La serie Blade Runner 2099 di Prime Video ha aggiunto nuovi membri al suo cast. A Michelle Yeoh e Hunter Schafer si sono aggiunti Dimitri Abold (“The Hunger Games: The Ballad of Songbirds & Snakes”), Lewis Gribben (“Somewhere Boy”), Katelyn Rose Downey (“The Nun II”) e Daniel Rigby (“Renegade Nell”), in veste di regolari per la serie. Johnny Harris (“A Gentleman In Moscow”), Amy Lennox (“Only Child”), Sheila Atim (“The Woman King”) e Matthew Needham (“House of the Dragon”) sono stati invece scelti per ruoli ricorrenti.
Amazon Studios e Alcon Entertainment stanno sviluppando il progetto, con il regista del classico di fantascienza originale, Sir Ridley Scott,, a bordo come produttore esecutivo. Silka Luisa (Shining Girls) sarà la showrunner.
“L’originale Blade Runner, diretto da Ridley Scott, è considerato uno dei più grandi e influenti film di fantascienza di tutti i tempi, e siamo entusiasti di presentareBlade Runner 2099 ai nostri clienti globali di Prime Video”, ha dichiarato Vernon Sanders, responsabile di Amazon Studios per la televisione globale, in una dichiarazione rilasciata al momento dell’annuncio della serie. “Siamo onorati di poter presentare questa continuazione del franchise di Blade Runner e siamo certi che, grazie alla collaborazione con Ridley, Alcon Entertainment, Scott Free Productions e la bravissima Silka Luisa, Blade Runner 2099 manterrà l’intelletto, i temi e lo spirito dei suoi predecessori“.
I co-CEO e co-fondatori di Alcon Andrew Kosove e Broderick Johnson hanno aggiunto: “Il pubblico ha scoperto per la prima volta la brillante visione di Ridley Scott per Blade Runner 40 anni fa e da allora è diventato uno dei film di fantascienza più influenti di tutti i tempi. Il seguito di Denis Villeneuve, Blade Runner 2049, è poi diventato uno dei sequel meglio recensiti di tutti i tempi”.
Con un salto temporale così lungo tra questa serie e Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve, è altamente improbabile che Harrison Fordriprenda il ruolo di Rick Deckard. Ryan Gosling è una possibilità, anche se il suo personaggio di replicante sembra essere morto nei momenti finali del sequel del 2017.
Questo non significa che non possa tornare, naturalmente, ma sembra molto più probabile che la serie introduca un nuovo cast di personaggi con legami minori con i film.
Il cinema d’azione negli ultimi anni si è popolato di una nuova generazione di giustizieri, alcuni più memorabili di altri, oggi considerati vere e proprie icone di questo genere. Si annoverano in particolare il John Wick di Keanu Reeves e il Robert McCall di Denzel Washington della trilogia di The Equalizer. Personaggi che rasentano l’infallibilità, assassini estremamente letali e dotati di grande carisma. Dal 2021, a loro si può accostare anche l’Hutch Mansell di Bob Odenkirk, protagonista del film Io sono nessuno, scritto da Derek Kolstad e basato su un’idea dello stesso Odenkirk, spaventato dal proprio invecchiamento e dalla sensazione di irrilevanza agli occhi dei suoi figli.
Ma ad aver ispirato il racconto c’è anche il suo aver affrontato personalmente una violazione di domicilio intrappolando i trasgressori nel seminterrato. Odenkirk si è detto frustrato dal modo in cui le autorità avevano gestito la situazione e aveva pensato a come avrebbe potuto prendere in mano la situazione se “fosse stato un duro”. Da tutti questi sentimenti è dunque nato Io sono nessuno, che ha poi anche ricevuto la “benedizione” di alcuni gangster russi. Il regista Ilya Naishuller ha infatti sottoposto alcune idee di sceneggiatura a un “amico” gangster russo, il quale ha confermato quanto tutto ciò che era stato scritto fosse autentico e vicino alla realtà.
Io sono nessuno è poi stato accolto molto positivamente dalla critica e dal pubblico, i quali hanno elogiato le sequenze di combattimento e le loro coreografie, ma anche la convincente interpretazione dei protagonisti. Il risultato è dunque uno dei film d’azione più riusciti degli ultimi anni. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ad altro ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è Hutch Mansell, un uomo oppresso, un marito che non viene considerato e un papà sottovalutato. Insomma, quel tipo di persona anonima che non si fa mai notare, un signor “nessuno”. Quando poi una notte due ladri fanno irruzione nella sua casa in periferia, l’uomo non fa nulla per difendere suo figlio adolescente Blake e sua moglie Becca. Così facendo Hutch delude e allontana ancora di più la sua famiglia. Questo episodio scatenerà in Hutch una rabbia a lungo repressa, facendogli scoprire abilità letali e portando alla luce oscuri segreti per i quali nel corso degli anni l’uomo aveva a lungo lottato per tenere nascosti. Hutch si troverà così ad andare contro un pericoloso avversario che minaccia la sua famiglia.
Il cast del film
Ad interpretare Hutch Mansell vi è l’attore Bob Odenkirk, anche noto per il ruolo di Saul Goodman in Breaking Bad e Better Call Saul. Per questo ruolo, Odenkirk ha iniziato ad allenarsi ben due anni prima, con l’obiettivo di eseguire personalmente tutte le acrobazie e le scene di combattimento. Queste scene sono infatti state girate con inquadrature dal taglio lungo, che permettono di dimostrare come quello in scena sia davvero l’attore e non una sua controfigura. Nel ruolo di sua moglie Becca, invece, vi è l’attrice Connie Nielsen, che ha rivelato di aver accettato il ruolo relativamente ingrato della moglie solo perché le piaceva l’idea di essere all’inizio di un potenziale franchise.
Nel ruolo del figlio Black Mansell vi è invece l’attore Gage Munroe, mentre il rapper RZA interpreta Harry Mansell, fratello di Hutch. L’attore Christopher Lloyd, noto per la trilogia di Ritorno al futuro, è invece David Mansell, il padre di Hutch. Lloyd ha quasi dovuto rinunciare al film a causa della sindrome dell’intestino irritabile. Completano poi il cast l’attore Michael Ironside nel ruolo di Eddie Williams, Colin Salmon nel ruolo del Barbiere, l’ex responsabile governativo di Hutch e Billy MacLellan in quello di Charlie Williams, figlio di Eddie e cognato di Hutch.
Il sequel di Io sono nessuno e il suo crossover con John Wick
Nel marzo 2021, l’attrice Connie Nielsen ha espresso il suo interesse a riprendere il suo ruolo per un sequel. Nel giugno dello stesso anno, è stato annunciato che Kolstad era in procinto di scrivere un sequel e nel dicembre 2022 la produttrice Kelly McCormick ha annunciato che il sequel è ufficialmente in lavorazione, con le riprese principali previste per il 2024. Il film vedrà il ritorno di Bob Odenkirk e della Nielsen, a cui si affiancherà l’attrice Sharon Stone con un ruolo da villain. A dirigere Io sono nessuno 2 ci sarà invece il regista indonesiano Timo Tjahjanto, noto per i suoi film horror e d’azione come May the Devil Take You.
Nel marzo del 2021, inoltre, Kolstad è stato interrogato sulla possibilità di un crossover tra il franchise di John Wick, da lui ideato, e Io sono nessuno. Sebbene i film siano distribuiti da società diverse, Kolstad ha ammesso che sono coinvolti gli stessi studi di produzione. Pur affermando che i franchise sono “molto diversi”, vorrebbe che i collegamenti venissero fatti con piccoli ma significativi easter eggs. Al regista Ilya Naishuller è stato chiesto di questo potenziale crossover ed egli ha dichiarato: “È tutto quello che dirò. Voglio dire, tutto è possibile. Sono successe cose più strane, ma… sì“. Non è dunque escluso che in futuro i due personaggi possano effettivamente incontrarsi.
Il trailer di Io sono nessuno e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Io sono nessuno grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Netflix, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.
Arriva al cinema il 4 luglio con Movies Inspired Io e Sissi, il secondo lungometraggio della regista tedesca Frauke Fisterwarder, che presenta al pubblico un nuovo approccio cinematografico alla figura dell’imperatrice Elisabetta di Baviera. Per gli appassionati, Romy Schneider ha reso popolare il personaggio sul grande schermo negli anni Cinquanta e, più recentemente, abbiamo visto Vicky Krieps interpretarla in Il Corsetto dell’Imperatrice di Marie Kreutzer. Questa volta è Susanne Wolff a dare vita a Sissi, ma la particolarità di questo film risiede nel fatto che è raccontato dal punto di vista di un altro personaggio, la sua dama di compagnia Irma, interpretata dalla magnetica Sandra Hüller, candidata all’Oscar per il suo ruolo in Anatomia di una caduta e protagonista anche di un altro film della stagione dei premi, La zona d’interesse.
Io e Sissi, la trama
La contessa ungherese Irma Sztáray (Hüller), 42 anni, ha una madre prepotente e distante che la spinge verso la corte dell’imperatrice Elisabetta d’Austria dopo aver rifiutato il matrimonio e l’ingresso in convento. I requisiti per chi vuole occupare un posto di primo piano vicino a Sissi (Wolf) richiedono prove estreme, finché Irma non viene inizialmente accettata nell’aristocratico comune riservato alle donne sull’isola di Corfù alla fine del XIX secolo. È lì che l’imperatrice, lontana dalla corte e sapendo che il marito Francesco Giuseppe ha un’amante, dà libero sfogo alle sue libertà.. Catturata dalle idee moderne dell’imperatrice, Irma diventerà sua fedele amica e il suo principale sostegno di fronte alle soffocanti richieste della nobiltà.
Una figura controversa che non smette di affascinare
In un certo senso, la figura dell’imperatrice Elisabetta d’Austria, meglio conosciuta come Sissi, è un fenomeno pop inesauribile: nel corso degli anni è stata protagonista di innumerevoli libri, opere liriche e teatrali e, naturalmente, di film e serie televisive. Ava Gardner l’ha portata in vita in Mayerling (1968) e la modella Cara Delevingne si è calata nei suoi panni nel 2014 per un cortometraggio promozionale di Chanel. Solo negli ultimi tre anni, è stata oggetto di due lungometraggi e due film per la televisione, la maggior parte dei quali progettati per sfidare la concezione ufficiale che la cultura popolare ha di lei come risultato della famosa trilogia di film per la TV in cui l’attrice austriaca Romy Schneider ha recitato negli anni Cinquanta. La principessa Sissi (1955), Sissi – la giovane imperatrice (1956) e Il destino di Sissi (1957), in particolare, la ritraevano come una versione in carne e ossa di una principessa Disney, sempre vestita con abiti pastello e adorata universalmente; un’immagine, tra l’altro, che la stessa Schneider cercò di infrangere agli ordini di Luchino Visconti in Ludwig (1973), interpretando una Sissi profondamente tormentata.
Da quando si sposò a 16 anni con Francesco Giuseppe I d’Austria fino a quando venne assassinata a 60 anni da un anarchico italiano, Elisabetta mostrò sempre il suo disappunto per le restrizioni imposte dalla vita di corte degli Asburgo. Infatti, si ritirò dalla vita pubblica molto precocemente, trascorrendo la maggior parte del suo tempo viaggiando per il mondo ed evitanto accuratamente di farsi vedere in pubblico. Si dice che in età matura, quando era costretta a partecipare a cene ufficiali a Vienna, rimanesse seduta immobile come una statua, senza aprire bocca per mangiare o parlare per tutta la serata.
Solo alcuni dei seguenti fatti su di lei sono provati: aveva un tatuaggio sulla spalla; beveva vino a colazione e faceva ginnastica due o tre volte al giorno usando le spalliere e gli anelli che teneva in camera. Scriveva poesie, andava a cavallo e a caccia, leggeva Shakespeare, studiava il greco classico e moderno e, per curare la pelle, faceva bagni caldi nell’olio d’oliva e indossava maschere di pelle imbottite di carne di vitello cruda; lottò contro la depressione per tutta l’età adulta, perdendo la battaglia nel 1889 dopo il suicidio del figlio, il principe ereditario Rodolfo. Tutte queste particolarità biografiche, unite al suo rifiuto di farsi fotografare dall’età di 30 anni – ne aveva 42 l’ultima volta che posò per un quadro – hanno avvolto la sua figura in un alone di mistero che, ovviamente, spiega perché, a distanza di tanti anni, siamo ancora affascinati da questa figura.
La relazione tra Io e Sissi e Il Corsetto dell’Imperatrice
Per parlare di Io e Sissi dovremmo parlare prima del film Il Corsetto dell’Imperatrice (2022), a cui è accomunato da diverse somiglianze, senza dubbio non volute. Diretto da Marie Kreutzer, la pellicola è ambienta intorno al 40° compleanno di Elisabetta, nel 1877, arco di tempo scelto per evidenziare il suo crescente distacco sia dal marito che dalle responsabilità di palazzo. Impeccabilmente interpretata da Vicky Krieps, questa versione di Elisabetta si masturba in bagno, alza il dito medio ai cortigiani, prende eroina per calmare i nervi e si rivolge al marito a suon di insulti.
Io e Sissi si distingue invece per l’attenzione dedicata alla contessa Irma Sztáray, l’ultima dama di compagnia dell’imperatrice. Attirata dalla promessa di amicizia, Irma sottomette la propria volontà a quella dell’imperatrice praticamente in tutto, frenando il suo abbondante appetito per assecondare le restrizioni alimentari di Sissi e adottando e imitando la sua estetica. Il film di Frauke Fisterwarder ritrae Isabel come una figura dal magnetismo quasi soprannaturale, che alla fine viene soffocata dalla passione e dalla gelosia che ispira negli altri, ma ciò che soprattutto lo distingue da Il Corsetto dell’Imperatrice è che si tratta di un film assolutamente queer.
Per esplorare gli ultimi anni di vita di Elisabetta, entrambi i film fanno uso di anacronismi sia nella colonna sonora che nei costumi, entrambi si concentrano sulla sua devozione all’esercizio fisico e ai trattamenti di bellezza piuttosto che sui suoi disturbi alimentari, ed entrambi tracciano chiari parallelismi tra Sissi e Dianadel Galles, due donne intrappolate in relazioni coniugali infelici, in un ambiente di palazzo ostile, in un corpo che deve essere mantenuto perfetto e nei capricci di un immaginario collettivo sempre pronto a manipolare la sua immagine. Lo stesso vale per i costumi, disegnati da Tanja Hausner in un modo lontano dal rigido realismo storico: in contrasto con l’ostentata e scomoda moda vittoriana, gli abiti raccontano la storia di una donna moderna, all’avanguardia e in anticipo sui tempi. Niente corsetti, spazio ai pantaloni: quelli indossati dalle protagoniste sono abiti in cui ci si può muovere, agitare o sedere senza problemi, con cui si può andare in giro senza preoccupazioni e più orientati verso gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso.
Frauke Finsterwalder traccia in Io e Sissi una riflessione sulla causalità dell’amicizia, sull’asimmetria delle relazioni e sul calcolo millimetrico dei comportamenti che le sostengono. Sostenuto dalla turbolenta relazione tra l’imperatrice Sisi e la contessa Irma, Io e Sissi non è né un ritratto semplicistico di una donna potente e capricciosa, né un racconto agiografico che divinizza l’imperatrice. Ciò che sembra dirci, analogamente a Il corsetto dell’imperatrice, è che, sebbene Elisabetta d’Austria non fosse affatto una persona comune, parlare di lei significa parlare di tutte le donne, dei danni e dei traumi che il patriarcato e lo sguardo maschile hanno causato loro nel corso dei secoli, e della repressione, dell’ageismo e della mancanza di autonomia a cui sono sottoposte oggi come allora.
Beetlejuice Beetlejuice sarà presentato in anteprima mondiale mercoledì 28 agosto 2024 nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia), nella serata di apertura della 81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Warner Bros. Pictures presenta Beetlejuice Beetlejuice che uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 5 settembre, distribuito da Warner Bros. Pictures.
