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Smile: la spiegazione della maledizione del sorriso

Smile: la spiegazione della maledizione del sorriso

Sia Smile che Smile 2, gli horror psicologici soprannaturali dello scrittore e regista Parker Finn, sono incentrati su vittime apparentemente innocenti che vengono maledette da un’entità malvagia che le perseguita e alla fine le costringe a fare una fine raccapricciante. Entrambi i capitoli del franchise horror di successo si basano sulle forti interpretazioni delle attrici protagoniste (rispettivamente Sosie Bacon e Naomi Scott) e su alcuni dei migliori jump scares dell’horror moderno. Tuttavia, nel finale di Smile 2, ci sono ancora molti interrogativi sull’entità che affligge i personaggi centrali.

Forte dei temi del trauma, del lutto e della dipendenza, il franchise di Smile fa un lavoro straordinario nel fornire informazioni di base sufficienti sull’entità malvagia al suo centro, pur lasciando gran parte di essa inspiegabile. Il sequel ha intelligentemente (e in qualche modo sorprendentemente) elaborato pochissimo il retroscena dell’entità del primo film, contribuendo al debutto stellare di Smile 2 su Rotten Tomatoes. Ciò significa che alcuni degli elementi più importanti dell’entità e del modo in cui terrorizza e infine uccide le sue vittime richiedono una spiegazione.

Sebbene la vera natura dell’entità rimanga misteriosa, i personaggi di Smile e Smile 2 sono stati in grado di seguire la catena di morti che la circonda per scoprire il suo modello di comportamento e la tempistica dall’infezione alla morte. L’infermiere del pronto soccorso con cui Skye, il personaggio di Naomi Scott, comunica in Smile 2, Morris (Peter Jacobson), afferma di essere riuscito a risalire ad almeno otto vittime, tra cui suo fratello. Ne elenca brevemente alcune, tra cui il Joel di Kyle Gallner e la Rose di Sosie Bacon del film originale Smile.

Nel film originale Smile, il Joel di Kyle Gallner, nei panni di un agente di polizia, è in grado di ricostruire una catena di suicidi con tanto di foto e video di sicurezza. Ogni vittima della Maledizione del Sorriso ha visto un’altra persona suicidarsi davanti a sé, con metodi che vanno dal pugnalarsi con cesoie da giardino e tagliarsi la gola con un vetro ad altri mezzi più inventivi. Agisce come un parassita, nutrendosi della paura e del trauma di una persona fino a quando non l’ha distrutta mentalmente, e a quel punto si attacca a un nuovo ospite.

Come l’entità del sorriso passa da una persona all’altra

Smile 2 recensione
Smile 2 Naomi Scott – Paramount Italy

L’entità si nutre di traumi e sembra scegliere come vittime persone che hanno già subito traumi nel passato (o nel presente). Affinché la maledizione passi da una persona all’altra, il nuovo ospite deve essere testimone della morte dell’ospite attualmente maledetto, di solito in qualche modo grafico. Questo crea il trauma di cui l’entità si nutre, permettendole di scartare l’ospite morto e di passare a quello nuovo.

Mentre nel primo Smile sembrava che fosse necessario che il suicidio avvenisse di fronte a un nuovo ospite, in seguito è stato rivelato (e confermato in Smile 2) che l’entità può trasferirsi dopo che un nuovo ospite assiste a qualsiasi metodo di morte, purché sia traumatico. La chiave è il trauma: guardare una persona che muore nel sonno teoricamente non permetterebbe alla maledizione di passare, ma deve essere qualcosa di scioccante che segnerà il testimone. Questo spiega la propensione dell’entità per i suicidi raccapriccianti: può creare l’evento traumatico di cui ha bisogno.

Quanto vive una persona con la maledizione del sorriso

Smile 2

Sia Smile che Smile 2 affermano che la morte arriva in genere entro una settimana una volta che una persona è stata infettata dalla Maledizione del Sorriso, ma questo non significa necessariamente che una persona vivrà per sette giorni. Sembra che la maggior parte delle vittime finisca in realtà per morire entro almeno quattro giorni, dato che l’entità impiega solo quel tempo per spezzare completamente la mente della persona con le sue visioni orripilanti e le sue manifestazioni sempre sorridenti. È difficile stabilire un momento preciso, poiché il pubblico vede tipicamente le cose dal punto di vista del protagonista, che di solito è distorto dall’entità.

Come si può spezzare la catena della maledizione del sorriso

Sosie Bacon in Smile

Rose e Joel riescono a rintracciare qualcuno che è riuscito a spezzare la maledizione di Smile, o almeno ha trovato un modo per trasmetterla a qualcun altro. Fanno visita all’assassino condannato Robert Talley, che racconta loro che il suo omicidio è stato in realtà il percorso che lo ha salvato dalla Maledizione del Sorriso; uccidendo una persona davanti a un testimone, l’entità è passata da lui e si è agganciata a quel testimone. In questo caso la maledizione non è stata spezzata definitivamente, ma almeno è passata a una nuova persona.

In Smile 2, l’infermiera del pronto soccorso Morris, il cui fratello è stato ucciso dall’entità, ha teorizzato l’esistenza di un modo per porre fine in modo permanente alla maledizione e distruggere l’entità. Poiché l’entità si nutre di traumi e ha bisogno di passare da un ospite all’altro, credeva che sarebbe stata distrutta se un ospite fosse stato ucciso in qualche modo al di fuori dell’infestazione dell’entità e del suicidio forzato. Propone di fermare temporaneamente il cuore di Skye Riley, “uccidendola” di fatto e non dando all’entità un nuovo ospite verso cui saltare, cosa che secondo lui l’avrebbe uccisa.

Tuttavia, questo metodo non viene mai applicato, poiché il grande colpo di scena finale di Smile 2rivela che quasi tutti gli eventi degli ultimi giorni, compresa la comunicazione e il tentativo di Skye con Morris, sono avvenuti nella sua testa proprio mentre l’entità era pronta a prendere il controllo della sua mente. Pertanto, non viene mai rivelato se il metodo di Morris avrebbe funzionato e l’entità rimane libera di infestare altre vittime.

I poteri e le allucinazioni della Maledizione del Sorriso spiegati

Smile 2
Photo Courtesy of Paramount Pict – © 2024 PARAMOUNT PICTURES

Nella sua forma non mascherata, che solo i suoi ospiti possono vedere, l’entità Smile si manifesta come un mostro umanoide senza pelle con molte bocche sorridenti annidate l’una nell’altra. Si rivela solo quando si arrampica all’interno dell’ospite, dopo averne spezzato la mente con le sue terrificanti allucinazioni. Mentre prepara l’ospite al suo ingresso, l’entità lo perseguita con visioni di persone normali, a volte anche di persone care, che non vogliono interrompere un sorriso inquietante e oscuro.

L’entità ha diversi trucchi che ripete, il più notevole dei quali è impersonare persone vicine alle sue vittime. Si guadagna la loro fiducia e la loro pace prima di rivelarsi attraverso il sorriso malvagio, massimizzando la paura e il tormento e aumentando l’ansia e la paranoia della vittima. Man mano che prende il controllo della mente, l’entità può far dimenticare periodi di tempo, far compiere azioni che non si ricordano affatto e spaventare a tal punto da togliere il sonno. Tutte queste tattiche si combinano per far sì che la persona metta in dubbio la propria realtà fino a crollare completamente.

Smile 2 si conclude con una domanda sul livello di potere dell’entità. Essa costringe Skye a uccidersi conficcandosi il microfono nell’occhio mentre è sul palco di un’arena gremita di fan. L’implicazione è che ognuna delle migliaia di testimoni del suicidio di Skye può ora fungere da ospite per l’entità, anche se resta da vedere se è in grado di moltiplicarsi o se può possedere più vittime contemporaneamente. Dato il successo critico e commerciale di Smile e Smile 2, sembra probabile che un altro sequel di Smile possa rispondere a questa domanda.

Napoli – New York: il trailer del nuovo film di Gabriele Salvatores

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Ecco il primo trailer di Napoli – New York, il nuovo film di Gabriele Salvatores con Pierfrancesco Favino, Dea Lanzaro, Antonio Guerra, Omar Benson Miller, Anna Ammirati, Anna Lucia Pierro con la partecipazione di Tomas Arana, Antonio Catania con un soggetto di Federico Fellini e Tullio Pinelli.

Il film sarà distribuito in Italia da 01 Distribution a partire dal 21 novembre.

La trama di Napoli – New York

Nell’immediato dopoguerra, tra le macerie di una Napoli piegata dalla miseria, i piccoli Carmine e Celestina tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. Una notte, s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata mesi prima. I due bambini si uniscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America e sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo numerose peripezie, impareranno a chiamare casa.

Napoli - New York film 2024

Darkhold: tutto quello che c’è sa sapere sul libro mistico

Darkhold: tutto quello che c’è sa sapere sul libro mistico

Il finale di WandaVision ha visto Wanda/Scarlet Witch entrare in possesso del tomo mistico chiamato Darkhold. Dal momento che il libro immaginario ha un impatto importante sulla Fase 4 del MCU, ecco tutto ciò che bisogna sapere al riguardo.

Il Darkhold in WandaVision

Quando Wanda Maximoff è entrata nel misterioso santuario di Agatha Harkness, si è trovata in un luogo in cui era vulnerabile, circondata da misteriose rune che l’hanno privata della sua magia. Ma il seminterrato di Agatha era dominato da un libro misterioso, che sembrava contenere i dettami per gestire un potere tanto arcano quanto infausto.  Questo libro di magia oscura potrebbe essere stato introdotto già in Doctor Strange nel 2016, quando Stephen Strange ha tentato di leggere alcuni dei libri nella collezione privata dell’Antico. Sebbene quel film fosse incentrato sul Libro di Cagliostro, gli spettatori più attenti hanno notato che uno dei libri era andato perduto.

Dato che la collezione dell’Antico era composta di libri che lo stesso considerava troppo pericolosi per chiunque tranne che per lo Stregone Supremo o per i membri più esperti dei Maestri delle Arti Mistiche, ciò ha suggerito che un tomo molto potente fosse svanito da Kamar-Taj. Naturalmente, ciò ha portato ad alcune speculazioni che il libro di Agatha visto nella serie potrebbe effettivamente essere il Darkhold, il libro di magia più famoso della Marvel Comics. Con l’episodio finale, ciò è stato confermato, con Agatha Harkness che chiama esplicitamente il suo libro “Darkhold”. Ma cos’è veramente il Darkhold, noto anche come “Libro dei dannati?”.

Il libro magico più pericoloso della Marvel

Per capire il Darkhold, bisogna prima conoscere l’antica storia dell’Universo Marvel. Nella tradizione Marvel, la Terra primordiale non era un paradiso; al contrario, era governata da potenti esseri conosciuti come i Grandi Antichi (o anche come Dei Antichi). Sebbene alcuni fossero buoni (come Gea), altri ardevano dalla sete di potere e presto impararono che potevano consumare la magia degli altri. E così la Terra divenne un luogo di tumulti e guerre, con gli Dei Antichi maggiormente predatori che diventarono sempre più potenti. Uno dei più grandi tra questi esseri era Chthon, il primo maestro di magia oscura, che apprese i segreti di una stregoneria proibita chiamata Magia del Caos. Alla fine, però, la maggior parte degli Dei Antichi venne bandita con successo in altre dimensioni.

Chthon ha lasciato dietro di sé un oscuro dono per l’umanità, una raccolta di pergamene che fungevano da canale per il suo potere e che un giorno gli avrebbero permesso di tornare sulla Terra. I rotoli furono trascritti su pietra e successivamente su pergamena, quando furono rilegati insieme in un libro di magia oscura noto, appunto, come Darkhold. I cultisti ctonici chiamati Darkholders sorvegliavano il Darkhold, cercando di usare il suo potere arcano per riportare il loro malvagio padrone sul piano dell’esistenza. Nei fumetti, Darkhold è la fonte di alcuni dei più orribili mali soprannaturali, poiché le sue pagine hanno scatenato vampiri e lupi mannari nel mondo. Altri stregoni hanno regolarmente esaminato le sue pagine, con il Libro di Cagliostro contenente copie delle pagine del Darkhold. Nel corso della storia ha ottenuto diversi soprannomi, tra cui il Libro dei peccati e il Libro dei dannati.

Scarlet Witch ora possiede il Darkhold

Agatha Harkness ha lasciato intendere che c’era una sorta di connessione tra il Darkhold e Scarlet Witch, rivelando che il Libro dei peccati contiene un intero capitolo dedicato a alle Scarlet Witches. Ciò ha senso, dal momento che nei fumetti Wanda Maximoff è stata scelta da Chthon per esercitare il potere della Magia del Caos: ogni volta che ha usato questo potere, Wanda ha danneggiato il tessuto della realtà e reso più facile un’invasione ctonica di questa dimensione. La reazione inorridita di Agatha quando Wanda ha scatenato il pieno potere di Scarlet Witch suggerisce che lo stesso accadrà anche nel MCU, con l’antica strega che dichiara che Wanda non aveva idea di cosa avesse appena fatto. Il Darkhold è ora in possesso di Scarlet Witch e lo sta chiaramente usando per imparare la stregoneria. Sfortunatamente, questo potrebbe rivelarsi un errore, poiché il Darkhold non è un semplice libro: è un oggetto di magia oscura e gli incantesimi che contiene possiedono il potere di corrompere l’anima stessa.

In Doctor Strange, Stephen Strange apprende che il Libro di Cagliostro contiene degli avvertimenti dopo ogni incantesimo, il che significa che non aveva idea che i suoi esperimenti con la Gemma del Tempo rischiassero di distruggere il tessuto dello spazio-tempo; il Darkhold, tuttavia, non conterrebbe alcun avvertimento. La seconda scena post-credits di WandaVision suggerisce che Wanda ha già imparato molto dal Libro dei Dannati, copiando il trucco della lettura astrale di Stephen Strange. Tuttavia, queste lezioni potrebbero rivelarsi decisamente pericolose. Dato che la Scarlet Witch di Elizabeth Olsen apparirà in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, è ragionevole presumere che il potere che ottiene dal Darkhold alla fine fratturerà la realtà. Presumibilmente, Chthon sarà il cattivo del sequel di Doctor Strange, anche se è possibile che il personaggio si fonda con altri Dei Antichi, come Shuma-Gorath, che ha un design visivo decisamente più sorprendente.

Potrebbe essere la fonte dei vampiri nel MCU

BladeNel frattempo, la Marvel sta finalmente lavorando a un film su Blade, con Mahershala Ali nei panni del cacciatore di vampiri del MCU. È importante sottolineare che in un’intervista con Rotten Tomatoes, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha suggerito che ci sarebbe stato un collegamento diretto tra Doctor Strange 2 e Blade. “Per anni volevamo trovare un nuovo modo per portare Blade al cinema”, aveva spiegato. “Adoriamo quel personaggio. Amiamo quel mondo. Ora, con Doctor Strange e tutti gli elementi soprannaturali che entreranno nel MCU, sembra che possiamo finalmente iniziare a esplorarlo”. Il commento di Feige sembra suggerire che, in qualche modo, Doctor Strange 2 spianerà la strada a Blade. Dato che i vampiri sono stati creati dal Darkhold nei fumetti, è facile intuire come ciò possa portare all’introduzione del cacciatore di vampiri.

Curiosamente, una delle storie più importanti legate al Darkhold nei fumetti è stata “Doctor Strange #60”, che ha visto Stephen Strange, Scarlet Witch e Monica Rambeau lavorare insieme contro gli accoliti di Chthon e le legioni di vampiri al fine di impedire un abuso del potere del Libro dei dannati. WandaVision ci ha già presentato Teyonah Parris nei panni dell’adulta Monica Rambeau e le ha persino concesso i poteri di cui aveva bisogno per proteggere il Darkhold. È del tutto possibile, quindi, che Doctor Strange in the Multiverse of Madness attingerà a questa storia.

Una cattiva notizia per i fan Marvel

C’è, tuttavia, una brutta notizia per i fan della Marvel. Il design del Darkhold del MCU in WandaVision non assomiglia a nulla di ciò che è stato mai visto prima – in effetti, visivamente è più simile agli Iron-Bound Books di Shuma-Gorath che alla sua tradizionale versione a fumetti.

Inoltre, non assomiglia affatto al Darkhold visto in Agents of SHIELD della Marvel, un altro elemento che suggerisce che il popolare programma Marvel Television – terminato lo scorso anno – non dovrebbe essere considerato canone per il MCU. I Marvel Studios avrebbero potuto scegliere di seguire lo stesso design per stabilire una linea narrativa e una continuity, ma hanno scelto di non farlo, e questa decisione è purtroppo significativa. 

