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Single ma non troppo: le curiosità e il cast del film con Dakota Johnson

Single ma non troppo film

Popolare commedia del 2016, Single ma non troppo (qui la recensione) ha confermato le doti comiche dell’attrice Dakota Johnson, fino a quel momento nota principalmente per la trilogia di 50 sfumature di grigio. Diretta da Christian Ditter, già noto per il film #Scrivimiancora, la commedia vanta all’interno del suo cast popolari attrici della scena statunitense come Alison Brie, Leslie Mann e, in particolare, l’esplosiva Rebel Wilson. Rivelatosi poi un grande successo commerciale, non tutti sanno che il film è basato su un popolare romanzo.

Intitolato How to be Single, ma in Italia tradotto con lo stesso titolo del film, il libro è stato scritto da Liz Tuccillo, noto autore di commedie, e pubblicato nel 2008. Diventato da subito un grande successo, ne vennero acquistati rapidamente i diritti per una trasposizione cinematografica, che inizialmente avrebbe dovuto essere diretta dall’attrice Drew Barrymore. Il progetto è in seguito passato di mano, rimanendo grossomodo bloccato fino al 2014, anno in cui iniziarono a svolgersi i casting per i ruoli principali.

Con un budget di 38 milioni di dollari, il film riuscì, nonostante le critiche contrastanti, ad ottenere un buon successo di pubblico, arrivando a guadagnare complessivamente circa 100 milioni in tutto il mondo. Ad essere lodate, in particolare, furono la frizzante sceneggiatura e le interpretazioni delle protagoniste. Il film è inoltre stato indicato come una delle commedie più brillanti dell’anno, e ha ricevuto nomination a popolari premi proprio come uno dei titoli preferiti dal pubblico di quell’anno.

Single ma non troppo: la trama del film

Protagonista del film è Alice, la quale in procinto di partire per New York si trova a voler prendere una pausa dal fidanzato Josh, con il quale ha una relazione dai tempi del college. La giovane è infatti desiderosa di scoprire sé stessa e poter fare affidamento sulla propria autonomia. Una volta arrivata nella nuova città, Alice si fa ospitare da sua sorella Meg, iniziando a lavorare come assistente legale. Sul posto di lavoro ha così modo di stringere amicizia con Robin, dal carattere indomito e la quale è solita trascorrere le proprie serate tra feste e avventure di una notte. Trascinata da quest’ultima ad un affollato party, Alice fa la conoscenza di Tom, giovane e affascinante barista. Con lui, però, passa la serata soltanto a parlare della propria vita, stringendo amicizia.

Da quel momento, le vicende di Alice prenderanno una piega inaspettata. Convintasi a voler tornare con Josh, la giovane scopre che ciò non è più possibile, in quanto egli sta ormai frequentando un’altra ragazza. Delusa e intristita, Alice si concede dunque esperienze impreviste, tra party e serate a base di bevute. Per lei ha infatti inizio un delicato percorso che la porterà a scoprire cosa vuol dire essere single, imparando a rispettare sé stessa senza sacrificarsi per i desideri degli altri. In particolare, Alice dovrà superare la propria paura di rimanere da sola, riconoscendo il fatto di non esserlo realmente. Solo quando sarà riuscita in ciò, avrà modo di godersi i sogni che si era da sempre prefissata.

Single ma non troppo cast

Single ma non troppo: il cast del film

Per la buona riuscita di un film comico elemento fondamentale sono gli attori. Se questi non sono in grado di rendere memorabili e attraenti i personaggi, o se non si genera una buona chimica tra di loro, il film è a rischio. Per questo per la produzione era importante trovare i giusti interpreti per i ruoli principali del film. Inizialmente, il ruolo di Alice era stato offerto all’attrice Lily Collins, la quale dopo aver inizialmente accettato si trovò a dover abbandonare il progetto per via di altri impegni. Al suo posto subentrò così l’attrice Dakota Johnson, reduce dal successo di Cinquanta sfumature di grigio. Per lei si trattava della prima prova come attrice protagonista di una commedia.

Per sostenerla, la produzione ricercò un’attrice che potesse, con il ruolo di Robin, rappresentare il vero elemento di comicità dell’intero film. Fu così che l’attrice Rebel Wilson entrò a far parte del film. Celebre per la trilogia di Pitch Perfect, la Wilson è un puro talento comico, nuovamente sfoggiato grazie al ruolo ricoperto nel film. Per questa sua nuova interpretazione, l’attrice ha infatti ricevuto numerose lodi da parte di critica e pubblico. Fanno poi parte del cast le attrici Alison Brie nel ruolo di Lucy, e Leslie Mann per quello di Meg. Gli attori Nicholas Braun e Anders Holm ricoprono invece i ruoli di Josh dell’affascinante barista Tom.

Single ma non troppo: il libro, alcuni film simili e lo streaming

Considerando la trama del film, essa si discosta molto da quanto effettivamente narrato all’interno del libro di Tuccillo. Questo, infatti, viene preso soltanto come spunto iniziale da cui è stata poi costruita una vicenda più in linea con le necessità della narrazione per il cinema. Nel libro, infatti, si narra di una donna di quasi quarant’anni di nome Julie. Questa si trova ad essere improvvisamente lasciata dal compagno, ritrovandosi così single da un giorno all’altro. La trama del libro si concentra allora sul viaggio intorno al mondo che la donna compie, desiderosa di scoprire come il genere femminile reagisca all’essere single nelle diverse parti del pianeta. Nulla in comune dunque con la trama del film, che mantiene in comune con il testo letterario soltanto le sue tematiche.

Single ma non troppo si inserisce poi all’interno di un filone di commedie sentimentali arricchitosi, negli ultimi anni, di titoli di buon successo. Tra i film più simili a questo si può infatti ritrovare Non è romantico?, con protagonista la stessa Rebel Wilson. O ancora Tutte contro lui, con Cameron Diaz, Le amiche della sposa, con Kristen Wiig, o 5 anni di fidanzamento, con Jason Segel. Titoli meno recenti possono invece essere La verità è che non gli piaci abbasta, con Jennifer Aniston, Sex and the City, con Sarah Jessica Parker, e anche Il diario di Bridget Jones e i suoi due sequel con protagonista la premio Oscar Renée Zellweger.

Per gli amanti del film, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Single ma non troppo è infatti presente nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity Tim Vision Amazon Prime Video e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 19 gennaio, alle 21:25 sul canale Rai 1.

Fonte: IMDb

 

 
 

Spider-Man 4: sei possibili nuovi love interest per Peter Parker

the amazing spider-man 3

Per come si conclude Spider-Man: No Way Home, non restano molte possibilità alla storia d’amore tra Peter e MJ. Tutto il mondo ha dimenticato chi è Spider-Man, compresa la donna che egli ama. Ma va bene così: piuttosto che metterla in pericolo, Spidey preferisce sparire dalla vita dell’amata. E come lui, anche il pubblico deve andare avanti.

Con la prospettiva di un nuovo capitolo per l’Uomo Ragno, ci si aspetta l’arrivo anche di un nuovo amore in Spider-Man 4. Chi potrebbe essere la nuova fiamma di Peter? Ci sono sei personaggi femminili all’altezza del ruolo: affascinanti, romantiche, potenti e in grado di arricchire la saga e il franchise. Vediamole!

1Gwen Stacy: il vero amore di Peter in Spider-Man 4?

Spider-Man 4

Non sarebbe la prima volta che vediamo Gwen Stacy sul grande schermo. Non da ultimo, Gwen è stata anche menzionata in No Way Home. D’altronde, è lei il vero grande amore di Peter e potrebbe ritornare molto facilmente nell’MCU.

La Marvel Studios potrebbe fare subire dei grandi cambiamenti a Gwen, come è successo con Zia May. Un incontro con lei al college, dopo la fine della storia con MJ, aprirebbe un capitolo amoroso che, per quanto non nuovo, ha sempre una sua potenza drammatica. Chissà, magari in Spider-Man 4 ci sarebbe un lieto fine per la coppia, fino ad ora condannata ad una fine tragica del loro amore.

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The Batman: un nuovo trailer e due affascinanti poster

Ecco un nuovo trailer per The Batman e due affascinanti poster dedicati all’Uomo Pipistrello di Robert Pattinson e a Catwoman, interpretata da Zoe Kravitz.

The Batman: trailer ufficiale del film con Robert Pattinson

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

 
 

Moon Knight: l’analisi completa del primo trailer della serie

Moon Knight

Il 30 Marzo arriverà su Disney+ Moon Knight, serie Marvel che sembra destinata a rivoluzionare lo storytelling del franchise. Un paio di giorni fa è uscito il primissimo trailer della serie che vede Oscar Isaac come protagonista e Ethan Hawke come antagonista.

Già solo dal teaser, lo show si presenta come psicologico e cerebrale. Seguendo le vicende di Marc Spector, mercenario affetto da Disturbo Dissociativo dell’Identità, ci ritroviamo nella mente di Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio di souvenir. Nonostante la cripticità del trailer, è possibile cogliere al suo interno rivelazioni intriganti, ben camuffate in camei e easter eggs. Ecco 8 indizi che si riescono a captare con un’attenta visione.

1L’assenza di Jake Lockley in Moon Knight

Moon Knight

Il tassista notturno Jake Lockley è la personalità di cui Marc si appropria per ottenere informazioni a lui essenziali. Nel trailer di Moon Knight, non c’è traccia di Jake. Sembra quindi che la serie si concentri solo sulla personalità di Steve e su come il personaggio impari a condividere il proprio corpo con il mercenario.

Magari Jake arriverà sul finale, o negli ultimi episodi, per complicare la trama e promettere nuovi sviluppi. Per ora, l’unico indizio di una terza personalità di Marc è nei vari outfit che Isaac indossa.

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Spider-Man: No Way Home, 10 nuovi sorprendenti dettagli rivelati

Spider-Man: No Way Home rec ensione

Spider-Man: No Way Home è riuscito finora ad incassare oltre 1,5 miliardi di dollari al box office globale, e la discussione intorno al film non mostra segni di rallentamento.

Portare i due Spider-Men originali del grande schermo nel MCU (insieme a tutti i loro villain) è stata una scommessa vinta, e i fan erano desiderosi di capire come sarebbe stata possibile una realizzazione su così vasta scala. Dunque, abbiamo passato al setaccio ogni intervista e rivelazione post-rilascio per portarvi i 10 più grandi e sorprendenti nuovi dettagli sul film!

1Come Sony Pictures ha reagito alle grandi fughe di notizie

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Forse non sapremo mai se tutti quei grandi spoiler su Spider-Man: No Way Home erano una messa in scena o il risultato di una fuga di notizie dalla Sony, ma certamente sono riusciti ad aumentare l’entusiasmo per il film. Tom Holland e Andrew Garfield hanno  trascorso mesi a negare che più di uno Spider-Man si sarebbe mostrato nel terzo capitolo del MCU, ma come si è sentito Garfield una volta che è stato al corrente di quelle massicce fughe di notizie mentre affermava di non essere nel film?

“Mi sono impegnato così tanto per tenere segreto il fatto che ero ad Atlanta a girare”, ha ricordato Garfield in un’intervista con Entertainment Tonight. “Tutte queste fughe di notizie mi stavano accerchiando e io continuavo a pensare, ‘Oh, mio Dio, ragazzi, che diavolo sta succedendo? Spuntano anche immagini di me con Tobey!’ E loro: ‘No, no, lo terremo segreto’. ‘OK, continuerò a negarlo’ […] Ero felice di farlo, ma è stato davvero faticoso per gran parte dello staff. Ad ogni modo, la verità è ora allo scoperto e Garfield può finalmente parlare liberamente delle sue incredibili esperienze nel MCU: i fan hanno inoltre iniziato una campagna affinché la Sony renda realtà il progetto di The Amazing Spider-Man 3 e, dopo il modo in cui si è concluso il suo arco con The Amazing Spider-Man 2, c’è da credere che possa tenere seriamente in considerazione altri progetti legati al personaggio.

