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Alien: il nuovo capitolo in Casa Disney partirà nel 2023

Alien: Covenant

Il primo film in franchise di Alien prodotto in Casa Disney del regista Fede Álvarez inizierà le riprese all’inizio del 2023. Il terrificante film del 1979 di Ridley Scott su un equipaggio dello spazio profondo che combatte un’implacabile minaccia aliena è diventato un classico del cinema. E lo stesso si può dire del sequel del 1986 di James Cameron, opportunamente intitolato Aliens. Ma “classico” non è necessariamente una parola che si può usare per descrivere i film successivi della serie, e in effetti il franchise è rimasto in un limbo sin dall’uscita di Alien: Covenant nel 2017, che ha fallito al botteghino con soli 240 milioni di dollari.

Ma ora Alien ha un’altra possibilità grazie alla Disney, che ha acquisito il franchise di fantascienza di lunga data quando hanno rilevato la Fox. Il regista di Alien: Covenant Ridley Scott è ancora a bordo del progetto come produttore, ma i compiti di regia per il riavvio sono stati assunti dal regista di Evil Dead Fede Álvarez. E ora c’è un’altra notizia da segnalare sul tentativo della Disney di una resurrezione aliena. Secondo Production List, le riprese del nuovo Alien inizieranno a Budapest il 6 febbraio 2023. La stessa fonte riporta anche il titolo provvisorio del film come Alien: Romulus.

Il casting per il progetto Alien della Disney è ancora in corso, ma è stato recentemente riferito che Cailee Spaeny (Pacific Rim: Uprising) era in trattative per recitare nel film. Oltre ad assumere incarichi di regista, Álvarez scriverà la sceneggiatura di Alien: Romulus insieme al suo partner di scrittura di Evil Dead, Rodo Sayagues. La Disney ha optato per Álvarez per guidare il franchise di Alien nel futuro dopo che un precedente progetto guidato da Neill Blomkamp non è riuscito a decollare. E in questo momento c’è un altro progetto dell’universo alieno in fase di sviluppo sotto forma di una serie TV FX guidata dallo showrunner di Fargo Noah Hawley.

 
 

Avatar: la via dell’acqua, alcuni costumi hanno richiesto 200 ore di lavoro

Avatar: la via dell'acqua
(L-R): Ronal, Tonowari, and the Metkayina clan in 20th Century Studios' AVATAR: THE WAY OF WATER. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2022 20th Century Studios. All Rights Reserved.

La costumista di Avatar: la via dell’acqua, Deborah Lynn Scott, spiega perché alcuni costumi Na’vi hanno richiesto più di 200 ore per essere realizzati. Distribuito 13 anni dopo l’originale da record di James Cameron, il sequel accoglie gli spettatori nel meraviglioso mondo di Pandora per continuare la storia di Jake (Sam Worthington), Neytiri (Zoe Saldana) e della loro nuova famiglia. Avatar: la via dell’acqua ha ottenuto recensioni entusiastiche da parte del pubblico, che ha elogiato l’impressionante costruzione del mondo di Cameron e gli effetti visivi sbalorditivi del sequel. Mentre il primo film si svolgeva principalmente nelle giungle di Pandora, il sequel, come suggerisce il titolo, Jake e Neytiri trasferiscono la loro famiglia in una comunità oceanica di Na’vi dopo l’emergere di una nuova minaccia.

Come il primo film, Avatar: la via dell’acqua ha costruito molti costumi e oggetti di scena dal vero prima che quegli elementi venissero ricreati fedelmente usando la CGI. I costumi Na’vi, in particolare, hanno richiesto ore di scrupoloso lavoro, e Deborah Lynn Scott ha rivelato in una recente intervista a Variety che alcuni pezzi hanno richiesto più di 200 ore di lavoro per essere realizzati.

“Dipende dal costume. Il processo è iniziato con molta ricerca e sviluppo. Ma cosa hanno dettato il personaggio e la scena a me e a Jim? Abbiamo seguito molto il modello del primo film e l’abbiamo portato a un standard più elevato e più complicato. Con il mondo Na’vi, penso che ci siano volute in media circa 200 ore per indumento. Questo senza il tempo di ricerca precedente per decidere se sarebbe stato un vero costume, un costume stampato in 3D o un costume laminato. Abbiamo continuato a tornare al mondo naturale e ai materiali naturali perché quelli sono quelli che danno davvero la vita al pezzo di costume. Abbiamo scoperto che tutta questa magia della stampa 3D, che in alcuni casi abbiamo fatto per aumentare, non era così buona come ciò che era reale, fatto a mano, scolpito a mano sui singoli pezzi su misura.”

Avatar: la via dell’acqua, la recensione

Avatar: la via dell’acqua ha debuttato il 14 dicembre 2022, e sarà seguito dal terzo capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre 2026 e 22 dicembre 2028.

Il cast della serie di film è formato da Kate Winslet, Edie Falco, Michelle Yeoh, Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Sigourney Weaver, Joel David Moore, Dileep Rao e Matt Gerald.

 
 

The Menu, dal 4 gennaio disponibile su Disney+

The Menu film 2022

Disney+ ha annunciato che il film Searchlight Pictures The Menu arriverà in streaming in Italia dal 4 gennaio 2023 in esclusiva su Disney+.

In The Menu, una coppia, Margot (Anya Taylor-Joy) e Tyler (Nicholas Hoult), si reca su un’isola costiera degli Stati Uniti nord-occidentali per mangiare in un ristorante esclusivo, Hawthorn, dove il solitario Chef Julian Slowik (Ralph Fiennes), famoso in tutto il mondo, ha preparato un sontuoso menù degustazione per alcuni ospiti speciali appositamente selezionati. Oltre alla coppia, ci sono tre giovani esperti di informatica già ubriachi, Bryce (Rob Yang), Soren (Arturo Castro) e Dave (Mark St. Cyr), una coppia benestante e più anziana composta da due clienti abituali del ristorante, Anne e Richard (Judith Light e Reed Birney), il celebre critico gastronomico Lillian Bloom (Janet McTeer) e il suo servile caporedattore Ted (Paul Adelstein), e una famosa star del cinema di mezz’età (John Leguizamo) con la sua assistente Felicity (Aimee Carrero). Organizzata dai membri impeccabilmente vestiti del personale di sala, diretto dal generale Elsa (Hong Chau), la serata è dominata da una tensione crescente che aleggia su ciascun tavolo degli ospiti mentre vengono svelati segreti e vengono serviti piatti inaspettati. Quando si verificano eventi folli e violenti, le vere motivazioni di Slowik iniziano a inquietare i clienti, e diventa sempre più chiaro che il suo elaborato menù è stato pianificato per culminare con un finale scioccante.

The Menu è diretto da Mark Mylod, con una sceneggiatura di Seth Reiss & Will Tracy.

 
 

Hayao Miyazaki sull’arte realizzata con la AI: “Un insulto alla vita stessa”

Hayao Miyazaki

Hayao Miyazaki non è un fan dell’arte generata dall’intelligenza artificiale. Il talentuoso regista di La città incantata, Si alza il vento, Il castello errante di Howl e Kiki – consegne a domicilio, Miyazaki è il massimo sostenitore dell’animazione disegnata a mano. Questo lungo e scrupoloso processo vede i risultati una volta che l’intero progetto è stato detto e fatto. L’intelligenza artificiale viene ora utilizzata per togliere la maggior parte del tempo e del lavoro agli artisti, rendendo l’arte visiva un’impresa che chiunque può facilmente realizzare.

In un video caricato su Twitter dall’utente Tofu Pixel, al leggendario animatore Hayao Miyazaki viene presentato un display di animazione AI. La presentazione sostiene che l’animazione prodotta dall’intelligenza artificiale porterà idee a cui nessuna mente umana può pensare. Irritato dall’affermazione audace, Miyazaki chiarisce che non solo non userebbe mai questa tecnologia nel suo lavoro, ma questa tecnologia è un insulto alla vita stessa. Il video si conclude con la proposta di una macchina in grado di disegnare immagini come gli umani.

 
 

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: i concept mostrano il ruolo esteso di Captain Carter

captain carter Hayley Atwell

L’artista degli storyboard della Marvel Soren Bendt rivela il ruolo esteso del Captain Carter in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. L’uscita del sequel di Doctor Strange era attesa da grandi aspettative, in particolare a causa dell’apparizione degli Illuminati. Il film ha permesso alla Marvel di approfondire finalmente il multiverso espanso e mostrare personaggi che altrimenti non avrebbero potuto presentare in precedenza. Presentava le apparizioni del Professor X (Patrick Stewart), Mr. Fantastic (John Krasinski), Maria Rambeau nei panni di Captain Marvel (Lashana Lynch), Black Bolt (Anson Mount) e il debutto live-action di Captain Carter (Hayley Atwell). Nonostante l’impressionante formazione, la rappresentazione dei personaggi è stata molto controversa.

Non è un segreto che la Marvel avesse piani importanti per i personaggi e che le massicce riscritture abbiano comportato pesanti modifiche alle scene. Bendt ha condiviso i suoi storyboard online (come visto tramite Doctor Strange Updates), svelando un po’ di più sui ruoli originali degli Illuminati. La più grande rivelazione è stata che Captain Carter avrebbe originariamente aiutato il Dottor Strange (Benedict Cumberbatch) e i suoi alleati a fuggire attraverso i tunnel rimanendo indietro per combattere Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen). Ecco i concept che lo testimoniano:

 
 

Brokeback Mountain, Ang Lee su Heath Ledger: “Aveva un dono di Dio”

I segreti di Brokeback Mountain film

Il regista Ang Lee ricorda una suggestiva scena di Heath Ledger durante le riprese di I segreti di Brokeback Mountain. Il defunto attore ha guadagnato consensi per molti ruoli nel corso della sua carriera ed è meglio ricordato come il Joker nel film di Christopher Nolan del 2008 Il cavaliere oscuro. Al di fuori del suo ruolo da cattivo di Batman, Ledger è stato riconosciuto per il suo lavoro in diversi progetti, tra cui 10 cose che odio di te e I segreti di Brokeback Mountain. Diretto da Lee e adattato da un racconto di Annie Proulx, il film è interpretato da Ledger e  Jake Gyllenhaal nei panni di un ranch e di un rodeo cowboy che sviluppano un profondo sentimento reciproco nel 1963.

