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Bruce Lee: 10 cose che non sai sull’attore

Bruce Lee: 10 cose che non sai sull’attore

Esperto maestro di arti marziali, con il tempo Bruce Lee è divenuto una vera e propria leggenda, tanto per la sua vita quanto per la sua improvvisa morte. Tra gli anni Sessanta e Settanta ha raggiunto la massima notorietà partecipando da protagonista a celebri film dedicati alle arti marziali, dove si è fatto valere per la sua straordinaria presenza scenica. Le sue scene di combattimento sono diventate tra le più note della storia del cinema, e tramandano ancora oggi la sua figura.

Ecco 10 cose che non sai di Bruce Lee.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Bruce Lee morte

Bruce Lee: i suoi film e le serie TV

10. È stato protagonista di celebri film. Lee iniziò il suo rapporto con il mondo del cinema sin da giovanissimo, partecipando a numerosi film cinesi come attore bambino. Da adulto, ottiene il suo primo ruolo importante in un film di Hollywood, L’investigatore Marlowe (1969), per poi ottenere ruoli da protagonista in pellicole a lui dedicate come Il furore della Cina colpisce ancora (1971), Dalla Cina con furore (1972), e L’urlo di Chen terroriza anche l’Occidente (1972), da lui anche scritto e diretto. I 3 dell’Operazione Drago (1973), sarà invece il suo ultimo film. L’attore comparirà poi nuovamente sul grande schermo con L’ultimo combattimento di Chen (1978), dove appare grazie a materiale d’archivio precedentemente registrato.

9. Ha partecipato a note serie televisive. Tra i primi successi americani di Lee si annovera una significativa partecipazione alla celebre serie dedicata a Batman (1966-1967), dove l’attore interpretava il ruolo di Kato negli episodi 7, 51 e 52 della seconda stagione. Ha poi ripreso il personaggio per la serie Il Calabrone Verde (1966-1967), dove Kato è l’assistente del protagonista. La sua partecipazione a tutti e 26 gli episodi della serie gli permise di ottenere una grande fama tanto ad Hong Kong quanto negli Stati Uniti. Chiamato a recitare per il cinema, Lee comparirà nuovamente sul grande schermo solo per alcune brevi partecipazioni alle serie Ironside (1967), Arrivano le spose (1969) e Longstreet (1971).

8. Gli sono stati dedicati numerosi film. Sin dalla sua improvvisa scomparsa, l’attore ha acquisito una particolare aura, che ha reso la sua una storia degna di essere raccontata. Diverse sono le opere dedicate alla figura di Lee, alla sua infanzia e ai suoi primi successi nel cinema e nelle arti marziali. Il più famoso di questi è Dragon – La storia di Bruce Lee (1993), ma è possibile citare anche Bruce Lee – La grande sfida (2016), Io… Bruce Lee (1976) e il documentario Bruce Lee, the Legend (1984). Più di recente, Lee è comparso, non senza generare polemiche, come personaggio del film C’era una volta a… Hollywood, dove dà vita ad uno scontro con il Cliff Booth di Brad Pitt.

Bruce Lee: la sua morte

7. Morì improvvisamente. Nel 1973 l’attore era impegnato nelle riprese de I 3 dell’Operazione Drago. Nel maggio di quell’anno fu colto da un edema cerebrale che rischiò di ucciderlo. Salvatosi grazie ad un tempestivo intervento dei medici, Lee trovò tuttavia la morte soltanto due mesi dopo, il 20 luglio. Questi si trovava a casa dell’attrice Betty Ting Pei, e qui iniziò a lamentare una forte emicrania. Assunta una pastiglia di aspirina, egli si addormentò per riposare, salvo poi non svegliarsi più. L’unica testimone dell’accaduto era la Pei, la quale confessò di aver perso tempo chiamando il proprio medico generico prima che l’ospedale.

6. Le cause della morte non sono mai state chiarite. I ritardi nell’accertamento della causa della morte e la rapidità con cui poi il caso venne chiuso hanno sempre portato a sospettare dei retroscena non svelati. In molti hanno infatti sospettato che la morte di Lee non si avvenuta casualmente e che non sia stata dovuta ad un’allergia ai farmaci assunti. Negli anni si sono formulate diverse teorie circa la premeditazione della sua morte da parte di alcuni nemici che l’attore si era fatto nell’industria. Tra questi vennero citati il regista Lo Wei e il produttore Run Run Shaw, con cui Lee aveva avuto delle furiose discussioni, ma anche la stessa mafia cinese infiltrata negli USA. Ancora oggi i reali motivi che hanno portato alla morte dell’attore restano un mistero.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Bruce Lee fisico

Bruce Lee e il figlio Brandon

5. Suo figlio divenne un noto attore. Nel periodo in cui Lee frequentò la facoltà di filosofia dell’Università di Washington conobbe Linda Emery, della quale si innamorò perdutamente. I due si sposeranno poi nell’agosto del 1964, dando alla luce i figli Brandon Lee e Shannon Emery, rispettivamente nel 1965 e nel 1969. Brandon divenne poi famoso tra gli anni Ottanta e Novanta per aver a sua volta partecipato a diversi film incentrati sulle arti marziali. Diventerà però particolarmente celebre come protagonista de Il corvo, che gli costò la vita.

4. Lee avrebbe potuto essere interpretato da suo figlio. Nel momento in cui si preparava il film Dragon – La storia di Bruce Lee, la produzione era alla ricerca di un attore che potesse ricoprire il ruolo del protagonista. Il primo della lista di candidati era proprio il figlio Brandon, il quale però non si dichiarò interessato, preferendo non legarsi troppo al nome di suo padre e tentare di costruirsi una propria carriera. La produzione poi lo scartò giudicando i suoi tratti somatici troppo poco cinesi, e scelse così un altro attore.

Bruce Lee: il suo allenamento e il suo fisico

3. Era esperto di numerose discipline. Lee è noto per la sua grande conoscenza del Kung Fu, da lui poi reso celebre in tutto il mondo. Egli ebbe modo di studiare con il noto maestro Yip Man, fino a diventare uno degli allievi migliori. Attratto da qualsiasi disciplina da combattimento, Lee si allenò anche nel pugilato e nella scherma. Il suo allenamento includeva tutti gli elementi di fitness, forza e resistenza muscolare, resistenza cardiovascolare e flessibilità. Lee, tuttavia, non basava i propri allenamenti soltanto sul corpo, sottolineando in più occasioni come la preparazione mentale e spirituale fossero una componente fondamentale.

2. Scolpì un fisico divenuto celebre. Quasi tutti si saranno imbattuti in una foto di Lee tratta dai suoi film dove l’attore fa sfoggio del suo fisico. Egli ne era particolarmente orgoglioso, e basava anche su di esso la sua grande presenza scenica. Per raggiungere una tale forma Lee utilizzò le tecniche tradizionali del culturismo per scolpire la propria massa muscolare. Si avvalse inoltre di attrezzature appositamente progettate e costruite per lui. Possedere una tale forma fisica gli permetteva così di essere sempre agile e performante per le scene di combattimento previste per i suoi film.

Bruce Lee: età e altezza

1. Bruce Lee è nato a San Francisco, in California, Stati Uniti, il 27 novembre del 1940. L’attore è morto ad Hong Kong, in Cina, il 20 luglio del 1973, all’età di 32 anni. Era alto complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Ty Burrell: 10 cose che non sai sull’attore

Ty Burrell: 10 cose che non sai sull’attore

Gli appassionati di serie tv di tutto il mondo lo conoscono principalmente per il ruolo di Phil Dunphy, il papà pasticcione della serie ormai divenuta cult, Modern Family. Di chi stiamo parlando? Ma di Ty Burrell, ovviamente!

Se siete curiosi, venite a scoprire insieme a noi tutto quello che c’è da sapere su Ty Burell, dagli esordi al successo di Modern Family.

Ty Burrell film

10. Nato il 22 agosto del 1967 a Grants Pass, in Oregon, Stati Uniti, Ty Burrell è figlio di un’insegnante e di un terapista famoso. Gary Gerald Burrell, padre di Ty Burrell, era specializzato in terapia familiare e viene purtroppo a mancare nel 1989.

Dopo aver conseguito il diploma alla Hidden Valley High School, Ty si iscrive alla Southern Oregon University dove studia teatro fino al 1993, anno della sua laurea. La sua carriera d’attore, tuttavia, comincia solo con il nuovo millennio.

9. Nel 2001, infatti, viene scelto per partecipare alla realizzazione dei film Evolution, diretto da Ivan Reitman, conosciuto soprattutto per aver diretto e prodotto film cult come Ghosbusters e Ghostbusters II.

Il film racconta la storia di uno strano meteorite che precipita sulla terra, trasportando con sé una forma aliena. Questa creatura venuta dalla spazio, tenterà di impadronirsi del pianeta, ma un gruppo di scienziati cercherà di fermare il piano di conquista degli alieni e di salvare il mondo. Nel film, Ty Burrell interpreta il Colonnello Flemming, un ruolo minore ma comunque importante per la narrazione.

8. A quella primissima esperienza sul set, ne sono seguite molte altre. Tra il 2001 e il 2007, infatti, Ty partecipa ai film Black Hawk Down (2001), Dawn of the Dead (2004), In Good Company (2004), Down in the Valley (2005), Friends with Money (2006), The Darwin Awards (2006), Fur (2006) e National Treasure 2: Book of Secrets (2007).

Ty Burrell e L’incredibile Hulk

7. Nel 2008, Ty Burrell partecipa a una grande produzione hollywoodiana e viene ‘castato’ per il nuovo film de L’Incredibile Hulk, supereroe della Marvel.

Il film, diretto da Louis Leterrier, è un reboot del primo Hulk diretto da Ang Lee nel 2003, e che aveva come protagonista Eric Bana. A vestire i panni di Hulk, questa volta è Edward Norton che ha anche partecipato alla stesura della sceneggiatura. Il film di Laterrier si ispira ai fumetti della Ultimate Marvel, casa editrice connessa alla Marvel Comics, fondata nel 2000, e che pubblica solo versioni riscritte e aggiornate dei fumetti di alcuni dei più famosi eroi Marvel.

In questo film Bruce Banner (Edward Norton), insieme alla sua fidanzata Betty Ross (Liv Tyler), sta mettendo a punto un serio per il governo americano in grado di creare un supersoldato. Per velocizzare il processo di sperimentazione, Bruce prova il siero su se stesso e si trasforma in un enorme mostro verde che distrugge il laboratorio e scappa inseguito dai militari, ferendo Betty.

Il governo, che vorrebbe utilizzare il sangue di Hulk per creare un potente arma di distruzione, perde le tracce di Bruce che per cinque anni si rifugia in Brasile. Qui impara a contenere la sua rabbia, emozione che scatena il mostro verde, e nel frattempo cerca un cura, aiutato dal misterioso Mr. Blue.

Quando purtroppo il suo nascondiglio viene scoperto, Bruce è costretto a tornare a casa ma la vita che aveva lasciato non è più come prima. Betty ha un nuovo fidanzato, lo psichiatra Leonard Samson (Ty Burrell) e, come se non bastasse, qualcuno ha sintetizzato di nuovo il siero di Hulk. Banner si troverà dunque a dover fronteggiare una creatura più forte e cattiva del suo Hulk, chiamata Abominio, cercando di fermarla prima che distrugga l’intera città.

Ty Burrell filmografia

6. Negli anni successivi tra i film più importanti di Ty Burrell troviamo Leaves of Grass (2009), Fair Game (2010), Butter (2011), Goats (2012), Muppets Most Wanted (2014), The Skeleton Twins (2014) e Rough Night (2017).

5. In particolare, nel 2010, Ty entra a far parte del cast di Morning Glory, film diretto da Roger Michell, con Rachel McAdams, Harrison Ford e Diane Keaton.

Il film racconta la storia di Becky Fuller (Rachel McAdams), una giovane produttrice televisiva che viene ingaggiata da un network per risollevare gli ascolti del programma Daybreak, una trasmissione di notizie e intrattenimento della mattina. La trasmissione, presentata dall’ex reginetta di bellezza Colleen Peck (Diane Keaton) e dal burbero giornalista pluripremiato Mike Pomeroy (Harrison Ford), rischia di essere cancellato dopo anni di attività. Toccherà a Becky trovare una soluzione per far funzionare il programma e mettere d’accordo i membri del suo staff.

La divertente commedia, uscita nelle sale in Italia nel 2011, è adesso disponibile in streaming sulla piattaforma a pagamento di Netflix.

4. Tra il 2014 e il 2016, inoltre, Ty Burrell lavora anche come doppiatore, prestando la sua voce ai film Mr. Peabody & Sherman (2014), Finding Dory (2016) e Storks (2016.

Ty Burrell serie tv

3. Oltre alla sua carriera nel cinema, Ty comincia fin da subito a spianarsi la strada nel mondo della televisione. Dopo aver rimediato dei piccoli ingaggi in serie tv di successo come Law & Order (2000 e 2003), West Wing – Tutti Gli Uomini Del Presidente (2001) e Law & Order – SVU (2002), Burrell si aggiudica il suo primo ruolo importante nella serie tv Out of Practice – Medici Senza Speranza (2005-2006).

Si tratta di una sit-com della CBS, che racconta delle avventure dei Barnes, una famiglia tutta composta da medici. Nella serie Ty Burrell interpreta Oliver, figlio maggiore dei Barnes, nonché chirurgo plastico di successo. Purtroppo Out of Practice è andata in onda per una sola stagione di 22 episodi.

Negli anni successivi, la carriera di Ty in tv prosegue con la sua partecipazione alle serie Back to You (2007-2008), Damages (2009), Key and Peele (2012-2014) e ai film tv Lipshitz Saves the World (2007) e Fourplay (2008). Tuttavia Ty raggiunge il vero successo solo nel 2009 quando viene scelto per entrare a far parte del cast della nuova serie tv comedy della ABC, Modern Family.

Ty Burrell in Modern Family

2. La serie, creata da Christopher Lloyd e Steven Levitan, per la ABC, racconta della vita di tre diversi nuclei familiari di Los Angeles, uniti da legami di parentela.

In una quartiere medio borghese e residenziale di Los Angeles vivono tre famiglie piene di personaggi interessanti e coloriti. A capo della prima famiglia, i Pritchett, c’è Jay Pritchett (Ed O’Neill), ormai al secondo matrimonio, sposato con Gloria (Sofía Vergara), una bellissima donna di origini colombiane molto più giovane di lui. La donna è inoltre madre di Manny (Rico Rodriguez), figlio avuto dal suo precedente matrimonio.

La seconda famiglia è invece quella dei Dunphy ed è composta da Claire (Julie Bowen), primogenita di Jay, suo marito Phil Dunphy (Ty Burrell) e i loro tre figli Haley (Sarah Hyland), Alex (Ariel Winter) e Luke (Nolan Gould).

L’ultimo nucleo familiare è quello dei Tucker-Pritchett formato da Mitchell (Jesse Tyler Ferguson), figlio omosessuale di Jay, e dal suo compagno Cameron (Eric Stonestreet), entrambi papà adottivi di Lili (Aubrey Anderson-Emmons), una bambina di origini vietnamite.

Tutta la storia è incentrata sui rapporti interpersonali tra i membri delle tre famiglie e sulla loro quotidianità. La serie, come in una sorta di bizzarro documentario, ci racconta delle storie bizzarre e divertenti che hanno come protagonisti proprio i tre nuclei familiari.

