Brie Larson ha ufficialmente iniziato ad
allenarsi per Captain
Marvel 2. Nel 2016, l’attrice premio Oscar è stata
ufficialmente annunciata come interprete di Carol Danvers nel
MCU. Il suo arrivo nell’universo
condiviso è stato anticipato dalla scena post-credits di
Avengers:
Infinity War, la quale ha suggerito che il personaggio
sarebbe stato la chiave per sconfiggere Thanos.
All’inizio del 2019 è arrivato
Captain
Marvel, il suo primo film da solista. Il film è ambientato
negli anni ’90 e si concentra sulla storia delle origini di Carol,
su come ha ottenuto i suoi poteri e sul perché ha deciso di
allontanarsi dalla Terra ed avventurarsi nello spazio. Captain
Marvel è stato ben accolto sia dal pubblico che dalla
critica, incassando oltre 1 miliardo di dollari al box office
mondiale. Non sorprende, dunque, che la Marvel abbia presto dato il via
libera al sequel, attualmente fissato per il 2022.
Ovviamente, Brie Larson tornerà in Captain
Marvel 2, che sarà diretto da Nia
DaCosta, che sostituirà Ryan Fleck e Anna Boden, registi
del primo film. I dettagli sulla trama del film non sono ancora
stati rivelati, ma di recente è stato confermato che le versioni
adulte di Monica Rambeau (Teyonah Parris) e Ms.
Marvel (Iman
Vellani) avranno un ruolo nel sequel.
Al momento non sappiamo quando
inizieranno precisamente le riprese di Captain Marvel 2, ma a quanto pare dovrebbe
essere a breve. In un nuovo video condiviso attraverso il suo
canale YouTube, Brie Larson ha rivelato di aver recentemente
allestito una palestra nella sua abitazione, proprio in vista
dell’inizio della produzione di Captain
Marvel 2. “Come forse saprete, Captain Marvel 2 si sta preparando”,
ha detto Larson. Anche se non ha potuto rivelare molto altro sul
film, ha detto che per lei è “tempo di muoversi”, facendo
riferimento all’inizio degli allenamenti in vista delle imminenti
riprese.
Tutto ciò che sappiamo sul sequel
di Captain Marvel
Captain
Marvel 2, il sequel del cinecomic con
protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’attesa serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: a quanto
pare, i Marvel Studios sarebbero interessati ad
affidare la regia del nuovo film ad una sola regista donna. Secondo
la fonte, Boden e Fleck potrebbero essere comunque coinvolti in una
delle serie Marvel attualmente in sviluppo e
destinate a Disney+.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel diCaptain
Marvel arriverà l’11 novembre 2022.
Ian McKellen ha espresso pubblicamente la sua
gioia nei confronti del coming out di Elliot Page,
con cui aveva lavorato nella saga di X-Men. Elliot Page, precedentemente noto come
Ellen, ha annunciato di essere transgender attraverso i suoi
profili social lo scorso dicembre, ricevendo tantissimo sostegno
non soltanto dal mondo di Hollywood, ma anche dai suoi fan e dalla
comunità LGBTQ+.
La carriera di Elliot
Page è iniziata nei primi anni 2000, quando ha recitato al
fianco di Patrick Wilson nel thriller drammatico Hard
Candy. L’anno successivo, è apparso nel ruolo di Kitty Pride
in
X-Men: Conflitto finale, l’ultimo capitolo della trilogia
originale dedicata ai celebri mutanti della Marvel. Da allora Page ha avuto una
carriera incredibile, lanciata a livello internazionale grazie al
ruolo del protagonista in
Juno di Jason Reitman.
Ian McKellen ha interpretato il ruolo di
Magneto nella trilogia originale di X-Men: lui e Page si sono
ritrovati a recitare insieme in X-Men: Giorni di un futuro passato del 2014. Di
recente, Page è tornato all’attenzione di pubblico e critica grazie
al ruolo di Vanya in The
Umbrella Academy, acclamata serie Netflix che tornerà prossimamente con una terza
stagione.
McKellen, che
dichiarò pubblicamente la sua omosessualità nel 1988, ha dichiarato
ad Attitude quanto sia felice che Page abbia fatto coming out.
L’attore ha spiegato di essere deluso da se stesso per non aver
capito cosa stesse passando Page nel periodo in cui hanno lavorato
insieme.“Ricordo che
Elliot Page, in uno degli X-Men, sedeva vicino a noi e non riuscivo
a sentire cosa stesse dicendo”, ha spiegato l’attore
britannico. “Nessuno riusciva a farlo. Quindi, dissi: ‘Guarda,
se non puoi parlare a voce più alta, ti dispiacerebbe, quando hai
finito, lasciare semplicemente cadere la mano in modo che io sappia
quando hai finito?”.
“E poi ha fatto coming out anni
dopo e all’improvviso non ha potuto smettere più di parlare. Lo
avete sentito tutti. E ora… è Elliot. Sono così felice per lui. E
sono molto deluso da me stesso per non aver capito all’epoca quale
fosse la sua difficoltà nel comunicarlo”, ha spiegato
McKellen.
In conclusione, la star de Il Signore degli Anelli ha sottolineato quanto sia
importante, in certe situazioni, avere fiducia in se stessi:
“Quando acquisisci fiducia in te stesso, tutto poi migliora.
Soprattutto in merito alle relazioni: dagli amici alla famiglia, se
sei abbastanza fortunato. E come accaduto a me, anche la tua
recitazione è destinata a cambiare e migliorare.”
Michael Waldron,
sceneggiatore di Doctor
Strange in the Multiverse of Madness, è stato
incaricato di scrivere un nuovo film di Star Wars prodotto da Kevin
Feige. Feige è attualmente presidente dei Marvel Studios. Nel 2019 è stato annunciato
che Feige avrebbe lavorato a un film della celebre saga
fantascientifica per conto della Casa di Topolino. Dal momento che
la Disney non ha minimamente menzionato il progetto durante lo
scorso Investor Day, nulla abbiamo più saputo in merito al
progetto.
Waldron attualmente è il capo
sceneggiatore, nonché creatore, della prossima serie ambientata nel
MCU e destinata a Disney+, Loki, che
dovrebbe essere presentata in anteprima quest’anno. Doctor Strange in
the Multiverse of Madness, che vedrà Stephen Strange
collaborare con Scarlet Witch in quello che è già stato descritto
come il primo velato horror del MCU, sarà parte integrante della
Fase 4 del MCU. Al di là dell’universo
condiviso, però, i crediti di Waldron sono piuttosto scarsi, fatta
eccezione per un episodio di Rick & Morty e nove episodi
di HarmonQuest.
Ora, Waldron ha tra le mani un
nuovo grande progetto davanti a sé.
Deadline riporta, infatti, che lavorerà al film Star Wars di Feige. Oltre a ciò, Waldron ha
firmato un accordo generale con la Disney per lo vedrà coinvolto
anche su altre proprietà dello studio. Presumibilmente, tornerà per
la seconda stagione di Loki, ma tutto dipenderà dalla
volontà o meno della Marvel di rinnovare la serie per un
nuovo ciclo di episodi. I dettagli sul film di Feige sono ancora
top secret, ma il coinvolgimento di Waldron indica che si stanno
facendo diversi progressi in merito al suo sviluppo.
Il futuro della saga di Star Wars
In attesa di nuovi dettagli su
quello che sarà il film attualmente in sviluppo per mano di Feige,
ricordiamo che di recente è stato confermato
Rogue Squadron, primo film ad arrivare nelle sale dopo
la conclusione della saga degli Skywalker. Il film, diretto da
Patty Jenkins (regista di Wonder
Woman), verrà distribuito nelle sale a dicembre 2021.
Oltre a Rogue Squadron, sappiamo
inoltre che a Rian
Johnson, regista de Gli Ultimi Jedi, è
stata affidata la scrittura di una nuova trilogia basata su nuove
storie e nuovi personaggi, ma su quel progetto non si hanno
aggiornamenti da diverso tempo. In passato, anche ai creatori di
Game of Thrones,David
Benioff e D.B. Weiss, era
stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela:
sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il
progetto.
Nella lunga e variegata filmografia
di Tim Burton, Sweeney Todd – Il
diabolico barbiere di Fleet Street è da molti
indicato come una delle summe della sua poetica. Nel film del 2007
si possono infatti ritrovare molti degli elementi cari al regista,
dalla figura dell’emarginato al desiderio di vendetta, dalle
atmosfere cupe ai personaggi controversi e ricchi di sentimenti.
Ciò che è nuovo, invece, è la componente musical che avvolge una
storia puramente di genere thriller. La vicenda qui raccontata è
infatti un adattamento dell’omonimo musical teatrale del
leggendario Stephen Sondheim, considerato uno
degli autori più importanti nel panorama del teatro musicale del XX
secolo.
Burton assistette per diverse volte
a questo nei primi anni Ottanta, rimanendo abbagliato dalla musica
e dal senso di macabro. Espresse così da subito il desiderio di
rendere la storia di Sweeney Todd un film, ma finì invece con il
concentrarsi su altri progetti. Fu solo nel 2006 che egli ottenne
di essere il regista dell’adattamento di questo, intraprendendo un
lungo lavoro di riscrittura. Insieme allo sceneggiatore
John Logan, infatti, egli si trovò a dover
concentrare un musical di tre ore in un film di due. Per riuscire
in ciò, diverse canzoni dovettero essere rimosse, mentre tutte le
sottotrame vennero ridotte in favore di quella principale.
Sweeney Todd – Il diabolico
barbiere di Fleet Street si affermò poi come un grande
successo, arrivando ad un incasso di circa 153 milioni di dollari a
fronte di un budget di 50. Questo arrivò poi ad ottenere anche tre
nomination ai premi Oscar, vincendo quello per la miglior
scenografia, realizzata dagli italiani Dante
Ferretti e Francesca Lo Schiavo. Sono
molte le curiosità legate a tale film, e proseguendo qui nella
lettura sarà possibile approfondire le principali tra queste. Di
seguito si ritroveranno infatti ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori, alle
canzoni e alle frasi più belle del
film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Sweeney Todd – Il diabolico
barbiere di Fleet Street: la trama del film
Nella Londra di fine Ottocento, il
barbiere di nome Benjamin Barker viene
ingiustamente accusato di un crimine mai commesso e costretto ai
lavori forzati in Australia. Dopo 15 anni, ha finalmente modo di
tornare nella sua città, sotto l’identità di Sweeney
Todd. Qui scopre che dopo il suo allontanamento l’amata
moglie è stata vittima delle insidie del malvagio giudice
Turpin, il quale ora tiene reclusa in casa la
figlia di Todd, la bella Johanna. Egli diventa
così l’obiettivo della vendetta ricercata dal barbiere, il quale
però decide di dare una punizione all’intera città, colpevole di
non aver impedito la sua rovina. Aiutato dalla fedele Mrs.
Lovett, egli inizia così a far scorrere fiumi di sangue,
attendendo il momento in cui potrà posare il rasoio sul collo del
giudice.
Sweeney Todd – Il diabolico
barbiere di Fleet Street: il cast del film
Protagonista del film, alla sua
quinta collaborazione con Burton, è l’attore Johnny Depp.
Egli interpreta il protagonista, il vendicativo Sweeney Todd, il
quale accettò di interpretare pur non essendo un fan del musical.
Ad attrarlo fu infatti la controversa natura del personaggio unita
a quello specifico genere. Prima di poter definitivamente assumerne
i panni, però, Depp dovette prendere diverse lezioni di canto,
dando prova di poter sostenere l’attività canora richiesta. Egli
decise poi di dar vita ad una versione punk rock del personaggio,
ottenendo ampi consensi per la sua performance. Questa lo portò
infine ad ottenere la sua terza nomination all’Oscar come miglior
attore. Accanto a lui, nei panni di Mrs. Lovett, vi è invece
Helena Bonham
Carter. L’attrice sognava di recitare tale personaggio
sin da bambina, e per dimostrare di poterne essere all’altezza
prese a sua volta lezioni di canto, ottenendo anche l’approvazione
di Sondheim stesso.
Il grande Alan Rickman
interpreta invece il malvagio giudice Turpin, dichiarandosi
estremamente affascinato da come il personaggio compia crimini
atroci secondo una propria logica emotiva. Sacha Baron
Cohen è invece presente nel ruolo di Adolfo Pirelli,
barbiere rivale di Todd. Per ottenere la parte, l’attore si è
cimentato in una lunga esecuzione della colonna sonora del film
Il violinista sul tetto, lasciando Burton sbalordito.
Timothy Spall, infine, è Messo Bambford,
assistente personale di Turpin. Sono inoltre presenti tre attori
mai comparsi prima in un film. Si tratta di Ed
Sanders nei panni di Toby, assistente di Pirelli e in
seguito di Mrs. Lovett, Jayne Wisener in quelli di
Johanna, e Jamie Campbell
Bower in quelli di Anthony Hope. Quest’ultimo è poi
divenuto celebre per aver interpretato Caius nella saga di
Twilight, e Gellerd Grindelwald negli ultimi due film di
Harry Potter.
