Nell’ambito dell’evento Tudum
di oggi, Netflix ha mostrato
una clip della terza stagione di
Lupinper
la serie thriller guidata da Omar
Sy. Nella terza stagione Assane ora è in clandestinità e
deve imparare a vivere lontano dalla moglie e dal figlio. Le
sofferenze che lui stesso ha causato lo spingono a tornare a Parigi
con una folle proposta: abbandonare la Francia e ricominciare da
capo altrove. Ma gli spettri del passato sono sempre dietro
l’angolo e un ritorno inatteso sconvolgerà i suoi piani.
La
serie Netflix Lupin
Creato da George Kay, Lupin è
interpretato dal vincitore del César Award Omar Sy
(The Intouchables,
Jurassic World) insieme a Ludivine Sagnier, Clotilde
Hesme, Nicole Garcia, Hervé Pierre, Soufiane Guerrab, Antoine Gouy,
Fargass Assandé, Vincent Londez e Shirine Boutella.
Omar Sy è meglio conosciuto per la
sua acclamata interpretazione nel film drammatico del 2011 The
Intouchables, che gli è valso il César Award come miglior attore,
rendendolo il primo attore nero a ricevere il premio. Dopo il
successo della serie Lupin, Sy ha firmato un contratto
cinematografico pluriennale con Netflix.
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Netflix è
attualmente in trattative per sviluppare Tyler Rake
3. Il primo film, interpretato da Chris Hemsworth nei panni del mercenario
australiano che dà il titolo alla versione italiana del film (in
originale il franchise prende il nome di
Extraction), è stato presentato in anteprima su
Netflix
nel 2020 ed è diventato all’epoca la più grande premiere di film
originale sul servizio di streaming.
Il sequel, Tyler Rake
2, è stato presentato in anteprima all’inizio di questa
settimana il 16 giugno e ha ricevuto una risposta critica ancora
più forte grazie a una valutazione del 74% su Rotten Tomatoes.
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Appena un giorno dopo la premiere
del primo sequel, Chris Hemsworth ha aperto l’evento globale per
i fan di Netflix TUDUM in
onore dell’uscita di Tyler Rake 2. Era
accompagnato dal regista Sam Hargrave, che ha
discusso di cosa è successo nella realizzazione della
sequenza one-shot del film, che è durata oltre 20 minuti.
Discutendo della forte reazione dei fan al nuovo film, Hemsworth ha
rivelato che la piattaforma sta già “parlando” della realizzazione
di un terzo capitolo.
Questa notizia implica che il
numero di spettatori del primo giorno del secondo film di quello
che potremmo già chiamare un franchise sia stato incredibilmente
alto. Resta da vedere se il nuovo film corrisponderà al record
stabilito dal film precedente, e in tal caso, sembra inevitabile
che Tyler Rake 3 avrà il via libera.
Se il franchise si dovesse
estendere a un terzo film, potrebbe anche potenzialmente
continuare. Netflix ospita
molti franchise cinematografici, anche se finora la maggior parte
dei suoi successi è legato alle serie. Se continua a muoversi a
questo ritmo, Tyler Rake potrebbe rapidamente
crescere fino a diventare uno dei loro franchise più longevi di
sempre.
I concorrenti non dovranno
affrontare situazioni di vita o di morte, ovviamente, ma potrebbe
sembrare, visto che il premio in denaro per il vincitore è di $
4,56 milioni. Con un totale di 465 concorrenti iniziali, ogni sfida
sarà in stile eliminazione, così da ridurre il numero totale di
giocatori all’interno di ogni competizione. Le sfide sono
progettate per garantire che ogni giocatore sia spinto al limite,
ma ovviamente senza lasciarci le penne, come nella serie.
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Netflix ha rilasciato un teaser per l’attesissimo
Squid Game: The Challenge durante TUDUM, il loro
Global Fan Event da San Paolo, Brasile. Dando una piccola anteprima
di ciò che verrà, il teaser di Squid Game: The
Challenge stagione 1 mostra l’arena in cui i concorrenti
gareggeranno in costruzione all’interno di una grande location. La
costruzione avviene attraverso un time-lapse, che si interrompe con
i giocatori che escono dalla loro area di attesa, aspettando
ulteriori istruzioni.
Fubar è stata rinnovata per una seconda
stagione da Netflix. La serie, che ha
debuttato lo scorso maggio, presenta l’icona del cinema action
Arnold Schwarzenegger nel suo primo ruolo
televisivo da protagonista. Apparentemente una derivazione delle
dinamiche di True Lies, la serie d’azione vede la star interpretare
Luke Brunner, un agente della CIA che scopre che anche sua figlia
Emma (Monica Barbaro) lavora per
l’organizzazione.
Durante l’evento globale per i fan
di Netflix, Tudum, Arnold Schwarzenegger è salito sul palco
per condividere un blooper reel della prima stagione di
Fubar e ha anche rivelato che la seconda stagione è ufficialmente
in lavorazione. Dopo aver fatto l’annuncio, ha detto: “Sapete
quanto amo i sequel. Quindi siamo tornati, ragazzi, siamo
tornati!”
Oltre a recitare in film che hanno
generato i propri remake e franchise, tra cui
Predator e Total Recall, la
leggendaria star è apparsa in molti dei suoi sequel. Sebbene ciò
includa in gran parte i sequel dei film in cui ha recitato
originariamente, tra cui I Mercenari 2 e 3, e
cinque sequel di Terminator, è apparso anche in
sequel o spin-off di altri franchise, come in Batman &
Robin e Kung Fury 2.
Oltre ad essere la sua prima grande
incursione in televisione, Fubar potrebbe essere una nuova occasione per
Arnold Schwarzeneggerdi
dare vita a un franchise d’azione, cosa che potrebbe risarcirlo
degli esiti non troppo felici di Terminator:
Genisys e Terminator: Destino Oscuro.
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La serie di Stranger
Things ha messo a segno un altro enorme colpo di
casting per la sua ultima stagione: Linda Hamilton farà visita a Hawkins! La
serie, che segue pericolosi avvenimenti soprannaturali dentro e
intorno alla cittadina immaginaria, nell’Indiana, nel corso degli
anni ’80, è stata originariamente presentata per la prima volta su
Netflix nel 2016. Dopo anni di enorme successo, la
serie si concluderà con la prossima quinta stagione.
Durante l’evento globale per i fan,
Tudum, Netflix
ha fatto un annuncio importante sulla stagione 5 di
Stranger
Things. L’ultima stagione dello show vedrà
Linda Hamilton aggiungersi al cast in un ruolo non
ancora specificato. Lo streamer ha pubblicato una foto di Hamilton
sul suo account ufficiale per celebrare l’evento: una polaroid in cui compare
l’attrice in character in bianco e nero a testa in giù, forse a
segnalare un legame del personaggio con il Sottosopra, anche se il
suo ruolo è ancora misterioso.
Fin dall’inizio, Stranger
Things ha cercato di evocare gli anni ’80 in
molti modi diversi. Oltre alla colonna sonora e allo sfondo della
cultura pop nello show, uno dei modi più importanti in cui la serie
ha rievocato il decennio è stato coinvolgere attori che hanno
rappresentato delle vere e proprie icone in quegli anni. A partire
da Winona Ryder, che ha interpretato Joyce Byers
per tutti i 42 episodi.
In ogni stagione, i creatori di
Stranger
Things hanno alimentato la nostalgia con le loro
scelte di casting. Nel corso delle 4 stagioni precedenti la serie
ha visto sfilare Sean Astin di The
Goonies e Paul Reiser di
Aliens nella stagione 2, poi nel terzo ciclo c’è
stato Cary Elwes di La Storia
Fantastica. Più recentemente, la stagione 4 ha visto
l’icona di A Nightmare on Elm StreetRobert Englund interpretare la leggenda locale
Vittorio Creel.
E ora la quinta stagione di
Stranger Things ci propone il coinvolgimento di Linda
Hamilton, vera icona action degli anni ’80 grazie al ruolo di Sarah
Connor in Terminator, che è stato un successo che ha
cambiato il genere.
Stranger
Things è ambientato negli anni ’80 nella città
immaginaria di Hawkins, nell’Indiana. Quando un ragazzino scompare,
una piccola città scopre un mistero che coinvolge esperimenti
segreti, terrificanti forze soprannaturali e una strana ragazzina.
Stranger
Things è attualmente interpretata da
Winona
Ryder, David
Harbour, Finn
Wolfhard, Millie
Bobby Brown, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin , Natalia Dyer,
Charlie Heaton, Cara Buono, Matthew Modine, Noah
Schnapp, Sadie
Sink, Joe Keer, Dacre Montgomery, Sean Astin, Paul Reiser ,
Maya Hawke , Priah Ferguson e Brett Gelman
La
quarta stagione di Stranger
Things ha stabilito un record per Netflix,
essendo stata vista per oltre 287 milioni di ore durante la
settimana dal 23 al 30 maggio. Questo non è solo un ottimo
risultato per il primo posto della settimana per Netflix, ma è
anche più che sufficiente per battere il record per il più grande
fine settimana di premiere della piattaforma di streaming per una
serie in lingua inglese, che era precedentemente detenuto dalla
seconda stagione di Bridgerton
(193 milioni di ore).