UPDATE – Il Darkhold è stato distrutto con tutte le sue copie

agatha all along
Cortesia Disney+

Alla fine di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, Wanda rinsavisce e sceglie di distruggere tutte le copie del libro in ogni mondo conosciuto e non. Questo vuol dire che al momento, nel Multiverso Marvel, il potente libro di magia è distrutto e che Agatha Harckness non può più impossessarsene! La sua serie, Agatha All Along, la vede infatti impegnata lungo la Strada delle Streghe per riottenere i suoi poteri, non potendo più attingere al libro.

Ash: trailer del nuovo film di fantascienza prodotto da Neil Blomkamp

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È stato presentato il primo trailer di Ash. Diretto da Flying Lotus, Ash vede una donna (Eiza González) come unica sopravvissuta dopo che l’equipaggio con cui viaggiava viene brutalmente ucciso. Deve capire se può fidarsi dell’uomo (Aaron Paul) che è stato mandato ad aiutarla sul pianeta in cui è rimasta bloccata. Neil Blomkamp, regista e co-sceneggiatore dell’acclamato film sugli alieni District 9, è produttore esecutivo di questo horror fantascientifico simile ad Alien, la cui uscita è prevista per il 2025.

Ora, RLJE Films ha rilasciato il primo trailer con immagini inquietanti mentre il personaggio della González cerca di ricordare cosa è successo prima di svegliarsi e scoprire che il suo equipaggio è stato massacrato. Guardate il trailer qui sotto:

Cosa significa questo primo trailer per Ash

La miscela di fantascienza, orrore e immagini inquietanti di Ash ricorda molto il franchise di Alien. Dopo il successo di Alien: Romulus, è evidente che c’è più voglia di una storia horror fantascientifica con una fotografia avvincente. Il trailer di Ash è volutamente scarno di dettagli sulla trama e cerca invece di lasciare un forte impatto visivo e tonale sullo spettatore, un impatto che lascia presagire possibilità cosmiche e terrificanti per questi personaggi.

Dal ruolo di González come Auggie Salazar in 3 Body Problem di Netflix a quello di Paul come Caleb Nichols nelle stagioni 3 e 4 di Westworld, entrambi gli attori sono esperti nel dare vita a storie di fantascienza che fanno riflettere. Continueranno a farlo in Ash, che è opportunamente prodotto da Blomkamp. Il suo debutto alla regia, District 9, rimane un’opera di fantascienza particolarmente inquietante, e Ash è pronto a continuare a seguirne le orme.

Kaley Cuoco commenta la possibilità di apparire nel prossimo spin-off di The Big Bang Theory

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The Big Bang Theory sta lanciando un altro spin-off e Kaley Cuoco rivela che è aperta a tornare a interpretare Penny. Chuck Lorre ha appena lanciato Georgie & Mandy’s First Marriage mesi dopo il finale di Young Sheldon, ma a quanto si dice sta anche lavorando a un’altra serie che espanderà quel mondo. Il progetto è in lavorazione da tempo, anche se solo di recente sono emersi nuovi dettagli al riguardo. A quanto pare, lo spin-off di The Big Bang Theory vedrà il ritorno di Stuart Bloom, così come della sua ragazza, Denise, e del geologo del Caltech, Bert.

Nessuno dei membri della gang di Pasadena farà parte del cast principale per ora, ma Cuoco affronta la possibilità di interpretare di nuovo Penny in una nuova intervista con People. Non sorprende che l’attrice sia aperta a tornare al franchise di The Big Bang Theory tramite lo spin-off, dicendo che coglierà al volo l’opportunità se verrà invitata. Leggi la sua citazione completa qui sotto:

Kaley Cuoco tornerebbe al 100% a interpretare Penny

Ho trascorso 12 anni a interpretare quel ruolo e ha davvero dato il via alla mia carriera. Devo molto a quel personaggio, a quella serie, a [il creatore] Chuck Lorre. Sono stati alcuni degli anni migliori della mia vita, e alcuni dei più divertenti che abbia mai avuto. Riprenderei assolutamente quel ruolo. Al 100%. Amo quel personaggio, e lo farò sempre.

Dopo The Big Bang Theory, Kaley Cuoco ha partecipato a L’Assistente di Volo, un’altra serie di buon successo che l’ha portata a una nomination ai Golden Globe. Veder tornare Penny sul piccolo schermo potrebbe essere un sogno che si avvera per molti fan, oltre che per la sua interprete.

Daniel Craig: un rapporto svela il litigio con Netflix per l’uscita nelle sale di Knives Out

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Mentre il terzo film si avvicina sempre di più, un nuovo rapporto indica che Daniel Craig e Rian Johnson sarebbero scontenti di Netflix per la mancanza di un futuro nelle sale cinematografiche del franchise di Knives Out. Dopo che nel 2019 il film di Johnson ha entusiasmato il pubblico e la critica, Netflix ha acquistato i diritti per altri due sequel della serie, che seguiranno il detective gentiluomo Benoit Blanc, interpretato da Craig. In Glass Onion – Knives Out, Benoit si unisce a un gruppo affiatato di amici facoltosi su un’isola privata, dove un gioco misterioso con omicidio porta alla luce diverse verità sinistre.

Mentre Glass Onion è stata in grado di seguire ed eguagliare il successo di critica dei suoi predecessori tra gli spettatori e il pubblico, Puck News riporta che la gestione della sua uscita ha causato divisioni tra i creativi e i vertici di Netflix. Secondo quanto riportato, né Johnson né Craig erano soddisfatti dell’uscita limitata di una settimana nelle sale cinematografiche nel dicembre 2021; l’attore ha sollevato il problema con Sarandos dopo aver assistito all’ovazione che il film ha ricevuto alla prima di Toronto. Craig ha affermato che il fatto che il film sia stato accolto calorosamente dal pubblico dovrebbe essere la prova che varrebbe la pena investire in un’uscita più lunga nelle sale.

Nonostante le prove di Craig, Sarandos è rimasto fermo e ha dichiarato che un’uscita del genere non sarebbe stata adatta al modello del servizio di streaming. Craig ha risposto senza mezzi termini affermando che “il modello è f—-d, e la risposta dell’attore è diventata un sentimento ben noto agli addetti ai lavori.

Cosa sappiamo dei risultati al botteghino di Glass Onion?

Sebbene la critica e il pubblico siano stati soddisfatti da Glass Onion e abbiano permesso al film di diventare il film originale più visto del servizio fino all’uscita del film fantasy Damsel nel 2024, il film non è riuscito a diventare un successo al botteghino al momento dell’uscita nelle sale. Il film è stato distribuito in 600 sale per una sola settimana, dal 23 al 29 novembre negli Stati Uniti, e ha avuto un’analoga distribuzione limitata nei mercati internazionali.

Tuttavia, nonostante si tratti dell’uscita più ampia del servizio nelle sale cinematografiche, il film è riuscito ad accumulare solo circa 15 milioni di dollari alla fine della sua breve corsa nelle sale. Secondo quanto riferito, il budget di Glass Onion era più vicino ai 40 milioni di dollari del suo predecessore, quindi il suo incasso nella fase finale di Netflix non è riuscito a recuperare nemmeno la metà del suo budget. Inoltre, si è rivelato molto lontano dal successo del primo film, che ha incassato poco meno di 313 milioni di dollari in tutto il mondo.

Wolf Man: il nuovo design sarà diverso da quello degli altri lupi mannari: “Sembrava perfetto”

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Il regista di Wolf Man è pronto a spiegare come ha sviluppato una nuova versione del design dell’iconico mostro. Come reboot moderno, il film mira a reimmaginare il classico film di mostri della Universal del 1941. I trailer rivelano che il film sarà incentrato su una famiglia che lotta per la sopravvivenza dopo essere stata attaccata da un’entità sconosciuta, mentre uno di loro subisce una trasformazione. Dopo un lungo processo di sviluppo, il nuovo film sull‘Uomo Lupo, opera dello sceneggiatore/regista di L’uomo invisibile Leigh Whannell, si sta finalmente preparando per arrivare nelle sale nel gennaio 2025.

Durante un’intervista con Screen Rant al New York Comic Con, Whannell ha parlato dei suoi progetti per il personaggio. Dopo aver compilato un libro contenente tutti i diversi disegni di licantropi, ha deciso di sceglierne uno solo. Sorprendentemente, ha anche citato il Joker di Heath Ledger come una delle principali fonti di ispirazione per l’Uomo Lupo, notando che non ha visto il cattivo del Cavaliere Oscuro come un concetto visivo per il personaggio, ma piuttosto ha giocato con la natura della creatura. È stato anche sorpreso di scoprire che non aveva motivo di contestare la versione del personaggio realizzata dal truccatore. Di seguito riportiamo l’intera dichiarazione di Whannell:

È stata dura. È stato strano, perché è esattamente come hai detto tu, ci sono state così tante versioni di questo personaggio. Ho messo in fila tutte le diverse versioni, avevo un PDF di tutti i personaggi, da Lon Chaney a David Norton in American Werewolf, The Howling, Dog Soldiers. Avevo tutti gli sguardi davanti a me e li fissavo e mi chiedevo: “Bene, allora dove mi colloco?”. Una grande ispirazione per me è stata la versione di Heath Ledger del Joker. Non tanto in termini di look, ma avevo una sua foto sulla scrivania come Joker perché mi piaceva molto quello che avevano fatto con il personaggio.

Sono rimasti fedeli a ciò che è il Joker, ma lo hanno portato [a un altro livello]. Non si era mai vista prima quella versione del Joker. Non all’epoca. La gente lo ama ancora. Ricorda quando hanno pubblicato per la prima volta l’immagine del suo volto con quel lenzuolo? Nel 2008 i social media non erano impazziti come oggi, ma ricordo che Twitter è esploso. Si diceva: “È il Joker?”. Trovo così stimolante quello che hanno fatto con quel personaggio e il modo in cui l’hanno affrontato. Stavo pensando se potevo adottare il loro approccio per l’Uomo Lupo, e credo di averlo fatto. Il documento che avevo con tutte le foto dei vari Uomini Lupo, quando ho messo la mia versione, non assomigliava a nessuno di loro. E ho pensato: “Oh”.

Il merito non è nemmeno mio. Va ad Arjen Tuiten, il truccatore. L’ho trovato e gli ho detto: “Vorrei mostrarti una foto, ma non posso. Voglio vedere qualcosa”. Lui ha fatto un modello. Abbiamo parlato molto, gli ho detto cosa volevo e lui mi ha detto: “Credo di aver capito cosa vuoi dire. Lasciami andare”. E alla fine ha realizzato questo modello della creatura a terra. Ha costruito, in realtà, la metà di un fienile, quasi come qualcosa che vedreste in vendita qui a terra. Era come un fienile con del fieno a terra e c’era questa creatura distesa lì. Era grande così.

L’ho fissata per la prima volta e mi sono detto: “Ecco, è così. Sembrava perfetta”. E sapete cosa? Non avevo mai preso appunti. Pensavo: “Ecco, questo è quello che dovremmo fare”. Non [succede spesso]. Di solito a Los Angeles, a Hollywood, si dice: “Possiamo cambiare questo?”. Ogni sceneggiatura che ho scritto è stata assolutamente inondata di note. Ma quando ho visto la maquette, il modello che Arian aveva realizzato, mi sono detto: “Non c’è nessuna nota che possa darti per [migliorare questo]” – mi sono detto: “Fallo e basta”.

Come il design di Wolf Man è paragonabile a quello di altri film sui lupi mannari

Julia Garner e Christopher Abbott in Wolf man (2025)
Foto di Photo Credit: Nicola Dove/Univer – © 2024 Universal Studios.

Nella maggior parte dei film sui lupi mannari, il lupo ha una pelliccia che spunta su tutto il corpo, lunghe zanne e artigli su mani e piedi. I loro volti sono simili a quelli umani, ma raramente sono completamente umani. Al contrario, sono ingombranti, a doppia articolazione e simili a cani. Wolf Man sembra prendere una strada completamente diversa, perché mentre Whannell ha solo accennato all’aspetto, il design ufficiale è già stato rivelato ed è disponibile qui sotto. Manca l’aspetto tipico dei lupi mannari, in quanto presenta solo denti affilati e artigli corti:

 

Il design è probabilmente in parte incompleto, poiché è improbabile che questa versione del personaggio venga mai vista in piena luce. Manca anche il tocco della CGI o di un trucco VFX. Tuttavia, l ‘Uomo Lupo di Christopher Abbott non assomiglia affatto al personaggio originale. È poco più di un vecchio con i denti rasati e le unghie ben curate, un Uomo Lupo estremamente umano, che difficilmente corrisponde all’orrore soprannaturale dei film precedenti. Il suo aspetto è più adatto a un film slasher o horror psicologico.

The Penguin episodio 5: gli Easter Egg e i riferimenti DC

The Penguin episodio 5: gli Easter Egg e i riferimenti DC

Attenzione! Questo episodio contiene SPOILER per l’episodio 5 di The Penguin

L’episodio 5 di The Penguin offre una raccolta di emozionanti Easter Egg da The Batman, molteplici riferimenti alla DC Comics e persino un potenziale collegamento con Batman Il Ritorno di Tim Burton. Mentre Sofia Falcone (Cristin Milioti) sta finalmente reclamando il suo legittimo posto al tavolo, Oz Cobb (Colin Farrell) affronta i Maroni prima di stabilire il suo Quartier Generale negli inferi di Gotham entro la fine dell’episodio 5 di The Penguin. Pertanto, ci sono diversi cenni e anticipazioni di quello che vedremo mentre entrambi i personaggi si dirigono verso uno scontro epico.

Nell’episodio 5 di The Penguin, Sofia ha preso il controllo della famiglia criminale Falcone e l’ha ribattezzata Gigante, in onore della sua defunta madre Isabela Gigante. Ha anche unito le forze con Salvatore Maroni dopo che Oz ha ucciso sua moglie e suo figlio. Nel frattempo, Oz e il suo braccio destro Victor Aguilar trovano il posto perfetto per far crescere la sua nuova operazione di droga, che gli consentirà di costruire il suo impero criminale a Gotham. Ecco tutti gli Easter Eggs e i riferimenti alla DC Comics.

L’auto di Rex Calabrese

maserati viola
The Penguin episodio 5 – Cortesia di Sky

All’inizio dell’episodio 5, Oz Cobb e Victor danno fuoco alla Maserati viola già danneggiata. Mentre brucia, Oz rivela un’altra storia su Rex Calabrese, un gangster di Gotham che Cobb ammirava quando era un bambino. A quanto pare, Rex guidava una Cadillac dorata con sedili in pelle bianca, un’auto che Oz chiama il suo “carro”. A tal proposito, è chiaro che la Maserati viola è stata ispirata da Rex, un carro che Oz rivendicava come suo.

Originario dei fumetti della DC, Rex era in effetti un boss della criminalità più anziano di Gotham, noto come “Il Leone”, prima di essere cacciato dai Falcone. Calabrese è anche il padre di Selina Kyle in alcune continuity. Rex è stato menzionato per la prima volta nella première di The Penguin, e non sarebbe sorprendente se venisse menzionato di nuovo in episodi futuri, visto che sembrava essere l’idolo di Oz da bambino.

LFG

Ryan Reynolds e Hugh Jackman in Deadpool & Wolverine
Ryan Reynolds e Hugh Jackman in Deadpool & Wolverine – Credit © Marvel Studios

Confermando di essere impegnato a lavorare per Oz, Victor dice “Andiamo, cazzo!” (Let’s f***ing go”) dopo aver promesso che sarà con Cobb per tanto tempo, e il Pinguino sembra certamente apprezzare l’ambizione e l’entusiasmo di Victor Aguilar. Sebbene non sia certamente una frase esclusiva, è comunque degno di nota e divertente sottolineare che “Andiamo, cazzo!” è stato utilizzato in un progetto sui supereroi del 2024 prima dell’episodio 5 di The Penguin. Dopotutto, è diventato lo slogan principale per Deadpool e Wolverine dei Marvel Studios, e viene detto da entrambi i personaggi titolari nel film stesso.