“Beetlejuice Beetlejuice è l’atteso ritorno di uno dei personaggi più iconici del cinema di Tim Burton, ma anche la felice conferma dello straordinario talento visionario e della maestria realizzativa di uno dei più affascinanti autori del suo tempo – dichiara il Direttore Alberto Barbera – La Biennale di Venezia è onorata e fiera di poter ospitare la prima mondiale di un’opera che è una sorprendente altalena di immaginazione creativa e trascinante ritmo allucinatorio”.
Beetlejuice Beetlejuice aprirà Venezia 81
“Sono entusiasta – dichiara Tim Burton – Significa molto per me avere la prima mondiale di questo film alla Mostra di Venezia”.
Beetlejuice è tornato! Il regista candidato all’Oscar® Tim Burton, e l’attore candidato all’Oscar® Michael Keaton tornano a fare squadra per Beetlejuice Beetlejuice, l’atteso sequel del pluripremiato Beetlejuice (1988). Keaton torna nel suo ruolo iconico accanto alla candidata all’Oscar® Winona Ryder (Stranger Things, Piccole donne) nel ruolo di Lydia Deetz, e alla vincitrice di due Emmy Catherine O’Hara (Schitt’s Creek, La sposa cadavere) nel ruolo di Delia Deetz. Si aggiungono al cast le new entry Justin Theroux (Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi, The Leftovers), Monica Bellucci (Spectre, i film di Matrix), Arthur Conti (House of the Dragon) al suo debutto in un lungometraggio, la candidata agli Emmy Jenna Ortega (Mercoledì, Scream VI) nel ruolo della figlia di Lydia, Astrid, e il candidato all’Oscar® Willem Dafoe (Povere Creature!, Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità).
Tim Burton sul set di Beetlejuice Beetlejuice. Credit: Instagram di Tim Burton
Dopo un’inaspettata tragedia familiare, tre generazioni della famiglia Deetz tornano a casa a Winter River. Ancora perseguitata da Beetlejuice, la vita di Lydia viene sconvolta quando la figlia adolescente e ribelle, Astrid, scopre il misterioso modellino della città in soffitta e il portale per l’Aldilà viene accidentalmente aperto. Con i problemi che stanno nascendo in entrambi i regni, è solo questione di tempo prima che qualcuno pronunci tre volte il nome di Beetlejuice e il demone dispettoso torni nuovamente per scatenare il suo caos.
Tim Burton, che ha creato un suo genere personale, dirige il film da una sceneggiatura di Alfred Gough & Miles Millar (Mercoledì), una storia di Gough & Millar e Seth Grahame-Smith (LEGO® Batman – Il film) basata sui personaggi creati da Michael McDowell e Larry Wilson. I produttori del film sono Marc Toberoff, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Tommy Harper e Tim Burton, con Sara Desmond, Katterli Frauenfelder, Gough, Millar, Larry Wilson, Laurence Senelick e Brad Pitt alla produzione esecutiva.
Tra i collaboratori di Burton dietro le quinte figurano anche il direttore della fotografia Haris Zambarloukos (Belfast, Assassinio sull’Orient Express), lo scenografo Mark Scruton (Mercoledì), il montatore Jay Prychidny (Mercoledì), la costumista premio Oscar® Colleen Atwood (Alice in Wonderland, Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street, Il mistero di Sleepy Hollow), il premio Oscar® supervisore creativo degli effetti speciali per le creature e del trucco speciale FX Neal Scanlan (Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street, La fabbrica di cioccolato), il supervisore agli effetti visivi, vincitore del BAFTA, Angus Bickerton (House of the Dragon, Dark Shadows) e il compositore candidato all’Oscar® Danny Elfman (Big Fish, Nightmare Before Christmas, Batman), così come la truccatrice e parrucchiera vincitrice dell’Oscar Christine Blundell (Topsy-Turvy – Sottosopra).
Warner Bros. Pictures presenta ‘Trap’, una nuova esperienza nel mondo del regista M. Night Shyamalan che vede protagonista Josh Hartnett e l’interpretazione della stella nascente della musica, Saleka Shyamalan.
La trama di Trap
Un padre e la figlia adolescente assistono ad un concerto pop ma ben presto si rendono conto di essere al centro di un’oscura e sinistra vicenda.
Scritto e diretto da M. Night Shyamalan, “Trap” è interpretato da Josh Hartnett, Ariel Donoghue, Saleka Shyamalan, Hayley Mills e Allison Pill. Il film è prodotto da Ashwin Rajan, Marc Bienstock e M. Night Shyamalan con Steven Schneider nel ruolo di produttore esecutivo.
Il direttore della fotografia è Sayombhu Mukdeeprom (“Chiamami col tuo nome”), la scenografa è Debbie de Villa (“Ti odio, anzi no, ti amo!”). Montaggio di Noëmi Preiswerk, musiche di Herdĭs Stefănsdŏttir (“Bussa alla porta”). Il supervisore musicale è Susan Jacobs (“Old”), la costumista è Caroline Duncan (“Old”). Casting di Douglas Aibel (“Asteroid City”).
Warner Bros. Pictures presenta una produzione Blinding Edge Pictures, un film di M. Night Shyamalan: “Trap”. Il film sarà distribuito nelle sale italiane il 7 agosto 2024 da Warner Bros. Pictures.
Durante il fine settimana, abbiamo appreso che i Marvel Studios stavano prendendo in considerazione l’idea di riportare Robert Downey Jr. nei panni di Iron man per la scena post-crediti di Deadpool e Wolverine. Per qualche ragione, non ha funzionato, anche se ci aspettiamo comunque che l’attore venga preso in considerazione nei prossimi film sugli Avengers.
Con Avengers 5e Avengers: Secret Wars all’orizzonte, per non parlare di alcuni grandi annunci al Comic-Con di San Diego di questo mese, abbiamo iniziato a pensare ai modi in cui Tony Stark avrebbe potuto far sentire la sua presenza nella saga del Multiverso. Eccone alcuni!
Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, è stato fermamente convinto che l’eroico sacrificio di Tony in Avengers: Endgame non verrà annullato. Come spiegheremo presto, il Multiverso fornisce dei modi per aggirare questo problema, ma cosa accadrebbe se l’idea fosse quella di dare a Robert Downey Jr. la possibilità di fare qualcosa di completamente diverso?
Come nuovo personaggio, il vincitore dell’Oscar può scrollarsi di dosso l’ombra di Iron man e mostrare un lato completamente nuovo di se stesso nell’MCU… Il nostro suggerimento? Dottor Destino! Il volto del cattivo è nascosto e, data la complicata relazione tra Kang, Doom, Iron Man e Reed Richards (che sono stati tutti varianti di Kang o legati a lui in qualche modo in passato), questa scelta potrebbe funzionare su diversi livelli. Downey Jr. può affondare i denti in un ruolo da malvagio ed essere il perfetto contraltare per la Prima Famiglia della Marvel, sia sulla Terra che su un 616 riavviato.
Viaggio nel tempo
Quando i Marvel Studios introdussero per la prima volta il concetto di Multiverso, era molto meno complicato. Essenzialmente, si riduceva a viaggi nel tempo e linee temporali divergenti; ora, ci sono letteralmente innumerevoli realtà alternative che sono simili a 616 o molto diverse. Per il possibile ritorno di Iron man, consigliamo di mantenere le cose semplici. In alternativa, perché non tornare indietro nel tempo e strappare Tony agli eventi di Iron man?
Si tratterebbe di una “Variante”, ovviamente, ma è divertente immaginare il Tony che abbiamo visto rivelare la sua identità al mondo – e che non era un giocatore di squadra – preso dalla sua linea temporale e gettato in un nuovo gruppo di Vendicatori Multiversali. Sicuramente si scontrerebbe con i suoi compagni eroi e ciò consentirebbe a Downey Jr. di rivisitare l’Iron man che ha interpretato per la prima volta nel 2008.
Il cattivo della saga del Multiverso
Doctor Strange nel Multiverso della Follia ci ha portato su una Terra parallela e ci ha presentato gli Illuminati, un gruppo di eroi al limite del malvagio che aveva ucciso Thanos e poi assassinato Stephen Strange per aver messo a rischio la loro realtà. Sfortunatamente, i Marvel Studios hanno raccontato Terra-838 rendendola al limite del futuristico e, per ragioni che ancora non sono chiare, vestendo tutti allo stesso modo.
A parte questo passo falso e la realtà devastata da Scarlet Witch, possiamo ancora rivisitarla nei prossimi film degli Avengers. La presenza di droni Ultron e una sedia vuota nel quartier generale degli Illuminati suggeriscono che potrebbe mancare qualcuno e pensiamo che sarebbe divertente essere un Iron man “superiore” che ora è in cerca di vendetta.
Intelligenza artificiale
Tutti parlano di Intelligenza Artificiale in questi giorni, ma i Marvel Studios erano in anticipo con l’introduzione di personaggi come J.A.R.V.I.S. e Ultron. Alla fine di Avengers: Endgame, un ologramma di Tony dice addio a sua figlia in un momento emozionante. Tuttavia, ha anche sicuramente lasciato la porta aperta a una versione AI di Iron man in grado di prendere il controllo di una delle sue armature e “vivere” per combattere un altro giorno.
Ciò potrebbe essere spiegato dal fatto che una copia della sua coscienza viene in qualche modo salvata dalla sua armatura e, sebbene sarebbe solo un ritorno temporaneo, è un modo per riportare indietro Iron man che non sminuisce la sua morte. Si allinea anche con i fumetti. Non è il modo più entusiasmante per facilitare il ritorno dell’eroe e immaginiamo che Robert Downey Jr. sia desideroso di scuotere un po’ le cose. Se i Marvel Studios vogliono solo riportare Iron man sullo schermo, questo è il modo per farlo.
L’Iron Man “OG” ritorna
In Deadpool & Wolverine, Hugh Jackman tornerà nei panni di Wolverine senza annullare il sacrificio del mutante in Logan. A parte il nuovo costume, sembra in gran parte identico alla versione precedente che abbiamo visto sullo schermo e ha anche perso i suoi compagni X-Men in circostanze misteriose. Il Multiverso ha fornito ai Marvel Studios un modo di imbrogliare e lo stesso può valere per il ritorno di Robert Downey Jr. nei panni di Iron man.
Se Kevin Feige vuole rimontare i sei Vendicatori originali, allora prendere una variante quasi identica di Tony Stark dal flusso temporale gli dà la possibilità di farlo senza annullare Endgame o confondere gli spettatori con troppi imbrogli multiversali. Non è la possibilità più entusiasmante, ma sarebbe semplice ed efficace.
The Umbrella Academy tornerà per la sua quarta e ultima stagione il mese prossimo, ma l’adattamento di Netflix della serie di fumetti più venduta di Gerard Way non concluderà la sua corsa senza controversie.
Rolling Stone ha pubblicato un articolo in cui vengono messe in evidenza le accuse mosse contro lo showrunner Steve Blackman, che è stato accusato di “comportamento tossico, bullismo, manipolativo e di ritorsione” da dodici persone tra sceneggiatori e personale di supporto in una denuncia delle risorse umane presentata lo scorso anno.
Nell’articolo, Blackman è descritto come uno “showrunner manipolatore e caotico” che ha coltivato “un posto di lavoro tossico mettendo i membri dello staff gli uni contro gli altri” e si è preso il merito del lavoro che non ha prodotto. Lo showrunner è stato anche accusato di fare commenti “sessisti, omofobici e transfobici”.
La Universal Content Productions, di proprietà della NBC, ha avviato un’indagine interna dopo la presentazione della denuncia e si dice che Blackman sia stato trovato “più o meno pulito” rispetto alla maggior parte delle accuse. Tuttavia, le 12 persone interpellate da Rolling Stone negano tutto ciò.
Il rappresentante di Blackman ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Nel corso di sei anni e quattro stagioni in cui ha supervisionato migliaia di persone tra troupe, attori e sceneggiatori, Steve Blackman ha portato ‘The Umbrella Academy’ a diventare una serie amata con fan devoti, con storie avvincenti e un team dedicato che l’ha realizzata. Queste accuse da parte di una manciata di dipendenti scontenti sono completamente false e oltraggiose e non riflettono in alcun modo l’ambiente di lavoro collaborativo, rispettoso e di successo che il signor Blackman ha coltivato”.
In un’intervista con Tudum, lo showrunner di The Umbrella Academy Steve Blackman ha anticipato alcuni eventi della quarta stagione e ha affrontato la scena post-credits della terza stagione che fa da sfondo alla nuova stagione. Ha dichiarato che nulla nella serie – compreso “Sparrow” Ben (Justin H. Min) nella metropolitana – è fatto per caso:
“Siamo chiari: quello è Sparrow Ben. La domanda che dovreste porvi è: che cazzo ci fa su un treno della metropolitana coreana a leggere un libro sulla ceramica? Strano, vero? Certo che lo è! Questa è “The Umbrella Academy”. Come ogni buon fan di “Umbrella” sa, nessun momento della serie esiste in modo isolato. Tutto ciò che vediamo ha un significato. E questo momento non fa eccezione. Ben ha un motivo per essere lì…“.
Nel cast di The Umbrella Academy figurano anche Elliot Page (Close To You) nel ruolo di Vanya, Tom Hopper (Love in the Villa) nel ruolo di Luther, Robert Sheehan (The Last Bus) nel ruolo di Klaus e Aidan Gallagher (Nicky, Ricky, Dicky & Dawn) nel ruolo di Five, David Castañeda nel ruolo di Diego e Ritu Arya nel ruolo di Lila. La sinossi ufficiale della stagione recita:
I fratelli Hargreeves si sono dispersi dopo che la resa dei conti all’Hotel Oblivion ha portato a un completo reset della loro linea temporale. Privati dei loro poteri, ognuno di loro è stato lasciato a cavarsela da solo e a trovare una nuova normalità, con gradi di successo molto diversi. Tuttavia, le caratteristiche del loro nuovo mondo inquietante si rivelano troppo difficili da ignorare a lungo. Il loro padre Reginald, vivo e vegeto, è uscito dall’ombra ed è entrato nell’occhio pubblico, supervisionando un potente e nefasto impero commerciale. Una misteriosa associazione nota come i Custodi tiene riunioni clandestine nella convinzione che la realtà in cui vivono sia una menzogna e che stia per arrivare una grande resa dei conti. Mentre queste nuove e strane forze cospirano intorno a loro, la Umbrella Academy deve riunirsi un’ultima volta – rischiando di sconvolgere la pace traballante che tutti hanno sopportato così tanto per garantire – per mettere finalmente le cose a posto.
È propio il caso di dirlo, House of the Dragon 2 ha inserito un UOVO di pasqua, un Easter Egg su Daenerys Targaryen nel terzo episodio andato in onda lo scorso lunedì. Nel caso di Il mulino in Fiamme, l’uovo era effettivamente un uovo, o meglio tre.
Nella scena in questione, Rhaenyra Targaryen (Emma D’Arcy) manda Rhaena (Phoebe Campbell) nella Valle, e poi dovrebbe viaggiare attraverso il Mare Stretto fino a Pentos. Rhaenyra dà anche a Rhaena quattro uova di drago da portare a Pentos per custodirle. Nel pilot di Il Trono di Spade, Daenerys Targaryen (Emilia Clarke) riceve un trio di uova di drago pietrificate come regalo di nozze a Pentos. Tre delle uova nella scena di House of the Dragon 2 sono dorate, verdi e nere, proprio come quelle di Dany.
I fan naturalmente si sono chiesti: tre di quelle uova che Rhaena sta trasportando sono le stesse che hanno regalato a Dany per il suo matrimonio? Le stesse uova che si sono schiuse in un trio di draghi, i draghi che hanno aiutato Dany a conquistare Westeros e che l’hanno portata alla rovina? Sembra proprio di sì.
House of the Dragon 2: confermato l’Easter Egg di Daenerys!