In I segreti di Brokeback Mountain, Ennis Del Mar (Heath Ledger) e Jack Twist ( Jake Gyllenhaal) si incontrano durante una stagione di allevamento di pecore sulla montagna che dà il titolo al film nel 1963 e stringono una relazione intima. Mentre la coppia completa il lavoro e si separa, Ennis si sposa con la sua dolce metà Alma (Michelle Williams), ma la continua relazione tra Jack ed Ennis mette a dura prova il matrimonio. Alla fine, Alma lascia Ennis e lui ha una breve avventura con Cassie Cartwright (Linda Cardellini), dopo di che dice a Jack che non possono più vedersi. Durante una conversazione con Empire, Lee descrive una delle scene più memorabili di Ledger, elogiando la profonda comprensione del personaggio da parte del defunto attore e il suo “dono di Dio”. Ecco cosa ha detto Ang Lee:

“Ennis è solo, sta mangiando una fetta di torta di mele. Linda [Cardellini] sta recitando a squarciagola, è in lacrime, affrontando Ennis: ‘Perché l’hai fatto?’ Ma lei non ottiene una parola da lui. Durante tutta la scena, Heath non fa nulla: mangia solo la torta di mele. Ma guardando i giornalieri, anche la troupe piangeva, dicendo: ‘Lascia stare quel tizio!’ Ho capito e apprezzato la tranquillità di Heath, la sottigliezza del momento e il modo in cui si è comportato in quella scena. Siamo stati tutti molto fortunati a poter fare un film con un attore di quel calibro. Aveva un dono di Dio. In cuor suo, penso che Heath conoscesse profondamente il personaggio di Ennis.”

Prima di tutti i film che negli ultimi anni hanno raccontato e celebrato un amore furoi dagli schemi classici c’è stato I segreti di Brokeback Mountain, diretto nel 2005 dal premio Oscar Ang Lee. Questo è in particolare ricordato per la delicatezza con cui l’amore tra i due protagonisti viene raccontato, dando vita ad una storia struggente e senza tempo.

Il film è basato sul racconto Brokeback Mountain, anche noto come Gente del Wyoming, scritto nel 1997 da Annie Proulx per la rivista The New Yorker. Benché di questo una sceneggiatura fu scritta subito, ci vollero anni perché il film si concretizzasse. Da molti era infatti ritenuto un progetto troppo rischioso, sia per ciò che si raccontava sia per ciò che si mostrava. Lee si rivelò il regista giusto per quest’opera, essendo tutto il suo cinema percorso da un conflitto tra i sentimenti e le costrizioni. La brevità del racconto ha in questo caso permesso di inserire tutto ciò che è scritto nel film, lasciando spazio anche ad una serie di approfondimenti dei personaggi e del loro vissuto.

 
 

Universal vs the people: lo studio condannato per la “pubblicità ingannevole” di Yesterday

yesterday recensione Universal

“Universal ha ragione sul fatto che i trailer implicano una certa creatività e discrezione editoriale, ma questa creatività non supera la natura commerciale di un trailer”, ha scritto il giudice distrettuale degli Stati Uniti Steven Wilson in una sentenza del 20 dicembre sulla mozione principalmente fallita dello studio per respingere la potenziale azione collettiva presentata per la prima volta a gennaio da Paul Michael Rosza e Conor Woulfe. “In sostanza, un trailer è una pubblicità progettata per vendere un film fornendo ai consumatori un’anteprima del film”, ha proseguito il giudice federale (leggi qui la sentenza integrale).

Facciamo un passo indietro (oppure leggi tutto qui). A gennaio aveva fatto notizia l’azione legale che Paul Michael Rosza e Conor Woulfe avevano intentato contro la Universal: i due avevano visto il trailer di Yesterday di Danny Boyle e, avendo visto che il video promozionale sponsorizzava la presenza di Ana De Armas nel film come interesse amoroso del protagonista, avevano deciso di noleggiarlo. La scoperta che il ruolo della loro attrice era stato tagliato dal film ha messo i due consumatori nella disposizione di fare causa allo studio.

Adesso, il tribunale si è espresso a favore di Paul Michael Rosza e Conor Woulfe. Quella versione del trailer è costata allo studio $ 5 milioni. Woulfe e Rosza si sono sentiti ingannati dalla presenza di Ana De Armas nel trailer di Yesterday e non hanno gradito essere presi in giro. “La pubblicità e la promozione del film Yesterday da parte dell’imputato è falsa, fuorviante e ingannevole”, ha dichiarato la loro causa legale del 21 gennaio contro la Universal.

Nonostante lo studio di proprietà di Comcast e i migliori sforzi dei loro avvocati Munger Tolles e Olson per archiviare questa causa, il giudice Wilson era d’accordo con molte delle ragioni dei querelanti e del loro esercito di avvocati. “In sintesi, la Universal non ha indicato alcun discorso non commerciale che potrebbe essere intrecciato con il trailer e, l’eccezione inestricabilmente intrecciata alla dottrina del discorso commerciale non si applica”, ha scritto ieri in un avanzamento della questione alla scoperta e potenziale classe certificazione. “Pertanto, poiché i querelanti hanno plausibilmente affermato che il trailer è un falso discorso commerciale, i querelanti possono procedere con le loro affermazioni senza offendere il Primo Emendamento”.

Sebbene il giudice Wilson abbia anche tenuto a dire nella sua sentenza che “la decisione della Corte è limitata alle rappresentazioni sul fatto che un’attrice o una scena sia nel film, e nient’altro”, la sua sentenza potrebbe complicare le cose nella galassia sciolta di trailer. Con questo esempio, lungi dall’essere la prima volta che un trailer di un film di Hollywood ha mostrato qualcuno che alla fine non è presente o appena in un film, il quadro generale qui è che potrebbe essere necessario attenuare l’iperbole visiva, verbale e non dei trailer, o rischiare grosse responsabilità.

 
 

Masquerade – Ladri d’amore di Nicolas Bedos al cinema

Masquerade - Ladri d'amore

Dopo esser stato presentato fuori concorso nell’ultima edizione del Festival di Cannes e aver raggiunto oltre 500.000 spettatori in Francia nei primi 10 giorni di programmazione, arriva nelle sale italiane, dal 21 dicembre, il nuovo film di Nicolas Bedos, Masquerade – Ladri d’amore, che vede protagonisti Pierre Niney, Isabelle Adjani, François Cluzet, Marine Vacth, Emmanuelle Devos e Laura Morante.

Masquerade – Ladri d’amore è un affresco corale che parte dalle storie di Adrien e Margot – Niney e Vacth -, giovani e bellissimi che sognano una vita migliore, a qualunque costo. Le loro vite e le loro scelte si intrecciano inesorabilmente a quelle degli altri personaggi in scena, in una trama carica di relazioni e colpi di scena.

La Costa Azzurra con i suoi colori sgargianti e i suoi panorami mozzafiato fa da cornice a un film sul desiderio, sul denaro, sulla gloria e sull’illusione. Un vero e proprio omaggio a Nizza, quello di Bedos, alle sue feste, alla follia immobiliare, a quella ‘nostalgia fitzgeraldiana’ come la definisce il regista, che torna con Masquerade – Ladri d’amore sul grande schermo dopo il successo, tra gli altri, de La Belle Époque.

Sinossi: Adrien, un attraente ballerino che ha dovuto lasciare la danza, spreca la sua giovinezza nell’ozio della Costa Azzurra, dove vive mantenuto da Martha, vecchia gloria del cinema. Tutto cambia quando incontra la giovane e bellissima Margot ed è subito colpo di fulmine. Insieme, fantasticano su una vita migliore e mettono in piedi una truffa ai danni di un ricco imprenditore. In Masquerade – Ladri d’amorenulla è come sembra.

 
 

L’impero del sole: tutto quello che c’è da sapere sul film di Steven Spielberg

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L’imminente uscita in sala del nuovo film di Steven Spielberg, The Fabelmans (qui la recensione), è l’occasione giusta per riscoprire alcuni lungometraggi diretti dal premio Oscar troppo spesso dimenticati in favore di altri come Lo squalo, E.T. – L’extraterrestre o Schindler’s List – La lista di Schindler. Pellicole come Il colore viola, Always – Per sempre o L’impero del sole sono infatti tra le opere meno citate di Spielberg, pur presentando non solo elementi di grande fascino ma anche tematiche particolarmente centrali nella poetica del regista. Proprio l’ultimo di questi tre titoli citati, realizzato nel 1987, è l’occasione per affrontare la Seconda guerra mondiale da un punto di vista inedito.

Spielberg, a partire dalla sceneggiatura di Tom Stoppard e Menno Meyjes, adatta per il grande schermo il romanzo omonimo al film e parzialmente autobiografico scritto da J. G. Ballard, dove l’autore riporta, con alcune variazioni, le esperienze vissute a Shanghai durante l’occupazione Giapponese. Il regista si sentiva particolarmente vicino al giovane protagonista, che perde i genitori nel corso dell’invasione e vive un periodo di smarrimento durante il quale passa drammaticamente dall’infanzia all’adolescenza. Ancora una volta, dunque, Spielberg affronta l’infanzia e la perdita dell’innocenza per parlare sia di sé stesso che dell’intera umanità, realizzando un film tanto epico quanto intimo.

Ben accolto dalla critica e candidato sei premi Oscar, L’impero del sole è dunque un altro dei film di Spielberg da scoprire o riscoprire senza ombra di dubbio, nel quale si possono ritrovare sentimenti, paure e riflessioni assolutamente universali. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al libro da cui il film è tratto. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

L’impero del sole: la trama e il cast del film

La storia si svolge nel 1941, quando il ragazzo inglese Jim Graham, di dieci anni, vive a Shangai in mezzo agli agi con l’hobby immaginifico degli aerei-giocattolo. Quando però si scatena l’invasione della Cina da parte dei Giapponesi, nella confusione della fuga, Jim perde i genitori e tutta la vita a cui era abituato. Dopo lungo vagabondare, deciderà di avventurarsi in bicicletta per la Shangai pattugliata dai Giapponesi. Quasi investito da due spregiudicati americani, Basie e Frank Demerest, Jim si ritrova catturato con loro dai Giapponesi e rinchiuso in un campo di concentramento. Qui vivrà gli anni difficili del passaggio dall’infanzia all’adolescenza, in attesa di conoscere nuovamente la libertà.

Ad interpretare il giovane Jim vi è un dodicenne Christian Bale, qui nel suo primo ruolo da protagonista per il cinema. Bale fu consigliato a Spielberg dalla sua moglie di allora, l’attrice Amy Irving, che aveva lavorato con il giovane attore nel film televisivo Anastasia – L’ultima dei Romanov. Bale batté poi la concorrenza di oltre quattro mila candidati, ottenendo il ruolo che di fatto lo ha reso una celebrità. Proprio per via dell’attenzione della stampa nei suoi confronti, egli sviluppoò poi uno stato emotivo di tale stress che lo portò a decidere di smettere di recitare, tornando poi sui suoi passi due anni dopo.