Capo della polizia del GCPD Mackenzie Bock

Gotham City Police Department
The Penguin episodio 5 – Cortesia di Sky

Dopo l’omicidio dei suoi familiari, che ha fatto sembrare una fuga di gas, Sofia Falcone incontra nientemeno che il capo della polizia del GCPD Mackenzie Bock fuori dalla villa dei Falcone. Interpretato da Con O’Neill, Bock mette in dubbio la natura degli omicidi, sottolineando il fatto che tutti i morti appartenevano a una delle famiglie criminali più importanti di Gotham. Bock è stato visto per la prima volta in The Batman del 2022, dove si è scontrato sia con il tenente Jim Gordon che con lo stesso Cavaliere Oscuro.

È anche importante notare che Bock dice a Sofia che sta arrivando una nuova era per Gotham, soprattutto a causa delle intenzioni del sindaco eletto Bella Reál di reprimere la criminalità e la corruzione. Tuttavia, Sofia gli ricorda anche che il GCPD è tutt’altro che innocente, visto che molti dei suoi ufficiali sono stati pagati dai Falcone e hanno ricevuto tangenti, per non parlare del coinvolgimento nella cospirazione del Gotham Renewal Fund. In ogni caso, sarà molto emozionante vedere come il GCPD risponderà mentre la malavita di Gotham continua a evolversi.

Gloria (1980)

gloria film
The Penguin episodio 5 – Cortesia di Sky

Quando Oz manda Victor a portare sua madre in un posto sicuro, si vede un film in riproduzione nell’appartamento di Francis. Questo film è Gloria degli anni ’80 con Gena Rowlands. Il film racconta la storia dell’ex fidanzata di un gangster che protegge e scappa con un ragazzino che viene pedinato dalla mafia per ottenere informazioni. In quanto tale, è un film piuttosto appropriato da riprodurre in sottofondo considerando che anche The Penguin rientra nel genere gangster.

Cartellone pubblicitario di Don Mitchell Jr.

Don Mitchell Jr
The Penguin episodio 5 – Cortesia di Sky

Dopo che il Pinguino uccide Taj e Nadia Maroni nell’episodio 5 di The Penguin e fugge con parte della scorta di Bliss, si può vedere un vecchio cartellone pubblicitario della campagna elettorale di Don Mitchell Jr. per la carica di sindaco. Apparso per la prima volta in The Batman del 2022, Don Mitchell Jr. era il sindaco corrotto originale di Gotham coinvolto nella cospirazione del Gotham Renewal Fund. In quanto tale, è stato anche la prima vittima dell’Enigmista, il cui omicidio è servito come scena di apertura del film prima che Edward Nashton gli sigillasse il volto e lasciasse il suo primo enigma per Batman e il GCPD.

Ironicamente, lo slogan del cartellone pubblicitario recita “Continuità per Gotham”, esattamente il motivo per cui l’Enigmista ha ucciso Mitchell a causa di quella che sarebbe stata la continuazione della sua corruzione se fosse stato rieletto. Dopotutto, Don Mitchell Jr. era complice dei crimini dei Falcone. A tal fine, uno dei punti interrogativi verdi dell’Enigmista può essere visto dipinto a spruzzo sul cartellone pubblicitario, a dimostrazione del fatto che i seguaci di Edward Nashton non hanno dimenticato contro cosa stava combattendo l’Enigmista.

La famiglia criminale Gigante

Sofia Gigante
The Penguin episodio 5 – Cortesia di Sky

Dopo aver trovato uno dei vecchi cappotti di sua madre con il suo nome da nubile ricamato all’interno, Sofia Falcone decide di prendere il cognome Gigante, lasciando il nome e l’eredità di suo padre sepolti nel passato. Tanto che adesso, Sofia si farà chiamare Gigante, annunciandolo ai suoi tirapiedi, prima di comprarne la lealtà continua con i soldi che suo padre aveva tenuto per sé. In quanto tale, questa è anche una svolta molto interessante rispetto ai fumetti DC originali.

Sulla pagina, il nome completo di Sofia era Sofia Falcone Gigante poiché era sposata con Rocco Gigante. Tuttavia, la nuova svolta nell’episodio sceglie di far provenire il nome da sua madre, il che rende questa scelta molto più significativa per la sua storia. Sofia sceglie di onorare il membro della sua famiglia che non l’ha tradita (ed è stato tradito allo stesso modo, proprio come Sofia stessa).

Squadra di basket di Gotham

la squadra di basket di Gotham
The Penguin episodio 5 – Cortesia di Sky

Quando Victor porta Francis a nascondersi in una parte fatiscente di Crown Point, si può vedere un grande poster che promuove la squadra di basket più importante di Gotham. Sebbene sia difficile da capire, sembra che il nome della squadra sia Gotham Guardsmen, lo stesso nome che la squadra ha nei fumetti e in Batman v Superman: Dawn of Justice. Tuttavia, vale la pena notare che la squadra di basket è stata anche chiamata Gotham Knights in altre continuity.

“The Zoo” a Crown Point

the zoo
The Penguin episodio 5 – Cortesia di Sky

L’edificio fatiscente in cui Victor porta Francis si chiama “The Zoo”, un grande complesso di appartamenti a Crown Point. Sebbene possa sembrare esagerato, questo potrebbe essere un potenziale riferimento al Pinguino di Danny Devito in Batman Returns, che aveva sede nel vecchio zoo di Gotham. L’Oswald Cobblepot di Devito aveva specificamente la sua tana nell’Arctic World dello zoo, completa di una collezione di pinguini veri.

A tal fine, vale anche la pena notare che il Pinguino di Farrell ora ha una sede sottoterra, come mostrato alla fine dell’episodio. Si tratta forse di un omaggio al Pinguino di Devito che usava i sistemi fognari sotterranei della città per spostarsi in città. Sebbene potrebbe non essere un riferimento intenzionale, il parallelo è comunque divertente da sottolineare.

Il sistema di filobus sotterraneo di Gotham

gallerie di gotham
The Penguin episodio 5 – Cortesia di Sky

Ricordando la sua infanzia con i suoi fratelli, Oz e Victor scoprono il vecchio sistema di filobus di Gotham sotto Crown Point. Esplorando i tunnel, il duo alla fine scopre un hub centrale e un generatore, e si rendono conto che lo spazio potrebbe servire come base operativa perfetta.

Tenendo presente questo, la nuova base di Oz rispecchia la Batcaverna vista in The Batman. Dopotutto, Bruce Wayne di Robert Pattinson ha costruito il suo nascondiglio segreto nella stazione Wayne Termius, anch’essa dismessa, situata sottoterra. Proprio come il sistema di tram, la stazione ferroviaria privata è stata costruita negli anni ’60 prima di essere chiusa negli anni ’80. Dopo essere stata abbandonata, la sua posizione sotto e i suoi sistemi di tunnel che conducevano alla città stessa hanno reso la Wayne Tower la Batcaverna perfetta per la campagna di Bruce contro i criminali di Gotham. Allo stesso modo, è logico che Penguin presto godrà di vantaggi simili, anche se per la distribuzione della sua nuovissima droga.

James Gunn reagisce alla comparsa del trailer di Superman AI su un notiziario francese

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James Gunn, regista di Superman, non è divertito dalla messa in onda da parte di una rete televisiva francese di un falso trailer generato dall’intelligenza artificiale per il film del 2025. La clip, che è stata utilizzata su France.tv, non è più disponibile sul sito originale, ma un utente di Twitter, @foxhouet, ha twittato il video. Il suo post ha attirato l’attenzione del co-CEO dei DC Studios, che ha risposto:

Il tweet di Gunn ha lasciato poco spazio ai dubbi su come si sia sentito riguardo al falso trailer. La sua risposta è consistita in tre emoji di vomito. Il video inizia con Matthew, Alexandra e Will Reeve, i figli della defunta star di Superman Christopher Reeve, durante un’intervista per promuovere il documentario Super/Man: The Christopher Reeve Story. Alexandra dice: “Ti amiamo, Superman”, prima che appaiano le immagini deepfake del Superman di David Corenswet e della Lois Lane di Rachel Brosnahan.

Cosa significa la reazione di James Gunn al filmato di Superman AI

Gunn ha una storia di antipatia per le immagini generate dall’intelligenza artificiale che riguardano il suo lavoro. All’inizio di quest’anno sono emerse delle immagini false che sostenevano di provenire dal set di Superman e, quando un fan gli ha chiesto se fossero vere, il regista ha condiviso i suoi pensieri in modo piuttosto schietto. Ha richiamato l’attenzione sui vari errori presenti nell’immagine, che dovrebbero indurre lo spettatore a dubitare della sua autenticità:

Può l’uomo a sinistra scattare una foto tenendo in mano un blob nero amorfo mentre guarda attraverso un bulbo oculare sulla parte anteriore del suo cappello? Il busto dell’uomo a destra può crescere dal fianco destro e può essere così stupido da indossare i pantaloni con la coulisse sul retro? Le mani di David Corenswet sono fatte di cera senza ossa né vene? E i bauli di Superman potrebbero essere lavorati a maglia?

James Gunn ha poi aggiunto: “Ponetevi queste domande e sono certo che sarete in grado di rispondere da soli”. I suoi commenti lasciano poco spazio alla discussione. Sebbene il trailer generato dall’intelligenza artificiale presenti immagini tipiche di Superman e quindi assomigli in qualche modo al film vero e proprio, è interamente realizzato dai fan.

Per quanto riguarda il QUANDO vedremo il trailer di Superman, James Gunn ha commentato questo argomento qui.

CORRELATE:

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

10 maghi Marvel incredibilmente potenti che vorremmo nel MCU dopo Agatha

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Con Agatha All Along che ha ampliato il mondo della tradizione mistica della Marvel, ci sono molti altri potenti utenti della magia da introdurre nel Marvel Cinematic Universe. Agatha All Along ha portato una versione più oscura e infernale della magia nella linea temporale del MCU. Con streghe, stregoni e altri esseri mistici in primo piano, ci sono molti utenti iconici della magia Marvel che potrebbero inserirsi perfettamente in questo paesaggio mistico in continua crescita.

Il MCU ha già introdotto diversi utenti magici di rilievo, dalla Strega Scarlatta ai Maestri delle Arti Mistiche. Agatha All Along ha fatto debuttare alcune delle streghe Marvel, tra cui Jennifer “Jen” Kale, Lilia Calderu e Alice Wu-Gulliver, nota nei fumetti come Wu. Dopo che Teen è stato confermato come William Kaplan, il futuro del MCU è destinato a esplorare ancora di più la magia, con una pletora di streghe e stregoni da brivido che sarebbero affascinanti come personaggi live-action.

Nicholas Scratch è sempre stato un riferimento importante ad Agatha

Nicholas Scratch

Nicholas Scratch è un nome che è già stato pronunciato più volte in Agatha All Along, facendo ipotizzare un suo ruolo centrale come antagonista principale della serie. Nei fumetti, Nicholas è il figlio di Agatha Harkness e un potente stregone. In passato è stato a capo dei Sette di Salem, un gruppo di utenti magici già descritto in Agatha All Along, e le sue ambizioni hanno spesso portato a conflitti con i Fantastici Quattro e altri eroi.

Se Nicholas Scratch verrà introdotto nel MCU, il suo legame personale con Agatha potrebbe aggiungere un affascinante livello di tensione e dramma familiare. Inoltre, date le sue capacità magiche e i suoi profondi legami con la magia nera, Nicholas potrebbe rappresentare una minaccia significativa non solo per Agatha, ma anche per gli altri utenti della magia. Il suo debutto porterebbe un nuovo livello di intrigo mistico nel MCU, soprattutto per i suoi potenziali piani di dominio del mondo magico.

Morgan Le Fay a capo del culto della Roccia Nera

Morgan Le Fay

Morgan Le Fay, l’antica maga e un tempo sovrana della leggendaria isola di Avalon, è una figura importante nel mito mistico della Marvel. Nei fumetti, esercita un immenso potere magico, con legami con la Darkhold e il culto che la venera. Morgan Le Fay è un temibile cattivo che si è scontrato con eroi come i Vendicatori, il Dottor Destino e persino Scarlet Witch.

I legami di Le Fay con la Darkhold la rendono un’aggiunta naturale al MCU dopo Agatha All Along. Il suo controllo sulla magia nera e la sua leadership del culto Darkhold la allineerebbero perfettamente con i temi stabiliti da WandaVision e Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Come cattivo, potrebbe sfidare sia il mondo mistico che quello fisico e il suo coinvolgimento approfondirebbe l’esplorazione delle antiche forze magiche nel MCU.

Satana Hellstrom ha un’eredità Marvel oscura

Satana Hellstrom

Satana Hellstrom è una delle maghette più oscure della Marvel, figlia di Satana stesso. Con un’affinità per la magia nera, i poteri demoniaci e la capacità di controllare il fuoco infernale, Satana è sia un cattivo che un antieroe a seconda della trama. È anche profondamente legata al lato soprannaturale dell’Universo Marvel, avendo incontrato Ghost Rider, Doctor Strange e altri personaggi incentrati sulla magia.

L’inclusione di Satana nel MCU si adatterebbe perfettamente al tono più cupo stabilito da Agatha All Along. Con il MCU ora più aperto all’esplorazione di elementi soprannaturali (come si è visto con Werewolf by Night e Blade), Satana potrebbe portare sullo schermo una miscela unica di magia oscura e motivazioni moralmente ambigue. I suoi legami familiari con le forze demoniache potrebbero anche dare vita a future storyline che coinvolgono regni infernali ed esseri come Mefisto o Cuore Nero.

Daimon Hellstrom è il figlio di Satana della Marvel

daimon hellstrom

Anche Daimon Hellstrom, come sua sorella Satana, è figlio di un’entità demoniaca e viene spesso definito il “Figlio di Satana” della Marvel. Mentre Satana ha abbracciato la sua eredità oscura, Daimon ha spesso combattuto contro di essa, usando i suoi poteri per combattere le minacce soprannaturali. Hellstrom è un abile esorcista ed esperto di occultismo, con la capacità di evocare il fuoco infernale e controllare altre forze demoniache.

Entrambi i fratelli sono apparsi nella serie Marvel Helstrom su Hulu, ma non è considerata parte della continuità del MCU. Daimon Hellstrom potrebbe essere introdotto nell’MCU con legami più forti con il mondo magico di cui si parlava in Agatha All Along. La sua lotta interna tra luce e oscurità costituirebbe un’interessante dinamica del personaggio, soprattutto se abbinata a personaggi moralmente grigi come Agatha. Inoltre, la capacità di Daimon di attingere sia ai regni demoniaci che a quelli magici potrebbe contribuire ad arricchire il lato soprannaturale in continua espansione del MCU.

Topaz è in una congrega con Jen

Topaz

Topaz è una maga Marvel meno conosciuta, ma che è apparsa per anni nei fumetti di Doctor Strange e Werewolf By Night. È una potente strega con capacità di guarigione e connessioni con una congrega di streghe che comprende Satana Hellstrom e Jennifer Kale. Nei fumetti, Topaz è stata strettamente associata ad artefatti ed esseri magici, avendo affrontato alcuni potenti cattivi Marvel come Mephisto e Dormammu. Questo la rende una forte candidata a far parte del roster magico del MCU.

Dopo Agatha All Along, Topaz potrebbe essere introdotta per esplorare ulteriormente i progetti più spettrali della Marvel. Dati i suoi legami con il mondo della stregoneria e di Jen, potrebbe facilmente entrare a far parte di una congrega con personaggi come Agatha, il potente Billy Kaplin o persino Blade, il cacciatore di vampiri. I suoi poteri di guarigione e la sua conoscenza delle forze mistiche potrebbero anche renderla una preziosa alleata o un potente avversario.

Il ritorno di Scarlet Witch

Scarlet Witch

Wanda Maximoff, nota anche come Scarlet Witch, rimane una delle più potenti maghe del MCU. Dopo il tragico arco narrativo di Wanda in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, il suo ritorno è stato fortemente ipotizzato. Agatha All Along ha sottilmente accennato alla presenza di Wanda, soprattutto attraverso l’esplorazione di Billy Maximoff (Wiccan), destinato a diventare un’importante figura magica.

Il ritorno di Scarlet Witch sconvolgerebbe senza dubbio il panorama magico del MCU. Con la sua ineguagliabile magia del caos, potrebbe essere un eroe in cerca di redenzione o una figura tragica la cui presa sulla realtà continua a scivolare. Anche il suo rapporto con Agatha Harkness, che un tempo cercava di controllare il suo potere, potrebbe essere rivisitato, sia come dinamica di mentalità che come rivalità riaccesa. In ogni caso, l’influenza di Wanda incombe e il suo eventuale ritorno avrebbe conseguenze di vasta portata per il MCU.