Sweeney Todd – Il diabolico
barbiere di Fleet Street: le canzoni e dove vedere il film in
streaming e in TV
Le musiche del film sono
naturalmente state realizzate da Sondheim, che ha così sostituito
il ricorrente collaboratore di Burton, Danny
Elfman. Nel dar vita alle canzoni, come accennato, molte
sono state eliminate o accorciate, così da non far durare troppo
l’intero film. Tra le assenze più evidenti, ma necessarie, vi è
The Ballad of Sweeney Todd, il famosissimo numero di
apertura che introduce alla storia. Diversi celebri brani si
possono comunque ascoltare nel film, come No Place Like London,
The Worst Pies in London, My Friends e Not While I’m
Around. Ognuna di queste è realmente eseguita dall’interprete
di turno, e per conservarne la bellezza, si è deciso per il
doppiaggio italiano di lasciarle cantate in inglese, aggiungendovi
semplicemente dei sottotitoli.
È possibile vedere o rivedere tale
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Sweeney Todd – Il
diabolico barbiere di Fleet Street è infatti disponibile nel
catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple
iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla
piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale
entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in
televisione il giorno giovedì 7 gennaio alle ore
21:10 sul canale Italia 2.
Sweeney Todd – Il diabolico
barbiere di Fleet Street: le frasi più belle del film e il
trailer
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente
comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate
personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del
film:
Questi sono tempi disperati, mrs. Lovett, e bisogna
ricorrere a disperati rimedi. (Sweeney Todd)
Finalmente il mio braccio è nuovamente intero!
(Sweeney Todd)
Possiamo avere una vita noi due, magari non come la
rammentate. Magari non come la immaginavo, ma potrebbe
bastarci. (Mrs. Lovett)
Gli anni senza dubbio mi hanno cambiato, signore. Ma del
resto immagino che il viso di un barbiere, il viso di un
prigioniero, di un cane, non sia tanto memorabile. (Sweeney
Todd)
Avrò la mia vendetta, avrò la mia
salvezza! (Sweeney Todd)
Conosciuto prevalentemente per i
suoi film incentrati sulla mafia e sulla corruzione, il regista
Martin Scorsese ha in
diverse occasioni dimostrato di possedere anche una spiccata
sensibilità per i sentimenti dell’animo umano. Uno dei film in cui
ciò emerge di più è L’età dell’innocenza,
film in costume del 1993 dove la violenza concretamente espressa in
opere come Taxi Driver o The Departed, è qui
ugualmente presente in modo però molto più velato. Si tratta
infatti di un racconto che vede contrapposto un nobile della fine
dell’Ottocento a due donne completamente diverse, che incarnano due
contrastanti aspetti della società dell’epoca.
Il film è l’adattamento
cinematografico dell’omonimo romanzo del 1921 scritto da
Edith Wharton, e vincitore del premio Pulitzer. La
Wharton fu la prima scrittrice donna a vincere tale prestigioso
riconoscimento. Il libro finì nelle mani di Scorsese nel 1980, dopo
che l’amico e sceneggiatore Jay Cocks glielo
consigliò. In esso, il regista ritrovò, seppur in chiave diversa,
molte delle tematiche a cui si sentiva legato, e decise pertanto di
realizzarne una trasposizione. Ci vollero però ben 13 anni prima
che L’età dell’innocenza arrivasse sul grande schermo. Al
momento della sua uscita ottenne un’ottima accoglienza di critica,
come anche 5 nomination all’Oscar, vincendo quello per i migliori
costumi.
Nonostante ciò, la pellicola si
affermò come un insuccesso economico, guadagnando appena 32 milioni
di dollari a fronte di un budget di 34. Ciò ha in parte reso
L’età dell’innocenza uno dei titoli meno noti e citati
dell’autore newyorkese, maggiormente ricordato per altri generi.
Tale film merita però di essere riscoperto, tanto per la bellezza
della sua messa in scena quanto dei sentimenti presenti nella
storia. Proseguendo qui nella lettura si potranno approfondire
ulteriormente alcuni aspetti di questo, come la
trama e il cast di attori. Si
vedranno inoltre le principali differenze tra il film e
ilromanzo, e infine anche le
piattaforme streaming dove poter ritrovare il
film.
L’età dell’innocenza: la trama del
film
La storia si svolge nella New York
del 1870. Newland Archer è un giovane avvocato, membro dell’alta
società di New York. Il gentiluomo, particolarmente rispettoso
delle regole dell’ambiente in cui vive, è inoltre fidanzato con la
bella aristocratica May Welland. I due sono prossimi al matrimonio,
ma la vita perfetta di Newland viene improvvisamente sconvolta
dall’arrivo in città della contessa Ellen, cugina di May. Questa si
distingue per la sua vita lontana dalle convenzioni sociali, come
anche per l’essere fuggita da un disastroso matrimonio. Nonostante
la donna venga vista in modo estremamente negativo dalla società,
Newland finirà per il provare un sentimento particolarmente forte
nei suoi confronti, arrivando a mettere a rischio tutto ciò che
possiede.
L’età dell’innocenza: il cast del
film
Per dar vita ai tre personaggi
principali del film, Scorsese ebbe chiaro sin da subito a quali
attori rivolgersi. Per lui, Newland non poteva che avere il volto
di Daniel
Day-Lewis. Già vincitore del premio Oscar nel 1990,
questi si era affermato come uno dei migliori interpreti della sua
generazione, anche grazie alla sua devozione verso i personaggi che
si trovava ad interpretare. Anche per Newland egli ricorse così al
suo metodo, consistente nel calarsi quanto più possibile nei panni
del personaggio. E proprio indossando i panni di un aristocratico
di fine Ottocento Day-Lewis spese diverse settimane, adattandosi
così a tale ruolo. Accanto a lui, nei panni dell’anticonformista
Ellen, si ritrova invece Michelle
Pfeiffer. Per lei si trattò della prima collaborazione
con Scorsese, per la quale l’attrice si disse entusiasta.
A farsi particolarmente notare è
però la giovanissima Winona Ryder,
che al momento delle riprese aveva appena 22 anni. Questa fu
entusiasta di assumere i panni di May Welland, la promessa sposa di
Newland, in quanto da sempre appassionata del romanzo della
Wharton. Per la sua interpretazione, la Ryder venne poi candidata
al premio Oscar come miglior attrice non protagonista, affermandosi
come una delle più quotate interpreti della sua generazione. Nel
film sono poi presenti anche Geraldine Chaplin nei
panni della signora Welland, madre di May, e Miriam
Margolyes in quelli di mrs. Mingott. Il noto attore di
film horror Michael Gough venne personalmente
scelto da Scorsese, il quale lo ammirava molto. Richard E.
Grant è invece Larry Lefferts. Sono inoltre presenti
Charles e Catherine Scorsese,
genitori di Martin, in un breve cameo.
L’età dell’innocenza: le
differenze tra il film e il romanzo
Nell’adattare il celebre romanzo,
Cocks e Scorsese, qui in una delle sue poche volte da
sceneggiatore, si sono mantenuti particolarmente fedeli alla storia
scritta dalla Wharton. Vi sono però inevitabilmente alcune
differenze, che hanno permesso al racconto di acquisire una forma
più consona al mezzo cinematografico. La prima di queste si ritrova
nel rapporto che Newland, il protagonista, ha con il contesto che
lo circonda. Nel film egli dimostra sin da subito una certa
insofferenza per le convenzioni sociali vigenti, mentre nel romanzo
questo distacco avviene in modo più graduale, specialmente dopo
aver incontrato Ellen. Ciò ha permesso, per il film, di
rappresentare da subito i due personaggi come anime affini e
destinate a lottare insieme contro il mondo circostante. Differente
è anche l’evoluzione del personaggio di May. Nel film questa è
dall’inizio alla fine una personalità infantile, mentre nel romanzo
finisce con il diventare una donna saggia.
Ulteriore, e notevole, differenza è
quella relativa al rapporto che Newland ha con le due donne. Nel
film di Scorsese, infatti, questi si invaghisce di Ellen sin dal
primo momento in cui la incontra, e si dimostra da subito propenso
ad abbandonare May. Nel romanzo, invece, i due fidanzati hanno un
rapporto particolarmente solido, e il loro distacco avviene in modo
molto meno rapido. Tale cambiamento ha permesso di sottolineare
quanto l’amore tra Newland ed Ellen sia particolarmente forte e
imprescindibile. Tale decisione ha di conseguenza portato anche ad
un loro amore molto più fisico rispetto a quello presente nel
romanzo. In esso, infatti, i due personaggi hanno un grande pudore
e a stento si toccano. Nel film, invece, è possibile vederli
scambiarsi diversi baci appassionati. Tutti questi cambiamenti
hanno così portato a rimuovere uno degli aspetti più importanti del
romanzo, ovvero l’indecisione di Newland tra le due donne.
L’età dell’innocenza: il trailer e
dove vedere il film in streaming
È possibile fruire di L’età
dell’innocenza grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il
film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV,
Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale, e si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione soltanto
un determinato limite temporale entro cui guardare il film. Questo
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì
7gennaio alle ore 21:10
sul canale Paramount Channel.
Maisie Williams è
una delle attrici più giovani e brillanti degli ultimi anni che ha
conquistato sia il piccolo e il grande schermo, grazie soprattutto
a Il Trono di
Spade, con le sue abilità e dimostrando di avere grande talento
per la recitazione. L’attrice, infatti, ha esordito subito con la
serie targata HBO e ha saputo sempre mantere alto il livello
qualitativo del suo personaggio, continuando a sperimentare diversi
ambiti del cinema e delle serie, partecipando a diversi
progetti.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Maisie Williams.
Maisie Williams: i suoi film e le
serie TV
1. Maisie Williams: i film e
la carriera. La carriera di Maisie Williams è iniziata
abbastanza presto e subito con il botto. La giovane attrice,
infatti, ha debuttato con il ruolo di Arya Stark nella serie Il
Trono di Spade a soli 14 anni nel 2011, recitando accanto a
Kit Harington e
Peter Dinklage.
In seguito ha recitato nella mini serie The Secret of Crickley
Hall (2012) e nella serie Thronecast (2013). Debutta
sul grande schermo con Heatstroke nel 2013, per poi
continuare con Gold (2014), The Falling (2014),
Il diario dell’amore (2016), iBoy (2017),
Mary Shelley – Un amore
immortale (2017) e Then Came You (2018).
L’attrice ha anche continuato a lavorare per il piccolo schermo
apparendo nel film tv Cyberbully (2015) e nelle serie Doctor Who (2015) e Two Weeks to
Live (2020). Tra i suoi ultimi film si annoverano invece
Alla fine ci sei tu (2019) e The New Mutants (2020), con
Anya
Taylor-Joy.
2. Non solo attrice, ma
anche doppiatrice e produttrice. Se la carriera di Maisie
Williams è iniziata da qualche anno, c’è da dire che l’attrice ha
già rivestito ruoli di un certo livello, vestendo i panni della
doppiatrice e della produttrice. Maisie, infatti, ha prestato la
propria voce per le serie Robot Chicken
(2014), Gen: Lock (2019-2021) e per il film di
animazione I primitivi (2018),
mentre in qualità di produttrice ha partecipato alla realizzazione
dei corti Up on the Roof (2013), Stealing Silver
(2018) e Salvation Has No Name (2021).
Maisie Williams e Hilary Pitt
Frances
3. Sua madre è la sua
agente.Hilary Pitt Frances è famosa per
essere la madre dell’attrice Maisie Williams. La donna, inoltre, è
anche la manager e l’assistente personale di sua figlia, attività
che ha intrapreso dopo aver lasciato il suo precedente lavoro come
amministratrice di corsi in un’università. I genitori della
Williams si separarono quando lei aveva quattro mesi e da quel
momento la madre cambiò nome da Hilary Pitt in Hilary Frances.
Maisie Williams in Il Trono di
Spade
4. Ha girato una scena
hot. All’inizio l’attrice, quando ha letto il copione,
pensava che la scena di sesso che stava leggendo non fosse reale,
che fosse tutto uno scherzo. E invece no. Ma sei lei, tutto
sommato, l’ha presa con filosofia, i suoi fan non sono stati dello
stesso avviso. Nel corso degli anni Maisie, grazie al personaggio
di Arya, è entrata nel cuore del pubblico, tanto da essere
considerata come una sorella o da vederla sempre una ragazzina.
Anche se nella scena presente nella 8×02 in realtà si vede ben
poco, il corpo nudo dell’attrice è stato sufficiente per suscitare
scalpore. In seguito, lei stessa ha dichiarato: “Se vi sentite
imbarazzati, sappiate che anche mia madre, il mio patrigno, le mie
due sorelle e i miei quattro fratello l’hanno vista”.
5. Ha indossato una
fasciatura e una pancia finta. Per nascondere i tratti
caratteristici della pubertà, Maisie Williams ha dovuto indossare
quello che i produttori della serie le suggerivano. Infatti,
affinché il corpo del suo personaggio rimanesse uniforme e non
rivelasse il corpo dell’attrice che ovviamente stava cambiando con
la crescita, Maisie ha dovuto indossare dapprima una fascia che le
rendesse il petto piatto e in seguito una pancia finta per far sì
che tutto fosse apparentemente piatto. Con il conseguente disagio
dell’attrice.