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Sono arrivate in rete le prime
immagini e il teaser del remake televisivo live-action di Netflix di
Avatar: The Last Airbender. La serie è stata
annunciata a settembre 2018 e adatta l’omonima serie animata del
2005. Si tratta del secondo adattamento in live action per questa
storia, dopo il film di M. Night Shyamalan del
2010, L’Ultimo dominatore dell’Aria.
Ora, Netflix ha diffuso in rete un teaser trailer e le
prime immagini per la serie live-action Avatar: The Last
Airbender in occasione di TUDUM,
rivelando un primo sguardo ad Aang, Katara, Sokka e Zuko.
Nel video, vengono mostrati gli
elementi di acqua, terra, fuoco e aria, rispecchiando l’ordine in
cui sono stati introdotti nell’introduzione della serie animata. Il
trailer, come visto sopra, rivela anche una finestra di uscita del
2024, promettendo che Avatar: The Last Airbender
arriverà il prossimo anno.
Avatar: The Last Airbender è stato sviluppato per
Netflix dal
produttore di Sleepy Hollow e Nikita,
Albert Kim. Il cast principale della serie sarà
composto da Gordon Cormier nei panni di Aang,
Kiawentiio nei panni di Katara, Ian
Ousley nei panni di Sokka, Dallas Liu nei
panni di Zuko e Paul Sun-Hyung Lee nei panni di
Iroh. Inoltre, Daniel Dae Kim interpreterà il
Signore del Fuoco Ozai, Ken Leung interpreterà il
Comandante Zhao ed Elizabeth Yu interpreterà il
ruolo della Principessa Azula.
In occasione di
TUDUM, l’evento Netflix dedicato ai fan, è stato proiatteto il
trailer di Heart of Stone, il nuovo film della
piattaforma in arrivo nel 2023 con Gal Gadot,
protagonista di Wonder Woman.
Gal Gadot,
Jamie Dornan e Alia Bhatt ti
invitano a scoprire il loro nuovo thriller di spionaggio
Heart of Stone, in arrivo su Netflix nel 2023.
Nel film, Gal Gadot è la
superspia Rachel Stone, che deve impedire che una risorsa chiamata
Cuore, un dispositivo elettronico in grado di controllare
operazioni globali di vitale importanza, cada nelle mani
sbagliate.
Il trailer mostra rapidamente la
vita solitaria sotto copertura di Rachel Stone e la sua devozione a
The Charter, l’organizzazione sotterranea di
mantenimento della pace per cui lavora. In seguito, ciò che ne
consegue è una rapida raccolta di tradimenti, tensioni e sequenze
d’azione, tra cui quella in cui Stone vola su un aereo con una tuta
da aliante e precipita giù da una montagna innevata con un
paracadute luminoso.
Netflix ha diffuso il
primo trailer dell’adattamento live-action di One
Piece, mostrando le prime immagini dell’avventura di
Monkey D. Rufy (Rubber nella versione italiana) per
diventare il Re dei Pirati. One
Piece è una serie manga creata da Eiichiro Oda, con oltre 1.000 capitoli e
racconta il viaggio di Rufy insieme alla sua ciurma, i Pirati di
Cappello di Paglia. Dopo essere stato trasformato in un adattamento
anime di successo, Oda ha ora collaborato con Netflix per adattare la serie in uno show televisivo
live-action.
Nel cast della serie compaiono
Iñaki Godoy, nei panni di Rufy, Zoro con il volto
di Mackenyu, Nami interpretata da Emily
Rudd, Usopp che ha il volto di Jacob Romero
Gibson, e infine il biondo Sanji, Taz
Skyler. La serie sarà disponibile nel 2023 in tutti i
Paesi in cui il servizio è attivo, e sarà composta da 8
episodi.
One Piece, la trama
Basato sulla serie manga
più venduta di sempre in Giappone creata da Eiichiro Oda,
One
Piece è una leggendaria avventura di mare come
nessun’altra. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero che ha
sempre sognato una vita di libertà. Luffy parte dal suo piccolo
villaggio per affrontare un pericoloso viaggio alla ricerca di un
leggendario tesoro, il ONE
PIECE, per diventare il Re dei Pirati. Ma, per trovare il
bottino, Luffy dovrà riunire l’equipaggio che ha sempre desiderato
e trovare una nave su cui salpare, perlustrando ogni centimetro dei
vasti mari, scampando ai Marines, e superando in astuzia pericolosi
rivali ad ogni occasione.
A comporre la ciurma
saranno Iñaki Godoy nei panni del capitano Monkey D. Luffy,
Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero Gibson
(Usopp) e Taz Skylar (Sanji). Faranno parte del cast anche
McKinley Belcher III, Morgan Davies, Aidan Scott, Vincent Regan,
Jeff Ward, Craig Fairbrass, Langley Kirkwood, Celeste Loots,
Alexander Maniatis, Ilia Isorelýs Paulino, Chioma Umeala e Steven
Ward. In partnership con Shueisha, ONE PIECE è prodotta da
Tomorrow Studios e Netflix. Matt Owens e Steve Maeda sono gli
sceneggiatori, produttori esecutivi e showrunners. Eiichiro Oda,
Marty Adelstein e Becky Clements sono produttori esecutivi.
La figura di Pablo
Escobar è divenuta particolarmente ricorrente nel cinema e
nella serialità degli ultimi anni. Personalità controversa e
dall’innegabile fascino, egli ha calcato più volte lo schermo
interpretato da diversi celebri interpreti e ogni opera basata su
di lui ne ha esplorato aspetti e punti di vista diversi. Tra i
titoli più recenti si ricordano Escobar – Il fascino delmale, con Javier Bardem
nel ruolo del protagonista, e le prime due stagioni della serie
NetflixNarcos, dove si ripercorre ascesa e
declino del suo impero della droga. Un altro interessante film
dedicato al noto narcotrafficante è
Escobar (qui la recensione).
Uscito in sala nel 2014, il film
rappresenta il debutto alla regia dell’attore italiano
Andrea Di Stefano, cimentatosi con una storia
diversa rispetto alle altre dedicate a El Patrón
(soprannome con cui veniva chiamato Escobar. La vicenda è infatti
narrata da un punto di vista esterno, facendo di Escobar più una
figura in secondo piano ma ugualmente presente e minacciosa. Un
modo diverso dunque per raccontare gli anni del massimo potere del
narcotrafficante, mostrandone l’avidità e la brutalità e il modo in
cui tali aspetti si riflettevano sull’intera Colombia. Anche in
questo caso ad interpretare Escobar c’è un noto attore:
Benicio del Toro.
Anche solo per poter guardare
l’incredibile performance dell’attore nei panni di Escobar, è
questo un film che ogni appassionato di cinema dovrebbe recuperare.
Attraverso di esso si può scoprire molto di più sul leggendario
narcotrafficante. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
vera storia dietro il film. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.
Escobar: la trama e il
cast del film
Protagonista del film è Nick
Brady, un giovane canadese che insieme al fratello
Dylan si reca in Colombia per aprire una scuola di
surf. Mentre si gode la tranquillità della sua nuova vita e
attività, Nick viene stregato dalla bellezza di
Maria, una giovane del posto. Iniziando a
frequentarla, però, il ragazzo scopre che questa è la nipote di
Pablo Escobar, il potente e intoccabile signore
della droga colombiano. Dopo aver incontrato proprio quest’ultimo,
Nick inizia a lavorare presso la sua tenuta chiamata
l’Hacienda, lasciando pertanto la scuola di surf e
incrinando il rapporto con il fratello, il quale non gradisce le
sue nuove frequentazioni. Ben presto, però, Nick capirà di essersi
introdotto in qualcosa di più grande e pericoloso del previsto, dal
quale non sarà semplice scappare.
Come anticipato, ad interpretare
Pablo Escobar vi è il premio Oscar Benicio del
Toro, trasformatosi fisicamente per il ruolo. La sua è
stata indicata come una delle interpretazioni più vicine a come
realmente era Escobar. Nei panni di Nick, il vero protagonista del
film, vi è invece l’attore Josh
Hutcherson, noto per essere stato Peeta Mellark nella
saga di Hunger Games. L’attrice Claudia
Traisac interpreta invece la nipote di Escobar, Maria. Lei
e Hutcherson, conosciutisi sul set, hanno poi intrapreso una breve
relazione. Sono poi presenti Brady Corbet nei
panni di Dylan e Carlos Bardem, fratello maggiore
di Javier, nel ruolo di Drago, scagnozzo di Escobar.
