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Call My Agent – Italia, seconda stagione: recensione della serie

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Call My Agent – Italia, seconda stagione: recensione della serie

La seconda stagione di Call My Agent – Italia si apre con una grande premiere, la proiezione di Bastianazzo, un film realizzato da una coppia di registi rappresentati dalla CMA e che vengono chiamati “i nuovi D’Innocenzo”. Tutte le aspettative per questo progetto e per la serata si infrangono rumorosamente quando i protagonisti della storia scoprono che il film è veramente brutto e che la stampa non sta facendo troppi complimenti a dirlo a chiare lettere.

Comincia quindi con un grande fallimento e una corsa ai ripari l’arco narrativo del secondo ciclo di episodi della versione italiana di Dix pour cent, che nella prima stagione ci aveva accompagnato dietro le quinte della Claudio Maiorana Agency (CMA) e dei suoi assistiti: registi, attori, star che cercano di barcamenarsi nel mondo dello spettacolo, del cinema e della tv grazie all’aiuto dei propri agenti. Ritornano nel cast gli agenti Michele Di Mauro, Sara Drago, Maurizio Lastrico e l’appena scomparsa Marzia Ubaldi insieme ai loro assistenti Sara Lazzaro, Francesco Russo, Paola BurattoKaze, oltre a Emanuela Fanelli e, nel ruolo di se stesso, Corrado Guzzanti.

Call My Agent - Italia stagione 2
Foto RICCARDO GHILARDI

Per questo secondo racconto seriale, la scrittura è stata affidata ancora una volta a Lisa Nur Sultan che questa volta si distacca dal modello francese e rende lo show più simile al tradizionale racconto seriale italiano, con un focus sulle storie personali e professionali degli agenti protagonisti. C’è sempre lo spazio dedicato alle Guest star, tuttavia questo aspetto, che era quello di maggiore comicità nella prima stagione, viene notevolmente ridimensionato, così come vengono ridotte le occasioni di comicità genuina, in favore di toni da dramedy, come quando si sceglie di affrontare anche il tema delle molestie sul lavoro. La sensazione è che la scrittura si sia appiattita in favore di dinamiche più controllate e soapoperistiche, diminuendo al minimo sindacale il senso dell’assurdo che aveva imperato nella prima stagione, soprattutto in relazione al personaggio famoso che di volta in volta prendeva il sopravvento nella trama della puntata.

Call My Agent – Italia stagione 2, la recensione

Call my agent – Italia stagione 2 si presenta con due episodi di altissimo livello comico, appoggiandosi a Valeria Golino e Valeria Bruni Tedeschi nella prima puntata e a un Gabriele Muccino scoppiettante nella seconda puntata. In particolare il regista si dimostra padrone della scena e prontissimo a giocare con i suoi difetti, veri o presunti, dal temperamento fumantino, alla parlata poco comprensibile fino alla sua maniera non proprio ortodossa di affacciarsi ai social. Il migliore in campo a mani basse. Le altre guest star invece sono Gian Marco Tognazzi, Claudio Santamaria, Serena Rossi e Davide Devenuto, suo marito, Elodie, Sabrina Impacciatore e una simpatica piccola comparsata del maestro Dario Argento.

call my agent - italia stagione 2 serie tv 2024
Foto FABIO ZAYED

Se per alcuni versi la serie si concentra a raccontare un dietro le quinte che lo spettatore può solo intuire, d’altra parte sembra che quel backstage sia più suggerito che davvero mostrato. Sembra quasi che l’intenzione sia di replicare quello che, con risultati eccellenti oltre che grotteschi, ha fatto Boris per i set televisivi. Tuttavia Call My Agent – Italia mance dell’incisività e forse anche della cattiveria per mettere davvero alla berlina i personaggi che racconta, cosa che probabilmente non è nelle intenzioni.

La seconda stagione di Call My Agent – Italia paga il prezzo di una normalizzazione della scrittura, di un appiattimento dei toni che, se nei due episodi iniziali non appare affatto evidente, grazie all’ottimo utilizzo che si fa delle guests coinvolte, diventa poi man mano incontrovertibile con il proseguire della serie, fino al debolissimo episodio finale.

Denis Villeneuve: “Se mai farò Dune 3, è perché sarà migliore del secondo”.

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Denis Villeneuve ha fatto una promessa ai fan di Dune: andrà avanti con la realizzazione di un terzo film, basato sul romanzo Messia di Dune di Frank Herbert, solo se saprà per certo che sarà migliore di Dune: Parte Due (qui la nostra recensione). Si tratta di un obiettivo ambizioso, considerando il successo che il sequel sta avendo. Un successo di critica e di pubblico, con il film che ha attualmente superato la soglia dei 500 milioni di dollari al botteghino mondiale e non sembra destinata a rallentare. “Ho fatto entrambi i film uno dopo l’altro, il che ha assolutamente senso per me“, ha dichiarato Villeneuve di recente alla rivista Empire quando è stata ventilata la possibilità di un terzo Dune.

Ho sentito che era una buona idea andare avanti subito dopo la prima parte. Stavamo già progettando, scrivendo, eccetera. Ma questo significava anche che per sei anni sono stato su Arrakis senza sosta, e penso che sarebbe salutare fare un piccolo passo indietro. Per prima cosa, dobbiamo assicurarci di avere una sceneggiatura forte. La cosa che voglio evitare è di non avere qualcosa di pronto. Non l’ho mai fatto e ora sento che potrebbe essere pericoloso a causa dell’entusiasmo. Dobbiamo assicurarci che tutte le idee siano sulla carta“.

Se torniamo lì, deve essere reale, deve essere rilevante. Se mai farò Dune: Messiah, è perché sarà meglio della parte seconda“, ha aggiunto. “Altrimenti non lo faccio“. Denis Villeneuve ha da tempo manifestato il suo interesse per la realizzazione di un terzo film di Dune e dato il finale aperto di questo secondo capitolo c’è da aspettarsi che egli porti a compimento il racconto dell’ascesa al trono di Paul Atreides. Villeneuve ha anche dichiarato alla stampa di essere sicuro che la “Parte Due” sia un film migliore della “Parte Uno“, quindi l’obiettivo è quello di far sì che la “Parte Tre” sia ancora migliore. Per scoprirlo, però, sarà probabilmente necessario attendere un po’ di tempo in più.

Denis Villeneuve dirige Dune – Parte Due

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune – Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Dune – Parte Due  uscirà nei cinema il 28 Febbraio 2024!

Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.

Spider-Man 4: scontri in corso tra i Marvel Studios e la Sony

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Spider-Man 4: scontri in corso tra i Marvel Studios e la Sony

Sebbene non sia ancora stato annunciato ufficialmente Spider-Man 4 con Tom Holland nuovamente protagonista, è noto che sono in corso i piani per il seguito di Spider-Man: No Way Home. Stando a nuovi rumori, il ritardo nell’annuncio potrebbe essere dovuto almeno in parte al fatto che i Marvel Studios e la Sony Pictures non sono sicuri del modo migliore di procedere con la storia, e pare che Kevin Feige si è scontrato con i dirigenti della Sony Amy Pascal e Tom Rothman per quanto riguarda la sceneggiatura.

L’insider Daniel Richtman ha poi condiviso alcuni aggiornamenti molto interessanti. Secondo Richtman, Rothman è quello che “sta litigando con Feige per decidere cosa fare di Spider-Man 4” ed è determinato ad affrettare lo sviluppo del sequel. Rothman vorrebbe anche che Jon Watts tornasse al timone, mentre Feige preferirebbe che fosse un altro regista ad occuparsene, in modo che Watts possa dedicarsi ad altri progetti.

Richtman sostiene inoltre che, sia che il film sia una grande avventura del Multiverso sia che si tratti di una storia di strada su scala ridotta, il piano attuale è quello di introdurre una versione live-action di Miles Morales. Per quanto riguarda l’animazione dello Spider-Verse, Richtman ritiene che siano previsti “almeno altri due” film oltre a Spider-Man: Beyond the Spider-Verse.

Spider-Man 4, cosa sappiamo sul film?

Mentre lo Spider-Man di Holland dovrebbe avere un ruolo da protagonista in Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars, sembra che la prossima trilogia interamente dedicata al personaggio vedrà Peter passare il ruolo di Spider-Man a Miles. Può sembrare prematuro, ma con un’altra trilogia per lui prevista ci sarà ancora molto tempo a disposizione per far evolvere Peter Parker e portare degnamente a conclusione il suo arco narrativo.

Indipendentemente da quale sia il piano, ad oggi Spider-Man 4 è ancora prevelentemente in fase di considerazioni preliminari, per cui potrebbe volerci un po’ prima di rivederlo sul grande schermo. In una recente intervista Hollanda ha dichiarato che: “È un processo collaborativo. I primi incontri rispondevano alla domanda, ‘Perché dovremmo farlo di nuovo?’ E penso che abbiamo trovato tutti il motivo. Sono davvero, davvero contento di dove siamo in termini di creatività”. Non resta dunque che attendere novità in merito.

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Marvel Studios: novità sulle serie animate in arrivo

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Marvel Studios: novità sulle serie animate in arrivo

In un’intervista rilasciata a Men’s Health Magazine, Brad Winderbaum, dirigente di alto livello dei Marvel Studios, ha parlato delle prossime serie animate Eyes of Wakanda e Your Friendly Neighborhood Spider-Man. La conversazione aveva lo scopo di promuovere il recente X-Men ’97 (qui la recensione), ma la discussione si è spostata in modo interessante sul piano generale della Marvel Animation.

Winderbaum ha rivelato che il MCU accetterà Eyes of Wakanda di Ryan Coogler come parte canone del MCU. E per essere precisi, sarà canonico per la Sacra Linea Temporale. “Stiamo esplorando così tante strade incredibili sul versante dell’animazione. Eyes of Wakanda, più di ogni altro show, si inserisce nella continuità temporale del MCU. Il regista di Black Panther, Ryan Coogler, ne è produttore, Todd Harris è uno dei nostri storyboard artist di lunga data e lo dirige. Riguarda la storia e la mitologia del Wakanda ed è davvero fantastico“.

C’è anche una terza stagione di What If…? con Bryan Andrews alla guida, che è stato presente fin dall’inizio. E, senza rovinare nulla, è qui che iniziamo a percepire il potenziale di crossover con i progetti animati. Abbiamo Marvel Zombies in arrivo. E Your Friendly Neighborhood Spider-Man di Jeff Trammell, per il quale andrò al mixaggio del suono tra un paio d’ore. È fantastico. Lui e il suo team sanno come farti investire nei personaggi. È una serie molto liceale, incentrata su un gruppo di persone, con Peter Parker al centro. È molto divertente“.

Sembra dunque che i Marvel Studios siano fortemente intenzionati a puntare sempre di più sui prodotti animati, alternandoli a quelli live-action e anzi facendosi che le due cose si integrino tra loro all’interno del canone e della timeline del MCU. Non resta a questo punto che attendere per scoprire quando questi titoli arriveranno su Disney+ a fare compagnia a X-Men ’97.

