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Hatching – La forma del male, la recensione del film di Hanna Bergholm

Hatching – La forma del male

Da noi c’è chi si lamenta di genitori come Peppa Pig, ma le problematiche di una paternità o maternità sono decisamente altre. Come ha chiaro la finlandese Hanna Bergholm, al suo primo lungometraggio dopo tanti corti e una dozzina di episodi di serie tv locali. È lei la regista e sceneggiatrice di Hatching – La forma del male, horror presentato al Sundance Film Festival 2022 che accogliamo volentieri nelle nostre sale (dal 6 ottobre, distribuito da Adler Entertainment) e che conferma la bontà della cinematografia nordica, soprattutto quando si tratta di brividi quotidiani.

La scelta di conservare il titolo originale al fianco della generica e discutibile spiegazione italiana è sicuramente un merito, e rimanda alla “schiusa” al centro della storia (questa la traduzione letterale, insieme agli altrettanto significativi “covata” o “covare“). Meglio non considerare troppo quella “forma del male“, a meno di non volerlo intendere in senso molto più ampio di quello che l’appartenenza al genere suggerirebbe.

Hatching: il prezzo di un’esistenza perfetta

Un’operazione non facile – quella di cercare di aprire la mente e allargare lo sguardo – anche per le stesse protagoniste della vicenda, principalmente la giovane ginnasta Tinja (Siiri Solalinna) e sua madre (Sophia Heikkilä), ossessionata dall’immagine propria e della propria famiglia, protagonista impotente del popolare blog “Lovely Everyday Life” e obbligata a vivere una esistenza idilliaca esempio di perfezione suburbana.

In questo contesto, la vita della dodicenne è occupata dai duri allenamenti di ginnastica e il disperato tentativo di compiacere la madre… fino a che, un giorno, Tinja trova un uccello ferito nel bosco e decide di portare a casa il suo strano uovo. Sistematolo nel proprio letto, inizia a curarlo e nutrirlo finché non si schiude. Ma la misteriosa creatura che ne emerge inizia a stabilire un rapporto ambiguo e sempre più stretto con la ragazza, migliore amica e vittima di un incubo vivente, che finisce per distorcere la realtà in un modo che ‘mamma perfezione’ si rifiuta di vedere.

Hatching - La forma del male filmLa forza della Natura

Crescere da soli, o senza sentire l’amore di uno o due genitori, sono le condizioni che la regista affronta in maniera simmetrica, ponendo le condizioni per la strana simbiosi che si crea tra due creature in pieno sviluppo. Un rapporto fatto di bisogni complementari e di sostentamento, reciproco. Ma senza una guida a porre dei limiti, il rischio è quello del cannibalismo, simbolicamente parlando.

Un modo originale di raccontare l’adolescenza, le sue debolezze e necessità, e la superficialità della società moderna utilizzando un horror all’apparenza Old School, fatto di effetti artigianali davvero speciali. E di affrontare il desiderio – spesso non consapevole – di fuga, o cambiamento… a ogni costo.

Mentre conosciamo le paure e le frustrazioni delle parti in causa, ne scopriamo i limiti, e i labili principi, e quanto le trasformazioni che vediamo non siano tanto quelle esteriori. A differenza di un Dorian Gray ‘qualsiasi’, in Hatching – La forma del male siamo costretti a confrontarci con l’immagine che abbiamo costruito, e a difenderci da quel che lo specchio di restituisce, come vediamo nel disturbante finale. Che arriva dopo premesse strumentalmente disattese, in modo da creare un effetto di straniamento e di sorpresa, e una costruzione tra iperrealismo e horror psicologico che racconta di madri spietate (come anche sa essere la Natura), ma che offre uno spunto di seria riflessione su cosa comporti il crescere.

 
 

Per Lanciarsi dalle Stelle: intervista ai protagonisti

Ecco la nostra intervista ai protagonisti di Per Lanciarsi dalle Stelle. La protagonista Federica Torchetti, la sceneggiatrice Alice Urciuolo e il regista Andrea Jublin hanno risposto alle nostre domande sul film disponibile su Netflix dal 5 ottobre.

Per Lanciarsi dalle Stelle è il nuovo film Netflix diretto da Andrea Jublin. È una commedia drammatica di produzione italiana, tratta dal romanzo omonimo di Chiara Parenti, con giovani attori di talento, girata interamente nella splendida cornice della Puglia, e dedicata ad un tema importante che purtroppo affligge moltissimi giovani, in particolare nell’epoca COVID: il disturbo d’ansia generalizzato.

Il film uscirà il 5 ottobre su Netflix, in concomitanza con la Giornata mondiale della salute mentale, che è prevista per lunedì 10 ottobre.

Nel cast del film Federica Torchetti, Cristiano Caccamo, Celeste Savino e Lorenzo Richelmy.

 
 

The Nun 2: Taissa Farmiga riprenderà il ruolo di sorella Irene

Taissa Farmiga The Nun 2

Secondo Deadline , Taissa Farmiga, l’ex protagonista di American Horror Story , sta tornando ufficialmente nell’universo di The Conjuring per riprendere il ruolo di sorella Irene nel film  The Nun 2, il sequel in sviluppo da molto tempo presso la New Line Cinema. L’uscita del film è attualmente prevista nelle sale cinematografiche l’8 settembre 2023. Nel film del 2018, Taissa Farmiga è stata la protagonista insieme a Demian Bichir. Per il prossimo sequel, non è chiaro se ricoprirà ancora una volta un ruolo da protagonista. Oltre a lei, è stato anche recentemente confermato che l’attrice di Euphoria , Storm Reid, si è unita al tanto atteso dramma horror.

The Nun 2 sarà diretto da Michael Chaves (The Curse of La Llorona,  The Conjuring: The Devil Made Me Do It ) da una sceneggiatura scritta da Richard Naing e Ian Goldberg, basata sull’ultima bozza di Akela Cooper. Ulteriori dettagli sulla trama e sui personaggi del sequel horror senza titolo sono ancora nascosti. Il film è prodotto da James Wan e Peter Safran, con Gary Dauberman e Michael Clear come produttori esecutivi. The Nun è interpretato da Demian Bichir, Taissa Farmiga, Jonas Bloquet e Bonnie Aarons. Il film è stato un successo al botteghino con un incasso mondiale di oltre $ 360 milioni, rendendolo il film con il maggior incasso del franchise.

 
 

Claudia Gusmano: 10 cose che non sai sull’attrice

Claudia Gusmano Guida Astrologica

Claudia Gusmano è un’attrice italiana attiva ormai da oltre un decennio, con interpretazioni tanto per il cinema quanto per la televisione. Di recente ha poi iniziato ad ottenere sempre più ruoli di rilievo, dando prova delle sue doti da interprete, spostandosi con naturalezza dalla commedia al dramma. Ora che è divenuta una vera e propria protagonista, ci sono molte cose su di lei da scoprire, come anche tanti progetti futuri da attendere con impazienza.

Ecco 10 cose che non sai di Claudia Gusmano.

Claudia Gusmano: i suoi film e le serie TV

1. È nota per le serie TV. L’attrice debutta in televisione nel 2007 recitando nella serie Distretto di polizia 7, per poi comparire anche in Squadra Antimafia 2 (2009), Due imbroglioni e mezzo 2 (2009), La narcotici (2010) e Il segreto dell’acqua (2011). Dopo una pausa torna in televisione recitando in Don Matteo 10, accanto a Terence Hill, per poi prendere parte a Mario Francese (2017), La mafia uccide solo d’estate 2 – La serie (2018), con Claudio Gioè e L’allieva (2018-2020), con Alessandra Mastronardi. Nel 2021 è tra i protagonisti della serie Guida Astrologica per cuori infranti.

2. Ha recitato anche per il cinema. Una delle prime esperienze attoriali per la Gusmano è stata per un film lungometraggio dal titolo Il ventaglio, del 2005. Dopo diversi anni di assenza, torna al cinema da protagonista nel film Shotgun (2021), storia di Lia una giovane ragazza che reagisce alla più terribile delle violenze con un atto di ribellione che scardinerà le consuetudini sociali della sua epoca.

3. Ha recitato anche per il teatro. Oltre a recitare per il cinema e la televisione, l’attrice non ha mai abbandonato un altro dei suoi principali amori: il teatro. Nel corso degli anni ha infatti recitato in spettacoli come Alice delle meraviglie (2006), Le invisibili (2008/2009), Dona Flor e i suoi due mariti (2010/2011), La commedia di Orlando (2011/2012), Giacominazza (2014/2015), Nuda proprietà (2014/2015), Mozza (2016/2017), La tempesta (2016/2017) e Vestire gli ignudi (2017).

Claudia Gusmano Amici

Claudia Gusmano e Wikipedia

4. Non c’è una pagina Wikipedia. Se si cerca la pagina Wikipedia relativa all’attrice e contenente tutte le sue informazioni biografiche e lavorative, sfortunatamente questa non è ancora disponibile. Si possono però ritrovare in rete diverse altre pagine a lei dedicate, con informazioni su quanto c’è da sapere su di lei e sui suoi progetti passati e futuri.

Claudia Gusmano concorrente ad Amici

5. Ha partecipato al celebre programma televisivo. Quando era ancora agli inizi della sua carriera come attrice, la Gusmano ha partecipato alla quarta edizione di Amici di Maria De Filippi, presentandosi come concorrente per un banco nella classe del 2004/2005. Tuttavia, non è riuscita ad arrivare al serale, ma questo non le ha impedito di trovare altre strade verso il successo e la notorietà poi conseguiti.

Claudia Gusmano in L’allieva

6. Ha avuto un ruolo di rilievo dalla seconda stagione. A partire dalla seconda stagione di L’allieva, la popolare serie di genere giallo con ambientazione medica, l’attrice ha interpretato il ruolo di Erica Lastella, un nuova specializzata che viene affiancata ad Alice, la protagonista. Il personaggio è contraddistinto dalla sua memoria fotografica, cosa che le fa ottenere il soprannome di “scanner”. La Gusmano si è detta entusiasta di poter interpretare tale personaggio ricco di sfumature, avendo poi occasione di tornare ad interpretarlo nella terza stagione.

Claudia Gusmano in Guida Astrologica per cuori infranti

7. È la protagonista della serie. Disponibile dal 27 ottobre 2021 su Netflix, Guida Astrologica per cuori infranti è una nuova serie italiana di genere commedia romantica, diretta da Michela Andreozzi. Protagonista di questa è proprio la Gusmano, qui presente nei panni di Alice Bassi, una donna che racconta le sue disavventure in ambito lavorativo e, soprattutto, sentimentale. L’attrice ha poi ripreso il personaggio anche nella seconda stagione, disponibile dal marzo del 2022.

Claudia Gusmano Instagram

8. È entusiasta dell’evoluzione del suo personaggio. Dalla prima alla seconda stagione Alice subisce profonde trasformazioni emotive e caratteriali, novità fortemente volute dall’attrice dichiaratasi interessata ad esplorare più a fondo l’animo del personaggio. In particolare, c’era il desiderio di scoprire cosa la spingesse a vivere una serie di situazioni sfrenate. La Gusmano si è detta entusiasta di come il personaggio sia evoluto e delle possibilità emerse nell’interpretarlo.

Claudia Gusmano è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo seguito da 42.9 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre 200 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice, ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Claudia Gusmano: età e altezza dell’attrice

10. Claudia Gusmano è nata il 20 agosto 1985 a Trapani, in Sicilia. L’attrice è alta all’incirca 1.65 metri.

Fonte: Diberti&C., Instagram

 
 

Megalopolis: Francis Ford Coppola completa il cast con 5 nuovi attori!

