata su tale
personaggio. Luna si è dichiarato entusiasta di poter rivestire i
panni di un personaggio da lui tanto amato, esplorandolo in eventi
precedenti a quelli visti nel film.
Diego Luna e Woody Allen
7. È tra i protagonisti del
nuovo film del regista newyorkese. In Un giorno di
pioggia a New York, Luna interpreta il personaggio di
Francisco Vega, attore frustrato dal fatto che gli vengano proposti
sempre gli stessi ruoli, e che tenterà una via di fuga dalla
quotidianità con il personaggio interpretato dall’attrice Elle
Fanning.
Diego Luna in The
Terminal
8. Ha recitato in un film di
Steven Spielberg. L’attore è tra i
personaggi principali del film diretto da Steven
SpielbergThe Terminal, dove recita al fianco del
premio Oscar Tom
Hanks. Nel film l’attore ricopre il ruolo di Enrique
Cruz.
Diego Luna in Dirty Dancing 2
9. È protagonista del film
rivisitazione del noto film di ballo. Luna interpreta il
personaggio di Javier Suarez nel film Dirty Dancing 2 (il
cui titolo originale è Dirty Dancing: Havana Nights). Il
film non ha infatti legami con il film del 1987, ma riutilizza la
stessa trama nel contesto cubana, durante gli anni della
rivoluzione di Fidel Castro.
Diego Luna età e altezza
10. Diego Luna è nato a
Città del Messico, in Messico, il 29 dicembre 1979.
L’attore è alto complessivamente 178 centimetri.
Guarda il nuovo trailer di Top
Gun: Maverick con Tom Cruise nei
cinema USA dal 26 luglio 2020.
Dopo più di trent’anni di servizio
come aviatore della Marina, Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise) è
nel posto che gli appartiene, spingendo l’acceleratore nelle vesti
di un coraggioso pilota collaudatore, mentre ha schivato
l’avanzamento di grado che lo avrebbe radicato nel corpo. Quando si
ritrova ad addestrare un distaccamento dei diplomati di Top Gun per
una missione specializzata che nessun pilota vivente ha mai visto,
Maverick incontra il tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller),
segnale di chiamata: “Rooster”, il figlio del defunto amico di
Maverick e ufficiale di intercettazione radar Ten. Nick Bradshaw,
alias “Goose”. Di fronte a un futuro incerto e confrontandosi con i
fantasmi del suo passato, Maverick viene coinvolto in uno scontro
con le sue paure più profonde, che culmina in una missione che
richiede il massimo sacrificio a coloro che saranno scelti per
volarci incontro.
Tom
Cruise e Val
Kilmer torneranno nei rispettivi ruoli del capitolo
originale, ovvero Pete “Maverick”
Mitchell e Tom “Iceman”
Kazinsky. Insieme a loro anche Miles
Teller.
Lulu Wang, regista
di The Farewell – Una Bugia Buona,
racconta il film e la sua condizione di persona “di mezzo” tra la
cultura americana e quella cinese. Il film arriva al cinema il 24
dicembre, distribuito da BIM Distribuzione.
Billi (Awkwafina), nata in Cina e
cresciuta negli Stati Uniti, tornata a malincuore a Changchun,
scopre che in famiglia tutti sanno che alla sua amata nonna restano
solo poche settimane di vita, ma hanno deciso di tenere nascosta la
verità alla diretta interessata.
Per proteggere la sua serenità, si
riuniscono con il festoso espediente di un matrimonio affrettato.
Avventurandosi in un campo minato di aspettative e convenevoli di
famiglia, Billi scopre che, in realtà, ci sono molte cose da
festeggiare: l’occasione di riscoprire il Paese che ha lasciato da
bambina, il meraviglioso spirito di sua nonna e i legami che
continuano ad unire anche quando c’è molto di non detto.
Tutto inizia quando Bill,
un’aspirante artista di New York che a stento conosce la Cina dove
è nata, si unisce al viaggio dei suoi genitori e dei parenti venuti
da ogni parte del mondo per rendere l’estremo saluto alla matriarca
della famiglia. I dottori li hanno informati che a Nai-Nai
(mandarino per nonna) restano solo pochi mesi di vita, la diretta
interessata ignora però la sua sorte, e la famiglia si adopera
affinché lei ne resti assolutamente all’oscuro. Invece di dirle
come stanno le cose, fingono che vada tutto bene, e spiegano a
Nai-Nai di essersi riuniti tutti non certo per dirle addio, ma per
festeggiare un felice, sebbene alquanto repentino, matrimonio.