Chthon ha scritto la Darkhold

Chthon

Chthon, l’antico dio e creatore della magia del caos, è uno degli esseri magici più antichi e potenti della tradizione Marvel. È responsabile della scrittura del Darkhold, il libro maledetto di magia nera che ha avuto un ruolo centrale in WandaVision e Doctor Strange nel Multiverso della Follia. In quanto fonte della magia del caos di Wanda, l’influenza di Chthon si è già fatta sentire. La sua statua è apparsa nel Castello di Darkhold nel Multiverso della Follia, ma non è ancora apparsa direttamente nel MCU.

Introdurre Chthon dopo Agatha All Along avrebbe perfettamente senso, soprattutto perché la Darkhold continua a essere un importante artefatto mistico. In quanto creatore della magia nera, Chthon potrebbe essere uno dei principali cattivi delle storie future, magari cercando di reclamare Wanda come suo avatar. Il suo immenso potere e il suo profondo legame con la storia magica del MCU lo rendono un candidato ideale per complicare ulteriormente la narrazione mistica.

Merlino sarebbe adatto alla saga del Multiverso

merlin marvel comics

Anche Merlino, il leggendario stregone del mito arturiano, è una figura significativa dell’Universo Marvel. Nei fumetti, Merlino è uno dei più potenti utilizzatori di magia, spesso in veste di protettore del multiverso e di custode di antiche conoscenze mistiche. È stato coinvolto in personaggi come Doctor Strange, Capitan Bretagna e altri eroi magici, il che gli offre numerosi punti di ingresso nel MCU.

Dato che il MCU è incentrato sul multiverso, l’introduzione di Merlino potrebbe costituire un ponte tra la magia e le avventure multiversali, collegando Agatha All Along al più ampio MCU. Come mentore o guida, Merlino potrebbe assistere personaggi come Doctor Strange o Billy Kaplan nella navigazione delle complessità del multiverso. In alternativa, potrebbe svolgere un ruolo più antagonista, proteggendo antichi artefatti magici o regni dall’uso improprio da parte di entità potenti come Agatha o persino il Dottor Destino.

Blackheart è sempre stato menzionato in Agatha

Blackheart

Blackheart, il figlio demoniaco di Mefisto, è un potente cattivo che si è scontrato con eroi come Ghost Rider, Doctor Strange e gli X-Men. Noto per la sua immensa forza e per la sua capacità di manipolare la magia nera, Blackheart è uno dei protagonisti dell’universo soprannaturale della Marvel. La sua natura demoniaca lo lega ai regni infernali e ad altre entità come Mefisto, rendendolo una minaccia formidabile e infernale perfetta per i progetti occulti della Marvel.

Agatha All Along ha già accennato a Blackheart quando Agatha stava riunendo la sua congrega. La sua introduzione potrebbe fungere da trampolino di lancio verso trame ancora più sinistre. Il suo legame con i poteri infernali potrebbe anche essere collegato a personaggi come Satana, Daimon Hellstrom e Ghost Rider, creando potenzialmente un conflitto soprannaturale più ampio. L’apparizione di Blackheart porterebbe un livello terrificante di magia nera nel MCU, sfidando anche gli eroi mistici più potenti.

Sister Grimm sarebbe stata perfetta dopo Agatha per tutto il tempo

Sister Grimm marvel comics

Nico Minoru, nota anche come Sister Grimm, è una giovane maga e un membro dei Runaways. Impugnando il potente Bastone dell’Uno, Nico può lanciare incantesimi con abilità uniche, anche se con alcune limitazioni. È un personaggio molto amato dai fan, che unisce l’energia giovanile a una profonda conoscenza della magia, e spesso lotta con le responsabilità che derivano dal suo immenso potere.

Dopo Agatha All Along, Nico Minoru potrebbe essere un’aggiunta perfetta al MCU. Con la sua natura ribelle e la sua complessa storia familiare (i suoi genitori erano malvagi utilizzatori di magia), Nico rappresenterebbe un interessante contrasto con i più esperti utilizzatori di magia di Agatha e Wanda. La sua inclusione potrebbe anche spianare la strada alla reintroduzione delle Runaways nel MCU, magari in collegamento con i Giovani Vendicatori, mentre il MCU continua a esplorare il suo futuro magico e supereroistico dopo Agatha All Along.

Cobra Kai 6 includerà una cosa che manca in tutti i tornei di Karate Kid

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Un aggiornamento sul casting di Cobra Kai 6, la stagione finale è un segnale promettente per il Sekai Taikai. Una manciata di aggiunte è stata fatta al cast di Cobra Kai, giusto in tempo per il torneo internazionale di karate. Considerando che la stagione 6 di Cobra Kai, parte 1, si è conclusa con la competizione in procinto di prendere forma, si può ipotizzare che questi nuovi personaggi avranno un peso nella storia che accompagnerà l’evento.

È stato rivelato che l’attore di Mortal Kombat Lewis Tan è stato scritturato per interpretare un personaggio che sarà conosciuto come “Sensei Wolf” in Cobra Kai stagione 6 parte 2. A lui si aggiungono Patrick Luwis e Rayna Vallandingham, che interpreteranno rispettivamente Axel Kovacevic e Zara Malik. I due saranno studenti del dojo di Sensei Wolf, che partecipa al Sekai Taikai insieme a Cobra Kai e Miyagi-Do. Data la sua esperienza in ruoli legati alle arti marziali, Tan porta da solo un elemento eccitante alla sesta stagione, ma forse la cosa più importante è che la decisione di casting dimostra che il Sekai Taikai sarà diverso da qualsiasi altro torneo in The Karate Kid in più di un modo.

I nuovi personaggi di Cobra Kai Stagione 6 evidenziano la portata del Sekai Taikai

La scelta di un attore come Lewis Tan è un chiaro segno che Sensei Wolf non sarà uno dei tanti istruttori di arti marziali che stanno in disparte durante gli incontri del torneo Sekai Taikai. È chiaro che la serie ha grandi progetti per il suo personaggio. La cosa interessante è che Sensei Wolf non rappresenta nessuna delle due parti in causa nel conflitto generale. Piuttosto, rappresenterà una terza parte, il che conferisce un senso di unicità al Sekai Taikai. Nei tornei passati, di solito partecipavano più dojo, ma ogni volta solo due erano importanti.

Il momento in cui il franchise si è avvicinato di più a questo problema è stato il finale della stagione 1 di Cobra Kai, che ha introdotto Xander della Topanga Karate. Tuttavia, Xander è apparso solo in un singolo episodio e gli altri membri del suo dojo (compreso il suo sensei) non sono mai stati evidenziati come personaggi individuali. Nonostante ciò, questo si allontanava dai tornei dei film di Karate Kid e dall’iterazione della gara della stagione 4 di Cobra Kai, dove nessuno degli altri studenti in gara veniva trattato come se avesse una possibilità. Era sempre chiaro che i combattimenti si sarebbero svolti tra i due dojo principali.

L’attenzione di Cobra Kai per gli altri dojo è esattamente ciò di cui ha bisogno il Sekai Taikai

Questo approccio ha senso, soprattutto per un evento della portata del Sekai Taikai. Essendo un evento locale, l’All Valley Karate Tournament getta una rete molto più piccola, quindi una scarsa concorrenza tra Cobra Kai e Miyagi-Do prima della sesta stagione sembra ragionevole, ma il Sekai Taikai è un caso a parte. Finora, i protagonisti hanno affrontato solo combattenti locali e, nel corso del tempo, entrambi i dojo hanno dimostrato – attraverso i campionati – di essere i migliori che la Valle possa offrire. Ora che hanno superato l’All-Valley, hanno l‘opportunità di scontrarsi con combattenti di livello simile o superiore al loro.

Per essere fedele al concetto di torneo mondiale, è imperativo che Cobra Kai dimostri pienamente la sua portata. Per farlo, deve dimostrare che gli altri dojo non sono solo ostacoli sulla strada di Miyagi-Do e Cobra Kai e che anche loro si sono guadagnati il diritto di essere presenti. Il casting di Lewis Tan e degli altri è un indicatore positivo del fatto che lo show intende seguire questa strada, visto che i combattimenti inizieranno nella seconda parte della sesta stagione di Cobra Kai.

The Penguin: trailer dell’episodio 6

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The Penguin: trailer dell’episodio 6

MAX e HBO hanno diffuso il trailer dell’episodio 6 di The Penguin, l’acclamata serie tv di successo spin-off di The Batman.

Mi è piaciuto molto fare la parte nel film di Batman e l’idea che saremmo stati viziati dall’avere otto ore per approfondire la psicologia e la storia di questo personaggio”, ha detto Farrell. “I retroscena hanno un ruolo importante nella serie televisiva”.

Un’altra parte importante della sua storia sarà Sofia di Cristin Milioti, anche se non si sa molto del suo personaggio, Farrell ha rivelato: “Sono due sopravvissuti che sono stati immersi in mondi di doppiezza, sconfitta e violenza”, e ha aggiunto: “Sono molto sospettosi. Hanno anche un passato molto personale”. Sarà molto interessante vedere come si svilupperà questa storia.

Cosa aspettarsi da The Penguin?

Dostoevskij dal 27 novembre su SKY e NOW

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Dostoevskij dal 27 novembre su SKY e NOW

Debutterà il 27 novembre su Sky e in streaming su NOW con tutti gli episodi da subito disponibili, Dostoevskij, la serie Sky Original dei Fratelli D’Innocenzo, presentata a inizio anno in anteprima mondiale alla 74ª edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino e di cui oggi viene rilasciato il trailer ufficiale.

Rivelazione del cinema italiano grazie al loro fulminante esordio con La terra dell’abbastanza, presentato nella sezione Panorama del Festival di Berlino nel 2018, per poi arrivare a vincere l’Orso d’Argento per la Sceneggiatura con la loro opera seconda, Favolacce, selezionata per il concorso del 2020, Damiano e Fabio D’Innocenzo sono ideatori, autori e registi della serie in sei episodi.

Dostoevskij, una produzione Sky Studios prodotta con Paco Cinematografica, è un noir con protagonista Filippo Timi (Vincere, I delitti del BarLume, Le otto montagne) nei panni di un tormentato poliziotto dal passato doloroso. Con lui nel cast Gabriel Montesi (Favolacce), Carlotta Gamba (America Latina) e Federico Vanni.

La trama di Dostoevskij

In un lasso di terra scarno e inospitale, il poliziotto Enzo Vitello, uomo dal buio passato, è ossessionato da “Dostoevskij”, killer seriale che uccide con una peculiarità: accanto al corpo l’omicida lascia sempre una lettera con la propria desolante e chiarissima visione del mondo, della vita e dell’oscurità che Vitello sente risuonare al suo interno.

Secret Level: Prime Video annuncia un cast stellare per la serie antologica di animazione

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Prime Video ha svelato il cast e il poster dell’attesissima serie antologica animata per adulti Secret Level, da Amazon MGM Studios e Blur Studio, durante il panel dedicato alla serie al New York Comic-Con. Secret Level presenta storie originali ambientate negli universi di alcuni dei videogiochi più amati al mondo, e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo dal 10 dicembre, con due episodi in uscita ogni settimana.

Secret Level è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

Secret Level riunisce un cast leggendario di attori, che include alcune delle più grandi star di Hollywood: Arnold Schwarzenegger (Terminator), Kevin Hart (Jumanji), Keanu Reeves (John Wick), Temuera Morrison (Star Wars: The Book of Boba Fett, Chief of War) , Ariana Greenblatt (Barbie), Heaven Hart, Emily Swallow (The Mandalorian), Gabriel Luna (The Last of Us, Terminator: Dark Fate), Ricky Whittle (American Gods, Land of Bad), Patrick Schwarzenegger (The White Lotus), Merle Dandridge (The Last of Us), Claudia Doumit (The Boys), Adewale Akinnuoye-Agbaje (Lost, The Union), Clive Standen (Vikings, The Morning Show), Laura Bailey (La leggenda di Vox Machina) e Michael Beach (The Perfect Couple, Tulsa King).

La trama di Secret Level

Secret Level è una nuova serie antologica di animazione per adulti con storie originali ambientate negli universi di alcuni dei videogiochi più amati al mondo. Dalle menti creative dietro LOVE, DEATH + ROBOTS, ciascuno dei 15 episodi rappresenta una celebrazione di giochi e giocatori.  Secret Level è creata da Tim Miller, che è anche executive producer. Dave Wilson è executive producer e supervising director.

The Witcher 4: un nuovo re-cast nella serie Netflix

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The Witcher 4: un nuovo re-cast nella serie Netflix

Il cast della stagione 4 di The Witcher ha sostituito un altro personaggio, dato che un altro attore storico ha seguito l’esempio di Henry Cavill. Adattato da una serie di romanzi fantasy dell’autore polacco Andrzej Sapowski, The Witcher segue Geralt di Rivia, un leggendario guerriero e cacciatore di mostri.

Kim Bodnia, che interpreta Vesemir, mentore e figura paterna di Geralt, lascerà infatti la serie. Secondo Radio Times, un portavoce della star di Killing Eve ha rivelato che i conflitti di programmazione sono stati la ragione del suo abbandono, Bodnia infatti si era unito al cast del progetto Apple TV+ di Brad Pitt F1. Inizialmente i due progetti avevano programmi diversi, ma gli scioperi della Writer’s Guild of America e della Screen Actors Guild hanno cambiato le cose. Ecco il commento del portavoce qui sotto:

Kim non tornerà come Vesemir perché il suo attuale diario delle riprese non si adattava al programma di riprese di Netflix per la stagione 4 di The Witcher.

La trama di The Witcher 4

Dopo gli scioccanti eventi che hanno sconvolto il Continente alla fine della terza stagione, la nuova stagione vede Geralt, Yennefer e Ciri attraversare, separati, il Continente devastato dalla guerra con i suoi molti demoni. Se riusciranno ad accettare e guidare i gruppi di outsiders in cui si trovano, avranno una possibilità di sopravvivere al battesimo del fuoco e ritrovarsi ancora una volta.

  • CAST: Liam Hemsworth (Geralt of Rivia), Anya Chalotra (Yennefer of Vengerberg), Freya Allan (Princess Cirilla of Cintra), Joey Batey (Jaskier), Laurence Fishburne (Regis) Eamon Farren (Cahir), Anna Shaffer (Triss Merigold), Mimî M Khayisa (Fringilla), Cassie Clare (Philippa), Mahesh Jadu (Vilgefortz), Meng’er Zhang (Milva), Graham McTavish (Dijkstra), Royce Pierreson (Istredd), Mecia Simson (Francesca), Sharlto Copley (Leo Bonhart), Danny Woodburn (Zoltan), Jeremy Crawford (Yarpen), Bart Edwards (Emhyr), Hugh Skinner (Radovid), James Purefoy (Skellen), Christelle Elwin (Mistle), Fabian McCallum (Kayleigh), Juliette Alexandra (Reef), Ben Radcliffe (Giselher), Connor Crawford (Asse), Aggy K. Adams (Iskra), Linden Porco (Percival Schuttenbach), Therica Wilson-Read (Sabrina), Rochelle Rose (Margarita), Safiyya Ingar (Keira)
  • CREATRICE/ SHOWRUNNER / PRODUTTRICE ESECUTIVA: Lauren Schmidt Hissrich
  • SCRITTO DA: Lauren Schmidt Hissrich (401), Tania Lotia (402), Rae Benjamin (403), Troy Dangerfield (404), Matthew D’Ambrosio (405), Javier Grillo-Marxuach (406), Clare Higgins (407), Mike Ostrowski (408)
  • REGIA DI: Sergio Mimica-Gezzan (401 & 402), Tricia Brock (403 & 404), Alex Garcia Lopez (405 & 406), Jeremy Webb (407 & 408)
  • PRODUTTORI ESECUTIVI: Steve Gaub, Mike Ostrowski, Javier Grillo-Marxuach, Platige Films (Tomek Baginski and Jarek Sawko), Hivemind Content (Jason Brown and Sean Daniel)

Saturday Night: al cinema il 21, 22 e 23 ottobre con SONY

Saturday Night: al cinema il 21, 22 e 23 ottobre con SONY

Il 21, 22 e 23 ottobre al cinema con SONY arriva Saturday Night, il nuovo film di Jason Reitman che racconta il dietro le quinte della prima puntata dello show che ha fatto la storia della tv americana.