Escobar: la vera storia
dietro il film
Nonostante la figura di Escobar e il
suo potente cartello della droga visti nel film si ispirino alla
realtà degli eventi, la maggior parte del film si basa su
personaggi ed eventi non altrettanto veritieri. Non vi sono infatti
dei corrispettivi nella realtà dei personaggi di Nick e Maria,
pertanto tutto il rapporto tra di loro è principalmente frutto
dello sceneggiatore del film, ovvero lo stesso Di Stefano. Egli ha
tuttavia raccontato di non essersi inventato del tutto la storia
del film, ma di essere partito nel concepirla dopo aver saputo di
un non meglio identificato ragazzo che, recatosi in Colombia per
andare a trovare il fratello, si è avvicinato alla famiglia di
Escobar, finendo poi nei guai.
Di reale, dunque, ci sono tutti gli
aspetti che raccontano la vita del narcotrafficante e in
particolare le vicende che descrivono il suo stato di potere in
Colombia. Come noto, Escobar è infatti stato uno degli uomini più
potenti e ricchi in assoluto nei primi anni Ottanta. Con un
patrimonio stimato in oltre 76 miliardi di dollari, guidando il
cartello di Medellin egli divenne un’autorità tale da poter sfidare
il governo statunitense. Il suo declino arrivò con l’inizio degli
anni Novanta, quando dopo un periodo in prigione e la successiva
fuga, venne localizzato e ucciso, il 2 dicembre del 1993, da una
squadra colombiana di sorveglianza elettronica.
Escobar: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Escobar grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili
Cinema e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma
di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere
un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di sabato 17giugno alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Emily Blunt ha
condiviso un aggiornamento sul tanto atteso Edge of
Tomorrow 2, sequel del film del 2014 Edge of Tomorrow – Senza
domani.Emily Blunt ha recitato al fianco diTom Cruise nel film di fantascienza del
2014. Cruise ha interpretato il ruolo di William Cage
(Cruise), che sfrutta la sua nuova capacità di loop temporale con
l’aiuto del sergente Rita Vrataski (Blunt) per combattere gli
alieni.
Diretto da Doug Liman, l’ambizioso
film d’azione non è stato un grande successo al cinema. Tuttavia,
alla fine ha trovato il suo successo in tv e in home video. Da
allora, i fan da tempo hanno invocato a gran voce un potenziale
sequel del film senza successo fino ad oggi. In
un’intervista con Deadline ,
Blunt ha dichiarato: “Beh, mi piacerebbe farne un altro. Non so
quando e non so come, ma mi piacerebbe. Non so se la mia schiena
potrebbe sopportarlo”.
Il film è stato in varie fasi
di pre-produzione per anni. Inizialmente era stato annunciato che
Doug Liman sarebbe tornato a dirigere il sequel, con Tom Cruise e Emily Blunt che avrebbero ripreso i loro
ruoli. Il sequel provvisorio era intitolato Live Die Repeat and
Repeat. Tuttavia, il progetto è rimasto fermo quasi dieci anni
dopo l’uscita del film originale. Dunque al momento le
dichiarazioni dell’attrice non ci danno una grande speranza
rispetto al tanto agognato sequel, ma come spesso accade, la
speranza è l’ultima a morire.
Edge of Tomorrow – Senza domani in
streaming è attualmente disponibile su NOW. Diretto da Doug
Liman con una sceneggiatura scritta da Christopher
McQuarrie e il team di sceneggiatori Jez e John-Henry
Butterworth , la storia è adattata dalla light novel giapponese del
2004 All You Need Is Kill di Hiroshi Sakurazaka. Il film si svolge
in un futuro in cui la maggior parte dell’Europa è occupata da una
razza aliena. Il maggiore William Cage (Cruise), un addetto alle
pubbliche relazioni con limitata esperienza di combattimento, è
costretto dai suoi superiori a unirsi a un’operazione di sbarco
contro gli alieni, solo per ritrovarsi a sperimentare un loop
temporale mentre cerca di trovare un modo per sconfiggere gli
invasori.
La Warner Bros. ha speso oltre 100 milioni di dollari per
pubblicizzare Edge
of Tomorrow . È uscito nelle sale cinematografiche nel fine
settimana del 30 maggio 2014, in 28 territori e in altri 36
territori una settimana dopo. Il film ha ricevuto recensioni
positive dalla critica, che ha elogiato la trama, la regia, le
sequenze d’azione e le performance. Ha incassato oltre 370,5
milioni di dollari in tutto il mondo nella sua corsa teatrale.
Avrebbe dovuto
partecipare al Festival
di Cannes del 2020, quando l’edizione fu annullata a causa
della pandemia Covid, tra i vari film inseriti in una selezione
ufficiale virtuale e non competitiva, ma da allora il Last
Words di Jonathan Nossiter (Sunday,
Mondovino) ha continuato a viaggiare nel circuito: da
Deauville a Sitges, a partire da Il Cinema Ritrovato, promosso
dalla Cineteca di Bologna, che dal 15 giugno lo distribuisce nei
nostri cinema. Dando finalmente la possibilità al pubblico italiano
di vedere una favola profetica dal cast importante, visto che
intorno al sorprendente Kalipha Touray – diciannovenne esordiente
scoperto dal regista nel campo dei rifugiati di Palermo – vediamo
ruotare Nick Nolte, Charlotte Rampling, Stellan
Skarsgaard e Alba Rohrwacher.
Il
cinema e la fine dell’Umanità
Solo alcuni tra gli
abitanti del Pianeta ricordati dal protagonista – e ultimo
sopravvissuto – nel suo racconto. Che dal 2086 ci riporta indietro
a due anni prima, su una Terra abbandonata nella quale non ci sono
più elettricità o macchinari e i pochi sopravvissuti al disastroso
declino dell’Umanità e alle grandi alluvioni si aggirano guidati da
una misteriosa “Chiamata“. Che da Londra a Parigi, dove
viveva con la sorella in una stanza tappezzata di film, spinge Kal
(Touray) verso Bologna, in cerca della Cineteca. Qui trova
Shakespeare, un vecchio dallo sguardo selvaggio che vive nei
sotterranei del palazzo ormai abbandonato e che lo introduce a un
mondo fatto di immagini e ricordi. Quelli stessi che i due
inizieranno a ricreare una volta arrivati in Grecia in quella che
sembra essere una comunità di uomini e donne destinata
all’estinzione.
La
profezia di Jonathan Nossiter
Come nel libro Mis
últimas palabras di Santiago H. Amigorena, la
causa dell’apocalisse sembra esser stata un virus, della tosse,
come ci dice Nossiter, che ci racconta di un mondo bagnato da un
mare rosso nel quale agli sono concessi solo cibo in polvere e un
litro d’acqua a settimana. Una favola ecologica con la quale il
regista di Washington cerca di trasmettere amore e solidarietà
anche nella catastrofe, ambientale prima di tutto, tema a lui molto
caro, vista l’esperienza accumulata nel suo orto-laboratorio in
Italia, dove coltiva centinaia di varietà di vegetali frutto della
ricerca di semi ancestrali, tramandati da generazioni.
Dove lo ha bloccato la
pandemia, a Bolsena, alla fine della lavorazione, dopo che durante
le riprese la stessa Rampling aveva convinto Nolte a non tornare
oltreoceano nonostante l’incendio della sua villa di Malibu. Una
conferma della forte comunione di intenti che ha unito tutto il
cast e dell’amore per il nostro Paese, dove è stato girato il film
– tra il Parco Archeologico di Paestum e Bologna – e che vediamo
citato a più riprese (come nel murales dedicato a Lucio
Dalla o gli spezzoni di Risate di gioia
con Totò e Anna Magnani).
Tra
memorie del passato, in fuga dal futuro
Cinema, libri, musica e
pittura sono le armi con le quali il regista sceglie di combattere,
e alle quali si affidano i momenti più edificanti in questa lunga
apologia dell’ingegno umano e della capacità creativa, anche della
Natura. Una cronaca di una morte annunciata, stando a quanto ci
viene spiegato nel prologo, che mentre non consente speranza allo
spettatore, lo lascia con un monito, e un suggerimento. Che il
regista esplicita: “il pianeta è lì, a mezzo millimetro dal
crollo totale, che può succedere dal un giorno all’altro. Ho voluto
mettere il pubblico davanti a un futuro possibile, per spingerlo a
pensare a tutte le ragioni per lottare e non ritrovarsi a quel
punto”.
Un messaggio che sarebbe
bello credere qualcuno potesse cogliere, o almeno estrapolare ed
evidenziare in una narrazione troppo prolissa e involuta, che
alterna momenti di regressione belluina e di violenza, ma che poi
insiste sulla capacità espressiva della triade di vecchie glorie
Nolte, Rampling & Skarsgaard affidandosi ai loro virtuosismi più
che privilegiare equilibrio e coerenza. Anche perché nemmeno la
rappresentazione idilliaca di una comune tanto elevata etica e
spiritualmente riesce a spazzare via la disperazione, anzi la
acuisce.
Analogamente, il
coinvolgimento intellettuale resta piuttosto fine a se stesso in
questa distopia d’autore nella quale il cinema è insieme mezzo e
fine, nella quale la vita resta sullo schermo, bidimensionale.