Accanto a lui, nel film, si ritrovano poi gli attori John Malkovich e Joe Pantoliano, rispettivamente nei ruoli del ladruncolo Basie e del suo tirapiedi Frank. Il primo dei due diventerà una figura paterna per Jim, mentre il secondo nutrirà gelosia nei suoi confronti. L’attore Ben Stiller, anch’egli in una delle sue prime esperienze cinematografiche, ricopre invece il ruolo di Dainty, uno dei ragazzi del campo che stringerà amicizia con Basie. Stiller ha in seguito raccontato di aver avuto l’idea per il suo film Tropic Thunder proprio sul set di L’impero del sole. Completano poi il cast gli attori Nigel Havers nei panni del dottor Rewlins e Masato Ibu in quelli del sergente Nagata, capo dei soldati giapponesi.

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L’impero del sole: il libro e la storia vera dietro il film

Pubblicato nel 1984, L’impero del sole è, come già accennato, un racconto sostanzialmente autobiografico basato sulle esperienze dell’autore, nato e cresciuto a Shanghai, dove il padre era direttore di un’industria tessile. Venne internato insieme alla famiglia in un campo di prigionia in seguito all’attacco di Pearl Harbor. Durante la seconda guerra mondiale Ballard bambino fu internato assieme ai suoi famigliari nel campo di prigionia giapponese di Lunghua dal 1943 al 1945. Uscitone sano e salvo, si trasferì poi in Gran Bretagna, dove iniziò gli studi di medicina all’Università di Cambridge. Lasciati gli studi, Ballard si dedicò alla scrittura e divenne un apprezzato scrittore di opere di fantascienza (suoi sono La mostra delle atrocità e Crash).

Sarà però proprio L’impero del sole a renderlo famoso al di fuori del genere fantascientifico e da quel momento egli si allontanò sempre di più da quel tipo di scrittura. Nello scrivere il romanzo da cui poi Spielberg ha tratto il romanzo, però, Ballard ha ammesso di aver volutamente apportato delle modifiche rispetto alla sua vera vicenda da prigioniero. I suoi genitori e sua sorella non furono inclusi nel nucleo della storia che si svolge nel campo di concentramento per una precisa scelta volta a rendere la scrittura del romanzo più facile, anche dal punto di vista psicologico. Partendo da questo suo racconto, dunque, Spielberg costruisce un film incentrato sulla perdita d’innocenza di un bambino e dell’intera umanità di fronte all’orrore della guerra.

L’impero del sole: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di L’impero del sole grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 21 dicembre alle ore 21:00 sul canale Warner TV.

Fonte: IMDb

 
 

Mistero a Crooked House: trama, cast e le differenze tra il libro e il film

Mistero a Crooked House film

Unanimemente considerata una delle scrittrici più influenti e prolifiche del XX secolo, Agatha Christie ha consegnato al mondo una fortunata serie di romanzi e racconti gialli ancora oggi considerati tra i migliori esempi di questo genere. Celebre per aver dato vita a personaggi come Hercule Poirot e Miss Marple, la Christie ha visto proprio questi due divenire protagonisti di numerose trasposizioni televisive e cinematografiche. Tra i più recenti si annovera infatti il film Assassinio sull’Orient Express, con Kenneth Branagh nel ruolo di Poirot. Anche molti altri suoi romanzi sono però stati oggetto di adattamento e tra questi vi è Mistero a Crooked House (qui la recensione).

Diretto nel 2017 da Gilles Paquet-Brenner (noto per essere stato il regista di Walled In – Murata viva e Dark Places – Nei luoghi oscuri) il film è l’adattamento del romanzo del 1949 È un problema. La Christie trasse lo spunto per questo da un’antica filastrocca e decise di non inserirlo nelle serie che prevedevano come protagonisti Poirot o Miss Marple. Si tratta di un’opera molto cara alla scrittrice, che in più occasioni l’ha definita come uno dei suoi scritti preferiti insieme al romanzo Le due verità. Poiché anche questa storia si adattava bene al racconto cinematografico, dar vita ad una sua trasposizone fu del tutto naturale.

Con un ricco cast di celebrità internazionali, Mistero a Crooked House si affermò come un buon giallo, portando gli spettatori all’interno di un nuovo rompicapo tutto da decifrare. Un film che ha ribadito l’apprezzamento che questa tipologia di film ancora oggi ha e che ha poi trovato in Cena con delitto un suo simile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze tra il libro e il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Mistero a Crooked House: la trama del film

La storia qui narrata si svolge nella Lodra di fine anni Cinquanta. Per ottenere finalmente la mano della bella e facoltosa Sophia Leonides, incontrata al Cairo presso l’ambasciata inglese, il giovane investigatore privato Charles Hayward deve prima risolvere il mistero che avvolge la morte di suo nonno, il patriarca Aristides Leonides, avvelenato da un familiare a Crooked House. Nella dimora lussureggiante, dove l’intera famiglia si è trasferita a causa della Seconda guerra mondiale, figli e nipoti del defunto puntano il dito contro Brenda, giovane seconda moglie dell’anziano miliardario, accusata di avere una liaison sentimentale con il precettore dei nipoti.

Le indagini personali conducono Charles su piste non battute dalla polizia, nuovi moventi emergono a rimescolare le carte, e gli alibi già traballanti dei misteriosi inquilini crollano sotto il peso di stringenti interrogativi. Non solo ci si domanda chi è l’assassino, ma se e quando colpirà ancora. Ben presto, ognuno diventa un potenziale sospettato, poiché ognuno sembrava avere un motivo valido per uccidere. Con l’infittirsi del mistero, Charles dovrà sbrigarsi a risolvere l’enigma, poiché lui stesso o quanti a lui cari potrebbero essere le prossime vittime.

Mistero a Crooked House: il cast del film

Mistero a Crooked House è composto da un ricco cast di celebri interpreti internazionali. Max Irons interpreta Charles Hayward, mentre Stefanie Martini è la sua amata Sophia Leonides. Spicca poi la pluricandidata all’Oscar Glenn Close, nel ruolo di Lady Edith de Haviland, mentre Terence Stamp è l’ispettore Taverner. Julian Sands interpreta Philip Leonides, Christian McKay è Roger Leonides e Amanda Abbington ricopre il ruolo di Clemency Leonides. Questi tre attori sono noti come dei veterani delle traspozioni della Christie, avendo recitato in diverse opere tratte dai suoi racconti. Nel film sono poi presenti le note attrici Gillian Anderson nel ruolo di Magda Leonides e Christina Hendricks in quello della controversa Brenda Leonides. Honor Kneafsey è Josephine Leonides.

Mistero a Crooked House libro

Mistero a Crooked House: le differenze tra il libro e il film

Nell’adattare il romanzo della Christie, gli autori sono rimasti particolarmente fedeli a questo. Sono però ovviamente state necessarie alcune modifiche, più o meno grandi, al fine di conferire una forma più cinematografica al tutto. In primis, nel film Charles e Sofia vengono descritti come due ex amanti, mentre nel racconto sono fidanzati sin dall’inizio. Successivamente, un significativo cambiamento si ritrova anche in relazione al personaggio di Lady Edith. L’anziana, infatti, decide di lasciare la sua confessione a Charles invece che a Taverner. Non lascia però nessuna seconda lettera, come invece avviene nel romanzo. In questa veniva esplicitamente indicato il nome dell’assassino.

Venendo a mancare questa lettera, Charles deve attivarsi in prima persona per cercare di scoprire tale identità. Ulteriori cambiamenti si ritrovano nel personaggio di Brenda. Questa viene descritta come americana, mentre nel film non è indicata la sua provenienza. La Christie l’aveva però caratterizzata come una cameriera, mentre nel film diventa una seducente danzatrice. Infine, il film introduce alcune scene di inseguimento d’automobile non presenti nel romanzo e il personaggio di Josephine si ritrova messa ko in seguito ad una caduta dalla sua casa sull’albero. Nel romanzo, invece, viene colpita da un pesante ornamento.

Mistero a Crooked House: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Mistero a Crooked House è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 21 dicembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

 
 

Wolverine – L’immortale: trama e cast del film con Hugh Jackman

Wolverine - L'immortale film

Con l’inizio del nuovo millennio i film dedicati ai supereroi dei fumetti, in particolare Marvel e DC Comics, sono diventati una realtà particolarmente solida dell’attuale panorama cinematografico mondiale. La trilogia di lungometraggi dedicati agli X-Men, in particolare, è tra le più apprezzate dai fan del genere. In questi titoli, in particolare, spicca naturalmente il personaggio di Wolverine, interpretato da Hugh Jackman. A lui è infatti poi stata dedicata una trilogia iniziata nel 2009 con X-Men le origini – Wolverine e proseguita nel 2013 con Wolverine – L’immortale (qui la recensione). Diretto da James Mangold, questo secondo capitolo si colloca cronologicamente tra X-Men – Conflitto finale e X-Men – Giorni di un futuro passato.

Pur essendo un sequel, però, questo presenta una storia, inserita in un contesto profondamente diverso rispetto al precedente, rendendolo quasi un film a sé stante. La vicenda è infatti basata sulla serie di fumetti The Wolverine, scritta da Chris Claremont e illustrata da Frank Miller, e presenta un’ambientazione giapponese. Proprio per via di questa Mangold decise poi di costruire il film fondendo al suo interno caratteristiche da western derivate da opere come Il texano dagli occhi di ghiaccio e altre derivate dai film di samurai come 13 assassini. Ciò permise di dar vita ad un racconto sul celebre mutante ricco di suggestioni visive che lo rendono unico.

Ciò portò Wolverine – L’immortale a distinguersi dai suoi simili, ottenendo recensioni positive ed un incasso complessivo di quasi 415 milioni di dollari. Ancora oggi, per i fan del personaggio, è insieme a Logan – The Wolverine, il miglior film dedicato al personaggio. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Wolverine – L’immortale: la trama del film

Wolverine – L’immortale si apre con un flashback sul passato di Logan il quale, nel 1945, è prigioniero a Nagasaki durante lo scoppio della bomba atomica, dove riesce a salvare il soldato Yashida dall’esplosione. Nel 2013, Logan è invece distrutto dalla morte dell’amata Jean Grey e conduce una vita da eremita sulle montagne dello Yukon. Il suo isolamento è improvvisamente interrotto dalla comparsa della giovane mutante Yukio, in grado di prevedere la morte di ogni persona. Quest’ultima gli rivela che Yashida sta morendo e vorrebbe ringraziarlo per il valoroso gesto compiuto durante la guerra.