Per Bill, imbevuta di cultura e
indipendenza americane, il piano contravviene sicuramente ad ogni
logica e probabilmente anche ad ogni etica. Eppure eccola lasciare
New York, nel peggiore dei momenti, spinta dal bisogno di vedere
Nai-Nai un’ultima volta, ma impossibilitata a spiegarle la ragione
della sua visita improvvisa. I maldestri tentativi di Bill di
tener fede alla bugia, mentre naviga in un mare di differenze
generazionali e culturali, creano momenti di comicità dal gusto
secco e spumeggiante come lo champagne per il brindisi del
matrimonio. Ma c’è anche una corrente più profonda che scorre
sotto la superficie: perché l’espediente del viaggio di Bill ritrae
ciò che le famiglie tengono celato e ciò che invece rivelano, ciò
che la famiglia esige da ognuno, e ciò che ognuno, in cambio, ne
riceve.
Wang tratta il tema con un misto di
leggerezza e gravità che rispecchia le emozioni che si
provano in certe riunioni familiari a cui non si è sicuri di
riuscire a sopravvivere, e che pure restano indimenticabili.
In occasione della presentazione di
Pinocchio
di Matteo Garrone, Gigi Proietti (Mangiafuoco),
Rocco Papaleo (il Gatto) e Massimo
Ceccherini (la Volpe), hanno raccontato i loro personaggi
nel film che arriverà in sala il 19 dicembre, distribuito da 01
Distribution.
Pinocchio,
una coproduzione internazionale Italia/Francia, è prodotto da
ARCHIMEDE con RAI CINEMA e
LE PACTE, con RECORDED PICTURE
COMPANY, in associazione con LEONE FILM
GROUP, in associazione con BPER BANCA,
con il contributo del MIBACT – DIREZIONE GENERALE CINEMA E
AUDIOVISIVO e di EURIMAGES, con il
sostegno della REGIONE LAZIO – Avviso pubblico Attrazione
produzioni cinematografiche (POR FESR LAZIO 2014-2020) Progetto
Cofinanziato dall’Unione Europea e Regione Lazio Fondo Regionale
per il Cinema e l’Audiovisivo, con il contributo della
REGIONE PUGLIA (POR Puglia FESR-FSE 2014/2020) Fondazione
Apulia Film Commission e della REGIONE TOSCANA –
Toscana Promozioni, con il contributo di CANAL
+ e di CINE +. Vendite internazionali:
HANWAY FILMS. Distribuzione italiana: 01
DISTRIBUTION.
In occasione della presentazione di
Pinocchio, Matteo
Garrone (regista), Roberto Benigni
(Geppetto) e Federico Ielapi (Pinocchio) hanno
parlato del film che riporta al cinema la fiaba di Collodi.
Pinocchio arriverà al cinema il prossimo 19 dicembre, distribuito
da 01 Distribution.
PINOCCHIO, una
coproduzione internazionale Italia/Francia, è prodotto da
ARCHIMEDE con RAI CINEMA e
LE PACTE, con RECORDED PICTURE
COMPANY, in associazione con LEONE FILM
GROUP, in associazione con BPER BANCA,
con il contributo del MIBACT – DIREZIONE GENERALE CINEMA E
AUDIOVISIVO e di EURIMAGES, con il
sostegno della REGIONE LAZIO – Avviso pubblico Attrazione
produzioni cinematografiche (POR FESR LAZIO 2014-2020) Progetto
Cofinanziato dall’Unione Europea e Regione Lazio Fondo Regionale
per il Cinema e l’Audiovisivo, con il contributo della
REGIONE PUGLIA (POR Puglia FESR-FSE 2014/2020) Fondazione
Apulia Film Commission e della REGIONE TOSCANA –
Toscana Promozioni, con il contributo di CANAL
+ e di CINE +. Vendite internazionali:
HANWAY FILMS. Distribuzione italiana: 01
DISTRIBUTION.
