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L’Esorcista del Papa: un sequel del film con Russell Crowe sarebbe in via di sviluppo

L'Esorcista del Papa

Stando a quanto riportato da Bloody Disgusting, portale dedicato prevalentemente al cinema horror, un sequel di L’Esorcista del Papa (qui la recensione), il film interpretato da Russell Crowe e basato sulle memorie di Padre Gabriel Amorth, sarebbe ufficialmente in via di sviluppo. Costato soltanto 18 milioni di dollari, la pellicola diretta da Julius Avery ha infatti ad ora raccolto circa 52 milioni di dollari in tutto il mondo. Un risultato che, nonostante la divisiva accoglienza a cui il film è andato incontro, sarebbe sufficiente a spingere affinché si portino avanti i racconti di Amorth e dei suoi esorcismi.

Sappiamo infatti che il film non è sfuggito alle polemiche, considerando il delicato argomento trattato. In particolare, queste si sono accese con la sua uscita nelle sale. Polemiche a cui si è unito lo stesso Vaticano, scagliatosi contro le reinvenzioni e lo splatter eccessivo presenti nel film. Si attende ora una conferma ufficiale in merito alla realizzazione di un sequel, ma per chi ha visto il film il fatto che possa esserci un seguito non risulta del tutto una sorpresa. L’Esorcista del Papa si apre infatti a portare sul grande schermo le vere attività di Amorth, particolarmente numerose e documentate.

Al momento non ci sono però ulteriori dettagli sul possibile sequel, ma se questo dovesse esserci dovrebbe essere certo il ritorno di Crowe nei panni del protagonista. In attesa di poterne sapere di più, ricordiamo che L’Esorcista del Papa si trova ancora in sala e che racconta la storia di Padre Amorth che, indagando sulla terrificante possessione di un ragazzo, finirà per scoprire una cospirazione secolare che il Vaticano ha disperatamente cercato di tenere nascosta.

Fonte: BloodyDisgusting

 
 

Assassinio a Venezia: teaser trailer del film di e con Kenneth Branagh

La 20th Century Studios ha finalmente rilasciato il primo teaser trailer di Assassinio a Venezia, il nuovo film diretto e interpretato da Kenneth Branagh nonché suo terzo lungometraggio dedicato al detective Hercule Poirot dopo Assassinio sull’Orient Express e Assassinio sul Nilo. Questo inquietante nuovo thriller soprannaturale è ora basato sul romanzo “Hallowe’en Party” di Agatha Christie ha una data d’uscita nelle sale attualmente fissata al il 15 settembre 2023.

Per quanto riguarda la trama, Assassinio a Venezia è ambientato nella misteriosa Venezia del secondo dopoguerra alla vigilia di Ognissanti, dove Hercule Poirot, ormai in pensione e vivendo in un esilio autoimposto nella città più affascinante del mondo, partecipa con riluttanza a una seduta spiritica in un palazzo fatiscente e infestato. Quando uno degli ospiti viene assassinato, il detective viene catapultato in un sinistro mondo di ombre e segreti, costretto nuovamente a dover risolvere il caso prima che qualcos altro di spiacevole possa accadere.

Il film, come già riportato, è diretto da Kenneth Branagh con una sceneggiatura del candidato all’Oscar Michael Green (Logan). I produttori sono Kenneth Branagh, Judy Hofflund, Ridley Scott e Simon Kinberg, con Louise Killin, James Prichard e Mark Gordon come produttori esecutivi. Un brillante ensemble interpreta un cast di personaggi indimenticabili, tra cui Kenneth Branagh, Kyle Allen (Rosaline), Camille Cottin (Call My Agent), Jamie Dornan (Belfast), Tina Fey (30 Rock), Jude Hill (Belfast), Ali Khan (6 Underground), Emma Laird (Mayor of Kingstown), Kelly Reilly (Yellowstone), Riccardo Scamarcio (L’ombra di Caravaggio) e la recente vincitrice dell’Oscar Michelle Yeoh (Everything Everywhere All at Once).

 
 

Train to Busan: trama, cast e sequel del film coreano

Train to Busan film

Gli zombie sono da sempre tra le creature più spaventose e significative viste al cinema. Nel corso degli anni, attraverso gli innumerevoli film che li hanno resi protagonisti, questi hanno assunto significati metaforici sempre diversi, rinnovandosi continuamente di pari passo al trasformarsi della società. Generalmente, si è soliti vedere gli zombi da un punto di vista del cinema statunitense, ma il film sudcoreano del 2018 Train to Busan (qui la recensione) ha significativamente ribaltato tale prospettiva. Diretto da Yeon Sang-ho, il film ha inoltre presentato una serie di scenari particolarmente accattivanti, spostando il grosso dell’azione a bordo di un treno in viaggio.

Confinando i suoi protagonisti in uno spazio chiuso, il regista e anche sceneggiatore del film ha potuto costruire una vicenda tesa e ricca di colpi di scena. Come anche per Snowpiercer, diretto dal coreano Bong Joon-ho, Train to Busan va a raccontare, attraverso le caratteristiche del suo genere, un tema particolarmente ricorrente nel cinema coreano. Si tratta delle differenze di classe che sconvolgono profondamente la Corea, a cui si aggiungono le inevitabili differenze di trattamento, l’egoismo e l’individualismo, il tutto racchiuso all’interno di un treno che, nel suo viaggiare incurante di quanto sta accadendo, va a rappresentare la stessa vita.

In particolare, inoltre, è da notare come il film rielabori la figura dello zombie, liberandola dagli stereotipi che aveva acquisito nel corso dei decenni. Edgar Wright, autore di film come L’alba dei morti dementi e Baby Driver – Il genio della fuga, lo ha indicato come il suo film sugli zombi preferito di sempre. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Train to Busan: la trama del film

Protagonista del film è Seok-woo, un agente di borsa particolarmente dedito al suo lavoro, che gli permette di mantenere sé stesso e la piccola figlia Soo-an. Da divorziato, l’uomo cerca di essere il più attento possibile alle necessità della bambina, che per il suo compleanno chiede al padre di andare a fare una gita a Busan, dove vive anche la madre. Durante il viaggio in treno, però, uno dei passeggeri inizia a subire una misteriosa trasformazione che lo porta a diventare uno zombie. Il panico si scatena subito dentro al treno e Seok-woo dovrà trovare il modo di difendere a tutti i costi sua figlia. Al di fuori del treno, allo stesso modo, l’invasione zombie è già iniziata.

Train to Busan cast

Train to Busan: il cast del film

Protagonista del film, nei panni di Seok-woo è l’attore Gong Yoo. Oltre che per il suo ruolo in questo film, egli è molto noto in patria anche per titoli come Dogani e L’impero delle ombre. Nei panni di sua figlia Soo-an vi è invece Kim Su-an, giovanissima attrice attiva nel mondo della recitazione sin dall’età di cinque anni. Il grande successo per lei arriva proprio con Train to Busan, che le permette di diventare una vera e propria star internazionale. Jeong Yu-mi recita invece nei panni di Seong-kyeong, donna incinta presente sul treno che acquisirà grande importanza nel corso del film.

Suo marito, l’operaio Sang-hwa, è invece interpretato da Ma Dong-seok. L’attore è noto a livello internazionale per i film The Gangster, the Cop, the Devil e Ashfall – The Final Countdown, mentre attualmente è stato scelto per interpretare Gilgamesh nel film film Marvel Eternals. Choi Woo-shik, tra i protagonisti anche di Parasite, interpreta qui il giocatore di una squadra di baseball liceale Yong-guk. Ahn So-hee, invece, è la cheerleader Jin-hee. Kim Eui-sung interpreta Yon-suk, spregevole uomo d’affari, mentre Ye Soo-jung e Park Myung-sin sono le anziane sorelle In-gil e Jong-gil.

Il sequel di Train to Busan, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Il grandissimo successo del film ha spinto il regista a considerare l’idea di un sequel. Egli si era però inizialmente dichiarato contrario a questo, considerando conclusa la storia. In breve, però, la sua opinione è cambiata e nel 2020 Yeon ha fatto uscire in sala il film Peninsula, sequel di Train to Busan che pur essendo ambientato nello stesso contesto narrativo presenta una storia e dei personaggi nuovi. Se nel primo film ci si concentrava sull’ambiente treno, in questo secondo capitolo il racconto si espande all’intera penisola coreana. Di Train to Busan esiste però anche un prequel, intitolato Seoul Station, film d’animazione distribuito parallelamente al titolo principale.

In attesa di vedere il sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Train to Busan è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Mediaset Infinity, Rai Play, Apple iTunes, Mubi e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 26 aprile alle ore 22:55 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

 
 

Platonic: trailer della serie comedy con Rose Byrne e Seth Rogen

Platonic

Apple TV+ ha rilasciato il trailer di Platonic, la nuova serie comedy interpretata e prodotta da Rose Byrne e Seth Rogen e co-creata, diretta e co-scritta da Nick Stoller e Francesca Delbanco.

Platonic: quando esce e dove vederla in streaming

La serie, composta da dieci episodi della durata di mezz’ora ciascuno, farà il suo debutto su Apple TV+ il 24 maggio con i primi tre episodi, seguiti da nuovi episodi settimanali ogni mercoledì.

La trama e il cast di Platonic

Platonic segue le vicende di una coppia platonica di ex migliori amici prossimi alla mezza età (Seth Rogen e Rose Byrne) che si riavvicinano dopo una lunga separazione. L’amicizia del duo diventa totalizzante e destabilizza le loro vite in modo esilarante. Il cast è composto anche da Luke Macfarlane, Tre Hale, Carla Gallo e Andrew Lopez.

Platonic è prodotta da Sony Pictures Television, con cui la Global Solutions di Stoller e Stoller ha un accordo globale. Byrne, Rogen, Stoller, Delbanco e Conor Welch sono i produttori esecutivi.

La serie segna una nuova collaborazione tra Apple TV+ e Rose Byrne, che è anche protagonista di “Physical”, la serie Apple Original acclamata dalla critica e pronta per debuttare con la terza stagione nel corso dell’anno. Seth Rogen sarà anche protagonista di una serie comedy, ancora senza titolo, che scriverà, dirigerà e produrrà insieme a Evan Goldberg per Apple TV+. La serie si unirà alla crescente offerta di serie comedy di successo e pluripremiate su Apple TV+, tra cui il vincitore dell’Emmy “Ted Lasso”, “Shrinking”, “Schmigadoon!”, “The Afterparty”, “Il premio del destino”, “Bad Sisters”, “Trying”, “Mythic Quest” e altre ancora.