Nella serie Ty Burrell interpreta Phil Dunphy, un uomo ottimista, giocherellone e forse un po’ troppo naif che combina spesso disastri e mette in imbarazzo i figli. Nonostante vada molto fiero del suo lavoro come agente immobiliare, Phil ha sempre sognato di fare il mago, sorprendendo il suo pubblico con i trucchi più complessi e strabilianti.

Modern Family è andata in onda dal 2009 al 2020 sulla ABC per ben 11 stagioni e 250 episodi ed è ora disponibile su Amazon Prime Video e su Netflix.

Ty Burrell curiosità

1. Pur non essendo molto presente sul social, Ty riesce comunque a far parlare di sé. Sono molti i dettagli della sua vita privata che, negli anni, sono stati resi noti.

Sappiamo che il 18 agosto del 2000 ha sposato Holly Anne Brown, con la quale convive ancora oggi. Nel 2010 e poi nel 2012 Ty Burrell e la moglie hanno adottato due splendide bambine e l’intera famiglia si è stabilita a New York per poi trasferirsi a Salt Lake City. Quando l’attore ha ottenuto il ruolo di Phil Dunphy in Modern Family, tutta la famiglia si è trasferita a Los Angeles.

Oltre a essere un appassionato di sport, Ty è anche un fan sfegatato delle squadre degli Oregon Ducks, dei Portland Trail Blazers, dei New York Mets e dei St. Louis Rams. L’attore, inoltre, è proprietario di alcuni locali nello stato dello Utah, ovvero, il ristorante The Eating Establishment a Park City e il Bar X e il Beer Bar a Salt Lake City.

 

Fonte: Wiki, IMDB

Toy Story: curiosità, doppiatori e canzoni della trilogia Pixar

Toy Story: curiosità, doppiatori e canzoni della trilogia Pixar

Se c’è una serie cinematografica d’animazione che ha cambiato per sempre il suo genere di riferimento, questa è Toy Story. Con il primo capitolo, uscito al cinema nel 1995, la Pixar Animation Studios ha dato il via alla sua florida attività, che l’ha portata ad essere uno dei grandi colossi dell’animazione mondiale. Nel corso degli anni, sono poi seguiti altri tre fortunati sequel, che hanno portato Toy Story ad essere una tra le serie più acclamate di tutti i tempi, tanto dalla critica quanto da un pubblico di piccoli e adulti.

Rivoluzionario in quanto primo film d’animazione interamente realizzato in computer grafica, Toy Story venne sviluppato a partire dal cortometraggio Tin Toy, narrato dal punto di vista di un giocattolo. La Disney, affascinata dal progetto, strinse un accordo con la Pixar di John Lasseter per realizzare un lungometraggio a riguardo. Prese così vita un intero film basato sull’idea che, all’insaputa degli umani, tutti i giocattoli hanno una propria vita, come anche desideri e paure.

Il successo fu incredibile. Ad oggi, con quattro film prodotti per un budget totale di 520 milioni di dollari, la serie di Toy Story è stata in grado di guadagnare a livello mondiale oltre 3 miliardi. Numerosi sono stati anche i premi ricevuti, come gli Oscar per il miglior film d’animazione. Con i conseguenti cortometraggi, speciali televisivi, giocattoli, videogiochi e tanto altro, quello di Toy Story è divenuto uno dei franchise più redditizi della storia del cinema, nonché uno dei più riconoscibili.

Toy Story: la trama dei film

Toy Story – Il mondo dei giocattoli (1995)

Toy Story - Il mondo dei giocattoliCon il primo film della serie, Toy Story – Il mondo dei giocattoli, hanno inizio le avventure dello sceriffo Woody, il giocattolo preferito di Andy. Questi è a capo del gruppo composto dagli altri abituali pupazzi e giochi del bambino. La loro missione è quella di far divertire quanto più possibile il loro padroncino. L’equilibrio viene però stravolto nel momento in cui, durante i festeggiamenti per il suo compleanno, Andy riceve un nuovo giocattolo: l’astronauta Buzz Lightyear. A causa dell’entusiasmo nei confronti del nuovo arrivato, Woody si vede progressivamente lasciato in disparte, cosa che genera in lui una profonda gelosia.

Desideroso di riprendere il controllo della situazione, Woody fa cadere Buzz fuori dalla finestra della casa di Andy. Accusato dagli altri giocattoli di aver cercato di uccidere lo space ranger, Woody si ritrova a dover mettere le cose a posto, recuperando il giocatolo. Per loro ha inizio un’incredibile avventura lontano dalla sicurezza della stanza di Andy, che li porterà ad imbattersi nel pestifero Sid Phillips, ragazzino della casa accanto che ama torturare e distruggere i giocattoli.

Toy Story 2 – Woody e Buzz alla riscossa (1999)

Nel primo dei sequel, Woody si ritrova a non poter seguire Andy ad un campo estivo per via di un brutto strappo al suo braccio. Lasciato dunque sullo scaffale, si ritrova poi a finire per errore nello scatolo destinato ad un mercatino di giocattoli. Qui lo sceriffo viene prese con l’inganno da un avido collezionista di nome Al McWhiggin, proprietario inoltre del negozio di giocattoli Al’s Toy Barn, che vede in lui un rarissimo pezzo da collezione. Buzz, con l’aiuto di altri giocattoli di Andy, intraprenderà a quel punto una complessa ricerca per salvare l’amico.

Nel frattempo, però, arrivato nell’appartamento di Al, Woody si imbatte in alcuni giocattoli appartenenti alla sua stessa linea. Si tratta della cowgirl Jessie, del cavallo Bullseye, e del cercatore d’oro Stinky Pete. Riunitosi con loro, la serie è ora completa e pronta per essere venduta ad un collezionista di Tokyo. Tramite loro, Woody avrà modo di scoprire le sue origini, arrivando a pensare che forse il suo posto è lì con loro. La nostalgia di casa, di Andy, e degli amici, lo spingerà però a cercare un modo per scappare.

Toy Story 3 – La grande fuga (2010)

Toy Story 3 - La grande fugaIn Toy Story 3 – La grande fuga, Andy è ormai un ragazzo di 17 anni in partenza per il college. Ancora emotivamente legato ai suoi giocattoli di sempre, tra cui Woody e Buzz Lightyear, il ragazzo decide di conservarli tutti in soffitta. Per un terribile malinteso, tuttavia, il sacco in cui questi erano stati riposti viene scambiato per quello dei rifiuti. I giocattoli riescono fortunatamente a liberarsi e ad uscire, ma credendo di non essere più i bene accetti decidono di entrare nella scatola dei giochi destinati alla scuola materna Sunnyside Daycare per farsi trasportare lì, nonostante il tentativo disperato di Woody di dissuaderli.

La permanenza al Sunnyside si rivela tuttavia terrificante. Qui, alle prese con bambini molto piccoli, il gruppo di giocattoli si ritrova ad essere maltrattato. Ben presto, però, si renderanno conto che quello non è il pericolo più grande. La scuola è infatti una vera e propria prigione da cui non è possibile scappare. A capo di essa vi è Lotso, un apparentemente tenero orsacchiotto rosa che si rivela però un dispotico tiranno. Ancora una volta, Woody, Buzz e il loro gruppo di amici dovrà trovare il modo di tornare a casa, specialmente prima che Andy parta per il college e li saluti per sempre.

Toy Story 4 (2019)

Considerato come una storia a sé, non facente parte della vera e propria trilogia, Toy Story 4 porta comunque avanti le avventure dello sceriffo Woody e del suo gruppo di amici giocattoli. Dopo essere stati regalati alla bambina Bonnie, questi fanno di tutto per far felice la loro nuova padroncina. Woody, però, non è più il giocattolo preferito della situazione, e prova nuova malinconia nell’essere messo da parte. Lo sceriffo non vuole darsi per vinto, e segue la bambina nel suo primo giorno di asilo, dove assiste alla realizzazione di un nuovo giocattolo: Forky, realizzato con pezzi presi dalla spazzatura. In procinto di partire per un viaggio con i genitori, la bambina decide poi di portare con sé gli amati giocattoli, tra cui Forky.

Questi, però, avverte il richiamo di quella che considera la sua casa, ovvero la spazzatura. Woody dovrà pertanto diventare un vero e proprio tutore del nuovo arrivato, impedendo che questi si cacci in qualche guaio. Durante una sosta ad un luna park, tuttavia, Woody e Forky si imbattono in un negozio di antiquariato, dove lo sceriffo riconosce la lampada appartenuta a Boo Peep, sua vecchia amica. Convinto che anche lei sia nei paraggi, decide di intraprendere una ricerca per trovarla. Sul suo cammino troverà però la bambola malfunzionante Gabby Gabby, che desidera impadronirsi di un pezzo fondamentale dello sceriffo.

Toy Story: i doppiatori dei personaggi

Come sempre, la Pixar si è dotata di grandi attori per dar voce ai personaggi protagonisti della serie. Storiche voci di Woody e Buzz sono i celebri Tom Hanks e Tim Allen. Per entrambi si trattò della prima esperienza come doppiatori, e i due decisero di registrare insieme le loro battute, così da favorire la chimica di coppia e una più realistica interazione. Entrambi sono poi stati riconfermati anche per i tre successivi sequel. Per la versione italiana, invece, i due personaggi sono stati affidati a Fabrizio Frizzi e Massimo Dapporto, particolarmente apprezzati per le loro interpretazioni.

Con i sequel, si sono poi susseguiti una serie di noti nomi dell’industria, entusiasti di poter partecipare ad una serie tanto apprezzata. Per Toy Story 2, infatti, si annovera la presenza di Joan Cusack, la quale ha dato voce al personaggio di Jessie. L’attrice avrebbe poi ripreso il ruolo anche per i successivi film. In Toy Story 3, invece, è possibile udire la voce di Michael Keaton nel ruolo di Ken, in italiano doppiato dall’attore Fabio De Luigi, e quella di Whoopi Goldberg, nei panni di Stretch. Nel quarto film, invece, si ritrovano le voci del regista Jordan Peele, per il coniglio Bunny, di Keanu Reeves, per Duke Caboom, e di Christina Hendricks per la bambola Gabby Gabby.

Toy Story personaggi

Toy Story: le canzoni, i personaggi e dove vedere i film in streaming

Dar vita ai tanti personaggi dei film è stato uno dei lavori più complessi per la Pixar, che ad ogni nuovo lungometraggio cercava di ottenere nuovi progressi e traguardi. Tutti i giocattoli protagonisti ebbero bisogno di numerosi modelli prima di poter essere realizzati al computer. Il più complesso fu proprio Woody, il quale richiese oltre 700 movimenti diversi, di cui 200 per la sola faccia e 58 per la sola bocca. Per i film successivi, i progressi nell’animazione furono talmente tanto sorprendenti che permisero a questi di guadagnare importantissimi riconoscimenti, tra cui il premio Oscar per il terzo e il quarto capitolo.

Di Toy Story sono inoltre famosissime le canzoni scritte appositamente per i film. Queste, scritte tutte dal plurivincitore di Oscar Randy Newman, sono You’ve Got a Friend in Me, When She Loved Me, We Belong Together e I Can’t Let You Throw Yourself Away. Tutte e quattro vennero nominate all’Oscar per la miglior canzone originale, ma solo We Belong Together, appartenente al terzo film, vinse il premio. Di You’ve Got a Friend in Me, invece, è divenuta celebre anche la versione italiana Hai un amico in me, cantata da Riccardo Cocciante.

Per gli appassionati della saga, o per chi volesse vederla per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. I film di Toy Story sono infatti presenti nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Microsoft Store, Apple iTunes, e Tim Vision. Sono inoltre disponibili, insieme a numerosi altri cortometraggi, nel catalogo di Disney+. Per vederli, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così modo di guardarli in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

 

 

Whoopi Goldberg: 10 cose che non sai sull’attrice

Whoopi Goldberg: 10 cose che non sai sull’attrice

Personalità poliedrica e prorompente, l’attrice Whoopi Goldberg si è affermata nel mondo dello spettacolo sin dal suo debutto. Negli anni, grazie alle sue interpretazioni ha ottenuto alcuni tra i maggiori riconoscimenti dell’industria, arrivando ad ottenere uno status da vera e propria autorità. Capace tanto di esplosivi ruoli comici, quanto di più contenute performance drammatiche, la Goldberg continua ancora oggi a rinnovarsi e affermare il proprio indiscusso talento.

Ecco 10 cose che non sai su Whoopi Goldberg.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Whoopi Goldberg Ghost

Whoopi Goldberg: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice ottiene grande popolarità sin dal suo film d’esordio, Il colore viola (1985), del quale è protagonista. La consacrazione arriva poi nel 1990 con Ghost – Fantasma, dove recita accanto a Patrick Swayze. Negli anni seguenti, è invece protagonista di film come La lunga strada verso casa (1990), Sister Act (1992), Sister Act 2 – Più svitata che mai (1993), Una moglie per papà (1994), Eddie – Un’allenatrice fuori di testa (1996), Bogus (1996), Benvenuta in paradiso (1998), e Ragazze interrotte (1999), con Angelina Jolie. A partire dal nuovo Millennio, dirada le sue apparizioni cinematografiche, recitando in pochi titoli come Rat Race (2001), con Rowan Atkinson, Madea Goes to Jail (2009), Il mio angolo di paradiso (2011), Tartarughe Ninja (2014), con Megan Fox, Top Five (2014) e 11 settembre: Senza scampo (2017).

9. Ha preso parte a numerose serie televisive. Agli inizi della sua carriera, la Goldberg ha avuto modo di recitare per la televisione nella serie Star Trek: The Next Generation (1988-1993), accanto a Patrick Stewart. Ha poi recitato per il piccolo schermo in film come La luce del crepuscolo (1997), di Christopher Reeve, Un’americana alla corte di Re Artù (1998), Alice nel Paese delle Meraviglie (1998) e Chiamatemi Babbo Natale (2001). Inizia poi a lavorare attivamente a diverse serie televisive, come Whoopi (2003-2004), The Cleaner (2009), Glee (2012-2014), Blue Bloods (2016-2017), When We Rise (2017), e Instinct (2018). Nel 2020 sarà tra i protagonisti di The Stand, accanto agli attori James Marsden, Odessa Young e Alexander Skarsgård.

8. È un’EGOT. La Goldberg ha ottenuto nel corso della sua carriera numerosi e prestigiosi premi. Una delle sue conquiste più grande è l’essere diventata un’EGOT, avendo vinto i premi Emmy, Grammy, Oscar e Tony. Questo le ha permesso di entrare nel ristretto gruppo di persone, 15 in tutto, ad aver conseguito tale risultato. La Goldberg ha infatti vinto un Emmy nel 2002 per il miglior film TV per Beyond Tara, un Grammy nel 1985 per il miglior album comico, un Tony nel 2002 per il miglior musical per Millie, e l’Oscar alla miglior attrice non protagonista nel 1991 per il film Ghost – Fantasma.

Whoopi Goldberg in Ghost – Fantasma

7. Il ruolo non era pensato per lei. Grazie al ruolo della sensitiva Oda Mae Brown, l’attrice ha avuto modo di consacrarsi all’interno dell’industria hollywoodiana. Eppure, originariamente, il ruolo non era stato scritto per lei, e anzi l’attrice non era neanche stata presa in considerazione. Fu il protagonista Patrick Swayze ad insistere affinché i produttori la incontrassero. Questi, infatti, era un ammiratore della Goldberg, e riteneva che sarebbe stata perfetta per la parte. In seguito al provino, anche i produttori se ne convinsero, assegnandole il ruolo.