Maisie Williams è su Instagram
6. Ha un profilo molto
seguito. Come tante altre sue colleghe e colleghi, anche
Maisie Williams ha deciso di aprire un proprio profilo personale
Instagram che ha raccolto qualcosa come 10,3 milioni di persone. La
giovane attrice è molto attiva sui social e il suo profilo è molto
vario. Sono molte le foto che la ritraggono protagonista di eventi
mondali, progetti lavorativi e servizi fotografici, ma sono tante
anche quelle che la vedono insieme ai propri amici e familiari e
anche insieme al proprio fidanzato.
Maisie Williams e Sophie
Turner
7. Sorelle sullo schermo,
migliori amiche nella vita. Maisie Williams e Sophie Turner
hanno dato vita, per molti anni, alle sorelle Stark nella serie
Il Trono di Spade e ciò ha fatto sì che le due si
avvicinassero molto, tanto da essere migliori amiche ormai da
diverso tempo. Le due sono talmente unite che a tanti viene il
dubbio che in realtà siano una coppia nella vita. In più occasioni
le due hanno deciso di giocarci sopra, facendo finta di baciarsi
sul set della serie. La Williams, inoltre, è stata anche damigella
d’onore al matrimonio della Turner con il cantante Joe
Jonas.
Maisie Williams: i suoi
tatuaggi
8. Ha quattro
tatuaggi. L’attrice apprezza molto l’arte del tatuaggio e
diverse volte è ricorsa a fare uno. Dei suoi tatuaggi, la
margherita è dedicata alla sua casa di produzione aperta nel 2016
che si chiama Daisy Chain e tre sono dedicati al suo
attaccamento verso la serie de Il Trono di Spade. Uno di
questi tre tatuaggi è stato realizzato insieme all’amica e collega
Sophie Turner e reca la data, 07-08-09, cioè quella di quando
entrambe le ragazze sono state scritturate.
Maisie Williams: il suo 2021
9. Ha diversi progetti in
lavorazione. Dopo la conclusione di Il Trono di
Spade, la Williams ha continuato a lavorare instancabilmente a
diversi nuovi progetti. Attualmente, l’attrice ha da poco concluso
le riprese della miniserie Pistol, basata sulle memorie di
Steve Jones, il chitarrista dei Sex Pistols. L’attrice, inoltre, ha
in programma di riprendere il ruolo di Aria Stark, doppiando il
personaggio che sarà presente nel videogioco MultiVersus,
un picchiaduro crossover con personaggi provenienti da diversi
franchise.
Maisie Williams: età e altezza
10. Maisie Williams è nata
il 15 aprile del 1997a Bristol, in
Inghilterra. L’attrice è alta complessivamentre 155
centimetri.
Il network americano The
CW ha diffuso il trailer di Riverdale 5, l’attesissima quinta stagione
della serie Riverdale
creata da Roberto Aguirre-Sacasa.
Riverdale 5
Riverdale
5 è la quinta
stagione della serie tv Riverdale
sviluppata dal direttore creativo di Archie Comics, Roberto
Aguirre-Sacasa per il network americana The CW.
In Riverdale
5 protagonisti sono i personaggi Archibald
“Archie” Andrews (stagione 1-in corso), interpretato da K. J. Apa. Giovane studente di Riverdale che
cerca di seguire la sua passione musicale senza deludere il padre
allo stesso tempo. Elizabeth “Betty” Cooper (stagione 1-in corso),
interpretata da Lili Reinhart. Veronica Lodge (stagione
1-in corso), interpretata da Camila Mendes. Sofisticata e audace ragazza
appena trasferitasi da New York con la madre dopo che uno scandalo
finanziario ha travolto la sua famiglia. Jughead Jones (stagione
1-in corso), interpretato da Cole Sprouse. Migliore amico di Archie,
intelligente e che indossa sempre un cappello grigio. Hermione
Lodge (stagione 1-in corso), interpretata da Marisol
Nichols. Madre di Veronica, con la quale si è appena
trasferita in città dopo l’arresto del marito Hiram Lodge, al
centro di uno scandalo finanziario. Cheryl Blossom (stagione 1-in
corso), interpretata da Madelaine Petsch. Sorella
gemella di Jason, è una ragazza ricca e manipolatrice, tra le più
popolari della città. Josie McCoy (stagione 1-in corso),
interpretata da Ashleigh Murray. Una delle
studenti della città, nonché cantante del gruppo Josie and the
Pussycats. Figlia del sindaco. Alice Cooper (stagione 1-in corso),
interpretata da Mädchen Amick. Madre di Betty ed
editrice del giornale locale della città. Hiram Lodge (stagione
2-in corso), interpretato da Mark Consuelos.
Da quando Nick Fury è apparso nella scena post-credits
di
Iron Man nel 2008, i fan sapevano che avrebbero avuto un
ruolo sempre più rilevante negli anni a venire. Da allora Nick Fury
è apparso in ben undici film Marvel, tra cui i franchise di
Avengers, Captain America e Spider-Man, con tanto di
battute iconiche e momenti epici.
Dall’amore di Fury per i gatti alla
sua riluttanza a fare marcia indietro di fronte agli Dei, Samuel L. Jackon è stata una scelta
incredibile per il ruolo. La speranza è che apparirà in numerosi
altri progetti Marvel in futuro…
“Esci dalla ciambella…”
In
Iron Man 2, opo aver lasciato andare via Rhodey con la sua
armatura d’argento, Tony finisce in cima al Randy’s Donut, dove si
appresta a mangiare una scatola da sei ciambelle.
È allora che Fury appare per la
prima volta, affermando: “Signorino, devo pregarti di uscire
dalla ciambella …”, una frase che pochissimi altri oltre a
Samuel L. Jackson potrebbero recitare con tanta credibilità. Di
certo non è la battuta del MCU più divertente di Fury, ma
merita di essere menzionata proprio perché è stata la prima
testimonianza del sarcasmo di Nick Fury.
Ridotto in polvere
Quando Fury sta per svanire
a causa dello schiocco di Thanos, si intuisce che il personaggio
avrebbe dovuto pronunciare la sua celebre battuta:
“Motherf…”.
Naturalmente, la faccia del
personaggio si polverizza giusto in tempo per evitare che egli la
pronunci del tutto, in linea con l’ormai noto PG-13 della Marvel. Si tratta di un momento
assai rapido, che ha funzionato ovviamente soltanto per chi è
riuscito a cogliere il riferimento.
Fury e il Flerken
Uno dei personaggi di
spicco di Captain
Marvel è stato senza dubbio il gatto Goose, poiché viene
rivelato ai fan che ha un ruolo molto significativo nel passato di
Fury. I fan scoprono infatti che Goose è in realtà un Flerken, una
creatura pericolosa che può sparare tentacoli dalla sua bocca per
divorare e attaccare i suoi avversari.
Fury ha condiviso molti momenti con
Goose nel film: ogni volta che poteva, Fury ha sfoggiato la sua
graziosa “voce animale” che nessuno aveva mai sentito prima dal
direttore dello S.H.I.E.L.D. La cosa ha ovviamente suscitato
ilarità, ma il personaggio ha fatto ancora di meglio…
Nessuno può ingannare Fury
In Spider-Man:
Far From Home l’illusionista Quentin Beck, noto anche come
Mysterio, ha ingannato tutti sul fatto che fosse l’eroe che avrebbe
preso il posto di Tony come miglior difensore della Terra. Tutti
incluso Nick Fury… o quasi.
Quando gli Elementali attaccano
Londra, Mysterio (che controlla gli Elementali, che in realtà sono
solo ologrammi) cerca di convincere Fury che stanno sfruttando il
potere dal nucleo terrestre. Subito dopo, Fury si rende conto che
Beck è un imbroglione, si rivolge a Maria Hill e afferma:
“See Now That’s Some Bul***It”, dimostrando che il
grande Mysterio può ingannare tutti tranne lui. Di sicuro la
migliore delle battute di Fury da Far From Home, ma di
certo non la sua più epica in tutto il MCU.
Il confronto con Loki
In
The Avengers, una volta che Loki riesce a essere catturato
con successo e portato a bordo dell’elicottero, Fury gli fa visita.
La bellezza di questa scena è che anche se Loki è letteralmente un
Dio, Fury non si tira mai indietro.
Fury ammette che Loki lo ha reso
disperato, ma gli ricorda che potrebbe non essere stata una buona
idea. E per finire, dopo che Loki ha pronunciato il suo discorso su
di lui, dimostrando il vero potere, Fury termina con: “Fammi
sapere se il potere vero vuole una rivista da leggere o
qualcos’altro.” Anche se questo non è la sua battuta più
divertente o più epica, è stato certamente bello vedere che può
avere l’ultima parola indipendentemente da chi si trova di
fronte.
Il ritorno dell’Helicarrier
In Avengers:
Age of Ultron, proprio quando ogni speranza sembra essere
perduta e gli Avengers stanno per sacrificarsi per salvare il
popolo di Sokovia, il tema di Helicarrier del primo film degli
Avengers diventa più rumoroso e Fury appare nell’elicottero
originale con alcuni vecchi amici.
Anche il tecnico di lancio di
Captain America: The Winter Soldier riappare con Fury per
aiutare a lanciare i baccelli di sicurezza dalla
portaelicotteri…
Tenere entrambi gli occhi aperti
Fino a
Captain America: The Winter Soldier, i fan del MCU avevano solo immaginato che
aspetto avesse l’occhio sinistro di Fury sotto la benda. Proprio
mentre Alexander Pierce viene arrestato dagli altri dirigenti dello
S.H.I.E.L.D, Vedova Nera introduce Nick Fury vivo e vegeto.
Al fine di ignorare i protocolli di
sicurezza, Nick Fury rivela di aver aggiunto il suo occhio sinistro
ferito al database retinico dello S.H.I.E.L.D, permettendogli di
rivelare tutti i segreti dell’Hydra al pubblico. Captain
Marvel ha rivelato cosa è successo davvero all’occhio
di Nick Fury, ma il risultato finale non è stato l’unico
considerato. Sebbene questo sia stato un momento epico di
The Winter Soldier, Fury ha avuto momenti ancora più epici
in altri film.
“Ci fu un’idea”
Il discorso che è apparso
nel primo film degli Avengers e che ha poi dato il via al trailer
di Avengers: Infinity War è stato il
leggendario monologo di Nick Fury che diceva al pubblico che
“Ci fu un’idea: quella di mettere insieme un gruppo di
persone straordinarie, per capire se potevano divenire qualcosa di
più, così che quando sarebbe servito avrebbero combattuto battaglie
per l’umanità impossibili“.
Il discorso riassume con successo la
necessità per la squadra di eroi, pur avendo un tono di fondo di
disperata speranza, in risposta ovviamente ai nemici che gli umani
non possono affrontare da soli.
La scena post-credits di Iron Man
Non è stato fino alla scena
finale del primo film di
Iron Man che i fan hanno scoperto di aver
acquistato un biglietto per più di un singolo film a fumetti. Era
l’inizio di una nuova era dei cinecomic, che sarebbero diventati
una parte enorme delle vite dei fan.
Convincere
Samuel L. Jackon a interpretare il ruolo di Nick Fury non fece
che aumentare l’eccitazione per ciò che stava per realizzarsi nei
successivi 11 anni (e oltre 30 scene post-credit). La realizzazione
di ciò che stava per accadere è scaturita proprio da questo
momento.
Una decisione stupida
Un’altra delle famose battute di Nick Fury
dal primo film degli Avengers arriva dopo che il Consiglio di
sicurezza mondiale ha deciso di bombardare la città di New York per
distruggere l’esercito Chitauri che la invade.
La fiducia di Nick Fury nella sua
squadra non vacilla mai quando afferma: “Riconosco che il
consiglio ha preso una decisione, ma dato che è una decisione
stupida ho deciso di ignorarla”. Nick Fury mostra che la sua
fiducia negli eroi è maggiore della sua responsabilità nei
confronti dei suoi superiori. Questa era la battuta di spicco di
Fury nel primo film.
Koch Media ha
siglato un contratto di licenza per distribuire i titoli
cinematografici e televisivi di Paramount in 4K
Ultra HD Blu-ray, Blu-ray e DVD in Italia a partire dal 1° gennaio
2021.
Stefan Kapelari, Managing Director
di Koch Films, ha dichiarato: “Siamo molto felici di questo accordo
grazie al quale commercializzeremo i prodotti di Paramount in
esclusiva per l’Italia. Forti della nostra lunga esperienza e delle
nostre capacità di distribuzione, siamo impazienti di distribuire
per conto di Paramount tutti i blockbuster e i titoli della
loro rinomata library”.