 
 

American Born Chinese: trailer della serie d’azione in arrivo su Disney+

American Born Chinese

Disney+ ha diffuso il trailer ufficiale della serie originale comedy d’azione American Born Chinese che debutterà con tutti gli otto episodi il 24 maggio sulla piattaforma streaming. La serie televisiva targata Disney Branded Television è prodotta da 20th Television.

American Born Chinese: la trama e il cast

Basata sull’omonima graphic novel di Gene Luen Yang, American Born Chinese racconta le sfide e le difficoltà di un normale adolescente americano la cui vita cambia per sempre quando fa amicizia con il figlio di un dio mitologico. Questa è la storia della battaglia di un giovane uomo per la propria identità, raccontata attraverso la famiglia, la commedia e il Kung-Fu ricco di azione.

Quest’avventura di formazione è interpretata da un cast di star internazionali, tra cui i vincitori del premio Oscar Michelle Yeoh e Ke Huy Quan (Everything Everywhere All at Once), Ben Wang (Chang a Canestro), il candidato all’International Emmy Award Yeo Yann Yann (Wet Season), Chin Han (Mortal Kombat), Daniel Wu (Frammenti dal passato – Reminiscence), l’ex campione di Taekwondo Jimmy Liu e Sydney Taylor (Just Add Magic).

A presentare al pubblico una serie di iconiche figure mitologiche cinesi sono le guest star Stephanie Hsu, candidata all’Oscar, nel ruolo di Shiji Niangniang, la Signora delle Pietre; Ronny Chieng in quello del monaco anticonvenzionale Ji Gong; Jimmy O. Yang nel ruolo del Re Drago Ao Guang; James Hong in quello dell’Imperatore di Giada; Leonard Wu nel ruolo di Niu Mowang/Demone Toro; e Poppy Liu in quello della Principessa dal Ventaglio di Ferro. La serie vede anche Lisa Lu nel ruolo dell’agopunturista Ni Yang, prossima alla pensione, mentre Rosalie Chiang interpreta la studentessa attivista Suzy Nakamura.

Lo sceneggiatore/produttore vincitore di un Emmy Award Kelvin Yu (Bob’s Burgers, Central Park) è produttore esecutivo e showrunner. Destin Daniel Cretton (Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli, Short Term 12) è il regista e produttore esecutivo, insieme a Melvin Mar e Jake Kasdan (entrambi di Dottoressa Doogie, Jumanji – Benvenuti nella giungla e Jumanji: The Next Level), Erin O’Malley (Dottoressa Doogie), Asher Goldstein (Short Term 12, Il diritto di opporsi) e Gene Luen Yang.

 
 

Black Mirror 6: il primo trailer conferma la data d’uscita

Netflix ha diffuso il primo trailer della sesta stagione di Black Mirror, la serie antologica che per questo sesto ciclo si rinnova e diventa, secondo la logline, “la più imprevedibile, non classificabile e inaspettata di sempre”. La nuova stagione sarà disponibile a giugno.

Come sempre, la serie si impreziosisce di grandi nomi nel cast, nomi che sono associati a volti meno noti ma sempre capaci di grandi interpretazioni, destinate a rimanere impresse nella memoria collettiva. Il cast dei nuovi episodi comprende Aaron Paul, Anjana Vasan, Annie Murphy, Auden Thornton, Ben Barnes, Clara Rugaard, Daniel Portman, Danny Ramirez, David Shields, Himesh Patel, John Hannah, Josh Hartnett, Kate Mara, Michael Cera, Monica Dolan, Myha’la Herrold, Paapa Essiedu, Rob Delaney, Rory Culkin, Salma Hayek Pinault, Samuel Blenkin e Zazie Beetz.

Black Mirror 6, la prima immagini

 
 

And Just like That…, teaser trailer della seconda stagione!

AND JUST LIKE THAT…

Debutta a giugno in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW l’attesissima seconda stagione della serie Sky Exclusive AND JUST LIKE THAT…, il nuovo capitolo del cult HBO Sex and the City. Dal produttore esecutivo Michael Patrick King, i nuovi episodi, di cui è appena stato rilasciato il teaser trailer, vedono il ritorno delle protagoniste Sarah Jessica Parker, Cynthia Nixon e Kristin Davis.

Fra il cast che ritorna nei nuovi episodi anche Sara Ramírez, Sarita Choudhury, Nicole Ari Parker, Karen Pittman, Mario Cantone, David Eigenberg, Evan Handler, Christopher Jackson, Niall Cunningham, Cathy Ang e Alexa Swinton.

Crediti: produttori esecutivi della serie Michael Patrick King, John Melfi, Julie Rottenberg, Elisa Zuritsky, Sarah Jessica Parker, Kristin Davis e Cynthia Nixon. Fra gli sceneggiatori, oltre a Michael Patrick King, anche Samantha Irby, Susan Fales-Hill, Lucas Froehlich, Rachel Palmer, Julie Rottenberg e Elisa Zuritsky. Fra i registi della nuova stagione lo stesso King, Cynthia Nixon, Ry Russo-Young e Julie Rottenberg. La serie HBO “Sex and the City” è stata creata da Darren Star dal romanzo “Sex and the City” di Candace Bushnell.

 
 

The Flash: quello che ci ha rivelato il nuovo trailer

the flash

La Warner Bros. ha diffuso ufficialmente un nuovo trailer di The Flash al CinemaCon 2023. I piani per un film solista sul Velocista Scarlatto con protagonista il Barry Allen di Ezra Miller risalgono ormai al 2014. Secondo quanto riferito dalle prime recensioni e reaction a seguito delle prime proiezioni di prova, The Flash è uno dei migliori film DC mai realizzati e giocherà un ruolo di primo piano nel resettare l’Universo DC per i nuovi piani di James Gunn e Peter Safran. Il film infatti sembra raccontare Flashpoint e il punto di non ritorno per l’Universo DC nei fumetti. A seguito degli eventi di questo film, tutto l’universo condiviso in questione sarà, appunto, resettato, e ripartirà da zero. Per questa occasione, Warner Bros è riuscita a richiamare in campo il Batman di Michael Keaton, lo Zod di Michael Shannon e una new entry molto interessante, Supergirl di Sasha Calle.

Il nuovo trailer di The Flash è pieno di nuovi contenuti dal film e anticipa pesantemente la storia multiversale del film, la stretta relazione tra Barry Allen e Batman e le modifiche apportate alla sequenza temporale DC a seguito del viaggio nel tempo di Flash. Ecco cosa si può evincere da questo secondo trailer di quello che può definirsi un turning (flash) point per gli eroi DC al cinema.

1Il Batwing diventa il simbolo di Batman di Michael Keaton

The Flash

Il trailer include un altro cenno ai film di Batman di Michael Keaton con il suo Batwing. Il velivolo viene mostrato mentre vola ed è posizionato proprio di fronte alla luna, creando una versione del Batsegnale di Keaton.

È una mossa simile ad alcune immagini di Batman del 1989, in cui il Batwing si ferma davanti alla luna per una breve frazione di secondo. Il film sta comprensibilmente ricreando alcuni momenti iconici del passato di Keaton, e questo è l’ultimo esempio di come sta portando avanti questo lungo omaggio.

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Silo: recensione della serie Apple Tv+ con Rebecca Ferguson

Silo Recensione

Quando si tratta di serie di fantascienza, ormai il minimo comun denominatore che sembra unire la stragrande maggioranza di questi prodotti in un unico calderone estetico/visivo è la grandezza, la magniloquenza dello spettacolo. Non c’è poi tanto da stupirsi, visto dove si è diretto anche il cinema hollywoodiano negli ultimi anni. È quindi un piacere poter gustare uno show come Silo che al contrario sceglie la direzione opposta, ovvero quella di un prodotto coerente nella visione ma soprattutto improntato su un’idea forte di narrazione.

Silo, la serie tratta dai romanzi di Hugh Howey

Alla base della nuova serie di Apple TV+ ci sono i romanzi scritti da Hugh Howey: l’ambientazione principale è appunto un enorme silo in cui sono rinchiusi da secoli un numero imprecisato di esseri umani. Il mondo esterno è stato devastato e l’unica salvezza si è rivelata nel confinamento, creando una nuova società fatta di regole ferree e una rigida scala sociale. Alcuni membri della comunità però iniziano a dubitare che la realtà fuori dalla fortezza/prigione sia fatta soltanto di morte e devastazione. Tra loro c’è Allison (Rashida Jones), moglie dello sceriffo Holston (David Oyelowo), intenta a scoprire la verità su cosa sta realmente succedendo. La donna metterà in moto un catena di eventi drammatici che vedrà protagonista quasi suo malgrado l’ingegnere Juliette (Rebecca Ferguson), donna dal passato doloroso che vuole scoprire la verità sulla morte “accidentale” del suo amante.

I primi episodi di Silo diretti da Morten Tyldum (nomination all’Oscar per The Imitation Game, Passengers) possiedono uno spessore drammatico degno delle migliori produzioni di questo genere. Il regista riesce a sfruttare al meglio l’enorme lavoro di composizione del set principale per creare un’atmosfera di placida disperazione, un ambiente che protegge e allo stesso tempo non permette a coloro che vi vivono confinati una vera e propria libertà di espressione. Il pathos generato dalla vicenda personale dei personaggi avvicina Silo ad alcuni pilastri dell’utopia negativa letteraria, primo tra tutti 1984 di George Orwell.

Oltre a un pilot di indubbio impatto emotivo anche le due puntante successive immergono lo spettatore in un universo molto ben delineato, la cui estetica rimanda in qualche modo allo steampunk nella volontà di adoperare le scenografie e i costumi retrò – anche se in questo caso il riferimento preciso sono gli anni ‘70. Man mano che la storia procede nel corso degli episodi lo show si concentra maggiormente sullo sviluppo della trama e della detection, perdendo leggermente di efficacia nella rappresentazione dei conflitti interiori.

Nonostante si noti tale discrepanza, Silo rimane comunque uno show che sa intrattenere con evidente competenza e conoscenza delle regole della fantascienza distopica. Merito della riuscita va attribuito anche, se non addirittura principalmente, a un cast di attori notevole. Rashida Jones è la protagonista assoluta ed emozionante della prima puntata, un ritratto femminile a tutto tondo che diventa immediatamente eroico nella sua ricerca della verità. Nella puntata successiva tocca invece a David Oyelowo elevare la figura di Holston, conducendolo nel corso di una parabola umana precisa e dolorosa.