Dustin Hoffman

Secondo Deadline, il regista premio Oscar Francis Ford Coppola ha finalmente terminato il processo di casting per il suo dramma epico Megalopolis. Le riprese dovrebbero iniziare questo autunno in Georgia. A completare il cast stellare ci sono Dustin Hoffman (Il Laureato), Isabelle Kusman (Licorice Pizza), DB Sweeney (Giardini di pietra), Chloe Fineman (Saturday Night Live) e la nuova arrivata Bailey Ives.

Questi cinque nuovi attori si uniranno ad Adam Driver, Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar. Megapolis è il progetto appassionante a cui Coppola sta lavorando sin dagli anni ’80. Ambientato nell’America moderna, è incentrato sulle conseguenze di un disastro devastante, in cui un architetto vuole ricostruire New York City come un’utopia. Il regista 82enne ha confermato che la storia esplorerà temi attuali e allo stesso tempo presenterà influenze epiche romane.

“Il concetto del film è un’epopea romana, nel tradizionale modo di Cecile B. DeMille o  Ben-Hur  , ma raccontata come una controparte moderna incentrata sull’America”, ha spiegato in precedenza Coppola. “È basato su  The Catiline Conspiracy , che ci viene dall’antica Roma. Questo è stato un famoso duello tra una patrizia, Catilina, e quella parte sarà interpretata da Oscar Isaac, e il famoso Cicerone, che sarà Forest Whitaker. Ora è il sindaco assediato di New York durante una crisi finanziaria, vicina a quella che aveva il sindaco Dinkins. Questa storia si svolge in una nuova Roma, un’epopea romana ambientata in tempi moderni. L’orario fissato non è un anno specifico nella New York moderna, è un’impressione della New York moderna, che io chiamo Nuova Roma”.

Ci sono state molte volte in passato in cui Coppola ha cercato di avviare la produzione del progetto. Tuttavia, a causa di alcune immutabili battute d’arresto, inclusi gli obblighi alla regia della trilogia de Il Padrino e gli attacchi dell’11 settembre, trasformare Megalopolis in realtà è diventato davvero un compito difficile per il regista. Nonostante questo, la sua determinazione non ha vacillato nel corso degli anni ed è ancora fiducioso di poter finalmente realizzare il progetto dei suoi sogni.

 
 

Till, recensione del film di Chinonye Chukwu

till recensione

Mamie Till impedì all’America di voltarsi dall’altra parte. Costrinse il Paese a guardare il volto sfigurato di suo figlio Emmett, linciato a soli quattordici anni nel Mississippi del 1955, dove da Chicago si era recato in vacanza per qualche giorno. E perché? Per essere un preadolescente di colore che aveva osato alzare gli occhi verso la padrona di un emporio…

Till, la storia vera

A tre anni dal potente Clemency che vedeva protagonisti Alfre Woodard e Aldis Hodge, la regista Chinonye Chukwu porta sul grande schermo una delle storie più agghiaccianti che riguardano il razzismo e la violenza negli nel sud degli Stati Uniti. Per farlo si affida a un’idea di messa in scena molto “classica”, che sfrutta con solidità e sapienza gli stilemi del melodramma in costume. Una scelta estetica che punta esplicitamente ad abbracciare un maggior numero possibile di spettatori, i quali si trovano di fronte un film la cui confezione si presenta scena dopo scena sempre inappuntabile, dalla fotografia al montaggio, dai costumi alla colonna sonora molto toccante di Abel Korzeniowski. Una scelta forse fin troppo leccata e “conservativa” da parte della cineasta e della produzione? Sarebbe piuttosto riduttivo affermarlo, poiché la Chukwu costruisce Till adoperando tre elementi principali che le permettono di elevare lo spessore del suo film.

La violenza raccontata con pudore

Prima di tutto la regista non si tira indietro quando c’è da mostrare l’orrore della violenza e dell’odio, ma riesce a farlo senza mai indulgere nello stesso al fine di creare un effetto scioccante. Anche nei momenti in cui Till si fa maggiormente esplicito, come nelle sequenze del riconoscimento del cadavere da parte di Mamie e in quella del funerale con la bara aperta, la regia adopera un pudore contenuto di ammirevole lucidità, ed anche quando le immagini si fanno forti non si ha mai la sensazione che vi sia alcuna gratuità in esse. E questo è un pregio enorme di Till.

La seconda, grande forza del lungometraggio sta nella sceneggiatura scritta dalla Chukwu insieme a Keith Beauchamp e Michael Reilly: sfruttando uno sviluppo drammaturgico tanto solido quando prevedibile, lo script offre però elementi di analisi e di discussione estremamente contemporanei, che si rivolgono alla situazione odierna dell’America almeno quanto lo fanno con quella del passato. Ed ecco allora che frasi come “It wasn’t just two men with a gun…”, oppure il semplice gesto di un testimone nero che osa puntare il dito contro un imputato bianco, diventano fortemente emblematiche, e fanno di Till una riflessione dall’impatto emozionale ma anche intellettuale difficili da ignorare.

La forza nella sceneggiatura

Altra finissima scelta di scrittura si rivela quella di scegliere come “antagonista” psicologico e morale del personaggio protagonista non tanto gli assassini del ragazzo quanto la donna che lo ha accusato e consegnato ai suoi aguzzini. Ecco che allora Till scivola mirabilmente verso uno studio tutto o quasi al femminile, quello che vede una donna chiedersi senza successo come un’altra donna (e madre) abbia potuto essere capace di tanto odio nei confronti di suo figlio. I momenti in cui Mamie osserva il volto inespressivo della “vittima” Caroly Bryant (una coraggiosa Haley Bennett) sono probabilmente i più dolorosi dell’intero lungometraggio. E questo ci porta alla terza carta vincente, ovvero la prova maiuscola della protagonista Danielle Deadwyler.

La capacità di trattenere dentro una compostezza quasi altera le emozioni del personaggio, lasciandole poi trasparire in poche ma precise scene aumentandone la veridicità, le consente di sfruttare col passare delle sequenze una performance dotata di una potente coerenza interna. La presa di coscienza di Mamie Till viene caratterizzata dalla Deadwyler con una precisione certosina, con un lavoro sul linguaggio del corpo esemplare, qualità che affievoliscono anche alcune ridondanze proposte dal lungometraggio soprattutto nei primi quindici, venti minuti.

Se Till è un’opera migliore e in qualche modo diversa rispetto a questo tipo di cinema storico-civile che cerca anche il consenso del pubblico più vasto, il merito va anche condiviso con la performance molto calibrata di un’attrice che meriterebbe di concorrere nella stagione delle nomination e dei premi che si sta avvicinando. Till sceglie di raccontare una vicenda dolorosa e terribile, dimostra di sapere molto bene come farlo e non si vergogna di voler far arrivare la propria storia – e i messaggi che essa contiene  – a quanti più spettatori possibile. E a nostro avviso è più che giusto così.

 
 

Vedremo molti più mostri nell’MCU dopo Werewolf By Night?

Marvel mostri

Werewolf by Night sarà presentato in anteprima su Disney+ questo venerdì e il classico ritorno al passato dell’horror in bianco e nero segna un audace cambiamento di direzione per i Marvel Studios. Il progetto sorprendentemente violento – ed è molto cruento – è stato sviluppato come la prima “Presentazione speciale” del MCU, e anche se si spera di vedere di nuovo artisti del calibro di Jack Russell, Elsa Bloodstone e Man-Thing, questi 52 minuti  dovrebbe essere una storia a sé stante. Ora, il regista Michael Giacchino ha apparentemente confermato le recenti voci secondo cui lo studio sta pianificando più “storie uniche” durante un’intervista con SFX Magazine . “Era perfetto per me”, ha aggiunto. “Perché volevo fare qualcosa sulla scia di un episodio davvero divertente di The Twilight Zone o The Night Gallery.” 

Resta da vedere su quali personaggi si concentreranno in questi altri speciali, ma ci sono buone possibilità che Kevin Feige e co. stiano pianificando di usarli come un’opportunità per introdurre o espandere angoli precedentemente inesplorati dell’MCU (sebbene quanti di essi siano rimasti in questa fase ancora non ci è dato sapere). Le voci affermano che i Marvel Studios intendono cambiare il suo solito formato di serie di 6 episodi a favore di questi speciali più compatti, quindi sarà interessante vedere da cosa si formano artisti del calibro di Nova, Wonder Man e gli spin-off di Black Panther e Shang-Chi e La leggenda dei dieci anelli

Sebbene alla maggior parte dei critici sia ancora vietato condividere le proprie recensioni, i presenti alla recente proiezione del Fantastic Fest sono stati autorizzati a pubblicare i loro verdetti e Werewolf by Night  è attualmente seduto al 100% su Rotten Tomatoes con nove recensioni contate. “Molti” mostri e creature sono ora destinati ad emergere dalle ombre, con la cabala di cacciatori di mostri che incontriamo in Werewolf by Night presumibilmente esiste da secoli. Chissà, forse succederà loro qualcosa in questo speciale che farà sentire i mostri al sicuro per far sentire di nuovo la loro presenza nel mondo. 

Werewolf By Night
Una foto di Werewolf by Night

The Cosmic Circus aggiunge: “Ci viene detto che nelle fasi 5 e 6 dell’MCU, i mostri inizieranno a comparire più frequentemente in una serie di progetti. Quindi, non solo Jack Russell e Man-Thing faranno scalpore nella Terra-616 , ma anche molti tipi di creature appariranno nelle prossime fasi.” Continuano affermando che “puoi aspettarti che i mostri siano ovunque nel MCU … Queste creature non rimarranno solo nascoste nell’ombra, ma si fonderanno effettivamente nella nostra società e non saremo in grado di sapere chi è chi.” Questo è in linea con molto di ciò che abbiamo sentito sulle prossime due fasi e ha senso con Blade in arrivo.

Anche se non sappiamo in che modo questi mostri influiranno in The Multiverse Saga, sembra decisamente che i Marvel Studios possano avere dei piani per dei progetti su Midnight Suns e/o Legion of MonstersWerewolf by Night debutterà su Disney+ questo venerdì.

 
 

Eternals: Barry Keoghan dubbioso che i Marvel Studios andranno avanti con un sequel

Eternals Barry Keoghan

Eternals è stato il primo film “Rotten” dei Marvel Studios e quelle recensioni contrastanti che alla fine lo hanno portato a registrare prestazioni inferiori rispetto alle attese al botteghino (in un momento in cui il successo era tutt’altro che garantito grazie alla pandemia). Il blockbuster si è concluso con un enorme cliffhanger, anche se non c’è ancora nessuna notizia specifica rispetto ad un sequel.

Nei scorsi mesi avevamo riportato rumors secondo il quale u annunci sarebbe arrivato o al Comic-Con o al D23, ma Eternals non ha ricevuto nemmeno una menzione in nessuno dei due eventi dai Marvel Studios.  Durante una recente intervista con GG, l’attore di Druig Barry Keoghan ha riconosciuto che il destino del franchise non è chiaro, dicendo che spera di interpretare di nuovo il personaggio. Tuttavia, la conversazione si è svolta un giorno dopo il Comic-Con, spingendolo a sottolineare: “[Loro] non hanno davvero menzionato Eternals 2, quindi …” Si dice che l’attore sia”… ferito da questo”, quindi l’attore è chiaramente deluso. 

