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Lucas Till: 10 cose che non sai sull’attore

Lucas Till: 10 cose che non sai sull’attore

Diventato celebre grazie ad alcuni popolari film per il cinema, l’attore Lucas Till si è distinto per il suo passare con naturalezza da grandi blockbuster a più piccoli film d’autore. Di recente, ha ottenuto grande notorietà anche sul piccolo schermo, per il quale è protagonista di un’apprezzata serie televisiva. Ecco 10 cose che non sai di Lucas Till.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Lucas Till Havok

Lucas Till: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 2003 con il film Le avventure della piccola Ociee Nash, ma ottiene particolare notorietà recitando in Quando l’amore brucia l’anima (2005), con Joaquin Phoenix. Il ruolo che lo rende famoso è quello di Havok nel cinecomic X-Men – L’inizio (2011), con James McAvoy. Successivamente recita nei film Stoker (2013), con Mia Wasikowska, Wolves (2014), X-Men – Giorni di un futuro passato (2014), con Hugh Jackman, Bravetown (2015), X-Men – Apocalisse (2016), con Oscar Isaac, The Disappointments Room (2016) e Monster Trucks (2016).

9. È protagonista in televisione. Dopo aver partecipato all’episodio numero undici della quinta stagione della serie Dr. House (2008), con Hugh Laurie, Till compare anche in alcune puntate delle serie Medium (2009) e Blue Mountain State (2010). Il vero successo sul piccolo schermo arriva però grazie alla serie MacGyver, dove dal 2016 è protagonista nel ruolo di Angus MacGyver, dove recita accanto a Tracy Spiridakos.

8. È anche produttore. Till si è distinto per aver ricoperto in diverse occasioni anche il ruolo del produttore. Ha iniziato producendo i film All Superheroes Must Die (2011), Wet and Reckless (2013) e My Eleventh (2014), di cui è stato anche interprete. Recentemente ha invece prodotto dieci episodi della serie di cui è protagonista, MacGyver.

Lucas Till è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 396 mila persone. All’interno di questo Till è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago o durante i set dei film o serie in cui ha recitato. Particolarmente presenti sono anche le immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Lucas Till e Taylor Swift

6. Ha recitato per la celebre cantante. Nel 2008 Till prende parte in qualità di interprete al videoclip del brano You Belong with Me, della cantante Taylor Swift. Per un breve periodo, subito dopo le riprese, i due si frequentano, generando la curiosità dei fan a riguardo. Tuttavia, la cosa dura molto poco, e Till ha in seguito ricordato che tra loro due semplicemente non funzionò.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Lucas Till MacGyver

Lucas Till è Havok

5. Era stato scelto per un ruolo diverso. Originariamente la produzione del film X-Men – L’inizio scelse Till per il ruolo di Bestia. L’attore tuttavia decise di declinare, spaventato dal numero di ore richiesto per il trucco. Il ruolo venne allora affidato a Nicholas Hoult, mentre Till venne ricontattato per ricoprire la parte del mutante denominato Havok.

4. Ha avuto un ruolo ridotto nell’ultimo film. L’attore ha ripreso per la terza volta i panni di Havok per il film X-Men – Apocalisse. Tuttavia, il suo ruolo nel film è particolarmente breve, poiché in quello stesso periodo l’attore era impegnato nelle riprese della serie MacGyver, per la quale era stato scelto come protagonista.

Lucas Till in MacGyver

3. È l’opposto del suo personaggio. Parlando del personaggio ricoperto nella serie MacGyver, Till ha raccontato di sentirsi l’esatto opposto. Ha infatti rivelato di invidiare il coraggio di MacGyver, come anche la sua grande manualità. L’attore non si è mai sentito portato in tali attività, mentre al contrario suo padre veniva soprannominato proprio MacGyver per via delle sue abilità.

2. Non ha avuto bisogno di controfigure. Interpretando il ruolo, l’attore ha avuto modo di fare sempre più pratica con le scene che richiedevano particolari abilità fisiche, e arrivato alla terza stagione ha potuto fare a meno di controfigure, eseguendo da sé le spericolate manovre che vedono protagonista MacGyver.

Lucas Till: età e altezza

1. Lucas Till è nato a Fort Hood, Texas, Stati Uniti, il 10 agosto 1990. L’attore è alto complessivamente 177 centimetri.

Fonte: IMDb

Wonder Woman: Patty Jenkins non dirigerà lo spin-off sulle Amazzoni

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In attesa dell’arrivo sul grande schermo di Wonder Woman 1984, in una recente intervista con Total Film, la regista Patty Jenkins ha confermato l’intenzione da parte della Warner Bros. di realizzare uno spin-off di Wonder Woman dedicato alle Amazzoni. Alla fine del 2019, in occasione del Comic Con Experience di San Paolo, in Brasile, la Jenkins aveva già anticipato che lei e la major stavano pensando ad un possibile film interamente dedicato alle guerriere e alla mitologia di Themyscira.

Nell’intervista rilasciata a Total Film, però, Patty Jenkins ha confermato anche che non sarà lei a dirigere lo spin-off: “Non ho intenzione di pensare a nessun altro progetto fino a quando Wonder Woman 1984 non uscirà nelle sale. Voglio sgombrare la mia mente ed avere le idee chiare. Però, ecco… sì, posso confermare di avere già un’idea per un film dedicato alle Amazzoni e per un terzo ipotetico film su Diana.”

Parlando nello specifico della regia dello spin-off sulle guerriere di Themyscira, la Jenkins ha aggiunto: “Spero davvero di non doverlo dirigere. Cercherò in tutti i modi di non farlo, anche se so che non sarà una scelta facile. Io e Geoff Johns abbiamo lavorato alla storia, abbiamo venduto il soggetto e ci impegneremo per realizzarlo. La cosa certa, al momento, è che lo produrrò.”

LEGGI ANCHE – Wonder Woman 1984: svelato il rating del film

Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

“Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.“ 

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

Sophie Rundle: 10 cose che non sai sull’attrice

Sophie Rundle: 10 cose che non sai sull’attrice

Pur con ancora pochi titoli presenti nella propria filmografia, l’attrice Sophie Rundle ha saputo affermarsi come interprete di livello. Vanta infatti la partecipazione a celebri serie TV, che le hanno permesso di dar vita a ruoli di rilievo grazie ai quali ha provato in più occasioni le proprie doti. Apprezzata da critica e pubblico, l’attrice continua ad ottenere consensi, in attesa del ruolo da protagonista che possa consacrarla. Ecco 10 cose che non sai di Sophie Rundle.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Sophie Rundle instagram

Sophie Rundle: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in alcuni film per il cinema. Nel 2007 l’attrice ottiene un primo piccolo ruolo nel film horror Small Town – La città della morte, per poi distinguersi nel ruolo di Clara in Grandi speranze (2012), con gli attori Helena Bonham Carter e Ralph Fiennes. Nel 2014 recita invece nel film Meredith – The Face of an Angel, con gli attori Daniel Brühl e Valerio Mastandrea. Prossimamente tornerà sul grande schermo con il film The Midnight Sky, con l’attrice Felicity Jones. Sarà poi protagonista dell’horror Rose, previsto per il 2020.

9. È nota per i suoi ruoli in televisione. La Rundle è particolarmente nota per i personaggi ricoperti per il piccolo schermo. Dopo aver inizialmente recitato in alcuni episodi di serie come Titanic (2012) e Merlin (2012), ottiene il ruolo di Lucy in The Bletchley Circle (2012-2014) e di Labia in Episodes (2012-2014). Nel 2013 viene scelta per dar vita al personaggio di Ada Shelby in Peaky Blinders, dove recita ancora oggi accanto all’attore Cillian Murphy. Contemporaneamente, l’attrice ottiene ruoli anche nelle serie Happy Valley (2014), Dickensian (2015-2016), Brief Encounters (2016), Jamestown (2017-2019), Gentleman Jack (2019) e The Nest (2020).

Sophie Rundle è su Instagram

8. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 294 mila persone. Qui è solita condividere immagini personali, scattate durante momenti di svago quotidiano. In particolare, sono molto presenti foto dove è ritratta insieme ai suoi cani. Non mancano però anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Sophie Rundle e Emma Watson

7. In molti credevano fossero parenti. Numerosi fan dell’attrice hanno fatto notare come questa condivida alcune caratteristiche somatiche in comune con Emma Watson, e in diversi hanno ipotizzato che tra le due vi potesse essere un legame famigliare. Niente di tutto ciò, in realtà, e le due interpreti sembrano soltanto condividere alcuni tratti del viso.

Sophie Rundle in The Nest

6. È la protagonista della nuova serie. In The Nest, serie che ha debuttato nel marzo del 2020, l’attrice ricopre il ruolo di Emily, personaggio che incontra difficoltà nel rimanere incinta del proprio compagno. Tutto cambierà nel momento in cui nella loro vita entrerà una giovanissima ragazza, la quale si offre di fare per loro da madre surrogato. Ciò porterà ovviamente degli squilibri all’interno della coppia.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Sophie Rundle Peaky Blinders

Sophie Rundle in Peaky Blinders

5. Ha un ruolo di rilievo nella serie. Il ruolo che ha reso celebre l’attrice è senza dubbio quello di Ada Shelby, l’unica sorella dei fratelli Shelby. La Rundle recita nella serie a partire dalla prima stagione, ed è ad oggi comparsa in tutti i 31 episodi che compongono le cinque stagioni della serie. Il suo ruolo ha inoltre acquisito importanza nel corso del tempo, diventando una delle vere e proprie figure chiave della storia.

4. È fiera del suo personaggio. Parlando del suo ruolo, la Rundle si è dichiarata particolarmente entusiasta di aver avuto l’occasione di dar vita a Ada Shelby. Questo perché non è facile imbattersi in personaggi femminili caratterialmente forti e autoritari, mentre il suo si trova perfettamente a suo agio nel crudele mondo raccontato. L’attrice si è inoltre divertita a poter dar vita ad un personaggio spesso più crudele di figure maschili.

3. Non le piace riguardarsi. Molti attori non amano riguardare le proprie interpretazioni per il grande o piccolo schermo. La Rundle è tra questi. L’attrice ha infatti raccontato di non essersi rivista nel ruolo di Ada Shelby, poiché vedere il proprio volto su di un personaggio che lei si era immaginata in un modo diverso, le farebbe troppo strano.

Sophie Rundle in Merlin

2. Ha avuto un ruolo da guest star. Nel 2012, ancora agli esordi come interprete, l’attrice ha recitato negli episodi Artur’s Bane: Parte Uno e Parte Due, rispettivamente primo e secondo episodio della quinta stagione della serie Merlin. Qui ha ricoperto il ruolo di Sefa, nuova cameriera di Gwen, che cerca di farsi strada in quel di Camelot. La sua goffaggine nasconde però un segreto, esplorato nel corso degli episodi.

Sophie Rundle: età e altezza

1. Sophie Rundle è nata a Bournemouth, Inghilterra, il 21 aprile 1988. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonte: IMDb

Resident Evil: un volto del MCU nel cast del reboot?

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Resident Evil: un volto del MCU nel cast del reboot?

Risale a circa tre anni fa l’annuncio ufficiale del reboot di Resident Evil, nuovo riavvio sul grande schermo del franchise videoludico che dovrebbe discostarsi palesemente dalla saga che ha visto protagonista Milla Jovovich per ben sei film.

La produzione del nuovo film sarebbe dovuta partire il prossimo giugno, ma è ovviamente stata posticipata a causa della pandemia di Covid-19. Nel frattempo, The Illuminderdi suggerisce nuove indiscrezioni a proposito del cast del film, che potrebbe includere l’attrice Hannah John-Kamen, nota per la serie Killjoys ma anche per aver interpretato Ava Starr/Ghost nel film Marvel Ant-Man and the Wasp. All’attrice sarebbe stato offerto il ruolo di Jill Valentine.

Il resto del cast dovrebbe includere anche Kaya Scodelario (la saga di Maze Runner), alla quale sarebbe stato offerto invece il ruolo di Claire Redfield. Tra gli altri personaggi che dovremmo vedere nel reboot figurano anche Chris Redfield, Leon Kennedy e Albert Wesker.

LEGGI ANCHE – Resident Evil: Milla Jovovich commenta il reboot

Il reboot di Resident Evil sarà diretto da Johannes Roberts (47 Metri) e sceneggiato da Greg Russo. Nel progetto sarà coinvolto anche James Wan (Aquaman, le saghe di Insidious e The Conjuring) in qualità di produttore esecutivo.

Il franchise di Resident Evil arrivò al cinema per la prima volta nel 2002 ed ha avuto cinque seguiti: Apocalypse, uscito il 10 settembre 2004, Extinction, uscito il 12 ottobre 2007, Afterlife, uscito nelle sale italiane il 10 settembre 2010 e Retribution, uscito il 28 settembre 2012. Il capitolo conclusivo della saga, The Final Chapter, è uscito nele sale italiane il 16 febbraio 2017.