6. Non era certa di poter prendere parte al film. Nonostante avesse superato il provino, l’attrice non era sicura di riuscire ad incastrare le riprese del film con gli altri impegni già precedentemente presi. Per salvaguardarsi, dunque, la produzione decise di trovare un’attrice di rimpiazzo. Questa, tuttavia, venne liquidata nel momento in cui, all’ultimo minuto, la Goldberg riuscì a prendere parte al set. Per la sua carriera fu un bene, poiché grazie al ruolo di Oda Mae Brown avrebbe poi vinto l’Oscar e conosciuto una grandissima popolarità.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Whoopi Goldberg Star Trek

Whoopi Goldberg in Star Trek

5. Ha recitato nella celebre serie di fantascienza. Tra la fine degli anni Ottanta e i primi dei Novanta, l’attrice ha preso parte alla popolare serie Star Trek: The Next Generation. Qui appare a partire dall’episodio The Child, primo della seconda stagione, fino all’ultimo della sesta. Il suo ruolo è quello di Guinan, di razza El Auriana, la quale gestisce il bar di prora sull’astronave Enterprise D., dove intrattiene una solida amicizia con il capitano Jean-Luc Picard.

4. Il ruolo è stato scritto appositamente per lei. L’attrice, fan della serie di fantascienza, aveva espresso il desiderio di poter recitare in The Next Generation, e così gli autori scrissero il personaggio di Guinan appositamente per lei. Con la recente messa in onda di Star Trek: Picard, il protagonista Patrick Stewart ha ufficialmente invitato l’attrice a riprendere il suo ruolo nella seconda stagione. La Goldberg si è dichiarata estremamente entusiasta all’idea, e si è detta pronta a tornare sull’Enterprise.

Whoopi Goldberg e sua figlia

3. Anche sua figlia lavora nel mondo del cinema. Dal suo primo matrimonio con l’assistente sociale Alvin Martin, durato dal 1973 al 1979, la Goldberg ha avuto la figlia Alex Martin, all’età di 18 anni. Questa ha poi seguito le orme della madre, diventando attrice e recitando accanto a lei nei film Sister Act 2 – Più svitata che mai e Chiamatemi Babbo Natale. La Martin ha poi avuto un figlio all’età di 16 anni, rendendo la Goldberg nonna all’età di 34.

Whoopi Goldberg: il suo patrimonio

2. Possiede un ricco patrimonio. Nel corso della sua carriera, la Goldberg si è distinta in numerosi campi, dal cinema al teatro, dalla televisione alla musica. Ha recitato in numerosi film e ha svolto in molteplici occasioni anche il ruolo di produttrice, sceneggiatrice, e conduttrice televisiva. La sua intensa attività l’ha portata ad ottenere uno status particolarmente solido all’interno del mondo dello spettacolo, e grazie a tutto ciò l’attrice ha potuto arrivare ad ottenere un patrimonio stimato di circa 60 milioni di dollari.

Whoopi Goldberg: età e altezza

1. Whoopi Goldberg è nata a New York, Stati Uniti, il 13 novembre 1955. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonte: IMDb

Chadwick Boseman: Hollywood rende omaggio all’attore scomparso

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La morte prematura di Chadwick Boseman causata da un cancro al colon ha scosso il mondo dei fan Marvel, soprattutto, e Hollywood, che sui social media sta salutando Re T’Challa.

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Morto Chadwick Boseman, la star di Black Panther

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Morto Chadwick Boseman, la star di Black Panther

Chadwick Boseman, protagonista di Black Panther, è morto lo scorso venerdì, dopo una diagnosi di cancro al colon nel 2016. Aveva 43 anni. Prima del successo planetario nel film Marvel, Boseman aveva interpretato Jackie Robinson in 42 e James Brown in Gep on Up.

“È con incommensurabile dolore che confermiamo la morte di Chadwick Boseman – si legge sul suo Twitter ufficiale – Interpretare Re T’Challa in Black Panther è stato l’onore della sua vita.”

“La morte di Chadwick è assolutamente devastante” dichiara Kevin Feige, Presidente dei Marvel Studios e capo creativo della Marvel. “Era il nostro T’Challa, il nostro Black Panther, e nostro caro amico. Ogni volta che entrava sul set, emanava carisma e gioia, e ogni volta che appariva sullo schermo, creava qualcosa di incredibile. Ha impersonato un sacco di grandi personaggi, nella sua vita, e nessuno era così bravo a portare in vita grandi uomini. Era intelligente e gentile e potente e forte così come ognuno di quelli che ha interpretato. Ora prende il suo posto tra le icone per gli anni a venire. La famiglia dei Marvel Studios è profondamente triste per la sua morte, e siamo in lutto, questa notte, con la sua famiglia.”

Il presidente della Walt Disney Co. Bob Iger ha dichiarato: “Siamo tutti affranti dalla tragica perdita di Chadwick Boseman, un talento straordinario e una delle anime più gentili e generose che abbia mai incontrato. Ha portato enorme forza, dignità e profondità al suo ruolo rivoluzionario di Black Panther; infrangere miti e stereotipi, diventare un eroe tanto atteso da milioni di persone in tutto il mondo e ispirare tutti noi a sognare in grande e pretendere più dello status quo. Piangiamo tutto ciò che era, così come tutto ciò che era destinato a diventare. Per i suoi amici e milioni di fan, la sua assenza dallo schermo è solo eclissata dalla sua assenza dalle nostre vite. Tutti noi della Disney inviamo le nostre preghiere e le più sentite condoglianze alla sua famiglia “.

Fonte

Dune: le cover di Empire Magazine dedicate al film

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Dune: le cover di Empire Magazine dedicate al film

Arrivano da Empire Magazine le nuove immagini ufficiali di Dune, l’adattamento firmato da Denis Villeneuve del romanzo di Frank Herbert e che vedrà protagonista Timothée Chalamet.

Le cover di Empire dedicate a Dune

CORRELATE:

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 Dicembre 2020.

Glen Keane ospite al #Giffoni50: Over the Moon a ottobre su Netflix

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L’autunno Netflix sarà all’insegna della magia con il film d’animazione Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria, diretto dal Premio Oscar Glen Keane, che vanta una carriera quarantennale nella scuderia Walt Disney per cui ha creato personaggi leggendari in gioiellini come La Bella e la Bestia, La sirenetta e Rapunzel.

L’artista chiude la serie di incontri internazionali di #Giffoni50 disegnando in diretta per i giurati anche uno schizzo delle sue creazioni. Il direttore del festival Claudio Gubitosi lo ha invitato a tornare all’evento di persona nel 2021 e a realizzare una sua opera da esporre nel Museo della Multimedia Valley. “Ne sarei felicissimo – ha risposto con slancio l’artista – perché Giffoni è un’organizzazione incredibile capace di incoraggiare i ragazzi nella loro inclinazione artistica. Non tutti hanno la fortuna di avere persone come mio padre, che t’incoraggiano, quindi è importante trovare un ambiente così stimolante. Giffoni mi ricorda il razzo verso la Luna della protagonista di Over the moon, Fei Fei, in pratica lancia in orbita e fa sognare”.

La storia del nuovo progetto d’animazione racconta le vicende di una tredicenne cinese che vuole riportare l’amore nella vita del papà vedovo. Come lo fa? “Progetta un congegno che le permetta di raggiungere la Luna e incontrare la leggendaria dea che vi vive. È stato un vero e proprio lavoro d’amore durato tre anni – spiega il Premio Oscar rispondendo ad alcune domande dei giurati collegati dagli hub internazionali di Grecia, Macedonia e Bulgaria – ma soprattutto un viaggio emotivo che vi farà piangere tanto. Ci sono otto splendide canzoni degne di un musical, con ispirazioni variegate, da Peter Pan a Il mago di Oz. Per me resta il più bel film che abbia mai animato”.

Per calarsi nelle atmosfere incantate del mito, Glen Keane ha viaggiato fino in Cina: “Questo è uno dei grandi privilegi del mio mestiere. Sono volato in Africa per Tarzan e ho girato i castelli della Francia per La Bella e la Bestia. E così mi sono immerso in questa nuova realtà, un mondo in bilico tra tradizione e innovazione. Sono salito a bordo del famoso treno magnetico a 470 km all’ora che fluttuava da un luogo all’altro senza mai toccare terra e anche lì ho trovato delle ispirazioni per il progetto del razzo di Fei Fei. Il cuore del racconto, però, resta il concetto puro dell’amore eterno che la bambina vuole far fiorire di nuovo nel padre alla vigilia delle sue seconde nozze. Sono le storie che mi piacciono, quelle in cui i personaggi realizzano l’impossibile”.

Arriverà il 23 ottobre il nuovo lungometraggio d’animazione originale per tutta la famiglia diretto dal leggendario animatore e regista premio Oscar® Glen Keane Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria. Una brillante ragazzina, spinta dalla determinazione e dalla passione per la scienza, costruisce una navicella spaziale per andare sulla Luna e dimostrare l’esistenza della leggendaria dea che vi abita. Una volta atterrata, rimane coinvolta in una ricerca inaspettata e scopre un luogo bizzarro popolato da creature fantastiche. Prodotto da Gennie Rim e Peilin Chou, il film è un’emozionante avventura musicale che racconta la capacità di andare avanti, l’accettazione di novità inattese e il potere dell’immaginazione.

Amazon Prime Video: le novità di settembre 2020

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Amazon Prime Video: le novità di settembre 2020

Settembre 2020 è alle porte ed ecco che Amazon Prime Video ha rivelato la lista della novità delle uscite in arrivo di film e serie tv. Trai titoli di maggior richiamo My Spy con Dave Bautista, The Postcard Killings con Jeffrey Dean Morgan.

My Spy: Dal 3 settembre in esclusiva su Prime Video

Con Dave Bautista (Guardians of the Galaxy), Chloe Coleman (Pretty Little Lies), Kristen Schaal e Ken Jeong.   

JJ (Dave Bautista), agente della CIA indurito dal lavoro, viene degradato e si ritrova alla mercé di una precoce ragazzina di nove anni di nome Sophie (Chloe Coleman), dopo essere stato mandato a sorvegliare in incognito la sua famiglia. In cambio della promessa di non far saltare la sua copertura, Sophie convince l’agente a passare del tempo con lei e ad insegnarle a diventare una spia. Nonostante la sua iniziale riluttanza, JJ scopre di non essere all’altezza del fascino e dell’arguzia disarmante di Sophie.

The Postcard Killings: Dal 25 settembre in esclusiva su Prime Video

Tratto dall’omonimo bestsellers di James Patterson e Liza Marklund, al primo posto nella classifica del New York Times, The Postcard Killings racconta la storia del detective newyorkese Jacob Kanon (Jeffrey Dean Morgan), il cui mondo viene sconvolto dall’omicidio della figlia e del genero, in luna di miele a Londra. Kanon capisce che l’omicidio fa parte di una serie di atroci delitti che in Europa stanno coinvolgendo altre coppie con un destino simile e che ogni omicidio è accompagnato dall’invio di una cartolina ad un giornalista locale. Tale scoperta lo spinge a chiedere l’aiuto del giornalista scandinavo in una corsa contro il tempo per fermare altri omicidi e trovare giustizia per sua figlia. Girato tra Gran Bretagna, Svezia e Norvegia, The Postcard Killings vede accanto al protagonista Jeffrey Dean Morgan, anche Famke Janssen e Cush Jumbo.

All In: The Fight For Democracy

Alla vigilia delle elezioni presidenziali del 2020, All In: The Fight For Democracy analizza la questione, spesso trascurata ma insidiosa, della cosiddetta “voters suppression” negli Stati Uniti. Il film intreccia le esperienze personali dei narratori, l’attivismo contemporaneo e gli approfondimenti storici per esporre un problema che sin dall’inizio ha interessato la democrazia statunitense. Partendo dal punto di vista e dall’esperienza di Stacey Abrams, ex Leader di Minoranza alla Camera dei Rappresentanti della Georgia, il documentario offre uno sguardo da insider sulle leggi e le barriere al voto, che la maggior parte delle persone non sa essere una minaccia ai loro diritti fondamentali come cittadini degli Stati Uniti.

All Or Nothing: Tottenham Hotspur

La serie Amazon Original UK All Or Nothing: Tottenham Hotspur segue in nove episodi la squadra dietro le quinte per tutta la stagione 2019/20. I primi tre episodi saranno disponibili in esclusiva su Prime Video da lunedì 31 agosto. Altri tre episodi saranno disponibili, lunedì 7 settembre e gli ultimi tre della serie, tra cui un esclusivo episodio bonus, lunedì 14 settembre. La versione sottotitolata in italiano sarà disponibile a partire da ottobre. Tom Hardy, attore e produttore londinese, sarà la voce narrante della serie e condurrà gli appassionati attraverso i retroscena di questa illustre squadra di calcio durante una stagione cruciale e tutti gli eventi chiave, compreso l’arrivo di José Mourinho come nuovo allenatore. La serie non solo seguirà la costruzione del nuovissimo grandioso stadio da 62.000 posti nel nord di Londra e l’approfondito lavoro del club per aiutare a trasformare l’area, ma darà anche accesso esclusivo e dettagliato a una stagione straordinaria, compresi i retroscena della gestione del Club e la risposta alla chiusura della Premier League.

The Boys 2

Dal 4 settembre in esclusiva su Prime Video  la seconda stagione con tre episodi e  a seguire con un nuovo episodio ogni venerdì 

La seconda stagione di The Boys ancora più forte e folle vede i Boys in fuga dalla legge, con i Supes a dargli la caccia, mentre cercano disperatamente di riunirsi e combattere la Vought. Hughie (Jack Quaid), Mother’s Milk (Laz Alonso), Frenchie (Tomer Capon) e Kimiko (Karen Fukuhara) rimangono nascosti e cercano di adattarsi a questa nuova normalità, mentre Butcher (Karl Urban) sembra introvabile. Nel frattempo, Starlight (Erin Moriarty) deve trovare il suo nuovo ruolo nei Seven ora che Homelander (Antony Starr) punta ad acquisirne il controllo completo. Il suo potere è minacciato dall’arrivo nel team di Stormfront (Aya Cash), una nuova Supe esperta di social media, anche lei con le proprie mire. Per giunta, la minaccia dei Supervillain diventa cruciale con la Vought che prova a sfruttare a proprio vantaggio la paranoia della nazione.

Tra i Supes dei Sette si annoverano anche Queen Maeve (Dominique McElligott), A-Train (Jessie T. Usher), The Deep (Chace Crawford) e Black Noir (Nathan Mitchell). Nel cast della seconda stagione si vedranno anche Claudia Doumit, Goran Visnijc, Malcolm Barrett, Colby Minifie, Shantel VanSanten, Cameron Crovetti, PJ Byrne, Laila Robbins e Giancarlo Esposito, che ritorna nel ruolo del capo della Vought, Stan Edgar.  The Boys è una serie prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios in collaborazione con Point Grey Pictures, Kripke Enterprises e Original Film.

Ad accompagnare ogni nuovo episodio della seconda stagione, dal 28 agosto arriva Prime Rewind: Inside The Boys con una prima puntata dedicata a ripercorrere la prima stagione. A partire dal 4 settembre e fino al finale di stagione previsto per il 9 ottobre, nell’aftershow ufficiale di The Boys i membri del cast, il team creativo e altri ospiti speciali si uniranno ad una conduttrice d’eccezione, Aisha Tyler – vincitrice di un Emmy Award e qui anche produttrice esecutiva – per raccontare e commentare gli eventi che si svolgono in ogni episodio. Gli executive producer di Prime Rewind: Inside The Boys sono Michael Davies, Aisha Tyler, Julia Cassidy, Eden Sutley e Jennifer Ryan. La produzione dell’aftershow è firmata da Amazon Studios, Embassy Row e Sony Pictures Television.

Fernando

La nuova docu-serie Amazon Exclusive Fernando è un ritratto straordinario di uno dei più famosi sportivi spagnoli, il due volte Campione del Mondo di Formula 1 Fernando Alonso che di recente ha annunciato il suo attesissimo ritorno per la prossima stagione.

Questa eccezionale docu-serie composta da cinque episodi mostra la passione di Alonso per le competizioni ai massimi livelli e la sua determinazione assoluta a vincerle. Documentando lo scorso anno, dalla sua partecipazione alle gare sui più importanti circuiti internazionali, come la 500 Miglia di Indianapolis o la 24 Ore di Le Mans, fino alla prima esperienza al Rally di Dakar a gennaio, Fernando offre agli spettatori e ai fan del campione mondiale di Formula 1 un accesso senza precedenti al suo mondo. Nel documentario è presente anche la cerchia più ristretta delle persone a lui vicine, come il manager Luis García Abad, la sorella Lorena Alonso, la compagna Linda Morselli, oltre ad alcuni dei suoi colleghi come Carlos Sainz, che aiuteranno a svelare l’uomo dietro al campione.

Doom Patrol

Doom Patrol reinventa uno dei più strani gruppi di eroi della DC: Robotman alias Cliff Steele (Brendan Fraser – Crash, The Mummy, Gods and Monsters), Negative Man alias Larry Trainor (Matt Bomer – White Collar, American Horror Story, The Normal Heart), Elasti-Woman alias Rita Farr (April Bowlby – Due uomini e mezzo, How I Met Your Mother) Crazy Jane (Diane Guerrero – Orange is the New Black) e Cyborg alias Victor Stone (Joivan Wade – The First Purge, Doctor Who) che sono tornati di nuovo per salvare il mondo, sempre che riescano a trovare un modo per crescere… sia in senso figurato che letterale. Ogni membro della Doom Patrol ha subito un orribile incidente che gli ha dato abilità sovrumane, ma che li ha anche lasciati sfregiati e sfigurati. Il team traumatizzato e oppresso ha trovato un proprio scopo grazie allo scienziato pazzo Niles Caulder alias The Chief (Timothy Dalton – The Living DaylightsLicense to Kill), con il quale indagano sui fenomeni esistenti più strani.

Dopo la sconfitta di Mr. Nobody (Alan Tudyk), ritroviamo i Doom Patrol in miniatura, bloccati sulla pista di auto da corsa giocattolo di Cliff. Mentre ognuno di loro affronta in modo diverso i propri sentimenti riguardo al tradimento di The Chief e cerca di superare le proprie esperienze traumatiche passate, il gruppo si riunisce attorno al nuovo membro della famiglia, Dorothy Spinner (Abigail Shapiro, guest star ricorrente nella serie), la figlia di Caulder, i cui poteri sono misteriosi e rappresentano una vera minaccia in grado di portare alla fine del mondo. In parte gruppo di supporto, in parte squadra di supereroi, i Doom Patrol sono una banda di mostri superpotenti che combattono per un mondo che non vuole avere niente a che fare con loro.

Sviluppata da Jeremy Carver (Supernatural, Frequency, Being Human) e basata sui personaggi creati per DC da Arnold Drake, Bob Haney e Bruno Premiani, la serie è prodotta da Carver, Geoff Johns (Suicide Squad, Aquaman, Wonder Woman, Justice League), Greg Berlanti (Arrow, Titans, The Flash, Supergirl, DC’s Legends of Tomorrow), Sarah Schechter (Supergirl, Riverdale, Blindspot) e Chris Dingess (Agent Carter, Eastwick, Kevin (Probably) Saves the World).

NUOVI FILM IN ARRIVO

I Magnifici 7 | 1 settembre 
Millennium – Uomini che odiano le donne | 1 settembre
Benvenuti a Marwen | 8 settembre 
Maria regina di Scozia | 8 settembre
Tomb Raider | 11 settembre 
Bushwick | 10 settembre 
Point Break | 10 settembre 
Sonic – Il Film | 10 settembre
Lupin III: The First | 15 settembre
Dragon Trainer | 21 settembre 

NUOVE SERIE IN ARRIVO

Buffy, l’ammazzavampiri – 7 stagioni | 1 settembre 
Call the Midwife – 5 stagioni | 1 settembre
Lost – 6 stagioni | 1 settembre
The Americans – 6 stagioni | 1 settembre 
Criminal Minds – stagione 14 | 7 settembre
Fargo – 3 stagioni | 9 settembre 
The Good Fight – stagione 2 | 12 settembre
Fear the Walking Dead – stagione 5 | 14 settembre
Bones – 12 stagioni | 15 settembre 
Le avventure di Lupin III – la prima stagione | 15 settembre 
Le nuove avventure di Lupin III – 4 stagioni | 15 settembre 
Lupin, l’incorreggibile Lupin – la prima stagione | 15 settembre 
I Griffin – stagione 17 | 16 settembre  

FILM IN SCADENZA 

What Men Want | fino al 14 settembre 
La Befana vien di notte | fino al 26 settembre 

 SERIE TV IN SCADENZA 

Prison Break | fino al 14 settembre 

Sul più bello: trailer del teen movie

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Sul più bello: trailer del teen movie

Svelato in anteprima nel corso della cinquantesima edizione del Giffoni Film Festival il trailer di Sul più bello, il teen dramedy prodotto da Eagle Pictures nelle sale dal 22 ottobre. Questa mattina, 28 agosto, i protagonisti del film – Ludovica Francesconi, Eleonora Gaggero, Gaja Masciale, Jozef Gjura, il cantante genovese Alfa (autore della title track), la regista Alice Filippi e il produttore e sceneggiatore Roberto Proia hanno presentato le prime inedite immagini del film ai giovani giurati Generator +13 del Festival.

Il cast ha raccontato le curiosità legate alla pellicola, opera prima della Filippi, che racconta delle vicissitudini della giovanissima Marta affetta da una rara malattia genetica e alla ricerca di un amore che possa stravolgere la sua vita.

Sul più bello, il film

Sul più bello è la storia della giovanissima Marta (Ludovica Francesconi), tanto simpatica quanto bruttina, che dalla nascita soffre di una rara malattia genetica. Nonostante tutto, Marta è la ragazza più solare che abbiate mai conosciuto. Carattere travolgente ha fretta di fare tutto e subito. A 19 anni come ogni ragazza della sua età sogna il grande amore ma lei non è una che si accontenta e prima che la sua malattia degeneri vuole sentirsi dire “ti amo” da un ragazzo bello… il più bello di tutti. I suoi amici e coinquilini Jacopo (Jozef Gjura) e Federica (Gaja Masciale) sono la sua famiglia e ogni volta fanno il possibile per dissuaderla dal puntare troppo in alto. Finché ad una festa Marta vede Arturo (Giuseppe Maggio) bello, sicuro di sé e per lei completamente inarrivabile. In altre parole: la preda perfetta. Ma mentre i fedeli amici si preparano a gestire l’ennesima delusione, stavolta le cose andranno in maniera diversa. Una volta sconfitta la rivale in amore Beatrice (Eleonora Gaggero) e ottenuto l’amore di Arturo, Marta dovrà affrontare la sfida più dura: raccontargli che il tempo non è a loro favore.

Mulan: la canzone di Christina Aguilera, Reflection (2020)

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Mulan: la canzone di Christina Aguilera, Reflection (2020)

Christina Aguilera, cantautrice multiplatino e pluripremiata superstar mondiale, interpreta la nuova versione di “Reflection” nel video musicale diretto dalla regista di Mulan, Niki Caro (La signora dello zoo di VarsaviaMcFarland, USA).  Dal 4 settembre, con Accesso VIP, il pubblico potrò guardare Mulanprima degli altri abbonati Disney+. Disney+ offrirà Accesso VIP a Mulan a 21,99€ su disneyplus.com. Una volta ottenuto Accesso VIP a Mulan sarà possibile guardarlo tutte le volte che lo si desidera su qualsiasi piattaforma in cui è disponibile Disney+.

“Reflection (2020)” è prodotta dal compositore di Mulan, Harry Gregson-Williams. La versione originale del 1998 era stata scritta da David Zippel e Matthew Wilder. Le musiche di “Reflection” e della nuova canzone originale “Loyal Brave True” fanno parte della musica di accompagnamento di Gregson-Williams, mentre le versioni integrali di Christina Aguilera sono presenti nei titoli di coda del film. Entrambi i brani sono presenti nel film e nella colonna sonora di Walt Disney Records/Universal, con musiche composte e dirette da Gregson-Williams.

Mulan, il film

L’acclamata regista Niki Caro dà vita all’epica storia della leggendaria guerriera cinese nel film Disney Mulan, in cui una giovane donna senza paura rischia ogni cosa per proteggere la propria famiglia e il proprio Paese, diventando uno dei più grandi guerrieri che la Cina abbia mai conosciuto. Quando l’Imperatore della Cina decreta che un uomo per ogni famiglia dovrà arruolarsi nell’Armata Imperiale per difendere il Paese dall’attacco degli Invasori del Nord, Hua Mulan, la figlia maggiore di un rispettato guerriero, prende il posto del padre malato. Dopo essersi travestita da uomo ed essersi arruolata con il nome di Hua Jun, Mulan verrà messa alla prova in ogni momento del suo cammino e dovrà trovare la propria forza interiore e dimostrare tutto il suo autentico potenziale. Nel corso di questo epico viaggio si trasformerà in una stimata guerriera guadagnandosi il rispetto di una nazione riconoscente e l’orgoglio di un padre.

Mulan vanta un cast internazionale che comprende Yifei Liu nel ruolo di Mulan; Donnie Yen nel ruolo del Comandante Tung; Tzi Ma nel ruolo di Zhou; Jason Scott Lee nel ruolo di Böri Khan; Yoson An nel ruolo di Honghui; e Ron Yuan in quello del Sergente Qiang; con la partecipazione di Gong Li nel ruolo di Xianniang e di Jet Li nel ruolo dell’Imperatore. Il film è diretto da Niki Caro a partire da una sceneggiatura scritta da Rick Jaffa & Amanda Silver e Lauren Hynek & Elizabeth Martin e basata sul poema narrativo “La Ballata di Mulan”. Il film è prodotto da Chris Bender, Jake Weiner e Jason Reed, mentre Bill Kong, Barrie M. Osborne, Tim Coddington e Mario Iscovich sono i produttori esecutivi.

Christina Aguilera

Vincitrice di sei GRAMMY Award, Christina Aguilera è una cantautrice celebre per la sua potente voce e le sue canzoni di successo. Nella sua carriera ha venduto più di 43 milioni di dischi a livello mondiale. Aguilera è stata cinque volte al primo posto della classifica Billboard Hot 100, diventando la quarta artista donna a essere in vetta alla classifica per tre decenni consecutivi (anni 1990, 2000 e 2010). Ha ottenuto una stella sulla Walk of Fame di Hollywood e ha il prestigioso onore di essere l’unica artista sotto i 30 anni inclusa nella lista della rivista Rolling Stone dei 100 migliori cantanti di tutti i tempi. Nel 2019, Christina Aguilera è stata premiata con il prestigioso Disney Legend Award per il suo contributo e la sua dedizione a The Walt Disney Company. Aguilera è stata la portavoce mondiale della campagna World Hunger Relief di Yum! Brands’ dal 2009 e ha aiutato a raccogliere oltre 150 milioni di dollari per il World Food Program e altre organizzazioni per l’assistenza alimentare.

Tenet: le cose migliori del film di Christopher Nolan

Tenet: le cose migliori del film di Christopher Nolan

L’uscita di Tenet nelle sale italiane ed europee ha dimostrato che, nonostante le restrizioni e gli spazi a capienza limitata, il pubblico ha volontà di tornare al cinema. Gli incassi sono stati soddisfacenti e il film di grande intrattenimento. Ma quando si parla di un film di Christopher Nolan, è chiaro che non bisogna mai pensare che l’esperienza in sala si esaurisca allo scorrere dei titoli di coda.

Di seguito, abbiamo raccolto alcuni momenti o elementi del film che ci sono rimasti particolarmente impressi, cose che ci porteremo dietro anche a luci accese e che immaginiamo abbiano colpito l’attenzione di ogni spettatore che ha già visto Tenet, almeno una volta.

ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER DAL FILM

Il protagonista

John David WashingtonChi segue la serie Ballers, lo aveva già visto e amato, i più lo hanno incontrato soltanto nel 2018, grazie a BlackKklansman, lo strepitoso film di Spike Lee, premio Oscar alla sceneggiatura. Lui è John David Washington e ha il cinema nel sangue. È vero, parte avvantaggiato, in quanto figlio del grande Denzel Washington, e del padre conserva il fascino e il talento, eppure John David ha una sensibilità e una delicatezza che forse a Denzel non erano concesse, erano tempi diversi quando era lui a fare l’eroe.

Gli eroi di oggi possono anche piangere e dubitare, non essere pienamente all’altezza della situazione, un po’ come il suo Protagonista in Tenet. Eppure è uno degli elementi migliori del film. Picchia più duro del nuovo Batman, va indietro nel tempo come Flash, conquista la bella ma è disposto a rinunciarvi come lo Spider-Man di una volta, è più affascinante di Bond, accetta i suoi limiti come nessun altro eroe ha mai fatto, chiede aiuto e salva il mondo. Quanto lo abbiamo amato in Tenet! E quanta voglia abbiamo di continuare a seguire i suoi passi nel mondo della settima arte!

La manipolazione del tempo

Christopher Nolan Tenet setLo aveva fatto con Inception e con Interstellar, ma anche con Dunkirk e con Tenet Christopher Nolan conferma la sua ossessione per la manipolazione del tempo. Prende i paradossi temporali da tutte le opere che ne hanno parlato prima, spiega il flusso del tempo lineare, ci fa presente che non è per forza così, ce lo mostra visivamente come nessuno mai prima, ci diverte e ci intrattiene, ci chiede solo di chiudere un occhi sull’effettiva meccanica dell'”inversione”, come la chiama lui, ma per il resto fa tutto ciò che un bravo regista di blockbuster dovrebbe fare: regalare emozioni e adrenalina.

È questo il pregio più grande di Tenet. Non è mai “già visto” nonostante la natura derivativa del pasticcio fantascientifico che mette in scena, e nonostante i passaggi logici confusi, gli si vuole bene lo stesso. Lontano da ogni retorica linguistica in cui si cade facilmente quando si scrive di cinema, è proprio vero che Tenet non va capito, ma va sentito.

La scena attraverso il vetro

A metà film, quando l’azione prende definitivamente il sopravvento e le carte in tavola sono state scoperte, arriva una scena che a prima vista lascia disorientati: divisi da un vetro, l’eroe e il cattivo si parlano, soltanto che il primo è nel flusso temporale “normale” e il secondo in quello invertito. Si parlano all’inizio senza capirsi, percepiamo la voce dell’oligarca russo mentre pronuncia cose incomprensibili, ci accorgiamo solo dopo che lo sentiamo al contrario, lui si trova “dall’altra parte del tempo”.

È una scena abbastanza concitata da generare un altissimo tasso di adrenalina, ma sufficientemente piana da permettere allo spettatore, dopo un primo impatto disorientante, di capire cosa sta accadendo e rimanerne meravigliato e affascinato.