Sarebbe un vero peccato se quella storia rimanesse davvero irrisolta, e anche una presentazione speciale dei Marvel Studios su Disney+ sarebbe un buon modo per risolvere quei problemi. Un nuovo approccio a un sequel potrebbe aiutare a salvare questi personaggi che rimangono comunque importanti, dunque toccherà aspettare ancora un po0 prima di considerarli definitivamente tramontati. Keoghan ha anche riflettuto sull’essere stato scelto per Eternals,  rivelando che è successo due mesi dopo che le riprese del film avevano iniziato. “Volevano qualcuno più grande”, ricorda, attribuendo a Chloé Zhao il merito di averlo scelto per interpretare l’antieroe. Dice: “All’inizio ha cercato e vagato, ma quando ha trovato Druig in me, il personaggio ha preso vita in un istante”.

I Marvel Studios non hanno nemmeno riconosciuto correttamente il fatto che ci sia un Celeste di marmo nell’Oceano Indiano, quindi resta da vedere quanto saranno importanti gli Eterni per la Saga del Multiverso (supponiamo non molto). Si spera che i piani futuri diventino chiari man mano che ci addentreremo nella Fase 5.

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, è arrivato il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

 
 

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: i concept Art rivela finalmente Daniel Craig come Balder The Brave

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Doctor Strange nel Multiverso della Follia non è stato proprio il viaggio selvaggio attraverso realtà alternative che molti fan si aspettavano, ma la Terra-838 ha sicuramente offerto la sua giusta dose di sorprese. È stato in quel mondo che abbiamo incontrato gli Illuminati, un gruppo di “eroi” che avevano preso in mano la situazione quando il Doctor Strange che conoscevano ha quasi causato un’incursione. Il gruppo era composto da Professor X, Mister Fantastic, Black Bolt, Captain Carter, Captain Marvel e Master Mordo. In precedenza è stato riferito che Bruce Campbell è stato scelto per interpretare Balder the Brave prima che i Marvel Studios decidessero di rendere Gli Illuminati un po’ più star, ecco perché John Krasinski e Anson Mount sono state aggiunte dell’ultimo minuto al sequel.

Da allora, è stato riferito che Daniel Craig è stata la scelta originale per interpretare il fratello di Thor. Apparentemente, l’attore si è ritirato a causa delle preoccupazioni sulla pandemia e ora abbiamo la conferma che l’ex James Bond è stato effettivamente preso in considerazione. L’artista Darrell Warner ha condiviso il suo design di Balder, confermando che il costume di questa variante non è mai andato oltre questa fase. È un vero peccato che non siamo riusciti a vederlo, anche se si potrebbe argomentare che far morire la star di No Time to Die per mano di Scarlet Witch dopo pochi minuti di schermo sarebbe stato un enorme spreco.

Si spera che i Marvel Studios rivisitino l’idea di Balder e il casting di Craig in un futuro non troppo lontano. L’Asgardiano non è mai apparso nell’MCU nonostante sia una parte importante del viaggio di Thor sulla pagina, e sembra che il sequel di Doctor Strange sia stato il film che più di tutti sia stato vicino a far debuttare il personaggio sul grande.  Dai un’occhiata più da vicino a ciò che poteva essere in Doctor Strange nel Multiverso della Follia e facci sapere i tuoi pensieri su questa variante di Balder nei commenti alle nostre pagine social! 

Daniel Craig come Balder The Brave
FONTE:
darrelljwarner on instagram (https://www.instagram.com/p/CjR6mBBq6lG/?utm_source=ig_embed&ig_rid=661b6e25-9481-4e9d-9367-db21131cc9b7)

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è uscito al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

 
 

Marvel Studios: cambio di rotta per le prossime serie tv dell’MCU?

Marvel Studios

Più tardi questa settimana, i Marvel Studios rilasceranno Werewolf by Night, la prima “Presentazione speciale dei Marvel Studios“. Il prossimo passo per quel formato di narrazione è The Guardians of the Galaxy Holiday Special, con entrambi dovrebbero avere la durata di un tipico programma TV via cavo (quindi, circa 45-55 minuti).

È un nuovo entusiasmante approccio alla narrazione e sembra che i Marvel Studios si concentreranno maggiormente su questo formato nell’andare avanti. Sebbene i fan abbiano apprezzato i numerosi programmi TV MCU su Disney+, non si può negare che siano stati un po’ incoerenti, con alcuni personaggi – Moon Knight e Ms. Marvel, per esempio – più adatti per un film che per un film in sei parti Serie TV.

Ebbene, secondo alcuni rumors, i Marvel Studios stanno cercando di rendere queste presentazioni speciali un evento regolare in futuro, e non solo durante le vacanze.  Ciò significa che possono continuare a raccontare storie che non giustificano necessariamente un film o semplicemente sono più adatte a uno stile di narrazione più breve. Werewolf by Night, ad esempio, avrebbe potuto essere facilmente riprodotto in sei episodi, ma tutto ciò che abbiamo sentito suggerisce che la storia a sé stante di 50 minuti è un’introduzione perfetta sia a quel personaggio che a Man-Thing.

Apparentemente, molti dei prossimi programmi TV Disney+ menzionati dai mestieri – come gli spin-off di Black Panther e Shang-Chi e La leggenda dei dieci anelli – saranno pianificati come presentazioni speciali piuttosto che programmi TV in piena regola.  Resta da vedere se sarà così per artisti del calibro di Wonder Man e Nova, ma l’uso di questo formato per presentare quegli eroi prima che appaiano in film o programmi TV futuri potrebbe essere un uso migliore delle risorse dei Marvel Studios (soprattutto quando sembra che Kevin Feige venga impegnato un po’ troppo in questo periodo).  Come vi sentireste riguardo a meno programmi TV e più presentazioni speciali dei Marvel Studios su Disney+?

 
 

El Muerto: lo spin-off di Spider-Man ha trovato il suo regista

El Muerto sony

All’inizio di quest’anno al CinemaCon, la Sony Pictures ha annunciato che era in fase di sviluppo un film incentrato sul personaggio relativamente oscuro di Spider-Man, El Muerto, e il progetto ha ora arruolato uno sceneggiatore e un regista. Secondo The Wrap, il regista messicano Jonás Cuarón dirigerà il film, mentre Gareth Dunnet-Alcocer (Blue Beetle) sta attualmente lavorando alla sceneggiatura. Jonás, figlio del premio Oscar Alfonso Cuarón, ha già diretto nel 2015 Desierto con Gael García Bernal.

L’audace spin-off di Spider-Man sarà interpretato dal vincitore del Latin Grammy e dall’artista discografico platino Bad Bunny, nel ruolo del superpotente Luchador Juan Carlos Sanchez. Il personaggio ha fatto solo alcune apparizioni nei fumetti, ma lo studio evidentemente ha deciso di espandere la sua storia per accogliere Bad Bunny, che si diceva stesse cercando la “proprietà da supereroe giusta per se stesso”. El Muerto sarà il primo supereroe latino a essere il protagonista del suo film nell’Universo Marvel di Sony, che include anche le prossime uscite Madame Web, Kraven the Hunter e Spider-Woman. È stato anche confermato che un terzo film di Venom è in fase di sviluppo, insieme a Spider-Man: Across the Spider-Verse, parti 1 e 2.

Bad Bunny, alias Benito Antonio Martínez Ocasio, ha debuttato come attore nel recente film d’azione Bullet Train e ha anche una certa esperienza di wrestling avendo gareggiato in due partite di alto profilo in WWE. El Muerto può sembrare una scelta insolita per dirigere il suo film autonomo, ma i fan sono abituati al fatto che la Sony Pictures prenda decisioni strane in questa fase. Forse c’è ancora speranza per quel film da solista di zia May?

 
 

BRZRKR: Mattson Tomlin (The Batman) conferma che la sceneggiatura è pronta!

BRZRKR keanu reeves

Si dice che lo scrittore di Batman Mattson Tomlin sia al lavoro sul prossimo sequel, ma lo sceneggiatore ha ora confermato che ha anche recentemente finito di scrivere la sceneggiatura di BRZRKR di Netflix.  Interpretato da Keanu Reeves, c’è un’enorme quantità di entusiasmo per questo particolare adattamento dai fumetti, e lo scrittore ha seguito un Tweet di giugno confermando che stava parlando di questo film quando ha detto: “Sconvolto e squilibrato che mi è stato permesso di scrivi questo film”.

Adattando l’omonima serie di fumetti firmata dallo stesso Keanu Reeves, Matt Kindt e Ron Garney, l’attore ha precedentemente descritto il personaggio del titolo come “maledetto dalla violenza è un uomo che cerca di scoprire chi è”. Il film è stato annunciato per la prima volta lo scorso marzo, con i piani per una serie spin-off anime annunciata anche da Netflix. Reeves interpreterà “B” in entrambi gli adattamenti, nessuna grande sorpresa quando il fumetto descrive l’enigmatico tosto con le sembianze dell’attore.  Tomlin non è estraneo al genere dopo aver scritto in precedenza Project Power e l’imminente serie anime  Terminator che è anche legata a Netflix.

BRZRKR al momento non ha un regista, una data di uscita o un cast oltre a Reeves come protagonista, quindi è ancora presto per sapere di più. Presumiamo che l’attore inserirà il progetto nella sua programmazione dato che è stato confermato che ritornerò nell’annunciato Constantine 2, anche se rimane impegnato come non mai dopo la sua rinascita grazie al franchise di John Wick della Lionsgate.

“L’uomo conosciuto solo come B. è per metà mortale e per metà Dio, maledetto e costretto alla violenza… anche al sacrificio della sua sanità mentale”, recita la descrizione ufficiale della serie di fumetti. “Ma dopo aver vagato per il mondo per secoli, i Berzerker potrebbero aver finalmente trovato un rifugio, lavorando per il governo degli Stati Uniti per combattere battaglie troppo violente e troppo pericolose per chiunque altro”. “In cambio, a B. sarà concessa l’unica cosa che desidera: la verità sulla sua infinita esistenza intrisa di sangue… e come porvi fine.”

 
 

Super Mario Bros: poster del film d’animazione, in attesa del trailer!

Super Mario Bros.

“Sono io, Mario!” Anche se il casting di Chris Pratt per il ruolo del piccolo idraulico arzillo di Guardiani della Galassia ha provocato un bel po’ di contraccolpo, il film animato di Super Mario Bros. sta arrivando… che ci piaccia o no! Nintendo e Illumination  hanno annunciato che il primo teaser trailer uscirà questo giovedì con il debutto di un nuovo colorato poster.

Sebbene lo stesso Mario venga mostrato solo dal retro insieme ad alcuni adorabili Toad, questo poster suggerisce sicuramente che i fan avranno una ricreazione abbastanza fedele del vasto mondo dei videogiochi classici. Nella versione originale Chris Pratt sarà affiancato  dall’ex di Filadelfia Charlie Day nei panni di Luigi, Anya Taylor-Joy nei panni della Principessa Peach, Jack Black nei panni di Bowser, Keegan-Michael Key nei panni di Toad, Seth Rogen nei panni di Donkey Kong, Fred Armisen nei panni di Cranky Kong, Kevin Michael Richardson come Kamek e Sebastian Maniscalco come Spike. Dai un’occhiata al poster al link qui sotto e assicurati di tornare giovedì per quel trailer.

Super Mario Bros.

Il compianto Bob Hoskins e John Leguizamo hanno interpretato rispettivamente Mario e Luigi nel film live-action del 1993 criticato dalla critica. Super Mario Bros. sarà prodotto dal fondatore di Illumination Chris Meledandri e da Shigeru Miyamoto di Nintendo. Il film doveva uscire nelle sale il 21 dicembre 2022, ma è stato recentemente posticipato ad aprile 2023.