Rebecca Ferguson, un protagonista feroce

Il resto lo fa una Rebecca Ferguson assolutamente in parte, capace di dotare il personaggio di Juliette di una ferocia emozionale quasi respingente. L’attrice di origini scandinave lavora magnificamente nello sviluppare un linguaggio del corpo e un tipo di recitazione in grado di esplicare la vita interiore del personaggio, una figura femminile tutt’altro che scontataç le ferite interiori della donna vengono rappresentate dagli scatti bruschi, dalle occhiate rabbiose, da parole lasciate uscire anche soltanto digrignando i denti. Siamo lontani anni luce dalle performance eleganti e carismatiche attraverso le quali abbiamo imparato ad apprezzare Ferguson: in Silo ci offre una nuova gamma delle sue possibilità di interprete, confermando una versatilità ammirevole.

Potrebbe non essere una delle serie sci-fi più originali mai realizzate Silo, ma la lucidità e la coerenza visiva con cui gli autori e i creator l’hanno realizzata ne testimonia la fattura elevata. Ci troviamo di fronte a una comprensione del genere e dei suoi sottotesti piuttosto evidente, fattore che arriva a confermare quanto Apple TV+ – che ci ha regalato anche la notevole Foundation tratta da Isaac Asimov, di cui attendiamo con trepidazione la nuova stagione – sappia scegliere con discreta cura quando si tratta di raccontare il nostro presente attraverso il filtro del fantastico.

 
 

White Men Can’t Jump: trailer della nuova commedia in arrivo su Disney+

White Men Can't Jump

Disney ha diffuso il trailer di White Men Can’t Jump, la nuovissima commedia che debutterà il 19 maggio in esclusiva su Star all’interno di Disney+ in Italia, su Hulu negli Stati Uniti e su Star+ in America Latina.

White Men Can’t Jump è una rivisitazione in chiave moderna dell’iconico film del 1992 che celebra la cultura dello streetball di Los Angeles. Sinqua Walls interpreta Kamal, ex promessa del basket che ha buttato via la sua carriera, mentre la superstar del rap multiplatino Jack Harlow fa il suo debutto come attore nel ruolo di Jeremy, un’ex star di questo sport la cui ascesa è stata bloccata dagli infortuni. Alle prese con relazioni incerte, pressioni finanziarie e gravi lotte interne, i due giocatori, apparentemente cosi diversi, scoprono di avere in comune più di quanto credano.

Diretto da Calmatic, il film è interpretato anche da Teyana Taylor, Laura Harrier, Vince Staples, Myles Bullock e Lance Reddick. Il film è scritto da Kenya Barris e Doug Hall. White Men Can’t Jump è prodotto da Kenya Barris e Paul Hall; i produttori esecutivi sono Blake Griffin, Ryan Kalil, Noah Weinstein, Calmatic, Doug Hall, E. Brian Dobbins e James Powers.

 
 

Mon Crime, la recensione del divertente crime di François Ozon

Mon crime - La colpevole sono io recensione

Scelto come film d’apertura della XIII edizione dei Rendez-vous del Nuovo cinema francese, la commedia poliziesca che François Ozon ha adattato – liberamente! – l’omonima pièce del 1934 di Georges Berr e Louis Verneuil arriva nei cinema italiani nel giorno della Festa della Liberazione, il 25 aprile. Una scelta, quella di Bim Distribuzione, che finalmente permette al nostro pubblico di godere dell’interessante Mon crime – La colpevole sono io, un gioco per investigatori e appassionati del genere che offre agli spettatori una sorta di ‘Invito al cinema con delitto’, per parodiare il cult di Robert Moore presentato alla 36° mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Mon crime – L’altra faccia del crimine

Un crimine che con quello del film del 1976 (scritto da Neil Simon) ha in comune sicuramente l’intenzione parodistica e satirica, oltre che la forza di un cast molto ricco, qui completato da Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dany Boon e André Dussollier. Chiamati a circondare la Madeleine Verdier (Nadia Tereszkiewicz) protagonista, una avvenente giovane attrice squattrinata e senza talento che nella Parigi degli anni ’30 viene accusata dell’omicidio di un famoso produttore.

Assolta per legittima difesa, grazie all’aiuto della sua migliore amica Pauline (Rebecca Marder), giovane avvocatessa disoccupata, per Madeleine inizia una nuova vita, illuminata dalla visibilità e dalla fama ottenuta nell’aula di tribunale. Dalla quale, che a questo punto, la ragazza sembra poter costruire un futuro radioso e di successo, fino a quando la verità non viene a galla.

Un altro delitto per Ozon

Nella realtà da fumetto di Ozon (che qui sfrutta una idea altrui), la connessione tra crimine e successo sociale piuttosto che essere diseducativa si fa occasione di burla, di farsa quasi, in una sorta di sintesi tra screwball comedy e piece teatrale. Una forma che il regista si diverte a usare per mettere in scena delle dinamiche più che attuali, rappresentando l’incoerenza del potere e la volubilità dei canoni sociali, come già fatto in passato.

Intanto, di sicuro nei precedenti Otto donne e un mistero (2002) e Potiche, la bella statuina (2010) che insieme a questo – che la conclude – compongono dichiaratamente una sorta di trilogia caratterizzata da una predominante femminile. La stessa presente in altre sue opere, più cupe o tragiche, altrove esplorata celebrando amori e gettando ombre, sempre senza abbandonare uno spirito molto personale e un certo compiaciuto ed edonistico voyeurismo.

La leggerezza della quale sappiamo essere capace il regista francese, e il suo gusto per l’assurdo, insomma, riescono a impregnare la storia di un falso colpevole che lo stesso sognava da tempo e farle trascendere la realtà, nostra e dei fatti. E se l’intreccio rischia di essere più insistito e intricato del consigliabile, il ritmo impresso allo sviluppo e i dialoghi consegnati alle diverse maschere (soprattutto le due esordienti protagoniste) coinvolte difficilmente permetteranno di annoiarsi nel seguirlo.

 
 

Alien Day: dal 29 al 31 maggio al cinema i primi due capitoli della saga

Alien

In occasione dell’Alien Day, Lucky Red è lieta di annunciare l’arrivo in sala, dal 29 al 31 maggio, dei primi due capitoli di una delle saghe cinematografiche di maggior successo: Alien di Ridley Scott e il suo sequel Aliens – Scontro finale di James Cameron.

Tutto ha inizio con il capolavoro di Ridley Scott, Alien, vero e proprio caposaldo nella storia di due generi cinematografici da sempre affini, la fantascienza e l’horror. Uscito per la prima volta nel 1979, con una giovane Sigourney Weaver nel suo primo ruolo da protagonista, il film ha ottenuto molti riconoscimenti tra cui l’Oscar per i Migliori Effetti Speciali, realizzati anche da Carlo Rambaldi.

Reduce dal successo di Terminator, James Cameron dirige nel 1986 il sequel Aliens – Scontro finale, aggiungendo toni action e dando di fatto il via alla saga, che diventa una delle più fortunate di sempre al box office.

A distanza di quasi mezzo secolo dal suo esordio, Alien è diventato uno dei mostri più iconici della storia del cinema e continua ad appassionare milioni di fan che ogni anno, il 26 aprile, celebrano in tutto il mondo l’Alien Day.

 Quest’anno l’appuntamento al cinema è per il 29, 30 e 31 maggio: tre giorni per rivedere o scoprire per la prima volta sul grande schermo, una delle opere di cultura popolare più amate di tutti i tempi, ancora in grado di terrorizzare nel modo più profondo e spettacolare possibile.

 
 

Stranger Things: dal 5 maggio, a Milano, arriva il pop up ufficiale

stranger things

Venerdì 5 maggio Netflix aprirà il pop up ufficiale di Stranger Things a Milano. Dopo il successo delle aperture di New York, Los Angeles, Parigi, Dallas, Chicago, Miami, il pop up italiano, che sarà situato in Piazza Cesare Beccaria a Milano, sarà il più grande d’Europa ed offrirà un’occasione imperdibile per tutti i fan della serie di immergersi negli anni ‘80 e celebrare in un modo esclusivo l’universo di Stranger Things .

L’ingresso sarà gratuito, su prenotazione al sito https://strangerthingspopup.com/it/. Previa disponibilità dei posti, sarà possibile registrarsi anche in loco.

Aperto dal 5 maggio per un periodo limitato, il pop up offrirà un’esperienza unica in uno spazio ricco di photo opportunity, esperienze interattive, indizi nascosti da scoprire e merchandise della serie da acquistare. I fan avranno la possibilità di calarsi nelle atmosfere di Hawkins, provando le stesse emozioni dei protagonisti, come, ad esempio, avvicinarsi a un Demogorgone, entrare all’interno della casa di Joyce, giocare ai videogiochi nel Palace Arcade e fare acquisti allo Starcourt Mall.

I visitatori potranno inoltre acquistare prodotti esclusivi e personalizzabili, disponibili solo presso il pop up: un assortimento di merchandise a tema, tra cui una linea di makeup, articoli d’abbigliamento, giocattoli e accessori unici.

Il pop up è prodotto da Netflix con la collaborazione di Three Ten Merchandise Services e Black Sky Creative.

Indirizzo e orari d’apertura:

  • Indirizzo: Piazza Cesare Beccaria

  • Orari d’apertura:

    • lunedì – sabato: 10.00 – 21.00 (ultimo accesso ore 20.30); domenica: 11-19 (ultimo accesso ore 18.30)

 
 

La Pellicola D’oro: tutti i nominati

Sono state rese ufficiali le cinquine e le terne del Premio de La Pellicola D’oro che si terrà il 24 giugno a Roma. Il premio cinematografico è promosso ed organizzato dall’Ass.ne Culturale “Articolo 9 Cultura & Spettacolo” e dalla “S.A.S. Cinema” di cui il presidente è lo scenografo e regista Enzo De Camillis, sottolineando la collaborazione del: MIC Direzione Generale Cinema,  l’ANICA, l’APA, l’Ass.For. Cinema e Fitel.