La storia di Saturday Night

Alle 23:30 dell’11 ottobre 1975, una scatenata compagnia di giovani comici e scrittori cambiò per sempre la televisione e la cultura americana. Diretto da Jason Reitman, scritto da Gil Kenan e Reitman e raccontato in tempo reale, Saturday Night (qui la nostra recensione) è basato sulla storia vera di ciò che accadde dietro le quinte nei 90 minuti che precedettero la prima trasmissione del “Saturday Night Live”. Pieno di umorismo, caos e della magia di una rivoluzione che per poco ha rischiato di non esserci, parte il conto alla rovescia, in tempo reale, per l’inizio dello show più famoso al mondo.

Diretto da Jason Reitman con Gabriel LaBelle, Rachel Sennott, Cory Michael Smith, Ella Hunt, Dylan O’Brien, Emily Fairn, Matt Wood, Lamorne Morris, Kim Matula, Finn Wolfhard, Nicholas Braun, Cooper Hoffman, Andrew Barth Feldman, Kaia Gerber, Tommy Dewey, Willem Dafoe, Matthew Rhys e J.K. Simmons.

Woman of the Hour: la recensione del true crime thriller di Netflix

Tra i numerosi e folli aneddoti della cultura televisiva americana, ce n’è uno che pochi, tra il pubblico italiano, conoscono. Il 13 settembre 1978 andò in onda l’episodio più inquietante di “The Dating Game” (Il Gioco delle Coppie), ricordato ancora oggi come l’episodio del “tv dating show killer”. Due anni prima di essere condannato, infatti, il serial killer Rodney Alcala apparve sugli schermi delle case americane come scapolo nel programma di appuntamenti al buio più popolare e kitsch degli anni ’70, nonostante fosse stato segnalato più volte alla polizia come sospettato di omicidio.

È da questa assurda e indimenticabile storia vera che trae ispirazione il true crime thriller Woman of the Hour, scritto da Ian MacDonald (Superman Returns) e diretto (oltre che interpretato) dalla pluripremiata attrice hollywoodiana Anna Kendrick, al suo debutto alla regia. Il film è disponibile dal 18 ottobre su Netflix.

Woman of the Hour. In foto gli attori Tony Hale (Ed), Anna Kendrick (Sheryl), Matt Visser (Bachelor #1, Josh), Jedidiah Goodacre (Bachelor #2, Arnie) e Daniel Zovatto (Rodney) in Woman of the Hour. Cr. Leah Gallo Netflix © 2024.
Woman of the Hour | In foto gli attori Tony Hale (Ed), Anna Kendrick (Sheryl), Matt Visser (Bachelor #1, Josh), Jedidiah Goodacre (Bachelor #2, Arnie) e Daniel Zovatto (Rodney) in Woman of the Hour. Cr. Leah Gallo Netflix © 2024.

Woman of the Hour: il racconto di un feroce serial killer e di chi ha incrociato il suo cammino

Presentato in anteprima al Festival del Cinema di Toronto lo scorso anno, Woman of the Hour racconta alcuni dei giorni più significativi della vita di Cheryl Bradshaw (Kendrick), un’aspirante attrice che cerca di farsi strada nella Los Angeles degli anni ’70, ostile e misogina. Dopo numerosi provini falliti, Cheryl accetta controvoglia di partecipare al programma più maschilista e sciocco dell’epoca, Il Gioco delle Coppie, che consiste nel fare domande a tre pretendenti misteriosi per poi scegliere il migliore scapolo con cui uscire. Quello che lei non sa è che tra i tre si nasconde il subdolo e determinato Rodney Alcala (interpretato da Daniel Zovatto, It Follows e Man in the dark), un giovane fotografo che da circa dieci anni seduce, violenta e uccide brutalmente donne, riuscendo a rimanere impunito.

La vera storia di Rodney Alcala

Nato a San Antonio, in Texas, il 23 agosto del 1943, Rodrigo Jacques Alcala, meglio conosciuto come Rodney James Alcala, è stato uno dei più crudeli predatori sessuali e serial killer americani. Per anni ha adescato bambine, adolescenti e giovani donne presentandosi come un giovane talentuoso fotografo amatoriale, che in realtà celava un’indole aggressiva e malata. Ha commesso la maggior parte dei suoi crimini in California e a New York e, sebbene le vittime accertate siano “solo” sette, si sospetta che negli anni abbia sedotto e ucciso circa 130 persone, e perlopiù donne.

Woman of the Hour. In foto (da sinistra a destra) la giovane attrice Autumn Best (nei panni di Amy) e Daniel Zovatto (Rodney) in Woman of the Hour. Cr. Netflix © 2024.
Woman of the Hour | In foto (da sinistra a destra) la giovane attrice Autumn Best (nei panni di Amy) e Daniel Zovatto (Rodney) in Woman of the Hour. Cr. Netflix © 2024.

Quando Alcala è apparso nel famoso show “The Dating Game”, all’età di 35 anni e presentato dal conduttore Jim Lange, aveva già commesso cinque omicidi ed era stato arrestato due volte per stupro e aggressione di minori. In quell’episodio è riuscito a rubare la scena degli altri pretendenti grazie al suo fascino e alle pungenti risposte a sfondo sessuale. Tuttavia, nonostante la protagonista, Cheryl Bradshaw, abbia scelto di uscire con Alcala al termine del gioco, la giovane è riuscita a sfuggire miracolosamente alla morte spaventata dall’atteggiamento sinistro dell’uomo.

Rodney Alcala è stato arrestato solo un anno dopo con l’accusa di omicidio della ballerina dodicenne Robin Samsoe, per poi essere condannato a morte nel 1980. Alcala è morto in carcere il 24 luglio del 2021, all’età di 77 anni, per cause naturali.

Un true crime che denuncia a gran voce le vittime di una società tanto sessista e misogina quanto spietata

Inaspettatamente, Anna Kendrick esordisce alla regia con un thriller coraggioso e ben strutturato che, pur affondando le proprie radici in una tragica storia vera, si pone l’aspirazione di affrontare temi ancora più complessi e universali. Woman of the Hour (tradotto in italiano come “La donna del momento”) si configura infatti come una netta denuncia sociale contro la misoginia, il maschilismo e la disuguaglianza di genere, che tutt’oggi è plateale anche nello scintillante e platinato mondo hollywoodiano, e, soprattutto, contro la cultura dello stupro. Queste problematiche, purtroppo, continuano a essere profondamente radicate nella società contemporanea di tutto il mondo, manifestandosi in vari contesti, dal luogo di lavoro alle relazioni interpersonali e familiari, sminuendo e oggettificando sessualmente le donne.

Dunque, Kendrick, partendo da un orribile racconto di cronaca nera, esplora la difficile condizione fisica, emotiva e psicologica delle donne, ponendo l’attenzione in particolare su un’industria come quella cinematografica, che spesso riflette e amplifica gli stereotipi di genere guardando alla figura femminile come a un puro oggetto del desiderio dello sguardo maschile. Il film diviene così il catalizzatore di una conversazione più ampia, in cui è la voce straziata e soffocata delle donne a dover indirettamente parlare al pubblico e invitare alla riflessione.

Woman of the Hour. In foto (da sinistra a destra) Tony Hale (Ed), Anna Kendrick (Sheryl) e Daniel Zovatto (Rodney) in Woman of the Hour. Cr. Leah Gallo Netflix © 2024.
Woman of the Hour | In foto (da sinistra a destra) Tony Hale (Ed), Anna Kendrick (Sheryl) e Daniel Zovatto (Rodney) in Woman of the Hour. Cr. Leah Gallo Netflix © 2024.

Kendrick conquista dietro la macchina da presa con la stessa maestria che dimostra sullo schermo

Woman of the Hour trasporta fin dai primi minuti il pubblico nella California di cinquant’anni fa, con colori caldi e sgargianti e pattern psichedelici. Tuttavia, è chiaro fin da subito che non ci troviamo di fronte a una commedia. La narrazione si sviluppa con un ritmo lento e carico di suspense, articolandosi su quattro livelli: il primo dedicato agli sforzi di Cheryl Bradshaw, dove la vediamo destreggiarsi in una Los Angeles cupa e crudele, soprattutto per le donne che cercano di inseguire i propri sogni; il secondo livello narrativo presenta il perverso Rodney Alcala e il suo crudele modus operandi, con cui sceglie e si assicura che le vittime siano donne sole e indifese; nel terzo livello viene raccontato l’episodio dello show televisivo in cui Cheryl scelse come pretendente Alcala; e, infine, l’ultimo livello, che coincide anche con la conclusione, narra il fatale incontro tra il killer e l’adolescente Monique Hoyt, una delle poche donne sopravvissute ad Alcala.

Dalla regia emerge chiaramente il duro lavoro svolto da Kendrick per ricostruire, in soli novanta minuti, gli eventi più salienti della storia di Alcala. Alla buona regia e alla suggestiva fotografia si aggiunge un cast talentuoso, in cui, accanto all’attrice, spicca per inquietudine e violenza il personaggio interpretato da Daniel Zovatto. L’attore, già noto nel panorama del cinema horror, dimostra tutta la sua versatilità, dando vita a un personaggio enigmatico e cupo che, nella sua aggressività, appare così pragmatico e freddo da far accapponare la pelle persino allo spettatore più distratto. Infatti, Kendrick e Zovatto lavorano insieme per ricreare sullo schermo la controversa immagine di un serial killer angosciante prima ancora che affascinante, distanziandosi così nettamente dalla discutibile fascinazione per l’assassino, come avvenuto in passato con il Ted Bundy di Zac Efron o il Jeffrey Dahmer di Evan Peters.

Zovatto, nei panni dell’assassino, riesce dunque a ripugnare e disturbare profondamente il pubblico, al punto da far sorgere domande esasperanti: davvero la giustizia non poteva agire prima? Si potevano salvare tutte quelle donne?

Daniel Zovatto è Rodney in Woman of the Hour
Daniel Zovatto è Rodney in Woman of the Hour. Cr. Leah Gallo/ Netflix © 2024.

Un buon thriller che però rimane troppo in superficie

Al di là delle note positive dette poc’anzi che lo rendono un prodotto godibile, Woman of the Hour è penalizzato da una sceneggiatura troppo forzata ed esasperata, in cui si perde la percezione del vero. Nella storia di Kendrick, nessun uomo è degno di fiducia, perspicacia, intelligenza o sensibilità. Tutti gli uomini vengono rappresentati, chi più e chi meno, come partecipanti a un’aggressione collettiva e, soprattutto, come complici dei crimini di Alcala. Se questo può essere vero in parte, dall’altra rende il film estremamente cinico e sconfortante. Inoltre, il film naviga sempre in superficie in un mare di buone intenzioni, in cui però si perde l’efficacia e la profondità dei temi di cui si fa portavoce. Neppure la psicologia del personaggio interpretato da Zovatto viene sufficientemente esplorata, lasciando nello spettatore numerosi dubbi e interrogativi.

In conclusione, Woman of the Hour si presenta come un’opera ambiziosa ed esteticamente accattivante che, sebbene tratti temi rilevanti, attuali e di grande valore, fatica a trovare un equilibrio e una profondità narrativa che lo affermino come un thriller completo e convincente.

I Tre Moschettieri – Milady arriva su SKY e NOW

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I Tre Moschettieri – Milady arriva su SKY e NOW

Arriva in prima TV su Sky il secondo capitolo del nuovo, spettacolare adattamento dell’immortale romanzo di Alexandre Dumas I Tre Moschettieri – Milady, in onda lunedì 21 ottobre alle 21:15 su Sky Cinema Uno (e alle 21:45 anche su Sky Cinema Adventure), in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Ne I TRE MOSCHETTIERI – MILADY proseguono le avventure dei personaggi nati dalla penna di Dumas grazie a Vincent Cassel nel ruolo di Athos, François Civil in quello dell’impavido D’Artagnan, Romain Duris in quello del misterioso Aramis, Pio Marmaï come il prorompente Porthos, Louis Garrel veste i panni regali di Luigi XIII ed Eva Green presta il volto alla tanto fatale quanto seducente Milady.

La trama 

Constance viene rapita sotto gli occhi di D’Artagnan. In una frenetica ricerca per salvarla, il giovane moschettiere è costretto a unire le sue forze con quelle della misteriosa Milady de Winter. Mentre il Re è in balia del Cardinale Richelieu, D’Artagnan e i Moschettieri sono l’ultimo baluardo prima del caos. Ma, con la Francia che rischia di essere messa a ferro e fuoco, il destino li porterà davanti a una scelta: sacrificheranno coloro che amano per portare a termine la loro missione?

SKY CINEMA ADVENTURE

Da sabato 19 a venerdì 25 ottobre, Sky Cinema Collection diventa SKY CINEMA ADVENTURE e propone un concentrato di emozioni straordinarie al fianco di viaggiatori, eroi fantastici e valorosi uomini moderni e del passato, con una selezione dei migliori film d’avventura. Il canale propone più di 40 titoli, tra cui la prima visione I TRE MOSCHETTIERI – MILADY e il primo capitolo della saga, I TRE MOSCHETTIERI – D’ARTAGNAN; saranno presenti inoltre altri celebri adattamenti del romanzo di Dumas come la saga diretta da Giovanni Veronesi, MOSCHETTIERI DEL RE: LA PENULTIMA MISSIONE e TUTTI PER 1 – 1 PER TUTTI, con Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea e Rocco Papaleo, e la rilettura in chiave “steampunk” di Paul W.S. Anderson, I TRE MOSCHETTIERI con Logan Lerman, Milla Jovovich e Orlando Bloom.

Tra gli altri titoli in programmazione: la saga di Indiana Jones diretta da Steven Spielberg e ideata da George Lucas (I PREDATORI DELL’ARCA PERDUTA, INDIANA JONES E IL TEMPIO MALEDETTO, INDIANA JONES E L’ULTIMA CROCIATA e INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO); la saga JUMANJI, iniziata nel 1995, con un Robin Williams intrappolato nei pericolosi labirinti del gioco da tavolo, e ripresa nel 2017 e 2019 con i sequel JUMANJI – BENVENUTI NELLA GIUNGLA e JUMANJI – THE NEXT LEVEL con Dwayne Johnson e Kevin Hart. Non mancheranno i cult per tutta la famiglia: I GOONIES, diretto da Richard Donner, e interpretato dai volti ancora giovanissimi di Sean Astin e Josh Brolin; e il film vincitore di 3 Oscar® e 2 Golden Globe, E.T. firmato da Steven Spielberg.

Infine, alcuni capisaldi del genere: LA MUMMIA, con protagonista l’attore premio Oscar® Brendan Fraser; il reboot da 3 Oscar®, firmato Peter Jackson, KING KONG con Naomi Watts, Jack Black e Adrien Brody; e gli adattamenti dalla narrativa d’avventura: VIAGGIO NELL’ISOLA MISTERIOSA con Dwayne Johnson e Michael Caine; il kolossal di Ron Howard HEART OF THE SEA – LE ORIGINI DI MOBY DICK con Chris Hemsworth; e THE LEGEND OF TARZAN, con Alexander Skarsgård, nei panni dell’uomo della giungla, e Margot Robbie in quelli dell’amata Jane.

Wanda Maximoff di Elizabeth Olsen affronterà una vecchia “amica” nel film su Scarlet Witch

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Le voci di un film in solitaria su Scarlet Witch circolano da qualche anno a questa parte e, mentre aspettiamo ancora un annuncio ufficiale, tutti i segnali indicano che i Marvel Studios stanno sviluppando un film che darà la ribalta a Wanda Maximoff di Elizabeth Olsen.

Si dice che il progetto punti a un’uscita nel 2026, con gli sceneggiatori di WandaVision e Agatha All Along Jac Schaeffer e Megan McDonnell che presumibilmente stanno lavorando alla sceneggiatura.

Ora, lo scooper MTTSH afferma che Wanda affronterà un vecchio avversario sotto forma di Agatha Harkness (Kathryn Hahn). Siamo ormai a più della metà di Agatha All Along e Harkness è attualmente “alleata” con il figlio di Wanda, Billy Maximoff. Il modo in cui si svolgeranno le cose in questa serie dovrebbe darci un’idea migliore di cosa aspettarci dalla reunion di Agatha e Scarlet Witch, ma abbiamo la sensazione che questi acerrimi nemici metteranno da parte le loro differenze e uniranno le forze per affrontare un nemico comune.

Scarlet Witch Wanda Maximoff MCUNon vediamo Wanda (viva) da Doctor Strange nel Multiverso della Follia, quando la potente ex Vendicatrice ha trovato una redenzione per le sue azioni malvagie distruggendo ogni copia del Darkhold e facendo crollare una montagna su di sé. Il corpo di Maximoff è stato mostrato nella première della stagione dello show Disney+ e sembra davvero morta stecchita (per ora).