“Mario e Luigi sono due degli eroi più amati in tutta la cultura popolare e siamo onorati di avere l’opportunità unica di lavorare così a stretto contatto con Shigeru Miyamoto e il team di Nintendo per dare vita a questi personaggi in un film d’animazione. , a differenza di qualsiasi film che Illumination abbia realizzato fino ad oggi”, ha dichiarato Meledandri in una dichiarazione quando il progetto è stato annunciato.

 
 

Jumanji – Benvenuti nella Giungla: la trama e il cast del film

Jumanji film

Nel 1995 il film Jumanji ha incantato grandi e piccoli grazie ad una storia ricca di avventura ed elementi fantastici, basata sull’omonimo racconto del 1981 di Chris Van Allsburg. Il film con protagonista Robin Williams è così diventato un vero e proprio cult, e a distanza di anni ha infine visto realizzare un proseguimento alla sua storia con il sequel Jumanji – Benvenuti nella Giungla (qui la recensione). Diretto da Jake Kasdan, il film è infatti un seguito vero e proprio dell’originale, pur con un cast totalmente diverso e una storia ambientata a distanza di diverso tempo dalla precedente.

Il segno più evidente del passaggio del tempo dall’uno all’altro film è dato dalla trasformazione di Jumanji da gioco da tavolo a videogame. Attraverso questo i protagonisti vengono risucchiati all’interno della celebre giungla, e stavolta il pubblico li seguirà all’interno di essa, esplorando il mitico mondo che dà il titolo al film. Tali novità, come anche il cast ricco di celebrità, hanno attratto la curiosità del pubblico, che ha così decretato il successo economico del film. A fronte di un budget di 90 milioni di dollari, infatti, il film è arrivato ad un guadagno mondiale complessivo di oltre 962 milioni.

Dato tale successo, la Sony Pictures conferma la realizzazione di un sequel, che porterà avanti la storia narrata, mantenendo inalterati i personaggi protagonisti. Il film è infine uscito a due anni di distanza, nel 2019, con il titolo di Jumanji: The Next Level, a cui si sono aggiunti gli attori Awkwafina, Danny DeVito e Danny Glover. Tornando però a Benvenuti nella Giungla, numerose sono le curiosità legate al film, in particolar modo relative al cast, con gli attori sottopostisi ad allenamenti e specifiche richieste per poter dar vita ai loro personaggi, divenuti subito iconici.

Jumanji – Benvenuti nella Giungla: la trama del film

All’inizio del film facciamo la conoscenza di Spencer Gilpin, Martha Kaply, Bethany Walker e Anthony Johnson. Questi sono quattro liceali ritrovatisi in punizione per motivi diversi. La punizione loro inflitta è quella di svuotare la cantina della scuola, ricca di cianfrusaglie. Mentre puliscono l’ambiente, svuotandolo delle varie scatole, i quattro ritrovano un videogioco intitolato Jumanji. Avendo ormai stretto amicizia, decidono di spendere un po’ di tempo giocando a questo. Non appena lo accendono, però, si ritrovano a dover scegliere tra quattro personaggi, e una volta fatta la scelta vengono letteralmente risucchiati all’interno del gioco.

Ritrovatisi all’interno di questo, i quattro si renderanno conto di aver assunto le sembianze dei quattro personaggi scelti. Questi sono l’esploratore Smolder Braveston, lo zoologo Franklin Finbar, il professor Shelly Oberon e la guerriera Ruby Roundhouse. Ben presto comprenderanno che l’unico modo per uscire dal gioco è completarlo, e per farlo dovranno superare una serie di pericolosissime prove. A rendere più complicato il tutto vi è poi il fatto che valgono delle vere e proprie regole da videogioco. I quattro hanno infatti a disposizione soltanto tre vite, terminate le quali finiranno con lo sparire per sempre.

Jumanji cast

Jumanji – Benvenuti nella Giungla: il cast del film

Per generare un certo interesse nei confronti del film, i produttori si sono assicurati dalla loro parte alcuni tra i più noti attori del momento per quanto riguarda i film d’avventura e commedia. È così che ad interpretare Smolder Braveston c’è l’onnipresente Dwayne Johnson, che dà qui sfogo a tutta la sua presenza scenica come anche alle sue capacità comiche. Accanto a lui si ritrova anche Kevin Hart nei panni di Franklin Finbar. I due, molto amici anche nella realtà, hanno sfoggiato un’ottima chimica di coppia, dovuta proprio al sentimento che li lega anche oltre il set. Karen Gillan, nota anche per il ruolo di Nebula nel Marvel Cinematic Universe, è invece la guerriera Ruby Roundhouse. Nonostante Johnson e Hart siano noti per essere in costante esercizio fisico, è stata proprio l’attrice a sottoporsi ai maggiori allenamenti.

Dato il suo personaggio, infatti, la Gillan ha dovuto allenarsi per poter eseguire le complesse coreografie di combattimento previste dal copione. Grande elemento comico è poi rappresentato dall’attore Jack Black, che dà vita a Shelly Oberon. Dato che questi è l’avatar dell’adolescente Bethany Walker, Black ha speso molto tempo a documentarsi sulla cultura degli adolescenti e sulle loro principali influenze culturali, così da poter risultare più credibile nel suo ritratto. Nel film è poi presente il cantante Nick Jonas nei panni di Jefferson McDonough, un altro dei personaggi del videogioco. Questo era originariamente stato offerto all’attore Tom Holland, il quale ha però dovuto rinunciare per poter interpretare il personaggio di Spider-Man. Infine, l’attore Bobby Cannavale, invece, è presente nel ruolo del villain Russell Van Pelt.

Jumanji – Benvenuti nella Giungla: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Jumanji – Benvenuti nella Giungla è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione martedì 4 ottobre alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Fonte: IMDb

 
 

Deadpool 3: 8 personaggi del MCU che vorremmo vedere nel film

Sappiamo da tempo che il mercenario chiacchierone di Ryan Reynolds è in arrivo nel MCU, ma questa settimana è arrivata la notizia che Hugh Jackman si unirà a lui in Deadpool 3 nel ruolo di Wolverine. È probabile che il film dia l’addio definitivo all’universo degli X-Men della Fox e che Wade Wilson rimanga in qualche modo nel MCU per le sue storyline future. Sarebbe un vero e proprio shock se i Marvel Studios non cogliessero l’occasione per far incrociare lui e Logan con qualche volto familiare, soprattutto se il dispositivo di Cable per il viaggio nel tempo li porterà a intraprendere un viaggio multiversale. Oggi abbiamo riunito alcuni per sonaggi del MCU con cui ci piacerebbe vedere Deadpool e Wolverine condividere lo schermo. Alcuni di questi team-up farebbero sicuramente ridere, mentre altri potrebbero regalarci epiche scene d’azione. Ciò che li accomuna tutti, però, è che vedere incontrare Wade e Logan sarebbe un sogno che si avvera per i fan.

1Hulk

Mentre scommettiamo che Deadpool diventerà una presenza fissa nel MCU dopo Deadpool 3, è probabile che il ritorno del Wolverine di Jackman sia una tantum. Certo, c’è la possibilità che sia tentato di tornare per Avengers: Secret Wars, ma fino a quando non si saprà di più su quel film, non è affatto cosa certa.

Di conseguenza, i Marvel Studios devono cogliere l’occasione per realizzare i sogni dei fan di tutto il mondo, facendo finalmente scontrare Wolverine con Hulk. Anche Jackman e Mark Ruffalo hanno dichiarato che vorrebbero che questo accadesse, e il threequel sembra l’occasione perfetta. L’inserimento di Deadpool nel mix non farebbe altro che alzare la posta in gioco e, se ciò non accadrà, molti fan usciranno dal film delusi. Dipende da quale sia il piano per il Golia Verde, ma se la follia multiversale è prevista in Deadpool 3, non ci sono scuse per non seguire questa strada.

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Black Panther: Wakanda Forever, 5 fantastici dettagli nascosti del trailer da rivedere!

wakanda forever black panther

È uscito il nuovo trailer di Black Panther: Wakanda Forever e il video contiene alcune rivelazioni importanti. La guerra sta arrivando nel Wakanda e ci sono tutti i segnali che preannunciano un grande scontro. Dopo un lungo periodo di attesa, Ryan Coogler e la squadra di supereroi sembrano pronti a consegnare un tributo appropriato al defunto Chadwick Boseman. Già solo dal trailer, il film si preannuncia come un vero e proprio ritorno in forma per i Marvel Studios. Vediamo quindi 5 highlight del teaser di Wakanda Forever.

1Il protagonista di Black Panther: Wakanda Forever

Marvel Studios Black Panther Wakanda Forever

Il nuovo trailer termina mostrando il nuovo Black Panther. L’abbiamo già vista in un set LEGO e siamo sicuri si tratti di Shuri. Per prima cosa, guardando la corporatura si capisce che c’è una donna sotto al costume. Inoltre, i segni sulla maschera assomigliano molto al trucco tribale dell’eroe defunto.

C’è un’altra cosa: le immagini del trailer ci portano a credere che Shuri abbia assunto le abilità di Wakanda ingerendo l’erba a forma di cuore. Se così fosse, forse nel film ci saranno più Pantere Nere

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Viola come il mare: Can Yaman nella serialità italiana, diversa dalla turca

Can Yaman 2022
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Viola come il mare si è inserito nel palinsesto Mediaset il 30 settembre dopo un periodo di lunga attesa. La serie era stata annunciata dall’attore co-protagonista Can Yaman già nell’agosto del 2021, e l’hype costruitosi attorno è stato altissimo.

La fiction, prodotta da Lux Vide, è basata sul romanzo Conosci l’estate? di Simona Tanzini. La protagonista è Viola Vitale (Francesca Chillemi), una giornalista di cronaca nera con la dote della “sinestesia”, che in realtà altro non è che il sintomo di una malattia neurologica degenerativa. Chillemi, insieme a Can Yaman che interpreta l’ispettore-capo Francesco Demir, tesse la tela di una storia scritta appositamente per rubare il cuore ai suoi telespettatori.

Per l’attore turco, che ha riscosso una gran fama grazie a Bitter Sweet-Ingredienti d’amore, Viola come il mare può definirsi il suo debutto nella serialità italiana, ben diversa da quella turca a cui lui è sempre stato abituato. Italia e Turchia, infatti, impostano la loro sceneggiatura su principi ben diversi e per Can Yaman vergine nell’interpretare alcuni ruoli e affrontare determinate tematiche, è stata una novità ma anche una sfida.

Viola come il mare, un Can Yaman diverso

Oltre ad aver dovuto recitare in una lingua straniera per lui, Can in Viola come il mare si è dovuto calare nei pani di un poliziotto, ruolo che come dice lo stesso attore non aveva mai interpretato ma a cui tanto ambiva. Le dizi turche (soap opera in cui si seguono le vicende sentimentali dei personaggi) che lo hanno visto protagonista insieme a talentuose attrici (Demet Ozdemir e Ogze Gurel, per esempio) hanno sempre avuto una trama molto pudica. Questo perché in Turchia, specie con l’arrivo di Erdogan, vige la censura derivante da leggi considerate offensive per l’identità turca, perciò il decoro deve essere garantito in uno sceneggiato da mandare in onda in una tv nazionale.