Almeno fino alla definitiva consapevolezza dell’inutilità di una
tanto magra consolazione e della solo apparente centralità del
racconto per la sopravvivenza della specie. Tutti elementi che
fanno di questo Last Words un film utopico fuori
tempo massimo, al quale abbandonarsi, nel quale fuggire, ma lontano
dal mondo al quale vorrebbe parlare, forse non solo
stilisticamente.
I film citati in Last Words di
Jonathan Nossiter
Tarzan l’uomo scimmia di W.S Van Dyke
(1932)
Bestia di Aleksander Hertz (1917)
Andrej Rublëv di Andrej Tarkovskij (1966)
La palla nº 13 (Sherlock Jr.) di Buster Keaton
(1924)
Metropolis di Fritz Lang (1927)
I dimenticati (Sullivan’s Travels) di Preston
Sturges (1941)
Tampopo di Jûzô Itami (1985)
Risate di gioia di Mario Monicelli (1960)
An Interview with Dennis Potter di Melvyn Bragg
(Channel 4, 1994)
L’innaffiatore innaffiato di Louis Lumière
(1895)
Un chien andalou – Un cane andaluso di Luis Buñuel
(1929)
Candy Says di Beth Gibbons (2003)
L’uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov
(1929)
Monty Python – Il senso della vita di Terry Jones,
Terry Gilliam (1983)
Le Squelette Joyeux di Auguste and Louis Lumière
(1898)
ATTENZIONE – L’ARTICOLO
CONTIENE SPOILER SU THE FLASH
The
Flash non è riuscito a fornire una spiegazione
del motivo per cui il Batman di Michael Keaton ha capito come funzionano
i viaggi nel tempo. All’inizio del film, Barry viaggia indietro nel
tempo per salvare la vita di sua madre, riuscendoci con successo.
Tuttavia, viene anche rivelato che Barry ha incasinato la sequenza
temporale, atterrando in un universo in cui alcuni elementi sono
gli stessi che Barry conosceva una volta e alcune cose sono
diverse. Ma la spiegazione sul multiverso di Bruce Wayne chiude il
cerchio mentre Barry deve affrontare le conseguenze.
Sebbene Batman esista ancora nel
nuovo universo di Barry, così come un kryptoniano che si è
schiantato sulla Terra, non è il Batman di Ben
Affleck che Barry conosce né l’alieno è Cal-El, che invece
non è mai atterrato in Kansas. Batman di Michael Keaton e Supergirl di
Sasha Calle sono i due eroi principali della nuova
realtà di The
Flash, con il primo che spiega attraverso l’efficace
metafora degli spaghetti perché alcuni elementi del multiverso
rimangono gli stessi, alcuni rimangono solo leggermente cambiati e
alcuni sono completamente diversi. Detto questo, The Flash non
riesce a fornire una spiegazione esplicita del motivo per cui il
Batman di Keaton sa come funzionano il multiverso e il viaggio nel
tempo.
Sfortunatamente, è improbabile che
il Batman di Keaton ritorni in una potenziale storia di The
Flash 2, il che significa che un sequel del film non
approfondirà il personaggio né scioglierà le domande su di lui.
Tuttavia, il film fornisce alcuni suggerimenti su come Batman
avrebbe potuto capire il funzionamento del multiverso. In primo
luogo, è stabilito che il Batman di Ben Affleck è
in qualche modo consapevole dell’esplorazione spazio-temporale,
poiché discute gli svantaggi del viaggio nel tempo con Barry nel
primo atto di The Flash. Ciò potrebbe significare
che Bruce Wayne in ogni universo, a causa del rispettivo status di
genio, potrebbe essere a conoscenza dei concetti di base del
viaggio nel tempo.
A seguito di ciò, Barry ha passato
del tempo a spiegare la sua situazione al Batman di Keaton. Ancora
una volta, poiché Bruce Wayne è una persona incredibilmente
intelligente, è possibile che abbia iniziato a sviluppare un
processo per spiegare il multiverso mentre Barry raccontava la sua
storia. Un altro possibile motivo per cui il Batman di Keaton
sapeva così tanto del viaggio nel tempo potrebbe derivare da quanto
tempo è stato Batman. Il Batman mostrato in The
Flash è stato attivo abbastanza a lungo da
vedere Gotham diventare una delle città più sicure del pianeta, il
che significa che è in pensione da molto tempo.
Questo ritiro avrebbe potuto significare che Bruce passava il suo
tempo a fare ricerche su molte cose diverse. Come di solito accade
per le menti più curiose e geniali, il viaggio nel tempo e le
dimensioni alternative avrebbero potuto essere uno di questi
argomenti, contribuendo a informare le sue conoscenze
sull’argomento in The Flash. Un’altra possibilità
è che Batman avrebbe potuto fare ricerche sui viaggi nel tempo
all’inizio della sua carriera spinto dal trauma della perdita dei
suoi genitori. Proprio come ha fatto Barry in The
Flash, il Batman di Keaton avrebbe potuto sperimentare il
viaggio nel tempo per salvare i suoi genitori, giustificando perché
sapeva come spiegare la situazione multiversale a Barry.
Indipendentemente da come il Batman
di Michael Keaton sapesse come funzionava il
viaggio nel tempo, era essenziale per la storia. Come nel caso di
qualsiasi racconto di viaggio nel tempo, devono esserci ampie scene
esplicative che spieghino al pubblico le regole che regolano la
storia.
Tuttavia, per gran parte di
The
Flash, Batman è come mentore di Barry Allen, sia
nella versione di Ben Affleck che in quella di
Michael Keaton. Per questo motivo, avere Bruce
che spiega il viaggio nel tempo a Barry non solo fornisce un modo
per spiegarlo al pubblico, ma si adatta alla relazione
mentore-allievo di Bruce e Barry. Di conseguenza, questa scena dà
inizio alla commovente relazione tra Barry e Bruce.
Allo stesso modo, Bruce ha anche
esperienza con traumi passati. L’intenzione di Barry di viaggiare
indietro nel tempo era salvare sua madre è qualcosa in cui Bruce
può identificarsi. Avere Bruce che poi spiega le conseguenze delle
azioni di Barry fa molto per stabilire quanto sia seria la posta in
gioco del film, dato che Bruce in qualche modo disapprova i metodi
di Barry nonostante entri in empatia con le sue motivazioni.
Il regista Andy
Muschietti condivide il motivo per cui il film
The
Flash (leggi qui la nostra recensione)
dei DC Studios, dal 15 giugno al cinema, non sarà un adattamento
fedele della popolare trama di Flashpoint
della DC Comics. Dopo che Muschietti ha ufficialmente aderito al
progetto del supereroe nel 2019, era infatti stato confermato che
il fumetto Flashpoint del 2011 sarebbe servito come
ispirazione principale per il racconto del film. Parlando con EW,
Muschietti ha però spiegato perché ha poi deciso di non includere
alcune delle parti principali del materiale originale, tra cui
Thomas Wayne nei panni di Batman e la guerra tra Themyscira e
Atlantide.
Non adattare quei dettagli nel film
live-action, ha detto il regista, ha permesso di sviluppare un film
di supereroi con una “forte storia emotiva“. “Non
volevamo dare al pubblico un adattamento letterale del fumetto.
Penso che sia una delle buone decisioni che abbiamo preso“, ha
spiegato Muschietti. “Se vedi il film, non sai dove sta
andando. E per quanto ad alcune persone sarebbe piaciuto vedere un
adattamento fedele, penso che abbiamo fatto la cosa giusta. Penso
che saranno gratificati vedendo che la storia prende un’altra
direzione”.
Inoltre, la produttrice
Barbara Muschietti ha anche confermato che le
modifiche alla trama di Flashpoint hanno dato loro la
possibilità di esplorare meglio il rapporto di Barry con i suoi
genitori. “Se non ne avessimo potuto avere abbastanza di loro,
per inserire invece altre parti del fumetto, sarebbe stato un film
molto diverso“. Come visto nei trailer, ad ogni modo, il film
The Flash mantiene la premessa iniziale della trama di
Flashpoint, con il Barry Allen di Ezra
Miller che finisce in una realtà alternativa in cui non
esiste nessuno dei suoi alleati di supereroi e il generale Zod di
Michael Shannon è tornato per continuare il suo
piano per annientare l’umanità.
The Flash: la trama e il cast del film
The
Flashè uscito al cinema il 15 giugno
2023 distribuito da Warner Bros Italia.
Nel film, Barry Allen usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro
nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo
di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry
rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato,
minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi.
L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione
un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano
imprigionato… malgrado non sia più colui che sta cercando.
Fanno parte del cast di
The
Flash l’attore Ezra Miller nei panni
del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da
JusticeLeague, ma anche l’astro nascente
Sasha Calle nel ruolo
di Supergirl,
Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”),
in quelli del Generale Zod, Ron Livingston
(“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”),
Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también –
Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack
Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”),
Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo
d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”,
“Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30
anni.