L’abbiamo amata in
Midsommar, la vedremo a
breve in Piccole Donne, ma Florence
Pugh sarà anche Yelena in Black Widow, il
film che forse più di tutti la porterà sul maggior numero di
schermi e la trasformerà nella prossima eroina da amare (forse?)
all’interno del MCU.
L’attrice, che ha posato per la
rivista Glamour, ha anche raccontato al giornale del film
in cui recita gomito a gomito con Scarlett
Johansson, parlandone in termini entusiastici:
“Sono una brava custode di
segreti, è solo che non sai cosa si può e cosa non si può dire.
Sono in grado di affermare che è stato epico a tutti i livelli. È
davvero unico e speciale essere in questa era di film di supereroi
con Scarlett [Johansson] e tutte quelle donne che hanno cercato
disperatamente di raccontare una storia su questo personaggio per
così tanto tempo – ho visto la vedova nera in azione!”
“Mi piacciono molto le
acrobazie”, ha dichiarato l’attrice, esaltata “Volevo fare
tante acrobazie, così ho imparato subito kickboxing e il lancio dei
coltelli! Conoscevo [Scarlett Johansson] solo da una settimana
quando abbiamo iniziato a picchiarci a vicenda.”
Da quello che mostrano i primi
trailer del film, siamo certi che tra le due sia nata subito una
intesa e una grande alchimia che renderanno l’avventura da solista
di Vedova Nera ancora più emozionante.
La regia di Black Widow è stata affidata a
Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di
Captain Marvel) a dirigere un titolo
dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson
(The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla
Johansson ci saranno anche David Harbour,
Florence Pugh, e Rachel Weisz.
Dopo lo straordinario successo di
Avengers: Endgame, diventato il maggiore
incasso mondiale di sempre, Scarlett Johansson riprende il suo ruolo di
Natasha Romanoff/Black Widow.
Non sappiamo se nelle intenzioni
originali potesse trattarsi di uno scherzo o di una vera e propria
svolta narrativa, sappiamo però che questi nuovi concept di
Avengers: Endgame mostrano
Doctor Strange e Iron Man fare a
cambio di costumi, con Strange che indossa un’armatura e Stark con
tanto di mantello.
Ovviamente il cambio sembra non
inficiare la natura dell’eroe, tanto che al centro del petto di
Strange in armatura fa bella mostra di sé l’Occhio di Agamotto,
mentre sul petto di Star continua a brillare il reattore Arc che lo
teneva in vita e che alimenta la sua armatura.
Ecco di seguito gli spettacolari
concept del film che ci mostrano questa accattivante ipotesi:
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Ricordiamo che Avengers:
Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno,
nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da
Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo
lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento
produttivo senza pari.
Per quanto riguarda invece il
tenerissimo personaggio del mondo di Star
Wars, sappiamo senza dubbio che è un ottimo
espediente per Lucasfilm e Disney per vendere milioni di
pupazzetti, soprattutto nel periodo che precede il Natale. Inoltre,
il personaggio gioca molto con la malinconia e soprattutto con il
desiderio dei fan, delusi dagli ultimi film della saga, di
riappropriarsi dei propri eroi e personaggi che hanno costruito la
nostra memoria collettiva.
L’accordo siglato tra la Disney e la
Fox ha reso finalmente possibile l’ingresso dei personaggi
appartenenti all’X-Universe, come gli X-Men e i Fantastici Quattro,
all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel.
Molto fan non vedono l’ora di vedere
eroi e villain dell’X-Universe entrare a far parte del MCU, soprattutto perché alcuni di
questi personaggi non hanno mai goduto di un’adeguata
rappresentazione sul grande schermo, come ad esempio quello del
celebre Doctor Doom.
L’Universo Cinematografico Marvel avrà finalmente la
possibilità di rendere giustizia ad uno dei più grandi cattivi
della storia dei fumetti, ma in che modo? Proviamo a spiegarvelo di
seguito…
Catturare la sua vera personalità
Un supereroe o un villain è
generalmente definito da una forte personalità. Nel caso di Doctor
Doom, trasporre sullo schermo la sua vera personalità è uno degli
obiettivi principali che un film Marvel dovrebbe porsi. Le
precedenti incarnazioni cinematografiche del titano hanno smussato
numerosi angoli del suo carattere, regalando al pubblico una
rappresentazione non fedele a quella dei fumetti. Il Dottor Destino
di Julian McMahon, ad esempio, è apparso “solamente” come un
arrogante o come un misantropo con enormi difficoltà ad inserirsi
nella società.