L’ampio catalogo di Paramount
include i franchise di Transformers, Indiana Jones e
Mission: Impossible, oltre a grandi classici come la
trilogia de Il Padrino e Forrest Gump, insieme a
successi recenti come Rocketman,
A Quiet Place e Sonic The
Hedgehog. Inoltre, l’accordo prevede anche la distribuzione di
serie televisive famose in tutto il mondo tra le quali
NCIS, Paw Patrol e Star Trek.
Umberto Bettini,
Country Manager di Koch Media Italia, ha commentato, “Siamo
orgogliosi della fiducia che Paramount ha riposto in noi con
l’obiettivo di massimizzare il business home entertainment fisico
in Italia. Paramount ha una fantastica line-up ricca di franchise e
produzioni originali e grazie a questo accordo sono certo che Koch
Media aumenterà indiscutibilmente la sua rilevanza nel mercato
italiano.”
“Siamo entusiasti di lavorare
con Koch Media per distribuire i nostri contenuti di alto
livello in Italia”, ha dichiarato Bob Buchi,
President of Worldwide Home Entertainment di Paramount
Pictures. “Il team di Koch Media ha l’esperienza e il
know-how per aumentare considerevolmente la nostra presenza
distribuendo i film e TV show che i fan di tutta Italia
amano.”
David Elliott,
Senior Vice President, Home Media International per Paramount,
continuerà a supervisionare le vendite e la distribuzione dei
licenziatari dello studio in Italia e all’estero.
Elizabeth Olsen ha rivelato che la produzione
di Doctor
Strange in the Multiverse of Madness è stata
momentaneamente sospesa a causa dell’aumento dei casi di Covid-19
nel Regno Unito. Diretto da Sam Raimi, il film è destinato a
diventare uno dei progetti più importanti della Fase 4 del MCU, poiché si collegherà
all’imminente WandaVision e anche a
Spider-Man 3. Olsen riprenderà il suo ruolo di Scarlet
Witch in Doctor Strange in
the Multiverse of Madness, la cui produzione nel Regno
Unito è partita lo scorso autunno. L’uscita è attualmente prevista
per marzo 2022.
Negli ultimi mesi, l’industria
dell’intrattenimento è tornata in moto con la ripresa delle
produzioni cinematografiche e televisive, grazie anche ai nuovi
protocolli in atto per preservare la salute e garantire al
sicurezza. Tuttavia, è innegabile che le riprese nel bel mezzo di
una pandemia globale ancora in corso presentino numerose sfide:
diversi progetti con sede a Los Angeles ad esempio (come la serie
Brooklyn Nine-Nine) sono stati messi di nuovo in stand-by
a causa di una nuova ondata di Covid-19 nell’area. Anche nel Regno
Unito è protagonista di un netto aumento dei casi, situazione che
ha costretto la Marvel a sospendere la produzione
di uno dei suoi prossimi blockbuster.
Ospite dello show di
Jimmy Kimmel in occasione della promozione di WandaVision,Elizabeth Olsenha
discusso brevemente del suo coinvolgimento in Doctor
Strange in the Multiverse of Madness. Anche se
ovviamente non ha potuto sviscerare alcun dettagli osul ruolo di
Scarlet Witch all’interno della storia, ha rivelato che la
produzione del film è attualmente in pausa, dal momento che negli
Regno Untio gli ospedali sono “sovraffollati”. Nel
dettaglio, l’attrice ha spiegato: “Dato che gli ospedali sono
sovraffollati qui, non possiamo tornare al lavoro fino a quando non
si sarà calmata la situazione. Sto bazzicando qui in assoluta
tranquillità, e sono davvero grato di poter lavorare. La Disney mi
ha tenuta occupata durante la quarantena!”
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor
Strange 2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Sam
Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias
Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Molto è stato detto sulle riprese
aggiuntive della
Snyder Cut di Justice
League. Considerato il coinvolgimento di membri del
cast come Ben Affleck, Ezra Miller
e
Amber Heard, sembrava che ci fosse molto da dover
aggiungere al nuovo taglio del cinecomic. Tuttavia, in una nuova
intervista con
Comic Book Debate, Zack Snyder ha sottolineato di aver girato
soltanto due scene aggiuntive per la nuova versione
dell’adattamento DC Comics.
“Una parte molto piccola del
film rappresenta il nuovo materiale che ho girato”, ha
spiegato Snyder. “Circa l’80% del film, però, non è stato visto
da nessuno. Ma lasciatemi chiarire che ho aggiunto soltanto due
scene. Una che speravo di poter girare in post-produzione, ma non
ne ho avuto la possibilità, e un altra con Jared Leto. Ci sarà
questo piccolo pezzo col Joker. La verità è che il resto delle
quattro ore del film è proprio ciò che ho girato
all’inizio.”
Il regista ha poi aggiunto: “La
verità è che ero in lotta con lo studio. Avevamo un sacco di cose
che dovevamo fare… renderle divertenti, e tutte quelle cose. In un
modo leggermente sovversivo, ho continuato a fare le mie cose
parallelamente, così avrei comunque avuto ciò che credevo sarebbe
stato più vicino a ciò che volevo fare senza alcuna
influenza.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Negli Stati Uniti, su HBO, è diventata la prima miniserie
i cui ascolti sono cresciuti senza sosta di settimana in settimana.
In UK i numeri da record fatti registrare su Sky hanno superato
perfino quelli dalla prima stagione de Il Trono
di Spade. The Undoing – Le verità non
dette, con Nicole Kidman e Hugh Grant protagonisti, è fra le miniserie
più attese e già più chiacchierate dell’anno.
The Undoing – Le verità non dette:
quando esce e dove vederla in streaming
The Undoing – Le verità non
dette uscirà tutta subito l’8 gennaio alle 6.00 di
mattina, quando tutti gli episodi saranno disponibili On
Demand su Sky e in streaming su NOW TV. Dalle 21.15 di
domani partirà anche su Sky Atlantic, dove andrà in onda ogni
venerdì per tre settimane. Il 9 e il 10 gennaio, inoltre, Sky
Atlantic +1 (canale 111) diventa Sky Atlantic Maratone, con una
programmazione interamente dedicata alla serie.
The Undoing – Le verità
non dette: la trama
Ambientata nell’esclusivo Upper
East Side di Manhattan, la serie è un appassionante family drama
con atmosfere da thriller psicologico che ha conquistato anche la
critica internazionale: una serie “assolutamente
avvincente” per il Guardian, “bellissima” per
Entertainment Weekly. Dal romanzo di Jean Hanff Korelitz “You
Should Have Known”- caso letterario del 2014 dal 19 gennaio in
libreria grazie a PIEMME in un’edizione tie-in col nuovo titolo
The Undoing– Le verità non dette – una storia
sulle bugie che raccontiamo a noi stessi, quando scegliamo – più o
meno inconsciamente – di chiudere gli occhi pur di non vedere la
verità che abbiamo davanti.
Creata da David E.
Kelley – già dietro al successo di Ally McBeal e
Big Little Lies, che gli è valso un Emmy Award – e diretta
dalla regista premio Oscar Susanne Bier, The
Undoing – Le verità non detteracconta di Grace Fraser
(Kidman), una terapista newyorkese di successo, e di suo marito
Jonathan Fraser (Grant), stimato oncologo pediatrico. Grace e
Jonathan vivono la vita che hanno sempre sognato, fino a quando un
violento omicidio e delle inquietanti rivelazioni sconvolgeranno il
loro destino e il peso di verità non dette scaverà delle crepe
profonde nella loro storia.
Il cast di The Undoing –
Le verità non dette
La serie vanta un cast in cui,
accanto a Kidman e Grant, spiccano
Donald Sutherland (Hunger
Games,
Ella & John – The Leisure Seeker), Édgar Ramírez (American
Crime Story: L’assassinio di Gianni Versace,
Joy), Noah Jupe (Honey Boy,
Le Mans ’66 – La grande sfida) e Matilda De Angelis (Veloce come il
vento, L’incredibile storia dell’Isola delle Rose),
che interpreterà Elena Alves. Un ruolo assolutamente centrale ai
fini dello svolgimento della trama per la giovane attrice italiana,
quello di una giovane artista che entra nella cerchia di amicizie
di Grace mentre quest’ultima pianifica una raccolta fondi per la
prestigiosa scuola frequentata dai loro figli.
Grace Fraser conduce una vita
praticamente perfetta a Manhattan. Psicoterapeuta affermata, abita
in una bella casa e ha una splendida famiglia composta dal marito
Jonathan e Henry (Noah Jupe), il figlio dodicenne che frequenta una
scuola privata d’élite nell’Upper East Side. Ma all’improvviso un
abisso si apre nella vita della donna: una morte violenta, un
marito che scompare nel nulla. Messa di fronte a una catena di
terribili rivelazioni, Grace capisce che potrebbe non conoscere
affatto il marito. Lei, che solitamente consiglia alle donne di
ascoltare l’istinto anche quando dice cose che non si vogliono
sentire, si rende conto che potrebbe non aver dato ascolto ai suoi
stessi consigli.
Zack Snyder ha svelato quale supereroe
dell’universo Marvel vorrebbe portare sul grande
schermo: si tratta di Elektra. Il regista ha
costruito la sua carriera in gran parte grazie agli adattamenti dei
fumetti, da 300 e Watchmen al suo contributo al DCEU. Il lavoro sui
fumetti ad opera di Snyder è destinato a continuare nel 2021, con
l’imminente uscita della Snyder Cut di Justice
League su HBO Max.
Grazie a tutti i suoi diversi
progetti e al suo stile iconico e grintoso, Snyder ha raccolto una
base di fan molto dediti. Proprio quei fan sono i responsabili
della campagna online che ha portato alla distribuzione della
Snyder Cut, nonostante alcuni di essi abbiano incolpato il
regista dell’iniziale fallimento del DCEU, deridendone la sua
visione oscura e singolare. Che lo si ami o lo si odi, Snyder
occupa di sicuro un posto d’onore nell’odierno panorama
cinematografico. Il contributo al mondo dei fumetti del regista è
tutt’altro che finito, e anche se la Snyder Cut dovesse
essere il suo atto finale con la DC, c’è sempre la possibilità che
possa andare a lavorare per la Marvel.
Proprio nelle ultime ore Snyder ha
rivelato quale storia Marvel vorrebbe adattare per il
grande schermo. In una recente intervista con
ComicBook Debate, a Snyder è stato chiesto su quale personaggio
Marvel avrebbe voluto fare un film
se ne avesse avuto la possibilità. La risposta del regista è stata
la seguente: “Sceglierei Elektra Lives Again. Il fumetto di
Frank Miller. È una graphic novel su Elektra. Daredevil sogna che
Elektra torni in vita. È davvero fantastico e al tempo stesso
strano… È semplicemente incredibile e bellissimo. Questo è quello
che farei. A nessuno importa, ma è quello che farei.”
A proposito dell’universo Marvel, di recente Zack Snyder ha spiegato perché un modello come
quello del MCU, con la sua narrativa
interconnessa, non potrebbe mai funzionare per il DCEU. “Ogni
volta che c’era un nuovo film, si collegava a quelli precedenti e
tutto sembrava muoversi nella stessa direzione. Questo con la DC
non sarebbe mai potuto accadere. Perché c’erano già troppe cose
estremamente popolari, a livello televisivo e cinematografico, che
non potevano essere azzerate. Ogni cosa aveva già un suo tono, un
suo universo. Ecco perché sono contento che l’universo DC si sia
stabilizzato attraverso un approccio molto più
diversificato.”
Gli eventi dello scorso 6 gennaio a
Capitol Hill hanno scosso profondamente il mondo
intero. Sostenitori di un presidente uscente (Donald
Trump) che ha perso le elezioni, istigati dallo stesso,
hanno assaltato gli edifici del congresso e impedito al Senato di
ratificare l’elezione del nuovo Presidente (Joe
Biden).
Il tragico attacco, che è costato
anche delle vite, ha naturalmente destato l’attenzione di tutti
quei presentatori e anchormen che in genere fanno intrattenimento e
satira. Ebbene, il loro intervento, di fronte ad un attacco così
imperdonabile alla democrazia, sostenuto dal presidente stesso, è
stato addolorato ma anche lucido e tagliente.
Il regista Paul
Greengrass ha parlato del suo adattamento di Watchmen mai realizzato, spiegando quale
sarebbe stato il suo approccio: a quanto pare, sarebbe stato molto
simile a Joker
di Todd Phillips.
Watchmen, la serie a fumetti del 1986, è stata adattata
più di una volta dalla DC. L’acclamato regista Zack Snyder ha tentato di dare vita al fumetto
nel 2009, ma il suo film non ha soddisfatto le aspettative dei fan.
La ben più acclamata serie su HBO ha persino utilizzato
alcune scene per criticare l’approccio stilizzato di Snyder alla
storia.
Di recente, Paul
Greengrass ha affermato che avrebbe impiegato un approccio
molto diverso al suo film di Watchmen. Greengrass è principalmente un
regista action, più noto per il suo lavoro all’interno del
franchise di
Jason Bourne. Sebbene si tratti di un genere leggermente
diverso da Joker, il film
di
Todd Phillips e il lavoro di Greengrass avrebbero potuto avere
qualcosa in comune di molto importante: l’ambientazione in un
“mondo reale” crudo e ostinato.