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Beetlejuice Beetlejuice: svelato il teaser trailer del film

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Beetlejuice Beetlejuice: svelato il teaser trailer del film

Dopo le prime foto, Warner Bros. ha svelato il primo teaser trailer dell’atteso Beetlejuice Beetlejuice, al cinema dal 6 settembre 2024. Stando a quanto riportato dalla sinossi ufficiale: “Dopo un’inaspettata tragedia familiare, tre generazioni della famiglia Deetz tornano a casa a Winter River. Ancora perseguitata da Beetlejuice, la vita di Lydia viene sconvolta quando la figlia adolescente e ribelle, Astrid, scopre il misterioso modellino della città in soffitta e il portale per l’Aldilà viene accidentalmente aperto. Con i problemi che stanno nascendo in entrambi i regni, è solo questione di tempo prima che qualcuno pronunci tre volte il nome del demone dispettoso, pronto a tornare per scatenare il suo caos“.

Beetlejuice Beetlejuice: tutto quello che c’è da sapere sul film

Il visionario filmmaker Tim Burton e l’attore candidato all’Oscar Michael Keaton tornano a fare squadra per Beetlejuice Beetlejuice, l’atteso sequel del pluripremiato Beetlejuice – Spiritello porcello. Keaton torna nel suo ruolo iconico accanto alla candidata all’Oscar Winona Ryder (Stranger Things, Piccole donne) nel ruolo di Lydia Deetz, e alla vincitrice di due Emmy Catherine O’Hara (Schitt’s Creek, La sposa cadavere) nel ruolo di Delia Deetz. Si aggiungono al cast le new entry Justin Theroux (Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi, The Leftovers), Monica Bellucci (Spectre, i film di Matrix), Arthur Conti (House of the Dragon) al suo debutto in un lungometraggio, la candidata agli Emmy Jenna Ortega (Mercoledì, Scream VI) nel ruolo della figlia di Lydia, Astrid, e il candidato all’Oscar Willem Dafoe (Povere Creature!, Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità).

Burton dirige il film da una sceneggiatura di Alfred Gough & Miles Millar (Mercoledì). La squadra creativa di Burton che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia Haris Zambarloukos (Shark 2 – L’abisso, Assassinio sull’Orient Express) e diversi suoi collaboratori storici come lo scenografo Mark Scruton (Mercoledì), il montatore Jay Prychidny (Mercoledì), la costumista premio Oscar Colleen Atwood (Alice in Wonderland, Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street), il supervisore creativo degli effetti delle creature e del trucco speciale vincitore del Premio Oscar Neal Scanlan (Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street, Charlie e la fabbrica di cioccolato), il compositore Danny Elfman (Big Fish, The Nightmare Before Christmas, Batman), e il Premio Oscar per le acconciature e il trucco Christine Blundell (Topsy-Turvy Sotto-sopra).

La mafia uccide solo d’estate: tutto quello che c’è da sapere sul film

La mafia è un argomento delicato, su cui però non bisognerebbe mai tacere. Il silenzio equivale infatti a complicità e questo, dal canto suo, il cinema ce lo ha ricordato spesso. Dal film I cento passi fino al recente Il traditore, la malavita viene sconfitta o arginata parlandone ed esponendola agli occhi di tutti. Nel 2013, oltre a fare tutto ciò, Pif sceglie anche di deriderla, realizzando la commedia La mafia uccide solo d’estate (qui la recensione), con cui ripercorre i più gravi episodi mafiosi distruggendo però come possibile il mito di quest’organizzazione criminale e richiamando tutti al proprio dovere civico. Tra i tanti film di mafia esistenti, questo si è così affermato come uno dei più lucidi e importanti.

Dopo essere divenuto popolare per la trasmissione televisiva Il testimone, in onda su MTV, Pif viene contattato dal produttore Mario Gianani che gli propose di realizzare un film. Pif non si lascia sfuggire l’occasione e propone un’idea che stava sviluppando da circa 4 anni, dando così poi vita proprio al film con Cristiana Capotondi. Per raccontare un argomento come questo, Pif ricorre poi al al linguaggio che gli è proprio e consolidato con Il Testimone, utilizza, ovvero trattando gli argomenti, anche quelli più scabrosi e delicati, con un doppio registro fatto di ironia e fredda presentazione dei fatti, in un’alternanza tra momenti comici e di tristezza.

Vincitore del Premio del Pubblico al Torino Film Festival e affermatosi come un grande successo economico, il film è evidentemente riuscito nel suo intento, affrontando argomenti importanti e riaccendendo il dibattito pubblico nei loro confronti. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a La mafia uccide solo d’estate . Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La mafia uccide solo d'estate trama

La trama e il cast di La mafia uccide solo d’estate

Il film narra l’educazione sentimentale e civile di un bambino, Arturo, che nasce a Palermo lo stesso giorno in cui Vito Ciancimino, mafioso di rango, viene eletto sindaco. Il rapporto con la mafia segnerà Arturo per tutta la sua vita e così alternate alle tappe principali del suo percorso di crescita, si narra degli eventi malavitosi che dagli anni Settanta agli anni Novanta hanno sconvolto l’Italia, dall’omicidio del boss Michele Cavataio a quelli dei giudici Giovanni Falcone Pietro Borsellino. Davanti ai propri occhi, Arturo assiste infatti al consolidarsi della mafia a cui tenta di opporsi come può, mentre cerca anche di costruirsi una vita con l’amata Flora.

Ad interpretare Arturo, nella sua versione adulta, vi è lo stesso Pif, mentre il personaggio da bambino è interpretato da Alex Bisconti. L’amata Flora ha invece il volto di Cristiana Capotondi da adulta e di Ginevra Antona da bambina. L’attore Claudio Gioè, che reciterà poi anche in La mafia uccide solo d’estate – La serie, interpreta invece il giornalista Francesco. Completano poi il cast Ninni Bruschetta nel ruolo di Fra Giacinto, Rosario Lisma e Barbara Tabita nei ruoli del padre e della madre di Arturo e Antonio Alveario in quelli di Totò Riina. Lorenzo Guccione e Giuseppe Sangiorgi interpretano invece Fofò Cassina, amico di Arturo, da bambino e da adulto.

Il significato del titolo e del film

Il titolo del film, La mafia uccide solo d’estate, deriva da uno scambi di battute tra il piccolo Arturo e suo padre: «Ma la mafia ucciderà anche noi?», «Tranquillo, ora siamo d’inverno, la mafia uccide solo d’estate», risponde il genitore per tranquillizzarlo. Ed è proprio questo “voler tranquillizzare”, questo sottovalutare un fenomeno invece gravissimo e sempre attivo, che il film vuole criticare. Non c’è nessuna regola stagionale negli omicidi e nelle stragi compiuti dalla mafia e il racconto, attraversando un ventennio di storia italiana ce lo dimostra benissimo. Pif, dunque, ci mostra la nostra stessa storia attraverso gli occhi di un bambino che non capisce il silenzio degli adulti, ritenendolo pericoloso quanto la mafia stessa.

Continuerà a non capirlo neanche da adulto, quando si afferma definitivamente come personaggio rappresentativo di tutti coloro che nella realtà hanno affrontato il malaffare mafioso fin dai tempi in cui la popolazione ancora ne ignorava o negava l’esistenza, diventandone spesso vittime. Pif sceglie dunque di distruggere come può quel pericoloso silenzio, facendo nomi, cognomi, citando eventi ed episodi che è bene non dimenticare. Affronta la mafia con il linguaggio dell’ironia, deridendola e svestendola di quell’aura con cui è solita incutere timore. Con La mafia uccide solo d’estate, dunque, Pifaffronta apertamente la mafia con i mezzi che gli sono propri, invitando lo spettatore a fare altrettanto.

La mafia uccide solo d'estate cast

La mafia uccide solo d’estate – La serie

Nel 2016, a seguito del successo del film, è stata realizzata una serie in cui Pif impersona (solo vocalmente) il protagonista Salvatore Giammarresi da adulto, che narra le vicende della sua famiglia nella Palermo di fine anni ’70, dove si susseguono i fatti che l’hanno caratterizzata nel corso del tempo, alternando episodi realmente accaduti alla storia di fantasia della famiglia stessa. Vengono immaginate anche alcune interazioni tra alcuni personaggi, più o meno famosi, della malavita locale, prendendo sempre spunto dalle testimonianze storiche. La serie è composta da due stagioni (qui la recensione della seconda stagione) di 12 episodi l’una.

Il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La mafia uccide solo d’estate grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TVNow, Prime Video e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 21 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Gwyneth Paltrow sui film di supereroi: “Cercare di rivolgersi a tutti può ostacolare la qualità”

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Ospite di “Hot Ones“, all’attrice Gwyneth Paltrow è stato chiesto il suo parere su quanto  detto da Cord Jefferson agli Oscar. Il regista di American Fiction, che ha vinto quest’anno il premio per la migliore sceneggiatura adattata ha infatti lanciato un appello a Hollywood durante il suo discorso di accettazione, dicendo: “Invece di fare un film da 200 milioni di dollari, provate a farne 20 da 10 milioni“. “Capisco perfettamente il suo punto di vista“, ha risposto la Paltrow.

Si vuole avere la migliore possibilità di avere un forte ritorno sull’investimento. Le persone investono un sacco di soldi in queste cose e vogliono che siano redditizie. Ma se guardo all’industria nel suo complesso, questa grande spinta verso i film di supereroi… si possono fare solo tanti buoni film che sembrino davvero originali, eppure si cerca sempre di raggiungere il maggior numero di persone possibile, il che a volte ostacola la qualità o la specificità o il vero punto di vista“.

Sono cresciuta facendo film a medio budget e a volte mi lamento del fatto… guardo ad alcuni film che ho fatto negli anni ’90 e penso che oggi non verrebbero realizzati“, ha continuato l’attrice. “C’è più diversità artistica quando la posta in gioco è minore e le persone possono esprimere la loro vera voce e fare un film nel modo in cui vogliono farlo. Questi sono in genere quelli che hanno maggiore risonanza“.

Gwyneth Paltrow è Pepper Potts nel MCU

Sebbene la Paltrow sia diventata famosa come protagonista di diversi film della Miramax negli anni ’90, da “Il talento di Mr. Ripley” al premio Oscar per “Shakespeare in Love“, sarà per sempre associata ai film di supereroi grazie al suo ruolo di Pepper Potts nel Marvel Cinematic Universe. La Paltrow ha infatti dato il via al MCU accanto a Robert Downey Jr. nel ruolo di Tony Stark in “Iron Man” del 2008. Ha poi ripreso il ruolo in altri due film standalone di “Iron Man” e in altri film Marvel, tra cui “Spider-Man: Homecoming” e “Avengers: Endgame“.

Sia la Paltrow che Downey sono poi apparsi per l’ultima volta nel MCU in “Endgame” del 2019, che ha visto in particolare la morte dell’Iron Man di Downey Jr. Durante un Q&A con i fan su Instagram l’anno scorso, la Paltrow ha detto che il suo tempo con la Marvel era probabilmente finito perché “che bisogno c’è di Pepper Potts senza Iron Man?“. Ad oggi, infatti, non è previsto un suo ritorno in scena.