In realtà, Doom è molto altro: è un
irresistibile cattivo, un orgoglioso, ma sa essere anche benevolo
con le persone che ritiene meritevoli. È un sovrano, un
conquistatore. Uno che si ritiene al di sopra delle regole. Si
preoccupa delle vite delle persone a lui care, come dimostra la sua
battaglia per liberare l’anima di sua madre dall’inferno o come
dimostra la sua feroce lotta per difendere la sua nazione,
Latveria. Un personaggio che è in grado di inglobare al suo interno
sia il buono che il cattivo merita una rappresentazione
approfondita, a tutto tondo.
Inquadrare le sue vere motivazioni
Proprio come Thanos, anche Doom ha
un codice d’onore, un sistema di valori che per quanto possa
apparire crudele ed egoista, ha comunque una propria logica in
relazione a quelle che sono le motivazioni del personaggio. Doom è
motivato dalla sua stessa morale e compie determinate azioni perché
convinto di fare la cosa giusta. Come raccontato anche nei fumetti,
la ricerca del potere per Doom significa rendere il mondo un posto
migliore, se non addirittura un luogo perfetto.
Negli adattamenti cinematografici,
le sue motivazioni non sono state altro che un qualcosa di meschino
e di irrispettoso. Nei fumetti, invece, Doctor Doom vuole quasi
sempre le cose che desiderano anche gli eroi: la pace e un mondo
libero da qualsiasi forma di povertà, oppressione e malattia. È al
suo modo di agire macchiavellico che si oppongono in genere gli
eroi: una rappresentazione di questo tipo renderebbero le sue
motivazioni di gran lunga più avvincenti.
Renderlo un personaggio ancora più misterioso
Doctor Doom è stato sempre pensato
per essere una figura misteriosa, un personaggio che deve spingere
il pubblico a porsi domande sulla sua natura e sulle sue origini.
Come spesso accade nelle prime rappresentazioni, all’inizio i
fumetti hanno evitato di mostrare il suo vero volto. Fino ad ora,
invece, il cinema ha completamente annullato quest’aurea di mistero
che aleggia intorno alla sua figura, raccontando per filo e per
segno il suo passato.
È giunto il momento di tentare un
approccio diverso, qualcosa di molto simile a quanto fatto nel
MCU con il personaggio di
Mandarino, la cui vera identità non è stata ancora rivelata: un
grande burattinaio che ha mosso i fili dell’azione senza mai uscire
realmente allo scoperto.
Chiarire quali sono le sue abilità
Uno degli aspetti che creano
maggiore confusione quando si parla di Doctor Doom è la natura dei
suoi poteri. In qualità di super genio della tecnologia, Doom
indossa un’armatura che per certi aspetti è anche superiore a
quella di Iron Man. Un’armatura supportata da una miriade di gadget
e di altre invenzioni, dai laser alle armi biologiche.
Oltre ad essere un grande esperto in
ambito scientifico, però, Doom è anche un maestro delle arti
mistiche, al pari di personaggi come Doctor Strange. Nei film queste abilità gli
sono state donate senza che il pubblico abbia avuto modo di capire
da dove traessero origine. I suoi poteri non sono qualcosa di
innato come molti erroneamente pensano: ecco perché il MCU potrebbe avvicinarsi a questo
aspetto della storia di Doom al pari di quanto fatto con gli
Asgardiani, quando Thor ribadisce che per il suo popolo scienza e
magia si fondono.
Trovare l’attore giusto
Doctor Doom è un villain che merita
l’incarnazione di un attore dalla presenza scenica di un certo
livello. Essendo un personaggio che il più delle volte entra in
azione nascosto da una maschera, c’è bisogno di un attore che sia
capace di incutere terrore e trasmettere un senso di minaccia anche
solo attraverso la gestualità ed il suo fisico. Ancora più
importante è la voce, qualcosa di epico, in grado di veicolare non
solo il suo potere e la sua forza, ma anche la sua intelligenza e
la sua nobile eredità.