Marvel conferma ufficialmente che Scarlet Witch è morta in Doctor Strange Nel Multiverso della Follia

Skeleton Crew: svelata l’impressionante lista dei registi della serie di Star Wars

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Empire Magazine ha condiviso due nuove foto della prossima serie Disney+ dell’universo di Star Wars, Skeleton Crew, rivelando anche la formazione completa dei registi che faranno un viaggio nella Galassia Molto, Molto Lontana per dirigere gli episodi della serie.

Si sapeva che i registi vincitori dell’Oscar di Everything Everywhere All At Once Daniel Kwan e Daniel Scheinert (The Daniels) erano a bordo, ma a loro e agli showrunner Jon Watts e Christopher Ford già a bordo si sono uniti Bryce Dallas Howard (The Mandalorian), Lee Isaac Chung (Twisters), David Lowery (The Green Knight) e Jake Schreier (Thunderbolts*).

“Ford e io ci siamo seduti e abbiamo pensato, ‘Chi sono i nostri registi preferiti, chi sarebbe bravo in questo?'” ha detto Watts. “Siamo andati da tutti voi, e avete detto tutti di sì. Nessuno ha rifiutato! ‘Ehi, vuoi fare Star Wars? Giocare nel Volume? Fare pre-vis? Incontrare qualche pirata, qualche burattino, uscire con Jude Law?’ “Sì, sembra fantastico!”

Seguono possibili spoiler su Skeleton Crew

Jude Law interpreta Jod Na Nawood, un misterioso vagabondo, descritto come un “nuovo tipo di Jedi”, che prende i giovani eroi sotto la sua protezione… o almeno così ci avevano fatto credere. Secondo lo scooper MTTSH, Law in realtà interpreta il “cattivo”. Resta da vedere se questo sarà evidente dall’inizio o se sarà un importante colpo di scena più avanti nella serie.

Di seguito, le nuove immagini pubblicate su Instagram da Empire Magazine:

Quello che sappiamo su Skeleton Crew

Skeleton Crew è l’ultima serie Disney+ Star Wars che si svolge nell’era della Nuova Repubblica. Questo colloca la nuova serie tra gli eventi di Star Wars: Episodio VI – Il ritorno dello Jedi e Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della forza, e la colloca nello stesso periodo di tempo approssimativo di The Mandalorian, The Book of Boba Fett e Ahsoka. Ciononostante, gli eventi di Skeleton Crew sembrano essere molto autonomi, concentrandosi su un nuovo cast di personaggi ed esplorando mondi mai visti prima.

Come si vede nel trailer che ha debuttato al D23 Expo 2024, i giovani personaggi di Skeleton Crew, ispirati ai Goonies, sono cresciuti in un tranquillo e pacifico quartiere di periferia. Tutto cambia quando i ragazzi scoprono un tempio Jedi abbandonato, che nasconde segreti che li rendono il bersaglio di diversi pericolosi interessati. La loro unica speranza potrebbe risiedere in un misterioso reietto Jedi, ma resta da vedere dove risieda la sua vera lealtà. La serie debutta in esclusiva su Disney+ il 3 dicembre 2024.

McKenna Grace in trattative per unirsi al cast di Scream 7?

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McKenna Grace in trattative per unirsi al cast di Scream 7?

Le riprese del prossimo Scream 7 dovrebbero iniziare presto (probabilmente entro la fine dell’anno) e è cominciato a circolare un nuovo rumor sul casting di McKenna Grace nel film. Secondo Daniel Richtman, Grace è in lizza per il ruolo della figlia maggiore di Sidney Prescott (Neve Campbell), Tatum.

Abbiamo anche la conferma che Courteney Cox riprenderà il suo ruolo di Gale Weathers. L’attrice di Friends aveva precedentemente dichiarato di non aver firmato ufficialmente, ma ora ha rivelato a US Magazine che Gale tornerà dopo essere stata molto vicina alla morte nel film precedente. “Sono la regina di Scream più longeva, quindi immagino che non potrò fermarmi ora”, ha detto l’attrice.

Campbell e il nuovo regista Kevin Williamson hanno recentemente annunciato che il settimo film, che apparentemente è stato chiamato Scream 7 (abbandonando i numeri romani) per il momento, uscirà nelle sale il 27 febbraio 2026.

McKenna Grace è trai protagonisti del nuovo corso del franchise di Ghostbusters, oltre a essersi fatta notare in diversi film quando era già molto giovane (Captain Marvel, Tonya e Gifted).

Scream 7: Neve Campbell afferma che sarà incentrato su Sidney Prescott: “È il motivo per cui sono salita a bordo”

I dettagli della trama sono ancora segreti, ma le voci affermano che la storia ruoterà attorno a Sidney (Campbell), Gale Weathers (Courteney Cox) e alcuni nuovi personaggi che difendono la famiglia di Sid da una specie di setta di Ghostface.

Ci sono state segnalazioni contrastanti su quanti maniaci mascherati prenderanno di mira i nostri eroi, ma abbiamo sentito dire che ci sarà un “grande salto temporale” dopo gli eventi dell’ultimo film, presumibilmente per consentire ai figli di Sidney di raggiungere l’età adatta ai film slasher.

Daredevil: Born Again, ecco la prima sinossi ufficiale e il logo!

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Con un’eredità narrativa di oltre 85 anni, la Marvel è diventata quasi sinonimo di New York e quindi non sorprende nessuno che al Comic-Con di New York di questo fine settimana, la Marvel Television abbia sorpreso i fan con una visita di Daredevil e Kingpin di Hell’s Kitchen: Charlie Cox e Vincent D’Onofrio. Le star di Daredevil: Born Again erano lì per incontrare i fan e in quell’occasione è stato mostrato il trailer, è stata confermata la data d’uscita e il rating della serie, e adesso possiamo mostrarvi anche il logo ufficiale e la prima sinossi!

In “Daredevil: Born Again” della Marvel Television, Matt Murdock (Charlie Cox), un avvocato cieco con abilità straordinarie, lotta per ottenere giustizia con il suo vivace studio legale, mentre l’ex boss della mafia Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio) persegue i suoi impegni politici a New York. Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.

Quello che sappiamo di Daredevil: Born Again

Lo sceneggiatore di The Punisher, Dario Scardapane, è salito a bordo come nuovo showrunner della serie Daredevil: Born Again, le cui riprese sono concluse da poco. I dettagli specifici della trama sono ancora nascosti, ma sappiamo che Daredevil: Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil (Charlie Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi Kingpin (Vincent D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New York nel finale di stagione di Echo. È probabile che Fisk sia in corsa per la carica di sindaco di New York o che sia già stato nominato a tale carica quando la storia prenderà il via.

Gli episodi sono diretti da Justin Benson e Aaron Moorhead, Michael Cuesta, Jeffrey Nachmanoff e David Boyd; i produttori esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron Moorhead.

Entrambi i personaggi hanno debuttato nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche guest-star in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe. Kingpin, invece, è stato tra i protagonisti della recente serie Echo. È stato recentemente confermato che Daredevil: Born Again sarà presentato in anteprima su Disney+ il 4 marzo 2025.

Il treno dei bambini: recensione del film di Cristina Comencini – #RoFF19

Nell’immediato dopoguerra, il Partito Comunista Italiano avviò un’iniziativa sociale per sostenere le famiglie del Sud, duramente colpite dal conflitto. Erano chiamati i “treni della felicità”, convogli che partivano dalle città devastate del Meridione verso il Nord. I vagoni erano pieni di bambini, accolti temporaneamente da famiglie più agiate che potevano garantire loro cibo e vestiti, in un tentativo di contrastare la povertà e il degrado. Dopo un periodo, infatti, avrebbero fatto ritorno dai loro cari.

Da questa vicenda, che è parte della nostra Storia, Viola Ardone trae ispirazione per il suo romanzo del 2019, Il treno dei bambini. Qualche anno dopo, Cristina Comencini ne presenta l’adattamento cinematografico alla 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma, nella sezione Grand Public. La regista firma la sceneggiatura insieme a Furio Andreotti, Camille Dugay e Giulia Calenda, affidando i ruoli principali a un cast di grandi volti italiani: Stefano Accorsi nel ruolo di Amerigo da adulto, Serena Rossi, Barbara Ronchi e il giovane e promettente Christian Cervone. La pellicola, prodotta da Palomar, arriverà su Netflix il 4 dicembre.

Il treno dei bambini, la trama

Amerigo Speranza è un violoncellista famoso. Prima di uno spettacolo a teatro, viene raggiunto da una telefonata nella quale sua madre gli dice che sua madre è morta. Ma come è possibile? Nella scena seguente è il 1946. Amerigo è un bambino povero, che vive scalzo per le strade di Napoli contando le scarpe della gente. Scorrazza insieme al suo amico Tommasino e a volte fa dei lavoretti per portare qualche soldo a casa, dalla madre Antonietta, che cerca di crescerlo come meglio può. Finché non inizia a girar voce che il PCI sta organizzando dei treni per portare i bambini da famiglie più abbienti che se ne possano prendere cura per un periodo. Molte donne del quartiere cominciano a inveire contro l’iniziativa, spaventando tutti: dicono che li spediranno dai russi che li getteranno nel fuoco. La verità, però, è molto più dolce di quella descritta dalle signore e nasconde un atto di puro amore verso un Paese in ginocchio, che ha bisogno di ritrovare l’equilibrio partendo proprio dai bambini, gli uomini del domani. Seppur contrario alla partenza, una volta arrivato a Modena, Amerigo verrà accolto da Derna, che con i bambini proprio non ci sa fare. Amerigo le fa però riscoprire il suo lato materno, e una volta connessi, per i due sarà difficile separarsi.

Il treno dei bambini

Cosa definisce una madre?

Guardando Il treno dei bambini, è impossibile non pensare a ciò che sta succedendo nel mondo. I bambini che un tempo cercavano la felicità e la sicurezza sono gli stessi che oggi fuggono dalle guerre in Ucraina, Israele e Palestina. Passato e presente si intrecciano, dialogando tra loro e portandoci a continue riflessioni. Il film di Comencini si radica nel dopoguerra, che funge da scenario – ricordandoci però che la nostra realtà non è così lontana da quella di allora – per raccontare la storia di due madri. Chi è una madre? Cosa la rende tale? Sono domande che trovano risposta nelle figure di Derna e Antonietta, due donne agli antipodi per carattere e mentalità, ma profondamente simili quando si tratta di amare.

Il treno dei bambini film

In un periodo in cui il concetto di maternità e il suo significato sono sempre più messi in discussione – basta pensare alle recenti leggi italiane – il film lancia un messaggio chiaro: madre è chi ama, indipendentemente dal legame biologico. Madre è colei che vede in un bambino un figlio, un legame che va oltre il sangue. E non esiste necessariamente una sola madre. Per Amerigo, entrambe lo sono, perché entrambe hanno costruito la sua vita, tassello dopo tassello, donandogli qualcosa di indimenticabile. Nel caso di Antonietta si tratta della musica, da cui imparerà ad avere l’orecchio per suonare il violino. Nel caso di Derna è la conoscenza e la possibilità di sognare.

Ronchi e Rossi: due interpreti d’eccezione

L’idea di fondo è potente, così come la storia che si porta sullo schermo. Barbara Ronchi e Serena Rossi dipingono il ritratto di due donne forti e vulnerabili allo stesso tempo, restituendoci la loro determinazione. Sono attrici mature, capaci di comporre le giuste espressioni sul volto per farci cogliere ogni sfumatura emotiva. Visivamente, la fotografia di Italo Petriccione rende bene le due facce del dopoguerra: da un lato la povertà e i colori spenti delle città devastate come la Napoli bombardata, dall’altro le tonalità più calde che avvolgono la tranquillità di Modena.

Comencini si concede spesso a scene di forte sentimentalismo, mirate a far scendere lacrime facili. Anche se a tratti questo può risultare eccessivo, il film riesce a raccontare una storia di vera bellezza, dove l’Italia, divisa ma mai arresa, ha trovato la forza di rialzarsi. E lo ha fatto grazie a molte donne come Antonietta e Derna, tanto diverse quanto unite, che hanno saputo collaborare per costruire il Paese che conosciamo oggi.

The Return – Il Ritorno: recensione del film di Uberto Pasolini con Ralph Fiennes #RoFF19

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Partendo dal materiale letterario ben noto, nello specifico gli ultimi dieci libri dell’Odissea, con The Return – Il Ritorno Uberto Pasolini racconta la sua versione del ritorno di Ulisse a Itaca, restituendo al pubblico un racconto classico, con una messa in scena quasi banale, inesorabilmente impreziosito dal una rilettura puntuale a sottile dei personaggi omerici, visti con gli occhi di un uomo contemporaneo.

The Return of a hero, l’uomo si contrappone alla leggenda

Un’Odissea dello spirito, senza viaggi, senza mostri, senza dei. Solo un uomo sfinito che torna a casa dopo anni di lontananza, una moglie tenace che lotta per mantenere la fede in un suo inatteso ritorno e il viaggio di un figlio verso l’età adulta, diviso tra l’amore per sua madre e il peso del mito di suo padre. Una famiglia separata dal tempo e dalla guerra, riunita dall’amore, dal senso di colpa e dalla violenza.

Claudio Santamaria e Charlie Plummer in The Return
Claudio Santamaria e Charlie Plummer in The Return – US Fosforo – Foto Credits @Maila Iacovelli – Fabio Zaye

Noto per la grande attenzione che ha nella messa in scena delle debolezze e delle gentilezze umane, Uberto Pasolini si approccia a un materiale inedito per lui, che infatti mette in scena con qualche incertezza ma che allo stesso tempo adatta con la consueta puntualità, dote che gli permette di toccare il più classico dei classici, Omero, e di raccontarlo con cognizione di causa, lasciando invariato il periodo storico in cui è ambientata la storia ma facendo dei protagonisti che la popolano degli uomini (e delle donne!) contemporanei.

L’immanenza della guerra, anche quando finisce

L’Odisseo/Ulisse che Pasolini mette in scena, grazie a un Ralph Fiennes in una forma fisica smagliante, è un antimilitarista vessato da un disturbo post-traumatico, che detesta anche solo l’idea di tornare a imbracciare le armi persino per riprendersi quello che è suo, il palazzo di Itaca e il suo trono. Nonostante questa riluttanza, Ulisse è teneramente felice di essere tornato sulla sua pietrosa isola, ne mangia la terra e ne beve il sole, tornando a esserne parte dopo vent’anni di lontananza, durante i quali il suo Telemaco è diventato uomo, e Penelope non ha mai smesso di aspettarlo, pur maledicendone la partenza per quella guerra che, tanti anni prima, aveva un aspetto più seducente di quello della propria casa, della propria famiglia, della propria moglie.

Juliette Bincohe in The Return
Juliette Bincohe in The Return – US Fosforo – Foto Credits @Maila Iacovelli – Fabio Zayed

Una Penelope come quella di Juliette Binoche non l’avevamo mai vista, in effetti: una donna moderna e volitiva, fedele al marito e al suo re, ma anche infastidita dai Proci, dal loro modo di essere maschi chiassosi, litigiosi e cafoni. Una donna contraria alla guerra, che si prende gioco dell’eroismo in battaglia e che vede gli eroi vittoriosi per quello che sono: nient’altro che superstiti a cosa terribili che non potranno mai dimenticare. Lei è lucidamente consapevole che sebbene quella guerra a Troia sia finita, la Guerra, in generale, non verrà mai debellata, esisterà sempre, immanente sulle vite sulle uomini che ne subiranno sempre il fascino e il richiamo.

Ulisse non vuole combattere, ma è costretto a farlo

Quello che in Penelope è vero e proprio antimilitarismo, in Ulisse è stanchezza ma anche consapevolezza che “non si può fare altrimenti”. La scena della strage dei Proci è lenta, cadenzata, quasi svogliata, un valzer funesto in cui l’eroe esercita “il gioco delle parti”. Da lui si pretende che riprenda il suo posto, non solo con l’arguzia (non è bastato tendere l’arco di Ulisse e scoccare una freccia attraverso 12 asce), ma con la forza e la violenza, così come l’occasione esige. Il risultato è un bagno di sangue, un eroe ancora una volta lordato della sofferenza altrui, che lui stesso si è imposto di infliggere e che non va mai via, neanche con la tenerezza di una moglie fedele ritrovata.