Molti sono i temi non trattati in Turchia che lì costituiscono un tabù: uno fra questi è tutto quello che concerne la sfera sessuale. Nelle soap più famose a cui Can Yaman ha partecipato (Bitter Sweet, Daydreamer e Mr.Wrong) sia l’atto del baciarsi che quello riguardante il sesso non sono mai stati realmente esplorati o trattati. Le produzioni che investivano su una dizi si sono dovute sempre ben guardare dal calibrare gli argomenti, al fine di non dover ricevere una multa o la chiusura della serie.

In Italia il prodotto seriale tratta temi ben diversi e le norme turche possono considerarsi gli antipodi. Non ci sono tabù estremi e soprattutto le scene riguardanti il sesso e le effusioni sono a volte persino troppo specifiche e dettagliate. Anche la parziale nudità è mostrata apertamente, cosa che invece nelle dizi turche non è neppure contemplata. Can ha dovuto perciò fare un doppio lavoro in Viola come il mare: calarsi in un personaggio che parla liberamente della sessualità giocando con il proprio corpo, e doversi prestare a scene più intime.

In fondo, la regola per essere un buon attore è non tirarsi mai indietro, e Can Yaman in Viola come il mare se l’è cavata davvero bene! E’ riuscito a dare spessore al suo personaggio Francesco Demir alternandosi fra una recitazione più intensa e attimi più leggeri. La sua espressività – a tratti molto marcata – ha delineato un poliziotto che non è un semplice donnaiolo come sembra, ma anzi un uomo che oltre a essere altruista porta avanti una grande causa.

Can ha avuto la capacità di essere due personaggi in uno, calandosi perfettamente nei panni di un ispettore senza sentire il peso della differenza fra serialità turca e italiana, seppur sia grande.

 
 

Munich Games: recensione della nuova serie Sky Original

Munich Games recensione

Il cinema, oltre che essere mero intrattenimento, ha la capacità di trasmettere emozioni e presentare problematiche reali, spesso collegate alla nostra attualità. Munich Games è una miniserie che porta lo spettatore a toccare con mano la realtà dei pregiudizi e delle discriminazioni ancora oggi presenti in tutti gli stati ed in tutte le culture. Programmata l’uscita su Sky ed in streaming su Now tv per il 5 ottobre, la serie è formata da sei episodi da circa 45 minuti l’uno. Munich Games è stata ideata e scritta dalla sceneggiatrice israeliana Michal Aviram, già nota per Fauda (2018). Mentre il regista è il tedesco Philipp Kadelbach (Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino).

Munich Games: un amichevole costellato d’odio

Per dimostrare il buon legame istauratosi tra la Germania e lo stato d’Israele, si è deciso di commemorare il massacro di Monaco, avvenuto 50 anni prima durante le olimpiadi, con una partita amichevole tra i due paesi. Da subito, però, si creano le prime tensioni: la paura più grande è un altro attacco terroristico da parte dei gruppi palestinesi. Oren, interpretato dall’attore arabo-israeliano Yousef Sweid, un informatico dell’intelligence israeliana, viene invitato a cooperare con la polizia tedesca. In particolare con Maria, una poliziotta tedesca interpretata dall’attrice tedesca Seyneb Saleh, collaboreranno affinché non si ripeta una nuova strage. I principali sospetti dell’attacco sono il gruppo di profughi guidati da Fathi, di cui la polizia conosce le mosse tramite Monir, informatore con cui Maria ha segretamente una relazione. Ma la minaccia si rivelerà molto più seria e di fonte totalmente differente, mettendo seriamente in pericolo la vita di tutta la squadra di calcio israeliana.

Munich games
la poliziotta tedesca Maria

Un passo indietro nella storia: il massacro di Monaco del 1972

5 settembre 1972: questo è il giorno in cui le relazioni tra Germania ed Israele, in un tentativo di riappacificazione, si sono ulteriormente incrinati. Si tennero in quell’anno le prime olimpiadi in Germania, i Munich games, dopo la caduta del regime nazista. L’edizione precedente tenutasi in questo paese risale al 1936. Il valore di questi giochi era quindi altamente simbolico. Ad ogni modo, però, queste olimpiadi furono tristemente note per il massacro di Monaco, un attacco terroristico perpetrato dalla cellula terroristica palestinese Settembre Nero che causò la morte di undici giocatori della squadra israeliana ed un poliziotto tedesco. Germania ed Israele si addossarono a vicenda le colpe della mal riuscita di ogni tentativo di salvataggio. La polizia tedesca fu accusata di non essere intervenuta in maniera adeguata, mentre la premier israeliana fu ritenuta responsabile dal capo delle forze tedesche per non aver acconsentito alle richieste degli attentatori.

Un multiculturalismo di violenza

Munich Games è una serie che presenta l’intreccio di tre culture differenti e, in alcuni aspetti, contrastanti. Si tratta del popolo tedesco, israeliano e palestinese: tre popoli che, tra il vicino passato del totalitarismo nazista e l’attuale apartheid in Medio Oriente, si trovano o si sono trovati in conflitto. Qui però, si è cercato di integrarli e rappresentarli in maniera equa. Guardando la serie in lingua originale, si vede come ci sia un passaggio continuo dal tedesco, all’ebraico e all’arabo. L’inglese, in quanto idioma universale, viene usato per la comunicazione in contesti più formali e per la comunicazione tra persone appartenenti a culture differenti.

Un ‘altro elemento interessante è l’utilizzo di foto originali del massacro del 72 nell’intro. In tal modo, si mantiene un contatto diretto con la realtà dei fatti. La scelta del 2022 rende naturalmente ovvio lo scopo commemorativo della serie, ma la presenza di tali immagini garantisce un legame più chiaro e diretto con gli avvenimenti.

Munich games, oltre a riflettere sulla strage del 1972, porta sul grande schermo anche tutta una serie di tematiche di attualità e di discriminazioni ancora presenti. Primo fra tutti, il conflitto tra i profughi palestinesi, costretti ad abbandonare la propria terra, e gli israeliani, visto come popolo filoccidentale e oppressore. Inoltre, sembrano essere ancora aperte le ormai antiche ferite dell’olocausto: le discriminazioni nei confronti degli ebrei non sembrano aver abbandonato tutti i tedeschi. Tutto questo circolo di relazioni astiose tra popoli porta inevitabilmente ad una catena di inutili violenze gli uni verso gli altri, in uno scontro continuo. Con il passare dei decenni e con l’evoluzione delle relazioni internazionali, non si è riuscito ancora a superare alcuni di questi conflitti.

 
 

Liza Weil: 10 cose che non sai sull’attrice

Liza Weil film

Divenuta celebre grazie ad alcune popolari serie televisive, l’attrice Liza Weil si è sempre più distinta come uno dei volti immancabili del piccolo schermo. Negli anni ha dato prova di sapersi perfettamente misurare con generi diversi, passando dalla commedia al dramma e fino all’horror. Ancora oggi continua ad essere molto amata dal grande pubblico, che può ritrovarla in sempre nuovi progetti per la televisione.

Ecco 10 cose che non sai di Liza Weil.

Liza Weil: i suoi film e le serie TV

1. È nota per alcune serie TV. Dopo alcuni ruli in serie come The Adventures of Pete & Pete (1994-1996) e E.R. – Medici in prima linea (2000-2002), la Weil ottiene grande popolarità recitando in Una mamma per amica (2000-2007). In seguito si è distinta anche in serie quali Scandal (2012), A passo di danza (2013) e Le regole del delitto perfetto (2014-2020) con Viola Davis. Nel 2016 riprende il ruolo di Paris Geller in Una mamma per amica – Di nuovo insieme (2016). Ha poi recitato in La fantastica signora Maisel (2019), con Rachel Brosnahan, Westworld – Dove tutto è concesso (2022), con Evan Rachel Wood, e The Cleaning Lady (2022).

2. Ha recitato anche per il cinema. Oltre a recitare per il piccolo schermo, la Weil ha avuto modo di prendere parte anche ad alcuni film per il cinema. Il debutto sul grande schermo è per lei avvenuto nel 1998 in Ragazze contro, per poi comparire in Echi mortali (1999), con Kevin BaconIl segno della libellula – Dragonfly (2002), con Kevin Costner, Lullaby (2002), Year of the Dog (2007), Neal Cassady (2007), Mars (2008), The Missing Person (2009), Little Fish, Strange Pond (2009) e l’horror Smiley (2012). Di recente ha invece recitato nei film The Black Emperor of Broadway (2020) e Women Is Losers (2021).

Liza Weil in Una mamma per amica

3. Si era presentata per un altro ruolo. Nella popolare serie televisiva Una mamma per amica, andata in onda dal 2000 al 2016, l’attrice interpreta il ruolo di Paris Geller, una ragazza lunatica, attaccabrighe e tendente alla misantropia. È questo il ruolo che ha reso celebre la Weil, la quale si era però inizialmente candidata per un personaggio diverso. L’attrice, infatti, aveva inizialmente sostenuto il provino per il ruolo di Rory, la protagonista poi interpretata da Alexis Bledel. Pur non ritenendola adatta per tale personaggio, i produttori rimasero colpiti da lei e decisero di affidarle un ruolo diverso, quello di Paris Geller.

Liza Weil Una mamma per amica

4. È molto diversa dal suo personaggio. La Weil non ha mai nascosto di aver trovato molto impegnativo il ruolo di Paris Geller, in particolare per via del fatto che tra lei e tale personaggio vi sono molteplici differenze. Al di là di quelle caratteriali, la Weil ha raccontato di essere stata tutt’altro che una studentessa modello durante la sua adolescenza, in netto contrasto con Paris, la quale è invece ossessionata dallo studio. Per entrare in questa mentalità, l’attrice si è dunque dovuta dedicare in modo approfondito a caratterizzare al meglio il personaggio.

Liza Weil in Le regole del delitto perfetto

5. È una delle protagoniste della serie. In Le regole del delitto perfetto l’attrice è una delle protagoniste nel ruolo di Bonnie Winterbottom, presente dalla prima alla sesta stagione. Il suo personaggio è la fedele collaboratrice di Annalise, la principale protagonista. L’attrice ha sempre descritto con grande entusiasmo Bonnie, definendola un personaggio ricco di segreti e ossessioni, molto divertenti ma anche impegnative da interpretare.

Liza Weil in Westworld

6. Ha recitato anche nella nota serie fantascientifica. Nel 2022 l’attrice è comparsa anche in due episodi della quarta stagione di Westworld, la celebre serie fantascientifica. In particolare, ha recitato negli episodi Well Enough Alone e Années Folles, ricoprendo il ruolo di Deborah, una delle ospiti del The Golden Age park. L’attrice ha raccontato di aver avuto un’ottima esperienza sul set, essendosi confrontata con una realtà diversa per lei, non essendo solida recitare in progetti di questo tipo.

Liza Weil Charlie Weber

Liza Weil è su Instagram

7. È presente sul social network. L’attrice possiede un proprio profilo personale verificato sul social network Instagram, con un totale di 376 mila follower. Qui, dove ha pubblicato attualmente quasi 100 post, l’attrice è solita condividere immagini relative alle sue attività lavorative, con dietro le quinte e curiosità dei progetti a cui prende parte. Non mancano però anche foto relative alla sua quotidianità, con amici o colleghi. Seguendola si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività.