LE CINQUINE 2023

Direttore di Produzione

  • Marco Milani                         L’IMMENSITA’ 
  • Matteo Leurini                     BLA BLA BABY
  • Elda Baldi                              ERA ORA
  • Damiano Scotti                     BRADO
  • Massimiliano Pisechi            C’ERA UNA VOLTA IL CRIMINE

Operatore di Macchina  

  • Emiliano Fiore                      ESTERNO NOTTE
  • Riccardo Filippini                 BRADO
  • Stefano Tria                           LE OTTO MONTAGNE
  • Roberto Gentili                     IL PRINCIPE DI ROMA
  • Andrea Grossi                      AMERICA LATINA

Capo Elettricista

  • Giuseppe Meloni                  ERA ORA
  • Antonio La Barbera             GLI IDOLI DELLE DONNE
  •  Francesco Galli                    SICCITA’
  • Mauro Pescetelli                   IL MIO NOME E’ VENDETTA
  • Virginio Palone                     AMERICA LATINA

Capo Macchinista

  • Fabio Albero                         SICCITA’
  • Cristiano Biagioli                  I CASSAMORTARI
  • Sandro Fabriani                   IL FILO INVISIBILE
  • Luciano Mastropietro          IO SONO L’ABISSO
  • Roberto Fucci                       BRADO

Attrezzista di Scena       

  • Claudio Stefani                     IO SONO L’ABISSO
  • Alessandro Mele                  TI MANGIO IL CUORE
  • Gianni Bardi                          IL FILO INVISIBILE
  • Marco Aureli                         IL PRINCIPE DI ROMA
  • Roberto Benetti                    BRADO

Sarta di Scena

  • Gianna Di Folco                    IL PRINCIPE DI ROMA
  • Aurelia Sartorio                   TI MANGIO IL CUORE
  • Sabrina Fabrizi                     I CASSAMORTARI
  • Gianna Taddeo                     ESTERNO NOTTE
  • Valentina Vocale                  ALTRIMENTI CI ARRABBIAMO

Tecnico di Effetti Speciali   

  • Chiara Fieriani                      I VIAGGIATORI
  • Franco Sabelli                       DIABOLIK – GINKO ALL’ATTACCO
  • Elio Terribili                         IL MIO NOME E’ VENDETTA
  • Andrea Colagrossi               TI MANGIO IL CUORE
  • Roberto Ricci                                      BRADO

Sartoria Cineteatrale    

  • Tirelli                                     AMERICA LATINA
  • RO.CA.GI. Russo Castello       ESTERNO NOTTE
  • Missoni                                  AMERICA LATINA
  • Nori                                       ESTERNO NOTTE
  • Anna Mode                           IL PRINCIPE DI ROMA

Capo Costruttore 

  • Carlo Furlan                         DIABOLIK  – GINKO ALL’ATTACCO
  • Corrado Corradi                  BRADO
  • Antonio Russo                      ESTERNO NOTTE
  • Giacomo Celentano              IL PRINCIPE DI ROMA
  • Massimo Chessari                L’IMMENSITA’  

Storybord Artist      

  • Francesca Ferrara                QUEL POSTO NEL TEMPO
  • Pietro Scola Di Mambro      L’IMMENSITA’ 
  • Marco Valerio Gallo             IL MIO NOME E’ VENDETTA
  • Cristiano Donzelli                 ESTERNO NOTTE
  • Alekos Diacodimitri             DIABOLIK  – GINKO ALL’ATTACCO

Maestro d’Armi                                                     

  • Samuele Brancato                ESTERNO NOTTE
  • Ottaviano Dell’Acqua           IL PRINCIPE DI ROMA
  • Franco Maria Salomon        L’IMMENSITA’
  • Emiliano Novelli                   IL MIO NOME E’ VENDETTA
  • Diego Guerra                                     LE OTTO MONTAGNE

Creatore di Effetti Sonori 

  • Andrea Caucci                       ALTRIMENTI CI ARRABIAMO
  • Franco Galliano                    I VIAGGIATORI
  • New Digital                           ESTERNO NOTTE
  • Thomas Giorgi                      LE OTTO MONTAGNE
  • Gianluca Basili                      LA CENA PERFETTA

Miglior Attore

  • Fabrizio Gifuni                     ESTERNO NOTTE
  • Saul Nanni                             BRADO
  • Marco Giallini                       IL PRINCIPE DI ROMA
  • Alessandro Borghi               THE HANGING SUN
  • Francesco Montanari          ERO IN GUERRA MA NON LO SAPEVO

Miglior Attrice                                                

  • Juju Di Domenico                 ERO IN GUERRA MA NON LO SAPEVO
  • Miriam Leone                       DIABOLIK  – GINKO ALL’ATTACCO
  • Margherita Buy                    ESTERNO NOTTE
  • Giovanna Rei                          QUEL POSTO NEL TEMPO
  • Eloide Di Patrizi                    TI MANGIO IL CUORE

LE TERNE  2023

Direttore di Produzione

  • Neri Migani                                       ROMOLUS
  • Paola Vargas                                    CHRISTIAN
  • Fabio Carlà                                       BANG BANG BABY

Operatore di Macchina

  • Sebastiano Bazzini                           THE BAD GUY
  • Emiliano Fiore                                  BANG BANG BABY
  • Stefano Salemme                             LE FATE IGNORANTI

Capo Elettricista

  • Maurizio Matania                             L’AMICA GENIALE
  • Valerio Gorga                                   VINCENZO MALINCONICO
  • Maurizio De Pol                               THE BAD GUY

Capo Macchinista

  • Alessio Lampazzi                             LE FATE IGNORANTI
  • Marco Santarelli                               ROMOLUS
  • Flaviano Ricci                                   THE BAD GUY

Attrezzista di Scena                                 

  • Maurizio d’Achille                            NOI
  • Michael Ceracchini                          CHRISTIAN
  • Roberto Ricci                                   MONTEROSSI

Sarta di Scena

  • Gianna Taddeo                                 ESTERNO NOTTE
  • Tamara Ventrice                              LE FATE IGNORANTI
  • Melissa Anzellotti                             ROMOLUS

Tecnico di Effetti Speciali          

  • Maurizio Corridori                          SOVRAVVISSUTI
  • Renato Agostini                                ESTERNO NOTTE
  • Paolo Ricci                                        NERO A META’ 2

Sartoria Cineteatrale

  • La Fabbrica del Costume                DIVISI COME DUE GOCCE D’ACQUA
  • Anna Mode                                     CHRISTIAN
  • La Bottega di Alice                           IL RE

Capo Costruttore

  • Luigi Sergianni                                 I DELITTI DEL BARLUME
  • Rossano Grasselli                            BANG BANG BABY
  • Simona Balducci                              THE BAD GUY

Story Bord Artist

  • Marco Letizia                                    ROMOLUS
  • Giordano Saviotti                             SOPRAVVISSUTI
  • Marco Valerio Gallo                         LE FATE IGNORANTI

Maestro d’Armi

  • Stefano Mioni                                   MAKARI
  • Emiliano Novelli                              BANG BANG BABY
  • Marco Pancrazi                                BORIS 4

Creatore di Effetti Sonori

  • Simone Chiossi                                 MAKARI
  • Fabrizio Quadroli                             CHRISTIAN
  • Thomas Giorgi                                 THE BAD GUY

Attore Protagonista

  • Massimiliano Gallo                           VINCENZO MALINCONICO
  • Luigi Lo Cascio                                 THE BAD GUY
  • Fabrizio Gifuni                                 ESTERNO NOTTE

Attrice Protagonista         

  • Serena Rossi                                            MINA SETTEMBRE
  • Claudia Pandolfi                                        THE BAD GUY
  • Silvia D’Amico                                           CHRISTIAN
 
 

Oscar 2024: annunciate le date di nomination e cerimonia di premiazione

Oscar 2024 Awards Season

La 96a edizione degli Oscar si terrà domenica 10 marzo, come annunciato dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences e dalla ABC. Questo annuncio ufficializza il terzo anno in cui la cerimonia degli Academy Awards si terrà a marzo, dopo aver registrato costanti aumenti di spettatori negli ultimi due anni.

L’Academy ha fissato il termine per la presentazione delle categorie generali per gli Oscar 2024 per il 18 novembre 2023. La votazione preliminare per le liste dei candidati inizierà il 18 dicembre con i risultati annunciati il 21 dicembre. Il periodo di votazione per le nomination inizierà tra l’11 e il 16 gennaio 2024, con l’annuncio ufficiale delle nomination il 23 gennaio.

Ci saranno quattro settimane tra le nomination e la votazione finale, che inizierà il 22 febbraio. La cerimonia andrà in onda in diretta su ABC e in più di 200 paesi in tutto il mondo dal Dolby Theatre di Hollywood.

In attesa di capire chi sarà il film successore di Everything Everywhere All At Once, vincitore dell’edizione 2023, di seguito è riportato l’elenco completo delle date chiave per la stagione degli Oscar 2024. Tutte le date sono soggette a modifiche:

  • Scadenza per la presentazione delle categorie di iscrizione generali: mercoledì 15 novembre 2023
  • Governors Awards: sabato 18 novembre 2023
  • Inizia la votazione preliminare: giovedì 18 dicembre 2023, alle 9:00 PT
  • La votazione preliminare termina: lunedì 21 dicembre 2023, alle 17:00. P.T
  • Annuncio delle liste degli Oscar: giovedì 21 dicembre 2023
  • Il periodo di ammissibilità termina: domenica 31 dicembre 2023
  • Inizia la votazione per le candidature: giovedì 11 gennaio 2024, alle 9:00 PT
  • La votazione per le candidature termina: martedì 16 gennaio 2024, alle 17:00. P.T
  • Annuncio per le nomination agli Oscar: martedì 23 gennaio 2024
  • Pranzo dei candidati all’Oscar: lunedì 12 febbraio 2024
  • Inizio delle votazioni finali: giovedì 22 febbraio 2024, alle 9:00 PT
  • Premi scientifici e tecnici: venerdì 23 febbraio 2024
  • Le votazioni finali terminano: martedì 27 febbraio 2024, alle 17:00. P.T
  • 96° Oscar: domenica 10 marzo 2024
 
 

I magnifici sette: Nic Pizzolatto al lavoro sulla serie per Amazon Studios

I magnifici sette film

Il creatore di True Detective, Nic Pizzolatto, sta lavorando, in qualità di sceneggiatore e produttore esecutivo, a una serie TV su I magnifici sette, che al momento è in fase di sviluppo presso gli Amazon Studios. I magnifici sette fa parte di un gruppo di titoli cinematografici MGM/United Artists che Amazon Studios ha identificato per lo sviluppo cinematografico e/o televisivo in seguito all’acquisizione dello storico studio di Hollywood.

Pizzolatto originariamente aveva intenzione di lavorare a un altro tipo di progetto, che seguiva un ex fuorilegge in un viaggio epico, in cui riuniva una banda di vecchi amici del passato e con loro si preparava ad affrontare una serie di pericoli, lungo la strada. Quell’idea si è successivamente trasformata in un riavvio de I magnifici sette poiché l’idea di Amazon Studios era quella di unire l’idea di Pizzolatto a un brand ben noto. Per lo sceneggiatore si tratta di un ritorno a un territorio conosciuto, dato che già nel 2016 aveva lavorato all’ultimo adattamento in ordine di tempo della IP, quella diretta da Antoine Fuqua e con un cast stellare guidato da Denzel Washington.