The Spider Within: A Spider-Verse Story: il corto animato arriverà su YouTube

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Sony pubblicherà un nuovo corto animato intitolato The Spider Within: A Spider-Verse Story sul canale YouTube di Sony Pictures Animation alle 6 (US) del mattino del 27 marzo. A darne notizia è il noto sito americano Variety.

Realizzato da Sony Pictures Animation e Sony Pictures Imageworks, il corto The Spider Within: A Spider-Verse Story è ambientato nel mondo di “Spider-Man: Across the Spider-Verse” e segue Miles Morales/Spider-Man mentre lotta per bilanciare le sue responsabilità di adolescente, amico, studente e Spider-Man. Nell’affrontare queste pressioni, Miles ha un attacco di panico che lo costringe a confrontarsi con le manifestazioni della sua ansia e a imparare che chiedere aiuto può essere un atto altrettanto coraggioso che proteggere la sua città dal male.

Il rilascio digitale avviene in collaborazione con il Kevin Love Fund e sarà incorporato come parte del nuovo piano di lezioni del fondo incentrato sulla salute mentale, “The Hero Within”. Il piano didattico invita gli studenti a raccontare la propria storia attraverso la lente della consapevolezza della salute mentale, grazie a un programma interattivo che comprende un’attività creativa di storyboard.

Miles rappresenta molti di noi che fanno del loro meglio nella vita di tutti i giorni“, ha dichiarato Jarelle Dampier, regista di “The Spider Within“. “Spesso non ci rendiamo conto di tutto quello che abbiamo passato finché il nostro corpo non ci costringe a prendere coscienza della sua esperienza. Il mio intento è che ‘Il ragno dentro’ possa motivare conversazioni più profonde tra amici e familiari sui loro percorsi di salute mentale – e spero che sia una lettera d’amore per coloro che adorano Miles Morales“.

Il fondatore dei KLF, giocatore di basket professionista e sostenitore della salute mentale, Kevin Love, ha dichiarato: “La mia speranza per il cortometraggio è che tutti, specialmente i giovani, capiscano che i propri sentimenti sono validi e che non si è soli“.

Love ha continuato: “Lo si vede con Spider-Man nel cortometraggio, dove Miles ha un confidente fidato. È in grado di fare una passeggiata con suo padre e di esprimere quello che sta passando. Tutti noi possiamo imparare da questo: quanto sia importante rivolgersi a qualcuno, esprimere le proprie emozioni, dire la propria verità e non tenersi tutto dentro”.

The Spider Within: A Spider-Verse Story ha debuttato ad Annecy nel 2023 ed è stato sviluppato e prodotto durante l’anno inaugurale del programma Leading and Empowering New Storytellers (LENS) di Sony Pictures Animation e Sony Pictures Imageworks, un programma di formazione alla leadership della durata di nove mesi che offre ai candidati provenienti da gruppi sottorappresentati l’opportunità di acquisire una preziosa esperienza di leadership nell’animazione. Il risultato finale del programma è un cortometraggio completamente originale, ambientato nel mondo esistente di un lungometraggio prodotto da Sony Pictures Animation e Sony Pictures Imageworks.

Prime Video annuncia il cast della seconda stagione di Nine Perfect Strangers

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Nicole Kidman ritornerà e insieme a lei si uniranno al cast della seconda stagione di NOVE PERFETTI SCONOSCIUTI (Nine perfect strangersHenry Golding, Mark Strong e Lena Olin come personaggi fissi della serie. Inoltre, Nicole Kidman sarà nuovamente executive producer della serie.

Lo show nasce da David E. Kelley, Made Up Stories di Bruna Papandrea, Blossom Films di Nicole Kidman e FIFTH SEASON. FIFTH SEASON si occupa anche della distribuzione della serie. La seconda stagione di Nove perfetti sconosciuti sarà disponibile per i clienti Prime Video in tutto il mondo, esclusi gli Stati Uniti dove è disponibile su Hulu.

Sulla prima stagione di Nine Perfect Strangers

La prima stagione di Nove perfetti sconosciuti ha debuttato su Prime Video nell’agosto 2020

Sinossi prima stagione: Basato sul bestseller del The New York Times dell’autrice Liane Moriarty, Nove perfetti sconosciuti si svolge in un health-and-wellness resort boutique che promette guarigione e trasformazione, mentre nove abitanti stressati provenienti dalla città cercano di intraprendere un percorso verso uno stile di vita migliore. A vegliare su di loro durante questo ritiro di 10 giorni c’è la direttrice del resort, Masha, una donna la cui missione è quella di rinvigorire le loro menti e i loro corpi stanchi. Tuttavia, questi nove “perfetti” sconosciuti non hanno idea di cosa sta per colpirli.

Cast della prima stagione: Nicole Kidman, Melissa McCarthy, Michael Shannon, Luke Evans, Bobby Cannavale, Regina Hall, Samara Weaving, Melvin Gregg, Asher Keddie, Grace Van Patten, Tiffany Boone e Manny Jacinto.

Nove perfetti sconosciuti nasce da David E. Kelley, Made Up Stories di Bruna Papandrea, Blossom Films di Nicole Kidman, e da FIFTH SEASON. Jonathan Levine ha diretto tutti gli otto episodi ed è stato anche executive producer al fianco di Papandrea, Steve Hutensky e Jodi Matterson per Made Up Stories, Nicole Kidman e Per Saari per Blossom Films, Liane Moriarty, dello showrunner David E. Kelley, John Henry Butterworth, Molly Allen, Samantha Strauss e Melissa McCarthy. La serie è co-scritta da David E. Kelley, John Henry Butterworth e Samantha Strauss.

Peaky Blinders: il creatore dice che Cillian Murphy tornerà per il film, riprese a settembre!

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Sembra che, dopo tutto, rivedremo il gangster Tommy Shelby in azione nell’atteso film di Peaky Blinders. Parlando al Birmingham World in occasione della prima del suo nuovo dramma della BBC “The Town“, il creatore di “Peaky BlindersSteven Knight ha confermato che il recente premio Oscar Cillian Murphy riprenderà il suo amato ruolo nella prossima versione cinematografica del dramma criminale britannico.

Steven Knight ha dichiarato che Cillian Murphy tornerà “sicuramente” e che le riprese del film di Peaky Blinders inizieranno a settembre.

Sicuramente tornerà. Lo gireremo a settembre, in fondo alla strada, a Digbeth“, ha confermato Knight.

L’apparente ritorno di Cillian Murphy nei panni di Tommy Shelby per il film di “Peaky Blinders” non è uno shock, visto che la star di “Oppenheimer” ha da tempo manifestato il suo interesse a recitare in un film di “Peaky Blinders“, a patto che la sceneggiatura fosse abbastanza degna.

Cosa ha detto Cillian Murphy sul film di Peaky Blinders?

Se c’è un’altra storia, mi piacerebbe farla“, ha detto Cillian Murphy a Rolling Stone U.K. l’anno scorso a proposito di un film di “Peaky”. “Ma deve essere giusto. Steve Knight ha scritto 36 ore di televisione, e ce ne siamo andati su di giri. Sono davvero orgoglioso di quell’ultima serie. Quindi, dovrebbe essere legittimo e giustificato fare di più“.

Cillian Murphy ha dichiarato all’Irish Star, il mese scorso, prima di vincere l’Oscar: “Ho sempre detto che se Knight fornirà una sceneggiatura che so essere in grado di fornire, perché è uno scrittore fenomenale, io ci sarò. … Se vogliamo vedere il cinquantenne Tommy Shelby, io ci sarò. Facciamolo“.

Durante una conversazione per Actors on Actors di Variety tra Cillian Murphy e la superfan di Peaky Blinders Margot Robbie l’anno scorso, lei ha menzionato la serie, dicendo: “Possiamo per favore parlare di Tommy Shelby del cazzo per un solo minuto?“. Poi gli ha chiesto di un potenziale film spinoff, pregandolo di farne uno, al che Murphy ha risposto: “Voglio dire, sono aperto all’idea. Ho sempre pensato che se ci fosse un’altra storia da raccontare“.

Peaky Blinders ha debuttato originariamente su BBC Two all’estero (le due stagioni finali sono passate a BBC One), ma dopo l’arrivo dello show su Netflix la sua popolarità è esplosa. Il finale della serie è andato in onda nell’aprile del 2022, ma Knight non ha mai nascosto le sue intenzioni di continuare la storia in un film.

Di Cosa parlerà il film di Peaky Blinders?

Il film, so esattamente di cosa si tratta. E so quali due storie racconterà“, ha dichiarato il creatore a Esquire ancora prima della messa in onda del finale della serie. “Quello che succederà dopo, voglio che dipenda dal film. Per quanto ne sappiamo, qualcuno salterà fuori – credo di sapere chi sarà“.

Fantastici Quattro: altri 5 personaggi di supporto che vorremmo vedere nel reboot dei Marvel Studios

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È passato molto tempo, ma nel 2025 i Fantastici Quattro torneranno finalmente al cinema. Questa volta saranno i Marvel Studios a decidere quando la squadra entrerà nel MCU, e ci aspettiamo che riceva finalmente il trattamento che merita sullo schermo.

Pedro Pascal (Reed Richards/Mister Fantastic), Vanessa Kirby (Sue Storm/Donna invisibile), Joseph Quinn (Johnny Storm/Torcia Umana) e Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm/La Cosa) guideranno il cast de I Fantastici Quattro, ma non abbiamo ancora saputo chi interpreterà i cattivi del film.

E che dire del cast di supporto del film? Ci sono un sacco di personaggi che i Marvel Studios possono prendere dai fumetti per I Fantastici Quattro; in questo approfondimenti, diamo un’occhiata a 5 delle possibilità più interessanti.

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Sharon Ventura

Fantastici quattro Sharon Ventura

Abbiamo già visto la storia d’amore tra la Cosa e Alicia Masters (lei è cieca e non le importa del suo aspetto; abbiamo già capito), quindi perché non dare a Ben Grimm un nuovo interesse amoroso con Sharon Ventura?

Creata dallo scrittore Mike Carlin e dall’artista Ron Wilson, Sharon è apparsa per la prima volta in The Thing #27 nel 1985 ed è stata inizialmente presentata come una wrestler professionista. Si innamora di Ben e acquisisce forza e resistenza sovrumane, facendosi chiamare “Ms. Marvel”. Questo nome è già stato utilizzato nel MCU, ovviamente.

In seguito, Sharon viene trasformata fisicamente in un essere mostruoso che assomiglia a La Cosa e, anche se Ben dovrebbe essere l’unica persona a dover sopportare questa maledizione, potrebbe essere una sottotrama divertente. Questo potrebbe anche spiegare le voci che vorrebbero Mila Kunis nel ruolo della “Cosa”.

Agatha Harkness

Agatha Harkness
Kathryn Hahn as Agatha Harkness in Marvel Studios’ WANDAVISION exclusively on Disney+. Photo courtesy of Marvel Studios. ©Marvel Studios 2021. All Rights Reserved.

Abbiamo incontrato per la prima volta Agatha Harkness nel MCU in WandaVision e, nel corso di quest’anno, tornerà nella sua serie spin-off, Agatha. Inoltre, potrebbe esserci un posto per la strega nel franchise dei Fantastici Quattro.