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As We See It: la recensione della nuova serie di Amazon Prime Video

As We See It recensione serie tv

Il cinema e la televisione possono essere strumenti estremamente educativi, i quali grazie alla loro popolarità hanno modo di trasmettere messaggi e valori sempre più necessari per una convivenza civile nel mondo. Al giorno d’oggi, sappiamo che esistono diverse realtà, anche se molte di queste sono ancora oggetto di sospetto, paura e, di conseguenza, silenzio. Tra queste, una delle più trascurate è quella riguardante quanti si trovano a vivere nello spetto autistico. È ancora troppa la disinformazione relativa a questa problematica, il che rende ovviamente altrettanto difficile capire come potervisi approcciare. La nuova serie Amazon, As We See It, cerca proprio di porre rimedio a ciò.

Ideata dal pluripremiato ideatore di Friday Night Lights e Parenthood Jason Katims, questa è il remake statunitense di un format israeliano ed ha per protagonisti Jack (Rick Glassman), Harrison (Albert Rutecki), e Violet (Sue Ann Pien), coinquilini poco più che ventenni tutti nello spettro dell’autismo. Nel corso della stagione li si segue mentre faticano per ottenere e mantenere un posto di lavoro, fare amicizie, innamorarsi e barcamenarsi in un mondo che li evita. Con l’aiuto delle loro famiglie, degli assistenti, e talvolta anche dandosi una mano reciprocamente, i tre coinquilini affrontano battute d’arresto e celebrano i trionfi durante il loro personalissimo viaggio verso l’indipendenza e l’accettazione.

“Normalità” è un concetto superato

Cosa è “normale”? È evidente che stabilire cosa lo sia e cosa no in un mondo sempre più variegato e complesso come quello odierno è cosa assai difficile. Fortunatamente oggi si è sempre più inclini ad aprirsi verso le tante sfumature che compongono l’umanità, permettendo così di abbattere quei pregiudizi troppo a lungo sostenuti. L’autismo non è certo una novità, né al cinema né in televisione (basti pensare alla serie Atypical), ma in As We See It questo viene raccontato con un desiderio di realismo tendente al documentaristico. Ciò lo si riscontra sia nella messa in scena che nella scelta dei tre attori protagonisti.

Per Katims, infatti, sembra fondamentale portare lo spettatore nella condizione dei tre ragazzi. Per questo motivo si preoccupa di esaltare quei rumori, quelle situazioni e quelle sensazioni che possono permettere di vivere, per la durata di ogni episodio, nei panni di Jack, Harrison e Violet. Allo stesso tempo, però, egli riesce a non far inghiottire il racconto dalle loro particolarità, mantenendo quello sguardo esterno ed oggettivo che permette di avere indietro uno spaccato fedele di questa realtà. I tre attori, che si identificano come individui nello spettro dell’autismo, permettono di conferire ulteriore verità ai loro personaggi.

Riprendendo la già citata Atypical, con cui è difficile non fare un confronto, risulta evidente come mentre questa affronta la problematica con un maggior senso dell’umorismo, As We See It è invece più neutrale a riguardo. Non mancano situazioni potenzialmente buffe, ma l’obiettivo primario è mettere al corrente lo spettatore delle difficoltà vissute da quanti vivono questa condizione. Per questo motivo quella di Katims è una serie che richiede una buona attenzione da parte dello spettatore, il quale se avrà voglia di concederla si troverà davanti ad un racconto che stimola la comprensione di tale realtà, trattandola con la giusta importanza.

As We See It Amazon

As We See It: la recensione della serie

Al di là delle intenzioni e dei valori che la serie aspira a trasmettere, As We See It si trova naturalmente a camminare in equilibrio su grandi pericoli. Il maggiore dei quali, come sempre in questi casi, è quello di drammatizzare eccessivamente il racconto e scadere in un pietismo improduttivo. Anche se in alcuni casi ciò avviene, lo showrunner, gli sceneggiatori e i registi riescono complessivamente a mantenere il racconto sulla retta via. Ciò permette di concentrarsi su quanto difficili siano le esistenze di quanti si riconoscono nello spettro autistico. Problematiche causate nella stragrande maggioranza dei casi da chi li guarda con sospetto e si definisce normale rispetto a loro. Ma lo è davvero?

As We See It potrà non essere un titolo per tutti, specialmente per via del suo richiedere un adeguato mood emotivo in vista della visione, e se anche non presenta particolari elementi “visivi” che la identifichino e distinguano rispetto a titoli simili, ha il pregio di avere un obiettivo chiaro. Un obiettivo che viene raggiunto più volte nel corso della stagione. Ci si emoziona, ci si indigna e ci si sente coinvolti dalle vicende dei tre ragazzi. Allo stesso tempo, si impara una volta di più a capire che ognuno intorno a noi sta affrontando le proprie personali battaglie. Se ciò può servire a praticare più gentilezza, As We See It avrà vinto la sua.

 
 

Bridgerton 2: nuove foto dalla stagione disponibile a marzo

Bridgerton serie tv 2020

Oggi Netflix e Shondaland rilasciano in anteprima otto nuove foto con uno sguardo alle avventure che affronteranno molti dei diversi personaggi della seconda stagione di Bridgerton, disponibile su Netflix dal 25 marzo 2022 in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

Mantenendosi in linea con i romanzi, questa stagione racconta la romantica storia di Lord Anthony Bridgerton e della sua ricerca dell’amore. Bridgerton approda su Netflix da Shondaland ed è prodotto da Shonda Rhimes, Betsy Beers e Chris Van Dusen. Quest’ultimo è anche l’ideatore e lo showrunner della serie.

La trama di Bridgerton 2

Dalla creatività di Shondaland e dell’ideatore Chris Van Dusen, la seconda stagione di Bridgerton segue Lord Anthony Bridgerton (Jonathan Bailey), il maggiore dei fratelli e sorelle Bridgerton nonché visconte, nella sua ricerca di una moglie adeguata. Guidato dal suo senso del dovere nel salvaguardare il nome della sua famiglia, la ricerca di Anthony per una debuttante che incontri i suoi standard impossibili sembra destinata a fallire, finché Kate Sharma (Simone Ashley) e la sua sorella più giovane Edwina (Charithra Chandran) non arrivano dall’India. Quando Anthony inizia a corteggiare Edwina, Kate scopre la vera natura delle sue intenzioni – il vero amore non è in cima alle sue priorità – e decide di fare qualunque cosa in suo potere per impedire la loro unione. Ma, facendo questo, le schermaglie verbali tra Kate e Anthony non fanno altro che avvicinarli sempre di più, complicando le cose per entrambi. Dall’altra parte di Grosvenor Square, i Featherington devono dare il benvenuto al nuovo erede nella loro tenuta, mentre Penelope (Nicola Coughlan) continua a muoversi per l’alta società tenendo nascosto il suo segreto più profondo dalle persone che le stanno più vicino.

Bridgerton è una serie romantica, scandalosa e arguta che celebra l’eternità di amicizie durature, famiglie che trovano la loro strada e la ricerca di un amore che conquisti tutto.  La serie vede la partecipazione anche di Adjoa Andoh (Lady Danbury), Lorraine Ashbourne (Mrs. Varley), Harriet Cains (Philipa Featherington), Bessie Carter (Prudence Featherington), Shelley Conn (Mary Sharma), Phoebe Dynevor (Daphne Basset), Ruth Gemmell (Violet Bridgerton), Florence Hunt (Hyacinth Bridgerton), Martins Imhangbe (Will Mondrich), Claudia Jessie (Eloise Bridgerton), Calam Lynch (Theo Sharpe), Luke Newton (Colin Bridgerton), Golda Rosheuvel (Queen Charlotte), Luke Thompson (Benedict Bridgerton), Will Tilston (Gregory Bridgerton), Polly Walker (Portia Featherington), Rupert Young (Jack), e Julie Andrews per la voce di Lady Whistledown. La serie è ispirata ai romanzi di Julia Quinn.

Bridgerton 2: le prime foto ufficiali e la clip integrale

 
 

Gaspard Ulliel, morto in un incidente di sci l’attore francese

Gaspard Ulliel

È morto Gaspard Ulliel, attore francese di appena 37 anni. La causa della morte è stata un incidente su una pista di sci, Ulliel si è scontrato con un altro sciatore nel primo pomeriggio di ieri all’incrocio tra due piste a La Rosiere, nella zona orientale della Francia.

Nonostante la giovane età era già un volto iconico del cinema francese, scoperto a soli 19 anni per l’interpretazione in Anime erranti di André Techiné al fianco di Emmanuelle Beart, la consacrazione arriva nel 2005, quando vince il Cesar, l’Oscar francese, per l’interpretazione in Una lunga domenica di passioni di Jean-Pierre Jeunet.

Nel 2014 ha interpretato il ruolo del protagonista nel biopic su Yves Saint-Laurent per la regia di Bertrand Bonello. Mentre è del 2017 la sua interpretazione più sentita ed emozionante, in È solo la fine del mondo scritto e diretto da Xavier Dolan, per il quale ha vinto di nuovo il Cesar.

Nel 2007 si era già affacciato al cinema hollywoodiano, recitando nel ruolo di un giovane Hannibal Lecter in Hannibal Lecter – Le origini del male, tratto dall’omonimo romanzo di Thomas Harris, al fianco di Gong Li.

Trai progetti che usciranno postumi, ricordiamo Moon Knight, la serie Marvel in arrivo su Disney+ a marzo prossimo.

 
 

Patrick Wilson: 10 cose che non sai sull’attore

Patrick Wilson film

Patrick Wilson è uno degli attori più versatili e capaci dell’attuale panorama cinematografico, diventato ormai uno degli attori principali quando si parla di cinema horror (basti pensare alle saghe di Insidious o di The Conjuring). Wilson ha sempre lavorato sodo per costruirsi una carriera solida, dimostrando di saperci fare sia con commedie, drammi, horror e cinecomic, facendosi conoscere ed apprezzare da una grande fetta di pubblico.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Patrick Wilson.

Patrick Wilson: i suoi film

1. Patrick Wilson: i film e la carriera. La carriera dell’attore americano inizia nel 2001 quando debutta sul grande schermo con il film My Sister’s Wedding e, due anni dopo, recita nella miniserie Angels in America. Sebbene sia apparso in alcune serie tv come A Gifted Man (2011-2012) e Fargo (2015), si è dedicato maggiormente al cinema, apparendo in Il fantasma dell’opera (2004), Little Children (2006), Un amore senza tempo (2007) e La terrazza sul lago (2008). In seguito lavora in Watchmen (2009), A-Team (2010), Due cuori e una provetta (2010), Insidious (2011), Prometheus (2012), L’evocazione – The Conjuring (2013) e Oltre i confini del male: Insidious 2 (2013). Tra i suoi ultimi lavori vi sono Home Sweet Hell (2015), The Conjuring – Il caso Enfield (2016), The Founder (2016), Insidious – L’ultima chiave (2018), L’uomo sul treno – The Commuter (2018), Aquaman (2018), Annabelle 3 (2019), Nell’erba alta (2019), Midway (2019), The Conjuring – Per ordine del diavolo (2021) e Moonfall (2022).

2. Non solo attore, ma anche doppiatore e produttore. Nel corso della sua carriera quasi trentennale, Wilson ha avuto la possibilità di esplorare diversi ambiti del cinema. L’attore, infatti, ha prestato la propria voce per il doppiaggio di un episodio di American Dad! (2009), del videogioco Watchmen: The End is Night (2009) e per il film Batman v Superman: Dawn of Justice (2016). Ma oltre a ciò, l’attore ha vestito anche i panni del produttore per il film Let’s Kill Ward’s Wife (2014) e lo farà anche per il lungometraggio appena annunciato e intitolato Caught Stealing.

Patrick Wilson Watchmen

Patrick Wilson in Aquaman

3. Il film è segno del profondo legame con James Wan. Aquaman ha segnato la quinta collaborazione tra il regista James Wan e Patrick Wilson. I due, infatti, hanno lavorato insieme per i film Insidious, L’evocazione – The Conjuring, Oltre i confini del male – Insidious 2 e The Conjuring – Il caso Enfield. Wan sapeva sin da subito di voler affidare a Wilson il ruolo del villain del film, in quanto era certo del suo potenziale come antagonista.