Inoltre, Doom dovrebbe essere un
villain alla stregua di Loki, in grado di trovare sempre un modo
per sopravvivere, rappresentando così una minaccia costante per gli
eroi della Marvel. Speriamo davvero che il
MCU possa trovare un attore in
grado di portare finalmente sullo schermo la migliore versione
possibile di uno dei personaggi dei fumetti più avvincenti e
stimolanti.
La sorte di Hulk/Bruce Banner in
Avengers: Endgame è stata
molto criticata; la “nascita” off screen di Professor Hulk, un
ibrido tra i muscoli del gigante e il cervello dello scienziato, ha
destato perplessità e scontento, al netto di un film che invece ha
entusiasmato tutto il mondo.
La versione addomesticata di Hulk è
scesa in battaglia contro Thanos. Dopo essere stato lui a
schioccare le dita e a riportare in vita i morti causati dallo snap
del Titano pazzo, il Gigante di Giada è sceso in campo contro il
Thanos del passato, che grazie a Nebula ha trovato il modo di
raggiungere i Vendicatori nel 2021.
Non abbiamo più visto l’eroe nel suo
stato rabbioso primordiale, tuttavia, alcuni concept ufficiali del
film, ci mostrano che Hulk doveva (o sarebbe potuto) uscire, ad un
certo punto della battaglia.
I bellissimi concept diffusi oggi in
rete ci mostrano che Hulk faceva esplodere dall’interno la
Hulkbuster, scatenandosi contro quello che sembra essere Cull
Obsidian. Di seguito potete vedere i concept realizzati da Ryan
Meinerding, Head of Visual Development
dei Marvel Studios.
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Ricordiamo che Avengers:
Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno,
nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura
diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un
arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un
esperimento produttivo senza pari.
Per quanto riguarda invece il
tenerissimo personaggio del mondo di Star
Wars, sappiamo senza dubbio che è un ottimo
espediente per Lucasfilm e Disney per vendere milioni di
pupazzetti, soprattutto nel periodo che precede il Natale. Inoltre,
il personaggio gioca molto con la malinconia e soprattutto con il
desiderio dei fan, delusi dagli ultimi film della saga, di
riappropriarsi dei propri eroi e personaggi che hanno costruito la
nostra memoria collettiva.
Alcuni trailer di
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker ci hanno confermato la presenza nel
film, di Dark Rey. L’eroina del Lato Chiaro farà una deviazione,
non sappiamo se permanente o meno, ma indosserà abiti neri e
brandirà una doppia spada laser rosso fiammeggiante.
Il passaggio che porterà la pura e
coraggiosa Rey a cedere al Lato Oscuro sarà sicuramente uno dei
momenti più emozionanti del prossimo film (e non ne conosciamo le
implicazioni, per ora), tuttavia il nodo di trama rimane molto
misterioso.
Quello che invece possiamo sapere e
vedere da vicino è il look della doppia spada laser di Dark Rey,
come da immagini a seguire. Si tratta di un pezzo da collezione,
un’edizione limitata con una tiratura di appena 750 pezzi in
tutto il mondo dell’impugnatura della spada laser in questione.
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova
trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nei cinema a dicembre
2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Resosi celebre grazie al ruolo del
capitano Kirk nei nuovi film dedicati all’universo di Star Trek,
Chris Pine ha saputo anche svestire i panni
dell’attore di film blockbuster per ricoprire ruoli in film di
stampo più autoriale, ottenendo pertanto apprezzamenti da parte del
pubblico e della critica. Tra i più apprezzati attori del suo
genere, Pine non manca di valorizzare la sua versatilità,
affermandosi anche come doppiatore di noti film d’animazione.
Ecco 10 cose che non sai di
Chris Pine.