Mark Johnson (Breaking Bad, Better Call Saul), che era stato assegnato con lui alla produzione esecutiva del progetto western originario, rimane un produttore esecutivo del riavvio de I magnifici sette insieme a Lawrence Mirisch e Bruce Kaufman.

Il riavvio della serie I magnifici sette è descritto come nella tradizione dei grandi poemi epici dell’età d’oro dei western. Un fuorilegge e la sua squadra devono unire una banda disparata di combattenti per difendere un insediamento di immigrati in una guerra a distanza contro i baroni del bestiame nel Texas centrale, il tutto con il respiro ampio di una vasta saga di avventura, azione e romanticismo.

Il western della United Artists del 1960 I magnifici sette con Steve McQueen, era un remake di I Sette Samurai di Akira Kurosawa e ha generato tre sequel, il remake del 2016 e una serie TV trasmessa dal 1998 al 2000.

Fonte: Deadline

 
 

Cannes 76: nuovi titoli per la selezione ufficiale

Cannes 76

Dopo l’annuncio del programma ufficiale di Cannes 76, il Festival ha annunciato altri titoli che si aggiungeranno alla selezione ufficiale della kermesse che si svolgerà dal 16 al 27 maggio 2023.

In aggiunta alla Selezione Ufficiale, che si può consultare a questo link, ecco i titoli che sono stati inseriti solo adesso nel programma:

Concorso

  • BLACK FLIES by Jean-Stéphane SAUVAIRE
  • LE RETOUR by Catherine CORSINI

Cannes Premier

  • PERDIDOS EN LA NOCHE by Amat ESCALANTE
  • L’AMOUR ET LES FORÊTS by Valérie DONZELLI
  • EUREKA by Lisandro ALONSO

Fuori Concorso

  • L’ABBÉ PIERRE – UNE VIE DE COMBATS by Frédéric TELLIER

Un Certain Regard

  • ONLY THE RIVER FLOWS by WEI Shujun
  • UNE NUIT by Alex LUTZ – il film sarà mostrato in chiusura della sezione, Fuori Concorso

Cortometraggi

  • FILLES DU FEU by Pedro COSTA

Proiezioni Speciali

  • LITTLE GIRL BLUE by Mona ACHACHE
  • BREAD AND ROSES by Sahra MANI
  • LE THÉORÈME DE MARGUERITE by Anna NOVION

Proiezioni di Mezzanotte

  • HYPNOTIC by Robert RODRIGUEZ
  • PROJECT SILENCE by KIM Tae-gon
 
 

Ghostbusters: il nuovo capitolo riporta il franchise a New York

Ghostbusters: Firehouse

In occasione del CinemaCon il produttore della saga di Ghostbusters, Jason Reitman, ha confermato che il prossimo capitolo del franchise, riporterà la storia lì dove era cominciata: a New York City. Reitman ha partecipato in video all’evento, in compagnia del cast del film, attualmente in produzione. McKenna Grace, Finn Wolfhard, Paul Rudd e Carrie Coon erano tutti presenti all’appello (sempre in video), mentre sono impegnati sul set di del film, che uscirà il 20 dicembre.

Reitman e il suo defunto padre Ivan Reitman avevano mostrato Ghostbusters: Legacy al CinemaCon 2021, in quella che fu la prima conversazione di persona dopo un anno di pausa a causa del Covid. Il film è stato splendidamente accolto dalla mostra e ha continuato a incassare 204,3 milioni di dollari al botteghino di novembre di quell’anno.

Il titolo provvisorio del sequel della commedia horror è Ghostbusters: Firehouse, è diretto da Gil Kenan da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jason Reitman. Il prossimo capitolo della storia della famiglia Spengler vedrà anche il ritorno del cast principale, tra cui Carrie Coon, Paul Rudd e Mckenna Grace, che in realtà è stato il primo membro del cast a confermare il suo ritorno.  In precedenza era stato confermato che il sequel di Ghostbusters: Afterlife tornerà ufficialmente a New York City, l’ambientazione originale del franchise. Dovrebbe anche svolgersi nel quartier generale della caserma dei pompieri che è stato protagonista dei primi due film di Ghostbusters e del riavvio di Paul Feig.

Il film del 2021 ha incassato in tutto il mondo oltre 200 milioni di dollari al botteghino. Ha interpretato Carrie Coon, Mckenna Grace, Finn Wolfhard e Paul Rudd. Ha anche visto il ritorno delle star del franchise Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts.

 
 

The Covenant, la recensione del nuovo film di Guy Ritchie

the covenant recensione

Due uomini sono seduti l’uno di fronte all’altro. Il primo chiude gli occhi spossato, finalmente ha il coraggio di concedersi un momento di sollievo dalla tensione. L’altro al contrario li tiene bene aperti, scruta il paesaggio, si rivolge all’orizzonte e al futuro in quanto ha saldato il suo debito.

Si tratta di un’inquadratura molto semplice contenuta in The Covenant, eppure possiede qualcosa di speciale: sa raccontare in profondità ma soprattutto in maniera esaustiva chi sono i due protagonisti del film, e quale rapporto li lega. Si tratta del sergente dell’esercito John Kinley (Jake Gyllenhaal) e dell’interprete Ahmed (Dar Salim), due uomini fin troppo diversi tra loro che prima lottano per la sopravvivenza, poi perché in qualche modo costretti da un’idea di fratellanza che soltanto l’orrore di una guerra sa inculcare nell’essere umano.

The Covenant: l’uncino

Una parola specifica è la chiave di The Covenant, nuovo film di guerra diretto dal prolifico Guy Ritchie: hook. Ovvero uncino, in questo caso inteso come quella parte dell’amo che penetra nella carne portando con sé sangue e dolore. Qualcosa da cui non ci si libera, anzi il solo provarci non fa che aumentare la sofferenza. Lo spiega Kinley al suo superiore in una delle scene più intense di un lungometraggio che possiede proprio questo come suo maggior pregio: la potenza di quello che vuole e sa esprimere. Di lungometraggi più o meno riusciti sull’Afghanistan e il conflitto che vi è stato (invano) combattuto ne abbiamo visti molti fino a oggi.

Quello di Ritchie non si allontana dagli stilemi già esplorati, non si discosta da essi per originalità della storia o della visione. Eppure possiede qualcosa in più, che non risulta affatto semplice tradurre in parole scritte: il rapporto che si sviluppa tra John e Ahmed – e un grande punto a favore del film risulta quello di non spiegare veramente quale esso sia – possiede una forza fuori dal comune, che Ritchie riesce ad esprimere alternando due fattori in maniera onestamente sorprendente. Il primo è ovviamente l’efficacia della messa in scena, e questo non costituisce affatto una novità quando ci riferiamo all’autore di Sherlock Holmes e King Arthur.

Ci sono dei momenti di enorme spessore drammatico in The Covenant, in particolar modo la battaglia che determina il destino di John e Ahmed rimane davvero impressa nel cuore dello spettatore. Ritchie non si tira indietro nel mostrare, magari anche enfatizzare, l’inferno della guerra. Il suo modo di adoperare gli scenari naturali in maniera secca, mai abbellita, precipita i personaggi in un ambiente sempre ostile, che non concede nemmeno per un’inquadratura il riposo psicologico di una bella veduta da cartolina.

Quando poi il dramma diventa maggiormente personale, ovvero quello di un soldato che quasi suo malgrado si sente legato a colui che gli ha salvato la vita, il regista adopera i mezzi del cinema gli offre per esplicare una vera e propria pulsione ossessiva. Sotto questo punto di vista le notevoli musiche di Christopher Benstead – alla sua quarta collaborazione col cineasta britannico – offrono al lungometraggio un contrappunto vibrante.

I silenzi sorprendenti di Ritchie

Ma la cosa più emozionante di The Covenant, e lasciatelo scrivere anche sorprendente, sono i silenzi: quello stesso Ritchie che ha mirabilmente caricato la messa in scena sa anche quando lasciare che a esprimere tutto siano soltanto degli sguardi, quel non detto capace di raccontare ciò che è troppo doloroso esprimere a parole. Ci sono almeno un paio di tali inserti nel suo film, e meritano di essere sottolineati anche per lo spessore drammatico che gli sanno offrire Jake Gyllenhaal e Dar Sali, coppia di protagonisti da accomunare in un sentito applauso.

Dopo qualche escursione ondivaga nel cinema di genere leggero ed effervescente, Guy Ritchie tira fuori dal proprio cilindro un film che può essere efficacemente riassunto con l’aggettivo di potente. The Covenant non si discosta – anzi proprio non vuole discostarsi – dal filone del dramma bellico ambientato nel contemporaneo Medio Oriente. Quello che mostra è in fondo molto semplice: la guerra può colpire un essere umano nel corpo quanto nella mente, può creare legami talmente forti da provocare dolore e ossessione. Ahmed ma soprattutto John non sono eroi ma vittime di ciò che hanno dovuto vivere. Vittime delle azioni che devono compiere perché, anche lontani dal campo di battaglia, ormai non hanno realmente altra scelta. E questo The Covenant lo racconta come pochi altri hanno saputo fare.

 
 

Napoleon di Ridley Scott: mostrata un’epica scena di battaglia al CinemaCon

Napoleon film 2023

In occasione del CinemaCon, sono stati proiettati i primi contenuti di Napoleon, l’epopea storica di Ridley Scott sul leader militare francese interpretato da Joaquin Phoenix. Il film è prodotto da Apple Original Films, uno dei nuovi protagonisti del panorama produttivo contemporaneo, ed è distribuito nelle sale da Sony, uno studio tradizionale che ha utilizzato il suo spazio alla fiera per parlare del film.

“Il film invoca il grande schermo”, ha scherzato il capo della Sony Pictures Tom Rothman. Joaquin Phoenix interpreta Napoleone Bonaparte, lo stratega militare che conquistò gran parte dell’Europa solo per vedere il suo impero crollare. Ma il film non riguarda solo le battaglie che hanno determinato il corso della storia, offrirà anche uno sguardo più personale al comandante visionario analizzando la sua relazione instabile con sua moglie, Josephine, interpretata da Vanessa Kirby.

Il filmato condiviso al CinemaCon è incentrato sul conflitto tra i francesi e un esercito avversario (forse i cosacchi?), che sono attirati in una trappola con conseguenze sanguinose.