Prime Video: tutte le novità di Maggio 2020

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Prime Video: tutte le novità di Maggio 2020

Manca ormai poco alla fine di Aprile, il quarto mese del 2020 che ricorderemo per molti anni avvenire dato che è il secondo che abbiamo vissuto in quarantena a causa della pandemia del COVID-19. Ebbene come ogni fine mese vi segnaliamo le novità di Maggio 2020 che troverete su Prime Video.

Qua La Zampa 2 

Qua la Zampa 2 - Un amico per sempre

Contrariamente da quando annunciato in precedenza Qua La Zampa 2 sarà disponibile su Amazon Prime Video dal 4 Maggio. Alcune amicizie durano più di una vita. In Qua La Zampa 2, sequel del commovente Qua la Zampa, l’amato cane Bailey trova una nuova sistemazione e forma un nuovo legame indistruttibile che porterà lui e le persone che ama in situazioni che non avrebbero mai immaginato.

Bailey (doppiato da Josh Gad, Frozen) trascorre la sua vita in Michigan nella fattoria dei suoi padroni Ethan (interpretato da Dennis QuaidThe Special Relationship) sua moglie Hannah (interpretata da Marg Helgenberger, CSI: Crime Scene Investigation). Ha anche una nuova compagna di giochi: la nipotina di Ethan ed Hanna, CJ. Il problema è che la madre di CJ, Gloria  (interpretata da Betty GilpinGlow) decide di portare via con sè CJ lontano dalla fattoria. Bailey si prepara quindi a lasciare la sua vecchia vita per una nuova ma promettendo a Ethan di proteggere CJ ad ogni costo.

Diretto dalla regista premiata due volte agli Emmy Gail Mancuso (Modern Family), Qua la Zampa 2 è prodotta da Gavin Polone (A Dog’s Purpose, Zombieland) e scritto da W. Bruce Cameron e Cathryn Michon, Maya Forbes e Wally Wolodarskyand ed è basato sul romanzo di Cameron. Il film è prodotto da Amblin Entertainment e Reliance Entertainment,in collaborazione con Walden Media e Alibaba Pictures. Ti ricordiamo che dal mese di Aprile sono stati resi disponibili in esclusiva su Amazon Prime Video tre attesissimi film.

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Upload, la nuova serie tv

Dall’autore premiato agli Emmy Greg Daniels (The Office, Parks and Recreations) arriva Upload, una nuova commedia fantascientifica ambientata in un futuro tecnologicamente avanzato in cui telefoni con ologrammi, stampanti 3D di cibo e supermercati automatizzati sono la norma. Ma la cosa più particolare è che gli umani possono scegliere di essere “caricati” in un aldilà virtuale nel momento in cui si avvicinano alla morte. La serie segue le avventure di un giovane sviluppatore di app, Nathan Brown (Robbie Amell), che finisce in ospedale per un incidente in una automobile autopilotata e deve decidere velocemente il suo destino.

Dopo una veloce decisione, presa insieme alla sua ragazza superficiale Ingrid (Allegra Edwards), decide di farsi caricare sul lussuoso aldilà dei suoi genitori “Lakeview” della Horizen Company. Una volta caricato su Lakeview, Nathan incontra il suo “angelo” dell’assistenza clienti Nora Anthony (Andy Allo), che inizialmente è solo la sua guida carismatica ma diventa velocemente un’amica e una confidente che lo aiuta a navigare nella nuova estensione digitale della sua vita.

Upload è una serie Amazon Original in dieci episodi con Robbie Amell, Andy Allo, Kevin Bigley, Allegra Edwards,Zainab Johnson. La serie è creata da Greg Daniels che ne è anche produttore esecutivo insieme a Howard Klein. La serie sarà disponibile in versione originale e sottotitolata dall’ 1 Maggio.

THE LAST NARC: UNA NUOVA DOCUSERIE DAL 15 MAGGIO 

The Last Narc è la nuova provocatoria docuserie in 4 episodi che racconta l’assassinio avvenuto nella DEA (Drug Enforcement Administration): il rapimento e l’omicidio, nel 1985, dell’agente della DEA Enrique “Kiki” Camarena. La serie sarà disponibile dal 15 Maggio 2020 su Prime Video in più di 200 paesi.

The Last Narc è la storia di un eroe caduto, degli uomini che lo hanno ucciso e dell’uomo che ha rischiato tutto per scoprire cosa fosse realmente successo e perchè. Il decorato agente speciale Hector Berellez, a cui era stata assegnata l’indagine sull’omicidio di Camarena, esamina tutti gli strati del mito e della propaganda per rivelare la spaventosa verità su un complotto che spazia dai “killing field” messicani ai palazzi del potere a Washington, D.C.

La testimonianza di Berellez sarà affiancata dalle dichiarazioni della vedova di Camarena e dalle testimonianze di tre infiltrati nei cartelli di Guadalajara. The Last Narc è diretto da Tiller Russell ed è una produzione Amazon Studios e The Intellectual Property Corporation (IPC) di Industrial Media. Eli Holzman e Aaron Saidman di IPC sono i produttori esecutivi.

https://www.youtube.com/watch?v=a-5E_15T6k0&feature=youtu.be

HOMECOMING 2

HOMECOMING 2

A partire dal 22 Maggio la serie Homecoming, acclamata dalla critica, ritorna con una seconda stagione, un nuovo mistero e una nuova protagonista, Janelle Monáe. Il personaggio che interpreta si risveglia senza memoria su una barca in mezzo a un lago. Non ha idea di come sia arrivata lì e non si ricorda chi è. La sua ricerca di identità la porta nel cuore del Geist Group, la compagnia che si occupa dell’iniziativa soprannominata Homecoming. Nella seconda stagione Stephan James ritorna nel ruolo di Walter Cruz, che sta cercando di costruirsi una nuova vita e di riprendersi dai traumi della guerra e dal progetto Homecoming, quando si accorge che ne esiste una versione ancora più insidiosa. Se solo riuscisse a ricordare!

Hong Chau riprende il ruolo di Audrey Temple, una impiegata del Geist che si ritrova inaspettatamente ai vertici della scala gerarchica della compagnia. Per la seconda stagione si uniscono al cast l’attore premio Oscar Chris Cooper nei panni di Leonard Geist, l’eccentrico fondatore della compagnia e l’attrice vincitrice di un Emmy Joan Cusack nel ruolo di Francine Bunda, militare e altrettanto eccentrica.

Gli showrunner e produttori esecutivi di Homecoming sono Eli Horowitz e Micah Bloomberg, che sono anche i creatori del podcast di Gimlet Media su cui è basata la serie. Tutti gli episodi della seconda stagione sono diretti da Kyle Patrick Alvarez, che ha svolto anche il ruolo di produttore esecutivo. Homecoming è co-prodotto da Amazon Studios e UCP, tra I produttori esecutivi si annoverano anche: Julia Roberts con la sua casa di produzione Red Om Films, Sam Esmail e la sua casa di produzione Esmail Corp, Chad Hamilton di Anonymous Content, e Chris Giliberti, Alex Blumberg e Matt Lieber di Gimlet Media.

SELAH AND THE SPADES 

SELAH AND THE SPADES

Nel piccolo mondo di un collegio d’élite della Pennsylvania, Haldwell, il corpo studentesco è gestito da cinque fazioni. La diciassettenne Selah Summers (Lovie Simone) dirige il gruppo più dominante, The Spades, con un’autorità irremovibile. Le tensioni tra le fazioni aumentano e quando il migliore amico e braccio destro di Selah, Maxxie (Jharrel Jerome) viene distratto da un nuovo amore, Selah assume una protégée del secondo anno Paloma (Celeste O’Connor), a cui insegna la sua saggezza per governare la scuola quando lei si sarà diplomata.

Nel suo primo lungometraggio, la scrittrice e regista Tayarisha Poe ci immerge in una rappresentazione accresciuta degli equilibri adolescenziali. Questo film mostra quanto può essere inebriante il potere per una ragazza adolescente che sente fortemente la minaccia di vederselo negare. Contrariamente da quanto annunciato in precedenza il film sarà disponibile su Amazon Prime Video dal 29 Maggio.

Serie TV

Shameless – la nona stagione dall’1 Maggio
Battlestar Galactica – tutte le quattro stagioni dall’1 Maggio
The Orville – la prima stagione dall’1 Maggio
Futurama – tutte le sette stagioni dall’1 Maggio
Secrets and Lies –  le prime due stagioni dal 4 Maggio
Ugly Betty – le quattro stagioni dal 6 Maggio

Film e documentari – Originali e in Esclusiva 
Gemini Man – dall’11 Maggio
Figli – dall’11 Maggio
Blackkklansman – dal 16 Maggio
Pope Francis: A Man Of His Word – dal16 Maggio

Locarno 2020: cambia forma e rilancia con Locarno 2020 – For the Future of Films

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Constatata l’inattuabilità della manifestazione nella sua regolare forma fisica a causa dell’emergenza sanitaria e delle odierne direttive delle autorità federali riguardanti i grandi eventi, il Consiglio direttivo e il Consiglio di amministrazione del Locarno Film Festival, sotto la presidenza di Marco Solari, annunciano che, non essendo possibile un’edizione incentrata sull’incontro e la condivisione degli spazi fisici, il Festival cambia forma e rilancia con Locarno 2020 – For the Future of Films, un’iniziativa volta al sostegno del cinema d’autore indipendente.

Con rammarico il Consiglio direttivo del Locarno Film Festival annuncia l’annullamento di Locarno73. Costretta quindi a rinunciare alla consueta selezione di lungometraggi in prima visione e di principio ai luoghi fisici di incontro, a partire dall’iconica Piazza Grande, la manifestazione ha deciso di proporre un’alternativa all’idea classica di festival cinematografico con cui sostenere nella misura possibile, grazie ai suoi partner, l’industria cinematografica internazionale e svizzera, che sta affrontando una profonda crisi. Locarno 2020 – For the Future of Films, con una serie di progetti mirati, fornirà un supporto al cinema d’autore indipendente e alle sale cinematografiche, e proporrà al pubblico e ai professionisti dell’industria contenuti speciali su diverse piattaforme tra cui, qualora gli scenari in continua evoluzione lo permettessero, proiezioni fisiche in totale sicurezza.

Il Presidente del Locarno Film Festival, Marco Solari: “La decisione odierna del Consiglio federale non ci coglie impreparati. In queste ultime settimane la Direzione artistica e la Direzione operativa, in stretta collaborazione con il Consiglio direttivo, hanno elaborato vari scenari in parte forzatamente abbandonati nel tempo. Nella sua ultima seduta il Consiglio di Amministrazione del Festival, tenendo conto dei rischi sanitari anche per incontri tra meno di mille persone e non potendo preservare lo spirito di Locarno con soluzioni a prima vista anche accattivanti, ha deciso all’unanimità di rinunciare di principio alla manifestazione fisica. il Festival vuole confermare la sua presenza al fianco del pubblico e dell’industria cinematografica con un progetto atto a tradurre in una nuova forma, su altri palcoscenici e piattaforme, i valori che hanno caratterizzato la sua decennale storia”

Locarno 2020 è pensata per intervenire sull’immobilismo forzato dell’industria cinematografica, interagendo con gli autori che hanno dovuto interrompere la lavorazione delle proprie opere, assegnando dei Pardi speciali e altri premi alle produzioni cinematografiche internazionali e svizzere (in collaborazione con Swiss Films) ferme a causa dell’emergenza sanitaria globale.

La Direttrice artistica Lili Hinstin: “Il Festival deve anzitutto servire i film, e organizzare delle première online nel mese di agosto non ci sembra il modo migliore per farlo. Il nostro ruolo è quello di fare da trait dunion fra i film, lindustria e il pubblico, e abbiamo quindi cercato proposte alternative per svolgere questa nostra missione, verificando dove il nostro intervento potesse rivelarsi più utile in questo momento. Siamo al lavoro per concepire un progetto coerente, in linea con la storia del Festival, all’insegna della solidarietà, e che possa giovare al nostro pubblico e ai registi in difficoltà.

A rendere possibile Locarno 2020 è ancora una volta il connubio tra istituzioni e partner privati che fin da subito hanno voluto dimostrare sensibilità e sostegno nei confronti del Festival e del cinema d’autore, nonostante la complessità del momento: i partner pubblici tra cui il Cantone Ticino con Swisslos, l’Ufficio federale della cultura – UFC, la Direzione dello sviluppo e della cooperazione – DSC del Dipartimento federale degli affari esteri DFAE, la Città e la Regione di Locarno e i partner privati, tra cui i Main partner UBS, la Mobiliare, Manor, Swisscom, il Destination partner Ascona-Locarno Turismo e il Media Partner SSR/RSI.

