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Black Widow, uscita in sala: per il CEO della Disney sarà una decisione “last minute”

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Bob Chapek, CEO della Disney, ha specificato che la decisione in merito all’uscita nelle sale di Black Widow verrà probabilmente discussa all’ultimo minuto. Il tanto atteso film che doveva originariamente uscire a maggio 2020 e dare il via alla Fase 4 del MCU, dovrebbe adesso arrivare nelle sale il prossimo 7 maggio, ma in molti sono convinti che l’uscita del cinecomic verrà nuovamente posticipata a causa dell’incertezza che circonda l’industria cinematografica e la relativa riapertura delle sale.

La distribuzione del vaccino anti-Covid e la ripartura delle sale in alcuni dei mercati principali come Los Angeles e New York fa ben sperare per un’uscita di Black Widow tra poco più di un mese. Tuttavia, la strada per un ritorno alla normalità è ancora molto lunga e, secondo gli esperti, pare ci vorrà ancora molto tempo prima che le persone si sentano di nuovo pronte a tornare al cinema. Proprio per questo, i calendari delle principali major continuano a mutare di giorno in giorno, e purtroppo nessuna uscita può essere considerata come definitiva.

Ad oggi, Black Widow resta confermato al prossimo 7 maggio, ma ciò potrebbe cambiare in qualsiasi momento. Parlando con Bloomberg, Bob Chapek ha discusso della possibilità che Black Widow esca in data stabilita, sottolineando però che la Disney è aperta a qualsiasi improvviso cambiamento, considerate le circostanze. “La nostra situazione e le nostre condizioni cambiano di giorno in giorno”, ha spiegato Chapek. “Solo poche settimane fa, i cinema di Los Angeles e New York erano ancora chiusi. Ora, all’improvviso, hanno riaperto. Quindi, stiamo aspettando per capire come i potenziali spettatori reagiranno a queste riaperture. Restiamo flessibili. È molto probabile, quindi, che ci ritroveremo a decidere all’ultimo minuto per quanto riguarda i prossimi film in uscita, che si tratti di Black Widow o di qualsiasi altro titolo.” 

In attesa di aggiornamenti, ricordiamo che Black Widow esplorerà il passato di Natasha Romanoff, essendo ambientato tra gli eventi di Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War. Si dice che il personaggio di Florence Pugh, Yelena Belova, raccoglierà l’eredità di Nat diventando la nuova Vedova Nera del MCU: in effetti, è stata già confermata la sua presenza in un altro futuro progetto del MCU, ossia la serie Hawkeye, attualmente in produzione.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Hourman: Warner Bros. e DC al lavoro sul film

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Hourman: Warner Bros. e DC al lavoro sul film

Warner Bros. e DC Films stanno sviluppando un nuovo film dedicato a Hourman. Negli ultimi anni, i due studio hanno lavorato instancabilmente alla creazione di un universo cinematografico condiviso dedicato ai più celebri personaggi DC, iniziato ufficialmente nel 2013 con L’uomo d’acciaio di Zack Snyder, ma ampliatosi poi seguendo una direzione molto diversa rispetto ai piani inizialmente stabiliti che avrebbero dovuto vedere proprio il coinvolgimento di Snyder almeno fino allo scorso anno.

Allo stato attuale, ci sono dozzine di film DC in sviluppo, ma solo per una manciata di questi è stata ufficializzata una data di uscita. Da oggi è finalmente disponibile la Snyder Cut di Justice League, in esclusiva in Italia su Sky e NOW, mentre il prossimo agosto arriverà l’atteso The Suicide Squad di James Gunn, in contemporanea al cinema e su HBO Max. Nel 2022, invece, arriveranno The Batman, The Flash e anche Aquaman 2, mentre per il 2023 è atteso l’arrivo di Shazam: Fury of the Gods. Altri progetti in cantiere sono Black Adam con Dwayne Johnson (che non ha ancora una data di uscita ufficiale) e un film dedicato a Blue Beetle.

Ora, stando a quanto riportato da Deadline, Warner Bros. e DC Films hanno ufficialmente messo in sviluppo un film dedicato a Hourman che sarà sceneggiato da Gavin James e Neil Widener, che in passato erano stati ingaggiati per occuparsi degli script di San Andreas 2 e Now You See Me 3. Al momento non è chiaro quale sarà l’iterazione di Hourman che verrà rappresentata sul grande schermo, dal momento che nei fumetti ci sono stati numerosi personaggi che hanno assunto l’identità del supereroe. Alla produzione del film collaborerà anche  Chernin Entertainment, già dietro il reboot de Il pianeta delle scimmie. 

La storia di Hourman nei fumetti DC

Per chi non conoscesse Hourman, si tratta di un personaggio dei fumetti apparso per la prima volta nel 1940. Ken Fitch e Bernard Baily lo hanno introdotto per la prima volta in “Adventure Comics #48”. L’identità originale di Hourman corrisponde a quella di Rex Tyler, un chimico che riesce a creare una sintesi in grado di conferirgli alcuni superpoteri per la durata di un’ora circa. Il film di Rex, Rick Tyler, ha assunto in seguito il ruolo di protagonista e ad oggi è la versione più conosciuta di Hourman. Esiste anche una versione alternativa di Hourman, un androide modellato sul DNA di Rex e conosciuto come Matthew Tyler.

Black Panther 2: Martin Freeman non credeva che sarebbe stato realizzato

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Martin Freeman ha ammesso che non credeva che Black Panther 2 sarebbe stato realizzato dopo la tragica morte di Chadwick Boseman. Il film originale ha ottenuto numerosi elogi da parte della critica e battuto diversi record al botteghino, senza considerare il suo enorme impatto culturale.

Nonostante la scomparsa di Boseman, i Marvel Studios hanno confermato i piani per Black Panther 2, specificando fin da subito che l’attore non sarebbe stato sostituito e che T’Challa non sarebbe stato ricreato in CGI. Ad oggi sappiamo che Black Panther 2, la cui uscita è prevista per maggio del 2022, si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel. Naturalmente, uno dei compiti del nuovo film sarà quello di rendere omaggio all’eredità di Chadwick Boseman.

Da quando l’attore aveva debuttato nel ruolo di T’Challa in Captain America: Civil War del 2016, era diventato praticamente sinonimo del ruolo. Per questo motivo, l’idea di realizzare un sequel di Black Panther senza di lui è stata molto difficile da comprendere per la maggior parte dei fan. Tuttavia, la curiosità di vedere cosa racconterà il nuovo film e come affronterà le conseguenze della dipartita del suo eroe è altissima.

Martin Freeman conferma che sarà in Black Panther 2

In una recente intervista con Collider, Martin Freeman, che nel MCU interpreta Everett Ross (apparso sia in Civil War che nel primo Black Panther), ha rivelato che per un certo periodo ha pensato che il sequel non avrebbe mai visto la luce. “Poco prima che Chadwick morisse, se la memoria non mi inganna, la sceneggiatura era già stata presentata”, ha spiegato Freeman. “Ci stavano quindi lavorando, ma poi Chadwick è morto. E allora ho pensato: ‘Come si può fare un film su Pantera Nera senza Pantera Nera?’. Ancora non so come sarà. Prima che Chad morisse, l’idea di farlo senza di lui era semplicemente inconcepibile. Sarebbe stato da folli. È stato scioccante. È davvero strano che non sia più con noi. Sono molto curioso di vedere come sarà il sequel. Ad oggi, tutto quello che so è che ci sarò.”

Black Panther 2 arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Justice League Snyder Cut doveva includere Ryan Reynolds come Lanterna Verde

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Il momento che tutti i fan stavano aspettando ormai da anni è finalmente arrivato: da oggi, la Snyder Cut di Justice League è finalmente disponibile, in Italia, su Sky e NOW. Nel corso delle ultime settimane, grazie alle numerose interviste rilasciate da Zack Snyder in merito al suo taglio del cinecomic uscito per la prima volta in sala nel 2017, sono stati molti gli aneddoti rivelati non solo in merito alla nuova versione del film ma anche alla travagliata produzione della versione theatrical portata a compimento da Joss Whedon.

Come ormai sappiamo da parecchio tempo, nella Snyder Cut troveremo tutta una serie di personaggi che sono stati tagliati dalla versione cinematografica. Per molto tempo si è parlato della possibile presenza anche di Lanterna Verde, nella versione portata sul grande schermo da Ryan Reynolds nel 2011. Tuttavia, già prima dell’arrivo ufficiale del taglio di Snyder, era stato lo stesso Reynolds a confermare che non sarebbe apparso nei panni di Hal Jordan. Ora, però, veniamo a conoscenza del fatto che Snyder aveva davvero pensato di includere l’iterazione di Reynolds nel film.

Intervistato da THR proprio in occasione della promozione della Snyder Cut di Justice League, il regista ha spiegato che c’erano effettivamente dei piani per includere all’interno del suo taglio non solo il personaggio di Lanterna Verde, ma anche la versione di Reynolds apparsa nel film di Martin Campbell. “Avevo un’idea per Lanterna Verde, ma si trattava di Ryan”, ha spiegato Snyder. “Tuttavia, se avessimo davvero seguito quella strada, ho pensato che avrei dovuto avere Ryan come Lanterna Verde aggiuntiva. Ma questa è un’altra storia.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film durerà 242 minuti (quattro ore circa) e sarà diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Chris Evans di nuovo Captain America? Kevin Feige nega i rumor

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Chris Evans di nuovo Captain America? Kevin Feige nega i rumor

Kevin Feige, il presidente dei Marvel Studios, ha negato le voci secondo cui Chris Evans sarebbe in trattative per tornare nei panni di Captain America nel MCU. L’ultima volta che abbiamo visto l’attore nei panni del Vendicatore è stato in Avengers: Endgame, film che ha ufficialmente concluso l’arco narrativo di Steve Rogers all’interno del più ampio universo condiviso.

L’uscita del cinecomic di Anthony e Joe Russo aveva quindi segnato non solo la fine della Saga dell’Infinito, ma anche la conclusione delle storyline di alcuni tra i personaggi più amati del MCU, come Iron Man, Vedova Nera e Captain America, appunto. Tuttavia, lo scorso gennaio è arrivata da Deadline (quindi da una fonte più che autorevole!) la notizia che Chris Evans era in trattative per tornare a vestire i panni dell’iconico personaggio che gli aveva regalato la fama a livello mondiale.

Eppure, in una recente intervista con EW in occasione della promozione dell’attesissima serie The Falcon and the Winter Soldier (il cui primo episodio debutterà domani su Disney+), il boss dei Marvel Studios ha categoricamente smentito il possibile ritorno di Evans nei panni di Cap. “Raramente rispondo a tutti i vari rumor che circolano sul nostro universo, perché ci sono sempre delle sorprese dietro l’angolo, che spesso colpiscono anche me”, ha commentato Feige. “Ma questo rumor in particolare mi pare sia stato smentito dallo stesso Evans, anche piuttosto velocemente”. In molti erano pronti a scommettere che Evans sarebbe tornato proprio in The Falcon and the Winter Soldier (soprattutto per via del tipo di storia che verrà raccontata nello show), ma a quanto pare non sarà così.

Chris Evans di nuovo Captain America: sì o no?

Anche se l’idea di un ritorno di Evans è inevitabilmente allettante, alla fine non sarebbe così giusto per il personaggio tornare nel MCU, soprattutto in considerazione della conclusione del suo arco narrativo, ma anche dell’attuale processo di ricostruzione dell’intero universo cinematografico, che con l’avvio della Fase 4 di sta preparando a regalare ai suoi spettatori tutta una serie di storie e personaggi nuovi ai cui potersi appassionare esattamente come accaduto in precedenza con le avventure di Steve Rogers.

Tom & Jerry, recensione del film di Tim Story

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Tom & Jerry, recensione del film di Tim Story

Sono ormai diversi decenni che Tom & Jerry, la coppia di gatto e topo più famosa del mondo, si inseguono, si picchiano, si schiacciano, si acchiappano a vicenda e in qualche modo il loro modo di farlo e soprattutto il fatto che alla fine trovano sempre il modo di fare pace, non è mai invecchiato. Sarà per questo che la Warner Bros ha deciso di riportarli al cinema, in un lungometraggio che è disponibile dal 18 marzo per l’acquisto e il noleggio premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Infinity.