Nei fumetti, Reed e Sue si sono rivolti ad Agatha per avere un aiuto nella crescita del figlio Franklin. Ha contribuito a ribaltare la situazione durante diversi attacchi al Baxter Building e per un certo periodo è stata un’alleata chiave della Prima Famiglia Marvel. Per un breve periodo ha persino aiutato il mutante a controllare i suoi poteri emergenti, una sottotrama che ci piacerebbe vedere in questo film.

Come molti di voi, anche noi siamo fiduciosi che Spider-Man possa fare la sua comparsa ne I Fantastici Quattro. Tuttavia, se questo non è possibile, dare ad Agatha un ruolo di supporto nel reboot sarebbe un bel pezzo di tessuto connettivo con il più ampio MCU.

Wyatt Wingfoot

Wyatt Wingfoot

I Fantastici Quattro saranno anche una famiglia, ma è meglio credere che questa squadra di supereroi abbia anche molti amici. Questo nativo americano è stato creato dallo scrittore Stan Lee e dall’artista Jack Kirby nel lontano 1966 in Fantastic Four #50.

Amico intimo di Johnny Storm, Wyatt è diventato un alleato ricorrente della Prima Famiglia Marvel nel corso degli anni e i fumetti recenti hanno eliminato molti degli stereotipi offensivi degli inizi. Ha anche avuto una relazione tira e molla con She-Hulk, il che significa che i Marvel Studios potrebbero fare molto con questo personaggio nel MCU.

Ci piacerebbe vedere Wyatt reinventato per un pubblico moderno e qualcuno su cui i supereroi possano fare affidamento. Forse sarà un agente dello S.H.I.E.L.D. negli anni ’60 o qualcosa del genere? In ogni caso, è ora che gli venga riconosciuto il giusto merito.

Roberta

Fantastic Four Roberta

Siamo ancora stupiti dal fatto che i Marvel Studios stiano finalmente portando H.E.R.B.I.E. sul grande schermo ne I Fantastici Quattro, ma se il MCU ha davvero intenzione di abbracciare la stranezza delle invenzioni di Reed Richards, allora vediamo Roberta (una creazione di John Byrne da Fantastic Four #239 del 1981).

Receptionist robotica della squadra al Baxter Building, ha sottomesso supercriminali in attacco e ha persino trovato una storia d’amore con un robot di nome Elektro, scoperto da Mister Fantastic durante una delle tante avventure della squadra.

Sì, sappiamo che è già apparsa in Fantastic Four: Rise of the Silver Surfer, ma era una cosa da sfigati. In I Fantastici Quattro ci aspettiamo di vedere una versione molto più inventiva e bizzarra di questo personaggio poco conosciuto.

Kristoff Vernard

Kristoff Vernard

Anche Kristoff Vernard è stato creato dallo scrittore John Byrne e ha fatto il suo debutto in Fantastici Quattro #247 del 1982. Presentato come figlio orfano di uno scienziato latveriano fedele al Dottor Destino, diventa il pupillo di Victor dopo la morte dei genitori.

Destino lo prepara come potenziale successore e, grazie alla sua somiglianza fisica con Destino da bambino, Kristoff viene dotato di un’armatura e addestrato sia alla scienza che alla magia. Alla fine, Vernard funge da sostituto di Destino ed è tipicamente ritratto come ferocemente fedele al suo padrone.

Nel MCU questa storia subirebbe delle modifiche sostanziali, ma quanto sarebbe bello incontrare Kristoff (magari come antagonista minore) prima che il film si concluda con lui che fa rapporto a Destino a Latveria?

Fantastici Quattro: svelato il possibile periodo di inizio riprese

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Dopo numerosi ritardi, Fantastici Quattro sembra finalmente essere quasi pronto per prendere forma. Ora che i quattro protagonisti hanno finalmente degli attori a loro abbinati, secondo lo scooper @CanWeGetToast, i Marvel Studios avrebbero intenzione di iniziare la produzione del film questo agosto. Manca l’ufficialità a riguardo, ma considerata la data di uscita fissata al 25 luglio 2025, è molto probabile che i lavori abbiano inizio con circa un anno d’anticipo, così da riuscire a rispettare quella data. Agosto potrebbe dunque essere effettivamente il periodo in cui si potrà iniziare ad avere qualche dettagli in più sul film, come anche qualche foto dal set.

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Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, è completamente trasformato in, beh, una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza – e un perpetuo cuore pesante per il suo aspetto apparentemente mostruoso.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh Friedman, Jeff Kaplan e Ian Springer. La notizia del casting di Pascal era già trapelata a novembre, mentre anche gli altri nomi erano usciti da recenti indiscrezioni. Pedro Pascal è noto al mondo per le sue interpretazioni in The Mandalorian, The Last of Us e prima ancora in Game of Thrones. Vanessa Kirby ha fatto parte del franchise di Mission Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4. Ebon Moss-Bachrach sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

La Marvel conferma la morte di Scarlet Witch in Doctor Strange 2

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La Marvel conferma la morte di Scarlet Witch in Doctor Strange 2

Dopo quasi due anni di speculazioni, la Marvel ha ora confermato che la Scarlet Witch di Elizabeth Olsen è ufficialmente morta in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Il pubblico era curioso di conoscere il destino di Wanda Maximoff  a seguito del finale del film, poiché non era chiaro cosa potesse essere accaduto. Mentre Scarlet Witch è stata apparentemente schiacciata dal crollo del palazzo, si sà che i personaggi della linea temporale del MCU non rimangono sempre morti e i poteri mistici del personaggio avrebbero potuto far credere la sua morte, permettendole di ricomparire in futuro.

Tuttavia, come riportato da Screen Rant, nel libro del MCU intitolato Marvel Studios The Marvel Cinematic Universe: An Official Timeline, la tragica fine di Scarlet Witch sembra essere confermata. Il libro riporta infatti che: “Wanda distrugge Wundagore e lo fa crollare su se stessa, ponendo fine a due grandi minacce per tutto il Multiverso“. Inoltre, la voce del libro riporta un simbolo corrispondente alla morte di un personaggio importante, confermando ufficialmente il destino di Scarlet Witch.

Scarlet Witch e il suo percorso nel MCU

Sebbene il sacrificio di Scarlet Witch rappresenti un momento di redenzione per lei, a molti è sembrato un finale deludente per un personaggio che meritava di meglio. Wanda ha probabilmente subito il maggior numero di traumi tra tutti i personaggi del MCU. La sua famiglia è morta quando era giovane, poi è stata sottoposta a esperimenti prima che suo fratello morisse mentre combatteva contro Ultron. In seguito ha sacrificato Visione, ma non è servito a nulla, poi è stata colpita dal blip, è tornata dal blip e ha creato la sua vita da sogno a Westview, prima di doverla distruggere.

La sua svolta malvagia ha un certo senso, considerando quanto ha perso e cosa voleva recuperare. Tuttavia, Doctor Strange nel Multiverso della Follia l’ha trasformata da un’eroina complicata in una vera e propria villain che ha usato il suo trauma come scusa per la distruzione. Wanda meritava però un momento in cui imparasse a usare tutto ciò che ha perso per un bene superiore e ad andare avanti con la sua vita, ma non l’ha mai avuto. Se Doctor Strange nel Multiverso della Follia è stata davvero la fine per lei, allora il MCU potrebbe aver perso l’opportunità di darle un finale soddisfacente.

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Furiosa: A Mad Max Saga in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2024

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Nove anni dopo Mad Max: Fury Road, la nuova opera della famosa saga del regista, sceneggiatore e produttore australiano George Miller torna sulla Croisette al Festival di Cannes 2024. L’attesissimo Furiosa: A Mad Max Saga sarà svelato alla presenza del regista e del cast, capitanato da Anya Taylor-Joy, Chris Hemsworth e Tom Burke, in occasione di una sessione di Gala Fuori Concorso al Grand Théâtre Lumière al Palais des Festivals mercoledì 15 maggio.

Mad Max (1979), Mad Max II: The Challenge (1981), Mad Max: Beyond Thunderdome (1985), Mad Max: Fury Road (2015), Furiosa: A Mad Max Saga (2024): in 5 episodi e in quasi in 5 decenni, George Miller ha creato un mito, anzi una mitologia catartica. Mad Max è una cronaca del collasso sociale e ambientale, che gioca con i codici di genere per mettere in discussione questi temi, inizialmente visionari e ora crudelmente attuali. Girato originariamente nell’entroterra australiano, questo “Western su ruote” rivisitato descrive un mondo distopico in cui velocità e movimento sono sinonimo di energia vitale quanto di morte a causa dell’esaurimento delle risorse, offrendo allo spettatore una dose di adrenalina raramente eguagliata sul grande schermo. grande schermo.

Furiosa: A Mad Max Saga è l’ultimo episodio. Si ritorna alle origini di Furiosa, la nuova eroina della saga apparsa in Mad Max: Fury Road, film premiato con diversi Oscar. L’attrice Anya Taylor-Joy interpreta la giovane Furiosa, che cerca di tornare a casa, nonostante numerose bande armate ostili.

“L’idea di questo prequel mi accompagna da oltre un decennio”, ha affermato George Miller. “Non potrei essere più entusiasta di tornare al Festival di Cannes – insieme ad Anya, Chris e Tom – per condividere Furiosa: A Mad Max Saga. Non c’è posto migliore della Croisette per vivere questo film con il pubblico del palcoscenico mondiale”.

Furiosa: A Mad Max Saga, la trama

Mentre il mondo crolla, la giovane Furiosa viene rapita dal Luogo Verde di Molte Madri e cade nelle mani di una grande orda di motociclisti guidata dal signore della guerra Dementus. Attraversando la Zona Desolata, si imbattono nella Cittadella presieduta dall’Immortan Joe. Mentre i due Tiranni combattono per il dominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove mentre mette insieme i mezzi per ritrovare la strada di casa.

American Horror Story: Delicate, Emma Roberts e Kim Kardashian si baciano nel trailer della seconda parte

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Dopo la clip della scorsa settimana sulla trasformazione di Kim Kardashian in Siobhan Corbyn, FX Networks ha finalmente rilasciato il trailer di American Horror Story: Delicate Part Two, che mostra la star dei reality trasformata in attrice che va oltre ogni limite per rendere la vita di Anna Victoria Alcott (interpretata da Emma Roberts, veterana di AHS) la peggiore in assoluto.

Mentre l’Anna di Emma Roberts, e la Siobhan di Kim Kardashian si fanno sensuali nel teaser, quest’ultima dimostra in seguito che “nulla la ostacolerà” mentre elabora i suoi astuti piani. Questo ha spinto Anna a definire Siobhan un “mostro”, al quale Siobhan ha risposto rapidamente: “No, tesoro, io sono molto peggio”.

American Horror Story: Delicate Part One ha concluso la sua corsa di cinque episodi lo scorso anno. La seconda parte, composta da quattro episodi, andrà in onda il mercoledì a partire dal 3 aprile alle 22.00 ET. Il giorno successivo sarà trasmessa in streaming su Hulu e sarà disponibile su Star+ in America Latina e Disney+ in altri territori.

Iscriviti a Disney+ per guardare American Horror Story: Delicate e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Potete vedere il trailer qui sotto:

https://youtu.be/aSQDTp-0GLo

Di cosa parla American Horror Story: Delicate?