Liza Weil, il marito e la figlia Josephine Elizabeth Weil-Adelstein

8. Ha una figlia. Nel 2006 l’attrice ha sposato l’attore Paul Adelstein, conosciuto grazie ad alcuni progetti teatrali in comune. In seguito i due hanno recitato insieme anche in Order Up, Little Fish, Strange Pond e The Missing Person. Dopo quattro anni di matrimonio, la coppia si è poi presa del tempo per poter dare alla luce la loro prima figlia, chiamata Josephine Elizabeth Weil-Adelstein, nata nell’aprile del 2010. Sfortunatamente, nel 2016 la coppia ha annunciato la propria separazione, indicando differenze inconciliabili come causa primaria della decisione. Nel novembre del 2017 hanno poi ufficializzato il divorzio.

Liza Weil e Charlie Weber

8. Ha avuto una relazione con un collega. Successivamente alla separazione da Adelstein, l’attrice ha avuto una relazione con l’attore Charlie Weber, con il quale ha recitato nella serie Le regole del delitto perfetto. In essa, Weber ricopre il ruolo di Frank Delfino. I due attori si sono dunque frequentati dalla metà del 2016 e fino al febbraio del 2019. La loro separazione ha infranto i sogni dei loro fan, i quali avevano espresso grande entusiamso nel sapere che i due si frequentavano anche al di fuori del set.

Liza Weil: età e altezza dell’attrice

10. Liza Weil è nata a Passaic, New Jersey, Stati Uniti, il 5 giugno del 1977. L’attrice è alta complessivamente 1.63 metri.

Fonte: IMDb

 
 

Quasi orfano: la recensione del film con Riccardo Scamarcio e Vittoria Puccini

Quasi Orfano recensione film
Foto di F. Cassaro

In Quasi orfano la famiglia è al centro della trama mettendone a fuoco i pregi e i difetti. Nel film di Umberto CarteniRiccardo Scamarcio e Vittoria Puccini sono Valentino e Costanza. Marito e moglie, vivono a Milano e hanno fondato un famosissimo brand nel mondo del design. Valentino, di origine pugliese, ha progressivamente tagliato i ponti con la sua famiglia, al punto di dichiararsi orfano e cambiare cognome. La famiglia di Valentino, colorita e numerosa, tenta di riallacciare i contatti presentandosi all’improvviso a Milano. Il film sarà in sala dal 6 ottobre e le premesse per fare bene non mancano.

Quasi orfano, la trama

Pregiudizi, conflitti familiari e romanticismo. Questi sono i tre ingredienti che rendono Quasi orfano un film dignitoso che entra nel panorama delle commedie italiane. I pregiudizi riguardano tutti i personaggi: i membri della famiglia Tarocco, provenienti dalla Puglia, e la famiglia di Costanza. Un argomento significativo del film è la differenza nel ritratto che viene fatto del nord e del sud Italia. Nessuna esclusione di colpi, poiché vengono descritti pregi e difetti da una parte e dall’altra. Milano, la grande città del nord Italia, così caotica ma funzionante allo stesso tempo. La città per eccellenza che come diceva Pasolini schiaccia l’uomo e lo limita. Dall’altra parte Monopoli, nella periferia della Puglia, disorganizzata ma colorata. Ricca di bellezza, aperta e immutabile.

Così il contrasto centro-periferia si rispecchia nelle caratteristiche dei personaggi. Valerio, nel film, ne incarna perfettamente i pregi e difetti. In questo caso, il personaggio di Riccardo Scamarcio è scisso tra questi due mondi. Vive in un mondo patinato, dove le persone che lo circondano hanno più timore che affetto per lui. Veste come un borghese con il maglioncino a collo alto, stile Steve Jobs e rivendica i suoi progetti come se fosse il fautore del cambiamento. Gli basterà sentire un fischio – il richiamo della famiglia Tarocco – per riportarlo con i piedi per terra. Un riflesso incondizionato per cui appena sente la nipote fischiare risponde allo stesso modo. Il fischio, un atto che in città non è contemplato, riunisce così la famiglia Tarocco.

Invece, Costanza rappresenta in tutta la sua alterità i pregiudizi sul nord Italia. Il personaggio interpretato da Vittoria Puccini subisce, forse, il cambiamento più totale alla fine del film. Quando il suo arco narrativo inizia lei è già intrappolata in un matrimonio infelice, un padre opprimente e un lavoro insoddisfacente. Vittima anche lei di uno stereotipo attuale: la donna offuscata dal potere maschile. Lo vediamo quando il padre continua a dare man forte al personaggio di Valerio e quando Valerio stesso la sminuisce chiamandola “musa”, nonostante le idee dei progetti in comune siano stati creati proprio da lei.

Quasi Orfano film recensione
Foto di F. Cassaro

La famiglia è il bene più prezioso

Il film vive di contrasti, non solo geografici, ma anche sentimentali. Da una parte la famiglia Tarocco accoglie Costanza come una figlia, dall’altra invece il personaggio di Bebo Storti incarna tutta la glacialità del manager milanese. In Quasi orfano si da spazio ai sentimenti e ai romanticismi che sono propri della natura della famiglia Tarocco. Proprio l’aspetto romantico e sentimentale è stato quello che maggiormente è stato esplorato in Quasi orfano, piuttosto che nel film originale francese (da cui il remake italiano prende ispirazione). Lo vediamo nella focosità della coppia composta da Nicola (Antonio Gerardi) e Lulù (Grazia Schiavo) ma anche e soprattutto dalla dolcezza dell’abbraccio tra Mà e Pà – Nunzia Schiano e Adriano Pappalardo.

Due amori semplici che non cercano di strafare. Si aggrappano alla vita quotidiana come fosse il loro pane. Nicola e Lulù sono dei genitori apprensivi e nonostante siano entrambi giovani vedono il cambiamento come qualcosa di impossibile da attuare. Hanno lo sguardo disilluso perché la loro terra madre gliel’ha imposto. Tutto cambia quando ricevono l’invito alla festa dello zio famoso – Valerio. Lì allora tutto cambia: “Andiamo a Milano, sono anni che non usciamo dalla Puglia“. Ancora una volta il pregiudizio si annida nella trama del film. Ma sarà proprio nel grigiore e nella piattezza di Milano che Nicola e Lulù ritroveranno se stessi, come singoli e come coppia.

Confinati al ruolo di Mà e Pà, Nunzia Schiano e Adriano Pappalardo, interpretano marito e moglie Tarocco. Ad Adriano Pappalardo è affidato il compito di marito testardo e “capoccione” che, chiuso nella sua bolla a Monopoli, non accetta il cambiamento. La gestione dell’ostello gli sta sfuggendo di mano complice le sue antipatie verso i turisti che provengono dal nord Italia. La sua bussola, il suo fiore di lillà, è il personaggio di Nunzia Schiano alla quale è affidato un doppio compito. Riportare a casa il figlio Valerio e farlo riappacificare con la sua amata Costanza. Circondata da soli uomini per tutta la vita, Mà tiene in realtà le redini della famiglia: nei Tarocco vige il matriarcato.

Alla riscoperta delle radici

Con pazienza e saggi consigli Mà riesce a tessere la sua tela: “Come fai ad essere sempre così felice?” le domanderà Costanza durante una passeggiata. Non c’è nessun segreto per la felicità di Mà: “Mi sono riunita con entrambi i miei figli, cosa altro posso volere di più“. Ancora una volta, la famiglia il bene più prezioso. Così il personaggio della Schiano riesce a smuovere dal torpore Costanza che si immedesima per un momento in una donna del sud, pronta a fare a cazzotti per gelosia. Riesce anche in un certo senso a colmare quel vuoto della figura materna per il personaggio della Puccini. Come una fata turchina riesce a mettere tutto in ordine.

Così Valerio prende la decisione che gli cambierà la vita e anche Costanza, per amore, lo seguirà. Il viaggio della coppia che all’inizio sembrava così tormentato e circoscritto tra le mura dei grattacieli di Milano, si apre alla vastissima campagna pugliese. Ma niente resta com’è: la famiglia Tarocco si apre al mondo e agli altri, accogliendo benevolmente i suoi ospiti nel nuovo B&B di famiglia. Non c’è più spazio per i conflitti e i pregiudizi, quello che conta è solo l’Amore.

 
 

Nocebo: trailer carico di tensione per il nuovo film con Eva Green

È stato rilasciato il trailer ufficiale di Nocebo, l’ultimo thriller del regista Lorcan Finnegan e prodotto da RLJE Films/Shudder. Il trailer offre agli spettatori uno sguardo all’atmosfera inquietante del film e alle tensioni che aumenta tra i vari personaggi. Nel film “Una stilista (Eva Green) soffre di una misteriosa malattia che confonde i suoi medici e frustra suo marito (Mark Strong) – finché non arriva l’aiuto sotto forma di una tata filippina (Chai Fonacier) che usa metodi che derivano da tradizioni popolari per guarirla ma questa strada porterà a rivelare una verità orribile ”, si legge nella sinossi del film.

Nocebo è scritto da Garret Shanley e diretto da Lorcan Finnegan. Nel casto protagonisti sono Eva Green, Mark Strong, Chai Fonacier e Billie Gadsdon. Il film uscirà negli USA in  anteprima nelle sale il 4 novembre e sarà disponibile in digitale e tramite video on demand il 22 novembre sempre negli USA. In Italia al momento non ha una data di uscita.

 
 

James Bond: il produttore esclude qualsiasi giovane attore per il prossimo 007

James Bond

Anche se nessuna informazione su chi potrebbe essere il nuovo James Bond è ancora venuta alla luce, uno dei produttori dietro i film ha recentemente rivelato che il personaggio non sarà interpretato da un attore più giovane. Il produttore di lunga data di James Bond Michael G. Wilson ha recentemente parlato a un evento “In Conversation” al British Film Institute di Londra per celebrare i 60 anni di James Bond e ha affermato che gli attori più giovani sono fuori gioco quando si tratta pensa alla prossima scelta per il famoso agente segreto.

“Abbiamo provato a guardare i giovani in passato”, ha detto Wilson (tramite Deadline ). “Ma cercare di visualizzarlo non funziona. Ricorda, Bond è già un veterano. Ha avuto una certa esperienza. È una persona che ha attraversato le guerre, per così dire. Probabilmente è stato nel SAS o qualcosa del genere. Non è un ragazzo del liceo che puoi portare dentro e iniziare. Ecco perché funziona per un trentenne.

Sebbene forse non sia la notizia più sorprendente, la dichiarazione sembra eliminare dalla contesa una manciata di scelte popolari dei fan per il ruolo, incluso Tom HollandL’attore di Spider-Man ha rivelato all’inizio di quest’anno di aver effettivamente presentato un film di James Bond alla Sony, e non è un segreto che abbia rivelato di volere il ruolo.

Dopo la partenza di Daniel Craig dal personaggio in No Time to Die del 2021 , lo stato del prossimo film di 007 , così come chi interpreterà il personaggio di James Bond, è stato oggetto di forti speculazioni. Con questa nuova serie di notizie, sembra che i fan avranno del tempo per continuare a teorizzare su chi dovrebbe interpretare il personaggio mentre quelli dietro le quinte lavorano per fornire la versione più recente dell’iconico agente segreto.

 
 

Zazie Beetz: 10 cose che non sai sull’attrice

Zazie Beetz
Zazie Beetz a Venezia - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Divenuta popolare solo di recente grazie ad alcuni film e serie TV di successo, l’attrice Zazie Beetz sembra avere tutte le carte in regola per avere davanti a sé una rosea carriera. Fattasi apprezzare tanto in ruoli comici quanto in ruoli più drammatici, l’attrice ha dimostrato un talento che saprà certamente far fruttare negli anni a venire.

Ecco 10 cose che non sai di Zazie Beetz.