Chris Hemsworth
non ha idea di cosa abbia in serbo il futuro per Thor, che
attualmente è l’unico personaggio dell’universo cinematografico
Marvel ad essere al centro di
quattro film indipendenti (anche se lo Spider-Man di
Tom Holland diventerà sicuramente il prossimo).
L’ultima uscita Marvel di Hemsworth, Thor: Love and Thunder
del 2022, ha deluso molti fan della Marvel con il suo umorismo spinto e
gli effetti visivi poco attraenti, tanto che persino lo stesso
Hemsworth ha definito il film “troppo sciocco“.
In una nuova intervista con Entertainment Weekly, Hemsworth
ha ora confermato che nulla è ufficiale riguardo al suo ritorno
alla Marvel, ma sa perfettamente di
voler che un potenziale Thor 5 risulti imprevedibile. Allo
stesso tempo non vuole nemmeno rischiare di interpretare Thor per
così tanto tempo che i fan della Marvel inizino a roteare gli occhi
quale espressione di stanchezza e noia nei suoi confronti.
“Devo stare attento a come lo
dico perché non ho idea di cosa accadrà nella fase
successiva“, ha detto Hemsworth. “Ci sono sempre
conversazioni … prima che qualcosa sia ufficiale, le persone
lanciano idee. Ma ufficialmente, non lo so. Non voglio
continuare a farlo fino a che le persone sono così esauste da
alzare gli occhi al cielo ogni volta che mi vedono apparire sullo
schermo come quel personaggio“, ha aggiunto l’attore .
“Se un pubblico vuole vederlo e
se c’è qualcosa che crediamo sia eccitante e divertente, allora
fantastico. Mi è piaciuto poter reinventare quel personaggio un
paio di volte. Non ho ancora la risposta, ma mi piacerebbe provare
a capire come possiamo farlo di nuovo e mantenerlo un po’
imprevedibile“. Certamente Thor tornerà ancora nel Marvel Cinematic Universe, ma non è
detto se lo farà per un film degli Avengers o per un proprio quinto
capitolo. Se dovesse essere per quest’ultima opzione, Hemsworth
sembra avere le idee chiare su come dovranno andare le cose.
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grande schermo e delle grandi storie
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Se dipendesse da Samuel L. Jackson,
allora il suo personaggio MarvelNick Fury
sarebbe in ogni film della Marvel. L’attore ha parlato con
Entertainment Tonight sul
tappeto rosso di Secret
Invasion, la nuova serie Marvel in arrivo su
Disney+ che vede protagonista
proprio Nick Fury. “Non lo so, è un po’ un su e giù per me, in
un modo interessante“, ha detto Jackson a proposito del ruolo
del personaggio nell’MCU, che interpreta sin dalla scena
post-credits di Iron Man nel 2008. “Sembra che lo
interpreti da sempre. Se avessi fatto a modo mio, sarei stato in
ogni film Marvel perché, voglio dire, lui è
Nick Fury, sa tutto quello che sta succedendo“.
Nonostante i suoi 15 anni
nell’universo cinematografico Marvel, Nick Fury non è però
apparso in diversi dei film dello studios, tra cui i due di
Black Panther. “Sto ancora cercando di capire perché
non sono mai stato a Wakanda“, ha detto Jackson. “Non mi
hanno chiesto di andare, ma sto ancora cercando di arrivarci. Ho
bisogno di un biglietto“. Come noto, la Marvel deve ancora annunciare
ufficialmente un terzo film di Black Panther, ma se e
quando ciò dovesse avvenire, potrebbe essere l’occasione buona per
Jackson per recarsi nella potente nazione.
Secret Invasion: tutto quello che sappiamo sulla
serie
Nella nuova serie Marvel StudiosSecret
Invasion, ambientata nel presente MCU, Nick Fury viene
a conoscenza di un’invasione clandestina della Terra da parte di
una fazione di Skrull mutaforma. Fury si unisce ai suoi alleati,
tra cui Everett Ross, Maria Hill e lo Skrull Talos, che si è
costruito una vita sulla Terra. Insieme corrono contro il tempo per
sventare l’imminente invasione Skrull e salvare l’umanità.
Dopo il grande successo
della
prima stagione, Netflix annuncia la nuova, seconda stagione de
La legge di Lidia Poët– la serie prodotta da
Matteo Rovere, una produzione Groenlandia, società
del Gruppo Banijay, e creata da Guido Iuculano e Davide Orsini –
con Matilda De Angelis nei panni di Lidia Poët, la
prima donna in Italia ad entrare nell’Ordine degli Avvocati.
La serie, vincitrice con
la prima stagione ai Nastri d’Argento Grandi Serie 2023 del premio
Miglior Serie ‘Crime’, sarà disponibile solo su Netflix. Sei
nuovi episodi per questa seconda stagione della serie le cui
riprese sono appena iniziate e si svolgeranno tutte a Torino e in
Piemonte.
Nel cast, oltre a Matilda
De Angelis nel ruolo della protagonista e a
Eduardo Scarpetta in quello del giornalista Jacopo Barberis,
tornano Pier Luigi Pasino (Enrico Poët, fratello di Lidia), Sara
Lazzaro e Sinéad Thornhill (rispettivamente Teresa Barberis, moglie
di Enrico, e Marianna Poët, la loro figlia) e Dario Aita (Andrea
Caracciolo). A loro si unisce Gianmarco Saurino, nei panni del
procuratore Fourneau. Tornano a dirigere la serie Matteo Rovere e
Letizia Lamartire a cui si aggiunge Pippo Mezzapesa. La seconda
stagione è scritta da Flaminia Gressi, Guido Iuculano e Davide
Orsini.
La trama della
serie
A Lidia non è permesso di
fare l’avvocato per una legge scritta dagli uomini. Perciò questa
volta punta ancora più in alto, vuole cambiare la legge. Mentre
continua a collaborare con il fratello Enrico, affrontando nuovi
casi e battendosi per i diritti delle donne, vuole convincerlo a
candidarsi in Parlamento per far sì che la sua legge trovi
finalmente voce. Lidia ha chiuso completamente con l’amore, tanto
più con Jacopo, responsabile di aver venduto la villa di famiglia e
in rotta di collisione con tutti i Poët. Ma Jacopo e Lidia sono
costretti a rivedersi per condividere, loro malgrado, un’indagine
segreta che li riguarda da vicino, riscoprendo la complicità e il
divertimento che li lega da sempre. A dare filo da torcere il nuovo
Procuratore del Re, Fourneau, un uomo delle istituzioni che
inaspettatamente tratta Lidia come sua pari, spingendola a
interrogarsi sul rapporto complesso e contraddittorio che ha con i
sentimenti, e sul costo della rinuncia personale che sta sostenendo
in nome dei suoi ideali. Nei sei nuovi episodi Lidia continuerà a
scomporre senza tregua i tasselli di questo mondo costruito dagli
uomini per gli uomini, con assoluta genialità, spiazzando
l’avversario con intelligenza, ironia e senza mezzi termini, ma non
per questo senza mai mettersi in discussione.
Durante una vivace discussione di
masterclass del Tribeca Festival sul cinema di genere, il
regista Mike Flanagan ha parlato con la
scrittrice Justina Ireland, che ha partecipato alla stanza degli
sceneggiatori per l’imminente serie Netflix
di Flanagan
La caduta della casa degli Usher (The Fall of the House of
Usher), su come è stato in grado di continuare a
realizzare la serie dopo l’interruzione sul set.
Nell’aprile
2022, Variety aveva riferito che
Frank Langella, il protagonista della serie, era
stato sostituito “a seguito di un’indagine su una presunta
cattiva condotta sul set“. Bruce Greenwood che ha ereditato il
ruolo, ha rigirato gran parte dell scene girate da Langella che era
a quasi metà della produzione dello show.
Ireland ha chiesto a
Flanagan della difficoltà di essere un creativo che deve essere un
leader sul set, alludendo a una persona difficile in “Usher” e
menzionando che il pubblico potrebbe cercare su Google il dramma
dietro le quinte se non lo sapesse. Flanagan ha risposto alla
domanda senza nominare persone o incidenti specifici, dicendo:
“La gestione della produzione è qualcosa per cui non c’è una
vera formazione. Essere l’adulto nella stanza è un peccato, ma
ho imparato presto che se volevo una carriera dovevo bilanciare la
creatività con le persone, la responsabilità con la storia e le
persone con cui lavori. Nuoti o anneghi insieme.
Il regista ha chiarito che “La
produzione di ‘Usher’ è stata dura, ma non la più dura che abbia
mai avuto” – un onore che ha concesso alla sua prima serie,
“The
Haunting of Hill House“. La caduta della casa degli
Usher è attualmente in post produzione e farà parte dell’accordo
che il regista ha con Netflix. Protagonisti saranno
Carla Gugino,
Mark Hamill, Willa Fitzgerald, Annabeth Gish,
Kate Siegel e Bruce Greenwood
Torna a casa Nolan. Stando a quanto
riportato, la Warner Bros. vorrebbe ardentemente riallacciare i
rapporti con il regista di Oppenheimer, Christopher
Nolan, così da poter dunque tornare a lavorare insieme
su nuovi progetti. Nel corso di un’intervista esclusiva su Variety, i co-CEO di Warner
Bros. Film Group Michael De Luca e Pam
Abdy hanno rivelato come la società voglia cambiare le
sorti dello studio, peggiorate a seguito della deludente strategia
di rilascio dei film nello stesso giorno in salae su HBO Max.