Basata sul romanzo Delicate Condition di Danielle Valentine, l’ultima stagione è descritta come un “thriller avvincente su un’attrice che si convince che una figura sinistra sta facendo di tutto per assicurarsi che la sua gravidanza non avvenga mai”.

“Una serie drammatica horror antologica incentrata su diversi personaggi e luoghi, tra cui una casa dal passato omicida, un manicomio, una congrega di streghe, un freak show, un hotel, una fattoria a Roanoke, una setta, l’apocalisse e un campo estivo”, si legge nella sinossi.

American Horror Story: Delicate vede nel cast anche Matt Czuchry nel ruolo di Dex Harding, Denis O’Hare nel ruolo del Dr. Hill, Julie White nel ruolo della signora Preecher, Annabelle Dexter-Jones nel ruolo di Sonia Shawcross, Michaela Jaé Rodriguez nel ruolo di Nicolette, Cara Delevingne nel ruolo di Ivy e Maaz Ali nel ruolo di Kamal.

House of The Dragon: ecco due trailer ufficiali e la data di uscita!

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L’attesissima seconda stagione di House of the Dragon arriverà dal 17 giugno su Sky e in streaming solo su NOW, in contemporanea assoluta con la messa in onda americana. Tratta dal romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin, la serie HBO e Sky Exclusive è ambientata 200 anni prima degli eventi citati ne “Il Trono di Spade” e racconta la storia della Casa Targaryen.

Westeros è sull’orlo di una sanguinosa guerra civile, con il Consiglio dei Verdi e quello dei Neri che combattono rispettivamente per Re Aegon e per la Regina Rhaenyra. Ciascuna delle due fazioni ritiene legittima la propria aspirazione al Trono di Spade, così il nuovissimo doppio trailer della serie, quello dei Verdi e quello dei Neri, riflette queste due prospettive, in metà divise ma complementari della stessa storia. La seconda stagione di House of the Dragon vedrà il regno spaccarsi: tutti dovranno scegliere quale fazione di Casa Targaryen sostenere.

GREEN TRAILER:

BLACK TRAILER: 

La seconda stagione di House of The Dragon

In otto nuovi episodi, la seconda stagione di House of the Dragon vede nel cast i già protagonisti della prima Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e Rhys Ifans. Nei nuovi episodi tornano anche Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e Matthew Needham.

New-entry nel cast della nuova stagione: Abubakar Salim (sarà Alyn di Hull), Gayle Rankin (Alys Rivers), Freddie Fox (Ser Gwayne Hightower), Simon Russell Beale nei panni di Ser Simon Strong, Clinton Liberty nel ruolo di Addam of Hull, Jamie Kenna che interpreterà Ser Alfred Broome, Kieran Bew nei panni di Hugh, Tom Bennett in quelli di Ulf, Tom Taylor sarà Lord Cregan Stark e Vincent Regan interpreterà invece Ser Rickard Thorne.

I crediti della seconda stagione: co-creatore e produttore esecutivo George R.R. Martin; co-creatore, showrunner e produttore esecutivo Ryan Condal; produttori esecutivi Sara Hess, Alan Taylor, Melissa Bernstein, Kevin de la Noy, Loni Peristere, Vince Gerardis. Tratto dal bestseller di George R.R. Martin “Fuoco e Sangue”.

I fan, ma anche quanti non abbiano ancora mai visto la prima stagione o Il Trono di Spade e vogliano arrivare preparati all’appuntamento di giugno, possono rivedere o recuperare la prima stagione diHouse of the Dragon nonché tutte le stagioni della serie dei record on demand su Sky e in streaming su NOW.

Wanted: lo sceneggiatore fornisce un deludente aggiornamento sul sequel

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Lo sceneggiatore Michael Brandt ha inaspettatamente fornito un aggiornamento sul tanto atteso sequel di Wanted – Scegli il tuo destino, che da 16 anni si trova in una fase di stallo, tanto da far pensare che non sia più considerato realizzabile. Il film originale è basato sulla serie a fumetti omonima di Mark Millar e J. G. Jones e segue Wesley Gibson (James McAvoy), un giovane che trova la sua vita mondana capovolta quando scopre di avere abilità sovrumane e una connessione con The Fraternity, una società mortale di assassini. Il film fu un grande successo di critica e commerciale, ma il suo seguito stranamente non divenne mai una realtà.

In un’intervista con MovieWeb, Brandt ha però ora spiegato che lui e i suoi co-scrittori hanno effettivamente scritto il sequel, il quale si è però imbattuto in momento di blocco quando il regista Timur Bekmambetov ha espresso idee diverse riguardo il sequel. “Avevamo un’idea per un seguito. L’abbiamo scritto. E sembra che ci sia stato un vero interesse nello studio per realizzarlo. E poi anche Timur, che ha diretto il primo, era assolutamente interessato. Ma aveva un’idea diversa per quello che voleva fare.”

Ed è solo uno di quei momenti in cui qualcuno dice la cosa sbagliata in termini di prosieguo del nostro film e della sceneggiatura che avevamo scritto. Sono stati suggeriti dei cambiamenti e questo rallentamento ha tolto il vento dallle vele dello studio. Le cose cambiano velocemente e credo che il sequel di Wanted sia semplicemente rimasto indietro mentre altre cose cominciavano ad andare avanti. Quindi c’è un copione, mi piacerebbe vederlo realizzato, e mi è piaciuto molto scriverlo“.

Ho pensato che fosse un vero e proprio sequel del primo. Ma finora, lo slancio è stato perso. Ricevo una chiamata ogni tanto da un produttore che dice, ‘Possiamo rinvigorire questa cosa? E io dico, ‘Yeah, ecco il copione. E loro dicono, ‘Wow, amiamo la sceneggiatura. ‘ E io dico, ‘Cool, chiama lo studio. E poi sembra morire lì per qualche ragione“. Ad oggi, dunque, la realizzazione di questo sequel continua a rimanere incerta se non improbabile.

Wanted – Scegli il tuo destino: il sequel si farà?

Già prima dell’uscita del film, Mark Millar aveva annunciato che il regista Timur Bekmambetov stava progettando un sequel che avrebbe seguito l’idea del primo film di una gilda internazionale di assassini. Tutto sembrava pronto per partire già nel 2009, ma a quel punto Angelina Jolie ha fatto sapere che non era interessata a riprendere il suo ruolo. Ciò ha comportato una riscrittura della sceneggiatura per rimuovere il suo personaggio, ma da quel momento la realizzazione del sequel è divenuta incerta. Ad oggi, nonostante l’argomento esca nuovamente di tanto in tanto, non sembrano esserci piani per riportare i personaggi del film sul grande schermo.

Il mio amico robot: una clip del film

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Il mio amico robot: una clip del film

Ecco una clip da Il mio amico robot, il nuovo film d’animazione di Pablo Berger (Blancanieves e Abracadabra) al cinema dal 4 aprile con I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection. Il nuovo capolavoro animato dell’acclamato regista spagnolo Pablo Berger è un gioiello già celebrato all’ultimo Festival di Cannes, premiato ad Annecy e ora candidato al Premio Oscar® come Miglior film d’animazione.

https://www.youtube.com/watch?v=ylNDl4TF28A

Leggi la recensione di Il mio amico robot

Il mio amico robot è scritto e diretto da Berger qui al suo esordio nel cinema di animazione in 2D e si ispira alla omonima graphic novel di Sara Varon che racconta la favola moderna di DOG e ROBOT, una storia sull’importanza dell’amicizia e sulla sua fragilità.

Dopo l’avventura del pluripremiato Blancanieves e del sorprendenteAbracadabra, Il mio amico robot rappresenta una nuova sfida per Berger che afferma: Con Il mio amico robot volevo tornare all’essenza pura del cinema. Ma questa volta da un’altra angolazione, quella dell’animazione, ovvero una forma di rappresentazione e narrazione senza limiti. In quanto regista, scrivere storie senza dialoghi è sia una grande sfida che un enorme piacere.

Ad affiancare Berger nella realizzazione del mondo di Il mio amico robot, una squadra di 20 artisti diretti dal noto fumettista e illustratore José Luis Ágreda, mentre il processo di animazione è affidato al talentuoso artista e direttore dell’animazione Benoît Feroumont. Per le musiche il regista si è affidato nuovamente ad Alfonso de Vilallonga (già compositore per Blancanieves e Abracadabra), che ha ricreato melodie al piano delicate, ritmi jazz e suoni urbani molto newyorchesi, una giungla sonora unica nel suo genere per dare vita a un racconto emozionante e coinvolgente.

Il mio amico robot sarà nei cinema dal 4 aprile distribuito da I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.

Il mio amico robot, la trama

DOG vive a Manhattan e, stanco di stare sempre solo, si costruisce un robot. Sulle note degli Earth, Wind and Fire e della travolgente musica newyorkese degli anni Ottanta, la loro amicizia sboccia e si fa sempre più profonda. Finché una sera d’estate DOG si trova costretto ad abbandonare ROBOT sulla spiaggia. Riusciranno i due amici a ritrovarsi? Dal pluripremiato Pablo Berger (Blancanieves), qui al suo esordio nel cinema di animazione, una storia sull’importanza dell’amicizia e sulla sua fragilità celebrata a Cannes, premiata ad Annecy e candidata all’Oscar® come Miglior film d’animazione.

Paramount+ e France Télévisions presentano la nuova serie di Zorro

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Paramount+ e France Télévisions, insieme a France Tv distribution presentano la loro nuova, attesissima serie Zorro (titolo provvisorio) con Jean Dujardin, Audrey Dana, André Dussolier, Eric Elmosnino e Grégory Gadebois. Nel cast internazionale anche l’attore italiano Salvatore Ficarra.

La serie Zorro verrà lanciata prossimamente su Paramount+ prima di essere trasmessa su France Télévisions.

La trama della nuova serie tv di Zorro

Nel 1821, Don Diego de la Vega diventa sindaco di Los Angeles per migliorare la sua amata città. Tuttavia, la città sta affrontando problemi finanziari a causa di un uomo d’affari locale, l’avido Don Emmanuel, e i suoi poteri come sindaco non sono sufficienti per combattere l’ingiustizia. Per 20 anni Diego non ha usato la sua identità da Zorro, ma sembra che non abbia altra scelta che riportarla indietro per il bene comune. Ma Diego fatica a bilanciare la sua doppia identità sia come Zorro, sia come sindaco, causando tensione al suo matrimonio con Gabriella, che non è a conoscenza del suo segreto. Diego riuscirà a salvare il suo matrimonio e la sua sanità mentale nel caos?

Il cast di Zorro

Creata da Benjamin Charbit (Sous Contrôle, Gagarine, Notre Dame, Les Sauvages, En Liberté) e Noé Debré (Parlement, Stillwater, Dheepan), la serie in 8 episodi è co-prodotta da Paramount+, France Télévisions, Le Collectif 64 (Marc Dujardin) e Bien Sûr Productions (Julien Seul). Scritta da Benjamin Charbit, Noé Debré e Emmanuel Poulain-Arnaud (Le Test), la serie è diretta da Jean-Baptiste Saurel (Parallèles) e Emilie Noblet (Bis Repetita, Parlement, Les 7 vies de Léa).