Il Direttore operativo, Raphaël Brunschwig: “Il nostro ringraziamento è destinato anzitutto a tutti nostri partner, che ci hanno sempre sostenuto e che continuano a farlo in questo momento. Forti di un team altamente motivato, ci impegniamo a valorizzare le opportunità che ha portato questa situazione di crisi. Il nostro sguardo rimane rivolto alla continuità della manifestazione e alle sue sfide future, che saranno ancora più complesse dopo questo anno difficile.” 

Summertime: recensione della serie Netflix

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Summertime: recensione della serie Netflix

Arriva il 29 aprile su Netflix Summertime, la nuova serie originale Made in Italy della piattaforma di streaming che porta un po’ d’estate nelle case di quelli che, per la maggior parte, vedranno la bella stagione solo attraverso i ricordi degli anni passati e le finestre aperte su un cielo che diventa sempre più blu, man mano che ci si avvicina a giugno.

Liberamente ispirato a Tre Metri Sopra il Cielo di Federico Moccia, Summertime mantiene soltanto l’argomento del materiale originale, ovvero gli amori giovanili, e trasporta tutte la narrazione sulla riviera adriatica, a Cesenatico, all’inizio della stagione balneare. Inoltre i protagonisti ultra tradizionali della racconto originale vengono sostituiti da un gruppetto di simpatici protagonisti “aggiornati” ai tempi.

Ispirato a Tre Metri Sopra il Cielo

La protagonista è Summer, una liceale molto centrata, studiosa e curiosa, afro-italiana, che odia l’estate, nonostante il nome, perché le ricorda l’assenza del papà, trombettista jazz che nella bella stagione è sempre in giro per concerti e trascura lei, la sorellina e la madre, che a suo tempo rinunciò anche lei alla passione per la musica per stare con le figlie e permettere al padre di continuare la carriera artistica.

I migliori amici di Summer sono Edo e Sofia, lui introverso, spiritoso e dolce, lei tutta pepe, sveglia e simpatica. A questo terzetto di partenza si uniscono Alessandro, motociclista a livello agonistico, in crisi con se stesso e con la sua passione. È l’anima delle feste, popolare tra i ragazzi che vogliono essere suoi amici e la ragazze che sgomitano per la sua attenzione. Il suo migliore amico è Dario, meccanico di grande talento che sogna di essere arruolato nella scuderia di Ale, una volta che l’amico farà il grande salto.

I comprimari più interessanti dei protagonisti

Quante volte ci troviamo di fronte ad un film in cui l’eroe senza macchia porta avanti la sua quest con granitica convinzione, attorniato da spalle comiche o personaggi secondari molto più interessanti di lui? È proprio questo che accade in Summertime in cui Summer ed Ale, i protagonisti che si innamorano tra mille difficoltà e diffidenze, sono molto meno interessanti dei personaggi secondari Sofia, Dario e Edo.

Tuttavia la storia, nell’arco degli otto episodi, si sviluppa mettendo al centro del racconto, di volta in volta, uno dei ragazzi, indagando i suoi sentimenti, i suoi percorsi, la sua situazione familiare che presenta sempre qualche difficoltà o “anomalia”, i suoi rapporti con gli altri. Insomma, la storia di Summer e Ale è solo il centro di un intreccio di vite, piccole e grandi, che si intrecciano nel corso di un’estate.

I colori e l’atmosfera dell’estate

SummertimeVisivamente, Summertime adotta una palette satura, vivace, che restituisce, come fossimo in una pubblicità patinata, un’immagine brillante e festosa della costiera adriatica. Ragazzi che corrono in spiaggia, tutti giovani e belli, feste in piscina, allegria, musica e romantici amori estivi. Una scelta che gioca sul sicuro con gli stereotipi del racconto per ragazzi, di cui Netflix sembra farsi grande promotore, visto che le sue produzioni originali sono quasi univocamente dirette ad un target adolescenziale.

Se da una parte Summertime centra il bersaglio restituendo allo spettatore quell’aria di mare e salsedine, la spensieratezza e la fugace bellezza degli amori estivi, non è in grado di conferire autenticità ai personaggi, nessuno dei quali è particolarmente ispirato né come scrittura né come interpretazione. Gli interpreti, tutti molto belli e per la maggior parte alla loro prima volta davanti alla macchina da presa (Ludovico Tersigni è il più famoso del gruppo), compensano la mancanza di esperienza con la spontaneità in rari e preziosi momenti, ma le parole che pronunciano sono frutto di una costruzione artificiosa di un linguaggio giovanile che non esiste, una unione finta di contenuto e forma che non trova una corrispondenza nella realtà e allontana i personaggi dallo spettatore.

I dialoghi stereotipati di Summertime

In particolare il personaggio di Sofia, che insieme a Summer doveva essere quello di rottura con la tradizione del romanzo di partenza (dal momento che una è nera e l’altra lesbica), parla per aforismi e stereotipi come fosse un libro stampato, cosa che non rende affatto giustizia alla freschezza e spontaneità della bella interprete Amanda Campana.

Summertime ci farà rimpiangere senza dubbio l’estate che non avremo mai, quella in cui saremo costretti a non avvicinarci, a non baciarci, a non giocare scherzare ballare e bere, ma allo stesso tempo riesce a restituirne l’atmosfera e la leggerezza.

Richard Jewell, dal 30 aprile disponibile in digitale

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Richard Jewell, dal 30 aprile disponibile in digitale

Richard Jewell, il film diretto da Clint Eastwood e basato su fatti realmente accaduti, la storia di ciò che può accadere quando quel che viene riportato oscura la verità, a partire dal 30 aprile sarà disponibile per l’acquisto in digitale (anche in 4K UHD)* su Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV. Dal 14 maggio sarà inoltre disponibile anche per il noleggio su Sky Primafila, Infinity e VVVVID.

In occasione dell’uscita digitale del film, i primi 10 minuti di “Richard Jewell” sono già disponibili sul canale Youtube ufficiale di Warner Bros. Italia a questo link.

Tra i contenuti extra spiccano uno speciale dietro le quinte, con la ricostruzione del Centennial Park e di tutte le scene diventate nel tempo tristemente iconiche, interviste con il cast e il regista Clint Eastwood, un focus dedicato alla ricostruzione dei fatti del 1996 e al perchè Richard Jewell sia un uomo che merita di essere onorato e ricordato.

Richard Jewell, la recensione del film di Clint Eastwood

IL FILM

“C’è una bomba al Centennial Park. Avete solo trenta minuti di tempo”. Il mondo viene così a conoscenza di Richard Jewell, una guardia di sicurezza che riferisce di aver trovato il dispositivo dell’attentato dinamitardo di Atlanta del 1996. Il suo tempestivo intervento salva numerose vite, rendendolo un eroe. Ma in pochi giorni, l’aspirante alle forze dell’ordine diventa il sospettato numero uno dell’FBI, diffamato sia dalla stampa che dalla popolazione, assistendo al crollo della sua vita. Rivoltosi all’avvocato indipendente e contro il sistema Watson Bryant, Jewell professa con fermezza la sua innocenza. Ma Bryant scopre di doversi scontrare con i poteri combinati dell’FBI, del GBI e dell’APD per scagionare il suo cliente, e tenta di impedire a Richard di fidarsi delle stesse persone che cercano di distruggerlo.

Il film è interpretato dai premi Oscar Sam Rockwell (“Tre manifesti a Ebbing, Missouri”) nei panni di Watson Bryant, e Kathy Bates (“Misery non deve morire”, “American Horror Story” in TV) in quelli di Bobi, la madre di Richard; mentre Jon Hamm (“Baby Driver – Il genio della fuga”) è l’investigatore capo dell’FBI; Olivia Wilde (“La vita in un attimo”) ritrae Kathy Scruggs la giornalista dell’ Atlanta Journal-Constitution, e Paul Walter Hauser (“Tonya”) interpreta Richard Jewell.

Il premio Oscar Eastwood ha diretto il film da una sceneggiatura del candidato all’Oscar Billy Ray (“Captain Phillips – Attacco in mare aperto”), basata sull’articolo di Vanity Fair “American Nightmare — The Ballad of Richard Jewell” di Marie Brenner. Eastwood ha anche prodotto il film con la sua Malpaso, insieme a Tim Moore, Jessica Meier, Kevin Misher, Leonardo DiCaprio, Jennifer Davisson e Jonah Hill.

Il team creativo di Eastwood comprende il direttore della fotografia Yves Bélanger e lo scenografo Kevin Ishioka, insieme alla sua consueta costumista Deborah Hopper e al montatore premio Oscar Joel Cox (“Gli spietati”), che nel corso degli anni ha collaborato con Eastwood su numerosi progetti. Musiche di Arturo Sandoval, lo stesso compositore di “Il corriere – The Mule” del 2018. Warner Bros. Pictures presenta una produzione Malpaso, Appian Way / Misher Films / 75 Year Plan Plan Production, “Richard Jewell”, già disponibile per il preordine:

Apple TV App*: https://apple.co/2ygkX4N

Google Play*: https://bit.ly/2UFF57N

YouTube*: https://youtu.be/wcWNYBxQXzw

Chili: https://bit.ly/2UM3KYy

*Disponibile anche in 4K UHD sui dispositivi abilitati

CONTENUTI EXTRA

  • THE MAKING OF RICHARD JEWELL – Il regista Clint Eastwood e il suo incredibile cast raccontano come questa intrigante storia abbia finalmente visto la luce, arrivando sul grande schermo.
  • THE REAL STORY OF RICHARD JEWELL – Cast e filmmakers rivivono gli eventi del 1996, raccontando la straziante storia di Richard Jewell, e il perchè Richard sia un uomo che merita di essere onorato e ricordato.

Distribuzione in tempo di pandemia: il nuovo orizzonte di Hollywood si affaccia in casa

La distribuzione in VOD di Trolls World Tour da parte della Universal ha generato dei risultati che hanno condotto ad una riflessione molto interessante sulla distribuzione cinematografica in questi mesi di chiusura della filiera cinematografica.

Lo scorso mese, a causa della chiusura mondiale delle sale cinematografiche, la Comcast Corp. CMCSA, che rappresenta il 2,83% dei dirigenti della Universal Pictures, ha preso una decisione che sembrava controversa, ma che si è rivelata una scelta giusta.

Lo studio aveva in corso una massiccia campagna di marketing per l’uscita in sala di Trolls World Tour, sequel del film d’animazione del 2016, prevista per il 10 aprile. La scommessa Universal è stata quella di non posticipare l’uscita del film, ma di rendere disponibile il film in VOD. Negli USA, il film è stato messo a noleggio al costo di 19,99 dollari su Apple TV di Apple Inc.

A tre settimane dal lancio, Trolls World Tour ha guadagnato quasi 100 milioni di dollari in noleggi. Con 5 milioni di noleggi, il film distribuito in digitale ha guadagnato, in tre settimane, più di quanto Trolls ha incassato in 5 mesi in sala. Questi numeri hanno convinto i dirigenti della Universal che le uscite digitali possono essere una strategia vincente e possono ridurre l’impatto negativo della chiusura delle sale nel corso della pandemia.

Distribuzione in tempo di pandemia, un nuovo modello

Per anni, gli studi hanno discusso dell’importanza di avere un film in sala per almeno due mesi prima che lo stesso potesse essere diffuso in visione domestica, con la vendita degli Home Video o il film reso disponibile in VOD, tutto mentre le piattaforme come Netflix stavano lentamente ma inesorabilmente conquistando il mercato dell’intrattenimento domestico.

Con i cinema chiusi, gli studi sono costretti a sperimentare nuove modalità di fruizione per lo spettatore, reinventandosi in questo modo l’ultimo anello della catena produttiva cinematografica, ovvero la visione da parte dello spettatore.

Per Jeff Shell, capo della NBCUniversal, la campagna per sperimentare il mercato digitale noto come video premium on demand o PVOD è sempre stata un obiettivo di primaria importanza, prima che si scatenasse la pandemia.

“I risultati di Trolls World Tour hanno superato le nostre aspettative e dimostrato la fattibilità di PVOD – ha affermato Shell – Non appena i cinema riapriranno, prevediamo di distribuire i film in entrambi i formati”.

Per gli Studios, la prospettiva è particolarmente allettante perché per il canone di noleggio o per l’acquisto digitale, trattengono circa l’80%, rispetto a circa il 50% delle vendite al botteghino. Finora la Universal ha realizzato oltre 77 milioni di dollari di entrate dal Trolls World Tour. Ciò significa che il film ha generato circa 95 milioni di dollari in canoni di locazione da quasi cinque milioni di clienti dalla sua data d’uscita (stando a quanto riporta una fonte interna).