Ospite del podcast
Happy Sad Confused, Paul Greengrass ha parlato
della sua visione del Watchmen mai realizzato, affermando che
sarebbe stato molto simile a Joker.
Greengrass ha spiegato che la più grande somiglianza tra il film di
Phillips e il suo adattamento della graphic novel di Alan Moore
sarebbe stata l’ambientazione realistica e oscura del mondo.
“Mi piaceva credere che questi personaggi vivessero nel mondo
reale e che molto di ciò che stavano pensando e facendo fosse
delirante. C’era qualcosa in Joker che aveva una qualità
simile”, ha dichiarato Greengrass riguardo alla sua
visione.
Paul Greengrass era
stato inizialmente incaricato di dirigere il Watchmen del 2009, che è stato poi affidato a Zack Snyder. Per stessa ammissione del
regista, Greengrass crede che l’impossibilità di riuscire a
trasmettere chiaramente le sue idee per la storia sia uno dei
motivi per cui, alla fine, non ha diretto il film. Il regista è
attualmente impegnato con la promozione del suo ultimo film,
Notizie dal mondo, con protagonista
Tom Hanks.
Dave Bautista ha rifiutato un ruolo in
The
Suicide Squad di James Gunn in modo da poter recitare in
Army
of the Dead di Zack Snyder. Prima di diventare un attore,
Bautista era un wrestler professionista della WWE. È passato al
mondo della recitazione nel 2006, ma è stato solo con il ruolo di
Drax il Distruttore in Guardiani
della Galassia che ha ottenuto la fama mondiale. Da allora
Bautista è apparso in quattro diversi film del MCU e tornerà nell’attesissimo
Guardiani
della Galassia Vol. 3. Al di fuori del popolare franchise
Marvel, Bautista è apparso in film
come Spectre
e Blade
Runner 2049 e prossimamente lo vedremo anche in
Dune.
Mentre Dave Bautista cerca di costruirsi una carriera
al di fuori del MCU, James Gunn, che lo ha diretto nella saga di
Guardiani
della Galassia, è passato momentaneamente
dall’universo Marvel a quello DC. Gunn ha infatti
scritto e diretto The Suicide
Squad, il secondo tentativo della DC Films di portare
il famoso team di antieroi sul grande schermo. The Suicide
Squad è stato descritto come una sorta di sequel/reboot e
non di sequel diretto del film del 2016, poiché Gunn ha cercato di
spingere le cose in una direzione completamente diversa. Tuttavia,
una manciata di personaggi già apparsi nel Suicide
Squad di David Ayer torneranno per la nuova
iterazione.
The Suicide
Squad sarà pieno di grandi star, come Idris Elba e
John Cena, e a
quanto pare Bautista avrebbe potuto far parte del cast. In un nuovo
articolo di EW
dedicato all’imminente Army
of the Dead di Zack Snyder, si dice che Bautista abbia
rifiutato una parte nel cinecomic di Gunn soltanto per poter
apparire nello zombie movie di Snyder. La cosa è
particolarmente degna di nota perché, sebbene Snyder gli abbia
offerto subito la parte, all’inizio Bautista l’ha rifiutata.
“Ho detto che non ero interessato”, ha spiegato Bautista.
“Avevo questo chip sulla spalla e stavo cercando ruoli
drammatici succosi. Poi ho letto la sceneggiatura. Era molto più
profonda e aveva molti più strati di quanto pensassi. E inoltre, ad
essere sincero, volevo lavorare con Zack.”
Army
of the Dead segnerà il ritorno di Zack
Snyder al genere horror dopo L’alba dei
morti viventi del 2004. Il film arriverà su Netflix quest’estate e seguirà un gruppo di mercenari
che cerca di portare a termini la più grande rapina mai tentata in
una Las Vegas infestata da zombie. Il cast del film annovera anche
Ella Purnell e Garret
Dillahunt.
Secondo un nuovo report, il Cyborg
di Ray Fisher è stato tagliato da
The
Flash. Il film, che vedrà Ezra Miller nel ruolo del protagonista,
era destinato a riunire i personaggi del DCEU dopo la loro
formazione in Justice
League. Secondo quanto riferito, il cameo di Fisher era di
sole tre scene e avrebbe riunito la coppia dopo il loro primo
incontro nel film di Snyder. Circolavano anche delle voci secondo
cui Fisher sarebbe stato sostituito come Cyborg, voci che sono
state poi smentite.
Di recente Fisher è balzato
all’attenzione dei media per aver denunciato pubblicamente il
comportamento di Joss Whedon durante le riprese aggiuntive di
Justice
League. Le accuse di Fisher hanno riportato alla luce
problemi a lungo sopiti in merito all’atteggiamento di Whedon sul
set, incluso gli anni della realizzazione di Angel, lo
spinoff Buffy l’Ammazzavampiri. In seguito alle accuse di
Fisher, la Warner Bros. ha indagato sulle accuse e ha affermato che
è stata intrapresa un’azione disciplinare, ma ad oggi non è chiaro
cosa ciò abbia esattamente comportato.
Ora, secondo quanto riferito, il
Cyborg di Fisher è stato tagliato da The Flash.
Secondo
The Wrap, gli addetti ai lavori che hanno letto la
sceneggiatura riferiscono che il personaggio è stato completamente
escluso dal film e che Fisher non sarà sostituito da un altro
attore. Già passato, Fisher aveva pubblicamente dichiarato che non
avrebbe lavorato ad un nuovo film del DCEU sotto la supervisione
del presidente della DC Films Walter Hamada, che ha assunto il
ruolo nel 2018 e che Fisher ha definito un “complice” dei presunti
comportamenti non professionali di Whedon.
Tutto quello che c’è da sapere su
The Flash
Ricordiamo che The
Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film
sarà diretto da Andy
Muschietti, regista di IT e IT
– Capitolo Due.Ezra
Miller tornerà a vestire i panni del Velocista
Scarlatto dopo un cameo in Batman
v Superman: Dawn of Justice e Justice
League. Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti
“Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy
Kubert.
Zack Snyder ha spiegato l’importanza del
costume nero di Superman in Justice
League. Il regista è tornato nel DCEU per completare
la sua versione originale del cinecomic distribuito dalla Warner
Bros. nel 2017. La versione cinematografica, assemblata da Joss
Whedon, era molto diversa dalla visione iniziale di Snyder. Dopo
due anni di campagna incessante, i fan hanno finalmente ottenuto
ciò che volevano: la Snyder Cut arriverà sotto forma di miniserie
divisa in quattro parti su HBO Max entro la prima metà del
2021.
L’accio del DCEU è avvenuto nel
2013 con L’uomo
d’acciaio: da allora, Snyder è stato parte integrante dei
primi anni di vita del travagliato franchise. Dopo un paio di
progetti divisivi che si sono rivelati dei grandi successi al
botteghino (Wonder
Woman e Aquaman), la
Warner Bros. ha deciso di concentrarsi maggiormente sul lato
creativo dell’universo condiviso. Tuttavia, Snyder ha avuto la
possibilità di tornare a lavorare sulla sua versione di Justice League, che include anche il
famigerato costume nero di Superman, mai apparso nella versione
cinematografica diretta da Whedon.
Parlando con ComicBook
Debate, Zack Snyder ha spiegato perché è molto
importante per lui mostrare Superman con il costume nero in
Justice League. Secondo il regista, si tratta di una
rappresentazione del progresso personale dell’Ultimo Figlio di
Krypton che è per lo più immutabile. Inoltre, il costume nero
preparerebbe meglio al ritorno dei classici colori rosso e blu.
“Sono sempre stato un grande sostenitore del costume nero. Lo
volevo davvero; aveva senso per me perché… Superman è notoriamente
un personaggio che non cresce. È come una roccia e tutto sembra
andare a sbattere contro di lui. Impariamo molte cose su noi stessi
quando cerchiamo di cambiare qualcosa che è immutabile.”
Ancora, Snyder: “Ad ogni passo,
Superman doveva salire di livello e imparare qualcosa, ed essere
sempre qualcosa di diverso… Quello che avevo pianificato era il
passo finale per Superman, il suo vero ritorno. O il suo vero
arrivo, in base a quello che io considero il classico Superman. Non
lo vediamo davvero in questo film, il classico Superman. Sento
anche che il costume nero è un ottimo delineatore del tempo. Se
vedi un flashback o un flash-forward, lui che indossa il costume
nero ti fa sapere dove ti trovi da un punto di vista temporale,
perché è molto particolare per questo tipo di arco
narrativo.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Quanto in là ci si può spingere per
fare del bene? Su questa domanda si apre, e si fonda, la
controversa docuserie italiana SanPa: luci e tenebre di
San Patrignano, disponibile dal 30 dicembre sulla
piattaforma Netflix. Ideata da
Gianluca Neri, che l’ha scritta
insieme a Carlo Gabardini e Paolo
Bernardelli, questa conduce alla scoperta della più grande
comunità di recupero per tossicodipendenti d’Europa, presente
ancora oggi in provincia di Rimini. Ciò che qui prende vita è il
frutto di un lavoro di ricerca durato anni, che attraverso cinque
serrati episodi da un’ora, diretti da Cosima
Spender, permette di approfondire virtù e criticità di San
Patrignano e del suo fondatore, Vincenzo Muccioli.
Una vicenda che ha inizio verso la fine degli anni Settanta, e
segnerà profondamente il Paese per quasi due decenni.
È infatti il 1978 quando Muccioli
fonda San Patrignano su una collina del comune di Coriano. Si
tratta di un luogo dove si recano in breve tempo migliaia di
ragazzi in cerca di aiuto. In quegli anni ha infatti preso sempre
più piede il problema della diffusione della droga, e numerose ne
sono le vittime. Muccioli si propone dunque di aiutare quanti
desiderano uscire da questo tunnel, dando vita ad un luogo dove una
seconda possibilità è concessa a tutti. Con l’aumentare dei membri,
e il passare del tempo, però, emergeranno anche aspetti meno
piacevoli di quel luogo. Una serie di processi giudiziari
inizieranno infatti ad evidenziare la presenza di metodi poco
ortodossi, che fanno dubitare delle buone intenzioni di
Muccioli.
L’equilibrio tra luci e
tenebre
Indicata come la prima docuserie
italiana distribuita da Netflix, SanPa porta con sé sulle spalle un
compito gravoso. Quella di San Patrignano, come viene ben
evidenziato, è una storia particolarmente complessa, ricca di
vicende mai del tutto chiarite e che hanno scosso profondamente il
popolo italiano in un momento molto difficile del Paese come fu
quello degli anni di piombo e del terrorismo. Ma è anche una storia
ricca di amore e speranza, che ha donato nuova vita a migliaia di
persone. È dunque su questo delicato equilibrio che gli autori
hanno deciso di muoversi, come riporta anche il sottotitolo della
serie. Non è infatti possibile scindere bene dal male, poiché
ognuno dei protagonisti sembra poter far parte di entrambi.
Con una cura al dettaglio che si
spera faccia scuola, gli autori raccolgono testimonianze, video di
repertorio, servizi televisivi, immagini private, e molto altro per
rendere in modo chiaro la complessità della vicenda di San
Patrignano. Una chiarezza e una complessità che evidenzia infine
una difficoltà a prendere una posizione netta. Da
SanPa Muccioli non ne esce né come santo né come
mostro. Il giudizio ultimo, come sempre dovrebbe essere, è così
rimandato allo spettatore, che con tutti i tasselli del puzzle al
loro posto può formulare la propria personalissima idea a riguardo.
La bravura qui si ritrova così anche nell’orchestrare i contenuti
raccolti affinché i due piatti della bilancia si trovino sempre in
equilibrio.
Grazie al montaggio di
Valerio Bonelli, ciò è perfettamente possibile, e
non si ha mai l’impressione di un eccessivo accanimento o di un
grazia immotivata. Gli autori lasciano che ad esprimersi siano
quanti San Patrignano l’hanno vissuta davvero in quegli anni.
Uomini e donne, ex tossicodipendenti che grazie a Muccioli hanno
ritrovato la libertà. Ma, come viene brillantemente enunciato da
uno di loro, queste persone sono quello che sono anche nonostante
Muccioli. Perché se è vero che molta della docuserie si concentra
sui processi, una parte significativa dell’opera si ritrova anche
nella tematica del rapporto tra padre e figlio. Per Muccioli,
infatti, i migliaia di ragazzi della comunità erano come figli
prodighi.
L’amore di un padre padrone
Risulta innegabile che la grande
forza di SanPa si trova anche nel suo protagonista, il
controverso Vincenzo Muccioli. Personalità dotata
di un carisma straordinario, egli ha diviso, e continua a dividere
ancora oggi, l’opinione pubblica. Se per molti è un salvatore, come
si evince dalle diverse testimonianze qui riportate, per molti è
anche un uomo che non si è fatto scrupoli a sfruttare il proprio
potere. Da questo punto di vista, la docuserie diventa il racconto
tragico di un uomo che ottiene tutto, e di questo tutto diventa in
un certo senso succube. Non a caso i titoli della serie rimandano
ad un preciso arco narrativo: Nascita, Crescita, Fama, Declino e
Caduta. È un padre padrone Muccioli, e gli autori di SanPa
riescono a mostrare entrambi questi aspetti, ancora una volta con
quella grande sensibilità che caratterizza la serie.