La regista dell’episodio, Geeta Vasant Patel, ha detto a Mashable: “Quelle sono le uova di Daenerys. Tutti noi che lavoriamo a questo show siamo grandi fan di Game of Thrones, quindi è stato molto emozionante girare quella scena.” Dato che ci sono quattro uova, si potrebbe supporre che una delle uova alla fine si schiuderà nel drago di Rhaena, che ne è ancora sprovvista, ma questa è una speculazione.
In un’intervista a Screen Rant, Patel ha anche parlato di quella scena sorprendente in cui Rhaenyra torna di nascosto ad Approdo del Re per avere un incontro segreto con Alicent Hightower (Olivia Cooke). Nota che Rhaenyra in realtà non era lì per cercare di fare un accordo con Alicent.
“Rhaenyra era lì per chiedere: ‘Mio padre mi amava? Mi ha mentito?”, Ha detto. “Ed è proprio questo il momento… Ti rendi conto che ci sarà una guerra perché nessuno dei due è disposto a scendere a compromessi. Penso che stia succedendo qualcosa di veramente profondo con Rhaenyra, perché lei è una persona che in passato è scesa a compromessi. Ma in questo momento, credo – e questo sono io come fan – ci sia un ego che sta crescendo in lei.”
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.
I Marvel Studios hanno messo in fila parecchi cameo per Deadpool & Wolverine (alcuni dei quali già conosciamo, altri saranno a sorpresa), ma se si crede a un rumor su un nuovo personaggio, il pubblico potrebbe essere pronto ad assistere a una battaglia che i fan hanno desideravo vedere in live-action da molti anni.
Diversi scooper online hanno lasciato indizi sui social media durante il fine settimana e MTTSH ora afferma di sapere con certezza che Hulk apparirà nel film. Non siamo sicuri se sarà Mark Ruffalo nei panni di Bruce Banner e del suo alter ego furioso, o solo in forma CG nei panni del Golia Verde, o un’altra interpretazione di Hulk (gli elementi Multiversali lasciano spazio a numerose possibilità). Ma se questo report è accurato, è probabilmente una scommessa sicura che vedremo Wolverine contro Hulk ad un certo punto del film.
Dopotutto, è difficile immaginare Kevin Feige firmare per un cameo di Hulk e il regista Shawn Levy non consegnare la merce richiesta. D’altra parte, se Hugh Jackman riprendesse il ruolo di Logan per altri film (si vocifera su Avengers: Secret Wars), questa battaglia potrebbe essere comunque vista in un altro momento…
Deadpool & Wolverineriunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.
Una voce recente afferma che anche Liev Schreibersia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen(Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio 2024.
Wicked, l’adattamento cinematografico della Universal dello spettacolo di Broadway, arriverà nei cinema USA il 22 novembre, cinque giorni prima del previsto. Originariamente avrebbe dovuto aprire il 27 novembre, lo stesso giorno di Oceania 2 della Disney. Nella sua nuova data di uscita, Wicked sta evitando astutamente una battaglia reale al botteghino contro un altro film musicale che fa appello a uno stesso gruppo demografico.
Ora, Wicked ha evitato la concorrenza diretta ma avrà comunque qualche rivale. Il film debutterà lo stesso giorno dell’epopea storica di Paramount e Ridley ScottIl Gladiatore II, anche se presumibilmente c’è molta meno coincidenza di target, in questo caso.
Wicked è prodotto da Marc Platt (La La Land, La Sirenetta), i cui film, spettacoli televisivi e produzioni teatrali hanno ottenuto complessivamente 46 candidature agli Oscar®, 58 candidature agli Emmy e 36 candidature ai Tony, insieme a David Stone, plurivincitore del Tony (Kimberly Akimbo, Next to Normal), con il quale Platt ha prodotto il blockbuster del musical teatrale Wicked. I produttori esecutivi sono David Nicksay, Stephen Schwartz e Jared LeBoff.
Wicked cambia data d’uscita
Basato sul bestseller di Gregory Maguire, Wicked è adattato per lo schermo dalla sceneggiatrice Winnie Holzman, e dal leggendario compositore e paroliere vincitore di Grammy e Oscar® Stephen Schwartz. Il musical teatrale di Broadway è prodotto da Universal Stage Productions, Marc Platt, l’Araca Group, Jon B. Platt e David Stone.
Wicked, la storia inedita delle streghe di Oz, vede la pluripremiata Cynthia Erivo (Harriet, The Color Purple di Broadway), vincitrice di Emmy, Grammy e Tony, nel ruolo di Elphaba, una giovane donna incompresa a causa della sua insolita pelle verde, ancora ignara del suo vero potere. Accanto a lei, Ariana Grande, vincitrice di Grammy e superstar mondiale, pluripremiata col disco di platino, interpreta Glinda, una giovane donna popolare, adornata dal privilegio e dall’ambizione, ancora alla ricerca della sua vera essenza.
Il film vanta anche la presenza di Michelle Yeoh, vincitrice di un premio Oscar®, nel ruolo della regale preside dell’Università di Shiz, Madame Morrible; Jonathan Bailey (Bridgerton, Compagni di Viaggio) nel ruolo di Fiyero, un principe arrogante e spensierato; Ethan Slater, candidato al Tony (Spongebob Squarepants di Broadway, Fosse/Verdon) nel ruolo di Boq, un generoso studente Munchkin; Marissa Bode al suo debutto cinematografico nel ruolo di Nessarose, la sorella prediletta di Elphaba; e l’icona della cultura popJeff Goldblum nel ruolo del leggendario Mago di Oz.
Ad oggi, non c’è ancora nulla che suggerisca che Lucasfilm abbia rinnovato The Book of Boba Fett per una seconda stagione, nonostante le richieste di Temuera Morrison. E infatti sembra sempre più improbabile che la storia dell’iconico cacciatore di taglie continui nella sua serie.
Il protagonista Temuera Morrison non ha evitato di criticare il modo in cui è stato lasciato sullo scaffale quando è arrivata la terza stagione di The Mandalorian e ha anche detto che Din Djarin al centro della scena in The Book of Boba Fett ha avuto un ruolo nel “rovinare” lo spin-off.
Sebbene dura, in qualche modo è un’osservazione valida dal momento che un intero episodio dello show è stato dedicato a Din e Grogu. Entrambi i personaggi – e la loro emozionante riunione – hanno ampiamente messo in ombra Fett durante il finale e sono diventati la ragione principale per cui molti fan di Star Wars si sono sintonizzati.
Questo non vuol dire però che la serie non avesse la sua giusta dose di problemi; mentre il tentativo di Boba di impossessarsi del mondo criminale di Tatooine rendeva interessante la visione, i cattivi di The Book of Boba Fett erano dimenticabili e la storia dietro il suo ritorno forse ammorbidiva troppo il personaggio.
The Book of Boba Fett avrà una seconda stagione con Temuera Morrison?
Durante una recente apparizione ad una convention, a Morrison è stato chiesto se avrebbe lavorato con Ming-Na Wen, l’attrice che interpreta Fennec Shand, e ha condiviso le loro speranze deluse di continuare a collaborare. “Sia lei che io volevamo lavorare molto duramente nella speranza che potessero andare avanti [e] fare un 2 e un 3 e un 4 e un 5 e un 6 e un 7”, ha rivelato l’attore. “Ho cercato di spingerli anche in quella direzione”, ha detto quando gli è stato chiesto del possibile ritorno dello show. “Ha bisogno di più stimoli, ma comunque…” Morrison non sembra particolarmente ottimista riguardo al fatto che The Book of Boba Fett riceverà una seconda stagione e, con la Disney che cerca di tagliare i costi di streaming, ci sono buone possibilità che Temuera Morrison venga relegato in un ruolo da comprimario o comparsa nel prossimo film The Mandalorian e Grogu.
Per certi aspetti, ha senso che lo spettacolo rimanga una serie limitata. Dopotutto, ha finalmente risolto il mistero di come il cacciatore di taglie sia sopravvissuto agli eventi de Il Ritorno dello Jedi e alla fine abbia consolidato il suo posto come nuovo leader di Tatooine.
Anche se c’era spazio per raccontare più storie, la risposta allo spin-off è stata un po’ tiepida e il modo in cui le cose si sono svolte non era quello che molti fan volevano vedere da un personaggio che era probabilmente al suo meglio come misterioso cacciatore di taglie.
The Fantastic Fourquattro sbarca già al San Diego Comic-Con! Mancano poche settimane al Comic-Con e i primi poster che promuovono l’evento sono stati avvistati a San Diego. I Marvel Studios stanno presentando i Fantastici Quattro con alcune fantastiche opere d’arte con Reed Richards/Mister Fantastic e Johnny Storm/Human Torch.
Un secondo poster mostra Sue Storm/Invisible Woman e Ben Grimm/La Cosa, con la prima raffigurata come invisibile e il profilo del secondo che offre un’idea migliore di come apparirà nel MCU. L’immagine è accurata rispetto ai fumetti e ha un design più vicino all’originale rispetto alle sue precedenti apparizioni.
Da notare anche che sotto al logo The Fantastic Four, ne vediamo uno per “The Future Foundation“. Le speculazioni secondo cui il gruppo sarebbe apparso nel riavvio hanno iniziato a circolare quando i Marvel Studios hanno condiviso un artwork di Ryan Meinerding con la Torcia Umana ad aprile.
Il post sui social media includeva un collegamento che indirizzava i fan a una pagina “The Future Foundation” che concedeva ai visitatori l’accesso ai fumetti dei Fantastici Quattro insieme a una didascalia che diceva: “Delegati, siamo lieti che possiate unirvi a noi. Per prepararvi al prossimo incontro, vi è stato concesso l’accesso per leggere questi numeri su Marvel Unlimited.”
Con questo ulteriore dettaglio del logo nei poster del SDCC, possiamo probabilmente confermare che questa squadra farà parte del prossimo riavvio dell’MCU. Nei fumetti, la Future Foundation era un think tank creato da Jonathan Hickman e Steve Epting, che ha debuttato in Fantastic Four #579 nel 2010. Formato da Reed Richards, la missione del gruppo è risolvere i problemi più complessi del mondo attraverso la scienza innovativa e il lavoro di squadra.
L’elenco della Fondazione comprende un mix di supereroi affermati, bambini prodigiosi e cattivi riformati. I membri chiave includono Reed Richards, Sue Storm, Franklin e Valeria Richards (i loro figli), Spider-Man, Dragon Man e Alex Power. La squadra è nota per i suoi costumi bianchi e neri, che simboleggiano un nuovo inizio e la ricerca della conoscenza.
The Fantastic Four: quello che c’è da sapere sul film
Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i The Fantastic Four sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.
Fanno parte del cast anche Julia Garner, Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo nel finale.
Continuano a fioccare immagini dal set di Superman di James Gunn e questa volta l’Uomo d’Acciaio è pronto all’azione. Le immagini rimbalzate in rete mostrano David Corenswet in costume da Superman che si esibisce in sollevamento pesi e si mette in posa propulsiva per… spiccare il volo!
Ecco di seguito le immagini pubblicate da DC Film News:
Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.
“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
Viggo Mortensen potrebbe mai tornare a imbracciare Anduril sul grande schermo? A maggio siamo venuti a conoscenza per la prima volta dei piani della Warner Bros per Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum, un nuovo film ambientato nel periodo esattamente precedente all’inizio della trilogia originale, un film interpretato e diretto da Andy Serkis.
Philippa Boyens e Fran Walsh, che hanno scritto i film precedenti, scriveranno la sceneggiatura, insieme a Phoebe Gittins e Arty Papageorgiou (Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim). Il regista Peter Jackson, nel frattempo, sta producendo il progetto. Immaginiamo che almeno alcuni volti familiari vengano presi in considerazione per unirsi a Serkis nel prequel. Considerando che, sulla carta, Aragorn dovrebbe essere uno dei protagonisti del film, è possibile che Viggo Mortensen torni al ruolo?
GQ (via SFFGazette.com) ha chiesto all’attore se fosse disponibile a tornare nel franchise. “Certo. Non so esattamente quale sia la storia, non ne ho sentito parlare. Forse ne sentirò parlare prima o poi”, ha detto Mortensen. “Mi piace interpretare quel personaggio. Ho imparato molto interpretandolo. Mi è piaciuto molto. Lo farei solo se fossi adatto in termini, sai, dell’età che ho adesso e così via.”
Viggo Mortensen potrebbe mai tornare a imbracciare Anduril sul grande schermo?
“Lo farei solo se fossi adatto al personaggio. Sarebbe sciocco farlo altrimenti”, ha concluso.
L’attore è ovviamente invecchiato rispetto alla trilogia. In una conversazione separata con The Hollywood Reporter, Viggo Mortensen ha condiviso cosa sarebbe necessario per riportarlo nella Terra di Mezzo.
“Non ho letto una sceneggiatura. Quindi non lo so”, ha iniziato. “La sceneggiatura è la cosa più importante per me a meno che non sia al verde, non abbia soldi e sia fortunato a trovare un lavoro. Quindi dipende.”
Viggo Mortensen, non è l’unico attore della trilogia del Signore degli Anelli a dire che sarebbe disponibile a tornare, anche Sir Ian McKellen ha recentemente condiviso sentimenti simili quando gli è stato chiesto se avrebbe interpretato di nuovo Gandalf.
Spiegando di aver sentito “movimento nella terra di Tolkien“, il leggendario attore ha scherzato: “Non mi sono rasato per mesi… Ma non c’è sceneggiatura, non c’è offerta, non c’è piano.” Quanto alla questione se fosse disposto a tornare, rise: “Se fossi vivo”.
Si prevede che questo progetto sarà il primo di molti ambientati nella Terra di Mezzo, con l’idea di rivisitare volti familiari in modi nuovi. Le storie potrebbero presentare gli stessi attori, ma sarebbe più naturale un recasting… che renderebbe la vita molto difficile ai nuovi prescelti!
Al via la 13ma edizione di Ciné, grande evento dedicato all’industria cinematografica promosso da ANICA, in collaborazione con ANEC, con la partecipazione di ACEC, sostenuto dal MiC, dalla Regione Emilia-Romagna, da Emilia-Romagna Film Commission e dal Comune di Riccione, e prodotto da Cineventi, con un programma business ricchissimo che si svolgerà dal 2 al 5 luglio all’interno del Palazzo dei Congressi di Riccione.
Ad aprire i lavori di Ciné (ore 15.00, Sala Polissena) sarà il consueto appuntamento con il convegno a cura di Box Office che porta immediatamente nel vivo di una discussione nevralgica per il cinema contemporaneo:Il pubblico in sala tra rivelazioni al box office, case history e scommesse per il futuro. Cuore del convegno, moderato dal responsabile di Box Office Paolo Sinopoli, sarà l’analisi del pubblico diversificato che il cinema è riuscito ad attrarre tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, indagando come mantenere questo andamento per evitare di non perdere i target conquistati, con interventi di: Gabriele D’Andrea (Direttore Theatrical Lucky Red), Arturo De Simone (Executive Marketing Director Theatrical and Digital Distribution Italy & Spain and Italian Local Production Warner Bros. Discovery), Giorgia Di Cristo (Marketing Director Universal Pictures International Italy), Federica Diomei (Direttrice Marketing di Eagle Pictures), Giuliana Fantoni (Presidente FICE ed esercente Cinema Edera – Treviso), Alessia Garulli (VP Marketing & Distribution Sony Pictures Product) e Laura Mirabella (Marketing & Communication Director Vision Distribution).
Alle 17.00 in Sala Concordia prenderà il via la Cerimonia di apertura della 13ma edizione, durante la quale verrà consegnato il premio Mina Larocca, promosso da ANICA come riconoscimento all’eccellenza femminile nel settore cinematografico e audiovisivo, in memoria del Direttore Generale di ANICA prematuramente scomparsa.
Entrano nel vivo anche le convention: alle 17.45 si parte con The Walt Disney Company, mentre alle 19.00 sarà la volta di Notorious Pictures, durante le quali saranno presentate in anteprima le novità della prossima stagione cinematografica. A chiudere i lavori all’interno del Palazzo dei Congressi, l’anteprima diLa Sindrome degli amori passati di Ann Sirot e Raphaël Balboni, commedia distribuita da Wanted Cinema (ore 20.30, sala 3).