4. Il suo personaggio è un terrorista ecologico. Stando alle dichiarazioni di dell’attore, sembra che Wilson consideri il suo personaggio, Orm/Ocean Master (fratellastro di Aquaman) una specie di terrorista ecologico: “Ha una chiara lamentela con il mondo della superficie, quel mondo che ha inquinato i suoi oceani per secoli”. Partendo da questo spunto, Wilson ha dunque costruito un personaggio che dal proprio punto di vista opera per il bene del pianeta contro la sporcizia dell’essere umano.

Patrick Wilson in Watchmen

 

5. Per sapere se valeva la pena interpretare il suo ruolo, Wilson ha contattato un amico. Quando a Patrick Wilson è stato offerto il ruolo di Dan Dreiberg, alias Gufo Notturno II, ha chiamato uno dei suoi migliori amici, che è un grande fan dei fumetti, e gli ha chiesto cosa sapeva di Watchmen. L’amico disse a Patrick che se avesse mai fatto un film sui supereroi era questo quello che doveva fare. Dopo aver ottenuto la parte, l’attore ha invitato il suo amico a visitare il set durante le riprese.

6. È stato scelto per le sue qualità recitative. Sembra che l’attore sia stato scelto dopo che Zack Snyder ebbe visto la sua performance nel film Little Children (2006). Causalmente, nello stesso film vi ha recitato anche Jackie Earle Haley che in Watchmen interpreta Walter Kovacs/Rorschach.

patrick wilson

Patrick Wilson in The Conjuring

7. Ha incontrato la vera Lorraine Warren. Per prepararsi al ruolo di Ed Warren, ricercatore del paranormale realmente esistito e la cui attività è alla base della saga di The Conjuring, Wilson ha avuto modo di incontrare la moglie di lui, Lorrain Warren, a sua volta ricercatrice del paranormale che nella saga è interpretata da Vera Farmiga. Poiché Ed è morto nel 2006, Wilson ha dovuto apprendere ciò che c’era da sapere su di lui tramite la moglie, potendo così dar vita ad un interpretazione più realistica.

8. Non sa se riprenderà il ruolo in futuro. I coniugi Warren sono i due protagonisti alla base dei tre film di The Conjuring: L’evocazione, Il caso Enfield e Per ordine del diavolo. Quest’ultimo, uscito nel 2021, ha idealmente concluso la trilogia dedicata ad Ed e Lorraine. Per quanto ci sono altri film appartenenti alla saga in programma, Wilson ha dichiarato di non essere certo che questi vedranno Ed Warren tra i protagonisti. L’attore, dunque, al momento non sa se avrà modo di interpretare nuovamente il personaggio o se il suo tempo con questo sia terminato.

Patrick Wilson: la moglie e i figli Kalin e Kassian

9. È sposato da diversi anni. Patrick Wilson è sposato con una collega, l’attrice polacca Dagmara Dominczyk, dal 2005. Dalla loro unione sono nati i figli Kalin Patrick Wilson, il 23 giugno del 2006, e Kassian McCarrell Wilson, il 9 agosto del 2009. La famiglia Wilson, molto riservata, risiede a Montclair, New Jersey.

Patrick Wilson: età e altezza

10. Patrick Wilson è nato il 3 luglio del 1973 a Norfolk, in Virginia. La sua altezza complessiva corrisponde a 183 centimetri.

Fonti: IMDb, Glamour

 
 

The Batman e Oreo: due icone uniscono le forze

the batman

Cosa si ottiene dall’incontro tra il biscotto numero uno al mondo* e uno dei più iconici Super Eroi DC? OREO è orgoglioso di annunciare la sua esclusiva partnership con il nuovo film in uscita, The Batman; Oreo e The Batman: due icone che uniscono le forze per celebrare il nuovo film della Warner Bros. Pictures, dal 3 marzo al cinema.

A partire da febbraio 2022, i fan potranno trovare presso i punti vendita della grande distribuzione la confezione di Oreo Original 220g in edizione limitata ispirata al Cavaliere Oscuro e Gotham City. Per l’occasione, anche il biscotto Oreo avrà una maschera speciale: il suo embossing (la decorazione che caratterizza ognuno dei nostri biscotti), mostrerà il volto di Batman!

I fan potranno vivere un’esperienza virtuale scansionando il codice QR presente sulla confezione, esplorando la Batcaverna e provando a risolvere gli indovinelli lasciati dall’astuto Enigmista. Per chi sarà in grado di risolvere tutti gli enigmi ci sono in palio emozionanti premi da provare a vincere e contenuti bonus da scoprire. E con un concorso, i consumatori potranno provare a vincere ingressi omaggio al cinema per non perdersi il nuovo film The Batman. In palio 1500 biglietti e un’estrazione finale con in premio una esclusiva Batman Experience a Londra, per vivere in prima persona una giornata da supereroi sul set del film!

“Noi di OREO amiamo sorprendere i nostri fan con partnership entusiasmanti” ha detto Chiara Missio, Brand Director OREO Europe. “Ecco perché siamo così felici di annunciare la partnership con The Batman, una vera e propria collaborazione con Warner Bros.” Le precedenti collaborazioni OREO in edizione limitata in Europa includono la mega star Lady Gaga nel gennaio 2021 e i Minions nel settembre 2021.

In arrivo nelle sale il 3 marzo, The Batman è destinato ad essere l’esperienza cinematografica più amata del 2022. La collaborazione OREO e The Batman sarà in edizione limitata e sarà disponibile fino ad esaurimento scorte.

The Batman: trailer ufficiale del film con Robert Pattinson

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

OREO

OREO è il biscotto no. 1, apprezzato da famiglie e amici in più di 100 paesi in tutto il mondo. Il rituale OREO “TWIST LICK DUNK” è diventato il modo tipico di gustare questo biscotto iconico in molte culture diverse in tutto il mondo. OREO ha una community su Facebook di più di 40 milioni di OREO lovers in tutto il mondo, che rappresentano più di 200 paesi e decine di lingue diverse. OREO è tra le prime cinque pagine Facebook di brand nel mondo. OREO ha celebrato il suo 100° compleanno il 6 marzo 2012. Visita www.OREO.com per maggiori informazioni.

 
 

Senza Fine: trailer del film su Ornella Vanoni

Dopo l’anteprima mondiale alle Giornate degli Autori, nell’ambito della 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Senza Fine di Elisa Fuksas con Ornella Vanoni arriva in sala con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection dal24 febbraio 2022 con anteprime selezionate lunedì 21, martedì 22 e mercoledì 23.
Un film che racconta la straordinaria vita di una delle artiste più amate della musica italiana.

Un hotel termale degli anni ’40, assolutamente fuori dal tempo. Il luogo perfetto per raccontare una storia Senza fine, quella della vita di Ornella Vanoni, che si svela alla regista Elisa Fuksas senza risparmiarsi. Una donna, un’artista, una forza della natura raccontata tra le mura di questo suggestivo set anche da alcuni amici musicisti come Vinicio Capossela, Samuele Bersani, Paolo Fresu e la sua inseparabile tromba. Tra un massaggio e una sauna, le memorie si fanno tangibili e il futuro assume la forma dell’eternità.

Elisa Fuksas, regista e scrittrice, si è cimentata in un’impresa impossibile: raccontare una delle più grandi artiste della scena musicale italiana, un pezzo di storia della cultura del nostro paese. E come raccontarla lo ha spiegato lei stessa.
«Io: Che significa fare un film su di te? Lei: Un film sulla mia vita; fino a un certo punto è reale poi è irreale. È come una fiaba, è bello finire la vita in una fiaba».

Prodotto da Moreno Zani e Malcom Pagani per Tenderstories, Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, società del gruppo Fremantle, e da Indiana Production, Senza Fine è scritto da Elisa Fuksas e Monica Rametta.

 
 

Festival di Berlino 2022: svelato il programma

festival di berlino

Ecco il programma dell’edizione 2022 del Festival di Berlino. La sezione ufficiale prevede 18 titoli, sette dei quali diretti da donne, che concorreranno per l’Orso d’Oro e d’Argento. I film vengono da 15 paesi, con 17 premiere mondiali e due opere prime, entrambe dirette da donne. Ecco l’elenco:

INTERNATIONAL COMPETITION TITLES

“AEIOU – A Quick Alphabet of Love”
Nicolette Krebitz
Germany / France
starring: Sophie Rois, Udo Kier, Milan Herms, Nicolas Bridet

“Alcarràs”
Carla Simon
Spain / Italy
starring: Jordi Pujol Dolcet, Anna Otin, Xènia Roset, Albert Bosch, Ainet Jounou, Josep Abad

“Both Sides of the Blade”
Claire Denis
France
starring: with Juliette Binoche, Vincent Lindon, Grégoire Colin, Bulle Ogier

“Call Jane”
Phyllis Nagy
U.S.
starring: Elizabeth Banks, Sigourney Weaver, Kate Mara

“A Piece of Sky”
Michael Koch
Switzerland / Germany
starring: Michèle Brand, Simon Wisler

“That Kind of Summer”
Denis Côté
Canada
starring: Larissa Corriveau, Aude Mathieu, Laure Giappiconi, Anne Ratte Polle, Samir Guesmi

“Everything Will Be Ok”
Rithy Panh
France / Cambodia
Documentary

“Leonora Addio”
Paolo Taviani
Italy
starring: Fabrizio Ferracane, Matteo Pittiruti, Dania Marino, Dora Becker

“The Line”
Ursula Meier
Switzerland / France / Belgium
starring: Stéphanie Blanchoud, Valeria Bruni Tedeschi, Elli Spagnolo

“Before, Now & Then”
Kamila Andini
Indonesia
starring: Happy Salma, Laura Basuki, Arswendy Bening Swara, Ibnu Jamil

“The Passengers of the Night”
Mikhaël Hers
France
starring: Charlotte Gainsbourg, Quito Rayon-Richter, Noée Abita, Megan Northam, Thibault Vinçon, Emmanuelle Béart

“Rimini”
Ulrich Seidl
Austria / France / Germany
starring: Michael Thomas, Hans-Michael Rehberg, Tessa Göttlicher, Inge Maux, Claudia Martini

“Rabiye Kurnaz vs George W. Bush”
Andreas Dresen
Germany / France
starring: Meltem Kaptan, Alexander Scheer

“Robe of Gems”
Natalia Lopez Gallardo
Mexico / Argentina / U.S.
starring: Nailea Norvind, Antonia Olivares, Aida Roa

“The Novelist’s Film”
Hong Sangsoo
South Korea
starring: Lee Hyeyoung, Kim Minhee, Seo Younghwa

“One Year, One Night”
Isaki Lacuesta
Spain / France
starring: Nahuel Pérez Biscayart, Noémie Merlant, Quim Gutiérrez

“Return to Dust”
Li Ruijun
People’s Republic of China
starring: Wu Renlin, Hai Qing

“Peter von Kant” (opening film)
François Ozon
France
starring: Denis Ménochet, Isabelle Adjani, Hanna Schygulla

BERLINALE SPECIAL GALA FILMS

“Against the Ice”
Peter Flinth
Iceland / Denmark
starring: Nikolaj Coster-Waldau, Joe Cole, Heida Reed, Charles Dance

“About Joan”
Laurent Larivière
France / Germany / Ireland
starring: Isabelle Huppert, Lars Eidinger, Swann Arlaud

“Gangubai Kathiawadi”
Sanjay Leela Bhansali
India
starring: Alia Bhatt, Ajay Devgn

“Good Luck to You, Leo Grande”
Sophie Hyde
U.K.
starring: Daryl McCormack, Emma Thompson

“Incredible But True”
Quentin Dupieux
France / Belgium
starring: Alain Chabat, Léa Drucker, Benoît Magimel, Anaïs Demoustier

“The Forger”
Maggie Peren
Germany / Luxembourg
starring: Louis Hofmann, Jonathan Berlin, Luna Wedler

“Dark Glasses”
Dario Argento
Italy / France
starring: Ilenia Pastorelli, Asia Argento, Andrea Zhang

“The Outfit”
Graham Moore
U.S.
starring: Mark Rylance, Zoey Deutch, Dylan O’Brien

BERLINALE SPECIAL FILMS

“1341 Frames of Love and War”
Ran Tal
Israel / U.K. / U.S.
documentary

“A German Party”
Simon Brückner
Germany
documentary

“Le chêne”
Laurent Charbonnier, Michel Seydoux
France
documentary

“Nest”
Hlynur Pálmason
Denmark / Iceland
starring: Ída Mekkín Hlynsdóttir, Grímur Hlynsson, Þorgils Hlynsson
short film