Ralph Fiennes in THE RETURN
Ralph Fiennes in THE RETURN – US Fosforo – Foto Credits @Maila Iacovelli – Fabio Zayed

Un ricongiungimento di anime

The Return è un racconto doloroso, anche violento, ma anche molto dolce nella sua conclusione, quando un uomo e una donna fatti l’uno per l’altra (come dice il bardo cieco) si ricongiungono attraverso un gesto carnale che non si esplicita nel sesso (quello ci sarà, lo intuiamo), ma nel servizio: lei che fa il bagno a lui, che a sua volta mette al servizio di lei, che li accoglie, i suoi racconti, le sue vite, i suoi tentativi di fermarsi e non tornare acasa, lungo la strada e il mare che lo hanno tenuto separato da Itaca.

Estraneo a questo linguaggio di intesa è invece Telemaco, non più ragazzo e desideroso di avere un suo spazio, affamato forse anche lui di guerra, ma più timoroso del padre, meno brillante della madre, alla ricerca di un collocamento nel mondo che la vacanza del trono di Itaca gli aveva impedito di cercare per sé. Lui è il mondo giovane che non ripudia ancora la guerra, né la abbraccia consapevole, è la generazione del dubbio che forse più soffre in un tempo oscuro come è quello in cui ha vissuto la sua giovinezza, come è quello in cui i giovani oggi vivono.

Saturday Night: recensione del film di Jason Reitman #RoFF19

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Saturday Night: recensione del film di Jason Reitman #RoFF19

Nel corso di quasi mille puntate, il “Saturday Night Live” ha regalato all’America non solo una delle sue trasmissioni live più longeve, ma anche un numero impressionante di comici di altissimo livello e battute divenute gergo.

Live from New Yorkit’s Saturday Night!”

A un anno di distanza dal 50° anniversario della trasmissione divenuta fenomeno, il regista Jason Reitman si cimenta nella ricostruzione dei 90 minuti precedenti alla messa in onda della prima, improbabile e sgangherata trasmissione del programma, alle 22.00 dell’11 ottobre 1975, in cui per la prima volta Chevy Chase pronunciò la famosa frase: “Live from New Yorkit’s Saturday Night!”.

Saturday Night
Cory Michael Smith e Kaya Berger in Saturday Night – 2024 – Cortesia di SONY

Il lavoro di Jason Reitman è stato principalmente di ricerca: trovare attori sufficientemente divertenti per interpretare alcuni dei talenti più amati della TV. Insieme al direttore del casting John Papsidera, la missione può dirsi compiuta con successo. Ogni membro del cast riesce a restituire la singolare energia di quel momento e dei personaggi assegnati a ognuno. E l’approccio è stato completamente opposto a quello che hanno adottato i creatori della serie: se i loro attori principali venivano da Second City e National Lampoon, le cui star erano specializzate in personaggi assurdi e imitazioni esagerate, il cast di Reitman è formato da attori, più o meno noti, non per forza comici, che dovevano essere capaci di mettere a nudo le star che interpretavano, mostrandone, appunto, il dietro le quinte, il lato vulnerabile e umano.

Un cast stratosferico mette a nudo la serie A della comedy americana

Il risultato è davvero sorprendente. Nessun avrebbe detto che l’affascinante Cory Michael Smith avrebbe potuto interpretare Chevy Chase, né che il semi sconosciuto Matt Wood potesse dare un’interpretazione così vivida di John Belusci. E soprattutto, nessuno si poteva aspettare dal viscido cugino Greg di Succession, una doppia interpretazione tanto ben riuscita; Nicholas Braun interpreta infatti sia il bizzarro Andy Kaufman che Jim Henson, il papà dei Muppet, che ha fatto il burattinaio, per i segmenti per adulti di “Land of Gorch”, per tutta la prima stagione di SNL.

Non solo, a guidare l’occhio frenetico della camera di Reitman è Gabriel LaBelle, che dà volto al produttore Lorne Michaels il quale per tutti i novanta minuti di film combatte con la famosa lavagna di sughero, dove viene dispiegato il programma della puntata a che alla vigilia della prima live era decisamente affollata! Compagno fedele di scena di LaBelle è Cooper Hoffman, nei panni del suo capo Dick Ebersol, e con lui fanno bella mostra di sé un irresistibile Willem Dafoe che rappresenta la “vecchia” e “solita” programmazione, è il dirigente televisivo della NBC David Tebet, pronto a cestinare la prima “trasmissione live nata per la generazione cresciuta davanti alla tv”. E con lui, splendida nella sua acconciatura anni ’70, Rachel Sennott, nei panni di Rosie Shuster, sposata con Lorne Michaels, ma che flirta di continuo con Dan Aykroyd (Dylan O’Brien).

Saturday Night
Saturday Night cast – 2024 – Cortesia di SONY

Il ritmo del backstage del Saturday Night

L’altra grande difficoltà di Jason Reitman per la messa in scena di Saturday Night è stata quella del ritmo. L’obbiettivo era ricreare il caos fuori controllo di quel momento. Innanzitutto l’autore è stato premiato dalla scelta di far coincidere il tempo del film con il tempo del racconto. Il film comincia esattamente a 90 minuti dall’inizio del live. In secondo luogo, anche se il primo riferimento che viene in mente è quello di Babylon o di Birdman, Reitman non doveva mettere in scena una esibizione ma un’elaborata ripresa in movimento attraverso più set, esclusivamente al servizio del materiale narrativo, senza fronzoli formali. Con la musica giusta, incalzante e costante, l’effetto di frenesia è assicurato. Reitman ha scelto Jon Batiste, che interpreta anche l’ospite musicale Billy Preston. Batiste compone una colonna sonora jazz piena di clangori, scoppi, sonagli e tamburi, che è tanto innovativa (registrata dal vivo, come lo spettacolo) quanto efficace.

Gli elementi messi in gioco funzionano tutti al millimetro, forse meglio di come hanno funzionato durante quella prima arrembante serata, e il compito di restituire al pubblico la grandiosità ma anche l’innovazione, la freschezza, la bellezza di quell’idea che sembrava balorda ma è stata portata avanti con dedizione e convinzione, anche se con timore. Dopo un periodo relativamente buio della sua carriera (non ce ne vogliano i fan di Ghostbusters) Jason Reitman torna con Saturday Night a raccontare qualcosa di realmente vivace e divertente, che stimola realizzatore e spettatore e che lo pone di nuovo all’attenzione del pubblico.

Saturday Night è in sala con SONY il 21, 22 e 23 ottobre.

A Real Pain: recensione del film di e con Jesse Eisenberg e con Kieran Culkin #RoFF19

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Proiettato in apertura del concorso della 22esima edizione di Alice nella città, in occasione della 19° Festa del Cinema di Roma, A Real Pain è il nuovo film da regista di Jesse Eisenberg che torna a dirigere un film dopo il suo esordio del 2022, Quando avrai finito di salvare il mondo (When You Finish Saving the World, qui la nostra recensione). 

La storia di A Real Pain

Già premiato al Sundance, dove Eisenberg aveva presentato anche il suo lavoro precedente, A Real Pain segue David (Jesse Eisenberg) e Benji (Kieran Culkin), due cugini che non sembrano troppo in sintonia tra loro, i quali decidono i intraprendere un viaggio in Polonia in onore della loro amata nonna. La donna, sopravvissuta ai campi di concentramento, ha rappresentato molto nella giovane vita di entrambi e i due adesso vogliono renderle omaggio nei luoghi in cui lei ha vissuto. Un legame traballante che lascia intuire un passato di grande complicità e condivisione trai due cugini ora quasi estranei. L’avventura prende una svolta inaspettata quando il loro passato e le vecchie tensioni riemergono sullo sfondo della loro storia familiare. Con loro, in questo insolito e toccante pellegrinaggio, una serie di figure di contorno, che aiuteranno entrambi a mostrarsi e a raccontarsi per quello che davvero sono.

A Real Pain è un percorso accidentato e affascinante nella Storia e in una storia, in cui il privato si incasella nel pubblico e nello storico, appunto, in maniera molto fluida e naturale. L’interesse di Eisenberg è sicuramente quello di approfondire il legame tra questi due uomini a loro modo problematici, ma allo stesso tempo è impossibile raccontarli senza allargare ogni tanto lo sguardo verso il territorio che stanno attraversando.

Jesse Eisenberg dirige A Real Pain – Cortesia di Searchlight Pictures

La Polonia come sfondo di un viaggio emotivo

La Polonia con i suoi monumenti alla memoria e alla resistenza ebraica diventa il teatro perfetto in cui il ricordo dei due affiora e torna a fare male. I due cugini non potrebbero avere un comportamento più diverso l’uno dall’altro: tanto è metodico, ordinato, ossessivo, timido David, tanto è sconclusionato, espansivo e anarchico Benji. Il primo non sente (o finge di non sentire) niente, il secondo sente tutto, a fior di pelle, come fosse fatto completamente di nervi scoperti e sensibilità. Lo scontro è inevitabile, soprattutto se il grande amore reciproco li mantiene comunque l’uno vicino all’altro.

Sia David che Benji soffrono di problemi mentali ed emotivi ed entrambi cercano di gestirli, ovviamente nel loro modo, per cui David va in terapia e incasella ogni emozione, ogni sensazione, ogni sentire, classificandolo come assolutamente prescindibile e banale, tanto che arriverà a dire che “il mio dolore non è diverso da quello di chiunque altro” e quindi in questa totale mancanza di personalizzazione risiede la sua salvezza, il suo apparente controllo.

D’altro canto, Benji è tutto proteso verso il dolore altrui, e verso il proprio, centuplicandone la portata perché lo considera speciale, importante degno di essere considerato e condiviso, raccontato sempre, come fosse la cosa più caratteristica e importante del mondo nel preciso momento in cui lui sente il dovere di farlo.

Jesse Eisenberg e Kieran Culkin in A Real Pain – Cortesia di Searchlight Pictures

Le differenze tenute insieme dall’amore

In questo contrasto trai due che deve tener conto anche del mondo, nel caso di A Real Pain, un universo circoscritto e in continuo spostamento, si snoda un racconto molto semplice e lineare che senza deviazioni raggiunge la conclusione del suo viaggio, concentrandosi principalmente sulla puntualità della scrittura e delle interpretazioni che su estrose inquadrature o messa in scena particolarmente ricca o complessa.

Jesse Eisenberg mette insieme un lavoro di perfetto equilibrio tra il personale e l’universale, costellando il film esclusivamente di musica classica polacca sottolinea il valore storico passato dei luoghi rappresentati e con i profondi silenzi esalta i momenti di maggiore struggimento emotivo, quando i protagonisti sono messi a confronto con le loro miserie e con quelle della Storia. Impeccabile è il lavoro di interpretazione di Eisenberg e Culkin che formano una splendida coppia di fatto sullo schermo.

Magic Mike 4: tutto quello che sappiamo sul possibile sequel

Magic Mike 4: tutto quello che sappiamo sul possibile sequel

Dopo Magic Mike – The Last Dance (qui la recensione e un approfondimento), un Magic Mike 4 potrebbe continuare la storia del simpatico spogliarellista Mike Lane, interpretato da Channing Tatum, nonostante il film precedente suggerisse che avesse rinunciato definitivamente a spogliarsi per divertimento. Il terzo film ha infatti visto Mike Lane lasciare la Florida per dirigere uno spettacolo di spogliarelli nel West End di Londra, ma proprio il nuovo ambiente (per non parlare della sua relazione con la ricca mondana Maxandra) apre delle possibilità per Magic Mike 4. Si potrebbe esplorare il suo essere un pesce fuor d’acqua all’interno dell’élite della società londinese.

Tuttavia, ad oggi, Magic Mike 4 non è una garanzia. Così come Mike si è stancato del mondo dello spogliarello, è possibile che Channing Tatum si sia stancato del franchise stesso. Se si aggiungerà un altro film, potrebbe accadere senza la sua partecipazione.  Magic Mike – The Last Dance si presenta infatti come un paradosso, pretendendo di concludere la storia di Mike ma offrendo allo stesso tempo con tante nuove possibilità. Naturalmente, la sua storia non è l’unica di interesse nell’universo di Magic Mike, rendendo Magic Mike 4 un po’ un jolly creativo per la direzione del franchise.

Le ultime notizie su Magic Mike 4

Non ci sono state molte notizie su Magic Mike 4 fino ad oggi, almeno non da parte della Warner Bros. o del regista Steven Soderbergh. Tuttavia, del film si è discusso al di fuori dei canali ufficiali, dimostrando che c’è ancora una chiara domanda per un nuovo film di Magic Mike. L’attrice Jessica Chastain (Molly’s Game, It – Capitolo due) ha proposto un suggerimento per il cast di Magic Mike 4 su Twitter nell’agosto del 2023, con un video che implorava Channing Tatum e Steven Soderbergh di inserire la star di George & Tammy Michael Shannon (Bullet Train, L’uomo d’acciaio) nel prossimo film di Magic Mike e la cosa ha ottenuto un notevole riscontro.

Al di fuori di questa e di altre domande dei fan regolarmente rivolte a Soderbergh e Tatum, finora non ci sono state notizie reali su Magic Mike 4. Lo stesso Channing Tatum ha dichiarato di aver finito di interpretare Mike Lane nel maggio 2023 (People). Se Steven Soderbergh vorrà continuare l’eredità di Mike in Magic Mike 4, probabilmente dovrà fare a meno di Channing Tatum – e se c’è un’apertura per un nuovo protagonista, è possibile che Jessica Chastain riesca a realizzare il suo desiderio di vedere Michael Shannon nel cast.

Channing Tatum e Kylie Shea in Magic Mike - The Last Dance
Channing Tatum e Kylie Shea in Magic Mike – The Last Dance. Foto di Courtesy of Warner Media – © 2023 Warner Brothers

Non ci sono ancora conferme ufficiali

Ad oggi, dunque, Magic Mike 4 non è confermato e non è attualmente in fase di sviluppo. La sua realizzazione dipende dall’esplorazione di altri personaggi oltre a Mike Lane, poiché il regista Steven Soderbergh ha dichiarato in passato che Magic Mike – The Last Dance è effettivamente l’ultima avventura di Mike. Tuttavia, il regista ha anche ventilato la possibilità di vari spinoff all’interno di un universo condiviso di Magic Mike, il che significa che potrebbero esserci altre storie in attesa di essere raccontate, solo che potrebbero non includere Mike Lane.

È inoltre possibile che il futuro del franchise di Magic Mike risieda in una origin story. Sia che si tratti di un prequel su Mike Lane che rivela come è diventato uno spogliarellista negli anni ’90, sia che si tratti di un prequel su Dallas (Matthew McConaughey) che racconta lo spogliarello maschile negli anni ’80, o ancora di un focus su uno degli altri personaggi visti nel corso della trilogia, è evidente che ci sono molte opportunità narrative per Magic Mike 4.

Quali personaggi e attori potrebbero tornare nel cast?

Non essendo ancora confermato, ovvamente non ci sono ancora stati annunci per il cast di Magic Mike 4. Considerato il numero di volti famosi che fanno parte del cast della trilogia di Magic Mike, qualsiasi personaggio potrebbe tornare per un questo film. Richie, interpretato da Joe Manganiello, Ken di Matt Bomer, Tito di Adam Rodriguez e Tarzan di Kevin Nash sono tornati per brevi camei in Magic Mike – The Last Dance, ma la scena riguardava una telefonata con Mike che non rivelava molto di ciò che i beniamini dei fan avevano fatto dopo Magic Mike XXL. Il terzo film, inoltre, non ha mai risolto il mistero sull’esito dello show di Dallas e The Kid a Macao.

Dallas e The Kid sono stati due dei personaggi più importanti del Magic Mike originale, il primo come mentore di Mike e il secondo come suo protetto. Sono stati brevemente menzionati in Magic Mike XXL, ma non è stato il giusto commiato per due dei più cari amici di Mike. Magic Mike 4 potrebbe dunque sviluppare ulteriormente la loro storia e concentrarsi sui diversi modi in cui lo spogliarello maschile viene accolto in Cina e su come sono cambiati i personaggi in un ambiente culturale diverso.

Matt Bomer, Joe Manganiello, Kevin Nash e Adam Rodriguez in Magic Mike - The Last Dance
Matt Bomer, Joe Manganiello, Kevin Nash e Adam Rodriguez in Magic Mike – The Last Dance © 2023 – Warner Bros

Come Magic Mike – The Last Dance apre la strada a futuri spin-off

Grazie al nuovo ambiente, alla relazione nascente tra Mike e Maxandra e al gruppo di ballerini completamente nuovo, Magic Mike – The Last Dance apre la strada a diversi possibili spinoff. Se Magic Mike 4 sceglierà di non seguire la storia di Mike in modo specifico, potrebbe seguire il nuovo corpo di ballo dopo il suo grande debutto nel West End. Sebbene molti ballerini si esibiscano attualmente in Magic Mike Live, nessuno ha la stessa personalità sviluppata dei Kings of Tampa, che li rende perfetti protagonisti per un quarto film.