Chris Pine: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
blockbuster. L’attore esordisce al cinema nel 2004 con il
film Principe azzurro cercasi, per poi recitare nei film
Confession (2005), Baciati dalla sfortuna (2006),
Appuntamento al buio (2006), e Smokin’ Aces
(2007), per poi ottenere grande notorietà come protagonista del
film Star Trek
(2009). Avvalendosi della nuova popolarità, l’attore prende poi
parte ai film Unstoppable – Fuori controllo (2010),
Una spia non basta (2012) e Una famiglia
all’improvviso (2012). Nel 2013 riprende il ruolo del capitano
Kirk nel film sequel Into Darkness –
StarTrek. Negli anni seguenti recita in film di
successo come Jack Ryan – L’iniziazione (2014), Come
ammazzare il capo 2 (2014), Into the Woods
(2014), Sopravvissuti (2015), L’ultima tempesta
(2016) e Hell or High
Water (2016), con cui dimostra le sue doti anche in un
film di stampo indipendente. Nel 2016 partecipa al terzo capitolo
della nuova trilogia dedicata a Star Trek, intitolato Star Trek
Beyond, mentre nel 2017 è tra i protagonisti di Wonder
Woman. Nel 2018 recita nei film Nelle pieghe del
tempo e Outlaw King – Il re fuorilegge, mentre
nel 2020 riprende il suo ruolo nel film Wonder Woman 1984.
2. Ha recitato anche in
televisione. Nel corso della sua carriera l’attore ha
preso parte in più occasioni a produzioni televisive, come E.R.
– Medici in prima linea (2003), The Guardian (2003),
CSI: Miami (2003), Six Feet Under (2005), Wet
Hot American Summer: First Day of Camp (2015), Angie
Tribeca (2017), Wet Hot American Summer: Ten Years
Later (2017), e I Am the Night (2019).
3. Si è distinto come
doppiatore. L’attore ha in più occasioni prestato la sua
voce a celebri film d’animazione come Le 5 Leggende (2012)
e Spider-Man – Un nuovo universo (2018), dove doppia la
versione adulta di Peter Parker. Inoltre si ricorda il suo
doppiaggio per la serie animata SuperMansion
(2015-2018).
4. È stato anche
produttore. L’attore si è distinto anche come produttore
della serie I Am the Night, di cui è anche protagonista.
Questa è tratta dal romanzo One Day She’ll Darken.
Chris Pine ha una fidanzata
5. È impegnato in una
relazione sentimentale. Nel luglio del 2018 viene
ufficializzata la relazione tra Pine e l’attrice Annabelle
Wallis, nota per i suoi ruoli nelle serie Peaky
Blinders e The Loudest Voice.
Chris Pine: il suo fisico
6. È considerato un sex
symbol. L’attore ha in più occasioni sfoggiato un fisico
scultoreo nei film da lui interpretati. Oltre ad avergli fatto
guadagnare la nomea di sex symbol hollywoodiano, la sua grande
forma fisica gli ha inoltre permesso di essere scelto come
testimonial di alcuni importanti nome della moda, tra cui
Armani.
Chris Pine in Star Trek
7. Ha avuto la benedizione
dell’originale capitano Kirk. Quando seppe di aver
ottenuto il ruolo di protagonista nel nuovo film dedicato a
Star Trek, l’attore scrisse una lunga lettera all’attore
William Shatner, interprete originale del capitano
Kirk. Questi diede a Pine la sua benedizione per il ruolo.
8. Riprenderà il ruolo in
un nuovo capitolo della saga. L’attore ha ufficialmente
confermato lo sviluppo di un quarto capitolo dedicato al reboot
cinematografico di Star Trek, dove tornerà a ricoprire il
ruolo del capitano Kirk. Pine dovrebbe poi riprendere il
personaggio anche nel film della saga scritto da Quentin
Tarantino, di cui però non si hanno ancora notizie
riguardo la sua produzione.
Chris Pine: il suo 2019
9. Ha completato le riprese
di un atteso sequel. Nel 2019 l’attore è stato
protagonista della serie televisiva I Am the
Night. Ha inoltre partecipato alle riprese del film
Wonder Woman 1984, dove torna a vestire i panni di Steve
Trevor, creduto morto alla fine del precedente film dedicato alla
supereroina. Il film sarà distribuito nei cinema nei primi mesi del
2020.
Chris Pine età e altezza
10. Chris Pine è nato a Los
Angeles, California, Stati Uniti, il 26 agosto 1980.
L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.
In breve tempo l’attrice Gal
Gadot ha conquistato le attenzioni di critica e pubblico,
da prima imponendosi con il suo ruolo ricorrente nella saga di
Fast & Furious e successivamente vestendo i panni della
guerriera Wonder Woman. Nota anche per la sua
straordinaria bellezza, la Gadot si divide così tra grandi
blockbuster e film più indipendenti, continuando ad affermarsi
ruolo dopo ruolo per le sue doti attoriali.