Nonostante le recensioni negative del film del 1993, i nostri due eroi non si sono fermati, e adesso si ripropongono in una versione mista, live-action e animazione, per raccontare una nuova avventura che, seppure ha per cornice una storia più articolata, ha sempre al centro della scena la slapstick comedy del gatto e del topo, con tanto di marchingegni complicati per acchiappare il topo e buchi di tane che vengono spostati per far sbattere al muro il gatto. 

Tom & Jerry, la trama

La storia racconta una ragazza in cerca di lavoro, un topo in cerca di una casa e di un gatto che sogna di suonare un pianoforte. Insomma, destini apparentemente differenti che in qualche modo si incrociano e trovano il modo di lavorare insieme. Trai protagonisti in carne e ossa ci sono Chloë Grace Moretz e Michael Peña, amatissimi dal pubblico giovane e della commedia, ma anche dagli appassionati dei cinecomic, dato il meraviglioso Luis che Peña interpreta nel MCU. 

Il film è un ibrido, quindi, e il regista Tim Story, insieme al team creativo, in fase di pre-produzione, si sono dati una semplice regola: tutti gli animali sono in CGI mentre le persone sono interpretate da attori in carne e ossa. Ad interagire con gli attori in fase di riprese ci saranno dei pupazzi, e non le solite palline da tennis, il che rende l’interazione con le figure animate molto più realistica. Lo sforzo si nota. 

Due protagonisti inossidabili

Il più grande pregio che Tom & Jerry propone è il fatto che i due protagonisti non sono stati snaturati, anzi il loro design è perfettamente fedele alla tradizione. Certo, sono state aggiunte delle ombre e il contorno nero spesso che li contraddistingue è stato tolto, per aggiungere un po’ di profondità e diminuire l’effetto bidimensionale, ma il cuore dei personaggi è rimasto intonso. Anche in questo caso, come nei cartoni animati Hanna e Barbera, i due sono muti, ma questo ostacolo comunicativo è stato aggirato drammatizzando l’iniziale incomprensione dei due con la protagonista Moretz. 

Il film è una rocambolesca avventura per le stanze di un lussuoso albergo di New York e per le strade della grande mela, un grande film per tutta la famiglia che poteva anche durare meno ma che si lascia guardare grazie all’irresistibile presenza dei protagonisti Tom & Jerry. 

The Falcon and The Winter Soldier: due supereroi sull’orlo di una crisi di nervi

Orfani di WandaVision non disperate, finalmente un’altra grande serie Marvel sta per arrivare ad allietare i nostri venerdì, infatti The Falcon And The Winter Soldier sarà disponibile dal 19 marzo su Disney+.

L’operazione della Marvel, dopo lo straordinario successo di WandaVision, è ormai chiara, quella di farci incontrare piano piano tutta una serie di “amici”, vivere con loro delle esperienze bellissime e poi salutarli. Doloroso? Alquanto. Ne vale la pena? Certamente.

Di sicuro The Falcon And The Winter Soldier racconta un’altra storia rispetto alla prima serie tv presentata su Disney+, ma in egual misura, dopo la visione del primo episodio, si può dire che questi personaggi stanno combattendo delle battaglie, stanno soffrendo per la perdita di qualcuno, stanno cercando qual è il loro posto nel mondo. 

Anthony Mackie e Sebastian Stan tornano nei panni che li hanno accompagnati negli ultimi anni, il primo (Sam Wilson), combattivo come sempre, pronto all’azione e riflessivo, il secondo (Bucky Barnes), in piena crisi esistenziale, lo vediamo andare dallo psicologo e mentire spudoratamente, fare incubi e cimentarsi con un appuntamento. Cosa li accomuna? L’assenza di Capitan America, che pesa come un macigno sulle loro vite, facendoli sentire orfani in cerca di affetto e di un obbiettivo da perseguire.

Alla presentazione alla stampa insieme ai due interpreti erano presenti la regista Kari Skogland, il creatore Malcolm Spellman e il Presidente Marvel Studios Kevin Feige.

The Falcon and The Winter Soldier, l’incontro con i protagonisti

Questa è il secondo progetto che arriva su Disney+, perché c’era bisogno di approfondire questa storia?

Kevin Feige: “Abbiamo voluto dimostrare che non è perché è in TV non significa che non sarà così grande come potrebbe essere un film, ci abbiamo lavorato altrettanto duramente mettendoci tutto il sangue, il sudore e le lacrime. Ecco perché questo primo episodio inizia davvero con il botto. Continuavamo a dire: “Se vogliamo fare una serie con Falcon e Winter Soldier, dobbiamo almeno iniziare con la migliore azione che abbiamo mai visto”. In più ora puoi scoprire chi sono, sappiamo qualcosa di Bucky Barnes e di quello che aveva passato, mentre di Sam Wilson a parte che gli piace il lavoro, e ha dei principi morali fortissimi, che è un uomo che ha prestato servizio e ha lavorato con una PTSD, non ne sapevamo molto. Questa è un’opportunità per andare in profondità e scoprire chi sono questi due personaggi”.

Kari, come hai lavorato alla serie per garantire lo stesso intrattenimento del MCU ai fan?

“Mi sono approcciata come se fosse un film di 6 ore, capendo dove tagliare per dividere gli episodi. Con Malcom abbiamo visto tanti show e film che potessero fare riferimento alle tematiche della serie, tipo Un Uomo da Marciapiede, anche se può sembrare da pazzi come accostamento. Prendo ispirazione da tante cose, metto tutto in una pentola, provo a mescolarlo e inventare qualcosa che possa essere una firma unica per il nostro show. Era importante ricordarsi che saremmo stati nella prospettiva delle persone e quindi dovevamo davvero entrare nel profondo ed essere in grado di poterlo sostenere. Questo comprendeva il capire come muovere la macchina da presa, come avvicinarci ai personaggi, per esempio quando Bucky è in terapia, il modo in cui alterniamo la camera è per entrare in contatto con lui e comprenderlo il più possibile.”

Malcom: “C’è stata una guerra civile di circa 12 secondi in cui sembra che ogni singolo fan della Marvel, Kevin Feige, e tutti i suoi partner sapessero che questi due ragazzi sarebbero stati in grado di supportare film o franchise. Il tono della serie è stato ispirato da tante cose, si passa dal grintoso a grintoso come in 48 ore, al comico come in Due Mine Vaganti, ma nel mezzo c’è una sorta di primo Arma Letale e del primo Bad Boys. 

Ci piaceva questa idea, che poi permette anche a Sebastian e Anthony di fare quello che fanno e creare quella magia, ma permette anche una creatività più ampia, hai bisogno di affrontare un problema reale o se hai bisogno di entrare in qualcosa che riguarda il mondo Marvel. È una forma di narrazione molto, molto durevole.”

Cosa avete pensato quando avete letto la sceneggiatura?

Anthony Mackie: “Ho pensato che fosse fantastico. Sam Wilson si è sempre evoluto nel mondo dei fumetti Marvel e ora si è evoluto anche nell’universo cinematografico Marvel. 

Quando conosciamo Sam nei fumetti, è un semplice imbroglione di Harlem, poi, quando la cultura afroamericana si è evoluta, Stan Lee lo ha fatto crescere nel fumetto in diverse incarnazioni di se stesso. Sono entusiasta che tutti vedano il nuovo, e migliorato, Sam Wilson”.

Sebastian Stan: “Io imparo sempre qualcosa su me stesso da questo personaggio. Ho trascorso 10 anni in sua compagnia e alla fine cresci e ti evolvi con il personaggio. Pensavo di conoscere Bucky, ero molto a mio agio e familiare nei film, quando ci poi siamo inoltrati in questa avventura ho pensato “Va bene e com’è adesso?”.

È stato bellissimo concentrarci sul suo senso dell’umorismo, fa parte del tono stesso della serie e della sua dinamica con Sam Wilson.

Questo nuovo Bucky da vivere è stato ed eccitante. Finalmente stiamo approfondendo la sua ricerca di identità e, la sua voglia di accettare davvero il passato, rieducarsi, e adattarsi al mondo in cui si trova adesso.” 

Il primo episodio di The Falcon and The Winter Soldier arriverà venerdì su Disney+, e a seguire, ogni venerdì per sei settimane. 

Blade Runner 2049: trama, cast e curiosità sul film con Ryan Gosling

Con l’arrivo al cinema nel 1982 di Blade Runner, noir e fantascienza si univano per cambiare per sempre. Regista visionario, Ridley Scott ha infatti dato vita ad un’opera monumentale, che ancora oggi riesce a risultare attuale nella sua disperata ricerca dell’umanità. A distanza di ben 35 anni è infine stato realizzato un diretto sequel di quell’opera, attraverso cui le tematiche sono state ulteriormente aggiornate e approfondite. Si tratta di Blade Runner 2049, diretto dal regista canadese Denis Villeneuve, che già con il precedente Arrival aveva dato prova di saper padroneggiare il genere, utilizzando la fantascienza per raccontare qualcosa di più sull’essere umano.

Prima del rilascio del film sono stati pubblicati tre cortometraggi che anticipano il contesto narrativo poi ritrovato nel lungometraggio. Si tratta di 2036: Nexus Dawn, 2048: Nowhere To Run e Blade Runner: Black Out 2022. Già in questi si può ritrovare ciò che il film presenta poi in tutta la sua magnificenza. Gli elementi distintivi dell’opera del 1982 vengono riproposti e resi ancor più attraenti, decadenti. Con effetti speciali e scenografie candidati agli Oscar, Blade Runner 2049 lega strettamente le maggiori trovate visive alle tematiche trattate. La domanda più ricorrente, ancora una volta, ruota intorno alla definizione di umanità.

Costato 150 milioni di dollari, il film si rivelò una cocente delusione al box office, con un incasso di soli 260 milioni. Anche il suo predecessore non fu fortunato al momento dell’uscita in sala, divenendo poi un cult negli anni. Nell’attesa che ciò avvenga anche per Blade Runner 2049, il quale merita di essere riscoperto in tutta la sua grandiosità, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al possibile sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Blade Runner 2049: la trama del film

Sono passati trent’anni dagli eventi del primo film, il mondo è un luogo profondamente cambiato. I replicanti prodotti dalla Tyrell sono stati messi al bando, mentre una serie di carestie dovute al cambiamento climatico hanno messo in ginocchio la popolazione. Infine, un black out ha fatto perdere le tracce di ogni dato digitale fino a quel momento presente. A governare nell’ombra in tale contesto vi è il misterioso Neander Wallace, il quale con la sua società ha dato vita ad una nuova generazione di replicanti, più fedeli all’uomo e dalla longevità indefinita. Tra questi vi è l’agente K, il cui compito è rintracciare ed eliminare i vecchi modelli ancora in circolazione.

Nella sua ricerca si imbatterà in Sapper Morton, il quale prima di morire lascerà K con una serie di pericolosi dubbi. A partire da questi l’agente darà vita ad una ricerca che lo porterà ad imbattersi con un passato di cui non pensava di avere memoria. Le nuove scoperte devono però essere insabbiate quanto prima, rivelandosi quanto mai dannose per la stabilità raggiunta tra umani e replicanti. Al momento di dover compiere il suo dovere, K nutrirà però sempre più dubbi sulla moralità del proprio lavoro. Per andare fino in fondo alla questione c’è solo un uomo che può aiutarlo, l’agente Rick Deckart, svanito nel nulla trent’anni prima senza lasciare alcuna traccia.

Blade Runner 2049 cast

Blade Runner 2049: il cast del film

Per il ruolo dell’agente K, l’unico attore considerato fu Ryan Gosling. Questi non aveva mai lavorato prima in un film con un budget tanto elevato, non entusiasta di simili progetti. Accettò tuttavia di recitare in Blade Runner 2049 per la possibilità di lavorare con Villeneuve, come anche perché riponeva totale fiducia nella storia che si andava a raccontare. Accanto a lui, nei panni dell’intelligenza artificiale olografica Joy vi è l’attrice Ana de Armas. All’epoca ancora poco nota, questa si presentò in più occasioni per i provini per il film, riuscendo infine ad ottenere la parte. Per questa accettò anche di prendere parte a scene di nudo, rifiutandosi però di tagliarsi i capelli.