Come sempre a Ciné si parlerà anche di nuove tecnologie sia in sala che nell’ambito del Trade Show, consolidato appuntamento a cui parteciperanno le aziende leader a livello nazionale e internazionale, per presentare le nuove offerte per l’industria cinematografica. Le aziende presenti: Cinearredo, Cinemeccanica, Cine Project Italia, Crea Informatica, Digima, Ehome Italia Service, Fun Food Italia, Italian Food Quality, KinoRoma, Modulsnap, Officine, Ok One, PCO Group Italia, Telespazio.
La serata prosegue con Ciné in città, il programma di appuntamenti gratuiti per il pubblico che trasformerà Riccione in una sala cinematografica a cielo aperto. Grande ospite della serata di martedì 2 luglio, protagonista degli Hot Corn Awards, sarà Marco Bellocchio. Il regista dialogherà con Andrea Morandi, direttore del magazine digitale di cinema e serie tv, riceverà l’Hot Corn Award Legend per una carriera ricca di successi (a partire dalle ore 21.30). La serata proseguirà con la proiezione di uno dei capolavori del maestro, Sbatti il mostro in prima pagina, thriller politico interpretato magistralmente da Gian Maria Volonté. Il film verrà presentato al pubblico nella sua versione restaurata in 4K, curata dalla Cineteca di Bologna e distribuita da 01 Distribution in collaborazione con Minerva Pictures.
A chiudere la prima giornata sarà la festa in onore dei 30 anni di Control Cine Service, azienda che da tre decenni opera nel campo della sicurezza, l’antipirateria e l’organizzazione di grandi eventi per il cinema. It’s time to celebrate: Party Control Cine sarà un vero e proprio momento di festa per un marchio diventato una garanzia per l’industria italiana, specializzato nel supporto degli Eventi, nei Festival e nella prevenzione della pirateria. Un anniversario importante per un’azienda, guidata dal ceo Massimo Russo, che è sempre stata pronta a nuove sfide e all’aggiornamento continuo. L’evento speciale, riservato a tutti gli accreditati, prenderà il via a partire dalle ore 22.00 presso il Bagno 80/81.
Martedì 2 luglio prenderà il via anche Ciné Camp – Giffoni a Riccione, il programma realizzato in collaborazione con Giffoni che ospiterà ragazzi e ragazze dai 10 ai 17 anni offrendo loro film, laboratori e incontri con le star più amate. I 150 ragazzi potranno vivere a Riccione la magia del cinema con fantastiche proiezioni, tra cui Il mio amico Robot – Robot Dreams di Pablo Berger e Petits – la vita che vorrei…per te di Julie Lerat-Gersant. La giornata di Ciné Camp si concluderà alle 18.00 al Palazzo del Turismo, dove i giovani cinefili impareranno non solo a utilizzare una macchina da presa, ma anche l’importanza del montaggio con l’incontro Giffoni in a day: I love cinema – 1° parte, a cura di Giffoni Film Festival.
Quello del revenge movie è da sempre un filone di film particolarmente popolari e acclamati, dove il protagonista di turno intraprende una spedizione punitiva nei confronti di quanti hanno ucciso o rapito dei suoi cari. Da prima genere prettamente pensato per un pubblico maschile, negli ultimi anni, fortunatamente, sono stati realizzati sempre più film dove ad andare in cerca di vendetta è un personaggio femminile. Da Il buio nell’anima a Colombiana, da Peppermint – L’angelo della vendetta fino al recente Becky.
Diretto da Jonathan Milott e Cary Murnion, il film ha come vendicativa protagonista non una donna addestrata alla guerra come la si può ritrovare nei film poc’anzi citati, bensì una adolescente le cui doti restano perlopiù prive di spiegazione. L’importante è infatti ciò che è capace di fare, sorprendendo continuamente lo spettatore tra colpi di scena e situazioni particolarmente grintose. Poco noto per via della scarsa diffusione avuta a causa del Covid-19, il film è però divenuto un piccolo cult tra gli appassionati del genere.
Thirller, azione e comicità si uniscono dunque in questo lungometraggio che si afferma come una forza della natura proprio come la sua giovane protagonista. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Becky. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, al suo finale e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Becky
Protagonista del film è Becky, una tredicenne che dalla morte della madre – avvenuta un anno prima degli eventi narrati – ha assunto un carattere freddo e scontroso nei confronti di tutti, anche verso l’amorevole padre Jeff. Nella speranza di riconciliarsi con la figlia, il genitore decide di portarla per un weekend nella loro casa sul lago. Quando però sul posto si presentano anche la sua nuova compagna, Kayla, e suo figlio Ty, Becky si infuria e scappa verso il suo fortino segreto nel bosco.
Nel mentre, alcuni detenuti, scappati durante un trasferimento e capitanati dal neonazista Dominick, si dirigono proprio verso la casa sul lago della famiglia di Becky, alla ricerca di una misteriosa chiave. I malviventi prendono così in ostaggio Jeff, Kayla e Ty mentre Becky è al suo fortino, dove nel mentre ha trovato proprio l’oggetto dei desideri di Dominick. Tramite un walkie talkie, la ragazzi scopre cosa sta succedendo e senza indugi deciderà di passare all’azione per salvare la sua nuova famiglia.
Il cast di attori
Ad interpretare Becky vi è Lulu Wilson, nota per i suoi ruoli primari come attrice bambina nei film horror Ouija – L’origine del male del 2016 e Annabelle 2: Creation del 2017. Wilson è inoltre nota per aver interpretato la giovane Shirley nella serie Hill House (2018). Accanto a lei, nel ruolo del padre Jeff vi è l’attore Joel McHale, noto per aver interpretato Starman nella serie Stargirl (2020-2022). Kayla e Ty sono invece interpretati da Amanda Brugel – nota per il ruolo di Rita Blue in Tha Handmaid’s Tale e Isaiah Rockcliffe .
L’attore Kevin James, celebre per film comici come Il superpoliziotto del supermercato, Un weekend da bamboccioni e Il signore dello zoo, dà qui vita alla sua prima interpretazione drammatica interpretando il minaccioso Dominick. Originariamente, in realtà, il ruolo era stato offerto all’attore Simon Pegg, il quale dovette però rinunciare per via di conflitti di pianificazione con altri film. I suoi scagnozzi Apex, Cole e Hammond sono invece interpretati da Robert Maillet, Ryan McDonald e James McDougal.
Il finale di Becky e il suo sequel
Nel finale del film, dopo essere riuscita ad eliminare due degli scagnozzi di Dominik, Becky fa scattare l’allarme dell’auto per attirare il criminale allo scoperto, dove con la collaborazione di Apex riesce ad ucciderlo. Infine, uccide anche un Apex pentitosi di quanto compiuto. È a questo punto che si torna al presente di quello che era un lungo flashback. Ritroviamo Becky interrograta dalla polizia, che afferma di non sapere come siano morti i criminali, mentre con un’espressione fredda sul volto gioca con nonchalance con la chiave che Dominick bramava.
Dato l’apprezzamento ricevuto dal film, nel 2023 è stato realizzato un sequel dal titolo The Wrath of Becky, in cui la giovane si trova alle prese con una nuova banda di criminali da dover eliminare. Wilson riprende qui il suo ruolo, mentre nei panni dell’antagonista principale si ritrova Sean William Scott. Successivamente, è stato rivelato che sono in corso discussioni per un terzo film su Becky, considerando che il finale del secondo film lasciava aperta la porta per un’ulteriore avventura cinematografica, su cui però al momento non vi sono dettagli.
Il trailer di Becky e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Becky grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Google Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 1 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.
Disney+ ha diffuso un primo teaser trailer e alcune immagini dei personaggi di Rivals, l’attesissima serie in otto episodi basata sul celebre romanzo di Dame Jilly Cooper e prodotta da Happy Prince, parte di ITV Studios. Ambientata tra i drammi, gli eccessi e gli scioccanti comportamenti dell’élite sociale assetata di potere nell’Inghilterra degli anni ’80, Rivals si tuffa a capofitto nello spietato mondo della televisione indipendente del 1986. La serie debutterà nel corso dell’anno su Disney+ in Italia e negli altri Paesi e su Hulu negli Stati Uniti.
Sono state diffuse anche le immagini di nove dei personaggi iconici della serie: Sarah Stratton (interpretata da Emily Atack – The Emily Atack Show, The Inbetweeners), Caitlin O’Hara (interpretata Catriona Chandler – Pistol, Enola Holmes 2), James Vereker (interpretato d Oliver Chris – The Crown, Trying), Freddie Jones (interprepato da Danny Dyer – EastEnders, The Football Factory), Paul Stratton (interpretato da Rufus Jones – W1A, Home), Valerie Jones (interpretata da Lisa McGrillis – “Maternal“, Mum), Bas Baddingham (interpretato da Luke Pasqualino – Skins, Shantaram), Lady Monica Baddingham (interpretata da Claire Rushbrook – Sherwood, Ali&Ava – Storia di un incontro) e Maud O’Hara (interpretata da Victoria Smurfit – Bloodlands, C’era una volta).
Le prime immagini sono accompagnate da un teaser trailer che mostra la saga ambientata negli anni ‘80, interpretata anche da Alex Hassell, Bella Maclean, Katherine Parkinson, David Tennant, Aidan Turner e Nafessa Williams.
I produttori esecutivi di Rivals sono Dominic Treadwell-Collins (A Very English Scandal, Holding, EastEnders), Alexander Lamb (Ackley Bridge, The Bay, We Hunt Together), Felicity Blunt, Laura Wade, la drammaturga vincitrice del premio Laurence Olivier (The Riot Club [Posh]), l’autrice di “Rivals” Dame Jilly Cooper e Lee Mason, Director of Scripted Content for Disney+ EMEA. Rivals è prodotta da Happy Prince, parte di ITV Studios. La serie è scritta da Dominic Treadwell-Collins e Laura Wade insieme alla crew di sceneggiatori che comprende: Sophie Goodhart (The Baby, Sex Education), Marek Horn (Wild Swimming, Octopolis), Mimi Hare e Clare Naylor (Un marito di troppo), Dare Aiyegbayo (The Dumping Ground,EastEnders), Kefi Chadwick (Looted, Avoidance). Tray Agyeman è shadow writer nell’episodio 6 e Sorcha Kurien Walsh (The Pink Pill) è staff writer. La direttrice del casting è Kelly Valentine Hendry (Bridgerton, The Last Kingdom, Kaos).
Il lead director è il candidato ai BAFTA Elliot Hegarty (Ted Lasso, Cheaters, Trying), che ricopre anche il ruolo di produttore esecutivo per gli episodi 1-4. Eliza Mellor (Il villaggio dei dannati, Dietro i suoi occhi, Poldark) è la produttrice della serie. Anche Dee Koppang O’Leary (The Crown) e Alexandra Brodski (Somewhere Boy) dirigono gli episodi.
Gwayne Hightower, un altro membro di Casa Hightower viene presentato in “Il Mulino in Fiamme“ (qui la recensione) l’episodio 3 della seconda stagione di House of the Dragon, sollevando domande su dove sia stato fino a questo momento e quanto sia importante il fratello di Alicent per l’esito della guerra. Mentre l’episodio 2 della seconda stagione di House of the Dragon ha confermato l’esistenza del quarto figlio di Alicent, Daeron Targaryen, l’ultimo episodio rivela finalmente il suo fratello maggiore, Gwayne Hightower. A unirsi al cast della seconda stagione nei panni di Gwayne Hightower c’è l’attore Freddie Fox, che diventerà un volto familiare mentre la guerra continua.
Gwayne Hightower è apparso brevemente nella premiere della prima stagione di House of the Dragon, poiché era un cavaliere nel torneo organizzato da Re Viserys. Tuttavia, il suo volto non è stato mostrato in quell’episodio, dal momento che aveva l’armatura e l’elmo, ma sappiamo che era interpretato da Will Willoughby. InHouse of the Dragon stagione 2, episodio 3, Gwayne ha finalmente un’introduzione adeguata all’inizio dell’arco narrativo del suo personaggio. Dopo che Otto viene congedato da Aegon come Primo Cavaliere del Re e ritorna nell’Altopiano, suo figlio Ser Gwayne arriva ad Approdo del Re per marciare con Criston Cole nelle Terre della Corona, dando agli Hightower più rappresentanza nella strategia di guerra dei Verdi.
Gwayne Hightower è appena arrivato da Vecchia Città
Secondo il libro Fuoco & Sangue di George R.R. Martin, Gwayne Hightower era stato ad Approdo del Re con suo padre Otto Hightower, sua madre Alyrie Florent e sua sorella Alicent da quando Otto divenne Primo Cavaliere del Re di Jaehaerys I Targaryen. Tuttavia, Gwayne non era tra gli Hightower che arrivarono ad Approdo del Re per il matrimonio di Rhaenyra e Laenor nella stagione 1, poiché erano presenti solo Otto, Alicent e Hobert Hightower. Inoltre, Gwayne incontra Criston Cole per la prima volta nella seconda stagione, rivelando che ha vissuto altrove negli ultimi due decenni.
In House of the Dragon, Gwayne viveva a Vecchia Città prima del suo arrivo ad Approdo del Re nella seconda stagione. Durante l’incontro con Criston, Alicent spiega che suo fratello era arrivato da Vecchia Città la notte precedente, con Gwayne che dice che era stato “per strada” per i tre mesi precedenti. Sembra che gli Hightower abbiano deciso di mandare Gwayne ad Approdo del Re dopo che Criston ha spodestato Otto come Primo Cavaliere del Re, poiché possa tenere d’occhio Criston e il consiglio di guerra mentre sostiene l’interesse della potente Casa Hightower per il governo di Re Aegon durante tutta la Danza.
In che modo la serie cambia la storia del libro di Gwayne Hightower
Gwayne Hightower era una Cappa Dorata in Fuoco & Sangue
Mentre Gwayne si unisce a Ser Criston Cole nella marcia verso le Terre della Corona, lo show della HBO sta già apportando alcuni grandi cambiamenti rispetto a Fuoco & Sangue di George R.R. Martin. Nel libro, Ser Gwayne Hightower viene nominato secondo in comando della Guardia cittadina prima che Otto Hightower venga licenziato da Aegon. Otto ha ideato questo piano in modo che Gwayne potesse tenere d’occhio il comandante della guardia cittadina, Ser Luthor Largent, e riferire su qualsiasi segno percepito di slealtà verso Aegon. Di conseguenza, Gwayne era una Cappa Dorata durante la Danza nel libro, non un soldato sul campo di battaglia.
Dato che Gwayne sembra non essere una Cappa Dorata nella serie tv, lo spettacolo potrebbe anche introdurre alcuni cambiamenti al suo destino e alla sua morte durante la Danza. Nella serie HBO, sembra che Gwayne svolgerà un ruolo molto più attivo nel consiglio di guerra e nel comando di battaglia di re Aegon II Targaryen sotto Ser Criston Cole. Tuttavia, a differenza della sua controparte nel libro, Gwayne inizialmente è diffidente nei confronti del Lord Comandante della Guardia Reale/Primo del Re, lanciando addirittura dei sospetti su di lui quando vede Alicent e Criston parlare prima di partire per le Terre della Corona.
Gwayne non era un personaggio molto significativo nel libro, ma sembra che le cose stiano cambiando nella serie. Ciò è molto probabile perché lo show ha bisogno di un altro personaggio importante su cui Ser Criston Cole possa rimbalzare durante le prossime battaglie. Mentre Criston Cole guidava l’esercito di Aegon durante tutta la Danza e occasionalmente si riuniva con Aemond, la sua storia si separa completamente da quella degli altri protagonisti principali. Con Gwayne Hightower che viaggia attraverso il regno e combatte in battaglia con Criston, House of the Dragon offre a entrambe le figure dinamiche di carattere più complesse nel caos della guerra.