“Nothing Lasts Forever”
Jason Kohn
U.S.
documentary

“North Terminal”
Lucrecia Martel
Argentina
documentary short

“This Much I Know To Be True”
Andrew Dominik
U.K.
starring: Nick Cave, Warren Ellis
documentary

ENCOUNTERS FILMS

“A Little Love Package”
Gastón Solnicki
Austria / Argentina
starring: Angeliki Papoulia, Carmen Chaplin, Mario Bellatin

“See You Friday, Robinson”
Mitra Farahani
France / Switzerland / Iran / Lebanon
starring: Jean-Luc Godard, Ebrahim Golestan
documentary

“Axiom”
Jöns Jönsson
Germany
starring: Moritz von Treuenfels, Ricarda Seifried, Thomas Schubert

“Brother in Every Inch”
Alexander Zolotukhin
Russian Federation
starring: Sergey Zhuravlev, Nikolay Zhuravlev

“Coma”
Bertrand Bonello
France
starring: Julia Faure, Louise Labeque

“Father’s Day”
Kivu Ruhorahoza
Rwanda
starring: Mediatrice Kayitesi, Aline Amike, Yves Kijyana

“Flux Gourmet”
Peter Strickland
U.K./U.S./Hungary
starring: Asa Butterfield, Gwendoline Christie, Ariane Labed, Fatma Mohamed, Makis Papadimitriou, Richard Bremmer

“The City and the City”
Christos Passalis, Syllas Tzoumerkas
Greece
starring: Vassilis Kanakis, Alexandros Vardaxoglou, Angeliki Papoulia

“American Journal”
Arnaud des Pallières
France
documentary

“Small, Slow but Steady”
Shô Miyake
Japan / France
Yukino Kishii, Tomokazu Miura, Masaki Miura

“MUTZENBACHER”
Ruth Beckermann
Austria
documentary

“Queens of the Qing Dynasty”
Ashley McKenzie
Canada
starring: Sarah Walker, Ziyin Zheng

“Sonne”
Kurdwin Ayub
Austria
starring: Melina Benli, Law Wallner, Maya Wopienka

“Unrest”
Cyril Schäublin
Switzerland
starring: Clara Gostynski, Alexei Evstratov

“The Death of my Mother”
Jessica Krummacher
starring: Birte Schnöink, Elsie de Brauw, Johanna Orsini, Susanne Bredehöft, Gina Haller, Christian Löber

Il festival di Berlino si svolgerà in forma ridotta dal 10 al 16 febbraio. Gli organizzatori hanno dichiarato che i cinema verranno riempiti al 50% e che non si organizzeranno feste o celebrazioni.

 
 

Eternals è il film Marvel più visto al debutto su Disney+

eternals

Sembra che molti membri del pubblico abbiano aspettato che Eternals arrivasse in streaming, poiché secondo The Direct, il film di Chloe Zhao è la più grande premiere per un film MCU su Disney+.

I dati raccolti da SambaTV riferiscono che Eternals è stato visto da 2 milioni di famiglie nei suoi primi cinque giorni, mentre Luiz Fernando ha riferito che il film ha battuto il record per il più grande debutto cinematografico MCU su Disney+, battendo il record precedentemente detenuto da Shang-Chi e la leggenda del Dieci anelli. Marvel Studios e Disney+ non hanno riportato alcun numero ufficiale in merito allo streaming di Eternals o Shang-Chi su Disney+.

Il dato sembra però indicare inequivocabilmente il fatto che se il film prima o poi arriverà in streming, allora basta aspettare, senza dover per forza andare in sala. E questa sembra una tendenza estremamente triste eppure realistica rispetto a ciò che c’è da aspettarsi per le sale, in questo periodo.

Eternals: una toccante scena eliminata che fa riferimento a Thanos

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, è arrivato il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

 
 

Charisma Carpenter replica all’intervista di Joss Whedon

Charisma Carpenter
Charisma Carpenter in Buffy

Dopo la lunga intervista rilasciata a Vulture da Joss Whedon, Charisma Carpenter ha replicato ad un paio di punti che il regista e sceneggiatore ha toccato. L’attrice, nota ai più per essere stata Cordelia in Buffy e Angel, aveva già tempo fa parlato del comportamento intimidatorio di Whedon, sul set di Angel, ed è stata tirata in ballo nell’intervista, dal momento che anche gli attori di Justice League, in particolare Gal Gadot, avevano denunciato atteggiamenti simili sul set.

Charisma Carpenter ha così twittato in favore di Gal Gadot, della quale Whedon ha detto che non parlando bene l’inglese aveva frainteso quello che le aveva detto scambiandolo per una minaccia, e in favore di Ray Fisher, definito un pessimo attore da Whedon:

 
 

I Vendicatori sono soli e dispersi nella Fase 4 del MCU

vendicatori

Il team dei Weta VFX di Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli ha parlato del lavoro svolto sul film e in particolare sulla scena post credits con Bruce Banner. Sebbene avesse un suo filo narrativo isolato, Destin Daniel Cretton aveva bisogno di stabilirne la connessione con il più grande MCU. Ciò è stato ottenuto principalmente con l’apparizione di volti familiari, incluso il Banner di Mark Ruffalo, che sembrava significativamente diverso rispetto all’ultima volta che lo abbiamo visto sullo schermo.

Cosa è successo ai Vendicatori dopo Avengers: Endgame?

In una nuova intervista, il supervisore degli effetti visivi di Weta Sean Walker, che ha lavorato alla scena post-crediti di Shang-Chi e de La leggenda dei dieci anelli, ha rivelato che Banner era nel suo laboratorio durante l’incontro. Oltre a doverci dare delle indicazioni sul fatto che Banner non è più Smart Hulk, questa risposta rivela anche segretamente lo stato dei Vendicatori nella Fase 4 dell’MCU poiché implica che tutti sono dispersi e dopo Avengers: Endgame, sono dispersi, ognuno per la sua strada.

Come membro fondatore dei Vendicatori che ha avuto il rapporto di lavoro più stretto con Iron Man (Robert Downey Jr.), Banner avrebbe dovuto trasferirsi nella struttura dei Vendicatori nello stato di New York e presidiare il quartier generale allo stesso modo di Black Widow (Scarlett Johansson) nei cinque anni successivi allo SNAP di Thanos. La decisione di Natasha Romanoff di farlo ha permesso alla squadra di rimettersi insieme facilmente cinque anni dopo. Ora, senza che nessuno agisca da coordinatore primario tra i restanti eroi del MCU, riunirsi nel caso in cui arrivasse un’altra minaccia sarebbe molto più difficile.

Cosa ci riserva il futuro dei Vendicatori, nella Fase 4?

 
 

Katherine Heigl: 10 cose che non sai sull’attrice

Katherine Heigl Suits

Katherine Heigl è una delle attrici più apprezzate del panorama cinematografico e delle serie televisive, tanto da apparire in molti progetti di enorme successo. L’attrice ha sempre lavorato sodo per dare alla propria carriera delle fondamenta solide, dimostrandosi aperta a nuovi progetti e sempre pronta a sostenere cause benefiche e animaliste.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Katherine Heigl.

Katherine Heigl: i suoi film e le serie TV

1. Katherine Heigl: i film e la carriera. La carriera dell’attrice inizia nel 1992, quando recita nel film Calde notti d’estate, per poi apparire in Ma dov’è andata la mia bambina? (1994), Bug Buster (1998), Valentine – Appuntamento con la morte (2001), Molto incinta (2007), 27 volte in bianco (2008), La dura verità (2009) e Tre all’improvviso (2010). Tra i suoi ultimi film, vi sono Capodanno a New York (2011), Big Wedding (2013), Home Sweet Hell (2015) e L’amore criminale (2017). La Heigl ha lavorato anche in varie serie tv come Roswell (1999-2002), The Twilight Zone (2002), Grey’s Anatomy (2005-2010), State of Affairs (2014-2015), Doubt – L’arte del dubbio (2017), Suits (2018) e L’estate in cui imparammo a volare (2021).

2. Non solo attrice, ma anche doppiatrice e produttrice. Nel corso della sua carriera, la Heigl non ha svolto solo l’attività di attrice, ma anche quella di produttrice e di doppiatrice. Infatti, ha prestato la propria voce per il film d’animazione Nut Job – Operazione Noccioline (2014). In quanto produttrice, invece, la Heigl ha prodotto i film Side Effects (2005), La dura verità (2009), Tre all’improvviso, One for the Money (2012) e le serie State of Affairs e L’estate in cui imparammo a volare (2021).

Katherine Heigl La dura verità

Katherine Heigl: il marito e i figli Nancy, Adalaide e Joshua Bishop Kelley

3. Katherine Heigl è sposata da diversi anni. L’attrice è sposata dal 23 dicembre 2007 con il cantante Josh Kelley, ma il loro non è sempre stato un matrimonio idilliaco. Secondo l’attrice, “Ci sono stati momenti in cui non pensavo che ce l’avremmo fatta. Momenti dove volevo prendere il mio cuscino e soffocarlo nel mezzo della notte. Ma dirò una cosa. Più tempo trascorro con questo ragazzo, più profondamente comincio a capire che lui è migliore di me”.

4. È mamma di tre figli. Katherine Heigl e suo marito Josh, durante il loro matrimonio, hanno deciso di adottare due bambine: la prima, adottata nel 2009, si chiama Nancy Leigh Mi-Eun ed è coreana, la seconda è arrivata in famiglia nel 2012 e si chiama Adalaide Marie Hope. Dall’unione con il marito, nel 2016, è poi nato Joshua Bishop Kelley.

Katherine Heigl è su Instagram

5. Ha un profilo ufficiale Instagram. Come la maggior parte dei suoi colleghi, anche Katherine Heigl ha aperto un account ufficiale su Instagram, seguito da 4,1 milioni di persone. La sua bacheca è molto variegata, tra post che la ritraggono protagonista dei suoi progetti lavorativi e delle attività benefiche a cui partecipa. Ma sono molte le foto fatte ai suoi bambini, i grandi amori della sua vita.

Katherine Heigl in La dura verità

6. Ha condotto molte ricerche per il suo personaggio. Nella commedia La dura verità, l’attrice interpreta Abby Richter è un’affermata produttrice di uno show televisivo. Altrettanto di successo non è però la sua vita sentimentale, costellata di appuntamenti senza un lieto fine. Per questo ruolo la Heigl si è preparata informandosi sull’attività delle donne produttrici nel mondo dello spettacolo. Tale ricerca le ha permesso di poter risultare ulteriormente realistica, mentre per l’aspetto più personale del personaggio la Heigl si è lasciata ispirare dalle grandi figure femminili del genere sentimentale.

Katherine Heigl in Suits

7. Ha avuto un ruolo ricorrente nella celebre serie. Nelle stagioni 8 e 9 della serie Suits, l’attrice ha ricoperto il ruolo di Samantha Wheeler, nuova senior partner alla Zane Specter Litt, pronta a sfidare lo status quo pur di diventare socio nominativo. Tale personaggio venne introdotto dagli sceneggiatori come conseguenza dell’abbandono da parte di Meghan Markle, interprete di Rachel Elizabeth Zane.

katherine heigl

Katherine Heigl in Grey’s Anatomy

8. Ha terminato la collaborazione durante la sesta stagione. La Heigl è apparsa in alcuni episodi della stagione, per poi dedicare il suo tempo alla famiglia. Doveva tornare per il finale di stagione e, anche se questo non è mai accaduto, in ogni caso il suo ultimo episodio è il dodicesimo, intitolato “Mi piaci di più quando sei te stessa”.

9. Si è ritirata dagli Emmy. La Heigl, nel 2008, si è ritirata dalla considerazione degli Emmy per una sua eventuale nomination. L’attrice sentiva infatti che non le era stato dato il materiale giusto per poter ottenere la candidatura, nonostante si sentisse sicura di meritare una nomination.

Katherine Heigl: età e altezza

10. Katherine Heigl è nata il 24 novembre del 1978 a Washington, Stati Uniti. La sua altezza complessiva corrisponde a 175 centimetri.