Altro noto attore presente nel film è Jared Leto, interprete di Neander Wallace. Il ruolo era stato inizialmente pensato per David Bowie, ma a causa della scomparsa di questi fu Leto ad ottenerlo. Per calarsi meglio nei panni del personaggio non vedente, l’attore decise di indossare delle speciali lenti a contatto che gli offuscavano la vista. Sono poi presenti le attrici Sylvia Hoeks nei panni della spietata Luv, Robin Wright in quelli del tenente Joshi e Mackenzie Davis in quelli della misteriosa Mariette. Lennie James interpreta Mister Cotton, mentre l’ex wrestler Dave Bautista è il replicante Sapper Morton. Grande ritorno è quello di Harrison Ford, che riprende i panni dell’agente Rick Deckard, apparendo però nel film non prima di un’ora e quaranta minuti.

Blade Runner 2049: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Quello di Blade Runner è un universo narrativo potenzialmente espandibile all’infinito. Non deve dunque sorprendere se al momento della realizzazione di questo secondo film si è parlato dei possibili ulteriori sviluppi. Sia Scott, che Ford che Villeneuve si sono dichiarati disponibili a realizzare un ulteriore capitolo, che possa esplorare ulteriormente le tematiche trattate. Secondo il regista dell’originale, alcune bozze di storie sarebbero già pronte, in attesa di ulteriori sviluppi. L’insuccesso economico del film ha però rappresentato una battuta d’arresto per tali discorsi. Nonostante questo, Scott ha recentemente dichiarato che spera ancora di poter dare un seguito al film, mentre Villeneuve si è detto più interessato a realizzare uno spin-off.

In attesa di poter vedere un seguito, è possibile fruire di Blade Runner 2049 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten Tv, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 17 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Fast and Furious 9: uscirà al 12 luglio 2021 al cinema

Fast and Furious 9: uscirà al 12 luglio 2021 al cinema

Universal Pictures Italia ha annunciato che Fast and Furious 9 uscirà nel nostro paese il 12 luglio 2021, “solo al cinema”. Di seguito potete leggere l’annuncio ufficiale sull’account Instagram dello Studio:

La regia sarà firmata da Justin Lin, già regista di numerosi capitoli del franchise, mentre la release dopo un primo spostamento all’aprile 2021 (inizialmente il film sarebbe dovuto arrivare al cinema nel 2020), è fissata al 12 luglio 2021, solo al cinema.

Ricordiamo che il decimo capitolo della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie principale Fast and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due film separati.

Fast and Furious 9 è un film d’azione diretto da Justin Lin con Vin Diesel, Michelle Rodriguez, Jordana Brewster, John Cena, Tyrese Gibson, Lucas Black, Michael Rooker, Nathalie Emmanuel, Helen Mirren e Charlize Theron. Il film è un sequel di The Fate of the Furious del 2017, sarà la nona puntata del franchise.

Il Confine: al via le riprese del nuovo film di Vincenzo Alfieri

Il Confine: al via le riprese del nuovo film di Vincenzo Alfieri

Iniziano il 18 marzo le riprese de Il Confine, diretto da Vincenzo Alfieri con Edoardo Pesce e Massimo Popolizio. Vincenzo Alfieri, dopo I Peggiori e Gli uomini d’oro, torna alla regia con un thriller denso di colpi di scena, una storia che varca ogni confine.

Le riprese si svolgeranno in diverse località dell’entroterra laziale con inizio il 18 marzo 2021. Il confine sarà distribuito in Italia e nel mondo da Vision Distribution.

La trama

Uno sperduto paese al limite del bosco, un rave, due giovani scomparsi, l’incubo di un mostro che torna dal passato. Indagano i carabinieri Meda, un uomo sconfitto dalla vita e Rio, il capitano inflessibile e rigoroso. Ma questa volta il mostro ha rapito la persona sbagliata.

Il Confine, prodotto da Fulvio e Federica Lucisano, è una produzione Italian International Film – Gruppo Lucisano e Vision Distribution, liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Giorgio Glaviano (Marsilio Editore) ed è sceneggiato da Vincenzo AlfieriFabrizio Bettelli e Giorgio Glaviano.

The Investigation: recensione della serie di Tobias Lindholm

The Investigation: recensione della serie di Tobias Lindholm

In un mondo dove ogni giorno di più si perde la fiducia nei confronti della giustizia, una serie come The Investigation non può che arrivare al momento giusto. Basata su un fatto realmente accaduto, noto alle cronache come il caso del sottomarino, questa va infatti a sottolineare quanto importante sia poter avere fiducia nelle istituzioni preposte all’esercizio della legge. Ma, allo stesso modo, anche quanto sia complesso far sì che questa si attui in modo insindacabile in favore dei bisognosi. Ideata da Tobias Lindholm, sceneggiatore di Il sospetto, Un altro giro, ma anche di alcuni episodi di Borgen – Il potere e Mindhunter, la serie si configura così come un crime capace tanto di offrire un’indagine avvincente, quanto più in generale di offrire spunti di riflessione sull’attualità.

La vicenda, narrata dal punto di vista di chi condusse le indagini, ha per protagonista il capo della Omicidi della polizia di Copenaghen Jens Møller (Søren Malling). Durante un briefing mattutino con i suoi colleghi, questi viene a conoscenza di uno strano caso. Un sottomarino artigianale, che trasportava la giornalista svedese Kim Wall e l’inventore dello stesso, è scomparso. Quando il sottomarino viene ritrovato più tardi nel corso della giornata, solo l’inventore viene salvato prima che affondi improvvisamente. Ora Jens e il suo team di investigatori devono decidere rapidamente come affrontare il caso, perché Kim è ancora dispersa e il sottomarino è in fondo al mare.

In dubio pro reo, l’importanza dei fatti

La serie ideata dallo sceneggiatore e regista danese si apre sulla decisione di una giuria di assolvere un accusato di omicidio. Una decisione che fa male, tanto ai famigliari della vittima quanto al pubblico ministero Jakob Buch-Jepsen (Pilou Asbæk). Questa scena, apparentemente scollegata da quello che sarà poi il focus della serie, presenta in realtà tutto ciò che occorre sapere di The Investigation. Nonostante la colpevolezza di qualcuno possa sembrare ovvia, non lo sarà per la legge fintanto che non verranno fornite prove valide a riguardo. In dubio pro reo, ovvero: finché esisterà il dubbio, questo ricadrà a favore dell’imputato.

Compreso ciò, la lunga corsa dei protagonisti alla ricerca di prove concrete sarà allora quanto mai chiara. La storia della giornalista Kim Wall si sarebbe potuta raccontare in molti modi diversi e da più punti di vista. Lindholm sceglie però di dare spazio a quello di chi ha condotto le indagini, perché gli consente di raccontare molto più di quanto sembrerebbe. Egli ripercorre in modo estremamente preciso gli eventi che si svolsero tra l’agosto 2017 e l’aprile 2018, facendo avvertire il peso crescente del passare dei giorni. Ogni episodio è dunque incentrato su una precisa scoperta, un passo in più verso la giustizia.

Ma sostenere un accusa di omicidio richiede prove precise e il caso del sottomarino ha quanto mai messo in difficoltà da questo punto di vista. Lo spettatore è trascinato all’interno di un gioco che costringe più volte a ripartire da capo. La frustrazione provata dai personaggi viene condivisa con gli spettatori, coinvolgendo questi ultimi a dir poco efficace. Ci si emoziona per ogni conquista, ci si innervosisce per ogni sconfitta. Ma soprattutto, si arriva a comprendere davvero l’importanza del non lasciare nulla al caso, del non dar adito a voci che non siano supportate da fatti. In un contesto odierno dove il “tribunale popolare” gode di un’autorità illegittima, ricordare tutto ciò è sempre più urgente.

The Investigation serie

The Investigation: ciò che non si vede spaventa di più

Con The Investigation prende dunque vita sul piccolo schermo un caso particolarmente complesso, che si rivela contenere una serie di tematiche estremamente attuali. Dalla già citata importanza delle prove alla fiducia nella giustizia, dalla violenza sulle donne al peso dei media. Ognuno di questi aspetti trova il suo giusto momento nella serie, colpendo lo spettatore in modo non retorico né esplicito. E proprio su ciò che è giusto mostrare o meno Lindholm sembra interrogarsi a lungo. Una serie crime che aspira alla spettacolarità avrebbe probabilmente mostrato il corpo della vittima, l’interrogatorio al carnefice o l’interno del tanto nominato sottomarino.

Nulla di tutto ciò trova invece spazio in The Investigation, per il semplice motivo che ciò che non vediamo ci spaventa molto di più. Impossibilitati a familiarizzare con l’omicida, che non è mai neanche chiamato per nome, questi può assumere qualsiasi aspetto, mantenendo intatta la sua minacciosità. Non c’è una sola goccia di sangue nella serie, che appunto sembra puntare su quegli aspetti meno spettacolari di un caso del genere. A farla da padrone sono i fascicoli, le ricerche in mare (interpretate dai veri sommozzatori che parteciparono all’indagine), le riunioni tra i poliziotti.

Elementi potenzialmente “noiosi” ma che assumono qui enorme forza grazie a molteplici elementi. Da una scrittura impeccabile ad una regia minimalista e fino interpretazioni contenute che lasciano intravedere il mondo interiore dei personaggi. Lindholm conferma il grande talento che Paesi come Svezia e Danimarca hanno nel raccontare storie di questo genere, arricchendole della capacità di parlare a livello universale. The Investigation, infatti, non è solo un omaggio a quanti condussero le indagini e alla giornalista Kim Wall, ma anche un monito generale che ricorda di come “più si diventa civilizzati, più si avverte il bisogno di guardare nell’oscurità”.

Justice League Snyder Cut: cosa ci aspettiamo che venga sistemato

Finalmente il giorno è arrivato, dopo tante proteste, richieste, critiche e attesa, Justice League Snyder Cut arriverà in tutti il mondo e, per tranquillizzare i fan italiani, anche da noi. Il film sarà infatti disponibile a partire dalle 8 di mattina di giovedì 18 marzo su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW TV e on demand in contemporanea assoluta con l’uscita negli Stati Uniti.

Ma cosa aspettarci, in fin dei conti, da questo film che ha ormai assunto una dimensione epica? Cosa chiedere ad un film che nella versione cinematografica ha deluso quasi tutti ma che ha avuto una seconda possibilità per farsi vedere nella veste pensata originariamente dal suo “padre” creativo? Ecco, di seguito, le parti che ci aspettiamo vengano sistemate dalla Justice League Snyder Cut di Zack Snyder rispetto al film firmato da Joss Whedon nel 2017.

La lotta di Atlantide

James Wan ha fatto un ottimo lavoro nell’aggirare l’ostacolo delle scene subacquee di Aquaman, ma così non è stato per le scene sottomarine di Justice League. Sembra chiaro che all’epoca dell’uscita, la Warner Bros non abbia speso abbastanza per realizzare quelle scene che anche da un punto di vista dell’appeal sul pubblico potevano essere “appetitose”.

Steppenwolf parla ripetutamente con “madre”

Justice League fa un pessimo lavoro nello spiegare cosa sono le Scatole Madre, che i fan dei fumetti sanno essere in realtà supercomputer con coscienza. È ancora più strano quando Steppenwolf di tanto in tanto parla ad alta voce rivolgendosi a una tale “Madre”, dicendole (?) che le darà da mangiare presto. Il film non spiega mai che le scatole sono effettivamente vive e sono così legate ai loro proprietari che si autodistruggeranno se la persona a cui sono legate viene uccisa. Speriamo che la Snyder Cut ponga rimedio a tutto ciò.

“Per Darkseid!”

I fan che sanno qualcosa su Steppenwolf sanno che in realtà è un luogotenente di Darkseid, un arcinemico supercriminale della Justice League che è deciso a conquistare l’universo. Per tutti gli altri, Steppenwolf è un personaggio piuttosto oscuro, quindi la sua unica menzione al fatto che sta agendo “per Darkseid” è facile da non cogliere a pieno, soprattutto se non sai chi è Darkseid. Dal momento che Darkseid era il protagonista del sequel nell’idea di Snyder, dobbiamo immaginare, come anticipato anche dai trailer, che sarà lui a scendere in campo nel film.

#Supermouth (hashtag che si è diffuso in merito alla bocca di Superman)

Secondo le notizie circolate nel 2017, la Paramount non avrebbe permesso a Henry Cavill di radersi i baffi di Mission: Impossible – Fallout durante le riprese di Justice League, quindi la Warner Bros. ha deciso di provare a rimuoverli digitalmente in post-produzione. E il risultato è assolutamente orribile. È peggio della CGI sul defunto Peter Cushing in Rogue One. Sicuramente Zack Snyder ha colto questa occasione per correggere quell’orrore.