“Lasciate che pensino di essere in vantaggio”, dice Napoleone alle sue truppe. I cavalieri caricano, i cannoni sparano e gli sfortunati nemici di Napoleone vengono indotti a ritirarsi sul ghiaccio. Si tratta di una scena epica che ha sicuramente coinvolto molte comparse e richiesto un bel po’ di soldi, ma dopotutto Apple ha una capitalizzazione di mercato che farebbe tremare lo stesso Napoleone.

Il film potrebbe essere un importante protagonista della stagione dei premi. Kirby è stata precedentemente candidata all’Oscar per Pieces of a Woman, mentre Phoenix ha vinto il premio come miglior attore per Joker. Inoltre, Scott sa come muoversi in un’epopea storica, avendo già diretto film del calibro di Il Gladiatore, The Last Duel e Exodus: Dei e Re.

“Può fare cose al cinema che pochi registi della metà dei suoi anni, se non nessuno, possono fare”, ha detto Rothman, che ha notato che Ridley Scott deve ancora vincere un Oscar alla regia. Ciò potrebbe cambiare, ha suggerito il capo dello studio. Questa volta, Scott dirige “su una scala che non si vedeva da anni”, ha detto Rothman.

Napoleon uscirà nei cinema esclusivamente il 22 novembre prima di essere trasmesso in tutto il mondo su Apple TV+ in una data successiva.

Scott dirige da una sceneggiatura di David Scarpa. Il film è una produzione congiunta tra la produzione di Apple Studios e Scott Free Productions. Ridley Scott e Joaquin Phoenix producono insieme a Kevin Walsh e Mark Huffam mentre Michael Pruss e Aidan Elliott sono i produttori esecutivi. Il film arriverà nelle sale il 22 novembre prima di arrivare su Apple TV+ in una data sconosciuta.

 
 

The Flash: le prime reazioni sono online dopo la proiezione al CinemaCon!

The Flash

Come molti di voi già sapranno al CinemaCon di Las Vegas si è tenuta l’anteprima mondiale di The Flash e oggi tutte le reazioni sono emerse online su Twitter. Questo film è stato fortemente esaltato da coloro che hanno assistito alle proiezioni precedenti (e dallo studio), con alcuni che lo hanno definito il “più grande film di supereroi di tutti i tempi”. Ma questo giudizio sarà confermato da questa nuova ondata di giudizi?

Ebbene le reazioni confermano i giudizi estremamente positivi. Alcuni sono un po’ meno iperbolici, ma sembra che WBD/DC Studios abbia tra le mani un successo potenzialmente importante… a patto che riescano a gestire la situazione con Ezra Miller!

CORRELATE:

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 15 giugno 2023. Il film è diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League. Nel cast anche Ben Affleck, Kiersey Clemons, Ron Livingston, Michael Keaton, Saoirse-Monica Jackson, Sasha Calle, Maribel Verdú e Rudy Mancuso.

La sinossi del film recita: “i mondi si scontrano in “The Flash” quando Barry usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo per cambiare gli eventi del passato. Ma quando il suo tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il Generale Zod è tornato, minacciando l’annientamento, e non ci sono supereroi a cui rivolgersi. Cioè, a meno che Barry non riesca a convincere un Batman molto diverso a uscire dalla pensione e salvare un kryptoniano imprigionato… anche se non quello che sta cercando. Alla fine, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza di Barry è correre per salvarsi la vita. Ma fare l’ultimo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?

 
 

Guardiani della Galassia Vol. 3: l’infanzia di Rocket in una nuova clip

Guardiani della Galassia Vol. 3

Una nuova clip di Guardiani della Galassia Vol. 3 è stata diffuso online ed è un po’ più emozionante de altre che abbiamo visto fino ad oggi, poiché ci svela l’infanzia di Rocket su Counter-Earth, dove lui e i suoi amici animali sono stati cavie di High Evolutionary (the bastard).

Nella clip in particolare vediamo Lylla suggere a tutti di scegliere un nome per quando “Sire” li porterà nella nuova casa che ha promesso loro, ed è in questa sequenza che scopriamo perché il nostro scontroso procione ha scelto di chiamarsi Rocket. Il regista James Gunn ha anche annunciato su Twitter che Linda Cardellini interpreterà Lylla, Mikaela Hoover sarà Floor e Asim Chaudhry interpreterà Teefs.

“Sono stato molto, molto attento a ciò che vediamo in termini di animali feriti perché è qualcosa su cui sono incredibilmente schizzinoso, e le persone sono schizzinose”, ha ammesso James Gunn a Collider . “Quindi penso che le cose difficili da guardare nel film – e a volte ce ne sono alcune – siano dovute all’idea di ciò che sta accadendo più di quello che effettivamente vedi. Non vedi molto, in termini di violenza o danno agli animali, ma vedi questi animaletti, i cui risultati non sono i più belli, ma in qualche modo sono straordinariamente carini.”

In attesa di poter vedere il film, anche alla luce di questi pareri, ricordiamo che la sinossi ufficiale per Guardiani della Galassia Vol. 3  recita quanto segue: “in Guardiani della Galassia Vol. 3 la nostra amata banda di disadattati ha un aspetto un po’ diverso. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere l’universo oltre che per proteggere uno di loro. Una missione che, se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.

Guardiani della Galassia Vol. 3 è scritto e diretto da James Gunn ed è interpretato da Chris PrattZoe SaldanaDave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, con Vin Diesel  nei panni di Groot e Bradley Cooper in quelli di Rocket nella versione originale, oltre a Sean Gunn, Chukwudi Iwuji, Will Poulter e Maria Bakalova. Il film è prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Nikolas Korda, Simon Hatt e Sara Smith sono i produttori esecutivi. Il film sarà al cinema dal 5 maggio.

 
 

Star Wars: rivelato il logo del Nuovo Ordine Jedi di Rey

star wars

Star Wars ha già iniziato a commercializzare il personaggio di Rey accompagnato dal logo del Nuovo Ordine Jedi. La trilogia sequel è stata spesso criticata per la mancanza di pianificazione, ma Lucasfilm ha sempre saputo come sarebbe finita la storia per Rey, interpretata da Daisy Ridley.

The Art of Star Wars: The Rise of Skywalker descrive un incontro del Lucasfilm Story Group che ha avuto luogo nel maggio 2014. “Mi piace l’idea che lei sarà la nostra Skywalker”, ha osservato Pablo Hidalgo della Lucasfilm, “ma non è una Skywalker. Quindi, per i nostri scopi, ‘essere uno Skywalker’ è davvero una metafora. Non deve essere qualcosa che è direttamente collegato al sangue.”

Alla Star Wars Celebration 2023, la presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy ha rivelato che Rey diventerà la fondatrice di un Nuovo Ordine Jedi. Lo studio ha svelato la nuova timeline di Star Wars, con ogni epoca rappresentata da un logo diverso. Quella di Rey era accompagnata dal simbolo iconico dell’Ordine Jedi stesso, scelta che scrive il suo futuro. Ora, il materiale promozionale di Lucasfilm mostra già Rey in posa da combattimento con la spada laser davanti al logo del Nuovo Ordine Jedi:

Lucasfilm ha distribuito Star Wars: Timelines, di Kristin Baver, Jason Fry, Cole Horton, Amy Richau e Clayton Sandell. È un libro incredibilmente completo e ovviamente ci sono numerose sezioni dedicate ai Jedi. Una delle immagini più sorprendenti pone Rey davanti al logo dell’Ordine Jedi, una distinzione non concessa al Maestro Yoda, a Luke Skywalker o a qualsiasi altro Jedi. L’immagine rappresenta chiaramente Rey come il fondatore di un nuovo Ordine Jedi, e quella decisione sembra perfettamente in linea con i recenti annunci.

L’immagine di Rey sembra provenire da un primo poster promozionale di Star Wars: l’Ascesa di Skywalker, che – piuttosto stranamente – mostrava Rey che brandiva una spada laser bianca. È ragionevole presumere che il poster sia stato preparato prima che Lucasfilm decidesse di che colore doveva essere la spada laser di Rey, ma è comunque abbastanza sorprendente vederlo riaffiorare in Star Wars: Timelines, dato che Rey non ha alcun legame noto con le spade laser bianche. Ahsoka Tano è l’ex Jedi con spade laser bianche, e secondo il protetto di George Lucas e Dave Filoni simboleggiavano il fatto che non è né una Jedi né una Sith, ma qualcosa di unico. La decisione di utilizzare un’immagine di Rey con una spada laser bianca potrebbe essere solo una svista o potrebbe potenzialmente indicare quanto drammaticamente reinventerà l’Ordine Jedi.

L’inclusione di un’immagine di Rey, posta davanti al logo dell’Ordine Jedi, è in realtà una scelta piuttosto importante. Suggerisce che Lucasfilm abbia commissionato Star Wars: Timelines per aiutare a orientarsi nella cronologia della galassia di Star Wars, e la sua pubblicazione in questo momento – poche settimane dopo che Lucasfilm ha annunciato film ambientati nel passato e nel futuro di quanto il canone abbia mai visto prima – non è certo una coincidenza. Sembra che la sequenza temporale di Star Wars sia stata attentamente pianificata prima di questi progetti, un segno promettente del fatto che questa volta Lucasfilm ha ragionato bene sulla pianificazione a lungo termine.

 
 

The Flash: il trailer giapponese presenta molte scene inedite!

The Flash film 2023

The Flash è stato presentato in anteprima mondiale durante il CinemaCon stasera (puoi dare un’occhiata alle prime reazioni qui), e la Warner Bros. ha rilasciato un secondo trailer poco prima che la proiezione avesse luogo.

Ora, una versione giapponese è stata condivisa online e potrebbe anche essere un trailer nuovo di zecca. L’apertura è completamente diversa, poiché vediamo The Flash prepararsi a entrare in azione quando viene interrotto da alcuni fan adoranti. Vedremo anche di più sulle interazioni iniziali di Barry #1 e Barry #2, e molti nuovi scatti d’azione con Supergirl e Batman che affrontano le forze di Zod verso la fine. Guarda la versione giapponese del trailer di seguito:

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 15 giugno 2023. Il film è diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League. Nel cast anche Ben Affleck, Kiersey Clemons, Ron Livingston, Michael Keaton, Saoirse-Monica Jackson, Sasha Calle, Maribel Verdú e Rudy Mancuso.