La serie sarà prossimamente disponibile su Paramount+ in Italia, oltre che in Francia, Regno Unito, Germania e LATAM. France Tv Distribution gestisce le vendite per tutti gli altri territori.

Road House: recensione del film con Jake Gyllenhaal

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Road House: recensione del film con Jake Gyllenhaal

Riportare al cinema un ruolo e una storia che hanno segnato in qualche modo gli spettatori e un’epoca è sempre un processo complicato, e Jake Gyllenhaal dimostra di sapersi mettere in gioco nel riportare in un film il personaggio che fu di Patrick Swayze in Road House. Disponibile su Prime Video dal 21 marzo, il film è infatti il remake dell’omonimo progetto diretto da Rowdy Herrington e interpretato dall’iconico attore che ci ha lasciati sin troppo presto.

Road House, la trama

La trama segue Elwood Dalton (interpretato da Jake Gyllenhaal), un ex lottatore con un passato turbolento, che viene assunto come buttafuori e direttore di una roadhouse situata nelle Florida Keys. Tuttavia, il suo nuovo incarico lo mette di fronte alla malavita locale che cercherà di mettere in pericolo la sua vita e quella degli abitanti del luogo.

Fin dal principio, è evidente che il film cerca di rendere omaggio al passato e al ruolo che Swayze aveva consegnato all’immaginario collettivo. Tuttavia, mentre alcuni remake tendono a mancare il bersaglio, Road House si distingue per la sua capacità di catturare lo spirito del suo predecessore, pur riuscendo a parlare al presente e a mantenere una sua identità unica. Non a casa la regia è firmata da Doug Liman che ha sempre un tratto distintivo e brioso, e riesce a trasformare la narrazione classica in una storia contemporanea, mantenendo un equilibrio tra omaggio e innovazione.

Una delle sfide principali per il remake è stata la decisione di bypassare la distribuzione cinematografica e arrivare direttamente su piattaforma. Sebbene in altri tempi questa decisione poteva dipendere anche dalla qualità del film, il sistema di streaming casalingo si è evoluto e Road House, nonostante la destinazione, si dimostra sorprendentemente ben realizzato e strutturato. Liman sfrutta appieno le potenzialità della storia che gli è stato chiesto di raccontare, offrendo al pubblico una produzione visivamente coinvolgente e ricca di azione.

Un grande Jake Gyllenhaal

Jake Gyllenhaal si distingue nel ruolo di Elwood Dalton, innanzitutto per un impegno fisico nel calarsi nei panni del lottatore davvero lodevole. Il suo personaggio, un uomo con un passato oscuro e abilità nelle arti marziali miste, riesce ad essere sempre convincente e mai ingiustificatamente tetro. E questo suo impegno non fa sfigurare il resto del cast, tra cui Jessica Williams, JD Pardo e Billy Magnussen, che offre performance convincenti che contribuiscono a dare al film una sua personalità ben precisa.

Uno dei punti forti di Road House è la sua ambientazione nelle Florida Keys: Liman cattura perfettamente l’atmosfera unica della regione, creando un mondo ricco di dettagli e sfumature e sfruttando soprattutto le riprese in esterni, che contribuiscono a rendere quadridimensionale la storia e ad immergerla in un ambiente specifico e funzionale.

Road House è un remake che, nonostante la destinazione televisiva, offre un’esperienza cinematografica avvincente e coinvolgente. Pur mantenendo il rispetto per il suo predecessore, il film riesce anche ad avere un’anima distinta e originale e ha tutte le carte in regola per essere un film imperdibile per gli amanti del genere action.

Another End: recensione del film di Piero Messina

Another End: recensione del film di Piero Messina

Another End è il nuovo lungometraggio di Piero Messina, che arriva nelle sale italiane dal 21 marzo. Il regista siciliano torna a dirigere per il grande schermo dopo una lunga pausa durata nove anni. Il suo esordio risale infatti al 2015, quando aveva firmato il promettente L’attesa, con Juliette Binoche, rivelandosi regista accorto e delicato, con una predilezione per le tematiche legate al lutto e alla perdita. Ci sono stati poi lavori come la serie tv Suburra, di cui Messina ha diretto la seconda stagione, senza tralasciare il suo lavoro di compositore. Con Another End il regista di Caltagirone torna al tema a lui caro, scegliendo un cast internazionale fatto di certezze come Gael Garcìa Bernal e Bérénice Bejo e giovani promesse e mescolando il dramma alla fantascienza in una chiave molto personale.

La trama di Another End

Sal, Gael Garcìa Bernal, ha perso la moglie in un incidente stradale e non riesce a darsi pace. Quando tenta il suicidio, sua sorella Ebe, Bérénice Bejo, lo convince a rivolgersi alla società per cui la donna lavora. Essa ha infatti messo a punto una tecnica, che ha chiamato proprio Another End, attraverso cui è possibile trasferire nel corpo di un ospite vivo pensieri, memorie e personalità di una persona deceduta. Il tutto, però, può durare solamente per un breve lasso di tempo.

È quanto è concesso a chi ne fa richiesta per elaborare il dolore legato alla perdita del proprio caro e poter accettare la sua dipartita. Sal, dapprima contrario, si lascia convincere, trovandosi così accanto una donna, Ava, Renate Reinsve, che seppur fisicamente sia totalmente diversa dalla defunta moglie Zoe, ne possiede i ricordi, il modo di pensare, il carattere. Questo aiuterà davvero Sal a superare il lutto? Come interagiranno Sal e Ava-Zoe? Cosa succederà, poi, quando il tempo a disposizione della coppia sarà finito? Quel che è certo è che i due iniziano insieme un viaggio dalla meta sconosciuta.

Fantascienza e approfondimento psicologico

Another End è un film dal carattere non spiccatamente italiano. Non solo perché è ambientato negli Stati Uniti e si avvale di un cast internazionale. L’elemento fantascientifico scelto dal regista – anche sceneggiatore, assieme a Giacomo Bendotti, Valentina Gaddi e Sebastiano Melloni – per fare da impalcatura e da detonatore della vicenda è sicuramente più tipico di una cinematografia come quella americana, che tende a spostare all’esterno tutto ciò che è interiore, dando corpo e materia anche agli elementi eminentemente immateriali, come le paure, i dolori e le angosce umani.

Qui però questa scelta, compiuta dal regista con estrema libertà stilistica, non è altro che un pretesto per introdurre e trattare la tematica del lutto e dell’assenza in modo molto europeo, con un focus sull’approfondimento psicologico, sull’interiorità dei personaggi, che non è scalfito dalla scelta del genere. Il rischio era che l’elemento fantascientifico portasse con sé una banalizzazione, semplificando eccessivamente ciò che è complesso e allontanando lo spettatore. Questo fortunatamente non accade, grazie a una sceneggiatura ben orchestrata, che riesce anche a sorprendere con un twist finale e grazie all’apporto fondamentale dei protagonisti.

Another End film 2024
Bérénice Bejo_©Indigo Film

Le interpretazioni in Another End

Il regista, infatti, lascia agli attori e alle loro interpretazioni tutto lo spazio necessario per dare profondità alla pellicola. Solo così si può riuscire quando si toccano le corde più profonde dell’animo umano e si ha a che fare col dolore, con la sofferenza, con l’angoscia della solitudine e della perdita, con la nostalgia di quanto è irripetibile, con il vuoto lasciato dalla morte. Il film mette in campo quella possibilità che non c’è, ma che molti, se non tutti, vorrebbero: andare oltre il limite della morte. Another End riesce a coinvolgere, pur con i suoi ritmi lenti, i suoi dialoghi parchi e una trama non fitta di eventi, grazie a un cast ben scelto.

Al suo interno, infatti, non vi sono solo certezze come Gael García Bernal e Bérénice Bejo, capaci di dare coloriture diverse ma ugualmente intense sia ai sentimenti che accompagnano il lutto, sia all’affetto fraterno. Protagonista femminile è la giovane e talentuosa attrice norvegese Renate Reinsve, cui tocca il ruolo più difficile, ossia quello del personaggio doppio. L’attrice risulta assai convincente sia nei panni di Zoe che in quelli di Ava, due personaggi diametralmente opposti.

Lo stile di Another End

Another End non punta sugli effetti speciali, piuttosto su delle atmosfere create con misura e una certa eleganza stilistica, che però non sfocia nel manierismo. L’ambientazione è fredda, dominata dal grigiore della metropoli.

Tuttavia, vi sono momenti in cui questa lascia spazio a luci calde come il calore dei sentimenti, delle emozioni. Un ambiente asettico richiama la morte, ma i personaggi che si muovono all’interno degli spazi li rendono vivi. Ad accompagnare il film le musiche di Bruno Falanga, evocative, coinvolgenti e adatte ai vari momenti del film. Si nota anche la sensibilità musicale del regista e compositore. Senz’altro da apprezzare, dunque, il ritorno alla regia di lungometraggio di Piero Messina: un lavoro delicato e con una sua poesia, che pone lo spettatore di fronte a domande su di sé e sui legami affettivi cui non è facile rispondere. Prodotto da Indigo film e Rai Cinema, Another End è in sala dal 21 marzo.

Alien: Romulus, il regista condivide le reazioni di Ridley Scott e James Cameron

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Il regista di Alien: RomulusFede Alvarez, ha rivelato le reazioni di Ridley Scott e James Cameron al suo film, nuovo capitolo del franchise di Alien. Parlando con THR, Alvarez ha infatti raccontato di aver mostrato il lungometraggio ai due registi, autori rispettivamente di Alien e Alien – Scontro finale. Scott e Cameron a quanto pare hanno entrambi amato questo nuovo film della saga, ma sembra abbiano anche dato al regista pareri ed elementi su cui riflettere molto diversi tra loro. “Per quanto sia intimidatorio, questa è la parte migliore del poter lavorare a qualcosa di simile“, ha affermato Alvarez.

Per tutti noi, qualunque cosa facciamo, il sogno è quello di sederci con i maestri del nostro mestiere, parlare di quello che facciamo e imparare a farlo meglio. E il processo di realizzazione di questo film mi ha permesso di fare questa esperienza con Ridley. A livello di storia, prima gli abbiamo detto cosa avevo intenzione di fare e poi, quando l’ha letto, ho discusso con lui della sceneggiatura. E poi, quando ha visto il film, ho discusso con lui del mio montaggio. Quindi considero ognuno di quei momenti e delle conversazioni creative con Ridley come un momento culminante della mia carriera e della mia vita

Anche James Cameron è una persona che ho conosciuto nel corso degli anni e quando ha saputo che lo stavo facendo, abbiamo iniziato a parlarne. Quindi ho avuto una conversazione con lui anche a livello di sceneggiatura. Ora ha visto il film e gli è piaciuto molto. È affascinante anche perché gli appunti e i commenti di Cameron e Scott sono completamente diversi. Qualunque cosa dicesse Ridley, Cameron diceva qualcosa di diverso. Erano tutti commenti, appunti e pensieri super intelligenti sul film e sulla regia, eccetera, ma entrambi hanno approcci completamente diversi”.