Scavando nel pubblico e nel privato
di questa vicenda, emerge così come non esista mai una sola verità.
Se da un lato c’è da entusiasmarsi per come tutto ciò emerga,
dall’altro non si può non riconoscere la grandezza della ricerca
condotta. Gli autori sono infatti riusciti a raccontare un caso di
cronaca rendendolo attraente e universalmente fruibile. Si tratta
di un documentario pensato, scritto e realizzato con grandi
ambizioni, raramente viste altrove. Il risultato è un prodotto dal
grande impatto, tanto storico quanto emotivo. Ci si indigna, ci si
commuove, e alla fine si resta con nuove domande tra le mani.
Domande buone, necessarie, con cui ognuno può proseguire
autonomamente il proprio percorso.
Popolare serie animata prodotta
dalla Sony Pictures Animation, Hotel
Transylvania vanta oggi numerosi fan in tutto il
mondo, tanto tra i più piccoli quanto tra gli adulti. Divenuto con
il tempo un vero e proprio franchise, composto anche da
videogiochi, cortometraggi, fumetti e una serie televisiva, il
titolo è oggi composto da tre film lungometraggi, distribuiti al
cinema tra il 2012 e il 2018. L’ultimo di questi, per ora, è
Hotel Transylvania 3 – Una vacanza
mostruosa, nuovamente diretto da Genndy
Tartakovsky, il quale ha come elemento distintivo rispetto
ai precedenti due capito una location totalmente nuova per le
avventure del simpatico conte Dracula e di sua figlia Mavis.
Dietro al successo di questi
personaggi vi è Todd Durham, il quale diede vita
inizialmente ad un romanzo, e in seguito al progetto per la
trasposizione di questo. Durham propose l’idea alla Sony, la quale
si dimostrò disposta a finanziare il progetto. Presero così il via
i lavori di scrittura dei film, a cui Durham partecipò affinché si
preservasse la natura della sua storia. Dopo anni di lavori, e
diversi registi susseguitisi alla direzione del progetto, il primo
film vide infine il buio della sala, attirando l’entusiasmo di
diverse generazioni di spettatori. Un entusiasmo che si è poi
ripetuto anche per i successivi film, con il terzo arricchitosi di
nuovi personaggi ed eventi.
Arrivato in sala, questo si
affermò come il maggior risultato economico della trilogia. A
fronte di un budget di 80 milioni di dollari, arrivò infatti ad
incassarne ben 528 in tutto il mondo. Un tale successo spinse i
produttori a porre in lavorazione un terzo film, attualmente
previsto nei cinema per l’agosto del 2021. Prima di intraprendere
la visione del film, sarà certamente utile approfondire ulteriori
curiosità ad esso legate. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare dettagli relativi alla
trama e al cast di
doppiatori. Infine, si elencheranno le principali
piattaforme streaming dove sarà possibile
ritrovare il film in streaming per una comoda visione
casalinga.
Hotel Transylvania 3: la trama del
film
Con Hotel Transylvania 3 – Una
vacanza mostruosa, è giunto anche per il conte Dracula il
momento di prendersi delle meritate ferie. Egli si lascia infatti
convincere dalla figlia Mavis a partire su di una nave da crociera.
Al suo seguito, vi sarà la famiglia di lei, come anche i vari
mostri suoi amici. Sulla nave, tutti si divertono divisi tra le
varie attrazioni e le escursioni programmate, godendosi il meritato
riposo lontani dal cupo Hotel. Dracula, però, non riesce a
rilassarsi, specialmente nel momento in cui la sua attenzione viene
attratta dal capitano della nave, una giovane donna di nome Ericka.
Ciò che non sa, è che il cognome di lei è Van Helsing.
Ella è infatti discendente del
celebre cacciatore Abraham Van Helsing, il quale molto tempo prima
aveva avuto numerosi scontro proprio con il conte Dracula. Compreso
che un semplice umano non può uccidere il vampiro, questi ha
istruito la pronipote affinché riesca a recuperare uno strumento di
distruzione, localizzato nella città perduta di Atlantide. La donna
tenta però di uccidere Dracula in più occasioni, finendo però con
lo sviluppare dei sentimenti per lui. Il piano del bisnonno non può
però essere fermato e per il vampiro si preannuncia una vacanza
ricca di sorprese.
Hotel Transylvania 3: il cast del
film
Ad aver contribuito al successo dei
film vi è anche il ricco cast vocale, composto da celebri
personalità del mondo dello spettacolo. Il conte Dracula, in
primis, è doppiato in originale dall’attore Adam
Sandler, il quale si è affezionato a tal punto al
progetto da voler figurare anche tra i produttori. In italiano,
invece, la voce del personaggio è quella del comico Claudio
Bisio, particolarmente apprezzato per la sua
performance. Nel ruolo della giovane Mavis, invece, vi è l’attrice
Selena
Gomez. Questa è subentrata al doppiaggio in secondo
momento, dopo che Miley Cirus, prima scelta per il
ruolo, era stata sostituita. In italiano Mavis è doppiata da
Cristiana
Capotondi.
Il personaggio di Jonathan, sposo
di Mavis, è invece doppiato dal comico AndySamberg, mentre celebre è la voce del lupo mannaro
Wayne, appartenente all’attore Steve
Buscemi. L’altro celebre mostro, Frankenstein, ha
invece la voce di Kevin James. David
Spade, invece, dà voce a Griffin, l’uomo invisibile,
mentre Keegan-Michael Key è la mummia Murray.
Nuovamente presente, dopo essere comparso nel secondo film, è il
personaggio del potente Vlad, padre di Dracula, e doppiato ancora
una volta del leggendario Mel Brooks. Tra i
nuovi attori entrati a far parte del film si ha invece
Kathryn Hahn, popolare attrice di commedia, che dà
voce a Ericka Van Helsing, interesse amoroso di Dracula. Abraham
Val Helsing, nemico giurato del celebre vampiro, è invece doppiato
da Jim Caffigan.
Hotel Transylvania 3: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Hotel
Transylvania 3 – Una vacanza mostruosa grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel
catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple
iTunes. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento
generale, e si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al
meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio
si avrà a disposizione soltanto un determinato limite temporale
entro cui guardare il film. Questo sarà inoltre trasmesso in
televisione in prima visione il
giorno martedì 5 gennaio alle ore
21:20 sul canale Rai 2.
Non abbiamo ancora visto alcun
trailer ufficiale de Gli
Eterni, l’atteso film Marvel che arriverà nelle sale a
novembre. Tuttavia, numerose promo art, immagini di action figure e
set LEGO sono apparsi online negli ultimi mesi, aumentando in linea
di massima le speculazioni attorno alla possibile trama del
cinecomic.
ComicBookMovie ha raccolto le 10 più grandi rivelazioni circa
Gli
Eterni emerse online di recente:
L’Eterno più potente
Gli eroi che compongono gli
Eterni sono un gruppo potente e avrebbero potuto facilmente
ribaltare la situazione contro cattivi come Loki e Thanos. Invece,
sono rimasti nascosti nell’ombra, e questa è probabilmente una
decisione presa dal leader della squadra, Ikaris.
Descritto come il “leader
tattico” e “l’Eterno più potente”, l’eroe “è
orgoglioso di tenere al sicuro gli altri Eterni”. Mentre
Ikaris è rimasto fuori dagli affari umani per secoli, il ritorno
dei Devianti vede “Ikaris guidare l’incarico di unire gli
Eterni dispersi per fermare la nuova minaccia”. È interessante
notare che è stato anche rivelato che Ajak è il “leader
spirituale” degli Eterni la cui “saggezza ha aiutato a
guidare la squadra da quando sono arrivati sulla Terra dal loro
pianeta natale.”
L’astronave della squadra
Sembra che questa versione
degli Eterni non sia stata creata sulla Terra, perché un set LEGO
rivela che hanno un’astronave. Non bisogna necessariamente fidarsi
del noto marchio di giocattoli quando si tratta di spoiler sulla
trama, ma per quale altro motivo LEGO avrebbe dovuto realizzare un
mezzo di trasporto per la squadra?
In realtà, questo si ricollega alla
descrizione di Ajak, mentre pare che Makkari usi i suoi poteri per
“esplorare i pianeti alla ricerca degli Eterni”.
Chiaramente, sono sulla Terra da molto tempo, ma non è stato sempre
così. Sono stati intrappolati qui o avevano il compito di
proteggere questo pianeta, in particolare? Qualunque sia il caso,
ci sarà chiaramente un elemento cosmico degno di nota nel film.
Spostati, Quicksilver!
Il povero Quicksilver ha fatto solo due
apparizioni nel MCU. La prima è arrivata nella
scena post-credits di
Captain America: The Winter Soldier, mentre la seconda era
ovviamente in Avengers:
Age of Ultron. Schieratosi inizialmente con Ultron, capì
l’errore dei suoi modi e in seguito si sacrificò per salvare Occhio
di Falco.
Da allora, il MCU è stato orfano del personaggio,
e anche se siamo abbastanza sicuri che ritroveremo Pietro in
WandaVision, nemmeno lui, almeno apparentemente, sarà
all’altezza di Makkari. Descritta come la “donna più veloce
dell’universo”, l’eroe possiede una “super velocità
cosmica”. È stato sottolineato che Makkari è sorda, qualcosa
di importante in quanto significa che “il boom sonico che
accompagna la sua corsa cosmica non la colpisce”.
Un accoppiamento improbabile
Interpretata da
Angelina Jolie, Thena è un personaggio che è stato per lo più
trascurato fino ad ora. Il motivo è che sappiamo veramente poco di
questo membro degli Eterni, ma recentemente qualcosa è cambiato
grazie alla descrizione di questa “feroce guerriera piùsuo agio in
battaglia che in qualsiasi altro luogo”.
Anche se viene descritta come
“scontrosa e distaccata”, sembra proprio che dovremmo
aspettarci un’amicizia inaspettata con il suo compagno Eterno,
Gilgamesh. La loro relazione abbraccia secoli e, come rivela la sua
descrizione, “diventa il partner di Thena quando gli eventi del
passato la esiliano dal resto della squadra”. È possibile che
abbiano passato centinaia di anni rinchiusi o nascosti? C’è
chiaramente una grande storia da raccontare qui…
Un supereroe celebrità
Ecco
qualcosa di leggermente diverso. Nei fumetti, Kingo ha trascorso
secoli in Giappone ad apprendere le usanze dei Samurai, solo per
usarle in seguito per diventare una delle principali star del
cinema del paese. Questa versione è una star di Bollywood e, a
differenza dei suoi compagni Eterni, non si è esattamente nascosto
al pubblico.
Invece, “si
innamora dell’idea di fama” nel corso dei secoli, ma
probabilmente mantiene i suoi poteri nascosti. È l’emergere dei
Devianti che lo portano a lasciarsi “la sua vita di ricchezza e
celebrità” alle spalle per aiutare i suoi compagni di squadra
a respingere la minaccia che rappresentano per la Terra.
Mostruosi Devianti
Una serie di immagini di alcune action figure
diffuse qualche tempo fa ha confermato che Kro avrà un aspetto
mostruoso e disumano. Tuttavia, con il look dei Devianti tenuto
perlopiù segreto, non sappiamo effettivamente cosa
aspettarci.
Sulla base di ciò che abbiamo visto nei set
LEGO, saranno tutti piuttosto animaleschi, di un colore simile al
blu e sicuramente molti distanti da qualsiasi cosa che abbiamo
visto nell’universo cinematografico Marvel fino ad ora. Hanno tutti
aspetti così vari nei fumetti che non possiamo nemmeno cercare
indizi nel materiale originale. Tuttavia, Kro è destinato ad essere
doppiato da un attore di serie A, ma sorprendentemente quel casting
non è ancora trapelato online…
Arishem vs. Gli Eterni
I
Celestiali che fanno parte degli Eterni non sono una grande
sorpresa, e sembra proprio che stiano tornando sulla Terra in
questo film per la prima volta in migliaia di anni (senza dubbio a
causa delle Gemme dell’Infinito). Resta da vedere se siano amici o
nemici, ma uno dei set LEGO trapelati ha confermato che vedremo
Arishem, lo stesso Celestiale che abbiamo incontrato per la prima
volta nelle scene dei flashback di Guardiani
della Galassia.
Ciò conferma un
elenco di Funko Pop trapelato in modo simile l’anno scorso, e
sembra che l’antico Celestiale, almeno ad un certo punto, darà una
mano agli Eterni. LEGO descrive Arishem come il leader della
squadra, quindi soltanto il tempo dirà come verrà caratterizzato
sullo schermo.
La maledizione di Sprite
Nei fumetti, Sprite sembra
un bambino, ma è vecchio quanto i suoi compagni Eterni.