Cosa succede a Gwayne Hightower e quando muore
Gwayne muore quando Rhaenyra conquista Approdo del Re nel libro
A meno che la serie non faccia marcia indietro e trasformi rapidamente Gwayne in una Cappa Dorata, il modo della sua morte sarà quasi certamente diverso da quello del libro. Fuoco & Sangue rivela che quando Rhaenyra Targaryen conquista Approdo del Re, Gwayne va alle stalle per suonare l’allarme della città, ma finisce per essere preso dai suoi compagni della Guardfia Cittadina e trascinato davanti a Luthor Largent. Luthor è stato fedele a Daemon Targaryen per tutto il tempo, quindi dopo che Gwayne ha definito Luthor voltagabbana, il comandante della guardia cittadina procede a pugnalare a morte Gwayne allo stomaco prima di aprire i cancelli ai Neri.
Date le differenze che già adesso ci sono con il personaggio del libro, è probabile che Gwayne non venga ucciso da Luthor nello show. Potrebbe finire per morire in battaglia al fianco di Ser Criston Cole, prima o dopo la caduta di Approdo del Re nelle mani di Rhaenyra. È improbabile che morirà durante la Caduta, a meno che non ritorni presto ad Approdo del Re per incontrarsi con Alicent e Otto, dato che l’esercito di Criston Cole sta ancora marciando verso sud da Harrenhal quando Rhaenyra prenderà il Trono. In ogni caso, con Gwayne Hightower che avrà un ruolo più importante in House of the Dragon, la sua morte sarà sicuramente una fine cruenta.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.
Il regista Christopher Nolan è oggi uno dei pochi registi impegnato nella realizzazione di veri e propri blockbuster d’autore, film tecnicamente e narrativamente ambiziosi attraverso cui porta avanti i suoi maggiori interessi tematici. Titoli come Il cavaliere oscuro, Inception, Interstellar o il recente Oppenheimer sono solo alcuni esempi di una filmografia costruita su opere tanto complesse quanto apprezzate. Uno dei film più amati di Nolan rimane però The Prestige (qui la recensione), da lui realizzato nel 2006 e caratterizzato da uno dei racconti più avvincenti e da uno dei finali più sconvolgenti dell’intera filmografia di Nolan. Per fare chiarezza su quest’ultimo, ecco qui di seguito la nostra spiegazione del finale.
La trama e il cast di The Prestige
Il film è ambientato nella Londra di fine ‘800 e narra la storia di due maghi-illusionisti Alfred Borden e Robert Angier, amici e colleghi insieme a Julia, moglie di quest’ultimo. Quando quest’ultima muore durante un numero detto “fuga subacquea”, Robert incolpa Alfred per la sua morte e da quel momento le loro strade e carriere si dividono dando vita ad una spietata rivalità, che li porterà a sabotarsi reciprocamente in più occasioni. Quando però Borden diventa molto popolare con un numero sul teletrasporto, Angier diventerà ossessionato dalla volontà di svelare il trucco del suo rivale e si dimostrerà pronto a tutto pur di riuscire nell’intento.
Ad interpretare Alfred Borden vi èChristian Bale, da Nolan giudicato come l’unico attore possibile per la parte. Nel ruolo di Robert Angier, invece, vi è Hugh Jackman, il quale ha basato la sua interpretazione sul mago degli anni Cinquanta Channing Pollock. Ritroviamo poiMichael Caine nel ruolo di John Cutter, il tecnico di scena, Scarlett Johansson nel ruolo di Olivia Wenscombe, l’assistente di Angier e Borden, e David Bowie nel ruolo di Nikola Tesla, l’inventore realmente esistito. Completano il cast Piper Perabo nel ruolo di Julia McCullough, Rebecca Hall nel ruolo di Sarah Borden e Andy Serkis nel ruolo di Mr. Alley, l’assistente di Tesla.
Il finale di The Prestige è incredibilmente scioccante, soprattutto la scena finale, e il colpo di scena è realizzato in un modo che rispecchia perfettamente un trucco di magia. Il monologo iniziale di Michael Caine, attore abituale di Christopher Nolan, descrive i tre atti di un trucco di magia e, allo stesso tempo, prefigura abilmente la struttura del film. Il primo atto di un trucco, la promessa, mostra al pubblico qualcosa di ordinario. Il secondo atto, la svolta, gli fa fare qualcosa di straordinario, come scomparire. Il terzo atto è chiamato prestigio: riporta l’oggetto – o in questo caso la persona – che scompare.
La scena finale di The Prestige mostra come entrambi gli uomini siano riusciti a raggiungere il proprio prestigio, poiché tutto viene rivelato quando il gemello Borden sopravvissuto spara ad Angier. Angier capisce immediatamente che Borden è in realtà due persone, i gemelli Alfred e Fallon Borden (che vivono entrambi come Alfred). È così che Borden ha eseguito il trucco del trasporto umano. Tuttavia, in punto di morte, Angier rivela il proprio segreto, che è molto più oscuro. Angier ha perfezionato il trucco del trasporto umano con l’aiuto di Nikola Tesla e si ottiene con il teletrasporto, o almeno così sembra.
In realtà, Angier non viene teletrasportato, ma duplicato. Cade sotto il palco in una vasca d’acqua dove annega. Il nuovo duplicato di Angier si manifesta da qualche parte fuori scena, rivelandosi al pubblico per creare l’illusione che sia stato teletrasportato. La verità, come spiega il finale di The Prestige, anche se in modo approssimativo, è che l’Angier originale muore e il duplicato assume la sua vita fino alla successiva esecuzione del trucco (quando il duplicato muore e viene a sua volta sostituito).
Angier voleva così disperatamente essere il migliore e abbagliare il suo pubblico che si è sacrificato nel farlo. A causa dell’orribile ciclo messo in atto dal suo trucco, si scopre che non è l’Angier originale quello che sta di fronte a Borden. Il vero Angier, quello che i gemelli Borden conoscevano, è morto la prima volta che ha messo in scena il trasporto umano. I momenti finali di The Prestige si riallacciano così alla scena iniziale, in cui Cutter scompone un trucco di magia per una bambina.
Solo ora il pubblico capisce che si tratta di Jess, la figlia di Borden, e che Cutter ha accettato di sorvegliarla in sicurezza perché disgustato dalla pericolosa ossessione di Angier. Il ricongiungimento di Borden con la figlia è intervallato dalla scoperta dei cloni di Angier morti e dall’orrore per ciò che vede. L’amore di Borden per la magia si basa sul mestiere in sé, non sulla gloria come per Angier, e quindi andarsene con la figlia significa che si sta lasciando felicemente la magia alle spalle.
Come funzionano i trucchi del trasporto umano di Angier & Borden?
Borden e Angier padroneggiano entrambi un trucco chiamato “trasporto umano”, in cui il mago sembra viaggiare tra due armadi alle estremità opposte del palco, quasi istantaneamente. L’atto finale di The Prestige rivela la stravagante interpretazione del trucco da parte di ciascuno, con Borden che padroneggia per primo l’Uomo trasportato con una strategia di gioco di prestigio. Il finale del film rivela che l’identità di Borden è in realtà assunta da due fratelli gemelli.
Sul palco, un fratello si trova in ogni armadio. Prendono l’inganno così seriamente che, quando uno dei due fratelli perde un paio di dita a causa di una ferita d’arma da fuoco, l’altro si taglia le dita a sua volta. In sostanza, non c’è nulla di appariscente nell’approccio di Borden: il trucco è fondato e diretto al punto, sostenuto dall’approccio minuzioso dei gemelli Borden ai dettagli. D’altra parte, la missione di Angier di padroneggiare l’Uomo trasportato lo porta negli Stati Uniti a incontrare il famoso inventore e ingegnere Nikola Tesla.
Egli crede che Tesla abbia costruito una macchina per il trasporto per Borden – una convinzione che si rivela presto falsa – ma Tesla riesce comunque a costruire una macchina per il trasporto, donandola però a Angier. Questa macchina duplica qualsiasi oggetto o essere vivente posto al suo interno e lascia cadere la copia a breve distanza, il che significa che ogni volta che il trucco viene eseguito, Angier viene clonato.
Ciò significa che l’Angier originale cade attraverso una botola in una vasca d’acqua e annega ogni volta che il trucco viene eseguito, mentre il nuovo duplicato appare da qualche parte nel teatro per deliziare il pubblico di Angier. Il trucco, o più precisamente il patto in stile faustiano, è ciò che finalmente fa guadagnare ad Angier l’adorazione del pubblico, ciò che aveva cercato ossessivamente per tanto tempo.
In breve, Alfred e Fallon Borden non esistono tecnicamente e sono due identità separate assunte da una coppia di fratelli gemelli. Come dice un fratello nel film, vivono due metà di una vita piena. Sono così dediti a questo mestiere che sacrificano una vita potenzialmente completa per avere successo nella carriera che hanno scelto. Per mantenere lo stratagemma con cui riesce a portare a termine Il trasportatore, ogni gemello interpreta alternativamente Borden e il suo ingegnere di scena e braccio destro Fallon.
Ogni fratello vive una vita diversa quando interpreta Alfred. Uno è follemente innamorato di Sarah, la donna con cui si sposa e da cui ha un figlio. L’altro è innamorato della loro assistente Olivia (Scarlett Johansson) e tratta Sarah con crudeltà. Il comportamento selvaggiamente contraddittorio di Borden fa capire a Sarah che si tratta di due persone. Quando uno dei due gemelli viene ingiustamente processato e impiccato per la presunta morte di Angier, il suo rivale crede di aver finalmente sconfitto Borden una volta per tutte.
Non è così quando il gemello sopravvissuto trova e spara fatalmente ad Angier, perché sia lui che il pubblico si rendono conto che Borden è riuscito per anni a mettere in scena il trasporto umano essendo la metà di una coppia di fratelli gemelli. In sostanza, Angier era così preso dal quadro generale che non ha cercato una delle risposte più ovvie, rispecchiando il viaggio confuso del pubblico nel film di Christopher Nolan.
Il film non racconta la storia in ordine cronologico
L’ossessione di Nolan per il tempo non è presente in The Prestige come in altri suoi film, bensì qui si salta nel tempo in modo non lineare. La storia è infatti raccontata in loop, abbraccia almeno un decennio e non si muove mai in ordine cronologico. The Prestige inizia in realtà alla fine della storia, poiché la scena di apertura è tratta da vari momenti dell’atto finale. Il pubblico vede Borden assistere alla morte apparente di Angier, intervallata dal tecnico di scena John Cutter (Michael Caine) che descrive un trucco di magia a una bambina.
Subito dopo la scena di apertura, il film fa un salto indietro nel tempo di almeno un decennio per iniziare la storia della caduta di Angier. Nel primo segmento del flashback, il pubblico incontra Borden e Angier prima che siano dei maghi affermati, con i due uomini che lavorano insieme come piante nello spettacolo di un altro mago. Tuttavia, quando Borden commette un errore che costa la vita alla moglie di Angier, gli eventi di The Prestige si mettono veramente in moto. Dopo la morte di Julia (Piper Perabo), gli uomini si separano e prendono strade diverse.
Da lì, The Prestige racconta l’inizio della carriera di ogni mago e il passaggio alla fase successiva della sua vita. Borden incontra e si innamora di una donna di nome Sarah (Rebecca Hall) e hanno una bambina di nome Jess (Samantha Mahurin). Inoltre, sviluppa un trucco di grande successo chiamato “trasporto umano”, in contrasto con Angier, che ora vive all’ombra del successo di Borden. Fuori scena, Angier è consumato dall’ossessione di scoprire il segreto del trucco di Borden, gettando le basi per il macabro finale di The Prestige. Passano gli anni e alla fine Angier perfeziona il trucco, e Borden arriva a uno dei suoi spettacoli per assistervi.
Si intrufola nel backstage e sembra assistere alla morte di Angier nell’esecuzione del trucco, rispecchiando la sequenza mostrata all’inizio del film, prima che si ipotizzi che Borden sia il responsabile e venga arrestato per l’apparente omicidio di Angier. Una volta che la linea temporale di The Prestige raggiunge Borden in prigione, il film si muove in ordine cronologico, mentre il segreto dei trucchi di entrambi gli uomini viene alla fine rivelato. Il film si conclude con Cutter che descrive il fatidico trucco del trasporto umano a una bambina, che ora il pubblico sa essere Jess, la figlia di Borden.
Come il finale di The Prestige evidenzia i suoi temi principali
Come tutti i film di Christopher Nolan, anche The Prestige è caratterizzato da molti temi. Sebbene sia una storia di maghi rivali, di teletrasporto fantascientifico basato su Nikola Tesla e del mondo della magia da palcoscenico del 19° secolo, è più che altro un film che esamina le emozioni umane. È anche una storia di sacrificio e di domande su quale sia il limite che un artista deve essere disposto a superare per la propria arte.
Il finale di The Prestige lega tutti questi temi insieme – un fatto che può perdersi tra lo spettacolo di vedere una vasca piena di duplicati di Angier morti e di apprendere che Alfred Borden è stato due persone nel corso del film. Questi temi sono evidenti quando si guarda al finale di Angier. Egli si è letteralmente sacrificato più e più volte per riuscire a realizzare un singolo trucco di magia. La sua ossessione di battere Borden era così forte che una serie infinita di duplicati di Angier erano disposti a vivere vite fugaci, molte delle quali duravano appena un giorno se gli spettacoli erano ravvicinati.
Il fatto che l’Angier originale abbia posto fine alla propria vita per realizzare L’Uomo Trasportato è una cosa, ma il fatto che ogni duplicato di Angier sia disposto a farlo all’infinito dimostra quanto sia profonda la sua ossessione. In nessun momento un clone di Angier ha deciso che il sacrificio non valeva la pena, anche dopo la morte di decine di persone.
La rivelazione che Borden è in realtà due persone che vivono una sola vita è il punto in cui il finale di The Prestige mostra veramente la sua mano quando si tratta dei temi centrali del film di Christopher Nolan. Il colpo di scena è un commento sulle doppie vite che gli artisti e gli intrattenitori spesso conducono come risultato della ricerca del perfezionamento del loro mestiere. Borden può essere letteralmente due persone, ma i parallelismi sono evidenti.
Poiché i gemelli Borden condividevano una doppia vita già da molto prima dell’inizio di The Prestige, è chiaro che la loro ossessione per la magia da palcoscenico e le performance ha la precedenza su qualsiasi altra cosa. Erano già intrappolati nella spirale dell’ossessione e avevano sacrificato ogni parvenza di vita normale per ottenerla: la gara con Angier in The Prestige ha semplicemente fornito loro un punto di riferimento. Entrambi hanno fatto tutto il necessario per vincere, ma le motivazioni che li hanno spinti avanti sono ciò che li distingue.
Il trailer di The Prestige e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di The Prestige grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Now ePrime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 1 luglio alle ore 21:00 sul canale Iris.
La Twilight Saga, tratta dagli omonimi romanzi di Stephen Meyer, è stata uno dei maggiori fenomeni cinematografici degli scorsi due decenni. Con i suoi cinque film, questa ha infatti rappresentato il principale concorrente al successo di Harry Potter. Iniziata nel 2008 con Twilight, e proseguita nel 2009 con New Moon e nel 2010 con Eclipse, la serie si è avviata poi verso la conclusione con The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1 (qui la recensione), uscito al cinema nel 2012.
Diretto anch’esso da Bill Condon, il film conduce dunque i fan verso la conclusione di una delle saghe romantiche più acclamate degli ultimi decenni, che ha il pregio di aver ridato grande popolarità al cinema alla figura del vampiro. Basato sui primi capitoli dell’omonimo romanzo di Stephenie Meyer, The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1 ha così rappresentato non solo un’evoluzione delle atmosfere e delle tematiche della serie, ma anche la prima parte di una degna conclusione.
Ancora oggi, infatti, questo quarto film della saga è ritenuto uno dei migliori, sia per emozioni trasmesse che per azione mostrata. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze con il libro. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1
Le vicende del nuovo film ripartono lì dove si concludevano quelle del precedente. Dopo lo scontro con Victoria e il suo esercito, Edward e Bella decidono infine di sposarsi. Alla cerimonia è presente anche Jacob, che si infuria dopo aver saputo che la ragazza che ama ha intenzione di trasformarsi in vampiro. La luna di miele nella romantica Isola Esme in Brasile scatena poi la passione tra i neo sposi, anche se Edward teme di poter ferire sua moglie con la sua incontrollabile forza. Inspiegabilmente, Bella rimane incinta ma la gravidanza sovrannaturale è un evento incontrollabile, che potrebbe costarle la vita.