“Quindi la parte fantastica della realizzazione di questo film è stata quella di avere la possibilità di lavorare con loro“. Come noto, infatti, i due film realizzati da loro per la saga sono profondamente diversi: l’Alien di Scott è un puro horror fantascientifico, mentre Cameron con Aliens – Scontro finale ha invece dato vita ad un vero e proprio film di guerra, sempre calato in un contesto fantascientifico. Scott si era detto furioso per essere stato sostituito da Cameron per il sequel, riconoscendo però poi la bellezza dell’opera realizzata da Cameron.

Alien: Romulus, tutto quello che sappiamo sul film

Il film è interpretato da Cailee Spaeny (Priscilla), David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is Easy), Archie Renaux (Tenebre e ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn (Aftersun) e Aileen Wu. Alien: Romulus è diretto da Fede Alvarez (La casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues (L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.

Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon), che ha diretto l’originale Alien e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus e Alien: Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez, Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor (Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori controllo) sono i produttori esecutivi.

Durante una chiacchierata con Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la Spaeny ha rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi dell’Alien originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le stesse persone che hanno costruito quegli xenomorfi sono venute a costruire i nostri. Quindi vedere il progetto originale con le persone originali che hanno lavorato a questi film per più di 45 anni e che hanno fatto parte della loro vita è stato davvero incredibile“.

A produrre il film c’è naturalmente anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien, Ridley Scott, che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien: Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus e Alien: Covenant, che hanno rappresentato le origini degli Xenomorfi così come li si conosce.

L’esperienza di Álvarez con i film La casa e Man in the Dark potrebbe però anche suggerire che lo sceneggiatore-regista riporterà il franchise alle sue origini, con un thriller dove il cast è braccato dagli alieni all’interno dei confini della stazione spaziale. Con l’imminente film di Alien che ha finalmente ricevuto una data di uscita, il 16 agosto, il pubblico può ora aspettarsi che vengano nei prossimi mesi rivelati ulteriori dettagli sulla trama.

Ghostbusters: Minaccia Glaciale, rivelato il punteggio su Rotten Tomatoes

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Ghostbusters: Minaccia Glaciale ha riportato il minimo storico su Rotten Tomatoes per il franchise. Ora che le recensioni del film sono arrivate a pochi giorni dalla data di uscita ufficiale, il portale Rotten Tomatos ha svelato che, con 52 recensioni ad oggi raccolte, il punteggio del film è 44%. Anche se questo numero è destinato a cambiare con l’aggiunta di altre recensioni, al momento in cui scriviamo il film ha il punteggio più basso dell’intero franchise ed è solo il secondo capitolo a ottenere un punteggio “Rotten” dopo Ghostbusters II del 1989 (55%). Il film precedente, Ghostbusters: Legacy, ha invece totalizzato il 64% per le recensioni della critica, ma il 94% per quelle del pubblico.

Ghostbusters: Minaccia Glaciale, la trama e il cast del film

In Ghostbusters: Minaccia Glaciale, la famiglia Spengler torna dove tutto è iniziato, l’iconica caserma dei pompieri di New York, e si unisce agli Acchiappafantasmi originali che hanno sviluppato un laboratorio di ricerca top-secret per portare la lotta ai fantasmi a un livello superiore. Quando la scoperta di un antico artefatto scatenerà una forza malvagia, i vecchi e nuovi Ghostbusters dovranno unire le forze per proteggere la loro casa e salvare il mondo da una seconda era glaciale.

Il nuovo film, seguito di Ghostbusters: Legacy e diretto da Gil Kenan, anche autrice della sceneggiatura insieme a Jason Reitman, è il quinto film della saga e vede molti dei membri superstiti del cast originale (tra cui Bill Murray, Ernie Hudson, Dan Aykroyd e Annie Potts) riunirsi con il cast presentato dal precedente film (Finn Wolfhard, Mckenna Grace, Carrie Coon, Paul Rudd e Logan Kim). A loro si uniscono i nuovi arrivati  Kumail Nanjiani Patton Oswalt. sarà al cinema dall’11 aprile distribuito da Eagle Pictures.

Marvel Studios: confermata la realizzazione di due serie

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Marvel Studios: confermata la realizzazione di due serie

I Marvel Studios potrebbero ridimensionare i loro programmi per Disney+, ma due serie del MCU sono ancora confermate dopo che i fan avevano pensato che fossero state cancellate. Sulla scia del ritorno dell’amministratore delegato della Disney Bob Iger nel novembre 2022, a seguito di una serie di delusioni della Marvel e dei cambiamenti nel settore dello streaming, la Disney e i Marvel Studios hanno come noto rivisto la loro strategia per il MCU. È stato a quel punto riferito che alcuni progetti Disney+ potrebbero essere cancellati del tutto.

A quanto pare, però, due dei principali candidati alla cancellazione sono ancora in arrivo. Parlando con Agents of Fandom di Wonder Man e Ironheart, il responsabile dei Marvel Studios per lo streaming, la televisione e l’animazione Brad Winderbaum ha rivelato che la Marvel sta “montando entrambi gli show proprio mentre parliamo“. “Sono spettacolari, incredibili e diversi… permetteranno di esplorare angoli dell’universo che sono davvero eccitanti. Riri Williams è uno di questi e non vedo l’ora che la gente conosca Simon Williams“.

Marvel Studios: confermati Wonder Man e Ironheart

Basata sull’omonimo personaggio della Marvel, Wonder Man ha come protagonista Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Simon Williams, un attore che acquisisce dei superpoteri e diventa Wonder Man. Il destino dello show è stato messo in discussione dopo il ritardo di Daredevil: Born Again e quando la scrittrice/autrice Joanna Robinson ha condiviso, tramite The DisInsider, che i Marvel Studios stavano “cestinando il progetto Wonder Man“, in quanto molti piani stanno “andando in fumo“. Stando a quanto dichiarato, ciò non sarebbe però vero e anzi sembra che presto si potrebbero avere maggiori annunci riguardo queste serie.

Ironheart, invece, vede protagonista Dominique Thorne in una serie solista dove riprende il suo ruolo di Riri Williams da Black Panther: Wakanda Forever. Il debutto della serie era originariamente previsto per la fine del 2023, ma è stato poi ritardato e alla fine è stato omesso dalla programmazione dei Marvel Studios, sollevando preoccupazioni sul fatto che sarebbe mai stato realizzato. Sebbene i commenti di Winderbaum confermino che entrambi gli show di Disney+ sono sopravvissuti alla ristrutturazione dei Marvel Studios, non ha confermato quando uno dei due debutterà.

Il film sui vampiri di Ryan Coogler con Michael B. Jordan uscirà nel 2025

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Ryan Coogler e Michael B. Jordan hanno collaborato a numerosi progetti, tra cui i film delle serie Black Panther e Creed. La loro prossima collaborazione, tuttavia, sarà un “film evento” IMAX ancora senza titolo per la Warner Bros. che avrà come protagonista Jordan e che il pubblico potrà scoprire l’anno prossimo, dato che la Warners ha fissato la data di uscita del progetto al 7 marzo 2025, secondo quanto riportato da Deadline, con le riprese che dovrebbero avere inizio ad aprile a New Orleans. I dettagli sul film sono ancora scarsi, ma si prevede che sarà molto diverso dai precedenti progetti di Coogler e Jordan.

Sebbene la Warner Bros. non abbia confermato alcun punto della trama, un rapporto di Puck dell’inizio dell’anno ha affermato che il film avrà come protagonista Jordan nei panni di una coppia di vampiri succhiasangue. Puck ha aggiunto che si ipotizza che il film sia ambientato nel Sud americano negli anni ’30, con l’era Jim Crow che avrebbe avuto un ruolo importante. Jordan dovrebbe dunque ricoprire più ruoli all’interno del film, che dovrebbe dunque avere anche un’ambientazione fissata nel passato. Coogler produrrà anche il film con la sua Proximity Media insieme a Zinzi Coogler e Sev Ohanian.

LEGGI ANCHE: Il nuovo film di Ryan Coogler con Michael B. Jordan trarrà ispirazione dagli Anime

Ryan Coogler e Michael B. Jordan insieme per la quinta volta

Come già riportato, questo film segnerà la quinta collaborazione tra Jordan e Ryan Coogler. Dopo il film indipendente Prossima fermata: Fruitvale Station e lo sportivo Creed – Nato per combattere, spin-off della serie di Rockyi due hanno lavorato ai blockbuster Black Panther Black Panther: Wakanda Forever. Dopo queste due esperienze, sembra ora che i due siano pronti per qualcosa di completamente diverso, che potrebbe portarli in territori nuovi e inesplorati all’interno delle rispettive carriere. Si attendono dunque maggiori notizie.

The Last Rifleman – Ritorno in Normandia in esclusiva su SKI e NOW

Arriva in prima TV esclusiva lo Sky Original The Last Rifleman – Ritorno in Normandia con Pierce Brosnan, in onda sabato 23 marzo alle 21:15 su Sky Cinema Uno, in streaming solo su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

La trama di The Last Rifleman – Ritorno in Normandia

Ispirato a fatti realmente accaduti, The Last Rifleman – Ritorno in Normandia racconta l’emozionante e commovente storia di Artie Crawford (Pierce Brosnan), un veterano della Seconda Guerra Mondiale che vive in una casa di riposo nell’Irlanda del Nord e che ha appena perso la moglie. Nel 75° anniversario dello sbarco in Normandia, Artie decide di fuggire di nascosto dalla casa di riposo e di intraprendere un lungo viaggio verso la Francia per dare l’ultimo saluto al suo migliore amico scomparso in battaglia. Nel corso del suo itinerario, Artie incontrerà molte persone interessanti e divertenti che lo aiuteranno a proseguire nel suo percorso. Grazie a tutte queste nuove amicizie, Artie scoprirà che non è mai troppo tardi per affrontare i fantasmi del passato e non è mai troppo presto per iniziare un’avventura.

The Last Rifleman – Ritorno in Normandia in esclusiva sabato 23 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming solo su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K per i clienti Sky Q o Sky Glass con pacchetto Sky Cinema e con servizio opzione Sky HD/Sky Ultra HD attivo.

Downton Abbey 3: Imelda Staunton conferma la realizzazione del film

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Downton Abbey 3 si farà davvero e una delle sue star lo ha confermato. BBC Radio 2 ha infatti parlato con Imelda Staunton riguardo i continui rumor su un nuovo lungometraggio. L’attrice ha ora confermato la cosa, affermando che: “Ci sarà un film conclusivo, ecco qua“. Il presentatore ha a quel punto scherzato dicendo: “Spero che non ti abbiamo messo nei guai“, al che l’attrice ha risposto: “Non mi interessa“. A questo punto la questione sembra essere chiusa e risolta. Ci sono state tante speculazioni sui social media e su altri canali, ma ora i fan hanno finalmente una risposta definitiva da una persona direttamente coinvolta. Tuttavia, ci sono ancora grandi domande che circondano un Downton Abbey 3.