Nell’universo cinematografico Marvel, è una lei, ma soffre della
stessa tragica afflizione. Sprite sembra un dodicenne e ha il
potere di lanciare illusioni realistiche. È una buona amica di
Sersi, ma “nasconde una tristezza relativa ad una stanchezza
nei confronti del mondo perché è stata trattata come una bambina
dall’umanità per secoli”.
Nonostante ciò, si dice che Sprite
sia “molto più forte e intelligente di quanto sembri”.
Tuttavia, ciò che vorremmo sapere è come i Marvel Studios affronteranno il fatto che
l’attrice Lia McHugh stia crescendo velocemente, ed è già un po’
più vecchia di quando è stata scelta la prima volta.
Triangolo amoroso
Non abbiamo mai avuto un
triangolo amoroso vecchio stile nel MCU, ma le cose sembrano destinate
a cambiare con Gli
Eterni. Finora, non abbiamo visto e sentito nulla
del Black Knight di
Kit Harington, anche se le foto dal set hanno confermato che si
avvicinerà alla Sersi di
Gemma Chan. La descrizione del personaggio di Sersi afferma che
“è innamorata di Ikaris da secoli e lo aiuta a reclutare gli
Eterni per un’ultima missione”.
Non si sente allo stesso modo o la
sua testa sta per essere plasmata dall’umano Dane Whitman? In
questa fase, è semplicemente troppo presto per dirlo con certezza.
Sersi ha chiaramente abbracciato il suo lato umano e lavora come
curatrice di un museo all’inizio del film.
Alcuni costumi incredibili
Se c’è una cosa che ora
possiamo dire con certezza, è che gli Eterni avranno costumi
davvero incredibili. Le foto del set emerse online hanno confermato
che saranno pratici piuttosto che realizzati in CGI, e anche se la
promo art e le action figure probabilmente non rendono loro
giustizia, sembrano decisamente epici.
Questo è evidente dalle figure di
Marvel Legends, mentre le recenti
fughe di notizie sulle promo art ci hanno mostrato i costumi
colorati e vibranti che Ikaris e Sersi indosseranno in battaglia.
Inutile dire che possiamo solo sperare che un primo sguardo
ufficiale venga condiviso nelle prossime settimane. Per ora, però,
tutte queste fughe di notizie offrono una grande idea su cosa
aspettarsi da quella che potrebbe essere l’avventura più rischiosa
dei Marvel Studios dai tempi di
Guardiani
della Galassia.
Hayden Christensen
ha davvero spaventato il piccolo attore che ha recitato con lui nel
finale di Star Wars – Episodio III: La Vendetta dei
Sith. La scena è passata alla storia del franchise
come una delle più crude e terribili dell’intera saga, con Anakin
che trucida un gruppo di bambini non ancora padawan, seguendo il
volere dell’Imperatore, che aveva appena emesso l’Ordine 66. Il
massacro ad opera di Anakin lascia l’ordine dei Jedi sull’orlo
dell’estinzione.
Nonostante i prequel, all’epoca,
siano stati dei film decisamente divisivi, La Vendetta dei
Sith e il suo finale, in particolare, hanno conquistato
nel corso del tempo una certa quantità di affetto, e questa scena
in particolare è molto amata dai fan, anche se in un certo senso
temuta, perché mostra davvero il peggio che un Sith possa fare.
Dopo tanti anni, ora abbiamo un
nuovo dettaglio da questa scena, che proviene proprio da uno dei
giovanissimi protagonisti, vittime della furia di Anakin. In
particolare, la scena ci mostra un bambino fare addirittura un
salto indietro per lo spavento, quando Hayden Christensen sguaina
la spada laser, pronto a colpire. Ora, sappiamo come si sia
riusciti ad ottenere questa reazione! A parlarne è proprio
Ross Beadman, interprete del giovane Jedi.
Su
Reddit, Ross Beadman ha rivelato che il suo sussulto
all’indietro non era pianificato, ma è stato proprio Christensen a
improvvisare un “booo!” che lo ha spaventato davvero e gli ha fatto
fare un saltello all’indietro. Beadman ha detto che Christensen
“lo ha sorpreso” e che la cosa “ha aggiunto un pizzico
di paura in più nella scena”. Presumibilmente, il saltello
spaventato è stato catturato dalle telecamere e aggiunto in
post-produzione dopo che Anakin sfodera la sua spada laser.
L’aneddoto di Beadman rivela un lato
più spensierato di una scena inquietante. Anche se la violenza non
viene mai mostrata direttamente, è chiaro che Anakin ha ucciso
tutti i Jedi in addestramento. La distruzione di quasi tutti i Jedi
è il drive narrativo di gran parte della trama successiva della
saga e della trilogia originale.
Secondo i fan dell’iconico franchise
di James Bond, la star di BridgertonRegé-Jean Page
potrebbe tranquillamente assumere l’identità di 007. La ricerca di
un nuovo Bond è uno degli argomenti più caldi degli ultimi anni,
soprattutto da quando Daniel Craig ha annunciato che l’atteso
No Time to
Die sarà l’ultimo film in cui interpreterà l’iconica spia
britannica.
Per molti fan di Bond, i continui
ostacoli che il venticinquesimo film della serie ha dovuto
affrontare da quando è stato annunciato per la prima volta sono
sembrati infiniti. Oltre alle difficoltà imposte dalla pandemia di
COVID-19, il franchise non è ancora riuscito a nominare
ufficialmente un successore di Craig, nonostante siano stati
costantemente presi in considerazione diversi attori preferiti dai
fan.
Per un po’ di tempo, il presunto
erede dell’ambito titolo è stato Idris Elba. Tuttavia, poiché la campagna per
portare Elba nel ruolo ha già diversi anni alle spalle, sembra che
ora sia stato superato da candidati molto più forti come Tom Hardy e James Norton. In
passato ci sono stati anche una serie di rumor infondati sul fatto
che il prossimo Bond sarebbe stato una donna. Meentre la questione
continua ad attirare l’attenzione e la contemplazione dei più, un
altro candidato sembra essersi unito al chiacchieratissimo mix.
L’ultimo ipotetico nome per 007 è il
giovane attore Regé-Jean Page. Noto per aver
interpretato Simon Basset nella serie Netflix
Bridgerton, Page ha pubblicato un breve ma elegante clip
di se stesso attraverso il suo profilo
Twitter. La risposta è stata immediata, con i fan di
Bond che hanno preso il post come spunto per considerare il 31enne
attore britannico per il ruolo dell’agente segreto nato dalla penna
di Ian Fleming (come
testimoniano numerosi tweet apparsi online nelle ultime
ore).
Tuttavia, al momento la maggior
parte dei fan di James Bond è decisamente più concentrata
sull’arrivo di No Time to
Die nelle sale ad aprile di quest’anno, dal momento
che, proprio a causa dell’attuale pandemia in corso, non vi è
ancora alcuna garanzia che il film arrivi effettivamente nelle sale
tra circa tre mesi. Tuttavia, chi interpreterà Bond dopo Craig è
comunque una questione che sta molto a cuore agli appassionati: in
qualche modo, il dibattito in corso sul prossimo 007 offre una
piacevole distrazione dai continui problemi che attualmente
affliggono la venticinquesima uscita del franchise.
In No Time to Die, Bond si
gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal
servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente
interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della
CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno
scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa
del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain
armato di una nuova e pericolosa tecnologia.
Secondo la regista Patty Jenkins, l’uscita natalizia di Wonder
Woman 1984 è stata una benedizione. Dopo innumerevoli
ritardi, tutti dettati dalla pandemia di Coronavirus, l’attesissimo
sequel di Wonder
Woman è stato finalmente distribuito il 25 dicembre, sia
nelle sale che su HBO Max (una mossa senza precedenti per la Warner
Bros.). Sulla scia di tale uscita “congiunta”, Jenkins ha
dichiarato di sperare che il suo film potesse portare “un po’
di gioia e di sollievo” in questi tempi difficili.
Ospite del podcast WTF with
Marc Maron, Jenkins ha affrontato una varietà di argomenti
correlati a Wonder
Woman, come il suo longevo desiderio di realizzare un film
dedicato a Diana Prince, ma anche l’esclusiva strategia relativa
alla distribuzione di WW84
il giorno di Natale. Jenkins, che ha ammesso di essere una “persona
devota alla sala”, ha anche dichiarato di avere sentimenti
contrastanti riguardo alla strategia di distribuzione del suo film.
Tuttavia, a causa delle circostanze senza precedenti che stiano
vivendo, un’uscita a Natale è sempre stata considerata “giusta”
dalla regista.
“Ho il più strano mix di
sentimenti. Perché non avrei mai pensato di poter essere d’accordo
con questa decisione, mai. Sono una persona che sostiene
l’esperienza della sala al 100%. Tuttavia, con il passare
dell’anno, all’improvviso, quando è venuta fuori quest’idea di fare
in quel modo a Natale, mi è sembrato davvero giusto. Ho pensato:
‘Adesso è il momento. Io stessa non vedo l’ora di vedere il film,
desidero che tutti vedano ciò che il film contiene’. L’ho visto
veramente tante volte che non avrei sopportato di rivederlo ancora,
ma ero affamata di positività, di grandezza, di fughe e di tutte
quelle altre cose…”
Wonder
Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America
e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal
produttore Charles Roven un
sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso
personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che
seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non
dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale
definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
L’ordine cronologico del personaggio
di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justiceper poi tornare al vecchio secolo
con Wonder
Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redivivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal (nei panni di Maxwell Lord).
One Night in Miami
è diretto da Regina King e scritto da Kemp
Powers, basato sul suo spettacolo teatrale “One Night In
Miami …”, è prodotto da Jess Wu Calder, Keith Calder, Jody
Klein e vede protagonisti Kingsley Ben-Adir, Eli
Goree, Aldis Hodge, Leslie Odom Jr., Joaquina Kalukango, Nicolette
Robinson con Beau Bridges e Lance
Reddick.
La trama di One Night in
Miami
In un’incredibile notte del 1964,
quattro icone di sport, musica e attivismo si sono riunite per
celebrare uno dei più grandi sconvolgimenti nella storia della
boxe. Quando lo sfidante Cassius Clay, che presto si chiamerà
Muhammad Ali (Eli Goree), sconfisse il campione
dei pesi massimi Sonny Liston alla Miami Convention Hall, Clay
commemorò l’evento con tre dei suoi amici: Malcolm X
(Kingsley Ben-Adir), Sam Cooke (Leslie
Odom Jr.) e Jim Brown (Aldis Hodge).
Basato sull’omonima opera teatrale
pluripremiata e diretto da Regina King, One Night In
Miami è un racconto di fantasia ispirato alla notte
storica trascorsa insieme da queste quattro formidabili figure.
Esamina le lotte che questi uomini hanno affrontato e il ruolo
vitale che ciascuno di loro ha svolto nel movimento per i diritti
civili e nello sconvolgimento culturale degli anni ’60. Più di 40
anni dopo, le loro conversazioni sull’ingiustizia razziale, la
religione e la responsabilità personale risuonano ancora.
Secondo John Cena, Fast and Furious
9 rappresenterà una valida ragione per tornare al
cinema. Il celebre franchise di corse automobilistiche in grado di
sfidare le leggi della fisica è diventato più grande nel corso
degli anni, raggiungendo nuove vette ad ogni nuovo episodio.
Dalla fine di Fast
and Furious 8 del 2017, i fan hanno atteso con impazienza
l’arrivo di Fast and Furious 9 (noto
anche come F9).
Il film sarebbe dovuto arrivare a maggio 2020, ma quando la
pandemia di Coronavirus ha bloccato completamente l’industria
cinematografica, la Universal ha deciso di posticipare l’uscita di
un anno. Allo stato attuale, F9
arriverà nelle sale il 28 maggio di quest’anno, con altre due
episodi che arriveranno in futuro (e che chiuderanno
definitivamente la saga).
Oltre a presentare i soliti membri
della grande famiglia Fast and Furious, come il Dominic Toretto di
Vin Diesel, F9
presenterà anche una nuova aggiunta all’equipaggio: John Cena, che interpreterà il fratello Jakob,
mai visto prima. Ad ogni modo, la cosa più eccitante riguardo al
nuovo capitolo sembra essere il fatto che in F9
tornerà Han Lue (Sung Kang), uno dei personaggi
più amati dai fan. Per anni si credeva che Han fosse morto, ma il
primo trailer di F9
ha svelato il suo inaspettato ma trionfante ritorno. Tra la
resurrezione di Han, il malvagio fratello di Dom e le solite
acrobazie sbalorditive, Fast and Furious
9 sarà sicuramente adrenalinico e divertente, ma
anche ricco di colpi di scena.
Al film è interamente dedicato
l’ultimo numero della celebre rivista Total Film. Cena ha svelato
attraverso il suo account
Twitter le due cover del magazine dedicate al film,
condividendo il seguente messaggio: “Sono pronto a vedere
questo progetto arrivare finalmente al pubblico da quando ho messo
piede per la prima volta sul set”. Tuttavia, la dichiarazione
più allettante arriva dalla cover stessa. Nella storia di
copertina, infatti, Cena dichiara: “Fast 9 è sicuramente un
motivo per andare al cinema”. Se i fan avessero mai dubitato
una cosa del genere, Cena sembra essere pronto a mettere le cose in
chiaro…
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Tutto quello che c’è da sapere su
Fast and Furious 9
La regia sarà firmata
da Justin Lin, già regista di numerosi
capitoli del franchise, mentre la release del film è stata spostata
all’aprile 2021(inizialmente il film sarebbe
dovuto arrivare al cinema nel 2020).