Se si fosse trattato di una distribuzione cinematografica, per guadagnare la stessa cifra, l’incasso al botteghino sarebbe dovuto essere di circa 154 milioni, che è la cifra intorno alla quale si aggira l’incasso finale di Trolls. Il film del 2016 ha incassato 153,7 milioni, dei quali 77 milioni sono andati alla Universal e il resto alle sale.

Gli Studios traggono maggiore profitto dalla distribuzione VOD

Secondo il WSJ c’è anche da considerare un ulteriore elemento. Non si sa infatti se la strategia di noleggio a 20 dollari influenzerà le vendite future di DVD e i download digitali di Trolls World Tour. I ricercatori della Universal hanno stabilito che il 51% delle persone che hanno noleggiato il sequel ha dichiarato di aver “sicuramente” visto il film nelle sale, e circa un quinto ha affermato di noleggiare raramente o mai film dai servizi digitali. Il titolo ha stabilito record digitali su piattaforme gestite da Amazon.com Inc., dal servizio Xfinity di Apple e Comcast.

Il film ha inoltre beneficiato di un mercato quasi privo di concorrenza, dal momento che gli studi hanno rinviato la maggior parte delle uscite e le famiglie rimaste in quarantena obbligata cercano prodotti da guardare in compagnia. La Universal dice che implementerà la stessa strategia anche per la distribuzione di The King of Staten Island, una nuova commedia diretta da Judd Apatow che sarebbe dovuta arrivare nelle sale USA il 19 giugno.

A marzo, Universal ha distribuito altri quattro film su piattaforme digitali per il noleggio da 20 dollari, sempre a sale chiuse: L’Uomo Invisibile, The Hunt, Emma e Never Rarely Sometimes Always. Questi quattro film hanno generato in totale circa 60 milioni di dollari in noleggi fino ad oggi, con un guadagno per Universal di circa 48 milioni di dollari.

L'uomo invisibilePrima della chiusura dei cinema, il film con il maggior incasso tra quei titoli, il reboot del classico horror L’Uomo invisibile, aveva raccolto circa 64 milioni negli Stati Uniti e in Canada. Gli altri tre film avevano incassato 16 milioni. Le loro prestazioni digitali sono l’equivalente di 96 milioni di dollari traslati in incassi al botteghino.

I blockbuster restano fedeli alla sala

Certo è che per titoli di grandissimo richiamo come il nuovo capitolo di Fast and Furious, per esempio, una diffusa uscita in sala rimane troppo redditizia per trasformarla in uscita PVOD. Infatti, Universal (così come molti studi concorrenti) ha posticipato l’uscita dei titoli più importanti e di maggiore richiamo per il pubblico da sala, in attesa della riapertura degli esercizi cinematografici.

Nel frattempo, sembra che la Universal abbia comunque dettato quello che potrebbe diventare un trend. Infatti la Warner Bros di AT&T Inc ha annunciato che il suo prossimo film d’animazione, molto simile a Trolls World Tour per target, ovvero Scoob!, andrà direttamente in digitale, nel giorno in cui era stata programmata la sua uscita in sala, il 15 maggio prossimo, con noleggio a 19,99 e acquisto a 49,99 dollari.

La Warner sta integrando questo tipo di distribuzione inserendo nella sua offerta anche la promozione del suo canale HBO Max, che è offerto in abbonamento a 14,99 dollari al mese, e sul quale sarà disponibile il film in streaming. Stessa sorte toccherà a An American Pickle di Seth Rogen, che doveva arrivare in sala distribuito da Sony Pictures Entertainment entro la fine del 2020.

Per quanto riguarda invece la Disney, che ha già una piattaforma lanciata e attiva in quasi tutto il mondo, Disney+, ha deciso di distribuire direttamente in quella sede il suo Artemis Fowl, con la speranza di attirare altri abbonati a 6,99 dollari al mese.

Un progetto che prosegue da 5 anni

L’operazione di portare il cinema direttamente nelle case, saltando la filiera dell’esercizio cinematografico, è un’operazione che Jeff Shell ha portato avanti a partire dal 2015, quando è arrivato a Hollywwod. La sua opera si è comunque confrontata con un elemento di fondamentale importanza nella produzione e distribuzione, proprio la sala, e quindi la finestra di esclusiva di 75 giorni non è mai stata scalfita.

Tuttavia, la pandemia in corso ha finalmente spianato la strada a tali cambiamenti. Quando la Universal ha annunciato il suo piano di uscita per Trolls World Tour a marzo, gli esercenti hanno accusato lo studio di approfittare della situazione mondiale per far finalmente progredire il piano che era nel cassetto da ormai 5 anni.

Chiaramente quando la situazione sanitaria si normalizzerà, sembra normale che le sale riapriranno e che anche il mercato tornerà a prediligere la sala con la finestra di esclusiva di 75 giorni. “Un numero limitato di eccezioni non crea davvero un modello di business solido” ha infatti dichiarato John Fithian, amministratore delegato della National Association of Theatre Owners. Resta il fatto che l’esempio della Universal rappresenta un’apertura verso un nuovo sistema di sfruttamento del prodotto cinematografico che amplia il ventaglio di mercato per determinati prodotti e anche per un determinato tipo di pubblico.

Fonte: WSJ

Cinema e liceo: 10 titoli nostalgici da vedere

Cinema e liceo: 10 titoli nostalgici da vedere

Gli anni del liceo sono un ricordo nostalgico per chiunque, e nonostante le difficoltà adolescenziali intrise in quel periodo della nostra vita, è innegabile quanto fascino si nasconda in quel periodo, tant’è che innumerevoli sono stati i film che hanno raccontato quel passaggio dall’adolescenza all’età adulta, andando a toccare nel profondo i ricordi (belli e meno belli) di ognuno di noi.

Sono davvero tanti gli high school movies che sono stati realizzati, e spesso c’è davvero l’imbarazzo della scelta quando si ha voglia di una serata all’insegna della nostalgia e dei ricordi. In tal senso, Netflix e altre piattaforma di streaming offreno una vasta gamma di film tra cui scegliere. Di seguito abbiamo raccolto 10 film ambientati durante gli anni del liceo che vi consigliamo di vedere:

Breakfast Club (1985)

Breakfast Club di John Hughes è uno dei capisaldi della commedia adolescenziale americana. Il film racconta la storia di cinque adolescenti che vengono obbligati a trascorre un intero sabato in detenzione: dopo gli screzi iniziali, scopriranno in realtà di avere molte cose in comune, nonostante le loro vite così diverse al di fuori dei corridoi liceali.

“Don’t You (Forget About Me)” dei Simple Minds, tema portante della colonna sonora, è stata ai vertici della classifica rock di Billboard per sedici settimane, mantenendo il primo posto per tre settimane. Un film ancora oggi attualissimo, nonostante risalga a ben 35 anni fa. 

Noi siamo infinito (2012)

Noi siamo infinito è la storia di un ragazzo di nome Charlie che grazie all’amicizia con Sam e Patrick riesce a vincere la sua timidezza e a prendere maggiore consapevolezza di se stesso. Il film mette al centro della storia le relazioni umane, affrontando al tempo stesso tematiche molto importanti con estrema delicatezza. I

l film è basato sul libro omonimo scritto da Stephen Chbosky, che del film è anche il regista. È interpretato da Logan Lerman, Emma Watson ed Ezra Miller. Il film si avvale anche della presenza di Paul Rudd e di una colonna sonora straordinaria.

La vita è un sogno (1993)

La vita è un sogno è ambientato ad Austin (Texas) nel 1976, durante la notte che precede l’ultimo giorno di scuola. Nell’arco di un’intera giornata si snodano le vicende parallele di Mitch Kramer e Sabrina Davis, due matricole studentesche del Liceo che subiscono vessazioni tipiche da “rituale d’iniziazione” da parte degli studenti più anziani.

Il film, diretto da Richard Linklater, ha una colonna sonora pazzesca e un cast pieno di zeppo di attori che all’epoca erano poco conosciuti, inclusi Matthew McConaughey, Ben Affleck e Milla Jovovich. Nel 2016 il regista realizzò Tutti voglio qualcosa, vero e proprio sequel spirituale del film.

Lady Bird (2017)

A Sacramento, nel 2002, un’adolescente volitiva che si fa chiamare “Lady Bird” cerca di superare indenne il suo ultimo anno di liceo. Lady Bird ruota attorno ai rapporti tra la protagonista e la sua migliore amica, sua madre, suo padre e – naturalmente – quello più conflittuale di tutti: il rapporto con se stessi.

Per il suo debutto alla regia, Greta Gerwig si affida ad una regia efficace e ad una scrittura superba, entrambe supportate dalla bravura della protagonista Saoirse Ronan e dell’intero cast di supporto, che include anche Laurie Metcalf e Timothée Chalamet.

L’attimo fuggente (1989)

Ambientato in un collegio per soli uomini, L’attimo fuggente di Peter Weir è un film dotato di una bellezza e – al tempo stesso – di una tragicità sconvolgenti. Il compianto Robin Williams interpreta il professor John Keating, un insegnante di inglese colto e solidale con i suoi studenti. Instilla in loro l’amore per la parola scritta, in particolare per la poesia, tanto da spingerli a creare un club notturno segreto in cui si cimentano nella lettura di opere di grandi autori. È così che questi giovani ragazzi, attraverso la cultura e il nutrimento tanto della mente quanto dello spirito, scoprono se stessi e l’importanza dei proprio desideri.

Una pazza giornata di vacanza (1986)

Ancora un film diretto dal grande John Hughes, ricco di citazioni e scene memorabili. Una pazza giornata di vacanza racconta quel periodo della vita agli occhi di un adolescente, il futuro ormai imminente sembra essere davvero troppo grande per affrontarlo. È così che il protagonista Ferris Bueller (Matthew Broderick) si finge malato in modo da poter saltare la scuola. Trascorrerà una pazza ed indimenticabile giornata per le strade di Chicago… naturalmente, il Ferris che ritroveremo alla fine del film sarà un ragazzo molto diverso.

Suxbad – Tre menti sopra il pelo (2007)

Michael Cera, Jonah Hill e Christopher Mintz-Plasse nel ruolo di tre adolescenti che tentano di perdere la verginità prima della fine delle scuole superiori. Diretto da Greg Mottola e scritto da Seth Rogen e Evan Goldberg, Suxbad – Tre menti sopra il pelo è uno dei coming-of-age di maggior successo dello scorso decennio, proprio grazie alla capacità di descrivere l’universo degli adolescenti in maniera divertente e a dir poco esilarante.

La rivincita delle sfigate (2019)

Da molti etichettato come la versione femminile di Suxbad – Tre menti sopra il pelo, La rivincita delle sfigate, debutto alla regia di Olivia Wilde, è uno dei coming-of-age più acclamati della passata stagione cinematografica, e forse anche dell’ultimo decennio.

Raccontato da una prospettiva selvaggia, originale e moderna, il fiolm è una commedia senza filtri sul rapporto tra due migliori amiche durante gli anni del liceo e quei legami destinati a durare per tutta la vita. Catturando lo spirito dei nostri tempi, il film si è imposto in breve tempo come la storia di formazione per eccellenza dedicate alle prossime generazioni.

Mean Girls (2004)

Mean Girls di Mark Waters è un pezzo di storia delle recente commedia americana. Basato sul libro “Queen Bees & Wannabees” di Rosalind Wisenman, negli anni il film è divenuto un piccolo cult non solo per via dei suoi iconici personaggi (su tutti la perfida Regina King interpretata da Rachel McAdams), ma anche grazie alla spumeggiante colonna sonora.

Costato appena 17 milioni di dollari, il film ne incassò ben 130 in tutto il mondo, diventando il film della carriera di Lindsay Lohan ad aver guadagnato di più. Mean Girls ha ispirato un musical, un videogame e anche il videoclip della canzone “Thank U, Next” di Ariana Grande.

Easy A (2010)

Easy A, diretto da Will Gluck e interpretato da Emma Stone, è ispirato parzialmente al romanzo “La lettera scarlatta” di Nathaniel Hawthorne. Il film segue la storia di Olive, un’adolescente che per sfuggire a un fine settimana di campeggio con la migliore amica e i suoi genitori, inventa una scusa dicendo di aver perso la verginità con un ragazzo.

La bugia diventa così argomento di discussione per tutto il liceo e l’inizio di un circolo vizioso; e se da una parte i ragazzi la pagano per proteggere la propria reputazione, quella di Olive viene a poco a poco distrutta.