Fonti: IMDb, Daily Mail, Just Jared

 
 

Andrew Garfield ha mentito anche a Emma Stone sul suo ritorno a Spider-Man

the amazing spider-man 3

Andrew Garfield ha rivelato nell’episodio di questa settimana del podcast “Happy Sad Confused” che per proteggere il suo ritorno nei panni di Peter Parker/Spider-Man per Spider-Man: No Way Home ha significato anche mentire spudoratamente a Emma Stone, sua co-protagonista nei film di The Amazing Spider-Man e all’epoca dei film anche sua compagna.

“Emma [Stone] continuava a mandare messaggi e diceva, ‘Sei in questo nuovo film di Spider-Man?'” Garfield ha risposto quando gli è stato chiesto se avesse detto a Stone o Webb del suo ritorno in Spider-Man: No Way Home. “E io ero tipo, ‘Non so di cosa stai parlando’. Lei era tipo, ‘Stai zitto. Dimmelo e basta.’ E io, ‘Onestamente non lo so’. Ho continuato a farlo anche con lei. È divertente.”

Andrew Garfield ha detto che in nessun momento prima dell’uscita del film ha detto la verità a Emma Stone, aggiungendo: “E poi l’ha visto. E mi ha detto “Sei un idiota”. Non volevo dirlo a nessuno. L’ho preso molto sul serio. Non l’ho detto a nessuno”.

Garfield ha rilasciato la sua prima intervista sul suo ritorno nei panni di Spider-Man a Variety, dicendo: “Non mi aspettavo di avere mai più una conversazione sul potenziale ruolo di Peter Parker. Mi sentivo molto eccitato all’idea di essere di nuovo un fan. Ma ho ricevuto questa chiamata da Amy Pascal, Kevin Feige e Jon Watts con questa idea. Fu subito innegabile. Suonava incredibilmente divertente, incredibilmente spirituale, eccitante e tematicamente interessante. A un livello base, da fan di Spider-Man, bastava solo l’idea di vedere tre Spider-Men nella stessa cornice”.

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Fonte: Variety

 
 

Munich: The Edge of War, l’epico trailer con Jeremy Irons e George MacKay

Un nuovo trailer mostra il prossimo film di spionaggio britannico targato Netflix, Munich: The Edge of War. Il film segue due ex amici alla Conferenza di Monaco del 1938, che però ora lavorano per governi opposti; i due vengono coinvolti in una corsa all’intelligence per svelare un segreto nazista.

Con George MacKay (1917) e Jannis Niewöhner (Muto) nei panni dei protagonisti Hugh Legat e Paul von Hartmann, il film si arricchisce di Jeremy Irons come Primo Ministro Neville Chamberlain, Ulrich Matthes come Adolf Hitler, Liv Lisa Fries come Lenya, Jessica Brown Findlay come Pamela Legat e Sandra Huller come Helen Winter.

Nel trailer diffuso da Netflix UK, gli spettatori vengono introdotti per la prima volta all’amicizia precedentemente condivisa da Legat e Hartmann. Passando dai tempi più felici a un periodo più cupo, quando l’Europa si trova sull’orlo della seconda guerra mondiale, Legat deve affrontare il compito di usare il suo amico di una volta per assicurarsi informazioni per il governo britannico. Dopo una tesa riunione, Hartmann, diplomatico tedesco, si intreccia rapidamente con la missione britannica, rischiando la vita per ottenere un documento fondamentale da sotto il naso dello stesso Hitler.

 
 

The Batman: il nuovo spot mostra il costume dell’Enigmista

Il nuovo spot tv di The Batman, intitolato “Vendetta”, mostra in un rapido shot, il costume di Enigmista (Paul Dano), quello che sembra essere il villain principale di questo adattamento di Anno Uno da parte di Matt Reeves e Robert Pattinson.

The Batman: trailer ufficiale del film con Robert Pattinson

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

 
 

Jennifer Lawrence già al lavoro sulla voce del suo prossimo personaggio

Dont-Look-Up

Il regista di Don’t Look Up, Adam McKay, afferma che Jennifer Lawrence sta già lavorando alla sua voce per il loro prossimo film in cui la dirigerà di nuovo, Bad Blood. Fresca della sua interpretazione di alto profilo in Don’t Look Up, Jennifer Lawrence ha già in programma di collaborare di nuovo con lo sceneggiatore/regista del film su un altro progetto.

Bad Blood vedrà Jennifer Lawrence assumere il ruolo della fondatrice di Theranos, Elizabeth Holmes. Basato su un libro di John Carreyrou, il film racconterà l’ascesa e la caduta della multimiliardaria startup della Silicon Valley che si proponeva di rivoluzionare le analisi del sangue, ma fallì quando Holmes fu condannata per frode criminale e cospirazione.

Jennifer Lawrence sarà la prima a interpretare l’imprenditrice caduta in disgrazia sul grande schermo, anche se Holmes è stato il soggetto del documentario della HBO, The Inventor: Out for Blood in Silicon Valley. Amanda Seyfried la interpreterà anche in una serie in uscita, The Dropout, su Hulu.

In una recente intervista con Insider in cui ha parlato del suo successo Netflix, Don’t Look Up, a McKay è stato chiesto come la protagonista del film si stesse preparando per il loro prossimo progetto insieme, Bad Blood. Sebbene non l’abbia ancora sentita, McKay dice che Lawrence ha già iniziato a lavorare per imparare la voce distintamente profonda di Holmes per il film.

“Sai, non gliel’ho ancora fatto fare per me. Ha detto che ci sta lavorando. Sta per avere un bambino, quindi non ho intenzione di infastidirla in questo momento, ma è nata per interpretare quel ruolo. Con la voce, ha detto che la sente. È eccitata.”

 
 

Spider-Man: No Way Home, Willem Dafoe elogia Tom Holland per il suo impegno

Spider-Man: No Way Home

In una recente intervista con GQ, Willem Dafoe ha parlato alla rivista dei suoi ultimi progetti, elogiando Tom Holland con cui ha condiviso il set di Spider-Man: No Way Home. L’attore è stato protagonista di una nuova ondata di notorietà sui social media ultimamente.

Dafoe ha anche citato la calda accoglienza riservata al suo ritorno nei panni di Green Goblin, oltre a farne lui stesso alcuni a Holland, citando l’impegno dell’attore britannico per il suo ruolo di supereroe.

“Riserva elogi speciali per Spider-Man 3.0 Tom Holland. Ammiro molto la sua disciplina e il suo impegno nel ruolo. E fisicamente era incredibile”.

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

 
 

Batgirl: primo sguardo agli occhiali e alla motocicletta di Barbara Gordon

Batgirl

Continuano ad arrivare in rete foto da set di Batgirl a Glasgow. Di seguito potete vedere delle immagini di Barbara Gordon (Leslie Grace) e un’altra di Batgirl, mentre in coda le prime foto rubate alla motocicletta dell’eroina di Gotham.

Batgirl: la prima foto di Leslie Grace nel costume di Barbara Gordon!

È stato annunciato che Leslie Grace interpreterà Batgirl. Il suo precedente ruolo cinematografico è stato nell’adattamento della WB di In the Heights, acclamato dalla critica. Mentre la trama di Batgirl è ancora nascosta, il film vedrà J.K. Simmons torna nel ruolo del commissario Gordon, visto l’ultima volta in Justice League di Zack Snyder. Jacob Scipio partecipa al film in un ruolo non rivelato e Brendan Fraser interpreta il cattivo Garfield Lynns, noto anche come Firefly.

Batgirl doveva essere diretto da Joss Whedon, regista di The Avengers e Avengers: Age of Ultron, nonché della versione cinematografica di Justice League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a “decifrare la storia”. Il film è diretto da Adil El Arbi e Bilall Fallah.

 
 

The King’s Man – Le Origini, dal 23 febbraio su Disney+

The King's Man - Le Origini 

Disney+ ha annunciato che il film 20th Century Studios The King’s Man – Le Origini debutterà su Star, all’interno di Disney+, nei mercati internazionali selezionati e su Star+ in America Latina come indicato di seguito:

9 febbraio:  Gran Bretagna & Irlanda, Giappone, Corea
23 febbraio: Germania, Svizzera, Austria, Italia, Spagna, Norvegia, Svezia, Danimarca, Finlandia, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi, Australia, Nuova Zelanda, Taiwan, Singapore, Hong Kong, Lussemburgo
2 marzo:  America Latina

Negli Stati Uniti, The King’s Man – Le Origini debutterà su Hulu il 18 febbraio. The King’s Man – Le Origini è il prequel dei primi due film del franchise di Kingsman diretti da Matthew Vaughn: Kingsman – Secret Service e Kingsman – Il Cerchio d’Oro.

The King’s Man – Le Origini segue un uomo che deve correre contro il tempo per fermare i peggiori tiranni e menti criminali della storia che si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite. The King’s Man – Le Origini rivela la nascita della prima agenzia di intelligence indipendente.

The King’s Man – Le Origini, recensione del film con Ralph Fiennes

The King’s Man – Le Origini è diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da

Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance. 

Il film è prodotto da Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

 
 

The Boys Presents: Diabolical disponibile dal 4 marzo su Prime Video

The Boys serie tv 2019

Prime Video ha annunciato che tutti gli otto episodi della serie antologica animata The Boys Presents: Diabolical, ambientata nell’universo dello show di successo nominato agli Emmy The Boys, sarà disponibile il 4 marzo in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori in tutto il mondo.

Gli episodi in un mini-formato della durata di 12-14 minuti e ognuno caratterizzato dal proprio stile di animazione riveleranno storie inedite ambientate nell’universo di The Boys, portate in vita da alcune delle menti più creative e geniali dell’intrattenimento di oggi, tra cui Awkwafina, Garth Ennis, Eliot Glazer e Ilana Glazer, Evan Goldberg e Seth Rogen, Simon Racioppa, Justin Roiland e Ben Bayouth, Andy Samberg e Aisha Tyler.

The Boys è basata sul fumetto best-seller del New York Times creato da Garth Ennis e Darick Robertson, ed è stata sviluppata dall’executive producer e showrunner Eric Kripke.

The Boys Presents: Diabolical vede come executive producer Simon Racioppa, Eric Kripke, Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Pavun Shetty, Ori Marmur, Ken F. Levin, Jason Netter, Garth Ennis, Darick Robertson, Michaela Starr, Loreli Alanís, Chris Prynoski, Shannon Prynoski e Ben Kalina. The Boys presents: Diabolical è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios, con Titmouse, Kripke Enterprises, Original Film e Point Grey Pictures.

 
 

Green Film Lab: per produrre i film in modo sostenibile

Green Film Lab

Nasce Green Film Lab, un nuovo programma formativo frutto della volontà di promuovere un approccio più sostenibile nell’industria audiovisiva, che accomuna TorinoFilmLab, laboratorio del Museo Nazionale del Cinema, e Green Film, progetto di Trentino Film Commission. Insieme a fondi regionali europei, TorinoFilmLab e Green Film organizzano una serie di workshop intensivi dedicati alla sostenibilità per produttori, capi reparto e green manager di tutta Europa, ognuno della durata di 3 giorni che si terranno durante l’anno in diverse regioni e città europee.

 Con questa iniziativa miriamo a rafforzare la consapevolezza sulle questioni ambientali e favorire un cambiamento di mentalità oltre che di abitudini nel settore cinematograficodichiara Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del CinemaUna responsabilità e un impegno in cui è doveroso fare la nostra parte”.

Attraverso un approccio pratico e partecipativo, e lavorando concretamente su progetti di film, i partecipanti impareranno a mettere in pratica le procedure più attuali in termini di risparmio energetico, trasporti, alloggio, vitto, scenografia, gestione e riciclo dei rifiuti e comunicazione. “Produrre in modo più rispettoso per l’ambiente sta diventando sempre più una condizione richiesta per accedere ai fondi europeiafferma Mercedes Fernandez, managing director del TorinoFilmLabe Green Film Lab collabora con fondi, film commission, produttori e troupe per promuovere le pratiche di sostenibilità condivise dai vari attori nel territorio europeo”.