Ecco 10 cose che non sai di
Gal Gadot.
Gal Gadot: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
blockbuster. L’attrice debutta al cinema nel 2009 con il
film Fast & Furious – Solo parti originali, per poi
recitare nelle commedia Notte folle a Manhattan (2010) e
Innocenti bugie (2010). Riprende poi il ruolo di Gisele
Yeshar nei film Fast & Furious
5 (2011) e Fast & Furious
6 (2013). Nel 2016 compare in Batman v Superman:
Dawn of Justice nel ruolo della supereroina Wonder Woman,
che riprende poi nel film Justice
League(2017) e nei film a lei dedicati Wonder Woman
(2017) e Wonder Woman 1984 (2020). Divenuta
celebre per tale ruolo, l’attrice recita anche in Codice 999
(2016), Criminal (2016), e Le spie della porta
accanto (2016). Nel 2020 l’attrice sarà inoltre tra i
protagonisti del film Assassinio sul Nilo.
2. Ha recitato anche in
televisione. La Gadot inizia la sua carriera televisiva
recitando nella serie israeliana Bubot (2007-2008), dove
ricopre un ruolo minore. Nel 2009 recita invece in tre episodi
della serie The Beautiful Life, per poi comparire anche in
Asfur (2011) e Kathmandu (2012).
3. Ha prodotto un suo
film. L’attrice figura come produttrice del film
Wonder Woman 1984, sequel del film del 2017 e che mostrerà
le nuove avventure della celebre supereroina dopo gli eventi
svoltisi durante la seconda guerra mondiale.
Gal Gadot è su Instagram
4. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 33 milioni di persone. Qui
l’attrice è solita condividere scatti realizzati per servizi di
moda, ma anche immagini promozionali dei suoi film da attrice. Non
mancano poi anche fotografie realizzate in momenti di svago con
amici o colleghi.
Gal Gadot ha un marito e due
figlie
5. È sposata. Nel
2008 l’attrice ha sposato l’imprenditore israeliano Yaron Versano,
da cui ha poi avuto due figlie nate rispettivamente nel 2011 e nel
2017.
Gal Gadot: il suo fisico
6. Ha vinto importanti
competizioni di bellezza. Nota per la sua bellezza e il
suo fisico statuario, l’attrice vince il titolo di Miss Israele a
soli diciannove anni. Partecipa poi, in rappresentanza del suo
paese, alla competizione per eleggere Miss Universo, non riuscendo
tuttavia a qualificarsi tra le prime posizioni.
7. È una grande
sportiva. L’invidiabile forma fisica dell’attrice deriva
anche dalla costante pratica di numerosi sport sin dalla giovane
età, tra cui pallavolo, pallacanestro e tennis. La Gadot ha inoltre
praticato il karate divenendo cintura nera. Ha inoltre prestato
servizio per due anni come soldatessa delle Forze di difesa
israeliane, divenendo istruttrice di combattimento. Parallelamente
ha continuato a coltivare la sua carriera di modella.
Gal Gadot in Fast & Furious
8. Ha ottenuto il ruolo per
le sue doti di combattimento. L’attrice racconta di come i
direttori del casting di Fast & Furious – Solo parti
originali rimasero colpiti dalla sua personalità, affidandole
il ruolo nonostante fosse un’attrice inesperta. A convincerli è
stata la sua esperienza militare e la conseguente conoscenza delle
armi.
Gal Gadot in Wonder Woman
9. Si è allenata duramente
per il ruolo. Nonostante la sua forma fisica impeccabile,
l’attrice ha dovuto allenarsi a lungo per acquisire alcuni chili di
soli muscoli. Molti fan ritenevano infatti che l’attrice fosse
troppo esile per il ruolo, ma dovettero ricredersi quando il film
fu finalmente reso pubblico.
Gal Gadot età e altezza
10. Gal Gadot è nata a Rosh
Ha’ayin, in Israele, il 30 aprile 1985. L’attrice è alta
complessivamente 178 centimetri.