Quella scena di apertura di Superman

Superman logoQuesto strano piccolo segmento di filmino fatto in casa di un bambino che parla con Superman è un doppio smacco di dolore esistenziale. Innanzitutto, balza subito agli occhi la questione della bocca di Cavill, poi si vede Superman che si rifiuta di rispondere alla domanda del ragazzo su quale sia la sua cosa preferita della vita sulla Terra. Non c’è alcun pay off per questa scena, in avanti nel film, sembra non avere alcun senso. Speriamo che sia stata totalmente eliminata.

Clark e Lois in un campo di grano in computer grafica

Una delle scene in teoria più commoventi di Justice League è sicuramente quella del ricongiungimento di Lois e CLark, peccato che sia stata fatta con una pessima CGI. I due sono in piedi in un campo di grano in Kansas che è estremamente, ovviamente, non reale. Il colpevole è probabilmente quel magnifico tramonto abbagliante che rende i contorni dei personaggi un po’ troppo evidenti. L’emozionante riunione di Lois e Clark viene seriamente minata dal fatto che non si riesce a smettere di pensare al fatto che i due si trovano su un palcoscenico.

A nessuno importava davvero del ritorno di Superman

Justice League fa i conti la morte di Superman. È un tale colpo per il mondo che la criminalità e il terrorismo sono in aumento grazie alla semplice mancanza di speranza che l’eroe incarnava. Quindi resuscitare Superman a metà film dovrebbe avere pesanti conseguenze, soprattutto perché è un evento a cui testimoniano molti civili, tra cui i poliziotti che intervengono sulla scena. Eppure sembra che al mondo non importi affatto che Superman sia tornato. Inoltre … anche Clark Kent era morto. Superman d’ora in poi rinuncerà alla sua versione terrestre?

Nessuno sembra avere la minima idea di quello che stanno facendo

Quando la Justice League decide di usare una Scatola Madre per resuscitare Superman, sembra abbastanza ovvio che così facendo attirerà l’attenzione del cattivo che ha trascorso l’intero film cercando di radunare tutte le tre Scatole Madre. A quanto pare però la conseguenza immediata della loro decisione sembra ovvia per noi, ma non per gli eroi, perché non menzionano mai la possibilità che Steppenwolf si faccia vedere e sembrano stranamente sorpresi quando fa la sua comparsa per rubare la scatola proprio sotto il naso di tutti. Chissà che Snyder non rappresenti i suoi eroi un pelino più furbi di quanto fatto da Whedon.

Cyborg è decisamente poco attento

zack snyder justice leagueCyborg (Ray Fisher) indossa una felpa con cappuccio quando esce, ma non fa quasi nulla per contenere il fatto che ha luci incandescenti estremamente evidenti sul viso e sul petto. Emette anche un sacco di ronzii meccanici molto inquietanti. Quindi è stato piuttosto difficile capire che stava spiando furtivamente Diana Prince e Bruce Wayne per scoprire il loro accordo prima di unirsi alla nascente Justice League, dato che era a pochi metri di distanza, faceva un sacco di strani suoni robotici e non passava certo inosservato. Ce lo aspettavamo più cauto e speriamo che Snyder ne tenga conto.

Riepilogo senza senso delle origini di Cyborg

Introdurre Cyborg in un film di squadra non è mai stata una grande idea, ma ci vuole un bel po’ prima che in Justice League venga spiegato cosa gli è accaduto. I fantastici superpoteri di Vic Stone sono il risultato dell’interferenza di una delle strane Scatole madre di Steppenwolf. L’apparentemente senziente supercomputer di incredibile potenza in realtà ha rimodellato i miglioramenti cyborg all’avanguardia che suo padre Silas gli ha dato per salvargli la vita dopo un incidente. Il risultato è che Cyborg non sa nemmeno quali siano le sue capacità e, inoltre, nessuno gli spiega chi è o perché è un robot alieno fino a circa metà del film.

Cyborg non può controllare il suo sistema di difesa

Gli eroi resuscitano Superman, che non la prende troppo bene. E in un momento che è completamente fuori tempo con il resto del film, le parti meccaniche di Cyborg iniziano a fare cose indipendentemente dalla sua volontà. Non c’era stato alcun accenno prima di allora che ciò potesse accadere, e non accade di nuovo per tutto il film, anche se Cyborg non sembra prendere alcuna misura per evitare che quella situazione si ripresenti una seconda volta. Non c’è nemmeno nessuno di loro che si chiede se la cosa può verificarsi di nuovo o meno. Sembra troppo strano.

Gli antichi che seppellivano una Scatola Madre in un buco profondo un metro vicino a un fiume

La prima volta che Steppenwolf ha cercato di conquistare la Terra nel lontano passato, è stato sconfitto da un’alleanza di Antichi Dei, Amazzoni, Atlantidei e umani, e alla fine della battaglia, ogni civiltà ha preso in consegna una Scatola per custodirla. Gli Atlantidei misero i loro nell’oceano; la Amazzoni costruirono una gigantesca volta in pietra; e gli umani invece scavano una buca di un metro vicino a un fiume e vi seppelliscono la scatola, scelta che non sembra proprio furba. E infatti non sembra affatto strano che questa Scatola sia stata quella trovata per prima.

La famiglia russa su cui il film indugia

Zack Snyder's Justice LeagueCapita spesso che nei film di supereroi i civili siano in pericolo. In Justice League però si è scelto di indugiare su una famiglia che vive nei pressi della postazione apocalittica di Steppenwolf. Durante il film si torna spesso su questa famiglia, soltanto per farci vedere che è in difficoltà, ma senza che ci venga mai raccontato nulla di quello che effettivamente fa. Diciamo che se l’intenzione era farci affezionare a queste persone per desiderare che poi vengano salvati dai protagonisti, l’intento non è stato soddisfatto. Chissà se Snyder riuscirà a rimediare anche a questo.

Diana “fa Flash” e poi dimentica di poterlo fare per il resto del film

La scena introduttiva di Wonder Woman (Gal Gadot) in Justice League è in realtà piuttosto interessante. Un gruppo terroristico prende il controllo di una banca con l’intento di far esplodere una bomba che spazzerà via diversi isolati della città. Diana interviene, mettendo KO tutti. Fino a quando il leader terrorista punta una mitragliatrice sugli ostaggi. Invece di portarlo fuori, Wonder Woman si muove molto velocemente per bloccare tutti i proiettili che spara con il suo bracciale. Sappiamo che Wonder Woman ha un sacco di doti, e a questo punto anche la super-velocità, tale da permetterle di bloccare i proiettili. Tuttavia, quando si trova a combattere fianco a fianco con Flash, sembra che Diana non sappia più usare questo potere e debba ricorrere all’aiuto di Barry. Perché?

Tom & Jerry in uscita, ecco i primi 10 minuti

Tom & Jerry in uscita, ecco i primi 10 minuti

Tom & Jerry, il film diretto da Tim Story con i due iconici rivali protagonisti in un’avventura inedita, arriva in Italia in esclusiva digitale da domani, giovedì 18 marzo, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Infinity.

In occasione dell’arrivo in Italia della pellicola, sul canale Youtube ufficiale di Warner Bros. Italia sono già disponibili 10 minuti in anteprima del film:

Nel film Tom & Jerry, che sarà impreziosito da un cameo di Paolo Bonolis e la partecipazione vocale di Luca Laurenti, una delle rivalità più amate della storia si riaccende quando Jerry si trasferisce nel miglior hotel di New York alla vigilia del “matrimonio del secolo”, costringendo il disperato organizzatore dell’evento ad assumere Tom per sbarazzarsi di lui. La conseguente battaglia tra gatto e topo minaccia di distruggere la sua carriera, il matrimonio e forse l’hotel stesso. Ma presto, sorge un problema ancora più grande: uno staff diabolicamente ambizioso che cospira contro tutti e tre.

Una miscela strabiliante di animazione classica e live action, la nuova avventura di Tom e Jerry rappresenta un nuovo orizzonte per questi personaggi iconici e li costringe a fare l’impensabile…lavorare insieme per salvare la situazione.

ToTom & Jerry è interpretato da Chloë Grace Moretz (“Cattivi Vicini 2”, “La Famiglia Addams”), Michael Peña (“Cesar Chavez”, “American Hustle”, “Ant-Man”), Colin Jost (“Single ma non troppo”, “Saturday Night Live”), Rob Delaney (“Deadpool 2”, “Fast & Furious: Hobbs & Shaw”), Pallavi Sharda (“Lion”), Jordan Bolger (“Peaky Blinders”), Patsy Ferran (“Darkest Hour”), Nicky Jam (“Nicky Jam: El Ganador”), Bobby Cannavale (“The Irishman”, “Ant-Man and the Wasp”), Lil Rel Howery (“Judas and the Black Messiah”, “Angry Birds 2 – Nemici amici per sempre”), e Ken Jeong (“Crazy & Rich”, “Una Notte da Leoni”, “Transformers 3”).

Il film è diretto da Tim Story (“I Fantastici 4”, “Think Like a Man”, “Barbershop”) e prodotto da Chris DeFaria (“The LEGO Movie 2 – Una nuova avventura”, “Ready Player One”, “Gravity”). Scritto da Kevin Costello, basato sui personaggi creati da William Hanna e Joseph Barbera.  I produttori esecutivi sono Tim Story, Adam Goodman, Steven Harding, Sam Register, Jesse Ehrman, ed Allison Abbate. Il team creativo include il direttore della fotografia Alan Stewart, lo scenografo James Hambidge, al montaggio Peter S. Elliot, la costumista Alison McCosh. La musica è composta da Christopher Lennertz. Warner Bros. Pictures e Warner Animation Group presentano, un film di Tim Story, “Tom & Jerry”, distribuito in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures.

Governance – Il prezzo del potere dal 12 aprile su Prime Video

Governance – Il prezzo del potere dal 12 aprile su Prime Video

Sarà disponibile a partire dal 12 aprile in anteprima su Amazon Prime Video, distribuito da Adler Entertainment, Governance – Il prezzo del potere, opera seconda del regista Michael Zampino (L’Erede).

Governance – Il prezzo del potere è una coproduzione italo-francese, ed è prodotto da Alba Produzioni, Panoramic Film per l’Italia e Loin Derrière l’Oural LDO per la Francia, con il sostegno del Mibac-DG Cinema e di Lazio Cinema International.

Governance – Il prezzo del potere racconta quanto sia difficile la ricerca della verità quando quest’ultima interferisce con gli interessi economici e personali. Un’implacabile parabola sul potere del denaro che vede tra i protagonisti Massimo Popolizio, Vinicio Marchioni e Sarah Denys. 

Governance – Il prezzo del potere, la trama

Renzo Petrucci (Massimo Popolizio), manager brillante e senza scrupoli, è il direttore generale di un importante gruppo petrolifero. Dopo un’inchiesta per corruzione è costretto a lasciare la prestigiosa carica convinto che a tradirlo sia stata una giovane collega, Viviane Parisi (Sarah Denys). Renzo prepara la sua vendetta coinvolgendo suo malgrado l’amico di famiglia Michele Laudato (Vinicio Marchioni), ma la situazione gli sfugge di mano…

SnyderVerse: ecco perché Zack Snyder non ha mai voluto imitare il modello MCU

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Zack Snyder ha spiegato perché non ha mai voluto ispirarsi alla formula del MCU quando stava lavorando al suo SnyderVerse. Dopo l’uscita de L’uomo d’acciaio nel 2013, che ha dato ufficialmente il via al DCEU, il regista è stato impegnato con Warner Bros. e DC Films fino alla metà del 2017. Tuttavia, a causa di un crescente conflitto creativo con entrambi gli studi e anche per colpa di una tragedia familiare, alla fine Snyder ha deciso di abbandonare la produzione di Justice League dopo aver terminato le riprese principali e di mettere da parte i suoi piani relativi all’universo condiviso.

Nonostante sia L’uomo d’acciaio che Batman v Superman  abbiano performato bene al box office, entrambi i film sono stati parecchio divisivi: alcuni fan hanno approcciato l’approccio unico del regista ai celebri supereroi, mentre altri non hanno visto di buon occhio la sua visione dark. Tuttavia, la Warner Bros. non sembrava convinta dello stile adottato da Snyder, con il regista che non ha mai fatto mistero delle continue pressioni ricevute durante la lavorazione di Justice League, che lo studio voleva fosse molto più simili ai modelli canonizzati e universalmente apprezzati del MCU.