La morte dell’oligarca russo

Nel terzo atto del film arriviamo alla conoscenza di un segreto importante: il cattivo sta per morire, afflitto da un tumore inoperabile, e nel farlo, vuole portare con sé l’umanità intera, farla esplodere e mettere a punto il suo piano: se lui non può possedere il mondo, non lo avrà nessun altro. Ed è lo stesso ragionamento che applica al suo non felicissimo matrimonio con la sua bella e triste moglie, la quale però, fattasi coraggio, decide di recitare finalmente una parte attiva.

La scena in cui la donna deve ritardare la morte del malvagio marito affinché sopraggiunga nel momento giusto ha un sottotesto di sadica ironia insolito per Nolan. La donna prepara il campo, rende scivoloso il ponte dello yatch, si crea uno spazio che le permetterà di sbarazzarsi del corpo. Gioca le sue carte con grande attenzione, ma poi non resiste, la rabbia prende il sopravvento e spara. Con la stessa freddezza si sbarazza del corpo che cade, pesantemente e rumorosamente in mare, sbattendo contro il parapetto del piano inferiore della lussuosa barca. E lei si tuffa in acqua, libera, finalmente.

La scena dell’aeroporto

tenetIn Inception ha costruito un intero corridoio per farlo ruotare, in Il Cavaliere Oscuro a ribaltato un grosso camion a rimorchio e fatto schiantare un elicottero. Nolan ama fare le cose sul serio, per davvero, e così, per Tenet, ha pensato ancora più in grande e ha deciso di far schiantare un aereo cargo… non in volo, almeno!

La scena dell’aeroporto è grandiosa, pure adrenalina ma anche grandezza registica allo stato puro. Il regista di Tenet eleva all’ennesima potenza il suo ruolo di direttore assoluto e padrone del set, e crea meraviglie per la gioia dei suoi spettatori.

Il sorriso di Pattinson

Robert Pattinson sta attraversando un momento d’oro. Sarà il nuovo Batman, è reduce da una intensa e drammatica performance per Robert Eggers in The Lighthouse, lo vedremo in moltissimi film al fianco di colleghi di grande prestigio. Insomma, Pattinson è ormai una scommessa sicura. La sua interpretazione in Tenet lo conferma, ma soprattutto il suo sorriso sornione.

Dalla sua entrata in scena, film all’ultima inquadratura che lo vede protagonista al centro della scena, Pattinson, o meglio, il suo personaggio, sorride sornione, è come se fosse sempre un passo avanti, come se ne sapesse un pochino più di tutti, del Protagonista, di Sator, dello spettatore. È come se lui stesso fosse Nolan, nella rappresentazione cinematografica: lui ne sa di più, lui tira le fila e alla fine, quando sorride al suo compagno e poi si allontana, ne siamo certi, è lui il deus ex machina del film, è lui la personificazione del regista stesso dentro alla storia.

The Batman: le più grandi domande che ci lascia il primo trailer

The Batman: le più grandi domande che ci lascia il primo trailer

Il primo esplosivo trailer ufficiale di The Batman sulle note di “Something in the Way” dei Nirvana ha finalmente svelato i primissimi dettagli sull’atteso cinecomic di Matt Reeves in arrivo al cinema il prossimo anno. Tuttavia, com’era prevedibile, il teaser ha lasciato una scia di grandi domande senza ancora una risposta. Ecco le quali sono le principali, raccolte da Screen Rant:

Gil Colson

the batmanCome se The Batman non corresse già il rischio di destreggiarsi fra troppi cattivi, è stato confermato che Peter Sarsgaard apparirà nei panni del procuratore distrettuale Gil Colson, che secondo l’attore è una “persona alquanto disgustosa”. Colson sarà probabilmente coinvolto in quella corruzione che sembra essere al centro della narrativa di The Batman, ma c’è anche una teoria secondo cui, in assenza del procuratore distrettuale Harvey Dent, il personaggio di Sarsgaard potrebbe diventare una versione alternativa di Due Facce.

Ad ogni modo, il trailer non ha rivelato molto. In effetti, Sarsgaard non compare affatto. La star di The Looming Tower ha detto di aver girato circa l’80% delle sue scene prima che la produzione di The Batman venisse interrotta a causa della pandemia COVID-19. Nel frattempo, Reeves ha confermato che è stato girato 30% del film. Con così poco materiale a disposizione, sembra strano che nessuna delle scene di Sarsgaard sia stata preparata per il teaser, soprattutto considerando che l’attore ha quasi completato il suo lavoro col film.

Potrebbe essere che la sua parte sia molto più piccola rispetto a quanto i fan si aspettano, ma potrebbe anche significare che molte delle scene di Colson rivelerebbero troppo sul film. E se Reeves e la DC abbiano cercando di nascondere qualcosa escludendo Colson dal primo trailer? Forse quella teoria su Due Facce potrebbe avere un senso… 

La Batcaverna

È stato confermato che, nel film, il Batman di Robert Pattinson sarà nel secondo anno della sua carriera di combattente contro il crimine, il che significa che questa incarnazione del Cavaliere Oscuro avrà un’estetica molto più lo-fi A parte la tuta antisommossa, il più grande indicatore della sua nascente carriera da vigilante è la sua batcaverna decisamente scarna, che in realtà non è una caverna.

Questa volta sembra che Bruce abbia evitato la tipica caverna sotterranea per una struttura abbandonata. Durante il trailer, il Bruce Wayne di Pattinson guida una moto nella sua base operativa che, a prima vista, sembra essere una sorta di deposito ferroviario abbandonato. Nella scena immediatamente precedente, Bruce può essere visto guidare una moto nei pressi un cimitero (scena che sembra essere stato girata nella Necropoli di Glasgow), portando alcuni ad affermare che Pattinson ha “stabilito” la sua batcaverna all’interno di una delle strutture del cimitero, suggerendo che potrebbe addirittura averlo fatto nei pressi della tomba dei suoi genitori defunti.

Ciò appare improbabile, soprattutto considerando che ci sono molto chiaramente alcune tracce che indicano un pavimento. Tuttavia, è già stato riportato che il simbolo del pipistrello sul costume di Pattinson è una versione smantellata della pistola usata per uccidere i suoi genitori: ciò indica che Bruce tiene molto vicino a sé i simboli del suo trauma. Sarebbe così inverosimile che questo Batman così travagliato e gotico possa operare nei pressi di un cimitero?

La Corte dei Gufi

Una cosa che i fan hanno immediatamente notato quando il trailer ha debuttato è stata l’apparizione di un gufo sul biglietto dell’Enigmista indirizzato a Batman. Molti hanno suggerito che questa fosse un’allusione al sindacato segreto del crimine noto come La Corte dei Gufi, apparso nei fumetti di Batman ed al centro di una delle storie moderne più celebri.

Ha sicuramente senso che possa essere stato un easter egg intenzionale, un riferimento che magari indica un’organizzazione oscura che si diverte a tirare alcuni fili dietro le quinte di Gotham. Un tale set-up si andrebbe certamente a collegare al tema della corruzione, e il look dell’Enigmista, presumibilmente la figura mascherata con gli occhiali che ha ucciso il sindaco di Gotham nella scena di apertura del trailer, sembra simile a quello di molti dei personaggi del gruppo criminale. La domanda sorge dunque spontanea: La Corte dei Gufi apparirà in The Batman?

La gang di Joker

Nella scena forse più memorabile del trailer, Batman picchia a sangue il membro di una gang prima di pronunciare la già celebre battuta: “Io sono vendetta”. Molti hanno ipotizzato che la gang in questione sia in realtà una banda di criminali formatasi in seguito alle azioni nefaste del Joker, suggerendo così l’esistenza dell’iconico cattivo nell’universo di Reeves.

Il look dei membri della ganga ha sicuramente alcune caratteristiche del Joker, ed il trucco degli attori ricorda non solo l’iterazione del supercriminale da parte di Heath Ledger ne Il Cavaliere Oscuro ma anche le tavole dei fumetti originali. Tuttavia, la gang potrebbe anche essere al servizio di Due Facce, ammesso che il personaggio appaia davvero nel film.

Seawall Construction Stalled

Quando il trailer si apre sul cadavere del sindaco di Gotham, le seguenti brevi scene mostrano il Jim Gordon di Jeffrey Wright che setaccia la scena del crimine e si concentra sulle pagine di un giornale sul muro. Un sottotitolo su una delle pagine recita: “Seawall Construction Stalled (Costruzione di dighe marittime in stallo)”. Questo potrebbe avere un significato nella narrativa generale sulla corruzione che Reeves vuole raccontare?

Il regista ha rivelato che Chinatown che ha avuto una grande influenza sul suo film, con la sua trama investigativa che rivela la corruzione che circonda l’approvvigionamento idrico di Los Angeles. Questo misterioso progetto legato alle dighe marittime potrebbe in qualche modo riguardare la trama del film e la corruzione di cui ha sempre parlato così tanto Reeves? Potrebbe non essere niente, ma palesa comunque quanto il regista abbia un occhio particolare per i dettagli.

“Ne fai parte anche tu”

Rimanendo sul tema della corruzione, alla fine del trailer si può sentire la voce dell’Enigmista dire a Bruce Wayne: “Ne fai parte anche tu”, probabilmente suggerendo che è in qualche modo legato alla nuova versione di The Batman di Gotham City e alla sua storica corruzione. Reeves ha detto durante il panel del DC FanDome che la trama del film “segue un’epica storia di corruzione nella città di Gotham”, aggiungendo: “Ci si inizia a chiedere dove si colloca la famiglia di Bruce in tutto questo.”

E se Reeves stesse usando il suo film per presentare una versione imperfetta dei genitori di Bruce che hanno giocato un ruolo nella corruzione in corso che affligge la città e che il loro figlio ha giurato di proteggere? È un’idea nuova che potrebbe causare ancora più angoscia al tormentato Bruce di Pattinson, costringendolo a confrontarsi con l’idea che i suoi amati genitori abbiano avuto un ruolo nel trasformare Gotham nel paesaggio infernale che prova così ostinatamente a trasformare. Se questo non è ciò che Reeves sta cercando di fare con The Batman, allora in quale altro modo Bruce potrebbe far parte della storia che l’Enigmista sta scoprendo?

9-1-1 4: John Harlan Kim promosso a regular

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9-1-1 4: John Harlan Kim promosso a regular

Arriva da Variety la notizia che l’attore John Harlan Kim è stato promosso a regular di 9-1-1 4, l’attesa quarta stagione in arrivo questo inverno.

John Harlan Kim, che ha recitato in 3 episodi della stagione 3 di 9-1-1 riprenderà nei nuoi episodi il ruolo del del fratellastro minore di Chimney (Kenneth Choi), Albert, è stato promosso a regular per l’imminente quarta stagione dello show. La quarta stagione di 9-1-1 sarà presentata in anteprima a gennaio su FOX.

9-1-1 4

9-1-1 4 è la quarta stagione della serie 9-1-1 creata da Ryan Murphy e Tim Minear per il network americano FOX. Dai creatori Ryan Murphy e Brad Falchuk (il franchise di “American Horror Story”, “Nip / Tuck”), il nuovo dramma procedurale 9-1-1 esplora le esperienze ad alta pressione di agenti di polizia, paramedici e vigili del fuoco che sono spinti nel più situazioni spaventose, scioccanti e strazianti. Questi soccorritori devono cercare di bilanciare il salvataggio di coloro che sono più vulnerabili nel risolvere i problemi della propria vita.

In 9-1-1 4 protagonisti sono Athena Carter Nash, (stagione 1-in corso), interpretata da Angela Bassett, Robert “Bobby” Nash (stagione 1-in corso), interpretato da Peter KrauseEvan “Buck” Buckley (stagione 1-in corso), interpretato da Oliver StarkHenrietta “Hen” Wilson (stagione 1-in corso), interpretata da Aisha HindsHoward “Howie”/”Chimney” Han (stagione 1-in corso), interpretato da Kenneth Choi, Michael Grant (stagione 1-in corso), interpretato da Rockmond DunbarAbigail “Abby” Clark (stagione 1, guest star stagione 3), interpretata da Connie BrittonMadeline “Maddie” Buckley Kendall (stagione 2-in corso), interpretata da Jennifer Love Hewitt,  Edmundo “Eddie” Diaz (stagione 2-in corso), interpretato da Ryan GuzmanMay Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretata da Corinne MassiahHarry Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretato da Marcanthonee Jon Reis.

Fonte: Fox

Dune: Kyle MacLachlan ricorda il lavoro sul set con gli effetti pratici

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Kyle MacLachlan, che ha interpretato Paul Atreides nella versione di Dune del 1984 di David Lynch, ha ricordato il lavoro sugli effetti pratici del film, ribadendo che per l’epoca erano letteralmente sorprendenti. Sfortunatamente, il film di Lynch venne massacrato dalla critica, e lo stesso regista ha dichiarato di non ricordare con particolare affetto il suo adattamento (che venne ostacolato anche da una produzione altamente travagliata).

Tuttavia, parlando a Collider in una recente intervista, MacLachlan ha difeso a spada tratta gli effetti pratici usati nel film di Lynch. Definendoli “fantastici”, Maclachlan ha spiegato che la possibilità di essere su un set e di lavorare con effetti pratici è stata, in realtà, un vantaggio. Naturalmente, la star di Twin Peaks ha anche ammesso che all’epoca gli effetti non sarebbero mai potuti essere sofisticati come lo sono oggi. 

“La raffinatezza degli effetti oggigiorno e ciò che si è in grado di fare consentirà una versatilità decisamente maggiore. Detto questo, l’idea che la maggior parte dei nostri effetti siano ciò che ancora chiamano ‘pratici’ è stata alquanto sorprendente per l’epoca. C’è qualcosa di molto interessante nell’avere la possibilità di essere effettivamente nella scena con la cosa con cui devi apparire in scena. Non era certamente ai livello di raffinatezza che si possono raggiungere oggi, ma penso che quel lavoro abbia i suoi meriti.”

Kyle MacLachlan sul nuovo adattamento di Dune: “Non vedo l’ora”

Parlando invece del nuovo adattamento di Dune che sarà diretto da Denis Villeneuve e che arriverà al cinema a Dicembre, Kyle MacLachlan ha dichiarato: “Mi fa sentire vecchio, anche se sono davvero curioso. Denis Villeneuve è un regista straordinario e sono certo che il suo approccio sarà molto interessante. Il cast poi è fantastico. Penso che abbia fatto davvero un ottimo lavoro. Timothée Chalamet sarà meraviglioso nei panni di Paul. Non vedo l’ora”

“Amo così tanto quel mondo”, ha aggiunto l’attore. “Sono un grande fan del romanzo originale. L’ho letto tantissime volte: sia prima che iniziassimo a girare il film di Lynch, sia dopo che avevamo terminato le riprese. È di sicuro uno dei titoli che hanno segnato la mia vita. Forse il numero uno. Ecco perché guarderò sempre tutto ciò che avrà a che fare con Dune.”

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 Dicembre 2020.

NOTORIOUS CINEMAS – The Experience: riapre, ristrutturato, lo storico Multisala Gloria di Milano

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Lo storico cinema Gloria di Milano  di Corso Vercelli, rilevato a gennaio scorso da Notorious Cinemas, riapre finalmente al pubblico dopo mesi di chiusura a seguito del lockdown con una nuova veste. Il Multiplex, che beneficiava già di un’ubicazione strategica, ha subito un intervento completo di restyling nel periodo estivo, secondo le linee guida di un format innovativo di sala cinematografica sviluppato con l’expertise internazionale dell’Amministratore Delegato, Andrea Stratta, utilizzando materiali a basso impatto ambientale e nel rispetto delle nuove norme anti-covid per consentire flussi separati di ingresso e uscita.

Il format propone un nuovo modello di intrattenimento basato sui più elevati standard tecnici audio e video, comfort di altissimo livello, accoglienza qualificata, location accurate, cura e pulizia degli ambienti, informatizzazione e automazione dell’area ticketing. Le due sale Marylin e Garbo, sono state dotate di poltrone estensibili per un maggiore comfort nella visione e ora hanno una capienza posti rispettivamente di 283 e 270.

Il Multisala Gloria è il terzo multiplex del circuito Notorious Cinemas: The Experience dopo quelli di Sesto San Giovanni e Rovigo. Così Guglielmo Marchetti, Presidente di Notorious Cinemas: “Siamo felici di ridare nuova vita al Gloria, una sala storica così importante per la città e per i milanesi. Un cinema che da sempre nel suo nome ha grandi ambizioni, e noi abbiamo deciso di valorizzarle ulteriormente con la convinzione che investire oggi sia l’unica chiave per superare questo momento di crisi e ricostruire un futuro migliore.”

Inaugurato per la prima volta nel 1928, era nato come cineteatro e abbinava proiezioni cinematografiche ad avanspettacolo, poi distrutto sotto le bombe incendiarie del ’43, viene ricostruito nel ’46. Negli anni Settanta la zona Vercelli si trasforma progressivamente in quartiere della borghesia milanese ed è così che il cinema Gloria, diventato cinema da ‘prime visioni’, riesce ad imporsi sulla piazza di Milano come una tra le sale di maggior prestigio.

Enola Holmes: il trailer del film con Millie Bobby Brown

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Enola Holmes: il trailer del film con Millie Bobby Brown

Netflix ha diffuso il primo trailer ufficiale di Enola Holmes, il nuovo film che sarà distribuito dalla piattaforma a settembre, con protagonista Millie Bobby Brown (Stranger Things) nei panni della sorella minore di Sherlock Holmes. Nel cast del film, oltre a Brown, anche Henry Cavill, Sam Claflin e Helena Bonham Carter nei panni della nuova famiglia Holmes.

Le ultime due incarnazioni di Sherlock Holmes, tra cinema e tv, sono state quelle di Robert Downey Jr. per la Warner Bros, nei film diretti da Guy Ritchie, e di Benedict Cumberbatch, per la BBC, nell’adattamento seriale che lo ha visto al fianco di Martin Freeman / John Watson.

Il film sarà ambientato nel 1880 e seguirà la giovane Enola che parte da sola alla volta di Londra in cerca di sua madre, scomparsa misteriosamente nel giorno del suo 16esimo compleanno. Durante il suo viaggio, Enola si troverà al centro di una grande cospirazione che potrebbe avere gravi conseguenze sul corso della politica e della sua storia.

La fonte principale del film saranno i sei romanzi Young Adult della serie “The Enola Holmes Mysteries” firmati da Nancy Springer, che hanno come protagonista proprio la piccolina di casa Holmes. Il film sarà diretto da Harry Bradbeer (Fleabag, Killing Eve) e sceneggiato da Jack Thorne. Nel cast figurano anche Henry Cavill (nei panni di Sherlock Holmes) e Helena Bonham Carter (in quelli della madre di Enola).

Enola Holmes segnerà la seconda esperienza cinematografica di Millie Bobby Brown. La giovane attrice ha debuttato sul grande schermo lo scorso anno in Godzilla II – King of the Monsters, film di Michael Dougherty e sequel del film del 2014 Godzilla.

Kate Winslet e Saoirse Ronan amanti nel trailer di Ammonite

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Kate Winslet e Saoirse Ronan amanti nel trailer di Ammonite

Avremmo dovuto vederlo al Festival di Cannes 2020, ma a causa dell’emergenza sanitaria mondiale, Ammonite arriverà in anteprima a Toronto e poi, speriamo, in sala. Il film, interpretato da Kate Winslet e Saoirse Ronan è un intenso dramma storico che racconta l’amore tra due donne, legate da una passione proibita. La trama ricorda vagamente quella di Ritratto di una giovane in fiamme di Celine Sciamma, che aveva stregato Cannes 2019.

Ammonite, il film di Francis Lee, è ambientato nell’Inghilterra del 1840, dove la celebre cercatrici di fossili Mary Anning (Kate Winslet), ormai caduta in disgrazia, lavora in solitudine sull’aspra costa meridionale del paese.

Passato il tempo delle grandi scoperte, la donna ormai si accontenta di trovare fossili di poco valore da vendere ai turisti, per mantenere se stessa e la madre malata. Un giorno arriva un ricco uomo che le chiede di occuparsi di sua moglie Charlotte Murchison (Saoirse Ronan), venuta a passare lì la sua convalescenza. E’ un’offerta che Mary non può rifiutare.

All’inizio le due donne si trovano spesso a scontarsi, ma presto, nonostante le differenze sociali e caratteriali, tra Mary e Charlotte si sviluppa un intenso legame che le porta ad interrogarsi sulla vera natura del loro rapporto.

Daisy Ridley: “Ho faticato a trovare ruoli dopo la fine di Star Wars”

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Daisy Ridley è diventata il nuovo volto del franchise di Star Wars dopo aver ricoperto il ruolo di Rey nella trilogia sequel. Eppure, in seguito all’uscita de L’Ascesa di Skywalker nelle sale, l’attrice ha rivelato che non è stato facile per lei trovare dei nuovi progetti a cui prendere parte.

In una recente intervista con Entertainment Weekly, l’attrice ha infatti spiegato che, ancora prima del lockdown che ha messo in ginocchio l’industria cinematografica mondiale, quindi nel periodo immediatamente successivo alla fine della saga degli Skywalker, nulla stava succedendo nella sua carriera professionale.

“È stato molto triste chiudere con Star Wars”, ha spiegato l’attrice alla celebre rivista. “Quando il film è uscito, non facevo altro che esclamare: ‘Oh mio Dio’. È stato un capitolo davvero importante per la saga. Stranamente, nei mesi a venire non ho ricevuto molte offerte di lavoro. Naturalmente, ora come ora, è davvero bello poter lavorare, ma non aver avuto molto all’epoca mi ha spinto ad elaborare troppo gli ultimi cinque anni.”

“Essere costretta a rallentare, è stato in parte un bene per la mia salute mentale, perché Star Wars ha davvero stravolto la mia vita”, ha continuato l’attrice. “Stranamente, però, all’inizio dell’inizio non ho ricevuto davvero nessuna chiamata o proposta. Continuavo a pensare: ‘Nessuno vuole assumermi!’. Effettivamente, all’inizio dell’anno ho sostenuto davvero un sacco di provini, e non sono riuscita ad ottenere neanche una parte.”

Daisy Ridley come Hayden Christensen?

E se il successo di Star Wars avesse “danneggiato” la carriera di Daisy Ridley come già accaduto in passato, ad esempio, ad Hayden Christensen? Ovviamente è troppo presto per dirlo. Sperando che le cose per la giovane attrice possano cambiare, ricordiamo che il prossimo anno la vedremo in Chaos Walking, il nuovo sci-fi di Doug Liman in cui reciterà al fianco di Tom Holland.

John Wick vs Neo: chi avrebbe la meglio in combattimento?

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John Wick vs Neo: chi avrebbe la meglio in combattimento?

Keanu Reeves, protagonista dei franchise cinematografici di Matrix e John Wick, ha espresso la sua in merito a chi potrebbe vincere in uno scontro corpo a corpo tra Neo e il letale assassino. Entrambe le saghe hanno rappresentato senza ombra di dubbio un punto di svolta nella carriera dell’attore canadese.

Grazie a Matrix, si consolidò ufficialmente la fama di Reeves come una delle star action più richieste e amate di sempre, mentre il grande successo di John Wick ha contribuito a riportare in auge la sua carriera, per troppo tempo offuscata da ruoli sbagliati e da scelte rivelatesi non particolarmente azzeccate.

Proprio sulla scia dell’enorme successo di questi due franchise, Keanu Reeves  si prepara ad essere il protagonista di anni particolarmente intensi: l’attore è infatti impegnato con le riprese dell’attesissimo Matrix 4 (da poco ripartite a Berlino dopo lo stop causato dalla pandemia di Covid-19), mentre un quarto e un quinto capitolo della saga di John Wick hanno ufficialmente ricevuto il via libera, con la conferma che verranno girati contemporaneamente.

Keanu Reeves rivela chi potrebbe avere la meglio in un ipotetico scontro tra Neo e John Wick

Adesso, durante un’intervista con Stephen Colbert (via Screen Rant) in occasione della promozione di Bill & Ted Face the Music, a Reeves è stato chiesto di riflettere su quelli che, ad oggi, possono essere universalmente riconosciuti come i due personaggi più iconici da lui interpretati, e di rivelare chi tra Neo e John Wick potrebbe avere la meglio in un ipotetico combattimento.

In maniera assolutamente diplomatica, Keanu Reeves  ha risposto: “Beh, come prima cosa non combatterebbero! Anche in una situazione in cui Neo accidentalmente colpisse il cane di John Wick con la sua auto, riporterebbe il cane in vita manipolando la Matrice e poi farebbe squadra con John.”

Stephen Colbert ha provato ad estorcere una risposta più convincente all’attore, che a quel punto ha ammesso: ““No! No, non combatterebbero. Forse John Wick potrebbe provare ad aiutare Thomas Anderson nel mondo reale. Magari contro le macchine.”

Proprio di recente, Keanu Reeves ha ammesso che gli sarebbe piaciuto interpretare la versione di Wolverine di Frank Miller in uno dei film della saga degli X-Men. Nonostante il grande amore per il personaggio, però, Reeves è consapevole di non avere più l’età giusta per poterlo interpretare, soprattutto in vista del recasting che i Marvel Studios si apprestano a mettere in atto per l’introduzione dei mutanti nel loro universo condiviso.

Star Wars IX: il regista di The New Mutants critica il bacio gay del film

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Uno degli aspetti più discussi di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, il capitolo finale della trilogia sequel nonché dell’intera saga degli Skywalker, è stato certamente il bacio omosessuale tra due donne della Resistenza che è possibile vedere nel finale.

All’epoca J.J. Abrams, regista e co-sceneggiatore del film, aveva così spiegato il motivo dell’inserimento di quella scena: “Ho voluto assicurarmi che gli spettatore delle comunità LGBTQ+ si sentissero rappresentati”. In realtà, quel passaggio non ha avuto una grande rilevanza narrativa all’interno dell’economia del film, e di quella scena si è parlato più che altro per i problemi relativi alla censura: a Dubai e negli Emirati Arabi, infatti, quel momento è stato tagliato dalla versione del film arrivata nelle sale.

In occasione della promozione del suo ultimo film The New Mutants, primo cinecomic Marvel in cui viene rappresentata una relazione apertamente gay (tra i personaggi di Wolfsbane e Moonstar), il regista John Boone ha criticato senza mezzi termini la scena del bacio omosessuale presente in Star Wars IX

“È uno degli esempi più imbarazzanti in materia di rappresentazione LGBTQ+. Sono semplicemente due persone sullo sfondo, una roba messa lì dai filmmaker per far sì che poi uscissero degli articoli online che ne parlassero.”

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

The Batman: i test drive della Batmobile in vista delle nuove riprese

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Di recente abbiamo appreso che le riprese di The Batman riprenderanno ufficialmente a Settembre. Proprio per questo, la troupe del film è tornata a lavoro sull’atteso nuovo adattamento delle avventure dell’iconico personaggio DC. Grazie a Mail Online, infatti, sono approdate in rete alcune foto dall’aerodromo di Cardington, in Inghilterra, che ci mostra non una, ma ben due Batmobile pronte ad entrare in azione.

Il sito riferisce che i veicoli sono stati scaricati sull’aerodromo, con i conducenti al volante pronti a testarli per un giro di prova. Già nel primo teaser trailer del film – diffuso online in occasione del DC FanDome – abbiamo visto il Crociato di Gotham che insegue il Pinguino a bordo del veicolo, quindi è lecito aspettarci che l’automobile personale del supereroe avrà parecchio screentime a disposizione nel film in arrivo al cinema ad Ottobre del prossimo anno.

Come sappiamo, ad oggi è stato girato circa il 25% del film, quindi ci vorrà un po’ di tempo prima di poter vedere del nuovo materiale ufficiale di The Batman. D’altronde, già il fatto che in occasione del grande evento online dedicato all’universo DC sia stato mostrato il primo trailer ufficiale è stato alquanto sorprendente.

Le riprese del film sono state interrotte lo scorso Marzo a causa della pandemia di Covid-19, e da allora il cast e la troupe sono stati costretti a prendersi una pausa. Ora sono tutti pronti per tornare al lavoro e siamo certi che la Warner Bros. voglia mantenere il progetto in carreggiata, in modo che il debutto del film già fissato per Ottobre del 2021 non sia soggetto a variazioni. 

CORRELATE:

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

L’unico e insuperabile Ivan: la recensione del film con Bryan Cranston

Nell’attuale panorama produttivo della Disney, particolarmente impegnata nel proporre versioni live-action dei suoi Classici animati, vi è spazio anche per storie nuove, pensate come sempre per un pubblico di grandi e piccoli. È il caso di L’unico e insuperabile Ivan, trasposizione dell’omonimo libro pubblicato nel 2013 da Katherine Applegate e ispirato ad una storia vera. L’autrice, infatti, ebbe l’idea dopo essersi imbattuta in un articolo del New York Times dove si raccontava di un gorilla che aveva vissuto per 27 anni in un centro commerciale. Da qui parte anche il titolo diretto da Thea Sharrock (Io prima di te), che arriverà direttamente sulla piattaforma Disney+ a partire dall’11 settembre.

Tutto si concentra su Ivan (voce originale di Sam Rockwell), un gorilla di 180 kg che condivide la gabbia in un centro commerciale di periferia con Stella l′elefante (voce originale di Angelina Jolie), Bob il cane (voce originale di Danny DeVito) e altri animali. Egli è la star di un piccolo circo gestito da Mack (Bryan Cranston), suo padrone di vecchia data. Egli, tuttavia, si rivela tutt’altro che amante del palcoscenico. Preferisce invece trascorrere il proprio tempo a disegnare e a ricordare la giungla dove è nato. L’arrivo di un′elefantina di nome Ruby, sconvolge completamente la sua vita interiore. Ivan inizierà infatti a mettere in discussione la sua esistenza, il luogo da cui proviene e quello in cui vorrebbe davvero essere.

Il racconto della memoria

Ormai non ci si stupisce quasi più nel vedere interagire un attore in carne ed ossa con animali ricreati grazie alla CGI. In questo la Disney, tra Il libro della giungla e Il re leone ha abituato bene i suoi spettatori, svelando il sempre maggior progresso della tecnica a riguardo. Forse è per questo motivo che con L’unico e insuperabile Ivan si punta più sull’emozione che non sulla ricerca di stupore visivo. Non che il film sia privo di quest’ultimo, poiché gli effetti che animano i protagonisti animali restano ad ogni modo sempre più realistici e convincenti. Il cuore del film sembra però essere racchiuso altrove.

Con una storia “piccola”, contenuta pressoché in tre soli ambienti, e che si discosta dalle classiche narrazioni costruire in modo ferreo e canonico, si dà vita al potere del racconto e della memoria. È per questo che assumono tanta importanza le storie del suo passato che Ivan racconta alla piccola Ruby. Esse sono occasione per venire a patti con i traumi dell’infanzia e motivo di rinnovato desiderio di libertà. Attraverso il racconto si costruisce il personaggio del gorilla protagonista, la sua umanità e il percorso che egli ha bisogno di compiere. Non avventure spettacolari ma un viaggio interiore altrettanto significativo.

Tale scelta, certamente coraggiosa e non scontata, non assolve il film dal rischio di risultare rallentato nel suo svolgersi. Si rende infatti necessario approcciarsi al film non alla ricerca di eventi eclatanti quanto invece di un’atmosfera emotivamente coinvolgente. Da questo punto di vista, la pellicola dimostra la capacità di aprirsi a riflessioni toccanti, come anche di confezionare immagini a cui è difficile rimanere indifferenti. Si tratta di quell’equilibrio ricercato attraverso la sottrazione, che se anche può non soddisfare tutti certamente attrarrà molti tra grandi e piccoli.

L'unico e insuperabile Ivan Bryan Cranston

Il cuore dell’uomo, la libertà dell’animale

Non è la prima volta che la Disney porta al cinema un film in cui si inneggia alla libertà per gli animali. L’esempio più recente è il Dumbo di Tim Burton, con cui il film della Sharrock presenta più di una somiglianza. Eppure, una significativa novità sta nel modo in cui vengono trattati i personaggi umani, e in particolare quello di Mack. Questi, che altrove avrebbe finito con l’essere il villain di turno, appare qui essere nient’altro che un semplice essere umano. Egli non gode nel vedere i suoi animali chiusi in gabbia, ma intrattiene invece un rapporto affettuoso con loro. Non mancano i momenti in cui si lascia andare al nervosismo, ma questo appare essere dettato da sue frustrazioni personali, non da un’innata cattiveria.

È una caratteristica, questa, non così scontata. Si sottrae al film un elemento importante come il “cattivo” di turno, per dar vita a qualcosa che possa risultare più inclusivo e fedele alla realtà. Uno scambio che se, come già accennato, toglie ulteriore possibilità di dinamismo ad un film già di per sé piuttosto statico, aggiunge umanità al racconto e ai suoi personaggi. Si fa carico di temi importanti L’unico e insuperabile Ivan, i quali vengono riproposti in modo particolare, forse non propriamente compiuto, ma che permette di svelare il cuore dell’operazione. E in un panorama di opere rese sempre più sterili dall’eccessiva ricerca del dettaglio è questo un valore da non sottovalutare.

Black Widow: in arrivo un nuovo trailer, confermata l’uscita a Novembre

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Negli ultimi mesi i fan del MCU non hanno fatto altro che chiedersi quale sarebbe stato il destino di Black Widow, l’atteso cinecomic dedicato al personaggio interpretato da Scarlett Johansson che, a causa della pandemia di Covid-19, è stato posticipato da Maggio a Novembre di quest’anno.

Nell’ultimo periodo, proprio a causa della mancanza di aggiornamenti sul film, i fan hanno cominciato a credere che la pellicola potesse – alla fine – saltare la sala cinematografica e arrivare direttamente su Disney+, o che addirittura potesse essere posticipata al 2021. A quanto pare, però, i Marvel Studios sono ancora intenzionati a far uscire Black Widow al cinema, come dimostra un nuovo trailer del film associato alle copie statunitensi di The New Mutants.

Come riportato da Andy Signore, creatore di Honest Trailers, su Twitter (via The Direct), un nuovo trailer di Black Widow è stato associato all’uscita di The New Mutants nelle sale americane: secondo la fonte, il nuovo trailer include diverse scene inedite con Taskmaster e ancora più dettagli sulla trama. Inoltre, il trailer conferma che la data di uscita del film è ancora fissata per il prossimo 6 Novembre.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

The Suicide Squad: svelato il villain segreto del film?

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The Suicide Squad: svelato il villain segreto del film?

Chi sarà il vero antagonista dell’atteso The Suicide Squad? Secondo alcuni fan, potrebbe trattarsi di Starro, introdotto per la prima volta dalla DC Comics durante la “Silver Age” e destinato a diventare il primo cattivo sconfitto dalla Justice League of America.

Anche se è difficile immaginare che la versione per il grande schermo di quella squadra eroica possa effettivamente combattere l’alieno che assomiglia ad una stella marina gigante, la sua capacità di plagiare le menti delle persone attaccando stelle marine in miniatura ai loro volti, lo rende innegabilmente un personaggio formidabile.

Le prove di tale capacità sembrerebbero essere state notate da alcuni fan all’interno della featurette esclusiva dedicata a The Suicide Squad di James Gunn diffusa in occasione del DC FanDome dello scorso weekend. Come spiegato da CBM, rispettivamente a 15 e a 45 secondi dall’inizio del contenuto, uno sguardo più attento sembrerebbe rivelare alcuni soldati abbattuti con stelle marine attaccate ai loro volti. Onestamente, è molto difficile immaginare cos’altro potrebbe essere!

Non esiste regista migliore di James Gunn per portare un personaggio come Starro sul grande schermo, e ha senso che la Task Force X venga inviata in missione contro una minaccia del genere. Fino ad oggi in molti erano convinti che sarebbe stato il personaggio di Peter Capaldi il principale antagonista di The Suicide Squad, ma duranto il grande evento online dedicato all’universo DC Comics è stato rivelato che l’attore sarà in realtà un membro del team, ossia il supercriminale Pensatore.

Usare Starro come il grande villain del film potrebbe rivelarsi una mossa parecchio divertente: inoltre, spiegherebbe perché i membri della Squadra Suicida sono necessari per abbattere tutti quei soldati in quello che sembra essere un paese sudamericano.

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Get Duked! recensione del film di Ninian Doff

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Get Duked! recensione del film di Ninian Doff

È disponibile dal 28 agosto su Prime Video Get Duked! (Boys in the woodz), l’opera prima di Ninian Doff che, con un incredibile collage di generi e toni, realizza un film sghembo, ribelle, fuori dagli schemi e imperfetto, eppure con un’anima giocosa molto divertente.

La storia è quella di tre adolescenti di Glasgow, Dean (Rian Gordon), Duncan (Lewis Gribben) e DJ Beatroot (Viraj Juneja), che decidono di partire per un campeggio, il Duke of Edinburgh’s Award, per rafforzare il loro carattere e avere così la possibilità di dare una svolta alla loro vita, lontano dagli agi della città. Il campeggio, sito sulle Highlands scozzesi, ha un rigido programma, mirato alla formazione dei teenagers: i ragazzi, infatti, devono provvedere a se stessi autonomamente, andando alla ricerca di cibo, cercando di orientarsi nella natura e avendo come unico punto di forza il lavoro di squadra.

Ai tre amici si aggiunge però Ian (Samuel Bottomley), un giovane dal temperamento austero e restio a trasgredire le regole, e questo porterà un po’ di scompiglio nei piani originari dei ragazzi, che pensavano di potersi “sballare” sulle highlands, senza dar troppo peso al vero significato del Duke of Edinburgh’s Award. I quattro scopriranno molto presto che, mentre cercano di orientarsi e di raggiungere il campo base, oltre a giocare, sono loro stessi vittime di un gioco, prede a loro volta di cacciatori, nobili annoiati che hanno perfezionato lo sport della nobiltà britannica, cominciando a dare la caccia all’uomo, piuttosto che alle volpi.

Get Duked! è un pastiche irriverente

Get Duked! è un simpaticissimo pastiche di riferimenti, generi e toni, come accennato all’inizio, e tutto è accostato con uno spirito di amatorialità che rende il prodotto finito grezzo ma non per questo non godibile, anzi. Proprio nella mescolanza sbilenca dei generi e dei riferimenti, l’opera prima di Doff acquista la sua dignità.

Il film parte infatti come se fosse una stoner comedy, ovvero una commedia i cui protagonisti, in genere adolescenti, fanno uso massiccio di droghe leggere, tuttavia, ambientazione e la trasformazione della scampagnata in lotta per la sopravvivenza richiamano alla memoria film come Battle Royale in cui gli adulti cacciano i bambini, i giovani, mascherati alla meglio da nobili inglesi.

Il film è debitore anche delle origini del regista che ha lavorato molto nel mondo dei videoclip, e che riporta anche al cinema una visione frammentata e a tratti completamente anarchica di racconto. L’intenzione naturalmente è quella di far ridere, con uno stile grafico, violento, e che non lascia troppo spazio all’immaginazione, ma l’intento non sempre è raggiunto e spesso la sensazione è soltanto di disordine e di idee molto poco chiare. Questo rende il film poco organico e più simile ad una serie di sketch non sempre divertenti che però cercano di dare un tono al progetto e che qualche volta hanno una loro dignità, soprattutto quando il film sfocia nella satira sociale, soprattutto attraverso la messa in scena delle forze armate locali, bersaglio prediletto di presa in giro, per tutto il film.

Fuori fuoco ma vince il politically uncorrect

Tra stereotipi culturali ridicolizzati e tentativi forzati ma nobili di strappare un sorriso alla platea, Get Duked! è un’opera prima piena di belle premesse e di spunti per una carriera interessante e irriverente nel mondo del cinema; nonostante sia fuori fuoco per quello che riguarda l’ironia, il film si salva per il suo essere bizzarro e politically uncorrect.

Wonder Woman: 10 storyline dai fumetti per un ipotetico terzo film

Di recente, la regista Patty Jenkins ha confermato di avere un’idea per un terzo ipotetico film dedicato a Wonder Woman. In attesa dell’arrivo al cinema di Wonder Woman 1984, ComicBookMovie ha immaginato 10 possibili storyline tratte dai fumetti che potrebbero essere adattate in un eventuale terza avventura cinematografica dedicata al personaggio di Diana Prince.

A League of One

Se Patty Jenkins decidesse di ambientare Wonder Woman 3 nel presente, allora il film dovrebbe necessariamente includere le apparizioni di alcuni suoi compagni eroi (come Shazam, Aquaman e Flash). In “A League of One” la guerriera amazzone viene a conoscenza di una profezia secondo cui un antico drago si sveglierà e ucciderà i membri della Justice League durante uno scontro organizzato per cercare di fermarlo.

Di conseguenza, Diana decide che sarà l’unico membro della squadra ad affrontare la temibile bestia: la guerriera procede a sconfiggere ognuno dei suoi compagni di squadra nella speranza di prevenire la loro morte. Sarebbe una direzione certamente sorprendente da intraprendere in un film, ma senza dubbio interessante e con svolte potenzialmente divertenti.

Eyes of the Gorgon

Ad un certo punto nella storia della DC, Themyscira è stata trasferita in un’area vicino alla costa degli Stati Uniti. Ovviamente, in qualità di loro ambasciatrice, Diana è stata costretta ad affrontare le ramificazioni politiche di un’isola piena di Amazzoni superpotenti che vivono al fianco di un paese ossessionato dalla sicurezza nazionale.

Come se ciò non fosse abbastanza impegnativo per l’eroina, i nemici di Wonder Woman decidono di trarne vantaggio unendosi e inviando l’antica Medusa contro di lei. La cosa servirebbe come pretesto per far scontrare i due mondi di Diana Prince nel presente. Parallelamente, Gordon sarebbe un cattivo che si legherebbe al background mitologico del personaggio. 

Superman/Wonder Woman

Henry Cavill dovrebbe tornare a vestire i panni di Superman nel DCEU: sappiamo che il personaggio giocherà un ruolo di supporto nel futuro dell’universo condiviso, quindi non è escluso che possa presentarsi in un ipotetico Wonder Woman 3. Nei fumetti dedicati alla Justice League, Wonder Woman e Superman si sono resi conto di quanto siano simili, fino ad intraprendere una relazione amorosa.

All’epoca, la DC Comics aveva anticipato che ciò avrebbe avuto alcune serie ripercussioni in futuro, e Batman era tutt’altro che felice del fatto che i due supereroi più potenti del mondo fossero così strettamente allineati. Di recente, i due sono stati avvertiti: “Vi daranno la caccia”. Quando Superman chiede a chi si stesse riferendo, il Crociato di Gotham ha affermato semplicemente: “Chiunque abbia paura di quello che potreste fare insieme”.

Blood

La mitologia greca ha sempre avuto un ruolo importante nelle storie di Wonder Woman, ma la stessa è stata portata ad un livello completamente nuovo in “The New 52”, quando è stato rivelato che Zeus è in realtà suo padre! Ciò ha spinto Diana a scontrarsi con tutta una serie di personaggi mitologici mentre era intenta a partire per una missione volta a proteggere un neonato che era anche uno dei tanti figli degli Dei dell’Olimpo.

Wonder Woman ha ovviamente stabilito i legami di Diana con questo mondo, ma un eventuale terzo film potrebbe scavare un po’ più a fondo nel suo legame con tale mitologia, prendendo in prestito elementi dall’acclamato fumetto di Brian Azzarello. Siamo inoltre certi che Zeus avrebbe certamente qualcosa da dire su quello che è successo ad Ares nel primo film!

Paradise Lost

“Paradise Lost” era una raccolta di storie in cui Wonder Woman si dirige a Gotham City. Tuttavia, non si è scontrata con il Crociato di Gotham, poiché i due hanno collaborato per affrontare un nemico comune. Quando Ares – il dio della guerra – ed i suoi figli uniscono le forze con alcuni dei peggiori cattivi che la città natale di Batman ha da offrire (tra cui Joker e Poison Ivy), i due membri della Justice League hanno dovuto unire le forze per affrontarli.

Ovviamente sarebbe necessario apportare alcune modifiche alla storia affinché ciò funzioni sul grande schermo, con Ares che potrebbe essere sostituito da un altro dio greco. Tuttavia, un team-up di Diana con il Batman di Michael Keaton, o anche Batgirl, sarebbe fantastico.

Challenge of the Gods

Scritta dal leggendario George Perez insieme a Len Wien, “Challenge of the Gods” vede Zeus esigere che Wonder Woman diventi sua moglie. Inutile dire che ciò non accadrà mai in Wonder Woman 3 dal momento che si tratta di suo padre, ma potrebbe comunque chiederle, altrettanto facilmente, di combattere per l’Olimpo.

Rifiutando la sua richiesta (Diana protegge tutti, è bene ricordarlo!), la guerriera amazzone è quindi costretta a viaggiare nelle profondità di Themyscira per affrontare una serie di sfide, la maggior parte delle quali sono mostri appartenenti alla mitologia greca. Ciclopi, arpie e persino un’idra entrano in gioco alla fine, mentre viene approfondito il rapporto di Diana con sua madre. Si tratta di una reunion che sarebbe bello vedere sul grande schermo.

The Circle

La fumettista Gail Simone si è unita a Wonder Woman proprio nel momento giusto e “The Circle” presenta diversi momenti fantastici da cui un ipotetico terzo film potrebbe prendere ispirazione. Anche se una buona parte del fumetto rivisita la storia delle origini di Diana, è adesso il suo ruolo come agente del Dipartimento degli Affari Metaumani ad avere la meglio.

Si lancia anche in una nuova storia d’amore con il suo partner al DMA, Tom Tresser: quest’avventura potrebbe consolidare il nuovo posto di Wonder Woman nel DCEU, aiutandola a superare il suo passato con Steve Trevor. Non siamo certi che i gorilla geneticamente potenziati che danno del filo da torcere alla guerriera amazzone in questa run siano la scelta migliore per l’antagonista principale del film, ma Gorilla Grodd sarebbe sicuramente un nemico inaspettato per l’eroina.