La ragazza, però, si ostina a voler tenere il bambino, con l’appoggio di Rosalie. Jacob, scoperta la verità, si allea con Edward per convincere Bella ad abortire. Il capo Quileute, Sam, vuole infatti uccidere la ragazza per evitare che una creatura potenzialmente pericolosa possa nascere. Si gettano così le basi per un nuovo scontro, che ancora una volta stabilirà gli equilibri esistenti tra vampiri, lupi mannari e umani. Quando però Bella manifesta le prime contrazioni, la situazione precipiterà rapidamente.
Il cast del film
Per il quarto film della serie vengono ovviamente riconfermati gli attori Robert Pattinson nel ruolo del vampiro Edward Cullen, Taylor Lautnernei panni del licantropo Jacob Black, eKristen Stewart in quelli di Bella Swan. Per questo film, Pattinson si è sottoposto ad un allenamento fisico molto più rigido, al fine di sfoggiare un corpo più muscolo in vista della celebre scena di sesso tra Edward e Bella. Accanto a loro si ritrovano poi anche Peter Facinelli, nel ruolo di Carlisle Cullen, il capofamiglia, ed Elizabeth Reaser come Esme Cullen, sua moglie.
Ashley Greeninterpreta nuovamente il personaggio di Alice Cullen, e Kellan Lutz nei panni di Emmett Cullen. Billy Burke è invece ancora una volta il padre di Bella. Per quanto riguarda il gruppo di licantropi, si ritrovano gli attori Chaske Spencer nel ruolo del capobranco Sam e Alex Meraz come Paul. Julia Jones è Leah Clearwater, mentre Boo Boo Stewart interpreta Seth Clearwater. Compaiono poi anche i Volturi, con attori come Michael Sheen nei panni di Aro e Jamie Campbell Bower in quelli di Caius. Dakota Fanning, invece, è la potente vampira Jane.
Nonostante gli autori abbiano cercato di rimanere il più fedeli possibile al romanzo, vi sono naturalmente alcuni dettagli che hanno richiesto alcune modifiche. Tra queste vi è innanzitutto un maggiore approfondimento sul passato di Edward. Sebbene in New Moon veniamo a conoscenza di come Edward sia diventato un vampiro, solo in questo quarto film scopriamo di più sui suoi primi anni da immortale. Nei libri, questa conversazione avviene in realtà in Twilight, poco prima che lui la porti a conoscere i suoi genitori per la prima volta.
Per quanto riguarda Bella, nel libro la si vede sognare di avere un bambino che deve proteggere dai Volturi. Il film, invece, cambia la natura del suo incubo. La notte prima del matrimonio, Bella sogna di sposarsi su una pila di cadaveri di amici e familiari. Questo è forse rappresentativo delle sue paure di non essere in grado di controllarsi una volta diventata un vampiro. Sempre Bella, nel libro decide di rimanere umana per un altro anno così da poter frequentare il college, ma nel film questo aspetto è stato completamente rimosso.
Altra importanza differenza è che nel libro Jacob va a parlare da solo con Sam per dichiarare il suo imprinting su Renesmee. Dopo averlo saputo, Sam si rende conto che non c’è altra scelta se non quella di tornare a uno stato di tregua e, di conseguenza, non c’è alcuno scontro a casa dei Cullen. Nel film, invece, Sam e il suo branco piombano in casa, attaccano i Cullen e si scatena una rissa nel tentativo di raggiungere Renesmee. Jacob interviene, Edward dice a tutti dell’imprinting dopo aver letto i pensieri di Jacob. Quando Sam lo viene a sapere, la lotta cessa.
Infine, nel libro Bella descrive il processo di trasformazione come fiamme dolorose che si diffondono in tutto il corpo e la bruciano per un paio di giorni. Quando si avvicina al suo completamento, le fiamme iniziano a ridursi, ma allo stesso tempo il suo cuore batte più velocemente e più violentemente per combattere il veleno che lo sta uccidendo, fino a fermarsi del tutto. Nel film, invece, la sua trasformazione inizia con l’esperienza del doloroso processo, ma per il resto la si vede procedere senza intoppi e senza dolore.
Il trailer di The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1 e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 1 è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video, Now e Tim Vision. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno lunedì 1 luglio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.
La stagione 2, episodio 3 di House of the Dragon introduce al pubblico il personaggio di Alys Rivers, uno dei personaggi più mistici dell’universo fantasy della HBO. Il Trono di Spade è un fantasy a basso contenuto magico, in cui l’uso del potere magico è limitato rispetto a franchise come Harry Potter o The Witcher. La cronologia della seconda stagione di House of the Dragon si svolge circa 170 anni prima de Il Trono di Spade, ma la magia non ha più un ruolo prevalente nella società di Westeros ed è considerata già una questione di leggenda, nonostante l’abbondanza di draghi vivi all’epoca.
Alys Rivers è tra i nuovi personaggi della seconda stagione di House of the Dragon e appare nell’episodio 3 all’arrivo di Daemon ad Harrenhal. Harrenhal è la sede della Casa Strong durante questo periodo della storia di Westeros e Alys è una figlia bastarda della nobile famiglia che include personaggi come Lord Larys (come un bastardo del Nord si chiama “Snow”, un bastardo delle Terre dei Fiumi si chiama “Rivers”). Daemon ha appena lasciato Roccia del Drago dopo una brutale discussione con Rhaenyra e il suo stato mentale è suscettibile di manipolazione. Comincia ad avere visioni, che vengono attribuite alle capacità di Alys, sebbene la portata della sua “magia” sia lasciata vaga.
Alys Rivers ha poteri magici? È una strega?
I poteri magici sono vaghi nell’universo di George R.R. Martin, ma Alys è nota per avere visioni
L’idea dei “poteri magici” nella serie di libri Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin e nell’universo esteso è sempre un po’ oscura. Naturalmente, il pubblico ha visto accadere cose magiche sia in Il Trono di Spade che in House of the Dragon. Gli stregoni di Qarth fanno sì che Daenerys abbia visioni, personaggi come Helaena Targaryen e Aegon il Conquistatore hanno sogni profetici e ci sono creature magiche come draghi ed Estranei. Ma non esiste un sistema magico definito e i poteri di Alys Rivers sono in linea con quel livello di misticismo.
Non è una strega nel senso che lancia incantesimi, ma lavora con pozioni e medicine di varietà anormale. Probabilmente ha visioni in un modo simile a Helaena o Melisandre di Il Trono di Spade. Per non parlare del fatto che Harrenhal e il lago Occhio degli Dei sono luoghi di Westeros noti per vaghe proprietà mistiche. Tutto ciò la rende uno dei personaggi più misteriosi della serie, anche se probabilmente non ci saranno spiegazioni chiare su cosa sia esattamente capace di fare e come. Fa parte del fascino della magia in George R.R. Martin.
Alys è interpretata dall’attrice GLOW Gayle Rankin
L’attrice Gayle Rankin si unisce al cast della seconda stagione di House of the Dragon nei panni di Alys Rivers. L’abbiamo vista in ruoli in serie TV come GLOW e la miniserie Perry Mason. È apparsa anche nei film The Greatest Showman e Men di Alex Garland. Rankin è un’attrice scozzese attiva nel settore dal 2012, il suo ruolo in House of the Dragon le permette di continuare a collezionare una lunga serie di interpretazioni in serie di alto livello. È un’entusiasmante giovane attrice capace di offrire una performance unica al dramma fantasy della HBO.
Quanti anni ha Alys Rivers?
L’età di Alys Rivers è oggetto di confusione nel libro
Proprio come è accaduto per Melisandre, l’età di Alys Rivers è oggetto di confusione nel libro. I capitoli della Danza dei Draghi di Fire & Blood sono scritti da punti di vista storici separati, che spesso non sono d’accordo sulle loro valutazioni quando si tratta di dettagli specifici dei personaggi. Nel caso di Alys, le affermazioni suggeriscono che sia in circolazione da un po’ di tempo, e tutti gli storici immaginari concordano sul fatto che avesse almeno 40 anni.
House of the Dragon apporta diverse modifiche al libro Fire & Blood, lasciando alla serie l’opportunità di aggiungere ulteriori dettagli a questo argomento. Per quanto riguarda la stagione 2, episodio 3, Alys Rivers sembra avere più o meno la stessa età della sua attrice, il che significa che sembra avere circa 30 anni. Tuttavia, questo potrebbe essere parte del suo inganno e gli episodi futuri potrebbero rivelare che ha molti anni in più.
Cosa succede con Alys Rivers e Daemon ad Harrenhal
Alys in qualche modo fa sì che Daemon abbia visioni inquietanti, costringendolo ad affrontare i suoi demoni interiori
All’arrivo di Daemon ad Harrenhal, l’antico castello spettrale sembra essere un passaggio tortuoso nella sua psicologia. Verso la fine dell’episodio, Daemon inizia ad avere visioni, inclusa quella della giovane Rhaenyra che ricuce la testa di un ragazzino, suggerendo il suo senso di colpa per il suo coinvolgimento nelle gesta di Blood & Cheese. Dopo la discussione tra Daemon e Rhaenyra nell’episodio 2 della stagione 2, Daemon lotta con le sue emozioni durante il suo viaggio verso Harrenhal, e questo sembra averlo reso in qualche modo suscettibile ad Alys.
Il modo in cui Alys causa le visioni di Daemon è da verificare. Potrebbe essere dovuto a una sorta di pozione che ha bevuto, poiché la scena di Daemon con Ser Simon Strong suggerisce la possibilità che il suo cibo sia avvelenato. Mentre Simon Strong non sembra avere alcuna cattiva intenzione nei confronti di Daemon, Alys Rivers ha qualche premonizione riguardo alla morte di Daemon ad Harrenhal, il che potrebbe essere il motivo per cui si è interessata a lui.
La storia più grande di Alys Rivers è con Aemond Targaryen
In Fire & Blood, Alys è legata principalmente a Aemond attraverso una sottotrama romantica
In Fire & Blood, la storia di Alys Rivers è principalmente incentrata sul principe Aemond Targaryen, e non viene menzionata alcuna interazione con Daemon a parte quella relativa alla sua presa iniziale di Harrenhal. Ad un certo punto, Aemond riprende il castello per i Verdi e riesce a far sì che la maggior parte del castello sia giustiziato, ma decide di risparmiare Alys e la prende come suo premio. Alys in seguito afferma di essere incinta del figlio del principe Aemond e viaggia con lui per un periodo quando lascia Harrenhal.
Uno degli scontri più significativi nella Danza dei Draghi è il duello tra Daemon e Aemond sopra l’Occhio degli Dei ad Harrenhal. Aemond afferma che Alys ha visto Daemon ad Harrenhal nelle sue visioni, e torna al castello per affrontare suo zio. Prima di prendere il volo per il duello a dorso di drago, Aemond bacia Alys. Non ritorna, ma non è qui che finisce la storia di Alys.
Cosa succede a Alys Rivers dopo House Of The Dragon
Alys governa Harrenhal per un certo periodo come “regina strega”
Dopo la Danza dei Draghi, Aegon III, figlio di Rhaenyra, finisce sul Trono di Spade. Larys Strong viene giustiziato per ordine di Cregan Stark durante l’Ora del Lupo e il nuovo Aegon cerca di ricreare la stabilità nel suo regno. Durante questo periodo, si diffusero voci secondo cui Harrenhal era governata da una “Regina Strega”, che si scoprì essere Alys Rivers. Dichiara che lei e Aemond si sono sposati, cosa che rende il loro figlio il legittimo erede al Trono di Spade seguendo la linea di sangue di Aegon II. È improbabile che la serie House of the Dragon arrivi fin qui, ma è una tradizione divertente.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.
È stato finalmente svelato un primo trailer del film Hellboy: The Crooked Man, che riporterà sul grande schermo il diavolo rosso ideato da Mike Mignola. Fino ad oggi gli aggiornamenti sul film erano stati scarsi e l’opera è ancora sprovvista di una data di uscita ufficiale, sebbene sia stato riportato che il film dovrebbe arrivare in sala in autunno. Questo trailer permette ora di dare un primo sguardo al nuovo Hellboy, interpretato stavolta da Jack Kesy, e alla vicenda di cui sarà protagonista.
Il film appare molto diverso dalle precedenti versioni cinematografiche del diavolo rosso di Mignola, anticipando un racconto con molto poco humor e principalmente basato su atmosfere da horror soprannaturale. Nell’attesa di poter vedere qualcosa in più, questo primo trailer è dunque un anticipo di ciò che possiamo aspettarci da questo nuovo progetto, girato con un budget inferiore rispetto ai precedenti ma dedicato ad una storia molto apprezzata tra le tante di cui Hellboy è stato protagonista.
Ron Perlman è Hellboy nell’omonimo film diretto da Guillermo del Toro.
Cosa aspettarsi da Hellboy: The Crooked Man?
Hellboy: The Crooked Man è diretto da Brian Taylor (Crank) da una sceneggiatura scritta dal creatore di fumetti di Hellboy Mike Mignola e Chris Golden. Il riavvio è interpretato da Jack Kesy, Jefferson White e Adeline Rudolph.
Il film è basato sull’omonimo fumetto vincitore dell’Eisner Award, che ha debuttato nel luglio 2008 in contemporanea dell’uscita cinematografica di Hellboy: The Golden Armydi Guillermo del Toro . “Incagliati nell’Appalachia rurale degli anni ’50, Hellboy e un agente del BPRD alle prime armi scoprono una piccola comunità infestata da streghe, guidata da un diavolo locale con un inquietante legame con il passato di Hellboy, ovvero The Crooked Man“, recita la sinossi del film.
Il nuovo film è prodotto da Millennium Media, Dark Horse Entertainment, A Nu Boyana Production e Campbell Grobman Film. È prodotto da Mike Richardson, Jeffrey Greenstein, Jonathan Yunger, Les Weldon, Rob Van Norden, Sam Schulte e Yariv Lerner. I produttori esecutivi sono Mike Mignola, Avi Lerner, Trevor Short, Boaz Davidson, Tanner Mobley, Lati Grobman, Christa Campbell, Michael Muellner e Julia Muentefering.
Come conferma un video rilasciato da Netflix, la serie TV live-action “One Piece” è ufficialmente entrata in produzione per la sua seconda stagione, con la conferma del ritorno di Ilia Isorelys Paulino nel ruolo di Alvida, Jeff Ward in quello di Buggy e Michael Dorman in quello di Gold Roger. In precedenza era stato confermato il ritorno dell’equipaggio originale di Cappello di paglia nell’adattamento live-action del manga: Iñaki Godoy riprenderà il ruolo di Monkey D. Luffy, Mackenyu quello di Zoro, Emily Rudd quello di Nami, Jacob Romero quello di Usopp e Taz Skylar quello di Sanji, che torneranno insieme a Città del Capo.
La serie ha recentemente scritturato quattro cattivi: Daniel Lasker nel ruolo di Mr. 9, Camrus Johnson nel ruolo di Mr. 5, Jazzara Jaslyn nel ruolo di Miss Valentine e David Dastmalchian nel ruolo di Mr. 3. Altri nuovi membri del cast sono Brendan Sean Murray nel ruolo di Brogy, Callum Kerr nel ruolo di Smoker, Clive Russell nel ruolo di Crocus, Julia Rehwald nel ruolo di Tashigi, Rob Colletti nel ruolo di Wapol, Ty Keogh nel ruolo di Dalton e Werner Coetser nel ruolo di Dorry. Non resta a questo punto che attendere maggiori informazioni, prevedendo una distribuzione di questa nuova stagione nel 2025.