Green Film Lab offre una formazione basata sul Green Film Rating System e le sue caratteristiche principali: il piano di sostenibilità e il processo di certificazione dei progetti audiovisivi. Una certificazione rappresenta, per i produttori, la possibilità di vedere riconosciuto il proprio impegno in modo tangibile e Green Film concede la certificazione di progetti audiovisivi sostenibili in tutte le nazioni europee, incluse coproduzioni che prevedono le riprese in altri paesi.

“Le politiche che le istituzioni cinematografiche stanno proponendo per incentivare la transizione ecologica sono strategiche così come lo è la ricerca di approcci condivisi che aiutino la diffusione di buone pratiche tra i produttori.” commenta Luca Ferrario, direttore Trentino Film Commission“Con Green Film Lab vogliamo mettere in connessione questi elementi: formare i produttori fornendo loro una strada che gli permetta di lavorare in maniera sostenibile – e in modo uniforme in diverse parti d’Europa – e che allo stesso tempo faccia sì che le istituzioni possano riconoscere e premiare i produttori per questo impegno.”

I workshop sono indirizzati a team europei al lavoro su lungometraggi, sia di finzione che documentari, in uno stadio di sviluppo avanzato che vogliono approfondire le proprie conoscenze sulla gestione dei set per coniugare ecosostenibilità ed esigenze economico-organizzative. Si rivolgono anche ai professionisti della troupe di produzione che desiderano acquisire competenze su come applicare le migliori e più attuali prassi lavorando a progetti di film reali e piani di sostenibilità, oltre che professionalizzare ulteriormente i propri profili, visto che le produzioni sostenibili sono sempre più richieste da istituzioni e fondi pubblici; così come a green manager (professionisti che lavorano nel campo della gestione delle risorse ambientali, anche se non direttamente nell’ambito audiovisivo) interessati a conoscere le dinamiche dell’industria cinematografica e ad applicare le proprie competenze nella produzioni di film.

Head of Studies del programma è il produttore italiano e alumnus del TorinoFilmLab, Giovanni Pompili, che lavorerà affiancato dai tutor Sophie Cornet (Belgio), che dirige progetti per la transizione ecologica in ambito culturale dal 2010, Louise Marie Smith (UK), fondatrice e managing director di Neptune Environmental Solutions e Morgane Baudin (Francia), produttrice, trainer e consulente in tema di sostenibilità per cinema e tv.

Il primo workshop di Green Film Lab si terrà a Trento dal 29 aprile al 1° maggio 2022. Le candidature possono essere inviate fino al 25 marzo 2022.

Costi di partecipazione, materiali da presentare per candidarsi e criteri di selezione sono disponibili qui.

Nel corso del 2022, seguiranno altri 2 workshop con la medesima struttura e contenuti, le cui call si apriranno nei prossimi mesi: il secondo workshop si terrà dal 29 al 31 luglio a Palma di Maiorca(Spagna) grazie alla collaborazione di Mallorca Film Commission, Fundació Mallorca Turisme e Consell Insular de Mallorca, after Mallorca Film Commission; mentre il terzo dal 14 al 16 ottobre a Sitges (Spagna), in collaborazione con Government of Catalonia, Catalan Institute for Cultural Companies, Catalunya Film Commission e Servei de Desenvolupament Empresarial.

Per maggiori informazioni www.torinofilmlab.it, [email protected]

Green Film Lab è un programma di TorinoFilmLab e Green Film, promosso da Museo Nazionale del Cinema e Trentino Film Commission, in collaborazione con EAVE.

 
 

Stringimi forte: recensione del dramma familiare alla francese

stringimi forte

Dopo una serie di lavori attoriali di un certo calibro – tra gli ultimi film in cui ha recitato ricordiamo L’ufficiale e la spia di Roman Polanski (2019) e The French Dispatch di Wes Anderson (2021) – Mathieu Amalric torna alla regia regalandoci un nuovo film. Dal 27 gennaio arriva al cinema Stringimi forte, una storia drammatica e intima che ha tutte le carte in regola per conquistare il pubblico.

Stringimi forte: di cosa parla il film

Clarisse (Vicky Krieps) è sposata con Marc (Arieh Worthalter). La coppia ha due bambini: Lucie e Paul. Durante una vacanza in montagna, spariscono il papà e i due figli. Usciti nella neve per una passeggiata, non sono più tornati in hotel da Clarisse. Si sospetta che siano rimasti sommersi da una valanga precipitata nella zona. Per avere la certezza che i tre si trovino là sotto però, i soccorsi devono aspettare che la neve si sciolga in primavera. Nell’attesa – e per convivere con il lutto quasi certo, Clarisse s’inventa una diversa versione dei fatti: nelle sue fantasie, è lei ad andarsene da casa, abbandonando marito e figli, e a non fare mai più ritorno. Tra immaginazione e realtà, Clarisse naviga nella speranza di riabbracciare il marito e vedere i figli crescere.

Clarisse: ritratto di una madre

La protagonista di Stringimi forte è una madre e moglie che deve fare i conti con un triplice lutto: quello dei figli e quello del marito. Clarisse non è soltanto il personaggio principale del film, ma è anche il narratore delle sue fantasie. Nel film si mescolano attimi di realtà e scene immaginate in cui Marc, Paul e Lucie sono come dei burattini mossi e animati da Clarisse. In Stringimi forte non viene spiegato subito cosa è vero e cosa no, creando un effetto sorpresa non appena si realizza la logica del film.

Vicky Kriesp è perfetta nel suo personaggio: una donna bella ma non troppo curata, avvolta in ogni attimo del film da un velo di tristezza. Gli occhi, i sorrisi, la postura ed i gesti sono teneramente malinconici e riescono a generare empatia e compassione. La storia della donna e l’interpretazione di Kriesp ricordano quelle della magistrale Juliette Binoche in Tre colori – Film Blu di Kieslowski: entrambe devono imparare a convivere con l’assenza di chi si ama, fare i conti con i luoghi rimasti vuoti, gli oggetti abbandonati e la quotidianità stravolta.

Stringimi forteIl ruolo della casa in Stringimi forte

Nel film si alternano interni domestici estremamente personalizzati e variopinti e ambienti esterni più austeri. I campi lunghi e lunghissimi dei paesaggi innevati della montagna o delle spiagge sono malinconici ed apprezzabili, ma i veri protagonisti di Stringimi forte sono gli spazi dentro la casa di Clarisse. Una villa vissuta, non moderna o perfettamente arredata ma segnata dai suoi (ex) abitanti. Il pianoforte di Lucie, la libreria di Marc, la tazza per la cioccolata di Paul e tantissimi altri oggetti si ammucchiano nelle stanze confusionarie ma accoglienti, tipiche di una famiglia allegra e viva.

Sono infatti proprio le stanze di casa a diventare il setting principale delle fantasie di Clarisse. Per riempire le sue giornate e le camere, la donna immagina i figli crescere, il marito stravolgere gli spazi. Al contrario di quanto accade realmente, nella mente della donna tutto si anima. Il confronto con la realtà è pero inevitabile e porta più volte Clarisse ai limiti della follia.

L’arte di raccontare un lutto

Pochi mesi dopo Petit Maman di Céline Sciamma, Stringimi forte è un altro film francese che parla di lutto, mescolando tempi, realtà e immaginazione in un racconto estremamente intimo. L’intenzione riuscitissima di queste pellicole è esplorare le anime di chi vive una perdita, dando valore alla fantasia come supporto alla tristezza. In sostanza, il dramma del lutto è raccontato con estrema sensibilità ma viene anche addolcito dalla dimensione magica dai sogni ad occhi aperti, tanto effimeri quanto necessari. E in tutto ciò, il cinema s’infila con tutta la sua potenza catartica per lo spettatore.

 
 

Addio Michelangelo La Neve, fumettista e sceneggiatore

Michelangelo La Neve

Si è spento Michelangelo La Neve, sceneggiatore e fumettista calabrese, noto principalmente per il suo lavoro nel cinema con i Manetti Bros. Sue sono le sceneggiature di Song’e Napule, Ammore e Malavita e Diabolik, gli ultimi tre film dei fratelli registi.

Anche se il cinema gli ha dato riconoscimenti e notorietà nel settore, La Neve nasce nel fumetto, a diciotto anni infatti decide di trasferirsi a Roma, dove lavora come grafico e illustratore, cominciando a disegnare per testate come Rosa Shocking e Tilt,  specializzandosi in seguito anche nella sceneggiatura.

Tra il 1989 e il 1991 collabora con le case editrici ACME, Universo e Blue Press, lavorando anche per la rivista Intrepido. Nel 1992 inizia a collaborare con la Bonelli, scrivendo storie per Dylan Dog e Martin Mystère. Crea, nel 1995, il fumetto ESP, edito dalla Universo. Collabora con il Teatro dell’Opera di Roma per il volume L’Opera a fumetti.

Pubblica in Francia, Italia e USA la graphic novel Il Giorno Dei Maghi, disegnata da Marco Nizzoli. È l’ideatore del personaggio Sebastiano X, disegnato da Stuart Immonen. È co-autore, con il pubblicitario Lorenzo Amadio, del romanzo fantasy Cyrus Dikto – La sinfonia dell’immortale.

Nel 2013 è autore della sceneggiatura della commedia Song’e Napule per la regia dei Manetti bros. Ha anche scritto la sceneggiatura dell’episodio Tassista notturno, nella quinta stagione della serie TV L’ispettore Coliandro (2016), regia dei Manetti bros.

Il sodalizio con i Manetti bros. continua con Ammore e malavita, musical del 2017 con protagonisti Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Claudia Gerini e Carlo Buccirosso e con Diabolik, uscito nel 2021, con Miriam Leone, Valerio Mastandrea e Luca Marinelli nei panni del Re del Terrore.

Fonte: Wiki

 
 

Un mercoledì da leoni: tutte le curiosità sul film

Un mercoledì da leoni cast

Regista di appena sette film in una carriera iniziata nei primi anni Settanta, John Milius è principalmente ricordato per quello che è il suo film più personale, ovvero Un mercoledì da leoni, del 1978. Si tratta di un dramma sportivo dedicato al mondo del surf e all’attività di quanti vi si dedicavano per sfuggire alle loro problematiche personali. Per Milius, che in gioventù aveva fatto parte della comunità di surfisti di Malibù, in California, questo era dunque un progetto del cuore, che gli ha permesso di trasportare i propri ricordi sul grande schermo, dando vita a quello che è oggi considerato un vero e proprio cult del cinema.

L’intero film è infatti attraversato da un velo di malinconia non indifferente, che conferisce al tutto quel carattere idilliaco che solo il tempo passato sembra poter avere. Per Milius era importante rappresentare questo nel modo quanto più realistico possibile e pertanto andò a ricercare i suoi amici surfisti, intervistandoli e riportando nella sceneggiatura, scritta insieme a Denny Aaberg, molti di quegli episodi realmente accaduti. Alla luce di ciò, diventa evidente di come per il regista il film sia un racconto sul crescere e sull’andare incontro a ciò che ci spaventa (le enormi onde), affrontandolo senza paura.

L’eredità di Un mercoledì da leoni è poi divenuta insindacabile, avendo ricevuto elogi e omaggi continui nel corso del tempo. Lo stesso Quentin Tarantino lo indica come il film più importante di Milius, quello in cui il regista fonde al meglio la finzione cinematografica con il racconto reale e le sue emozioni. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Un mercoledì da leoni: la trama del film

Protagonisti del film sono i tre giovani amici e surfisti Matt Johnson, Jack Barlow e Leroy “Spaccatutto Smith, i quali vivono in modo spensierato la loro gioventù, avendo come unica attività quella del surf, che praticano sulle spiagge della California. I tre, molto diversi caratterialmente, vivono con profonda inquietudine il loro passaggio dalla spensieratezza alla maturità. A scandire questo passaggio vi sono le quattro grandi mareggiate che colpirono la California nel 1962, nel 1965, nel 1968 e nel 1974. Allo stesso modo, però, a cambiare i tre ci penserà anche l’ombra della guerra del Vietnam, che anche se in lontananza influirà pesantemente sulla vita dei giovani, spingendoli verso decisioni e responsabilità dai quali Matt, Jack e Leroy cercavano di scappare.