Nonostante le iniziali opposizioni, Logan si reca dunque a Tokyo. Qui l’uomo tenta in realtà di persuadere Wolverine a barattare con lui il suo dono dell’immortalità. Sebbene detesti l’idea di vivere per sempre con il rimorso, il mutante si rifiuta di privarsi di questo potere, ignaro di essere già caduto nella trappola della dottoressa Viper, la quale aspira ad avere il dono dell’immortalità posseduto dal mutante. Logan si ritrova così vittima di un complotto più grande di quello che potrebbe immaginare, che lo porterà a dover letteralmente lottare per la propria vita, cercando allo stesso tempo di salvare l’innocente Mariko, nipote di Yashida, coinvolta nella vicenda.

Wolverine - L'immortale cast

Wolverine – L’immortale: il cast del film

Con Wolverine – L’immortale, l’attore Hugh Jackman si ritrova ad interpretare il personaggio di Wolverine per la sesta volta. Ormai particolarmente legato al personaggio, egli si sottopose ad un allenamento fisico ancor più intenso dei precedenti, consigliatogli dall’attore Dwayne Johnson. Così facendo ha raggiunto una forma fisica sbalorditiva, grazie alla quale ha potuto prendere personalmente parte alle sequenze d’azione del film, senza affidarsi eccessivamente a controfigure. In particolare, quando doveva apparire senza vestiti egli era solito privarsi di liquidi per circa 36 ore, così da far risultare più evidenti i muscoli. Una pratica, questa, che è però particolarmente pericolosa per la salute.

Accanto a lui, nel film, si ritrovano diversi attori giapponesi, a partire da Tao Okamoto, qui al suo debutto cinematografico nel ruolo della giovane Mariko, mentre Rila Fukushima è Yukio. Per il suo ruolo, quest’ultima si allenò in particolare nell’uso della spada. Per interpretare Yashida, l’uomo salvato da Wolverine, è invece stato scelto Hiroyuki Sanada. L’attrice russa Svetlana Khodchenkova interpreta invece la mutante Viper, in grado di produrre veleni e tossine estremamente pericolosi. Hal Yamanouchi è invece il Silver Samurai, altro potente rivale di Wolverine presente nel film. In ultimo, si annoverano anche i camei di Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier e di Famke Janssen in quelli di Jean Gray.

Wolverine – L’immortale: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Wolverine – L’immortale grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Amazon Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 21 dicembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

 
 

Ecco tutti i titoli Apple Original Film in arrivo nel 2023 su Apple TV+

Sharper film 2023

Un anno ricco di grandi titoli per Apple Original Film in arrivo nel 2023 su Apple TV+, trai titolo di maggior richiamo l’attesissimo Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio, Argylle, un thriller di spionaggio con Henry Cavill.

1Killers of the Flower Moon

Leonardo DiCaprio e Martin Scorsese in Killers of the Flower Moon 10 marchi
Gentile concessione di © 01 Distribution

Killers of the Flower Moon, basato sul best-seller di David Grann, è ambientato nell’Oklahoma degli anni ’20 e racconta la storia dell’assassinio di numerosi membri della Osage Nation, una zona ricca di insediamenti petroliferi; una misteriosa serie di crimini brutali che divennero noti come “il regno del terrore di Osage”. Il film è diretto da Martin Scorcese ed è interpretato da Leonardo DiCaprio, Robert De Niro, Jesse Plemons e Lily Gladstone. I produttori, insieme allo stesso Scorcese, sono Dan Friedkin e Bradley Thomas per Imperative Entertainment e DiCaprio per Appian Way.

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The Last Movie Stars di Ethan Hawke arriva su SKY e NOW

The Last Movie Stars

Arriva in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW The Last Movie Stars, l’attesissima docu-serie HBO Max diretta da Ethan Hawke e prodotta da Martin Scorsese. Un’epica storia in sei episodi che celebra una delle grandi coppie di Hollywood: Paul Newman e Joanne Woodward.

Il progetto, in onda dal 26 dicembre alle 21.15 su Sky Documentaries e in streaming solo su NOW, parte dalle sbobinature dattiloscritte di audiocassette registrate dallo stesso Newman – e poi andate distrutte – a cui grandi attori di Hollywood, tra cui George Clooney e Laura Linney, hanno ridato vita con la propria voce.

La docu-serie in sei episodi intreccia testimonianze e tracce d’archivio a sequenze memorabili di grandi film. Ethan Hawke esplora la storia d’amore tra le due leggende di Hollywood con le letture, a lungo perdute, di momenti più intimi e familiari dei due attori, partner sullo schermo e nella vita. The Last Movie Stars dipinge un ritratto intenso di una coppia duratura, intrecciata per sempre con la storia del cinema americano.

Negli anni ’50, un giovane Paul e un’ancor più giovane Joanne si recano a New York per iniziare la loro carriera di attori, e incrociano fatalmente i loro percorsi come sostituti a Broadway. C’è solo un problema: Paul è già sposato. Resa finalmente pubblica la loro relazione, i novelli sposi Paul e Joanne trovano successo insieme, e Joanne porta a casa un Oscar come migliore attrice. La serie ripercorre le loro vite, tra le glorie e le difficoltà, in un rapporto in cui oltre al cinema c’era molto altro.

 
 

I 10 blockbuster più attesi del 2023 secondo Fandango

Guardiani della Galassia Vol. 3

Fandango ha pensato di stilare una lista dei 10 blockbuster più attesi per il 2023 con un sondaggio su oltre 5000 fan. Il cinema è l’esperienza sensoriale più autentica che si possa ricevere, seppur sia fornita da prodotti di finzione. Questa è la ragione per cui non morirà mai, e il motivo per il quale gli appassionati, i cinefili e i tipici voyeur non vedono l’ora che il vecchio anno volga al termine per lanciarsi nelle nuove offerte in sala del prossimo.

L’iniziativa di Fandango è dunque interessante e grazie ad essa si può avere un’idea delle pellicole che più saranno fruite. Il 2023 sarà un anno pieno zeppo di novità, come si vedrà, con una serie di pellicole il cui l’hype è salito alle stelle, aumentando il desiderio da parte dei fedeli (e non) di scoprire le modalità in cui i disparati registi sorprenderanno la propria audience. Scopriamo, quindi, la classifica.

1Guardiani della Galassia Vol.3

Per la classifica Fandango il podio spetta a Guardiani della Galassia Vol.3. Pellicola molto attesa soprattutto poiché ultimo lavoro di James Gunn nella Marvel, per entrare nell’universo DC come co-CEO dei rinnovati DC Studios.

In questo terzo capitolo, la squadra di reietti capitanata da Star-Lord è cambiata. Peter Quill deve ancora metabolizzare bene il lutto della sua amata Gamora, uccisa Thanos in Avengers: Endgame. Nel frattempo però il suo compito è tenere unito il gruppo per poter difendere insieme l’universo e proteggere uno di loro, pena la fine degli stessi Guardiani.

Il film uscirà nelle sale il 5 maggio 2023.

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The Witcher: Blood Origin, recensione della nuova serie Netflix

The Witcher: Blood Origin
Foto di Susie Allnutt © Netflix

Catapultati nuovamente nei regni del nord, The Witcher: Blood Origin è una serie fantasy che racconta le origini del primo Witcher. Il prequel, ambientato più di mille anni prima della serie The Witcher, è sempre tratto dai romanzi del polacco Andrzej Sapkowski.  The witcher: blood origin è al momento formata da una sola stagione di quattro episodi, ognuno da circa 50 minuti. Nel cast ritroviamo Michelle Yeoh (Everything everywhere all at once, memorie di una geisha) nel ruolo di Scian, ultima superstite della tribù fantasma, Mirren Mack (Florence in Sex education) nei panni della principessa Merwyn e Lenny Henry (Il signore degli anelli: gli anelli del potere).

The Witcher: Blood Origin, come tutto ebbe inizio

The Witcher: Blood Origin ha inizio in un campo di battaglia. Qui un bardo cantastorie viene salvato da una strana creatura mutaforma affinché possa far rivivere una storia: la storia dei sette. In un lontano passato, circa mille anni prima, i regni del nord erano governati solamente da elfi, in un eterno conflitto tra loro. Il re di Cintra vuole firmare un trattato con i re degli altri regni per mantenere la pace, dando ad uno di questi Merwyn, principessa Cintrana, in sposa. Merwyn, insieme al potente stregone Balor ed al capo dell’esercito Eredin, attua un colpo di stato proclamandosi come imperatrice dei regni del nord, grazie all’ausilio di un terribile mostro invocato da Balor da un altro mondo. Lo stregone infatti riesce, con degli antichi monoliti, ad aprire dei portali su altri pianeti e dimensioni. Merwyn vuole colonizzare questi altri territori, esportando la civiltà ed ottenendo maggiori risorse per il popolo affamato.

Fuori dal palazzo e lontano dai giochi di potere, Fjall, combattente del clan del cane ripudiato per aver avuto una relazione con Merwyn, si ritrova con Eile, combattente del clan del corvo, a salvare il mondo elfico dalla bramosia di potere di Balor e Merwyn. Nel loro viaggio verso la capitale di Cintra altri valorosi guerrieri si uniranno a loro, tra cui Scian, vecchia maestra d’armi di Eile, due stregoni, la nana Meldof ed il combattente Callan, detto fratello morte. Insieme, cercano in ogni modo di fermare l’imperatrice, anche usando pericolosamente la magia.

The Witcher: Blood Origin
Crediti Susie Allnutt/Netflix

Una serie fantacomica

Ciò che rende The Witcher: Blood Origin una serie piacevole da vedere è la combinazione equilibrata di azione, fantasy e comicità. Pur essendo presenti svariate scene di combattimenti, anche a tratti abbastanza violenti, la serie mantiene sempre una certa ironia attraverso battute ed espressioni dei personaggi. Un esempio di comicità è la scena in cui Eile e Fjall, già ricercati dalle guardie reale, vedono dei volantini raffiguranti il proprio volto con segnata la ricompensa: sul volantino di Fjall era stato disegnato un pene.

Passando invece ad aspetti più tecnici, si ritrova nella serie una certa attenzione ai particolari dal punto di vista scenografico e riguardo gli effetti speciali. Gran parte della serie è stata girata negli Arborfield Studios, in una piccola cittadina nel Berkshire, Inghilterra; si tratta dello stesso luogo in cui sono state già filmate le prime due stagioni di The Witcher.

Le tematiche trattate in The Witcher: Blood Origin sono svariate. Si noti l’importanza data al sentimento di appartenenza ad un clan, specialmente da Fjall, ripudiato dalla sua comunità, e Scian, ultima vivente del suo clan. A questo si affianca, se pur qui in maniera non troppo esplicita, l’elemento di discriminazione tra elfi e nani, attraverso il personaggio della nana Meldof. Lei racconta, parlando con l’elfo Callan, della morte per mano degli elfi della sua amata Gwen, e di come il popolo elfico abbia costruito la propria ricchezza sulle ossa dei nani.