In una recente intervista con il New York Times in occasione della promozione della Snyder Cut di Justice League, è stato proprio Zack Snyder a riflettere sulla sua esperienza con Warner Bros. e con il DCEU. Il regista ha spiegato di aver sempre voluto differenziarsi dal MCU e di essersi sempre sentito a suo agio in merito al modo in cui aveva concepito i suoi film: cambiare stile o tipo di approccio, avrebbe soltanto compromesso la sua personale visione.

“Lo sapevo da prima di Bvs, quando abbiamo realizzato L’uomo d’acciaio. La Marvel stava facendo qualcos’altro. Stanno facendo, ai massimi livelli, una popolare commedia d’azione con tanto cuore. E ci sono riusciti alla grande. Sforzarsi di duplicare tale modello sarebbe da folli, perché ci sono già loro ad essere così bravi”, ha spiegato il regista. “Quello che la DC aveva era la mitologia ad un livello veramente epico. Stavamo per prendere questi personaggi e renderli protagonisti di un viaggio incredibile. Onestamente, ero l’unico a pensarla così. Dopotutto, non saprei come altro approcciarmi a questo genere. Un regista ha una sola abilità: il suo punto di vista. È tutto ciò che hai. Se stai cercando di imitare un altro modo di fare film, allora sei davvero su un terreno scivoloso.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film durerà 242 minuti (quattro ore circa) e sarà diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Prison Break: 10 cose che non sai sulla serie

Prison Break: 10 cose che non sai sulla serie

Prison Break è una di quelle serie tv che hanno contribuito a cambiare il panorama serie grazie alla sua struttura narrativa e visiva.

La serie si è rivelata essere totalmente originale nel suo genere, diventando una delle più fortunate e di successo dei primi anni Duemila e anche in tempi recenti, grazie alla ripresa della serie con la quinta e la sesta stagione. Ecco dieci cose da sapere su Prison Break.

Prison Break: la serie

prison break

1. Tutto è nato da un’idea. Paul Scheuring, creatore della serie tv, ha dichiarato che il concetto iniziale delle serie (cioè un uomo che si era deliberatamente fatto sbattere in prigione per poter scappare di nuovo) gli era stato suggerito da una sua collega, Dawn Parouse. Pensò che fosse una buona idea, ma inizialmente era perplesso sul motivo per cui qualcuno avrebbe intrapreso una missione così strana e anche su come avrebbe potuto estendere l’idea abbastanza a lungo per uno show televisivo.

2. Personaggi dai nomi importanti. Diversi personaggi della serie prendono il nome da presidenti e da politici. Ad esempio, Lincoln Burrows e Theodore “T-Bag” Bagwell prendono il nome dai presidenti Abraham Lincoln e Theodore Roosevelt. Michael Scofiel, Benjamin Miles “C-Note” Franklin e Alexander Mahone prendono il nome dai politici Edward Scofield, Benjamin Franklyn e William Mahone. Anche Paul Kellerman prende il nome da Roy Kellerman, l’agente dei servizi segreti che stava guidando nella limousine del presidente John F. Kennedy la momento del suo assassinio.

3. Inizialmente, la serie non sarebbe dovuta esistere. In origine, la proposta di Prison Break era stata presentata alla Fox nel 2003, ma era stata rifiutata dal momento che, secondo loro, sarebbe stato difficile tramutare il progetto in una serie tv. In seguito, si è considerato di creare una miniserie di 10 puntate, cambiando poi idea e sostenendo la produzione di uno show a lungo termine, sulla scia del successo di 24 e Lost.

Prison Break 6 si farà?

Dopo il successo della quinta stagione le voci su una potenziale sesta stagione si sono susseguite ma recentemente il presidente della Fox Entertainment Michael Thorn ha rivelato: “Continuiamo a parlare di 24 e Prison Break come potenziali spin-off. Non c’è nulla che sia pronto ad annunciare su entrambi i fronti, ma se c’è un modo per farne altri 24 , saremmo entusiasti di farlo. Ma deve sembrare speciale e degno di essere fatto rispetto a solo un’altra stagione “. Altro su Prison Break 6.

Prison Break: gli episodi

4. Una serie lunga cinque stagioni. Prison Break è una serie che si è stata rinnovata ben cinque volte e che si è sviluppata per un totale di 90 episodi di 42 minuti l’uno. La trama della serie Prison Break ruota attorno a due fratelli: uno che è stato condannato a morte per un crimine che non ha commesso e suo fratello minore, un genio che escogita un piano elaborato per aiutarlo a fuggire dalla prigione. I fratelli, insieme ad altri sei prigionieri al Fox River State Penitentiary , riescono a scappare

Prison Break 2

La seconda stagione segue una massiccia caccia all’uomo che insegue il gruppo. Soprannominato il Fox River Eight, il gruppo si divide ei membri vanno per la loro strada individuale, incontrandosi di tanto in tanto per aiutarsi a vicenda. Lottano per sfuggire alla polizia evitando un gruppo segreto di multinazionali chiamato The Company , che le vuole tutte morte.

Prison Break 3

Dopo che Michael Scofield è stato portato a Sona per la morte di William Kim , Michael scopre che la compagnia ha Sara Tancredi e LJ Burrows . Scopre in seguito con le informazioni di suo fratello, Lincoln Burrows, che deve sfondare James Whistler . Michael deve evadere Whistler come parte di uno scambio di ostaggi per salvare LJ dalla Compagnia.

Prison Break 4

Nella quarta stagione Sarah Wayne Callies ritorna nei panni di Sara Tancredi , che in precedenza si pensava fosse morta. La stagione riguarda la vendetta e l’abbattimento della Compagnia , e presenta nuovi personaggi che li aiutano e li ostacolano nella loro ricerca. L’agente per la sicurezza nazionale Donald Self promette a Michael , Lincoln , Bellick , Mahone , Sucre e un altro criminale di nome Rolandlibertà se raccolgono Scilla – una fonte di informazioni di alto valore per la Società. Ad aiutarli è Sara Tancredi .

Prison Break 5

Sono passati sette anni da quando MICHAEL SCOFIELD (Wentworth Miller) è stato ritenuto morto, ma quando gli indizi suggeriscono che potrebbe ancora essere vivo, LINCOLN BURROWS (Dominic Purcell) si riunisce con SARA TANCREDI (Sarah Wayne Callies) per aiutare a rintracciare la verità. Il percorso conduce Lincoln nello Yemen, mentre SUCRE (Amaury Nolasco), T-BAG (Robert Knepper) e C-NOTE (Rockmond Dunbar) vengono riportati in azione per progettare la più grande fuga della serie

5. Tra la quarta e la quinta stagione sono passati anni. Questa serie è andata in onda per la prima volta nel 2005 ed è durata per quattro stagioni, terminando nel 2009. Tuttavia, nel 2017 si è dato avvio ad una quinta stagione, per poi essere rinnovata anche per una sesta stagione.

Prison Break: The Final Break

Prison Break: The Final Break è un film per la televisione diretto da Brad Turner e da Kevin Hooks che inizialmente determinava la fine della serie televisiva Prison Break. Prison Break: The Final Break in streaming è disponibile su Netflix.

Il film copre gli eventi che si sono verificati tra la caduta di The Company e la rivelazione del film di Michael Scofield (Wentworth Miller) Morte. Descrive in dettaglio l’arresto manipolato e l’incarcerazione di Sara Tancredi (Sarah Wayne Callies) per l’omicidio di Christina Scofield (Kathleen Quinlan), il piano di fuga finale che Michael escogita per Sara ei dettagli che circondano la morte di Michael. Rivela anche il destino finale di Gretchen Morgan ( Jodi Lyn O’Keefe ). Al termine dei titoli di coda i due episodi sono indicati come le puntate 23 e 24 della quarta stagione.

Prison Break: dove vederla streaming

6. È disponibile in streaming online. Vedere o rivedere Prison Break è possibile grazie alla sua presenza sulla piattaforma di streaming digitale legale di Netflix.

Prison Break: il cast di protagonisti

Prison Break: il cast

7. Wentworth Miller è stato scelto per ultimo. L’attore è stato scelto per la serie praticamente all’ultimo secondo. Infatti, ha iniziato a girare circa una settimana dopo aver fatto il provino ed essere stato scritturato. Inoltre, ha dovuto passare diverso tempo in reparto trucco, poiché ci volevano 4 ore e mezza ogni volta per applicare i tatuaggi del personaggio.

8. Un attore ha passato del tempo in un penitenziario. Stacy Keach, che interpreta il custode delle prigione, ha davvero trascorso sei mesi in una prigione britannica e ha modellato il suo personaggio in base alla persone che ricopriva davvero quella posizione lavorativa.

9. Tra due attori, ha vinto il terzo. In origine, per il ruolo di Lincoln Burrows in Prison Break la scelta era tra gli attori Johnny Messner ed Eric Dane. Tuttavia, la Fox non riusciva a decidere tra i due attori, tanto che alla fine la scelta è ricaduta su Dominic Purcell.

Prison Break: tutti i premi della serie tv

10. Ha vinto diversi premi. Nel corso del suo sviluppo, la serie ha avuto diverse nomination, riuscendo a vincere anche diversi premi come il People’s Choice Award nel 2006. Inoltre, nello stesso anno, la serie si aggiudicata anche due Golden Globe, un Eddie Award, due Saturn Award, un Television Critics Association e un Primetime Emmy Award.

Fonte: IMDb

The Falcon and the Winter Soldier: i 10 migliori momenti di Bucky Barnes nel MCU

In attesa dell’arrivo di The Falcon and the Winter Soldier, il cui primo episodio debutterà su Disney+ il 19 marzo, ripercorriamo grazie a ComicBookMovie i 10 migliori momenti di Bucky Barnes (Sebastian Stan) nel MCU.

Eliminare Nick Fury

Captain America: Il primo Vendicatore aveva molto storyline da sviluppare, e probabilmente Bucky non ha ricevuto l’attenzione che avrebbe meritato. Ovviamente, sapevamo che sarebbe tornato nei panni del Soldato d’Inverno nel sequel, con i fratelli Russo lo hanno da subito introdotto come un’inarrestabile forza della natura inarrestabile.

Prendendo di mira Nick Fury, l’assassino dell’HYDRA ha portato a termine la sua missione. In effetti, il fatto che Fury sia riuscito a scappare è stata pura e semplice fortuna, dal momento che il Soldato d’Inverno gli ha dato molto filo da torcere. Era importante rendere il migliore amico di Cap un avversario formidabile nel film, sottolineando la potente arma che era diventato grazie alle macchinazioni dell’HYDRA.

 “Un applauso per Captain America”

È facile dimenticarsi di questo dettaglio, ma Bucky è stato in realtà la prima persona a chiamare Steve Rogers con l’appellativo “Captain America”. È successo poco dopo che Steve ha deciso di abbandonare lo show della United Service Organizations e salvare il suo migliore amico dalle grinfie dell’HYDRA.

Tornato al campo, Steve ha ricevuto il benvenuto tipico di un eroe dai suoi commilitoni. Bucky, che era stato torturato e sottoposto ad esperimenti (poco ancora sapevamo in merito a ciò che sarebbe accaduto in seguito), riuscì comunque a sostenere il suo migliore amico, radunando le truppe ed esclamando: “Un applauso per Captain America!”.

Bucky ottiene un nuovo braccio

Alla fine di Captain America: Civil War, Bucky che è stato nuovamente ibernato, questa volta affinché la sua programmazione HYDRA fosse rimossa una volta per tutte. Nel momento in cui è arrivato nelle sale Avengers: Infinity War, l’ex Soldato d’Inverno aveva finalmente trovato la pace, ma è stato allora che T’Challa ha invocato il suo aiuto.

Presentando a Bucky un nuovo braccio di vibranio, Black Panther ha spiegato che era di nuovo necessario un suo intervento. Nonostante tutto quello che aveva già passato, alla fine l’eroe ha sacrificato la sua felicità per tornare in azione. Questo la dice lunga sul personaggio in quanto eroe, e nessuno avrebbe potuto incolpare l’ex assassino di aver rinunciato per sempre alla sua vecchia vita e di aver abbracciato il suo nuovo ruolo di White Wolf.

Il team-up con Rocket

In quanto Soldato d’Inverno, Bucky ha visto davvero molte cose lungo il suo cammino, ma forse non si era mai imbattuto in un procione parlante. Nell’epica battaglia finale di Avengers: Infinity War, la collaborazione di Bucky con Rocket Raccoon è stata un momento culminante innegabile.