Fonte: ScreenRant

The Suicide Squad: Michael Rosenbaum doveva apparire nel film

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The Suicide Squad: Michael Rosenbaum doveva apparire nel film

Michael Rosenbum è conosciuto soprattutto per aver interpretato Lex Luthor nella serie Smallville. Nel 2017, l’attore ha fatto il suo debutto nel MCU interpretando Martinex in Guardiani della Galassia Vol. 2 di James Gunn. Adesso, in una recente intervista con ComicBook, l’attore ha rivelato di aver rifiutato un ruolo in The Suicide Squad, diretto sempre da Gunn.

“Ci sono andato molto vicino”, ha spiegato l’attore. “Avrei dovuto essere nel film, ma sfortunatamente ho subito un intervento chirurgico al collo e non avrei più potuto interpretare quello specifico personaggio. Non potevo perché la parte richiedeva un grande lavoro fisico e in quel momento non potevo sforzare il collo. Però sì, avrei dovuto avere un ruolo nel film.”

Michael Rosenbum ha poi aggiunto: “Ovviamente non posso rivelare di quale ruolo si tratta. Posso solo dire che James è sempre gentile e gli sono veramente grato per avermi teso una mano in quel momento. È sempre bello quando i tuoi amici ti pensano, così com’è sempre bello sapere di essere stati considerati la persona giusta per un determinato ruolo.”

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Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris ElbaMichael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità.

Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

Pulp Fiction: i dettagli sul prequel mai realizzato

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Pulp Fiction: i dettagli sul prequel mai realizzato

Forse non tutti sanno che Pulp Fiction, il cult di Quentin Tarantino uscito nel 1994, avrebbe dovuto avere un prequel. È quanto rivelato di recente da Michael Madsen, attore feticcio del regista, in una recente intervista con The Hollywood Reporter, in cui ha sviscerato i dettagli sul progetto mai realizzato.

Il prequel avrebbe dovuto avere come protoagonisti Mr. Blonde/Vic Vega, il personaggio intepretato da Michael Madsen nel film Le iene, e Vincent Vega, il personaggio interpretato da John Travolta in Pulp Fiction: nell’universo tarantiniano, infatti, i due personaggi sono fratelli.

A proposito del film mai realizzato, Madsen ha spiegato: “Dovevano trovarci ad Amsterdam. Il film iniziava con noi che uscivamo di prigione in due stati diversi e finivamo per ritrovarci in un club di Amsterdam”. In effetti in Pulp Fiction, il personaggio di Vincent spiega di essere appena tornato a Los Angeles dopo essere stato nella città europea.

Il prequel avrebbe quindi svelato che Vic e Vincent sono in realtà fratelli: “Era piuttosto complicato, ma quando Quentin inizia a parlarti di un’idea, diventa poi davvero facile stargli dietro”, ha aggiunto Madsen.

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Pulp Fiction è uno dei film cult di Quentin Tarantino, anzi, dell’intera storia del cinema. Scritto e diretto dal regista americano nel 1994, vinse (nello stesso anno) la Palma d’oro al Festival di Cannes e un Oscar alla Miglior Sceneggiatura Originale del 1995.

Hollywood: recensione della nuova serie di Ryan Murphy

Hollywood: recensione della nuova serie di Ryan Murphy

Raccontare oggi la Hollywood del secondo dopoguerra. È questo l’intento che Ryan Murphy, insieme al fidato Ian Brennan, sembra essersi proposto con la miniserie intitolata proprio Hollywood, e disponibile su Netflix a partire dal 1° maggio. La sua versione sembra in realtà essere una sorta di “come sarebbe dovuta andare” ambientata in un mondo più politicamente corretto del nostro, dove il celebre ostracismo nei confronti della diversità è ben più mitigato. Le buone intenzioni di Murphy, tuttavia, si trasformano in un discorso ridondante che perde la sincerità di cui avrebbe dovuto essere caratterizzato.

Protagonisti della storia qui narrata sono un gruppo di ragazzi il cui sogno è entrare a far parte del magico mondo del cinema, incarnato nella sfarzosa Hollywood. Tra questi vi sono gli aspiranti attori Jack Castello (David Corenswet), Camille Washington (Laura Harrier), Claire Wood (Samara Weaving) e Rock Hudson (Jake Picking), lo sceneggiatore Archie Coleman (Jeremy Pope) e il regista Raymond Ainsley (Darren Criss). Per raggiungere i loro obiettivi, tuttavia, si troveranno a scontrarsi con una serie di diktat, espressione di un’industria poco aperta alle novità.

Hollywood: il racconto di un’industria

Con la serie di Murphy e Brennan ci si addentra all’interno dell’industria cinematografica più florida del mondo. Il periodo poi, quello del secondo dopoguerra, vede il dominio dei grandi studios, che in quegli anni più che mai realizzavano film con una perizia e una manodopera inimitabile. Ma se è vero che non è tutto oro quel che luccica, in mezzo a cotanto lusso e vitalità non mancherà di rivelarsi anche la Hollywood degli scandali taciuti, dei party a base di sesso e droga, e delle maschere indossate per conformarsi alla massa. I due autori scelgono pertanto di lanciare da subito il messaggio che vede l’industria del cinema in stretto rapporto con quella della prostituzione.

Prostituzione letterale o metaforica, che a suo modo si renderà necessaria per ognuno dei protagonisti nel momento in cui vorranno inseguire le proprie ambizioni. In ognuno dei sette episodi di cui è composta la serie dilaga il marcio, ma questo è messo in scena, per contrasto, tenendo sempre fede allo sfarzo dell’epoca. Sotto tale aspetto, Hollywood è una serie che per ricostruzione storica, dai costumi alle scenografie, riempie gli occhi. E, insieme ai virtuosi movimenti di macchina, che sembrano replicare quelli divenuti celebri proprio in quegli anni, tali elementi riescono complessivamente a rendere piacevole la visione.

All’interno di tale ricostruzione, ogni episodio sembra incarnare uno dei vari aspetti che compongono la realizzazione di un film. Dall’approvazione dei produttori ai primi casting, dalle riprese alle strategie distributive, fino a giungere ai riscontri di critica e pubblico. In ultimo, non può ovviamente mancare la ricezione che Hollywood stessa manifesta nei confronti del film realizzato dai giovani protagonisti. Nel giungere alla sua conclusione, tuttavia, la serie svela il suo più grande e fastidioso problema: una trattazione eccessivamente marcata di nobili tematiche, le quali finiscono così per perdere il loro valore.

Hollywood recensione

Se la sceneggiatura scritta da Murphy e Brennan si apre con un buon primo episodio, strutturato secondo le classiche regole per l’introduzione degli spettatori al mondo narrativo di cui si parla, con il proseguire delle puntate qualcosa sembra tuttavia spezzarsi. Si arriva infatti a ritrovare sempre più forzature ed eccessive semplificazioni, che spezzano il bisogno di sincerità richiesto delle tematiche principali. Raccontare di differenze etniche e sessuali nella Hollywood dell’epoca, costruendo un parallelo con la non troppo diversa situazione attuale, è notoriamente un compito delicato.

Nella serie si riscontra invece, man mano che ci si avvicina sempre di più al finale, una fin troppo evidente forma di autocompiacimento. Murphy in particolare, dati anche i precedenti titoli della sua carriera, ha dimostrato in più occasioni di essere legato a tali tematiche, ma qui sembra lasciarsi prendere la mano nella sua voglia di conferirvi un prestigio di cui in realtà non hanno bisogno. Diverse scene, a tal proposito, appaiono superflue ed eccessivamente didascaliche, ripetendo allo spettatore cose che gli sono già state dette poco prima.

Benché rimanga grossomodo un prodotto piacevole, arricchito da alcuni brillanti personaggi (il viscido Henry Willson di Jim Parsons su tutti) e dialoghi, Hollywood finisce con il diventare una sorta di manifesto di propaganda, forse utile nel contribuire ad un ulteriore dibattito sulle problematiche trattate, ma senza aggiungervi reale valore. Tutto viene sbattuto esplicitamente in faccia allo spettatore, mentre è noto che le opere che più riescono ad imporsi nelle coscienze sono quelle che sanno essere più discrete nel dialogo con il pubblico.

Guardiani della Galassia: Sylvester Stallone potrebbe tornare in futuro

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In Guardiani della Galassia Vol. 2 sono stati introdotti i Guardiani 3000, il team di Ravagers capitato da Stakar Agord (Sylvester Stallone) e composto da Aleta Agord (Michelle Yeoh), Charlie-27 (Ving Rhames) e Martinex (Michael Rosenbaum). Quest’ultimo, in una recente intervista con ComicBook, ha parlato proprio della possibilità di ritrovare tutti i personaggi nell’attesissimo Guardiani della Galassia Vol. 3.

Rosenbaum ha parlato del futuro di Martinex e degli altri suoi compagni sul grande schermo, spiegando quanto segue: “Penso che i piani di James Gunn siano quelli di farci tornare, ma al momento non conosco i dettagli. Penso che sia nei suoi piani da sempre… probabilmente li vedrete in una scena post-credit. Perché riportare indietro Sylvester Stallone soltanto per dargli una piccola parte? In un certo senso vuoi sapere cosa sta facendo… voglio dire, è impossibile che non si abbia voglia di scoprirlo.”

In seguito alle dichiarazioni di Michael Rosenbaum, James Gunn è intervenuto personalmente su Twitter per specificare che il ritorno dei Guardiani originali è sicuramente nei suoi piani, ma non è detto che accadrà per forza in GOTG Vol. 3.

LEGGI ANCHE – Guardiani della Galassia Vol. 3: confermata una morte nel film

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021.

Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Netflix entra in Anica

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Netflix entra in Anica

Netflix ha presentato la sua richiesta di iscrizione all’ANICA: è il passo naturale nell’ambito del costante dialogo che si è svolto negli ultimi mesi, a partire dall’incontro a Roma lo scorso anno tra il fondatore della piattaforma streaming Reed Hastings e il Presidente dell’Associazione Francesco Rutelli.

I rappresentanti di Netflix parteciperanno dunque a partire da oggi all’attività dell’ANICA, al Consiglio Cinema, Audiovisivo e  Digitale e ai suoi  Comitati impegnati in questa fase di grande trasformazione dell’ecosistema Cine-audiovisivo. Particolare impegno sarà dedicato alla condivisione di proposte per migliorare ulteriormente la regolamentazione in Italia, nell’interesse di creatività, produzioni e occupazione. Questi obiettivi devono accomunare la filiera in tutte le sue componenti, dagli autori all’esercizio.

Netflix intensificherà in questo modo il dialogo già intrapreso con le industrie cinematografiche ed audiovisive, estendendolo tanto alle tradizionali componenti ANICA (Produzione, Distribuzione, Industrie Tecniche) quanto alle nuove componenti (piattaforme, digitale, canali tematici) per film, serie, animazione, documentari per la crescita complessiva della filiera in Italia.

Now You See Me 3: ingaggiato lo sceneggiatore di American Hustle

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Now You See Me 3: ingaggiato lo sceneggiatore di American Hustle

Si torna a parlare di Now You See Me 3, terzo capitolo del franchise dedicato ai “maghi del crimine”, inaugurato nel 2013 con il film di Louis Leterrier. Come riportato da Screen Rant, la Lionsgate è tornata ufficialmente a lavoro sullo sviluppo del nuovo film, ingaggiando Eric Warren Singer (sceneggiatore di American Hustle) per lo script.

Lo studio ha anche confermato che il ritorno di tutti i membri del cast originale potrebbe non essere confermato, e che nel terzo capitolo ci potrebbero essere personaggi totalmente nuovi: “Lo sguardo moderno di Singer catturerà il divertimento, la magia e lo spirito dei film originale, introducendo nuovi personaggi e dando al tempo stesso al cast originale l’opportunità di riprendere i loro ruoli.”

Nathan Kahane, Presidente della Lionsgate, ha così parlato di Now You See Me 3 e del coinvolgimento di Eric Warren Singer: “Eric è da sempre affascinato dalla raffinata arte dell’inganno e dell’illusione in tutte le sue forme. È venuto da noi con una grande storia che porta la mitologia di Now You See Me e spinge la storia de I Quattro Cavalieri ad un livello completamente nuovo. Ci sarà il ritorno del cast principale, ma ci saranno anche nuovi personaggi. Il franchise di Now You See Me è stato creato per cercare di sorprendere il pubblico. Qualunque grande mago lo sa: non puoi continuare a proporre sempre gli stessi trucchi. Ed Eric e il suo team di illusionisti hanno davvero un asso nella manica per questo nuovo film.”

LEGGI ANCHE – Now You See Me – I maghi del crimine: recensione film

Now You See Me – I maghi del crimine vedeva nel cast Mark Ruffalo, Morgan Freeman, Jesse Eisenberg, Isla Fisher, Mélanie Laurent, Michael Caine, Dave Franco e Woody Harrelson. Nel 2016 è stato realizzato un sequel diretto da John M. Chu, che ha visto nel cast l’ingresso di Daniel Radcliffe, Lizzy Caplan e Jay Chou. Secondo le prime indiscrezioni, John M. Chu dovrebbe occuparsi anche della regia del terzo film.