Blood origin o Game of Thrones?

I fan delle serie fantasy, coloro che hanno visto tutte le stagioni de Il trono di spade, potranno notare alcune similarità tra le due serie, nelle tematiche, nei personaggi e perfino in una delle scene clou di The Witcher: Blood Origin.

Primo fra tutti, è possibile fare un confronto tra la principessa, poi imperatrice, Merwyn e Daenarys Targaryen. Entrambe affermano di agire per un bene superiore, per salvaguardare il proprio popolo, ma è chiaro in ambedue i casi qual è il loro vero obiettivo: il potere. Allo stesso modo, si può notare una somiglianza anche tra il capo saggio Balor e Lord Petyr Baelish. Entrambi di umili origini, cercano di affermarsi in maniera autoritaria, sfruttando e manipolando le persone come pedine.

Una tematica dominante nelle due serie è la sete del potere, il gioco del trono. In The Witcher: Blood Origin e ne Il trono di spade l’aspetto magico, di mostri e draghi, si unisce a quello politico, fatto di accordi segreti, tradimenti e, infine, tanto sangue.

In questo confronto è necessario sottolineare, seppur senza spoiler, una delle scene finali della serie. Qui, infatti, viene riprodotta in maniera molto simile la scena della morte di Daenerys, l’uccisione di un personaggio della serie da parte di una persona amata. L’assassinio della madre dei draghi è risultata essere una scena molto d’effetto, una delle più note nell’ultima stagione de Il trono di spade: si sarà pensato di ottenere il medesimo successo emulandola.

 
 

Sony Pictures: i film più attesi del 2023

Spider-Man: Across the Spider-Verse

Nel 2023, Sony Pictures si prepara a presentare al pubblico uno dei sequel più attesi di sempre: Spider-Man: Across the Spider-Verse, che segue il successo di Spider-Man: Un nuovo universo, che ha incassato più di 375 milioni di dollari. Il prossimo autunno arriveranno anche Kraven The Hunter e The Equalizer 3, mentre il sequel di Ghostbusters: Afterlife chiuderà l’anno. Ecco tutti i film Sony più attesi del 2023!

1Il sequel di Ghostbusters: Legacy

Ghostbusters: Legacy è stato un grande successo l’anno scorso, avendo incassato oltre 204 milioni di dollari a fronte di un budget di produzione stimato di 75 milioni di dollari, quindi non deve sorprendere che la Sony abbia voluto rimettere insieme il gruppo per un altro capitolo. Resta da vedere se il film rispetterà la data d’uscita invernale, soprattutto con Gil Kenan che ha recentemente assunto la regia, ma lo studio ha già ufficializzato alcune foto, quindi siamo pronti a trascorrere le vacanze natalizie del 2023 gli Acchiappafantasmi!

Cast: Mckenna Grace, Paul Rudd, Carrie Coon e Finn Wolfhard

Data di uscita: 20 dicembre

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Disney/Marvel Studios: i film più attesi del 2023

Halle Berry in La Sirenetta

Per Disney e i Marvel Studios il 2023 si prospetta un’annata eccezionale: arriveranno infatti al cinema diversi sequel di successo del MCU (Ant-Man and the Wasp: Quantumania; Guardiani della Galassia Vol. 3; The Marvels), della Lucasfilm (Indiana Jones e la Ruota del Destino), e una manciata di film d’animazione della Pixar (Elemental) e Disney Animation (Wish) che dovrebbero deliziare il pubblico di tutto il mondo.

1Wish

Wish

Questa potrebbe essere una delle proposte animate più intriganti della Disney, in quanto promette di raccontare l’inedita storia di come è nato il desiderio nel loro universo esteso di film. Il film seguirà infatti una giovane ragazza di nome Asha e rivelerà come il suo desiderio abbia cambiato per sempre la sua esistenza.

Cast: Ariana DeBose

Data di uscita: 22 novembre

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Whitney: Una Voce Diventata Leggenda da domani al cinema

Whitney: Una Voce Diventata Leggenda

Whitney: Una Voce Diventata Leggenda sarà solo al cinema da domani, giovedì 22 dicembre. Il film diretto da Kasi Lemmons con Naomi Ackie, vincitrice del BAFTA Award e del British Independent Film Awards come miglior attrice esordiente. Nel cast anche Stanley Tucci, candidato al premio Oscar, Ashton Sanders, Tamara Tunie, Nafessa Williams e Clarke Peters. Whitney: Una Voce Diventata Leggenda è un film prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Whitney: Una Voce Diventata Leggenda è un tributo al mito di Whitney Houston. Diretto da Kasi Lemmons, scritto dal candidato all’Oscar Anthony McCarten, prodotto dal leggendario discografico Clive Davis e interpretato dalla vincitrice del BAFTA Award Naomi Ackie, il film è un ritratto inedito della complessa e sfaccettata vita della donna dietro a “The Voice”. Dalle sue origini come corista nel New Jersey fino a diventare una delle artiste più iconiche e premiate di tutti i tempi, Whitney: Una Voce Diventata Leggenda è un viaggio commovente ed emozionante attraverso la vita e la carriera della Houston, con esibizioni spettacolari e una colonna sonora con i successi di una delle voci più amate di sempre.

 
 

Tulsa King con Sylvester Stallone arriva su su Paramount+

Tulsa King

La lunga attesa è finita. Da domenica 25 dicembre su Paramount+ arriva la nuova serie originale Tulsa King, interpretata dal candidato all’Oscar Sylvester Stallone. Il creatore e candidato all’Oscar Taylor Sheridan è produttore esecutivo della serie insieme al candidato all’Oscar e vincitore dell’Emmy Award Terence Winter (“I Soprano”, “The Wolf of Wall Street), che è anche showrunner e scrittore. La serie è prodotta da MTV Entertainment Studios e 101 Studios.

Tulsa King segue il capo della mafia newyorkese Dwight “The General” Manfredi (Stallone), appena uscito di prigione dopo 25 anni ed esiliato senza tanti complimenti dal suo boss per stabilirsi a Tulsa, in Okla. Rendendosi conto che la sua famiglia mafiosa potrebbe non avere a cuore i suoi interessi, Dwight costruisce lentamente una “banda” composta da un gruppo di personaggi improbabili, per aiutarlo a stabilire un nuovo impero criminale in un luogo che per lui potrebbe anche essere un altro pianeta.

La serie è interpretata anche da Andrea Savage (“I’m Sorry”), Max Casella (“The Tender Bar”), Martin Starr (“Silicon Valley”), Domenick Lombardozzi (“The Irishman”), Vincent Piazza (“Boardwalk Empire”), Jay Will (“The Marvelous Mrs. Maisel”), A.C. Peterson (“Superman & Lois”) con Garrett Hedlund (“The United States vs. Billie Holiday”) e Dana Delany (“Body of Proof”). I produttori esecutivi della serie sono Sheridan, Winter, Stallone, David C. Glasser, Ron Burkle, Bob Yari, David Hutkin, Allen Coulter e Braden Aftergood. 

Tulsa King è l’ultima aggiunta al crescente programma di Sheridan su Paramount+, che comprende 1883, MAYOR OF KINGSTOWN e le prossime serie 1923, BASS REEVES, LIONESS e LAND MAN.

 
 

Le indagini di Lolita Lobosco: in arrivo la seconda stagione con Luisa Ranieri

Le indagini di Lolita Lobosco 2

Debutterà in prima visione su RAI 1 dall’8 gennaio 2023 la seconda stagione de Le indagini di Lolita Lobosco, la fiction Rai con protagonista Luisa Ranieri e diretta da Luca Miniero e liberamente tratto dai romanzi di GABRIELLA GENISI editi da Sonzogno e Marsilio Editori. La fiction è prodotto da ANGELO BARBAGALLO e LUCA ZINGARETTI per BIBI FILM TV e ZOCOTOCO.

Le indagini di Lolita Lobosco, la trama

Lolita Lobosco è una donna del Sud, mediterranea, vivace, empatica, in carriera; vicequestore del commissariato di polizia a Bari, a capo di una squadra di soli uomini. In un mondo ostinatamente maschile, come quello dell’investigazione e della giustizia, Lolita sceglie di rimanere se stessa, un prezioso mix di esplosiva bellezza e intelligenza emotiva che le permette non solo di affermarsi, ma anche di combattere alcuni pregiudizi ancora esistenti nei confronti delle donne al comando. In questa seconda stagione Lolita è alle prese con nuovi casi di omicidio che saprà risolvere con acume e creatività, anche grazie alla collaborazione preziosa dei fidi Forte ed Esposito. Parallelamente, la vicequestore cerca di tener fede alla promessa fatta a suo padre alla fine della prima stagione, ossia quella di trovare il suo assassino.

Chiarito infatti che l’omicidio di Petresine è opera della malavita organizzata che agiva nel porto di Bari, rimane da scoprire chi sia stato l’esecutore materiale del delitto. L’indagine si rivela tuttavia molto complessa, anche perché qualcuno sembra avere interesse a non far avvicinare Lolita alla verità. Se sul lavoro le difficoltà sono molte, la vita privata della nostra protagonista non è meno complessa: alla gestione del fidanzamento con un uomo molto più giovane, Danilo, si aggiungono le preoccupazioni per Nunzia e il suo speciale rapporto d’amicizia con Trifone, i dissidi di Forte con la moglie Porzia e la nuova sfida di Esposito con la fidanzata Caterina, per non parlare dei disastri sentimentali dell’amica del cuore Marietta. Come se non bastasse, nella vita di Lolita si affaccia una vecchia conoscenza, la sua prima cotta, l’affascinante Angelo Spatafora.

 
 

Dan Aykroyd: 10 cose che non sai sull’attore

Day-Aykroyd-ghostbusters

L’attore Dan Aykroyd è stato una delle principali icone comiche degli anni Ottanta, avendo preso parte a film di grandissimo successo rimasti indelebili nell’immaginario collettivo. Sono infatti numerosi i titoli che vengono subito alla mente quando si pensa a lui, segno che egli è realmente stato in grado di distinguersi e costruirsi una propria personalità all’interno di Hollywood. Ancora oggi, a distanza di anni, è sempre un piacere rivedere i suoi film più noti e riscoprire anche quelli meno celebri.

Ecco 10 cose che non sai di Dan Aykroyd.