Tra i miglioramenti che De Luca e
Abdy vogliono apportare c’è dunque anche quello di convincere il
regista della trilogia de Il cavaliere
oscuro a tornare a collaborare con loro, in nome
del lungo rapporto lavorativo che li ha sempre contraddistinti.
“Speriamo di riavere Nolan“, ha detto De Luca. “Penso
che ci sia un mondo.” Nolan e la Warner Bros. sono infatti
stati legati l’uno all’altro per circa 20 anni, durante i quali il
regista ha realizzato la maggior parte dei suoi grandi successi,
dai film su Batman fino al fantascientifico Inception e, più
recentemente, Tenet.
Il loro forte rapporto si è però
spezzato quando la Warner Bros. ha iniziato a cambiare la sua
strategia di rilascio del film durante la pandemia. L’allora CEO di
WarnerMedia Jason Kilar ha preso la decisione nel
2021 di inviare l’intera lista di film della compagnia direttamente
a HBO Max a causa della pandemia in corso e della generale
diffidenza del pubblico a tornare nei cinema. Ciò che ha portato
all’attuazione di una strategia ritenuta frustrante da molti
registi, tra cui Nolan, il quale alla fine ha interrotto i legami con lo
studio, portando il suo nuovo film Oppenheimer alla Universal.
Con parole molto dure Christophern
Nolan aveva in quell’occasione dichiarato: “Non capiscono
nemmeno cosa stanno perdendo. La loro decisione non ha alcun senso
economico e anche l’investitore più casuale di Wall Street può
vedere la differenza tra interruzione e disfunzione. Alcuni dei più
grandi registi del nostro settore e le più importanti star del
cinema sono andati a letto la sera prima pensando di lavorare per
il più grande studio cinematografico e invece si sono svegliati
scoprendo che stavano lavorando per il peggior servizio di
streaming“.
Con la nuova direzione, potrebbero
ora esserci segnali che lo strappo potrebbe ricucirsi. Per prima
cosa, la Warner Bros. ha inviato a Nolan un succoso assegno di
royalty a sette cifre per Tenet come bonus in buona fede per il film. Anche
Christopher Nolan sembra però essersi dimostrato ricettivo nei
confronti dello studio, tornando alla Warner Bros. per buona parte
della post-produzione di Oppenheimer. Attualmente, il
regista non ha un nuovo film in programma, quindi potrebbe esserci
il tempo per la Warner Bros. di riallacciare definitivamente i
rapporti e assicurarsi i diritti sul prossimo film di Nolan.
Arriva in prima tv su
SkyL’ombra di Caravaggio, film che esplora
l’intricata e avventurosa esistenza di Michelangelo Merisi, in arte
Caravaggio, lunedì 19 giugno alle 21.15 su Sky Cinema Uno
(alle 21.45 anche su Sky Cinema Drama), in streaming su NOW e
disponibile on demand.
L’ombra
di Caravaggio sarà disponibile anche in 4K su Sky Cinema 4K (19
giugno, ore 21.15) e on demand.
Scritto, diretto e interpretato da
Michele Placido, al suo quattordicesimo film
da regista, il film racconta l’artista, già famosissimo nella sua
epoca, nelle sue profonde contraddizioni e nelle oscurità del suo
impenetrabile tormento. Protagonista è Riccardo Scamarcio, affiancato da Louis Garrel. Con loro nel cast anche
Isabelle Huppert,
Micaela Ramazzotti, Tedua,
Vinicio Marchioni, Lolita Chammah. Il film è stato
premiato con il David dei Giovani 2023.
Ribelle e inquieto, devoto e
scandaloso, indipendente e trasgressivo, il Caravaggio di Placido è
un’artista maledetto dal talento assoluto, quasi una rockstar ante
litteram, un rebel without a cause costretto ad affrontare gli
inquietanti risvolti di una vita spericolata – con le sue donne e i
suoi demoni – in cui genio e sregolatezza convivono per regalarci
un personaggio fuori dal tempo e un’icona affascinante e
universale.
La trama del film L’ombra di
Caravaggio
Italia 1600. Michelangelo Merisi è
un artista geniale e ribelle nei confronti delle regole dettate dal
Concilio di Trento che tracciava le coordinate esatte nella
rappresentazione dell’arte sacra. Dopo aver appreso che Caravaggio
usava nei suoi dipinti sacri prostitute, ladri e vagabondi, Papa
Paolo V decide di commissionare a un agente segreto del Vaticano
una vera e propria indagine, per decidere se concedere la grazia
che il pittore chiedeva dopo la sentenza di condanna a morte per
aver ucciso in duello un suo rivale in amore. Così l’Ombra, questo
il nome dell’investigatore, avvia le sue attività di inchiesta e
spionaggio per indagare sul pittore che – con la sua vita e con la
sua arte – affascina, sconvolge, sovverte. Un’Ombra che avrà nelle
sue mani potere assoluto, di vita o di morte, sul destino di un
genio.
Showtime ha rivelato che
la data della premiere della settima stagione di
Billionsche arriverà
entro la fine dell’anno. Il finale arriva mentre Showtime sta
attualmente sviluppando molteplici spin-off basati su Billions
per l’imminente rebranding della rete premium in Paramount + con
Showtime. I creatori della serie Brian Koppelman e David Levien
stanno
sviluppando quattro potenziali spin-off: Millions sui
finanzieri emergenti; Trilioni sugli ultra-ricchi; e altri due
spettacoli senza titolo che si svolgeranno rispettivamente a Miami
e Londra.
Quando debutterà la settima stagione di
Billions?
Showtime ha ufficialmente fissato
la data della premiere della settima stagione di Billions
per l’11 agosto 2023, quando il primo episodio sarà trasmesso in
streaming su Paramount+ con
Showtime. Successivamente, la premiere in onda della serie
andrà in onda il 13 agosto 2023, con episodi che usciranno
settimanalmente. Billions
attualmente è interpretato da Paul
Giamatti, Damian
Lewis, Corey
Stoll, Maggie
Siff, Asia
Kate Dillon, David Costabile, Toby Leonard Moore,
Condola Rashad, Jeffrey DeMunn, Kelly AuCoin e Daniel Breaker.
“Nella settima stagione, le
alleanze vengono capovolte“, si legge nel
logline. “Le vecchie ferite riemergono. Le lealtà sono
messe alla prova. Il tradimento assume proporzioni epiche. I
nemici diventano amici diffidenti. E torna Bobby Axelrod,
mentre la posta in gioco cresce da Wall Street al mondo
intero”. Billions è
creato e prodotto esecutivamente dagli showrunner Brian Koppelman e
David Levien. La serie è stata creata anche da Andrew Ross
Sorkin. Puoi riprodurre in streaming le stagioni precedenti
sulle piattaforme di Showtime.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO
CONTIENE SPOILER SU THE FLASH
Il finale di The
Flash presenta un ritorno sorprendente ma molto
piacevole. Il film diretto da Andy Muschietti è
finalmente in sala, con grande piacere dei fan della DC e adesso
anche i nostalgici di Joel Schumacher saranno
soddisfatti, visto che nel finale del film torna… George
Clooney!
Barry Allen (Ezra Miller) ha fatto
tutto il possibile per impedire che avvenisse l’omicidio di sua
madre, solo per fare confusione con la sua linea temporale e, in
generale, con il multiverso. Alla fine del film, sembrava che fosse
riuscito a riportare la situazione alla normalità. Dopo aver
partecipato all’appello di suo padre, che finalmente viene
scagionato, Barry è al telefono con Bruce Wayne mentre esce dal
tribunale. Pochi secondi dopo, un’auto molto elegante rivela la
presenza dello stesso Bruce, che però ha un aspetto diverso da
quello che Barry conosce. Si tratta del Bruce Wayne di Joel
Schumacher in Batman & Robin, ovvero George Clooney.
Quello di Clooney non è l’unico
Bruce Wayne che Barry incontra nella sua ultima avventura. Il film
si apre con il cavaliere oscuro di Ben Affleck che
salva la città da un bioterrorista. Quindi, Flash unisce le forze
con il crociato mascherato di Michael Keaton prima di incontrare infine
il Batman di Clooney. Sembra complicato, ma alla fine tutto si
spiega.
Clooney ha fatto la sua prima e unica apparizione nei panni di
Bruce Wayne nel film diretto da Joel SchumacherBatman & Robin. Il film è stato presentato per la
prima volta nel 1997 e presentava gli eroi del titolo (Robin era
interpretato da Chris O’Donnell) che si
scontravano con Mr. Freeze (Arnold Schwarzenegger)
e Poison Ivy (Uma Thurman). Clooney non ha mai
nascosto il suo dispiacere per aver accettato il ruolo ma si è
anche fatto perdonare più volte per non essere stato all’altezza
delle aspettative dei fan, in quell’occasione. Il suo
coinvolgimento nell’universo DC guidato da James
Gunn sembra improbabile, ma nel mondo dello spettacolo
può succedere di tutto.