Hugh Laurie: 10 cose che non sai sull’attore

Hugh Laurie: 10 cose che non sai sull’attore

Il volto di Hugh Laurie è uno dei più celebri della televisione, affermatosi grazie all’iconico personaggio del dr. House. L’attore vanta però una lunga carriera, ricca di titoli popolari e ruoli particolarmente apprezzati da critica e pubblico. Negli anni Laurie ha inoltre dimostrato di sapersi svincolare dal ruolo che l’ha reso celebre, distinguendosi per altre grandi interpretazioni. Ecco 10 cose che non sai di Hugh Laurie.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Hugh Laurie Instagram

Hugh Laurie: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema con il film Plenty (1985), con Meryl Streep, per poi ottenere particolare notorietà grazie al ruolo di Gaspare nel film La carica dei 101 (1996), con Glenn Close. Negli anni si distingue poi grazie anche alle pellicole Spice Girls – Il film (1997), La maschera di ferro (1998), Stuart Little – Un topolino in gamba (1999), Stuart Little 2 (2002), La notte non aspetta (2008), con Keanu Reeves, Scusa, mi piace tuo padre (2011), Tomorrowland (2015), Holmes & Watson – 2 de menti al servizio della regina (2018), con Will Ferrell e John C. Reilly, e The Personal History of David Copperfield (2019), con Dev Patel.

9. È stato protagonista di una celebre serie TV. Dopo essersi fatto notare sul piccolo schermo in serie come The Black Adder (1986-1989), A Bit of Fry and Laurie (1987-1995) e Fortysomething (2003), l’attore diventa popolare con il suo ruolo in Dr. House (2004-2012), dove recita nel ruolo del medico del titolo. Tra gli attori con cui condivide la scena vi è Jesse Spencer. Terminata la serie Laurie ottiene ruoli di rilievo anche in Veep – Vicepresidente incompetente (2015-2019), The Night Manager (2016), Chance (2016-2017), Catch-22 (2019) e Avenue 5 (2020).

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Il ruolo del dr. House, divenuto tra i personaggi più celebri e amati della televisione, l’attore ha ottenuto alcuni tra i principali riconoscimenti della sua carriera. È stato infatti nominato per ben sei volte ai Golden Globe come miglior attore in una serie drammatica, vincendo il premio in due occasioni. Vanta poi sette nomination agli Emmy Awards nella medesima categoria, dove non ha però mai riportato la vittoria.

Hugh Laurie: chi è sua moglie

7. È molto riservato sulla propria vita privata. Dal 1989 l’attore è sposato con l’architetto Joanna Green, con cui ha avuto tre figli, nati rispettivamente nel 1988, nel 1991 e 1993. La vita privata dell’attore è tenuta particolarmente riservata, e pochi sono i dettagli rilasciati a riguardo.

Hugh Laurie non è su Instagram

6. Non è presente sul social network. Laurie ha affermato di non possedere un profilo su Instagram, non sentendosi attratto dal suo funzionamento. È però possibile ritrovare sul social diverse fan page a lui dedicate, la più popolare delle quali vanta 52,9 mila persone. All’interno di questa vengono condivise curiosità e aggiornamenti riguardanti l’attore.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Hugh Laurie Dr House

Hugh Laurie in Dr. House

5. Non credeva che House fosse il protagonista. Quando gli fu proposta la sceneggiatura della serie, Laurie era convinto che il protagonista fosse il personaggio di Wilson. L’attore non riusciva infatti a credere che House potesse essere il centro della serie, dato il suo carattere scontroso e la sua dipendenza da farmaci. Un personaggio apparentemente tanto controverso non era solito ottenere ruoli di particolare rilievo in televisione.

4. Ha dato vita ad un insolito provino. Per presentarsi per il ruolo del protagonista, Laurie registrò un video provino dal bagno dell’hotel in cui alloggiava. L’attore in quel momento si trovava infatti in Namibia, per le riprese di un film. Dichiarò in seguito di aver registrato il video in bagno poiché era l’unica stanza con sufficiente illuminazione.

3. È stato uno degli attori più pagati della televisione. Laurie è stato uno dei primi attori televisivi a raggiungere uno status pari alle grandi celebrità di Hollywood. Il suo stipendio crebbe enormemente negli anni, passando gradualmente dai cinquanta mila dollari per episodio della prima stagione ai settecento mila dell’ottava. Questo ha reso Laurie uno degli attori più pagati nella storia della televisione.

Hugh Laurie in Stuart Little

2. Era il padre della famiglia protagonista nel film. Tra i ruoli che più hanno reso celebre Laurie presso il grande pubblico vi è quello di Fredrick Little, padre della famiglia che accoglie con sé il piccolo topolino Stuart, doppiato in lingua originale dall’attore Michael J. Fox. Apprezzato nel suo ruolo, Laurie venne ricontattato anche per tornare nel sequel del 2002.

Hugh Laurie: età e altezza

1. Hugh Laurie è nato a Oxford, Inghilterra, l’11 giugno del 1959. L’attore è alto complessivamente 190 centimetri.

Fonte: IMDb

 

X-Men: Dark Phoenix è il più grande flop del 2019

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X-Men: Dark Phoenix è il più grande flop del 2019

X-Men: Dark Phoenix di Simon Kinberg ha ufficialmente chiuso la saga degli X-Men sotto l’egida dei 20th Century Studios, prima dell’acquisizione dello studio da parte della Disney. Sfortunatamente, il film è stato accolto in maniera negativa dalla critica e si è anche rivelato un flop al botteghino.

In seguito all’uscita del film in sala, era stato stimato che Dark Phoenix avrebbe fatto perdere alla Fox tra i 100 e 200 milioni di dollari, ed oggi un nuovo report di Deadline conferma quanto siano state ingenti per lo studio le perdite economiche a causa del flop del film con Sophie Turner.

Stando alla fonte, Dark Phoenix ha generato una perdita di 133 milioni di dollari, risultando al primo posto della classifica dei film che hanno generato più perdite per gli studios nel corso del 2019. Al secondo posto troviamo Terminator: Destino oscuro (122.6 milioni di dollari), seguito da Cats (113. 6 milioni) e Gemini Man (111.1 milioni).

LEGGI ANCHE – X-Men: Dark Phoenix, recensione del film con Sophie Turner

X-Men: Dark Phoenix è stato l’ultimo capitolo della saga dedicata ai celebri mutanti che hanno popolato i fumetti Marvel, scritto e diretto da Simon Kinberg e intepretato da Sophie TurnerJames McAvoyMichael FassbenderJennifer LawrenceNicholas Hoult, Tye Sheridan, Alexandra Shipp e Jessica Chastain.

Il film è la storia di uno dei personaggi più amati della saga degli X-Men, Jean Grey, che si evolve nell’iconica Fenice Nera. Nel corso di una pericolosa missione nello spazio, Jean viene colpita da una potente forza cosmica che la trasforma in uno dei più potenti mutanti di tutti i tempi. Lottando con questo potere sempre più instabile e con i suoi demoni personali, Jean perde il controllo e strappa qualsiasi legame con la famiglia degli X-Men, minacciando di distruggere il pianeta. Il film è il più intenso ed emozionante della saga, mai realizzato prima. È il culmine di vent’anni di film dedicati agli X-Men, la famiglia di mutanti che abbiamo amato e conosciuto deve affrontare il nemico più devastante: uno di loro.

Prime Video Store: Amazon lancia il servizio per il noleggio dei film

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Amazon Prime Video annuncia la disponibilità in Italia del Prime Video Store, che darà ai clienti la possibilità di noleggiare o acquistare nuovi titoli tra film appena usciti, grandi classici di Hollywood e i più amati dal pubblico. Questa nuova funzione si aggiunge all’ampia selezione di serie e film esclusivi, già disponibili su Prime Video gratuitamente con l’abbonamento ad Amazon Prime, tra cui le produzioni Amazon Original Tom Clancy’s Jack Ryan, The Boys, The Marvelous Mrs. Maisel, Star Trek: Picard, The Aeronauts e Celebrity Hunted – Caccia all’uomo.
I film disponibili per il noleggio o l’acquisto nel Prime Video Store provengono dai principali studios americani come Disney, Warner Bros., NBCUniversal, Sony, Paramount, Lionsgate. Tra essi Sonic – Il Film, Joker, Jumanji: Next Level sono disponibili a partire da ora, oltre a titoli italiani di Rai Cinema e Medusa Film come Pinocchio e 10 giorni senza mamma. Tutti i clienti Amazon possono noleggiare o acquistare i contenuti del Prime Video Store online su primevideo.com o tramite l’app di Prime Video disponibile su Smart TV, dispositivi mobili Android, console di gioco l’Amazon Fire TV Stick.
“I nostri clienti negli Stati Uniti, Regno Unito, Germania e in Giappone hanno apprezzato l’ampia selezione di nuovi film disponibili per il noleggio o l’acquisto, e siamo molto felici di poter annunciare la disponibilità di questa funzione anche in Italia, Francia, Spagna, Canada e Australia”, ha affermato Mike Hopkins, SVP Amazon Prime Video & Amazon Studios. “Prime Video Store porta ai nostri clienti le ultime uscite e i grandi successi dalle migliori case di produzione, locali e americane, oltre alla vasta scelta di contenuti già disponibile su Prime Video attraverso l’abbonamento ad Amazon Prime”. 
Il Prime Video Store si aggiunge alla selezione di grande intrattenimento già disponibile su Prime Video, inclusa senza costi aggiuntivi nell’abbonamento Amazon Prime, ora arricchita con le uscite più recenti da noleggiare o acquistare attraverso lo Store, sul sito primevideo.com e sulle app Prime Video disponibili su vari dispositivi. I clienti possono cercare e guardare i film attraverso la nuova sezione “Store” nel menù di navigazione sul web, su Smart TV e dispositivi Android. Su iOS è possibile guardare i contenuti precedentemente acquistati o noleggiati nella sezione ‘I miei video’.

Thor: Love and Thunder, Taika Waititi felice di avere più tempo per lo script

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Nei giorni scorsi, i Marvel Studios hanno annunciato la nuova data di uscita di Thor: Love and Thunder, che a differenza di molti altri titoli che hanno subito spostamenti anche di diversi mesi, dopo il primo posticipo al 18 febbraio 2022, adesso si è assestato all’11 febbraio 2022, una settimana prima dell’uscita prevista.

Adesso, in una nuova intervista con Total Film, il regista Taika Waititi ha dichiarato di essere grato alla Marvel per aver posticipato il film (all’epoca del suo annuncio, l’uscita del film era stata fissata per il 5 novembre 2021), e questo perché la nuova release al 2022 gli concederà il tempo necessario per lavorare insieme a Jennifer Kaytin Robinson alla sceneggiatura. Il regista ha non ha potuto rivelare alcun dettaglio sulla storia, ma ha confermato di essere ancora a lavoro sullo script, spiegando:

“Stiamo ancora scrivendo Love and Thunder. Penso che sia fantastico avere la possibilità di continuare a scrivere, perché sono certo che alla fine avremo uno script davvero incredibile. Quando si scrive, è fondamentale avere il tempo necessario a disposizione per far sì che la tua storia funzioni al meglio, perché dopo le cose si fanno sempre più complicate. L’industria cinematografica è un settore in cui tutti si lamentano di non avere mai abbastanza tempo. Adesso ne abbiamo a disposizione veramente tanto, quindi lo useremo a nostro vantaggio.”

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Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.

Irrfan Khan: morto l’attore di Vita di Pi e The Millionaire

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Irrfan Khan: morto l’attore di Vita di Pi e The Millionaire

Irrfan Khan, vera e propria star di Bollywood e noto in tutto il mondo per la sua partecipazione a diversi film di fama internazionale, tra cui Vita di Pi, Inferno e Jurassic World, si è spento all’età di 53 anni.

Khan aveva ricevuto una diagnosi di un tumore endocrino nel 2018 ed era a Londra per sottoporsi a un trattamento intensivo. Si era ripreso abbastanza da tornare a recitare e ultimare le riprese di quello che si è rivelato essere il suo ultimo film, Angrezi Medium, la cui uscita, prevista per Marzo, è stata rimandata a causa della pandemia da coronavirus. Martedì è stato spostato in terapia intensiva all’ospedale Kokilaben di Mumbai a causa di una infezione al colon.