Naturalmente, ci si chiede quale sarà la storia. Se questo film è davvero destinato a essere un addio a Downton Abbey, ci sono parecchie linee narrative da portare a compimento. Una volta definiti questi dettagli, si pone il problema della sua uscita. Per fortuna, un progetto su Downton Abbey non ha bisogno di un ampio lavoro di VFX o di altre cose del genere, ma potrebbe comunque volerci un po’ di tempo prima di vederlo in sala, anche se secondo alcuni rumor il progetto potrebbe essere pronto entro la fine dell’anno. In ogni caso, dopo Downton Abbey e Downton Abbey II – Una nuova era, i fan saranno felici di poter rivedere sul grande schermo quei personaggi e le loro storie.

Downton Abbey 3 arriverà nel 2024?

Tutto è iniziato con le voci di un possibile ritorno del franchise con Downton Abbey 3. Il Daily Mail ha parlato con diverse fonti che hanno indicato che c’era un progetto in produzione. Il rapporto indicava che il film sarebbe potuto arrivare in TV “entro la fine dell’anno“. “Le riprese sono in corso da qualche settimana, è tutto molto, molto segreto. Ci sono persone che ci lavorano e che non hanno mai visto una segretezza del genere“, hanno spiegato le fonti del Mail. “A chi lavora sul set è stato fatto firmare un accordo di non divulgazione per non svelare nulla, ma c’è molta eccitazione per il ritorno di Downton Abbey“. Se dunque le riprese fossero già in corso, un’uscita in sala entro il 2024 non sarebbe da escludere.

Alien: Romulus, Fede Alvarez assicura che il film non stravolgerà il canone

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Quando i franchise più amati vengono ampliati con nuovi film, spesso questi trovano il modo di offrire nuovi spunti di riflessione sugli eventi delle opere precedenti, ma il regista Fede Álvarez ha confermato che il suo prossimo Alien: Romulus (qui il primo teaser trailer), ambientato tra Alien e Aliens – Scontro finale, non avrà un impatto complessivo sulla mitologia di entrambi i film. Questo sarà un sollievo per alcuni fan, sapendo che l’avventura può essere goduta interamente per i suoi meriti, anche se alcuni fan saranno sicuramente delusi dal fatto che non ricontestualizzerà ciò che è stato visto negli amati capitoli del franchise.

Parlando con Variety, Álvarez ha confermato che il suo nuovo film si svolge “20 anni dopo il primo, e per me non è uno stravolgimento del canone. È una cosa che mi piace fare personalmente, assicurandomi che tutto sia in linea con la grande storia del franchise di Alien, non solo per quanto riguarda la storia, ma anche per quanto riguarda il modo in cui realizzarla. Ho parlato con Ridley Scott come produttore e ho avuto lunghe chiacchierate con James Cameron a livello di sceneggiatura. Una volta terminato il film, l’ho mostrato loro“.

Ha continuato: “Tutti sono molto importanti, dal supervisore dei VFX di Aliens ai ragazzi che realizzano le miniature, e ne abbiamo assunti molti per lavorare al film. Altrimenti, è difficile ottenere lo stile, l’aspetto e l’atmosfera di un film come volevo io. È stato il più grande piacere di fare questo film, poter fare tutto questo processo“. Questo nuovo capitolo riporterà dunque il fenomenale franchise di Alien alle sue origini, con la sinossi che recita: “Mentre rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, un gruppo di giovani colonizzatori dello spazio si trova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante dell’universo“.

Alien: Romulus, tutto quello che sappiamo sul film

Il film è interpretato da Cailee Spaeny (Priscilla), David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is Easy), Archie Renaux (Tenebre e ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn (Aftersun) e Aileen Wu. Alien: Romulus è diretto da Fede Alvarez (La casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues (L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.

Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon), che ha diretto l’originale Alien e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus e Alien: Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez, Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor (Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori controllo) sono i produttori esecutivi.

Durante una chiacchierata con Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la Spaeny ha rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi dell’Alien originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le stesse persone che hanno costruito quegli xenomorfi sono venute a costruire i nostri. Quindi vedere il progetto originale con le persone originali che hanno lavorato a questi film per più di 45 anni e che hanno fatto parte della loro vita è stato davvero incredibile“.

A produrre il film c’è naturalmente anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien, Ridley Scott, che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien: Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus e Alien: Covenant, che hanno rappresentato le origini degli Xenomorfi così come li si conosce.

L’esperienza di Álvarez con i film La casa e Man in the Dark potrebbe però anche suggerire che lo sceneggiatore-regista riporterà il franchise alle sue origini, con un thriller dove il cast è braccato dagli alieni all’interno dei confini della stazione spaziale. Con l’imminente film di Alien che ha finalmente ricevuto una data di uscita, il 16 agosto, il pubblico può ora aspettarsi che vengano nei prossimi mesi rivelati ulteriori dettagli sulla trama.

James Gunn potrebbe aver anticipato l’arrivo di un altro eroe nel DCU

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L’ondata di progetti sui supereroi dei DC Studios ha suscitato parecchie speculazioni, in quanto i fan stanno studiando attentamente ciò che James Gunn e Peter Safran hanno in programma per il futuro. È già stata annunciata un’ondata di nuovi film dell’Universo DC e di show televisivi esclusivi di Max, ma c’è stato molto spazio per il cameo o l’introduzione di altri personaggi all’interno di questo Universo, e sembra che Gunn possa aver scatenato delle nuove teorie su uno di essi.

Nella giornata di ieri, Gunn ha infatti condiviso su Instagram e su Threads la copertina della miniserie del 2011 DC Universe Presents di Paul Jenkins e Bernard Chang: Deadman #1. Questo, naturalmente, ha portato a speculazioni sul fatto che il personaggio titolare, Boston Brand/Deadman, potrebbe essere prossimo ad un ingresso nel DCU. Non è la prima volta che Gunn condivide sui social media la copertina di Deadman, che aveva già utilizzato in un post di Halloween del 2022.

Ha anche postato copertine di personaggi DC sui suoi social media senza alcun tipo di contesto, come ha fatto in precedenza per Mister Terrific e Captain Atom. Vale la pena ricordare che, meno di un anno dopo, è stato confermato che Edi Gathegi interpreterà Mister Terrific nel reboot di Superman di Gunn, quindi l’arrivo di Deadman non è assolutamente da escludere. D’altronde, il più delle volte ogni attività social di Gunn sembra avere sempre una motivazione, anche se questa si palesa solo in seguito.

Chi è Deadman della DC?

Creato da Arnold Drake e Carmine Infantino in Strange Adventures #205 del 1967, Boston Brand/Deadman è un trapezista del circo che, dopo essere stato assassinato, acquisisce la capacità di possedere qualsiasi essere vivente. Deadman cerca così il suo assassino nell’Universo DC e alla fine diventa un membro di squadre come la Justice League Dark e i Sette Soldati della Vittoria.

Al momento non è chiaro dove Deadman potrebbe fare il suo debutto nel DCU, al di fuori di una potenziale avventura da solista o di un atteso progetto della Justice League Dark. Sulla carta, il candidato più probabile potrebbe essere il film di James Mangold su Swamp Thing, dato che i personaggi si sono incrociati nei fumetti. C’è anche la possibilità che si tratti di un cameo fuori campo in qualche altro progetto già annunciato, che si tratti di Waller, Creature Commandos o altro.

Cosa sappiamo sul nuovo Superman?

Superman racconta la storia del viaggio di Superman per conciliare la sua eredità kryptoniana con la sua educazione umana come Clark Kent di Smallville, Kansas“, si legge nella sinossi ufficiale del film. “È l’incarnazione della verità, della giustizia e dello stile americano, guidato dalla gentilezza umana in un mondo che vede la gentilezza come antiquata.” Il film uscirà al cinema l’11 luglio 2025.

Superman avrà come protagonisti David Corenswet nei panni di Clark Kent, Rachel Brosnahan nel ruolo di Lois Lane e Nicholas Hoult in quello di Lex Luthor, oltre a Isabela Merced nel ruolo di Hawkgirl, Edi Gathegi in quello di Mister Terrific, Nathan Fillion in quello della Lanterna Verde Guy Gardner e Anthony Carrigan in quello di Metamorpho.

Più recentemente, Sara Sampaio ha firmato per interpretare l’assistente/amante di Lex, Eve Teschmacher, e Skyler Gisondo è stato scritturato per il ruolo di Jimmy Olsen.Sono attesi anche i membri della squadra di antieroi The Authority e María Gabriela de Faría (Animal Control) è stata scritturata per il ruolo di Angela Spica/The Engineer. Si dice anche che la Supergirl di Milly Alcock farà il suo debutto prima del suo film su Supergirl: Woman of Tomorrow, ma non è ancora stato confermato.

The Mandalorian & Grogu: Giancarlo Esposito stuzzica i fan sul ritorno di Moff Gideon

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Nel corso delle tre stagioni di The Mandalorian, Din Djarin ha incontrato la sua buona dose di antagonisti. Tuttavia, non c’è stato avversario più temibile del Moff Gideon di Giancarlo Esposito. Il personaggio è stato il Grande Cattivo per tutte le prime tre stagioni di The Mandalorian, prima di incontrare apparentemente la sua fine nei momenti finali dell’ultimo episodio. Anche se il personaggio è – almeno all’apparenza – morto, Esposito nutre la speranza di tornare nella galassia lontana lontana, idealmente già in The Mandalorian & Grogu.

Adoro l’universo di Star Wars“, ha dichiarato l’attore in una recente intervista con GQ. “Non ho nessun progetto perché non mi hanno chiamato. Ma Adoro Moff Gideon perché ha qualcosa che voglio“. “Sono tornato già tornato per la terza stagione. Poi vedi tutti questi cloni… metti insieme le cose“. Esposito fa riferimento ai vari cloni di Gideon che si vedono ad un certo punto nella serie, lasciando dunque aperta l’ipotesi che potrebbe tornare non come il Gideon originale bensì come un suo clone.

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The Mandalorian & Grogu, tutto quello che sappiamo sul film

The Mandalorian & Grogu inizierà la produzione quest’estate a Los Angeles. Jon Favreau è produttore esecutivo insieme a Filoni e Kennedy, che ha descritto la “nuova storia” come “perfetta per il grande schermo”. Con Pedro Pascal nel ruolo del cacciatore di taglie con l’elmetto Din Djarin, The Mandalorian ha segnato la prima serie televisiva di Star Wars in live-action quando è stata lanciata su Disney+ nel novembre 2019. Nel 2023 è andata in onda la terza stagione, che si è conclusa con l’insediamento di Din e Grogu – il suo apprendista mandaloriano e figlio adottivo – sul pianeta Nevarro, un tempo privo di vegetazione.

È lì che Din diventa un sicario della neonata Nuova Repubblica, stringendo un patto con il Capitano Carson Teva (Paul Sun-Hyung Lee), ranger di Adelphi, per dare la caccia ai resti imperiali ancora fedeli all’Impero caduto. “Sono entusiasta di quello che stiamo facendo in questo momento, ma il film, credo, sarà grandioso“, ha dichiarato recentemente Filoni, sceneggiatore, regista e produttore di The Mandalorian, a ET. “Con Jon al timone, sarà fantastico, e lui ha studiato così bene Star Wars ora, quindi ha una grande stenografia e amo collaborare con lui. Sono entusiasta di condividere il futuro di quello che stiamo facendo“.

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