Dopo che il membro dei Guardiani della Galassia ha tentato di acquistare il braccio di Bucky, i due si sono ritrovati a combattere l’uno accanto all’altro, mentre si preparavano a contrastare i soldati Chitauri.

“Puoi alzare il sedile?”

Questo memorabile scambio di battute in Captain America: Civil War ha giocato un ruolo fondamentale nello stabilire una certa dinamica tra Sam e Bucky. Costretti a dividere un auto oggettivamente piccola insieme a Steve, Bucky e Sam guardarono il loro amico mentre si intrattiene con Sharon Carter.

Tuttavia, prima che Steve e Peggy si scambino un bacio, i due hanno un brevissimo litigio sulla disposizione dei posti a sedere. “Puoi alzare il sedile?”, chiede Bucky a Sam con un tono di palese disprezzo. “No!” è la risposta del suo futuro partner, con il medesimo livello di fastidio. È una scena divertente e di cui i fan parlano ancora oggi.

Brandire lo scudo

Ci sono diverse occasioni in cui Bucky brandisce lo scudo di Capitan America. La prima volta è durante la Seconda Guerra Mondiale, sul treno dal quale l’eroe alla fine cade. La seconda volta, dopo aver tentato di assassinare Nick Fury per la seconda volta, il Soldato d’Inverno lo raccoglie on grande stupore da parte di Steve. Il migliore, tuttavia, arriva durante quella battaglia perfettamente coreografata per le strade di Washington.

I fratelli Russo hanno dimostrato tutti il loro talento in qualità di registi di film d’azione grazie a questa sequenza: il momento in cui l’assassino dell’HYDRA tiene lo scudo è diventata semplicemente iconici. All’epoca sembrava che i Marvel Studios volessero anticipare il suo futuro come Captain America, ma ovviamente ora sappiamo che i piani, in realtà, non sono mai stati quelli.

Salvare Steve Rogers

Come menzionato prima, Bucky non ha avuto molto tempo per brillare in Captain America: Il primo Vendicatore del 2011. Quello era un film su Cap, ma i Marvel Studios hanno comunque fatto tutto il possibile per farci accettare l’amicizia che Steve Rogers e Bucky Barnes condividevano.

Proprio per questo, era logico che quest’ultimo si presentasse per salvare il suo migliore amico proprio nel momento in cui veniva attaccato da alcuni teppisti. Eravamo pienamente d’accordo sul fatto che questi due fossero amici, ed era chiaro che Bucky vedeva Steve non solo come un amico, ma anche come un fratello. Questo avrebbe continuato a funzionare negli anni a venire.

Sam e Bucky affrontano Spider-Man

A quanto pare, i Marvel Studios sapevano che The Falcon and the Winter Soldier un giorno sarebbero diventato realtà. In occasione del debutto di Spider-Man nel MCU in Captain America: Civil War, sono stati Bucky e Sam a dove affrontare il giovane arrampicamuri.

Ciò ha portato a molti momenti davvero divertenti ed è stato sicuramente un ottimo suggerimento in merito a ciò che bisogna aspettarsi dai futuri team-up del duo. Anche se Bucky e Sam sono stati sopraffatti dal loro superpotente avversario, hanno sicuramente regalato a Spidey una bella occasione per mettersi in gioco.

La battaglia con Iron Man

In Captain America: Civil War è stato rivelato che il Soldato d’Inverno era responsabile della morte di Howard e Maria Stark, e la decisione di Steve di tenerlo nascosto a Iron Man ha distrutto la loro alleanza. Sapendo che Bucky non aveva il controllo delle sue azioni in quanto Soldato d’Inverno, Cap non poteva stare a guardare Tony uccidere il suo amico sulla scia della rabbia: proprio per questo, ci fu una fantastica battaglia due contro uno.

Sopraffatto dalla tecnologia di Iron Man, Steve e il suo più vecchio alleato si sono letteralmente spinti oltre i limiti, con Bucky che ha persino perso il suo braccio (di nuovo). Alla fine, il duo è riuscito a sopraffare Tony, con Cap che stava quasi per per abbattere il suo compagno Avenger. Questa è stata una battaglia epica, con una squadra davvero fantastica.

Salvare Steve Rogers… di nuovo

Steve ha fatto tutto il possibile per entrare in contatto con il suo migliore amico mentre l’Elivelivolo precipitava sulla Terra, e alla fine ha messo da parte il suo scudo e ha lasciato che il Soldato d’Inverno lo picchiasse quasi a morte. Per fortuna, questo ha portato Bucky a liberarsi della sua programmazione e quando entrambi sono caduti nell’acqua, l’ex assassino dell’HYDRA ha tirato Steve fuori e lo ha salvato ancora una volta.

Se ne andò in fretta e furia, ma questo lasciò una porta aperta ai due amici che si sarebbero riuniti da qualche parte prima o poi. Questa lotta rimane la migliore del MCU, e questo è stato un ottimo modo per stuzzicare i fan prima che Steve e Bucky si trovassero a combattere ancora una volta fianco a fianco in Captain America: Civil War.

Ancora più Bello e Sempre più Bello: in lavorazione i sequel di Sul più bello

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Inizieranno Venerdì 9 aprile tra Torino e Parigi le riprese di Ancora più Bello e Sempre più Bello i due sequel del fortunato film Sul più bello, che, uscito ad Ottobre 2020, fu l’ultimo film a conquistare il numero 1 del botteghino prima della chiusura delle sale.

Nel cast ritroviamo Ludovica Francesconi, Jozef Gjura, Gaja Masciale, Riccardo Niceforo e le new entry Giancarlo Commare, Jenny De Nucci, Giuseppe Futia e Diego Giangrasso.

Entrambi i film saranno diretti da Claudio Norza (Un medico in famiglia, La squadra, Compagni di scuola, Cuori rubati). I soggetti sono di Roberto Proia e le sceneggiature sono scritte da Roberto Proia e Michela Straniero. Le riprese dureranno 10 settimane, fino a fine giugno. I film sono prodotti da Eagle Pictures con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.

Ancora più Bello sarà nelle sale a settembre 2021 e Sempre più Bello a San Valentino 2022.

Andrea Goretti, Amministratore Delegato di Eagle Pictures ha dichiarato: “Siamo molto contenti, ma non sorpresi, che il pubblico abbia richiesto a gran voce di continuare la storia di Marta, moderna Amelie. Per Eagle Pictures la trilogia di “Sul Piu Bello” è un progetto importante e a dimostrazione di ciò per i prossimi due episodi abbiamo messo in campo risorse economiche ancora più ingenti per poter dare alla “saga” la conclusione che merita”.

Sul più bello, recensione del film di Alice Filippi #RFF15

Ancora più Bello film 2021La trama

Sono passati esattamente 12 mesi e proprio sul più bello, la storia tra Marta (Ludovica Francesconi) e Arturo è finita. “In amore gli opposti si attraggono ma alla fine si lasciano” si ripete Marta, che giura a se stessa di voler rimanere da sola per un po’ e continua a convivere con ottimismo con la malattia che da sempre l’accompagna. Ma quando arriva Gabriele (Giancarlo Commare), un giovane disegnatore tanto dolce e premuroso quanto buffo e insicuro, Marta riconosce che potrebbe essere lui l’anima gemella che non riusciva a trovare in Arturo. Ma prima di farsi coinvolgere del tutto in una nuova storia, è sempre meglio aver chiuso definitivamente con quella precedente. Approfittando di un temporaneo trasferimento di Gabriele a Parigi, Marta cerca di schiarirsi le idee anche grazie all’aiuto dei suoi amici di sempre Federica (Gaja Masciale) e Jacopo (Jozef Gjura). Mentre ormai è sempre più convinta a lasciarsi andare alla storia con Gabriele, il ragazzo in preda alla gelosia commette un errore imperdonabile, che li farà separare. Quando tutto sembra andare storto arriva però una telefonata dall’ospedale che cambia le priorità di tutti: c’è un donatore compatibile per Marta.

Jared Leto irriconoscibile sul set di House of Gucci di Ridley Scott

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Alcune nuove immagini dal set di House of Gucci ci mostrano l’incredibile trasformazione del premio Oscar Jared Leto per il ruolo di Paolo Gucci. Le riprese del film di Ridley Scott, che vanta nel cast anche le acclamate star Lady Gaga e Adam Driver, sono attualmente in corso in Italia. L’uscita nelle sale è fissata per il prossimo novembre.

Il film segna il ritorno di Scott in Italia, dov’era stato ambientato anche Tutti i soldi del mondo, uscito nel 2017. In House of Gucci, che racconterà dell’omicidio dell’imprenditore Maurizio Gucci (interpretato da Driver) ordinato nel 1995 dall’ex moglie Patrizia Reggiani (interpretata da Gaga), reciternno anche Jared Leto, Al Pacino, Jack Huston, Reeve Carney, Camille Cottin e Jeremy Irons.

Grazie a E! Online, sono arrivate online delle nuove immagini dal set dell’attesissimo progetto che ci permettono di dare un primissimo sguardo a Jared Leto nei panni di Paolo Gucci, cugino di Maurizio ed ex vicepresidente e amministratore delegato della casa di moda italiana. Paolo morì all’età di 64 anni, pochi mesi dopo l’assassinio di Maurizio. Ecco alcuni scatti:

Le foto dal set ci mostrano l’ennesima incredibile trasformazione fisica di Leto, una sorta di marchio di fabbrica quando si parla della filmografia dell’attore, come dimostrato anche nel recente Fino all’ultimo indizio, dove ha interpretato il serial killer Albert Sparma, ruolo per il quale ha ricevuto numerosi consensi da parte della critica (inclusa una candidatura come miglior attore non protagonista ai Golden Globes e agli Screen Actors Guild).

House of Gucci sarà sceneggiato da Roberto Bentivegna e sarà basato sul libro di Sara Gay Forden dal titolo: “The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour and Greed”. Per Ridley Scott si tratta del secondo progetto sviluppato dopo la fusione tra Fox e Disney, insieme a The Last Duel, film che vedrà protagonisti Matt DamonAdam Driver, Jodie Comer Ben Affleck.

Quello che tu non vedi: nuovo trailer del film in arrivo su Prime Video

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Amazon Prime Video Italia ha diffuso il trailer di Quello che tu non vedi, il nuovo film in arrivo dal 17 Marzo.  Quello che tu non vedi racconta la storia di Adam, un ragazzo molto intelligente ma riservato e introspettivo. La sua lotta per non essere etichettato come diverso lo porterà a conoscere Maya, una sua coetanea brillante, schietta e spiritosa grazie alla quale tornerà a credere in sé stesso.

Quello che tu non vedi è diretto da Thor Freudenthal con Charlie Plummer, Taylor Russell, AnnaSophia Robb, Walton Goggins, Andy Garcia.

Zack Snyder non è contrariato dal successo del DCEU post-Justice League

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Zack Snyder ha avuto la possibilità di riflettere sul successo del DCEU in seguito alla sua dipartita. L’universo condiviso dedicato alle proprietà DC è stato lanciato nel lontano 2013 con L’uomo d’acciaio, che ha introdotto sul grande schermo una versione decisamente più cupa del celebre Superman. Tuttavia, è stato solo con il malcontento generato da Batman v Superman del 2016 che la Warner Bros. ha deciso di rivedere i suoi piani in materia di supereroi.

A causa di alcune divergenze creative e in seguito ad un lutto familiare, Snyder ha lasciato la produzione di Justice League prima che il film venisse ufficialmente completato. Al suo posto è subentrato Joss Whedon, che ha messo a punto la versione cinematografica che abbiamo visto nelle sale di tutto il mondo nel 2017, ad oggi riconosciuta come il più grande fallimento della DC Films. Tuttavia, le cose sono improvvisamente cambiate con l’uscita di Wonder Woman prima e di altri cinecomic come Aquaman e Shazam! dopo, che ha ricevuto tutto un altro tipo di accoglienza, tanto da parte della critica quanto del pubblico, risollevando finalmente le sorti del DCEU.

Da parte sua, Snyder non cova alcun tipo di rancore nei confronti di tutte le persone che lavorano ora ai film dell’universo condiviso. In una nuova intervista con il New York Times in occasione della promozione della Snyder Cut di Justice League, il regista ha riconosciuto la qualità di quei film, pur riconoscendo che forse manca nei loro confronti quel tipo di “devozione” che operazioni come Batman v Superman hanno suscitato, nel bene e nel male.