Un mercoledì da leoni film

Un mercoledì da leoni: il cast del film

Come anticipato, per dar vita a diversi dei personaggi del film Milius si basò su reali persone conosciute durante la sua giovinezza. Matt Johnson fu infatti ispirato da Lance Carson, all’epoca il più noto surfista tra i frequentatori delle spiagge di Malibù e che per anni fu caratterizzato dai suoi problemi con l’alcol. Ad interpretarlo si ritrova l’attore Jan-Michael Vincent, anche se il ruolo era originariamente stato offerto a Jeff Bridges, il quale però rifiutò. Ad interpretare Jack Barlow, invece, vi è l’attore William Katt, divenuto celebre proprio grazie a questo film. L’attrice Barbara Hale, che nel film interpreta la madre di Jack, era nella realtà proprio la mamma di Katt. Questo per lei è stato l’ultimo film in cui ha recitato.

Il personaggio di Leroy, invece, è basato su di un certo Mitch. Questi era un eccentrico hippie che, a detta di Milius, era ancora più folle di quanto sia la sua trasposizione cinematografica. Ad interpretarlo vi è Gary Busey, il quale al contrario degli altri due attori, dovette realmente imparare a surfare prima dell’inizio delle riprese. Nel ruolo di Bear, un esperto surfista passato ora a costruire tavole per altri, vi è Sam Melville, ma si erano proposti per la parte anche Tommy Lee Jones e Robert Duvall. Completano poi il cast le attrici Patti D’Arbanville nei panni di Sally Jacobson e Lee Purcell in quelli di Peggy Gordon, fidanzata di Matt. L’attore Robert Englund, celebre per essere stato Freddy Krueger nella saga di Nightmare, è qui la voce narrante del racconto.

Un mercoledì da leoni: le location, il trailer e dove vederlo in streaming e in TV

Al momento dell’uscita del film, questo divenne oggetti di particolare interesse per gli appassionati del surf. Molti infatti rimasero colpiti dalle spiagge dove vennero effettuate le riprese, andandole a ricercare per potervi praticare il loro sport del cuore. Oggi è noto che diverse delle scene presenti sono state ambientate nella spiaggia di Cojo Point, all’interno della tenuta del Hollister Ranche. Si tratta di una vasta area privata non accessibile al pubblico e situata ad ovest di Santa Barbara, in California. Le scene di surf più estreme, invece, sono state girate alle isole Hawaii, più precisamente alla Sunset Beach in Pupukea. Ulteriori location si ritrovano a El Paso, in Texas e al Surfirider Beach a Malibù.

È possibile fruire di Un mercoledì da leoni grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 18 gennaio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

 
 

Avengers: Age of Ultron, il cast e le curiosità sul film Marvel

Avengers Age of Ultron film

I film dedicati agli Avengers, in cui si riuniscono i principali supereroi della Marvel, erano ciò a cui lo studios puntava sin dall’inizio. Preparare un evento cinematografico del genere era un compito rischioso, quasi irrealistico, ma con pazienza e controllo il produttore Kevin Feige è riuscito a coordinare un intero universo, portando infine la squadra di vendicatori al cinema. Dato il successo del primo The Avengers, non è passato molto prima che sul grande schermo arrivasse anche il suo sequel: Avengers: Age of Ultron.

Diretto nuovamente da Joss Whedon, il film continua nella narrazione delle gesta dell’eroi gruppo, sviluppando ulteriormente personaggi e situazioni. Anch’esso caratterizzato da un impegno produttivo imponente, il film si è caratterizzato per una grande quantità di location, districate tra gli Stati Uniti, la Valle d’Aosta, e la Corea del Sud. Come nel precedente caso, anche con questo secondo capitolo gli sforzi sono stati ripagati. Il film si è infatti rivelato un nuovo campione d’incasso, arrivando a guadagnare complessivamente 1,4 miliardi di dollari in tutto il mondo, a fronte di un budget di circa 279 milioni.

Apprezzato dalla critica, Avengers: Age of Ultron viene da molti visto come un capitolo transitorio in attesa di Avengers: Infinity War, dove i supereroi devono fronteggiare la minaccia di Thanos da tempo anticipata. Eppure, tale concezione può sminuire questo secondo film, che vanta il merito di aver portato all’interno del Marvel Cinematic Universe uno dei villain più riusciti della saga. Ultron rappresenta infatti una delle più grandi sfide per gli Avengers, e data la sua complessità non ha mancato di affascinare gli spettatori, che a lungo hanno desiderato di poterlo nuovamente vedere in azione.

Avengers: Age of Ultron, la trama del film

A poca distanza dagli eventi del precedente film, gli Avengers si ritrovano ora impegnati nella missione di recupero del potente scettro di Loki. Rubato da un crudele barone, questo è infatti stato utilizzato per condurre degli esperimenti sugli esseri umani. Il gruppo di vendicatori riescono infine a localizzarlo e recuperarlo in seguito ad una agguerrita battaglia. Tornati vittoriosi alla Stark Towers, Tony Stark utilizza lo scettro per completare il programma di difesa globale Ultron. Questo però, inizia ad acquisire una propria coscienza ed una propria personalità. Riuscito infine a manifestarsi sotto forma fisica, il robot è ora in grado di attaccare il gruppo, rubando lo scettro di Loki, dal quale trae linfa vitale.

Fuggito a Sokovia, Ultron incontra i fratelli Pietro e Wanda Maximoff, convincendoli ad aiutarlo, ingannandoli circa la sorte della loro famiglia. Gli Avengers, intanto, dopo essersi riorganizzati, raggiungono il nemico e intraprendono una prima battaglia contro di lui e i suoi alleati. Wanda, però, dotata di poteri incredibili, riesce a disarmare il gruppo costringendolo ad una ritirata. Questi si rifugiano presso la fattoria di Barton, alias Occhio di Falco, e iniziano a studiare una nuova strategia d’attacco. Non avranno però molto tempo a disposizione, poiché Ulton è a lavoro per dar vita ad un corpo nuovo e invincibile, con cui conquistare il mondo. Compresi i suoi piani malvagi, i fratelli Maximoff decideranno allora di allearsi con gli Avengers, in quella che nuovamente sarà una battaglia per il destino dell’umanità.

Avengers Age of Ultron cast

Avengers: Age of Ultron, il cast del film

Come ormai noto, i film del Marvel Cinematic Universe raccolgono al loro interno molti dei nomi attualmente più noti di Hollywood. Riprendono infatti i loro ruoli da protagonisti gli attori Robert Downey Jr., Chris Evans, Chris Hemsworth, Jeremy Renner, Scarlett Johansson e Mark Ruffalo. I loro Avengers vedono ulteriormente approfondite le dinamiche tra di loro, come anche le rispettive paure personali. È questo, infatti, un film dove le certezze di ognuno verranno messe alla prova, e tutti dovranno scontrarsi contro qualcosa di più grande. I personaggi, inoltre, si portano dietro quanto accaduto loro nei rispettivi film stand-alone. Tony Stark, alias Iron Man, ad esempio, sembra fare tesoro degli errori passati, desiderando a tutti i costi evitare il verificarsi concreto di minacce.

Tutti gli occhi sono però puntati anche sui nuovi entrati, a partire proprio dal villain Ultron. Per dar vita al ruolo, la prima scelta del regista è sempre stato l’attore James Spader. Questi è stato scelto per via della sua voce ipnotica, capace di essere calma e avvincente, ma allo stesso tempo minacciosa e sagace. Attratto dal ruolo, Spader vi ha dato vita tramite la motion-capture, eseguendo quindi personalmente i movimenti e le azioni del personaggio. Ad affascinare soprattutto l’attore, vi era il punto di vista di Ultron. Questi lo ha infatti descritto come un giovane immaturo, il cui sguardo sul mondo ha un che di biblico.

Al film prendono poi parte per la prima volta anche Elizabeth Olsen e Aaron Taylor-Johnson, nei panni dei fratelli Maximoff. Johnson, tuttavia, era inizialmente restìo all’idea di recitare nel titolo Marvel, spaventato dai loro contratti per più film. Quando gli fu garantito che se lo desiderava avrebbe potuto prendere parte solo a questo titolo, l’attore decise di accettare. Johnson ebbe inoltre modo di consultarsi anche con la Olsen. I due si erano infatti conosciuti su un set precedente, ed essendo già amici decisero di accettare solo a patto che anche l’altro ottenesse il ruolo. Il legame tra di loro ha permesso di dar vita ad una convincente coppia di fratelli.

Avengers: Age of Ultron, il Forte di Bard e Quicksilver

Tra le location più celebri del film vi è quella del Forte di Bard, situato nella regione italiana Valle d’Aosta. Si tratta di un imponente fortezza costruita nel XIX secolo dai Savoia. Il Forte è oggi sede di musei e mostre, ed ha attratto sempre più visitatori dopo essere comparso all’interno del film. Questo, presente nelle prime sequenze, è la sede dell’Hydra, malvagia organizzazione formatasi durante il periodo nazista e già comparsa in altri film della saga. Qui il Baron Von Strucker conduce esperimenti sullo scettro di Loki, ma anche altri eventi vi accadono. È infatti anche il luogo dove per la prima volta si fa la conoscenza dei fratelli Maximoff, e dove Utron organizza il suo malvagio piano di conquista.

Nel Forte di Bard, dunque, gli spettatori fanno la conoscenza di Pietro Maximoff, alias Quicksilver. Il supereroe è dotato di grandissima velocità, ed è stato scelto come personaggio da inserire nel film proprio per le grandi potenzialità visive. Il regista ha infatti affermato che sia lui che la sorella permettevano di sperimentare molto da un punto di vista dell’immagine. Gli effetti speciali riguardanti Quicksilver non erano infatti ancora stati sperimentati in un film della Marvel. Ma dopo che il personaggio ebbe successo nella saga degli X-Men, i produttori e Whedon decisero di introdurlo anche nel loro universo cinematografico. Inizialmente, inoltre, il personaggio avrebbe dovuto comparire per più film. A causa della reticenza dell’attore, però, i piani per lui vennero cambiati.

Avengers: Age of Ultron: la recensione, il trailer e dove vedere il film in streaming

Per gli amanti del film, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Avengers: Age of Ultron è infatti presente nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Tim Vision. È inoltre disponibile, insieme agli altri titoli Marvel, nel catalogo di Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film, inoltre, sarà trasmesso in televisione martedì 18 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 4. A questo link è invece possibile leggere la recensione del film.

Fonte: IMDb

 

 
 

Spider-Man: qual è la migliore versione dell’Uomo-Ragno?

Da J.K. Simmons a Emma Stone, passando per Bill Nunn e Marisa Tomei, il franchise cinematografico di Spider-Man è stato impreziosito da straordinari talenti davanti alla macchina da presa sin dal suo inizio nel 2002. Tanto i personaggi principali come quelli secondari sono stati interpretati da alcuni degli attori più talentuosi di Hollywood, che ci hanno regalato performance pregne di carica emotiva, rendendo omaggio al fantastico mondo creato da Stan Lee e Steve Ditko.

Oltre all’eccezionale cast di supporto, i tre attori che hanno interpretato l’amichevole Spider-Man di quartiere in live-action, Tobey Maguire, Andrew Garfield e Tom Holland, hanno apportato i loro tratti unici all’eroe arrampica-muri e fornito performance memorabili, dunque è difficile stabilire quale delle tre si sia affermata in definitiva come la migliore interpretazione dell’amato supereroe.

Maguire è stato in grado di ritrarre le difficoltà di Peter in modo efficace

Uno dei tratti caratteriali principali della figura di Spider-Man è che semplicemente non può ottenere le cose a modo suo e Maguire brilla quando ritrae i sentimenti contrastanti di frustrazione e accettazione che affliggono Peter davanti alle sfide.

La sequenza di apertura “Pizza Time” di Spider-Man 2 rimane una delle più divertenti introduzioni di film di supereroi di sempre: Peter cerca disperatamente di battere il tempo per consegnare una pila di pizze in modo da poter mantenere il lavoro, oscillando per la città mentre salva eroicamente un paio di bambini per strada. Si intrufola nella sua destinazione attraverso lo sgabuzzino di un custode, ma, nonostante gli sforzi, è in ritardo di qualche minuto. Lo sguardo addolorato sul volto di Maguire dice tutto da sé, mentre accetta tranquillamente il suo destino: il pubblico sa che Peter cerca sempre di fare la cosa giusta, il che rende molto più difficile accettare le sconfitte.