Dopo una breve carriera in tv, Irrfan Khan ha fatto il suo debutto al cinema con un cameo nel 1988 nel film nominato agli Oscar Salaam Bombay, di Mira Nair, salvo poi tornare alla tv per 10 anni. Si è fatto conoscere in tutto il mondo con The Warrior, del 2001 di Asif Kapadia, vincitore del BAFTA,

La sua notorietà è esplosa nel 2004, quando ha interpretato Macbeth in Magbool di Vishal Bharadwaj e il villain in Haasil di Tigmanshu Dhulia. Nel 2011 ha interpretato un soldato che diventa bandito in Paan Singh Tomar di Dhulia, che gli ha fatto vincere il National Award in India, come migliore attore.

A livello internazionale, le interpretazioni più famose di Kahn comprendono The Millionaire, Vita di Pi, Il destino nel nome, Jurassic WorldThe Amazing Spider-Man e Inferno. Nel 2017 ha partecipato al film The Song of Scorpions, presentato al Festival di Locarno.

Fonte: Variety

Anne Hathaway credeva di dover interpretare Harley Quinn

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Anne Hathaway credeva di dover interpretare Harley Quinn

All’epoca della promozione de Il cavaliere oscuro – Il ritorno di Christopher Nolan, il premio Oscar Anne Hathaway rivelò che quando venne provinata per il ruolo di Catwoman, non aveva in realtà capito che il personaggio fosse quello di Selina Kyle: l’attrice spiegò infatti che mentre leggeva il copione durante il suo primo incontro con Nolan, credeva che si trattasse di un ruolo totalmente diverso.

Anche se all’epoca la Hathaway non rivelò il nome del personaggio che credeva dovesse interpretare, le sue dichiarazioni lasciarono pensare che si trattasse di Harley Quinn. Adesso, in un nuovo speciale della BBC Radio 1, è stata la stessa attrice a confermare la cosa, spiegando quanto segue:

“Mi sono presentata al primo incontro con Christopher con indosso questo adorabile top in stile Vivian Westwood, davvero bello, sartoriale, pieno di strisce… E indossava delle ballerine che ricordavano molto il Joker. Ricordo che continuava a sorridere a Chris in modo alquanto bizzarro, come credevo avrebbe fatto Harley Quinn… E dopo più di un’ora, mi dice: ‘Sono sicuro che saprai già che stiamo parlando di Catwoman’. In quel preciso momento ho iniziato a cambiare atteggiamento e ad odiare tutto ciò indossavo.”

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Prossimamente vedremo Anne Hathaway in The Witches di Robert Zemeckis, nuovo adattamento cinematografico della celebre fiaba per bambini di Roald Dahl. Tra i progetti in cantiere dell’attrice figura anche il remake americano del film Doppio sospetto di Olivier Masset-Depasse, in cui reciterà al fianco di Jessica Chastain.

Per quanto riguarda Catwoman, la prossima incarnazione cinematografica dell’iconico personaggio sarà quella di Zoe Kravitz in The Batman, l’attesissimo cinecomic di Matt Reeves in cui Robert Pattinson interpreterà il Crociato di Gotham.

Oscar 2021, novità: candidabili anche i film usciti in streaming

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Oscar 2021, novità: candidabili anche i film usciti in streaming

A causa dell’attuale situazione mondiale, e in seguito alla chiusura dei cinema, l’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences si è riunita per prendere una decisione molto importante in vista della prossima edizione degli Oscar: l’organizzazione ha infatti votato per includere nei film candidabili anche i titoli che hanno saltato (o che salteranno) la sala cinematografica e che sono arrivati (o arriveranno) direttamente in streaming.

Con le sale cinematografiche di tutto il mondo chiuse per cercare di arginare la diffusione del Coronavirus, molti film sono stati posticipati al 2021, mentre altri sono arrivati direttamente sulle varie piattaforme VOD. Per questo motivo, in molti hanno iniziato a chiedersi quale sarebbe stato il futuro di una cerimonia come quella degli Oscar, che a causa delle regole stabilite dall’Academy in termini di qualificazione, può contare per le sue candidature esclusivamente sui film arrivati in sala.

Se in passato film come Roma o The Irishman sono stati tra i grandi protagonisti della notte delle stelle, è stato perché il colosso dello streaming si era assicurato un passaggio – limitato, ma pur sempre conforme alle regole dell’Academy – dei film nelle sale cinematografiche prima della distribuzione online. La questione non ha fatto altro che alimentare tutta una serie di polemiche nei confronti dell’organizzazione professionale, spesso tacciata di non voler abbracciare le attuali e sempre più diversificate modalità di fruizione di un prodotto cinematografico. Adesso però, sembra che l’Academy sia stata messa alle strette…

In un comunicato ufficiale diramato attraverso il sito ufficiale degli Oscar, l’Academy ha rivelato che soltanto per quest’anno, proprio a causa della pandemia di Covid-19, i film che hanno debuttato direttamente in streaming, senza quindi passare per la sala cinematografica, verranno considerati per le votazioni insieme ai titoli che sono usciti (o che usciranno) in sala. Nel comunicato ufficiale di legge:

Fino a nuovo avviso, e solo per la 93esima edizione degli Academy Awards, i film che avevano una distribuzione cinematografica pianificata e che invece sono stati resi disponibili per lo streaming commerciale su un servizio VOD, possono qualificarsi nella categoria Miglior film e nelle altre categorie, purché vengano rispettati i seguenti parametri:

  • Il film dovrà essere reso disponibile sul sito di streaming riservato ai membri dell’Academy entro 60 giorni dalla sua uscita in VOD; 
  • Il film dovrà soddisfare tutti gli altri requisiti di ammissibilità.”

L’Academy ha inoltre ufficializzato che, a partire dalla prossima edizione, le categorie Sound Mixing (Missaggio Sonoro) e Sound Editing (Montaggio Sonoro) verranno assemblate in un’unica categoria dedicata al suono.

Scarlett Johansson sull’essere stata la seconda scelta della Marvel

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È dal lontano 2010, quando il personaggio di Vedova Nera ha fatto il suo debutto in Iron Man 2, che Scarlett Johansson è entrata a far parte della grande famiglia Marvel. Non tutti ricordano, però, che l’attrice non è stata la prima scelta degli studios per il ruolo di Natasha Romanoff.

Prima che la Johansson venisse ufficialmente ingaggiata, infatti, la parte di Black Widow era stata offerta a Emily Blunt (Edge of Tomorrow, A Quiet Place), che si vide costretta a rinunciare al ruolo a causa di altri impegni lavorativi. Adesso, in una recente intervista con Parade, l’attrice candidata all’Oscar per Storia di un matrimonio e JoJo Rabbit ha ricordato il suo primo incontro con Jon Favreau (regista di Iron Man 2) e il fatto di aver ottenuto la parte a causa della rinuncia della Blunt.

“La chiamata migliore che puoi ricevere è quella che arriva dopo che vieni scartato per un determinato ruolo e poi riesci ad ottenere la parte”, ha spiegato la Johansson. “Apprezzi il tutto ancora di più. Fondamentalmente, ho costruito una carriera sul fatto di essere sempre stata una seconda scelta.”

Per quanto sia difficile immaginare un’altra attrice nei panni di Vedova Nera, all’epoca c’erano tantissimi fan che sostenevano il possibile casting di Emily Blunt, e c’è chi ancora oggi vorrebbe vederla entrare a far parte del MCU. Di recente è emerso che l’attrice ha avuto un incontro con la Marvel per discutere di un ruolo top secret in uno dei prossimi film della Casa delle Idee. Sarà davvero così?

LEGGI ANCHE – Scarlett Johansson sul guadagno dal film Black Widow

A proposito di Scarlett Johansson, ricordiamo che l’attrice tornerà nei panni di Vedova Nera in Black Widow, il film in solitaria su Natasha Romanoff, diretto da Cate Shortland e interpretato anche da Florence Pugh, David Harbour e il premio Oscar Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 6 novembre 2020.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Giorgio Marchesi: 10 cose che non sai sull’attore

Giorgio Marchesi: 10 cose che non sai sull’attore

Noto attore del panorama cinematografico italiano, Giorgio Marchesi ha negli anni costruito la propria carriera dividendosi tra cinema e televisione, e partecipando ad alcuni tra i titoli di maggior successo in entrambi gli ambiti. Ancora oggi non manca di ricoprire ruoli di rilievo, dimostrandosi particolarmente prolifico e attento nella scelta dei suoi ruoli. Ecco 10 cose che non sai di Giorgio Marchesi.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Giorgio Marchesi moglie

Giorgio Marchesi: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema con il film La spettatrice (2004), per poi recitare in film internazionali come Los Borgia (2006) e Mission: Impossible III (2006), di J. J. Abrams con Tom Cruise. Negli anni successivi ottiene ruoli di rilievo anche nelle pellicole Mine Vaganti (2010), con Riccardo Scamarcio e Carolina Crescentini, Magnifica presenza (2012), con Elio Germano, ACAB – All Cops Are Bastards (2012), con Pierfrancesco Favino e Romanzo di una strage (2012), con Valerio Mastandrea. Il suo ultimo ruolo al cinema è stato quello del padre della protagonista nel film Un bacio (2016).

9. Ha preso parte a note produzioni televisive. Marchesi si è in particolare distinto per la sua partecipazione a film e serie per il piccolo schermo. In particolare, si forma recitando in Un posto tranquillo 2 (2005), La figlia di Elisa – Ritorno a Rivombrosa (2007), con Sarah Felberbaum, e Un medico in famiglia, dove dal 2011 al 2016 recita nel ruolo di Marco Levi accanto a Claudia Pandolfi. Negli anni successivi è po in Una grande famiglia (2012-2015), con Alessandro Gassmann, La strada dritta (2014), Bracialetti rossi 3 (2016), L’allieva 2 (2018), con Alessandra Mastronardi, La stagione della caccia (2019), Oltre la soglia (2019) e I Medici (2019).

Giorgio Marchesi: ha una moglie?

8. Non è sposato. Marchesi è noto per la sua attività teatrale. Grazie allo spettacolo Le relazioni pericolose (2004), conosce l’attrice Simonetta Solder, con la quale intraprenderà da subito una relazione. Negli anni la coppia si è dimostrata particolarmente unita, senza il bisogno di dar vita ad un matrimonio. Dalla coppia sono poi nati i due figli dell’attore.

Giorgio Marchesi è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 105 mila persone. All’interno di questo è solito condividere molte sue foto, il più delle quali scattate in momenti di svago o per lavoro. Non mancano infatti anche immagini e video con i quali Marchesi promuove il suo lavoro da interprete.

Giorgio Marchesi in Braccialetti rossi

6. Ha avuto un ruolo nella serie. Marchesi ha avuto la possibilità di recitare nella terza stagione della fortunata serie intitolata Braccialetti rossi. Qui ha interpretato il ruolo di Piero Baratti, burbero ma talentuoso chirurgo con l’indole del playboy. Per costruire il proprio personaggio, l’attore ha ammesso di essersi ispirato al celebre Dr. House.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Giorgio Marchesi braccialetti rossi

Giorgio Marchesi in Mine Vaganti

5. Ha recitato nella versione teatrale del film. Dopo aver ricoperto un piccolo ruolo nel film del 2010, nel 2020 l’attore partecipa alla trasposizione teatrale di Mine Vaganti, per la regia sempre di Ferzan Ozpetek. Qui, contrariamente al lungometraggio, Marchesi ricopre il ruolo di Antonio Cantone, uno dei protagonisti, che nel film era invece interpretato da Alessandro Preziosi.

Giorgio Marchesi in I Medici

4. Ha avuto un ruolo chiave nell’ultima stagione. Nel 2019 l’attore ha recitato nell’acclamata serie I Medici nel ruolo di Giacomo Spinelli, rivale di Lorenzo il Magnifico. Per prepararsi al ruolo Marchesi ha raccontato di aver svolto molte ricerche storiche su Spinelli, approfondendo in particolare la concezione della politica nella Firenze del Quattrocento.

3. Ha recitato in inglese. Per un attore italiano non capita tutti i giorni di avere l’occasione di poter recitare in lingua inglese. Per via del cast internazionale della serie, Marchesi si è trovato dinanzi a tale sfida. Ha tuttavia dichiarato di non esserne stato spaventato, trovando anzi l’opportunità particolarmente stimolante. Recitare in inglese gli ha permesso di sperimentare nuovi modi di lavorare e aggiungere difficoltà al proprio mestiere.

Giorgio Marchesi in Mission: Impossible III

2. Ha avuto un cameo nel film. Ancora alle prime esperienze, l’attore ha modo di partecipare al prestigioso set internazionale del film Mission: Impossible III. Dato che alcune scene sono state ambientate in Italia, e più di preciso nei pressi di Città del Vaticano, Marchesi ha avuto modo di comparire brevemente nel film nei panni di uno dei poliziotti in cui si imbatte il protagonista.