Basata sulla serie manga più venduta della storia del Giappone e scritta da Eiichiro Oda, One Piece è un’impareggiabile avventura leggendaria ambientata in alto mare. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero da sempre alla ricerca di una vita libera. Luffy parte dal suo piccolo villaggio per intraprendere un viaggio pericoloso alla ricerca del leggendario tesoro One Piece e per diventare il Re dei Pirati! Tuttavia, per trovare l’inestimabile premio Luffy dovrà mettere insieme la ciurma dei suoi sogni, trovare una nave, scandagliare in lungo e in largo il vasto mare azzurro, seminare i Marine e farla in barba a temibili rivali.
Creata in collaborazione con Shueisha, editore di manga di One Piece e prodotta da Tomorrow Studios (un partner di ITV Studios) e Netflix, la serie TV live-action è prodotta esecutivamente dal creatore di manga e anime Eiichiro Oda, così come da co-showrunner Matt Owens e Joe Tracz.
Secondo quanto appreso da Variety, Richard Gere si è unito alla prossima serie thriller di spionaggio “The Agency” della Paramount+ con Showtime. Gere è l’ultimo grande nome che si unisce alla serie, dopo che Variety aveva riportato in esclusiva che Michael Fassbenderavrebbe recitato nello show e che anche Jeffrey Wrightera stato confermato come membro del cast a giugno.
“The Agency” si basa sulla serie francese di successo “Le Bureau“. Nella versione in lingua inglese, Fassbender interpreterà Martian, descritto come “un agente segreto della CIA a cui viene ordinato di abbandonare la sua vita sotto copertura e di tornare alla stazione di Londra. Quando l’amore che si è lasciato alle spalle riappare, il romanticismo si riaccende. La sua carriera, la sua vera identità e la sua missione vengono contrapposte al suo cuore, gettando entrambi in un gioco mortale di intrighi internazionali e spionaggio“.
Richard Gere interpreterà invece Bosko, che secondo la descrizione ufficiale del personaggio è “il capo della stazione di Londra con un passato ricco di storia dopo aver servito come agente sotto copertura per otto anni“. “Richard Gere è un personaggio unico, adorato da generazioni di fan in tutto il mondo per la sua eccezionale capacità di infondere profondità e autenticità in ogni ruolo che interpreta“, ha dichiarato Chris McCarthy, Co-CEO di Paramount Global e Presidente/CEO di Showtime e MTV Entertainment Studios.
Richard Gere è Leonard Fife in Oh, Canada. Photo credit: Jeong Park
Richard Gere torna sul piccolo schermo
Questo in “The Agency” sarà uno degli unici ruoli televisivi regolari della carriera di Gere. Ha ricevuto una nomination agli Emmy per il suo lavoro nel film TV “And the Band Played On” nel 1993 e ha recitato nella miniserie britannica “MotherFatherSon” nel 2019 su BBC Two. È però noto soprattutto per i suoi ruoli da protagonista in film come “Ufficiale e gentiluomo“, “American Gigolò“, “Pretty Woman” o “Chicago“, mentre di recente è stato protagonista del film “Oh, Canada“.
Fremantle e AlterEgo hanno siglato un accordo di first-look esclusivo per lavorare assieme per lo sviluppo di film e serie originali.
AlterEgo è stata fondata da Stefano Sollima, Gina Gardini e Ludovico Purgatori. Adagio di Sollima è stato il primo film prodotto dalla società in collaborazione con The Apartment, società del gruppo Fremantle. Presentato in anteprima mondiale, in concorso, all’80esima Mostra del Cinema di Venezia, Il film ha ricevuto cinque nomination alla 69esima edizione dei David di Donatello vincendo il premio per la migliore colonna sonora.
AlterEgo è attualmente in post-produzione con la serie Il Mostro, diretta da Stefano Sollima per Netflix e sempre prodotta con The Apartment.
AlterEgo si unisce a un prestigioso gruppo di società e talenti che fanno già parte della famiglia Fremantle con accordi di first-look, tra i quali: Nevermind Pictures di Kristen Stewart, Dylan Meyer e Maggie Mclean, Fabula di Pablo e Juan de Dios Larraín, Astral Projection di Rachel Weisz e Polly Stokes, Edward Berger e la sua società Nine Hours, Sinestra di Johan Renck e Michael Parets, Caledonia Productions di Patrick Daly e artisti come Paolo Sorrentino, Luca Guadagnino e Angelina Jolie.
Fremantle con AlterEgo di Stefano Sollima
Il team di AlterEgo lavorerà a stretto contatto con Andrea Scrosati, COO e CEO Continental Europe e con Christian Vesper, CEO, Global Drama di Fremantle.
Andrea Scrosati ha dichiarato: “Ho avuto l’immenso privilegio di lavorare con Stefano per oltre 15 anni, è davvero un talento incredibile. La sua visione unica lo rende uno dei migliori registi a livello mondiale, capace di creare alcune delle scene più intense e credibili sullo schermo, e, oltre a questo, è davvero una persona meravigliosa. Ho anche avuto il piacere di lavorare con Gina su molti progetti, è una forza della natura, una produttrice appassionata e determinata. Infine, non vedo l’ora di lavorare ancora con Ludovico, un altro vero talento del settore. Mi sento onorato che Stefano, Gina e Ludovico abbiano scelto di unire le forze con Fremantle, non ho dubbi che insieme creeremo qualcosa di davvero speciale”.
Stefano Sollima, Gina Gardini e Ludovico Purgatori, partner di AlterEgo, hanno aggiunto: “Siamo entusiasti di siglare un accordo di first look con un gruppo internazionale così rilevante come Fremantle, una società che ha favorito la crescita del talento creativo in tutto il mondo. Dopo la fantastica collaborazione con i nostri primi due progetti, non vediamo l’ora di iniziare la prossima avventura con Andrea Scrosati e tutto il suo team.”
Il grande cameo dell’episodio 3 della stagione 2 di House of the Dragon è stato analizzato e giustificato nel dettaglio da parte della regista Geeta Vasant Patel. Nell’ultimo capitolo del prequel de Il Trono di Spade, Daemon Targaryen (Matt Smith) si è avventurato ad Harrenhal per garantire un’importante roccaforte ai Neri. Tuttavia, quella che all’inizio sembrava una semplice presa di potere è diventata un’impresa molto più complicata quando, nel buio della notte, Daemon attraversa il castello e si ritrova faccia a faccia con una figura del suo passato: una giovane Rhaenyra, ancora una volta interpretata da Milly Alcock.
In un’intervista con Screen Rant, la regista dell’episodio 3, Patel, ha analizzato il ritorno di Alcock e spiegato come ciò influirà sulla storia di Daemon in futuro. Quando le è stato chiesto specificatamente se l’allucinazione di una Rhaenyra più giovane derivasse da un momento in cui lei “guardava [Daemon] con ammirazione, piuttosto che disprezzarlo,” Patel ha risposto: “Hai assolutamente ragione.” E poi ha continuato:
“Almeno ai miei occhi, questo era quello che era. “Questa è la Rhaenyra che conosco.” E in quel sogno, lei lo guarda – e da come ne abbiamo parlato non ha bisogno di dire nulla. Abbiamo lavorato solo sul look; il significato che deriva da tutti gli episodi prima che lei lo guardi e lo ferisca. Dice: “Ehi, hai ucciso un ragazzo. Non farlo”.
La gente glielo ha detto in tutti i modi. Ma quando è la giovane Rhaenyra a dirglielo, è la prima volta che sente il senso di colpa. È la prima volta che elabora le sue azioni, anche se ha ucciso persone a destra e a manca fin dall’inizio. Questa è la prima volta che lo vediamo rimpiangere le sue azioni. Lo vediamo dispiacersi. In realtà continuavamo a parlare, tra una ripresa e l’altra, di come questo fosse qualcosa che non avevamo mai visto prima in Daemon.
C’era una ripresa in cui Matt entrava e continuava a dire: “No, ho bisogno di un’altra ripresa. Ne ho bisogno di un’altra”. È stato davvero un attore laborioso su questo set all’improvviso ho visto la sua faccia spezzarsi dopo che Milly lo ha guardato. Ho appena visto le sue mani allentarsi e ho visto la lacrima nei suoi occhi. Poi ho avuto una lacrima agli occhi perché lo abbiamo sentito entrambi. Anche la crew si è emozionata in quel momento. E non si trattava di House of the Dragon, si trattava di commettere un errore di cui ti penti profondamente e che ha ferito qualcun altro. E’ proprio semplice. Questo è ciò che amo del lavorare in questo show. Mi piace pensare che sia un documentario con i draghi. Cerchiamo sempre di farlo sembrare reale; come qualcosa con cui possiamo relazionarci.”
House Of The Dragon Stagione 2, il grande ritorno dell’episodio 3
La memoria di Rhaenyra tormenta Daemon mentre è alle prese con Blood & Cheese
Nell’episodio 3 della seconda stagione della stagione 2, Daemon è da solo quando arriva ad Harrenhal. La puntata precedente lo ha visto combattere con l’attuale Rhaenyra (Emma D’Arcy) a causa del suo ruolo nel complotto di Blood & Cheese, che ha provocato la morte di un bambino, il principe Jaehaerys. Sebbene Daemon non sembri vergognarsi delle sue azioni, Rhaenyra disapprova l’accaduto e lo definisce patetico, portandolo alla partenza. Il demone che ora risiede ad Harrenhal è certamente pericoloso, ma deve anche affrontare il fatto di essere stato tagliato fuori da sua nipote-moglie.
Alcock ha interpretato Rhaenyra per i primi cinque episodi della prima stagione di House of the Dragon e quelle puntate hanno gettato le basi per il suo matrimonio con Daemon. Quando Rhaenyra era ancora una giovane donna, Daemon ha trascorso del tempo con lei – a volte in luoghi illeciti – e ha creato un livello di fiducia tra loro. In molti modi, Rhaenyra sembrava ammirarlo, ma il suo ruolo nelle azioni di Blood and Cheese, così come le sue dure parole nei suoi confronti, hanno inasprito notevolmente la sua opinione su di lui.
È con questo in mente che Daemon si reca ad Harrenhal e incontra una visione di Rhaenyra che ricuce la testa di Jaehaerys sul suo corpo. L’allucinazione rappresenta i fallimenti più recenti di Daemon: l’omicidio accidentale di Jaehaerys e la perdita della fiducia di Rhaenyra. Usando il volto di Alcock in quel momento, Patel e il team creativo di House of the Dragon hanno ribadito la distanza che Daemon sente tra allora e adesso, costretto a confrontarsi con ciò che le sue azioni gli sono costate.
Man mano che la permanenza di Daemon ad Harrenhal continua, probabilmente avrà visioni più inquietanti, ma resta da vedere se Alcock apparirà di nuovo. Tuttavia, il suo breve cameo nella seconda stagione di House of the Dragon è gradito, poiché la sua interpretazione è stata fondamentale nei primi episodi dello show.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.
Matt Smith in una scena della seconda stagione di House of the Dragon
L’episodio numero 3 della seconda stagione di House of the Dragon si intitola “Il mulino in fiamme”, ma nello show non vediamo nessuna scena che spiega il perché di questo titolo, né la battaglia che i lettori di Fuoco & Sangue conoscono bene.
La battaglia del mulino in fiamme si svolge fuori scena, lasciando i suoi contenuti e il vero background della battaglia stessa un mistero nell’adattamento della HBO. Considerata la prima vera battaglia nella Danza dei Draghi, la Battaglia del Mulino in Fiamme è uno scontro sanguinoso nelle Terre dei Fiumi che culmina in pesanti perdite sia per i sostenitori di Rhaenyra che per quelli di Aegon. Considerato quanto sono attese le scene di guerra in House of the Dragon, ha sorpreso tutti che lo show abbia deciso di non mostrare la prima battaglia tra Neri e Verdi.
Dopo aver mostrato i giovani soldati delle Casate Bracken e Blackwood che discutono sul loro sostegno a Aegon o Rhaenyra, l’episodio 3 della seconda stagione di House of the Dragon si concentra semplicemente sulle conseguenze di una battaglia devastante. La macchina da presa esegue una panoramica su centinaia di cadaveri mentre il Mulino in fiamme giace silenzioso e fumante sullo sfondo a causa del rovinoso combattimento. Quando la voce raggiunge gli schieramenti Verdi e Neri, il consiglio di Aegon discute se conta come una vittoria o può addirittura essere considerato uno scontro indipendente dalla guerra civile in atto. Tuttavia, il contesto mancante nella serie e presente nel libro Fuoco & Sangue aiuta a chiarire la causa, il vincitore e l’impatto della Battaglia del Mulino in Fiamme sulla guerra.
Cosa ha realmente causato la Battaglia del Mulino in Fiamme
I Bracken e i Blackwood sono in lotta da secoli
House of the Dragon stagione 2, episodio 3 lascia intendere che la Battaglia del Mulino in Fiamme è causata da una lite trai giovani membri dei Bracken e dei Blackwood che manifestano il loro sostegno a Rhaenyra e a Aegon, la lite degenera poi in una battaglia su vasta scala. La vera causa della battaglia è leggermente diversa nel libro Fuoco & Sangue di George R.R. Martin, in cui si chiarisce che lo scontro con la spada tra i giovani soldati è più un preludio al combattimento su vasta scala che l’incidente che dà effettivamente inizio alla battaglia. La vera battaglia è comandata da Ser Amos Bracken e Lord Samwell Blackwood, sui rispettivi fronti.
Mentre la lealtà di ciascuna fazione veniva decisa dopo la fine della prima stagione della House of the Dragon, la Casa Blackwood si dichiarò a favore della regina Rhaenyra, mentre la Casa Bracken si alleò con il re Aegon II. Come accennato nello show, i Bracken e i Blackwood sono in lotta da oltre 10.000 anni, e la vera ragione della loro opposizione è andata perduta nel tempo nonostante la loro animosità sia sempre più rafforzata. La loro faida di lunga data era stata precedentemente accennata nella stagione 1, episodio 4, della House of the Dragon, quando il giovane Willem Blackwood uccise Jerrel Bracken mentre entrambi erano in lizza per la mano della giovane Rhaenyra Targaryen.
Di conseguenza, i Bracken e i Blackwood in lotta raramente avevano bisogno di un motivo per iniziare a litigare, visto che erano costantemente in disaccordo. Tuttavia, la Danza dei Draghi e la lealtà opposta a Rhaenyra o Aegon hanno dato loro una scusa per una battaglia su larga scala. Nel libro, Samwell Blackwood e Amos Bracken hanno portato avanti una lunga vendetta personale l’uno contro l’altro poiché hanno duellato e combattuto senza successo per sposare Rhaenyra, prima del suo fidanzamento con Ser Laenor Velaryon.
Secondo Fuoco & Sangue, la Battaglia del Mulino in Fiamme iniziò quando Lord Samwell Blackwood inviò dei predoni nella terra dei Bracken, e questo conflitto sulle linee territoriali è messo in scena nella scena di apertura dell’episodio 3. In cambio, Ser Amos Bracken ordinò alle sue truppe di entrare nella terra dei Blackwood, guidando i Blackwood a tendere un’imboscata ai loro nemici in un mulino lungo il fiume. Quando i Blackwood schierati con i Neri incontrarono i Brackens schierati con i Verdi sul campo, iniziò la prima vera battaglia rappresentata dall’esercito della Guerra Civile dei Targaryen.
Chi è morto nella Battaglia del Mulino in Fiamme e chi ha vinto davvero?
I comandanti degli eserciti di Bracken e Blackwood furono uccisi
Le due morti più grandi nella Battaglia del Mulino in Fiamme sono Lord Samwell Blackwood e Ser Amos Bracken. Queste due morti furono perdite significative da entrambe le parti per i Signori delle Terre dei Fiumi, poiché Amos era il figlio di Lord Humfrey Bracken mentre Samwell era il Lord di Raventree Hall al momento della sua morte. Secondo Fuoco & Sangue, Amos uccise Samwell in un combattimento singolo, mentre Amos fu presto ucciso da una freccia di legno-diga durante la battaglia. Inoltre, si dice che la freccia che uccise Amos sia stata scagliata da Alysanne Blackwood, la sorella minore dell’ucciso Lord Samwell.