La sinossi del film recita: “i mondi si scontrano in “The Flash” quando Barry usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo per cambiare gli eventi del passato. Ma quando il suo tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il Generale Zod è tornato, minacciando l’annientamento, e non ci sono supereroi a cui rivolgersi. Cioè, a meno che Barry non riesca a convincere un Batman molto diverso a uscire dalla pensione e salvare un kryptoniano imprigionato… anche se non quello che sta cercando. Alla fine, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza di Barry è correre per salvarsi la vita. Ma fare l’ultimo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?

 
 

The Night Agent: cosa aspettarsi dalla seconda stagione

The Night Agent serie tv recensione

In The Night Agent di Netflix, l’agente dell’FBI Peter Sutherland (Gabriel Basso) si ritrova relegato a sorvegliare un telefono che riceve raramente chiamate in una stanza isolata e sorvegliatissima nel seminterrato, mesi dopo essere stato sul posto quando una bomba ha distrutto la metropolitana. Ma quando Rose Larkin (Luciane Buchanan) chiede aiuto dopo aver assistito agli omicidi della zia e dello zio super-spia, entrambi vengono catapultati in un’enorme cospirazione che minaccia le loro vite e la loro reputazione già tormentata. Con l’avanzare della stagione, i due si trovano sempre più coinvolti sia nella cospirazione che nel rapporto sentimentale. Si appoggiano l’uno all’altro per avere sostegno e guida, utilizzando le loro abilità uniche per cercare di scoprire la verità. Possono solo fidarsi l’uno dell’altro, mentre diventa chiaro che le persone all’interno del governo non sono così innocenti come potrebbero sembrare.

Quando la prima stagione della serie si conclude, gran parte dei nodi sono già venuti al pettine. Il capo dello staff del Presidente, Diane Farr (Hong Chau), e il Vicepresidente Redfield (Christopher Shyer) vengono fermati e arrestati per il loro ruolo nell’attentato alla metropolitana di molti mesi prima. Inoltre, il piano di Redfield di assassinare il Presidente Travers (Kari Matchett) insieme a Omar Zadar (Adam Tsekhman) – il vero obiettivo – e prendere il controllo del Paese è fallito, grazie soprattutto a sua figlia Maddie (Sarah Desjardins) e al suo capo dei servizi segreti Chelsea Arrington (Fola Evans-Akingbola). Tuttavia, ci sono ancora alcune questioni aperte da esplorare quando The Night Agent tornerà per una seconda stagione, visto che è stata recentemente rinnovata da Netflix: ecco cosa possiamo aspettarci quando ritroveremo Peter.

1Pochi volti familiari

The Night Agent

Sarà interessante vedere come andrà avanti la storia d’amore tra i due, ma ancora più intrigante sarà vedere quali personaggi torneranno accanto a Peter e Rose per un’altra storia, visto quello che lo showrunner Shawn Ryan ha anticipato sulle stagioni future. In un’intervista esclusiva di Ryan con Collider si è parlato di come ogni stagione di The Night Agent racconterà una “storia per lo più autonoma“. E, in una seconda stagione, torneranno solo alcuni volti, ma saranno soprattutto i nuovi personaggi a circondarli. Ha spiegato che i personaggi di Peter e Rose torneranno certamente, in quanto gli sceneggiatori non vedono l’ora di approfondire la loro storia d’amore, visto che si trattava di una relazione durata 10 giorni, ma non c’è certezza per tutti gli altri. Quindi, qualunque sia la storia della seconda stagione di The Night Agent, Peter e Rose, in qualche modo, vi parteciperanno insieme. Anche Gordon Wick (Ben Cotton) e il Presidente Travers saranno coinvolti. Dopotutto, qualcuno deve dare a Peter le sue missioni e Wick è un fuggitivo in fuga come terzo membro della squadra di cospiratori e l’unico ad essere riuscito a scappare.

È chiaro che quando The Night Agent tornerà su Netflix per un’altra stagione, la serie sarà molto diversa. Peter sarà un uomo diverso dopo aver scoperto la verità su suo padre e aver salvato il Paese da un altro attacco terroristico e dall’incubo di perdere il Presidente della Repubblica. Purtroppo, dal momento che il suo ruolo nel fermare l’attacco è stato tenuto segreto e che il mondo ritiene giustamente che suo padre sia un traditore, è improbabile che debba affrontare un minore contraccolpo da parte dei suoi colleghi agenti. Inoltre, cambiare le cose in modo così drastico potrebbe essere un punto a favore o una condanna, visto che la prima stagione ha costituito un viaggio così emozionante con un cast di personaggi semplicemente eccezionale.

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Suzume, la recensione dell’anime di Makoto Shinkai

Suzume recensione film

Quando nel 2016 arriva al cinema Your Name, Makoto Shinkai – sia alla regia che alla sceneggiatura – è inondato da uno straordinario successo. Applaudito da pubblico e critica, il film guadagna ben 382 milioni di dollari in tutto il mondo, trasformandosi in una delle pellicole d’animazione con i migliori incassi di sempre. A sette anni da quel capolavoro tecnico e artistico, nel cui mezzo c’è stato anche Weathering with You (2019), il regista giapponese torna al cinema con un’altra storia di lotte e passioni: Suzume, presentato alla 73° edizione della Berlinale.

Il film, distribuito nelle sale asiatiche l’11 novembre scorso, ha percepito ¥35.5 miliardi di yen, ri-confermando anche la bravura di Shinkai e la sua sensibilità verso narrazioni profondamente complesse. Il racconto, in cui sono presenti figure folkloristiche nipponiche e il cui terremoto che ha devastato Tohoku nel 2011 ne costituisce fulcro e tematica, arriva nelle sale italiane il 27 aprile, distribuito da Sony.

Suzume, la trama

Nella regione di Kyūshū, nel sud del Giappone, vive Suzume, una diciassettenne energica che però dentro di sé porta il peso di un grande dolore: la morte della madre, avvenuta per colpa di un terrificante terremoto. Un giorno, mentre è intenta ad andare a scuola, la giovane incontra un misterioso ragazzo alla ricerca di rovine. Dopo avergli indicato una zona del villaggio abbandonata, Suzume decide di seguirlo di nascosto dove lo trova intento a chiudere una porta dalla quale fuoriesce un mostro di fumo rosso.

La ragazza, seppur spaventata aiuta Sota (questo il suo nome) a confinarlo nell’Altrove, regno dal quale proveniva, scoprendo così che l’entità con la quale si era interfacciata si chiama Verme, un provocatore di terremoti. Quella, poi, non è l’unica porta dal quale può fuoriuscire, ma ce ne sono tante sparse per il Giappone. Compito di Sota è richiuderle tutte. Ma quando un gatto, che si scopre essere una divinità, trasforma il ragazzo in una sediolina giall, la ragazza sarà costretta a continuare la missione da lui intrapresa, se non vuole che il suo Paese venga distrutto.

La bellezza narrativa di Suzume

Materia narrativa di molti registi nipponici, fra cui il celebre Hayao Miyazaki, è la dualità uomo – natura e tradizione – modernità, che spicca nella poetica di Shinkai. Anche in Suzume è presente il passaggio dal paese all’urbe, con tutti i cambiamenti che ne derivano, e l’affrontare una natura che da madre benevola diviene assassina spietata. Ma ad elevare la portata drammatica del racconto non è solo, in questo caso, la minaccia dei terremoti o il distacco fisico dalla propria terra, bensì l’elaborazione de lungo lutto della protagonista che, durante il solitario viaggio, si ritrova per forza di cose ad affrontare un forte trauma: la morte della madre.

Per focalizzarsi sulla caratterizzazione di Suzume, di cui si assimilano le sofferenze attraverso incubi e memorie, il regista rinuncia all’approfondimento psicologico dei suoi comprimari, fra questi proprio Sota, compagno di viaggio della diciassettenne. Tale mancanza è però magistralmente colmata dal character design di Suzume, stratificato, dettagliato e curato con estrema precisione. Di lei si coglie ogni mutamento d’umore, fotografato da incantevoli primi piani, i quali trasmettono il dolore e la tenacia di una giovane che deve misurarsi sia con le difficoltà del mondo esterno, che con le sue crepe interiori. Costretta ad affrontare da un lato una battaglia contro le calamità naturali, dall’altro un difficile viaggio di crescita, che la porterà a perdonare se stessa e comprendersi meglio.

Cieli stellati e acque cristalline

Il percorso itinerante di Suzume, che si trascina per tutto il Giappone con Sota (trasformatosi nella sua sedia gialla), permette alla storia di alternare momenti di estremo pathos, nei quali la giovane deve chiudere le porte dell’Altrove, e attimi di divertissement, grazie ad alcuni simpatici sketch proprio con la sediolina. A supporto di uno sceneggiato così intenso e compiuto, arriva un’estetica maestosa. Grazie infatti al viaggio, che funge da espediente artistico e da pretesto, Shinkai invita lo spettatore a immergersi nei suoi paesaggi vividi, le cui ambientazioni cesellate al millimetro garantiscono un’esperienza al tempo stesso fascinosa e spaventosa. Dal sole che si staglia sul mare, rendendo la sua superficie un letto di cristalli luccicanti, al cielo violetto ricoperto di stelle, fino al fuoco ardente dell’Altrove, tutto sembra estremamente reale ed evocativo. Una spettacolarità che innalza ancor di più il racconto già di per sé travolgente e sensoriale, e che si accende maggiormente nella variegata palette di colori e campi lunghi, grazie ai quali le immagini diventano sfavillanti affreschi.

Fra mito e realtà

Ma l’operazione di Shinkai non si limita a regalare visioni estatiche e intrecci avvincenti. Rappresentare la cultura del Sol Levante, inserendo anche delle parentesi storico-contemporanee del Giappone è una delle priorità del regista. Come dicevamo in apertura, il terremoto del 2011 è uno degli espedienti narrativi di Suzume, oltre che centro attorno al quale gravitano le dinamiche. Una ferita ancora aperta per il Paese, che Shinkai rende visivamente concreta facendola diventare sia la causa del lutto della protagonista, che l’”antagonista” della storia stessa. I terremoti minacciano ancora quella terra, e nel film sono rappresentati da un gigantesco Verme rosso scuro, un colore che fra l’altro simboleggia il pericolo e la minaccia. Il suo abbattersi in varie aree del Giappone è la prova che ancora oggi quel popolo vive nella paura di altri disastri.

Il regista però sembra volerla esorcizzare questa paura, condendo il film di bellezze mitologiche e religione. Le quali si incarnano principalmente nella presenza di un gatto, una pietra-sigillo con il compito di contenere il Verme (che si rifà molto alla figura, sempre folkloristica, del Namazu, un pescegatto che dà origine ai terremoti). Il felino che la protagonista insegue per tutto il tempo è una sorta di divinità protettrice, ed è rappresentato con una coda biforcuta, chiaro rimando alla figura soprannaturale del nekomata. E così in Suzume fantasia, realtà e credenze si mescolano, plasmando una storia dalle grandi suggestioni, che brilla di spettacolarità e profondità, e che fa di Makoto Shinkai un grande e sensibile artista.