The
Flash è uscito al cinema il 15 giugno
2023 distribuito da Warner Bros Italia.
Nel film, Barry Allen usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro
nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo
di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry
rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato,
minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi.
L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione
un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano
imprigionato… malgrado non sia più colui che sta cercando.
Fanno parte del cast di
The
Flash l’attore Ezra Miller nei panni
del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da
JusticeLeague, ma anche l’astro nascente
Sasha Calle nel ruolo
di Supergirl,
Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”),
in quelli del Generale Zod, Ron Livingston
(“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”),
Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también –
Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack
Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”),
Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo
d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”,
“Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30
anni.
Steven
Soderberghdirigerà un nuovo film horror. Il
regista dopo una lunga carriera, dirigendo film
come
Ocean’s Eleven,
Contagion e
Magic Mike si avvicina finalmente ad un genere che non
aveva mai affrontati fino ad oggi. Il suo film più
recente, Magic
Mike – Last Dance, è uscito all’inizio di
quest’anno.
Di recente ha rivelato di
avere due nuovi progetti cinematografici in programma con un’ampia
uscita nelle sale. Parlando con
Variety Soderbergh ha aggiunto che entrambi erano film di
“genere” e che uno di loro era una commedia.
Qual è il prossimo film di Steven
Soderbergh?
Uno di questi è
un film horrorpsicologico chiamato
Presence, che dovrebbe essere girato a settembre, a seconda dello
sciopero dello scrittore. La storia si svolge in una casa di
periferia abitata da una forza sconosciuta. Lo stesso regista
tuttavia ha affermato che in realtà, un “thriller
psicologico”, ma molto nella vena dell’orrore.
In Spider-Man: Across the
Spider-Verse, apprendiamo che ci sono specifici
eventi “canonici” che devono accadere nella vita di ogni
Spider-Man. La morte di un capitano della polizia è tra queste, che
si tratti di George Stacy o del padre di Miles Morales, Jeff Davis,
e tutti i segnali indicano che Spider-Man: Beyond the
Spider-Verse riguarderà la dimostrazione che questo
triste evento può in realtà essere evitato. Un altro evento
canonico menzionato è però anche la morte di Gwen Stacy, quindi cosa
significa per Spider-Gwen?
Durante un’intervista al podcast
Crew Call con Anthony
D’Alessandro, ai produttori del film Phil Lord
e Chris Miller è stato chiesto se ci sarà la
possibilità di vedere più versioni di Gwen in Spider-Man:
Beyond the Spider-Verse. “Attualmente, sì“, ha
scherzato Lord prima che Miller aggiungesse, “Direi che, sì. È
sulla pagina. Penso che… queste cose si evolvano man mano che
vanno“. “Ma ce n’è una di cui sono molto entusiasta“,
ha aggiunto Lord prima che Miller lo interrompesse sottolineando:
“Sì, so esattamente di cosa stai parlando. Sai quello a cui sto
pensando e su cosa si basa. Ma non dirò niente. Non dirò
niente“.
Miller ha però poi concluso
aggiungendo: “Ma è in qualche modo parte integrante della
trama, direi“. Stando a quanto dichiarato, sarà molto
interessante vedere più versioni di Gwen, in particolare perché è
tipicamente una vittima nel mondo di Peter Parker. È difficile dire
in che modo il suo ruolo nel canone verrà esplorato nel capitolo
finale della trilogia, ma potrebbe anche essere un punto della
trama che verrà poi elaborato ulteriormente nello spin-off del
personaggio a lungo vociferato. Per ora, salvo possibili ritardi,
Spider-Man: Beyond the Spider-Verse è
atteso nelle sale per il 29 marzo 2024.
Dopo la sua apparizione in una scena
post-crediti in
Fast X, potrebbe essere in lavorazione un film con
Jason Momoa e Dwayne
Johnson. Secondo un recente rapporto del noto
insider del settore Daniel
Richtman (tramite World
of Reel), il titolo provvisorio del nuovo film
Fast and Furious di The Rock è
“Untitled Luke Hobbs and Dante Reyes“. Questa
notizia arriva dopo che Dwayne Johnsonha
confermato all’iniziodi questo mese che avrebbe
recitato in un film indipendente al fianco di
Jason Momoa.
In una scena post-crediti di
Fast
X, Hobbs interpretato da
Dwayne Johnson irrompere in una chiesa fatiscente che
è stata allestita dal personaggio Reyes di
Jason Momoa. Dopo aver trovato un telefono che
squilla, Reyes – che ha passato l’intero film a dare la caccia a
Dominic Toretto per la morte di suo padre – minaccia Hobbs,
dicendogli che è il prossimo obiettivo di Reyes, dicendo a Hobbs
che Toretto potrebbe aver avuto un ruolo nella morte. di suo padre
(evento accaduto in Fast Five), ma che Hobbs è stato colui che lo
ha effettivamente ucciso.
Cosa sappiamo del film Fast &
Furious di Dwayne Johnson e Jason Momoa?
In un video pubblicato sul
suo Twitter all’inizio di
questo mese,
Dwayne Johnson ha confermato che reciterà in un film
Fast and Furious senza titolo ambientato
duranteFast X. Sarà al fianco di
Jason Momoa, che ha interpretato Dante, l’antagonista
del recente film.La star
Dwayne Johnson ha anche discusso del motivo per cui ha
scelto di tornare al franchise, citando come causa principale
l’esplosiva reazione dei fan allascena
post-creditidi Fast
X che ha sancito il ritorno di Johnson nei panni di
Luke Hobbs.The Hollywood
Reporter afferma che il film non è né un
sequel completo né uno spin-off, ma piuttosto un “Fast
X.5“.
Il nuovo film sarà scritto e
prodotto da Chris Morgan e prodotto da
Dwayne Johnson e dai suoi partner della Seven
Bucks ProductionsDany Garcia e Hiram
Garcia. Sarà inoltre prodotto dalla star della serie
Vin Diesel e Samantha Vincent attraverso la
loro compagnia One Race, Jeff Kirschenbaum per
Roth/Kirschenbaum Films e Neal Moritz per Original Film.
Il regista di Indiana Jones e il
Quadrante del Destino, James
Mangold, ha spiegato perché il figlio del celebre
archeologo non è nel nuovo film. Parlando con Variety sul tappeto rosso alla premiere
americana del film, Mangold ha spiegato perché l’Henry Jones III di
Shia LaBeouf, meglio noto come Mutt Williams, che
ha recitato in Indiana Jones e il Regno del Teschio di
Cristallo non appare nel nuovo capitolo della saga. In poche
parole, Mangold crede che non ci fosse spazio per Mutt, nonostante
sia un personaggio centrale nella serie di Indiana
Jones.
“Quando sono entrato a far parte
del progetto, volevo catturare quella meravigliosa energia tra Indy
e un intrepido personaggio femminile“, ha detto. “Quindi
quello è stato il mio primo obiettivo e ci sono solo un numero
limitato di persone che puoi far entrare in un film.” Mangold
si riferisce ovviamente all’attrice Phoebe
Waller-Bridge nei panni di Helena Shaw, la figlioccia di
Indy, che Mangold aveva precedentemente definito un catalizzatore
chiave del film. Helena appare come la complice di Indy al posto di
Mutt. Il non ritorno di LaBeouf è dunque spiegato con l’obiettivo
di riproporre una dinamica presente nei primi film della saga, tra
Indy e un personaggio femminile.
Insieme a Harrison Ford, il cast
di Indiana Jones e il Quadrante del
Destino include Phoebe
Waller-Bridge (Fleabag),
Antonio
Banderas (Dolor y gloria), John
Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta),
Toby Jones (Jurassic World – Il regno
distrutto), Boyd Holbrook (Logan – The
Wolverine), Ethann Isidore (Mortale)
e Mads Mikkelsen
(Animali Fantastici – I segreti di Silente). Il film vedrà
Indy intento a scoprire un artefatto che può apparentemente
riavvolgere e manipolare il tempo, particolarmente ambito da un ex
nazista ora scienziato presso la Nasa, dove si sta intanto
progettando lo sbarco sulla luna.
Diretto da James
Mangold (Le Mans ‘66 – La grande
sfida, Logan – The Wolverine) e con una
sceneggiatura scritta da Jez Butterworth &
John-Henry Butterworth e David
Koepp e James Mangold, basata sui
personaggi creati da George Lucas e Philip
Kaufman, il film è prodotto da Kathleen
Kennedy, Frank Marshall e Simon
Emanuel, mentre Steven
Spielberg e George Lucas sono i
produttori esecutivi. La colonna sonora è composta ancora una volta
da John Williams, che ha firmato le musiche di
ogni avventura di Indiana Jones a partire
dall’originale I predatori dell’arca perduta nel
1981.