Data l’importanza attribuita all’emancipazione femminile nell’atto finale dello spettacolo, c’è anche la possibilità che un film di spogliarelli tutto al femminile, simile a Le ragazze di Wall Street, possa costituire la base di Magic Mike 4. Soderbergh ha già detto che questo potrebbe essere un possibile spinoff, anche se il concetto è già stato esplorato in passato. Con i temi, il cast e la trama giusti, potrebbe fare riferimento a Showgirls e diventare un classico di culto altrettanto apprezzato.

C’è un trailer di Magic Mike 4?

Poiché Magic Mike 4 non è stato confermato e soprattutto neanche girato, non sono ovviamente disponibili trailer di nessun tipo, ma neanche teaser o filmati promozionali che potrebbero annunciarne la realizzazione. Tuttavia, come già accennato, Soderbergh ha dichiarato di non aver chiuso con l’universo di Magic Mike e di voler espandere il franchise concentrandosi su altri personaggi. Pertanto, col tempo potrebbero emergere ulteriori notizie su un altro film di Magic Mike.

Marvel conferma ufficialmente che Scarlet Witch è morta in Doctor Strange Nel Multiverso della Follia

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Il destino di Scarlet Witch ha ricevuto un terribile aggiornamento: la Marvel ha confermato che il personaggio è morto in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Il pubblico era curioso di conoscere il destino di Wanda Maximoff verso la fine del film, poiché non era chiaro. Mentre Scarlet Witch è stata apparentemente schiacciata dalla caduta di rocce, i personaggi della linea temporale del MCU non rimangono sempre morti e i suoi poteri mistici sembravano poterla salvare in qualche modo.

Tuttavia, nel libro del MCU intitolato Marvel Studios The Marvel Cinematic Universe: An Official Timeline, la tragica fine di Scarlet Witch sembra essere confermata. Il momento si verifica durante il finale di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, dopo che Wanda distrugge il Monte Wungadore e si verifica un’esplosione rossa quando le rocce la schiacciano. Il libro dice:“[Wanda] distrugge Wundagore – e lo fa crollare su se stessa – ponendo fine a due grandi minacce per tutto il Multiverso”. Inoltre, la voce del libro riporta un simbolo corrispondente alla morte di un personaggio importante, confermando ufficialmente il destino di Scarlet Witch.

Come è morta Scarlet Witch in Doctor Strange nel Multiverso della Follia

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Doctor Strange nel Multiverso della Follia vede Wanda abbracciare pienamente l’essere Scarlet Witch, andando a caccia attraverso il multiverso per catturare America Chavez e prendere i suoi poteri. Utilizzando la Darkhold, Wanda cammina nei sogni attraverso vari universi cercando di ritrovare i suoi figli, scomparsi alla fine di WandaVision. Desiderosa di essere di nuovo la loro madre, Wanda sembra non fermarsi davanti a nulla per raggiungerli, anche uccidendo diversi eroi di altri universi.

Alla fine del film, Scarlet Witch decide di distruggere il tempio Darkhold e i vari libri del multiverso, accettando che le varianti che ha incontrato non sono i suoi figli e assicurandosi che questo non possa accadere di nuovo. Nel farlo, Wanda fa crollare il tempio, rimanendo schiacciata dalle macerie. Il suo corpo non è mai stato mostrato, ma è effettivamente morta, segnando la fine del viaggio di Scarlet Witch.

Perché Scarlet Witch meritava un finale migliore nel MCU

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Scarlet Witch

Nel Multiverso della follia, Scarlet Witch intraprende un percorso di distruzione per trovare un universo in cui poter stare con i suoi figli. Ha bisogno di trovare America Chavez ed è disposta a fare qualsiasi cosa per ottenerla, compreso saccheggiare Kamar-Taj e uccidere gli Illuminati. Quando finalmente vede i suoi figli, questi sono terrorizzati dal mostro che è diventata e lei finalmente capisce l’errore dei suoi modi. Per riparare ai suoi errori e salvare il Dottor Strange, Wong e Chavez, distrugge la montagna e con essa tutte le copie del Darkhold.

Sebbene il sacrificio di Scarlet Witch rappresenti un momento di redenzione che fa di Wanda un’eroina, è un finale deludente per un personaggio che meritava di meglio. Wanda ha probabilmente subito il maggior numero di traumi di tutti i personaggi del MCU. La sua famiglia è morta quando era giovane, poi è stata sottoposta a esperimenti prima che suo fratello morisse mentre combatteva contro Ultron. In seguito ha sacrificato Visione, solo perché non aveva senso. Poi è stata colpita da un blip, è tornata dal blip e ha creato la sua vita da sogno a Westview prima di doverla distruggere.

La sua svolta malvagia ha un certo senso se si considera quanto ha perso e cosa voleva recuperare. Tuttavia, Multiverse of Madness l’ha trasformata da un eroe complicato in un vero e proprio cattivo che ha usato il suo trauma come scusa per la distruzione che ha causato. Wanda meritava un momento in cui imparasse a usare tutto ciò che ha perso per un bene superiore e ad andare avanti con la sua vita, ma non l’ha mai avuto. Se Doctor Strange nel Multiverso della Follia è stata la fine per la Wanda di Elizabeth Olsen, allora il MCU potrebbe aver perso l’opportunità di darle un finale soddisfacente.

Come la saga del multiverso potrebbe ancora riportare Scarlet Witch nel MCU

Cortesia Disney+

Anche se è stato confermato che la Scarlet Witch di Elizabeth Olsen è morta in Doctor Strange In The Multiverse Of Madness, questo non significa necessariamente la fine della storia del personaggio, specialmente sulla scia della Saga del Multiverso che porterà delle varianti sul tavolo. Dato che la Scarlet Witch del MCU è stata mostrata mentre deformava la natura della realtà in WandaVision, è del tutto possibile che lo faccia di nuovo in qualche forma.

In caso contrario, potrebbe avere più senso che sia una variante del personaggio ad occupare il palcoscenico principale, soprattutto se Avengers: Secret Wars adatterà l’elemento dei fumetti che vedeva gli universi combinarsi tra loro, perché questo potrebbe essere usato per giustificare il fatto che alcune varianti abbiano un posto permanente nella linea temporale e nell’universo principale del MCU. Ciò è doppiamente vero se si considera che l’introduzione degli X-Men nel MCU potrebbe essere utilizzata per introdurre un’altra versione di Scarlet Witch, che questa volta potrà avere la sua storia mutante completa fin dall’inizio.

Anche se il franchise ha sicuramente abbastanza eroi su cui concentrarsi senza preoccuparsi troppo di Scarlet Witch per il momento, ci sono ancora molte storie che il MCU potrebbe utilizzare se fosse disposto a riportare il personaggio in qualche forma dalla sua morte in Doctor Strange in the Multiverse Of Madness. Dato che il pubblico ha avuto il tempo di affezionarsi a Wanda sia come eroe che come cattivo nel corso della sua permanenza sullo schermo, potrebbe avere senso capitalizzare ulteriormente questo aspetto con una ripresa del ruolo.

Come Agatha All Along sta preparando il ritorno di Scarlet Witch

agatha all along
Cortesia Disney+

L’inizio di Agatha All Along vede Agatha ancora sotto l’incantesimo di Wanda, che crede di essere ancora Agnes, lavora come detective e scopre una scena del crimine in cui la vittima assomiglia in modo sospetto a Wanda. Agnes incontra il personaggio di Joe Locke, “Teen”, che aiuta Agatha a liberarsi dall’incantesimo. Ciò dà il via a una catena di eventi che potrebbe portare al ritorno di Scarlet Witch nel MCU.

Dopo essersi liberata dall’incantesimo, Agatha riunisce una nuova congrega di streghe per percorrere la Strada delle Streghe nella speranza di riacquistare il potere che ha perso durante gli eventi di WandaVision. Come già visto in Agatha All Along, la Strada delle Streghe è un luogo misterioso che nasconde molti segreti, che potrebbero essere la chiave per riportare Wanda dalla morte. Naturalmente, un altro collegamento a Wanda nel corso della serie è il personaggio di Joe Locke.

Dopo un lungo periodo di speculazioni, e dopo che Agatha All Along ha fatto finta di niente sull’identità del personaggio, l’episodio 5 ha finalmente confermato che “Teen” è Wiccan (Billy), uno dei figli di Wanda di WandaVision e Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Verso la fine dell’episodio 5, Wiccan sconfigge facilmente Agatha e il resto della congrega, dimostrando quanto sia già potente, nonostante abbia detto ad Agatha di non esserlo.

Il motivo per cui ha mentito ad Agatha e il mistero di chi gli ha fatto un incantesimo per far sì che nessuno sapesse chi fosse rimangono un mistero. L’episodio 6 ha confermato che Billy è alla ricerca di suo fratello Tommy. Non è ancora chiaro se questi eventi possano portare al ritorno di Wanda. In ogni caso, la conferma della morte di Scarlet Witch in Doctor Strange nel Multiverso della Follia non significa che il personaggio non potrà mai tornare nel MCU, anche se la sua rinascita dovrà avere una giustificazione adeguata.

Smile 2: il regista spiega se i futuri sequel spiegheranno la mitologia dello Smile

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Il regista di Smile 2 ha condiviso alcuni approfondimenti sulla mitologia del famigerato Smiler, stuzzicando il pubblico su quanto potrà essere svelato nei futuri sequel. Il film horror del 2024 è il nuovo capitolo del franchise Smile, incentrato su una maledizione che si nutre dei traumi delle persone, utilizzando sorrisi inquietanti per spingere le sue vittime alla follia e, successivamente, alla morte. Mentre il primo film forniva alcuni indizi criptici sulla natura di Smile, il sequel lascia intendere che la maledizione è ben lungi dall’essere pienamente compresa.

In una recente intervista a Variety, Parker Finn, sceneggiatore e regista di entrambe le puntate, ha descritto il suo approccio alla funzione dello Smiler nei film. Finn ha rivelato che la creatura è profondamente personale, reagendo in modo diverso con ogni personaggio a seconda delle sue specifiche paure. Ha anche sottolineato la sua preferenza a lasciare parti della mitologia sconosciute dopo Smile 2, affermando di essere più interessato a esplorare la storia di ogni personaggio principale. Leggete la sua dichiarazione completa qui sotto:

Ho sicuramente tutti questi pensieri e considerazioni sul Sorridente, e questo mi aiuta a capire come utilizzarlo nel film. Mi piace il fatto che, essendo progettato per entrare nelle fessure del cervello di un personaggio e iniziare a banchettare con tutte le cose peggiori nella sua testa, è incredibilmente specifico, unico e personale per ogni persona con cui interagisce. Tutto ciò che abbiamo imparato su di essa nel primo film, potrebbe farci capire: “Oh, quella era solo una versione dell’interazione con la protagonista di [”Smile“] Rose, e questa è per Skye”. Sì, c’è questa linea guida, ma ha alcuni nuovi assi nella manica e cose che non sapevamo.

Spesso ho l’impressione che nei film dell’orrore il meno sia più, soprattutto se si tratta di cose soprannaturali. Prima di tutto, sono molto più interessato alla storia dei personaggi. Adoro le cose che accadono nella notte, ma voglio usare la spinta soprannaturale per esplorare l’orrore umano, le cose psicologiche interne. Ma trovo anche che a volte, quando si comincia a spiegare troppo, a dargli un nome e un’origine, il pubblico comincia a disconoscerlo. Penso che la paura dell’ignoto sia molto più spaventosa, ma penso anche che valga la pena distribuire briciole di pane per portare il pubblico con sé. Sono piccole caramelle da mangiare lungo la strada, che adoro, ma se sto rispondendo a una domanda o chiudendo una porta, voglio essere sicuro di aprirne altre due.

Cosa significa questo per il franchising Smile

I commenti di Finn suggeriscono che Smile continuerà a esplorare la convergenza tra orrore soprannaturale e trauma psicologico. Invece di concentrarsi esclusivamente su una rigida mitologia o di spiegare le origini di Smiler, i film futuri probabilmente scaveranno più a fondo nei demoni interiori di un nuovo personaggio, usando la maledizione come veicolo per portare avanti il suo trauma. Questa strategia garantirà la freschezza del franchise: ogni film offrirà nuove esperienze piuttosto che riproporre lo stesso concetto, come fanno molti franchise horror. Resistendo all’eccesso di spiegazioni, Finn sfrutta la paura dell’ignoto, che spesso è più terrificante di qualsiasi mostro o retroscena definito.

Il concetto di ogni vittima che sperimenta una versione diversa dello Smiler offre inoltre nuove ed entusiasmanti possibilità narrative. Questa strategia permette al potenziale Smile 3 di introdurre nuove dimensioni psicologiche e traumi per ogni protagonista, mantenendo il pubblico impegnato con l’imprevedibilità. Inoltre, questo approccio potrebbe garantire che il franchise Smile diventi un punto fermo dell’horror in futuro, consentendo al nuovo pubblico di sperimentare e godere dei sequel senza dover necessariamente studiare la storia dei film prima di andare al cinema.

Superman: James Gunn parla di quando vedremo il trailer

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Superman: James Gunn parla di quando vedremo il trailer

Al New York Comic Con, James Gunn ha offerto un aggiornamento sui progressi di Superman (2025), la sua opinione su quanto sia grande il nuovo attore di Man of Steel David Corenswet e ha anticipato quando i fan della DC potranno aspettarsi il primo trailer. La strada per il reboot del DCU di Superman dopo la fine del DCEU è stata lunga, ma con la data di uscita del luglio 2025 all’orizzonte e la prima uscita del DCUCreature Commandos – a meno di due mesi di distanza, il pre-marketing è già iniziato.

Gunn è apparso insieme al cast di Creature Commandos per un panel al NYCC e ha colto l’occasione per elogiare il protagonista di Superman, David Corenswet:

“Il film sta andando straordinariamente bene. Siamo in fase di montaggio. David Corenswet farà impazzire la gente. È la star del cinema che tutti sognano di poter essere. Credo che nessuno capisca la profondità del talento di questo ragazzo – dal punto di vista drammatico, comico – è la migliore star di azione fisica con cui abbia mai lavorato, probabilmente tranne che per ….. [Frank [Grillo]… e Rachel Brosnahan, la gente morirà per lei nel ruolo di Lois…

James Gunn ha poi parlato dei progressi di Superman, le cui riprese sono terminate alla fine di luglio, e ha anticipato quando i fan potranno vedere l’attesissimo primo trailer:

È stato un grande processo. Il montaggio si sta avvicinando alla perfezione. Il film è buono. Mi sento bene. [ Quando gli viene chiesto se ha con sé un filmato o un trailer, non si entusiasma troppo… Non c’è nessun trailer, nessun trailer di Superman. Ho delle cose sul mio telefono. Me lo sono fatto togliere nel caso in cui mi avessero attaccato… Non passerà molto tempo prima di vedere un trailer, ma non sarà nemmeno troppo presto”.

Cosa significano gli aggiornamenti di James Gunn su Superman per il DCU

Superman krypto

Innanzitutto, il suggerimento che “non passerà troppo tempo” prima che venga rilasciato il primo trailer di Superman è una grande notizia, anche se con l’avvertenza che non sarà “troppo presto”. Questo sembra proprio che Gunn stia mitigando le aspettative di un’uscita imminente, ma i suoi commenti su quanto il montaggio sia vicino a una forma compiuta sono comunque eloquenti. In precedenza, il regista aveva risposto in modo enigmatico a una domanda di un fan su se dovessimo aspettarci un trailer prima della fine dell’anno con un’emoji pensante, scatenando l’inevitabile ondata di speculazioni.

Superman uscirà nel luglio 2025, dando alla DC e a Gunn 8 mesi per completare il film e dare il via a quella che sarà senza dubbio un’intensa campagna di marketing. Guardando a Guardiani della Galassia Vol. 3, Gunn ha rilasciato il primo trailer il 1° dicembre 2022, prima dell’uscita nelle sale il 5 maggio 2023. Guardiani della Galassia Vol. 2 ha avuto una finestra più lunga, con il primo teaser rilasciato il 19 ottobre 2016 prima dell’uscita del sequel il 5 maggio 2017. Il primo trailer di GOTG è uscito il 18 febbraio 2014, prima dell’uscita del film il 1° agosto 2014. Facendo una media, si ottiene un periodo compreso tra i 5 e i 6 mesi.

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Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

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