 
 

Wonka: confermato il ruolo di Hugh Grant

Wonka film 2023

Nuove scene dell’imminente Wonka sono state mostrate al CinemaCon del 2023, insieme ad alcuni dettagli che hanno confermato che il film sarà interpretato anche da Hugh Grant nei panni di Ooma Loompa. Durante la presentazione della Warner Bros. Discovery alla fiera annuale, sono state mostrate molte scene del suo prossimo film basato sul personaggio di Roald Dahl, Willy Wonka.

Secondo Brandon Davis di ComicBook.com, Wonka di Timothée Chalamet sarà ambientato su un’isola tropicale, e si presenterà come un mago, inventore e produttore di cioccolato. Il filmato mostra anche Wonka che presenta il cioccolato con un effetto magico alle persone, prima di chiudersi con Willy Wonka che incontra Hugh Grant nei panni di un Oompa Loompa intrappolato in un grande barattolo. In un breve messaggio di Chalamet, ha descritto l’imminente versione di Willy Wonka come molto meno cinica di quella interpretata da Gene Wilder nell’iconico film del 1971. “Questo è un Willy pieno di gioia e speranza“, ha detto Chalamet. La notizia che Hugh Grant avrebbe recitato nel film è stata conferma anche un rapporto dell’anno scorso. Tuttavia, non è chiaro se Grant interpreterà solo uno o molti Umpa Loompa.

Wonka, il film

Wonka è basato sui personaggi di Roald Dahl, ispirato in particolare da uno dei personaggi più amati di Dahl, Willy Wonka, e si svolge prima degli eventi di Charlie e la fabbrica di cioccolato ”, si legge nella sinossi. Nel cast anche Rowan Atkinson, Matthew Baynton, Jim Carter, Olivia Colman, Tom Davis, Simon Farnaby, Rich Fulcher, Sally Hawkins, Kobna Holdbrook-Smith, Paterson Joseph, Keegan-Michael Key, Calah Lane, Matt Lucas, Colin O’ Brien, Natasha Rothwell, Rakhee Thakrar e Ellie White.

Willy Wonka è stato creato dal famoso autore Roald Dahl. Il personaggio ha debuttato nel romanzo del 1964, Charlie e la fabbrica di cioccolato. Il libro è stato adattato due volte per lo schermo, nel 1971 e nel 2005, quando Tim Burton ha scelto Johnny Depp per il ruolo in questione. Paul King, il regista dietro la serie di Paddington, firma la regia di Wonka e uscirà al cinema il 14 dicembre 2023

 
 

Mackenzie Davis nel cast del film Blumhouse Speak No Evil

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Dopo la notizia che il candidato al Golden Globe James McAvoy aveva firmato per recitare nel prossimo remake inglese prodotto da Blumhouse del film thriller danese del 2022 Speak No Evil, oggi scopriamo che ad affiancare l’attore sarà Mackenzie Davis. Secondo Deadline, Mackenzie Davis (Blade Runner 2049, Terminator: Dark Fate) ha firmato per recitare al fianco di James McAvoy  nel prossimo remake inglese  prodotto da Blumhouse e Universal Pictures Speak No Evil, film basato sull’omonimo film thriller danese del 2022. Speak No Evil uscirà nelle sale è previsto per il 9 agosto 2024.

Mackenzie Davis non è estranea al genere horror, poiché in precedenza ha recitato nel thriller soprannaturale del 2020 The Turning. Ha anche ottenuto riconoscimenti per le sue esibizioni in serie tv come Halt and Catch Fire e in un episodio di Black Mirror. I suoi lavori più recenti sono la miniserie HBO Max dell’anno scorso Station Eleven e la serie antologica Netflix Love, Death + Robots.

Il remake di Speak No Evil sarà scritto e diretto dal regista di The Woman in Black James Watkins. Il film sarà prodotto da Jason Blum, con Paul Ritchie, Christian Tafdrup, Jacob Jarek e Bea Sequeira come produttori esecutivi. Il film originale è stato diretto da Christian Tafdrup, che ha anche co-scritto la sceneggiatura con Mads Tafdrup. La storia è incentrata su due famiglie che si sono incontrate durante una vacanza in Toscana. Quello che doveva essere un fine settimana idilliaco inizia lentamente a sgretolarsi mentre le famiglie danesi cercano di rimanere educate di fronte alla spiacevolezza. Il remake inglese dovrebbe arrivare nelle sale il 9 agosto 2024.

 
 

Agatha: Coven of Chaos, nuovi dettagli rivelati da Patti LuPone

Agatha: Coven of Chaos serie tv 2023

Patti LuPone ha rivelato nuovi dettagli di Agatha: Coven of Chaos, la prossima serie dei Marvel Studios, che sarà guidata da Kathryn Hahn. In una recente intervista con The Hollywood Reporter, la vincitrice del Grammy ha parlato della serie, che è attualmente in produzione. LuPone ha confermato di interpretare il ruolo di una “strega siciliana di 450 anni” che ha il potere della divinazione. Il suo personaggio fa parte di una congrega guidata dalla strega titolare di Kathryn Hahn, apparsa per la prima volta in WandaVision del 2021.

Ulteriori nuovi dettagli su Agatha: Coven of Chaos sono stati l’aspetto musicale che presenterà la serie. L’ attrice di Beau is Afraid ha rivelato che i fan dovrebbero aspettarsi performance musicali dalle streghe. “La nostra cantante principale è Kathryn”, ha scherzato LuPone. “Sto cantando il backup e le canzoni sono state scritte da Kristen e Bobby Lopez.” .

Agatha: Coven of Chaos è stato annunciato ufficialmente durante il Disney Day 2021. Presenterà il ritorno di Kathryn Hah mentre riprende il suo ruolo di WandaVision nei panni di Agatha Harkness, che era una delle antagoniste della serie guidata da Elizabeth Olsen ed è colei che ha rivelato a Wanda il suo vero potenziale come Scarlet Witch. Per la sua interpretazione ha ottenuto una nomination agli Emmy come migliore attrice non protagonista.

Agatha: Coven of Chaos: tutto quello che sappiamo sulla nuova serie tv Marvel

Agatha: Coven of Chaos si concentrerà sulla potente strega Agatha Harkness interpretata da Kathryn Hahn che è quasi riuscita a sconfiggere Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) nel finale di stagione di WandaVision prima di essere sconfitta e intrappolata a Westview nel suo personaggio di “vicina ficcanaso Agnes”. Sebbene Elizabeth Olsen non dovrebbe apparire, si ipotizza che Wanda possa avere qualcosa a che fare la rivalsa di Harkness in seguito agli eventi di Doctor Strange in the Multiverse of Madness.

Jac Schaeffer, che è sotto un accordo generale congiunto con Marvel e 20th Television, sarà lo sceneggiatore e produttore esecutivo. Un recente rapporto ha rivelato che dirigerà anche almeno un episodio. Al momento nessuna data di uscita della serie è stata annunciata. Nel cast anche David Payton nei panni di John Collins / “Herb”, David Lengel nei panni di Sarah il marito Harold Proctor / “Phil Jones”, Asif Ali nel ruolo di Abilash Tandon / “Norm”, e Amos Glick nel ruolo di un fattorino della pizza scelto come “Dennis”. A riprendere i loro ruoli in WandaVision ci sono anche Kate Forbes nei panni della madre di Agatha, Evanora Harkness, e Brian Brightman nei panni dello sceriffo di Eastview, New Jersey. Aubrey Plaza,  Ali Ahn, Maria Dizzia, Sasheer Zamata, Patti LuPone, Miles Gutierrez-Riley e Okwui Okpokwasili sono stati scelti per ruoli sconosciuti.

 
 

Nuovi aggiornamenti su casting e timeline di produzione del film di Star Wars su Rey Skywalker

Daisy Ridley Star Wars

Come molti di voi già sapranno si dice che Steven Knight stia scrivendo il prossimo film di Star Wars su Rey Skywalker che sarà diretto da Sharmeen Obaid-Chinoy e che vedrà il ritorno di Daisy Ridley. Grazie a un recente rapporto, sono emerse ulteriori informazioni sul casting e sulla tempistica di produzione del film. Durante l’ultimo episodio di The Hot Mic Podcast, Jeff Sneider di Above the Line ha rivelato che un attore che era precedentemente legato al film a causa del loro legame con Damon Lindelof (che in precedenza stava scrivendo il film) non apparirà più nel film .

Chiunque fosse quell’attore… quella persona non è più legata a quel progetto“, ha detto Sneider. “E principalmente a causa dei cambiamenti nella storia. Perché hanno accantonato la sceneggiatura di Lindelof e ingaggiato Steven Knight, quindi ovviamente ci sono stati dei cambiamenti nella storia. E così quell’attore, chiunque fosse, non è più legato al progetto! Sneider ha continuato a discutere la potenziale data di inizio della produzione del film Star Wars su Rey Skywalker, affermando di aver creduto a lungo che il progetto fosse ciò che Lucasfilm intende lanciare nelle sale a dicembre 2025. L’insider ha detto che crede che la pre-produzione del film dovrebbe iniziare ad agosto, con l’inizio anche del casting. 

“La Lucasfilm potrebbe essere già a lavoro sull’elenco degli attori che potrebbero partecipare al casting per quanto riguarda chi vogliono in quel film, ma non credo che siano andati su nessun talento“, ha detto Sneider. “Non credo che lo faranno necessariamente fino a dopo l’estate. Quindi mi aspetterei risposte prima del Labor Day”. Secondo quanto riferito, il film di Star Wars diretto da Obaid-Chinoy  dovrebbe essere uno dei primi  film di Star Wars uscire dopo l’ultimo film Star Wars: The Rise of Skywalker  diretto da JJ Abrams del 2019 . Al momento non si sa molto del progetto, anche se l’uscita anticipata di Lindelof è stata solo una delle numerose modifiche dietro le quinte  al futuro del franchise.

Steven Knight è uno degli sceneggiatori più apprezzati a Los Angeles e ha scritto parecchi film di successo oltre ad aver lavorato con altrettanto successo in televisione. E’ infatti il creatore di Peaky Blinders e co.creatore di Taboo. Per il cinema ha firmato le sceneggiature di La promessa dell’assassino, Il Sapore del successo e Spencer tra le altre cose.