Anche se Henry Cavill
non interpreterà più Superman o non sarà più protagonista della
serie The
Witcher, la sua avventura come spia giramondo sta per
iniziare. Il tanto atteso thriller d’azione di spionaggio di
Matthew Vaughn, Argylle, ha ora una data
di uscita nelle sale cinematografiche e su Apple
TV+ fissata per il prossimo anno, in collaborazione con
Universal Pictures, ha annunciato lo studio. Il lungometraggio è
stato annunciato nel giugno 2021 ed è descritto come un’ode ai
thriller d’azione degli anni ’80 come Die Hard e Arma
letale.
Il film è basato sul romanzo ancora
da pubblicare dell’autrice esordiente Elly Conway
ed è sarà adattato per lo schermo dallo sceneggiatore Jason
Fuchs, già autore di L’era glaciale: Continenti alla
deriva e Wonder Woman. Il film seguirà Cavill nei
panni della spia titolare Argylle che soffre di
amnesia ed è indotta a credere di essere un romanziere di
spionaggio di successo. Man mano che i suoi ricordi e le sue
abilità letali tornano, intraprende un’avventura in giro per il
mondo attraverso gli Stati Uniti, Londra e altri luoghi esotici per
vendicarsi dell’oscura organizzazione per cui lavorava, la
Divisione.
Progettato come una trilogia, il
film in uscita presenta un cast costellato di star adatto per
un’avventura di spionaggio. L’artista pop Dua Lipa
sarà al fianco di Cavill dopo aver fatto il suo debutto come
attrice con l’imminente Barbie. La tre volte vincitore del Grammy ha
anche contribuito alla title track e alla colonna sonora del film.
Inoltre, a completare il cast ci sono Bryce Dallas
Howard, Sam Rockwell,
Bryan Cranston,
Catherine O’Hara, John Cena,
Ariana DeBose e
Samuel L.
Jackson. Argylle, come riportato da
Collider, uscirà dunque nelle sale di
tutto il mondo il 2 febbraio 2024, prima di essere
trasmesso su Apple TV+.
Mentre la produzione si prepara alle
riprese del sequel, Mortal Kombat 2 ha ora
trovato quattro nuovi membri del cast per interpretare personaggi
iconici, mentre un altro personaggio dovrebbe invece subire un
recasting. I dettagli della trama sono ancora tenuti nascosti per
il sequel del videogioco, che racconta il viaggio dei combattenti
scelti per proteggere l’Earthrealm dalle forze del desolato
Outworld. Mortal Kombat 2 vedrà
il ritorno di quasi tutto il suo cast originale, portando anche
Karl Urban nei panni di Johnny Cage, Tati
Gabrielle nei panni di Jade e Adeline Rudolph nei
panni di Kitana.
Deadline ha annunciato ora che
il cast di Mortal Kombat 2 si sta
espandendo con l’aggiunta di Martyn Ford,
Desmond Chiam, Ana Thu Nguyen e
Damon Herriman. Ford interpreterà l’iconico
cattivo Shao Kahn, Herriman il famoso antagonista
Quan Chi, Chiam nei panni del re edeniano
Jerrod e Nguyen nei panni della regina
Sindel. È però interessante notare che Herriman
aveva recitato nel fortunato riavvio di Mortal Kombat del
2021 come voce di Kabal, richiedendo potenzialmente ora un
recasting del personaggio, qualora questi dovesse tornare, oppure
un doppio ruolo per Herriman.
L’inclusione di Shao Kahn, invece,
anticipa risvolti particolarmente interessanti per Mortal Kombat 2, apparentemente
confermando i piani precedentemente discussi per una trilogia in
cui il secondo film è ambientato nel torneo stesso, portando così a
queste varie introduzioni. Con i giochi che vedono Shao Kahn e Quan
Chi lavorare insieme in più occasioni, a volte anche con Shang
Tsung, che era uno dei principali antagonisti nel primo film,
sarebbe interessante vedere se il sequel seguirà l’esempio e
stabilirà il malvagio trio come alleato.
Sarà anche interessante vedere come
Mortal Kombat 2 sceglierà di
raccontare la storia di King Jerrod e Queen Sindel. Nei giochi,
Jerrod non era molto più di un elemento di retroscena per Sindel e
Kitana, essendo stato ucciso dopo che il loro regno era stato
conquistato da Shao Kahn e Sindel alla fine subì il lavaggio del
cervello dopo essere stata rianimata da Shang Tsung. Chiam potrebbe
non essere un nome familiare, ma il suo casting nel sequel solleva
la questione se la storia di Jerrod si svolgerà in un modo
altrettanto tragico e metterà Kitana e Sindel sui loro percorsi
vendicativi. Per scoprire di più su tutto ciò, non resta che
attendere l’uscita al cinema del film nel
2024.
FX ha
rilasciato il trailer completo di What
We Do in the ShadowsStagione 5
per l’imminente ritorno della sua commedia mockumentary, dove
vedremo la transizione non così agevole di Guillermo nel diventare
un vampiro. La quinta stagione è prevista per il 13 luglio su FX e
Hulu. In Italia la serie è in programma su STAR, canale per adulti
di Disney+
Il video mostra Guillermo alle
prese con la sua trasformazione da vampiro dopo aver chiesto in
precedenza al suo amico Derek di trasformarlo finalmente in uno di
loro. Prende in giro anche la campagna politica di Colin Robinson e
il caotico viaggio del gruppo al centro commerciale. Dai
un’occhiata al trailer di What We
Do in the Shadows Stagione 5:
https://youtu.be/wCvO1QmAMXY
Basato sul mockumentary sui
vampiri del 2014 di Taika Waititi, What We Do in the
Shadows è incentrato su tre antichi vampiri. I
succhiasangue vivono insieme a Staten Island con il loro fedele
famiglio, Guillermo. La serie è interpretata da Kayvan
Novak, Matt Berry, Natasia Demetriou, Harvey Guillen, Mark Proksch
e Kristen Schaal.
“Nella quinta stagione, Nandor
sente il suo familiare (e talvolta amico) Guillermo scivolare via
mentre sembra passare molto più tempo con Laszlo, le cui abilità di
scienziato gentiluomo vengono messe alla prova mentre cerca di
risolvere il mistero dello strano e cambiamenti molto segreti che
Guillermo sta attraversando”, si legge nella
sinossi. “Nadja, subendo gli effetti di una maledizione
soprannaturale non diagnosticata in precedenza, si riconnette con
la sua famiglia – o almeno, una famiglia – dal Vecchio Paese, Colin
persegue il percorso di tanti vampiri prima di lui candidandosi per
una carica politica e The Guide cerca di capire dove si inserisce
come la nuova arrivata relativamente a questo gruppo affiatato che
si conosce da secoli.
La serie è scritta e prodotta da
Taika Waititi e Jemaine Clement. I produttori esecutivi sono
Clement, Waititi, Paul Simms, Stefani Robinson, Sam Johnson,
Garrett Basch ed Eli Bush. È prodotto da FX Productions.
Arrivano dai social i primi video e
foto del film Il gladiatore
2, offrendo un primo sguardo approfondito alla
pellicola diretta da Ridley Scott, seguito del suo
epico film pluripremiato del 2000. Ambientato decenni dopo
l’originale, questo segue Lucius, figlio di Lucilla e nipote di
Commodo, da adulto. Lucius è interpretato dal candidato all’Oscar
Paul Mescal con
il cast del sequel che include anche il ritorno di Connie
Nielsen nei panni di Lucilla, Derek
Jacobi nei panni del senatore Gracchus e Djimon
Hounsou nei panni di Juba. I nuovi arrivati includono
Joseph Quinn nei panni dell’imperatore Caracalla,
Fred Hechinger nei panni dell’imperatore Geta,
Pedro Pascal e
Denzel
Washington.
Mentre continua le riprese di questo
sequel, che ha una data di uscita prevista per il novembre 2024, un
video e delle foto sono emersi online rivelando uno sguardo
approfondito al set di un’antica città. Il video e le foto vedono
il ministro della Cultura del Marocco, Mohammed Mehdi
Bensaid, visitare e passeggiare per l’enorme set cittadino
del sequel, incontrare il regista Ridley Scott per
una chiacchierata e posare per una foto con le comparse vestite con
l’armatura. Prima che iniziassero le riprese del sequel, la
costruzione del set era iniziata il mese precedente, con le prime foto che rivelano la
realizzazione di un Colosseo.
Le nuove foto e il video sembrano
invece provenire ora da un set cittadino diverso ma altrettanto
elaborato. Con le truppe corazzate che montano una difesa
all’interno delle mura della città, lasciando presagire un
potenziale assedio che potrebbe rivaleggiare con la battaglia di
apertura del film originale, dove il generale Massimo guidava
l’esercito romano alla vittoria contro le tribù germaniche. Sulla
base del nuovo look, il valore di produzione di Il gladiatore 2 sembra essere
alla pari e potrebbe persino superare l’originale. Ecco di seguito
il post con le foto e il video fin qui descritti: