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Animal Kingdom: cast, trama e dove vederla in streaming

Animal Kingdom: cast, trama e dove vederla in streaming

Dopo aver esplorato l’universo televisivo turco con Brave and Beautiful e Benim Hala Umudum Var (I Still Have Hope), torniamo negli States con una delle serie gangster più amate degli ultimi anni. Oggi vi parliamo di Animal Kingdom, serie televisiva ideata da Jonathan Lisco per il network TNT e basata sull’omonimo film australiano diretto da David Michôd nel 2010.

Presentata in anteprima nel 2016 al Tribeca Film Festival di New York, la serie è arrivata alla sua quarta stagione con un totale a oggi di 49 episodi. Purtroppo, a causa della pandemia da Coronavirus attualmente in corso, anche il futuro Animal Kingdom è congelato. La produzione ripartirà, si spera presto con una nuova entusiasmante stagione.

Animal Kingdom, il cast

Protagonista della storia è Joshua J Cody (Finn Cole), un diciassettenne che, dopo la prematura e improvvisa morte della madre, viene affidato alle cure di sua nonna. Il ragazzo quindi si trasferisce nella California del sud e va a vivere con i Cody, una famiglia assai disfunzionale e dalla condotta a dir poco pericolosa.

A capo della famiglia c’è Janine ‘Smurf’ Cody (Ellen Barkin), nonna di J, e i suoi tre figli nati da padri diversi, Andrew (Shawn Hatosy), Craig (Ben Robson) e Deran (Jake Weary). Ben presto il nuovo arrivato, che non conosce praticamente nulla dei suoi lontani parenti, capisce che l’intera famiglia è coinvolta in losche attività criminali.

Andrew Cody, detto Pope, è un pericoloso rapinatore con disturbi mentali e del comportamento e con tendenze suicide. Dopo aver scontato tre anni nel carcere di Folsom, torna a casa per ricominciare a occuparsi degli affari di famiglia. Craig Cody, il figlio di mezzo, è invece uno spacciatore, amante delle droghe e dal carattere instabile. In ultimo abbiamo Deran Cody, il più giovane della famiglia, è un ex surfista gay che ha aperto un bar come attività di copertura per i suoi traffici illeciti.

Oltre ad Andrew, Craig e Deran della famiglia Cody fa parte anche Barry Blackwell (Scott Speedman), detto Baz, figlio adottivo di Janine. Nonostante il primogenito sia Andrew, è di fatto Baz a essere a capo delle missioni della famiglia Cody.

E’ lui che si occupa di organizzare le rapine, di formulare piani, valutare rischi, formare la squadra e analizzare le vie di fuga. Tutta la logistica è affidata a Baz che, durante gli anni di galera di Andrew, prende il posto di figlio maggiore di casa. Nonostante all’apparenza sia il più affidabile della famiglia Cody, Baz è personaggio assai egocentrico e soprattutto manipolatore.

Animal Kingdom, la trama

Con l’arrivo di J, gli equilibri della già disfunzionale famiglia Cody si rompono. Il ragazzo, che ha sempre vissuto una vita tranquilla insieme alla madre – sorella gemella di “Pope” -, si ritrova all’improvviso in una famiglia di criminali. Ma nonostante lo shock iniziale, J sembra deciso a trovare una sua dimensione, lontana dalle attività illecite dei Cody. Del resto per il ragazzo non c’è un’alternativa; per J decidere di lasciare i Cody significherebbe andare a vivere in una casa famiglia.

Gli affari della famiglia Cody, supervisionati dalla terribile Janine, procedono dunque senza intoppi e J comincia ad abituarsi alla sua nuova vita in California. Ma i problemi per il nuovo arrivato e per la sua nuova famiglia sono proprio dietro l’angolo.

La polizia da anni tenta di incastrare l’intero clan dei Cody che, protetto invece da alcuni persone molto influenti, continua a cavarsela e a evitare il carcere. Ma la chiave di volta per distruggere l’intera organizzazione potrebbe essere proprio J.

Durante l’intera prima stagione della serie, il detective Sandra Yates (Nicki Micheaux) si mette alle calcagna dei nuovo arrivato, con la speranza che J possa aiutarla a portare a termine la sua missione. Così facendo quindi il ragazzo si trova coinvolto, suo malgrado, nelle attività della famiglia e nella lotta dei Cody contro la polizia. Inoltre, a complicare ulteriormente la vita di J ci saranno anche le interminabili lotte tra bande per il controllo del territorio. Riuscirà J a non farsi coinvolgere attivamente negli affari di famiglia e a tenere a bada gli ‘attacchi’ della polizia?

Animal Kingdom 4: trama e curiosità della quarta stagione

Il film e la serie tv Animal Kingdom, diretti entrambi da David Michôd, si ispirano alla vera storia di una famiglia criminale australiana, che per anni ha mandato avanti i suoi loschi traffici senza essere fermata dalla polizia. La serie tv trasmessa dalla TNT, racconta tutta la storia della famiglia Cody, dal punto di vista del nuovo arrivato, il piccolo J.

Dopo un inizio a dir poco difficile, anche il diciassettenne trova una sua dimensione in quel folle nucleo familiare. A seguito della morte della madre per overdose, J non sa proprio cosa fare. Il ragazzo, infatti, non conosce l’identità del padre e anche la famiglia di sua madre gli è completamente estranea. Non vedendo la nonna e gli zii da quando era bambino, J non ha idea di cosa lo aspetti. Costretto quindi dagli eventi, quini, il diciassettenne si ritrova a dover sopravvivere in una famiglia di squali a cui tanti cacciatori di taglie danno la caccia.

[SPOILER ALERT]

Nella quarta stagione di Animal Kingdom i ragazzi della famiglia Cody sono costretti a cominciare a pensare a come andare avanti dopo la morte di Smurf. All’inizio del tredicesimo e ultimo episodio della quarta stagione, uno degli affari illeciti di Janine (Ellen Barkin) con Gia (Karina Logue) prende una brutta piega. Smurf ha bisogno di vendere l’oro che la sua famiglia ha rubato ma Gia si rifiuta di acquistarlo.

Smurf, malata da tempo di un cancro terminale, è decisa a morire alle sue condizioni e non a farsi uccidere dalla malattia. La donna quindi elabora un piano insieme al nipote J e approfitta dell’affare andato male con Gia per inscenare la sua morte. A ucciderla è in realtà lo stesso J con un colpo di pistola, esaudendo così gli ultimi desideri della nonna.

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J quindi torna a casa e come da programma, comunica alla famiglia che Smurf è morta per mano di Gia e dei suoi scagnozzi. Mentre il ragazzo vorrebbe organizzare un funerale o un memoriale per Janine, c’è chi sospetta che dietro la morte della donna ci sia qualcosa di strano. La famiglia appare unita nel dare il suo ultimo saluto a Janine ma Andrew (Shawn Hatosy) sembra già intento a cospirare ai danni di J.

Il maggiore dei fratelli Cody che ha ormai il controllo di casa, dà a J solo 24 ore per raccogliere tutte le sue cose e lasciare la famiglia. Pope infatti non si è mai fidato al cento per cento di J ed ha approfittato della situazione per liberarsi di lui. J quindi non può far altro che assecondare Andrew e lasciare casa Cody.

Più tardi, il ragazzo, ormai fuori dalla famiglia, riceve una visita da parte di Angela (Emily Deschanel), amica di Janine, che gli rivela qualcosa di molto importante. Smurf, prima di morire, ha creato dei piccolo fondi fiduciari per tutti i suoi ragazzi. Nonostante questi piccolo salvadanai, la maggior parte dei soldi e la casa dei Cody, sembra essere intestata a una donna misteriosa di nome Pamela Johnson. Solo alcuni flashback finale sveleranno l’identità della donna e qual era il suo legame con la defunta Janine. [fonte: IBTime]

Il finale della quarta stagione di Animal Kingdom lascia quindi molte questioni in sospeso, motivo per cui il network ha deciso di rinnovare la serie. Animal Kingdom 5 sarebbe dovuta andare in onda nel 2020 ma a causa della pandemia da Coronavirus in corso, la sua uscita è stata inviata. Al momento non si conoscono dettagli sulla trama di questa quinta stagione ma speriamo che la serie possa tornare presto in tv.

Animal Kingdom streaming: dove vederla

Tutte le stagioni di Animal Kingdom sono disponibili in abbonamento sulla piattaforma di streaming di Infinity TV.

 

Fonte: Wiki, IMDB, IBTimes

Le discours, recensione del film di Laurent Tirard #RFF15

Le discours, recensione del film di Laurent Tirard #RFF15

Dal regista di Le avventure galanti del giovane Molière, Il piccolo Nicolas e i suoi genitori, Asterix e Obelix al servizio di sua Maestà e Il Ritorno dell’Eroe arriva alla Festa del Cinema di Roma nella Selezione Ufficiale Le discours, una commedia tratta dal romanzo del fumettista Fabrice Caro Il discorso, che ebbe grande successo in patria nel 2018, edito in Italia nel 2020 dalla casa editrice Nottetempo. In pieno stile francese, il film ironizza su dinamiche familiari sclerotizzate mentre racconta il momento più critico di ogni storia d’amore: la pausa di riflessione.

Quale sarà il discorso perfetto?

Adrien, Benjamin Lavernhe, sta vivendo un momento di crisi: Sonia, Sara Giraudeau, lo ha lasciato, temporaneamente, per una pausa di riflessione. Man mano che i giorni passano senza sue notizie, Adrien, per natura ansioso e ipocondriaco, si agita sempre di più e alla fine le invia un messaggio. Quello che proprio non ci vuole in questa situazione è quello che succede: Adrien è invitato a una cena di famiglia. Mentre la madre, Guilaine Londez, porta in tavola i soliti manicaretti, la sorella Sophie, Julia Piaton, ascolta ammirata Ludo, Kian Khojandi, l’uomo che sta per sposare, e il padre, Francois Morel, inanella per l’ennesima volta il suo repertorio di aneddoti, Adrien aspetta solo il messaggio di risposta di Sonia. Al suo posto arriva una proposta di Ludo che getta il protagonista definitivamente nel panico: tenere un discorso al matrimonio della coppia. Adrien non ama parlare in pubblico e la paura di essere inadeguato prende il sopravvento.

Tra Woody Allen, Michel Gondry e Cédric Klapisch, un adattamento troppo teatrale e ripetitivo

Laurent Tirard, regista de Il discorso, afferma di aver voluto riportare sullo schermo lo stesso andamento caotico e non lineare che ha trovato nel romanzo. In effetti, anziché far procedere cronologicamente la trama, Tirard, anche sceneggiatore della pellicola, si prende la libertà di entrare nella mente del protagonista e proporre al pubblico diverse versioni del discorso che questi immagina di fare alle nozze della sorella, con esiti ovviamente differenti a seconda dei toni utilizzati. Tutto questo avviene appunto nella mente di Adrien, mentre attende il messaggio di Sonia e mentre è in corso la cena coi suoi. Le viarie parti si legano nel montaggio di Valérie Deseine. Tirard mostra gli scenari che la mente di Adrien crea, stimolato dall’ansia di non trovare le parole adatte e di fare una pessima figura. Se però inizialmente questo espediente può risultare simpatico, più il film procede, più la riproposizione della stessa situazione, seppure con delle variazioni di tono, diventa eccessiva e la componente ironica si affievolisce, lasciando languire il film fino alla conclusione.

Inoltre, il lavoro non riesce a staccarsi davvero dalla pagina scritta, mantenendo la verbosità tipica da un lato di certa cinematografia francese, in cui le cene familiari si trasformano in trappole, dall’altro, appunto, del registro scritto più che di quello visivo. Non manca una certa teatralità nell’impostazione, basti pensare al protagonista che spesso si rivolge direttamente al pubblico guardando in camera.

Dunque, nonostante le buone intenzioni e le ottime ispirazioni – tra queste il regista ha citato per questo film il Woodie Allen di Io e Annie e Se mi lasci ti cancello di Michel Gondry , ma anche Aria di famiglia di Cédric Klapisch, regista de L’appartamento spagnolo – Le discours resta una trattazione scarsamente coinvolgente dei rapporti familiari e delle comuni traversie di una storia d’amore. L’uscita del film nelle sale è prevista per il 23 dicembre.

After Love, recensione del film di Aleem Khan #RFF15

After Love, recensione del film di Aleem Khan #RFF15

After Love di Aleem Khan è un film che se tutto fosse andato come doveva avremmo visto al Festival di Cannes, dove era stato selezionato nella cinquina di questa edizione della Semaine de la Critique. Un plauso ulteriore, dunque, alla Festa di Roma 2020 per aver creato la possibilità – per tutti, realizzatori e pubblico – di incontrare alcuni dei titoli che sarebbero rimasti invisibili dopo la cancellazione della kermesse francese.

Un esordio notevole, tra Cannes e Roma

Non pochi, per la verità, spigolando nella Selezione Ufficiale dell’Auditorium e nel programma di Alice nella Città: Un altro giro (Druk) di Thomas Vinterberg, Asa ga kuru di Naomi Kawase, Des hommes di Lucas Belvaux, Estate ’85 di François Ozon, El olvido que seremos di Fernando Trueba, Peninsula di Yeon Sang-ho, Ammonite di Francis Lee, 9 jours à Raqqa di Xavier de Lauzanne, Il discorso perfetto di Laurent Tirard, Gagarine di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh, Ibrahim di Samir Guesmi, Nadia Butterfly di Pascal Plante, l’incredibile Soul di Pete Docter e Kemp Powers, ovviamente, l’opera prima di cui stiamo parlando.

Il trentacinquenne regista inglese, già noto alla Locarno Filmmakers Academy e ai laboratori del Sundance Institute, aveva infatti solo tre cortometraggi al suo attivo prima di questo esordio. Tutti realizzati tra il 2009 e il 2014, affidati ad attori britannici, indiani o pakistani e nei quali si parla spesso di stranieri e diversità. Come in questo caso – a conferma di una particolare sensibilità verso certi temi, contesti e le proprie radici (Khan è di Chatham, nel Kent, ma ha origini pakistane e ha ammesso di essersi ispirato ai genitori, pur non essendo un film autobiografico) – visto che la storia è quella di Mary, inglese convertita all’Islam per amore di suo marito Ahmed. I due vivono nella città costiera di Dover, almeno fino a che la scomparsa del coniuge porta alla luce una vita parallela e segreta che sconvolge completamente il quotidiano della moglie. A questo punto decisa a scoprire tutta la verità sulla relazione che suo marito aveva da anni con una donna di Calais, a soli trentaquattro chilometri di distanza oltre il canale della Manica.

Un triangolo inaspettato

Da sempre i filosofi si interrogano su come sia possibile conoscere se stessi, SE sia possibile. Altrettanto spesso il cinema ha giocato con il concetto di identità, ottimisticamente fornendo risposte rassicuranti o lasciando intendere come sia impossibile sapere con certezza chi abbiamo accanto. Eppure non accade di frequente che questo tipo di intrecci sappia prescindere da nuances thriller per venir declinato in maniera più intima, e insieme universale. Come per il ritratto di donna che il regista e sceneggiatore dipinge, di quelli che meriterebbero un posto nella memoria. E questo senza dubbio grazie all’interpretazione maiuscola di Joanna Scanlan, che vediamo mettersi a nudo – non solo metaforicamente – e rappresentare le diverse fasi che un tradimento tanto profondo inevitabilmente scatena.

Nathalie Richard è l’altra donna, la sua avversaria, madre di un figlio che lei non aveva potuto crescere, le si pone davanti come uno specchio nel quale guardarsi da vicino dopo essersi ignorate da lontano (nemmeno troppo, considerata la distanza geografica di cui dicevamo). Uno specchio nel quale interrogarsi sulle proprie mancanze, vergognandosi di difetti vecchi e nuovi e dello sguardo di un uomo che doveva averla ritenuta non abbastanza, ma che non aveva mai pensato di lasciarla davvero, come le rivela propria la sua ‘immagine riflessa’, anche lei sofferente per colpe non sue.

Il gioco di menzogne finisce col metterle di fronte a realtà totalmente impreviste, e a conoscersi. Diverse per lingua, religione, cultura, principi, abitudini, famiglia le due donne si scoprono. Persino simili. Tra un passato da rileggere e un futuro da riscrivere. Difficile per moglie e amante accettarsi, meglio forse passare per un ragazzo in difficoltà, con dei segreti da rivelare a un padre assente, più pronto ad aprirsi all’altro, che accettare di aver bisogno l’una dell’altra per completare il puzzle che non pensavano di star vivendo. Ma il riavvicinarsi potrebbe essere l’unica maniera di sentire di nuovo vicino l’uomo tanto amato, i ricordi che stavano sbiadendo, la vita che rimane loro. Insomma, accettare la sua assenza. Per andare avanti, in fondo, tutti infrangiamo le regole che ci diamo.

Las mejores familias, recensione del film di Javier Fuentes-León #RFF15

La famiglia e i suoi tabù, le dinamiche di classe, la protesta e l’impegno sociale. C’è un po’ di tutto in questa commedia peruviana sulla scia di Pedro Almodóvar, opera terza del regista Javier Fuentes-León.

La trama di Las mejores familias

Alicia, Grapa Paola, e Carmen, Gracia Olayo, La ballata dell’odio e dell’amore di Alex De La Iglesia, sono le padrone di casa in due famiglie aristocratiche di Lima. Si conoscono da anni e le loro ville sono una accanto all’altra. Al loro servizio da anni due sorelle, Luzmila, Tatiana Astengo, e Peta, Gabriela Velásquez. In occasione del compleanno di Alicia le due famiglie si ritrovano insieme. Tutti aspettano con curiosità il ritorno dalla Spagna del figlio di Alicia, gay, che ora si è innamorato di una donna, Merche, Jely Reátegui. La presenterà ai suoi perché vuole sposarla. L’arrivo di Merche sconvolgerà gli equilibri tra le due famiglie e farà emergere un segreto a lungo taciuto.

Nel solco di Almodóvar con spunti interessanti

Las mejores familias si muove sotto l’influenza inevitabile di Pedro Almodóvar, che d’altronde è un punto di riferimento fondamentale nel cinema spagnolo e latinoamericano dagli anni ’80 ad oggi. Si inizia subito con lo stile dei titoli di testa e il colore rosso a dominare, con i colori accesi e la moda anni ’60 che sfoggia la protagonista del video pubblicitario in apertura del film.

Se la commedia procede nel solco del regista spagnolo, con momenti di climax e comicità in cui le protagoniste arrivano ad accapigliarsi e lottare, in altri il regista riesce a non riproporre solo stilemi noti, mostrando qualcosa di originale, complici alcune efficaci trovate di sceneggiatura – firmata dallo stesso Fuentes-León, come il montaggio, assieme a Javier Becerra – quali la presenza della “casetta” o la manifestazione di protesta davanti alle ville, che dà luogo a una parentesi quasi surreale. Grazie a questi guizzi e all’ironia che si mette nel dipingere le dinamiche familiari e amicali, il film ha un buon ritmo, nonostante una trama che ha al centro il più classico degli intrecci: la relazione clandestina tra il ricco rampollo e la sua domestica.

Sono soprattutto un manipolo di attrici in un universo rigorosamente matriarcale a dare vita ai momenti più spassosi. Le telefonate e i commenti delle due amiche Alicia e Carmen ne sono un esempio. È proprio un gruppo di donne ad unire le famiglie. Donne forti e decise: Alicia e Carmen, ma anche la madre di Carmen e quella di Luzmila, che per anni hanno condiviso un segreto e deciso le sorti delle famiglie attraverso il loro comportamento. Gli uomini appaiono in linea di massima come figure secondarie, spesso deboli o indecise. O, come la godibile caratterizzazione del nonno, una sorta di accessorio che fa sorridere.

Las mejores familias evidenzia le ipocrisie, i non detti che spesso determinano le dinamiche familiari. Fotografa una società ancora fortemente classista, che conferisce molta importanza alle apparenze ma che, così spera il regista, riuscirà a modernizzarsi, trovando la strada verso una convivenza più autentica e serena.

Mission Impossible 7: Tom Cruise vola tra le barche a Venezia

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Mission Impossible 7: Tom Cruise vola tra le barche a Venezia

Si stanno svolgendo a pieno ritmo le riprese di Mission Impossible 7 con Tom Cruise attualmente impegnato a Venezia in alcune scene molto impegnative. Il divo naturalmente non si tira indietro. Ecco alcuni scatti dai canali veneziani.

QUI TROVATE TUTTE LE FOTO

Nei prossimi due capitoli della saga di Mission ImpossibleTom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre 2021 e il 4 novembre 2022.

Wicked: Stephen Daldry abbandona il progetto

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Wicked: Stephen Daldry abbandona il progetto

Il film Wicked, l’adattamento tanto atteso prodotto da Universal del musical di successo di Broadway, ha trovato un grosso ostacolo sulla sua strada. Il regista Stephen Daldry ha lasciato il film a causa di conflitti di programmazione. Wicked è in sviluppo da oltre un decennio ed è stato recentemente tolto dal programma delle uscite della Universal a causa della pandemia. I membri del cast non sono stati annunciati.

La Universal aveva inizialmente previsto che il film uscisse durante le vacanze nel 2019, ma alla fine ha distribuito l’adattamento di Cats di Tom Hooper in quella data e ha spostato Wicked a dicembre 2021. Dopo che la pandemia di coronavirus ha colpito e costretto le sale cinematografiche e la produzione cinematografica a chiudere, lo studio ha dovuto rimescolare di nuovo il suo programma, spostando ancora Wicked sul suo tabellone.

L’uscita del regista dal progetto rende la situazione ancora più grave e il rischio per il film è che passerà ancora molto tempo prima che possa raggiungere la sala.

Fonte: Variety

Disney+: tutte le novità di Novembre 2020

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Disney+: tutte le novità di Novembre 2020

Si prospetta un novembre ricco di novità quello che si appresta ad iniziare per gli abbonati di Disney+. Infatti molte sono le novità in arrivo in questo mese a cominciare dalla commedia natalizia Noelle, alla serie Marvel 616 al film Black Beauty. Ecco di seguito tutti i titoli in arrivo.

Noelle

NoelleNella commedia natalizia di Disney+ Noelle, la figlia di Kris Kringle è piena di spirito natalizio e divertimento, ma desidera fare qualcosa di “importante” come il suo amato fratello Nick, che prenderà il posto del padre questo Natale. Quando Nick sta per crollare come un biscotto di pan di zenzero per via di tutta la pressione, Noelle gli suggerisce di prendersi una pausa e di andarsene… ma quando lui non torna, Noelle deve ritrovare suo fratello e portarlo indietro in tempo per salvare il Natale.

L’improvvisa scomparsa del nuovo Babbo Natale (Bill Hader) porta il caos nelPolo Nord, così la signora Kringle (Julie Hagerty) deve farsi avanti per tenere a freno il sostituto hi-tech di Babbo Natale, il cugino Gabe (Billy Eichner). Nel frattempo, Noelle e l’elfo Polly (Shirley MacLaine), la tata pungente ma di buon cuore della famiglia, sono al sud in una missione di ricerca e recupero, durante la quale Noelle (Anna Kendrick) si rende conto di avere molto da imparare dal padre e comincia a capire il vero significato del Natale. Scritto e diretto da Marc Lawrence, Noelle è interpretato da Anna Kendrick, Bill Hader, Kingsley Ben-Adir, Billy Eichner, Julie Hagerty e Shirley MacLaine. Il film è prodotto da Suzanne Todd con John G. Scotti nel ruolo diproduttore esecutivo

Marvel 616

Marvel 616, la docuserie originale che arriverà sulla piattaforma di streaming dal 20 novembre. Questa serie antologica composta da 8 episodi offre agli spettatori uno sguardo più approfondito nel mondo creativo Marvel.

Titoli degli episodi ed elenco dei relativi registi:
“Più in alto, più lontano, più veloce” diretto da Gillian Jacobs
“Oggetti smarriti” diretto da Paul Scheer
“Tutti in costume!” diretto da Andrew Rossi
“Artigiani incredibili” diretto da Clay Jeter
“Il Metodo Marvel” diretto da Bryan Oakes
“Spider-Man giapponese” diretto da David Gelb
“Sotto i riflettori” diretto da Alison Brie
“Fuori dalla scatola” diretto da Sarah Ramos

Marvel 616 esplora come la ricca eredità Marvel di storie, personaggi e creatori viva anche nel mondo esterno. Ogni documentario, diretto da uno straordinario regista, approfondisce gli intrecci tra narrazione, cultura pop e fandom nell’Universo Marvel. Gli episodi di questa serie antologica affronteranno argomenti che includono tutti gli artisti Marvel di fama mondiale e le donne pioneristiche di Marvel Comics, alla scoperta dei personaggi Marvel “dimenticati” e molto altro.

Marvel 616 è prodotta da Marvel New Media insieme a Supper Club. I produttori esecutivi della serie sono Joe Quesada, Shane Rahmani, Sarah Amos, John Cerilli, Harry Go e Stephen Wacker per Marvel; Jason Sterman, Brian McGinn e David Gelb per Supper Club

I Cavalieri di Castelcorvo

I Cavalieri di Castelcorvo, la nuova serie kidstutta italiana prodotta da The Walt Disney Company Italia in collaborazione con Stand By Me, arriverà dal 6 novembre in esclusiva su Disney+ con tre episodi a settimana. Dedicata ai bambini dai 6 ai 12 anni, la serie composta da 15 episodi è un mixtra avventura e fantasy, un’enigmatica storia di coraggio e amicizia.

Girata tra Roma e alcuni dei più caratteristici borghi del Lazio, questa nuova produzione nel segno dell’avventura avrà per protagonisti i due fratelli Riccardo e Giulia, rispettivamente di 11 e 13 anni che, a causa degli impegni di lavoro dei genitori, dovranno trasferirsi a Castelcorvo dalla zia Margherita per frequentare la scuola. Una volta giunti lì, i ragazzi conosceranno gli altri due protagonisti della serie, Matteo e Betta, due coetanei del posto ritenuti outsider per via delle loro stranezze.Insieme, i quattro ragazzi affronteranno una serie di prove e scopriranno che Castelcorvo non è quello che sembra: misteriosi enigmi, chiavi magiche e un gioco da tavolo che sembra vivere di vita propria, streghe e luoghi al di fuori del tempo e dello spaziodove ogni desiderio infantile viene realizzato in cambio però di qualcosa di oscuro.Riccardo, Giulia, Betta e Matteo stringono un patto e fanno un giuramento: saranno i Cavalieri di Castelcorvoper salvare i bambini rapiti dalla temibile ‘Stria’.

Inizia così un’emozionante impresa, una caccia che si svolge tra le stradine e le campagne di Castelcorvo, un paesino dove la tranquillità è solo un’illusione.I quattro protagonisti si ritroveranno a vivere una straordinaria avventura e allo stesso tempo a confrontarsi con i problemi tipici della loro età, a partire dalle incomprensioni con gli adulti fino ad arrivare ai primi dilemmi amorosi.La serieI Cavalieri di Castelcorvosegue le altre produzioni nate grazie alla collaborazione tra Stand By Me e The Walt Disney Company Italia. La società di produzione televisiva italiana ha infatti già prodotto, tra le altre, la serie di grande successoSara e Marti #LaNostraStoriale cui tre stagioni sono disponibili su Disney+ dallo scorso 9 ottobre.I Cavalieridi Castelcorvoè una serie prodotta da The Walt Disney Company Italia in collaborazione con Stand By Me.Produttore creativo: Simona Ercolani. Soggetto di Simona Ercolani e Angelo Pastore. Scritto da Angelo Pastore, Giulio Antonio Gualtierie JosellaPortocon la collaborazione di Livia Cruciani. Regia di Riccardo Antonaroli e Alessandro Celli. Supervisione alla produzione: Teresa Carducci. Produttore esecutivo: Grazia Assenza. Organizzazione generale: Davide Pisano

Black Beauty

Black BeautyBlack Beauty, arriverà in anteprima sulla piattaforma di streaming entro la fine dell’anno. Black Beauty è una cavalla di razza mustang nata libera nell’America occidentale. Quando viene catturata e portata via dalla sua famiglia, la sua storia si intreccia con quella della diciassettenne Jo Green, anche lei in lutto per la perdita dei genitori. Le due sviluppano lentamente un legame che si basa sull’amore, il rispetto e la cura reciproca.

La vincitrice dell’Oscar Kate Winslet (The Reader – A voce alta) presta la voce a Black Beauty; il film è interpretato da Mackenzie Foy (Interstellar) nel ruolo di Jo Green; Iain Glen (Il Trono di Spade) in quello di John Manly; e Claire Forlani (Vi presento Joe Black) nel ruolo di Mrs. Winthorp.

Black Beauty è diretto da Ashley Avis (Adolescence) che ha anche scritto la sceneggiatura. Jeremy Bolt (Polar, Monster Hunter) di JB Pictures e Robert Kulzer (Polar) di Constantin Film sono i produttori, mentre Martin Moszkowicz, Edward Winters e Jon Brown sono i produttori esecutivi. Dylan Tarason è un co-produttore e Genevieve Hofmeyr (Mad Max: Fury Road), presidente della Moonlighting Films, è la produttrice per il Sud Africa.

La Vera Storia di The Right Stuff: Uomini veri

La Vera Storia di The Right Stuff: Uomini veri racconta la straordinaria storia vera dei primi astronauti della nazione, noti come Original Mercury 7, e trae ispirazione da centinaia di ore d’archivio di filmati e trasmissioni radiofoniche, interviste, video amatoriali e altro materiale raro e inedito per catapultare gli spettatori alla fine degli anni Cinquanta. Il documentario di National Geographic della durata di due ore fa seguito alla serie originale Disney+ The Right Stuff: Uomini veri, il cui finale di stagione arriverà sulla piattaforma lo stesso giorno.

Diretto e prodotto dal regista vincitore dell’Emmy e del Peabody Award, Tom Jennings (Apollo: Missions to the Moon, Challenger Disaster: Lost Tapes), La Vera Storia di The Right Stuff: Uomini veri è un avvincente racconto del programma della NASA, Project Mercury, che ha rivoluzionato il ruolo dell’America nell’esplorazione dello spazio da parte dell’uomo, ispirando le future generazioni di appassionati. Un documentario libero dalle moderne narrazioni e dalle interviste, dove l’utilizzo dello stile caratteristico di Jennings regala agli spettatori un accesso senza precedenti alla corsa allo spazio. Per sottolineare uno dei momenti più drammatici e tenaci della storia, La Vera Storia di The Right Stuff: Uomini veri comprende:

  • Video mai visti prima con nuovi audio sincronizzati – Vengono mostrati per la prima volta i momenti di tensione che hanno immediatamente seguito il volo del Mercury-Redstone 4 pilotato da Virgil “Gus” Grissom.
  • Prime e rare registrazioni radio e video – Gli spettatori vivranno, attraverso una vasta gamma di notizie, l’annuncio storico degli astronauti del Mercury 7, che hanno combattuto per far parte del primo team spaziale americano e saranno testimoni di una registrazione interna del governo che delinea la formazione della NASA ad opera del suo predecessore, il National Advisory Committee for Aeronautics.
  • Materiale di ricerca di Tom Wolfe mai visto prima – Gli spettatori sentiranno Wolfe parlare con Rene Carpenter, moglie di Scott Carpenter, astronauta del Mercury 7, e vedranno gli appunti privati, scritti a mano, compilati da Wolfe per il suo libro principale, “The Right Stuff” (“La stoffa giusta”).
  • Nuovi filmati digitalizzati di John Glenn – Dagli archivi della Ohio State University, i rari momenti personali della famiglia di John Glenn vengono catturati su pellicola 8mm e 16mm.
  • Fotografie esclusive inedite e rare – Per la prima volta vengono mostrate fotografie del dietro le quinte del famigerato numero di LIFE Magazine, per dare uno sguardo alla vita domestica degli astronauti del Mercury 7. Vengono rivelate anche le rare foto dei migliori fotografi di National Geographic che hanno fatto parte del programma spaziale Mercury.

Composta da James Everingham per Bleeding Fingers Music e prodotta da Hans Zimmer, vincitore dei premi Oscar®, Golden Globe®, Tony Award® e GRAMMY® Award, e dal nominato all’Emmy Russell Emanuel, la colonna sonora orchestrale del film è stata registrata in remoto, a distanza sociale, da un’orchestra di 44 elementi nel maggio 2020. Ogni musicista si è auto-registrato da casa e ogni registrazione è stata poi unita perfettamente alle altre per creare una partitura mozzafiato in grado di catturare lo zeitgeist dell’America di metà secolo.

La Vera Storia di The Right Stuff: Uomini veri è prodotto da 1895 Films per National Geographic. Per la 1895 Films, Tom Jennings è il produttore esecutivo e regista. Il film è montato e prodotto da David Tillman e prodotto da Chris Morcom. Per National Geographic, Simon Raikes è il produttore esecutivo.

Il Meraviglioso mondo di Topolino

Topolino e i suoi amici stanno arrivando su Disney+ con la nuova serie di corti animati Il meraviglioso mondo di Topolino. Dal team dei creatori di Topolino, la serie di cortometraggi animati targata Disney Channel vincitrice degli Emmy Awards, arriva la nuova serie originale Disney+ che debutterà lo stesso giorno del compleanno di Topolino, mercoledì 18 novembre. A partire dal 27 novembre, ogni venerdì, verranno poi rilasciati due nuovi cortometraggi. Quest’anno debutteranno in anteprima un totale di dieci corti, con altri 10 previsti per l’estate 2021.

Ne Il meraviglioso mondo di Topolino non c’è altro che divertimento ed entusiasmo per Topolino e i suoi migliori amici – Minni, Paperino, Paperina, Pippo e Pluto – che intraprendono le più grandi avventure vissute finora, destreggiandosi tra gli imprevisti di un mondo selvaggio e bizzarro in cui la magia Disney rende possibile l’impossibile. Ogni cortometraggio, della durata di sette minuti, è pieno di momenti esilaranti, ambientazioni moderne, storie senza tempo, nuova musica e l’inconfondibile stile artistico classico dei corti di Topolino. La serie includerà storie ispirate alle varie aree tematiche dei parchi Disney e cammeo dei classici personaggi della tradizione Disney.

Contrassegnati da uno stile artistico contemporaneo che rimanda agli inizi di Topolino nel 1928, la serie di cortometraggi animati di Topolino è stata presentata in anteprima su Disney Channel nel 2013, in onda per cinque stagioni per un totale di 96 episodi, e ha vinto sette Primetime Emmy Awards, due Daytime Emmy Awards e 21 Annie Awards. Questi corti hanno ispirato una linea mondiale di prodotti su licenza, giocattoli e abbigliamento, nonché Mickey & Minnie’s Runaway Railway, la prima attrazione nella storia Disney con Topolino e Minni, ora aperta ai Disney’s Hollywood Studios di Walt Disney World Resort in Florida. Tutte e cinque le stagioni di Topolino sono attualmente disponibili in streaming su Disney+.

Il meraviglioso mondo di Topolino è prodotta da Disney Television Animation con l’artista e regista vincitore di un Emmy Award, Paul Rudish, nel ruolo di produttore esecutivo e supervising director. Christopher Willis, il compositore dei cortometraggi di Topolinonominato all’Emmy Award, ha realizzato la musica anche per questa serie.

Ecco i Muppets

Ecco i Muppets è la prima serie originale di Muppet Studio per Disney+. Nella stagione composta da sei episodi, Scooter si affretta a rispettare i tempi di consegna e a caricare in streaming la nuovissima serie targata Muppets. Gli episodi devono uscire ora e lui avrà bisogno di superare qualsiasi ostacolo, distrazione e complicazione che gli altri Muppet gli dovessero causare.

Traboccanti di spontanea follia, con sorprendenti guest star e con più rane, maiali, orsi (e quant’altro) di quanto sia consentito dalla legge, i Muppet si scatenano in Ecco i Muppets con quel tipo di assurdità sorprendente e di divertimento caotico che li ha resi famosi. Dagli esperimenti stravaganti con il dottor Bunsen Honeydew e Beaker ai consigli di vita della favolosa Miss Piggy, ogni episodio è ricco di segmenti esilaranti, condotte dai Muppet, che mostrano ciò che i Muppet sanno fare meglio.Prodotta dai Muppets Studio e Soapbox Films, Ecco i Muppets debutta in esclusiva su Disney+ venerdì 6 novembre.

Sul più bello, intervista a Ludovica Francesconi, Giuseppe Maggio e Alice Filippi

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Ecco l’intervista ad Alice Filippi, Ludovica Francesconi e Giuseppe Maggio, rispettivamente regista e protagonisti di Sul Più bello, al cinema dal 21 ottobre distribuito da Eagle Pictures e presentato ad Alice Nella Città, edizione 2020.

Sul più bello, leggi la recensione

Sul più bello è la storia della giovanissima Marta (Ludovica Francesconi), tanto simpatica quanto bruttina, che dalla nascita soffre di una rara malattia genetica. Nonostante tutto, Marta è la ragazza più solare che abbiate mai conosciuto. Carattere travolgente ha fretta di fare tutto e subito. A 19 anni come ogni ragazza della sua età sogna il grande amore ma lei non è una che si accontenta e prima che la sua malattia degeneri vuole sentirsi dire “ti amo” da un ragazzo bello… il più bello di tutti. I suoi amici e coinquilini Jacopo (Jozef Gjura) e Federica (Gaja Masciale) sono la sua famiglia e ogni volta fanno il possibile per dissuaderla dal puntare troppo in alto. Finché ad una festa Marta vede Arturo (Giuseppe Maggio) bello, sicuro di sé e per lei completamente inarrivabile. In altre parole: la preda perfetta. Ma mentre i fedeli amici si preparano a gestire l’ennesima delusione, stavolta le cose andranno in maniera diversa. Una volta sconfitta la rivale in amore Beatrice (Eleonora Gaggero) e ottenuto l’amore di Arturo, Marta dovrà affrontare la sfida più dura: raccontargli che il tempo non è a loro favore.

Sul più bello, recensione del film di Alice Filippi #RFF15

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Sul più bello, recensione del film di Alice Filippi #RFF15

Sul più bello il film finisce e incomincia la vita vera. O almeno è questo quello che si aspetta lo spettatore romantico alla fine del film di Alice Filippi, presentato in Alice nella Città 2020 e al cinema dal 21 ottobre. Una storia che strizza l’occhio a una vastissima cinematografia dedicata al pubblico giovane, ma che non manca di picchi di originalità e gradevolezza.

La trama di Sul più bello

La storia, basata sull’omonimo romanzo di Eleonora Gaggero che ha anche una parte nel film, è quella di Marta, una ragazza che soffre di una malattia molto grave e rara ma che è intenzionata a vivere ogni esperienza che la sua giovane età esige. Vive con Federica e Jacopo, amici sin dall’infanzia, l’unica famiglia che abbia mai conosciuto, visto che è rimasta orfana da bambina e con loro mette in piedi un piano: conquistare il ragazzo più bello in circolazione, Arturo. Marta comincia così a pedinarlo, per studiare le sue abitudini, fino a che Arturo non si accorge di lei e… la invita a cena! Le conseguenze di quella sera sono inaspettate, in primis per i due giovani protagonisti, ma la malattia di lei le chiederà presto il conto, e Marta dovrà imparare a gestire non solo una vita che le sembra troppo breve, ma anche dei sentimenti che non si aspettava di provare.

Sul più bello è un felice punto di incontro tra il “cancer movie”, laddove però la malattia in questione non è il cancro ma è ugualmente mortale, e il teen love drama, con uno sguardo al Favoloso mondo di Amelie, un altro ai colori pastello di Wes Anderson e un impegno certosino nel caratterizzare i personaggi attraverso la loro apparenza, in particolare attraverso i costumi. E così Marta indossa sempre vestiti vivaci e in qualche modo infantili, Jacopo è super stiloso, Federica eccentrica, Arturo ingessato ed elegantissimo. Il fuori rispecchia il dentro, in questo film che cerca comunque il lato positivo, nonostante racconti una situazione drammatica.

sul più bello recensioneColorato e vivace, come la sua protagonista

La protagonista e il suo carattere solare dettano tutto il tono del film, che non si lascia mai andare a patetismi ridondanti, neanche nelle scene che potrebbero permetterselo, perché il dictat sembra quello di trovare il sorriso a tutti i costi, e di non lasciarsi scappare nessuna occasione per vivere a pieno. Come tenta di fare Marta, come poi farà, aiutata dalla famiglia bizzarra e dolcissima che si è trovata.

Protagonisti del film sono Ludovica Francesconi, Giuseppe Maggio, Jozef Gjura, Gaja Masciale e la stessa Eleonora Gaggero già citata su. Un cast giovanissimo e relativamente sconosciuto che però riesce a dare freschezza alla storia anche se qualche volta fatica a trovare la credibilità necessaria e la naturalezza che avrebbero dei post adolescenti nelle loro condizioni e situazioni.

Sul più bello è un film che si muove leggero sopra tutti i cliché del genere, li tocca, il attraversa e ne esce indenne, con la sua personalità acerba eppure ben visibile, tenero eppure deciso, un racconto delicato di autodeterminazione.

Été 85, recensione del film di Francois Ozon #RFF15

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Été 85, recensione del film di Francois Ozon #RFF15

Selezionato per Cannes 2020 e prestato alla 15° Festa di Roma con tanto di bollino a inizio proiezione, Été 85 è il nuovo film di Francois Ozon in cui il regista francese riversa molti dei suoi temi ricorrenti, dopo la sobria eppure feroce parentesi di Grazie a Dio. La storia è tratta dal romanzo Danza sulla mia tomba di Aidan Chambers e ci porta sulle coste della Normandia, durante l’estate del 1985, appunto.

La trama di Été 85

Il film però è un lungo flashback. La scena di apertura trova Alexis (Félix Lefebvre) in manette, pronto ad essere trascinato in un’aula di tribunale, mentre, sguardo in macchina, dice che “questa è la storia di un cadavere”. La premessa thriller si dissolve pian piano dentro ad un film che racconta una storia d’amore estiva tra due ragazzi che finisce tragicamente. Alexis naufraga con la sua barchetta, e viene tratto in salvo dall’affascinante David (Benjamin Voisin), di due anni più grande e molto più esperto sia di navigazione che d’amore. Non ci metterà molto a fare di Alexis il suo amico e complice e presto il suo amante.

La storia sembra quindi esaurirsi così, in un amore estivo che sfuma rapidamente dopo un tradimento ed un tragico incidente. Eppure Ozon tenta di nobilitare la storia tra autorialità e gusto pop, infarcendola di metafore letterarie in cui la storia stessa diventa metafora della vita e il gesto di scrivere rappresenta la catarsi ultima attraverso la quale si supera il trauma.

Maldestro nei dialoghi

A nulla servono le belle interpretazioni dei protagonisti, dal momento che tutto ciò che di sostanziale ha da dire il film, e cioè che alla fine dei conti tutti noi creiamo a nostro piacimento la persona della quale ci innamoriamo, si riduce a poche maldestre battute, messe in bocca ad un personaggio secondario. Viene alla mente Chiamami col tuo nome, ma Été 85 ne è la versione raffazzonata ed annacquata, qui non c’è nessuna formazione sentimentale o sessuale, nessun legame intimo tra sentimento e letteratura, solo il tentativo di dare spessore ad una trama esile raccontata con poca convinzione.

L’aspetto visivo, il decor, i costumi, le musiche del film puntano tutte alla rappresentazione gioiosa e vitale dell’estate. Été 85 è luminosissimo, vitale, vivace e sembra non avere niente a che vedere con le premesse che accarezzano il noir, è citazionista, sia nei dialoghi in cui si recita Rimbaud che nelle scene che omaggiano classici adolescenziali come Il tempo delle mele. Si tratta di un film che va fuori fuoco, che ha un messaggio ma lo recapita male, affidandolo a poche sciatte battute, trattamento riservato anche al valore dell’arte e della scrittura, che si rispecchia poi nella totale bidimensionalità del personaggio del professore, che dovrebbe ispirare e guidare il giovane protagonista e invece è totalmente accessorio.

Capita spesso ai registi molto prolifici di fare un passo falso, e, pur saturo di suggestioni e temi a lui molto cari, Été 85 è sicuramente un passo falso per Ozon.

Bad Boys II: trama, cast e curiosità del film con Will Smith

Bad Boys II: trama, cast e curiosità del film con Will Smith

Popolare trilogia d’azione con elementi di comicità, Bad Boys è negli anni diventato un dei titoli più celebri del suo genere, anche per merito dell’esplosivo regista Michael Bay e del duo protagonista composto da Will Smith e Martin Lawrence. Dopo un primo film di gran successo uscito nel 1995, questo ebbe un sequel semplicemente intitolato Bad Boys II, arrivato nei cinema a otto anni di distanza, nel 2003. Al centro delle vicende di questo vi è nuovamente un caso che i due detective protagonisti dovranno risolvere, dimostrando ancora una volta le loro capacità.

Anche questo sequel ottenne un grande successo al box office, arrivando a guadagnare circa 273 milioni di dollari a fronte di un budget di 130. Altrettanto positiva non fu l’accoglienza da parte della critica. Questa infatti mal giudicò il film per via di alcune scene considerate razziste o misogine, ma indicò gli effetti speciali come fonte di grande intrattenimento. Furono proprio questi a ricevere particolari lodi anche dall’industria, con una nomination ai Visual Effects Society, premio dedicato solo a tale categoria.

Fin dall’uscita in sala di Bad Boys II, inoltre, e grazie anche al successo del film, si parlò della possibilità di realizzare un terzo capitolo che andasse a completare la trilogia. Nel corso degli anni però si sono susseguiti diversi problemi e ritardi, dovuti prevalentemente ad altri impegni dei protagonisti e del regista. Diversi copioni vennero però scritti, finché non si arrivò a quello giudicato positivamente dalla Sony. Ebbe così inizio la produzione del film, e Bad Boys for Life è infine uscito nel gennaio del 2020, affermandosi come il maggior incasso della trilogia, nonché come un apprezzato film d’azione.

Bad Boys II: la trama del film

Bad Boys II è ambientato otto anni dopo gli eventi del primo film. Gli investigatori Mike Lowrey e Marcus Burnett sono nuovamente in azione, intenti stavolta ad occuparsi di un caso di ecstasy introdotta a Miami eludendo i controlli previsti. Ad aver dato vita a questa operazione è stato il narcotrafficante cubano Johnny Tapia, il quale ha tra i suoi clienti alcuni membri del KKK. È proprio tra questi che i due agenti si infiltreranno per scoprire chi è a capo dell’intera operazione. Inevitabili imprevisti portano però ad una violenta sparatoria, facendo risolvere la missione in un nulla di fatto. Durante questa, inoltre, Mike ferisce accidentalmente l’amico, il quale inizia così a nutrire dubbi sulla volontà di continuare o meno ad essere suo collega.

Mentre discutono sul loro rapporto, con Mike che rivela a Marcus anche un inaspettato coinvolgimento emotivo con sua sorella, la droga continua a diffondersi per le strade di Miami. Nel momento in cui le vittime di questa aumentano in modo radicale, i due detective capiranno di dover mettere da parte i conflitti personali per poter prima risolvere il caso una volta per tutte. Più passa il tempo, però, più Tapia diventa l’uomo più forte della città, acquisendo la proprietà di diversi locali che diventano ora i luoghi di spaccio per eccellenza. Nel disperato tentativo di fermare questo progressivo potere del criminale, i due troveranno anche un inaspettato alleato. Si tratta di Sydney, la sorella di Marcus e agente segreto della DEA.

Bad Boys cast

Bad Boys II: il cast del film

Ad interpretare i due detective protagonisti vi sono nuovamente gli attori Will Smith e Martin Lawrence. Il primo è il detective Mike Lowrey, mentre il secondo il detective Marcus Burnett. I due vennero scelti già dal primo film per via della loro crescente popolarità in quegli anni, tanto al cinema quanto in televisione. Dopo alcuni provini, i due sfoggiarono una grande chimica di coppia, che portò i produttori a convincersi circa le loro capacità. Per questo secondo film, inoltre, i due diedero vita a numerosi momenti improvvisati, che permisero di conferire una certa comicità al tutto. I due attori dovettero però prepararsi anche fisicamente per poter riprodurre quanto richiesto dal copione. Desiderando interpretare personalmente alcune delle sequenze chiave più dinamiche, i due implementarono la loro capacità fisica e muscolare al fine di riuscire in ciò.

Nel film è poi presente l’attrice Gabrielle Union, nel ruolo di Sydney Burnett, la sorella di Marcus. Poco più che esordiente all’epoca del film, l’attrice recitò poi in diversi film e serie TV. Attualmente, una serie spin-off dedicata proprio alla sua Sydney sarebbe in lavorazione. Jordi Mollà, attore spagnolo conosciuto per il suo ruolo in Blow, ha invece interpretato il narcotrafficante Hector Juan Tapia. Per dar vita al personaggio egli ha lavorato su un accento cubano, poi risultato particolarmente convincente. Peter Stormae, conosciuto per il personaggio di John Abruzzi nella serie Prison Break è invece Alexei. Vi è poi anche un piccolo personaggio di nome Floyd Poteet che è qui interpretato dall’attore Michael Shannon, oggi noto per grandi film come Revolutionary Road o Animali notturni.

Bad Boys II: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Bad Boys II è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per martedì 20 ottobre alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

 

Black Panther 2 sarà “davvero strano senza Chadwick (Boseman)” secondo Letitia Wright

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La morte di Chadwick Boseman ha sicuramente scosso gli animi di chi gli era vicino e di chi ha lavorato con lui all’oscuro della sua malattia. In particolare hanno fatto scalpore i commenti e le reazioni di chi gli è stato vicino, professionalmente e umanamente, negli ultimi anni e che non era stato messo al corrente della sua condizione di salute.

Tra questi, ovviamente tutti gli attori che hanno lavorato con lui a Black Panther e hanno fatto di lui il loro Re e amico, hanno condiviso toccanti tributi a lui e alla sua memoria. Tra questi, Letitia Wright ha dedicato a Boseman uno degli adii più accorati e sentiti.

Letitia Wright ha interpretato la sorella minore di T’Challa, Shuri, al fianco di Boseman in tre dei suoi film MCU. In una nuova intervista con Net-a-Porter, l’attrice ha accennato brevemente allo stato di Black Panther 2 sulla scia della morte di Boseman. “Stiamo ancora piangendo il Ciad, quindi non è qualcosa a cui voglio nemmeno pensare”, ha detto semplicemente. “Il pensiero di farlo senza di lui è un po’ strano. Siamo solo addolorati al momento, quindi stiamo cercando di trovare la luce in mezzo a tutto ciò.” Al momento, Black Panther 2 è previsto per maggio 2022.

Al momento la dipartita di Chadwick Boseman e la pandemia di coronavirus in corso rendono davvero difficili i programmi e i progetti per il film, tuttavia siamo sicuri che, qualsiasi sia la decisione dei Marvel Studios, si troverà il modo di porre il giusto e dovuto omaggio ad un attore che ha dato così tanto all’immaginario collettivo e alla cultura comune in così poco tempo.

Avatar 2: ecco Edie Falco nei panni del Generale Ardmore

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Continuano ad arrivare immagini ufficiali dal set di Avatar 2, e mentre aspettiamo notizie e contenuti sul film, ecco che ci viene presentato il nuovo personaggio umano del film, il Generale Ardmore, interpretato da Edie Falco.

https://twitter.com/officialavatar/status/1318204758818127874?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1318204758818127874%7Ctwgr%5Eshare_3%2Ccontainerclick_1&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Favatar-2-movie-set-photo-edie-falco-character%2F

Avatar 2 debutterà il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 19 dicembre 2025 17 dicembre 2027.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

Ritorno al futuro 4, ecco perché non si farà MAI

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Ritorno al futuro 4, ecco perché non si farà MAI

Da molto tempo si parla di un quarto capitolo per il franchise di Ritorno al futuro. La trilogia di Robert Zemeckis è una delle poche opere cinematografiche di successo degli anni ’80 a non aver ricevuto una nuova lettura negli ultimi dieci anni e sembra che sia il regista che il cast siano d’accordo sul fatto che un quarto film non s’ha da fare.

A parlare di questa eventualità interviene ora Bob Gale, co-sceneggiatore del film che in un intervento con Collider spiega perché non si farà mai e poi mai un altro film su Ritorno al Futuro:

“Abbiamo raccontato una storia completa con la trilogia. Se tornassimo indietro e ne facessimo un’altra, avremmo Michael J. Fox, che compirà sessant’anni l’anno prossimo, e ha il morbo di Parkinson. Vogliamo vedere Marty McFly all’età? Sessantenni con il morbo di Parkinson? Volevamo vederlo a cinquant’anni con il morbo di Parkinson? Io direi proprio di no. E non vuoi vedere Ritorno al futuro senza Michael J. Fox. La gente dice: “Beh, fallo con qualcun altro”. Davvero? Chi hai intenzione di prendere? Tutto quello che farai è chiedere confronti con gli originali, e non sarai mai all’altezza. E lo abbiamo visto con tantissimi film di capolavori che sono venuti molto dopo, quante volte abbiamo sentito parole come ‘Ah, beh, La minaccia fantasma, forse la mia vita sarebbe stata migliore se non l’avessi visto.’ Ce ne sono molti di sequel extra come quello. Non volevamo essere quei tipi che fanno un film solo per i soldi. La Universal ci dice: “Voi ragazzi guadagnereste un sacco di soldi”, ma noi rispondiamo sempre, “Bene, abbiamo già guadagnato un sacco di soldi con questi film, e ci piacciono così come sono. E come genitori orgogliosi, non venderemo i nostri figli per farli prostituire.”

Abbiamo un accordo con Spielberg e Amblin sul fatto che non ci sarebbe mai stato un altro Ritorno al futuro senza la nostra benedizione o il nostro coinvolgimento”, ha detto Gale. “Quindi, non succederà”.

Se questo accordo esiste davvero, il futuro (appunto) della saga è al sicuro da qualsiasi rilettura. Almeno per adesso.

Morbius: svelate alcune abilità simili a quelle di Venom?

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Morbius: svelate alcune abilità simili a quelle di Venom?

Un video di Morbius con nuove riprese rivela l’abilità del personaggio di riuscire a saltare con grande agilità, in una maniera che lo renderebbe più simile a Venom che a Spider-Man. L’uscita di Morbius era originariamente prevista per giugno 2020, ma a causa della pandemia COVID-19, Sony ha spostato la data di uscita del film a marzo 2021.

Su Twitter, l’account fan Morbius Updates ha pubblicato un video che mostra la registrazione della colonna sonora del film, in cui i monitor in sala di registrazione riproducono parti del film, presumibilmente le parti per le quali stanno registrando l’accompagnamento musicale. A circa 40 secondi, uno degli schermi mostra una scena in cui Morbius salta e oscilla da un edificio all’altro. Guarda il video completo qui sotto.

https://twitter.com/MorbiusUpdates/status/1317248898939998208?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1317248898939998208%7Ctwgr%5Eshare_3%2Ccontainerclick_0&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fmorbius-movie-video-jared-leto-powers-venom%2F

LEGGI ANCHE – Morbius: nuovo sguardo al Vampiro Vivente di Jared Leto

Jared Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius: il Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.

Tyrese Gibbs, Adria Arjona Jared Harris completano il cast del film, che uscirà nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.

Guardiani della Galassia Vol. 3, Michael Rooker sulle possibilità di rivedere Yondu

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Alla fine di Guardiani della Galassia Vol. 2 tutti abbiamo detto addio a Yondu, che si è sacrificato per salvare Star Lord, come solo un vero padre avrebbe potuto fare. Il personaggio, per quanto burbero, è entrato nel cuore dei fan e con lui anche il suo interprete, amico e attore feticcio di James Gunn, Michael Rooker.

Con Yondu fuori dai giochi e con Gunn intenzionato a non farlo ritornare in vita perché un ritorno del personaggio sminuirebbe la grandezza del suo sacrificio, è probabile che Rooker possa non tornare più al franchise, ma l’attore in persona ha spiegato che forse un modo c’è.

Parlando a ComicBook.com del suo nuovo film, Love and Monsters, Rooker ha avuto l’idea per tornare nei panni di Yondu. Rooker ha detto che ama interpretare Yondu e che “non so come potrebbero farlo, ma ovviamente è possibile”. Poi ha continuato dicendo: “Tutto è possibile nell’universo Marvel, sai, ci sono viaggi nel tempo e tutto quel genere di cose. Quindi sì, certo che è possibile”. E poi non ha resistito a fare una battuta in chiusura, scherzando, “Ma potranno permettersi me? Non lo so. Alla Marvel, non hanno molti soldi, sai, è davvero dura là fuori!”

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

The Crown: Dominic West sarà Carlo nelle stagioni 5 e 6

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The Crown: Dominic West sarà Carlo nelle stagioni 5 e 6

A pochi giorni dall’uscita del trailer della quarta stagione, Variety annuncia che Netflix ha scelto l’attore che interpreterà il Principe Carlo nelle stagioni 5 e 6 di The Crown. Toccherà a Dominic West tener testa a Elizabeth Debicki, che è già stata annunciata come futura interprete di Diana.

L’attore, molto amato per la sua serie The Affair, avrà il difficilissimo compito di mantenere alto il livello di interpretazione del primogenito di Elisabetta, raccogliendo il testimone dell’ottimo Josh O’Connor, già ammirato nella terza stagione e che tornerà in questa numero 4 accanto a Emma Corrin, che interpreta la giovane Diana.

The Crown 4: la trama

Ispirato dalla pluripremiata opera teatrale The Audience, The Crown racconta la storia del regno decennale della regina Elisabetta II e della lotta tra il suo io privato e pubblico. La serie si concentra sugli intrighi personali, le storie d’amore e le rivalità politiche dietro i grandi eventi che hanno plasmato la seconda metà del XX secolo. La serie non riguarda semplicemente la monarchia, ma parla di un impero in declino, un mondo in disordine e l’alba di una nuova era.

Sul finire degli anni Settanta, la regina Elisabetta (Olivia Colman) e la famiglia sono impegnati a garantire la linea di successione al trono cercando la moglie giusta per il principe Carlo (Josh O’Connor), che a trent’anni è ancora scapolo. Mentre la nazione comincia a sentire l’impatto delle politiche controverse introdotte da Margaret Thatcher (Gillian Anderson), la prima donna a ricoprire la carica di primo ministro, le tensioni tra questa e la regina peggiorano quando la premier conduce il paese nella guerra delle Falkland, creando conflitti all’interno del Commonwealth. Anche se la storia d’amore di Carlo e della giovane Lady Diana Spencer (Emma Corrin) fornisce la distrazione ideale per unire il popolo britannico, tra le mura del palazzo la famiglia reale è sempre più divisa.

La quarta stagione della serie scritta da Peter Morgan vede la partecipazione di Helena Bonham Carter nel ruolo della Principessa Margaret e Tobias Menzies in quello del Duca di Edimburgo, mentre Josh O’Connor è il Principe Carlo, Erin Doherty è la Principessa Anna, Emerald Fennell è Camilla Parker Bowles, Marion Bailey è la Regina Madre, Georgie Glen è Lady Fermoy, con Tom Byrne che veste i panni del Principe Andrea, Angue Imrie quelli del Principe Edoardo e Charles Dance quelli di Lord Mountbatten.

The Crown 4, serie originale Netflix di successo mondiale, sarà disponibile in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo da domenica 15 novembre 2020.

Fonte: Variety

The Batman: il Pinguino in fuga in moto nelle nuove foto dal set

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Il Daily Mail diffonde nuove immagini dal set di The Batman in cui vediamo l’irriconoscibile Colin Farrell a cavallo di una moto, mentre tenta di fuggire da Robert Pattinson. Ricordiamo che l’attore irlandese è stato scelto per interpretare Oswald Cobblepot che, come ben sappiamo, ad un certo punto della sua vita si farà chiamare Il Pinguino.

TUTTE LE FOTO A QUESTO LINK

The Batman, il film

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Chadwick Boseman nel trailer del suo ultimo film, Ma Rainey’s Black Bottom

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Netflix ha diffuso il trailer di Ma Rainey’s Black Bottom, quello che purtroppo sarà ricordato come l’ultimo film di Chadwick Boseman, l’attore reso famoso dal ruolo di Black Panther che si è spento quasi due mesi fa a causa di un cancro.

Diretto da George C. Wolfe, Ma Rainey’s Black Bottom è basato sull’opera teatrale di August Wilson, candidata al Tony nel 1982, sulla leggendaria cantante blues Gertrude “Ma” Rainey. Il film Netflix, che dovrebbe debuttare sulla piattaforma il 18 dicembre, vede nel cast Viola Davis nei panni della protagonista. La cantante sfida in modo pionieristico lo sfruttamento degli artisti neri nell’industria discografica confrontandosi con il suo produttore e manager musicale.

Netflix ha rivelato il primo trailer del film, che mette in luce il personaggio della Davis e quello di Boseman, che interpreta un trombettista nella band della protagonista. Ma Rainey’s Black Bottom è prodotto da Denzel Washington.

Jeff Bridges ha annunciato di avere un linfoma

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Il leggendario attore Jeff Bridges annuncia che gli è stato diagnosticato un linfoma. Figlio del famoso attore Lloyd Bridges, Jeff Bridges è un punto fermo del cinema americano da oltre 50 anni. Dalla fine degli anni ’60, ha lavorato principalmente in lungometraggi, costruendosi un appeal da cowboy che ha applicato con ironia non solo ai western ma a quasi tutti i generi cinematografici. Nonostante sia stato nominato per sette Oscar e alla fine abbia vinto la statuetta per Crazy Heart del 2009, il suo ruolo più amato e conosciuto è quello di Drugo, protagonista de Il grande Lebowski, dei fratelli Coen.

Bridges è stato altrettanto prolifico in questa ultima parte della sua carriera, continuando a lavorare a prodotti di grande richiamo, come Kingsman: Il Cerchio d’Oro, Bad Times at the El Royale e il film western Heist Hell or High Water, che gli è valso la sua settima nomination all’Oscar.

Ieri, l’attore ha annunciato di aver cominciato il trattamento per il linfoma, dichiarando: “Come direbbe il Drugo, nuova m***a è venuta alla luce. Mi è stato diagnosticato un linfoma. Anche se si tratta di una cosa seria, mi sento fortunato perché ho un team grandioso di dottori e la prognosi è buona. Sto cominciando i trattamenti e vi terrò informati. Sono molto grato per il supporto di famiglia e amici. Grazie per le vostre preghiere e per gli auguri. E mentre io ho voi, voi ricordate di andare a votare, perché siamo in questa barca tutti insieme. Con amore, Jeff.”

https://twitter.com/TheJeffBridges/status/1318341223384518663?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1318341223384518663%7Ctwgr%5Eshare_3%2Ccontainerclick_0&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fjeff-bridges-lymphoma-diagnosis-announcement%2F

https://twitter.com/TheJeffBridges/status/1318341224772796417?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1318341224772796417%7Ctwgr%5Eshare_3%2Ccontainerclick_0&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fjeff-bridges-lymphoma-diagnosis-announcement%2F

Brave and Beautiful – Serie Tv: cast, trama e dove vederla in streaming

Continua la nostra full immersion nella televisione turca che negli ultimi anni sembra aver aggiunto molte nuove frecce al suo arco. Grazie anche a Daydreamer – Le Ali del Sogno con gli attori Can Yaman e Demet Özdemi, serie che ha avuto un grande successo qui in Italia, i prodotti televisivi turchi si stanno facendo conoscere un po’ in tutto il mondo. Dopo aver analizzato insieme il fenomeno Benim Hala Umudum Var (I Still Have Hope), oggi vi parliamo di un’altra serie, molto famosa in Turchia, dal titolo Brave and Beautiful.

Prodotta da Ay Yapim per il network della Star Tv, Brave and Beautiful (titolo originale Cesur ve Güzel) è una serie tv turca del genere romance drama thriller, andata in onda dal 2016 all 2017 per una sola stagione di ben 101 episodi. Con Kıvanç Tatlıtuğ e Tuba Büyüküstün nei panni dei protagonisti, la serie racconta di una tormentata e difficile storia d’amore e vendetta.

Brave and Beautiful trama

La nostra storia comincia a Korludağ, una piccola città alle porte di Istanbul, con il ritorno di Cesur Alemdaroğlu (Kivanç Tatlituğ). Dopo anni passati lontani da casa, il ragazzo torna con una missione ben precisa; Cesar vuole vendicarsi di Tahsin Korludağ (Tamer Levent), nemico giurato della sua famiglia. Il suo piano è preciso e ben strutturato ma non ha tenuto conto di una ‘pericolosa’ e imprevedibile variabile.

Tornato a casa, Cesur fa la conoscenza di Sühan Korludağ (Tuba Büyüküstün), una bellissima giovane donna in carriera che gli fa perdere la testa. Sühan è una donna d’affari, affascinante e indipendente che ha creato da sola la sua azienda di profumi, estremamente leale verso gli amici e soprattutto verso la sua famiglia. La ragazza è figlia di Tahsin Korludağ e non vede di buon occhio Cesur, del quale sin dal primo momento non riesce a fidarsi.

La faida tra le famiglie di Cesur e Sühan va avanti da generazioni e anche i ragazzi sono stati cresciuti alimentando quest’odio antico e insensato. Ma come spesso accade, non sempre le cose sono quello che sembrano. Cesur e Sühan cominciano a frequentarsi da amici e pian piano, molti dettagli confusi del loro passato tornano a galla. La ragazza, convinta dell’innocenza del padre e decisa a prendere le parti della sua famiglia, di ritrova a mettere in dubbio la sua intera posizione.

Sühan comincia a scoprire che molte delle cose che credeva fossero vere, in realtà sono una manipolazione del padre. La ragazza dunque si trova nel mezzo del conflitto, tra suo padre e Cesur, un uomo che pian piano sta cominciando ad amare.

Brave and Beautiful cast

Convinti di poter affrontare la situazione insieme e mettere finalmente un punto a quest’inutile faida familiare, Cesur e Sühan continuano a frequentarsi e a farsi forza l’uno con l’altro. Tuttavia, la loro vicinanza sembra infastidire le rispettive famiglie. In particolar modo, la famiglia Korludağ non sembra intenzionata a mollare la presa e a permettere che Sühan si schieri con il nemico. E’ proprio in questo momento che Cesur scopre l’effettiva pericolosità di Tahsin Korludağ.

[SPOILER ALERT]

Da sempre considerato in città come un soggetto poco raccomandabile, il capofamiglia Korludağ si rivela essere un pericoloso criminale, circondato da assassini e avanzi di galera. Per interrompere la storia d’amore tra Sühan e Cesur, Tahsin sguinzaglia contro quest’ultimo un pericoloso killer. L’assassino su commissione è Rıza Chirpiji (Yiğit Özşener), fratello di Adalet Korludağ (Nihan Büyükağaç), storica amante di Tahsin. Dopo aver scontata ben trent’anni di carcere, Riza viene rilasciato e si mette alla ricerca di Cesur per eliminarlo.

L’unica soluzione per i ragazzi è quella di scappare, tentando di sfuggire agli attacchi di Riza e nel frattempo recuperare le prove della colpevolezza di Tahsin. Durante la fuga, il rapporto tra Cesur e Sühan si fa sempre più forte. I ragazzi, costretti a un comune destino, si innamorano e poco più tardi Sühan scopre di essere incinta. Grazie a questa inaspettata notizia, Cesur adesso ha una ragione in più per lottare e mettere fine a questa battaglia tra famiglie.

Scoperto il nascondiglio dei ragazzi, Riza tenta di attaccare Cesur e di ucciderlo, ferendo però gravemente Sühan che finisce in ospedale. A questo punto, agli uomini della vita di Sühan non resta che allearsi per sconfiggere il nemico comune. Dopo quindi una serie di inseguimenti e combattimenti senza esclusione di colpi, Riza sarà messo a tappeto e i giovani innamorati avranno il loro lieti fine.

Brave and Beautiful streaming: dove vederla

Vincitrice di tantissimi premi – tra cui il Men of the Year a Kıvanç Tatlıtuğ ai GQ Turkey Awards -, la serie è andata in onda in Turchia sul canale della Star TV e negli anni successivi è sbarcata anche in altri paesi. La serie è stata trasmessa in Grecia, Iran, Svezia, Marocco, Francia e in molti altri paesi ancora. Tuttavia, a oggi la serie non è ancora arrivata in Italia e non è dunque disponibile su nessuna delle maggiori piattaforme di streaming.

La serie al momento è disponibile in streaming solo ed esclusivamente in lingua originale, sul sito ufficiale della Star TV.

Fonte: Wiki, IMDB, Star TV

A Teacher: quando esce, trama, cast e dove vederla

A Teacher: quando esce, trama, cast e dove vederla

A Teacher è l’annunciata nuova serie tv targata HULU che esplora una relazione inappropriata tra un’insegnante e il suo studente e il danno che ne è derivato. La serie è stata creata da Hannah Fidell e si basata sull’omonimo film del 2013.

A Teacher: quando esce e dove vederla in streaming

La serie debutterà in streaming con i primi tre episodi il 10 novembre, esclusivamente su FX su Hulu.

A Teacher: la trama e il cast

A Teacher esplora la storia dietro la foto segnaletica di un’insegnante di liceo femminile sorpresa in una relazione con il suo studente maschio, rivelando le complessità e le conseguenze di queste relazioni illegali.

Nella serie protagonisti sono Kate Mara nei panni di Claire, una popolare giovane insegnante in una scuola superiore del Texas. Nick Robinson nel ruolo di Eric, un anziano americano. Ashley Zukerman nei panni di Matt, il marito affettuoso e solidale di Claire con un fascino infantile e un lato creativo che reprime da anni. Marielle Scott è Kathryn, un’insegnante di francese a Westerbrook e l’ultima amica di Claire. Shane Harper nel ruolo di Logan, il fratello minore di Cody. Adam David Thompson nei panni di Nate, un ex ufficiale di polizia militare e attuale che è il fratello maggiore di Claire, un bravo ragazzo che finge di essere duro perché il lavoro lo richiede.

Nei ruoli ricorrenti troviamo invece Rya Kihlstedt nei panni di Sandy, la laboriosa madre della classe operaia di Eric che è stata sola per tutta la vita. Camila Perez nel ruolo di Alison, l’ex fidanzata di Eric, socialmente consapevole e ben intenzionata. Cameron Moulène nei panni di Cody, un confratello e fratello maggiore di Logan. Ciara Bravo come Mary e Charlie Zeltzer nei panni di Phil Walker, il fratellino di Eric.

A Teacher: trailer

A Teacher: episodi

  • S1 Episodio 1×01 “Episodio 1” – Claire inizia il suo primo giorno di insegnamento in una nuova scuola e incontra i suoi studenti, incluso Eric, un senior nella sua classe di inglese AP. “Episodio 1” è stato scritto e diretto da Hannah Fidell.
  • S1 Episodio 1×02 “Episodio 2” – Eric viene catturato per aver bevuto minorenne e un nuovo amico lo aiuta a salvarlo. Claire porta Eric in gita in un college vicino. “Episodio 2” è stato  scritto e diretto da Hannah Fidell.
  • S1 Episodio 1×03 “Episodio 3” – Le tensioni sorgono mentre Claire e Matt esplorano le opzioni di gravidanza. Claire accompagna il ballo del ritorno a casa ed Eric viene pulito sui suoi veri sentimenti. scritto da: “Episodio 3” è stato scritto da Andrew Neel e diretto da Hannah Fidell.

A Teacher 1×04

“Episode 4” – Claire delinea le regole che Eric deve seguire mentre la loro relazione prende una svolta drammatica. “Episode 4” scritto da: Ruby Rae Spiegel e diretto da Gillian Robespierre

  • S1 Episodio 1×05 “Episode 5” Claire ed Eric partono per un viaggio segreto per festeggiare il suo 18 ° compleanno. Scritto da Rosa Handelman e diretto da Andrew Neel.

 

  • S1 Episodio 1×06 “Episode 6” Mentre il mondo di Claire inizia a sgretolarsi, un incerto Eric è costretto a rivelare dettagli intimi della sua relazione. Scritto da Andrew Neel e diretto da Gillian Robespierre.

In S1 Episodio 1×08 “Episode 8” Claire tenta di ricominciare la sua vita. Tuttavia, non tutti sono pronti per lei per voltare pagina. Scritto da Rosa Handelman e diretto da Hannah Fidell.

In S1 Episodio 1×08 “Episode 9” Claire ed Eric hanno raggiunto separatamente i loro punti di rottura. “Episode 9” è stato scritto da Boo Killebrew e diretto da Hannah Fidell.

Euphoria: HBO annuncia due episodi speciali in arrivo

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Euphoria: HBO annuncia due episodi speciali in arrivo

La serie drammatica della HBO vincitrice di un Emmy EUPHORIA tornerà con due episodi speciali, con il primo debutto previsto per DOMENICA 6 DICEMBRE alle 21:00 ET / PT. L’episodio andrà in onda su HBO e sarà disponibile per lo streaming su HBO Max.

Dopo essere stato lasciato da Jules alla stazione dei treni e ricaduto, il primo episodio speciale segue Rue (interpretata dalla vincitrice dell’Emmy Zendaya) mentre celebra il Natale. Scritto e diretto dal creatore della serie Sam Levinson, l’episodio, intitolato “Trouble Don’t Last Always”, è interpretato anche da Colman Domingo, che è apparso nella prima stagione. Il titolo e la data del secondo episodio sono in arrivo. Entrambi gli episodi speciali sono stati prodotti sotto Linee guida COVID-19.

EUPHORIA ha ricevuto tre Primetime Emmy quest’anno, tra cui Miglior attrice protagonista in una serie drammatica (Zendaya), Eccezionale trucco contemporaneo (Non protesico) e Musica e testi originali eccezionali.

EUPHORIA è stato creato e scritto da Sam Levinson, che è anche produttore esecutivo; i produttori esecutivi Ravi Nandan, Kevin Turen, Drake, Future the Prince, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem, Daphna Levin, Tmira Yardeni, Mirit Toovi, Yoram Mokady e Gary Lennon; Will Greenfield è co-produttore esecutivo. Prodotto in collaborazione con A24 e basato sull’omonima serie israeliana, creata da Ron Leshem e Daphna Levin, di HOT.

The Mandalorian 2: secondo trailer ufficiale

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The Mandalorian 2: secondo trailer ufficiale

Disney+ ha diffuso il secondo trailer ufficiale di The Mandalorian 2, l’attesissima seconda stagione della serie The Mandalorian basata sull’universo di Star Wars che debutterà debutterà il 30 ottobre su Disney+.

The Mandalorian è ambientato pochi anni dopo la caduta dell’Impero e prima dell’emergere del Primo Ordine e segue un pistolero solitario nei confini esterni della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare The Mandalorian e altre produzioni originali

The Mandalorian 2

The Mandalorian 2 è la seconda stagione della serie tv The Mandalorian live action basata sull’universo di Star Wars prodotta dalla LucasFilm per la piattaforma streaming Disney+.

Ambientata nell’universo di Guerre stellari dopo le vicende de Il ritorno dello Jedi e prima di Star Wars: Il risveglio della Forza, racconta le avventure di un pistolero mandaloriano oltre i confini della Nuova Repubblica. Dopo la caduta dell’Impero, nella galassia si è diffusa l’illegalità. Un guerriero solitario vaga per i lontani confini dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. Ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima della comparsa del Primo Ordine, The Mandalorian racconta le difficoltà di un pistolero solitario che opera nell’orlo esterno della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica. La serie ha come protagonista Pedro Pascal nei panni del Mandaloriano.

La serie è prodotta e scritta da Jon Favreau (già produttore de Il Re Leone e delle saghe di Avengers e Iron Man). Nel cast anche Gina Carano (DeadpoolFast and Furious); Carl Weathers (Apollo Creed nella saga di Rocky), Nick Nolte (Cape FearIl Principe delle maree), Emily Swallow (SupernaturalLe regole del delitto perfetto), Taika Waititi (premio Oscar 2019 per JoJo Rabbit), Giancarlo Esposito (Fa’ la cosa giustaBreaking Bad) e Omid Abtahi (24HomelandStar Wars: The Clone Wars).

The Mandalorian, prodotta in esclusiva per Disney+ da Lucasfilm, è la prima serie live-action di Star Wars e, nei suoi 8 episodi, racconta vicende ambientate dopo la caduta dell’Impero, quando nella galassia si è diffusa l’illegalità. Protagonista è un guerriero solitario che vaga per i lontani confini dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. A interpretarlo Pedro Pascal (Game of ThronesNarcos).

Billy Lynn – Un giorno da eroe: trama e cast del film di Ang Lee

Billy Lynn – Un giorno da eroe: trama e cast del film di Ang Lee

Reduce dall’Oscar alla miglior regia per Vita di Pi, il regista Ang Lee ha portato al cinema nel 2016 l’epico film di guerra Billy Lynn – Un giorno da eroe, basato sul romanzo È il tuo giorno, Billy Lynn. Questo è stato pubblicato nel 2012 dallo scrittore Ben Fountain, ed essendosi dimostrato da subito un grande successo di pubblico venne ben presto opzionato per una trasposizione cinematografica. Nel realizzarlo, Lee ha richiesto di poter utilizzare una particolare tecnica cinematografica, poi divenuta la caratteristica principale di questo film come anche del suo successivo Gemini Man.

Billy Lynn – Un giorno da eroe è infatti il primo film ad utilizzare l’extra-high frame rate, ovvero con 120 frame al secondo. Questo ha permesso al titolo di stabilire un vero e proprio record, con una media di cinque volte superiore allo standard di 24 frame al secondo. L’intento del regista era infatti quello di dar vita ad un film particolarmente realistico e immersivo per gli spettatore. L’effetto visivo ottenuto permette così di seguire con grande trasporto emotivo le vicende dei protagonisti. L’utilizzo di questa tecnica portò naturalmente a far aumentare i costi di produzione, e il film divenne uno dei più grandi progetti dell’autore cinese.

Presentato poi in anteprima mondiale al New York Film Festival, il titolo non incontrò un parere particolarmente favorevole da parte della critica. In generale, molti hanno elogiato l’aspetto visivo del film, il quale non è però supportato da una solida sceneggiatura. Anche al box office la pellicola non ottenne risultati entusiasmanti, finendo con l’incassare circa 30 milioni di dollari a fronte di un budget di 40. Billy Lynn – Un giorno da eroe è però un titolo da rivalutare, che segna un considerevole traguardo nel progresso tecnologico e mostra ancora una volta le grandi capacità cinematografiche del regista premio Oscar.

Billy Lynn – Un giorno da eroe: la trama del film

Protagonista del film è il soldato semplice Billy Lynn, il quale a soli diciannove anni si ritrova ad essere osannato come eroe nazionale insieme ai suoi commilitoni della Bravo Squad. Il motivo di tale celebrità è da ricondursi ad una loro coraggiosa azione durante la guerra in Iraq. Il gruppo viene così ricondotto negli Stati Uniti, dove vengono celebrati con interviste e festeggiamenti. Si ritrovano invitati al Super Bowl e alla Casa Bianca per incontrare il presidente. Come se non bastasse, un produttore cinematografico inizia a seguirli desideroso di realizzare un film su di loro. Sottoposti dunque ad una pressione mediatica fuori dalla norma, il gruppo inizia a manifestare dei primi sintomi di cedimento.

Non tutta la verità è infatti stata raccontata, e vi sono alcuni retroscena di quanto accaduto in Iraq che i soldati sperano non vengano alla luce. Billy Lynn, però, è quello che più di altri fatica a mantenere un distacco emotivo a riguardo, e proverà una fatica ben maggiore nel doversi sottoporre alle luci della ribalta. Egli non riesce infatti a dimenticare gli orrori della guerra, i quali lo traumatizzano ancora a distanza di tempo. In particolare, però, il giovane soldato è rimasto particolarmente sconvolto dalla morte di un suo commilitone, evento sul quale vi sono diversi interrogativi.

Billy Lynn cast

Billy Lynn – Un giorno da eroe: il cast del film

Per interpretare il ruolo del giovane soldato protagonista Billy Lynn, il regista ricercò a lungo il giusto interprete. Era infatti consapevole che assegnare il ruolo alla persona sbagliata poteva rivelarsi particolare dannoso. La svolta arrivò però nel momento in cui alle audizioni si presentò Joe Alwyn, il quale aveva da poco terminato gli studi di recitazione e non aveva ancora mai recitato in un film. Dopo averlo visto al provino, Lee decise di tenere in forte considerazione il giovane. Questi, però, dovette superare lo scetticismo dei produttori, i quali non volevano assegnare il ruolo del protagonista ad uno sconosciuto. Dopo numerosi test e colloqui, Alwyn riuscì infine ad ottenere la parte.

Per prepararsi al ruolo, egli si sottopose ad un lungo allenamento fisico, volto a far aumentare la sua massa muscolare. Ciò permise all’attore di poter prendere parte alle complesse sequenze previste dal copione. Alwyn, inoltre, essendo inglese di nascita, iniziò a studiare l’accento americano al fine di risultare credibile nel ruolo. Il suo lavoro su questo fu talmente convincente che i suoi colleghi lo credettero davvero di origini americane. Nel film sono poi presenti anche altri noti nomi di Hollywood. Kristen Stewart recita nel ruolo di Kathryn Lynn, mentre Garrett Hedlund è il sergente Dime. Vin Diesel compare nei panni del sergente maggiore Shroom, e Steve Martin in quelli di Norm Oglesby. Tim Blake Nelson, infine, recita nel ruolo di Wayne Foster.

Billy Lynn – Un giorno da eroe: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Billy Lynn – Un giorno da eroe è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per lunedì 19 ottobre alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

The Specials: la recensione del film con Vincent Cassel #RFF15

The Specials: la recensione del film con Vincent Cassel #RFF15

Prendersi cura di chi ne ha bisogno non è affatto un compito semplice, ma vedere poi il sorriso sul loro volto ripaga di ogni fatica. Lo sa bene Bruno Haroche, protagonista del film The Specials, il quale è in costante azione per essere sempre presente per gli altri. Una vita frenetica che di privato ha ben poco, ma da cui si possono imparare grandi valori, che il film aspira e riesce a comunicare con grande intensità. Presentato ad Alice nella città, in concomitanza con la Festa del Cinema di Roma, il film vanta in realtà un già lungo e glorioso percorso. Ha infatti fatto parte della sezione Fuori Concorso del Festival di Cannes 2019, per poi ottenere ben 8 nomination ai premi César. Il film diretto da Olivier Nakache ed Éric Toledano, già autori di Quasi amici, è infatti un toccante racconto che, senza risultare smielato, esalta la diversità e la necessità di prendersene cura.

Protagonisti del film sono Bruno e Malik, interpretati dagli attori Vincent Cassel e Reda Kateb. Amici da ormai quasi vent’anni, questi gestiscono due associazioni con un fine comune: salvare dalla strada ragazzi problematici per formarli e insegnargli a prendersi cura di bambini e ragazzi autistici. I due, infatti, hanno costruito la loro popolarità sulla capacità di occuparsi di quei casi definiti “estremamente complessi” e rifiutati da tutte le altre istituzioni di questo tipo. La loro lotta per salvare i dimenticati, però, si ritrova a vivere un incerto futuro nel momento in cui due ispettori governativi si recano da loro per svolgere alcune indagini. L’uomo dovrà fare affidamento sulla bontà delle sue azioni per riuscire a dare ancora una casa a quanti ne hanno bisogno.

The Specials: fare del bene oltre la legge

Quanto narrato dai due registi francesi si basa sulla reale associazione di Stéphane Benhamou, specializzato nella cura di bambini e ragazzi autistici. Vere sono anche le vicende giudiziarie che hanno portato, solo di recente, all’emanazione di un permesso a tempo indefinito per lo svolgimento delle attività. È anche a partire da questo documento che Nakache e Toledano scrivono la sceneggiatura, puntando così ad esaltare due tematiche particolarmente attuali e sempre troppo poco trattate. La prima, come già accennato, è quella relativa alla necessità di opere di bene senza doppi fini. Per tutto il film si assiste alle fatiche di Bruno e Malik nel tentare di dare completa dignità a persone affette dalla citata sindrome. Un compito tutt’altro che semplice, dove ogni caso è unico e necessità di trattamenti specifici.

Ne sono un esempio perfetto Joseph e Valentìn, i due giovani su cui si concentra molto del film, fornendo un ritratto realistico e sincero della loro condizione. Tale aspetto di umanità si va però a scontrare con la fredda burocrazia, che penalizza chi non risulta in regola secondo criteri talvolta estranei agli obiettivi. Lo spettatore è consapevole sin da subito di questa minaccia nei confronti dell’associazione di Bruno. Una volta introdotta, questa è però lasciata più in secondo piano di quello che ci si potrebbe aspettare. L’attenzione si rivolge infatti sull’attività del protagonista, mostrandoci la sua inossidabile forza di volontà. Un bisogno di fare del bene, il suo, che all’occhio cinico potrebbe nascondere qualcosa. Eppure, nonostante tutte le indagini nei suoi confronti emerge solo il desiderio di aiutare il prossimo.

The Specials recensione

The Specials: la recensione

I valori e le tematiche trattate nel film risultano spesso essere un terreno insidioso. Parlare di diversità è tanto giusto quanto delicato, e non sono molti i film che riescono a farlo senza scadere nel banale. The Specials sembra trovare la giusta chiave a riguardo, affrontando il tutto non con gravità ma con la giusta attenzione. Attenzione che si ritrova nella volontà di utilizzare vere persone autistiche nei ruoli che prevedono tale sindrome, come anche nel costruire scene non secondo un ricercato gusto estetico quanto secondo un bisogno di verità. Nel momento in cui si ottiene questa, inevitabilmente il film risulta anche bello da vedere.

Tutto ciò viene infatti portato in scena con una grande semplicità nella scrittura e nella sua messa in scena. I registi non ricercano lo spettacolo visivo consapevoli che quanto viene narrato è già straordinario di suo. Si limitano così a portare sul grande schermo una realtà e una condizione spesso sottovalutata, lasciando che siano le immagini a denunciare le azioni che andrebbero compiute in sostegno di questa, e non in suo contrasto. Condito di grande umorismo, che non nasce da un sentimento di compassione, il film riesce così a divertire e commuovere. Perché risulta difficile rimanere impassibili nel momento in cui si assiste a tanta genuina bontà.

https://www.youtube.com/watch?v=u-vXkBFIXQo

La storia di Olaf, il trailer del nuovo corto Disney+

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La storia di Olaf, il trailer del nuovo corto Disney+

Disney+ ha rilasciato il trailer de La Storia di Olaf, il nuovissimo cortometraggio dei Walt Disney Animation Studios che sarà disponibile in esclusiva su Disney+ da venerdì 23 ottobre e verrà proiettato ad Alice nella Città sabato 24 ottobre.

Cosa è successo a Olaf dal momento in cui Elsa lo ha creato mentre cantava “All’Alba Sorgerò” e costruiva il suo palazzo di ghiaccio e quando Anna e Kristoff l’hanno incontrato per la prima volta nella foresta? E come ha imparato ad amare l’estate? Le inedite origini di Olaf, l’innocente e profondo pupazzo di neve amante dell’estate che ha fatto sciogliere i cuori nel film di animazione premio Oscar del 2013 Frozen – Il Regno di Ghiaccio e nel suo acclamato sequel del 2019, vengono rivelate nel nuovissimo cortometraggio dei Walt Disney Animation Studios, La Storia di Olaf. Il corto segue i primi passi di vita di Olaf, alla ricerca della sua identità sulle montagne innevate nei pressi di Arendelle. La Storia di Olaf è diretto da Trent Correy (animation supervisor di Olaf in Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle) e Dan Abraham (story artist veterano, autore degli storyboard della sequenza musicale di “Da Grande” di Olaf in Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle) e prodotto da Nicole Hearon (associate producer di Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle e Oceania) con Peter Del Vecho (produttore di Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle).

Nella versione italiana del corto l’attore e regista Enrico Brignano presta ancora una volta la propria voce a Olaf, mentre l’attrice e cantante Serena Autieri e l’attrice, cantante e conduttrice televisiva Serena Rossi tornano ad interpretare rispettivamente le sorelle Elsa e Anna.

Famoso, il trailer del film su Sfera Ebbasta

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Famoso, il trailer del film su Sfera Ebbasta

FAMOSO, diretto da Pepsy Romanoff,  co – prodotto da Maurizio Vassallo per Except (già alle prese con numerose produzioni musicali, tra cui la regia del concerto-evento di Vasco Rossi a Modena Park) e prodotto da Island Records / Universal Music Italia, è l’incredibile storia di Sfera Ebbasta, dalla periferia di Milano a star riconosciuta e stimata in tutto il mondo; la genesi del Re della trap ma soprattutto dell’artista italiano di maggiore successo negli ultimi 20 anni. Oggi, a quasi tre anni dal suo ultimo album che mandò per la prima volta sette brani di un artista italiano nella classifica delle top 200 global di Spotify, vanta 4.7 milioni di ascoltatori mensili su Spotify e ha raccolto oltre 1.7 bilioni di stream complessivi.

Il film è anche l’occasione per assistere in anteprima, favoriti da una prospettiva del tutto privilegiata, alla lavorazione del nuovo album di Sfera Ebbasta; il film ci porta con lui in studio, nel cuore del processo creativo di uno dei progetti più internazionali della storia della musica italiana. A queste immagini si alternano filmati inediti della carriera di Sfera Ebbasta dagli inizi a Cinisello nel 2014 ad oggi.

Raccontato in prima persona con l’ausilio delle voci della sua gente, in FAMOSO sono presenti i collaboratori più stretti, le persone con cui è cresciuto condividendo un percorso che non ha precedenti. Da sua mamma, a Charlie Charles, da Shablo ai diversi produttori, l’incredibile storia di un gruppo di ragazzi che voleva cambiare la musica e che in pochi anni l’ha cambiata davvero.

Per la prima volta queste testimonianze ci restituiscono un ritratto della persona, del ragazzo, che dalla periferia milanese è arrivato ai vertici di tutte le classifiche del paese e che oggi è il principale riferimento per la nuova scena musicale italiana all’estero.

Insieme ai suoi principali collaboratori, nel film ci sono gli amici di sempre e la partecipazione di Marracash, uno dei primi artisti ad aver creduto in lui. Queste voci si mescolano a quelle dei nuovi amici; artisti che oltreoceano hanno dominato le classifiche mondiali e che oggi lo considerano “un fratello”. Parte del documentario è infatti girato negli Stati Uniti dove Sfera Ebbasta sta entrando nella ristrettissima cerchia di artisti europei riconosciuti e stimati a livello internazionale.

FAMOSO è il racconto di come Sfera, un ragazzo che viene dal nulla, insieme ad un gruppo di lavoro straordinario, sia riuscito ad imporsi come il più rilevante fenomeno discografico della storia recente; di come sia passato dalle case popolari all’essere popolare, “FAMOSO”. Nella musica italiana esiste un prima e un dopo Sfera Ebbasta e questa pellicola racconta cosa ci sia stato dietro a questo fenomeno. Oltre a cristallizzare questa rivoluzione è un modo per rilanciare, per alzare ancora una volta l’asticella; il prossimo passo, dopo l’Italia, il mondo. FAMOSO è una storia di fame, ambizione e gratitudine ma è anche e soprattutto un modo per dire “non avete ancora visto niente”.

Tigers, recensione del film di Ronnie Sandahl #RFF15

Tigers, recensione del film di Ronnie Sandahl #RFF15

Il regista Ronnie Sandahl arriva alla Festa del Cinema di Roma nella Selezione Ufficiale con Tigers, coprodotto da Alice nella Città, tratto da una storia vera e basato sul romanzo autobiografico di Martin Bengtsson All’ombra di San Siro, nel quale l’ex calciatore svedese racconta la sua esperienza nel mondo del calcio professionistico e di come il raggiungimento del sogno della sua vita abbia rischiato di trasformarsi in un incubo. Tigers è parte di una trilogia scritta da Sandahl sui risvolti psicologici dello sport professionistico, ma anche sugli aspetti politici ed economici del fenomeno. E’ iniziata con Borg vs McEnroe, diretto da Janus Metz, e terminerà con Perfect di Olivia Wilde, previsto per il 2021. Tigers è l’unico dei tre ad essere anche diretto da Sandahl.

Il film accende i riflettori sul mondo che è dietro le quinte del calcio giovanile ai più alti livelli, su quelle fucine di talenti dove i ragazzi non vengono solo preparati atleticamente per essere pronti a diventare futuri campioni, ma viene testata anche la loro resistenza psicologica a un mondo pieno di pressioni. Una realtà dura e cinica, dominata dal profitto, dove l’essere umano è un brand, una macchina da soldi e non sembra contare più di un animale in un circo o in un allevamento intensivo.

Tigers, la trama

Martin Bengtsson, Erik Enge, non ha ancora diciassette anni quando viene acquistato dall’Inter per giocare nella Primavera. Lascia la sua casa in Svezia e arriva a Milano col sogno di giocare a San Siro, coltivato fin da bambino. Martin è un talento e si allena con abnegazione, ma per essere promosso  nella prima squadra la determinazione non basta. Ci vuole molto sacrificio e una certa dose di pelo sullo stomaco, che Martin non ha. Tra le cose da sacrificare, poi, ci sono le relazioni, le amicizie, gli amori. Tutto ciò che fa naturalmente parte della vita di un diciassettenne. Per Martin il calcio è tutto, lo è sempre stato, ma non sa se riuscirà a sopportare questa vita e a reggere la pressione.

L’ossessione di Martin per il calcio e la pressione psicologica

Tigers è anche la storia di un ragazzo fragile, che dietro lo sguardo fiero, di sfida, contrastante con l’aspetto un po’ gracile e innocente, nasconde vuoti e problemi irrisolti. Un ragazzo cresciuto senza padre, che ha di lui solo pochi ricordi d’infanzia legati proprio al calcio, a quelle partite delle squadre italiane guardate in tv col genitore, sognando San Siro. Lo sport, il successo nel mondo del calcio è per il protagonista un mezzo per arrivare al padre, per essere visto, accettato, amato. Ma il film mette anche in guardia sui pericoli di queste ossessioni, che facilmente possono andare fuori controllo e diventare davvero pericolose, mettendo a rischio la vita stessa, soprattutto se un sistema tutto votato al profitto le incentiva. Un sistema in cui ci sono più “Martin” di quanti si pensi, che mette i giovani giocatori gli uni contro gli altri, in un clima pesante di sfida continua, dove l’amicizia è merce rara.

tigersNon mancano atteggiamenti di bullismo nei confronti degli ultimi arrivati o dei più dotati, che hanno più chance di essere promossi. C’è un controllo quasi poliziesco della vita quotidiana. Un meccanismo in cui, mentre i ragazzi come Martin costruiscono il loro futuro e ottengono ciò che hanno sempre voluto, sono strumento del successo altrui, sfruttati dalle società come animali in un circo. La metafora animale percorre tutto il film e rende bene la condizione di Martin. I ragazzi sono appunto visti come le tigri del circo, chiusi nella gabbia dorata del calcio per far divertire gli spettatori e arricchire le società. Sembrano star bene a uno sguardo distratto, hanno soldi, ma senza la libertà, rischiano la follia. Ecco il senso del titolo.

È una sorta di tempesta perfetta, che fa esplodere il disagio, la frustrazione e il senso di fallimento nel protagonista. Il regista scandaglia bene il suo mondo interiore, complice anche la buona interpretazione del giovane Erik Enge, come quella di Frida Gustavsson nel ruolo di Vibeke, la ragazza con cui Martin inizia una storia. Emerge con forza e tocca lo spettatore la sensazione di fallimento che si prova quando ci si accorge che, raggiunto ciò che si è tanto desiderato, non si riesce a reggerlo, perché c’è qualcosa di inaspettato che non si era considerato. Sembra che tutto crolli, ma non è così.

Il film e l’esperienza realmente vissuta da Bergtsson sono uno sprone per tanti e mostrano come ci si possa rialzare e costruire un nuovo percorso perché, come dice la madre di Martin: si può sempre cambiare idea e a volte è salutare farlo.

Palm Springs, la recensione del film con Andy Samberg #RFF15

Palm Springs, la recensione del film con Andy Samberg #RFF15

Palm Springs non è certo il primo film che parla di loop temporali, eppure il modo in cui riesce a farlo è spiazzante, catartico e soprattutto originale. Come nella serie Russian Doll creata da Natasha Lyonne, Amy Poehler e Leslye Headland, parte dal presupposto che a rimanere incastrati nella ripetizione sono sempre personaggi emotivamente fermi e arrivati ad un bivio esistenziale, e indaga sulla vita attraverso il binomio morte-rinascita, risolvendosi nella necessità di contrastare il dolore della permanenza con i legami umani. Ciò che affligge i due protagonisti, Nyles (Andy Samberg) e Sarah (Cristin Milioti) infatti, non è tanto il rivivere la stessa giornata, quanto la paura di dover affrontare, prima o poi, i loro traumi, alla pari di Nadia Vulkov nello show di Netflix.

Il loop temporale diventa quindi un’opportunità, e non un ostacolo alla crescita: ecco il vero paradosso. E per come mette in scena questa riflessione, Palm Springs si dimostra essere una commedia profondamente e filosoficamente radicata nel mondo contemporaneo. Non serve un algoritmo della società o un’indagine statistica per affermare che, oggi, gran parte dei trentenni e limitrofi è insoddisfatta della sua vita sentimentale e della sua carriera, soffre di depressione o stress e, in generale, non trova motivi validi per guardare in avanti e si ostina a rimanere ferma nel presente (o nel passato). Appunto, come se fosse bloccata in un loop temporale.

Palm SpringsPalm Springs, una nuova versione del loop temporale

Si può pensare a Palm Springs nelle funzioni di opera-parodia dei vari Ricomincio da capo, Source Code e Edge of Tomorrow, oppure di dark comedy che abbraccia il malessere e il nichilismo ormai diffuso tra i millennials o, più semplicemente, di ultimo stadio della rom-com ai tempi della pandemia (anche se è stato girato nell’era pre-covid) sovvertendone perfino qualche crisma. Ma le mani e le idee di Andy Siara – sceneggiatore – Max Barbakow –  regista – sono così sicure da fugare ogni indecisione.

Il film allora prende allora le sembianze di una lunga terapia a sedute. Nyles e Sarah, non sul divano di una psicologa ma scaraventati in posti sempre diversi (un bar, una piscina, una tenda in mezzo al deserto), si aprono e quando lo fanno per davvero, le cose iniziano a smuoversi, a cambiare. In questo senso Palm Springs vuole ricordarci che non è affatto divertente rimanere intrappolati nello stesso loop temporale, che si può sopravvivere da soli ma insieme è decisamente meglio.

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