Giorgio Marchesi: età e altezza

1. Giorgio Marchesi è nato a Bergamo, Italia, il 23 febbraio 1974. L’attore è alto complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

Premi David di Donatello 2020: Il primo Natale si aggiudica il David dello Spettatore

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Il primo Natale, diretto e interpretato da Salvo Ficarra e Valentino Picone, si aggiudica il David dello Spettatore della 65ᵃ edizione dei Premi David di Donatello. Lo comunica Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello. Il riconoscimento sarà assegnato il prossimo 8 maggio nell’ambito della 65ᵃ edizione dei Premi David di Donatello, l’evento sarà trasmesso in diretta in prima serata su RAI 1 e sarà condotto da Carlo Conti.

L’importante riconoscimento, introdotto nella scorsa edizione dei David di Donatello, premia il film più visto dal pubblico nei cinema italiani, sottolinea il primato della visione in sala e celebra opere e autori che hanno fortemente contribuito al successo industriale e popolare dell’intera filiera cinema.

Il primo Natale ha collezionato il maggior numero di spettatori fra i film usciti in sala entro il 31 dicembre 2019: sulla base dei dati forniti da Cinetel e calcolati entro la fine di febbraio 2020, Il primo Natale ha totalizzato 2.363.303 spettatori.

“Un premio alla miglior commedia di qualità, genere fondativo del nostro cinema” sottolinea la Presidente Detassis. “Il primo Natale, viaggio nel tempo nella Palestina all’epoca della nascita di Gesù, conferma l’impegno e l’originalità dell’approccio al cinema del duo Ficarra & Picone. Un lavoro creativo, il loro, che guarda ai modelli alti della commedia italiana, coniugando passione per il racconto, interpreti inusuali, comicità mai ovvia e valorizzazione produttiva e artistica di tutte le professioni del set”.

Fra i riconoscimenti già annunciati della 65ᵃ edizione dei Premi David di Donatello, quello al Miglior film straniero, Parasite di Bong Joon Ho, e quello al Miglior cortometraggio, Inverno di Giulio Mastromauro.

I 10 migliori cinecomics vietati ai minori, secondo IMDb

I 10 migliori cinecomics vietati ai minori, secondo IMDb

Mentre i fan continuano a discutere su quale supereroe del MCU meriterebbe un film vietato ai minori, spesso il pubblico dimentica che – al di là dell’Universo Cinematografico Marvel – esistono tantissimi film dedicati al mondo dei fumetti (cinecomics) che sono stati vietati ai minori. Ecco di seguito 10 film tratti dai fumetti – elencati in base al punteggio ottenuto su IMDb – che sono stati vietati ai minori:

Constantine (2005)

Constantine (2005)

Keanu Reeves dimostra ancora una volta di essere un attore eccezionale, destinato ad interpretare quasi sempre personaggi iconici. Non tutti conoscono Costantine di Francis Lawrence, ma quelli che l’hanno visto lo considerano uno dei migliori film tratti da un fumetto mai realizzati, nonostante alcuni evidenti difetti.

John Constantine, il protagonista della storia, è un detective dell’occulto che ha il potere di comunicare sia con angeli che con demoni, che quasi sempre si manifestano a lui nella loro reale forma. Tormentato da un tentativo di suicidio in età adolescenziale, Constantine cerca la redenzione compiendo rituali di esorcismo.

Blade (1998)

Blade (1998)

Prima di X-Men o di Spider-Man, i fumetti Marvel erano già arrivati al cinema grazie alla trilogia di Blade interpretata da Wesley Snipes. Di recente la Marvel è tornata in possesso dei diritti di sfruttamento cinematografico del personaggio, annunciando un nuovo film collegato al MCU che avrà come protagonista Mahershala Ali.

Blade, conosciuto anche come “Il Diurno”, è un ibrido nato dalla relazione tra un vampiro ed una umana: il suo compito è quello di dare la caccia ai vampiri e proteggere gli esseri umani dai loro potenziali attacchi.

Il corvo (1994)

Il corvo (1994)

Uno degli aspetti che sicuramente hanno reso Il corvo di Alex Proyas così famoso è il fatto che si tratti dell’ultima apparizione cinematografica di Brandon Lee, unico figlio di Bruce Lee, morto proprio sul set del film – a riprese ancora in corso – a causa di un colpo di pistola sparato per errore. Dopo la tragica scomparsa dell’attore, la produzione è andata avanti ricorrendo all’utilizzo di controfigure ed effetti visivi.

La storia del film segue Eric Draven, un musicista rock che viene brutalmente assassinato insieme alla sua fidanzata. Eric riesce a tornare dal mondo dei morti e prepara la sua vendetta… 

Kick-Ass (2010)

Kick-Ass (2010)Prima che Deadpool sovvertisse le regole non scritte del genere supereroistico con il suo umorismo dissacrante, c’è stato anche Kick-Ass (che ha avuto anche un sequel, parecchio sottovalutato). Piccola curiosità: Aaron Taylor-Johnson (che ha interpretato Quicksilver nel MCU) ed Evan Peters (che ha interpretato lo stesso personaggio nei film della saga di X-Men) hanno recitato entrambi in questa pellicola.

La storia si svolge in un mondo in cui i supereroi esistono soltanto nelle pagine dei fumetti. Un normale adolescente, Dave Lizewski, continua a chiedersi perché nessuno sia mai riuscito a diventato un supereroe nella vita reale, considerando l’elevato tasso di criminalità nel mondo. Decide quindi di ergersi lui stesso a supereroe, ma le cose – ovviamente – non saranno così facile come pensa…

Watchmen (2009)

Watchmen (2009)Come tanti film divenuti cult, Watchmen è ammirato da alcuni e disprezzato da altri. Ciò che è innegabile è che il film di Zack Snyder è visivamente sbalorditivo e ricco di tematiche affascinanti. Ambientato in una realtà distopica alternativa nel 1985, durante la Guerra Fredda, il film segue un gruppo di supereroi in pensione che indagano sull’omicidio di uno dei loro amici.

Birdman (2014)

Birdman (2014)

Chi ha detto che un film sui supereroi non ha mai vinto l’Oscar per il miglior film? Sebbene Birdman sia propriamente una commedia nera, in qualche modo è un anche film di supereroi decisamente originale. Ha inoltre un cast meraviglioso che include Michael Keaton, Edward Norton, Emma Stone, Zach Galifianakis, Naomi Watts e tanti altri.

Il protagonista è un attore di Hollywood sul viale del tramonto, Riggan Thomson, famoso per aver interpretato il supereroe Birdman. Mentre prepara uno spettacolo di Broadway, continua ad essere ossessionato dalla gloria del passato…

Deadpool 2 (2018)

Deadpool 2 (2018)

Dopo il successo di Deadpool del 2016, era chiaro a tutti che ci sarebbe stato un sequel. E anche se si è rivelato essere ancora più estremo dell’originale, fino all’arrivo di Joker di Todd Phillips, Deadpool 2 era il cinecomic vietato ai minori ad aver incassato di più nella storia.

Nel film, il Mercenario Chiacchierone decide di formare la cosiddetta X-Force che mira a proteggere un potente mutante adolescente da Cable, il soldato capace di viaggiare nel tempo, il quale sostiene che il bambino sia molto pericoloso…

Deadpool (2016)

Deadpool (2016)

Parlando dell’originale, Ryan Reynolds ha sicuramente infranto una serie di regole con il primo Deadpool, incluso rompere la quarta parete. Con così tanti film di supereroi simili che arrivano in sala ogni anno, il film di Tim Miller è stata davvero una boccata d’aria fresca.

Wade Wilson si mette alla ricerca della persona che gli ha donato le sue abilità da mutante, ma che gli ha anche inflitto tutte quelle terribili cicatrici sul corpo. Allo stesso tempo, ha bisogno di salvare la sua ragazza dal cattivo di turno…

Logan (2017)

Logan (2017)Chi avrebbe mai pensato che ci sarebbe mai stato un film che avrebbe cambiato il genere supereroistico, mescolando le atmosfere del dramma e del western come ha fatto quel bellissimo film che risponde al nome di Logan? Molti fan lo considerano ancora oggi il miglior film degli X-Men mai realizzato.

I mutanti sono scomparsi dalla Terra; Logan e Charles Xavier sono entrambi molto vecchi e si nascondono. Inaspettatamente, sono costretti di nuovo alla fuga quando si ritrovano a dover proteggere una giovane mutante di nome Laura, legata alla vita e al passato di Wolverine… 

V per Vendetta (2005)

V per Vendetta (2005)Il motivo per cui V per Vendetta è così apprezzato è il fatto che, essenzialmente, si tratta di un thriller politico ambientato in un’Inghilterra distopica, ad alto tasso action. Inoltre, il film ha contribuito a rilanciare la carriera di Natalie Portman dopo il suo ruolo nella trilogia prequel di Star Wars.

Con Hugo Weaving al fianco dell’attrice, il film di James McTigue racconta la storia di Evey, una giovane donna della classe operaia, e di V, un vigilante anarchico mascherato che vuole innescare una rivoluzione attraverso una serie di attacchi terroristici.

Fonte: Screen Rant

Chris Evans e Robert Downey Jr.: i video dell’ultimo giorno sul set di Endgame

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I registi Anthony e Joe Russo hanno condiviso attraverso il loro profilo Twitter ufficiale dei bellissimi video che immortalano l’ultimo giorno di Chris Evans e Robert Downey Jr. sul set di Avengers: Endgame, il cinecomic Marvel campione d’incassi che ha decretato la fine delle avventure di Iron Man e Captain America sul grande schermo.

Oltre ai due video che ritraggono gli ultimi giorni sul set di Robert Downey Jr. e Chris Evans, i fratelli Russo hanno anche condiviso un video legato ad un ricordo estremamente personale: la prima proiezione pubblica di Avengers: Endgame a cui hanno assistito insieme ad una platea di fan ed appassionati a dir poco entusiasta.

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Ricordiamo che Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Endgame ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti speciali.

Daisy Ridley: arriva il primo ruolo post Star Wars

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Daisy Ridley: arriva il primo ruolo post Star Wars

Le avventure di Rey nella saga di Star Wars si sono ufficialmente concluse con l’uscita de L’Ascesa di Skywalker. L’attrice che interpreta il personaggio, Daisy Ridley, ha raggiunto la fama internazionale proprio grazie al ruolo della protagonista nella trilogia sequel della celebre saga fantascientifica.

Tra Il Risveglio della Forza, Gli Ultimi Jedi e L’Ascesa di Skywalker, Daisy Ridley è apparsa anche in Assassinio sull’Orient Express di Kenneth Branagh e in Ophelia di Claire McCarthy. Adesso, come apprendiamo da Deadline, è arrivato per l’attrice il primo ruolo da protagonista post saga di Star Wars. 

Daisy Ridley è infatti in trattative per recitare in The Ice Beneath Her, crime/thriller basato sul bestseller dell’autrice svedese Camilla Grebe, uscito nel 2015. Per quanto riguarda la storia, il film seguirà un investigatore e un profiler mentre indagano su un caso che coinvolge una donna che è stata trovata decapitata nella casa di un noto uomo d’affari.

Il film sarà diretto e prodotto dal trio Radio Silence (Finché morte non ci separi) e sceneggiato da Caitlin Parrish (Supergirl). La STX ha acquistato i diritti per la distribuzione del film.

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Ricordiamo che tra i prossimi progetti di Daisy Ridley figura anche Chaos Walking, adattamento del primo libro della trilogia scritta da Patrick Ness, rivolta a un pubblico Young Adult, in cui l’attrice reciterà al fianco di Tom Holland. Il film dovrebbe arrivare nelle sale il prossimo anno.

Avengers: Endgame, il fan poster che immagina il cast alternativo

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In occasione dell’anniversario di Avengers: Endgame (è trascorso ufficialmente un anno dall’uscita del film nelle sale), l’artista Apexform ha realizzato un fan poster dedicato al cinecomic campione d’incassi di Anthony e Joe Russo che, al posto degli attori del MCU, immagina tutti quei volti che sono stati ad un passo dall’ottenere un ruolo nell’universo condiviso.

Ecco perché nel poster vediamo Tom Cruise nei panni di Tony Stark, John Krasinski nei panni di Steve Rogers e Daniel Craig in quelli di Thor. Nel poster appaiono anche Emily Blunt come Black Widow, Joaquin Phoenix come Doctor Strange, Michael B. Jordan come Falcon (l’attore ha poi preso parte a Black Panther) e Timothée Chalamet come Spider-Man. Ancora, Amanda Seyfried come Gamora e Zachary Levi come Star-Lord. Potete ammirare il poster di seguito:

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Ricordiamo che Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Endgame ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti speciali.