Non è chiaro esattamente quanti uomini e donne morirono nella Battaglia del Mulino in Fiamme, ma il libro A World of Ice and Fire di George R.R. Martin suggerisce che la battaglia fu una vittoria per i Neri di Rhaenyra. Tuttavia, entrambe le parti subirono numerose perdite, e il consiglio di Aegon era riluttante a definirla una vittoria per entrambe le parti. Dal momento che le conseguenze della battaglia hanno portato Daemon a sottomettere Lord Bracken e a prendere Stone Hedge, d’altro canto, può ancora essere considerata una vittoria per i Neri, nella Grande Guerra.
Perché House of the Dragon non ha mostrato la Battaglia del Mulino in Fiamme?
La regista Geeta Vasant Patel ha discusso dell’impatto di non vedere la battaglia
Dal momento che né Aegon né i consigli di Rhaenyra avevano ancora effettivamente sancito una battaglia e un combattimento, è logico che la serie abbia evitato di mostrare la battaglia per renderla una sorpresa per i governanti di entrambe le parti. Inoltre, nella battaglia non erano coinvolti personaggi secondari o principali. Con una durata di puntata limitata, si è scelto di mostrare non una battaglia tra anonimi, ma le reazioni di personaggi noti a quella battaglia.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.
Blitz di Steve McQueen segue l’epico viaggio di George (Elliott Heffernan), un bambino di 9 anni nella Londra della Seconda Guerra Mondiale, mandato dalla mamma Rita (Saoirse Ronan) al sicuro nella campagna inglese. George, sconsolato e determinato a tornare da Rita e da suo nonno Gerald (Paul Weller) nell’East London, si avventura verso casa, ritrovandosi in grande pericolo, mentre una Rita sconvolta cerca il figlio scomparso.
Scritto e diretto dal premio Oscar® e BAFTA Sir Steve McQueen, il film è interpretato dalla candidata all’Oscar® e al BAFTA Saoirse Ronan e dall’esordiente Elliott Heffernan, mentre Harris Dickinson, Benjamin Clementine, Kathy Burke, Paul Weller, Stephen Graham, Leigh Gill, Mica Ricketts, CJ Beckford, Alex Jennings, Joshua McGuire, Hayley Squires, Erin Kellyman e Sally Messham completano il cast. La Lammas Park di McQueen produce insieme a Tim Bevan ed Eric Fellner della Working Title Films, Arnon Milchan, Yariv Milchan e Michael Schaefer per la New Regency, con i produttori Anita Overland e Adam Somner.
Saoirse Ronan protagonista di Blitz con Elliott Heffernan
Elliott Heffernan in “Blitz,” premiering November 22, 2024 on Apple TV+.
McQueen si riunisce con lo scenografo Adam Stockhausen (“12 anni schiavo”, “Widows – Eredità criminale”), la costumista Jacqueline Durran (“Small Axe”), il compositore Hans Zimmer (“12 anni schiavo”), il direttore della fotografia Yorick Le Saux (“Piccole donne”) e la make up designer Naomi Donne (“No Time To Die”).
Regia: Steve McQueen
Cast: Saoirse Ronan, Elliott Heffernan, con Harris Dickinson, Benjamin Clementine, Kathy Burke, Paul Weller, Stephen Graham, Leigh Gill, Mica Ricketts, CJ Beckford, Alex Jennings, Joshua McGuire, Hayley Squires, Erin Kellyman e Sally Messham
Scritto da: Steve McQueen
Produttori: Steve McQueen, Tim Bevan, Eric Fellner, Arnon Milchan, Yariv Milchan, Michael Schaefer, Anita Overland e Adam Somner
Il Sogno di Aegon il Conquistatore, da lui chiamato Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, viene rivelato in House of the Dragon, una svolta sorprendente che riconcilia i fan con Il Trono di Spade e riformula la sconfitta degli Estranei. House of the Dragon è ambientata molto prima de Il Trono di Spade, circa 172 anni prima della morte del Re Folle e della nascita di Daenerys Targaryen. Ma ciò non significa che i due show sono indipendenti e che non possano avvenire casi di “retcon”, ovvero di cose che accadono nel prequel che in qualche modo correggono o modificano cose già accadute nella “serie madre”.
Il Sogno di Aegon delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco è stato una grande rivelazione nella stagione 1 di House of the Dragon, e ha continuato a influenzare lo show e la Danza dei Draghi. Non solo cambia ciò che si sapeva sulla storia di Casa Targaryen, ma ricostruisce anche Il Trono di Spade e significa che alcuni eventi, in particolare della stagione 8, possono essere visti sotto una luce diversa. Grazie a ScreenRant, ecco un’analisi approfondita del Sogno di Aegon e di cosa significa sia per la serie prequel sia per l’originale.
Cosa significa veramente il Sogno di Aegon delle Cronache del ghiaccio e del fuoco?
Come la profezia è legata agli Estranei
L’episodio 1 della stagione 1 di House of the Dragon si è concluso con Re Viserys I Targaryen che ha nominato Rhaenyra, sua figlia, erede al Trono di Spade. Quella è stata una decisione fondamentale per la storia della serie, ma c’era molto di più. Essendo nominata sua erede, Rhaenyra deve essere messa a parte del segreto che tutti i Re Targaryen (e ora l’aspirante Regina) hanno custodito: del Sogno di Aegon Targaryen, che Viserys racconta:
“Aegon aveva previsto la fine del mondo degli uomini. Comincerà con un terribile inverno, che si scaglierà dal lontano Nord. Aegon vide l’oscurità assoluta cavalcare quei venti, e qualunque cosa vi albergherà, distruggerà il mondo dei vivi. Quando questo grande L’inverno arriverà, Rhaenyra, tutto Westeros deve opporsi ad esso. E se il mondo degli uomini vuole sopravvivere, un Targaryen deve essere seduto sul Trono di Spade, un Re o una Regina abbastanza forte da unire il regno contro il freddo e l’oscurità. Aegon chiamò il suo sogno ‘Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.'”
Il Sogno di Aegon è qualcosa che dovrebbe essere familiare agli spettatori de Il Trono di Spade, perché predice l’arrivo degli Estranei e la seconda Lunga Notte. Il terribile inverno, l’oscurità e la minaccia che rappresenta un rischio per il mondo intero sono una buona sintesi dell’Esercito dei Morti del Re della Notte, anche se quel sogno non si sarebbe avverato per circa 300 anni dopo aver conquistato Westeros.
La profezia di Aegon aggiunge nuova profondità a Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, dandole un significato più letterale: Ghiaccio = Estranei e Fuoco = Targaryen e i loro draghi. Riformula la Conquista di Aegon, da un atto di pura ambizione e potere a uno atto con uno scopo più nobile.
La profezia di Aegon è nei libri delle Cronache del ghiaccio e del fuoco?
George R.R. Martin introdurrà il sogno nei suoi romanzi?
Il Sogno di Aegon Targaryen non è menzionato ne Il Trono di Spade, né la sua profezia de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco appare nella serie di libri da cui prende il nome. Si tratta di informazioni nuove di zecca offerte da House of the Dragon, ma non sono troppo dissimili da altre profezie riguardanti gli Estranei e il modo in cui verranno sconfitti.
Si dice che Azor Ahai sia un grande eroe che brandirà la spada infuocata, Portatrice di Luce; si parla della profezia del Principe che fu Promesso, che spesso viene considerata in modo intercambiabile rispetto a quella di Azor Ahai, e che contenga “un canto di ghiaccio e fuoco”. Entrambi, significativamente, sono radicati nella stessa idea della dualità del ghiaccio e del fuoco alla fine del mondo.
Ovviamente è troppo tardi perché il Sogno di Aegon sia ne Il Trono di Spade, ma potrebbe ancora essere nei libri Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin. L’autore ha ancora due romanzi da finire – la data di uscita di The Winds of Winter è tanto attesa quanto ritardata, e a questo si spera seguirà A Dream of Spring – e ha impostato gli Estranei come minaccia principale.
Martin dedica molto più tempo alle profezie rispetto a Il Trono di Spade, e con Daenerys ancora in arrivo a Westeros, ci sono buone probabilità che alcune cose vengano rivelate nel testo ad un certo punto. In particolare, Martin ha co-creato House of the Dragon e ha dato la sua approvazione per il racconto del Sogno, il che supporta ulteriormente l’idea che ne farà un libro canonico.
I Targaryen di Il Trono di Spade erano a conoscenza della profezia degli Estranei di Aegon?
Non c’è alcun suggerimento che Daenerys o Jon Snow ne fossero a conoscenza
I principali Targaryen di Il Trono di Spade non conoscevano Il Sogno di Aegon in merito agli Estranei, anche se questo di per sé ha senso. La dinastia Targaryen finì prima ancora che Daenerys nascesse, mentre Viserys stesso era solo un bambino piccolo e pochi sapevano che Jon Snow era un Targaryen.
È possibile che maestro Aemon Targaryen fosse a conoscenza del sogno di Aegon: era il figlio di un re e un più che plausibile candidato al trono, mentre si sa che suo fratello, Daeron, sognava i draghi. Aemon è certamente a conoscenza della profezia del Principe che fu Promesso contenuta nei libri, ed è possibile che questi possano essere collegati o essere stati fusi nel corso degli anni.
Rhaegar Targaryen, invece, era ossessionato dalla profezia del Principe che fu Promesso; credeva che potesse essere lui o suo figlio. In quanto erede del Re Folle, Aerys II, è possibile che lo abbia saputo da suo padre (se il segreto fosse sopravvissuto lungo la dinastia Targaryen, è probabile che Aerys lo abbia tramandato a suo figlio come Viserys con Rhaenyra in House of the Dragon). Parla, però, della canzone del ghiaccio e del fuoco, come sente Daenerys nelle sue visioni della Casa degli Immortali nella seconda stagione de Il Trono di Spade, dove dice: “Aegon. Quale nome migliore per un re… Lui è il principe promesso, e la sua è la canzone del ghiaccio e del fuoco.”
È plausibile che anche Rhaegar fosse a conoscenza del sogno delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, o ne avesse sentito abbastanza da poterlo intrecciare con la profezia del Principe che fu Promesso, e forse pensava anche che il bambino dovesse chiamarsi Aegon, il che potrebbe anche spiegare perché per Jon Snow sia stato scelto proprio il nome di Aegon Targaryen.
La profezia di Aegon è la stessa del Principe che fu Promesso?
Le due profezie sono collegate
Come accennato, c’è una certa sovrapposizione nel tema e nello scopo tra le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco del Sogno di Aegon e la profezia del Principe che fu Promesso de Il Trono di Spade. Ciò avviene per una buona ragione, dato che i due sono indissolubilmente legati, come confermato dall’episodio 4, stagione 1 di House of the Dragon. Osservando l’iscrizione sulla lama d’acciaio di Valyria che diventerà nota come pugnale a spada, si scopre: “Dal mio sangue proviene il principe che fu promesso, e suo sarà il canto del ghiaccio e del fuoco”.
È incredibilmente simile a quello che Rhaegar dice a Daenerys, il che suggerisce che potrebbe averlo saputo lui stesso dal pugnale, che avrebbe potuto appartenergli prima della fine della dinastia Targaryen. La profezia del Principe che fu Promesso predice un leader o un eroe che ha “una canzone di ghiaccio e fuoco” ed è tipicamente usata in modo intercambiabile con quella di Azor Ahai. In poche parole, il Principe Promesso, Azor Ahai e il Sogno di Aegon riguardano la sconfitta degli Estranei.
House of the Dragon sembra suggerire che il Principe che fu Promesso sia in realtà parte del Sogno di Aegon, piuttosto che una profezia separata, e che il Targaryen che siederà sul Trono di Spade quando arriverà l’oscurità sarà quel salvatore. Poiché la parola “principe” è di genere neutro in Alto Valyriano, significa anche che potrebbe essere una donna, come Rhaenyra o Daenerys.
Sebbene sia probabile che Martin aggiunga il Sogno di Aegon ai libri, non può essere che questa profezia si confonda completamente con quella del Principe che fu Promesso, come nota Melisandre in Una Tempesta di Spade il salvatore fu profetizzato migliaia di anni fa. Tuttavia, è possibile che Aegon ne abbia sentito parlare e, dopo il suo sogno, si sia convinto che il principe promesso sarebbe stato un Targaryen.
Come il Sogno di Aegon ha cambiato la Danza dei Draghi
Ha un impatto importante sulla guerra civile dei Targaryen in House of the Dragon
Il Sogno di Aegon non esiste solo per predire eventi futuri, ma modella anche la narrativa in corso della serie prequel. Ciò è accaduto in entrambe le stagioni 1 e 2, con importanti ramificazioni sulla relazione tra Rhaenyra Targaryen e Alicent Hightower e sulla famiglia Targaryen nel suo insieme.
In House of the Dragon stagione 1, episodio 8, Viserys confuso e morente racconta la storia del sogno di Aegon ad Alicent, confondendola per sua figlia Rhaenyra. Dato che Alicent non aveva alcuna conoscenza preliminare della profezia, interpretò il racconto farfugliato come una nomina di suo figlio, sempre Aegon, come suo erede al posto di Rhaenyra, portandola così a sostenere la sua pretesa e a farlo incoronare re. La guerra civile sarebbe forse scoppiata comunque, ma il sogno di Aegon ha portato direttamente alla Danza dei Draghi.
Nella seconda stagione, nell’Episodio Il Mulino in fiamme, Alicent viene a conoscenza del suo errore riguardo alle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Tuttavia, a quel punto è “troppo tardi” per lei per cambiare qualcosa: il sangue è stato versato da entrambi i lati, gli stendardi gridano e il regno è stato diviso. La profezia del Conquistatore ha reso l’intera storia un tragico malinteso.
In che modo la profezia delle Cronache del ghiaccio e del fuoco di Aegon cambia la sconfitta degli Estranei
Il sogno non risolve esattamente i problemi della stagione 8 di Il Trono di Spade
La rivelazione del Sogno di Aegon da parte di House of the Dragon serve effettivamente a ricostruire lo show madre, nella misura in cui non è mai stato detto prima, e cambia il modo in cui vengono inquadrati gli eventi che portano alla fine di Il Trono di Spade. Se Daenerys e Jon avessero conosciuto anche le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, le loro azioni sarebbero state diverse? Forse.
Parte dello scopo delle profezie ne Il Trono di Spade è che spesso si autoavverano, spingendo le persone a compiere azioni che altrimenti non avrebbero potuto compiere. Daenerys voleva comunque Il Trono di Spade, ma ha interrotto la sua missione per aiutare a combattere l’esercito della Notte; non è del tutto irragionevole pensare che quegli eventi avrebbero potuto essere invertiti se lei avesse saputo del Sogno di Aegon.
Indipendentemente da tutto, il sogno di Aegon ha alcune conseguenze sfortunate su Il Trono di Spade. Non cambia la storia, ma cambia la percezione in cui si sono svolti gli eventi della stagione 8.
Sono state diffuse tramite Vanity Fair le prime foto ufficiali di Il Gladiatore II. Il sequel ha come nuovo protagonista Paul Mescal, che interpreta la versione adulta di Lucius, il giovane nipote di Commodo (interpretato da Joaquin Phoenixnel film originale). Oltre al protagonista Mescal, le foto mostrano anche Denzel Washington, Pedro Pascal, Joseph Quinn e Connie Nielsen che torna nei panni di Lucilla.
Il Gladiatore è uscito nel 2000 ed è diventato subito un successo sia di critica che commerciale. Il film ha ottenuto un notevole incasso al botteghino, con oltre 460 milioni di dollari in tutto il mondo, ed è stato anche molto apprezzato nel circuito dei premi, vincendo cinque Academy Awards, tra cui quello per il miglior film e quello per il miglior attore per Russell Crowe, su un totale di dodici nomination. Crowe, da parte sua, non è molto entusiasta della realizzazione del film, come ha dichiarato la scorsa settimana.
Il Gladiatore II arriverà nelle sale il 15 novembre a livello internazionale e il 22 novembre in Nord America.