Zazie Beetz carriera

1. Ha preso parte a importanti film. L’attrice debutta al cinea nel 2015 con il film James White, ma ottiene una buona fama solo nel 2018 quanto interpreta il personaggio Domino nel film Deadpool 2, dove recita al fianco di Ryan Reynolds. Ha così inizio la sua popolarità, e nel giro di breve tempo la Beetz è tra i protagonisti dei film High Flying Bird (2019), Lucy in the Sky (2019), Seberg (2019) e Joker (2019), dove recita accanto a Joaquin Phoenix.

2. E’ celebre anche per le serie TV. L’attrice è inoltre tra i protagonisti di due serie di successo. La prima è Easy, disponibile su Netflix e composta di tre stagioni rilasciate dal 2015 al 2017. La seconda è invece Atlanta (2016-in corso), ideata e diretta dall’attore Donald Glover.

Zazie Beetz Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 540 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere foto scattate in momenti di svago o sui set da lei frequentati. Non mancano inoltre piccolo curiosità o foto promozionali dei suoi progetti futuri.

zazie-beetz-joker

Zazie Beetz fidanzato

4. E’ impegnata in una relazione sentimentale. L’attrice è fidanzata con l’attore e scrittore David Rysdahl. I due sono stati fotografati più volte insieme, e la stessa attrice è solita condividere sul proprio profilo Instagram foto in compagnia di lui. Rysdahl ha anche accompagnato la Beetz all’anteprima del film Joker a Venezia.

Zazie Beetz Venezia

5. Ha incantato il Lido. L’attrice era presente al Festival di Venezia 2019 per presentare Joker, il suo nuovo film da interprete, ed ha facilmente conquistato pubblico e critica con la sua presenza. Nello sfilare sul red carpet, l’attrice indossava un abito di Valentino Couture, che con gonna ampia e vaporosa, spalle scoperte e grandi maniche a sbuffo ha attirato le attenzioni di tutti i presenti.

Zazie Beetz Joker

6. Ha un importante ruolo nel film. All’interno del film diretto da Todd Phillips e con protagonista Joaquin Phoenix, l’attrice ricopre il ruolo di Sophie Dumond, ruolo del quale si sa ancora poco se non che figurerà anche come interesse amoroso del protagonista. Il film ha poi vinto il Leone d’Oro al Festival di Venezia, contribuendo di conseguenza ad aumentare la popolarità dell’attrice.

zazie-beetz-atlanta

Zazie Beetz Domino

7. Ha interpretato il ruolo del celebre personaggio. L’attrice si era già fatta notare recitando nel film Deadpool 2, dove ricopriva il ruolo di Domino, che aiuterà l’irriverente protagonista nella sua lotta contro il villain di turno. L’interpretazione dell’attrice è stata particolarmente lodata dalla critica, che l’ha indicata come una delle cose migliori del film.

8. Si è allenata a lungo. Per ricoprire al meglio il ruolo, l’attrice si è dovuta sottoporre a lunghe sessioni di allenamento, con il fine di migliorare la propria prestanza fisica. Ciò era richiesto per le numerose sequenze d’azione. Tuttavia l’attrice ha dichiarato di non essere abituata ad allenarsi, e di aver affrontato questa parte del lavoro con meno entusiasmo del previsto.

Zazie Beetz Atlanta

9. Non sa come evolverà la serie. L’attrice, che in Atlanta interpreta Vanessa “Van” Keefer, ha dichiarato di non sapere quando inizierà la produzione della terza stagione, poiché tutti i membri del cast sono impegnati in progetti personali. La Beetz ha tuttavia espresso entusiasmo per l’arco narrativo intrapreso dal personaggio, e spera di poterlo porta ancora ad ulteriore maturazione con una nuova stagione.

Zazie Beetz età e altezza

10. Zazie Beetz è nata a Berlino, in Germania, il 25 maggio 1991. L’altezza complessiva dell’attrice è di 168 centimetri.

Fonte: IMDb

 
 

In viaggio, recensione del documentario di Gianfranco Rosi

Papa Francesco in In Viaggio

Nei primi nove anni del suo pontificato, Papa Francesco ha compiuto 37 viaggi visitando 53 Paesi: nel documentario In Viaggio, presentato fuori concorso a Venezia 79, questi itinerari diventano per Gianfranco Rosi viatico per riunire il cammino di un uomo con molte delle terre che aveva esplorato nei suoi documentari precedenti. Povertà, migrazione, ambiente, solidarietà e guerra sono solo alcune delle tematiche che In Viaggio affronta, cercando di mettere in relazione la Via Crucis del Papa con gli itinerari degli “uomini di Fuoco” di Rosi, tracciati da Fuocoammare (2016) e Notturno (2020).

L’umanità di Papa Francesco

Il 13 marzo 2013 Jorge Mario Bergoglio si presentò ufficialmente al mondo come Papa Francesco con una frase memorabile, ma umilissima: “Fratelli e sorelle, buonasera!“. Gianfranco Rosi estende la propensione alla cordialità di Francesco decidendo di incentrare In Viaggio sull’umanità del papa, relegando alla documentazione – la maggior parte del prodotto finito è composto da filmati d’archivio – il mistero della visione, che avrebbe potuto disvelarsi in tutta la sua potenza se ci fossero stati mostrati scorci più inediti del Pontefice oltre la sfera religiosa, nel suo attaccamento all’incontro con l’altro, alla parola, alla cordialità come vero significato di fede.

Il viaggio del Papa è un’esperienza in divenire, di cui però ci sfugge l’immediatezza: non ci mostra nulla che già non sappiamo, nessun contatto di Francesco che non sia già stato immortalato da giornalisti e televisioni. L’impatto semiologico della sua figura rimane invariato: Francesco è veicolo di comunicazione, è un papa che ammette l’errore ma non smette mai di provare. Gianfranco Rosi sposta la cinepresa dalle guerre e dai rifugiati, centro propulsore delle sue precedenti narrazioni, per soffermarsi sull’incontro dello straniero con popoli altri, sulla sua predisposizione all’adattamento fiducioso, in totale opposizione all’indisponenza spesso mostrata dai vertici nei riguardi di questioni così spinose. È un Papa che parla nella lingua della gente che va a visitare ma, soprattutto, guarda dritto negli occhi chi ha di fronte, siano – indifferentemente – proseliti, capi di stato, bambini e adulti.

Un frame di In Viaggio

Si può sognare viaggiando in alto

Forse questo Papa vorrebbe solo qualcuno che, a sua volta, gli rispondesse con lo sguardo, compito a cui il controcampo silenzioso di Rosi non riesce ad adempiere. Resta la figura di un pontefice solitario e in solitudine che, nonostante la continuità verbale e solidale che garantisce ai fedeli, fatica a trovare il destinatario ultimo dell’appello che reitera diffusamente: “Non abbiate paura di sognare“. Un Papa che porta su di sè il peso dei conflitti e catastrofi che invadono la Terra, la cui fisicità muta col passare dei viaggi e la constatazione che le distanze concettuali sono molto più difficili da abbattare rispetto a quelle fisiche.

Forse la vicinanza partecipe – a dispetto della lontananza geografica – non conosce limiti sopra di noi, dove regna il Divino e dove si trovano gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale con cui Papa Francesco instaura il dialogo più memorabile di In Viaggio. Nella distanza della ricezione della parola con gli astronauti, negli attimi di tempo necessari per decifrare un messaggio che arriva da lontanissimo, solo allora la solitudine del Pontefice trova un appiglio: in cielo, lontani dalla nostra Terra, c’è ancora spazio per il sogno e la sofferenza terrena può assumere un senso, nell’abbraccio umano di chi viaggia nello spazio con curiosità e, soprattutto, speranza.

 
 

Zazie Beetz in trattative per tornare come Domino in Deadpool 3

Zazie Beetz
Zazie Beetz a Venezia - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Dopo le trattative per ritornare in Joker 2, l’attrice Zazie Beetz si dice ora sia in trattative per tornare come Domino nell’annunciato e chiacchieratissimo Deadpool 3. La star di Deadpool 2, Zazie Beetz, ha recentemente lasciato intendere che potrebbe tornare nei panni di Domino per il prossimo trequel del MCU, e una nuova voce afferma che l’attrice di Joker è ora ufficialmente in trattative per riprendere il ruolo.

Probabilmente era solo questione di tempo prima che questo tipo di rapporti iniziassero a fare il giro dopo l’enorme notizia di Hugh Jackman/Wolverine della scorsa settimana, ma la fonte (il patreon di Daniel Richtman ) è abbastanza affidabile, e ha senso solo che i Marvel Studios provino a tenere insieme la band per questo film, anche se non siamo ancora sicuri se artisti del calibro di Cable (Josh Brolin), Colossus (Stefan Kapičić) o Negasonic Teenage Warhead (Brianna Hildebrand) torneranno in azione.

Naturalmente, il coinvolgimento di Logan solleva qualche altra domanda. Si unirà a Wade Wilson nel MCU o Deadpool 3 inizierà nel “FoxVerse” prima di portare Mr. Pool nel mondo condiviso dei Marvel Studios da solo? Sappiamo che Jackman è destinato a fare più di un semplice cameo, quindi quest’ultimo sembra improbabile. Ad ogni modo, con una data di uscita fissata e la produzione che dovrebbe iniziare all’inizio del prossimo anno, dovremmo ricevere alcune notizie ufficiali sul casting abbastanza presto.

Deadpool 3, quello che sappiamo

Shawn Levy dirigerà Deadpool 3. Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno anche Deadpool 3, basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux.

Oltre a Ryan Reynolds non ci sono nomi confermati nel cast del film. In Deadpool 2 c’erano Josh Brolin nel ruolo di Cable e Zazie Beetz in quello di Domino, mentre il primo film vedeva la presenza di Morena Baccarin come Vanessa e T.J. Miller come Weasel. Nel cast è stato anche confermato Hugh Jackman, che torna a rivestire i panni di Wolverine/Logan, dopo la sua gloriosa uscita di scena nel 2017 in Logan, di James Mangold.

Paul Wernick e Rhett Reese hanno dichiarato sul film: “È una meravigliosa opportunità per i pesci fuor d’acqua. Deadpool è un pazzo al centro di un film. Far cadere un pazzo in un mondo molto sano di mente, è oro puro. Sarà davvero divertente.” Deadpool 3 uscirà il 6 settembre 2024.

 
 

Warner Bros Discovery: potrebbe esserci una buona ragione per cui lo studio non trova il suo “Kevin Feige”

Warner Bros. Discovery

Il CEO di Warner Bros. Discovery, David Zaslav, è ancora alla ricerca di qualcuno che si occupi del DC Extended Universe, anche se la ricerca di un dirigente per mettere in atto il suo vago piano decennale non si sta rivelando facile. Potrebbe voler trovare il suo Kevin Feige, ma è più facile a dirsi che a farsi, e il prolifico produttore Dan Lin ha già rifiutato quello che suona, almeno sulla carta, come un lavoro da sogno.

Sfortunatamente, il DCEU è diventato la mela avvelenata di Hollywood, cosa sottolineata in un nuovo rapporto di The Wrap. Mentre si dice che altri siano in lizza per un lavoro che è stato finora ricoperto da nomi come Greg Silverman, Geoff Johns e Jon Berg e Walter Hamada, gli addetti ai lavori non credono che il ruolo sia eccessivamente desiderabile.

“È un gruppo molto ristretto di persone che può dirigere e rimettere in sesto i film DC mentre gestisce la creatività, gli affari e – siamo sinceri – i campi minati politici che derivano da quel lavoro sono tanti”, ha detto un importante produttore di Hollywood sotto la condizione di anonimato. 