Dan Aykroyd: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Dopo essere divenuto una celebrità del Saturday Night Live, la carriera di Aykroyd al cinema inizia nel 1979 con il film 1941 – Allarme a Hollywood, di Steven Spielberg. Nel 1980 si consacra ulteriormente, insieme all’amico John Belushi, grazie al film The Blues Brothers. Da quel momento, recita in celebri film come Una poltra per due (1983), con Eddie Murphy, Indiana Jones e il tempio maledetto (1984), con Harrison Ford, Ghostbusters – Acchiappafantasmi (1984), con Bill Murray, Tutto in una notte (1985), Spie come noi (1985), Ho sposato un’aliena (1988), Ghostbusters II (1989) e A spasso con Daisy (1989). In seguito ha recitato in titoli come Genitori cercasi (1994), Blues Brothers: Il mito continua (1998), Pearl Harbor (2001), Io vi dichiaro marito e… marito (2007), Candidato a sorpresa (2012), Tammy (2014) e Ghostbusters: Legacy (2021).

2. Ha partecipato anche a progetti televisivi. Aykroyd non ha però mai dimenticato la televisione, che lo ha reso celebre. Oltre ad aver preso parte al già citato Saturday Night Live in più occasioni tra il 1975 e il 2013, ha poi recitato in film per la TV come Things We Did Last Summer (1978), All You Need Is Cash (1978) e nella serie PSI Factor (1996-2000). Ha poi preso parte a Casa e chiesa (1997-1998), il film La vendetta del ragno nero (2001) e ad alcuni episodi della serie La vita secondo Jim (2002-2009). Nel 2013 ha invece recitato nel film Dietro i candelabri, con protagonista Michael Douglas.

3. È anche regista, sceneggiatore e produttore. Oltre a lavorare come interprete, Aykroyd si è in diverse occasioni occupato anche di altri ruoli, in particolare quello dello sceneggiatore. Ha infatti partecipato alla scrittura di diversi episodi del Saturday Night Live, ma anhe a quella dei film The Blues Brothers, Ghostbusters – Acchiappafantasmi, Spie come noi, Ghostbusters II, Teste di cono e Blues Brothers: Il mito continua. Ha poi diretto il film Nient’altro che guai (1991), da lui anche scritto, mentre ha recentemente ricoperto il ruolo di produttore per il film Ghostbusters (2016).

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Dan Aykroyd in The Blues Brothers

4. Ha ideato i personaggi insieme a John Belushi. Prima di diventare i protagonisti di The Blues Brothers, i personaggi Jake ed Elwood Blues sono stati ideato da Aykroyd insieme a Belushi per lo show Saturday Night Live. I due erano inzialmente protagonisti di alcuni sketch, ma in seguito divennero membri di una band a tutti gli effetti, pubblicando l’album Briefcase Full of Blues nel 1978. Sull’onda del successo ottenuto, i due attori si decisero infine a realizzare un film basato su questi due personaggi, dando vita ad un lungometraggio che punta sulla comicità e sulla musica più che sulla coerenza narrativa.

5. Scrisse una sceneggiatura esageratamente lunga. Aykroyd si occupò in prima persona della sceneggiatura del film, pur non avendone mai scritta una prima di quel momento. Egli inserì dunque numerosi passaggi descrittivi sulle origini dei personaggi, idee per la messa in scena e altre idee, arrivando ad occupare circa 324 pagine. Per ironizzare sul suo stesso lavoro Aykroyd fece recapitare il copione al produttore Robert K. Weiss nella copertina di un elenco del telefono. Il regista del film, John Landis, ebbe dunque poi il compito di riadattare quanto scritto da Aykroyd in una sceneggiatura valida per poter essere adattata per il cinema.

Dan Aykroyd in Una poltrona per due

6. Si è ridotto lo stipendio per recitare nel film. Una poltrona per due è uno dei più popolari film degli anni Ottanta, nonché appuntamento fisso in televisione durante la vigilia di Natale in Italia. Tale film piacque da subito anche ad Aykroyd, che dopo aver letto la sceneggiatura si offrì di sostiuire Gene Wilder, inizialmente pensato per il ruolo di Louis Winthorpe III. Per ottenere il ruolo Aykroyd dovette però dimezzarsi lo stipendio, poiché i produttori non erano convinti circa il suo coinvolgimento. La chimica di coppia sfoggiata con Murphy ha poi reso il film un grande successo, smentendo dunque chi non era convinto sulla sua partecipazione al progetto.

Day-Aykroyd-Una-poltrona-per-due

Dan Aykroyd in Ghostbusters

7. Aveva scritto un ruolo per il suo celebre amico. Mentre era intento a scrivere la sceneggiatura di Ghostbusters – Acchiappafantasmi, Aykroyd aveva pensato di costruire il personaggio di Peter Venkman sulla base del carattere del suo celebre amico e collega John Belushi. Quest’ultimo, purtroppo, venne tragicamente a mancare proprio mentre la sceneggiatura era ancora in fase di scrittura. Per il ruolo venne allora scelto l’attore Bill Murray ed Aykroyd si trovò a dover apportare alcune modifiche per rendere più congeniale il personaggio al nuovo attore.

8. Ha svelato il segreto di una celebre scena. Una delle immagini più famose del film è quella in cui Ray, il personaggio interpretato da Aykroyd, rimane scioccato e la sigaretta che stava per fumarsi gli rimane appesa al labbro. In un’intervista successiva al film, l’attore ha raccontato che la cosa era prevista ma che per riuscire in ciò non è stato utilizzato nessun tipo di adesivo. Semplicemente, la sigaretta è rimasta attaccata al suo labro grazie alla saliva. Si tratta ancora oggi di un’immagine molto popolare, divenuta anche un meme su Internet.

Dan Aykroyd e la vodka

9. Ha fondato un proprio brand di vodka. In più occasioni l’attore si è cimentato anche in progetti esterni al mondo del cinema. Tra le sue attività più note vi è quella relativa al Crystal Head Vodka, un brand di vodka fondato nel 2007 insieme all’artista John Alexander. Si tratta di un marchio di vodka di fascia alta noto per la sua caratteristica bottiglia a forma di teschio e per essere filtrato attraverso i cristalli di diamante Herkimer. A causa della mancanza di vodka senza additivi sul mercato, Aykroyd aveva infatti deciso di crearne una lui stesso. Alexander ha poi progettato la bottiglia basandosi sul fascino condiviso da entrambi per la leggenda dei tredici teschi di cristallo.

Dan Aykroyd: età e altezza dell’attore

10. Dan Aykroyd è nato a Ottawa, in Canada, il 1 luglio del 1952. L’attore è alto complessivamente 1.83 metri.

Fonte: IMDb

 
 

Le Vele Scarlatte: trailer ufficiale del nuovo film di Pietro Marcello

01 Distribution ha diffuso il trailer ufficiale di un film di Le Vele Scarlatte, il nuovo film di Pietro Marcello con Juliette Jouan, Raphael Thiéry, Noémie Lvovsky e con la partecipazione di Louis Garrel e con Yolande Moreau.

La trama del film

Da qualche parte nel nord della Francia, Juliette, giovane orfana di madre, vive con il padre, Raphaël, un soldato sopravvissuto alla prima guerra mondiale. Appassionata di musica e di canto, Juliette ha uno spirito solitario. Un giorno, lungo la riva di un fiume, incontra una maga che le predice che delle vele scarlatte arriveranno per portarla via dal suo villaggio. Juliette non smetterà mai di credere nella profezia. Liberamente ispirato a Le vele scarlatte di Aleksandr Grin, scrittore russo pacifista del XX secolo, il film di Pietro Marcello è un racconto popolare, musicale e storico, al confine con il realismo magico
 
 

Disney+ annuncia il rinnovo per una seconda stagione di Nuovo Santa Clause cercasi

Nuovo Santa Clause cercasi
Photo Credit: Disney+/James Clark

Disney+ ha annunciato il rinnovo con una seconda stagione della serie originale Nuovo Santa Clause cercasi, dopo il finale della prima. La leggenda Disney Tim Allen sarà l’executive producer e continuerà a interpretare l’amato ruolo di Babbo Natale/Scott Calvin, mentre Elizabeth Mitchell riprenderà il suo ruolo della Signora Claus/Carol, dal franchise di successo targato Walt Disney Pictures. Oltre ad Allen, il pluripremiato Jack Burditt (30 Rock, Modern Family, Frasier, Unbreakable Kimmy Schmidt) continuerà a essere executive producer e showrunner, mentre Kevin Hench (L’uomo di casa), Richard Baker (L’uomo di casa, Nuovo Santa Clause cercasi, Nuovo Santa Clause cercasi 2) e Rick Messina (L’uomo di casa, Nuovo Santa Clause cercasi, Nuovo Santa Clause cercasi 2) saranno executive producer insieme a Jason Winer e Jon Radler per la Small Dog Picture Company. La prima stagione, che ha debuttato il 16 novembre, è attualmente disponibile in streaming su Disney+.

Questa serie ha avuto un impatto a lungo termine su tante famiglie, diventando davvero parte delle loro tradizioni natalizie annuali”, ha dichiarato Ayo Davis, president, Disney Branded Television. “Riproporre questo franchise sottoforma di serie è stato un vero e proprio dono e sono grato ai nostri partner produttori di 20th Television e, naturalmente, a Tim Allen e al suo team, di avere un motivo in più per festeggiare questa stagione natalizia”.

Allen ha interpretato per la prima volta Babbo Natale/Scott Calvin nel film Santa Clause del 1994. Elizabeth Mitchell ha esordito nel ruolo di Carol nel sequel del 2002 Che fine ha fatto Santa Clause?, quando il personaggio di Allen doveva trovare una signora Claus per poter continuare a essere Babbo Natale.

Allen, la cui popolarità è salita alle stelle come protagonista della serie ABC di maggior successo Quell’uragano di papà, ha ottenuto numerosi riconoscimenti per il ruolo di Tim “The Tool Man” Taylor, tra cui un Golden Globe nel 1994 e il People’s Choice Award per otto anni consecutivi, dal 1992 al 1999. Allen ha anche recitato per nove stagioni nella serie di successo L’uomo di casa. Nel 1995, il poliedrico attore ha prestato la sua voce a Buzz Lightyear nel primo film d’animazione Pixar, Toy Story – Il mondo dei giocattoli. Ha poi ripreso l’iconico ruolo dell’arrogante, ma amabile, personaggio spaziale in due sequel, Toy Story 2 – Woody e Buzz alla riscossa del 1999 e Toy Story 3 – La grande fuga del 2010. Ha interpretato il personaggio anche in diversi cortometraggi di Toy Story, tra cui Vacanze hawaiiane, Buzz a sorpresa e Non c’è festa senza Rex.