“Non potrei essere più felice. Non mi dà assolutamente fastidio”, ha spiegato Zack Snyder. “Quei film sono fantastici, sono davvero ben fatti. Sono eccellenti. Ma Batman v Superman… o lo ami o lo odi. È probabilmente il film su cui si è discusso di più. È la cosa più vicina ad un film cult che possa esistere nell’ambito dell’attuale cultura pop. Sono un provocatore? Un po’. Il mio lavoro è realizzare dei dolcetti di cultura pop che mangi e dimentichi il giorno dopo? Nah! Preferisco farti imprecare durnate un film piuttosto che renderlo simpatico e carino per tutti, a tutti i costi.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film durerà 242 minuti (quattro ore circa) e sarà diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Daniel Brühl anticipa i piani di Zemo in The Falcon and the Winter Soldier

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L’ultima volta che abbiamo visto Zemo, il temibile villain era riuscito a dividere in due team opposti i Vendicatori. Dall’uscita di Captain America: Civil War è passato molto tempo e ora Daniel Brühl si prepara a tornare nei panni del personaggio grazie all’attesissima serie The Falcon and the Winter Soldier.

In attesa dell’arrivo dello show (il cui primo episodio debutterà su Disney+ questo venerdì), l’attore ispano-tedesco ha condiviso alcune nuove informazioni su Zemo e su ciò che il cattivo ha combinato dalla sua cattura. “Ha passato molto tempo prigioniero in quella e ha avuto modo di leggere, pensare”, ha spiegato l’attore a Entertainment Weekly. “Quindi, puoi star certo che non sta tramando niente di buono.”

Brühl ha continuato rivelando che nel 2019 Malcolm Spellman, lo showrunner della serie Disney+, si è recato in Canada mentre stava girando la serie The Alienist con una misteriosa valigia che conteneva la classica maschera di Zemo. “È stato un momento molto speciale ed emozionante per me. Avremmo finalmente visto Zemo in quel vestito iconico”. Brühl ha poi aggiunto che l’inclusione della maschera ha cambiato la sua interpretazione nella serie, anticipando un “background aristocratico” per il personaggio e ammettendo che “si sentiva come un barone”.

Per quanto riguarda ciò che Zemo ha pianificato in The Falcon e The Winter Soldier, sembra che sia davvero in missione per porre fine ai supereroi dato quello che è successo alla sua famiglia in Sokovia. “È vero che in passato, e forse anche nel presente, Zemo è rigorosamente contro i super soldati, perché ha visto il pericolo che questo può causare. Ecco perché ha perso tutta la sua famiglia nella guerra di Sokov. È qualcosa che infastidisce Zemo e lo fa riflettere molto.”

Sembra quindi che l’attesissima serie Disney+ abbia in serbo per Zemo qualcosa di molto speciale. La speranza è che lo show possa finalmente gettare le basi per una maggiore inclusione a livello narrativo del personaggio, che a tutte le carte in regola per diventare una minaccia ricorrente all’interno del più ampio MCU.

Elliot Page: “Sono felice di recitare ora che sono davvero me stesso”

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L’attore Elliot Page ha rilasciato una lunga intervista alla prestigiosa rivista Time in cui ha parlato per la prima volta del suo coming out: lo scorso dicembre, infatti, Page aveva annunciato di essere transgender attraverso i suoi profili social, ricevendo tantissimo sostegno non soltanto dal mondo di Hollywood, ma anche dai suoi fan e dalla comunità LGBTQ+.

Elliot Page è salito alla ribalta grazie al ruolo di Kitty Pryde in X-Men: Conflitto finale del 2006. Da allora, è apparso in tutta una serie di titoli di successo, tra cui Juno (per il quale ha ricevuto anche una candidatura agli Oscar), Inception, To Rome with Love e Freeheld. Più di recente, ha interpretato il ruolo di Vanya nell’acclamata serie The Umbrella Academy, che presto tornerà su Netflix con la terza attesissima stagione.

Parlando con la rivista Time, Elliot Page ha ammesso che la sua transizione è stata “complicata” e che è ancora “in corso”, ma al tempo stesso ha spiegato di essere “davvero entusiasta” all’idea di recitare ora che è ha “finalmente” riacquistato la sua vera identità. Ha anche dichiarato che, nonostante le nuove sfide dietro l’angolo, nulla è paragonabile all’incredibile sensazione di essere se stessi.

“È un viaggio complicato e un processo continuo… Sono davvero entusiasta di recitare, ora che sono pienamente quello che sono, in questo corpo. Indipendentemente dalle sfide e dai momenti difficili che ci saranno, niente equivale a sentirsi come mi sento ora”, ha dichiarato Page.

Elliot Page e il messaggio alla generazione di giovani trans

Attraverso il suo profilo Instagram, Elliot Page ha condiviso la cover ufficiale del Time a lui dedicata e nella didascalia che ha accompagnato l’immagine ha scritto: “Con profondo rispetto per coloro che sono venuti prima di me, gratitudine per coloro che mi hanno sostenuto e grande preoccupazione per la generazione di giovani trans che tutti dobbiamo proteggere, per favore unitevi a me e denigrate la legislazione anti-trans, l’odio e la discriminazione in tutte le sue forme.”

Justice League Snyder Cut mostrerà come il mondo è cambiato nei confronti dei supereroi

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La produttrice Deborah Snyder ha anticipato che la Snyder Cut di Justice League mostrerà quanto è cambiato il mondo dei supereroi dall’uscita de L’uomo d’acciaio. L’attesissimo taglio del cinecomic uscito nel 2017 ad opera di Zack Snyder arriverà finalmente domani 18 marzo (anche in Italia).

Attraverso L’uomo d’acciaio e Batman v Superman, Snyder ha dato vita ad un mondo decisamente guardingo nei confronti dei supereroi. Nello specifico, il conflitto al centro di Batman v Superman è stato costruito attorno alla sfiducia provata da Bruce Wayne nei confronti di Superman e di altre persone come lui. Ciò era chiaramente in netto contrasto con la cultura e la celebrazione degli eroi che in genere viene mostrata sul grande schermo, con Zack Snyder che alla fine ha dato vita ad una storia dai toni decisamente più cupi. E sebbene quel tono sia stato divisivo, alla fine è servito comunque a far distinguere il DCEU dal resto della concorrenza, nel bene e nel male.

Tuttavia, nella Snyder Cut di Justice League la visione del mondo nei confronti dei supereroi è cambiata, come spiegato dalla produttrice Deborah Snyder. Date le nuove minacce apocalittiche che l’umanità dovrà affrontare, come Darkseid e il suo esercito, la Terra è pronta ad accogliere eroi come Superman e a riconoscere finalmente il loro status. In un’intervista esclusiva con Screen Rant, la produttrice ha parlato proprio di questo cambiamento nell’universo del franchise e di come riflette il mondo reale oggi.

“Penso che il mondo sia un posto molto più oscuro. Penso che la cosa grandiosa del film siano proprio questi cattivi e il fatto che il futuro del mondo sia a rischio come non lo è mai stato prima. Sì, abbiamo avuto Zod, ma questa volta è come se avessimo alzato la posta in gioco. Credo che in un certo senso si tratti anche di comunità. Il che è interessante, perché il film è stato realizzato proprio perché una comunità che si è mobilitata. Penso anche che molti di questi personaggi fossero dei solitari. Il fatto che si uniscono e lavorano insieme per la prima volta ha un grande significato per me, e spero che lo avrà anche per il pubblico. Soprattutto in un momento come questo, in cui penso che tutti abbiamo bisogno di sentirti uniti. È stato un anno veramente difficile, sotto tutti i punti di vista, e penso che sia davvero il momento giusto per questo film, tanto quanto è il momento giusto per Superman.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film durerà 242 minuti (quattro ore circa) e sarà diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Cherry, recensione del film con Tom Holland

Cherry, recensione del film con Tom Holland

Con Cherry, ultima sfida cinematografica dei fratelli Anthony e Joe Russo al di fuori del Marvel Cinematic Universe (The Winter Soldier, Civil War, Infinity War e Endgame) Tom Holland offre una sensazionale prestazione nei panni di un veterano di guerra, affetto dal Disturbo Post Traumatico e caduto in una spirale di criminalità e droghe sintetiche.

La trama di Cherry

Disponibile su Apple Tv dal 12 Marzo, Cherry, basato sull’omonimo romanzo semi-autobiografico del 2018 di Nico Walker, narra la storia di un ragazzo senza nome (Tom Holland) che, finito il college e a seguito di una delusione amorosa – la partner di Cherry, Emily, è interpretata da una straordinaria Ciara Bravo, vera e propria rivelazione – decide di arruolarsi come cadetto ai tempi della guerra in Iraq. Il film segue il percorso di vita di Cherry dal 2002 fino al 2021, dall’inizio di un amore che risveglia intense passioni, passando per gli anni della guerra, che lo segneranno a vita, e i traumi che ne conseguiranno.

L’appellativo Cherry – nomignolo designato a chi nell’esercito non ha ancora avuto esperienza in prima linea – contraddistingue il personaggio interpretato da Tom Holland, il cui percorso di crescita e formazione è un vortice di sfide, timori, riflessioni, disorientamento e tossicità. La fine del college, le speranze future condivise con la compagna, l’innocenza della prima maturità, tutto viene schiacciato dagli orrori della guerra e dal disturbo post traumatico che ne deriva, che per Cherry è possibile contrastare solo con l’ausilio di sostanze stupefacenti.

Viene inoltre sottolineato il disinteresse di istituzioni e società nei confronti di individui come Cherry, soprattutto tramite la messa in scena e la scenografia; negli ospedali, i cartellini dei dottori recano la dicitura “Dottore qualcuno”, ed è così anche per i sergenti degli eserciti, mentre le insegne delle banche che rapina Cherry recitano “Banca del cavolo” o “Banca che frega gli americani”.

Un film romanzo caratterizzato da un nuovo sguardo registico

L’impianto narrativo di Cherry consta di prologo, cinque capitoli ed epilogo: la struttura apparentemente lineare del film viene però soppiantata da un impianto registico piuttosto innovativo, in cui l’approccio estetico, il ritmo del racconto e il montaggio mutano continuamente, a seconda della situazione in cui si trovano i personaggi e della loro condizione psichica. La cinepresa apre e chiude parentesi a discrezione dell’occhio registico, si insinua in maniera distorta e allucinata nelle insidie dei personaggi, prende tutto lo spazio necessario per farci sondare la profondità psicologica di Cherry.

Cherry recensioneInfatti, sebbene la materia narrativa possa a tratti sembrare derivativa, già vista (Full Metal Jacket, Point Break, Trainspotting… numerosi sono i film che hanno affrontato queste tematiche) è la continua variazione, anche di genere, a rendere Cherry un prodotto vincente ed originale : si oscilla dal war movie al dramma, con qualche tocco di love story e perfino di heist movie, declinato anche in chiave comica; Cherry è un ibrido che riesce ad ergersi a nuova modalità di racconto di una vita intera, un film-romanzo che si innesta su diverse sfumature cromatiche e di vita, nonostante una scrittura che rivela, a tratti, qualche incertezza. “Ancora non capisco che cosa fanno le persone. È come se tutto questo fosse costruito sul nulla, e non ci sia niente a tenerlo insieme”: questa battuta pronunciata da Cherry ha una chiave di lettura personale, inerente la storia del protagonista, ma si pone anche come cifra stilistica del film. Cherry è, infatti, imprevedibile, un prodotto filmico non perfettamente incasellabile, tanto quanto il suo protagonista, che viene guidato dal momento.

I capitoli dell’esistenza di Cherry si colorano di tonalità più o meno vivide di rosso, il colore della ciliegia, e la tonalità si intensifica in base ai cambiamenti interiori e temporali. E lungo questo percorso di identificazione tra uomo e frutto si staglia il percorso di maturazione del nostro protagonista, da cadetto a soldato, da soldato a tossico, poi a ladro e criminale, infine a prigioniero e Uomo; nel mezzo, un vortice incessante di guerra, traumi, indecisioni, droghe, amore. Le peripezie vissute da Cherry plasmano la sua identità, non solo

tramite grandi eventi esterni ma anche, e soprattutto, attraverso momenti di intimità, parentesi su cui i fratelli Russo ci tengono a soffermarsi, che mettono al centro la sensibilità del protagonista, suo tratto distintivo: anche nei momenti più bui e apparentemente senza possibilità di redenzione, Cherry mantiene intatta la sensibilità e l’innocenza di cui subito veniamo a conoscenza, tratto caratteriale inizialmente causa di diversi problemi, ma che poi si dimostrerà risolutivo.