Sembra che lo stile di gestione di Zaslav sia un altro problema e di conseguenza non sta conquistando nessun fan. Secondo quanto riferito, gli piacciono gli incontri alle 7 del mattino, con un produttore della Warner Bros. che dice sullo scambio: “Perché Dan Lin dovrebbe voler accettare il lavoro? La DC è un’enorme priorità per Zaslav, ma chi vuole salire a bordo e guidare una divisione cinematografica che ha già cancellata un film che era pronto per partire. E avere un CEO di microgestione?”

Si dice anche che la Warner Bros.’ “Kevin Feige” non godrà dello stesso livello di libertà creativa del presidente dei Marvel Studios perché, come dice un produttore, “Non c’è nessun ‘altro Feige’. La Warner non darà mai un’autonomia del genere a una persona”. In altre parole, sarà sempre Zaslav ad avere l’ultima parola.  Anche gli attuali capi della DC Films, Mike De Luca e Pam Abdy, possono dare il via libera a progetti con budget inferiori a $ 35 milioni. Questo vale per nessuno dei film in uscita ora ed è questa la reale ragione per la quale si è deciso di allontanarsi da film per esclusivi di HBO Max. 

L’intera faccenda suona piuttosto complessa e le speranze che il DCEU possa improvvisamente raggiungere il suo pieno potenziale ancora una volta sembra difficile. Non siamo sicuri di chi possa salvare il marchio a questo punto, ma non sembra che Zaslav sia il salvatore che alcuni speravano potesse essere quando Discovery ha acquisito la Warner Bros. Quali sono le tue speranze per il futuro del DCEU?

 
 

The Batman: Barry Keoghan rivela che fu provinato per un altro ruolo importante!

The Batman Joker Barry Keoghan

Una delle più grandi sorprese di The Batman è arrivata proprio alla fine del film, quando abbiamo appreso che il vicino di casa dell’Enigmista all’Arkham Asylum è il Joker. Non è ancora una versione a tutti gli effetti di quel cattivo, anche se una scena cancellata ha rivelato parte della storia che condivide con il Cavaliere Oscuro dopo che l’eroe ha catturato il serial killer durante il suo primo anno a Gotham City.

Parlando con GQ , l’attore di Joker Barry Keoghan ha rivelato che Joker non era il cattivo di Batman per cui aveva originariamente fatto il provino. “Volevo essere l’Enigmista”, dice l’attore, spiegando che questo video sul suo canale Vimeo era inteso come la sua audizione non ufficiale per il ruolo dopo aver sentito che The Batman era in lavorazione. Quando ha incontrato il produttore Dylan Clark, Jonah Hill era stato scelto per il ruolo dell’Enigmista, anche se Paul Dano sarebbe stato successivamente arruolato per interpretare l’iconico cattivo della DC Comics. 

Tuttavia, quattro mesi dopo, ha ricevuto una chiamata dal suo agente che diceva: “The Batman vuole che tu interpreti il ​​​​Joker, ma non puoi dirlo a nessuno”. Dicendo che la sua interpretazione del Clown Prince of Crime è “un po’ affascinante e un po’ ferita”, Keoghan ha insistito sul fatto che i suoi occhi rimangono visibili sotto tutte quelle protesi. “Volevo una sorta di umano dietro il trucco. Voglio che le persone si relazionino con lui… [sapere] che questa è una facciata che mette su”. Per lui, il Joker è “un ragazzo distrutto”. Confermando di non aver sentito nulla su The Batman 2 , l’attore ha chiarito che “Non appena arriva quella chiamata. Sono lì amico, ci sono”.

Siamo certamente incuriositi di vedere cosa riserva il futuro per la versione di Keoghan del Joker, in particolare perché la sua trasformazione nel cattivo che conosciamo dai fumetti è tutt’altro che completa. Si adatta al mondo che il regista Matt Reeves sta creando, però, e il buon senso dice che l’Arlecchino dell’Odio sarà al centro della scena nel seguito. Il sequel di Batman al momento non ha una data di uscita. 

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Black Panther: Wakanda Forever, Ryan Coogler ha commentato alcuni degli aspetti più discussi del suo sequel

Black Panther: Wakanda Forever

I Marvel Studios hanno presentato un nuovo trailer per Black Panther: Wakanda Forever proprio ieri, quando i biglietti per l’attesissimo sequel sono stati messi in vendita e il regista Ryan Coogler – che ha ammesso di aver preso in considerazione l’idea di abbandonare il progetto dopo la morte di Chadwick Boseman – si è ora aperto e ha parlato dell’emozionante anteprima durante una chiacchierata con Entertainment Weekly.

Il più grande punto di discussione è, ovviamente, la donna (che è stato confermato nella ripresa finale del trailer) che assumerà il ruolo di Black Panther sulla scia della morte di T’Challa. Shuri sembra la scommessa più sicura, ma ci sono altre possibilità (Nakia, per esempio), e Coogler non è ancora pronto a far uscire il gatto (nessun gioco di parole) dal sacco.

“Dovevo trovare un modo in cui sentissi di poter andare avanti e un modo in cui la nostra famiglia Black Panther potesse andare avanti”, è tutto ciò che il regista ha offerto quando gli è stato chiesto del nuovo protettore di Wakanda. “Ho iniziato a inventare un film che avesse elementi del film che avevamo appena finito di scrivere, ma che applicasse anche i temi che le persone che stavano soffrendo tanto quanto me potevano effettivamente recitare ed eseguire e uscire dall’altra parte.”

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Wakanda Forever segnerà il debutto nel MCU di un personaggio che i fan della Marvel Comics aspettavano da molto tempo di vedere in Namor, e il nuovo teaser ci offre una prima occhiata al Savage Sub-Mariner che prende il volo con mezzi piuttosto non convenzionali. “Penso che girando questo tipo di film, devi avvicinarti alle cose strane, o rischi di perdere ciò che lo rende divertente”, dice Coogler delle caviglie piumate di Namor“Ha caratteristiche davvero uniche e cose che non vanno necessariamente insieme. Può respirare sott’acqua, ovviamente, ma ha queste piccole ali sulle caviglie. Ha le orecchie a punta e cammina in mutande. È tutto divertente, amico.”

Il film vedrà anche l’introduzione di Riri Williams, alias Ironheart, che userà “il suo incredibile intelletto per seguire le orme del compianto Tony Stark”. “Il film tratta molte cose, ma una di queste sono i foil: persone che esistono in contrasto, ma c’è un filo di somiglianza”, spiega Coogler. “In questo film, vediamo Shuri incontrare qualcuno che ha alcune cose in comune con lei, ma è anche molto, molto diverso”.

Black Panther: Wakanda Forever, il film

Il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI.

Nel film Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.

 
 

SPAWN: il creatore Todd McFarlane anticipa “enormi notizie in arrivo” sul film live-action

spawn

I fan di Spawn avevano quasi rinunciato alla speranza di vedere un film in live action sul personaggio creato da Todd McFarlane, lui stesso ha più volte scherzato negli ultimi anni, ma sembra che finalmente ci sia stato qualche movimento sul progetto. Infatti McFarlane ha postato alcune informazioni sul suo Tweet, promettendo che “enormi notizie sul film di Spawn” arriveranno domani a un certo punto. Il suo post includeva una prima occhiata al logo ufficiale del film (solo scherzando… speriamo!).

L’ultima volta che abbiamo sentito del film, Spawn era ancora in fase di sviluppo attivo presso Blumhouse, ma si ritiene che la pandemia abbia causato ritardi significativi e si dice che il fatto che McFarlane voglia dirigere il film abbia provocato una serie di problemi. Per quanto ne sappiamo, Jamie Foxx è ancora legato al ruolo del protagonista. L’ attore di Spider-Man: No Way Home  aveva condiviso aggiornamenti sul film all’inizio di quest’anno durante un’intervista. “Parlo con Todd e vogliamo creare qualcosa di così speciale perché ricordo di aver visto i primi film di Spawn e poi le versioni HBO e quindi abbiamo qualcosa che è quasi come un originale, senza rivelare troppo”, ha detto Foxx . “Ma inizia in un modo davvero fantastico. E non è un grande budget, sai? Ed è quello che mi piace di questo”.

Sebbene la popolarità del personaggio sia leggermente diminuita nel corso degli anni, Image’s Spawn è stato uno dei fumetti più venduti degli anni ’90. Il film del 1997 non è riuscito a rendere giustizia al fumetto, ma la serie animata della HBO ha avuto molto più successo. Questo riavvio è stato sviluppato pensando a una classificazione R, ma per ora è tutto ciò che sappiamo. Speriamo arrivino notizie in giornata più ufficiali! 

Il nuovo film dedicato a Spawn avrà come protagonista il premio Oscar Jamie Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo. Del cast dovrebbe far parte anche Jeremy Renner nei panni di Twitch Williams. Greg Nicotero, truccatore di The Walking Dead, si occuperà del trucco e degli effetti speciali. Il film sarà prodotto da Jason Blum e dalla sua Blumhouse Productions.

 
 

Avengers: Secret Wars, ecco chi scriverà il film!

Avengers: Secret Wars film 2025

Arriva da Deadline la notizia che lo sceneggiatore di Loki e Doctor Strange nel Multiverso della Follia Michael Waldron scriverà la sceneggiatura di Avengers: Secret Wars. Sebbene il titolo sia stato utilizzato per due storie di eventi molto diverse dalla Marvel Comics, la recente attenzione al Multiverso e il ruolo in espansione dell’MCU di Kang il Conquistatore potrebbe suggerirci che la storia potrebbe prendere in prestito molti nodi narrativi dalla storia di Jonathan Hickman. Questo fumetto presentava un mucchio di caos multiversale, quindi il coinvolgimento di Waldron ha perfettamente senso.

Dopotutto, è stato lui ha introdotto Kang (“Colui che resta”) in Loki e in seguito ha abbracciato il concetto di Multiverso nel sequel di Doctor Strange. Il noto sito americano  aggiunge che con Jeff Loveness (Ant-Man and The Wasp: Quantumania) scelto per scrivere Avengers: The Kang Dynasty per il regista Destin Daniel Cretton, entrambi i film stanno iniziando a prendere forma. Gli addetti ai lavori rivelano che Avengers: Secret Wars avrà il suo regista a breve, anche se è probabile che già tutte le parti siano in contatto per coordinare i piani più ampi dei Marvel Studios.

A quanto pare, gli incontri per il lavoro di scrittore di Avengers: Secret Wars si sono svolti il ​​mese scorso. Mentre un certo numero di sceneggiatori si sono incontrati con i Marvel Studios, Waldron è sempre stato il favorito poiché lo studio ha molta fiducia in lui.  Non abbiamo dettagli specifici sulla trama per nessuno dei due film in questa fase, anche se entrambi stanno rapidamente iniziando a prendere forma. Si dice che il regista di Black Panther: Wakanda Forever Ryan Coogler sia il favorito per prendere il timone di questo capitolo finale della fase 6 e The Multiverse Saga, anche se nulla è stato ancora confermato. Ci aspettiamo un aggiornamento presto, però.

Quello che sappiamo è che questi saranno i primi film di Avengers dopo Avengers: Endgame del 2019, quindi la pressione è alta sui Marvel Studios per farli funzionare bene e offrire un vero spettacolo. Avengers: The Kang Dynasty arriverà nelle sale il 2 maggio 2025, mentre Avengers: Secret Wars seguirà il 7 novembre dello stesso anno.