Elizabeth Mitchell, nominata agli Emmy per il suo ruolo di Juliet in Lost di ABC, è tornata a collaborare con il creatore JJ Abrams nel ruolo di Rachel nella serie drama Revolution. Inoltre, ha interpretato il ruolo della Regina delle Nevi in C’era una volta di ABC, seguito da Crossing Lines, e sarà la protagonista della prossima stagione di Outer Banks.

Nella prima stagione di Nuovo Santa Clause cercasi Scott Calvin torna dopo essere stato Babbo Natale per quasi trent’anni ed è più allegro che mai. Ma con il declino della popolarità del Natale, diminuisce anche la sua magia natalizia. Scott fatica a tenere il passo con le esigenze del lavoro e a essere presente per la sua famiglia. Quando scopre che esiste un modo per ritirarsi dal suo incarico, Scott prende in considerazione l’idea di dimettersi dalla carica di Babbo Natale e di trovare un degno successore, in modo da diventare un padre e un marito migliore.

La serie targata Disney Television è una produzione 20th Television, come parte di Disney Television Studios.

 
 

Jack Ryan di Tom Clancy: la terza stagione da oggi su Prime Video

Jack Ryan
John Krasinski (Jack Ryan)

Gli otto episodi della terza stagione  di Jack Ryan di Tom Clancy sono ora disponibili in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.

Nella terza stagione della serie action-thriller, Jack Ryan sta lavorando come ufficiale della CIA a Roma, quando gli viene fatta una soffiata secondo la quale il Sokol Project – un piano segreto per riportare in auge l’Impero sovietico è stato riattivato a più di 50 anni da quando si pensava fosse stato definitivamente chiuso. Jack intraprende quindi una missione per averne conferma, ma le cose velocemente iniziano ad andare storte, e viene ingiustamente implicato in una cospirazione più grande. Accusato di tradimento, con un “Avviso Rosso” per il suo arresto, Jack è costretto a scappare dal suo stesso governo per poter smascherare la fazione ribelle prima che sia troppo tardi. Girando in lungo e in largo attraverso l’Europa, ricercato sia dai suoi vecchi alleati che da nuovi nemici, Jack corre contro il tempo per fermare una serie di conflitti destabilizzanti che porterebbe a una catastrofe globale.

La serie ha per protagonista John Krasinski e al suo fianco vede Wendell Pierce e Michael Kelly che tornano rispettivamente nel ruolo dell’Ufficiale della CIA James Greer e dell’ex Ufficiale della CIA Mike November. Si uniscono al cast per questa nuova stagione anche Nina Hoss nel ruolo della Presidentessa della Repubblica Ceca, Alena Kovac, e Betty Gabriel nei panni della Direttrice della sede di Roma della CIA, Elizabeth Wright.

Jack Ryan di Tom Clancyè co-prodotta da Amazon Studios, Paramount Television Studios e Skydance Television, ha come executive producer Andrew Form, Allyson Seeger, John Krasinski, Vaun Wilmott, Brad Fuller e Michael Bay. Inoltre, per la terza stagione si annoverano tra gli executive producer anche Tom Clancy, David Ellison di SkydanceTelevision, Dana Goldberg e Bill Bos, insieme a Mace Neufeld e Carlton Cuse.
 
 

Jack Ryan – terza stagione: recensione della serie con John Krasinski

Jack Ryan
John Krasinski (Jack Ryan)

Dopo aver sventato corruzioni e cospirazioni in Venezuela nella seconda stagione della serie, l’agente Jack Ryan è temporaneamente scomparso da ogni radar. Amazon aveva da subito rinnovato la serie con protagonista l’attore John Krasinski per una terza stagione, ma la realizzazione e distribuzione di questa ha richiesto più tempo del previsto. Una pausa durata dunque dal 2019 al 2022, periodo segnato come noto da una pandemia e innumerevoli altre problematiche globali. Finalmente, però, uno degli agenti speciali più celebri della letteratura e dell’audiovisivo è pronto a tornare sulla piattaforma Prime Video con la tanto attesa terza stagione.

Disponibile dal 21 dicembre con 8 nuovi episodi, la nuova stagione è stata descritta come particolarmente importante per l’arco narrativo del personaggio, la cui storia si concluderà con la già annunciata quarta stagione. Ritroviamo infatti Ryan intento a lavorare come funzionario della CIA a Roma quando viene informato che il Progetto Sokol, un piano segreto per restaurare l’Impero Sovietico è stato ora riattivato. Per l’agente le cose si complicano quando viene erroneamente coinvolto in una cospirazione più ampia, accusato di tradimento e costretto pertanto a fuggire dal suo stesso governo. Attraversando l’Europa, Jack dovrà dunque gareggiare contro il tempo per impedire che la cascata di conflitti destabilizzanti porti a una catastrofe globale.

Jack Ryan – terza stagione: tensione, non adrenalina

Quello dello spionaggio è da sempre uno degli ambienti più saccheggiati dal cinema e dalla televisione. Nel corso degli anni sono innumerevoli gli agenti segreti o le spie che hanno calcato il grande o il piccolo schermo. Dall’iconico James Bond fino ai più recenti Ethan Hunt di Mission: Impossible, Jason Bourne o Jack Reacher (anche quest’ultimo ora su Prime Video con una sua serie). Rispetto a loro, Reacher è in realtà rimasto più nell’ombra, nonostante sia stato interpretato per il cinema anche da attori del calibro di Alec Baldwin, Harrison Ford, Ben Affleck o Chris Pine. Questo perché il personaggio, nato dalla penna del celebre scrittore Tom Clancy, è prima di tutto un’analista.

Una figura certamente più difficile da rendere appassionante rispetto ad un agente che vive principalmente di azione spericolata, come ad esempio gli altri nomi poc’anzi citati. Nelle sue occasioni cinematografiche, infatti, Ryan era spesso e volentieri stato reso sempre più simile ad un qualunque Bond o Bourne. La serie ideata da Carlton Cuse e Graham Roland, invece, ha il pregio di portare sullo schermo una versione del personaggio e delle sue vicende molto più in linea con quanto presente nei romanzi di Clancy. Ed è stata proprio questa la forza delle prime due stagioni, che offrivano situazioni, personaggi e risvolti narrativi a loro modo originali e distanti dagli ormai abusati canoni di questo genere di opere.

La terza stagione continua su questa direzione, offrendo un Ryan più che mai impegnato a svolgere un ruolo da vero e proprio detective, bisognoso di dati, ricerche e analisi per poter giungere a conclusioni certe e inequivocabili. Naturalmente non manca anche l’azione, in questa stagione particolarmente presente e possente, considerando la natura della minaccia, ma questa riesce a non essere mai la sola fonte di intrattenimento. Molto del fascino è dunque conservato proprio all’interno delle situazioni ricche di tensione più che di adrenalina, nelle quali risulta difficile identificare alleati e nemici e ogni parola o azione sbagliata può dar vita a conseguenze particolarmente gravi.

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John Krasinski, un perfetto Jack Ryan

Questa terza stagione sembra dunque recuperare maggiormente un clima da spy-story, in linea con una trama che fa di una minaccia passata, l’Unione Sovietica, un pericolo presente. Gli echi della Guerra Fredda si fanno dunque sentire in questi otto episodi che in realtà sembrano parlare molto più del nostro contemporaneo che non di conflitti in atto ormai settant’anni fa. La serie, come già avvenuto per le sue prime due stagioni, porta infatti in scena situazioni che derivano e riflettono in modo più stretto di quanto possa sembrare sul mondo di oggi, sulle tensioni politiche e sulle possibili ripercussioni globali. I registi dei vari episodi sottolineano tale aspetto attraverso una costruzione scenica che esalta la gravità del momento, generando un forte coinvolgimento emotivo.

A rendere tutto ciò ancor più avvincente vi è naturalmente la presenza di John Krasinski, attore che già con le prime due stagioni aveva dato prova di poter essere un convincente Jack Ryan e che con questi nuovi episodi si conferma la scelta perfetta per il personaggio. L’attore, capace di passare dai toni comici a quelli più drammatici, risulta credibile tanto nelle dinamiche più investigative quanto in quelle più propriamente d’azione. Anche suo è dunque il merito di aver reso l’agente Jack Ryan un personaggio tanto affascinante e carismatico, che nulla sembra avere da invidiare ai più noti agenti segreti del cinema e della televisione. In attesa della quarta ed ultima stagione, questa terza si rivela come un ritorno più gradito ed entusiasmante del previsto.

 
 

Paramount Pictures: i film più attesi del 2023

Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Due Tom Cruise

Dopo aver analizzato i film più attesi di Warner Bros.e Universal e le serie tv più attese di Disney+, spostiamo la nostra attenzione sulla Paramount Pictures, che vuole continuare sulla scia di un 2022 eccezionale – che ha raggiunto l’apice con Top Gun: Maverick – con quello che potrebbe essere un 2023 altrettanto impressionante.

La Paramount Pictures si trova già in una posizione privilegiata dato che continuerà la sua serie di successi con un altro titolo di punta di Tom Cruise, Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One, e una serie di entusiasmanti sequel, tra cui Scream 6 e Transformers: Il Risveglio. Inoltre, lo studio ha in serbo per gli spettatori Dungeons and Dragons: L’onore dei ladri e Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutant Mayhem, che dovrebbero essere tra le uscite più divertenti dell’anno.

1PAW Patrol: The Mighty Movie

Paw Patrol

Nonostante l’uscita in contemporanea su Paramount+, PAW Patrol: The Movie ha incassato più di 144,3 milioni di dollari l’anno scorso con un budget di produzione stimato di 26 milioni di dollari, quindi non deve sorprendere che la Paramount fosse intenzionata a riportare questi cuccioli nelle sale. Non si sa molto altro, ma questo dovrebbe essere un divertente regalo di Halloween per i vostri bambini.

Data di uscita: 13 ottobre

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Masquerade – Ladri d’amore, la recensione del nuovo film di Nicolas Bedos

ladri d'amore recensione

Dopo l’avventura in Africa nera dell’Agente speciale 117 di Jean Dujardin, Nicolas Bedos torna in Francia, dove aveva ambientato con successo i suoi primi Un amore sopra le righe e il pregevole La belle époque. Con il quale il suo nuovo Masquerade – Ladri d’amore (nei cinema italiani dal 21 dicembre distribuito da Lucky Red) ha in comune forse una certa passione per le costruzioni articolate. Fin troppo.