Cherry: nessuno si salva da solo

Unico punto fermo nell’esistenza di Cherry è Emily. Anche Emily si presenta come un personaggio innocente – il fiocchetto bianco che porta al collo nella prima parte del film ne è il correlativo oggettivo- tuttavia viene poi risucchiata dal malessere psicofisico del compagno; anche la loro storia è una lunga ed estenuante guerra, in cui, però, la presenza dell’altro è necessaria e, sembra suggerirci il finale, potenzialmente risolutiva. Nessuno si salva da solo, e questo film ne è la conferma, fin dalla scintilla che scatta subito con Emily. I due si completano, cambiano e si smarriscono, e l’incedere della loro relazione, tanto passionale quanto disfattista, è enfatizzato da una fotografia discontinua e di grande impatto che trasmette ogni genere di emozioni percepite dai protagonisti. E, nonostante i momenti peggiori, il tunnel della droga e della criminalità, le scelte giuste o sbagliate, l’unico modo per soccombere al caos è rimanere uniti, avere una casa dove poter far ritorno.

Menzione speciale alla magnifica colonna sonora di Henry Jackman, che ci accompagna nell’iter alla scoperta della consapevolezza di Cherry fino all’ultimo brano, quel “Vissi d’arte, vissi d’amore” di Puccini, nella versione di Maria Callas, che anticipa il confronto finale fra Cherry e l’amata Emily.

Waffle + Mochi, recensione della serie prodotta da Barack e Michelle Obama

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Disponibile dal 16 marzo su Netflix, Waffle + Mochi è la nuova serie Netflix per bambini che si avventura nel mondo del cibo con un approccio didattico ma divertente e leggero, perfetto per un pubblico in età pre-scolare. La serie è prodotta da Higher Ground, la casa di produzione di Barack e Michelle Obama, e si mette perfettamente in scia con l’impegno che la coppia, specialmente Michelle, profonde da anni nella promozione dell’agricoltura biologica e dell’alimentazione naturale e sana. Infatti famoso, durante la presidenza Obama, è stato l’orto di Michelle alla Casa Bianca. Questa missione, che fa parte delle tante cause che sposano gli Obama, è diventata Waffle + Mochi, un’avventura in giro per il Mondo, e non solo, alla scoperta dei cibi e delle ricette e del loro valore sociale.

Waffle + Mochi, la trama

Waffle, figlio di un Waffle e di una Yeti, e Mochi, un mochi rosa, vivono in un paese in cui è tutto ghiacciato. Il loro sogno è di diventare chef, ma è difficile inseguire questo sogno quando tutto quello che puoi cucinare sono ghiaccioli, granite e cubetti di ghiaccio. Un giorno però dalla loro finestra, vedono avvicinarsi un furgoncino delle consegne. Decidono così di tentare una fuga da quel paese ghiacciato salendo a bordo del veicolo che li porta in un luogo magico, colorato, che non avevano idea potesse esistere sulla loro stessa terra: un supermercato. Qui incontrano la Signora Obama, che gestisce il posto e che decide di dar loro la possibilità di un impiego, affidandogli dei compiti da svolgere che porteranno Waffle + Mochi a scoprire tantissime cose sul cibo.

Scritta in maniera semplice e diretta, Waffle + Mochi e una serie principalmente didattica, che però riesce a coniugare leggerezza, istruzione (in una certa forma), divertimento in una forma che è complessa perché la sfrutta diversi stili: alle riprese in live action si aggiungono inserti di animazione, mentre i due protagonisti sono dei simpatici pupazzi che fanno del loro occhio ingenuo il drive principale per far andare avanti gli episodi.

Dieci episodi da circa 30 minuti formano la prima stagione, un formato forse troppo “impegnativo” per il pubblico di destinazione così giovane, ma che è bilanciato da una vena davvero simpatica e coinvolgente. Waffle + Mochi è un prodotto garbato, che fa della didattica il suo scopo principale senza rimanere schiacciato da questo compito che si autoimpone, ma sfruttandolo per visitare luoghi, culture, stimolando la fantasia, la curiosità e… l’appetito! 

NOW TV cambia look, sarà NOW

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NOW TV cambia look, sarà NOW

NOW TV rivela oggi la sua nuova identità e il rinnovato look & feel. Il nuovo nome NOW ne riflette l’essenza: brillante semplicità che incontra l’intrattenimento allo stato puro.

Gli utenti possono unirsi al servizio in streaming di Sky per godere dei film tanto amati e delle serie tv, degli show tra i più popolari al mondo, delle produzioni Sky Original e dei grandi eventi sportivi sia dal vivo che on demand. Un’identità dall’elegante gamma di colore verde che utilizza l’illuminazione grafica sulla “O” al centro del logo e apre un nuovo varco verso il mondo dell’intrattenimento di NOW, nel cuore del brand. La rinnovata identità si riflette anche nel carattere e nella personalità del brand, che cambia posizionamento e accoglie gli appassionati di intrattenimento come componenti di una grande community.

Il rebranding di NOW, guidato dal Regno Unito, prende il via oggi in contemporanea in UK, Italia e in Irlanda.

Marina Storti, Managing Director di NOW UK, ha commentato: “NOW è sempre stata la casa dell’intrattenimento di qualità e l’evoluzione del nostro brand fa in modo che nessuno debba perdersi i suoi contenuti di intrattenimento preferiti. Passando da NOW TV a NOW, sposiamo l’eccellente qualità del nostro intrattenimento con la semplicità assoluta. Questa immediatezza dà vita ad una destinazione ideale, nonché ad una comunità pronta ad accogliere tutti coloro che amano l’intrattenimento di qualità”.

Claudia Avanzi, Managing Director di NOW Italia, ha commentato: “Sono orgogliosa di poter svelare oggi la nostra nuova brand identity. È un giorno importante, che segna il primo passo verso l’evoluzione di NOW e rappresenta la nostra ambizione di diventare sempre di più la destinazione per gli appassionati di intrattenimento di qualità. Questa è la prima di una serie di novità importanti che arriveranno nei prossimi mesi”.

A partire da oggi diventa ancora più facile accedere ai contenuti del servizio in streaming. L’App diNOW è infatti da oggi disponibile anche su vari dispositivi Fire TV di Amazon, in particolare Fire TV Stick, Fire TV Stick Lite e Fire TV Stick 4K. Grazie all’integrazione di Alexa nei dispositivi Fire TV Stick, i clienti possono trovare NOW semplicemente attraverso la propria voce, pronunciando “Alexa, apri NOW” o utilizzando lo spazio di ricerca.

Oltre ai dispositivi Fire TV di Amazon, NOW è accessibile da smartphone, tablet, PC/Mac, smart tv, game console e dispositivi tv. La lista completa è disponibile sul sito.

Entrare nella community di NOW è facile con i Pass Entertainment, Pass Cinema in versione mensile e Pass Sport in versione mensile o giornaliera. Per i nuovi iscritti è valida la possibilità di sottoscrivere i Pass Cinema e Entertainment a 3€ per il primo mese anziché 14,99€.

Il “Benvenuto nella nuova NOW” verrà rivelato da una campagna di comunicazione, on air dal 19 marzo e interamente realizzata da Sky Creative Agency (SCA), l’agenzia creativa interna di Sky.Il promo, declinato su TV, Social e Video digital, porterà in vita in modo creativo il nuovo look e il nuovo posizionamento raccontando con una sequenza ritmata, il meglio della programmazione di NOW: Intrattenimento allo stato puro.

Peter Pan & Wendy: al via le riprese del live-action

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Peter Pan & Wendy: al via le riprese del live-action

Sono iniziate a Vancouver le riprese dell’avventura fantasy live-action Peter Pan & Wendy che debutterà su Disney+ nel 2022. Il film è diretto da David Lowery (Il drago invisibile) e prodotto da Jim Whitaker (Il drago invisibile).

Basato sul romanzo di J. M. Barrie “Peter Pan. Il bambino che non voleva crescere” (“Peter and Wendy”) e ispirato al classico animato del 1953, Peter Pan & Wendy è la storia senza tempo di una giovane ragazza che, sfidando il desiderio dei suoi genitori di farle frequentare il collegio, parte con i suoi due fratelli più piccoli verso la magica Isola che non c’è. Lì incontra un ragazzo che si rifiuta di crescere, una piccola fata e un malvagio capitano pirata. Insieme si ritrovano presto a vivere un’emozionante e pericolosa avventura molto molto lontano dalla loro famiglia e dalle comodità di casa.

Peter Pan & Wendy è interpretato da Jude Law (Animali fantastici e dove trovarli) nel ruolo di Capitan Uncino; Yara Shahidi (Grown-ish) in quello di Trilli; Ever Anderson (Black Widow) nel ruolo di Wendy e Alexander Molony (The Reluctant Landlord) in quello di Peter Pan. Molly Parker (House of Cards – Gli intrighi del potere) è Mrs. Darling, mentre Alan Tudyk (Rogue One: A Star Wars Story) è Mr. Darling. Nel cast anche gli esordienti Joshua Pickering nel ruolo di John; Jacobi Jupe in quello di Michael e Alyssa Wapanatâhk nel ruolo di Tiger Lily. Infine Jim Gaffigan (The Jim Gaffigan Show) sarà Spugna.

“Peter Pan è stata a lungo una delle mie storie preferite, in parte perché sono sempre stato restio a crescere, ma anche per l’emozione, l’avventura e l’immaginazione che rendono sempre così attuale il racconto originale di J.M. Barrie”, afferma David Lowery. “Sono entusiasta di avere l’opportunità di ridefinire i suoi personaggi iconici per una nuova generazione e sono ancora più felice di poterlo fare con un cast e una troupe così sensazionali”.

USA: riaprono alcuni cinema, Christopher Nolan fotografato in sala

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Negli Stati Uniti si comincia a tornare alla normalità con l’arrivo del vaccino per il coronavirus e così cominciano a riaprire le sale cinematografiche. La gioia di questo evento è stata immortalata dal fotografo Mario Anzuoni che, in una sala americana, ha scattato una foto a Christopher Nolan, che si è recato in sala, con mascherina, per vedere Judas and the Black Messiah.

https://www.instagram.com/p/CMfD-GaFsQq/

 

Festival di Cannes 74: confermato Spike Lee come presidente di giuria

Il Festival di Cannes è lieto di confermare che il regista americano Spike Lee sarà il Presidente di Giuria della sua 74° edizione, che si terrà quest’anno dal 6 al 17 luglio 2021. Fedele ai suoi impegni, il regista americano ha promesso di sostenere il Festival al suo ritorno sulla Croisette.

Impedito l’anno scorso a causa della crisi sanitaria, il Festival di Cannes inaugura questo nuovo decennio con un eccezionale Presidente di Giuria, uno dei più grandi registi della sua generazione, nonché sceneggiatore, attore, montatore e produttore. Per 30 anni, l’instancabile Spike Lee è stato un astuto cronista degli interrogativi del suo tempo, con un approccio risolutamente contemporaneo che non è mai privo di leggerezza e divertimento.

“Durante i mesi di incertezza che abbiamo appena attraversato, Spike Lee non ha mai smesso di incoraggiarci. Questo supporto sta finalmente arrivando a buon fine e non avremmo potuto sperare in una personalità più potente per tracciare i nostri tempi difficili”, afferma Pierre Lescure, Presidente del Festival.

“Il suo entusiasmo e la sua passione per il cinema ci hanno dato una grande spinta di energia per preparare il grande Festival che tutti stavano aspettando. La festa sarà fantastica, semplicemente non vediamo l’ora!”, conferma Thierry Frémaux, Delegato Generale.

Dal 6 al 17 luglio 2021 sulla Croisette, queste 12 giornate estive saranno una celebrazione dell’arte e della creatività, e ricche di riunioni tanto attese. Fervono i preparativi con un gran numero di film in visione dal comitato di selezione. Il Festival avrà l’opportunità di delineare più nel dettaglio la 74a edizione, nelle prossime settimane.

La selezione ufficiale e la composizione della giuria saranno svelate all’inizio di giugno. Circondato dai membri della sua giuria, Spike Lee assegnerà la Palma d’Oro alla cerimonia di chiusura sabato 17 luglio.

Fonte: Deadline

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