Il ritratto di Maguire aveva la migliore atmosfera da fumetto

Indipendentemente da dove Holland porterà il personaggio, lo Spider-Man di Maguire sarà per sempre ricordato per l’emozionante intrattenimento da fumetto che ci ha regalato: Maguire e Raimi sono riusciti a dipingere Peter come un essere umano credibile che si trova in circostanze straordinarie, e Maguire gioca perfettamente con questo fattore.

Una delle migliori decisioni prese da Raimi è stata quella di permettere di mostrarci l’espressività di Maguire durante le scene cardine di ciascun film. Ogni cattivo – Norman Osborne, Otto Octavius, Harry Osborne, Flint Marko e Eddie Brock – ha un legame personale con Peter e mostrare propriamente Peter (e non solo Spider-Man) che tenta di salvare le loro vite, trasferisce la qualità umana dei fumetti sullo schermo.

Maguire era il miglior Peter Parker

Tobey Maguire Spider-ManAnche se tutti e tre gli attori forniscono una loro specifica versione di come Peter Parker dovrebbe comportarsi nella vita di tutti i giorni, è quella di Maguire che viene ricordata con più affetto. Quando si tratta di delineare il profilo del giovane Peter, i manierismi goffi e impacciati di Maguire sono perfetti e permettono al personaggio di interagire con l’ambiente circostante in maniera estremamente realistica.

Simile ad un Clark Kent maldestro, nessuno sospetterebbe davvero che il Peter di Maguire sia Spider-Man considerando che spesso formula frasi di circostanza, non è sicuro di sé e può essere inaffidabile. Tuttavia, questo è esattamente ciò che Peter vuole e il personaggio in sé richiede: non solo gli permette di trovare un perfetto equilibrio tra le sue due vite, ma garantisce anche che i suoi cari siano al sicuro (cosa estremamente importante per Peter).

Maguire ha catturato l’innata oscurità di Peter

Tobey Maguire fisicoAnche se si tratta di un aspetto caratteriale di Peter affrontato sia dalla versione di Holland che da quella di Garfield, il loro ritratto della componente di oscurità insita nella personalità di Peter non è mai stato altrettanto memorabile o sviluppato come quello messo a punto nei capitoli con Maguire. Che si trattasse di inseguire il “killer” di suo zio, di attaccare ferocemente Sandman e Harry, o di umiliare MJ al lavoro perché aveva rotto con lui, c’era qualcosa di agghiacciante nel modo in cui l’oscurità di Peter spesso lo sopraffaceva.

Ciò che rendeva queste scene ancora più efficaci era il fatto che Maguire scegliesse di pronunciare le sue battute con apparente freddezza e distacco emotivo: in quei frangenti, non era più l’amichevole Spider-Man di quartiere ma qualcuno di completamente diverso. Anche se non è un lato di Spider-Man che molte persone amano vedere, Maguire ha contribuito a renderlo un personaggio più complesso e dinamico.

Garfield ha mostrato un’emotività vulnerabile

Grazie in parte al desiderio del regista Marc Webb di lasciare che le piccole sfaccettature del personaggio emergessero nei suoi film, Garfield è riuscito ad eccellere nell’opportunità di ritrarre l’umanità di Peter attraverso la sua ampia gamma emotiva.

Questo è evidente in The Amazing Spider-Man, dopo che Peter si intrufola nella camera da letto di Gwen ed esprime il suo senso di colpa per la trasformazione del dottor Connors. Qui ci fa capire che sta imparando ad abbracciare la responsabilità di cui aveva parlato suo zio Ben: Garfield conferisce particolare vulnerabilità alla sua performance, che permette al pubblico di comprendere il dolore e il processo di crescita che Peter sta attraversando.

Il ritratto di Garfield era il più realistico

andrew garfield spider-manGarfield aveva già più di vent’anni quando ha indossato per la prima volta la tuta di Spider-Man eppure, nonostante ciò, ha ritratto pienamente l’aspetto e la sensazione suscitate dall’onere di vestire i panni di un supereroe. La performance di Maguire era, a tratti, decisamente più ingombrante e, inoltre, l’attore sembrava più grande dell’età che Peter doveva effettivamente dimostrare; Holland ha certamente l’età giusta e ha il fisico adatto, ma entrambi non sono all’altezza dell’ “alto e snello Garfield“.

Come Peter, Garfield cattura l’essenza dell’adolescente nerd brillante ma socialmente impacciato, che non ha paura di difendere le persone a cui vuole bene; il ritratto di Garfiel porta con sé un’angoscia adolescenziale che appare molto realistica, forse a causa del fatto che era leggermente più grande quando è stato scritturato per il ruolo,

e ha avuto il tempo di maturare una grande introspezione psicologica negli anni della sua adolescenza.

Garfield ha mostrato le migliori capacità attoriali

andrew garfield spider-manAvendo già iniziato a raccogliere il plauso della critica per le sue performance in The Social Network e Non Lasciarmi, Garfield era sicuramente, tra i tre, l’attore con un background più completo, durante la selezione del protagonista Peter Parker. Infatti, la sua interpretazione di Peter e dell’Uomo Ragno non è mai condita da inutili manierismi, né la recitazione appare mai forzata: sembra che stia proprio vivendo i momenti straordinari che Peter sta sperimentando sulla propria pelle.

E’ vero che la recitazione di Maguire funziona all’interno dell’universo esuberante stabilito da Raimi e Holland offre il giusto grado di intensità in battute mirate come “Mr. Stark, non mi sento molto bene“, ma Garfield rivoluziona di continuo il suo ruolo, non dando mai alla scena più di quanto sia necessario e spesso trasmettendo il senso della scena stessa tramite un’ottima espressività facciale. Momenti estremamente emotivi come la rottura di Peter con Gwen o la morte di Gwen dimostrano il tocco semplice ma efficace che Garfield è capace di apportare al personaggio di Peter.

I film di Garfield avevano la migliore storia d’amore

Le trilogie di Raimi e Jon Watts hanno fatto del loro meglio per creare storie d’amore ben sviluppate, ma nessuna è mai stata così emotivamente risonante come quella di Gwen e Peter nei film di The Amazing Spider-Man. Anche se non è stato dedicato poi così tanto tempo al background della coppia, i fan hanno ugualmente imparato ad amare la loro storia d’amore apprezzandone la sentita profondità e le sottotrame coinvolgenti.

Sicuramente un fattore cruciale è stato dato dal fatto che Garfield e Stone mostrassero già una chimica incredibile durante le riprese e la loro relazione ha permesso agli spettatori di conoscere il lato più dolce e romantico di Peter, nelle scene in cui i due scherzavano o cercavano di trovare le migliori soluzioni insieme. Potrebbe non essere finita come il pubblico voleva, ma si può dire che Garfield ci ha messo il cuore e l’anima nelle sequenze fortemente drammatiche alla fine di Amazing Spider-Man 2.

Il rapporto di Garfield con sua zia May è il più autentico

Sebbene la grande chimica di Maguire e Holland con Rosemary Harris e Marisa Tomei abbia giocato un ruolo importante nelle storyline delle loro trilogie, molti fan saranno d’accordo col dire che la dinamica di Garfield e Sally Field ha avuto un impatto molto più profondo nel suo complesso.

Quando si è trattato delle interazioni tra i due, il pubblico ha generalmente creduto che Garfield e Field potessero essere imparentati, in quanto entrambi hanno fornito performance autentiche ed emotive. Mentre Garfield si comportava in modo sarcastico e spiritoso con i criminali o i nemici, faceva esattamente il contrario nelle sue scene con zia May: le parlava in modo rispettoso e calmo, e prendeva sempre in considerazione i suoi pensieri e consigli, regalandoci conversazione sempre autentiche e sincere da ascoltare.

La giovinezza di Holland ha aiutato a plasmare il personaggio

Tom Holland Spider-Man: No Way HomeTra tutti gli attori, Holland esemplifica al meglio l’esuberanza giovanile e adolescenziale di Peter Parker, questo perché era di gran lunga il più giovane dei tre quando è apparso per la prima volta nel ruolo, avendo solo 19 anni in Captain America: Civil War.

Holland riesce benissimo a convalidare l’ignaro shock e lo stupore che un adolescente mostrerebbe quando viene messo in circostanze straordinarie. Nelle sue scene con gli Avengers, è costantemente colpito dalla loro presenza e, quando si impegna in battaglia, offre una serie infinita di battute che mettono in primo piano la sua adrenalina a tratti nervosa: questo atteggiamento ha generato risate assicurate nella sua primissima apparizione come Spider-Man in Civil War, quando combatte contro Bucky, Falcon e AntMan.

La fisicità di Holland ha aiutato a potenziare il ruolo

tom hollandPrima di essere scritturato come terzo attore live-action per interpretare l‘Uomo Ragno sul grande schermo, Holland era già un abile ginnasta e ballerino, cosa che era ansioso di mostrare al team di produzione nella sua audizione; ne consegue che le capacità fisiche di Holland abbiano effettivamente aiutato ad ottenere il ruolo e a plasmarne la conseguente versione di Spider-Man.

Il team dietro agli stunt ha lavorato molto con Holland per dare più credibilità alla parte, permettendogli di cimentarsi in una buona quantità di acrobazie nelle vesti di Spider-Man. Non che Garfield o Maguire non fossero all’altezza della fisicità richiesta dal ruolo, ma Holland incarna indubbiamente la prestanza fisica dell’Uomo Ragno meglio di entrambe le precedenti versioni (il che dovrebbe aiutarlo nelle sue prossime avventure come Nathan Drake nel suo Uncharted in uscita a Febbraio).

La versione di Holland è la più affascinante

spider-manI fan del MCU sono rimasti estasiati quando Sony e Marvel hanno annunciato l’accordo storico per includere Spidey nel MCU: l’annuncio del talentuoso e coi piedi per terra Holland non ha fatto altro che aumentare l’interesse dei fan.

Entrando a gamba tesa in un franchise con attori notevolmente più anziani, Holland ha immediatamente contribuito ad attrarre un pubblico più giovane, col quale è stata favorita una maggiore identificazione rispetto a eroi del calibro di Iron Man, Capitan America o Thor. Inoltre, essere coinvolto nel MCU ha immediatamente aumentato la sua esposizione mediatica e ha apportato una buona dose di carica giovanile in un franchise già fiorente, e l’energia e la genuinità di Holland è diventata fin da subito evidente nelle sue famose interviste con spoiler.

Lo sviluppo del personaggio di Holland

spider-manUn vantaggio che il ritratto di Tom Holland del supereroe Marvel ha avuto rispetto alle altre due versioni, è stata la possibilità di presentare uno sviluppo profondo del personaggio. Anche se non è esattamente colpa di Maguire o Garfield se non hanno avuto tanti film quanto Holland (soprattutto perché non facevano parte del MCU), non è sorprendente che gli spettatori abbiano preferito proprio la versione di Holland, poiché hanno visto esplorare il ruolo in profondità.

Dall’essere un adolescente ingenuo e impulsivo al diventare un giovane maturo e indipendente, il Peter di Holland ci ha regalato l’arco caratteriale più completo. Forse all’inizio non sapeva come gestire la responsabilità di essere un eroe, ma il pubblico ha assistito alla sua crescita e maturazione come uomo e supereroe.

La scrittura ha aiutato l’identificazione con il Peter di Holland

spider-man tom hollandDei tre Spider-Man, quello di Tom Holland ha dimostrato di favorire maggiormente l’identificazione col pubblico, poiché ci sono state rivelate numerose informazioni sulla sua adolescenza e sui conflitti interni che ha dovuto affrontare; anche se i primi film di Raimi e Webb mostrano Peter al liceo, non hanno mai veramente esplorato i problemi che ha dovuto superare da normale adolescente.

Nella versione di Holland, gli spettatori lo vedono combattere quotidianamente per cercare di inserirsi nel nucleo scolastico, pur occultando il suo segreto agli amici. Si assiste anche alla costruzione di una base importante, ovvero l’amicizia fra Peter e Ned, che parlano costantemente dei loro interessi e di cosa faranno nel loro tempo libero (come costruire Death Star coi LEGO). Momenti come questi ricordano al pubblico che Peter è un essere umano esattamente come chiunque altro.