Un giallo in Costa Azzurra

In questo caso, quella di una truffa, come rivela già la trama ufficiale in barba ai fobici dello spoiler, realizzata dall’ex ballerino Adrien e la bellissima Margot. Il primo, consenziente accompagnatore della Martha di Isabelle Adjani, conosce la seconda a una festa in casa della vecchia gloria del cinema che lo mantiene e lo tratta come cosa propria – non sempre con le dovute attenzioni e sensibilità – e ne resta affascinato. Ma anche la ragazza vive facendo la escort per i facoltosi frequentatori della più esclusiva Costa Azzurra, quando un colpo di fulmine spinge i due a sognare una vita migliore, diversa, per raggiungere la quale rischiano di dover imparare amare lezioni.

La truffa ai danni del ricco imprenditore che incontriamo subito nel suo momento peggiore, secondo una dinamica sempre più diffusa che affida al resto del film la spiegazione del prologo, e l’onere di renderlo credibile, ma ovviamente non vanifica l’effetto sorpresa né esaurisce la narrazione che segue. Nella quale, come promesso e anticipato, nulla è come sembra.

Un ricco cast, molto impegnato

Una premessa impegnativa, al di là delle apparenze, affidata al notevole cast completato da Pierre Niney, François Cluzet, Marine Vacth, Emmanuelle Devos e la nostra Laura Morante (da gustare in originale, nel suo continuo alternare le due lingue nella sua interpretazione della ex cliente di Adrien, espropriata dall’ex marito del ristorante di famiglia e ancora in cerca di rivalsa). Che non può fare più di quanto consentito da una sceneggiatura che se pure guarda molto ai drammi crime di certo cinema statunitense, soprattutto di qualche decennio fa, finisce per restare avviluppata nell’intreccio.

Esageratamente ampio, come i tempi che – inevitabilmente – si concede, e che concede al continuo utilizzo di flashback, stacchi e parentesi chiarificatrici. Che, tra l’aula di tribunale nella quale si svolge il film e le sequenze che ci portano nei momenti chiave (e in ogni altro tipo di momento immaginabile) della vicenda e nel loro dietro le quinte, rendono particolarmente faticoso conservare attenzione, disponibilità ad annodare i diversi fili, sospensione dell’incredulità e pazienza fino alla fine.

Masquerade – Ladri d’amore: uomini e donne

Un continuo trascinare lo spettatore avanti e indietro lungo una trama non particolarmente originale, nella quale le poche verità si perdono tra le troppe ipotesi e le tante bugie, almeno fino allo spiegone finale. Una confusione compensata da improvvisi e poco credibili strappi e qualche simpatica trovata di regia, ma non migliorata dalla messa in scena piuttosto banale di una superficiale lotta di classe e di caratteri non particolarmente sfaccettati, soprattutto nella loro appartenenza di genere.

Con uomini tendenzialmente passivi, monolitici nel loro essere trascinati da passioni o interessi, al limite tormentati da un senso di colpa che sfocia con eccessiva facilità in un vittimismo rassegnato e nell’accettazione di punizioni anche immeritate. E donne, giustificate a prescindere, nel bene o nel male, simboli di una condizione femminile che oggi ottiene soddisfazione, ma che ancora sembra aver bisogno di contare sulla propria funzione materna e protettiva per assicurarsi il consenso.

 
 

Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere, il produttore commenta il cambio di location e il re-casting di Adar

Deadline ha recentemente parlato de Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere con Vernon Sanders, Head of Global TV per Amazon Studios, e ha ribadito che questa scommessa finanziaria è quella che “ha più che ripagato” per Prime Video. Gli è stato chiesto come sta andando la produzione, spostata dalla Nuova Zelanda al Regno Unito per la seconda stagione.

“La prima stagione ha avuto così tante cose da fare che ora ci divertiamo a vedere la storia crescere man mano che Sauron viene rivelato”, anticipa. “E penso che il pubblico possa aspettarsi uno spettacolo che, mentre rimane fedele a se stesso, mostra anche che la posta in gioco sia sempre più alta, ora che gli anelli sono in gioco, vedendo cosa possono fare e vedendo come le varie fazioni all’interno del mondo affrontano queste implicazioni. Penso che sarà davvero avvincente “.

“Stiamo andando in nuove terre e ci sono nuove cose che accadono nella seconda stagione. E parte del vantaggio di essere nel Regno Unito è che saremo in grado di girare in posti che sembrano molto diversi da quelli che abbiamo visto nella prima stagione. Siamo in grado di girare in tutta Europa e vedremo parte di quel valore di produzione sullo schermo”.

Dopo aver anticipato che i fan possono aspettarsi “battaglie più grandi” nella seconda stagione, a Sanders è stato anche chiesto di condividere alcuni spunti sulla decisione di riformulare uno dei protagonisti dello show, Adar (interpretato da Joseph Mawle nella prima stagione).

“Purtroppo non ha funzionato. E con uno spettacolo che aveva così tanti personaggi regolari e così tanti personaggi ricorrenti, purtroppo è successo. Joseph è stato eccezionale e ha dato una performance incredibile. Siamo anche entusiasti del nostro nuovo attore. Il personaggio di Adar nella seconda stagione ha alcune dinamiche davvero entusiasmanti da interpretare”.

È sempre un peccato quando un attore viene sostituito, ma in questo caso sembra che il cambiamento fosse inevitabile. Siamo sicuri che Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere non ne soffrirà troppo nel grande schema delle cose e, nonostante un cambio di location, speriamo che lo spettacolo fornisca comunque il tipo di immagini epiche che hanno reso i primi otto episodi così graditi al pubblico.

Come previsto, Sanders ha anche sottolineato che è improbabile che vedremo la stagione 2 fino al 2024. Con questo in mente, probabilmente ci vorrà del tempo prima che venga rivelata una sorta di anteprima!

 
 

Avatar: la via dell’acqua, James Cameron ha perso una scommessa con Zoe Saldaña

Zoe Saldana
Zoe Saldana attends the World Premiere of James Cameron's "Avatar: The Way of Water" at the Odeon Luxe Leicester Square on December 06, 2022 in London, England. (Photo by StillMoving.net for Disney)

L’attrice protagonista di Avatar: la via dell’acqua, Zoe Saldaña, rivela che le sue abilità nel tiro con l’arco hanno fatto perdere diverse scommesse al regista James Cameron. Saldaña riprende il ruolo di Neytiri in Avatar: la via dell’acqua, del personaggio sappiamo che è una grande guerriera e che si serve principalmente di arco e frecce per unirsi alla lotta contro il Popolo del Cielo quando, nel primo film, questi invadono il bellissimo paesaggio forestale di Pandora. Mentre Neytiri e la sua famiglia Sully lasciano il clan Omaticaya in cerca di rifugio nel territorio di Metkayina, Neytiri usa le sue abilità nel tiro con l’arco meno che nel primo, ma le mostra ancora nel film.

Apparentemente riponendo poca fiducia nelle capacità di tiro con l’arco dell’attrice, Cameron ha perso soldi scommettendo contro la dette capacità di Zoe Saldaña di colpire obiettivi precisi. Come racconta Sam Worthington, co-protagonista di Saldaña in Avatar: la via dell’acqua, a People, la stessa Saldaña non credeva di poter colpire alcuni degli obbiettivi all’inizio. Pertanto, Cameron ha scommesso contro di lei durante le riprese di Avatar: la via dell’acqua. Quando Saldaña ha iniziato a tirare meglio e a migliorare la mira, Cameron ha iniziato a perdere scommesse fino a $ 100, e così il regista ha iniziato a cambiare strategia.

Saldaña: “Sono orgoglioso del fatto che Jim [Cameron] abbia perso le scommesse sul fatto che io riuscissi a colpire un segno. [Imita l’arco e la freccia]. Scherzava con me dicendomi ‘prova a colpèire quel segno’. E nella mia testa pensavo ‘non c’è modo che possa farlo.'”

Worthington: “Penso che abbia perso molti soldi, ha perso molti soldi scommettendo contro Zoe”.

Saldaña: “Esattamente, una volta penso che fossero 100 dollari. E poi la seconda volta erano 50 dollari.”

Worthington: “Continuava ad abbassare la posta mentre stavi migliorando”.

Avatar: la via dell’acqua, la recensione

Avatar: la via dell’acqua ha debuttato il 14 dicembre 2022, e sarà seguito dal terzo capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre 2026 e 22 dicembre 2028.

Il cast della serie di film è formato da Kate Winslet, Edie Falco, Michelle Yeoh, Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Sigourney Weaver, Joel David Moore, Dileep Rao e Matt Gerald.

 
 

Elseworlds: James Gunn conferma che ci sono film in fase di sviluppo al di fuori del DCU

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James Gunn conferma che i film di Elseworlds sono in fase di sviluppo al di fuori dell’Universo DC. DC Studios sta sostituendo la divisione DC Films mentre James Gunn e Peter Safran si occupano della DCU con TV, film e animazione. I ruoli dei due amministratori delegati sono entrati in vigore il 1 ° novembre e ci sono state un’infinità di segnalazioni su ciò che stanno facendo con il DCU.

Mentre Gunn ha smentito varie voci, alcuni report si sono rivelati veri, poiché Wonder Woman 3 non sta più andando avanti e Henry Cavill ha concluso il suo ruolo di Superman nel DCU, con Gunn che sta scrivendo un nuovo riavvio per l’eroe. Ma ci sono molte cose che devono ancora essere chiarite, poiché i DC Studios sono apparsi più volte nei titoli dei giornali nelle ultime settimane.

Gunn ha risposto su Twitter a vari fan e ha condiviso alcune anticipazioni su ciò che i DC Studios stanno facendo con il DCU. Un fan ha recentemente chiesto a Gunn se “sta producendo progetti DC di Elseworlds che non sono ambientati nel DCU?” e Gunn ha risposto seccamente che quei progetti sono attivamente in sviluppo, senza però aggiungere altro.

Per coloro che potrebbero non sapere di cosa si tratta, Elseworlds era una serie di pubblicazione della DC Comics incentrata su storie al di fuori della principale continuità del fumetto. Quel marchio ha dato vita a iconici archi di fumetti, tra cui Kingdom Come della DC, Gotham By Gaslight e molti altri nel corso dei decenni. Elseworlds è stato anche il titolo del crossover in tre parti dell’Arrowverse nel 2018, che è servito da grande scenario per Crisis on Infinite Earths. Negli anni successivi, Elseworlds è stato sostanzialmente sostituito dall’impronta DC Black Label lanciata nel 2018.

Anche se non l’hanno mai chiamato Elseworlds, questa etichettatura si applica essenzialmente a The Batman e Joker, in quanto sono franchise indipendenti al di fuori del DCU. Mentre un universo condiviso è ovviamente qualcosa che stanno cercando di mettere in piedi, con molteplici spin-off di The Batman in lavorazione e Joker 2 ora in fase di riprese, a oggi DC ha prosperato quando realizza film e spettacoli indipendenti e autonomi.