Al cinema dal 27 novembre, Frozen 2 – Il
segreto di Arendelle è il sequel del fortunato
film d’animazione Disney del 2013. Tra i motivi di successo della
pellicola vi è la sua colonna sonora, curata anche in questo caso
da Kristen Anderson-Lopez e Robert
Lopez. Per l’Italia i testi sono invece stati composti
nuovamente da Lorena Brancucci. Tali nuovi brani
si propongono di affermarsi tanto quanto la canzone Let It
Go, presente nel film del 2013 e vincitore dell’Oscar alla
miglior canzone originale.
Ecco tutte le canzoni da
ascoltare di Frozen 2 – Il segreto di
Arendelle.
Frozen 2: Il fiume del
passato
1. È la traccia di
apertura. Interpretato da Claudia
Paganelli, voce canora del personaggio di Iduna, Il
fiume del passato è il brano di apertura del film,
interpretato in lingua originale dall’attrice Evan Rachel
Wood. Tramite questo si presentano i primi avvenimenti
da cui partirà la storia del film.
Frozen 2: Qualche cosa non cambia
mai
2. Introduce i celebri
personaggi del film. Il brano Qualche cosa che non
cambia mai è interpretato dai doppiatori Serena
Rossi (Anna), Serena Autieri (Elsa),
Paolo De Santis (Kristoff) ed Enrico
Brignano (Olaf). Trattante il tema dell’inevitabile
cambiamento delle cose, il brano presenta i personaggi resi
popolari dal precedente film, e preannuncia aria di grandi novità
nelle loro vite.
Frozen 2: Nell’ignoto
3. È uno dei brani più
importanti.Nell’ignoto è una delle canzoni
centrali del film, poiché si presenta come una lotta psicologica
per Elsa, la quale sulle note del brano intraprende un viaggio
personale oltre i confini di Arendelle, stimolando una volta per
tutte il suo cambiamento all’interno del racconto. Nel film la
canzone è interpretata da Serena Autieri con la
cantante norvegese Aurora.
4. Esiste una versione
alternativa. Di tale brano esiste una versione
alternativa, pensata per un proprio percorso oltre il film,
interpretata da Giuliano Sangiorgi, cantante del
celebre gruppo Negramaro.
5. Punta a replicare il
successo di Let It Go. Il brano
Nell’ignoto è anche quello con cui gli autori del film
sperano di dar vita ad un nuovo fenomeno, replicando il successo
della canzone Let It Go. Nell’ignoto verrà
infatti spinto verso l’Oscar alla miglior canzone, così da
raggiungere una maggior popolarità anche al di fuori dei confini
del film.
Frozen 2: Da grande
6. È una canzone importante
per Olaf. Il brano Da grande, che in italiano è
interpretato dall’attore Enrico Brignano, permette
di esplorare i cambiamenti di Olaf. Durante l’esecuzione della
canzone, il personaggio si ritrova infatti da solo nella foresta
incantata, diversa da qualunque cosa che egli abbia mai visto.
Frozen 2: Io preferisco le
renne
7. È la nuova versione di
un brano già esistente. La canzone Io preferisco le
renne è la nuova versione dell’omonimo brano già presente in
Frozen – Il regno di
ghiaccio. Attraverso questo vengono raccontate le emozioni
di Kristoff all’interno del film, anche lui alle prese con i propri
ostacoli personali da superare.
Frozen 2: Perso quaggiù
8. Esplora ulteriormente
uno dei protagonisti. Il brano Perso quaggiù è
interpretato da Paolo De Santis, e racconta in
musica le domande e i dubbi di Kristoff. La canzone viene
presentata durante un sogno ad occhi aperti del personaggio,
intristito dalla partenza di Anna, la quale se ne è andata senza
avvertirlo.
Frozen 2: Mostrati
9.È
un’altra canzone fondamentale. Di particolare importanza
all’interno del film è anche il brano intitolato Mostrati,
il quale segna un passaggio fondamentale per il personaggio di
Elsa, la quale scopre cosa si nasconde dietro alla voce che la
chiama ripetutamente, imparando allo stesso tempo ad amare davvero
sé stessa.
Frozen 2: Fai ciò che è
giusto
10. È il brano
conclusivo. Con Fai ciò che è giusto si
concludono le avventure dei protagonisti del film. Gli autori della
colonna sonora hanno definito questo brano come il tentativo di
Anna di superare una grossa difficoltà, cercando di tornare alla
normalità un passo alla volta.