Ricordiamo che il decimo capitolo
della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il
capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie
principale Fast
and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel
nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del
franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due
film separati.
Il Batman di Ben Affleck avrebbe reso i fan orgogliosi,
secondo l’artista di storyboard Jay Oliva. La creazione del DCEU ha
aperto le porte a un nuovissimo Bruce Wayne e Affleck è presto
entrato nel ruolo grazie a Batman v Superman: Dawn of Justice di Zack Snyder. Nonostante il contraccolpo
iniziale al casting, la performance di Affleck nei panni di Batman
è stata successivamente elogiata da molti, con l’attore che ha
guadagnato sempre più consensi nel corso degli anni. Operando
all’interno della versione di Snyder del DCEU, Affleck avrebbe
dovuto scrivere, dirigere e recitare nel suo film da solista
dedicato all’Uomo Pipistrello.
Tuttavia, quei piani alla fine
andarono in pezzi. Dopo la risposta deludente a Justice
League del 2017 e all’uscita di Snyder dal franchise,
la Warner Bros. cominciò a spingere le cose verso una nuova
direzione. Affleck ha lasciato sia The
Batman che il personaggio stesso, e Matt
Reeves è intervenuto per rivitalizzare totalmente il
progetto. Robert Pattinson sarà ora il protagonista di
The
Batman, film che non sarà collegato al DCEU. Sembrava così
giunta la fine di Affleck all’interno del franchise, ma negli
ultimi mesi è stato rivelato che interpreterà ancora una volta il
Crociato di Gotham in The Flash e nella Snyder Cut di Justice
League, il che ha portato ad un rinnovato interesse nei
confronti del suo standalone mai realizzato.
Le storie sul Batman di Affleck si
sono susseguite sin da quando l’attore/regista ha lasciato il
progetto e, recentemente, diverse fonti che erano a conoscenza di
alcuni dettagli sul film si sono fatte avanti per condividere il
loro sapere. L’ultimo in ordine di tempo è Jay Oliva, un artista di
storyboard che ha lavorato a diversi film DC. Oliva ha risposto a
un
tweet scritto dal giornalista del Forbes Scott Mendelson, in
cui veniva insinuato che Affleck avesse abbandonato il progetto per
una perdita di interesse nei confronti del personaggio. Oliva ha
contestato questa affermazione e ha anche insistito sul fatto che
il film di Affleck su Batman “avrebbe reso i fan
orgogliosi”.
I dettagli sulla storia del Batman
di Affleck sono emersi nel tempo, rivelando un film molto oscuro
che avrebbe anche messo sotto i riflettori il Deathstroke di
Joe Manganiello. È stato anche detto che
The
Batman avrebbe riportato al centro dell’attenzione
l’Arkham Asylum e che Deathstroke mirasse a smantellare
completamente la vita di Bruce. Questa storia di Batman si sarebbe
adattata bene alla visione di Snyder del suo DCEU e, se vogliamo
credere alle parole di Oliva, è certo che i fan l’avrebbero
adorata.
James
Gunn ha condiviso un aneddoto divertente avvenuto con
Chris
Pratt durante le riprese dei film dedicati ai
Guardiani della Galassia. Il franchise è diventato una
parte importante del MCU negli ultimi anni. Sia il primo
che il secondo film sono stati elogiati sia dal pubblico che dalla
critica. Molti hanno apprezzato l’approccio insolito di Gunn, che
ha saputo catturare alla perfezione la follia dei personaggi
spaziali della Marvel. Lo Star-Lord di Pratt e
altri membri del team sono apparsi l’ultima volta in Avengers:
Endgame del 2019. Tuttavia, alcuni di loro torneranno in
Thor:
Love and Thunder, con Pratt che ha recentemente confermato
che a breve arriverà in Australia per iniziare le riprese.
Successivamente, il team si riunirà
ancora una volta per l’attesissimo Guardiani
della Galassia Vol. 3, in uscita nel 2023. Il ritardo
del terzo capitolo è stato una conseguenza del breve licenziamento
di Gunn dal progetto, dopo che alcuni suoi vecchi tweet considerati
razzisti erano riemersi online. Nel frattempo, Gunn ha accettato di
dirigere The Suicide Squad per conto della Warner Bros., che
è stato completato prima che il regista e sceneggiatore tornasse a
lavorare ai suoi progetti Marvel. Guardiani
della Galassia Vol. 3 sarà caratterizzato dalla presenza
della Gamora del 2014, che non è molto legata a Star-Lord e agli
altri membri della squadra. Il film probabilmente esplorerà la
storia di questa versione di Gamora che cerca di ricostruire le sue
relazioni con gli altri Guardiani, insieme a nuove avventure
spaziali che il pubblico ovviamente si aspetta.
Considerando quanto sono divertenti
i film sui Guardiani della Galassia, non c’è da
meravigliarsi che il cast e la troupe si divertano molto a
realizzarli. Recentemente, James
Gunn ha condiviso una storia assai bizzarra
sull’esperienza con Chris
Prattsul set, rivelando via
Twitter che l’attore imita il suono delle pistole spaziali
quando le usa.
“Quando @prattprattpratt usa le
pistole spaziali, spara letteralmente. Non è uno scherzo”, ha
spiegato Gunn. “Emette accidentalmente dei suoni tipo “Pew Pew”
finché non gli faccio notare che lo sta facendo. Non sono sicuro se
si stia semplicemente immedesimando nella parte o se sia soltanto
folle, ma è di certo una delle mie cose preferite.”
Zack Snyder ha spiegato di non essere
intenzionato a portare avanti il suo DCEU (o Snyder-Verse) in
futuro. Snyder è stato uno dei principali architetti dell’universo
condiviso. Ha diretto i primi due episodi (L’uomo
d’acciaio e
Batman v Superman: Dawn of Justice) e aveva dei piani
ancora più grandi per il futuro: all’inizio, infatti, era stato
confermato che Snyder aveva un piano di cinque film per il DCEU.
Sfortunatamente, una tragedia familiare ha costretto Snyder ad
abbandonare Justice
League nel bel mezzo della produzione e, in seguito
alla tiepida risposta ai cambiamenti apportati dal regista Joss
Whedon, il DCEU ha iniziato a muoversi in una nuova direzione.
La nuova strategia del DCEU – che
pone meno attenzione alla narrazione interconnessa – ha messo da
parte i piani di Snyder. Grazie alla passione dei fan, il suo
taglio originale di Justice
League uscirà su HBO Max tra circa due mesi, dando così
una degna chiusura al trittico del regista sui personaggi DC.
Tuttavia, la release della tanto agognata Snyder Cut ha spinto i
fan a credere che i piani originali di Snyder – quelli che
prevedevano ben cinque film – potessero essere in qualche modo
ripristinati. Proprio di recente, i fan hanno dato vita ad una
campagna sui social media per spingere la Warner Bros. a dare il
via libera al resto dei progetti DC pianificati inizialmente dal
regista.
Tuttavia, anche se i suoi fan si
aspettano di più, sembra che Zack Snyder non si aspetti molto dalla sua
collaborazione con WB e DC Films dopo l’uscita della sua versione
di Justice
League. Parlando con
ComicBook Debate (via
Screen Rant), Snyder ha spiegato quale sarà il futuro che
immagina per il suo DCEU. Riconoscendo che non si sarebbe mai
aspettato di far uscire il suo taglio di Justice
League, Snyder ha spiegato che, dal momento che si trova
in una fase diversa della sua vita in questo momento, non ha
intenzione di andare oltre il film dedicato all’iconico team DC.
Naturalmente, apprezza l’entusiasmo dei fan.
“Non avrei mai pensato di
trovarmi a questo punto. Non pensavo che avrei finito Justice League. La verità è che questo è un
vecchio film. È un film vecchio di anni su cui sto nuovamente
lavorando. L’universo DC è andato avanti. Si è ramificato e ha
fatto le sue cose. Per quanto riguarda quello che ho fatto io, la
mia visione di quello che volevo fare con questi personaggi, il
viaggio che volevo che facessero… è risaputo che avevo in programma
più film, cinque film o qualcosa del genere. La verità è che al
momento sono occupato. Ho molto da fare. È bello che i fan abbiano
così tanta fiducia in men. È fantastico e non potrei essere più
felice. Sono entusiasta che potranno finalmente gustarsi l’intero
elisir di Justice League. Ma non ho alcuna intenzione di
continuare. Almeno per ora. Come ho già detto, non ho mai pensato
che mi sarei ritrovato a finire il film. Quindi, chi può dire cosa
accadrà in futuro?”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
UPDATE del 07/01/2021.
Dopo che internet è letteralmente esploso in seguito alla
diffusione della notizia, Brooks Barnes (il giornalista del New
York Times che in origine aveva intervistato il presidente della DC
Films Walter Hamada) ha chiarito le sue dichiarazioni sul
coinvolgimento di Michael Keaton nei futuri film della DC.
In un recente
tweet, Barnes ha spiegato che Keaton è stato scelto
esclusivamente per The Flash e che l’attore non è stato
confermato per ulteriori film nei panni di Batman.
Di seguito la
notizia originale…
Il Batman di Michael Keaton è destinato a essere il futuro
Uomo Pipistrello del DCEU, non Ben Affleck. Inizialmente, il DCEU è apparso
come la risposta della DC al MCU. Tuttavia, l’universo condiviso
è cambiato drasticamente nel corso degli anni.
In origine, il franchise si
concentrava su trame interconnesse, proprio come il MCU; una mossa che, andando avanti,
non si è rivelata propriamente strategica. Ad oggi, il DCEU è
decisamente più centrato su solide funzionalità autonome. Tale
cambiamento è in atto già da alcuni anni, poiché i pilastri del
franchise originale, come Ben Affleck nei panni di Batman, sono già
usciti di scena. Tuttavia, i recenti sviluppi hanno portato a molta
confusione su come sarà il DCEU in futuro.
Con il ritiro di Affleck, Robert Pattinson è stato scelto per
interpretare Bruce Wayne in The
Batman di Matt Reeves, che non sarà collegato al resto
del DCEU. Per quanto riguarda l’universo condiviso, il futuro di
Batman è rimasto aperto per un po’ di tempo fino a quando, la
scorsa estate, è arrivata la notizia che Michael Keaton tornerà per la prima volta nei
panni dell’eroe da Batman – Il ritorno nell’atteso The Flash, in arrivo nel 2022. Ben presto, è
diventato chiaro che Keaton non sarà l’unico Batman nel film di
Andy Muschietti: anche Affleck tornerà, notizia che ha dato ai fan
la speranza di un ritorno permanente dell’attore nelle vesti
dell’iconico personaggio.
Ad ogni modo, non sembra essere
questo il caso. La scorsa settimana, il presidente della DC Films
Walter Hamada ha rilasciato un’intervista al NYT in cui ha
delineato – in linea generale – il futuro del franchise. Ad un
certo punto, si è parlato del fatto che ci sarebbero state due
saghe cinematografiche diverse – ma contemporanee – che avrebbero
coinvolto Batman, interpretato da due attori diversi. Chiaramente,
Pattinson è uno di questi due Batman, ma è chiaro che ci sia ancora
un po’ di confusione su chi sia l’altro.
Su
Twitter, il critico cinematografico Nestor Cine ha contattato
il collega Brooks Barnes – autore dell’articolo dell’Hollywood
Reporter che confermò in esclusiva il coinvolgimento di Keaton in
The Flash – per un chiarimento in merito, e Barnes ha
confermato che il secondo Batman – quello del DCEU – sarà proprio
l’attore candidato all’Oscar per Birdman.
Quale futuro per il Batman di Ben Affleck?
Quando si è diffusa la notizia
dell’apparizione di Michael Keaton in The Flash, è stato riferito che il suo ruolo
all’interno del DCEU sarebbe stato simile a quello di Nick Fury
all’interno del MCU: una figura di mentore in vari
film, senza mai assumere un ruolo da protagonista assoluto. Sembra
che quei piani siano ancora in atto, dato che la DC mira a tenere
ancora Keaton in futuro per la seconda delle loro cosiddette “saghe
cinematografiche”. Quanto a ciò che tutto questo significa per il
Batman di Ben Affleck, la situazione è decisamente meno
chiaro.
I fan devoti al Batman di Affleck
hanno sperato che il suo ritorno in
The Flash, così come l’uscita della Snyder Cut di Justice
League, si sarebbe tradotto in più ruoli per l’attore.
Il sogno di molti è che Affleck abbia la possibilità di realizzare
il suo film da solista su Batman. Tuttavia, se DC seguirà ciò che
ha attualmente pianificato, il Batman di Affleck non resterà in
giro per molto tempo.