The Hiketeia

Quando Wonder Woman prende parte a un antico rituale chiamato Hiketeia, le viene conferito l’onore di proteggere una giovane donna di nome Danielle Wellys. Sfortunatamente, la ragazza sembra essere sul radar di Batman a Gotham City, perché pare abbia ucciso gli spacciatori responsabili della morte di sua sorella. Ciò porta Diana a doversi confrontare con un grande dilemma, poiché si trova costretta a scegliere tra il voltare le spalle alla giustizia e l’essere rinnegata dall’intera Themyscira.

Inevitabilmente, Wonder Woman viene alle mani con il Crociato di Gotham e mentre il duo combatte sulla cima di una scogliera, Danielle si suicida per liberare la guerriera amazzone dai suoi doveri. Batman non dovrebbe necessariamente essere l’eroe con cui Diana si scontra poiché ci sono molti potenziali team-up che potrebbero venirsi a creare, ma eliminare un altro eroe da questa storia non la renderebbe meno d’impatto. Ad esempio: quanto sarebbe divertente vedere Wonder Woman scontrarsi con Harley Quinn? 

The Contest

Nonostante sia un fumetto degli anni ’90 abbastanza datato, c’è molto in “The Contest” che potrebbe funzionare sul grande schermo. Spogliata da sua madre della sua identità di “Wonder Woman”, Diana deve scoprire chi è veramente senza quel titolo, e una nuova “Wonder Woman” – Artemis – finisce per prendere il suo posto.

Molto è destinato a cambiare su Themyscira da quando Diana se n’è andata, quindi sarebbe interessante scoprire Artemis in azione e magari qualcun altro che vuole prendere il posto di Wonder Woman. Ovviamente, quando verrà rivelato il motivo per cui è stata davvero scelta per sostituire Diana, la storia del film potrebbe prendere una svolta davvero oscura…

War-Torn

Dopo la serie di Azzarello, David e Meredith Finch hanno preso le redini Wonder Woman e hanno raccontato una storia in cui Diana cercava di convincere le sue amazzoni ad accettare uomini su Themyscira. Nel frattempo Donna Troy (un personaggio che i fan vorrebbero sicuramente vedere sul grande schermo) si è fatta avanti per rubare il ruolo a Wonder Woman come Regina delle Amazzoni, posizione che potremmo vederla assumere all’inizio di un ipotetico Wonder Woman 3.

Anche se non sono sorelle in questa continuity, potrebbero esserlo nel DCEU. La cosa avrebbe parecchio potenziale e se Gal Gadot decidesse di abbandonare il personaggio dopo l’uscita del terzo film, Donna potrebbe diventare la nuova Wonder Woman… la domanda è: quale attrice dovrebbe interpretarla?

Crescendo: la recensione del film di Dror Zahavi

Crescendo: la recensione del film di Dror Zahavi

Nel 1977 il regista Steven Spielberg utilizzò la musica per far dialogare gli umani con gli extraterrestri in Incontri ravvicinati del terzo tipo. E che da sempre la musica sia considerata un linguaggio universale, in grado di avvicinare popoli tra loro altrimenti distanti per ideologie e cultura è fatto ormai risaputo e accettato. Si basa su questo principio anche il nuovo film del regista israeliano Dror Zahavi, intitolato Crescendo, e il cui sottotitolo è #makemusicnotwar. Questo si ispira alla reale orchestra West-Eastern Divan, creata da Daniel Barenboim e Edward Said, dove condividono la scena musicisti israeliani e palestinesi. In questa ricerca di dialogo attraverso popoli da sempre in guerra tra loro si forma un film avvincente, capace di trasmettere con forza un messaggio di speranza.

La storia è quella di Eduard Sporck (Peter SimonischekVi presento Toni Erdmann), musicista di fama mondiale, a cui viene proposto di costituire un’orchestra composta da giovani palestinesi e israeliani. Per i musicisti scelti sarà però dura mettere da parte la guerra esistente tra i loro popoli. A guidare le due fazioni vi sono la fiera palestinese Layla e il vanitoso israeliano Ron, i quali portano alla luce il conflitto che li separa. Grazie alla tenacia di Sporck e al potere aggregante della musica, quella che sembra essere una missione senza speranza lascia però gradualmente spazio all’illusione che una pace tra le due parti possa essere un giorno possibile.

La musica che unisce i popoli

Sarebbe estremamente facile, con un tema come il conflitto arabo-israeliano, scadere in un semplicistico racconto degli orrori e delle sofferenze causate da questo. Zahavi, invece, traendo ispirazione da reali esperimenti a riguardo, riesce in modo delicato a raccontare una divisione che prosegue ormai da oltre 70 anni. Lo fa attraverso l’elemento della musica, ma anche con una messa in scena mirata a sottolineare la divisione presente tra i due popoli. Il tutto evitando quanto più possibile superflue sottolineature o prese di posizione nei confronti dell’una o l’altra delle due parti. La soluzione, la pace, si trova infatti in quel precario luogo a metà strada tra le due ideologie. Raggiungerlo è però più complesso del previsto, come spesso le composizioni scelte da Zahavi indicano.

Israeliani e palestinesi, infatti, si ritrovano in più occasioni divisi all’interno dello spazio dell’inquadratura. Che ne siano consapevoli o meno, vi sono ricorrenti linee di demarcazione o ostruzioni varie che ne evidenziano le differenze e le distanze. Sono separazioni che sembrano generarsi più per abitudine all’odio reciproco che non per altri motivi, proprio come se si volesse indicare che questi giovani hanno ereditato un conflitto nato ben prima di loro. È solo nel momento in cui si ritrovano a suonare nella stessa orchestra, con la richiesta di mescolarsi tra di loro, che iniziano a cedere i muri tra di loro. I musicisti si scoprono come simili, in grado di poter comunicare attraverso quel linguaggio comune che è la musica.

E nel desiderio di abbattere ulteriormente le differenze, ecco che prende vita una storia d’amore tra un ragazzo palestinese ed una ragazza israeliana. I due novelli Romeo e Giulietta si ritrovano ovviamente a vivere l’impossibilità del loro amore, come da subito chiarito ad inizio film. Ostacolati dalle famiglie, dal loro credo e dal conflitto tra i rispettivi popoli, i due dimostrano una volta di più come l’odio non porti ad altro che alla sofferenza. Come Sporck tenta però loro di insegnare, una riconciliazione deve essere possibile. E se l’incomunicabilità data dalla differenza di lingua sembra insuperabile, la musica è l’elemento che può permettere di superare tale ostacolo.

Crescendo Dror Zahavi

La speranza nei giovani

Come sottolinea il titolo stesso, Crescendo vive un progressivo intensificarsi delle situazioni e delle emozioni messe in gioco. Ciò aiuta il film a diventare sempre più coinvolgente ed appassionante, rivelandosi una visione tutt’altro che pesante. Certamente, le iniziali sequenze in cui si ricerca un dialogo terapeutico tra le due fazioni, per quanto utili al tema, potrebbero risultare un non indifferente freno nei confronti del ritmo. Si ha invece la sensazione di una maggior naturalità della cosa proprio nel momento in cui le parole lasciano spazio alla musica. Zahavi non propone concrete soluzioni al conflitto, che altrimenti rischierebbe di venir sminuito, ma rivolge con il suo film uno sguardo di speranza alle nuove generazioni.

Qui rappresentati dal gruppo di musicisti, i giovani sono il pubblico ideale di questo film. Per loro il regista costruisce una storia non priva di pessimismo, ma dove questo non esclude l’esistenza della speranza. Quando tutto sembra infatti perduto, è quest’ultima a manifestarsi. Nel dar vita ad un insolito concerto finale, il regista costruisce quella che è probabilmente una delle sequenze più belle del film. Anche se forse eccessivamente didascalica, questa manifesta una volta di più la magia della musica e del cinema. È lì che il crescendo delle emozioni raggiunge il suo apice. La musica non accetta separazioni, infrange ogni barriera e arriva al cuore di quanti la ascoltano. Allo stesso modo, il film di Zahavi colpisce per le sue intenzioni e regala una storia che riafferma la forza dell’amore e della pace.

https://www.youtube.com/watch?v=hqW_6JtYDFU

Harry Potter: al via il tour digitale, Back to Hogwarts

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Harry Potter: al via il tour digitale, Back to Hogwarts

Il 1° settembre di ogni anno, i fan di Harry Potter si riuniscono alla stazione di Kings Cross di Londra. Alle 11:00 precise, sollevano con gioia le bacchette magiche per celebrare la partenza dell’Hogwarts Express dal binario nove e tre quarti, che porta gli studenti alla leggendaria scuola di Stregoneria e Magia, per un altro anno ricco di incantesimi e avventura. Per la classe del 2020, i festeggiamenti sono passati in digitale, e i fan di tutto il mondo avranno l’opportunità di partecipare!

Quest’anno, per evitare il sovraffollamento della stazione, il Wizarding World estende apertamente l’invito a tutti di riunirsi virtualmente per il primissimo “Back To Hogwarts” digitale. Questo evento virtuale, in piena atmosfera magica e completamente gratuito, è stato pensato per mantenere tutti al sicuro, nelle comodità della propria casa. Pertanto, i fan potranno organizzarsi e sintonizzarsi online senza dover viaggiare.

Dal 29 agosto, i fan potranno visitare il Back to Hogwarts Hub sul sito WizardingWorld.com, potranno unirsi all’Harry Potter Fan Club, organizzarsi e prepararsi a festeggiare con un’incredibile selezione di contenuti, tra cui:

  • Ascoltare alcune delle menti creative che danno vita agli incantesimi (incluso il geniale coreografo della bacchetta Paul Harris, che dimostrerà e insegnerà l’arte del combattimento con la bacchetta)
  • Lasciarsi trasportare dal mondo babbano a quello magico, ascoltando il Journeys to Hogwarts Soundscape, la coinvolgente audio esperienza di Harry Potter, con tutti i suoni che si potrebbero ascoltare durante questo iconico viaggio. Chiudi semplicemente gli occhi e fai viaggiare la tua immaginazione!
  • Uno spettacolo CineConcerts con orchestre di tutto il mondo che suonano selezioni musicali memorabili, tratte da ciascuno degli otto film di Harry Potter
  • Un’anteprima della nuovissima House of MinaLima il giorno di apertura, con Miraphora Mina ed Eduardo Lima, oltre all’esclusiva grafica celebrativa del Back To Hogwarts 2020, creata appositamente per l’occasione, disponibile anche come stampa artistica in edizione limitata!*
  • Tornare al punto in cui è iniziata la magia con le letture di personaggi famosi di “Harry Potter e la pietra filosofale” (accessibile esclusivamente ai membri registrati all’Harry Potter Fan Club)
  • E inoltre, una miriade di idee creative ispirate a Hogwarts e tutorial creativi per tutte le età.

Inoltre, il 1° settembre, tutti i fan potranno partecipare all’esclusivo appuntamento, per la prima volta in virtuale, Back To Hogwarts Livestream e vivere l’entusiasmo della festa dei fan a Kings Cross, (incluso il conto alla rovescia) senza dover uscire di casa! Il livestream sarà caratterizzato da una varietà di sorprese e divertimento, comprese le presenze di ospiti speciali, tra cui James e Oliver Phelps (Fred e George Weasley) e Jason Isaacs (Lucius Malfoy) e Bonnie Wright (Ginny Weasley).

Condividendo l’entusiasmo per essere stato coinvolto nei festeggiamenti di quest’anno, James Phelps ha dichiarato:

“Sono davvero felice di essere presente al primo Back To Hogwarts digitale in assoluto! Il 2020 è stato sicuramente un anno particolare, ed è davvero importante che tutti facciamo il possibile per stare al sicuro, incluso restare a casa. Spero che i fan si uniranno a noi, e manterranno vivi i festeggiamenti virtuali”.

Oliver Phelps ha aggiunto: “I fan del Wizarding World sono fantastici, e avere la possibilità di condividere questo giorno speciale con persone di tutto il mondo sarà meraviglioso. Non vedo l’ora di scoprire tutto ciò che questo Back To Hogwarts digitale ha in serbo, ed è un vantaggio poterlo fare tutti dal proprio divano!”.

Oltre ai volti familiari che appariranno, ci saranno dei giochi a quiz a cui gli appassionati potranno partecipare, e persino la presenza di un membro del cast di “Harry Potter e la maledizione dell’erede”, prima che inizi il conto alla rovescia dei fan.

Inoltre, i fan potranno avvicinarsi ancor di più alla magia, inviando una propria foto per partecipare al “Back To Hogwarts – Classe 2020“. Le foto verranno inserite in un mosaico digitale che crescerà durante il giorno per dare vita alla community. Un’opportunità per gli appassionati di tutto il mondo di mostrare il proprio miglior cosplay, il proprio House Pride o semplicemente celebrare il loro fandom! I membri dell’Harry Potter Fan Club riceveranno anche un ricordo della giornata, poiché il mosaico sarà disponibile esclusivamente per loro come download digitale da conservare.

Le immagini inviate dai fan verranno visualizzate anche all’interno della stazione di Kings Cross, offrendo ai partecipanti una presenza virtuale sul posto per tutto il giorno! Non è necessario recarsi alla stazione per verificare, poiché sarà disponibile per tutta la mattinata in live streaming e sui social.

Il Back To Hogwarts Livestream supporterà anche Lumos, poiché i fan avranno la possibilità di cliccare un pulsante durante lo streaming e fare una donazione nell’ambito dell’evento digitale.

L’evento digitale si svolgerà tra le 11:30 e le 12:30 del 1° settembre, i fan potranno sintonizzarsi in qualsiasi momento visitando il sito www.wizardingworld.com, dove verrà trasmesso il live streaming.

Ma c’è ancora tanto altro…per essere tra i primi a ricevere gli aggiornamenti, è possibile visitare il sito www.wizardingworld.com e iscriversi all’Harry Potter Fan Club. Qui si potrà anche consultare il Back to Hogwarts Hub per ricevere ulteriori informazioni su ciò che accadrà prima e  durante il Back To Hogwarts 2020, mentre il Wizarding World porterà a casa la magia in tutta sicurezza.

The Flash: il villain principale potrebbe non essere Anti-Flash

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The Flash: il villain principale potrebbe non essere Anti-Flash

In occasione del DC FanDome dello scorso sabato, è stato ripo che Barry Allen sfoggerà un nuovo costume in The Flash, come hanno dimostrato anche i primi concept ufficiali diffusi online. Quei concept anche svelato anche la versione di Batman di Michael Keaton che ritroveremo nel film insieme a quella di Ben Affleck.

Proprio per questo, è chiaro che The Flash sarà un film particolarmente impegnativo, in cui in cui il Velocista Scarlatto viaggerà nel tempo per evitare la morte di sua madre. Sappiamo anche che il film si baserà sulla miniserie a fumetti “Flashpoint”, quindi introdurrà sul grande schermo il concetto di “Multiverso”, ma a quanto pare ci saranno alcune differenze sostanziali rispetto al materiale originale: una di queste, potrebbe riguarda il principale villain di quella storia, ossia Anti-Flash.

Secondo quanto riportato da Heroic Hollywood, infatti, Eobard Thawne non sarà l’antagonista principale del cinecomic di Andy Muschietti. Sfortunatamente, il sito non specifica se Anti-Flash farà comunque la sua apparizione nel film, né anticipa quali altri cattivi saranno pronti a combattere potenzialmente contro l’uomo più veloce del mondo.

Tuttavia, è difficile credere che in  The Flash non ci sarà spazio per Anti-Flash, anche solo per un cameo, soprattutto perché stiamo parlando del personaggio responsabile della morte di Nora Allen, facendo ricadere la colpa sul padre di Barry. Al momento si tratta di un semplice rumor, quindi non ci resta che attendere eventuale conferme o smentite in merito.

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.